Sognare Con Voi A Milano E' Più Facile

di _LostinLove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Vostri Abbracci Sono Quelli Che Ho Sempre Aspettato .. ***
Capitolo 2: *** Ehy Bro! ***
Capitolo 3: *** Waiting With Three Stars ***
Capitolo 4: *** Can I Hug You? ***
Capitolo 5: *** It's Hard Say GoodBye .. ***



Capitolo 1
*** I Vostri Abbracci Sono Quelli Che Ho Sempre Aspettato .. ***


Ciao caro lettore, o cara lettrice. Mi presento, mi chiamo Marta e sono del ’97, quindi siccome lo sto scrivendo ora il capitolo, ho 14 anni. Quasi 15, in realtà. No, non sto descrivendo il personaggio, no non me lo sono inventata. Sono io. Proprio io, l’autrice. Non sono sciocca da scrivere questo capitolo a caso, ma l’ho sognato. E mi era piaciuto così tanto da volerci scrivere sopra una piccola storiella. Posso continuare a presentarmi? Bene, stavamo dicendo … sì, sono alle superiori. E amo la musica. Amo i One Direction, e sono loro la causa del capitolo, dei miei sogni, di tutto. Sono la causa anche della mia amicizia con due ragazze fantastiche, Morgana e Nicole. Loro saranno nella FF, come protagoniste quanto me. Sono le amiche che tutti vorremmo avere, ma c’è un’unica cosa che rende la nostra amicizia più forte di tutte le altre: la distanza che di divide. Già, perché come tantissime amicizie nate via internet, loro sono di Milano e io sono lontanissima da loro. Per capire come mai sto scrivendo questa storia su di noi, leggetela. Non sarà tempo perso, e se lo diventerà non avrete perso più di una manciata di minuti, e se preferite avete la possibilità si schiacciare la X rossa sopra di voi. Grazie.

Mi svegliai aprendo piano gli occhi. c’era così tanta confusione ancora nella mia testa. La luce a neon mi stancava la vista e le risate di quei due bambini mi penetrava la mente come lame affilate. Mi stiracchiai sul sedile, forse colpendo il vicino.
oh, scusi.”, dissi piano. Ma l’altro era già addormentato. Ridacchiai pensando alla possibile figura da schifo che avrei fatto, allora ringraziai il dio del sonno(esisteva il dio del sonno?). Presi il cellulare e controllai l’ora, mancava ancora un bel po’ prima dell’arrivo. Diedi un calcio allo zaino per essere sicura che ci fosse ancora e poi cercai la macchina fotografica dentro la sacca. Appena la trovai la accesi e la misi in modalità “video”.
Ciao. Sì, è una cosa da pazzi fare un diario su quello che sto facendo in treno. Ma manca ancora una buona ora piena all’arrivo a Milano. E non sto nella pelle a incontrare finalmente Nicole e Morgana. Nic ha detto che resterò a casa sua per i prossimi tre giorni. DOmani sera ci sarà il concerto dei One Direction allo stadio e ora sono le dieci di mattina. Credo che siano andate entrambe a scuola.”, dissi e sorrise alla fotocamera. Poi salvai il video e rimisi tutto nella sacca. Mi guardai attorno, notando che il vagone era quasi vuoto. C’ero solo io, l’uomo seduto affianco a me e due ragazzi nei sedili dietro il mio. Mi alzai piano e, prendendo la mia roba, mi sistemai vicino al finestrino lontano dagli altri passeggeri. Appoggiai lo zaino nel sedile di fronte a me, appoggiato al vetro, e la sacca sulle mie gambe. Mi lasciai cullare dalla canzone “Moments” e ripensai a cosa ci eravamo dette qualche giorno prima noi tre ragazze. Eravamo tutte felici che i miei mi avessero lasciato partire. Infondo era per vedere i miei idoli, e anche per conoscere meglio loro. Di certo non andava da due sconosciute, sapevo molte cose di loro. Forse più cose della mia vicina di banco.
Risi pensando alla mia classe che era a scuola a subirsi una lezione di non so che. Mi accoccolai e appoggiai sopra di me il giubbotto. Era pieno maggio ma faceva comunque un po’ di freddo. Forse solo nel treno. Sbuffai annoiata. Era da tre ore che non facevo nulla, tranne per una mezz’ora in cui avevo dormito. Per il resto mi ero solo subita gli altri parlare. E ora non sapevo che fare. Appoggiai le gambe sul sedile affianco al mio e mi misi a guardare il panorama. C’erano così tante case, che spesso venivano rimpiazzate da campi e colture. Rimasi a guardarmi attorno finché non decisi di pensare a cosa mi ero portata dietro, quindi feci un po’ di pulizia mentale e ci riflettei su. Nella sacca c’era del cibo, la macchina fotografica, il cellulare, il taccuino e altre cose così. Nello zaino, invece, c’erano dei vestiti per il cambio, e un asciugamano pulito. Una trousse con trucco, dentifricio e spazzolino. Poi una spazzola e alcuni elastici. Mi ero perfino portata dietro un paio di converse leggere, mentre ai piedi indossavo le mie Nike.
Dove devi scendere?”, mi chiese un ragazzo biondo avvicinando il volto verso di me. Gli sorrisi e presi una bottiglia d’acqua. E mentre lo facevo gli risposi velocemente.
Anche tu a Milano?”, chiese il suo amico, stupito.
Eggià.”, borbottai e bevetti un sorso d'acqua.
Noi ci andiamo per un concerto, domani sera.”, disse il moro. I miei occhi si illuminarono tutto d’un colpo.
I One Direction?”, chiesi sorridendo.
Sì, loro. Ti piacciono?”, chiese il biondo. Annuii. Loro due scoppiarono a ridere e cominciammo a parlare un  po’. Erano veramente due ragazzi divertenti, e dissero di chiamarsi Stephano (quello moro) e Luciano (quello biondo). Dopo aver discusso un po’ di come li avevano conosciuti conversammo su di noi, e finimmo col parlare di me, Nicole e Morgana.
Oh, scusatemi. Mi stanno chiamando.”, dissi cercando il cellulare nella sacca. Nel vagone era partita la cover dei One Direction della canzone del Principe di Bel Air. “Pronto?
Ehy, Marta. Sono Nicole!”, la sua voce era così allegra e forte, che fui costretta ad allontanare il cellulare dall’orecchio. La sentii ridere.
Dimmi bellissima.
Sono appena uscita da scuola. Cioè, da una ventina di minuti … Stiamo per arrivare in stazione.”, disse. La immaginai sorridere. Lei era bellissima, e più piccola di me per età. Era piccola anche di statura, in realtà, ma era magrissima, nonostante mangiasse peggio di Horan e Malik messi assieme. Per questo io la chiamavo “sorellina di Niall”, appunto perché aveva sempre fame e mangiava di tutto.
Non vedo l’ora, e sai una cosa buffa?”, chiesi e lei mugugnò un “no”. Risi guardando i due giovani che stavano origliando per bene la conversazione: “Ci sono due ragazzi qui, che vengono al concerto dei One Direction domani sera.
Forte!”, disse lei. “Ecco, siamo alla stazione. E tu dove sei?”, chiese.
Ma come pretendi che lo sappia?!”, chiesi e scoppiammo a ridere. Guardai fuori dal finestrino e vidi grandi palazzi in lontananza, case più vicine e molte macchine per la strada. “Mi sa che ci siamo, Nic. C’è tanto casino.
Bene, dimmi qualcosa che mi possa far capire dove sei
Qualsiasi cosa?”, chiesi. “E cosa dovrei vedere?!
Tu cerca.”, sbuffò lei. Sentii due risate dall’altra parte. Ma non era quella di morgana, né la sua. Una era troppo bassa, mentre l’altra era molto femminile. I genitori, probabilmente. Scossi la testa cercando di non distrarmi e con lo sguardo cercai quel “qualcosa” anche se non avevo la più pallida idea di cosa in realtà dovessi cercare. “Allora?”, chiese spazientita.
Senti, diciamo solo che ci siamo.”, borbottai.
Va bene, credo che fra una manciata di minuti sei in stazione. Non vedo l’ora di abbracciarti.
Anche io.”, dissi e quasi scoppiai a piangere.  
Ciao bellissima.”, disse e chiuse la chiamata, senza lasciarmi il tempo di salutarla. Sbuffai e misi il cellulare in tasca.
Era Nicole?”, chiese Luciano.
Sì, era lei.”, gli sorrisi e indossai il giubbotto. “Manca poco.
Ah sì? Ci stavamo divertendo ..”, sbuffò Stephano. Annuii e misi lo zaino sulle spalle e indossai anche la sacca. Ci sedemmo tutti e tre sul bordo dei propri sedili, mentre guardavamo l’altro signore che cercava di vestirsi e prepararsi. Noi eravamo già pronti, e negli ultimi istanti di conversazione ci scambiammo i numeri telefonici se per caso avessimo avuto l’opportunità di vederci al concerto, o più avanti.
Il treno rallentò fino a fermarsi, e solo in quel momento sentii le farfalle allo stomaco. Era praticamente impazzita, avevo voglia di saltare e urlare. Volevo correre da Nicole e abbracciarla fino a soffocarla. Beh, non proprio. Ma stringerla forte e tenerla fra le mie braccia. Scendemmo dal treno e vidi un’ondata di gente in così poco spazio. Mi strinsi la sacca al petto e mi diressi verso l’uscita più vicina. Non sapevo dove dovevamo incontrarci, ma più stavo lontana da quella marea di gente prima avrei evitato uno dei miei soliti attacchi di asma. Mi voltai e notai che tutti si stavano infilando nei vagoni del treno, i due ragazzi erano praticamente volatilizzati e per un secondo cercai di capire se erano frutto della mia immaginazione oppure ci avevo veramente parlato. Infondo stavo diventato pazza e la pazzia porta a brutti scherzi.
Marta! Marta!”, sentii il mio nome risuonare tra la folla. Mi guardai attorno ma non riuscivo a vedere nessun viso familiare. Poi comparve il corpicino di Nicole che mi correva incontro. Il mio cuore si colmò di gioia e ci abbracciamo. Ci stringemmo e chiusi gli occhi. Cercai di imprimermi questo ricordo nella mente, sperando che non potesse mai scomparire. “Sei bellissima.”, mi disse e io arrossii.
Anche tu sei splendida.”, le dissi di rimando e mi abbracciò di nuovo. Poi mi prese per mano e mi portò fuori, verso un parcheggio dove ci aspettavano due adulti.
 C iao, tu sei marta, giusto?”,  chiese l’uomo. La donna mi fece un enorme sorriso.
Sì, piacere di conoscervi.”, mormorai piano. Mi sentivo un po’ in imbarazzo, perché in fondo loro mi stavano proponendo di restare da loro per quei prossimi tre giorni. Avrei mangiato con loro e dormito sotto il loro tetto, e non mi stavano chiedendo nulla. Avevo vitto e alloggio, e io non sapevo proprio come ripagare la loro ospitalità.
Sai, con noi non servono tutte queste galanterie. Puoi dirci ciao la mattina, non serve mica un Buongiorno con sorriso a 360 denti.”, arrossii capendo che forse ero stata educata con modi troppo eleganti. Da me quando si incontrava una persona si stringeva la mano e si parlava in modo decente. Lo si faceva ovunque, in realtà, ma forse loro erano una famiglia evoluta e queste manovre da gentiluomini le avevano soppresse. “Ora vi portiamo a casa, te la mostriamo e tu potrai lasciare le tue cose in camera della Nicole. Poi vi portiamo a scuola da Morgana, così andate a casa sua per il pranzo.”, continuò lui sempre con fare amichevole. Mi prese lo zaino e lo lasciò nel portabagagli, poi partimmo verso la loro abitazione che non era per nulla male. Dopo un breve giro turistico lasciai le mie cose vicino al letto della mia amica e che, eccitata, mi mostròtutte le cose che possedeva dei One Direction. Quando arrivammo davanti alla scuola di Morgana (che invece aveva la mia età) era appena suonata la campanella e stavano uscendo già i primi ragazzi.
E’ tutta una sorpresa.”, disse Nicole dopo aver salutato i suoi genitori che andavano a lavoro.
“Come?”, chiesi cercando tra i ragazzi il volto di Morgana.
In realtà lei non dovrebbe vederti prima di stasera, a cena, da noi. Ma i suoi genitori hanno approvato a farci mangiare da loro. Ti assicuro che sarà forte, ha una bella casa.
A me non interessa della casa. Mi Interessa di lei.”, dissi e poi il mio respiro si fermò. Notai un ragazza uscire dalla porta con le cuffie alle orecchie. Era lei. Era bellissima. “Mi nascondo.”, dissi e mi misi dietro una colonna, fuori dal cancello. Nicole rise.
Nic, cosa ci fai qui?!”, chiese Morgana correndo incontro alla amica e abbracciandola. “E la Marta?”, chiese guardandosi attorno ma non mi vide, mi ero nascosta troppo bene.
Eh, non è venuta. Il treno è in ritardo. I tuoi ci portano da lei dopo. Ora prendiamo il bus e andiamo a casa tua.”, disse Nic. Che attrice formidabile che era! Ecco come non detto. Scoppiò a ridere e si aggrappò alle spalle di Morgana per non cadere. Sembrava stesse per soffocare da quanto rideva. Qualcuno si voltò per vedere le due amiche.
Cosa c’è da ridere? Marta non viene!”, disse e vidi i suoi occhi luccicare. Stava per mettersi a piangere? Non resistetti e uscii dal mio nascondiglio. Corsi da loro e le abbracciai. “Puttane, questo scherzo era una merda! Vi pentirete di quello che avete fatto!”, gridò lei mezza arrabbiata. Ma in realtà era felicissima di vedermi. Lo vedevo, lo si capiva: perfino i suoi occhi sorridevano.
Sì Morgana … anche noi due ti amiamo tanto.”, sussurrai e tornammo a ridere. Morgana lasciò cadere il suo zaino e ci stringemmo forte. Gli studenti ormai erano già usciti tutti e in mezzo alla piazzola eravamo rimaste solo noi tre, abbracciate. Cominciammo a piangere di felicità. Era sempre stato uno dei nostri sogni. Una delle nostre priorità, una delle nostre speranze. E ora eravamo riuscite a realizzare tutto. Saremmo state insieme, e avremmo visto i One Direction al concerto. Quasi non mi interessava poi molto dei miei idoli, mi rendeva mille volte più felice sapere che li avrei visti con loro due, Morgana e Nicole. Le mie migliori amiche, le amiche che avrei sempre desiderato avere.

