Luce nel buio

di I_S_Acquamarine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivi ***
Capitolo 2: *** INCONTRO E MORTI ***
Capitolo 3: *** Rapimento ***
Capitolo 4: *** Spiegazioni ***
Capitolo 5: *** Incubo ***
Capitolo 6: *** Grazie ***
Capitolo 7: *** Nome ***
Capitolo 8: *** Racconti del passato ***
Capitolo 9: *** Decisioni sofferte ***
Capitolo 10: *** Alice ***
Capitolo 11: *** Ti amo e visioni ***
Capitolo 12: *** Incontro con i Cullen ***
Capitolo 13: *** Scoperte ***
Capitolo 14: *** Che facciamo? ***
Capitolo 15: *** Maschio o femmina? ***
Capitolo 16: *** Nuove informazioni ***
Capitolo 17: *** Shopping e vendette ***
Capitolo 18: *** Cameretta ***
Capitolo 19: *** Parto e misteri ***
Capitolo 20: *** Risveglio....o no? ***
Capitolo 21: *** Sospensione ***
Capitolo 22: *** Lettera ***
Capitolo 23: *** Demetri ***
Capitolo 24: *** Grinpow ***
Capitolo 25: *** Primo ricordo ***
Capitolo 26: *** Mamma...? ***
Capitolo 27: *** Visite nei sogni ***
Capitolo 28: *** Ricordi di morte e vendetta ***
Capitolo 29: *** Baratro ***
Capitolo 30: *** Aiuti, contatti e speranze ***
Capitolo 31: *** Secondo ricordo ***
Capitolo 32: *** Incubo ***
Capitolo 33: *** Perdono? ***
Capitolo 34: *** Terzo ricordo ***
Capitolo 35: *** Discussione a tre ***
Capitolo 36: *** Quarto ricordo ***
Capitolo 37: *** Dolci momenti ***
Capitolo 38: *** Ultimo ricordo ***
Capitolo 39: *** Scelta finale ***
Capitolo 40: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Arrivi ***


CAPITOLO 1

CAPITOLO 1

( POV EDWARD )

 

Sono passati anni da quando sono diventato un vampiro e tutti i miei sogni sono andati in fumo. Chi mi ha trasformato è rimasto con me il tempo di insegnarmi come comportarmi e poi è sparito. Non l’ho più rivisto.

Sto cercando un luogo dove posso fermarmi per un po’, sono stanco di vagabondare. Magari riesco anche a trovare una buona zona di caccia.

Stavo correndo verso nord, verso la penisola di Olimpia. Lì non c’erano altri clan.

Forse avrei trovato un posto adatto a me.

 

( POV BELLA )

 

Ero appena arrivata a Forks per stare con mio padre. Mia madre odiava l’umido e per questo lo aveva lasciato, ma non mi aveva mai impedito di vederlo o di avere un rapporto con lui. Ero io che non volevo vederlo, ma dopo tanto tempo bisognava che gli chiedessi scusa per il mio comportamento. Avevo sbagliato e per sdebitarmi avrei passato un periodo con lui.

Sapevo già che sarebbe stata una noia, ma forse mi sbagliavo.

 

 

 

 

Ecco un esperimento iniziato durante un’interrogazione in cui una mia compagna fece una tremenda figuraccia. Per fuggire alla noia ho iniziato a fantasticare e ecco il risultato. Visto che mi serve un parere e su carta occupa molto spazio ho deciso di pubblicarla.

Per favore recensite e fatemi sapere se volete che vada avanti, grazie.

 

Iaele Santin

 

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Capitolo 2
*** INCONTRO E MORTI ***


CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

( POV EDWARD )

 

Finalmente ero arrivato. Avevo preso in affitto un piccolo appartamento a Port Angeles e poi mi ero appostato in una strada deserta. Avevo fatto un buon pasto con una ragazza che stava passando da quelle parti. Peccato che fosse sbronza.

Qualche giorno dopo decisi di andare a vedere cosa offriva la città vicina: Forks. Sapevo che c’erano dei mutaforma; un mio “amico” se l’era cavata per un pelo. Riuscii a evitarli, ma continua a guardarmi le spalle lo stesso.

Mentre correva nella foresta trovai una scia molto invitante, squisita. Chiunque fosse aveva appena segnato la sua fine.

Accelerai per raggiungerla, ma mi accorsi da altre scie che era in compagnia. Meglio ma avrei dovuto fare le cose con più attenzione.

Non importa. Erano in tre e come pasto per una settimana andavano benissimo.

Arrivo pensai prima di lanciarmi all’attacco.

 

( POV BELLA )

 

ACCIDENTI! Pensai. L’idea di un pic-nic con le amiche non mi era sembrato tanto male, ma Jessica non la smetteva più di parlare. Eravamo in una radura in mezzo al bosco e io, che speravo di godermi un po’ di tranquillità, stavo per mettere in pratica un omicidio a danno di Jessica Stanley.

Che avevo fatto di male per meritare questo?

Ad un certo punto la conversazione virò sul ballo di fine anno.

<< Jessica, con chi vai al ballo? >> chiese Angela. Lei era più tranquilla di Jessica ma aveva la stessa vocazione per i pettegolezzi.

<< Con Mike, sempre se non inventa una scusa, e tu? >> risposa la mia amica tranquilla. Con Mike non c’era mai da fidarsi.

<< Con Ben. Bella, tu che fai? >>

<< Non veno. Ho un impegno con mia madre >> Bugia bella e buona ma necessaria.

Poi successe qualcosa di strano. Un soffio di vento e Jessica cadde morta a terra. Un altro e anche Angela morì.

Poi mi ritrovai davanti a due occhi rossi infuocati. Erano magnifici, ma mi fecero una paura terribile, come se non appartenessero a questo mondo.

Capii che da lì a poco avrei raggiunto le mie amiche nell’aldilà.

 

 

Spero che il capitolo sia piaciuto altrimenti fatemelo sapere e vedrò di fare di meglio.

Vorrei tranquillizzarvi: Bella non muore. Edward non PUO’ ucciderla e il perché lo metterò nei prossimi capitoli. Nel frattempo faccio le mie scuse a chi trova simpatica Jessica. Mi dispiace ma io non la sopporto e, piuttosto di qualcosa di molto doloroso ho preferito qualcosa di rapido e indolore. Non mi piace torturare i personaggi solo perché mi stanno antipatici.

Spero che vi sia piaciuto e siate liberi di lasciare un commento, di qualunque genere sarà accettato.

 

Iaele Santin

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Rapimento ***


CAPITOLO 3

CAPITOLO 3

( POV EDWARD )

 

Uccisi le due ragazze che erano con lei e mi posizionai davanti ai suoi occhi perché vedesse la fine che avrebbe fatto.

Vidi i suoi occhi cioccolato dilatarsi dalla paura e chiudersi. Forse sperava che fosse un incubo. Illusa.

Provai a capire cosa stesse pensando, ma dalla sua mente non mi giungeva nessun pensiero.

Non importa, tanto fra un po’ non penserà più mi dissi e mi preparai all’attacco.

In quel momento aprì gli occhi e non vidi paura o terrore, vidi solo accettazione per la sua morte imminente e arrendevolezza nei miei confronti. Rimasi sconvolto.

MAI nessuna vittima aveva avuto quello sguardo, MAI nessuno si era arreso così, MAI nessuno aveva rinunciato così senza provare a lottare. Lei era la prima.

Mi sfuggì un ruggito di rabbia, ma lei rabbrividì soltanto. Il suo sguardo non cambiò minimamente. C’era solo la consapevolezza della sua imminente morte.

Frustato e arrabbiato la presi di peso e di corsa mi inoltrai nel bosco. Andavo a velocità folle per cercare di calmarmi, ma senza successo.

Dopo qualche minuto mi fermai e la scaricai in malo modo su un masso.

Gemette per la botta ricevuta, ma niente più.

<< Perché non hai paura?!! >> urlai fuori di me dalla rabbia. Non la capivo. Non ci riuscivo.

<< Ti sbagli. Io ho paura. >> mi disse sottovoce. Probabilmente se non fossi stato un vampiro non l’avrei sentita.

<< Allora perché fai così?!!! >> continuai urlando.

<< Perché dovrei essere terrorizzata se so che la mia morte è inevitabile? >> domanda giusta e logica che però mi fece infuriare ancora di più.

L’afferrai di nuovo e corsi verso casa.

Dovevo farle capire con chi aveva a che fare e per questo corsi ancora più veloce.

La sentii stringersi alla mia maglietta.

Non era possibile: questa ragazza non aveva paura di me, ma della velocità. Scoppiai a ridere. Cose da non credere.

Una volta giunti a casa la scaricai sul divano e la osservai.

Aveva occhi color cioccolato, un viso a cuore incorniciato da lunghi capelli scuri. Era magra e non mi sembrava bassa, anzi, era ben fatta.

<< Come ti chiami? >> chiesi tentando di mantenere la calma. Nel suo sguardo era apparso un velo di paura.

<< Be…Bella…Swan >> balbettò. Probabilmente non si aspettava la domanda.

<< Bene Bella. Da oggi tu sei mia. Quindi resterai qui finché lo vorrò, chiaro? Prova a scappare e sei morta. >> dissi ringhiando.

Lei annuì spaventata. Finalmente una reazione normale!

Uscii chiudendola dentro per andare a prendere quello che poteva servirle.

Da oggi lei sarebbe stata mia e di nessun altro. Prima però dovevo capire perché non potevo ucciderla e per farlo avrei dovuto chiedere a Felix di venire da me.

Non andavamo molto d’accordo, ma era l’unico che poteva darmi questa informazione.

Gli lasciai un messaggio in segreteria e poi mi avviai al supermercato. Avevo del lavoro da fare.

 

( POV BELLA )

 

Ero stata rapita! Non capivo il perché. Io non avevo fatto niente, ero appena arrivata, e mio padre idem, non aveva fatto niente a nessuno.

Chi era questo… questo… questo dio ( come poteva essere un rapitore così bello? ) e cosa voleva da me non lo capivo.

Speriamo solo che mi tratti bene, o almeno, non mi faccia troppo male.

 

 

Ecco un altro capitolo e spero che vi sia piaciuto. Per chi aspetta la spiegazione sul perché Edward NON può uccidere Bella dovrà pazientare ancora un pochino. Grazie per le recensioni e spero che continuino ad arrivare, anche perché vorrei delle opinioni su come migliorare i capitoli.

Grazie a chi mi ha messo tra le preferite e chi tra quelle da seguire.

Spero che continuerete a leggere.

 

Iaele Santin

 

 

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Capitolo 4
*** Spiegazioni ***


CAPITOLO 4

CAPITOLO 4

( POV BELLA )

 

Ero stata rapita da una specie di angelo caduto. Nessun uomo o ragazzo poteva essere così bello. Continuavo a pensare che fosse un assassino e un pazzo, ma niente poteva convincermi che non fosse un angelo nero.

Da quando mi aveva rapita, alcuni giorni fa, non mi aveva mai fatto uscire, ma mi aveva sempre portato tutto quello che gli chiedevo per passare il tempo. Perlomeno non mi trattava male e come mi aveva promesso mi dava tutto quello che potesse servirmi, tranne il mio cellulare e l’elenco telefonico. Sapevo che lo faceva per impedire che chiamassi mio padre, ma mi irritava molto.

L’altro giorno ha ricevuto una chiamata e da allora non fa che innervosirsi sempre di più. Spero di non centrare niente in tutto questo perché penso, che altrimenti, sarei in guai seri.

L’unica volta che mi aveva lasciato vedere il telegiornale avevo visto mio padre distrutto e ero scoppiata in lacrime per la disperazione. Da allora niente più televisione. Uffa!

Era ormai pomeriggio quando mi chiamò in salotto.

<< Cosa vuoi? >> chiesi cercando di far trasparire un po’ di rabbia nei suoi confronti. Peccato che quegli occhi rosso fuoco mi rendessero il compito leggermente complicato.

<< Oggi sarai confinata nella camera da letto. Viene un mio amico e non voglio che ti veda, chiaro? >> mi disse sgarbato. Ma chi gliela aveva insegnata l’educazione?

<< Perché? >> dissi fulminandolo. Nessun cambiamento nella sua espressione di pietra. Certo che ci sapeva fare in quanto a cattiveria.

<< Non farmi arrabbiare. Accontentati di quello che posso dirti e nient’altro. Adesso ti prendi qualcosa per la cena e vai in camera. Restaci fino a domani mattina. Se esci non sarò io a fermare il mio amico. Non gli piacciono le ragazze castane quindi faresti meglio ad ascoltarmi. >>

Che arrogante, ma forse era meglio ascoltarlo.

Presi dalla cucina dei panini e una bottiglietta d’acqua e andai in camera.

Un paio d’ore dopo arrivò il suo amico e mio mi misi dalla porta per origliare. Forse avrei scoperto un modo per scappare.

 

( POV EDWARD )

 

Quando Felix arrivò non mi accorsi subito della sua presenza. Solo quando mi salutò con un << Che cavolo vuoi adesso? >> mi resi conto del suo arrivo.

Lo feci accomodare sulla poltrona in salotto e gli esposi la situazione.

<< Qualche giorno fa ho incontrato una ragazza con un profumo delizioso, buonissimo. Ero in procinto di ucciderla, ma qualcosa mi ha fermato. Era come se non potessi toccarla per farle del male. E’ come se non mi fosse data l’opportunità di ucciderla. Eppure la voglio, più di ogni altra cosa. >>

<< Edward, mi chiami solo per questo? La soluzione è semplice: hai trovato la tua cantante. >> mi rispose seccato, ma io continuavo a non capire.

<< Puoi spiegarti meglio? >> chiesi cauto.

<< Ma non ti hanno insegnato niente? >> era allibito.

<< Lo sai che chi mi ha trasformato è sparito dopo poco, quindi no. Non mi hanno insegnato niente. >> risposi arrabbiato.

<< Una cantante è la persona con l’odore più buono in assoluto per un vampiro. Purtroppo però il vampiro in questione non può uccidere la propria cantante più di quanto non possa uccidere se stesso. Un altro vampiro però può farlo e questo significa la morte del vampiro in questione. Chiaro? >> mi disse.

<< Abbastanza. Che scelte ho alla fine? >> chiesi. Magari c’era una scappatoia.

<< O la trasformi o la ignori e eviti che un vampiro la uccida. >>

<< Va bene, grazie. >> dissi pensieroso.

Felix si alzò e fece per uscire, ma prima mi disse che era meglio che nascondessi bene quella ragazza, perché molti vampiri erano interessati alle cantanti dei possibili rivali e che, quindi, sarei dovuto stare molto attento.

Dopo che se ne fu andato decisi di recarmi in un luogo tranquillo per pensare in santa pace. C’era qualcosa nei pensieri di Felix che mi aveva disturbato. Era come se il rivale da cui mi aveva messo in guardia fosse lui.

Chiusi a chiave la porta e mi diressi verso il bosco lasciando la mia cantante a casa da sola.

 

 

Questo capitolo è per ERMY CULLEN che non vedeva l’ora di sapere qualcosa di più sulla faccenda.

A questo punto Edward si trova davanti a due possibilità: quale prenderà?

Tutto nel prossimo capitolo. I Cullen appariranno più avanti per motivi tecnici della storia, ma ci saranno anche loro. Soprattutto la ficcanaso di Alice ( però mi sta simpatica ).

Grazie ancora a chi mi segue e a chi recensisce. I consigli sono sempre ben voluti.

 

Iaele Santin

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Capitolo 5
*** Incubo ***


CAPITOLO 5

( POV BELLA )


Stavo origliando la conversazione che stava avvenendo in salotto, o meglio, ci stavo provando. Non sentivo niente! Accidenti!

Tornai a sedermi sul letto frustata e mi osservai intorno.

Di fronte a me c'era un enorme armadio a quattro ante. Sulla sinistra, tra la porta e l'armadio, c'era una cassettiera con un sopra un enorme specchio. Ai lati del letto c'erano due comodini e la parete a sinistra era dominata da un'enorme finestra.

Uno dei comodini era semi-sommerso da libri. Erano quelli che mi aveva comprato.

Non sapendo cosa fare mi misi a curiosare nell'armadio per vedere di capire che tipo era. Oltretutto ci toccava dividerlo visto che era l'unico presente nel piccolo appartamento.

Nella sua parte di armadio non c'erano molti vestiti, ma erano tutti in ordine e puliti. Probabilmente poteva contenerli tutti una piccola valigia o un grande zaino. Forse viaggiava molto.

Guardai la sveglia sul comodino: era ora di cena.

Mangiai il misero panino che mi ero preparata e mi distesi sul letto per continuare la lettura del libro che avevo iniziato qualche giorno prima: Ayla figlia della Terra. La storia di una bambina orfana della preistoria. Mi piaceva molto. Forse sarei riuscita a convincerlo a prendermi il seguito.

Non so per quanto continuai a leggere, ma dopo un po' sentii le palpebre farsi pesanti e il sonno venne a reclamarmi.

Un attimo dopo fu il buio.


Non so dire quanto avessi dormito, ma il rumore di una porta che si apre mi svegliò.

Pensando che fosse il mio carceriere mi rigirai cercando di riprendere sonno, ma non ci riuscii. Qualcosa mi teneva sveglia.

Mi sentivo osservata, così accesi la luce. Mi ritrovai davanti un energumeno grande come l'armadio alle sue spalle, con i capelli così scuri da formare un contrasto netto con la sua pelle mortalmente pallida.

Non mi piaceva come mi guardava, sembrava che fossi qualcosa da mangiare. Rabbrividii e non di freddo.

Aveva lo stesso tipo di bellezza del mio rapitore, una bellezza ultraterrena, ma in questo caso mi sembrava una cosa allarmante e non benevola.

<< E così tu saresti la sua cantante. Magnifico. >> sussurrò facendo un profondo respiro. Espirò estasiato.

Ma che cosa stava dicendo? Io non sapevo cantare e, se anche lo avessi saputo, non lo avrei fatto per colui che mi aveva rapito.

<< Non ti ha detto niente prima di andarsene, vero? Non importa. Fra poco non avrà più importanza. >> continuò sereno con un sorriso beffardo.

Cominciai a tremare di paura.

<< Finalmente vendetta sarà fatta. >>

Voleva uccidermi. Lo vedevo nella fredda determinazione del suo sguardo.

Nel mio, invece, c'era solo terrore allo stato puro.

Presto sarei morta.


( POV EDWARD )


Avevo trovato un piccolo spiazzo nel bosco dove potevo pensare senza venire disturbato sugli ultimi sviluppi.

Io NON potevo uccidere quella ragazza. Al massimo avrei potuto renderla come me. Un vampiro. La cosa più vicina ad un morto che poteva diventare.

Lei era la mia cantante. Altro problema. Avrei dovuto vegliare in continuazione su di lei da ora in poi e la cosa era un po' seccante. Avrei dovuto trasformarla oppure dovevo lasciarla morire di morte naturale. Impossibile. Prima o poi l'avrei trasformata. Ne ero sicuro. Solo non ora.

All'improvviso mi venne in mente una cosa: Felix.

Avevo visto che se l'avesse trovata l'avrebbe uccisa, ma non capivo perché. Io non gli avevo fatto nulla che sapessi. Sperai che non capisse che l'odore in salotto era il suo o sarei stato nei guai.

Cercai di dare un senso a tutto questo odio cercando di ricordare cosa avessi visto in questi anni nella sua mente.

Gli unici elementi che erano sempre presenti erano un volto di ragazza e l'odio verso di me. Il volto mi ricordava qualcuno, ma non ricordavo chi di preciso.

Era una ragazza coi capelli ricci, lunghi e scuri. I suoi erano occhi verdi da cerbiatto e aveva un sorriso che ti infondeva molto calore. Era una ragazza aperta e solare e...

La consapevolezza mi colpì violenta come un pugno in pieno stomaco: lei era l'amore di Felix e io l'avevo uccisa! Non l'avevo fatto apposta. Semplicemente lei era nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ecco perché mi odiava! Ecco perché voleva Bella! Un senso di nausea mi colpì violento.

Dovevo tornare da lei al più presto.

Se arrivava prima lui lei sarebbe morta e io insieme.

Non potevo permetterlo!

Cominciai a correre a folle velocità per raggiungerla.

Dovevo arrivare prima che fosse troppo tardi.

Dovevo farcela.

Dovevo. Punto e basta.

Dovevo.



Ecco un altro capitolo. Spero che a nessuno sia venuto un infarto, altrimenti ricordatemi di pagarvi eventuali spese mediche.

In questo capitolo vediamo Felix che cerca di uccidere Bella e Edward che corre a salvarla. Ce la farà? Si accettano scommesse.

In ogni caso grazie delle recensioni e di seguire questa storia. Nel prossimo capitolo si scoprirà se Bella sarà ancora viva. Se il prossimo non dovesse piacere siate liberi di fucilarmi. Grazie

Iaele Santin

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Capitolo 6
*** Grazie ***


Rieccomi con un altro capitolo di questa storia

Rieccomi con un altro capitolo di questa storia! Sono felice che piaccia così tanto, onestamente non mi aspettavo una cosa del genere, ma sono piacevolmente sorpresa.

In questo capitolo vedremo se Edward riesce ad arrivare in tempo, spero che sia uscito bene visto che l’ho scritto dopo aver finito un compito in classe a sorpresa e quindi ero un po’ sotto sopra.

Buona lettura e continuate a recensire!!!!!!!!!!

Iaele

 

P.S.: per il prossimo capitolo credo servano dei fazzoletti. Per favore procurateveli per tempo. Io vi ho avvisato. Se al prossimo macchiate fogli importanti io non sono responsabile.

 

CAPITOLO 6

( POV EDWARD )

 

Stavo correndo il più velocemente possibile sperando di riuscire ad arrivare in tempo. Continuavo a sperare di trovarla da sola, ma qualcosa mi diceva che dovevo sbrigarmi, che Felix era già lì.

Presi tutti i vicoli dove non passava nessuno per riuscire ad arrivare a casa e una volta arrivato rimasi impietrito: la porta era stata scassinata.

Veloce come il fulmine mi fiondai in camera dove trovai Felix pronto a colpire.

Con un riflesso involontario mi misi tra lui e Bella e con rapido momento lo feci volare fuori dalla finestra aperta. Evidentemente Bella aveva avuto caldo, ma in quel momento non ci pensai. Meglio che fosse rimasta aperta, non avrei dovuto spiegare un vetro rotto al proprietario.

Felix atterrò sul marciapiede e fece per tornare su, ma mi buttai su di lui per fermarlo. Ognuno di noi tentava di prendere un vantaggio sull’avversario.

Lui era più forte e robusto, ma io ero più veloce e riuscivo a vedere le sue mosse nella sua mente. Purtroppo questo non mi salvò da un colpo allo stomaco che mi lasciò momentaneamente senza fiato.

Felix ne approfittò per tornare da Bella ma riuscii a fermarlo per un pelo.

Il mio avversario tentò di staccarmi la testa ma un urlo lo distrasse.

<< NO!!!!! >> era Bella che urlava.

Forse per la paura o forse per la preoccupazione per me, non avrei saputo dirlo.

Approfittai della sua distrazione momentanea e lo decapitai.

Dopo procedetti nel farlo a pezzi e lo gettai in un cassonetto a qualche isolato di distanza.

Tornai a casa, presi un accendino, tornai dal cassonetto, lo accesi e lo buttai al suo interno. Lasciai alle fiamme tutto il lavoro.

Tornai a casa.

Mi fermai dalla porta della camera dove ancora c’era Bella. Non sapevo come avrebbe reagito a tutto questo e mi sembrava giusto mantenere una distanza di sicurezza.

Sembrava paralizzata, forse aveva paura e io non poteva darle torto.

Sembrava un vampiro da come restava immobile.

Chissà cosa stava pensando di me: che ero un assassino? Un mostro? Qualcosa da cui fuggire?

Un soffio di vento entrò dalla finestra scompigliandole i capelli e qualcosa cambiò.

Nel suo sguardo terrorizzato si fece largo una crescente consapevolezza. Aveva capito qualcosa che secondo lei era importante.

Cominciò a muovere le mani, se le passò tra i capelli.

Stava uscendo dallo stato di shock.

Poi parlò lasciandomi spiazzato.

 

( POV BELLA )

 

Cos’era successo? Chi era questo ragazzo? Cos’era? Di sicuro non era umano. Non poteva esserlo.

Non poteva.

Doveva essere qualcosa di più. Qualcosa di ultraterreno.

Non apparteneva al mio mondo almeno quanto io non appartenevo a quello di una lumaca.

Cos’era?

Ancora non riuscivo a dare un senso a quello che avevo visto.

L’avevo visto combattere con l’altro, ma del combattimento non avevo visto realmente tutto. Erano troppo veloci, troppo forti.

Quando il moro stava per aggredirlo alla gola dalla mia bocca era uscito un urlo terrorizzato.

Avevo gridato a pieni polmoni.

Meglio segregata che morta, però…

Però non volevo che lui morisse, non sapevo perché, ma era così.

Mi ci ero affezionata o forse c’era dell’altro, ma non ero pronta ad ammetterlo nemmeno a me stessa, non ora almeno.

Mi accorsi di essere immobile solo quando lo vidi fissarmi preoccupato.

Era fermo sulla soglia della camera, da parte. Se avessi voluto fuggire non me lo avrebbe impedito, ne ero sicura.

Volevo muovermi, volevo dargli un segno, ma la mia mente era cristallizzata dalla paura. Mi impediva ogni movimento.

Poi un soffio di vento alle mie spalle mi risvegliò. Sbloccò qualcosa nella mia mente.

I fatti non erano cambiati, la prospettiva sì: prima vedevo lui come un assassino, ora come colui che aveva rischiato la vita per proteggermi.

Il risultato era sempre un morto, ma il motivo era differente.

Mi passai una mano tra i capelli.

Dovevo dargli un segno, qualcosa che gli facesse capire che andava tutto bene.

Qualcosa che gli facesse capire che andava tutto bene.

Dissi solo una parola.

<< Grazie. >>

 

Il capitolo si commenta da solo. Io non aggiungo altro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Nome ***


Allora ecco il capitolo da fazzoletti che vi avevo detto. Spero che non servano ma in caso contrario spero che li abbiate a tiro.

Inoltre o bisogno di un vostro aiuto: l’altra mia fic “ Fratelli ” ha un blocco. Se mi fate il favore di leggerla e poi dirmi la vostra idea mi aiutereste molto.

Grazie in anticipo e buona lettura.



CAPITOLO 7

( POV EDWARD )

<< Grazie >>

La guardai a bocca aperta. Di tutto quello che poteva dirmi o fare, quello era l’ultima cosa che mi ero aspettato.

Non riuscivo a capirla. Non ci riuscivo proprio. Avevo appena ucciso una “ persona ” davanti ai suoi occhi e lei mi ringrazia? Ma cosa le passava per la testa? Va bene che l’avevo salvata, ma qui c’era qualcosa che non andava.

Che mi fossi immaginato tutto?

Volevo una conferma.

<< Tu mi hai detto grazie? >> chiesi lentamente. Ero sicuro di aver sillabato la domanda.

Annuì.

<< Perché? >> ancora non ci capivo niente.

<< Perché, nonostante io non sappia chi sei e cosa vuoi, mi hai salvato. Non hai permesso che mi uccidesse e per questo io dico grazie. >> rispose dolcemente. Fece qualche passo verso di me.

Indietreggia sotto shock.

Ero paralizzato dalla sorpresa. Nei suoi occhi vedevo solo dolcezza e comprensione. Non mi odiava, non mi trovava un mostro.

Continuava ad avvicinarsi con calma. Io continuavo a restare immobile.

Quando fu a pochi passi riuscii a vedere in quei occhi di cioccolato solo una grande dolcezza, un grande senso di calore, di amicizia.

Mi fu di fronte e il suo profumo mi colpì forte. Era la cosa più dolce che avessi mai provato. Era magnifico.

<< Grazie >> ripete in un soffio.

Il suo profumo era delizioso.

<< Grazie per avermi salvato >> e mi baciò su una guancia.

I suoi occhi erano un mare liquido di cioccolato così profondo che potevo affogarci.

<< Grazie per avermi trovato >> mi baciò di nuovo. Era a pochi centimetri dalle mie labbra. Avevo il fiato corto. Non so per quanto avrei mantenuto ancora il controllo.

<< Grazie per avermi rapito. Grazie per tutto. >> e mi baciò sulle labbra.

( POV BELLA )

Non sapevo cosa mi aveva preso. Volevo toccarlo, volevo un contatto, volevo dargli qualcosa per dimostrargli che non avevo paura di lui.

Mi avvicinai piano per non spaventarlo. Non volevo che il mio angelo scappasse.

All'inizio indietreggiò, ma poi lo vidi arrestarsi. Forse aveva capito che volevo ringraziarlo. Sperai.

Quando fui a pochi passi notai che nei suoi occhi c'era qualcosa di diverso: si stavano facendo scuri, liquidi e profondi. Intravidi, oltre alla sorpresa, anche un accenno di qualcosa che non seppi identificare.

Quando gli fui di fronte mi fissai sul suo volto. Era magnifico, stupefacente e meraviglioso. Non poteva essere di questo mondo, ma andava bene così.

<< Grazie >> ripetei baciandolo sulla gancia.

Lo vidi meravigliarsi del mio gesto. Non se lo aspettava.

Sorrisi felice.

<< Grazie per avermi salvato. >> e lo baciai di nuovo a un paio di centimetri dalle sue labbra.

Lo vidi addolcirsi. Mi guardava negli occhi con uno sguardo molto dolce.

<< Grazie per avermi rapito. Grazie di tutto. >> e lo baciai sulla bocca.

Per un momento lo sentii irrigidirsi, ma poi mi baciò anche lui. Era un bacio forte, eppure dolce. In un attimo vidi tutto il mondo stringersi attorno a lui. Esisteva solo lui e mi piaceva molto.

Quando ci separammo eravamo col fiato corto. Nei suoi occhi c'era solo una calda scintilla di dolcezza che mi lasciava senza fiato. I suoi occhi erano diventati neri, ma gli donavano più di quando li aveva rossi.

<< Edward >> sussurrò al mio orecchio.

Come?

<< Edward, il mio nome è Edward >> ripetè.

Non solo era bellissimo, lo era anche il suo nome. Bellissimo in tutti i sensi.

Volevo un altro bacio e lui non si fece pregare.

Questo bacio era ancora più dolce del miele e più caldo del sole. Era perfetto.

Mi prese in braccio e mi distese sul letto. Chiuse la finestra e si distese al mio fianco. Mi accoccolai su di lui nascondendo il viso sulla sua spalla. Mi accarezzò i capelli con una dolcezza infinita.

Mi addormentai in pochi minuti.

Non dormii così bene come quella notte abbracciata al mio angelo personale.

Al mio Edward.

Al mio dolce angelo Edward.



Allora, spero che nessuno stia piangendo. Io ho il magone. Ad ogni modo spero che vi sia piaciuto e che lo troviate ben fatto ( è il primo tentativo di scena dolce siate clementi ).

Recensite in tanti!!!!!!!!!!

Iaele















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Capitolo 8
*** Racconti del passato ***


Allora, sono di nuovo qui a rompere le scatole. Vi farà piacere sapere che su carta la storia è quasi finita e quindi dovrei riuscire a postarla tutta.

In questo capitolo vedremo Edward che racconta il suo passato a Bella e nel prossimo vedremo la sua reazione per intero.

Questo capitolo lo dedico a ary94 e bedw che hanno recensito tutti i capitoli e a ERMY CULLEN che non so più dove sia finita, ma che con i suoi brevi commenti esprimeva tutto quello che pensava. Torna a farti viva, mi manchi.

Per il resto buona lettura.


CAPITOLO 8

( POV EDWARD )


Rimasi a fissarla tutta la notte. Era così dolce quando dormiva! Non riuscuvo a staccargli gli occhi di dosso. Era dolce, bella e coraggiosa.

Rimasi a vegliare sul suo sonno per assicurarmi che non facesse incubi. Non li meritava.

