Amore a prima vista

di ShadowFeanor
(/viewuser.php?uid=17140)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I) L’operazione. ***
Capitolo 2: *** II) Ricordi dolorosi ***
Capitolo 3: *** III) L’incontro ***
Capitolo 4: *** IV) Possiamo rivederci? ***
Capitolo 5: *** V) Il gruppo è formato! ***
Capitolo 6: *** VI) Lo Specchio dell’Anima ***
Capitolo 7: *** VII) Un matrimonio inaspettato ***
Capitolo 8: *** VIII) C’è un matrimonio da mandare a monte! ***
Capitolo 9: *** IX) Il Cavaliere Lucente ***
Capitolo 10: *** X) Il matrimonio ***



Capitolo 1
*** I) L’operazione. ***


Wecome To PageBreeze

 

 

Amore a prima vista

 

Una serata di domenica, un film di Vincenzo Salemme,il mix tra le canzoni di FFVIII Eyes on Me e First Love e la mia mente strampalata mi hanno ispirato a questa fanfiction. Se per purissimo caso il signor Salemme stà leggendo questa fanfiction gli chiedo cordialmente di non farmi causa, io scrivo tanto per divertirmi e divertire. Ora però passiamo alla nostra storia.

 

I)                                                                                                                              L’operazione.

 

Balamb, nell’ospedale cittadino. Una ragazza si trova dinanzi al dottore con gli occhi bendati. Il medico rimuove le medicazioni e la giovane apre gli occhi.

 

Dottore: Ecco fatto signorina Tilmitt, l’operazione è conclusa.

 

Selphie: Finalmente! Non ne potevo più di stare ferma in questo ospedale.

 

Dottore: Le ricordo che si è appena operata agli occhi, almeno per un mese non dovete tenerli troppo a lungo…

 

Selphie: Esposti al sole senza occhiali scuri, andare sott’acqua solo con la maschera, non fare strani giochetti davanti ai bambini che comprendano gli occhi e via dicendo, me lo avete ripetuto un migliaio di volte!

 

Dottore: Un’ultima cosa: L’unico donatore compatibile non aveva il vostro colore di occhi e perciò appariranno più scuri di prima.

 

Selphie: Non importa, come si dice: la salute è la prima cosa.

 

La ragazza si specchiò, alla luce i suoi occhi erano sempre verdi come smeraldi, mentre se si spostava più verso le ombre diventavano neri, ma sempre luminosi.

 

Selphie: Arrivederci caro dottore, allora al mese prossimo per il controllo.

 

Selphie uscì dalla clinica felicissima. Non poteva sapere che quello era un giorno orribile per qualcun altro.         Fine capitolo.

 

NDA: Lo so che come inizio non è molto, però spero di poter continuare presto. Arrivederci!.

 

 (c) PageBreeze.com 2006. All Rights Reserved.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** II) Ricordi dolorosi ***


Un ragazzo era in piedi su una collinetta in fiore, davanti a lui tre tombe. Su ognuna di queste ci appoggiò cinque rose, una per ogni persona che le voleva salutare Wecome To PageBreeze

II)                                                                                                                             Ricordi dolorosi

 

