Love in Paris

di Draco the best
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Benvenue, mademoiselle Granger ***
Capitolo 2: *** I need Your help ***
Capitolo 3: *** Lost love ***
Capitolo 4: *** Magic Silence ***
Capitolo 5: *** The end of a friendship? ***
Capitolo 6: *** Happy birthday, Mr Malfoy... ***
Capitolo 7: *** Unsuspecting ***
Capitolo 8: *** The end ***



Capitolo 1
*** Benvenue, mademoiselle Granger ***


Posai la mia ultima valigia dentro quella che sarebbe diventata la mia nuova casa. Era un appartamento nel cuore della Parigi babbana, semplice, ma estremamente confortevole. Mi avvicinai lentamente alla finestra, che prendeva gran parte del soggiorno per dimensioni. La Tour Eiffel si ergeva poco distante. Avevo sempre adorato Parigi e sapevo che sarebbe stato il luogo predestinato per la mia "ammirevole" fuga.
Già… perché Hermione Granger, salvatrice del mondo magico, orgogliosa Grifondoro nel sangue… era fuggita dal suo paese… dalla sua vita. Codarda… non facevo altro che ripetermelo da quando avevo preso questa decisione.
Ero scappata dall'amore, da Ron… l'unico amore della mia vita? No… un uomo come tanti che aveva buttato all'aria la nostra relazione per una scappatella con la sorella di Fleur. Uno scandalo… tutti i giornali parlavano di noi e dipingevano me come la povera ragazza ferita che passava le ore a piangere. Ed era vero… solo che non volevo che tutto il mondo magico ne fosse al corrente. E così fuggii. Avvertii solo Harry con un biglietto, presi tutta la mia roba e mi smaterializzai qui, nell'unico posto dove volevo stare, dove ero sicura che non avrei incontrato nessuno che conoscevo. Chissà se la scelta della capitale francese come meta fosse in qualche modo collegata alle origini di Fleur e di… quella lì.
Sbuffai, decidendomi infine a buttarmi su quello che sarebbe diventato il mio letto. Era soffice e… incredibilmente comodo. Lo sentii subito mio.
Chiusi gli occhi per un attimo e mi addormentai immediatamente… Neanche me ne resi conto…
 
La mattina seguente fui svegliata dai raggi del sole, che entrarono prepotentemente nella casa dalla finestra, lasciata aperta. Mi vestii con una tuta comoda nera e uscii dall'abitazione per fare un po' di Jogging.
Adoravo correre… in certo senso riusciva a tranquillizzarmi… a liberarmi. Passai davanti a diversi bar, dai quali usciva un INVITANTE odore di croissant. Solo in quel momento mi resi conto che non avevo fatto colazione e che stavo letteralmente morendo di fame. Comprai un cornetto con la cioccolata e ricominciai a correre, per non pensare… a tutte le calorie di quel cornetto! Forse era per quello che Ron mi aveva tradito… pensava che mangiassi troppo? E io cosa dovevo pensare di lui allora?!?! Per colazione si mangiava i bufali interi!!! Sorrisi a quel pensiero… Ron… il mio Ron…
Mi ricomposi quasi subito e tornai concentrata sulla strada che stavo facendo per cercare qualche appiglio che mi facesse ricordare la direzione giusta per tornare a casa.
La trovai dopo diversi tentativi. Salii le scale, correndo. Davanti alla mia porta, cercai le chiavi nelle tasche. Stavo per entrare quando ebbi una strana sensazione… come se qualcuno mi stesse fissando. Mi voltai e sul pianerottolo, vicino le scale, vidi una bambina guardarmi con attenzione. Avrà avuto sì e no 5 o 6 anni. I capelli erano lunghi e liscissimi, di un castano scuro, simile al colore della cioccolata fondente. Mi osservava con curiosità con quegli occhioni verdi. Quella bambina aveva un qualcosa di familiare, come se avessi già visto quegli occhi o quel naso all'insù. Era impossibile, pensai, continuando ad aprire la porta.
- Ciao… tu sei la nuova vicina?- mi chiese con un inglese perfetto, senza nessuna traccia di accento francese. Annuii, curiosa, e lei mi sorrise. Si avvicinò a me, facendo svolazzare qua e là la sua gonna rosa. Mi tese la mano, come per presentarsi.
- Io sono Karen… e abito qui alla porta affianco… Tu sei più simpatica dell'altra vicina, vero?- chiese con occhioni inquisitori. Non potei non sorridere a quella dolcezza.
- Certo, tesoro… lo spero almeno… Comunque io mi chiamo Hermione… Piacere.- le strinsi la mano e lei la fece scuotere con forza, divertita.
Mi spinse verso di lei, come per condurmi da qualche parte.
- 'Mione, vieni… ti faccio conoscere il mio papino… è il papà migliore del mondo…- mi trascinò verso la porta di casa sua. Io ero un po' titubante. Non volevo presentarmi al mio vicino, tutta puzzolente di corsa appena fatta. Scossi la testa, non potevo certo dire di no a quell'angioletto di bambina.
Mi fece entrare a casa sua e rimasi a bocca aperta. Era bellissima, la mia sembrava una topaia in confronto.
- Papone!!! Abbiamo visite!- urlò con grazia Karen, cominciando a saltellare verso la cucina. Rimasi sola, ma riuscivo a sentire la loro conversazione nell'altra stanza.
- Tesoro, ti ho detto che non devi dare confidenza agli sconosciuti…- diceva l'uomo con estrema dolcezza, come se non riuscisse seriamente ad avercela con lei.
Quella voce… sembravo conoscerla…
Poi il mio cuore perse un battito dalla sorpresa. Il papà di Karen aveva fatto il suo ingresso nel soggiorno con un grembiule da cucina. I capelli erano biondissimi e gli occhi color del ghiaccio. Quando mi vide fece cadere un bicchiere di vetro che aveva in mano, facendolo rompere in mille pezzi sul pavimento. Quell'impatto sembrò destarci e sembrò capace di interrompere quegli sguardi di sorpresa e di incredulità che ci stavamo scambiando. Con nonchalance lui prese la sua bacchetta e ripulì il pavimento dai pezzi di vetro. Karen si portò una mano sulla bocca.
- Non ti preoccupare, tesoro… anche lei conosce il nostro segreto… è una strega…- spiegò Draco Malfoy alla bambina. La figlia mi fissò con stupore e ammirazione insieme.
Io… bhè… io dovevo ancora riprendermi dall'immagine di Malfoy, padre di famiglia, con un grembiule legato in vita.
- Amore mio… papà ed Hermione si conoscono… vuoi andare a giocare in camera, così noi ci scambiamo due paroline?- Draco si accucciò e diede un bacio sulla fronte di Karen. La bambina gli sorrise e si allontanò, salutandomi con la mano. Non feci in tempo a pensare a come fosse stato dolce lui con la figlia che nei suoi occhi di ghiaccio riconobbi lo stesso sguardo di odio che conoscevo ormai benissimo.
- Cosa ci fai qui, Granger?- chiese lui con voce gelida e con odio.
- Potrei fare la stessa domanda a te…- gli risposi a tono.
Miseriaccia! Sembrava di essere tornati ai tempi della scuola...
- Beh… io ci vivo…- rispose lui, alzando le spalle.
- Io anche…- 
Rimanemmo un attimo in silenzio, forse imbarazzati… forse vulnerabili, perché avevamo scoperto il nascondiglio segreto l'uno dell'altra.
- Non sapevo avessi una figlia…- provai a dire, con timidezza. Perché questa incertezza nella voce? Malfoy mi metteva… in soggezione?
- Non avresti dovuto neanche saperlo…- rispose lui, ritrovando la sicurezza, i suoi occhi erano ridotti a due fessure. Capii subito che non voleva toccare l'argomento "Karen", ma non lo ascoltai, testarda come ero.
- Chi è la madre?-
Fu un attimo. Nei suoi occhi lessi incertezza, tristezza pura, forse dolore. Poi tornò tutto come prima, Draco continuò a guardarmi con odio, forse con un odio maggiore se possibile.
- Granger, sarai anche la mia nuova vicina, ma io non voglio avere nulla a che fare con te! Ti odio come ti odiavo sei anni fa. E adesso, vattene…-
Non me lo feci ripetere due volte e, lanciandogli un ultimo sguardo di sfida, mi chiusi la porta alle spalle
.

