Dulcis in fundo.

di Melmon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** D & A: tre settimane insieme. ***
Capitolo 2: *** Ripicca di Alice. ***
Capitolo 3: *** I demoni ci mettono lo zampino! ***
Capitolo 4: *** Garage di Bobby. ***
Capitolo 5: *** Piccole incomprensioni. ***
Capitolo 6: *** Lieto fine. ***



Capitolo 1
*** D & A: tre settimane insieme. ***



Tre settimane dopo la rivelazione del loro amore Dean e Alice sono separati da demoni da cacciare e ferite da risanare ma qualcos’altro li aspettava. Ecco cosa:

Ciao Dean, mi chiami appena puoi?
Sempre io è passata mezz’ora e ancora niente. Mi chiami è importante.
Terzo messaggio. Mi devo preoccupare?
Dean chiama Alice altrimenti Alice ti trova e ti fa a pezzi!!
Dean decimo messaggio della giornata, sono le tre del pomeriggio e ti lascio messaggi dalle nove. Altre due ore e poi … vengo a cercarti!
Mi ha chiamato Bobby. E' possibile che io debba essere informata da lui dei tuoi casi? Dean sono la tua ragazza, se vuoi continuare questo rapporto devi chiamarmi tu!
Scusa amore, sono stata in ansia tutta la giornata. Probabilmente ti ho riempito la segreteria, so che stai bene, sempre Bobby … mi sono accorta di non averti detto una cosa: ti amo tanto. Ho voglio di sentire la tua voce. A presto amore mio.

L’impalata nera è l’unica auto parcheggiata nell’aria di servizio, appoggiato a essa Dean Winchester riprende fiato dopo una rocambolesca ritirata, si ritirata perché uno come Dean non fugge, si ritira! Sam è all’interno a prendere qualcosa da mangiare, Dean, fuori, ascolta la segreteria piena di messaggi della sua fidanzata. Al suo pensiero sorride, possibile che uno come lui potesse avere una ragazza, una fidanzata fissa che si preoccupava, che lo aspettava, che lo ama, da cui tornare e cui essere fedele? Certo lui è la fedeltà non sono mai andati molto d’accordo ma era più che propenso a provarci e riprovarci, soprattutto ora che sapeva che lei ricambiava.
- Tutto ok?
- Vado in bagno.
Una volta lontano da Sam fa partire la chiamata ad Alice, gesto che ormai faceva automaticamente ma sempre lontano da Sam, in auto solo quando lui era certo che dormisse usando l’auricolare, lei riattaccava se è senza troppo pericoloso e loro di pericoli già ne affrontano troppi, è sempre felice di fargli compagnia anche solo per ascoltare la musica insieme, a volte parla solo lei, a lui piace la sua voce.
- Dean!!!
- In persona.
- Stai bene?
- Sano e salvo.
- Non ha niente da dirmi?
- Ho appena sentito tutti i tuoi messaggi …
- Farmi preoccupare lo trovi divertente?
- La verità: si. Mi piace avere la segreteria piena di tuoi messaggi, amo avere te che ti preoccupi ...
- Questa te la faccio pagare ...
- La cosa non mi spaventa.
- Dove sei ora?
- In autogrill anzi devo andare, Sam mi aspetta, ti posso chiamare dopo?
- Veramente stavo andando a dormire, domani avrò molto da fare.
- Cosa?
- Amore non iniziare!!
- Ok, ci sentiremo domani.
- Allora buona notte.
- Notte Alice.
- No, no, no cosi!
- Cosa no cosi?
- La buona notte! Così sembri arrabbiato e io non riuscirò a dormire.
- Scusa ma in che altro modo dovrei augurarti la buona notte?
- Come ieri, come il ragazzo innamorato che sei.
- Ah … come ieri …
- Dean muoviti ho riattacco ed è peggio per te!
- Buona notte mia piccola principessa, sognami!
- Ci proverò! Buona notte scudiero!
- Ti amo.
- Anch’io.
Prima di ritornare da Sam, Dean aspetta che il sorriso da ebete innamorato, che è certo di avere in quel momento, scompaia dalle sue labbra.
Che colpa ha lui se ogni volta che Alice fa la bambina lui reagisce cosi?
Se ogni volta che gli dice “Ti amo” o “Anch’io” si sente solo un ragazzo innamorato e non un cacciatore?
Certo la cosa con il tempo passerà, sono solo tre settimane che lui e Alice stanno insieme, il tempo muterà le cose, per ora gli sta bene cosi.
Si siede al posto di giuda e fa partire il motore, ora lei si starà rannicchiando sotto le coperte, che scemo non gli ha neanche chiesto se l’avesse svegliata?
No, era sveglia, ne era sicuro dalla voce troppo squillante e preoccupata e poi non andava mai a dormire senza avvisarlo e dirgli l’ultimo “ti amo” della giornata.
Che si stessero trasformando in due smielati fidanzatini? Ci aveva pensato ma aveva scartato l’idea, era pur sempre uno spietato cacciatore!
- Lo sai vero che non c’è bisogno di correre a nasconderti ogni volta che vuoi sentirla?
- Io non corro a nascondermi e poi se voglio sentirla in santa pace sarò libero di farlo si o no?
- Dean non ti scaldare, fai un po’ come vuoi!
- Come ho sempre fatto.
- Come sta Alice?
- Bene.
Di poche parole dopo l’annientamento del mostro di turno, poche parole ma tanta musica che rimbombava nell’abitacolo, i pensieri di Dean erano altrove a cercare di svelare un mistero che gli era passato sotto il naso senza accorgersene.
Arrivati al motel i Winchester si coricano ognuno nelle rispettive brande e lentamente cadono tra le braccia di Morfeo, a distanza nel suo letto Alice li avrebbe imitati molto, ma molto tempo dopo.

