In Too Deep

di meiousetsuna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Documento senza titolo

                                                          OPENING

 

Il rombo di tessuto rosso, corredato di lunghi nastri bicolore, si stagliava contro l'azzurro terso del cielo svettando notevolmente più in alto dei suoi simili, come sfidandoli a  raggiungerlo; ma per quanti sforzi facessero, questi non riuscivano a elevarsi da una quota più modesta.
"Oh, grazie signore, non ce la facevo proprio a far sollevare il mio aquilone, invece ora vola più in alto di tutti! Ma come ha fatto?"
"É facilissimo, devi assecondare la corrente, non ci sono altri segreti, solo lasciare che sia lui a trovare la sua direzione"


I bambini guardavano ammirati il misterioso personaggio che prima li sovrastava con la sua altezza, ma ora si era curvato per restituire a Yu la manovella con la fune.
"Adesso prova da  solo, d'accordo?"
"Sì! State a  guardare ragazzi!"
E corse seguito a ruota dai suoi compagni di gioco.


Haruka socchiuse gli occhi, osservandoli allontanarsi con un misto di invidia e malinconia; quanto tempo era passato dall'ultima volta che si era sentita così ? Settimane, mesi forse; ma la risposta più spontanea sarebbe stata ‘ una vita intera’; non era giusto affermare che quell’esistenza era nuova, tanto nuova da richiedere una rinascita, una semplice evoluzione?
Aveva dovuto smussare molti spigoli del suo carattere e il risultato, se non perfetto, poteva dirsi almeno eccellente; e avrebbe fatto un torto grave non riconoscendo il merito della maggiore artefice a colei che semplicemente esistendo, riempiva il suo cuore di stupore da ogni mattino a ogni sera. 


Passato il primo periodo durante il quale aveva temuto di trovarsi in uno stato di entusiasmo dovuto alla novità di sentirsi amata e desiderata, compresa nei suoi molteplici sbalzi di umore e prevenuta dal mentire per difesa - non le era possibile nascondere i suoi reali pensieri alla persona che la leggeva come un libro aperto o quasi, vari anni di allenamento in questo campo non potevano andare completamente perduti... ma stava cedendo poco alla volta, come se i suoi misteri fossero veli che una carezzevole brezza portava via uno a uno - si era resa conto di  come tutto fosse meravigliosamente vero e non accennasse minimamente a sparire col dipanarsi delle ombre della notte, anche se in molte albe si era svegliata di colpo allungando istintivamente la mano sinistra per controllare se al suo fianco ci fosse davvero un corpo tiepido e morbido, o se stesse solamente sognando un sogno.


A volte Michiru si girava spontaneamente nella sua direzione, completando il sonno con un braccio intorno alla sua vita e la fronte premuta contro la sua spalla, altre non si accorgeva di cosa si trattasse e mormorava qualcosa tirando su le coperte. Dopo poche settimane le rispondeva automaticamente.
“Uhm… Haruka, lasciami dormire…”
A volte veniva accontentata, se la giornata che le attendeva era molto faticosa, altre volte no e facevano l’amore a lungo, lasciando suonare a vuoto le rispettive sveglie, finché non era davvero  troppo tardi e allora si alzavano in gran fretta, preparandosi in pochissimi minuti, con la differenza che mentre Michiru, perfettamente pettinata e vestita manteneva aperta l’anta automatica dell’ascensore, Haruka usciva dall’appartamento ancora con un toast tra i denti, chiudendo la parta con un piede, infilandosi la giacca e chiedendo con gli occhi alla sua ragazza di darle una sistemata ai capelli e farle il nodo alla cravatta.


Questi accomodi avvenivano nel breve tempo necessario a raggiungere l’atrio, poi correvano a prendere l’auto, recuperando l’ulteriore ritardo sfrecciando tra le vie meno frequentate della città; il nuovo portiere si era offerto di far trovare la Ferrari già pronta di fronte all’ingresso, ma l’occhiata feroce che aveva accompagnato la frase di cortese rifiuto l’aveva scoraggiato dal ripetere il tentativo.
Così scorreva la parte più tranquilla della loro giornata, durante la quale facevano di tutto per comportarsi come una coppia normale; ma sempre più spesso l’oscura minaccia che incombeva  sulla terra si insinuava tra loro; all’inizio era qualcosa di estraneo alla loro vita privata, la consideravano una specie di lavoro, o comunque di dovere che le impegnava di tanto in tanto; poi gli interrogativi sul significato di quella missione, il crescente coinvolgimento personale, fino a non poter più scindere la loro esistenza di guerriere da quella di comuni studentesse aveva parzialmente alterato il loro rapporto, forzandole ad un tipo di complicità generata dalla necessità e non solo dal desiderio e ora nella mente di Haruka si agitavano sia la consapevolezza di aver provato più volte la necessità di evadere seppure solo con l’immaginazione dal complesso di quella situazione, sia la viva percezione che nessun sacrificio fosse eccessivo se portava con sé il dono di un amore così travolgente.