Note dell'autrice:

Salve a tuttiiii :D E' la prima fanfiction che scrivo dopo mesi e mesi di digiuno :D 

Spero che vi piaccia ... la storia è divisa in 8 capitoli e, visto che l'ho già scritta, non ci metterò tanto a postarla. Giusto il tempo per lasciare un po' di suspence XD

Commentate il più possibile così che possa migliorare...

ciauuuu

 

 

 

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Capitolo 2
*** I need Your help ***


Era passata una settimana da quando avevo incontrato Malfoy. Non ci eravamo più visti e a me andava bene così. Tutto volevo, tranne che instaurare un rapporto con quel furetto.

Stavo rileggendo le Fiabe di Beda il Bardo, dono lasciatomi in eredità da Silente, dopo la sua morte. Amavo rileggerlo nei momenti in cui mi sentivo più sola. Mi faceva tornare un po' bambina, senza pensieri.

Fui destata dai miei sogni infantili dal suono del campanello. Chi poteva cercarmi? Mi alzai dalla poltrona e mi diressi alla porta. Quando l' aprii, rimasi stupita di trovarvi il mio "adorato" vicino di casa.

- Malfoy…- lo salutai un po' sorpresa. Lui fece un cenno brusco con la testa a mo' di saluto.

- Granger… ho bisogno del tuo… aiuto. - mi disse con uno sforzo inumano. Sorrisi, un po' soddisfatta della situazione. Lo avevo in pugno.

- Cosa spinge Draco Malfoy a supplicare l'aiuto di una sporca Mezzosangue?- lo scimmiottai, trionfante. Cercai comunque di contenere la mia soddisfazione. Lui fece una smorfia.

- Ho un colloquio di lavoro. E… non so a chi lasciare Karen. Ho chiesto a Blaise, l'unico di cui mi fidi abbastanza tanto da lasciargli mia figlia, ma è impegnato perché ora gioca a Qwidditch. Di lasciarla a dei babbani, non ci penso neanche. Tu… per quanto non ti sopporti… tu le piaci. E ti conosco… so che, nonostante tutto quello che posso pensare di te, sei una donna giudiziosa e so che la tratteresti bene. - mi disse Draco tutto di un fiato.

Gli sorrisi. Lo avevo decisamente in pugno.

- Accetto solo perché tua figlia è adorabile…-

Sbuffò, passandomi le chiavi di casa sua.

- Ora vado a lavorare. Poi vado a fare il colloquio di pomeriggio. Karen esce da scuola alle 14.30. Mi raccomando. Puntuale. - mi porse un biglietto - Questo… è l'indirizzo della scuola… Non la fare aspettare. Ha paura di rimanere da sola troppo a lungo. Quando tornate qui… falla mangiare. Non quelle schifezze dei fast food. Lei le adora, ma se fosse per lei mangerebbe solo quelle e non va bene. Adora le barbie, non farà troppi casini se la lasci giocare con le sue bambole. Non farle mancare nulla… -

- Malfoy, tranquillo, so come si tratta una bambina. -

Lui sembrava agitato, ma annuì. Se ne andò senza dire altro. D'altronde che mi aspettavo? Un ringraziamento? Naaah… sarebbe stato troppo da persone normali…

 

L'apprensione di Malfoy mi aveva messo ansia. Ero davanti scuola di Karen alle 14. Quando la bambina uscì da quell'edificio, mi corse incontro, solare. Mi abbracciò, come se fossi la sua migliore amica. Mi diede la mano e ci dirigemmo verso casa.

- Cosa vuoi mangiare, tesoro?- le chiesi con dolcezza, una volta arrivate in cucina.

- Pizza!-

- Piccola, non è meglio qualcosa di più sostanzioso e nutriente?- provai a dire. Karen mi mostrò il labbruccio inferiore, che cominciò a tremare. Gli occhioni verdi si riempirono di lacrime.

Dopo neanche dieci minuti, qualcuno suonò alla porta. Il fattorino con le pizze era arrivato.

Passammo il resto del pomeriggio a giocare con le Barbie. Ero brava con i bambini. Era il mio sogno nel cassetto quello di diventare mamma. Ron non voleva bambini. Non subito almeno. Se fosse dipeso da me, io avevo già aspettato troppo.

- 'Mione, tu ce l'hai un fidanzatino?- mi chiese d'un tratto la piccola monella. Cercai di sorriderle, tentando di nascondere la mia tristezza.

- No… Ci siamo lasciati da poco. Lui si è innamorato di un'altra ragazza, che lo renderà felice.- sì, un'altra ragazza che lo porterà a letto! Ok, Herm, calmati.

- Che triste… io amo un bambino della mia classe. E' bello e biondo come papà. - sorrise Karen, cominciando a pettinare la sua Barbie pattinatrice, la sua preferita.

- Oh! E come si chiama?- le chiesi, divertita, contenta di cambiare argomento.

- Jacques. Ma non dirlo a papà! Lui è molto…- fece larghi gesti con le mani, come se volesse simulare un'oppressione.

- Geloso?- le chiesi. Lei annuì, continuando a pettinare la bambola.

- Papà mi vuole bene…Tanto tanto. Lui è la mia mamma e il mio papà insieme… Lui è tutto…- la sua voce era sognante, come se stesse parlando di un principe azzurro. Sorrideva ogni volta che pronunciava la parola "papà". Lei adorava Draco. E nonostante i pregiudizi erano scomparsi con la fine della guerra, ancora mi suonava strano che una persona potesse amare tanto Malfoy.

- Papone pensa solo a me e mai a lui. Fa un lavoro che a lui non gli piace e lo fa solo perché così il pomeriggio può stare con me. Non ha mai avuto una fidanzatina, solo alcune amiche a volte, ma non le ho mai viste. Tu sei la prima amica che mi fa conoscere. Tu devi essere speciale…-

Le sorrisi come risposta. Tenni nella mia mente la qualità delle "amicizie" femminili di Malfoy. Era strano pensare a un Draco non egoista, che dava tutto se stesso a sua figlia.

- Che lavoro fa tuo padre?- le chiesi curiosa, mentre, accarezzando i suoi capelli, cominciai a farle una treccia.

