Semplicemente amore

di Vahly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap. 01 ***
Capitolo 2: *** Cap. 02 ***
Capitolo 3: *** Cap. 03 ***



Capitolo 1
*** cap. 01 ***


Semplicemente amore

Cap 01


Draco era in biblioteca, chino su un vecchio volume polveroso. Stava leggendo avidamente le poche righe che gli mancavano, come se tentasse disperatamente di capirci qualcosa.
– “Storia della Magia e della Trasfigurazione dagli inizi del secolo ad oggi…”
Mormorò una voce divertita alle sue spalle.
Il ragazzo si voltò di scatto.
– Che cosa vuoi, Granger?
– Io? Oh, nulla. Ma stavi cercando del materiale per la ricerca della McGrannit, vero? Beh, lasciatelo dire… quel volume, oltre che notevolmente superato, è anche semplicistico e a volte grossolanamente approssimativo.
– Se quella maledetta vecchiaccia non avesse deciso di farci imparare da soli quello stupidissimo incantesimo…
– Ma non è affatto stupido!
Protestò Hermione.
– Sì, che lo è. Come trasformare i topi in calici e tutte le cose che ci fa fare. Non ci serviranno MAI nella vita, credimi.
– Opinioni.
– Con esattezza, perché mi stai rivolgendo la parola Granger?
– Naturalmente, non sono affari miei di come vai a trasfigurazione, ma… fossi in te, io cercherei nei volumi “Trasfigurazione ai giorni nostri – esempi e materiale applicativo” e “Gli incantesimi del ‘900”, a pagina 450 o giù di lì.
Malfoy la guardò leggermente accigliato.
– Ti stai rendendo conto del fatto che mi stai aiutando, Granger?
La ragazza ridacchiò
– E tu ti sei accorto che stiamo parlando quasi civilmente?
Draco alzò un sopracciglio
– Perché lo fai?
– È un’ora che sei lì, o sbaglio? E poi volevo dimostrarti che non solo sono più intelligente, ma anche più colta e preparata di te, Malfoy.
– Non che modesta.
– Sì, lo devo ammettere, anche questo fa parte delle mie incredibili doti. Allora, non prendi i libri che ti ho detto?
Malfoy non seppe se sentirsi grato o umiliato dai consigli della Granger.
Però, notò, la sua voce era davvero piacevole da ascoltare.
Si alzò per raggiungere la sezione della biblioteca in cui si trovavano i libri che la ragazza aveva menzionato, mentre quest’ultima si risedeva al suo posto.
Quando li prese, a malapena riuscì a trasportarli sul tavolo dove si era sistemato, per quanto pesavano, e si stupì del fatto che la grififondoro potesse averli letti entrambi.
Gli diede una veloce occhiata, ma non trovò nulla.
Alla decima sfogliata finalmente trovò qualcosa, ma erano tutte spiegazioni assolutamente incomprensibili.
Era tentato di richiamare la Granger, ma non poteva farlo. Semplicemente, il suo orgoglio Malfoyniano glielo impediva.
Si voltò a guardare la ragazza, un paio di volte. Lei era assorta nella lettura di un voluminoso libro dalle pagine ingiallite, con i capelli che ricadevano morbidi sulle spalle, nonostante lei continuasse a spostarli dietro le orecchie. D’un tratto, senza nemmeno sapere come, si ritrovò a pensare che fosse incredibilmente bella. Subito ricacciò indietro quell’assurdo pensiero
“Ma dai, Draco… è la mezzosangue… il castoro! Non è bella, è abominevole” tentò di dirsi.
Ma, per quanto cercò di risultare convincente, una parte della sua mente rifiutava quelle parole.
Hermione Granger, con il passare del tempo era diventata molto, molto più affascinante e piacevole di quanto lui non si sarebbe mai aspettato, punto. Non c’erano discussioni possibili.
Quando si rese conto di che cosa stesse effettivamente pensando, arrossì un poco e tornò di scatto a leggere, senza realmente comprendere il significato di ciò che i suoi occhi stavano scorrendo.
La grifondoro dovette notarlo, perché ridacchiò e si alzò dal suo posto.
– Non ci stai capendo un emerito nulla, vero Malfoy?
– Non è vero!
Arrossì il serpeverde.
– Oh, sì che è vero. Volevi chiedermi aiuto, ma ti vergognavi a farlo.
Draco restò letteralmente ammutolito.
– Te l’ho detto, io che sono più intelligente di te… e anche più sveglia, aggiungo.
