Una nuova vita - Ovvero, quando due idioti decidono di andare a convivere.

di Risa Lily Angelie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Una nuova casa. ***
Capitolo 2: *** 2. I primi ospiti. ***
Capitolo 3: *** 3. Annuncio. ***
Capitolo 4: *** 4. Invito. ***
Capitolo 5: *** 5. Viaggio. ***
Capitolo 6: *** 6. Arrivo. ***
Capitolo 7: *** 7. Dubbi. ***
Capitolo 8: *** 8. Chiarimenti. ***
Capitolo 9: *** 9. Bufera - Prima parte. ***
Capitolo 10: *** 10. Bufera - Seconda parte. ***
Capitolo 11: *** 11. Ritorno. ***
Capitolo 12: *** 12. Nuove idee. ***
Capitolo 13: *** 13. Festa a sorpresa - Prima parte. ***
Capitolo 14: *** 14. Festa a sorpresa - Seconda parte. ***



Capitolo 1
*** 1. Una nuova casa. ***


Ciao!
Innanzitutto grazie a tutti d'aver aperto questa storia, mi rendete molto felice. :)
Come scritto nell'introduzione, in questa ff parlerò di Risa e Otani, alle prese con la loro convivenza... :)






-Rosa!- Esultò Risa entrando in salone, con dei barattoli di vernice tra le mani.
-Come, scusa?- Otani s'era voltato a guardare la ragazza con espressione stupita, spegnendo la radio che trasmetteva una canzone di Umibozu.
-Rosa.- Ribadì la ragazza, poggiando i barattoli per terra.
-Scordatelo.-
-Cosa?! Ho già comprato la vernice!- Gridò la giovane, seccata.
-Io, il salone rosa, 
non lo voglio!-
Da quando avevano fatto il grande passo di andare a convivere, i ragazzi non facevano altro che litigare per i motivi più disparati: se Risa desiderava proprio 'quel tavolo' in 'quel punto', Atsushi ribatteva che 'quel tavolo' doveva essere posizionato in un 'qualsiasi altro posto'.
Il culmine, però, era giunto proprio per il colore che avrebbe assunto il muro del salone: Koizumi lo voleva rosa, Otani di un qualsiasi altro colore.
-Ti prego!- Risa giunse le mani, a mò di preghiera, e fece un'espressione disperata.
-Ti ho detto di no.- Tuonò il ragazzo -E piantala con quella faccia da cane bastonato, io non ci casco!-
-Sei un insensibile!- Sbottò la ragazza, dandogli di spalle.
Per un paio di minuti, non sentì nulla.
-Otani.- Chiamò la ragazza, voltandosi di scatto.
Il giovane era comodamente spaparanzato sulla poltrona. S'era addormentato. Era normale, del resto: aveva passato tutta la notte prima a studiare per un'esame molto importante.
"Che scemo." Pensò la ragazza, quaradandolo con attenzione. Un ciuffo di capelli ribelli gli ricadevano sugli occhi. Lei sorrise e li spostò. Si sedette sul bracciolo della poltrona.
"Certo che..." si disse, senza smettere di guardarlo "...mentre dorme, sembra un angioletto. Peccato che poi si svegli".
Il volto di Risa s'avvicino lentamente a quello del ragazzo: gli schioccò un bacio sulla fronte, poi gli soffiò nell'orecchio.
-Aaaaaaaaaaaaaah!- Urlò Otani, che dallo spavento era balzato in piedi sulla poltrona. -Ma sei pazza?!-
Risa non resistette più e scoppiò a ridere, tenendosi una mano sulla pancia, e con l'indice dell'altra lo indicava.
-Ahahahaah! Oddio! Dovresti vedere la tua faccia! Ahahahah!-
Atsushi, nel frattempo, la fissava con espressione scettica.
-Si può sapere cosa c'è di tanto divertente?- Tuonò il ragazzo, diventando completamente rosso di vergogna.
Risa s'asciugò una lacrima che le era caduta a causa delle troppe risate.
-E' che...- Iniziò a dire, ma, vista l'espressione del ragazzo, scoppiò in una risata ancora più forte e devastante.
-Smettila!!!- Il giovane urlò così forte che la ragazza si spaventò.
-Uff!- Borbottò questa, ricomponendosi.
Rimaserò così, fermi, per qualche minuto.
-Potresti anche scendere dalla poltrona, ora.- Commentò Risa, inarcando un sopracciglio.
L'interpellato assunse un tono di superiorità.
-Sono più alto di te.-
-Ma per favore!- Risa si portò una mano alla fronte, sospirando seccamente.
-Scendi, dai.-
-No.-
-E perchè?-
-Perchè tu vuoi dipingere la casa di rosa!-
-E tu saresti capace di rimandere lassù per sempre, nel caso io la dipingessi di quel colore?-
il ragazzo annuì.
-E non scenderesti per nessunissima ragione?-
-Uhm-uhm.-
-Bene.- La ragazza fece un sorrisetto furbo.
Aprì il barattolo di vernice, ci intinse un pennello, e si fermò ad un paio di centimentri dal muro.
-Vado avanti?-
Atsushi non rispose, e deglutì.
La ragazza poggiò delicatamente il pennello sul muro.
-Nooo!-
Risa si fermò.
-Hai detto qualcosa, caro?-
-Koizumi, io ti ammazzo!-
Otani saltò giù dalla poltrona, e l'interpellata lasciò cadere il pennello.
-Se riesci a prendermi, ovviamente.-
La ragazza cominciò a correre, inseguita dal giovane.
-Fermati!- Urlava lui.
-Mai!- Ribatteva lei.
-Dai, no! Le scale no!- Si lamentò Otani, vedendo che la fidanzata cominciava a percorrerle.
-Oh, sì! Le scale sì!- Disse lei, voltandosi a guardare il ragazzo -Sicuro di volermi ancora inseguire?-
Lui fece un sorriso di sfida. -Non mi arrendo.-
I due corsero per le scale, ridendo, scherzando, rincorrendosi.
Dopo aver pensato d'averlo seminato, Risa decise di rifugiarsi in camera da letto.
Tirò la porta, per aprirla.
"Non si apre!" Pensò seccata "Maledetta porta infernale".
-Presa.-
La giovane si voltò di scatto, e si trovò con le spalle contro la porta.
-E così, il piccolo uomo sconfisse l'alta donna.-
Otani sorrise e poggiò entrambi i palmi delle mani sulla porta.
-In trappola.- Sussurrò soddisfatto.
-La po-po-porta...- Biascicò lei, mentre le gote s'imporporavano d'imbarazzo -Non si a-apre.-
-Come?- Chiese il ragazzo, stupito.
-Guarda.- Lei la tirò di nuovo verso di sè, ma la porta non si apriva.
-E' ovvio che non si apra, scema.- Borbottò lui -Devi aprirla nell'altro verso.-
-Eh?-
-Devi spingerla.-
-Oh!- Lei spinse e la porta, effettivamente, s'aprì.
-Mi dà piuttosto sui nervi il tuo tono da 'maestrino'.- Farfugliò lei, oramai completamente rossa.
-Beh, cara, se sono un insegnante, non è colpa mia.- Rispose lui, con un sorrisetto che Risa giudicò odioso.
-Tecnicamente...- Ribattè lei -Non lo sei ancora a tutti gli effetti.-
-Che precisina!-
Risa entrò in camera da letto e si perse nei suoi pensieri.
-Problemi?- Chiese incuriosito il ragazzo, osservando lo sguardo perso che aveva la fidanzata.
-Che?-
-A cosa stai pensando?-
Mentre Risa cencava di riordinare le idee, Atsushi s'avvicinò alla grande finestra, che dava sulla città.
-Koizumi?-
L'interpellata si risvegliò dal suo momento di trance.
-Mi stavi dicendo...?-
-Oh, sì!- Lei tacque un attimo -Ho pensato... Che ne diresti di dipingere la nostra camera di rosa? Ti prego?-
-Ma tu sei completamente andata! Io non ci voglio dormire in una camera rosa!-
-C'è una camera che posso dipingere di rosa?-
-La cucina?-
-Sei proprio un maschilista, tu! La cucina. La cucina è roba da donne, il rosa è un colore da donne, uguale: La cucina rosa! Sa che ti dico?Scordatelo!-
Detto questo, Risa si voltò, con tutta l'intenzione di andarsene da quella stanza.
-Idiota!- Urlò.
-Koizumi...- Chiamò Atsushi.
La ragazza si fermò con una mano sulla maniglia, incerta se andarsene, fargli una bella sfuriata, oppure chiederglli scusa per il suo atteggiamento un pochino isterico.
-Uhm!- Grugnì, senza girarsi.
-Risa, scusami. Davvero, non volevo litigare. Insomma, la verità è che io ci tengo troppo che la nostra vita insieme sia... Perfetta.-
"Nostra vita insieme? Perfetta?" Pensò la ragazza. "Scusa? Da quando Otani Atsushi parla in questo modo?!"
-O-Otani...- Sussurrò lei, voltandosi lentamente. Si trovò a pochi centimetri il ragazzo.
Le gambe di Risa cedettero improvvisamente, e lei si ritrovò seduta per terra senza capire come aveva fatto.
-Tutto okay?- domando il giovane, chinandosi un poco.
-Sìsì, tutto..- Koizumi non finì la frase perchè si ritrovò le labbra occupate a baciare quelle del fidanzato.
 -... Apposto- Finì la ragazza, quando si staccarono.
-Bene.- Disse lui, tirandosi su e porgendo la mano alla ragazza, per aiutarla ad alzarsi.
-Otani?- Chiamò Risa, appena fu in piedi.
-Sì?-
-Ti amo.-
-Ma cosa dici?! Puoi uscirtene così?!-
-Scusami, mi sembrava il momento adatto!- 
Atsushi si portò una mano alla tempia, scuotendo il capo esasperato.
-E tu non mi dici nulla?- Chiese Risa, mentre uscivano dalla stanza.
-Koizumi, tu lo sai cosa provo per te, prchè ripetertelo ogni due minuti come fai tu?- Domandò spazientito il ragazzo.
-Beh, ogni tanto è carino sentirselo dire.- Farfugliò lei, prendendo a scendere le scale.
-Ti amo. Contenta, ora? -
-No.-
-Ma come?- Gridò Otani -Io te l'ho detto!-
-Sì, ma l'hai detto per porre fine a qesta conversazione, per te troppo imbarazzante.- Ribattè la giovane, sogghignando.
-E quando dovrei dirtelo, scusa?-
-Quando meno me lo aspetto.-
-Sarà così. Giuro.-
In realtà, a Risa non importava granchè il sentirselo dire; loro lo sapevano, e questo bastava.
Ma, diciamocelo, si divertiva a farlo impazzire.
-Comunque, la camera da letto sarà rosa!-
-Come?!-
E ripresero a litigare.
In fondo, però, questo era il loro modo di amarsi.





Ciao di nuovo!
Innanzitutto ringrazio tutti coloro che sono arrivati alla fine del capitolo, vi ringrazio tanto! *-*
Ora, onestamente, questo capitolo mi sembra piuttosto stupido, ma ho fatto una faticaccia a scriverlo, quindi ora lo posto lo stesso. u.ù
Bene, ad ogni modo vi ringrazio ancora tanto, e ringrazio già anticipatamente tutti coloro che recensiranno quest'obbrobrio di capitolo. :)
Baci, e alla prossima! :)

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Capitolo 2
*** 2. I primi ospiti. ***


Ciao a tutti! :D
Allora, ringrazio tutti coloro che hanno recensito e chi ha semplicemente letto! *-*
Un bacione, e a voi il secondo capitolo! :D





-Otanii!- Chiamò un'alta ragazza, dai capelli fermati da una matita e la testa infilata nell'armadio.
-Otani!!-
-Che c'è?- In camera da letto entrò un ragazzo più basso di colei che l'aveva chiamato. Aveva un paio di libri sottobraccio.
-Oggi vengono Nobu e Nakao.- Annunciò la giovane, voltandosi a guardare il nuovo venuto.
-Come? Io devo studiare!- Ribattè il più basso, seccato.
-Studierai dopo. Dai, è da tanto tempo che non li vediamo!-
Atsushi sbuffò.
-E a che ora sarebbero qui?-
-Uhm...- Risa guardò l'orologio -Tra circa due ore.-
-D'accordo, a dopo.-
-A dopo- Salutò lei, riprendendo a guardare i vestiti.
 -Otani?- Chiamò, quando il ragazzo stava per uscire.
-Cosa vuoi?!-
-Quale vestito mi sta meglio?- Chiese la ragazza, porgendogliene un paio.
-Ma che ne so io? Sei tu l'esperta in argomento, scegli tu! E lasciami studiare!-
-Forse un pantalone è meglio...- Osservò Risa, ignorando le proteste del fidanzato.
-Ti consiglio di vestirti normalmente.-
-Forse hai ragione...- Farfugliò la ragazza, riponendo i due abiti nell'armadio.
-Certo che ho ragione! Io vado, a dopo.-
Stava per andarsene, ma Koizumi l'afferrò per il colletto.
-Fermofermofermo! Che ti metti, tu?-
-Come che mi metto? Quello che capita. Anzi, resto così!-
-Cosa?! Almeno una sistematina ai capelli!- Ribattè la donna, togliendo la fascia che teneva sollevata la frangetta del ragazzo.
-Ferma!-
-Ah-ah! Troppo tardi. Datti una ripulita! Pettinati i capelli, lavati i denti, sciacquati la faccia, su!-
-Oddio, sembri mia madre!-
-Avanti, Acchan!- Ribadì Koizumi, chiamandolo col nomignolo utilizzato sempre dalla madre, che però il giovane detestava.
-Ah-ah-ah. Molto spiritosa- Borbottò lui, dirigendosi verso la porta del bagno.

Dindon! Il citofono suonò.
-Uhm... Cinque minuti- Farfugliò Risa, rigirandosi nel letto.
Dindon!
-Ma che ore... - Koizumi afferrò la sveglia lì vicino -Aaah! Sono già qui!- La ragazza saltò giù dal materasso: aveva detto al fidanzato di svegliarla mezz'oretta prima che arrivassero, e invece?
-Otaniii!- Chiamò la giovane.
Dietro di sè, un fruscio di coperte.
-Uhm... Dai, Risa, due minutini solo...- Bofonchiò il ragazzo.
-Otani Atsushi, alzati subito da questo stramaledettissimo letto!- Gridò questa, privando il fidanzato del caldo delle coperte.
-Ma sei pazza?-
-Alzati, sono qui!-
Stavolta fu lui a balzare giù dal letto.
Dindon!
-Arriviamo!- Urlò Risa.
-Dove ho messo le scarpe? (*)- Si chiedeva Otani, guardando sotto il letto.
-Mi devo truccare!- Risa si rifugiò in bagno, alla disperata ricerca di una matita nera.
'Disperata' perchè il bagno dei due era un completo, totale disastro. Era assolutamente senza alcun filo logico, quindi era normale trovare nel beauty-case di Koizumi il dopobarba di Atsushi, e lì dove ci si aspetta di trovare le medicine, probabilmente si troveranno i profumi della ragazza.
Insomma, quel bagno era un inferno, dentro il quale Risa brancolava alla ricerca della sua matita.
-Risa, hai visto le mie scarpe?-
-Sono sotto la scrivania, mi pare...-
Dindon!
-Stiamo arrivando!- I due scesero le scale.
Dindondindondindondindon!
-Un attimo!- Urlò Risa, che era inciampata.
Dindon!
-Apettate!- Sbraitò Otani.
Dindon!
La porta s'aprì.
-Che stavate combinando, voi due?- Chiese Nobu, con un sorriso malizioso.
-Niente! -
-Sicuri, eh?-
-Nobu, li stai mettendo in imbarazzo.- Farfugliò Nakao all'orecchio della fidanzata, la quale, senza perdere la sua espressione piena di malizia, chiese scusa.
-Volete entrare?- Domandò Risa, riprendendo il controllo della situazione.
-Maddai?- Borbottò ironicamente Otani, che , per punizione, si beccò uno scappellotto dalla fidanzata.
-Ooooh, che bella casa!- Si complimentò Nobu, entrando.
-Avrei voluto dipingere il salone di rosa, ma questo Nano non me l'ha permesso.-
-Nano, a chi, eh?- Sbottò Otani.
-A te, Nano!-
-Ma brutta Gigante...-
-Ahaahahaahaahahaah!- Nobu e Nakao scoppiarono a ridere.
-Ma guardali... Ahahaahaahahaah!- Farfugliò Nakao.
-Sono ridicolissimi, Nakauccio!- Rise Nobu.
Risa e Otani si fissarono per qualche momento, poi si fecero l'occhiolino ed iniziarono di nuovo.
-Oh, guarda, Nakauccio, sono simpaticissimi!- Otani imitò Nobu.
-Ma guardali, come sono divertenti!- Risa, invece, imitava Nakao.
-Ok, basta, potete smetterla.- Sbottò la biondina.
Stavolta furono gli imitatori a scoppiare a ridere.
-Ahahaahaahah! Dovreste vedere le vostre facce!-
Risa s'asciugò la solita lacrimuccia che le usciva quando rideva troppo.
-Volete un thè?- Domandò, sforzandosi di non ridere.
-Se questo ti farà smettere di ridere, sì, volentieri!-
Così, i quattro si misero a parlare del più e del meno, come al liceo.
-Che ne dite di una partitina a 'Monopoli'?- Chiese Risa, sorridendo.
-Certo!-
Passarono tutto il pomeriggio a giocare.

-Oh, è già ora di cena!- Considerò Koizumi, guardando l'orologio.
-Uao, come vola il tempo!- borbottò serfico Nakao.
-Che ne dite di fermarvi a cena?- Domandò la padrona di casa.
-Se non è un disturbo...-
-Assolutamente no!- Detto questo, Risa s'alzò e andò in cucina.
- Aspettami! - La biondina s'accodò all'amica, e lasciò i due uomini soli.
-Come va fra te e Otani?- Chiese Nobu, appena giunta in cucina.
-Perchè, come dovrebbe andare?-
-Sai com'è, ora voi convivete e...-
-Cosa stai insinuando, Nobuko?-
-No, no, niente, è solo che...-
Dall'altra stanza, giunse l'urlo di Otani.
-CHE COSA?! -
-Sssh! Abbassa la voce!- Lo rimproverò Nakao.
-Ma che stanno dicendo?- Chiese Risa all'amica.
-Niente! Cioè... Non credo...- Nobù si morse la lingua.
Koizumi la prese per un braccio e la trascinò in salone.
-Ora- Disse, facendo prendere posto a Nakao e a Nobu -Ci spiegate per filo e per segno cosa state architettando alle spalle mie e di Otani!-
-Lo so io.- Farfugliò questo.
-Cosa?-
-Loro... Beh, loro stanno programmando di farci sposare.-
A quelle parole, Risa barcollò e scivolò a terra. Svenne.
-Koizumi!- Chiamò Atsushi, chinandosi su di lei.
-Oh mio Dio, è svenuta!- Urlò Nobu.
-Maddai? Guarda, non l'avevo mica notato. Sai, ultimamente Risa non fa che cadere per terra priva di sensi!- Rispose seccato Otani.
-Ehi, stai calmo! Forse è meglio chiamare l'ambulanza!- Considerò Nakao, afferrando la cornetta del telefono.
-L'ambulanza mi sembra un pochino eccessiva, non trovate?- Chiese Risa, con un filo di voce.
-Mamma mia, mi hai fatto prendere un accidente! Non farlo mai più!- La sgridò Otani.
-Come se potessi...- Risa rimane con la frase a metà, perchè il fidanzato l'abbracciò talmente forte da toglierle il fiato.
-Koizumi?- Chiamò lui. La sua voce era un sussurro.
-Uhm?-
-Ti amo. Lo sai, vero?- Le bisbigliò nell'orecchio.
La ragazza si sentì la più felice del mondo.
-Lo so. Anch'io ti amo.- Rispose lei, sorridendo.
-Oooooh, ma che carini!- Dissero in coro Nobu e Nakao, sorridendo complici.
-Avete finito, voi?- Sbottò Atsushi, alzandosi di scatto.
-Quando finirete voi, cari miei!-
-Fuori di qui! Ora!-
-Otani, dopotutto sono ospiti- Farfugliò Risa, alzandosi in piedi anch'essa.
-Già, siamo ospiti!- Cinguettò Nakao.
-Grrr!-
La serata finì tra le risate.

