Il mezzodemone, lo sweeper e il sergente

di Sarachan89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Capitolo 1 “Ecco i nostri eroi!!!”

Era una splendida giornata di sole nell’era Sengoku e uno strano ragazzo camminava nervosamente avanti e indietro vicino ad un pozzo.

Era vestito di rosso e al suo fianco pendeva un spada che aveva un'aria piuttosto malridotta. Aveva dei lunghi capelli argentati e degli occhi color ambra ma la cosa che incuriosiva di più chi lo vedeva per la prima volta erano senza dubbio le orecchie da cane che aveva sulla testa.

“Dannata Kagome! Che fine ha fatto? Aveva detto che sarebbe tornata oggi e ancora non si è vista! Dobbiamo riprendere la ricerca dei frammenti della sfera!” disse Inuyasha continuando a camminare.

“Su Inuyasha, calmati. Vedrai che la divina Kagome tornerà presto. E’ inutile preoccuparsi.”disse un giovane monaco seduto sotto un albero della radura in cui si trovava il pozzo.

“Sì Inuyasha, Miroku ha ragione. Kagome tornerà presto.”disse un piccolo demone volpe seduto accanto al monaco per poi aggiungere, abbassando la voce, “Fossi in Kagome, visto il modo in cui si comporta Inuyasha, me ne starei lontano ancora un po’.” Il mezzo demone lo sentì e, pochi secondi dopo, lo colpì con un pugno in testa per poi tornare a camminare avanti e indietro.

Erano passati pochi istanti da quando era accaduto tutto ciò quando una voce proveniente dal pozzo disse “Sono tornata!” e una ragazza con una divisa scolastica bianca e verde uscì dal pozzo.

“Finalmente! Si può sapere dove sei stata? Sei in ritardo! Muoviti che dobbiamo riprendere il viaggio!”le urlò il mezzo demone.

“Inuyasha, A CUCCIA!” SBAM!!!! E il povero cane senza un briciolo di cervello finì spiaccicato al suolo senza poter fare nulla per impedirlo (poteva starsene zitto e buono direte voi ma vi ricordo che è Inuyasha e che lui il cervello non è capace di utilizzarlo! ndA).

“Sono appena tornata, vedi di esse un po’ più gentile altrimenti me ne torno indietro subito!”disse Kagome per poi avviarsi verso Shippo e Miroku.

“Forza Inuyasha, andiamo visto che hai tanta fretta!”disse la ragazza cominciando a camminare a fianco degli altri due mentre il mezzo demone si rialzava e, senza ribattere per paura di essere mandato nuovamente a cuccia, la seguiva e, mettendosi al suo fianco, riprendeva il viaggio ignaro di ciò che sarebbe successo di lì a poco.

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“SA-GA-RA! Stupido fissato di roba militare! Cosa diavolo ti è saltato in mente? Perché hai fatto saltare in aria il laboratorio di chimica?”urlò una ragazza con i capelli blu e una divisa scolastica bianca e azzurra.

“Semplice! Alcuni individui sospetti stavano preparando armi batteriologiche di distruzione di massa che avrebbero messo in pericolo l’intera umanità! Ho ritenuto necessario porre fine alla produzione di queste sostanze e distruggere quelle che erano state completate!”disse il ragazzo che stava di fronte a lei come se tutto l’accaduto fosse stato la cosa più normale al mondo.

“Stupido. Stupido. Stupido. Stupido.”disse la ragazza colpendo più volte il giovane con un grosso ventaglio bianco mentre lui, ad ogni colpo ricevuto, rispondeva dicendo “Che male. Che male. Che male. Che male.”.

“Sei sempre il solito! Non stavano facendo niente! Erano solo degli studenti che facevano qualche esperimento di chimica. Non c’era nulla di pericoloso o mortale!”disse sospirando la ragazza.

“Ma Chidori…”

“Niente ma! Devi imparare che non puoi sempre far saltare in aria tutto! Quante volte ancora te lo devo ripetere Sosuke!”disse Kaname Chidori ripensando a tutte le volte che quello stupido aveva combinato qualche guaio a cui aveva sempre dovuto rimediare lei.

A volte si chiedeva come poteva fare un tipo del genere a proteggerla eppure si sentiva al sicuro al suo fianco e dopo tutto il tempo passato con lui aveva finito per innamorarsene.

Mentre Chidori era persa nei suoi pensieri il sergente Sosuke Sagara si apprestava a combinarne un’altra delle sue. Quando Kaname si voltò verso di lui lo vide mentre inchiodava la porta di un’aula cercando di non farsi vedere dalla ragazza.

Lei si avvicinò alla porta del laboratorio di chimica, quello che doveva essere ancora intero visto che dei due presenti nella scuola il primo era esploso. Con un calcio decisamente forte sfondò la porta e guardò dentro.

In pochi istanti una strana aura la avvolse completamente.

“SA-GA-RA! Non è possibile! Hai fatto saltare in aria anche questo! Sei uno stupido!”urlò mentre colpiva il ragazzo con il ventaglio con tutta la forza che aveva scaraventandolo fino in fondo al lungo corridoio che aveva davanti.

Andò a prendere la sua cartella e si incamminò verso casa mentre Sosuke la seguiva come sempre per proteggerla se qualcuno avesse tentato di farle del male.

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Come tutti i giorni una giovane ragazza con i capelli rossi tornava a casa dopo essere stata alla stazione di Shinjuku per vedere se c’era qualche avviso sulla bacheca.

Ormai era più di un mese che nessuno assumeva lei e il suo socio, anche se quest’ultimo non se ne preoccupava minimamente anzi passava tutto il suo tempo correndo dietro alle ragazze.

La ragazza fu distratta dai suoi pensieri da una goccia d’acqua. Stava cominciando a piovere e lei non aveva l’ombrello. Cominciò a piovere piuttosto forte e lei, mentre correva verso casa, non si accorse che di fronte a lei c’era un ostacolo e ci andò a sbattere contro.

“Oh, mi scusi, la prego. Mi scusi. Non l’avevo proprio vista.”disse tenendo lo sguardo basso.

“Sei sempre la solita distratta Kaori. Su, alzati. Sei tutta bagnata è meglio se ci muoviamo altrimenti ti ammalerai. Forza, andiamo a casa!”le disse l’uomo con i capelli corvini che le stava davanti.

“Ryo, cosa ci fai qui?”chiese sorpresa la ragazza mentre lui l’aiutava ad alzarsi.

“Passavo di qui per caso e ti ho vista mentre correvi.”disse l’uomo cominciando a camminare con la ragazza al suo fianco.

La rossa era meravigliata. Erano rari i momenti in cui il suo socio era gentile con lei. Da quando si erano conosciuti erano passati otto anni e lei aveva sofferto molto. Lui la trattava male e la prendeva in giro ma tutte le volte che si era trovata in pericolo l’aveva sempre salvata e lei se ne era innamorata come succedeva sempre a tutte le loro clienti. Erano otto anni che lo amava e lui, tranne qualche piccola manifestazione di gentilezza e dolcezza, non le aveva mai detto chiaramente cosa provava per lei.

Kaori era talmente assorta nei suoi pensieri che non si accorse che aveva smesso di piovere e Ryo, dopo aver chiuso l’ombrello, si era lanciato all’inseguimento di una bella ragazza.

“Mi lasci in pace! MANIACO!”urlò una voce femminile che Kaori sapeva appartenere alla ragazza che il suo socio stava importunando.

“RYO!”urlò la rossa lanciando in direzione del socio un enorme martello che lo colpì in pieno e lo fece finire dritto contro un muro. Lo sweeper si riprese in fretta e corse a importunare un’altra ragazza poi, vedendo Kaori che si avvicinava, cominciò a correre per le vie della città mentre la socia lo inseguiva brandendo un altro martello più grande del precedente.

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Mentre succedevano tutte queste cose in un'altra parte di Tokyo un uomo si apprestava ad azionare una macchina creata per poter conquistare il mondo.

“Capo è tutto pronto. Possiamo azionare la macchina quando vuole.”disse un uomo.

“Tuttavia signore c’è un piccolo problema. Non sappiamo dove si aprirà il varco, non siamo certi che si apra qui davanti a noi.”aggiunse un altro.

“Non importa. Fate un tentativo e aprite un varco. Se si apre di fronte a noi bene altrimenti apritene degli altri. Prima o poi se ne aprirà uno qui. Procedete.”disse Victor Cassidy, il capo dell’intera operazione.

Era stata sua l’idea ed era lui a finanziare il progetto. Voleva conquistare il mondo e per farlo aveva deciso di aprire un passaggio per poter arrivare nell’era Sengoku dove avrebbe stretto un’alleanza con dei demoni per portare a termine il suo piano. Degli scienziati avevano creato per lui una macchina in grado di aprire questo passaggio ed ora il suo sogno stava per realizzarsi.

Che ne pensate? Recensite!

Baci Sarachan89

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Salve a tutti! Eccovi il secondo capitolo. Avrei aggiornato prima ma sono andata via per una settimana e non ho avuto modo di utilizzare il computer comunque prima di cominciare volevo ringraziare quelli che hanno recensito il primo capitolo. Spero che questo vi piaccia.

Buona lettura!

Capitolo 2 “Benvenuti nell’era Sengoku!”

Victor tirò la leva. La macchina si accese, ci fu un lampo accecante poi più nulla. Non era certo che avesse funzionato così tirò nuovamente la leva e la scena si ripeté.

Cassidy disse ai tecnici di riprovare fino a quando non si fosse aperto il varco poi uscì dalla stanza.

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Sagara e Chidori camminavano fianco a fianco. Stavano tornando a casa quando davanti a loro comparve un passaggio da cui proveniva una luce accecante.

Attratti da una strana forza, oltrepassarono il varco nonostante le proteste di Sosuke e quello che videro una volta arrivati dall’altra parte li lasciò senza parole.

Si voltarono verso il passaggio da cui erano arrivati ma di esso non c’era più alcuna traccia. Ovunque fossero erano bloccati lì.

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Ryo Saeba correva per le vie della città inseguito da Kaori quando, ad un tratto, davanti a lui comparve un passaggio identico a quello che era apparso a Kaname e a Sosuke e, come accadde a loro, anche lui e la sua socia lo attraversarono. Arrivati dall’altra parte il varco si richiuse alle loro spalle mentre i due guardavano senza parole ciò che avevano davanti.

Poi notarono altre due persone non molto distanti da loro e si avvicinarono.

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Kagome e gli altri stavano pranzando quando sentirono degli strani rumori provenire dal bosco lì vicino e decisero di andare a controllare. Giunti a destinazione videro quattro persone con un’aria alquanto spaesata che si guardavano intorno. Visto il modo in cui erano vestiti fu Kagome la prima ad avvicinarsi pensando che forse provenivano dalla sua epoca.

“Salve.”disse Kagome avvicinandosi.

Nei minuti che seguirono il saluto della ragazza le cose degenerarono.

Kagome cercò di presentarsi ma ciò le fu impedito da una delle persone, più precisamente da quello alto, muscoloso con i capelli corvini, dei jeans, una maglietta aderente rossa e una giacca azzurra che urlando “Mokkori!” si era lanciato sulla povera ragazza che, allibita, non riusciva a muovere un muscolo.

Ora, domanda da un milione di dollari: chi era questo tizio? Complimenti! Se avete pensato all’unico e inimitabile Ryo Saeba avete indovinato! Indovinare ciò che accadde in seguito non è molto difficile.

Il piccolo Ryo venne scaraventato al suolo in seguito ad una martellata della dolce Kaori per sua fortuna oserei dire. Già, avete capito bene perché vedendo che il nostro amato sweeper si lanciava su Kagome, Inuyasha aveva già sfoderato la sua amata tessaiga ed era pronto a fare in tanti piccoli pezzettini il povero Ryo.

Come se tutto ciò non bastasse il tizio con la divisa scolastica, i capelli castani e una cicatrice sulla guancia in un lampo aveva estratto una granata e l’avrebbe lanciata se la ragazza al suo fianco non lo avesse scaraventato a qualche metro di distanza colpendolo con il suo adorato ventaglio bianco.

Se state pensando che la cosa sia finita vi sbagliate di grosso. Potevano il buon Miroku e il caro Inuyasha restarsene in disparte senza causare problemi? Purtroppo no.

Miroku, con una velocità impressionante, si avvicinò alle due ragazze e fece la solita domanda: “Bella signorina, vorreste avere un bambino con me?” E con altrettanta velocità Sango cominciò a picchiargli in testa hiraykotsu fino a quando in monaco non fu completamente disteso a terra stordito.

Inuyasha invece, dopo aver messo via tessaiga, cerco di attaccare Ryo e Sosuke per poi finire con la faccia a terra senza poter concludere l’azione perché mentre lui si avvicinava ai suoi obiettivi Kagome urlò “A cuccia!” facendo finire il mezzo demone a terra.

Shippo, nel frattempo, osservava in disparte la scena e si curava di starne fuori per non finire nei guai.

Mentre tutti gli uomini erano a terra doloranti le ragazze si avvicinarono e cominciarono a parlare tra di loro.

“Salve, io sono Kagome e lei è Sango. Vi chiediamo scusa per il comportamento di quei due. Quello laggiù è Inuyasha mentre l’altro si chiama Miroku.”disse Kagome.

“Non vi preoccupate, sono io che vi chiedo scusa per il mio socio Ryo. A volte si comporta come un maniaco (Sì, lo so. State pensando che si comporta sempre come un maniaco ma mettetevi nei panni della povera Kaori. Nemmeno voi direste in giro che il tizio con cui lavorate è un maniaco patentato. NdA).”disse Kaori.

“Mi scuso anch’io per il comportamento di quel fissato laggiù. Si chiama Sosuke Sagara ed è un militare.”disse Chidori.

“Non temere, in confronto a Miroku e a Inuyasha non è niente di cui preoccuparsi.”disse Sango.

“Già Sango a ragione. Miroku è un monaco pervertito e opportunista mentre Inuyasha è un testardo, geloso e attaccabrighe.”disse il piccolo demone volpe che si era avvicinato alle ragazze. (Avviso per i fan di Miroku e Inuyasha. Non è che io non abbia simpatia per i due ma dovete ammettere che la descrizione che ho fatto fare a Shippo ha un fondo di verità. ndA).

Il piccolo Shippo però parlò a voce troppo alta e il risultato fu il solito pugno in testa da parte del mezzo demone con l’aggiunta di una bastonata da parte del monaco.

“Smettetela voi due! Lasciate in pace il piccolo Shippo. Non vedete che stiamo parlando?”disse Kagome per poi girarsi di scatto verso il bosco e dire “Sento la presenza di un frammento della sfera. Si avvicina velocemente.” Poi si rivolse ai nuovi arrivati dicendo “Venite con me, non possiamo restare qui.”

Kagome li allontanò da Inuyasha aiutata da Sango e Shippo poi prese l’arco e si preparò per lo scontro.

“Kirara.”disse Sango e in un attimo la gattina si trasformò sotto gli occhi increduli dei nuovi arrivati. La sterminatrice le salto in groppa e si avvicinò a Inuyasha e a Miroku che attendevano l’arrivo del demone in possesso del frammento della sfera.

In poco tempo il demone uscì dal bosco e si diresse verso Kagome attirato dai frammenti della sfera. Il mezzo demone si mise sulla sua strada e lo attaccò con tessaiga dividendolo in due parti. A questo punto sorse un nuovo problema: ogni volta il demone veniva fatto a pezzi poteva creare una copia di se stesso a partire dai pezzi in cui era stato diviso.

Probabilmente starete pensando –Dove sta il problema? Ora ci sono due demoni. Basta eliminarli entrambi.- peccato che i nostri eroi capirono la cosa solo dopo che il mostro fu fatto nuovamente a pezzi per varie volte. Ora gli avversari erano una cinquantina poiché Inuyasha, Sango e Kagome avevano colpito i due demoni appena formatisi più volte.

“Lasciate fare a me. Mettetevi al riparo!”disse Miroku.

Gli altri si allontanarono e raggiunsero Kagome.

“Miroku aspetta! Se li assorbi non potremo recuperare il frammento della sfera!”urlò Kagome per poi salire sulle spalle di Inuyasha, trovare il demone col frammento, farlo a pezzi e recuperare ciò che cercavano per poi tornare dove si trovavano prima.

Miroku, vedendo che il problema era stato risolto, attaccò. Tolse il sigillo alla sua mano destra e, in un attimo, tutti i demoni furono risucchiati dal suo vortice.

I nuovi arrivati erano scioccati, non capivano cosa stesse succedendo e non avevano idea di dove fossero.

Che ne pensate? Recensite.

Baci Sarachan89

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Capitolo 3 “Spiegazioni e… l’arrivo di Victor”


Fu Kagome la prima a parlare dopo l’attacco del demone e si rivolse ai nuovi arrivati.

“State bene?”

“Bene è un concetto relativo…”disse Ryo cercando di recuperare il controllo. (Povero piccolo Ryo! E’ rimasto un po’ scioccato dal demone…ndA)

Se Ryo era scioccato pensate gli altri! Kaori e Kaname tremavano ancora di paura mentre il caro Sagara era letteralmente sbiancato e nessuno tranne lo sweeper accennava a riprendersi.

“Cercate di calmarvi, siete al sicuro, non c’è più nessun demone.”disse Kagome.

“La divina Kagome ha ragione. Non avete motivo di preoccuparvi ancora. Potete tranquillizzarvi.”disse Miroku avvicinandosi sempre di più alle due ragazze anche se non riuscì nemmeno a sfiorarle.

Ryo, infatti, vedendo il monaco avvicinarsi alla socia si era improvvisamente ripreso ed era andato accanto alla ragazza che ora lo abbracciava spaventata cercando di trarre conforto dal fatto di essere tra le braccia del suo amato.

Sagara nel frattempo aveva fatto praticamente la stessa cosa con Chidori ed ora le era accanto.