Un ragazzo era in piedi su una collinetta in fiore, davanti a lui tre tombe. Su ognuna di queste ci appoggiò cinque rose, una per ogni persona che le voleva salutare in quel triste giorno. Il ragazzo, Squall, guardò il nome inciso sull’ultima lapide: Rinoa Heartilly, la sua fidanzata. Erano due anni che andava in quel posto e da due anni si rimproverava quanto fosse stato stupido. Si erano conosciuti all’Accademia di Musica di Balamb. Entrambi suonavano il piano e subito era nata una scintilla tra i due. Il giovane ospitava spesso la ragazza a casa vista la totale assenza del padre. Già, suo padre. Guardò l’ultima tomba alla sua destra: Raine Loire, sua madre. Era morta pochi mesi dopo che era nato ed il padre, ormai depresso per la grave perdita, affidò momentaneamente i suoi figli Ellione e Squall ad Edea, la direttrice dell’accademia, e si mise in viaggio per poter ritrovare se stesso. Ci riuscì, ma non poté più tornare indietro. Infatti era diventato Presidente di Esthar, a nazione più potente del mondo. Per dargli supporto anche il fratello con la moglie si trasferirono ad Esthar, portandosi dietro i due figli. Il maggiore, Giuseppe, preferì tornare a Balamb e si stabilì in una casa donata loro da Laguna col cugino, stabilendo più che un rapporto di parentela uno di amicizia. Era un ragazzo un po’ strano, suonava il violino all’accademia ma la sua vera passione erano le armi, in particolar modo le spade, infatti si poteva ben dire che ne avesse più lui dell’antiquario di Balamb, ed i draghi, per niente aveva adottato un cucciolo di Archeosaurus misto a RubRumDragon che ormai era più grande di un cavallo. Inoltre era appassionato di occulto e solo un mago poteva saperne più di lui in fatto di magia. Più che un’accademia di musica gli serviva un’accademia militare! Grazie al cugino Squall si era aperto agli altri, trovando dei veri amici: Zell, il capo di una banda della città intenta ad aiutare la comunità che suonava la chitarra, e Seifer, col quale adorava confrontarsi in tutto: sport, prove di resistenza, tutto tranne la musica, visto che il biondo suonava una batteria ed era così casinista che aveva chissà come trovato questo posto all’accademia. Infine vide la tomba al centro: Giulia Heartilly, la madre di Rinoa. Era davvero incredibile, Rinoa voleva diventare come sua madre, pianista e cantante, e dopo esserci riuscita trovò anche la stessa fine della madre. Ritornò con la mente a due anni prima: era una splendida sera d’estate, aveva diciannove anni. Aveva organizzato tutto nei minimi dettagli: la portò nel locale più romantico della città, la portò sulle montagne di Balamb per permetterle di vedere lo spettacolo delle stelle cadenti che sembravano inabissarsi nel profondo mare ed infine le voleva chiedere di sposarlo. Purtroppo non ce la fece. Mentre tornavano a casa gli sembrava di avercela finalmente fatta, mentre guardava lei appoggiata al suo braccio dopo essersi slacciata la cintura di sicurezza, ma dei teppisti su delle moto iniziarono a tagliar loro la strada, facendoli finire in un burrone. Lui se la cavò con una gamba spezzata, mentre lei venne sbalzata fuori dal finestrino e si schiantò contro un albero. Per la polizia fu facile ritrovare i delinquenti, poiché si firmavano con un pollo sgozzato a causa della rivalità con la banda di Zell, i Galletti di Balamb, però non gli importava, sapere che quegli esaltati fossero al fresco, questo non gli avrebbe ridato Rinoa. In quel momento si chiese per l’ennesima volta perché si era staccata la cintura, se non fosse andato per la via panoramica lei ora sarebbe lì, se almeno le avesse chiesto prima di sposarlo, se… purtroppo i se non cambiano l’accaduto. In accademia era ormai solito fare un minuto di silenzio per commemorarla, ma per lui non bastava, né per Zell, Seifer, Giuseppe ed Ellione, le persone che erano sempre state come una famiglia per lui e Rinoa. Con questi pensieri ancora ronzanti in testa se ne andò a prendere il treno, sperando che forse, un giorno, l’avrebbe riabbracciata.       Fine capitolo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** III) L’incontro ***


Wecome To PageBreeze

I)                                                                                                                              L’incontro

 

Il giorno dopo Squall era fuori scuola. L’orario di lezioni era finito ma non faceva altro che pensare. Seifer si avvicinò a lui e gli si sedette di fianco.

 

Seifer: Come va?

 

Squall:…

 

Seifer: Forza parla, non puoi continuare così. Sono passati due anni! È vero che ciò non cambia niente ma devi continuare a vivere!

 

Squall: Nemmeno noi con le nostre sfide ci eravamo così messi a rischio di morire, mi chiedo perché sia successo.

 

Seifer: Veramente una c’è stata. Ti ricordi quando prendemmo due delle spade di tuo cugino e ci tagliammo in fronte?

 

Squall: non facevamo sul serio, lo sai meglio di me.

 

Seifer: Se ti farà sentire meglio ti dirò che io e Rinoa eravamo più che amici, eravamo…

 

Squall: Vuoi far finta di essere stato suo amante così che io la dimentichi prima? Non funziona.

