Place in the World

di Ashbear
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Angelo Inquieto ***
Capitolo 2: *** Leone Turbato ***



Capitolo 1
*** Angelo Inquieto ***


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PLACE IN THE WORLD
scritta da Ashbear, tradotta da LittleRinoa
I. Angelo inquieto

Guardo la luce della luna che si riflette sullo specchio del cassettone. La stanza è piena di quella serenità che può arrivare solo quando meno te lo aspetti. È un momento di pace, un momento di comprensione. A volte i pensieri migliori arrivano nel bel mezzo della notte tra le stelle che brillano. Il mondo intero sembra smettere di girare e tutti i problemi spariscono, anche se solo nella tua testa.

Non molto tempo fa ero alla ricerca del mio posto in questo mondo.

Tutti noi siamo dispersi in un punto o in un altro; la chiave è trovare se stessi prima che il tempo giunga al termine. Nessuno ci cronometra, controllando ogni momento perduto. Invece, siamo solo bravi a dare la colpa ad ogni secondo perso, ad ogni minuto sprecato. Nessuno sapeva che sei mesi fa il tempo si sarebbe fermato per tutti noi. Ma non per chissà quale strano motivo, ma a causa di un'anima vagabonda, che non è mai riuscita a trovare il suo posto nel mondo.

La mia storia, comunque, comincia prima di questi avvenimenti di cui tutti siamo a conoscenza.

Molti dicevano che un gruppo di resistenza a Timber fosse inutile; nessuno credeva che avremmo raggiunto un qualsiasi obiettivo. Beh, forse avevano ragione, ma non è questo il punto. La questione è che almeno noi abbiamo fatto qualcosa. Abbiamo provato. È meglio restarsene seduti nelle retrovie, lasciando che siano gli altri a determinare la tua vita e il tuo destino? Da vincitori o vinti, avremmo sempre potuto far ricorso al nostro orgoglio. Che soddisfazione c'è nel sentir parlare del tramonto, invece che di uscire e vivere il miracolo sulla propria pelle?

I Gufi del Bosco.

Squall non ha mai creduto in noi, ma questo non vuol dire che non abbia mai creduto in me. Perdio, c'è una grande differenza. Forse non siamo riusciti a cambiare nulla, ma forse io sì. E tutto ciò dipende da come si vedono le cose. Stupidi, infantili, dilettanti... Ne ho sentiti di aggettivi usati per descrivere il nostro gruppo. E messi a confronto con la SeeD, tutto ciò poteva anche essere vero, ma questo non vuol dire che la questione ci importasse meno.

Riesco a ripensare a quei giorni con dignità, con l'orgoglio di cui altri a Timber parlavano, ma che non usavano mai per agire. Ma ancora, non ero felice.

Mi chiamavano 'Principessa'.

Fu un soprannome che iniziai a disprezzare. Oh, non pensate male, all'inizio credevo che fosse una cosa dolcissima... e a dire la verità, mi faceva sentire importante. Ma mi riferisco ai tempi in cui entrai nel gruppo, subito dopo essere scappata da mio padre. Lì trovai tutte le attenzioni che avrei voluto avere a casa. Primo, il centro dell'attenzione ero io e non quel maledetto esercito galbadiano. Forse molto dell'astio che provo verso il loro governo parte dalla dedizione che mio padre ha verso di loro... ma mai verso di me.

Tuttavia, io ero la 'principessa' buona. Sono sempre stata ciò che loro volevano che fossi, agendo nel modo in cui volevano. Ammettiamolo, indossavamo tutti delle maschere... Zone e Watts non hanno avuto vita semplice; entrambi avevano perso i loro genitori per mano dell'armata galbadiana. Non avevano dei fratelli o una famiglia con la quale parlare... quindi io sono diventata ciò di cui loro avevano bisogno. Una principessa. Forse essere dei valorosi cavalieri pronti a proteggere il proprio regno riusciva a dare un senso alla loro vita. Anche se il 'loro regno' non era più reale di quanto io, la loro principessa, fossi.

Dunque, sono diventata ciò che loro volevano. Tuttora forte, tuttora indipendente, eppure a malapena abbastanza fiduciosa da farli sentire importanti. Credevo nella causa, ma se devo dire che credevo di essere una principessa... no. Era solo un titolo che mi era stato assegnato da persone che avevano bisogno di un uno scopo nella vita più grande del mio.