Per quanto riguarda Miroku, un po’ per le occhiate che gli aveva lanciato Ryo e che lasciavano intendere che se osava avvicinarsi a Kaori sarebbe certamente morto, un po’ per il fatto che Inuyasha lo aveva trascinato di peso lontano dalle ragazze, non era riuscito a combinare nulla.

Passò qualche minuto poi fu Sosuke a parlare.

“Dove ci troviamo?”

“Siete nell’era Sengoku anche se non ho idea di come abbiate fatto ad arrivare qui.”rispose Kagome.

“Era Sengoku? Vuoi dire che siamo nel passato?”disse Kaname sorpresa.

“Sì, esattamente.”rispose Kagome.

“Che cos’era quello che ci ha attaccato prima? E come ha fatto un gatto ad ingrandirsi, una spada a trasformarsi completamente, perché il tizio vestito di rosso ha le orecchie da cane e come ha fatto il monaco a far sparire tutti quei mostri?”chiese Ryo che stava cercando di capire la situazione.

“Quante domande! Allora… Vediamo… Da dove comincio? Quello che ci ha attaccato prima era un demone, Kirara si è ingrandita perché è un demone gatto, la spada si è trasformata perché è demoniaca, Inuyasha ha quelle orecchie perché è un mezzodemone cane e per concludere Miroku li ha fatti sparire tutti utilizzando il vortice che ha sulla mano destra.”disse Kagome cercando di essere chiara.

“Ora basta con queste domande! Tocca a voi dirci come avete fatto ad arrivare qui!”disse Inuyasha che non ne poteva più.

I nuovi arrivati raccontarono dei varchi che avevano attraversato poi parlarono un po’ con il mezzodemone e gli altri e alla fine Shippo propose di tornare al pozzo mangiaossa per vedere se potevano fare qualcosa per rimandare indietro coloro che avevano appena conosciuto.

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Mentre i nostri eroi si incamminavano verso il pozzo, nell’epoca di Kagome Victor Cassidy si trovava davanti a un varco e si preparava ad attraversarlo assieme alla squadra che aveva assoldato per l’occasione.

Gli uomini erano stati equipaggiati con le armi migliori e portavano con loro provviste e kit medici in caso di emergenza tuttavia, anche se era stato detto loro che avrebbero incontrato dei demoni, nessuno sapeva cosa di sarebbe trovato di fronte esattamente. Si chiedevano che aspetto potessero avere questi demoni e immaginandoseli come dei mostri provavano paura.

Pochi istanti più tardi attraversarono il passaggio seguendo il loro capo e rimasero senza parole vedendo ciò che avevano davanti. Si trovavano in un palazzo medievale, l’aria si era fatta improvvisamente pesante e facevano quasi fatica a respirare.

Apparve una persona, una donna con i capelli neri che indossava un kimono e aveva in mano un ventaglio. Si sentirono sollevati pensando che quella ragazza non poteva essere un demone, purtroppo non potevano sapere che spesso i demoni più pericolosi hanno un aspetto umano.

Fu un attimo, la donna agitò il ventaglio dicendo qualcosa, videro una luce poi si alzò della polvere.

Quando la nube di polvere si diradò le uniche persone ancora in piedi erano la donna e Victor.

“Il mio padrone ti stava aspettando. Seguimi.”disse la donna per poi addentrarsi nel palazzo seguita dall’uomo.

Che ve ne pare?Recensite!

Ringrazio Alyssa85 e Wolverina per i loro commenti. Baci Sarachan89

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

Capitolo 4 “Il patto”

Victor seguì la donna poi arrivò nella stanza in cui si trovava il signore del palazzo.

“Puoi andare Kagura.”disse l’uomo che aveva dei lunghi capelli neri leggermente mossi e che dava le spalle a Victor.

Quando la donna fu uscita dalla stanza, si girò e parlò nuovamente.

“Sapevo che sarebbe venuto signor Cassidy ma vorrei sapere che cosa vuole da me.”

“Sono qui per stringere alleanza con i demoni di quest’epoca. Voglio che mi aiutino a conquistare il mondo da cui vengo. Le può interessare la proposta?”disse Victor.

“Solo in parte. Come avrà certamente capito non sono un demone comune. Io non sono un demone di basso livello e non sono disposto a farmi comandare da uno come lei. Le propongo io un accordo. Lei recluterà i demoni sfruttando il mio nome e, quando il suo piano di conquista sarà concluso, io regnerò sul suo mondo come unico e indiscusso sovrano.”disse il demone.

“Per quale motivo dovrei accettare?”disse l’uomo.

“Perché la sua vita è nelle mie mani.”disse il signore del palazzo.

“Mi vedo costretto ad accettare. Da dove comincio a reclutare demoni?”

“Kagura ti farà vedere dove andare.”

“Un’ultima domanda. Qual è il vostro nome mio signore?”chiese Victor.

“Il mio nome è Naraku. Stai attento ad un mezzodemone di nome Inuyasha e ai suoi amici, potrebbero essere un ostacolo.”

Kagura entrò nella stanza in quel momento per poi uscirne insieme a Victor che stava già cercando di trovare un modo per distruggere quel demone che voleva rubargli il titolo di dominatore del mondo.

I due arrivarono fuori dal palazzo poi la donna si tolse una delle piume che aveva tra i capelli e la lanciò. La piuma si ingrandì e Kagura vi salì sopra dicendo a Victor di fare lo stesso.

Trasportati dal vento arrivarono nei pressi di un bosco, scesero dalla piuma che Kagura si rimise tra i capelli e la donna parlò.

“In questo bosco si nascondono alcuni demoni. Vai a cercarli. Io ti aspetterò qui.”disse Kagura.

“Che cosa significa questo? Dovresti venire con me.”disse Victor arrabbiato con la donna e spaventato all’idea di dover affrontare da solo dei demoni.

“Naraku mi ha dato ordine di portarti nei luoghi in cui si nascondono i demoni ma non mi ha detto che dovevo scortarti. Sparisci ora! Non verrò con te.”disse Kagura.

L’uomo capì che sarebbe stato inutile replicare perciò si incamminò lungo il sentiero che attraversava il bosco. Non passò molto tempo da quando si era addentrato in quel luogo quando un gruppo di demoni lo circondò.

“Portatemi dal vostro capo. Lavoro per Naraku.”disse Victor nonostante la paura.

Sentendo quel nome i demoni decisero di fare quello che l’uomo aveva chiesto loro.

Cassidy notò che il nome di Naraku li aveva turbati e si chiese quanto fosse potente quel demone se quelli che ora camminavano attorno lo temevano.

Dopo qualche minuto Victor arrivò in una radura dove conobbe il capo dei demoni.

“Il mio signore Naraku mi manda a chiedervi di aiutarmi nella conquista del mondo da cui provengo. Potrete fare tutto il male che volete se accetterete la mia proposta.”disse Victor.

Il capo dei demoni rimase in silenzio pensando alla risposta da dare al tizio che aveva davanti e che lavorava per il potente Naraku.

“Accetto. Io e i miei demoni accettiamo di lavorare per Naraku. Cosa dobbiamo fare?”

“Fatevi trovare tra due settimane nei pressi del palazzo del mio signore. Quando avrò radunato abbastanza demoni saprete i dettagli. Arrivederci.” Detto questo Victor uscì dal bosco dove trovò Kagura che lo aspettava.

“Reclutati. Portami da un’altra parte.”disse alla sua guida demoniaca.

I due partirono nuovamente e ciò che accadde è più o meno lo stesso. Victor reclutò molti demoni. Alcuni si lasciarono convincere facilmente, altri furono più testardi e ostinati.

Si era ormai fatta sera e Cassidy si stava inoltrando in un bosco per reclutare gli ultimi demoni della giornata. Stava camminando già da un po’ quando li vide.

Erano in cerchio attorno a una persona però Victor non riusciva a vederla bene, riusciva solo a intravedere qualche parte del vestito che era di un bianco candido. Pensando che ormai l’uomo fosse spacciato, non si mosse e attese che i demoni lo uccidessero.

Accadde tutto in pochi secondi. I demoni attaccarono e poco dopo erano tutti a terra morti. In mezzo ai loro cadaveri stava in piedi un uomo con dei lunghi capelli argentati, degli occhi color ambra e una luna blu sulla fronte. Era vestito in modo molto elegante per l’epoca quasi come se fosse un principe e al suo fianco pendevano due spade.

Victor capì che si trattava di un demone così si avvicinò a lui e cominciò a parlare.

“Salve. Il mio nome è Victor Cassidy e sono stato mandato dal mio signore a reclutare demoni per poter conquistare il mondo da cui provengo. Sarebbe disposto a lavorare per me?”

“Io non lavoro per nessuno, umano.”disse il demone guardando l’uomo con profondo disprezzo.

“Nemmeno per il mio signore Naraku?”

“Naraku… Questo nome è un motivo in più per non lavorare per te e mi fornisce un motivo in più per ucciderti misero essere umano.”disse il demone preparandosi a colpire Victor con i suoi artigli velenosi quando una bambina arrivò correndo. Aveva i capelli neri e un kimono di due colori.

Sembrava spaventata e il demone se ne accorse.

“Signor Sesshoumaru dei demoni ci hanno attaccato mentre uscivamo da bosco.”

“Andiamo Rin.”disse Sesshoumaru e detto questo i due si allontanarono per poi sparire nella direzione da cui era arrivata la bambina.

Victor, intanto, era paralizzato. Se non fosse arrivata quella ragazzina quel Sesshoumaru lo avrebbe ucciso senza dubbio. Era scioccato. Quel demone non aveva paura di Naraku anzi sembrava odiarlo profondamente.

Dopo circa dieci minuti Victor riuscì a riprendersi, uscì dal bosco e raccontò l’accaduto a Kagura. La donna non disse nulla, si limitò a sorridere poi i due ripartirono verso il luogo in cui avrebbero passato la notte.

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Mentre Victor faceva la conoscenza del caro Sesshoumaru, Inuyasha e gli altri avevano cenato e si erano accampati per la notte anche se i nuovi arrivati avevano qualche difficoltà a prendere sonno.

Kaori stava il più vicino possibile a Ryo che continuava a guardarsi intorno temendo che qualcuno potesse attaccarli.

Chidori stringeva un braccio di Sagara talmente forte che il poverino non lo sentiva quasi più mentre tutti gli altri erano preoccupati per loro e cercavano di tranquillizzarsi.

Alla fine riuscirono a convincerli che se fosse arrivato un demone Inuyasha, a cui era stato praticamente intimato di fare la guardia, li avrebbe avvertiti così non avrebbero corso alcun richio.

Dopo vari minuti tutti, tranne il povero Inuyasha, si addormentarono sotto il cielo stellato.

Ciao a tutti!

Cosa ne pensate di questo terzo capitolo? Recensite!

Grazie a Wolverina e ad Alyssa85 per aver commentato il capitolo precedente.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Capitolo 5 “Bloccati nell’era Sengoku!”

Era mattina e il sole stava sorgendo quando i nostri eroi si rimisero in viaggio.

Nonostante le loro paure i nuovi arrivati avevano dormito piuttosto bene e l’unico che si lamentava era Inuyasha.

“Smettila di lamentarti Inuyasha. Hai solo passato la notte sveglio non è successo niente di così grave.”disse Kagome cercando di far tacere il mezzodemone.

“Che cosa vuoi dire con non è successo nulla? Mi hai praticamente costretto a rimanere sveglio anche se ti avevo assicurato che la zona era sicura. Dannata!”disse Inuyasha.

“Mi dispiace che tu sia rimasto sveglio solo per causa nostra. Ti chiedo scusa.”disse Kaori dispiaciuta.

“Dispiace molto anche a me.”disse Kaname.

A questo punto le due ragazza si aspettavano che Ryo e Sosuke si scusassero come avevano fatto loro ma i due non lo fecero. Il primo era impegnato a parlare con Miroku di donne (Potevano forse parlare d’altro?ndA) mentre Sagara era intento a studiare la zona circostante preparando strategie nel caso in cui fossero stati attaccati.

Povero Ryo e povero Sosuke… Vedendo che i due non si scusavano come sarebbe stato giusto fare, una strana aura avvolse entrambe le ragazze che intimarono ai ragazzi di chiedere scusa. Peccato che non le sentirono perciò la loro furia si abbattè sui malcapitati. Sagara fu colpito dal ventaglio bianco di Chidori mentre Saeba fu scaraventato a terra da una martellata della socia.

La prima cosa che fecero i due quando si ripresero fu chiedere scusa a Inuyasha ma lui, non contento, continuò a protestare fino a quando Kagome non ne poté più e lo mando a cuccia.

Il viaggio riprese e poco prima di mezzogiorno il gruppo raggiunse il pozzo.

“Bene siamo arrivati. Tutto quello che dovete fare è saltare nel pozzo. Quando sarete dall’altra parte uscite dal pozzo e se il sacerdote del tempio vi chiede qualcosa ditegli che mi conoscete, è mio nonno. Buon viaggio!”disse Kagome.

“E’ stato bello avervi come compagni di viaggio anche se per così poco.”disse Sango.

“Tornate a trovarci!”disse Shippo.

“E’ stato un piacere conoscere due belle ragazze come voi. Ryo, Sosuke, lieto di avervi conosciuto. Arrivederci.”disse Miroku per poi essere trascinato via da Sango che aveva intuito che aveva intenzione di combinarne una delle sue.

“Buon viaggio.”disse Inuyasha che attendeva che attraversassero il passaggio stando appoggiato ad un albero.

I nuovi arrivati ricambiarono i saluti poi saltarono nel pozzo. Kagome e gli altri decisero di ripartire ma, mentre se ne stavano andando, sentirono delle voci provenire dal pozzo e videro i loro nuovi amici uscirne.

“Siamo ancora qui?”disse Ryo guardandosi attorno.

“Cosa è andato storto?”chiese Sagara rivolgendosi a Kagome e agli altri che si erano avvicinati.

“Non lo so. Aspettate. Provo io adesso.”rispose la ragazza.

Saltò nel pozzo e qualche minuto dopo tornò indietro dicendo che era riuscita ad attraversare il passaggio senza problemi.

“Prova a dargli dei frammenti della sfera. Magari così riusciranno a passare.”disse Inuyasha (Ogni tanto ha un lampo di genio anche lui. ndA).

Kagome fece quanto aveva detto il mezzodemone e gli altri provarono nuovamente ad andarsene. Non funzionò. Provarono più volte ma non ci riuscirono.

“Non c’è un altro modo di tornare nella nostra epoca?”chiese Kaori.

“No, non c’è. Mi dispiace.”rispose Kagome.

In pochi istanti si resero conto della realtà ma nessuno di loro aveva il coraggio di dire come stavano le cose.

Erano bloccati. Bloccati nell’era Sengoku.

Dopo svariati minuti Miroku propose di andare a parlare con la vecchia Kaede per vedere se poteva aiutarli anche se non era molto fiducioso in proposito.

Il gruppo si diresse verso il villaggio mentre Ryo, Kaori, Kaname e Sosuke si chiedevano come avrebbero fatto a vivere in quell’epoca per il resto delle loro vite.

Che ve ne pare di questo capitolo? Recensite!

Ci tengo a ringraziare Wolverina per aver commentato anche il capitolo precedente. Baci Sarachan89

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

Capitolo 6 “Il demone lupo”

I nostri eroi, poco tempo dopo essersi lasciati alle spalle il pozzo, arrivarono dalla vecchia Kaede e le esposero il problema.

La donna ascoltò attentamente quello che le venne detto poi rimase in silenzio a pensare fino a quando una voce la distrasse dai suoi pensieri.

“Allora vecchiaccia hai trovato una soluzione?”chiese Inuyasha.

“No, mi dispiace non conosco altri collegamenti con l’epoca di Kagome come il pozzo mangiaossa. Perché non cercate di tornare indietro utilizzando i varchi che avete usato per venire qui?”chiese la sacerdotessa.

Alle parole della donna i nostri eroi si guardarono l’un l’altro pensando che erano stati così stupidi da non pensare nemmeno a quell’eventualità. All’idea di poter tornare a casa Ryo e Sagara sorrisero sollevati mentre Kaori e Chidori si abbracciavano e saltavano come due bambine dell’asilo a cui è appena stato fatto un regalo. Tutti gli altri si sentirono felici per i loro nuovi amici ma Miroku li riportò alla realtà chiedendo come avrebbero fatto a tornare indietro se i varchi non c’erano più?

L’allegria generale si spense poco a poco. Si erano illusi di aver trovato qualcosa che poteva funzionare e ora si rendevano conto che non c’era alcun modo per permettere ai nuovi arrivati di tornare a casa.

“Perché non andate a stare per un po’ in una casa appena fuori dal villaggio. I proprietari precedenti prima di trasferirsi l’hanno donata al tempio quindi potete starci tutto il tempo che volete.

Riposatevi un po’, magari il riposo vi aiuterà a trovare qualche idea per far tornare i vostri amici nel luogo da cui provengono.”disse la vecchia Kaede per poi dire loro dove fosse esattamente la casa di cui aveva parlato.

Il gruppo vi andò e rimasero tutti lì a pensare quando, ad un tratto, Kagome disse “Sento la presenza dei frammenti della sfera. Si avvicinano molto velocemente.” In realtà non riuscì a finire la frase perché un giovane con i capelli neri raccolti in una coda alta e che indossava degli abiti fatti prevalentemente di pelliccia le si parò davanti prendendole entrambe le mani.

“Mia adorata Kagome non sai quanto sono felice di rivederti. Ho sentito molto la tua mancanza.”disse Koga.

“Togli le tue luride zampacce da Kagome lupo randagio.”disse Inuyasha mettendosi tra il demone lupo e la ragazza mentre i nuovi arrivati osservavano la scena incuriositi.

“Sparisci botolo pulcioso. Kagome è la mia donna, levati di mezzo.”ribatté il ragazzo mentre Shippo si divertiva a profetizzare uno scontro tra i due e un possibile risultato.

