The Girl Next Door~

di Aicchi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Annyeong Korea! ***
Capitolo 2: *** Bangabseubnida, SHINee! ***
Capitolo 3: *** Yo, Amigos. ***
Capitolo 4: *** Let's Twist! ***
Capitolo 5: *** Face to face~ ***
Capitolo 6: *** Deep in The Night. ***
Capitolo 7: *** Hello, I Love You. ***
Capitolo 8: *** Shining Stars! ***
Capitolo 9: *** Feliz Cumpleaños! ***
Capitolo 10: *** So Delicious~ ***
Capitolo 11: *** ...And Get Your Drinks Up! ***
Capitolo 12: *** Kiss Kiss Kiss. ***
Capitolo 13: *** Home Sweet Home~ ***
Capitolo 14: *** Over The Rainbow. ***
Capitolo 15: *** Nessun Dorma. ***
Capitolo 16: *** On Rainy Days. ***
Capitolo 17: *** Wonderland~ ***
Capitolo 18: *** Y. ***
Capitolo 19: *** Chocolate Love~ ***
Capitolo 20: *** Love Like Oxygen. ***
Capitolo 21: *** Stay~ ***
Capitolo 22: *** Señorita! ***
Capitolo 23: *** Wanna play? ***
Capitolo 24: *** Trick! ***
Capitolo 25: *** Tick Tack~ ***
Capitolo 26: *** We Were In Love... ***



Capitolo 1
*** Annyeong Korea! ***


Eccomi alla ribalta con una banalissima Fan Fiction xD Sentivo il bisogno di scrivere, di buttare giù una storia che mi soddisfacesse a livello di emozioni e sentimenti (spero lo faccia!), per questo ho scelto una donna a fare da protagonista, una gentil donzella italiana appena trasferitasi nel palazzo degli SHINee :) Spero possa non essere troppo scontato e che, nonostante la trama banale, vi catturi ^^v Buona lettura!
PS: Non so un fico secco dell’Erasmus ma faccio finta di saperlo xD


Capitolo 1: Annyeon Korea!

“Come ho fatto ad arrivare a questo punto? Come…?” si chiedeva in lacrime Giulia, il volto nascosto nelle proprie mani.
‘Torna a casa ti prego, ti sto aspettando…mi dispiace’ questo era il messaggio che aveva appena ricevuto da Jonghyun.
Di tutta risposta, la ragazza prese il cellulare e scrisse… ‘Key, ho bisogno di te…’
 
Solo pochi mesi prima…~~~
 
“Aaaaaahhhh~!” si stiracchiò Giulia, dopo aver sistemato tutti gli scatoloni nel salotto della sua nuova casa.
Era felice. Un sorriso a trentadue denti le illuminava il viso da non si ricordava più quanto! Nonostante avesse faticato a portare tutte quelle scatole da sola, era soddisfatta e orgogliosa di sé.
Aveva trovato un appartamento vicino al centro di Seoul, immerso in un grande parco verde, poco lontano dall’università che avrebbe frequentato di lì a poco. Aveva scelto come meta dell’Erasmus la Corea del Sud.
Aveva sentito un milione di racconti in giro su ciò che accadeva nei campus universitari con tutti quei ragazzi stranieri che venivano a frequentare i corsi come lei dall’estero…non avrebbe mai voluto finire in qualche guaio! Voleva godersi ogni momento, ogni raggio di sole, ogni goccia di pioggia, ogni cosa. Voleva respirare aria coreana pura, senza essere intralciata da studenti più vogliosi di far baldoria che studiare. Grazie alla borsa di studio che aveva vinto riusciva a mantenersi quell’appartamento, e inoltre veniva aiutata molto dalla sua famiglia in Italia, soprattutto dai nonni materni.
“E adesso…diamoci dentro” fece segno di rimboccarsi delle maniche invisibili, visto il caldo afoso di fine Giugno indossava solo una canottiera e dei pantaloncini corti.
Per fortuna l’appartamento era già arredato, negli scatoloni c’erano solo un po’ di cianfrusaglie, foto, ricordi vari degli amici italiani, della famiglia, l’occorrente per la cucina, il bagno e la camera da letto. Glielo aveva spedito tutto la nonna dalla Toscana, lei che era sempre cosi premurosa e preoccupata che non mancasse niente a sua nipote. Una volta appurato il contenuto di ogni scatola, le scappò uno sbuffo:
“Non mi stupirebbe se da un momento all’altro mi mandasse un pacco di detersivi e lavapiatti!”
Già le mancava la sua casa, ma non si sarebbe mai pentita della scelta di quel viaggio all’insegna di un’agognata indipendenza quasi impossibile da raggiungere in Italia.
Una volta sistemato tutto, decise che era meglio farsi una bella doccia per lavare via la fatica di quella giornata pesante! Ma, sbadata com’era, si era dimenticata di una cosa importante…chiudere la porta d’ingresso…
“Chissà chi vive in questo palazzo…ci saranno dei vecchietti? Una giovane famigliola felice? Magari ci fosse un bel ragazzo!” fantasticò lei appena entrata in doccia.
Nel frattempo, nell’appartamento accanto…
“Ehi ragazzi, avete visto??” chiese eccitato Taemin.
“Che?” chiese stupito Jong, mentre lo sguardo degli altri componenti, prima occupato a fare altro, si alzò verso il maknae, tutti curiosi di sapere il motivo della sua esaltazione.
“Qualcuno ha preso l’appartamento qui vicino al nostro!”
“Sì??? Sarà un anziano con la moglie, sai che qua non affittano appartamenti alle fan invasate o a qualcuno che ci conosce...” rispose noncurante Key.
“Nonono!! E’ una ragazza giovane, invece! Ma non è coreana, è straniera!”
Adesso capirono la ragione del suo eccitamento. Si alzarono tutti contemporaneamente e corsero alla porta con l’illusione, o la speranza, di riuscire a scorgerla da qualche parte nel corridoio.
“Hai capito forse di che nazionalità era?” sussurrò Onew.
“Non lo so, non si è messa a parlare da sola!” fece il sarcastico Taemin.
Gli altri componenti si girarono verso di lui per lanciargli un’occhiataccia.
“Non si risponde così a uno hyung!” lo rimproverò Key, dandogli un pugno sulla testa.
“Ahi!! Ma io scherzavooo” piagnucolò il piccolo Tae.
“Sssshh!!” fece Minho, con la paura che potesse uscire da un momento all’altro quella ragazza e trovarli tutti lì sulla porta.
“Comunque…mi ha dato l’impressione di essere una ragazza europea…non penso sia inglese, nemmeno tedesca…forse è spagnola”
Alla parola “spagnola” a molti si illuminarono gli occhi.
“Ooohh…spagnola…un tipo caliente e passionale!” vaneggiò Jong, seguito dall’approvazione del resto del gruppo.
All’improvviso, Onew si accorse che la porta d’ingresso era aperta…si fece spazio tra i suoi compagni e uscì sul pianerottolo.
“Cosa fai?!” gli chiese allarmato Minho.
“Vado a dare un’occhiata, che sarà mai?!” rispose tranquillo Onew.
Una volta davanti la casa della loro nuova vicina, il leader  appoggiò cautamente una mano sulla porta e la fece scorrere fino a spalancarla completamente. Non vide nessuno dentro, provò a bussare lo stesso, ma nessuno rispose. Fece cenno agli altri ragazzi di avvicinarsi.
“Questa è davvero una cosa da maleducati, lo sapete vero??” si stizzì Key, incrociando le braccia dopo essersi presentato all’uscio insieme agli altri.
“Ssh, ascoltate” lo zittì Jonghyun appoggiandosi l’indice della mano destra sulle labbra carnose.

“Sta facendo la doccia…!” disse interrompendo quel silenzio e cercando di soffocare un risolino coprendosi la bocca con il palmo della mano. Sentirono tutti il rumore dell’acqua che scorreva dall’altra parte del muro del salotto.
“Coraggio allora andiamocene!” si stufò Key, non sopportava comportarsi come uno stupido ragazzino con gli ormoni a mille.
“Forse ha ragione Kibum, dopo con più calma torniamo e le diamo il benvenuto tra noi” concluse Minho con ancora un sorrisetto imbarazzato sul volto.
In quel momento però successe tutto. Non si accorsero che l’acqua si era fermata, erano troppo intenti a ridacchiare tra di loro, e non fecero nemmeno caso alla piccola sagoma imbacuccata che entrò in salotto finchè non fece il gesto di aprirsi un attimo l’accappatoio per risistemarselo, lì…in quell’istante, lei guardò le cinque figure immobili sulla sua porta e loro realizzarono di essere di troppo in quella stanza.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!”
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!!!”

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Capitolo 2
*** Bangabseubnida, SHINee! ***


Spero vi piaccia anche questo capitolo, buona lettura!


Capitolo 2: Bangabseubnida, SHINee!
 
“Che volete???” Non le importava molto sapere chi fossero, più che altro cosa ci facessero sulla porta di casa sua. Pensando subito al peggio, Giulia cominciò ad arretrare, quasi come volesse tornare in bagno e chiudersi dentro per proteggersi. Quando vide che nessuno di loro avanzava un passo verso di lei, si arrestò sotto l’arco del salotto che conduceva alle altre stanze dell’appartamento, nascondendosi dietro il muro. Le venne naturale però parlare in italiano. Dopo aver realizzato di nuovo di non essere più in Italia, cominciò a parlare in inglese, e ripetè la sua domanda.
I poveri Shinee, tutti con gli occhi tappati dalle proprie mani, cominciarono a farneticare all’unisono.
Si potevano captare frasi come “Scusaci!!” “Non volevamo entrarti in casa!!” “Non fraintendere!!” “Abbiamo trovato la porta aperta!” “Non chiamare la polizia!!” “Eravamo solo curiosi…” “Volevamo darti il benvenuto!” “Non preoccuparti, non abbiamo visto niente!”
“Parla per te!” esclamò Jong, di nuovo in coreano, verso Onew.
Giulia si fece poco più avanti e chiese “…Darmi il benvenuto? Perché, chi sareste??”
“I tuoi nuovi vicini!” rispose sorridente Taemin.
“Ah!” si stupì lei. Strano però. Ora che li guardava meglio, notò che erano dei ragazzi molto giovani. Approfittò così della loro temporanea cecità per osservarli meglio…nonostante il volto coperto dalle mani, sembravano davvero dei bei coreani.
“Sentite, datemi il tempo di vestirmi e dopo faremo le opportune presentazioni, d’accordo?” chiese in tono molto calmo Giulia, già interessata a conoscere i suoi giovani vicini.
“Certo!” risposero in coro gli altri, che, nel mentre volevano togliersi dalla porta, presero a darsi testate a vicenda a causa del momentaneo disorientamento.
A tale scena, a Giulia scappò una leggera risata. Gli Shinee risposero con un risolino imbarazzato e fecero presto a tornare nel loro appartamento.
Una volta chiusa la porta alle loro spalle, si fissarono tutti negli occhi dell’altro per un istante…avrebbero voluto urlare dall’emozione e dall’immensa figura di M, ma si limitarono a saltare come degli scemi e a battersi degli incomprensibili e inutili 5!
“Ragazzi, ma a voi sembrava spagnolo quello che ha detto??” chiese ad un tratto Minho, ancora esaltato.
“Nooo, era italiano! E’ una ragazza italiana!” spiegò Key, come se fosse la cosa più palese del mondo.
“Uuuuuuhhh!! Ancora meglio!” rispose ridendo Jonghyun.
“Oh! Oh! Oh!” All’improvviso Onew si fermò  per posare le proprie mani sulle spalle di Jong e serio gli chiese “Sputa il rospo. Cosa hai visto???”
“Come ‘cosa hai visto’??? Sei riuscito a vedere qualcosa quando lei ha…???” chiese sgranando gli occhi il maknae.
“Nooooooo, non ci credo!” esclamò stupito Minho.
“Bè…penso di aver intravisto…il seno” ammise rosso di vergogna.
Dall’altra parte del pianerottolo, Giulia sentì un improvviso “WOOOOOOOOOOHHHH!!!!” che proveniva dall’appartamento di quei cinque ragazzi.
“Mah…chissà perché poi vivono tutti insieme…” si chiese mentre si infilava un nuovo paio di pantaloni corti abbinato ad una canottiera bianca e viola.
“Sarà meglio sbrigarsi, è quasi ora di cena” disse fra se e se.
Giulia uscì dal suo appartamento e, un po’ emozionata da quel brusco incontro, andò a bussare alla porta dei vicini sul lato opposto del pianerottolo.
Sentiva dall’altra parte dei forti schiamazzi e risate a non finire…forse non l’avevano sentita. Aprì la porta di casa lentamente e scorse Jonghyun fare dei versi strani che riguardavano il suo petto mentre diceva in coreano “Vi giuro ragazzi! Non scherzo! Erano…enormi!!”
“Ehm…scusate??”
Furono presi alla sprovvista, Jonghyun ritirò subito le proprie mani dietro la schiena e gli altri fecero semplicemente finta di niente.
“Ehi! Non ti hanno insegnato a bussare prima di entrare nelle case altrui??” la riprese serio Onew…per poi scoppiare a ridere davanti all’espressione shockata di Giulia.
“Ahahahaha scherzavo, non preoccuparti! Piuttosto, chiediamo ancora scusa per prima” e i cinque ragazzi fecero un lungo inchino.
“No niente, è tutto passato” li imitò lei.
“Diamo il via alle presentazioni: io sono Key, quello bello, te lo ricorderai sicuramente! Ahahah! Ho 21 anni! Poi qui accanto a me c’è Jonghyun, 22 anni, il più basso di tutti, ma anche quello più muscoloso! Quel modello là alto, moro e con gli occhi a palla è Minho, anche lui ventunenne, mentre quel piccoletto un po’ deperito è Taemin, 19 anni. Infine, Onew, il nostro triste leader affamato solo di pollo da ben 23 anni.” Concluse soddisfatto di sé.
Gli altri lo erano un po’ meno, dopo ogni presentazione veniva insultato e punzecchiato dai suoi componenti.
“Ah…!” sorrise lei a quella strana quanto simpatica introduzione. “Non vi assicuro di ricordare subito i vostri nomi, alquanto strani, almeno finchè non li vedrò scritti, allora me li potrò studiare! Ahahaha! Comunque piacere, io mi chiamo Giulia, ho 19 anni e sono italiana!”
Uno spontaneo acuto di Jonghyun prese alla sprovvista la povera ragazza, che non si aspettava di sentire una piccola performance appena detto il suo nome: “Juliette, oohu~”
“Sì…ooook. Comunque. Scusate la domanda impertinente, ma…mi chiedevo…come mai vivete tutti e cinque insieme? Siete fratelli o cosa?”
Jonghyun, deluso di essere stato ignorato, si mise in disparte dietro le spalle di Key, appoggiandovi sopra il proprio mento e continuando a guardare con occhi da cane bastonato quella piccola figura davanti a loro. Kim Kibum gli fece pat-pat sulla testolina castana.
“Non ci conosci?” chiese Taemin, emozionatosi dopo aver sentito l’età di Giulia. Era sua coetanea, pensò.
“Dovrei?” domandò insicura lei.
“Siamo solo una delle band musicali più famose di tutto l’Oriente, tutto qui” rispose modesto Key.
“Ahahaahah sì certo, dai ragazzi, non prendetemi in giro. Siete studenti universitari anche voi?”
“No, quello che diceva Key è vero, Giulia. Siamo cantanti!” rise Onew.
“E ballerini provetti” aggiunse fiero Taemin con una piroetta.
“Ah!…Oh! Ecco perché quello strano assolo di…” si sforzò per ricordare il nome “Jong…?”
“Sì! Sìsì esatto!” si risollevò quello dalla sua depressione. “Jong va benissimo” le sorrise lui.
“E’ una vostra canzone?” chiese lei, come se fosse la cosa più comune da chiedere a chi si incontra per la prima volta, ma ancora non si capacitava davvero di chi avesse davanti. Per lei erano i suoi nuovi vicini di casa, per il resto del mondo, o quasi, erano gli SHINee.
“Sì, si chiama Juliette” rispose Onew.
“Ooohh…vorrei proprio sentire delle vostre canzoni!” Fu così che la guidarono nei meandri dei loro successi musicali, con Album, Singoli, EP, video musicali e riviste. Prestarono tutto l’occorrente a quella ragazza ormai sommersa di giornali e cd!
“Bè grazie ragazzi! Oddio ma è tardissimo, devo ancora preparare la cena!” si stupì lei quando dette un’occhiata all’orologio sul polso.
“Puoi rimanere a cena da noi! Ordiniamo pollo fritto!” propose con occhi scintillanti il leader.
“Mexicanaaaaaaa!!” esultò con braccia spalancate il maknae.
“Va bene ragazzi! Vado a posare questa roba in casa allora! Grazie ancora!”

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Capitolo 3
*** Yo, Amigos. ***


Rieccomi qua :3 la trama comincia a prendere forma e, oltre agli Shinee, Giulia fa nuove conoscenze...

Capitolo 3: Yo, Amigos.

 
“Mmmmhh~! E’ buonissimo questo pollo!” commentò Giulia dopo il primo morso. “Non penso di averne mai mangiati così in Italia!”
“Da dove vieni Giulia di preciso??” chiese curioso Key.
“Dalla Toscana, ad un’ora di treno da Firenze” biascicò lei dopo aver ingoiato il boccone.
“Firenze! I Super Junior ci sono stati anche se per poco, ci hanno detto che era stupenda!” annuì Minho guardando il resto del gruppo.
“Già, l’hanno consigliata a tutti, ma con i nostri impegni…” rispose Taemin intento a dare un morso alla sua coscia di pollo.
“I Super Junior? E’ un altro gruppo coreano?” chiese Giulia un po’ perplessa.
“Sì esatto, sono molto più grandi e numerosi di noi ma sono lo stesso dei bambini!” rise Jonghyun pensando ad alcuni dei loro componenti.
“Capisco!” sorrise Giulia cercando di immaginare quei ragazzi appena nominati.
“Ho notato i tatuaggi ai tuoi polsi, prima, sono molto belli!” fece Minho, cercando di ributtare il discorso sulla ragazza.
“Ah grazie!…Minho?” chiese indecisa lei.
“Esatto!” le sorrise lui, contento di non essere stato dimenticato.
“Allora, rifacciamo mente locale” disse lei riguardo ai nomi.
Guardò il ragazzo alla sua sinistra e cominciò ad elencare: “Jong….” Quello annuì energicamente con la bocca piena. “Minho…” continuò a sorridere lui. “Taaa…mmmh aspetta aspetta…Taem…Taema?” azzardò lei  in preda alla confusione.
“No, Taemin” sorrise amaramente il maknae, purtroppo non aveva un nome facile da ricordare.
“Key” andò lei sul sicuro, notando la poco mascherabile soddisfazione del ragazzo nell’essere stato ricordato cosi facilmente. “E….” Ecco, guardò il ragazzo alla sua destra, mentre continuava imperterrito a mangiare pollo come se non avesse toccato cibo da mesi, e non riuscì proprio a ricordare il suo nome. Quando notò che al suo turno lei si ammutolì, a bocca piena farfugliò “Onew!”
“Ah giusto! Onew! Dai posso farcela!” disse fra se e se, tornando a mangiare le sue belle coscette.
La serata proseguì così, mangiando pollo e continuando a chiacchierare del più e del meno. Si spostarono in salotto, sedendosi in cerchio sul pavimento di legno, con la pancia bella piena, continuando a fare domande alla loro nuova vicina per conoscerla meglio.
Scoprirono che in realtà lei in Corea non avrebbe avuto 19 anni, come in Italia, ma 20. Di conseguenza, non era coetanea di Taemin e questo lo buttò un po’ giù di morale.
“Quindi per me sei una noona” mugugnò lui.
“Noona??” chiese lei cercando nei volti degli altri ragazzi la traduzione di tale parola.
“E’ un termine che i ragazzi usano per indicare delle ragazze più grandi!” spiegò Minho.
“Aaah! Vabbè dai, solo di un anno!” lo consolò lei accarezzandogli la testa biondo miele.
“Grazie a voi sto già imparando qualcosa di coreano!” esultò Giulia. Spiegò ai ragazzi che era lì in Corea grazie all’Erasmus e che da Agosto avrebbe seguito i corsi universitari per imparare la loro lingua e la cultura coreana.
La serata andò per le lunghe, nessuno aveva voglia di andare a letto, dopo una nuova conoscenza preferivano sempre stare insieme e divertirsi. Ad un certo punto Giulia sbadigliò a bocca aperta.
“Yaaaawwn…scusate!” fece subito lei posandosi distrattamente, e in ritardo, la mano sulla bocca.
“Oh mio Dio, hai anche il piercing alla lingua! Cavolo, voi italiani sì che avete tutta una cultura!” commentò divertito Taemin.
“Eeeh di questo ne riparleremo!” sorrise Giulia, stropicciandosi un po’ gli occhi. “Ragazzi, sono stata benissimo con voi, ma domani devo alzarmi presto, devo andare in segreteria a ritirare dei fogli e bla bla bla…quindi vi abbandono” concluse fingendo di essere amaramente provata da quella separazione.
La reazione generale del gruppo fu un’intonazione corale di un “nooo” di disappunto, ma anche loro avrebbero avuto molti impegni la mattina seguente ed era quindi meglio seguire il suo esempio.
Dopo aver dato la buona notte a tutti, Giulia tornò al suo appartamento, con un sorriso sulle labbra e la stanchezza negli occhi. Si buttò sul letto dimenticandosi di svestirsi e si addormentò di colpo, appena toccato il materasso.
Gli Shinee rimasero ancora un po’ lì a parlare tra di loro.
“Che bello, adesso possiamo dire di avere un’amica italiana! Sai che invidia che avranno gli altri??” sghignazzò Taemin.
“Chissà, potrebbe insegnarmi a cucinare qualcosa tipico del suo paese!” fantasticò Key.
“Vorrei tanto imparare l’italiano…” mormorò sognante Onew.
“Dovrebbe fare un po’ più di esercizio fisico” affermò Jonghyun.
“Ma dai, cosa dici! Lei va bene anche così” lo riprese Minho. Nonostante fosse il più atletico, non gli piacque l’uscita di Jong.
“Vabbè non sto dicendo che sia brutta o grassa! Ma…un po’ più di tonicità non le guasterebbe, ecco” si giustificò lui.
“Mica dobbiamo essere tutti palestrati come te, Bling Bling” lo riprese Key.
“Poi hai visto, è piccolissima, cioè…sarà 20 cm meno di te, Jong! Va bene così, fidati” concluse il discorso Minho.
“E va bene, va bene, scusate!! Vi siete già affezionati tutti??” chiese alquanto incredulo.
“Perché tu no??” chiese scettico Onew “E’ interessante…voglio dire, una ragazza quasi nostra coetanea proveniente dall’Italia, che non ci conosce, vive qua accanto a noi…è bello fare amicizia in questo modo, così…naturale…senza secondi fini” dichiarò Onew, con lo sguardo perso nel vuoto, più rivolto a sé che al gruppo. In compenso, gli altri annuirono pensosi alle sue parole.
“Bene, vediamo cosa ci riserverà il futuro!” esclamò pimpante Taemin.
“Io intanto vedo cosa mi riserva il letto, ho un sonno ragazzi! Buona notteee!” disse Key nell’atto di alzarsi da terra per dirigersi nella propria stanza congedandosi dal resto della band con un gesto della mano.
“Già, sarà meglio seguirlo!” e tutti gli Shinee si coricarono, cullati dalla dolce sensazione che li aveva accompagnati per tutta la serata.
Il mattino seguente, Giulia si svegliò in tempo per raggiungere la sua futura università, e raccogliere informazioni sul suo percorso di studi.
In segreteria, super affollata nonostante l’università non avesse corsi, fece molte conoscenze di studenti stranieri come lei. Conobbe spagnoli, inglesi, americani, francesi (bleah) e altri italiani. Insomma, la compagnia da cui voleva sottrarsi per preservare la propria integrità.
“Ehi, perché non vivi anche tu nel dormitorio del campus? E’ una figata!” esclamò un ragazzo spagnolo alto e castano, con occhi chiari ma di un colore indefinito…forse  grigio, azzurro…i due comunicavano in spagnolo, visto che Giulia lo studiava nella sua università in Toscana e lo vide un buon allenamento della lingua parlare con Pablo, così si chiamava.
“Ehm…preferivo prendermi un appartamento per me e assaporare il gusto di vivere da sola, ecco” abbozzò lì la ragazza.
“Allora potremmo organizzare delle feste da te! Sicuramente sarebbe meglio che farle qua al campus, cosa ne dici??” propose lui punzecchiandola col gomito.
“Anche no, guarda.” Rispose lei freddamente scostandosi. Tutta quella sfacciataggine non le andava a genio.
Lui capì perfettamente il tipo di ragazza che aveva davanti, e decise di comportarsi di conseguenza.
“Hai ragione, scusa sono stato impertinente, non dovevo auto invitare gente a casa tua per fare feste!” rise lui imbarazzato, scompigliandosi i capelli dietro la nuca. “Mi perdoni?” chiese poi abbassandosi avvicinando il proprio volto su quello di lei. Prese a fissarla intensamente negli occhi. Fu presa alla sprovvista. Non seppe mantenere il suo sguardo e rispose “No non preoccuparti. Oh tocca a me” la fila davanti a lei finì, e fu il suo turno di prendere tutti i documenti di cui aveva bisogno.
“Allora ci vediamo presto, Julia” ammiccò Pablo salutandola con un rapido gesto della mano.

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Capitolo 4
*** Let's Twist! ***


Spero vi piaccia questo capitolo, già nel prossimo accadrà qualcosa di…bè, lo vedrete voi u.u
 
Capitolo 4: Let’s Twist!
 
