Sotto il sole della California!

di Rosalia100689
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- Addi e Partenze ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2- Certe notti ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1- Addi e Partenze ***


Capitolo 1- Addi e Partenze

Emily’s POV

Passeggiavo con solo la compagnia della mia chitarra.

Ero partita davvero e non ci potevo credere. Tutte le mie paure, avevano preso forma in un piccolo istante.

E il sole stava sorgendo.

La mia prima alba senza Sara.

Mi sedetti sulla sabbia soffice e imbracciai la chitarra. Suonicchiai degli accordi a caso e poi....poi mi venne in mente quella canzone.

You said this could only get better
There's no rush cause we have each other
You said this would last forever
*

Iniziai a suonarla canticchiandola mentalmente.

Non riuscivo a controllare quelle gocce salate che mi scorrevano per le guance e, a dirla tutta non volevo.

Ero tornata prima...volevo farti una sorpresa, avevo programmato di cucinarti il sushi che tanto adori, mettere su il nostro stupidissimo "Kamikaze Girl" per ridere come matte. Il resto poi sarebbe venuto da se e ti saresti arrabbiata dicendo che ho gli occhi da Bambi e che non puoi resistermi.

E invece, a quanto pare hai trovato un altra persona con degli occhi più dolci dei miei: Scott.

Sono entrata in casa trovando la porta aperta e l'ho visto mentre si rivestiva e tu, sotto la doccia a lavarti di dosso il suo odore.

Lui mi vede e cerca di fermarmi. Io entro in bagno come una furia con ancora addosso i vestiti del "Mad Cafee"** in cui lavoro tu che ci guardi spaventata senza capire o forse capendo fin troppo bene.

Esci dalla doccia e mi dici di stare calma io non ci riesco e corro nella stanza, la nostra stanza.

"Lyl..." dici piano ma io non ti voglio ascoltare

"Lyl ti prego parlami" a quel punto sbotto, ti prego parlami???

"Ti prego parlami? Ti prego parlami!!"

E cosa dovrei dirti! sentiamo!"

"io...io...ho sbagliato..."

"ma dai? e da cosa l'hai dedotto?"

Inizi a singhiozzare ancora in accappatoio.

"Da quanto va avanti?" dico più calma perché odio vederti piangere.

"cinque mesi"

Sono sconvolta...così tanto...

"Perchè?"

Taci e non mi guardi, non punti su di me quei tuoi occhi neri che spesso mi hanno giudicata.

Ora piangi disperata

e io? io punto i miei sull'armadio e tiro giù la mia valigia.

prendo il telefono e chiamo il centralino della British Airwais.

Chiedo un biglietto open per Newport e tu mi fissi disperata.

Riempio la valigia mentre la centralinista mi da gli orari poi do il numero della mia carta di credito.

"Non te ne andare..."

"Cosa ti aspetti che faccia? che dorma con te ancora su questo letto?"

"No...io..."

"Non riesco a perdonarti....non adesso..."

Chiudo la valigia e ti guardo un ultima volta.

"Ti lascio la casa...non so quando torno"

Mi trattengo dal prenderti a schiaffi o dal crollare accanto alla colonna.

Prendo la mia roba e esco.

Senza rendermene conto ho iniziato a canticchiare.

Baby, don't talk to me
I'm trying to let go
Not loving you is harder than you know
Cause girl you're driving me so crazy*

* Harder Than you Know - Escape the Fate

** Bar Lolita tipicamente giapponesi

Georg’s POV

“I signori passeggeri sono pregati di allacciarsi le cinture di sicurezza. Atterraggio previsto tra 5 minuti!”

Non appena la voce decisa ma cordiale del pilota diede quel fatidico annuncio, guardai d’istinto fuori dal mio finestrino: la pista d’atterraggio era perfettamente visibile, così mi affrettai a svegliare il mio compagno di viaggio per far indossare anche a lui quelle famose cinture…

< Gustav, tra due minuti atterriamo! Dai, metti le cinture! >

Non ebbi nemmeno il tempo di finire la frase, che l’altro mi si lanciò praticamente addosso allo scopo di gettare un’occhiata fuori dal finestrino come avevo fatto io poc’anzi, esclamando

< Siiiii!!!!! Newport arriviamo!!!! Ma ci pensi, Georg??? 10 GIORNI DI VACANZA TUTTI PER NOI!!!!!!!!!!!!!!! >

< Gustav! –lo redarguii immediatamente con violenza- la vuoi smettere di urlare? >

< Oh, si… scusa- si affrettò a replicare lui, tornando al suo posto per prepararsi all’atterraggio- ma il fatto è che sono troppo felice: è da tanto che non facciamo una vacanza insieme senza i gemelli io e te! >

Ridendo felice del suo entusiasmo, mi affrettai verso l’uscita dell’aereo, che nel frattempo era regolarmente atterrato…. Dopo 30 minuti circa, riuscimmo finalmente ad uscire anche dal terminal e, tenendo saldamente in mano le nostre rispettive valigie, ci avviammo verso un taxi.

