il MIO bullo 2 (continuo de 'Il MIO bullo')

di anonimaG
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un altro riccardo ***
Capitolo 2: *** festa ***
Capitolo 3: *** non ubriacarti mai, non riusciresti a prevedere ciò che accadrebbe il giorno dopo ***
Capitolo 4: *** Patto ***
Capitolo 5: *** Elisa e Riccardo ***
Capitolo 6: *** I baci insignificanti, è un vizio di famiglia allora!!! ***
Capitolo 7: *** Chiacchierata con i genitori ***
Capitolo 8: *** Lezione di recupero = incubo ***
Capitolo 9: *** facciamo finta di niente ***
Capitolo 10: *** assemblea d'istituto ***
Capitolo 11: *** sfogo di rabbia ***
Capitolo 12: *** obbligo o verità ***
Capitolo 13: *** psicologa ***
Capitolo 14: *** informatica ***
Capitolo 15: *** prova ***
Capitolo 16: *** uscita ***
Capitolo 17: *** le liti di Riccardo ed Elisa ***
Capitolo 18: *** Iris ***
Capitolo 19: *** Gelosia, quella di Camilla è fantastica!! ***
Capitolo 20: *** Maura ***
Capitolo 21: *** Ferite: quelle di Valentino sono fantastiche ***
Capitolo 22: *** Leslie e Steve ***
Capitolo 23: *** Triangolo amoroso ***
Capitolo 24: *** Triangolo amoroso ***
Capitolo 25: *** S.o.s. confusione nel cuore ***
Capitolo 26: *** Un amico è per sempre ***
Capitolo 27: *** La mia decisione ***
Capitolo 28: *** Scusate ma non ce la faccio ***



Capitolo 1
*** un altro riccardo ***


Un altro Riccardo D:



 
 
 
   Primo giorno di terza superiore, che scuola faccio?
Turismo, scelta mia? Si, ma solamente perché non sapevo che altro fare e le uniche materie dove vado decentemente sono le lingue.
Me la sono cavata con i debiti in tutto questo tempo.
Voglia di studiare? Pari a zero.
Amore? No grazie, le uniche persone che credono di essere innamorate sono i miei genitori.
I miei genitori? Si chiamano Riccardo ed Elisa.
Io? Bella domanda.
Io Sono Valentino Valenti, un gioco di parole carino no?
Sono un gran figo, eh si mi vanto eccome!!!
Chi altri può avere gli occhi verdi, i capelli neri, delle fossette deliziose quando sorride, alto, fisico da paura e una voce stupenda? Solamente io.
Sono vestito, prendo lo zaino e scendo alla svelta le scale.
Mia madre e mio padre si salutano con un bacio romantico, oddio che schifo.
-Ehm… Ciao io vado…-. Dico disgustato.
-Valè!-. Mi girò, mi chiamano tutti Valè di solito.
-Si papà?
-Quest’anno cerchiamo di essere più seri!-. Che palle sempre la solita storia.
-Come se lui alle superiori lo era-. Commenta mia madre.
Sbuffo ed esco da casa senza nemmeno rispondere.
    Sono arrivato a scuola e i miei compagni mi aspettano a braccia aperte, soprattutto Steve.
Steve è il mio migliore amico, l’unico con cui mi diverto veramente e faccio danni.
Lui è come un fratello per me.
-Valè! Anche quest’anno bordello!!!-. Urla lui salendo sopra il muretto che circonda le piante.
-A chi lo dici Steve! Io quest’anno faccio i casini-. Ok, non ho preso alla lettera ciò che mi ha detto mio padre.
Suona la campanella ed io entro a razzo con Steve dietro.
Sono il primo ad entrare e mi siedo nell’ultimo banco con i miei compagni davanti che fanno un po’ di casino.
Entra un gruppetto di ragazze.
Quelle con cui scherzo sempre.
Ma… Manca un elemento al gruppo o è una mia sensazione? Manca l’unica tra tutto quel gruppetto che mi sta antipatica.
L’unica che è stata la mia vicina di banco l’anno scorso per far calmare i miei bollenti spiriti (messa dai prof).
L’unica popolare che non posso vedere, un'altra con un nome orribile come il mio: Camilla.
Finalmente varca la porta e io mi avvicino per provocarla.
Dio quanto mi piace provocarla!
-Quest’anno ci vestiamo più scollate eh?
Lei si gira e mi tira un’occhiataccia e poi va a sedersi vicino a una ragazza del gruppetto.
Camilla ha gli occhi castani e grandi, i capelli corti fino al collo, lisci e castani come gli occhi, bocca carnosa e naso piccolo.
Il fisico è stupendo ma quello è solo un piccolo dettaglio perché se non fosse per quel cazzo di carattere potrei anche farci un pensierino.
È molto brava a scuola ed è una ragazza che sta simpatica a tutti i prof, non che sia secchiona per carità!
Entra la prof e ci sediamo tutti.
-Buon giorno ragazzi! Quest’anno avrete Francese ed inizio col presentarmi; io sono la prof Bonura.
-Bonura ah ah ah!!-. Dico ad alta voce.
-Senti un po’ ragazzino c’è qualcosa che non va nel mio cognome?-. Mi chiede alzando un sopracciglio ed incrociando le braccia.
-No… No…-. Dico tornando serio.
  
 
    Finalmente è finita la scuola!!
E così il primo giorno è andato.
-Valenti!!!-. Mi giro e Camilla mi sta chiamando.
-Che cosa vuoi Bellini?
-Niente, è solo che ho scoperto di abitare vicino a te.
No! Cazz! La mia vita è finita!! Abitare vicino a lei? Non se ne parla proprio.
-Quanto vicino?-. Deglutisco.
-Mm… Due case di differenza…
-Ah beh se sono due case…-. Cerco di auto-calmarmi per non mettermi ad urlare.
-Ok, chiariamo alcune cose-. Mi blocca, mi sembrava troppo gentile per i miei gusti:-Tu non mi piaci, io non piaccio a te, l’anno scorso mi hai fatto letteralmente impazzire come vicino di banco e la mia unica speranza era che ti bocciassero, ma… Ma non è successo!!! E ora dovrei averti anche come vicino di casa… Facciamo che non mi dai fastidio per tipo… 2 o 3 anni?
-Pff, anche a me non piaci però ti devo sopportare anche come vicina di casa, invece facciamo così: siccome non ho sorelle… Ti va se ti do fastidio?! Naturalmente non è una domanda ma un’affermazione.
Lei sbuffa e cammina più veloce per evitami.
-Bel sedere!!!
-AAAH!!-. Emette questo grido ed inizia a correre mettendosi lo zaino davanti al sedere.
Camilla come vicina di casa eh?
Sento che mi divertirò molto…


ringrazio molto Alesaphi24 per avermi aiutato a fare il seguito

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Capitolo 2
*** festa ***


Festa

 
 
 
 

   -Valenti dammi il diario, ti scrivo una nota, possibile che già al terzo giorno ti fai fare una nota? Sei un ragazzino indisciplinato!-. A quanto pare già sono andato molto a genio alla prof Bonura (xD).
Odio quella donna-zitella, non ha un fidanzato e questo lo so perché ieri l’ho sentita al telefono mentre si lasciava con il suo.
Mi ha messo la nota perché oggi mentre stava parlando mi è scappato di dire davanti a tutta la classe che lei si era lasciata con il “ragazzo”.
-Prof io le do il diario ma lei si calmi che con tutte quelle rughe che le vengono in faccia sembra più vecchia.
-Richiamo!!!-. Urla la prof diventando rossa di rabbia in faccia.
-No prof no!!! Volevo dire… Lei sembra giovanissima non si notano per niente quelle rughe che… Ehm volevo dire si limiti alla nota per favore!!
-Ok, per sta volta andiamo per la nota-. Faccio un sospiro di sollievo e le porto il diario.
Ritornando al posto Steve mi batte il cinque.
-Sta sera do una festa, devi venire amico-. Mi bisbiglia.
-Mm… Va bene… Sai che non rinuncio mai alle feste.
-Ci sarà un sacco di birra-. Conferma lui.
-Uh-uh non vedo l’ora!-. Gli faccio l’occhiolino.
 
   La giornata scolastica è finita ed io torno a casa con Camilla dietro che non mi rivolge la parola.
-Che c’è? ti sei offesa per il complimento del bel sedere?-. Gli chiedo, mi sento messo troppo in soggezione con quel silenzio.
-No, sta sera vengo alla festa di Steve e stavo pensando-. Giusto, dimentico che quando lei pensa è silenziosissima.
-A cosa?
-Cazzi miei!!!-. Risponde sgarbatamente.
-Calmati bel sedere!
-Io non mi calmo nerd!
-Nerd a me? Senti chi parla!!-. Iniziamo a litigare.
-Non ti impicciare dei miei pensieri! Stavo pensando che alla festa di sta sera probabilmente ti eviterò!!
-Non sarai tu ad evitarmi ma sarò io ad evitare te!-. Concludo la discussione e iniziamo a dividerci per andare verso le nostre case.
-Sono a casa mamma!!-. Dico posando lo zaino sopra il divano e andando in cucina.
-Valè!-. Mi viene incontro e mi abbraccia.
Mia madre nonostante abbia 37 anni è una donna bellissima, mio padre deve aver avuto culo a sposarla.
-Sta sera vengono la zia Erica e lo zio Antonio!
-Mamma sta sera c’è una festa, posso andarci? Non mi va di cenare con voi.
-Come?-. Chiede, sento che stasera non andrò alla festa, quando dice così è sempre contraria.
Mio padre torna ora dal lavoro.
-Ciao amore!-. Da un bacio a mia madre e mi guarda:- Che cosa devi chiedermi Valentino?-. Ha capito subito che gli sto chiedendo soccorso, d'altronde lui mi aiuta sempre quando chiedo di andare da qualche parte.
-Sta sera c’è una festa…
-Io ti ci faccio andare ma promettimi che torni entro l’una!
-Promesso!!!-. Dico subito per non fargli cambiare idea.
Mio padre è molto somigliante a me, ha 39 anni ma anche lui li porta bene.
-Grazie vi voglio bene!-. Li abbraccio e salgo in stanza.
-A proposito Riccardo… Io ti devo parlare…-. Sento mia madre dire questo ma non mi interesso molto e chiudo la porta della stanza.
Apro lo zaino e il diario.
I compiti? No, non li faccio, devo falsificare solo la firma di mio padre.
Fatto questo non mangio nemmeno, non ho fame, e mi addormento nel letto.
 
   -Ma che ore sono?-. Ripeto tra me e me aprendo gli occhi.
Le nove cazzo! Dovevo essere la alle otto e mezza.
Mi cambio alla svelta e corro subito di sotto per prendere il motore.
In cinque minuti sono a casa di Steve.
La musica rimbomba, non so perché ma ho sempre odiato tutta quella musica.
Suono il campanello e Steve mi apre.
Ha lo sguardo… Strano…
-Cazzo Steve! Non mi dire che ti sei fatto!!!
-Esaaaattoooo!-. Dice lui.
-E sei già ubriaco?
-Esaaattoooo!
-Ma sono le nove di sera!-. Non lo sopporto quando fa così.
Mi fa entrare.
-Vuoi un po’ di Coca? Sia chiaro, non intendo quella che si beve-. Ride come un ebete.
-No grazie, lo sai che non mi drogo.
-Oh!! Quando fai così mi stai antipatico!!!-. Barcolla un po’ e si appoggia a me.
-Un giorno di questi dovrai smettere, amico-. Detto questo lo lascio sul divano e giro un po’ per la casa.
-Prendi una birra!!-. Mi giro ed una ragazza mi offre una birra.
La prendo e la bevo.
-Bravo tesoro-. Tesoro? E tutta questa confidenza? Va beh se ci vogliamo divertire che sia così no?
-Certo che sono bravo e sono bravo anche in altro…-. Le dico stringendogli un braccio alla vita.
-Ah si?
-Si-. Le sussurro all’orecchio.
-Allora bevi un’altra birra dai.
   È passata un’ora e io avrò bevuto circa cinque o sei birre.
La mia vista si sta annebbiando, non capisco più molto.
Che sto facendo? Chi sto baciando?

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Capitolo 3
*** non ubriacarti mai, non riusciresti a prevedere ciò che accadrebbe il giorno dopo ***


Non ubriacarti mai, non riusciresti mai a prevedere ciò che accadrebbe il giorno dopo

 
 
 
 
 
   Mi rigiro tra le lenzuola sbadigliando.
Che sonno.
Un letto matrimoniale? La mia stanza non ha letti matrimoniali.
Apro gli occhi, sono nella stanza di Steve.
Guardo l’orario nell’orologio appeso a fianco della porta.
Le 4 di mattina.
Mi accorgo di essere nudo! Ehi sono nudo! Oddio inizio a ricordare ciò che è successo ieri… Dio fai che non sia lei…
Con una mano incrocio le dita e con l’altra inizio a toccare verso la parte destra del letto, spero che non ci sia nessuno.
La sento, è di fianco a me.
Giro gli occhi dalla sua parte… Non ci posso credere… Io sono andato a letto con… Camilla!!!
-Ahia… Che mal di testa, devo aver bevuto un sacco… Non ricordo che è successo ieri-. Mormora lei toccandosi la fronte, si gira dalla mia parte e mi fissa, ha lo sguardo pietrificato:-Non mi dire che tu… Io… Che schifo! Aaaaaah! Aaah!! Mi devo fare una doccia! Ma non qua… Ora mi vesto vado a casa e… Che schifo sono venuta letto con te!!-. Si alza prendendo tutto il lenzuolo per coprirsi e lasciando me nudo.
Si accorge che sono nudo e si copre gli occhi:- Che imbarazzo, che imbarazzo, che imbarazzo, copriti.
Rido:-Mi hai fregato il lenzuolo.
-Giusto, giusto, tieni!!!-. Si leva il lenzuolo lei e si accorge di essere nuda.
-Carina…-. Commento con lo sguardo su di lei.
-Zitto!-. Si riprende il lenzuolo e mi lascia di nuovo nudo.
Prende i vestiti e io prendo i miei accorgendomi che è troppo tardi e che i miei genitori mi credono morto a quest’ora.
   Vestito corro verso la porta e noto Steve seduto a terra che dorme.
Non ho tempo di pensare a lui.
  
   Arrivo a casa.
-Dove credi di andare? Valentino vieni subito qua!!!-. Mia madre urla, deve essere davvero arrabbiata.
Mio padre è seduto nel divano che mi fissa.
-Lo sai quanto sono stata in pensiero per te!-. Parla lei:-Mi hai fatto preoccupare e…-. Si avvicina a me:-Hai bevuto! Vai subito in camera tua, non andrai a feste per almeno 5 mesi!!! E ti avverto: Se prenderai brutti voti quest’anno ti levo il motorino!
-Tesoro calmati vai a letto, parlo io con Valentino-. La tranquillizza mio padre.
Mia madre guarda a lui con molta rabbia e sale in stanza.
-Io faccio affidamento su di te e tu mi fai questo! È così che mi ripaghi per averti sempre difeso? Anche io ero come te alle superiori… Ti conviene non essere come me ti avverto… Non è che sei andato a letto con qualcuno per caso?-. Cazzo come ha fatto a saperlo?
-N-no-. Distolgo lo sguardo.
-Per favore non bruciarti la vita così, hai solo sedici anni…-. Dice con disprezzo, ho deluso mio padre.
   Salgo in stanza e mio padre pure, adesso non riesco a dormire.
Mi arriva un messaggio, mi sono appena accorto che ieri da quanto ero ubriaco io e Camilla ci siamo scambiati il numero.

Io e te dobbiamo parlare, domani, che poi sarebbe oggi, è domenica… Fatti vedere alle quattro davanti casa mia.
Camilla
P.s. Mi fai schifo porco maniaco!!!

Mi appare un sorriso malizioso in faccia e rispondo un secco “ok” tornando a distendermi nel letto.
Sento parlare i miei genitori.
-Tu l’hai voluto fare andare! Perché? Non lo vedi come fa!!-. Sembra che mia madre stia piangendo.
-Elisa calmati… Lui è come ero io ricordi?
-Già e mi sono messa con imbecille!!-. Protesta.
C’è silenzio, credo si siano baciati.
-Non ti agitare ok, devi essere felice per i nostri figli…-. Rassicura lui.
Nostri figli? Qua ci sono solo io!
-Già, amore, secondo te è un maschio o una femmina?-. Chiede mamma.
Mamma è… E’ incinta?
Wow…

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Capitolo 4
*** Patto ***


Patto

 
 
 
 
 
   Apro gli occhi.
Ho dormito fino all’una del pomeriggio.
Mi alzo e vado a farmi la doccia.
Ma come cazzo ho fatto ad andare a letto con Camilla? Sono proprio uno stupido ed ho bevuto davvero troppo ieri.
Vorrei tornare indietro, per di più ho deluso i miei genitori e soprattutto mia madre.
Non sarò più figlio unico, sono molto felice di questo.
Ho un sacco di pensieri che mi girano per la testa.
   Finito di fare la doccia scendo di sotto e mi accorgo solo ora che i miei genitori sono a lavorare e rientrano alle sei del pomeriggio.
Riscaldo la pasta che mia madre mi ha lasciato nel microonde e mangio.
Alle tre chiamo Steve.
-Ciao amico!! Ti sei divertito ieri eh?
-No-. Rispondo.
-Eh dai sei andato a letto con Camilla…
-Già… C’ha visto nessuno oltre te?
-No, non credo perché vi ho intravisto baciarvi con molta foga appoggiati alla porta della mia stanza e poi siete entrati…-. Lo sento ridere.
-Beh tu non lo dire a nessuno-. Chi chiedo.
-Ok, ok…
    Dopo dieci minuti chiudo la chiamata e noto che tra venti minuti sono le quattro e devo incontrarmi con Camilla.
Mi sistemo i capelli e scendo incamminandomi verso casa sua.
Lei sta uscendo nello stesso momento.
Si limita a guardarmi male.
-Ciao…-. Dico a disagio.
Non mi parla.
-Eh dai! Tu mi hai chiesto di incontrarci, è inutile se adesso mi ignori…
Mi fissa di nuovo con lo sguardo assassino, si avvicina a me.
Mi fa segno di avvicinarmi alla sua bocca.
Mi prende con sensualità la mia testa e l’avvicina alla sua poi…
-Ahia!-. Mi ha dato un calcio nelle parti basse! Che dolore ragazzi!
-Così impari a portarmi a letto-. Risponde con soddisfazione e iniziando a camminare.
-Dove stai andando?-. Le domando ancora dolorante.
-Al bar… Dobbiamo parlare no?
Non dico niente e la seguo fino al bar.
   Ci sediamo in un tavolino di fuori.
-E’ impressionante, questo bar è aperto anche la domenica.
-Si, purtroppo non ci va quasi nessuno ed hanno bisogno di lavorare.
-Desiderate qualcosa?-. Chiede il barman avvicinandosi al nostro tavolo.
-Mm… Un bicchiere d’acqua-. Dico io.
-Due…-. Continua Camilla.
   Quando il barman ci porta l’acqua iniziamo a discutere su ciò che era successo ieri.
-Prima di iniziare: Hai l’AIDS per caso?
-No, no-. Commento divertito dalla domanda, nemmeno è imbarazzata a chiedere.
-Avevi la protezione… Insomma il prof..
-Si, si!-. Interrompo subito:-Non era la tua prima volta vero?
-No e tu?
-No.
-Perfetto allora sorvoliamo questo punto-. Cambia lei.
-Già, passiamo ai complimenti: hai un corpo niente male!-. Lei mi manda un occhiataccia e io stranamente sento di nuovo il dolore di prima alle parti basse:-Ok, lasciamo stare questo punto.
Lei sorride e continua a parlare.
-Nessuno deve sapere che abbiamo fatto sesso.
-Come? Non vuoi vantarti con le tue amiche su quello che hai fatto ieri?-. Io per regola non sono mai stato con nessuna delle mie compagne di classe, solo per non crearmi problemi.
-Non sono come te io! E poi sarebbe un vanto per te più che altro, a me mi prenderebbero per una puttana che va a letto con tutti ed a te come un Don Giovanni.
-Già… Hai ragione, ti prenderebbero per una puttanella-. Dico convinto.
-Si ma preferisco che tu non ti intrometta ok? Quindi facciamo il patto di non dire a nessuno ciò che è successo ieri, mi fai solo schifo.
-E dai che ti è piaciuto!
-Ma zitto pirla! Ero ubriaca e basta.
-Anche io quindi non mi dare colpe.
-E invece si che hai colpe!
-Non è assolutamente vero! Ho solo bevuto troppo!-. Mi giustifico.
-Non m’interessa, se tu non ci fossi stato alla festa sarebbe stato meglio.
-Tu non potevi fare a meno di venire? Anche tu hai bevuto troppo a quanto pare!
-Vaffanculo Valentino!-. Camilla mi alza il dito medio e mi lascia da solo al bar.
Dopo un po’ ritorna indietro.
-Ah dimenticavo!-. Prende il suo bicchiere d’acqua e me lo butta addosso.
Camilla Bellini me la pagherai!!!