Non le era mai accaduto di provare nell’animo due sensazioni tanto diverse, senza che una prevalesse per affiorare come necessità primaria, chiedendo a gran voce di essere esaudita, ma questa volta… non le andava affatto di indovinare cosa predominasse nel suo cuore in fiamme, temeva soprattutto di scoprire che una certa idea che la tormentava avesse un fondamento… cos’era davvero a contare di più per lei?

 

                                                           IN TOO DEEP

 

L’emanazione demoniaca formava una cupola di energia nel mezzo della quale la sagoma di una stella nera era talmente netta da risultare ben visibile anche dall’altezza dell’elicottero con cui le Outer Senshi stavano raggiungendo il luogo della battaglia.
“Guarda Haruka hanno formato una barriera! Non sarà facile ma dobbiamo tentare di oltrepassarla – così dicendo poggiò una mano su quella della compagna – adesso dipende tutto da noi! ”


“Ce la faremo, non permetteremo mai a quei maledetti di impossessarsi della Terra! In un modo o nell’altro gli impediremo di portare a compimento i loro piani  anche se dovesse costarci la vita”
Aveva pronunciato quelle parole tentando di mascherare il dolore che le causava sentirle scorrere sulle sue labbra; le sarebbe piaciuto trovare delle difficoltà nell’annunciare una decisione così terribile, invece aveva parlato spontaneamente e quello che era peggio, nessun  turbamento era trasparito sul volto di Michiru; forse fingeva per non amareggiarla… d’altra parte era un bene, se il loro potere era l’unico in grado di fermare l’avanzata dell’oscurità non potevano sottrarsi al loro compito, ma se  non  aveva dubbi sulla sua disponibilità a sacrificarsi non smetteva un istante di domandarsi se non avrebbe dovuto cercare di salvare prima la sua adorata di qualsiasi essere vivente.


Perché accettava di correre questo rischio, a causa del suo eccessivo senso del dovere, o forse perché quel sentimento talmente perfetto aveva subito una piccola incrinatura, sufficiente per farlo scivolare al secondo posto nella lista delle sue priorità? Michiru era assolutamente calma e imperscrutabile probabilmente assorta nelle sue stesse riflessioni, o semplicemente di fronte ad una tale eventualità seguiva ciecamente il tracciato del suo destino, senza neppure considerare di opporsi. Questo era giusto, eppure la feriva nell’orgoglio non provocare più quelle reazioni piene di passione che le rimproverava tanto fino a poco tempo prima, come la volta che avevano scoperto il segreto dei Talismani e l’aveva vista sfidare la morte per lei… che strana cosa è l’amore, che vuole tutto e il suo contrario.


Seduta alle loro spalle, Setsuna era preda di pensieri  molto diversi; era dall’inizio degli accadimenti che dovevano portarle a riunirsi in quel preciso tempo e luogo che conosceva gli eventi principali del loro percorso e purtroppo questi si erano susseguiti tutti nessuno escluso, privandola della speranza di poter evitare il compimento del suo destino.
Non così precisamente, non così inesorabilmente… era proprio necessario? Ma non ebbe tempo per riflettere, visto che una fitta atroce le pervase il corpo dalla testa ai piedi, permettendole a malapena di distinguere le sue grida da quelle altrettanto acute delle altre due guerriere; una potentissima scarica di corrente elettrica le aveva catturate come in una rete, trasformando l’abitacolo in un’incontrastabile strumento di tortura, comunque troppo fragile per resistere a lungo… pochi secondi dopo, una nube abbagliante si disegnava nel cielo.

Il lampo colpì duramente gli occhi di Haruka e le attraversò il cervello, facendo riaffiorare fulmineamente un insieme di ricordi, pensieri e sensazioni, ed una voce dolce che sembrava chiamarla da tanto lontano, da strati sepolti della sua memoria… ’Haruka-san!’.
Addio, non credevo che sarebbe finita così, speravo di potervi proteggere, mia amata Michiru, e tu… ma…
Un inatteso senso di vuoto la avvolse, facendole sbarrare gli occhi per la sorpresa; era questo che si provava nell’ultimo istante?

 

Carissime (eventuali!) amiche che avrete sfidato la sorte leggendo fin qui....bentrovate! =^.^=

Come avrete forse notato nell'introduzione, questa sarà una mini-long di 4 bei capitoloni, quindi niente torture prolungate, stavolta!

Richieste del tipo: "Sbrigati, pubblica sabato-martedì-sabato prossimi, che così finiamo alla svelta" o al contrario "pubblica in 4 settimane che ci dai tempo di digerire!" sono ugualmente bene accette... sigh! Sì, questa finale è la storia "intimista" di Haruka, ed è un pò più pesante, lo ammetto!

