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Sono passati anni da quando
sono diventato un vampiro e tutti i miei sogni sono andati in fumo. Chi mi ha
trasformato è rimasto con me il tempo di insegnarmi come comportarmi e poi è
sparito. Non l’ho più rivisto.
Sto cercando un luogo dove
posso fermarmi per un po’, sono stanco di vagabondare. Magari riesco anche a
trovare una buona zona di caccia.
Stavo correndo verso nord,
verso la penisola di Olimpia. Lì non c’erano altri
clan.
Forse avrei trovato un posto
adatto a me.
( POV BELLA )
Ero appena arrivata a Forks per stare con mio padre. Mia madre odiava l’umido e
per questo lo aveva lasciato, ma non mi aveva mai impedito di vederlo o di
avere un rapporto con lui. Ero io che non volevo vederlo, ma dopo tanto tempo
bisognava che gli chiedessi scusa per il mio comportamento. Avevo sbagliato e
per sdebitarmi avrei passato un periodo con lui.
Sapevo già che sarebbe stata
una noia, ma forse mi sbagliavo.
Ecco un esperimento iniziato durante un’interrogazione
in cui una mia compagna fece una tremenda figuraccia.
Per fuggire alla noia ho iniziato a fantasticare e
ecco il risultato. Visto che mi serve un parere e su carta occupa molto spazio ho deciso di pubblicarla.
Per favore recensite
e fatemi sapere se volete che vada avanti, grazie.
Finalmente ero arrivato.
Avevo preso in affitto un piccolo appartamento a Port
Angeles e poi mi ero appostato in una strada deserta. Avevo fatto un buon pasto
con una ragazza che stava passando da quelle parti. Peccato che fosse sbronza.
Qualche
giorno dopo decisi di andare a vedere cosa offriva la città vicina: Forks. Sapevo
che c’erano dei mutaforma; un mio “amico” se l’era cavata per un pelo. Riuscii a evitarli, ma continua a guardarmi le spalle lo stesso.
Mentre correva nella foresta trovai una scia molto
invitante, squisita. Chiunque fosse aveva appena
segnato la sua fine.
Accelerai per raggiungerla,
ma mi accorsi da altre scie che era in compagnia.
Meglio ma avrei dovuto fare le cose con più attenzione.
Non importa. Erano in tre e
come pasto per una settimana andavano benissimo.
Arrivo pensai
prima di lanciarmi all’attacco.
( POV BELLA )
ACCIDENTI!
Pensai. L’idea di un pic-nic con le amiche non mi era sembrato
tanto male, ma Jessica non la smetteva più di parlare. Eravamo in una radura in
mezzo al bosco e io, che speravo di godermi un po’ di tranquillità, stavo per
mettere in pratica un omicidio a danno di Jessica Stanley.
Che avevo fatto di male per meritare questo?
Ad un certo punto la
conversazione virò sul ballo di fine anno.
<< Jessica, con chi vai
al ballo? >> chiese Angela. Lei era più tranquilla di Jessica ma aveva la
stessa vocazione per i pettegolezzi.
<< Con Mike, sempre se non inventa una scusa, e tu? >>
risposa la mia amica tranquilla. Con Mike non c’era
mai da fidarsi.
<< Con Ben. Bella, tu
che fai? >>
<< Non veno. Ho un
impegno con mia madre >> Bugia bella e buona ma necessaria.
Poi successe qualcosa di
strano. Un soffio di vento e Jessica cadde morta a terra. Un altro e anche
Angela morì.
Poi mi ritrovai davanti a due
occhi rossi infuocati. Erano magnifici, ma mi fecero una paura terribile, come
se non appartenessero a questo mondo.
Capii che da lì a poco avrei
raggiunto le mie amiche nell’aldilà.
Spero che il capitolo sia piaciuto
altrimenti fatemelo sapere e vedrò di fare di meglio.
Vorrei tranquillizzarvi: Bella non muore. Edward non PUO’ ucciderla e il perché
lo metterò nei prossimi capitoli. Nel frattempo faccio
le mie scuse a chi trova simpatica Jessica. Mi dispiace ma io non la sopporto
e, piuttosto di qualcosa di molto doloroso ho preferito qualcosa di rapido e
indolore. Non mi piace torturare i personaggi solo perché mi stanno antipatici.
Spero che vi sia piaciuto e siate liberi di
lasciare un commento, di qualunque genere sarà accettato.
Uccisi le due ragazze che
erano con lei e mi posizionai davanti ai suoi occhi perché
vedesse la fine che avrebbe fatto.
Vidi i suoi occhi cioccolato
dilatarsi dalla paura e chiudersi. Forse sperava che fosse un incubo. Illusa.
Provai a capire cosa stesse pensando, ma dalla sua mente non mi giungeva
nessun pensiero.
Non importa, tanto fra un po’ non penserà più mi dissi e mi preparai all’attacco.
In quel momento aprì gli
occhi e non vidi paura o terrore, vidi solo accettazione per la sua morte
imminente e arrendevolezza nei miei confronti. Rimasi sconvolto.
MAI nessuna vittima aveva
avuto quello sguardo, MAI nessuno si era arreso così, MAI nessuno aveva
rinunciato così senza provare a lottare. Lei era la prima.
Mi sfuggì un
ruggito di rabbia, ma lei rabbrividì soltanto. Il suo sguardo non cambiò
minimamente. C’era solo la consapevolezza della sua imminente morte.
Frustato e arrabbiato la
presi di peso e di corsa mi inoltrai nel bosco. Andavo
a velocità folle per cercare di calmarmi, ma senza successo.
Dopo qualche minuto mi fermai
e la scaricai in malo modo su un masso.
Gemette per la botta
ricevuta, ma niente più.
<< Perché
non hai paura?!! >> urlai fuori di me dalla rabbia. Non la capivo. Non ci
riuscivo.
<< Ti sbagli. Io ho
paura. >> mi disse sottovoce. Probabilmente se non fossi stato un vampiro
non l’avrei sentita.
<< Allora perché fai così?!!! >> continuai urlando.
<< Perché
dovrei essere terrorizzata se so che la mia morte è inevitabile? >> domanda
giusta e logica che però mi fece infuriare ancora di più.
L’afferrai di nuovo e corsi
verso casa.
Dovevo farle capire con chi
aveva a che fare e per questo corsi ancora più veloce.
La sentii stringersi alla mia
maglietta.
Non era possibile: questa
ragazza non aveva paura di me, ma della velocità. Scoppiai a ridere. Cose da
non credere.
Una volta
giunti a casa la scaricai sul
divano e la osservai.
Aveva occhi color cioccolato,
un viso a cuore incorniciato da lunghi capelli scuri. Era magra e non mi
sembrava bassa, anzi, era ben fatta.
<< Come ti chiami?
>> chiesi tentando di mantenere la calma. Nel suo sguardo era apparso un
velo di paura.
<< Be…Bella…Swan >> balbettò. Probabilmente non si aspettava la
domanda.
<< Bene Bella. Da oggi
tu sei mia. Quindi
resterai qui finché lo vorrò, chiaro? Prova a scappare e sei morta. >>
dissi ringhiando.
Lei annuì spaventata. Finalmente
una reazione normale!
Uscii chiudendola dentro per
andare a prendere quello che poteva servirle.
Da oggi lei sarebbe stata mia
e di nessun altro. Prima però dovevo capire perché non potevo ucciderla e per
farlo avrei dovuto chiedere a Felix di venire da me.
Non andavamo molto d’accordo,
ma era l’unico che poteva darmi questa informazione.
Gli lasciai un messaggio in segreteria
e poi mi avviai al supermercato. Avevo del lavoro da fare.
( POV BELLA )
Ero stata rapita! Non capivo
il perché. Io non avevo fatto niente, ero appena arrivata, e mio padre idem,
non aveva fatto niente a nessuno.
Chi era questo… questo…
questo dio ( come poteva essere un rapitore così bello? ) e
cosa voleva da me non lo capivo.
Speriamo solo che mi tratti
bene, o almeno, non mi faccia troppo male.
Ecco un altro capitolo e spero che vi sia
piaciuto. Per chi aspetta la spiegazione sul perché Edward NON può uccidere
Bella dovrà pazientare ancora un pochino. Grazie per le recensioni e spero che
continuino ad arrivare, anche perché vorrei delle opinioni su come migliorare i
capitoli.
Grazie a chi mi ha messo tra le preferite e
chi tra quelle da seguire.
Ero stata rapita da una
specie di angelo caduto. Nessun uomo o ragazzo poteva
essere così bello. Continuavo a pensare che fosse un assassino e un pazzo, ma
niente poteva convincermi che non fosse un angelo nero.
Da quando mi aveva rapita, alcuni giorni fa, non mi aveva mai fatto uscire, ma
mi aveva sempre portato tutto quello che gli chiedevo per passare il tempo.
Perlomeno non mi trattava male e come mi aveva promesso mi dava tutto quello
che potesse servirmi, tranne il mio cellulare e
l’elenco telefonico. Sapevo che lo faceva per impedire che chiamassi mio padre,
ma mi irritava molto.
L’altro giorno ha ricevuto
una chiamata e da allora non fa che innervosirsi sempre di più. Spero di non
centrare niente in tutto questo perché penso, che altrimenti, sarei in guai
seri.
L’unica volta che mi aveva
lasciato vedere il telegiornale avevo visto mio padre
distrutto e ero scoppiata in lacrime per la disperazione. Da allora niente più
televisione. Uffa!
Era ormai pomeriggio quando
mi chiamò in salotto.
<< Cosa
vuoi? >> chiesi cercando di far trasparire un po’ di rabbia nei
suoi confronti. Peccato che quegli occhi rosso fuoco mi rendessero il compito
leggermente complicato.
<< Oggi sarai confinata
nella camera da letto. Viene un mio amico e non voglio che ti veda, chiaro?
>> mi disse sgarbato. Ma chi gliela aveva insegnata
l’educazione?
<< Perché?
>> dissi fulminandolo. Nessun cambiamento nella sua espressione di
pietra. Certo che ci sapeva fare in quanto a
cattiveria.
<< Non farmi
arrabbiare. Accontentati di quello che posso dirti e
nient’altro. Adesso ti prendi qualcosa per la cena e vai in camera.
Restaci fino a domani mattina. Se esci non sarò io a
fermare il mio amico. Non gli piacciono le ragazze castane quindi faresti meglio ad ascoltarmi. >>
Che arrogante, ma forse era meglio ascoltarlo.
Presi dalla cucina dei panini
e una bottiglietta d’acqua e andai in camera.
Un paio d’ore dopo arrivò il
suo amico e mio mi misi dalla porta per origliare.
Forse avrei scoperto un modo per scappare.
( POV EDWARD )
QuandoFelix arrivò non mi accorsi
subito della sua presenza. Solo quando mi salutò con un << Che cavolo vuoi adesso? >> mi resi conto del suo arrivo.
Lo feci accomodare sulla
poltrona in salotto e gli esposi la situazione.
<< Qualche giorno fa ho
incontrato una ragazza con un profumo delizioso, buonissimo. Ero in procinto di
ucciderla, ma qualcosa mi ha fermato. Era come se non potessi toccarla per
farle del male. E’ come se non mi fosse data l’opportunità di ucciderla. Eppure
la voglio, più di ogni altra cosa. >>
<< Edward, mi chiami
solo per questo? La soluzione è semplice: hai trovato la tua cantante. >>
mi rispose seccato, ma io continuavo a non capire.
<< Puoi spiegarti
meglio? >> chiesi cauto.
<< Ma
non ti hanno insegnato niente? >> era allibito.
<< Lo sai che chi mi ha
trasformato è sparito dopo poco, quindi no. Non mi hanno insegnato niente.
>> risposi arrabbiato.
<< Una cantante è la
persona con l’odore più buono in assoluto per un vampiro. Purtroppo però il
vampiro in questione non può uccidere la propria cantante più di quanto non
possa uccidere se stesso. Un altro vampiro però può farlo e questo significa la
morte del vampiro in questione. Chiaro? >> mi disse.
<< Abbastanza. Che
scelte ho alla fine? >> chiesi. Magari c’era una
scappatoia.
<< O la trasformi o la
ignori e eviti che un vampiro la uccida. >>
<< Va bene, grazie.
>> dissi pensieroso.
Felix si alzò e fece per uscire, ma prima mi disse che era
meglio che nascondessi bene quella ragazza, perché molti vampiri erano
interessati alle cantanti dei possibili rivali e che,
quindi, sarei dovuto stare molto attento.
Dopo che se
ne fu andato decisi di recarmi in un luogo tranquillo per pensare in santa pace. C’era qualcosa nei pensieri di Felix
che mi aveva disturbato. Era come se il rivale da cui mi aveva messo in guardia
fosse lui.
Chiusi a chiave la porta e mi
diressi verso il bosco lasciando la mia cantante a casa da sola.
Questo capitolo è per ERMY CULLEN che non
vedeva l’ora di sapere qualcosa di più sulla faccenda.
A questo punto Edward si trova davanti a
due possibilità: quale prenderà?
Tutto nel prossimo capitolo. I Cullen appariranno più avanti per motivi tecnici della
storia, ma ci saranno anche loro. Soprattutto la ficcanaso di Alice ( però mi
sta simpatica ).
Grazie ancora a chi mi segue e a chi
recensisce. I consigli sono sempre ben voluti.
Stavo
origliando la conversazione che stava avvenendo in salotto, o meglio,
ci stavo provando. Non sentivo niente! Accidenti!
Tornai
a sedermi sul letto frustata e mi osservai intorno.
Di
fronte a me c'era un enorme armadio a quattro ante. Sulla sinistra,
tra la porta e l'armadio, c'era una cassettiera con un sopra un
enorme specchio. Ai lati del letto c'erano due comodini e la parete a
sinistra era dominata da un'enorme finestra.
Uno
dei comodini era semi-sommerso da libri. Erano quelli che mi aveva
comprato.
Non
sapendo cosa fare mi misi a curiosare nell'armadio per vedere di
capire che tipo era. Oltretutto ci toccava dividerlo visto che era
l'unico presente nel piccolo appartamento.
Nella
sua parte di armadio non c'erano molti vestiti, ma erano tutti in
ordine e puliti. Probabilmente poteva contenerli tutti una piccola
valigia o un grande zaino. Forse viaggiava molto.
Guardai
la sveglia sul comodino: era ora di cena.
Mangiai
il misero panino che mi ero preparata e mi distesi sul letto per
continuare la lettura del libro che avevo iniziato qualche giorno
prima: Ayla figlia della Terra.
La storia di una bambina orfana della preistoria. Mi piaceva molto.
Forse sarei riuscita a convincerlo a prendermi il seguito.
Non
so per quanto continuai a leggere, ma dopo un po' sentii le palpebre
farsi pesanti e il sonno venne a reclamarmi.
Un
attimo dopo fu il buio.
Non
so dire quanto avessi dormito, ma il rumore di una porta che si apre
mi svegliò.
Pensando
che fosse il mio carceriere mi rigirai cercando di riprendere sonno,
ma non ci riuscii. Qualcosa mi teneva sveglia.
Mi
sentivo osservata, così accesi la luce. Mi ritrovai davanti un
energumeno grande come l'armadio alle sue spalle, con i capelli così
scuri da formare un contrasto netto con la sua pelle mortalmente
pallida.
Non
mi piaceva come mi guardava, sembrava che fossi qualcosa da mangiare.
Rabbrividii e non di freddo.
Aveva
lo stesso tipo di bellezza del mio rapitore, una bellezza
ultraterrena, ma in questo caso mi sembrava una cosa allarmante e non
benevola.
<<
E così tu saresti la sua cantante. Magnifico. >>
sussurrò facendo un profondo respiro. Espirò estasiato.
Ma
che cosa stava dicendo? Io non sapevo cantare e, se anche lo avessi
saputo, non lo avrei fatto per colui che mi aveva rapito.
<<
Non ti ha detto niente prima di andarsene, vero? Non importa. Fra
poco non avrà più importanza. >> continuò
sereno con un sorriso beffardo.
Cominciai
a tremare di paura.
<<
Finalmente vendetta sarà fatta. >>
Voleva
uccidermi. Lo vedevo nella fredda determinazione del suo sguardo.
Nel
mio, invece, c'era solo terrore allo stato puro.
Presto
sarei morta.
(
POV EDWARD )
Avevo
trovato un piccolo spiazzo nel bosco dove potevo pensare senza venire
disturbato sugli ultimi sviluppi.
Io
NON potevo uccidere quella ragazza. Al massimo avrei potuto renderla
come me. Un vampiro. La cosa più vicina ad un morto che poteva
diventare.
Lei
era la mia cantante.
Altro problema. Avrei dovuto vegliare in continuazione su di lei da
ora in poi e la cosa era un po' seccante. Avrei dovuto trasformarla
oppure dovevo lasciarla morire di morte naturale. Impossibile. Prima
o poi l'avrei trasformata. Ne ero sicuro. Solo non ora.
All'improvviso
mi venne in mente una cosa: Felix.
Avevo
visto che se l'avesse trovata l'avrebbe uccisa, ma non capivo perché.
Io non gli avevo fatto nulla che sapessi. Sperai che non capisse che
l'odore in salotto era il suo o sarei stato nei guai.
Cercai
di dare un senso a tutto questo odio cercando di ricordare cosa
avessi visto in questi anni nella sua mente.
Gli
unici elementi che erano sempre presenti erano un volto di ragazza e
l'odio verso di me. Il volto mi ricordava qualcuno, ma non ricordavo
chi di preciso.
Era
una ragazza coi capelli ricci, lunghi e scuri. I suoi erano occhi
verdi da cerbiatto e aveva un sorriso che ti infondeva molto calore.
Era una ragazza aperta e solare e...
La
consapevolezza mi colpì violenta come un pugno in pieno
stomaco: lei era l'amore di Felix e io l'avevo uccisa! Non l'avevo
fatto apposta. Semplicemente lei era nel posto sbagliato al momento
sbagliato. Ecco perché mi odiava! Ecco perché voleva
Bella! Un senso di nausea mi colpì violento.
Dovevo
tornare da lei al più presto.
Se
arrivava prima lui lei sarebbe morta e io insieme.
Non
potevo permetterlo!
Cominciai
a correre a folle velocità per raggiungerla.
Dovevo
arrivare prima che fosse troppo tardi.
Dovevo
farcela.
Dovevo.
Punto e basta.
Dovevo.
Ecco
un altro capitolo. Spero che a nessuno sia venuto un infarto,
altrimenti ricordatemi di pagarvi eventuali spese mediche.
In
questo capitolo vediamo Felix che cerca di uccidere Bella e Edward
che corre a salvarla. Ce la farà? Si accettano scommesse.
In
ogni caso grazie delle recensioni e di seguire questa storia. Nel
prossimo capitolo si scoprirà se Bella sarà ancora
viva. Se il prossimo non dovesse piacere siate liberi di fucilarmi.
Grazie
Rieccomi con un altro capitolo di questa
storia! Sono felice che piaccia così tanto, onestamente non mi aspettavo una cosa del genere, ma sono piacevolmente
sorpresa.
In questo capitolo vedremo se Edward riesce
ad arrivare in tempo, spero che sia uscito bene visto
che l’ho scritto dopo aver finito un compito in classe a sorpresa e quindi ero
un po’ sotto sopra.
Buona lettura e continuate a recensire!!!!!!!!!!
Iaele
P.S.:
per il prossimo capitolo credo servano dei fazzoletti. Per favore procurateveli
per tempo. Io vi ho avvisato. Se al prossimo macchiate fogli importanti
io non sono responsabile.
CAPITOLO 6
( POV EDWARD )
Stavo correndo il
più velocemente possibile sperando di riuscire ad arrivare in
tempo. Continuavo a sperare di trovarla da sola, ma qualcosa mi diceva che
dovevo sbrigarmi, che Felix era già lì.
Presi tutti i
vicoli dove non passava nessuno per riuscire ad arrivare a
casa e una volta arrivato rimasi impietrito: la porta era stata
scassinata.
Veloce
come il fulmine mi fiondai in camera dove trovai Felix pronto a colpire.
Con un riflesso
involontario mi misi tra lui e Bella e con rapido momento lo
feci volare fuori dalla finestra aperta. Evidentemente Bella aveva avuto caldo,
ma in quel momento non ci pensai. Meglio che fosse
rimasta aperta, non avrei dovuto spiegare un vetro rotto al proprietario.
Felix atterrò sul
marciapiede e fece per tornare su, ma mi buttai su di lui per fermarlo. Ognuno di
noi tentava di prendere un vantaggio sull’avversario.
Lui era più forte
e robusto, ma io ero più veloce e riuscivo a vedere le sue mosse nella sua
mente. Purtroppo questo non mi salvò da un colpo allo stomaco che mi lasciò
momentaneamente senza fiato.
Felix ne approfittò per tornare da Bella ma riuscii a fermarlo per
un pelo.
Il mio avversario
tentò di staccarmi la testa ma un urlo lo distrasse.
<< NO!!!!!
>> era Bella che urlava.
Forse per la
paura o forse per la preoccupazione per me, non avrei saputo dirlo.
Approfittai della
sua distrazione momentanea e lo decapitai.
Dopo procedetti
nel farlo a pezzi e lo gettai in un cassonetto a qualche isolato di distanza.
Tornai a casa, presi un accendino, tornai dal cassonetto, lo accesi
e lo buttai al suo interno. Lasciai alle fiamme tutto
il lavoro.
Tornai a casa.
Mi fermai dalla
porta della camera dove ancora c’era Bella. Non sapevo come avrebbe reagito a
tutto questo e mi sembrava giusto mantenere una distanza di sicurezza.
Sembrava paralizzata,
forse aveva paura e io non poteva darle torto.
Sembrava un
vampiro da come restava immobile.
Chissà cosa stava
pensando di me: che ero un assassino? Un mostro? Qualcosa da cui fuggire?
Un soffio di
vento entrò dalla finestra scompigliandole i capelli e qualcosa cambiò.
Nel suo sguardo
terrorizzato si fece largo una crescente consapevolezza. Aveva capito qualcosa
che secondo lei era importante.
Cominciò a
muovere le mani, se le passò tra i capelli.
Stava uscendo
dallo stato di shock.
Poi parlò
lasciandomi spiazzato.
( POV BELLA )
Cos’era successo? Chi era questo ragazzo? Cos’era? Di sicuro non era umano. Non poteva esserlo.
Non poteva.
Doveva essere
qualcosa di più. Qualcosa di ultraterreno.
Non apparteneva
al mio mondo almeno quanto io non appartenevo a quello
di una lumaca.
Cos’era?
Ancora non
riuscivo a dare un senso a quello che avevo visto.
L’avevo visto
combattere con l’altro, ma del combattimento non avevo visto realmente tutto. Erano
troppo veloci, troppo forti.
Quando il moro
stava per aggredirlo alla gola dalla mia bocca era
uscito un urlo terrorizzato.
Avevo gridato a pieni
polmoni.
Meglio segregata
che morta, però…
Però non volevo che lui morisse, non sapevo perché,
ma era così.
Mi ci ero affezionata o forse c’era dell’altro, ma non ero
pronta ad ammetterlo nemmeno a me stessa, non ora almeno.
Mi accorsi di essere immobile solo quando lo vidi fissarmi preoccupato.
Era fermo sulla
soglia della camera, da parte. Se avessi voluto fuggire non
me lo avrebbe impedito, ne ero sicura.
Volevo muovermi,
volevo dargli un segno, ma la mia mente era cristallizzata dalla paura. Mi impediva ogni movimento.
Poi un soffio di
vento alle mie spalle mi risvegliò. Sbloccò qualcosa nella mia mente.
I fatti non erano
cambiati, la prospettiva sì: prima vedevo lui come un assassino, ora come colui che aveva rischiato la vita per proteggermi.
Il risultato era
sempre un morto, ma il motivo era differente.
Mi passai una
mano tra i capelli.
Dovevo dargli un
segno, qualcosa che gli facesse capire che andava
tutto bene.
Qualcosa che gli
facesse capire che andava tutto bene.
Dissi solo una
parola.
<< Grazie.
>>
Il capitolo si commenta da solo. Io non
aggiungo altro.
Allora ecco il
capitolo da fazzoletti che vi avevo detto. Spero che non servano ma
in caso contrario spero che li abbiate a tiro.
Inoltre o bisogno
di un vostro aiuto: l’altra mia fic “ Fratelli ” ha
un blocco. Se mi fate il favore di leggerla e poi dirmi la vostra
idea mi aiutereste molto.
Grazie in anticipo
e buona lettura.
CAPITOLO 7
( POV EDWARD )
<< Grazie >>
La guardai a bocca aperta. Di tutto quello
che poteva dirmi o fare, quello era l’ultima cosa che mi ero
aspettato.
Non riuscivo a capirla. Non ci riuscivo
proprio. Avevo appena ucciso una “ persona ” davanti ai
suoi occhi e lei mi ringrazia? Ma cosa le passava per la testa? Va
bene che l’avevo salvata, ma qui c’era qualcosa che non
andava.
Che mi fossi immaginato tutto?
Volevo una conferma.
<< Tu mi hai detto grazie? >>
chiesi lentamente. Ero sicuro di aver sillabato la domanda.
Annuì.
<< Perché? >> ancora non
ci capivo niente.
<< Perché, nonostante io non
sappia chi sei e cosa vuoi, mi hai salvato. Non hai permesso che mi
uccidesse e per questo io dico grazie. >> rispose dolcemente.
Fece qualche passo verso di me.
Indietreggia sotto shock.
Ero paralizzato dalla sorpresa. Nei suoi
occhi vedevo solo dolcezza e comprensione. Non mi odiava, non mi
trovava un mostro.
Continuava ad avvicinarsi con calma. Io
continuavo a restare immobile.
Quando fu a pochi passi riuscii a vedere in
quei occhi di cioccolato solo una grande dolcezza, un grande senso di
calore, di amicizia.
Mi fu di fronte e il suo profumo mi colpì
forte. Era la cosa più dolce che avessi mai provato. Era
magnifico.
<< Grazie >> ripete in un
soffio.
Il suo profumo era delizioso.
<< Grazie per avermi salvato >>
e mi baciò su una guancia.
I suoi occhi erano un mare liquido di
cioccolato così profondo che potevo affogarci.
<< Grazie per avermi trovato >>
mi baciò di nuovo. Era a pochi centimetri dalle mie labbra.
Avevo il fiato corto. Non so per quanto avrei mantenuto ancora il
controllo.
<< Grazie per avermi rapito. Grazie
per tutto. >> e mi baciò sulle labbra.
(
POV BELLA )
Non
sapevo cosa mi aveva preso. Volevo toccarlo, volevo un contatto,
volevo dargli qualcosa per dimostrargli che non avevo paura di lui.
Mi
avvicinai piano per non spaventarlo. Non volevo che il mio angelo
scappasse.
All'inizio
indietreggiò, ma poi lo vidi arrestarsi. Forse aveva capito
che volevo ringraziarlo. Sperai.
Quando
fui a pochi passi notai che nei suoi occhi c'era qualcosa di diverso:
si stavano facendo scuri, liquidi e profondi. Intravidi, oltre alla
sorpresa, anche un accenno di qualcosa che non seppi identificare.
Quando
gli fui di fronte mi fissai sul suo volto. Era magnifico,
stupefacente e meraviglioso. Non poteva essere di questo mondo, ma
andava bene così.
<<
Grazie >> ripetei baciandolo sulla gancia.
Lo
vidi meravigliarsi del mio gesto. Non se lo aspettava.
Sorrisi
felice.
<<
Grazie per avermi salvato. >> e lo baciai di nuovo a un paio di
centimetri dalle sue labbra.
Lo
vidi addolcirsi. Mi guardava negli occhi con uno sguardo molto dolce.
<<
Grazie per avermi rapito. Grazie di tutto. >> e lo baciai sulla
bocca.
Per
un momento lo sentii irrigidirsi, ma poi mi baciò anche lui.
Era un bacio forte, eppure dolce. In un attimo vidi tutto il mondo
stringersi attorno a lui. Esisteva solo lui e mi piaceva molto.
Quando
ci separammo eravamo col fiato corto. Nei suoi occhi c'era solo una
calda scintilla di dolcezza che mi lasciava senza fiato. I suoi occhi
erano diventati neri, ma gli donavano più di quando li aveva
rossi.
<<
Edward >> sussurrò al mio orecchio.
Come?
<<
Edward, il mio nome è Edward >> ripetè.
Non
solo era bellissimo, lo era anche il suo nome. Bellissimo in tutti i
sensi.
Volevo
un altro bacio e lui non si fece pregare.
Questo
bacio era ancora più dolce del miele e più caldo del
sole. Era perfetto.
Mi
prese in braccio e mi distese sul letto. Chiuse la finestra e si
distese al mio fianco. Mi accoccolai su di lui nascondendo il viso
sulla sua spalla. Mi accarezzò i capelli con una dolcezza
infinita.
Mi
addormentai in pochi minuti.
Non
dormii così bene come quella notte abbracciata al mio angelo
personale.
Al
mio Edward.
Al
mio dolce angelo Edward.
Allora, spero che
nessuno stia piangendo. Io ho il magone.
Ad ogni modo spero che vi sia piaciuto
e che lo troviate ben fatto ( è il primo tentativo di scena
dolce siate clementi ).
Allora,
sono di nuovo qui a rompere le scatole. Vi farà piacere sapere
che su carta la storia è quasi finita e quindi dovrei riuscire
a postarla tutta.
In
questo capitolo vedremo Edward che racconta il suo passato a Bella e
nel prossimo vedremo la sua reazione per intero.
Questo
capitolo lo dedico a ary94 e bedw che hanno recensito tutti i
capitoli e a ERMY CULLEN che non so più dove sia finita, ma
che con i suoi brevi commenti esprimeva tutto quello che pensava.
Torna a farti viva, mi manchi.
Per
il resto buona lettura.
CAPITOLO
8
(
POV EDWARD )
Rimasi
a fissarla tutta la notte. Era così dolce quando dormiva! Non
riuscuvo a staccargli gli occhi di dosso. Era dolce, bella e
coraggiosa.
Rimasi
a vegliare sul suo sonno per assicurarmi che non facesse incubi. Non
li meritava.
Non
sapevo come, ma aveva ritrovato una parte di me che credevo perduta
dopo la trasformazione. Invece era ancora lì, in attesa di
essere risveglata. In attesa di lei.
Verso
l'alba mi staccai da lei per andare a prepararle la colazione e,
visto che non cucinavo da un pezzo, era meglio che prima facessi
qualche prova. Non volevo avvelenarla per sbaglio.
Mi
diressi in cucina e mi misi ai fornelli.
Decisi
di prepararle un succo di frutta, fin qui nulla di difficile, delle
brioche e dei cerali col latte. Non sapendo se le piaceva il caffè
preparai anche quello.
Mentre
provavo a fare le brioche pensai al fatto di rivelarle la verità.
In fondo glielo dovevo dopo i guai che aveva passato a causa mia.
Avrebbe
accettato quello che ero o sarebbe scappata urlando?
Dopo
ieri sera non avrei saputo dirlo con certezza.
Sperai
che almeno mi lasciasse parlare per spiegarle. Poi poteva anche
fuggire in capo al mondo. L'avrei osservata da lontano e l'avrei
protetta. Se fosse stata felice lo sarei stato anch'io.
Verso
le otto la sentii svegliarsi.
Misi
tutto su un vassaoio e mi diressi da lei.
Quando
mi vide entrare si aprì in un sorriso mozzafiato. Era così
pieno di calore.
<<
Quando non ti ho trovato ho pensato che te ne fossi andato. >>
mi disse ora contenta. I suoi capelli erano erano scompigliati al
massimo. Sembrava che avesse messo un dito nella presa della
corrente.
Sorrisi
posandole il vassoio di fronte.
<<
Invece ero andato a fare la colazione. Spero ti piaccia. >>
incrociai le dita per le brioche.
Forse
aveva solo fame visto che non rimase niente di quello che avevo
preparato.
<<
Bella, tutto bene? >> chiesi quando finì la colazione.
<<
Sì, mi chiedevo solo chi era quello di ieri sera e... >>
a questo punto abbassò lo sguardo imbarazzata.
<<
E...? >> la incoraggiai.
<<
Mi chiedevo cosa fossi tu. >> concluse diventando ancora più
rossa.