- La mattina fa il barista in un bar lontano. Deve fare zip zap per arrivarci. - dalle sue mani capii che per zip zap intendeva la materializzazione.- Ora sta facendo un "colloco" per lavorare in un fast food, perché sa che mi piace e così può portarmi tante cose da mangiare…-

Finii la treccia con i suoi capelli e gliela mostrai con un specchio. Lei era entusiasta. Guardammo un cartone animato alla tv fino al ritorno di Draco dal colloquio.

- Come è andato?- gli chiesi. Lui mi guardò accigliato e sorrisi di quello sguardo così buffo.

- Mezzosangue, non sono affari tuoi…-

- Prego, Malfoy, è stato un piacere tenere tua figlia. - continuai a ridergli in faccia.

- Ma si può sapere che ti ridi, stupida?- chiese lui, confuso. La mia risata sfacciata non ebbe fine. Ecco… ero partita. Mi era preso un attacco di ridarella.

- La tua faccia… ahahah… -

Lo vidi innervosirsi e si avvicinò a uno specchio, dove vide l'oggetto della mia risata. Nella materializzazione aveva perso un sopracciglio.

- Oddio! Non mi succedeva dai tempi dell'esame di materializzazione di sei anni fa!- urlò quasi disperato, toccandosi il sopracciglio mancante.

- Pensa se ti succedeva quando stavi andando a lavoro… ahah… "Buongiorno, capo!" ahah… senza sopracc… ahah…- la mia risata era scomposta, ma spontanea. Vidi Malfoy accennare a un sorriso.

- Chiudi il becco, Mezzosangue Zannuta!- mi tirò un cuscino, preso dal divano. - Aggiustami questo coso, piuttosto!- mi rimproverò. Mi avvicinai, ancora ridendo, e presi la bacchetta dalla tasca. Sussurrai un incantesimo e ricomparve un perfetto sopracciglio… ROSA! Scoppiai ancora a ridere e Malfoy si riguardò allo specchio.

- Granger! - urlò il mio nome con divertita disperazione.

- Scusa scusa… è che stavo pensando a come sarebbe stato divertente se fosse stato rosa ahahah… Scusa ora lo aggiusto.- Feci un altro incantesimo, questa volta giusto, e mi congedai da lì. Da lontano vidi Karen che sorrideva con uno sguardo da furbetta. Chissà a cosa pensava…

Quando tornai a casa, un bigliettino passò da sotto la mia porta. Lo presi con calma e lo lessi.

"Comunque grazie per quello che hai fatto oggi pomeriggio…"

Non era firmato, ma sapevo di chi era. Sorrisi tra me, un sorriso che non mi sarei mai aspettata di avere pensando a Draco Malfoy.

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Capitolo 3
*** Lost love ***


Eccomi con il terzo capitolo :D Spero che vi piaccia :D
Qui si scoprirà la verità sulla madre della piccola Karen.
Grazie per tutti quelli che hanno commentato e aggiunto la storia tra i preferiti e le seguite :D
A presto!





Erano passati diversi giorni da quel pomeriggio e un altro paio di volte mi era capitato di fare da babysitter alla piccola Karen. Adoravo quella bambina. Era di una dolcezza infinita. Ancora stentavo a credere che potesse essere la figlia di Draco Malfoy.

Era una domenica mattina e mi trovavo a casa del furetto platinato a giocare con la bambina. Lui era a lavoro. Mi chiedevo come fosse possibile che Draco Malfoy, erede della grandissima e prestigiosissima casata dei Malfoy, fosse costretto ad avere due lavori e non avesse deciso di vivere di rendita. Due lavori babbani, per di più…

Karen stava ballando per il salotto, sotto le note di una canzone di una famosa cantante babbana, di cui non ricordavo mai il nome. Ad un certo punto qualcuno bussò rumorosamente alla porta, cercando di imitare una melodia.

La bambina fece illuminare i suoi occhi verdi.

- Zzzzzzziooooooo!!!- urlò, come se lo avesse riconosciuto dal semplice bussare. Corse ad aprire la porta e io la seguii. Un uomo alto e di colore abbracciò la bambina. Il suo fisico era possente e muscoloso e con le braccia sembrava divorare la piccola. Gli zigomi pronunciati, gli occhi nerissimi e intensi… non ci volle molto prima che lo riconoscessi.

- Zabini?- gli chiesi, quasi con incertezza, più che altro curiosa di sapere cosa ci facesse lì. Quando mi vide e mi riconobbe, scoppiò a ridere sinceramente divertito.

- E tu che ci fai qui?- mi chiese, radioso. Prese in braccio la piccola Karen.

- Il destino ha portato me e Malfoy a essere vicini di casa. Lo aiuto con la bambina. -

- In effetti tutti vorrebbero aiutare Draco con la bimba più bella del mondo…- diede un bacio sulla guancia alla diretta interessata, che in risposta gli fece la linguaccia.

Giocammo con la bambina per tutto il pomeriggio… ballammo con lei, cantammo… ci stavamo divertendo. Era strano. Io grifondoro e lui serpeverde…quella bambina era capace di mettere via tutte le nostre divergenze, come stava facendo tra me e Malfoy.

Karen si addormentò tra le braccia di Blaise che erano le 18.45. Io e lui rimanemmo in silenzio per un po' di tempo.

- Cosa ha portato Hermione Granger, salvatrice del mondo magico, eroina dei nostri tempi, a rifugiarsi da sola a Parigi?- mi chiese ad un tratto con un ghigno degno del peggior Serpeverde. Vidi che con la mano libera fece un incantesimo, probabilmente per non far sentire la nostra conversazione alla piccola.

- Non sono affari tuoi…- gli risposi brusca. Non volevo certo parlarne con lui.

- E' per Weasley? Sei fuggita da lui?-

Come faceva ad avermi capito subito?

- Non fare quella faccia da stupida… ho letto i giornali… so che vi siete lasciati…- riprese subito lui, per spiegarsi.

- Sì… per entrambe le cose...- dissi a voce bassa, cominciando a pensare al mio Ron. Chissà se mi stava pensando in quel momento…

- Non sei così coraggiosa come vuoi far sembrare, allora, Granger…- costatò lui un po' divertito.

- Lo so… - sbuffai, turbata e decisa più che mai a cambiare argomento.

- Zabini…- lo chiamai prima che lui potesse continuare a parlare della mia vita privata.

- Dica…-

- Chi è la madre di Karen?- quella domanda mi tormentava dalla prima volta che l'avevo vista. Avevo persino pensato di chiederlo alla bambina, ma la mia coscienza riuscì a frenare la mia curiosità sfacciata. Vidi lo sguardo di Blaise incupirsi, come aveva fatto Malfoy la prima volta che glielo avevo chiesto.

- Non la riconosci? E' uguale a lei… tranne per gli occhi… gli occhi sono del padre…- sussurrò, accarezzando i capelli della bambina. Lei non sembrò neanche accorgersi del contatto, presa come era dal suo sonno.

La guardai meglio. Aveva dei tratti conosciuti, ma non riuscivo a darmi una risposta.

- Mi ricorda qualcuno… ma… non riesco a dare un nome a questa persona…- ammisi sinceramente, continuando a guardare intensamente la piccola.

- Karen è la figlia di Pansy… Pansy Parkinson…- sussurrò Blaise, triste. Quando pronunciò quel nome, l'immagine della mia "rivale scolastica" si dipinse sul volto di Karen, combaciando perfettamente.

- E… che fine ha fatto Pansy?- chiesi con titubanza. Un velo di disgusto apparve negli occhi del mio interlocutore.