 

Seifer: Ma che cazzo dici? Noi eravamo fratello e sorella!

 

Squall: C-cosa? Ma se lei viene da Galbadia e tu da Centra.

 

Seifer: Mio padre mi ha abbandonato per via di questo.

 

Il ragazzo scoprì la spalla, facendo vedere uno strano simbolo.

 

Squall: Che significa?

 

Seifer: Oscurità. Certo che tutte quelle stranezze che accumula Giuseppe a volte sono utili. Evidentemente papà credeva che non avrei portato altro che guai e mi abbandonò. Ti ricordi invece la macchia di Rinoa?

 

Squall: Quella sull’ombelico, che si mostrava quando andavamo al mare e si abbronzava tranne lì?

 

Seifer: Esatto, quella significa Luce, in pratica eravamo gli opposti.

 

Squall: Quindi anche per te è stata una perdita enorme.

 

Seifer: Ricorda che a giugno ci sono gli esami. Se non lo supererai non potremo formare più il nostro gruppo musicale.

 

Squall: Anche senza Rinoa? Lei era la cantante.

 

Seifer: Squall, se lei ti vedesse ti prenderebbe a calci, non puoi abbatterti così! Lei vorrebbe vedere il nostro gruppo bello e formato. Magari ci sarà la tua prossima fiamma.

 

Squall si distrasse dai suoi pensieri vedendo una ragazza passare. Non l’aveva mai vista ma gli sembrava incredibilmente familiare.

 

Seifer: Wow, dovevo parlarti prima allora.

 

Squall: Che hai capito, ho visto qualcuno di familiare, tutto qui.

 

Seifer: Vedrò di fare qualcosa per il gruppo, ma tu non tentare più di suicidarti.

 

In effetti Squall in quegli anni aveva pensato molte volte di ammazzarsi, ed una volta ci stava pure riuscendo! Stava per lanciarsi dalla scogliera quando venne fermato dai suoi tre inseparabili amici. Da allora non ci aveva più ritentato. Tornò a casa con suo cugino e dopo pranzo decise di uscire per portare a spasso Angelo, il cane di Rinoa.

 

Squall: Giuseppe, io esco, vedi di non far esplodere la casa.

 

Giuseppe: No problem, tanto non ci riuscirei.

 

Squall uscì pensando ancora, stavolta però allo strampalato coinquilino che aveva. In effetti sarebbe stato ben capace di far saltare tutti in aria, fortunatamente non riuscendoci. Il ragazzo andò al parco, dove poté liberare il cane ed aspettare all’ombra mentre cercava di rilassarsi. Gli esami erano prossimi, mancava poco più di un mese e non riusciva però a suonare il suo pezzo migliore senza doversi allontanare dal piano per ore. Lo aveva chiamato First Love, la composizione che aveva scritto per dichiararsi a Rinoa. Se voleva farcela però doveva suonarla senza problemi. Non si aspettava che la soluzione era così prossima a lui…

 

Selphie era in bici, pochi metri lontana dal pianista, mentre parlava con la sorella Aurelia.

 

Selphie: Facciamo così: io prendo la via a destra e tu quella a sinistra e vediamo chi arriva prima.

 

Aurelia: Ci sto. Che perde paga una pizza a chi vince. Pronti? Via!

 

Selphie aveva preso proprio la via che andava verso Squall. Quando lo vide a testa china le sfuggì un saluto piuttosto affettuoso.

 

Selphie: Ciao leoncino.

 

Mentre la ragazza si allontanava Squall alzò la testa di scatto. Rinoa era solita chiamarlo leoncino o lupacchiotto, com’era possibile che qualcun altro sapesse questi nomignoli? In effetti nemmeno Selphie se ne era accorta, ma quando se ne rese conto si girò indietro e tornò dal ragazzo. Lo guardò mentre cercava di riattaccare il cane al guinzaglio, che però scappò per fare le feste alla ragazza.

 

Selphie: Com’è giocherellone il tuo cane.

 

Squall: Veramente è della mia fidanzata.

 

Selphie: Ah, sei fidanzato?

 

Squall: …Purtroppo la mia ragazza è morta.