Grazie per aver letto fin qui, e Venus Love and Beauty Shock a voi! (ma perchè i colpi più carini sono tutti suoi? Vai, Minako!)

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Documento senza titolo

Capitolo 2

Mise a fuoco la vista, per quanto difficile in quel pulviscolo infuocato e si rese immediatamente conto di quale fosse l’incredibile realtà: non era affatto morta e così le altre ma mentre Michiru era accanto a lei con un’espressione di dolorante meraviglia, Setsuna fluttuava di fronte a loro in quello che non era più definibile come il luogo e il momento precedente l’esplosione; le normali dimensioni dello spazio-tempo apparivano visibilmente alterate, possibile che Sailor Pluto avesse contravvenuto al divieto impostole da epoche remote? Sì, il tempo era fermo e ugualmente le conseguenze della deflagrazione; intorno a lei si materializzavano incredibili fenomeni, come le fiamme sospese nell’aria, a pochi centimetri dal suo viso.


“Ma cosa… - Michiru era interdetta, aveva impiegato più tempo a rendersi conto dell’accaduto - Setsuna, cosa hai fatto? Non potevi…”
“Se voi doveste riuscire ad incontrare il Messia…”
Il viso della ragazza era disteso ed irradiava una serenità che era lontana dal provare, nessuno corre felicemente incontro alla propria fine, ma nell’istante decisivo aveva scelto di portare a termine l’esistenza per la quale era tornata sulla Terra, tentando di farlo nel miglior modo possibile, dando un’opportunità in più alle sue amiche. Senza avere modo di reagire all’accaduto, le due guerriere si ritrovarono catapultate fuori dall’elicottero, atterrando piuttosto duramente, e solo un secondo dopo, con un tremendo boato, pezzi di metallo, fumo e vampate incandescenti formavano, in alto sulle loro teste, un fiore di fuoco.


“Sailor Pluto!”
Se lo avessero saputo un minuto prima, non l’avrebbero creduto; un insieme di ansia e desiderio di vendetta pervase l’animo di entrambe, scontrandosi con la dura necessità di guardare avanti e lasciare i rimpianti a dopo, quando quell’incubo si fosse risolto in un modo o nell’altro; almeno in questo la loro sintonia non si era affatto alterata, facendole tacitamente decidere di non aggiungere una sola sillaba e conservare tutta l’energia per andare avanti, istintivamente, verso la fonte di tutto quel male.


Le compagne procedevano di pari passo, avanzando al suono ritmato della loro corsa, velocissima e regolare, che segnava una cadenza sincopata simile ai battiti accellerati dei loro cuori, invasi dalla sofferenza. ‘Sei cambiata Haruka, ormai da vari mesi, e credo di conoscere il  motivo… ti prego, cerca di vedere chiaro in te, non farmi vivere in questo stato di incertezza – Michiru cercava di non pensare a quella cosa, l’idea la faceva impazzire, ed ora doveva concentrarsi sull’obbiettivo – non sopporto di perdere la minima parte del tuo amore, piuttosto sarei felice di cadere in questa battaglia, sempre che fosse di una qualche utilità”.
Improvvisamente una sagoma conosciuta si presentò di fronte a loro; il professor Tomoe, reso ormai completamente folle dalla contaminazione del Daimon e dalla persuasione occulta della malefica Mistress 9, stava raccogliendo tutte le forze per sferrare l’attacco decisivo.
”Stupide ragazzine, dove credete di andare? Ormai l’avvento sta per compiersi!”


“Ti fermeremo, costi quello che costi! ”
“Non lasceremo mai che il buio scenda sul nostro pianeta! Ma… guarda!”
Dal corpo di Tomoe, rimasto svuotato come una crisalide, fece la sua apparizione un essere gigantesco e alieno che si posizionò subito in un atteggiamento  di aggressione.
“World Shaking!”
Senza attendere che il  loro nemico prendesse in mano la situazione Haruka aveva evocato la forza del suo pianeta guardiano, scatenando la sua immane capacità distruttiva in direzione dell’avversario, ma senza ottenere un risultato decisivo, anzi… centinaia di automi antropomorfi, che restavano sospesi in uno stato di apatia, richiamati dal loro creatore, si rianimarono improvvisamente, lanciandosi con furia cieca contro le Sailor.