“Ooooh finalmente a casa!” esclamò Giulia appena tornata dall’università. Posò la borsa in terra, vicino al divano del salotto e prese a guardarsi intorno. Con le mani sui fianchi, si girava qua e là e sorridendo riflettè felice sulla parola “casa”. Già, quella era diventata il suo rifugio, il suo piccolo mondo in cui solo lei poteva decidere chi poteva entrare e farne parte. Si sentiva adulta, una donna con delle responsabilità e con delle scadenze da rispettare. Quel ruolo cominciava davvero a piacerle.
“Oh! Chissà se…” cominciò a pensare d’un tratto. Uscì di casa, lasciando la porta aperta, e si diresse un po’ titubante verso l’appartamento adiacente. Bussò. Ma nessuno rispose.
“Mh, evidentemente sono ancora fuori” disse un po’ delusa.
Decise quindi di tornare in casa propria.
“E adesso…che faccio??” si chiese ad alta voce, forse  per non sentirsi troppo sola. Decise di mettere apposto quello che era in disordine e una volta terminato tutto, si sdraiò sul letto. Guardò alla sua sinistra e notò la pila di cd e riviste che le avevano prestato la sera prima gli Shinee.
All’improvviso le venne un’idea. Si alzò di scatto dal letto e corse alla scrivania, in direzione del suo computer. Sì, avrebbe potuto girare Seoul e avventurarsi un po’ nei quartieri vicini o nei negozi, ma ciò che le premeva in quel momento era conoscere meglio i suoi vicini. Ancora fresca della serata precedente, Giulia aveva voglia di rivedere quei ragazzi con cui si era sentita così bene. Decise quindi di ascoltare i cd e nel frattempo  cercare tutto ciò che poteva riguardare gli Shinee.
La maggior parte del suo tempo, dopo aver controllato Wikipedia e Google, lo passò su Youtube. Lì, nel giro di 5 o 6 ore, con pause pranzo-bagno-spuntino, conobbe per quanto era possibile i suoi nuovi amici.
Guardò tutti i video musicali e rimase shockata dal cambiamento che avevano ricevuto tutti negli anni, sia in esperienza sia in aspetto. Lucifer in effetti raggiungeva il culmine del loro talento. Rimase impressionata dal ballo, da quanto fosse complicato e affascinante. Cercò versioni live per testare la loro bravura canora, e si sorprese nel constatare che erano quasi meglio dal vivo!
Poco a poco divenne una vera e propria fan. Adorava quei ragazzi in tutto e per tutto, ed era grata per averli conosciuti prima come persone che come idol.
Verso le 19 Giulia ebbe paura di perdere la vista, visto che aveva trascorso tutto il pomeriggio davanti il pc.
Poco dopo sentì delle voci provenire dal pianerottolo, mentre stava preparando cena. Emozionata, pensando a chi poteva essere, aprì d’istinto la porta e con un sorrisone sul volto constatò che i suoi amati Shinee erano tornati a casa, a pezzi e affamati. Giulia vide il loro sguardo, prima assente e stanco, farsi subito allegro e rinvigorito dopo aver visto la ragazza sulla porta di casa, con un mestolo fumante in mano.
“Bentornati!!” disse in italiano la ragazza, seguito dalla rispettiva traduzione inglese per essere più chiara.
“Ciao Giulia!” fecero loro mentre Minho apriva la porta del loro appartamento.
“Ragazzi, per ringraziarvi della bella serata di ieri, volevo ricambiare la gentilezza e invitarvi a cena! Questa volta però cucino io!”
D’un tratto Giulia vide illuminarsi dieci occhi famelici pronti a divorare anche il divano di  casa.
“Andiamo a farci una doccia e arriviamo subito!” urlò quasi Key mentre entrava, lasciato indietro dal gruppo dopo che avevano sentito l’offerta della ragazza. Lei potè sentire chiaramente la voce di Jong gridare “Vado prima ioooo!!!” e delle risposte confuse e alquanto rumorose.
Giulia tornò in casa, apparecchiò per sei e cominciò a darsi da fare. Non si rendeva ancora conto di quanto la Fortuna l’avesse baciata portandola da loro, ma ben presto se ne sarebbe accorta.
Era passata mezz’ora e ancora nessuno di loro aveva bussato alla sua porta. Ormai la pasta al forno che aveva preparato era pronta, doveva solo cuocere il secondo. Dopo poco sentì le voci di Onew e Jonghyun farsi vicine. Si diresse alla porta e li vide sorridenti farle ciao con la mano.
“Aaaahhh che buon profumooo!” esclamò con enfasi Jong.
Giulia li invitò a entrare e chiese “Gli altri?”
“Si stanno ancora preparando” le rispose Onew, mentre si accucciava per controllare cosa ci fosse nel forno.
“Cosa prepari di buono? Pollo??” chiese il leader non avendo capito cosa stesse cuocendo.
“No!” rise lei alla sua domanda. Ancora questo pollo! “E’ pasta!”
“Pasta???” si stupirono insieme Onew e Jong. Entrambi si appollaiarono davanti il forno e presero ad osservarlo quasi indecentemente. Cosa c’era che non andava nella pasta al forno?
Ecco che arrivarono gli altri componenti del gruppo.
“Cosa avete da gridare, vi si sente da casa!” li riprese Key una volta entrato “Ah, permesso!” fece subito rivolto a Giulia, dimenticando le buone maniere e scusandosi con un inchino.
“Macchè permesso, siete sempre i benvenuti!” scherzò lei dando un leggero spintone a Kibum per farlo rialzare.
 Cavolo. Molte cose erano già cambiate nel giro di 24 ore. Andava cosi veloce il tempo? Davvero solo il giorno prima li aveva conosciuti? Sembrava oramai una vita. Li vedeva nella sua nuova casa a ridere e scherzare come se fosse una routine. La cosa la rendeva di ottimo umore e lo notarono tutti, tanto che riuscì a cancellare la loro giornata faticosa e a restituire un po’ di forze a quei ragazzi.
“Ed ecco qua!” esclamò lei posando dei piatti colmi di una pasta strana, mai vista agli occhi dei coreani. Vide la sorpresa e la curiosità nei loro volti. Giulia si sentì in dovere di dare spiegazioni.
“Sono degli anellini, così le chiama mia nonna paterna, che è siciliana. E’ una pasta apposita da cucinare al forno, con ragù, besciamella e piselli!” Loro stettero ad ascoltare un po’ esitanti ma davvero non avrebbero mai immaginato di poter cucinare la pasta anche al forno.
Key fu il primo ad assaggiarla, osservato dal resto del gruppo, e dopo il primo morso verificò la bontà di quel piatto, tanto che fece presto a svuotarsi e ad allungarsi per essere riempito.
Il primo era stato un successone!
“Voglio la ricetta!” ordinò Kibum una volta finito anche il secondo giro.
“Eeeh ma senza la pasta adatta…” fece lei scuotendo la testa, mentre era intenta a colmare i secondi piatti con salsicce, bistecchine e patatine fritte.
Tutti mangiarono con gusto ogni cosa. Giulia era veramente soddisfatta dell’ottima riuscita della cena.
“Giulia, scusa una domanda” Taemin parlò per la prima volta. “Ho notato una fila di scatole li vicino al divano…cosa sono, giochi??” chiese infine emozionato.
“Bè…sì” rispose lei un po’ imbarazzata. Gliel’avevano mandate gli amici per divertirsi in compagnia invece di rimanere attaccata al pc come faceva di solito a casa.
Minho, che aveva finito prima di tutti, si avvicinò alla pila e prese in mano il primo gioco. Lo fissò per un poco e rise fra se. Gli altri si sporsero per cercare di capire di cosa si trattasse. In quel momento Minho continuando a ridere mostrò la scatola al resto del gruppo e un urlo generale di approvazione scoppiò in tutto l’appartamento.
“Twisteeeeeer!”
“Oh-oh…” pensò lei coprendosi gli occhi con una mano.

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Capitolo 5
*** Face to face~ ***


Note: Ho dovuto stendere il mio Twister in camera per aver ben presente ogni loro posizione xD nel caso uno non ce l’avesse l’ordine dei colori è questo a partire da sinistra (verde, giallo, blu, rosso). Poi dipende uno da dove li guarda ma quelli sono u.u spero riusciate a capire bene **
Continuate a recensire, che mi fa sempre piacere sentire i vostri pareri e vedere che la storia vi piace, cosi mi invogliate a scrivere >3<

Capitolo 5: Face to face~

“No vi prego, sto morendooooo” si lamentava Onew, quello messo peggio di tutti. Difficile da descrivere la sua instabile situazione: piede destro sul giallo, piede sinistro sul blu, mano destra sul rosso e mano sinistra sul verde. Intorno, sopra e sotto di lui ovviamente ci stavano pure i suoi compagni! Doveva ora spostare il suo piede sinistro sul rosso, ma il risultato fu una rovinosa caduta a terra.
“Fuoriiiiiii!!” gli urlarono tutti nelle proprie pose precarie.
Minho era in un posizione simile a quella di un ponte, con il viso rivolto verso l’alto, e quindi stava abbastanza comodo, anche Taemin era in una posizione simile, ma stava sopra di lui nel senso opposto (come un +). Nel momento in cui il maknae doveva allungarsi per far cambiare posto alla sua mano destra scivolò e cadde addosso al suo Hyung, trascinandolo con sé nella sconfitta.
“Accidenti, Taemin, è tutta colpa tua!!!” gli urlò Minho, arrabbiato per non essere riuscito a vincere.
“Scusa Hyung!” gli rispose dispiaciuto Taemin. Sapeva quanto Minho odiasse perdere.
“Eliminatiiiiiiiiiiiiiiii” urlò Giulia, che non stava partecipando al gioco ma si godeva quell’accozzaglia di braccia e gambe immortalando il tutto in tantissime foto ricordo!
 “Sai che non dovrai mai mostrare niente del genere in giro, vero?? Ne andrebbe della nostra reputazione!” scherzò Key, che al momento si trovava a combattere l’ultima sfida contro Jonghyun. Entrambi erano molto abili, nonostante non fosse molto alto, Jong aveva una grande forza nelle braccia e sapeva mantenersi egregiamente nella propria posa. Key invece sfruttava i suoi movimenti felini per riuscire a raggiungere i colori più lontani in modo abbastanza fluido e sicuro. Ma alla fine la poca elasticità di Jonghyun lo fece perdere contro la Diva, che cominciò a esultate in modo esagerato.
“Bene, adesso però giochi anche tu” dissero più o meno tutti rivolti a Giulia.
“Uhm…devo proprio?” chiese un po’ preoccupata, ma sapeva già quale sarebbe stata la loro risposta, quindi fu la prima a dare inizio al secondo giro.
Ok, la prima era facile, piede destro sul blu. Partì poi Jonghyun, che mise la mano destra sul giallo.
La freccia girava e girava, indicando quali movimenti dovevano compiere gli Shinee e Giulia. I primi ad essere eliminati furono Taemin e Onew.
“No, questo gioco non fa per me” pensò il leader scuotendo la testa mentre osservava i suoi compagni acrobati.
“No no no nooooo!!” urlò Key nel momento in cui stava per scivolare e cadere a terra.
Erano rimasti Minho, Jonghyun e Giulia, con sua grande sorpresa. Per ora era stata fortunata.
Jonghyun era nella solita posizione di Minho nel primo giro, ma su colori diversi: mano destra sul verde, mano sinistra sul rosso, piede destro sul giallo e piede sinistro sul blu. La prossima mossa era quella di Giulia, posizionata davanti a Jonghyun, faccia a faccia. Continuavano a ridere nonostante le pose imbarazzanti e poco estetiche che assumevano e, una volta che Onew girò la freccia per lei, risero ancora più forte.
Aveva il piede sinistro sul rosso, il piede destro sul giallo, entrambe le mani sul verde e doveva spostare la mano destra sul rosso. Ciò voleva dire posizionarsi esattamente sopra Jonghyun. Mentre gli altri ridevano come matti nel vedere quella posa un po’ provocante, Jong e Giulia si guardavano dritto negli occhi, prima sorridenti per sdrammatizzare, poi il loro sorriso scomparve.
All’improvviso a lei vennero in mente tutte quelle cose che aveva visto quel pomeriggio sul suo computer…certe foto di Jjong  con la schiena nuda, scolpita nel marmo, gli addominali poco nascosti da certe magliette, le labbra carnose disegnate in un sorriso seducente…avrebbe tanto voluto baciarle, assaporarle, morderle…probabilmente divenne rossa come un peperone perché si sentì avvampare, il suo respiro si fece più corto e riuscì a pensare solo a come potesse essere Jong…sotto un altro aspetto. Per fortuna aveva i capelli che le coprivano una buona parte del viso. Quella posizione scatenò in lei una strana voglia. Distolse lo sguardo, con la paura che lui potesse leggerle in volto ciò che stava pensando di lui. O come lo stava pensando. Jonghyun ebbe gli stessi pensieri. Cercò di immaginarla in un altro contesto, in un altro luogo, magari bastava solo un’altra stanza…aveva l’ardente desiderio di avvicinarsi a lei, di accarezzarle il viso, di toccare quella pelle che aveva l’aria di essere così morbida e liscia. Ma la situazione non glielo permetteva.
“Onew, cosa aspetti a girare quella freccia??” chiese spazientito Minho, che era ancora in gioco e voleva assolutamente vincere.
Il leader mezzo rimbambito nell’osservare quella scenetta intima obbedì e Jonghyun dovette spostare il suo piede destro sul rosso, ma non ci riuscì e cadde.
Giulia tirò un sospiro di sollievo. Era finalmente tornata in sé, senza Jong sotto di lei aveva la mente più lucida. Erano rimasti solo lei e Minho. Giulia decise di farlo vincere prima del tempo, tanto avrebbe vinto in ogni caso, quindi finse un disastroso scivolone e vide Minho esultare come un bambino.
“Voi non ve ne siete accorti, ma vi abbiamo anche fatto delle foto!” risero gli altri rivolti a Giulia e Jonghyun. I due arrossirono e si lamentarono animatamente per nascondere la loro vergogna.
“Che figura, e se fossi stata solo io ad avere quei pensieri?? Avrò assunto un’espressione ebete per tutto il tempo!” si torturò mentalmente Giulia.
“E se mi fossi immaginato tutto?? Probabilmente era solo imbarazzata perché non voleva essere lì in quel momento…con me” si auto lesionò Jonghyun.
Calò una strana atmosfera nell’aria.
“Sarà meglio metterlo via” propose Taemin fissando il tappeto del Twister.
Tutti assentirono e Giulia ripose il tutto nella scatola.
“Io domani salterei lo stretching, ragazzi” commentò Onew, gli altri sorrisero ma erano seriamente stanchi.
“Che dite, andiamo a letto?” suggerì Minho, ancora trionfante della precedente vittoria.
“Sì andiamo…” rispose lugubre Key. In effetti non aveva una faccia molto allegra, ma nessuno ci badò, poteva essere facilmente attribuibile alla sconfitta a Twister.
I ragazzi si diressero alla porta, l’ultimo fu Jonghyun, che era rimasto indietro scervellandosi su cosa doveva o non doveva fare prima di andarsene. Una volta sulla porta, si girò istintivamente e dette un bacio leggero sulla guancia di Giulia. Le augurò frettolosamente una buona notte e scappò in casa dietro ai suoi compagni.
Giulia rimase impietrita sulla porta con gli occhi fissi sull’appartamento adiacente.
“Oddio…che labbra soffici…”
“Oddio che guance morbidissime!”
 

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Capitolo 6
*** Deep in The Night. ***


E rieccomi qua per la vostra felicità (??) XD Ringrazio tutti coloro che seguono la storia e soprattutto chi spreca il suo utilissimo tempo a recensire la mia umile storiella çwç Buona lettura!

Capitolo 6: Deep in The Night.
 
Giulia quella notte non riuscì a dormire. Aveva troppi pensieri per la testa e la sua guancia sinistra non smetteva di ardere.
“Troppe emozioni, troppe emozioni. Non ce la faccio! Devo mettere in chiaro cosa provo per Jonghyun. Insomma, lo conosco da così poco tempo…anzi, direi che non lo conosco proprio! Mi sono fatta abbindolare da tutti quei bombardamenti di ormoni che mi hanno colpito oggi su internet. A me piace lui…o l’idea di poter stare con lui? Oddio, non lo so!” e con queste riflessioni inconcludenti, decise di alzarsi dal letto sperando di stancarsi presto e di riuscire ad addormentarsi. Era sicura che rimanere sdraiata sul suo comodo materasso non le avrebbe giovato molto.
Per prima cosa andò in cucina, accese la luce del piano cottura, si prese una pesca e cominciò a mangiarla con gusto, seduta con le gambe strette al petto su una sedia della saletta da pranzo.
“Dovrei fare qualcosa? Jong mi ha baciata…sì, sulla guancia, ma è pur sempre un bacio. Dovrei ricambiare, forse…” Disse fra sé cominciando a sogghignare dall’imbarazzo.
“Che cosa infantile!” esclamò a bassa voce. Riportò la mente a quell’istante, quando Jonghyun si avvicinò a lei per baciarla…era così impacciato, era chiaro che non sapesse cosa fare, ma il suo gesto fu comunque ben accolto.
Le stesse parole gironzolavano nella testolina castana di Jong, maledicendosi per aver commesso un’azione così puerile e imbarazzante. Il ragazzo voleva agire, ormai era palese anche a Giulia. In fondo, era il numero uno per quanto riguardava il contatto fisico. La sensazione dell’unione della sua pelle con un’altra lo faceva stare bene. E poi dopo quell’assaggio di morbidezza delle guancie di quella ragazza era curioso di esplorare il resto. Indeciso si alzò, senza fare rumore si diresse verso la porta d’ingresso, in boxer e maglietta. Senza pensarci molto prese le chiavi e aprì, attento a non svegliare i suoi compagni. Scalzo e in punta di piedi, si avvicinò alla porta dell’appartamento di Giulia e tese l’orecchio, cercando di captare un qualsiasi movimento al suo interno per capire se anche la sua vicina era sveglia, insonne come il ragazzo.
Per un po’ non sentì nulla, ma nel momento in cui stava per arrendersi sentì una sedia spostarsi.
Giulia aveva finito la sua pesca e si stava dirigendo in cucina per lavarsi le mani. Jonghyun era in preda al panico.
“Ma cosa mi è venuto in mente?? Perché sto appostato davanti la porta di casa sua?!? Cosa dovrei fare adesso??”
All’improvviso sentì un rumore di ingranaggi muoversi davanti a sé. Giulia stava aprendo la porta. Istintivamente, col cuore in gola, Jong andò a nascondersi sulla rampa di scale al di sotto del loro piano.
Vide la ragazza con una maglietta lunga, non abbastanza per coprirle tutto il sedere e un paio di pantaloncini attillati a farle da culotte, dirigersi verso la porta degli Shinee. Anche lei era indecisa sul da farsi. Rimase immobile con un pugno alzato pronto a bussare ma poi sospirò e disse piano “Ma che mi metto a fare, sveglierei tutti, povera scema” appoggiò la mano sulla superficie della porta e constatò che era aperta.
“Ma  come?! L’hanno lasciata socchiusa?? Forse non se ne sono accorti, erano troppo stanchi…meno male l’ho notato” detto questo, chiuse la porta e se ne tornò in casa.
Jonghyun era shockato. Maledisse il momento in cui aveva deciso di alzarsi e di cacciarsi quindi in quel guaio. La porta dall’esterno, senza le chiavi, non si poteva riaprire, e sicuramente  il ragazzo non avrebbe voluto passare la notte sulle scale del palazzo come un barbone. Prese il coraggio in due mani e tornò sulla soglia di casa della ragazza. Bussò piano.
Giulia, che si stava dirigendo verso camera, si fermò di colpo.
“E’ stata una mia impressione o…?”
Sentì di nuovo bussare alla porta. Il suo cuore cominciò a battere all’impazzata.
“Chi è a quest’ora della notte?” guardò l’orologio. Segnava le 3 e mezzo passate…si diresse lentamente verso la porta. Guardò dallo spioncino e vide con sua grande sorpresa un Jonghyun affranto.
Gli aprì ed esclamò “Ciao..! Cosa ci fai qua….adesso?” chiese lei un po’ impacciata. Dopo aver felicemente notato che il ragazzo era in mutande e cannottiera, arrossì violentemente, ma lui non lo notò, c’era abbastanza buio intorno a loro. Anche lei d’altro canto era nella stessa situazione ma i suoi shorts potevano sostituire l’imbarazzo di un paio di mutandine. Jonghyun interruppe l’infinito filo di pensieri di Giulia e si inventò una balla abbastanza convincente per non ammettere la verità.
“Scusa se ti disturbo a quest’ora, ma vedi…io…io sono…sonnambulo” assentì per auto convincersi.
“Sonnambulo?” chiese stupita lei.
“Sì, certe volte capita che io esca di notte per farmi una passeggiatina sul pianerottolo e poi ritorni in casa a letto. Sì è un po’ strano, ma questa volta sono rimasto chiuso fuori, e non me lo so spiegare…”
“Ah sì???” chiese stranita lei, sentendosi in colpa per aver richiuso la porta di casa a Jong.
“Eh già…non volevo svegliare i miei compagni, se la sarebbero legata al dito! Quindi…eccomi qui. Scusa se ti ho disturbato a quest’ora…”
“Nono figurati, ero sveglia…non riuscivo a prendere sonno…ecco…” continuò ad arrossire lei.
Dopo un attimo di silenzio.
“Posso entrare?” chiese Jong nell’oscurità, con voce dolce e melodiosa.
“Oh! Sì, certo, scusami!” lo fece passare e richiuse la porta alle sue spalle. La luce del piano cottura era ancora accesa, un leggero fascio di luce illuminò i loro lineamenti del viso. Stavano in piedi, uno davanti all’altra a guardarsi nell’indecisione più totale.
“Ti..ti vado a prendere un cuscino e una coperta, puoi sistemarti sul divano, è comodissimo, davvero” propose lei tutto d’un fiato.
“Oh niente coperta, il cuscino basta, grazie” rispose lui riconoscente.
Giulia tornò subito dopo con un cuscino nuovo preso dal suo armadio. Notò che Jonghyun aveva spento la luce in cucina, ma non disse nulla. Anche lei in fondo era contro lo spreco energetico.
“Et voilà” fece lei, sistemandolo sul divano, su cui si era prontamente messo a sedere Jong.
“Allora…buona notte!” augurò Giulia, cercando il più disperatamente possibile di scappare da quella situazione.
“No aspetta!” la fermò lui, allungando una mano per afferrarle il braccio.
Lei fu trascinata dal quel gesto improvviso e cadde seduta sul divano, accanto al suo vicino.
Dalla finestra in fondo al salotto comparve un barlume ceruleo della Luna, che riuscì a illuminare l’appartamento quanto bastava perché la scena fosse chiara ad entrambi. Gli occhi di Jonghyun brillavano di luce propria e le sue labbra erano serrate in un sorriso i cui angoli erano rivolti verso il basso.
“Fammi compagnia ancora per un po’, se puoi…” la supplicò.
“Ma certo…” rispose Giulia, fingendo la calma più assoluta.
All’improvviso Jonghyun prese le mani della ragazza e se le portò al viso. Le unì tra loro come nell’atto di pregare e se le posò lentamente sulle proprie labbra. Ad occhi chiusi le annusò impercettibilmente.
“Profumano di dolce!” sorrise lui con fare fanciullesco.
“Ho mangiato una pesca prima” spiegò immersa nel suo imbarazzo.
Jong le baciò. Schiuse di poco le sue labbra e cercò di assaporarne il dolce gusto con la lingua. Giulia spaventata dal suo gesto improvviso ritirò le mani e se le portò al petto.
“Scusa scusa, non volevo…” fece subito Jonghyun per tranquillizzarla.
“Ormai che sono qui…cosa potrei fare? Vorrei così tanto toccarla…” pensò il ragazzo in preda al conflitto interiore.
Giulia glielo leggeva negli occhi e si inventò una scusa per sottrarsi a quell’ambigua e poco raccomandabile circostanza. Non aveva le idee chiare ma non voleva certo chiarirsele in quei modi.
“Jong ma domani non hai da fare con gli altri ragazzi? Io adesso comincio a sentire un po’ di sonno, faresti meglio a dormire anche tu, cosa ne dici?”
Jonghyun un po’ deluso annuì con la testa.
“A che ora devi svegliarti domani? Lo farò volentieri io per te” si offrì la ragazza per rincuorarlo.
“Alle 6:30” rispose rasserenato il ragazzo.
“D’accordo allora alle 6:30 ti butterò giù dal divano!” sorrise lei, augurandogli una buona notte con un inaspettato bacio sulla fronte.
Tornò a letto ancora più sveglia di prima. Strinse a sé il cuscino e cercò di non pensare con tutta se stessa alla presenza di Jonghyun a dormire sul suo divano in salotto.
“Che fisico statuario che ha…ma devo resistere, per la mia integrità morale!” fantasticò lei, mentre cadeva piano piano in un sonno profondo.

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Capitolo 7
*** Hello, I Love You. ***


Come promesso, ecco l'aggiornamento flash u.u questo capitolo non mi piace quanto quello precedente, ma la storia deve ancora evolversi! Ancora taaaaaaaante cose dovranno accadere a Giulia & Co. ;)


Capitolo 7: Hello, I Love You.
 
Giulia si alzò alle 6 in punto. Non aveva dormito nemmeno due ore, ma aveva una promessa da mantenere. Andò in bagno a sciacquarsi e tornò in camera per vestirsi. Entrò nel salotto attenta a non fare rumore per non svegliare Jonghyun che dormiva sul suo divano. Si diresse verso la cucina e cominciò a preparare la colazione. Aprì la credenza e pensò:
“Mmh…oggi devo assolutamente andare a fare la spesa o mi ritroverò a mangiare le gambe del tavolo”.
Non avendo del riso per Jong, decise di preparare un qualcosa di più italiano. Scaldò il latte in due tazze, vi mischiò un po’ di cacao e zucchero, dopo di che preparò dei caldi e croccanti toast alcuni con marmellata alle fragole, altri con Nutella. Mise il tutto su un vassoio di legno, che portò in salotto e appoggiò sul tavolino da fumo davanti a Jong. Erano le 6 e mezzo e il sole era già sorto.
“Ehi Jong…svegliati” lo percosse piano Giulia, mentre il ragazzo cominciava a mugugnare qualcosa di indefinito.
“Dai su, farai tardi! Ti ho anche preparato la colazione!” lo pregò lei.
A quel punto Jonghyun aprì un occhio per verificare e notò qualcosa di fumante e un dolce profumo nell’aria. Decise di alzarsi, si mise comodo a sedere e si stiracchiò un po’ prima che il peso della stanchezza gli ripiombasse sulle spalle e lo incurvasse.
“Grazie Giuliaaaa~” sorrise lui riconoscente, prendendo in una mano la tazza di latte e nell’altra un toast con marmellata.
Mentre Giulia lo guardava soddisfatta gustarsi la colazione, cominciò ad osservare il ragazzo di fronte a sé.
Posò istintivamente i propri occhi sul basso ventre di Jong e distolse subito lo sguardo coprendosi la visuale con una mano.
“Cosa c’è?” domandò stupito Jong col toast in bocca.
Giulia indicò con l’indice della sua mano l’erezione mattutina, e ben visibile dai boxer attillati, del cantante, ora in preda all’imbarazzo. Prese il cuscino più vicino e se lo posò tra le gambe incrociate.
“Ok, ora puoi guardare” ridacchiò nervoso Jonghyun.
“Mi dispiace, non volevo…mi c’è cascato l’occhio!” ammise colpevole la ragazza.
“No scusa tu…Non è una cosa che posso controllare, questa” continuò Jong, con lo sguardo basso.
“Sì, lo so…”
“Ah, bene!” esclamò ridendo lui.
“Sì, insomma…! Via, cambiamo argomento, va”
Jonghyun annuì sorseggiando il suo latte.
“A che ora dovete andare via?” chiese interessata la ragazza.
“Verso le 8 ci vengono a prendere”
“Capisco…quindi devi tornare a casa a prepararti”
“Già…”
Cadde il silenzio. Giulia non voleva essere invadente e non domandò a Jong degli impegni degli Shinee. Ma fu proprio quest’ultimo a parlare. “Oggi siamo ospiti allo Star King, un famoso programma coreano…mi farebbe piacere se tu ci accompagnassi” propose innocente Jonghyun.
“Oh!” si stupì lei. Non si aspettava una proposta del genere. “Sei sicuro che posso…? Non dovresti chiederlo anche agli altri?” chiese insicura ma allo stesso tempo emozionata.
“Certo che puoi! A loro andrà benissimo, vedrai, ti farò conoscere molte persone famose!” ammiccò Jong scherzoso.
“Dovrei andare a fare prima la spesa, però…”
“Ci andrai dopo! Ti preeeego”  la supplicò sfoderando un paio di occhioni da cucciolo a cui Giulia non potè dire di no. Sospirò. “E va bene, allora. E Star King sia!” proclamò solenne.
“Siiiiì!” esultò Jonghyun cominciando ad agitare le braccia in modo inconsulto.
“Ok ok! Ma ora finisci di mangiare e fila a casa tua! Anch’io devo rendermi presentabile prima di uscire! E poi non pensi che gli altri possano essere preoccupati della tua scomparsa?”
“Naaah!”
 
In quel momento, nell’appartamento degli Shinee…
“Ragazzi, ma dov’è Jonghyun?” chiese allarmato Minho.
“Non lo so, non è in bagno?” rispose Onew.
“No, ho appena controllato e il suo letto è vuoto.”
Key assunse un’espressione grave. Strinse i pugni e senza dire una parola a nessuno uscì di casa e si diresse verso la porta di Giulia, mentre da lontano sentiva Taemin dire “Sarà andato a correre”.
Bussò più volte. Gli Shinee lo osservarono dalla soglia.
La ragazza andò ad aprire.
“Ehi Key, buongiorno! Entra pure” gli sorrise lei.
Come immaginava. Jonghyun era da lei. Key lo squadrò severo.
“Che ci fai qui?” gli chiese con tono di rimprovero.
“Ehm…lunga storia” sorrise un po’ preoccupato Jjong.
“Andiamo, forza, ci farai arrivare in ritardo” ordinò Kibum.
“Viene anche Giulia con noi” lo informò autoritario Jong.
“Come??” chiese stupito Key.
“Se è un problema non importa, davvero…” Giulia si fece piccola piccola. L’atmosfera diventò pesante.
“No, non è un problema, figurati…ma Jonghyun avrebbe dovuto avvisare prima, no?” rispose rivolgendo il proprio sguardo freddo verso Jonghyun. Quest’ultimo non riusciva a capire il motivo di tanta ostilità nei suoi confronti. Erano sempre andati d’accordo e si sono trovati complici in molte situazioni…ma in quella sembrava non volerlo aiutare.
“D’accordo, arrivo…” si arrese Jonghyun…ringraziò Giulia con un inchino e raggiunse Key sulla porta. Si girò per regalare un dolce sorriso alla ragazza congedandosi con un “A dopo allora! Tra un’ora suona da noi!”, accompagnato da un seducente occhiolino.
Giulia rimase sola. Era davvero in una situazione molto ambigua. Doveva prepararsi in fretta, nonostante tutto. Tornò in camera per scegliere dei vestiti più appropriati.
Scelse dei pantaloncini bianchi corti, un top a impero con motivi floreali lungo quanto bastava per coprirle gli shorts abbinati con un paio di ballerine bianche.
“Dovrei essere decente” commentò lei guardandosi allo specchio dell’armadio.
Si dette un filo di trucco, mascara per le ciglia, coprì le occhiaie, compagne di una vita, e aggiunse un po’ di matita nera.
“Manca qualcosa?” Si girò intorno e l’occhio le cadde sul suo profumo preferito. La sua amata boccetta rossa di Poison. Se ne dette due spruzzi, preparò una borsa adeguata e con un lungo sospiro uscì di casa.
Nel frattempo, a casa Shinee si era avviata un’accesa discussione.
“Si può sapere che ti è preso?” chiese furioso Jong rivolto a Key.
“Prima rispondi alla mia domanda, che ci facevi a casa sua in mutande??” protestò energicamente Kibum.
“Affari miei, d’accordo?”
“Affari tuoi!? Non puoi fare sempre come ti pare!”
“Mi pare che tu lo faccia spesso, eppure nessuno viene a dirti nulla!”
“Ragazziii…” Onew cercava di mediare tra i due e di calmarli, ma continuavano a urlare l’uno contro l’altro, ignorando i richiami del leader.
“Ma smettila, devi fare sempre il cascamorto con tutte!”
“Ah! E’ questo che ti da fastidio? Cos’è, mi invidi forse? O sei solo geloso? Scegli! Avanti, sputa il rospo!”
Key non seppe e non volle rispondere alla sua provocazione. Gli lanciò un’occhiata piena d’odio e tornò in camera sua, sbattendo la porta.
Era vero. Ammirava Jonghyun, perché era un ragazzo perfetto. Atletico, simpatico, di bell’aspetto…insomma aveva tutto. Tutto quello che desiderava Key. Sapeva di essere un bel ragazzo, non doveva avere niente da invidiare al suo Hyung, ma chissà perché…le persone sceglievano sempre l’amico a lui.
“Non potrò mai essere come lui…ai suoi occhi rimarrò un semplice amico” Dopo un momento di riflessione riacquistò le forze “No, non devo farmi battere da Jonghyun, per una volta devo farmi valere e dimostrare a me stesso che posso farcela!”
Key uscì dalla sua stanza, guardò negli occhi Jonghyun cercando di comunicare un messaggio molto chiaro: “Se è la guerra che vuoi, guerra avrai”.
Jong ancora non si capacitava dello strano comportamento di Key, non gliela dava a bere. Capì tutto solo quando Giulia bussò e Taemin le andò ad aprire. Gli occhi di Kibum si addolcirono, brillarono quasi, la sua espressione si sciolse in un leggero sorriso e accolse la ragazza con un lieve inchino della testa.
“Oh…” fece tra sé e sé. Si avvicinò a Key e gli sussurrò piano, in modo che potesse sentire solo lui “Allora è così…”
A Key si spense il sorriso, lo guardò di sbieco e rispose “Non l’avrai”
“Staremo a vedere”

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Capitolo 8
*** Shining Stars! ***


Rieccomi ç_ç sono contenta che molti di voi abbiano messo la storia nelle preferite e/o nelle seguite, ma sarei altrettanto felice se mi faceste sapere anche i vostri pensieri a riguardo xD anche quelli negativi, in fondo le recensioni servono anche a questo! :3 ringrazio davvero chi legge e recensisce ogni volta ^^ Buona lettura!