<<
Bella, io adesso ti racconto la mia storia e così risponderò
alle tue domande. Ti chiedo solo di ascoltare prima di giungere alle
conclusioni, ok? >> le dissi cercando di farle capire quanto
fosse importante per me che lei ascoltasse.
La
vidi annuire e cominciai a raccontare.
(
POV BELLA )
Mi
svegliai in un profondo senso di pace. Avevo passato una notte
bellissima. Era stata la più bella che avessi passato fino a
quel momento. Allungai una mano per toccare il mio Edward, ma non lo
trovai. Preoccupata mi misi seduta in un attimo credendo che fosse
stato tutto un sogno.
Mi
ricredetti quando vidi l'enorme armadio che in camera mia non c'era.
Ero ancora con Edward! Ero ancora con lui! Non se ne era andato! Non
mi aveva riportato a casa! A momenti urlai di gioia.
Sentii
del movimento venire dall'appartamento così mi tranqquilizzai.
Era ancora qui con me per fortuna.
Poco
dopo lo vidi entrare nella camera con un enorme vassoio carico di
cibo per colazione.
<<
Quando non ti ho trovato ho pensato che te ne fossi andato. >>
gli dissi mentre mi poggiava il vassoio davanti.
Mi
tuffai subito sul cibo. Il panino della sera prima non era bastato.
<<
Invece ero a fare la colazione. >> mi rispose sorridendo.
Dopo
un po' mi chiese come stavo e io dovetti farmi coraggio per
rispondere.
<<
Sì, mi chiedevo chi era quello di ieri sera e... >>
abbassai lo sguardo imbarazzata. Accidenti al mio coraggio da pecora!
<<
E... ? >> mi incoraggiò a continuare.
<<
Mi chiedevo cosa fossi tu. >> non riuscivo proprio a guardarlo
in faccia.
Lo
vidi fare un gran respiro prima di rispondermi.
<<
Bella, adesso ti racconterò la mia storia così
risponderò alle tue domande. Ti chiedo solo di ascoltarmi
prima di dare un giudizio, va bene? >> era molto serio.
Annuii
e lui cominciò a raccontare.
<<
Mi chiamo Edward Masen e sono nato nel 1901 e nel 1918 sono diventato
vampiro. Ti prego, ascoltami! - ero totalmente sotto shock ma decisi
di ascoltarlo lo stesso – Ti sto dicendo la verità.
Ascolta tutto quello che ho da dire. Chi mi ha trasformato in vampiro
non è che mi abbia aiutato a capire cos'ero diventato. Rimase
con me solo il tempo per insegnarmi le regole da rispettare e poi
sparì. Cercai di arrangiarmi come potevo. Girovagai per molto
tempo. Tutto bene? >> mi chiese preoccupato per le mie
reazioni.
<<
Sì, sì. Vai avanti, ti prego. >> risposi.
Stavo
tentando di fare come mi aveva chiesto. Avrei ascoltato e poi
giudicato.
Mi
guardò di sottecchi prima di continuare.
<<
Un giorno decisi di stabilirmi da qualche parte in Alaska e lì
conobbi una ragazza molto carina. Sembrava un cerbiatto spaurito, ma
sapeva infonderti molto calore. Sapeva come farti sentire a casa. La
corteggiai per un po', ma lei mi rifiutava sempre e io non capivo
perchè. Un giorno, in un attacco di rabbia, la colpì
così forte da mandarla in ospedale. Lei era venuta per dirmi
che si sposava e che io ero invitato. Nonostante tutto mi considerava
un amico. - vidi il suo sguardo farsi sempre più triste. Ci
soffriva ancora, si vedeva. - Qalche giorno dopo lei morì per
complicazioni. Fu qualche tempo dopo che un vampiro mi avvicinò.
Si chiamava Felix. >>
<<
Quello di ieri sera? >> chiesi un po' titubante.
<<
Sì, era lui. Ad ogni modo restammo insieme per un po'. Fino a
qualche tempo fa non facevo caso al suo risentimento nei miei
confronti. Poi sei arrivata tu e lui ha colto al volo l'occasione di
vendicarsi. Vedi, la ragazza che ho... ucciso... era la sua fidanzata
e lui voleva vendetta. Mi dispiace di averti messo in mezzo, ma non
lo sapevo. Ho collegato i pezzi solo poco dopo che ebbi parlato con
lui prima che ti aggredisse. Mi dispiace tanto. Spero che tu possa
perdanermi. >> disse guardandomi implorante.
Io
non sapevo che fare.
Mi
chiedeva di perdonarlo, ma io potevo farlo?
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto. Secondo voi lo perdonerà o
scapperà via urlando? Sono aperte le scommesse! Nel prossimo
capitolo, come detto sopra, vedremo cosa deciderà Bella e cosa
faranno i nostri eroi. Riusciranno a stare insieme oppure no?
Tutto
nella prossima puntata!
Grazie
per aver letto questo capitolo e recensite, mi raccomando!!!
Eccomi
con un altro capitolo! Grazie per le recensioni, sono felice di
vedere che questa storia piace. Continuate così ragazzi!
Piccolo
annuncio: questo capitolo comporterà due scelte per la nostra
Bella di cui una molto sofferta, quindi il finale del capitolo sarà
triste. Piccolo pov Charlie alla fine. Come prenderà le
decisioni di Bella?
Buona
lettura.
CAPITOLO
9
(
POV EDWARD )
Alla
fine del racconto la vidi incredula, stupefatta. Non sapeva se
credere a quello che le avevo detto oppure no. Non sapeva se poteva
fidarsi e non potevo darle torto. Dopotutto cos'ero io per lei?
Ero
solo quello che l'aveva rapita e messa in pericolo.
Se
non avesse voluto più vedermi non avrei saputo darle torto.
Avrebbe avuto ragione. Io ero un pericolo per lei.
Lo
ero da quando l'avevo incontrata e avrei continuato a esserlo. Ormai
non potevo più separarmi da lei. Era diventata parte di me.
Me
ne ero innamorato di brutto.
Non
so se era perchè era la mia cantante, perchè si era
fidata di me dopo quello che aveva visto la sera prima, o solo perchè
era così dolce e bella.
Non
ne sapevo il motivo ma mi ero innamorato di lei.
Se
questo avrebbe significato osservarla da lontano e vederla felice con
qualcun'altro, lo avrei fatto.
Avrei
fatto tutto per lei.
La
osservavo mentre cercava un senso nella storia che le avevo
raccontato.
La
vedevo arrivare alla consapevolezza che quel senso dava.
La
vedevo giungere a conclusioni vere per quanto impossibili.
La
vedevo e non volevo che ci arrivasse.
Non
volevo che capisse che il racconto era la verità.
Non
volevo che scappasse.
Non
volevo separarmi da lei.
<<
Bella, a cosa stai pensando? >> chiesi cercando di capire cosa
le passava per la testa. Non poter leggere i suoi pensieri era una
tortura.
<<
Edward, io non so se crederti. Capisci, io ho bisogno di un po' di
tempo. Posso restare un po' da sola? >> mi chiese.
Non
aveva ancora detto no, ma poco ci mancava.
Non
appena sarebbe giunta alle conclusioni sarebbe scappata a gambe
levate via da me e io non l'avrei mai più avuta.
Lei
non sarebbe mai stata mia. Mai.
<<
Io vado un attimo in centro. Tornerò stasera. Tu fai pure
quello che vuoi. Rimanere o andartene ora è una tua scelta.
Sei libera. >> dissi prima di andarmene.
Stavo
per uscire quando decisi di lasciarle un messaggio per farle capire
che si poteva fidare. Una volta scritto e messo sul tavolo della
cucina uscii in cerca di qualcosa da lasciarne in caso avesse deciso
di andarsene.
Qualcosa
che le avrebbe ricordato me ogni volta che lo avesse visto.
Mi
incamminai aspettando l'illuminazione e la sua scelta.
(
POV BELLA )
Non
sapevo se credergli o no.
Il
suo racconto era così assurdo che non poteva essere vero.
Lui
non poteva essere un vampiro, non poteva. Era stato buono con me. Non
poteva essere un tale mostro.
Lo
vedevo aspettare una mia risposta.
Lo
vedevo consumarsi in un'attesa piena d'ansia.
Lo
vedevo aspettare anche una minima reazione, ma non riuscivo a fare
niente.
Ero
totalmente frastornata.
Non
poteva buttare lì un racconto così e aspettarsi una
risposta subito.
Non
si poteva dare una risposta immediata a un racconto così.
<<
Bella, a cosa stai pensando? >> mi chiese ansioso.
Si
stava preoccupando del fatto che non rispondessi. Non poteva essere
un vampiro, un mostro, se faceva così. Non poteva.
<<
Edward, io non so se crederti. Capisci, io ho bisogno di un po' di
tempo. Posso restare un po' da sola? >> risposi sincera.
Prima
di rispondermi prese un profondo respiro.
<<
Io vado un attimo in centro. Tornerò stasera. Tu fai pure
quello che vuoi. Rimanere o andartene ora è una tua scelta.
Sei libera. >>
Non
potevo crederci, mi lasciava libera!
Altro
shock per la mia mente già provata.
Annuii
e lo vidi andarsene.
Mi
alzai dal letto solo dopo che sentii la porta chiudersi.
Mi
vestii e andai in cucina a riportare il vassoio e pulire le
stoviglie.
Quando
arrivai vidi un biglietto sul tavolo.
Lo
presi e cominciai a leggere.
Bella,
mi
dispiace per quello che ti ho fatto passare. Se vorrai andartene e
non vedermi più saprò capire. Ti chiedo solo, nel caso
tu decida di tornare a casa, di non fare il mio nome alla polizia e
di accettare un regalo da parte mia. Non preoccuparti, saprò
recapitartelo. Non ti chiedo altro.
Mi
dispiace per tutto
Edward
P.S.:
sul mobile d'ingresso trovi dei soldi per un taxi nel caso tu voglia
tornare a casa
Rimasi veramente stupita dal
contenuto del biglietto. Non potevo crederci. Prima di andarsene mi
aveva detto la verità. Allora potevo fidarmi di lui.
Non ci pensai due volte: presi i
soldi e uscii subito da quella casa.
Una volta scesa in strada non ci
misi molto a trovare un taxi libero.
Salii subito e diedi l'indirizzo
di casa di Charlie. Sicuramente una volta che avesse visto avrebbe
gridato al miracolo. Ne ero sicura.
A metà strada cominciai ad
avere qualche dubbio.
Edward, nonostante mi avesse
rapito, non mi aveva trattato male, anzi. Mi aveva trattato come una
regina, quando non era di cattivo umore, e mi aveva protetta.
Potevo lasciarlo?
Potevo andarmene sapendo che
sarebbe stato per sempre solo?
Potevo fargli questo?
Potevo farlo soffrire in qesta
maniera?
Quanti dubbi avevo.
Da una parte mio padre, dall'altra
lui.
Famiglia contro ignoto.
Chi avrebbe vinto?
Mi riscossi dai miei pensieri
quando il taxi si fermò davanti a casa di Charlie.
<< Siamo arrivati signorina.
>> mi disse il conducente.
Io non riuscivo a scendere.
In un attimo mi fu tutto chiaro:
dovevo stare con Edward.
Mi dispiaceva per Charlie, ma non
avevo scelta.
<< Mi riporti indietro, per
favore. >> dissi.
<< Sì signorina. >>
Il tai fece inversione e mi
riportò da lui.
Quando arrivai, pagai il taxista e
corsi per raggiungerlo in quella casa.
Quando bussai alla porta, mi aprì
un Edward con la morte negli occhi. Quando mi vide una nuova luce gli
si accese negli occhi. Mi abbracciò con possessività e
dolcezza trascinandomi dentro e chiudendo la porta.
In breve mi ritrovai in lacrime.
Piangevo per quello che avevo perso e per quello che avevo trovato.
Piansi a lungo. Alla fine mi addormentai.
(
POV CHARLIE )
Erano passati giorni da quando
Bella era sparita e ancora non c'era traccia di lei. Stavo pian piano
scivolando in un baratro di disperazione senza fine. L'unica cosa che
mi impediva di impazzire era la speraza che non fosse lontana. Me lo
sentivo che era vicina, ma non sapevo dove cercare.
Poi un giorno bussò alla
mia porta un ragazzo. Aveva i capelli ramati, gli occhi rossi, forse
aveva pianto, ed era molto pallido.
<< Buongiorno signor Swan.
Mi chiamo Edward e sono venuto a portarle notizie di sua figlia. >>
mi disse. Lo feci entrare immediatamente. Volevo sapere tutto.
<< Dov'è? Come sta?
Chi l'ha rapita? Cosa vogliono? >> chiesi a raffica.
<< Signore, sua figlia sta
bene ed è al sicuro. Pultroppo non può tornare a casa,
ne va della sua sicurezza. Chi l'ha rapita la sta ancora cercando e
se tornasse qui sarebbe ancora più in pericolo. Capisce vero?
>> mi disse calmo.
Come? Cosa stava succedendo?
Annuii per segnalare che avevo
capito.
<< Sua figlia mi ha pregato
di darle questa lettera. Spero che possa aiutarla a superare quasto
momento. Mi dispiace signore. >> mi tese la lettera e poi se ne
andò.
Non ebbi subito la forza di
aprirla, ma dopo un po' ci riuscii.
Caro
papà,
mi
dispiace per le notizie che devo darti, ma credimi è meglio
così. Mi fa male la distanza tra noi, ma pultroppo è
inevitabile. Devo nascondermi e l'unico modo per fare in modo che non
mi trovino è sparire.
Papà,
mi dispiace tanto!
Ti
prego sta vicino alla mamma e aiutala. Tu puoi farcela, per favore
fallo per me. È l'unica cosa che ti chiedo.
Non
cercarmi e ovunque sarò sappi che ci sarà sempre un
pensiero per te e la mamma. Non preoccuparti, sarò felice.
Mi
dispiace tanto
Bella
Non potei fare altro che piangere.
Bella, ti voglio bene.
Il
capitolo è così triste che lo commenterò la
prossima volta.
Questo
capitolo è dedicato a mia cugina che oggi compie gli anni.
Tanti auguri!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tanto lo so che non leggerà
mai questa storia, ma forse riesco a farle cambiare idea prima o poi.
Ad ogni modo ora vedremo Edward che tenta di mettere al sicuro Bella
e un'Alice che ficca il naso dove non dovrebbe e che farà una
proposta al nostro vampirello. Chi indovina di cosa si tratta?
Buona
lettura.
CAPITOLO
10
(
POV BELLA )
Dopo
che Edward ebbe consegnato la lettera a mio padre non feci che
piangere. Non volevo lasciarlo, ma sapevo che era necessario. Ci misi
qualche giorno a riprendermi. Dopo la mia crisi emotiva fu passata,
Edward decise che per me era troppo pericoloso restare in città
e così ci trasferimmo in una casetta isolata nascosta nel
bosco che circonda Forks. Ogni tanto spedivo tramite vampiro delle
lettere a mio padre per non farlo preoccupare troppo, ma ogni volta
che Edward tornava e mi portava la sua risposta ci restavo molto
male.
Non
potendo uscire di casa dovevo trovare qualche modo di passare il
tempo, così mi ero trasformata in un topo di biblioteca.
Divoravo libri e mi divertivo con il mio vampiro preferito ( nonché
unico ) a fare giri per il bosco.
Di
recente aveva anche cominciato a nutrirsi di animali. Non so cosa gli
fece cambiare idea, ma ero sicura che, oltre a me, centrasse anche
qualcosa successa a Port Angeles. Non seppi mai cosa, ma il
cambiamento mi fece piacere.
La
casetta in cui mi portò era ad un piano solo con una camera da
letto ( tanto dormivo solo io! ), una cucina, un soggiorno, e un
bagno ( che usavo sempre e solo io! ). Tuttto era in tinte pastello,
molto luminoso e confortevole.
Un
giorno, dopo qualche mese da quando ci eravamo trasferiti, non
rientrò all'orario solito. Se non fosse stato un vampiro avrei
già chiamato la polizia per la ricerca di un disperso nel
bosco.
Aspettai
e aspettai, ma non tornava.
Dopo
qualche ora cominciai a peroccuparmi e a sera ero fuori di me
dall'ansia.
Ma
dove si era cacciato? Dov'era finito? Che cosa gli era successo?
Continuavo
a tormentarmi con domande senza risposta che mi mettevano ancora più
ansia di prima.
Poi,
verso la mezzanotte lo sentii rientrare. Mi alzai di scatto dal
divano dove mi ero appisolata e andai a riceverlo pronta a fargli una
bella tirata d'orecchi.
Quando
lo vidi le parole mi morirono in gola.
Era
stravolto.
Era
totalmente sconvolto.
Però,
sotto quella sorpresa c'era anche molta paura. Non una paura normale,
ma un autentico terrore.
Cosa
diamine era successo là fuori da ridurlo così?
Cosa
era successo?
(
POV EDWARD )
Quella mattina ero uscito
presto per essere di ritorno il prima possibile. Non stavo tranquillo
quando mi allontanavo troppo da lei, ma ne avevo estremo bisogno.
Avevo notato che il sangue animale non saziava come quello umano, ma
non avevo rimpianti. Il cambiamento di dieta mi stava aiutando a far
resciussitare la mia parte umana. Cosa molto utile.
Pultroppo Bella non poteva
lasciare la nostra casa, così le portevo sempre qualche libro,
la portavo a fare qualche escursione e ogni tanto mi usava come
postino. Non mi dispiaceva recapitare le sue lettere al padre, ma non
riuscivo a sopportare di vederla piangere dopo aver letto la
risposta.
Stavo correndo per andare
a casa e tornare da lei quando una vampira mi tagliò la strada
costringendomi a fermarmi.
<< Accidenti! Ma che
fai? Sei pazza?! >> urlai infuriato. Ma non guardava dove
andava quella lì?
Era miuta, con i capelli
corti e neri. I suoi occhi erano dorati e indossava un vestito molto
alla moda.
Che ci faceva qui? Non
sapevo che ci fossero altri vampiri da queste parti.
<< Scusa, ma era
l'unico modo per fermarti e parlarti. >> mi disse con voce
squillante. Sembrava molto attiva. Si stava trattenendo dal buttarmi
addosso tutto quello che voleva dirmi.
<< Chi sei? Cosa
vuoi? >> chiesi cercando di calmarmi almeno un po'.
<< Mi chiamo Alice
Cullen e faccio parte di una famiglia di vampiri che si nutre di
sangue animale e sono venuta a chiederti se tu e la tua fidanzata
volevate unirvi a noi. Sareste i ben venuti. >> mi disse
eccitata.
Nei suoi pensieri vidi lei
e Bella andare molto d'accordo. Sembravano molto amiche. Poi vidi io
con altri due che lottavamo amichevolmente. Uno era bruno e sembrava
un armadio in confronto all'altro che era biondo e snello.
Forse erano gli altri
componenti della famiglia.
Non sapevo che dire. Io
non avevo mai avuto una famiglia o un amico dopo essere diventato
vampiro. Non capivo perchè mi volevano. Non mi conoscevano
neanche.
<< Perchè? >>
chiesi continuando a non capire perchè mi facesse
quell'offerta.
<< Perchè ho
visto che saremo andati d'accordo. Ho visto che saremo stati bene
assieme. Tu hai bisogno di una famiglia e noi abbiamo posto in casa.
Allora accetti? Per favore. >> mi supplicò con due
occhini.
Non feci neanche in tempo
a rispondere che lei lanciò un urlo di gioia.
<<
SI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! >> urlò saltando da
tutte le parti.
<< Ma...? >>
non ci capivo più niente.
<< Vado a preparare
le camere. >> disse e scappò via veloce come il fulmine.
Ma cosa le era preso?
Ci misi un po' a
riprendermi dallo shock e quando ci riuscii compresi quello che era
successo.
Quella vampira mi aveva
fatto un'offerta che avevo paura di accettare.
Avevo una paura terribile.
Non perchè avessi
paura di loro, ma della loro reazione e della mia.
Non sapevo come
comportarmi, non sapevo che fare.
Non sapevo neanche come
l'avrebbe preso Bella.
Non capivo nulla di quello
che è appena successo.
Corsi, corsi e corsi.
Corsi finchè non scese la notte più profonda e dovetti
tornare per forza da Bella.
Sapevo di avere un aspetto
stravolto ma non potevo farci niente.
Quando mi vide rimase
sorpresa.
Cosa dovevo dirle?
Non ne avevo la più
pallida idea.
Scusate
se posto più tardi del solito ma ci sono stati alcuni
problemi. Comunque penso che molti di voi abbiano intuito perchè
Alice ha esultato dalla gioia e probabilmente avete anche ragione.
Rinnovo gli auguri di compleanno a mia cugina. Per il resto ho solo
una parola: RECENSITE!!!!!!!!!!!
Spero
che il capitolo precedente sia piaciuto altrimenti provo a rifarmi
con questo. Qui vedremo come Edward e Bella reagiscono all'offerta di
Alice e cosa decidono di fare. ( Chi ha capito a cosa si rifesse
l'urlo della nanetta nel cap precedente può anche saltare la
lettura di questo ) Ad ogni modo sono riuscita a far leggere questa
storia a mia cugina. Speriamo bene e incrociamo le dita.
Buona
lettura e ci sentiamo a fine cap.
CAPITOLO
11
(
POV BELLA )
Quando
lo vidi sulla soglia di casa rimasi sconvolta. Era totalmente
scombussolato. Il suo viso era stravolto. Nei suoi occhi c'era un
misto di sorpresa, speranza e autentico terrore. Cosa poteva aver
causato una cosa del genere? Cosa gli era successo? Lo feci entrare e
lo costrinsi a sedersi sul divano. Dubitavo che si sarebbe retto in
piedi ancora a lungo.
<<
Edward, cosa hai? Cos'è successo? >> chiesi mettendomi
in ginocchio davanti a lui.
<<
Io... io.... >> da tanto sconvolto che era non riusciva nemmeno
a parlare. Mi stavo preoccupando sul serio. Che accidenti era
successo?
<<
Edward, cos'è successo là fuori? >> tentai di
nuovo in maniera più dolce.
<<
Io... ho... io ho... >> una parola in più. Un piccolo
passo avanti, ma se si continuava così sarei morta d'ansia
molto prima di sapere tutto. Ci voleva un attacco micidiale di forza
bruta.
<<
Edward, o mi dici cosa è successo o io me ne vado. >>
dissi facendo finta di alzarmi per andarmene.
<<
NO!!!! >> lo sentii urlare prendendomi un polso e trascinandomi
su di lui.
Almeno
una reazione l'avevo avuta, ma il mio fondoschiena non sarà
più lo stesso per un po'. Infatti ero caduta in malo modo
sulle sue gambe e mi ero presa una bella botta. Non era proprio tanto
morbido.
<<
Per favore resta >> mi supplicò. Sembrava sul punto di
piangere e se fosse stato umano di sicuro l'avrebbe fatto.
<<
Edward, non me ne sarei mai andata. Io resterò sempre con te.
Adesso dimmi cos'è successo. Sono preoccupata. >> gli
risposi facendogli una carezza.
Mi
prese la mano con cui gli avevo fatto la carezza e l'annusò
prima di iniziare a parlare.
<<
Bella, mentre tornavo a casa ho incontrato una vampira. >> mi
disse per poi fermarsi. Accidenti! Non poteva tirare il sasso e poi
nascondere la mano. O mi diceva tutto o lo avrei fatto pentire.
Parola di Isabella Mary Swan.
<<
Che voleva? >> dissi brusca. Odiavo dovergli tirare fuori le
parole di bocca.
<<
Voleva che entrassimo nella sua famiglia. >>
Silenzio.
Ancora
silenzio.
Ancora
solo e solamente silenzio.
<<
E...? >> volevo altre informazioni.
<<
E... ho paura. >> era proprio abbattuto. Ecco la ragione del
terrore e della speranza nei suoi occhi: voleva una famiglia ma aveva
paura di non essere abbastanza. Sentimenti legittimi a mio avviso.
<<
Paura di cosa, tesoro? >> domandai.
Forse
se avesse espresso i suoi dubbi avei potuto aiutarlo.
<<
Paura di non venire accettato, di non essere abbastanza. Da umano non
è che avessi una super famiglia e da vampiro non ho mai avuto
nessuno. Ho paura di non sapere come comportarmi, di fare qualche
errore imperdonabile. Ho paura che sia solo un'illusione. >>
<<
Ascoltami bene perchè non te lo ripeterò. - dissi
costringendolo a guardarmi. Stava esagerando. - Se quella vampira ti
ha fatto quest'offerta vuol dire che la meriti. Quindi domani vai a
cercarla e le dici che accetti. Se non funzione ce ne torneremo qui
con buona pace di tutti. Capito testa dura? >> non volevo
esagerare ma essere dura era l'unico modo per farmi ascoltare in
certe situazioni.
<<
Sicura? >> mi chiese dubbioso.
<<
Sicurissima. >> risposi.
Mi
baciò come un assetato che non beve da tempo. Era un bacio
diverso dagli altri: era possessivo, forte, perfetto.
<<
Ti amo >> mi disse quando mi lasciò riprendere fiato.
(
POV EDWARD )
<<
Ti amo >> le dissi quando la lascia riprendere fiato. Non so
come, ma quelle parole mi erano uscite da sole, senza che potessi
fermarle.
Erano
l'unica cosa che mi era venuta in mente quando l'avevo vista tornare
da me dopo averle dato l'opportunità di tornare a casa.
L'unica cosa che ho pensato dopo che ha smentito le mie paure.
L'unica cosa che penso adesso.
Non
so perchè glielo ho detto adesso, ma non mi importa.
È
quello che penso dal profondo dell'anima.
La
vedo sgranare gli occhi sorpresa, non se lo aspettava.
La
vedo afferrare il senso delle mie parole, non crede a quello che ha
sentito.
La
vedo crederci e elaborare il tutto, forse ho una speranza che
ricambi.
La
vedo sollevare lo sguardo verso i miei occhi ora color miele.
Vedo
le sue guance rosse d'imbarazzo sollevarsi in un sorriso.
<<
Ti amo anch'io >> la sento rispondermi.
Non
riesco a tarttenermi: la bacio.
Non
riesco a staccaemi da lei.
La
mia mente è nel black out più assoluto. Non mi importa.
Continuando
a baciarla la prendo in braccio e la porto in camera.
La
distendo sul letto e la bacio ancora e ancora.
<<
Edward, ti voglio. >> mi disse.
Da
quel momento in poi nessuno dei due aggiunse altro.
Intanto
a casa Cullen. Più precisamente in camera di Alice:
(
POV ALICE )
Stavo
curiosando tra le riviste di moda per cercare un nuovo vestito quando
mi arrivò una visione che mi mandò nel panico.
Vedevo
la mia famiglia come offuscata e con noi non c'erano Edward e la sua
ragazza, ma una ragazzina di cui ddistinguevo solo il colore degli
occhi: erano verdi.
Sembravamo
felici ma non capivo nient'altro.
Poi
ne arrivò un'altra: c'erano Edward e la sua ragazza ma erano
in un luogo che non conoscevo. Sembrava una grotta.
Edward
era disperato e invocava l'aiuto di qualcuno, non capii chi. La
ragazza invece era distesa su una specie di altare e sembrava che
dormisse. Peccato che i vampiri non dormono. Infatti ero sicura che
fosse diventata vampira.
Poi
Edward iniziò a urlare di dolore.
Ritornai
in qua urlando.
Cos'era
quell'ombra?
Cos'era
successo a Edward?
Perchè
urlava?
Perchè
lei non si era svegliata dopo la trasformazione?
A
chi appertenevano quegli occhi verdi?
Va
bene, forse ho un tantino esagerato. Però questa visione di
Alice è molto importante quindi vedete di ricordarvela.
Non ora ma più avanti sarà di importanza vitale. Ora vi
chiedo: secondo voi perchè Bella non si è svegliata
dalla trasformazione? Secondo voi cos'è andato storto?
Aspetto
con ansia il vostro giudizio sul capitolo e le vostre ipotesi su
questa visione. Recensite! È un ordine!
Rieccomi
con un altro capitolo! Spero che quello precedente vi sia piaciuto.
Ho
due notizie da darvi: 1) questa storia era nata come storia unica, ma
sono stata costretta a trasformarla in una serie; 2) al continuo ci
sto già lavorando, quindi non preoccupatevi. Non resterete
senza niente da leggere e con parecchie domande. Non sono così
cattiva.
Adesso
vi lascio al capitolo e ci sentiamo dopo.
Buona
lettura!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
CAPITOLO
12
(
POV BELLA )
Dopo
che riuscii, non so come, a convincere Edward ad andare a cercare
quella vampira, passai vari giorni a casa da sola. Edward aveva un
po' di difficoltà nel trovarla, o lei non voleva farsi
trovare, ma durò a lungo questa situazione. Dopo una settimana
la trovò e ora eravamo qui davanti casa Cullen. L'aveva
portata a casa per farla parlare anche con me e così l'avevo
conosciuta. Era un tipo vivace e allegro e sembrava avere un'energia
senza fine. Ma chi cavolo era? A stare con lei c'era da impazzire.
Quando
arrivammo c'era lei ad accoglierci. Meno male perchè
altrimenti non saprei cosa avrei fatto.
<<
Siete arrivati finalmente!!!! >> disse saltellando sul posto.
Ma
non stava ferma ogni tanto?!
<<
Sì, ma smettila di saltellare così. Mi fai venire la
nausa. >> dissi ma non potei fare a meno di sorridere.
<<
Uffa, che palle che sei! - sbuffò – Venite dentro. Gli
altri stanno aspettando. >> disse facendoci entrare e
accomodare nell'ampio salone.
Se
l'esterno della casa era stupendo, l'interno era meraviglioso.
L'esterno
era composto da pareti chiare e con ampie vetrate. L'interno era
chiaro, luminoso, caldo, aperto. Per una casa di vampiri era strano
ma molto piacevole.
Su
un lato della stanza c'era anche un magnifico pianoforte a coda nero.
Chissà chi lo suonava.
<<
Allora Edward e Bella, loro sono Carlisle e Esme >> disse
indicando la coppia vicino al piano.
<<
Dottor Cullen? >> chiesi stupita. Poco dopo il mio arrivo ero
finita all'ospedale per un forte colpo alla testa durante ginnastica.
Avrei volentieri ucciso Mike quel giorno. Ci ero andata molto vicina.
<<
Ciao Bella. Se vuoi puoi chiamarmi Carlisle. >> mi disse
sorridendo.
Ma
come si può? Non era giusto! Percè tutti i vampiri
erano così belli? Uffa!!
<<
Va bene. >> acconsentii.
<<
Buongiorno Esme >> disse Edward. Sembrava teso, ma non in senso
cattivo. Solo un po' di agitazione per il fatto che non sapeva come
comportarsi.
<<
Ciao ragazzi, ben venuti. Adesso dovrebbero arrivare anche gli altri.
>> ci disse sorridendo.
Poco
dopo sentii Edward sghignazzare e contemporaneamente entro una specie
di orso gigante con i capelli scuri. Al suo fianco c'era un biondino
con un'espressione molto seria. Sembrava che si stesse sforzando di
mantenere il controllo, ma forse era solo un'impressione. Dietro di
loro c'era una modella bionda che, dopo avermi squadrato, decise di
ignorarmi. Ma che problemi aveva?
<<
Loro sono Emmett e Rosalie – indicò l'orso e la bionda –
e poi c'è il mio Jasper >>
così
si conclusero le presentazioni da parte di Alice.
Ci
sedemmo in cucina e cominciammo a chiacchierare per conoscerci
meglio.
(
POV EDWARD )
<<
Carlisle, come è nata questa famiglia? >> chiesi curioso
dopo esserci seduti in cucina. Tutti sembravano felici di conoscerci.
Tutti tranne Rosalie. I suoi pensieri non erano cattivi, ma se poteva
finirla di considerarsi migliore degli altri sarebbe stato meglio.
Forse aveva solo paura che potessimo rompere la sua famiglia.
<<
Io sono stato trasformato nel seicento e per un periodo mi sono
odiato. Ho tentato varie volte il suicidio, ma poi ho capito che
potevo anche nutrirmi di animali e questo fu la mia salvezza.
Viaggiai per l'Europa e poi decisi di venire in America. Incontrai
Esme nel novecento e qualche anno dopo Rosalie. Fu lei a trasformare
Emmett e successivamente si sono aggiunti anche Alice e Jasper. >>
raccontò. Sembrava un professore universitario.
