Quei signorini: Alla ricerca dei maggiordomi scomparsi.

di Recorded Butterflies
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Crodo e Seb sono spariti. L'ispettore Phantomhive e il dottor Trancy indagano. ***
Capitolo 2: *** Il ragno, la strega e il nano da giardino. ***
Capitolo 3: *** Baci al sapore di gelato e Ciel più forever alone che mai. ***
Capitolo 4: *** Inseguimento (?) a scopo ridicolo. ***



Capitolo 1
*** Crodo e Seb sono spariti. L'ispettore Phantomhive e il dottor Trancy indagano. ***


Nyaa: *fissa la pagina bianca di world con sguardo ebete* Ahem…
Drocell: *bisbiglia* Presentatevi.
Nyaa: Giusto giusto. Allora, mi chiamo Nyaa e questa è la mia PRIMA fanfic su kuroshitsuji… ma non per questo voglio che siate troppo gentili eh! Siate crudeli! Distruggete il mio animo tormentat-vabbè, vi lascio alla storia.
Ultima postilla: Quest’account lo usiamo in due :D



Ciel Phantomhive sbuffò, annoiato.
Esatto, il piccolo conte di tredici anni si stava annoiando.
E questo poteva voler dire una sola cosa…
- SEBASTIAN!!!!- urlò Ciel, aspettando irritato il demone.
Sì, perché nel Vittoriano non esistevano mica aggeggi come le PSP, gli X BOX 360, o le WII.
Di conseguenza l’unico modo che avevano per divertirsi i piccoli lord viziati come Ciel Phantomhive era quello di torturare i propri servitori.
E, se vi andava bene ne trovavate uno che neanche si ribellava, vedi anche: Hannah Anafeloz.
Aspettò.
Niente.
Continuò ad aspettare.
Sempre niente.
Cominciò a contare i fiocchi sulla giacchetta che portava quel giorno.

Arrivato a dodici si fermò, troppo demoralizzato per poter continuare.
Andiamo, non sareste depressi anche voi, scoprendo di star indossando una giacca palesemente da femmina (o da Alois)?
...
Sentì dei passi davanti al suo studio, e dette per scontato che fosse Sebastian, abbassando quindi la guardia.
Pessima mossa.
In pochi secondi si ritrovò steso a terra, sotto il non proprio dolce peso di una figura in rosa.
- Ciel!!!- fece la figura, tutta contenta.
- Alois! Scendi subito!- gli ordinò il piccolo conte.
Come?
Dite che con “figura in rosa” avevate pensato a Lizzy?
Uhm…
Allora diciamo figura in fucsia.
O magenta.
Ho sette in arte, si vede?
- Quanto sei cattivo Ciel. - borbottò il biondo, scendendo dal ragazzino che era ormai un tutt’uno col parquet.
Poco importa che nello studio di Ciel non ci sia il parquet.
- Ti ho già detto- cominciò stancamente il più giovane, portandosi una mano alle tempie      - di non chiamarmi Ciel! -
- E come dovrei chiamarti? - domandò perplesso Alois.
- Io - iniziò lui con tono solenne - per te sono il Conte Phantomhive!!- terminò, calcando molto sulla lettera P e ottenendo come risultato di riempire l’altro di saliva.
Alois si passò una mano sul volto, togliendosi i residui di torta sputati in precedenza da Ciel, pardon, dal Conte Phantomhive, leggermente disgustato.

- Non vuoi sapere perché sono qui, Ciel?~-chiese il biondo, guadagnandosi un’occhiata incuriosita dal ragazzino.
- Parla. - comandò lapidario, col suo solito tono altezzoso.
- Beh, vedi, Claude è sparito! E non ho idea di dove sia, così mi chiedevo se…ecco…pure Sebastian fosse scomparso.- piagnucolò il quattordicenne, che cambiava umore più spesso di quanto Grell si rimettesse il rossetto.
E questo avveniva, e avviene tutt’ora, molto spesso.
- Uhm…in effetti non vedo Sebastian da questa mattina… se anche Claude è sparito può darsi che siano insieme.- rifletté ad alta voce il nan-er... Ciel.
- Insieme?! - gracchiò, a metà fra l’isterico e lo scandalizzato, Alois - Come?! Come osa Claude abbandonarmi così?! E’ con ME che doveva farlo, non con lui! Dannato Sebastian! Maledetto bastardo!!- il più piccolo, in altezza e in età, si limitò ad ignorare la sfuriata del biondo, che aveva cominciato a tirare in ballo anche un certo Luka, un incendio, un villaggio ed ora stava insultando prima Sebastian, poi Hannah, e poi la tripletta.
Ciel sospirò.
Ma quanto non era infantile Trancy?
Mah.
Il blu ( No, spiegatemelo perché non l’ho ancora capito: come si identificano  i capelli di Ciel? Tipo color grigio topo misto a bluette? N.d.A) sospirò per l’ennesima volta.
- Andiamo a cercarli.- disse, cercando di farsi sentire da Alois che stava ancora imprecando contro un non ben identificato pedofilo.
Tanto in questo manga/anime siamo pieni di tizi così (Vedi: Visconte, il “papà” di Alois, il barone Kelvin etc…).
- Va bene!!- urlò tutto contento il biondo, annuendo febbrilmente.
“Un altro cambio d’umore” pensò stancamente Ciel “ Avrà mica il ciclo?”.
S’incamminò fuori dal suo ufficio, prontamente seguito dall’altro che però inciampò nel tappeto.
- Dovevi aspettartelo- disse il tredicenne, sollevando un sopracciglio - coi tacchi a trespolo che porti.- terminò infine.
Beh, seguendo questa logica si sarebbe anche dovuto prendere una broncopolmonite fulminante, uscendo in pieno inverno con quei pantaloncini.
O mutande lunghe, non l’ho ancora capito.
Incespicando un poco, seguì comunque Ciel.

Dopo aver cercato Sebastian in giro per tutto il maniero/villa/casagigantechenoicomunimortalipossiamosolosognare, e constatando che non era lì, decisero di andare a chiedere ai domestici di casa Phantomhive per chiedere se l’avevano visto.
- Io dico di controllare ancora nel bagno…- insistette Alois, che ricevette in risposta un’occhiataccia dal piccole conte.
- Ti ho già detto che i demoni NON vanno in bagno.- ripeté stancamente, per l’ennesima volta.
- E che ne sai tu?- borbottò contrariato il biondo.
- Per caso segui Sebastian?~- chiese con un ghigno.
Il più giovane arrossì così tanto che forse Grell avrebbe potuto farci un pensierino sopra.
Eh?
Lo so che continuo a fare paragoni con Grell, ma che vi devo dire? Mi ishpira.
- Assolutamente no!!- negò il conte, a cui Alois rispose con un’occhiatina indecente.

A quanto pare, almeno stando a ciò che dicevano Bard, Finny e Meirin (Tanaka si era limitato ad un “Oh oh oh” comunque pieno di risposte, che nascondeva il vero significato di questa storia *l’autrice si stappa la felpa esibendo una T-shirt con la scritta “Tanaka’s Fan”),
Sebastian era andato nel boschetto vicino alla magione, probabilmente inseguendo un gatto.
Ciel sbuffò disgustato.
Se c’era una cosa che odiava erano i gatti.
E Alois.
E Grell Sutcliffe.
E il Visconte Druitt.
E chi aveva ucciso i suoi genitori.
E Claude Faustus.
Pensandoci bene, Ciel Phantomhive odiava un mucchio di cose.
O meglio, persone.
- Al bosco!- comandò Alois, alzando un braccio in una direzione completamente random e mettendo su un tono da vero condottiero.
Ciel sospirò ancora.
Cominciò a temere che gli stesse tornando l’asma.



