Love in Paris di Draco the best (/viewuser.php?uid=28341)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Benvenue, mademoiselle Granger ***
Capitolo 2: *** I need Your help ***
Capitolo 3: *** Lost love ***
Capitolo 4: *** Magic Silence ***
Capitolo 5: *** The end of a friendship? ***
Capitolo 6: *** Happy birthday, Mr Malfoy... ***
Capitolo 7: *** Unsuspecting ***
Capitolo 8: *** The end ***
Capitolo 1 *** Benvenue, mademoiselle Granger ***
Posai
la mia ultima valigia dentro quella che sarebbe
diventata la mia nuova casa. Era un appartamento nel cuore della Parigi
babbana, semplice, ma estremamente confortevole. Mi avvicinai
lentamente alla
finestra, che prendeva gran parte del soggiorno per dimensioni. La Tour Eiffel si ergeva poco
distante. Avevo
sempre adorato Parigi e sapevo che sarebbe stato il luogo predestinato
per la
mia "ammirevole" fuga.
Già…
perché Hermione Granger, salvatrice del mondo magico,
orgogliosa Grifondoro nel sangue… era fuggita dal suo
paese… dalla sua vita.
Codarda… non facevo altro che ripetermelo da quando avevo
preso questa
decisione.
Ero scappata
dall'amore, da Ron… l'unico amore della mia
vita? No… un uomo come tanti che aveva buttato all'aria la
nostra relazione per
una scappatella con la sorella di Fleur. Uno scandalo… tutti
i giornali
parlavano di noi e dipingevano me come la povera ragazza ferita che
passava le
ore a piangere. Ed era vero… solo che non volevo che tutto
il mondo magico ne
fosse al corrente. E così fuggii. Avvertii solo Harry con un
biglietto, presi
tutta la mia roba e mi smaterializzai qui, nell'unico posto dove volevo
stare,
dove ero sicura che non avrei incontrato nessuno che conoscevo.
Chissà se la
scelta della capitale francese come meta fosse in qualche modo
collegata alle
origini di Fleur e di… quella lì.
Sbuffai,
decidendomi infine a buttarmi su quello che sarebbe
diventato il mio letto. Era soffice e… incredibilmente
comodo. Lo sentii subito
mio.
Chiusi gli
occhi per un attimo e mi addormentai
immediatamente… Neanche me ne resi conto…
La mattina
seguente fui svegliata dai raggi del sole, che
entrarono prepotentemente nella casa dalla finestra, lasciata aperta.
Mi vestii
con una tuta comoda nera e uscii dall'abitazione per fare un po' di
Jogging.
Adoravo
correre… in certo senso riusciva a
tranquillizzarmi…
a liberarmi. Passai davanti a diversi bar, dai quali usciva un
INVITANTE odore
di croissant. Solo in quel momento mi resi conto che non avevo fatto
colazione
e che stavo letteralmente morendo di fame. Comprai un cornetto con la
cioccolata e ricominciai a correre, per non pensare… a tutte
le calorie di quel
cornetto! Forse era per quello che Ron mi aveva tradito…
pensava che mangiassi
troppo? E io cosa dovevo pensare di lui allora?!?! Per colazione si
mangiava i
bufali interi!!! Sorrisi a quel pensiero… Ron… il
mio Ron…
Mi ricomposi
quasi subito e tornai concentrata sulla strada
che stavo facendo per cercare qualche appiglio che mi facesse ricordare
la
direzione giusta per tornare a casa.
La trovai dopo
diversi tentativi. Salii le scale, correndo.
Davanti alla mia porta, cercai le chiavi nelle tasche. Stavo per
entrare quando
ebbi una strana sensazione… come se qualcuno mi stesse
fissando. Mi voltai e
sul pianerottolo, vicino le scale, vidi una bambina guardarmi con
attenzione.
Avrà avuto sì e no 5 o 6 anni. I capelli erano
lunghi e liscissimi, di un
castano scuro, simile al colore della cioccolata fondente. Mi osservava
con
curiosità con quegli occhioni verdi. Quella bambina aveva un
qualcosa di
familiare, come se avessi già visto quegli occhi o quel naso
all'insù. Era
impossibile, pensai, continuando ad aprire la porta.
-
Ciao… tu sei la nuova vicina?- mi chiese con un inglese
perfetto, senza nessuna traccia di accento francese. Annuii, curiosa, e
lei mi
sorrise. Si avvicinò a me, facendo svolazzare qua e
là la sua gonna rosa. Mi
tese la mano, come per presentarsi.
- Io sono
Karen… e abito qui alla porta affianco… Tu sei
più
simpatica dell'altra vicina, vero?- chiese con occhioni inquisitori.
Non potei
non sorridere a quella dolcezza.
- Certo,
tesoro… lo spero almeno… Comunque io mi chiamo
Hermione… Piacere.- le strinsi la mano e lei la fece
scuotere con forza,
divertita.
Mi spinse verso
di lei, come per condurmi da qualche parte.
- 'Mione,
vieni… ti faccio conoscere il mio papino…
è il
papà migliore del mondo…- mi trascinò
verso la porta di casa sua. Io ero un po'
titubante. Non volevo presentarmi al mio vicino, tutta puzzolente di
corsa
appena fatta. Scossi la testa, non potevo certo dire di no a
quell'angioletto
di bambina.
Mi fece entrare
a casa sua e rimasi a bocca aperta. Era
bellissima, la mia sembrava una topaia in confronto.
- Papone!!!
Abbiamo visite!- urlò con grazia Karen,
cominciando a saltellare verso la cucina. Rimasi sola, ma riuscivo a
sentire la
loro conversazione nell'altra stanza.
- Tesoro, ti ho
detto che non devi dare confidenza agli
sconosciuti…- diceva l'uomo con estrema dolcezza, come se
non riuscisse
seriamente ad avercela con lei.
Quella
voce… sembravo conoscerla…
Poi il mio
cuore perse un battito dalla sorpresa. Il papà di
Karen aveva fatto il suo ingresso nel soggiorno con un grembiule da
cucina. I
capelli erano biondissimi e gli occhi color del ghiaccio. Quando mi
vide fece
cadere un bicchiere di vetro che aveva in mano, facendolo rompere in
mille
pezzi sul pavimento. Quell'impatto sembrò destarci e
sembrò capace di
interrompere quegli sguardi di sorpresa e di incredulità che
ci stavamo
scambiando. Con nonchalance lui prese la sua bacchetta e
ripulì il pavimento
dai pezzi di vetro. Karen si portò una mano sulla bocca.
- Non ti
preoccupare, tesoro… anche lei conosce il nostro
segreto… è una strega…-
spiegò Draco Malfoy alla bambina. La figlia mi
fissò
con stupore e ammirazione insieme.
Io…
bhè… io dovevo ancora riprendermi dall'immagine
di
Malfoy, padre di famiglia, con un grembiule legato in vita.
- Amore
mio… papà ed Hermione si
conoscono… vuoi andare a giocare in camera, così
noi ci scambiamo due
paroline?- Draco si accucciò e diede un bacio sulla fronte
di Karen. La bambina
gli sorrise e si allontanò, salutandomi con la mano. Non
feci in tempo a
pensare a come fosse stato dolce lui con la figlia che nei suoi occhi
di
ghiaccio riconobbi lo stesso sguardo di odio che conoscevo ormai
benissimo.
- Cosa ci fai
qui, Granger?-
chiese lui con voce gelida e con odio.
- Potrei fare
la stessa domanda a
te…- gli risposi a tono.
Miseriaccia!
Sembrava di essere
tornati ai tempi della scuola...
-
Beh… io ci vivo…- rispose lui,
alzando le spalle.