“Dannazione! Sono troppi, non li terremo a bada a lungo!”
“Resisti Michiru, non abbiamo scelta, dobbiamo sbarazzarcene!”
Per qualche minuto lottarono alla pari, finché, dopo un poco, dei filamenti estesi dai corpi dei mostri bloccarono le braccia e le gambe delle due compagne, ma prima ancora che avessero il tempo di temere per la loro sorte, una voce nota risuonò nelle loro menti.
“I talismani!”
Qualcosa di miracoloso si compiva davanti ai loro occhi: lo specchio e la spada apparvero dal nulla, formandosi praticamente nelle mani delle legittime proprietarie, rifulgendo di luce abbagliante e capovolgendo decisamente le sorti della battaglia; l’ultimo automa si accasciò al suolo, trafitto alla testa dalla micidiale lama. Ormai la strada per giungere al centro dell’Istituto era sgombra, inoltre non c’era bisogno di conoscere il percorso, bastava l’istinto a guidarle verso l’aura diabolica sempre più vibrante, finché finalmente si trovarono facci a faccia con l’odiata Creatura del Silenzio e con…


’Usagi’. Era inevitabile, non poteva giocare a rimpiattino in una situazione d’emergenza come quella, presto o tardi i nodi sarebbero venuti al pettine; ma era davvero il colmo della sfortuna essere doppiamente trafitta dalle spine del dubbio, perché era troppo difficile capire se la cosa migliore fosse essere li e portare fino in fondo la missione e soprattutto per quale motivo…
Quella ragazzina le ispirava una tenerezza che superava quella che provava per Michiru; c’erano mille valide giustificazioni, la sua ingenuità estrema, la dolcezza che dimostrava verso tutti coloro che richiedevano il suo aiuto, la trasparenza del suo cuore, un cuore che aveva scrutato, senza alcun diritto, fino agli angoli più nascosti, tenendo in mano il suo cristallo, vivo, caldo e luminoso… e qualcosa era cambiato in lei.
Non aveva più guardato le cose dallo stesso punto di vista, ma quei sentimenti erano pericolosi; la pietà e l’affetto pesavano come il piombo durante quella guerra, costringendola ad uno sforzo sempre maggiore per restare lucida e fredda quando doveva esaminare delle persone morenti e decidere della loro sorte, mentre Michiru al contrario, stava passando dal rimorso iniziale ad un distacco controllato; ma fingevano entrambe molto bene, o almeno poteva parlare per se.


Era riuscita a nascondere tutto, a mantenere un’apparenza gelida e razionale, perfino in quel momento. Però una cosa non poteva perdonarsela nei confronti della sua amata, un gesto impulsivo, dovuto ad un disperato tentativo di correttezza, che doveva consentire la salvezza di almeno una delle persone che si dividevano il dominio dei suoi pensieri ed a conti fatti, aveva deciso per Usagi, perché più indifesa, troppo emotiva per essere davvero utile in quel frangente, mentre sentiva di poter contare pienamente su Michiru, consapevole che l’obbiettivo andava raggiunto anche lasciando una strada lastricata di cadaveri alle spalle, inoltre almeno teoricamente la loro forza era notevolmente superiore a quella delle Inner Senshi, loro erano  predestinate, eppure varie volte aveva dubitato quando si era trovata a stretto contatto con l’aura avvolgente di Sailor Moon.


Comunque tornare indietro dopo aver stabilito una linea di comportamento era refrattario alla sua natura, dunque avevano dato appuntamento alla ragazza e prima di andare via, intimandole di restare alla larga dal loro campo d’azione, le aveva strappato il ciondolo che le consentiva la trasformazione, lasciandola inerme e addolorata. In seguito gli avvenimenti non si erano svolti come speravano, segnando un considerevole vantaggio iniziale per i loro nemici; non aveva perso il suo coraggio neanche di fronte alla morte finché non aveva visto la sua Michiru, incurante della promessa che si erano scambiate farsi avanti per sacrificarsi al suo posto e restare immobile a terra, mentre il sangue usciva lentamente dalle innumerevoli piccole ferite procurate dalle spine che la trafiggevano.
In ogni goccia se ne andava un soffio di entrambe le loro vite e in quel momento aveva avvertito la consapevolezza che almeno il suo istinto era rimasto invariato, facendole provare a sua volta le stesse sofferenze, perché un filo invisibile correva tra loro trasmettendo ogni emozione.


Mentre guardava impotente quell’esistenza preziosa dileguarsi inarrestabile come acqua versata sulla sabbia, non poteva pensare ad altro che a quanto era accaduto poche ore prima; coscienti che poteva  trattarsi dell’ultimo giorno, attendevano il momento prefissato per andare in azione, lei  si era seduta accanto alla finestra nel suo angolo preferito, ed aveva lasciato che la mente vagasse, estraniandosi, cullata dalla musica… finché di colpo si era ricordata che lo stereo poggiato sul pavimento della stanza era spento fino a pochi istanti prima.