– Basta crederci…
Hermione sbuffò
– Vuoi che ti aiuti oppure no?
– Che cosa c’è sotto, Granger?
Sibilò acido il biondo, più di quanto non avrebbe voluto esserlo.
– Nulla, non ti preoccupare. Allora, cos’è che ti crea problemi?
– Tutto.
La ragazza rivolse gli occhi al cielo.
– Sei un caso disperato, te l’ha mai detto nessuno?
– Nessuno si è mai azzardato a parlarmi così, se proprio lo vuoi sapere.
Hermione lo guardò stupita.
– Ma scusa, tu non hai amici?
Draco non sapeva che cosa rispondere. No, non aveva amici. C’era Blaise, certo, ma lui non lo avrebbe mai offeso, e non gli aveva mai detto qualcosa di veramente diretto, ora che ci pensava. E Pansy, che cercava a tutti i costi di appiccicarglisi addosso, ma lui l’aveva sempre respinta… Tigher e Goyle nemmeno a parlarne. No, effettivamente non aveva veri amici… Ma in fondo, dov’era il problema?
Non aveva bisogno di nessuno, lui.
– Non sono affari che ti riguardino, Granger.
– Capisco.
Lo guardò intenerita la ragazza.
– Che cosa c’è, ora?
– Niente, perché?
Draco fece spallucce
– Non so. Hai un’aria strana.
– Facciamo così, Malfoy. Tu ultimamente non vai granché bene in questa materia, vero?
– Esatto. Quindi?
– Io ti darò ripetizioni. Ma voglio una cosa in cambio.
Draco sbuffò.
“Lo sapevo!”
– Sarebbe a dire?
– Non insulterai più né me, ne Harry o Ron.
– Non pretenderai mica che vi tratti gentilmente, per caso?
Hermione sospirò rumorosamente.
– No, figurati. Sarebbe carino da parte tua, certo. Ma mi rendo conto che è pretendere troppo. Ma basterà che tu ti limiti ad ignorarci.
– Va bene.
– Lo so che per te è un problema ma… eh? hai detto…
– Che va bene, Granger. Lavati le orecchie ogni tanto.
– E quando sei con me, sei pregato di parlarmi in modo più gentile, se vuoi che ti aiuti!
– Sì, sì, certo. Scusami, ok?
Hermione rimase sbalordita.
Draco gli aveva chiesto scusa?
– Che c’è, Granger? Ho detto qualcosa che non dovevo?
– No. Ma mi hai chiesto scusa… è strano sentirtelo dire.
– E tu mi stai aiutando di tua spontanea volontà. È più strano questo se permetti.
– Hai ragione…
Disse divertita Hermione. Probabilmente avrebbe voluto aggiungere qualcos’altro, ma in quel momento vide Harry e Ron entrare.
– O cavoli, ora è meglio che vada. Avevo promesso che li avrei aiutati con i loro compiti… Allora senti, visto che mancano tre giorni alla consegna, direi che possiamo vederci anche domani.
Draco annuì.
– Domani pomeriggio, alle 5.30, qui.
Terminò velocemente la ragazza prima di recarsi dai suoi amici.
“Ma cosa sto facendo? Devo essere completamente impazzita!”
Si disse, mentre si voltava per andarsene.
Ma, anche se non capiva bene il motivo, desiderava ancora sentire la voce di Draco Malfoy parlarle normalmente, non per offenderla.
Si sentì un’idiota per questo, ma al ricordo del biondo che le chiedeva semplicemente scusa le tremavano leggermente le gambe, e sentiva qualcosa muoversi nel suo stomaco.
– Malfoy ti ha dato fastidio?
Chiese preoccupato Harry
– No, non preoccuparti. È solo che… mi serviva un attimo il libro che stava consultando, e gli ho chiesto se me lo passava.
Mentì istintivamente la ragazza.
Si diede della scema da sola, non aveva senso non dire loro la verità, ma in un qualche modo sentì che questa era una cosa sua, che riguardava lei soltanto. E che non era ancora ora di condividerla con altri.
– Oh, e sicuramente te lo ha dato, vero?
Chiese ironicamente Ron.
Hermione si sentì un po’ irritata da quell’affermazione sarcastica.
– Invece, stranamente lo ha fatto. Diceva che tanto aveva finito…
Harry la guardò stupito.
– Strano, non è da lui.
– Già.
Commentò Ron.
Hermione capì che forse aveva detto qualcosa che non doveva.
– Già.
Ripeté la ragazza.
– Ma quando ho tentato di ringraziarlo mi ha ignorata…
Cercò di rimediare. Harry e Ron sembrarono soddisfatti di quell’affermazione, e lei cercò velocemente di cambiare argomento.
– Piuttosto, allora come sono andati gli allenamenti di quidditch?