Non sapevo come, ma aveva ritrovato una parte di me che credevo perduta dopo la trasformazione. Invece era ancora lì, in attesa di essere risveglata. In attesa di lei.

Verso l'alba mi staccai da lei per andare a prepararle la colazione e, visto che non cucinavo da un pezzo, era meglio che prima facessi qualche prova. Non volevo avvelenarla per sbaglio.

Mi diressi in cucina e mi misi ai fornelli.

Decisi di prepararle un succo di frutta, fin qui nulla di difficile, delle brioche e dei cerali col latte. Non sapendo se le piaceva il caffè preparai anche quello.

Mentre provavo a fare le brioche pensai al fatto di rivelarle la verità. In fondo glielo dovevo dopo i guai che aveva passato a causa mia.

Avrebbe accettato quello che ero o sarebbe scappata urlando?

Dopo ieri sera non avrei saputo dirlo con certezza.

Sperai che almeno mi lasciasse parlare per spiegarle. Poi poteva anche fuggire in capo al mondo. L'avrei osservata da lontano e l'avrei protetta. Se fosse stata felice lo sarei stato anch'io.

Verso le otto la sentii svegliarsi.

Misi tutto su un vassaoio e mi diressi da lei.

Quando mi vide entrare si aprì in un sorriso mozzafiato. Era così pieno di calore.

<< Quando non ti ho trovato ho pensato che te ne fossi andato. >> mi disse ora contenta. I suoi capelli erano erano scompigliati al massimo. Sembrava che avesse messo un dito nella presa della corrente.

Sorrisi posandole il vassoio di fronte.

<< Invece ero andato a fare la colazione. Spero ti piaccia. >> incrociai le dita per le brioche.

Forse aveva solo fame visto che non rimase niente di quello che avevo preparato.

<< Bella, tutto bene? >> chiesi quando finì la colazione.

<< Sì, mi chiedevo solo chi era quello di ieri sera e... >> a questo punto abbassò lo sguardo imbarazzata.

<< E...? >> la incoraggiai.

<< Mi chiedevo cosa fossi tu. >> concluse diventando ancora più rossa.

<< Bella, io adesso ti racconto la mia storia e così risponderò alle tue domande. Ti chiedo solo di ascoltare prima di giungere alle conclusioni, ok? >> le dissi cercando di farle capire quanto fosse importante per me che lei ascoltasse.

La vidi annuire e cominciai a raccontare.


( POV BELLA )


Mi svegliai in un profondo senso di pace. Avevo passato una notte bellissima. Era stata la più bella che avessi passato fino a quel momento. Allungai una mano per toccare il mio Edward, ma non lo trovai. Preoccupata mi misi seduta in un attimo credendo che fosse stato tutto un sogno.

Mi ricredetti quando vidi l'enorme armadio che in camera mia non c'era. Ero ancora con Edward! Ero ancora con lui! Non se ne era andato! Non mi aveva riportato a casa! A momenti urlai di gioia.

Sentii del movimento venire dall'appartamento così mi tranqquilizzai. Era ancora qui con me per fortuna.

Poco dopo lo vidi entrare nella camera con un enorme vassoio carico di cibo per colazione.

<< Quando non ti ho trovato ho pensato che te ne fossi andato. >> gli dissi mentre mi poggiava il vassoio davanti.

Mi tuffai subito sul cibo. Il panino della sera prima non era bastato.

<< Invece ero a fare la colazione. >> mi rispose sorridendo.

Dopo un po' mi chiese come stavo e io dovetti farmi coraggio per rispondere.

<< Sì, mi chiedevo chi era quello di ieri sera e... >> abbassai lo sguardo imbarazzata. Accidenti al mio coraggio da pecora!

<< E... ? >> mi incoraggiò a continuare.

<< Mi chiedevo cosa fossi tu. >> non riuscivo proprio a guardarlo in faccia.

Lo vidi fare un gran respiro prima di rispondermi.

<< Bella, adesso ti racconterò la mia storia così risponderò alle tue domande. Ti chiedo solo di ascoltarmi prima di dare un giudizio, va bene? >> era molto serio.

Annuii e lui cominciò a raccontare.

<< Mi chiamo Edward Masen e sono nato nel 1901 e nel 1918 sono diventato vampiro. Ti prego, ascoltami! - ero totalmente sotto shock ma decisi di ascoltarlo lo stesso – Ti sto dicendo la verità. Ascolta tutto quello che ho da dire. Chi mi ha trasformato in vampiro non è che mi abbia aiutato a capire cos'ero diventato. Rimase con me solo il tempo per insegnarmi le regole da rispettare e poi sparì. Cercai di arrangiarmi come potevo. Girovagai per molto tempo. Tutto bene? >> mi chiese preoccupato per le mie reazioni.

<< Sì, sì. Vai avanti, ti prego. >> risposi.

Stavo tentando di fare come mi aveva chiesto. Avrei ascoltato e poi giudicato.

Mi guardò di sottecchi prima di continuare.

<< Un giorno decisi di stabilirmi da qualche parte in Alaska e lì conobbi una ragazza molto carina. Sembrava un cerbiatto spaurito, ma sapeva infonderti molto calore. Sapeva come farti sentire a casa. La corteggiai per un po', ma lei mi rifiutava sempre e io non capivo perchè. Un giorno, in un attacco di rabbia, la colpì così forte da mandarla in ospedale. Lei era venuta per dirmi che si sposava e che io ero invitato. Nonostante tutto mi considerava un amico. - vidi il suo sguardo farsi sempre più triste. Ci soffriva ancora, si vedeva. - Qalche giorno dopo lei morì per complicazioni. Fu qualche tempo dopo che un vampiro mi avvicinò. Si chiamava Felix. >>

<< Quello di ieri sera? >> chiesi un po' titubante.

<< Sì, era lui. Ad ogni modo restammo insieme per un po'. Fino a qualche tempo fa non facevo caso al suo risentimento nei miei confronti. Poi sei arrivata tu e lui ha colto al volo l'occasione di vendicarsi. Vedi, la ragazza che ho... ucciso... era la sua fidanzata e lui voleva vendetta. Mi dispiace di averti messo in mezzo, ma non lo sapevo. Ho collegato i pezzi solo poco dopo che ebbi parlato con lui prima che ti aggredisse. Mi dispiace tanto. Spero che tu possa perdanermi. >> disse guardandomi implorante.

Io non sapevo che fare.

Mi chiedeva di perdonarlo, ma io potevo farlo?



Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Secondo voi lo perdonerà o scapperà via urlando? Sono aperte le scommesse! Nel prossimo capitolo, come detto sopra, vedremo cosa deciderà Bella e cosa faranno i nostri eroi. Riusciranno a stare insieme oppure no?

Tutto nella prossima puntata!

Grazie per aver letto questo capitolo e recensite, mi raccomando!!!

Iaele

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Capitolo 9
*** Decisioni sofferte ***


Eccomi con un altro capitolo! Grazie per le recensioni, sono felice di vedere che questa storia piace. Continuate così ragazzi!

Piccolo annuncio: questo capitolo comporterà due scelte per la nostra Bella di cui una molto sofferta, quindi il finale del capitolo sarà triste. Piccolo pov Charlie alla fine. Come prenderà le decisioni di Bella?

Buona lettura.


CAPITOLO 9

( POV EDWARD )


Alla fine del racconto la vidi incredula, stupefatta. Non sapeva se credere a quello che le avevo detto oppure no. Non sapeva se poteva fidarsi e non potevo darle torto. Dopotutto cos'ero io per lei?

Ero solo quello che l'aveva rapita e messa in pericolo.

Se non avesse voluto più vedermi non avrei saputo darle torto. Avrebbe avuto ragione. Io ero un pericolo per lei.

Lo ero da quando l'avevo incontrata e avrei continuato a esserlo. Ormai non potevo più separarmi da lei. Era diventata parte di me.

Me ne ero innamorato di brutto.

Non so se era perchè era la mia cantante, perchè si era fidata di me dopo quello che aveva visto la sera prima, o solo perchè era così dolce e bella.

Non ne sapevo il motivo ma mi ero innamorato di lei.

Se questo avrebbe significato osservarla da lontano e vederla felice con qualcun'altro, lo avrei fatto.

Avrei fatto tutto per lei.

La osservavo mentre cercava un senso nella storia che le avevo raccontato.

La vedevo arrivare alla consapevolezza che quel senso dava.

La vedevo giungere a conclusioni vere per quanto impossibili.

La vedevo e non volevo che ci arrivasse.

Non volevo che capisse che il racconto era la verità.

Non volevo che scappasse.

Non volevo separarmi da lei.

<< Bella, a cosa stai pensando? >> chiesi cercando di capire cosa le passava per la testa. Non poter leggere i suoi pensieri era una tortura.

<< Edward, io non so se crederti. Capisci, io ho bisogno di un po' di tempo. Posso restare un po' da sola? >> mi chiese.

Non aveva ancora detto no, ma poco ci mancava.

Non appena sarebbe giunta alle conclusioni sarebbe scappata a gambe levate via da me e io non l'avrei mai più avuta.

Lei non sarebbe mai stata mia. Mai.

<< Io vado un attimo in centro. Tornerò stasera. Tu fai pure quello che vuoi. Rimanere o andartene ora è una tua scelta. Sei libera. >> dissi prima di andarmene.

Stavo per uscire quando decisi di lasciarle un messaggio per farle capire che si poteva fidare. Una volta scritto e messo sul tavolo della cucina uscii in cerca di qualcosa da lasciarne in caso avesse deciso di andarsene.

Qualcosa che le avrebbe ricordato me ogni volta che lo avesse visto.

Mi incamminai aspettando l'illuminazione e la sua scelta.


( POV BELLA )


Non sapevo se credergli o no.

Il suo racconto era così assurdo che non poteva essere vero.

Lui non poteva essere un vampiro, non poteva. Era stato buono con me. Non poteva essere un tale mostro.

Lo vedevo aspettare una mia risposta.

Lo vedevo consumarsi in un'attesa piena d'ansia.

Lo vedevo aspettare anche una minima reazione, ma non riuscivo a fare niente.

Ero totalmente frastornata.

Non poteva buttare lì un racconto così e aspettarsi una risposta subito.

Non si poteva dare una risposta immediata a un racconto così.

<< Bella, a cosa stai pensando? >> mi chiese ansioso.

Si stava preoccupando del fatto che non rispondessi. Non poteva essere un vampiro, un mostro, se faceva così. Non poteva.

<< Edward, io non so se crederti. Capisci, io ho bisogno di un po' di tempo. Posso restare un po' da sola? >> risposi sincera.

Prima di rispondermi prese un profondo respiro.

<< Io vado un attimo in centro. Tornerò stasera. Tu fai pure quello che vuoi. Rimanere o andartene ora è una tua scelta. Sei libera. >>

Non potevo crederci, mi lasciava libera!

Altro shock per la mia mente già provata.

Annuii e lo vidi andarsene.

Mi alzai dal letto solo dopo che sentii la porta chiudersi.

Mi vestii e andai in cucina a riportare il vassoio e pulire le stoviglie.

Quando arrivai vidi un biglietto sul tavolo.

Lo presi e cominciai a leggere.


Bella,

mi dispiace per quello che ti ho fatto passare. Se vorrai andartene e non vedermi più saprò capire. Ti chiedo solo, nel caso tu decida di tornare a casa, di non fare il mio nome alla polizia e di accettare un regalo da parte mia. Non preoccuparti, saprò recapitartelo. Non ti chiedo altro.

Mi dispiace per tutto

Edward

P.S.: sul mobile d'ingresso trovi dei soldi per un taxi nel caso tu voglia tornare a casa


Rimasi veramente stupita dal contenuto del biglietto. Non potevo crederci. Prima di andarsene mi aveva detto la verità. Allora potevo fidarmi di lui.

Non ci pensai due volte: presi i soldi e uscii subito da quella casa.

Una volta scesa in strada non ci misi molto a trovare un taxi libero.

Salii subito e diedi l'indirizzo di casa di Charlie. Sicuramente una volta che avesse visto avrebbe gridato al miracolo. Ne ero sicura.

A metà strada cominciai ad avere qualche dubbio.

Edward, nonostante mi avesse rapito, non mi aveva trattato male, anzi. Mi aveva trattato come una regina, quando non era di cattivo umore, e mi aveva protetta.

Potevo lasciarlo?

Potevo andarmene sapendo che sarebbe stato per sempre solo?

Potevo fargli questo?

Potevo farlo soffrire in qesta maniera?

Quanti dubbi avevo.

Da una parte mio padre, dall'altra lui.

Famiglia contro ignoto.

Chi avrebbe vinto?

Mi riscossi dai miei pensieri quando il taxi si fermò davanti a casa di Charlie.

<< Siamo arrivati signorina. >> mi disse il conducente.

Io non riuscivo a scendere.

In un attimo mi fu tutto chiaro: dovevo stare con Edward.

Mi dispiaceva per Charlie, ma non avevo scelta.

<< Mi riporti indietro, per favore. >> dissi.

<< Sì signorina. >>

Il tai fece inversione e mi riportò da lui.

Quando arrivai, pagai il taxista e corsi per raggiungerlo in quella casa.

Quando bussai alla porta, mi aprì un Edward con la morte negli occhi. Quando mi vide una nuova luce gli si accese negli occhi. Mi abbracciò con possessività e dolcezza trascinandomi dentro e chiudendo la porta.

In breve mi ritrovai in lacrime. Piangevo per quello che avevo perso e per quello che avevo trovato. Piansi a lungo. Alla fine mi addormentai.


( POV CHARLIE )


Erano passati giorni da quando Bella era sparita e ancora non c'era traccia di lei. Stavo pian piano scivolando in un baratro di disperazione senza fine. L'unica cosa che mi impediva di impazzire era la speraza che non fosse lontana. Me lo sentivo che era vicina, ma non sapevo dove cercare.

Poi un giorno bussò alla mia porta un ragazzo. Aveva i capelli ramati, gli occhi rossi, forse aveva pianto, ed era molto pallido.

<< Buongiorno signor Swan. Mi chiamo Edward e sono venuto a portarle notizie di sua figlia. >> mi disse. Lo feci entrare immediatamente. Volevo sapere tutto.

<< Dov'è? Come sta? Chi l'ha rapita? Cosa vogliono? >> chiesi a raffica.

<< Signore, sua figlia sta bene ed è al sicuro. Pultroppo non può tornare a casa, ne va della sua sicurezza. Chi l'ha rapita la sta ancora cercando e se tornasse qui sarebbe ancora più in pericolo. Capisce vero? >> mi disse calmo.

Come? Cosa stava succedendo?

Annuii per segnalare che avevo capito.

<< Sua figlia mi ha pregato di darle questa lettera. Spero che possa aiutarla a superare quasto momento. Mi dispiace signore. >> mi tese la lettera e poi se ne andò.

Non ebbi subito la forza di aprirla, ma dopo un po' ci riuscii.

Caro papà,

mi dispiace per le notizie che devo darti, ma credimi è meglio così. Mi fa male la distanza tra noi, ma pultroppo è inevitabile. Devo nascondermi e l'unico modo per fare in modo che non mi trovino è sparire.

Papà, mi dispiace tanto!

Ti prego sta vicino alla mamma e aiutala. Tu puoi farcela, per favore fallo per me. È l'unica cosa che ti chiedo.

Non cercarmi e ovunque sarò sappi che ci sarà sempre un pensiero per te e la mamma. Non preoccuparti, sarò felice.

Mi dispiace tanto

Bella

Non potei fare altro che piangere.

Bella, ti voglio bene.


Il capitolo è così triste che lo commenterò la prossima volta.

Recensite e fatemi sapere.

Spero non abbiate pianto.

Iaele

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Capitolo 10
*** Alice ***


Questo capitolo è dedicato a mia cugina che oggi compie gli anni. Tanti auguri!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tanto lo so che non leggerà mai questa storia, ma forse riesco a farle cambiare idea prima o poi. Ad ogni modo ora vedremo Edward che tenta di mettere al sicuro Bella e un'Alice che ficca il naso dove non dovrebbe e che farà una proposta al nostro vampirello. Chi indovina di cosa si tratta?

Buona lettura.


CAPITOLO 10

( POV BELLA )


Dopo che Edward ebbe consegnato la lettera a mio padre non feci che piangere. Non volevo lasciarlo, ma sapevo che era necessario. Ci misi qualche giorno a riprendermi. Dopo la mia crisi emotiva fu passata, Edward decise che per me era troppo pericoloso restare in città e così ci trasferimmo in una casetta isolata nascosta nel bosco che circonda Forks. Ogni tanto spedivo tramite vampiro delle lettere a mio padre per non farlo preoccupare troppo, ma ogni volta che Edward tornava e mi portava la sua risposta ci restavo molto male.

Non potendo uscire di casa dovevo trovare qualche modo di passare il tempo, così mi ero trasformata in un topo di biblioteca. Divoravo libri e mi divertivo con il mio vampiro preferito ( nonché unico ) a fare giri per il bosco.

Di recente aveva anche cominciato a nutrirsi di animali. Non so cosa gli fece cambiare idea, ma ero sicura che, oltre a me, centrasse anche qualcosa successa a Port Angeles. Non seppi mai cosa, ma il cambiamento mi fece piacere.

La casetta in cui mi portò era ad un piano solo con una camera da letto ( tanto dormivo solo io! ), una cucina, un soggiorno, e un bagno ( che usavo sempre e solo io! ). Tuttto era in tinte pastello, molto luminoso e confortevole.

Un giorno, dopo qualche mese da quando ci eravamo trasferiti, non rientrò all'orario solito. Se non fosse stato un vampiro avrei già chiamato la polizia per la ricerca di un disperso nel bosco.

Aspettai e aspettai, ma non tornava.

Dopo qualche ora cominciai a peroccuparmi e a sera ero fuori di me dall'ansia.

Ma dove si era cacciato? Dov'era finito? Che cosa gli era successo?

Continuavo a tormentarmi con domande senza risposta che mi mettevano ancora più ansia di prima.

Poi, verso la mezzanotte lo sentii rientrare. Mi alzai di scatto dal divano dove mi ero appisolata e andai a riceverlo pronta a fargli una bella tirata d'orecchi.

Quando lo vidi le parole mi morirono in gola.

Era stravolto.

Era totalmente sconvolto.

Però, sotto quella sorpresa c'era anche molta paura. Non una paura normale, ma un autentico terrore.

Cosa diamine era successo là fuori da ridurlo così?

Cosa era successo?

( POV EDWARD )


Quella mattina ero uscito presto per essere di ritorno il prima possibile. Non stavo tranquillo quando mi allontanavo troppo da lei, ma ne avevo estremo bisogno. Avevo notato che il sangue animale non saziava come quello umano, ma non avevo rimpianti. Il cambiamento di dieta mi stava aiutando a far resciussitare la mia parte umana. Cosa molto utile.

Pultroppo Bella non poteva lasciare la nostra casa, così le portevo sempre qualche libro, la portavo a fare qualche escursione e ogni tanto mi usava come postino. Non mi dispiaceva recapitare le sue lettere al padre, ma non riuscivo a sopportare di vederla piangere dopo aver letto la risposta.

Stavo correndo per andare a casa e tornare da lei quando una vampira mi tagliò la strada costringendomi a fermarmi.

<< Accidenti! Ma che fai? Sei pazza?! >> urlai infuriato. Ma non guardava dove andava quella lì?

Era miuta, con i capelli corti e neri. I suoi occhi erano dorati e indossava un vestito molto alla moda.

Che ci faceva qui? Non sapevo che ci fossero altri vampiri da queste parti.

<< Scusa, ma era l'unico modo per fermarti e parlarti. >> mi disse con voce squillante. Sembrava molto attiva. Si stava trattenendo dal buttarmi addosso tutto quello che voleva dirmi.

<< Chi sei? Cosa vuoi? >> chiesi cercando di calmarmi almeno un po'.

<< Mi chiamo Alice Cullen e faccio parte di una famiglia di vampiri che si nutre di sangue animale e sono venuta a chiederti se tu e la tua fidanzata volevate unirvi a noi. Sareste i ben venuti. >> mi disse eccitata.

Nei suoi pensieri vidi lei e Bella andare molto d'accordo. Sembravano molto amiche. Poi vidi io con altri due che lottavamo amichevolmente. Uno era bruno e sembrava un armadio in confronto all'altro che era biondo e snello.

Forse erano gli altri componenti della famiglia.

Non sapevo che dire. Io non avevo mai avuto una famiglia o un amico dopo essere diventato vampiro. Non capivo perchè mi volevano. Non mi conoscevano neanche.

<< Perchè? >> chiesi continuando a non capire perchè mi facesse quell'offerta.

<< Perchè ho visto che saremo andati d'accordo. Ho visto che saremo stati bene assieme. Tu hai bisogno di una famiglia e noi abbiamo posto in casa. Allora accetti? Per favore. >> mi supplicò con due occhini.

Non feci neanche in tempo a rispondere che lei lanciò un urlo di gioia.

<< SI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! >> urlò saltando da tutte le parti.

<< Ma...? >> non ci capivo più niente.

<< Vado a preparare le camere. >> disse e scappò via veloce come il fulmine.

Ma cosa le era preso?

Ci misi un po' a riprendermi dallo shock e quando ci riuscii compresi quello che era successo.

Quella vampira mi aveva fatto un'offerta che avevo paura di accettare.

Avevo una paura terribile.

Non perchè avessi paura di loro, ma della loro reazione e della mia.

Non sapevo come comportarmi, non sapevo che fare.

Non sapevo neanche come l'avrebbe preso Bella.

Non capivo nulla di quello che è appena successo.

Corsi, corsi e corsi. Corsi finchè non scese la notte più profonda e dovetti tornare per forza da Bella.

Sapevo di avere un aspetto stravolto ma non potevo farci niente.

Quando mi vide rimase sorpresa.

Cosa dovevo dirle?

Non ne avevo la più pallida idea.


Scusate se posto più tardi del solito ma ci sono stati alcuni problemi. Comunque penso che molti di voi abbiano intuito perchè Alice ha esultato dalla gioia e probabilmente avete anche ragione. Rinnovo gli auguri di compleanno a mia cugina. Per il resto ho solo una parola: RECENSITE!!!!!!!!!!!

Iaele


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Capitolo 11
*** Ti amo e visioni ***


Spero che il capitolo precedente sia piaciuto altrimenti provo a rifarmi con questo. Qui vedremo come Edward e Bella reagiscono all'offerta di Alice e cosa decidono di fare. ( Chi ha capito a cosa si rifesse l'urlo della nanetta nel cap precedente può anche saltare la lettura di questo ) Ad ogni modo sono riuscita a far leggere questa storia a mia cugina. Speriamo bene e incrociamo le dita.

Buona lettura e ci sentiamo a fine cap.


CAPITOLO 11

( POV BELLA )


Quando lo vidi sulla soglia di casa rimasi sconvolta. Era totalmente scombussolato. Il suo viso era stravolto. Nei suoi occhi c'era un misto di sorpresa, speranza e autentico terrore. Cosa poteva aver causato una cosa del genere? Cosa gli era successo? Lo feci entrare e lo costrinsi a sedersi sul divano. Dubitavo che si sarebbe retto in piedi ancora a lungo.

<< Edward, cosa hai? Cos'è successo? >> chiesi mettendomi in ginocchio davanti a lui.

<< Io... io.... >> da tanto sconvolto che era non riusciva nemmeno a parlare. Mi stavo preoccupando sul serio. Che accidenti era successo?

<< Edward, cos'è successo là fuori? >> tentai di nuovo in maniera più dolce.

<< Io... ho... io ho... >> una parola in più. Un piccolo passo avanti, ma se si continuava così sarei morta d'ansia molto prima di sapere tutto. Ci voleva un attacco micidiale di forza bruta.

<< Edward, o mi dici cosa è successo o io me ne vado. >> dissi facendo finta di alzarmi per andarmene.

<< NO!!!! >> lo sentii urlare prendendomi un polso e trascinandomi su di lui.

Almeno una reazione l'avevo avuta, ma il mio fondoschiena non sarà più lo stesso per un po'. Infatti ero caduta in malo modo sulle sue gambe e mi ero presa una bella botta. Non era proprio tanto morbido.

<< Per favore resta >> mi supplicò. Sembrava sul punto di piangere e se fosse stato umano di sicuro l'avrebbe fatto.

<< Edward, non me ne sarei mai andata. Io resterò sempre con te. Adesso dimmi cos'è successo. Sono preoccupata. >> gli risposi facendogli una carezza.

Mi prese la mano con cui gli avevo fatto la carezza e l'annusò prima di iniziare a parlare.

<< Bella, mentre tornavo a casa ho incontrato una vampira. >> mi disse per poi fermarsi. Accidenti! Non poteva tirare il sasso e poi nascondere la mano. O mi diceva tutto o lo avrei fatto pentire. Parola di Isabella Mary Swan.

<< Che voleva? >> dissi brusca. Odiavo dovergli tirare fuori le parole di bocca.

<< Voleva che entrassimo nella sua famiglia. >>

Silenzio.

Ancora silenzio.

Ancora solo e solamente silenzio.

<< E...? >> volevo altre informazioni.

<< E... ho paura. >> era proprio abbattuto. Ecco la ragione del terrore e della speranza nei suoi occhi: voleva una famiglia ma aveva paura di non essere abbastanza. Sentimenti legittimi a mio avviso.

<< Paura di cosa, tesoro? >> domandai.

Forse se avesse espresso i suoi dubbi avei potuto aiutarlo.

<< Paura di non venire accettato, di non essere abbastanza. Da umano non è che avessi una super famiglia e da vampiro non ho mai avuto nessuno. Ho paura di non sapere come comportarmi, di fare qualche errore imperdonabile. Ho paura che sia solo un'illusione. >>

<< Ascoltami bene perchè non te lo ripeterò. - dissi costringendolo a guardarmi. Stava esagerando. - Se quella vampira ti ha fatto quest'offerta vuol dire che la meriti. Quindi domani vai a cercarla e le dici che accetti. Se non funzione ce ne torneremo qui con buona pace di tutti. Capito testa dura? >> non volevo esagerare ma essere dura era l'unico modo per farmi ascoltare in certe situazioni.

<< Sicura? >> mi chiese dubbioso.

<< Sicurissima. >> risposi.

Mi baciò come un assetato che non beve da tempo. Era un bacio diverso dagli altri: era possessivo, forte, perfetto.

<< Ti amo >> mi disse quando mi lasciò riprendere fiato.


( POV EDWARD )


<< Ti amo >> le dissi quando la lascia riprendere fiato. Non so come, ma quelle parole mi erano uscite da sole, senza che potessi fermarle.

Erano l'unica cosa che mi era venuta in mente quando l'avevo vista tornare da me dopo averle dato l'opportunità di tornare a casa. L'unica cosa che ho pensato dopo che ha smentito le mie paure. L'unica cosa che penso adesso.

Non so perchè glielo ho detto adesso, ma non mi importa.

È quello che penso dal profondo dell'anima.

La vedo sgranare gli occhi sorpresa, non se lo aspettava.

La vedo afferrare il senso delle mie parole, non crede a quello che ha sentito.

La vedo crederci e elaborare il tutto, forse ho una speranza che ricambi.

La vedo sollevare lo sguardo verso i miei occhi ora color miele.

Vedo le sue guance rosse d'imbarazzo sollevarsi in un sorriso.

<< Ti amo anch'io >> la sento rispondermi.

Non riesco a tarttenermi: la bacio.

Non riesco a staccaemi da lei.

La mia mente è nel black out più assoluto. Non mi importa.

Continuando a baciarla la prendo in braccio e la porto in camera.

La distendo sul letto e la bacio ancora e ancora.

<< Edward, ti voglio. >> mi disse.

Da quel momento in poi nessuno dei due aggiunse altro.


Intanto a casa Cullen. Più precisamente in camera di Alice:

( POV ALICE )


Stavo curiosando tra le riviste di moda per cercare un nuovo vestito quando mi arrivò una visione che mi mandò nel panico.

Vedevo la mia famiglia come offuscata e con noi non c'erano Edward e la sua ragazza, ma una ragazzina di cui ddistinguevo solo il colore degli occhi: erano verdi.

Sembravamo felici ma non capivo nient'altro.

Poi ne arrivò un'altra: c'erano Edward e la sua ragazza ma erano in un luogo che non conoscevo. Sembrava una grotta.

Edward era disperato e invocava l'aiuto di qualcuno, non capii chi. La ragazza invece era distesa su una specie di altare e sembrava che dormisse. Peccato che i vampiri non dormono. Infatti ero sicura che fosse diventata vampira.

Poi Edward iniziò a urlare di dolore.

Ritornai in qua urlando.

Cos'era quell'ombra?

Cos'era successo a Edward?

Perchè urlava?

Perchè lei non si era svegliata dopo la trasformazione?

A chi appertenevano quegli occhi verdi?



Va bene, forse ho un tantino esagerato. Però questa visione di Alice è molto importante quindi vedete di ricordarvela. Non ora ma più avanti sarà di importanza vitale. Ora vi chiedo: secondo voi perchè Bella non si è svegliata dalla trasformazione? Secondo voi cos'è andato storto?

Aspetto con ansia il vostro giudizio sul capitolo e le vostre ipotesi su questa visione. Recensite! È un ordine!

Grazie per aver letto

Iaele

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Capitolo 12
*** Incontro con i Cullen ***


Rieccomi con un altro capitolo! Spero che quello precedente vi sia piaciuto.

Ho due notizie da darvi: 1) questa storia era nata come storia unica, ma sono stata costretta a trasformarla in una serie; 2) al continuo ci sto già lavorando, quindi non preoccupatevi. Non resterete senza niente da leggere e con parecchie domande. Non sono così cattiva.

Adesso vi lascio al capitolo e ci sentiamo dopo.

Buona lettura!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


CAPITOLO 12

( POV BELLA )


Dopo che riuscii, non so come, a convincere Edward ad andare a cercare quella vampira, passai vari giorni a casa da sola. Edward aveva un po' di difficoltà nel trovarla, o lei non voleva farsi trovare, ma durò a lungo questa situazione. Dopo una settimana la trovò e ora eravamo qui davanti casa Cullen. L'aveva portata a casa per farla parlare anche con me e così l'avevo conosciuta. Era un tipo vivace e allegro e sembrava avere un'energia senza fine. Ma chi cavolo era? A stare con lei c'era da impazzire.

Quando arrivammo c'era lei ad accoglierci. Meno male perchè altrimenti non saprei cosa avrei fatto.

<< Siete arrivati finalmente!!!! >> disse saltellando sul posto.

Ma non stava ferma ogni tanto?!

<< Sì, ma smettila di saltellare così. Mi fai venire la nausa. >> dissi ma non potei fare a meno di sorridere.

<< Uffa, che palle che sei! - sbuffò – Venite dentro. Gli altri stanno aspettando. >> disse facendoci entrare e accomodare nell'ampio salone.

Se l'esterno della casa era stupendo, l'interno era meraviglioso.

L'esterno era composto da pareti chiare e con ampie vetrate. L'interno era chiaro, luminoso, caldo, aperto. Per una casa di vampiri era strano ma molto piacevole.

Su un lato della stanza c'era anche un magnifico pianoforte a coda nero. Chissà chi lo suonava.

<< Allora Edward e Bella, loro sono Carlisle e Esme >> disse indicando la coppia vicino al piano.

<< Dottor Cullen? >> chiesi stupita. Poco dopo il mio arrivo ero finita all'ospedale per un forte colpo alla testa durante ginnastica. Avrei volentieri ucciso Mike quel giorno. Ci ero andata molto vicina.

<< Ciao Bella. Se vuoi puoi chiamarmi Carlisle. >> mi disse sorridendo.

Ma come si può? Non era giusto! Percè tutti i vampiri erano così belli? Uffa!!

<< Va bene. >> acconsentii.

<< Buongiorno Esme >> disse Edward. Sembrava teso, ma non in senso cattivo. Solo un po' di agitazione per il fatto che non sapeva come comportarsi.

