Di sole, follia e odio

di Cara Catastrofe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pensieri di una folle mattinata ***
Capitolo 2: *** Di gorilla e stupidità ***
Capitolo 3: *** Di gelosia, dolore e vendetta.. ***
Capitolo 4: *** Di dolci, Jump e ancora dolci ***
Capitolo 5: *** Cambiare e ricominciare ***
Capitolo 6: *** La vita è fatta di scelte... ***
Capitolo 7: *** M A D A O, cinque lettere per descrivere una vita! ***
Capitolo 8: *** Tra il passato ed il futuro, la speranza continua a vivere ***
Capitolo 9: *** Il mio nuovo sole ***



Capitolo 1
*** Pensieri di una folle mattinata ***


 

Pensieri di una folle mattinata 

Ci sono giorni in cui si è allegri- tu quei giorni non li conosci  più- e il sole brillacome per non spegnere quest'euforia; 
 Ci sono giorni, in cui si è perso tutto, in cui tutto quello che avevi di importante svanisce con la facilità di un flebile, lontano fuoco d'artificio, e la cosa che fa più male e che quel sole, quel sole ipocrita, continua a splendere, come se tutto andasse bene, come se ti volesse sbattere in faccia quella felicità che non hai più. 
E allora fa male davvero, scruti e maledici quell'insopportabile luce, con il tuo unico occhio, quelle pupille che di umano non hanno più nulla, quello sguardo a cui quest'inutile mondo ha tolto l'unica fonte di felicità. 
Brucia, la ferita, brucia come se si fosse trattato solo di ieri, solo ieri quando il sole portava allegria- istintivamente accarezzi la benda, quasi fosse ormai parte di te e ancora una volta ti perdi in questo vortice di oscura pazzia. 
E a cosa servirebbe fuggirne? 
Sarebbe come fuggire da te stesso, neanche pensare al passato risolve niente, ma se riusciresti a non pensare a tutto il tuo odio, a quella voglia di distruzione non saresti un pazzo; e allora ci convivi, neanche troppo pacificamente- adesso la tua mano accarezza la lama della tua katana, sola e unica fonte di piacere, e allora continua, distruggi tutto e contemporaneamente anche te stesso, ma tanto non ha importanza, Takasugi Shinsuke è morto molto tempo fa...



Angolo Autrice

Nella mia testa i pensieri non erano esattamente cosi, ho preferito renderli confusionari, contraddittori perchè mi sembravano più adeguati. Non so se chiudere qui o fare un'analisi di tutti i personaggi, in fondo quella di Okita, Hijikata e Kondo ce le ho preparate, bha vedrò! 

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Capitolo 2
*** Di gorilla e stupidità ***


Di gorilla, mayonese e stupidità

Non sapevi cosa avesse di speciale quell'uomo, non l'avevi mai capito.
In fondo era un semplice uomo, neanche troppo bravo con la katana, nè troppo intelligente;
Eppure, tutti avevano seguito quel semplice contadino, anche quando gli era stato tolto il dojo, nessuno lo aveva abbandonato.
Eri andato anche tu,che non avevi mai creduto in nulla, avevi seguito quell'uomo, che credeva ciecamente in tutto; lo avevi seguito nel suo sogno di formare una squadra, la Shinsengumi, che proteggesse il governo, quel governo che vi aveva tolto il dojo.
Ben presto ti eri accorto, che a nessuno di quegli uomini importava niente del governo, nemmeno a quel piccoloetto che ti fissava con sguardo pieno di odio.
L'avevano seguito, peri i suoi modi di fare, per la sua ingenuità, che era rimasta impressa anche in te, ronin senza fede.
Eri rimasto al suo finaco, spalla fidata, avevi compreso quel senso di fede, di obbligo, che lega il samurai al suo padrone;
Quello che non avevi ma capito e ancora non capisci del tutto, l'unica cosa che sapevi e che sai, è che saresti rimasto al suo fianco.



Angolo Autrice

Ecco i pensieri di Hijikata verso Kondo (si era capito? spero di si).
Non penso sia venuto bene, ma la pubblico lo stesso.
Sadiko




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Capitolo 3
*** Di gelosia, dolore e vendetta.. ***


Di gelosia, dolore e vendetta...