Entrati nel bosco si resero presto conto che era più buio e fitto di quanto previsto.
Ovviamente il nostro intrepido eroe di rosa vestito (Alois, per chi non lo avesse capito) si attaccò al braccio di Ciel.
Ma non aveva mica familiarità coi boschi, lui?
Mah.
Alois lasciò per un momento il braccio del più piccolo, correndo in avanti, animato da una qualsivoglia forma di coraggio et spirito d’avventura.
D’un tratto si sentì un suono sordo.
Qualcosa di molto simile a
Thud
Oppure Stomph.
Insomma, il suono che fa la testa di un piccolo conte viziato che sbatte contro un albero.
Il biondo si avvicinò al corpo disteso a terra dell’amic- ehm… compare…
No, diciamo conoscente…
Ok, ok, “persona con cui condivideva il titolo nobiliare”.
Molto generico, ma comunque adatto.
- Doveva succedere prima o poi- lo sbeffeggiò lui - con quella benda che porti non hai la percezione della profondità.-
Era piuttosto evidente che si stava vendicando per prima.
Un tipo rancoroso Alois Trancy, eh?
Ciel si alzò, massaggiandosi il naso e borbottando contorte parole in inglese.
Forse parolacce.
Forse preghiere.
Non lo so, vado male anche in inglese.
Per quello che ne so poteva anche aver cantato “Nella vecchia fattoria”, e poco importa che l’abbiano inventata secoli dopo.
Arrivati infondo al boschetto notarono una luce paradisiaca.
In poche parole:
Mi illumino
d’immenso.
O simili.
Insomma, davanti a loro si presentò qualcuno.
Una ragazzina, per la precisione.
Che teneva in mano una torcia elettrica.
E questo spiega la luce.
Era poco più bassa di Alois, con capelli biondo chiaro legati in due codini tenuti fermi da fermagli a forma di dado, e gli occhi grigio/azzurri.
Indossava una specie di uniforme:
Una camicia bianca con il colletto alto, le maniche a righe azzurretto, una minigonna (decisamente TROPPO mini per il XIX secolo) a scacchi di diverse tonalità di blu e calze lunghe a righe azzurre e blu chiaro.
Al collo una cravatta bluette.
In pratica le piaceva il blu/azzurro.
Ai piedi calzava delle scarpe nere lucide con un piccolo tacco, con delle fibbie sulla punta.
- Chi sei tu? Che ci fai nella mia proprietà?!- domandò sospettoso Ciel, agitando il suo bastone da passeggio come i vecchi nei film che urlano “Via dal mio prato giovincello!!”.
Fu così che nacque il soprannome di “Vecchio Phantomhive”.
- Chi sono?- chiese retorica la ragazzina, che poteva avere circa l’età di Shieru.
- Questo non è importante.- sussurrò appena.
- Comunque so che siete qui perché cercate i vostri butler, nevvero?- chiese ancora la biondina, non c’è dato sapere  perché in inglese.
Forse perché fa faigo.
Mah.
Mishteri delle fanfic.
- Esattamente.- rispose Alois.
- Tu li hai visti?-
- Ovvio!- rispose lei tutta contenta.
- Sapete, io… sono una strega.- proseguì a bassa voce, come se stesse rivelando chissà quale segreto.
- Ma per favore!- fece Ciel con tono sprezzante - Non esistono le streghe!-
- Senti un po’ nano- cominciò lei, in un modo non molto educato - esistono i demoni, gli angeli, gli shinigami e le principesse sirene, non vedo perché non debbano esistere le streghe!- terminò, profondamente irritata.
- E allora dov’è la tua verruca?- domandò Alois.
La strega in questione lo fissò perplesso.
- Le streghe non hanno verruche.- disse lentamente, trattenendosi dall’attentare alla giovane vita del conte.
Poi borbottò qualcosa, maledicendo tali scrittore di favole come i fratelli Grimm che avevano messo in giro certe falsità.
- Comunque.- riprese lei, cercando di darsi un tono (e fallendo miseramente).
- Volete ritrovare i vostri maggiordomi?- chiese con un sorrisetto da Chesire che non prometteva nulla di buono.
- Ovviamente!- risposero in coro i due Earl (Conte. Mi piace il termine inglese :3 n.d.A.).
- Beh… per trovarli dovrete solo…scegliere.- disse, proseguendo con quel sorriso inquietante che faceva invidia a Undertaker.
Visto?
Ho cambiato soggetto.
Anche se pure Grell ci stava bene…
I due ragazzini la guardarono, perplessi.
- Scegliere… cosa?- domandò sospettoso Ciel.
- Scegliete.- ripeté la tredicenne, con tono divertito.
- Se scegliete la chiave andrete nel mio mondo, dove sono i vostri demoni, ma tornerete indietro solo SE e QUANDO lo deciderò io. -
Alois deglutì, nervoso.
- Se invece scegliete un bel calcio in culo rimarrete qui, ma non vedrete più i vostri maggiordomi e probabilmente avrete difficoltà a camminare per un po’.- finì, sorridendo angelicamente.
E “angelicamente” non indica proprio un’espressione pura e casta, se avete presente il concetto di “angeli” in kuroshitsuji (Vedi Ash e Angela n.d.A).
Si è capito che la strega ha tentato, fallendo miseramente, di imitare un noto film americano (Sapete, “pillola rossa o pillola blu?” etc… n.d.A)?
Ciel deglutì.
Era una scelta importante.
Ne valeva della sua vita.
Ok, non così importante, ma comunque era un’ardua decisione.
- Scegliamo il calcio in cu- zittì con una manata sulla bocca Alois, che era già partito in quarta con la sua vena masochista.
Pervertito.
Masochista, sadico e pervertito.
Kagerou Shoukiin approved. (Il suddetto  tizio è un personaggio della serie Inu X Boku fissato col “Sadico” e “Masochista”. N.d.A)
- Noi…- cominciò, piuttosto esitante, il giovane Phatomhive - scegliamo la chiave.- terminò, occhieggiando male Alois che aveva provato a ribattere prima, e a leccargli la mano che teneva ancora sulla sua bocca dopo.
- E così sia!- urlò allegramente la bionda che fece apparire dal nulla uno strano portale.
Nel senso che tirò su un vero e proprio portone di metallo, con tanto di battenti circolari in ottone.
Per chi ha presente Super Mario Bross new, è tipo la porta del Boss a fine castello.
Ciel venne come risucchiato dentro da una strana forza magica.
Forza magica che si può interpretare come un calcio nel suo nobile fondoschiena da lodo assestatogli dalla ragazzina, che non voleva comunque perdersi tale occasione.
Alois, invece, che aspettava un bel calcio, ricevette solo una spintarella ed un “Coraggio, vai!” detto bonariamente dalla tredicenne.
L’aveva preso per un uccellino con un’ ala spezzata o qualcosa di simile?
I due precipitarono ancora e ancora e ancora e…
E ancora.
E ancora un pochino…
E… beh, sì, ancora.
E poi arriva- no, errore mio, stanno ancora cadendo.

Ma ecco che in lontananza spunta una luce, e i due si ritrovano in una casetta semplice, col pavimento in marmo e le mura bianche.
No, non era un ospedale psichiatrico.
Appena aperti gli occhi, il biondo si ritrovò a fissare un paio d’occhi molto simili ai suoi, ma di sfumatura più grigia.
- Benvenuti nel mio mondo.- disse la strega, con un sorriso sul volto.


Nyaa: Eeeeee fine primo tempo :3
No, dai, ditemi com’era.
Troppo lungo? Troppo corto? Faceva schifo?
*coff* Io metto OOC per pararmi il fondoschiena, ma vorrei che, in eventuali recensioni, mi scriviate se i pg siano OOC o meno, ok? :D
Ah! Sarà una fic breve, di massimo massimo quattro chap ^O^
Ultima cosa: Quando ci sono i tre puntini e poi il testo va a capo lasciando uno spazio bianco, vuol dire che c’è stato una specie di “salto temporale”.
Nulla di importante, solo salto dei passaggi che sarebbero inutili ^_^”””
Vi saluto, grazie per aver letto e se vi piace recensite, per favooore! *fa faccia pucciosa*

Nyaa <3

 

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Capitolo 2
*** Il ragno, la strega e il nano da giardino. ***


Nyaa: Eccoci qui con il chap 2 :3
Ash: *stappa spumante* Yeeeeh!!
Nyaa: *occhieggia male* Che diamine fai?!
Ash: Ehm…festeggio?
Nyaa: *scuote la testa rassegnata* Quando mai ho accettato che mi facessi da maggiordomo…
Ah! Per chi non avesse capito: il titolo del chap indica, rispettivamente, Alois, la strega, e Ciel ù__ù *è crudele nei confronti del nano da giardino* E sarebbe una parodia di Narnia: Il leone la strega e l’armadio. Gomen se non era chiaro ç__ç
Oka. Buona lettura ^____^