- Io
anche…-
Rimanemmo un
attimo in silenzio,
forse imbarazzati… forse vulnerabili, perché
avevamo scoperto il nascondiglio
segreto l'uno dell'altra.
- Non sapevo
avessi una figlia…-
provai a dire, con timidezza. Perché questa incertezza nella
voce? Malfoy mi
metteva… in soggezione?
- Non avresti
dovuto neanche
saperlo…- rispose lui, ritrovando la sicurezza, i suoi occhi
erano ridotti a
due fessure. Capii subito che non voleva toccare l'argomento "Karen",
ma non lo ascoltai, testarda come ero.
- Chi
è la madre?-
Fu un attimo.
Nei suoi occhi lessi
incertezza, tristezza pura, forse dolore. Poi tornò tutto
come prima, Draco
continuò a guardarmi con odio, forse con un odio maggiore se
possibile.
- Granger,
sarai anche la mia
nuova vicina, ma io non voglio avere nulla a che fare con te! Ti odio
come ti
odiavo sei anni fa. E adesso, vattene…-
Non me lo feci
ripetere due volte
e, lanciandogli un ultimo sguardo di sfida, mi chiusi la porta alle
spalle
.
Note dell'autrice:
Salve a tuttiiii :D
E' la prima fanfiction che scrivo dopo mesi e mesi di digiuno
:D
Spero che vi piaccia
... la storia è divisa in 8 capitoli e, visto che l'ho
già scritta, non ci metterò tanto a postarla.
Giusto il tempo per lasciare un po' di suspence XD
Commentate il
più possibile così che possa migliorare...
ciauuuu
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Capitolo 2 *** I need Your help ***
Era
passata una settimana da
quando avevo incontrato Malfoy. Non ci eravamo più visti e a
me andava bene
così. Tutto volevo, tranne che instaurare un rapporto con
quel furetto.
Stavo
rileggendo le Fiabe di Beda
il Bardo, dono lasciatomi in eredità da Silente, dopo la sua
morte. Amavo
rileggerlo nei momenti in cui mi sentivo più sola. Mi faceva
tornare un po'
bambina, senza pensieri.
Fui
destata dai miei sogni
infantili dal suono del campanello. Chi poteva cercarmi? Mi alzai dalla
poltrona e mi diressi alla porta. Quando l' aprii, rimasi stupita di
trovarvi
il mio "adorato" vicino di casa.
-
Malfoy…- lo salutai un po'
sorpresa. Lui fece un cenno brusco con la testa a mo' di saluto.
-
Granger… ho bisogno del tuo…
aiuto. - mi disse con uno sforzo inumano. Sorrisi, un po' soddisfatta
della
situazione. Lo avevo in pugno.
-
Cosa spinge Draco Malfoy a
supplicare l'aiuto di una sporca Mezzosangue?- lo scimmiottai,
trionfante.
Cercai comunque di contenere la mia soddisfazione. Lui fece una smorfia.
-
Ho un colloquio di lavoro. E…
non so a chi lasciare Karen. Ho chiesto a Blaise, l'unico di cui mi
fidi
abbastanza tanto da lasciargli mia figlia, ma è impegnato
perché ora gioca a
Qwidditch. Di lasciarla a dei babbani, non ci penso neanche.
Tu… per quanto non
ti sopporti… tu le piaci. E ti conosco… so che,
nonostante tutto quello che
posso pensare di te, sei una donna giudiziosa e so che la tratteresti
bene. -
mi disse Draco tutto di un fiato.
Gli sorrisi. Lo
avevo decisamente in pugno.
- Accetto solo
perché tua figlia è adorabile…-
Sbuffò,
passandomi le chiavi di casa sua.
- Ora vado a
lavorare. Poi vado a fare il colloquio di
pomeriggio. Karen esce da scuola alle 14.30. Mi raccomando. Puntuale. -
mi
porse un biglietto - Questo… è l'indirizzo della
scuola… Non la fare aspettare.
Ha paura di rimanere da sola troppo a lungo. Quando tornate
qui… falla
mangiare. Non quelle schifezze dei fast food. Lei le adora, ma se fosse
per lei
mangerebbe solo quelle e non va bene. Adora le barbie, non
farà troppi casini
se la lasci giocare con le sue bambole. Non farle mancare
nulla… -
- Malfoy,
tranquillo, so come si tratta una bambina. -
Lui sembrava
agitato, ma annuì. Se ne andò senza dire altro.
D'altronde che mi aspettavo? Un ringraziamento? Naaah…
sarebbe stato troppo da
persone normali…
L'apprensione di
Malfoy mi aveva messo ansia. Ero davanti
scuola di Karen alle 14. Quando la bambina uscì da
quell'edificio, mi corse
incontro, solare. Mi abbracciò, come se fossi la sua
migliore amica. Mi diede
la mano e ci dirigemmo verso casa.
- Cosa vuoi
mangiare, tesoro?- le chiesi con dolcezza, una
volta arrivate in cucina.
- Pizza!-
- Piccola, non
è meglio qualcosa di più sostanzioso e
nutriente?- provai a dire. Karen mi mostrò il labbruccio
inferiore, che
cominciò a tremare. Gli occhioni verdi si riempirono di
lacrime.
Dopo neanche dieci
minuti, qualcuno suonò alla porta. Il
fattorino con le pizze era arrivato.
Passammo il resto
del pomeriggio a giocare con le Barbie.
Ero brava con i bambini. Era il mio sogno nel cassetto quello di
diventare
mamma. Ron non voleva bambini. Non subito almeno. Se fosse dipeso da
me, io
avevo già aspettato troppo.
- 'Mione, tu ce
l'hai un fidanzatino?- mi chiese d'un tratto
la piccola monella. Cercai di sorriderle, tentando di nascondere la mia
tristezza.
- No… Ci
siamo lasciati da poco. Lui si è innamorato di
un'altra ragazza, che lo renderà felice.- sì,
un'altra ragazza che lo porterà a
letto! Ok, Herm, calmati.
- Che
triste… io amo un bambino della mia classe. E' bello e
biondo come papà. - sorrise Karen, cominciando a pettinare
la sua Barbie
pattinatrice, la sua preferita.
- Oh! E come si
chiama?- le chiesi, divertita, contenta di
cambiare argomento.
- Jacques. Ma non
dirlo a papà! Lui è molto…- fece
larghi
gesti con le mani, come se volesse simulare un'oppressione.
- Geloso?- le
chiesi. Lei annuì, continuando a pettinare la
bambola.
- Papà mi
vuole bene…Tanto tanto. Lui è la mia mamma e il
mio papà insieme… Lui è
tutto…- la sua voce era sognante, come se stesse
parlando di un principe azzurro. Sorrideva ogni volta che pronunciava
la parola
"papà". Lei adorava Draco. E nonostante i pregiudizi erano
scomparsi
con la fine della guerra, ancora mi suonava strano che una persona
potesse amare
tanto Malfoy.
- Papone pensa solo
a me e mai a lui. Fa un lavoro che a lui
non gli piace e lo fa solo perché così il
pomeriggio può stare con me. Non ha
mai avuto una fidanzatina, solo alcune amiche a volte, ma non le ho mai
viste.
Tu sei la prima amica che mi fa conoscere. Tu devi essere
speciale…-
Le sorrisi come
risposta. Tenni nella mia mente la qualità
delle "amicizie" femminili di Malfoy. Era strano pensare a un Draco
non egoista, che dava tutto se stesso a sua figlia.
- Che lavoro fa tuo
padre?- le chiesi curiosa, mentre,
accarezzando i suoi capelli, cominciai a farle una treccia.