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Capitolo 5
*** Elisa e Riccardo ***


Elisa e Riccardo

 
 
 
 
 
Cari lettori una mia lettrice mi ha chiesto di far sentire di più Elisa e Riccardo, la famosa coppia de ‘il MIO bullo’ e io l’ho voluta accontentare, non so se anche a voi vada bene ma non importa perché i MIEI due personaggi (eh si sono possessiva anche io xD) hanno bisogno di un capitolo tutto loro ^^ Spero che vi piaccia e recensite :D.
 
 

   Sta mattina sono andata in ospedale, aspetto un bambino.
Sono felice, dopo Valentino lo volevo proprio un altro bambino.
Ormai ho 37 anni e voglio avere le mie soddisfazioni.
L’unica cosa che mi chiedo è: Riccardo come la prenderà?
Non ci voglio nemmeno pensare…
Ritorna mio figlio da scuola.
-Sono a casa mamma!-. Dice posando lo zaino sul divano.
-Valè!-. Gli vado incontro e lo abbraccio e poi continuo:-Sta sera vengono la zia Erica e lo zio Antonio.
-Mamma sta sera c’è una festa, Posso andarci? Non mi va di cenare con voi.
-Come?-. Ma che razza di idee!! Io vi devo dare una notizia importante e tu vuoi andare ad una festa.
-Ciao amore!-. Arriva Riccardo e mi bacia per salutarmi:- Che cosa devi chiedermi Valentino?
-Sta sera c’è una festa…
-Io ti faccio andare ma promettimi che ritorni entro l’una-. Dice lui, entro l’una? Ma è pazzo!!!
-Promesso! Grazie vi voglio bene!-. Ci abbraccia e sale di sopra.
-A proposito Riccardo… Io ti devo parlare…-. Lo informo.
-Che mi devi dire?
-Prima pranza ok?
Lui mi sorride e mi da un altro bacio.
 
    Finito di mangiare va un attimo al bagno.
Io mi siedo sul divano.
Dopo un po’ lui mi raggiunge sedendosi di fianco a me.
-Di che mi devi parlare? C’entra qualcosa Valentino?
-No, lui è sempre il solito… A proposito tu gli dai troppa corda!!
-Non è assolutamente vero! Sei tu che sei troppo rigida!!!
-Io rigida!-. Mi alzo arrabbiata, quasi quasi non gli do neanche la notizia.
-Sei tu che sei troppo irresponsabile!! Avresti mai pensato a cosa potrebbe succedere sta sera? se gli succede qualcosa? Come minimo l’una dice lui!!! Pff…
-Ehi non ti scaldare tanto!! Per fortuna abbiamo solo lui no?
-Per fortuna?-. Scoppio a piangere, in questi giorni sono troppo suscettibile.
Mi alzo e vado a piangere in cucina.
Lui mi segue e mi abbraccia.
-Ma si può sapere che hai?
-Ho che sono incinta! Aspetto un bambino! E tu non lo vuoi avere!!!
-Non ho detto questo, era solo per scherzare… Per ironizzare un po’, non te la prendere…
Mi giro dall’altra parte impassibile.
-Ehi, tesoro, tesoro! Avremo un bambino… E’ fantastico… Guardami: sono felice-. Mi dice prendendomi le mani e indicando il suo volto che sorride.
Mi asciugo le lacrime e gli faccio un sorriso.
-Tu immaginavi tutto questo?-. Gli chiedo abbracciando.
-No ma è magnifico!-. Mi bacia.
Dopo ventuno anni sono ancora innamorata persa di lui, possibile?
-Sei il MIO bullo ricordi?-. Mi lascio scappare.
-Certo che me lo ricordo e io ti amo ricordi?
-Come potrei scordarmelo?

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Capitolo 6
*** I baci insignificanti, è un vizio di famiglia allora!!! ***


I baci insignificanti, è un vizio di famiglia allora!!!
 

 
 
 
 
   Oggi è lunedì, io e Camilla ci trattiamo come prima come da patto.
Siamo in classe e io sto chiacchierando con Steve, parliamo un po’ di ragazze in generale.
-Eh no! Adesso basta Valenti! Mi hai veramente stufato! Siamo al sesto giorno di scuola e tu già mi hai fatto impazzire.
La prof Bonura mi ama veramente.
-Ho deciso, mettiti al primo banco!! Vicino a Bellini! E ci starai tutto l’anno!!! oggi la sua compagna di banco non c’è.
-No prof! No! No! Non può farmi questo! Lei no! Già l’ho sopportata l’altro anno!-. Protesto.
-E adesso io che c’entro? Io non ho fatto niente e me lo mette vicino!!!-. Dice lei.
Non mi muovo dal posto e assumo un aria di sfida.
-Valenti mettiti subito vicino a Bellini!-. Dice la prof lentamente e schiarendo le parole.
La guardo ancora con la stessa aria di prima.
-Valenti ti do un’ultima possibilità! Se entro un minuto non ti vedo seduto là ti metto un rapporto!
Sbuffo un paio di volte e molto seccato prendo lo zaino con leggerezza e mi trascino fino ad arrivare a Camilla.
A quel punto butto lo zaino con così tanta forza da fare tanto rumore sul banco.
Camilla si spaventa e sussulta un po’.
-Basta!!! vai fuori dalla porta!!!-. Urla la prof che da quanto è arrabbiata è rossa in faccia.
   Esco fuori dalla porta.
 
  È ricreazione.
Stiamo uscendo fuori.
Un tipo aspetta Camilla, sembra molto scocciata al vederlo.
È un ragazzo alto castano e con i miei stessi occhi che cerca di bloccarla.
Tutti se ne vanno tranne me e Steve che siamo molto curiosi.
Il ragazzo la blocca per la mano.
-Non te ne andare, ancora mi devi dare spiegazioni.
-Ma per cosa? Dimmi Alessio.
-Mi hai lasciato quest’estate.
-E mi sembra di avertelo già spiegato il problema-. Continua lei cercando di liberarsene.
Io e Steve siamo esterrefatti a vedere quella scena.
-Non è una spiegazione-. La prende con forza.
-Lasciami maniaco!-. Dice lei cercando di divincolarsi.
Ok stanno accadendo due cose che non mi piacciono allo stesso tempo: quello ha i miei stessi occhi e l’ultima ma che credo più importante; Non sopporto la violenza alle donne, nessuno si deve permettere a toccare una ragazza nemmeno con un dito.
-Amico vai…-. Mi dice Steve a metà tra lo sconvolto e l’incoraggiante.
Mi faccio coraggio e gli vado incontro.
-Ehi bello! Non vedi che le dai fastidio? Vattene!
-E tu chi saresti ragazzino?
-Ragazzino? Bada a come parli, ho sedici anni!-. Rispondo incazzato nero.
-Bene, sono più grande di te di due anni!
-Benissimo, te la vuoi prendere con me? Fai pure! Sai quanta gente ho picchiato?
-Io non credo che dovresti…-. Cerca di fermarmi Camilla.
-Zitta, ci penso io!!!-. Cerco di tranquillizzarla.
-E tu chi saresti?-. Mi chiede lui che vuole ancora attaccare briga.
-Mm… Non lo so, come lo interpreti questo?-. Gli stacco Camilla dalle braccia e le spiccico un bacio.
Naturalmente non c’entra niente con affari di cuore, CREDO, ma voglio provocare questo ALESSIO DEI MIEI STIVALI.
Mi guarda male e mi da un pugno.
In tempo per scostare Camilla anche se lui mi prende in faccia.
Ho un livido nella guancia ma poco importa perché io a lui la faccia gliela spacco ora.
Barcollo un po’ ma riprendo l’equilibrio così gli do un pugno pure io da farlo cadere a terra, Steve viene da me molto preoccupato.
-Amico… Tutto bene?
-No, mi fa male un po’ la guancia ma credo che passerà.
-Oddio, io… Mi dispiace tanto!!-. Cerca di scusarsi Camilla, sta volta sembra davvero dispiaciuta.
Mi tocco il livido.
-Non ti preoccupare-. Le faccio l’occhiolino.
-Perfetto!-. Mi da uno schiaffo in piena faccia.
Grazie al cavolo! Io l’aiuto e lei mi da uno schiaffo!
-Ma che…?-. Le chiedo stordito dal pugno e dallo schiaffo.
-Primo: ti avevo detto di non intrometterti, secondo: mi hai baciato!!!
-Primo: scusa tanto se ho cercato di aiutarti, secondo: era solo un bacio insignificante! Stavo cercando di provocarlo! Possibile che tu non riesca a capire?
-Si certo che l’avevo capito, ci mancava solo che davo di testa e ti dicevo che avevo sentito qualcosa! Non ti devi azzardare mai più a baciarmi, hai capito? E non mi toccare! Mi fai schifo!-. Detto questo mi da un altro schiaffo e se ne va di fuori in cortile.
-Amico…-. Dice Steve scioccato.
-Che vuoi tu ora?
-E’ pazza di te!
-Ma vaffanculo!-. Gli dico alzandomi e andando verso il bagno per vedere il livido allo specchio.
Camilla Bellini! Nessuna ragazza mi ha mai lasciato in asso davanti ad un bar, tirato l’acqua addosso, mandato a quel paese, schiaffeggiato, calciato e rifiutato come hai fatto tu.
Me la pagherai cara, sta volta sul serio! Quest’anno sarà il più duro della tua vita!!

 
 

Anonima G: Inizio col dire che mi sono divertita tantissimo a scrivere questo capitolo xD Mi piacciono così tanto le liti pucciose *3* Ho scoperto anche che adesso adoro aggiungere un angolo d’autrice alla fine del capitolo! Aww :3 credo che scriverò un angolo dell’autrice in quasi tutti i capitoli :D
Vi ringrazio tanto cari lettori, mi raccomando: recensite :)
P.s. Non trovate che ci sia molta somiglianza con il MIO amato Riccardo??? 

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Capitolo 7
*** Chiacchierata con i genitori ***


Chiacchierata con i genitori

 
 
 
 
 

   Sono appena tornato da scuola.
Mio padre ha deciso di iniziare a fare delle riunioni di famiglia come quelle che si fanno nei film di solito, mia madre è piuttosto scocciata all’idea ma ha detto che mi deve dare una notizia bellissima, sicuramente mi vuole dire che aspetta un bambino.
Ho posato lo zaino sul divano ed adesso mi dirigo verso il tavolo del salone dove sono seduti i miei genitori.
-Ciao-. Saluta mio padre.
-Allora, inizio con il darti una notizia bellissima-. Dice mia madre.
-Di che si tratta?-. Chiedo facendo finta di non sapere.
-Tra un po’ saremo in quattro!!!-. Urla felice.
-Ma-ma è fantastico!-. Dico sgranando gli occhi e facendole vedere il mio entusiasmo.
-L’hai presa bene, vedo-. Nota mio padre.
-Certo che l’ho presa bene-. Sorrido.
-Ok ora passiamo alle cose serie-. Tutto d’un tratto mia madre diventa seria, salta una notizia del genere con tanta leggerezza? Ho dei genitori strani.
-Ok-. Sono abbastanza a disagio.
-Tu non vai molto bene a scuola, anche se siamo agli inizi basta prendere come esempio gli anni precedenti per capire il tuo rendimento…
-E questo che c’entra?
-C’entra eccome, io e tua madre abbiamo deciso di farti fare delle lezioni di recupero.
-Mm… Ok-. Non ho proprio voglia di fare delle lezioni di recupero.
-…Con una ragazza…-. Continua mamma che non sembra molto felice.
-Wow una ragazza… E… Ha la mia età?-. Già ci sto facendo un pensierino…
-Si.
-Si chiama… Amore com’è che si chiama? Abita qua vicino se non sbaglio ed è una sua compagna…
-Camilla!!!-. No! Lei no! Perché proprio a me? Nooooo! :-Vi prometto che studierò di più! Non lei! No! Qualsiasi persona ma non lei!-. Continuo a supplicare.
-Mi dispiace figliolo, questa è la nostra scelta…-. Conclude mia madre andandosene.
Eh che cazzo di scelta è?
Mio padre rimane nel salone e mi guarda sbuffare.
Dopo di ché si siede di fianco a me e mi fissa più da vicino.
Ok, mio padre è una persona molto inquietante.
-Vale… Non è che per caso sei… Innamorato…
-Io? Di chi?-. Chiedo dubbioso.
-Oh beh di qualcuno, può essere chiunque come… Mm… Tipo… Ad esempio Camilla.
-What?-. Chiedo sconcertato.
-No era solo per chiedere, sai mi volevo solo informare, non ti scaldare perché era solo un’ipotesi.
Pff… Io innamorato! Ci manca solo questa! Come può ipotizzare solamente che io sia innamorato? Se avrebbe detto attrazione o TI PIACE si sarebbe anche potuta accettare una cosa del genere…. Anche se la risposta chiaramente sarebbe stata NO, Camilla non mi piace nel carattere, è antipatica, però è carina… Quindi alla domanda ti piace avrei risposto di si fisicamente… Ma innamorato proprio no! Mi ripugna solo l’idea.
-Ok, tanto per la cronaca non provo niente per lei-. Dico sperando in una conclusione.
-Vi siete mai baciati?-. Si e siamo andati a letto.
No, non posso rispondergli in quel modo.
Lui di che s’impiccia? Sono fatti miei questi!
-No, solo un bacio… Un bacio insignificante-. Rispondo non dando peso a ciò che dico.
A quella risposta mio padre sembra quasi commosso, ma che cavolo gli prende ora?
-U-un bacio insignificante?
-Si, un bacio insignificante, sai uno di quei baci senza senso? Che dai solo perché ti va di dare, che si danno senza provare sentimenti?
-Oh figliolo, tu non sai quanti baci insignificanti mi sono scambiato con tua madre, sono un esperto di baci insignificanti, e per tua informazione quelli che ci davamo io e lei SEMBRAVANO insignificanti.
-Beh, tu e mamma siete un eccezione, trovate del romantico anche se vedete passare uno scarafaggio davanti ai vostri occhi.
-Già, prima non eravamo così.
-Non oso immaginare!!!
-Non credo che i baci veramente insignificanti esistano.
-Invece si, la dimostrazione è che io e Camilla ci odiamo più del solito!-. Contrario.
-O vi amate PIU’ DEL SOLITO-. A mio padre spunta un sorriso malizioso in faccia, di quelli che faccio io per innervosire le persone.
-Non dire stupidaggini!-. Dico salendo nella mia stanza e ridendo.
Ah ah ah! Davvero divertente! Io e Camilla innamorati! Ma quando mai?
 
 
Anonima G: Aww *.* il MIO provocante Riccardo sfodera un sorriso malizioso degno di lui finalmente!!! Mm… Valentino invece è un ragazzo troppo sfacciato e permaloso u.u Non regge proprio il gioco con suo padre xD Vince il padre… Per il resto la famiglia Valenti è strana e mi piace da morire!! :D
Mi raccomando continuate a seguire la storia e recensite… Se trovate errori mi scuso in anticipo ma oggi non sono al massimo delle mie forze e sto anche un po’ male :/ (problemi sentimentali? NO DI CERTO!)
Comunque se qualcuno vuole seguirmi ci sono anche su twitter:
https://twitter.com/#!/AnonimaG1 . Detto questo vi saluto!!!