Inuyasha e Koga continuarono a litigare fino a quando il demone lupo, facendo un passo indietro, finì su una mina che Sagara aveva piazzato in precedenza. Per fortuna Sosuke se ne accorse e gli disse di non muoversi spiegando la situazione. Kagome disse a Koga che se si fosse mosso la mina sarebbe saltata in aria e lui con essa. Fu allora che il demone diede prova della sua grande abilità nel muoversi velocemente e allontanandosi talmente in fretta che la mina su cui era salito esplose senza che lui si facesse nulla. Tuttavia l’esplosione della prima mina innescò una reazione a catena a causa della quale Koga finì a terra stordito.

Kagome vedendolo corse da lui per vedere come stava suscitando le ire del nostro buon botolo ringhioso. Iniziò così una delle solite liti che finisce con Koga che saluta tutti promettendo a Kagome di tornare presto da lei e con Inuyasha che viene inevitabilmente mandato a cuccia.

Non appena il demone lupo se ne fu andato Chidori si rivolse a Sagara.

“Come mai c’erano delle mine?”disse.

“Ho piazzato delle mine e alcune trappole di vario tipo nel caso in cui un demone ci avesse attaccato.”disse lui tranquillo.

“E quando avevi intenzione di dircelo?”gli disse Chidori con un tono di voce che non prometteva nulla di buono.

“Ve lo stavo per dire.”disse lui cominciando a diventare sempre più pallido.

“Stupido idiota fissato di roba militare! Non ti è venuto in mente che poteva farle scattare uno di noi le tue dannatissime trappole!”urlò Kaname contro il povero sergente.

“Chidori, calmati…Posso spiegare…”disse quasi balbettando e cominciando anche a sudare.

“Non ho intenzione di ascoltare una delle tue solite spiegazioni senza senso. Faresti meglio ad andare a togliere tutte le trappole che hai messo. Nessuna esclusa. Verrò anch’io per controllare. Muoviti!”urlò la ragazza per poi spingere fuori il giovane e sorvegliarlo mentre rimuoveva il gran numero di trappole che aveva piazzato.

Mentre il sergente si occupava di quanto gli era stato ordinato da Chidori, Koga tornò indietro sotto gli sguardi interrogativi del gruppo.

“Con tutto il trambusto di prima mi sono dimenticato di dirvi che un gran numero di demoni si sta radunando a nord. Sta per succedere qualcosa, state attenti.”disse per poi andarsene via con la consueta velocità.

“Chissà per quale motivo dei demoni si stanno radunando. Dobbiamo cercare di saperne di più. Non credi anche tu Inuyasha?”disse Miroku.

“Sono d’accordo con te monaco. Dobbiamo saperne di più. Per quanto ne sappiamo potrebbe anche esserci lo zampino di Naraku in questa faccenda.”disse il mezzodemone.

“Naraku è già molto potente di suo, per quale motivo dovrebbe chiedere l’intervento di un gruppo di demoni?”chiese Kagome.

“Naraku non si sporca mai le mani in prima persona, trova sempre qualcuno che faccia il lavoro per lui.

Dobbiamo stare attenti.”disse Miroku.

“Partiremo il più presto possibile e ci dirigeremo a nord. Venite con noi o preferite rimanere qui?”disse Inuyasha rivolgendosi a Ryo, Kaori, Sagara e Chidori.

I quattro si consultarono poi dissero agli altri che non aveva senso rimanere lì e che avrebbero preferito seguirli.

Il gruppo continuò a parlare di ciò che accadeva a nord poi spiegarono ai nuovi arrivati chi era Naraku mentre questi ultimi raccontarono qualcosa su di loro, sul loro lavoro e sulla loro vita così come poi fecero gli altri. Parlarono fino a quando non scese la notte e loro si addormentarono.

Passarono una notte tranquilla. Dormirono tutti anche il caro Inuyasha a cui era stato detto che non era necessario fare la guardia.

Quando si svegliarono il sole stava sorgendo così, prima di partire, si fermarono un po’ a contemplare la bellezza di quell’alba, dimenticando, per un attimo, tutti i loro problemi.

Come vi è sembrato il capitolo? Recensite!

Baci Sarachan89

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

Capitolo 7 “Il potere nell’oscurità ”

Mentre i nostri eroi intraprendevano il loro viaggio verso nord, Victor Cassidy continuava a reclutare demoni per poter attuare il suo piano.

A mano a mano che il reclutamento procedeva nella mente di Victor si faceva strada un’idea.

L’uomo pensava che se fosse riuscito a diventare abbastanza potente da contrastare Naraku non ci sarebbe stato più nessun ostacolo sul suo cammino e lui sarebbe potuto diventare il sovrano del mondo intero.

Era a questo che pensava mentre si avvicinava al covo di un demone che gli era stato indicato da Kagura. Erano passati due giorni da quando aveva cominciato a reclutare demoni e ne aveva già assoldati parecchi.

Quando arrivò a destinazione si trovò davanti una cascata come aveva detto la donna. Era incantevole. L’acqua era cristallina e l’intera zona era circondata da alberi e cespugli rigogliosi. Gli uccellini cinguettavano felici e farfalle di mille colori volavano tranquille. Non c’era nulla che potesse far pensare che lì si nascondeva un demone.

Victor di avvicinò alla parete rocciosa che stava dietro la cascata e premette un punto che Kagura gli aveva detto.

Dietro la cascata si aprì un passaggio che l’uomo attraversò. L’intero percorso era illuminato da torce appese al muro, indizio che doveva esserci qualcuno in quel luogo.

Dopo qualche minuto la galleria che stava percorrendo si allargò e Victor arrivò a destinazione.

Davanti a lui, seduto a gambe incrociate su una roccia, vi era una donna con lunghi capelli neri come l’ebano ed un abito scuro. Non era possibile vedere il colore dei suoi occhi poiché erano chiusi, non li aprì mai mentre Victor si trovava lì.

“Benvenuto straniero. So perché ti trovi qui ma non troverai il demone che cercavi. Egli è morto tempo fa tuttavia io posso aiutarti.”disse la donna che aveva una voce dolce e melodiosa che incantava coloro che la ascoltavano.

“Come sai che cercavo un demone? E come puoi essermi d’aiuto? Sei forse un demone?”disse l’uomo.

“Io no sono un demone, sono solo uno spirito che può vedere il futuro, il passato e il presente e che sa molte cose. Tu stai cercando un modo per diventare più potente del demone chiamato Naraku, non è forse così?”disse lo spirito.

“Sai dirmi come fare?”

“Se è realmente questo che vuoi, lo posso fare.”

“Parla allora. Ti ascolto.”

“Non esiste alcun modo di battere Naraku se non quello di diventare l’essere vivente più potente che sia mai esistito. Dovrai utilizzare il potere delle ombre eterne che avvolgono il tempio che si trova sotto questa grotta. In origine il tempio era dedicato a un dio che proteggeva l’intera zona circostante poi una divinità oscura attaccò. Ci fu una battaglia ed infine il dio riuscì a vincere tuttavia perse la vita per portare a termine l’impresa. L’oscurità avvolse il tempio poiché il dio aveva utilizzato tutti i suoi poteri per sconfiggere l’altra divinità. Se andrai laggiù e troverai la spada la divinità malvagia utilizzò per battersi col dio e con essa troverai anche un medaglione su cui è rappresentato un dragone di colore nero. Con questi due oggetti diventerai l’essere più potente al mondo e non avrai problemi a sconfiggere Naraku.”disse la donna.

“Come faccio ad arrivare al tempio?”chiese Victor.

“Segui quella strada fino in fondo. Troverai quello che cerchi nella stanza al centro del tempio.”disse lo spirito per poi scomparire davanti agli occhi dell’umano.

Victor prese la strada indicatagli dalla donna, più andava avanti più l’aria si faceva pesante.

L’uomo arrivò al tempio e vi entrò. Non fu difficile trovare quello che cercava. La spada era circondata da rovi che facevano in modo che essa rimanesse in posizione verticale. Era di ottima fattura e la lama aveva dei riflessi neri. Sull’elsa trovò appeso il medaglione. Se lo mise al collo poi impugnò la spada.

Sentì un grande potere scorrergli nelle vene. Stava diventando più potente e lo sapeva. Ora doveva solo aspettare. I suoi poteri aumentavano ogni minuto che passava.

Victor decise di rimanere un po’ nel tempio per imparare a controllare i suoi poteri e per poter fare pratica.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Capitolo 8 “We love Sesshoumaru!”

Da tutt’altra parte Inuyasha & Co. camminavano tranquilli verso la loro meta quando il mezzodemone si fermò di colpo.

“Sento l’odore di quel dannato di Sesshoumaru.”disse Inuyasha voltandosi verso destra.

Il gruppo vide l’imponente figura del glaciale principe dei demoni avvicinarsi per poi fermasi a vari metri dal mezzodemone che aveva già sguainato la spada ed era pronto ad attaccare colui che aveva davanti.

“Inuyasha, di nuovo sulla mia strada. Hai davvero così tanta voglia di morire? Allora ti accontento!”disse il demone scagliandosi contro il fratello.

Iniziò così il classico scontro tra i due. Sesshoumaru non estrasse nemmeno la spada, contrastava facilmente il fratello mezzodemone e anche senza armi gli teneva testa.

Inuyasha si arrabbiò e cominciò ad utilizzare la cicatrice del vento contro il demone che per porre fine allo scontro estrasse toukijin e con un solo colpo scaraventò a terra il malcapitato.

Mentre i due si battevano Kaname e Kaori osservavano incantate il bel Sesshoumaru.

“Kagome, chi è quello?”chiese Kaori.

“E’ Sesshoumaru, il fratello maggiore di Inuyasha.”rispose la ragazza.

“Come mai non si vede un braccio?”chiese Chidori.

“Durante uno scontro Inuyasha glielo ha tagliato.”disse Kagome.

Kaori e Chidori si misero un attimo in disparte e si dissero qualcosa poi chiesero a Sango e Kagome di avvicinarsi. Shippo le seguì a ruota. Le quattro ragazze e il piccolo demone cominciarono a confabulare e alla fine, quando si voltarono in direzione di Inuyasha, avevano un sorriso che non prometteva nulla di buono.

Kagome si avvicinò a Sesshoumaru che, incuriosito dal gesto, non la uccise. La ragazza disse qualcosa al demone che annuì e mise via la spada.

In seguito fu la volta delle altre tre che si disposero in modo tale da formare un quadrato ai cui vertici c’erano loro e Kagome. In pratica il quadrato era così composto: Kagome davanti a Sesshoumaru, che si era messo in disparte, e di fronte a Sango. Kaname accanto a Inuyasha, che si era appena rialzato, e di fronte a Kaori che era alla destra di Kagome. Shippo intanto aveva estratto dei ventagli e si apprestava a fare il tifo per le ragazze.

Quando tutte furono in posizione si guardarono e dissero in coro “Operazione vendetta per il braccio perduto!” poi, mentre tutti le guardavano senza capire cosa stesse accadendo, l’azione ebbe inizio.

Chidori tirò fuori il suo adorato ventaglio e colpì Inuyasha scagliandolo in direzione di Kaori che lo colpì con uno dei suoi micidiali martelli indirizzandolo verso Sango la quale, utilizzando il suo fidato hiraykotsu, deviò il mezzodemone verso Kagome.

Quando il botolo pulcioso fu a qualche centimetro da Kagome, la ragazza gridò “A CUCCIA! A CUCCIA! A CUCCIA! A CUCCIA! A CUCCIA!” e il povero cagnolino finì qualche metro sotto terra mentre Ryo, Miroku e Sagara si facevano piccoli piccoli temendo di poter fare la stessa fine del mezzodemone. Sesshoumaru invece non sembrava minimamente scosso dall’accaduto e se ne stava andando con la stessa tranquillità con cui era arrivato.

Le ragazze invece festeggiavano la buona riuscita dell’operazione e il piccolo Shippo faceva loro i complimenti.

“Dannate! Per quale motivo lo avete fatto?”urlò Inuyasha quando riuscì a uscire dalla buca che si era formata in seguito all’azione delle quattro.

“Non hai sentito quello che abbiamo detto prima di cominciare? Era un’operazione per vendicare il fatto che hai tagliato il braccio a tuo fratello!”disse Chidori per poi rimettersi in viaggio al fianco delle altre ragazze seguita a ruota dagli altri e da Inuyasha che continuava a lamentarsi. Il viaggio riprendeva.

Mezzora dopo tutto questo il gruppo decise di fare una sosta in riva a un fiume.

Le ragazze si misero in disparte e l’unico che ebbe il coraggio di avvicinarsi fu il piccolo Shippo che era già parte integrante del gruppo che si era formato.

Gli altri stavano il più lontano possibile da quelle quattro furie e parlavano tra loro.

“Secondo voi cosa le ha spinte a vendicare il fatto che Sesshoumaru ha perso il braccio per mano di Inuyasha?”chiese Ryo.

“Non ne ho idea ma credo che sia partito tutto da Kaori e Chidori.”disse Sosuke.

“Sono d’accordo. Devono aver detto qualcosa alla divina Kagome e a Sango per convincerle ad attuare la vendetta.”disse Miroku.

“Sembra che si stiano divertendo parecchio.”disse Ryo.

La discussione andò avanti fino a quando le ragazze e Shippo si alzarono e si andarono a sedere vicino agli altri.

Sulla testa di ognuna di loro c’era una fascia con sopra la scritta “We love Sesshoumaru!” con attorno numerosi cuoricini mentre su quella del piccolo Shippo ce n’era una con la scritta “Sesshoumaru 4ever!” incorniciata da varie stelline.

Durante la loro riunione in riva al fiume le ragazze avevano fondato il club dei sostenitori di Sesshoumaru. La cosa partita come un gioco per evitare che Sesshoumaru facesse a pezzi Inuyasha si era trasformata in un modo per fare un dispetto ai ragazzi che almeno in parte si stavano dimostrando gelosi del demone e alle ragazze le cosa piaceva parecchio.

Per quanto riguarda Shippo era stato eletto mascotte del club e si stava divertendo come non mai.

I ragazzi invece, dopo che Ryo ebbe detto loro cosa significavano le scritte sulle fasce, stavano pensando tutti a qualche modo per far tornare le ragazze come prima perché, anche se nessuno di loro lo avrebbe mai ammesso, erano gelosi di Sesshoumaru che era adorato al punto tale da spingere le ragazze a creare un club per lui.

Tra riunioni e pensieri i nostri eroi si godevano un meritato momento di relax prima di riprendere il loro viaggio verso nord.

Ciao a tutti! Cosa ne dite di questo capitolo? Recensite!

Ora mi sembra giusto fare alcuni ringraziamenti visto che quando ho inserito il capitolo 7 per la fretta me ne sono dimenticata.

Ringrazio Dark Feder per aver commentato il capitolo 6 e Wolverina per aver commentato sia il capitolo 6 che il 7.

Baci Sarachan89.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

Capitolo 9 “La dea”

Mentre i nostri eroi si rilassavano da un’altra parte una donna stava camminando per i corridoi del palazzo del suo signore.

“Quello sciocco umano non è più tornato. Qualche demone deve averlo eliminato. Chissà come reagirà Naraku quando glielo dirò?”pensava Kagura mentre si dirigeva verso la stanza dove si trovava il demone.

Una volta arrivata Naraku le disse di entrare e ascoltò quello che la donna aveva da dire poi si mise a ridere.

“E’ andato tutto secondo i miei piani. Quello scocciatore ha radunato un bel po’ di demoni prima di essere eliminato ma finalmente non è più tra i piedi.”

“Immaginavo che voleste che qualcuno lo eliminasse considerando che mi avete detto di mandarlo da solo a trattare con i demoni tuttavia pensavo che lo avrebbero eliminato prima. Ha resistito per tre giorni prima di farsi uccidere.”disse la donna.

“Ha avuto solo fortuna. Ora che è morto posso sfruttare quei demoni per i miei scopi.”disse Naraku.

“Posso sapere cosa avete intenzione di fare?”chiese Kagura sorprendendosi del suo coraggio nel chiedere al demone quali fossero i suoi piani.

“Lo saprai a tempo debito. Ora vattene. Lasciami solo.”disse l’uomo alla donna che uscì senza aprire bocca.

Naraku stava progettando un altro dei suoi malvagi piani e Kagura lo aveva capito. Ora doveva solo cercare di saperne di più.

Il demone, mentre Kagura se ne andava, pensava al piano che aveva in mente e che avrebbe decretato la fine del mondo come lo conoscevano tutti tuttavia non poteva sapere che Victor era tutt’altro che morto. Infatti il caro Victor si stava allenando per controllare i suoi nuovi poteri e stava facendo passi da gigante.

“Ancora uno o due giorni e poi sarò pronto per distruggere Naraku e per diventare il signore del mondo intero.”pensò Victor.

Ora che abbiamo visto che cosa stavano facendo i cattivi di turno diamo un’occhiata a quello che stanno facendo gli altri.

Koga e i suoi lupi, insieme agli inseparabili Ginta e Hakkaku si stava dirigendo nella stessa direzione di Inuyasha & Co. per scoprire qualcosa di più sui demoni che si erano radunati.

Sesshoumaru, seguito da Rin e dal fedele Jaken (quando lo sento parlare non riesco a non pensare di avere davanti un mostriciattolo verde con la stessa voce di puffo tontolone, mi fa troppo ridere!ndA) si dirigeva anche lui nella medesima direzione di Koga e, mentre viaggiava, si compiaceva per la possibilità di rinfacciare a vita al fratello il fatto che era stato picchiato da delle insulse mocciose.

Le mocciose appena citate, insieme al piccolo Shippo, stavano facendo una delle riunioni del loro club in riva a un lago dove il gruppo si era fermato per poter pranzare.

Nel frattempo i due maniaci, l’uomo imbronciato e cupo che si crede sempre in guerra e il botolo ringhioso stavano mettendo a punto la loro tattica per riconquistare le ragazze e dopo una lunga discussione avevano deciso di fare leva sul fascino dell’eroe salvandole da qualche demone alla prima occasione.