<<
Quindi voi vi nutrite di sangue animale? >> chiese Bella.
Esme
annuì.
Sembrava
considerare gli altri come suoi figli e vedevo che sperava che lo
saremmo diventati anche noi.
Un
pensiero mi colpì: Chissà se questo qui sa
combattere. Potrei mandarlo al tappeto in un attimo. Emmett,
non sai in che guaio ti stai cacciando.
<<
Edward, per favore fallo. Vorrei farmi due risate! >> disse
Alice sorridendo.
<<
Va bene. Emmett, ti andrebbe uno scontro? >> chiesi sorridendo.
Da quello che avevo visto nella mente di Alice ci sarebbe stato da
ridere.
Che
avevo da perdere? Tanto avrei vinto io.
<<
Hai sentito Jasper? Il pivello vuole giocare. Così sia. Adesso
fuori che voglio proprio vedere come andrà a finire. >>
disse ridendo.
E
così uscimmo.
Che
batosta avrebbe preso.
(
POV ALICE )
Quando
avevo visto la scena di Emmett disteso nel fiume mi era sembrato un
ottimo diversivo per poter pensare liberamente senza che Edward
vedesse.
Non
volevo che sapesse della visione. Non ora che poteva avere un po' di
quella felicità che gli era stata negata. Vederlo divertirsi
con Emmett era meraviglioso. C'era un bel sorriso su quel volto.
L'unica
che era ancora in ansia per quel gioco era Bella, ma potevo capirla.
Lei
temeva che Edward si facesse male, ma non aveva niente da temere.
Emmett non gli avrebbe mai procurato danni permanenti.
<<
Bella, Edward, - disse Esme dopo che Emmett fu uscito dal fiume –
volete fermarvi qui per un po'? >> chiese ai diretti
interessati.
<<
Edward che dici? >> chiese Bella.
<<
Chiedi ad Alice la risposta. >> disse prima che Emmett lo
spingesse in acqua a tradimento.
<<
Restate. >> dissi quando mi guardò dubbiosa.
Così
avrei potuto capire cosa voleva dire la mia visione di qualche giorno
prima.
Per
la visione di Alice bisogna aspettare il prossimo capitolo, mi
dispiace. Comunque il fatto che i due restino a casa Cullen aiuterà
Alice a arrivare alla soluzione dell'enigma.
Scusatemi
ma oggi non ho avuto una bella giornata quindi può essere che
sia stata un po' cattiva con i nostri personaggi. Mi scuso, ma ormai
il capitolo lo avevo scritto e non avevo voglia di cambiarlo. Se
avete delle proteste ditemelo e vedrò di rimediare.
Buona
lettura!
CAPITOLO
13
(
POV EDWARD )
Passare
del tempo con i Cullen non fu così terribile come avevo
immaginato. Erano simpatici e molto disponibili a spiegarmi le loro
decisioni. Avevo scoperto che Jasper poteva manipolare le emozioni di
conseguenza, se c'era qualcuno che sospettava di loro, poteva
influenzarlo facendogli credere che si fosse inventato tutto. Alice
vedeva il futuro e così prevedere se qualcuno avrebbe avuto
delle possibilità di scoprirli. Avevo anche notato che tutti
avevano dei ruoli nella famiglia: Esme era la mamma, Carlisle il
papà, Emmett il pagliaccio di turno, Jasper era colui che
aveva sempre la testa sulle spalle, Alice era la pazza, mentre
Rosalie era... era... non saprei definirla per ora. Aveva un
comportamento strano verso Bella. Prima la trattava con freddezza,
poi la ignorava e infine la trattava come amica. Dipendeva dal suo
umore.
Stavo
giocando a scacchi con Jasper ( cercando di limitare il mio potere )
quando sentii l'urlo di Alice.
In
quel momento vidi nella sua mente quello che aveva trovato: una donna
umana poteva avere figli da un vampiro se questa era la sua cantante.
I figli erano detti ibridi e i veggenti, nelle loro visioni, potevano
vedere solo i loro occhi. Le madri potevano sopravvivere solo se
trasformate, ma non capivo ancora come potesse centrare con me e
Bella. O meglio, lo avevo intuito ma non volevo ammetterlo.
<<
Alice, cosa succede? >> chiese Bella avvicinandosi all'amica.
Le si
posizionò di fronte aspettando una risposta. Al suo fianco
Jasper che guardava preoccupato la veggente.
<<
Tu.... tu sei.... tu sei.... >> non riusciva a continuare e io,
vedendo cosa voleva dire, precipitai in uno stato di shock così
profondo che non sentivo più cosa stava accadendo attorno a
me.
Bella
era incinta.
Bella
era incinta.
Bella
era INCINTA!
La
notizia mi stava rimbalzando nel cervello senza sosta. Come poteva
essere? I vampiri erano sterili.
Come
accidenti era accaduto?!
Non
capivo più nulla. Il mio cervello non riusciva a capire quello
che stava accadendo. Non riusciva ad accettarlo. Non ci riusciva e
basta.
L'unica
cosa di cui mi rendevo conto era che Bella era incinta di mio figlio
e che, se avesse deciso di tenerlo, io avrei dovuto trasformarla.
Non
riuscivo a vedermi trasformarla, non riuscivo a credere che c'era la
possibilità di perderla. La mia vita dipendeva dalla sua e io
volevo che lei vivesse. Vampira o umana non mi importava. Lei doveva
vivere.
Sentii
qualcosa toccarmi il braccio in una carezza leggera che mi riscosse
dal mio torpore.
<<
Edward? >>
(
POV BELLA )
<<
Tu... tu sei.... tu sei... >> vedevo Alice che non riusciva a
parlare.
Cosa
l'aveva ridotta in quello stato?
Cosa
aveva potuto farla urlare in quella maniera?
Cosa
le era successo?
Guardai
la pagina dove era aperto il computer e lessi quello che c'era
scritto.
I
figli tra vampiri e donne umane sono rari in quanto solo le cantanti
possono concepire questa prole. La rarità di questi ibridi è
data dal fatto che per un vampiro trovare la propria cantante è
una cosa molto difficile. L'umana in questione avrà una
gravidanza normale, ma al momento del parto dovrà essere
trasformata per sopravvivere. Gli ibridi....
Smisi di leggere. Non era possibile.
Potevo essere incinta.
Feci un paio di conti. Eravamo a casa Cullen da un mese
e Edward aveva trovato Alice due settimana prima del nostro arrivo
qui.
All'improvviso capii: non, potevevo essere incinta, io
ERO incinta!
Non riuscivo a crederci.
Non potevo crederci.
<< Bella, Bella, tutto bene? >> mi chiese
Carlisle, ma io non lo stavo ascoltando.
Non stavo ascoltando niente di quello che mi accadeva
attorno.
Ero incinta e con ogni probabilità lo aveva
capito anche Edward.
Cosa avremmo fatto?
Lo avremmo tenuto o no?
Se sì, sarebbe stato disposto a trasformarmi?
Non sentivo provenire nulla da dove era lui. Mi feci
forza e gli andai vicino. Vidi gli altri guardarmi sorpresi e
preoccupati. Non capivano.
<< Il computer. Leggete quello che ha trovato
Alice. >> dissi senza forza nella voce.
Sentii Carlisle che armeggiava con il computer e poi
restare senza fiato.
Aveva capito.
Bene, poteva dare lui le spiegazioni agli altri.
Io non ce l'avrei mai fatta.
Mi accostai a Edward e aspettai che si riprendesse.
Aveva lo sguardo vitreo, perso.
Chissà cosa stava pensando.
Il suo volto esprimeva shock, paura, preoccupazione e
una scintilla di speranza. Molto piccola ma c'era. Forse lui voleva
questo figlio?
Era disposto a trasformarmi per lui/lei?
<< Edward? >> lo chiamai accarezzandogli un
braccio.
Dovevo parlargli.
Avevo bisogno di risposte e solo lui poteva darmele.
Va
bene, forse non sono stata tanto cattiva. L'idea originale era di
farlo scoprire a Rosalie che si sarebbe tenuta la scoperta per se per
un po' ma poi ho cambiato idea. Penso che sia meglio questa versione
ma l'ultima parola tocca a voi.
Spero
che questo capitolo vi sia piaciuto.
Domandine:
Secondo
voi terranno il bambino?
Cosa
può andare storto nella trasformazione di Bella nel caso lo
tengano?
Felicissima
che il capitolo precedente sia piaciuto così tanto! Per chi di
voi che ha detto che Edward e Bella tengono il bambino, la risposta è
in questo capitolo ( o nella visione di Alice per chi la ricorda ).
Per l'altra domanda bisognerà aspettare un po'. Spero di
rivedere nelle recensioni i vecchi amici e anche di nuovi. Non vi
mangio mica! Recensite, non abbiate paura.
Buona
lettura
CAPITOLO
14
(
POV BELLA )
<<
Edward? >> lo chiamai.
Avevo
bisogno di sentire la sua voce. Avevo bisogno di lui. Non poteva
lasciarmi così. Doveva tornare da me.
Mi
guardò come trasognato per un attimo, poi mi abbracciò
stretta. Era come se avesse paura che io scomparissi. Non ci credeva
nemmeno lui in questo miracolo. Non riusciva a crederci. Esattamente
come me. Non riuscivo a crederci nemmeno io.
<<
Noi vi lasciamo soli >> disse Carlisle trascinando fuori gli
altri. Non so se Alice si fosse ripresa, ma alla fine eravamo rimasti
soli.
Ricambiai
l'abbraccio di Edward con forza. Volevo che sentisse che non era
solo, che non lo sarebbe più stato. Io volevo stare con lui,
formare una famiglia. Ora che avevamo capito che era possibile, non
mi sarei lasciata scappare l'opportunità.
<<
Edward >> mormorai contro il suo petto.
<<
Bella >> mi sussurrò tra i capelli. Aveva un tono dolce,
quasi adorante.
Sollevai
il viso per veder i suoi magnifici occhi. Rossi gli stavano bene, ma
dorati gli donavano molto di più. Sembravano lucidi, come se
stesse per piangere. Sapevo che era impossibile, ma volevo credere
per un momento che fosse possibile che i suoi occhi potessero
piangere lacrime di gioia.
Mi
colse di sorpresa quando con una mano mi asciugò una lacrima.
Non mi ero accorta di stare piangendo.
Nel
cuore avevo così tanto amore per lui e per quella piccola
creatura che non riuscivo a contenerlo. In qualche modo doveva
traboccare e le lacrime erano quel modo.
<<
Perchè piangi? Non sei contenta? >> mi chiese candido
dandomi un dolce bacio sulla fronte.
<<
Io.... io sto.... piangendo.... di gioia. >> dissi tra i
singhiozzi. Non riuscivo a fare altro che piangere. Forse stavo
piangendo lacrime per tutti e due.
<<
Vieni >> mi disse.
Si
sedette sul letto di Alice e mi fece accomodare in braccio a lui. Mi
raggomitolai addosso a lui stringendo forte la sua maglietta.
<<
Edward, io non... >> non sapevo cosa dire. Non sapevo cosa
fare.
<<
Vuoi tenerlo? >> mi chiese continuando ad accarezzarmi con
dolcezza.
<<
Sì e non accetto obbiezioni. >> dissi.
Forse
voleva che io abortissi.
Non
glielo avrei permesso.
<<
E chi ha obbiezioni? Io no. >> mi disse baciandomi le palpebre.
Sorrisi
contenta e sospirai felice. Mi accoccolai ancora di più
addosso a lui.
Mi
sollevo il viso con una mano e vidi quegli occhi dorati farsi sempre
più vicini e meravigliosi.
<<
Grazie per tutto. Ti amo Bella >> mi disse baciandomi.
Era
un bacio dolce, riverente e tenero.
<<
Ti amo >> risposi quando ci staccammo.
Rimasi
a guardarlo a lungo.
Rimasi
a fissarlo finchè Morfeo non mi reclamò nel suo regno.
Quel
sonno fu popolato da dolci, dolcissimi sogni.
(
POV EDWARD )
Rimasi
a fissarla incredulo per ore. Non potevo credere a quello che era
accaduto. Io e Bella saremmo diventati genitori. Avremmo avuto un
figlio.
Non
riuscivo a crederci.
Quando
avevo visto che anche lei aveva capito il mio cuore era come
scoppiato. Avevo sentito un dolcezza, una tenerezza e un amore verso
Bella e mio figlio che mi avevano lasciato stordito e ubriaco.
Se
avessi potuto piangere lo avrei fatto.
Quando
l'avevo vista piangere non capivo se erano di felicità o
altro.
Quando
mi disse che era felice mi era sembrato che il cuore avesse ripreso a
battere.
Avremmo
formato una famiglia meravigliosa. Io, lei e nostro figlio.
Mentre
la osservavo dormire mi ritrovai a sperare che avessimo una figlia.
Una bambina che fosse uguale alla mamma.
L'avevo
portata nella nostra camera così che Alice riavesse la sua.
Nessuno
ci venne a disturbare. Nessuno si fece vedere. Non sentivo neanche i
loro pensieri. Evidentemente si erano allontanati.
Lasciando
la porta della camera mi diressi in salone dove c'era il piano e
cominciai a suonare.
Suonai
seguendo le emozioni che sentivo e ne uscii una melodia dolce,
rassicurante e piena di emozioni.
Ero
così preso da non accorgermi che Bella si era svegliata e mi
aveva raggiunto.
<<
Che bella, come si intitola? >> mi chiese sedendosi al mio
fianco sullo sgabello.
<<
Ninnananna del mio amore >> risposi.
<<
Posso sentirla di nuovo? >> mi domandò sistemandosi
meglio.
Sorrisi
e senza parlare ricominciai a suonare.
La
vidi sorridere sognante e fui, in un attimo, al settimo cielo.
Rimanemmo
lì per dei lunghi momenti che parvero un'eternità.
Eravamo
solo noi.
Eravamo
felici.
Eravamo
quello che avevamo sempre voluto.
Finalmente
eravamo una famiglia.
Non
so voi ma io sono ricoperta di zucchero dalla cima ai piedi e,
strano, la cosa non mi dispiace neanche un po'. Ora abbiamo la
risposta alla prima domanda dell'altra volta. Vorrei sapere quali
altre ipotesi avete riguardo alla seconda domanda. Spero che qualcuno
indovini. Lo spero proprio.
Dove
eravamo rimasti? Mi pare al fatto che Ed e Bella hanno scelto di
tenere il bambino. Sì, siamo arrivati qui. Adesso è il
turno dei nomi. Voglio proprio vedere se quello che ho scelto vi
piacerà. Piccolo indizio: l'ho già inserito in uno dei
primi capitoli. Voglio proprio vedere chi indovina.
Buona
fortuna e buona lettura.
CAPITOLO
15
(
POV BELLA )
Era
passato del tempo da quando avevo scoperto di essere incinta. Ormai
ero al quinto mese e tutti erano su di giri. Nonostante la visione di
Alice, l'umore di tutti era alle stelle. Soprattutto il mio e quello
di Edward. Non mi importava della mia sorte, mi bastava che mio
figlio/a fosse felice e, secondo Alice, lo era. Quando avevo chiesto
di che colore erano i suoi occhi, visto che lei poteva vedere solo
quelli, mi aveva risposto che sarebbero stati verdi smeraldo. Mi ero
domandata come fosse possibile. Io li avevo nocciola e Edward dorati.
Poi avevo scoperto che da umano li aveva verdi e il fatto che mio
figlio gli avesse di quel colore mi riempiva di gioia.
Ogni
tanto ( una volta a settimana per la precisione ) gli altri uscivano
e io e Edward restavamo a casa da soli.
Oggi
era una di quelle sere e volevo parlare di una cosa importante con il
mio amore. Volevo decidere i possibili nomi del bambino/a.
<<
Amore, mi suoni qualcosa per favore? >> non sapevo perchè
ma la sua musica calmava sia me che il piccolo.
<<
Cosa vuoi? >> mi chiese sedendosi al piano. Io mi accomodai
alla poltrona lì vicino. Stavo proprio comoda.
<<
La ninnananna che hai composto quando lo abbiamo scoperto. >>
risposi accarezzandomi il pancione.
Sorrise
e poi cominciò a suonare la dolce ninnananna che aveva
composto. Era così dolce e delicata. Era la mia preferita.
Mentre
suonava mi lasciai andare ai miei pensieri.
Pensai
a vari nomi per il piccolo ma tutti quelli che mi venivano in mente
li scartavo. Non mi sembravano speciali. Io volevo qualcosa che fosse
unico e che potesse dare forza a mio figlio. Che gli dimostrasse che
essere unici era un dono. Che non doveva avere paura di essere
diverso.
Ayla
Ecco
un nome che non avevo considerato.
Era
il personaggio di un libro, ma rappresentava proprio quello che
volevo. Ayla era una ragazza cresciuta tra persona totalmente diverse
di lei e non aveva avuto paura di essere diversa. Sì, Ayla era
il nome che gli avrei dato se fosse stata femmina.
Ma
maschio?
Meglio
chiedere a Edward.
<<
Edward, posso chiederti una cosa? >> chiesi sotto voce. Non
volevo disturbare il suono della ninnananna.
<<
Dimmi tutto. >> mi rispose continuando a suonare.
<<
Che nome daresti a nostro figlio se fosse maschio? >>
(
POV EDWARD )
Mi
aveva chiesto che nome volevo dare a nostro figlio se fosse stato
maschio. Non mi aspettavo che me lo chiedesse ora ma era da un po'
che ci stavo pensando.
<<
Bella, a te cosa piacerebbe? >> chiesi per vedere la sua
opinione in merito.
Ero
sicuro che qualsiasi nome avesse scelto sarebbe stato perfetto.
<<
Non saprei. Non riesco a trovare nulla di speciale. >> mi
rispose guardandosi le mani.
Smisi
di suonare e mi accucciai al suo fianco.
<<
Allora ti dico che mi piacerebbero i nomi Jetrho e Dwyane. Possono
andare per lei signorina? >> chiesi prendendola un po' in giro.
<<
Sì signore, possono andare. >> mi rispose stando al
gioco.
<<
Se invece fosse femmina? >> chiesi. Su questo sapevo che aveva
le idee chiare. Di tanto in tanto nel sonno aveva sussurrato alcuni
nomi da bambina. Ero sicuro che ne avesse scelto uno.
<<
Ayla. >> disse in un soffio.
Ayla?
Era un bel nome. Unico e particolare come mio figlio. I nomi che
avevo proposto impallidivano al confronto.
Mi
ritrovai a sperare che il bambino fosse una lei e la cosa mi piaceva.
Mi
piaceva veramente molto.
Guardai
il mio amore in quegli occhi cioccolato e vidi che stava aspettando
una mia reazione. Le sorrisi con dolcezza e le sussurai la mia
approvazione all'orecchio.
<<
È perfetto. >> dissi e lo era davvero.
<<
Allora è deciso. >> sussurrò.
<<
Sì >> risposi baciandola.
(
POV ALICE )
Mi
stavo concentrando per capire il nascituro fosse un lui o una lei, ma
finora i risultati erano stati zero e il mio umore era sotto le
scarpe ( che per un tacco dodici voleva dire crisi nera ). Riuscivo a
vedere solo quegli occhi verdi mentre il resto era confuso e
nebuloso. Come se lo stessi guardando attraverso la nebbia. Pultroppo
non c'erano altri modi per sapere di che sesso era. Carlisle non
aveva le apparecchiature per fare un'ecografia e così potevo
provarci solo io. Ma visto che i risultati erano zero ero di pessimo
umore. Le uniche visioni in cui mi imbattevo erano sempre quelle: la
mia famiglia con un paio di occhi in più e un Edward urlante
con Bella dormiente alle spalle. La cosa stava cominciando a
irritarmi.
Quella
sera avevamo lasciato soli i due futuri genitori e eravamo andati a
caccia. Non avevo voglia di stare in compagnia e così mi
isolai un po'. Non ero così distante da evitare di sentire i
rumori della loro caccia, ma quanto bastava per darmi l'illusione di
essere sola.
Mi
concentrai ancora una volta.
La
visione non cambiò. Si aggiunse solo un dettaglio: Rosalie che
chiamava quei due occhi smeraldo con un nome.
Ayla.
Il
bambino era una lei. Era femmina.
Di
corsa avvertii gli altri e tornammo a casa.
Volevo
dare la notizia a tutti in una volta.
Quando
entrammo trovammo Bella e Edward accoccolati sul divano. Bella stava
dormendo.
Non
feci in tempo ad aprire bocca che Edward parlò. Disse solo una
parola.
<<
Ayla. >>
Possibile
che potesse essere così irritante?!
Allora,
quanti avevano indovinato? Spero che almeno qualcuno ci sia riuscito,
altrimenti vuol dire che dovevo metterlo più in evidenza. Per
chi se lo chiedesse, il libro “Ayla figlia della terra”
esiste veramente ed è bellissimo. Parla di una bambina
preistorica che viene allevata da persona completamente diverse da
lei. Infatti lei una cro-magnon mentre loro sono neanderthal. Il
libro parla delle sue avventure finchè non viene scacciata dal
nuovo capo del clan, ma nonostante questo ha vinto lei perchè
è stata più coraggiosa di colui che l'ha mandata via.
Consigliato a tutti coloro a cui piacciono le storie con un'eroina
determinata a non arrendersi. Per il resto spero che il capitolo vi
sia piaciuto e spero che in tanti mi facciate sapere cosa pensate.
Dalle
recensioni ho visto che il nome che ho scelto è piaciuto. Sono
contenta perchè non sapevo come l'avreste presa. È un
nome strano e unico quindi può anche non piacere per niente.
Per chi non piace il nome che ho scelto dico solo questo: fate finta
che ci sia un nome che vi piace. In questa storia Ayla non farà
granchè ( deve ancora nascere ) ma nel seguito sarà un
po' più difficile. Infatti metà storia sarà
raccontata da lei.
Adesso
basta chiacchiere ed ecco il vostro capitolo.
Buona
lettura.
CAPITOLO
16
(
POV EDWARD )
Dopo
aver scelto il nome della bambina ci eravamo messi a fare alcune
ricerche per vedere come dovevamo comportarci con lei. Infatti non
sapevamo quali caratteristiche dei vampiri poteva ereditare. Si
sarebbe nutrita di sangue? Avrebbe avuto una pelle come quella dei
vampiri? Come sarebbe stata la sua crescita? Sarebbe stata immortale
o sarebbe invecchiata e poi morta?
Se
quest'ultima ipotesi si fosse verificata io e Bella ne saremo usciti
distrutti. Nessun genitore dovrebbe sopravvivere ai suoi figli.
Per
questo avevamo aumentato il raggio delle ricerche. Nel sito dove
Alice aveva trovato quello che le aveva permesso di capire che Bella
era incinta non avevamo trovato molto altro. Avevamo risolto solo la
questione di cosa avrebbe mangiato la piccola una volta nata. Avevamo
scoperto che avrebbe dovuto assumere sia sangue, sia cibo umano. Non
avevamo scoperto altro su quel sito.
Io e
Jasper ci eravamo sguinzagliati su internet, vecchie leggende e
qualsiasi altra fonte per cercare notizie.
Pultroppo
fin'ora non avevamo trovato nulla.
<<
Edward? >> mi chiamò Bella. Si era appena svegliata da
un pisolino pomeridiano e non mi aveva trovato in camera. Ero andato
in salotto per non disturbarla.
<<
Sono in salotto. Adesso arrivo, vuoi qualcosa? >> chiesi
<<
Sì, voglio che tu venga qui subito. >> mi disse.
Sembrava un sergente.
<<
Sì signore >> risposi prendendola in giro.
La
sentii ridere di gusto.
Presi
il portatile a andai da lei. Avremmo continuato le ricerche assieme.
Quando
arrivai la trovai seduta sul letto che mi stava guardando.
I
suoi occhi cioccolatosi mi guardavano sognanti. Mi domando cosa sta
pensando.
Mi
sedetti al suo fianco e ricominciai le mie ricerche.
<<
Cosa stai cercando? >> mi chiese curiosando.
<<
Notizie sugli ibridi come la nostra piccolina. >> risposi
dandole un piccolo bacio sulla fronte.
<<
Trovato qualcosa? >> mi chiese accoccolandosi al mio fianco.
<<
Qualcosina. Vuoi leggere? >> chiesi facendomi da parte così
che potesse guardare quello che avevo trovato.
Gli
ibridi tra vampiro e umane sono creature particolari. Oltre ad avere
sensi più sviluppati degli umani, hanno anche capacità
che i vampiri possono solo sognare. Al compimento del sedicesimo anno
vengono a conoscenza di queste capacità e devono decidere se
usarle o no per il resto della loro vita. Cresceranno più
velocemente di un esssre umano, ma alla fine saranno immortali come i
vampiri. Avranno un cuore che batte e potranno dormire e piangere, ma
non potranno avere la forza dei vampiri. I loro corpi non lo
consentono.
<< È vero? >> mi chiese speranziosa.
<< Penso di sì. Pultroppo potremmo
verificarlo solo con il tempo. >> risposi cercando di
rassicurarla.
(
POV BELLA )
Edward mi aveva fatto vedere quello che aveva trovato.
Il cuore mi si riempì di speranza. Forse non avremmo perso la
nostra piccolina prima del tempo.
<< Edward, ho una domanda. >> dissi. Non
sapevo come affrontare l'argomento ma dovevo assolutamente sapere.
<< Dimmi. >> disse sedendosi meglio al mio
fianco.
<< Edward, mi domandavo una cosa. >> stavo
cincischiando e lo sapevo ma ero proprio imabrazzata.
<< Dimmi sono qui. Non avere paura. >> mi
disse abbracciandomi cercando di mettermi a mio agio.
<< Edward, com'è diventare un vampiro? >>
ecco l'avevo detto.
Lo sentii irrigidirsi.
Forse non voleva rispondermi.
<< Bella, diventare vampiro è una cosa
dolorosa. Fa male e non c'è nulla che possa fermare quel
dolore. Nulla. >> mi disse rigido. Forse l'avevo offeso.
<< Edward, tutto bene? >> chiesi. Mi stava
facendo paura la sua immobilità e la sua rigidezza.
<< Sì, solo che vorrei evitare che tu
provassi tutto quel dolore. >> mi rispose triste.
<< Lo so che ti fa paura, ma per la nostra bambina
affronterei qualsiasi cosa. Anche questo. Non preoccuaprti. Staremo
sempre insieme. Sempre, hai capito? >> dissi prendendogli il
viso tra le mani.
Sapevo quello che voleva dire e capivo perchè era
preoccupato, ma così stava esagerando.
Non lo avrei mai lasciato.
Non me ne sarei mai andata.
Non avrei mai potuto odiarlo.
Avrei sempre trovato un modo per tornare da lui. Sempre.
<< Sai una cosa Bella? >> mi disse
guardandomi nel profondo degli occhi.
<< Dimmi >> risposi in un sussurro.
<< Tu sei la mia luce. La luce che mi ha selvato
dalle tenebre. Tu sei la mia luce nel buio. >> disse prima di
baciarmi.
Era un bacio che sigillava una promessa. Una promessa
che avremmo sempre rispettato.
<< Bella! Edward! Alzate il vostro didietro e
venite qui! SUBITO! >> urlò Alice dal piano di sotto.
Tremammo di paura.
Cosa voleva quella pazza?
Allora
cosa vuole secondo voi Alice? Non è farà danni
irreparabili, tranquilli. Penso che conoscendola indovinerete in
molti. Comunque spero che recensirete in molti. Tra le recensioni ho
visto qualcuno di nuovo e sono contenta.
Ringrazio
chiunque abbia recensioto fino ad adesso, tutti coloro che hanno
messo questa storia tra le preferite, tra le seguite e tra le
ricordate.
Adesso
vedremo cosa vuole Alice però c'è una cosa che non
capisco: era così difficile capire cosa volesse fare quella
pazza di una vampira? Secondo me no, anche perchè ha in testa
solo quello. Mha! Comunque ci sentiamo a fine capitolo.
Buona
lettura
CAPITOLO
17
(
POV BELLA )
Accidenti
a quella pazza! Non poteva inventarsi qualcos'altro per la miseria?!
Per colpa sua sono così irritabile che tutti hanno dovuto
girarmi al largo per ore. Incluso il mio Edward. Come si può
arrivare a questi livelli vi chiederete. La mia risposta è
semplice: prendete una vampira pazza per i vestiti, prendete una
bambina in arrivo, prendete una stanza da arredare e un guardaroba da
fare e vi posso assicurare che una bomba nucleare fa meno danni.
Non
sto scherzando!
Ho
ancora i brividi al solo pensiero.
***
Inizio flash back***
<<
Alice, per favore, basta! >> supplicai
per la centesima volta dopo aver svaligiato l'ennesimo negozio per
bambini.
<< No, no, no! Abbiamo ancora tanto da fare quindi
bisogna muoversi. >> mi rispose quella specie di indemoniata.
Non eravamo riusciti in nessun modo a farle capire che
tutto quello che aveva comprato bastava per un esercito di neonati.
Non riusscivamo più a farla ragionare.
Che ci fosse un manicomio in zona con qualche esorcista?
Se sì datemi il numero e alla svelta!
<< Bella, non ci sono manicomi qui quindi
risparmia il fiato. >>
Dannata veggente! Perchè non potevo controllare
nell'elenco del telefono? In fondo non dovevo fidarmi per forza...
<< Non ci sono elenchi del telefono nei paraggi
quindi MUOVITI!! >> mi urlò l'ultima parola con fare
minaccioso.
Un altro po' e gli sarebbe partite scintille dagli occhi
e sarebbe uscito fumo dalle orecchie. Forse era meglio ascoltarla.
<< Arrivo, arrivo. >> borbottai arrabbiata.
Possibile che non capisse che non ce la facevo più?
<< Edward aiutami! >> supplicai.
<< Potessi farlo amore, potessi farlo. Pultroppo
ha minacciato di staccarmi la testa se ti porto via e visto che è
veggente.... >>
Merda! Merda! E ancora merda!
Ero in trappola!
In pratica continuammo così con ogni negozio per
bambini di Seattle.
Girammo tutta la città e solo allora fu contenta
e non solo lei. Con ogni probabilità ogni proprietario dei
negozi in cui eravamo stati si augarava che tornasse. Meno male che
avrei potuto avere solo questa bambina. Un'altra giornata così
non l'avrei sopportata. Piuttosto la morte.
***
Fine flash back***
Invece adesso ero qui a visionare ogni gioco, ogni
vestitino, ogni accessorio per la bambina. Ero finalmente riuscita a
calmarmi abbastanza, ma Alice non si era presentata lo stesso e le
conveniva restarmi lontano ancora per un po'.
Pensavo che ci fosse solo lei come pazza, ma dovetti
ricredermi. Se Alice era una maniaca dello shopping, Rosalie era una
maniaca dei dettagli.
Avevamo dovuto sistemare la stanza della piccola Ayla un
miglione di volte solo per farla contenta!
“ Piccolina,
quando uscirai da qui avrai a che fare con delle pazze. Preparati.”
pensai poco dopo essermi coricata.
Edward mi aveva detto che si sarebbe vendicato. Chissà
come avrebbe fatto...
(
POV EDWARD )
<< Emmett, sai per caso cosa può aiutarmi
ad ammazzare Alice e tua moglie? >> chiesi a
quell'intelligentone a che ben pensato di lasciare me e la mia Bella
soli con quelle due.
<< Cos'è che vuoi fare?! >> mi dice
scandalizzato.
<<
Hai capito benissimo. Aggiungo anche che mi dari una mano o concio
per le feste anche te. >> sussurrai minaccioso.
<<
Perchè io? Che ho fatto? >> mi chiese stupito.
<<
Perchè hai lasciato me e Bella in balia di quelle pazze senza
avvertirci. Di conseguenza o mi dai una mano o sta sicuro che farò
in modo che Rosalie non ti caghi neanche fra un milione di anni.
Sono. Stato. Chiaro?! >> va bene, forse stavo esagerando ma ero
furibondo. Un avvertimento poteva anche darcelo.
E
poi, mettersi contro uno che leggeva nel pensiero non era proprio
tanto saggio. Se Rose sapesse quello che Emmett pensa delle volte,
sono sicuro che divorzierebbe. Sicurissimo.
<<
Va bene. Che vuoi fare? >> mi disse sconfitto.