- Durante una guerra è facile piangere e creare martiri dalle morti dei propri cari… a nessuno importa delle perdite dei vinti…- sussurrò Blaise con le lacrime agli occhi. - Pansy è morta durante la guerra… uccisa da Fenrir Greyback… mentre aspettava Karen…-

I miei occhi si riempirono di lacrime. Non sapevo della morte di Pansy… e non immaginavo che fosse avvenuta in un modo così orribile.

- Pansy aspettava una bambina… una bellissima bambina… solo che lei non saprà mai quanto le somiglia. Aveva fatto un incantesimo per nascondere la pancia per tutto l'anno scolastico… Poi durante la guerra è stata attaccata da Greyback e nessuno le ha prestato soccorso, forse pensando che fosse già morta… Finito lo scontro, Draco era in sala grande con i suoi genitori. Si vede arrivare dall'ingresso il Patronus di Pansy, un cigno nero. Draco lo riconobbe subito e lo seguì. Ai margini della Foresta Proibita, vicino al Lago, c'era il corpo di Pansy pieno di sangue e scosso da dei tremiti irregolari. Madama Chips la stava soccorrendo, ma sapeva che era troppo tardi. Draco le prese la mano e cominciò a piangere. Forse quella fu l'unica volta che Draco pianse in tutta la sua vita. Cominciò a rassicurarla, a dirle che tutto sarebbe andato per il meglio. Ma le sue lacrime lo tradivano, non sarebbe andato tutto bene. Madama Chips gli spiegò della bambina e la fece nascere lì, vicino al lago, mentre tutti dentro il castello stavano festeggiando.

Madama Chips portò la bambina in infermeria, perché aveva bisogno di cure. Draco rimase con Pansy. Sapeva che poteva essere l'ultima volta che la vedeva… che le parlava. Avevano fatto di tutto per lei, ma non c'era niente da fare… aveva perso troppo sangue. L'unica cosa che Draco fu capace di dirle fu " Come hai fatto a evocare un patronus?". Devi aggrapparti a un ricordo felice e come fai ad averlo se ti trovi in una situazione del genere? Lei le rispose che stava pensando a lui. Draco è stato l'unico amore della vita di Pansy e viceversa. Poi lei gli diede una piccola ampolla con un liquido argenteo. Erano i suoi pensieri. I suoi ricordi. Voleva che Draco li vedesse attraverso il pensatoio così che sapesse cosa fare e cosa era successo. Prima di morire gli chiese un ultimo desiderio: doveva raccontare tutto a Theodore… Theodore Nott.-

Rimasi confusa. Cosa centrava Nott in tutto questo? In un attimo apparve nella mia mente la figura di Theodore Nott, un ragazzo alto dai capelli scuri e dagli occhi… Non finii la frase perché una strana consapevolezza si impossessò di me.

- Blaise… tu prima hai detto che lei è uguale alla madre… tranne … tranne per gli occhi, che invece sono del padre… Ma… ma Malfoy ha gli occhi grigi, mentre Karen ce li ha verdi…- dissi, spalancando gli occhi. Lui sorrise.

- Vedo che stai dimostrando di meritarti la nomina di migliore studentessa del nostro anno… Karen non è la figlia di Draco… è la figlia di Pansy e Theo.

Dopo la morte di Pansy, Draco andò nella Stanza delle Necessità dove sapeva che avrebbe trovato ciò che voleva: un pensatoio. Vi si immerse e capì tutto. Al sesto anno, Pansy e Draco si lasciarono, perché lui era troppo sotto pressione a causa dell'incarico conferitogli dal Signore Oscuro. Lei entrò in crisi e una notte d'estate in cui aveva bevuto qualche Whisky Incendiario di troppo si ritrovò a fare l'amore con il suo migliore amico, Theo, che segretamente era sempre stato innamorato di lei.

Rimase incinta, ma non ebbe mai il coraggio di dirglielo. Da quei ricordi, Draco seppe che doveva chiamarla Karen, il nome che lui e Pansy volevano dare a una loro ipotetica figlia. Da quei pensieri, capì che Pansy era rimasta per la guerra, solo per trovare Theodore e raccontargli tutto. Fu dopo quel ricordo che Draco andò a cercare Theo. Lo trovò morto nei sotterranei e Draco non potè mai esaudire l'ultimo desiderio di Pansy. Loro due erano i suoi migliori amici e li aveva persi entrambi. Fu così che adottò la bambina e la trattò come una principessa da quel momento. La sua famiglia non voleva prendersi la responsabilità di Karen, quindi lui scappò qui, a Parigi, per rifarsi una vita. Non ha mai chiesto un soldo ai genitori, tutto questo se l'è costruito da solo. Io stimo veramente la forza che Draco ha scoperto di avere. Karen sa tutta la storia… non nei particolari… però sa che i suoi genitori sono morti. Però ha deciso di continuare a chiamare Draco papà comunque, perché lui la sta crescendo. -

La storia di quella bambina mi commosse. La storia di Draco e delle sue sofferenze mi aveva toccato.

Quando tornò a casa, me ne andai senza dire nulla. Forse Blaise gli avrebbe detto che mi aveva rivelato tutto. E anche se non lo conoscevo bene, sapevo che nel momento in cui l'avrebbe saputo non avrebbe voluto vedermi.

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Capitolo 4
*** Magic Silence ***


Eccovi il quarto capitolo :D
Stiamo già a metà della storia :D Spero che vi piaccia... a prestooo
PS: Grazie a tutti quello che hanno commentato :D mi fa piacere sapere le vostre opinioni :D




CAPITOLO 4

 

Era domenica sera e come immaginavo Malfoy non mi aveva più chiamato per accudire Karen. Mi sentivo sola, senza la piccola e… sì… anche senza suo padre.

Era stato piacevole pensare di iniziare questa avventura con qualcuno di… amico…

Mi raggomitolai su me stessa e sospirai. Il campanello mi destò e fece dipingere un piccolo sorriso sulle mie labbra. Corsi alla porta e, quando l'aprii, la mia espressione si congelò sul volto.

Fui subito abbracciata da una furia con i capelli lunghi e rossi. Piccoli singhiozzi scuotevano Ginny Weasley, la mia migliore amica. Alle sue spalle, Harry mi fissava preoccupato, ma felice di vedermi. Anche lui mi strinse forte tra le sue braccia. Io ero ancora stordita.

- Come…?- chiesi interdetta, come avevano fatto a scoprire dove ero?

- Sapevo saresti venuta a Parigi… e… la Tour Eiffel è il tuo monumento preferito… Così, chiedendo un po' in giro, siamo arrivati qui…- disse Harry, alzando le spalle, imbarazzato. Annuii, pensando alla mia effettiva banalità di scelta.

- Volete qualcosa da mangiare?- chiesi, sperando che rifiutassero, visto che non avevo nulla da offrire loro. Scossero la testa, insieme, e ne fui sollevata.

- Herm, come stai?- mi chiese Ginny, posandomi una mano sulla spalla.

- Bene, perché?- chiesi confusa.

- Per… Ron e Gabrielle.- rispose Harry, incerto.

Mi bloccai, pietrificata. Possibile che per colpa di Malfoy mi ero persino dimenticata del tradimento di Ron?