Tra le riunioni e i piani per riconquistare le ragazze, i nostri eroi persero un bel po’ di tempo e qualcuno non tardò nel farlo notare.

“Muoviamoci abbiamo perso fin troppo tempo qui. Dobbiamo raggiungere quei demoni e trovare Naraku!”disse Inuyasha senza rendersi conto che avrebbe potuto provocare le ire del Sesshoumaru fan club tuttavia non gli successe nulla. Le ragazze dovettero riconoscere che effettivamente avevano perso parecchio tempo così raccolsero le loro cose e si avvicinarono ai ragazzi per partire quando tutto il gruppo sentì una voce che diceva loro di aspettare.

Quando la voce parlò di nuovo i nostri eroi capirono che proveniva dal lago così si avvicinarono alla riva. Pochi istanti più tardi apparve una donna vestita di bianco con i capelli castani e gli occhi verdi.

Era sospesa sopra il lago e aveva un’espressione gentile. Sorrise e li guardò uno per uno.

Era una donna bellissima, sembrava quasi fosse fatta di luce. Nei suoi occhi non c’era alcuna traccia di malvagità, c’erano dolcezza e bontà però c’era anche un velo di malinconia che tutti i presenti notarono. Rimasero lì a contemplare la donna per vari minuti. Erano incantati da lei, vi basti pensare che nemmeno Ryo tentò di saltarle addosso. Infine la donna parlò.

“Il mio nome è Luce, un tempo ero la più potente dea del bene che proteggeva questo mondo poi mi scontrai con una dea del male e, per poterla annientare, utilizzai tutti i miei poteri e persi la vita.

Ora, tuttavia, sono qui davanti a voi come spirito. Un umano proveniente da un’altra epoca si è impossessato del medaglione e della spada della mia avversaria acquisendone tutti i poteri. Per questo motivo sono tornata e desidero chiedervi di distruggere l’umano poiché se nessuno lo sconfiggerà per il mondo sarà la fine. Chiedo a voi di compiere questa missione perché l’umano è legato al destino di molti di voi. Egli è colui che ha aperto i varchi che vi hanno portato qui e solo lui può farvi tornare indietro. Se lo sconfiggete le vostre probabilità di poter tornare a casa aumenteranno.”disse la dea.

“Mia signora, perdonatemi ma se il nostro nemico ha i poteri di una divinità come possiamo sperare di batterlo?”disse Miroku (per la serie visto che è una dea lasciamo parlare il monaco.ndA).

“Rimedieremo anche a questo. Dobbiamo raggiungere il tempio in cui io e l’altra dea ci siamo scontrate. Là troveremo quello che vi permetterà di annientare il vostro nemico.”disse Luce.

“Verrete con noi, mia dea?”disse il monaco.

“Sì, monaco Miroku. Verrò con voi. Gli dei mi hanno dato il potere necessario per riacquistare una consistenza corporea fino a quando la mia missione non sarà conclusa.”disse la donna sorridendo.

“Ne siamo onorati.”disse il monaco.

La dea si avvicinò alle sponde e salì sulla terraferma. L’abito che indossava si trasformò. La gonna lasciò il posto a un paio di pantaloni, la parte superiore del vestito diventò una semplice maglietta coperta da una giacca. La trasformazione sorprese tutti, era strano vedere una dea vestita con abiti che erano più simili a quelli dell’epoca di Kagome che a quelli dell’era Sengoku. La dea vedendo lo stupore sui loro volti rise e disse “Come spirito di una dea mi è stato permesso di viaggiare nel tempo. Preferisco di gran lunga vestirmi così se dobbiamo andare fino al tempio, sono molto più comodi dei vestiti di quest’epoca. Mi piacciono di più.”poi cominciò a incamminarsi.

“Forza, dobbiamo andare. Il tempio è a poco più di due giorni di cammino da qui. Dobbiamo muoverci e un ultima cosa datemi del tu. Se dobbiamo viaggiare insieme tanto vale fare amicizia, non trovate?”disse la dea mentre camminava seguita dagli altri che non erano riusciti a trattenersi vedendo il comportamento di quella ragazza ed si erano messi a ridere.

I nostri eroi avevano trovato un nuovo membro per il loro gruppo ma non sapevano quanto la dea sarebbe rimasta con loro e non avevano idea di che cosa sarebbe accaduto una volta arrivati al tempio. Nonostante queste piccole preoccupazioni i nostri eroi si sentivano rallegrati dal fatto che con loro ci fosse una dea che con la sua sola presenza infondeva loro coraggio e felicità così il viaggio proseguiva.

Che cosa ve ne pare di questo capitolo? Recensite!

Grazie mille a Wolverina per aver commentato il capitolo precedente. Sono felice di aver trovato un'altra fan di Sesshoumaru!

Vi avviso già ora che fino alla fine delle vacanza di Natale non potrò inserire nessun capitolo ma non temete dal 9 gennaio ricomincerò a inserire la storia perciò già adesso vi auguro buon Natale e felice anno nuovo!

Baci Sarachan89!

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

Capitolo 10 “Conversazione sotto il cielo stellato ”

Il viaggio dei nostri eroi procedeva senza intoppi. Ora so che probabilmente penserete che è strano, avete ragione e anche loro stavano pensando esattamente la stessa cosa.

“Ehi Luce! Non ti sembra strano che nessun demone ci abbia attaccato?”chiese Inuyasha che venne fulminato da Kagome per essersi rivolto in questo modo a un essere superiore come Luce.

“Non c’è alcun motivo di preoccuparsi di ciò. Non ci attacca nessuno per due motivi. Gran parte dei demoni è andata a nord e si sta radunando come già sapete e poi dovete tenere conto che nessun essere con un po’ di cervello si azzarderebbe ad attaccare una dea. Anche se ora sono solo uno spirito ho ancora dei poteri piuttosto forti. Gli altri dei me li hanno concessi per permettermi di venire a impedire a quell’umano di fare troppi danni.”disse la dea.

“Quello stupido umano! Non poteva evitare di creare problemi? Ne avevamo già abbastanza di guai senza che lui ce ne creasse altri!”disse Inuyasha mentre la dea scoppiava a ridere.

“Si può sapere perché stai ridendo?”disse il mezzodemone.

“Mi ricordi tuo fratello. Lui lo avrebbe definito stupido umano oppure che misero essere umano, a seconda della situazione.”disse la dea lasciando tutti a bocca aperta.

“Conosci Sesshoumaru?”dissero tutti in coro.

“Certo che lo conosco. L’ho incontrato più di una volta. E’ una persona interessante.”disse.

“Non ha mai cercato di ucciderti?”chiese Kagome.

“La prima volta che mi ha visto ci ha provato ma ero già uno spirito e il suo attacco mi è passato attraverso. Credo che ci sia rimasto male.”disse la ragazza continuando a camminare.

“E le altre volte?”chiese Chidori.

“Abbiamo semplicemente parlato. Vi ho detto che è una persona interessante, mi piace parlare con lui. Mi diverto un mondo. Ormai si potrebbe dire che siamo amici. Ci incontriamo spesso e volentieri.”disse la ragazza per poi aggiungere “Spesso e volentieri si lamenta perché tu hai tessaiga. Non gli va giù che sia andata a te e non a lui. Non gli piaci molto Inuyasha.

E’ quasi comica la situazione. Voglio proprio vedere la sua faccia quando mi vedrà in tua compagnia. Ci sarà da ridere!”

“Per quale motivo dovrebbe vederti in mia compagnia?”chiese Inuyasha.

“Perché prima o poi lo incontreremo visto che sta andando a nord anche lui…”disse la ragazza.

Il resto del gruppo la seguiva scioccato. Amica di Sesshoumaru! Questa era una cosa estremamente strana ma decisero di lasciar perdere per il momento.

Le ragazze cominciarono a pensare di reclutarla per il loro club mentre i ragazzi cominciarono a pensare che forse potevano ripagare le ragazze con la stessa moneta.

Camminarono ancora a lungo fino a quando il sole tramontò. Il gruppo si fermò per cenare.

“Che cosa vorresti per cena, Luce?”chiese Kagome.

“Non vi preoccupate per me. Io mi arrangio per la cena, voi mangiate pure quello che volete. Vado a fare un giro. Ci vediamo più tardi.”e detto questo scomparve nel nulla.

I nostri eroi cenarono poi si divisero come al solito. Le ragazze cominciarono a pensare come convincere Luce per farla diventare la loro leader mentre i ragazzi si misero a discutere.

“Che ne dite di fondare un fan club in onore di Luce?”disse Miroku.

“In questo modo potremmo ripagare le ragazze con la stessa moneta.”disse Ryo.

“E’ una cosa fattibile ma c’è il rischio di essere picchiati dalle ragazze.”disse Sagara.

“Io dico di provarci. Diciamo che il nostro capo è Inuyasha così al limite se la prenderanno di nuovo con lui.”disse Miroku abbassando la voce per farsi sentire solo dagli altri due.

“Ehi monaco! Ti ho sentito perfettamente. Se proprio vogliamo provare questo piano non voglio essere picchiato solo io. Sono stato chiaro?”disse Inuyasha.

La discussione continuò così per un po’ ma ora vediamo che fine ha fatto la dea.

Mentre gli altri cenavano era andata a fare un giro per i dintorni ed in seguito era andata a salutare Sesshoumaru che vedendo che aveva riacquistato una consistenza corporea tentò di ucciderla come si era ripromesso di fare dopo aver fallito la prima volta.

Il demone estrasse la spada e cercò di colpire la dea ma lei fermò la lama con un solo dito.

“Credi davvero che basti così poco per battermi? Mi stai sottovalutando. Pensa che non ho nemmeno un terzo dei poteri che avevo un tempo e che se lo volessi potrei ucciderti in un istante. Mi basterebbe schioccare le dita per farlo.”disse Luce allontanando la lama e guardando il demone rimettere la spada nel fodero.

“Ti ho sottovalutata. Da quando hai di nuovo un corpo?”

“Da oggi pomeriggio. Devo risolvere alcuni problemi in questo mondo poi tornerò ad essere uno spirito.”disse la ragazza sedendosi a terra. Il demone si sedette accanto a lei.

“Che genere di problemi?”chiese il demone.

“Come sei curioso oggi! Da quando in qua il glaciale Sesshoumaru si interessa dei problemi altrui?”

“Ha a che fare con il fatto che molti demoni si sono radunati?”chiese Sesshoumaru cercando di ignorare il tono ironico che aveva utilizzato la ragazza.

“Può darsi. Mi dispiace ma per ora non ti posso dire nulla. La prossima volta che ci incontreremo ti spiegherò ogni cosa. Te lo prometto. Ora però non farmi più domande su questo.”disse la dea e, anticipando la domanda che il demone stava per farle, aggiunse “Non mi serve il tuo aiuto per adesso. Ho già trovato qualcuno che mi sta aiutando quindi continua il tuo viaggio tranquillamente.”

“Ti diverti ad anticipare quello che sto per dire?”

“Molto.”rispose la donna.

“Se sei così impegnata a risolvere dei problemi cosa ci fai qui?”chiese il demone.

“Avevo un po’ di tempo libero. Dove hai lasciato il mostriciattolo verde oggi?”

“Deve essere qui intorno.”rispose il demone guardando il cielo stellato.

“Dopo tutto questo tempo non sono ancora riuscita a capire come fai a passare la metà del tempo guardando il cielo. E’ un bello spettacolo ma dopo un po’ ti stanca. Mi spieghi cosa ci trovi di così interessante?”disse Luce.

Sesshoumaru stava per dire qualcosa quando una voce lo interruppe.

“Signor Sesshoumaru guardate che bei fiori che ho raccolto.”disse Rin.

“Padron Sesshoumaru perdonatemi. Ho cercato di dirle di non disturbarvi ma non sono riuscito a fermarla.”disse Jaken bloccandosi quando vide Luce.

“Ehilà mostriciattolo! Era un po’ che non ci vedevamo. Ti sono mancata?”disse la ragazza chiaramente divertita. Jaken non rispose, si limitò a prendere Rin e ad allontanarsi visibilmente seccato dalla presenza della ragazza.

“Jaken chi è quella ragazza?”chiese la bambina.

“E’ una dea. Spesso viene a parlare con il padrone. Se ne stanno in disparte per parecchio tempo poi lei sparisce.”disse Jaken.

Come Jaken aveva detto i due continuarono a parlare.

“Secondo te è ancora arrabbiato con me perché l’ho accidentalmente lanciato in un lago?”chiese la ragazza. Sesshoumaru non rispose.

“Ecco che ci risiamo! Il gatto ti ha mangiato di nuovo la lingua?”disse la dea.

“Non mi abbasso a commentare tutte le idiozie che dici.”rispose il demone.

“Antipatico. Io non dico idiozie. E’ ora che io vada. Si staranno chiedendo che fine ho fatto.”

“Ti saluto. Arrivederci Luce.”

“Ci vedremo prima di quanto pensi Sesshy.”disse con il solo proposito di farlo arrabbiare.

“Chiamami di nuovo Sesshy e ti ammazzo.”disse il demone.

“Ciao, ciao Sesshy!”disse la ragazza per poi scomparire come era arrivata. Il demone riprese il controllo di sé e si rimise a guardare il cielo.

Luce intanto era tornata dagli altri e quello che vide al suo arrivo furono Inuyasha, Sagara, Ryo e Miroku legati a degli alberi e le ragazze visibilmente adirate con loro. Si avvicinò ai quattro che vedendola la implorarono di liberarli.

“Se mi raccontate cosa è successo vi slego. Non ho voglia di usare i miei poteri per scoprirlo. Voglio sentire la vostra versione dei fatti.”disse la dea.

“Abbiamo detto alle ragazze che avevamo fondato un fan club in tuo onore. Volevamo contrastare il Sesshoumaru fan club ma il risultato è stato che le abbiamo fatte arrabbiare e così ci hanno legato qui.”disse Ryo piagnucolando.

“Siete proprio messi male.”disse slegandoli.

“Mi fate pena. Vi aiuterò io a riconquistare le vostre belle.”aggiunse la dea.

I ragazzi, felici di aver finalmente trovato qualcuno che potesse aiutarli, ringraziarono di cuore Luce e andarono a dormire. In poco tempo si addormentarono tutti sotto il cielo stellato.

Che ve ne pare di questo capitolo? Recensite!

Ed ora l'angolo ringraziamenti.

Grazie mille a Wolverina per aver commentato il capitolo precedente. Mi fa piacere che la storia ti piaccia.

Spero che piaccia anche agli altri che rischiano la loro salute mentale leggendola.

Grazie a chiunque ha letto la ff fino a questo punto.

Baci Sarachan89

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


capitolo 11

Ciao a tutti! Scusate il ritardo ma ho avuto qualche problema con il computer comunque ora ho sistemato tutto e dovrei riuscire ad aggiornare un po' più spesso. Buona lettura!


Capitolo 11 “Missione: riconquistare le ragazze!”