- C-cosa?- borbottò Alois, stiracchiandosi e tirandosi a sedere.
- Chi sei tu?- chiese poi, leggermente perplesso.
In effetti la ragazzina ora si era cambiata: Indossava un pijama blu e delle pantofole “fluffose” azzurre.
“Ma perché” si chiese il biondo “sono tutti fissati col blu? Perché nessuno capisce la bellezza del fucsia?”
Lasciamo un attimo il piccolo Trancy ai suoi dilemmi esistenziali sulla moda, e passiamo a vedere cosa stava facendo Ciel.
- Uhm…- mugugnò un poco, prima di alzarsi.
O meglio, di provare ad alzarsi.
- Alois…- disse lui, ancora mezzo addormentato.
- LEVATI DA SOPRA IL MIO CORPO!!!!- urlò poi, alzando di un paio di ottave la voce, e facendo cadere le piume ad un corvo che passava di lì per caso.
E vabbeh.
Ricresceranno.
Il biondo si tolse velocemente rotolando giù dal tredicenne, che si alzò spolverandosi i vestititi.
- Che stai facendo? Guarda che il mio pavimento è pulito!- fece irritata la bionda, guardando di sottecchi Ciel.
- Tu!!- la additò il conte Phantomhive.
- Io. - ripeté perplessa lei.
- Tu sei la strega che ci ha portati qui!- concluse poi.
- Complimenti, ragionamento degno del detective Conan.- ribatté tranquilla la streghetta, battendo le mani pigramente.
- E comunque non chiamarmi “strega”! Ho un nome, sai?- disse poi la bionda, lanciandogli un bagliore maligno.
- Sarebbe?- chiese quindi lui.
Alois sospirò.
In quel discorso aveva l’importanza di un cactus.
Anzi, diciamo di un ficus.
Insomma, non potevano ignorarlo così!!
Lui era Alois Trancy!
- Ciao! Che bello rivederti!- come se niente fosse si lanciò a pesce sulla ragazza, che lo schivò con innata eleganza…
Ossia compiendo una mossa alla Matrix per poi atterrare rovinosamente sul sedere.
- Dicevamo- riprese la bionda schiarendosi la voce - il mio nome non è importante. Chiamami come vuoi.-
- Uhm…ok. - rispose dubbioso Ciel.
- Allora strega…- venne bruscamente interrotto dalla ragazzina.
- No. -
- Come? Ma… va bene… Allora donn…-
- No. -
- Ma avevi detto che potevo chiamarti come volevo!- protestò il più giovane.
- Tsk, prima che io accetti di essere appellata come “Donna” Undertaker si farà pelato.- borbottò.
Ciel la osservò, stupito: come diamine faceva a conoscere il becchino?!
- Va bene… quindi moccios…-
- NON OSARE!!!- la tredicenne era già pronta ad avventarsi su di lui, quando Alois si mise in mezzo.
- Che ne dici di Mako?- chiese con un sorriso.
- Mako?- domandarono in coro Ciel e la strega, guardandosi poi in cagnesco.
- Uhm… mi piace!- esultò lei - Da ora per voi io sarò Mako!- terminò con un sorriso quella che da ora chiamerò Mako.
Sì, perché non posso mica rivolgermi continuamente a lei come “la strega”, “la tredicenne” o “la bionda”, no?
- E tanto per specificare: Non sono una mocciosa!! Sono più grande e più alta di te!- disse poi lei, facendo una linguaccia a Ciel.
Molto maturo.
- Quando sei nata?- chiese curioso Alois.
- A novembre…- rispose vagamente Mako, che non voleva far sapere troppo di lei.
- Anche io!- saltò su il biondo - E quando?-
- Il cinque…- continuò, sempre più restia nel proseguire la conversazione.
- Pure io!!- disse esaltato il quattordicenne.
- Però ho un anno più di te. - specificò dopo lui.
- Ora che vi guardo meglio vi assomigliate molto.- intervenne Ciel.
- Chi? Noi?! Ma anche no!- dissero all’unisono i due biondi, per poi lanciarsi un’occhiata irritata.
Il blu (?) ghignò, guardandoli divertito.
Alois, invece, aveva assunto un’espressione inquietante.
- Ok… prima che Questo- e la ragazzina indicò il biondo - mi salti addosso gridando qualcosa come “One-Chaaaan!!”, io consiglierei di muoverci.-
- A fare che?- domandò Shieru.
- Dovete cambiarvi.- rispose sbrigativa lei.
- Cosa c’è che non va nei nostri vestiti?- chiese ancora lui.
La ragazzina si limitò a metterli davanti ad uno specchio.
- Fai un po’ tu… I pantaloncini di Alois sono troppo corti anche per questo mondo…- e il Trancy si accucciò in un angolo, depresso - E tu non puoi andare in giro con una benda sull’occhio…- terminò squadrando Ciel.
Il conte annuì, dopotutto dovevano adeguarsi alle leggi di quello strano mondo.

Detto da uno che viene da un mondo dove ci sono tutte le possibili immaginabili creature sovrannaturali, e come giri l’angolo ti ritrovi i seguaci di Pedobear, io mi sento leggermente offesa.
Tsk, “strano mondo”… mah!
- Mi dici il tuo nome?- cominciò Alois, con il tono di chi non ha intenzione di cedere facilmente.
- No. - risposta secca di Mako.
- Dai!-
- No. -
- Dai!!!-
- No. -
- Ti prego!-
- Ho visto Death Note, non dico il mio nome in giro così facilmente.-
- Per favooooreeeee!!- la supplicò lui.
- Sssssss… NO. - mise fine alla conversazione la ragazzina.
- Ed ora a cambiarci! Indosserete gli abiti di mio cugino…- occhieggiò Ciel - forse nel tuo caso sono meglio quelli di mia cugina…- ricevette un’occhiata indignata da parte di Shieru e una risatina da parte di Alois.

Dopo circa venti minuti entrambi erano pronti.
Mako stava sfogliando pigramente una rivista, quando uscirono dal bagno.
- Come sto?- chiese Ciel.
- Una merda.- rispose in automatico lei, senza neanche guardare.
Non ci è dato sapere del perché fosse così ostile verso il ragazzino, forse sapeva cose che neanche noi sappiamo…
O forse aveva solo letto il manga.
- Non mi hai neanche guardato!!- protestò, sempre più offeso, il piccolo conte alto un metro e una cingomma.
La ragazzina alzò allora lo sguardo.
Ciel indossava una maglietta con le maniche tirate a tre quarti blu scuro, e dei pinocchietto in jeans strappati, abbastanza chiari.
Ai piedi delle semplici converse nere, con i lacci blu elettrico.
La benda era stata rimossa, e copriva il marchio con un ciuffo di capelli pettinato a dovere da Mako.
- Uhm… niente male.- concesse la bionda, agitando una mano con nonchalance.
- E ora tocca alla star!!- con un urletto anche Alois uscì dal bagno.
Per quanto riguarda Mako, nella sua testa c’era un unico pensiero:
“Ti prego, fa che non ci sia nulla con le paillettes”.
Tutto sommato l’abbigliamento del biondo era piuttosto sobrio:
Canotta verde scuro, con sotto una t-shirt bianca trasparente.
Sopra portava una felpa color prugna, fucsia, viola, o qualunque sia il colore del suo cappotto, che aveva identificato in quella felpa.
L’unica pecca erano gli shorts neri un po’ TROPPO shorts.

Dopo esser stato colpito ripetutamente con un Mocho Vileda, Alois acconsentì a cambiarsi.
Ora aveva dei semplici shorts al ginocchio, un po’ più corto di quelli di Ciel, neri.
Come scarpe delle All Star nere alte, con i lacci viola.
- Allora? Non sono una favola?- chiese il biondo sorridendo.
- Sembri Sharpay di High School Musical se parli così…- sussurrò in risposta Mako.
- Ora possiamo uscire?- domandò impaziente Ciel, che non vedeva l’ora di ritrovare il suo Sebastian.

No, aspettate a fare pensieri yaoi, semplicemente doveva rifilargli un sonoro schiaffone per averlo mollato una giornata intera con Trancy.
- Uhm… direi di sì. - concesse la bionda - Però dovete capire un paio di cose sul mio mondo… ad esempio: Alois, non puoi andare in giro ad assalire ragazze (o ragazzi) a random, perché in questo tempo oramai non ci sono più le pudiche verginelle di un tempo.- spiegò pazientemente.
- E quindi?- chiese Alois.
- E quindi non puoi perdere così la tua innocenza!- terminò, con una luce di determinazione negl’occhi.
- Alois? Innocente? Buhahaha!!- Ciel esplose in una risata, per niente consona alla sua persona.
- Oh taci, Lady Pettirosso!- lo fulminò la giovane, che si guadagnò un’occhiata sconvolta dal conte.
- E tu come fai a…?- domandò con un senso di inquietudine che gli attanagliava lo stomaco.
Quella ragazzina sapeva troppe cose per i suoi gusti.
Per tutta risposta Mako esibì il suo sorrisetto da Chesire.
- Se-gre-to ~- rispose sempre con quel sorriso inquietante.
Alois ascoltò lo scambio di battute perplesso.
Poi, con la stessa velocità di Sebastian che pulisce casa (sto finendo i paragoni n.d.A.), cambiò umore.
- Chi sei tu veramente?- chiese incupendosi in volto.
La ragazzina lo osservò pensierosa, prima di liquidare la risposta con un’alzata di spalle.
- Sono solo una diavolo di strega.- disse poi, con un occhiolino indirizzato al biondo.
Ciel mostrò un perfetto “Facepalmed”.
- Andiamo?!- domandò impaziente il lodo.
- Va bene va bene.- sbuffò annoiata la tredicenne, mugugnando qualcosa come “Per una volta che faccio la figura della strega potente e misteriosa stile Bellatrix Lestrange mi deve smontare così?!”.