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Capitolo 8
*** Lezione di recupero = incubo ***


Lezione di recupero = incubo

 
 
 
 
 
    Din Dong!
Il campanello… Camilla è qua.
Apro la porta, oggi i miei genitori non ci sono.
-Ok stronzo, vai a sederti ed iniziamo la lezione.
-Ehi vacci piano con le parole.
-Zitto e siediti, sono stata una stupida ad accettare di fare questo come lavoro…-. Sospira e posa i libri sul tavolo.
-E perché l’hai accettato?
-Senti un po’: io voglio la mia indipendenza, per fare questo lavoro mi danno 15 euro alla settimana, questo è quello che mi possono offrire come massima cifra se no dovrei andare al bar all’angolo dove mi danno 15 euro al mese-. Dice quasi isterica.
-Ok, ok mi siedo-. Sono abbastanza spaventato da lei oggi.
Si siede pure lei di fronte a me ed apre un libro.
-Iniziamo con storia… leggo io o leggi tu?
Sbuffo due volte e poi la indico come risposta.
Lei inizia a leggere e io gioco con i laccetti della mia felpa.
Sono molto interessanti… Uno è più piccolo dell’altro… Questa felpa deve essere difettata! O forse no, si forse è una mia impressione, però si nota una piccola differenza tra i due lacci del coloro e poi c’è anche…
-Mi stai ascoltando???-. Urla Camilla che credo stia parlando da un po’ di tempo.
-Si si.
-E di che ti stavo parlando?
-Di storia…
-Abbiamo un capitan ovvio vedo… No seriamente, di che stavo parlando?-. Mi chiede.
Provo a sbirciare il titolo del capitolo dal libro.
-Del… Ehm… Si del…-. Mi chiude il libro da davanti.
Alza un sopracciglio e mi guarda con aria di sfida.
-Ma che bella che sei oggi Camilla!!! I tuoi occhi sono splendidi con questa luce del sole! No dico sul serio!!
Lei sospira un paio di volte, alza gli occhi al cielo, impreca qualcuno e poi chiude il libro di storia.
-Ok… Passiamo alla matematica.
-Di male in peggio…-. Mormoro a bassa voce.
Apriamo i libri di matematica ed andiamo alla lezione di qualche capitolo fa.
Lei inizia a spiegarmi ma io capisco poco e la fisso con un punto interrogativo al posto della faccia.
Dopo di ché il mio sguardo passa alla sua scollatura.
Non è molto scollata ma con la maglia bianca si intravede un po’ il reggiseno.
Ha veramente delle belle...
-Sai Valentino, io pensavo tu avessi una faccia da schiaffi…
-Pensavi?
-Si…-. Chiude il libro e con la mano lo trascina fino a me.
E adesso che fa? Si mette nelle mie ginocchia e mette un braccio intorno al mio collo.
-Hai idea di che stai fa-facendo?-. Le domando iniziando a sudare un po’… Anzi molto.
-Sai perché non ti considero più una faccia da schiaffi…?
-No, perché?
Mi accarezza la frangetta di lato e si avvicina a me con la bocca.
-Ahia!-. Mi ha sbattuto il libro di matematica in testa.
Possibile che anche con un libro riesca a farmi male?
Ma chi è? La figlia di Rocky Balboa?
Va beh il libro è abbastanza grande ma…
-Ahia!!!-. Mi da uno schiaffo.
-Non osare mai più guardarmi la scollatura! La prossima volta vengo vestita con una coperta addosso!
Si alza dalle mie gambe e prende i libri.
Mi riprendo dallo schiaffo, dal bernoccolo che mi è spuntato in testa e mi alzo.
-Che cosa stai facendo?
-Vado a casa! Per oggi la lezione è finita! Devo fare ancora l’abitudine con te… Non te la prendere ma mi fai schifo, odio stare con te e devo solo farci l’idea.
Pff… Come se m’importasse il fatto che lei rimanga o no.
-E’ così che salti i tuoi doveri?
-Stai zitto e pensa ai fatti tuoi.
Sta per aprire la porta e la blocco par le mani.
-Chi ti credi di essere eh? Prima vieni a letto con me, poi mi picchi quando ti voglio difendere, mi prendi a schiaffi ed a librate in faccia… Ti rendi conto che io non riesco a stare senza te?
-C-c-cosa?-. Mi chiede sbalordita.
Lei è sbalordita? Io sono sbalordito!!! Che cazzo ho detto? Ma sono impazzito? Le lascio le mani.
-Non ho detto niente, ciao!-. Le dico chiudendole la porta in faccia.
Sono impazzito perfetto!
In questi tempi inizio a perdere colpi! Ho sbagliato sicuramente… Sicuramente si…
Tsk… Non riesco a stare senza te… Mi vengono i brividi a pensare solamente che io abbia pronunciato questa frase… Che schifo! Meglio stare senza lei! Credo…
Ok, basta pensarci! Mettiamo un punto a questa storia.

Lei non mi piaceva, non mi piace e non mi piacerà… MAI!!!


 

Anonima G: Ciaoooo a tutti! ^^ il mio adorato Valentino... Eh caro Valentino sei veramente stupido xD ma mi piaci così e si dal caso che ti abbia inventato io... Le mie creazioni non sono stupide  che sia chiaro T.T 
Del resto oggi sono felice e visto che è sera.. x ora.... Vi dico:
Buona notte :D

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Capitolo 9
*** facciamo finta di niente ***


Facciamo finta di niente

 
 
 
 
    Oggi la giornata è terribilmente noiosa.
Mi stiracchio un po’ nella sedia e Camilla intanto è girata dietro per chiacchierare con una mia compagna.
Entra la prof d’inglese e noi ci alziamo per poi risederci.
-Bene ragazzi… Vi ricordate l’altro anno? Avevamo la madre lingua inglese no?-. Si gira verso di me e mi fissa come se volesse minacciarmi.
-Come non scordarla…-. Commentai.
   La madre lingua inglese dell’altro anno, una vera rottura, era una signora alta con un brufolo enorme sopra al labbro, capelli arruffati e su i quarant’anni: l’avevo fatta impazzire in meno di un semestre…
-Questo anno ne avremo un'altra! E ti prego, Valenti, di non farla andare via… Come on Vicky!
    Dalla porta entra una ragazza bionda, di media statura, con un piercing al naso che nemmeno si nota, cavolo com’è carina!!!
Lei saluta con un sorriso e scuotendo la mano.
Apro un sorriso malizioso anche io.
-Allora ragazzi chi inizia a fare le domande?
-Io!-. Rispondo alzando le mani.
La prof mi lancia lo sguardo da “se mi fai scappare anche questa ti boccio” e io ricambio con un altro sorriso malizioso.
-How old are you Vicky?-. Chiedo impertinente.
-I’m 19 years-old.
-Bene… Poca differenza…-. Camilla mi da una gomitata.
-Ora ci provi anche con le straniere?-. Mi sussurra abbastanza infastidita.
Non le rispondo e continuo il mio interrogatorio.
-Have you a boyfriend?
-No, i haven’t.
-Bene, bene, bene!-. Mi scappa.
La classe ride e Steve mi fa l’occhiolino.
-Basta! Valentino per oggi tu hai finito con le domande! Non ne fare più per favore!-. Dice, che forza la prof, sembra disperata.
  
   Ho finita la scuola, quella della madre lingua inglese era dell’ultima ora quindi adesso avevo finito la giornata scolastica.
Che bello! Non vedevo l’ora che finisse!
Camilla esce dalla porta, da una botta con lo zaino e inizia a camminare sempre più veloce per i corridoio come se volesse essere la prima ad uscire.
La seguo.
Siamo fuori della scuola ed inizio a scostare le persone per riuscire a capire che cosa le sia preso, non è ansiosa ma più che altro arrabbiata.
Ad un certo punto, quando siamo arrivati dove inizia la strada e ci sono solo quattro persone, si blocca e si gira verso di me.
-La smetti di seguirmi?-. Mi chiede furiosa.
-Ehm… Sai facciamo la stessa strada…-. Cerco di giustificarmi anche se è vero.
Ok, non capisco più niente… Perché mi sto preoccupando per lei?
-Perché sei arrabbiata?
-Perché mi dai sui nervi!-. Sbotta.
Le persone si sono fermate a guardarci.
-E… Perché?
-Perché sei un essere viscido e schifoso, mi fai schifo! E poi anche perché il tuo comportamento è imprevedibile!
-Imprevedibile?
-Si! Imprevedibile! Sei sere prima mi dici: “Non riesco a stare senza di te” e ora ti comporti da bastardo!
-Non avevo detto proprio così-. Cerco di sdrammatizzare.
-Non importa quello che avevi detto… Ve-veramente…-. Cerca di chiudere la discussione imbarazzata dopo aver finito di sfogarsi, sembra non sia più arrabbiata.
-Quello che avevo detto l’altra volta… L’avevo detto solo perché avevo sbagliato… Sai è da un po’ che sono molto confuso e mi capita di dire cavolate.
-Sicuro che era solo quello? Quindi ora possiamo tornare ad odiarci come prima?-. Mi chiede quasi sollevata.
Possibile che non abbia voglia di stare con me? Le ragazze fanno la fila per stare con me e lei era solo arrabbiata perché se no non avremmo potuto tornare ad odiarci come prima… Le ragazze non le capisco proprio!
Poco fa era gelosa? Nah ma che mi vado ad inventare, lei non potrebbe mai essere gelosa… E io? La voglio? Nah ora invento anche queste cazzate del cavolo, lei non mi piace e quello dell’altra volta era stato solo un piccolo errore.
-Si possiamo!-. Riprendo il discorso interrompendo i miei pensieri.
Lei si gira di nuovo verso di me aprendomi un sorriso e poi cammina più veloce per arrivare verso casa.
Possibile che quello sia un sorriso finto?

Anonima G: Ciauuu! ^.^ Mm... Valentino Valenti ti amo ma sei stupido... Purtroppo... E Camilluccia mia :* Sei veramente troppo aggressiva u.u Sei veramente la figlia di Rocky Balboa allora xD
Come vi è sembrato questo capitolo? Vi è piaciuto? No?
Beh devo ammettere che per questa storia ho poca ispirazione e quindi non aggiornerò sempre come faccio nelle altre, ma spero che i capitoli che farò vi piaceranno ^^
Detto questo vi saluto
Bye Bye
Baci :* 
Anonima G
P.s. Ve lo ripeto: se volete contattarmi anche fuori di EFP C'è twitter ----->
 https://twitter.com/#!/AnonimaG1

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Capitolo 10
*** assemblea d'istituto ***


Assemblea D’istituto

 
 
 
 
 
 
    Oggi c’è l’assemblea d’istituto… Bleah! Non si fa mai niente alle assemblee d’istituto a parte sentire un gran baccano e sentire applaudire ogni tanto perché qualcuno ha parlato ed ha detto chissà cosa.
Bene, io come al solito ho intenzione di andarmene non appena suona la campanella che annuncia l’inizio assemblea.
-Dai Steve! Non mi lasciare solo! Non puoi restare ad una cazzo di assemblea solamente perché c’è una ragazza che ti piace che rimane!
-Si che posso amico.
-No dai! Questo vuol dire che sarò l’unico della classe ad andarsene dalla porta di emergenza… Va bene lasciami a marcire da solo!
-Ma tu potresti anche rimanere!
-No, non mi va, farò tutto da solo allora…-. Concludo entrando in classe.
Camilla entra un po’ nervosa e butta di peso lo zaino sul banco per poi andare ad imprecare una nostra compagna.
-Per favore! Non mi puoi abbandonare! Non mi va proprio di restare per l’assemblea!
Pure lei lo stesso problema.
   La prof entra e tutti torniamo al posto.
-Ragazzi, non dobbiamo perdere tempo, siamo indietro col programma in storia quindi oggi spiego…-. Evvai! Niente interrogazione! Sono sollevato infondo.
Mentre la prof spiega vedo Camilla da un'altra parte, forse non sa se rimanere o andarsene… Beh non è un mio problema, se la dovrà cavare da sola.
    Dopo un ora di tortura suona la campanella.
Inizia l’assemblea.
Io prendo lo zaino alla svelta ed esco dalla porta svoltando alla fine del corridoio dove dovrebbe esserci l’uscita d’emergenza.
Arrivato vedo Camilla raggiungermi ed iniziare a spingere la porta.
-Merda è chiusa!-. Afferma.
-Bar?-. Le chiedo.
-Si forse dal bar della scuola possiamo uscire…-. Ci scambiamo uno sguardo di approvazione e scendiamo le scale per dirigerci al bar.
-Cazzo hanno bloccato l’uscita i ragazzi di quinta!-. Dico io.
-Tu aspetta qua…-. Mi rassicura lei avvicinandosi ad uno di quinta.
Adesso vuole anche aiutarmi ad uscire…
Ma che fa? Ci prova? Questo è il momento meno adatto per provarci con quelli di quinta! Non sono geloso sia chiaro!
Ritorna da me facendomi no con la testa, non ha funzionato.
-Vediamo le altre porte d’emergenza!-. Propongo prendendola per mano e trascinandola.
Ad un certo punto mi giro e le lascio la mano, ma che mi prende?
-Continuiamo!-. Riprende lei passandomi avanti.
   In tempo di dieci minuti tutte e tre le uscite sono chiuse.
-Non potete uscire! Abbiamo bloccato le porte!-. Urla uno di 18 anni.
-Grazie, Capitan Ovvio! L’avevo notato!-. Grida nervosa Camilla.
Ci dirigiamo verso l’ultima porta.
La nostra ultima possibilità!
E’ aperta che culo!
-Aspetta ci sono i ragazzi fuori… Se ci vedono prendiamo la sospensione-. Afferma preoccupata.
-Sai quanto me ne importa Camilla?
-A me si!
-Ok, allora gli diciamo che io sto male e che tu hai voluto accompagnarmi fuori a prendere un po’ d’aria.
-Ma così penseranno che io e te stiamo insieme!
-Sai quanto me ne frega? Che pensino quello che vogliono, io devo uscire da qua!-. Detto questo inizio a scendere le scale ed a fare il fiatone.
-Camilla aiuto ho l’asma! Aiutami a prendere un po’ d’aria! Camilla vieni qua!-. Dio quanto sono bravo a fare l’attore.
Camilla mi fulmina con lo sguardo e scende a testa bassa per non farsi riconoscere.
Passiamo davanti ai ragazzi che ci guardano male.
Era solamente un falso allarme: quei ragazzi sono di terza o quarta, Camilla mi hai fatto fare una figuraccia!
-Grazie!-. Dico fuori dalla scuola.
-Ah ah ah! Ti sei messo in ridicolo! Mi fai morire dalle risate!
-La prossima volta te la caverai da sola per l’assemblea… Sono stato un grande!-. Mi vanto.
-Senti chi parla! Se non fosse stato per me tu saresti rimasto ancora là a cercare un’uscita di emergenza aperta!-. Ribatte.
-Beh almeno io non c’ho provato con quelli di quinta!
-Zitto! Io l’ho fatto per fare in modo che potessimo uscire!
-E non dirmi che non ci hai provato gusto!-. Alzo la voce.
-Se a bloccare l’uscita ci fossero state delle ragazze tu avresti fatto la stessa cosa ma per altri scopi! Ma chi sei tu per dirmi quello che devo fare? Il mio ragazzo?-. Sbotta.
-No e non vorrei mai esserlo!!!
-Ciao Valentino!
-Ciao Camilla!
Dopo esserci salutati in quel modo brusco ci dividiamo per andare ognuno per i fatti suoi.
 
 


Anonima G: Fino ieri non avevo ispirazione su questo capitolo ma oggi mi è venuta perché nella mia scuola c’era l’assemblea ed ho fatto un cosa simile con le mie amiche: Abbiamo cercato un sacco di uscite poi uno di quinta mentre saliva le scale mi aveva detto che le uscite erano tutte bloccate ed io gli avevo risposto “Grazie l’ho notato!” ed ero su tutte le furie, ad un certo punto io e le mie amiche avevamo trovato un uscita e notato che c’erano dei ragazzi così una di noi s’era inventata la scusa dell’asma xD e poi era un falso allarme… Ok so che non v’interessa ma io devo pur scrivere qualcosa nel mio angolo dell’autrice u.u
Spero che il capitolo vi sia piaciuto :D Recensiteee!
Baci :*

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Capitolo 11
*** sfogo di rabbia ***


Sfogo di rabbia

 
 
 
 
 
   Suona la campanella ed usciamo tutti da scuola.
Camilla oggi sembra molto arrabbiata ed è per questo che non le ho rivolto la parola, ormai tutte le volte che le dico qualcosa mi picchia quindi immaginatevi quando è arrabbiata cosa sarebbe capace di fare.
Camminiamo verso casa.
Io sono dietro di lei per non intralciarle il cammino e la continuo a guardare per capire cosa abbia.
Inizia a calciare i sassi con tanta forza finché ad un certo punto non le cade lo zaino che aveva appoggiato solo su una spalla.
-AAAH!-. Grida tirando un calcio al palo.
Non vorrei mai essere in quel palo, in un certo senso lo compatisco.
Continua a tirargli calci ed io molto incuriosito mi siedo su un muretto accanto e continuo a guardarla.
-Che cazzo vuoi?-. Mi chiede accorgendosi che io la sto fissando da un pezzo.
-Non ho niente è solo che mi chiedevo il perché di tutta questa rabbia…-. Non ci credo l’ho detto? Adesso mi aspetta l’inferno, ho avuto un bel coraggio a chiederglielo.
-Non sono affari tuoi!-. Dice prendendo lo zaino da terra e rimettendoselo in spalla.
-Lo so benissimo, ma ti serve qualcuno con cui sfogarti no?
-Tu dici?-. Mi domanda ingenuamente girandosi verso di me.
Ma che cazzo faccio? Ci manca solo che si sfoghi con me…
-Si dico, sono il tuo vicino di casa e di banco quindi ho il  diritto di saperlo.
-Che faccia tosta che hai! Senti lasciami in pace che oggi non è giornata-. Se ne va e le prendo la mano per farla tornare indietro.
Sussulta e mi lascia la mano.
-Dimmelo!-. Insisto.
-Oppure?-. Ribatte lei sperando in una scena muta.
Oppure? Oppure cosa? Non posso picchiarla, odio picchiare le ragazze e questa è una cosa che non farò mai, oppure…
-Oppure ti bacio!-. Perfetto adesso sono morto sepolto!
Mi guarda per un po’ negli occhi e scoppia a ridere.
-Questa è bella! Ah ah!
-Lo faccio sul serio!-. Mi sento preso in giro.
Continua a ridere.
Mi avvicino a lei per darle un bacio.
Le nostre labbra si stanno per toccare.
-Basta! Ok, te lo dico!-. Sbotta lei dopo un intenso momento di silenzio.
Sono soddisfatto e deluso allo stesso tempo… Ma si può?
Ci sediamo nel muretto.
-Quella stronza di Simona!-. Dice solamente.
-Quale? Quella della terza D?
-Si! Lei! Da un po’ di tempo ho iniziato a frequentare un ragazzo…-. Ho una fitta al cuore, no lei non mi piace punto e basta!
-Si un ragazzo, e?-. Continuo a fatica.
-E all’inizio mi aveva detto che non le piaceva questo ragazzo e che potevo uscirci quanto volevo, ci sono uscita e fino a ieri lo frequentavo…
-Fino a ieri?
-Si perché ieri ho scoperto che si è fidanzato con quella puttana di Simona! È una stronza! Voleva farmi soffrire e basta! Dio quanto la odio!
-Mi dispiace…
-Ti dispiace? Io ti dico perché sono arrabbiata e tu dici solo “mi dispiace”?-. Vedo botte in arrivo…
-Si, mi dispiace, cosa devo dirti?
-Cioè tu hai insistito perché ti dicessi il motivo di questa mia rabbia, mi stavi per baciare e adesso mi dici “mi dispiace”?-. Il suo sguardo è minaccioso.
Scendo dal muretto e lei fa lo stesso.
Che cosa le dovrei dire? Beh si, non mi dispiace?
-Valentino!-. Mi chiama.
-Che c’è?-. Mi giro verso di lei.
Mi da uno schiaffo.
Sta volta ha fatto più male delle altre volte, ho uno stampo rosso in faccia.
-P-perché?
-Perché così ti ricorderai che la prossima volta dovrai stare zitto e non chiedermi niente!
Donne: non le capisco proprio.
-Beh scusami tanto! Volevo solo consolarti!
Scoppia a piangere.
La gente ci sta guardando.
Dio che imbarazzo.
-Ehi smettila di piangere Camilla!
E adesso cos’ha? Io a questa ragazza non la capisco proprio.
Questa situazione è alquanto imbarazzante, per favore Camilla smettila di piangere.
-Che cosa ho detto che non va Camilla?
-N-niente… E’ solo che…
-E’ solo che?-. Questa ragazza è molto suscettibile.
-E’ solo che è triste vedere che in questo momento l’unica persona che mi può consolare sei tu con un semplice “mi dispiace”.
Una signora sui quarant’anni ci passa davanti e mi guarda male mormorando:- Questi ragazzi di oggi, non hanno un cuore, lasciano le ragazze come se fosse niente…-. La signora pensa che noi stiamo insieme, forse tutta la gente che ci fissa lo sta pensando.
Che figuraccia che sto facendo.
-Camilla… Dai non piangere, cosa vuoi che faccia? Forse questo può consolarti?-. Le dico baciandola.
Sto prendendo gusto a baciarla.
Lei si stacca dalle mie labbra e si asciuga le lacrime, dopo di ché mi da un altro schiaffo.
-Non mi devi baciare!-. Urla andandosene.
-Cerca di rimediare ai suoi errori con un bacio…-. Sussurra una vecchietta ad un’altra sgarbatamente:-Ragazzi di oggi…
-Insomma! Io e lei non stiamo insieme!-. Ripeto a tutti che forse mi hanno preso per pazzo.
 