Eri sempre stato un bambino diverso, capriccioso, sempre pronto a fare a pugni, in tutto il villaggio non avevi amici.
Poi arrivò lui, ti fece entrare nel suo dojo, ti affezzionavi a lui giorno dopo giorno sempre di più;
Eri diventato il prodigio del dojo, tu così piccolo e già così bravo, eri un genio della katana, sempre al centro dell'attenzione di tutti, ma a te importava solo dell'attenzione di Kondo e di tua sorella.
Erano le uniche due persone che contassero davvero, tutti gli altri potevano bruciare, tu avresti seguito solo loro.
Poi arrivò lui, arrivò e cambiò tutti; era sgorbutico, sgarbato, eppure conquistò l'attenzione delle uniche persone che ti importavano.
La cosa peggiore è che non fece mai niente per conquistarli, arrivò e li prese, non importa cosa facessi lui era sempre più bravo, sempre.
Con il passare del tempo e la formazione della Shinsengumi, divenne il braccio destro, fido compagno di Kondo, aveva preso il posto che ti importava di più, non era giusto, avresti dovuto essere tu lì, non lui.
Il tuo odio per lui cresceva di giorno in giorno, fra tentativi di omicidio da parte tua; ma non lo uccidevi mai, perchè indubbiamente quell'idiota aveva conquistato anche te.
Eppure continuavi e continui a tentare di ucciderlo, sperando che un giorno finalmente riesca ad ucciderlo, anche se sai che anche se morirà, anche se prenderai il suo posto, loro penseranno solo e comunque a lui...




Angolo Autrice

Ecco i pensieri di Okita verso Hijikata e Kondo.
Vorrei mettere un'immagine che esprime benissimo tutto questo e che lo ha ispirato ma non ho ancora capito come si fa!
Sadiko

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Capitolo 4
*** Di dolci, Jump e ancora dolci ***


Di dolci, Jump e ancora dolci

Aveva avuto molti soprannomi, "mostro", "il demone bianco", "cespuglio incolto", "lo sfaticato".
Forse l'ultimo gli si addiceva meglio;
E invece anche se si sforzava di non pensare a nessuno che non sia lui o il suo stomaco, appena quelle due bestie che chiamava "colleghi"  erano in pericolo, anche a costo di mettersi tutto il mondo contro, non riusciva ad essere indifferente.
Aveva già abbandonato troppe persone eppure non riusciva neanche a pensare di abbandonare loro.
Come non riusciva ad abbandonare quella vecchia megera che rompeva continuamente per l'affitto, come non riusciva a smettere di comprare Jump...
Eppure aveva una certa età, se lo ripeteva sempre "Questo sarà l'ultimo che compro, questo sarà l'ultimo che compro"- ma niente era troppo avvincente!


Angolo Autrice

Non so da quanto non aggiorni, ma è da troppo tempo!
Sadiko

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Capitolo 5
*** Cambiare e ricominciare ***


Cambiare e ricomiciare

Guardi i negozi pieni di kimono di colori diversi e accesi.
Li avevi sempre guardati, anche quando eri stata costretta a fingerti un uomo, per la continuazione del casato.
Quante volte avevi desiderato indossarli come le tue coetanee, quante volte avevi voluto rinunciare a quegli allenamenti impossibili, eppure quante volte tu stessa hai desiderato di diventare più forte, di non essere più protetta;
Volevi vivere la vita come una ragazza qualsiasi eppure non avresti mai voluto deludere tuo padre.
Ti sei allenata duramente e continui ancora, vuoi far andare avanti il casato, maschio o femmina che sia.
Finalmente, anche se continuamente pedinata da quell'idiota che ti segue dalla nascita, ti senti più libera, adesso non devi mostrarti invulnerabile, impassibile.
Invulnerabile, forte, anche nascondendo emozioni, questo ti è sempre stato insegnato, però...
Ora puoi piangere, in fondo sei una ragazza, no?



Angolo Autrice

Non so cosa sia questo coso...
Ed auguri! (in ritardo)


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Capitolo 6
*** La vita è fatta di scelte... ***


La vita è fatta di scelte

Scegliere: combattere seguendo il suo sangue, o contro quest'ultimo?
Avrebbe dovuto seguire il naturale istinto della sua razza che gli sussurrava di ucciderlo o la ragione, il cuore che glielo impediva?
Normalmente la seconda opzione sarebbe stata la certa risposta, ma ora c'era una vita in gioco, la vita di un suo amico.
Già dall'inizio di quella lotta, una sola grande certezza era presente negli sfidanti: esitare, anche solo un istante, significava morte certa.
Nel momento in cu avrebbe esitato, la vita di Shinpachi sarebbe finita e poco dopo anche la sua stessa vita sarebbe giunta al culmine.
Ma nel momento in cui avrebbe seguito il suo sangue guerriero e spietato, tutto quello in cui credeva, il motivo che l'aveva spinta sulla Terra, tutto sarebbe stato vano.
"DImostrare che anche il suo clan potesse essere buono"- per questo era venuta, mai avrebbe immaginato di cedere a quell'istinto naturale.
Questione di secondi, la lama penetrava Shinpachi sempre più a fondo; non scelse lei, ma al grido sofferente del ragazzo, esplose.
La bestia assassina che riposava dentro di lei, uscì, pronta a fare strage. 
Non importava quante volte potesse essere colpita, continuava, la vista del sangue che sgorgava dalla sua vittima la inebriava.
Ma quella non era Kagura.
Quella era una qualsiasi Yato, Kagura era diversa.
Nell'istante in cui stava pr uccidere Abuto, venne fermata. Shinpachi, la stava salvando, la stava salvando da quel mostro che aveva la sua identica immagine ma un altro cuore.
la stava salvando da un gesto che le avrebbe provocato rimorsi continui, la stava salvando dal suo sangue.
Solo a fine battaglia, tornata in sè si sarebbe accorta di aver perso la più grande battaglia che avesse mai affrontato.
Solo alla fine si auto-promise che sarebbe diventata più forte.
Più forte, per proteggerli, rimanendo sè stessa.