Questo mi porta alla SeeD.

Sentii parlare di un'associazione che avrebbe potuto aiutarci ad un prezzo abbordabile. Non avevo idea che quel giorno avrebbe cambiato la mia vita... per sempre.

Oh, per favore... avevo già sentito parlare della SeeD prima d'allora, essendo la figlia di un Colonnello e tutto il resto. Ma la mia visione dei loro scopi era completamente diversa... fino a quando non incontrai Seifer. Mi spiegò di come venivano inviati in tutto il mondo e che quindi sarebbero stati in grado di aiutare i Gufi. La versione di mio padre era diversa... anzi, sarebbe più corretto dire propaganda politica.

Crudeli, spietati, assassini...

Ed è così che inizia il prossimo capitolo della mia storia... già... il 'famoso' ballo del diploma. Fu solo per caso che lo incontrai. E sì, fu qui che le voci all'interno del Garden a Balamb iniziarono a spargersi, e credetemi... non hanno mai smesso di girare. Oh, venni a sapere dei pettegolezzi di quella notte molto dopo. Dio, solo il pensiero di alcuni mi imbarazza ancora oggi. Da dove prendeva le informazioni questa gente?

Erano tutte delle bugie... beh, per la maggior parte.

Sì, avevo davvero pochi soldi con me. Non avrei mai creduto che Cid avrebbe accettato di aiutarci per quei pochi spiccioli. Ma volevo provarci... in verità da sola. Quindi, andai a questo 'ballo' che era solo una gloriosa scusa che questi militari usavano per bere e socializzare. Mio padre faceva parte delle forze armate... ricordate? Avevo esperienza più che sufficiente di queste riunioni tendenziose. Eppure, l'ambiente in cui ero cresciuta mi aiutò davvero. Avevo imparato a giocare ai loro piccoli giochetti politici... e avevo imparato bene, potrei aggiungere.

Il fatto che fossi una donna aiutò; avrei sempre potuto ricorrere al mio fascino, o a quelle cose che le "donne sono incapaci a far nulla". Giocare quella carta era più una disgrazia che altro, ma se aveste visto cosa stavo patendo, avreste ricorso a qualunque cosa per aiutare.

E ora passiamo alla definizione di quel 'ricorso a qualunque cosa'... no, non avrei mai venduto la mia anima, o il mio corpo. Non sono andata a letto con Cid, Norg o qualsiasi altro pezzo grosso del Garden... E ancora, sto male solo a pensarci. Già... le voci che giravano erano proprio queste. Qualche volta bisogna mettere da parte i nostri principi, ma non li avrei mai infranti. I tempi di guerra non sono mai belli, e neanche il dolore che porta con sé.

Quindi lasciate che metta ordine ai fatti accaduti quella sera.

Ufficialmente, voglio che questa cosa sia chiara a tutti quanti.

Sì, mi vestii bene sperando di attirare attenzione all'ingresso. Il sorriso che offrii alla sicurezza non fu altro che una mossa strategica. E funzionò alla grande. E anche la chiacchierata con Cid... simpatica, dolce, l'angelo perfetto che portava avanti una causa ammirevole, funzionò alla grande. Anche inserire casualmente il nome di mio padre parve servire... almeno il bastardo era buono a qualcosa. Scusate, di nuovo quel tono ostile... adesso ci parliamo... Parlerò dopo di quella relazione.

Tra le voci che girano, lasciatemi spiegare cos'è successo con Squall... Non l'avevo programmato. Se c'era una cosa non falsa quella notte fu proprio l'incontro con lui.

Forse quando andai da lui non pensai alle future conseguenze. Non stavo provando a sedurre nessuno o tentando di portarlo via. Cavolo, pensandoci adesso, fui veramente irritante.

E quindi entra in gioco l'idea che io lo abbia messo "sotto un incantesimo". Non conosco, e non ho mai conosciuto, nessun incantesimo magico o sortilegio. Né ho pagato qualcuno per infliggergli una maledizione, o la mia preferita: 'ho infilato di nascosto qualche tipo di droga nel suo bicchiere.'

Questa cosa mi fa ancora innervosire.

Andai da un ragazzo, che era solo, e gli chiesi di ballare. E fondamentalmente, disse 'no'. Io, essendo io, non accettai quella risposta. Lo afferrai per una mano, portandolo verso la pista da ballo. Pensiamoci un attimo, se non fosse voluto venire, non ci sarebbe stato nulla da fare o dire per convincerlo ad andar via da lì. Non sono poi così tanto forte o bella.