Non appena ebbe sistemato i nostri bagagli, il taxista ci chiese l’indirizzo del nostro hotel. Glielo comunicammo e poi, una volta partiti ci addormentammo immediatamente come due bimbi mentre quell’auto gialla sfrecciava veloce attraverso le strade della California…..

Gustav’s POV

DRRR…. DRRR….

Svegliandomi di soprassalto, non mi resi neanche conto di dove fossi. Eppure, spegnendo quella dannata sveglia al mio cellulare iniziai a fare mente locale e mi sentii subito meglio: ero a Newport, California, per una vacanza di assoluto relax in compagnia del mio carissimo amico e compagno di band Georg Listing!

Eravamo arrivati stanchi morti ma entusiasti in quella stanza d’albergo –la 483, ovviamente- la sera prima alle 21 e subito eravamo andati a letto senza nemmeno toglierci i vestiti…. Nonostante il nostro hotel avesse 500 camere, non era uno dei più esclusivi della città. Per nostra espressa volontà, avevamo infatti vietato al nostro manager David Jost di prenotarci una delle “solite” suites lussuose cui eravamo da tempo abituati ed avevamo invece optato per quel 3 stelle dignitoso e ben arredato che sul web aveva da subito attirato la nostra attenzione! Non ci eravamo sbagliati, e con quel pensiero in testa mi tolsi di dosso il lenzuolo che ancora mi copriva ed in tre passi raggiunsi il letto del mio amico: la nostra era infatti una normale camera doppia cui avevamo semplicemente fatto sostituire il letto matrimoniale con due letti singoli.

Non appena lo toccai, Georg aprì i suoi bellissimi occhi e mi fece un enorme sorriso

< Buongiorno! –disse poi, uscendo sua volta dal letto- E’ già ora? >

< Si! –mi affrettai a replicare, sorridendogli in risposta- Se vogliamo farci la nostra solita corsetta prima che la gente invada la spiaggia… >

Un quarto d’ora dopo, vestiti con delle tute leggere, scarpe da corsa e due mele in tasca, ci avviammo verso la spiaggia: nonostante fossero soltanto le 6 in punto del mattino, l’aria californiana di inizio Giugno faceva già sentire il suo calore e noi, senza perder altro tempo ci dirigemmo verso il bagnasciuga per la nostra consueta mezz’ora giornaliera di corsa, che da anni ci faceva iniziare bene le giornate quando non eravamo in tour.

Avevamo percorso appena 100 metri, quando Georg attirò la mia attenzione, facendomi segno di rallentare e tacere;

Avvicinandomi, scoprii il motivo di tale comportamento: a pochi passi da noi, una ragazza (vestita con una t-shirt verde acceso degli Escare the Fate, shorts e converse neri) con una chitarra in mano stava piangendo disperatamente e non dava segno di voler smettere…

< Credi ci abbia visti? > sussurrò allora il mio amico, senza staccarle gli occhi di dosso

< Non credo –replicai io, sussurrando a mia volta-, ma non ce la faccio a far finta di nulla! Perché non ci avviciniamo? >

Dopo averci pensato su qualche secondo, Georg rinunciò ben volentieri al suo allenamento quotidiano per correre in soccorso di quella giovane che ci ispirava già una tenerezza immensa…. E quello fu l’inizio della fine per la nostra povera vacanza XD!

Georg's POV

Ormai avevo deciso: che Gustav mi seguisse o no, volevo aiutare quella ragazza!

Affrettando allora il passo, mi diressi verso di lei... Non dava ancora segno di averci visti, così le sedetti vicino e le passai dolcmente una mano sul braccio; istintivamente, come se il mio arrivo fosse quello che da sempre aspettava, mi buttò le braccia al collo continuando comunque a svolgere quello che sembrava essere il suo passatempo preferito: piangere.