“Prima di cominciare a preparare un piano premetto che vi aiuto solo perché mi fate estremamente pena. Siete messi davvero male.”disse la dea.
“Non siamo messi così male.”protestò Ryo.
“Ryo ti consiglio di stare zitto. Non accetto critiche da uno che dopo circa otto anni che convive con la donna di cui è innamorato non è ancora riuscito a dirle cosa prova per lei.”ribatté la dea.
“Non le ho detto niente perché non voglio che sia in pericolo.”disse lo sweeper.
“Nel caso tu non lo abbia notato lei è in pericolo lo stesso. I tuoi nemici la rapiscono, la usano per ricattarti e minacciano di ucciderla anche adesso. Detto questo ti consiglio di pensare prima di dire un’altra idiozia come questa. Ok?”disse Luce.
“Ok”rispose Ryo rassegnato.
“Ora passiamo a una piccola analisi della vostre singole situazioni. C’è l’uomo cupo e imbronciato che si crede sempre in guerra che riesce a perdere persino con un videogioco che simula appuntamenti, il grande sweeper maniaco che non ha il coraggio di dichiararsi, il monaco pervertito che non riesce a combinare nulla con l’unica ragazza che gli piace veramente ed infine tu. Non riesco nemmeno a definirti. Sei un botolo ringhioso, geloso all’impossibile che non riesce a decidersi tra un cadavere che cammina e l’altra ragazza, viva, di cui è innamorato. Mi chiedo come fai ad avere un fratello come Sesshoumaru.”disse la dea. (Chiedo scusa alle fan dei vari personaggi per il modo in cui li ho definiti. Vi chiedo umilmente perdono. ndA)
“Sono meglio io di quel ghiacciolo di Sesshoumaru!”disse Inuyasha.
“Su questo ho i miei dubbi. Tuo fratello sarà anche un pezzo di ghiaccio ma almeno non è un indeciso cronico.”disse Luce.
“Questo è vero. Sono pienamente d’accordo con te Luce.”disse Miroku.
“Grazie Miroku. Ora, vediamo cosa si può fare per voi.”disse la dea.
“Mi sembra chiaro che come prima cosa dovete farvi perdonare. Ryo tu devi smettere di comportarti come un maniaco. Non puoi saltare addosso a tutte le donne che vedi. Tu Sagara devi cercare di rilassarti un po’. Sei un fissato di roba militare, su questo non c’è alcun dubbio, però devi cercare di comportarti come una persona normale o almeno provaci. Passiamo a te Miroku. Se evitassi di chiedere a tutte le donne che incontri se vogliono avere un figlio da te gioverebbe molto alla tua situazione. Rimani solo tu Inuyasha e quello che ho da dirti è estremamente semplice. Devi deciderti tra Kikyo e Kagome! Pensa bene quale delle due vuoi scegliere e lascia perdere l’altra. Non puoi continuare a tenere questa scelta in sospeso!”disse la dea.
“Secondo te se faremo quello che hai detto riusciremo a riconquistarle?”chiese Ryo.
“Voi volete che le cose tornino come prima. Se farete quello che vi ho detto dovreste almeno riuscire a farle calmare e, già che ci siete, chiedete loro scusa per la storia del fan club in mio onore. Ho apprezzato il gesto ma non è quello che vi serve per andare d’accordo con loro. Per ora cominciate a calmarle un po’ poi, quando sarà il momento, toccherà a voi decidere se rivelare alle vostre belle quello che provate per loro. Se potessero vedere cosa c’è nei vostri cuori come me non riuscirebbero a trattarvi male.”disse Luce guardandoli con dolcezza.
“Grazie Luce.”risposero i quattro.
“Andate a farvi perdonare. Non vi preoccupate per il fan club, a quello penserò io.”disse la dea.
“Andiamo”disse Ryo.
“Facciamo un tentativo.”disse Sagara.
“Cosa facciamo se va male?”disse Miroku.
“Se va male troverò un altro modo per farvi riappacificare. Muovetevi prima che perda la pazienza e vi incenerisca all’istante!”disse Luce.
I quattro andarono dalle ragazze che, quando li videro arrivare, li fulminarono con lo sguardo.
I poveri ragazzi si guardarono e poi dissero in coro “Perdonateci per tutto quello che vi abbiamo fatto. Ci siamo comportati male e ci dispiace. Non dovevamo fondare un fan club in onore di Luce, è stato un atto disperato per attirare la vostra attenzione. Vi chiediamo umilmente scusa e vi supplichiamo di perdonarci.”poi attesero la reazione delle ragazze mentre Luce se ne stava in disparte e rideva pensando che dovevano essersi messi d’accordo sulle cose da dire prima di parlare con lei.
Le ragazze si consultarono poi, Kagome, che era diventata la portavoce del club, disse “Siete perdonati ma la prossima volta non sarà così facile ottenere il nostro perdono.”
“E per quanto riguarda il club per quel dannato di Sesshoumaru?”chiese Inuyasha.
Le ragazze vennero avvolte da un’aura che non prometteva nulla di buono e nel giro di tre secondi i ragazzi capirono che quello che avevano fatto era stato vanificato a causa di Inuyasha.
Il povero mezzodemone venne picchiato, prima dalle ragazze e poi dai ragazzi.
I ragazzi tornarono da Luce più depressi di prima.
“Siete davvero un caso disperato! Ci avete messo tre secondi a rovinare tutto. Le scuse dovevano servire a farle calmare e il modo in cui vi avevo detto di comportarvi doveva servire a migliorare l’opinione che hanno di voi.”disse la dea per poi aggiungere “Dobbiamo escogitare un piano migliore del precedente…”
“Hai già in mente qualcosa?”chiese Miroku.
“Ne ho in mente parecchie di cose ma per voi ci vuole qualcosa di drastico.”rispose la dea.
“Se provassimo a far leva sul fascino dell’eroe?”chiese Ryo.
“Si potrebbe fare ma tu e Sosuke sareste svantaggiati rispetto agli altri. Voi non riuscireste a combinare molto.”disse Luce per poi tornare a riflettere. Dopo qualche minuto la dea sorrise.
“Visto che tutti insieme non riuscite a fare niente dovrete agire ognuno per conto vostro. Non ho la minima intenzione di dirvi cosa dovete dire alle ragazze. Ho detto che vi avrei aiutato ma non posso fare tutto io. Tutto quello che posso dirvi è che dovete riuscire a farle sentire speciali, trattatele come se fossero la cosa più importante dell’universo intero…”disse la dea pronunciando l’ultima frase con tristezza e nostalgia. I ragazzi se ne accorsero e si chiesero che cosa avesse rattristato la donna.
“E’ inutile che facciate ipotesi sul perché sono triste. Non riuscireste mai a capirlo. Vi risparmio io la fatica. Quando ero ancora in vita mi sono innamorata di un essere umano. L’ho amato come non ho mai amato nessun altro in vita mia e lui amava me allo stesso modo ma non riuscimmo mai a essere davvero felici. Lo vidi morire e non riuscii ad impedirlo e ancora oggi non riesco a perdonarmelo.”disse la dea mentre una lacrima le solcava il viso.
“Lasciamo perdere tutto questo. Non è il momento di rattristarsi pensando al passato, dobbiamo pensare a voi adesso. Questa sera creerò una nebbia incantata e farò in modo che vi ritroviate divisi a coppie. Parlate con le vostre belle e ascoltate quello che vi dicono i vostri cuori per una volta. Non vi preoccupate per Shippo e Kirara, li farò addormentare. Avrete tempo fino all’alba. Vedete di combinare qualcosa di buono e vi avverto che, se fallite, non ho la minima intenzione di aiutarvi un’altra volta. Avete capito tutto?”chiese Luce.
I ragazzi annuirono e cominciarono a pensare a cosa avrebbero detto alle ragazze.
Tutto questo accadeva mentre il gruppo era in viaggio verso il tempio della dea e non mancava molto a mezzogiorno. I nostri eroi si fermarono per pranzare e la situazione era piuttosto pesante.
Le ragazze ignoravano completamente i ragazzi e anche Luce perché li stava aiutando e i ragazzi erano talmente assorti nei loro pensieri che per poco non si dimenticarono di mangiare. Per fortuna la dea pensò a quei poveracci e, utilizzando i suoi poteri, preparò loro un ottimo pranzo.
Il pranzo della dea riuscì a calmare i ragazzi che, almeno per un attimo, si dimenticarono dei loro problemi.

Che cosa ve ne pare? Recensite!
Grazie mille a Wolverina per aver commentato il capitolo precedente.

Se vi può interessare ho attivato il contatto di msn, lo potete trovare nei miei dati personali.

Baci Sarachan89

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


cap 12

Capitolo 12 “Nella nebbia”

Il pomeriggio era passato piuttosto tranquillamente ed il viaggio era stato tranquillo.
Mentre il sole tramontava i nostri eroi cenavano in una radura.
Ryo e gli altri, una volta finito di mangiare, attesero che Luce facesse ciò che avevano programmato.
Passò parecchio tempo prima che la dea decidesse di agire. Luce si voltò verso i ragazzi e fece capire loro che era ora di attuare il piano.
La dea chiuse gli occhi e una nebbia incantata avvolse tutto in pochi secondi. Shippo e Kirara si addormentarono e le coppie si formarono.

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Kaori camminava spaventata nella nebbia senza riuscire a capire dove stesse andando. La nebbia era talmente fitta che la poverina andò a sbattere contro qualcosa e cadde a terra, poi sentì qualcuno che la rialzava e le diceva “Dovresti stare più attenta quando cammini. Se continui così finirai per farti male.”
La ragazza capì subito a chi apparteneva quella voce, l’avrebbe riconosciuta tra mille, era quella del suo eroe, era quella dell’uomo che amava.
“Ryo…”disse Kaori piangendo e abbracciando lo sweeper.
“Stai tranquilla, sono qui con te. Sei al sicuro adesso. Non piangere.”disse Ryo.
“Kaori voglio chiederti scusa. Ti chiedo scusa per averti fatto arrabbiare in questi ultimi giorni, ti chiedo scusa per come ti ho trattato in tutti questi anni. Mi dispiace se ti ho fatto soffrire e se ti ho trattato male. Sei la persona più importante della mia vita e mi dispiace di non aver avuto il coraggio di dirtelo prima. Avevo paura che dicendoti cosa provo per te ti avrei messo in pericolo ma una persona molto saggia mi ha fatto notare che sei in pericolo lo stesso. Ti amo Kaori.”disse Ryo senza smettere di abbracciare Kaori che ad ogni parola che lo sweeper aveva detto si era calmata e ora era felice come non lo era mai stata. “Ti amo anch’io Ryo.”disse pochi istanti prima di baciare l’uomo che aveva davanti…

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“Ragazze, dove siete? Kagome? Kaori? Sango? Dove siete finite?”urlava Chidori mentre camminava in mezzo alla nebbia. Aveva paura e quando capì di essere rimasta da sola l’unico nome che riuscì a pronunciare fu quello del ragazzo che l’aveva salvata tante volte. “Sosuke aiutami…”
“Non ti preoccupare Chidori, sono qui.”disse una voce alle sue spalle. La ragazza si sentì sollevata. Anche se spesso la faceva arrabbiare, si sentiva al sicuro con lui al suo fianco.
“Sono così felice di vederti.”disse Chidori.
“Anch’io.”rispose Sosuke parlando a bassa voce. La ragazza sentì a malapena quello che il ragazzo aveva detto ma riuscì a capire quello che aveva detto e sorrise. Si avvicinò a Sosuke e lo abbracciò.
“Chidori, sei ancora arrabbiata con me?”chiese Sagara.
“No. Scusa se ti ho trattato male. Non avevi fatto nulla per meritartelo.”rispose la ragazza.
“Ti prometto che ti proteggerò sempre. Non permetterò mai a nessuno di farti del male. Sei troppo importante per me.”disse Sosuke che nel pronunciare la voce abbassò nuovamente la voce. Chidori, che anche questa volta lo sentì, era sempre più sorpresa e felice. Non avrebbe mai sospettato che quel fissato che le stava sempre accanto provasse qualcosa per lei e sentirsi dire che per lui lei era importante la mandò al settimo cielo.
“Chidori… io volevo… volevo dirti che…” Ad ogni parola del ragazzo Chidori poteva chiaramente sentire che il suo cuore e quello del ragazzo battevano sempre più velocemente.
“Ti amo anch’io Sosuke.”disse Chidori che, vedendo lo stupore negli occhi del ragazzo, aggiunse velocemente “Ti prego dimmi che stavi cercando di dirmi che mi amavi perché altrimenti potrei sprofondare in un baratro molto, molto profondo.” Sosuke sorrise.
“Ti amo Kaname.”disse per poi baciare la bella studentessa…

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Sango camminava nella nebbia tenendo a portata di mano il suo fidato hiraykotsu quando sentì un rumore. La sterminatrice lanciò la sua arma che abbatté qualche albero per poi tornare nella sua mano poi sentì una voce.
“Sango non attaccare. Sono io, Miroku.”disse il monaco. La ragazza abbassò la guardia e si avvicinò al monaco.
“Questa nebbia non mi convince. E’ scesa troppo in fretta per essere naturale. Qualcuno deve averla creata per attaccarci senza difficoltà.”disse la ragazza.
“Hai ragione. Non è una nebbia naturale però non l’ha creata un demone. E’ stata Luce. Lo ha fatto per permettere a tutti noi di chiarirci.”disse il monaco.
“E gli altri che fine hanno fatto?”chiese la ragazza.
“Sono qui da qualche parte. La nebbia si dissolverà all’alba quindi smetti di preoccuparti.”disse il monaco sedendosi a terra e appoggiandosi a un albero. La ragazza si avvicinò e si sedette accanto a lui.
Nessuno disse nulla per svariati minuti poi Sango notò che Miroku non aveva ancora cominciato a fare il maniaco come il suo solito così si voltò verso di lui e rimase incantata a guardarlo. Era già da un po’ che aveva notato che più Miroku era serio più diventava affascinante e ora aveva l’occasione di vederlo in uno di quei rari momenti di serietà. Il monaco si voltò verso di lei che arrossì all’istante facendo sorridere Miroku.
“Ci ho pensato a lungo e ho deciso di essere sincero con te. Credo di essermi innamorato di te dalla prima volta che ti ho vista e ti confesso che mi piacerebbe molto poter passare il resto della mia vita con te. Ora però non posso realizzare questo mio desiderio. Se non riuscissimo a trovare Naraku finirei per essere risucchiato dal mio stesso vortice e con me scomparirebbe anche tutto quello che mi sta vicino. Non posso permettere che tu perda la vita a causa mia, non potrei sopportare l’idea di aver causato la tua morte. Ti amo troppo per riuscirci.”disse il monaco.
La ragazza non poté fare a meno di mettersi a piangere e cercò conforto tra le braccia del monaco.
“Quando avremo trovato Naraku ti prometto che saremo finalmente felici. Dobbiamo solo aspettare fino ad allora.”disse il monaco.
“Aspetterò per tutta la vita se sarà necessario a stare con te Miroku…”

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Kagome vagava senza meta nella nebbia. Aveva capito subito che la nebbia non poteva essere naturale e per questo motivo stava in guardia e cercava di individuare un’eventuale presenza maligna che poteva essere in agguato da qualche parte.
Nonostante questo la ragazza non riuscì ad accorgersi del mezzodemone che le era arrivato alle spalle e che non sapeva da dove cominciare il suo discorso. Ci pensò la ragazza a risolvere il problema perché non appena si accorse di Inuyasha lo mandò a cuccia per lo spavento che le aveva fatto prendere.
“Dannata! Perché mi hai mandato a cuccia?”
“Ti ho mandato a cuccia perché mi hai spaventato!”rispose la ragazza mentre il mezzodemone finiva nuovamente spiaccicato al suolo.
“Ok, ora basta. Sta zitta e lasciami parlare. Ho pensato parecchio ultimamente e dopo una lunga riflessione ho preso una decisione definitiva. Scelgo te.”disse Inuyasha.
“Scegli me? Che cosa stai cercando di dirmi?”chiese la ragazza visibilmente confusa.
“Sto dicendo che tra te e Kikyo scelgo te. Kikyo può anche andarsene all’inferno per quanto mi riguarda!”disse il mezzodemone. Kagome era sorpresa. Non si sarebbe mai aspettata che Inuyasha dicesse quelle parole ma, per quanto fosse contenta, sapeva che il ragazzo non poteva aver dimenticato la sacerdotessa. L’aveva amata troppo per riuscirci e forse l’amava ancora. Kagome per un attimo pensò di chiedere a Inuyasha se quello che le aveva detto era la verità oppure era solo una finzione ma non lo fece. Sapeva che prima di poter essere davvero felice con il suo adorato Inuyasha doveva passare ancora molto tempo e lei era disposta ad aspettare.
“Grazie per quello che hai detto.”disse la ragazza abbracciando il mezzodemone e sul volto di entrambi si dipinse un sorriso.

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Mentre tutti i nostri eroi erano dispersi in mezzo alla nebbia la nostra cara dea ne aveva approfittato per andare a farsi un giro. Era andata nei luoghi in cui si recava quando era ancora in vita e si era persa nei ricordi. Aveva viaggiato per varie ore quella notte poi era arrivata nel suo posto preferito.
Era un lago con acqua limpida e cristallina circondato da alberi e cespugli. Luce ricordava ancora quando vi si recava. Rimaneva seduta tra i rami di un grande albero che si trovava in riva al lago suonando il flauto che le aveva donato uno spirito che, come lei ora, aveva il potere di viaggiare nel tempo. Era uno splendido flauto dolce e quando era lei a suonarlo aveva il potere di diffondere la pace e l’armonia. Quando era ancora in vita le piaceva stare lì a suonare. Suonava per gli animali del bosco che si avvicinavano al lago per sentire quella dolce melodia.
Luce si avvicinò all’albero e si sedette fra i suoi rami come faceva un tempo, con un gesto, fece apparire il flauto, lo afferrò, chiuse gli occhi e cominciò a suonare.
Gli ascoltatori non tardarono ad arrivare. Gli animali della foresta ascoltavano incantati quella incantevole melodia e non erano gli unici.
La melodia cessò e Luce aprì gli occhi. Gli animali tornarono nelle loro tane e solo uno spettatore rimase davanti alla dea.
“Quale onore! Il glaciale Sesshoumaru principe dei demoni si trova davanti a me. Che cosa ci fai da queste parti?”chiese la dea.
“Sei o non sei una dea. Dovresti saperlo. Non vorrai farmi credere che non ti eri nemmeno accorta della mia presenza.”disse il demone.
“A dir la verità non ti ho nemmeno sentito arrivare. Mi sono persa nei ricordi e ho finito per dimenticarmi di tutto il resto. Erano secoli che non suonavo più.”disse Luce senza scendere dall’albero.
“Non avevi da fare? Comincio a credere che quello che devi fare non sia così importante come dici.”disse il demone.
“E’ molto importante invece. Nel caso che tu non te ne sia accorto è notte e i miei compagni di viaggio non se ne vanno in giro la notte come te.”rispose la dea.
“Non vedo nessuno qui intorno. Dove sono?”
“In questo momento dovrebbero essere ancora dispersi in mezzo alla nebbia che ho creato per farli chiarire. Continuavano a litigare e la situazione stava diventando insostenibile così ho deciso di intervenire. Se domani mattina ricominciano a litigare ti assicuro che l’intero universo potrà udire le loro grida di dolore e poi mi vedrai comparire dal nulla per chiederti di darmi una mano.”disse la dea.
“Se preferisci ti chiamo prima così te li lascio uccidere tutti.”aggiunse dopo un attimo.
Sesshoumaru sorrise (non vi preoccupate non sta arrivando la fine del mondo, è solo che l’idea di poter ammazzare qualcuno lo attira parecchio.ndA).
“Se stai sorridendo vuol dire che sei disposto ad ammazzarli! Perfetto! Un problema è risolto.”disse la dea per poi chiudere gli occhi e ricominciare a suonare. Quando la melodia finì il sole stava sorgendo e la luce cominciava a specchiarsi sulla superficie del lago producendo uno spettacolo stupendo.

Cosa ve ne pare? Recensite!

Grazie mille a Wolverina per aver commentato il capitolo precedente e grazie anche a tuttti coloro che leggono senza lasciare recensioni.