 

Anonima G: MACCIAO!! Come va? Ecco ho avuto altra ispirazione finalmente ^^ Spero che questo capitolo vi piaccia e recensite eh! Mi sono messa davvero d’impegno a farlo e già ho in mente il prossimo :D Ringrazio chi ha pregato le fatine dell’ispirazione per me xD Ah ah ah! Oggi sono proprio di buon umore…
Baci :*

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Capitolo 12
*** obbligo o verità ***


Obbligo o verità

 
 
 
 
   -Ragazzi oggi la prof non c’è, avete due ore buche e io supplisco.
-Si! Evvai!-. Dico distrattamente.
La prof mi guarda poco interessata.
-Ragazzi vado un attimo fuori-. Dice uscendo.
Pff… Sappiamo tutti che quando questa prof dice così vuol dire “Ragazzi non scassatemi le palle, fate quello che volete tanto io me ne vado”.
Faceva così l’anno scorso e di sicuro quest’anno non sarebbe cambiata.
Steve si avvicina a me e mi prende per il braccio portandomi nello spazio vuoto della classe dove tutti sono messi in cerchio.
Ma che fanno?
Steve si gira verso di me.
-No cazzo, Steve no…
Obbligo o verità.
Odio quel gioco.
Fino alla terza media lo adoravo però in prima superiore ho capito che obbligo o verità è stupido così ci ho rinunciato.
Non ho intenzione di fare quel gioco.
Ti chiedono qualcosa, se vuoi dire la verità lo fai se no devi baciare qualcuno.
Stupido gioco da bambini, beh i miei compagni ancora non l’hanno capito.
-Si amico!-. Dice trasportandomi vicino a lui e di fianco a Camilla che messaggia con qualcuno.
Per curiosità mi sporgo un po’ e leggo: “che palle mi hanno costretto ha fare un gioco stupido”.
Almeno qualcuno mi compatisce qua.
    Iniziamo a giocare.
Tocca a Denise che punta… Punta Maria con uno sguardo malizioso.
Beh loro si odiano dalla prima superiore.
-Chi ti piace della classe?-. va lei subito al sodo.
Tutti sappiamo che io piaccio tanto a Maria ma lei è una persona timida e non lo ammetterà mai quindi:
-Ehm… Steve!-. Dice cercando di farci bere questa balla.
-Dai dì la verità…-. Insiste Denise.
-Scusa ma se lo sai perché me lo chiedi?-. Ribatte l’altra.
-Perché voglio che lo sappia tutta la classe.
Faccio un sorriso malizioso e Camilla mi da una gomitata.
-Ti diverti proprio a vedere le persone imbarazzate per te eh?-. Mi sussurra infastidita.
Mi avvicino a suo orecchio e le rispondo:-Non sai quanto!
Dopo un bel po’ di discussioni tra le due ragazze Maria decide l’obbligo e si bacia con Rudi, il più brutto, lo sapevo che Denise le avrebbe fatto qualcosa che le avrebbe dato fastidio.
Per un ora e mezza andiamo avanti così ed io ho baciato Alexia, Barbara e Laura.
Che noia! Ancora non si stancano!
Ora tocca fare una domanda a Leslie (si pronuncia senza la e finale) che si guarda intorno.
-Camilla!-. Dice soddisfatta della sua scelta.
Camilla alza lo sguardo dal cellulare da cui non si era staccata per un’ora e la fissa come per dire “e adesso che vuoi?”.
Leslie appoggia un dito sulla bocca per pensare, le succede quello che succede a me quando non so che domanda fare.
-Ok, questa è una domanda un po’ invadente lo so, ma il fatto è che la voglio fare originale e che non sia simile alle altre…
-Dimmi pure-. La sfida Camilla.
-Sei stata a letto con qualcuno della classe?-. A quella domanda io e Steve sgraniamo gli occhi e rimaniamo di sasso.
Camilla prova a pronunciare qualcosa ma non riesce a dire niente.
-O-o-o-o-o-o…
-O che?-. chiede Leslie divertita del suo imbarazzo.
-Abbiamo fatto centro…-. Commenta Rudi scambiandosi un’occhiata di gusto con Leslie.
-Obbligo!-. Finalmente pronuncia quella parola.
Che sollievo, dovrà solamente baciare una persona per un po’ e poi saremo salvi.
-Mm…-. Si guarda intorno di nuovo e poi mi punta, no Leslie non farlo!
-Baciati con Valentino, con la lingua sia chiaro, per… Venti secondi.
Di colpo sbianca in faccia e si alza.
-No! Io esco dal gioco! Ho finito! Io con lui non mi bacio va bene?
-Dai non fare la bambina!-. Insiste Leslie.
-Non faccio la bambina! I bambini siete voi che fate ancora questo gioco! Io con quel verme non mi bacio.
-Verme? Ah ah ah questa è bella… verme a me? Non mi dire che hai paura di baciarmi! Ah sei ridicola-. Quando mi offendono non so più quel che dico.
Ok in questo momento voglio ritirare tutto ciò che ho detto.
-Io non voglio baciarti!
-Hai paura!
-Lo vedremo!-. Urla avvicinandosi a me.
Sono seduto a gambe incrociate con le spalle quasi al muro.
Lei si mette in ginocchio davanti a me e mi prende il meno con le dita.
Inizia baciarmi.
Wow bacia benissimo… Inconsapevolmente la prendo per i fianchi facendola arrivare addosso a me e andando un po’ più indietro.
Ok, non lo nego: Mi piace da morire baciarla.
Leslie commenta maliziosa:- Ehi ragazzi i venti secondi sono passati… da un minuto!
Di colpo sento il mio così detto “amico là sotto” risvegliarsi e mi stacco subito da lei.
-Che c’è??-. Chiede Steve.
-Devo andare in bagno!-. E subito dopo corro fuori dalla classe.
Come sono ora? sconvolto, scioccato, confuso.




Anonima G: Ragazzi che ne dite di questo capitolo? Mi riferisco soprattutto ad una persona di cui non farò il nome xD *sorriso malizioso alla Riccardo Valenti* (Yui xD) A me piace da morire come capitolo *-*  Beh non so che altro scrivere quindi vi saluto :D
Buona notte *^*
Baci :*

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Capitolo 13
*** psicologa ***


Psicologa


  
 
 
 
   -La professoressa è pazza, non capisce… E poi ha esagerato!-. Commenta Camilla mentre camminiamo per il corridoio.
-Già, solo perché stavamo parlando durante la lezione…
-E’ anche vero che ormai la prof Bonura non ti sopporta più-. Ride, si la prof Bonura ormai non mi sopporta più.
-Tu ci sei mai stato da uno strizza-cervelli?-. Continua a chiedermi mentre cerca con gli occhi l’aula dove saremmo dovuti andare.
-No e non credo di averne bisogno, cioè ancora non sono arrivato al punto d’impazzire totalmente.
Continuiamo a camminare fino a vedere la porta con il cartellino attaccato, il cartellino è bianco e senza scritte, non ho capito ancora l’utilità ma credo che serva come punto di riferimento.
Camilla bussa alla porta.
-Avanti!-. La voce della psicologa.
   Sta volta non avevamo fatto niente, io avevo solo chiesto a Camilla se mi prestava una penna e la professoressa Bonura, arrabbiata nera, ci ha mandato dalla psicologa.
La prof è una tipa strana, poteva mandarci dal preside invece ci ha mandato dalla psicologa, si magari sono fastidioso ma questo è troppo.
   Entriamo ed una donna seduta dietro una scrivania con occhiali e neo gigantesco sulla guancia ci squadra da testa a piedi.
-Accomodatevi-. Ci dice con voce dolce mostrandoci con le mani le sedie.
Ci sediamo e io mi appoggio con i gomiti alla scrivania.
-Allora, perché siete qua? Che tipo di problemi avete?
-Pff-. Risponde Camilla:-Noi non abbiamo problemi.
-La professoressa ci ha mandato qua senza motivo-. Spiego io.
-La Bonura eh?
-Si lei…-. Confermo.
-Si, ci sono abituata.
-Visto Camilla, te l’avevo detto che lei non mi poteva sopportare!
-Per me potete pure tornare in classe-. Dice la psicologa.
-Tornare in classe?-. Interrompe Camilla.
-E chi ne ha voglia?-. Continuo io.
Lei sorride e posa gli occhiali vicino alla sua agenda.
-Scusate se ve lo chiedo ma voi due… State insieme?
-NOOO!-. Neghiamo noi due in coro.
-Non potremmo mai!-. Afferma Camilla disgustata.
-Da cosa l’ha notato?-. Le chiedo io incuriosito.
-Beh avete lo sguardo complice, le parlate in coro, poi qualcosa in voi mi ha fatto sembrare che… Scusate sono solo cavolate… Ma voi due vi siete mai baciati? Tanto rimane tutto tra di noi ragazzi…-. Sorride e riprende gli occhiali.
-Valentino andiamo!-. Urla Camilla tirandomi per il braccio.
-No!-. Sorrido malizioso.
Voglio capire cosa mi succede no? E cosa se non di meglio di uno strizza-cervelli.
-Quattro volte!-. Rispondo facendo risedere Camilla.
-Quattro?
-Si! Una quando eravamo ubriachi! Quindi non vale!-. Cerca di giustificarsi l’altra.
-Da ubriachi?-. La psicologa sembra sempre più incuriosita mentre io continuo con disinvoltura.
-Si e abbiamo fatto sesso, poi la seconda volta quando volevo far arrabbiare il suo ex, la terza per consolarla e la quarta per un gioco-. Ok, detta da me in quel modo non sembra proprio che non ci sia niente tra di noi.
-Tutte e quattro le volte l’hai baciata tu?
-Beh la prima volta non lo so ma le altre…-. No! Cazzo mi sono fatto fottere!
La donna apre un sorriso di soddisfazione e mentre sta per emettere una parola io la interrompo.
-Noi andiamo!-. Prendo Camilla per la mano e la trascino fuori.
-Ma che hai?
-Niente, cammina!-. Dico io camminando sempre più veloce per dirigermi in classe.
   Camilla non può piacermi! L’ho baciata sempre io però! Se qualcuno bacia di iniziativa una persona non significa niente giusto?… Aspetta ma la quarta volta non l’avevo baciata io! Si, però l’avevo spinta io a farlo provocandola e poi il “mio amico” si è… AAH! Ma che vado a pensare.
No, Camilla non mi piace, erano solo baci insignificanti!
La storia della psicologa è stata una pessima idea.
 
 
 

 

Anonima G: LEGGERE ASSOLUTAMENTE, ragazzi non so se in questi giorni scriverò ma il 22 partirò per andare da mia madre, che palle… E ritornerò i primi di Gennaio.
Credo che ricomincerò a scrivere verso il 4 a meno che non abbia un'altra delle mie ispirazioni improvvise e decida di scrivere prima del 22… Detto questo vi saluto, Spero che il capitolo vi sia piaciuto e recensite eh ;)
Bye Bye 

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Capitolo 14
*** informatica ***


Informatica. 

 

 
 
   Tornando a casa continuo a pensare alle parole della psicologa.
Forse la psicologa ha ragione… No ma che vado a pensare!
A me Camilla non piace! Non piace!
-Valentino cosa succede?-. Mi chiede mia madre avvicinandosi.
-Niente mà, pensavo.
-Si ma a chi?-. Mi domanda con un sorriso stampato in faccia.
-A Cam… A nessuno!-. Mi correggo.
-A Camilla!-. Si siede vicino a me.
-No ma che dici-. Sono diventato rosso.
Ma insomma! Valentino Valenti non diventa mai rosso per una ragazza, “non mi piace” ripeto ancora tra me e me.
-Valentino non mi prenderai in giro così facilmente, ho capito che ti piace!
-No mamma! Questo no!-. Dico alzandomi e portandola fuori dalla porta della mia stanza.
Camilla Bellini mi piace?
 
    Sesta ora, informatica.
Sono in coppia con Steve e il professore ci sta facendo ricopiare un testo su Word.
Io e Steve invece siamo su Facebook, tanto il professore non se ne accorgerà.
-hai visto che si è fidanzata? Ha messo il suo stato!-. Afferma il mio amico.
-E va beh, al massimo che fai? La conquisti e poi il suo ragazzo se ne a farsi fottere no?-. Gli faccio notare.
Continuiamo a guardare le foto della ragazza che piace a Steve.
-Ah però! Niente male eh!
-Valenti, Bollini che state facendo?
Cazzo non abbiamo notato il prof che passa a controllare!
-Mi avete stufato voi due! Valenti mettiti in coppia con Bellini.
Di nuovo! Sempre la stessa storia, mi hanno stancato!
Mi alzo e vado verso Camilla facendo alzare la sua compagna.
-Ciao bella!-. Saluto ironicamente:-C’incontriamo di nuovo, sarà il destino?
-Per favore Valentino, fammi finire il testo Word.
La faccio continuare a scrivere stiracchiandomi sulla sedia.
-Ehi il front non è Arial ma Times New Roman!
-No è Arial!-. Insiste.
-Dammi qua la tastiera, faccio io-. Dico tirando via dalle sue mani la tastiera.
-Il prof aveva detto Arial!-. Dice riportando la tastiera a se.
-Times New Roman!-. dico io Riprendendomela.
-Arial!
-Times New Roman!
-Arial!-. Si alza e mi urla in faccia ed io non faccio da meno.
-Times-New-Roman!-. Scandisco le parole.
-Eh basta voi due! Non urlate! Valenti ma che devo fare con te? Tsk… Andate dal preside!
Che schifo di giornata ragazzi!
 
   -Valenti iniziamo anche quest’anno eh?-. Mi rimprovera il preside giocherellando con la penna.
-Io non avevo fatto niente! È stato lui che mi aveva preso la tastiera dalle mani!-. Si giustifica come al solito Camilla.
Alzo gli occhi al cielo per implorare Dio.
-Ma tu avevi sbagliato!
-Ma sentilo! Quello che va su Facebook durante l’ora d’informatica-. Sputa acida.
-Almeno io faccio qualcosa d’interessante che scrivere su Word.
In un microsecondo ci ritroviamo a urlare, gridare, parlare, ribattere, giustificare, spiegare insieme e non si capisce più niente.
-Basta!-. Ci ferma il preside:-Per me potete andare in classe, non vi farò niente!
-Grazie, è stato gentilissimo!-. Ripetiamo in coro ed usciamo dalla porta.
 
   All’uscita da scuola Camilla mi evita e cammina più veloce.
-Mi spieghi che ti prende in questi giorni Camilla? Mi sembri molto… Molto… Irritata…
-Niente! Fatti gli affari tuoi una buona volta e lasciami in pace-. Dice girandosi verso di me.
-A proposito, domani sera vieni a casa mia per le ripetizioni-. Chiude l’argomento iniziando a correre verso casa.
E adesso che le prende?


 
Anonima G: Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento ^^ Ringrazio la mia amica nonché compagna Marzia per avermi aiutato, anche se non è registrata al sito sono sicura che leggerà xD Vero Marzia?
E ora apriamo una discussione alla quale, naturalmente, potrete rispondere attraverso recensione: Che le prende a Camilla? Si starà innamorando?
Con questo vi saluto ;)
Bye byeee!