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Capitolo 2
*** Ripicca di Alice. ***


2. Ripicca di Alice.

Il mattino giunse, come la sveglia di Dean: il suo cellulare squilla alle otto del mattino, orario in cui il nostro giovane eroe, era ancora nel pieno del sonno.
- Pronto?
- Buon giorno amore!
Gli bastò la sua voce, dolce e piena d’amore, a riportarlo sulla terra e a farlo preoccupare.
- E’ successo qualcosa?
- Non posso aver voglia di sentire la tua voce?
- Che ore sono?
- Le otto, lo so, è presto ma non riuscivo a dormire …
Dean scalcia allontanando le coperte delle sue gambe per mettersi seduto sul letto, anche Sam si è svegliato e scruta la faccia del fratello per capire cosa stia succedendo, Dean gli fa segno con la mano che non è nulla.
- Non è per la conversazione di ieri?
- Quale conversazione scusa?
- La telefonata …
- Non giocherai con me vero?
- Esatto.
- E’ perché ti ho svegliato?
- No.
- C’è Sam nei paraggi?
- Si.
Dean si sta vestendo con il cellulare in equilibrio precario tra l’orecchio e la spalla, deve uscire al più presto dalla stanza se vuole una conversazione decente con Alice.
- Vuoi che ci sentiamo dopo?
- Ho la sensazione che questo sarebbe un errore.
- Allora …Ieri mattina ti ho chiamato per dirti una cosa importante ma poi mi sono arrabbiata e per ripicche non te l’ho detta. Sono andata dal dottore che mi ha tolto i punti e ieri sera, cioè stamattina presto, sono andata a caccia.
Notizia data tutto di un fiato che a Dean, che stava recuperando una t-shirt, colpisce in pieno.
- COSA?
All’urlo del fratello Sam si spaventa e osserva Dean.
- Ora sei del tutto sveglio ...
- Sei andata a caccia??
- Quasi, ero la cacciatrice di supporto!
- Perché non me lo hai detto ieri?
- Per non fare chiacchiere inutili e litigare, lo avrei fatto comunque e lo sai, ti amo tanto ma non ho intenzione di smettere di essere me stessa.
- Non vuoi smettere, ok, ma non si era detto niente bugie?
Ora Dean è fuori, si sente più tranquillo nel parlare.
- Non ti ho mentito, ho cacciato solo dopo aver tolto i punti, ho solo sorvolato su alcuni dettagli come spero tu faccia sulle belle cameriere che ti spogliano con gli occhi ... Io sono fatta cosi, lo hai sempre saputo ...
- Già, sei una cacciatrice testarda.
- Come te amore. Le cose si fanno già complicate eh? Sono tre settimane che stiamo insieme e iniziano già i problemi.
- Lo hai detto tu che sono testardo. Prometti di avvisarmi prima la prossima volta.
- Solo se tu fai lo stesso.
- Vedremo. Ora che fai?
- Sistemo l’armeria e poi … sorge un altro piccolo problema … ricordi la serata che ci siamo messi insieme?
- Come posso dimenticarla? E' una delle serate più belle della mia vita.
- Che fine ha fatto Sam?
- E’ in camera.
- C’era qualcos’altro che avrei dovuto aspettare …
- Dimmi che stai per chiedermi di raggiungerti.
- Questo sempre, il problema è un altro.
- Tu ed io finalmente staremo insieme, cosa c’è di complicato?
- Di solito tu e le tue conquiste andate subito al sodo, sono ragazze di una sera e via, io voglio essere diversa …
Il tono di Alice ora è più basso, più insicuro, l’argomento per lei è importante e non è facile d’affrontare, Alice sa quando Dean la ami ma lei, che di solito è la sicurezza fatta persona, davanti all’amore che prova per lui diventa come qualsiasi altra donna. Certo anche per Dean l’argomento è importante e da non sotto valutare, ma come qualsiasi altro uomo non sa come affrontarlo.
- Non ho detto ti amo a tutte quelle donne ...
Secca, speciale e dritta al punto la questione è affrontata, il cuore di Alice ora è più leggero.
- Posso organizzare qualcosa di speciale?
- Tutto quello che vuoi.
- Non vedo l’ora.
- Anch’io.
- Non correre ti voglio intero.
- Va bene, a stasera.
- A stasera. Ti amo.
- Anch’io.
Chiude la telefonata e aspetta, l’aria del mattino non è male ma in quel momento non vedeva l’ora che arrivi la sera. La loro relazione non era normale, c’era ancora lo schifo nelle loro vite ma non importava. Decise di comprare la colazione prima di affrontare l’argomento con Sam, per lui sarebbe stato indifferente ma per Dean era importante, sia perché aveva dovuto farsi forza per resistere a lei e a ogni altra donna che incontrava, certe abitudini erano difficile a sparire, sia perché una parte di lui gli garantiva che la cosa sarebbe stata speciale, unica, come ogni cosa che loro vivevano insieme.
- Sam ...
- Che succede?
- Devo raggiungere Alice.
- Qualcosa di grave?
- No.
- Sta bene?
- Si, benissimo. Ieri ha tolto i punti.
- Avete un semplice e normale appuntamento?
- Qualcosa in contrario?
- No, per niente, per favore smettila di aggredirmi ogni volta che si parla di Alice.
- Scusa, è una reazione involontaria.
- Quando partiamo?
- Nel pomeriggio.
Dean Winchester, con ancora tutti i vestiti addosso, si stende sul letto e a occhi aperti sogna la sua serata speciale, sogna le labbra calde e morbide della sua ragazza, le sue carezze e le dolci coccole, sogna ed è felice.