- Oh… meglio, Harry… Meglio… Avevo bisogno di stare un po'… sola… Ora va meglio… Sto… superando la cosa…-

Ginny prese la mano di Harry e prese un respiro profondo.

- Herm, cara… - cominciò lei, seria.- Ron ci ha detto di dirti che vuole che firmi le carte per il divorzio.-

Quella notizia mi colpì come acqua gelata. Già, io e Ron eravamo sposati. Pochi lo sapevano. Avevamo fatto questa pazzia tre anni fa, di nascosto, senza preavviso… come due giovani innamorati.

- Dove devo firmare?- chiesi con voce atona. Non volevo mostrare indecisione o dolore. Volevo essere forte. Ero una stupida orgogliosa Grifondoro.

La mia amica prese un paio di fogli e mi disse dove dovevo mettere la mia firma. Lo feci, senza trapelare emozioni.

Silenzio… Silenzio imbarazzante. Solo un forte bussare alla porta interruppe questo momento. Confusa, andai ad aprire per vedere chi fosse. Blaise entrò dentro casa mia come una furia, richiudendosi la porta alle spalle con forza.

- Panico totale, Granger! Quando il dottore ha detto varicella, sono scappato a gambe levate… io non ce l'ho avuta. Sai che vuol dire se me la prendo ora? Minimo un mese senza Qwidditch! Non posso permettermel…oh…- non finì la frase, perché solo in quel momento si rese conto della presenza di Harry e Ginny. Loro fissavano stralunati tutta la scena.

- Hermione, cosa vuol dire tutto questo?- chiese Harry, senza capire. Io non risposi subito.

- Harry… è una storia lunga… e sinceramente non sono dell'umore adatto per raccontarla…- dissi tutto di un fiato, indicando le carte del divorzio. Ginny capì e mi diede un bacio sulla guancia, dicendomi che loro dovevano andare. Anche Harry fece lo stesso, lanciando però un'occhiataccia a Zabini. Si smaterializzarono in un istante. Mi voltai verso Blaise.

- Chi ha la varicella?- chiesi, impaziente.

- Karen… e l'ha infettata a Draco…- disse il mio interlocutore.

- Va bene… vado io a vedere come stanno, tu è meglio che te ne vai, se non vuoi essere contagiato.-

Mi sorrise e si smaterializzò all'istante.

Suonai il campanello di casa Malfoy e ad aprirmi fu proprio Draco. Il suo volto era ricoperto di bolle rosse e gli occhi erano stanchi e arrossati. In mano aveva una Barbie e mi fissò un po' stordito, ma allo stesso tempo sollevato. Dall'altra stanza riuscii a sentire perfettamente il pianto incessante di Karen.

- Non so cosa devo fare…- mi disse Draco, sinceramente preoccupato. D'altronde me lo aspettavo, la varicella è una malattia tipicamente babbana. Gli presi la bambola dalle mani e gliela puntai contro.

- Tu vai a letto… Non mi servi…- gli misi una mano sulla fronte.- Hai la febbre, vatti a riposare!-

Non sembrava ascoltarmi, si mosse verso la camera di Karen e le si avvicinò.

- Tesoro… non piangere… presto starai meglio…- le sussurrò dolce, per tranquillizzarla, ma nulla, la bambina non sembrava volerla smettere.

- Draco!- lo chiamai con voce autoritaria. Mi guardò confuso, ma capì. Uscì dalla stanza e si diresse in un'altra camera che supposi essere la sua. Lo seguii e controllai se effettivamente si era messo a letto. Sistemato Malfoy, tornai dalla piccola. Le diedi una medicina  babbana e le misi una pezza bagnata sulla fronte. Si stava tranquillizzando, quando cominciai a cantarle una ninna nanna. Lei si addormentò quasi subito, doveva essere molto stanca.

Mi allontanai lentamente, senza svegliarla.

Raggiunsi Draco, che invece era ancora sveglio.

- E' tutto il pomeriggio che cerco di calmarla… come hai fatto?- mi chiese, sorpreso, cominciando a grattarsi il naso. Gli diedi uno schiaffetto sulla mano, per fermarlo, e mi sdraiai al suo fianco. Feci comparire una spugna bagnata e cominciai a passarla sulla fronte di Draco.

- Sei un maschio, Malfoy… voi uomini entrate nel panico quando state male…- gli sorrisi, continuando a rinfrescare il suo viso. Lo vidi sorridere.

- Io non ero nel panico. Non conoscevo questa malattia… ho chiamato il dottore, ma non l'ho ascoltato perché ero troppo…-

- Nel panico…- conclusi io, ancora divertita. Il suo ghigno era sereno. Si era tranquillizzato.

- Sono felice che tu sia venuta… avevo bisogno di aiuto…- confessò lui.

- Mi sei mancato… cioè... mi siete mancati…- dissi io, cercando di correggere la mia prima imbarazzante affermazione. Lui purtroppo aveva capito benissimo. Ghignò in modo malefico, come suo solito, stupido furetto! Sarà tutto soddisfatto ora.

- In effetti… è piacevole averti tra i piedi, Mezzosangue.- commentò lui, continuando a ridere beffardo.

- Cosa odono le mie orecchie? Sono lusingata…- mi finsi commossa.

- Non ti abituare a tutti questi complimenti!- mi rimproverò lui, scherzando.

Rimanemmo per qualche secondo in silenzio. Era una sorta di deja-vu. Poco prima avevo vissuto uno strano silenzio in presenza di Harry e Ginny. Ma questo… era diverso. Non era imbarazzante, come quello di prima. Era… non lo so… piacevole.

- Mi dispiace per Pansy e Theodore. -dissi ad un tratto, rompendo quell'incantesimo. Draco si irrigidì, ma i suoi occhi non si dipinsero di odio come al solito.

- Non voglio che provi pietà per me o per Karen…-

- Non provo pietà… penso solo che mi dispiace per loro… non sapevo che fossero morti. Anche se non li sopportavo, non avrei mai augurato loro una fine del genere. -

- Loro erano i miei migliori amici…- disse lui con voce flebile. - Avrei fatto tutto per loro… anche prendere in custodia la loro bambina. Karen somiglia loro tantissimo e spesso… mi fa male anche solo guardarla, perché mi ricorda i suoi genitori. Mi ricorda di quando ho tenuto tra le mie braccia i loro cadaveri. Il mio incubo ricorrente è la faccia di Pansy morente che mi supplica di trovare Theo per dirgli la verità. Io so che non arriverò da lui in tempo, ma ogni volta non posso dirle di no. In questi sogni, sembro non abituarmi mai a trovare il corpo di Theo senza vita.- I suoi occhi erano lucidi, ma feci finta di non notarli.

- Draco, loro sono i genitori di Karen, ma tu sei il padre. Quando lei parla di te, le si illuminano gli occhi. L'hai cresciuta con tutto l'amore di cui aveva bisogno… con un amore anche maggiore, per compensare la mancanza dei genitori. -

- Non sapranno mai di avere una figlia così meravigliosa…- sussurrò lui con voce stanca.

- Già… è un peccato…- fu l'unica frase che mi venne da dire. Malfoy non sembrò notare la mia goffaggine. Sorrise prima di socchiudere gli occhi.

- Hermione…- il mio nome, pronunciato da lui, sembrava così strano, ma… piacevole.

- Dimmi…-

- Grazie per stasera…- finì a malapena la frase e si addormentò con quel sorriso sulle labbra che lo rendeva così umano. Sorrisi, allontanandomi da lui. Andai nella camera della bambina, per controllare il suo sonno.