Baci Sarachan89

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


cap 13

Capitolo 13 “L’arrivo al tempio”


Mentre il sole sorgeva Victor usciva dal tempio.
Nei giorni che aveva trascorso in quel luogo aveva imparato a controllare perfettamente i poteri che il medaglione gli aveva conferito. Mentre si allenava gli era sembrato di sentire una voce che gli spiegava come doveva fare per controllare i poteri e si era chiesto a lungo a chi appartenesse. Non era mai riuscito a capirlo e ancora adesso se lo domandava.
Sarebbe potuto rimanere ancora un po’ ad allenarsi ma preferì uscire e andare a fare pratica nel mondo esterno.
Per uscire seguì la stessa strada che aveva utilizzato per entrare così arrivò alla cascata. Una volta fuori si diresse verso il bosco e mentre camminava sul sentiero il suo potere oscuro faceva appassire i fiori, le farfalle cadevano a terra, gli alberi perdevano le foglie. Ogni cosa moriva al suo passaggio…


All’alba Luce ritornò dai suoi compagni di viaggio e fu lieta di vederli che facevano colazione tutti insieme e fu ancora più felice di vedere che le coppie si erano formate.
“Ma che carini che siete! Che belle coppie! Vedo che la nebbia ha avuto qualche effetto su di voi, mi fa piacere.”disse la dea facendoli arrossire. Nessuno dei presenti si azzardava a parlare poi Miroku si voltò verso la dea e disse “Ti ringrazio per l’aiuto a nome di tutti i ragazzi.”
“Non c’è di che!”rispose la dea sedendosi accanto al piccolo Shippo.
“Mentre noi eravamo in mezzo alla nebbia tu dov’eri?”chiese Kagome.
“Sono andata a fare un giro. Sono stata nei posti dove andavo quando ero ancora in vita. Devo ammettere che è stata una bella passeggiata.”disse la dea sorridendo.
“Quanto è lontano il tempio?”chiese Ryo.
“Non è molto lontano. Dovremmo riuscire ad arrivare nel pomeriggio.”rispose la dea.
“Allora mettiamoci in marcia. Prima portiamo a termine questa cosa prima possiamo tornare a cercare Naraku e i frammenti della sfera.”disse Inuyasha.
Il gruppo riprese il viaggio e nel pomeriggio raggiunsero il sentiero che portava al tempio. L’atmosfera cambiò di colpo. Fino a quel momento Luce non aveva mai smesso di sorridere, era sempre stata allegra e la sua allegria aveva contagiato il resto del gruppo ma ora la dea non sorrideva più.
I suoi occhi erano pieni di tristezza per ciò che aveva davanti. Il bosco in cui aveva passeggiato tante volte, il luogo che lei stessa aveva creato utilizzando i suoi poteri non era più rigoglioso e incantevole come un tempo. Il paesaggio che aveva davanti ora era completamente diverso. Gli alberi erano spogli, i fiori erano appassiti completamente, non si sentivano più gli uccellini cantare. Ogni cosa era morta.
La dea cadde in ginocchio e scoppiò in lacrime.
“Il mio bosco. Il mio bel bosco. Gli alberi, i fiori, gli animali. Come ha potuto fare questo? Non aveva motivo di distruggerli, non potevano nuocergli in alcun modo. Perché lo ha fatto? Perché?”disse la dea continuando mentre le lacrime continuavano a solcarle il viso. Nessuno dei presenti aprì bocca. Nessuno di loro sapeva cosa dire. Nessuno di loro sapeva come consolare la dea poi Luce parlò di nuovo.
“Ha commesso l’errore più grosso di tutta la sua vita. La mia collera si abbatterà sul colpevole. Me la pagherà cara.”disse alzandosi poi cercò di calmarsi. Smise di piangere e l’ira scomparve dai suoi occhi nei quali rimase solo la tristezza. Con un gesto fece apparire il flauto e cominciò a suonare. Era una melodia triste ma ad ogni nota l’aspetto del bosco mutava. Quando la musica finì il bosco era tornato al suo antico splendore.
Luce sorrise, il flauto scomparve poi la dea svenne.
Quando Luce riaprì gli occhi vide i volti preoccupati dei suoi compagni di viaggio. Nei loro sguardi la dea poteva chiaramente leggere la domanda che tutti si ponevano. Perché era svenuta?
“Ho fatto una cosa che andava oltre le mie attuali possibilità. I miei poteri sono pochi e non sono forti come quelli che avevo un tempo. Per poter riportare ogni cosa allo stato in cui si trovava prima del passaggio di quell’umano ho dovuto utilizzare tutti i poteri di cui dispongo in questo momento e ho finito per rimanere senza forze.”disse la dea.
“Perché lo hai fatto se sapevi di non essere abbastanza potente?”chiese Inuyasha.
“Questo bosco è parte integrante di me. Quando creai il tempio creai anche ciò che si trova qui intorno. Il bosco è nato grazie alla mia magia. Ho trascorso gran parte della mia vita qui. A questo posto sono legati tantissimi ricordi, non potevo lasciarlo in quello stato. E’ stato più forte di me, volevo che tornasse come prima. Se fossi scomparsa nel nulla non mi sarebbe importato se ciò fosse servito per salvare questo posto.”disse Luce alzandosi.
“Andiamo. Il tempio è vicino. Tra poco saremo arrivati.”aggiunse mettendosi a camminare mentre tutti gli altri la seguivano. Camminarono per circa mezzora e mentre proseguivano la dea ricominciò a sorridere e tutto tornò come prima del loro arrivo al bosco.
Quando raggiunsero la cascata la dea si avvicinò a una roccia e, premendola, aprì un passaggio.
“Siamo quasi arrivati. Mi ero dimenticata di dirvi che il tempio è sotto terra. Si può raggiungere in due modi. Il primo consiste nell’attraversare la galleria alle mie spalle. Una volta arrivati in fondo si può tranquillamente entrare nel tempio. L’altro metodo consiste nello scivolare giù per un altro passaggio.
Tra i due il secondo è quello che preferisco. E’ divertente e si risparmia tempo ma lascio a voi la scelta.”disse la dea.
“Dobbiamo scegliere tra una galleria e uno scivolo?”chiese Kaori.
“Esatto.”rispose la dea. I componenti del gruppo si guardarono l’un l’altro e dopo una breve discussione decisero di attraversare la galleria.
“Come volete. Io uso lo scivolo. Ci vediamo in fondo.”disse la dea per poi attraversare il fiume, aprire un altro passaggio e saltarci dentro. Pochi istanti dopo i nostri eroi videro la dea comparire sopra la cascata e scivolare su di essa per poi finire nel piccolo laghetto che si trovava sotto la cascata.
La dea si avvicinò alla riva con un’espressione alquanto scocciata e i nostri eroi si misero a ridere.
“Era questo il passaggio veloce e divertente?”disse Ryo continuando a ridere.
La dea lo fulminò con lo sguardo e tutti smisero di ridere all’istante.
“Dannatissime divinità dei miei stivali! So perfettamente chi si è divertito a modificare il passaggio e quel qualcuno farà meglio a nascondersi perché se mi arriva a tiro perderà la testa!”urlò guardando il cielo. “Se lo prendo questa volta gli farò patire le pene dell’inferno. Gli farò desiderare di non essere mai nato.”
La dea si diresse verso la galleria e vi entrò seguita a ruota da tutti gli altri che non osavano aprire bocca per paura del modo in cui avrebbe potuto reagire. Arrivati in fondo alla galleria si trovarono davanti una porta d’oro interamente decorata con incisioni e bassorilievi.
Luce si mise davanti alla porta e, mentre la spalancava disse “Signore e signori, ecco a voi il mio tempio.”
Quando la porta fu aperta i nostri eroi si trovarono davanti il tempio in tutta la sua maestosità.

Che ve ne pare? Recensite!

Grazie mille a Wolverina per aver commentato il capitolo precedente! Baci Sarachan89

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


cap 14

Capitolo 14

“Le strade si riuniscono”


I nostri eroi rimasero a bocca aperta dalla bellezza del luogo. Davanti a loro vi era un magnifico tempio in marmo bianco circondato da un giardino.
Alla struttura principale si accedeva mediante un’enorme scalinata al cui inizio erano state poste due statue raffiguranti delle tigri.
Il gruppo seguì luce lungo la scalinata. Una volta arrivati in cima si trovarono davanti un’altra porta, questa volta d’argento, ai cui lati c’erano due statue che raffiguravano entrambe due ragazze inginocchiate che avevano in mano una spada ciascuna. La dea rimase ferma davanti alla porta.
“Aprite.”disse Luce.
Le due statue si alzarono e con un gesto sincronizzato fecero ciò che la dea aveva detto.
“Carine queste statue. Ne vorrei anch’io una così.”disse Kagome.
“Quando ero ancora in vita non erano statue ma persone vere. Sono diventate di pietra dopo la mia morte ma continuano ancora a svolgere il compito che era stato assegnato loro. Difendono la sala centrale.”disse Luce.
Il gruppo proseguì fino ad arrivare nella sala centrale del tempio. Ad un cenno della dea al centro della stanza comparve un altare. Sopra esso una spada fluttuava nell’aria e sopra la spada era visibile una sfera luminosa.
La dea afferrò la spada poi si girò verso gli altri e disse “Mettetevi attorno al tavolo e appoggiateci tutti una mano sopra.”
Il gruppo fece quanto la dea aveva detto e subito sentirono tutti una grande energia pervaderli.
“Bene ora avete qualche possibilità di battere Victor. Avete assorbito il potere della luce ma finchè ci sarò io in circolazione vi impedirò di usarlo per i vostri scopi personali e, dopo che me ne sarò andata, i poteri scompariranno con me. Ora possiamo anche andarcene da qui.”disse la dea.
“A cosa ti serve la spada?”chiese Kagome.
“A sistemare una questione in sospeso.”rispose la dea.
“Come dobbiamo fare per utilizzare il potere della luce?”chiese Ryo.
“Ho fatto in modo che possiate usarlo nel modo che vi è più comodo. Per quanto riguarda te e Sagara il potere della luce è concentrato nelle vostre armi. Quando sparerete i proiettili saranno un concentrato di potere e lo stesso vale per le altre armi. Per quanto riguarda Kagome il potere è nelle frecce, per Inuyasha è in tessaiga, per Miroku è equamente diviso tra il vortice e il bastone, per Sango è nell’hiraykotsu, per Kaname è nell’harisen, per Kaori è nei martelli e per Shippo è nel fuoco di volpe.
Se volete usarlo in un altro modo vi basterà concentrarvi e il potere farà ciò che vorrete voi.”disse la dea.
I nostri eroi uscirono dal tempio e tornarono all’esterno e ripresero il loro viaggio.
La notte passò tranquillamente e il gruppo si godette un meritato momento di riposo.
La mattina seguente il viaggio riprese e le sorprese non tardarono ad arrivare.
“Il dannato lupastro è nei paraggi.”disse Inuyasha.
“Sta arrivando Koga?”chiese Kagome.
“Che te ne importa? Non è che muori dalla voglia di vederlo?”chiese Inuyasha.
“Ecco che ricominciano…”disse Shippo.
“Non muoio dalla voglia di vederlo e anche se fosse così non sarebbero affari tuoi!”urlò Kagome.
“Dannata! Se vuoi stare con il lupo perché non vai da lui?”urlò Inuyasha in risposta.
“Potrei anche farlo!”rispose Kagome.
“E allora fallo!”disse Inuyasha.
“Inuyasha, a cuccia!”disse Kagome.
“Gli sta bene.”disse Shippo che era diventato improvvisamente coraggioso vedendo che Luce era alle sue spalle e contando sul fatto che la dea lo avrebbe difeso.
“Con tutta la fatica che ho fatto per fargli fare pace…”disse la dea sospirando.
Nel frattempo il demone più veloce della terra arrivò come preannunciato e si mise davanti a Kagome.
“Dolce Kagome mi sei mancata molto in questi giorni. Sono felice di vederti.”disse Koga.
“Lascia immediatamente le mani di Kagome dannato lupo!”urlò Inuyasha scagliandosi contro Koga che ovviamente si difese. La dea si chinò verso il piccolo demone volpe e gli disse qualcosa.
“Signore e signori ecco a voi l’ennesimo litigio!”disse Shippo ripetendo ciò che gli aveva detto Luce.
“Ora sì che siamo nei guai. Ci mancava solo lui.”disse la dea spostandosi dove non c’era nessuno.
“Non è così grave. Smetteranno tra poco.”disse Miroku avvicinandosi a lei.
“Io non mi riferivo a Koga ma a lui.”disse la dea indicando una figura che si stava avvicinando.
“Hai ragione. Ora sono davvero guai. Se cominciano a litigare tutti e tre finirà male.”disse Miroku.
“Ehilà Sesshoumaru. E’ un piacere vederti.”disse la dea.
“Sono questi i tuoi compagni di viaggio. Degli umani e un misero mezzodemone?”chiese il demone.
“Non esagerare. Non è carino criticare i compagni di viaggio altrui quando si viaggia con un piccolo mostriciattolo verde con una voce ridicola e con una bambina.”disse la dea che non era per niente intimorita dallo sguardo glaciale con cui il demone la fissava.
“E tu cosa ci fai qui? Se vuoi combattere ti accontento subito!”disse Inuyasha sfoderando tessaiga e scagliandosi contro il fratello. Sesshoumaru guardo Luce e capì che era meglio per lui rimanere immobile se non voleva farsi male. La dea alzò la mano e, usando i suoi poteri, creò uno scudo che respinse il colpo di Inuyasha scagliandolo qualche metro più in là.
“Il prossimo di voi che si azzarderà a scatenare una rissa verrà incenerito all’istante.”disse la dea per poi rivolgersi a Jaken che era appena arrivato con Rin.
“Ciao mostriciattolo! Ce ne hai messo di tempo per arrivare. Ti eri perso?”
“Non mi ero perso mocciosa.”disse Jaken.
“Mi ha chiamato davvero mocciosa o me lo sono sognato?”chiese Luce rivolgendosi a Sesshoumaru.
“Ti ha chiamata mocciosa anche se secondo me ti si addice di più stupida dea senza cervello.”rispose il demone.
“Che gentile che sei. Il fatto che il tuo padrone mi parli così non mi stupisce più di tanto ma tu, caro il mio mostriciattolo, da quando hai così tanto coraggio?”chiese la dea.
Jaken non rispose, evidentemente intimorito dalla ragazza. Kaori, Ryo, Chidori e Sosuke nel frattempo discutevano tra loro e coinvolsero anche Kagome. Quando finirono di parlare stavano ridendo tutti. Il primo che riuscì a riprendersi fu lo sweeper che disse “Il mostriciattolo verde ha la stessa voce di un puffo! Non credevo che avrei trovato puffo tontolone in versione verde in quest’epoca.”
La dea scoppiò a ridere. Aveva letto nelle menti di Ryo per capire a cosa si riferisse e non era riuscita a trattenersi.
“Che cos’è un puffo?”chiese Sango.
“Un esserino blu con un cappello bianco alto più o meno come un fungo (Se preferite alto due mele o poco più. ndA).”disse Kagome mentre Luce faceva apparire l’immagine di un puffo per chiarire meglio la cosa. Ora stavano ridendo tutti tranne Jaken e ovviamente il glaciale Sesshoumaru che però, nonostante l’apparenza, si stava divertendo.
“Preferisci che ti chiami puffo o mostriciattolo?”chiese la dea .
“Meglio mostriciattolo.”borbottò Jaken.
“Ehi Sesshoumaru ti ho detto che queste qua avevano fondato un fan club in tuo onore e che volevano eleggermi come loro capo?”disse la dea.
“Non ne sapevo nulla.”rispose il demone.
“Mi dispiace doverti informare che però il club non ha fatto molta strada anzi credo che l’abbiano sciolto.”disse Luce la cui ipotesi fu subito confermata da Kagome e dalle altre.
“Non ci sei rimasto male vero? Se vuoi un fan club ne posso fondare uno io da sola tanto non ho nulla da fare.”disse la dea.
“Ne faccio volentieri a meno.”rispose il demone.
“Come vuoi. Direi che è meglio riprendere il viaggio.”disse la dea cominciando a camminare mentre Sesshoumaru si metteva al suo fianco e proseguiva con lei. Tutti gli altri li seguirono a ruota e tutti insieme proseguirono il loro viaggio verso nord che presto sarebbe giunto al termine.

Che cosa ne dite? Recensite!

Ora passiamo ai ringraziamenti!
Grazie mille a Wolverina che ha commentato il capitolo precedente.
Grazie a tutti coloro che leggono anche senza commentare.

Baci Sarachan89!

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


cap 15

Capitolo 15

“Luce e Ombra”

Victor, non appena uscito dal bosco, aveva deciso di proseguire il viaggio volando e ora era giunto a destinazione.
Sotto di lui poteva vedere un gran numero di demoni pronti ad eseguire gli ordini di un capo come lui.
Scese a terra e fu immediatamente circondato dai demoni. Il male che proveniva dai suoi poteri sembrava attirarli a lui. Lo guardavano tutti in attesa che dicesse qualcosa.
“Salve demoni! Benvenuti. L’ultima volta che ci siamo visti è stato quando vi ho reclutati per Naraku.
Le cose da allora sono un po’ cambiate. D’ora in avanti lavorerete solo ed esclusivamente per me.”disse Victor senza accorgersi che alle sue spalle era comparsa una donna.
“Volevi dire che lavoreranno per noi, vero?”disse la donna.
“Tu. Sei lo spirito che mi ha detto come ottenere questi poteri. Cosa ci fai qui?”chiese Victor vedendo per la prima volta gli occhi della donna che erano neri come la pece.
“Io sono colei che ti ha permesso di avere tutti questi poteri. Non saresti qui se non fosse stato per me.”disse la donna.
“Chi ti credi di essere? Sei solo un misero spirito non puoi competere con me.”disse Victor.
“Ecco cosa odio di voi esseri umani. Vi montate la testa troppo facilmente. Tu stai semplicemente sfruttando una parte dei miei poteri. Ricordi quando ti ho parlato delle due divinità? Io sono la divinità oscura. Tu possiedi quei poteri perché io ho deciso di donarteli. Tu dipendi interamente da me tuttavia, per quanto mi riguarda potrai portare a termine qualunque piano tu abbia. A me non importa. C’è un’unica cosa che mi interessa. Una volta fatta questa cosa scomparirò e non mi vedrai mai più. Ti puoi tenere i poteri ma ora mi riprendo la mia spada.”disse facendo scomparire la spada che Victor portava legata al suo fianco e per poi farla riapparire nelle sue mani.
“Questa serve a me.”aggiunse impugnandola per poi farla scomparire di nuovo.
“Mi sta bene. Posso sapere almeno il tuo nome?”chiese Victor.
“Mi chiamo Ombra.”rispose la ragazza sorridendo.
Victor illustrò il suo piano ai demoni e poi si incamminò verso il palazzo di Naraku. Lui era l’ultimo ostacolo sul suo cammino.
L’uomo, una volta arrivato, si trovò davanti il palazzo circondato da una barriera. La dea era con lui.
Con un gesto, Victor dissolse la barriera e distrusse parte del palazzo poi entrò.
Non appena fu entrato nel cortile si trovò davanti Naraku, Kagura e anche una bambina vestita di bianco che reggeva uno specchio e che lui non aveva mai visto.
“A quanto pare sei ancora vivo. Dovremo rimediare a questo.”disse Naraku facendo cenno a Kagura e a Kanna di attaccare.
Kagura attaccò con le sue lame di vento mentre l’altra rimaneva in attesa per poter usare al meglio i suoi poteri. Inutile dire che per Victor fu uno scherzo fermare l’attacco per poi attaccare a sua volta.
Lo specchio di Kanna riuscì a deviare l’attacco ma venne danneggiato dalla potenza del colpo ricevuto.
In breve tempo Naraku rimase solo. Il demone capì che era meglio ritirarsi e, grazie all’intervento di Ombra, ci riuscì.
“Perché lo hai lasciato fuggire?”disse Victor.
“Per quale motivo privare il mondo di una mente così malefica?”rispose la dea cominciando a camminare nella direzione da cui erano arrivati.
“Potevo eliminarlo. Non ti dovevi intromettere. Se sei una dea del male non dovresti avere così tanta pietà per i nemici.”disse Victor.
“Se lo avessi eliminato avresti fatto un favore alle forze del bene. Pensa prima di parlare.”disse la dea.
“Se secondo te io provo pietà verso il mio nemico dovresti vedere la dea contro cui ho combattuto l’ultima volta. Lei sì che potresti criticarla.”aggiunse continuando a camminare mentre Victor la seguiva senza aprire bocca.