<< Ciao ragazzi, ben venuti. Adesso dovrebbero arrivare anche gli altri. >> ci disse sorridendo.

Poco dopo sentii Edward sghignazzare e contemporaneamente entro una specie di orso gigante con i capelli scuri. Al suo fianco c'era un biondino con un'espressione molto seria. Sembrava che si stesse sforzando di mantenere il controllo, ma forse era solo un'impressione. Dietro di loro c'era una modella bionda che, dopo avermi squadrato, decise di ignorarmi. Ma che problemi aveva?

<< Loro sono Emmett e Rosalie – indicò l'orso e la bionda – e poi c'è il mio Jasper >>

così si conclusero le presentazioni da parte di Alice.

Ci sedemmo in cucina e cominciammo a chiacchierare per conoscerci meglio.


( POV EDWARD )


<< Carlisle, come è nata questa famiglia? >> chiesi curioso dopo esserci seduti in cucina. Tutti sembravano felici di conoscerci. Tutti tranne Rosalie. I suoi pensieri non erano cattivi, ma se poteva finirla di considerarsi migliore degli altri sarebbe stato meglio. Forse aveva solo paura che potessimo rompere la sua famiglia.

<< Io sono stato trasformato nel seicento e per un periodo mi sono odiato. Ho tentato varie volte il suicidio, ma poi ho capito che potevo anche nutrirmi di animali e questo fu la mia salvezza. Viaggiai per l'Europa e poi decisi di venire in America. Incontrai Esme nel novecento e qualche anno dopo Rosalie. Fu lei a trasformare Emmett e successivamente si sono aggiunti anche Alice e Jasper. >> raccontò. Sembrava un professore universitario.

<< Quindi voi vi nutrite di sangue animale? >> chiese Bella.

Esme annuì.

Sembrava considerare gli altri come suoi figli e vedevo che sperava che lo saremmo diventati anche noi.

Un pensiero mi colpì: Chissà se questo qui sa combattere. Potrei mandarlo al tappeto in un attimo. Emmett, non sai in che guaio ti stai cacciando.

<< Edward, per favore fallo. Vorrei farmi due risate! >> disse Alice sorridendo.

<< Va bene. Emmett, ti andrebbe uno scontro? >> chiesi sorridendo. Da quello che avevo visto nella mente di Alice ci sarebbe stato da ridere.

Che avevo da perdere? Tanto avrei vinto io.

<< Hai sentito Jasper? Il pivello vuole giocare. Così sia. Adesso fuori che voglio proprio vedere come andrà a finire. >> disse ridendo.

E così uscimmo.

Che batosta avrebbe preso.


( POV ALICE )


Quando avevo visto la scena di Emmett disteso nel fiume mi era sembrato un ottimo diversivo per poter pensare liberamente senza che Edward vedesse.

Non volevo che sapesse della visione. Non ora che poteva avere un po' di quella felicità che gli era stata negata. Vederlo divertirsi con Emmett era meraviglioso. C'era un bel sorriso su quel volto.

L'unica che era ancora in ansia per quel gioco era Bella, ma potevo capirla.

Lei temeva che Edward si facesse male, ma non aveva niente da temere. Emmett non gli avrebbe mai procurato danni permanenti.

<< Bella, Edward, - disse Esme dopo che Emmett fu uscito dal fiume – volete fermarvi qui per un po'? >> chiese ai diretti interessati.

<< Edward che dici? >> chiese Bella.

<< Chiedi ad Alice la risposta. >> disse prima che Emmett lo spingesse in acqua a tradimento.

<< Restate. >> dissi quando mi guardò dubbiosa.

Così avrei potuto capire cosa voleva dire la mia visione di qualche giorno prima.


Per la visione di Alice bisogna aspettare il prossimo capitolo, mi dispiace. Comunque il fatto che i due restino a casa Cullen aiuterà Alice a arrivare alla soluzione dell'enigma.

Fatemi sapere cosa ne pensate per favore.

Grazie

Iaele

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Capitolo 13
*** Scoperte ***


Scusatemi ma oggi non ho avuto una bella giornata quindi può essere che sia stata un po' cattiva con i nostri personaggi. Mi scuso, ma ormai il capitolo lo avevo scritto e non avevo voglia di cambiarlo. Se avete delle proteste ditemelo e vedrò di rimediare.

Buona lettura!


CAPITOLO 13

( POV EDWARD )


Passare del tempo con i Cullen non fu così terribile come avevo immaginato. Erano simpatici e molto disponibili a spiegarmi le loro decisioni. Avevo scoperto che Jasper poteva manipolare le emozioni di conseguenza, se c'era qualcuno che sospettava di loro, poteva influenzarlo facendogli credere che si fosse inventato tutto. Alice vedeva il futuro e così prevedere se qualcuno avrebbe avuto delle possibilità di scoprirli. Avevo anche notato che tutti avevano dei ruoli nella famiglia: Esme era la mamma, Carlisle il papà, Emmett il pagliaccio di turno, Jasper era colui che aveva sempre la testa sulle spalle, Alice era la pazza, mentre Rosalie era... era... non saprei definirla per ora. Aveva un comportamento strano verso Bella. Prima la trattava con freddezza, poi la ignorava e infine la trattava come amica. Dipendeva dal suo umore.

Stavo giocando a scacchi con Jasper ( cercando di limitare il mio potere ) quando sentii l'urlo di Alice.

<< NOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! >>

Jasper si alzò di scatto e si diresse nella camera della sua metà seguito da tutti gli altri, compresi io e Bella.

<< Alice, che succede?! >> le disse preoccupato da morire ( vale questa espressione per i vampiri? Boh ).

<< Io.... io.... io ho..... capito perchè.... visione.... >> balbettò sotto shock.

<< Adesso calmati e spiegati. >> disse Carlisle.

In quel momento vidi nella sua mente quello che aveva trovato: una donna umana poteva avere figli da un vampiro se questa era la sua cantante. I figli erano detti ibridi e i veggenti, nelle loro visioni, potevano vedere solo i loro occhi. Le madri potevano sopravvivere solo se trasformate, ma non capivo ancora come potesse centrare con me e Bella. O meglio, lo avevo intuito ma non volevo ammetterlo.

<< Alice, cosa succede? >> chiese Bella avvicinandosi all'amica.

Le si posizionò di fronte aspettando una risposta. Al suo fianco Jasper che guardava preoccupato la veggente.

<< Tu.... tu sei.... tu sei.... >> non riusciva a continuare e io, vedendo cosa voleva dire, precipitai in uno stato di shock così profondo che non sentivo più cosa stava accadendo attorno a me.

Bella era incinta.

Bella era incinta.

Bella era INCINTA!

La notizia mi stava rimbalzando nel cervello senza sosta. Come poteva essere? I vampiri erano sterili.

Come accidenti era accaduto?!

Non capivo più nulla. Il mio cervello non riusciva a capire quello che stava accadendo. Non riusciva ad accettarlo. Non ci riusciva e basta.

L'unica cosa di cui mi rendevo conto era che Bella era incinta di mio figlio e che, se avesse deciso di tenerlo, io avrei dovuto trasformarla.

Non riuscivo a vedermi trasformarla, non riuscivo a credere che c'era la possibilità di perderla. La mia vita dipendeva dalla sua e io volevo che lei vivesse. Vampira o umana non mi importava. Lei doveva vivere.

Sentii qualcosa toccarmi il braccio in una carezza leggera che mi riscosse dal mio torpore.

<< Edward? >>


( POV BELLA )


<< Tu... tu sei.... tu sei... >> vedevo Alice che non riusciva a parlare.

Cosa l'aveva ridotta in quello stato?

Cosa aveva potuto farla urlare in quella maniera?

Cosa le era successo?

Guardai la pagina dove era aperto il computer e lessi quello che c'era scritto.

I figli tra vampiri e donne umane sono rari in quanto solo le cantanti possono concepire questa prole. La rarità di questi ibridi è data dal fatto che per un vampiro trovare la propria cantante è una cosa molto difficile. L'umana in questione avrà una gravidanza normale, ma al momento del parto dovrà essere trasformata per sopravvivere. Gli ibridi....

Smisi di leggere. Non era possibile.

Potevo essere incinta.

Feci un paio di conti. Eravamo a casa Cullen da un mese e Edward aveva trovato Alice due settimana prima del nostro arrivo qui.

All'improvviso capii: non, potevevo essere incinta, io ERO incinta!

Non riuscivo a crederci.

Non potevo crederci.

<< Bella, Bella, tutto bene? >> mi chiese Carlisle, ma io non lo stavo ascoltando.

Non stavo ascoltando niente di quello che mi accadeva attorno.

Ero incinta e con ogni probabilità lo aveva capito anche Edward.

Cosa avremmo fatto?

Lo avremmo tenuto o no?

Se sì, sarebbe stato disposto a trasformarmi?

Non sentivo provenire nulla da dove era lui. Mi feci forza e gli andai vicino. Vidi gli altri guardarmi sorpresi e preoccupati. Non capivano.

<< Il computer. Leggete quello che ha trovato Alice. >> dissi senza forza nella voce.

Sentii Carlisle che armeggiava con il computer e poi restare senza fiato.

Aveva capito.

Bene, poteva dare lui le spiegazioni agli altri.

Io non ce l'avrei mai fatta.

Mi accostai a Edward e aspettai che si riprendesse.

Aveva lo sguardo vitreo, perso.

Chissà cosa stava pensando.

Il suo volto esprimeva shock, paura, preoccupazione e una scintilla di speranza. Molto piccola ma c'era. Forse lui voleva questo figlio?

Era disposto a trasformarmi per lui/lei?

<< Edward? >> lo chiamai accarezzandogli un braccio.

Dovevo parlargli.

Avevo bisogno di risposte e solo lui poteva darmele.


Va bene, forse non sono stata tanto cattiva. L'idea originale era di farlo scoprire a Rosalie che si sarebbe tenuta la scoperta per se per un po' ma poi ho cambiato idea. Penso che sia meglio questa versione ma l'ultima parola tocca a voi.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

Domandine:

  1. Secondo voi terranno il bambino?

  2. Cosa può andare storto nella trasformazione di Bella nel caso lo tengano?

A chi indovina invierò una piccola anticipazione.

Grazie di aver letto

Iaele





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Capitolo 14
*** Che facciamo? ***


Felicissima che il capitolo precedente sia piaciuto così tanto! Per chi di voi che ha detto che Edward e Bella tengono il bambino, la risposta è in questo capitolo ( o nella visione di Alice per chi la ricorda ). Per l'altra domanda bisognerà aspettare un po'. Spero di rivedere nelle recensioni i vecchi amici e anche di nuovi. Non vi mangio mica! Recensite, non abbiate paura.

Buona lettura


CAPITOLO 14

( POV BELLA )


<< Edward? >> lo chiamai.

Avevo bisogno di sentire la sua voce. Avevo bisogno di lui. Non poteva lasciarmi così. Doveva tornare da me.

Mi guardò come trasognato per un attimo, poi mi abbracciò stretta. Era come se avesse paura che io scomparissi. Non ci credeva nemmeno lui in questo miracolo. Non riusciva a crederci. Esattamente come me. Non riuscivo a crederci nemmeno io.

<< Noi vi lasciamo soli >> disse Carlisle trascinando fuori gli altri. Non so se Alice si fosse ripresa, ma alla fine eravamo rimasti soli.

Ricambiai l'abbraccio di Edward con forza. Volevo che sentisse che non era solo, che non lo sarebbe più stato. Io volevo stare con lui, formare una famiglia. Ora che avevamo capito che era possibile, non mi sarei lasciata scappare l'opportunità.

<< Edward >> mormorai contro il suo petto.

<< Bella >> mi sussurrò tra i capelli. Aveva un tono dolce, quasi adorante.

Sollevai il viso per veder i suoi magnifici occhi. Rossi gli stavano bene, ma dorati gli donavano molto di più. Sembravano lucidi, come se stesse per piangere. Sapevo che era impossibile, ma volevo credere per un momento che fosse possibile che i suoi occhi potessero piangere lacrime di gioia.

Mi colse di sorpresa quando con una mano mi asciugò una lacrima. Non mi ero accorta di stare piangendo.

Nel cuore avevo così tanto amore per lui e per quella piccola creatura che non riuscivo a contenerlo. In qualche modo doveva traboccare e le lacrime erano quel modo.

<< Perchè piangi? Non sei contenta? >> mi chiese candido dandomi un dolce bacio sulla fronte.

<< Io.... io sto.... piangendo.... di gioia. >> dissi tra i singhiozzi. Non riuscivo a fare altro che piangere. Forse stavo piangendo lacrime per tutti e due.

<< Vieni >> mi disse.

Si sedette sul letto di Alice e mi fece accomodare in braccio a lui. Mi raggomitolai addosso a lui stringendo forte la sua maglietta.

<< Edward, io non... >> non sapevo cosa dire. Non sapevo cosa fare.

<< Vuoi tenerlo? >> mi chiese continuando ad accarezzarmi con dolcezza.

<< Sì e non accetto obbiezioni. >> dissi.

Forse voleva che io abortissi.

Non glielo avrei permesso.

<< E chi ha obbiezioni? Io no. >> mi disse baciandomi le palpebre.

Sorrisi contenta e sospirai felice. Mi accoccolai ancora di più addosso a lui.

Mi sollevo il viso con una mano e vidi quegli occhi dorati farsi sempre più vicini e meravigliosi.

<< Grazie per tutto. Ti amo Bella >> mi disse baciandomi.

Era un bacio dolce, riverente e tenero.

<< Ti amo >> risposi quando ci staccammo.

Rimasi a guardarlo a lungo.

Rimasi a fissarlo finchè Morfeo non mi reclamò nel suo regno.

Quel sonno fu popolato da dolci, dolcissimi sogni.


( POV EDWARD )


Rimasi a fissarla incredulo per ore. Non potevo credere a quello che era accaduto. Io e Bella saremmo diventati genitori. Avremmo avuto un figlio.

Non riuscivo a crederci.

Quando avevo visto che anche lei aveva capito il mio cuore era come scoppiato. Avevo sentito un dolcezza, una tenerezza e un amore verso Bella e mio figlio che mi avevano lasciato stordito e ubriaco.

Se avessi potuto piangere lo avrei fatto.

Quando l'avevo vista piangere non capivo se erano di felicità o altro.

Quando mi disse che era felice mi era sembrato che il cuore avesse ripreso a battere.

Avremmo formato una famiglia meravigliosa. Io, lei e nostro figlio.

Mentre la osservavo dormire mi ritrovai a sperare che avessimo una figlia. Una bambina che fosse uguale alla mamma.

L'avevo portata nella nostra camera così che Alice riavesse la sua.

Nessuno ci venne a disturbare. Nessuno si fece vedere. Non sentivo neanche i loro pensieri. Evidentemente si erano allontanati.

Lasciando la porta della camera mi diressi in salone dove c'era il piano e cominciai a suonare.

Suonai seguendo le emozioni che sentivo e ne uscii una melodia dolce, rassicurante e piena di emozioni.

Ero così preso da non accorgermi che Bella si era svegliata e mi aveva raggiunto.

<< Che bella, come si intitola? >> mi chiese sedendosi al mio fianco sullo sgabello.

<< Ninnananna del mio amore >> risposi.

<< Posso sentirla di nuovo? >> mi domandò sistemandosi meglio.

Sorrisi e senza parlare ricominciai a suonare.

La vidi sorridere sognante e fui, in un attimo, al settimo cielo.

Rimanemmo lì per dei lunghi momenti che parvero un'eternità.

Eravamo solo noi.

Eravamo felici.

Eravamo quello che avevamo sempre voluto.

Finalmente eravamo una famiglia.


Non so voi ma io sono ricoperta di zucchero dalla cima ai piedi e, strano, la cosa non mi dispiace neanche un po'. Ora abbiamo la risposta alla prima domanda dell'altra volta. Vorrei sapere quali altre ipotesi avete riguardo alla seconda domanda. Spero che qualcuno indovini. Lo spero proprio.

Vi auguro buona fortuna e ci sentiamo presto.

Ciao Iaele

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Capitolo 15
*** Maschio o femmina? ***


Dove eravamo rimasti? Mi pare al fatto che Ed e Bella hanno scelto di tenere il bambino. Sì, siamo arrivati qui. Adesso è il turno dei nomi. Voglio proprio vedere se quello che ho scelto vi piacerà. Piccolo indizio: l'ho già inserito in uno dei primi capitoli. Voglio proprio vedere chi indovina.

Buona fortuna e buona lettura.


CAPITOLO 15

( POV BELLA )


Era passato del tempo da quando avevo scoperto di essere incinta. Ormai ero al quinto mese e tutti erano su di giri. Nonostante la visione di Alice, l'umore di tutti era alle stelle. Soprattutto il mio e quello di Edward. Non mi importava della mia sorte, mi bastava che mio figlio/a fosse felice e, secondo Alice, lo era. Quando avevo chiesto di che colore erano i suoi occhi, visto che lei poteva vedere solo quelli, mi aveva risposto che sarebbero stati verdi smeraldo. Mi ero domandata come fosse possibile. Io li avevo nocciola e Edward dorati. Poi avevo scoperto che da umano li aveva verdi e il fatto che mio figlio gli avesse di quel colore mi riempiva di gioia.

Ogni tanto ( una volta a settimana per la precisione ) gli altri uscivano e io e Edward restavamo a casa da soli.

Oggi era una di quelle sere e volevo parlare di una cosa importante con il mio amore. Volevo decidere i possibili nomi del bambino/a.

<< Amore, mi suoni qualcosa per favore? >> non sapevo perchè ma la sua musica calmava sia me che il piccolo.

<< Cosa vuoi? >> mi chiese sedendosi al piano. Io mi accomodai alla poltrona lì vicino. Stavo proprio comoda.

<< La ninnananna che hai composto quando lo abbiamo scoperto. >> risposi accarezzandomi il pancione.

Sorrise e poi cominciò a suonare la dolce ninnananna che aveva composto. Era così dolce e delicata. Era la mia preferita.

Mentre suonava mi lasciai andare ai miei pensieri.

Pensai a vari nomi per il piccolo ma tutti quelli che mi venivano in mente li scartavo. Non mi sembravano speciali. Io volevo qualcosa che fosse unico e che potesse dare forza a mio figlio. Che gli dimostrasse che essere unici era un dono. Che non doveva avere paura di essere diverso.

Ayla

Ecco un nome che non avevo considerato.

Era il personaggio di un libro, ma rappresentava proprio quello che volevo. Ayla era una ragazza cresciuta tra persona totalmente diverse di lei e non aveva avuto paura di essere diversa. Sì, Ayla era il nome che gli avrei dato se fosse stata femmina.

Ma maschio?

Meglio chiedere a Edward.

<< Edward, posso chiederti una cosa? >> chiesi sotto voce. Non volevo disturbare il suono della ninnananna.

<< Dimmi tutto. >> mi rispose continuando a suonare.

<< Che nome daresti a nostro figlio se fosse maschio? >>


( POV EDWARD )


Mi aveva chiesto che nome volevo dare a nostro figlio se fosse stato maschio. Non mi aspettavo che me lo chiedesse ora ma era da un po' che ci stavo pensando.

<< Bella, a te cosa piacerebbe? >> chiesi per vedere la sua opinione in merito.

Ero sicuro che qualsiasi nome avesse scelto sarebbe stato perfetto.

<< Non saprei. Non riesco a trovare nulla di speciale. >> mi rispose guardandosi le mani.

Smisi di suonare e mi accucciai al suo fianco.

<< Allora ti dico che mi piacerebbero i nomi Jetrho e Dwyane. Possono andare per lei signorina? >> chiesi prendendola un po' in giro.

<< Sì signore, possono andare. >> mi rispose stando al gioco.

<< Se invece fosse femmina? >> chiesi. Su questo sapevo che aveva le idee chiare. Di tanto in tanto nel sonno aveva sussurrato alcuni nomi da bambina. Ero sicuro che ne avesse scelto uno.

<< Ayla. >> disse in un soffio.

Ayla? Era un bel nome. Unico e particolare come mio figlio. I nomi che avevo proposto impallidivano al confronto.

Mi ritrovai a sperare che il bambino fosse una lei e la cosa mi piaceva.

Mi piaceva veramente molto.

Guardai il mio amore in quegli occhi cioccolato e vidi che stava aspettando una mia reazione. Le sorrisi con dolcezza e le sussurai la mia approvazione all'orecchio.

<< È perfetto. >> dissi e lo era davvero.

<< Allora è deciso. >> sussurrò.

<< Sì >> risposi baciandola.


( POV ALICE )


Mi stavo concentrando per capire il nascituro fosse un lui o una lei, ma finora i risultati erano stati zero e il mio umore era sotto le scarpe ( che per un tacco dodici voleva dire crisi nera ). Riuscivo a vedere solo quegli occhi verdi mentre il resto era confuso e nebuloso. Come se lo stessi guardando attraverso la nebbia. Pultroppo non c'erano altri modi per sapere di che sesso era. Carlisle non aveva le apparecchiature per fare un'ecografia e così potevo provarci solo io. Ma visto che i risultati erano zero ero di pessimo umore. Le uniche visioni in cui mi imbattevo erano sempre quelle: la mia famiglia con un paio di occhi in più e un Edward urlante con Bella dormiente alle spalle. La cosa stava cominciando a irritarmi.

Quella sera avevamo lasciato soli i due futuri genitori e eravamo andati a caccia. Non avevo voglia di stare in compagnia e così mi isolai un po'. Non ero così distante da evitare di sentire i rumori della loro caccia, ma quanto bastava per darmi l'illusione di essere sola.

Mi concentrai ancora una volta.

La visione non cambiò. Si aggiunse solo un dettaglio: Rosalie che chiamava quei due occhi smeraldo con un nome.

Ayla.

Il bambino era una lei. Era femmina.

Di corsa avvertii gli altri e tornammo a casa.

Volevo dare la notizia a tutti in una volta.

Quando entrammo trovammo Bella e Edward accoccolati sul divano. Bella stava dormendo.

Non feci in tempo ad aprire bocca che Edward parlò. Disse solo una parola.

<< Ayla. >>

Possibile che potesse essere così irritante?!


Allora, quanti avevano indovinato? Spero che almeno qualcuno ci sia riuscito, altrimenti vuol dire che dovevo metterlo più in evidenza. Per chi se lo chiedesse, il libro “Ayla figlia della terra” esiste veramente ed è bellissimo. Parla di una bambina preistorica che viene allevata da persona completamente diverse da lei. Infatti lei una cro-magnon mentre loro sono neanderthal. Il libro parla delle sue avventure finchè non viene scacciata dal nuovo capo del clan, ma nonostante questo ha vinto lei perchè è stata più coraggiosa di colui che l'ha mandata via. Consigliato a tutti coloro a cui piacciono le storie con un'eroina determinata a non arrendersi. Per il resto spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero che in tanti mi facciate sapere cosa pensate.

A presto

Iaele




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Capitolo 16
*** Nuove informazioni ***


Dalle recensioni ho visto che il nome che ho scelto è piaciuto. Sono contenta perchè non sapevo come l'avreste presa. È un nome strano e unico quindi può anche non piacere per niente. Per chi non piace il nome che ho scelto dico solo questo: fate finta che ci sia un nome che vi piace. In questa storia Ayla non farà granchè ( deve ancora nascere ) ma nel seguito sarà un po' più difficile. Infatti metà storia sarà raccontata da lei.

Adesso basta chiacchiere ed ecco il vostro capitolo.

Buona lettura.


CAPITOLO 16

( POV EDWARD )


Dopo aver scelto il nome della bambina ci eravamo messi a fare alcune ricerche per vedere come dovevamo comportarci con lei. Infatti non sapevamo quali caratteristiche dei vampiri poteva ereditare. Si sarebbe nutrita di sangue? Avrebbe avuto una pelle come quella dei vampiri? Come sarebbe stata la sua crescita? Sarebbe stata immortale o sarebbe invecchiata e poi morta?

Se quest'ultima ipotesi si fosse verificata io e Bella ne saremo usciti distrutti. Nessun genitore dovrebbe sopravvivere ai suoi figli.

Per questo avevamo aumentato il raggio delle ricerche. Nel sito dove Alice aveva trovato quello che le aveva permesso di capire che Bella era incinta non avevamo trovato molto altro. Avevamo risolto solo la questione di cosa avrebbe mangiato la piccola una volta nata. Avevamo scoperto che avrebbe dovuto assumere sia sangue, sia cibo umano. Non avevamo scoperto altro su quel sito.

Io e Jasper ci eravamo sguinzagliati su internet, vecchie leggende e qualsiasi altra fonte per cercare notizie.

Pultroppo fin'ora non avevamo trovato nulla.

<< Edward? >> mi chiamò Bella. Si era appena svegliata da un pisolino pomeridiano e non mi aveva trovato in camera. Ero andato in salotto per non disturbarla.

<< Sono in salotto. Adesso arrivo, vuoi qualcosa? >> chiesi

<< Sì, voglio che tu venga qui subito. >> mi disse. Sembrava un sergente.

<< Sì signore >> risposi prendendola in giro.

La sentii ridere di gusto.

Presi il portatile a andai da lei. Avremmo continuato le ricerche assieme.

Quando arrivai la trovai seduta sul letto che mi stava guardando.

I suoi occhi cioccolatosi mi guardavano sognanti. Mi domando cosa sta pensando.

Mi sedetti al suo fianco e ricominciai le mie ricerche.

<< Cosa stai cercando? >> mi chiese curiosando.

<< Notizie sugli ibridi come la nostra piccolina. >> risposi dandole un piccolo bacio sulla fronte.

<< Trovato qualcosa? >> mi chiese accoccolandosi al mio fianco.

<< Qualcosina. Vuoi leggere? >> chiesi facendomi da parte così che potesse guardare quello che avevo trovato.


Gli ibridi tra vampiro e umane sono creature particolari. Oltre ad avere sensi più sviluppati degli umani, hanno anche capacità che i vampiri possono solo sognare. Al compimento del sedicesimo anno vengono a conoscenza di queste capacità e devono decidere se usarle o no per il resto della loro vita. Cresceranno più velocemente di un esssre umano, ma alla fine saranno immortali come i vampiri. Avranno un cuore che batte e potranno dormire e piangere, ma non potranno avere la forza dei vampiri. I loro corpi non lo consentono.


<< È vero? >> mi chiese speranziosa.

<< Penso di sì. Pultroppo potremmo verificarlo solo con il tempo. >> risposi cercando di rassicurarla.


( POV BELLA )


Edward mi aveva fatto vedere quello che aveva trovato. Il cuore mi si riempì di speranza. Forse non avremmo perso la nostra piccolina prima del tempo.

<< Edward, ho una domanda. >> dissi. Non sapevo come affrontare l'argomento ma dovevo assolutamente sapere.

<< Dimmi. >> disse sedendosi meglio al mio fianco.

<< Edward, mi domandavo una cosa. >> stavo cincischiando e lo sapevo ma ero proprio imabrazzata.

<< Dimmi sono qui. Non avere paura. >> mi disse abbracciandomi cercando di mettermi a mio agio.

<< Edward, com'è diventare un vampiro? >> ecco l'avevo detto.

Lo sentii irrigidirsi.

Forse non voleva rispondermi.

<< Bella, diventare vampiro è una cosa dolorosa. Fa male e non c'è nulla che possa fermare quel dolore. Nulla. >> mi disse rigido. Forse l'avevo offeso.

<< Edward, tutto bene? >> chiesi. Mi stava facendo paura la sua immobilità e la sua rigidezza.

<< Sì, solo che vorrei evitare che tu provassi tutto quel dolore. >> mi rispose triste.

<< Lo so che ti fa paura, ma per la nostra bambina affronterei qualsiasi cosa. Anche questo. Non preoccuaprti. Staremo sempre insieme. Sempre, hai capito? >> dissi prendendogli il viso tra le mani.

Sapevo quello che voleva dire e capivo perchè era preoccupato, ma così stava esagerando.

Non lo avrei mai lasciato.

Non me ne sarei mai andata.

Non avrei mai potuto odiarlo.

Avrei sempre trovato un modo per tornare da lui. Sempre.

<< Sai una cosa Bella? >> mi disse guardandomi nel profondo degli occhi.

<< Dimmi >> risposi in un sussurro.

<< Tu sei la mia luce. La luce che mi ha selvato dalle tenebre. Tu sei la mia luce nel buio. >> disse prima di baciarmi.

Era un bacio che sigillava una promessa. Una promessa che avremmo sempre rispettato.

<< Bella! Edward! Alzate il vostro didietro e venite qui! SUBITO! >> urlò Alice dal piano di sotto.

Tremammo di paura.

Cosa voleva quella pazza?


Allora cosa vuole secondo voi Alice? Non è farà danni irreparabili, tranquilli. Penso che conoscendola indovinerete in molti. Comunque spero che recensirete in molti. Tra le recensioni ho visto qualcuno di nuovo e sono contenta.

Ringrazio chiunque abbia recensioto fino ad adesso, tutti coloro che hanno messo questa storia tra le preferite, tra le seguite e tra le ricordate.

Ci sentiamo

Iaele


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Capitolo 17
*** Shopping e vendette ***


Adesso vedremo cosa vuole Alice però c'è una cosa che non capisco: era così difficile capire cosa volesse fare quella pazza di una vampira? Secondo me no, anche perchè ha in testa solo quello. Mha! Comunque ci sentiamo a fine capitolo.

Buona lettura


CAPITOLO 17

( POV BELLA )


Accidenti a quella pazza! Non poteva inventarsi qualcos'altro per la miseria?! Per colpa sua sono così irritabile che tutti hanno dovuto girarmi al largo per ore. Incluso il mio Edward. Come si può arrivare a questi livelli vi chiederete. La mia risposta è semplice: prendete una vampira pazza per i vestiti, prendete una bambina in arrivo, prendete una stanza da arredare e un guardaroba da fare e vi posso assicurare che una bomba nucleare fa meno danni.

Non sto scherzando!

Ho ancora i brividi al solo pensiero.

*** Inizio flash back***

<< Alice, per favore, basta! >> supplicai per la centesima volta dopo aver svaligiato l'ennesimo negozio per bambini.

<< No, no, no! Abbiamo ancora tanto da fare quindi bisogna muoversi. >> mi rispose quella specie di indemoniata.

Non eravamo riusciti in nessun modo a farle capire che tutto quello che aveva comprato bastava per un esercito di neonati. Non riusscivamo più a farla ragionare.

Che ci fosse un manicomio in zona con qualche esorcista? Se sì datemi il numero e alla svelta!

<< Bella, non ci sono manicomi qui quindi risparmia il fiato. >>

Dannata veggente! Perchè non potevo controllare nell'elenco del telefono? In fondo non dovevo fidarmi per forza...

<< Non ci sono elenchi del telefono nei paraggi quindi MUOVITI!! >> mi urlò l'ultima parola con fare minaccioso.

Un altro po' e gli sarebbe partite scintille dagli occhi e sarebbe uscito fumo dalle orecchie. Forse era meglio ascoltarla.

<< Arrivo, arrivo. >> borbottai arrabbiata.

Possibile che non capisse che non ce la facevo più?

<< Edward aiutami! >> supplicai.

<< Potessi farlo amore, potessi farlo. Pultroppo ha minacciato di staccarmi la testa se ti porto via e visto che è veggente.... >>

Merda! Merda! E ancora merda!

Ero in trappola!

In pratica continuammo così con ogni negozio per bambini di Seattle.

Girammo tutta la città e solo allora fu contenta e non solo lei. Con ogni probabilità ogni proprietario dei negozi in cui eravamo stati si augarava che tornasse. Meno male che avrei potuto avere solo questa bambina. Un'altra giornata così non l'avrei sopportata. Piuttosto la morte.

*** Fine flash back***

Invece adesso ero qui a visionare ogni gioco, ogni vestitino, ogni accessorio per la bambina. Ero finalmente riuscita a calmarmi abbastanza, ma Alice non si era presentata lo stesso e le conveniva restarmi lontano ancora per un po'.

Pensavo che ci fosse solo lei come pazza, ma dovetti ricredermi. Se Alice era una maniaca dello shopping, Rosalie era una maniaca dei dettagli.