*** continua ***


NOTE DELL’AUTRICE

Ho un sacco di fanfic in attivo, e credo che qualcuno minaccerà di uccidermi quando vedrà che ne ho aggiunta un’altra senza prima aver terminato quelle… ma prima o poi le finirò tutte, è una promessa.
È la mia prima Draco/Hermione ed ho scritto solo questo capitolo, in effetti non ho la più pallida idea di come portarla avanti. Forse solo qualche ideuzza qua e la, ma niente di ben definito. In pratica, mi sono imbarcata in un’impresa impossibile. Vi ho già detto che non ho MAI letto una Draco/Hermione? Spero di non risultare banale e di riuscire a mandare avanti la cosa.
Fatemi sapere che ne pensate!
Kisses,
Vahly





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Capitolo 2
*** Cap. 02 ***


Semplicemente amore

Cap. 02



Il giorno dopo, puntualissimo come ogni Malfoy, Draco si recò all’appuntamento, se così poteva chiamarsi, con la Granger. Si chiese che cosa l’avesse spinto ad accettare: obiettivamente, l’idea di passare con la mezzosangue il suo preziosissimo pomeriggio avrebbe dovuto disgustarlo… Allora perché non era così? Nemmeno lui sapeva darsi una risposta, in realtà.
Al contrario del biondino, Hermione arrivò con un leggero ritardo, ma notò che stranamente Malfoy non sembrava ostile come al solito.
- Scusa il ritardo, ma non riuscivo a liberarmi di Harry e Ron… è da molto che aspetti?
Chiese la ragazza, quando fu vicina al tavolo dove aveva preso posto Draco.
Quest’ultimo scosse la testa.
- No, non troppo, almeno. Allora… cominciamo?
La mora annuì, e velocemente prese “Trasfigurazione ai giorni nostri” e “Gli incantesimi del ‘900” dallo scaffale al loro fianco, e li posò sul tavolo. Dopodiché fece scorrere velocemente lo sguardo sui ripiani, e tirò fuori altri due libroni, accompagnati da “Storia della Magia e della Trasfigurazione dagli inizi del secolo ad oggi”.
- Ehi, non avevi detto che quel libro non andava bene?
Domandò il biondo, perplesso.
- Esatto. Ma visto che ieri l’hai letto, magari può rimanerti comodo avere sotto gli occhi qualcosa che già conosci…
- Non trattarmi come un ragazzino di due anni!
Protestò Draco.
Hermione ridacchiò.
- Ora lo stai facendo, per cui… e poi fra noi sono io quella che capisce la materia, no? Per cui lasciami fare.
Draco sbuffò, ma con grande autocontrollo evitò di ribattere.
- Allora, - cominciò la grifondoro, - a quanto ho capito i tuoi problemi sono precedenti all’ultimo argomento… Esattamente, quand’è che hai cominciato ad avere le prime difficoltà?
- Dal capitolo 6.
Hermione aprì la sua borsa, e tirò fuori il suo libro di testo.
- Semplificarmi la vita no, eh? “Dal capitolo 6…”, - lo scimmiottò, - non mi dire il titolo, mi raccomando…
Draco non poté evitare di ridere, mentre la ragazza, scocciata, sfogliava il libro. Lei lo guardò di sottecchi, leggermente perplessa.
- Che ho fatto, ora?
Domandò Draco, con tono neutro.
- Niente… è solo che è strano sentirti ridere.
- Non è colpa mia. Sei buffa…
Ribatté di getto il biondo serpeverde, rendendosi subito conto che si stava pericolosamente lasciando andare con la Granger. Non lo faceva a posta, semplicemente gli veniva naturale comportarsi come se fosse con una vecchia amica… e questo era stranissimo. Dopo anni di prese in giro, insulti e litigi, come mai questo cambiamento così repentino? Gli era bastato che la ragazza si dimostrasse gentile nei suoi confronti, per cambiare totalmente atteggiamento con lei, mentre perfino con alcuni dei suoi compagni di casa continuava ancora a portare la solita maschera di freddezza ed impassibilità. Forse avrebbe fatto meglio a contenersi. Hermione, dal canto suo, era shockata. Certo, lei per prima era stata disponibile a seppellire l’ascia di guerra, anche se non avrebbe saputo spiegare il motivo, ma mai si sarebbe aspettata che Malfoy potesse avere un lato del carattere così piacevole. Oltre al fatto di essere indiscutibilmente molto carino ed aggraziato, ed all’ avere dei modi impeccabili dovuti all’istruzione dei genitori prima di Hogwarts, il ragazzo era anche molto più sopportabile del previsto… anzi, era perfino simpatico.