Il gruppetto s’incamminò fuori dalla casa della strega.
La vista che si presentò loro davanti fu quella di una città come tante, con strade asfaltate e traffico da ora di punta.
Sporadici alberi spuntavano qua e là fra i marciapiedi e nei giardini delle villette.
I due ragazzi si guardarono intorno, spaesati.
Avevano assunto un’espressione da “WTF?!”.
Beh, chi non avrebbe reagito così trovandosi proiettato circa 200 anni nel futuro?
- Dove siamo? Non sembra l’Inghilterra.- sussurrò Ciel, ancora con gli occhi, pardon, l’occhio sgranato.
- Giusta deduzione, my lord. - lo prese in giro Mako.
- Ci troviamo in Italia, nel XXI secolo… precisamente nel 2012.- specificò accuratamente.
- Capisco…- rispose l’altro, che in realtà non capiva proprio ‘na mazza.
- Ora che ti guardo meglio… ti sei cambiata pure tu!- si intromise Alois, che è come i pesci: se non gli dai una certa dose d’attenzione crepano.
Nel caso d’Alois, invece, se non lo ascolti si limita a maciullarti i maroni finché non lo caghi.
Irritante.
Effettivamente però la bionda si era cambiata:
Indossava una maglietta a mezze maniche blu chiaro, e dei pinocchietto in jeans abbastanza stretti.
Non quanto quelli di Alois, ma comunque piuttosto aderenti.
Come scarpe delle Adidas nere con strisce azzurre e i lacci doppi, bianchi e azzurri.
Ciel ghignò.
- Non hai il fisico per indossare quei pantaloni.- disse maligno.
- E tu non hai il fisico per indossare dei pantaloni E BASTA. -  rispose con sufficienza lei.
- Stai insinuando che sono grasso?!- chiese scandalizzato e offeso il piccolo lord.
- No, insinuo che sembri una donna, e che se non erro le donne nel XIX secolo non indossavano i pantaloni.-  per poi sussurrare “Nina Hopkins a parte…”
Il ragazzino si ammutolì.
Tra “Lady Pettirosso” prima e questo adesso… il povero Phantomhive era stato miseramente battuto a parole.
- Direi di cominciare la ricerca…- propose timidamente Alois, che tentava di non scoppiare a ridere per non distruggere ulteriormente il già compromesso ego di Shieru.
- Avanti!!- urlò gasatissima Mako.
- Siamo l’armata di Branca Leone!!- continuò lei.
- Chi?- chiese il biondo.
- Branca Leone! Branca, Branca, Branca, Leon, Leon, Leon!!- canticchiò allegra.
- Mai sentito…- borbottò Trancy.
- Immaginavo.- sussurrò la strega, un po’ giù di morale.
- Ma ora il punto è: come troviamo Claude e Sebastian?- domandò ancora Alois.
- Uhm… giriamo tutta la città finche non li troviamo?- propose Mako.
- E’ l’unica via possibile…- concesse Ciel.
La ragazzina si voltò verso di lui con uno sguardo da “Ma chi te l’ha chiesto?!” prima di incamminarsi, con i due ragazzi al seguito.
- Andiam, andiam, andiamo a lavorar…- canticchiava ancora lei, probabilmente entrata in modalità X Factor.

E tu ce l’hai, l’X Factor?! *ammicca verso il pubblico a casa*
Ahem… scusate, ma certe volte anche l’autrice deve uscire dagli schemi.

- Che canzone è?- Alois si era fatto piuttosto curioso quel giorno.
Mako ghignò, scoccando un’occhiata divertita a Ciel.
- I sette nani. - rispose.
Il tredicenne, che anche se non aveva mai visto Biancaneve aveva afferrato la battuta, arrossì e si mise a braccia conserte, tenendo un broncio che tale Elizabeth Middleford avrebbe definito “KAWAIIIIII!!!!”.

Ma quest’autrice NON è Lizzy e, se non si fosse ancora capito, non ha una vera e propria simpatia nei confronti di quello che appella come “Il Nano Infame”.
Ma questo a voi non importa, vero?

- T’oh! Scorbuticolo se l’è presa.- ghignò ancora Mako.
Alla mancanza di reazione di Ciel però si fermò, avvicinandosi al ragazzino.
- Neh Shieru, ti sarai mica offeso?- chiese perplessa.
Nessuna risposta.
Ciel Phantomhive era una mummia.
La ragazzina sbuffò, pungolandogli un braccio.
- Guarda che ci servi… come facciamo a trovare Sebaschan e Crodino l’analcolico biondo che biondo non è ma che fa comunque impazzire il mondo- prese fiato dopo aver recitato il soprannome che aveva affibbiato a Claude - senza il tuo preziosissimo aiuto?- disse con un sorrisone, sperando di rallegrarlo.
Il broncio di Ciel si ridusse, e il ragazzino sospirò, passandosi una mano sul volto.
- Mi pare ovvio, sono l’unico qui che ha conoscenze come detective.- disse orgoglioso.
Mako si astenne dal commentare.
Alois, che era piuttosto stufo di venire ignorato, tirò la maglietta della bionda.
- Mako-Chan… anch’io sono triste!- disse mettendo su l’espressione più pucciosa che conosceva.
La tredicenne si voltò verso di lui, con un sorriso ancora stampato sul volto pallido.
- E t’attacchi!- rispose mutando rapidamente la sua espressione in una più dura e severa.
Doveva pur sfogare la sua cattiveria su qualcuno, no?
Il trio s’incamminò in giro per la città, cercando un paio di maggiordomi.
Era come cercare un ago in un pagliaio…
O qualcosa di grigio nell’armadio di Lizzy.

Nyaa: *ridacchia* Ed è finito anche il secondo chap! Che dite, fa schifo come il primo o è peggio ^__^  *ha un’autostima che è più bassa di Ciel*
Ash: Signorina! Deve pensare positivo! Sa come dice la canzone: “Io penso positivo perché son vivo, perché son vivo!”.
Nyaa: E chi ti dice che sono viva? D:
Drocell: Scusate l’impudenza ma… *le da un pizzico sul braccio* Ecco.
Nyaa: *si massaggia il braccio* Umph! Oka ragazze/i ci vediamo al prossimo chap, me la lasciate una recensionina? *__*

 

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Capitolo 3
*** Baci al sapore di gelato e Ciel più forever alone che mai. ***


 Nyaa: Hola a todos! Eccoci arrivati al chap tre, immagino siate contenti che stia per finire… *angolino emo*
Ash: Oh suvvia signorina! Non si deprima!
Nyaa: *voce da oltretomba* Nessuno ti ha interpellato, angelo ermafrodita.
Ash: TT__TT
Nyaa: *coff* Oka oka, vi lascio al capitolo ;D E buona Pasqua!!


Ciel si fermò di colpo, facendo inciampare Alois che era dietro di lui.
- Ma che ti prende?!- sbottò il biondo.
- Uhm… stavo solo riflettendo: dove dobbiamo cercarli precisamente?- chiese il blu.
Silenzio.
Si sente un corvo (Se ve lo steste chiedendo: Sì, era lo stesso che era stato “spiumato” da Ciel nel chap 2 n.d.A.) gracchiare.
Palla di fieno/erba secca che rotola in mezzo alla strada.
- Ahem… non ci avevo pensato.- disse Mako, ridacchiando per sciogliere un po’ la tensione.
- Comunque penso che dovremmo andare in tutti i luoghi più importanti della città…- cominciò lei.
- Ad esempio?- s’intromise Alois.
- Un ippodromo?- domandò Ciel.
- Non c’è. - rispose la bionda con un’alzata di spalle.
- Allora il centro storico.- propose ancora lui.
- Non c’è neanche quello.- borbottò a mezza voce la tredicenne.
- Un teatro?-
- No. -
- Una pista da pattinaggio?-
- No. -
- Una pasticceria?- Ciel era ormai al limite della sopportazione.
- Ehm… no, non abbiamo nulla di tutto ciò qui.-
Tra i due ragazzi scese una profonda aria di depressione.
Aria di depressione che venne rappresentata dalla famosa nuvola nera di Fantozzi che fluttuava sopra le loro teste.
- Però…- alle parole di Mako i due giovani lord si riscossero.
- Qui ci sono un paio di parchetti ed una buonissima gelateria! E qualche libreria, ma non penso siano andati lì…-
- E allora alla gelateria!- disse allegro Alois - Ho sentito dire che il gelato italiano è il migliore al mondo, è vero?- chiese.
- Verissimo, e questa gelateria non fa eccezione, andiamo?-
Dopo che la proposta fu accettata da tutti, il trio si mosse verso la gelateria.
- Ora che ci penso… perché ci hai portati qui?- domandò il biondo che, per una volta nella sua giovane vita, aveva posto una domanda intelligente.
Ciel non sapeva se esserne rallegrato o inquietato.
- Ahem… diciamo perché…- la strega era titubante a rispondere.
- Uff… il vero motivo è che mi servivano solo Crodo e Sebby, ma poi li ho... persi… ed ho avuto bisogno di voi.- confessò con un sorrisetto di scuse.
- Ok, e qui la domanda si ripropone: Perché hai portato Crod- er… Sebastian e Claude qui?- si intromise Ciel.
- E’ per fare qualche tua pozione da strega, vero?- gli interruppe Alois, tutto eccitato.
- Ceeerto…- la bionda lo guardò con aria di sufficienza -Il sangue di demone serve per preparare una pozione che consente di levitare, essenziale per prendere il sacro uovo di Thuli Asbar Kal, sulle montagne dell’India.- rispose lei.
- Dici sul serio?!- il conte era oltremodo curioso e sembrava avere delle lucine negli occhi.
- Eh! Stanne certo, assieme ai peli di talpa senza pelo il sangue di demoni è mooolto raro.- continuò.
- Ma se sono senza peli non dovrebbero non avere i peli?- ora era confuso.
- Appunto! Perché glieli prendono tutti le streghe!- annuì più volte come lo disse, come a voler confermare la veridicità delle proprie parole.
- Alois…- Ciel non ne poteva più di assistere a quella scenetta patetica - Ti sta prendendo in giro. - disse con tono incolore.
- D-davvero?- il biondo pareva dispiaciuto.
Mako si limitò a fare spallucce e a fargli un occhiolino.
- Può darsi…- sussurrò lei.