Angolo Autrice

Per voi kagura-chan! (Il mio avatar)
Questo capitolo è ambientatp durante Yoshinawa, solo qui ho compreso quanto Kagura fosse cresciuta

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Capitolo 7
*** M A D A O, cinque lettere per descrivere una vita! ***


M A D A O, cinque lettere per descrivere una vita!

E pensare che un tempo era un uomo importante, un tempo tutti lo chiamavano per nome, con celato rispetto.
Un tempo aveva una moglie, ricchezza e felicità. Poi lui, tutto cambiò, sconvolse la sua placida esistenza, gli fece perdere il lavoro,l' amore, il nome.
Una volta caduto in quella spirale di sfortunati eventi, tornare di nuovo in alto è quasi impossibile.
Eppure non perdeva la speranza, l'uomo.
Ora aveva degli amici, qualcuno su cui poter contare, qualcuno con cui bere per dimenticare.
Perchè per quanto impossibile potesse apparire nella sua tragica condizione, davvero credeva che prima o poi qualcosa sarebbe cambiato.
Magari il mondo avrebbe trovato una nuova vittima, da far crudelmente soccombere, lui non si sarebbe arrenso.
In cuor suo sapeva che prima o poi avrebbe afferrato quell'ingannevole, ora lontana farfalla, chiamata felicità.
Lui l'avrebbe aspettata: paziente cacciatore, astuto osservatore dei suoi movimenti.
Il mondo va come deve andare, la fortuna gira e un giorno sarebbe tornata da lui.

Angolo Autrice

Ma che ore sono? Ahahah domani ho un compito e due ore di interrogazione e sono qui! Ahahah prenderò 2!
ps Madao vuol dire vecchio completamente inutile, povero Hasegawa...
Sadiko

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Capitolo 8
*** Tra il passato ed il futuro, la speranza continua a vivere ***


Tra il passato ed il futuro, la speranza continua a vivere


Correva tra le lapidi, correva per trovare un luogo in cui trovare riparo dalla pioggia battente che incombeva  gravemente su di lui.
Le vesti bianche comletamente macchiate di sangue, suo e di amanto, il passo cadenzato e ondeggiante.
Lì la incontrò per la prima volta, quella vecchia megera, quella vecchia che con clemenza gli salvò la vita.
Non dimenticò quel giorno, il cibo che era in offerta al defunto marito, da lui mangiato con avarizia e la promessa forse fatta più a  sè stesso che a lei.
L'avrebbe protetta, come suo marito ora non poteva fare, in lui avrebbe trovato sicuro sostegno.
Quella promessa non divenne mai un obbligo, con il tempo trovò altre persone che avevano occupato il senso di vuoto lasciato dagli orrori e le morti della guerra.
Si riprese, boccheggiò una delle solite scuse per non pagare l'affitto, unite ad offese biascicate e  se ne andò, accompagnato, come sottofondo,  dalle fini imprecazioni della vecchia.

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Capitolo 9
*** Il mio nuovo sole ***


Il mio nuovo sole


Per la prima volta poté osservare il sole, essere riscaldato dalla sua calda luce.
Lui il signore della notte, ora si ritrovava annientato ad osservare quel nemico giurato, che era sempre stato la cosa che di più al mondo anelava.
In precedenza piuttosto che trovare una luce che sostituisse il naturale bagliore solare, aveva preceduto privarne anche gli altri, si era creato il suo impero, un regno in cui regnava un’eterna notte e sui cui il sole non sarebbe ma stato destinato a sorgere.
Eppure anche nell’oscurità artificiale che si era creato, presto trovò un nuovo sole, la sua luce era calda e donava sorrisi anche ai volti delle prigioniere, costrette a tutto.
Proprio come un vero sole, riscaldava gli animi, proprio come con un vero sole , al suo cospetto si sentiva segretamente intimidito, cercava di distruggerlo e lo desiderava allo stesso tempo.
Ora lo salutava come un vecchio amico, rammentandosi della bambina, ora era la cortigiana più richiesta ed il sole delle altre, che ingenuamente gli disse le parole che più lo sconvolsero nella sua vita, ora finalmente poteva ammettere “che il sole brilla su di tutti” e come gli disse la piccola anche lui prima o poi sarebbe stato illuminato dalla sua splendente luce.

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