<<
Prima iniziamo da Alice e.... >>
(
POV ALICE )
Stavo
guardando un catalogo di moda quando sentii Emmett entrare. Avevo
sentito e visto che Edward voleva farmela pagare per quella
giornatina a fare spese, ma non ci avevo dato molto peso. Dopo tutto
ero veggente no?
<<
Cosa c'è Emmett? >> chiesi distratta.
<<
Alice, potresti darmi una mano a scegliere un vestito da regalare a
Rose? >> disse con l'aria da martire.
<<
SI!!!!!!!!!!!!! >> esultai contenta.
Andai
di corsa a prendere tutti i cataloghi, tutte le riviste, tutti i
giornali e trascinai lo scimmione in salotto a guardrale.
Su
ognuna c'erano decine e decine di vestiti che sarebbero andati bene a
Rose, ma Emmett continuava a scegliere i più sbagliati.
Ma
almeno sapeva il significato della parola stile?
<<
Alice...? >> chiamò Rose dopo un po'.
Sembrava
strana, senza fiato dall'orrore.
<<
Si, Rose? >> risposi.
<<
Vai a vedere nel tuo armadio. >> era proprio strano. Il mio
armadio stava divinamente.
Entrai
in camera, aprii l'armadio e....
<<
NOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! >> urlai in preda
all'orrore più assoluto.
Tutti
i miei vestiti firmati sostituiti da volgari imitazioni.
Nooooooooooooooo!!!!!!!!!
<<
EDWARD SEI MORTO!!!!!!!! >> urlai a pieni polmoni mentre gli
altri si sganasciavano dalle risate.
Edward
Masen me la pagherai. E come se me la pagherai.
Lo
ammatto: per trovare una vendette che facesse infuriare Alice ci ho
messo un po'. Soprattutto perchè lei è veggente, ma
quando si parla di vestiti non capisce più niente e così
ne ho leggermente approfittatato. Speriamo che la vendetta non sia
troppo severa altrimenti dovrò rivedere qualche capitolo.
Spero
che il capitolo sia piaciuto e spero che nessuno mi voglia fucilare
per quello che ho fatto ad Alice, ma avevo tanta voglia di farla
infuriare. Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate e se il capitolo
vi piace.
Spero
che nessuno se la sia presa con lo scherzo ad Alice. Diciamolo, se lo
meritava in pieno. Per la vendetta contro Rose bisognerà
aspettare un po' perchè non mi viene in mente niente di
fattibile, quindi pazienza.
Adesso
vediamo cosa succede a Bella e Edward.
Ci
vediamo a fine capitolo
CAPITOLO
18
(
POV EDWARD )
Erano
alcuni giorni che Bella era strana. Era più nervosa, più
irritabile, più ansiosa. Sapevo che dipendeva dal fatto che il
parto era vicino ma così mi faceva preoccupare. Senza contare
che Alice era furibonda con il sottoscritto e non perdeva occasione
di rompermi le scatole.
Sì,
stavo rischiando un piccolo eusarimento a causa di quella pazza.
L'unica
cosa che le avevo permesso di fare in questi giorni è stato
preparare la stanza della piccola Ayla, così sono riuscito a
levarmela dai piedi per un po'. Troppo poco tempo però.
Nel
giro di una settimana aveva già finito e io non potei restare
più sorpreso del risultato. La cameretta era tutta in varie
tonalità di rosa. Sulla parete di sinistra c'era un armadio
gigantesco e di fronte c'era un culla fatta a mano ( grazie Emmett!!
) con del tullè che le cadeva sopra, sempre rosa.
In un
angolo c'era una cassapanca piena di giochi e per terra era stato
teso un enorme e spesso tapeto così che la piccola potesse
giocare senza prendere freddo.
Quando
vidi il risultato mi complimentai con Alice, che accolse i miei
ringraziamenti con un'occhiata gelida e un commento ancora più
glaciale.
<<
Non l'ho fatto per te, ma per la mia nipotina. >>
Accidenti
che permalosa che era!
Perfino
Jasper le stava alla larga. Forse doveva darsi una piccola
ridimensionata. In fondo non le avevo bruciato gli abiti, li avevo
solo sostituiti e poi le avevo detto dove cercarli... con una piccola
caccia al tesoro.
Va
bene, avevo esagerato, ma anche lei e quando ci vuole, ci vuole. Non
aveva motivo per arrabbiarsi così. Aveva cominciato lei.
In
ogni caso ero deciso a non cedere a quella specie di trottola
impazzita.
Ora
però avevo un'altra questione di cui occuparmi: volevo far
vedere a Bella la stanza della piccola, ma avevo un piccolo problema.
Rosalie e Alice non la lasciavano mai da sola.
Alla
fine chiesi a Esme di fare da intermediario. Non so come ma riuscì
a convincrle a lasciarci da soli per una giornata.
Non
so cosa abbia promesso loro, ma credo che dovrò sopportarle
molto a lungo per pagare il debito. Va bhe, per Bella questo e altro.
Andai
a prenderla in camera sua e la portai davanti alla porta della
cameretta dove c'era scritto in calligrafia dorata
Ayla.
<<
Amore, vuoi vedere la cameretta della piccola? >> chiesi
dolcemente.
Annuì
e io aprii la porta.
(
POV BELLA )
Edward
aprì la porta e io rimasi folgorata. La stanza aveva tutte le
sfumature di rosa possibile, penso anche alcune del tutto
sconosciute.
La
culla era fantastica e aveva delle decorazioni floreali meravigliose.
Adesso ho capito a cosa stava lavorando Emmett in giardino. È
un mago!
L'armadio
enorme era senza dubbio opera di Alice e la cassapanca di Esme. Era
come una mamma e sarei pronta a scommetere che l'ha riempita di
giocattoli.
Aprii
l'armadio solo per curiosità e impallidii a vedere il suo
contenuto: vestiti, coperte, lenzuolini, tutine e tutto in rosa e in
quantità esagerata.
Ma
Alice conosceva la parola esagerato?! Mi sa prorpio no.
<<
Bella, tutto bene? >> mi chiese il mio amore preocuupato.
<<
Sì Edward, tutto bene. Solo che fra un po' uccido Alice! >>
risposi leggermente seccata. Perchè doveva sempre esagerare?
<<
Lo so, ma non siamo riusciti a fermarla e dopo il piccolo
schezetto... >> ero sicura che se avesse potuto sarebbe
arrossito dall'imbarazzo.
<<
Lo so, lo, so. Per quel piccolo scherzo sarai sempre il mio eroe. >>
gli dissi dandogli un bacio.
<<
VI HO SENTITO! >> urlò Alice infuriata dal piano di
sotto.
<<
TAPPATI LE ORECCHIE IMPICCIONA! >> le risposi arrabbaita.
Per
una volta, una sola, poteva farsi i fatti propri?
Edward
tentò di distrarmi dandomi un altro bacio e ci riuscì
in pieno.
In
un attimo mi persi in sensazioni fantastiche che solo lui sapeva
darmi.
Mi
lasciai andare ma qualcosa mi richiamò bruscamente alla
realtà.
Successero
due cose in contemporanea: mi si ruppero le acque a Alice urlò
terrorizzata.
Ero
indecisa se mettere la cameretta adesso o più tardi, ma ora mi
sembrava meglio. Allora, nel prossimo capitolo il parto e finalmente
vedremo la piccola Ayla! Alice si calmerà le tocca e l'urlo
che ha dato adesso si riferisce alla solita visione con un piccolo
dettaglio in più che metterò nel prossimo capitolo. Non
perdetelo. Quel dettaglio è MOLTO importante. Sarà un
indizio sul perchè Bella non si sveglierà.
Non
perdetelo e ditemi cosa pensate di questo capitolo
Ma
non posso avere un po' di calma per scrivere i capitoli? Cos'è
tutta questa fretta? Capisco che siete curiosi, ma un po' di calma
non fa male a nessuno. Spero che il capitolo vi piaccia visto che non
sapevo come scriverlo e il prof di chimica era malato quindi niente
interrogazione ispiratrice. Incrocio le dita e ci vediamo dopo.
CAPITOLO
19
(
POV EDWARD )
<<
Mi si sono rotte le acque >> disse Bella irrigidendosi.
Mi
irrigidii a mia volta e andai sotto shock.
Era
ancora presto, mancavano ancora due settimane, com'era possibile che
partorisse adesso? Non capivo.
<<
Edward? >> mi chiamò cercando di farmi tornare in qua.
In
quel momento arrivò Carlisle, che aveva sentito le parole di
Bella, che riuscì a prenderla prima che si piegasse in due dal
dolore.
<<
Dobbiamo portarla nello studio. >> mi disse.
In
quel momento mi ripresi e lo guardai preoccupato ma sicuro che
avrebbe fatto di tutto perchè a Bella e alla bambina non
sucedesse nulla.
Nello
studio trovammo Esme e Rosalie pronte a dare una mano e venni a
sapere che Jasper era stato portato fuori da Alice per questioni di
sicurezza.
Meno
male visto che il suo controllo non era proprio il massimo.
<<
AAAAAAAHHHHHHHH!!!!! >> urlò Bella alle prese con una
contrazione.
<<
CARLISLE! >> urlai. Doveva fare qualcosa e alla svelta. Non
potevo vederla in quelle condizioni.
<<
Aspetta un attimo. Voglio vedere come va e in caso procederò
con un parto cesario. >> rispose mantenendo la calma.
Beato
lui che ci riusciva. Io no.
Un'altra
contrazione e un altro urlo di Bella mi perforò le orecchie.
Passò
così un'ora e poi arrivò la decisione di Carlisle.
<<
Qui procede più in fretta del previsto e in modo pericoloso.
Mi sa che sono costretto a farle un cesario. Non vedo alternativa. >>
disse preparandosi per effettuare l'operazione.
Se
potessi sudare ora suderei freddo. Però una cosa potevo farla:
preoccuparmi da morire ( se così potevo dire ).
<<
Edward... cosa... succede...? >> mi chiese Bella ansimando.
<<
Bisogna che Carlisle faccia un cesario. >> risposi teso.
<<
Va... bene... >> mi disse cercando di tranquilizzarmi.
Carlisle
le iniettò della morfina e, quando fece effetto, fece il
cesario.
Tempo
venti minuti e la mia piccolina venne alla luce.
Ayla
mandò un vagito molto forte che mi riempì le orecchie e
il cuore di gioia.
La
presi in braccio e la guardai. Che bella che era!
<<
Edward... Ayla... >> disse Bella con un sussurro.
Le
posai la bambina sul petto e vidi quegli occhi cioccolatosi riempirsi
d'amore e di gioia. Erano meravigliosi.
<<
Edward... >> rantolò poi dopo qualche minuto.
<<
BELLA! >> urlai.
Presi
la piccola e la passai a Rose e mi avventai sul collo di Bella. La
morsi. Morsi il suo collo, i polsi, le caviglie, qualunque punto che
mi desse accesso ad una vena o ad un'arteria.
Poco
dopo sentii il suo cuore iniziare la trasformazione.
Adesso
bisognava solo aspettare.
(
POV BELLA )
La
mia piccola Ayla! Com'era carina quell'esserino! Era così
piccola! Ero preda di un'emozione fortissima e mi sarei anche messa a
piangere se all'improvviso non mi fosse mancato il fiato.
<<
Edward... >> rantolai.
Me ne
stavo andando, lo sentivo. Ma non volevo.
Volevo
restare con il mio amore.
Volevo
restare con mia figlia.
Volevo
restare con la mia nuova famiglia.
Sentii
che Ayla mi veniva strappata e Edward che mi mordeva.
Mi
morse varie volte in vari punti.
Ogni
morso portava un bruciare nuovo che cresceva di intensità a
mano a mano che il veleno si diffondeva.
Faceva
male, molto male.
Volevo
sfogare il mio dolore, volevo urlare, ma non potevo. Ero imbavagliata
e immobilizzata.
Non
poteva fare nulla se non rimanere immobile.
Edward,
ti amo fu il mio ultimo pensiero
prima di cedere al dolore.
(
POV IGNOTO )
Era
successo! Era successo! Ora potevo finalmente sperare di poter
tornare libera. Ora potevo finalmente comunicare con lei e condurre
lui da me. Potevo farmi liberare e riavere quello che colui che mi ha
imprigionato mi ha rubato.
Tramite
lei avrei avuto quella parte di lui che mi serviva.
Dovevo
solo tenere lei in stato di come finchè la figlia non fosse
stata vicina al sedicesimo compleanno e portare lui qui da me.
Meglio
iniziare subito a predisporre gli indizi....
Rieccomi
qui! Spero che il capitolo non sia risultato uno schifo totale, ma
non sapevo proprio come scriverlo. Questa è la versione
migliore che ho scritto, speriamo bene.
Secondo
voi cosa vuole il pov ignoto? Chi è? Tutto nelle prossime
puntate.
AVVISO: aggiornamenti rallentati o ritardati a causa di virus al mio
computer
AVVISO: aggiornamenti rallentati o
ritardati a causa di virus al mio computer.
Per ora userò quello di mio papà quindi non so quando
riuscirò ad aggiornare.
Per ora godetevi questo capitolo.
CAPITOLO 20
( POV EDWARD )
Passai i tre
giorni della trasformazione di Bella dividendomi tra lei e mia figlia. La piccola
Ayla non voleva nessun’altro quando si trattava di
fare il bagnetto, di mangiare o altro. Voleva sempre essere tra le mie braccia
e la cosa mi rendeva molto contento. Non riuscivo a smettere di guardarla in
quegli occhi verdi smeraldo. Erano bellissimi.
Erano verdi e
profondi come l’oceano.
Alice aveva
provato a staccarla da me, ma il risultato era stato solo un pianto a dirotto
che si fermava solo quando tornava tra le mie braccia.
Povera Alice! Mi dispiaceva
per lei.
Va bene che ce l’aveva ancora con me, ma mi sa che la piccola lo
percepiva e allora le stava antipatica.
Che furba la mia piccola!
Ogni tanto la
portavo da Bella e le parlavo della sua mamma. Le dicevo quanto fosse buona, generosa e capace di un amore infinito. Ogni volta
vedevo la piccola sorridere e mi si scaldava il cuore.
Qualche ora prima
le avevo detto che fra un po’ la mamma si sarebbe
svegliata e avrebbe potuto conoscerla e ora ero qui ad aspettare che Bella
aprisse quegli occhi meravigliosi che avrebbero mostrato un colore rosso
intenso al posto del suo cioccolato.
La guardai
ascoltando il suo cuore che stava andando sempre più veloce e che fra un po’ si
sarebbe fermato sancendo la fine della trasformazione in vampiro.
Aspettai, aspettai e aspettai.
Verso sera sentii
finalmente il cuore del mio amore fermarsi.
Tutti si erano
radunati nel salone e Ayla era stata messa a letto nella sua culla. Avrebbe dormito
per qualche ora ancora.
Aspettammo un
minuto.
Aspettammo cinque
minuti.
Bella, apri gli occhi.
Aspettammo dieci
minuti.
Bella, ti prego, apri gli occhi.
Aspettammo mezz’ora.
Bella, perché non apri gli occhi?
Aspettammo un’ora.
Bella continuava
a non aprire gli occhi.
<< Carlisle…?
>> rantolai senza fiato.
Cosa stava succedendo?
Perché non apriva gli occhi?
<< Edward,
non so cosa…. >> mi disse sussurrando.
Il mondo mi si sgretolò
addosso.
Il mio amore, la
mia luce, la mia Bella non tornava da me.
Se ne era andata.
Eppure la trasformazione era avvenuta.
Sentii le
vertigini colpirmi. Mi girava la testa.
Dovevo uscire.
Mi alzai
barcollando e mi diressi verso la porta. Qualcuno tentò di fermarmi, ma mi
divincolai.
Arrivato all’esterno
cominciai a correre senza meta.
Corsi per ore,
forse giorni.
Poi, dove un
lungo correre, arrivai nella radura in cui avevo incontrato Bella la prima
volta.
La
stessa radura dove avevo ucciso le sue amiche.
Dove l’avevo
rapita.
Dove era cominciato il mio cambiamento.
<<
BELLA!!!!!!! >> urlai in preda alla disperazione.
( POV IGNOTO )
Il piano stava
funzionando. La dolce ragazzina era in sospensione tra i due mondi e io presto riavrò quello che ho perduto.
Bisognava solo
assicurarsi che la bambina, una volta compiuti i
sedici anni, facesse la scelta giusta riguardo ai suoi poteri.
Per fare in modo
che io ottenessi un successo pieno la piccola doveva
rinunciare ai suoi poteri e darli a me. Solo allora sarei stata libera e avrei
potuto avere la mia vendetta.
I poteri di
quella bambina erano enormi: poteva conoscere gli eventi passati avvenuti in un
luogo e poteva intervanire per modificarli.
Lei non sapeva il
suo potenziale.
Nessuno lo sapeva
tranne me e io ne avrei approffitato.
Con suo padre e
lei avrei potuto avere tutto.
Quella ragazza si
sarebbe svegliata e si sarebbe accorta di aver perso tutto. Mi avrebbe pregato
di ucciderla.
Lei era la causa per cui colui che poteva rendermi la libertà semplicemente
con una parola era morto.
Felix.
Colui
che mi aveva
distrutta.
Colui
che mi aveva
imprigionato.
Colui
che avrebbe potuto
liberarmi senza sforzo.
Per colpa sua e
di quella ragazzina ora lei e la sua famiglia avrebbero pagato caro.
Dovevo solo
aspettare.
Dopo 200 anni
potevo pazientare ancora un po’, vero?
( POV BELLA )
Il fuoco che mi
aveva imprigionato in queste ore, o erano giorni?, se
ne stava andando. Finalmente sarei stata libera. Finalmente avrei
potuto tornare da Edward e da mia figlia.
Sentivo però che
c’era qualcosa o qualcuno a trattenermi.
Non voleva che io
tornassi indietro e non capivo perché. Io volevo
tornare indietro, ma secondo questa presenza il mio Edward mi avrebbe odiato.
Non poteva
essere. Non era vero.
Edward non mi
avrebbe mai odiato.
Non sarei mai stata un pericolo per mia figlia.
Io le volevo
bene.
Ne
ero sicura.
Ma allora perché volevo credere a quella
voce?
Ora so per certo che mi ucciderete. Avete capito
chi potrebbe essere il pov ignoto? Secondo voi cosa le è stato tolto da Felix?
Purtroppo non so quando posterò il prossimo
capitolo. Mi dispiace. Vedrò di farlo il prima possibile.
I prossimi aggiornamenti saranno serali finchè papà non trova il modo
per eliminare quel maledetto virus
I prossimi aggiornamenti saranno
serali finchè papà non trova il modo per eliminare quel maledetto virus.
Ma proprio a me doveva capitare? Ne ho preso uno due mesi fa e ora penso che mio padre mi ucciderà. Non
prima di avermi cambiato l’antivirus però. O così o me
lo faccio da sola rischiando di peggiorare le cose. Non mi interessa.
Ora vi lascio al capitolo.
Buona lettura.
CAPITOLO 21
( POV EDWARD )
Non riuscivo a
pensare. Non riuscivo a respirare. Non riuscivo a capire.
Bella si era
trasformata ma non si era svegliata.
Mi aveva
lasciato.
<< Bella!
>> urlai senza voce.
Ero disperato.
Non mi reggevo in
piedi.
Mi accasciai per terra desideroso di poter piangere. Avrei
tanto voluto riuscirci. Avrei tanto voluto sfogare il mio dolore senza
dover urlare, senza dover sforzarmi.
Avrei solo voluto
piangere.
Rimasi in quelle
condizioni per molto tempo.
Niente poteva
rimettere insieme il mio mondo. Era tutto in frantumi. Solo un piccolo angolino era ancora integro: quello dove c’era mia figlia.
Il pensiero della
mia bambina mi fece tornare in me.
Dovevo tornare da
lei.
Tornai a casa.
Quando arrivai vidi gli altri guardarmi
mortificati e addolorati.
Non avevo bisogno
di vedere le loro espressioni. Erano lo specchio della mia. Anzi, la mia era
ancora peggio.
<< Ayla? >>
sussurrai atono. Ero senza forze.
<< Di sopra
con Esme. Edward, Carlisle ti vuole parlare. Pensa di aver
trovato qualcosa… >> mi disse Alice cercando di non offendermi.
Si vedeva che era
dispiaciuta e che teneva a Bella. Purtroppo nella sua mente la visione non era
cambiata e questo voleva dire solo guai.
Andai da Carlisle
sperando che avesse delle risposte.
Mi bastava anche
solo un’ipotesi. Mi sarebbe bastata solo quella. Avevo bisogno di una speranza, anche minima.
<<
Carlisle...? >> chiamai quando fui nel suo studio.
<< Edward,
come stai? >> mi chiese.
Non gli risposi
neanche. Si vedeva come stavo.
<< Domanda
inutile. Scusa. >> mi rispose.
Rimasi in
silenzio.
<< Edward,
ho provato a fare un elettroencefalogramma per vedere se Bella aveva reazioni.
>> disse.
Guardai dove era
distesa Bella. diceva il vero. Ci aveva provato.
Tornai a guardare
lui aspettando che andasse avanti.
<< Ha
attività celebrare e riconosce alcuni stimoli. >> disse.
Sentii un pezzo
del mio cuore tornare integro. Allora non era morta, ma era in una specie di
coma. Non sapevo se lasciare che la speranza mi invadesse
o se dovevo sopprimerla.
<<
Carlisle, cosa non mi dici? >> chiesi. Avevo
visto un pensiero strano, diverso dagli altri, ma era stato veloce a
nasconderlo. Non ero riuscito ad afferrarne il contenuto.
<< Edward,
mi prometti che cercherai di mantenere la calma? >>
<<
Carlisle, se non mi dici niente io, la calma, la perdo lo stesso! >>
esclamai. Stavo rischiando di uscire di testa.
<< Edward,
è come se qualcuno non volesse che Bella si svegliasse. Qualcuno sta
sopprimendo le sue reazioni. >>
Se avessi potuto svenire, lo avrei appena fatto.
( POV BELLA )
Non andare. Non ti vorranno.
Chi sei? Cosa vuoi?
Loro non ti vorranno una volta che ti
sveglierai.
Cosa stai dicendo? Edward mi ama, non mi lascerebbe mai. Cosa
vuoi?
Non ti devi svegliare.
Io voglio
svegliarmi. Voglio tornare dalla mia famiglia.
Vuoi tornare da Charlie? Ma non lo avevi abbandonato?
Maledetta arpia di
una voce. Cominciava a darmi i nervi.
No, non l’ho abbandonato.
Sono stata rapita e al momento di fare una scelta o deciso di andare dove sarei
stata felice. Sono andata da Edward. Ma non ho abbandonato
mio padre.
Sicura? Io dico di sì. Lo hai abbandonato come
adesso hai abbandonato la tua famiglia. Il tuo amore. Tua figlia.
NO! NON L’HO FATTO!
Sì invece.
NO, non l’ho fatto.
Sei tu che mi tieni in questo stato. Lasciami andare!
No.
LASCIAMI!
No.
Poi sentii un urlo.
Non era né mio né della voce.
<< BELLA! >>
Era Edward. Stava
urlando di dolore. Non mi odiava. Mi amava ancora. Dovevo svegliarmi. Dovevo tornare
da lui. Dovevo….
( POV IGNOTO )
Maledizione! Quella
stupida ragazzina sentiva ancora qualcosa di quello che le accadeva intorno! Dovevo
mandarla in uno stato di sospensione ancora più profondo per riuscire a piegarla.
Accidenti!
Se fossi riuscita a farle dimenticare tutta la
sua famiglia, una volta sveglia avrei potuto usarla. Sempre se avessi deciso di
risparmiarla.
La cosa valeva un
pensiero.
Ora però è meglio
occuparsi del resto del piano.
Era ora di mandare
il primo indizio a quel vampiro.
Chissà cosa avrebbe
detto una volta letta la lettera.
Mi scappò un sorriso
amaro.
Spero che il capitolo non faccia troppo schifo.
Nel scriverlo mi sono lambiccata il cervello per il dialogo di Bella con il nostro
personaggio ignoto. Il nostro personaggio misterioso vuole distruggere Bella, vuole
qualcosa da Edward e le servono i poteri di Ayla che inizieranno
a manifestarsi quando compirà tre anni. Non vuole uccidere Bella, vuole solo farle
provare quello che prova lei e questo vuol dire tanta sofferenza, tanto dolore e
tanta solitudine. Nessuno di voi ha capito cosa vuole? Forse con
quello che ho appena detto diventerà un po’ più semplice intuirlo. Ditemi
le vostre ipotesi. Sono sicura che qualcuno indovinerà.
Mi stupisco sempre delle bella recensioni che mi lasciate
Mi stupisco sempre delle
bella recensioni che mi lasciate. Mi congratulo con uno che ha
indovinato chi è il pov ignoto. Non dirò chi. Chiunque sia lo sa già perché glielo ho confermato e sono sicura che stai
facendo i salti di gioia ora.
Buona lettura.
CAPITOLO 22
( POV EDWARD )
Nei giorni
seguenti rimasi sempre con Ayla. Era l’unica che mi faceva sentire tranquillo. Mi
faceva sentire vicino a Bella. riusciva
a lenire il mio cuore in frantumi.
Nessuno provava a
desistermi dal starle lontano. Tutti sapevano che non l’avrei fatto, per
nessuna ragione al mondo.
Carlisle continuava
a cercare le cause per cui Bella non si svegliava, ma
ancora i risultati non erano cambiati. Si sapeva che poteva svegliarsi ma c’era
qualcosa che glielo impediva. Secondo lui non c’erano
esseri umani o vampiri in grado di fare una cosa del genere. Quindi
era qualcos’altro o qualcuno che non era né umano né vampiro.
Qualcuno come
Ayla o come i mutaforma.
Non sapevo da che
parte sbattere la testa.
L’unica cosa che
sapevo era che chiunque fosse l’avrebbe pagata cara.
Ci avrei pensato
di persona.
<< Edward,
puoi scendere? >> mi chiese gentilmente Esme.
Era l’unica che
in queste occasioni di super umor nero riusciva a parlarmi. Con lei non
riuscivo mai ad arrabbiarmi. Forse perché mi ricordava mia madre.
<< Che c’è? >> chiesi senza espressione.
<< C’è una
lettera per te da mittente ignoto. >> mi disse.
Mi alzai dalla
poltrona e depositai Ayla nella culla prima di andare in soggiorno dove mi
aspettavano tutti.
Mi avvicinai al
tavolo e presi la lettera.
Cominciai a
leggerla.
Sono sicura che vuoi risvegliare la tua
piccola signorina, vero?
Cosa?! Ascoltami bene: solo altri due vampiri
sanno cosa stai passando. Nessuno di loro è riuscito a svegliare
le loro metà. Se vuoi sapere chi sono e come fare a
svegliare la tua dolce signorina, devi solo trovarli.
Ti avverto: non parleranno facilmente.
Chi è questa
stronza?! Cosa vuole da me?! CHI È?
Dimenticavo: sono nomadi che si muovono in
fretta e non hanno meta.
Buona fortuna!!!!!!!
<< COSA?! >> urlai.
Urlai così forte
che per poco non svegliai la mia piccolina. Riuscii ad evitarlo solo grazie ad
Alice che mi tappò la bocca appena in tempo.
<< Edward…?
>> mi chiamò Jasper con cautela.
Gli passai la
lettera.
La lesse agli
altri che rimasero sbigottiti.
Non sapevano che
pensare. Proprio come me.
<< Dobbiamo
trovare due nomadi così sfuggenti? >> chiese Emmett. Da quando Bella non
si era svegliata era cambiato. Aveva perso tutta la sua allegria. Non faceva
più scherzi. Non era più lui.
<< Così
pare. >> rispose Carlisle.
<< Alice
puoi…? >> provai con un filo di speranza.
Filo che venne bruscamente rotto.
<< Non
posso vederli. >>
( POV IGNOTO )
La lettera era
stata spedita. Ora bisognava solo aspettare.
Vediamo come sta
la signorina: davvero come voglio io. Percepisce ma non può rispondere. Bene. Se
solo riuscisse a dare un minimo segnale prima del
tempo sarei nei guai. Mi troverebbero e sarei in casini giganteschi.
Voglio proprio
vedere come troveranno i due nomadi.
Solo un segugio
può trovarli. Una veggente in questo caso non serve a nulla.
Avranno
il coraggio di andare dai Volturi?
Mi scuso per il capitolo corto ma non avevo tanta scelta. O così o un
capitolo lunghissimo. Spero che piaccia lo stesso. Mi raccomando
recensite. Anche critiche sono accettate purchè con
motivazione.
Secondo voi che nome può avere la nostra
signora ignota? Mandatemi le vostre proposte. La migliore sarà scelta e chi l’ha
proposto lo saprà in anteprima.
Eccomi con un altro capitolo. Sarà un po’ lungo
ma spero che piaccia comunque. Ci sentiamo a fine
capitolo.
CAPITOLO 23
( POV EDWARD )
Stavo
fissando quel pezzo di carta senza riuscire a capacitarmi come una persona
potesse essere così
cattiva. Non lo capivo.
<< Alice,
tutto bene? >> chiese Emmett alla sorella. Lei era a pezzi perché non
poteva aiutarci, ma non era colpa sua. Solo che non l’accettava.
<< No, non
riesco a vederli. >> disse frustata.
Ci stava proprio
male.
<< Una soluzione
ci sarebbe. Si potrebbe chiedere ad un segugio di rintracciarli. >> fece
Carlisle quasi sovrapensiero. Vedevo nei suoi pensieri che molto probabilmente
l’idea che aveva avuto non mi sarebbe piaciuta e aveva ragione. Non mi piaceva
per niente.
Ringhiai.
<< Edward,
cerca di capire. È l’unico abbastanza potente che possa
trovarli. >> mi disse cercando di farmi ragionare.
<< NO. >> risposi deciso. Loro non
dovevano immischiarsi.
<< Edward,
per favore…. >> mi supplicò.
<< NO!
>> ribadii.
Se avessero
saputo di noi ci avrebbero voluto nella loro collezione
e non potevo permetterlo. Non avrebbero mai avuto la mia famiglia. Sì,
cominciavo a considerarli come tali e non avrei permesso
che si sacrificassero per me.
Mai.
<< Scusa Edward, ma di cosa state parlando? >> chiese
Jasper.
<< Vuole chiedere aiuto al segugio dei Volturi, Demetri. Se loro vi vedono vi vorranno per i doni che volete. Se andiamo
lì a chiedere aiuto non tutti torneremo indietro. Non posso
lasciarvelo fare. >> dissi duro.
Non l’avrei
permesso.
Non potevo.
Non potevo
perdere quello che avevo appena conquistato: una famiglia.
<< Edward,
è l’unico modo. >> cercarono di rabbonirmi.
Non ci
riuscirono.
<< Ho detto
NO! >> urlai.
Subito dopo
sentii Ayla piangere dal piano di sopra. Andai subito a prenderla e mi misi a
cullarla.
Si calmò poco
dopo.
Nella sua mente,
ancora poco sviluppata ma piena di colori, lessi che aveva fame.
<< Esme?
>> chiesi.
Capì subito e
andò in cucina a prendere un biberon. Dentro era pieno di sangue.
Glielo avvicinai
alle labbra e lei cominciò subito a succhiare.
Rimasi a
guardarla incantato per qualche minuto.
<< Edward,
forse una soluzione c’è. >> disse Alice guardandomi.
<< Dimmi.
>> se c’era un modo per evitare di andare dai
Volturi l’avrei accolto volentieri.
<< Potrei
vedere quando lo mandano in missione e dove. Una volta capito
dove deve andare possiamo aspettarlo lì. >> mi disse.
Sarebbe stata un’ottima
soluzione se solo lo mandassero in missione spesso, ma
confrontato all’altra opzione…
Sì, era più
sicura anche se richiedeva tempo.
<< Va bene
Alice. Controlla quando lo faranno e poi avvertimi. Mi deve un favore. >>
risposi alzandomi e andando al piano.
Con una mano
cominciai a suonare una piccola ninnananna per la mia piccola.
Sembrò gradire
molto.
<< Edward,
so quando accadrà. >> disse Alice all’improvviso.
Sorrisi.
Due mesi più tardi da qualche parte in
Canada.