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Capitolo 15
*** prova ***


Prova

 
 
 
 
 
   Sono a scuola.
E' la ricreazione.
Steve è vicino a me nel corridoio e io sono appoggiato nel muretto con le cuffie nelle orecchie, ascolto musica rap.
All'improvviso una ragazza dai capelli neri e ricci si avvicina a me.
Simona, quella della terza D.
La osservo sculettare, Camilla aveva ragione; è una puttanella, si vede dal modo in  cui si veste e dai modi di fare.
Mi fanno venire un tale nervoso le ragazze così.
Aspetta ma che sta facendo? Viene verso di me... E ora che vuole?
Steve si accorge che Simona mi ha adocchiato e si allontana mentre io lo imploro con lo sguardo di restare.
Mi avvolge le braccia intorno al collo avvicinando la bocca al mio orecchio.
-Non ti preoccupare, tu non mi piaci però piaci a Camilla, lo vedi che è laggiù e ci sta guardando?
-Si, in questo momento ci sta guardando perché tu sei avvinghiata a me-. Che palle, ma quando se ne va?
-Si, vedi mi sta così antipatica che la voglio fare arrabbiare, facciamo un accordo: ora io ti bacio, ma non con un bacio normale, un bacio travolgente, se lei si arrabbia io sarò soddisfatta e tu saprai se lei ti vuole davvero.
L'idea m'interessa, però se lei si arrabbia io le prendo ed a vedere come sono andate a finire le cose le altre volte non me la sono cavata molto bene.
Ma sono curioso... Voglio sapere... E se le piaccio?
Prendo Simona e la bacio.
Lei si struscia un po' sopra di me e io apro gli occhi per vedere cosa fa Camilla.
Sta venendo qua, ecco lo sapevo, sono morto ma almeno so che gli piaccio.
Ehi perché mi interessa tanto sapere se gli piaccio o meno?
-Scusa Simona...-. Lei si stacca da me facendomi notare il suo sorriso malizioso.
-Si?
-Sapevo sin da subito che eri un puttana ma questo... E' troppo!-. Dice Camilla, le ragazze iniziano a tirarsi per i capelli.
Oddio la situazione sta precipitando ed io mi fiondo in mezzo a loro per dividerle.
-Ragazze, ragazze, ho fatto karatè se proprio lo volete sapere, adesso smettetela o dovrò usare le maniere forti.
-Ah si? le manire forti?-. Mi sfida Camilla dandomi uno dei suoi schiaffi micidiali.
Cado a terra, che figuraccia che ho fatto.
Per fortuna nessuno dei bidelli ha visto e non siamo andati a finire in presidenza.
 
 
Suona la campanella ed usciamo da scuola.
Camilla cammina davanti a me fuoriosa come non mai e calciando tutto ciò che trova davanti, lei è GELOSA.
-Ehi calma, mi spieghi cosa ti prende?-. Gli chiedo come se non lo sapessi.
-Niente e tanto per chiarirci... non me la ero presa con te ma con Simona, perchè prima mi frega il ragazzo e poi viene a baciarsi con te!
-Io dico di no, di quel ragazzo non te ne frega più niente, sono io che ti piaccio e solo percè lei ci prova con me ti sei arrabbiata.
-Tu credi che tutti ti vogliano vero? No, a me tu dai solo antipatia, non mi piaci...
-Si, lo dici sempre, ti faccio schifo bla bla bla bla bla e bla!
Si ferma e si gira verso di me ridendo.
-Sono così ripetitiva?
-Si-. Rispondo pure io ridendo :-Non ti piaccio neanche un po'?-. Le chiedo tornando a quel discorso.
La sua faccia si colora di rosso e abbassa lo sguardo.
-N-no... Cioè... magari un-un pochino... però poco poco.
-Mi basta-. Le dico soddisfatto e sorridendo.
-Bene, torniamo a casa-. Dice lei sentendosi a disagio e voltandosi dall'altra parte.
Un secondo... Io la voglio baciare! La prendo per la mano e la faccio tornare indietro attaccando le mie labbra alle sue.
Finito il bacio me ne da un altro.
Cazzo perché mi piace così tanto baciarla? Si, mi piace... Ma non può essere... Io non posso innamorarmi... Non mi sono mai innamorato...
-Valentino... questo non significa niente, solo perchè ti ho detto che mi piaci un pochino e ti ho baciato non... Non significa niente vero?
Sono confuso, ho i miei sentimenti sotto sopra... Che significa? Nulla? Ha ragione?
-Ehm... Io... Non lo so... Credo di no... N-no... Forse...
-Ah ah ah, sei abbastanza confuso eh?
-Si-. Ametto ritornando a ridere.
-Ti va di fare una prova?-. Continuo.
-Una prova?
-Si nel senso: noi stiamo "inisieme" per un mese, insomma non dobbiamo fare gli sdolcinati, ci baciamo, parliamo, usciamo.... Niente di ché, se alla fine del mese io ammetterò di essermi innamorato e tu pure beh a quel punto... Credo che noi staremo insieme definitivamente.
-Ok ci sto-. Accetta dandomi un altro bacio.
Che la prova abbia inizio!!!
 
Anonima G: Eccomi ^^ sono felice di essere tornata prima a scrivere... Non so nemmeno quando continuerò con questo ca**o di computer >.< T.T Ma spero che il capitolo vi sia piaciuto :D A me tanto e mi è venuta un'idea stupenda... Almeno così credo :/
Ciaoooo
Baci :*

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Capitolo 16
*** uscita ***


Uscita

 
 
 
 
   -Camilla sono 3 ore che ti aspetto, scendi dai!
-Aspetta devo finire di prepararmi!
-Mi stai facendo sprecare tutti i minuti che ho nel cellulare a forza di chiamarti-. Cerco di convincerla a scendere.
Si oggi ho un'uscita con Camilla.
C'eravamo messi d'accordo ieri quando parlando al cellulare le avevo confessato che avrei voluto avere un uscita con lei.
-Si ma aspetta, ti ho detto che mi devo mettere il trucco.
-Sono sotto casa tua, scendi! Non voglio fare Romeo e Giulietta in questo momento.
-Si però sarebbe romantico-. Commenta ironica.
-Non me ne frega niente se non hai il trucco, scendi!!
-E se mi metto solo un filo di matita? Ti giuro che faccio subito!
Sospiro:-Ok.
-Grazie, sei un amore.
Mi si scioglie il cuore in questo momento, attacco e mi appoggio all'albero che c'è vicino al giardino di casa sua.
   Dopo mezz'ora la vedo scendere.
Le faccio il mio sguardo da "facevi subito eh?" e lei per non riprendere l'argomento mi da un bacio.
-Allora, dove mi porti?-. Mi chiede.
-Centro commerciale, che ne dici?
Si ferma un attimo a pensare e poi annuisce con la testa.
    Siamo al centro commerciale e lei continua a guardare le vetrine dei negozi con disinteresse e guardiamo anche le coppiette con disgusto.
Sono troppo sdolcinate, noi, per fortuna, ancora non siamo così... Forse perchè siamo anche un po' uguali in questo tipo di cose.
Di colpo si blocca, sta guardando un vestito in vetrina.
A quanto vedo le piace molto quel vestito blu, senza maniche, con una fascia ferma al petto che costa anche molto.
-Lo vuoi?-. Le chiedo sorridente.
-N-no... Guarda poi che prezzo... Andiamo-. Insiste lei.
La tiro per una mano dentro il negozio.
-Scommetto che sarai molto sexy con quel vestito-. Le sussurro e lei mi da una gomitata nella pancia.
-Serve aiuto?-. Dice la commessa.
-No.
-Si-. Contrasto io e poi continuo:-Camilla... La... La... Ehm... Si la mia ragazza...-. Camilla arrossisce violentemente:-Vorrebbe provare quel vestito in vetrina.
La commessa annuisce e porta il vestito a Camilla che a sua volta è tentata di lasciarlo là ed andarsene.
-Entra e provalo.
-No, mi farà schifo addosso, costa molto e non lo voglio.
-Camilla provalo!-. Insisto e la faccio entrare nel camerino.
Aspetto dieci minuti e ancora è là dentro.
-Hai fatto?-. Dico stufo.
-Si ma ehm... Mi sta male quindi non credo che vada bene...
-Fammi vedere come ti sta almeno!
-No, non credo che sia una buona idea-. La sua voce è insicura.
Entro dentro il camerino.
Wow... Lei è... Wow...
-Ecco, visto, hai la faccia sconvolta, basta me lo levo.
-No no, Sei bellissima.
-Per favore non dire cav...
Mi avvicino a lei e la bacio.
Camilla mi avvolge le sue mani al mio collo e si avvicina di più mentre io, che perdo un po' l'equilibrio, mi appoggio allo specchio che è attaccato al muro.
-Ehi queste cose non si fanno in un negozio!-. Ci riprende una signora che forse ha sentito i nostri discorsi ed ha capito ciò che stavamo facendo.
-Allora?-. Domanda la commessa.
-Lo prendiamo!-. Rispondo soddisfatto.
-Aspetta... No! Costa troppo!
-Lo pago io-. Cerco di tranquillizzarla.
-Mm...
-Niente mm!
 
    Dopo qualche minuto usciamo dal negozio con il sacchetto in mano e vedendo l'orario decidiamo di tornare a casa.
Avevamo aspettato un'eternità in quel negozio per riuscire a pagare il vestito.
   
   Siamo sotto casa sua e ci stiamo salutando.
-Grazie per il vestito Valentino.
-Se ogni volta che ti compro qualcosa mi ringrazi come poco fa nel camerino... Beh... Ti compro tutti i vestiti del mondo.
-Scemo...-. Ride :-Ciao io vado-. Mi fa l'occhiolino e s'incammina verso la porta di casa.
-Ehi, oggi mi sono divertito con te!-. Le dico prima di andarmene pure io.
Si i miei sentimenti sono mooolto confusi.
Mi sto innamorando??
 
Anonima G: Alloooora ragazzi ^^ Vi ho lasciato quest'ultima domanda "Mi sto innamorando??" per finire in bellezza il capitolo.
Ooook, mi aspetto una risposta data da voi attraverso recensioni, secondo voi si sta innamorando??
Eh beh il MIO Valentino diventa ogni giorno sempre più grande u.u (?) Ed è commovente vedere che il MIO bambino (???) che sta cambiando...
xD
Ciaooo
Baci :*

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Capitolo 17
*** le liti di Riccardo ed Elisa ***


Le liti di Riccardo ed Elisa

 
 
 
 
Anonima G:Hello lettori ^^ Ho deciso di fare la nota d'autrice a inizio capitolo perchè così vi posso anche avvertire che per questo capitolo il narratore e il protagonista sarà Riccardo, questo vuol dire che ho messo un'altra mini-storiella dentro la storia che racconta, un'altra volta ciò che succede ai protagonisti de 'il MIO bullo' :) spero che vi piaccia... Ora vi saluto ;)
Bye Bye
 
 
   Sono in cucina e leggo un giornale, non lo faccio spesso ma capita a volte che mi prende la voglia di fare il papà, il papà dei film americani che legge sempre il giornale e che è il capofamiglia di una, ripeto, famiglia felice.
Si, siamo una famiglia felice.
Si, ancora amo Elisa.
Si, sono contento del fatto che tra poco ci sarà un altro membro a comporre questo nucleo familiare.
I Valenti.
Chi avrebbe mai detto che io, Riccardo Valenti, un giorno avrei formato una famiglia?
Mi stupisco di me stesso.
   Elisa torna a casa canticchiando e posando le chiavi dell'auto all'ingresso.
-Riccardo! Mi aiuti con le buste della spesa?-. Mi chiama lei.
-Si, un secondo e sono lì-. Poso il giornale e corro ad aiutarla mentre lei, impacciata come sempre, si leva la giacca.
Poso le buste sul tavolo ed inizio a distribuire i prodotti al loro posto.
-Sai chi ho incontrato oggi al super mercato?
-Ehm... No, chi?-. Metto il latte nel frigo e prendo qualcos'altro da mettere a posto.
-Jess.
Mi blocco ed alzo lo sguardo senza dire niente.
Cerco di fare l'indifferente ma... Cazzo come odio quello!
-Oh... Ehm... Beh... Bene...-. Continuo a mettere le robe a posto mentre noto che ad Elisa spunta un sorriso malizioso in faccia.
-L'ho invitato a cena sta sera.
-Tu cosa?!?!?-. Finisco di mettere le cose al posto e inizio a girare per la cucina.
-L'ho invitato a cena, era da tanto che non ci vedevamo e poi era così gentile.
-Oh ma lui è sempre stato gentile... L'ultima volta che l'ho visto era pure gentile, si l'ultima volta, quando era il tuo ragazzo-. Concludo arrabbiato.
-Ma perchè tutta questa scena? Lui  ha sofferto molto da quando ci siamo lasciati, però si è fatto una famiglia, ho visto anche sua figlia-. Leva gli occhiali da vista dalla borsa e continua:-Ha la stessa età di Valentino e va pure nella sua stessa scuola, si chiama... Iris se non sbaglio.
Come può prenderla con leggerezza? A me quel tipo non è mai piaciuto e mai piacerà!
-No! No! Mi sembra che qua le decisioni le dobbiamo prendere insieme... O sbaglio?-. Dico.
-Non sbagli, però l'ultima volta, quando hai voluto far andare Valentino alla festa, e premetto che la storia non era finita bene, hai deciso tu... O sbaglio?
Mi sa tenere testa, è troppo brava in questo.
Borbotto qualcosa.
Non rispondo.
-Oh certo, Riccardo Valenti può decidere tutto da solo e io no! Il capo famiglia eh? Beh la sai una cosa? Sta sera dormi sul divano!
Avete presente la parte in cui parlavo della famiglia perfetta? Certo non mi riferivo anche alle liti.
-No amore, aspetta!
-Ma che amore e amore! Stasera dormi sul divano, caro-. Questo non l'avevo calcolato.
-No amore mio, scusa scusa ho sbagliato! Ho sbagliato lo ammetto! Guardati, ehy ma sei bellissima oggi! Quella pancia non si nota a momenti-. Cerco di addolcirla.
-A momenti? Che significa? Si vede la pancia? Mi stai dando della grassa?-. Incrocia le braccia e aggrotta la fronte alzando la voce:- Mi stai dicendo che sono grassa!?!?!
-No amore, io dicevo che... Ti amo!-. Dico l'ultima frase disperato e non trovando niente da dire.
-Si, certo anche io ti amo ma stasera dormi sul divano comunque, TESORO!-. Inizia a fare un pianto isterico da film e a singhiozzare:-Mi hai detto che sono grassa però! Sei cattivo, ti odio...-. E dicendo questo va nel salone.
Non ho calcolato nemmeno l'ipotesi del fatto che fosse incinta.
Quando aspettava Valentino però era peggio... E adesso mi dovrò fare anche perdonare.
La seguo in salone, ha smesso già di piangere ed ha accesso la televisione.
-Scusa Elisa non volevo offenderti, stasera facciamo venire Jess, non preoccuparti, ok?
Elisa fa un gridolino felice e io mi avvicino stampandole un bacio.
-Amore...
-Si Elisa?
-Stasera ti faccio dormire comunque sul divano!

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Capitolo 18
*** Iris ***


Iris

 
 
 
 
 
   -Valentino, sei pronto?? Hai fatto la doccia??
-Mamma, perché tutti questi problemi? Vengono solamente dei tuoi amici a cena!-. Insisto girandomi a cercare l’appoggio di mio padre.
Il suo appoggio in questo momento è pari a zero.
Guarda da un’altra parte e sbuffa continuamente, sembra infastidito.
-Si giusto… Non verrà nessuno che possa interessarti… Nessuno che si chiami Iris.
-Cosa? Cosa? Cosa?-. Le chiedo in fretta.
Una ragazza, che figata!
-Si una ragazza, è la figlia di Jess.
Mio padre fa un rumore, una specie di ruggito, appena sente pronunciare quel nome.
Chissà come sarà questo Jess!
Suonano alla porta ed io, impaziente di vedere Iris, vado ad aprire.
Un ragazz… No aspetta è un signore… Cioè sembra così giovane ma… Chi cazzo è questo?
-Jess!-. Saluta mia madre venendo alla porta con un abbraccio.
-Jess-. Ripete a denti stretti mio padre prendendo mia madre alla vita e stringendola a se con, credo, gelosia.
-Attento che questo te la porta via!-. Sussurro a mio padre divertito.
-Vai a giocare con i trenini Valentino-. Risponde lui ancora a denti stretti per non farsi sentire.
-Papà, ho sedici anni…
Una donna dai capelli corvini si presenta davanti a Jess stringendo la mano ad ognuno di noi… Mi sembra si chiami Liz a quanto ho capito.
-Oh scusate, vi presento mia figlia Iris!-. Liz si gira e fa passare la ragazza davanti a me.
Io… Lei… è… Wow…
Capelli biondi, occhi azzurri, alta quanto me, assomiglia molto a Jess.
Mio padre la squadra da capo a piedi e poi mi dice all’orecchio:- Si, si è una ragazza carina figliolo, l’abbiamo capito ma smettila di guardarla così che si impaurisce-. Mi da una pacca nel sedere e poi invita gli ospiti ad entrare.
Iris si ferma davanti a me e punta i suoi occhi sui miei.
-Così tu sei Valentino eh? Il famoso Valentino della scuola… mm…-. Quel ‘mm’ provocante mi fa sudare e mi mette in agitazione.
Cosa? Viene nella mia scuola?
-Ho sentito parlare tanto di te… Sei veramente carino-. Detto questo si dirige in cucina lasciandomi impalato davanti alla porta.
    Finito di mangiare i miei genitori e i suoi vanno nel salone lasciandoci soli.
Mia madre mi ordina di sparecchiare, cosa che non ha fatto mai, ed io da finto bravo figlio quale sono faccio ciò che mi ha detto.
Iris si guarda intorno e poi si siede sopra la penisola della cucina.
Cerco di non guardarla anche perché mi viene voglia di… Camilla!
Oddio e adesso cosa c’entra Camilla? Perché sto pensando a lei? Giusto io e lei abbiamo siamo in prova… Ma la prova non implica il fatto che io non possa stare con altre… Allora perché sto pensando a lei?
Poso i piatti e inizio a pensare in piena crisi.
No, non mi sono innamorato di Camilla, mi piace solamente, è attrazione fisica, voglio solamente baciarla in quelle bellissime labbra e accarezzare le sue candide guancie e… Ora sono anche un poeta?
-Cosa succede Valenti?-. Scende dalla penisola e viene vicino a me per vedere quello che mi prende.
Ok, ora alzo lo sguardo e la fisso negli occhi, tanto se mi piace la bacio no? Non devo pensare a Camilla.
Alzo la testa e vedo al posto di Iris la testa di Camilla.
Urlo dallo spavento, non che Camilla sia brutta, per carità, ma vedere il corpo di Iris e la testa di Camilla è… Come dire… Inquietante!
Iris fa un passo indietro quasi spaventata.
Mi scuso e salgo le scale senza pensarci neanche un secondo.
Sbatto la porta della stanza.
-Ok Vale, tu non ti sei mai fatto problemi a provarci con una persona, adesso tu… Tu… Scendi e ci provi con lei-. Dico con tono duro.
-Ma Camilla ci rimarrà male e poi se si arrabbierà… Oddio non ci voglio neanche pensare… Mi farà molto male… Credo…-. Contrasto con tono dolce.
Alla fine mi decido e non scendo più.
Quando tutti se ne vanno ed io ho pensato intensamente a tutto quello che mi sta succedendo mi accorgo di avere un dubbio enorme nel mio inconscio: Sono innamorato?
Naturalmente decido di non continuare a riflettere su ciò e scendo per prendere una bottiglia d’acqua.
Mio padre sta mettendo delle lenzuola sul divano ed ha un cuscino in mano.
-Perché dormi sul divano?-. Lo guardo male.
-Sai figliolo se vuoi sopravvivere in questa casa devi seguire una regola: mai dire a tua madre che è grassa quando è incinta.
Scoppio a ridere.
-Amore, lo sai che anche domani puoi dormire sul divano, vero??-. Mia madre grida dalla sua stanza.
Papà sbuffa e si siede nel divano.
-Ehm… Papà… Quando hai capito di essere veramente innamorato di mamma?-. Si lo so benissimo, è una domanda stupida, stupidissima, ma devo levarmi il dubbio.
Mio padre apre un sorriso a 360 gradi.
-Una volta tua madre… Beh lei… Mi ha sorpreso mentre mi picchiavo con uno… Insomma mi azzuffavo…
-Una rissa a scuola!
-Si, ecco, quella. Tu non farlo mai però. Comunque dicevo: Mi ha sorpreso e si è arrabbiata tantissimo, caspita quanto ci odiavamo.
-Io non ho mai odiato nessuno!-. Ricorda mia madre che sta chiaramente origliando.
-Allora mi ha picchiato davanti a tutti-. Inizio a ridere e lui continua:-Il giorno dopo ero talmente arrabbiato che alla ricreazione l’andai a trovare, ero rosso in faccia di rabbia, l’avevo bloccata al muro e le avevo rinfacciato quanto mi avesse dato fastidio il fatto che lei mi avesse picchiato…
-E ci credo…
-Lei sbottò e mi rinfacciò quanto gli davo fastidio io, mi lasciò a bocca aperta, la fissai un attimo negli occhi, non capii cosa mi stava succedendo ma sentivo il bisogno di baciarla… Ecco come è nato il famoso bacio insignificante di casa Valenti-. Si vanta.
Mia madre ridacchia e si sente fino a qua.
-Amore!!-. Chiama mio padre.
-Tesoro!-. Risponde con voce dolce lei affacciandosi alle scale.
-Dopo aver detto questo, domani posso dormire con te vero?
-Scordatelo!!-. Risponde mia madre tornando dura di tono.
Salgo le scale ridendo come un pazzo.
Dovrei fare spesso queste chiacchierate.
 