Così ballammo.

È semplice. Non l'ho portato via da Quistis; non siamo andati in camera sua e non l'ho scopato fino a sfinirlo. Ho ballato con lui. E cosa più importante, lui ha ballato con me. Se avesse voluto andar via davvero, avrebbe lasciato la pista da ballo in tre secondi. Forse stava solo giocando a fare l'innocente, così come io ho fatto innumerevoli volte. Forse eravamo solo due semplici persone in un momento, in cui ognuno aveva bisogno dell'altro... ma nessuno dei due se ne rendeva conto. Forse le nostre anime sapevano ciò che le nostri menti non avevano ancora realizzato.

Se adesso dovessi ripensare a quella notte, l'unico ripensamento che ho è... di aver lasciato lui.

Una volta che la mia testa si fissa su qualcosa, questa diventa un'ossessione. A quel tempo, Timber era la mia unica priorità. Forse credevo che una volta ottenuta la liberazione, avrei potuto trovare quel posto nel mondo che stavo cercando disperatamente. Dove mi sarei potuta sentire completa; dovrei avrei avuto tutto.

Non mi ero mai sentita così, nella mia vita... anche se avevo cercato quel sentimento sempre.

Tutti sappiamo cos'è successo da lì in poi. Non vorrei annoiarvi con tutti i particolari. Invece, vi parlerò di cos'è successo dopo. Sì, abbiamo salvato il mondo... sconfitto Artemisia e fermato la compressione temporale.

E a me è andata bene... già.

Dopo aver trovato Squall nel campo fiorito, siamo ritornati al Garden, dove partecipammo a feste e campagne pubblicitarie no-stop. Ancora una volta, mi ritrovai nel bel mezzo di giochi politici e finzioni. Ciò dal quale avevo provato a scappare per tutta la mia vita si ritrovò improvvisamente all'interno della mia esistenza, di nuovo.

Almeno questa volta, però, non ero sola.

Un giorno mi svegliai, e tutto era finalmente finito. Alla fine, la stampa ci lasciò in pace, nessun'altra 'medaglia d'onore' o sfarzosi avvenimenti. Potevo camminare in mezzo ad una strada, senza essere assalita dalle persone... per il più delle volte.

C'ero solo io.

Poi, mi svegliai e un pensiero mi colpì... cosa sto facendo? Non avevo un posto in cui andare. Non ero una SeeD, e non avevo intenzione di diventarlo. Mi piaceva la mia indipendenza, e il pensiero che qualcuno potesse pagarmi per realizzare i loro ideali mi faceva vomitare. Di nuovo avrei dovuto vivere in posto in cui non condividevo i loro principi... proprio come nella villa di mio padre. La sua casa, non la mia.

E fu così che iniziò l'ultimo paradosso.

Pensai di ritornare a Deling. Sì, io e mio padre avremmo lavorato sulla nostra relazione... la parola chiave sarebbe stata 'lavorare'. Se fossi tornata lì, avrei ritrovato molto di più delle solite vecchie cazzate; ora solo io avrei avuto il ruolo più importante nella questione. Voglio bene a mio padre, ma questo è ciò che esattamente è... un padre.

Non un 'papà.'

Cid è stato molto di più un papà per me negli ultimi mesi di quanto lo sia mai stato il mio padre biologico. E comunque, devo sforzarmi per considerare uno di loro come famiglia.

Quindi l'altra opzione logica era Timber. Sarei potuta tornare e riottenere il mio titolo da 'principessa'. Ma non rappresentava più ciò che ero, beh... non lo sono mai stata davvero. Zone e Watts sono stati per davvero l'unica cosa più vicina ad una famiglia che avessi avuto negli ultimi anni. Ma siamo tutti andati avanti. Timber ha guadagnato la libertà dalla tirannia del governo galbadiano. Quindi lì non c'era niente ad aspettarmi, a parte un semplice titolo... che neanche volevo.

Così rimase il Garden. Avevo degli amici lì... e sì, loro sono i miei veri amici. Affiderei la vita a ognuno di loro, e anche di più. Abbiamo passato così tante cose insieme... certi legami non si possono rompere.

Ma eccomi qui, e non sono una di loro. Ho infranto ogni regola che sia stata imposta fin dalla creazione dell'accademia.