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Capitolo 3
*** I demoni ci mettono lo zampino! ***


3. I demoni ci mettono lo zampino!

L’impalata scorre tranquilla sull’asfalto, Dean cerca di tenere un’andatura costante e tranquilla ma di tranquillità per i nostri eroi non c’è né mai abbastanza, infatti, in un attimo tutto muta.
Il telefono squilla e la vita prende nuove pieghe:
- Dean, c'è un piccolo problema.
- Alice cosa succede?
- La cacciatrice di cui ero supporto ha un problema, io non posso e non voglio tirarmi indietro e non aiutarla.
- Devi andare a caccia?
- Si, sto partendo ora, il problema e che non so quando finiremo.
- Mi trovi nel solito motel.
- Sicuro che non ti dispiace?
- Non hai scatenato tu tutto questo per non vedermi giusto?
- Non pensarlo neanche per scherzo!
- Allora nessun problema. Comunque si mi dispiace ma sai com’è: prima il dovere poi il piacere.
- A dopo piacere, ti amo tanto.
- A dopo A …
- A … che? Anch’io o amore?
- Quello che voi.
- Entrambi, ti chiamo appena eliminato il problema.
- Aspetto tue notizie.
Sospiri da entrambi le parti, delusione per quell’attimo tanto sognato e agognato che ancora gli sfugge dalle mani, hanno sempre saputo che la loro missione è maledetta, che porta tanti sacrifici, che nulla può essere organizzato o per sempre, hanno deciso di giocare, di provare e sono intenzionati a riuscirci.
- Problemi?
- Alice va a caccia.
- Vuoi raggiungerla?
- Non serve.
La vita di un guerriero e cosi, prendere e lasciare, guerra e pace, amore e dolore e mai e poi mai arrendersi al dolore, al male, alla sofferenza, perché se ti pieghi anche una sola volta rialzarsi non è per nulla facile, anzi potrebbe essere peggiore di qualsiasi altra cosa.
Cosi i nostri giovani guerrieri sono a lottare, come debba essere, ma i loro cuori sono insieme, uniti.
Alice si batte con un demone al fianco della sua amica e collega Beth, Dean guida fino al solito motel, dove affitta una stanza sotto un altro nome, mille volte hanno dormito in quelle stanze e sempre con nomi diversi senza che il custode facesse domande.
Solo in piena notte arriva un messaggio che finalmente mette in pace il cuore e l’animo del nostro guerriero.

Cacciatrici ancora vincenti!!! E’ stata dura ma abbiamo vinto! Un mega bacio la tua principessa che ti ama tanto. A domani luce dei miei occhi.