Avevamo dovuto sistemare la stanza della piccola Ayla un miglione di volte solo per farla contenta!

Piccolina, quando uscirai da qui avrai a che fare con delle pazze. Preparati.” pensai poco dopo essermi coricata.

Edward mi aveva detto che si sarebbe vendicato. Chissà come avrebbe fatto...


( POV EDWARD )


<< Emmett, sai per caso cosa può aiutarmi ad ammazzare Alice e tua moglie? >> chiesi a quell'intelligentone a che ben pensato di lasciare me e la mia Bella soli con quelle due.

<< Cos'è che vuoi fare?! >> mi dice scandalizzato.

<< Hai capito benissimo. Aggiungo anche che mi dari una mano o concio per le feste anche te. >> sussurrai minaccioso.

<< Perchè io? Che ho fatto? >> mi chiese stupito.

<< Perchè hai lasciato me e Bella in balia di quelle pazze senza avvertirci. Di conseguenza o mi dai una mano o sta sicuro che farò in modo che Rosalie non ti caghi neanche fra un milione di anni. Sono. Stato. Chiaro?! >> va bene, forse stavo esagerando ma ero furibondo. Un avvertimento poteva anche darcelo.

E poi, mettersi contro uno che leggeva nel pensiero non era proprio tanto saggio. Se Rose sapesse quello che Emmett pensa delle volte, sono sicuro che divorzierebbe. Sicurissimo.

<< Va bene. Che vuoi fare? >> mi disse sconfitto.

<< Prima iniziamo da Alice e.... >>


( POV ALICE )


Stavo guardando un catalogo di moda quando sentii Emmett entrare. Avevo sentito e visto che Edward voleva farmela pagare per quella giornatina a fare spese, ma non ci avevo dato molto peso. Dopo tutto ero veggente no?

<< Cosa c'è Emmett? >> chiesi distratta.

<< Alice, potresti darmi una mano a scegliere un vestito da regalare a Rose? >> disse con l'aria da martire.

<< SI!!!!!!!!!!!!! >> esultai contenta.

Andai di corsa a prendere tutti i cataloghi, tutte le riviste, tutti i giornali e trascinai lo scimmione in salotto a guardrale.

Su ognuna c'erano decine e decine di vestiti che sarebbero andati bene a Rose, ma Emmett continuava a scegliere i più sbagliati.

Ma almeno sapeva il significato della parola stile?

<< Alice...? >> chiamò Rose dopo un po'.

Sembrava strana, senza fiato dall'orrore.

<< Si, Rose? >> risposi.

<< Vai a vedere nel tuo armadio. >> era proprio strano. Il mio armadio stava divinamente.

Entrai in camera, aprii l'armadio e....

<< NOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! >> urlai in preda all'orrore più assoluto.

Tutti i miei vestiti firmati sostituiti da volgari imitazioni.

Nooooooooooooooo!!!!!!!!!

<< EDWARD SEI MORTO!!!!!!!! >> urlai a pieni polmoni mentre gli altri si sganasciavano dalle risate.

Edward Masen me la pagherai. E come se me la pagherai.


Lo ammatto: per trovare una vendette che facesse infuriare Alice ci ho messo un po'. Soprattutto perchè lei è veggente, ma quando si parla di vestiti non capisce più niente e così ne ho leggermente approfittatato. Speriamo che la vendetta non sia troppo severa altrimenti dovrò rivedere qualche capitolo.

Spero che il capitolo sia piaciuto e spero che nessuno mi voglia fucilare per quello che ho fatto ad Alice, ma avevo tanta voglia di farla infuriare. Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate e se il capitolo vi piace.

Grazie dei commenti che mi lasciate.

Iaele


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Capitolo 18
*** Cameretta ***


Spero che nessuno se la sia presa con lo scherzo ad Alice. Diciamolo, se lo meritava in pieno. Per la vendetta contro Rose bisognerà aspettare un po' perchè non mi viene in mente niente di fattibile, quindi pazienza.

Adesso vediamo cosa succede a Bella e Edward.

Ci vediamo a fine capitolo


CAPITOLO 18

( POV EDWARD )


Erano alcuni giorni che Bella era strana. Era più nervosa, più irritabile, più ansiosa. Sapevo che dipendeva dal fatto che il parto era vicino ma così mi faceva preoccupare. Senza contare che Alice era furibonda con il sottoscritto e non perdeva occasione di rompermi le scatole.

Sì, stavo rischiando un piccolo eusarimento a causa di quella pazza.

L'unica cosa che le avevo permesso di fare in questi giorni è stato preparare la stanza della piccola Ayla, così sono riuscito a levarmela dai piedi per un po'. Troppo poco tempo però.

Nel giro di una settimana aveva già finito e io non potei restare più sorpreso del risultato. La cameretta era tutta in varie tonalità di rosa. Sulla parete di sinistra c'era un armadio gigantesco e di fronte c'era un culla fatta a mano ( grazie Emmett!! ) con del tullè che le cadeva sopra, sempre rosa.

In un angolo c'era una cassapanca piena di giochi e per terra era stato teso un enorme e spesso tapeto così che la piccola potesse giocare senza prendere freddo.

Quando vidi il risultato mi complimentai con Alice, che accolse i miei ringraziamenti con un'occhiata gelida e un commento ancora più glaciale.

<< Non l'ho fatto per te, ma per la mia nipotina. >>

Accidenti che permalosa che era!

Perfino Jasper le stava alla larga. Forse doveva darsi una piccola ridimensionata. In fondo non le avevo bruciato gli abiti, li avevo solo sostituiti e poi le avevo detto dove cercarli... con una piccola caccia al tesoro.

Va bene, avevo esagerato, ma anche lei e quando ci vuole, ci vuole. Non aveva motivo per arrabbiarsi così. Aveva cominciato lei.

In ogni caso ero deciso a non cedere a quella specie di trottola impazzita.

Ora però avevo un'altra questione di cui occuparmi: volevo far vedere a Bella la stanza della piccola, ma avevo un piccolo problema. Rosalie e Alice non la lasciavano mai da sola.

Alla fine chiesi a Esme di fare da intermediario. Non so come ma riuscì a convincrle a lasciarci da soli per una giornata.

Non so cosa abbia promesso loro, ma credo che dovrò sopportarle molto a lungo per pagare il debito. Va bhe, per Bella questo e altro.

Andai a prenderla in camera sua e la portai davanti alla porta della cameretta dove c'era scritto in calligrafia dorata Ayla.

<< Amore, vuoi vedere la cameretta della piccola? >> chiesi dolcemente.

Annuì e io aprii la porta.

( POV BELLA )


Edward aprì la porta e io rimasi folgorata. La stanza aveva tutte le sfumature di rosa possibile, penso anche alcune del tutto sconosciute.

La culla era fantastica e aveva delle decorazioni floreali meravigliose. Adesso ho capito a cosa stava lavorando Emmett in giardino. È un mago!

L'armadio enorme era senza dubbio opera di Alice e la cassapanca di Esme. Era come una mamma e sarei pronta a scommetere che l'ha riempita di giocattoli.

Aprii l'armadio solo per curiosità e impallidii a vedere il suo contenuto: vestiti, coperte, lenzuolini, tutine e tutto in rosa e in quantità esagerata.

Ma Alice conosceva la parola esagerato?! Mi sa prorpio no.

<< Bella, tutto bene? >> mi chiese il mio amore preocuupato.

<< Sì Edward, tutto bene. Solo che fra un po' uccido Alice! >> risposi leggermente seccata. Perchè doveva sempre esagerare?

<< Lo so, ma non siamo riusciti a fermarla e dopo il piccolo schezetto... >> ero sicura che se avesse potuto sarebbe arrossito dall'imbarazzo.

<< Lo so, lo, so. Per quel piccolo scherzo sarai sempre il mio eroe. >> gli dissi dandogli un bacio.

<< VI HO SENTITO! >> urlò Alice infuriata dal piano di sotto.

<< TAPPATI LE ORECCHIE IMPICCIONA! >> le risposi arrabbaita.

Per una volta, una sola, poteva farsi i fatti propri?

Edward tentò di distrarmi dandomi un altro bacio e ci riuscì in pieno.

In un attimo mi persi in sensazioni fantastiche che solo lui sapeva darmi.

Mi lasciai andare ma qualcosa mi richiamò bruscamente alla realtà.

Successero due cose in contemporanea: mi si ruppero le acque a Alice urlò terrorizzata.


Ero indecisa se mettere la cameretta adesso o più tardi, ma ora mi sembrava meglio. Allora, nel prossimo capitolo il parto e finalmente vedremo la piccola Ayla! Alice si calmerà le tocca e l'urlo che ha dato adesso si riferisce alla solita visione con un piccolo dettaglio in più che metterò nel prossimo capitolo. Non perdetelo. Quel dettaglio è MOLTO importante. Sarà un indizio sul perchè Bella non si sveglierà.

Non perdetelo e ditemi cosa pensate di questo capitolo

Iaele

PS: scusate se è un po' corto.

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Capitolo 19
*** Parto e misteri ***


Ma non posso avere un po' di calma per scrivere i capitoli? Cos'è tutta questa fretta? Capisco che siete curiosi, ma un po' di calma non fa male a nessuno. Spero che il capitolo vi piaccia visto che non sapevo come scriverlo e il prof di chimica era malato quindi niente interrogazione ispiratrice. Incrocio le dita e ci vediamo dopo.


CAPITOLO 19

( POV EDWARD )


<< Mi si sono rotte le acque >> disse Bella irrigidendosi.

Mi irrigidii a mia volta e andai sotto shock.

Era ancora presto, mancavano ancora due settimane, com'era possibile che partorisse adesso? Non capivo.

<< Edward? >> mi chiamò cercando di farmi tornare in qua.

In quel momento arrivò Carlisle, che aveva sentito le parole di Bella, che riuscì a prenderla prima che si piegasse in due dal dolore.

<< Dobbiamo portarla nello studio. >> mi disse.

In quel momento mi ripresi e lo guardai preoccupato ma sicuro che avrebbe fatto di tutto perchè a Bella e alla bambina non sucedesse nulla.

Nello studio trovammo Esme e Rosalie pronte a dare una mano e venni a sapere che Jasper era stato portato fuori da Alice per questioni di sicurezza.

Meno male visto che il suo controllo non era proprio il massimo.

<< AAAAAAAHHHHHHHH!!!!! >> urlò Bella alle prese con una contrazione.

<< CARLISLE! >> urlai. Doveva fare qualcosa e alla svelta. Non potevo vederla in quelle condizioni.

<< Aspetta un attimo. Voglio vedere come va e in caso procederò con un parto cesario. >> rispose mantenendo la calma.

Beato lui che ci riusciva. Io no.

Un'altra contrazione e un altro urlo di Bella mi perforò le orecchie.

Passò così un'ora e poi arrivò la decisione di Carlisle.

<< Qui procede più in fretta del previsto e in modo pericoloso. Mi sa che sono costretto a farle un cesario. Non vedo alternativa. >> disse preparandosi per effettuare l'operazione.

Se potessi sudare ora suderei freddo. Però una cosa potevo farla: preoccuparmi da morire ( se così potevo dire ).

<< Edward... cosa... succede...? >> mi chiese Bella ansimando.

<< Bisogna che Carlisle faccia un cesario. >> risposi teso.

<< Va... bene... >> mi disse cercando di tranquilizzarmi.

Carlisle le iniettò della morfina e, quando fece effetto, fece il cesario.

Tempo venti minuti e la mia piccolina venne alla luce.

Ayla mandò un vagito molto forte che mi riempì le orecchie e il cuore di gioia.

La presi in braccio e la guardai. Che bella che era!

<< Edward... Ayla... >> disse Bella con un sussurro.

Le posai la bambina sul petto e vidi quegli occhi cioccolatosi riempirsi d'amore e di gioia. Erano meravigliosi.

<< Edward... >> rantolò poi dopo qualche minuto.

<< BELLA! >> urlai.

Presi la piccola e la passai a Rose e mi avventai sul collo di Bella. La morsi. Morsi il suo collo, i polsi, le caviglie, qualunque punto che mi desse accesso ad una vena o ad un'arteria.

Poco dopo sentii il suo cuore iniziare la trasformazione.

Adesso bisognava solo aspettare.


( POV BELLA )


La mia piccola Ayla! Com'era carina quell'esserino! Era così piccola! Ero preda di un'emozione fortissima e mi sarei anche messa a piangere se all'improvviso non mi fosse mancato il fiato.

<< Edward... >> rantolai.

Me ne stavo andando, lo sentivo. Ma non volevo.

Volevo restare con il mio amore.

Volevo restare con mia figlia.

Volevo restare con la mia nuova famiglia.

Sentii che Ayla mi veniva strappata e Edward che mi mordeva.

Mi morse varie volte in vari punti.

Ogni morso portava un bruciare nuovo che cresceva di intensità a mano a mano che il veleno si diffondeva.

Faceva male, molto male.

Volevo sfogare il mio dolore, volevo urlare, ma non potevo. Ero imbavagliata e immobilizzata.

Non poteva fare nulla se non rimanere immobile.

Edward, ti amo fu il mio ultimo pensiero prima di cedere al dolore.


( POV IGNOTO )


Era successo! Era successo! Ora potevo finalmente sperare di poter tornare libera. Ora potevo finalmente comunicare con lei e condurre lui da me. Potevo farmi liberare e riavere quello che colui che mi ha imprigionato mi ha rubato.

Tramite lei avrei avuto quella parte di lui che mi serviva.

Dovevo solo tenere lei in stato di come finchè la figlia non fosse stata vicina al sedicesimo compleanno e portare lui qui da me.

Meglio iniziare subito a predisporre gli indizi....


Rieccomi qui! Spero che il capitolo non sia risultato uno schifo totale, ma non sapevo proprio come scriverlo. Questa è la versione migliore che ho scritto, speriamo bene.

Secondo voi cosa vuole il pov ignoto? Chi è? Tutto nelle prossime puntate.

Ciao!!!!!!!!! Iaele

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Capitolo 20
*** Risveglio....o no? ***


AVVISO: aggiornamenti rallentati o ritardati a causa di virus al mio computer

AVVISO: aggiornamenti rallentati o ritardati a causa di virus al mio computer. Per ora userò quello di mio papà quindi non so quando riuscirò ad aggiornare.

Per ora godetevi questo capitolo.

 

CAPITOLO 20

( POV EDWARD )

 

Passai i tre giorni della trasformazione di Bella dividendomi tra lei e mia figlia. La piccola Ayla non voleva nessun’altro quando si trattava di fare il bagnetto, di mangiare o altro. Voleva sempre essere tra le mie braccia e la cosa mi rendeva molto contento. Non riuscivo a smettere di guardarla in quegli occhi verdi smeraldo. Erano bellissimi.

Erano verdi e profondi come l’oceano.

Alice aveva provato a staccarla da me, ma il risultato era stato solo un pianto a dirotto che si fermava solo quando tornava tra le mie braccia.

Povera Alice! Mi dispiaceva per lei.

Va bene che ce l’aveva ancora con me, ma mi sa che la piccola lo percepiva e allora le stava antipatica.

Che furba la mia piccola!

Ogni tanto la portavo da Bella e le parlavo della sua mamma. Le dicevo quanto fosse buona, generosa e capace di un amore infinito. Ogni volta vedevo la piccola sorridere e mi si scaldava il cuore.

Qualche ora prima le avevo detto che fra un po’ la mamma si sarebbe svegliata e avrebbe potuto conoscerla e ora ero qui ad aspettare che Bella aprisse quegli occhi meravigliosi che avrebbero mostrato un colore rosso intenso al posto del suo cioccolato.

La guardai ascoltando il suo cuore che stava andando sempre più veloce e che fra un po’ si sarebbe fermato sancendo la fine della trasformazione in vampiro.

Aspettai, aspettai e aspettai.

Verso sera sentii finalmente il cuore del mio amore fermarsi.

Tutti si erano radunati nel salone e Ayla era stata messa a letto nella sua culla. Avrebbe dormito per qualche ora ancora.

Aspettammo un minuto.

Aspettammo cinque minuti.

Bella, apri gli occhi.

Aspettammo dieci minuti.

Bella, ti prego, apri gli occhi.

Aspettammo mezz’ora.

Bella, perché non apri gli occhi?

Aspettammo un’ora.

Bella continuava a non aprire gli occhi.

<< Carlisle…? >> rantolai senza fiato.

Cosa stava succedendo?

Perché non apriva gli occhi?

<< Edward, non so cosa…. >> mi disse sussurrando.

Il mondo mi si sgretolò addosso.

Il mio amore, la mia luce, la mia Bella non tornava da me.

Se ne era andata.

Eppure la trasformazione era avvenuta.

Sentii le vertigini colpirmi. Mi girava la testa.

Dovevo uscire.

Mi alzai barcollando e mi diressi verso la porta. Qualcuno tentò di fermarmi, ma mi divincolai.

Arrivato all’esterno cominciai a correre senza meta.

Corsi per ore, forse giorni.

Poi, dove un lungo correre, arrivai nella radura in cui avevo incontrato Bella la prima volta.

La stessa radura dove avevo ucciso le sue amiche.

Dove l’avevo rapita.

Dove era cominciato il mio cambiamento.

<< BELLA!!!!!!! >> urlai in preda alla disperazione.

 

( POV IGNOTO )

 

Il piano stava funzionando. La dolce ragazzina era in sospensione tra i due mondi e io presto riavrò quello che ho perduto.

Bisognava solo assicurarsi che la bambina, una volta compiuti i sedici anni, facesse la scelta giusta riguardo ai suoi poteri.

Per fare in modo che io ottenessi un successo pieno la piccola doveva rinunciare ai suoi poteri e darli a me. Solo allora sarei stata libera e avrei potuto avere la mia vendetta.

I poteri di quella bambina erano enormi: poteva conoscere gli eventi passati avvenuti in un luogo e poteva intervanire per modificarli.

Lei non sapeva il suo potenziale.

Nessuno lo sapeva tranne me e io ne avrei approffitato.

Con suo padre e lei avrei potuto avere tutto.

Quella ragazza si sarebbe svegliata e si sarebbe accorta di aver perso tutto. Mi avrebbe pregato di ucciderla.

Lei era la causa per cui colui che poteva rendermi la libertà semplicemente con una parola era morto.

Felix.

Colui che mi aveva distrutta.

Colui che mi aveva imprigionato.

Colui che avrebbe potuto liberarmi senza sforzo.

Per colpa sua e di quella ragazzina ora lei e la sua famiglia avrebbero pagato caro.

Dovevo solo aspettare.

Dopo 200 anni potevo pazientare ancora un po’, vero?

 

( POV BELLA )

 

Il fuoco che mi aveva imprigionato in queste ore, o erano giorni?, se ne stava andando. Finalmente sarei stata libera. Finalmente avrei potuto tornare da Edward e da mia figlia.

Sentivo però che c’era qualcosa o qualcuno a trattenermi.

Non voleva che io tornassi indietro e non capivo perché. Io volevo tornare indietro, ma secondo questa presenza il mio Edward mi avrebbe odiato.

Non poteva essere. Non era vero.

Edward non mi avrebbe mai odiato.

Non sarei mai stata un pericolo per mia figlia.

Io le volevo bene.

Ne ero sicura.

Ma allora perché volevo credere a quella voce?

 

 

Ora so per certo che mi ucciderete. Avete capito chi potrebbe essere il pov ignoto? Secondo voi cosa le è stato tolto da Felix?

Purtroppo non so quando posterò il prossimo capitolo. Mi dispiace. Vedrò di farlo il prima possibile.

Ci si sente ( spero presto )

Iaele

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 21
*** Sospensione ***


I prossimi aggiornamenti saranno serali finchè papà non trova il modo per eliminare quel maledetto virus

I prossimi aggiornamenti saranno serali finchè papà non trova il modo per eliminare quel maledetto virus. Ma proprio a me doveva capitare? Ne ho preso uno due mesi fa e ora penso che mio padre mi ucciderà. Non prima di avermi cambiato l’antivirus però. O così o me lo faccio da sola rischiando di peggiorare le cose. Non mi interessa. Ora vi lascio al capitolo.

Buona lettura.

 

CAPITOLO 21

( POV EDWARD )

 

Non riuscivo a pensare. Non riuscivo a respirare. Non riuscivo a capire.

Bella si era trasformata ma non si era svegliata.

Mi aveva lasciato.

<< Bella! >> urlai senza voce.

Ero disperato.

Non mi reggevo in piedi.

Mi accasciai per terra desideroso di poter piangere. Avrei tanto voluto riuscirci. Avrei tanto voluto sfogare il mio dolore senza dover urlare, senza dover sforzarmi.

Avrei solo voluto piangere.

Rimasi in quelle condizioni per molto tempo.

Niente poteva rimettere insieme il mio mondo. Era tutto in frantumi. Solo un piccolo angolino era ancora integro: quello dove c’era mia figlia.

Il pensiero della mia bambina mi fece tornare in me.

Dovevo tornare da lei.

Tornai a casa.

Quando arrivai vidi gli altri guardarmi mortificati e addolorati.

Non avevo bisogno di vedere le loro espressioni. Erano lo specchio della mia. Anzi, la mia era ancora peggio.

<< Ayla? >> sussurrai atono. Ero senza forze.

<< Di sopra con Esme. Edward, Carlisle ti vuole parlare. Pensa di aver trovato qualcosa… >> mi disse Alice cercando di non offendermi.

Si vedeva che era dispiaciuta e che teneva a Bella. Purtroppo nella sua mente la visione non era cambiata e questo voleva dire solo guai.

Andai da Carlisle sperando che avesse delle risposte.

Mi bastava anche solo un’ipotesi. Mi sarebbe bastata solo quella. Avevo bisogno di una speranza, anche minima.

<< Carlisle...? >> chiamai quando fui nel suo studio.

<< Edward, come stai? >> mi chiese.

Non gli risposi neanche. Si vedeva come stavo.

<< Domanda inutile. Scusa. >> mi rispose.

Rimasi in silenzio.

<< Edward, ho provato a fare un elettroencefalogramma per vedere se Bella aveva reazioni. >> disse.

Guardai dove era distesa Bella. diceva il vero. Ci aveva provato.

Tornai a guardare lui aspettando che andasse avanti.

<< Ha attività celebrare e riconosce alcuni stimoli. >> disse.

Sentii un pezzo del mio cuore tornare integro. Allora non era morta, ma era in una specie di coma. Non sapevo se lasciare che la speranza mi invadesse o se dovevo sopprimerla.

<< Carlisle, cosa non mi dici? >> chiesi. Avevo visto un pensiero strano, diverso dagli altri, ma era stato veloce a nasconderlo. Non ero riuscito ad afferrarne il contenuto.

<< Edward, mi prometti che cercherai di mantenere la calma? >>

<< Carlisle, se non mi dici niente io, la calma, la perdo lo stesso! >> esclamai. Stavo rischiando di uscire di testa.

<< Edward, è come se qualcuno non volesse che Bella si svegliasse. Qualcuno sta sopprimendo le sue reazioni. >>

Se avessi potuto svenire, lo avrei appena fatto.

 

( POV BELLA )

 

Non andare. Non ti vorranno.

Chi sei? Cosa vuoi?

Loro non ti vorranno una volta che ti sveglierai.

Cosa stai dicendo? Edward mi ama, non mi lascerebbe mai. Cosa vuoi?

Non ti devi svegliare.

Io voglio svegliarmi. Voglio tornare dalla mia famiglia.

Vuoi tornare da Charlie? Ma non lo avevi abbandonato?

Maledetta arpia di una voce. Cominciava a darmi i nervi.

No, non l’ho abbandonato. Sono stata rapita e al momento di fare una scelta o deciso di andare dove sarei stata felice. Sono andata da Edward. Ma non ho abbandonato mio padre.

Sicura? Io dico di sì. Lo hai abbandonato come adesso hai abbandonato la tua famiglia. Il tuo amore. Tua figlia.

NO! NON L’HO FATTO!

Sì invece.

NO, non l’ho fatto. Sei tu che mi tieni in questo stato. Lasciami andare!

No.

LASCIAMI!

No.

Poi sentii un urlo. Non era né mio né della voce.

<< BELLA! >>

Era Edward. Stava urlando di dolore. Non mi odiava. Mi amava ancora. Dovevo svegliarmi. Dovevo tornare da lui. Dovevo….

 

( POV IGNOTO )

 

Maledizione! Quella stupida ragazzina sentiva ancora qualcosa di quello che le accadeva intorno! Dovevo mandarla in uno stato di sospensione ancora più profondo per riuscire a piegarla. Accidenti!

Se fossi riuscita a farle dimenticare tutta la sua famiglia, una volta sveglia avrei potuto usarla. Sempre se avessi deciso di risparmiarla.

La cosa valeva un pensiero.

Ora però è meglio occuparsi del resto del piano.

Era ora di mandare il primo indizio a quel vampiro.

Chissà cosa avrebbe detto una volta letta la lettera.

Mi scappò un sorriso amaro.

 

Spero che il capitolo non faccia troppo schifo. Nel scriverlo mi sono lambiccata il cervello per il dialogo di Bella con il nostro personaggio ignoto. Il nostro personaggio misterioso vuole distruggere Bella, vuole qualcosa da Edward e le servono i poteri di Ayla che inizieranno a manifestarsi quando compirà tre anni. Non vuole uccidere Bella, vuole solo farle provare quello che prova lei e questo vuol dire tanta sofferenza, tanto dolore e tanta solitudine. Nessuno di voi ha capito cosa vuole? Forse con quello che ho appena detto diventerà un po’ più semplice intuirlo. Ditemi le vostre ipotesi. Sono sicura che qualcuno indovinerà.

Ciao

Iaele

 

 

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Capitolo 22
*** Lettera ***


Mi stupisco sempre delle bella recensioni che mi lasciate

Mi stupisco sempre delle bella recensioni che mi lasciate. Mi congratulo con uno che ha indovinato chi è il pov ignoto. Non dirò chi. Chiunque sia lo sa già perché glielo ho confermato e sono sicura che stai facendo i salti di gioia ora.

Buona lettura.

 

CAPITOLO 22

( POV EDWARD )

 

Nei giorni seguenti rimasi sempre con Ayla. Era l’unica che mi faceva sentire tranquillo. Mi faceva sentire vicino a Bella. riusciva a lenire il mio cuore in frantumi.

Nessuno provava a desistermi dal starle lontano. Tutti sapevano che non l’avrei fatto, per nessuna ragione al mondo.

Carlisle continuava a cercare le cause per cui Bella non si svegliava, ma ancora i risultati non erano cambiati. Si sapeva che poteva svegliarsi ma c’era qualcosa che glielo impediva. Secondo lui non c’erano esseri umani o vampiri in grado di fare una cosa del genere. Quindi era qualcos’altro o qualcuno che non era né umano né vampiro.

Qualcuno come Ayla o come i mutaforma.

Non sapevo da che parte sbattere la testa.

L’unica cosa che sapevo era che chiunque fosse l’avrebbe pagata cara.

Ci avrei pensato di persona.

<< Edward, puoi scendere? >> mi chiese gentilmente Esme.

Era l’unica che in queste occasioni di super umor nero riusciva a parlarmi. Con lei non riuscivo mai ad arrabbiarmi. Forse perché mi ricordava mia madre.

<< Che c’è? >> chiesi senza espressione.

<< C’è una lettera per te da mittente ignoto. >> mi disse.

Mi alzai dalla poltrona e depositai Ayla nella culla prima di andare in soggiorno dove mi aspettavano tutti.

Mi avvicinai al tavolo e presi la lettera.

Cominciai a leggerla.

Sono sicura che vuoi risvegliare la tua piccola signorina, vero?

Cosa?!
Ascoltami bene: solo altri due vampiri sanno cosa stai passando
. Nessuno di loro è riuscito a svegliare le loro metà. Se vuoi sapere chi sono e come fare a svegliare la tua dolce signorina, devi solo trovarli.

Ti avverto: non parleranno facilmente.

Chi è questa stronza?! Cosa vuole da me?! CHI È?

Dimenticavo: sono nomadi che si muovono in fretta e non hanno meta.

Buona fortuna!!!!!!!

<< COSA?! >> urlai.

Urlai così forte che per poco non svegliai la mia piccolina. Riuscii ad evitarlo solo grazie ad Alice che mi tappò la bocca appena in tempo.

<< Edward…? >> mi chiamò Jasper con cautela.

Gli passai la lettera.

La lesse agli altri che rimasero sbigottiti.

Non sapevano che pensare. Proprio come me.

<< Dobbiamo trovare due nomadi così sfuggenti? >> chiese Emmett. Da quando Bella non si era svegliata era cambiato. Aveva perso tutta la sua allegria. Non faceva più scherzi. Non era più lui.

<< Così pare. >> rispose Carlisle.

<< Alice puoi…? >> provai con un filo di speranza.

Filo che venne bruscamente rotto.

<< Non posso vederli. >>

 

( POV IGNOTO )

 

La lettera era stata spedita. Ora bisognava solo aspettare.

Vediamo come sta la signorina: davvero come voglio io. Percepisce ma non può rispondere. Bene. Se solo riuscisse a dare un minimo segnale prima del tempo sarei nei guai. Mi troverebbero e sarei in casini giganteschi.

Voglio proprio vedere come troveranno i due nomadi.

Solo un segugio può trovarli. Una veggente in questo caso non serve a nulla.

Avranno il coraggio di andare dai Volturi?

 

Mi scuso per il capitolo corto ma non avevo tanta scelta. O così o un capitolo lunghissimo. Spero che piaccia lo stesso. Mi raccomando recensite. Anche critiche sono accettate purchè con motivazione.

Secondo voi che nome può avere la nostra signora ignota? Mandatemi le vostre proposte. La migliore sarà scelta e chi l’ha proposto lo saprà in anteprima.

Grazie

Iaele

 

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Capitolo 23
*** Demetri ***


Eccomi con un altro capitolo

Eccomi con un altro capitolo. Sarà un po’ lungo ma spero che piaccia comunque. Ci sentiamo a fine capitolo.

 

CAPITOLO 23

( POV EDWARD )

 

Stavo fissando quel pezzo di carta senza riuscire a capacitarmi come una persona potesse essere così cattiva. Non lo capivo.

<< Alice, tutto bene? >> chiese Emmett alla sorella. Lei era a pezzi perché non poteva aiutarci, ma non era colpa sua. Solo che non l’accettava.

<< No, non riesco a vederli. >> disse frustata.

Ci stava proprio male.

<< Una soluzione ci sarebbe. Si potrebbe chiedere ad un segugio di rintracciarli. >> fece Carlisle quasi sovrapensiero. Vedevo nei suoi pensieri che molto probabilmente l’idea che aveva avuto non mi sarebbe piaciuta e aveva ragione. Non mi piaceva per niente.

Ringhiai.

<< Edward, cerca di capire. È l’unico abbastanza potente che possa trovarli. >> mi disse cercando di farmi ragionare.

<< NO. >> risposi deciso. Loro non dovevano immischiarsi.

<< Edward, per favore…. >> mi supplicò.

<< NO! >> ribadii.

Se avessero saputo di noi ci avrebbero voluto nella loro collezione e non potevo permetterlo. Non avrebbero mai avuto la mia famiglia. Sì, cominciavo a considerarli come tali e non avrei permesso che si sacrificassero per me.

Mai.

<< Scusa Edward, ma di cosa state parlando? >> chiese Jasper.

<< Vuole chiedere aiuto al segugio dei Volturi, Demetri. Se loro vi vedono vi vorranno per i doni che volete. Se andiamo lì a chiedere aiuto non tutti torneremo indietro. Non posso lasciarvelo fare. >> dissi duro.

Non l’avrei permesso.

Non potevo.

Non potevo perdere quello che avevo appena conquistato: una famiglia.

<< Edward, è l’unico modo. >> cercarono di rabbonirmi.

Non ci riuscirono.

<< Ho detto NO! >> urlai.

Subito dopo sentii Ayla piangere dal piano di sopra. Andai subito a prenderla e mi misi a cullarla.