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Capitolo 5
*** The end of a friendship? ***


Ecco il quinto capitolo :D
Scusate se vi ho fatto aspettare troppo :D Spero che vi piaccia...


CAPITOLO 5

 

- Hermione, stai facendo una sciocchezza… -

La voce di Ginny ormai mi assillava da una ventina di minuti. La mattina seguente era tornata a trovarmi e io, incapace di mentire, le avevo detto tutto di Malfoy. Quando le nominai il nome di Draco, il suo viso aveva mutato espressione, dando vita a delle facce buffe. Questa non se l'aspettava proprio. Poi era cominciata la sfuriata.

- Ginny, non sto facendo nulla di male…- provai a dirle, mantenendo la calma.

- Sì, invece… ti stai affezionando a lui…- non sembrava un rimprovero, poteva passare più per un'amara constatazione. Rimasi un attimo interdetta. Mi stavo affezionando a lui? Io lo aiutavo con la bambina. Non facevo altro. Se lui c'era o non c'era era la stessa cosa.

- Anche se fosse?-  mi ritrovai a risponderle con aria di sfida. Mi morsi le labbra, dopo questa sconcertante confessione.

- Hermione, tu lo stai usando e basta!-

Avevo la risposta pronta, ma questa non era l'affermazione che mi aspettavo.

- Io… usare lui? Pensavo che te la stessi prendendo perché era lui ad usare me. Così, Gin, mi offendi! Come pensi che io sia? - avevo le lacrime agli occhi. Mi sentivo tradita dalla mia migliore amica.

- Herm, io non penso niente. Dico solo che tu ti stai attaccando a lui, perché ti manca la presenza di un uomo al tuo fianco.-

- Pensi che io sia così insensibile? Se io mi sto avvicinando a Draco è solo perché mi sta piacendo il Draco che sto vedendo in questo periodo!-

- Vuoi dire che se Ron dovesse tornare da te, tu ti ricorderesti ancora di avere Malfoy e quella piccola figlia di Mangiamorte? Sii sincera, Herm!- anche Ginny aveva perso la calma. Quando era arrabbiata, assomigliava ancora di più a suo fratello. E questo… non potè non portarmi un velo di malinconia.

- Uno… Ron per me non esiste più. Per me è morto! Due… Ginevra, non ti permetto di parlare in questo modo di Karen, lei non c'entra nulla!-

Ginny si alzò dal divano, dove stava compostamente seduta. Prese la sua roba e si diresse verso la porta.

- Quando rinsavisci, fammelo sapere! Io sarei così stupida da accertarti comunque come amica…- Sbattè la porta alle sue spalle e mi lasciò sola in quella stanza così fredda e vuota. Asciugai le mie lacrime e mi diressi verso la casa del mio vicino, per vedere come stavano lui e la piccola.

 

Passarono settimane da quel giorno e finalmente i due malati guarirono.

Un pomeriggio mi ritrovai con Karen e Blaise, a casa di Malfoy. Stavamo chiacchierando del più e del meno quando ad un certo punto la bambina prese parola.

- Ehm ehm…- cercò di attirare la nostra attenzione. Noi la accontentammo, voltandoci in silenzio verso di lei.

- Allora… vi volevo parlare di una cosa seria… - cominciò tirandosi su le maniche della maglietta. - Domani è il compleanno di papà e io voglio farlo uscire. -

Blaise rise della proposta e io non ne capii il motivo. Poi il ragazzo, vedendo i miei dubbi, mi spiegò.

- Draco non esce a divertirsi mai. Ha paura a lasciare Karen a estranei.-

- Allora non c'è problema!- dissi io, subito. - Io posso tenere Karen, così voi potete uscire. Penso che ormai si fida di me con la piccola. -

Blaise ci pensò un attimo, valutando l'idea, ma la bambina non sembrava della stessa volontà.

- No! Papà vuole bene ad Hermy! Lui vorrebbe che ci fosse anche lei!-

Il ragazzo mi guardò con fare malizioso, come per chiedermi: "Mi sono perso qualcosa?". Cercai di ignorarlo, non potendo però evitare di arrossire.

- Allora come pensi di fare?- chiese Blaise a Karen. La bambina fece un ghignò, stranamente simile a quello di Draco, prima di rispondere.

- Ho già organizzato tutto. Domani sera mi viene a prendere la madre di Jacques, il mio fidanzato, e rimango a dormire da lui.-

Ancora una volta Blaise scoppiò in una fragorosa risata. - E secondo te Draco accetterà questa cosa?-

- Se glielo chiede Hermy forse sì!- rispose Karen, sicura. Il moro si voltò ancora malizioso verso di me. Io gli diedi una spinta, per farlo smettere di ridere sotto i baffi.

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Capitolo 6
*** Happy birthday, Mr Malfoy... ***


Sesto capitolo :)
La fine si avvicinaaaaa :( Grazie per chi continua a commentare e leggere la storia :D Mi rendete veramente soddisfatta :D:D
Alla prossimaaaaa





CAPITOLO 6

 

Mi stavo truccando con nervosismo. Allo specchio continuavo a chiedere se potevo sembrare abbastanza decente. Eyeliner nero e rossetto rosso vivo, capelli piastrati e legati in una coda alta. Era da tanto che non mi facevo bella per qualcuno. Mi stavo davvero mettendo in ghingheri per Malfoy? Scossi la testa, prendendo le ultime cose e uscendo dal mio appartamento. Suonai il campanello del mio vicino e quando mi aprì la porta lo vidi rimanere a bocca aperta. Mi squadrò dalla testa ai piedi e sorrisi dell'effetto che gli feci.

- Granger… cosa?- balbettò con un filo di voce. Senza dirgli nulla lo presi per colletto della camicia e lo spinsi dentro casa, facendolo sedere su una sedia. Lui fece per parlare, ma lo zittii posandogli un dito sulle labbra. Lui sembrò stupirsi di quel gesto, ma non si scostò.

- E' il tuo compleanno…- gli dissi semplicemente. - Devi festeggiarlo. Karen non è scesa con Blaise a prendere il pane. E' venuta a prenderla la madre di un suo compagno di scuola. Dormirà da lui e tu questa notte penserai a te. Solo per questa notte. Mi sono informata, anche con la magia. La famiglia di Jacques è una famiglia tranquilla. Stai calmo e stasera goditi la serata con me e Blaise. Ok?-

I suoi occhi di ghiaccio si spalancarono e poi si ridussero in due fessure.

- Ma…- provò a dire.

- Malfoy, non costringermi a schiantarti. -

- Ma…-

- Niente ma… Va' a prepararti…- gli puntai la bacchetta contro. Lui era confuso, ma alla fine si alzò e si diresse verso la sua camera.

- Sei sicura che quella sia una famiglia affidabile?- mi disse, prima di girare l'angolo.

- Sì, Draco, fidati. E' Karen che ha voluto tutto questo. Vuole vederti divertire con i tuoi amici.-

 Lui annuì, sorridendo.

Uscimmo dall'appartamento poco dopo. Blaise ci aspettava di sotto con una gigantesca limousine.

- A quest'ora si arriva?-

- E questa dove l'hai presa?- chiesi io, incredula.