Il mattino riporta i nostri giovani eroi di nuovo a mangiare chilometri d’asfalto. Alice costretta ad allungare la strada per accompagnare Beth, che ha fuso il motore dell’auto, e i Winchester diretti al Roadhouse per un caso.  Il destino questa volta gli aiuta ed è proprio nel parcheggio del locale, che gli ha visti dichiararsi, che i due riescono a scontrarsi per quelli che sono preziosi secondi.
- Amore mio!!
- Un po’ di contegno per favore!
- Vuoi contegno o baci?
- Baci sicuramente baci.
- Come desidera mio prode cavaliere!
Il corpo di Alice premuto contro l’impalata e quello di Dean, baci famelici s’inseguono, i due ragazzi non hanno voglia di fermarsi, di allontanarsi ancora l’uno dall’altro.
- Se non sbaglio, affittano camere …
- Tu non eri quella che voleva qualcosa di speciale?
- Si ed è rimasto a casa dove lo troveremo tranquillamente domani, non tutto può andare come si desidera ma tu ed io insieme è ancora possibile ...
- L’idea non mi dispiace.
- Allora recuperiamo una stanza, con letto matrimoniale possibilmente …
- Agli ordini!
Camminano nel parcheggio mano nella mano, come ragazzini innamorati scherzano, lui la attira a se e la bacia a ogni occasione, lei ride e ricambia di slancio. Sulla porta però si danno un contegno e del loro scherzare restano solo le dita che ogni secondo si sfiorano.
- Dean c’è un fantasma a … Ciao Alice non sapevo che tu fossi qui.
- Ci siamo incontrati nel parcheggio, io ho appena terminato la mia caccia e a quando sembra voi avete appena iniziato una.
- Beh si, ci sarebbe da investigare.
- Qualcosa di serio?
- Nulla che non può essere rimandato a domani.
- Bene, Jo …
La frase è interrotta dalla suoneria del cellulare di Dean.
- E’ il mio. Ti ho rubato la suoneria … torno subito.
- Allora Sam parlami di questo fantasma.
Entrambe le conversazioni durano pochi minuti, Alice si avvicina a Dean con triste, delusa abbraccia forte Dean incurante degli altri.
- Che succede?
Sussurra Dean accarezzandogli la schiena.
- Era Beth, uno di noi, un cacciatore ha appena subito un grave attacco, sua figlia … sua moglie … lui è gravemente ferito ... Io devo andare, erano amici di mio padre …
- Ehi, stai tranquilla, smettila di tremare e vai da loro.
- Va bene, ma tienimi stretta ancora un po’.
- Ti accompagno all’auto vuoi?
- Uhm, uhm.
Una volta all’auto la stringe ancora a se baciandogli i capelli e infondendogli coraggio.
- E siamo a due appuntamenti mancati.
- Ehi c’è sempre domani.
- Spero arrivi presto.
- Guida piano e chiamami appena possibile.
- Sconfiggi il fantasma e non rifatti su belle cameriere.
- Farò il possibile.
- Non deludermi.
- Ti amo.
- Anch’io, tanto, tanto, tanto.
Un bacio e poi si corre via, in nuove lotte, in nuove battaglie, a salvare nuove vite.

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Capitolo 4
*** Garage di Bobby. ***



Grazie hai miei fan "silenziosi", sappiate che potete far rumore se volete ...