Non sono ammessi animali: io avevo Angelo.

Non sono ammessi visitatori: beh, vi lascio immaginare qui.

Non andare nei dormitori maschili: mi appello al quinto(1).

Non passare la notte nei dormitori altrui: vedi sopra.

Non sono ammesse streghe: ok, forse questa non è una regola scritta. Ma andiamo, erano addestrati per uccidere proprio noi, a loro insaputa. Fortunatamente, questo piccolo particolare è conosciuto solo da pochi selezionati. Quelli che potevo chiamare miei amici. Coloro di cui mi fidavo.

Cavolo, ancora non credo in molti degli ideali del Garden. Anche se il mio ragazzo lo comanda, vallo a capire. Ragazzo? Odio questa parola. Sembra così infantile dopo tutto quello che abbiamo passato. Mentre 'anime gemelle' suona ancora più banale. Credo che il nostro rapporto non si possa descrivere con semplici parole... ma noi conosciamo la verità.

Anche se non credo nel Garden, credo in lui.

Non c'è giorno in cui non senta dei pettegolezzi su noi due. Vediamo, c'è la cosa del 'Rinoa è una puttana'. Oh sì, sono proprio una puttana... Ho avuto un solo ragazzo prima di Squall, per amor di Hyne. Molte di quelle matricole più giovani ne hanno avuti sei già prima dei quindici anni.

Lo ammetto, era un rivale di Squall, ma non possiamo decidere noi di chi innamorarci. Non avrei mai pensato di amare il ragazzo poggiato vicino a quel muro... ma è successo. E non cambierei questa cosa neanche per cinquanta milioni di guil.

E neanche lui.

Quindi no, non sono mai andata a letto con Seifer. Ma davvero, non è affar vostro, ma sentivo il bisogno di chiarire anche questa cosa. Una volta dissi che 'forse lo amavo'. Posso dirvi solo una cosa adesso...  se questa è l'unica cosa che possiamo tirar fuori dalla conversazione. Amo Squall. Non ho bisogno di pensarci. Se una persona deve pensarlo per dirlo, allora significa che non è innamorata. Fatevene una ragione, leccatevi le ferite, e continuate la vostra vita prima che qualcuno si faccia male.

Tanto per chiarire, non sono stata a letto con nessun altro all'interno del Garden. Credetemi, ho sentito delle voci... e anche Squall.

Irvine, Zell, Nida, il custode, l'intero club delle carte, oh... non dimenticatevi di Laguna... già, ho sentito anche questo.

Questo è proprio sbagliata da così tanti punti di vista.

Una settimana, stando a quanto si dice, fui impegnata a fare certe cose con Selphie... ok, meglio non continuare.

Mi chiedo solo come inizino queste cose. Penso che feriscano Squall molto più di quanto feriscano me. Non perché ci crede, ma solo perché nessuno mi permette di essere... me. Lo uccide vedere gli altri trattarmi in questo modo. So che sta provando a proteggere i miei sentimenti, ma non ce n'è bisogno. So che non è vero, quanto lo sa lui.

Noi ci amiamo, e il resto non importa.

Oh... siccome stiamo parlando di pettegolezzi, lasciatemi sfatare anche quelli che riguardano Quistis. È una delle mie migliori amiche. Non ci odiamo, e non abbiamo avuto una rissa da donne... nella doccia. Di nuovo, sono voci che ha sentito lei. Sì, lei ammette liberamente che ha provato qualcosa per Squall, una volta. Ma cavolo, non abbiamo preso tutti quanti una sbandata per qualcuno nella nostra vita? Voglio dire, anche se è la tua insegnante delle elementari quando hai nove anni, o il migliore amico di tuo fratello. Fa semplicemente parte della vita. A tutti è capitato.

Se non ci prendessimo delle cotte, non sapremmo mai cosa si prova con l'amore vero. Di nuovo, la differenza tra Squall e Seifer. Quindi sì, provava qualcosa per il suo ex studente.

Ma credetemi, è andata avanti.

Persino lei soffre per come mi hanno trattato i Fan di Trepe. È ironico che non vogliano che l'oggetto delle loro attenzioni stia con qualcuno, ma che odino la persona che credono abbia 'rubato' Squall dal loro idolo perfetto.