- La mattina fa il
barista in un bar lontano. Deve fare zip
zap per arrivarci. - dalle sue mani capii che per zip zap intendeva la
materializzazione.- Ora sta facendo un "colloco" per lavorare in un
fast food, perché sa che mi piace e così
può portarmi tante cose da mangiare…-
Finii la treccia con
i suoi capelli e gliela mostrai con un
specchio. Lei era entusiasta. Guardammo un cartone animato alla tv fino
al
ritorno di Draco dal colloquio.
- Come è
andato?- gli chiesi. Lui mi guardò accigliato e
sorrisi di quello sguardo così buffo.
- Mezzosangue, non
sono affari tuoi…-
- Prego, Malfoy,
è stato un piacere tenere tua figlia. -
continuai a ridergli in faccia.
- Ma si
può sapere che ti ridi, stupida?- chiese lui,
confuso. La mia risata sfacciata non ebbe fine. Ecco… ero
partita. Mi era preso
un attacco di ridarella.
- La tua
faccia… ahahah… -
Lo vidi innervosirsi
e si avvicinò a uno specchio, dove vide
l'oggetto della mia risata. Nella materializzazione aveva perso un
sopracciglio.
- Oddio! Non mi
succedeva dai tempi dell'esame di
materializzazione di sei anni fa!- urlò quasi disperato,
toccandosi il
sopracciglio mancante.
- Pensa se ti
succedeva quando stavi andando a lavoro… ahah…
"Buongiorno, capo!" ahah… senza sopracc…
ahah…- la mia risata era
scomposta, ma spontanea. Vidi Malfoy accennare a un sorriso.
- Chiudi il becco,
Mezzosangue Zannuta!- mi tirò un cuscino,
preso dal divano. - Aggiustami questo coso, piuttosto!- mi
rimproverò. Mi
avvicinai, ancora ridendo, e presi la bacchetta dalla tasca. Sussurrai
un
incantesimo e ricomparve un perfetto sopracciglio… ROSA!
Scoppiai ancora a
ridere e Malfoy si riguardò allo specchio.
- Granger! -
urlò il mio nome con divertita disperazione.
- Scusa
scusa… è che stavo pensando a come sarebbe stato
divertente se fosse stato rosa ahahah… Scusa ora lo
aggiusto.- Feci un altro incantesimo,
questa volta giusto, e mi congedai da lì. Da lontano vidi
Karen che sorrideva
con uno sguardo da furbetta. Chissà a cosa
pensava…
Quando tornai a
casa, un bigliettino passò da sotto la mia
porta. Lo presi con calma e lo lessi.
"Comunque grazie per
quello che hai fatto oggi
pomeriggio…"
Non era firmato, ma
sapevo di chi era. Sorrisi tra me, un
sorriso che non mi sarei mai aspettata di avere pensando a Draco Malfoy.
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Capitolo 3 *** Lost love ***
Eccomi con il terzo
capitolo :D Spero che vi piaccia :D
Qui si
scoprirà la verità sulla madre della piccola
Karen.
Grazie per tutti
quelli che hanno commentato e aggiunto la storia tra i preferiti e le
seguite :D
A presto!
Erano passati
diversi giorni da quel pomeriggio e un altro
paio di volte mi era capitato di fare da babysitter alla piccola Karen.
Adoravo
quella bambina. Era di una dolcezza infinita. Ancora stentavo a credere
che
potesse essere la figlia di Draco Malfoy.
Era una domenica
mattina e mi trovavo a casa del furetto
platinato a giocare con la bambina. Lui era a lavoro. Mi chiedevo come
fosse
possibile che Draco Malfoy, erede della grandissima e prestigiosissima
casata
dei Malfoy, fosse costretto ad avere due lavori e non avesse deciso di
vivere
di rendita. Due lavori babbani, per di più…
Karen stava ballando
per il salotto, sotto le note di una
canzone di una famosa cantante babbana, di cui non ricordavo mai il
nome. Ad un
certo punto qualcuno bussò rumorosamente alla porta,
cercando di imitare una
melodia.
La bambina fece
illuminare i suoi occhi verdi.
-
Zzzzzzziooooooo!!!- urlò, come se lo avesse riconosciuto
dal semplice bussare. Corse ad aprire la porta e io la seguii. Un uomo
alto e
di colore abbracciò la bambina. Il suo fisico era possente e
muscoloso e con le
braccia sembrava divorare la piccola. Gli zigomi pronunciati, gli occhi
nerissimi e intensi… non ci volle molto prima che lo
riconoscessi.
- Zabini?- gli
chiesi, quasi con incertezza, più che altro
curiosa di sapere cosa ci facesse lì. Quando mi vide e mi
riconobbe, scoppiò a
ridere sinceramente divertito.
- E tu che ci fai
qui?- mi chiese, radioso. Prese in braccio
la piccola Karen.
- Il destino ha
portato me e Malfoy a essere vicini di casa.
Lo aiuto con la bambina. -
- In effetti tutti
vorrebbero aiutare Draco con la bimba più
bella del mondo…- diede un bacio sulla guancia alla diretta
interessata, che in
risposta gli fece la linguaccia.
Giocammo con la
bambina per tutto il pomeriggio… ballammo
con lei, cantammo… ci stavamo divertendo. Era strano. Io
grifondoro e lui
serpeverde…quella bambina era capace di mettere via tutte le
nostre divergenze,
come stava facendo tra me e Malfoy.
Karen si
addormentò tra le braccia di Blaise che erano le
18.45. Io e lui rimanemmo in silenzio per un po' di tempo.
- Cosa ha portato
Hermione Granger, salvatrice del mondo
magico, eroina dei nostri tempi, a rifugiarsi da sola a Parigi?- mi
chiese ad
un tratto con un ghigno degno del peggior Serpeverde. Vidi che con la
mano
libera fece un incantesimo, probabilmente per non far sentire la nostra
conversazione alla piccola.
- Non sono affari
tuoi…- gli risposi brusca. Non volevo
certo parlarne con lui.
- E' per Weasley?
Sei fuggita da lui?-
Come faceva ad
avermi capito subito?
- Non fare quella
faccia da stupida… ho letto i giornali… so
che vi siete lasciati…- riprese subito lui, per spiegarsi.
-
Sì… per entrambe le cose...- dissi a voce bassa,
cominciando a pensare al mio Ron. Chissà se mi stava
pensando in quel momento…
- Non sei
così coraggiosa come vuoi far sembrare, allora,
Granger…- costatò lui un po' divertito.
- Lo so…
- sbuffai, turbata e decisa più che mai a cambiare
argomento.
-
Zabini…- lo chiamai prima che lui potesse continuare a
parlare della mia vita privata.
- Dica…-
- Chi è
la madre di Karen?- quella domanda mi tormentava
dalla prima volta che l'avevo vista. Avevo persino pensato di chiederlo
alla
bambina, ma la mia coscienza riuscì a frenare la mia
curiosità sfacciata. Vidi
lo sguardo di Blaise incupirsi, come aveva fatto Malfoy la prima volta
che
glielo avevo chiesto.
- Non la riconosci?
E' uguale a lei… tranne per gli occhi…
gli occhi sono del padre…- sussurrò, accarezzando
i capelli della bambina. Lei
non sembrò neanche accorgersi del contatto, presa come era
dal suo sonno.
La guardai meglio.
Aveva dei tratti conosciuti, ma non
riuscivo a darmi una risposta.
- Mi ricorda
qualcuno… ma… non riesco a dare un nome a
questa persona…- ammisi sinceramente, continuando a guardare
intensamente la
piccola.
- Karen è
la figlia di Pansy… Pansy
Parkinson…- sussurrò Blaise, triste. Quando
pronunciò quel nome, l'immagine della mia "rivale
scolastica" si
dipinse sul volto di Karen, combaciando perfettamente.
- E… che
fine ha fatto Pansy?- chiesi con titubanza. Un velo
di disgusto apparve negli occhi del mio interlocutore.