4. Garage di Bobby.

Il giorno dopo giunge presto, Dean e Sam hanno risolto egregiamente il loro semplicissimo caso, Alice invece è ancora alla guida, lei e Beth hanno dovuto fare il funerale a tre dei loro più cari amici ed hanno passato la notte a bere e a parlare.
Bobby ha chiama tutti i cacciatori per un incontro nel suo garage, qualcuno aveva appena ucciso un altro cacciatore, il terzo in poco tempo. Beth, per precauzione si ferma dalla sua famiglia, Alice invece si dirige da Bobby, sicura di trovare lì anche i Winchester. Felice parcheggia l’auto affianco a quella del proprio ragazzo e, appena varcata la soglia, riceve un affettuoso e caloroso abbraccio da Bobby. Ad Alice non dispiace queste dimostrazioni d’affetto da un uomo che considera come un padre, lascia che lui la coccoli e la riempia di domande, si capisce che era preoccupato.
Ci sono molti cacciatori, giovani e vecchi, Bobby la tiene sott’occhi, come fa sempre, ma qualcosa stona. All’improvviso il sospetto che sia successo qualcosa a Dean o a Sam gli fa mancare il respiro, se fosse vero Bobby non gli avrebbe lasciato neanche varcare la porta, non sarebbe lì a chiacchierare e a mandare occhiate inquisitorie a tutti i cacciatori che si avvicinavano … aspetta un momento: cacciatori!! Alice lì dentro è l’unica donna!!
Scoppiò a ridere e, alzandosi d’impeto, percorse lo spazio che la separa da Bobby, travolgendo un paio di cacciatori lenti nei riflessi perché impegnati ad ammirare le sue forme, d’istinto abbraccia Bobby regalandogli un grosso bacio.
- E’ questo perché?
- Perché neanche mio padre si è mai preoccupato per i ragazzi che mi ronzavano intorno, grazie.
- Non ho fatto nulla.
- Basta il pensiero.
- E’ che so come ragionano certi cacciatori tutto qui.
- Lo so anch’io, il mio ragazzo è uno di loro, vederti preoccupato e proteggermi da essere viventi a due gambe è una novità.
- Già, gli altri posso ammazzarli se provano a sfiorarti.
- Parli come Dean, generalmente preoccupante ma in questo caso solo molto tenero.
Alice sorride, lì si sente a casa, ogni cosa o luogo può essere speciale se fai un lavoro che facilmente può spezzarti anima e corpo.
- Non è troppo vecchio per te?
Dice un idiota di cacciatore, di sicuro uno di quelli che Alice ha travolto e dai riflessi scarsi.
Alice non è preoccupata non è un problema sbarazzarsi di lui, a dire il vero crede che non sia un problema sbarazzarsi di lui neanche da parte di un fantasma innocuo come Casper, il problema sorge quando intravede Dean che osserva tutto e si sta dirigendo verso di loro.
- L’amore non è solo questione d’età giusto?
Dice divertita facendo un po’ la smorfiosa, né Bobby, né Dean, né il tizio o chiunque stia ascoltando ha capito dove voglia andare a parare.
- No, Bobby ed io non stiamo insieme, certo gli voglio un bene dell’anima, ma no come pensi tu. Io e lui … come dire … è uno di famiglia, una specie di … -fa finta di pensarci un po’ su - … suocero, ecco sì, il termine giusto è suocero perché il mio fidanzato lo considera un secondo padre e poi non si merita un ruolo minore, vero amore?
Il tizio, come qualsiasi altro nella sala, cerca di capire chi sia “amore”, certo un appellativo non proprio appropriato per un cacciatore, molti di loro non troverebbero nulla da ridire detto da una bambola come Alice.
- Già.
Dean si limita a un “già”, il tizio sparisce, la calma riprende.
Segue la riunione, Jo e Helen sono arrivate cosi ora sono tre donne in tutto, Dean sembra a suo agio più con Jo che con la sua fidanza.
Tutti i cacciatori parlano e decidono un piano d’attacco, c’è una lista di casi da risolvere subito, in questo periodo i casi sono triplicati, sono scritti su una lavagna improvvisata, Alice è appoggiata al muro e stufa di fare la carta da parati cosi interviene.
- Posso avere il pennarello?
In rapidi gesti dalla lista dei cinque casi più urgenti ne elimina tre, i primi tre per esserne precisi, e corregge il quarto.
- Sai bambina non e che cosi risolvi i problemi. Non li hai mica uccisi sai? I demoni non si uccidono con una riga sul nome.
- Pensavo di averlo fatto l’altro ieri con una lama di cinque centimetri di argento puro, ieri dopo una lunga ed estenuante lotta a fianco della mia amica e collega Beth e oggi nella casa del migliore amico di mio padre, dove quasi non ci rimettevamo la pelle. Per quando riguarda il quarto è un semplice Poltergeist volevamo pensarci oggi ma tre funerali c’è ne hanno impedito. Sono sicura che con un semplice fantasma qualcuno dei suoi marmocchi saprà come cavarsela, un consiglio portatevi molto sale in caso di ritirata.
La nostra eroina si gira su tacchi e si dirige in cucina, prende la prima bottiglia di alcool, senza neanche fare caso all’etichetta, ed esce nel giardino.

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Capitolo 5
*** Piccole incomprensioni. ***


Penultimo capitolo!

Piccole incomprensioni.