***AUTRICE***

Ciao bellissimi lettori. Forse non vi interessa molto di questa storiella, ma per me è importantissima. Spesso tutti i capitoli delle storie che scrivo vengono da sogni fatti, e quindi è forte sapere che questa storia è qualcosa che ha unito Morgana, Nicole e me. Purtroppo, sebbene parlo al passato, non è mai successo. Non le ho mai incontrare e i One Direction non hanno mai fatto un concerto in Italia. Però se lo faranno, siate pure certi che io prenderò il primo treno e andrò da loro. Perchè io le amo come sorelle. Sono delle ragazze fantastiche, e meritiamo tutte e tre di realizzare i nostri sogni. Che siano possibili o no, fantasiosi o reali. Uno dei nostri è incontrarci, e passare del tempo assieme. E questo non significa attaccarsi a internet su twitter, facebook o skype. Significa abbracciarsi per davvero.

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Capitolo 2
*** Ehy Bro! ***


" E ccoci qua splendori.",  disse Morgana aprendo di colpo la porta di casa. Nicole si gettò dentro come se fosse lei la propretaria mentre io mi intrufolai con calma, sussurrando un "Permesso?" e cercando di non farmi notare. non c'era nessuno in casa, credo, ma comunque non mi sentivo molto a mio agio. Avevo cambiato così tanti paesaggi che ero così in confusione. "Cos'hai detto?", chiese di nuovo Morgana. le sorrisi.
"Nulla ..", borbottai piano. Lei mi diede un buffetto sulla spalla. Nessuno di noi tre riusciva a smettere di sorridere. Era tutto così perfetto. Ci eravamo incontrare. Poi Nicole, tra le risate, scappò via da noi e corse lungo un corridoio. Morgana la seguì trascinandosi dietro lo zaino. Io rimasi inpiantata davanti alla porta ancora chiusa mentre fissavo la casa. Non sapevo se dovevo seguirle, oppure restare ad aspettare. Mi guardai attorno osservando per bene i quadri, il divano, e la cucina. Era proprio una bella casa. Sentivo Morgana e Nicole ridere. Poi una porta si aprì di colpo e ne uscì un ragazzo. Mi squadrò per un secondo e poi mi sorrise.
"Ciao.", disse avermi superato e aver chiuso la porta.
"Ciao.", sussurrai io. Il ragazzo era alto quanto me, con i capelli mmarroni e gli occhi color cioccolata. erano stupendi.
"Sei amica di mia sorella?", chiese.
"Sì, è di là assieme a Nicole.", balbettai mentre lui andava al frigo e si prendeva una lattina di cola.
"Ne vuoi?", chiese porgendomene un'altra.
"Ehm, no grazie. Sono a posto così.", mentii. In realtà avevo la gola secca, la bocca impastata e stavo morendo di caldo.
"Devi andare da loro?", chiese poi e il suo sorriso si allargò quando i nostri sguardi si incrociarono.
"Credo di sì.", in realtà non stavo capendo nulla.
"Bene, vai fino alla fine del corriodio, poi giri a destra e alla seconda porta a sinistra sei in camera di Morgana."
"Grazie ...", stavo per chiamarlo per nome, ma mi tratteni dal farlo. Sarebbe stato strano che io sapessi come si chiamava, e che sapevo in realtà alcune cose di lui. Perchè capitava spesso che Morgana ne parlasse ed era buffo sentire quanto lo prendesse in giro dicendoci che lo chiamva con nomignoli strani. Ogni volta io ridevo, ma un po' mi sentivo gelosa: anche io avrei voluto avere un fratello. Gli sorrisi e seguii le sue indicazioni. Subito dopo aver girato a destra mi bloccai, mi guardai indietro e vidi che lui si stava sorseggiando la bevanda e mi guardava. Alzai le spalle cercando di fargli capire che mi ero già persa. Lui si pulì la bocca con la manica della maglietta e scoppiò a ridere. Quindi lasciò la lattina sul tavolo e mi venne incontro.
"Ho detto seconda porta a sinistra.", disse e mi spinse da dietro, appoggiando le mani sui fianchi. cominciai a ridere perchè ero davvero una sciocca. Mi lasciò davanti alla porta dove c'era scritto in grande "Morghy" su un foglio di carta appesso con scoach(?). "Eccoti qua .. scusa, il nome?"
"Marta.", sussurrai piano. mi sorrise.
"io sono Mauro."
"Lo so.", dissi piano e mentre entravo nella camera speravo che si fosse tolto dalla faccia quella espressione da ebete.