Capitolo 8: Shining Stars!
 

“Tadaaan!” irruppe solare Giulia nell’appartamento degli Shinee! Non vedeva l’ora di andare con loro allo Star King!
“Ehi Giulia, che carina che sei!!Ma che ci fai qui?? ” chiese sorridente e stupito Taemin.
“Come che ci faccio qui??” esclamò sgomenta la ragazza.
“Sì, non abbiamo ancora detto niente agli altri, volevamo far loro una sorpresa!” spiegò Key, procedendo in direzione di Giulia e fermandosi accanto a lei.
“Ovvero?” chiese curioso Minho.
“Vengo con voi allo Star King! Se mi volete, ovvio” concluse scherzosa.
“Davvero?? E’ fantastico, certo che ti vogliamo!” rispose allegro Onew seguito dalle approvazioni degli altri.
“Ooh, meno male!” sospirò sollevata Giulia, dopo la brutta scenata di Key e Jong a casa sua non era sicura di essere la benvenuta.
Key si chinò verso di lei e prese ad annusarla. Giulia si girò verso di lui, con un’espressione enigmatica, in cerca di spiegazioni a quello strano comportamento.
“Hai…davvero un buon profumo, oggi” le mormorò il ragazzo inebriato da quell’aroma così dolce e femminile.
“Perché, di solito puzzo?” rise la ragazza “Scherzo! Comunque grazie Key, sai, è il mio profumo preferito” rispose lei incantata.
Non ebbe il tempo di chiedere quale fosse il nome di quella fragranza che Jong si avvicinò a Giulia, conquistando tutte le sue attenzioni.
“Bene, signorina, vogliamo andare?” si inchinò il ragazzo porgendo il proprio braccio piegato perché la ragazza lo potesse afferrare. Giulia sorrise e ricambiò la cortesia.
“Sì ragazzi, è appena arrivato Jin” affermò Minho.
Gli Shinee chiusero l’appartamento a chiave, uscirono dal palazzo e montarono subito su un suv nero, guidato dal loro manager.
“Giulia, vieni, c’è un posto qui!” picchiettò Key sul sedile posteriore accanto al suo.
“No vieni qua!” fece Jonghyun davanti a Key.
“Mettiti qua accanto al finestrino, così ti puoi guardare intorno e cercare di orientarti nel quartiere!” offrì Onew sorridente.
L’offerta del leader le sembrava quella più adeguata, e così decise di sedersi al finestrino, accanto a lui.
“Piacere, io sono Choi Jin, il manager della band” si presentò l’autista.
“Oh, piacere, io mi chiamo Giulia, sono la loro nuova vicina!” sorrise lei, seguita dal resto del gruppo.
Una volta messa in moto la macchina, Giulia si concentrò sul paesaggio circostante. Cercò di individuare dei punti facilmente riconoscibili, come un negozio di fiori, un supermercato o qualcosa di comunque appariscente per ricordare la via di casa per ogni evenienza.
“Eccoci, siamo arrivati!” esclamò Taemin, emozionato al posto di Giulia, che non aveva mai visto degli studios in vita sua. Entrarono in un grande palazzo popolato da moltissime persone che entravano e uscivano da numerose stanze con specchi e truccatrici che si occupavano degli idol e li preparavano per lo show.
“Vieni” bisbigliò Jonghyun a Giulia prendendola per mano. La ragazza non oppose resistenza e al contatto della sua pelle il suo cuore ebbe un tuffo. Gli Shinee si diressero verso il loro camerino, salutati con infiniti inchini da chiunque li incontrasse per la loro strada.
“Accomodati pure sul divanetto, noi dobbiamo prepararci” continuò Jong, indicandole  un piccolo divano di pelle nera in fondo alla stanza.
Giulia annuì, si sedette ubbidiente e prese a fissare quei ragazzi splendenti sotto le cure delle stylist e make up artist. All’improvviso si sentì bussare ed entrarono un ragazzo e una ragazza.
“Eeehi ragazzi! Come va??” chiese in coreano la ragazza, bionda e dal sorriso dolcissimo.
“Luna! Amber! Tutto apposto! Anche voi ospiti oggi allo Star King, eh!” risposero i ragazzi.
Nonostante Giulia non conoscesse ancora il coreano, riuscì a riconoscere i loro nomi. Entrambi femminili.
“Ehi ciao! Tu chi sei?” si avvicinò colui che Giulia riteneva un ragazzo.
“Ehm…non capisco ancora il coreano, possiamo parlare in inglese?” chiese umilmente sorridente la ragazza italiana.
“Oh certo! Comunque piacere, mi chiamo Amber! Di dove sei?” chiese quella ragazza dai capelli corti biondo platino, cosi mascolina ma talmente bella che Giulia si incantò ad osservarla.
“Oh, ehm…piacere! Mi chiamo Giulia, vengo dall’Italia!” rispose imbarazzata.
“Wooow! Che bello!” esclamò stupita Amber.
“Coraggio andiamo, dovete ancora vestirvi!” esordì una nuova bellezza sulla porta del camerino, dai capelli lunghi castani e mossi.
“Eddai Krystal, ancora un attimo!” si lamentò fanciullescamente Luna.
Fecero tutti conoscenza “Giulia, ti presento parte del gruppo delle f(x), all’appello mancano Sulli e Victoria, ma più avanti sicuramente le incontrerai!” presentò Key, indicando quelle tre bellissime ragazze, più alte, magre e, all’apparenza, grandi di lei. Una volta andate via, Giulia, ancora toccata da quella presentazione, chiese “Scusate ma…per curiosità, quanti anni hanno?”
“Mmmh…Krystal è del 94, Luna del 93 e Amber del 92” le rispose Key, che sapeva tutto di tutti ormai.
“Cosa?!?!?” urlò quasi Giulia. Come poteva essere?? Quelle modelle in carne ed ossa erano più giovani di lei???  Alla reazione della vicina, a Kibum scappò una risata. Anche gli altri componenti non erano affatto stupiti della reazione di Giulia.
“Oddio che depressione…” commentò con lo sguardo perso nel vuoto. “Questo sì che è un colpo basso alla mia già precaria autostima”
“Nooo non dire così!” sorrise comprensivo Key andando ad abbracciare amorevolmente la ragazza.
“Non voglio incontrare nessun’altra ragazza!” si lamentò Giulia.
Gli Shinee risero della sua sincera disperazione. Sentì Jonghyun chiedere ad una truccatrice occupata con Taemin “Noona, tu sai chi sono gli altri ospiti?”
La donna gli rispose “Mmh…non sono sicura, ma ho sentito che ci sarebbero stati alcuni componenti dei Super Junior, alcune delle Girls’ Generation e gli MBLAQ…” al nome dell’ultimo gruppo Key e Jonghyun si lasciarono andare a dei liberi commenti come “No, cavolo…” “Oddio no…”. Oltre a Giulia, anche il resto del gruppo si chiedeva il motivo della loro frustrazione, in fondo andavano molto d’accordo con loro ed erano sempre stati amici, come mai adesso quello strano comportamento?
“No niente” risposero all’unisono ai loro sguardi indagatori.
Entrambi pensavano ad una sola persona in quel gruppo che era in grado di mandare a monte i loro piani di conquista.  “Speriamo che Giulia non lo incontri…” pregarono.
La ragazza d’altro canto volle uscire a prendere una boccata d’aria, il camerino non era molto grande e troppe persone ci stavano dentro.  Davanti a lei passavano molte ragazze dello staff e uomini indaffarati a parlare al telefono. Gli Shinee non dissero niente a Giulia e quindi lei si sentì libera di girare per il piano in tutta tranquillità, pensando a quel giovanissimo mondo dello spettacolo… In Italia invece erano tutti vecchi, o comunque non andavano sotto i trenta…in Corea invece era tutto il contrario, erano i giovani che comandavano i media…chissà se era un bene o no…e mentre ragionava su ciò, si imbattè distrattamente in un ragazzo.
“Oh perdonami, non ho visto dove andavo!” si scusò lei inchinandosi profondamente.
“Ah parli inglese?” chiese cordiale il giovane “Non preoccuparti non è niente…piuttosto…tu chi sei? Sei così carina, sei un’ospite speciale dello show?” chiese seducente quel ragazzo alto e dalle braccia ben allenate.
Giulia alzò lo sguardo e osservò quel bellissimo ragazzo davanti a sè. Le dette l’impressione di essere un “bello e dannato”…si perse nei suoi occhi scuri e nelle sue labbra sensuali…rimase imbambolata per un pò senza rispondere.
All’improvviso fu riportata sulla terra da Jonghyun e  Key, che l’avevano finalmente trovata e strappata dalle grinfie incantatrici dell’idol mozzafiato.
“Che è successo?” chiese un po’ frastornata lei.
“Lee Joon Hyung! Tutto apposto?? Bene ci vediamo dopo! Bye bye!” cercarono di fuggire i due Shinee.
“Ehi ragazzi! Dove andate! Fatemi finire di parlare con lei, almeno!” si lamentò Lee Joon, il main dancer degli MBLAQ, rincorrendo i due dongsaeng.
“Piacere, Lee Joon!” ammiccò sorridente porgendo la mano a Giulia, fermatasi per presentarsi al bel giovane. “Piacere, Giulia” porse la propria mano per stringerla, ma lui l’accolse nella sua per donarle un leggero baciamano. La ragazza arrossì.
“Non sono un’ospite speciale…in realtà non sono “nessuno”, sono qua in veste di…di mascotte!” concluse rivolgendo un timido sorriso ai due ragazzi al suo fianco. Jong e Key ricambiarono.
“Aaahh~” comprese Lee Joon annuendo alle parole della ragazza. “Guarderai lo show, vero?”
“Bè, sì, sarebbe quella l’intenzione!” scherzò lei.
“Bene bene…allora ci vediamo dopo” terminò rivolto ai due componenti degli Shinee. Questi ultimi risposero con un inchino.
“Che ragazzo stupendo…” commentò trasognata Giulia, seguendo la figura di quell’idol così alto, bello e sexy…
Jonghyun e Key rimasero perplessi. Sapevano che non sarebbe dovuto succedere, capitava sempre quando Lee Joon incontrava una ragazza.
“Devo distrarla” pensarono insieme i due ragazzi rimasti con lei. Il primo a parlare fu Key.
“Sai Giulia, ho una notizia stupenda! Questo weekend saremo completamente liberi! La SM, la nostra etichetta, ci ha dato quest’opportunità unica di poter organizzarci un finesettimana stupendo, e ho già un’idea perfetta su come passarlo!” proclamò entusiasta Kibum. Jonghyun era diffidente del suo piano, sicuramente avrebbe voluto mettergli il bastone fra le ruote.
“Ah sì?? E cosa faremo di bello?” chiese la ragazza interessata alla notizia.
“Shinee, tocca a voi, dovete andare!” si sentì gridare la voce di una ragazza in coreano. I due idol dovettero correre via.
“Te lo dirò dopo” fece l’occhiolino Key prima di voltarsi e dirigersi verso l’entrata dello show.

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Capitolo 9
*** Feliz Cumpleaños! ***


In questo capitolo ho descritto un mix di puntate diverse di Star King, non abbiatene a male xD Anzi, spero vi piaccia u.u buona lettura!

Capitolo 9: Feliz Cumpleaños!

“Uff…ma io non ci capisco niente” si lamentava silenziosamente Giulia. Guardava lo show alla tv nel camerino. Ridevano tutti, si divertivano da matti e molte volte esclamavano dei lunghi “Ooohh” e “Aaaahh” a seconda di ciò che dicevano alcuni idol. Ma lei non capiva. Rideva certe volte perché si comportavano da scemi, ma quando parlavano proprio rimaneva lì impalata a mezzo sorriso. Avevano invitato molti ospiti non famosi ma dai lavori e attività molto interessanti. Riconobbe Lee Joon, lo aveva osservato bene per tutto il programma e aveva notato che era davvero dolce e simpatico, certe volte le sembrava addirittura timido. Non era proprio l’idea che si era fatta di lui, ma le piacque davvero. All’improvviso un gruppo di ragazze attirò l’attenzione di Giulia. Erano vestite da studentesse e stavano ballando Ring Ding Dong. Ad un certo punto trascinarono tra loro il leader Onew, che si sentì in estremo imbarazzo in mezzo a loro. Dopo alcune gag, tutti gli Shinee si ritrovarono a ballare in mezzo a tutte quelle belle ragazze. Ciò fece ingelosire Giulia, che cominciò a provare un sentimento di invidia e di iper protezione nei confronti dei suoi vicini. Ma sapeva che non poteva farci niente: il mondo dello spettacolo era così. Era talmente occupata a farsi filmini mentali che la ragazza non si accorse che lo show era andato avanti e il protagonista dello show era diventato Lee Joon. Avevano invitato allo Star King un culturista, o qualcosa del genere, sembrava un Mastro Lindo coreano, con tanti puntini rossi sul petto nudo. Non aveva seguito la parte prima, ma notò che gli altri ospiti chiamavano il nome di Joon per fargli fare qualcosa. L’idol si avvicinò e, meraviglia delle meraviglie, cominciò ad alzarsi la maglietta, mostrando al pubblico telespettatore quel ben di Dio che era nascosto al di sotto di essa. Giulia rimase a bocca aperta. Il ragazzo si copriva vergognoso, lo fecero inginocchiare e tentarono di appoggiare sopra i suoi pettorali un calice con del vino. E, dopo qualche esitazione da parte di Lee Joon, ci riuscirono! Giulia decise che avrebbe indagato a fondo sulla faccenda. Lo spettacolo terminò poco dopo. Gli Shinee tornarono stanchi e divertiti nel camerino, dove videro la ragazza aspettarli trepidante per congratularsi.
“Spero tu non ti sia annoiata a stare qui!” disse dolcemente Taemin.
“Nono, figurati!!” rispose lei ancora estasiata dagli addominali di Joon. Jonghyun e Key lo capirono subito, ma li consolò il fatto che probabilmente non si sarebbero rivisti molto presto, speravano mai.
“Già, Key, che idea avevi in mente per questo week end??” chiese Giulia,notando su di sé lo sguardo del ragazzo.
“Giusto! Ne approfitto per dirlo anche a voi, ragazzi. Se siete tutti d’accordo…vorrei tornare a trovare i miei genitori a Daegu, sapete tutti che non ho mai tempo di andare a trovarli perché stanno molto lontano…e questi due giorni vorrei usarli per questo” sorrise dolce Kibum. “Sareste tutti invitati a dormire da me, ovviamente. Avevo intenzione di organizzare un bel pic-nic in un posto che non tutti conoscono, molto appartato e tranquillo” concluse guardando Giulia. “Che ne dite?”
Gli Shinee ci pensarono un poco, ma alla fine tutti annuirono, sapevano quanto ci teneva Key a rivedere i suoi genitori.
“Dov’è Daegu?” chiese curiosa Giulia.
“E’ una città a sud della corea, un bel po’ lontana da Seoul, dovremo cambiare metropolitane e treni ma nel giro di due ore e mezza saremo lì! Ah e non preoccuparti per il denaro, ci penseremo noi a pagare tutto!” rispose cordiale Key.
“Ma cosa dite? No, non potrei mai accettare!” rifiutò categoricamente lei, ma dovette tacere dopo l’insistenza del resto del gruppo.
“Ok ok, allora…devo prepararmi qualche borsa?” si informò Giulia.
“Lo stretto necessario, insomma” le rispose Key.
I ragazzi si misero d’accordo, dopo di che uscirono dal palazzo e montarono di nuovo sul suv.
“Ragazzi, non so che impegni abbiate adesso, ma…potete lasciarmi davanti al super mercato dove eravamo passati prima? Ho urgente bisogno di fare la spesa!” pregò Giulia, e il manager obbedì alla richiesta.
“Ci vediamo stasera!” salutò lei con la mano i ragazzi che se ne stavano andando.
“Non sono vestita molto adatta per fare compere, ma pazienza” pensò lei incurante dell’apparenza.
Una volta entrata consultò spesso la lista che aveva preparato prima di uscire. Arrivata nel reparto frigo cominciò a sentire molto freddo, tanto che prese a starnutire più volte.
“Salute!” le rispose un ragazzo alto accanto a lei. Giulia si voltò.
“Oh, Pablo! Ciao, come va?” rispose sorridente la ragazza riconoscendo lo spagnolo al suo fianco.
“Io bene, ma tu? Raffreddata?” chiese divertito il ragazzo.
“In realtà no, è solo…questo freddo qui che mi fa starnutire, ma sto benissimo” tirò su col naso Giulia, ancora un po’ tremante.
“Tieni” Pablo le appoggiò sulle spalle la maglia a maniche lunghe che teneva legata in vita.
“Oh grazie mille” lo ringraziò lei riconoscente.
“Niente figurati…senti, visto che sei qua…tu sai per caso cucinare dei dolci?” chiese con nonchalance Pablo.
“Anche meglio di un pasto normale! Perché?”
“Perché avrei bisogno di aiuto per preparare una mini festicciola di compleanno per una delle ragazze del campus, Brittany, ricordi? La ragazza americana”
“Sisi mi ricordo di Brittany, certo perché no?”
“Allora raggiungimi più tardi al dormitorio, mi farò trovare all’entrata, grazie mille della disponibilità!”
“Di niente, figurati!” i due si salutarono.
Giulia finì di fare la spesa, la portò a casa e la sistemò per bene smistandola in ogni dove. Si cambiò d’abito, decidendo di indossare qualcosa di più comodo, come dei pantaloni di tuta leggeri e una maglietta a maniche corte. Pensava di potersi fidare ormai di quel ragazzo dagli occhi angelici ma decise in anticipo di tornare a casa abbastanza presto, per sicurezza.
“Bene, andiamo”.
Giulia si incamminò per l’università. Dove trovò ad attenderla Pablo, come promesso.
“Ehi! Grazie della maglia, ecco” ringraziò lei porgendogli l’indumento.
“Prego, cara! Allora, andiamo?” chiese sorridente lui.
“Certo! Ma cosa avevi in mente di preparare di preciso?” si interessò la ragazza mentre entrava nel campus da lei tanto evitato.
“Mmh…io ho comprato un po’ di roba, poi guarderai tu cosa si può fare!” rise Pablo della disorganizzazione generale.
“E se tu non mi avessi incontrato cosa avresti fatto?!” chiese divertita Giulia.
“E’ il destino che ci ha fatti incontrare” bisbigliò provocante lo spagnolo, gli occhi azzurri cerulei posati su di lei, per poi concludere il discorso in una sonora risata “Non so cosa avrei fatto, avrei chiesto ad una ragazza del campus, avrei preso un libro di cucina o comprato qualcosa di già pronto!”
Giulia si stava già preoccupando della risposta iniziale, ma si sollevò quando Pablo finì tutto in risata. Aveva bisogno di certezze per sentirsi a proprio agio sola con un ragazzo che aveva conosciuto un giorno e mai più rivisto. Si impensierì ad un tratto quando si accorse di non avere alcun numero di cellulare da chiamare in caso di emergenza. Si ripromise di prendere i numeri di telefono dei suoi vicini, gli unici di cui poteva fidarsi per ora.
“Eccoci qua!” proclamò Pablo dopo aver aperto la porta del suo dormitorio.

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Capitolo 10
*** So Delicious~ ***


Scusate il capitolo corto, ma dal prossimo già comincerò a far partire gli Shinee verso Daegu! Che sorprese che vi saranno! Spero vi piaccia, ho bisogno del vostro incoraggiamento xD grazie a chi recensiona e chi segue tutta la storia! ^^ Buona lettura!

Capitolo 10: So Delicious~

“Olalà! Benvenuta, cherie” l’accolse un ragazzo dallo strano accento francese.
“Oddio no. Il suo compagno di stanza” Giulia non aveva considerato ciò. Ovvio che la stanza venisse condivisa, che stupida, pensò.
“Mi presento, mi chiamo Pierre, il compagno di stanza di Pablo” le porse la mano sorridente.
“L’avevo intuito…piacere, io sono Giulia” gliela strinse lei con un’espressione falsa dipinta sul volto. Odiava i francesi, in tutto e per tutto.
Ad un certo punto, la ragazza notò un breve scambio di sguardi tra i due coinquilini, e subito dopo Pierre esordì dicendo “Scusate, ragazzi, ma devo proprio andare a prepararmi per stasera! Ho un sacco di cose da fare!” e abbozzando quella scusa patetica se ne uscì tutto tranquillo, lasciando Giulia e Pablo da soli.
“Bene…allora…mettiamoci all’opera!” lo incoraggiò lei, cercando di tenersi occupata il più possibile per finire subito e tornare a casa.
Andarono a consultare molti libri di cucina, osservarono bene gli ingredienti per certe ricette e scartarono quelle impossibili da cucinare o a cui mancava qualcosa per la preparazione.
Decisero infine di creare una semplice torta in pan di spagna con un sacco di intrugli dentro!
Scaldarono due cucchiai di Nutella e la fecero colare sul primo strato di pan di spagna già pronto.
“Mmmhh che bontà!” esclamò lui immettendo un dito nella crema scura e portandolo poi alla bocca.
“Adesso montiamo la panna fresca! Dopo di che aggiungiamoci delle buonissime fragole tagliuzzate! Fidati, verrà una meraviglia!” ammiccò lei divertita.
Prese tutto il necessario e cominciò a sbattere con la frusta elettrica la miscela di panna e latte, che cominciò a schizzare un po’ da tutte le parti, soprattutto sul suo viso e sul piano cucina.
Pablo rise della scenetta. Si avvicinò a lei e con una mano le accarezzò il viso per togliere quegli schizzi di panna. Giulia rimase concentrata sul lavoro da svolgere, mentre il ragazzo inclinava lo sguardo e continuava a toccarle il viso in maniera leggera e delicata.
“Ne…ne ho ancora?” chiese imbarazzata lei.
“No, tranquilla” fece lui calmo e pacato, mentre ritirava la mano dal volto di lei. “Hai davvero una pelle liscissima, sai?”
“Sì lo so, in Italia i miei amici dicevano che avevo le guance più morbide del mondo” sorrise lei divertita da quel ricordo. Notò lo sguardo fisso di Pablo su di sé, e lo vide avvicinarsi di nuovo. La sua espressione era seria, quasi decisa a compiere qualcosa di estremo. Giulia lo osservò per capire cosa volesse fare, così vicino a lei. Lui si fermò e, gli occhi penetrati nei suoi, inavvertitamente le prese entrambe le guance e le tirò finchè poteva. Rise di gusto della faccia buffa che aveva creato sul volto di Giulia.
“Oh mio Dio è vero, hai due cuscini sul viso!” e cominciò a giocarci come se fossero due palline di pongo.
“Smettila dai! Devo finire qui!” rise la povera ragazza sotto le torture dello spagnolo. Le batteva il cuore all’impazzata, pensava sarebbe successo qualcosa di lì a poco, ma per fortuna non fu così.
“Ok è pronta!”
Versarono la panna sopra lo strato di Nutella e vi misero sopra le fragole tagliuzzate. Ripeterono lo stesso procedimento con gli altri dischi di pan di spagna e ornarono il tutto di nuovo con panna e fragole.
“Oooh perfetto, ora la mettiamo in frigo e per stasera sarà pronta!” proclamò fiera Giulia, battendo il cinque al suo aiutante.
“Aspetta, sei tutta sporca” disse lui, muovendo un passo verso di lei. Oh no, il solito trucco del “hai una macchia qui”, pensò Giulia.
“Dimmi dov’è, la tolgo io!” si affrettò a rispondere la ragazza, retrocedendo.
“Ma no guarda, ci metto un attimo” e allungò l’indice della mano destra per catturare una piccola macchia di panna finita poco sopra le sue labbra. Il suo indice, nell’atto di togliere quella dolce spuma, sfiorò le labbra di lei, per poi finire di nuovo nella bocca del ragazzo, intento a fissare la ragazza.
“Ok, senti…sarà meglio che vada, devo fare tante cose a casa, sai…” abbozzò lei, con l’unico pensiero di uscire da lì tutta integra.
Pablo la guardò. “Stasera non vieni?” chiese alla fine di un breve ragionamento interiore.
“No, sono molto stanca, stanotte non ho praticamente mai dormito”
“Capisco…grazie mille del tuo aiuto, Giulia, ti sono debitore” sorrise il ragazzo, allargando le proprie braccia per ricevere la ragazza in un abbraccio amichevole.
“Figurati!” sorrise lei, avvicinandosi cauta e facendo poca pressione sul suo fisico ben tenuto.
Sentì il corpo di lui cercare il proprio, come se volessero unirsi lì e in quel momento. Quando la stretta cominciava a farsi soffocante, lei si allontanò scherzosa, cercando di riderci su con naturalezza. Si diresse alla porta, paonazza nel viso, salutò Pablo e se ne andò.
Solo quando tornò a casa, si accorse di una cosa. Frugò nelle sue tasche, come era sua abitudine fare, e notò un fogliettino che prima era sicura di non avere.
Ce lo aveva infilato Pablo durante il loro abbraccio.
Diceva: “Se hai bisogno di me questo è il mio numero”.
Chissà quando lo aveva scritto. Non volle pensarci troppo, piuttosto, preferiva di gran lunga organizzarsi il week end che l’avrebbe attesa trepidante.
Andò in camera e notò tutta la pila di cd e riviste che ancora doveva restituire ai suoi vicini. Ne approfittò per riascoltare le loro canzoni mentre preparava un borsone con dei vestiti, un pigiama leggero e tutto l’occorrente per passare due giorni fuori. Chissà com’era Daegu…e dove voleva portarli Key! Ad un tratto al ricordo degli Shinee a Giulia si scaldò il cuore. Sorrise fra se e se…ricordò la notte prima, passata con Jonghyun nel suo salotto…quella mattina con loro in camerino allo Star King…voleva passare per quanto era possibile la maggior parte del suo tempo con loro, ma sapeva che non sarebbe stato facile.
In sottofondo lo stereo stava riproducendo “Graze”, una canzone dolcissima, dalle note quasi soul…che la fece cadere in un sonno profondo col sorriso sulle labbra.

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Capitolo 11
*** ...And Get Your Drinks Up! ***


Capitoletto hot, spero vi piaccia u.u

Capitolo 11: …And Get Your Drinks Up!