- Durante una guerra
è facile piangere e creare martiri
dalle morti dei propri cari… a nessuno importa delle perdite
dei vinti…-
sussurrò Blaise con le lacrime agli occhi. - Pansy
è morta durante la guerra…
uccisa da Fenrir Greyback… mentre aspettava
Karen…-
I miei occhi si
riempirono di lacrime. Non sapevo della
morte di Pansy… e non immaginavo che fosse avvenuta in un
modo così orribile.
- Pansy aspettava
una bambina… una bellissima bambina… solo
che lei non saprà mai quanto le somiglia. Aveva fatto un
incantesimo per nascondere
la pancia per tutto l'anno scolastico… Poi durante la guerra
è stata attaccata
da Greyback e nessuno le ha prestato soccorso, forse pensando che fosse
già
morta… Finito lo scontro, Draco era in sala grande con i
suoi genitori. Si vede
arrivare dall'ingresso il Patronus di Pansy, un cigno nero. Draco lo
riconobbe
subito e lo seguì. Ai margini della Foresta Proibita, vicino
al Lago, c'era il
corpo di Pansy pieno di sangue e scosso da dei tremiti irregolari.
Madama Chips
la stava soccorrendo, ma sapeva che era troppo tardi. Draco le prese la
mano e
cominciò a piangere. Forse quella fu l'unica volta che Draco
pianse in tutta la
sua vita. Cominciò a rassicurarla, a dirle che tutto sarebbe
andato per il
meglio. Ma le sue lacrime lo tradivano, non sarebbe andato tutto bene.
Madama
Chips gli spiegò della bambina e la fece nascere
lì, vicino al lago, mentre
tutti dentro il castello stavano festeggiando.
Madama Chips
portò la bambina in infermeria, perché aveva
bisogno di cure. Draco rimase con Pansy. Sapeva che poteva essere
l'ultima
volta che la vedeva… che le parlava. Avevano fatto di tutto
per lei, ma non
c'era niente da fare… aveva perso troppo sangue. L'unica
cosa che Draco fu
capace di dirle fu " Come hai fatto a evocare un patronus?". Devi
aggrapparti a un ricordo felice e come fai ad averlo se ti trovi in una
situazione del genere? Lei le rispose che stava pensando a lui. Draco
è stato
l'unico amore della vita di Pansy e viceversa. Poi lei gli diede una
piccola
ampolla con un liquido argenteo. Erano i suoi pensieri. I suoi ricordi.
Voleva
che Draco li vedesse attraverso il pensatoio così che
sapesse cosa fare e cosa
era successo. Prima di morire gli chiese un ultimo desiderio: doveva
raccontare
tutto a Theodore… Theodore Nott.-
Rimasi confusa. Cosa
centrava Nott in tutto questo? In un
attimo apparve nella mia mente la figura di Theodore Nott, un ragazzo
alto dai
capelli scuri e dagli occhi… Non finii la frase
perché una strana
consapevolezza si impossessò di me.
- Blaise…
tu prima hai detto che lei è uguale alla madre…
tranne … tranne per gli occhi, che invece sono del
padre… Ma… ma Malfoy ha gli
occhi grigi, mentre Karen ce li ha verdi…- dissi,
spalancando gli occhi. Lui
sorrise.
- Vedo che stai
dimostrando di meritarti la nomina di
migliore studentessa del nostro anno… Karen non è
la figlia di Draco… è la
figlia di Pansy e Theo.
Dopo la morte di
Pansy, Draco andò nella Stanza delle
Necessità dove sapeva che avrebbe trovato ciò che
voleva: un pensatoio. Vi si
immerse e capì tutto. Al sesto anno, Pansy e Draco si
lasciarono, perché lui
era troppo sotto pressione a causa dell'incarico conferitogli dal
Signore
Oscuro. Lei entrò in crisi e una notte d'estate in cui aveva
bevuto qualche
Whisky Incendiario di troppo si ritrovò a fare l'amore con
il suo migliore
amico, Theo, che segretamente era sempre stato innamorato di lei.
Rimase incinta, ma
non ebbe mai il coraggio di dirglielo. Da
quei ricordi, Draco seppe che doveva chiamarla Karen, il nome che lui e
Pansy
volevano dare a una loro ipotetica figlia. Da quei pensieri,
capì che Pansy era
rimasta per la guerra, solo per trovare Theodore e raccontargli tutto.
Fu dopo
quel ricordo che Draco andò a cercare Theo. Lo
trovò morto nei sotterranei e
Draco non potè mai esaudire l'ultimo desiderio di Pansy.
Loro due erano i suoi
migliori amici e li aveva persi entrambi. Fu così che
adottò la bambina e la
trattò come una principessa da quel momento. La sua famiglia
non voleva
prendersi la responsabilità di Karen, quindi lui
scappò qui, a Parigi, per
rifarsi una vita. Non ha mai chiesto un soldo ai genitori, tutto questo
se l'è
costruito da solo. Io stimo veramente la forza che Draco ha scoperto di
avere.
Karen sa tutta la storia… non nei particolari…
però sa che i suoi genitori sono
morti. Però ha deciso di continuare a chiamare Draco
papà comunque, perché lui
la sta crescendo. -
La storia di quella
bambina mi commosse. La storia di Draco
e delle sue sofferenze mi aveva toccato.
Quando
tornò a casa, me ne andai senza dire nulla. Forse
Blaise gli avrebbe detto che mi aveva rivelato tutto. E anche se non lo
conoscevo bene, sapevo che nel momento in cui l'avrebbe saputo non
avrebbe
voluto vedermi.
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Capitolo 4 *** Magic Silence ***
Eccovi il quarto capitolo :D
Stiamo già a metà della storia :D Spero che vi
piaccia... a prestooo
PS: Grazie a tutti quello che hanno commentato :D mi fa piacere sapere
le vostre opinioni :D
CAPITOLO 4
Era domenica sera e
come immaginavo Malfoy non mi aveva più
chiamato per accudire Karen. Mi sentivo sola, senza la piccola
e… sì… anche
senza suo padre.
Era stato piacevole
pensare di iniziare questa avventura con
qualcuno di… amico…
Mi raggomitolai su
me stessa e sospirai. Il campanello mi
destò e fece dipingere un piccolo sorriso sulle mie labbra.
Corsi alla porta e,
quando l'aprii, la mia espressione si congelò sul volto.
Fui subito
abbracciata da una furia con i capelli lunghi e
rossi. Piccoli singhiozzi scuotevano Ginny Weasley, la mia migliore
amica. Alle
sue spalle, Harry mi fissava preoccupato, ma felice di vedermi. Anche
lui mi
strinse forte tra le sue braccia. Io ero ancora stordita.
- Come…?-
chiesi interdetta, come avevano fatto a scoprire
dove ero?
- Sapevo saresti
venuta a Parigi… e… la Tour
Eiffel è il tuo monumento
preferito…
Così, chiedendo un po' in giro, siamo arrivati
qui…- disse Harry, alzando le
spalle, imbarazzato. Annuii, pensando alla mia effettiva
banalità di scelta.
- Volete qualcosa da
mangiare?- chiesi, sperando che
rifiutassero, visto che non avevo nulla da offrire loro. Scossero la
testa,
insieme, e ne fui sollevata.
- Herm, come stai?-
mi chiese Ginny, posandomi una mano
sulla spalla.
- Bene,
perché?- chiesi confusa.
- Per…
Ron e Gabrielle.- rispose Harry, incerto.
Mi bloccai,
pietrificata. Possibile che per colpa di Malfoy
mi ero persino dimenticata del tradimento di Ron?
- Oh…
meglio, Harry… Meglio… Avevo bisogno di stare un
po'…
sola… Ora va meglio… Sto… superando la
cosa…-
Ginny prese la mano
di Harry e prese un respiro profondo.