Una bella sbronza e una chiacchierata con l’unica persona che sembrava capirla, questo era il piano della nostra cacciatrice che al momento si sentiva un po’ giù di tono, sta per telefonare a Beth quando Dean la raggiunge e gli poggia la giacca di pelle sulle spalle, lei gliela restituisce e si allontana.
- Bobby sta ricomprendo a meraviglia il ruolo di padre orgoglioso dopo la tua uscita di poco fa.
- Solo lui eh? Sbaglio o sei corso da me per lo stesso motivo. Ora che non sono una bambolina, una preda o un trofeo ti sto bene mentre prima è bastato chiamarti amore per ammutolirti.
- E’ qui tutto il problema?
- Tutto qui il problema? Sono arrivata tutta gasata consapevole di poterti vedere, stare vicino, mi sarei accontentata di poterti sfiorare casualmente per tre secondi ma non pensavo di dovermi accontentare di condividere la stessa stanza, a dieci metri di distanza, mentre tu eri più intimo con la tua Jo che con me! Lei non ti ha messo in imbarazzo …
- Credi di avermi messo in imbarazzo semplicemente perché mi hai chiamato amore davanti a tutti?
- I duri guerrieri non si lasciano chiamare amore, è poco virile.
- I duri guerrieri non hanno belle guerriere che possano farlo, che metto a zittire un intero reggimento di cacciatori, tra cui i più vecchi che io conosca, e che in tre giorni, da quando hai ripreso a lavorare, ha sterminato quelli che nella loro lista sono i casi più urgenti. E poi credo che lì dentro non ci sia un cacciatore che non si lascerebbe chiamare amore da te pur di averti al proprio fianco …
- E allora perché hai reagito cosi?
- Perché non potevo saltarti addosso! Lo avrei fatto più che volentieri, sappilo, ma c’erano Bobby e Sam e tu ci avevi appena dichiarato una famiglia.
- Davvero tutto qui?
- No, non è tutto qui, sei gelosa di Jo ammettilo.
- Mi sembrava di averlo già fatto in precedenza.
- Prima di metterci insieme.
- Dean Winchester sicuro di voler stare con me?
- Sicurissimo.
La attira a se e la bacia, la stringe forte, Alice lascio che a gestire il gioco sia lui.
- Ora che c’è che non va?
- Nulla.
- Non sei tu.
- Allora chi sarei di grazia?
- Sei troppo remissiva, no che non mi piaccia credimi, ma preferisco la mia Alice quella che anche nel condurre un bacio deve lottare. Possiamo tornare a essere normali, a essere noi?
- Mi piace noi. Credimi eravamo noi anche due secondi fa, alle volte anche a me piace essere una semplice donna e lasciare a te il compito di lottare.
- Bene ma per altri problemi ne parliamo prima.
- O litighiamo come ora.
- Abbiamo litigato?
- Piccola discussione, ne avremmo molte altre, anche di più gravi.
- Allora mi godo il momento di pace.
- Mi trovi d’accordissimo.
Per un momento, tra focosi baci, in Alice nasce il pensiero che di posti per stare soli nell’autofficina di Bobby c’è ne saranno a tonnellate, certo poco romantico, addirittura peggio del retro della sua piccola, ma in questo momento Dean le ha fatto del tutto sconnettere il cervello, sta per esprimergli i suoi pensieri quando la voce di Bobby li raggiunge.
- Ehi voi due innamorati non fatemi fare la parte del padre che vi becca sul fatto, non fatevi venire a cercarvi, muovetevi e raggiungetemi in casa c’è un nuovo piano.
Ubbidiscono, anche se in casa Alice non resiste: devo sfottere Bobby.
- Per curiosità in quale ruolo di padre ti saresti immedesimato? In quello del padre della ragazza che spara al ragazzo che sta violando sua figlia o quello del padre di lui che dopo una bella ramanzina d’occasione si congratula per la preda? Vorrei sapere come comportarmi tutto qui.
- Ovviamente avrei sparato a Dean …
- Sicuro che era Dean o che sarà Dean?
- Questa poi me la paghi.
- Pappino Dean mi minaccia!
- Smettetela voi due. Da quando vi comportate da ragazzini?
- L’amore fa strani effetti. Comunque di che piano parlavi?
- Se non hai ammazzato altri demoni nei trenta secondi che sei stata fuori, questa è la nuova lista e il piano.
- No, non ho ammazzato in trenta secondi, anche se avrei potuto, sai la mia attenzione era concentrata su un cacciatore in generale, al suo corpo in particolare, per poter anche solo pensare a una possibile preda. Non so se tu hai mai provato qualcosa di vagamente simile …
Dean se la ride e se la tira facendola sedere sul divano tra lui e Sam, che le fa spazio anche lui ridendo, ormai tutti avevano capito che era pazza!
- Non è proprio sfiorarsi casualmente per tre secondi …
Soffia Dean nell’orecchio di Alice.
- Vedrò di accontentarmi.
- Per convivenza futura evita certe scene in mia presenza, grazie.
- Tranquillo non pensavo di farti assistere oltre a un bacio a stampo e a una mano nella mano. Puoi sopravvivere a questo?
- Si.
- Io no.
- Amore mio non staremo 24 ore su 24 con Sam nei paraggi, vedrai che al momento opportuno anche lui sparisce altrimenti lo faccio sparire io.
- Sarete cosi ancora per molto?
- Sai Bobby abbiamo appena finito di discutere, tu ci hai interrotto mentre facevamo pace, lasciaci fare i bambini! All’occasione torniamo rapidamente i due spietati cacciatori che ami e conosci.
- Se siete felici cosi.
- Felicissimi.
Dean gli stringe la mano e gli sfiora le labbra in un rapido bacio, il bello e che lo fa davanti a tutti senza nascondersi, il bello è che lo fa lui senza che lei glielo chieda, il bello e che lo fa davanti a Jo che resta allibita.
- Grazie.
Gli sussurra prima di leggere rapidamente la nuova lista.
- Per cosi poco …

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Capitolo 6
*** Lieto fine. ***



Scusate il ritardo!!
Tempo e caldo permettendo a breve un altra storia su Dean e Alice.
Grazie di aver letto la mia ff!