Quindi fondamentalmente, questo è tutto. Sì è vero, ho lasciato da parte un po' di cose. Lo so. Ma vedete, quando le cose si mettono in certo modo... nient'altro importa. Ciò che importa è il presente, non il passato. Tutti abbiamo delle cose che vorremmo dimenticare, e cose che invece non vorrebbero mai perdere... la mia è Squall.

Alzo la testa per vedere l'esile luce dell'alba attraverso la finestra. Ancora una volta, guardo nello specchio per vedere come la stanza passa lentamente dal buio totale della notte ai primi segni dell'alba. Per un secondo mi viene quasi da piangere... no, non perché sono triste.

Tutt'altro.

Un momento fa, mi ha messo un braccio intorno alla vita. Squall dormiva profondamente, ma è come se avesse sentito che avevo bisogno di conforto. È iniziato un altro giorno, e questa notte ho capito una cosa. Non importa dove vivo, non importa quale sia il posto che chiamo casa. Le persone potranno dire quello che vogliono su di noi; ma la verità noi la conosciamo.

Ho trovato il mio posto all'interno del mondo. Con lui.

*

Note al testo
(1) mi appello al quinto: il quinto emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America (dove vive Ashbear) indica, tra le altre cose, che una persona accusata non possa essere costretta a testimoniare contro se stessa. Rinoa 'si appella al quinto' perché parlando si accuserebbe, appunto, del 'reato' di essere stata nel dormitorio di Squall.

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Capitolo 2
*** Leone Turbato ***


PLACE IN THE WORLD
scritta da Ashbear, tradotta da LittleRinoa
II. Leone turbato

Per un momento, ho aperto gli occhi per vedere la luce della luna riflettersi attraverso lo specchio. Lo stesso con il quale riesco a vedere anche lei. Sta guardando fuori, verso le stelle. Persa nel cielo... con uno sguardo triste che solo io posso capire. So che è sveglia. Lo è spesso. Mi chiedo a cosa stia pensando... ehi aspetta un minuto... Chi sei tu esattamente?

Immagino che se ti dicessi di andar via... non mi ascolteresti, vero?

Già. Come pensavo.

Chissenefrega.

Quindi, adesso ti aspetti che io parli con te? Bene. Se dopo mi lasci solo però... ok, togliamoci questo pensiero.

Rinoa, giusto?

Ok... partiamo dall'inizio. È solo più semplice così. Il Ballo di Diploma della SeeD. Oh sì, la fonte di molte voci e discussioni... Innanzi tutto, fatemi iniziare col dire... penso che queste feste siano probabilmente le più sfarzose, altezzose, costose che ci siano. Prendiamo soldi da poveri contadini per difenderli dalle invasioni, per poi spenderli e dare feste estremamente costose.

Bella mossa, SeeD.

È un buon modo per fare le cose più in grande; le persone potrebbero morire di fame a Dollet, ma prendiamo lo stesso i loro soldi e compriamo champagne importato. C'è stata solo una cosa buona di queste feste.

L'aver incontrato Rinoa.

Sì, ero contro il muro. Dove altro si poteva supporre io fossi, a socializzare con un gruppo di SeeD, discutendo su chi sarebbe stata la mia prossima conquista? E certo che stavo bevendo... diavolo, lo facciamo tutti. Non ci sono restrizioni sul bere nel Garden; è uno dei vizi che permettono. Chiamatelo uno scambio verso il fatto che siamo mandati ad uccidere persone per una ragione che neanche conosciamo... chiamatela terapia.

Ma ad ogni modo... fu lì che ho guardato verso l'alto e ho visto una stella cadente... Il mio primo pensiero è stato: 'un'altra massa celestiale caduta nell'oblio'. Sì, non conosco la cosa romantica. Ma le stelle cadenti non sono altro che asteroidi e frammenti che si consumano prima di entrare nella nostra atmosfera. Semplice. È una forma di morte. Beh... era come la vedevo io allora.

La prima cosa che ho notato di lei... gli occhi.

Dio, mi sentivo come se lei stesse guardando dall'esterno dritto dentro l'anima. Nessuno mi aveva mai guardato così. È ancora impressionante ripensare a quel giorno... a quei meravigliosi occhi castani. Ad essere sincero, la seconda cosa che ho notato è stato il suo vestito... non hai visto quanto era corto? Cavolo, sono un ragazzo. Insomma, come avrei potuto non notarlo?