- Herm,
cara… - cominciò lei, seria.- Ron ci ha detto di
dirti che vuole che firmi le carte per il divorzio.-
Quella notizia mi
colpì come acqua gelata. Già, io e Ron
eravamo sposati. Pochi lo sapevano. Avevamo fatto questa pazzia tre
anni fa, di
nascosto, senza preavviso… come due giovani innamorati.
- Dove devo
firmare?- chiesi con voce atona. Non volevo
mostrare indecisione o dolore. Volevo essere forte. Ero una stupida
orgogliosa
Grifondoro.
La mia amica prese
un paio di fogli e mi disse dove dovevo
mettere la mia firma. Lo feci, senza trapelare emozioni.
Silenzio…
Silenzio imbarazzante. Solo un forte bussare alla
porta interruppe questo momento. Confusa, andai ad aprire per vedere
chi fosse.
Blaise entrò dentro casa mia come una furia, richiudendosi
la porta alle spalle
con forza.
- Panico totale,
Granger! Quando il dottore ha detto varicella,
sono scappato a gambe levate… io non ce l'ho avuta. Sai che
vuol dire se me la
prendo ora? Minimo un mese senza Qwidditch! Non posso
permettermel…oh…- non
finì la frase, perché solo in quel momento si
rese conto della presenza di
Harry e Ginny. Loro fissavano stralunati tutta la scena.
- Hermione, cosa
vuol dire tutto questo?- chiese Harry,
senza capire. Io non risposi subito.
- Harry…
è una storia lunga… e sinceramente non sono
dell'umore
adatto per raccontarla…- dissi tutto di un fiato, indicando
le carte del
divorzio. Ginny capì e mi diede un bacio sulla guancia,
dicendomi che loro
dovevano andare. Anche Harry fece lo stesso, lanciando però
un'occhiataccia a
Zabini. Si smaterializzarono in un istante. Mi voltai verso Blaise.
- Chi ha la
varicella?- chiesi, impaziente.
- Karen…
e l'ha infettata a Draco…- disse il mio
interlocutore.
- Va
bene… vado io a vedere come stanno, tu è meglio
che te
ne vai, se non vuoi essere contagiato.-
Mi sorrise e si
smaterializzò all'istante.
Suonai il campanello
di casa Malfoy e ad aprirmi fu proprio
Draco. Il suo volto era ricoperto di bolle rosse e gli occhi erano
stanchi e
arrossati. In mano aveva una Barbie e mi fissò un po'
stordito, ma allo stesso
tempo sollevato. Dall'altra stanza riuscii a sentire perfettamente il
pianto
incessante di Karen.
- Non so cosa devo
fare…- mi disse Draco, sinceramente
preoccupato. D'altronde me lo aspettavo, la varicella è una
malattia
tipicamente babbana. Gli presi la bambola dalle mani e gliela puntai
contro.
- Tu vai a
letto… Non mi servi…- gli misi una mano sulla
fronte.- Hai la febbre, vatti a riposare!-
Non sembrava
ascoltarmi, si mosse verso la camera di Karen e
le si avvicinò.
- Tesoro…
non piangere… presto starai meglio…- le
sussurrò
dolce, per tranquillizzarla, ma nulla, la bambina non sembrava volerla
smettere.
- Draco!- lo chiamai
con voce autoritaria. Mi guardò
confuso, ma capì. Uscì dalla stanza e si diresse
in un'altra camera che supposi
essere la sua. Lo seguii e controllai se effettivamente si era messo a
letto.
Sistemato Malfoy, tornai dalla piccola. Le diedi una medicina babbana e le misi una
pezza bagnata sulla
fronte. Si stava tranquillizzando, quando cominciai a cantarle una
ninna nanna.
Lei si addormentò quasi subito, doveva essere molto stanca.
Mi allontanai
lentamente, senza svegliarla.
Raggiunsi Draco, che
invece era ancora sveglio.
- E' tutto il
pomeriggio che cerco di calmarla… come hai
fatto?- mi chiese, sorpreso, cominciando a grattarsi il naso. Gli diedi
uno
schiaffetto sulla mano, per fermarlo, e mi sdraiai al suo fianco. Feci
comparire una spugna bagnata e cominciai a passarla sulla fronte di
Draco.
- Sei un maschio,
Malfoy… voi uomini entrate nel panico
quando state male…- gli sorrisi, continuando a rinfrescare
il suo viso. Lo vidi
sorridere.
- Io non ero nel
panico. Non conoscevo questa malattia… ho
chiamato il dottore, ma non l'ho ascoltato perché ero
troppo…-
- Nel
panico…- conclusi io, ancora divertita. Il suo ghigno
era sereno. Si era tranquillizzato.
- Sono felice che tu
sia venuta… avevo bisogno di aiuto…-
confessò lui.
- Mi sei
mancato… cioè... mi siete mancati…-
dissi io,
cercando di correggere la mia prima imbarazzante affermazione. Lui
purtroppo
aveva capito benissimo. Ghignò in modo malefico, come suo
solito, stupido
furetto! Sarà tutto soddisfatto ora.
- In
effetti… è piacevole averti tra i piedi,
Mezzosangue.-
commentò lui, continuando a ridere beffardo.
- Cosa odono le mie
orecchie? Sono lusingata…- mi finsi
commossa.
- Non ti abituare a
tutti questi complimenti!- mi rimproverò
lui, scherzando.
Rimanemmo per
qualche secondo in silenzio. Era una sorta di
deja-vu. Poco prima avevo vissuto uno strano silenzio in presenza di
Harry e
Ginny. Ma questo… era diverso. Non era imbarazzante, come
quello di prima. Era…
non lo so… piacevole.
- Mi dispiace per
Pansy e Theodore. -dissi ad un tratto,
rompendo quell'incantesimo. Draco si irrigidì, ma i suoi
occhi non si dipinsero
di odio come al solito.
- Non voglio che
provi pietà per me o per Karen…-
- Non provo
pietà… penso solo che mi dispiace per
loro… non
sapevo che fossero morti. Anche se non li sopportavo, non avrei mai
augurato
loro una fine del genere. -
- Loro erano i miei
migliori amici…- disse lui con voce
flebile. - Avrei fatto tutto per loro… anche prendere in
custodia la loro
bambina. Karen somiglia loro tantissimo e spesso… mi fa male
anche solo
guardarla, perché mi ricorda i suoi genitori. Mi ricorda di
quando ho tenuto
tra le mie braccia i loro cadaveri. Il mio incubo ricorrente
è la faccia di
Pansy morente che mi supplica di trovare Theo per dirgli la
verità. Io so che
non arriverò da lui in tempo, ma ogni volta non posso dirle
di no. In questi
sogni, sembro non abituarmi mai a trovare il corpo di Theo senza vita.-
I suoi
occhi erano lucidi, ma feci finta di non notarli.
- Draco, loro sono i
genitori di Karen, ma tu sei il padre.
Quando lei parla di te, le si illuminano gli occhi. L'hai cresciuta con
tutto
l'amore di cui aveva bisogno… con un amore anche maggiore,
per compensare la
mancanza dei genitori. -
- Non sapranno mai
di avere una figlia così meravigliosa…-
sussurrò lui con voce stanca.
-
Già… è un peccato…- fu
l'unica frase che mi venne da dire.
Malfoy non sembrò notare la mia goffaggine. Sorrise prima di
socchiudere gli
occhi.
-
Hermione…- il mio nome, pronunciato da lui, sembrava
così
strano, ma… piacevole.
- Dimmi…-
- Grazie per
stasera…- finì a malapena la frase e si
addormentò con quel sorriso sulle labbra che lo rendeva
così umano. Sorrisi,
allontanandomi da lui. Andai nella camera della bambina, per
controllare il suo
sonno.