6. Lieto fine.

Risponde e poi gli strappa la lista delle mani, stavolta è lui a correggere i dati aiutato da Sam. Bobby sta parlando al telefono quando glielo porge, Beth è preoccupata perché ha provato a chiamarla senza aver risposta. Cerca rapidamente il cellulare non trovandolo, recuperato al volo il cellulare di Dean ed esce a cercarlo, in una mano il cellulare di Dean, nell’altra il telefono e allegramente spettegola del più e del meno con l’amica. Trova il cellulare dove ho subito l’agguato da parte di Dean, che è raccontato per filo e per segno, poi torno dentro ed eliminare gli altri due nomi della lista.
- Jack e Ron ieri e Don oggi.
Risponde allo sguardo interrogativo di Bobby, poi torna a parlare del colore dello smalto.
- Tu sei strana, uccidi demoni e parli di smalto. Dove trovo un’altra come te?
- Non esistono, io mi sono preso l’unico esemplare.
- Sicuro? La ragazza dall’altro capo del telefono non è molto differente da me sai? Odia essere chiamata bambina o piccola, soprattutto da un idiota che crede che questo non sia lavora da donna e le uscite del genere troppo pericoloso, doloroso, fisicamente inadatto. Hai mai provato a cucinare, a fare da babysitter a una squadra di piccoli guastatori, a camminare con i tacchi, a usare una pinzetta per le sopracciglia, a truccarti mentre guidi, a sembrare interessata a un discorso noioso, a partorire e crescere figli o semplicemente crescere quello che teoricamente dovrebbe essere un adulto? Se possiamo sopravvivere a questo, possiamo anche sterminare demoni nel tempo libero.
- Lo fai nel tempo libero?
- Si. Tu no?
Il tizio si allontana deluso.
- Amore anch’io lo faccio a tempo pieno.
- Certo ma perché tu sei il migliore che io conosco e salvi persone in qualsiasi luogo la tua piccola possa portarti. Tu sei un eroe e bada di restare solo mio.
Gli butta le braccia al collo e lo bacia per poi scappare nell’altra stanza lasciandolo impalato in cucina. I nuovi casi prendono più tempo del dovuto, stilare piani con gente che non la pensa allo stesso modo è difficile, Alice inizia a chiedersi dove Bobby tenga le aspirine.
- Ora basta, degli adulti grandi e grassi che si sbranano per un demone! Perché non passate a pugnalarvi a vicenda cosi gli fate un favore? Ora qui ci penso io e al primo che fiata, scoprirà quando sia vero il detto ”non c’è peggior ira di quella di una donna”.
Senza aspettare repliche, strappa la lista in tante piccole parti, prende un enorme vaso e lo riempie dei foglietti.
- Ora ogni cacciatore ne prenda uno, uno per ogni squadra, armatevi e uccidete il demone che vi è capitato. Siete qui per evitare che questi schifosi uccidono innocenti e nostri colleghi, un cacciatore per loro vale l’altro, ma per voi un demone non vale l’altro, sarà il fato a scegliere la vostra preda. Tu guarda se mi tocca fare la maestra d’asilo!
In silenzio le operazioni sono svolte, nessuno osa fiatare, sembra che al momento provochi più paura lei che un’orda di demoni.
Un sms giunge sul suo cellulare:
Sei terribilmente sexy mentre fai da maestrina, figurati che neanche io oso fiatare anche se l’idea di una punizione … perché domani è cosi lontano?
Come rispondere a questo?
Lei contro il tempo non poteva far nulla e poi anche per loro valeva la predica appena fatta. Alla fine scelse di non rispondere, lui sapeva quando anche lei pensasse la stessa cosa e affermarlo faceva solo male.
Alice rimase l’ultimo foglietto ma prima che potesse leggerlo Bobby glielo strappo di mano.
- Tu non ti muovi da qui, sei stata l’unica a mettere a posto questa banda di scatenati e poi vuoi ridicolizzarli del tutto? Hai già sterminato tre elementi di quella lista lascia qualcuno anche agl’altri!
- Quale altri? Ultimo bigliettino ultima cacciatrice.
- Non preoccuparti di questo, tu mi servi qui. E anche voi restate qui!
Anche il piccolo rettangolo di carta nelle mani di Sam fece la fine del precedente, Bobby lesse entrambi prima di tornare a fissarli negli occhi.
- Non credete che lasci Alice da sola nelle mani di questi animali, vero? Serve qualcuno che badi a lei e che eviti che la mia casa sia distrutta.
- Io volevo andare a caccia, uccidere demoni, ridicolizzare tutti i presuntuosi cacciatori, non voglio certo tenere a bada una banda di scatenati, questi non posso ucciderli!