-Oh, mamma!- Risa spalancò gli occhi e si mise a sedere.
-Ehi, Koizumi, incubi?- Anche il fidanzato si mise seduto, e rimase ad osservarla per qualche istante: il respiro affannato, gli occhi spalancati e fissi sul nulla, tutta sudata e con una mano sul cuore.
La ragazza scosse il capo, convinta.
-Allora cosa c'è?- Chiese lui, accendendo l'abat-jour.
-C'è che...- Lei roteò gli occhi e li piantò su Otani - C'è che devo! - Non aggiunse altro, ma saltò giù dal letto e corse in bagno.
Per alcuni minuti, Atsushi non udì alcun suono.
-Risa?-
Si sentì il rumore dello sciacquone, e l'interpellata s'affacciò timidamente.
-Cos'è che dovevi?- Chiese lui, con sguardo indagatore.
-Non ti schifare.-
-Non mi schifo.-
-Dare di stomaco.- Farfugliò lei, tenendo lo sguardo basso.
Otani sorrise.
-Dai, vieni qui.- Le disse, dando della piccole pacche al materasso.
Koizumi s'avvicinò lentamente, senza però avere il coraggio di guardare negli occhi il ragazzo.
-Koizumi...- Disse Otani, appena questa si sedette.
Lei posò un dito sulle labbra del giovane.
-Ssh! Non dire nulla.- Sussurrò dolcemente. -Buonanotte, Acchan.- Salutò, prima di girarsi e dando così le spalle ad Atsushi.
Per la prima volta in tutta la sua vita, quel soprannome affibiatogli dalla madre, al ragazzo non parve poi così orribile.
-Buonanotte, Risa.- Rispose lui, per poi spegnere la luce e infilarsi tra le coperte.

 





Ciao!
Allora, capitolo pessimo, striminzito, e il bello è che ci lavoro da due giorni! D:
(*) In Giappone le persone non indossano le scarpe in casa, ma perdonatemi questa piccola 'deviazione'. u.ù
Allora, nient'altro da dire, mi sembra...
Ah, sì!
Essendo un capitolo osceno e da censurare, siate buoni con le recensioni! D:
Ora vi saluto!
Un bacione! :)
*Schiva abilmente i pomodori lanciati da lettori schifati dal capitolo*

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Capitolo 3
*** 3. Annuncio. ***


*Entra in scena*
Ciao!
*prende ombrello e attende i pomodori*
Allora *parla da dietro l'ombrello* popolo!
Benebenebene, da quanto tempo è che non aggiorno? Decisamente troppo. 
Quindi... Bene, lascio perdere quello che stavo dicendo (cosa stavo dicendo?) e vi lascio il capitolo.
Ciao!^^



Risa camminava per le strade del centro, assorta nei suoi pensieri, come ultimamente le capitava: pensava ad Otani, alla loro convivenza, e anche alla notte precedente (*). Al ricordo, un brivido le scese lungo le schiena.
D'un tratto la voce di Umibozu l'avvisò di aver ricevuto un messaggio: era Nobu.
"Oggi shopping, e non si discute! Tra mezz'ora al nuovo negozio. Sii puntuale e non mancare! Nobu :3"
La ragazza sorrise.

-Ehi, Risa!-
-Ciao Nobu!-
-Come sei pallida, va tutto bene?-
-Non molto. Ieri ho...-
-Vomitato.- Terminò la frase la biondina.
-Veramente stavo per dire "dare di stomaco", ma... Aspetta, tu come fai a saperlo?-
"Colpita e affondata." Penso Nobu, facendo un sorriso nervoso.
Nobu ripensò alla telefonata di quella mattina: Otani le era apparso molto preoccupato, e le aveva anche chiesto di non farne parola con Risa, per nessunissima ragione. E invece...
-Perchè... Ehm, lascia stare.- Farfugliò la bionda, trascinando Risa all'interno di un negozio.
-Ma io voglio sapere per...-
-Risa, non te lo dico, è inutile che insisti.- 
-Uffa.- Sbuffò questa, incrociando le braccia e assumendo l'espressione di una bambina capricciosa.
Nobu scoppiò a ridere per l'espressione dell'amica.
-Dai, aiutami! Mi sta meglio questo vestitino rosso o questo bianco?- Chiese la biondina, mostrando a Koizumi due abiti.
-Quello rosso.- Grugnì seccata l'interpellata.

Nel frattempo, dall'altra parte della città, un giovane uomo che non raggiungeva un metro e sessanta, stava camminando, piuttosto pensieroso.
-Ehi, Otani!- Sentendosi chiamare, il ragazzo si voltò.
-Nakao, eccoti!- Disse lui, avvicinandosi all'amico. -Il tuo messaggio mi ha quasi spaventato.-
-Sì, Otani, lo so, ti chiedo scusa. Ma devi aiutarmi-
-Spara.- Otani si stava cominciando ad impensierire.
-Voglio chiedere a Nobu di sposarmi.- Annunciò Nakao, arrossendo un pò.
-Uao, è una splendida notizia! Quando hai intenzione di chiederglielo?-
-Domani sera...-
-Bene, auguri... Un attimo, e io a che ti servo?- Chiese Atsushi, guardando perplesso l'amico.
-Ad aiutarmi a scegliere l'anello.-
-Oh, fantastico! Allora, vogliamo andare?-

-Koizumi, sono a casa!- Annunciò Otani, chiudendo la porta.
Dal piano di sopra si sentì un tonfo. Dei passi.
Una Risa in accapatoio fece capolino in cima alla scale.
-Ehi, Otani, dove sei stato?- Chiese Koizumi con noncuranza.
-Segreto.- Rispose lui, mettendo la giacca sull'attaccapanni.
-Come "segreto"?-
-Non posso dirtelo, è un vero e proprio segreto.-
-Oh, eddai, terrò la bocca sigillata.-
-Non insistere.-
-Antipatico.-

-Dimmelo.-
Stavano pranzando, e da quando Koizumi s'era messa a sedere aveva cercato di estorcere una qualsiasi informazione al fidanzato.
-No.- Otani guardò la ragazza seduta di fronte a lui.
-Dimmelo.- Risa lo fissò con occhiata di fuoco.
-Non posso.- Rispose Atsushi, bevendo un bicchier d'acqua. 
-E perchè?-
-L'ho promesso.-
-A chi, di grazia?-
-A Nakao.-
-Oh, c'entra Nakao?- Risa si portò un grissino alla bocca -Che ha combinato?-
-Nulla di brutto.-
-E allora perchè non me lo vuoi dire?-
-Perchè è un segreto.-
-Oh, avanti.-
-No.-
-Dai.-
-No.-
-Per favore.-
-Non insistere.-
-Invece insisto.-
-Quanto sei curiosa.-
-Come sei perspicace.-
-Eh, lo so. Intelligenza fuori dlala norma, ma che vuoi farci.-
-Eddai, dimmelo. Ti preeego!-
-Okok.- Otani fece segno di resa -Ma Nobu non dovrà saperne niente fino a domani sera.-
Risa fece un gran sorriso e gli occhi le luccicarono.
-Nakao ha intenzione di chiedere a Nobu di sposarlo.-
Risa cacciò un urlo.
-Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah, come sono contenta per loro! Ora li chiam...-
Un'occhiataccia lanciata dal ragazzo freddò l'entusiasmo di Koizumi.
-Ehm...- Risa si ricompose.
I due finirono di mangiare il pranzo in silenzio.
-Come procedono gli studi?- Chiese imbarazzata Risa, iniziando a sparecchiare.
-Hmm. Bene.- Farfugliò l'interpellato facendo spallucce e passando il suo piatto alla ragazza -Tra tre giorni ho l'esame.-
-Sono sicura che andrà bene.- Risa sciacquò i piatti.
-Lo spero.-
Risa infilò i piatti nella lavastoviglie.
-E ora, che si fa?- Chiese, avviandola.
-Hmm- Otani la cinse da dietro. -Io una qualche idea ce l'avrei.-
Koizumi rise, più imbarazzata che maliziosa -Oh? Sentiamo, che idea?- Disse, voltandosi a guardarlo.
-Prova ad indovinare.-
-Fammici pensare... Origami? Monopoli? Una passeggiata? Un riposino?-
-Devo proprio dirtelo io?-
Risa arrossì un pò. -Lascia fare, ho capito.-
-Allora...- Disse Otani, prendendole la mano -Andiamo?-
-Dove?-
-Quanto sei tonta.- Atsushi scosse esasperato la testa.
-Ah, ammettilo, non puoi vivere senza la mia tontaggine.-
Risa cominciò ad avviarsi verso la camera da letto.
-Non crederti così importante.- Grugnì lui, seguendola.
-Oh, così mi offendi!- Risa si portò una mano alla fronte, con aria teatrale.
I due scoppiarono a ridere.
"Ti amo, Otani"

Atsushi aprì gli occhi. Si sedette e si guardò intorno un pò spaesato. I suoi vestiti e quelli di Risa sparsi per terra lo riportarono alla realtà.
Sorrise.
Lanciò un'occhiata distratta all'esile figura stesa accanto a lui. Ancora dormiva.
Atsushi rimase a guardarla per qualche minuto, stupito da quanta dolcezza riuscisse a suscitargli il viso di Risa addormentato.
Il ragazzo la sfiorò appena per toglierle un ciuffo di capelli dlala fronte, che lei aprì i grandi occhi scuri e lo guardò.
-Bensvegliata.- Fece lui.
Risa farfugliò qualcosa di simile ad un saluto e si mise a sedere.
-Tu mi stavi guardando nel sonno?- Domandò lei, Tenendo ben stretta a sè il lenzuolo.
Otani arrossì di colpo.
-Stai bene? Hai assunto una colorazione... Rossa-
-Fa-fa... Caldo.- Sì giustificò Otani borbottando e cominciando a sventolare le braccia.
-Mah.- Risa si alzò dal letto portandosi dietro il lenzuolo. -Io vado in bagno.-
Appena Koizumi uscì dalla camera, Otani si gettò all'indietro, a peso morto.
Guardò il soffitto per qualche momento.
Dal bagno, intanto, iniziarono a sentirsi dei rumori.
-Koizumi?-
-Sì?-
-Ti fai una doccia? Un'altra?-
-Ah-ah.-
Dopo qualche minuto, Otani iniziò a sentire la voce di RIsa. Stava canticchiando.
"La solita", pensò il ragazzo, alzandosi dal letto.
Acchiappò al volo un paio di pantaloni e si sedette dal lato di Koizumi.
Dal bagno, dei rumori.
-Otani?- Chiamò Risa, entrando in camera con l'accappatoio e i capelli raccolti da un asciugamano. -Poi usciamo a fare una passeggiata?-
-Eh?- Atsushi rimase a guardare la fidanzata per qualche minuto buono senza riuscire a dire nulla.
-Acchan, ci sei?-
-Eh? Oh, sì. E non chiamarmi Acchan!-
Risa prese la biancheria e gualcosa per vestirsi.
-Oh, scusami, Acchan, non era mia intenzione!- Koizumi assunse una falsa aria dispiaciuta.
-Grr, se ti prendo!-
-Koizumi fece una risatina, e appena Atsushi fece uno scatto verso di lei, la ragazza si rintanò in bagno.
Ne riuscì qualche minuto dopo, vestita.
Di fronte a lei, Otani la fissava a braccia conserte.
-Che c'è?-
Otani fece spallucce.
-Ah, beh.- Risa fece un passo ed inciampò nei suoi stessi piedi, finendo propio addosso al fidanzato.
-Ahio, che botta.- Si lamentò lei.
-Oltre che essere alta sei anche pesante! -
-Pesante a chi, brutto nanerottolo?- Sbottò Risa, alzandosi di colpo.
-A te, gigantessa!- RIbattè Otani, alzandosi anch'esso.
-Ma piantala, nano da giardino!-
-Ma piantala tu, sottospecie di grattacielo!-
-Grr, brutto tappo, vado a prendere il cavatappi!-
-Tz, almeno non sono grosso quanto un cavallo!-
-Io? A chi hai dato del cavallo?!?-
-Dimmi, dov'è la sella?-
-Stupido ottavo nano dei sette nani!-
-Sei proprio stupida!-
-Brutto citrullo!-
-Sei l'unica al mondo che dice "citrullo"!-
-Lo so, ma la parola ti caratterizza!-
-Scema!-
-Idiota!-
I due rimasero a guardarsi con aria di sfida.
Poi scoppiarono a ridere.
-Ahahahahah! Sei unico nel tuo genere!-
-E tu sei unica e basta.-
Risa smise all'istante di ridere.
Otani la fissò con l'aria più seria del mondo, dopodichè sorrise. Il sorriso si trasformò ben presto in una risata.
-Dovresti vedere la tua faccia!-
-Ti ho mai detto che sei un idiota?-
-Sì, ma in fondo ti piace il mio essere idiota.-
-Non credi di starti montando un pò troppo la testa?-
-Io? Nah-
"Ti amo, Risa."

-Nobu?-
-Sì, Nakao?-
Il ragazzo si inginocchio di fronte alla ragazza e tirò fuori dalla tasca una scatolina rosa.
-Vuoi sposarmi?- Chiese lui, aprendo la scatola e mostrando così un anello d'oro bianco e con incastonati degli smeraldi.
Nobu sorrise con dolcezza, e, mentre una lacrima le rigava il viso, rispose.
-Sì.-





Benebene, allora, cos'è questo? Rispondo io: una cacca çwç
Ecco qui, ho rovinato tutto. Questo capitolo non mi convince un granchè, ma vabbè çwç
Ora vado, prima che...
*Folla infuriata: Eccola, è lì, prendetela!*
Uaaah, troppo tardi! D: *si nasconde*
(*) è riferito al capitolo precedente U.U
Ciao! :)
PS: Questo capitolo è un pò OOC, temo. Il prossimo sarà OC, promesso çwç

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Capitolo 4
*** 4. Invito. ***


No, non è uno scherzo :')
Ci si vede giù :3









-Otani, c'è posta!- Esclamò Risa entrando in casa, con in una mano due buste della spesa, nell'altra la vorsa e la posta e, tenute saldamente tra i denti, le chiavi di casa.
-Eh, posta?- Domandò il ragazzo seccato, raggiungendo la fidanzata. -Scommetto altre bollette.-
Così dicendo, Atsushi tolse dalle mani di Risa la posta.
-Bolletta, bolletta, bolletta... Ehi!-
Koizumi sputò le chiavi a terra e cominciò a sbraitare chiaramente innervosita.
-Sai, una mano mi farebbe anche comodo, eh?!-
Otani la ignorò completamente e si occupò di una busta giallo pallido. Lanciò a terra le bollette, facendo accrescere ancora di più l'ira della fidanzata, e si occupò di aprire la lettera.
-E' arrivato!-
-Cosa?- sbuffò Koizumi.
-L'invito al matrimonio di Nob...-
-Aaaaaaaaaaaaaaaah!- Risa lasciò cadere tutto a terra e si fiondò su Otani. O meglio, sulla lettera. -Che bello! C'è scritto il giorno?-
-Certo che c'è scritto, scema. E' un invito.-
Risa strappò dalle mani del ragazzo la lettera e cominciò a girovagare per casa.
-Hmm... Il matrimonio è fra tre mesi. Il tempo di decidere cosa mettermi ce l'ho.- Koizumi continuava a pensare ad alta voce, mentre Otani si caricò le buste e la borsa.
-Ko... Koizumi?-
Risa guardò il fidanzato.
-Una mano...- Supplicò questo.
La ragazza gli porse la mano destra con un sorriso sarcastico.
-Dai, Risa, aiutami!-
-Tu mi hai fatto restare secoli con queste buste in mano, ora tocca a te!- Argomentò Koizumi, incrociando le braccoa e lanciando uno sguardo freddo al ragazzo.
-Sei cattiva.- Sbuffò lui, poggiando la spesa in cucina.
-Grazie.- Cinguettò lei, sfoderando un sorriso -Lo prendo come un complimento.-
-Fai male.-
-Lo so.-


-Ragazze, vi ho portate qui per chidervi una cosa.-
-Dicci tutto.-
Nobu bevve un sorso della bevanda nel suo bicchiere.
-Volevo chiedervi se potreste farmi da testimoni.-
Risa urlò un "Sì!" e corse ad abbracciare l'amica - incurante degli sguardi perplessi delle altre persone all'interno del bar -, mentre la timida Chiharu fece un sorriso ed annuì.
-Grazie ragazze.- Sussurrò Nobuko -Significa molto per me.-
Le tre amiche tornarono in silenzio a bere le loro rispettive bibite.
-Risa?-
-Eh?-
-Sei la prossima.- Commentò la futura sposa con un po' di malizia.
-Eh?!-
-Oh, avanti, i prossimi sposini sarete certamente tu ed Otani!-
Risa sputò l'acqua che stava bevendo.
-EH?! Ma... Ma... Ma... No.- Balbettò poi.
-E perchè?-
-Perchè...- Nobu la osservò incuriosita. -Perchè sì.- Risa arrossì e per darsi un contegno bevve la sua bibita dalla cannuccia.
-Oh, avanti!- Esclamò la biondina -Immaginati la scena!-
Nella mente di Koizumi, una scena agghiacciante: lei, vestita da uomo e con una coda bassa, impaziente all'altare, ed Otani vestito da sposa, con tanto di velo e bouquet.
-No!- Tuonò la ragazza allibita, battendo un pugno sul tavbolo.
-Risa...?-
-No, no, no! Io da uomo non mi ci vesto!-
-Ma Risa...-
-Eh?- Koizumi si calmò di colpo.
-Cosa stai dicendo?-Chiese Nobu, indecisa se essere divertita o preoccupata per l'amica.
Koizumi si limitò a farfugliare qualcosa e si attaccò nuovamente alla cannuccia.
Nobuko e Chiharu su guardarono facendo spallucce.