" E ora cosa facciamo? ", chiese Nicole sistemando i piatti nel lavabo. Le passai le mie posate e quando sistemammo tutta la tavola, sembrava che non ci fossimo mai entrate.
" Non lo so, sai? ", chiesi. infondo erano loro quelle che dovevano portarmi su e giù per Milano, io non sapevo nulla.
" E se facciamo un po' di giri? Tipo a Via Torino e andiamo al Duomo? ", chiese Morgana.
" Non ho la più pallida idea di cosa sia questa via. ", dissi e scoppiai a ridere.
" Ma Marta, non sai proprio nulla! ", dissero le due in coro e poi risero anche loro.
" Potreste smetterla di ridere? Vorrei vedere i Simpson! ", ci sgridò Mauro dal salotto, alzando la testa dalla televisione per guardarci. Morgana gli fece la linguaccia, mentre io e Nicole cominciammo a ridere più forte.
" Adesso ce ne andiamo, cazzo." , ruppe il silenzio poi Morgana e prese il suo giubbotto. Uscimmo di ca sa e lasciammo Mauro da solo. "Prendiamo il bus?", chiese mentre camminavamo v erso la fermata in stazione.
" Certo. ", dissi sorridendo. Avevo portato con me il taccuino e una borsetta, per fortuna, con dentro abbastanza soldi. Ero certa che non li avrei spesi ma era meglio tenere le cose preziose strette a sè. nel taccuino, in una tasca nascosta, c'era anche il biglietto del concerto. salimmo sul primo bus, verso il centro mentre quelle due scimmie continuavano a parlare. ripensai all'emozione quando mia sorella era tornata a casa sventolandomi il biglietto sotto il naso, quando avevo urlato di felicità. avevo già detto che era tutto perfetto? beh, lo ripeto: andava tutto benissimo.
" Ci sei? dobbiamo scendere. ", mi richiamò Nicole prendendomi la manica della maglietta.
" Uh, grazie. Mi ero distratta. ", dissi. "Questa città è così bella." 
"Sì, ben per te. Per noi è un po' una noia. Hai portato la macchina fotografica?", chiese poi appena scendemmo. Annuii, ci prendemmo tutte e tre sotto braccio e cominciammo a camminare verso il Duomo. Lo avevo sempre visto solo in foto, o per video. E ora che ci ero davanti, mi sembrava ancora più maestoso e bello che mai. Ero appassionata di architettura, un pochino. Mi piaceva da impazzire l'arte e sopratutto quella moderna. Ma il Duomo era stupendo. Morgana mi trascinò verso un gelataio che si era fermato con una bancarella per strada e ci comprammo una pallina di gelato a testa.
"Eccomi, a Milano. E se non ci credete, guardate il Duomo.", dissi alla macchina fotografica. Poi mi spostai e feci vedere la chiesa che, imponente, si innanzava dietro di me. Alla mia destra Nicole, e alla mia sinistra Morgana, continuavano a fare faccie stupide e ridevano. io cercavo di essere seria, ma continuavo a sbagliare di parlare e finivo con fare versacci e smorfie. la gente si girava per guardarci, mentre noi ce ne stavamo sedute sugli scalini. "Allora, loro sono le mie due amiche. La koala nicole, e il panda morgana.", scoppiammo a ridere.
"lei è il topo.", dissero in coro poi, e tornammo a ridere. eravamo così spensierate, eccitate e felici. tutto allo stesso tempo. non riuscivamo a contenerci e continuavamo a dire stupidaggini. terminammo il video dopo una mezz'oretta e poi, sgracendoci le gambe, ci dirigemmo verso Via Torino. volevano farmi vedere i negozi più cool, ovvero quelli che costavano di più.
"Wow, che fighe quelle ballerine.", dissi avvicinandomi ad una vetrina. mi ero talmente avvicnata che avrei fatto di meno a spiaccicarci al faccia sul vetro, ma per gentilezza mi ero limitata a guardare con aria sognante le scarpe. la comessa mi guardò ridendo e poi si voltò. "cos'aveva da ridere quella?", chiesi.
"non so, sarà perchè sembravi un idiota.", disse Nicole.
"Ah be.. grazie mille! solo che sono bellissime.", dissi mentre morgana mi prendeva per mano e mi portava via. mi voltai un ultima volta a guardare quelle ballerine stupende. camminammo ancora per un bel po', tanto c'erano tantissimi negozi, finchè non mi fermai davanti ad uno. guardai un prezzo e poi scoppiai a ridere. molti i guardarono indignati, altri incuriositi, tra questi anche le mie amiche.
"cosa c'è?", chiese una.
"maddai, come si può?", dissi tra le risate. i clienti dentro il negozio si stavano infastidendo quindi decisi di allontanarmi mentre le due scimmie che mi accompagnavano guardavano cosa non andava alla vetrina e sui prodotti esposti. "insomma, non ha senso: se vuoi comprarti un taccuino, poi ci devi fare il mutuo qui.", scoppiammo tutte e tre a ridere.
"e ora..", disse Morgana fermandosi davanti ad un negozio. c'era una enorme scritta con il nome "abercrombie e fitch". "foto con un modello.", disse e ridacchio.
"con chi, scusami?", domandai ma le due mi trascinarono dentro e mi ritrovai presto davanti a una coda. davanti a noi c'erano dei modelli a torso nudo che si facevano fotografare gratuitamente. erano tutti proprio molto fighi. "e adesso?", chiesi.
"chi scegli?", chiese Nicole.
"mi sembra di essere al supermercato.", scoppiai a ridere. poi decisi per il moro e dopo aver atteso la fila ci facemmo fare la foto. quando uscimmo ero mezza sconvolta, avevo fatto una foto con loro e un modello. cioè, non capitava mica ogni giorno un ragazzo piuttosto figo che entrava in una tua foto a torso nudo. risi appena salimmo sul bus verso al casa di nicole.
"cosa c'è ora?", chiese lei.
"è una cosa buffa. non l'avevo mia fatta.", dissi. loro due si guardarono negli occhi e sorrisero.

"E adesso mangiamo!", disse la madre di Nicole servendoci un piatto di piadina ognuno. La rigraziai e ci sedemmo a tavola. Ci stavamo tutti e stavamo mangiando avidamente. Quando finimmo aiutati la madre a prendere i piatti mentre Nicole e Morgana fuggirono in camera a prepararsi per la twitcam. il padre di nicole andò in soggiorno col giornale in mano. "grazie marta, sei gentile."
"di nulla.", dissi e le sorrisi. poi andai verso al camera di Nicole e quando entrai avevano già comicniato a parlare. "e aspettarmi?", chiesi e chiusi la porta., loro risero.
"no, avevamo fretta.", disse morgana.
"ma guarda che sono io l'ospite qui.", mi lamentai e poi mi sedetti affianco a loro. mi sorrisero e poi salutai la webam.
"ecco, lei è marta. è da tipo .. uhm, un anno e mezzo che ci aspettavamo?"
"sì, nicole. troppo tempo.", sorrisi. cominciammo a rispondere alle domande che comparivano sul display a mitriallietta e ogni volta ridevamo perchè ci chiedevano di raccontare come ci eravamo incontrare, e cosa avevamo fatto. alla fine, verso le dieci e mezza, avevamo tutte e tre la gola secca e non la finivamo di ridere. sembrava che anche chi ci guardava si divertisse, e a me sembrava una vera soddisfazione. non sapevo veramente perchè, forse era colpo di morgana e nicole che mi stringeva in un abbraccio enorme o che la sera dopo avrei visto i One Direction al concerto. ma c'era una cosa che dopo tutto mi lasciava ancora più eccitata, amavo le due mie amiche con tutto il mio cuore ma ce ne era un'altra, povera ragazza del sud, che mi avrebbe aspettato fino alla fine. sapeva che avrei fatto lo stesso. e mentre ridevo mi accorsi che lei mi stava vedendo, perchè ci aveva appena lasciato un messaggio dolcissimo. "Ehy, Benedetta. COme stai?", chiesi interrompendo un po' il gioco che avevano iniziato le due, cercando di indovinare qualcosa delle nostre "viewers".
"Bene e tu? Domani ci incontreremo, lo sai, vero?", lessi il suo messaggio ad alta voce e morgana mi baciò sulla guancia.
"Voglio conoscerla, è divertente.", disse poi.
"è bellissima Benedetta.", aggiunsi. poi scoppiai a ridere. "voglio vederti anche io.", passammo un po' a risponderle e poi suonò il mio cellulare. dovetti uscire dalla camera perchè era mia madre, ed era curiosa di sapere com'era andata, poichè in tutta la giornata le avevo mandato solo un messaggio per avvisarla che ero arrivata in tempo alla stazione.
"E allora, tutto bene?", chiese poi.
"Sì, sono tutti grandiosi qua. e poi Milano è magnifica, sai?"
"Ci credo, tesoro. hai ringraziato i genitori di Nicole per me e papà?"
"Certo mamma, almeno una cinquantina di volte."
"fai la brava."
"lo sono.", poi scoppiammo a ridere.
"mi manchi già", disse poi.
"aaaw, mamma. dai, sono solo altri due giorni."
"ma tu sei la mia piccolina."
"okay, basta. abbiamo capito, no?"
"sei acida.", grugnì e io risi.
"ti voglio bene anche io mamma. ci sentiamo domani mattina?"
"certo tesoro. buona notte."
"notte anche a te.", poi chiusi la telefonata e scoppiai a piangere. per mia fortuna ero in bagno. piangevo perchè ero triste, volevot roppo bene a mia madre. e lei a me. ogni volta che ci separavamo era una fitta al cuore. tra di noi c'era qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto togleire. quell'amore materno che ti resta dentro. nonostante tutto la tenevo sempre vicina nel cuore, l'unico luogo dove lei potesse stare al sicuro. mi asciugai le lacrime, aspettai che gli occhi non fossero più rossi e uscii. tornai in camera e feci come se non fosse successo nulla. dopo una decina di minuti fummo costrette a chiudere e subito arrivò la madre di morgana.
"ciao mamma.", disse lei abbracciandola.
"vuoi un caffè?", chiese la madre di nicole e l'altra si scusò di fretta, dicendo che il figlio era in macchina. "ma fallo entrare, staranno con le ragazze. beviamoci un caffè, è da tanto che non parliamo."
"hai ragione, sai? Morgana, va' a chiamare tuo fratello.", disse lei e togliendosi il cappotto entrò in cucina. io sorrisi gentilmente e mi dileguai in salotto con nicole, mentre suo padre se ne era già andato in camera. dopo una manciata di minuti comparvero entrambi. io scoppiai a ridere a vedere Mauro perchè aveva un giubbotto nero ma sotto aveva solo una camicietta leggera e stava non poco congelando. Nicole si trattene stringendosi la maglietta attorno alla bocca senza farsi notare.
"Ciao gente."; disse lui gettandosi con la grazia di un elefante in cristalleria sul divano. gli sorrisi come per rispondergli ma subito tornai a parlare con le altre due. lui si mise le cuffie alle orecchie e cominciò a sentire musica. ogni tanto una di noi tre si voltava a vedere cosa faceva, ma era sempre lì, a mimare le parole con la bocca. ad un certo punto Nicole fu costretta a cercare qualcosa in frigo, e morgana fu richiamata dalla madre per non ricordo quale motivo. ero seduta sul divano, da sola con Mauro. e mi sentivo in forte imbarazzo. "come stai?", mi chiese dopo essersi tolto una cuffietta.
"bene,e tu?"
"Mi sono divertito questa sera."
"quoto.", lui mi sorrise mostrandomi la fila di denti piccoli, perfetti e bianchissimi. "cosa ascolti?", dissi poi per interropmere il silenzio che era calato. mi chiesi dove erano finite le due, che sembravano parlare divertite con le loro madri.
" una canzone a caso." , rispose.
" oh, io odio la riproduzione causale. va' sempre a finire che vado avanti finchè non trovo uan canzone che mi piace. ", annuì e scoppiammo a ridere. "posso?"; chiesi indicando la cuffietta. 
"certo.", me la porse e io la indossai. sentiva una canzone molto bella, a me piaceva. mi ricordava l'estate, le risate e il sole che scalda la pelle quando ti abbronzi. era "Replay" di Iyaz. la ascoltai un po' e cominciai a canticchiarla. poi gli sorrisi.
"ti piace il rap?", chiesi.
"Sì, direi di sì. e a te?"
"sì, ascolto da quando ero più piccola Eminem. ma preferisco in assoluto il Pop."
"Ah ...", mormorò. scoppiai a ridere.
"direi che non è proprio il tuo genere.", dissi tra le risate. e mentre cercavo di smettere comparvero nicole e morgana che dopo averci visto si guardarono perplesse.
"marta, io devo andare.", disse morg.
"oh, okay.", mi alzai e andai ad abbracciarla. lei mi strinse, e dopo una manciata di secondi era già fuori di casa. la guardavo dalla finestra e continuavo a salutarla con la mano. sapevo che la amttina dopo l'avrei rivista, ma già volevo correre da lei e strignerla di nuovo. quando salì in macchina mi salutò e mi sorrise. "andiamo a dormire?", chiesi quando ero già in pigiama, seduta per terra mentre la nicole cercava senza successo di staccarsi da twitter.
"sìsì, ora ..", borbottò rispondendo per l'ennesima volta ad un tweet.
"nicole? vorrei dormire io.", sbuffai.
"e dormi.", disse e rise.
"nicole, è quasi mezzanotte.. e io con la luce accesa non riesco a dormire."
"gne gne. chiudi gli occhi. ci riuscirai.", mi infilai sotto le coperte e strizzai gli occhi ma la luce del display era troppo forte. quindi mi alzai, le presi il computer portatile di mano, le chiusi internet e lo spensi. mentre lei si dimenava per ridarglielo ormai era già chiuso e lo appoggiai sul tavolo.
"ora, dormiamo.", dissi e mi gettai di nuovo nel letto. nicole mi fece la linguaggio e si coricò pure lei. "notte bellissima."
"notte splendore. a domani mattina.", sorrisi e poi mi addormentai sognando cosa mi avrebbe aspettato il giorno dopo. avevo così tante idee e pensieri che mi stupii di riuscire ad addormentarmi con tale facilità, ma la stanchezza prese il soppravvento e non mi costò poco riuscire ad andare nel mondo nei sogni. ma forse ci ero già ...