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In un altro luogo i nostri eroi si erano fermati per poter cenare. Mentre Victor era alle prese con Naraku loro avevano camminato tutto il giorno e il viaggio era stato piuttosto tranquillo anche se inizialmente qualcuno non aveva preso sul serio le parole della dea.
Inuyasha infatti, per nulla intimorito dalla minaccia della dea di incenerire chiunque si fosse azzardato a scatenare una rissa, cercò di attaccar briga con il fratello maggiore. Quest’ultimo, troppo furbo per non prendere sul serio Luce, lo ignorò completamente perciò il nostro caro botolo non poté far altro che mettersi a litigare con Koga. I due cominciarono a litigare come al solito. All’improvviso la dea si fermò, si girò verso di loro e, sorridendo, fece apparire delle fiamme che avvolsero completamente i due litiganti.
“Se mi giurate che la smettete farò scomparire le fiamme.”disse la dea.
“Cosa credi che mi importi di un po’ di fiamme, la mia veste mi protegge.”disse il mezzodemone per poi ricredersi quando vide che le fiamme stavano incenerendo anche la sua veste.
“Sono una dea non è carino sottovalutarmi. Il fuoco che ho fatto apparire non è come quello che puoi trovare sulla terra. E’ una fiamma divina che brucia qualunque cosa.”disse la dea.
I due promisero di non azzuffarsi più e la dea spense le fiamme così il viaggio poté proseguire.
Ora erano tutti fermi per cenare e, come al solito, la dea era sparita. Sesshoumaru, vedendola andare via, l’aveva seguita e ora era seduto sotto un albero al suo fianco.
La dea lo aveva messo al corrente della situazione ma c’era qualcosa che non convinceva il demone.
“Non mi hai detto tutto. A te non interessa quell’uomo, a te interessa la fonte dei suoi poteri. Non è forse così?”disse il demone.
“Mi conosci troppo bene. La fonte dei poteri dell’umano è la dea con cui mi sono scontrata l’ultima volta. Voglio chiudere la questione una volta per tutte.”rispose la dea.
“Continui a non raccontarmi tutta la storia.”disse il demone.
“Da quando sono un libro aperto per te? Mi secca ammetterlo ma hai di nuovo ragione. Una volta finito lo scontro con la dea scomparirò per sempre. Questa volta non diventerò uno spirito. Dovrò dire addio a questo mondo.”disse la dea.
“Voglio la verità. Cos’è che ti turba?”disse il demone.
“C’è una cosa che non ti ho detto e non posso dirtela. Non ora. Scoprirai tutto a tempo debito. Non ti mancherò nemmeno un pochino dopo che me ne sarò andata?”disse la dea cambiando argomento.
“Non sentirò la mancanza di una rompi scatole.”disse Sesshoumaru.
“Questa volta sono io che non ti credo.”disse Luce.
“Tu dimmi la verità e io farò lo stesso con te.”disse il demone.
“E’ una specie di ricatto? Se è così ti avverto che non funziona. Scoprirai tutto quando sarà il momento. Fino ad allora devi solo tenere a freno la tua curiosità mio caro Sesshoumaru.”disse la dea per poi salire sull’albero e mettersi a suonare mentre il demone si metteva a contemplare il cielo stellato e mentre la musica si diffondeva nell’aria allietando coloro che la sentivano.

Ciao a tutti!
Che cosa ve ne pare di questo capitolo? Recensite!
Grazie mille a Wolverina che ha commentato il capitolo precedente e grazie anche a tutti coloro che leggono anche senza lasciare un commento.
Baci Sarachan89

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


cap 16

Capitolo 16

“Lo scontro comincia”


I nostri eroi ci misero tre giorni ad arrivare nel luogo dove si sarebbe svolto lo scontro decisivo.
Era una vasta pianura ideale per un grande scontro diretto. Non c’era anima viva lì intorno.
I nostri eroi arrivarono e cominciarono ad aspettare.
L’atmosfera era tesa e tutti cercavano di stare il più possibile vicino alle persone a cui tenevano maggiormente. Riuscirono a farsi coraggio l’un l’altro e promisero di rivedersi alla fine della battaglia. Nessuno di loro doveva morire. Ovviamente tra quelli che giurarono non c’erano né Luce né Sesshoumaru. La prima perché sapeva che una volta conclusa la battaglia sarebbe scomparsa per sempre, il secondo perché come tutti sanno è un asociale di prima categoria.
Entrambi se ne stavano in disparte ognuno per conto proprio poi, il nemico arrivò.
I nostri eroi si schierarono e Luce si mise davanti a loro. La dea si voltò verso il gruppo e fece apparire quattro piccole sfere simili a quella che era apparsa nel tempio e le lanciò in direzione di Sesshoumaru, Koga, Jaken e Rin. I quattro assorbirono le sfere e la dea spiegò loro che ora erano in possesso del potere della luce e che sarebbe servito loro per poter combattere poi si voltò verso il punto da cui arrivava il nemico.
Victor era in testa con Ombra al suo fianco. Dietro di loro c’era un enorme esercito di demoni pronti a eseguire qualunque ordine del loro capo. Una volta giunti a metà della pianura i demoni si fermarono e solo il loro capo e la dea proseguirono.
Quando arrivarono davanti ai nostri eroi tutti i presenti rimasero senza parole. Non riuscivano a credere ai loro occhi.
“Ti vergogni così tanto da non aver detto loro chi sono?”disse Ombra.
“Potrei farti la stessa domanda visto che non mi sembra che il tuo protetto sappia qualcosa.”rispose Luce.
“Ti sono mancata sorellina?”chiese Ombra dando a tutti la conferma che aspettavano. Avevano notato subito la straordinaria somiglianza tra le due. Erano praticamente identiche. Le differenziava solo il colore dei capelli e quello degli occhi. Ora la dea oscura aveva confermato ciò che tutti avevano pensato. Le due dee erano sorelle.
“Non vedevo l’ora di vederti, mi sei mancata infinitamente.”disse Luce ironica.
“Vincerò io. Rassegnati. Sei destinata a perdere.”disse Ombra.
“Come sei banale! Mi aspettavo qualche cosa di più da te Ombra, o preferisci che ti chiami Amber.”disse Luce.
“Non pronunciare quel nome! Amber non esiste più. Ora sono solo Ombra. L’unica cosa che può diventare qualcuno che ti sta accanto è un’ombra. E’ sempre stato così e lo sarà sempre.”disse Ombra.
“Da quando hai i capelli neri? Non erano bianchi l’ultima volta che ci siamo viste?”chiese Luce.
La dea oscura sorrise e, in un attimo i suoi capelli cambiarono colore passando dal nero al bianco.
“Signore e signori vi presento la mia cara sorellina Amber che ora si fa chiamare Ombra. Scusate se non vi avevo detto nulla ma nemmeno voi vi vantereste di avere un sorella del genere.”disse Luce rivolgendosi ai suoi compagni di viaggio e guardando Sesshoumaru aggiunse “Visto che alla fine hai scoperto quello che non ti volevo dire.”
“Ehi sorellina, chi è quello? Il tuo nuovo amore?”disse Ombra guardando il demone che le lanciò un’occhiata che avrebbe fatto gelare il sangue nelle vene a chiunque. La dea oscura lo studiò per un po’ poi disse “No, non è il tuo tipo. E’ carino ma non è affatto il genere di ragazzi di cui tu ti innamori.”
“Ti avverto sorellina che non sarà facile battermi. Sarò io a vincere alla fine.”disse Luce.
“Magari tu riuscirai a battermi, ma i tuoi nuovi amici moriranno tutti.”disse Ombra sorridendo.
“Non ti permetterò di ucciderli. Il fatto che sei la mia cara sorella gemella non mi impedirà di eliminarti una volta per tutte.”ribatté Luce.
“Che cosa c’è? Hai paura? Facci caso. Tutti quelli a cui tieni fanno inevitabilmente una brutta fine. Prendi me per esempio. Io ero una dea della luce esattamente come te ma a causa tua sono passata al male.”disse Ombra. Luce non rispose così l’altra dea continuò.
“ Vuoi un altro esempio? Ti sei innamorata di un mortale. Di chi credi che sia la colpa se è morto?”disse Ombra.
“Lo hai ucciso tu?”chiese Luce cercando di mantenere il controllo.
“E’ stato divertente ucciderlo. La mia spada lo ha trapassato da parte a parte. Ha combattuto per un po’, mi ha detto che se volevo uccidere te dovevo prima passare sul suo cadavere. Per me è stato come un invito a nozze. Ma la cosa più divertente è stata vedere la tua faccia mentre moriva tra le tue braccia.”disse la dea ridendo. Luce non riuscì ad aprire bocca e le lacrime cominciarono a scorrerle lungo le guance. Non era riuscita a non piangere. Il solo ricordo della morte del suo amato le aveva fatto perdere completamente quel poco di autocontrollo che le era rimasto.
“Lui è solo uno dei tanti che hanno fatto una brutta fine solo perché ti stavano vicino. Ci sono anche tutti quelli che abitavano al tempio, una marea di altra gente e persino il tuo amato bosco. Ora, vediamo un po’ chi morirà per primo tra voi?”disse Ombra mentre Luce aveva lo sguardo perso nel vuoto.
“Perfetto! Sarai tu il primo!”disse Ombra scagliando una sfera di energia contro Sesshoumaru.
La sfera non colpì mai il bersaglio. Mentre Ombra la lanciava, la tristezza e il dolore che Luce provava si trasformarono in rabbia. Una luce intensa la avvolse e le bastò un solo sguardo per fermare la sfera e deviarla contro i demoni che attendevano dall’altra parte del campo di battaglia.
“Pagherai per tutto quello che hai fatto. Pagherai per aver attaccato coloro a cui tengo. Pagherai per aver ucciso colui che amavo. La mia collera si abbatterà su di te. Questa volta non avrò alcuna pietà. Morirai e niente potrà impedire che ciò accada.”disse Luce impugnando la sua spada e scagliandosi contro la sorella. I demoni si mossero e cominciarono ad attaccare così come fecero Victor e i nostri eroi.
Lo scontro ebbe inizio.

Che cosa ve ne pare?Recensite!

Chiedo scusa per aver impiegato così tnato per aggiornare ma la scuola mi ha tenuta parecchio impegnata.
Grazie a Wolverina per aver commentato il capitolo precedente.

Baci Sarachan89

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


cap 17

Capitolo 17

“Vittoria”


Con l’attacco di Luce lo scontro ebbe inizio.
“Cicatrice del vento.”disse Inuyasha attaccando il gruppo di demoni che si avvicinavano ed eliminandoli.
"E’ tutto qui quello che sapete fare? Mi aspettavo degli avversari migliori.”disse Inuyasha continuando ad attaccare fino a quando si imbatté in un demone alto circa il triplo di lui che era anche piuttosto veloce. La stazza non gli impediva di avere un’agilità superiore a quella del mezzo demone che ora era in difficoltà.
Kagome e gli altri non se la passavano certo meglio di Inuyasha.
Kagome era alle prese con due demoni che sembravano invulnerabili alle sue frecce sacre, Sango era stata circondata e Miroku stava cercando di tenere a bada un demone che poteva assumere qualunque aspettto.
Chidori e Kaori, rendendosi conto che da sole non avrebbero combinato molto, erano una accanto all’altra e stavano creando scompiglio tra i demoni utilizzando la prima il ventaglio e la seconda il martello. Nonostante ciò le due ragazze non erano messe benissimo visto che anche loro erano circondate.
Ryo, mentre cercava di raggiungere la sua adorata Kaori, stava uccidendo un po’di demoni con la sua adorata pistola le cui munizioni, grazie al potere della luce, erano diventate inesauribili.
Quello che si sentiva più realizzato tra tutti quelli che stavano combattendo era sicuramente l’unico e inimitabile sergente Sosuke Sagara che, approfittando del fatto che gli bastava pensare a un’arma per farla comparire davanti a lui, si stava divertendo a far saltare in aria qualunque demone osasse mettersi sulla strada tra lui e Kaname.
Jaken, Rin e Shippo decisero di allearsi e si misero a combattere insieme ma tra tutti e tre non ne combinavano una giusta.
In quanto a Sesshoumaru quello messo meglio probabilmente era lui. Infatti il demone aveva già eliminato tutti gli avversari che lo avevano attaccato e si stava dirigendo verso Victor che se ne era stato in disparte per tutto il tempo.
Nel frattempo il duello tra Luce e Ombra continuava senza esclusione di colpi. Luce, che inizialmente era accecata dall’ira, aveva ripreso il controllo di sé e stava dando del filo da torcere alla sorella.
“Non te la cavi male sorellina. Peccato che non si possa dire lo stesso dei tuoi amici.”disse Ombra che, non appena la sorella si voltò per guardare verso Inuyasha e gli altri, la colpì scaraventandola a parecchi metri di distanza. Luce si rialzò e partì nuovamente all’attacco.
Tutti avevano visto la dea della luce cadere per poi rialzarsi immediatamente più agguerrita che mai e la presero ad esempio.
Inuyasha riuscì a colpire il suo avversario e lo eliminò. Kagome, Sango e Miroku riuscirono a scambiarsi gli avversari. Kagome si trovò davanti il trasformista, Sango quello invulnerabile alle frecce e Miroku quelli che circondavano la sterminatrice. Inutile dire che a quel punto riuscirono a levarseli di torno per sempre.
Ryo, Sosuke, Chidori e Kaori riuscirono a riunirsi e in un batter d’occhio eliminarono i demoni che avevano intorno.
Jaken, Rin e Shippo furono aiutati dal sommo Sesshoumaru che, per poter raggiungere Victor, dovette eliminare i demoni che stavano attaccando i tre visto che altrimenti non sarebbe mai riuscito a passare.
Una volta riacquistati il coraggio e la determinazione i nostri eroi eliminarono tutti i demoni. Rimasero solo loro e Victor.
“Siamo alla resa dei conti. Vogliamo tornare nel nostro mondo e per farlo ci servi tu.”disse Ryo.
“Allora avevo ragione quando pensavo che venite dal mio stesso mondo. Come siete arrivati qui?”disse Victor.
“Non ti credevo così idiota. E’ stata colpa degli stupidi varchi che hai aperto. Noi ci siamo solo passati in mezzo. Dicci come facciamo a tornare indietro.”disse Kaori.
“Per tornare indietro dovete riuscire a prendermi questo.”disse Victor prendendo in mano un piccolo telecomando per poi aggiungere “Non riuscirete mai a prenderlo. Rassegnatevi. Nessuno di voi tornerà indietro, morirete tutti oggi stesso.” Detto questo scagliò una sfera nera contro i nostri eroi che finirono a terra.
Luce vide la scena ma, nonostante volesse intervenire, era troppo impegnata a combattere con la sorella per aiutarli. Ombra vide la preoccupazione sul volto della sorella e colse la palla al balzo. La attaccò con la spada colpendola di striscio. Luce reagì e questa volta fu Ombra a finire a terra.
“Che tu sia maledetta Luce. Nessuno può permettersi di colpirmi in questo modo per poi passarla liscia. Preparati perché la tua fine è molto vicina.”disse Ombra rialzandosi e riprendendo lo scontro.
Inuyasha e gli altri si rialzarono e Sesshoumaru attaccò seguito a ruota dal fratello. I due furono respinti a fatica da Victor che subito dopo fu attaccato da Ryo, Sagara, Kagome e Sango. L’uomo respinse anche questo attacco ma non riuscì ad attaccare a sua volta perché Miroku, Chidori e Kaori attaccarono subito.
Attaccarono in questo modo per un po’ poi tentarono di porre fine allo scontro.
I nostri eroi unirono le loro forze e ci fu un attacco congiunto. Colpirono tutti insieme e Victor non poté fare nulla per fermarli. Venne travolto dalla potenza devastante dell’attacco e perse la vita.
“Ora che il tuo protetto è morto che cosa farai?”disse Luce.
“Non mi interessa il mio protetto. L’unico motivo per cui sono qui è eliminare te.”disse Ombra.
“Quale onore.”disse Luce mentre disarmava la sorella.
“Addio per sempre sorellina.”disse Luce mentre la sua spada trafiggeva il petto della sorella passandolo da parte a parte. Ombra cadde a terra e i nostri eroi cominciarono a festeggiare la vittoria.
Non sapevano ancora che presto la loro gioia si sarebbe trasformata in dolore.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Cap 18