Giulia si risvegliò in tarda serata, guardò l’orologio ed esclamò “Oh cavolo…sono già le 21, quanto ho dormito?? Accidenti, ho una fame…” guardò lo stereo, che aveva smesso di riprodurre il cd degli Shinee e segnava il numero 12 delle tracce. Tolse tutto e lo preparò da una parte per riportarlo ai suoi proprietari.
Cercò di prepararsi qualcosa da mangiare, ma si limitò a tirare fuori dal frigo gli affettati comprati quel giorno al super mercato e a farsi dei panini.
“E stasera chi dorme adesso? Non posso continuare così o mi ucciderò prima di iniziare i corsi” commentò tra se e se.
Ingurgitati i suoi panini, si accese la tv…ma finì per spengerla subito, non riuscendo a seguire alcun programma.
Si annoiava a morte. Rifiutò l’idea di uscire per vedere se erano rientrati i suoi vicini. Pensava a quanto avranno lavorato quel giorno e non voleva disturbarli per un proprio capriccio. Conclusa quella riflessione, sentì bussare alla sua porta. Andò ad aprire e la prima cosa che riuscì a pensare fu “Meno male me li fo solo io questi problemi”. Vide Onew salutarla sorridente sulla sua porta.
“Ehilà! Disturbo?” fece lui cercando di sbirciare oltre le spalle della ragazza.
“No anzi, hai solo interrotto un lunghissimo tedio!” rispose felice Giulia. Era contenta di vedere che erano loro a cercarla.
“Allora vieni da noi se non hai altri programmi. E se ti va ovvio” aggiunse infine.
“Certo che mi va!”
Uscì, chiuse la porta a chiave ed entrò nell’appartamento degli Shinee seguita dal leader.
“Eeehi! Come va?” chiesero i ragazzi quando videro la ragazza.
“Tutto bene!” rispose lei con un gran sorriso sulle labbra.
“Ma che ti è successo?” rise Taemin nell’osservare Giulia. Aveva ancora i vestiti di quel pomeriggio ed erano macchiati di panna e nutella.
“Oh cavolo mi sono dimenticata di cambiarmi” fece imbarazzata. “Ho aiutato un amico dell’università a preparare una torta di compleanno oggi” spiegò indicando lo sporco sulla sua maglietta.
“Ah, un amico…” le fece eco Jonghyun annuendo pensieroso…
Giulia assentì e chiese un minuto di attesa per tornare in casa a cambiarsi. Fece presto, indossò un semplice top e un paio di jeans leggeri. Pensò anche di riportare da loro tutto il materiale discografico, e così fece. Tornò dai ragazzi che già si erano preparati un qualcosa di simile ad un gioco. La ragazza, posata tutta la roba da una parte, vide delle carte coperte appoggiate su sei bicchierini e un sacco di bottiglie di alcolici e non sul tavolo del salotto. Gli Shinee erano seduti intorno al tavolo, tutti sorridenti e vogliosi di cominciare.
“Giochino alcolico??” chiese stupita la ragazza. “Potete davvero ubriacarvi??”
“Speriamo di non arrivare a tanto, ma sarebbe divertente!” rispose il timido, ma non tanto, Taemin.
“Questi giochi non mi sono mai piaciuti…” ammise lei. “Ma domani non dovete lavorare?”
“Non domattina, solo nel pomeriggio abbiamo un’intervista alla radio e poi ci prepariamo per il week end a Daegu!” rispose entusiasta Jong.
“E dai, provaci, potrebbe piacerti” rispose allusivo Key osservando Giulia con un sorriso molto seducente.
“E va bene…” concesse la povera ragazza, dirigendosi al tavolo da gioco. “Come funziona?”
“Allora, ti spiego: sopra i bicchieri ci sono delle carte da gioco ribaltate. Ognuno di noi deve scegliere quale bicchiere prendere e a seconda della carta che vi è sopra deve compiere varie azioni. Per esempio: se il bicchiere che hai scelto ha sopra un Jack puoi decidere di scambiare il proprio bicchiere con quello di un altro e fargli bere l’intruglio che avevi tu. Nei bicchieri c’è un po’ di tutto, da alcolici schietti e cocktail accettabili a schifezze mescolate o semplici bevande analcoliche!” rispose energico Onew.
“E una volta che uno ha svuotato il bicchiere come e con cosa lo riempie?”
“Dipende dalle regole che verranno fuori durante il gioco” Onew rispose subito all’espressione interrogativa di Giulia “Se peschi per esempio il Johlly puoi inventarti una nuova regola a tuo piacimento e di conseguenza puoi riempire i bicchieri con quello che vuoi o far bere intrugli a chi vuoi, tutto a tua scelta. Poi vabbè, man mano che andiamo avanti le regole verranno esplicitate meglio. Ci stai?”
Giulia ci pensò su e rispose seria “D’accordo. Ci sto.”
Gli Shinee accolsero con un applauso la decisione coraggiosa della ragazza, e la fecero cominciare per prima.
Scelse il secondo bicchiere a partire da sinistra, alzò la carta e proclamò: “Donna. Che vuol dire?”
“Ahaha mi dispiace Giulia, se esce Donna devono bere tutte le ragazze e…bè tu sei l’unica quindi devi bere per forza!” rise Minho della sfortuna della povera italiana.
“Di già? Oddio che intruglio sarà?”
Lo guardò attentamente, era tutto bianco. Sperò fosse solo acqua, ma con la sua fortuna probabilmente era un alcolico schietto. Lo bevve alla goccia, seguito dalle esultanze dei ragazzi che urlavano “Giù! Giù! Giù! Giù!”, per riprendere fiato poco dopo e affermare: “Vodka” con molte smorfie sul volto.
“Ora tocca a me” disse Onew alla sua destra. Pescò la sua carta dal bicchiere scelto e deluso la mostrò a tutti “Cinque di fiori”.
“Quindi?”
“Quindi niente, se peschiamo dei semplici numeri il turno passa e nessuno beve”
Fu la volta di Taemin, a capotavola, che scelse l’ultimo bicchiere davanti a sé. Mostrò la sua carta e videro tutti che era un due di cuori.
“Chi pesca un due deve bere quello alla sua destra!” affermò Onew, ridendo già della sorte di Minho.
“Accidenti” rise il ragazzo che tolse la carta dal proprio bicchiere e bevve la miscela in esso contenuta. Per fortuna era solo succo d’arancia.
Gli altri si lamentarono della sua fortuna sfacciata mentre Minho assumeva un sorrisetto soddisfatto. Fu il suo turno, prese la carta e disse “Sette”, ma niente, non vi erano regole associate a quel numero.
Key, alla sua destra, prese un bicchiere e “Ohoooo” proclamò con fare misterioso. Guardò negli occhi di tutti i presenti e, bloccandosi su Giulia, con un ghigno mostrò la sua carta. Un Johlly.
La ragazza si sentì subito preso di mira mentre Key proclamò la nuova regola del gioco “Ogni volta che bevo io devi bere anche tu!”
“Ma daaaaai!!” si lamentò ridendo Giulia accompagnata dalle risate del resto del gruppo. “Questa me la paghi” gli disse a bassa voce. L’ultimo a prendere il bicchiere fu Jonghyun, all’altro capo della tavola.
 “Ho il Re” affermò curioso.
“Yuhuuuu! Bevono tutti gli uomini!” esclamò Onew “Forza ragazzi, quello alla vostra sinistra, nel caso abbiate i bicchieri vuoti, si preoccuperà di riempirveli con ciò che vuole!”
Jonghyun prese il bicchiere di Giulia e lo riempi con un sacco di intrugli.
“Ehi ma cosa fai, non devo bere io!” lo trattenne Giulia con una mano mentre versava rum e succo di pera nel suo bicchiere.
“Come no? Se beve Key devi bere anche tu” sorrise divertito Jong.
“Oh cavolo!” si arrese Giulia alla dura realtà. Quella sera avrebbe bevuto molto, se lo sentiva. E fu così, i giri continuavano, nuove regole venivano inventate e alla fine di tutto erano brilli e allegri come non mai.
“Scusate ragazzi vado un attimo al bagno!” si alzò d’un tratto Giulia, ma una volta in piedi l’equilibrio le mancò e cadde sulle ginocchia di Onew.
“Oddio scusami!” rise la povera ragazza tra le braccia del leader.
“Non preoccuparti” rise pure lui della gaffe accarezzando la testa della vicina, “piuttosto se hai bisogno di aiuto chiamaci”.
“Nono, non devo rigettare, state tranquilli” risero tutti. Giulia si diresse al bagno, indicatogli da Taemin.
Entrò, si guardò allo specchio e scoppiò a ridere guardando la sua faccia. Si sentì stanca all’improvviso, vide in fondo al bagno una bellissima Jacuzzi e decise che sarebbe stata perfetta per un sonnellino.
Il gioco in salotto procedeva, quando all’improvviso, nell’allegria generale, Jonghyun si alzò inosservato.
Si diresse al bagno, entrò e chiuse a chiave. Notò una figura dormiente nella loro umile vasca da bagno e scoppiò a ridere vedendo Giulia rannicchiata sul fondo di essa. Si inginocchiò ai suoi piedi e, col volto appoggiato sul bordo, osservò la ragazza dormire profondamente. Era molto tardi e l’alcool in corpo decise di farla assopire bene bene. Cosa avrebbe dovuto fare? Prenderla e portarla a casa sua? Lasciarla dormire li fino alla mattina seguente? No, ma che gli veniva mente.
“La sveglierò?” si preoccupò Jong una volta deciso di prenderla in braccio e portarla via di lì. Lei non si mosse e il ragazzo non si fece problemi. La sollevò dal piano della Jacuzzi e la portò fuori dal bagno, nel mentre pensava: “Cavolo com’è leggera…” non era una ragazza minuta, era bassina ma con le curve al punto giusto e pensava sarebbe stato più difficile trasportarla.
Andò in salotto con Giulia in collo, prese le chiavi del suo appartamento e si diresse verso la porta di casa.
“Ehi ma dove vai?? Che le è successo?” chiese preoccupato Taemin.
“Niente, l’ho trovata che dormiva nella nostra Jacuzzi” rise Jong. Anche gli altri componenti risero stupiti, avrebbero voluto vederla anche loro.
Key si alzò e trattenne Jonghyun per un braccio, che si girò per vedere cosa volesse.
Key non proferì parola, ma il suo sguardo la diceva lunga. Lo pregava di non farle niente e di tornare il più presto possibile a casa.
Jong  uscì e entrò nell’appartamento di lei. Andò direttamente nella sua camera da letto…voleva spogliarla in modo che la notte non avesse troppo caldo con i jeans lunghi ma, nonostante la curiosità e l’ubriacatura in corso, decise di trattenersi e la lasciò giacere sul letto…la guardò addormentata, innocente, indifesa…gli ispirò tenerezza. Sarebbe voluto rimanere li con lei, pensava solo a questo. Si sedette sul suo letto e si avvicinò pericolosamente al suo viso. Le spostò un ciuffo di capelli dalle guance e le diede un bacio leggero su quelle gote morbide e lisce. Si spostò verso la sua bocca e, indugiante, posò le proprie labbra su quelle della ragazza, sottili e rosee. Rimase per pochi secondi legato a quel bacio rubato. Giulia le piaceva davvero. Quel bacio lo considerò un anticipo di quello che avrebbe voluto provare stando con lei.
Tornò a casa dai propri compagni, Key lo osservò subito cercando di capire se fosse successo qualcosa o meno. Jong incrociò il suo sguardo ma il proprio lo distolse subito, facendo intendere tutto al compagno.
Key strinse i pugni.

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Capitolo 12
*** Kiss Kiss Kiss. ***


Nonostante questa storia sia carente di recensioni sono comunque contenta di vedere che è tra le preferite di molti ed è seguita da tante persone, soprattutto riceve molte visite e sono felice se vi piace :) Io continuo a scrivere imperterrita, questa fic ormai mi ha preso...
 
Capitolo 12: Kiss Kiss Kiss.

“Oooioi che mal di testaaa!” si lagnò Giulia una volta sveglia il mattino seguente.
“Come ci sono arrivata qui?” si chiese poi. Non ricordava nulla dopo essersi addormentata nel bagno degli Shinee, evidentemente uno dei ragazzi deve averla portata a casa sua. Che imbarazzo!  Pensò la ragazza cercando di nascondere la vergogna coprendosi gli occhi con una mano. Non voleva nemmeno vedere che ore fossero, si alzò cautamente, si diresse in salotto e di conseguenza in cucina. Nel mentre camminava scalza si accorse di un foglio bianco davanti la porta, fatto passare sicuramente al di sotto di essa.
Era un messaggio dei ragazzi: “Ehi Giulia! Speriamo che tu stia bene e che tu non abbia risentito troppo dei postumi della sbornia, qua ci sono i nostri numeri nel caso tu avessi bisogno di noi! Ormai è diventata una tradizione giocare ogni sera! Kekekeke! Stasera però riposeremo tutti, domani tieniti pronta, partiamo molto presto! Dobbiamo prendere la metropolitana alle 8, i dettagli e aggiornamenti li rimandiamo sul treno, cara! Buona giornata, a domani! Chu”.
Che dolci, pensò sorridente. Arresa rivolse il proprio sguardo verso l’orologio. Segnava le 13, un orario non troppo strano, giusto avrebbe osato dire. Si preparò un piatto di pasta in bianco abbondante e con quello pranzò. Decise di passare la giornata a giro per negozi, era giunta finalmente l’ora di conoscere il quartiere e ciò che poteva offrirle. Uscì sotto la luce del sole, con un vestito bianco leggero, molto estivo, con l’unico obiettivo di fare tanto tanto shopping! Si comprò un po’ di vestiti a seconda di ciò che le mancava nel guardaroba e qualcosa da portare con sé a Daegu. Si trovò a camminare davanti la vetrina di un negozio di intimo, indecisa si fermò. Infine entrò un po’ imbarazzata e dette un’occhiata ai completi in pizzo. Volle provarne alcuni, ma non le piacevano come le stavano, mostravano troppo e ciò che mostravano a lei non piaceva molto. Fu la volta di un completo di reggiseno a balconcino con culotte e cannottierina lunga che le copriva non interamente il sedere, tutto in pizzo celeste. Giulia se ne innamorò, vide che le stava anche bene e decise infine di comprarlo. Si immaginò in quale situazione avrebbe potuto indossarlo e,non sa perché, la prima persona che le venne in mente fu Jonghyun. Si sorprese lei stessa del percorso che aveva fatto il suo cervello per arrivare a lui. Non era ancora sicura di sapere cosa provasse davvero per il cantante e di certo non voleva affrettare le cose, si conoscevano da poco…ma sentiva già un’attrazione indescrivibile verso di lui. Avrebbe tanto voluto vederlo quella notte, ma come poteva? Dovevano riposarsi…
“E se provassi a mandargli un messaggio? Ora che conosco i loro numeri…Sì, e cosa gli scrivo?? ‘Ti va di venire a casa mia a fare un po’ di su e giù??’” rise Giulia della propria stupidità. Però voleva mandargli un sms ad ogni costo. Prese il telefono e cominciò a scrivere.
Durante una pausa agli studi radiofonici Jonghyun ricevette il messaggio di Giulia. Lesse:
“Ehi Jong, senti…nel caso tu facessi il sonnambulo anche stanotte e non sapessi dove andare, casa mia è aperta…le chiavi sono sotto lo zerbino. Giulia” Jonghyun non si aspettava quell’sms. Arrossì all’improvviso e a stento trattenne l’euforia per ciò che voleva insinuare la ragazza. Si preparò mentalmente a cosa avrebbe assistito quella notte. Erano così esplicite le intenzioni di Giulia? In realtà nemmeno lei sapeva cosa avrebbe voluto fare con lui, da soli in casa sua. Voleva averlo accanto, quello era certo…poi quello che sarebbe successo non importava. Tornò a casa chiedendosi ancora se avesse fatto la cosa giusta, in ogni caso lei si preparò per ogni evenienza. Ripassò ceretta ovunque e si fece una bella doccia rinfrescante in serata.
Arrivò presto mezzanotte e Giulia si torturava ogni minuto: “Ma avrà letto il messaggio? E se in realtà non gli piacessi nemmeno un po’, che figura c’avrei fatto?? Oddio mi sto pentendo di quel cavolo di sms…perché gliel’ho mandato?? Domani con che faccia mi mostro?? Vabbè farò finta di niente…devo prepararmi una scusa decente però…” all’improvviso la sequenza infinita di domande martorianti fu interrotta da un rumore proveniente dal salotto. Giulia in preda al batticuore si finse addormentata.
Jonghyun entrò in camera sua in punta di piedi, la vide sdraiata sul suo letto con una semplice maglietta e dei pantaloncini corti di tuta.
“Ma come, dorme??” sorrise tra se e se, pensava di trovarla in un’altra situazione, e magari vestita in un altro modo. Giulia pensò bene di non essere troppo esplicita indossando l’intimo comprato quel pomeriggio e decise quindi di rimandare ad un’altra occasione. Il ragazzo si sedette accanto al suo letto, in terra, davanti a lei. Come la notte precedente nella mente del cantante giravano strani pensieri su Giulia.
“Avanti, prima che mi addormenti davvero” bisbigliò lei all’improvviso ad occhi chiusi, per poi aprirli lentamente e sorridere allo sguardo stupito di Jong. Si fece spazio nel letto e lo invitò a sdraiarsi accanto a lei.
“Gli altri dormono già?” chiese lei una volta che il ragazzo fu sistemato.
Jong annuì in silenzio. Non smetteva di sorridere tanto che cominciò a ridere senza motivo. La ragazza un po’ imbarazzata chiese cosa avesse da sghignazzare.
“Mi chiedevo perché tu mi avessi mandato quel messaggio” chiese fissandola negli occhi.
Ecco. Domanda più diretta di quella non poteva essere formulata. Nemmeno Giulia si dava una risposta concreta e che la soddisfacesse a pieno. Dopo un minuto di riflessione rispose infine “Ti volevo qui con me” era la pura e semplice verità, non c’era altro. Voleva passare del tempo con lui e quale momento migliore della notte? Voleva solo capire.
“Dovremmo riposare lo sai?”
“Vorrà dire che dormiremo in treno”
Jonghyun sorrise della sua sfacciataggine, si avvicinò di più a lei, le loro teste sul cuscino potevano benissimo sfiorarsi. I loro respiri si sincronizzarono e divennero una cosa sola, da quanto erano vicini. Giulia non aveva il coraggio di guardarlo in quegli occhi magnetici e seducenti, piuttosto osservava le sue labbra altrettanto provocanti. Jong avanzò verso la bocca della ragazza, anche lui indeciso sul da farsi. Lei si scostò di poco istintivamente, il suo corpo le stava chiedendo ancora un po’ di tempo per comprendere la situazione e cosa sarebbe potuto succedere. Jong rimase male del rifiuto e si allontanò. Lei non volendo che cambiasse idea sulla sua intenzione lo afferrò per il braccio, lo guardò intensamente e lentamente decise di riavvicinarlo a sé.
Lo sguardo di lui le stava chiedendo “Sei sicura?”, quello di lei gli rispose “Sì”.
Mosse lei il primo passo, accostò le proprie labbra a quelle di lui, che deciso prese tra le mani il volto della ragazza e la baciò con decisione. Quel contatto provocò un tuffo al cuore ad entrambi. Dopo tanto trovarono risposta alle loro fantasie, le labbra di Jonghyun erano morbidissime e delicate, la pelle di Giulia era liscia e soffice, come si immaginavano…si baciarono a lungo, senza interruzioni, senza riprendere fiato. I loro corpi aderivano, vogliosi l’uno dell’altro. Jonghyun faceva scorrere le proprie mani sulla schiena di lei, sotto la maglietta, mentre le sue braccia muscolose venivano accarezzate e sfiorate con desiderio. All’improvviso si pose sopra Giulia, il basso ventre spinto contro le gambe aperte di lei, che sentiva benissimo quanto fosse eccitato. Lei si afferrò alla schiena forte e mascolina di lui, prese a baciargli il collo e a leccargli l’orecchio, gesto che lo fece impazzire. Stava per infilarle una mano nei pantaloncini quando fu fermato dalla ragazza ansimante. Capì che quella sera non sarebbe stata quella giusta. Continuarono a coccolarsi e a desiderarsi a vicenda, con amore e bramosia.
Finalmente si conobbero. Si conobbero secondo le modalità che volevano loro, con il corpo, la materia di cui erano fatti. Giulia lo strinse forte a sé, per trasmettergli tutte le emozioni che stava provando in quel momento grazie a lui, il quale ricambiò l’abbraccio e racchiuse tra le sue braccia vigorose la dolce e piccola italiana.
“Adesso hai capito quanto mi piaci” le bisbigliò il ragazzo. Giulia annuì con il viso rivolto al petto di lui e il cuore ormai andato.
“Mi piacerebbe…stare con te” balbettò un po’ imbarazzata lei.
“Anche a me, ma…” Quel ‘ma’ fece scostare Giulia dal suo petto per guardare in faccia il suo compagno.
“Ma…?”
“Ma non possiamo essere una coppia aperta, penso tu possa capire…non posso farmi vedere in giro con una ragazza, sai quanti pettegolezzi ne verrebbero fuori…se a te basta, possiamo stare insieme così” e fece cenno a quella notte “così, insieme” ripetè dolcemente.
Giulia capiva benissimo, in effetti non avrebbe voluto essere protagonista di uno scandalo mediatico, o comunque di un gossip superficiale. Ci pensò su e sorrise a Jonghyun dicendogli “Certo, giusto. Hai ragione Jong. Ma…agli altri dirai qualcosa?”
Il ragazzo pensò subito a Key. Sapeva quanto fosse interessato a Giulia, fare riferimento a quella notte con gli altri componenti lo avrebbe rammaricato troppo “No, lo sapremo solo io e te. Quando sarò pronto ne parlerò anche con loro” decise infine “Sei d’accordo?”
“Come preferisci…ma questo week end a Daegu…come lo vedi?” chiese lei allusiva.
“No, questo week end saremo molto tranquilli, io e te, non voglio creare problemi alla famiglia di Kibum, ci ospita per due giorni, mi sembra il minimo fare il bimbo bravo” sorrise lui.
“Coraggio allora, alzati e vai in camera tua, che…tra 5 ore dobbiamo svegliarci di nuovo” ordinò Giulia spingendo Jong fuori dal suo letto con le gambe.
“Ehi ma che fai!” soffocò una risata lui. Alla fine si alzò e rimase in piedi a fissare Giulia sdraiata sul letto.
Si accucciò per donarle un altro bacio “Ciao amore mio…a domani”
Entrambi arrossirono a quelle parole, Giulia lo baciò di nuovo e lo salutò con la mano, bisbigliando “A dopo Jong…”

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Capitolo 13
*** Home Sweet Home~ ***


In questo capitolo c’è taaanta immaginazione, come la descrizione della casa di Key xD Siccome non conosco molto bene i termini specifici coreani userò quelli giapponesi, che mi sono molto più congeniali e familiari :) in ogni caso, cercherò di spiegare ogni termine nel racconto o al limite metterò un asterisco a fine paragrafo xD Chiedo perdono anche dell’inutilità di questo capitolo, ma a me piace descrivere un po’ tutto senza tirare via e mi serviva per fare il collegamento col prossimo, in cui si vedranno dei ribaltamenti alquanto radicali *-*e se scrivevo tutto insieme veniva fuori una cosa trooooppo lunga xD spero che vi piaccia comunque!! Grazie a tutti coloro che recensiscono e seguono la storia, vi adoro *.* Buona lettura!! ^^

Capitolo 13: Home Sweet Home~

Giulia si svegliò alle 6:30, come era previsto. Il ricordo della notte passata con Jonghyun le aveva lasciato una scia di buon umore nonostante avesse dormito poco, e non vedeva l’ora di trascorrere due giorni interi con i ragazzi, a cui ormai si era palesemente legata tanto. La ragazza si preparò tutto il necessario alla partenza, prese il borsone e si diresse verso l’appartamento degli Shinee. Bussò alla porta e le venne ad aprire il suo Jong, a cui mandò un bacio silenzioso, assicurandosi di essere ben nascosta dal corpo massiccio del giovane, che ricambiò con un occhiolino e un sorriso smagliante.
“Buongiorno Giulia, dormito bene?” chiese cordiale lui accennando ad un inchino del capo.
“Benissimo, Jong, spero altrettanto” gli sorrise lei maliziosa. Il ragazzo annuì e fece spazio a Giulia per entrare.
“Ehilà! Buongiorno Giulia!” salutò allegro Key. Era davvero contento di poter andare a trovare i suoi genitori, soprattutto in compagnia degli Shinee e di Giulia, a cui progettava di dichiararsi presto in qualche modo…
“Onew non è ancora sveglio??” chiese all’improvviso Minho dopo aver salutato la vicina.
“Il solito dormiglione, ci farà fare tardi” esordì con disappunto Kibum.
“No è in bagno a prepararsi” rispose ancora assonnato il piccolo Taemin.
Una volta che tutti furono pronti, il loro manager li caricò in macchina e li accompagnò alla stazione più vicina. Alle 08:01 salirono sulla metropolitana, su cui dovevano passare mezz’ora, per poi cambiare in un paesino e prendere il treno che li avrebbe portati a Daegu.
Sulla metropolitana presero posto tutti e sei nel seguente ordine: Key, Giulia, Jonghyun, Onew, Taemin e Minho, seduti sulla stessa fila di posti. Giulia, come aveva accennato, se ne approfittò del viaggio per riposare. Nella sonnolenza generale appoggiò la testa sulla spalla di Jong che, felice di quel contatto inaspettato, ricambiò il gesto. Key accanto a loro si era già assopito e altrettanto avevano fatto gli altri.
Poco dopo Giulia si trovò scomoda e da Jong si spostò sul vicino Key che, accortosi del nuovo peso che aveva sulla sua spalla, sorrise nell’appurare che fosse lei. Le accarezzò il viso dolcemente e la lasciò riposare su di sé. La svegliò quando dovettero scendere per prendere il treno, su cui invece avrebbero dovuto trascorrere la maggior parte del tempo, ovvero due ore circa. Il viaggio proseguì tranquillo, Giulia e Jong erano seduti uno davanti all’altro, e accanto a loro c’erano rispettivamente Onew e Key, mentre nei posti anteriori riposavano beati Taemin e Minho. I due amanti certe volte si sfioravano impercettibilmente nel bisogno impellente di sentire l’uno accanto all’altro.
“Siamo vicini” proclamò ad un certo punto Key eccitato all’idea di rivedere la città natale, scrutando il finestrino.
Giulia era felice quanto il ragazzo, le ispirava tanta tenerezza, sembrava un bambino pronto ad andare al parco giochi.
“Key raccontami qualcosa, com’è casa tua?” chiese curiosa Giulia, cercando di immaginarsi cosa l’avrebbe aspettata.
“Bè casa mia…è un hanok” rispose sorridente il giovane che, all’espressione un po’ confusa della ragazza, spiegò “Hanok è il termine per definire le antiche case coreane…i miei genitori sono molto affezionati alla tradizione e hanno voluto mantenerla nel migliore dei modi!”
“Sono come le case giapponesi??”
“Sì più o meno! Ti piacciono?”
“Io amo il Giappone!” rise lei, incitando Key a continuare il suo racconto.
“Mi fa piacere! Sì casa mia è proprio così. Quando posso mando una parte del guadagno che ricevo ai miei, e con quello hanno allargato la loro proprietà creando giardini, laghetti e mogyoktang, ovvero i bagni termali..”
“Ah, degli onsen!” gli occhi di Giulia brillavano. Stavano per andare in un’antica casa coreana con tanto di vasche termali all’aperto…
“Esatto!” sorrise Key all’entusiasmo di Giulia.
“Sei bravissimo a fare questo per la tua famiglia” si congratulò lei impressionata.
“E’ il minimo, in qualche modo dovevo ricambiare il loro incoraggiamento e tutto ciò che hanno fatto per me, è anche grazie a loro se adesso sono quello che sono” annuì serio Kibum.
Giulia era ammirata dal suo spirito forte e deciso, lo stimava molto per questo.
Jonghyun notò l’adorazione di lei nei confronti del dongsaeng e si sentì pervadere da un forte sentimento di gelosia. Ma doveva sopportare.
“La prossima è la nostra fermata”.
Scesero dal treno stiracchiandosi e sbadigliando sonoramente.
“Non so voi ragazzi ma a me è presa fame, manca poco alle 10, mangiamo qualcosa?” propose Onew.
Molti annuirono e si fermarono dunque al bar della stazione a fare colazione. Intanto Key chiamò un taxi a cui dette le informazioni necessarie per raggiungere facilmente casa sua. Non ci volle molto per giungere all’honkan della famiglia di Key . La prima cosa che videro fu l’immenso e antico genkan (= ingresso) in legno che si ergeva davanti ai loro occhi, pronto ad accoglierli al suo interno.
Passato il genkan, i ragazzi cominciarono a guardarsi intorno, mentre Giulia rimaneva a bocca aperta constatando con tutto il suo stupore che era proprio come se l’era immaginato: imponente, maestoso, impressionante.
Stavano camminando su un sentiero in pietra, circondato da un bellissimo e curatissimo giardino, che portava alla casa, enorme e dall’aria davvero possente, quando apparvero sull’engawa* due persone, i genitori di Key, il quale corse ad abbracciare dopo tanto tempo.
“Non sai quanto siamo felici di vederti!” quasi pianse la madre stringendolo a sé.
“Come stai figliolo?” chiese orgoglioso il padre dandogli una pacca amorevole sulla schiena.
“Tutto bene, appa. Anch’io sono felice di essere qui” anche lui come la madre era sul punto di versare lacrime di gioia.
Giulia non comprendeva i loro discorsi ma poteva capire a grandi linee. Key tornò a parlare inglese quando presentò l’italiana ai genitori. Scoprì che la madre masticava un po’ la lingua mentre il padre non lo sapeva proprio parlare, ma non era un problema, Key e la signora Kim avrebbero fatto da interpreti molto volentieri.
“Vi piacerebbe vedere la casa?” propose il ragazzo, puntando il proprio sguardo su quello di Giulia, la quale si emozionò tantissimo a tale suggerimento che non potè altro che annuire vigorosamente come una bambina. Risero tutti della sua spontaneità e seguirono il compagno nel giro turistico dell’honkan.
Inutile dire quanto fosse favolosa la casa, in perfetto stile orientale e tradizionale. I pavimenti avevano il tatami in certi punti e parquet in altri, le stanze divise dai fusuma* e l’engawa dagli shoji*, Giulia non aveva parole per descrivere quello splendore, sapeva solo che se fosse stata casa sua non l’avrebbe mai lasciata.
“Ragazzi sarete stanchi, riposatevi un po’, abbiamo preparato i futon nelle vostre stanze. Vieni Giulia, ti accompagno” si offrì la madre di Key e la condusse in una stanza attigua all’engawa, molto bella e decorata da stampe e ornamenti floreali e marini. Una stanza che ispirava pace e tranquillità. Si sentì subito a casa.
Sistemò le proprie cose e tornò nella sala principale dove la aspettavano gli Shinee.
“Giulia, ti ricordi la mia proposta di fare il pic-nic? Che ne dici di farlo adesso?” chiese sorridente Kibum.
“Oh certo!” rispose entusiasta Giulia. Aiutò i signori Kim a preparare il pranzo al sacco mentre gli Shinee prendevano il necessario per partire alla volta del giardino appartato che conosceva Key.
“Questa è l’occasione giusta, me lo sento…”

Ricopio direttamente le traduzioni da internet xD

Genkan:http://www.khiart.com/travelphotos/kyoto_gion_3.jpeg
Engawa: corridoio esterno coperto da tetto spiovente, una sorta di veranda che modula la relazione tra lo spazio interno ed esterno: in estate diventa una parte del giardino, in inverno può essere chiuso fino a costituire un'estensione dello spazio interno. (http://www.mmo.it/friends/fede/shigeruban/engawa2.JPG)
Fusuma: sono pannelli verticali rettangolari che scorrendo ridefiniscono la struttura delle stanze, o fungono da porte, all'interno delle abitazioni tradizionali. (http://img212.imageshack.us/img212/8830/toppvq4.jpg)
Shoji: le porte scorrevoli in legno e carta che portano all'engawa e che permettono alla luce di filtrare. http://www.doors-doors.net/wp-content/uploads/2011/06/1308937452-90.jpg

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Capitolo 14
*** Over The Rainbow. ***


Salve! Rieccomi con un capitoletto molto importante per la storia! Forse a Eli Minho non piacerà (nuuuu) xD ma spero sia di vostro gradimento ;) Buona lettura e grazie a tutti!!