Si era girata lentamente ed aveva provato un lungo fremito; non riusciva proprio ad abituarsi alla bellezza di Michiru, specialmente quando un velo di tristezza conferiva ai suoi occhi il colore e l’incanto dell’oceano; inoltre era appena uscita dalla piscina, e rivoli stillavano dai suoi capelli, che sembravano anch’essi liquidi, facendo brillare la sua pelle, tutto il suo corpo pareva composto di elementi fluidi. Se mi abbracci adesso sarò travolta come se un’onda mi colpisse all’improvviso e questo non è possibile…

 

Carissime Amaerize, Fragile Guerriera, Julia98, KazeHaru, skullrose... siete qui! che bello! E anche Anto 62, Algida, Celesten, Lelou_Tenou, MATT BIANCO, Shadow_84... scusate se vedrete qualcosa di strano, ho dovuto cambiare il dreamweaver e non so cambiare i caratteri... a presto, vi voglio bene!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Documento senza titolo

Capitolo 3

La ragazza taceva ma l’aria era densa di parole non dette e dei versi della ballata 'I’d rather be in hell with you baby than, in cool heaven…'*
Guardami Haruka, non staccare il tuo sguardo da me, non resistermi, altrimenti crederò che la nostra magia sia finita e non ce la farò più ad avvicinarti così…’

Fortunately you have got someone who relies on you
We started out as friends                                                                               
but the thought of you just caves me in          
                                                  
                 
                                                   

“Mi sono sempre piaciute le tue mani – Michiru era disperata, sapeva cosa stava tentando di fare, forse non era la cosa più sincera e malgrado tutto non era neanche falsa, o una resistenza interna le avrebbe annodato lo stomaco, se neanche il richiamo fisico che esisteva tra loro fosse inalterato, quell’armonia divina come il vento che gonfia le nuvole in un giorno sereno le sospinge e accarezza e si allontana denso del loro fresco vapore, tanto da lasciare nel cielo una scia trasparente della loro fusione, tutto sarebbe perduto, tutto sarebbe irrecuperabile, a meno di un  miracolo… - andrà tutto bene Haruka”

the symptoms are so deep
it’s much too late to turn away
we started out as friends

           
Sì, quello che scintillava nello sguardo che si specchiava nel suo le diede respiro, non era troppo tardi, le dita giocavano a rincorrersi, non si potevano allontanare, ecco, ora vieni più vicino, lascia che ti porti a me… le gocce d’acqua evaporavano sul viso caldo della sua compagna, il respiro era veloce e all’unisono…
”Ti amo più di quanto tu possa credere adesso - le  prese con delicatezza la  mano, portandola via dalla sua nuca e tenne le punte delle dita sulle proprie, baciandole appena con labbra riarse – è meglio così”

Time I’m sure will bring
disappointments in so many things                                                                   
it seems to be the way
When your gambling cards on love you play       
                               


Haruka si alzò e si allontanò lentamente, senza avere fino in fondo il coraggio di capire se volesse essere fermata e costretta, tirata per i capelli, trascinata fino a non poter negare il suo desiderio, o se fosse ferma nella sua decisione, come poteva rischiare di pensare anche per un secondo all’altra persona mentre era con lei, tradirla con se stessa?
‘Impazzirei e questo non servirebbe minimamente né alle persone che mi sono vicine né potrei mai perdonarmelo sapendo quello che devo ancora affrontare, non è il momento di cedere, dopo potrò chiudermi nei miei pensieri fino a capire o morire nel tentativo ma ora ho bisogno di tutte le mie forze, ho giurato di seguire questa via fino all’estremo!’
Entrò nella camera da letto e si stese, già certa che non sarebbe stata raggiunta, preparandosi ad attendere così l’alba, senza poter riposare, ma almeno certa di aver fatto il massimo che potesse pretendere da sé.

Stranger blue leave us alone
We don’t want to deal with you
We’ll shed our stain
Showering in the room that makes the rain

‘Come mi conosci Michiru, avresti potuto catturarmi con la tua malia a tuo piacimento, ma mi lasci sempre una via di fuga se voglio usarla, è per questo che anche ora non tollero di starti lontano, sono le tue braccia aperte che mi stringono tanto forte… buonanotte amore mio, almeno tu spegni un attimo i tuoi dispiaceri nel sonno, fallo per me…' Una percezione improvvisa raggiunse la porta della stanza, e vi  poggiò il palmo all’altezza del cuore. ‘Sono con te’ – ‘Anche io’ Le mani e i pensieri si baciarono al posto delle labbra, poi le due ragazze si allontanarono, volgendosi le spalle .

Dissolvenza

C’era una sola cosa da fare ormai, distruggere Mistress 9, la conduttrice di Faraone 90 nel loro mondo, senza considerare la presenza di Sailor Moon e velocemente, visto che la donna guardava già con gioia perversa l’essenza diabolica che si concentrava sempre di più vicino a loro, mentre riservava alle tre guerriere un sogghigno distorto, che le avrebbe uccise se ne avesse avuto il potere.
”Il sacro Graal mi appartiene, lo userò per la gloria del mio Signore, con la sua infinita energia sarà forte abbastanza per compiere il suo avvento, il buio regnerà sulla Terra, e noi ne saremo i dominatori!”