 

Selphie: Oh, mi dispiace. Tu non sei dell’accademia di musica?

 

Squall: Si, piacere, mi chiamo Squall.

 

Selphie: Piacere, Selphie.

 

Squall: Beh, è stato un piacere, ora devo andare.

 

Squall si allontanò mentre Selphie tornò dalla sorella.

 

Aurelia: Mi devi una pizza sorellina.

 

Selphie: Fai una cosa, prendi i soldi e vai a prenderla, devo vedere un attimo una cosa.

 

Aurelia guardò in direzione di Squall e capì all’istante.

 

Aurelia: Signorsì signor comandante, vedi di non fare tardi o papà lo capirà che sei stata da un ragazzo.

 

Le ragazze si divisero. Selphie iniziò il suo pedinamento mentre il ragazzo non sapeva quello che sarebbe successo.         Fine capitolo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** IV) Possiamo rivederci? ***


Wecome To PageBreeze

I)                                                                                                                              Possiamo rivederci?

 

Squall arrivò a casa senza accorgersi che Selphie lo aveva seguito, quella ragazza dall’aria tanto innocente sarebbe riuscita persino ad infiltrarsi nell’area 51 se avesse voluto. Staccato il guinzaglio da Angelo Squall si avvicinò al piano e tentò di suonarlo. Come previsto pochi minuti dopo si allontanò in preda ai ricordi. Sapeva di non essere l’unico a soffrire della perdita della ragazza, suo cugino però non lo dava a vedere, forse perché al contrario di lui riusciva a pensarle con un velo di tenerezza, non con malinconia. Molte volte Zell gli aveva raccontato che Giuseppe era come un infiltrato e che doveva riferire qualsiasi cosa allo zio Laguna, in pratica era a conoscenza di tutti i momenti che i due passavano. Ma il caro cugino sapeva anche tacere e raccontava solo particolari insignificanti, così che lo zio non si preoccupasse troppo. Ad un certo punto suonò il campanello ed andò ad aprire per ritrovarsi davanti Selphie.

 

Selphie: Passavo di qui per caso ed ho sentito una bellissima musica, hai davvero talento sai?

 

Squall: Ah, sei tu. Prego, entra.

 

La ragazza entrò ed adocchiò subito il pianoforte.

 

Selphie: Allora sei un pianista. Perché prima ti sei fermato?

 

Squall: Ultimamente sono troppo deconcentrato, non riesco a suonare bene.

 

Selphie: Ti andrebbe di farmi sentire la musica che suonavi prima? Era così dolce.

 

Squall: Se però sbaglio non ti mettere a ridere.

 

Il ragazzo si riavvicinò allo strumento ed iniziò a suonare. Stranamente non fu colto più dalla malinconia, ma da un senso di pace che avvertiva solo quando la suonava per Rinoa. Finita l’esecuzione Selphie non poté fare ameno di applaudire.

 

Selphie: Bravissimo! Sei un artista nato!

 

Squall: Non è il caso, devo ancora migliorare.

 

Selphie: Ma che dici? Sei un…

 

Un’esplosione attirò l’attenzione dei due. Squall fece un’aria stufata mentre la ragazza sembrava molto scossa.

 

Giuseppe: Ci sono riuscito!

 

Selphie: Che, che è successo?

 

Squall: Meglio controllare che stà facendo.

 

Selphie: Chi?

 

Squall: L’essere più pericoloso ed imprevedibile al mondo.

 

I due si avvicinarono ad una porta blindata. Squall la aprì e vide tutte le pareti metalliche visibilmente arroventate, mentre al centro della stanza c’era in piedi Giuseppe su un tappeto su cui era disegnato un tao cinese e sopra di questo c’erano inscritti un pentacolo ed un triquetra. Alle punte della stella c’erano i simboli alchemici e cinesi del fuoco, dell’acqua, del vento, della terra ed infine sulla punta finale i simboli di luce ed oscurità, così da poter mantenere stabile la magia. Il ragazzo si voltò verso i due nascondendo la mano destra e disse.

 

Giuseppe: Ce l’ho fatta!

 

Squall: Cosa, creare un dispositivo per la distruzione globale nel 45032938848? O forse sei riuscito quasi a far crollare la casa?