So che le divise SeeD sono corte... già... un po' strano, se volete che ve lo dica. Mi domando chi le abbia disegnate... Cid o Norg... pensare ad entrambe le possibilità mi terrorizza.

Si, lo so di aver perso un po' il filo del discorso. Adesso sai come funziona la mente di Squall Leonhart... non fa che saltare da un argomento all'altro, e non è soddisfatta neanche dopo aver ricevuto una risposta. Vedi di abituartici.

Ok... ritorniamo al ballo. E così, si avvicina... e di nuovo, il vestito. La ragazza mi chiede proprio di ballare... incredibile. Non sa chi sono... o chi si suppone che io sia? A pensarci adesso... maledetta. Lei lo sapeva, e molto più di quanto credessi. Quindi, faccio la solita cosa alla 'Squall Leonhart'... la ignoro. Un metodo testato e funzionante. Sbagliato. Lei è soltanto rimasta ferma lì di più, agitandomi le mani davanti al viso, mormorando qualcosa sul fatto che mi piacesse... già; mi piaceva... e anche il suo vestito.

Ok scusa... è molto tardi e quel dannato vestito non fa che balzare nella mia testa.

Poi mi 'trascina' verso la pista da ballo. Oh credimi, per la maggior parte fingevo. Credi davvero che sarebbe stato normale se fossi andato con lei di mia spontanea volontà? Ho lavorato duramente per guadagnare questa reputazione. Non posso perderla in una sola notte per una meravigliosa ragazza. Fidati; la sua forza non sarebbe mai riuscita a farmi spostare dal muro. A dire il vero è stata la sua sola presenza a farmi muovere da lì. Ero attratto da lei come da una forza irresistibile, come se fossi un oggetto immobile.

E così sono andato sulla pista da ballo.

Sinceramente, non so ballare. Non era una bugia. Sono stato costretto ad imparare le basi... stupide lezioni di etichetta e cose così. Non ho mai avuto un motivo per ballare.. fino a quando non ho incontrato lei. Oh, la prima parte del ballo non è stata una finta. Ho fatto schifo. Non avevo mai avuto un motivo per provare prima d'allora, ma cavolo, lei non mollava. Ma ben presto ho smesso di pensarci, e ho sentito e basta, e mi è venuto naturale. Per un momento mi sono ritrovato completamente perso nella musica, perso in lei. Non esisteva nessun altro.

Era una cosa che odiavo.

Non ero io. Era come se avessi perso il controllo del mio corpo... era come se avessi impostato il pilota automatico. O peggio ancora, il controllo lo aveva preso lei. Quella è stata la prima notte in cui mi sono sentito così... Dopo lei se n'è andata senza dire una parola. Sinceramente, mentre vedevo andar via lei e il suo vestito mi venne in mente un'unica parola. 'Puttana'.

L'ho detto, contento?

Ma cerca di capire... è successo prima che la conoscessi. Ma stranamente... non prima che iniziassi ad amarla. È come se lo avessi fatto da sempre. So che sembra una cosa sdolcinata; cavolo, suona stupido anche per me. È come se quella notte le nostre anime si fossero raggiunte l'un l'altra, molto prima dei nostri corpi e della nostra mente. Voglio dire, lei se n'è andata e basta... a quale conclusione sarei dovuto giungere? Era più facile pensare a lei in quel modo, che affrontare la realtà... Non ero altro che un semplice compagno di ballo per lei. Qualcuno con il quale passare il tempo... qualcuno da usare.

E così le ho dato della puttana.

Ma non l'ho mai inteso con il cuore. Non mi interessa quello che pensi tu. Da quel momento in poi, sotto quel cielo, le nostre anime sarebbero sempre state una cosa sola, per sempre... noi abbiamo solo avuto bisogno di un po' più tempo per capirlo.

Oh sì... poi c'è stato il grave incidente del 'parla con un muro'. Ok, allora. Sì, mi sento in colpa per ciò che ho detto. Ma tornando a quel periodo, cos'altro avrei potuto dirle? Sapevo di piacere a Quistis Trepe... chi non ne era a conoscenza? Voglio dire, la mia insegnante mi chiese solo di andare in un area del Garden dove le persone... beh, dai, lo sai cosa fanno lì. Zona Segreta, col cazzo. Oh, non pensare che gli Insegnanti del Garden e Cid non lo sappiano... lo sanno eccome. Penso che ce lo lascino fare... ok non io... ma che permettano agli altri di avere i loro divertimenti. Quindi, questo è il secondo vizio che ci permettono di avere.