“Maledetta! World Shaking!”
Haruka immise tutta la sua rabbia nello scagliare il colpo, che a metà strada si incontrò con il Deep Submerge. 'Michiru, leggi ancora nel mio pensiero… non abbandonarmi adesso, dopo, dopo sopporterò di ricordare, ora devo solo compiere il mio dovere'.
Ma non fecero in tempo a vedere quello che stava succedendo; Usagi, alla stessa velocità si era posta tra il loro bersaglio e il tremendo carico di energia che avevano scagliato ed ora si opponeva con ogni sua capacità, invalidando la loro mossa
‘Sei completamente impazzita, ci stai condannando con le tue mani'
Ma come faceva a provare per la stessa persona odio e affetto così contemporaneamente?


Ora Mistress 9 era nettamente in vantaggio, grazie all’aiuto che non avrebbe creduto di ricevere, ne approfittò fino in fondo intrappolando le due ragazze con i suoi lunghissimi capelli corvini, vivi come serpenti, mentre si rivolgeva a quello che era nettamente il punto più debole della situazione.
“Preferisci che le uccida qui davanti a te, o mi dai il Graal di tua volontà? Scegli in fretta!”
“Non farlo! Ci può essere ancora speranza se ne ha tanto bisogno forse non è imbattibile, non pensare a noi!"
Morire per colpa di Usagi, che scherzo della sorte…
In quel momento Tomoe, tornato completamente umano riuscì a raggiungerle, venendo subito crudelmente attaccato da sua figlia, che usò anche su di lui il laccio soffocante dei suoi capelli. Usagi era disperata non aveva nutrito il minimo dubbio sul fatto di materializzare il Graal per concedere un po’ di tempo alle sue amiche, quale che fosse stato il prezzo ma non credeva di assistere anche a quella scena poteva farsi  carico di quella responsabilità?


Cosa… al posto della presenza inquietante ora c’era Hotaru, ancora viva e intrappolata nello stesso corpo provato e invaso dalla essenza diabolica, ma solo per poco… l’altra tornò a riemergere selvaggiamente con suo grande dolore. Esitare era inutile.
“Se può servire a salvare Hotaru, dobbiamo correre questo rischio – capitemi, non posso lasciarla soffrire così".
Con un gesto deciso il sacro oggetto passò dalle sue mani a quelle dello scienziato, che lo ricevette con gratitudine estrema.
“Ecco bambina mia, questo ti  aiuterà, torna dalle persone che ti vogliono bene!"
Un’espressione di trionfo deformò il bellissimo viso della donna, completamente fuori di sé, sicura di avere in pugno la realizzazione del suo piano; con forza brutale inserì il Graal nella macchina dimensionale nella quale il Faraone 90 si addensava pericolosamente e che riconosciuta quell’insperata fonte di nutrimento la disintegrò in pochi istanti, rendendola utilizzabile per sua materializzazione.


“Ormai la sua forza è incontrollabile, è la fine…"
Haruka parlò ad Usagi priva di qualsiasi tono definibile nella voce, non avrebbe proprio potuto costringersi a sceglierne uno.
Lei ne era già consapevole, non pensava minimamente di potersi opporre in uno scontro, ma non era l’unico bersaglio, contro ogni aspettativa il primo raggio devastatore saettò diretto contro la sua alleata ma non la raggiunse, perché Tomoe si lanciò nel mezzo, ma neanche lui fu abbattuto; Usagi si era frapposta spinta dalla sua innata generosità, preferiva soffrire lei piuttosto che assistere allo strazio di quelle persone che desiderava proteggere ed ecco, ancora una volta Hotaru stava riemergendo dolorosamente dall’abisso interiore dove era precipitata, solo per un momento.


Ancora Mistress 9, ma stremata, affranta, tanto da cominciare ad urlare, urlare… la stella nera che la marchiava sulla fronte si polverizzò come un cristallo infranto, lasciando emergere però al suo posto un simbolo non meno terribile, evocatore di morte, la falce di Saturno! Reagendo a quella nuova forma, anche il resto del suo corpo sembrò disintegrarsi, per riemergere in un’altra forma…
La guerriera della distruzione!


Troppo tardi, anche la paura era così violenta e inutile da invaderle e fuggire via quasi contemporaneamente, nessuna reazione poteva riservare la benché minima utilità, era meglio conservare un’assoluta passività, addirittura aiutare la vita ad abbandonare il corpo prima di provare come fosse sentirla estirpare con tutta la crudeltà e la forza di quell’esistenza demoniaca tornata sulla Terra per l’ennesima volta, ad ogni reincarnazione più potente, era una cosa che avevano sempre saputo, vero?
‘Addio, non ho il coraggio di guardarti né di dirti quello che sto pensando, rinasceremo ancora una volta, in un’altra epoca, in un mondo migliore e felice, quello che oggi stiamo perdendo definitivamente e forse non siamo neanche state mai vicine abbastanza da sfiorare con i nostri sogni la nostra fede e il nostro amore… le nostre speranze… ma tu sei di più di tutto questo e probabilmente non l’ho meritato, lascia almeno che morendo plachi la tua anima che ho ferita…’