-Risa?-
-Hmm?-
Erano seduti sul divano, ed entrambi guardavano la televisione, ma ognuno perso nei propri pensieri.
-A che pensi?- Domandò Otani, poggiando la schiena allo schienale.
Risa lo seguì. -A... Niente.-
-Dai Koizumi, ti conosco troppo bene, so quando c'è qualcosa che non va.-
-Ecco, pensavo...- Disse Risa, facendo appello a tutto il suo coraggio. -Un giorno, noi due ci sposeremo?-
Otani balzò su come una molla.
-Ma che razza di domanda è?!-
La ragazza fece spallucce.
-Una domanda come un'altra. Perchè non mi rispondi?-
-Perchè me lo chiedi?- Balbettò Atsushi, rosso di imbarazzo.
-Ultimamente si parla solo di matrimoni- Confessò Risa -E c'è Nobu che mi mette pressione, e...-
Otani la bloccò.
-Koizumi, ascolta; per noi c'è tempo. Ci abbiamo messo tre anni per fidanzarci...-
-Quella non è stata certo colpa mia, ti pare?- Commentò la ragazza.
-L-lo so...- Borbottò Otani imbarazzato -Non che tu sia stata molto chiara a quei tempi.- Disse quindi per difendersi.
-Come?!- Sbottò Risa inviperita. -Più che dirtelo in faccia, che deve fare una povera ragazza per dichiararsi, illuminami!-
Otani ci pensò su per un attimo.
-Cosa stai facendo?! Ci stai pensando?!- Risa sembrava isterica. 
Otani si limitò a farle un sorriso.
-Beh, ero un idiota.- Si giustificò.
-Quella era una cosa risaputa, fidati.-
-Davvero molto divertente Koizumi, davvero.-
Lei scoppiò a ridere.
-Che ci trovi di tanto divertente, scusa?- Urlò Atsushi.
-Tu sei divertente!- Rispose Koizumi con slancio. -Ora vieni qui.- Rise lei, tirandolo per un braccio.
-Aiuto!- Si dimenò lui. -Una Gigantessa mi sta molestando!-
-Oh, mi sembrava di aver sentito qualcuno...- Ribattè Risa -Mah, sarà che alla mi altezza è difficile vedere i puffi.-
-KOIZUMI! Ora te la faccio vedere io!- 
E ripresero a litigare e giocare, come al loro solito.


-Sei bellissima Nobu!- Si complimentò Koizumi, ammirando l'amica.
La biondina si rimirò allo specchio nel suo bellissimo abito da sposa.
-Trovi?-
-Decisamente sì.- Annuì Risa, andandole vicino.
-Vorrei avere il tuo fisico.- Borbottò Nobuko guardando Risa allo specchio.
-Sì, e tu dammi la tua altezza.- Ribattè la ragazza.
-Hahaha, facciamo cambio?- Rise la bionda.
-Quando vuoi.- Rispose Koizumi, dandole un'amichevole pacca sulla spalla. -Ora muoviti!-


-Era bellissima!-
-Ah?-
Risa ed Otani stavano cenando; la ragazza stava spiegando con enfasi al fidanzato, fin nei dettagli, l'abito da sposa dell'amica.
-E' un bell'abito bianco, lungo fino ai piedi. E' pieno zeppo di pizzi e merletti, Nobu sta benissimo. Porterà i capelli a chignon, e anche il velo con la coroncina, e...-
-Risa?-
-Hmm?-
-Non ti pare di esagerare?-
La ragazza si tappò la bocca. Per qualche momento ci fu un silenzio perfetto; poi Otani si alzò in piedi.
-Dove vai?- Chiese Koizumi incuriosita.
-Aspetta.- Rispose lui.
Il ragazzo si frugò nelle tasche dei pantaloni.
-Qui non c'è.- Biascicò.
-Cosa?-
Atsushi non rispose, uscì dalla cucina e corse a guardare nelle tasche della giacca.
-Ma dov'è?!-
-Cosa?!-
-Uffa!- Piagnucolò il ragazzo. Dopo qualche minuto di silenzio.
-Eccoli!-
-Ma che cosa?!- Sbottò Koizumi.
-Questi.- Rispose Atsushi, tornando in cucina con aria trionfante e sventolando due depliant.
-Cosa sono?-
-Ma sei cieca? Dei depliant.-
-Fin lì c'ero arrivata anche da sola, scemo.- Sbottà la ragazza. -Fammi vedere.- Così dicendo, strappò dalle mani di Otani i bliglietti incriminati. Li guardò per qualche secondo, poi cacciò un urlo.
-Aaaaaaaaah!- Risa lanciò in aria i depliant e abbracciò Otani, sollevandolo da terra.
-Hey, mettimi giù!- Sbottò inviperito il ragazzo, cercando di liberarsi dalla stretta della fidanzata.
La quale, però, perve non sentirlo.
-Oddio, che bello!- Esclamò Risa urlando, incurante delle proteste del fidanzato.
-Mettimi giù!- Esclamò con più enfasi il ragazzo.
Koizumi mollò all'istante la presa, e Otani cadde a terra.
-Ahio.-
-Andremo in montagna!- Esultò Risa. -Una settimana! Solo tu, io...- Koizumi delirava.
-E Nobu, Nakao, Suzuki e Chiharu.- Terminò Otani.
-Sì, e... Eh?- La ragazza lo squadrò stupita. -Vengono anche gli altri?-
-Sì... Io e Nakao abbiamo convinto Suzuki, che non voleva venire perchè Chiharu ha paura dell'altezza...-
-Chiharu lo sapeva già? E Nobu?-
-Lo sanno entrambe, e...-
-Questo vuol dire che sono stata l'ultima a saperlo?!- Tuonò Risa, irritata.
-Beh, ecco... N-non è andata proprio c-così...-
-E allora come sarebbe andata?!- Risa sembrava furibonda.
-Ah-ehm, ecco...-
-Perchè non me lo avete detto?- Koizumi si afflosciò di colpo, come se fosse triste, e si sedette.
-V-volevo... Farti una... Sorpresa.- Otani, visibilmente imbarazzato, si sedette anche lui.
-Davvero?- La ragazza riprese istantaneamente vita; iniziò a delirare soddisfatta, con gli occhi luccicanti. -Che dolce che è il mio Acchan!-
-Non mi chiamare in quel modo!-
-Come, Acchan? E' così cariiino!- Risa sorrise.
-Ma per favore, è così ridicolo!- Piagnucolò Atsushi.
La ragazza si mise a cinque centimetri dal viso di lui.
-A me piace molto.- La voce era poco più che un sussurro.
-Allora- disse lui, prima di baciarla. -Dovremo trovare un soprannome del genere anche per te.-




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**Angolo di Cali-LaRitardataria-Chan**

Eccomi!
Sì, lo so. Un ritardo imperdonabile. Ma è satato un anno scolastico molto... Intenso, ecco. E poi mettiamoci che sono davvero molto pigra, in quanto questo capitolo non era scritto sul PC, ma su dei fogli *me genio.*
Ad ogni modo, ringrazio tutte le persone che hanno recensito gli scorsi capitoli e.. Beh, non farò passare più così tanto tempo. Giuro u.u
Un bacio!
Cali-chan :)

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Capitolo 5
*** 5. Viaggio. ***


-Qualcuno mi dia un secchiello, una busta, un qualcosa!- Brontolò Risa, lamentandosi.
Erano partiti da un paio d'ore, ed erano su un furgoncino; stavano andando in montagna, per una splendida settimana.
-Che hai, Risa?- Chiese Nobu, seduta accanto a lei.
La ragazza puntò gli occhi scuri sull'amica e borbottò qualcosa simile a "mal di pancia".
-OTANI!- Tuonò la biondina, lanciando la propria scarpa contro il ragazzo - che era addormentato. Accanto a lui, Nakao osservava serafico il panorama.
-Ahio!- Urlò l'interpellato, massaggiandosi il naso, colpito dalla scarpa.
-INCAPACE INCOMPETENTE!- Urlò Nobuko, non ascoltando le lamentele di Atsushi -Ti sembra questo il modo di occuparti di Risa?!-
Una voce conosciuta alla guida, sbuffò sonoramente.
-Questo è il massimo che ci si può aspettare da un Tappetto.-
-Chi mi ha chiamato Tappetto?!- Tuonò il ragazzo, balzando dal sedile.
-Sono stato IO.- Harukasi voltò per guardare il giovane.
-E tu che ci fai qua?!-
-Risa, seriamente, penso dovresti prendere in considerazione l'idea di cambiare fidanzato.- commentò Nobu e, senza aspettarsi una risposta, continuò -Stavi per caso dormendo quando sei andato col mio Tesoruccio da lui, per farvi prestare il furgoncino?-
-Sì, il furgoncino, appunto. Non LUI!-
-Non avrei mai permesso alla mia Risa di correre qualche pericolo, andando una settimana in montagna con te, quindi ho detto a Nakao "O vengo pur'io, o non se ne fa nulla!".- Haruka parve soddisfatto.
-Ma Nakao!- Otani lanciò uno sguardo di fuoco all'amico. -Mi hai tradito!- Urlò con voce melodrammatica.
L'interpellato si limitò ad esibire un sorriso disarmante.
-Il mio Nakao ha fatto ciò che riteneva giusto, Otani!- Sbraitò Nobu.
-Beh, almeno non guido io.- Commentò appunto Nakao.
Atsushi scosse la testa esasperato; ci mancava solamente Haruka.
-Dunque...- Disse Otani, grattandosi la testa. -Haruka è qui perchè c'è Koizumi...- Commentò stupidamente.
Un'altra scarpa lo colpì in pieno viso.
-NOBU, MA SEI IMPAZZITA?!-
-Tu sei impazzito, idiota!-
-Ma si può sapere che accidenti vuoi da me?!-
-Che ti occupi della tua ragazza, razza di scemo!-
-L-la mia ragazza?-
-No, la mia. Certo, la tua ragazza!-
Otani lanciò uno sguardo a Koizumi.
-Ma sta dormendo!- Tuonò lui, inviperito.
-Esattament... Eh?- Nobu guardò l'amica; si era proprio addormentata. -Dio, che storia.- Commentò poi, scuotendo la testa.
-Come "che storia"?! Mi hai lanciato le scarpe in faccia per farmi vedere come dormiva Koizumi?!- Atsushi schiumava di rabbia.
-Otani, non maltrattare la mia Nobu.- S'intromise Nakao.
-Ma come?! Perchè ce l'hanno tutti con me?!-
-Perchè sei un nano.- Commentò asciutto Haruka, lanciandogli un'occhiata di sfida.
-Aaaaaaaargh, se ti prendo che ti faccio!- Otani fece uno scatto per andare da lui e dargliele di santa ragione, ma le braccia di Nakao e quelle di Suzuki lo bloccarono.
-Aaaaah, lasciatemi, lo devo uccidere!-
In quel momento, Risa si svegliò e le apparve davanti la seguente scena: Nobu, che era seduta accanto a lei, commentava scuotendo la testa quanto fosse stupido Otani e ingenua lei; Haruka, alla guida, fissava con astio proprio Otani, che sembrava infuriato, e Nakao e Suzuki lo tenevano per le braccia. Chiharu guardava la scena col terrore negli occhi.
Lo sguardo di Koizumi saettò da Atsushi ad Haruka, finché non si accorse di un dettaglio; se Haruka stava litigando con Otani... Chi stava guidando?
-Haruka!- Urlò lei, balzando in piedi e puntando il dito verso la strada. -ATTENTO!-
A quelle parole, il ragazzo si voltò e frenò di colpo; stava finendo nella corsia opposta alla loro.
Tutti i ragazzi caddero in avanti.
-Haruka, ma sei impazzito?! Ti pare il caso di frenare così di colpo?!- urlò Otani.
-Se non te ne sei accorto, Ota-nano, stavamo finendo addosso ad una macchina!- Tuonò Haruka, voltandosi.
-Haruka, PENSA A GUIDARE!- Lo rimbeccò Koizumi, crollando a sedere.
Da quando erano partiti, la ragazza non si era sentita affatto bene; una costante nausea. Eppure, dopo averlo detto a Nobu, era crollata addormentata. Dopo quella dormita, quella sensazione di malessere l'aveva abbandonata, fortunatamente.
-Senti, Risa- le disse Nobu -Ti dispiace se vado un po' dal mio Nakao?-
-No, certo che no.- Rispose la giovane, stupita dalla domanda.
Detto fatto, la bionda s'alzò dal suo posto, e cacciò Otani, al quale non restò che sedersi vicino alla fidanzata.
-Ma chi me l'ha fatto fare di venire?!- Borbottò Atsushi, aprendo un giornale.
Risa si limitò a fissarlo perplessa. Poi, scuotendo la testa - e rinunciando a capire cosa fosse successo quando si era addormentata -, voltò lo sguardo al finestrino, godendosi, finalmente in silenzio, il panorama che aveva innanzi: le bellissime montagne con, alla punta, una spolverata di neve.
La neve sembrava zucchero. Koizumi si leccò le labbra. Lo stomaco, improvvisamente, prese a borbottare; le era venuta fame, e le venne l'acquolina in bocca.
-Otani!- tuonò lei, voltandosi di scatto, posando con forza il palmo della mano sulla testa del ragazzo. -Ho fame!-
Lui sobbalzò e lasciò cadere a terra il giornale.
-Tra poco siamo arrivati.- commentò poi asciutto, raccogliendo il giornale. -Puoi aspettare.- riprese a leggere.
-Tu non hai capito.- Risa scosse la testa, Balzò in piedi e afferrò per il colletto il fidanzato.
-Voglio mangiare!-
In ragazzo tentava di divincolarsi, ma inutilmente; Koizumi, infatti, lo teneva stretto.
-C-calmati, okay?- Balbettò lui, e lei lasciò la presa, lasciando cadere il giovane sul sedile.
-Ma io ho fame.- Si lamentò la ragazza.
Otani scosse la testa.
Ci fu un silenzio perfetto per un manciata di secondi, poi si sentì un vago mordicchiare proveniente dall'angolo dov'era Koizumi, che dava di spalle agli altri.
-Che stai facendo Risa?- Chiese Nobu perplessa.
La ragazza si voltò verso l'amica; aveva la faccia cadaverica e, in bocca, il suo cellulare.
-Ma ti sei rincretinita?!- Urlò Otani, strappandole dalla bocca il telefonino.
-Ho fame.-
-Sì, okay, abbiamo capito ma...-
-Ho fame.- ripetè Risa.
-Ti prego, calmati...- Intervenne Chiharu.
-Ho fame.-
-Risa, sei inquietante.- Fu il commento di Nobu.
-Ho fame.-
-...-
-...-
-Fatemi mangiare ORA!!!-
Il furgoncino frenò di colpo. Haruka si alzò e portò a Risa un dolcetto.
-Grassshiieee!- Esultò lei, con un sorriso da bambina.
-Ora lo lascerai il tuo Ota-nano?-
-Hey!- Sbottò Otani. -No.- Rispose la ragazza a bocca piena.
-Ma perchè?!- Piagnucolò Haruka, dando inizio al suo piagnisteo. Nobu, al limite della pazienza, afferrò il giovane per un orecchio e lo trascinò al volante.
-PENSA A GUIDARE!- Tuonò poi risoluta, tornando al suo posto. -Iniziamo bene.-Commentò poi la bionda. -Non oso immaginare cosa ci aspetta questa settimana!-
-Qualunque cosa accada io sarò sempre con te.- Disse Nakao con tono teatrale.
-Oh, Nakao!-
-Oh, Nobu!-
-Oh, che schifo!- Commentarono insieme Risa ed Otani, guardandoli disgustati e con una mano sulla tempia.
-Ma...- Disse improvvisamente Koizumi, mentre le si accendeva una lampadina. -Haruka!-
-Sì...?- Fece lui con voce smielata che fece venire i brividi ad Atsushi.
-Che ci fai Tu qui?-
Haruka frenò di colpo, facendo venire una crisi isterica ad Otani e balzando in piedi.
-Perchè non posso permettere che il mio eroe - nonchè unico, vero amore - corra qualche rischio a causa del Puffo, qui presente!-
Proprio Otani, sentendosi chiamare in causa, iniziò ad urlare contrariato.
-Haruka... Ti ricordo.- S'intromise Nobu. -Che Risa ed Otani ormai vivono insieme.-
-Ma Risa!- Il castano, con aria melodrammatica, s'inchinò a terra. -Sei ancora in tempo per mollarlo!-
-BASTA!- L'urlo di Atsushi, secondo Koizumi, fu sentito in tutto il Giappone. -Mi state bloccando la crescita, siete nauseanti!-
Silenzio.
-B-bloccare...- Sussurrò Nobu, mettendosi una mano savanti alla bocca per non ridere.
-L... La cre-crescita...- Koizumi la seguì a ruota.
-Sì!- Fece orgoglioso Otani.
-Perchè sei davvero convinto che ti alzerai solo di un millimetro?-
-Guarda che le prendi!-
-Oh, sai che paura!-
-Hm. Ragazzi.- Intervenne la bella Nobuko. -Perchè ci siamo fermati?-
-Già, perchè?-
-Perchè siamo arrivati.- Rispose Haruka, incrociando le braccia.
-E non potevi dircelo prima?!- Urlarono tutti insieme.
Così dicendo, i ragazzo scesero dal furgoncino alla spicciolata.
Appena scesi, però, si trovarono davanti una biondina.
-Seiko...?-



______________________________________________________________________________________________________________________________

**Angolo di Cali-chan**

Hola! :3
Ringrazio, in ordine alfabetico:
- Chappy_s girlfriend;
- Risa_Chan;
- Queila;
- gatta12;
- NadyNana;
- DrogataDiApiFrizzole (Che voleva tanto che continuassi questa storia :'D).
Un bacio a tutti!
Cali-chan :3

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Capitolo 6
*** 6. Arrivo. ***


-Sempai!- Cinguettò Seiko, abbracciando Koizumi.
-Cosa ci fai qui?- Le chiese di rimando lei, stupita.
-Sono venuta qui con delle mie amiche.- Spiegò, arricciando il nasino impertinente.
Proprio in quel momento, prima che qualcuno potesse chiederle di chi stesse parlando, la biondina venne chiamata da una voce femminile.
-Devo andare, ci vediamo!-
-Ciao Seiko!-
I sette ragazzi agitarono le mani facendo "ciao-ciao".

-Oddio, che bello!- Esclamò Koizumi col naso all'insù, ammirando gli affreschi all'interno dell'hotel.
-Se non chiudi la bocca ti entreranno le mosche.- Cantilenò Otani, diversi centimetri più in basso.
-Taci, nanerottolo!- Lo rimbeccò lei, abbassando lo sguardo.
-Oh, sentila, ha parlato il Dio dei Giganti!-
-Sono una ragazza, idiota!- Esclamò Risa, dandogli uno schiaffo sulla nuca.
-Ma lo so che sei una ragazza, scema!- Ribattè lui, massaggiandosi la pelle lesa.
-E allora non usare il maschile, deficiente!-
-Possibile che tu sappia solo riempire il tuo ragazzo di insulti?-
-Non è colpa mia, escono naturali quando guardo il tuo brutto muso!-
-Non la pensavi così, quando ti dichiarasti. Due volte.- Otani sollevò il medio e l'indice con un sorrisino soddisfatto.
-Arrrgh, io ti strozzo!-
-Ragazzi!- Li rimproverò Nobu -Non vorrete certo fare il duo comico anche qui, vero?-
I due si scambiarono una linguaccia e, perfettamente sincronizzati, incrociarono le braccia.
Nobuko scosse la testa, e i sette ragazzi, accompagnati dai battibecchi continui di Risa ed Otani, si recarono alla reception.