***AUTRICE***
Et voilà! tre giorni per partorire questo capitolo, mannaggia! comunque, spero vi piaccia. chiedo perdono per l'altra storia, ma scriverò al più presto il nuovo capitolo. giurin giurello (?)
un bacione principesse mie, e principi. e vi ricordo che questa FF non è scritta per nulla. è per ricordavi di continuare a sognare e credere nelle vostre speranze e nei sogni. se avete talenti sfruttateli, non lasciateli lì. ve li hanno dato per farvi qualcosa. siete nati per essere qualcuno.

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Capitolo 3
*** Waiting With Three Stars ***


"marta, spegni il tuo cellulare cazzo! Questa canzone mi sta penetrando il cervello!", mi urlò nicole. poi sentii un gridolino e mi arrivò in faccia un cuscino. mi alzai di scatto e raggiunsi il cellulare.
"Cos'aveva? era solo Drunk di Ed Sheeran. Mi piace come sveglia.", disis piano avvicinandomi a lei.
"Sarà bellissima quanto vuoi, ma eravamo al ritornello e li sbraita come un maiale.", scoppiai a ridere.
"Va bene. mi sai dire l'ora?", chiesi. lei si guardò l'orologio al polso.
"sono le nove e mezza. fra un ora arriva la morgana."
"ah, sì?", chiesi.
"eggià, viene per fare il video. e noi dobbiamo prima fare colazione, lavarci e .. e poi mangeremo, la mamma ci farà dei panini per la cena."
"come mai per la cena?", chiesi spogliandomi e cercando i jeans indossati il giorno prima.
"perchè andiamo a fare la fila per il concerto subito dopo pranzo idiota. e non cambiarti, che tanto mangiamo ora.", mi voltai mentre lei si alzava gongolando. sembrava un po' mummia perchè ondeggiava. si avvicinò alla porta e uscì. io mi sistemai la maglietta del pigiama e la seguii di corsa. lei era già seduta a tavola che era piena di cibo. "dovresti venire più spesso, sai? non ho mai visto così tante portate ai pasti.", scoppiammo a ridere. mangiammo la colazione poi andai a farmi una doccia veloce mentre lei si lavava i denti e sceglieva i vestiti da indossare durante il cortometraggio e per la sera. quando uscii, avvolta da un asciugamano, fui scacciata dal bagno e lei se ne impossessò per lavarsi. mi cambiai con calma in camera e indossai la roba che avrei dovuto portare anche per il concerto, ovvero dei leggins e una maglietta con scritto "KEEP CALM AND SING WITH US". Era la mia preferita e la portavo quasi sempre. mi sistemai i capelli emi truccai un poco. quando nic uscì dal bagno io andai alla porta poichè avevano appena suonato.
"ciao marta.", mi salutò morgana.
"ciao morghy.", dissi e l'abbracciai forte. quando mi lasciò mi fece un sorriso a 360 denti e cominciò a saltellare. "sì, lo so: oggi è il grande giorno."
"tu sei l'unica che non sclera.", disse lei dandomi una pacca sulla spalla.
"e cosa dovrei fare? pensare che fra poche ore li vedrò? che canterò con loro?", appena lo disis il mio respiro si fermò e il cuore cominciò a battere forte. "aspetta, cosa? ommioddio, ommioddio, ommioddio morgana! non me ne ero resa conto!", dissi saltellandole attorno. lei scoppiò a ridere e poi cominciò a piangere dalle risate.
"cosa fate?"; chiese nicole.
"piange."; dissi sbuffando.
"e perchè?", chiese di rimando.
"in tre secondi da "Miss Tranquillità" è passata a "Miss ommioddio li conoscerò tra una manciata di ore" .. ti rendi conto?", così dicendo si piegò fino a toccare terra. si fece aria con la mano ma non la smetteva. nicole iniziò a ridere mentre io mi appoggiai al divano aspettando che la smettessero di sfottermi. erano quasi le undici e noi avevamo appena iniziato a fare il video. in pratica morgana aveva proposto di fare come un video ad una canzone. avevamo optato epr "up all night" e stava venendo veramente bene.
"ragazze, è tutto okay?", chiese entrando il padre di nicole. io mi votlai di scatto, poichè mie ro presa uno spavento.
"certo, signore. è tutto okay.", disse morgana. lui ci sorrise e ci avvertì che nel giro di poco tempo il pranzo sarebbe stato pronto. noi finimmo tutto in tempo,e morgana aveva lasciato tutto sul pc di nicole, poichè la viodecamera doveva avere la memoria vuota per quella sera. la mia, invece, era carichissima e pronta per essere usata. aveva solo i video fatti il giorno prima, per il resto era tutto okay.

"che ne dite?"; chiese nicole mostrandomi cosa stava indossando. io mi ero seduta affianco a morgana, sul letto.
"è figo.", dissi mentre l'altra annuiva.
"bene, allora metto questo.", disse facendo una giravolta. vestiva una maglietta verde pastello e una gonna color nocciola. ai piedi aveva un paio di converse verdi e nei capelli un cerchietto bianco. era molto carina, sembrava una bambola di porcellana. mi voltai e guardai morgana. lei aveva dei leggins e una camicia azzurra lunga. portava due grossi orecchini dorati che le risaltavano il viso. erano entrambe bellissime. io mi alzai, indossai le mie converse nere bianche e nere. "tu stai benissimo.", mi disse nicole di soppiatto.
"come?", chiesi voltandomi verso di lei.
"insomma, la maglieta color panna è dolcissima. e poi sei proprio in forma.", scoppiai a ridere perchè lei era molto più magra di me.
"venite qui.", dissi aprendo le braccia. "grazie di tutto.", dissi e mi abbracciarono. le volevo così bene che non avrei mai e poi mia voluto lasciarle. avevo conosciuto così tante persone false durante la mia vita, e loro non lo erano. loro erano sincere, bellissime, divertenti. mi fidavo di loro, non mi avrebbero mai voltato le spalle. e ora temevo di perderle. perchè fino a quel momento era come se non le avessi mai "possedute" e ora sapevo che avrei dovuto lasciarle andare di nuovo. nulla sarebbe stato come prima, perchè per la prima volta avevamo riso, pianto, sorriso, mangiato una di fronte all'altra. in carne ed ossa.
"dai, ci siete?", ci interruppe la madre di nicole. "oh, scusatemi.", balbettò poi.
"di nulla.", dissi e lasciammo l'abbraccio.
"fra dieci minuti vi voglio in macchina.", ci fece l'occhiolino e uscì. io presi la mia sacca e ci ficcai dentro tutte le cose che mi potevano servire. poi mi incollai davanti ad uno specchio per truccarmi velocemente. mi lavai i denti per la terza votla in quella giornata e mi diressi in cucina. nicole mi passò due panini e io li infilai nella sacca. poi prese i suoi mentre morgana ci rivelò che anche lei se ne era portata alcuni da casa. salimmo in macchina e mentre vedevo la casa allontanarsi ripensia velocemente a tutte le cose che mi ero portata, poi infilai la mano nel taccuino e cercai il mio biglietto del concerto. era ancora lì, lisciato per bene e nascosto nella tasca. nicole era seduta tra me e morgana e sembravamo delle ragazzine perchè continuavamo a sclerare e a ridere. ci stavamo immaginando tutte le cose che sarebbero potute succedere.