Si calmò poco dopo.

Nella sua mente, ancora poco sviluppata ma piena di colori, lessi che aveva fame.

<< Esme? >> chiesi.

Capì subito e andò in cucina a prendere un biberon. Dentro era pieno di sangue.

Glielo avvicinai alle labbra e lei cominciò subito a succhiare.

Rimasi a guardarla incantato per qualche minuto.

<< Edward, forse una soluzione c’è. >> disse Alice guardandomi.

<< Dimmi. >> se c’era un modo per evitare di andare dai Volturi l’avrei accolto volentieri.

<< Potrei vedere quando lo mandano in missione e dove. Una volta capito dove deve andare possiamo aspettarlo lì. >> mi disse.

Sarebbe stata un’ottima soluzione se solo lo mandassero in missione spesso, ma confrontato all’altra opzione…

Sì, era più sicura anche se richiedeva tempo.

<< Va bene Alice. Controlla quando lo faranno e poi avvertimi. Mi deve un favore. >> risposi alzandomi e andando al piano.

Con una mano cominciai a suonare una piccola ninnananna per la mia piccola.

Sembrò gradire molto.

<< Edward, so quando accadrà. >> disse Alice all’improvviso.

Sorrisi.

 

Due mesi più tardi da qualche parte in Canada.

( POV DEMETRI )

 

Avevo appena scovato un clan che voleva rovesciare i Volturi. Sinceramente mi stavo stufando. Non riuscivo a sopportarli. Gli unici momenti di tranquillità li avevo mi mandavano in missione. In quei piccoli momenti potevo pensare quello che volevo senza rischiare che Aro, toccandomi, scoprisse che volevo andarmene. Peccato che me ne sarei potuto andare solo se me lo avessero permesso o se un altro segugio come me avesse preso il suo posto. Speranza inutile. Nessuno l’avrebbe mai fatto.

Stavo girando per una foresta per chiarirmi le idee e togliermi dalla memoria dei ricordi pericolosi per la mia sicurezza.

Non so come ma andai addosso ad un altro vampiro. Dalla stazza sembrava Felix. Per fortuna non era lui.

Questo aveva i capelli scuri, ma gli occhi erano dorati. Non avevo mai visto un vampiro così.

Insieme a lui c’erano altri due vampiri. Uno mi sembrava Edward, mentre l’altro aveva i capelli biondi e occhi dorati. Tutti e tre avevano gli occhi dorati. Chissà il motivo.

<< Edward…? >> chiamai. Sembrava lui, ma era diverso. Non so come ma era così.

<< Sì Demetri. Sono io. Sono venuto a riscuotere il favore che mi dovevi. >> mi disse.

Sì, era lui.

Una volta mi aveva salvato da un mutaforma infuriato senza motivo con me. Non gli avevo fatto niente, ma forse un vampiro che mi assomigliava sì. Fatto sta che stavo per avere la peggio ma Edward arrivò in tempo e mi aveva salvato. Prima di andarsene mi disse solo che un giorno sarebbe venuto a riscuotere. Il momento era arrivato.

<< Cosa vuoi? >> se era qualcosa che mi avrebbe messo nei guai sapeva già che avrei rifiutato. Ci tenevo alla pelle.

<< Devi trovare due vampiri che i veggenti non possono individuare. Puoi farlo? >> mi chiese.

<< Sì, ma dimmi perché li cerchi. >>

<< Non sono affari tuoi. Sappi solo che possono risolvere un mio problema. >> mi disse duro.

Doveva essere un problema bello grosso se non accattava un no come risposta.

<< Va bene, vi aiuterò. >>

 

Allora, che ne dite? Spero di non avervi annoiato. Nel prossimo capitolo si vedrà dove sono i nostri due vampiri misteriosi e cosa diranno a Edward. Vedremo anche perché Alice non può trovarli. Ci vediamo presto.

Iaele

 

 

 

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Capitolo 24
*** Grinpow ***


Ma cos'è sta storia? Io aggiorno e nessuno mi lascia un commento per dire se gli è piaciuto oppure no? Cattivi. Non si fa così! Io, che ho appena risolto il problema virus e posso finalmente riutilizzare il mio computer senza che nessuno mi rompa le palle, guardo per vedere come è andato il capitolo precedente e non trovo neanche un commento?! Neanche qualcosa di simile a “non mi piace” o “bello ma io preferirei così”! Cattivi!

Sono arrabbiata ma il capitolo nuovo ve lo lascio lo stesso. Vedete di lasciare un commento o il prossimo ve lo scordate.


CAPITOLO 24

( POV EDWARD )


2 anni dopo


Demetri aveva deciso di aiutarci, ma trovare quei due vampiri era stata un'impresa anche per lui. Non solo erano veloci negli spostamenti, ma erano sfuggenti anche al potere di un segugio come lui. Riusciva a percepirli, ma in maniera molto debole. Secondo lui dipendeva dal fatto che, in qualche modo, avessero rinunciato ad una parte della loro coscinza e, per questo, faticava a trovarli.

Ora però eravamo finalmente riusciti a trovarne uno. Si chiamava Grimpow. Eravamo riusciti a trovarlo per puro caso. Non ci aspettavamo che lui si facesse trovare. Invece ci era venuto incontro tranquillo e si era offerto per rispondere alle domende che avevamo da fargli.

<< Adesso che l'avete trovato io posso andare. Addio Edward. >> aveva detto Demetri quando l'avevamo trovato, ma fu bloccato da Grimpow che gli disse che se fosse tornato dai Volturi sarebbe stato ucciso da Caius perchè lo sospettava di tradimento.

<< Io me ne vado lo stesso. Non tornerò da loro, ma andrò a vedere il mondo. >> aveva risposto non curante.

Non sapevo perchè ma avevo un brutto presentimento. Sperai di poterlo rivedere un giorno. Anche come nemico, ma volevo sperare che sarebbe vissuto ancora a lungo.

<< Allora, cosa volete da me? >> chiese Grimpow quando Demetri se ne fu andato.

Era un ragazzo più o meno della mia età. Aveva i capelli biondi e due occhi neri come la pece. Nei suoi pensieri avvertivo che voleva bere, ma che non gli importava molto di farlo. Era come svogliato, perso, come se gli mancasse qualcosa. I suoi pensieri giravano intorno ad una figura che era avvolta nella nebbia. Stava cercando di ricordare qualcosa di inafferrabile nella sua mente.

Chissà di cosa si trattava.

<< Volevamo delle informazioni. - dissi stando attento alla sue reazioni. - Qualche anno fa ci è arrivata una lettera in cui si diceva che tu e un altro vampiro abbiate passato quello che sto passando io. Cosa ne sai tu? >> ero rimasto sul vago apposta. Volevo vedere se quella lattera diceva la verità. Se Grimpow sapeva a cosa mi riferivo allora la lettera era veritiera, altrimenti le ricerche sarebbero dovute ricominciare.

<< Cosa?! >> disse. Nella sua mente apatica notai un lampo di vita. Era sorpreso. Non credeva che qualcun'altro fosse nel guaio in cui era lui qualche secolo prima e che avesse ancora l'opportunità di uscirne.

<< Hai capito a cosa mi riferisco? >> chiesi con un filo di speranza.

<< Tu hai la tua cantante che non si è risvegliata dalla trasformazione e hai un figlio? Com'è possibile? Pensavo di essere l'unico. >> disse sotto shock.

<< No. >> risposi.

Ci mise un po' a riprendersi dalla sorpresa e allora la sua mente tornò apatica. Tornò a chiudersi in se stessa alla ricerca di qualcosa che aveva perso e non trovava più. Sperai che non si fosse perso del tutto.

<< Puoi dirci cosa è successo a te? >> chiese Carlisle.

Forse era meglio se parlava lui. Io non so come avrei reagito se avessi scoperto che la sua apatia non gli permetteva di risponderci.

Non lo sapevo proprio.

<< Quello che è successo al rosso solo che poi ho perso tutto. >> disse. Nei suoi occhi vuoti comparve un velo di dolore.

<< Puoi spiegarti meglio? >>

<< Non so come spiegarlo. La mia cantante era tenuta in quello stato da una persona legata ad un vampiro che avevo ucciso tempo prima. Lui l'aveva lasciata prigioniera in un luogo remoto e solo lui poteva liberarla senza che ci fosse bisogno di un dazio. Quando lui è morto lei ha deciso di prendere una parte di me come dazio. Ecco perchè quasi nessuno riesce a trovarmi. >> rispose.

Un attimo dopo l'apatia della sua mente prese il soprevvento e non rispose più a nessuna doamnda.

Provammo per ora ma niente.

Non rispondeva.

<< Lasciamolo col suo dolore. Torniamo a casa. >> disse Carlisle.

Così facemmo.


( POV AYLA )


Stavo giocando con nonna Esme quando papà tornò a casa dal grande viaggio. Mi aveva detto che andava a vedere una persona che poteva aiutare la mamma.

La mamma dormiva sempre e papà diceva che lo faceva perchè era malata ma che un giorno sarebbe guarita.

Io gli credevo. La mamma sarebbe guarita! Me lo aveva promesso.

<< Papà! Papà! >> lo chiamai quando lo vidi.

Ero sicura che presto la mamma si sarebbe svegliata. Lui, il nonno, e lo zio Emmett avevano trovato quella persona e la mamma si sarebbe svegliata. Ero sicura.

<< Piccola! Come è andata? >> mi chiese prendendomi in braccio.

Gli arruffai i capelli ridendo.

<< Bene. Ho giocato con nonna e poi zie mi hanno fatto provare tanti vetiti. La mamma si veglierà peto? >>

<< No tesoro, mi dispiace. La persona che dovevo incontrare dice che la mamma deve dormire ancora prima che possa svegliarsi. >>

<< Uffa! Io voio conoscere mamma! >> dissi arrabbiata. Non era giusto.

Tutti la conoscevano tranne me.

Uffa!

<< Su piccola, non mettere il broncio. Vedrai che si sveglierà. >> mi disse coccolandomi.

<< Uffa! Uffa! Uffa! >> continuai.

<< Dai piccola, fammi un sorriso. >>

<< Solo se giochi con me. >>

<< Va bene >>

Giocammo tutto il pomeriggio e ci divertimmo molto.

Ma allora perchè papà era triste?


( POV BELLA )


Ero in un luogo calmo, ma questa calma mi stava facendo uscire di testa. Non ne potevo più. Non la sopportavo.

C'era qualcosa che mi diceva che non dovevo essere lì, ma non riuscivo a ricordarmi cosa. Era importante, lo sapevo.

Cos'era?

Ogni tanto sentivo delle voci, delle risate di bambino e sentivo che dovevo sapere a chi appartenevano. Dovevo capire.

Una volta sentii qualcuno chiedermi perchè non mi svegliavo, perchè non tornavo da lui. Non sapevo chi fosse, ma aveva una voce bellissima.

Mi ricordava tante cose e allo stesso tempo mi era completamente nuova.

Era strano.

Speravo sempre che tornasse a parlarmi. Con lui, ero sicura che fosse un lui, ero felice. Mi sentivo bene.

Torna voce. Torna a parlarmi. Ho bisogno di te.


Spero che il capitolo vi sia piaciuto e gradirei avere un commento. Bella non riesce a fare a meno di Edward anche se non si ricorda chi è, consolante la cosa vero? Comunque un piccola cosa: ho risolto il problema virus e mi sono riappropriata del mio computer; mi scuso per non aver postato ieri ma sono stata via tutto il giorno e poi ho avuto ospiti a casa; se non trovo neanche un commento mi arrabbio di brutto.

Spero che la lettura vi sia piaciuta

Iaele


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Capitolo 25
*** Primo ricordo ***


Ecco un altro capitolo. Per prima cosa voglio però scusarmi con chi si è sentito offeso con la mia apertura del capitolo. Ero solo un po' arrabbiata. Spero non ve la siate presa. Tornando al capitolo, questo è quello che vedremo: il terzo compleanno di Ayla e un tentato risveglio di Bella in concomitanza di una cosa che fa/succede a Ayla quel giorno.

Buona lettura.


CAPITOLO 25

( POV EDWARD )


Oggi Ayla compiva tre anni. Sapevo che voleva sapere qualcosa su Bella e avevo deciso di accontentarla. L'avrei portata nella radura dove l'avevo vista per la prima volta raccontandole come la sua mamma mi aveva cambiato la vita.

Avrei tralasciato alcuni particolari fino a quando non fosse stata più grande, ma le avrei detto tutto. Stavo pensando anche di farle conoscere Charlie, ma Ayla mi somigliava troppo e lui se ne sarebbe accorto subito e avrebbe capito la verità.

Non potevo permetterlo. Dovevo escogitare un modo in cui quei due si potessero incontrare senza che Charlie capisse chi fossi io. Ne andava della mia sicurezza.

<< Ayla? Sei sveglia? >> chiesi entrando in camera sua. Ieri sera le avevo detto della mia sorpresa ed ero sicuro che non sia riuscita a chiudere occhio.

<< Papà!!!!!!!!!!!!! >> urlò fiondandosi su di me già vestita e pronta per uscire.

<< Piccola calmati! Prima di uscire bisogna che tu faccia colazione. Poi devo chiedere una cosa a nonna Esme e poi possiamo andare. >> dissi cercando di calmarla. Se fossi stato umano a quest'ora sarei morto soffocato dal suo abbraccio.

La piccola mi lasciò andare e si precipitò in cucina. Per fortuna aveva un buon equilibrio altrimenti sarebbe finita per terra qualche centinaio di volte in quella corsa a tutta birra.

Mentre lei faceva colazione io passai da Bella. Era ancora in una sospensione mentale e, non riuscendo a vedere i suoi pensieri, non sapevo neanche dove fosse la sua coscienza e come fare per farla tornare indietro.

<< Bella, dove sei? Mi manchi tanto e nostra figlia sente la tua mancanza. Perchè non torni con noi? Cosa ti trattiene? Sai, quando ho visto per la prima volta Ayla me ne sono innamorato. Era bellissima, proprio come te. L'unica cosa che mi impedisce di lasciarmi andare è lei. Se non fosse per nostra figlia io sarei già caduto nella disperazione più profonda. Bella, per favore, cambatti. Torna da me. Torna da tua figlia. Ha bisogno di te. Per favore Bella! Torna! >> alla fine la voce mi si incrinò. Non riuscivo a continuare.

Per un momento pensai di lasciarmi andare, ma non potevo.

Ci misi qualche minuto a ricompormi, poi andai in cucina da Esme.

Ayla stava finendo di fare colazione e sembrava aver voglia di finire al più presto.

<< Esme, è pronto il pranzo al sacco? >> chiesi. Dovevamo stare via tutta la giornata.

<< Sì, è qui. >> mi rispose passandomi il cestino.

<< Grazie. >> le dissi sincero.

<< Papà ho finito! Andiamo! >> mi disse la piccola.

<< Bene, allora partiamo. >> dissi prendendola in braccio.

<< Ci vediamo stasera. >> dissi prima di partire di corsa. Alla piccola piaceva quando correvo tenendola in braccio. Le piaceva la velocità, al contrario di sua madre.

Ci misi un po' ad arrivare alla nostra meta. È vero che correvo, ma non volevo esagerare per evitare che Ayla prendesse un malanno.

Quando arrivammo la piccola rimase stupita dalla visione di quello spiazzo. Da quando avevo rapito Bella, quella radura sembrava essere fiorita. Sembrava come se quella radura sapesse qualcosa. Prima che io rapissi Bella quello era un luogo piatto e un po' desolato.

Ora era meraviglioso.

Feci scendere Ayla e la feci sedere nell'esatto punto in cui era seduta Bella quando l'avevo vista la prima volta.

Appena tocco l'erba con la mano finì come in trace.

Mi spaventai. Cercai di parlarle, di farla tornare in se.

Non riuscendoci guardai nella sua mente per vedere dove fosse finita.

Quello che vidi mi lasciò senza parole: stava rivivendo il momento in cui avevo trovato la scia di Bella, il momento in cui l'avevo vista, il momento in cui avevo ucciso le sue amiche. Stava rivivendo il nostro primo incontro.

<< Ayla...? >> chiamai.

Non so come, ma all'improvviso sentti un urlo nella mia mente.

<< EDWARD!!!! >>

Era Bella.


( POV BELLA )


Non so cosa fosse cambiato in quel luogo calmo. Sentivo come se ci fosse qualcosa che non andava. La voce era tornata, ma era triste. Non capivo perchè. Non volevo che fosse triste. Non era giusto.

Una voce così bella non poteva essere triste. Non poteva.

Avrei voluto consolarla.

Avrei voluto sapere chi fosse.

Avrei voluto conoscerlo per sapere cosa lo rendeva triste.

All'improvviso vidi qualcosa.

Non riuscii a distinguere subito cos'era. Era come un film. Solo che una dei protagonisti ero io.

Mi vidi con altre due ragazze e all'improvviso arrivò qualcun'altro. Era bellissimo. Aveva gli occhi rossi ma i suoi capelli sembravano fuoco. Era di una bellezza molto selvaggia. Pericolosa ma bellissimo.

Mi ricordava qualcosa, ma non capivo cosa.

Ero così vicina alla soluzione.

Ero così vicina....

All'mprovviso la realtà mi colpì e potei fare solo una cosa.

<< EDWARD!!!!!! >> urlai.

<< BELLA! >> sentii urlare qualcuno, ma non era lui.

Perchè non era lì?

Dov'era?

Non feci a tempo ad avere le risposte che sprofondai di nuovo in quel mare di tranquillità che tanto doiavo.

Edward, dove sei?


( POV IGNOTO )


COSA?! La bambina aveva già iniziato la raccolta dei Cinque ricordi?! Com'era potuto succeder? Di solito i piccoli mezzovampiri sono pronti per fare questa raccolta non prima dei dieci anni. Solo allora il loro corpo e la loro psiche sono pronti per accogliere ricordi che non le appartengono in nessun modo.

Evidentemente lei era diversa.

Dovevo inventarmi qualcos'altro per riuscire nel mio intento.

A questo punto la ragazza si sarebbe potuta svegliare prima. Dipendeva da quando la bambina avrebbe raccolto l'ultimo ricordo.

Avevo il tempo contato.

Dovevo assolutamente influenzare quella bambina.

Se mi avesse dato i Cinque ricordi, insieme a quello che mi avrebbe dato il padre, sarei stata libera e avrei potuto avere una vendetta come si deve.

Forse questo fatto avrei potuto sfruttarlo a mio vantaggio.

Forse...


Scusate se ho postato tardi anche se ho risolto il problema virus, ma la rete wi-file ha avuto dei problemi. Spero che il capitolo vi sia paiciuto. Voglio proprio vedere i vostri commenti. Chi indovina quali sono gli altri ricordi che Ayla troverà? Quali volete? Ditemelo e vedrò cosa posso fare.

Iaele

PS: il compleanno di Ayla è il 12 luglio.


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Capitolo 26
*** Mamma...? ***


Sono contenta che la storia continui a piacere. Sono, però, leggermente sottosopra per alcuni commenti. Ragazzi, siete sicuri di non leggere nel pensiero? Alcuni di voi hanno indovinato su tutta la linea la sostanza di quello che succederà. Siete sicuri di non avere una sfera di cristallo e di non essere come Alice? Forse è meglio se verificate. Cominciate a farmi un po' di paura. Adesso vi lascio al capitolo, ma per favore, controllate di non essere come Alice. Mi fareste un favore.

Buona lettura


CAPITOLO 26

( POV AYLA )


Non appena papà mi fece sedere per terra, non vidi più niente. Avevo tanta paura.

Papà, dove sei? Cosa succede?

Provai a chiamarlo, ma non riuscivo a parlare.

Poi vidi tre ragazze. Una assomigliava alla mamma.

Papà mi aveva detto che l'aveva incontrata in questa radura, ma non mi aveva detto delle altre ragazze. Chi erano? Cosa stavano facendo con la mamma?

Non capivo cosa stavano dicendo, ma sembravano felici.

Poi, successe qualcosa. Le due ragazze accanto a mamma caddero a terra e comparve papà.

Non poteva essere il mio papà. Voleva fare del male alla mamma.

Sembrava papà, ma non poteva essere lui. Aveva gli occhi rossi ed era cattivo. Il mio papà aveva gli occhi dorati ed era buonissimo.

Non poteva essere lui.

Però non fece del male alla mamma. La prese e corse via.

Se l'avesse uccisa io non sarei qui.

Quello non è papà, però....

Forse, prima di incontrare la mamma, papà era cattivo, ma poi è cambiato.

Sì, la mamma ha cambiato papà.

Ne ero sicura.

Ayla?

Chi era che mi chiamava? Non era una voce che conoscevo.

Ayla, sei tu?

Sì, ma chi sei tu? Ma chi era? Non la conoscevo.

Oh, piccola mia! Sono la mamma. Mi devi aiutare!

Mamma? Possibile che fosse lei?

Sì, sono io. Puoi aiutare la mamma?

Sì!

Devi recuperare Cinque ricordi che permetteranno alla mamma di svegliarsi. Puoi farlo per me?

Sì!

Grazie piccola.

Poi la voce se ne andò e io tornai a vedere.

Non eravamo più alla radura. Eravamo tornati a casa.

<< Piccola, tutto bene? Hai fatto speventare papà. >> mi disse il mio papà quando vide che mi ero svegliata. Ero sul mio lettino e lui era seduto accanto a me.

<< Sì papà. Ho parlato con la mamma!! >> quasi urlai dalla gioia.

<< Lo so piccola. Ho visto. Contenta? >>

<< Sì!!!!!!!!!! >> ero super ultra felice.

<< Allora lo sono anch'io. >> mi disse papà accarezzandomi i capelli.

Poco dopo mi addormentai e sognai la mamma che mi coccolava e che giocava con me. Che bei sogni che feci quella notte.


( POV EDWARD )


Quando vidi che Ayla stava comunicando telepaticamente con Bella, la portai subito da Carlisle avvisandolo di quello che stava succedendo.

Lui controllò l'attività celebrale di Bella e notò che non era cabiata.

Ma allora, con chi stava parlando mia figlia?

Chi era questa identità?

Cosa voleva da noi?

Portai la mia piccola in camera sua e non mi allontanai neanche un minuto da lei. Volevo capire cosa voleva quella impostora.

Da quello che capii voleva che Ayla recuperasse cinque ricordi di me e Bella, ma perchè? Cosa voleva?

Aspetta. Che non fosse qualcuno che fosse legato a Felix? Era l'unico vampiro che avessi ucciso, quindi non c'era molta scelta. Era per forza qualcuno legato a lui.

Ma che voleva?

Quando Ayla tornò in qua restai con lei finchè non si addormentò.

Non ebbi il cuore di dirle che quella che aveva sentito non era sua madre. Era così contenta che non riuscivo a vederla triste.

Quando si addormentò andai da Carlisle e con lui c'era anche Jasper.

<< Abbiamo un problema. >> fu l'unica cosa che riuscii a dire in quel momento.

<< Andiamo dentro a parlarne. >>


( POV IGNOTO )


Ero riuscita a mettermi in contatto con la piccola. Ero riuscita a convincerla a trovare i Cinque ricordi che mi permetteranno di tornare.

Dovrò tornare ogni tanto per farmela amica e convincerla poi ad aiutarmi.

Se dopo aver raccolto i ricordi farà la scelta giusta, potrò finalmente tornare quella che ero e riavrò tutto quello che ho perso.

Ancora quattro riconrdi.

Ancora un po' di pazienza.

Ancora poco e sarei tornata.


Spero che il capitolo sia piaciuto e che qualcuno lasci un commento. Anche piccolo va bene. Vorrei anche chiedere se qualcuno sa che fine ha fatto ary94. È da un po' che non si fa sentire e, visto che finora aveva recensito tutti i capitoli, vorrei sapere dov'è. In ogni caso ci vediamo domani con il prossimo capitolo.

Voglio ricordare ai due ai cui mi riferivo sopra: non spiate o vi rovinerete la sorpresa.

Iaele

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Capitolo 27
*** Visite nei sogni ***


Sono contenta delle recensioni che mi lasciate ma ho un piacere da chiedere a bedw: non provare più a fare ipotesi! Indovini troppo! Smettila! Rovini la sorpresa a quelli che leggono le recensioni già lasciate! NON farlo più o mi arrabbio!

**********Finito lo sfogo**********

Ora, forse, è meglio se vi lascio al capitolo.

Bedw, non è per cattiveria, ma se continui così la storia puoi continuarla tu al mio posto.


CAPITOLO 27

( POV EDWARD )


<< Carlisle, secondo te, chi può essere? >> chiesi quando gli raccontai l'accaduto al tavolo della cucina con tutta la famiglia presente.

<< Non lo so Edward, ma a te non viene in mente nessuno? >> mi chiese.

<< Una persona sì, ma è morta. >> non volevo entrare nei dettagli della faccenda. Non volevo rivangare quel capitolo della mia storia. Mi faceva solo stare male a causa dei rimorsi. Non volevo ucciderla. Non l'ho mai voluto.

Se era lei però sorgeva una domanda: com'era possibile?

Non poteva essere ancora, ma forse Felix era riuscito ad arrivare in tempo.

No, non poteva essere. Se fosse stata vampira non mi avrebbe seguito.

Doveva essere successo qualcos'altro, ma cosa?

<< Edward, tutto bene? Sembri pensieroso. >> si informò Alice.

Non sapevo perchè ma sebrava che mi avesse preso molto in simpatia. Non riuscivo a capire come e perchè ma mi aveva subito considerato un fratello. Io invece facevo ancora un po' di fatica a considerarli come fratelli. Come amici ci riuscivo senza problemi, ma come fratelli no.

Con Carlisle e Esme era più facile. Era più facile considerarli come genitori. Non riuscivo a chiamarli ancora a mamma e papà, ma li consideravo come tali. Ero sicuro che lo sapevano però. Glielo leggevo negli occhi e nei pensieri.

<< No, non riesco ad arrivare alla soluzione di un problema. La persona a cui mi riferivo prima era la ragazza di Felix. L'ho uccisa io in uno scatto di rabbia e sento ancora i rimorsi. In ogni caso non riesco a capire come sia possibile che sia lei anche se è l'unica che avrebbe un motivo per fare una cosa del genere. Non riesco proprio a capire. >> ero con la testa piena di pensieri confusi a cui non riuscivo a dare un ordine. Erano troppi e troppo diversi.

<< Non so cosa dirti, ma forse hai ragione. Può essere lei. Ora bisogna solo capire come mai è ancora “viva” e come fa a comunicare con Ayla. Bisogna fermarla prima che sia troppo tardi. >> disse Jasper prima che qualcuno potesse aprire bocca.

<< Cosa facciamo con la storia dei ricordi che la piccola deve raccogliere? >> chiese Esme. Si vedeva che era preoccupata per sua nipote.

<< Glieli faremo raccogliere con calma così da avere tutto il tempo necessario per capire. Edward, penso che dovresti raccontare ad Ayla la storia tua e di Bella. In questo modo potremmo sapere se c'è una parte che l'attira di più e poi verificare. Cosa ne dici? Può funzionare secondo te? >> mi chiese Carlisle guardandomi negli occhi.

<< Va bene, può funzionare. >> risposi.

Mi alzai e andai in camera della mia figlia e rimasi ad osservarla.

Quando dormiva non potevo vedere quello che pensava. Sembrava che lo scudo che aveva ereditato da Bella si attivasse solo quando non poteva controllare i suoi pensieri e quindi era più vulnerabile.

Peccato. Mi sarebbe piaciuto vedere i suoi sogni. Almeno Bella parlava nel sonno. In questo modo potevo almeno sapere se aveva un incubo. Con Ayla invece era impossibile. Non parlava nel sonno e non si agitava. Sapevo che aveva un incubo solo quando si svegliava urlando dalla paura.

Ora sembrava tranquilla, ma restai a vegliarla per tutta la notte.

Non si svegliò fino alla mattina sucessiva.

Quando si svegliò mi disse solo: << Papà, ma perchè la mamma non sa chi sono? Eppure ieri lo sapeva >>

Bella, cosa stai facendo?


( POV BELLA )


Non so come, ma mi ritrovai nei sogni di una bambina.

Stava sognando me e lei assieme a giocare in un prato. L'unico problema era che io non sapevo chi fosse. Assomigliava a Edward, ma non poteva essere una sua parente. Era troppo piccola, avrà circa tre anni o forse quattro.

Non poteva neanche essere sua figlia. I vampiri non potevano avere figli.

<< Mamma!! >> mi disse quando mi vide.

Rimasi sorpresa. Io? Sua madre? Non poteva essere.

Avevo solo diciott'anni per la miseria!

Non potevo essere sua madre.

Mi corse incontro e mi abbracciò.

Tentai di divincolarmi.

<< Mamma che fai? Sei arrabbiata con me? Farò quello che mi hai chiesto, te lo prometto, ma non essere arrabbiata. >> mi disse sull'orlo delle lacrime.

<< Piccola, non sono arrabbiata. Il fatto è che non so chi sei. Non piangere. >> tentai di spiegarle. Non volevo che fosse triste. Non riuscivo a sopportarlo.

Il mio cuore non ci riusciva. Era come se quella bambina fosse importante per me, ma non capivo. Non sapevo chi era. Non sapevo niente di lei. Non riuscivo a ricordare.

Per qualche motivo la mia memoria si era fermata a poco dopo che Edward mi aveva rapita e non andava oltre.

Che lei facesse parte di quei ricordi?

<< Non ti ricordi? Ieri mi hai chiesto di aiutarti. >> mi disse quando si fu calmata.

<< No, non ricordo. >> le risposi.

Ma di cosa stava parlando?

Fece per rispondere ma qualcosa glielo impedì.

Mi sentii come trascianre via e la piccola cominciava ad avere paura. Tremava.

<< Come ti chiami? >> chiesi. Volevo sapere il suo nome. Sentivo che era importante.

<< Ayla. Per favore mamma, non andare. Non lasciarmi ancora. >> piangnucolò.

Come? La madre l'aveva abbandonata? Che brutta stronza!

Come si fa ad abbandonare un bambino?!

<< Piccola, io adesso devo andare, ma ti prometto che tornerò. Va bene? >>

Dovevo sbrigarmi. Non sarei riuscita a restire ancora a lungo a quella forza.

La vidi annuire e allora mi lasciai andare.

Sarei tornata.

Dovevo farlo a qualunque costo.

Sarei tornata e avrei scoperto chi era.


Ok, spero che sia piaciuto. Ho dovuto riscrivrlo un paio di volte e questa era la versione migliore che mi è uscita quindi se vi piace bene, se no ditemelo che vedrò di fare meglio il prossimo. A proposito del prossimo capitolo, forse lo farò a pov unico con il personaggio ignoto che parla. Finalmente si saprà la storia completa del personaggio e anche il suo nome se ne trovo uno che mi piace. Su questo punto si accettano suggerimenti.

Ci vediamo al prossimo capitolo

Iaele

PS: bedw, spero che non ti sia offeso


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Capitolo 28
*** Ricordi di morte e vendetta ***


Scusate per il ritardo ma oggi non è giornata. La mattina è stata pessima e il pomeriggio anche peggiore. Sono leggermente depressa quindi per favore evitate commenti con troppe critiche. Speriamo che questo momento passi, anche perchè domani ho verifica e vorrei farla bene. Di solito quando sono così mi escono peggio del solito.

Vi lascio alla lettura sperando di non aver depresso anche voi.


CAPITOLO 28

( POV IGNOTO )


Maledizione! Perchè quell'insulsa ragazzina riesce sempre a vanificare tutti i miei sforzi?! Non riesco a capire come faccia. Accidenti! Accidenti! Ancora accidenti!

Ora che la bambina l'aveva vista non mi avrebbe dato più retta, o almeno avrebbe sempre dubitato di tutto quello che le avrei detto dopo quel momento.

NON ERA POSSIBILE!

Come aveva fatto a uscire dallo stato di sospensione in cui l'avevo rinchiusa senza che me ne accorgessi? Pultroppo me ne ero accorta troppo tardi. Ormai il danno era fatto. Ero fregata.