( POV DEMETRI )
Avevo appena
scovato un clan che voleva rovesciare i Volturi. Sinceramente mi stavo
stufando. Non riuscivo a sopportarli. Gli unici momenti di tranquillità li avevo mi mandavano in missione. In quei piccoli momenti
potevo pensare quello che volevo senza rischiare che Aro, toccandomi, scoprisse
che volevo andarmene. Peccato che me ne sarei potuto
andare solo se me lo avessero permesso o se un altro segugio come me avesse
preso il suo posto. Speranza inutile. Nessuno l’avrebbe mai fatto.
Stavo girando per
una foresta per chiarirmi le idee e togliermi dalla memoria dei ricordi
pericolosi per la mia sicurezza.
Non so come ma
andai addosso ad un altro vampiro. Dalla stazza sembrava Felix. Per fortuna non
era lui.
Questo aveva i
capelli scuri, ma gli occhi erano dorati. Non avevo mai visto un vampiro così.
Insieme a lui c’erano altri due vampiri. Uno mi sembrava Edward,
mentre l’altro aveva i capelli biondi e occhi dorati. Tutti e tre avevano gli
occhi dorati. Chissà il motivo.
<< Edward…?
>> chiamai. Sembrava lui, ma era diverso. Non so come ma era così.
<< Sì
Demetri. Sono io. Sono venuto a riscuotere il favore che mi dovevi.
>> mi disse.
Sì, era lui.
Una volta mi
aveva salvato da un mutaforma infuriato senza motivo con me. Non gli avevo
fatto niente, ma forse un vampiro che mi assomigliava sì. Fatto sta che stavo
per avere la peggio ma Edward arrivò in tempo e mi
aveva salvato. Prima di andarsene mi disse solo che un giorno sarebbe venuto a
riscuotere. Il momento era arrivato.
<< Cosa vuoi? >> se era qualcosa
che mi avrebbe messo nei guai sapeva già che avrei rifiutato. Ci tenevo alla
pelle.
<< Devi
trovare due vampiri che i veggenti non possono individuare. Puoi farlo?
>> mi chiese.
<< Sì, ma
dimmi perché li cerchi. >>
<< Non sono
affari tuoi. Sappi solo che possono risolvere un mio problema. >> mi
disse duro.
Doveva essere un
problema bello grosso se non accattava un no come
risposta.
<< Va bene, vi aiuterò. >>
Allora, che ne dite? Spero di non avervi
annoiato. Nel prossimo capitolo si vedrà dove sono i nostri due vampiri
misteriosi e cosa diranno a Edward. Vedremo anche perché Alice non può
trovarli. Ci vediamo presto.
Ma
cos'è sta storia? Io aggiorno e nessuno mi lascia un commento
per dire se gli è piaciuto oppure no? Cattivi. Non si fa così!
Io, che ho appena risolto il problema virus e posso finalmente
riutilizzare il mio computer senza che nessuno mi rompa le palle,
guardo per vedere come è andato il capitolo precedente e non
trovo neanche un commento?! Neanche qualcosa di simile a “non
mi piace” o “bello ma io preferirei così”!
Cattivi!
Sono
arrabbiata ma il capitolo nuovo ve lo lascio lo stesso. Vedete di
lasciare un commento o il prossimo ve lo scordate.
CAPITOLO
24
(
POV EDWARD )
2
anni dopo
Demetri aveva deciso di aiutarci, ma trovare quei due
vampiri era stata un'impresa anche per lui. Non solo erano veloci
negli spostamenti, ma erano sfuggenti anche al potere di un segugio
come lui. Riusciva a percepirli, ma in maniera molto debole. Secondo
lui dipendeva dal fatto che, in qualche modo, avessero rinunciato ad
una parte della loro coscinza e, per questo, faticava a trovarli.
Ora però eravamo finalmente riusciti a trovarne
uno. Si chiamava Grimpow. Eravamo riusciti a trovarlo per puro caso.
Non ci aspettavamo che lui si facesse trovare. Invece ci era venuto
incontro tranquillo e si era offerto per rispondere alle domende che
avevamo da fargli.
<< Adesso che l'avete trovato io posso andare.
Addio Edward. >> aveva detto Demetri quando l'avevamo trovato,
ma fu bloccato da Grimpow che gli disse che se fosse tornato dai
Volturi sarebbe stato ucciso da Caius perchè lo sospettava di
tradimento.
<< Io me ne vado lo stesso. Non tornerò da
loro, ma andrò a vedere il mondo. >> aveva risposto non
curante.
Non sapevo perchè ma avevo un brutto
presentimento. Sperai di poterlo rivedere un giorno. Anche come
nemico, ma volevo sperare che sarebbe vissuto ancora a lungo.
<< Allora, cosa volete da me? >> chiese
Grimpow quando Demetri se ne fu andato.
Era un ragazzo più o meno della mia età.
Aveva i capelli biondi e due occhi neri come la pece. Nei suoi
pensieri avvertivo che voleva bere, ma che non gli importava molto di
farlo. Era come svogliato, perso, come se gli mancasse qualcosa. I
suoi pensieri giravano intorno ad una figura che era avvolta nella
nebbia. Stava cercando di ricordare qualcosa di inafferrabile nella
sua mente.
Chissà di cosa si trattava.
<< Volevamo delle informazioni. - dissi stando
attento alla sue reazioni. - Qualche anno fa ci è arrivata una
lettera in cui si diceva che tu e un altro vampiro abbiate passato
quello che sto passando io. Cosa ne sai tu? >> ero rimasto sul
vago apposta. Volevo vedere se quella lattera diceva la verità.
Se Grimpow sapeva a cosa mi riferivo allora la lettera era veritiera,
altrimenti le ricerche sarebbero dovute ricominciare.
<< Cosa?! >> disse. Nella sua mente apatica
notai un lampo di vita. Era sorpreso. Non credeva che qualcun'altro
fosse nel guaio in cui era lui qualche secolo prima e che avesse
ancora l'opportunità di uscirne.
<< Hai capito a cosa mi riferisco? >> chiesi
con un filo di speranza.
<< Tu hai la tua cantante che non si è
risvegliata dalla trasformazione e hai un figlio? Com'è
possibile? Pensavo di essere l'unico. >> disse sotto shock.
<< No. >> risposi.
Ci mise un po' a riprendersi dalla sorpresa e allora la
sua mente tornò apatica. Tornò a chiudersi in se stessa
alla ricerca di qualcosa che aveva perso e non trovava più.
Sperai che non si fosse perso del tutto.
<< Puoi dirci cosa è successo a te? >>
chiese Carlisle.
Forse era meglio se parlava lui. Io non so come avrei
reagito se avessi scoperto che la sua apatia non gli permetteva di
risponderci.
Non lo sapevo proprio.
<< Quello che è successo al rosso solo che
poi ho perso tutto. >> disse. Nei suoi occhi vuoti comparve un
velo di dolore.
<< Puoi spiegarti meglio? >>
<< Non so come spiegarlo. La mia cantante era
tenuta in quello stato da una persona legata ad un vampiro che avevo
ucciso tempo prima. Lui l'aveva lasciata prigioniera in un luogo
remoto e solo lui poteva liberarla senza che ci fosse bisogno di un
dazio. Quando lui è morto lei ha deciso di prendere una parte
di me come dazio. Ecco perchè quasi nessuno riesce a trovarmi.
>> rispose.
Un attimo dopo l'apatia della sua mente prese il
soprevvento e non rispose più a nessuna doamnda.
Provammo per ora ma niente.
Non rispondeva.
<< Lasciamolo col suo dolore. Torniamo a casa. >>
disse Carlisle.
Così facemmo.
(
POV AYLA )
Stavo giocando con nonna Esme quando papà tornò
a casa dal grande viaggio. Mi aveva detto che andava a vedere una
persona che poteva aiutare la mamma.
La mamma dormiva sempre e papà diceva che lo
faceva perchè era malata ma che un giorno sarebbe guarita.
Io gli credevo. La mamma sarebbe guarita! Me lo aveva
promesso.
<< Papà! Papà! >> lo chiamai
quando lo vidi.
Ero sicura che presto la mamma si sarebbe svegliata.
Lui, il nonno, e lo zio Emmett avevano trovato quella persona e la
mamma si sarebbe svegliata. Ero sicura.
<< Piccola! Come è andata? >> mi
chiese prendendomi in braccio.
Gli arruffai i capelli ridendo.
<< Bene. Ho giocato con nonna e poi zie mi hanno
fatto provare tanti vetiti. La mamma si veglierà peto? >>
<< No tesoro, mi dispiace. La persona che dovevo
incontrare dice che la mamma deve dormire ancora prima che possa
svegliarsi. >>
<< Uffa! Io voio conoscere mamma! >> dissi
arrabbiata. Non era giusto.
Tutti la conoscevano tranne me.
Uffa!
<< Su piccola, non mettere il broncio. Vedrai che
si sveglierà. >> mi disse coccolandomi.
<< Uffa! Uffa! Uffa! >> continuai.
<< Dai piccola, fammi un sorriso. >>
<< Solo se giochi con me. >>
<< Va bene >>
Giocammo tutto il pomeriggio e ci divertimmo molto.
Ma allora perchè papà era triste?
(
POV BELLA )
Ero in un luogo calmo, ma questa calma mi stava facendo
uscire di testa. Non ne potevo più. Non la sopportavo.
C'era qualcosa che mi diceva che non dovevo essere lì,
ma non riuscivo a ricordarmi cosa. Era importante, lo sapevo.
Cos'era?
Ogni tanto sentivo delle voci, delle risate di bambino e
sentivo che dovevo sapere a chi appartenevano. Dovevo capire.
Una volta sentii qualcuno chiedermi perchè non mi
svegliavo, perchè non tornavo da lui. Non sapevo chi fosse, ma
aveva una voce bellissima.
Mi ricordava tante cose e allo stesso tempo mi era
completamente nuova.
Era strano.
Speravo sempre che tornasse a parlarmi. Con lui, ero
sicura che fosse un lui, ero felice. Mi sentivo bene.
Torna voce. Torna a parlarmi. Ho bisogno di te.
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto e gradirei avere un commento. Bella
non riesce a fare a meno di Edward anche se non si ricorda chi è,
consolante la cosa vero? Comunque un piccola cosa: ho risolto il
problema virus e mi sono riappropriata del mio computer; mi scuso per
non aver postato ieri ma sono stata via tutto il giorno e poi ho
avuto ospiti a casa; se non trovo neanche un commento mi arrabbio di
brutto.
Ecco
un altro capitolo. Per prima cosa voglio però scusarmi con chi
si è sentito offeso con la mia apertura del capitolo. Ero solo
un po' arrabbiata. Spero non ve la siate presa. Tornando al capitolo,
questo è quello che vedremo: il terzo compleanno di Ayla e un
tentato risveglio di Bella in concomitanza di una cosa che fa/succede
a Ayla quel giorno.
Buona
lettura.
CAPITOLO
25
(
POV EDWARD )
Oggi
Ayla compiva tre anni. Sapevo che voleva sapere qualcosa su Bella e
avevo deciso di accontentarla. L'avrei portata nella radura dove
l'avevo vista per la prima volta raccontandole come la sua mamma mi
aveva cambiato la vita.
Avrei
tralasciato alcuni particolari fino a quando non fosse stata più
grande, ma le avrei detto tutto. Stavo pensando anche di farle
conoscere Charlie, ma Ayla mi somigliava troppo e lui se ne sarebbe
accorto subito e avrebbe capito la verità.
Non
potevo permetterlo. Dovevo escogitare un modo in cui quei due si
potessero incontrare senza che Charlie capisse chi fossi io. Ne
andava della mia sicurezza.
<<
Ayla? Sei sveglia? >> chiesi entrando in camera sua. Ieri sera
le avevo detto della mia sorpresa ed ero sicuro che non sia riuscita
a chiudere occhio.
<<
Papà!!!!!!!!!!!!! >> urlò fiondandosi su di me
già vestita e pronta per uscire.
<<
Piccola calmati! Prima di uscire bisogna che tu faccia colazione. Poi
devo chiedere una cosa a nonna Esme e poi possiamo andare. >>
dissi cercando di calmarla. Se fossi stato umano a quest'ora sarei
morto soffocato dal suo abbraccio.
La
piccola mi lasciò andare e si precipitò in cucina. Per
fortuna aveva un buon equilibrio altrimenti sarebbe finita per terra
qualche centinaio di volte in quella corsa a tutta birra.
Mentre
lei faceva colazione io passai da Bella. Era ancora in una
sospensione mentale e, non riuscendo a vedere i suoi pensieri, non
sapevo neanche dove fosse la sua coscienza e come fare per farla
tornare indietro.
<<
Bella, dove sei? Mi manchi tanto e nostra figlia sente la tua
mancanza. Perchè non torni con noi? Cosa ti trattiene? Sai,
quando ho visto per la prima volta Ayla me ne sono innamorato. Era
bellissima, proprio come te. L'unica cosa che mi impedisce di
lasciarmi andare è lei. Se non fosse per nostra figlia io
sarei già caduto nella disperazione più profonda.
Bella, per favore, cambatti. Torna da me. Torna da tua figlia. Ha
bisogno di te. Per favore Bella! Torna! >> alla fine la voce mi
si incrinò. Non riuscivo a continuare.
Per
un momento pensai di lasciarmi andare, ma non potevo.
Ci
misi qualche minuto a ricompormi, poi andai in cucina da Esme.
Ayla
stava finendo di fare colazione e sembrava aver voglia di finire al
più presto.
<<
Esme, è pronto il pranzo al sacco? >> chiesi. Dovevamo
stare via tutta la giornata.
<<
Sì, è qui. >> mi rispose passandomi il cestino.
<<
Grazie. >> le dissi sincero.
<<
Papà ho finito! Andiamo! >> mi disse la piccola.
<<
Bene, allora partiamo. >> dissi prendendola in braccio.
<<
Ci vediamo stasera. >> dissi prima di partire di corsa. Alla
piccola piaceva quando correvo tenendola in braccio. Le piaceva la
velocità, al contrario di sua madre.
Ci
misi un po' ad arrivare alla nostra meta. È vero che correvo,
ma non volevo esagerare per evitare che Ayla prendesse un malanno.
Quando
arrivammo la piccola rimase stupita dalla visione di quello spiazzo.
Da quando avevo rapito Bella, quella radura sembrava essere fiorita.
Sembrava come se quella radura sapesse qualcosa. Prima che io rapissi
Bella quello era un luogo piatto e un po' desolato.
Ora
era meraviglioso.
Feci
scendere Ayla e la feci sedere nell'esatto punto in cui era seduta
Bella quando l'avevo vista la prima volta.
Appena
tocco l'erba con la mano finì come in trace.
Mi
spaventai. Cercai di parlarle, di farla tornare in se.
Non
riuscendoci guardai nella sua mente per vedere dove fosse finita.
Quello
che vidi mi lasciò senza parole: stava rivivendo il momento in
cui avevo trovato la scia di Bella, il momento in cui l'avevo vista,
il momento in cui avevo ucciso le sue amiche. Stava rivivendo il
nostro primo incontro.
<<
Ayla...? >> chiamai.
Non
so come, ma all'improvviso sentti un urlo nella mia mente.
<<
EDWARD!!!! >>
Era
Bella.
(
POV BELLA )
Non
so cosa fosse cambiato in quel luogo calmo. Sentivo come se ci fosse
qualcosa che non andava. La voce era tornata, ma era triste. Non
capivo perchè. Non volevo che fosse triste. Non era giusto.
Una
voce così bella non poteva essere triste. Non poteva.
Avrei
voluto consolarla.
Avrei
voluto sapere chi fosse.
Avrei
voluto conoscerlo per sapere cosa lo rendeva triste.
All'improvviso
vidi qualcosa.
Non
riuscii a distinguere subito cos'era. Era come un film. Solo che una
dei protagonisti ero io.
Mi
vidi con altre due ragazze e all'improvviso arrivò
qualcun'altro. Era bellissimo. Aveva gli occhi rossi ma i suoi
capelli sembravano fuoco. Era di una bellezza molto selvaggia.
Pericolosa ma bellissimo.
Mi
ricordava qualcosa, ma non capivo cosa.
Ero
così vicina alla soluzione.
Ero
così vicina....
All'mprovviso
la realtà mi colpì e potei fare solo una cosa.
<<
EDWARD!!!!!! >> urlai.
<<
BELLA! >> sentii urlare qualcuno, ma non era lui.
Perchè
non era lì?
Dov'era?
Non
feci a tempo ad avere le risposte che sprofondai di nuovo in quel
mare di tranquillità che tanto doiavo.
Edward,
dove sei?
(
POV IGNOTO )
COSA?!
La bambina aveva già iniziato la raccolta dei Cinque ricordi?!
Com'era potuto succeder? Di solito i piccoli mezzovampiri sono pronti
per fare questa raccolta non prima dei dieci anni. Solo allora il
loro corpo e la loro psiche sono pronti per accogliere ricordi che
non le appartengono in nessun modo.
Evidentemente
lei era diversa.
Dovevo
inventarmi qualcos'altro per riuscire nel mio intento.
A
questo punto la ragazza si sarebbe potuta svegliare prima. Dipendeva
da quando la bambina avrebbe raccolto l'ultimo ricordo.
Avevo
il tempo contato.
Dovevo
assolutamente influenzare quella bambina.
Se
mi avesse dato i Cinque ricordi, insieme a quello che mi avrebbe dato
il padre, sarei stata libera e avrei potuto avere una vendetta come
si deve.
Forse
questo fatto avrei potuto sfruttarlo a mio vantaggio.
Forse...
Scusate
se ho postato tardi anche se ho risolto il problema virus, ma la rete
wi-file ha avuto dei problemi. Spero che il capitolo vi sia
paiciuto. Voglio proprio vedere i vostri commenti. Chi indovina quali
sono gli altri ricordi che Ayla troverà? Quali volete?
Ditemelo e vedrò cosa posso fare.
Sono
contenta che la storia continui a piacere. Sono, però,
leggermente sottosopra per alcuni commenti. Ragazzi, siete sicuri di
non leggere nel pensiero? Alcuni di voi hanno indovinato su tutta la
linea la sostanza di quello che succederà. Siete sicuri di non
avere una sfera di cristallo e di non essere come Alice? Forse è
meglio se verificate. Cominciate a farmi un po' di paura. Adesso vi
lascio al capitolo, ma per favore, controllate di non essere come
Alice. Mi fareste un favore.
Buona
lettura
CAPITOLO
26
(
POV AYLA )
Non
appena papà mi fece sedere per terra, non vidi più
niente. Avevo tanta paura.
Papà,
dove sei? Cosa succede?
Provai
a chiamarlo, ma non riuscivo a parlare.
Poi
vidi tre ragazze. Una assomigliava alla mamma.
Papà
mi aveva detto che l'aveva incontrata in questa radura, ma non mi
aveva detto delle altre ragazze. Chi erano? Cosa stavano facendo con
la mamma?
Non
capivo cosa stavano dicendo, ma sembravano felici.
Poi,
successe qualcosa. Le due ragazze accanto a mamma caddero a terra e
comparve papà.
Non
poteva essere il mio papà. Voleva fare del male alla mamma.
Sembrava
papà, ma non poteva essere lui. Aveva gli occhi rossi ed era
cattivo. Il mio papà aveva gli occhi dorati ed era buonissimo.
Non
poteva essere lui.
Però
non fece del male alla mamma. La prese e corse via.
Se
l'avesse uccisa io non sarei qui.
Quello
non è papà, però....
Forse,
prima di incontrare la mamma, papà era cattivo, ma poi è
cambiato.
Sì,
la mamma ha cambiato papà.
Ne
ero sicura.
Ayla?
Chi era che mi chiamava? Non era una voce che conoscevo.
Ayla,
sei tu?
Sì,
ma chi sei tu? Ma chi era? Non la conoscevo.
Oh,
piccola mia! Sono la mamma. Mi devi aiutare!
Mamma? Possibile che fosse lei?
Sì,
sono io. Puoi aiutare la mamma?
Sì!
Devi
recuperare Cinque ricordi che permetteranno alla mamma di svegliarsi.
Puoi farlo per me?
Sì!
Grazie
piccola.
Poi la voce se ne andò e io tornai a vedere.
Non eravamo più alla radura. Eravamo tornati a
casa.
<< Piccola, tutto bene? Hai fatto speventare papà.
>> mi disse il mio papà quando vide che mi ero
svegliata. Ero sul mio lettino e lui era seduto accanto a me.
<< Sì papà. Ho parlato con la
mamma!! >> quasi urlai dalla gioia.
<< Lo so piccola. Ho visto. Contenta? >>
<< Sì!!!!!!!!!! >> ero super ultra
felice.
<< Allora lo sono anch'io. >> mi disse papà
accarezzandomi i capelli.
Poco dopo mi addormentai e sognai la mamma che mi
coccolava e che giocava con me. Che bei sogni che feci quella notte.
(
POV EDWARD )
Quando vidi che Ayla stava comunicando telepaticamente
con Bella, la portai subito da Carlisle avvisandolo di quello che
stava succedendo.
Lui controllò l'attività celebrale di
Bella e notò che non era cabiata.
Ma allora, con chi stava parlando mia figlia?
Chi era questa identità?
Cosa voleva da noi?
Portai la mia piccola in camera sua e non mi allontanai
neanche un minuto da lei. Volevo capire cosa voleva quella impostora.
Da quello che capii voleva che Ayla recuperasse cinque
ricordi di me e Bella, ma perchè? Cosa voleva?
Aspetta.
Che non fosse qualcuno che fosse legato a Felix? Era l'unico vampiro
che avessi ucciso, quindi non c'era molta scelta. Era per forza
qualcuno legato a lui.
Ma
che voleva?
Quando
Ayla tornò in qua restai con lei finchè non si
addormentò.
Non
ebbi il cuore di dirle che quella che aveva sentito non era sua
madre. Era così contenta che non riuscivo a vederla triste.
Quando
si addormentò andai da Carlisle e con lui c'era anche Jasper.
<<
Abbiamo un problema. >> fu l'unica cosa che riuscii a dire in
quel momento.
<<
Andiamo dentro a parlarne. >>
(
POV IGNOTO )
Ero
riuscita a mettermi in contatto con la piccola. Ero riuscita a
convincerla a trovare i Cinque ricordi che mi permetteranno di
tornare.
Dovrò
tornare ogni tanto per farmela amica e convincerla poi ad aiutarmi.
Se
dopo aver raccolto i ricordi farà la scelta giusta, potrò
finalmente tornare quella che ero e riavrò tutto quello che ho
perso.
Ancora
quattro riconrdi.
Ancora
un po' di pazienza.
Ancora
poco e sarei tornata.
Spero
che il capitolo sia piaciuto e che qualcuno lasci un commento. Anche
piccolo va bene. Vorrei anche chiedere se qualcuno sa che fine ha
fatto ary94. È da un po' che non si fa sentire e, visto che
finora aveva recensito tutti i capitoli, vorrei sapere dov'è.
In ogni caso ci vediamo domani con il prossimo capitolo.
Voglio
ricordare ai due ai cui mi riferivo sopra: non spiate o vi rovinerete
la sorpresa.
Sono
contenta delle recensioni che mi lasciate ma ho un piacere da
chiedere a bedw: non provare più a fare ipotesi! Indovini
troppo! Smettila! Rovini la sorpresa a quelli che leggono le
recensioni già lasciate! NON farlo più o mi arrabbio!
**********Finito
lo sfogo**********
Ora,
forse, è meglio se vi lascio al capitolo.
Bedw,
non è per cattiveria, ma se continui così la storia
puoi continuarla tu al mio posto.
CAPITOLO
27
(
POV EDWARD )
<<
Carlisle, secondo te, chi può essere? >> chiesi quando
gli raccontai l'accaduto al tavolo della cucina con tutta la famiglia
presente.
<<
Non lo so Edward, ma a te non viene in mente nessuno? >> mi
chiese.
<<
Una persona sì, ma è morta. >> non volevo entrare
nei dettagli della faccenda. Non volevo rivangare quel capitolo della
mia storia. Mi faceva solo stare male a causa dei rimorsi. Non volevo
ucciderla. Non l'ho mai voluto.
Se
era lei però sorgeva una domanda: com'era possibile?
Non
poteva essere ancora, ma forse Felix era riuscito ad arrivare in
tempo.
No,
non poteva essere. Se fosse stata vampira non mi avrebbe seguito.
Doveva
essere successo qualcos'altro, ma cosa?
<<
Edward, tutto bene? Sembri pensieroso. >> si informò
Alice.
Non
sapevo perchè ma sebrava che mi avesse preso molto in
simpatia. Non riuscivo a capire come e perchè ma mi aveva
subito considerato un fratello. Io invece facevo ancora un po' di
fatica a considerarli come fratelli. Come amici ci riuscivo senza
problemi, ma come fratelli no.
Con
Carlisle e Esme era più facile. Era più facile
considerarli come genitori. Non riuscivo a chiamarli ancora a mamma e
papà, ma li consideravo come tali. Ero sicuro che lo sapevano
però. Glielo leggevo negli occhi e nei pensieri.
<<
No, non riesco ad arrivare alla soluzione di un problema. La persona
a cui mi riferivo prima era la ragazza di Felix. L'ho uccisa io in
uno scatto di rabbia e sento ancora i rimorsi. In ogni caso non
riesco a capire come sia possibile che sia lei anche se è
l'unica che avrebbe un motivo per fare una cosa del genere. Non
riesco proprio a capire. >> ero con la testa piena di pensieri
confusi a cui non riuscivo a dare un ordine. Erano troppi e troppo
diversi.
<<
Non so cosa dirti, ma forse hai ragione. Può essere lei. Ora
bisogna solo capire come mai è ancora “viva” e
come fa a comunicare con Ayla. Bisogna fermarla prima che sia troppo
tardi. >> disse Jasper prima che qualcuno potesse aprire bocca.
<<
Cosa facciamo con la storia dei ricordi che la piccola deve
raccogliere? >> chiese Esme. Si vedeva che era preoccupata per
sua nipote.
<<
Glieli faremo raccogliere con calma così da avere tutto il
tempo necessario per capire. Edward, penso che dovresti raccontare ad
Ayla la storia tua e di Bella. In questo modo potremmo sapere se c'è
una parte che l'attira di più e poi verificare. Cosa ne dici?
Può funzionare secondo te? >> mi chiese Carlisle
guardandomi negli occhi.
<<
Va bene, può funzionare. >> risposi.
Mi
alzai e andai in camera della mia figlia e rimasi ad osservarla.
Quando
dormiva non potevo vedere quello che pensava. Sembrava che lo scudo
che aveva ereditato da Bella si attivasse solo quando non poteva
controllare i suoi pensieri e quindi era più vulnerabile.
Peccato.
Mi sarebbe piaciuto vedere i suoi sogni. Almeno Bella parlava nel
sonno. In questo modo potevo almeno sapere se aveva un incubo. Con
Ayla invece era impossibile. Non parlava nel sonno e non si agitava.
Sapevo che aveva un incubo solo quando si svegliava urlando dalla
paura.
Ora
sembrava tranquilla, ma restai a vegliarla per tutta la notte.
Non
si svegliò fino alla mattina sucessiva.
Quando
si svegliò mi disse solo: << Papà, ma perchè
la mamma non sa chi sono? Eppure ieri lo sapeva >>
Bella,
cosa stai facendo?
(
POV BELLA )
Non
so come, ma mi ritrovai nei sogni di una bambina.
Stava
sognando me e lei assieme a giocare in un prato. L'unico problema era
che io non sapevo chi fosse. Assomigliava a Edward, ma non poteva
essere una sua parente. Era troppo piccola, avrà circa tre
anni o forse quattro.
Non
poteva neanche essere sua figlia. I vampiri non potevano avere figli.
<<
Mamma!! >> mi disse quando mi vide.
Rimasi
sorpresa. Io? Sua madre? Non poteva essere.
Avevo
solo diciott'anni per la miseria!
Non
potevo essere sua madre.
Mi
corse incontro e mi abbracciò.
Tentai
di divincolarmi.
<<
Mamma che fai? Sei arrabbiata con me? Farò quello che mi hai
chiesto, te lo prometto, ma non essere arrabbiata. >> mi disse
sull'orlo delle lacrime.
<<
Piccola, non sono arrabbiata. Il fatto è che non so chi sei.
Non piangere. >> tentai di spiegarle. Non volevo che fosse
triste. Non riuscivo a sopportarlo.
Il
mio cuore non ci riusciva. Era come se quella bambina fosse
importante per me, ma non capivo. Non sapevo chi era. Non sapevo
niente di lei. Non riuscivo a ricordare.
Per
qualche motivo la mia memoria si era fermata a poco dopo che Edward
mi aveva rapita e non andava oltre.
Che
lei facesse parte di quei ricordi?
<<
Non ti ricordi? Ieri mi hai chiesto di aiutarti. >> mi disse
quando si fu calmata.
<<
No, non ricordo. >> le risposi.
Ma
di cosa stava parlando?
Fece
per rispondere ma qualcosa glielo impedì.
Mi
sentii come trascianre via e la piccola cominciava ad avere paura.
Tremava.
<<
Come ti chiami? >> chiesi. Volevo sapere il suo nome. Sentivo
che era importante.
<<
Ayla. Per favore mamma, non andare. Non lasciarmi ancora. >>
piangnucolò.
Come?
La madre l'aveva abbandonata? Che brutta stronza!
Come
si fa ad abbandonare un bambino?!
<<
Piccola, io adesso devo andare, ma ti prometto che tornerò. Va
bene? >>
Dovevo
sbrigarmi. Non sarei riuscita a restire ancora a lungo a quella
forza.
La
vidi annuire e allora mi lasciai andare.
Sarei
tornata.
Dovevo
farlo a qualunque costo.
Sarei
tornata e avrei scoperto chi era.
Ok,
spero che sia piaciuto. Ho dovuto riscrivrlo un paio di volte e
questa era la versione migliore che mi è uscita quindi se vi
piace bene, se no ditemelo che vedrò di fare meglio il
prossimo. A proposito del prossimo capitolo, forse lo farò a
pov unico con il personaggio ignoto che parla. Finalmente si saprà
la storia completa del personaggio e anche il suo nome se ne trovo
uno che mi piace. Su questo punto si accettano suggerimenti.
Scusate
per il ritardo ma oggi non è giornata. La mattina è
stata pessima e il pomeriggio anche peggiore. Sono leggermente
depressa quindi per favore evitate commenti con troppe critiche.
Speriamo che questo momento passi, anche perchè domani ho
verifica e vorrei farla bene. Di solito quando sono così mi
escono peggio del solito.
Vi
lascio alla lettura sperando di non aver depresso anche voi.
CAPITOLO
28
(
POV IGNOTO )
Maledizione!
Perchè quell'insulsa ragazzina riesce sempre a vanificare
tutti i miei sforzi?! Non riesco a capire come faccia. Accidenti!
Accidenti! Ancora accidenti!
Ora
che la bambina l'aveva vista non mi avrebbe dato più retta, o
almeno avrebbe sempre dubitato di tutto quello che le avrei detto
dopo quel momento.
NON
ERA POSSIBILE!
Come
aveva fatto a uscire dallo stato di sospensione in cui l'avevo
rinchiusa senza che me ne accorgessi? Pultroppo me ne ero accorta
troppo tardi. Ormai il danno era fatto. Ero fregata.
Ed
era tutta colpa sua. Tutta colpa di quel vampiro che aveva ucciso
Felix. Per un attimo tornai al giorno in cui ero morta
****
Inizio flash-black****
Ero
andata da lui per dirgli che tra noi non poteva esserci niente. Al
massimo saremmo potuti restare amici.
Ero
andata a dirglielo di persona per evitare che lo venisse a sapere da
altri e anche perchè così potevamo chiarire questa
situazione. Non volevo che se ne andasse, era un buon amico, ma non
ero innamorata di lui come lui lo era di me.
Non
lo amavo, ma questo non voleva dire che non lo volessi come amico. Mi
dava sempre dei buoni consigli e gli ero grata degli aiuti che mi
dava ogni tanto. Avere un vampito come amico poteva aiutare qualche
volta.
<<
Edward? >> lo chiamai quando arrivai davanti a casa sua.
<<
Regina, sei tu? >> rispose a voce abbastanza alta perchè
potessi sentirlo nonostante stesse suonando.
<<
Sì, posso entrare? >>
<<
Sì, la porta è aperta. >>
Entrai
e mi diressi nella stanza del piano e notai che continuava a suonare.
Ero
sicura che avesse già visto cosa volevo dirgli. Non avevo
fatto altro che pensarci mentre andavo da lui e visto che lui
riusciva a sentirmi a qualche chilometro di distanza...