Non potendo far altro che ricambiare il suo abbraccio, feci cenno a Gustav di avvicinarsi... Quando anche il mio amico arrivò presso di noi, la giovane -come rispondendo ad un ordine perentorio che solo lei poteva sentire- cercò di darsi un contegno, ed asciugandosi le lacrime col dorso della mano si guardò intorno spaesata

< E voi chi siete? > Ci chiese quindi, sciogliendosi dal mio abbraccio con la voce ancora rotta dal pianto

< Io... Noi... ti abbiamo vista piangere ed abbiamo pensato di avicinarci! > Fu la prima cosa che mi venne in mente da dirle in risposta

. Lei sembrò accettare quanto avevo affermato e, prendendo in mano un fazzoletto che Gustav le porgeva, si soffiò il naso prima di continuare a parlare

< Io vi ho già visti da qualche parte- affermò quindi- ma non ricordo dove! >

Assumendo allora un’espressione tra il divertito e lo sconcertato, Gustav la interruppe prontamente con un gran sorriso sulle labbra

< Ah, quindi non ci conosci.... Bene, bene noi siamo Gustav e Georg dei Tokio Hotel. Piacere! E tu sei....? >

< Emily! Emily Myers… Tokio Hotel… Ah, si, ora ricordo! Non seguo la vostra band ma ora vi riconosco! Forza, dai, non perdiamo tempo in chiacchiere… Stavate correndo, no? E allora forza, andiamo!!!!!!!!!! Tanto sono vestita sportiva oggi… >

Quel cambiamento d’umore ci spiazzò non poco, ma avevamo già intuito che la ragazza non avrebbe aggiunto altro sul motivo del suo malessere e ci dicemmo immediatamente d’accordo!

Avevamo appena aiutato Emily a rialzarsi, quando il cellulare di Gustav prese a squillare… Lasciandolo allora indietro –con la promessa che ci avrebbe raggiunti presto- io e lei ci mettemmo a correre come due bambini di 5 anni lanciandoci reciprocamente pugni di sabbia addosso….

Gustav’s POV

Osservando divertito Emily e Georg rincorrersi felici sul bagnasciuga, mi accinsi a rispondere al cellulare senza nemmeno guardarne il display

< Pronto?... Oh, ciao Bill! Che mi dici di bello? >

< Ciao, caro! Come va la vita in California? >

Dal tono allegro del mio amico, capii immediatamente che non aveva affatto idea di che ore fossero a Newport e non esitai a farglielo notare

< Tutto bene, non c’è che dire… Bill, comunque qui sarebbero le 6:15 del mattino! Menomale che ci svegliamo presto, altrimenti ci avresti fatto prendere un infarto… >

< Scusate, allora- si affrettò a dire lui- posso richiamare più tardi! Comuuuunque: avete fatto incontri interessanti??? >

< Non preoccuparti, siamo svegli da un pezzo! Comunque, si… abbiamo soccorso una ragazza poco fa. Ma non dirlo a Tom, ok? Ora scusami ma dovrei andare… Georg mi aspetta! >

< Ok, ma fammi sapere come va con quella ragazza! A presto belli… >

Staccando la telefonata, rimisi il cellulare nella tasca dei pantaloni con un gran sorriso e mi affrettai in direzione di Georg ed Emily… Quei due però, sembravano essere spariti! Dopo averli chiamati per ben 5 volte , decisi di tornare in albergo ed aspettarli lì, ma “qualcosa” mi impedì di portare a termine il mio volere…

< CHI MI HA TIRATO UNA MELA???? GEORG, MA SEI MATTO? >

Ridendo come pazzi da dietro uno scoglio, lui e la ragazza si affrettarono allora a far sentire la loro presenza e mi chiesero scusa

< Non ho saputo resistere! - Rise Emily avvicinandosi: sul suo volto non vi era più traccia della disperazione di poco prima, così aggiunse- Che ne direste di andare in albergo a far colazione? Ho una fame… >

Ridendo a mia volta osservandola, mi preparai a seguire quei due ragazzi che sembravano aver legato così presto e bene con una strana sensazione nel cuore… quella che mi diceva che non ci saremmo liberati molto presto di Emily Myers!