- Buffa io?
Disse cercando di trattenersi dal ridere al pensiero di una parola simile in bocca ad un Malfoy.
- Esatto. Te ne stai lì, tutta incazzosa che sfogli il tuo libro che sicuramente saprai a memoria, con quell’aria… beh, in questo momento non sembri affatto la spocchiosa sottuttoio che normalmente appari a lezione.
Hermione lo fissò a bocca aperta.
Forse era vero, forse era diversa rispetto a quando era in classe… più rilassata, forse. Ma non credeva che il ragazzo se ne sarebbe accorto. Senza ribattere, si limitò a scuotere la testa leggermente divertita dall’affermazione del ragazzo seduto di fronte a lei, e cominciò a sfogliare anche due libri della biblioteca, alla ricerca dello stesso argomento trattato nel capitolo 6 del loro testo. Quando ci fu riuscita, anche piuttosto in fretta, cominciò a spiegare a Malfoy la teoria di base e a mostrargli le differenze fra i tre libri di testo, mostrandogli quali erano le parti più importanti in ognuno. È importante, gli disse, studiare su più di un libo, perché ti fa capire quali sono i punti essenziali e soprattutto ti permette di avere più punti di vista sullo stesso tema, e quindi di elaborare più facilmente una visione personale delle cose. Questo non toglieva il fatto che lei, quasi sempre, finisse sempre con l’imparare praticamente a memoria i passaggi principali del loro libro di testo, ma Draco non sembrava molto portato per imparare a memoria quanto nella comprensione, per cui cercò di rendere l’argomento il più semplice possibile, tanto che un paio di volte il biondo la rimproverò, dicendole di non parlargli come fosse stato un idiota, perché non lo era, e di smetterla di fargli esempi buoni per ragazzini di 6 anni. Lei si divertì a stuzzicarlo un po’ dicendogli che in fondo spesso lo sembrava, un ragazzino di sei anni, ma il biondo non sembrò prendersela poi tanto a male.
Alla fine del pomeriggio, però, il serpeverde era riuscito a capire praticamente tutto il lungo capitolo, così ringraziò la ragazza (cosa per la quale lei si sentì svenire) e le chiese se le andava di rivedersi di lì a qualche giorno.
Lei accettò volentieri, domandandosi se fosse saggio continuare ad incontrarsi con Malfoy: e se avesse finto, se cercasse di farsi amica lei per arrivare ad Harry?
Ma subito represse quella vocina dentro di sé: non poteva esserci nulla di male nell’aiutare un compagno di scuola a studiare e ad incrementare l’unione fra le case, no?
Così si diedero di nuovo appuntamento per il lunedì successivo, ossia dopo 3 giorni.
- E ricordati il nostro accordo…
Disse Hermione prima di salutarsi definitivamente.
- Accordo? Quale accordo?
Domandò il serpeverde, facendo il finto tonto.
Hermione lo guardò seria, cercando di capire se scherzasse o meno.
Alla fine decise che comunque tanto valeva rinfrescargli la memoria.
- Infastidisci ancora me, Ron o Harry, e tutta la scuola saprà che il grande Draco Malfoy prende ripetizioni da una mezzosangue grifondoro…
Draco ghignò, senza quasi far caso al fatto che la ragazza aveva detto tranquillamente la parola “mezzosangue”, insulto che qualche anno prima lui stesso le aveva rivolto e che l’aveva fatta star molto male..
- È la mia parola contro la tua…
- E dirò anche che mi trovi buffa.
Draco ridacchiò, e le diede una schicchera sul naso.
Hermione stava per mollargli un calcio, quando lui si allontanò agilmente.
- Non sono io che ti trovo buffa… Tu SEI buffa, è diverso!
Con questo, se la diede a gambe, evitando per un soffio l’incantesimo che la ragazza gli lanciò alle spalle.