Ed era tutta colpa sua. Tutta colpa di quel vampiro che aveva ucciso Felix. Per un attimo tornai al giorno in cui ero morta

**** Inizio flash-black****

Ero andata da lui per dirgli che tra noi non poteva esserci niente. Al massimo saremmo potuti restare amici.

Ero andata a dirglielo di persona per evitare che lo venisse a sapere da altri e anche perchè così potevamo chiarire questa situazione. Non volevo che se ne andasse, era un buon amico, ma non ero innamorata di lui come lui lo era di me.

Non lo amavo, ma questo non voleva dire che non lo volessi come amico. Mi dava sempre dei buoni consigli e gli ero grata degli aiuti che mi dava ogni tanto. Avere un vampito come amico poteva aiutare qualche volta.

<< Edward? >> lo chiamai quando arrivai davanti a casa sua.

<< Regina, sei tu? >> rispose a voce abbastanza alta perchè potessi sentirlo nonostante stesse suonando.

<< Sì, posso entrare? >>

<< Sì, la porta è aperta. >>

Entrai e mi diressi nella stanza del piano e notai che continuava a suonare.

Ero sicura che avesse già visto cosa volevo dirgli. Non avevo fatto altro che pensarci mentre andavo da lui e visto che lui riusciva a sentirmi a qualche chilometro di distanza...

<< Perchè? >> chiese soltanto continuando a suonare. Questa volta era una melodia molto triste. Non sarebbe stonata a un funerale.

<< Edward, io non ti amo. Almeno non come tu ami me. Io ti considero un amico e non mi sembra giusto che tu soffra per questo. Sono venuta a dirtelo per evitare che tu lo sappia da altri e perchè non volevo che tu mi prendessi per una che ne approfitta. Mi dispiace, ma le cose stanno così. >> quello che avevo detto era vero. Pensavo veramente quelle cose. Avevo solo omesso chi era chi amassi. Forse era meglio evitare che ci fosse una guerra per una semplice gelosia. Pultroppo i miei pensieri mi tradirono e lui capì tutto.

Perchè non ero in grado di controllarli?

Lo vidi irrigidirsi e smettere di suonare. Si stava trattenendo a stento. Lo vedevo.

<< Vai via per favore. Vattene e non tornare. >> mi disse gelido.

Capivo come si sentiva ma un tono così gelido non l'avevo mai sentito.

Mi fece paura e così scappai.

Ripensandoci non sarei dovuta tornare da lui quella sera, ma all'epoca ero più stupida. Volevo assicurarmi che tra noi non ci fossero delle incomprensioni e così tornai a vedere come stava.

Non feci mai errore più grande.

Se non fossi tornata sarei ancora viva e starei con Felix.

In ogni caso tornai da lui e la pagai cara.

Quando lo vidi era furibondo, fuori di sé.

Quando mi vidi non ci vide più. Se prima aveva un minimo di controllo, ora non più. Perse completamente la ragione.

<< Pechè? Non sono abbastanza? Cosa vuoi? >> mi disse con un ghigno beffardo. Ero terrorrizzata. Non riuscivo a muovermi. Ero pietrificata dalla paura.

<< Non rispondi? Allora vedrò di ottenere la risposta da solo. >> mi prese per un polso e mi scaraventò addosso al muro. Sbattei forte la testa e persi i sensi.

Non capii cosa successe dopo.

Sentii solo un dolce torpore. Stavo bene.

All'improvviso però fui innondata da una tempesta gelida che mi portò via tutto quel dolce calore. Mi ritrovai in una landa gelata e mi vennero i brividi. Ero così terrorrizzata che sarei tornata anche da un Edward infuriato pur di sfuggire da quel gelo.

Almeno da lui sapevo cosa aspettarmi.

<< Regina? Regina? Mi senti? >>

Cosa ci faceva Felix in quella landa gelida? Come ci era arrivato?

<< Regina, ascoltami. Devi tornare da me. Devi tornare. >> disse per poi aggiungere parole che non riconobbi. Sembrava una lingua oscura, cattiva, malvagia. Non la capivo ma sapevo che era quella ad aver creato quella landa gelida e sterile.

Fu come essere trascinati contro la propria volontà da uno che è forte qualche milione di volte più di un vampiro.

In un attimo mi ritrovai davanti a Felix, ma non ero più io.

Ero qualcosa di simile a vapore, ma allo stesso tempo completamente diverso. Un'altra cosa strana: nel mio cuore sentivo solo rabbia e odio guardando Felix. Perchè? Cosa significava?

<< Regina, mi dispiace. Non avevo altro modo per farti tornare. Dovrai restare in queste condizioni finchè non avrò ucciso la Cantante di Edward. Dopo potrai riavere un corpo. Credimi, mi dispiace. >> mi disse supplichevole.

Era la verità, ma perchè non gli credevo?

<< Non ti credo. Puoi anche uccidere quella ragazza e ridarmi un corpo, ma io non tornerò più con te. Mi hai trasformata in qualcosa che non volevo e non voglio essere. Vattene e non farti più vedere. >> gli dissi piena di rabbia.

Lo vidi sbiancare per poi andarsene.

A quel punto realizzai quello che avevo fatto e quello che mi era successo e non potei fare altro che odiarmi.

Non so come ma il mio odio si trasferì su Edward. Se lui non mi avesse ucciso io non sarei in questo stato. Se non si fosse innamorato di me io sarei con Felix.

Giurai vendetta e avrei aspettato l'occasione buona per farlo. Anche se avessi dovuto aspettare per millenni.

Tanto avevo tutto il tempo che volevo.

**** Fine flash-black****

Tornai al presente in un moto di rabbia.

Tutto era accaduto per colpa sua. Per colpa di Edward.

Doveva pagare. A qualsiasi costo.

Dovevo solo assicurarmi che la cantante non interferisse più con i miei progetti con sua figlia. Dovevo tenerla d'occhio.

Sia lei che il suo vampiro. Con uno che poteva leggere nel pensiero non c'era da scherzare. Non poteva individuarmi finchè non entravo nella mente di qualcuno e, di sicuro, quella di sua figlia era quella che controllava di più.

L'unica cosa positiva era che non poteva vedere la mente della sua amata.

Se avesse saputo si sarebbe infuriato ancora di pi scoprendo che non ricordava niente.

Sorrisi. Era venuto il momento di tornare a fare visita alla piccola.

Era tempo che trovasse il secondo ricordo.


Come promesso un capitolo solo con il pov ignoto non tanto più ignoto. Piaciuto il nome che ho scelto? L'ho preso dalla cattiva della nuova serie televisiva “C'era una volta”. Spero che qualcuno di voi l'abbia vista così saprà a chi mi riferisco. Per gli altri Regina nella serie non è altro che la regina cattiva di Biancaneve che ha portato tutti i personaggi delle favole nel mondo reale privandoli del lieto fine. Solo la figlia di Biancaneve può risolvere i problemi.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto così tanto da lasciare un commento.

Iaele


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Capitolo 29
*** Baratro ***


Sono felice che il capitolo precedente sia stato preso bene. Sinceramente mi aspettavo qualche lamentela sul fatto che Edward fosse stato innamorato di un'altra prima di Bella. Meglio così, non dovrò nascondermi per evitare un linciaggio.

Vediamo, cosa ci sarà in questo capitolo? Mmh...

Allora: una spiegazione e una promessa per Ayla, un sogno per Bella.

Vediamo cosa ne pensate.

Buona lettura


CAPITOLO 29

( POV EDWARD )


<< Papà, ma perchè la mamma non sa chi sono? Eppure ieri lo sapeva >> mi chiese la mia piccola. A cosa si riferiva? Cosa aveva sognato per arrivare a questa conclusione? Cosa stava dicendo?

Sapevo che la voce di ieri non era quella di Bella ed era vero che non capivo come facesse a sapere chi eravamo ma a cosa si riferiva la mia piccola?

<< Cosa stai dicendo Ayla? Non capisco. >> gli dissi cercando di capire. Nella sua mente vedevo solo il dubbio che mi aveva espresso e non capivo.

<< Non hai visto i miei sogni? >> ecco spiegato il mistero. Aveva sognato sua madre. Ecco perchè non capivo. Possibile che se lo scordasse sempre il fatto che io non potevo vedere i suoi sogni?

<< Tesoro, lo sai che non posso vedere i tuoi sogni. Che dici di raccontarmelo così ci capiamo qualcosa? >> le chiesi. Magari dopo ci avrai capito qualcosa dopo.

<< Scusa papà, me lo scordo sempre. Ho sognato la mamma e lei non sapeva che ero. Ho provato a dire quello che mi aveva detto ma non sapeva niente. Papà che significa? >> mmi chiese confusa.

Povera piccola! Come potevo dirle che non era la mamma quella che aveva sentito ieri? Pultroppo non potevo rimandare e forse Bella aveva fatto bene a intervenire.

<< Tesoro, ascoltami. Quella di ieri pomeriggio non era la mamma. Era un'altra. Non so chi. Ho appena capito che non era la mamma e non chiedermi cosa vuole perchè non lo so proprio. Ti chiedo solo di fidarti di me e di dirmi tutto quello che quella voce ti dice se io non sono lì con te quando accade. Va bene? Hai capito? Ne va della tua sicurezza. >> dissi cercando di farle capire quanto fosse importante.

Non volevo che le succedesse qualcosa e quella voce non prometteva niente di buono. Secondo me era Regina, ma non capivo come avesse fatto a tornare. Avevo ancora i rimorsi per quello che le avevo fatto. Le avevo tolto tutto. Le avevo tolto la possibilità di essere felice, ma il suo ultimo pensiero non era stato di odio verso di me. Sì, era arrabbiata, ma pensò a Felix, a quanto era stata felice con lui. C'era anche qualcosa che non mi ero aspettato: sperava che l'avessi perdonata. Io l'avevo fatto ma non ero riuscito a perdonare me stesso per quello che avevo fatto. Avevo sperato più volte di reincontrarla, speravo che Felix fosse arrivato in tempo per trasformarla, e spiegarle quanto mi dispiaceva. Quanto mi sentivo in colpa.

Non l'avevo mai incontrata così mi ero convinto che era morta, anche perchè ero sicuro che se fosse stata viva Felix non l'avesse lasciata sola.

<< Papà, ho capito. E se dovessi sognare ancora la mamma? >> mi chiese triste. Le faceva male che Bella non si ricordasse di lei. Lo vedevo eppure non potevo farci niente e ci stavo male.

<< Ayla, se dovessi sognare di nuovo la mamma, devi starle vicino. Prova a parlarle, a raccontarle di noi. Prima o poi la memoria le tornerà e vedrai come sarà felice. >> le dissi abbracciandola. Lei si lasciò stringere forte e si fece coccolare a lungo.

<< Papà, mi prometti che sveglierai la mamma e che non permetterai alla voce cattiva di farle del male? >> mi chiese guardandomi con un po' di paura. Non aveva paura della voce ma del male che questa poteva fare a Bella.

Piccola! Sembrava proprio la sua mamma in questo. Non si preoccupava per se, ma per gli altri. Che buona che era!

<< Te lo prometto piccola. Farò tutto quello che posso per impedirlo. >> risposi sinceramente. Avrei fatto qualsiasi cosa per impedire che la mia piccola e che Bella si facessero male.

L'avrei impedito a qualsiasi costo.

<< NOOOOO!!!!!!!! >> urlò Alice.

Cosa aveva mai visto per farla urlare così?


( POV BELLA )


Ero di nuovo nei sogni di quella bambina, o così mi sembrava. Forse però ero da un'altra parte. Una bambina così dolce non poteva fare sogni così terribili. Ero in una specie di landa desolata. Non c'erano alberi, non c'erano fiori, non c'era vita.

Non potevano essere i suoi sogni, però ero nei sogni di qualcuno. O almeno, nella sua mente.

È colpa tua se la mia vita si è ridotta a questa landa. Tua e di Edward.

<< Cosa? Conosci Edward? Dov'è? Dove sono io? Chi sei tu? >> sparai a raffica. Volevo sapere dove sono e dov'era il mio amore. Volevo rivederlo, mi mancava tanto.

Ahahaha! Non farmi ridere. Non ti dirò niente. Sappi solo che ora lui sta soffrendo come ho sofferto io. Ora sa come mi ha ridotta e non mi fermerò qui. Lo porterò a un passo dal baratro più profondo e ce lo farò cadere.

<< Non puoi! Non puoi! Io lo amo! Non puoi togliermelo! >> urlai con tutto il fiato che avevo. Non poteva farlo. Non poteva prorpio.

Invece lo farò. E poi vedrai, si divertirà con me. Tranquilla.

No, non poteva essere. Non poteva essere.

Non riuscivo più a pensare.

Non riuscivo più a capire niente.

Non poteva farlo.

Non poteva.

In preda alla nausea mi lasciai andare.

Se non potevo rivederlo che senso aveva tentare di tornare da lui?

Che senso aveva cercare di scoprire chi era quella bambina?

Che senso aveva tronare se ormai l'avevo perso?

Non c'era più un senso nella mia vita.

Se ne era andato in un soffio così come era arrivato.

Con la morte la mia vita aveva preso un senso e con un'altra morte il senso se ne andava.

Sperai soltato di rivedere Edward una volta dall'altra parte. Forse allora saremo potuti stare assieme e essere felici.

Mi dispiaceva per Charlie e per i Cullen ma ormai non c'era pi niente per me.

Niente.

<< BELLA NO!!!!!!!!! >> sentii urlare quando fui ad un passo dal baratro.

Perchè le voci erano due? Chi c'era oltre a Edward?


Va bene, lo ammetto: sono un po' sadica. Chi mi sa dire cos'ha visto Alice e chi chiama Bella? Chi c'è oltre a Edward che la chiama?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi lasciate anche tanti commenti con le vostre opinioni qualnque esse siano.

Prima di lasciarvi volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito fino ad ora e tutti quelli che hanno messo questa storia nelle preferite, nelle seguite e nelle ricordate.

Grazie. Non so cos'altro dire.

Grazie mille

Iaele

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Capitolo 30
*** Aiuti, contatti e speranze ***


Piccola comunicazione: pultroppo domani non potrò aggiornare ne rispondere ad eventuali recensioni a questo capitolo siccome sarò via e al mio computer non è permesso venire. Quindi, se non ricevete risposte alla vostre recensioni non preoccupatevi, risponderò lunedì dopo scuola.

Ora è meglio che vi lascia alla lettura.

Chissà se riesco a farmi perdonare? Mah.

Buona lettura.


CAPITOLO 30

( POV EDWARD )


<< NO!!!! >> sentii Alice urlare in preda al terrore. Sembrava non solo terrorizzata, ma anche preoccupata e addolorata.

<< ALICE! >> urlò Jasper rientrando in casa di corsa seguito dagli altri.

<< Ayla, resta qui. Io vado a vedere cos'ha Alice e poi torno, va bene? >> dissi cercando di tranquilizzare mia figlia.

La mia piccola stava tremando come una foglia. Aveva paura per la sua zia preferita e non potevo darle torto.

<< Torni presto? >> mi domandò ad un passo dalle lacrime.

<< Sì piccola. Starò via solo dieci minuti. >> le dissi.

Quando la vidi annuire la lasciai e andai di corsa a vedere cos'era successo.

Quando arrivai trovai Alice che tremava e che non voleva che qualcuno si avvicinasse. Provai ad avvicinarmi, ma appena fui a qualche passo da lei, Alice cominciò a ringhiare. Smise quando mi ricconobbe e mi guardò con la morte nello sguardo.

Vidi nei suoi pensieri che Bella si stava arrendendo. Qualcuno l'aveva convinta a lasciarsi andare, a chiudersi in se stessa. A non tornare da noi, da me. Vidi che si stava avvicinando al punto in cui avrebbe perso completamente la percezione di se stessa, del suo corpo e allora la sua mente si sarebbe ritirata in un luogo dove nemmeno io, se solo avessi potuto, sarei stato in grado di trovarla.

Dovevo fermarla.

Dovevo farcela.

Non solo per me, ma anche per Ayla, i Cullen e Charlie.

Dovevo farcela per loro.

Andai nello studio di Carlisle dove tenevamo Bella sotto controllo.

Venni raggiunto poco dopo anche da Alice.

Quando vidi che la visione di mia sorella, sì la consideravo tale ormai, non cambiava, decisi di fare qualcosa. Seguii l'istinto e l'istinto mi disse di urlare.

<< BELLA NO!!!!!!!! >> urlai in preda al dolore. Al mio urlò si unì anche Alice. Non so cosa la spinse, ma lo fece lo stesso. Urlò insieme a me tutto il suo dolore per quello che Bella stava per fare.

<< Bella, non te ne andare, ti prego. Resta con me, con nostra figlia, con noi. Se te ne vai cosa le dirò? Cosa farò? Lei vuole solo conoscerti e se te ne vai mi spieghi come farà? Mi spieghi cosa farò io? Se te ne vai ti porterai via anche il mio cuore e allora cosa potrò dare a nostra figlia? Come farò a starle accanto per tutti e due? Bella, torna, non andare in quella landa. Sei forte, lo so. Combatti. Puoi farcela. Combatti. BELLA!!!!!!!! >> alla fine urlai il suo nome così forte che rimasi senza voce. Mi piegai su di lei tremando scosso dai singhiozzi. Se avessi potuto piangere a quest'ora avrei già provocato un allagamento.

Non ce la facevo, non potevo farcela se lei se ne andava. Con lei me ne sarei andato anch'io e non perchè era la mia cantante. Me ne sarei andato perchè lei era la mia luce, il mio sole, la mia vita. Non sarei riuscito a superare il dolore della sua perdita. Neanche per Ayla probabilmente. Lei voleva conoscere sua madre e io avrei dovuto raccontarle tutto di Bella, ma sapevo che non ce l'avrei mai fatta se lei se ne andava. Sarei scappato e la mia piccola principessa avrebbe perso tutti e due i suoi genitori.

Edward? Sei tu?

Mi guardai attorno. Chi aveva parlato? Tutti tacevano. Persino i loro pensieri erano muti.

Edward?

<< Bella? >> sussurrai in un soffio. Non volevo sperare. Se non fosse stato vero sarei morto.

Edward perchè soffri?

Amore! Sempre pensare agli altri!

<< Perchè vuoi andartene? Perchè vuoi lasciarmi? >> chiesi facendole capire quanto stessi soffrendo.

Mi hanno detto che non mi volevi, che eri morto. Non voglio lasciarti.

<< Amore, hanno mentito. Io morirò solo il giorno che tu te ne andrai via per sempre lasciandomi solo. Per favore torna da me. >> la supplicai.

Ti prego Bella, torna. Ho bisogno di te.

Non so come fare. Non so dove sono e non sento quasi niente di quello che mi succede attorno. Ti prego aiutami!

<< Bella, ti aiuterò. Te lo prometto. Troverò il modo. Dovessi metterci tutta una vita. Ti aiuterò. >> dissi ed ero sincero. Avrei fatto qualunque cosa affinchè lei tornasse.

Edward, io ti...

<< Bella?! Bella?! Che succede?! >> chiesi allarmato. All'improvviso la sua voce si era fatta flebile, stava per andarsene.

TI AMO!!!!!!!

<< BELLA!!!!! >> urlai sperando che restasse, ma qualcosa me la trascinò via.

Mi aveva detto che mi amava. Mi amava ancora nonostante tutto.

Mi accasciai sul pavimento senza forze.

Mi sentivo svuotato, prosciugato da tutte le energie. Non riuscivo a muovere un muscolo. Bella mi aveva contattato in qualche modo. Aveva trovato un modo per farmi sapere che c'era ancora, che mi voleva, che mi amava.

Peccato che quel contatto fosse durato troppo poco.

<< Edward, tutto bene? >> mi chiese Alice preoccupata.

Lei aveva assistaito a tutto, ma non aveva sentito Bella. Forse dovevo darle una spiegazione.

<< Ho sentito Bella. Non so come ma mi ha contattato. >> dissi incapace di aggiungere altro.

La vidi scrutare nel futuro e constatai che la visione era cambiata. Il mio amore aveva trovato la forza per lottare un altro po'. Avevamo ancora del tempo.

Avevo deciso: il giorno dopo avrei portato Ayla a cercare il secondo ricordo.

Se era questa la via per far tornare Bella l'avrei seguita a tutti i costi stando bene attento a proteggere la mia piccola Ayla.


( POV BELLA )


Ero riuscita a mettermi in contatto con Edward per qualche minuto, ma non era stato abbastanza. Volevo parlargli, fargli delle domande, sapere perchè non ricordavo nulla. Vicino a lui avevo percepito delle altre presenza, ma non sapevo assolutamente chi erano. Avevo notato però che erano tutte preoccupate per me. Tutte tranne una. Quella della bambina. Lei voleva conoscermi e sperava tanto che mi svegliassi, ma io non stavo dormendo. Ero solo in un altro luogo.

Non sapevo dove, ma ero sveglia e vampira. Perchè quella bambina voleva conoscermi? Chi ero io per lei?
Quando ero finita nel suo sogno mi aveva chiamato mamma, ma io non potevo esserlo e su questo ero sicura anche se...

Anche se il mio cuore mi diceva che non era così. Che quella bambina era importante per me e Edward. Era parte di noi eppure non riuscivo a dargli ragione.

Era più forte di me. Non riuscivo a considerarla una possibilità reale quella che la bambina fosse figlia mia e di Edward.

Non ci riuscivo proprio.

Quando stavo per entrare in quella landa desolata e unirmi all'unico spirito che riuscivo ad intravedere Edward mi aveva riportata indietro, ma non so per quanto ancora riuscirò a resistere.

Quella di arrendersi all'evidenza era una tentazione troppo forte.

Non so cosa mi tratteneva, ma quel qualcosa doveva sbrigarsi a darmi qualcosa di più che un piccolo ricordo a cui aggrapparmi. Presto le forze mi avrebbero lasciato di nuovo e io sarei stata punto a capo.

Doveva darmi qualcos'altro. Un altro pezzo di me, dei miei ricordi.

Doveva aiutarmi a ricordare.

Doveva, o me ne sarei andata per sempre.


Che capitolo triste! Io sto piangendo, voi? Mi dispiace per Bella e per Edward. Speriamo che Edward aiuti la figlia a trovare il secondo ricordo in tempo. Voglio proprio vedere come faranno ad entrare in un appartamento abitato senza farsi scoprire. Ops, mi sa che ho detto troppo. Adesso avete tutto quello che vi serve per indovinare il secondo ricordo e io vi ho appena rovinato la sorpresa.

Mi dispiace tanto.

totta, non preoccuparti, vedrai che prima o poi indovinerai qualcosa anche tu. L'ultima recensione era già un passo avanti.

Grazie a tutti per seguirmi

Iaele

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Capitolo 31
*** Secondo ricordo ***


Come promesso aggiorno oggi. Mi scuso di nuovo per non aver aggiornato ieri, ma ero dai nonni e lì internet non prende. Vedrò di scusarmi con questo capitolo che spero piaccia. Io farò del mio meglio e spero che la fatica sia apprezzata.

Via col secondo ricordo da cercare!
Buona lettura a tutti!


CAPITOLO 31

( POV EDWARD )


Stavo cercando di preparare Ayla al compito della serata. L'appartamento dove avevo rinchiuso Bella dopo averla rapita era stato affittato da una coppia che sarebbero stati fuori per città per qualche giorno. Io e la mia piccola dovevamo entrare, vedere se c'era un ricordo per Ayla e poi andarcene senza che nessuno si accorgesse di noi.

Mia figlia non capiva perchè dovevamo farlo di nascosto. Per lei saremmo dovuti andare dai nuovi inquilini e chiedere se potevaamo entrare e cercare un ricordo che avrebbe aiutato la sua mamma. Ci misi un po' a spiegarle che non potevamo fare così.

<< Piccola, non possiamo. Non capirebbero cosa vuoi fare e ci prenderebbero per dei matti. Chiamerebbero la polizia e finiremmo nei guai. Non vuoi questo vero? Se ci prende la polizia non potremmo più aiutare la mamma. Capisci? >> provai a spiegarle quando sollevò le sue obiezioni.

Capì ma continuava a pensare che era sbagliato. Le avevo detto che aveva ragione, ma che qualche volta bisognava fare uno strappo alla regola.

<< Papà, io lo faccio per la mamma. >> mi disse.

Mi sorpresi della sua capacità di comprensione. Per avere poco più di tre anni era molto sveglia.

Così quella sera ci avviammo verso il piccolo appartamento a Port Angeles. Arrivammo verso le undici di sera mi accertai che nessuno fosse ancora sveglio. Non sentii nessun pensiero cosciente, solo sogni.

<< Ayla, andiamo. >> dissi. La presi in braccio, visto che eravamo arrivati in macchina e avevamo parcheggiato distante, e di corsa raggiunsi l'appartamento.

<< È qui che hai portato la mamma dopo? >> mi chiese leggermente assonnata.

<< Sì piccola. Dopo che l'ho rapita l'ho portata qui, ma presto mi sono accorto che stavo sbagliando e le ho lasciato possibilità di scelta. La mamma ha deciso di restare con me e così ci siamo trasferiti nella casetta nel bosco. Quella vicino a dove abitano i nonni. >> le risposi.

<< Quindi è stata la mamma a decidere di restare con te? >> continuò curiosa.

<< Sì e sarò sempre grato per questa sua decisione. Però, se avesse scelto di tornare alla sua vita, l'avrei lasciata andare limitandomi a guardarla da lontano. >> dissi leggermente malinconico.

<< Sono felice che la mamma abbia deciso di restare con te papà. >> mi disse accarezzandomi una guancia.

<< Anch'io tesoro. Andiamo? >> chiesi guardandola con dolcezza.

Annuì e le feci aprire la porta.

Appena toccò la maniglia la vidi entrare in trans.

Non sapevo che ricordo aspettarmi quindi ero un po' in ansia.

Aspettai per vedere che ricordo stava guardando.

Dopo un paio di minuti riconobbi la scena. Quando Bella era tornata da me nonostante le avessi dato la possibilità di andarsene e tornare alla sua vita.

Rivivere quel momento mi fece sentire come allora: prima disperato quando avevo visto che non era in casa e poi la gioia assoluta quando era tornata.

Chissà cosa stava pensando la mia piccola.

Chissà come stava Bella.


( POV AYLA )


Quando toccai la maniglia sentii una piccola scossa e poi arrivò il ricordo.

Vedevo la mamma disperata che piangeva. Perchè piangeva? Cos'era successo?

La vidi bussare alla porta e attendere con impazienza. Qualche secondo dopo la porta si aprì e vidi papà. Non era preso meglio della mamma. Non solo era disperato, era come se fosse morto. Il suo sguardo era opaco, vuoto. Ci mise un minuto a riconoscere la mamma e allora il suo sguardo tornò ad accendersi. Non solo si accese il suo sguardo, ma anche sul suo volto tornò la felicità.

La mamma si fiondò tra le sue braccia e cominciò a piangere copiosamente mentre papà l'abbracciava e la faceva sedere sul divano insieme a lui.

Erano veramente dolcissimi.

<< Mamma... papà... >> mi ritrovai a sussurrare mentre mi avvicinavo.

Avrei voluto toccarli, parlare con la mamma. Avrei tanto voluto conoscerla.

Mi sarei anche accontentata di farle una sola domanda, solo per sapere qualcosa di lei. Dopo il sogno che avevo fatto qualche giorno fa lei non era più tornata, ma continuavo a sperare. Sapevo che non infrangeva le promesse. Lei era onesta.

Ayla, sei tu?

Mamma?

Non posso essere la tua mamma, te l'ho detto. Cosa fai nei miei ricordi?

Mamma, devo trovare cinque ricordi importanti se voglio aiutarti.

Ayla, grazie per cercare i miei ricordi e aiutarmi, ma non sono la tua mamma. Non posso essere rimasta incinta di Edward. Non l'abbiamo mai fatto e poi i vampiri non possono avere figli.

Mamma, i vampiri possono avere figlia, ma solo dalle loro cantanti. Posso farti una domanda?

Certo.

Qual'è il tuo colore preferito?

L'ambrato degli occhi di Edward.

Anche il mio.

Poi, non so perchè, ma ad un tratto la voce svanì. Però non ero triste. Avevo scoperto il colore preferito di mia mamma.

Quando tornai nel mondo reale sorrisi al mio papà.

<< Cosa c'è piccola? >> mi chiese.

Tanto lo sapevo che aveva visto e sentito, ma voleva che glielo dicessi io.

<< So qual'è il colore preferito della mamma! >> esultai contenta.

In cambio ricevetti un enorme sorriso.

Finalmente sapevo qualcosa della mamma.


D'accordo, per una volta non so come è uscito. A me sembra venuto bene, ma non so. Spero che mi lascierete un commento così che possa migliorarmi.

Grazie a tutti quelli che seguono questa storia e che recensiscono, e grazie anche a chi la segue silenzioso. Grazie a tutti.

Iaele

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Capitolo 32
*** Incubo ***


Spero che il capitolo precedente sia piaciuto, anche se non ho modo di scoprirlo visto che solo uno di voi ha lasciato un commento. Ragazzi, fatevi sentire! Non mangio nessuno e non me la prendo se avete qualche critica. Per favore (sta strisciando in ginocchio) lasciate un commento!! Per favore!

Va beh, adesso vi lascio al capitolo.

Buona lettura a tutti!


CAPITOLO 32

( POV REGINA )


La bambina aveva trovato il secondo ricordo. Sembra che si siano decisi a darsi una mossa. Era ora! Non ne potevo più di questa attesa! Finalmente potevo cercare di influenzare di nuovo quella mocciosetta. Potevo farlo solo quando trovava un ricordo e avevo circa 24 ore di tempo. Sarei passata quando si fosse addormentata.

L'unico problema poteva essere se la madre fosse arrivata quando le stavo parlando. Allora sarebbero stati guai grossi per me. Io, di quella ragazzina, non sapevo assolutamente nulla. Se mi avesse fatto una domanda personale non ne sarei uscita bene. A meno che non fossi da sola a parlare con lei.

Gironzolai intorno a casa Cullen mentre aspettavo il rientro della bambina e di quell'odioso di Edward. Non vedevo ora di vedere la sua faccia quando la mia vendetta si sarebbe avverata. Sarebbe stato come gli altri due vampiri che hanno avuto questa sorte. Vuoto, prigioniero di se stesso, morto dentro. Tutto quello che ero io, solo che lui avrebbe avuto un corpo.

Solo per il fatto di averlo avrebbe sofferto di più. Considerando anche che i Volturi non potevano ucciderlo se si ritrovava in questo stato perchè non sarebbe più potuto morire. Neanche se usavano il fuoco, lo facevano a pezzi o tutto quello che potevano fargli. Sarebbe stato veramente immortale, ma incompleto. Senza meta, senza speranza. Sì, avrebbe provato molto dolore.

Verso mezzanotte li vidi tornare e mi preparai per quando la bambina si fosse addormentata.

La piccola fu nel mondo dei sogni nel giro di pochi minuti.

<< Ciao Ayla, sono tornata, hai visto? >> disse una ragazza dai capelli castani.

Che ci faceva qui?!

Come aveva fatto ad arrivare?!

Accidenti! Accidenti! Accidenti!

E adesso che avrei fatto?


( POV AYLA )


Dopo aver visto il ricordo e aver sentito di nuovo la mamma, papà mi riportò a casa. Nel giro di pochi minuti crollai e raggiunsi il mondo dei sogni.

Mi trovai in un luogo luminoso, pacifico. Sembrava una piccola spiaggia.

Vicino alla riva vidi la mia mamma.

<< Mamma! >> chiamai a voce alta.

<< Ciao Ayla, sono tornata, hai visto? >> mi disse voltandosi.

<< Mamma ti ricordi ora? >> domandai sperando in un sì. Volevo che si ricordasse di me. Avevo trovato un altro ricordo, significherà qualcosa?

<< Mi dispiace piccola. Ora ricordo fino a quando non andai a vivere con Edward nella casa nel bosco. Fino a quando non ho preso la decisione che cambiò la mia vita. Tutto bene Ayla? >> mi chiese guardando il mio sguardo triste.