Capitolo 14: Over The Rainbow.

Si incamminarono per viottoli stretti di campagna, poco lontano da casa, per arrivare infine ad un immenso prato verde, interamente circondato dal bosco. Giulia prese un lungo respiro e sentì l’aria pulita purificarle il corpo, o almeno era quello che stava provando. Si accorse di un laghetto in lontananza e cominciò a correre senza preavviso verso di esso, seguita dai ragazzi, stupiti da quella reazione improvvisa. Si fermò andando a scontrarsi contro la staccionata di legno che circondava lo stagno e osservò con gioia il suo contenuto. C’era una gran moltitudine di girini e piccole tartarughe d’acqua, un po’ insolito come laghetto da trovare in Corea, ma splendido lo stesso.
Osservando tutti quegli esserini neri andare liberi su e giù e creare cerchi d’acqua, Giulia mormorò tra se e se “Guardando la superficie sembra quasi che piova”.
Gli Shinee sorrisero della sua metafora, e in effetti pareva proprio così. All’improvviso si sentì brontolare lo stomaco di qualcuno. Tutti si voltarono verso Onew.
“Che c’è?” chiese innocentemente il leader, mentre il resto della combriccola si piegava in due dalle risate.
“Ma dai, abbiamo mangiato da poco!” lo riprese Taemin ridendo ancora.
“Sì ma non ho mangiato molto…” rispose quasi a mo’ di scusa il povero e affamato Onew.
“Coraggio allora, cominciamo questo pic-nic!” esultò Jonghyun.
I ragazzi andarono a sistemarsi sotto l’ombra di una grande quercia, poco lontano dal laghetto appena visitato. Stesero una coperta e cominciarono a prepararsi le razioni di riso con i rispettivi condimenti.
“Mmmhh è così buono!” canticchiò allegra Giulia.
“E’ tutto più buono quando mangiamo all’aperto e in compagnia”continuò Onew, mentre gli altri concordavano annuendo con la bocca piena.
“Mh, secondo voi quei nuvoloni laggiù…dove finiranno?” chiese Minho indicando il cielo in lontananza. Un gruppo di nuvole scure si estendeva per la maggior parte dell’orizzonte, mentre su di loro il cielo era ancora limpido e cristallino.
“Naah non verranno qui, se è questo che intendi” lo rassicurò Key.
Finito il pranzo al sacco i componenti sospirarono soddisfatti con la pancia piena.
“Ho quasi voglia di cantare!” esclamò sorridente il maknae.
Giulia si stiracchiò, si appoggiò sul tronco della quercia e prese a intonare una canzone…incurante del giudizio di un gruppo di cantanti e ballerini esperti presenti davanti a lei cominciò così:
“Somewhere over the rainbow/ Way up high…”
“Ooohh!” si congratularono subito i ragazzi nell’appurare la bravura della ragazza nel canto. Giulia non si interruppe, ma prese a ridere continuando a cantare la canzone di IZ. All’inizio la sua voce tremava per l’emozione, ma poi si tranquillizzò quando vide che i ragazzi cominciarono a cantare con lei. Jonghyun aggiungeva qualche vocalizzo, Onew e Key l’accompagnavano con le seconde voci mentre Taemin e Minho picchiettavano le loro mani sulle gambe a ritmo di musica.
“And the dream that you dare to, why, oh why can't I?” concluse allungando le ultime parole. I ragazzi applaudirono sorpresi.
“Perchè non ci avevi mai detto che sapevi cantare così bene?” chiese Key  meravigliato.
“Ma ovvio, perché voi siete dei cantanti professionisti, non volevo essere giudicata…non ho una voce perfetta e tantomeno bella, ma…io adoro cantare” ammise timida la ragazza.
“Macchè giudicata! Sei brava invece” annuì Jonghyun sempre più innamorato.
“Ok ok ora basta però, mi mettete in imbarazzo!” rise lei arrossendo.
“Posso sparare una cavolata adesso? Giulia…non mi ero mai accorto che tu avessi gli occhi verdi” si stupì serio Taemin.
“Oddio! Taemin, ma che dici?? Vabbè saranno state le occhiaie a distrarti!” rise divertita la ragazza. “Sì ma adesso basta guardarmi, vi prego!” si coprì il viso con le mani, si sentiva un animale da circo, nonostante non avesse niente di particolare. I ragazzi risero e si sdraiarono sul prato verde a riposarsi.
“Ti spiace?” chiese Jonghyun nell’atto di stendersi appoggiando la propria testa sulla coscia della ragazza.
“Nono, prego” concesse la ragazza sorridendo.
“Allora io occupo l’altra” si intromise Kibum imitando il gesto di Jong.
“Siete proprio da foto!” rise Onew nel vedere quella scena un po’ bizzarra. Jonghyun non era molto d’accordo ma con uno sguardo Giulia gli fece capire di stare buono e calmo.
 I loro animi si tranquillizzarono e cominciarono a sonnecchiare un po’ tutti. Giulia accarezzava a turno i capelli dei due ragazzi appoggiati su di lei, scendendo anche di più, sul viso, quando si trattava di Jong, che quando poteva lasciava sulla sua mano un piccolo bacio di gratitudine. Si era alzato un venticello fresco, rilassante, tutto intorno a loro gridava pace e serenità.
Passata un’oretta o poco più Jonghyun e Key scesero dalle gambe di Giulia e riposarono come tutti gli altri, stesi sul prato. Ad un certo punto l’italiana si svegliò…si guardò intorno e vide con un po’ di preoccupazione che quei nuvoloni grigi si stavano avvicinando. In quel momento però aveva un problema maggiore da risolvere. Notò che anche Key si stava per svegliare e ne approfittò per chiedergli: “Ehi Key…sei sveglio? Ho bisogno di un piccolo favore!”
Giulia e Key si avviarono verso il bagno pubblico più vicino, conosciuto dal ragazzo.
“Rimane poco più giù della strada” spiegò Key.
“Scusa se ti ho svegliato per questo!”
“Ma figurati!” sorrise lui. “Potrebbe essere l’occasione…” pensò poi.
Una volta arrivati a destinazione, Key aspettò fuori da bravo ragazzo.
“Aaah ora sto molto meglio! Bene, possiamo tornare alla base!” sorrise lei energica uscendo dal bagno.
Poco dopo essersi incamminati, successe ciò che Minho aveva temuto: cominciò a piovere. I due furono presi alla sprovvista e corsero a ripararsi sotto la prima struttura che trovarono, una fermata dell’autobus deserta.
“Accidenti, era una così bella giornata!” si lamentò Giulia un po’ inumidita.
“Già…” commentò assente Key…cosa avrebbe dovuto fare? Il tempo gli stava offrendo ciò che sperava da tanto…
“Aaaah i miei capeeelliiiii” si lagnò la ragazza a cui, a causa dell’umidità della pioggia, si era gonfiata la capigliatura. Key rise del suo lamento e con dolcezza cominciò ad appiattirli con le mani.
Ad un tratto le sue mani si bloccarono sulla sua chioma castana, tenendo il volto della ragazza. Key cominciò a fissarla dritta nei suoi occhi chiari.
“Hai davvero un buon profumo…” commentò lui, appoggiando il proprio viso sulla testa della più piccola, per odorarne la fragranza resa più forte grazie all’improvviso acquazzone. Giulia tacque, non sapeva cosa rispondere. Fissava a vuoto un punto indefinito del petto del ragazzo davanti a sé, quando notò poi che il viso di Key si scostò dai suoi capelli scendendo lentamente, per baciarla.
Lei rimase shockata, ad occhi aperti. Proprio non se l’aspettava. Fu un bacio leggero, delicato, gentile, a cui però Giulia non seppe rispondere. Quando Key si staccò pose il suo indice sulla bocca della ragazza, per farle cenno di tacere, in quel momento e oltre.
La pioggia fuori stava già passando, motivo per cui il giovane trascinò Giulia fuori per tornare dagli altri ragazzi.
“Ehi dov’eravate finiti??” chiese Onew impensierito.
 “L’ho accompagnata al bagno” rispose tranquillo Key.
“Lo sanno tutti che le ragazze vanno al bagno sempre in coppia!” scherzò Minho, guadagnandosi un versaccio dallo hyung.
Jonghyun fissava preoccupato l’espressione ancora semi sconvolta di Giulia.
“Torniamo a casa”.

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Capitolo 15
*** Nessun Dorma. ***


Ragazze mi piacerebbe che leggeste questo capitolo ascoltando questa canzone (e a ripetizione aggiungerei! xD ): http://www.4shared.com/audio/oWRdPxU0/14_-_Arriettys_Song__Japanese_.htm , cosi capirete forse cosa provavo io mentre scrivevo e cosa ho cercato di trasmettere ai personaggi, spero quindi piaccia a voi quanto piace a me :) Buona lettura!

Capitolo 14: Nessun Dorma.

Giulia non riusciva a dormire. Aveva passato il resto della giornata a rimuginare su ciò che era successo con Key. Decise quindi di alzarsi dal suo futon e di prendere il suo iPod per ascoltare qualche canzone che l’aiutasse a prendere sonno. Di solito funzionava, ma quella volta niente. La teneva ancora più sveglia. Scorse dagli shoji la luce notturna e in silenzio sgattaiolò sull’engawa. Davanti a lei, sullo splendore del giardino illuminato dalle lucciole, maestosa splendeva la luna. La riproduzione casuale del suo iPod capitò su una canzone a dir poco stupenda…Arrietty’s Song, la colonna sonora dell’ultimo film di Hayao Miyazaki, di cui era grandissima fan. L’ascoltò estasiata, nel silenzio della notte, con una gamba penzolante dall’engawa e l’altra piegata, appoggiata su di esso. Si teneva sulle proprie braccia, con gli occhi chiusi mimava con le labbra le parole di quella canzone. Senza accorgersene si ritrovò a cantarla a bassa voce. Non si rese conto che qualcuno la stava guardando, si spaventò molto quindi quando si sentì toccare all’improvviso da Kibum.
“Oddio, che spavento!” a Giulia cominciò a battere il cuore all’impazzata. Non solo per la paura che le aveva fatto in quel momento, ma anche al pensiero del bacio che le aveva rubato quel pomeriggio. Non aveva ancora detto niente a Jonghyun, a cui abbozzò la scusa di non sentirsi molto bene, e non sapeva nemmeno se farlo o meno.
“Mi dispiace non volevo” si scusò sorridendo dolcemente Key. “Stavi cantando?”
“Ehm…sì” si vergognò lei.
“Non mi stancherò mai di ripeterti che sei davvero molto brava” si complimentò sinceramente il ragazzo “Dovresti cantare con noi!” aggiunse con una risata.
“Oh grazie…prenderò in considerazione la tua offerta!  Non chiedermi di ballare però, perché sono totalmente negata a quello!” rise Giulia per sdrammatizzare. Il suo disagio poco a poco scomparve.
“Cosa stai ascoltando? Una nostra canzone??”  chiese curioso e un po’ spavaldo Kibum.
“In realtà no…ascolta” Giulia fece ripartire la canzone e passò le cuffie al ragazzo. Quest’ultimo l’ascoltò in silenzio, ad occhi chiusi…la musica l’aveva già trasportato, la voce della cantante lo aveva già stregato…
“E’ bellissima…” esordì infine. Giulia annuì, mentre fissava il cielo stellato e canticchiava quella melodia malinconica. Si sentiva bene, in quel momento, si sentiva davvero bene. Forse era la canzone, forse il paesaggio davanti ai suoi occhi…o forse la presenza di Key, non riusciva a capire bene cosa. Sapeva solo che avrebbe voluto vivere quell’istante in eterno. Key la osservava, ammaliato dalla luce che emanava il suo viso, rivolto verso la luna piena. Si avvicinò a Giulia, mentre quest’ultima distolse lo sguardo dal cielo scuro per posarlo sul ragazzo. Cosa avrebbe voluto fare ancora? Si chiese lei. Aveva già ricevuto un suo bacio quel pomeriggio, cos’altro poteva succedere quella sera? Non aveva nemmeno avuto il tempo di pensare a Key in quel senso. A lei interessava Jonghyun…
Key non lasciò spazio ai pensieri della ragazza e, delicato, si avvicinò lentamente al viso di lei. Giulia non sapeva se sottrarsi o rimanere lì impalata ad accogliere per la seconda volta le labbra a cuore di Kibum. L’ultima opzione ebbe la meglio. La canzone continuava ad essere riprodotta automaticamente e le labbra dei due giovani si erano unite in un bacio travolgente, che inebriava già i sensi della ragazza. Entrambi avevano paura a riprendere fiato, temevano che una breve pausa avrebbe potuto spezzare quell’incantesimo. Key avanzò una mano sul volto di Giulia, per accarezzarla e possederla nel suo bacio. Lei appoggiò la propria mano su quella del ragazzo, come per accettare e assecondare i suoi gesti. Era un’emozione diversa da quella che aveva provato con Jonghyun la notte prima, non sapeva definirla, ma le dava un senso di innocenza, tepore e dolcezza…
All’improvviso Kibum, continuando a premere le proprie labbra sulla bocca della ragazza, spinse Giulia delicatamente invitandola a sdraiarsi sul parquet dell’engawa. Lei, inerme, rapita da quella sensazione di calore, non oppose resistenza, giacque sul pavimento e accolse sopra di sé il suo amante, che prese ad accarezzare gentilmente. Il loro bacio si fece più passionale, Key schiuse le labbra per far passare la sua lingua calda, vogliosa di incontrare la propria gemella. Giulia non si fece pregare, accolse con gioia il dono del ragazzo e lo fece suo, mentre i loro corpi si univano a formare una sola entità. Ad un tratto, dopo aver ponderato poco sulla decisione appena presa, Giulia fece interrompere quella danza sotto lo sguardo interrogativo di Key. Entrambi ansimavano, non si erano accorti di aver urgente bisogno di ossigeno. La ragazza si alzò lentamente, tese una mano a Key, che l’afferrò curioso di sapere dove volesse condurlo.
Giulia lo portò nella sua stanza, si sdraiò sul futon e, mano nella mano, trascinò con sé anche Key, sorridente e felice della svolta che aveva preso la situazione.
Sì, Giulia lo voleva. Cominciò a spogliare il ragazzo, gli tolse la maglietta lasciandolo a petto nudo, un petto ansante e non molto scolpito ma mascolino in ogni modo. Le mani di lei cominciarono a perlustrare la sua pelle nuda, di porcellana, le sue unghie sfiorarono la schiena virile del ragazzo, facendogli scuotere il corpo da un brivido di piacere, a cui il ragazzo ricambiò mordendo il collo nudo dell’italiana.
Key infilò le proprie mani sotto la maglietta di Giulia, le sganciò il reggiseno e prese ad accarezzarle i seni abbondanti. Si abbassò per baciarli e stuzzicarli, la ragazza ormai non resisteva più, anche lei introdusse una mano nei pantaloni del giovane e constatò quanto potesse essere eccitato prendendo in mano la sua erezione. Quando la penetrò la ragazza gemette sonoramente.
“Ti faccio male?” ansò tremante il giovane, ma la ragazza scosse la testa e lo incitò a continuare, facendo percorrere le proprie mani dalle spalle contratte, spostandosi sulla sua schiena nuda, fino alle natiche rotonde e sode di Key.
I due consumarono il loro rapporto lentamente, con dolcezza. Volevano sentirsi in tutto e per tutto. Lui la penetrò prima delicato poi più impetuoso, i loro gemiti venivano attenuati a causa del silenzio circostante. Gli shoji erano rimasti socchiusi e dallo spiraglio Giulia riusciva a intravedere la luna, complice di quell’incontro d’amore clandestino.
In preda agli spasmi Key mormorò all’orecchio della compagna “Posso…venirti dentro?”
Giulia annuì gemendo e lo baciò con euforia.
Vennero insieme, soffocando il loro grido l’uno sulla pelle dell’altra. Speravano con tutto il cuore che nessuno avesse sentito.
“Mi fai impazzire…” ansimò lui nell’orecchio di lei.
La ragazza non rispose, ma strinse Key in un forte abbraccio.

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Capitolo 16
*** On Rainy Days. ***


Capitolo tranquillo, fatto di pensieri e rivelazioni...un pò inaspettate xD Spero vi piaccia, come sempre! ^^ Grazie a chi recensisce e a chi segue la storia, vi adoro ** Buona lettura!

Capitolo 16: On Rainy Days.
 

“Buongiorno, amore! Come s…? Cosa ci fa lui qui?”
“Jong…”
“Cosa ci fa nudo lì accanto a te?!?!”
“No ti prego Jong, non…! Aspetta!!”
 

Giulia si svegliò di soprassalto col fiatone. Si guardò intorno, quasi spaesata, e notò che era sola. L’incubo di Jonghyun che veniva a sapere di lei e Key l’aveva spaventata a morte. Rivolse lo sguardo verso gli shoji e sentì il rumore della pioggia.
“Oddio…” la ragazza sprofondò la testa nelle proprie mani.
Non sapeva come reagire, non sapeva nemmeno spiegare cosa le era preso la notte prima. Si era sentita attratta in modo indescrivibile da quel ragazzo, per cui nutriva così tanta stima e ammirazione. Ora, il problema reale non era il senso di  colpa che provava nei confronti di Jonghyun, con cui non aveva ancora iniziato un vero e proprio rapporto, ma il fatto che si sentiva pericolosamente indecisa. I suoi sentimenti erano stati stravolti, aveva conosciuto una parte di Key che l’aveva affascinata e fatta interessare a lui. Era davvero bastata una notte passata con un altro per dubitare di quello che provava per Jong?
“Come sentirsi troia da un giorno all’altro…” commentò depressa tra se e se.
Aveva negato il rapporto sessuale a Jong ma a Key l’aveva data subito. Com’era possibile? Perché? Si chiedeva disperata. Come si sarebbe comportata con entrambi? Ne avrebbe dovuto parlare con tutte e due? Con uno solo o con nessuno di loro? La sua testa stava andando in tilt.
Decise quindi di rivestirsi, alzarsi e schiarirsi le idee. Aprì gli shoji per far cambiare aria alla stanza e un’atmosfera plumbea le si parò davanti. Sembrava che il cielo stesse riproducendo il colore del suo stato d’animo.
La pioggia cadeva sulle piante, sui fiori, sulle pietre, sulla terra…produceva suoni diversi a seconda della superficie sui cui andava a rompersi. All’improvviso notò qualcosa di bianco e di acceso sull’engawa.
“Fantastico…” esordì sarcastica Giulia spengendo il suo ormai quasi scarico iPod. Osservò per un momento il parquet su cui la sera prima Key l’aveva stesa dolcemente, e un debole tepore la fece sorridere. Il ricordo di quella sua dolcezza la fece sedere e ripensare a tutto, in ogni minimo dettaglio. Si strinse le gambe al petto e affondò il volto su di esso. D’un tratto sentì una mano sulla sua spalla, alzò di scatto la testa e vide l’espressione preoccupata di Onew. Giulia si sorprese di trovarlo lì davanti a sé.
“Giulia, tutto bene? Che ci fai sveglia a quest’ora? Ti senti male?”
“Nono, Onew, non ho niente, sto bene, grazie” rispose d’un fiato lei. “Ma perché, che ore sono?”
“Sono quasi le 7 del mattino…”
“Ah…e tu allora, che ci fai alzato?”
“Dovevo andare al bagno…e non sono riuscito più a riaddormentarmi” rispose ridendo. Osservò bene il volto assente della ragazza e serio domandò “…E’ successo qualcosa?”
“E’ caldo.” Osservò lei “Piove, ma è caldo. Queste piogge estive sono davvero molto belle” rispose assorta, sviando la domanda del leader.
Onew tacque, capì che Giulia non era ancora pronta a parlare. Annuì alle parole della ragazza e si sedette accanto a lei, imitando la sua postura.
Giulia però era consapevole di dover confidarsi con qualcuno, prima o poi, o sarebbe impazzita. Aveva bisogno di qualcuno con cui sfogarsi e da cui ricevere consigli, anche se alla fine avrebbe fatto di testa sua.
“Onew…”
“Dimmi”
“Sono in crisi”
Il leader sorrise impercettibilmente.
“L’avevo capito. Ti va di raccontarmi?”
Giulia cominciò. Descrisse dettagliatamente tutte le situazioni complicate e imbarazzanti che si erano venute a creare da quando aveva conosciuto gli Shinee. Onew taceva ed ascoltava attento. Quando la ragazza arrivò a menzionare quella notte passata con Key si interruppe, vergognandosi di continuare.
“E…?”
“E ieri sera sono stata con Key”
“...‘Stata’ in che senso?”
“In quel senso. A letto, insomma” mormorò nascondendo il viso sulle ginocchia.
Onew si sorprese molto. Non pensava assolutamente che fossero arrivati a tanto.
“E tutto questo quando è successo?? Noi dov’eravamo??” chiese lui shockato in modo drammatico, cercando di sdrammatizzare.
“Molto spesso a dormire” rise anche lei notando quanto fosse paradossale la situazione.
“E’molto strano…Key non si era mai comportato in questo modo…ma da un lato lo capisco” commentò infine il ragazzo.
“Che vuoi dire?”
“Sai, Jonghyun e Key sono molto, molto amici. Si sostengono a vicenda, molto spesso le fan pensano addirittura che tra loro ci sia una storia d’amore!” rise di quella stupidaggine.
“Davvero??” chiese stupita lei, abbozzando una risata a quella credenza infondata.
“Già…ma Key in realtà si è sempre sentito un gradino più in basso di Jong. Il fatto che piaci a Jonghyun non era un mistero, gli si legge tutto in faccia, a quel ragazzo, lo sapevamo tutti. Evidentemente questa volta Key vuole imporsi e far vedere a Jonghyun di ciò che è capace. Con questo non voglio dire che stia facendo a gara con lui per averti in premio, certo…gli piaci molto e non vuole lasciarti a Jong, ecco” cercò di spiegare il leader.
“Lo pensi davvero?” chiese tristemente Giulia, le dispiaceva venire a sapere dei complessi d’inferiorità di Key, gli faceva ancora più tenerezza, ma questo non cambiava le cose.
“Già…se poi avete davvero fatto quello che avete fatto ieri sera…mi fa capire quanto stia lottando per te”
“Perché?” chiese lei confusa.
“Key era vergine”
Quelle parole la colpirono come una mattonata in piena faccia. Rimase ad occhi spalancati, fissi sull’espressione sincera di Onew.
“Non ci credo…come puoi esserne così sicuro??”
“Fidati, lo sappiamo tutti. Sono quattro anni che ci conosciamo, e non gli è mai successo niente del genere. Dalla tua sorpresa mi stai facendo capire che non te ne eri accorta. Allora è stato bravo?” rise infine il ragazzo.
“Ti prego, Onew, non scherzare, adesso mi sento ancora più…” avrebbe voluto concludere la sua frase con “zoccola” ma non ce la fece. Pensava alla notte prima, a Key, a come si era comportato e a quanto fosse stato sciolto nei movimenti.
“Sono stata la prima volta di Key” riuscì solo a pensare in quel momento. Dopo un attimo di pausa chiese: “Cosa devo fare, Onew?”
“Non lo so Giulia, non lo so proprio…capisco che tu sia in uno stato confusionale adesso… ma devi ponderare bene su ciò che senti per ognuno di loro. Con chi vuoi stare? Chi ti fa battere il cuore? Con chi vorresti passare il tuo tempo? Fatti delle domande e cerca le risposte.”
Il leader sarebbe voluto essere un po’ più d’aiuto alla ragazza, ma ovviamente solo lei poteva aiutarsi. Per incoraggiarla appoggiò il suo braccio sulle spalle dell’amica e la strinse a sé, guardando la pioggia cadere davanti ai loro occhi.
“Grazie, Onew” mormorò lei appoggiata a lui. Parlargli l’aveva un po’ sollevata.
“Di niente, piccola, se hai bisogno fai un fischio” sorrise il ragazzo. “Adesso però è meglio se torni un po’ a dormire” le consigliò.
“Forse hai ragione…magari mi verrà la risposta in sogno!”
Entrambi si alzarono e si diressero ognuno nelle proprie stanze. Giulia lasciò gli shoji aperti, per contemplare la natura al di fuori e farsi cullare dallo scroscio della pioggia.
Si risvegliò poche ore più tardi. Il cielo era tornato limpido e cristallino, nonostante l’umidità e l’odore dell’acqua piovana fossero ancora forti nell’aria. Purtroppo il sonno non le aveva portato alcun consiglio, ma si ripromise di darsi almeno un giorno o due di tempo per decidere e poi chiarirsi faccia a faccia con entrambi i ragazzi. Doveva essere sincera con loro o non avrebbe risolto nulla.
“Chissà cosa mi aspetta oggi…” sospirò guardando le nuvole bianche in cielo.
“Buongiorno amore!”  sussurrò una voce al suo orecchio. Una voce dolce e calda. Giulia si voltò e vide Jonghyun abbracciarla alle spalle.
“Buongiorno a te” sorrise debolmente lei. Jong si sporse più avanti chiedendo un suo bacio, che lei fu pronta a donargli.
“Finalmente un po’ soli. Ero indeciso se venire a trovarti ieri notte, ma mi avevi detto che non ti sentivi bene e ho preferito non disturbarti” A Giulia si congelò il sangue. Ci mancava solo che Jonghyun fosse passato di lì quella notte…
“Hai fatto bene, ho dormito come un sasso” si inventò lei.
“Oggi come stai?” chiese lui continuando a posare le labbra carnose sulla sua pelle.
“Un po’ meglio…” rispose la ragazza godendosi il contatto lieve della sua bocca sul proprio collo.
Si girò verso di lui e lo guardò negli occhi. Cavolo, quanto era bello. I suoi occhi sorridevano, grandi e lucidi, come quelli di un cucciolo. Le labbra soffici, dalla forma perfetta, erano disegnate in un sorriso sghembo, da svenimento.
“Che c’è, amore?” chiese lui tranquillo. Lei lo baciò improvvisamente, voleva risentire la vicinanza di quel corpo al suo. Jonghyun ricambiò sorpreso e l’abbracciò forte a sé. Lei si sentì protetta, al sicuro…le sembrava quasi certo voler rimanere con lui, in quel momento. Ma era sicura che se ci fosse stato Key al suo posto, probabilmente avrebbe pensato la stessa cosa…o forse no?

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Capitolo 17
*** Wonderland~ ***


Oh ce l'ho fatta xD mamma mia com'è dura ora andare avanti a scrivere °° ma lo faccio per voi, care mie seguaci (?) *abbattetemi* xD ahaha apparte gli scherzi, vi ringrazio tanto e vi adoro per aver messo in cosi tante la storia nei preferiti *-* spero vi piaccia questo capitolo tanto sofferto...Buona lettura!