Esattamente un quarto d'ora dopo, Koizumi era comodamente sdraiata nel grande e soffice letto matrimoniale, che divideva con Otani.
-Quanto sei scema.- Sorrise Atsushi, guardandola.
Lei si mise a sedere e si tolse un ciuffo di capelli dal viso.
-Perchè?- Chiese con un'ingenuità disarmante.
Il ragazzo fece spallucce, e Koizumi, per vendicarsi, gli lanciò uno dei grandi, morbidi e candidi cuscini che erano sul letto. Il giovane venne colpito in pieno viso.
-Oh, allora vuoi la guerra, uhm?-
Così dicendo, Otani raccolse il cuscino e lo lanciò alla fidanzata, che venne colpita a sua volta in faccia, e sprofondò poi nel soffice letto.
-Razza di scemo!- Rise lei, togliendosi il morbido cusino dal viso e rinviandolo al mittente, che però lo schivò.
Otani a quel punto saltò sul letto dal piumone bianco panna, e optò per la tecnica "colpisce più il solletico che il cuscino".
-Ahahahhahahahaha, no Otani, fermo!- Sghignazzò Koizumi. -Ti prego, soffro troppo il solletico, aiuto!- Disse scoppiando a ridere.
-Mai!- Rise Atsushi di rimando, solliticandole il ventre piatto.
-No, no, fermo! Ahahahah, muoio!- Farfugliò Risa tra le lacrime causate dalle troppe risate.
Otani smise di farle il solletico e le bloccò i polsi; lui era sopra di lei.
La ragazza arrossì fino alla radice dei capelli.
-Sei un idiota.- Balbettò, mordendosi appena il labbro.
Lui sorrise dolcemente.
-Quanto sei scema.- Mormorò di rimando, intrecciando le dita con quelle di Koizumi.
-Oh, ma perchè dici sempre che sono scema?- Borbottò Risa corrucciata.
-Beh, tu dici sempre che sono un idiota.-
-Hai ragione.- Ammise lei.
-Sei la mia scema preferita.- Le sussurrò Otani all'orecchio, mentre diventava rosso in volto.
Koizumi emise un gemito strozzato.
-Troppo miele in questa stanza.- Balbettò poi la ragazza, nel tentativo di alleggerire, on scarso esito, la tensione nella stanza.
-Koizumi.- La chiamò lui.
-Uh?-
-Sappi che mi sto morendo di vergogna.- Le confidò Otani.- Quindi non chiedermi di ripetertelo. Ti amo.-
Koizumi senti qualcosa esplodere alla bocca dello stomaco e, ne era certa, se fosse stata in piedi sarebbe caduta.
La ragazza sorrise con dolcezza.
-Anche io.-
E, dopo questo, non ci fu più bisogno di parole.

-Davvero, Koizumi, non pensavo fossi così impedita sugli sci!-
Risa, sedere a terra dopo una rovinosa ed imbarazzante caduta, sbuffò rumorosamente.
-Aspetta che mi tolga questi aggeggi infernali ai piedi e vedi come ti disintegro, scemo!-
Otani sghignazzò divertito.
-Prima devi riuscire ad alzarti in piedi.- Cantilenò, irritando nuovamente la ragazza.
L'idea di noleggiare gli sci ed avventurarsi nelle piste era stata di Atsushi. Chiharu era terrorizzata dall'altezza, ed aveva ammesso di non saper sciare, quindi Suzuki era rimasto con lei all'hotel. Quindi, in conclusione erano andati solo Otani, Koizumi, Nobuko, Nakaoed Haruka -nonostante le diverse proteste di Atsushi-.
Fortunatamente, però, le due coppie di fidanzati erano riuscite a svignarsela in un momento di distrazione di Haruka, il quale si ritrovò solo per le montagne.
Successivamente, anche le due coppie si erano separate.
-Mi fai venire i nervi!- Sbottò Koizumi arrancando; dopo la sua imbarazzante caduta, le era volato via il casco e le racchette.
-Oh, suvvia.- Rise Otani, guardando la fidanzata in palese difficoltà. -Sbrigati, intralci la discesa delle altre persone.-
-Sei un insensibile! Non è certo colpa mia se non ho visto il sasso!- Replicò Koizumi tirandosi su gli occhiali, ma non accennando a rialzarsi in piedi.
-Sasso?- Ripetè balbettando Otani, confuso.
La giovane annuì convinta; stando a quanto raccontava Koizumi, appena all'inizio della discesa, i suoi sci erano incappati in una sorta di masso, composto da neve dura e compatta, che l'aveva fatta slittare e scivolare per almeno due metri, sotto le risate divertite del ragazzo, facendole perdere le suddette racchette e il casco dalle tonalità scure.
Otani scosse la testa senza smettere di ridere.
-Che scema...-
-La tua scema preferita..- Cinguettò Koizumi.
Atsushi arrossì fino alla base dei capelli.
-Ma piantala!- Urlò lui.
-Allora aiutami ad alzarmi, deficiente!- Sbraitò di rimando Risa, cercando di strisciare fino alle racchette, con scarso esito.
-Dammi la mano.- Disse Otani, porgendole la sua destra. La ragazza la afferrò, ma Atsushi, sbilanciandosi, cadde all'indietro, trascinandosi dietro la fidanzata.
-Yuuuh uuuuh!, questa roba è vostra?- Cinguettò la voce di Nobuko, mentre prendeva il casco e le racchette di Koizumi, avvicinandosi ai due.
-Nobu, aiutaci.- Farfugliò Otani.
La bionda guardò i due con aria interrogativa.
-Perchè?- 
-Punto primo: la qui presente Koizumi non sa alzarsi. Punto secondo: siamo incastrati!-
-Incastrati?- Chiese perplessa Nobu, sbattendo le ciglia scure.
-Siamo rimasti intrecciati con gli sci.- Borbottò Risa.
Con diverse e complicate manovre, finalmente i due riuscirono a rimettersi in piedi.
-Potevi anche dirlo che non sapevi sciare.- Disse Otani alla fidanzata, non appena quella fu in grado di reggersi sulle proprie gambe.
Koizumi sbuffò.
-Ma io so sciare!- 
-Non mi sembra prorpio.-
-Non è la prima volta che scio!-
-E sicuramente, neanche la prima volta che cadi come un sacco di patate.-
-Argh, che nervi!-
-Cosa vi avevo detto sul fare il duo comico?- Li rimbecco Nobuko, sbuffando.
Risa ed Otani si lanciarono un'occhiataccia.
-Scusaci Nobu.- Bisbigliarono insieme.
-Bene, ora...- Nobu venne interrotta da un urlo.
-Riiiiiiiiiiiiiiisa!- Era Haruka, che superava la pista con gran velocità, correndo verso i quattro.
Koizumi balbettò una richiesta di aiuto, Otani fece uno sforzo immane per trattenersi dal tirargli uno degli sci in fronte, e Nobu e Nakao scossero la testa esasperati.
-Riiiiiiiiiisaa!- Urlò nuovamente Haruka, agitando le braccia a destra ed a manca.
L'impatto con i quattro fu doloroso.
-Che razza di idiota.- Mugolò contrariato Otani.
-Tzk, ha parlato quello intelligente.-
-Volete finirla?- Li rimproverò Koizumi.
Risa era nuovamente finita addosso al fidanzato, impigliando gli sci tra loro, mentre Nobuko e Nakao erano stati scaraventati un po' più in là. Haruka era finito sopra Koizumi.
-Cavolo se pesate!- Si lamentò Otani, respirando a fatica.
-Nobu, Nakao, aiutateci!- Esclamò Koizumi, intrappolata tra i due ragazzi.
Solo dopo qualche minuto, i tre riuscirono a mettersi in piedi.
-Non metterò mai più piede in una pista da sci!- Annunciò Koizumi.
-Meno male, almeno non rischio di rompermi l'osso del collo ogni due per tre.- Commentò Otani.
-Oh, taci, tappo di bottiglia!-
-Taci tu, giraffa!-
-Chi hai chiamato "giraffa", tu?!-
-Ma certo che sei davvero scema!-
-La tua scema preferita...- Cinguettò con voce flautata Risa, sotto lo sguardo allibito dei presenti.
-Hai intenzione di rinfacciarmelo a vita?-
-Sì.-
-Arrgh, prima o poi ti denuncio per diffamazione!-
-Calma, ragazzi!- Li rimbeccò nuovamente Nobu. -Di questo passo diventerete gli All Hanshin Kyojin dell'Hotel!-
-Giusto.-
-Otani...- Continuò Nobuko -Cos'è questa storia della "scema preferita"?-
Il ragazzo diventò rosso come il giubotto che indossava, sotto lo sguardo divertito degli altri.
-Ma... Ma perchè dovrei dirlo a voi?!- Sbraitò Otani.
-Inoltre- Riprese Nobu, ignorando le proteste di Atsushi -Che ci facevate l'una sopra l'altro?- Chiese con un pizzico di malizia.
-Non è come pensi!- Urlarono sincronizzati Otani e Koizumi, rossi in viso.
-Ah, no?- Cantilenò la biondina sorridendo sorniona.
-Assolutamente no!- Ringhiarono i due.
-Nanetto, giuro che se sfiori anche solo un capello di Risa, ti denuncio per molestie.- Sentenziò Haruka, scuro in volto.
-Per me sono andati anche oltre lo "sfiorarsi".- Disse Nobu con voce flautata.
-Nobu!- La rimbeccarono la coppia, arrivata a livelli inimmaginabili di imbarazzo.







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**Angolo di Cali-chan**

Sono imperdonabile, lo so. L'altra storia viene aggiornata più o meno regolarmente mentre questa... Beh, non sindachiamo, che è meglio. *facepalm*
Vediamo, uhm. Per il prossimo capitolo non farò passare così tanto tempo, giuro! ç_ç
Lo so che lo dico sempre, ma, non so ç_ç
Spero ad ogni modo che il capitolo vi sia piaciuto, e spero di leggere dei vostri commenti c:
Alla prossima -speriamo non passi tanto tempo!-
Cali-chan :)

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Capitolo 7
*** 7. Dubbi. ***


Il cibo aveva un'aspetto stupendo.
Koizumi, con l'acquolina in bocca, mandò giù un boccone. Peccato che, subito dopo, ebbe l'impellente bisogno di sputarlo.
-D-devo andare in bagno.- balbettò pallida in viso e con una mano pigiata sulle labbra.
-Tutto bene Risa?- Chiese Nobuko preoccupata.
-S-sì, de-devo solo...- Risa non potè finire la frase perchè sentì in bocca il sapore della bile.
Si alzò in piedi e corse in bagno, sotto lo sguardo perplesso degli altri.
-Risa?-
La ragazza però non aveva sentito la chiamata dell'amico, chiuse la porta del bagno e, pochi secondi dopo, il riflesso del proprio viso fece capolino sul water.
Nobu era preoccupata. Ultimamente Koizumi era strana; svenimenti, nausea, eccesso di fame e nervosismo... Ed ora questo.
Possibile che lei fosse...
-Otani, quand'è stata l'ultima volta che hai fatto quello con Risa?-
-Quello... Che?-
-
Sai... Bum-bum.-
Il povero ragazzo si strozzò col boccone che stava ingoiando.
Rosso in viso, appena riprese a respirare più o meno regolarmente, balbettà qualcosa che la bionda non afferrò.
-Eh?- 
-MA CHE RAZZA DI DOMANDE FAI?!- Urlò lo sconvolto Atsushi.
-C-cosa? Otani e Risa... Loro hanno...- balbettò Haruka.
-Sarabbe stato inquietante l'opposto.- Ribattè Nobu.
Haruka lanciò ad Otani uno sguardo di puro odio.
-Piccolo maniaco.- Lo apostrofò, tirandogli un pugno in testa.
-Mi hai fatto male!- Esclamò Atsushi, massaggiandosi il capo.
-Finitela!- Li rimproverò Nobuko, agitando le braccia. -Questa è una cosa seria! Se Risa è incinta, Otani, sei, anzi siete nei guai! Siete troppo giovani per diventare genitori, per non parlare del fatto che siete sicuramente un paio di incapaci ad accudire un bambino.-
Nakao annuì con convinzione.
-E potrete dire addio alla vita di coppia.-Continuò la bionda.
-E al sonno.- Le diede man forte Nakao.
-E se davvero Risa è incinta, Otani, io ti scuoio vivo!- Terminò Haruka.
-Ma... Ma...- Boccheggiò Otani, bianco come un cencio, e gli occhi sbarrati persi nel vuoto, privi di espressione.
-Ed accudire un bambino costa! E voi dovete ancora finire gli studi!- Tornò alla carina Nobu.
-Oh sì.- Commentò Nakao.
-E tu, caro mio- La bionda si alzò in piedi e puntò un dito minaccioso contro Atsushi. -Dovrai prenderti le tue responsabilità!-
-C-ci-cioè...?-
-Come minimo dovrete sposarvi!-
Atsushi lasciò caderele posate nel piatto, e si accasciò sulla sedia.
-Otani, ci sei?- Chiese perplessa Nobu.
-No, sono morto.-
-Otani...- balbettò Chiharu, che non aveva aperto bocca.
-Oh, no, oh, no. Sono rovinato, rovinato...- Borbottò Otani, buttandosi letteralmente sul tavolo, coprendosi il volto con le mani. -Rovinato, rovinato, finito. Fine. Addio. Koizumi mi ammazzerà se l'ho messa incinta, oh, se mi ammazzerà.-
-Uh, Otani?-
Il ragazzo alzò lo sguardo e si ritrovò davanti Koizumi che lo osservava con espressione allibita.
-Aaaaaaah! Aiuuuto!- Sbraitò, saltando in piedi sulla sedia.
-Ma ti sei rincretinito?- Lo apostrofò lei, osservandolo a braccia conserte da sotto in su.
Atsushi balbettò qualcosa di insensato.
-Ma che gli è successo?- Chiese Koizumi a Nobu, indicando perplessa il proprio fidanzato.
Nobu sghignazzò.
-Oh, niente Risa, assolutamente niente...-
"Cosa mi stanno nascondendo, questi qui?", pensò Koizumi, sedendosi.


-Tu non vieni?- Chiese Otani alla fidanzata.
-No, no. Non voglio rompermi qualcosa, e credo di essermi presa qualche virus intestinale.- Rispose Koizumi, osservando il ragazzo prendere il casco da sci.

-Uhm, okay...- Borbottò lui, titubante; da quando Nobu aveva accennato ad una possibile gravidanza di Risa, il giovane era piuttosto silenzioso.
Dopo aver salutato la giovane con un bacio a fior di labbra, Atsushi uscì dalla loro camera.
Andò nella Hall, dove incontrò gli altri.
-Risa dov'è?- Chiese subito Nobu, vedendo il ragazzo arrivare da solo.
-E' rimasta in camera.- Rispose lui.
-Tesoruccio, credo sia meglio che resti qui con Risa.- Annunciò la bionda a Nakao, il quale rivolse un'occhiata a Suzuki con un "Tu vieni?" piuttosto sottovoce. Il biondo guardò la fidanzata, che, sorridendo appena, gli disse di andare.
-Tranquillo, ci sono Nobu e Risa con me. Divertiti.- Aggiunse, infatti.
Mentre Suzuki andava ad indossare la tuta da sci, arrivò Haruka.
-Dov'è Risa?!- Urlò.
-E' rimasta in camera.-
-Nooo! La mia Risa, il mio eroe, il...-
Haruka fu bloccato nella sua folle corsa verso la camera della ragazza da Nakao ed Otani.
-Giù le mani, mollusco!-
-Ha bisogno di riposare, stai fermo!-
Nel frattempo era arrivato anche Suzuki, che aiutò i due a trascinare via il castano, che cercava di liberarsi invano.
-Ma dove lo stanno portando?- Fece una voce argentina, alle spalle di Nobu e Chiharu.
-Seiko! Che bella sorpresa!- Esclamò Nobuko, abbracciando l'amica. -Vieni con noi a trovare Risa?-
-A trovare chi?-
Mentre le tre andavano in camera di Koizumi, Nobu spiegò a Seiko la situazione.
-Sempai Koizumi è incinta?!- Gridò la biondina allibita.
Nobu le tappò la bocca.
-Sh!- Le intimò. -Non ne siamo sicuri. E' un sospetto.-
-E il sempai Otani come l'ha presa?-
-Beh...- Nobu ripensò all'episodio del pranzo. -E'... Sconvolto, diciamo.- Rispose incerta. -La cosa ora da verificare è se effettivamente Risa è in stato interessante oppure se è solo un falso allarme.-
Le tre arrivarono davanti la camera di Risa, e Nobu bussò alla porta.
-Un attimo!- Si udì la voce della giovane, attutita dalla porta.
Koizumi aprì alle amiche pochi minuti dopo.
-Un, che faccia.- Commentò Nobuko, entrando in camera della giovane. In effetti, quest'ultima aveva una brutta cera.
-Credo di essermi beccata qualche influenza...- Farfugliò Risa, facendo accomodare Chiharu e Seiko.
-Influenza, eh?- Disse Nobuko, scrutando l'amica. -E da quanto hai questa... "Influenza"?-
-Qualche giorno, credo...-
-Uhm, Risa, quali sono i tuoi... Sintomi?-
-Ehm, beh... Ho la nausea, do' di stomaco, e...- Koizumi sbarrò gli occhi. -Un momento, cosa vorresti insinuare?!- Esclamò, puntando minacciosamente un dito contro l'amica.
-Punto primo; abbassa quel dito. Punto secondo; sbalzi d'umore, nausea, giramenti di testa... Tutte queste cose non ti dicono niente?-
Risa arricciò il naso.
-Dovrebbero?-
Nobu diede un pugno sulla nuca di Koizumi.
-Oh, tu! Mi chiedo come faccio ad essere amica di una ragazza così scema!-
-Ehi!-
-Facciamo così, allora.- Disse Nobu, ignorando le proteste di Risa e piazzandosi ad un paio di centimetri dal naso di quest'ultima. -Quando hai avuto l'ultimo ciclo?-
Il cuore di Koizumi perse un battito.
-C-come?- Balbettò.
-Mi hai sentita perfettamente.-
-I-io... Non lo so...- Farfugliò la ragazza, arrossendo.
-Come "non lo sai"?!- Tuonò la bionda, facendo sobbalzare la povera Chiharu.
-Mi dimentico sempre di tenere i conti... E sono sempre stata piuttosto irregolare...-
-Giusto.- Commentò Nobuko. -Da una persona squilibrata come te non ci si poteva certo aspettare un ciclo regolare.-
-Ehi!- Ringhiò nuovamente Koizumi. -E poi, che c'entra il mio ciclo?-
-A questo punto, c'è solo una cosa da fare; Seiko, potresti farmi il favore di andare nella farmacia vicino l'hotel e comprare un test di gravidanza?-
-Certo!- Cinguettò la bionda, precipitandosi fuori la camera.
-Un test di... Che?!- Esclamò Koizumi, boccheggiando.
-Finalmente ci sei arrivata.-Commentò sarcasticamente Nobu.
-Ma... No! Non è possibile, no! Cioè, io... Io non...- Balbettò Risa, sconvolta. -Come è potuto accadere?!-
-Sai, Risa... Quando tu ed Otani date ampia dimostrazione di affetto, succede che...-
-So benissimo cosa succede, Nobu!- Esclamò Koizumi rossa in viso, mentre Chiharu era andata in ebollizione a caisa dell'imbarazzo.
-Allora che me lo chiedi a fare?!-
-E' che... Abbiamo sempre usato le precauzioni!-
Chiharu, se possibile, arrossì ancora di più.
-Imbranati come siete, mi chiedo come siate tati capaci di...- Nobu venne interrotta da Seiko, che rientrò in camera con una scatolina.
Koizumi la afferrò con le mani che le tramavano.
-Assurdo... Assurdo.- Farfugliò.
-Fai il test e non fare storie, ragazza.-
-Ma, ma... Come si usa questo coso?!- Esclamò Koizumi con gli occhi sbarrati.
-Come "Come si usa"?! Ma dove vivi, sulla Luna?!- Sbraitò Nobu, gesticolando.
-Si da' il caso, che io non abbia mai fatto un maledetto test di gravidanza!- Ribattè Risa.
-C'è sempre una prima volta. E ora, fila in bagno!- Ringhiò la bionda mentre, aiutata da Seiko, spingeva la ragazza nel bagno. -Quando hai fatto, urla!- Esclamò Nobu, prima di chiudere la porta.
-Io... Incinta...- Balbettò Koizumi, rimasta sola, con quella scatoletta fra le mani. -Bene... Vediamo come devo usare questo coso.-


-Cosa c'è? Sei piuttosto pensieroso.- Chiese Nakao, guardando Otani.
Quest'ultimo sollevò gli occhiali da sole.
-Ah, sì?- Commentò.
-Sì...-
-Sto pensando a quello che mi avete detto a pranzo...- Cominciò Otani. -Nel caso Koizumi fosse incinta, cioè...- Il giovane venne interrotto.
-Io ti strozzo, in quel caso!- Ringhiò Haruka. -Come hai potuto prenderela sua innocenza!-
-Sai, Haruka, quando due persone stanno insieme, arriva il momento in cui si fanno determinate cose!- 
-Ma tu sei un mollusco, non un persona!-
-Oh, tu!-
Otani venne farmato - mentre stava per saltare addosso ad Haruka - dalle braccia di Nakao.
-Mollami!- Ringhiò questo. -Voglio morderlo!-
-Oh, ma guarda che cagnolino dispettoso...- Sghignazzò Haruka.
-Guarda che le prendi!-
-Oh, sai che paura!-
Otani non rispose.
"Se Koizumi fosse incinta... Io che farei?"