"wow, siamo tra le prime.", dissi io incodandoci. davanti di noi c'erano solo un gruppo di ragazze e poi nessun'altro. ci sedemmo su delle scalinate mentre fissavo i cartelli con i loro nomi scritti sopra. era tutto perfetto e intanto mi sentivo il cervello in pappa: non capivo quasi nulla. sorridevo soltanto e le mie mani sembravano volessero accoltellarsi a vicenda.
"cosa fai?", mi chiese nicole. "Non la finisci di ridere e sorridere."
"scusami, ma mi verrà una paralizzazione facciale. sono troppo contenta."
"si dice paralisi, idiota.", mi corresse morgana. la guardai torva.
"gne gne.", mugugnai. scoppiarono a ridere. "aspettate qualcuno, voi?", chiesi dopo una manciata di minuti di silenzio.
"uhm, no. cioè, nessuno in particolare.", disse nicole.
"io conosco molte ragazze che verranno oggi, ma non ho chiesto a nessuna di incontrarci.", disse morgana. le sorrisi e le abbracciai di nuovo.
"marta, ti stanno chiamando.", mi dissero poi in coro. era partita la suoneria di Liam e afferrai il cellulare. era benedetta, risposi subito.
"ciao marta.", disse lei.
"ciao splendore."
"senti, tu dove sei?", chiese.
"ehm, io sono all'entrata dello stadio. saremo venti in totale. perchè?"
"ah, io sono ancora in treno. ha avuto un ritardo."
"non ti preoccupare beth, se vuoi ti tengo un posto io.", dissi.
"vicino a te?", chiese.
"no, beth.. lo tengo a 30 metri di distanza. eddai come farei altrimenti?", lei rise. "va bene?"
"certo marta. non vedo l'ora di incontrarti."
"anche io.", dissi e poi ci salutammo.
"era benedetta?", chiese nicole. annuii. "è ancora sul treno?"
"sì, purtroppo."
"no problem: la vedrai.", disse morgana e il mio sorriso si allargò.

" eccoti, puoi entrare. ", mi disse, quasi urlando, una guardia passando il mio biglietto sotto un attrezzo con un nome inpronunciabile. esso aveva lasciato una luce azzurra dopo aver visualizzato il codice a batte del biglietto. mi sono gettata dentro il corridoio dello stadio seguendo nicole che era già entrata. per noi tre avevamo fatto una regola: chi entra corre subito, aspetta le altre dopo. i posti migliori erano più importanti. quindi mi voltai e vidi che morgana mi sorrise e mi venne dietro. io continuavo a correre mentre alcune ragazze ci superavano.
" cazzo, no. sono qui per vederli e toccarli. ", grugnii e mi sistemai la sacca per correre meglio. cominciai a correre più veloce superando alcune ragazzine che stavano rallentando. raggiunsi perfino nicole che mi sorrise con fiatone. eravano giusto dietro quelle ragazze che erano arrivate prima di noi. il corridoio finì dietro ad una porta e raggiungemmo la platea. la strada era più larga e quindi decisi di ammazre le mie gambe già distrutte e corsi ancora di più arrivia dopo un ragazzo e ma comunque davanti, in prima fila. mi ero messa proprio davanti alla passerella principale. quando mi fermai gettai le mie cose a terra e arrivarono subito dopo le altre due.
" cazzo, ma quanto corri? ", chiese morgana. "credevo di averti persa." 
"scusami, ma se non te ne sei accorta loro sono tutto. non riuscirei mai a guardarli a quarata metri di distanza.", sbuffai e mi aggrappai alla transenna. ero praticamente sfracellata. mi gettia a terra mentre vedevo un ondata di corpi sovrastare la platea, poi anche le scalinate furono piene. la gente ci spingeva verso il palco e io mi sentivo quasi soffocare. poi, mentre si era innalzato un coretto che diceva "we love one direction, we want you, we love one direction, we want sing with you" una mano strinse la mia. mi voltai di scatto e vidi il viso di benedetta riempire lo spazio della mia visuale.
"ciao splendore.", scoppiai a piangere e l'abbracciai forte. "oddio non piangere marta."
"sono così felice di vederti.", dissi e quando la lasciai si presentò alle altre due e subito fecero amicizia. ero tra morgana e benedetta quando le luci si spensero, mentre nicole era affianco alla mo. si sentì una voce, da un microfono, dirci di attendere ancora una mezz'oretta. e quasi tutte iniziarono a sbuffare. io sorrisi, forse era meglio attendere ancora un po'. poi, prima che tutto cominciasse, le mie tre stelle mi strinsero in un abbraccio. poi, dalle loro teste, vidi lo schermo illuminarsi e le sagome di cinque ragazzi si formarono.
"ci siamo quasi.", gridai e iniziai a saltare. le uniche luci erano colorate e volavano su e giu tra la folla. sentivo le urla delle altre persone rimbombarmi nella mente. le samoge erano proiettate dallo schermo e piano piano si facevano più luminose. poi, d'un colpo, dall'alto caddero dei coriandoli argentati. cominciai a ridere mentre il coro delle ragazze si faceva più alto e pure noi quattro ci aggiungemmo a cantarlo. era bellissimo, stavo per vedere i miei idoli, e allo stesso tempo ero affianco a tre angeli. tre ragazze stupende che mi tendevano la mano per accompagnarmi verso il giorno che sarebbe stato il migliore di sempre. feci un enorme respiro e chiusi gli occhi per un istante. mi lasciai trasportare dai suoni, dai profumi che mi pizzicavano il naso e poi da tutto ciò che riuscivo a vedere. poi cinque luci bianche si accesero di colpo e si mossero lungo il palco, poi, passarono sopra la mia testa e tornarono indietro verso il centro, dove vi er auna botola. er ala prima votla che me ne accorgevo. e mi immaginai che sarebbero usciti da lì. cominciai a urlare e gridai più forte quando le grida, le risate, i pianti furono sostituiti dalle note iniziali di "What Makes You Beautiful".
la mia vista si fece fusca pe run secondo, forse stavo per metetrmi a piangere, e poi guardai le tre ragazze che mi stavano stringendo. ecco, loro erano le mie principesse, le mie carote preferite, le mie ragazzuole. erano importanti, erano loro. erano le mie stelle. e le stavo ringraziando di essere lì, ad aspettare con me.

***AUTRICE***
Eccomi, ciao ciao bellissimi :)
vi piace, noooo? vabeh, a me sì. LOL nella vita bisogna essere convinti, e io lo sono. ringrazio le mie stelline che sono le protagoniste di questa ff per rendermi felice ogni volta che le sento. sono grandiose, spero che voi abbiate delle amiche simili, perchè queste tre carote sono meravigliose. l'ho già detto? beh non smetterò mai. io le amo.

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Capitolo 4
*** Can I Hug You? ***


Eccoli, erano lì, davanti a me. Erano appena usciti dalla "botola", come la chiamavo io. liam aveva iniziato il suo assolo. era bellissimo. anzi, lo erano tutti quanti. quando toccò a harry niall ulrò un "ciao italia" e tutte noi cominciammo a urlare più forte. qualcuno fece un "Ciao Niall", mentre io cantavo le parole di WMYB. arrivò il ritornello e la plateo si impegnò a cantarlo, eravamo tutti entusiasti. scoppiai a piangere e mi presi il viso tra le mani. i ragazzi camminarono sulla passerella centrale, e dopo alcuni istanti erano di fronte di noi quattro. ci sentimmo spingere contro le transenne perchè tutte tendevano le mani verso di loro. sentii louis ridacchiere e si accucciò per fiorare le dita di alcune fan. sorrisi mentre cercavo si fermare le lacrime, ma sembrava impossibile. ero così felice. poche volte avevo pianto per felicità, perchè è una sensazione rara. è semplice piangere per qualcosa di brutto, pensa a un avvenimento particolarmente triste e sarà facile. ma se vuoi piangere per felicità, deve succedere quella cosa che ti sconvolge la vita. vedere loro era la seconda, la prima era aver visto morgana e nicole e benedetta. poi, credo, che avrei pianto peril mio matrimonio. ma ora c'era il concerto, e l'unico modo per perdermi nei pensieri era fissare uno dei ragazzi negli occhi.
Mi spostai un ciuffo di capelli da davanti al viso e zayn si avvicnò a noi, sorrise alle fan e poi, quasi non ci credo, mi guardò cantando il suo pezzo. mi sentivo come se lo stesse dedicando a me, mi sentivo alle stelle, e finalmente potevo toccarle. alzò lo sguardo e quando smise di cantare si sedette a terra mentre tutti cercavano di toccarlo. arrivò niall che si sistemò vicino a lui, poi louis e liam si seguirono a ruota. inifne, dietro di loro, c'era harry che cantava da solo e aveva appoggiato la mano al ventre, come i lirici. feci una risatina e sorrisi. i miei occhi erano ancora umidi ma mi sentivo bene. sentii morgana strillare di nuovo e per l'ennesima volta fummo stritolate davanti al palco. mi sentivo morire, e per di più mi stava per arrivare un attacco di claustrofobia. respirai piano, ma era praticamente impossibile perchè davanti di me avevo cinque bellissimi ragazzi. harry si sedette e la canzone finì.
"hey girls..", disse liam. "come state?", chiese di nuovo. nicole stava per svenire, lo vedevo. io e morgana avevamo già filmato tutto, e stavamo ridendo. benedetta fu l'unica che rispose con un timido "good, thanks."
"wow, you're so beautiful." [wow, siete molto belle] , disse harry indicando due ragazze di lato. queste due strillarono come pazze e iniziarono a saltare. harry scoppiò a ridere, era un toccasana.
"well, are you ready for an other song?" [beh, siete pronte per un'altra canzone?] , chiese louis. noi tutte urlammo accettando, e i ragazzi si alzarono. così facendo fui di nuovo schiacciata e tossii. di colpo,vidi tutto strano e fusco. cercai nella tasca dei pantaloni il mio analatore che mi serviva per calmarmi ma non lo trovai dove doveva essere. cominciai ad andare in panico, e sudai freddo.
"ehy, ehy.. stai bene?", mi chiese nicole.
"l'inalatore.. aiutami.", sussurrai afferrando il suo braccio.guardai di nuovo verso il palco cercando di essere una normale fan, ma mi sembrava di non respirare più. ero schiacciata ovunque, mi sentivo imprigionata. odiavo questa situazione. benedetta e morgana mi sorressero mentre nicole cercava nella mia sacca l'inalatore. niall, cantanto, si voltò verso di me, e notò quanto ero pallida. probabilmente notò che non mi sentivo bene e smise di cantare e si gettò vicino a me.
"hey, are you okay?" [ehy, è tutto okay?] , mi chiese e io cercai di annuire. chiusi gli occhi e nicole mi passò l'inalatore tra le mani. lo strinsi tra le dita e lo appoggiai sulle labbra, poi schiacciai e respirai piano. aprii piano gli occhi per vedere che niall si era rilassato, mentre era accorso anche zayn e paul, la guardia del corpo. poi lasciai morgana e benedetta. lasciai l'inalatore in tasca e sorrisi. le altre fan si erano allontanate vedendomi in difficoltà.
"yeah, i'm okay now." [sì, sto bene ora] , dissi guardandolo negli occhi. "Thank you, you're very kind." [Grazie, sei molto gentile] , aggiunsi. lui e zayn risero piano. sentii che pure gli altri avevano smesso di cantare e c'era solo la base che andava. mi sentivo un po' in colpa, non ero mica sul punto di morire. sorrisi ancora e louis mi fece l'occhiolino.
"Vuoi salire, assieme a noi?", chiese poi liam, con un accento strano.
"Er.. no, thank you. i want to enjoy the concerto with my friends" [Ehm.. no, grazie. voglio godermi il cocnerto con le mie amiche] , dissi piano.
"but, if you will stay bad again .." [ma, se starai di nuovo male ..] , cominciò harry.
"it's allright. i don't want to leave them." [va tutto bene. non voglio lasciarle] , dissi e strinsi la mano di nicole e morgana, mentre benedetta si avvicinò a me.
"so, please. came with them. please, i don't want to be the reason of your malaise." [per favore, vieni con loro. per favore, non voglio essere la ragione del tuo malessere] , disse zayn tendendomi la mano. guardai per un secondo le mie amiche, ma i loro volti erano troppo raggianti per riuscire a trovare un "no". erano eccitate, perchè sarebbero salite sul palco e .. senza rendermene conto presi la mano di zayn e scavalcai la transenna. paul mi aiutò e poi mi ritrovai davanti a zayn che mi strinse in un forte abbraccio. mi lasciai coccolare dal profumo che emanava e piansi. quando lo lasciai vidi nicole che era incollata a louis e risi. niall, invece, aveva preso a braccietto benedetta e morgana.
"please, sit in these chars and enjoy yourselves." [per favore, sedetei in queste sedie e divertitevi] , disse liam baciandomi il dorso dell mano. mi sedetti nella terza sedie e le ragazze mi seguirono subito.
"i know it's gonna be the same. but it will be amazing .." [lo so che non sarà lo stesso, ma sarà comunque fantastico ..] , cominciò louis.
"God, Louis! it's amzing! you hugged me, i'm happy." [Dio, louis! è fantastico, mi hai abbracciato. sono felice] , sclerò nicole. scoppiammo tutti a ridere.
"Oh, good. Can we restart?" [oh, bene. possiamo ricominciare?] , chiese zayn sorridendomi. annuimmo tutte e quattro e fecero partire di nuovo il pezzo di "more than this" che si era interrotto.