Note: Sinceramente, non avrei mai pensato di tornare a scrivere una FF sui Tokio. Dopo la mia trilogia, in effetti, non ne sentivo proprio il bisogno… Ma questo primo capitolo era da quasi tre anni nel mio pc ed attendeva solo che io gli dessi una possibilità: ho deciso di seguire il mio cuore ed eccomi qui!^.^ Cosa ne pensate? Vi avverto subito: i gemelli non compariranno mai in questa fic, in quanto volevo concentrarmi soltanto su Gustav, Georg e la storia d’amore “interrotta” tra le due ragazze. Per il momento vi saluto, promettendovi a breve il secondo capitolo… Bacioni a tutti, Devilgirl89!^_^

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Capitolo 2
*** Capitolo 2- Certe notti ***


Capitolo 2- Certe notti

Emily’s POV

Dopo essermi finalmente ritirata per la notte nella mia camera d’albergo, mi costrinsi ad accendere per qualche minuto il cellulare. Vidi così che erano le 23:45 e promisi a me stessa che nel giro di 15 minuti l’avrei spento di nuovo: non volevo rendermi rintracciabile per nessun motivo, né tanto meno che Sara venisse a sapere dove fossi…

DRRR….DRRRR….

Troppo tardi: il telefono mi stava avvertendo che giusto in quel momento era in arrivo un sms! Per fortuna, scoprii con sollievo, non si trattava della mia carissima ex. Era soltanto un’sms della compagnia telefonica che mi avvisava di una chiamata effettuata dal mio datore di lavoro qualche ora prima… In realtà, Erik Reed era ben più di un semplice datore di lavoro per me: era il mio sostegno morale in ogni situazione, l’unico che sapesse realmente dove mi trovassi in quel preciso istante. Aveva ricevuto precise istruzioni di non parlare con nessuno, Sara in testa, e sapevo di potermi fidare di lui.

Con quella consapevolezza nella mente, mi avviai verso il bagno: feci una rapidissima doccia, infilai il pigiama e controllai per l’ultima volta il telefono: nessun ulteriore sms o chiamata in arrivo, perciò lo spensi e caddi fiduciosa tra le braccia di Morfeo…

Gustav’s POV

Nonostante ci fossimo ritirati già da una buona mezz’ora, io e Georg non riuscivamo a prender sonno: il motivo era uno solo. Emily Myers… o, meglio, Lyl (come ci aveva permesso di chiamarla sin da subito)!

< Certo che è strana, eh? > commentò infatti il mio amico, per l’ennesima volta.

In effetti, aveva ragione da vendere: avevamo passato l’intera giornata al mare con lei, ma non eravamo riusciti a cavare un ragno dal buco… In alcuni momenti il suo viso si faceva pensieroso, e si rabbuiava vedendo le coppie di ragazzi e ragazzini prendersi per mano e baciarsi, chiaro segno di una sua recentissima batosta amorosa! Eppure, qualcosa nel suo atteggiamento ci aveva impedito di andare troppo a fondo nell’indagine.

< Sì, è troppo strana… Domani appena svegli, per prima cosa chiederemo consiglio a Tom! Se vogliamo aiutare Lyl, bisogna farsi consigliare dal migliore in questo campo, non trovi? >

Ridendo di gusto, Georg s’infilò sotto le coperte e si addormentò nel giro di pochi istanti. Lo stesso feci io, ben consapevole che soltanto sei ore dopo ci saremmo dovuti svegliare di nuovo per fare la nostra beneamata corsetta quotidiana…

Emily’s POV

Sentii dolcemente bussare alla porta della mia camera… Incuriosita, andai ad aprire, ben consapevole dell’ora tarda: Sara era lì, bella come al solito ma con gli occhi rossi di pianto: detestavo vederla cosi, e la feci entrare senza fare domande. Tutta la rabbia, i dubbi e la tristezza di quel giorno insieme paradisiaco ed infernale sembravano essere svaniti col suo arrivo!