 …

Dopo che si erano incamminati per qualche via della città la strega decise di parlare, più per fare conversazione che per un vero e proprio interesse nei confronti di ciò che avrebbero detto i due.
- I vostri demoni… come li evocate? Sapete, ho studiato la razza dei demoni e ho letto che ci vuole una… password?- sembrava indecisa.
- O meglio parola d’ordine… un… chiamiamolo termine di comando.- borbottò ancora insicura.
- Insomma, qual’ è per voi questo “termine”.-
Nessuno dei due sembrava aver capito.
La bionda sospirò, profondamente tentata di dare una testata alla prima cosa che avesse avuto a disposizione…
Che era un bagno chimico.
Forse la seconda…
Che era un cespuglio di rose.
Rinunciò.
- Che parola o insieme di parole dite per dare un ordine?!- domandò irritata la strega.
Dai due conti si levò un “Aaaaaahh” ed un “Potevi dirlo prima!” di comprensione.
Ciel gonfiò il petto e, con molto orgoglio e fierezza disse…
- Mere-Da.-
Mako lo guardò male.
- Che hai detto?!- pareva arrabbiata, e non a torto vista l’ambiguità della parola… almeno in italiano.
- Non pensavo fossi scurrile Shieru.- disse con un ghigno.
- Ma che hai capito tonta! Mere-Da è il mio “termine di comando”!- borbottò il conte, rosso in viso.
- Ooooh! Ma non sarebbe meglio qualcosa in latino? Insomma, sai, qualcosa di faigo…- chiese divertita.
- Secondo te, quando uno sta per essere ucciso e/o stuprato, cosa che mio malgrado mi capita sin troppo spesso, ha tempo per formulare una frase corretta in latino?- domandò il tredicenne.
- Magari sbagliando anche e facendo quindi una palese figura di merda?- completò Alois, fine come sempre.
- Effettivamente… e tu?- la ragazzina si voltò verso il biondo che, preso fiato, recitò solennemente:
- Houhe o Taraluna, Ron de Rotarel!-

Silenzio.
Beh, se non altro c’è da concedergli che fa più effetto di “Mere-Da”.
- Appunto- cominciò Ciel - e ora che hai finito di dirlo sei già morto.-
- Ah! Ho capito!- saltò su Mako, rivolta al quattordicenne - ‘E uno di quei giochetti in stile “Tapioka Fustani??”-
- Eh?!-
- Sucaaaa!!!!- gridò allora lei, estremamente divertita dalla situazione.
Purtroppo non ottenne il risultato sperato.
O meglio, non ottenne proprio nessun risultato, visto e considerato che i due ragazzi semplicemente non potevano capire lo scherzo.
La strega borbottò - Perché mi ostino a fare questi giochini se non li capiscono?- si chiese.

- Ehi Ciel, glielo hai ridato a Lizzy poi?-
- Cosa?-
- ‘Sto cazzo!!!- “Probabilmente perché sono ESTREMAMENTE divertenti” si rispose da sola lei.



- Che gusto volete?- chiese Mako tirando fuori un portafogli a forma di testa di tucano.
Ciel si perse un momento ad osservare il bizzarro oggetto, prima di riscuotersi e voltarsi verso la strega
- Cioccolato e fragola, per favore.- disse educatamente lui.
Altro mondo o no, Ciel Phantomhive non sarebbe MAI passato per un maleducato.
Piuttosto che macchiare così l’onore della sua famiglia si sarebbe rimesso un corsetto.

Ok, forse non si sarebbe spinto a tanto, ma il concetto era quello.
- Io al lampone!!- Alois era molto contento, e decisamente meno educato, di Shieru.
- E per me cioccolato e limone.- sorrise la ragazzina prendendo in mano i tre coni, e porgendone uno a ciascuno.
- Com’è?- chiese una volta usciti dalla gelateria.
- Uhm… discreto.- borbottò Ciel, leccando avidamente il gelato.
Dopotutto è sempre di Shieru che stiamo parlando: puoi portargli davanti il dolce più buono di questo mondo, di quello demoniaco, e perché no, anche della quarta dimensione, ma lui finirà SEMPRE per dare commenti come:
Passabile, discreto, sufficiente.
Se è di buon umore ti dirà “Non male”.
Ma non più di così.
Come ho detto prima, è sempre di Shieru che stiamo parlando.
Mako lo osservò, leggermente irritata.
- Se ti aspetti che mi metta a decantare in stile poema Omerico nome, provenienza degli ingredienti, creatore e numero di macchie che aveva la mucca che ha fatto il latte per quel gelato, come fa il tuo adorato Sebby, sei decisamente fuori strada.-
- A me il mio piace!!- Alois si era di nuovo messo in mezzo.
Seriamente, quel biondo non può farsi ‘na padellata de caz-
*coff* Volevo dire… badare agli affari propri?
- E’ buonissimo, dolcissimo e rosa!-
No, a quanto pare è impossibile.
- Posso assaggiare il tuo?- con uno sguardo malizioso si piegò sulla strega, leccandole le labbra sporche di cioccolato.
Ciel sgranò l’unico occhio visibile.
Ecco, ora sì che erano letteralmente nella… Nutella… fino al collo.
Insomma, ok che Alois era scemo, anche se Ciel riteneva “esseri inferiori” (e quindi scemi) chiunque che non fossero lui (e quindi mooolta gente), ma addirittura molestare una strega…
A sorpresa la bionda non reagì.
Anzi, si limitò ad avvicinarsi al quattordicenne (che credeva già che, per il calcio nelle palle che si sarebbe beccato, avrebbe dovuto parlare in falsetto come Grell per tutta la poca vita che gli rimaneva n.d.A) e ripetere la sua stessa azione.
Per poi fare una faccia schifata.
- Bleah! Detesto il lampone!-mugugnò, tirando fuori la lingua disgustata.
- E…allora perché l’hai fatto?- domandò il blu, che era abituato alle pure e caste lady della sua epoca.
Si vede che non aveva mai incontrato le suore.
Mah, epoca strana… angeli che si comportano da demoni, demoni che si comportano da gay, suore che si comportano da prostitute e prostitute che si comportano da…
Beh, da prostitute.
Quelle esistono dalla notte dei tempi!
Eeeh… cosa non si faceva, ai tempi degli australopitechi, per una pelliccia in pelle di leopardo…
- Nh? Così, per provare il sapore delle sue labbra,- e additò il biondo - che, a parte il saporaccio di lampone, non sono per nulla male.-
Ciel la guardò preoccupato.
- Non è che ora baci anche me, vero?-
L’espressione della strega fu qualcosa di disgustato all’ennesima potenza.
Come, per intenderci, nell’ora di educazione fisica la prof cinquantenne, che si ostina comunque a indossare le tutine rosa shocking aderenti come Dio solo sa cosa, vi si piega davanti esponendo il suo sedere dirigibile, ed oscurando il sole per una qualche frazione di secondo.
Ecco.
La faccia che fece era la stessa.
- Ma sei scemo?! Piuttosto mi uccido qui e subito!- rispose scandalizzata lei.