Un urlo.
-Risa?- Chiamò Nobu.
-Che cosa vuol dire?!- Urlò Koizumi dal bagno.
-Cosa?- Chiese Nobu, avvicinandosi alla porta.
-Ma che è 'sta roba? Oddio, non ci capisco niente!- Esclamò Risa.
Nobu aprì la porta del bagno e si ritrovò davanti l'amica, accovacciata a terra, con gli occhi sbarrati, che guardava il test di gravidanza, abbandonato a terra.
-Guardalo tu, Nobu, io non so decifrarlo!- Disse Risa, stringendosi le ginocchia con le braccia.
La bionda raccolse il test col pollice e l'indice, a mo' di pinze. Scrutò per qualche momento l'oggetto che aveva tra le mani.
-Risa...-
-Sì?-



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**Angolo di Cali-chan**

Bene gente, rieccomi col settimo capitolo.
Su, apprezzate che stavolta ho aggiornato in tempi recenti (?).
Ok, tralasciamo (?); come vedete, si sta per svelare l'arcano: Koizumi sarà incinta o meno?

Lo scopriremo la prossima puntata! (?)
Va bene, la pianto ç_ç
Ringrazio voi tutti che seguite la storia dall'inizio, nonostante io l'abbia abbandonata per così tanto tempo :)
Alla prossima! ^^
Cali-chan :)

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Capitolo 8
*** 8. Chiarimenti. ***


Attenzione; Capitolo OOC.




Koizumi si rigirò tra le lenzuola. Sbuffò rumorosamente, cacciò le gambe fuori dalle coperte e rimase a fissare il buio dritto davanti a sè.
Alzò di scatto una mano e la passò sul ventre piatto.
-Risa...-
-Sì?-
Nobu sollevò lo sguardo dal risultato del test di gravidanza e lo puntò sull'amica.
-Puoi rilassarti.-
-Eh?-
-Non sei incinta.-

Risa si passò l'altra mano sulla pancia e poi si strofinò gli occhi, diventati lucidi.
 
-Come?- balbettò lei, alzandosi in piedi.
-Non sei incinta, puoi star tranquilla. Menomale. A vent'anni, un bambino sarebbe stato un bel problema da gestire.-
La giovane si passò una mano sul ventre.
-Ah...- Fu tutto ciò che riuscì a dire.
La verità era che l'idea di avere in grembo un bambino - un bambino suo e di Otani - l'aveva resa felice.
Si era già immaginata loro tre, una famiglia.
Le prime parole del bambino, il suo primo giorno di scuola, il primo dentino da latte che cadeva...
Le notti insonni, i pannolini...
Le sarebbe piaciuto tutto di quella nuova vita, anche quei piccoli inconvenienti.
Eppure, lei non era incinta.

 
Koizumi si ritrovò a singhiozzare. Tirò su col naso, mentre distrattamente si sfiorava il ventre.
"Non sono incinta.", pensò, mentre descriveva dei piccoli cerchi col dito attorno all'ombelico. "Non sono incinta."
Tirò su col naso un'ultima volta, e si coprì con le coperte, chiudendo con forza gli occhi, mentre una lacrima silenziosa scendeva dall'occhio destro, e scivolasa sulla guancia.
Assolutamente inconsapevole che, di fianco a lei, Otani era sveglio, ed era anch'esso perso nei propri pensieri.

-Buongiorno.- Bofonchiò Risa.
-'giorno a te.- Le mugugnò un assonnato Atsushi.
Risa sgusciò fuori dalle coperte e si rintanò in bagno.
"Oh, ho una faccia da spavento!", pensò tra sè e sè, davanti allo specchio, tastandosi gli zigomi, "Pallida, due occhiaie da spavento, spettinata... Oh, dannazione, sono un mostro!".
Si sciacquò la faccia, poi provò a fare un sorriso allo specchio; questo le restituì l'immagine di una fanciulla pallida, triste, che più che sorridere, stava semplicemente mostrando i denti.
"Oh, al diavolo!", brontolò mentalmente, uscendo dal bagno.
Si ritrovò davanti Otani, solo in boxer, che scrutava oltre la finestra.
-Uhm.- disse lui, in quel momento -Una bufera.-
Koizumi zompettò in punta dei piedi accanto al ragazzo, guardando la neve e la grandine che scendevano fitte, trasportate dal vento.
-Già.- bofonchiò lei, sentendo improvvisamente freddo, vestita solo con una leggera camicia da notte, che le arrivava a metà coscia ed era anche a bretelle. -Ma- disse poi, guardando il fidanzato. -Tu non hai freddo?- e si abbracciò le braccia, battendo appena i denti.
Otani scosse la testa.
-No. Tu sì?- Chiese, guardando la vetrata.
Lei sbuffò.
-Ma-ma no....- Balbettò Koizumi dal freddo. -C-che te lo fa credere?- Chiese sarcasticamente.
Otani si voltò a guardare la giovane donna di fianco a lui.
-Era un'impressione.- borbottò perplesso, facendo spallucce.
-Da quando non capisci il sarcasmo?-
-Ah, era sarcasmo? Piuttosto scadente, direi.-
-L'unica cosa scadente qui, è...-
-Il calore?-
-... il tuo cervello.-
Atsushi fece stancamente un gesto con la mano, come a porre fine alla discussione.
Fra i due cadde un silenzio imbarazzante. Risa guardava senza interesse la neve che vorticava qua e là, mentre Otani osservava Koizumi, come se la stesse studiando.
-Risa...- Fece lui, dopo qualche momento di incertezza.
Lei quasi balzò, alla chiamata del fidanzato. Roteò i grandi occhi scuri su di lui.
-Sì?-
-Stavo pensando...- Otani distolse lo sguardo da lei e lo posò sulla finestra. -A te piacciono i bambini?-
A Koizumi tremarono le ginocchia, ed iniziarono a svolazzare alcune farfalle al centro dello stomaco.
La giovane non aveva detto nulla, ad Atsushi, dell'ipotesi di Nobu, e del test negativo, per cui rimase piuttosto stupita da quella domanda.
-Perchè me lo chiedi?- Riuscì a dire senza balbettare. Aveva la bocca secca. Salivazione azzerata.
Atsushi fece spallucce, portando nuovamente il suo sguardo su di lei.
-Potresti anche rispondere...- disse, con voce piatta, lui.
Koizumi si morse il labbro. Il ricordo del giorno prima tornò prepotentemente nella testa. 
"Non sei incinta.", continuava a ripeterle la voce di Nobu nelle sue orecchie.
Si portò istintivamente una mano sul ventre, e ad Otani quel gesto non sfuggì.
-Koizumi, devi dirmi qualcosa?-
La ragazza sbarrò gli occhi e spalancò la bocca, descrivendo una "O" perfetta.
-Sì.- rispose lei con voce tremula, dopo un momento di silenzio. -Mi piacciono i bambini. Li trovo adorabili.- Dopo queste parole, costrinse la sua mano a lasciare la sua pancia.
-Tu vuoi solo... Dirmi questo?- Chiese Otani, nient'affatto convinto.
-C-certo.- farfugliò. "Che abbia scoperto tutto?", si chiedeva. -Solo... Solo questo.- Disse, guardando in basso.
-Risa, guardami.-
Lei si sforzò a sollevare lo sguardo su di lui.
-Sì?- balbettò, il cuore che le batteva fortissimo.
-Io lo so.-

-Come? Koizumi non è incinta?-
Nobuko annuì, accoccolandosi fra le braccia di Nakao.
-Esatto.- Disse la bionda, tirando su le coperte.
-Oh.-
Nobu lanciò uno sguardo al foturo marito.
-Tesoruccio? Cos'era quell'"Oh"?-
-Io... Temo- cominciò il moro. -Che Otani ci si sia dannato, per la questione.-
-Che intendi dire?-
-Ricordi le nostre ramanzine sulle responsabilità?-
La ragazza sghignazzò divertita, ma smise, appena vide l'espressione seria del giovane.
-Quindi?-
-Io credo che Otani... Ci abbia pensato.-
-Oh. No, aspetta. Otani ha "pensato"? Seriamente? Oh, dannazione, chissà che guai finirà per combinare!- Nobu scivolò via dalla stretta di Nakao e cominciò a camminare in tondo. -Dannazione, quel cretino potrebbe pensare qualsiasi cosa! Maledetto nano malefico, sarà così sconvolto che potrebbe...- Nobu sbarrò gli occhi. -Oppresso dalle responsibilità... Potrebbe fare o dire qualcosa di estremo!-
Nakao si mise a sedere, puntellandosi coi gomiti.
-Del tipo?- Chiese il moro senza capire.
La ragazza quasi si tuffò nel letto, poi afferrò per le spalle il fidanzato.
-Qualcosa come... Lasciare Risa.-
Nakao sbarrò gli occhi.
-Oh, per la miseria...- balbettò il moro.
-Esatto.-
-E ora che facciamo?-
La bionda lo fissò.
-Ma che domande! Andiamo da quel cretino e gli diciamo che Risa non aspetta!-
-Adesso?-
-Certo Tesoruccio, adesso!- Esclamò lei, guizzando fuori dal letto e afferrando il polso di Nakao. -Andiamo!- lo incitò.
-"Andiamo"? Ma sono in pigiama...-
Nobu lanciò un'occhiata al pigiama azzurro con gli orsetti del fidanzato.
-Non c'è tempo, andiamo!- Sbraitò Nobuko, trascinando Nakao fuori la loro camera. -Non c'è un attimo da perdere!-

-Io lo so.-
-C-cosa sai?- balbettò Koizumi, tormentando un lembo della camicia da notte.
-Io...-
Atsushi venne interrotto da un bussare furioso e frenetico.
-Otani!- Sbraitò la voce di Nobu. -Esci subito! Sei circondato!-
-Ma che diavolo...
- borbottò stupefatta Risa.
Atsushi si avviò verso la porta.
-Otani, io... Mi mettereu qualcosa.- Commentò incerta Koizumi, porgendogli dei jeans e una maglietta arancione.
Lui la squadrò un momento, poi accettò i vestiti e li indossò.
Nel frattempo, le grida isteriche di Nobu, che aveva indosso solo una lunga camicia bianca - di proprietà di Nakao - aveva attirato l'attenzione dei vicini di stanza di Otani e Koizumi, che si erano affacciati dalla porta per assistere alla scena.
Anche Chiharu e Suzuki - in pigiama -, Haruka - in pigiama - e Seiko - ovviamente, in pigiama -, avevano sentito le urla ed erano andati a vedere che stava succedendo.
Quando Otani uscì dalla camera sbadigliando e chiedendo cosa stesse succedendo, fu solo per la prontezza dei riflessi di Nakao se Nobu non gli saltò addosso.
-Tu!- Sbraitò la bionda. -Che diavolo credi di fare?!-
-Sinceramente, una bella colazione, e dopo una doccia calda, non sarebbe male.-
Nobu si sfilò una ciabatta dal piede, e grazie all'agilità di quest'ultimo, la lanciò contro il naso di Otani.
-Ma ci sei o ci fai?!- Trillò la ragazza furiosa.
In quel momento, fece capolino dalla porta la testa di Koizumi.
-Che accidenti succede?- Chiese questa sbarrando gli occhi.
-La tua migliore amica è una maniaca omicida.- Fece Otani.
-Il tuo fidanzato è un emerito cretino.- Sentenziò Nobu.
-E basso.- Si intromise Haruka.
-Questo che c'entra, di grazia?- Borbottò Atsushi.
-C'entra sempre, piccolo mollusco col naso rosso.-
-Il naso...- Otani si tastò dove la ciabatta di Nobuko l'aveva colpito.
-Insomma- tornò a parlare Koizumi. -Mi state dicendo tutti cose ovvie e risapute.-
-Ah, e così è risaputo che io sia una maniaca omicida?- Sbraitò Nobu, ancora fermata dalle braccia del futuro marito.
Risa le scoccò un'occhiata ovvia.
Nobu fece appello a tutto il suo autocontrollo per calmarsi.
-Risa, tranquilla.- Fece, con voce insolitamente calma. -Devo solo parlare un momento con Otani.- Nakao si arrischiò a liberarla dalla sua presa. -Ora, dà brava... Vestiti e vai a fare colazione, okay?- disse, spingendo Koizumi in camera e chiudendo la porta prima che questa potesse ribattere. -E voi altri- fece la bionda, rivolgendosi alle persone le cui urla avevano attirato l'attezione. -Scusatemi per gli strilli, non capiterà più.-
Mentre il corridoio iniziava a svuotarsi, Nobuko afferrò Otani per la maglietta.
-Razza di sciagurato!- Lo apostrofò. -Si può sapere cos'hai in mente?-
-Eh? Si dà il caso che sia stata tu quella che mi ha tirato una scarpa sul naso!-
-Era una ciabatta.-
-E' uguale.-
-Comunque.- Nobu allontanò Atsushi dalla porta della sua stanza. -Nakao ha detto che hai pensato a Risa...-
-Ma che cosa dici? E' ovvio che pensi a lei, è la mia ragazza!- Commentò, scocciato, e lievemente imbarazzato, Otani.
-No, non in quel senso. Per la faccenda del...- Nobu fece un gesto con entrambe le mani sul ventre -... bambino.-
-Ah.-
-Beh, smettila di pensarci. Risa non è incinta.-
Otani abbassò lo sguardo, come colpito.
-Capisco...- Farfugliò. -Ora, scusatemi, devo...- Atsushi lasciò la frase a metà e, silenziosamente, tornò in camera sua.
-Ma si può sapere che hanno?- Commentò la bionda, voltandosi verso i suoi amici. -Dovrebbero esserne felici! Sono ancora troppo giovani...-
I ragazzi si guardarono facendo spallucce. Ci fu silenzio per qualche momento.
-Forse...- disse Chiharu, stringendosi nella vestaglia e tirando su gli occhiali. -Loro lo volevano.-
Nobu non trovò nulla da dire che potesse controbattere quelle parole.

Nel frattempo, Otani era tornato in camera sua, e, appena entrato, si trovò davanti Koizumi, vestita, che, davanti allo specchio, si faceva il suo caratteristico chignon. Il ragazzo si fermò a contemplare per lunghi momenti la giovane che aveva di fronte: le mani che saltellavano qua e là sui capelli rossicci, le gambe slanciate, il ventre piatto. Otani si bloccò a fissare quest'ultimo particolare.
-Ehm, Otani?- Chiamò Risa, lanciando un'occhiata di sbieco al fidanzato, il quale sollevò lo sguardo scuro su di lei. -Stai bene? Hai una faccia...- Balbettò lei.
-Koizumi... Siediti.-
La ragazza eseguì perplessa. Otani si sedette di fianco a lei.
-Koi...- Otani si fermò. -Risa. Credo che noi du dovremmo parlare.-
-Di cosa?-
-Del tuo falso allarme. Del bambino.-
Gli occhi di Risa diventarono lucidi, ma si costrinse a ricacciar indietro le lacrime.
-Non c'è nessun bambino, Otani...- ribattè debolmente lei.
-Lo so.- Rispose lui stancamente. Le prese una mano distrattamente, mordendosi il labbro.
Rimasero qualche secondo in silenzio, guardando entrambi in basso.
-Però...- Dissero insieme, sincronizzati.
I due si guardarono e si sorrisero a vicenda.
-Prima tu.-
-No, prima tu.-
Otani strinse di più la mano di Koizumi.
-A me non sarebbe dispiaciuto.-
Risa ricambiò la stretta di Atsushi, mentre ormai una lacrima le scivolava lungo la guancia.
-Neanche a me.-
Otani portò la mano libera sul viso dell'amata e le asciugò la lacrima.
-Beh- fece lui, avvicinandosi a lei. -Possiamo sempre rimediare.-
Lei scoppiò in una risatina.
-Sai, stavo pensando la stessa cosa.- Rispose, prima di baciarlo.




________________________________________________________________________________________________________________

**Angolo di Risa K**

Okay, gente.
DEPONETE I FORCONI, IO VI AMO TUTTE.
*si ripara dietro uno scudo*
Sono consapevole che tutte molte di voisi aspettavano una gravidanza da parte di Koizumi, ma nella mia mente, in questa storia (per ora) non riuscivo proprio a concepirla. 
Ora so che mi ucciderete - anche perchè mi fa schifo come l'ho scritto, 'sto capitolo -, e non vi ho neanche dato la lieta novella çwç
Ma.. Che dire.
Ecco.
...
Okay, mi sto arrampicando sugli specchi.
Ma l'idea originale era proprio un falso allarme, non posso certo cambiare la trama di punto in bianco (perchè la trama cambierebbe, ovvio).
Ecco, solo... Mi spiace di aver deluso le aspettative. I'm so sorry çwç
Che dire... Niente, spero che non abbandoniate la storia di punto in bianco çwwwç
Ok, la smetto. 
Comunque. UAO. 70 recensioni in 7 capitoli. Io vi amo **
(N.d. Tutti: NOI TI ODIAMO.)
(N.d. Me: Ah, giusto...)
Ok, mi dileguo.
Ciaociao *corre via, mentre una pioggia di pomodori scende dalle lettrici infuriate*


 

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Capitolo 9
*** 9. Bufera - Prima parte. ***


L'indomani, Risa ed Otani si comportavano come se non fosse accaduto nulla.
Ridevano, scherzavano, giocavano e litigavano... Tutto normale.
A Nobu, inizialmente, quella cosa non quadava. Ma c'era qualcosa, nello sguardo di Koizumi, che le diceva di star tranquilla. Per cui, riprese incessantemente a seguire i preparativi per il suo matrimonio.
-Ehi, Risa!- Fece la bionda, dando una lieve gomitata all'amica. -Che ne dici, meglio questa...- Nobu le mostrò una foto, su una rivista, di una torta a cinque piani. -...o questa?- E gliene mostrò un'altra, a quattro.
Koizumi si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Meglio la seconda.-
-Okay, vada per la prima.-
-Ma io ho detto...-
In quel momento fecero ingresso nella sala, dove erano sedute le ragazze, Nakao, Otani e Suzuki.
-Noi andiamo a fare una sciata!- Annunciò il più basso.
Risa inarcò scettica un sopracciglio.
-Otani, il meteo ha annunciato bufera.-
-Sciocchezze!- ribattè lui. -E poi, noi tre siamo sciatori provetti. A differenza di qualcuno...- Terminò con fare vago il ragazzo, lanciando una frecciatina alla fidanzata.
-Ehi! E con questo che vorresti insinuare?!- Trillò Risa, arrossendo.
-Solo che sei scoordinata, Gigantessa.-
-Ma come ti permetti?!- Ringhiò Koizumi, balzando in piedi.
Chiharu la prese debolmente per la manica.
-Su, Risa, dai, tranquilla...-
 Nel frattempo, Nobu si era avvicinata al futuro marito.
-Sei sicuro, Nakauccio?- Chiese con voce smielata.
-Tranquilla, Nobukina. Se il tempo dovesse peggiorare, torneremo subito in hotel.-
-Oh, Nakao...-
-Oh, Nobu...- 

Intanto, Risa ed Otani continuavano a lanciarsi contro i più svariati insulti.
-Okay, d'accordo, Mister Io-so-sciare-e-tu-no, vai! Vai e divertiti! Mi auguro che tu possa romperti l'osso del collo!-
-E io...- Rispose Otani, puntando l'indice contro la ragazza. -...Spero tu possa cadere e romperti almeno una gamba!-
-Oh, va' all'inferno!-
A questo punto, Otani afferrò per un braccio i suoi due amici - che, a differenza sua, stavano amabilmente salutando le rispettive fidanzate - e li trascinò via.
-Gliela faccio vedere io, a quella Gigantessa!- Ringhiò Atsushi, prima di voltare l'angolo, giusto per schivare una scarpa lanciatagli contro da Koizumi.