‘Haruka lo so che ora pensi a me, credo di capire sempre più chiaramente, ma non posso essere io a suggerirti di provare un sentimento, non voglio da te altro che la perfetta e assoluta sincerità, quella che ti ha sempre resa la più splendente delle creature ai miei occhi… la prossima volta saprò legarti a me in modo assoluto perché noi ritorneremo attraverso gli anni, le memorie e la clessidra del tempo… addio mio vero amore’ .
L’esplosione nucleare infiammò il cielo e la terra, che arsero come carta sulla fiamma, di un fuoco magico, a tratti più trasparente, che suggeriva l’impressione di non essere del tutto distruttivo, ma questo prolungava semplicemente l’avvento del caos e del buio, era dunque un saluto finale, l’ultimo barlume più vivace prima dell’estinzione?

Terence Trent D'Arby, Sign Your name

Annasport2012, MATT BIANCO,Amaerize, Fragile Guerriera, Julia98, KazeHaru, skullrose... grazie infinitissime! mi avete fatta felice con le vostre incoraggianti parole, e grazie anche ad Anto 62, Algida, Celesten, Lelou_Tenou, Shadow_84! vi aspetto per il finale...T.T

                                

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


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Capitolo 4

La stanchezza e il rancore smorzato dalla presa che il senso di sconfitta aveva operato su di loro le ipnotizzava, si sarebbero  dette come spente, con la loro rabbia sopita a fungere da unico segnale ancora percettibile dall’esterno.
’Usagi cosa hai fatto, ci hai condannate tutte e con noi tutta l’umanità! Stupida e ingenua, come potevi pensare di risolvere tutto con la bontà e l’amicizia, hai giocato con le nostre vite, ma per prima con la tua…forse ho solo pena per te, perché te ne andrai con le tue futili illusioni… e io… anche io… senza sapere fino in fondo che senso ha avuto questa mia esistenza’
“Sei soddisfatta ora?”
Anche Michiru non potè evitare di parlare, anche se in quel momento le sembrava semplicemente inutile.
“Abbiamo fatto tutto per niente”


Però… quella che si svolgeva davanti ai loro occhi era una scena tanto incredibile quanto inattesa; la loro irriducibile nemica guardava serenamente Usagi negli occhi e le diceva qualcosa che da quella distanza non potevano udire distintamente.
”Usagi… grazie per avermi protetta! Nel corpo di Hotaru Tomoe albergavano due entità, la Mistress 9, che nascondeva la presenza di Sailor Saturn, guerriera della distruzione ma anche della rinascita… non temere per me, per merito tuo ho la possibilità di eliminare definitivamente il Faraone 90, ma per farlo bisogna andare nel suo nucleo, attaccarlo dall’interno, ora questa è la mia missione:
“Vengo con te!"

"No! – una falce dallo scintillio sinistro apparve nella sua mano destra – anche se ti trasformassi in Super Sailor Moon forse non saresti in grado di affrontarlo, solo io sono abbastanza potente da confrontarmi con lui! Addio - un sorriso dolce e triste passò sul suo viso – grazie”.


‘Non è possibile’.
Un corpo si proiettava all’indietro,  direzione sbagliata, quella che  ne avrebbe fatto un olocausto per lo spietato fuoco che attendeva solo di divorarle… ed era proprio l’essere che temevano più di ogni altro, che esisteva solo  per annientarle a capovolgere completamente la situazione; i pensieri non trovavano più un filo logico, specie osservando il susseguirsi dell’azione; Usagi disperata come se non comprendesse di trovarsi di fronte ad un’insperata possibilità di salvezza, che gridava in modo straziante la perdita della sua amica, di quella persona ambigua e pericolosa, incolpevole fino in fondo di essere una specie di scherzo della natura e del destino, che trovava una giustificazione della sua esistenza nell’attimo della fine…


”Noooooo! Hotaru non puoi morire così, dobbiamo farcela tutte insieme, la perdita di una sola di noi vuol dire essere state completamente sconfitte! Devo fare qualcosa! Se solo avessi ancora la coppa… non importa, ci posso riuscire anche senza, è troppo importante!
‘Non ci credo,  può essere così visionaria, non ha la forza sufficiente in sé, è solo l’ausilio del talismano a donarle il potere lo sa bene!'
"Crisis, make up!” 
La voce echeggiò nell’aria, apparentemente disperdendosi, ma vibrando di tutta l’energia della giovane ragazza.


“Crisis, make up! Crisis make up!”
Al di fuori dell’area, i simboli sulla fronte delle quattro Inner Senshi emisero dei fasci di  luce dai colori scintillanti che si involarono nella sua direzione… e anche dalla fronte delle due Outer Senshi una scintilla accese il simbolo del loro pianeta guardiano, fino a riunirsi nella falce di luna…
”CRISIS,MAKE UP!” Eccola quella bellissima sensazione, una forza pura e avvolgente, che la prendeva delicatamente e la portava fuori da sé, cambiando profondamente il suo corpo e poi riportandovela all’interno, perfettamente aderente alla nuova sé, della certezza della forza dell’amore.