 

Anonima G: Hello! Vi piace il capitolo??? ^^ Recensite eh! Non ho molto da dirvi quindi vi saluto subito :D Bye bye!!

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Capitolo 19
*** Gelosia, quella di Camilla è fantastica!! ***


Gelosia, quella di Camilla è fantastica!

 
 
 
 
 
   Siamo seduti nel tavolo di casa mia.
Dovrei fare il mio recupero con lei.
Dovrei ma non ci riesco, mi sento in colpa per l’altra sera con Iris, avevo pensato di tradirla ma non l’ho fatto… O almeno ho cercato di pensarla così, forse ho paura di avere dei doveri con una ragazza come non tradirla o forse ho paura di innamorarmi.
Io non ho paura di innamorarmi perché non sono innamorato! Chiaro?
Mentre faccio questa discussione con la mia coscienza e nella mia testa c’è un confusione immensa, lei è là tranquilla che sta vedendo le pagine di matematica e prende il quaderno per fare gli esercizi.
Glielo devo dire… No! Non devo farlo se no… Se no poi se la prende.
-Camilla…
Lei alza la testa aprendo un sorriso innocente.
-L’altra sera a cena è venuta una ragazzina della mia scuola.
Continua a guardarmi senza capire.
-Quindi?
La guardo un altro po’… Giusto, quindi?
-Quindi niente, volevo informarti.
-Ok, possiamo continuare?-. Chiede lei con il suo bel sorriso stampato in faccia.
 
 
   È mattina e siamo a scuola, prima ora.
Educazione fisica.
Facciamo un riscaldamento.
Il professore oggi ha deciso di non farci fare una partita ma di dividerci a coppie per palleggiare.
Steve si mette in coppia con Leslie e così tutti trovano qualche coppia tranne me.
Rimaniamo solo io e Camilla.
Mentre prendiamo la palla entra Iris nella palestra.
Steve è il primo a girarsi.
Iris piace un sacco a Steve, è stato il primo a metterle gli occhi addosso.
Ma Iris viene verso di me.
Camilla si avvicina a me per “impicciarsi”.
-Ciao…-. Saluta facendo la timida.
La timida? Ma se l’altra volta faceva anche la sfacciata.
-Ciao-. Ricambio.
-Domani sera i miei genitori vorrebbero invitarvi da noi-. Sorride:- Sarei felice se venissi.
-Oh beh questo è da vedere… Mio padre però sarebbe felicissimo!-. Ironizzo e lei ride.
Mio padre odia Jess.
Quando gliel’avevo chiesto mi aveva risposto solamente con un “Tua madre è mia e basta” e da quel che aveva detto non ho capito molto.
-Ehm… Io vado, ciao.
Lei se ne va.
Leslie da una pallonata in faccia a Steve e lui si sblocca.
-Cazzo fai male!-. Urla lui.
-Senti un po’ stupido, mettiti a palleggiare al posto di guardare il culo delle belle ragazze!
Leslie aveva un temperamento simile a quello di Camilla.
In questo momento quel rimprovero mi sembra più adatto a me.
Camilla non dice niente e torna al suo posto.
Iniziamo a palleggiare.
Non proferisce parola ma colpisce la palla con molta foga.
Mi arriva una pallonata nella pancia.
Placo il mio urlo di dolore e le ridò la palla.
Mi arriva un’altra pallonata in faccia.
-Ahia!
-Scusa, non l’ho fatto apposta, farò più attenzione.
Mi arriva un’altra pallonata nella pancia.
Steve e Leslie si fermano a guardarci.
Leslie le passa un’altra palla così lei si ritrova con due palle e due pallonate mi arrivano addosso allo stesso tempo.
In due secondi mi ritrovo steso a terra.
-Mi spieghi che ti è preso?
-Niente, perché dovrei prendermela se una ragazza entra dentro la palestra e ti dice “Ehi domani i tuoi genitori vengono da me, vieni anche tu per favore che così possiamo sbaciucchiarci tutto il tempo”.
-Non ha detto questo.
-Non lo ha detto ma lo intendeva-. Mi arriva un’altra pallonata da parte di Leslie, mi stanno dando su i nervi.
Steve ride.
-E poi tu che fai?-. Continua:-Come risposta le dici “Oh a mio padre farebbe piacere” e lei ride come un’oca insieme a te.
-Mi dici perché ti da fastidio tutto questo?
-A ME NON DA FASTIDIO, E’ SOLO CHE NON SOPPORTO GLI IDIOTI COME TE!
-Non dirmi balle, ti da fastidio!
-Idiota!
-Perché ti staresti arrabbiando dimmi? Se non ti da fastidio lascia perdere!-. Dico.
-Hai ragione, lascio perdere, sei un idiota-. Viene verso di me dandomi un calcio nelle parti basse ed entra nello spogliatoio.
Steve non mi dice niente.
Gli altri mi fissano come se avessi fatto qualcosa di sbagliato.
 
   Il pomeriggio torno a casa.
Steve non mi parla, Camilla è gelosa e a me fanno male tutte le parti del corpo.
-Mammaaaaa!-. Grido dal dolore.
Lei piomba davanti a me.
-Che cos’hai?
-Ghiaccio! Voglio ghiaccio!
-Che cosa è successo?
-Camilla!-. Dico come se potessi spiegarmi.
Mi siedo sullo sgabello della cucina con il ghiaccio che mi ha dato mia madre e mia madre alle prese con il pentolone canta la musichetta che è trasmessa alla radio.
-Mamma quando hai capito di essere innamorata di papà?-. Ho fatto questa domanda scema anche a lei, infondo dovevo pur chiederlo a lei, almeno per darle la soddisfazione di dire la sua.
-Mm… Quando andava con tutte quelle della scuola.
-Coooosa? Mio padre?
-Si lui.
-No, non ci credo!-. Dico incredulo, lui non avrebbe mai potuto fare quello a mia madre, è innamorato perso di lei.
-Invece si, di pomeriggio lo avevo quasi schiavizzato buttandogli gli scatoloni pesanti da portare via addosso.
Rido.
-Mi dava fastidio il fatto che andasse con altre.
-Quindi eri gelosa?
-Assolutamente si.
È l’ora di un consiglio.
-Allora, c’è una ragazza che oggi mi ha picchiato.
-Camilla.
-Si lei, oggi mi ha picchiato perché Iris aveva scambiato due parole con me.
-Gelosetta.
-Non poco! Tu dici che può essere innamorata?
-Non so, forse si, dipende…
-Dipende da cosa?
-Non lo so! Non me lo chiedere!-. Mia madre devia il discorso e prende i piatti per metterci la pasta.
 
 

Anonima G: So di avervi fatto aspettare un sacco ma l’ispirazione…PUFF se ne andata di nuovo ç_ç Non so quando posterò il prossimo capitolo… Baci :*

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Capitolo 20
*** Maura ***


Maura

 
 
 
 
 
    -Valentino, Erica ed Antonio se ne sono andati in America.
-Ma cosa ci sono andati a fare?-. Chiedo piuttosto incuriosito, la zia Erica non aveva mai avuto niente a che fare con l’America.
-E’ morto il padre ad Antonio, tu lo sai che lui ha i genitori americani vero?
-Mamma, se tu non mi dici le cose io non posso saperle!-. Rispondo infastidito.
-Pff, ti avverto solo che Maura viene qua per un mese.
-E a che fare?
-Loro vanno là per un po’.
Maura è una ragazzina antipatica ed insopportabile.
L’ultima volta l’ho vista l’estate scorsa per gli esami di terza media, se non sbaglio adesso dovrebbe avere più o meno 14 o 15 anni.
Mi ha fatto passare un inferno, mia madre insisteva sempre perché l’aiutassi con gli esami e con ciò che avevo portato io e così ero costretto sempre a darle consigli, cosa che lei non accetta mai da me, non so perché ma abbiamo una specie di odio reciproco.
Suonano alla porta ed io apro trovandomi davanti a me una ragazza bionda con gli occhi verdi e un giubbotto bianco.
Mi fermo a guardarla, mi sembra riconoscente…
-Sgorbio posa la mia borsa nella mia nuova stanza-. Dice buttandomi la sua valigia addosso ed entrando:-Ah eh… Non sei cambiato per niente!-. Commenta andando a salutare mia madre.
Non posso credere che sia Maura, quella ragazza con gli occhiali e l’apparecchio di più o meno un anno fa, è… è… Bellissima.
Prendo lo zaino e lo poso nella stanza degli ospiti di sopra.
Camilla in questi giorni è un po’ scorbutica, non la sento più molto nemmeno al cellulare.
Questo mi preoccupa, si è offesa davvero per Iris.
Le invio un “Ciao” e mi siedo nello sgabello della cucina.
-Maura vuoi un tè?-. Domanda cortesemente mia madre.
-Oh si grazie.
-Pesca o limone?
-Pesca-. Mia madre fruga un po’ là dentro e poi le tira la lattina come fa di solito.
-Come vai a scuola?-. Le chiede.
-Bene, è difficile il classico ma vado bene.
Tossisco:-Secchiona.
Lei mi da una gomitata e prende il suo cellulare per poi inviare un messaggio a qualcuno.
-Valentino è molto bravo in italiano-. Mia madre ha ragione, l’italiano è l’unica materia in cui vado bene.
-Se vuoi un giorno di questi ti può…
-NO MAMMA!-. La blocco subito per poi risalire nella mia stanza.
Mi arriva la risposta al messaggio di Camilla “Ciao”
“Sei ancora arrabbiata con me?”
“Perché dovrei essere arrabbiata con te?”
“Perché tipo… Sei gelosa?”
“Io non sono gelosa!”
Non rispondo ed esco nuovamente dalla stanza incontrando Maura per il corridoio.
-Ehi principessa ferma!-. Naturalmente non sapendo che fare ho deciso di torturarla un po’.
-Non mi chiami principessa da quando eri piccolo, ora mi fai rabbrividire chiamandomi così, va beh lasciami andare a studiare.
-Mamma mia, sempre a studiare! Smettila di fare la secchiona.
-Senti, tra un po’ faccio 15 anni, non voglio rovinare la mia vita decidendo di seguire un cattivo esempio come te, vado a studiare e lasciami andare!
Dice spostando il mio braccio che l’aveva bloccata ed andandosene nella stanza.
La seguo fino a là e con le spalle mi appoggio alla porta come per sfidarla.
-Io sarei un cattivo esempio?
-Si.
-Nah.
-Si ti dico, c’è la percentuale del novanta per cento che chi ti segue è stupido.
-Ad esempio?
-Il tuo amico dell’altro anno, quello… Quello drogato là…
-Ehi si chiama Steve e porta rispetto!-. Ribatto.
-Lo vedi?
-Camilla non è così.
-E chi è Camilla adesso? Un’altra con cui te la fai sicuramente.
-No, lei è la mia quasi ragazza.
Assume un’espressione di sfida pure lei.
-Oh wow la tua quasi ragazza, sta volta mi stai sorprendendo per il tuo impegno!-. Dice sarcastica tornando a studiare.
Mi sento punto, una nanerottola ha vinto contro di me.
Torno in stanza infastidito.
-IO SONO UN BUON ESEMPIO… IO!!!-. Dico ad alta voce per poi chiudermi in stanza ed accendere il computer.
 
 

Anonima G: Hi! Rieccomi! Che ne dite di questo capitolo? Mi sono sforzata troppo per trovare qualche cosa ç_ç Non credo che questa storia sarà di molti capitoli… Detto questo vi saluto… Ciaooo!
P.s. Messaggio per Marzia: Voglio conoscere Lee e non la scimmia T_T Fammelo conoscere!!! 

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Capitolo 21
*** Ferite: quelle di Valentino sono fantastiche ***


Ferite: Quelle di Valentino sono fantastiche

 
 
 
 
 
   Suona la campanella ed usciamo da scuola.
Steve mi ha guardato male tutto il tempo, proprio non lo capisco.
Si dirige verso di me.
Io continuo a camminare.
-E tu saresti un amico?-. Mi chiede mentre io cammino.
-Cosa ho fatto?-. Domando confuso.
-Iris ti viene dietro, grazie, non lo sai che le ragazze degli amici non si toccano? Soprattutto se sono migliori amici.
-Primo non è la tua ragazza e secondo io non ci provo, è lei che si attacca come una piovra.
-Si certo.
-Se magari non ti drogassi faresti una bella figura con le ragazze-. Borbotto ad alta voce.
-Cosa?-. Mi ha sentito e con il braccio mi fa girare verso di lui.
Certo, non ho intenzione di chiedergli scusa per qualcosa che NON ho fatto.
-Hai sentito bene.
In 4 secondi mi arriva un pugno in faccia e io vado a finire a terra.
-Non ci provare più, stronzo.
Mi alzo in piedi sentendomi sfidato.
-A me non dai dello stronzo, drogato, dimmi: che ti sei fatto oggi?-. Mi sento pieno di rabbia, il mio amico non mi dovrebbe dare pugni.
Mi scaglio contro Steve e in poco tempo Camilla e Leslie cercano di dividerci.
-Steve calmati cazzo!-. Urla Leslie che a momenti lo prende a pugni al posto mio:- Stai litigando per una troia con Valentino, VALENTINO!!!-. Continua tirandolo verso di lei e cercando di staccarlo da me.
-Andiamo Leslie, lo sappiamo benissimo che ti piac…-. Leslie mi tira un pugno al posto del mio amico senza farmi finire la frase.
Camilla che ormai ha smesso di tirarmi guarda tutto stupefatta.
Steve adesso è stupito da Leslie e la guarda con molta ammirazione.
-Dove sei stata in tutto questo tempo?-. Chiede lui.
-Andiamo Steve, ancora non ho capito se hai preso coca o altro…-. Dice ancora più scocciata tirandolo per il braccio.
Camilla mi aiuta ad alzarmi.
Leslie è molto più forte di Steve, ha un carattere molto deciso e se si arrabbia… Beh ho visto le conseguenze.
-Ahi…-. Emetto mentre Camilla mi accarezza le guancie gonfie.
-Le figuracce sono il tuo forte…-. Commenta continuando ad osservare le ferite.
-Mi sono appena beccato 2 pugni e tu mi dici questo.
-Scusa è solo che sono… Stupefatta… Hai appena litigato con… Steve?!?!
-Si, lui mi ha provocato.
-Dobbiamo curare queste ferite-. Continua osservandomi preoccupata.
-No non ti preoccupare, vado a casa e ci penso io. Siamo anche arrivati-. Le faccio notare che siamo davanti a casa mia.
-Non vuoi proprio niente per quelle ferite? Ho ghiaccio, creme, disinfett…-. La blocco baciandola.
Lei poggia una mano sulla mia guancia e io mi stacco subito dal dolore.
-Oh… Ok…-. Dice infine.
-Era da tanto che non mi baciavi.
-Tipo 4 giorni?
-Sono 4 giorni? Wow non me n’ero accorto…-. Sorrido e la saluto con la mano entrando in casa.
Mamma non c’è e neanche papà, sono al lavoro e se non sbaglio ritornano stasera.
Poso lo zaino in salone come al solito.
-OHSSANTOCCIELO!-. Mi ero scordato totalmente di Maura.
-Maura io…
-Ma che cosa hai fatto?-. Mi domanda preoccupata venendo verso di me e toccandomi la faccia con le mani.
-Sono combinato così male?
-Il tuo viso… Ma che cosa ti hanno fatto?
-Una piccola lite…
-Una piccola lite?-. Dice alzando un sopracciglio per poi salire le scale e cercare qualcosa in bagno.
-Siediti nel divano-. Mi ordina.
Torna poco dopo per sedersi di fianco a me.
Con una spugna bagnata mi pulisce la faccia.
-Adesso sei anche crocerossina?
-Lo dicevo che non sei un modello da seguire.
-Da seguire no ma un modello si-. Ironizzo facendo riferimento al mio corpo.
-Ma non da seguire-. Constata per poi farmi urlare 4 “Ahi” di fila.
Passa al ghiaccio.
-E’ freddo!!!
-Grazie Mister Intelligenza…-. Ride e poi mi tocca le ferite tenendomi la faccia.
Con le dita passa tutti i lineamenti della mia faccia e io non faccio a meno di guardarla.
Eppure… Questa voglia di toccare le sue labbra… I suoi occhi che mi attirano… Le sue labbra vicine alle mie… Un soffio e…
Suonano alla porta.
-Chi è?-. Mi risveglio.
-Ah eh… E’ Carlo.
-Chi è Carlo?-. Chiedo come se fossi “geloso”.
Io non sono geloso.
-Il mio ragazzo.
-Da quando? Un anno fa tu eri un brufolo vivente, da quando hai un ragazzo?-. Continuo infastidito.
Lei mi tira un’occhiataccia ed esce dalla porta.
Esco fuori dalla porta e la osservo salire sulla moto di Carlo.
-Vieni entro le sei!-. Dico solamente per poi sbattere la porta.
Io non sono geloso.
 