- Che lingue sai parlare?- Ciel era in vena di far conversazione, a quanto pare.
- Italiano, un po’ inglese e tedesco e latino.- rispose la bionda, che si stava pulendo la bocca dai resti di gelato.
Dopo aver gentilmente (vedi anche: pugno in testa) declinato l’offerta dolce e completamente disinteressata di Alois, che aveva proposto di aiutarla a pulirsi.
Usando la lingua.
Ovvio.
 - Come mai latino?- il blu era perplesso.
- Secondo te gli incantesimi sono in napoletano?- ora era il turno di Mako di mettere su un’espressione confusa.
- Giusto…- sussurrò Phantomhive.
- Ehi! Ci fai vedere qualche magia?- Alois cominciò a saltellare.
- Eh? Bhe… sono solo al terzo anno… non so fare molto…- mugugnò la tredicenne.
- Terzo anno?- chiese Shieru.
- Sì: Ci sono cinque anni di studio per diventare strega o mago. - spiegò lei.
- Quando ci siamo visti nel bosco indossavo la divisa della scuola. E’ gialla per il primo anno, verde per il secondo, blu per il terzo, rossa per il quarto, e nera per l’ultimo anno. - terminò.
I due conti la guardavano stupiti.
- Quindi tu… studi?- Ciel era scandalizzato.
- E perché non dovrei?- Mako ghignò, scrocchiandosi le nocche.
- Tsk, ai miei tempi una plebea come te non poteva permettersi certe cose. - disse sdegnato, parlando come uno di quei nonnini o nonnine che rimpiangono i bei tempi andati,
Eh già, si stava meglio quando si stava peggio.
- Plebea? Ma chi sei, Kyouya di Host Club?- domandò la bionda con tanto d’occhi.
Ovviamente nessuno esclusa lei capì a chi si stesse riferendo.
- Anche se…- si guardò un poco attorno e, ostentando una certa nonchalance, fece apparire un piccolo cioccolatino sul suo palmo.
- Tutto qui?- Alois era un po’ deluso.
- E che ti aspettavi?! E’ dal quarto anno che si impara a creare gli oggetti dal nulla, è già tanto che so fare questo! Per i primi tre anni si studia teoria…- borbottò abbattuta lei.
- Cambiando discorso…- il biondo cercò di evitare che Mako cadesse in depressione - hai detto che c’era un parco in questa città… ci andiamo?- era raggiante.
La strega sorrise, rallegrata.
- Certo! L’armata di Branca Leone torna in azione!!-


Nyaa: Oka oka, ed è finito pure questo =W=
Parentesi: Questo era il penultimo chap ç__ç  Ci vediamo fra tre giorni con l’ultimo, dove scopriremo che fine hanno fatto Crodo e Sebby, e vedremo il nostro trio in una corsa contro il tempo per raggiungerli… forse.

Nyaa <3


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Capitolo 4
*** Inseguimento (?) a scopo ridicolo. ***


Nyaa: Buongiorno o buona sera che a dir si voglia :D
Drocell: My cat, avete dimenticato “buon pomeriggio”.
Nyaa: *si liscia le orecchie da gatto* Affie! =W=
Ash: *rosika in un angolino*
Nyaa: … mah, angelo dall’umore volubile è__è Vi lascio all’ultimo capitolo. Non so quanto siate tristi voi (poco immagino *forever alone* ç__ç) ma a me mancherà questa fic ç__ç
Ci vediamo in fondo, e mi raccomando leggete perché vi devo chiedere una cosa ù__ù


In pochi minuti il gruppo era arrivato al parco.
Non era messo male, eccetto lo scivolo che minacciava di cadere da un momento all’altro, ed era pieno di piante: vi erano cespugli di rose rosse e rosa, quattro panchine sparse sul prato e una viottola di ghiaia.
Tre altalene dondolavano invitanti, in quel momento occupati da bambini sui quattro anni.
Mako sospirò pesantemente.
- Le panchine sono tutte occupate…- mugugnò a mezza voce.
- No! Li ce n’è una libera!- e, presi per mano Ciel e la strega, Alois corse in direzione dell’unica panchina libera del parco.
- Come hai fatto a vederla?- domandò impressionata la bionda.
- Sono semplicemente un diavolo di conte~- rispose con un sorrisetto malizioso lui.
Ciel cominciava ad irritarsi.
- La volete finire di copiare tutti la frase del MIO maggiordomo?!- si portò le mani alle tempie, nella speranza di placare il nervoso che gli stava venendo quel giorno.
- Wè! Calmati Mano Lesta!- lo sfotté Mako.
- Mano Lesta?- ora Shieru era confuso.
- Sì…sai… Federica la Mano Amica… insomma, ti sarai pur giocato in qualche modo quell’occhio, no?-
Phantomhive assunse diverse tonalità:
Prima sbiancò.
Poi capì la battuta ed arrossì oltre misura.
In seguito smise di respirare e divenne di un colorito tendente al blu.
Infine si stabilizzò sul colore “rossocomeicapellidiGrelleMadameRedmessiassieme”.

Ahem… in pratica rosso scarlatto.
Il tutto avvenne in pochi secondi, sotto lo sguardo stupito di Alois e Mako, mentre quest’ultima canticchiava “Somewhere over the rainbow”, probabilmente ispirata dalle tonalità che aveva preso la faccia di Ciel.
- G-guarda che io ho una fidanzata!!!- urlò lui.
- Sì, ho presente. E’ molto… rosa.- disse la strega, incapace di trovare un termine migliore che si adattasse alla personalità della bionda.
- E’ dolce e kawaii come un bon bon, a differenza di un qualche nano apatico e asociale di mia conoscenza… e non sto parlando di Near di Death Note!!- fece ancora lei, occhieggiando male il piccolo conte.
Alois, che nel frattempo aveva le lacrime agli occhi dalle risate mal trattenute, mise una mano sulla spalla di Ciel.
- Dai… pffff… sappiamo tutti che… ahaha… tu ci vedi…- si piegò a metà, ridacchiando un poco.
Tentativo per consolare Shieru Fantomaive: … MISERAMENTE FALLITO.
Mako si stava iniziando a chiedere se da quell’occhio lui ci vedesse rosa/violetto, ma evitò di porre la questione.
- Seguendo questa insulsa logica- cominciò il blu - Alois non dovrebbe avere il senso del gusto, visto che ha il marchio sulla lingua.-

Silenzio.

Mako e Alois non proferirono parola.
Ciel aveva ragione.
Wow!
La strega tossicchiò, imbarazzata - effettivamente… ti devo dar ragione per questa volta, Phantomhive.- concesse lei.



I tre si sistemarono meglio sulla panchina, quando Alois prese la parola.
Che novità!
- Ma tu non hai una bacchetta?- chiese a Mako.
- Per quale oscuro motivo dovrei avere una bacchetta?- gli rigirò la domanda.
- Beh, perché le fate nelle favole hanno la bacchetta! Come la fata madrina (o turchina, non l’ho mai capito n.d.A) di Cenerentola!.-
- Primus: Come fai a conoscere Cenerentola?- la strega era scandalizzata.
- Me l’ha letta Claude.- rispose noncurante lui, con un’alzata di spalle.
- … Ok… Secondus: Ti sembro una cicciona vestita d’azzurro che va in giro cantando “Magicabula, bibidibula, bibidibobidibù!” o come si dice?!- domandò irritata profondamente.
- Ahem…-
“Grassa sei grassa, e pure azzurra. Però immagino tu sia stonata” questo Ciel lo pensò, ma decise saggiamente di non dirlo.
Non poteva mica morire prima di compiere la sua vendetta!!

Ciel, di cuore, assomigli di più ogni giorno che passa a Sasuke Uchiha…
E questo NON E’ un bene.
La strega ringhiò - E se io sono la fata, tu chi sei?-
- Il principe, ovvio!- modesto come sempre…
- E allora… chi è Cenerentola?-
Si voltarono entrambi verso Ciel, che per risposta li guardò indignato.
Mako si sistemò alla meglio, ossia appoggiando la testa sulle gambe di Alois e i piedi sopra a Shieru.
Beh, rallegrati, da “escremento” sei passato a “poggiapiedi”.
E’ un salto di qualità!
*coff*
Insomma,
La bionda guardò il quattordicenne dal basso, sorridendo amichevole e anche un po’ furbescamente.
- C-che stai facendo?- era chiaro che il ragazzino fosse perplesso.
- Mi spaparanzo, che domande fai?- sorrise, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Alois gli passò una mano fra i capelli e, dopo aver districato i numerosi nodi, riuscì a farle quella specie di carezza.
- Dovresti pettinarti, sai?-
- E perché?- mise il broncio - Sono utili sai? Li uso come portapenne.- borbottò, senza lasciar intendere se scherzasse o fosse seria.
Si guardarono negli occhi.
Azzurro cielo misto a grigio pioggia.
Cioè, più che grigio pioggia sarebbe meglio dire “color palla di polvere semovente della Swiffer”, ma rovina il momento.

Non chiedetemi cosa intendo dire, non lo so nemmeno io.
- Sei carina, sai?- il biondo si fece romantico.
Shieru, che stava a fare da sfondo, fece una faccia da “Ma dove?!”.
- Grazie- sorrise - anche tu!-
I due si avvicinarono.
Si avvicinarono di più.
Stavano quasi per sfiorarsi e…
- Ahem… non voglio rovinare l’atmosfera - cominciò lei - ma hai una caccola nel naso. - disse innocente.
Alois divenne bordeaux, raggiungendo una tonalità tale che da “rosso” è diventato “ultra violetto”.
- Cos-? Dove?!- si agitò, mentre la strega ridacchiò e gli porse un fazzoletto.
- Dai, non te la prendere, ti adoro lo stesso!- e, schioccatogli un bacio sulla guancia, si affrettò a scavalcare la panchina.
- Guardate! Le altalene si sono liberate!!-  corse via in direzione delle altalene.
I due ragazzi la raggiunsero poco dopo.
C’era un unico piccolo problema…
No, non Ciel.
Il problema era che c’erano sì tre altalene, ma una era di quelle per bambini.