Harry e Ron stavano giocando a scacchi magici, quando Hermione entrò nella sala comune.
- Ciao Herm… dove sei stata?
Le domandò il rosso.
- In biblioteca… a studiare.
Rispose lei con un’alzata di spalle, per poi sedersi accanto ad Harry per dare un’occhiata alla scacchiera, ed osservandola attentamente.
- Che c’è, ti è nata la passione per gli scacchi?
Domandò divertito Harry.
Lei gli sorrise, ma sul suo volto c’era un’espressione enigmatica.
- No… è un gioco troppo barbaro, te l’ho già detto. Però, sai, è affascinante come si possano sempre ribaltare le situazioni, quasi senza accorgersene… Ron la guardò perplesso.
- È per caso successo qualcosa?
Lei scosse la testa.
- No, niente. Stavo solo pensando, tutto qui. Comunque dovreste sbrigarvi, fra una mezz’oretta è ora di cena…
Ron alzò gli occhi dal cavallo di Harry che stava appena mangiando il suo alfiere, mettendolo sotto scacco.
- Non mi ero accorto che fosse tanto tardi. Certo che il tempo vola quando ci si diverte, eh?
Hermione annuì.
Neppure lei si era accorta del fatto che fosse tanto tardi, quando era uscita dalla biblioteca, ed era rimasta stupita del fatto che fosse stato un pomeriggio tanto piacevole e che non le fosse pesato passare su quel libro tante ore. Non che in genere fosse un problema, ma dopo un po’ anche lei avvertiva il desiderio di svagarsi qualche minuto, soprattutto se doveva ripassare un argomento che già conosceva…
Guardò Ron. “Il tempo vola quando ci si diverte…”
- Già…, - mormorò, - è proprio vero.


NOTE DELL’AUTRICE


Draco è schifosamente Ooc, perdonatemi, non lo faccio apposta… Forse anche un po’ Herm (o ‘Mione, che dir si voglia), ma un po’ meno rispetto al nostro amato serpeverde…
Che cosa ne pensate? Non credo che sarà una fanfiction molto lunga… Fatemi sapere! Accetto tutto: complimenti, critiche, suggerimenti, perplessità sul fatto che la trama è praticamente inesistente e i personaggi diversi dall’originale, osservazioni sul fatto che non sono tagliata per le etero e forse dovrei lasciar perdere… ma per favore, fatevi sentire!