Sentivo che stavo per piangere.

Come? Avevo trovato un altro ricordo e lei non ricordava?

Cosa dovevo fare?

Quale ricordo dovevo ancora trovare perchè si ricordasse di me?

Scoppiai a piangere a dirotto. Ero disperata.

Cosa dovevo fare?

Mamma, per favore, ricordati di me.

Per favore, mamma!

Anche un minuscolo ricordo mi andava benissimo.

Mamma, per favore.

La mia mamma mi abbracciò forte.

Forse non si ricordava di me, ma mi stava consolando lo stesso.

Forse non era tutto perduto.

Forse poteva ancora ricordare.

Dovevo solo credere.

<< Sssshhh piccola. Non è successo niente. Non so perchè sei convinta che io sia la tua mamma, ma mi fa male lo stesso vederti così. Calmati. Non è niente. >> mi sussurrava all'orecchio mentre singhiozzavo forte.

Dopo un po' mi calmai, ma mi sentivo ancora agitata.

Stava per succedere qualcosa e non qualcosa di buono.

Si alzò un vento di tempesta che sollevò una nuvola enorme di sabbia.

<< AYLA! DOVE SEI? AYLA! >> sentii urlare alla mamma.

<< MAMMA!!! >> urlai.

Non la vedevo.

Non riuscivo a trovarla.

Mi feci prendere dal panico.

Dov'era? Perchè non la trovavo?

<< MAMMA!!! >> urlai di nuovo.

<< AYLA!!! >> continuava a urlare lei.

Poi ci fu un tuono.

Non un tuono normale, sembrava un'esplosione di una bomba.

No, non era nemmeno questo.

Era più come se l'esplosione non venisse dall'esterno, ma dall'interno della mia mente. Come se l'esplosione fossi io.

NON VI TROVERETE PIU'. VE LO GIURO!!!

Tuonò una voce infuriata. Ma chi era?

Cosa voleva?

Perchè ce l'aveva con me e la mamma?

<< AYLA!! TORNERO'! LO PROMETTO! >> urlò la mamma.

Poi non sentii più la sua presenza.

<< CHI SEI? COSA VUOI? >> urlai all'altra voce.

Io?Io non voglio niente da te e chi sono non ti deve interessare.

<< Lascia stare la mia mamma! Hai capito?! >> urlai arrabbiata.

Perchè doveva fare questo?

Cosa faccio alla tua mamma non sono affari tuoi mocciosa. Tu non la vedrai più. Questo è quanto.

Disse prima di sparire.

Urlai di rabbia. Una rabbia così forte che urlai fino a perdere la voce.

Poi, svinita, mi svegliai.

<< Ayla, tutto bene? >> mi chiese mio padre.

Ora, cosa gli avrei detto?


Va bene, forse sto esagerando con la cattiveria di Regina, ma deve essere così per fare in modo che la storia funzioni. Per chi la vuole morta sul serio vorrei fare una richiesta: aspettate ancora un po'. Mi serve ancora per qualche capitolo. Poi potete anche ucciderla. Grazie.

Ora, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vogliate lasciare un commento. Incrocio le dita e vi ringrazio fin da ora.

Iaele

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Capitolo 33
*** Perdono? ***


Da alcune recensioni ho visto che forse la sto tirando un po' per le lunghe e che sto esagerando. Mi scuso per questo fatto, ma ultimamente sono sotto simulazioni di esame e verifiche per cui non controllo troppo bene i capitoli prima di postare. Per chiunque trovasse che sto esagerando, dico solo che cercherò di rientrare nei ranghi, ma non garantisco niente.

Adesso vi lascio al capitolo sperando nel vostro perdono.


CAPITOLO 33

( POV EDWARD )


Avevo notato che Ayla si stava agitando leggermente nel sonno. Era strano, non era mai successo. Mi stavo chiedendo cosa stesse sognando da farla agitare. Rimasi a osservarla finchè non si svegliò e mi feci raccontare cosa aveva sognato. Ci misi un po' a convincerla, ma poi mi accontentò. Mi disse di Bella, della voce che non conosceva e che voleva far del male a Bella e a me. Allora era proprio Regina. Non me lo sarei mai aspettato. Come ha fatto a tornare? L'avevo lasciata molto male. Neanche se Felix fosse arrivato in tempo avrebbe potuto trasformarla. Cosa aveva fatto allora? Cosa avevamo fatto?

Avevamo, sì, perchè la colpa era di tutti e due. Io l'avevo uccisa, lui le aveva impedito di trovare la pace.

Se solo avessi potuto parlarle, spiegarle come mi sentivo quel giorno, chiederle scusa.

Ma come avrei potuto fare? Non sapevo neanche cosa fosse.

Lasciai Ayla con Esme e poi andai nella piccola radura dove avevo visto per la prima volta Bella e mi sedetti lì a pensare.

<< Regina, dove sei? Non volevo ucciderti. Non volevo, lo giuro. Tu non saresti neanche dovuta tornare da me. Saresti dovuta restare con Felix. Perchè l'hai fatto? Perchè sei tornata indietro quel giorno? >> chiesi ad alta voce sapendo che probabilmente non mi sentiva.

E te lo chiedi anche perchè sono tornata indietro?! Ti facevo più sveglio!

<< Regina? Dove sei? >> non ci credevo. Sentivo i suoi pensieri.

Sono nella mente di una ragazza che si è addormentata in giardino in una casa al limite del bosco. Allora, non hai ancora capito? mi disse sprezzante.

Meritavo il suo disprezzo, lo sapevo, ma allora doveva prendersela solo con me. Non con la mia famiglia.

<< Regina, io non lo so davvero. Per favore spiegami. >> la implorai. Volevo sapere cosa potevo fare per rimediare e evitare che la mia famiglia ci finisse in mezzo.

COSA?! Non hai capito?! IO ero tornata per vedere come stavi TU! Ero tornata per vedere se mi avevi perdonato per averti fatto soffrire. E poi cosa mi hai fatto? Mi hai uccisa! UCCISA! Capisci?! Io ti ODIO!!

<< Regina, mi dispiace. Io non volevo. Ho perso il controllo, tu eri lì e non c'ho più visto. Mi dispiace! Lo giuro! >> la supplicai. Sperai che capisse. Che lasciasse stare la mia famiglia e se la prendesse con me.

NO che non ti dispiace! Se fosse stato veramente così ti saresti scusato con Felix e ne avresti pagato le conseguenze. NO, a te non dispiace.

<< Regina, se vuoi farmela pagare, prenditela con me. Bella e Ayla non centrano nulla con questa storia. Lasciale stare. >> la implorai.

Dovevo fare di tutto per salvarguardare la mia famiglia.

Non potevo permettere che loro pagassero per i miei errori.

Non potevo permetterlo.

Invece ti farò soffrire come ho sofferto io. Ti toglierò tutto, ti farò desiderare di essere morto nel 1918 come dovevi. Ti farò pentire di avermi ridotto così!

<< REGINA!!!!!! >> urlai cercando di trattenerla.

La ragazza in cui si era insinuata per parlarmi si stava svegliando.

No, dormi ancora, devo parlare con Regina.

Ti prego, continua a dormire. Ti prego.

Invece la regazza si svegliò e io persi il contatto con Regina.

Non ero riuscito a impedire che lei se la prendesse con la mia famiglia.

Non ero riuscito a fare nulla.

Bella perdonami pensai.

Tornai a casa e cercai la mia piccola principessa, ma non trovai nessuno all'entrata o nell'enorme salone.

Poi sentii dei pensieri provenire dallo studio di Carlisle.

Erano tutti pensieri sorpresi, speranziosi. Soprattutto quelli di Ayla.

Mi diressi dagli altri e mi trovai di fronte ad una sorpresa mai sperata.

Bella stava parlando nel “sonno”.

Non ci credevo.

<< Edward... >> mormorò sotto voce.

<< Quando.... quando ha iniziato? >> sussurrai cercando di cadere a terra dalla sorpresa.

<< Dieci minuti fa >> mi rispose mia figlia.

<< Bella... >> dissi avvicinandomi.

Stavo per svenire e per un vampiro non è una cosa facile.

<< Edward.... >> mormorò di nuovo lei.

Mi posizionai al suo fianco e le strinsi la mano cercando di farle sentire che ero lì per lei, che non l'avrei mai lasciata.

Forse fu solo la mia immaginazione, ma mi sembrò che mi rispondesse in qualche modo.

Rimasi lì con lei a contemplarla per delle ore. Rimase con me anche Ayla, mentre gli altri se ne andarono lasciandoci soli.

<< Papà, quale pensi sia il terzo ricordo? >> mi chiese la piccola.

<< Non lo so. Possiamo solo provare ad andare nella casetta nel bosco e vedere se c'è qualcosa, altrimenti dovremmo metterci a frugare per questa casa da cima a fondo. Perchè questa domanda? >> chiesi un po' disorientato. Perchè me lo chiedeva?

<< Papà, io penso di sapere quale sarà il prossimo ricordo. >> mi disse.

La fissai a occhi sgranati.

<< Cosa...? >>

<< Sì, papà. Credo che sia una cosa importante avvenuta dopo che avete lasciato l'appartamento. Hai capito? >> mi disse.

La guardai sorpreso.

Forse aveva ragione e io avevo appena capito a cosa si stava riferendo.

Le possibilità per i prossimi ricordi potevano essere il mio incontro con Alice, l'incontro mio e di Bella con tutti i Cullen, quando abbiamo saputo che Bella era incinta e la nascita di mia figlia.

L'unica domanda era: il mio incontro con Alice o quello con tutti i Cullen?


Allora, sono perdonata? Spero di sì. Spero anche che il capitolo vi sia piaciuto e che recensirete in tanti. Avrei una richiesta da fare: che ricordo volete tra quelli citati nella domanda di fine capitolo? Io non so scegliere quindi mi affiderò a voi. Per favore fatemi sapere o per scegliere dovrò fare la conta per scegliere quale fare. Per favore rispondete a questo appello.

Iaele

PS: per piacere recensite in tanti!!!!!!

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Capitolo 34
*** Terzo ricordo ***


Sono contenta che abbiate mandato le vostre opinioni sul terzo ricordo. Grazie per avermi aiutato a scegliere. Il vincitore è il ricordo con l'incontro di Alice. Lo so che è un ricordo di Edward, ma penso che sia più importante rispetto all'incontro con i Cullen. Se Alice non avesse fatto la proposta a Edward, ora, in questa storia, i Cullen non ci sarebbero. Ecco il motivo della mia scelta.

Ora vi lascio al capitolo.

Buona lettura!


CAPITOLO 34

( POV AYLA )


Dopo che ebbi raccontato a papà la mia ipotesi sui ricordi che mancano da recuperare l'ho visto illuminarsi e poi venire preso dal dubbio. Forse aveva capito quali ricordi mancavano, ma allora perchè era così dubbioso? Che ci fossero più opzioni per uno dei ricordi? Forse, ma non mi voleva dire niente e così io non potevo sapere se avevo ragione.

Uffa! Ma quanto era cocciuto papà?

<< Ayla! Vieni, devo parlarti! >> mi chiamò papà dalla cucina.

<< Arrivo subito! >> risposi uscendo dalla mia cameretta. Stavo disegnando la mamma e il papà vicini con me in mezzo. L'avrei datto alla mamma quando si fosse svegliata.

Andai in cucina dove mi sedetti sulla sedia vicina all'isola della cucina.

<< Cosa c'è papà? >> chiesi guardandolo.

<< Ti andrebbe di andare in cerca del terzo ricordo? >>

<< Sul serio papà? >> ero sorpresa. Non immaginavo che volesse mettersi in cerca del terzo ricordo così presto.

Pensavo che avrebbe aspettato un po'. Da quando la mamma aveva ricominciato a parlare nel sonno, sembrava che volesse recuperare i ricordi il più presto possibile. Era rimasto a vegliarla per ore. Io ero rimasta un po' con lui, ma poi me ne ero andata per lasciarli da soli.

<< Sì, è ora che la mamma si svegli. >> mi rispose.

Balzai su dalla sedia e andai a prendere il mio giubotto.

Ero sì una mezza vampira, ma sentivo lo stesso il freddo anche se solo in modo limitato e non come gli umani.

Quando tornai dal mio papà con il giubotto indosso lo sentii ridere. Era la prima volta che rideva con felicità. Era una risatina serena e mi fece stare bene.

Sperai, in un lampo di pazzia, che quando la mamma si fosse svegliata papà avrebbe riso così sempre.

<< Andiamo piccola? >> mi disse aspettando che gli andassi incontro perchè mi prendesse in braccio per la corsa verso la piccola casetta dove i miei stavano prima di incontrare il resto della famiglia.

Mentre correvamo sentii papà farsi rigido.

Aveva per caso paura del ricordo da trovare?

C'era qualcosa che non dovevo vedere?

<< Papà, perchè sei rigido? C'è qualcosa che non va? >> chiesi.

<< No piccolina, tutto bene. >> mi disse rigido.

Perchè mi stava mentendo? Cos'era che io non potevo sapere?

<< Papà, perchè stai mentendo? >> non mi piaceva quando lo faceva.

Diceva che era sbagliato mentire, ma allora perchè lo faceva con me?

Non capivo proprio.

<< Tesoro, non è che sto mentendo, è solo che non voglio che tu ti preoccupi. >> mi disse.

Non era giusto lo stesso. Non doveva mentire e basta. Se era sbagliato non andava fatto. Punto.

<< Papà, è sbagliato mentire. >> dissi arrabbiata.

<< Lo so. Mi perdoni se ti dico che non lo faccio più? >>

<< Sì papà. >> e mi strinsi di più al suo petto.

Continuammo a correre ancora per un po'.

All'improvviso papà si fermò in un punto imprecisato nella foresta.

Mi mise giù e si perse a guardarsi intorno.

Non capivo. Cosa facevamo lì?

<< Papà, dove siamo? >> chiesi guardandolo.

Sembrava perso nei ricordi.

<< È qui che ho incontrato per la prima volta Alice. >> mi rispose.

Mi avvicinai e gli presi la mano.

<< Papà, ti va di raccontarmi com'è stato? >>

<< Sì, ora siediti qui però. >> mi disse indicandomi un masso asciutto e senza nessun tipo di muschio, o altro, che potesse macchiare il vestito scelto dalla zia Alice.

Appena mi sedetti fui presa dalla visione di un ricordo.

Avevamo trovato il terzo ricordo.

Vidi la zia Alice tagliare la strada a papà che non reagì molto bene.

Era veramente molto arrabbiato con la zia e potevo capirlo bene. La zia però non sembrava arrabbiata con papà, neanche pentita. Sembrava che stesse aspettando che papà si calmasse per potergli parlare.

Quando papà si calmò, la zia cominciò a parlare. Parlò a papà della sua famiglia e della loro dieta. Quando disse che se voleva poteva unirsi a loro e che anche la mamma poteva unirsi a loro, papà rimase di sasso.

Non riusciva a crederci.

Era totalmente sotto shock.

Poi, all'improvviso, zia Alice mandò un urlo di gioia e corse via.

Papà ci mise parecchio a riprendersi e quando lo fece cominciò a correre senza una meta. Dopo parecchie ore lo vidi arrivare ad una piccola casetta da dove uscì la mamma che rimase sconvolta dalla faccia di papà.

Lo vidi abbracciarla in modo protettivo e molto possessivo. Sembrava che avesse paura di perderla, di non rivederla più.

Poco dopo mi ripresi e trovai papà a fissarmi.

<< Forse non è necessario che te lo racconti vero? >> mi disse tranquillo.

Sorrisi nel vederlo di nuovo così rilassato.

Poi un pensiero mi colpì.

Stanotte sarebbe venuta la mamma o quella perfida strega?


Allora, piaciuto? Spero proprio di sì. Sono molto contenta che molti di voi seguano questa storia e che recensiscano lasciando una loro opinione. Continuate a farvi sentire che le vostre opinioni sono sempre ben volute e molto apprezzate. Continuate così!!!!!!!!!!

Iaele

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Capitolo 35
*** Discussione a tre ***


Rieccomi e un po' di fretta. Oggi ho così tante cose da fare che posto e poi mi metto al lavoro. La risposta ad eventuali recensioni avverrà in serata.

Buona lettura


CAPITOLO 35

( POV EDWARD )


Riportai a casa Ayla e la distesi sul letto. Era esausta. Ogni volta che trovava un ricordo cadeva distrutta nel giro di un paio d'ore. Forse era per questo che Bella e Regina potevano parlarle con tanta facilità dopo.

La distesi sul letto e aspettai che una delle due si facesse viva. Se era Bella sarebbe stata tranquilla, se era Regina avrebbe cominciato ad agitarsi. Sperai che fosse Bella a entrare nei sogni della mia piccolina. Speravo che potesse aiutarla a ricordare qualcosa anche senza bisogno che si recuperassero gli altri ricordi.

Sapevo che erano ricordi importanti, ma se ricordava anche senza che Ayla li recuperasse, avrebbe potuto svegliarsi prima e Regina non avrebbe avuto più nessuna arma a suo favore.

Controllai il sonno di mia figlia e, vedendo che dormiva tranquilla, andai da Bella. Forse stava parlando con nostra figlia e io, visto che non potevo vedere la mente della mia piccolina, volevo stare vicino al mio amore per vedere se si lasciava scappare qualcosa di quello che si dicevano.

Mi sedetti al fianco del letto e rimasi in attesa.

<< Edward... no... non può.... >> sussurrò. Sembrava terrorizzata.

<< Bella, tutto bene? >> cosa stava succedendo? Che ci fosse di mezzo lo zampino di Regina?

<< No... lui no... non puoi... >> continuò sapvaentata.

<< Bella! Va tutto bene! BELLA! >> provai a farmi sentire. Provai a entrare in contatto con lei. Non volevo che soffrisse. Volevo che sapesse che io e Ayla stavamo bene. Volevo che tornasse da me.

Edward? Si tu?

<< Bella? Come mai riesco a sentirti? >> ero sorpreso. Non me l'aspettavo.

Tutto per merito mio! Contenti di potervi parlare? Bene, perchè sarà l'ultima volta. Si divertì Regina. Aveva un tono divertito, come se fosse contenta di questa cosa. Se solo Felix non avesse provato a farla tornare! Se solo avessi saputo controllarmi!

<< Regina, stai zitta! Solo perchè ti ho ucciso, non devi prendertela con la mia famiglia! >> dissi. Stavo trattenendo la rabbia, ma non era solo quella. C'era anche rimorso, dolore, rabbia verso Regina e verso me stesso. Decisamente un brutto miscuglio molto esplosivo.

È lei che avevi ucciso quando hai perso il controllo? mi domandò Bella.

Sì, cosa credevi? Che me la prendessi con lui così? Ma allora sei proprio stupida.

Ma non poteva starsene zitta una volta ogni tanto quella?

Intanto, non sono stupida. Poi non mi aveva detto il nome, quindi potevi anche essere qualcuno che aveva offeso in altra maniera. E per finire ha ragione lui. VATTENE!

Bella era proprio arrabbiata. Certo che Regina, con il sarcasmo, ci andava giù pesante.

<< Smettetela! Regina, lei non ti ha fatto niente! Perchè non te la prendi con me e basta?! Perchè con Bella? Perchè?! >> non capivo come potesse essere così cattiva con qualcuno che non gli aveva fatto niente. Potevo capire se avesse fatto passare a me le pene dell'inferno, ma alla mia famiglia...

Dovevo mettere fine a questa storia.

E lo chiedi? Voglio farti soffrire. Non ti è ancora chiaro il concetto?

Brutta strega! Tu adesso mi lasci andare e ci lasci in pace capito?!

Osi darmi ordini? Devo ricordarti stupida ragazzina che qui comando io?

Sentivo che Bella si stava arrabbiando di brutto e che, se fossero state tutte e due in possesso del proprio corpo, sarebbero arrivate alle mani fra poco.

<< BASTA!!!! Regina, come faccio a far svegliare Bella?! >> fra un po' sarei passato anch'io alle mani. Sarei andato nella foresta e avrei fatto strage di alberi. Forse sarei anche riuscito a battere Emmett per una volta.

Come? Trovando tutti i ricordi e sperando che Ayla faccia la scelta giusta, ma io non ci conterei molto.

COSA??????!!!!!!!!!! Il mio risveglio dipende da quella bambina?!

<< Bella, quella è tua figlia. Non ricordi? >> domandai.

COSA??!!

<< Bella non ricordi? >> domandai. Non mi aspettavo che lo ricordasse, ma mi faceva male lo stesso il fatto che non ricordasse.

No, forse dovrei?

<< Sì Bella, quella bambina è nostra figlia. >> dissi.

Ti prego ricorda.

Ti prego Bella.

Ti prego, ti prego, ti prego!!!

Edward, non so cos'hai, ma io e te non possiamo avere figli. L'hai dimenticato? Sei un vampiro.

Speri ancora che si svegli prima? Anche se lo facesse non ricorderebbe metà della sua vita. È questo che vuoi per tua figlia?

Ero stato sconfitto. Dovevo recuperare per forza tutti i ricordi perchè si svegliasse e potessimo essere una famiglia felice.

Edward, non farlo. Non darle soddisfazione. Se mi sveglio potrai raccontarmi tu i ricordi che mi mancano. Edward, non farlo!

<< Mi dispiace Bella. Non posso accontertarti. >> dissi.

Regina era riuscita a mettermi alle strette.

Dovevo fare il suo gioco. Non avevo altra scelta.

Edward, mi prometti almeno una cosa?

<< Cosa amore? >> ero proprio curioso. Cosa voleva che gli prometessi? Che l'avrei lasciata in quello stato per non dover stare al gioco di Regina e proteggere Ayla? Non sapevo se sarei riuscito a prometterle una cosa del genere.

Promettimi di proteggere quella bembina. Non merita di soffrire ancora. Soffre già abbastanza così.

<< Sì amore. Te lo prometto. >> dissi sussurando.

In quel momento sentii che se ne andavano.

La discussione era finita.

Era stato bello poter parlare col mio amore. Adesso avevo un motivo in più per combattere Regina e avrei vinto.

Per Bella.

Per Ayla.

Per loro e per me stesso.


Adesso vado che sono di fretta. Il commetto lo faccio nel prossimo capitolo. Per favore recensite. Risponderò un po' tardi ma risponderò. Lo prometto.

Iaele

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Capitolo 36
*** Quarto ricordo ***


* Entra cercando di fare meno rumore possibile * Mi scuso per il ritardo ma se fra sabato e domenica ho acceso il computer per un'ora è tanto. Spero che nessuno mi abbia dato per dispersa.

Ecco qui il nuovo capitolo sperando che basti a farmi perdonare.


CAPITOLO 36

( POV AYLA )


Dopo che avevo trovato il terzo ricordo né la mamma né quell'impostora che vuole farle del male. Non sapevo perchè non erano venute, ma per una volta dormii tranquillamente e con sogni normali.

Sognai che io, la mamma e il papà andavamo al parco a giocare tutti assieme. Era stato proprio un bel sogno.

Forse sarebbe diventato realtà tra poco. Mancavano solo due ricordi e poi la mamma si sarebbe svegliata e saremmo stati tutti felici.

Quando mi svegliai però il mio sogno andò in frantumi.

Papà sembrava disperato e non sapevo cosa fare.

<< Papà, tutto bene? >> provai a chiamarlo.

Papà alzò lo sguardo e vidi il suo sguardo. Era un misto di dolore, rabbia, speranza e determinazione. Non so cos'era successo, ma qualcosa lo aveva convinto a lottare.

Forse la mamma aveva parlato con lui e gli aveva dato una speranza.

<< Sì piccolina. Ho parlato con la mamma. Ho trovato una ragione per lottare e non intendo arrendermi. >> mi disse serio e fiero.

Si vedeva che qualcosa era cambiato ed ero cantenta di vederlo così determinato.

Adesso ero sicura che la mamma poteva svegliarsi. Se papà aveva deciso che avrebbe lottato con tutte le sue forze allora la mamma sarebbe tornata con noi tra poco.

<< Papà, vado da zia Alice. Vieni anche tu? >> chiesi.

Dovevo chiederle se aveva qualcosa che potesse aiutare la mamma a ricordare la prossima volta che sarebbe venuta a trovarmi. Papà mi aveva raccontato tutto quello che sapeva sulla mamma, ma c'erano delle cose che, ero sicura, non gli aveva detto.

Tutti abbiamo dei segreti e sono sicura che la mamma i suoi li ha detti ad Alice. Infatti, dopo il loro primo incontro, erano diventate grandi amiche e papà mi ha detto che ogni tanto stavano sole in camera della zia a parlare e costringevano lui e gli zii ad andarsene.

<< Va bene, vai pure. Io vado un attimo dalla mamma, poi arrivo. >>

Mi alzai e mi diressi in camera della zia sperando che non notasse il modo in cui ero vestita. Avevo un pigiamino con i tre porcellini che lei odiava.

Non capivo perchè, era così carino.

<< Zia, posso entrare? >> dissi bussando alla porta.

Nessuno rispose.

Provai di nuovo.

Nessuna risposta.

Provai ad aprire la porta. Era aperta.

Entrai cercando di capire se c'era qualcuno.

Di solito la zia non lasciava la porta aperta se lei non era in camera.

Chissà dov'era e perchè la porta era aperta.

Sapevo che non dovevo farlo ma entrai lo stesso. Se la zia mi avesse scoperto sarei stata nei guai ma la curiosità era troppa.

Entrai e mi avvicinai al suo letto.

Era perfettamente rifatto, ma a metà strada la mia attenzione fu catturata dal computer. Mi avviciai alla scrivania guardandomi attorno.

C'erano vestiti ovunque. Non sapevo quali erano nuovi e quali vecchi, ma di sicuro sapevo che la zia non ne avrebbe buttato via neanche uno.

Tra tutti i vestiti che c'erano in giro per la stanza a momenti non si scorgeva neanche il pavimento.

Quando arrivai al computer vidi che era aperto su un file di moda. Non mi stupii, anzi, mi scappò una piccola risata. La zia non sarebbe mai cambiata.

Presi il mouse e feci per cambiare pagina, solo per farle un piccolo scherzo, che fui attraversata da una scossa.

Avevo trovato il quarto ricordo.

Vidi la zia fissare sconvolta lo schermo del computer e gli altri arrivare di corsa. Non sapevo cosa c'era scritto da lasciarla in quelle condizioni, ma sembrava che neanche gli altri capissero.

Sentivo la zia balbettare e poi, in un lampo di genio, vidi papà sbiancare. Se era possibile lo vidi diventare ancora più pallido, ma non capivo se era per la sorpresa, per il terrore o per altro.

Nessuno diede segno di essersene accorto. Tutti erano preoccupati per la zia, ma quando anche la mamma cadde in quello stato tutti capirono cosa stava succedendo. Lessero sullo schermo e capirono che la mamma era incinta.

Papà si riprese, ma era ancora sotto shock.

Il nonno invitò gli altri ad uscire per lasciare un po' di privacy ai miei genitori che si abbracciarono stretti.

La mamma piangeva e papà cercava di consolarla sebbene non sapesse di preciso cosa fare o pensare.

Il ritorno alla realtà fu più duro delle altre volte.

Avevo visto come i miei avevano scoperto che stavo arrivando e non mi erano sembrati molto contenti. Potevo capire la sorpresa, ma non mi ero immaginata che erano rimasti sconvolti così tanto.

Se non avessero voluto, però, non sarei qui e papà non mi tratterebbe con tanta dolcezza. Se avesse pensato che ero io la causa dello stato della mamma non si preoccuperebbe neanche di me.

<< Ayla, tutto bene? >> mi chiese papà cogliendomi di sorpresa.

Non l'avevo sentito arrivare.

<< Sì, solo... >> non riuscivo a dirglielo. Era troppo imbarazzante.

<< Vuoi sapere perchè abbiamo reagito così? >> mi chiese dolce.

Annuii.

<< Non pensavamo che i vampiri potessero avere figli, ma poi sei arrivata tu. All'inizio avevamo qualche dubbio, ma poi ci siamo convinti che eri un piccolo miracolo e abbiamo deciso di darti tutto quello che potevamo. Ayla, non pensare mai che io e la mamma non ti vogliamo bene, o che tu sia la causa per cui la mamma è sta male. Non è così. Lei ti vuole bene e anch'io. Hai capito? Ti vogliamo bene. >>

Non risposi. Lo abbracciai soltanto sperando che capisse cha gli volevo bene anch'io.

Quando lo sentii sussurrarmi la mia ninnananna capii che aveva capito.


Mi scuso di nuovo per il ritardo e devo scusarmi anche con chi seguiva la mia fic Fratelli. Vorrei dire che l'ho tolta perchè non sapevo più come andare avanti e così ho deciso di riscriverla sperando di poterla postare di nuovo in futuro.

Per favore fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo.

Iaele


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Capitolo 37
*** Dolci momenti ***


Contentissima che il capitolo precedente sia piaciuto! Ora manca solo un ricordo e lo scontro finale con Regina e poi la storia è finita. Spero che continuerete a seguirmi fino ad allora. Adesso vediamo come Edward e Bella (ovviamente via sogno lei) spiegheranno a Ayla come si sono sentiti quando hanno scoperto che potevano avere figli.

Buona lettura a tutti!


CAPITOLO 37

( POV BELLA )


Non so perchè, ma dopo aver parlato con Edward mi sono sentita come se mi mancasse qualcosa. Come se ci fosse qualcosa di importante che non riesco a ricordare. Deve essere qualcosa di veramente importante se Edward era pronto a sacrificarsi pur di salvarla. Lui e Regina dicevano che quella bambina era mia figlia, forse è per lei che Edward è pronto a sacrificarsi. In effetti, se fosse veramente mia figlia, mi sacrificherei pure io se serve a salvarla.

Una scossa mi serpeggiò lungo la schiena.

La piccola aveva trovato un altro ricordo.

Mi vidi nella camera di Alice a fissare lo schermo del computer sotto shock. Lessi la pagina su cui era aperto e provai un secondo sconvolgimento.

Ayla era mia figlia.

Mia e di Edward.

Ayla era mia figlia.

Mia figlia.

Non riuscivo a crederci.

Vidi la mia reazione e quella di Edward.

Vidi come accettammo il fatto come un miracolo dopo che la sorpresa fu passata.

Vidi come eravamo felici per l'evento e come eravamo disposti a rischiare tutto, anche ad andare incontro alla visione di Alice se necessario, pur di avere con noi la nostra piccolina.

Per poco non scoppiai a piangere dall'emozione.

Quella piccolina era mia figlia e stava facendo di tutto per salvarmi!

Com'ero orgogliosa di lei!

Ora dovevo parlarle e l'unico modo era entrare nei suoi sogni prima di Regina.

Fra poco si sarebbe addormentata e io sarei entrata nei suoi sogni.

Le avrei detto che mi ricordavo di lei e di come ero orgogliosa di quello che stava facendo e di com'era cresciuta.

Dovevo anche darle un messaggio per Edward.

Doveva sapere che la prima cosa da fare era salvare nostra figlia. Non importa se io non fossi riuscita a salvarmi, Ayla doveva essere felice. Anche se questo voleva dire che io non ci fossi stata.

Dovevo farglielo capire.

Aspettai ancora un po', poi mi accorsi che Ayla si era addormentata e che era arrivato il momento in cui potevo parlarle.

Entrai piano, senza farmi notare. Volevo guardarla un po' senza che lei se ne accorgesse. Volevo vedere cosa c'era di me e del mio amore in lei.

Rimasi a fissarla per qualche minuto, ma poi mi accorsi che era triste.

Cos'era successo?

Mi avvicinai e mi sedetti al suo fianco.

Eravamo su una scogliera e in lontananza c'era un mare in tempesta.

Ecidentemente era così che si sentiva.

<< Ayla, tutto bene? >> chiesi preoccupata.

<< Ti ricordi di me? >> mi disse triste. Aveva uno sguardo spento.

Ma che cos'era successo?