Capitolo 18

“Addio Luce”

I nostri eroi vedendo cadere a terra Ombra ferita a morte avevano cominciato a festeggiare. Erano tutti felici. Finalmente era finito tutto.
Ryo e Sagara perquisirono Victor e trovarono il piccolo telecomando che gli avrebbe permesso di tornare a casa e la gioia aumentò a dismisura.
“Ci siamo riusciti. Possiamo tornare a casa!”disse Kaori.
“Un po’ mi dispiace.”disse Kaname.
“Perché?”chiese Sosuke.
“Perché dovremo dire addio a loro.”disse la ragazza indicando coloro con cui aveva viaggiato per tutto il tempo.
“Non dovete essere tristi. Per ora pensiamo solo a festeggiare la nostra eccezionale vittoria al resto penseremo dopo.”disse Kagome.
“Ben detto Kagome. Festeggiamo!”disse Ryo.
Mentre loro parlavano Sesshoumaru guardava in direzione delle due dee. Luce dopo l’attacco finale aveva ripreso la spada e l’aveva ripulita togliendo il sangue della sorella e ora aveva alzato un braccio verso il cielo. Disse qualcosa poi i nostri eroi videro le sfere di potere della luce abbandonare i loro corpi per poi dirigersi velocemente verso la dea.
Quando tutto il potere fu tornato nella sua mano avvicinò il globo di luce alla spada e disse “Tornate al tempio. Qui non c’è più bisogno della vostra presenza.” e, non appena ebbe finito di parlare, i due oggetti scomparvero.
La dea si voltò in direzione dei vincitori e, lentamente si avvicinò a loro, dando le spalle alla sorella in fin di vita.
Ombra colse al volo l’occasione che stava aspettando. Utilizzando i pochi poteri che le erano rimasti creò una lama di cristallo fatta di pura oscurità.
I presenti videro ciò che stava facendo e urlarono a Luce di stare attenta all’attacco che ormai era imminente ma la dea non fece nulla. Continuò a camminare come se nulla fosse.
I nostri eroi pensarono che non avesse sentito gli avvertimenti così andarono avanti a strillare fino a quando Sesshoumaru capì.
“E’ inutile che strilliate. Non ha intenzione di spostarsi.”disse il demone.
Gli altri lo guardarono senza capire, si domandavano tutti perché non si spostasse e non riuscivano a trovare una risposta.
Ombra scagliò la lama contro la sorella e colpì il suo bersaglio. Luce cadde in ginocchio e mentre cadeva sorrise.
Le espressioni sui volti dei nostri eroi mutarono. La gioia lasciò il posto al dolore e alla preoccupazione e tutti corsero verso la dea mentre quest’ultima non smetteva di sorridere.
“Luce come ti senti?”disse Kagome.
“Considerando che sto morendo mi sento piuttosto bene.”rispose Luce mettendosi a ridere.
“Non c’è niente da ridere. Stai morendo!”disse Kaori.
“Abbiamo cercato di avvertirti ma non ci hai sentito.”disse Inuyasha.
“Era impossibile non sentirvi visto che strillavate come degli ossessi.”disse la dea.
“E allora perché non ti sei spostata?”disse Kagome.
“Avevo una promessa da rispettare.”disse Luce.
“Una promessa?”disse Shippo.
“E’ una promessa che ho fatto molto tempo fa ad una persona.”disse la dea.
Ombra scoppiò a ridere.
“Tu sei completamente matta! Ti sei lasciata colpire per quella promessa che mi avevi fatto quando ero ancora la dolce Amber?”disse.
“Ti avevo promesso che non ti avrei mai abbandonata, qualunque cosa fosse successa. Non potevo lasciarti morire da sola. O tutte e due o nessuna. Tu critichi me ma avresti fatto esattamente la stessa cosa.”disse Luce. Una lacrima solcò il viso di Ombra. Ricordava la promessa e sapeva che Luce aveva ragione, lei avrebbe fatto esattamente la stessa cosa. Nonostante tutto quello che le aveva fatto Luce non era mai riuscita a odiarla veramente. La lacrima si illuminò. In un istante, l’aura negativa di Ombra venne purificata.
“Bentornata Amber.”disse Luce. La sorella sorrise.
“Grazie sorellina.”disse Amber.
“Ora che anche questa questione è risolta è venuto il momento che io scompaia per sempre. Non mi vedrete mai più. Addio.”disse Luce per poi voltarsi verso Sesshoumaru e dire “Ehi tu principe dei demoni, vieni un attimo qui e voi altri allontanatevi. E’ una cosa tra me e lui.”
Sesshoumaru le lanciò una delle sue occhiatacce e rimase fermo dov’era.
“Smettila di lanciarmi occhiate inceneritici tanto non hai il potere di carbonizzare la gente solo fissandola. Muoviti e vieni qui.”disse Luce con un tono che non ammetteva repliche. Il demone decise di non contraddirla. Si avvicinò a lei e si inginocchiò.
“Se ti chiedo di nuovo per quale motivo fissi così spesso il cielo stellato non mi risponderai vero? Ti avverto che d’ora in poi me ne starò lassù con il solo intento di trovare una risposta a questa domanda così se sentirai la mia mancanza ti basterà guardare il cielo e saprai che sono lì a guardare il mondo dall’alto. Visto come sono gentile?”disse Luce.
“Ti ho già detto che non sentirò la tua mancanza.”disse il demone.
“E io ti ho già detto che non ti credo. Ti volevo dire anche un’altra cosa. Inuyasha non è poi così male, cerca di trattarlo un pochino meglio dopotutto è tuo fratello.”disse Luce sapendo che il demone non avrebbe mai fatto quanto aveva appena detto.
“E’ ora di andare sorellina.”disse Amber.
“Addio a tutti!”disse Luce.
“Addio.”risposero gli altri.
I corpi delle due dee cominciarono a scomparire fino a quando non rimasero solo due sfere luminose che si diressero insieme verso il cielo.
Tutti loro sapevano che la dea non sarebbe mai più tornata. In quei pochi giorni che avevano passato con lei le si erano affezionati molto e ora non potevano fare a meno di piangere. Soffrivano per la scomparsa di Luce.
Piansero a lungo poi sentirono una melodia. Era l’ultimo regalo di Luce per loro. Sapeva che avrebbero sofferto ed era riuscita a far sentir loro la melodia del suo flauto per l’ultima volta.
Smisero di piangere e le lacrime lasciarono il posto ai sorrisi.
Presto sarebbe arrivato il momento delle separazioni.

Che ve ne pare? Recensite!

Grazie mille a Wolverina per aver commentato il capitolo precedente. Baci Sarachan89

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


cap 19

Capitolo 19 “Partenze”

La morte di Luce aveva rattristato i nostri eroi ma si fecero coraggio e si allontanarono dal campo di battaglia.
Sesshoumaru, seguito da Rin e Jaken, si allontanò silenziosamente in direzione opposta rispetto agli altri e le strade dei due fratelli si separarono nuovamente.
Il gruppo rimasto cominciò a cercare un luogo dove poter passare la notte.
Arrivati in prossimità di un fiume si fermarono e le ragazze prepararono la cena. Nessuno di loro aprì bocca per tutto il tempo. Fu Ryo a rompere il silenzio.
“E’ l’ultima sera che io, Kaori, Sagara e Chidori passiamo in questo mondo. Abbiamo vinto. Abbiamo annientato quel pazzo che voleva conquistare il mondo. Dobbiamo festeggiare!”disse.
Le parole dello sweeper provocarono la reazione degli altri e i festeggiamenti ebbero inizio.
La festa continuò fino all’alba con Ryoga che ci provava con Kagome, Inuyasha che si metteva in mezzo e faceva scoppiare la rissa mentre tutti gli altri, avendo capito che era inutile fermarli, scommettevano su chi dei due avrebbe vinto.
Ryo e Miroku riuscirono a ubriacarsi. Tutti si chiesero dove avessero preso da bere ma non potevano sapere che non appena Victor era morto loro due, approfittando del fatto di avere ancora dei poteri, avevano fatto apparire una marea di bevande alcoliche nelle vicinanze del campo di battaglia e che poi le avevano recuperate mentre se ne andavano.
Il fatto che fossero ubriachi provocò le ire di Kaori e quelle di Sango. Lo sweeper e il monaco ci avevano provato con tutte le ragazze presenti e avevano finito per essere pestati dalla sweeper e dalla sterminatrice.
Sagara si era messo a illustrare al piccolo Shippo qualche metodo per far saltare in aria le cose e il demone volpe ascoltava attentamente le parole del sergente meditando di sperimentarli su Inuyasha alla prima occasione.
Kaname e Kagome si divertivano a osservare la rissa tra Koga e Inuyasha e nessuna delle due era intenzionata a mettere fine a quello scontro.
Il tempo passò in fretta e il sole sorse. Dopo aver fatto colazione venne il momento delle separazioni.
Koga salutò tutti e corse via con la consueta velocità non senza aver prima ribadito che Kagome era la sua donna.
Dopo Koga venne il turno di Ryo, Kaori, Chidori e Sagara. I quattro decisero di aprire un varco per il sergente e la studentessa e poi uno per gli altri due sperando di arrivare nel posto e nell’epoca giusta.
I nostri eroi si salutarono dicendo le solite frasi del tipo mi mancherete, è stato davvero bello conoscervi e le cose sarebbero andate per il meglio se Ryo non avesse scatenato il putiferio cercando di saltare addosso alle ragazze per salutarle finendo poi a terra colpito da un martello di Kaori.
Ovviamente gli altri tre non potevano starsene buoni e calmi.
“Dovresti aver imparato che non si salta addosso alle ragazze mentre Kaori è nei dintorni.”disse Miroku a Ryo.
“Senti chi parla! Non sei tu quello che ha intenzione di provarci con tutte le ragazze del primo villaggio in cui metterà piede?”disse Ryo. Questa frase scatenò la gelosia di Sango e a nulla valsero i tentativi di Miroku di calmarla. Il monaco venne colpito dall’hiraykotsu della ragazza e finì a terra a fare compagnia allo sweeper.
Sagara, giusto per non essere da meno, si fece scoprire da Chidori mentre regalava al piccolo Shippo una delle sue pistole e per questo fu colpito dall’implacabile ventaglio bianco della ragazza che urlava
“Stupido uomo cupo e imbronciato che si crede sempre in guerra! Non puoi regalare un’arma a un bambino! E’ pericoloso!” Ok, qui il sergente avrebbe potuto obbiettare che anche andarsene in giro in luoghi pieni di demoni era pericoloso per un bambino ma si trattenne per evitare di peggiorare la situazione.
Per quanto riguarda i restanti membri del gruppo poteva il nostro mezzo demone preferito rimanersene fuori dalla questione? Certo che no!
Inuyasha se ne uscì con una frase che attirò le ire di quello che un tempo era stato il Sesshoumaru fan club.
“Ora capisco come mai hanno fondato un fan club per quell’arrogante di Sesshoumaru. Solo quattro bisbetiche potevano fondare un club per quell’antipatico.”disse a bassa voce. Peccato che le quattro bisbetiche in questione lo sentirono e il mezzo demone fu colpito prima da Kaori, Chidori e Sango contemporaneamente e poi fu mandato a cuccia una ventina di volte da Kagome.
Quando i quattro poveri disgraziati si rialzarono i varchi vennero aperti e Kaori, Ryo, Chidori e Sagara se ne andarono. Furono fortunati e si ritrovarono esattamente negli stessi punti in cui avevano attraversato i varchi la prima volta.Sorridendo ognuno tornò a casa ripensando alla straordinaria avventura che avevano vissuto.

Che ve ne pare? Recensite!
Grazie mille a Wolverina per aver commentato il capitolo precedente.
Chiedo scusa per l'enorme ritardo ma ultimamente ho avuto parecchio da fare cmq non vi preoccupate il prossimo capitolo(l'ultimo)
è già pronto e lo inserirò sicuramente settimana prossima.
Baci Sarachan89

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


cap 20

Capitolo 20

“Tutto come prima”

Erano passati due giorni da quando Ryo e gli altri erano tornati nel loro tempo e le cose nell’era Sengoku erano tornate come prima.
Dopo la sconfitta di Victor i nostri eroi avevano ripreso il loro viaggio alla ricerca di Naraku e dei frammenti della sfera.
Stavano camminando quando si sentì distintamente la voce di Kagome urlare: “A CUCCIA!” e il nostro caro botolo ringhioso finì spiaccicato a terra.
“Inuyasha quando imparerai a non far arrabbiare la divina Kagome?”chiese Miroku.
“Shippo dannato! E’ colpa tutta colpa tua!”disse Inuyasha cercando di picchiare il demone volpe.
“Inuyasha smettila immediatamente! Shippo non ha fatto nulla, sei tu che lo hai picchiato!”disse Kagome riprendendo a camminare.
“Ma Kagome!”disse il mezzo demone.
“Ti consiglio di non dire più nulla se non vuoi essere mandato nuovamente a cuccia.”disse Kagome che senza accorgersene aveva pronunciato la due parole più temute da Inuyasha.
“Dannata.”disse il mezzo demone a bassa voce.
“Scusami Inuyasha. Scusa, scusa, scusa. Perdonami non l’ho fatto apposta.”disse Kagome implorante.
“Fai più attenzione la prossima volta!”disse Inuyasha.
Il viaggio riprese.

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“SAGARA! Dove ti sei cacciato questa volta! Vieni immediatamente qui!”urlò Chidori fino a quando Sosuke non arrivò.
“Sono qui Chidori. Mi cercavi?”disse. La risposta della ragazza fu un colpo di ventaglio.
“Si può sapere per quale motivo hai fatto saltare in aria il banco della signora che vende i panini?”disse Chidori.
“Avevo fondati motivi per credere che dietro alla vendita dei panini si celasse un traffico illegale di armi.”disse Sosuke con la consueta calma.
“Vendeva solo panini! Non armi! Sei uno stupido!”urlò Chidori colpendolo nuovamente con il ventaglio.
Chidori cominciò a chiedersi cosa aveva fatto di male per incontrare quel ragazzo quando sentì il rumore di un’altra esplosione.
Non si chiese nemmeno chi fosse il responsabile della cosa. Poteva essere solo uno: l’unico e inimitabile sergente Sosuke Sagara!
Questa volta aveva fatto saltare in aria un’altra scarpiera. Ormai Chidori aveva perso il conto di quante ne aveva fatte esplodere. Lo colpì con il ventaglio e, mentre lo sgridava, lo trascinò dall’eccelso presidente come di consueto.
Quello che accadde dopo ve lo potete immaginare. L’eccelso presidente, come sempre, diede ragione al sergente e la giornata proseguì come al solito.

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“Brutto maniaco! Prima mi dici che mi ami e poi corri dietro a tutte le ragazze che vedi. Che bel comportamento!”disse Kaori lanciando un martello contro Ryo che ci stava provando con una ragazza appena incontrata.
“Scusa Kaori, è un riflesso involontario. Quando vedo una bella ragazza non riesco a fare a meno di saltarle addosso. Lo sai che per me esisti solo tu.”disse Ryo prendendola per mano e mettendosi a camminare con lei.
Da quando erano tornati le cose stavano lentamente migliorando e dovevano tutto alla nebbia creata dalla dea. Peccato che Ryo continuasse a fare il maniaco, altrimenti sarebbe stato tutto perfetto.
Kaori decise di portare pazienza. Prima o poi le cose sarebbero cambiate davvero e allora Ryo avrebbe smesso di comportarsi come un maniaco. Doveva solo portare pazienza.


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Quando la sera scese nell’era Sengoku un demone con i capelli argentei si sedette sotto un albero ad osservare il cielo stellato.
Una bambina con i capelli castani e gli occhi verdi apparve all’improvviso al suo fianco.
“Vuoi un lecca-lecca signore?”disse. Sesshoumaru si voltò verso di lei e le lanciò una delle sue occhiate raggelanti.
“Ma tu non te eri andata per sempre?”disse il demone.
“In teoria sì ma mi hanno praticamente intimato di levarmi dalle scatole perché non mi sopportavano più.”disse la bambina riprendendo il suo vero aspetto.
“Volevo restare lassù per capire come mai fissi il cielo tutte le sere ma temo di dovermi accontentare di poterti stressare finché vivrai.”disse la ragazza.
“Si può sapere cosa hai fatto per farti cacciare Luce?”disse il demone.
“Beh… Ecco… Vedi io e Amber messe assieme diventiamo un tantino pestifere. Agli altri dei non sembrava il caso di far tornare quaggiù la mia cara sorellina così hanno fatto tornare me. Non sei contento?”disse sorridendo. Il demone non rispose.
“Dimenticavo che spesso e volentieri perdi l’uso della parola. Ho voglia di divertirmi un po’. Dov’è il mostriciattolo che lo lanciò nel primo lago che trovo?”disse la dea guardandosi intorno.
“Non è qui. E’ abbastanza lontano.”disse il demone.
“Che peccato! Vorrà dire che lo lancerò la prossima volta che lo vedo. Ora passiamo alla tua attività preferita. Fissiamo il cielo stellato. Prima o poi riuscirò a capire perché ti piace tanto mio caro Sesshy.”disse Luce che, notando lo sguardo di Sesshoumaru, non poté fare a meno di sorridere.


Ogni cosa, in ogni luogo e in ogni tempo era finalmente tornata alla normalità.

FINE

E' finita finalmente! Spero che vi sia piaciuta e spero anche di essere riuscita a farvi passare un po' il tempo.
Grazie mille a chiunque ha letto la storia e un grazie particolare a Wolverina per i suoi commenti.

Alla prossima! Baci Sarachan89

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