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Capitolo 5 *** The end of a friendship? ***
Ecco il quinto capitolo :D
Scusate se vi ho fatto aspettare troppo :D Spero che vi piaccia...
CAPITOLO 5
- Hermione, stai
facendo una sciocchezza… -
La voce di Ginny
ormai mi assillava da una ventina di
minuti. La mattina seguente era tornata a trovarmi e io, incapace di
mentire,
le avevo detto tutto di Malfoy. Quando le nominai il nome di Draco, il
suo viso
aveva mutato espressione, dando vita a delle facce buffe. Questa non se
l'aspettava proprio. Poi era cominciata la sfuriata.
- Ginny, non sto
facendo nulla di male…- provai a dirle,
mantenendo la calma.
- Sì,
invece… ti stai affezionando a lui…- non sembrava
un
rimprovero, poteva passare più per un'amara constatazione.
Rimasi un attimo
interdetta. Mi stavo affezionando a lui? Io lo aiutavo con la bambina.
Non
facevo altro. Se lui c'era o non c'era era la stessa cosa.
- Anche se fosse?- mi
ritrovai a risponderle con aria di sfida. Mi morsi le labbra, dopo
questa
sconcertante confessione.
- Hermione, tu lo
stai usando e basta!-
Avevo la risposta
pronta, ma questa non era l'affermazione
che mi aspettavo.
- Io…
usare lui? Pensavo che te la stessi prendendo perché
era lui ad usare me. Così, Gin, mi offendi! Come pensi che
io sia? - avevo le
lacrime agli occhi. Mi sentivo tradita dalla mia migliore amica.
- Herm, io non penso
niente. Dico solo che tu ti stai
attaccando a lui, perché ti manca la presenza di un uomo al
tuo fianco.-
- Pensi che io sia
così insensibile? Se io mi sto
avvicinando a Draco è solo perché mi sta piacendo
il Draco che sto vedendo in
questo periodo!-
- Vuoi dire che se
Ron dovesse tornare da te, tu ti
ricorderesti ancora di avere Malfoy e quella piccola figlia di
Mangiamorte? Sii
sincera, Herm!- anche Ginny aveva perso la calma. Quando era
arrabbiata,
assomigliava ancora di più a suo fratello. E
questo… non potè non portarmi un
velo di malinconia.
- Uno…
Ron per me non esiste più. Per me è morto!
Due…
Ginevra, non ti permetto di parlare in questo modo di Karen, lei non
c'entra
nulla!-
Ginny si
alzò dal divano, dove stava compostamente seduta.
Prese la sua roba e si diresse verso la porta.
- Quando rinsavisci,
fammelo sapere! Io sarei così stupida
da accertarti comunque come amica…- Sbattè la
porta alle sue spalle e mi lasciò
sola in quella stanza così fredda e vuota. Asciugai le mie
lacrime e mi diressi
verso la casa del mio vicino, per vedere come stavano lui e la piccola.
Passarono settimane
da quel giorno e finalmente i due malati
guarirono.
Un pomeriggio mi
ritrovai con Karen e Blaise, a casa di
Malfoy. Stavamo chiacchierando del più e del meno quando ad
un certo punto la
bambina prese parola.
- Ehm
ehm…- cercò di attirare la nostra attenzione. Noi
la
accontentammo, voltandoci in silenzio verso di lei.
- Allora…
vi volevo parlare di una cosa seria… - cominciò
tirandosi su le maniche della maglietta. - Domani è il
compleanno di papà e io
voglio farlo uscire. -
Blaise rise della
proposta e io non ne capii il motivo. Poi
il ragazzo, vedendo i miei dubbi, mi spiegò.
- Draco non esce a
divertirsi mai. Ha paura a lasciare Karen
a estranei.-
- Allora non
c'è problema!- dissi io, subito. - Io posso
tenere Karen, così voi potete uscire. Penso che ormai si
fida di me con la
piccola. -
Blaise ci
pensò un attimo, valutando l'idea, ma la bambina
non sembrava della stessa volontà.
- No!
Papà vuole bene ad Hermy! Lui vorrebbe che ci fosse
anche lei!-
Il ragazzo mi
guardò con fare malizioso, come per chiedermi:
"Mi sono perso qualcosa?". Cercai di ignorarlo, non potendo
però
evitare di arrossire.
- Allora come pensi
di fare?- chiese Blaise a Karen. La
bambina fece un ghignò, stranamente simile a quello di
Draco, prima di
rispondere.
- Ho già
organizzato tutto. Domani sera mi viene a prendere
la madre di Jacques, il mio fidanzato, e rimango a dormire da lui.-
Ancora una volta
Blaise scoppiò in una fragorosa risata. - E
secondo te Draco accetterà questa cosa?-
- Se glielo chiede
Hermy forse sì!- rispose Karen, sicura.
Il moro si voltò ancora malizioso verso di me. Io gli diedi
una spinta, per
farlo smettere di ridere sotto i baffi.
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Capitolo 6 *** Happy birthday, Mr Malfoy... ***
Sesto capitolo :)
La fine si avvicinaaaaa :( Grazie per chi continua a commentare e
leggere la storia :D Mi rendete veramente soddisfatta :D:D
Alla prossimaaaaa
CAPITOLO 6
Mi stavo
truccando con nervosismo. Allo specchio continuavo
a chiedere se potevo sembrare abbastanza decente. Eyeliner nero e
rossetto
rosso vivo, capelli piastrati e legati in una coda alta. Era da tanto
che non
mi facevo bella per qualcuno. Mi stavo davvero mettendo in ghingheri
per
Malfoy? Scossi la testa, prendendo le ultime cose e uscendo dal mio
appartamento. Suonai il campanello del mio vicino e quando mi
aprì la porta lo
vidi rimanere a bocca aperta. Mi squadrò dalla testa ai
piedi e sorrisi
dell'effetto che gli feci.
-
Granger… cosa?- balbettò con un filo di voce.
Senza dirgli
nulla lo presi per colletto della camicia e lo spinsi dentro casa,
facendolo
sedere su una sedia. Lui fece per parlare, ma lo zittii posandogli un
dito
sulle labbra. Lui sembrò stupirsi di quel gesto, ma non si
scostò.
- E' il
tuo compleanno…- gli dissi semplicemente. - Devi
festeggiarlo. Karen non è scesa con Blaise a prendere il
pane. E' venuta a
prenderla la madre di un suo compagno di scuola. Dormirà da
lui e tu questa
notte penserai a te. Solo per questa notte. Mi sono informata, anche
con la
magia. La famiglia di Jacques è una famiglia tranquilla.
Stai calmo e stasera
goditi la serata con me e Blaise. Ok?-
I suoi
occhi di ghiaccio si spalancarono e poi si ridussero
in due fessure.
-
Ma…- provò a dire.
- Malfoy,
non costringermi a schiantarti. -
-
Ma…-
- Niente
ma… Va' a prepararti…- gli puntai la bacchetta
contro. Lui era confuso, ma alla fine si alzò e si diresse
verso la sua camera.
- Sei
sicura che quella sia una famiglia affidabile?- mi
disse, prima di girare l'angolo.
-
Sì, Draco, fidati. E' Karen che ha voluto tutto questo.
Vuole vederti divertire con i tuoi amici.-
Lui annuì,
sorridendo.
Uscimmo
dall'appartamento poco dopo. Blaise ci aspettava di
sotto con una gigantesca limousine.
- A
quest'ora si arriva?-
- E
questa dove l'hai presa?- chiesi io, incredula.
- Ho
fatto le cose in grande per il compleanno del mio
migliore amico.- I due ragazzi si abbracciarono e salimmo sull'auto.