-Risa? Risa! Terra chiama Risa! Yuh-uh!- Nobu sventolò una mano davanti al viso di Koizumi. -Ci sei?-
La ragazza si risvegliò dai propri pensieri e sospirò.
- Sì, sì... Ci sono.- Borbottò, affondando la guancia nel palmo della mano e lanciando un'occhiata alla finestra. -I ragazzi sono usciti tre ore fa... E il tempo sta peggiorando.- Sospirò la rossa.
-Ma tranquilla!- La rimbeccò la bionda. -Il mio Tesoruccio sa quello che fa; se dovesse vedere le cose mettersi al peggio, mi ha assicurato che sarebbero tornati indietro. Con la coda fra le gambe, aggiungo io. E tu, a quel punto, potrai sfottere Otani con un sano e sonoro "Io te l'avevo detto!"-
Risa sospirò nuovamente.
-Sarà...- Sussurrò. -Ma io ho un brutto presentimento.-
Nobu scosse la testa sconsolata e torno a guardare la sua rivista di torte. Chiharu accennò un sorriso alla rossa, e tornò a cucine ai ferri una sciarpa - probabilmente per Suzuki.
Risa si morse pensosa il labbro e tornò a guardare la finestra.
In quel momento, irruppero nella sala due figure maschili e slanciate, imbacuccate filo al collo, e zuppe fino all'osso.
-Tesoro!- Esclamò Nobuko, saltando in piedi e correndo verso quello che aveva riconosciuto come il fidanzato. -Ma come siete ridotti...-
-Là fuori è il finimondo.- Disse il moro battendo i denti.
-Siamo riusciti a tornare indietro a fatica.- Gli diede man forte Suzuki.
-E Otani...?- Mormorò Koizumi con in filo di voce.
-Non ha voluto saperne di tornare indietro. Ho provato a convincerlo ma ha detto che tornerà qui solo...- Ma ormai Risa non lo ascoltava più.
 La ragazza si alzò in piedi, negli occhi uno sguardo perso e vuoto. Corse all'attaccapanni ed indossò il suo gigantesco giubbotto rosa.
-Ma cosa fai?- Chiese Nobu, sgranando gli occhi.
-Devo trovarlo!- Gridò Koizumi, mentre scendeva le scale per raggiungere l'uscita. 
-Ma Risa...-
-Koizumi, aspetta!-
Troppo tardi, la ragazza era già uscita.
-Oh, no!- Esclamò Nobu. -Dobbiamo raggiungerla subito!-
-Non serve.- Rispose Nakao. -Se Koizumi mi avesse fatto finire la frase, saprebbe che Otani ci stava seguendo. Quindi, si incontreranno a metà strada.-
-D'accordo.- Concesse Nobu. -Ma se fra venti minuti non li vedo arrivare, andiamo a cercarli.-

Faceva freddo.
Faceva davvero freddo.
Risa, sprovvista della tuta da sci, tremò dalla testa ai piedi, e si strinse nel suo giubbotto rosa. Si prese le mani e ci soffiò sopra, sperando in un po' di calore.
"Stupido, stupido idiota!", pensò, sbattendo nervosa la punta del piede sinistro, ben coperto da un paio di stivali neri, con l'obiettivo di togliere un po' di neve da sotto la suola. "Dove diavolo sei?!"

Con questi pensieri, la ragazza si avviò a passo veloce verso le piste da sci, fortunatamente poco distanti da lì. Una volta arrivata, rimase a guardare per qualche momento la seggiovia, rigorosamente ferma.
-Signorina, con questo tempo non è opportuno salire sulla seggiovia.- Disse una gracchiante voce maschile alle spalle della giovane.
Quella si voltò, trovandosi davanti un vecchietto, alto su per giù 1,50 cm, con una tuta da sci azzurra, e un paio di vistosi e occhiali neri. Sicuramente, l'addetto al funzionamento della seggiovia stessa.
-M-ma signore...- Balbettò Koizumi con gli occhi che minacciavano lacrime. -I-io devo salire! Sicuramente... Sicuramente lassù c'è il mio ragazzo! Potrebbe essere in pericolo!- Risa afferrò per le spalle l'anziano. -La prego, la prego! Io devo salire lassù!-
-Ma signorina... È rischioso...- Farfuglio l'uomo, sballottato qua e là dalla presa di Koizumi.
-Non me ne frega un accidente se è rischioso! Io devo salire su in cima. C'è in gioco una vita, qui!-
-Se la lasciassi salire, le vite in gioco diventerebbero due!-
-Che lei lo voglia o meno, io salirò lassù! Quindi, o mi ci porta la seggiovia o, giuro!, ci vado a piedi!-
-Ma signorina, non può, è una pazzia!-
-Bene! Bene, ho capito! Andrò a piedi, e lei non potrà fermarmi!-
-Signorina...-

Ma Risa era già corsa via.

-Sono tornato!- Esclamò allegra la voce di Otani, appena messo piede nella sala.
-Otani!- Esclamarono diverse voci piuttosto sorprese.
-E chi, se no?-
-Otani...- Disse Nobu. -Dov'è Risa?-
-Cosa?- Atsushi aggrottò le sopracciglia. -Non è qui?-
-La vera domanda è: non è con te?- Chiese Nobu con voce tremula.
-Ma che... Che succede?- Chiese Atsushi, togliendosi gli occhiali da sole.
Nobuko ispirò profondamente, e spiegò al ragazzo la situazione.

-...e, nonostante i richiami, Risa è uscita a cercarti.- Terminò la bionda, sospirando.
 -Ma poi Nakao ci ha detto che stvi arrivando, e quindi presumevamo che vi sarest incontrati a metà strada.-
Otani fece cadere il casco a terra. Cominciò a respirare affannosamente. Il suo sguardo setto da un lato all'altro della stanza.
-Lei...- Balbettò. Strinse i pugni con forza. -Che razza di...- E così, lasciando la frase a metà, fece dietro-front e corse via. 
Poco dopo si sentì il rumore di una porta che sbatteva.
Nobu si voltò verso gli amici.
-Meglio se andiamo con lui. Insieme, avremo più possibilità di trovare Koizumi.-
E fu unicamente per quello che chiamarono anche Haruka, il quale, con aria terrorizzata, aveva accettato, blaterando qualcosa di simile a "Risa, il mio eroe... Ha bisogno di me!". Anche Seiko si era unita alle ricerche, mostrandosi molto preoccupata.
-Andiamo!- Incitò Nobu ai ragazzi. -Non c'è un minuto da perdere!- 












~Angolo di Risa-chan.~


Hola!
Allora... Uhm. Che dire (?)
 
Teoricamente questa e una parte che devo ancora pubblicare (ma pronta, don't worry! :3) dovevano essere un solo capitolo, ma poi sarebbe stato davvero troppo lungo.
Quindi... Niente, mangiatevi le mani (?), pensando a cosa possa esser successo a Risa u.ù
Bye :3

Risa-chan.~





 

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Capitolo 10
*** 10. Bufera - Seconda parte. ***


Riepilogo del capitolo precedente: Otani, Suzuki e Nakao, nonostante le proteste di Koizumi (visto che il tempo minacciava bufera), decidono di andare a fare una bella sciata. Nakao e Suzuki tornano dopo qualche tempo, senza Otani e la ragazza, preoccupata, decide di andare a cercarlo, temendo gi sia successo qualcosa. Ma in realtà Otani sta bene, e quando torna in hotel scopre che Koizumi è uscita a cercarlo. Preoccupato, si precipita (mentre fuori è ormai scoppiata la bufera) a cercarla. Gli altri decidono di seguirlo, poco dopo.
(Spero si sia capito qualcosa, LOL)

Enjoy! :3





-Ehm, signore, non può salire sulla seggiovia.-
Otani si voltò e si trovò nella curiosa situazione di dover abbassare lo sguardo per incontrare gli occhi del suo interlocutore. Non si poteva certo dire che gli dispiacesse.
-Ma io devo salire, signore!- Ribatté il rosso ad occhi sgranati.
-Mi dispiace...- Rispose l'anziano addetto alla seggiovia. -Ma con questa bufera...-
Otani afferrò per le spalle il vecchietto.
-Lei non capisce! Lassù c'è la ragazza che amo! Io devo salire!-
-Non è il primo a dirmelo...- Commentò fra sé e sé il signore.
-Ah?- Fece Atsushi, mollando la presa.
-Prima, qui, è venuta una ragazza, sbraitando che doveva salire in cima, dicendo che si trovava lì i suo fidanzato... Dimmi, c'è una qualche riunione sulla cima, o qualcosa del genere?-
-C-che?- Balbettò il giovane, sgranando gli occhi. -E... Lei... Lei come...- 
-La ragazza? Era molto carina, in effetti. Con i capelli rossi. Ma era alta! Uh, altissima!-
Otani spalancò la bocca.
-Risa...- Farfuglio incredulo. -E... E dov'è andata?!- Chiese urlando, mentre nel petto gi si agitava un tamburo.
-Ha blaterato qualcosa sul fatto che sarebbe salita a piedi...-
-Grazie!-
A quel punto Atsushi, senza neanche salutare l'anziano, corse via.
"Stupida testarda, dove sei?!"

Era zuppa dalla testa ai piedi.
Si sfregò nervosamente le mani tra di loro, soffiandoci sopra.
"Ma dove può essere?" si chiedeva Risa, stringendosi tra le braccia.
Sospirò pesantemente.
-Otani...- Ringhiò con voce roca e consumata a forza di chiamare il nome del ragazzo.
Ormai camminava senza meta da tanto, forse troppo tempo. Non si sentiva più le gambe, aveva perso la sensibilità alle dita che, sprovviste di guanti, erano diventate violacee. I capelli erano zuppi, pieni di neve e gocciolanti, le labbra pericolosamente scure.
Koizumi fece un lieve sospiro, e una nuvoletta di condensa si fermò davanti a lei, prima di dissolversi del tutto. La ragazza osservò davanti a sé con sguardo perso; davanti a lei, ovunque guardasse, vedeva solo neve.
Solo, solo neve.
Neve e bianco.
Le gambe di Risa cedettero, facendola cadere in ginocchio.

E, sussurrando fra i denti il nome di Otani, si accasciò a terra.

-No! Non potete salire sulla seggiovia!-
-Ma signore, la prego! Lassù ci sono...- Nobu venne interrotta dal vecchietto - sempre lo stesso addetto alla seggiovia.
-No! Non incominciate anche voi con la storia dei fidanzati sperduti lassù, chiaro?!-
-Veramente noi... Un momento, cosa?-
-Prima, qui, è venuto un ragazzo, a cercare una ragazza che prima era venuta a cercare lui. O qualcosa del genere.- Rispose l'uomo, facendo spallucce.
-E dove sono andati?-
-Hanno detto che avrebbero fatto la strada a piedi...-
I ragazzi si lanciarono un'occhiata d'intesa, e pochi secondi dopo, l'anziano era rimasto solo.
-Ah, la gioventù d'oggi...- Sospirò tra sé.

-Koizumi!- Gridò Otani a pieni polmoni, utilizzando le mani, coperte dai guanti, a mo' di megafono.
Grazie alla sua tuta da sci, Otani non soffriva molto il freddo.
Camminava affondando pesantemente i dopo-sci nei molteplici strati di neve.
 E proprio mentre affondava il piede destro, colpì qualcosa di morbido.
Otani puntò lo sguardo a terra e notò una piccola collinetta di neve, proprio davanti a lui.
Preso da un terribile dubbio e, come preso da una certa urgenza, si inginocchiò e raccolse un po' di neve.
Appena tolta una manciata di questa, vide una cosa che gli fece perdere un battito; un giubbotto rosa.
-Ma cosa...-
Quel giubbotto poteva essere solo di una persona. Ed era stato proprio lui a regalarlo a lei, qualche tempo prima.

-P-per me?- Balbettò Koizumi, guardando un pacco davanti a sé.
-Beh, se non lo vuoi, posso sempre riportarlo indietro...-
-Fossi matta! Io mi sono sempre tenuta TUTTI i regali che mi hai fatto, e non inizierò certo adesso a non custodirli gelosamente!-
-Tu sei tutta matta...-
-Oh, ma sentirlo!- 
Risa aprì la scatola.
-Oh!- Balbettò, tirando fuori un giubbotto rosa.
-N-non ti piace? Avrei voluto prenderlo di un altro colore, ma...-
-...ma è carinissimo!-
-E... eh? Ti piace?-
-Sì!- Esclamò la giovane, indossandolo contenta. -È adorabile!-
-Pfiù! Meno male...- Sospirò di sollievo il ragazzo; l'ultima cosa che voleva, era regalare alla fidanzata qualcosa che non le piacesse.
-Hai detto qualcosa?- Chiese lei, mentre si giarsava allo specchio.
-No, no, figurati...- Commentò lui, abbassando lo sguardo.
-Acchan?-
Lui sollevò la testa e si trovò a pochissima distanza al viso due grandi occhi color cioccolato.
-Lo adoro.- Soffiò Koizumi, prima di baciarlo.


Otani con un'ansia in corpo, la mani tremanti, il terrore negli occhi, il battito accelerato e il respiro affannato, riprese furiosamente a scavare, facendo riemergere, da quel mare bianco, bello e dannato, la sua Risa.
-Koizumi...- Mormorò. -Koizumi! Koizumi, rispondimi, ti prego!-
"No... Lei... Lei non può..." Pensò, febbrilmente.
Koizumi era di un pallore spettrale, le labbra violacee.
Atsushi deglutì a fatica; poi si tolse un guanto e poggiò i tiepidi polpastrelli sul polso latteo e freddo di lei.
"Ti prego, Koizumi... Per favore, per favore..."
Otani attese alcuni interminabili secondi, poi... Eccolo.
Bum.
Flebile, appena udibile. Ma c'era.
Bum.
C'era. Il battito c'era.
Risa, la sua Risa, era viva.
Otani sospirò di sollievo, poi tolse la mano tiepida dal polso gelido di Koizumi, e gliela posò su una guancia.
-Scusa.- Sussurrò, vicinissimo a lei. -Avrei dovuto... Darti ascolto. Sono un tale idiota...-
-Otani!- Chiamò una voce femminile alle spalle del ragazzo.
Lui si strofinò gi occhi lucidi, e si voltò verso Nobuko.
-L'ho trovata!- Urlò Atsushi. -È qui!-
Poi, girandosi verso Koizumi, sorrise appena.
-Resisti Risa. Ti prego, resisti.-

Risa aprì gli occhi, trovandosi straordinariamente al caldo.
Calore.
"Che bella sensazione..." pensò la ragazza.
-Ben svegliata.- Le disse Otani entrando in camera, sedendosi sul letto dove lei era sdraiata. -Hai dormito un giorno intero, sai?-
-Otani...- Sussurrò lei, con la voce roca, e rotta dall'emozione di rivedere l'amato.
-Mi hai fatto preoccupare.- Riprese lui, dopo averle sorriso. -Imparerai mai a non fare di testa tua, una buona volta?-
-Ma tu eri lassù...-
-No. Me ne sono andato poco dopo Nakao e Suzuki. Poi avevo deciso di fare un saltino in centro...-
-Con la tuta da sci?- Chiese Risa, scettica.
-Sì, faceva freddissimo. E tu, invece, sei andata nel bel mezzo della bufera solo con un giubbotto?- Otani sospirò. -Ad ogni modo... Dicevo, sono passato per il centro, e ti ho comprato una cosa.-
-Cosa?- Gli occhi di Koizumi brillarono.
-Attenta a non romperla...- Otani porse alla fidanzata un pacchetto blu.
Lei stracciò la carta, sorridendo come una bambina e tirò fuori il regalo.
-Oh, che carino!- Esclamò, tirando fuori una piccola sfera di vetro con neve, con all'interno una miniatura di... Loro due!
Seduti su una panchina, con dei giubbotti, che si sorridevano allegri.
-O-Otani...- Balbetto lei, incredula. -Come...-
-Me la sono fatta fare appositamente per noi. Ecco perché ci ho messo tanto.- Otani arrossì.
Koizumi sorrise.
-Grazie. È... Perfetta. Ma sai cosa sarebbe ancora più perfetto?-
-Cosa?-
Risa lanciò un'occhiata ad Atsushi, che scoppiò a ridere e si infilò nel letto di lei.
-Ecco, così è molto meglio, Acchan.-
-Indubbiamente, Richan.-
Koizumi sgranò gli occhi incredula, poi scoppiò a ridere.
-"Richan"? E che roba è?- Sghignazzò divertita.
-Se io sono Acchan, tu, mia cara, sei Richan.-
-Ma andiamo, è orrendo!-
-Abituatici, Richan. Perché ho intenzione di chiamarti così per il resto della vita.-
Koizumi rise ancora, poi arrossì.
"Per il resto della vita?" Si ripeté fra sè.
-E non potrei chiedere niente di meglio, Acchan.- Sussurrò, strofinando le labbra sulla guancia di lui.
-Sì, ma stammi lontana. Hai la febbre!-
-Oh, ma sentilo!- Esclamò lei, facendo la finta offesa.
"Cavoli, si può essere più felici di così?"