- Ho fatto le cose in grande per il compleanno del mio migliore amico.- I due ragazzi si abbracciarono e salimmo sull'auto. All'interno c'era un assortimento incredibile di alcol, da far invidia al più grande pub di Parigi.

Penso di aver passato una serata bellissima. Mi divertii come non facevo ormai da tempo. Ho detto "penso", perché io avevo perso la testa dopo il primo drink.

Blaise ci lasciò a casa nostra che erano le 3, poi lui volle tornare da una babbana che aveva visto alla Torre Eiffel. Io e Draco salimmo le scale, barcollando e ridendo come due quindicenni. Arrivati davanti alla mia porta, cercai di infilare la chiave, non riuscendoci. Lui da dietro mi prese la mano e mi guidò verso il buco della serratura.

- Forse ho bevuto troppo…- risi di me stessa.

- Sei bellissima quando ridi…- mi confessò lui lentamente. La voce roca e bassa, gli occhi lucidi dalle risate e dal troppo bere… mi soffermai sul suo sorriso. Era un sorriso semplice e sincero, solo mio. Con estrema lentezza, le mie mani si avvicinarono al suo viso e cominciai a carezzarlo. Lui socchiuse gli occhi a ogni mio tocco. Le mie dita arrivarono a sfiorare i suoi capelli biondi e si andarono a posizionare dietro la sua nuca.

- Herm-Hermione…- balbettò a voce bassa. Le mie labbra si avvicinarono alle sue, come se fossero sotto l'effetto di una calamita.

- Hermione, amami… io sono già tuo…- sussurrò così piano che quasi non lo sentii. Non ebbi tempo di pensare alla dolcezza di quelle parole, perché lo baciai subito. Le nostre labbra sembravano combaciare in modo naturale e perfetto. Entrammo in casa mia, ancora avvinghiati l'uno all'altra. Lui cominciò a togliermi i vestiti e io feci lo stesso con i suoi. Mi sdraiò sul letto e mi guardò con una luce particolare negli occhi: era desiderio, quello che con Ron forse non avevo mai visto. Draco voleva me, solo me. Non ci sarebbe stata nessuna stupida francesina a rubarmelo, lui era solo mio e lo sarebbe stato per sempre se lo avessi voluto.

 

La mattina seguente aprii gli occhi, ancora impastati dal sonno, e mi sorprese il fatto di trovarmi nuda nel mio letto e abbracciata da calde braccia muscolose. Mi alzai velocemente dal letto e presi il cuscino per coprirmi. Il movimento svegliò Malfoy, che aprì gli occhi lentamente e mi fissò sorpreso.

- Che è successo?- chiese lui, curioso.

- Siamo andati a letto insieme, Malfoy!- gli urlai io, in preda al panico. Lui mi guardò ancora più confuso.

- Lo so…- mi disse, confuso. Notando il mio silenzio imbarazzato, lui si alzò dal letto con uno scatto e, rivestitosi, uscì da casa mia. Fu solo in quel momento che capii quello che era veramente successo. Draco si era aperto a me la sera prima… Mi aveva detto: "Hermione, amami… io sono già tuo…". E io cosa avevo appena fatto? L'avevo cacciato di casa, neanche fosse la peggiore delle prostitute. Non mi scorderò mai la delusione che avevo letto nei suoi occhi dopo che lui mi aveva detto: "Lo so…".

Istintivamente delle lacrime scesero dai miei occhi. Stavo piangendo per Draco Malfoy. Perché? Perché anche io volevo lui, come lui voleva me. Ma io, al contrario di quello che pensavo, non ero matura come lui e ancora non ero in grado di ammetterlo.

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Capitolo 7
*** Unsuspecting ***


CAPITOLO 7

 

La mia testardaggine e forse il mio orgoglio avevano fatto sì che io non vedessi più i Malfoy da una settimana. La cosa mi stava distruggendo. Possibile che lui mi facesse quell'effetto? La stessa persona che fino a pochi anni fa era il ragazzo che più odiavo al mondo? Ma poi l'attenzione mi andò ad un'altra domanda. Potevo ancora essere in grado di amare qualcuno dopo quello che Ron mi aveva fatto? Io sin dall'età di undici anni avevo sempre organizzato e teorizzato la mia vita al fianco del mio Ron, sicura che un giorno anche lui avrebbe accettato che tra noi ci fosse un amore  troppo forte. Poi quel tradimento mi fece cadere tutto addosso, le mie certezze, la mia fiducia in lui… tutto. Forse volevo davvero che Draco fosse il mio nuovo Ron, ma quando le cose si stavano facendo troppo serie ho avuto paura. Paura che potessi arrivare ad amare a tal punto Malfoy, ma rimanerci ancora più male, quando anche lui si sarebbe stancato di me.

Una forza sconosciuta mi fece alzare da quel mio momento di autocommiserazione. Dovevo parlare con Draco, spiegargli tutto. Mi diressi verso la porta e quando l'aprii il mio cuore perse un battito. Ronal Weasley era lì, di fronte a me, con la mano ancora alzata e che stava per bussare alla mia porta. Rimanemmo in silenzio per alcuni istanti. Poi la mano destra partì da sola e gli diede uno schiaffo con tutta la forza che avevo. Lui rimase con il viso voltato per alcuni secondi. Poi si rigirò a guardarmi con gli occhi lucidi e uno sguardo afflitto.

- Hermione…- il suo sussurrò mi fece battere il cuore più velocemente. - Posso entrare?-

Non risposi, ancora sotto shock, però mi spostai, per lasciarlo entrare.

Lui si sedette sul mio divano con lo sguardo basso. Non aveva il coraggio di guardarmi in faccia. Rimanemmo in silenzio per un po'. Io mi sedetti di fronte a lui.

- Cosa ci fai qui?- gli chiesi con un filo di voce. Lui continuò a non guardarmi e io non riuscivo a smettere di torturare le mie mani, nell'attesa.

- Sono qui per riportarti a casa…-

Casa… quelle parole mi confusero non poco. Ron riprese a parlare, notando la mia confusione.

- Hermione, ho fatto una stupidaggine… io… io amo solo te…-

Quelle parole, così dolci e supplichevoli, dovevano farmi arrabbiare e sentirmi presa in giro, ma invece fecero tremare le mie gambe dall'emozione.

- Ron, è passato troppo tempo… io ti ho dimenticato…- sussurrai incerta.

Forse notando quell'incertezze, Ron prese le mie mani e cominciò a guardarmi negli occhi.

- Ti prego, Herm, sei tu la donna della mia vita. Torna con me. Non ti lascerei più… voglio solo te.-

Avevo gli occhi pieni di lacrime e non riuscivo a parlare.

- Ron… sono stata con un altro.- gli confessai con flebile voce. Vidi i suoi occhi diventare più grandi dalla sorpresa. Un' espressione contrariata si dipinse sul suo volto.

- Con chi?- chiese buio.

- Non è importante.- mi sbrigai a dire, scuotendo la testa.

- Ok… non sono nella posizione adatta a farti queste domande. Però dimmi, Herm, questa storiella che hai avuto vale di più di quello che c'è stato o ci potrà essere tra me e te?-

Era quella la domanda che mi continuavo a fare?

Draco o Ron? Ron, l'amore della mia vita… Draco, l'unico che mi abbia fatto tornare il sorriso.

Draco o Ron?

Draco o Ron?

Il mio cuore per chi batteva?