<<
Perchè? >> chiese soltanto continuando a suonare. Questa
volta era una melodia molto triste. Non sarebbe stonata a un
funerale.
<<
Edward, io non ti amo. Almeno non come tu ami me. Io ti considero un
amico e non mi sembra giusto che tu soffra per questo. Sono venuta a
dirtelo per evitare che tu lo sappia da altri e perchè non
volevo che tu mi prendessi per una che ne approfitta. Mi dispiace, ma
le cose stanno così. >> quello che avevo detto era vero.
Pensavo veramente quelle cose. Avevo solo omesso chi era chi amassi.
Forse era meglio evitare che ci fosse una guerra per una semplice
gelosia. Pultroppo i miei pensieri mi tradirono e lui capì
tutto.
Perchè
non ero in grado di controllarli?
Lo
vidi irrigidirsi e smettere di suonare. Si stava trattenendo a
stento. Lo vedevo.
<<
Vai via per favore. Vattene e non tornare. >> mi disse gelido.
Capivo
come si sentiva ma un tono così gelido non l'avevo mai
sentito.
Mi
fece paura e così scappai.
Ripensandoci
non sarei dovuta tornare da lui quella sera, ma all'epoca ero più
stupida. Volevo assicurarmi che tra noi non ci fossero delle
incomprensioni e così tornai a vedere come stava.
Non
feci mai errore più grande.
Se
non fossi tornata sarei ancora viva e starei con Felix.
In
ogni caso tornai da lui e la pagai cara.
Quando
lo vidi era furibondo, fuori di sé.
Quando
mi vidi non ci vide più. Se prima aveva un minimo di
controllo, ora non più. Perse completamente la ragione.
<<
Pechè? Non sono abbastanza? Cosa vuoi? >> mi disse con
un ghigno beffardo. Ero terrorrizzata. Non riuscivo a muovermi. Ero
pietrificata dalla paura.
<<
Non rispondi? Allora vedrò di ottenere la risposta da solo. >>
mi prese per un polso e mi scaraventò addosso al muro. Sbattei
forte la testa e persi i sensi.
Non
capii cosa successe dopo.
Sentii
solo un dolce torpore. Stavo bene.
All'improvviso
però fui innondata da una tempesta gelida che mi portò
via tutto quel dolce calore. Mi ritrovai in una landa gelata e mi
vennero i brividi. Ero così terrorrizzata che sarei tornata
anche da un Edward infuriato pur di sfuggire da quel gelo.
Almeno
da lui sapevo cosa aspettarmi.
<<
Regina? Regina? Mi senti? >>
Cosa
ci faceva Felix in quella landa gelida? Come ci era arrivato?
<<
Regina, ascoltami. Devi tornare da me. Devi tornare. >> disse
per poi aggiungere parole che non riconobbi. Sembrava una lingua
oscura, cattiva, malvagia. Non la capivo ma sapevo che era quella ad
aver creato quella landa gelida e sterile.
Fu
come essere trascinati contro la propria volontà da uno che è
forte qualche milione di volte più di un vampiro.
In
un attimo mi ritrovai davanti a Felix, ma non ero più io.
Ero
qualcosa di simile a vapore, ma allo stesso tempo completamente
diverso. Un'altra cosa strana: nel mio cuore sentivo solo rabbia e
odio guardando Felix. Perchè? Cosa significava?
<<
Regina, mi dispiace. Non avevo altro modo per farti tornare. Dovrai
restare in queste condizioni finchè non avrò ucciso la
Cantante di Edward. Dopo potrai riavere un corpo. Credimi, mi
dispiace. >> mi disse supplichevole.
Era
la verità, ma perchè non gli credevo?
<<
Non ti credo. Puoi anche uccidere quella ragazza e ridarmi un corpo,
ma io non tornerò più con te. Mi hai trasformata in
qualcosa che non volevo e non voglio essere. Vattene e non farti più
vedere. >> gli dissi piena di rabbia.
Lo
vidi sbiancare per poi andarsene.
A
quel punto realizzai quello che avevo fatto e quello che mi era
successo e non potei fare altro che odiarmi.
Non
so come ma il mio odio si trasferì su Edward. Se lui non mi
avesse ucciso io non sarei in questo stato. Se non si fosse
innamorato di me io sarei con Felix.
Giurai
vendetta e avrei aspettato l'occasione buona per farlo. Anche se
avessi dovuto aspettare per millenni.
Tanto
avevo tutto il tempo che volevo.
****
Fine flash-black****
Tornai al presente in un moto di rabbia.
Tutto era accaduto per colpa sua. Per colpa di Edward.
Doveva pagare. A qualsiasi costo.
Dovevo solo assicurarmi che la cantante non interferisse
più con i miei progetti con sua figlia. Dovevo tenerla
d'occhio.
Sia lei che il suo vampiro. Con uno che poteva leggere
nel pensiero non c'era da scherzare. Non poteva individuarmi finchè
non entravo nella mente di qualcuno e, di sicuro, quella di sua
figlia era quella che controllava di più.
L'unica cosa positiva era che non poteva vedere la mente
della sua amata.
Se avesse saputo si sarebbe infuriato ancora di pi
scoprendo che non ricordava niente.
Sorrisi. Era venuto il momento di tornare a fare visita
alla piccola.
Era tempo che trovasse il secondo ricordo.
Come
promesso un capitolo solo con il pov ignoto non tanto più
ignoto. Piaciuto il nome che ho scelto? L'ho preso dalla cattiva
della nuova serie televisiva “C'era una volta”. Spero che
qualcuno di voi l'abbia vista così saprà a chi mi
riferisco. Per gli altri Regina nella serie non è altro che la
regina cattiva di Biancaneve che ha portato tutti i personaggi delle
favole nel mondo reale privandoli del lieto fine. Solo la figlia di
Biancaneve può risolvere i problemi.
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto così tanto da lasciare un
commento.
Sono
felice che il capitolo precedente sia stato preso bene. Sinceramente
mi aspettavo qualche lamentela sul fatto che Edward fosse stato
innamorato di un'altra prima di Bella. Meglio così, non dovrò
nascondermi per evitare un linciaggio.
Vediamo,
cosa ci sarà in questo capitolo? Mmh...
Allora:
una spiegazione e una promessa per Ayla, un sogno per Bella.
Vediamo
cosa ne pensate.
Buona
lettura
CAPITOLO
29
(
POV EDWARD )
<<
Papà, ma perchè la mamma non sa chi sono? Eppure ieri
lo sapeva >> mi chiese la mia piccola. A cosa si riferiva? Cosa
aveva sognato per arrivare a questa conclusione? Cosa stava dicendo?
Sapevo
che la voce di ieri non era quella di Bella ed era vero che non
capivo come facesse a sapere chi eravamo ma a cosa si riferiva la mia
piccola?
<<
Cosa stai dicendo Ayla? Non capisco. >> gli dissi cercando di
capire. Nella sua mente vedevo solo il dubbio che mi aveva espresso e
non capivo.
<<
Non hai visto i miei sogni? >> ecco spiegato il mistero. Aveva
sognato sua madre. Ecco perchè non capivo. Possibile che se lo
scordasse sempre il fatto che io non potevo vedere i suoi sogni?
<<
Tesoro, lo sai che non posso vedere i tuoi sogni. Che dici di
raccontarmelo così ci capiamo qualcosa? >> le chiesi.
Magari dopo ci avrai capito qualcosa dopo.
<<
Scusa papà, me lo scordo sempre. Ho sognato la mamma e lei non
sapeva che ero. Ho provato a dire quello che mi aveva detto ma non
sapeva niente. Papà che significa? >> mmi chiese
confusa.
Povera
piccola! Come potevo dirle che non era la mamma quella che aveva
sentito ieri? Pultroppo non potevo rimandare e forse Bella aveva
fatto bene a intervenire.
<<
Tesoro, ascoltami. Quella di ieri pomeriggio non era la mamma. Era
un'altra. Non so chi. Ho appena capito che non era la mamma e non
chiedermi cosa vuole perchè non lo so proprio. Ti chiedo solo
di fidarti di me e di dirmi tutto quello che quella voce ti dice se
io non sono lì con te quando accade. Va bene? Hai capito? Ne
va della tua sicurezza. >> dissi cercando di farle capire
quanto fosse importante.
Non
volevo che le succedesse qualcosa e quella voce non prometteva niente
di buono. Secondo me era Regina, ma non capivo come avesse fatto a
tornare. Avevo ancora i rimorsi per quello che le avevo fatto. Le
avevo tolto tutto. Le avevo tolto la possibilità di essere
felice, ma il suo ultimo pensiero non era stato di odio verso di me.
Sì, era arrabbiata, ma pensò a Felix, a quanto era
stata felice con lui. C'era anche qualcosa che non mi ero aspettato:
sperava che l'avessi perdonata. Io l'avevo fatto ma non ero riuscito
a perdonare me stesso per quello che avevo fatto. Avevo sperato più
volte di reincontrarla, speravo che Felix fosse arrivato in tempo per
trasformarla, e spiegarle quanto mi dispiaceva. Quanto mi sentivo in
colpa.
Non
l'avevo mai incontrata così mi ero convinto che era morta,
anche perchè ero sicuro che se fosse stata viva Felix non
l'avesse lasciata sola.
<<
Papà, ho capito. E se dovessi sognare ancora la mamma? >>
mi chiese triste. Le faceva male che Bella non si ricordasse di lei.
Lo vedevo eppure non potevo farci niente e ci stavo male.
<<
Ayla, se dovessi sognare di nuovo la mamma, devi starle vicino. Prova
a parlarle, a raccontarle di noi. Prima o poi la memoria le tornerà
e vedrai come sarà felice. >> le dissi abbracciandola.
Lei si lasciò stringere forte e si fece coccolare a lungo.
<<
Papà, mi prometti che sveglierai la mamma e che non
permetterai alla voce cattiva di farle del male? >> mi chiese
guardandomi con un po' di paura. Non aveva paura della voce ma del
male che questa poteva fare a Bella.
Piccola!
Sembrava proprio la sua mamma in questo. Non si preoccupava per se,
ma per gli altri. Che buona che era!
<<
Te lo prometto piccola. Farò tutto quello che posso per
impedirlo. >> risposi sinceramente. Avrei fatto qualsiasi cosa
per impedire che la mia piccola e che Bella si facessero male.
L'avrei
impedito a qualsiasi costo.
<<
NOOOOO!!!!!!!! >> urlò Alice.
Cosa
aveva mai visto per farla urlare così?
(
POV BELLA )
Ero
di nuovo nei sogni di quella bambina, o così mi sembrava.
Forse però ero da un'altra parte. Una bambina così
dolce non poteva fare sogni così terribili. Ero in una specie
di landa desolata. Non c'erano alberi, non c'erano fiori, non c'era
vita.
Non
potevano essere i suoi sogni, però ero nei sogni di qualcuno.
O almeno, nella sua mente.
È
colpa tua se la mia vita si è ridotta a questa landa. Tua e di
Edward.
<<
Cosa? Conosci Edward? Dov'è? Dove sono io? Chi sei tu? >>
sparai a raffica. Volevo sapere dove sono e dov'era il mio amore.
Volevo rivederlo, mi mancava tanto.
Ahahaha!
Non farmi ridere. Non ti dirò niente. Sappi solo che ora lui
sta soffrendo come ho sofferto io. Ora sa come mi ha ridotta e non mi
fermerò qui. Lo porterò a un passo dal baratro più
profondo e ce lo farò cadere.
<<
Non puoi! Non puoi! Io lo amo! Non puoi togliermelo! >> urlai
con tutto il fiato che avevo. Non poteva farlo. Non poteva prorpio.
Invece
lo farò. E poi vedrai, si divertirà con me. Tranquilla.
No,
non poteva essere. Non poteva essere.
Non
riuscivo più a pensare.
Non
riuscivo più a capire niente.
Non
poteva farlo.
Non
poteva.
In
preda alla nausea mi lasciai andare.
Se
non potevo rivederlo che senso aveva tentare di tornare da lui?
Che
senso aveva cercare di scoprire chi era quella bambina?
Che
senso aveva tronare se ormai l'avevo perso?
Non
c'era più un senso nella mia vita.
Se
ne era andato in un soffio così come era arrivato.
Con
la morte la mia vita aveva preso un senso e con un'altra morte il
senso se ne andava.
Sperai
soltato di rivedere Edward una volta dall'altra parte. Forse allora
saremo potuti stare assieme e essere felici.
Mi
dispiaceva per Charlie e per i Cullen ma ormai non c'era pi niente
per me.
Niente.
<<
BELLA NO!!!!!!!!! >> sentii urlare quando fui ad un passo dal
baratro.
Perchè
le voci erano due? Chi c'era oltre a Edward?
Va
bene, lo ammetto: sono un po' sadica. Chi mi sa dire cos'ha visto
Alice e chi chiama Bella? Chi c'è oltre a Edward che la
chiama?
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto e che mi lasciate anche tanti
commenti con le vostre opinioni qualnque esse siano.
Prima
di lasciarvi volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito fino
ad ora e tutti quelli che hanno messo questa storia nelle preferite,
nelle seguite e nelle ricordate.
Piccola
comunicazione: pultroppo domani non potrò aggiornare ne
rispondere ad eventuali recensioni a questo capitolo siccome sarò
via e al mio computer non è permesso venire. Quindi, se non
ricevete risposte alla vostre recensioni non preoccupatevi,
risponderò lunedì dopo scuola.
Ora
è meglio che vi lascia alla lettura.
Chissà
se riesco a farmi perdonare? Mah.
Buona
lettura.
CAPITOLO
30
(
POV EDWARD )
<< NO!!!! >> sentii Alice urlare in preda al
terrore. Sembrava non solo terrorizzata, ma anche preoccupata e
addolorata.
<< ALICE! >> urlò Jasper rientrando
in casa di corsa seguito dagli altri.
<< Ayla, resta qui. Io vado a vedere cos'ha Alice
e poi torno, va bene? >> dissi cercando di tranquilizzare mia
figlia.
La mia piccola stava tremando come una foglia. Aveva
paura per la sua zia preferita e non potevo darle torto.
<< Torni presto? >> mi domandò ad un
passo dalle lacrime.
<< Sì piccola. Starò via solo dieci
minuti. >> le dissi.
Quando la vidi annuire la lasciai e andai di corsa a
vedere cos'era successo.
Quando arrivai trovai Alice che tremava e che non voleva
che qualcuno si avvicinasse. Provai ad avvicinarmi, ma appena fui a
qualche passo da lei, Alice cominciò a ringhiare. Smise quando
mi ricconobbe e mi guardò con la morte nello sguardo.
Vidi nei suoi pensieri che Bella si stava arrendendo.
Qualcuno l'aveva convinta a lasciarsi andare, a chiudersi in se
stessa. A non tornare da noi, da me. Vidi che si stava avvicinando al
punto in cui avrebbe perso completamente la percezione di se stessa,
del suo corpo e allora la sua mente si sarebbe ritirata in un luogo
dove nemmeno io, se solo avessi potuto, sarei stato in grado di
trovarla.
Dovevo fermarla.
Dovevo farcela.
Non solo per me, ma anche per Ayla, i Cullen e Charlie.
Dovevo farcela per loro.
Andai nello studio di Carlisle dove tenevamo Bella sotto
controllo.
Venni raggiunto poco dopo anche da Alice.
Quando vidi che la visione di mia sorella, sì
la consideravo tale ormai, non cambiava, decisi di fare qualcosa.
Seguii l'istinto e l'istinto mi disse di urlare.
<< BELLA NO!!!!!!!! >> urlai in preda al
dolore. Al mio urlò si unì anche Alice. Non so cosa la
spinse, ma lo fece lo stesso. Urlò insieme a me tutto il suo
dolore per quello che Bella stava per fare.
<< Bella, non te ne andare, ti prego. Resta con
me, con nostra figlia, con noi. Se te ne vai cosa le dirò?
Cosa farò? Lei vuole solo conoscerti e se te ne vai mi spieghi
come farà? Mi spieghi cosa farò io? Se te ne vai ti
porterai via anche il mio cuore e allora cosa potrò dare a
nostra figlia? Come farò a starle accanto per tutti e due?
Bella, torna, non andare in quella landa. Sei forte, lo so. Combatti.
Puoi farcela. Combatti. BELLA!!!!!!!! >> alla fine urlai il suo
nome così forte che rimasi senza voce. Mi piegai su di lei
tremando scosso dai singhiozzi. Se avessi potuto piangere a quest'ora
avrei già provocato un allagamento.
Non ce la facevo, non potevo farcela se lei se ne
andava. Con lei me ne sarei andato anch'io e non perchè era la
mia cantante. Me ne sarei andato perchè lei era la mia luce,
il mio sole, la mia vita. Non sarei riuscito a superare il dolore
della sua perdita. Neanche per Ayla probabilmente. Lei voleva
conoscere sua madre e io avrei dovuto raccontarle tutto di Bella, ma
sapevo che non ce l'avrei mai fatta se lei se ne andava. Sarei
scappato e la mia piccola principessa avrebbe perso tutti e due i
suoi genitori.
Edward? Sei tu?
Mi guardai attorno. Chi aveva parlato? Tutti tacevano.
Persino i loro pensieri erano muti.
Edward?
<< Bella? >> sussurrai in un soffio. Non
volevo sperare. Se non fosse stato vero sarei morto.
Mi hanno detto che non mi volevi, che eri morto. Non
voglio lasciarti.
<< Amore, hanno mentito. Io morirò solo il
giorno che tu te ne andrai via per sempre lasciandomi solo. Per
favore torna da me. >> la supplicai.
Ti prego Bella, torna. Ho bisogno di te.
Non so come fare. Non so dove sono e non sento quasi
niente di quello che mi succede attorno. Ti prego aiutami!
<< Bella, ti aiuterò. Te lo prometto.
Troverò il modo. Dovessi metterci tutta una vita. Ti aiuterò.
>> dissi ed ero sincero. Avrei fatto qualunque cosa affinchè
lei tornasse.
Edward, io ti...
<< Bella?! Bella?! Che succede?! >> chiesi
allarmato. All'improvviso la sua voce si era fatta flebile, stava per
andarsene.
TI AMO!!!!!!!
<< BELLA!!!!! >> urlai sperando che
restasse, ma qualcosa me la trascinò via.
Mi aveva detto che mi amava. Mi amava ancora nonostante
tutto.
Mi accasciai sul pavimento senza forze.
Mi sentivo svuotato, prosciugato da tutte le energie.
Non riuscivo a muovere un muscolo. Bella mi aveva contattato in
qualche modo. Aveva trovato un modo per farmi sapere che c'era
ancora, che mi voleva, che mi amava.
Peccato che quel contatto fosse durato troppo poco.
<< Edward, tutto bene? >> mi chiese Alice
preoccupata.
Lei aveva assistaito a tutto, ma non aveva sentito
Bella. Forse dovevo darle una spiegazione.
<< Ho sentito Bella. Non so come ma mi ha
contattato. >> dissi incapace di aggiungere altro.
La vidi scrutare nel futuro e constatai che la visione
era cambiata. Il mio amore aveva trovato la forza per lottare un
altro po'. Avevamo ancora del tempo.
Avevo deciso: il giorno dopo avrei portato Ayla a
cercare il secondo ricordo.
Se era questa la via per far tornare Bella l'avrei
seguita a tutti i costi stando bene attento a proteggere la mia
piccola Ayla.
(
POV BELLA )
Ero riuscita a mettermi in contatto con Edward per
qualche minuto, ma non era stato abbastanza. Volevo parlargli, fargli
delle domande, sapere perchè non ricordavo nulla. Vicino a lui
avevo percepito delle altre presenza, ma non sapevo assolutamente chi
erano. Avevo notato però che erano tutte preoccupate per me.
Tutte tranne una. Quella della bambina. Lei voleva conoscermi e
sperava tanto che mi svegliassi, ma io non stavo dormendo. Ero solo
in un altro luogo.
Non sapevo dove, ma ero sveglia e vampira. Perchè
quella bambina voleva conoscermi? Chi ero io per lei? Quando ero
finita nel suo sogno mi aveva chiamato mamma, ma io non potevo
esserlo e su questo ero sicura anche se...
Anche se il mio cuore mi diceva che non era così.
Che quella bambina era importante per me e Edward. Era parte di noi
eppure non riuscivo a dargli ragione.
Era più forte di me. Non riuscivo a considerarla
una possibilità reale quella che la bambina fosse figlia mia e
di Edward.
Non ci riuscivo proprio.
Quando stavo per entrare in quella landa desolata e
unirmi all'unico spirito che riuscivo ad intravedere Edward mi aveva
riportata indietro, ma non so per quanto ancora riuscirò a
resistere.
Quella di arrendersi all'evidenza era una tentazione
troppo forte.
Non so cosa mi tratteneva, ma quel qualcosa doveva
sbrigarsi a darmi qualcosa di più che un piccolo ricordo a cui
aggrapparmi. Presto le forze mi avrebbero lasciato di nuovo e io
sarei stata punto a capo.
Doveva darmi qualcos'altro. Un altro pezzo di me, dei
miei ricordi.
Doveva aiutarmi a ricordare.
Doveva, o me ne sarei andata per sempre.
Che
capitolo triste! Io sto piangendo, voi? Mi dispiace per Bella e per
Edward. Speriamo che Edward aiuti la figlia a trovare il secondo
ricordo in tempo. Voglio proprio vedere come faranno ad entrare in un
appartamento abitato senza farsi scoprire. Ops, mi sa che ho detto
troppo. Adesso avete tutto quello che vi serve per indovinare il
secondo ricordo e io vi ho appena rovinato la sorpresa.
Mi
dispiace tanto.
totta,
non preoccuparti, vedrai che prima o poi indovinerai qualcosa anche
tu. L'ultima recensione era già un passo avanti.
Come
promesso aggiorno oggi. Mi scuso di nuovo per non aver aggiornato
ieri, ma ero dai nonni e lì internet non prende. Vedrò
di scusarmi con questo capitolo che spero piaccia. Io farò del
mio meglio e spero che la fatica sia apprezzata.
Via
col secondo ricordo da cercare! Buona lettura a tutti!
CAPITOLO
31
(
POV EDWARD )
Stavo
cercando di preparare Ayla al compito della serata. L'appartamento
dove avevo rinchiuso Bella dopo averla rapita era stato affittato da
una coppia che sarebbero stati fuori per città per qualche
giorno. Io e la mia piccola dovevamo entrare, vedere se c'era un
ricordo per Ayla e poi andarcene senza che nessuno si accorgesse di
noi.
Mia
figlia non capiva perchè dovevamo farlo di nascosto. Per lei
saremmo dovuti andare dai nuovi inquilini e chiedere se potevaamo
entrare e cercare un ricordo che avrebbe aiutato la sua mamma. Ci
misi un po' a spiegarle che non potevamo fare così.
<<
Piccola, non possiamo. Non capirebbero cosa vuoi fare e ci
prenderebbero per dei matti. Chiamerebbero la polizia e finiremmo nei
guai. Non vuoi questo vero? Se ci prende la polizia non potremmo più
aiutare la mamma. Capisci? >> provai a spiegarle quando sollevò
le sue obiezioni.
Capì
ma continuava a pensare che era sbagliato. Le avevo detto che aveva
ragione, ma che qualche volta bisognava fare uno strappo alla regola.
<<
Papà, io lo faccio per la mamma. >> mi disse.
Mi
sorpresi della sua capacità di comprensione. Per avere poco
più di tre anni era molto sveglia.
Così
quella sera ci avviammo verso il piccolo appartamento a Port Angeles.
Arrivammo verso le undici di sera mi accertai che nessuno fosse
ancora sveglio. Non sentii nessun pensiero cosciente, solo sogni.
<<
Ayla, andiamo. >> dissi. La presi in braccio, visto che eravamo
arrivati in macchina e avevamo parcheggiato distante, e di corsa
raggiunsi l'appartamento.
<<
È qui che hai portato la mamma dopo? >> mi chiese
leggermente assonnata.
<<
Sì piccola. Dopo che l'ho rapita l'ho portata qui, ma presto
mi sono accorto che stavo sbagliando e le ho lasciato possibilità
di scelta. La mamma ha deciso di restare con me e così ci
siamo trasferiti nella casetta nel bosco. Quella vicino a dove
abitano i nonni. >> le risposi.
<<
Quindi è stata la mamma a decidere di restare con te? >>
continuò curiosa.
<<
Sì e sarò sempre grato per questa sua decisione. Però,
se avesse scelto di tornare alla sua vita, l'avrei lasciata andare
limitandomi a guardarla da lontano. >> dissi leggermente
malinconico.
<<
Sono felice che la mamma abbia deciso di restare con te papà.
>> mi disse accarezzandomi una guancia.
<<
Anch'io tesoro. Andiamo? >> chiesi guardandola con dolcezza.
Annuì
e le feci aprire la porta.
Appena
toccò la maniglia la vidi entrare in trans.
Non
sapevo che ricordo aspettarmi quindi ero un po' in ansia.
Aspettai
per vedere che ricordo stava guardando.
Dopo
un paio di minuti riconobbi la scena. Quando Bella era tornata da me
nonostante le avessi dato la possibilità di andarsene e
tornare alla sua vita.
Rivivere
quel momento mi fece sentire come allora: prima disperato quando
avevo visto che non era in casa e poi la gioia assoluta quando era
tornata.
Chissà
cosa stava pensando la mia piccola.
Chissà
come stava Bella.
(
POV AYLA )
Quando
toccai la maniglia sentii una piccola scossa e poi arrivò il
ricordo.
Vedevo
la mamma disperata che piangeva. Perchè piangeva? Cos'era
successo?
La
vidi bussare alla porta e attendere con impazienza. Qualche secondo
dopo la porta si aprì e vidi papà. Non era preso meglio
della mamma. Non solo era disperato, era come se fosse morto. Il suo
sguardo era opaco, vuoto. Ci mise un minuto a riconoscere la mamma e
allora il suo sguardo tornò ad accendersi. Non solo si accese
il suo sguardo, ma anche sul suo volto tornò la felicità.
La
mamma si fiondò tra le sue braccia e cominciò a
piangere copiosamente mentre papà l'abbracciava e la faceva
sedere sul divano insieme a lui.
Erano
veramente dolcissimi.
<<
Mamma... papà... >> mi ritrovai a sussurrare mentre mi
avvicinavo.
Avrei
voluto toccarli, parlare con la mamma. Avrei tanto voluto conoscerla.
Mi
sarei anche accontentata di farle una sola domanda, solo per sapere
qualcosa di lei. Dopo il sogno che avevo fatto qualche giorno fa lei
non era più tornata, ma continuavo a sperare. Sapevo che non
infrangeva le promesse. Lei era onesta.
Ayla,
sei tu?
Mamma?
Non
posso essere la tua mamma, te l'ho detto. Cosa fai nei miei ricordi?
Mamma, devo trovare cinque ricordi importanti se voglio
aiutarti.
Ayla,
grazie per cercare i miei ricordi e aiutarmi, ma non sono la tua
mamma. Non posso essere rimasta incinta di Edward. Non l'abbiamo mai
fatto e poi i vampiri non possono avere figli.
Mamma, i vampiri possono avere figlia, ma solo dalle
loro cantanti. Posso farti una domanda?
Certo.
Qual'è il tuo colore preferito?
L'ambrato degli occhi di Edward.
Anche il mio.
Poi, non so perchè, ma ad un tratto la voce
svanì. Però non ero triste. Avevo scoperto il colore
preferito di mia mamma.
Quando tornai nel mondo reale sorrisi al mio papà.
<< Cosa c'è piccola? >> mi chiese.
Tanto lo sapevo che aveva visto e sentito, ma voleva che
glielo dicessi io.
<< So qual'è il colore preferito della
mamma! >> esultai contenta.
In cambio ricevetti un enorme sorriso.
Finalmente sapevo qualcosa della mamma.
D'accordo, per una volta non so
come è uscito. A me sembra venuto bene, ma non so. Spero che
mi lascierete un commento così che possa migliorarmi.
Grazie a tutti quelli che
seguono questa storia e che recensiscono, e grazie anche a chi la
segue silenzioso. Grazie a tutti.
Spero
che il capitolo precedente sia piaciuto, anche se non ho modo di
scoprirlo visto che solo uno di voi ha lasciato un commento. Ragazzi,
fatevi sentire! Non mangio nessuno e non me la prendo se avete
qualche critica. Per favore (sta strisciando in ginocchio) lasciate
un commento!! Per favore!
Va
beh, adesso vi lascio al capitolo.
Buona
lettura a tutti!
CAPITOLO
32
(
POV REGINA )
La
bambina aveva trovato il secondo ricordo. Sembra che si siano decisi
a darsi una mossa. Era ora! Non ne potevo più di questa
attesa! Finalmente potevo cercare di influenzare di nuovo quella
mocciosetta. Potevo farlo solo quando trovava un ricordo e avevo
circa 24 ore di tempo. Sarei passata quando si fosse addormentata.
L'unico
problema poteva essere se la madre fosse arrivata quando le stavo
parlando. Allora sarebbero stati guai grossi per me. Io, di quella
ragazzina, non sapevo assolutamente nulla. Se mi avesse fatto una
domanda personale non ne sarei uscita bene. A meno che non fossi da
sola a parlare con lei.
Gironzolai
intorno a casa Cullen mentre aspettavo il rientro della bambina e di
quell'odioso di Edward. Non vedevo ora di vedere la sua faccia quando
la mia vendetta si sarebbe avverata. Sarebbe stato come gli altri due
vampiri che hanno avuto questa sorte. Vuoto, prigioniero di se
stesso, morto dentro. Tutto quello che ero io, solo che lui avrebbe
avuto un corpo.
Solo
per il fatto di averlo avrebbe sofferto di più. Considerando
anche che i Volturi non potevano ucciderlo se si ritrovava in questo
stato perchè non sarebbe più potuto morire. Neanche se
usavano il fuoco, lo facevano a pezzi o tutto quello che potevano
fargli. Sarebbe stato veramente immortale, ma incompleto. Senza meta,
senza speranza. Sì, avrebbe provato molto dolore.
Verso
mezzanotte li vidi tornare e mi preparai per quando la bambina si
fosse addormentata.
La
piccola fu nel mondo dei sogni nel giro di pochi minuti.
<<
Ciao Ayla, sono tornata, hai visto? >> disse una ragazza dai
capelli castani.
Che
ci faceva qui?!
Come
aveva fatto ad arrivare?!
Accidenti!
Accidenti! Accidenti!
E
adesso che avrei fatto?
(
POV AYLA )
Dopo
aver visto il ricordo e aver sentito di nuovo la mamma, papà
mi riportò a casa. Nel giro di pochi minuti crollai e
raggiunsi il mondo dei sogni.
Mi
trovai in un luogo luminoso, pacifico. Sembrava una piccola spiaggia.
Vicino
alla riva vidi la mia mamma.
<<
Mamma! >> chiamai a voce alta.
<<
Ciao Ayla, sono tornata, hai visto? >> mi disse voltandosi.
<<
Mamma ti ricordi ora? >> domandai sperando in un sì.
Volevo che si ricordasse di me. Avevo trovato un altro ricordo,
significherà qualcosa?
<<
Mi dispiace piccola. Ora ricordo fino a quando non andai a vivere con
Edward nella casa nel bosco. Fino a quando non ho preso la decisione
che cambiò la mia vita. Tutto bene Ayla? >> mi chiese
guardando il mio sguardo triste.
Sentivo
che stavo per piangere.
Come?
Avevo trovato un altro ricordo e lei non ricordava?
Cosa
dovevo fare?
Quale
ricordo dovevo ancora trovare perchè si ricordasse di me?
Scoppiai
a piangere a dirotto. Ero disperata.
Cosa
dovevo fare?
Mamma,
per favore, ricordati di me.
Per
favore, mamma!
Anche
un minuscolo ricordo mi andava benissimo.
Mamma,
per favore.
La
mia mamma mi abbracciò forte.
Forse
non si ricordava di me, ma mi stava consolando lo stesso.
Forse
non era tutto perduto.
Forse
poteva ancora ricordare.
Dovevo
solo credere.
<<
Sssshhh piccola. Non è successo niente. Non so perchè
sei convinta che io sia la tua mamma, ma mi fa male lo stesso vederti
così. Calmati. Non è niente. >> mi sussurrava
all'orecchio mentre singhiozzavo forte.