Ringrazio molto Valemione per aver commentato… come ti pare il secondo capitolo?

Un bacione a tutti,

Vahly





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Capitolo 3
*** Cap. 03 ***


Semplicemente amore

Cap. 03



Quel sabato pomeriggio era prevista la prima gita ad Hogsmeade dell’anno, e molti studenti erano eccitatissimi all’idea di recarsi al villaggio, soprattutto quelli che andavano lì per la prima volta.
Hermione come al solito ci sarebbe andata con Harry e Ron, e forse quella volta sarebbe stata con loro anche Ginny. A quanto pareva, infatti, dopo l’inizio della scuola Harry aveva cominciato a provare un particolare interesse nei suoi confronti, la rossa lo aveva subito notato, ed aveva deciso di partire all’attacco. Hermione era contenta per loro: aveva sempre pensato che sarebbero stati una bellissima coppia, ed aveva sempre fatto il tifo per Ginny.
Chissà se anche lei sarebbe riuscita a trovare qualcuno da amare… dopo Krum non era più stata con nessun altro, ed anche se sapeva che Ron aveva una cotta per lei, non riusciva proprio a pensare a lui come a qualcosa di più che un amico.
Per qualche ragione, le tornò in mente il volto di Draco Malfoy.
Non solo era un bel ragazzo, ma aveva scoperto che in fondo era simpatico, e sapeva essere divertente… e pensare a lui la faceva sentire strana, in un modo che però non avrebbe saputo definire con esattezza.
Si riscosse dai suoi pensieri, e si diede dell’idiota. “Non puoi innamorarti di Dra--- Malfoy, maledizione! È un serpeverde, fosse un mangiamorte, e non importa quanto possa essere simpatico o attraente!” Si disse decisa.
- Ehi, Hermione, andiamo!
La chiamò Harry, che era appena sceso nella sala grande dove lei stava aspettando lui e Ron, facendola trasalire.
- Eh? Cos… Ah sì, sì. Ron?
Harry la guardò perplesso, evitando di dirle che sembrava vagamente dislessica.
- Sta arrivando…
- Eccomi!
Li informò della sua presenza il rosso, ed i tre uscirono per raggiungere i loro compagni di casa che si stavano preparando a partire.