Avete presente quelle con la sicura arancione? Dove bisogna infilarci le gambe… ecco, quelle.
I tre si guardarono.
Poi Alois e Mako spostarono lo sguardo su Ciel.
- E va bene, vado.- ringhiò lui - Dopotutto posso farlo solo io…-
- Perché sei il più piccolo?- la strega ghignò.
- No, perché sono il più magro.- lanciò un’occhiata alle cosce della bionda e andò a sedersi dentro l’altalena, sotto lo sguardo indignato et assassino di Mako.
Cominciarono ad oscillare lentamente tutti assieme.
Un piacevole venticello mosse i capelli dei ragazzini che, visti così, potevano sembrare tre comunissimi amici.
- Uhm… non troveremo mai Claude e Sebastian.- borbottò irritato il blu.
- Se ci tieni tanto…- la bionda tirò fuori dalla tasca dei jeans un telefonino di quelli a tastiera.
- Cos’è?- chiese curioso Alois, che aveva dimenticato l’incidente di poco prima.
- Un cellulare… in pratica è un telefono portatile.- cercò di spiegargli lei.
- Cosa?! Sei una strega!- gridò allora il quattordicenne.
- Ma va?- ridacchiò - Vorrai mica mandarmi al rogo? Comunque guardate…- andò su applicazioni ed entrò in un programma.
“Benvenuta utente 02848283” disse una voce metallica, proveniente dall’apparecchio.
“ Cosa vuoi fare?”.
Mako selezionò “ricerca soggetti” con la tastiera.
“Chi vuoi cercare?”.
- Uh! Posso dirlo io?- la pregò Alois, che aveva capito il funzionamento.
- Vai.-
- Crodo Faustasu e Sebaschan Mikaerisu!-
“ I soggetti da lei definiti sono inesistenti”
Il biondo mise il broncio – Deve essere rotto.-
La tredicenne pronunciò correttamente i nomi e apparve una schermata.
Mako ghignò.
- Dicevi?- chiese divertita - E meno male che siete inglesi…-
- Ora che ci penso… come mai, se siamo in Italia, ci capiamo?- domandò Ciel, che era da circa una ventina di righe che non parlava.
- Magia.- rispose sbrigativa la strega - Se aveste parlato in inglese sarebbe stato scomodo sia per voi che per me. Comunque i vostri maggiordomi sono in un parco dall’altra parte della città.-
Shieru sgranò gli occhi.
Sì, pure quello non visibile.
- Aspetta… da quanto tempo potevi localizzare la loro esatta posizione?- domandò lui, con i pugni tremanti di rabbia.
- Da tipo…- contò sulle dita - Questa mattina!- sorrise come per scusarsi.
- E allora perché diamine abbiamo girato in tondo per tutto questo tempo??!!- stava iniziando ad arrabbiarsi.
Mako e Alois si scambiarono un’occhiata d’intesa.
- Per divertimento!- risposero in coro.
Il blu cominciò a diventare rosso (Capito il gioco di parole fra colori primari? n.d.A.).
Molto rosso.
Come i capelli di Grell.
Ancora più rosso…
Ok, esagerato, diciamo solo che stava avvampando di rabbia.

In quel momento, lettrici e lettori cari, successe un fatto incredibile:
Più raro dell’aurora boreale.
Più unico della prof che si decide a farsi la ceretta.
Più incredibile del 7.5 strappato in un’interrogazione per il quale non si aveva studiato.
Ciel Phantomhive imprecò.
E tanto anche eh!
Per farvi un’idea, vi basti sapere che a sclero finito i due biondi avevano la bocca spalancata.
Ad un certo punto Mako aveva pure provato a coprire le orecchie al compagno.
Il tredicenne tossicchiò, ritornando di colorito normale.
- Perdonate questi miei attimi di sfogo.- .
Ignoriamo il fatto che i suddetti “attimi” fossero durati otto minuti e ventiquattro secondi…
- O mio Dio!! E tu ci baci la tua fidanzata con quella bocca?!- domandò scandalizzata Mako.
- Mi fai schifo Phantomhive! Davanti ad una signorina poi!- anche Alois era indignato.
- State zitti!!!- urlò Shieru.
Che, vista all’inglese, potrebbe essere un’esclamazione tipo “Shut the fuck up!”.
Certo, leggermente più volgare, ma il significato era quello… diciamo che il ragazzino si è auto-censurato.
E vorrei anche vedere, dopo l’urlata di prima in stile “Vecchietta di Mr Bean”.
Sapete quella che fa volare via piccioni da quanto grida? Ecco.
- Andiamo a prenderli!!!-
- Ma…- provarono a ribattere i due biondi.
- ORA!!!-
Col vecchio Phantomhive non si discute.



Dopo aver corso per due isolati, Alois prese la parola:
- Ma perché stiamo correndo?- aveva il fiatone.
- E che ne so io?! Chiedilo al nano infame laggiù!- ed indicò Ciel poco più avanti di loro.
- Guarda che non siamo in uno di quei film dove se non raggiungi il “portale” entro ventiquattro ore quello si chiude e restate bloccati qui!!- gli urlò lei, ma Shieru si limitò ad ignorarla e a proseguire.
S’un tratto Mako si accasciò a terra.
- Ah! Il fegato! La cistifellea… no, qual era… Ah sì… La milza!!!- gridò di dolore, tenendosi il fianco.
- Andate avanti senza di me. - disse melodrammatica.
- Ok. - e la lasciarono lì.
- Cos-? Maledetti bastardi!!!-



- Neh Ciel, ma come facciamo a trovare il parco senza Mako?- dopo dieci minuti di corsa il blu si bloccò di colpo.
- E dirlo prima?!- chiese irritato.
Vennero raggiunti da una non ben precisata figura che volava su…
No, non ve lo dico, vediamo se indovinate.
Una scopa? Naaa, troppo scontata.
Un’ aspirapolvere? Naa, troppo moderna.
Un…

Suspance.

Un Mocho Vileda.
Esattamente, fendendo l’aria a cavallo del Mocho, Mako gli aveva trovati velocemente.
- Vi ho trovati!!- scese e, con un “PUFF”, fece sparire la scopa.
- Ma come…?- erano perplessi.
- Eh? Beh, le streghe hanno una scopa… ma oramai quasi nessuno utilizza quelle “tradizionali”. Ho visto uno del quarto anno volare su un segway, io sono messa bene.-
…Convinta lei.
- E non possiamo salirci assieme?- chiese Ciel.
- Non ci regge tutti e tre.- mormorò lei, dispiaciuta di non poter essere utile.



Dopo aver corso un altro poco il gruppo si è trovato davanti ad una discesa.
Beh, più che una discesa sembrava uno dei kamikaze di Ondaland da quanto era in pendenza, ma dettagli.
- Ho un’idea!!- la strega sorrise raggiante e corse dall’altro lato della strada, bussando ad una porta.
- NeeChan!!!! Scendi!!!!- urlò lei.
- Chi rompe a quest’ora del mattino?!- gridò una voce in risposta.
- Sono le tre di pomeriggio!!! E ora muovi il sedere e vieni ad aprirmi!!- Mako cominciava ad irritarsi.
Con un “Ah” strozzato una figura scese/rotolò giù dalle scale.
Capelli in disordine, si era probabilmente davvero appena alzata, color biondo fragola e occhi verde prato.
- Che vuoi?- domandò, non molto contenta di essere stata svegliata.
- NeeChan, ci presti la bici?- chiese la bionda mettendo su uno sguardo dolce e tenero.
E mostrando il pugno.
Il pugno non può mancare.
- Va bene, ora non mi disturbare che ho un appuntamento con Lui.- e le sbatté la porta in faccia.
Per intenderci: “Lui” era un rotolo alla fragola.
Mah.
La strega recuperò la bici, e si sedette sul sellino.
- Alois, mettiti dietro, Shieru, vai nel cestino.- comandò lei.
I due si misero in posizione.
Deglutirono.
- P-pronti?- chiese esitante lei, affacciandosi dalla discesa.
- S-sì.-
- Uno… due… tre!!-
- Aaaaaaahhh!!!!- Alois cacciò un urlo.
- Ahem… Alois…-
- Aaaahhh!!!-
- Alois…-
- Aaah!!!!-
- ALOIS!!!- dissero in coro Mako e Ciel.
- Non siamo ancora partiti…-

- Ehm…-
- Uno… due… tre!!-
Sta volta partirono sul serio.
La bici filò veloce sull’asfalto, mentre la strega tentava di evitare di finire in una buca, anche se non era facile con la testa di Ciel fra i piedi.
Ce l’avevano quasi fatta e si vedeva già il parco.
Quando gli si parò davanti…
Una lastra di vetro? Naaa, quello succede solo nei film!