Dopo
un po' mi calmai, ma mi sentivo ancora agitata.
Stava
per succedere qualcosa e non qualcosa di buono.
Si
alzò un vento di tempesta che sollevò una nuvola enorme
di sabbia.
<<
AYLA! DOVE SEI? AYLA! >> sentii urlare alla mamma.
<<
MAMMA!!! >> urlai.
Non
la vedevo.
Non
riuscivo a trovarla.
Mi
feci prendere dal panico.
Dov'era?
Perchè non la trovavo?
<<
MAMMA!!! >> urlai di nuovo.
<<
AYLA!!! >> continuava a urlare lei.
Poi
ci fu un tuono.
Non
un tuono normale, sembrava un'esplosione di una bomba.
No,
non era nemmeno questo.
Era
più come se l'esplosione non venisse dall'esterno, ma
dall'interno della mia mente. Come se l'esplosione fossi io.
NON
VI TROVERETE PIU'. VE LO GIURO!!!
Tuonò
una voce infuriata. Ma chi era?
Cosa
voleva?
Perchè
ce l'aveva con me e la mamma?
<<
AYLA!! TORNERO'! LO PROMETTO! >> urlò la mamma.
Poi
non sentii più la sua presenza.
<<
CHI SEI? COSA VUOI? >> urlai all'altra voce.
Io?Io
non voglio niente da te e chi sono non ti deve interessare.
<< Lascia stare la mia mamma! Hai capito?! >>
urlai arrabbiata.
Perchè doveva fare questo?
Cosa
faccio alla tua mamma non sono affari tuoi mocciosa. Tu non la vedrai
più. Questo è quanto.
Disse
prima di sparire.
Urlai
di rabbia. Una rabbia così forte che urlai fino a perdere la
voce.
Poi,
svinita, mi svegliai.
<<
Ayla, tutto bene? >> mi chiese mio padre.
Ora,
cosa gli avrei detto?
Va
bene, forse sto esagerando con la cattiveria di Regina, ma deve
essere così per fare in modo che la storia funzioni. Per chi
la vuole morta sul serio vorrei fare una richiesta: aspettate ancora
un po'. Mi serve ancora per qualche capitolo. Poi potete anche
ucciderla. Grazie.
Ora,
spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vogliate lasciare un
commento. Incrocio le dita e vi ringrazio fin da ora.
Da
alcune recensioni ho visto che forse la sto tirando un po' per le
lunghe e che sto esagerando. Mi scuso per questo fatto, ma
ultimamente sono sotto simulazioni di esame e verifiche per cui non
controllo troppo bene i capitoli prima di postare. Per chiunque
trovasse che sto esagerando, dico solo che cercherò di
rientrare nei ranghi, ma non garantisco niente.
Adesso
vi lascio al capitolo sperando nel vostro perdono.
CAPITOLO
33
(
POV EDWARD )
Avevo
notato che Ayla si stava agitando leggermente nel sonno. Era strano,
non era mai successo. Mi stavo chiedendo cosa stesse sognando da
farla agitare. Rimasi a osservarla finchè non si svegliò
e mi feci raccontare cosa aveva sognato. Ci misi un po' a
convincerla, ma poi mi accontentò. Mi disse di Bella, della
voce che non conosceva e che voleva far del male a Bella e a me.
Allora era proprio Regina. Non me lo sarei mai aspettato. Come ha
fatto a tornare? L'avevo lasciata molto male. Neanche se Felix fosse
arrivato in tempo avrebbe potuto trasformarla. Cosa aveva fatto
allora? Cosa avevamo fatto?
Avevamo,
sì, perchè la colpa era di tutti e due. Io l'avevo
uccisa, lui le aveva impedito di trovare la pace.
Se
solo avessi potuto parlarle, spiegarle come mi sentivo quel giorno,
chiederle scusa.
Ma
come avrei potuto fare? Non sapevo neanche cosa fosse.
Lasciai
Ayla con Esme e poi andai nella piccola radura dove avevo visto per
la prima volta Bella e mi sedetti lì a pensare.
<<
Regina, dove sei? Non volevo ucciderti. Non volevo, lo giuro. Tu non
saresti neanche dovuta tornare da me. Saresti dovuta restare con
Felix. Perchè l'hai fatto? Perchè sei tornata indietro
quel giorno? >> chiesi ad alta voce sapendo che probabilmente
non mi sentiva.
E
te lo chiedi anche perchè sono tornata indietro?! Ti facevo
più sveglio!
<< Regina? Dove sei? >> non ci credevo.
Sentivo i suoi pensieri.
Sono
nella mente di una ragazza che si è addormentata in giardino
in una casa al limite del bosco. Allora, non hai ancora capito?
mi disse sprezzante.
Meritavo
il suo disprezzo, lo sapevo, ma allora doveva prendersela solo con
me. Non con la mia famiglia.
<<
Regina, io non lo so davvero. Per favore spiegami. >> la
implorai. Volevo sapere cosa potevo fare per rimediare e evitare che
la mia famiglia ci finisse in mezzo.
COSA?!
Non hai capito?! IO ero tornata per vedere come stavi TU! Ero tornata
per vedere se mi avevi perdonato per averti fatto soffrire. E poi
cosa mi hai fatto? Mi hai uccisa! UCCISA! Capisci?! Io ti ODIO!!
<< Regina, mi dispiace. Io non volevo. Ho perso il
controllo, tu eri lì e non c'ho più visto. Mi dispiace!
Lo giuro! >> la supplicai. Sperai che capisse. Che lasciasse
stare la mia famiglia e se la prendesse con me.
NO
che non ti dispiace! Se fosse stato veramente così ti saresti
scusato con Felix e ne avresti pagato le conseguenze. NO, a te non
dispiace.
<<
Regina, se vuoi farmela pagare, prenditela con me. Bella e Ayla non
centrano nulla con questa storia. Lasciale stare. >> la
implorai.
Dovevo
fare di tutto per salvarguardare la mia famiglia.
Non
potevo permettere che loro pagassero per i miei errori.
Non
potevo permetterlo.
Invece
ti farò soffrire come ho sofferto io. Ti toglierò
tutto, ti farò desiderare di essere morto nel 1918 come
dovevi. Ti farò pentire di avermi ridotto così!
<< REGINA!!!!!! >> urlai cercando di
trattenerla.
La ragazza in cui si era insinuata per parlarmi si stava
svegliando.
No, dormi ancora, devo parlare con Regina.
Ti prego, continua a dormire. Ti prego.
Invece la regazza si svegliò e io persi il
contatto con Regina.
Non ero riuscito a impedire che lei se la prendesse con
la mia famiglia.
Non ero riuscito a fare nulla.
Bella
perdonami pensai.
Tornai
a casa e cercai la mia piccola principessa, ma non trovai nessuno
all'entrata o nell'enorme salone.
Poi
sentii dei pensieri provenire dallo studio di Carlisle.
Erano
tutti pensieri sorpresi, speranziosi. Soprattutto quelli di Ayla.
Mi
diressi dagli altri e mi trovai di fronte ad una sorpresa mai
sperata.
Bella
stava parlando nel “sonno”.
Non
ci credevo.
<<
Edward... >> mormorò sotto voce.
<<
Quando.... quando ha iniziato? >> sussurrai cercando di cadere
a terra dalla sorpresa.
<<
Dieci minuti fa >> mi rispose mia figlia.
<<
Bella... >> dissi avvicinandomi.
Stavo
per svenire e per un vampiro non è una cosa facile.
<<
Edward.... >> mormorò di nuovo lei.
Mi
posizionai al suo fianco e le strinsi la mano cercando di farle
sentire che ero lì per lei, che non l'avrei mai lasciata.
Forse
fu solo la mia immaginazione, ma mi sembrò che mi rispondesse
in qualche modo.
Rimasi
lì con lei a contemplarla per delle ore. Rimase con me anche
Ayla, mentre gli altri se ne andarono lasciandoci soli.
<<
Papà, quale pensi sia il terzo ricordo? >> mi chiese la
piccola.
<<
Non lo so. Possiamo solo provare ad andare nella casetta nel bosco e
vedere se c'è qualcosa, altrimenti dovremmo metterci a frugare
per questa casa da cima a fondo. Perchè questa domanda? >>
chiesi un po' disorientato. Perchè me lo chiedeva?
<<
Papà, io penso di sapere quale sarà il prossimo
ricordo. >> mi disse.
La
fissai a occhi sgranati.
<<
Cosa...? >>
<<
Sì, papà. Credo che sia una cosa importante avvenuta
dopo che avete lasciato l'appartamento. Hai capito? >> mi
disse.
La
guardai sorpreso.
Forse
aveva ragione e io avevo appena capito a cosa si stava riferendo.
Le
possibilità per i prossimi ricordi potevano essere il mio
incontro con Alice, l'incontro mio e di Bella con tutti i Cullen,
quando abbiamo saputo che Bella era incinta e la nascita di mia
figlia.
L'unica
domanda era: il mio incontro con Alice o quello con tutti i Cullen?
Allora,
sono perdonata? Spero di sì. Spero anche che il capitolo vi
sia piaciuto e che recensirete in tanti. Avrei una richiesta da fare:
che ricordo volete tra quelli citati nella domanda di fine capitolo?
Io non so scegliere quindi mi affiderò a voi. Per favore
fatemi sapere o per scegliere dovrò fare la conta per
scegliere quale fare. Per favore rispondete a questo appello.
Sono
contenta che abbiate mandato le vostre opinioni sul terzo ricordo.
Grazie per avermi aiutato a scegliere. Il vincitore è il
ricordo con l'incontro di Alice. Lo so che è un ricordo di
Edward, ma penso che sia più importante rispetto all'incontro
con i Cullen. Se Alice non avesse fatto la proposta a Edward, ora, in
questa storia, i Cullen non ci sarebbero. Ecco il motivo della mia
scelta.
Ora
vi lascio al capitolo.
Buona
lettura!
CAPITOLO
34
(
POV AYLA )
Dopo
che ebbi raccontato a papà la mia ipotesi sui ricordi che
mancano da recuperare l'ho visto illuminarsi e poi venire preso dal
dubbio. Forse aveva capito quali ricordi mancavano, ma allora perchè
era così dubbioso? Che ci fossero più opzioni per uno
dei ricordi? Forse, ma non mi voleva dire niente e così io non
potevo sapere se avevo ragione.
Uffa!
Ma quanto era cocciuto papà?
<<
Ayla! Vieni, devo parlarti! >> mi chiamò papà
dalla cucina.
<<
Arrivo subito! >> risposi uscendo dalla mia cameretta. Stavo
disegnando la mamma e il papà vicini con me in mezzo. L'avrei
datto alla mamma quando si fosse svegliata.
Andai
in cucina dove mi sedetti sulla sedia vicina all'isola della cucina.
<<
Cosa c'è papà? >> chiesi guardandolo.
<<
Ti andrebbe di andare in cerca del terzo ricordo? >>
<<
Sul serio papà? >> ero sorpresa. Non immaginavo che
volesse mettersi in cerca del terzo ricordo così presto.
Pensavo
che avrebbe aspettato un po'. Da quando la mamma aveva ricominciato a
parlare nel sonno, sembrava che volesse recuperare i ricordi il più
presto possibile. Era rimasto a vegliarla per ore. Io ero rimasta un
po' con lui, ma poi me ne ero andata per lasciarli da soli.
<<
Sì, è ora che la mamma si svegli. >> mi rispose.
Balzai
su dalla sedia e andai a prendere il mio giubotto.
Ero
sì una mezza vampira, ma sentivo lo stesso il freddo anche se
solo in modo limitato e non come gli umani.
Quando
tornai dal mio papà con il giubotto indosso lo sentii ridere.
Era la prima volta che rideva con felicità. Era una risatina
serena e mi fece stare bene.
Sperai,
in un lampo di pazzia, che quando la mamma si fosse svegliata papà
avrebbe riso così sempre.
<<
Andiamo piccola? >> mi disse aspettando che gli andassi
incontro perchè mi prendesse in braccio per la corsa verso la
piccola casetta dove i miei stavano prima di incontrare il resto
della famiglia.
Mentre
correvamo sentii papà farsi rigido.
Aveva
per caso paura del ricordo da trovare?
C'era
qualcosa che non dovevo vedere?
<<
Papà, perchè sei rigido? C'è qualcosa che non
va? >> chiesi.
<<
No piccolina, tutto bene. >> mi disse rigido.
Perchè
mi stava mentendo? Cos'era che io non potevo sapere?
<<
Papà, perchè stai mentendo? >> non mi piaceva
quando lo faceva.
Diceva
che era sbagliato mentire, ma allora perchè lo faceva con me?
Non
capivo proprio.
<<
Tesoro, non è che sto mentendo, è solo che non voglio
che tu ti preoccupi. >> mi disse.
Non
era giusto lo stesso. Non doveva mentire e basta. Se era sbagliato
non andava fatto. Punto.
<<
Papà, è sbagliato mentire. >> dissi arrabbiata.
<<
Lo so. Mi perdoni se ti dico che non lo faccio più? >>
<<
Sì papà. >> e mi strinsi di più al suo
petto.
Continuammo
a correre ancora per un po'.
All'improvviso
papà si fermò in un punto imprecisato nella foresta.
Mi
mise giù e si perse a guardarsi intorno.
Non
capivo. Cosa facevamo lì?
<<
Papà, dove siamo? >> chiesi guardandolo.
Sembrava
perso nei ricordi.
<<
È qui che ho incontrato per la prima volta Alice. >> mi
rispose.
Mi
avvicinai e gli presi la mano.
<<
Papà, ti va di raccontarmi com'è stato? >>
<<
Sì, ora siediti qui però. >> mi disse indicandomi
un masso asciutto e senza nessun tipo di muschio, o altro, che
potesse macchiare il vestito scelto dalla zia Alice.
Appena
mi sedetti fui presa dalla visione di un ricordo.
Avevamo
trovato il terzo ricordo.
Vidi
la zia Alice tagliare la strada a papà che non reagì
molto bene.
Era
veramente molto arrabbiato con la zia e potevo capirlo bene. La zia
però non sembrava arrabbiata con papà, neanche pentita.
Sembrava che stesse aspettando che papà si calmasse per
potergli parlare.
Quando
papà si calmò, la zia cominciò a parlare. Parlò
a papà della sua famiglia e della loro dieta. Quando disse che
se voleva poteva unirsi a loro e che anche la mamma poteva unirsi a
loro, papà rimase di sasso.
Non
riusciva a crederci.
Era
totalmente sotto shock.
Poi,
all'improvviso, zia Alice mandò un urlo di gioia e corse via.
Papà
ci mise parecchio a riprendersi e quando lo fece cominciò a
correre senza una meta. Dopo parecchie ore lo vidi arrivare ad una
piccola casetta da dove uscì la mamma che rimase sconvolta
dalla faccia di papà.
Lo
vidi abbracciarla in modo protettivo e molto possessivo. Sembrava che
avesse paura di perderla, di non rivederla più.
Poco
dopo mi ripresi e trovai papà a fissarmi.
<<
Forse non è necessario che te lo racconti vero? >> mi
disse tranquillo.
Sorrisi
nel vederlo di nuovo così rilassato.
Poi
un pensiero mi colpì.
Stanotte
sarebbe venuta la mamma o quella perfida strega?
Allora,
piaciuto? Spero proprio di sì. Sono molto contenta che molti
di voi seguano questa storia e che recensiscano lasciando una loro
opinione. Continuate a farvi sentire che le vostre opinioni sono
sempre ben volute e molto apprezzate. Continuate così!!!!!!!!!!
Rieccomi
e un po' di fretta. Oggi ho così tante cose da fare che posto
e poi mi metto al lavoro. La risposta ad eventuali recensioni avverrà
in serata.
Buona
lettura
CAPITOLO
35
(
POV EDWARD )
Riportai
a casa Ayla e la distesi sul letto. Era esausta. Ogni volta che
trovava un ricordo cadeva distrutta nel giro di un paio d'ore. Forse
era per questo che Bella e Regina potevano parlarle con tanta
facilità dopo.
La
distesi sul letto e aspettai che una delle due si facesse viva. Se
era Bella sarebbe stata tranquilla, se era Regina avrebbe cominciato
ad agitarsi. Sperai che fosse Bella a entrare nei sogni della mia
piccolina. Speravo che potesse aiutarla a ricordare qualcosa anche
senza bisogno che si recuperassero gli altri ricordi.
Sapevo
che erano ricordi importanti, ma se ricordava anche senza che Ayla li
recuperasse, avrebbe potuto svegliarsi prima e Regina non avrebbe
avuto più nessuna arma a suo favore.
Controllai
il sonno di mia figlia e, vedendo che dormiva tranquilla, andai da
Bella. Forse stava parlando con nostra figlia e io, visto che non
potevo vedere la mente della mia piccolina, volevo stare vicino al
mio amore per vedere se si lasciava scappare qualcosa di quello che
si dicevano.
Mi
sedetti al fianco del letto e rimasi in attesa.
<<
Edward... no... non può.... >> sussurrò. Sembrava
terrorizzata.
<<
Bella, tutto bene? >> cosa stava succedendo? Che ci fosse di
mezzo lo zampino di Regina?
<<
No... lui no... non puoi... >> continuò sapvaentata.
<<
Bella! Va tutto bene! BELLA! >> provai a farmi sentire. Provai
a entrare in contatto con lei. Non volevo che soffrisse. Volevo che
sapesse che io e Ayla stavamo bene. Volevo che tornasse da me.
Edward?
Si tu?
<<
Bella?
Come mai riesco a sentirti? >> ero sorpreso. Non me
l'aspettavo.
Tutto
per merito mio! Contenti di potervi parlare? Bene, perchè sarà
l'ultima volta.
Si divertì Regina. Aveva un tono divertito, come se fosse
contenta di questa cosa. Se solo Felix non avesse provato a farla
tornare! Se solo avessi saputo controllarmi!
<<
Regina, stai zitta! Solo perchè ti ho ucciso, non devi
prendertela con la mia famiglia! >> dissi. Stavo trattenendo la
rabbia, ma non era solo quella. C'era anche rimorso, dolore, rabbia
verso Regina e verso me stesso. Decisamente un brutto miscuglio molto
esplosivo.
È
lei che avevi ucciso quando hai perso il controllo?
mi domandò Bella.
Sì,
cosa credevi? Che me la prendessi con lui così? Ma allora sei
proprio stupida.
Ma
non poteva starsene zitta una volta ogni tanto quella?
Intanto,
non sono stupida. Poi non mi aveva detto il nome, quindi potevi anche
essere qualcuno che aveva offeso in altra maniera. E per finire ha
ragione lui. VATTENE!
Bella
era proprio arrabbiata. Certo che Regina, con il sarcasmo, ci andava
giù pesante.
<<
Smettetela! Regina, lei non ti ha fatto niente! Perchè non te
la prendi con me e basta?! Perchè con Bella? Perchè?!
>> non capivo come potesse essere così cattiva con
qualcuno che non gli aveva fatto niente. Potevo capire se avesse
fatto passare a me le pene dell'inferno, ma alla mia famiglia...
Dovevo
mettere fine a questa storia.
E
lo chiedi? Voglio farti soffrire. Non ti è ancora chiaro il
concetto?
Brutta
strega! Tu adesso mi lasci andare e ci lasci in pace capito?!
Osi
darmi ordini? Devo ricordarti stupida ragazzina che qui comando io?
Sentivo
che Bella si stava arrabbiando di brutto e che, se fossero state
tutte e due in possesso del proprio corpo, sarebbero arrivate alle
mani fra poco.
<<
BASTA!!!! Regina, come faccio a far svegliare Bella?! >> fra un
po' sarei passato anch'io alle mani. Sarei andato nella foresta e
avrei fatto strage di alberi. Forse sarei anche riuscito a battere
Emmett per una volta.
Come?
Trovando tutti i ricordi e sperando che Ayla faccia la scelta giusta,
ma io non ci conterei molto.
COSA??????!!!!!!!!!!
Il mio risveglio dipende da quella bambina?!
<<
Bella, quella è tua figlia. Non ricordi? >> domandai.
COSA??!!
<<
Bella non ricordi? >> domandai. Non mi aspettavo che lo
ricordasse, ma mi faceva male lo stesso il fatto che non ricordasse.
No,
forse dovrei?
<<
Sì Bella, quella bambina è nostra figlia. >>
dissi.
Ti
prego ricorda.
Ti
prego Bella.
Ti
prego, ti prego, ti prego!!!
Edward,
non so cos'hai, ma io e te non possiamo avere figli. L'hai
dimenticato? Sei un vampiro.
Speri
ancora che si svegli prima? Anche se lo facesse non ricorderebbe metà
della sua vita. È questo che vuoi per tua figlia?
Ero
stato sconfitto. Dovevo recuperare per forza tutti i ricordi perchè
si svegliasse e potessimo essere una famiglia felice.
Edward,
non farlo. Non darle soddisfazione. Se mi sveglio potrai raccontarmi
tu i ricordi che mi mancano. Edward, non farlo!
<<
Mi dispiace Bella. Non posso accontertarti. >> dissi.
Regina
era riuscita a mettermi alle strette.
Dovevo
fare il suo gioco. Non avevo altra scelta.
Edward,
mi prometti almeno una cosa?
<<
Cosa amore? >> ero proprio curioso. Cosa voleva che gli
prometessi? Che l'avrei lasciata in quello stato per non dover stare
al gioco di Regina e proteggere Ayla? Non sapevo se sarei riuscito a
prometterle una cosa del genere.
Promettimi
di proteggere quella bembina. Non merita di soffrire ancora. Soffre
già abbastanza così.
<<
Sì amore. Te lo prometto. >> dissi sussurando.
In
quel momento sentii che se ne andavano.
La
discussione era finita.
Era
stato bello poter parlare col mio amore. Adesso avevo un motivo in
più per combattere Regina e avrei vinto.
Per
Bella.
Per
Ayla.
Per
loro e per me stesso.
Adesso
vado che sono di fretta. Il commetto lo faccio nel prossimo capitolo.
Per favore recensite. Risponderò un po' tardi ma risponderò.
Lo prometto.
*
Entra cercando di fare meno rumore possibile * Mi scuso per il
ritardo ma se fra sabato e domenica ho acceso il computer per un'ora
è tanto. Spero che nessuno mi abbia dato per dispersa.
Ecco
qui il nuovo capitolo sperando che basti a farmi perdonare.
CAPITOLO
36
(
POV AYLA )
Dopo
che avevo trovato il terzo ricordo né la mamma né
quell'impostora che vuole farle del male. Non sapevo perchè
non erano venute, ma per una volta dormii tranquillamente e con sogni
normali.
Sognai
che io, la mamma e il papà andavamo al parco a giocare tutti
assieme. Era stato proprio un bel sogno.
Forse
sarebbe diventato realtà tra poco. Mancavano solo due ricordi
e poi la mamma si sarebbe svegliata e saremmo stati tutti felici.
Quando
mi svegliai però il mio sogno andò in frantumi.
Papà
sembrava disperato e non sapevo cosa fare.
<<
Papà, tutto bene? >> provai a chiamarlo.
Papà
alzò lo sguardo e vidi il suo sguardo. Era un misto di dolore,
rabbia, speranza e determinazione. Non so cos'era successo, ma
qualcosa lo aveva convinto a lottare.
Forse
la mamma aveva parlato con lui e gli aveva dato una speranza.
<<
Sì piccolina. Ho parlato con la mamma. Ho trovato una ragione
per lottare e non intendo arrendermi. >> mi disse serio e
fiero.
Si
vedeva che qualcosa era cambiato ed ero cantenta di vederlo così
determinato.
Adesso
ero sicura che la mamma poteva svegliarsi. Se papà aveva
deciso che avrebbe lottato con tutte le sue forze allora la mamma
sarebbe tornata con noi tra poco.
<<
Papà, vado da zia Alice. Vieni anche tu? >> chiesi.
Dovevo
chiederle se aveva qualcosa che potesse aiutare la mamma a ricordare
la prossima volta che sarebbe venuta a trovarmi. Papà mi aveva
raccontato tutto quello che sapeva sulla mamma, ma c'erano delle cose
che, ero sicura, non gli aveva detto.
Tutti
abbiamo dei segreti e sono sicura che la mamma i suoi li ha detti ad
Alice. Infatti, dopo il loro primo incontro, erano diventate grandi
amiche e papà mi ha detto che ogni tanto stavano sole in
camera della zia a parlare e costringevano lui e gli zii ad
andarsene.
<<
Va bene, vai pure. Io vado un attimo dalla mamma, poi arrivo. >>
Mi
alzai e mi diressi in camera della zia sperando che non notasse il
modo in cui ero vestita. Avevo un pigiamino con i tre porcellini che
lei odiava.
Non
capivo perchè, era così carino.
<<
Zia, posso entrare? >> dissi bussando alla porta.
Nessuno
rispose.
Provai
di nuovo.
Nessuna
risposta.
Provai
ad aprire la porta. Era aperta.
Entrai
cercando di capire se c'era qualcuno.
Di
solito la zia non lasciava la porta aperta se lei non era in camera.
Chissà
dov'era e perchè la porta era aperta.
Sapevo
che non dovevo farlo ma entrai lo stesso. Se la zia mi avesse
scoperto sarei stata nei guai ma la curiosità era troppa.
Entrai
e mi avvicinai al suo letto.
Era
perfettamente rifatto, ma a metà strada la mia attenzione fu
catturata dal computer. Mi avviciai alla scrivania guardandomi
attorno.
C'erano
vestiti ovunque. Non sapevo quali erano nuovi e quali vecchi, ma di
sicuro sapevo che la zia non ne avrebbe buttato via neanche uno.
Tra
tutti i vestiti che c'erano in giro per la stanza a momenti non si
scorgeva neanche il pavimento.
Quando
arrivai al computer vidi che era aperto su un file di moda. Non mi
stupii, anzi, mi scappò una piccola risata. La zia non sarebbe
mai cambiata.
Presi
il mouse e feci per cambiare pagina, solo per farle un piccolo
scherzo, che fui attraversata da una scossa.
Avevo
trovato il quarto ricordo.
Vidi
la zia fissare sconvolta lo schermo del computer e gli altri arrivare
di corsa. Non sapevo cosa c'era scritto da lasciarla in quelle
condizioni, ma sembrava che neanche gli altri capissero.
Sentivo
la zia balbettare e poi, in un lampo di genio, vidi papà
sbiancare. Se era possibile lo vidi diventare ancora più
pallido, ma non capivo se era per la sorpresa, per il terrore o per
altro.
Nessuno
diede segno di essersene accorto. Tutti erano preoccupati per la zia,
ma quando anche la mamma cadde in quello stato tutti capirono cosa
stava succedendo. Lessero sullo schermo e capirono che la mamma era
incinta.
Papà
si riprese, ma era ancora sotto shock.
Il
nonno invitò gli altri ad uscire per lasciare un po' di
privacy ai miei genitori che si abbracciarono stretti.
La
mamma piangeva e papà cercava di consolarla sebbene non
sapesse di preciso cosa fare o pensare.
Il
ritorno alla realtà fu più duro delle altre volte.
Avevo
visto come i miei avevano scoperto che stavo arrivando e non mi erano
sembrati molto contenti. Potevo capire la sorpresa, ma non mi ero
immaginata che erano rimasti sconvolti così tanto.
Se
non avessero voluto, però, non sarei qui e papà non mi
tratterebbe con tanta dolcezza. Se avesse pensato che ero io la causa
dello stato della mamma non si preoccuperebbe neanche di me.
<<
Ayla, tutto bene? >> mi chiese papà cogliendomi di
sorpresa.
Non
l'avevo sentito arrivare.
<<
Sì, solo... >> non riuscivo a dirglielo. Era troppo
imbarazzante.
<<
Non pensavamo che i vampiri potessero avere figli, ma poi sei
arrivata tu. All'inizio avevamo qualche dubbio, ma poi ci siamo
convinti che eri un piccolo miracolo e abbiamo deciso di darti tutto
quello che potevamo. Ayla, non pensare mai che io e la mamma non ti
vogliamo bene, o che tu sia la causa per cui la mamma è sta
male. Non è così. Lei ti vuole bene e anch'io. Hai
capito? Ti vogliamo bene. >>
Non
risposi. Lo abbracciai soltanto sperando che capisse cha gli volevo
bene anch'io.
Quando
lo sentii sussurrarmi la mia ninnananna capii che aveva capito.
Mi
scuso di nuovo per il ritardo e devo scusarmi anche con chi seguiva
la mia fic Fratelli. Vorrei dire che l'ho tolta perchè non
sapevo più come andare avanti e così ho deciso di
riscriverla sperando di poterla postare di nuovo in futuro.
Per
favore fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo.
Contentissima
che il capitolo precedente sia piaciuto! Ora manca solo un ricordo e
lo scontro finale con Regina e poi la storia è finita. Spero
che continuerete a seguirmi fino ad allora. Adesso vediamo come
Edward e Bella (ovviamente via sogno lei) spiegheranno a Ayla come si
sono sentiti quando hanno scoperto che potevano avere figli.
Buona
lettura a tutti!
CAPITOLO
37
(
POV BELLA )
Non
so perchè, ma dopo aver parlato con Edward mi sono sentita
come se mi mancasse qualcosa. Come se ci fosse qualcosa di importante
che non riesco a ricordare. Deve essere qualcosa di veramente
importante se Edward era pronto a sacrificarsi pur di salvarla. Lui e
Regina dicevano che quella bambina era mia figlia, forse è per
lei che Edward è pronto a sacrificarsi. In effetti, se fosse
veramente mia figlia, mi sacrificherei pure io se serve a salvarla.
Una
scossa mi serpeggiò lungo la schiena.
La
piccola aveva trovato un altro ricordo.
Mi
vidi nella camera di Alice a fissare lo schermo del computer sotto
shock. Lessi la pagina su cui era aperto e provai un secondo
sconvolgimento.
Ayla
era mia figlia.
Mia e
di Edward.
Ayla
era mia figlia.
Mia
figlia.
Non
riuscivo a crederci.
Vidi
la mia reazione e quella di Edward.
Vidi
come accettammo il fatto come un miracolo dopo che la sorpresa fu
passata.
Vidi
come eravamo felici per l'evento e come eravamo disposti a rischiare
tutto, anche ad andare incontro alla visione di Alice se necessario,
pur di avere con noi la nostra piccolina.
Per
poco non scoppiai a piangere dall'emozione.
Quella
piccolina era mia figlia e stava facendo di tutto per salvarmi!
Com'ero
orgogliosa di lei!
Ora
dovevo parlarle e l'unico modo era entrare nei suoi sogni prima di
Regina.
Fra
poco si sarebbe addormentata e io sarei entrata nei suoi sogni.
Le
avrei detto che mi ricordavo di lei e di come ero orgogliosa di
quello che stava facendo e di com'era cresciuta.
Dovevo
anche darle un messaggio per Edward.
Doveva
sapere che la prima cosa da fare era salvare nostra figlia. Non
importa se io non fossi riuscita a salvarmi, Ayla doveva essere
felice. Anche se questo voleva dire che io non ci fossi stata.
Dovevo
farglielo capire.
Aspettai
ancora un po', poi mi accorsi che Ayla si era addormentata e che era
arrivato il momento in cui potevo parlarle.
Entrai
piano, senza farmi notare. Volevo guardarla un po' senza che lei se
ne accorgesse. Volevo vedere cosa c'era di me e del mio amore in lei.
Rimasi
a fissarla per qualche minuto, ma poi mi accorsi che era triste.
Cos'era
successo?
Mi
avvicinai e mi sedetti al suo fianco.
Eravamo
su una scogliera e in lontananza c'era un mare in tempesta.
Ecidentemente
era così che si sentiva.
<<
Ayla, tutto bene? >> chiesi preoccupata.
<<
Ti ricordi di me? >> mi disse triste. Aveva uno sguardo spento.
Ma
che cos'era successo?
<<
Sì piccolina. Sei mia figlia. Cos'è successo? >>
chiesi cercando di capire cosa stesse succedendo.
<<
Ho visto il ricordo in cui tu e papà scoprite che tu sei
incinta. Perchè eravate sconvolti? Non mi volevate? >>
mi chiese sull'orlo delle lacrime.
Adesso
capivo. Ma perchè lei aveva visto solo la nostra prima
reazione e non il resto del ricordo? Che ci fosse lo zampino di
Regina?