Senza che io avessi il tempo di rispondere o di riflettere, Ron prese il mio volto tra le mani e posò le sue morbide labbra sulle mie.

Il mio cuore sobbalzò e cominciò a battere all'impazzata.

Senza che me ne accorgessi, stavo già rispondendo con passione e ardore a quel bacio che mi era tanto mancato. Ormai avevo perso il controllo e ne ero consapevole.




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Scusate per il brevissimo capitolo, ma doveva finire così.... :D
Questo è il PENULTIMO capitolo XD Il prossimo sarà l'ultimo e vedrò di postarlo il prima possibile...
Grazie per tutti quelli che mi hanno seguito :D Baciiiii
A presto....

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Capitolo 8
*** The end ***


CAPITOLO 8

 

Erano passati due giorni da quella strana visita e tutto era cambiato. Sentii una voce nel pianerottolo e sospirai, avvicinandomi alla porta.

- Tu aspettami a casa, tesoro, papà torna subito…- avevo sentito la voce soffocata di Draco e, quando sentii la porta dei miei vicini chiudersi, aprii la mia, consapevole che Malfoy voleva parlare con me.

Entrò senza neanche chiedere permesso e cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza, in preda al nervosismo. Passammo molti minuti in silenzio. Non avevo mai visto Draco perdere il controllo in quel modo. Qualche volta si fermava per provare a parlare, non riuscendoci. Sapendo che ciò andava contro di me, presi parola.

- Draco…- la mia voce uscì leggera come un soffio. Lui si voltò verso di me con uno sguardo di odio.

- Non hai il diritto di chiamarmi per nome, Mezzosangue.- mi disse con una freddezza che ricordava i tempi di scuola. Dopo un altro silenzio, lui sembrò prendere coraggio.

- Spiegami cosa vuol dire quel cartello che hai sulla porta…- mi disse con voce più dolce, quasi supplichevole. I miei occhi si riempirono di lacrime, ma riuscii a trattenerle.

- Mi trasferisco, Draco. Torno a Londra. -

Vedere Draco così vulnerabile era una sensazione tremenda. Vederlo triste, spaesato, colpito dalle mie parole, incapace di creare quel muro che aveva sempre alzato tra la sua apparenza e il suo cuore.

- Perché…?- gli occhi pieni di lacrime di Draco mi facevano ancora più male. Non conoscevo questo Malfoy e vederlo ora rendeva solo le cose più difficili.

- Due giorni fa è venuto Ron e… siamo tornati insieme…- gli dissi colpevole. Lui sembrò riprendere un po' della sua solita sicurezza.

- Tu mi hai preso in giro! A te non è mai importato nulla di me o di Karen! Ci hai usato solo per dimenticare quel pezzente!- mi urlò contro con veleno.

- Draco, sai benissimo che io adoro Karen…- provai a dire, alzando la voce.

- Io non ti volevo qui! Tu sei entrata nella mia vita con prepotenza. Sei entrata nel mio cuore, come non avevo permesso a nessuno di fare… come hai potuto farmi questo?-

- Farti cosa?-

- Come hai potuto farmi innamorare di te, sapendo che non te ne fregava nulla di me!?!-

Le sue parole mi lasciarono senza fiato, ma continuai imperterrita sul mio punto.

- Malfoy, io non ho fatto nulla per farti innamorare. Sono solo stata vicino a te e a Karen, perché adoro quella bambina e perché avevo bisogno di qualcuno che conoscessi e che potesse farmi sorridere. Tu eri quella persona, ma per me non è stato abbastanza. Quando siamo andati a letto insieme è stato un errore! Non lo rifarei da sobria. E' stato un attimo di debolezza per entrambi, perché tutti e due avevamo bisogno di una persona su cui poggiarsi. Questo non è amore. Non per me, almeno!-

Lui si avvicinò a me e mi baciò di sorpresa, con una passione che non avevo mai sentito prima. Quando si separò da me, lui era tornato rude.

- Vuoi dire che Questo non è amore? Quando ti sono vicino sento il tuo cuore battere forte, non me lo sogno, lo sento. Weasley non ti renderà felice come potrei farlo io! Lui… io ho letto che sta facendo un concorso per entrare al ministero e che il mondo magico lo vede di cattivo occhio, dopo lo scandalo con te. Hermione, vuole usarti solo per arrivare al ministero, per ritrovare i favori della gente! Come puoi non accorgertene?- mi urlò contro lui, esasperato.

- Lo so, Draco. Lo so che lui vuole usarmi per questo. Però lui è l'uomo che amo, l'uomo della mia vita. Non ci posso fare niente. Io sceglierei sempre lui.-

- Bene…- lui si irrigidì.

- Draco, mi dispiace… io sono stata benissimo con te, ma il destino non è ancora pronto per noi due. -

- Tu non sei pronta per noi due. Il destino ci ha fatto incontrare qua. Tu non sei pronta e non lo sei mai stata. Hermione, sei sicura di quello che stai facendo? Io non ti aspetterò, quando capirai lo sbaglio che hai fatto. Sarà troppo tardi. Un po' mi conosci…-

- Sono sicura, Draco.-

Lo vidi annuire, tentennando. Uscì dalla porta senza dire nulla, sbattendola e lasciandomi finire la preparazione della mia valigia.

 

Passarono due ore e io ero pronta. Ron era già giù ad aspettarmi. Presi le mie ultime cose e me ne andai. Chiusi la porta e mi fermai a guardare quella del mio vicino.

Fu un attimo. Lasciai che la valigia cadesse a terra e corsi a quella porta, cominciando a suonare il campanello come una matta. Nessuno rispose, allora presi la chiave che sapevo essere sotto lo zerbino e aprii la porta.

La casa era vuota. Completamente vuota. I mobili erano vuoti, le stanze, la cucina, era stato tutto ripulito. Una calda lacrima scese dai miei occhi. Se ne erano andati, così all'improvviso, così che non potessi tornare più a cercarli e a rovinare di nuovo le loro vite. Era troppo tardi.

Scesi le scale e andai ad abbracciare Ron, che salì nella macchina. Istintivamente mi voltai e vicino al bar vidi una lunga chioma castana che continuava a voltarsi indietro verso di me. Veniva letteralmente trascinata da un uomo con il cappello, ma che faceva intravedere i capelli biondi. Lei mi salutò, triste, e io feci altrettanto. Sperai che Draco si voltasse fino all'ultimo, ma non lo fece e lo vidi sparire tra la folla con uno zainetto sulle spalle, reduce probabilmente di un incantesimo che gli faceva contenere tutta la sua roba.

Era uno stupido orgoglioso, come lo ero io.

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Spazio dell'autrice:

Lo so.... Lo so.... sono stata terribilmente cattiva in questo ultimo capitolo. Sono pronta a prendermi tutti i pomodori e le uova che mi starete lanciando XD.

Era da un po'  che volevo scrivere una storia non a lieto fine. Volevo vedere come usciva fuori, anche se, fidatevi, ho sofferto anche io molto nello scrivere... io non sopporto proprio Ron, ma era giusto che finisse così. Lo so che probabilmente la vera Hermione non si sarebbe mai comportata così... però non so per quale assurdo motivo, non sono mai riuscita a vedere un finale diverso da questo per questa storia. Spero che non mi odierete troppo e vi ringrazio sinceramente per aver commentato, seguito o messo la storia nei preferiti.

A presto!

Giulia...

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