" So girls.. how are you? " [quindi ragazze.. come state?] , ci chiese louis nei loro camerini. ero immobile davanti ai loro volti accaldati, mentre morgana non la smetteva di fissare niall. benedetta mi stritolava la mano e nicole non riusciva  a non sorridere come una stupida.
" i think .. ex ited." [penso .. ec citate] , risposi. "we are speaking with five amazing boys. you are our dreams." [stiamo parlando con cinque meravigliosi ragazzi. siete i nostri sogni]
"oh, really?" [oh veramente?] , chiese liam. nicole scoppiò a ridere.
"ma secondo te perchè siamo qui, beduino?", domandò di rimando a liam. lui aggrottò la fronte e tutte e quattro scoppiammo a ridere. era una cosa esilarante, sul serio.
"eddai, non ti capiscono.", dissi ridendo.
"è meglio, non credi? possiamo dire loro tantissime cose cattive e non capiranno.", aggiunse Benedetta.
"Beth, smettila. non è una cosa carina, e lo sai bene!", dissi io.
"Sei peggio di mio padre, mamma mia.", brontolò morgana.
"non so dove riuscite a trovare il modo di ridere. io sto per svenire: guardate gli occhi di louis .."; sussurrò nicole imbambolata. Louis rise, senza sapere a cosa stessimo parando.
"ma stiamo scherzando? guarda quelli di niall.", disse sicura benedetta.
"ecco, sono meglio.", la seguì subito morgana. entrambe adoravano l'irlandese. guardai i ragazzi uno ad uno e mi accorsi, alla fine, che erano tutti troppo perfetti per riuscire a trovare un preferito. sorrisi soltando aspettando che calasse il silenzio.
"do you love me?" [mi ami?] , mi chiese harry prendomi le mani. annuii.
"and me?" [e me?] , chiese liam.
"you too." [anche tu] , risposi. "and him, him and him too." [e anche lui, lui e lui.]
"can you pick up a favourite?" [puoi scegliere un preferito?] , chiese niall.
"no, i can't sorry. you are all fabolous." [no, non posso. siete tutti fantastici.]
"aww, you are a very great directioner." [oh, sei una directioner molto carina.] , aggiunse zayn.
"we know.. we know .." [lo sappiamo, lo sappiamo] , ci interruppe benedetta. la guardai e tutti scoppiammo a ridere.
"can we take a foto with you?" [possiamo farci una foto con voi?] , chiese morgana. i ragazzi annuirono e paul prese la mia macchina fotografica. ci sistemammo in linea e poi ci fece la foto. dopo ognugna id noi la fece col suo preferito e quando tocco a me mi sentii in imbarazzo. quindi louis mi prese per mano e mi trascinò in mezzo a loro. quindi mi feci una foto con tutti loro assieme. era fantastico.
"ehm, girls .. you have to go now. really." [ehm, ragazze. dovete andare, veramente.] , ci interruppe paul. ci stavamo divertente, sul serio. erano veramente dei ragazzi divertenti. con la battuta sempre pronta, ed era forte cercare di capire cosa dicessero. alcune volte ci scambiavamo i pareri su quelli che avevano appena detto, perchè spesso era impossibile comprenderli al volo.
"oh, we are sorry." [oh, ci dispice] , disse louis mentre cercava di smettere ad una battuta appena detta. gli sorrisi.
"it's not important." [non è importante] , disse benedetta, ma in realtà cercava di sopprimere le lacrime.
"it's late." [è tardi.] , disis per convincermi. ma era una fottuta bugia che non riuscivo a farmi entrare in testa. appoggiai le mani alla fronte e cominciai a piangere.
"oh, vas happenin'?" [oh, cosa succede?] , mi chiese zayn. alzai lo sguardo per vedere i suoi bellissimi occhi e piansi più forte. si avvicinò e mi abbracciò.
"sei la ragione dei miei sogni, malik. grazie di essere così importante per me. sei bellissimo, talentuoso, sei dolcissimo. sei il ragazzo che tutte vorrebbero avere. sei prezioso, sei romantico. sei il migliore ragazzo cche io abbia mai abbracciato. sei tutto. sei la perfezione fatta in uomo. non cambiare, non piangere mai, non disperarti. sorridi solo, perchè il tuo sorriso è stupendo. e anche se non hai bisogno di farlo per farmi impazzire, sei .. sei .. ti amo.", dissi tra le lacrime. sapevo che non mi aveva capita, ed era meglio così. era meglio che non fosse riuscito a capire cosa volevo veramente dire, perchè poi, mi avrebbe spezzato il cuore sentirmi rifiutare.
"ehm, i'm sorry .." [ehm, mi dispiace..] , disse lui lasciando l'abbraccio.
"yeah,i know. you didn't understand. that's better." [sì, lo so. non hai capito. è meglio.] , dissi e lasciai le sue mani. gli baciai piano una guancia per ringraziarlo di nuovo e poi paul mi fece usicre dalla porta del camerino. le altre l'avevano già varcata e stavano aspettando solo me.
"sei stata dolcissima, marta.", disse morgana.
"lo so.", mormorai.
"sei fantastica, ma perchè non lo hai detto in inglese?", chiese nicole.
"non volevo lo capisse veramente. non volevo sapesse che lo amo."
"e perchè no?", chiese beth.
"perchè questo è stato il giorno migliore della mia vita. è stato bellissimo piangere per loro. e non volevo piangere di tristezza dopo che mi avrebbe allontanato indignato. non volevo sentirmi uno schifo, dopo tutto quello che avevo passato. ora voglio solo che lui cerchi di dimenticare le parole dette, perchè sono solo le parole di una fan che lo ama. lui è bellissimo, io no. volevo solo dirgli cosa provo, ma non mi aspettavo una risposta. tutto qua.", sussurrai. paul aprì una porta del retro e l'aria fredda mi pizzicò il volto umido. davanti c'era la macchina dei genitori di morgana. ringrazziammo paul che tornò dentro di corsa e poi abbracciammo forte benedetta. dicendole che ci sarebbe mancata, e che le volevamo un bene da morire. ci facemmo un ultima foto assieme e poi lei se ne andò verso la stazione. saltammo in macchina dove oltre alla madre c'era anche mauro.
"ciao ragazze."; disse sua madre.
"ciao.", rispondemmo in coro. ci sedettemmo dietro, mentre mauro era seduto nel sedile affianco al guidatore.
"com'è andata?", chiese lui.
"benissimo, siamo salite sul palco. abbiamo cantato. abbiamo parlato poi con loro epr una ventina di minuti, e dopo li abbiamo abbracciati. abbiamo circa una ventina di foto con loro e ora siamo qua.", disse nicole brevemente. eravamo già in strada e la madre di morgana inchiodò di colpo.
"cosa come?", chiese voltandosi.
"mamma, ti prego: guida!", disse morgana preoccupata. lei tornò al volante e fummo obbligate a raccontare tutto per filo e per segno. finimmo quando arrivammo a casa sua e salimmo di sopra. la camera di morgana era grande, quindi potemmo dormire tutte tre con un bel po' di spazio per ognuna. "notte bellissime.", disse quando entrò nel suo letto. mi infilai nel sacco a pelo contemporaneamente a nicole.
"notte morghy, notte nic.", sussurrai.
"riuscirete a dormire?", chiese nicole.
"no."; rispondemmo in coro e sorridemmo.
"abbiamo fatto tutto quello che volevo ins oli due giorni."; dissi piano.
"è un peccato che stasera prenderai di nuovo il treno.", disse morgana.
"lo so, ma abbiamo ancora un giorno per goderci la vita."; rispose nicole. scoppiammo a ridere.
"grazie di tutto, siete le persone più gentili che io abbia mai incontrato. vi devo molto.", sussurrai.
"tu mi devi il mio cuore, perchè me lo hai strappato.", disse morgana.
"oddio che sdolcinatezza."; commentò nicole e di nuovo ridemmo.
"domani facciamo qualcosa di diverso.", proposi.
"giusto, divertiamo per bene. sarà l'ultima volta.", disse nicole affodnando nel cuscino.
"l'ultima per quest'anno. ma prometto che tornerò di nuovo. non potrò mai stare troppo lontana dai vostri abbracci."; sussurrai. mi aspettai una risposta ma il loro respiro si era fatto calmo. si erano già addormentate. le guardai per l'ultima volta prima di dormire, e riportai alla mente tutta la serata e poi l'abbraccio con zayn. quel ricordo si fece vivido e mi colpì forte come uno schiaffo. in fondo in fondo, avrei voluto sapere cosa mi avrebbe risposto. ma per ora volevo solo riuscire a sopravvivere ad un altra giornta con quelle due pazze. "grazie di nuovo. vorrei avervi sempre vicino a me, però in fondo è meglio così. quando tornerò rifaremo tutto come questi giorni. ci godremo ogni secondo, ogni minuto. perchè sarà prezioso. il resto è incerto, ma io sono certa che resteremo amiche per sempre.", e così dicendo mi voltai a guardare le stelle. quella notte erano particolarmente luminose. brillavano come i miei occhi, pieni di lacrime.