Alcol e sesso.

Suona un po' strano, lo so. Comunque, devi capire che in media un SeeD viene ucciso durante una battaglia all'età di ventitré anni. Fidati; non lo vedrai mai sui manifesti di reclutamento. Non fa sembrare così allettante il programma, vero? Diamine, mi è stato dato ordine di uccidere all'età di diciassette anni. Molti adolescenti si preoccupano solo di acne e del ballo di fine anno... i SeeD devono preoccuparsi del fatto che il loro cuore potrebbe essere strappato via nel bel mezzo della notte.

Sì... lo so che la mia testa sta divagando di nuovo. Ehi, sei stato tu a voler entrare; ora devi pagarne le conseguenze.

Quistis. È bellissima. Chiunque dice che non lo è, dev'essere cieco... ma c'è molto più d'amare che della bellezza. Ma penso che sia perché eravamo troppo simili. Entrambi ci nascondiamo dietro le maschere di chi eravamo... entrambi preoccupati su ciò che le persone vedono di noi. Io tendevo ad essere distante e menefreghista... è più facile non essere feriti, in quel modo. Lei ha scelto di fare l'opposto, preoccupandosi sempre per le persone, cercando di fare del suo meglio per aiutarle. Anche se la cosa era irritante, diamine, almeno ci provò... molto più di quanto possa dire riguardo gli altri insegnanti.

Ma l'amavo? No.

Quella notte me ne sono andato. Semplice. Avrei potuto averla proprio allora; sarebbe stata più che disponibile. Ma non sarebbe stato corretto per nessuno dei due. Io non amavo lei, e lei non amava me. Non era nient'altro che una sbandata, un'infatuazione, derivante dai sentimenti del passato. Tutto qui. Aveva una cotta per me. Diavolo, io mi sono preso una cotta per la mia insegnante di magia quando avevo dieci anni... ma a chi non è successo? Sì... Squall Leonhart pensava alle ragazze.

Sconvolto?

Sono solo umano. Ma 'pensare' e 'agire', sono due cose totalmente diverse. Non ho mai agito basandomi sulle mie emozioni fino a... uhm... fino allo spazio. Sì, ancora Rinoa.

Per la prima volta, ho lasciato che i miei sentimenti prendessero il sopravvento sul lato logico del mio carattere. Da quel momento, non mi sono mai guardato indietro. Dannazione, la amo. Non sono ancora sicuro che amore sia la parola giusta... è molto di più, come se fosse l'estensione della mia anima. Sento il suo battito del cuore nel mio petto; sento i suoi respiri nei miei polmoni. Avevo ragione quando parlavo delle nostre anime prima, sono intrecciate... e noi siamo una cosa sola.

Quindi, è per questo che mi uccide vederla in questo stato,

che prova a nascondere il fatto di essere infelice al Garden. Il dolore che gli altri le causano. Non sono più del tutto sicuro di come gestirlo. È cominciato ancora prima di uccidere Artemisia... ma in realtà ha iniziato a sfuggirmi dalle mani quando l'ho portata ad Esthar. Già, quel singolo evento ha portato alla creazione di più ipotesi di quanto persino io pensassi. 'Mi ha fatto un incantesimo, Artemisia mi controllava, ed ero il papà del suo bambino...' Oh, ho sentito dire queste cose molto dopo. Merda, non l'avevo neanche ancora baciata... ma i pettegolezzi la facevano già incinta e padrona del mio futuro.

Quindi, tutti ci odiavano. Perché, dopo anni di rifiuti, non riuscivano a sopportare il fatto che volevo stare con qualcuno. Credimi, la cosa è estranea anche per me... ma in qualche modo, sono riuscito ad accettarlo.

Anche ad apprezzarlo.

Lei deve convivere con i pettegolezzi e le voci ogni giorno. Ogni volta che sento dire qualcosa divento sempre più amareggiato nei confronti del Garden. Il posto al quale credevo di appartenere. Adesso capisco che nessuno di noi vi appartiene.

Pochi mesi fa, sono andato da Cid e gli ho comunicato la mia decisione di andarmene. Sì, so che avrei dovuto dirlo prima a Rin, ma lei avrebbe solo provato a farmi cambiare idea. Le sue intenzioni erano di non farmi rinunciare mai al mio sogno. Che cosa divertente. Come se io avessi un sogno? Adesso questo posto non lo sarebbe sicuramente.