 

Giuseppe: He he, no, guarda ed ammira!

 

Giuseppe mostrò orgoglioso una palla di fuoco che levitava a pochi centimetri dalla sua mano.

 

Giuseppe: Sono quattro mesi che ci provo ed ora ci sono riuscito.

 

Squall: Ancora con la magia?

 

Giuseppe: Chi è la tua amica?

 

Squall: Ah, è vero, lei è Selphie.

 

Selphie: Ciao, piacere. Ma che sei, un mago?

 

Giuseppe: Ufficialmente un violinista.

 

Squall: Per fortuna hai messo a punto questa stanza, chissà che casino avresti combinato.

 

Selphie: Ha fatto cose del genere anche prima?

 

Squall: Da quando ha dieci anni. Comprò un libro di magia in un negozio di occulto e da allora si allena sempre. Ad undici anni imparò ad arroventare gli oggetti, l’anno dopo a farli levitare, poi ci mise due anni a teletrasportarli, l’unica cosa che mi è sembrata realmente utile, a quindici anni ha cercato di imparare a volare ma tuttora si riesce ad alzare di un metro al massimo, poi per un anno si esercitò a ricreare l’acqua usando la sua energia e per un poco non ci fece tutti affogare e poi a distanza di un paio di mesi l’uno dall’altro ha improvvisato sfere di luce, tornado, terremoti, tuoni ed ora questo.

 

Giuseppe: Hai dimenticato il tentativo di parlare coi defunti di un anno e mezzo fa. Per il momento l’ho accantonato ma sono sicuro che ci riuscirò.

 

Squall: Questo eliminalo dalla tua lista, non credo che parlare con Rinoa mi farà sentire meglio.

 

Selphie: Rinoa era la tua fidanzata?

 

Squall: Si.

 

Selphie: Era la miglior pianista della scuola prima del suo incidente. Lo so perché anch’io studio musica, suono l’arpa.

 

Giuseppe: L’arpa? Però, uno strumento molto melodico e dolce.

 

Selphie: Mi piaceva la leggenda di Siren che attirava ogni notte il suo amato marinaio a notte fonda. Si è fatto tardi, devo andare. Allora arrivederci!

 

Squall accompagnò la ragazza alla porta, però stentò a salutarla. Aveva ragione Seifer, era ora di trovare una nuova ragione di vita.

 

Selphie: Certo che tuo cugino è un po’ strano, la magia non è alla portata di tutti. Deve avere una forza incredibile per sopravvivere a quei colpi.

 

Squall: Si vede che non hai visto la sua stranza, è piena di armi, volumi di magia, armature e naturalmente il suo violino.

 

Selphie: Stranza?

 

Squall: Si, in pratica abbiamo unito le parole strana e stanza, il nome è tutto un racconto. Senti, non è che possiamo rivederci?

 

Selphie: Certo, come mai?

 

Squall: Da quando è morta Rinoa non riuscivo più a suonare, ma quando mi sei stata vicino non ho avuto nessun timore di sbagliare.

 

Selphie: Sarei una specie di musa? Per me va bene, a presto!

 

La ragazza ripartì con la sua bici. Finalmente ce l’aveva fatta anche lui, non poteva dimenticarsi di Rinoa, ma avrebbe lo stesso avuto qualcuno con cui condividere le sue esperienze. Era riuscito ad andare avanti.       Fine capitolo

 

NDA: Chi vuole la musica suonata da Squall può chiedermi di inviargliela al modico prezzo di 0,00 euro e di un commento con l’indirizzo di posta, altrimenti come faccio a mandarlo? Per chi non lo avesse capito (ovvero nessuno perché troppo scontato) la ragazza che Squall aveva visto a scuola nel capitolo precedente era proprio Selphie. A questo punto vi saluto, a presto!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** V) Il gruppo è formato! ***


Wecome To PageBreeze

I)                                                                                                                              Il gruppo è formato!