***AUTRICE***
Sì, è tutto un sogno. l'ho sognato veramente, tranne le conversazioni. quelle erano già direttamente in italiano. ahahah
ma comuqnnue, voglio sapere. .. vi è piaciuto? a me piace questo capitolo. non so' voi.
potreste recensire? siete veramente pochi quelli che lo fanno, e siccome credo si ail penunltimo capitolo, vorrei sapere se vi piace la storia.

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Capitolo 5
*** It's Hard Say GoodBye .. ***


Mi svegliai aprendo piano gli occhi, ancora un po' confusa dal sogno appena fatto. mi ero sognata di aver visto i OneD, di averci parlato, di aver fatto delle foto e ... saltai giù dal sacco a pelo e afferrai di colpo la macchina fotografica. c'erano un paio di video sul concerto, e una decina di foto con i ragazzi, e poi la mia preferita: io abbracciata a zayn. mi voltai a guardare nicole e morgana ma loro non erano nel letto. ero da sola nella stanza e mi salì il cuore in gola. lasciai la macchina fotografica sul comodino, presi il cellulare e mi gettai fuori dalla stanza. attraversai il corridoio fissando l'orologio: erano le dieci e mezza, quasi.
"ahi!", dissi sbattendo contro qualcuno. alzai lo sguardo e mi ritrovai con un faccia a faccia con mauro, il fratello di morgana. "scusami, starò più attenta ..", sussurrai. allontanandomi da lui. mi spostai a destra per farlo passare e lui si mosse a specchio. sbuffò e si spostò contemporaneamente a me. scoppiai a ridere.
"cosa c'è, ora?"; chiese lui.
"insomma, siamo in pigiama, in mezzo al corriodio, e io voglio sapere dove sono quelle due."
"io invece voglio andare in camera.", disse e sorrise.
" ma non ce l'hai una maglietta? ", chiesi indicandolo. era sempre a torso nudo, e momentaneamente aveva solo dei boxer. ditemi se una persona può andare in giro inq uel modo, a quelle ore della mattina.
" e tu maglietta più scollata?", c hiese di rimando. e notai che pure io non ero proprio vestita nel modo più elegante al mondo. avevo una canottiera azzurra in effetti tanto scollata e dei pantaloncini bianchi corti.
"ma tu cosa mi guardi?!", dissi spingendolo per scherzo.
"sei tu che mi hai guardato per prima!", annunciò ridendo.
" sei proprio un beduino! mi arrivi addosso e poi pretendi che non ti guardi? ", chiesi.
" tecnicamente, tu mi sei arrivata addosso. ", sbuffai. perchè doveva sempre avere ragione, maledizione?
" va bene, hai vinto tu Mr. Muscolo. ora posso cercare morgana e nicole? ", chiesi.
" sì, sono in salotto. e si sono svegliate da forse mezz'ora .", disse.
" bene, e tu, invece? "
" i o? dalle nove.", scoppiai a ridere. per nessuna ragione al mondo mi sarei mai svegliata alle nove di mattina. non, dopo aver assisitito ad un concerto per tutta la sera/notte. "non ridere e fammi passare.", disse acido, però sorrideva.
"sì, ecco.", dissi e mi spostai a destra. lui fece lo stesso. sbuffammo insieme. poi ci guardammo e ridemmo. era la prima volta che dopo essermi svegliata ridevo come una pazza. appoggiai le mani al viso per cercare di smettere.
"facciamo così, okay?", chiese appoggiando le mani sulle mie spalle. mi tenne ferma e mi girò attorno.
"grazie.", dissi e mi diressi verso il salotto.
"prego. ah, comunque: bei capelli!", disse e si voltò ridendo. poi entrò in camera e non lo sentii più. aggrottai la fronte ed entrai in salotto. morgana e nicole erano accoccolate sul divano imbambolate davanti alla TV.
"ciao splendore.", disse morgana appena si voltò e mi vide.
"ciao belle.", risposi.
"ma che hai fatto? la terza guerra mondiale?", chiese nicole ridendo.
"eh?", dissi.
"i tuoi capelli. sembrano il nido di un uccello.", commentò fra le risate. mi guardai allo specchio e notai quanto fossero gonfi. scoppiai a ridere e poi realizzai che mi ero fatta vedere da un ragazzo in quello stato. rabbrividii.
"grazie, il tuo aiuto è sempre molto apprezzato.", bofonchiai.
"ora fai colazione, e poi ci prepariamo dei panini e andiamo nel mio parco preferito. è un po' fuori città ma è bellissimo.", disse nicole.
"nik, ma io sta sera devo essere in stazione.", mormorai sedendomi affianco a loro.
"lo so. torneremo per le sei, così preparerai la roba e avrai il tempo di mangiare qualcosa in auto.così poi sarai in tempo per prendere il treno."
"ah, avete organizzato proprio tutto.", dissi ridendo.
"lo sappiamo.", disse morgana. "ora vai a mangiare, che noi ci cambiamo."

" grazie del passaggio. ", ringraziai il padre di morgana quando ci lasciò davanti all'entrata del parchetto.
" p rego ragazze.", disse sorridente. poi schicciò l'acceleratore e se ne andò. presi il cestino e seguii nicole che stava saltellando in mezzo al prato che era stato tagliato da poco.
"aspettami!", disse morgana correndole dietro. sembravano proprio due scimmiette. risi e continuai a camminare. poi, ad un certo punto, nicole cadde a terra e morgana si gettò vicino a loro. cominciai a correre credendo che si fossero fatte male, poi mi accorsi che stavano ridendo e mi rilassai.
"e ora?", chiesi appoggiando tutta la mia roba all'ombra di una quercia. le due fecero lo stesso.
"sai, è un parco .. quindi, ci divertiamo! C'è lo scivolo, l'altalena ..", disse ridendo nicole.
"sei proprio una bambina ...",commentai. poi diedi uno sguardo all'altalena in mezzo al prato. "chi arriva ultimo è una bimbaminchia!", urlai e scappai verso la giostra. mi voltai solo per vedere morgana che mi correva dietro mentre nicole era ancora basita. poi scosse la testa e ci seguì. mi gettai sull'altalena e mi sedetti. dopo una manciata di secondi arrivò anche morg ma nicole si era già arresa. ridemmo mentre aspettavamo che quel koala mezzo addormentato venisse da noi.
"siete troppo veloci.", si lamentò cadendo a terra.
"no, sei tu lenta.", disse ridendo morgana.
"il concetto è lo stesso.", sputò fra i denti nicole.
"non ti arrabbiare nik.."; dissi e le feci una foto. mi fece la linguaccia e fui costretta a farne un altra.
"non so arrabbiata. sono esausta."; disse e risi. aveva fatto forse trenta metri. cominciai a dondolarmi un poco e poi guardai il cielo limpido e azzurrissimo. c'erano pochissime nuvole e il sole splendeva. sentivo il suo calore sulla pelle. mi rilassai chiudendo gli occhi e assaporai il momento. oltre ai nostri respiri c'erano alcuni animaletti, degli uccelli e cicale. e poi il vento che sfiorava delicato il viso. era tutto molto bello.
"mi mancherà questo posto.", dissi. "è bellissimo. sembra casa."
"a casa tua sarà veramente così.", disse morgana.
"correggo: è tutto così.", scoppiai a ridere. "ma dopo tanto gas automobilistico e rumore di città questo è un toccasana."
"è vero.", mormorò nicole. "Mi piacerebbe venire da te marta.", sussurrò speranzosa.
"ti assicuro che ci annoieremmo da morire. da me non c'è nulla."
"forse è meglio così.", disse morgana e si alzò per lasciare il posto a nicole che subito si fiondò sul sellino.
"mi mancherà il cibo.", dissi aprendo gli occhi e guardando il cielo. "è buono.", scoppiammo a ridere di nuovo.
"ti mancherà qualcos'altro?", chiese nic.
"no, nient'altro ..", sussurrai. "ah, ecco: mi mancheranno i negozi dove un braccialetto costa venti euro. ecco.", scoppiammo a ridere.
"neanche tu ci mancherai."; disse morgana.
"ah, non mi volete più bene?", chiesi guardandole. poi morgana mi abbracciò e anche nicole.
"no, te ne vorremo sempre."; dissero in coro. poi ridacchiarono.
"mi mancherete tantissimo.", dissi. "vorrei portarvi con me.", sussurrai. loro risero più forte.
"se solo fosse possibile. ma domani abbiamo scuola, e poi non ti lasceremmo più se ti seguiamo.", disse nicole.
"eggià, ti troveresti due polipi alle calcagna.", ridemmo.
"facciamo un video e ancora delle foto?", proposi. loro due annuiirono e presi la mia macchina fotografica. il mio cellulare suonò nella tasca e sbuffai. "scusatemi.", dissi e guardai lo schermo.
"chi è? il tuo ragazzo?", chiese nic.
"smettila koala.", bofonchiai ridendo. "comunque no. è romeo."
"romeo, er mejo del colosseo.", cantò morgana e tornammo a ridere. com'era possibile che l'uncia cosa che facessimo era ridere?
"mi ha detto di avermi visto al concerto, e che è molto felice per me. ci saluta.", sintetizzai.
" che dolce. ", disse morgana.
"s ì, è dolcissimo. ", mormorai.
" però alla marta piace un altro. ", annunciò nicole urlando. per fortuna che eravamo solo noi perchè avrebbero sentito tutti nel giro di due kilometri. e per di più le mie guancie avvamparono di co lpo. morgana scoppiò a ridere. "visto? è cotta, è cotta!"
" smettila nik. ", gridai. "non è divertente!", si accasciò a terra dal ridere.
"per me lo è.", disse di rimando.
"ti prendo a sberle.", bofonchiai e poi ridemmo di nuovo. " magari non oggi. ", dissi. "rimanderò alla prossima volta."
"ti aspetterò. e pure lui.", e tornò a ridere.
"nicole, se non la finisci...",cominciai.
"ma chi è?", chiese morgana.
"oh, nessuno.", sussurrò nicole facendomi l'occhiolino. poi, di colpo, ricevette in testa la mia scarpa.
"oh, scusami. mi è scappata.", dissi.