< Ma che ci fai qui? > le domandai abbracciandola, maledicendo benevolmente Erik per non aver saputo tenere la bocca chiusa

< Beh, come sarebbe a dire? Sono qui per te, piccola… Newport è un bellissimo posto, ma chissà come ti sentirai sola lontana da Londra! >

Non potevo proprio darle torto: a Londra ero legata da un rapporto d’amore profondo che niente e nessuno avrebbe potuto mai spezzare… Era la città magica e speciale dove era iniziato tutto: la mia amicizia con Sara, il nostro fantastico amore che durava ormai da quasi tre anni, il mio divertentissimo lavoro al Mad con Erik! Un pezzo fondamentale della mia vita era ormai in quel posto, anche se la mia famiglia era originaria di Edimburgo e lì vivevano ancora tutti i miei parenti; alcune volte l’anno andavo a trovarli e spesso ospitavo i miei genitori per un week-end nella casa londinese che dividevo con la mia ragazza: a loro non avevamo voluto dire nulla del nostro rapporto, perché ci tenevamo tantissimo e non volevamo che maligne voci di corridoio lo potessero minare alla base, ma comunque la adoravano in quanto mia best friend…

Interruppi i miei pensieri quando intuii ciò che Sara stava per fare: rimasi incantata a guardarla spogliarsi e quando la vidi adagiarsi nuda sul mio letto, non resistetti ed in breve fui nuda accanto a lei… Ci carezzammo dolcemente, ma poi il desiderio ebbe il sopravvento e facemmo l’amore più volte in quella calda notte magica.

Mi svegliai di soprassalto. Per un momento, rimasi spaesata, ma poi realizzai tutto: le mie mutandine bagnate erano tutto ciò che restava di quel magnifico sogno… Troppo bello, per essere vero! Però l’orgasmo l’avevo avuto sul serio, ed avevo ancora la sensazione di aver realmente tenuto la mia ex tra le braccia per ore, quando mi tirai a sedere sul letto ed iniziai a piangere tutte le mie lacrime

Georg’s POV

Mi era parso di sentire qualcuno piangere fuori della mia camera, così accesi la piccola abat-jour presente sul comodino e guadai l’orologio che tenevo sempre al polso… le 03:15 del mattino! Senza fermarmi due volte a pensare, sgusciai fuori dal letto e una constatato lo stato comatoso di Gustav, andai deciso verso la porta per cercare di determinare la fonte di tale rumore. Uscendo, rimasi di stucco…

< Lyl! Ma che ci fai sveglia a quest’ora? > mi ritrovai infatti a bisbigliare

Senza aggiungere una parola, lei mi fece cenno di seguirla verso uno degli ascensori ed in breve ci ritrovammo nella piscina dell’hotel… Lyl mi fece cenno di accomodarmi ad un tavolinetto basso provvisto di due sedie, prima di iniziare a parlarmi

< Ehi, oggi sembra che tu non possa fare a meno di soccorrermi… potrei innamorarmi di te, sai? > disse, ridendo tra le lacrime

< Il tuo cuore però è già impegnato, vero? > Ribattei, ben deciso a scoprire la causa di tutte le sofferenze della mia nuova amica

< Lo era… Sì, ma ora come ora non ricordo neanche il mio nome, figurati se posso parlarti come si deve della mia situazione sentimentale! >

Capendo l’antifona, mi concentrai sui nostri vestiti: ovviamente, eravamo in pigiama… ma la hall dell’albergo e la piscina erano tutt’altro che vuoti a quell’ora del mattino! Anche Lyl dovette aver fatto lo stesso pensiero, perché ridendo come una pazza mi prese per mano e mi trascinò di nuovo dentro

< Che figuraccia, eh? Georg dei Tokio Hotel in pigiama in uno degli alberghi più in della città… Roba da matti!!! > mi prese quindi in giro lei, mentre tornavamo verso le nostre camere… ma, una volta arrivati davanti alla sua –la numero 470-, mi fece una richiesta sorprendente

< Per favore, resta con me stanotte… Ho paura del buio della solitudine, Georg! >

Anche se avessi voluto rinunciare ad un tale invito, non avrei potuto: l’alba era ancora troppo lontana per poterla lasciare in balia dei suoi incubi, e poi io non ero affatto come Tom! Decisi quindi di seguirla volentieri, dimenticandomi completamente del modo e del mio povero amico Gustav, che dormiva ignaro poche stanze più in là…

Note: Ciao a tutti!!!!!^.^ Visto che domani sarà Psqua, ne approfitto per farvi i miei migliori Auguri!!!! Come procedono le vostre vacanze? A me, purtroppo, in questi giorni è morto un prozio che era malato da tempo, ma sto anche studiando e lavoro sulle mie FF!:') Spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto: il precedente ha ricevuto molte visite e colgo anche l’occasione per ringraziare la mia best Luce_Della_Sera e Ladybee per le recensioni… Alla prossima, con affetto! Devilgirl89^_^

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