 ~Angolo di Risa-chan.~ 

Konnichiwa, minna! ~
Eccomi qui, come promesso x'D
Vediamo, uhm. Ah, sì. Qualcuno potrebbe notare una piccola somiglianza con All fall down, di Nadynana. Beh, a mia difesa posso solo dire che questo capitolo è pronto da secoli, colpa mia che son pigra T_T Beh, con la su-scritta (?) ragazza ne ho parlato (?), quindi bon, spero non le dia fastidio òwò Ci mancherebbe solo che sembri che abbia copiato D:
Che dire... Richan. Io rotolo, LOL.
...sì, rotolo da sola. Oh beh (?)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, aw aw u.u
Alla prossima, gente! 
(Quindi a breve, perché fra qualche giorno, aggiornerò Momenti.)
Ciaociao~

Risa-chan.♥


 

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Capitolo 11
*** 11. Ritorno. ***


-Diciamo che, per usare un eufemismo...- Sentenziò Koizumi, caricando le valigie nel camioncino; la settimana era giunta al termine, e stavano tornando a casa. -E' stata una vacanza movimentata.-
-Dì pure un incubo.- Commentò una voce qualche centimetro più in basso; Otani, di fianco alla ragazza, incrociò le braccia e sbuffò.
-Beh, da qui in poi...- Cercò di rassicurarli Chiharu, sbucando alle loro spalle. -... Si può solo migliorare, no?- Terminò la frase con un piccolo starnuto; si era presa un bel raffreddore. Suzuki le passò un fazzoletto.
-Non ne sarei così sicura.- Ribattè Nobuko, infilandosi un berretto di lana rossa. -Non c'è mai limite al peggio.-
-Com'è saggia la mia Nobu...- Cinguettò Nakao, guardandola con gli occhi a cuoricino; in testa, un berretto blu, identico a quello della fidanzata.
-Ragazzi!- Esclmaò Seiko. -Vengo con voi!- Disse, correndo verso il gruppetto, che la guardò perplesso.
-Ma non eri venuta con delle tue amiche?- Chiese Nobu, stupita.
L'altra scrollò le spalle.
-Ci ho litigato.- Rispose, tranquilla.
Prima che la bionda potesse chiederle altro, Koizumi si intromise.
-Dov'è Haruka?- Chiese, arricciando il naso.
-E che te ne importa?- Sbottò seccato Atsushi, guardandola torvo. -Anzi, partiamo adesso, prima che arrivi...!- Propose con fare malandrino.
-E' vero.- Disse invece Nobuko, dando corda all'amica ed ignorando Otani. -Che fine ha fatto?-
-Perché non possiamo partire e fregarcene?- Mormorò Atsushi con un lamento.
-Per me dorme ancora.- Sentenziò Seiko, scuotendo i ricci biondi.
-Mi sembra strano.- Disse sovrapensiero Koizumi.
Otani le diede uno schiaffetto dietro la nuca.
-Vuoi spiegarmi che diavolo ti importa di Haruka?- Sbottò Atsushi, risentito.
-Chi accidenti dovrebbe guidare altrimenti, sentiamo...!- Ribattè Risa, con uno sbuffo sonoro.
-Nakao...?-
-Ho lasciato la patente a casa.- Rispose il moro, grattandosi il capo da dietro il cappello.
-Siamo ufficialmente fot...- Otani non fece in tempo a finire la frase perché, da dietro, un paio di manine bianche gli coprirono la vista.
-Chi sono?- Chiese una voce femminile, dolce ed aggraziata, ridendo.
Koizumi aggrottò la fronte e socchiuse gli occhi; chi accidenti era, quella?
Aveva la pelle bianchissima, gli occhi chiari e i capelli nerissimi. Inoltre, cosa che la fece infuriare, per raggiungere il viso di Atsushi, doveva mettersi in punta di piedi.
Aveva un cappottino celeste e un adorabile cappello con i pon-pon blu notte.
-Akemi?- Mormorò Otani, togliendo le mani fresche dal proprio viso.
La ragazza sorrise divertita.
-Cosa ci fai, qui?- Chiese, arricciando il naso impertinente.
-Sono venuto qui con dei miei amici...- Disse Otani, arrossenso un poco, toccandosi distrattamente il cappello arancione.
Koizumi si morse l'interno della guancia destra; chi era?
Nobu fece uno sbuffo e la spintonò in avanti; la ragazza perse l'equilibrio e scivolò addosso al fidanzato.
-Ma ti sei rincretinita?!- La apostrofò quest'ultimo, scrollandosela di dosso in malomodo.
La giovane arrossì furiosamente.
-E' così che tratti la tua fidanzata?- Sbottò, nervosa.
Akemi sgranò gli occhioni; erano un incrocio tra il verde e l'azzurro.
"Davvero particolare" si ritrovò a pensare Koizumi, non senza una punta di invidia.
-Oh, state insieme?- Chiese la mora, con aria innocente. -Cioè, davvero insieme?-
-Vivono anche insieme, e con questo?- Si intromise Nobuko già sul piede di guerra, assottigliando gli occhi castani. -Vuoi per caso giudicarli?-
Risa si voltò allibita verso l'amica. Si massaggiò una tempia con il medio e l'anulare, socchiudendo gli occhi, mentre con l'altra mano tirò giù il cappello di Nobuko fino al mento.
-Perdonala.- Disse quindi, sorridendo forzatamente. -E' una ragazza disturbata.- Sussurrò ad Akemi, che rise incredula.
-Piacere.- Disse la moretta, porgendo la mano a Koizumi. -Sono Akemi Yamahama. Chiamatemi solo Akemi, però.- Precisò. -Non mi piace il mio cognome.-
-Piacere, Solo-Akemi.- Si presentò a sua volta la rossa, stringendole la mano. -Io sono Risa Koizumi.-
-E io sono Nobuko Ishihara.- Si intromise la bionda. -E se provi a fare la gatta morta con Otani io ti...- Risa la placcò con un braccio. Nobu le lanciò uno sguardo di odio.
-Dunque...- Disse Risa, afferrando la mano di Otani, e, nascosta dietro il suo giubbotto rosa, la strinse forte. -Come hai conosciuto Atsushi?- Terminò, incrinando appena la voce; l'aveva chiamato per nome in pubblico.
Otani la guardò stupito, poi sorrise e strinse forte la mano di Risa a sua volta.
-Ma come, Otani?- Lo riprese Akemi, sbuffando. -Non le hai parlato di me? Mi reputo offesa!- Disse, mettendo un broncio adorabile.
Nobu assottigliò lo sguardo.
-Prevedo guai...- Sussurrò, più a se stessa che agli altri.
-Ci siamo conosciuti all'università.- Disse Otani. -Facciamo la stessa facoltà.-
Nascosti dal giubbotto di Koizumi, si stavano ancora tenendo per mano.
In quel momento, finalmente, dall'hotel uscì Haruka, che sembrava abbastanza furioso.
-Alla buon'ora, eh!- Lo apostrofò Atsushi, sbuffando.
-Sei stato tu, vero?- Sbottò un risentito Haruka, puntandogli un dito contro.
Otani sorrise sornione.
-A fare cosa?-
-A nascondermi la valigia piena di vestiti in fondo alla piscina! Mi sono dovuto tuffare per riprenderla! Ci sono due gradi, hai idea di quanto freddo faccia lì dentro?! Sei stato tu, non è vero?!-
Otani, rosso a furia di cercare di trattenere le risate, si mise la mano libera davanti alla bocca.
-Non ne hai le prove...- Sghignazzò, decisamente divertito.
-Oh, io ti...!- Lo sguardo di Haruka cadde su Akemi, che lo guardava con un sorriso dolcissimo.
Haruka si ritrovò ad arrossire e si sistemò il colletto della camicia.
-Ciao!- Lo salutò la mora. -Sono Akemi Yamahama, ma puoi chiamarmi Akemi!-
Haruka aprì e chiuse la bocca un paio di volte. Deglutì a fatica, mentre diventava sempre più rosso in viso.
-Ha-haruka...?- Balbettò Nobu, allibita.
Seiko scosse il capo, coperto da un berrettò viola, e gli tirò un calcio negli stinchi.
Haruka trattenne a stento un gemito di dolore.
-Ma sei scemo?- La rimbeccò il moro.
-Sono una ragazza!- Ringhiò la bionda, arrossendo.
-Non penso proprio, Seishiro.-
Seiko sgranò gli occhi, ferita.
-Io mi chiamo Seiko!- Urlò la bionda, prima di correre via.
Otani diede ad Haruka uno scappellotto sulla nuca.
-Ma sei idiota?- Ringhiò il rosso, sbuffando. -Ti pare il modo di trattare Seiko?-
-Seiko!- Risa, Nobu e Chiharu corseri div'era andata l'amica.
-Scusate...- Balbettò Akemi ad Atsushi. -Io... Devo andare, ci sentiamo.- Detto ciò, si mise in punta dei piedi, poggiò le manine sulle spalle di Atsushi e gli diede un bacio sulla guancia.
-Non vorrei essere inopportuno. -Disse Nakao, mentre Akemi se ne andava. -Ma questo a Koizumi non piacerebbe.-
Otani inarcò un sopracciglio.
-Cioè?- Chiese, arricciando il naso.
-Cioè...- Rispose il moro. -La tua amica ci sta provando con te.-
-Ma non dire scemenze, lei è...-

-... un pericolo.- Sibilò Seiko.
-Un che?- Balbettò Koizumi, sollevando un sopracciglio.
-Quella Akemi è un pericolo.- Ripetè Seiko; Nobu annuì partecipe.
Risa, Nobu e Chiharu erano andata dalla bionda per tranquillizzarla; l'avevano trovata su una panchina, pensierosa; l'arrabbiatura per Haruka sembrava sbollita del tutto. Infatti, aveva detto qualcosa a proposito, come "Lui è idiota, lasciamolo perdere.", per poi precipitarsi a raccomandare Koizumi di stare attenta ad Akemi.
-Fidati di me, senpai Koizumi.- Ripetè Seiko. -Akemi vuole portarti via il ragazzo.
-Non siamo ridicole.- Si inalberò la rossa. -Tutto ciò è assolutamente...-
-... plausibile, Risa.- La interruppe Nobu. -Quella ha fin troppi feromoni, te lo dico io!-
-Ancora con questa storia dei feromoni...!- Sbuffò Koizumi. -Otani non mi sembra esattamente un Tipo da feromoni.-
-Tutti i ragazzi sono Tipi da feromoni, Risa.- Sbottò Nobuko, battendo un pugno sul palmo della mano. -E il tuo Otani non fa eccezione, cara mia.-
-Per favore!- Ribattè lei, sorridendo appena. -Se davvero fosse stato un Tipo da feromoni, come dite voi, vi pare che si sarebbe messo con un impiastro come me?-
-Ti ricordo- Ribattè Nobu. -Che prima di te, stava con Kanzaki, dolce e femminile; questa Akemi, se possibile, lo è ancora di più.-
-Oh...- Koizumi, a quelle parole, rimase interdetta; e se davvero quella Akemi volesse soffiarle via Otani? Lei quali armi aveva, per impedire ciò?
"Nessuna.", fu la sua risposta.
Nel caso Akemi avesse voluto prendersi Otani, lei non avrebbe saputo come fermarla.

-Sei silenziosa.- Disse Otani, quella sera.
Erano finalmente tornati a casa, avevano disfatto le valigie e si erano precipitati a letto; erano stanchissimi.
-Già.- Rispose lei, glaciale.
-Koizumi...?-
-Mmh?-
-C'è qualcosa che non va?- Chiese Otani, un po' preoccupato.
-In effetti, sì.- Rispose lei, mettendosi a sedere. -Perché non mi hai parlato prima di questa Akemi?-
Atsushi si accigliò.
-Perché non mi sembrava importante.- Disse, incrociando le braccia. -Sei gelosa?-
Koizumi arrossì, poi incrociò le braccia a sua volta.
-Dì qualcosa che non sia ovvio.- Replicò.
Lui rise, divertito.
-Risa...-
Al suono del suo nome, la rossa si addolcì improvvisamente.
-Sì?- Balbettò lei.
-Ti amo.- Otani era arrossito.
-Ti amo anche io.- Rispose Koizumi, color peperone, con un sorriso a fior di labbra.
-Lo so.- Disse lui, scuotendo i capelli con fare ovvio.
-Non atteggiarti, sai?- Ribattè lei, fingendo di mettere il broncio.
Lui ridacchiò, la prese per un braccio e la tirò verso di sé, facendola finire tra le sue braccia. Koizumi lo guardò.
-E cosa vorresti fare ora? Sentiamo.- Lo sfidò lei, arricciando il naso.
-Questo.- Rispose lui, prima di baciarla.






 









Angolo di Risa:
Inizio dicendo che Akemi vuol dire 'Bellezza lucente'.
Parlando ora di cose serie.
Non ho la minima giustificazione per questo ritardo stratosferico, clamoroso.
E presentarmi dopo un anno di assenza con questo capitolo striminzito è pietoso, I know.
Spero solo che possa piacervi almeno un po'; io mi sono divertita molto a scriverlo.
Alla prossima, e grazie per chi, nonostante le lunghe pause, continua a seguirla :)

Risa Lily Calinee.


 

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Capitolo 12
*** 12. Nuove idee. ***


Si stava avvicinando il compleanno di Otani; avrebbe compiuto ventun'anni.
Koizumi, per quella ricorrenza, aveva già qualche idea in mente; aveva, infatti, intenzione di preparargli una festa a sorpresa.
Ovviamente, aveva coinvolto tutti i loro amici - Nobu ne era stata a dir poco entusiasta, e aveva trovato modo di rintracciare la maggior parte dei compagni dell'università che frequentava Atsushi, per invitarli.
Beh, tutti tranne Akemi.
Risa cercsva di non pensare alle parole di Nobuko e Seiko riguardo quella ragazza, mentre tentava, in tutti i modi, di tenere a mente le parole di Otani, che la rassicuravano, perché lui la amava.
Si morse nervosa il labbro, mentre afferrava la cornetta del telefono, e con l'indice tremolante, pigiava il numero di Akemi.
-Pronto?- La voce delicata a melodiosa di Akemi fece deglutire Koizumi, visibilmente a disagio.
-P-parlo con Akemi...?- Balbettò la rossa, intimorita; perché quella ragazza la metteva così a disagio?
-Sì...?- Risa poteva immaginare, dall'altro capo della cornetta, Akemi aggrottare le sopracciglia.
-Sono Koizumi, la fid...- La ragazza venne messa a tacere da un grido entusiasta dell'altra.
-Ah! Ma ciao, Koizumi! Cosa posso fare per te?- Chiese gentilmente, senza nemmeno domandarle come facesse ad avere il numero - ah, se solo avesse saputo Otani che Risa gli aveva preso il cellulare di nascosto per prendere i numeri dei suoi amici!

"Forse sbaglio a giudicarla male", pensò tra sé Risa, stringendo convulsamente la cornetta.
-Sai, tra una settimana è il compleanno di Atsushi...- , le dava un certo potere poterlo chiamare per nome, le faceva alzare l'autostima. -... e stavo pensando di fargli una festa a sorpresa...-
-Ma che fantastica idea! Dove avresti intenzione di farla?-
"Merda", pensò Koizumi, digrignando i denti. Non ci aveva minimamente pensato.
La voce di Nobu che le dava dell'idiota suonò, rumorosa, nella testa della povera ragazza, che avrebbe voluto sotterrarsi dalla vergogna per la propria imbranataggine.
-Beh, in realtà...- Avrebbe voluto sparire. -Non lo so, ancora...-
-Se vuoi, posso chiedere a mio padre.- Propose Akemi allora, in tono noncurante. -Lui ha un ristorante, se vuoi, posso chiedergli di cederci una sala per la festa.-
Koizumi sospirò appena; cercava di non aver nessun pregiudizio di alcuna sorta, ma da qui a far dipendere la riuscita della festa da lei... Non che avesse altra scelta, ad ogni modo.
-Penso...- Risa prese un profondo respiro. -Penso che possa andare.-
Dopo alcune grida entusiaste da parte di Akemi, e la promessa di farsi sentire al più presto per aventuali novità, dopo che Koizumi diede il proprio numero alla mora, le due si salutarono.
Koizumi agganciò la cornetta, pensierosa; non le piaceva l'idea di coinvolgere Akemi così tanto nell'organizzazione della festa, lei l'aveva chiamata solo per invitarla.
Ma non aveva molta scelta.
Ora doveva solo trovare il modo di dirlo a Nobu, cercando di non morire.

-Tu hai fatto COSA?-
Koizumi si fece piccola piccola in un angolo del divano; era andata a casa di Nobu, e appena aveva annunciato all'amica la novità, beh... Diciamo che era fortunata ad essere ancora viva.
-Non avevo altra scelta...- Farfugliò la rossa, visibilmente spaventata.
-Come ti è saltato in mente di invitare Akemi? E di coinvolgerla così nella festa, poi...!-
-Non potevo non invitarla...- Balbettò Risa, sempre più preoccupata per la propria incolumità. -... e ancora non avevo idea di dove organizzare le festa...- Deglutì a fatica, cercando di evitare lo sguardo assassino dell'amica. -... ed è stata lei a proporsi, non sono riuscita a dirle di no...-
-Risa, sei consapevole del fatto che Akemi sia una minaccia bella e buona al tuo rapporto con Otani?-
-Ma, Nobu...-
-Risa, fidati di me. Akemi ha tutta l'intenzione di portarti via il tuo ragazzo. Datti una svegliata!-
-E che dovrei fare? Dirle di non venire alla festa...?-
-Ovvio che no.- Sbuffò la bionda, accavallando le gambe.- E' ovvio che la sua arma sia la gentilezza, no? Beh, tu sarai così sottilmente perfida, rivestita da una patina dolce e zuccherosa, da farle capire che Otani è solo e soltano tuo. Pensi di riuscirci?-
-Beh...- "Assolutamente no." -... ma sei proprio sicura che...?-
-Risa, ne sono certa. Devi batterla sul tempo, fidati di zia Nobu.-
Koizumi sollevò gli occhi al cielo.
"Appunto per la festa: non lasciare Nobu ed Akemi sole nella stessa stanza."

-Papà?-
L'uomo alla scrivania sollevò lo sguardo dal libro che stava leggendo e lo puntò sulla sua unica flglia; era bella, sì.
I lunghi capelli neri erano raccolti in una coda alta, e gli occhi chiari lo scrutavano con dolcezza.
Come faceva sempre, del resto, quando voleva qualcosa.
-Cosa c'è?-
Akemi si sedette sulla sedia, di fronte al padre.
-La prossima settimana un ragazzo compie gli anni. Potrest darmi la Sala dei Ricevimenti? Sai, è una festa a sorpresa.-
Il signor Yamahama chiuse il libro che aveva sotto il naso e si tolse gli occhiali da lettura.
-Non credo dovrebbero esserci problemi...- L'uomo assottigliò gli occhi chiari, dello stesso colore della figlia. -Ma, per caso, questo ragazzo lo conosco?-
Akemi arrossì un poco.
-No, papà.- Rispose dopo qualche istante di incertezza.
-Ma ti piace, dico bene?- La punzecchiò ancora il padre.
-Oh...- Lo sguardo di Akemi si spostò verso il basso. -E' così evidente...?- Non si aspettò una risposta, e continuò. -... beh, in ogni caso, è fidanzato, non importa. Grazie dell'aiuto, papà.-
Akemi si alzò dalla sedia e, silenziosamente, uscì dallo studio del padre.
Appena chiusa la porta, tirò fuori il cellulare.
DaAkemi
A: Koizumi

Mio padre ha accettato!
Ci vediamo alla festa.
xoxo
Inviò il messaggio e sorrise.
Il suo piano poteva avere inizio.













 
 
Angolo di Risa:
Hello, everybody!
Ammetto che il capitolo è abbastanza striminzito, ma ho appena acceso la miccia; esploderà una bomba ;)
Anyway, per chi fosse interessata, informo che la prossima storia ad essere aggiornata sarà Diamonds. Sì, una delle nuove, non vedo l'ora di metterci le mani!
Poi sarà il turno di Momenti Let her go.
Grazie per chi continua a seguire questa long, ci sono molto affezionata, perché è stata la prima in questo fandom; ero piccola ed ingenua quando iniziai(?), mi faccio tenerezza da sola, aiuto ahahah.
Alla prossima, ciao a tutte :)

Risa Lily Calinee.