Capitolo 17: Wonderland~
 
“Cosa facciamo oggi?” chiese Taemin una volta che tutti furono svegli e pronti a fare colazione.
“Potremmo andare al Luna Park!” esclamò all’improvviso Minho, cercando l’approvazione dei propri compagni nei loro sguardi.
Alcuni, come Taemin, Onew e Jong, approvarono la proposta ma Giulia e Key non erano molto d’accordo.
“Io odio i Luna Park” si lamentò lei contrariata.
“Anch’io” la seguì il ragazzo. Si scambiarono uno sguardo imbarazzato. Non avevano ancora parlato della notte prima e non era ancora stata messa in chiaro la situazione tra loro due.
“Daaaai che mammolette!” li prese in giro Taemin.
“Come scusa??” esordì Giulia a mo’ di Ghetto Girl, riuscendole molto bene. Tutti risero della sua reazione. “Per me va bene, ma non voglio reggere la testa di nessuno, né tanto meno quella della sottoscritta!” mise in chiaro.
“Dai che ci sono io” le bisbigliò Jong accanto a lei cercando la sua mano sotto il basso tavolino della sala da pranzo. Giulia la strinse e sorrise fissando il cibo davanti a sé.
“Siamo d’accordo allora?? Ci sono le giostre dedicate anche ai fifoni come voi, non preoccupatevi!” li schernì Minho. Giulia gli fece il verso e nelle risate generali si organizzarono la giornata.
A Giulia però proprio non piacevano i Luna Park. Non li trovava divertenti, erano adatti ai bambini, non agli adulti. Vabbè, sperava di divertirsi ugualmente, magari si sarebbe distratta un po’.
Decisero di partire nel pomeriggio, si diressero alla meta prestabilita e furono travolti dalle grida della gente sulle giostre e dei marmocchi che facevano i capricci. Le espressioni di Key e Giulia la dicevano lunga su quanto fossero felici di essere li.
Il povero Kibum d’altro canto, in preda all’incertezza, non sapeva come comportarsi con la ragazza, se parlarle normalmente, se far finta di niente o…provò a sfiorarle una mano quando arrivarono a destinazione ma Giulia, quando sentì quel contatto inaspettato, reagì istintivamente e si scostò da lui.
Key rimase shockato, non si aspettava un tale rifiuto. Non dopo quello che era successo la notte prima. I loro pensieri furono interrotti dagli schiamazzi degli altri ragazzi.
“Hyung, andiamo lì?? Dai dai dai!!” indicò Taemin aggrappandosi al braccio di Minho e cominciando a saltellare come un bambino.
I due assentirono mentre gli altri passarono il turno delle montagne russe per cercare un’attrazione un po’ più tranquilla.
“Dove andiamo noi??” chiese energico Onew, lanciando qualche occhiata alla povera Giulia che era rimasta un po’ provata dell’approccio di Kibum.
“Io ve l’ho detto, non vado da nessuna parte, me ne starò qui tranquilla a guardarvi mentre, in preda ai conati, tenterete di non rimettere.” Rispose freddamente. I ragazzi tentarono di farle vedere il lato bello del Luna Park…ma non ci riuscirono!
“Dai, entriamo nella Sala degli Specchi!” propose improvvisamente Jonghyun puntando il dito davanti a sé.
“Mh ok, ve lo concedo” accettò la ragazza, mentre gli altri erano finalmente contenti di fare qualcosa di divertente.
C’erano varie porte da cui era possibile accedere, decisero quindi che ognuno sarebbe andato in un’entrata diversa.
Giulia si trovò sola circondata da una moltitudine di specchi di ogni forma e dimensione. Andò a sbattere spesso in molti di questi, ma meno male non c’era nessuno a vederla. Le usciva una risata nervosa ogni volta che tentava di avanzare senza battere la testa da qualche parte, ad un tratto si sentì trascinare da qualcuno che le coprì la bocca. Spaventata chiuse gli occhi e quando li aprì lentamente vede Jonghyun sorriderle.
“Ti ho fatto paura!” esclamò quasi soddisfatto il ragazzo accarezzando la testa della piccola.
Giulia era sollevata che fosse lui e non Key…ma perché? Forse le sue emozioni stavano cercando di dirle qualcosa…Provò a formulare il primo filone di domande, consigliato da Onew, per trovare le risposte dentro di sé. Ma non era certa della loro attendibilità…Forse semplicemente non avrebbe saputo cosa dire se ci fosse stato Key al posto di Jong.
“Ehi sei strana…è successo qualcosa?” chiese Jong osservando lo sguardo della ragazza perso nei propri pensieri.
Gliel’avrebbe dovuto dire subito? Avrebbe dovuto aspettare di parlare prima con Key? Si poneva le solite domande non riuscendo a trovare una risposta a nessuna di queste.
“N-no…solo che sto cominciando a diventare nervosa, vorrei uscire da qui”
“Capisco, vieni” la accompagnò tenendola abbracciata a sé. “Proprio non ti piacciono questi posti, eh?”
Giulia scosse la testa, alla fine era vero che li odiava.
Riuscirono a trovare un’uscita e notarono che Onew e Key erano già fuori ad attenderli. Vedendo Jong attaccato a Giulia, Key distolse lo sguardo, mordendosi le labbra dalla rabbia. Si sentiva palesemente preso in giro, così la ragazza si distaccò da Jonghyun.
Si isolò per conto suo e si diresse verso la ruota panoramica. I ragazzi la seguirono con lo sguardo, alcuni preoccupati della sua reazione altri feriti nell’animo.
Voleva passare del tempo da sola, sperava che alla fine di quel giro avrebbe avuto qualcosa da dire.
Salì in una capsula della ruota e poco prima che potesse cominciare la sua rotazione si vide piombare dentro Jonghyun e Key, che chiusero prontamente la porticina e dissero seriamente: “Dobbiamo parlare”.
A Giulia si fermò il cuore. Sperava non fossero loro insieme a farsi avanti prima che lei avesse le idee chiare.
“Intanto perché sei salito anche tu?” chiese acido Jong rivolgendosi a Key al suo fianco, mentre la ruota si mise in moto.
“Non sono affari tuoi” rispose freddamente mantenendo il proprio sguardo su Giulia, occupata a guardare fuori le persone che man mano diventavano sempre più piccole.
“Voglio delle spiegazioni…” aggiunse poi rivolto alla ragazza.
“Non te le so dare, mi dispiace” rispose frettolosamente lei.
“Come non me le sai dare??” ripetè alterato e incredulo Kibum.
“Quali spiegazioni??” chiese Jong in preda alla confusione. “Cosa è successo??”
Entrambi si voltarono a guardare il più grande. Giulia era sul punto di scoppiare in lacrime. Capiva finalmente quanto avesse sbagliato ad aver agito a quel modo con Key.
 “L’altra notte abbiamo fatto sesso” rispose infine, quasi vittorioso, Kibum.
Jonghyun non credeva a quelle parole, reagì scoppiando a ridere, ma quando vide le lacrime sgorgare dagli occhi di Giulia il suo sorriso si spense.
“Perché piangi…?” chiese Key un po’ sorpreso... Non doveva piangere, perché? A chi teneva di più, quindi? Chi non voleva che la odiasse? Da chi voleva ricevere il perdono?
“Jonghyun…” riuscì a dire, prima che un singhiozzo sonoro le ruppe la voce.
“No, scusa, tu cosa hai fatto??” chiese incredulo Jong.
Il suo dolore era troppo forte, aveva ferito Jonghyun ed era l’ultima cosa che avrebbe voluto fare, ma la situazione le era sfuggita di mano.
“Perché l’hai fatto…?”
Giulia scuoteva la testa, senza trovare risposta.
“Ma tu che diritto hai di farle certe domande??” si intromise Key.
“Pensavo stessimo insieme, che fossimo diventati una coppia…ma se avevi solo bisogno di divertimento allora…”
“Cosa vuol dire, stavate insieme?” chiese ancora più shockato Kibum, che non conosceva ovviamente tutti i dettagli della storia.
All’improvviso Giulia scoppiò definitivamente e cercò di dire senza sembrare una pazza: “Mi dispiace!! Mi dispiace, davvero! E’…è stata una cosa inaspettata, quel pomeriggio…tu- rivolta a Key- tu mi avevi baciata, non sapevo cosa pensare, non potevo crederci. Quella sera sei venuto da me, e io…io mi sentivo bene, la tua vicinanza mi rendeva felice, l’atmosfera, la musica, tutto…ma…”
“Tu le hai fatto cosa??” Jonghyun si rivolse a Key che era più impegnato ad ascoltare le parole di Giulia, per cercare di capire quale fosse il suo messaggio…
“Cosa stai cercando di dire, che l’abbiamo fatto solo perché era una bella serata? Perché fuori c’era la luna piena e due lucciole che ci volavano davanti?? Stai insinuando…che forse se al posto mio c’era lui…tu avresti fatto la stessa cosa?” Kibum era in preda all’ira, non riusciva a credere alle sue orecchie…
“No, non ho detto questo…” rispose insicura lei…in realtà non sapeva nemmeno lei cosa aveva detto, aveva buttato fuori quello che le passava per la testa in quel momento…forse la verità...
“Tu provi qualcosa…per me?” chiese all’improvviso Kibum con gli occhi lucidi.
Giulia lo osservava, incapace di dargli una risposta certa.
“E per lui…?” indicò il biondo.
Giulia scostò lo sguardo…non voleva ammettere di tenere più a Jonghyun che a Key. Finalmente era riuscita a capire qualcosa. I sentimenti che provava per i due erano diversi…quelli per Key non li avrebbe definiti “d’amore” forse…ciò nonostante con lui aveva fatto sesso e con Jong no. Perché?Semplice. Con Key fu unicamente attrazione sessuale. Con Jonghyun voleva che fosse diverso, speciale…lei voleva aspettare il momento adatto, la notte giusta per loro due. Forse era quella la sua risposta, non voleva ammettere a se stessa che con Key era stata una botta e via. Non voleva ammettere di essere…una cattiva persona.
Appena la ruota si fermò, il primo a scendere fu Key, che corse via senza far vedere le lacrime…poi Jonghyun e Giulia, che rimase impalata con il volto rigato mentre guardava il volto severo di Jong.
Il ragazzo fece per andarsene, ma la ragazza lo trattenne aggrappandosi ad un suo braccio. Jong la scostò e se ne andò, lasciandola sola.

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Capitolo 18
*** Y. ***


Rieeeeeccomi ** vediamo un pò se questo capitolo vi piace xD Spero di si, se siete curiose di sapere come si risolveranno le cose...o quasi! ;) ringrazio tutte per le recensioni e anche chi segue la storia silenziosamente, vi superadoro XD Buona lettura! ^^

Capitolo 18: Y.

La giornata non proseguì meglio. Giulia si chiuse in se stessa, quando tornarono tutti insieme Minho e Taemin erano davvero sfiniti, Onew era andato a procacciarsi del cibo e decisero ormai di tornare a casa. Key e Jonghyun non si parlavano ed erano molto freddi anche con gli altri. Minho e Taemin non sapevano cosa fosse successo ma Onew disse loro di non fare domande. Camminava accanto a Giulia al ritorno e certe volte le metteva una mano sulla spalla per tranquillizzarla, mentre la più piccola veniva percossa da singhiozzi che tentava di coprire in tutti i modi.
Tornarono a casa presto, Giulia corse in camera e si abbandonò sul futon a piangere. Voleva tornare a Seoul, nel suo appartamento, per non uscirci mai più. Poco dopo sentì bussare al suo fusuma. Lei non rispose, sapeva già chi fosse a cercarla, e sapeva che sarebbe entrato lo stesso.
“Ehi...ti senti meglio?” chiese Onew, una volta varcata la soglia.
“Non molto…”
“E’ andata così male?...”
Giulia annuì, “Ho detto quello che mi passava per la testa…ma alla fine, com’era prevedibile, ho fatto soffrire entrambi…compresa me”
“Ma hai capito cosa vuoi adesso? Chi vuoi”
“Penso di sì…”
“Allora cerca di riconquistarlo. Sono sbagli questi da cui impari qualcosa, le persone crescono facendo errori. C’è un rimedio a tutto, Giulia, passerà questo momento, stanne certa.”
“Ne parli come se l’avessi vissuto anche tu…”
Onew non rispose, guardò a terra e poi verso Giulia, con gli occhi arrossati a contrasto col loro colore verde. Le sorrise e le disse “Dai, fatti vedere, vieni di là con noi”
“No, Onew, non me la sento…non so nemmeno se stasera cenerò…”
“Ti tengo qualcosa da parte allora…non voglio che tu muoia di fame!” le dette un buffetto sulla guancia umida e se ne andò.
“Grazie…” mormorò poco prima che lui chiudesse il fusuma dietro di sé.
Le parole di Onew riuscivano sempre a tirarle su il morale, anche se di poco. Passò il pomeriggio nella sua camera a dormire, mentre nella stanza principale della casa i ragazzi erano riuniti a parlare.
“Possiamo sapere…cosa è successo?” chiese ad un tratto Taemin, dopo un lungo silenzio.
“Perché Giulia piangeva?” domandò preoccupato Minho.
“Perché è una femmina” rispose sprezzante Kibum. “Che non sa cosa vuole, che gioca con i sentimenti delle persone, che…”
“Non dire così, sai che non è vero. Almeno…non lo ha fatto intenzionalmente.” Si intromise serio Onew.
“E tu cosa ne sai…?” chiesero in coro Jonghyun e Key. Ovviamente il leader non rispose, era palese che sapesse.
“Ci ha ferito…” mormorò poi cupo Jonghyun.
“Anche lei sta male. Avanti, non avete mai sbagliato nella vostra vita? Cercate di mettervi nei suoi panni. Non ha voluto giocare con nessuno di voi due…è vero, è una ragazza, sappiamo bene quanto siano complicate e quasi incomprensibili le donne…ma cosa possiamo fare noi? Cercare di perdonarle…” detto questo Onew si alzò e se ne  andò in cucina. I ragazzi ponderarono molto sulle parole del leader.
Minho e Taemin invece si scambiarono uno sguardo interrogativo. Avevano capito solo che c’entravano Jonghyun, Key e Giulia…un triangolo d’amore? Pensarono, e continuarono a tacere per non recare ulteriore disturbo agli animi offesi dei diretti interessati.
Arrivò la sera, si riunirono tutti a tavola con una pesante atmosfera nell’aria.
“Eeehi ragazzi, animo! E’ morto qualcuno?? Perché Giulia non viene a mangiare, sta male?” chiese gioviale la signora Kim.
“Sì un po’, ha detto di serbarle qualcosa nel caso le venisse fame più avanti. Adesso sta riposando” rispose gentilmente il leader.
“Aw, capisco…in tal caso vi preparo un po’ di bagno caldo all’aperto, vi va ragazzi? Domattina dovete partire presto quindi è meglio andare a letto rilassati e riposati!”
Tutti e cinque gli Shinee esultarono alla proposta della madre di Key, finalmente una buona notizia.
Dopo cena si prepararono tutti, indossarono gli asciugamani e con urli e schiamazzi si buttarono nell’enorme vasca all’aperto di acqua fumante.
“Banzaiiiii” si buttò il più mingherlino Taemin, i ragazzi risero della sua performance e dopo di che sospirarono in completo relax.
Jonghyun approfittò delle circostanze per parlare un attimo con Key, mentre gli altri si divertivano a fare giochi con l’acqua. Aveva pensato molto a quella situazione e voleva risolverla il prima possibile.
“Senti Kibum…non voglio litigare con te, sei il mio migliore amico…comincia a stufarmi questa stupida rivalità tra noi”
“Stupida, dici? Non lo è affatto. A me piace Giulia quanto a te, se non di più…le ho dato tutto me stesso…ma evidentemente non era quello che cercava, solo che se n’è accorta solo adesso…mi ferisce di più il fatto che in realtà sia innamorata di te.”
“Come puoi dirlo, Key?”
“Non prendermi in giro, lo sappiamo benissimo entrambi…”
Jonghyun tacque. Si avvicinò ad abbracciare il più piccolo e a sussurrargli “Ti voglio bene, amico mio”.
Key aspettò un po’ per poi ricambiare l’abbraccio dello hyung e rispondere “Anch’io…”.
L’atmosfera tra loro tornò quasi alla normalità, una volta finito il bagno se ne andarono tutti nelle proprie stanze.
Giulia, dopo il riposo pomeridiano, si alzò e si diresse in cucina, dove trovò una ciotola di riso e altro cibo lasciato lì per lei. “Vai a farti un bel bagno caldo, cara, ne avrai bisogno! E’ un vero toccasana!” diceva un biglietto lasciato dalla signora Kim sul tavolo. Mangiò con foga e si preparò nel piccolo spogliatoio, desiderosa di un bel bagno rilassante. Le piaceva essere sola in quel momento, il calore dell’acqua e il vapore che ne usciva le accarezzavano il viso e il corpo…
Poi i brutti pensieri le tornarono di colpo alla mente…un’eco di ciò che era successo quel pomeriggio la raggiunse glaciale e cominciò a farle male il petto. Improvvisamente non vide vie d’uscita. Sola, e con le proprie paure, cominciò a singhiozzare.
“Basta, Giulia, basta!” ringhiò arrabbiata con se stessa.
Jonghyun stava passando di lì per andare in cucina quando la vide piangere…
Giulia sentì qualcuno immergersi nell’acqua e dirigersi verso di lei. Si voltò e vide Jonghyun, a petto nudo, con sguardo serio, quasi di rimprovero. Lei si coprì istintivamente il seno con un asciugamano e indietreggiò, impaurita dall’espressione minacciosa di lui. Jong fece un ultimo scatto e la baciò impetuoso.
“Volevo che tu soffrissi. Volevo che tu provassi quello che hai fatto provare a me! Non me lo meritavo!” urlò dopo averla baciata, a pochi centimetri ancora dalla sua bocca, appoggiando la propria fronte su quella di lei. “Ma…non posso starti lontano, perché ormai…sento di amarti davvero, nonostante tu mi abbia ferito…mi fa ancora più male vederti così”
“Voglio te, Jong, voglio te! Sono una ragazza stupida, debole…” pianse lei ancora vicino al suo volto.
“E’ vero…ma mi piaci anche così” l’abbracciò lui, facendole cadere l’asciugamano che le copriva il petto.
Giulia continuò a piangere sulla sua spalla e a chiedere scusa un milione di volte, con il proprio seno premuto sul torso nudo e scolpito di Jong. Dopo quell’abbraccio Giulia fece presto a riprendere l’asciugamano e a coprirsi.
“Andiamo…” le porse la mano il ragazzo. Giulia la strinse forte . “Sì…”

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Capitolo 19
*** Chocolate Love~ ***


Scusate il ritardo e il capitolo corto ma torno sempre tardi dall'uni e non ho mai tempo ç_ç infatti è venuto uno schifo di capitolo ma vabbè -.- grazie della pazienza e del vostro supporto!! :) spero vi piaccia, buona lettura! ^^

Capitolo 19: Chocolate Love~
 
Non poteva ancora crederci. Giulia quella sera dormì serena, col sorriso sulle labbra, il pensiero di tornare a casa la rendeva felice e così la pensavano anche gli Shinee.
Finalmente arrivò la mattina seguente, si alzarono tutti molto presto, visto che il gruppo avrebbe avuto un servizio fotografico per una rivista nel pomeriggio. I ragazzi ringraziarono di cuore i signori Kim per la loro ospitalità, mentre abbracciavano il figlio augurandogli buona fortuna per tutto. Il viaggio di ritorno fu molto tranquillo,alcuni ancora dormivano, altri guardavano assenti il paesaggio che correva loro davanti.
Onew si accorse del buon umore di Giulia e sorrise immaginando come avesse risolto e concluso il problema. Una volta arrivati a casa, scortati dal manager che era andato a riprenderli alla stazione, esclamarono sospiranti “Casa dolce casa!”
Salirono le scale del palazzo e, arrivati sul pianerottolo del loro piano, si salutarono a lungo scuotendo le mani come degli stupidi.
“Dai ragazzi, andate, ci risentiamo presto!” li riprese sorridente Giulia dopo un po’.
Poco dopo essere entrata a casa si diresse in camera e si stese sul letto. Ok, le cose con Jong si erano risolte, più o meno, con qualche acciacco, ma ce l’avrebbero fatta. Con Key invece…doveva ancora chiarire, e avrebbe dovuto farlo presto. Sapeva di avergli fatto una cosa spregevole e soffriva ancora per lui.
“Deciso, quando torna stasera gli chiederò di parlare”. Sperando che avrebbe accettato.
Giulia trascorse il pomeriggio a rimettere in ordine i pochi bagagli e a sistemare un po’ la casa, ma non avrebbe assolutamente dormito o chissà a che ora si sarebbe svegliata questa volta.
Arrivò la sera e gli Shinee ancora non arrivavano. Giulia intanto cercava di creare dei discorsi di senso compiuto e che sapessero esprimere ciò che provava per poi saperli ripetere a Kibum, ammesso che l’avrebbe incontrato. Mentre si preparava da cena mise a punto tutti i dettagli mentalmente e si sentì ‘pronta’.
Finalmente verso le 23 gli Shinee tornarono, stanchi morti dopo aver partecipato ad una piccola festa con lo staff della rivista e i direttori del photoshooting. Giulia mandò il suo sms appena li sentì parlare sul pianerottolo “Key, ho bisogno di parlarti…per favore, scendi giù”
Key lo lesse e, vuoi la stanchezza, vuoi la ferita ancora aperta, le rispose “Sono stanco, stasera no.”
La risposta della ragazza arrivò fulminea: “Ti prego…”
Key non le riscrisse. Giulia, non sapendo cosa pensare, scese lo stesso giù nel parco che circondava l’edificio ad attenderlo su una panchina. Nel caso non fosse venuto sarebbe tornata su.
Aspettò vari minuti, finchè non lo vide scendere e dirigersi verso di lei. Non si sedette nemmeno e chiese freddamente una volta davanti a lei “Cosa vuoi?”
“Voglio chiarire le cose tra noi…”
“Cosa c’è da chiarire? Tu vuoi Jong e viceversa, ecco tutto. Chissà poi perché mi hai chiamato qui, cosa c’è, pensavi che se fossimo rimasti soli in casa sarebbe potuto succedere di nuovo qualcosa?”
“Ti prego, Key…hai tutto il diritto di essere arrabbiato con me, ma non parlare così…” lo implorò Giulia. “Io..io ti voglio bene, lo sai, e sai che mi dispiace, ho tutte le colpe del mondo per averti trascinato con me…” non concluse la frase che il ragazzo la interruppe.
“Ero vergine, Giulia. Penso ormai tu lo sapessi già. Tu. Tu sei stata la mia prima ragazza…la prima ragazza con cui ho condiviso anima e corpo, che pensavo potesse amarmi come l’amavo io…” mentre diceva queste parole gli occhi di Key cominciarono a luccicare nel buio. La sua voce tremò e le lacrime cominciarono a sgorgare “Come ti sentiresti tu…se un ragazzo ti portasse a letto, per la tua prima volta, e poi ti abbandonasse, dicendoti che in realtà è innamorato di un’altra? Te lo dico io: usata.”
“Key, tu mi hai baciata quel pomeriggio!” cercava quasi di difendersi lei.
“Giulia, tu hai fatto sesso con me quella sera!” urlò quasi disperato “Come dovrei comportarmi dopo quello che mi hai fatto, come??”
“Io…io non ti ho…” anche la ragazza era sul punto di scoppiare a piangere.
Key si spazientì, sospirando alzò lo sguardo per cercare di fermare le lacrime, tirava su col naso qualche volta e si guardava intorno, forse per cercare le parole adatte a concludere quel discorso.
“Cosa ti aspetti che faccia, Giulia? Cosa vuoi da me?” chiese infine.
“Voglio che tu mi perdoni. Vorrei…che tu rimanessi mio amico, che tornassi a fidarti di me…”
A Key scappò una risata. “Non pretendi un po’ troppo?”
“Certo, non voglio tutto adesso…però il tuo perdono, quello sì.” Giulia si alzò in piedi, mettendosi davanti a lui.
Il ragazzo la guardò negli occhi. Le piaceva davvero tanto…quei suoi occhi verdi sempre cosi espressivi, quella pelle morbida, la sua dolcezza lo avevano catturato e fatto prigioniero. Non voleva ammetterlo, ma le mancava…
“Per te ci sarò sempre, Giulia…” sussurrò piano Key chinando il capo. Alla ragazza bastava come risposta e lo abbracciò forte “Grazie…”
I due tornarono su, ognuno nella propria casa. La ragazza aveva quasi il cuore in pace dopo la chiacchierata con Key, ma sapeva di dover lavorare ancora molto per riconquistarlo come amico. Ma prima di tutto, c’era ancora qualcun altro che doveva riconquistare in quanto fidanzata.
Poco dopo essere tornata scrisse al telefono “Jong…so che sei molto stanco, ma…ti va di venire da me? Sempre se vuoi” e neanche da lui arrivò risposta. Giulia rattristita non sapeva cosa fare…infine se ne andò a letto con un frasario di coreano, prendendo in seria considerazione l’idea di cominciare a dire qualcosa che non fosse inglese da quel momento in poi. Imparò le parole basilari, quotidiane e si distrasse così, passando la serata a fare esercizio. Verso una cert’ora i suoi occhi si fecero pesanti e decise quindi di dormire.
“Amore…” si sentì bisbigliare poco dopo. O almeno così le parve. Vide l’ora sul comodino, erano le 2:00. Si voltò poi verso la voce vicino al suo orecchio e notò Jonghyun sdraiato accanto a lei.
“Ma…ma come sei entrato?” chiese assonnata.
“Con la chiave di riserva sotto il tappeto. Me l’avevi detto tu, ricordi?” bisbigliò sorridente avvolgendo le braccia muscolose intorno al corpo di lei.
“Già, ce le avevo lasciate…ma perché non mi hai risposto al messaggio allora?” chiese imbronciata.
“Messaggio?? Ah già!” rise lui “Non trovo più il mio cellulare. Tu ancora non sai che io perdo di tutto, anche Taemin è come me, siamo dei ragazzi sfortunati! Chissà dove l’ho lasciato” scosse la testa accettando l’idea di non rivederlo mai più.
Giulia sorrise “Capisco…quindi com’è che giri da queste parti?”
“Avevo voglia di vederti…quindi che messaggio avevi scritto?” le fece il verso lui. Lei alzò gli occhi per dar a vedere che ci  stava pensando e rispose dando un rapido bacio al ragazzo davanti a lei.
“Questo era più o meno il riassunto”
“No dai, raccontamelo tutto” avvicinò la sua testa con una mano e la spinse sulle proprie labbra. Fu un bacio lento, dolce. Lei esplorava la sua bocca, la mordeva, lui le accarezzava le guance e il collo.
“Aigo~” sospirò lei dopo aver ripreso fiato.
“Come??” si stupì Jonghyun divertito da ciò che aveva appena detto Giulia.
“Sì, hai sentito bene!” sorrise lei fiera di ricordarsi ancora tutto.
“E così ti sei data da fare, eh?”rise ancora lui.
La ragazza annuì e tacque. Guardò poi intensamente gli occhi di Jonghyun.
“A cosa pensi?” chiese il ragazzo spostando i capelli della ragazza dal suo volto.
“A quanto ancora mi dispiaccia per ciò che è successo e a quanto desideri soltanto te…ne sono sempre più convinta e non cambierò idea” rispose ferma e sicura di sé.
“Ne sono felice…” dopo un minuto di silenzio Jong le disse “Saranghae…questo lo sai che vuol dire?”
“Mmh…credo di saperlo” rispose lei prima di posare nuovamente le proprie labbra su quelle dell’amante.


Ragazze, volevo chiedervi un consiglio :3 quando arriverò a descrivere la prima volta di Giuhyun (LOL, sì perchè ci sarà e lo sapete tutte che è inevitabile, quindi non è spoiler u___u) la volete dolce e coccolosa senza grandi particolari o dettagliata e un pò hot? ;D

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Capitolo 20
*** Love Like Oxygen. ***


Ragazze alla fine è stato più forte di me, le porcate ce le ho dovute scrivere xD spero che quei sprazzi di dolcezza siano ben accetti e abbastanza per voi x°D Buona lettura **
 
Capitolo 20: Love Like Oxygen.
 