 

Anonima G: Ehi!!! Ecco qua il mio capitolo!! Ok, credo di farvi confondere abbastanza con queste vicende ma tanto anche io lo sono xD Quindi vi chiedo, che cosa sta succedendo veramente? Chi piace a Valentino? Che sentimenti prova davvero Valentino verso Maura e verso Camilla?
Beh se volete rispondere fate pure con le recensioni ^^
Baci :*
P.s. Vi ringrazio per leggere la storia xD

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Capitolo 22
*** Leslie e Steve ***


Leslie e Steve

 
 
 
 
 

Ehi ragazzi :) Come ormai avrete capito se voglio cambiare il protagonista del capitolo ve lo scrivo all’inizio e questo è uno di quei capitoli xD La protagonista sarà Leslie!

 
 
   Porto Steve a fatica nel primo bar che trovo ed ordino del ghiaccio.
Questo stupido deve sempre cacciarsi nei guai, lo odio quando fa così.
-Siediti qua!-. Gli ordino buttandolo sulla sedia.
Sono arrabbiata con lui.
Poco dopo torno con del ghiaccio.
Si è azzuffato con il suo migliore amico, odio quando è fatto ed adesso lo è.
-Sei un coglione-. Affermo.
-Eheheheh-. Ricominciamo con la risata scema, ogni volta fa così è drogato, perché lo frequento ancora?
-Non c’è niente da ridere.
Controllo, la ferita si è calmata, non si è fatto tanto male come con Valentino, lui si che ha rischiato.
Ecco adesso ho pure picchiato Valentino per colpa sua!
-Ti accompagno a casa-. Lo faccio alzare e poi lo faccio appoggiare sulle mie spalle.
Tutto questo per quella troietta di Iris, non la sopporto e non l’ho mai sopportata, ma chi crede di essere?
   Dopo mezz’ora arriviamo a casa sua.
Lo aiuto a posare lo zaino e poi lo faccio distendere nel divano.
-Dormi, io vado-. Dico infine.
È un ragazzo senza speranze…
-No aspetta!
-Vuoi che ti tiri un pugno? Non ci resto con un maniaco come te-. Dico come se mi da fastidio.
Non è vero, mi è sempre piaciuto ma io un drogato come lui non lo voglio… Credo…
-Ho fame!!-. Si lamenta.
-Scordatelo, non cucino per te, non sono la tua schiava.
-Si ma io non ti ho detto “donna preparami da mangiare” ti ho solo detto che ho fame-. Dice come se tutto questo è un discorso logico.
-E io non ti ho detto “Adesso cucino per te” ma ti ho detto che te lo puoi scordare.
-Eheheheh…-. Che nervoso, se ride un’altra volta così lo picchio :-Hai un bel caratterino lo sai?
Cosa vorrebbe insinuare con questo? Basta mi ha stufato.
Mi avvicino al divano e lo prendo per la maglietta in modo minaccioso.
E preparo il pugno, lui non dice niente e continua a guardarmi come un ebete.
È strafatto di sicuro, mi fa un po’ pena però.
Lo lascio e cade sul divano addormentandosi subito.
E adesso che faccio?
Mi brontola la pancia, ho fame.
Ho fame=cucino.
Ma i suoi genitori dove sono?
Chiudo la porta dell’appartamento e frugo tra la cucina cercando salsa, pasta, aglio e un pentolino dove riscaldare la salsa.
Dopo 10 minuti il mio piatto è pronto e mangio lasciandogli un po’ di pasta da parte.
Mi siedo vicino a lui che sta dormendo e non sapendo che fare tiro fuori il cellulare e inizio a messaggiare con Camilla.
“Asdfghjkl non so come ma mi sono ritrovata dentro casa di Steve a cucinare e.e”
“Woow O.O Invece Valentino è diventato molto dolce all’improvviso”
“Che? Valentino? Ma che cazzo succede qua?”
“Non ne ho la minima idea”
“Da quant’è che non uscite?”
“Boh… Una settimana credo D:”
“D: MATUSTAISCHERZANDO?!?! Sai quante cose possono cambiare in una settimana?”
“In che senso?”
Non faccio in tempo a rispondere che mi sento tirare per la maglietta.
-Hai cucinato per me allora?
-Ma tu che…-. Un secondo, ha appena letto i miei messaggi, infondo mi sono seduta a terra con la schiena poggiata nel divano, non posso biasimarlo.
-Chiamasi Privacy!
-Ahahah-. Risata normale, è tornato come prima, gli è passata per fortuna.
-Dai che ti do la pasta.
-Si capo!-. Dice andando a sedersi nel tavolo.
Gli servo il piatto di pasta e aspetto che finisca, intanto continuo a messaggiare con Camilla.
“Nel senso che quello si è trovato già un’altra!”
“Ma dai!”
“E’ il più desiderato della scuola, che ti aspetti da uno come lui?”
“Forse hai ragione… Magari poi glielo chiedo…”
Steve finisce di mangiare ed io prendo lo zaino per andarmene.
Di colpo mi sento tirare da lui.
Mi ritrovo vicina al suo petto e la sua faccia davanti.
Mi bacia.
-Steve…
-Leslie…
-Tu prova a toccarmi ancora e ti ritrovi la mia mano spiaccicata nella tua guancia, capito?
-Oh scusa… Io credevo che tu… Io… Ehm…-. Dice imbarazzato.
-Non sono il tuo giocattolino come fai di solito con le ragazze-. Gli faccio l’occhiolino e cerco di prendere lo zaino che mi è caduto a terra.
Lo sento ghignare.
-Che c’è da ridere?
-Credi che io ti usi come un giocattolino…
-N-non è vero?-. Domando.
-No, voglio scoparti e poi abbandonarti…-. Dice per poi scoppiare a ridere:-Sto scherzando.
Continuo a guardarlo stupefatta.
-Mi piaci davvero.
-Si vallo a raccontare ad Iris.
-Senti Leslie-. Dice serio afferrandomi per il polso e sbattendomi contro la porta per poi farla richiudere.
Non ho via d’uscita, perché ho voluto aiutare un drogato?
-Quando mi piace qualcuno sul serio tu non immagini nemmeno quanto posso diventare romantico e tu mi piaci.
-Schietto, chiaro, diretto, ora puoi lasciarmi?-. Chiedo cercando di restare il più indifferente possibile.
-NO.
-Per quanto hai intenzione di tenermi così?
-Fin quando non capirai che mi piaci davvero.
-Ah si? Smettila di drogarti allora.
Mugola un po’  e poi prende a parlare:-Mi dispiace ma non si…
-Allora niente, ho capito che ti piaccio.
-Cazzo mi fai impazzire…-. Dice baciandomi ancora.
-Queste labbra te le puoi scordare se non la smetti di drogarti.
-Ci sono alternative?
-Smettila di drogarti.
-Uffa non…
-Smettila di drogarti!!!-. Ordino tirandogli uno schiaffo.
Lui si tocca la guancia.
Sospira.
-Ok… Io ci provo… Altri desideri?-. Dice ironico.
-Tagliati quei capelli, sono cresciuti troppo e poi ti sta ricrescendo la barba… Pizzichi quando mi baci…-. Scoppio a ridere mentre lui mi guarda con la faccia da “Altri desideri? No perché se vuoi ti faccio anche da tappetino” in modo ironico per poi tornare a ridere con me.
-Allora ehm… Io vado…-. Saluto non sapendo che dire.
-Stiamo insieme giusto?
-Giusto…

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Capitolo 23
*** Triangolo amoroso ***


Triangolo amoroso

 
 
 
 
 
    Sono pronto per un altro appuntamento con Camilla.
Stranamente sta volta mi ha chiesto lei di vederci, le avevo domandato se voleva comunicarmi qualcosa di importante ma lei mi aveva rassicurato dicendomi che era una semplice uscita per stare un po’ insieme.
Mentre scendo le scale Maura mi viene dietro.
-Dove stai andando?
-Davanti alla scuola. Mi devo vedere là con Camilla.
-Oh bene, allora dammi un passaggio al bar che c’è prima.
-Io non ti ho ancora detto di si-. Le dico.
Sbuffa e continua a seguirmi certa del fatto che io sia disposto ad accompagnarla.
 
   Ho accompagnato Maura fino al bar e adesso sono qua ad aspettare Camilla.
Eppure mi aveva detto alle quattro e non credo di essermi sbagliato.
-Valentino!
Alzo la testa e la vedo correre verso di me con il fiatone.
-Ehi, frena! Frena! Frenaaa!-. Urlo mentre lei mi urta e cado all’indietro.
Il tempo di riprendermi e comincio ad andare su tutte le furie.
-Ma che diavolo fai?!?! Ero davanti a te!-. Urlo scortesemente.
-Scusa…
-E adesso non insistere con il fatto che hai ragione e non iniziare a darmi schiaffi perché io… Aspetta cosa hai detto?
-Ho detto scusa-. Mi ripete.
-Oh.
La prendo sottobraccio e cominciamo a camminare.
Sembra strano ma in questi giorni la vedo più addolcita, non mi prende a schiaffi, non mi offende, non dice niente per iniziare a litigare… E’ molto diversa.
Anche se questo suo lato mi piace preferivo più l’altro.
-Sai, Leslie e Steve si sono messi insieme…-. Mi dice per riprendere qualche discorso.
-Oggi non trovi che sia una bella giornata? Si vede proprio che si sta bene e poi guard…
-Non cambiare discorso, devi fare pace con Steve.
-Non è colpa mia. Lui ha iniziato a picchiarmi. Semplicemente perché la ragazza che gli piace mi viene dietro, anzi no, la ragazza che gli piaceva perché a quanto vedo se n’è trovato un’altra. Bell’amico, picchiare il suo migliore amico per una cotta. Io non lo avrei mai fatto, è stato uno stupido e lui deve pagare le conseguenz…-. Non ho il tempo di finire che mi arriva uno schiaffo in piena faccia.
-Non parlare così del tuo migliore amico. Se sei diventato suo amico ci sarà stato un motivo! Siete stati sempre uniti e non avete mai litigato per niente, per tutto c’è un motivo, se vuoi due siete così tanto amici perché tu non hai provato a fare qualcosa? Poteva essere anche fatto ma tu di sicuro non hai mai fatto niente per farlo smettere di drogarsi. Se sei veramente suo amico pensi al suo bene, pensi a lui e non ti preoccupi di chi ha la colpa, anzi dovresti chiedergli anche scusa. Scusa perché non sei stato un buon amico!-. Dopo avermi fatto questa lunga ramanzina mi accorgo che ha davvero ragione.
Camilla inizia a camminare per andarsene.
-Aspetta Cam…
-No, lasciami…-. Dice spostando la mano con cui la stavo raggiungendo.
Quando cerco di andare da lei per capire cosa le stesse succedendo sento un altro pianto più lontano ma che mi sembra familiare.
Per istinto mi dirigo verso la persona che sta versando quelle lacrime.
Dietro il muro della mia scuola una ragazza mi sta dando le spalle.
Riconosco subito i capelli biondi e mi avvento su di lei per capire che stesse succedendo.
Le poso una mano sulla spalla.
-Cosa succede?-. Chiedo con delicatezza.
Lei tra un singhiozzo e l’altro inizia a parlarmi:-N-Non sono fatti tuoi sgorbio, rideresti solamente-. Sposta il mio braccio e si asciuga le lacrime.
-Sarò pure uno sgorbio ma sono desiderato dalle ragazze.
-E questo cosa c’entra?-. Domanda.
-Niente, mi hai chiamato sgorbio ma io sono molto carino.
Cerca di darmi uno schiaffo ma le blocco la mano per poi prenderle anche l’altra e farla stare ferma.
-Ora, gentilmente, vorresti dirmi che ti succede?
-No.
-Perfetto allora andiamo, ti accompagno a casa mia.
Le dico porgendole il casco.
-Davvero non lo vuoi sapere?
-No, decidi tu infondo, non voglio fare come quei ragazzi appiccicosi che ti chiedono sempre cos’hai e si preoccupano tanto, in fondo al massimo cosa può essere successo? Ti sei lasciata con il ragazzo?-. Dico ironico.
Il suoi occhi ritornano in lacrime.
Oh mio dio credo di aver fatto centro.
-No, per favore non piangere se no fai venire da piangere pure a me-. Chiedo ripensando a ciò che mi era successo in questi giorni.
Lei continua a piangere e così anche io inizio a fare lo stesso ma con meno intensità.
Sembro forte ma non lo sono.
Lei si asciuga le lacrime e inizia a consolarmi.
-Che ti succede sgorbio?-. Anche se non è il massimo è il suo modo di preoccuparsi.
-Niente, è che in questi giorni non capisco più molto, ho litigato son Steve per una ragazza che nemmeno m’interessa, Camilla è strana, non la capisco e poi oggi si è arrabbiata con me. So che può sembrare tutto stupido ma non lo è. Camilla è importante per me, non è come le altre ragazze e Steve, beh senza di lui si ci sente sempre soli e poi…
-E’ così importante?
-Si gli voglio tanto bene e poi lui mi ha sempre…
-Parlo di Camilla stupido!
-Si lei è molto importante, sento che va oltre ad un semplice “ti voglio bene”, non saprei che fare senza di lei, anche se non lo dimostro ed ho questo modo di fare rozzo e…
-La ami in pratica.
-Io…-. Sgrano gli occhi.
È questo l’amore?
-Si, io la… Amo-. Concludo stupefatto di me stesso.
-Avete litigato adesso giusto?
-Si.
-Allora va da lei e diglielo, è semplice no?
-Ma tu…?
-Non ti preoccupare per me! Io starò benissimo e posso tornare a casa a piedi…
-Ma…
-Vai scemo!-. Mi ordina.
Inizio a correre per andare da lei.
Si Camilla mi piace, la amo, c’è voluta Maura per farmene accorgere ma ora che ne sono sicuro è inutile continuare a litigare con lei, la amo, a quanto pare si, è importante lei per me e spero anche io per lei… Neanche immagina quanto!
Mentre corro mi accorgo di aver scordato di riprendere il casco così torno indietro per prenderlo.
Mi fermo dietro il muro e rimango esterrefatto da quello che sento.
Maura è di nuovo in lacrime:-Non era per il mio ex ma per te, ti ho sempre amato Valentino-. Continua a ripetersi Maura tra sé cercando di auto calmarsi.
E adesso che faccio?


 

Anonima G: Ciaoo :) Allora che dite di questo capitolo? Scusaaaatemi per il ritardo ritardoso (?) Ma non ho un filo di ispirazione e quando mi viene mi finisce subito ç_ç
Beh al prossimo capitolo anche se non so bene quando sarà xD
 

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Capitolo 24
*** Triangolo amoroso ***


Triangolo amoroso

 
 
 
 
 
    Sono pronto per un altro appuntamento con Camilla.
Stranamente sta volta mi ha chiesto lei di vederci, le avevo domandato se voleva comunicarmi qualcosa di importante ma lei mi aveva rassicurato dicendomi che era una semplice uscita per stare un po’ insieme.
Mentre scendo le scale Maura mi viene dietro.
-Dove stai andando?
-Davanti alla scuola. Mi devo vedere là con Camilla.
-Oh bene, allora dammi un passaggio al bar che c’è prima.
-Io non ti ho ancora detto di si-. Le dico.
Sbuffa e continua a seguirmi certa del fatto che io sia disposto ad accompagnarla.
 