Oh... tornando a Cid. Mi ha supplicato di rimanere. Gli ho dato un paio di ultimatum, senza davvero aspettarmi che lui cedesse. Eppure l'ha fatto.

Rinoa rimane al Garden.

Il suo cane rimane al Garden.

Ha gli stessi diritti di tutti gli altri SeeD.

Viviamo insieme.

Oh, quante erano le possibilità che un uomo di quarant'anni permettesse a due adolescenti di vivere insieme... quando le regole lo proibivano tassativamente? Non che lei non sgattaiolasse nella mia stanza già da un po', o io nella sua. Credo che 'sgattaiolare' non sia il termine giusto. Andavo liberamente nella sua stanza, non mi importava di chi potesse vedermi. O di ciò che avrebbero detto.

Perché?

Non lo so. Forse era una sfida. Forse era per mostrare a tutti che non mi importava nemmeno allora di come si sentissero. Forse perché avevo così tanto bisogno di lei... e volevo che anche tutti gli altri lo sapessero...

Ho bisogno di Rinoa Heartilly.

E Cid ha paura di questa cosa. All'inizio, non capivo perché ci ha permesso così tante libertà... ma ora sì.

Quell'uomo ha passato lo stesso inferno... con Edea.

Sa che siamo più pericolosi fuori dal Garden. Qui lui può tenerci sotto controllo, e sapere cosa stiamo facendo. Fuori da qui... siamo liberi. E questo lo spaventa. Lui sa quanto sia forte il nostro legame... molto più forte di quanto non sia stato il loro. È anche preoccupato per noi... che la rabbia che proviamo un giorno possa ritorcersi contro loro e... i SeeD.

Quindi, so cosa dobbiamo fare. Andarcene. Prima che questa cosa ci divori.

Ricominciare. Dio, ricominciare a diciotto anni... quanto è patetica una cosa del genere? Beh, i soldi non sono un problema. Ho circa due milioni di guil messi da parte dalla nostra piccola avventura, e questo non include quello che ha Rinoa sui suoi conti. Così ci lasceremo questo posto... e le persone alle spalle.

Ad essere sinceri, li ringrazio per tutto quello che hanno fatto.

Non sarei dove sono oggi senza la SeeD. Non starei con lei. Ogni giorno il suo sorriso sembra sempre meno luminoso, e ogni giorno questa cosa squarcia il mio cuore un po' di più. È peculiare che non avrei mai creduto che avere una casa e metter su famiglia sarebbe stato il genere di vita che avrei voluto. Ma entrambi i nostri genitori erano coinvolti nella vita militare, e potete vedere questa cosa dove li ha portati. Da nessuna parte. Da soli.

Quindi il mio unico desiderio ora... è di vivere la vita che i nostri genitori non hanno mai avuto.

Chiamalo il mio 'sogno romantico' tanto per citare un vecchio amico.

Con il tempo, il suo sorriso ritornerà. E così anche il mio.

Beh... qualche minuto fa l'ho sentita tendersi, e le ho messo un braccio intorno alla vita. Al contatto sembra che si sia rilassata; è un conforto che solo io posso darle. Mi chiedo a cosa pensi in momenti del genere? Potrei chiederglielo, so che me lo direbbe... ma ad essere onesti, è meglio che non dirsi certe cose. Sono solo ostacoli per le emozioni sincere. Quindi, se non ti dispiace... potresti andartene adesso? Ho davvero bisogno di stare con lei... già... sto ancora pensando a quel maledetto vestito.

Che cos'è per te?

È ironico il modo in cui passo la vita a trovare un posto da chiamare mio, in questo mondo dimenticato da Dio. Ma non come Comandante, o SeeD, o persino come Cavaliere. Ma come Squall Leonhart.

Ho trovato il mio posto in questo mondo. Con lei.

*****
Note dell'autrice: so che questo è un po' diverso dal mio stile abituale. È stato più un esercizio, ma comunque mi sono divertita a lavorare su questa storia. Ho cercato di trattarli come persone normali, e di comunicare alcuni dei loro difetti... Devo ringraziare sia Wayward Tempest che Th' Lady Shadow per avermi aiutato a correggerla: siete meravigliose! Di nuovo, grazi a tutti per aver letto. Non potrei fare tutto questo senza di voi... e ne sono davvero grata.

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