Le settimane passarono tranquille, le cose tra gli Shinee e Giulia procedevano bene. Key si riabituò ad averla accanto a sé, a scherzare e a sorridere in sua presenza. Capì che quello che era successo non doveva cambiare le cose tra loro, perché alla fine… era felice di vedere quanto lei tenesse a lui, e questo poteva bastargli. Quando poteva Jonghyun passava la notte accoccolato a Giulia e se era possibile stavano tutti insieme a ridere e giocare fino a sera tardi.
Tra Jong e Giulia andava tutto bene, quando la ragazza finalmente decise di fare il grande passo era ormai quasi fine luglio. Era passato un mese da quando era arrivata a Seoul e ancora non credeva a tutto ciò che era potuto accadere in quel lasso di tempo.
“Sento che stasera è quella buona~!” gongolò in casa da sola mentre progettava tutti i particolari per rendere tutto molto…speciale.
Avvertì Jong con un messaggio che sarebbe stato ospite d’onore alla sua prelibata cenetta solo per loro due con un dopo cena a sorpresa. Il ragazzo a tale invito sorrise curioso di sapere a cosa si riferisse la sorpresa finale.
“Ehi, che hai da sorridere come un ebete, hyung?” chiese ironico Minho dopo che avevano fatto una pausa dagli allenamenti.
“Fatti miei! Merong (=linguaccia)” gli rispose quello sudato e ansimante.
Key guardava la scena con una punta di tristezza, mentre Onew e Taemin ridevano divertiti.
Alle 19 circa terminarono le prove e tornarono nel loro appartamento. Jong corse a farsi una doccia e si mise in tiro per Giulia, chissà cosa lo avrebbe aspettato quella sera. Fortunatamente la mattina dopo sarebbe stato libero, così avrebbe potuto passare la notte con lei per svegliarsi insieme il giorno seguente invece che tornare tardi nella propria casa.
Bussò sorridente alla porta della ragazza, augurando prima una buona notte a tutti i suoi compagni.
“Non darci troppo dentro, Jong!” gli consigliò in un lampo Minho, seguito da ghigni infantili.
“E’ aperto!” urlò lei dall’altra parte. Jonghyun aprì e vide uno spettacolo molto buffo.
Giulia era tutta sporca di farina, con un grembiule bianco e le mani immerse nella pasta per…
“Pizza!” esclamò al settimo cielo il ragazzo.
“Eeeesatto!” cinguettò lei mentre si dava da fare a spianare tutto sul piano cottura. “Non ho un forno da pizzeria ma il mio basterà per fare una pizza sicuramente migliore di quella che mangiate qui” si vantò Giulia. Aveva tutti gli ingredienti adatti e di ottima qualità, era impossibile sbagliare! Infilò tutto in forno e sospirò soddisfatta, dopo essersi sfregata un po’ il naso con il dorso della mano, lasciandovi dei residui bianchi di farina.
“Non mi hai ancora salutato” si avvicinò Jong, portando un braccio al fianco di lei per tirarla a sé. Giulia rimase con le mani lontane dell’amante per non farlo sporcare e inclinò la testa da un lato per incoraggiarlo a baciarla. Fu proprio quello che fece Jong, portò le labbra a quelle della giovane e le fece sue.
Dopo di che sorrise e con la punta della lingua leccò quella polverina dal naso di Giulia. La ragazza rise divertita e andò a prendere la macchina fotografica per fare delle foto. Voleva tanti ricordi di quel viaggio stupendo, non voleva dimenticare niente. Cominciò a scattare a raffica, immortalava immagini divertenti, romantiche, sguardi profondi, facce buffe e quant’altro. Erano così genuini insieme, una coppia perfetta, pensavano. Non appena il ding del forno echeggiò nella stanza esultarono desiderosi di assaggiare il capolavoro italiano mai creato al mondo!
“Mmh ho una fame!” si leccò le labbra Jong. Giulia servì la teglia in tavola e tagliò la pizza facendo attenzione a non bruciarsi. Squisita. Morbida e croccante allo stesso tempo, fragrante quasi.
“E’…è la pizza più buona che abbia mai assaggiato” mormorò quasi commosso il ragazzo.
Giulia rise della sua reazione “Dovresti sentire quelle delle pizzerie, sono mille volte più buone!”
Riempite le loro pance si stesero sul divano senza forze.
“Sono pieno” commentò Jong con la testa tirata all’indietro.
“E il dessert non lo vuoi?” chiese maliziosa la ragazza.
“C’è anche un dessert?” chiese stupito il giovane.
“Sì ma…in camera da letto” alluse lei sfiorando con la punta dell’indice il mento di Jong. Dopo di che si alzò e si diresse nell’altra stanza. Jonghyun rimase ancora un po’ sul divano, da solo, a pensare. Sì, probabilmente sarebbe stata proprio quella la sera giusta. Ormai aveva dimenticato ciò che era successo a Daegu, aveva perdonato la stupidaggine della sua ragazza e viveva con lei una fantastica relazione.
“Jong?” chiamò Giulia. Il ragazzo si alzò, spense la luce nel salotto e si diresse al buio nella camera da letto che ormai conosceva molto bene. Come dire, ciò che vide dopo gli piacque veramente molto.
C’era lei, in completo intimo di pizzo azzurro, ad attenderlo in piedi accanto al letto. Vi si sdraiò leggiadra, facendo cenno al suo amante di raggiungerla. Jong si accarezzò la mandibola e si avvicinò alla sua tentazione. Salì sul letto appoggiandovi prima le ginocchia e si diresse da lei gattonando.
“Come fai a conoscere il mio dolce preferito?” sussurrò voglioso all’orecchio della ragazza.
“Ho tirato a indovinare” rispose lei ridendo. Si sentiva un po’ in imbarazzo, ma ormai lui la conosceva già, non doveva vergognarsi di ciò che poteva pensare.
Jong la invitò a sdraiarsi, portandosi sopra di lei. La fissò per un attimo poi la baciò dolcemente.
“Vuoi…?” chiese sospendendo la domanda volutamente…Giulia annuì.
“Allora devo prendere un preserv…” la ragazza non lo fece concludere che rispose subito “Nono non importa, prendo la pillola, non preoccuparti”
Il ragazzo si stupì, non l’aveva mai vista prendere la pillola, ma in effetti con lei non passava tutto il suo tempo. Si fidò di lei e riprese a baciarla con più passione. Le sue mani l’accarezzavano ovunque, prima sul volto poi passavano leggere sul seno per dirigersi infine ai suoi fianchi. Lei mordeva quei cuscini morbidi sulla sua bocca e si teneva anch’ella sulla vita del ragazzo.
Lui cominciò a spostarle gli spallini della cannottiera leggera dalle spalle nude e a tirarla giù, scoprendole l’addome piatto. La invitò dopo a voltarsi, facendola sdraiare a pancia in giù sul materasso morbido. Il ragazzo si tolse la maglietta aderente che indossava e la buttò sul pavimento, per andare poi a sganciare il reggiseno a balconcino della sua compagna. Glielo tolse e cominciò ad accarezza con le sue grandi mani la schiena liscia e femminile di Giulia.
Si abbassò e prese a leccarle il collo con la punta della lingua. La ragazza, a tale contatto, rabbrividì di piacere, mentre il giovane lasciava un rigo di saliva giù giù per tutta la schiena. Arrivò quasi al fondo schiena per poi risalire e ricominciare, provocando sotto di sé dei forti spasmi.
“Ti piace?” chiese lussurioso al suo orecchio. Giulia non potè altro che annuire, si voltò e si avventò sulle bocca del compagno, ancora più desiderosa di prima.
Passò le unghie sugli addominali scolpiti del ragazzo, graffiandogli la pelle, mentre lui le tastava il seno prorompente. All’improvviso Jong insinuò una mano sul ventre di Giulia che si spostò piano all’interno del suo intimo. La ragazza non lo respinse, gli permise di entrare e di accarezzare il suo clitoride. Lei già gemeva, lo pregava di continuare e quando fu vicina all’orgasmo lo allontanò. Ribaltò la situazione spostandosi su Jonghyun, a cui tolse jeans e boxer insieme, mostrando l’erezione evidente del ragazzo. L’italiana poggiò la punta della lingua sul suo membro e prese a darci piccole attenzioni, che il suo amante sembrava molto apprezzare. Quando vi passò sopra il piercing il giovane lanciò un piccolo grido.
“Oh mio Dio…” sospirò stupito. Giulia sorrideva, sapeva bene che effetto avesse un piercing alla lingua sull’erezione di un uomo, e continuò a giocarci finchè non fu allontanata dal giovane, vicino anch’egli al culmine del piacere. Si spogliarono definitivamente e la ragazza fu pronta ad accoglierlo dentro di sé, tenendosi ancora sul bacino di Jong.
Gemettero insieme una volta dentro, Giulia teneva la schiena dritta, si muoveva lentamente poi più velocemente, buttandosi a volte sul volto di Jong per baciarlo o morderlo. Lui le teneva i fianchi e la spingeva sempre più verso il proprio ventre.
Poco dopo cambiarono posizione, lei si sdraiò sotto di lui e continuarono ad amarsi, vogliosi l’uno dell’altra.
Quando Jong le prese le gambe per posarle sulle proprie spalle Giulia era ormai al limite. Anche Jonghyun stava per venire e lo fecero insieme, dando voce a quell’orgasmo mai provato prima.
Giulia afferrò dei fazzoletti sul comodino e fece presto a pulirsi una volta che lui si fu sfilato.
Ansimavano vicini sul letto, nudi e sudati. Lui si voltò verso di lei e l’abbracciò, sussurrandole “Saranghae…”
E lei in italiano “Ti amo”.

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Capitolo 21
*** Stay~ ***


Chiedo scusa per il ritardo!! Il Comics mi ha prosciugato D: Questo capitolo gente è tutto un clichè xD ahahahah!! Ma spero vi piaccia! :) Grazie mille a Shinee per il commento breve dello scorso capitolo (e a quello di shekkosa al 9°, che mi ero dimenticata x°D) vi adoro *w* Buona lettura!
 
Capitolo 21: Stay~
 

Giulia si svegliò la mattina dopo col sorriso sulle labbra. Accanto a lei riposava nudo, beato e a pancia in giù il suo bel Jonghyun. Lo osservò bene: aveva una silhouette invidiabile, la linea dritta della schiena si andava a spezzare sulla rotondità delle perfette natiche dell’idol. Una visione paradisiaca.
La ragazza si alzò lentamente e si rivestì piano, cercando di non svegliare il bell’addormentato, per poi recarsi in cucina a preparare la colazione per entrambi. Cercò di cucinare qualcosa di più tipicamente coreano, bollì il riso e tagliò verdure e pezzetti di carne cotta. Sperava con tutto il cuore di aver fatto un buon lavoro, in Italia se la sarebbe cavata con una tazza di latte con cereali e biscotti, ma lì la complicavano un po’ di più. Lei cercò di abituarsi a quella usanza, riempiendo di riso una ciotola anche per sé.
Tutta quella situazione le ricordò molto la notte in cui, un mese prima, Jong dormì sul suo divano. Rise al ricordo e portò il cibo preparato su un vassoio in camera. Appoggiò il tutto sulla parte vuota del letto, dopo di che andò ad aprire la serranda delle finestre, lasciando entrare gli accecanti raggi del sole nella stanza.
Jonghyun cominciò a svegliarsi, prese le lenzuola disordinate e cercò debolmente di riaddormentarsi ponendosele fin sopra la testa.
“E dai, sveglia! Non senti il profumino della colazione?” chiese allusiva Giulia, una volta riseduta sul letto.
Jong con un gesto fulmineo ritirò giù le coperte e guardò accanto a sé il vassoio colmo di cibo. Accennò ad un sorriso e lentamente si tirò su.
“Buongiorno amore” le si avvicinò lui cercando un suo bacio, che Giulia non tardò a regalargli.
Consumarono insieme la colazione più che passabile e si accoccolarono sul letto insieme, scambiandosi effusioni e carinerie molto smielate.
“Mmh mi devo fare una doccia!” si stiracchiò lei più tardi. Detto ciò si alzò e si diresse al bagno con un cambio di vestiti.
“Anch’io ne avrei bisogno…!” disse l’altro ad alta voce per farsi sentire dalla ragazza, ormai uscita dalla stanza.
Non ricevendo risposta, Jong si alzò e si recò dalla sua amata, già infilatasi sotto il getto d’acqua calda. Con un sorriso malizioso, il giovane si spogliò nuovamente e si avvicinò al box doccia…
“Ma…! Che ci fai…!” Giulia non concluse la domanda, che Jong la baciò con passione. Si posizionò insieme a lei sotto l’acqua corrente e cominciò a perlustrare nuovamente il corpo nudo della ragazza.
Lei cercò di bloccarlo e quando finalmente ci riuscì lo rimproverò ridendo “Dai, facciamoci una doccia normale senza dover sfociare per forza nell’osceno!”
Jonghyun alzò gli occhi al cielo e sbuffò “D’aaaaaccooordo” acconsentì lui, prendendo una boccetta di shampoo tra le mani.
Cominciò a massaggiare con quel fluido profumato la testa castana di Giulia, ormai imbambolata sotto le cure di Jong. Adorava quando qualcuno le toccava i capelli, a maggior ragione se glieli massaggiava con lo shampoo. Quando smise la giovane rimase ancora lì lì ad occhi chiusi nell’attesa di un continuo ma fu solo spinta sotto l’acqua per risciacquarsi. Giulia ricambiò il favore e passarono a lavarsi il corpo. Cosparsero di bagnoschiuma la spugna morbida e presero a strofinarsi l’un l’altra. Nel mentre ridevano e scherzavano come bambini, ma poi spezzavano quell’aria di innocenza quando facevano aderire i loro corpi bagnati e si accarezzavano le schiene spumose.
Terminata la doccia, si rivestirono e si prepararono ad uscire entrambi. Jong tornò nel proprio appartamento dopo aver salutato e ringraziato con tanto amore la sua dolce metà, mentre Giulia uscì di casa con la macchina fotografica.
Andò alla disperata ricerca di un negozietto che potesse stampare delle foto, ma doveva essere tenuto da una vecchietta o comunque una persona anziana, che non potesse conoscere insomma gli Shinee, altrimenti sarebbe successo il finimondo.
Dopo tanto cercare alla fine ne trovò uno appartato e umile, da cui si fece stampare tutte le foto che aveva scattato dall’inizio della sua permanenza in Corea fino a quei giorni…
Una volta tornata a casa, le ricontrollò e notò con piacere che tra esse c’erano anche quelle della serata Twister. Sorrise inconsciamente quando vide la foto di lei e Jong, nell’imbarazzante posizione che scatenò quelle prime domande, quei primi segni di un’emozione forte che ancora li legava insieme.
In effetti, ora che ci pensava, l’avevano avvisata che avevano fatto anche delle foto, ma non si immaginava fossero venute cosi bene e avessero catturato quel momento per lei cosi speciale.
Si sentiva leggera, senza pensieri che la opprimessero. Volle uscire di nuovo per godersi il sole di fine luglio, aggiunse al look casual pantaloncini e canottiera anche un grande cappello di paglia bianco e degli occhiali da sole Ray Ban color acqua mare.
Si sentiva quasi una diva a girare così per le strade di Seoul ma quella era la moda di lì e la seguiva volentieri. Fece una passeggiata lungo i negozi e si diresse dunque ai giardini per fare una pausa. Aveva comprato una granita alla fragola e se la stava gustando seduta su un dondolo situato poco lontano dalla strada.
Poco dopo notò una macchina nera, simile a quella degli Shinee, fermarsi quasi davanti a lei. Con la cannuccia ancora in bocca Giulia si tolse gli occhiali da sole per capire chi fosse colui che la stesse salutando dal finestrino aperto di quel suv.
Si stava davvero sbracciando per farsi riconoscere ma la ragazza proprio non lo aveva mai visto. Lo vide scendere dalla vettura e dirigersi verso di lei.
“Giuliaaa!” gli corse incontro lo sconosciuto per abbracciarla.
“Scusa ma chi…?” stava per chiedere lei, quando alla fine lo riconobbe. Aveva cambiato acconciatura, i capelli erano più corti e mori, non più castani.
“Lee…Lee Joon!” esclamò Giulia sorpresa. Non si aspettava certo che quel ragazzo reagisse cosi dopo averla vista una volta sola agli studios dello Star King. Si stupì anche di essere stata riconosciuta subito dall’idol.
“Esatto! Ti ricordi!” fece il commosso lui “Che ci fai qui tutta sola??” chiese poi guardandola da capo a piedi.
“Niente, mi godevo la bella giornata! E tu invece?”
“Io e il gruppo stiamo tornando a casa, o meglio, andiamo ad allenarci nella nostra sala prove! Ti va di venire con noi?”
“Come???” Giulia non si aspettava proprio una proposta del genere. Perché mai sarebbe dovuta andare a casa degli MBLAQ??
“Oh, ma se hai da fare o non te la senti lo capisco, non preoccuparti! Mi avrebbe fatto piacere presentarti agli altri componenti, soprattutto a uno di loro…” sfumò la risposta lui.
“Ehm…a chi, scusa? E perché?” chiese Giulia divertita dal buffo comportamento di Joon, intento a grattarsi la nuca con fare imbarazzato.
“Se vieni con me lo vedrai!” Giulia accettò l’invito, curiosa di sapere chi doveva conoscere per volere di Joon.
“Dolce Miiiir~” canticchiò Joon una volta risalito in macchina, seguito dalla ragazza, che si mise a sedere accanto a lui.
“Oh, finalmente! Ma dove eri finito?” chiese Seungho voltandosi verso di lui impaziente di tornare a casa.
“Ragazzi vi presento Giulia, lei è…la mascotte degli Shinee!” rise lui della propria introduzione.
Giulia, super impacciata, salutò i ragazzi in inglese. Ci fu un coro di “Oooh” stupiti e poi una sequenza di strette di mano seguite dalle rispettive presentazioni.
Quando arrivò a Mir, il ragazzo non sapeva cosa dire. Rimase impalato con la mano stretta a quella della ragazza per poi mormorare “He…hero, hi!”
“Hero? Forse voleva dire hello!” pensò Giulia sorridente. Il ragazzo continuò “I’m Mir”
“Piacere di conoscerti!” Mir le rispose con un “Yeah” annuendo, i ragazzi intorno a lui stavano morendo dalle risate, “Engrish” aggiunse infine per coronare la sua perfetta presentazione.
Joon le spiegò ancora in preda alle convulsioni “Lui è il ragazzo che volevo farti conoscere, non sa un’h di inglese! Insegnaglielo tu, ti prego!”
Giulia rise insieme ai ragazzi e Mir cominciò a lamentarsi in coreano.
La ragazza passò la giornata un po’ con tutti loro, spiegò che era italiana e che abitava nel palazzo degli Shinee da circa un mese. Ascoltò gli MBLAQ provare le loro canzoni e appurò quanto fossero bravi, soprattutto G.O nel canto e Joon nel ballo. Si trovò subito bene con ognuno di loro, certe volte Mir si girava verso di lei, forse con l’intensione di dirle qualcosa in inglese, ma poi si rivoltava dall’altra parte abbandonando subito l’idea. Cercavano spesso di coinvolgerla in alcuni stupidi giochini che venivano in mente loro a random.
“Ehi, Waffle, vai a prendere da bere!” ordinò Thunder rivolto a Mir. Quest’ultimo pronunciò la parola waffle in uno strano suono che era molto più simile alla parola “awkward” e Giulia non capiva proprio come potesse riuscirci!
Giunta la sera, la ragazza fu riaccompagnata a casa dagli MBLAQ, che approfittarono per dare un saluto agli amici Shinee, tornati da poco nel loro appartamento. Lee Joon corse ad abbracciare il suo amico Onew mentre gli altri erano molto stupiti di vedere Giulia in loro compagnia.
“Perché non mangiamo tutti insieme stasera?” propose gioviale Taemin. L’invito fu ben accolto da entrambe le parti e i due gruppi si riunirono per una grande cena.


Lo so, è stato un capitolo insulso, ma avevo voglia di parlare un po’ dell’engrish di Mir xD e poi sapevo che vi stava mancando Joon (in realtà mancava a me, LOL) xD ahahah mi dispiaceva farlo sparire subito, cosi l’ho fatto ricomparire per un po’ con gli altri MBLAQ u.u tanto per rifarci l’occhi (???) xD

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Capitolo 22
*** Señorita! ***


Scusate ancora per il ritardo mostruoso, questo capitolo non è nemmeno questo granchè ç__ç *più va avanti e più fa schifo* D: comunque grazie del supporto ragazze, e grazie mille a LadyRoxanne per i consigli e le dritte!! :) buona lettura!

Capitolo 22: Señorita!

La cena fu grandiosa. Misero insieme il cibo disponibile e fecero davvero un bel lavoro! Decisero di cucinare a casa di Giulia che fu aiutata da tutti i ragazzi. Si divertì molto ad avere cosi tante persone intorno a lei a divertirsi e non si sentiva affatto a disagio ad essere l’unica ragazza, in Italia era abituata a rimanere con i maschi a causa del suo caratterino.
Concluso il pasto proposero dei giochi, il primo fu quello dei mimi, che la ragazza adorava allo spasmo, ma capì che era molto complicato da fare in inglese. Minho suggerì dunque di fare un gioco nuovo, che non avevano mai fatto ma che sembrava molto divertente. Presero dei foglietti di carta e scrissero su ognuno di essi il nome di un personaggio universalmente famoso che la persona alla loro destra avrebbe dovuto indovinare tramite delle domande, a cui si doveva rispondere solo sì o no.
Jonghyun fece molta fatica a scoprire la propria personalità, e quando ci riuscì si lamentò animatamente.
“Ma daaaai! Il Tyrannosaurus rex! Ma che razza di scherzo è questo?!” urlò rivolgendosi a Onew alla sua sinistra, l’ideatore della burla. Risero tutti dell’umorismo sottile del leader e continuarono con il gioco.
Si fece tardi e, mentre erano intenti a salutarsi sulla porta, Joon abbracciò forte la ragazza e le schioccò un sonoro bacio sulla guancia “Grazie mille dell’ospitalità, Giulia! Spero di rivederti preEEE..!” i suoi compagni non lo fecero concludere che lo presero per il colletto della maglia e lo trascinarono fuori dalla casa ringraziando anche loro per la bella serata trascorsa insieme. L’ultimo a uscire fu Mir, che esitò un poco sull’uscio e optò infine per un gesto della mano e il semplice saluto “Byeee!”
Gli Shinee aiutarono la vicina a risistemare un po’ il salotto dove avevano fatto baldoria poco prima e mentre impugnava la scopa, Giulia fu assalita alle spalle da un Jonghyun bisognoso di coccole, che la abbracciò forte a sé. Lei sorrise del gesto e si voltò per dargli un lento bacio a stampo. La loro relazione era stata palesata e accettata da tutti, anche da Key, sebbene con qualche malessere.
“Oh sì, amore, anche io ti amo tantissimo, vieni qua, baciami!!” gli fece il verso Minho andando a travolgere lo sfortunato Taemin che si trovava li accanto a lui. La coppia sbuffò divertita mentre il maknae era rimasto shockato dall’improvvisa reazione del suo hyung.
“La prossima volta avvertimi, ti prego, non posso sostenere tanto amore tutto insieme!” gli rispose il giovane col batticuore.
Nelle risate generali e in diversi sbadigli alla fine si dettero tutti la buonanotte. Jonghyun avrebbe voluto rimanere li con lei quella notte ma il mattino si sarebbe dovuto svegliare presto e decise quindi di riposare qualche ora in più.
“Vi raggiungo subito, ragazzi” fece ai compagni mentre uscivano dalla porta. Si avvicinò a Giulia e la prese in collo, in modo che le gambe di lei si potessero avvinghiare attorno al bacino di lui. La portò in fondo alla stanza e l’appoggiò non molto delicatamente sul tavolo. La baciò ovunque e con un atto improvviso le tolse la camicetta.
“Era tutta la sera che lo volevo fare” ansimò al suo orecchio. Giulia assecondava i gesti del più grande, sfilando anche a lui la maglia e sussurrò maliziosa “Sveltina?”
Al ragazzo l’idea non dispiaceva, sapeva di non avere molto tempo e ormai era eccitato al punto giusto, le levò di dosso i pantaloncini mentre calò i propri fino a terra.
Non durò molto, perché non ci furono preliminari di circostanza ma solo tanta passione.
“Siamo degli animali” constatò lei ridendo, nell’atto di rivestirsi.
“E’ la punizione per non avermi concesso ciò che desideravo stamattina in doccia” rispose lui con un sorrisetto.
Si baciarono dolcemente dopo aver dato sfogo ai loro impulsi sessuali e si salutarono.
Il mattino dopo Giulia si svegliò relativamente tardi. Decise di non avere alcuna voglia di prepararsi da mangiare e così uscì per cercare un ristorantino aperto. Meraviglia delle meraviglie si imbattè in una persona che, forse forse, non avrebbe voluto incontrare…
‘Non ci posso credere, ma cosa fa? Mi segue??” non potè altro che pensare la ragazza.
“Hola Julia! Quanto tempo! Che fine hai fatto? Pensavo mi avresti chiamato…” si imbronciò Pablo, facendo sporgere il labbro inferiore.
‘Andiamo, scherzi?’ riflettè istintivamente Giulia, ma alla fine rispose “Ehi! Scusa! In realtà ho avuto un sacco di cose da fare, vivere da sola è molto impegnativo, sai? Comunque tutto bene, stavo andando a cercare un po’ di cibo…devo ancora pranzare!”
“Allora andiamo insieme! Anch’io devo ancora mangiare, dai, offro io!” propose allegro lo spagnolo.
“No, non posso accettare…”
“E io non accetto un no come risposta!”
“D’accordo” acconsentì lei a mezzo sorriso.
La portò in un locale molto carino, poco lontano dal punto in cui si erano incontrati. Il ristorante aveva a disposizione anche il menù occidentale e, per andare sul sicuro, entrambi scelsero quello.
Quando i piatti colmi di cibo furono portati, Pablo cominciò a discorrere del più e del meno.
Giulia annuiva con la bocca piena e a volte ridacchiava a qualche sua battuta, ma non le sembrava giusto essere lì con lui in quel momento. Aveva questa strana sensazione allo stomaco.
“Ah, mi ero dimenticato una cosa importantissima! La nostra facoltà ha organizzato un viaggio per noi studenti Erasmus a Incheon per due giorni!”
Appena sentita questa notizia Giulia si strozzò con l’acqua che stava bevendo. Si dette dei colpetti al petto per tornare a respirare ed esclamò incredula:
“Un-un viaggio di due giorni a Incheon??”

Si insomma, preoccupatevi se vedete il titolo di un capitolo in spagnolo, perchè potrebbe comparire proprio questo essere qua xD

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Capitolo 23
*** Wanna play? ***


Facciamo finta per un momento che a Incheon il mare sia vicinissimo e che si possa andare in spiaggia molto easy xD Come sempre mi scuso per il ritardo pazzesco ç_ç detto questo spero vi piaccia la mia schifezzuola (ahahha ok non la offendo più la mia opera! xD) e buona lettura! ^^
 
Capitolo 23:  Wanna play?