Il cristallo del cuore puro uscì dal suo corpo e restò sospeso davanti a lei, brillando con una intensità incredibile, come per aprire una strada rischiarata di fronte alla ragazza, che completava la sua evoluzione avvolta da farfalle e senza la minima esitazione volava a raggiungere l’amica che aveva messo a disposizione la sua vita.
“Il Messia!”


‘Ma allora era questo… che io chiamato amore, per tutto questo tempo, senza saper riconoscere la devozione per la mia principessa, la fedeltà che il mio cuore le doveva, il bisogno di proteggerla e di sapere che stesse bene prima di ogni altra, avevo intuito in lei, proprio io che la criticavo così aspramente, la sua vera natura superiore e non sapevo dare un nome a quello che si agitava nella mia mente, nei miei sentimenti… se non fossi stata così cieca e folle non ne avrebbero sofferto, non sono degna di nessuna delle due, devono solo biasimarmi, come potrei ora giurare fedeltà al Messia ed essere accettata, ma soprattutto guardare nuovamente Michiru negli occhi… cosa le spiegherò, in che modo potrebbe perdonarmi per il mio distacco, la mia vigliaccheria… non le ho detto niente, ma sono sicura che avesse capito tutto, perché, perché adesso è tutto così semplice, ora che è troppo tardi?'


'Amore mio, puoi solo disprezzarmi e io accettarlo, ma scegliere di non vivere così…’
Il corpo di Haruka ebbe un guizzo, solo il principio del movimento che l’avrebbe portata a raggiungere le altre due guerriere nella battaglia finale, come unica soluzione per meritare di nuovo la loro considerazione,  una soluzione meno sofferta di quella di comprendere di aver perso per sempre la sua amata, e con lei la sua anima… ma una mano la bloccò stringendola fortissimo sulla spalla, quasi con le dita conficcate nella sua carne.


“Allora uccideresti anche me… e senza motivo! Guarda!”
Davanti agli occhi attoniti di Haruka, da un turbine che si andava ormai placando, Super Sailor Moon usciva indenne, provata, sconvolta sì, ma salva e con lei la piccola Hotaru, tornata una bambina piccolissima nelle sue braccia, che veniva affidata proprio a lei…con estrema fiducia.

“Haruka, qualche volta i miracoli accadono, perché pensi sempre che tutto andrà per il peggio, io lo so che insieme possiamo vincere ogni difficoltà… finché siamo insieme, perdonami se ho dubitato di te”.
“Michiru… tu… chiedi scusa a me?! Sapevi tutto e non mi odi, non mi disprezzi, come puoi amarmi tanto, io non potrò mai ripagarti per il male che ti ho fatto… Michiru…”


Si girò e contemporaneamente cadde in ginocchio, abbracciando così la vita della sua compagna, piangendo disperatamente con il viso premuto sul suo corpo, finché ebbe il coraggio di sollevare lo sguardo, trovando sul viso della sua  amata le sue stesse lacrime, insieme ad un tenero sorriso, che le strinse il cuore di felicità e dolore insieme.
‘Tu sei la vera ragione della mia esistenza, non so perché il destino è stato così buono con me da donarmi tanto, ho quasi paura di  tanta perfetta felicità… se succedesse di nuovo di dover rischiare di morire, ne sarei in grado? Nel mio cuore c’è ancora il turbine della mia libertà?'

ENDING

 

Aveva sempre amato il delicato anelito degli ultimi giorni d’Estate, il bacio dei raggi di un Sole che diventava inesorabilmente più debole, acquistando in dolcezza quello che perdeva in ardore. Un’ape dorata ronzò allegramente, attratta dal profumo seducente di un fiore poco lontano, ma lungo il suo percorso sostò per un breve riposo su di una mano dalle dita sottili che le si era fatta incontro; le ali dell’insetto vibravano velocemente mentre decifrava i segnali di quella superficie, trovandoli rassicuranti. Non interessanti quanto i fiori,  ma buoni e familiari; sì, era  l’odore del vento.

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Owari

Meiou Setsuna

Siamo alla fine, ma proprio fine... T.T grazie a tutti, sono stata felice ed onorata della vostra amicizia, del tempo che mi avete dedicato, della pazienza dimostrata, e delle parole dolci che mi avete riservato...

spero di continuare a sentirvi, anche perchè ora devo leggere io! e poi, magari, ci ritroveremo in qualche One-shot!

Quindi grazie ancora,

Anto62,   Annasport2012, MATT BIANCO,Amaerize, Fragile Guerriera, Julia98, KazeHaru, skullrose., Algida, Celesten, Lelou_Tenou, Shadow_84!

Vi voglio bene!

                                

                                                                                                                                                                                                             

 

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