Un sasso? Naaa, quello succede solo nella vita reale!
Un cassonetto? Naaa, quello succede solo nelle fanfic- Ah! Ma questa E’ una fan fiction!
Il bidone gigante gli sbarrò la strada, costringendo la bionda a frenare per evitarlo.
I tre vennero proiettati in avanti.
Ci mancava solo la luna sullo sondo e Ciel poteva passare per E.T., sistemato com’era in quel cestino.
Volarono per qualche metro.
Per un secondo a Mako venne l’idea di cantare “I belive I can Fly”, ma scomparve subito quando si avvicinarono pericolosamente al terreno.
Finirono dritti dritti nel laghetto del parco, facendo scappare tutte le anatre.
Eh?
Credevate che si schiantassero al suolo?
Oh, andiamo, non sono così sadica…

Non commentate, per piacere.

I tre riemersero dalle acque, tossicchiando e sputando un poco.
- Credo di aver ingoiato del mangime per papere…- tossì Alois.
La bionda fece scrocchiare il collo, massaggiandoselo un poco.
- Beh, quanto meno siamo vivi…- constatò ottimisticamente lei.
- Guardate!!- urlò Ciel, indicando un albero al centro del parco.
Ai suoi piedi stavano riposando Claude e Sebastian, il primo poggiato all’albero con la schiena e il secondo con la testa sulla sua spalla.
- Cosa… stanno facendo?- chiese il blu, una volta che si furono avvicinati.
- Ahem… stanno… dormendo?- più che un’affermazione quella di Mako sembrava una domanda.
- Questo lo vedo! Dico, perché Sebastian ha la testa sulla spalla di Claude?!- stava avendo un esaurimento nervoso.
- Ah boh, stanno praticando yaoi. - disse la strega facendo spallucce.
- Non so cosa sia questo “yaoi”, ma Claude è mio! Mio e solo mio!! IO devo portarmelo a letto, e lui dovrebbe tenere ME così, non quel bastardo di Sebastian!!!- Alois aveva ritirato fuori il suo lato sadico-sboccato.
- Beh, lo yaoi è più o meno ciò che hai appena detto, ma di mezzo c’è anche l’ammore!!- rispose Mako con occhi sognanti.
D’un tratto i due conti cominciarono a sentire un gran sonno.
- A-Alois… lo senti anche tu… questo profumo? Sembra lavanda… mi impedisce di pensare lucidamente…- borbottò Ciel, con gli occhi appannati dal sonno.
- E’ o-opera tua?- si voltarono verso la strega che sorrise beffarda.
- Dormite voi due, e non scassate!-
I ragazzini non se lo fecero ripetere e si appoggiarono anche loro all’albero.
Mako sorrise, soddisfatta.
- E ora riportiamoli a casa…- prese il cellulare e andò sulla voce “incantesimi”.

- Ehm… dov’è? Dov’è l’ incantesimo?!- si chiese lei, digitando furiosamente sul telefonino.
- Lo sapevo, sei un’idiota.- con un sonoro ceffone sulla nuca, dietro alla bionda apparve un’altra ragazzina.
I capelli castano scuro erano lasciati sciolti, corti dietro e lunghi davanti.
Gli occhi color cioccolato occhieggiavano male la tredicenne, ed indossava la divisa rossa del quarto anno della scuola di stregoneria.
- Senpai!! Aiutami ti prego!!- disse la strega, lanciandosi ai piedi della maggiore che la guardò schifata.
- Ma guarda, non riesci neanche ad invertire un incantesimo!! Anzitutto, perché gli hai portati qui?- sembrava irritata.
- Beh… Tobia mi aveva detto che l’esame per passare al quarto anno consisteva nel trasportare delle persone da un’altra dimensione e…- venne bruscamente interrotta dalla più grande.
- Mi hai preso per scema? Tobia non ti rivolge la parola da quando, al primo anno, gli hai incendiato i pantaloni nell’ora di pozioni, e poi sai benissimo che per passare al quarto anno basta avere voti decenti nella teoria, cosa che tu hai.- sussurrò un “più o meno”.
Mako sospirò.
- Ok, ok, lo ammetto: l’ho fatto per divertimento personale, ma la situazione mi è sfuggita di mano…- cominciava a deprimersi.
Con uno sbuffo la castana tirò fuori un telefonino rosso e, digitato un codice, fece sparire il gruppo.
- T’oh! E ringrazia che sono la migliore del corso in “teletrasporto e viaggi dimensionali”.- le dette un colpetto sulla fronte.
- Grazie senpai!!!- la bionda tentò di abbracciare la quattordicenne, che la scansò con un passo.
- Tsk, kōhai demente…- borbottò.
- E allora non mi punisci?- la bionda sperava di farla franca.
- Ma certo che ti punisco! Pulirai tutta la palestra utilizzando la tua scopa!-
- No! Il mio Mocho no!!- strinse possessiva a sé la scopa appena evocata.
- Muoviti!- e la trascinò via per il colletto della maglietta.



Ciel aprì l’occhio non marchiato guardandosi intorno.
Era nel bosco della sua magione, da dove tutto era partito.
Si alzò e svegliò con una pedata Alois che dormiva vicino a lui.
Mooolto dolce e gentile eh?
- Sebastian!- chiamò.
Il maggiordomo demone si presentò davanti a lui in un lampo.
- Eccomi bocchan, chiedo perdono se l’ho fatta attendere.- indossava anche lui abiti moderni e non portava i guanti.
Il moro notò che il ragazzino gli stava fissando le mani, così si affrettò a mettersi un paio di guanti fatti apparire come per magia.

Giuro che se Sebastian è pure una strega do fuoco seduta stante alla mia collezione del manga.
- La signorina strega diceva che la gente non ci avrebbe badato in quell’epoca.- si scusò lui.
Effettivamente, l’avrebbero scambiato per smalto nero e avrebbero preso il marchio per un tatuaggio.
- Mph! Andiamo a casa, è stata una lunga giornata…- borbottò il blu.
Nel frattempo Alois stava piangendo contro la gamba di Claude, sostenendo che quest’ultimo l’avesse “tradito” con Sebastian.
- Le ho già detto - disse stancamente il demone - che ci siamo addormentati per colpa dell’incantesimo, e Michaelis deve essere scivolato contro la mia spalla.- si trattenne dallo sbuffare.
Ciel picchiettò sul fianco di Sebastian che si era distratto ad ascoltare il discorso degli altri due.
- Andiamo?- chiese impaziente.
- Yes, my lord.- il blu si incamminò, prontamente tallonato da Alois che aveva adottato la scusa “E’ tardi per tornare a casa” per dormire da lui.
Shieru si era ritrovato a dover accettare, sempre per quella storia della buona educazione…
Buona educazione?
BUONA EDICAZIONE?!!
Quel maledetto me l’ha accoltellato il mio Alois, altro che buona educazione!!!
Ahem… *coff* L’autrice chiede perdono, ma ogni tanto deve sfogarsi.
E’ già un miracolo che non abbia trapassato Crodo e Ciel con una lancia.
(Ma anche Seb non mi fa impazzire *COFF*).
Ciel sbuffò.
Che razza di giornata…

 

 

 

 

 

Nyaa: Finish! ^O^  Allora, anzitutto ringrazio chi è arrivato/a sin qui, chi ha letto solo e chi ha recensito.
Grazie mille :3
Ash: ç__ç Mi sento forever alone!!
Nyaa: Ahem… *gli patta la testa* Dai dai <__<””
Ash: *fa le fusa*
Nyaa: O.o Cooomunque.
Ascoltate, l’avviso è questo: Le avventure di Mako non sono finite! Ecco, avevo intenzione di scrivere un seguito (dove forse saranno rivelati anche i retroscena di Seb e Crodo in questa).
Ci vorrà un po’ perché non ho ancora molte idee, ma io ve la butto lì: che dite, ci provo o cestino l’idea? :D

Stavolta infatti i protagonisti saranno, o dovranno essere, anche Sebby e il Crodo (con l’articolo perché merita è_è… Seeee, lo detesto ù_ù) oltre ai due conti e, ovviamente, a Mako-Chan.
Grazie mille per aver letto!!
E io che credevo che non avrebbe letto nessuno… 

Un'ultima cosa importantissima….

Fatemi un favorone… provate a dire ad alta voce:

Ciel granchio.

Suona male, no?

Ecco! Ora provate a dire "Ciel Paguro"!

Non suona da Dio?! *___*

Scusate, momento sclero finito… però….

CIEL PAGURO!!!! <3
*coff*
Ci vediamo alla prossima fic ;D
Ash: *fa ciao ciao con la manina*
Drocell: *smile*
Nyaa: Adios, popolo.

Salutoni!
Nyaa <3

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