All'interno c'era un assortimento incredibile di alcol, da far invidia
al più
grande pub di Parigi.
Penso di
aver passato una serata bellissima. Mi divertii
come non facevo ormai da tempo. Ho detto "penso", perché io
avevo
perso la testa dopo il primo drink.
Blaise ci
lasciò a casa nostra che erano le 3, poi lui volle
tornare da una babbana che aveva visto alla Torre Eiffel. Io e Draco
salimmo le
scale, barcollando e ridendo come due quindicenni. Arrivati davanti
alla mia
porta, cercai di infilare la chiave, non riuscendoci. Lui da dietro mi
prese la
mano e mi guidò verso il buco della serratura.
- Forse
ho bevuto troppo…- risi di me stessa.
- Sei
bellissima quando ridi…- mi confessò lui
lentamente.
La voce roca e bassa, gli occhi lucidi dalle risate e dal troppo
bere… mi
soffermai sul suo sorriso. Era un sorriso semplice e sincero, solo mio.
Con
estrema lentezza, le mie mani si avvicinarono al suo viso e cominciai a
carezzarlo. Lui socchiuse gli occhi a ogni mio tocco. Le mie dita
arrivarono a
sfiorare i suoi capelli biondi e si andarono a posizionare dietro la
sua nuca.
-
Herm-Hermione…- balbettò a voce bassa. Le mie
labbra si
avvicinarono alle sue, come se fossero sotto l'effetto di una calamita.
-
Hermione, amami… io sono già tuo…-
sussurrò così piano che
quasi non lo sentii. Non ebbi tempo di pensare alla dolcezza di quelle
parole,
perché lo baciai subito. Le nostre labbra sembravano
combaciare in modo
naturale e perfetto. Entrammo in casa mia, ancora avvinghiati l'uno
all'altra.
Lui cominciò a togliermi i vestiti e io feci lo stesso con i
suoi. Mi sdraiò
sul letto e mi guardò con una luce particolare negli occhi:
era desiderio,
quello che con Ron forse non avevo mai visto. Draco voleva me, solo me.
Non ci
sarebbe stata nessuna stupida francesina a rubarmelo, lui era solo mio
e lo
sarebbe stato per sempre se lo avessi voluto.
La
mattina seguente aprii gli occhi, ancora impastati dal
sonno, e mi sorprese il fatto di trovarmi nuda nel mio letto e
abbracciata da
calde braccia muscolose. Mi alzai velocemente dal letto e presi il
cuscino per
coprirmi. Il movimento svegliò Malfoy, che aprì
gli occhi lentamente e mi fissò
sorpreso.
- Che
è successo?- chiese lui, curioso.
- Siamo
andati a letto insieme, Malfoy!- gli urlai io, in
preda al panico. Lui mi guardò ancora più confuso.
- Lo
so…- mi disse, confuso. Notando il mio silenzio
imbarazzato, lui si alzò dal letto con uno scatto e,
rivestitosi, uscì da casa
mia. Fu solo in quel momento che capii quello che era veramente
successo. Draco
si era aperto a me la sera prima… Mi aveva detto: "Hermione,
amami… io
sono già tuo…". E io cosa avevo appena fatto?
L'avevo cacciato di casa,
neanche fosse la peggiore delle prostitute. Non mi scorderò
mai la delusione
che avevo letto nei suoi occhi dopo che lui mi aveva detto: "Lo
so…".
Istintivamente
delle lacrime scesero dai miei occhi. Stavo
piangendo per Draco Malfoy. Perché? Perché anche
io volevo lui, come lui voleva
me. Ma io, al contrario di quello che pensavo, non ero matura come lui
e ancora
non ero in grado di ammetterlo.
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Capitolo 7 *** Unsuspecting ***
CAPITOLO 7
La mia testardaggine
e forse il mio orgoglio avevano fatto
sì che io non vedessi più i Malfoy da una
settimana. La cosa mi stava
distruggendo. Possibile che lui mi facesse quell'effetto? La stessa
persona che
fino a pochi anni fa era il ragazzo che più odiavo al mondo?
Ma poi
l'attenzione mi andò ad un'altra domanda. Potevo ancora
essere in grado di
amare qualcuno dopo quello che Ron mi aveva fatto? Io sin
dall'età di undici
anni avevo sempre organizzato e teorizzato la mia vita al fianco del
mio Ron,
sicura che un giorno anche lui avrebbe accettato che tra noi ci fosse
un
amore troppo forte.
Poi quel tradimento
mi fece cadere tutto addosso, le mie certezze, la mia fiducia in
lui… tutto.
Forse volevo davvero che Draco fosse il mio nuovo Ron, ma quando le
cose si
stavano facendo troppo serie ho avuto paura. Paura che potessi arrivare
ad
amare a tal punto Malfoy, ma rimanerci ancora più male,
quando anche lui si
sarebbe stancato di me.
Una forza
sconosciuta mi fece alzare da quel mio momento di
autocommiserazione. Dovevo parlare con Draco, spiegargli tutto. Mi
diressi
verso la porta e quando l'aprii il mio cuore perse un battito. Ronal
Weasley
era lì, di fronte a me, con la mano ancora alzata e che
stava per bussare alla
mia porta. Rimanemmo in silenzio per alcuni istanti. Poi la mano destra
partì
da sola e gli diede uno schiaffo con tutta la forza che avevo. Lui
rimase con
il viso voltato per alcuni secondi. Poi si rigirò a
guardarmi con gli occhi lucidi
e uno sguardo afflitto.
-
Hermione…- il suo sussurrò mi fece battere il
cuore più
velocemente. - Posso entrare?-
Non risposi, ancora
sotto shock, però mi spostai, per
lasciarlo entrare.
Lui si sedette sul
mio divano con lo sguardo basso. Non
aveva il coraggio di guardarmi in faccia. Rimanemmo in silenzio per un
po'. Io
mi sedetti di fronte a lui.
- Cosa ci fai qui?-
gli chiesi con un filo di voce. Lui
continuò a non guardarmi e io non riuscivo a smettere di
torturare le mie mani,
nell'attesa.
- Sono qui per
riportarti a casa…-
Casa…
quelle parole mi confusero non poco. Ron riprese a
parlare, notando la mia confusione.
- Hermione, ho fatto
una stupidaggine… io… io amo solo te…-
Quelle parole,
così dolci e supplichevoli, dovevano farmi
arrabbiare e sentirmi presa in giro, ma invece fecero tremare le mie
gambe
dall'emozione.
- Ron, è
passato troppo tempo… io ti ho dimenticato…-
sussurrai incerta.
Forse notando
quell'incertezze, Ron prese le mie mani e
cominciò a guardarmi negli occhi.
- Ti prego, Herm,
sei tu la donna della mia vita. Torna con
me. Non ti lascerei più… voglio solo te.-
Avevo gli occhi
pieni di lacrime e non riuscivo a parlare.
- Ron…
sono stata con un altro.- gli confessai con flebile
voce. Vidi i suoi occhi diventare più grandi dalla sorpresa.
Un' espressione
contrariata si dipinse sul suo volto.
- Con chi?- chiese
buio.
- Non è
importante.- mi sbrigai a dire, scuotendo la testa.
- Ok… non
sono nella posizione adatta a farti queste
domande. Però dimmi, Herm, questa storiella che hai avuto
vale di più di quello
che c'è stato o ci potrà essere tra me e te?-
Era quella la
domanda che mi continuavo a fare?
Draco o Ron? Ron,
l'amore della mia vita… Draco, l'unico che
mi abbia fatto tornare il sorriso.
Draco o Ron?
Draco o Ron?
Il mio cuore per chi
batteva?
Senza che io avessi
il tempo di rispondere o di riflettere,
Ron prese il mio volto tra le mani e posò le sue morbide
labbra sulle mie.