Picchia i piedi per terra proprio come una bimba.
- Invece farai la babysitter!
- Mai fatto da babysitter?
- No.
- Mai stato il ragazzo di una babysitter?
- Non ricordo, perché?
- E’ un lavoro di responsabilità, noioso e mal pagato e non fammi entrare nei dettagli su ciò che succede quando i bambini, di solito minorenni, dormono e i fidanzati delle babysitter entrano di nascosto ...
- Il tuo lavoro sarà noioso, non pagato e di poca responsabilità perché sono adulti e non dovrai evitare che corrano in casa con le forbici in mano …
- Che importanza ha un paio di forbici quando possiedi una sciabola?
- … e il tuo ragazzo è già in casa.
- Anche tu hai letto quello che letto io tra le righe?
Alice si gira a parlare con Dean con occhi dolci.
- Che hai letto?
- O pappino a cambiato ruolo diventando il tuo o ti ha appena dato un’autorizzazione non molto esplicita a violentare sua figlia, in qualunque dei due casi io casco bene.
- Io sparisco.
- Hai visto che bravo Sam ha già …
Sam è uscito dalla stanza richiudendosi la porta dietro di se, la frase è interrotta da Dean, che a differenza dei suoi colleghi ha dei riflessi ottimi. Il discorso riprende da dove aveva interrotto nel giardino, certo che Dean per certi discorsi è eccezionale!
- Aspetta.
- Cosa c’è?
- Dammi due minuti, ok. Devo sistemare prima i bambini ricordi?
- Sbrigati, non ho nessuna intenzione di rimandare ancora.
- Non rimanderemo a costo di sterminare in prima persona demoni e cacciatori.
Dean resta da solo incapace di decidere se prendere a testate il muro o uscire a fare qualcosa di più utile come pulire armi e preparare un arsenale in caso ad Alice serva aiuto, per lei avrebbe fatto di tutto, per stare con lei peggio.
Passa mezz’ora, un’ora e ancora nulla, Bobby e molti cacciatori sono partiti, Sam si sta occupando dei restanti e di Alice nessuna traccia, l’aveva vista uscire ed entrare un paio di volte sempre diretta alla sua auto ma poi era sparita.
Il suo cellulare vibra:
Amò vieni nella panic room, ora!
Dean un po’ allarmato scende nello scantinato semi buio.
- Dean sei tu?
La voce di Alice con un tono di … preoccupazione? Disagio? Imbarazzo? Non riusciva a capirlo e la cosa lo preoccupo ancora di più, aumentando il passo apre in un sol colpo la porta.
- Chi altri dovrei essere?
- Tu, ovvio, volevo esserne certa. Non volevo accoglierti con il fucile puntato, avrebbe rovinato l’effetto.
- Qualcuno ha avuto quest’accoglienza?
- No, ma diciamocelo chi dei cacciatori di sopra, eliminando Sam e tu per ovvi motivi, entrando e trovandomi cosi sarebbe andato via di sua spontanea volontà?
- Hai pensato che un fucile poteva non bastare?
- Sono in un bunker a prova di demoni, circondata da armi, c’è sempre il piano b …
- Sarebbe?
- Questo.
Lo spettacolo che aveva accolto Dean era unico, nella stanza tutto era nella semioscurità, candele nere erano sparse qua e là per la stanza in posizione strategia, alcune armi erano state spostate dalla scrivania, dove ora c’erano due piatti e una bottiglia, un materasso era sul pavimento coperto da lenzuola candide, il pezzo forte era Alice al centro della stanza con indosso un micro abito nero e tacchi alti, in mano poi il fucile sopra citato.
Ora la dimostrazione del piano b: il vestito di Alice scende lentamente per tutto il suo corpo, Dean segue con gli occhi il tessuto nero che cade hai suoi piedi, il suo sguardo copre ogni centimetro di pelle scoperta.
- Con questa reazione avrei potuto sparare e uccidere almeno dieci volte. Ora che ne dici di chiudere la porta cosi che né uomini né demoni possano disturbarci? Sai è già domani ...
L’orologio, infatti, segna la mezzanotte, inutile dire che Dean sigillò più che volentieri il bunker e che essendo uomini o demoni (non facciamo discriminazioni!) a noi l’accesso è negato.
Lo so, anche voi avreste più che volentieri assistito alla scena romantica di Alice e Dean che per la prima volta si amano, che erano solo loro due e il loro amore, che luogo che lì circonda, con armi e simboli, non è percepito, tutto passa inosservato fin quando nella tarda mattina, molto tarda, quella porta si aprì facendo uscire i nostri due cacciatori innamorati.
Beh è quello che è successo, demoni e umani non possono varcare quella soglia ma io non sono né l’uno né l’altro …

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