"grazie mille di tutto.", dissi scendendo dalla macchina rivolgendomi ai genitori di nicole. "non saprei neppure come ripagarvi della vostra ospitalità."
"non importa marta. hai reso felice nicole.", aggiunse suo padre.
"vi ringrazio lo stesso."; dissi di nuovo e poi infilai lo zaino sulle spalle e presi la sacca. li salutai mentre morgana e nicole mi facevano da guida nella stazione. "è stato bellissimo.", dissi.
"meraviglioso.", disse morgana.
"cazzo, ma che ore sono?", chiesi cercando l'orologio.
"marta, calmati. sono le otto meno un quarto. tra quindici minuti arriva il treno.", disse nic.
"ah .. okay.", sussurrai.
"e questo mi ricorda che dopo c'è l'intervista dei OneD alla radio. collegati, mi raccomando.", disse morgana.
"sì, morg. userò il cellulare.", dissi.
"brava bella.", sussurrò. ci fermmamo davanti ai binari e leggemmo che il treno sarebbe arrivato in anticipo.
"questo è un addio? perchè è difficile dirlo.", sussurrai.
" no marta. è solo un "arrivederci". ci incontreremo di nuovo. ", disse morg e io scoppiai in lacrime. lasciai cadere la mia roba e mi lasciai abbracciare da entrambe.
" non ci scordare mai. ", aggiunse nicole.
" non ci riuscirei neppure volendo." , sussurrai. "questi giorni sono stati i migliori di sempre. voi, i One Direction, beth e tutto il resto. nessuno crederà a quello che dirò.", dissi.
"non importa. ci crederemo noi, ce lo ricorderemo, lo rivivremo. e sarà bellissimo come ora.", disse nic.
" hai resto tutto dannatamente perfetto.", disse morg. "con nessun'altra amica avremmo mai potutto farlo.", sorrisi e lasciai l'abbraccio.
"vi ringrazio. qui a milano e con voi .. è stato tutto più semplice. perfino sognare è diventato facile. e ancora di più realizzare i propri sogni."
"sei dolcissima marta.", disse nic che mi baciò la fronte. mi voltai giusto in tempo per vedere arrivare il treno.
"ora devo andare.", sussurrai quando si femrò e le porte si aprirono.
"cazzo, di già?", disse morg. annuii. "ci mancherai."
"anche voi.", le abbracciai di nuovo.
"il treno per venezia partirà fra due minuti al binario quattro. il treno per venezia partirà fra due minuti al binario quattro", ripetè una voce femminile da un autoparlante.
"appropostio marta. tu che hai la fissazzione di avere trenta braccialetti. ecco.", disse nic porgendomene uno di plastica. era un po' spesso e colorato come l'arcobaleno. sopra c'era scritto "Easy Dreams". poi loro alzarono le maniche delle loro giacche e mostrarono i loro. erano identici.
"oddio, sono bellissimi. grazie.", dissi infilandomelo. le abbracciai di nuovo e fui sommersa dai loro baci. "ora devo proprio andare.", dissi fuggendo da loro. mi stava facendo un male terribile allontanarmi da loro. mi sedetti su un sedile a caso, vicino al finestrino per vederle mentre si sbracciavano. poi sentii il treno sobbalzare e partì. appoggiai il viso al vetro e le salutai. poi le lacrime rigarono le mie guancie fu una sorpresa vedere nic che corse per un paio di metri dietro al treno solo per vedermi ancora per una mancitata di secondi. poi si arrese e mi lasciò col ricordo del suo enorme sorriso rassicurante.

"Ed eccoci qua, alla radio con i One Direction.", disse il dj alal radio. mi ero appena infilata le cuffie che erano già partite le mitragliatrici di domande. sorrisi ascoltando tutte le cose buffe che dicevano e intanto mi riguardavo le nostre foto assieme. passai una buona mezz'ora ad ascoltarli e poi quasi caddi addormentata. ero veramente stanchissima ma cercai di restare sveglia per sentire le loro voci. "che ne dite di cantare qualcosa per le vostre fan italiane?"
"oh yeah. what's about "more than this"? we really love this song!" [oh sì. che ne dite "more thatn this"? amiamo veramente tanto questa canzone] , disse niall ridendo.
"no niall, non questa ti prego. o scoppio in lacrime.", dissi portando le ginocchia al viso. e poi, senza accorgermene, cominciai a cantare le parole assieme a loro. infondo il vagone era vuoto e c'ero solo io. potevo permettermi di stonare. quando la terminarono il dj si mise a ridere dicendo che erano stati bravissimi. sarei andato lì a prenderlo a schiaffi.
"bene, potete descriverci cosa è successo al cocnerto? di quelle ragazze che sono salite sul palco?", chiese poi.
"yes, well .. it's easy." [beh, è semplice] , cominciò louis. cominciò a parlare ma non capivo praticamente nulla, era troppo veloce.
"allora, in pratica ha detto, per tutti color che non hanno compreso.", iniziò il dj. "c'era questa ragazza che stava malissimo e per poco non sveniva tra il pubblico. l'abbiamo fatta salire assieme alla amiche perchè non voleva lasciarle. poi abbiamo continuato il concerto alla grande. credo che le abbimo trattate da principesse. sono state veramente carine; sono rimaste sedute a cantare e una aveva pure una bella voce."
"her name was morgana" [si chiamava morgana] , disse liam.
"no, she was nicole. morgana is the one who is fall in love wiht me." [no, era nicole. morgana è la ragazza innamorata di me] , disse niall. io scoppiai a ridere.
"e qual'era il nome della ragazza che stava male?", chiese il dj.
"her name was marta." [il suo nome era marta] , dissero tutti in coro.
"e com'era?", chiese poi.
"she was really kind too. she was funny and she smiled a lot." [era molto gentile. e divertente e sorrideva molto.] , mi descrisse harry. mi sentii svenire.per fortuna stavo registrando tutto col cellulare.
"e le altre?"
"well, nicole has a very great voice. she's beautiful and crazy. i really like her." [beh, nicole ha una voce veramente bella. è bellissima e pazza. mi piace.] , disse louis.
"benedetta, or beth, is very kind. she speak very well english and she has a very beauty laugh." [benedetta, o beth, è veramente gentile. parla benissimo l'inglese e ha una bella risata] , disse harry. quando lo disse sorrisi e guardai il braccialetto che mi avevano appena regalato. era bello che stessero parlando di loro. era una cosa dolce.
"morgana is very beauty too. she spoked a lot and i understood that she really loves marta. she always hold her hand." [anche morgana è molto bella. ha parlato molto e ho capito che vuole molto bene a marta. le ha sempre stretto la mano] , aggiunse harry.
"zayn, come mai non dici nulla?", chiese il dj e dopo che ebbero tradotto zayn rispose.
"oh, i'm just confused." [oh, sono solo confuso.] , sussurrò.
"why?", chiese liam.
"i know why! i know why!" [io so perchè! io so perchè!] , urlò tra le risatte niall. mi torturai le mani mentre aspettavo. perchè il mio principe era confuso?
"can i speak italian, now? i have something to say to a girl." [posso parlare italiano adesso? ho qualcosa da dire a una ragazza.] , rabbrividii a sentire zayn.
"yeah, you can! we studied all the morning to this moment." [sì, puoi! abbiamo studiato tutta la mattina per questo momento.] , disse niall.
"oh ragazze e ragazzi. io sono curioso, e voi?", chiese il dj.
"pure io babbuino. fallo parlare.", dissi.
"bene. voglio parlare a marta, la ragazza di ieri.", cominciò con quell'accento strano che mi faceva impazzire. solo dopo mi accorsi che stava parlando a me. drizzai le orecchie e smisi di respirare. perifno il mio cuore sembrava aver smesso di battere."ieri sera mi hai detto che sono bellissimo, romantico, divertente. perfetto per qualsiasi ragazza. mi hai detto di continuare a sorridere e di non cambiare mai. mi hai detto una montagna di cose dolci, che sono riuscito a tradurre grazie a paul. mi hai detto di non piangere mai, ma quando te ne sei andata ho pianto, lo sai? nessuna mi aveva mai abbracciato e mi aveva detto questo. nessuna mi aveva abbracciata e dopo avermi detto che sono stupendo, se ne è andata via di corsa senza lasciarmi dire che anche lei era bellissima. nessuna se ne era andata lasciandomi piangere da solo. nessuna se ne era andata via stringendo quel "ti amo" tra i denti. tu hai fatto tutto questo in una sola nottata. marta, tu sei bellissima. mi hai fatto piangere perchè sei riuscita a strapparmi il cuore. mi hai detto di amarmi, ma ora anche io ti devo dire una cosa. e non è una bugia: ti amo anche io."

THE END

***AUTRICE***
Eccoci alla fine. eccoci al termine dei miei sogni. spero vi sia piaciuta la storia quanto è piaciuta a me. spero vi abbia fatto emozionare quanto ha fatto piangere a me. e ora è il momento dei rignraziamenti, non credete?
ringrazio da morire nic, morg e beth. ci sono sempre state e ci saranno. hanno un posto di privilegio nel mio cuore.
grazie One Direction di continuare a farmi sognare e di farmi sperare. grazie di rendemri felice, grazie di aver dato il nome al ragazzo dei miei sogni.
e grazie anche a voi lettori, che leggete e recensite. grazie di cuore a tutti.

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