Il mio cuore
sobbalzò e cominciò a battere all'impazzata.
Senza che me ne
accorgessi, stavo già rispondendo con
passione e ardore a quel bacio che mi era tanto mancato. Ormai avevo
perso il
controllo e ne ero consapevole.
_________________________________________________________________
Scusate per il brevissimo capitolo, ma doveva finire
così.... :D
Questo è il PENULTIMO capitolo XD Il prossimo
sarà l'ultimo e vedrò di postarlo il prima
possibile...
Grazie per tutti quelli che mi hanno seguito :D Baciiiii
A presto....
|
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Capitolo 8 *** The end ***
CAPITOLO 8
Erano passati due
giorni da quella strana visita e tutto era
cambiato. Sentii una voce nel pianerottolo e sospirai, avvicinandomi
alla
porta.
- Tu aspettami a
casa, tesoro, papà torna subito…- avevo
sentito la voce soffocata di Draco e, quando sentii la porta dei miei
vicini
chiudersi, aprii la mia, consapevole che Malfoy voleva parlare con me.
Entrò
senza neanche chiedere permesso e cominciò a camminare
avanti e indietro per la stanza, in preda al nervosismo. Passammo molti
minuti
in silenzio. Non avevo mai visto Draco perdere il controllo in quel
modo.
Qualche volta si fermava per provare a parlare, non riuscendoci.
Sapendo che
ciò andava contro di me, presi parola.
- Draco…-
la mia voce uscì leggera come un soffio. Lui si
voltò verso di me con uno sguardo di odio.
- Non hai il diritto
di chiamarmi per nome, Mezzosangue.- mi
disse con una freddezza che ricordava i tempi di scuola. Dopo un altro
silenzio, lui sembrò prendere coraggio.
- Spiegami cosa vuol
dire quel cartello che hai sulla
porta…- mi disse con voce più dolce, quasi
supplichevole. I miei occhi si
riempirono di lacrime, ma riuscii a trattenerle.
- Mi trasferisco,
Draco. Torno a Londra. -
Vedere Draco
così vulnerabile era una sensazione tremenda.
Vederlo triste, spaesato, colpito dalle mie parole, incapace di creare
quel
muro che aveva sempre alzato tra la sua apparenza e il suo cuore.
-
Perché…?- gli occhi pieni di lacrime di Draco mi
facevano
ancora più male. Non conoscevo questo Malfoy e vederlo ora
rendeva solo le cose
più difficili.
- Due giorni fa
è venuto Ron e… siamo tornati
insieme…- gli
dissi colpevole. Lui sembrò riprendere un po' della sua
solita sicurezza.
- Tu mi hai preso in
giro! A te non è mai importato nulla di
me o di Karen! Ci hai usato solo per dimenticare quel pezzente!- mi
urlò contro
con veleno.
- Draco, sai
benissimo che io adoro Karen…- provai a dire,
alzando la voce.
- Io non ti volevo
qui! Tu sei entrata nella mia vita con
prepotenza. Sei entrata nel mio cuore, come non avevo permesso a
nessuno di
fare… come hai potuto farmi questo?-
- Farti cosa?-
- Come hai potuto
farmi innamorare di te, sapendo che non te
ne fregava nulla di me!?!-
Le sue parole mi
lasciarono senza fiato, ma continuai
imperterrita sul mio punto.
- Malfoy, io non ho
fatto nulla per farti innamorare. Sono
solo stata vicino a te e a Karen, perché adoro quella
bambina e perché avevo
bisogno di qualcuno che conoscessi e che potesse farmi sorridere. Tu
eri quella
persona, ma per me non è stato abbastanza. Quando siamo
andati a letto insieme
è stato un errore! Non lo rifarei da sobria. E' stato un
attimo di debolezza
per entrambi, perché tutti e due avevamo bisogno di una
persona su cui
poggiarsi. Questo non è amore. Non per me, almeno!-
Lui si
avvicinò a me e mi baciò di sorpresa, con una
passione che non avevo mai sentito prima. Quando si separò
da me, lui era
tornato rude.
- Vuoi dire che
Questo non è amore? Quando ti sono vicino
sento il tuo cuore battere forte, non me lo sogno, lo sento. Weasley
non ti
renderà felice come potrei farlo io! Lui… io ho
letto che sta facendo un
concorso per entrare al ministero e che il mondo magico lo vede di
cattivo
occhio, dopo lo scandalo con te. Hermione, vuole usarti solo per
arrivare al
ministero, per ritrovare i favori della gente! Come puoi non
accorgertene?- mi
urlò contro lui, esasperato.
- Lo so, Draco. Lo
so che lui vuole usarmi per questo. Però
lui è l'uomo che amo, l'uomo della mia vita. Non ci posso
fare niente. Io
sceglierei sempre lui.-
- Bene…-
lui si irrigidì.
- Draco, mi
dispiace… io sono stata benissimo con te, ma il
destino non è ancora pronto per noi due. -
- Tu non sei pronta
per noi due. Il destino ci ha fatto
incontrare qua. Tu non sei pronta e non lo sei mai stata. Hermione, sei
sicura
di quello che stai facendo? Io non ti aspetterò, quando
capirai lo sbaglio che
hai fatto. Sarà troppo tardi. Un po' mi conosci…-
- Sono sicura,
Draco.-
Lo vidi annuire,
tentennando. Uscì dalla porta senza dire
nulla, sbattendola e lasciandomi finire la preparazione della mia
valigia.
Passarono due ore e
io ero pronta. Ron era già giù ad
aspettarmi. Presi le mie ultime cose e me ne andai. Chiusi la porta e
mi fermai
a guardare quella del mio vicino.
Fu un attimo.
Lasciai che la valigia cadesse a terra e corsi
a quella porta, cominciando a suonare il campanello come una matta.
Nessuno
rispose, allora presi la chiave che sapevo essere sotto lo zerbino e
aprii la
porta.
La casa era vuota.
Completamente vuota. I mobili erano
vuoti, le stanze, la cucina, era stato tutto ripulito. Una calda
lacrima scese
dai miei occhi. Se ne erano andati, così all'improvviso,
così che non potessi
tornare più a cercarli e a rovinare di nuovo le loro vite.
Era troppo tardi.
Scesi le scale e
andai ad abbracciare Ron, che salì nella
macchina. Istintivamente mi voltai e vicino al bar vidi una lunga
chioma castana
che continuava a voltarsi indietro verso di me. Veniva letteralmente
trascinata
da un uomo con il cappello, ma che faceva intravedere i capelli biondi.
Lei mi
salutò, triste, e io feci altrettanto. Sperai che Draco si
voltasse fino
all'ultimo, ma non lo fece e lo vidi sparire tra la folla con uno
zainetto
sulle spalle, reduce probabilmente di un incantesimo che gli faceva
contenere tutta la sua roba.
Era uno stupido
orgoglioso, come lo ero io.
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Spazio dell'autrice:
Lo so.... Lo so.... sono stata
terribilmente cattiva in questo ultimo capitolo. Sono pronta a
prendermi tutti i pomodori e le uova che mi starete lanciando XD.
Era da un po' che
volevo scrivere una storia non a lieto fine. Volevo vedere come usciva
fuori, anche se, fidatevi, ho sofferto anche io molto nello scrivere...
io non sopporto proprio Ron, ma era giusto che finisse così.
Lo so che probabilmente la vera Hermione non si sarebbe mai comportata
così... però non so per quale assurdo motivo, non
sono mai riuscita a vedere un finale diverso da questo per questa
storia. Spero che non mi odierete troppo e vi ringrazio sinceramente
per aver commentato, seguito o messo la storia nei preferiti.
A presto!
Giulia...
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