 
“Ehi Giulia, tocca a te! Cos’hai? Hai la testa fra le nuvole!” intervenne all’improvviso Taemin osservando lo sguardo perso della ragazza e dandole leggere gomitate per svegliarla.
Erano tutti in casa della vicina a giocare a carte, e questa ancora era preoccupata del viaggio con la facoltà.
“No niente…è che…” indugiò Giulia. “Devo…devo partire per due giorni a Incheon con i ragazzi dell’Erasmus.” rispose svogliata.
“Vai a casa mia!” esclamò contento Minho. La ragazza gli rivolse un sorriso di comprensione, sebbene fosse ancora angosciata.
“Ah sì?? E quando l’hai saputo?” chiese negativamente sorpreso Jonghyun.
“In tarda mattinata, ho incontrato un amico dell’università e mi ha riferito la notizia…quando sono tornata a casa sono andata a controllare sulla mia posta elettronica e in effetti c’era l’e-mail della facoltà che mi avvertiva del viaggio”.
“E quando partiresti?” chiese curioso Onew.
“Dovrei partire questo lunedì…per fortuna passiamo una sola notte in albergo e poi in serata torniamo qua a Seoul”
“Vabbè è solo un’ora e mezzo di viaggio, ritornerai presto da noi” la consolò Key mettendole una mano sulla spalla.
Minho confermò e Giulia annuì. I ragazzi continuarono a giocare a carte, ma a Jonghyun non convinceva molto la reazione esageratamente depressa della ragazza. Le dava così fastidio partire per due giorni a Incheon? Cos’è che la rendeva così triste?
Quando rimasero soli, accoccolati sul letto di lei, il cantante dette sfogo alla sua curiosità.
“Cosa c’è che non ti convince di questo viaggio?” chiese d’un tratto.
La ragazza non si aspettò quella domanda e prese un po’ di tempo prima di rispondergli. Cosa avrebbe dovuto dire? Avrebbe dovuto confessare che il suo amico Pablo non la convinceva affatto e che passare due giorni a stretto contatto con lui la preoccupava? No che non avrebbe dovuto.
In fondo sarebbero stati in molti quei due giorni, avrebbe fatto in modo di rimanere sempre con le ragazze…
“Ehi, amore? Stai dormendo?”
“No, scusa, stavo pensando…in realtà, non ho molta voglia di andare via due giorni con loro…sto bene, qui con voi…con te.” Detto ciò si volse e baciò con amore il suo ragazzo.
“Vabbè ma mica scappiamo, sono solo pochi giorni, resisterai senza di me” sussurrò dolcemente Jong lasciando un piccolo bacio sul naso di Giulia. Lei sorrise e si addormentò poco dopo.
I giorni passarono e arrivò il fatidico lunedì.
Giulia era pronta per la partenza, si preparò una borsa leggera e si fece coraggio. Si diresse a piedi verso l’Università e vide nel cortile un sacco di persone ad aspettare.
Nel mentre si avvicinava al gruppo, questo esultò all’improvviso.
“Ehi buongiorno! Che succede?” chiese fingendosi estremamente interessata.
“Buongiorno Giulia! Abbiamo convinto i prof a portarci in spiaggia quando saremo a Incheon, anche se solo per un’oretta!” esultò Claire, una ragazza inglese molto carina e dall’aria dolce.
“Giuliaaaaa! Ciao! Perché non sei venuta alla mia festa? Io non sapevo come invitarti, non avevo il tuo numero e non so dove abiti! Mi avrebbe fatto piacere! Mi hai pure preparato la tortaaaa!” si intromise la bella Brittany dai capelli corvini sparando parole come una mitraglietta.
“Mi spiace, Brit! Consideralo il mio regalo di compleanno!” si scusò l’italiana. “Ma ritornando al discorso di prima….spiaggia???” chiese incredula.
“Siiiiiii!! Li abbiamo convinti! A patto che stessimo bravi e buoni per tutto il viaggio!” rispose elettrizzata Claire.
“Ma ma ma, ma io non ho il costume…!”
“Te ne prestiamo noi uno! Dai, non farti pregare!!”
“E voi ce lo avete tutte dietro??” chiese sorpresa Giulia, le ragazze intorno a lei annuirono eccitate.
Insomma, l’unica impreparata era lei, in fondo era la sola a vivere per conto proprio, lontano dalla vita universitaria…quasi quasi le avrebbe fatto piacere frequentare quelle ragazze, si sentiva sola molto spesso quando rimaneva a casa il giorno.
“Buongiooorno, estrella!” salutò imitando un inchino solenne il giovane Pablo, rompendo il cerchio delle studentesse che si era creato intorno a Giulia.
“Bonjour, mademoiselle” lo seguì l’amico Pierre.
 Appena vide quella sotto specie di sorcetto, il corpo della ragazza fu percosso da un brivido di orrore. Meno male non se ne accorse nessuno. Salutò con la mano i due arrivati e quando furono tutti presenti si avviarono in pullman alla stazione.
Durante il breve tragitto in bus, uno dei professori accompagnatori si alzò in piedi e, dopo aver richiamato l’attenzione degli studenti, avvisò “Allora ragazzi, questa non è una vacanza ma un viaggio d’istruzione. Anche se breve possiamo imparare molto in due giorni. Vi abbiamo concesso un’ora di svago in spiaggia e un’altra ora a giro per le strade di Incheon, il quando lo stabiliremo più avanti. Adesso vi elencherò il numero delle stanze d’albergo con i rispettivi nomi, abbiamo mantenuto la stessa disposizione delle vostre camere in dormitorio, quindi con voi ci sarà sicuramente il vostro compagno di stanza insieme ad un’altra coppia, sarete quindi in 4 per camera. Tutto chiaro? Ah, dimenticavo, Giulia, giusto?” chiese il professore rivolto alla ragazza di fronte a sé, quella assentì. “Claire e Brittany mi hanno chiesto di metterti in camera con loro, sei d’accordo?”
L’italiana fu ben lieta di dividere la stanza con loro due e le ringraziò molto.
Una volta saliti sul treno per Incheon le ragazze cominciarono a chiacchierare del più e del meno…
“Aaaw ma Pablo è troppo carino” esordì all’improvviso Brittany, fissando lo spagnolo da lontano, poi si rivolse allusiva a Giulia “Tu sembra ci sia molto amica, nonostante non frequenti il giro…”
“Cosa…cosa vuoi dire? Se credi che mi piaccia sei fuori strada!” rispose lei chiara e concisa.
“Davvero non ti piace?” chiese avvicinandosi con sguardo eccessivamente interrogativo.
“Si! Davvero! E’ tutto tuo!”
“Però sembra provare una particolare attrazione nei tuo confronti…ti lancia certe occhiate a volte…” commentò Claire.
Giulia fece una smorfia…sarà che la prima impressione che ebbe di lui non fu buona, ma proprio non le convinceva il suo comportamento quando era con lui…
“Ma allora forse c’è già qualche altro ragazzo nella tua vita?” chiese curiosa Brittany appoggiando pollice e indice sul mento, da perfetta detective.
Giulia sgranò gli occhi e rimase muta. Un dolce sorriso le apparve sul volto al pensiero del suo Jonghyun…
“AAAAHH!! Lo sapevamo!! E chi-è-chi-è-chi-è??” urlarono in coro le due amiche, attirando l’attenzione del resto del vagone. Giulia, rossa in viso, fece loro cenno di fare piano mentre lanciava sguardi intorno a sé, incrociando quello di Pablo interessato alla loro animata conversazione.
“Nessuno che voi conosciate!” le zittì ridendo e fece concludere lì il terzo grado. Senza nemmeno rendersene conto arrivarono subito a Incheon. A piedi dalla stazione raggiunsero facilmente l’albergo in cui avrebbero alloggiato per una notte. Ricevettero le chiavi delle camere e corsero subito nelle stanze, per buttarsi come delle stupide sui letti morbidi e lasciare sul pavimento i borsoni.
“Giulia guarda qua, ti piace??” chiese Claire prima di buttare un bikini sulle lenzuola della compagna.
Era molto carino, nero a tinta unita, con i lacci ai fianchi per il sotto e a fascia il sopra.
“Oooh…il pezzo sotto penso potrebbe andare bene, forse dovrei allargarlo solo un pochino, ma…il sopra non posso proprio indossarlo, mi spiace!” rise l’italiana. Purtroppo le misure del seno non si avvicinavano molto a quelle di Giulia, mentre invece per quello poteva aiutarla Brittany che, sebbene avesse una misura in meno, poteva aiutarla più dell’inglese. Da Brit ricevette un reggiseno rosa a triangolo e che si allacciasse sul collo.
“Vi ringrazio tanto, mi sdebiterò in qualche modo!” ringraziò di cuore la ragazza.
Una volta sistemati i pochi bagagli e preparate le borse per uscire, le ragazze uscirono e contemporaneamente  Pierre, Pablo e altri due ragazzi che Giulia non conosceva vennero fuori dalla porta accanto. Già, le loro camere erano addirittura adiacenti.
“Pronte, bellezze?” chiese un ragazzo pallido, alto e biondo dal forte accento londinese. Pure quello riteneva estremamente irritante Giulia, dopo l’accento francese.
“Comunque piacere, William” si presentò quello.
“Ci sono anch’io! Piacere, mi chiamo Sid Ahmed, sono algerino” fece l’altro sorridente dalla pelle olivastra.
Giulia si presentò e strinse loro la mano.
Il gruppo si incontrò nella sala di ritrovo dell’albergo e quando ci furono tutti partirono per la volta del museo dedicato allo sbarco ad Incheon da parte degli americani durante la Guerra di Corea.
Fu una cosa molto interessante, catturò l’attenzione di tutti, alla fine erano studenti universitari e il loro compito là in Corea era quello di studiare e imparare.
Il giro turistico durò molto, per questo una volta concluso i professori, come promesso, accompagnarono la classe in spiaggia!
Non fecero in tempo a raggiungere la sabbia che già si spogliarono tutti, abbandonando da una parte borse e vestiti per buttarsi subito in acqua.
Giulia li seguì e, appena ne ebbero l’occasione, i ragazzi cominciarono a prendere le ragazze per le gambe e buttarle come sacchi di patate in mezzo al mare!
Come previsto Pablo si avvicinò minaccioso a Giulia, che cercò di nuotare via, ma ovviamente lo spagnolo la raggiunse e la prese. Rideva come se fosse la cosa più divertente del mondo, una volta fermata la guardò mentre si divincolava per sfuggirgli, ma anche lei sembrava divertirsi. L’avvicinò a sé, l’abbracciò forte e riuscì a bloccarla tra il suo petto e le braccia. Alla ragazza cominciò a spezzarsi il fiato, si lamentò animatamente quando Pablo cominciò a curvarsi sul suo volto. Alla fine però l’alzò e la buttò in mare.
“Bene, contento?? Adesso basta!” esclamò lei con tono autoritario, ma lui la prendeva sullo scherzo. Lo vide allontanarsi e dirigersi verso i suoi compagni di stanza. Bisbigliò loro qualcosa che fece annuire e ridere i ragazzi, prima di voltarsi e lanciare uno sguardo malizioso alla ragazza.

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Capitolo 24
*** Trick! ***


Linciatemi, vi do il permesso di farlo, chiedo perdono per il ritardo mostruoso!!! çOç spero vi piaccia lo stesso questo insulso capitolo x°DD buona lettura! ^^
 
Capitolo 24: Trick!
 
“Questa cosa non mi convince…” pensò subito Giulia non appena Pablo si voltò a fissarla.
Un’onda che si scontrò alle sue spalle la fece tornare in sé e cercò di non pensarci troppo. Tornò dalle ragazze a divertirsi quando il professore a riva decise che dovevano tornare tutti sulla spiaggia.
Che bello il mare...
Mentre era intenta ad asciugarsi i capelli con un asciugamano sorrise al pensiero di passare una giornata con gli Shinee in quel posto da sogno…
Il suo buon umore fu notato subito “Giuuuuuliaaaa~! A chi stai pensando?? Al tuo lui??” chiese un po’ impertinente Brittany. Giulia allargò il suo sorriso e annuì fiera dei suoi sentimenti. L’americana rise della sua sincerità e le cinse la vita con un braccio stringendola a sé.
“Dite ‘cheeeeese’!” esclamò ad un certo punto Claire con una Nikon in mano. I due soggetti sorrisero e dettero il via ad un photoshooting di tutto rispetto!
Una volta pronti, gli studenti si incamminarono verso l’hotel. I professori sapevano quanto i ragazzi avessero voglia di uscire la sera e li accontentarono dando loro un punto di ritrovo e tre ore da trascorrere in giro come meglio volevano, facendo le adeguate raccomandazioni.
“A che ora dobbiamo tornare in hotel??” si informò Claire.
“Mi pare alle 23:30, e mi sembra abbastanza ragionevole! Che facciamo ragazze?”
“Andiamo in un pub! Ci sono i pub, in Corea, vero?” chiese poi indecisa Giulia. Le ragazze le risero in faccia per l’assurdità della domanda. Certo che esistevano!
Le tre ragazze si ritrovarono in un bel quartiere illuminato, pieno di gente e divertimento. Entrarono nel primo pub che incontrarono e bevvero come spugne, soprattutto le due inglesi, grandi amatrici e intenditrici di birra.
“Come fate a mantenere quel fisico quando siete delle ubriacone del genere, me lo dovete spiegare!” rise un po’ brilla l’italiana, invidiosa del fisico longilineo delle sue due compagne.
“Paaaaaleeestraaaa!! Eee….” Brittany non concluse la sua risposta e cominciò a ridere mentre cercava di far intendere alle altre cosa la tenesse in forma. Sì insomma, avevano già capito.
“Che porca che sei!” la spinse per gioco Claire, rossa in viso a causa dell’alcool.
Passarono la serata così, a bere e scherzare come vecchie amiche, poi decisero di fare un giro sulla spiaggia di quello stesso pomeriggio.
“Daaaaai ragazze! Facciamo il bagno??” propose Brittany in un improvviso attacco di follia.
“Ma scherzi??? L’acqua è gelida, ci prenderemmo un coccolone!!” le rispose incredula Claire.
“No, ti prego, Brit, non fare la pazza!!” la supplicò in ginocchio Giulia, buttandosi drammaticamente sulla sabbia dura e fredda.
“Uuff!! Non mi accontentate maiiii” si imbronciò quella.
Le ragazze fecero una lunga passeggiata e poi decisero di tornare in albergo, visto che mancava poco alla mezza delle undici.
“Vado a farmi una doccia, io!” urlò Giulia alle ragazze che si stavano già infilando il pigiama. Si fermarono a metà e si lamentarono animatamente “Ma no, cosi tu fai la figura di quella pulita e noi delle puzzone!”
L’italiana rise e si immerse sotto il getto d’acqua calda. Ma sì, quella gita non si era rivelata per niente una cattiva idea. Aveva stretto una forte amicizia con due ragazze e si stava divertendo un mondo, cosa poteva chiedere di più? Le tornò in mente Jonghyun…
Quando uscì dal bagno la ragazza aveva già i capelli asciutti e la biancheria addosso, si diresse verso il letto e indossò il suo pigiamino bianco e rosa con scritte giapponesi che le piaceva tanto.
Le altre due ragazze erano intente a ripassarsi lo smalto sulle unghie, chi sui piedi, chi sulle mani.
Giulia invece, molto silenziosamente, prese il cellulare e cominciò a digitare un sms…Claire e Brit non si accorsero di niente, ma appena l’italiana ricevette la sua risposta, i loro occhi indagatori si fissarono sul telefono dal display illuminato.
Si precipitarono sul letto della compagna a impicciarsi dei fatti suoi tanto che Giulia non ebbe il tempo di leggere cosa le aveva risposto Jong.
“Toglieteviiiiiiiiii!” urlò infine dopo averle allontanate minacciandole con dei calzini sporchi raccolti dal pavimento.
“Sei cattivaaa!” piagnucolarono quelle due. Tornò al suo telefono e lesse: “Ciao amore! Anche tu mi manchi tanto, noi non facciamo altro che provare tutto il giorno. Non vedo l’ora che tu torni qua a casa. Buona notte, ci sentiamo domani. Saranghaeyo~”
La ragazza sorrise e si mise a letto a leggere un nuovo frasario di coreano, discorrendo spesso con le sue due compagne, intente ora a fumarsi una sigaretta sul balcone della loro stanza. L’aria fuori era molto calda, pulita, tanto che decisero di dormire con metà della porta finestra aperta, tenendo semi chiuse le tende.
Poco dopo, scelsero all’unisono di spengere tutto e andare a dormire.
L’orologio sul comodino vicino al letto di Brittany segnava le 3 di notte, quando all’improvviso fuori sul balcone delle ragazze qualcosa picchiettò sul vetro della finestra, ripetutamente. Giulia e Claire si svegliarono pensando ci fosse qualcuno alla porta, si guardarono e una bisbigliò all’altra “L’hai sentito anche tu?”, quella assentì. Con uno sguardo d’intesa si alzarono entrambe dal letto e si diressero alla porta, ma dallo spioncino non videro nessuno. Rabbrividirono quando, ancora una volta, udirono più marcato un colpo secco proveniente da fuori.
Si voltarono verso il balcone e cominciarono a tremare.
“C-Claire…la porta della terrazza…l’avevamo lasciata aperta, no?” l’inglese si afferrò al braccio di Giulia e annuì. L’altra continuò: “E…e allora perché…adesso è chiusa?”
“S-sarà stato i-il vento, no?” tentò Claire.
“Sei sicura? A me non sembra di sentire il rumore del vento fuori…” Si fissarono per pochi infiniti secondi e decisero di andare a controllare…
Nel mentre Giulia e Claire si avvicinavano al balcone non si accorsero che ad essere aperta era ora la seconda metà della porta finestra, quella coperta dalla tenda.
Lo notarono una volta arrivate li sul posto, quando videro che non era possibile far scorrere la porta…si voltarono alla loro destra e d’un tratto, inavvertitamente, sentirono un urlo disumano e la tenda accanto a loro prendere vita assumendo fattezze umane. Le due ragazze cominciarono a gridare in preda al panico, Claire chiuse gli occhi e istintivamente prese a dare schiaffi e cazzotti a quell’essere abominevole davanti a lei, mentre Giulia corse verso il suo letto in cerca di rifugio, ma fu presto bloccata da una mano che spuntò fulminea sotto di esso. L’italiana cominciò a urlare più forte cercando di liberarsi dalla presa d’acciaio di quella orrenda mano, ovvero sferrando calci molto forti al telaio del suo letto.
Brittany si svegliò di soprassalto e chiese ancora assonnata “Che..che succede qui?!”
Tutto tornò alla normalità quando da dietro la tenda spuntò fuori Pierre e da sotto il letto Pablo, un pò malandati dai colpi ricevuti dalle due vittime.
Ancora con le lacrime agli occhi e il fiatone, Claire e Giulia sprofondarono sui loro letti, prive di forze.
“Eddai, ragazze era uno scherzo! State calme!” le riprese il francese.
Entrambe lo fissarono e immediatamente dopo gridarono insieme, puntando gli indici verso lui e Pablo, “FUORI DI QUI, SUBITO!!”

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Capitolo 25
*** Tick Tack~ ***


Vabbè arrendetevi ormai all'idea di leggere un capitolo ogni 1023945 giorni x°D un pò per mancanza di ispirazione, un pò perchè mi piacerebbe dedicarmi ad altro e anche l'università non scherza :°D spero comunque che la storia continui a piacervi come prima, buona lettura! ^^

Capitolo 25: Tick Tack~

 
“Cretini”
“Deficienti”
“Stupidi”
“Idioti!”
Claire e Giulia continuavano a offendere i due ragazzi anche durante la colazione all’hotel, mentre quelli ridacchiavano con la bocca piena.
“Ragazze, ma anche voi non sapete stare agli scherzi!” si difese il francese.
Entrambe lo fulminarono con lo sguardo, e Giulia scoppiò acida contro quella sua faccia da topo “Oh che scherzone, siete proprio due faine, complimenti! Se sapevo che il vostro balcone confinava con il nostro col cavolo  che lasciavamo la porta finestra aperta!”
Brittany si teneva da parte, avendo dormito per quasi tutta la notte tranquillamente non poteva condividere lo stato d’animo delle sue compagne.
La simpatia che Giulia provava per quei due tipi era già molto precaria, dopo quella notte era pari a zero.
“Meno male nessuno ha sentito niente, potevate metterci nei guai…” commentò arrabbiata Claire.
Ignorando completamente gli sghignazzi di quelle scimmie, le ragazze controllarono il programma della giornata constatando che c’era poco o niente di interessante. A Brit venne un dubbio “Ragazzi, ma secondo voi perché ci hanno portato a fare una gita cosi corta? Voglio dire…due giorni a Incheon son pochi…”
“Ovvio, era una prova” si intromise spavaldo William, stiracchiandosi sulla sedia incrociando le mani dietro la nuca. Il suo accento londinese dava il colpo di grazia alle povere orecchie dell’italiana, che chiese imitando la sua pronuncia “E…di cosa, sentiamo?” alle ragazze scappò un risolino, mentre William continuava con le sue congetture “Volevano vedere come ci saremmo comportati, volevano constatare con che tipo di ragazzi hanno a che fare, dunque hanno ideato questo viaggetto per avere un’idea…” sfumò infine l’inglese. Giulia assentiva poco interessata. Cavolo, quei ragazzi riuscivano veramente ad esasperarla. Solo per quello, non vedeva l’ora di tornare a casa.
Il pomeriggio girarono per i centri storici della città, mentre i prof raccontavano storie, aneddoti e curiosità relative alla bellissima Incheon. I ragazzi sembravano più interessati a scattarsi foto ricordo piuttosto che ascoltare, nonostante l’età ormai matura.
Giulia non aveva nemmeno il tempo di sentirsi con Jonghyun via sms per progettare la serata in compagnia degli Shinee, ma sapeva comunque che il ragazzo non le avrebbe potuto rispondere subito, visto i suoi impegni, cosi decise di rimandare una volta tornata a Seoul.
 
Dopo aver rifatto le valigie, gli studenti furono pronti a lasciare l’hotel e Incheon.
Sul treno di ritorno, verso le 18:30, molti si appisolarono gli uni sugli altri, stanchi a causa della giornata pesante, sul bus invece ripresero le energie e diedero sfogo ai propri pensieri vociando come bambini alla mensa. Poco prima di arrivare al dormitorio della facoltà, Claire e Brittany si ricordarono di una cosa, per loro, importante…
“AAAAAHHH!!” gridarono all’unisono spaventando l’italiana davanti a loro.
“Che è successo, cosa avete dimenticato??” si preoccupò Giulia.
“Il tuo compleanno!!!”
“Il mio cosa?? Ma non è ancora…”
“Si lo sappiamo” la interruppe Brit “abbiamo controllato su facebook mentre eravamo sul treno” spiegò lei.
Giulia stava già maledicendo il pettegolo iPhone della sua amica e sospirò arresa.
“E’ tra una settimana esatta, dobbiamo assolutamente festeggiare!!” esultò Claire.
“Ho sentito bene?? Organizzate una festa?? Io ci sono!” si intromise all’improvviso Pablo, in agguato pochi posti dietro le ragazze.
“Ma io non…!” Giulia cercava di non far circolare la notizia, ma le sue due compagne stavano già facendo propaganda.
“Sentite, io non so ancora cosa farò sabato prossimo…quindi, non programmate niente, vi prego!” le scongiurò Giulia. Le due ragazze a malincuore accettarono la volontà della compagna, ma avevano già stabilito di prepararle qualcosa di speciale, che lo volesse o meno!
Una volta scese dal bus, si salutarono con un grande abbraccio di gruppo, ripromettendosi di incontrarsi il giorno dopo per un caffè a giro per Seoul.
Non era ancora buio, l’estate era bella anche per quello e alle 20 di sera poteva ancora godersi gli ultimi raggi di sole ormai confinati all’orizzonte, pronti ad illuminare un’altra parte di mondo…la sua.
Le tornò nostalgia della famiglia , avrebbe tanto voluto risentire la voce dei suoi familiari, dei suoi nonni…e della sua migliore amica, con cui riusciva a sentirsi solo via internet.
Raggiunse in pochi minuti l’appartamento, si soffermò sul marciapiede a contemplare un poco la sua “nuova” realtà, ciò che, circa due mesi prima, cominciò ad essere la normalità…e un sorriso amorevole le si disegnò sul volto, prese un lungo sospiro e si avvicinò all’entrata dell’edificio.
Si era dimenticata di avvisare Jong per telefono, tanto male, gli avrebbe fatto una sorpresa!
Salì di corsa le scale, con il borsone ancora in spalla, ignorando la presenza dell’ascensore, e aprì la porta di casa. Lasciò cadere in terra la borsa e come una stupida prese a saltellare in ogni stanza e lanciare dei gridolini infantili a random.
Corse in bagno per prepararsi alla serata che le si prospettava e una volta pronta andò a bussare energica alla porta degli Shinee.
Ma nessuno venne ad aprire.
Delusa, Giulia pensò che fossero ancora a lavorare e decise di tornare in casa ad aspettarli.
I minuti passavano e lei non aveva ancora mangiato niente. Si preparò la cena, in modo da tenersi occupata e non pensare all’insostenibile attesa.
Si fecero le 22:30 e ancora dei ragazzi neanche l’ombra. Jonghyun non si era fatto sentire e Giulia era troppo stanca per rimanere alzata così, a malincuore, si diresse nella propria camera a riposare.
Non doveva arrabbiarsi, in fondo non era un’eternità che non si vedevano, non era colpa loro, non era di nessuno…lei poteva solo  attendere il giorno dopo.

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Capitolo 26
*** We Were In Love... ***


Capitolo 26: We Were In Love...

La mattina seguente, Giulia si svegliò dopo 12 lunghe ore di sonno ininterrotto. Aveva bisogno di recuperare le forze, ma al suo risveglio le pareva di essere ancora più stanca e debole di prima.
La prima cosa che le venne in mente fu quella di prepararsi qualcosa da mangiare e poi…
“Inutile che tenti adesso, non sarebbero comunque a casa…” si arrese all’idea di bussare alla porta dei vicini, vista la tarda mattinata.
Che tristezza, pensò. Controllò il cellulare e, con una punta di rammarico che cercava di reprimere in tutti modi, vide che nessuno l’aveva cercata.  A parte Claire, che le ricordava del loro appuntamento quello stesso pomeriggio presto. Giulia si rallegrò di sentire le ragazze cosi presto e pensò solo a passare una bella giornata con loro.
Si incontrarono più tardi in un cafè, poco lontano dalla facoltà, frequentato da molti ragazzi e studenti dei dintorni.
“Allora Giulia?? Immagino la baldoria che avrete fatto tu e il tuo ragazzo misterioso ieri notte!” rise sguaiatamente Brit.
Sorseggiando un buon thè freddo, l’italiana scosse piano la testa a mezzo sorriso, per non sembrare troppo triste alle altre due.
“Ah…no? E’ successo qualcosa?” si preoccuparono subito.
“No è che…non l’ho ancora visto da quando sono tornata ieri sera” rispose a bassa voce Giulia, lo sguardo fisso sul liquido arancione nel suo bicchiere.
Le ragazze sgranarono gli occhi sorprese.
“Ma vi sarete sentiti, immagino…”
Giulia scosse la testa “No, non ieri sera. Ci siamo sentiti nel pomeriggio, e solo perché io gli mandavo qualche sms…sono sempre io a contattarlo, ma non posso certo biasimarlo, lui lavora, e non può certo stare dietro a me” si auto convinse Giulia.
 Le amiche si scambiarono uno sguardo interrogativo e Claire prese a parlare: “Vabbè non è la fine del mondo, stasera vi vedrete sicuramente!” cercò di consolarla.
Giulia si lasciò andare ad uno sbuffo beffardo, era sicuro che lo avrebbe visto quella sera, a costo di rimanere davanti la sua porta come un cane da guardia. Annuì energicamente e con un gran sorriso cominciò a parlare di altro.
 
La notte prima…

“Ehi, Jonghyun, dove vai?” gli chiese Kibum sorpreso, una volta tornati a casa.
“A letto, perché?? Sono sfinito, lasciami in pace…” rispose il più grande tra l’assonnato e il burbero. Non era stata una bella serata per lui e l’unica cosa che gli importava in quel momento era riposarsi.
“Ma…!” Key cercò di trattenerlo, ma quello aveva già chiuso la porta della propria stanza dietro di sé. “Ma…e Giulia…?”
Gli altri componenti si erano soffermati un poco ad ascoltarli, Onew si grattava la nuca imbarazzato, Taemin si stropicciava gli occhi dalla stanchezza e Minho era andato in cucina a bersi un bicchiere d’acqua prima di coricarsi.
Key non sapeva cosa fare, se lasciare un messaggio a Giulia sotto la porta o meno.
“Cosa dovremmo fare noi, scriverle che siamo tornati o…?” propose ad un certo punto il leader.
Key scosse la testa, era stanco anche lui, e non sarebbe certo stato compito suo né di chiunque altro farlo… Si diresse quindi nella propria stanza, augurando buona notte a tutti, promettendosi di rimanere fuori dalle faccende personali di Jonghyun…
L’indomani infatti nessuno parlò o accennò al ritorno di Giulia…anche se nel bel mezzo di un servizio fotografico, Jong rinsavì di colpo. Quando vide passare sullo sfondo una ragazza piccolina vestita interamente di bianco, gli venne in mente la sua fidanzata, e cominciò a farsi due domande. Il fotografo lo riprese a causa della faccia sconvolta che aveva assunto da un minuto all’altro, non proprio consona a quel momento di assoluta concentrazione. Ma Jong non riusciva a capacitarsi di come si fosse dimenticato del ritorno di Giulia a casa. E soprattutto perché questa non lo aveva contattato da quando era tornata…

Quella sera, dopo aver salutato le due amiche e aver organizzato un altro incontro, Giulia tornò a casa con del cibo cinese che aveva comprato poco prima in un ristorante vicino. Andò a diritto verso il suo appartamento, il suo sguardo non cadde sulla porta accanto neanche per sbaglio.
Mentre consumava la sua cena, la ragazza si chiedeva cosa avrebbe dovuto dire al suo fidanzato una volta che si sarebbero rivisti…era così assurda quella situazione, lei era tornata a casa da solo 24 ore, dopo essere mancata sì e no 3 giorni, e in questo lasso di tempo si sentiva come se fosse sempre stata sola, single. Questo pensiero la fece rabbrividire.
 
Quando Jong tornò finalmente a casa, abbastanza presto per fortuna, lei aveva appena finito di guardare un film in tv e aveva deciso di mettersi a lavare quei pochi piatti sporchi usati per la cena. Il cuore le andò in gola quando sentì bussare alla porta. Non si scompose, con voce poco ferma esordì con un semplice “Avanti.”
Entrò Jonghyun. A testa bassa, la vide all’acquaio, intenta a rigovernare… le si avvicinò e l’abbracciò imbarazzato.
“Ciao amore…”
“…Ciao.”
“Perché non mi hai chiamato?”
“Eri troppo indaffarato, sarebbe stato comunque inutile”
Il tono freddo e distaccato di lei lo fece allontanare per fissarla nel volto. Lei era fissa sui suoi piatti, ormai lustri e lucenti già da un po’.
“Ma cosa dici…? Mi dispiace di essermi dimenticato di…” Jong in effetti si vergognava ad ammettere di aver fatto una stronzata del genere, ma diamine, non poteva pensare solo ed esclusivamente a lei!
Vista l’indifferenza della ragazza, si allontanò da lei e si portò al centro della stanza, dietro il tavolo, fissando le sue spalle scoperte.
“Sai che sono un id…”
“Ma sì, certo lo so benissimo, so benissimo che sei un idol di successo pieno di schedule con il gruppo, so che io non posso né dire né fare niente a riguardo…” lo interruppe lei mordendosi il labbro.
Jonghyun tacque, in attesa del fatidico “ma” che non tardò ad arrivare.
Giulia si voltò di scatto, facendo sobbalzare il più grande, guardandolo dritto negli occhi, e continuò  “…Ma io sono fatta così, Jong, sono una persona che ha bisogno del proprio ragazzo! Forse sono fatta male io, forse sono una bambina viziata, che non le importa delle altre persone, che pensa solo a sè, ma io…io ho bisogno costantemente di qualcuno vicino…vorrei sentirmi parte integrante della tua vita, una persona importante per te…non un optional” finì di gesticolare convulsamente. “Non darmi per scontata, Jonghyun.”
Il ragazzo rimase pietrificato. Non poteva credere alle sue orecchie.
“Io…io ti starei dando per scontata…?”
“Sì esatto. Non ti fa alcuna differenza vedermi o meno, evidentemente…”
E Jonghyun scoppiò.
“Ma cosa posso fare?? Pensi che sia facile per me avere una vita privata, una relazione stabile quando la nazione, l’opinione pubblica tiene gli occhi fissi su di me e sugli altri? Non posso girare tranquillo per le strade di Seoul senza che qualcuno mi segua neanche per il mio compleanno, sono un oggetto in bella mostra al mondo, ma questa è la mia vita, e non posso, anzi, non voglio cambiarla. Se hai bisogno di tutte queste attenzioni allora penso tu abbia sbagliato fidanzato.”
Giulia rimase immobile ad ascoltare le parole del ragazzo. Dopo pochi istanti lunghi una vita, cominciò a scuotere impercettibilmente la testa, prima di svelare gli occhi pieni di lacrime che ormai non riusciva più a trattenere e si diresse velocemente in camera propria.
Jonghyun rimase al proprio posto, si accorse dei lunghi respiri che stava facendo per trattenere la rabbia, o…la tristezza, un vortice di emozioni che non sapeva definire né controllare. E pianse.


Ok...forse (dico forse) è da un pò che non mi faccio vedere, e...mi dispiace ;_; chiedo umilmente perdono a tutti, sono stata sommersa di progetti kpop, "esami" e bè...l'ispirazione era andata a farsi friggere clamorosamente .__. ho ripetuto mille volte che non è più il tipo di fic che vorrei scrivere, e infatti voglio sbrigarmi a far concludere questo parto della mia mente malsana x°D prima e ultima long fic ahahahaha. In ogni caso, io davvero ringrazio tutti quelli a cui piace, perchè...sono tanti che l'hanno messa nei preferiti e nelle seguite e che continuano a leggerla ;_; spero di non deludervi, in questo capitolo probabilmente avrò sparato un sacco di stronzate, però...in una coppia succede anche questo ed altro :'( ho cercato di dargli una sfumatura più reale possibile, quindi spero apprezziate :) A presto! (SPERO) XD

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