<< Sì piccolina. Sei mia figlia. Cos'è successo? >> chiesi cercando di capire cosa stesse succedendo.

<< Ho visto il ricordo in cui tu e papà scoprite che tu sei incinta. Perchè eravate sconvolti? Non mi volevate? >> mi chiese sull'orlo delle lacrime.

Adesso capivo. Ma perchè lei aveva visto solo la nostra prima reazione e non il resto del ricordo? Che ci fosse lo zampino di Regina?

<< Tesoro, ascoltami. Io e papà eravamo sconvolti perchè non ci aspettavamo una cosa del genere. Non pensavamo che avremmo potuto avere figli. Per quanto ne sapevamo i vampiri erano sterili. Sei stata qualcosa di improvviso e spettacolare. Ayla, ti abbiamo voluto fin da quando abbiamo scoperto che c'eri. Ti vogliamo bene e sempre te ne vorremo. Non devi dubitare di questo. >> le dissi dolcemente abbracciandola.

Nascose il volto tra i miei capelli e cominciò a piangere. Il mare di fronte a noi cominciò ad agitarsi, ma dopo un po' cominciò a calmarsi. Proprio come il pianto di mia figlia.

<< Mamma, scusami. Scusami per aver pensato che tu e papà non mi volevate. >> sussurrò singhiozzando.

<< Tesoro, non preoccuparti. Non sono arrabbiata e non devi chiedere scusa. Non ce n'è motivo. >> la consolai.

Rimanemmo abbracciate a lungo senza parlare.

Avevo ritorvato mia figlia e mancava solo un pezzo della mia vita per poter tornare da lei.

<< Mamma? >> mi chiamò.

<< Sì piccola? >> risposi guardandola.

Aveva du occhi verdi meravigliosi.

<< Mi vuoi bene? >>

<< Tanto. Ti voglio tanto bene Ayla, tesoro mio. >> risposi abbracciandola ancora più forte.

Rimanemmo così fino a che non cominciò a svegliarsi.

Alla fine mi dimenticai del messaggio per Edward, ma ero sicura che lui sapesse.


( POV EDWARD )


La mia piccolina si svegliò dopo un sonno profondo e tranquillo, a detta di Jasper. A me bastava sapere che non aveva avuto incubi e, visto che non si era agitata nel sonno, avevo un buon motivo per crederlo.

Si svegliò con uno aguardo diverso da quello con cui l'avevo messa a letto. Sembrava più tranquilla, più felice.

<< Ayla, tutto bene? >> chiesi domandandomi cosa avesse potuto portare un tale cambiamento. L'unica cosa che mi veniva in mente era che fosse intervenuta Bella.

<< Sì, ho parlato con la mamma. >> disse guardandomi seria.

<< Com'è andata? >> chiesi leggermente preoccupato.

<< Mi ha detto che mi volete bene e che non pensavate che fosse possibile che in futuro avrete potuto avere figli. Ecco perchè siete rimasti sconvolti quando l'avete scoperto. >>

Allora avevo ipotizzato giusto.

Grazie Bella pensai pieno di gratitudine verso il mio amore.

<< È vero piccola. Non pensavamo che fosse possibile ed è per questo che la nostra felicità è stata doppia una volta passata la sorpresa. Sei più tranquilla ora? >> le chiesi. Solo Bella poteva fare una cosa del genere.

<< Sì papà. Ma come ti sei sentito quando l'hai scoperto? >>

<< Ero totalmente nel pallone. Non capivo più nulla. Se la mamma non mi avesse chiamato riportandomi in qua probabilmente sarei ancora in quello stato di shock in cui ero caduto. >> risposi abbracciandola e cullandola.

<< Sei felice? >> mi chiese lasciandomi di sasso.

Di solito questa domanda gliela facevo io, ma ci misi poco a riprendermi ed a rispondere con il cuore.

<< Sì, sono felice. >> ed era vero.


( POV BELLA )


Non so come, ma avevo ascoltato tutto il discorso tra mia figlia e il mio amore e mi ero commossa. Erano proprio dolci assieme.

Ora ero sicura, dopo quello che avevo sentito, che Edward l'avrebbe protetta a qualsiasi costo.

Sì, ora ero convinta che sarebbe andato tutto bene.

Allora perchè avevo una brutta sensazione?


Spero che il capitolo sia piaciuto e che non stiate piangendo o che non vi sia alzata troppo la glicemia. Non voglio essere la causa di un allagamento in casa o di un ricovero in ospedale per troppi zuccheri nel sangue.

A parte questo volevo ringraziare chi mi segue e chi recensisce. Grazie a tutti quanti.

La storia è quasi alla fine, manca solo un ricordo e volevo sapere se avete richieste particolari per il finale. Ovviamente sarà a lieto fine, ma se qualcuno ha qualche richiesta su un possibile dettaglio della conclusione (ad esempio Bella che si sveglia metà vampira e non vapira per capirsi) sono tutta orecchi.

Aspetto con ansia le vostre recensioni.

Iaele

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Capitolo 38
*** Ultimo ricordo ***


Rieccomi e neanche tanto di buon umore, ma non è a causa delle vostre recensioni, anzi mi piacciono molto, ma la colpa è di alcuni compagni di classe che hanno fatto gli stupidi e ora tutti i prof hanno perso la fiducia in noi e io ho perso quella che avevo in loro e non so se gliela potrò mai ridare. Ne dubito fortemente in ogni caso. Ecco il capitolo e spero di essere riuscita a separare quello che sento da quello che deve essere la storia.

Buona lettura.


CAPITOLO 38

( POV EDWARD )


Ora che Ayla aveva capito la natura della nostra reazione quando avevamo scoperto di lei, la situazione sembrava tornata alla normalità. Tutti avevamo capito quale potesse essere l'ultimo ricordo, ma non volevo che la mia piccola lo vedesse. Non volevo che vedesse la fine della sua mamma e si desse la colpa di tutto.

Non volevo che succedesse.

Non volevo che si colpevolizzasse anche per questo quando non era in nessun modo colpa sua.

Non volevo.

Solo qualche giorno dopo, quando mi disse una cosa in particolare, mi convinsi che non l'avrebbe fatto.

Era sera e io stavo alla finestra della sua camera a guardare il cielo e a pensare.

<< Papà, tutto bene? >> mi chiese con la sua piccola vocina.

La guardai con un piccolo sorriso e poi tornai a guardare la luna.

<< Sto solo pensando. >> risposi.

Era la cosa più vicina alla verità che potevo dirle. Stavo pensando, sì, ma è maglio che lei non sappia a cosa.

<< Papà hai paura dell'ultimo ricordo? >> continuò venendomi vicino.

Come aveva fatto a indovinare?

Possibile che avesse preso da me più di quanto pensassi?

<< Come hai fatto a capirlo? >> chiesi cercando di capire come avesse fatto.

<< Papà, si vede che sei preoccupato. Ho solo detto quello che pensavo. >>

<< Lo sai che sembri tua madre? Più grande della sua età sempre e comunque. >> sorrisi nel pensiero.

Assomigliava già tanto a me ed ero contento che avesse preso qualcosa da Bella.

<< Papà, lo so che non è colpa mia se la mamma è in quello stato e voglio fare tutto il possibile per fare in modo che torni. Papà, non avere paura. Ce la faremo. >>

Aveva tanta fiducia, ne aveva veramente tanta. Proprio come Bella. Forse ne aveva proprio troppa di fiducia. Ma ne avevamo bisogno tutti in questo momento, soprattutto io.

<< Non ho paura per questo, ma per il fatto che potremmo fallire e che tu resti ferita. Non posso perderti. Non posso. Se perdessi anche te dopo la mamma non so se riuscirei a sopportarlo. >> dissi abbracciandola.

<< Papà, andra bene. Fidati >> mi disse.

Volevo crederle, ma non ci riuscivo del tutto.

<< Ci proverò tesoro. Lo prometto. Adesso torna a dormire. >> dissi rimettendola a letto. Le rimboccai le coperte e le diedi un piccolo bacio sulla fronte. Si addormentò poco dopo.

Questo era quello che mi aveva fatto cambiare idea sul fatto del quinto ricordo.

Ora eravamo davanti allo studio di Carlisle.

Erano tutti usciti per andare a caccia. Solo Alice era nei paraggi e Jasper con lei in caso di bisogno.

<< Pronta? >> chiesi guardando la mia piccola eroina.

<< Sì papà. >> mi rispose.

<< Allora andiamo. >> risposi.

Ayla mise la mano sulla maniglia e il ricordo arrivò, ma non come mi ero aspettato.

Era il momento dopo il parto, quando avevo scoperto che non si sarebbe svegliata, quando il mondo mi è crollato addosso.

Perchè questo ricordo? Non era di Bella, non centrava con lei.

Era uno dei miei e anche uno dei più dolorosi.

Perchè proprio quello?

Perchè Regina aveva fatto questo?

Perchè tutto questo dolore?

Perchè?

PERCHÈ?????

Quando vidi che la mia piccolina si era ripresa mi sentii come se avessi le vertigini.

Mi sentii svenire.

Poco prima che il buio mi avvolgesse vidi la mia piccolina cadere a terra come un sacco di patate.

Ayla!!!!!!!!!!!!!! fu il mio ultimo pensiero prima che il buio mi avvolgesse.


( POV AYLA )


Non capivo. Questo non è un ricordo di mia mamma. Questo è uno dei ricordi di mio papà. Perchè l'avevo trovato? Perchè c'era questo come quinto ricordo?

Vedere papà in quello stato mi faceva male. Era proprio disperato. Non l'avevo mai visto in quello stato e mi faceva anche un po' paura.

Non volevo che soffrisse.

Non volevo che stesse così male.

Dovevo fare qualcosa per aiutare la mamma.

Dovevo farlo per lui e per la mamma.

Dovevo farlo per riavere una famiglia.

Il ricordo non mi piacque molto, ma se serviva ad aiutare la mamma avrei sopportato anche questo. Anche se mi faceva stare male.

Quando mi ripresi non mi sentii molto bene.

Mi girava la testa.

Qualcosa non andava.

Mi voltai e vidi che anche papà era nelle mie condizioni.

Svenni, ma poco prima di farlo vidi la preoccupazione sul volto di papà.

( POV REGINA )


Lo sapevo che il ricordo non doveva essere quello, ma adesso ero sicura che quella stupida ragazzina non si sarebbe più svegliata.

La bambina doveva raccogliere cinque ricordi suoi, invece ne aveva raccolti solo quattro. Avevo la vittoria in pugno e mi piaceva molto la cosa.

La ragazzina non si sarebbe pi svegliata, Edward sarebbe morto dal dolore e la bambina sarebbe rimasta senza genitori. La cosa un po' mi dispiaceva, ma non più di tanto.

Loro mi avevano ridotto in questo stato e loro dovevano pagare. La bambina era solo un effetto collaterale.

Edward doveva pagare, solo così avrei avuto pace e avrei potuto rivedere Felix e fare le feste anche a lui.

Non solo mi aveva ridotto così, ma non si era neanche degnato di tornare ogni tanto a farmi visita.

Odiavo lui forse più di Edward. Il mio odio nasceva dall'amore che provavo per lui e quindi era anche più intenso.

Stavano per arrivare. La bambina aveva appena trovato l'ultimo ricordo.

Stavano per arrivare nel mio piano e gli avrei accolti alla grande.

Dovevo solo preparare la ragazzina sull'altare.

Era meglio se cominciavo a prepararla, non avevo molto tempo.

Ora la partita sarebbe giunta al termine e io avrei vinto.


Ecco qui un altro capitolo. Il prossimo sarà il penultimo e, dopo l'ultimo, la storia giungerà alla fine. Però sono contenta che mi seguiate in tanti e spero che quando posterò un'altra storia (se mai lo farò) mi seguiate allo stesso modo.

Grazie di tutto e mi raccomando recensite!

Iaele

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Capitolo 39
*** Scelta finale ***


Il commento del capitolo sarà alla fine visto che è lungo. Ci vediamo sotto.

Buona lettura.


CAPITOLO 39

( POV AYLA )


Quando mi ripresi non capii subito dov'ero, ci misi qualche minuto e poi fui presa dal panico. Vidi la mamma sopra un piccolo altare immobile. Provai a chiamarla, ma la mia voce sembrava sparita. Non riuscivo ad emmettere alcun suono.

Mi guardai attorno per vedere se c'era qualcun altro oltre a me e alla mamma.

Mi girai e vidi papà, in ginocchio, di fronte ad una donna.

Doveva essere quella che aveva finto di essere la mamma.

<< Papà...? >> provai a chiamarlo, ma non riuscii a dire nulla.

Era come se quel luogo spoglio, pieno di tristezza e odio, prosciugasse la mia voce, inghiottendola nel nulla.

Provai a muovermi, ma fu inutile. Ero bloccata a metà strada tra la mamma e papà. Non potevo muovermi e non potevo parlare.

<< Edward, sai perchè sei qui? >> chiese la donna misteriosa.

Aveva lunghi capelli neri e due occhi che mandavano lampi. Sul volto aveva dipinto un ghigno che mi mandò un brivido di paura. Sembrava godere della situazione che si era creata.

Una rabbia terribile mi investì.

Non doveva fare del male alla mamma e al papà.

Non poteva e non doveva.

<< Sì, Regina, lo so. >> disse papà.

Era distrutto, disperato, si era arreso.

Perchè l'aveva fatto? La mamma era qui, bastava svegliarla.

<< Sei pronto a pagare? >> continuò la donna.

Papà la conosceva. L'aveva chiamata per nome. Ma allora, cosa aveva fatto papà per farla arrabbiare?

<< Fai quello che vuoi. Mi hai preso tutto. Il mio amore. Mia figlia. Non le vedrò più. Puoi anche uccidermi. Sono già morto. >> disse papà.

Credeva che io e la mamma eravamo morte? Ma cosa gli veniva in mente?!

Provai a chiamarlo ma non riuscì a sentirmi neppure io.

Non potevo lasciare che quella strega facesse del male al mio papà. Lui doveva aiutarmi a svegliare la mamma. Dovevamo essere felici.

Mi aveva promesso che non si sarebbe arreso.

Me l'aveva promesso!!

Cominciai a piangere, ma anche in questo caso non riuscii a emmettere alcun suono.

Papà, perchè?

Perchè tutto questo?

Perchè ti sei arreso?

PERCHÈ??!!!!!!!

<< Allora adesso proverai quello che mi hai fatto patire tu. Morirai soffrendo. >> disse Regina gelida.

Nel giro di qualche secondo papà cominciò ad urlare in preda al dolore.

Erano grida strazianti.

Mi facevano male.

Mi facevano male e non potevo fare nulla.

<< Papà... >> sussurrai senza suono.

Ogni urlo portava ad un pianto ancora più forte.

Non sapevo che fare.

Avevo paura, ma non sapevo cosa fare.

Non potevo fare nulla.

Nulla.

<< Mocciosetta, vuoi salvare il papà? >> mi disse Regina.

Allora lei mi vedeva e mi sentiva.

Ma come faceva?

<< Sì >> dissi tremante.

<< Non puoi. O salvi tua madre o tuo padre. A te la scelta. >> mi disse glaciale, ma con un certo divertimento.

Voleva che io scegliessi tra la mamma e il papà?

Ma cosa le veniva in mente?

Io volevo un papà e una mamma, non uno dei due!

Feci per andare verso papà e mi accorsi che potevo muovermi.

Feci un passo, ma qualcosa mi bloccò.

Non era una voce, era un pensiero. Era papà.

Vai dalla mamma, Ayla.

<< Papà, non posso.... io non posso.... >> sussurrai sperando che mi sentisse.

Tesoro, vai dalla mamma. Vedrai che ce la farete assieme.

<< Non posso lasciarti, papà. Non posso. >> continuai.

VAI DALLA MAMMA! VAI DA LEI!

<< Papà.... perchè? >> non capivo.

VAI DA LEI!

<< Va bene papà. >> mi arresi.

Se papà voleva che io andassi dalla mamma l'avrei fatto. Forse aveva le sue ragioni, ma per tutto il percorso piansi calde lacrime.

Stavo per uccidere il mio papà e ogni cellula del mio corpo mi diceva di girarmi e andare da lui. Avevo conosciuto solo lui come genitore e, perdere quello che avevi conosicuto rispetto a quello che non avevi mai avuto, era molto più difficile di quello che sembra.

Quando arrivai ad un passo dalla mamma mi voltai e guardai per l'ultima volta il mio papà. Stava soffrendo, ma sembrava sereno.

Continuando a piangere tornai a guardare la mamma e quando le toccai il viso con una carezza sentii una scossa.

Rividi nella mia mente tutti i ricordi che avevo raccolto. Vidi la vita dei miei genitori fin da quando si erano incontrati e vidi anche la mia vita fino a quel momento.

Non so come, ma i ricordi stavano andando da me a mia mamma e quando il flusso dinì mi sentii svuotata.

Mi accasciai per terra e poco dopo mia madre si svegliò urlando il nome di mio padre in una sorta di preghiera.

<< EDWARD!!!!!!!!! >>

( POV BELLA )


Dopo che Ayla ebbe raccolto l'ultimo ricordo caddi in transe. Non so per quanto ci restai, ma di una cosa ero sicura: avevo appena dimenticato tutto di nuovo.

Non capivo. Avevo appena ritrovato la mia identità e l'avevo perduta di nuovo.

Non era giusto. Non lo era proprio.

Poi, all'improvviso, una scossa mi attraversò.

Fui invasa da moltissime immagine: erano ricordi, ma non erano tutti miei.

Vidi la mia vita fin da quando avevo incontrato Edward. Vidi come ci eravamo conosciuti, come ci eravamo avvicinati e come ci eravamo innamorati.

Vidi quando conoscemmo i Cullen, come scoprimmo che ero incinta e il momento del parto. Poi arrivarono degli altri ricordi che non mi appartenevano.

Erano quelli di mia figlia!

Stavo vedendo quello che mi ero persa della vita di mia figlia!

Quando questi finirono sentii una rabbia enorme invadermi.

Come aveva potuto Regina fare una cosa del genere?!

Come si era permessa?!

Non gliela avrei fatta passare liscia.

In quel momento sentii le urla di Edward.

Cosa le stava facendo quella stronza?!

<< EDWARD!!!!!!!!!! >> urlai alzandomi di scatto e mettendomi seduta.

Mi precipitai al suo fianco senza pensarci due volte.

Quando lo raggiunsi, lui crollò a terra.

Sembrava morto.

In quel momento non ci vidi più.

Mi scaraventai addosso a Regina con l'intento di fargliela pagare.

Tanta era la rabbia e il dolore che non badai neanche a quanto male le facessi. Non sarebbe mai stato abbastanza per lenire il dolore del mio cuore spezzato.

Ero sul punto di mandarla definitavamente al creatore quando sentii mia figlia singhiozzare.

<< Papà.... >> sussurrò in preda al dolore.

Scoppiò in un pianto disperato che mi spezzò definitivamente il cuore.

Dopo aver dati un altro cazzotto a Regina andai da mia figlia che era seduta accanto al padre.

<< Ayla... >> la chiamai piano sedendomi al suo fianco.

Lei, dopo avermi guardato un attimo, si buttò tra le mie braccia e mi inondò di lacrime. Piangeva anche quelle che io non potevo più versare.

Piangeva per tutte e due.

Povera piccola.

Chissà quanto stai soffrendo. Hai perso il papà e ti resta solo la mamma che non hai mai conosciuto per colpa di un terribile scherzo.

Povera piccola.

Vorrei ridarti il tuo papà. Farei qualsiasi cosa per ridartelo.

Andrei anche all'inferno per riportarlo tra noi, per ridartelo, per vederti felice.

Con questi pensieri l'abbracciai forte cercando di lenire un po' il suo dolore.

<< Ho vinto. Adesso sono felice. >> disse quella bastarda di Regina.

La rabbia salì di nuovo prepotente, ma tentai di tenerla sotto controllo. Almeno per evitare di fare male a mia figlia.

<< Sei soddisfatta?! SEI SODDISFATTA?! Hai ucciso Edward, hai condannato mia figlia a portare un dolore enorme oltre ai sensi di colpa che prima o poi la schiacceranno. Hai distrutto una famiglia. Hai fatto del male a chi non centrava nulla. Dimmi, sei soddisfatta?! RISPONDI!!!!!!!! >> urlai furente.

Quella donna poteva anche aver ragione a voler vendetta, ma mia figlia non centrava nulla. Lei era solo una bambina e meritava di essere felice come solo i bambini potevano essere. Ora, per colpa di quella strega, mia figlia non avrebbe mai potuto tornare ad essere felice. Sarebbe vissuta sempre con il rimorso di aver condannato a morte suo padre.

Regina non rispose. Rimase solo a guardarmi gelida.

Stavo per andare lì a ucciderla sul serio quando mia figlia mi si aggrappò più forte agli abiti.

Le accarezzai i capelli con una carezza leggera e dopo guardai Edward.

Come era potuto succedere tutto questo?

Cosa ci aveva portato a questo punto?

Gli accarezzai il volto consapevole che sarebbe stata l'ultima volta.

Poi, all'improvviso, fui percorsa da una scossa di energia così potente da stordirmi. Sentii come se qualcuno mi stesse strappando un pezzo del mio essere e lo stesse dando a qualcun'altro.

Era questo che una cantante provava quando il suo vampiro moriva?

Non riuscii a trovare una risposta perchè fummo tutti avvolti da una luce bianca.

Quando mi ripresi sentii solo qualcuno sussurrare il mio nome.

<< Bella? >>


Spero che a nessuno sia venuto un infarto. Forse avrei dovuto avvertirvi prima, ma non ci ho pensato. Spero di essere stata perdonata. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Vorrei sapere chi è secondo voi che chiama Bella alla fine del capitolo. Come ho già detto la storia è a lieto fine quindi dovrebbe essere facile indovinare. Spero di ricevere numerose recensioni.

Pultroppo il prossimo capitolo sarà l'ultimo e ci dovremmo lasciare, ma sto già lavorando ad un'altra storia. Non so quando la pubblicherò per via degli esami di stato che si stanno avvicinando, quindi con ogni probabilità sarà dopo questi se la storia sarà a buon punto.

Grazie di seguirmi e spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Iaele

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Capitolo 40
*** Epilogo ***


Ecco l'ultimo capitolo. Un po' mi dispiace che questa storia sia finita, ma ognuno di voi potrà continuarla come meglio gli aggrada nei suoi sogni così questa storia non avrà mai una fine. Per citare il libro Cuore d'inchiostro: “una storia non finisce con l'ultima pagina così come non inizia con la prima”. Questa frase mi trova in pieno accordo.

Buona lettura e spero che l'epilogo vi piaccia.


EPILOGO

( POV BELLA )


<< Bella? >> sentii una voce chiamarmi e sembrava stranamente famigliare.

Ci misi qualche minuto a identificarla.

Era Edward! Ma com'era possibile? Era morto. L'avevo visto.

<< Bella, svegliati. Per favore amore, apri i tuoi magnifici occhi. >> continuò.

Va bene, se stavo sognando, guai a chi avrebbe provato a svegliarmi. L'avrei ucciso all'istante.

<< Bella, apri gli occhi. >> ritentò cercando di essere più convincente.

<< Mamma, apri gli occhi! Dai! Muoviti! >> disse una bambina.

Ayla!

Ma allora Edward era vivo!

Aprii gli occhi e mi alzai di scatto mettendomi seduta.

Di fronte a me vidi il mio amore e mia figlia sorridenti e felici.

<< Mamma!!!! >> urlò mia figlia buttandomisi addosso con entusiasmo.

Per un attimo rimasi senza fiato, ma ci misi poco a riprendermi. La strinsi al petto con il cuore colmo di gioia. Che bello che era abbracciare mia figlia! Era un'emozione unica e meravigliosa.

<< Ben tornata amore. >> mi disse Edward sedendosi sul bordo del letto.

Solo allora mi accorsi di un piccolo particolare: aveva gli occhi verdi!

<< Edward... cosa...? >> non riuscivo a capire.

Era un vampiro! Come poteva avere gli occhi verdi?!

Non era possibile!

<< Sorpresa vero? Lo ero anch'io quando mi sono svegliato. Mi è quasi venuto un colpo quando mi sono guardato allo specchio. >> mi disse con un risolino.

Non potevo crederci!

C'era la possibilità che fosse tornato umano mentre io...

Un attimo! Non potevo essere una vampira! Non sentivo nessuna attrttiva verso il suo sangue. Che cavolo era successo quando quella luce bianca ci aveva avvolto?

<< Edward, che cosa sta succedendo? >> domandai. O me lo dicevano subito o rischiavo di uscire di testa.

<< Bella, calmati. Adesso ti spiego. Non so come, ma siamo tutti e due come Ayla. Siamo diventati tutti e due mezzi vampiri. >> disse lasciandomi di sasso.

Come accidenti era successo?!

Non che non fossi felice della cosa, anzi, ero contentissima. In questo modo non avrei dovuto limitare i contatti con la mia piccolina, ma la notizia mi aveva lasciato sotto shock. Non riuscivo a crederci.

<< Mamma, tutto bene? >> chiese mia figlia avvertendo il mio irrigidimento.

<< Sì piccola. La mamma è solo sorpresa. >> risposi accarezzandole i capelli.

Rincuorata tornò ad abbracciarmi stretta.

<< Edward, dopo mi spieghi vero? >> gli dissi fissandolo seria.

<< Sì, quando si sarà addormentata. >> mi rispose tranquillo.

<< BELLA! EDWARD! AYLA! VENITE SUBITO QUI! >> urlò Alice dal salone.

Un brivido mi salì lungo la schiena.

Ma è mai possibile che non cambiasse mai quella nanetta?

Accidenti!

<< Meglio andare che dite? >> sussurrai agli altri due.

<< Sì, forse è meglio. >> disse Edward.


Quella sera dopo un mare di abbracci, baci e un risarcimento per Alice (shopping a volontà) per averla fatta preoccupare come una matta (come se già non lo fosse)


<< Ma Alice non cambia mai? >> dissi buttandomi sul letto. Ero completamente svinita. Lo shopping con Alice era una cosa tremenda.

<< Mai. Se cambiasse non sarebbe più lei, non trovi? >> mi rispose Edward distendendosi al mio fianco.

Mi voltai e lo fissai in quegli occhi meravigliosi. Prima erano meravigliosi, ma ora che erano verdi erano veramente stupendi. Mi lasciavano completamente senza fiato.

Erano una cosa stupenda.

<< Lo sai che con gli occhi così sei ancora più bello? >> gli dissi continuando a fissarlo adorante.

<< Felice che ti piaccia. >> mi disse dandomi un dolce bacio sulle labbra.

Era magnifico essere baciata dopo tanto tempo. Mi era mancato tantissimo anche quando non mi ricordavo di lui. Era un vuoto che non riuscivo a colmare. Un vuoto che ora esigeva di essere riempito, ma prima avevo bisogno della risposta ad una domanda.

<< Edward, com'è possibile? >> chiesi rompendo quella quell'atmosfera dolce che si era creata. Non volevo farlo, ma avevo bisogno di quella risposta.

<< Impossibile distrarti vero? >> mi disse sospirando.

Rimasi in attesa aspettando che continuasse.

Sospirò di nuovo e si mise seduto continuando a fissarmi.

<< Ricordi quando ti ho detto che se la cantante muore il vampiro segue la stessa sorte? - annuii e lui continuò – Bene. Abbiamo scoperto che, invece, se muore in vampiro, la cantante può richiamarlo in vita donandogli una parte del suo essere vampira. Funziona solo se lei è vampira e, alla fine, i due si ritrovano mezzo vampiri. Credo che sia successo anche a noi. >> concluse aspettando una mia reazione.

Rimasi immobilizzata dalla sorpresa.

Non riuscivo a crederci.

Ero completamente senza parole.

Io, lui e nostra figlia eravamo mezzo vampiri. Questo voleva dire che potevamo avere contatti con tutto il resto del mondo senza troppi problemi.

Potevo rivedere mio padre se solo avessi voluto.

Non riuscivo a crederci.

<< Bella? Tutto bene? >> mi chiese il mio amore preoccupato dall'assenza di reazioni.

Non risposi. Mi buttai solamente addosso a lui baciandolo felice. Gli arrivai addosso con così tanto entusiasmo che per poco non cademmo dal letto.

<< Vedo che siamo contenti. Allora non ti dispiace che io non sia più un vampiro, vero? >> mi disse quando lo lascia andare.

<< Non mi dispiacevi neanche prima, ma ora siamo uguali ed è anche meglio. >>

Mi baciò contento e io ricambiai.

<< Sai, mi chiedo come sarà dormire di nuovo. È parecchio che non chiudo occhio. Chissà come sarà. >> disse pensieroso.

<< Non preoccuparti. È fantastico! Soprattutto quando sogni quello che ti piace. >>

<< Ne sono sicuro. Ne sono sicuro >> disse tornando sulle mie labbra.

Trascorremmo la nostra prima notte coccolandoci e amandoci finchè non ci addormentammo abbracciati l'uno all'altro.

Fu un giorno magnifico.

Avevo ritrovato il mio amore, mia figlia, la mia famiglia e tutto quello che avevo perduto. Perfino lo shopping con Alice non fu così male, solo dovevo ricordarmi di non dirglielo o me ne sarei pentita a vita. In pratica fu un giorno perfetto e vedere Edward che dormiva con un sorriso stampato in volto era la cosa più bella che avessi mai visto.

Non mi sarei mai fatta strappare di nuovo questa felicità.

Mai. Me la sarei tenuta ben stretta e avremmo continuato a essere felici.

Io, Edward e mia figlia Ayla.

Per sempre.


( POV REGINA )


Mi avevano battuto.

Edward e quelle due stupide mi avevano battuto.

Non riuscivo a crederci.

Non poteva essere vero.

Come cavolo era successo?!

È successo perchè hai cercato la vendetta al posto della pace.

Chi sei? Cosa vuoi?

Non mi riconosci? Eppure mi amavi una volta.

Felix? Sei tu? Stavo tremando. Non poteva essere lui. Non poteva.

Sì, sono io. Ti chiedi come hai potuto perdere? Guardali. Si amano. Ecco perchè hai perso. Non hai capito questo sentimento.

Felix, io ti amo. L'ho fatto perchè ero accecata dalla rabbia. Perdonami! Implorai. Lui sapeva perchè l'avevo fatto. Lo doveva sapere.

Anche Bella poteva ucciderti definitivamente, ma non l'ha fatto. Era nelle tue stesse condizioni e non l'ha fatto. Rifletti su questo Regina. Rifletti.

Non è possibilie! Io sono più forte di quella ragazzina! Non è possibile.

Mi dispiace Regina, ma con questa affermazione ti sei giocata l'ultima opportunità di perdono. Addio per sempre.

No! Felix, ti prego! Non mi lasciare!

È troppo tardi Regina, è troppo tardi.

Nooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Non riuscivo a sentire più nulla. Tutto era diventato buio. I miei occhi non vedevano nulla, le mie mani sembrava incapaci di afferrare qualsiasi cosa, le mie orecchie non percepivano alcun suono e la mia bocca non poteva più parlare.

Precipitai nell'oscurità che mi ero costruita attorno con l'odio che provavo. Non mi ero nemmeno accorta di essermi costruita la mia prigione.

Che stupida che ero stata!

Avevo sbagliato e avrei dovuto pagarne le conseguenze per l'eternità.

Chissà quanto era lunga l'eternità. Me l'ero sempre chiesta.

Adesso l'avrei scoperto.

Quanto poteva essere lunga l'eternità?

Quanto solitaria sarebbe stata la mia pena?


Spero che il finale vi sia piaciuto. Ho voluto dare un po' di consapevolezza a Regina su quello che aveva fatto. Lo meritava. Sono si è accorta troppo tardi del suo errore e adesso deve pagarne le conseguenze. Spero che vi sia piaciuto e che lasciarete un piccolo commento.

Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito, che hanno recensito e chi ha messo questa storia nelle preferite, nelle ricordate e nelle seguite.

Un grazie di cuore a tutti.

Iaele

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