 

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Capitolo 13
*** 13. Festa a sorpresa - Prima parte. ***


Otani non considerava particolarmente le feste. 
Diciamo pure che aveva una pessima memoria, e ricordarsi qualsivoglia compleanno era, per lui, un'impresa.
Ma c'era un compleanno che si ricordava esattamente: il suo.
Consideriamolo egocentrico, ma l'unica festività che Atsushi si sarebbe ricordato al 100% era il suo compleanno.
Così, quando quella mattina si alzò dal letto, era strasicuro che la sua dolce metà, Risa Koizumi, se ne sarebbe altrettano ricordata.
Eppure, così non sembrava; lui aveva anche cercato di farle venire alla mente che sì, quel giorno era il giorno in cui avrebbe compiuto ventun'anni, ma la ragazza sembrava non cogliere i segnali nemmeno tanto nascosti.
Quindi, alle sei passate del pomeriggio di quel soleggiato 25 marzo, Atsushi Otani esplose.
-Koizumi, ma sei normale?-
Risa sollevò lo sguardo, smettendo subito di ridacchiare al telefono con Nobu, e lanciò uno sguardo accigliato ad Otani, in piedi - abbastanza irritato - di fronte a lei, che invece era comodamente sdraiata sul divano.
-Sì?- Chiese, con le sopracciglia aggrottate. -Oh scusa Nobu, mi sta chiamando il microcefalo, a dopo!- Chiuse la chiamata e tornò a guardare Atsushi che, beh, definirlo nervoso era un eufemismo. -Cosa c'è?- Chiese, angelica.
-Tu mi stai... Tu davvero mi stai...?! Oh, Kami.- Otani, disperato, si passò una mano tra i capelli. -Ci rinuncio, ci rinuncio!- Gridò, praticamente isterico. -Io esco, ciao!- Ed infilò la porta.
Risa, rimasta sola, sorrise appena; Otani era assolutamente convinto che si fosse dimenticata del suo compleanno.
"Che idiota." pensò, sorridendo tra sé.
Da: Risa
A: Nobu

Tutto procede secondo i piani.
Il Nano non sospetta nulla.
Dì a Nakao di raggiungerlo e di portarlo
al ristorante di Akemi per le 7:30 P.M.
xoxo
Koizumi, soddisfatta, guardò l'orologio: erano le 6:30 P.M.; doveva sbrigarsi a prepararsi e raggiungere il ristorante.

Akemi si fissò per qualche istante davanti allo specchio; indossava un bell'abito color acquamarina, con le bretelle ed una vertiginosa scollatura sulla schiena.

Mentre finiva di acconciarsi i capelli in un'elegantissimo chignon, il cellulare le squillò; le era arrivato un messaggio.
Da: Koizumi
A: Akemi
Gli altri sono in sala, 
io sono in ritardo, scusa!
xoxo
Akemi sollevò gli occhi al cielo; quella ragazza era una calamità.
Prese la borsetta e scese al piano inferiiore; infatti, Akemi viveva al piano di sopra, poiché il piano terra era occupato dal ristorante di famiglia.
Messaggiò rapidamente a Koizumi di non preoccuparsi e infilò il cellulare nella borsa.
Si obbligò a metter su il proprio sorriso migliore; "si va in scena".

-Risa? Dove sei? Se continui di questo passo, cara mia, Otani arriverà prima di te...!- "... e Akemi si prenderà tutto il merito", si trattenne dall'aggiungere Nobu al telefono, sospirando profondamente
-Lo so Nobu, scusa, ma...- Si udì un lamento dall'altra parte della cornetta. -Sono caduta.-
-Fammi capire bene;- Nobu sollevò gli occhi al cielo. -Tu stai venendo qui a piedi?!-
-Sì.- Fu la trafelata risposta della rossa.
-Ma sei scema?!- La rimproverò la riccia, stringendo forte il telefono. -Almeno un autobus avrestipotuto prenderlo!-
-Sono quasi arrivata, Nobu, non c'è bisogno di...-
-Sbrigati!-
 E Nobu chiuse la telefonata.
Risa infilò il telefono nella borsa e sospirò, mentre, in lontananza, iniziava a vedere il ristorante di Akemi.

-Dove li metto?-
-Uh, poggiali sul tavolo, quello con la tovaglia rossa.-
Risa annuì e portò i bicchieri nel posto indicato da Akemi.
Indossava un vestito del colore del tramonto, con una sola spallina, su cui appuntata vi era una piccola rosa bianca; era lungo fino al ginocchio.
-Risa, se posso chiedere...- Domandò Nobuko, in cima ad una scaletta, mentre finiva di addobbare la sala. -Come hai fatto a non rovinarti l'abito?-
Lei sogghignò.
-Semplice.- Disse Koizumi, appoggiandosi ad un muro. -Nella borsa ho dei jeans; per venire li ho indossati, tenendo su la gonna.-
La bionda le lanciò uno sguardo dubbioso.
-Comunque, ti sta bene.- Disse infine. -Ho fatto bene a convincerti a comprarlo.-
-Già...- Balbettò Koizumi, imbarazzata.
In quel momento, squillò il cellulare di Nobuko; lei non lo guardò nemmeno, perché sapeva perfettamente che poteva dire solo una cosa.
-Ragazzi, stanno arrivando...!-

-Capisci, Nakao...? Non le era mai successo di dimenticarsi il mio compleanno, eh... Perché diavolo mi hai fatto vestire così?- Otani si tirò il colletto della camicia bianca, incerto. -E perché anche tu sei vestito così?-
-Perché, beh...- Nakao, con quell'aria eccessivamente spavalda, che può avere solo qualcuno che sta nascondendo qualcosa, lo prese sottobraccio. -Koizumi se ne sarà anche dimenticata...- Si esibì in un'espressione alquanto bizzarra. -... ma io no, quindi andiamo a festeggiare!-
-... qui?- Otani indicò il ristorante che avevano davanti. -E perché siamo conciati così...? Sembriamo pronti per un patrimonio...!-
-Questo è un ristorante d'èlite! Solo quelli in smoking possono entrarvi!- E, senza aspettarsi una risposta da parte di un sempre più scettico Atsushi, Nakao lo spintonò di malagrazia dentro il locale.

-Sorpresa!-
-Cos... Che diavolo...?! Nakao...! RISA!-
-Oh, avanti!- Koizumi si avvicinò al fidanzato. -Non sono così stupida da dimenticarmi del tuo compleanno!-
-Questo lo dici tu... Ahio!-
Risa ritirò il pugno che aveva tirato sulla testa del festeggiato.
-Beh Otani, c'è da dire che se non fosse stato per Akemi probabilmente non si sarebbe fatto nulla... Akemi! Vieni qui, dai!-
La mora, sentendosi chiamare, si voltò.
-Arrivo!- Disse sorridendo, tenendo tra le mani un bicchiere di aranciata.
Però, correndo verso i due, la raganza slittò col piede e le scivolò il bicchiere dalle mani... Finendo sull'abito di Koizumi.




 

 





Angolo di Risa:
Alzi la mano chi avrebbe voluto far fuori Akemi dopo quest'ultima "roba".
*alza la mano*
Duuuuuunque! Come promesso, sto cercando di aggiornare in tempi brevi questa long, perché le sono particolarmente affezionata, e poi, come per Momenti sono arrivata finalmente(?) a capire quando metterò la parola fine a questa fanfic. Tremate, gente (?)
Anyway, avviso come al solito eventuali interessate (?) che la prossima long ad essere aggiornata (inizio ad averne un po' troppe in questo fandom...) sarà Diamonds, BUAHAHAH(?)
Comuuuuuunque. Grazie mille per essere passate, alla prossima!

Risa Lily Calinee.

 

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Capitolo 14
*** 14. Festa a sorpresa - Seconda parte. ***


-Oh Kami, perdonami!-
Risa spostò lo sguardo sul vestito, poi su Akemi, poi di nuovo sull'abito e ancora su di lei.
-Non... Non fa niente...- Balbettò con gli occhi lucidi, cercando di darsi un contegno.
Che avesse ragione Nobu? Che Akemi volesse portarle via Otani? Che la stesse deliberatamente sabotando?
Nobu la afferrò per un braccio.
-Come stai?- Le chiese, preoccupata.
Koizumi scosse la testa e tirò su col naso; non voleva che qualcuno la vedesse piangere - non per una cosa così stupida.
Accennò quindi un sorriso all'amica che, dopo averlo ricambiato, puntò lo sguardo minaccioso su Akemi.
-Sono mortificata...- Balbettò quest'ultima, lisciandosi la gonna, a disagio.
-Oh, tu...! Io non...!-
Risa bloccò Nobu stringendole il braccio; non era il caso di fare scenate.
-Sempai Koizumi?- Si intromise Seiko, con uno strano sorriso sul viso. -Vieni con me.- Le disse, strattonandola per un braccio e trascinandola verso il bagno; Nobu e Chiharu si lanciarono un'occhiata perplessa e le seguirono.

-Non è nulla che non si possa sistemare.- Disse Seiko, pensierosa, seduta sul pavimento e scrutando la gonna di Risa.
Koizumi alzò gli occhi al cielo; stava perdendo la festa per colpa di quella stupida macchia.
-Lo sapevo, quella Akemi vuole fregarti Otani!- Sbuffò Nobuko, nervosa, con la schiena appoggiata al muro.
-Dai...- Balbettò Risa. -E' solo inciampata...-
-Inciampata?!- Ripeté la riccia, allibita. -Risa, perché ti stai abbassando al livello di idiozia del tuo ragazzo?-
-Ehi!-
-Risa, davvero...- Nobu le si avvicinò e le posò le mani sulle spalle. -Non giustificarla. Sai che ho ragione.-
Koizumi si morse il labbro e mugugnò qualcosa.
-Magari è solo sbadata...- Tentennò; incrociò lo sguardo di Chiharu. -Tu che ne dici?-
La ragazza arrossì.
-Veramente...- Cominciò la mora con un filo di voce. -... ho paura che abbia ragione Nobu.-
-Concordo.- S'intromise Seiko. -Dai retta a me, quella ragazza è piena di feromoni!-
Nobu le lanciò un'occhiata eloquente.
-E va bene!- Capitolò Koizumi, sollevando di nuovo gli occhi al cielo. -E che dovrei fare, sentiamo...?-
-Intanto, una sistemata a questo vestito. Seiko?-
-Beh... La macchia è solo sulla parte bassa della gonna, quindi la soluzione non può che essere una sola.-
Koizumi guardò l'amica, senza capire.
-Cosa vuoi...?-
Le mani di Seiko si posarono sulla macchia.
-Forbici. Chiharu, nella mia borsa.-
Questa frugò nella borsetta e, una volta trovato l'oggetto richiesto, lo passò all'amica.
-Seiko, cosa...?-
-Sarai uno schianto.- Sentenziò la bionda, sorridendo sorniona.
Risa, per la terza volta, alzò gli occhi al cielo.
"Spero solo che vada tutto bene." pensò, mentre le forbici di Seiko tagliavano la stoffa.
-Sei sicura di quello che stai facendo?- Le domandò Nobu, avvicinandosi alle due.
-Oh, sì. Dovrei avere del pizzo, nella borsa.-
"Pizzo? Oh Kami!"

-Ehi, Otani!-
Il ragazzo si voltò verso Nakao.
-Uhm?-
Dopo essere stata sporcata dall'aranciata di Akemi, Risa e le ragazze si erano dileguate, ed Atsushi, che in un primo momento voleva raggiungere la propria ragazza, era stato placcato da Akemi, che aveva iniziato a parlargli di scuola, di esami e altre cose che lui avrebbe fatto volentieri a meno di ricordare; Otani fu quindi sollevato quando venne chiamato da Nakao.
-Koizumi è tornata.-
Atsushi lanciò un'occhiata verso la porta: Risa stava entrando, con qualche modifica al proprio vestito. L'abito era stato accorciato sul davanti - Seiko aveva tagliato la parte macchiata - e dietro era rimasta della propria lunghezza originaria; intorno ai bordi dell'abito, in fondo, Seiko aveva applicato del pizzo, in modo da non far notare il rozzo taglio delle forbici.
"E' bellissima." pensò Otani mentre lei, timorosa, si avvicinava a lui, lisciandosi nervosa l'abito con le mani.
-Come sto?- Chiese in imbarazzo.
-Oh... Oh, beh, direi che, ehm...-
-Sei bellissima, Risa!- Si intromise Akemi, cingendo le spalle di Otani.
Koizumi strinse le labbra; come si permetteva di toccare il suo ragazzo?!
-Grazie Akemi.- Disse Risa con voce tremula. "Devo seguire i consigli di Nobu!" -Anche tu stai benissimo.- Terminò con un sorriso tirato, afferrando malamente il braccio di Otani per attierarlo a sé.
Akemi non poté trattenere una smorfia contrariata; Koizumi - seguendo il consiglio di Seiko - prese la rosa bianca che aveva appuntata sulla spallina e la porse alla ragazza con un sorriso che - almeno in teoria - doveva essere di falsa cordialità. In pratica, sembrava solo buffissima. O inquietante, se vogliamo ascoltare il pensiero di Otani.
-Oh, grazie Risa, non dovevi...- Balbettò Akemi, presa in contropiede ed accettando il fiore.
-E' il minimo.- Sibilò lei in risposta.
-Ehm, Koizumi, la smetti di provarci con Akemi?- Sìintromise Otani, allibito.
Risa non poté fare a meno di arrossire, a disagio.
-Si dà il caso che io sia interessata al genere mashcile.- Affermò stizzita.
-Non sembra, da come ti comporti.-
Risa sollevò - per l'ennesima volta - gli occhi al cielo.
Seiko le aveva consigliato di essere gentile, anzi, stucchevole con Akemi - poiché, citandola "Bisogna tenersi stretti gli amici e i nemici ancora più stretti" - mica di provarci con lei!
-Otani...- La voce di Akemi risveglio Koizumi dai propri pensieri. -Non sarebbe bello se scartassi i regali?-
"Oh merda, il regalo!"
Risa Koizumi, ormai donna, si era dimenticata del regalo di compleanno del fidanzato.
-Sarebbe figo, sì.- Annuì Atsushi e Koizumi avrebbe voluto sotterrarsi.
"E adesso?!" pensò terrorizzata.
-Risa...- Bisbigliò Nobu, afferrandole un braccio e trascinandola lontana da Otani. -Che regalo gli hai fatto?-
La rossa deglutì a disagio.
-Ehm.-
-Risa.-
-Sì?-
-Tu hai fatto un regalo ad Otani, vero?-
-Beh, ecco...-
-RISA KOIZUMI!-
Otani, richiamato dalle grida di Nobuko, si voltò verso le due ragazze, perplesso.
-Cosa ti guardi, nanetto?- Non riuscì a trattenersi Risa, nervosa.
-Come? Ma come ti permetti, spilungona!-
Koizumi gonfiò le guance in imbarazzo, mentre i compagni di Otani si erano affacciati per assistere alla scena, divertiti.
-Ma come osi, tappo!-
-Io? Sei tu che hai cominciato!-
-Sei tu che ti sei voltato a guardarmi!-
Nobu sospirò esasperata, pregando qualcuno ai piani alti di farli smettere.
-Oh Kami, smettetela, sembrate dei bambini...!-
-Ma ha cominciato...- I due si lanciarono un'occhiataccia - avevano parlato insieme e coordinati -, incrociarono le braccia ed entrambi si voltarono in modo da darsi l'un l'altra le spalle.
Nobu, allibita dal comportamento dei suoi due amici, diede una gomitata a Koizumi, facendole segno di andare dal ragazzo; dopo qualche smorfia di dissenso, la più alta di arrese ed andò da Atsushi.
"Almeno gli dirò che ha una fidanzata così idiota da dimenticarsi il regalo di compleanno." pensò sarcastica, mente gli faceva un pat-pat per farlo voltare.
-Ehi...-
-Mmh?-
-Puoi venire un attico con me?-
Lui scrollò le spalle e la seguì.

-Koizumi?-
L'aveva portato fuori il ristorante e si era seduta su un muretto, in modo da dare le spalle al locale e guardare il tramonto. Otani la guardò perplesso e si sedette accanto a lei.
-Volevo che ti divertissi.- Sussurrò la ragazza, guardando in basso.
-Mi sono divertito...-
-Avrei voluto che ti divertissi con me.-
Atsushi la guardò: dondolava le gambe, sguardo basso, i capelli arricciati le coprivano parte del viso; il ragazzo ne prese un ciuffo e glielo sistemò dietro l'orecchio, scatenando un sorriso spontaneo di Koizumi.
-Sei proprio scema, lo sai?- Bisbigliò lui, sorridendo.
Lei gonfiò le guance ed arrossì, un po' in imbarazzo.
-Senti chi parla.- Sentenziò guardandolo. Si sorrisero per un po', ma poi Koizumi tornò seria poco dopo. -Tu la trovi carina?-
-Chi?-
-Akemi.-
Otani roteò gli occhi - "Che pazienza che ci vuole!" pensò - e mise un braccio attorno alle spalle della ragazza.
-La trovo carina? Sì.- Tirò su col naso; poteva sentire Risa trattenere il respiro. -Ma non è il mio genere. Non è una gigantessa che mi ha sconvolto l'esistenza.-
Koizumi non poté fare a meno di ridacchiare.
-Quanto sei idiota.- Sussurrò quindi, poggiando il capo sulla spalla di lui.
-Talmente tanto da innamorarmi di te.-
Risa sorrise - le aveva detto che era innamorato di lei! - ma poi si voltò a guardarlo e gli diede un schiaffetto sul braccio.
-Scemo!-
-Piuttosto...- Otani lanciò un'occhiata a Risa. -Dov'è?-
-Cosa...?-
-Il mio regalo!-
Koizumi arrossì e si morse il labbro, colpevole; lei l'aveva portato fuori per parlargli proprio di quello e se ne era dimenticata!
-Ehm, ecco...- Si morse la lingua a disagio.
Otani la guardò allibito.
-Non ci credo... L'hai dimenticato!-
Di fronte all'evidenza, Koizumi arrossì violentemente.
-Era la festa, il regalo!- Urlò in difesa lei. -E a dirla tutta...- Sollevò il naso, fingendo di vantarsi. -... Sono io il regalo!-
-Pensa che schifo.-
-Ehi!-
-E non fare quella faccia, fai paura.-
-No, che vuol dire "che schifo"?!- Koizumi incrociò le braccia. -Bada a come parli, idiota patentato!-
-Idiota patentata sarai tu, grattacielo!-
-Non chiamarmi così, nano!-
I due si guardarono in cagnesco per qualche istante; poi Otani sorrise.
-Beh...- Disse, sfiorando la guancia di Koizumi. -... sì, tu sei decisamente il più bel regalo che potessi ricevere.-
"Il mio povero cuore..." pensò lei, arrossendo violentemente. Ma si riprese subito.
-Sei melenso.- Sentenziò; però aveva un sorriso dolce mentre lo diceva.
-E smettila, dai!- La rimproverò Otani, sbuffando.
Lei rise.
-Allora...- Risa si avvicinò al viso di Atsushi. -Non vuoi goderti il tuo regalo?-
Lui sorrise, non rispose e la baciò.
-Sbrighiamoci a finire questa maledetta festa, ho un paio di idee per come sfruttarloquesto regalo.-







Angolo di Risa:
Salve a tutte. :)
Non nego che questo capitolo, per me, sia stato molto difficile. 
In un paio di occasioni ho pensato di non poter arrivare alla fine, in altre ho pensato di cancellare tutto.
Il risultato non mi convince del tutto, ma sono stanca di pasticciarci e se avessi continuato a rinviare non avrei più pubblicato.
Penso che questa sia una delle fanfiction a cui tengo di più, poiché è la prima che ho pubblicato in questo fandom (che ormai ho praticamente invaso).
Ma ora la smetto di blaterare sciocchezze inutili, il capitolo è questo e io devo andare a studiare (maledetta maturità).
A proposito di questo, sarò sicuramente più lenta negli aggiornamenti, in questo periodo (come se a qualcuno interessasse).
Alla prossima!

Risa.






 

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