   Ho accompagnato Maura fino al bar e adesso sono qua ad aspettare Camilla.
Eppure mi aveva detto alle quattro e non credo di essermi sbagliato.
-Valentino!
Alzo la testa e la vedo correre verso di me con il fiatone.
-Ehi, frena! Frena! Frenaaa!-. Urlo mentre lei mi urta e cado all’indietro.
Il tempo di riprendermi e comincio ad andare su tutte le furie.
-Ma che diavolo fai?!?! Ero davanti a te!-. Urlo scortesemente.
-Scusa…
-E adesso non insistere con il fatto che hai ragione e non iniziare a darmi schiaffi perché io… Aspetta cosa hai detto?
-Ho detto scusa-. Mi ripete.
-Oh.
La prendo sottobraccio e cominciamo a camminare.
Sembra strano ma in questi giorni la vedo più addolcita, non mi prende a schiaffi, non mi offende, non dice niente per iniziare a litigare… E’ molto diversa.
Anche se questo suo lato mi piace preferivo più l’altro.
-Sai, Leslie e Steve si sono messi insieme…-. Mi dice per riprendere qualche discorso.
-Oggi non trovi che sia una bella giornata? Si vede proprio che si sta bene e poi guard…
-Non cambiare discorso, devi fare pace con Steve.
-Non è colpa mia. Lui ha iniziato a picchiarmi. Semplicemente perché la ragazza che gli piace mi viene dietro, anzi no, la ragazza che gli piaceva perché a quanto vedo se n’è trovato un’altra. Bell’amico, picchiare il suo migliore amico per una cotta. Io non lo avrei mai fatto, è stato uno stupido e lui deve pagare le conseguenz…-. Non ho il tempo di finire che mi arriva uno schiaffo in piena faccia.
-Non parlare così del tuo migliore amico. Se sei diventato suo amico ci sarà stato un motivo! Siete stati sempre uniti e non avete mai litigato per niente, per tutto c’è un motivo, se vuoi due siete così tanto amici perché tu non hai provato a fare qualcosa? Poteva essere anche fatto ma tu di sicuro non hai mai fatto niente per farlo smettere di drogarsi. Se sei veramente suo amico pensi al suo bene, pensi a lui e non ti preoccupi di chi ha la colpa, anzi dovresti chiedergli anche scusa. Scusa perché non sei stato un buon amico!-. Dopo avermi fatto questa lunga ramanzina mi accorgo che ha davvero ragione.
Camilla inizia a camminare per andarsene.
-Aspetta Cam…
-No, lasciami…-. Dice spostando la mano con cui la stavo raggiungendo.
Quando cerco di andare da lei per capire cosa le stesse succedendo sento un altro pianto più lontano ma che mi sembra familiare.
Per istinto mi dirigo verso la persona che sta versando quelle lacrime.
Dietro il muro della mia scuola una ragazza mi sta dando le spalle.
Riconosco subito i capelli biondi e mi avvento su di lei per capire che stesse succedendo.
Le poso una mano sulla spalla.
-Cosa succede?-. Chiedo con delicatezza.
Lei tra un singhiozzo e l’altro inizia a parlarmi:-N-Non sono fatti tuoi sgorbio, rideresti solamente-. Sposta il mio braccio e si asciuga le lacrime.
-Sarò pure uno sgorbio ma sono desiderato dalle ragazze.
-E questo cosa c’entra?-. Domanda.
-Niente, mi hai chiamato sgorbio ma io sono molto carino.
Cerca di darmi uno schiaffo ma le blocco la mano per poi prenderle anche l’altra e farla stare ferma.
-Ora, gentilmente, vorresti dirmi che ti succede?
-No.
-Perfetto allora andiamo, ti accompagno a casa mia.
Le dico porgendole il casco.
-Davvero non lo vuoi sapere?
-No, decidi tu infondo, non voglio fare come quei ragazzi appiccicosi che ti chiedono sempre cos’hai e si preoccupano tanto, in fondo al massimo cosa può essere successo? Ti sei lasciata con il ragazzo?-. Dico ironico.
Il suoi occhi ritornano in lacrime.
Oh mio dio credo di aver fatto centro.
-No, per favore non piangere se no fai venire da piangere pure a me-. Chiedo ripensando a ciò che mi era successo in questi giorni.
Lei continua a piangere e così anche io inizio a fare lo stesso ma con meno intensità.
Sembro forte ma non lo sono.
Lei si asciuga le lacrime e inizia a consolarmi.
-Che ti succede sgorbio?-. Anche se non è il massimo è il suo modo di preoccuparsi.
-Niente, è che in questi giorni non capisco più molto, ho litigato son Steve per una ragazza che nemmeno m’interessa, Camilla è strana, non la capisco e poi oggi si è arrabbiata con me. So che può sembrare tutto stupido ma non lo è. Camilla è importante per me, non è come le altre ragazze e Steve, beh senza di lui si ci sente sempre soli e poi…
-E’ così importante?
-Si gli voglio tanto bene e poi lui mi ha sempre…
-Parlo di Camilla stupido!
-Si lei è molto importante, sento che va oltre ad un semplice “ti voglio bene”, non saprei che fare senza di lei, anche se non lo dimostro ed ho questo modo di fare rozzo e…
-La ami in pratica.
-Io…-. Sgrano gli occhi.
È questo l’amore?
-Si, io la… Amo-. Concludo stupefatto di me stesso.
-Avete litigato adesso giusto?
-Si.
-Allora va da lei e diglielo, è semplice no?
-Ma tu…?
-Non ti preoccupare per me! Io starò benissimo e posso tornare a casa a piedi…
-Ma…
-Vai scemo!-. Mi ordina.
Inizio a correre per andare da lei.
Si Camilla mi piace, la amo, c’è voluta Maura per farmene accorgere ma ora che ne sono sicuro è inutile continuare a litigare con lei, la amo, a quanto pare si, è importante lei per me e spero anche io per lei… Neanche immagina quanto!
Mentre corro mi accorgo di aver scordato di riprendere il casco così torno indietro per prenderlo.
Mi fermo dietro il muro e rimango esterrefatto da quello che sento.
Maura è di nuovo in lacrime:-Non era per il mio ex ma per te, ti ho sempre amato Valentino-. Continua a ripetersi Maura tra sé cercando di auto calmarsi.
E adesso che faccio?


 

Anonima G: Ciaoo :) Allora che dite di questo capitolo? Scusaaaatemi per il ritardo ritardoso (?) Ma non ho un filo di ispirazione e quando mi viene mi finisce subito ç_ç
Beh al prossimo capitolo anche se non so bene quando sarà xD
 

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Capitolo 25
*** S.o.s. confusione nel cuore ***


S.o.s. Confusione nel cuore di Valentino

 
 
 
 
 
   Mi accascio a terra posando le spalle nel muro e continuando a sentire piangere Maura.
Non ce la faccio.
Anche se mi sono accorto di amare Camilla c’è qualcosa nel mio cuore che mi blocca.
Non sapendo che fare aspetto che lei se ne vada.
È una tortura sentirla piangere, soprattutto se lo fa per me.
Guardo l’orologio, sono le sette.
Mi alzo e torno a casa.
Apro la porta e sento tanto silenzio.
Mia madre è nel divano e guarda la televisione, mio padre accanto a lei e si abbracciano mentre Maura immagino sia nella “sua” stanza visto che quando avevo deciso di tornare lei non c’era.
Non voglio prendere delle scelte.
Vado in bagno a farmi una doccia.
L’acqua calda mi fa rilassare un po’ e dimenticare per qualche minuto come stanno davvero le cose.
Esco dal bagno con l’asciugamano avvolto alla vita e un altro con il quale mi asciugo la faccia e strofino i capelli.
Neanche il tempo di levarlo dalla faccia che m’imbatto in Maura.
Non dico niente.
Non so che dire, sono molto più imbarazzato di lei.
Per un attimo ci guardiamo negli occhi.
“Pro: è carina, contro: è stronza, pro: mi ha aiutato a capire i miei sentimenti per Camilla, infondo si preoccupa di me, contro: Ci siamo sempre odiati” Mentre nella mia mente si crea una lunga lista di pro e contro che va a farsi fottere nello stesso istante in cui lei mi rivolge la parola.
-Scusa-. Dice aprendo un sorriso a 360 gradi.
Ma come fa a ridere?
Io non ce la farei mai, dopo essermi innamorato di qualcuno e non essere ricambiato non mi sentirei nemmeno in grado di rivolgergli la parola.
-Non fa niente-. Sorrido anche io.
Perché qua l’unico imbarazzato sono io?
-Allora? Com’è andata?-. Sorride ancora chiudendo gli occhi.
Non li chiude per non guardarmi?
-Veramente io…
-Oh scusa mi squilla il cellulare!-. Mi interrompe e se ne va.
-Ma io non sento nessuna suone…-. Andata. Abbiamo chiuso un discorso così tanto in fretta che non ho potuto terminare la frase.
Perché se n’è andata?
Le piaccio.
Lei è troppo piccola per me, un altro contro.
Si, ma è matura per la mia età, un altro pro.
Perché il mio cuore non si decide?
“Chi ti piace veramente, Valentino?” Una vocina nella mia testa continua a farmi la stessa domanda.
Vorrei saperlo anche io.
Forse era meglio che non tornavo indietro, dovevo andare avanti, sarebbe stato tutto più semplice.
Non avevo mai considerato il fatto di me e Maura insieme.
Io amo Camilla.
Non capisco se sia il mio cuore o il mio cervello a voler questo.
-Venite a cena ragazzi!-. Urla mia madre dalle scale.
-Non ho fame!-. Diciamo all’unisono io e Maura per poi guardarci con astio.
-Non copiarmi!-. Insiste lei.
-Tu non copiare me!
-Non fare il bambino!
-Io non faccio il bambino!
Maura si calma sospira e poi rientra in camera sua.
Poco dopo ricevo una chiamata.
L-leslie?
-Ciao.
-Stronzo bastardo microcefalo idiota che non sei altro!
-Bella giornata eh?
-Non ironizzare sulle mie parole stronzo, se vengo là ti picchio.
-Cosa ho fatto?
-Cosa non hai fatto vorrai dire!
-Ok, cosa non ho fatto?
-Tipo correre da Camilla? Lo sai che è venuta da me piangendo?
-Co-cosa? È venuta da te piangendo? Ma io non le ho fatto niente, lei si è arrabbiata improvvisamente!
-E non ti chiedi perché lo fa? È chiaro come l’acqua che gli piaci. È cotta di te. Ti ama.
-Ma tu che ne sai?-. Domando ancora più arrabbiato di Leslie.
-Lo so perché sono una ragazza, avevi dei dubbi su questo? Valentino anche tu la ami, vai da lei, cazzo perché devo essere sempre io ad aprire gli occhi alle persone?!
-Quindi dovrei andare da lei?
-Si ti ho detto, ma a te le cose come entrano nel cervello? Ho una voglia di darti un calcio in culo che nemmeno t’immagini.
-E per fortuna che tu sei un amica eh!
-Un giorno mi ringrazierai per tutto questo!-. Urla e mi chiude il telefono in faccia.
Cosa faccio?
 

Anonima G: Rieccomi ^^ Lalalala record *^* L’ho postato 2 giorni dopo °O° Incredibile! Mi stimo per questo xDD No scherzo, davvero il prossimo non so quando lo posterò e.e
Sayounara!!

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Capitolo 26
*** Un amico è per sempre ***


Un amico è per sempre

 
 
 
 
   -Stronzo, mi infastidisci non lo vedi?
-M-ma che ho fatto?-. Chiede il ragazzo infastidito.
Si è vero non so più che fare, sono impazzito, non so nemmeno chi sia il ragazzo che ho davanti ma me la sono presa con lui.
-Mi dai sui nervi-. Dico tirandolo su per il colletto della maglia pronto a dargli un pugno.
-Sc-scusa-. Chiese facendo cadere lo zaino a terra.
Una folla di alunni si è creata intorno a noi.
Era da tanto che non facevo così.
-Smettila di fare la faccia spaventata!-. Grido contro il ragazzo, sto per dargli un pugno lo sento.
-Fermati!-. Mi volto, è Steve.
Mi prende per la giacca e mi sbatte contro il muro con forza così lascio andare quel poveretto.
-Devi finirla di fare così! Ogni volta mi fai incazzare!-. Mi tira contro il muro dall’altro lato.
-Te la vuoi prendere con qualcuno? Vuoi sfogarti? Va bene, sono stato tuo amico da tempo e ormai so alla perfezione come ti comporti, scommetto che c’entra qualche ragazza vero? Dai picchiami!-. Si fa avanti più arrabbiato di me.
-Cosa ne sai tu? Io non ho bisogno di nessuno in questo momento, non sono confuso e non ho nemmeno bisogno di qualcuno che, cazzo, mi chieda come sto!-. Lo inizio a spingere dall’altra parte mentre inizia a formarsi ancora più folla.
-E adesso che non hai problemi, che non hai bisogno di nessuno vorresti che me ne andassi eh?-. Mi spinge pure lui dall’altra parte:-Non funziona così cazzo! Non funziona così! Sei uno stronzo-. Mi da uno schiaffo.
Anche se non mi ha fatto niente mi rendo conto che l’ha dato con forza.
-A cosa credi che serva io?-. Mi domanda ancora.
-Ti ho già detto che non ho problemi-. Rispondo tirandogli lo schiaffo a mia volta:-Levati dalle palle ora.
-E tutti questi anni di amicizia? Li buttiamo nel cesso?-. Inizia a strattonarmi per la giacca.
Non ce la faccio più, mi sento debole anche se voglio rispondere, ho bisogno di qualcuno che mi consiglia, non posso continuare così, non riesco più a riconoscere me stesso.
Lo abbraccio improvvisamente iniziando a piangere.
Sembro una femminuccia con i suoi problemi d’amore ma non importa.
-E cosa avete voi da guardare?-. Urla con rabbia Steve facendo andare via la folla.
Sembra che da un momento all’altro possa ruggire.
   Poco dopo ci ritroviamo fuori, io a prendere un bicchiere d’acqua e lui ad osservarmi attentamente.
-Queste occhiaie?-. Chiede.
-Non ho dormito sta notte.
-Cosa è successo? Chiedo a Leslie ma lei continua a dirmi che sei un stupido e che non capisci niente.
-Leslie ha molta stima di me-. Ironizzo continuando a guardare il bicchiere di plastica.
Sbuffa ridendo anche lui.
-Allora cosa è successo?
-Ho capito di amare Camilla…
-E allora?
-E allora fammi finire, Maura mi ha fatto capire di amare Camilla solo che poco dopo l’ho vista piangere di nascosto per me, continuava a dire che mi amava. Io non so che fare, sento di amare Camilla ma mi sento in colpa allo stesso tempo per Maura.
-Sei convinto che ti senta solo in colpa? Non senti niente per lei?
-No, cioè non lo so, non ne ho la minima idea.
-Fai quello che ti senti per ora, non badare ai sensi di colpa, se ami Camilla devi stare con lei.
-Chissà perché oggi non è venuta…-. Penso ad alta voce.
Neanche il tempo di chiarirmi con Steve che Leslie è qua.
Si avvicina con il cellulare in mano e lo posa sul tavolino del bar.
-Oh, ciao Steve e… Ciao… Coso.
-Ciao… Leslie.
-Scusa Steve devo andare, vado di fretta, ti volevo dire che l’appuntamento di oggi è annullato, non posso, mia cugina viene tra più o meno un’ora ed io devo andare a darle il benvenuto, che palle… Comunque adesso vado-. Dice rivolgendosi SOLO a Steve.
Non fa nemmeno finire Steve di parlare che già non c’è più.
Ragazza un po’ strana.
-Comunque glielo devi dire a Camilla.
-Si ma io non sono sicuro dei sentimenti che lei prova per me, immagina solo se mi confesso e poi lei si spaventa e dice cose del tipo “Valentino, mi dispiace ma io credo che sia troppo presto per definirlo amore” o cose del tipo “Credevi davvero che io mi innamorassi di te? Povero illuso”.
Mentre gesticolo faccio cadere un cellulare a terra.
Non è il mio. È quello di Leslie, l’ha dimenticato.
Oh merda se glielo rompo lei mi ammazza di botte! Lo prendo da terra e controllo se ha qualcosa che non va toccando lo schermo.
Non ci capisco niente di questo cellulare.
Aspetta, ho aperto un messaggio in arrivo.
“Forse hai ragione, anche se fosse che ci posso fare? Ok, non ci vuole niente a capire che mi sono innamorata di lui ma mica glielo posso dire e anche se fosse in questi giorni lo sento lontano, non capisco perché ma sento che di me non gliene frega niente”.
No questo è troppo, a me non frega niente di lei? Stiamo scherzando vero? La deve smettere di dire cavolate, a me di lei importa eccome! Mi sono messo a piangere per lei!
-Amico è tutto apposto?
-Si, devo fare una cosa!-. Dissi infuriato lasciando il cellulare a Steve ed iniziando a correre per andarmene.
 

 

Anonima G: Ciaooo, che dire del capitolo? Valentino dove sta andando? (come se già non si capisse da sola la cosa xD)
Cooomunque passando alla mia mania del k-pop che sta passando in tutti i capitoli di tutte le mi storie (Tranne la FF: “Nulla è semplice, nemmeno un addio” in cui a parlare sono solo ed unicamente io ._.)  oggi per farvi svagare un po’ (?) metto una canzone delle 2NE1, forse l’unica che mi piace del loro gruppo D:

http://www.youtube.com/watch?v=49AfuuRbgGo&ob=av2n **
P.s. Odio Minzy T_T Non chiedetemi chi è del gruppo perché non lo so ma so solo che la odio T_T

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Capitolo 27
*** La mia decisione ***


La mia decisione

 
 
 
 
 
   Corro verso casa di Camilla, mi ha fatto arrabbiare troppo.
Suono al campanello di casa sua e aspetto che apra con tutta la pazienza che cerco di avere.
Camilla è sorpresa di vedermi davanti a casa sua ed esce salutandomi normalmente così io inizio a parlare:
-“Forse hai ragione, anche se fosse che ci posso fare? Ok, non ci vuole niente a capire che mi sono innamorata di lui ma mica glielo posso dire e anche se fosse in questi giorni lo sento lontano, non capisco perché ma sento che di me non gliene frega niente”-. E concludo la frase scandendo per bene le ultime parole.
La sua faccia diventa pallida tutto d’un tratto e si tira indietro quasi spaventata del fatto che io so.
-Ehm… è stato bello parlare con te Valentino, adesso devo andare, cia-. Le blocco il polso prima che possa terminare il suo “ciao”.
La tengo ben salda a me e la scuoto con rabbia senza farle tanto male.
-Io cosa? Non me ne frega niente di te? Spero tu stia scherzando perché non mi sono messo a piangere davanti a tutta la scuola per niente! Tu mi piaci lo vuoi capire? no anzi ti amo! Solo questo a te non è chiaro, perché dobbiamo continuare così, perché ti devi comportare in questo modo? Se sei innamorata di me dimmelo, pure io infondo ho sbagliato, non dovevo mettermi in crisi per…-. Sto per dire Maura ma mi blocco e cambio subito frase:-Non dovremmo metterci in crisi solo per aver paura di mostrare i nostri sentimenti! Io ti amo, l’ho ammesso, tu? Tu mi ami? Cosa senti per me? Tanto lo so benissimo che in quel messaggio ti riferivi a me.
Le mollo le braccia e lei abbassa la testa imbarazzata.
-Si ok, lo ammetto, ti amo, è la verità ma a me sembra che tu sia distante da me anche se magari non vuoi…
L’abbraccio e le stampo un bacio sulle labbra rassicurandola:-Ti prometto che da ora in poi non lo sarò più, quindi per favore credimi… Stiamo insieme e cerchiamo di non avere più problemi perché non ce la faccio più-. L’abbraccio forte forte come se non volessi perderla, mi ispira sicurezza e tranquillità.
Sto bene con lei e sono sicurissimo che lei sta bene con me.
-Ok, allora stiamo insieme, ti amo davvero-. Mi stringe più forte lei.

 
Anonima G: Scuuuusatemi per il mini capitolo ma in questa storia l’ispirazione viene e se ne va come niente fosse e.e e scusatemi anche per il ritardo. Credo che faro una cosa come tipo altri capitoli e poi finirò la storia. Alla prossima! ^^

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Capitolo 28
*** Scusate ma non ce la faccio ***


SCUSATE MA NON CE LA FACCIO.

So che vi ho deluso, anche io ho deluso me stessa.

Non voglio compassione voglio solo che capiate.

Quando ho iniziato questa storia non l’avevo voluto io ma una mia lettrice de “Il MIO bullo”, all’inizio avevo delle idee al quale questa lettrice mi aveva dato molti spunti solo che poi le idee sono venute a mancare e io non sapevo e non so tutt’ora che fare.

Ho provato svariati finali nella mia testa ma nessuno di questi mi convince.

Mentirei se dicessi che prima o poi la finirò perché non mi ispira più. Ogni volta che apro la pagina word per scrivere qualcosa mi blocco, mi ci vuole davvero molto tempo per finire un capitolo.

Qualche tempo fa ho detto ad una mia amica che scrive in questo sito che quando fa questo deve metterci il cuore e non deve pensare ai lettori che leggono la storia perché la scrittura è una passione non un obbligo.

Ebbene, quando io scrivo questa FF lo faccio per obbligo e tutto ciò non va bene, per questo, ho deciso di lasciare la storia incompleta.

Provate ad immaginare voi un finale, metteteci immaginazione, quella che a me manca.

Mi odio per questo, scusatemi di nuovo…

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