Il villaggio, naturalmente, era gremito di gente.
Tentare di entrare da Mielandia era praticamente inutile, e Zonko, se possibile, era ancora peggio. Ginny era sgattaiolata a salutare Luna, che se ne stava da sola ai tre manici di scopa a leggere un articolo su come i vermicoli sono imparentati con i troll da una linea di discendenza risalente all’età paleozoica, ma Harry Ron ed Hermione non erano riusciti neppure ad entrare, perciò avevano dovuto lasciar andare avanti la rossa e le avevano dato appuntamento più tardi davanti l’ingresso, in modo che nel caso il locale si fosse svuotato un po’, sarebbero potuti entrare anche loro, se invece fosse stato ancora pieno sarebbero usciti a farsi un giro tutti assieme.
Così, su proposta di Harry, i tre si recarono nel negozio di articoli da quidditch, dove era esposta la nuova Nimbus, uscita solo una settimana prima.
Fu lì che incontrarono Draco con Zabini, Tigher e Goyle.
Quest’ultimo sembrò notarli prima degli altri, ed indicandoli con le dita paffute urlò:
- Ehi, ci con Potty con la mezzosangue e lo straccione…
- Già… - gli fece eco Zabini - … che ci fai qui Potty, mostri a Weasel ciò che non potrà mai avere se non con un mutuo a vita?
Harry stava per rispondere, e Ron aveva già levato la bacchetta in aria, quando Hermione incrociando lo sguardo di draco, mormorò ai due amici.
- Lasciamo perdere, andiamocene…
Ron aveva abbassato la mano, quando Tigher cominciò a ridacchiare ed a prenderlo per i fondelli per il fatto che “si faceva comandare a bacchetta da una stupida femmina mezzosangue”, e ciò voleva dire che la sua famiglia era caduta più in basso di quanto non credesse…
Ron lo guardò malamente, con i pugni serrati pronti a sferrare un colpo.
- Dai, Tigher, non ne vale la pena… di perdere il nostro tempo a fargli notare cose che già sanno…
Biascicò Malfoy sottolineando quanto detto con un gesto del capo, come a dire “andiamo, su”, stupendo tutti, o quasi. Non era da lui comportarsi così: in genere era il primo a divertirsi a stuzzicare i grifondoro ed a cercare la discussione…
Hermione lo guardò con aria fintamente infastidita, pensando mentalmente “grazie”. Certo, non era stato proprio gentilissimo nei loro confronti, ma se non altro stava cercando di evitare troppi spargimenti di sangue, senza neanche fare irritanti battutine nei loro confronti. Vero era che questo rientrava nell’accordo, ma Hermione non era proprio sicura che l’avrebbe rispettato neppure quando glielo aveva proposto… ed invece lui era stato di parola, lasciandola piacevolmente sorpresa.
Harry lo guardò in cagnesco.
- Azzardati ancora…
- Basta Harry.
Lo bloccò Hermione.
Lui sbarrò gli occhi.
- Ma… come posso non rispondere! Sono loro che…
- …che hanno cominciato, sì lo so. Come i ragazzini di tre anni. Andiamo, sono stufa.
Poi si voltò verso i quattro serpeverde.
- E voi, azzardatevi ancora, e vi assicuro che scoprirete come una “stupida femmina mezzosangue” possa terrorizzarvi.
- Ah, che paura…
Disse Zabini inarcando un sopracciglio, prima che Malfoy lo prendesse per un braccio e lo trascinasse via.
Tigher e Goyle lo guardarono perplessi, ma li seguirono.


- Ma sei impazzito?
Domandò Goyle a Draco non appena si furono allontanati.
- Già, è quello che volevo sapere anch’io!
Esclamò Blaise, strattonando il braccio per liberarlo dalla presa del biondo.
- Non mi andava di litigare oggi. Mi sono rotto del magico trio e di tutta l’importanza che gli si da.
Sibilò Malfoy, in un tacito invito a chiudere lì il discorso.
Invito che non fu accolto, ovviamente.
- Ma litighi con Potter da una vita! Non puoi lasciar perdere ora…
Mormorò cauto Tigher.
- … e poi è lui che ha mandato in prigione tuo padre!
Aggiunse Goyle per dargli manforte.
Gli occhi di Draco si ridussero a due sottili fessure.
- LO SO BENISSIMO, COSA CREDI? NON. MI. VA. DI. LITIGARE. CON. LUI. ED. I. SUOI. AMICHETTI! È COSÌ DIFFICILE DA CAPIRE!?
Sbraitò.
Blaise lo guardò perplesso, ma non disse nulla a proposito dello strano atteggiamento dell’amico.
Gli posò invece una mano su una spalla, comprensivo.
- Ok, calma. Non importa, sarà per un’altra volta, appena li ribecchiamo in giro li facciamo neri, ma non oggi. Va bene così?
Tentò, nella speranza di quietare gli animi.
- Va bene.
Mormorò deluso Goyle, seguito da Tigher che annuì lentamente, come se stesse tentando di capire ma volesse far finta di aver compreso tutto alla perfezione.
Blaise sospirò soddisfatto.
- Andiamo alla Testa di porco?
Domandò ancora.
Draco fece un’alzatina di spalle.
- E andiamo…
- Bene.
Il moro lasciò che i due gorilla andassero avanti, poi tirò a sé Draco per un braccio.
- Poi però voglio delle spiegazioni, capito?
Draco sbuffò.
- Vedremo…



NOTE DELL’AUTRICE Mi scuso per tutto il tempo che ci sto mettendo ad aggiornare. Come vi è parso questo capitolo? Ringrazio tutti coloro che hanno letto e commentato, baciotti, Vahly.





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