<<
Tesoro, ascoltami. Io e papà eravamo sconvolti perchè
non ci aspettavamo una cosa del genere. Non pensavamo che avremmo
potuto avere figli. Per quanto ne sapevamo i vampiri erano sterili.
Sei stata qualcosa di improvviso e spettacolare. Ayla, ti abbiamo
voluto fin da quando abbiamo scoperto che c'eri. Ti vogliamo bene e
sempre te ne vorremo. Non devi dubitare di questo. >> le dissi
dolcemente abbracciandola.
Nascose
il volto tra i miei capelli e cominciò a piangere. Il mare di
fronte a noi cominciò ad agitarsi, ma dopo un po' cominciò
a calmarsi. Proprio come il pianto di mia figlia.
<<
Mamma, scusami. Scusami per aver pensato che tu e papà non mi
volevate. >> sussurrò singhiozzando.
<<
Tesoro, non preoccuparti. Non sono arrabbiata e non devi chiedere
scusa. Non ce n'è motivo. >> la consolai.
Rimanemmo
abbracciate a lungo senza parlare.
Avevo
ritorvato mia figlia e mancava solo un pezzo della mia vita per poter
tornare da lei.
<<
Mamma? >> mi chiamò.
<<
Sì piccola? >> risposi guardandola.
Aveva
du occhi verdi meravigliosi.
<<
Mi vuoi bene? >>
<<
Tanto. Ti voglio tanto bene Ayla, tesoro mio. >> risposi
abbracciandola ancora più forte.
Rimanemmo
così fino a che non cominciò a svegliarsi.
Alla
fine mi dimenticai del messaggio per Edward, ma ero sicura che lui
sapesse.
(
POV EDWARD )
La
mia piccolina si svegliò dopo un sonno profondo e tranquillo,
a detta di Jasper. A me bastava sapere che non aveva avuto incubi e,
visto che non si era agitata nel sonno, avevo un buon motivo per
crederlo.
Si
svegliò con uno aguardo diverso da quello con cui l'avevo
messa a letto. Sembrava più tranquilla, più felice.
<<
Ayla, tutto bene? >> chiesi domandandomi cosa avesse potuto
portare un tale cambiamento. L'unica cosa che mi veniva in mente era
che fosse intervenuta Bella.
<<
Sì, ho parlato con la mamma. >> disse guardandomi seria.
<<
Mi ha detto che mi volete bene e che non pensavate che fosse
possibile che in futuro avrete potuto avere figli. Ecco perchè
siete rimasti sconvolti quando l'avete scoperto. >>
Allora
avevo ipotizzato giusto.
Grazie
Bella pensai pieno di
gratitudine verso il mio amore.
<<
È vero piccola. Non pensavamo che fosse possibile ed è
per questo che la nostra felicità è stata doppia una
volta passata la sorpresa. Sei più tranquilla ora? >> le
chiesi. Solo Bella poteva fare una cosa del genere.
<<
Sì papà. Ma come ti sei sentito quando l'hai scoperto?
>>
<<
Ero totalmente nel pallone. Non capivo più nulla. Se la mamma
non mi avesse chiamato riportandomi in qua probabilmente sarei ancora
in quello stato di shock in cui ero caduto. >> risposi
abbracciandola e cullandola.
<<
Sei felice? >> mi chiese lasciandomi di sasso.
Di
solito questa domanda gliela facevo io, ma ci misi poco a riprendermi
ed a rispondere con il cuore.
<<
Sì, sono felice. >> ed era vero.
(
POV BELLA )
Non
so come, ma avevo ascoltato tutto il discorso tra mia figlia e il mio
amore e mi ero commossa. Erano proprio dolci assieme.
Ora
ero sicura, dopo quello che avevo sentito, che Edward l'avrebbe
protetta a qualsiasi costo.
Sì,
ora ero convinta che sarebbe andato tutto bene.
Allora
perchè avevo una brutta sensazione?
Spero
che il capitolo sia piaciuto e che non stiate piangendo o che non vi
sia alzata troppo la glicemia. Non voglio essere la causa di un
allagamento in casa o di un ricovero in ospedale per troppi zuccheri
nel sangue.
A
parte questo volevo ringraziare chi mi segue e chi recensisce. Grazie
a tutti quanti.
La
storia è quasi alla fine, manca solo un ricordo e volevo
sapere se avete richieste particolari per il finale. Ovviamente sarà
a lieto fine, ma se qualcuno ha qualche richiesta su un possibile
dettaglio della conclusione (ad esempio Bella che si sveglia metà
vampira e non vapira per capirsi) sono tutta orecchi.
Rieccomi
e neanche tanto di buon umore, ma non è a causa delle vostre
recensioni, anzi mi piacciono molto, ma la colpa è di alcuni
compagni di classe che hanno fatto gli stupidi e ora tutti i prof
hanno perso la fiducia in noi e io ho perso quella che avevo in loro
e non so se gliela potrò mai ridare. Ne dubito fortemente in
ogni caso. Ecco il capitolo e spero di essere riuscita a separare
quello che sento da quello che deve essere la storia.
Buona
lettura.
CAPITOLO
38
(
POV EDWARD )
Ora
che Ayla aveva capito la natura della nostra reazione quando avevamo
scoperto di lei, la situazione sembrava tornata alla normalità.
Tutti avevamo capito quale potesse essere l'ultimo ricordo, ma non
volevo che la mia piccola lo vedesse. Non volevo che vedesse la fine
della sua mamma e si desse la colpa di tutto.
Non
volevo che succedesse.
Non
volevo che si colpevolizzasse anche per questo quando non era in
nessun modo colpa sua.
Non
volevo.
Solo
qualche giorno dopo, quando mi disse una cosa in particolare, mi
convinsi che non l'avrebbe fatto.
Era
sera e io stavo alla finestra della sua camera a guardare il cielo e
a pensare.
<<
Papà, tutto bene? >> mi chiese con la sua piccola
vocina.
La
guardai con un piccolo sorriso e poi tornai a guardare la luna.
<<
Sto solo pensando. >> risposi.
Era
la cosa più vicina alla verità che potevo dirle. Stavo
pensando, sì, ma è maglio che lei non sappia a cosa.
<<
Papà hai paura dell'ultimo ricordo? >> continuò
venendomi vicino.
Come
aveva fatto a indovinare?
Possibile
che avesse preso da me più di quanto pensassi?
<<
Come hai fatto a capirlo? >> chiesi cercando di capire come
avesse fatto.
<<
Papà, si vede che sei preoccupato. Ho solo detto quello che
pensavo. >>
<<
Lo sai che sembri tua madre? Più grande della sua età
sempre e comunque. >> sorrisi nel pensiero.
Assomigliava
già tanto a me ed ero contento che avesse preso qualcosa da
Bella.
<<
Papà, lo so che non è colpa mia se la mamma è in
quello stato e voglio fare tutto il possibile per fare in modo che
torni. Papà, non avere paura. Ce la faremo. >>
Aveva
tanta fiducia, ne aveva veramente tanta. Proprio come Bella. Forse ne
aveva proprio troppa di fiducia. Ma ne avevamo bisogno tutti in
questo momento, soprattutto io.
<<
Non ho paura per questo, ma per il fatto che potremmo fallire e che
tu resti ferita. Non posso perderti. Non posso. Se perdessi anche te
dopo la mamma non so se riuscirei a sopportarlo. >> dissi
abbracciandola.
<<
Papà, andra bene. Fidati >> mi disse.
Volevo
crederle, ma non ci riuscivo del tutto.
<<
Ci proverò tesoro. Lo prometto. Adesso torna a dormire. >>
dissi rimettendola a letto. Le rimboccai le coperte e le diedi un
piccolo bacio sulla fronte. Si addormentò poco dopo.
Questo
era quello che mi aveva fatto cambiare idea sul fatto del quinto
ricordo.
Ora
eravamo davanti allo studio di Carlisle.
Erano
tutti usciti per andare a caccia. Solo Alice era nei paraggi e Jasper
con lei in caso di bisogno.
<<
Pronta? >> chiesi guardando la mia piccola eroina.
<<
Sì papà. >> mi rispose.
<<
Allora andiamo. >> risposi.
Ayla
mise la mano sulla maniglia e il ricordo arrivò, ma non come
mi ero aspettato.
Era
il momento dopo il parto, quando avevo scoperto che non si sarebbe
svegliata, quando il mondo mi è crollato addosso.
Perchè
questo ricordo? Non era di Bella, non centrava con lei.
Era
uno dei miei e anche uno dei più dolorosi.
Perchè
proprio quello?
Perchè
Regina aveva fatto questo?
Perchè
tutto questo dolore?
Perchè?
PERCHÈ?????
Quando
vidi che la mia piccolina si era ripresa mi sentii come se avessi le
vertigini.
Mi
sentii svenire.
Poco
prima che il buio mi avvolgesse vidi la mia piccolina cadere a terra
come un sacco di patate.
Ayla!!!!!!!!!!!!!!
fu il mio ultimo pensiero prima che il buio mi avvolgesse.
(
POV AYLA )
Non
capivo. Questo non è un ricordo di mia mamma. Questo è
uno dei ricordi di mio papà. Perchè l'avevo trovato?
Perchè c'era questo come quinto ricordo?
Vedere
papà in quello stato mi faceva male. Era proprio disperato.
Non l'avevo mai visto in quello stato e mi faceva anche un po' paura.
Non
volevo che soffrisse.
Non
volevo che stesse così male.
Dovevo
fare qualcosa per aiutare la mamma.
Dovevo
farlo per lui e per la mamma.
Dovevo
farlo per riavere una famiglia.
Il
ricordo non mi piacque molto, ma se serviva ad aiutare la mamma avrei
sopportato anche questo. Anche se mi faceva stare male.
Quando
mi ripresi non mi sentii molto bene.
Mi
girava la testa.
Qualcosa
non andava.
Mi
voltai e vidi che anche papà era nelle mie condizioni.
Svenni,
ma poco prima di farlo vidi la preoccupazione sul volto di papà.
(
POV REGINA )
Lo
sapevo che il ricordo non doveva essere quello, ma adesso ero sicura
che quella stupida ragazzina non si sarebbe più svegliata.
La
bambina doveva raccogliere cinque ricordi suoi, invece ne aveva
raccolti solo quattro. Avevo la vittoria in pugno e mi piaceva molto
la cosa.
La
ragazzina non si sarebbe pi svegliata, Edward sarebbe morto dal
dolore e la bambina sarebbe rimasta senza genitori. La cosa un po' mi
dispiaceva, ma non più di tanto.
Loro
mi avevano ridotto in questo stato e loro dovevano pagare. La bambina
era solo un effetto collaterale.
Edward
doveva pagare, solo così avrei avuto pace e avrei potuto
rivedere Felix e fare le feste anche a lui.
Non
solo mi aveva ridotto così, ma non si era neanche degnato di
tornare ogni tanto a farmi visita.
Odiavo
lui forse più di Edward. Il mio odio nasceva dall'amore che
provavo per lui e quindi era anche più intenso.
Stavano
per arrivare. La bambina aveva appena trovato l'ultimo ricordo.
Stavano
per arrivare nel mio piano e gli avrei accolti alla grande.
Dovevo
solo preparare la ragazzina sull'altare.
Era
meglio se cominciavo a prepararla, non avevo molto tempo.
Ora
la partita sarebbe giunta al termine e io avrei vinto.
Ecco
qui un altro capitolo. Il prossimo sarà il penultimo e, dopo
l'ultimo, la storia giungerà alla fine. Però sono
contenta che mi seguiate in tanti e spero che quando posterò
un'altra storia (se mai lo farò) mi seguiate allo stesso modo.
Il
commento del capitolo sarà alla fine visto che è lungo.
Ci vediamo sotto.
Buona
lettura.
CAPITOLO
39
(
POV AYLA )
Quando mi ripresi non
capii subito dov'ero, ci misi qualche minuto e poi fui presa dal
panico. Vidi la mamma sopra un piccolo altare immobile. Provai a
chiamarla, ma la mia voce sembrava sparita. Non riuscivo ad emmettere
alcun suono.
Mi guardai attorno per
vedere se c'era qualcun altro oltre a me e alla mamma.
Mi girai e vidi papà,
in ginocchio, di fronte ad una donna.
Doveva essere quella che
aveva finto di essere la mamma.
<< Papà...?
>> provai a chiamarlo, ma non riuscii a dire nulla.
Era come se quel luogo
spoglio, pieno di tristezza e odio, prosciugasse la mia voce,
inghiottendola nel nulla.
Provai a muovermi, ma fu
inutile. Ero bloccata a metà strada tra la mamma e papà.
Non potevo muovermi e non potevo parlare.
<< Edward, sai
perchè sei qui? >> chiese la donna misteriosa.
Aveva lunghi capelli neri
e due occhi che mandavano lampi. Sul volto aveva dipinto un ghigno
che mi mandò un brivido di paura. Sembrava godere della
situazione che si era creata.
Una rabbia terribile mi
investì.
Non doveva fare del male
alla mamma e al papà.
Non poteva e non doveva.
<< Sì,
Regina, lo so. >> disse papà.
Era distrutto, disperato,
si era arreso.
Perchè l'aveva
fatto? La mamma era qui, bastava svegliarla.
<< Sei pronto a
pagare? >> continuò la donna.
Papà la conosceva.
L'aveva chiamata per nome. Ma allora, cosa aveva fatto papà
per farla arrabbiare?
<< Fai quello che
vuoi. Mi hai preso tutto. Il mio amore. Mia figlia. Non le vedrò
più. Puoi anche uccidermi. Sono già morto. >>
disse papà.
Credeva che io e la mamma
eravamo morte? Ma cosa gli veniva in mente?!
Provai a chiamarlo ma non
riuscì a sentirmi neppure io.
Non potevo lasciare che
quella strega facesse del male al mio papà. Lui doveva
aiutarmi a svegliare la mamma. Dovevamo essere felici.
Mi aveva promesso che non
si sarebbe arreso.
Me l'aveva promesso!!
Cominciai a piangere, ma
anche in questo caso non riuscii a emmettere alcun suono.
Papà, perchè?
Perchè tutto
questo?
Perchè ti sei
arreso?
PERCHÈ??!!!!!!!
<< Allora adesso
proverai quello che mi hai fatto patire tu. Morirai soffrendo. >>
disse Regina gelida.
Nel giro di qualche
secondo papà cominciò ad urlare in preda al dolore.
Erano grida strazianti.
Mi facevano male.
Mi facevano male e non
potevo fare nulla.
<< Papà... >>
sussurrai senza suono.
Ogni urlo portava ad un
pianto ancora più forte.
Non sapevo che fare.
Avevo paura, ma non sapevo
cosa fare.
Non potevo fare nulla.
Nulla.
<< Mocciosetta, vuoi
salvare il papà? >> mi disse Regina.
Allora lei mi vedeva e mi
sentiva.
Ma come faceva?
<< Sì >>
dissi tremante.
<< Non puoi. O salvi
tua madre o tuo padre. A te la scelta. >> mi disse glaciale, ma
con un certo divertimento.
Voleva che io scegliessi
tra la mamma e il papà?
Ma cosa le veniva in
mente?
Io volevo un papà e
una mamma, non uno dei due!
Feci per andare verso papà
e mi accorsi che potevo muovermi.
Feci un passo, ma qualcosa
mi bloccò.
Non era una voce, era un
pensiero. Era papà.
Vai dalla mamma, Ayla.
<<
Papà, non posso.... io non posso.... >> sussurrai
sperando che mi sentisse.
Tesoro, vai dalla
mamma. Vedrai che ce la farete assieme.
<<
Non posso lasciarti, papà. Non posso. >> continuai.
VAI DALLA MAMMA! VAI DA
LEI!
<<
Papà.... perchè? >> non capivo.
VAI DA LEI!
<<
Va bene papà. >> mi arresi.
Se
papà voleva che io andassi dalla mamma l'avrei fatto. Forse
aveva le sue ragioni, ma per tutto il percorso piansi calde lacrime.
Stavo
per uccidere il mio papà e ogni cellula del mio corpo mi
diceva di girarmi e andare da lui. Avevo conosciuto solo lui come
genitore e, perdere quello che avevi conosicuto rispetto a quello che
non avevi mai avuto, era molto più difficile di quello che
sembra.
Quando
arrivai ad un passo dalla mamma mi voltai e guardai per l'ultima
volta il mio papà. Stava soffrendo, ma sembrava sereno.
Continuando
a piangere tornai a guardare la mamma e quando le toccai il viso con
una carezza sentii una scossa.
Rividi
nella mia mente tutti i ricordi che avevo raccolto. Vidi la vita dei
miei genitori fin da quando si erano incontrati e vidi anche la mia
vita fino a quel momento.
Non
so come, ma i ricordi stavano andando da me a mia mamma e quando il
flusso dinì mi sentii svuotata.
Mi
accasciai per terra e poco dopo mia madre si svegliò urlando
il nome di mio padre in una sorta di preghiera.
<<
EDWARD!!!!!!!!! >>
(
POV BELLA )
Dopo
che Ayla ebbe raccolto l'ultimo ricordo caddi in transe. Non so per
quanto ci restai, ma di una cosa ero sicura: avevo appena dimenticato
tutto di nuovo.
Non
capivo. Avevo appena ritrovato la mia identità e l'avevo
perduta di nuovo.
Non
era giusto. Non lo era proprio.
Poi,
all'improvviso, una scossa mi attraversò.
Fui
invasa da moltissime immagine: erano ricordi, ma non erano tutti
miei.
Vidi
la mia vita fin da quando avevo incontrato Edward. Vidi come ci
eravamo conosciuti, come ci eravamo avvicinati e come ci eravamo
innamorati.
Vidi
quando conoscemmo i Cullen, come scoprimmo che ero incinta e il
momento del parto. Poi arrivarono degli altri ricordi che non mi
appartenevano.
Erano
quelli di mia figlia!
Stavo
vedendo quello che mi ero persa della vita di mia figlia!
Quando
questi finirono sentii una rabbia enorme invadermi.
Come
aveva potuto Regina fare una cosa del genere?!
Come
si era permessa?!
Non
gliela avrei fatta passare liscia.
In
quel momento sentii le urla di Edward.
Cosa
le stava facendo quella stronza?!
<<
EDWARD!!!!!!!!!! >> urlai alzandomi di scatto e mettendomi
seduta.
Mi
precipitai al suo fianco senza pensarci due volte.
Quando
lo raggiunsi, lui crollò a terra.
Sembrava
morto.
In
quel momento non ci vidi più.
Mi
scaraventai addosso a Regina con l'intento di fargliela pagare.
Tanta
era la rabbia e il dolore che non badai neanche a quanto male le
facessi. Non sarebbe mai stato abbastanza per lenire il dolore del
mio cuore spezzato.
Ero
sul punto di mandarla definitavamente al creatore quando sentii mia
figlia singhiozzare.
<<
Papà.... >> sussurrò in preda al dolore.
Scoppiò
in un pianto disperato che mi spezzò definitivamente il cuore.
Dopo
aver dati un altro cazzotto a Regina andai da mia figlia che era
seduta accanto al padre.
<<
Ayla... >> la chiamai piano sedendomi al suo fianco.
Lei,
dopo avermi guardato un attimo, si buttò tra le mie braccia e
mi inondò di lacrime. Piangeva anche quelle che io non potevo
più versare.
Piangeva
per tutte e due.
Povera
piccola.
Chissà
quanto stai soffrendo. Hai perso il papà e ti resta solo la
mamma che non hai mai conosciuto per colpa di un terribile scherzo.
Povera
piccola.
Vorrei
ridarti il tuo papà. Farei qualsiasi cosa per ridartelo.
Andrei
anche all'inferno per riportarlo tra noi, per ridartelo, per vederti
felice.
Con
questi pensieri l'abbracciai forte cercando di lenire un po' il suo
dolore.
<<
Ho vinto. Adesso sono felice. >> disse quella bastarda di
Regina.
La
rabbia salì di nuovo prepotente, ma tentai di tenerla sotto
controllo. Almeno per evitare di fare male a mia figlia.
<<
Sei soddisfatta?! SEI SODDISFATTA?! Hai ucciso Edward, hai condannato
mia figlia a portare un dolore enorme oltre ai sensi di colpa che
prima o poi la schiacceranno. Hai distrutto una famiglia. Hai fatto
del male a chi non centrava nulla. Dimmi, sei soddisfatta?!
RISPONDI!!!!!!!! >> urlai furente.
Quella
donna poteva anche aver ragione a voler vendetta, ma mia figlia non
centrava nulla. Lei era solo una bambina e meritava di essere felice
come solo i bambini potevano essere. Ora, per colpa di quella strega,
mia figlia non avrebbe mai potuto tornare ad essere felice. Sarebbe
vissuta sempre con il rimorso di aver condannato a morte suo padre.
Regina
non rispose. Rimase solo a guardarmi gelida.
Stavo
per andare lì a ucciderla sul serio quando mia figlia mi si
aggrappò più forte agli abiti.
Le
accarezzai i capelli con una carezza leggera e dopo guardai Edward.
Come
era potuto succedere tutto questo?
Cosa
ci aveva portato a questo punto?
Gli
accarezzai il volto consapevole che sarebbe stata l'ultima volta.
Poi,
all'improvviso, fui percorsa da una scossa di energia così
potente da stordirmi. Sentii come se qualcuno mi stesse strappando un
pezzo del mio essere e lo stesse dando a qualcun'altro.
Era
questo che una cantante provava quando il suo vampiro moriva?
Non
riuscii a trovare una risposta perchè fummo tutti avvolti da
una luce bianca.
Quando
mi ripresi sentii solo qualcuno sussurrare il mio nome.
<<
Bella? >>
Spero
che a nessuno sia venuto un infarto. Forse avrei dovuto avvertirvi
prima, ma non ci ho pensato. Spero di essere stata perdonata. Spero
che il capitolo vi sia piaciuto. Vorrei sapere chi è secondo
voi che chiama Bella alla fine del capitolo. Come ho già detto
la storia è a lieto fine quindi dovrebbe essere facile
indovinare. Spero di ricevere numerose recensioni.
Pultroppo
il prossimo capitolo sarà l'ultimo e ci dovremmo lasciare, ma
sto già lavorando ad un'altra storia. Non so quando la
pubblicherò per via degli esami di stato che si stanno
avvicinando, quindi con ogni probabilità sarà dopo
questi se la storia sarà a buon punto.
Grazie
di seguirmi e spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Ecco
l'ultimo capitolo. Un po' mi dispiace che questa storia sia finita,
ma ognuno di voi potrà continuarla come meglio gli aggrada nei
suoi sogni così questa storia non avrà mai una fine.
Per citare il libro Cuore d'inchiostro:
“una storia non finisce con l'ultima pagina così come
non inizia con la prima”. Questa frase mi trova in pieno
accordo.
Buona
lettura e spero che l'epilogo vi piaccia.
EPILOGO
(
POV BELLA )
<< Bella? >> sentii una voce chiamarmi e
sembrava stranamente famigliare.
Ci misi qualche minuto a identificarla.
Era Edward! Ma com'era possibile? Era morto. L'avevo
visto.
<< Bella, svegliati. Per favore amore, apri i tuoi
magnifici occhi. >> continuò.
Va bene, se stavo sognando, guai a chi avrebbe provato a
svegliarmi. L'avrei ucciso all'istante.
<< Bella, apri gli occhi. >> ritentò
cercando di essere più convincente.
<< Mamma, apri gli occhi! Dai! Muoviti! >>
disse una bambina.
Ayla!
Ma allora Edward era vivo!
Aprii gli occhi e mi alzai di scatto mettendomi seduta.
Di fronte a me vidi il mio amore e mia figlia sorridenti
e felici.
<< Mamma!!!! >> urlò mia figlia
buttandomisi addosso con entusiasmo.
Per un attimo rimasi senza fiato, ma ci misi poco a
riprendermi. La strinsi al petto con il cuore colmo di gioia. Che
bello che era abbracciare mia figlia! Era un'emozione unica e
meravigliosa.
<< Ben tornata amore. >> mi disse Edward
sedendosi sul bordo del letto.
Solo allora mi accorsi di un piccolo particolare: aveva
gli occhi verdi!
<< Edward... cosa...? >> non riuscivo a
capire.
Era un vampiro! Come poteva avere gli occhi verdi?!
Non era possibile!
<< Sorpresa vero? Lo ero anch'io quando mi sono
svegliato. Mi è quasi venuto un colpo quando mi sono guardato
allo specchio. >> mi disse con un risolino.
Non potevo crederci!
C'era la possibilità che fosse tornato umano
mentre io...
Un attimo! Non potevo essere una vampira! Non sentivo
nessuna attrttiva verso il suo sangue. Che cavolo era successo quando
quella luce bianca ci aveva avvolto?
<< Edward, che cosa sta succedendo? >>
domandai. O me lo dicevano subito o rischiavo di uscire di testa.
<< Bella, calmati. Adesso ti spiego. Non so come,
ma siamo tutti e due come Ayla. Siamo diventati tutti e due mezzi
vampiri. >> disse lasciandomi di sasso.
Come accidenti era successo?!
Non che non fossi felice della cosa, anzi, ero
contentissima. In questo modo non avrei dovuto limitare i contatti
con la mia piccolina, ma la notizia mi aveva lasciato sotto shock.
Non riuscivo a crederci.
<< Mamma, tutto bene? >> chiese mia figlia
avvertendo il mio irrigidimento.
<< Sì piccola. La mamma è solo
sorpresa. >> risposi accarezzandole i capelli.
Rincuorata tornò ad abbracciarmi stretta.
<< Edward, dopo mi spieghi vero? >> gli
dissi fissandolo seria.
<< Sì, quando si sarà addormentata.
>> mi rispose tranquillo.
<< BELLA! EDWARD! AYLA! VENITE SUBITO QUI! >>
urlò Alice dal salone.
Un brivido mi salì lungo la schiena.
Ma è mai possibile che non cambiasse mai quella
nanetta?
Accidenti!
<< Meglio andare che dite? >> sussurrai agli
altri due.
<< Sì, forse è meglio. >>
disse Edward.
Quella
sera dopo un mare di abbracci, baci e un risarcimento per Alice
(shopping a volontà) per averla fatta preoccupare come una
matta (come se già non lo fosse)
<< Ma Alice non cambia mai? >> dissi
buttandomi sul letto. Ero completamente svinita. Lo shopping con
Alice era una cosa tremenda.
<< Mai. Se cambiasse non sarebbe più lei,
non trovi? >> mi rispose Edward distendendosi al mio fianco.
Mi voltai e lo fissai in quegli occhi meravigliosi.
Prima erano meravigliosi, ma ora che erano verdi erano veramente
stupendi. Mi lasciavano completamente senza fiato.
Erano una cosa stupenda.
<< Lo sai che con gli occhi così sei ancora
più bello? >> gli dissi continuando a fissarlo adorante.
<< Felice che ti piaccia. >> mi disse
dandomi un dolce bacio sulle labbra.
Era magnifico essere baciata dopo tanto tempo. Mi era
mancato tantissimo anche quando non mi ricordavo di lui. Era un vuoto
che non riuscivo a colmare. Un vuoto che ora esigeva di essere
riempito, ma prima avevo bisogno della risposta ad una domanda.
<< Edward, com'è possibile? >> chiesi
rompendo quella quell'atmosfera dolce che si era creata. Non volevo
farlo, ma avevo bisogno di quella risposta.
<< Impossibile distrarti vero? >> mi disse
sospirando.
Rimasi in attesa aspettando che continuasse.
Sospirò di nuovo e si mise seduto continuando a
fissarmi.
<< Ricordi quando ti ho detto che se la cantante
muore il vampiro segue la stessa sorte? - annuii e lui continuò
– Bene. Abbiamo scoperto che, invece, se muore in vampiro, la
cantante può richiamarlo in vita donandogli una parte del suo
essere vampira. Funziona solo se lei è vampira e, alla fine, i
due si ritrovano mezzo vampiri. Credo che sia successo anche a noi.
>> concluse aspettando una mia reazione.
Rimasi immobilizzata dalla sorpresa.
Non riuscivo a crederci.
Ero completamente senza parole.
Io, lui e nostra figlia eravamo mezzo vampiri. Questo
voleva dire che potevamo avere contatti con tutto il resto del mondo
senza troppi problemi.
Potevo rivedere mio padre se solo avessi voluto.
Non riuscivo a crederci.
<< Bella? Tutto bene? >> mi chiese il mio
amore preoccupato dall'assenza di reazioni.
Non risposi. Mi buttai solamente addosso a lui
baciandolo felice. Gli arrivai addosso con così tanto
entusiasmo che per poco non cademmo dal letto.
<< Vedo che siamo contenti. Allora non ti dispiace
che io non sia più un vampiro, vero? >> mi disse quando
lo lascia andare.
<< Non mi dispiacevi neanche prima, ma ora siamo
uguali ed è anche meglio. >>
Mi baciò contento e io ricambiai.
<< Sai, mi chiedo come sarà dormire di
nuovo. È parecchio che non chiudo occhio. Chissà come
sarà. >> disse pensieroso.
<< Non preoccuparti. È fantastico!
Soprattutto quando sogni quello che ti piace. >>
<< Ne sono sicuro. Ne sono sicuro >> disse
tornando sulle mie labbra.
Trascorremmo la nostra prima notte coccolandoci e
amandoci finchè non ci addormentammo abbracciati l'uno
all'altro.
Fu un giorno magnifico.
Avevo ritrovato il mio amore, mia figlia, la mia
famiglia e tutto quello che avevo perduto. Perfino lo shopping con
Alice non fu così male, solo dovevo ricordarmi di non
dirglielo o me ne sarei pentita a vita. In pratica fu un giorno
perfetto e vedere Edward che dormiva con un sorriso stampato in volto
era la cosa più bella che avessi mai visto.
Non mi sarei mai fatta strappare di nuovo questa
felicità.
Mai. Me la sarei tenuta ben stretta e avremmo continuato
a essere felici.
Io, Edward e mia figlia Ayla.
Per sempre.
(
POV REGINA )
Mi avevano battuto.
Edward e quelle due stupide mi avevano battuto.
Non riuscivo a crederci.
Non poteva essere vero.
Come cavolo era successo?!
È successo perchè hai cercato la
vendetta al posto della pace.
Chi sei? Cosa vuoi?
Non mi riconosci? Eppure mi amavi una volta.
Felix? Sei tu? Stavo tremando. Non poteva essere lui.
Non poteva.
Sì, sono io. Ti chiedi come hai potuto
perdere? Guardali. Si amano. Ecco perchè hai perso. Non hai
capito questo sentimento.
Felix, io ti amo. L'ho fatto perchè ero accecata
dalla rabbia. Perdonami! Implorai. Lui sapeva perchè l'avevo
fatto. Lo doveva sapere.
Anche Bella poteva ucciderti definitivamente, ma non
l'ha fatto. Era nelle tue stesse condizioni e non l'ha fatto.
Rifletti su questo Regina. Rifletti.
Non è possibilie! Io sono più forte di
quella ragazzina! Non è possibile.
Mi dispiace Regina, ma con questa affermazione ti sei
giocata l'ultima opportunità di perdono. Addio per sempre.
No! Felix, ti prego! Non mi lasciare!
È troppo tardi Regina, è troppo tardi.
Nooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Non riuscivo a sentire più nulla. Tutto era
diventato buio. I miei occhi non vedevano nulla, le mie mani sembrava
incapaci di afferrare qualsiasi cosa, le mie orecchie non percepivano
alcun suono e la mia bocca non poteva più parlare.
Precipitai nell'oscurità che mi ero costruita
attorno con l'odio che provavo. Non mi ero nemmeno accorta di essermi
costruita la mia prigione.
Che stupida che ero stata!
Avevo sbagliato e avrei dovuto pagarne le conseguenze
per l'eternità.
Chissà quanto era lunga l'eternità. Me
l'ero sempre chiesta.
Adesso l'avrei scoperto.
Quanto poteva essere lunga l'eternità?
Quanto solitaria sarebbe stata la mia pena?
Spero che il finale vi sia
piaciuto. Ho voluto dare un po' di consapevolezza a Regina su quello
che aveva fatto. Lo meritava. Sono si è accorta troppo tardi
del suo errore e adesso deve pagarne le conseguenze. Spero che vi sia
piaciuto e che lasciarete un piccolo commento.
Grazie a tutti quelli che mi
hanno seguito, che hanno recensito e chi ha messo questa storia nelle
preferite, nelle ricordate e nelle seguite.