 

Erano giunti alla fine i tempi degli esami. In quei giorni Selphie e Squall si erano visti molte volte, passando anche interi pomeriggi assieme. Naturalmente Selphie faceva affidamento sulla complicità della sorella per mantenere segreta al padre la relazione. In effetti era un uomo iperprotettivo, se avesse saputo di lei e Squall di certo non avrebbe lasciato che la ragazza scorrazzasse da sola per Balamb. Inoltre la ragazza aveva fatto delle prove per vedere se era adatta a sostituire la povera Rinoa, dimostrando non solo di saper suonare divinamente l’arpa, ma di avere anche una voce celestiale. Alla fine il gruppo si divise i ruoli: Selphie cantante e grazie alla sua arpa si sarebbe occupata delle parti melodiche e dolci, mentre Squall e Giuseppe avrebbero perfettamente espresso coi loro strumenti romanticismo e tristezza, mentre Zell e Seifer, beh, si sarebbero occupati delle parti ritmiche più forti, quindi avrebbero fatto per la maggior parte la parte dei casinisti quali erano. Il giorno prima dell’esame pratico nell’accademia la ragazza andò a casa del suo quasi-fidanzato ed entrò dalla finestra per fargli una sorpresa, ma la sorpresa l’ebbe lei! Al piano inferiore non c’era nessuno, così si avviò al piano superiore. Appena svoltato l’angolo che portava alle scale vide Giuseppe in equilibrio in mezzo alle scale coi piedi su quelle piastrelle che si mettono in basso ai fianchi dei muri mentre faceva degli strani movimenti, il tutto tenendo gli occhi chiusi, a rischio di spaccarsi l’osso del collo.

 

Selphie: Ma che fai? Un altro incantesimo?

 

Giuseppe: E tu da dove sei entrata?

 

Selphie: Volevo farvi una sorpresa ma a quanto pare sei più imprevedibile di quanto mi aspettassi. Che facevi?

 

Giuseppe: Un po’ di Tai-Chi, un’arte marziale che praticano alcuni monaci delle montagne di Trabia. Secondo me la usano più per scaldarsi che per fare esercizio, mi è venuto un caldo incredibile.

 

Selphie: Forse faresti meglio a cambiare abbigliamento.

 

In effetti il ragazzo vestiva in un modo davvero strano per essere quasi in estate: una maglia di lana rossa con un pantalone di stoffa pesante non era di certo l’indumento più indicato per la stagione calda!

 

Giuseppe: Con questi vestiti mi trovo meglio. Squall stà riposando un po’, se vuoi ti faccio compagnia mentre non si sveglia.

 

Selphie: Nella famosa stranza? Va bene, così vedrò finalmente che c’è di così strano.

 

Appena varcata la soglia della stanza delle stranezze Selphie dette ragione a Squall. In una normale stanza non ci sarebbero armi disseminate sui muri ed in vetrine strapiene anche di pietre dai poteri magici, tomi di magia ed occulto di vario tipo, poster di costellazioni e di simboli magici ed esoterici per tutta la stanza! Anche le armature non mancavano, ma erano visibilmente tenute curate le armature dalla forma di drago e gli abiti per le cerimonie magiche. Insomma, un antiquario ci avrebbe guadagnato così tanto da poter costruire una villa a cinque piani e camparci per il resto della vita!

 

Selphie: Per caso fai pure cerimonie sataniche?

 

Giuseppe: Certo che no! Sarò pazzo ma non fino a questo punto. Gli abiti da cerimonia mi servono per alcuni incantesimi speciali che richiedono un abbigliamento predisposto.

 

Squall: Da quanto sei qui?

 

Selphie si girò e vide il ragazzo grattarsi gli occhi. Doveva essersi svegliato in quel momento preciso.

 

Selphie: Domani c’è l’esame e dobbiamo esercitarci. Forza, andiamo a suonare. Tu che fai?

 

Giuseppe: Preferisco rimanere qui ed esercitarmi da solo. Non riesco a credere che la mia composizione sia stata chiesta da un regista per il suo film.

 

Selphie: Che film?

 

Squall: Il Signore degli Anelli, da quando ha letto quel libro si è interessato anche di magia elfica, ormai non so nemmeno io che cosa ritiene reale o immaginario.

 

Giuseppe: Non c’è differenza, se ci credi una cosa esiste. Se non ci credi invece puoi dirle addio, intanto tutto ciò che ho creduto vero è apparso sotto forma di magia.

 

I due scesero, mentre il cugino rimaneva nella sua stranza a suonare. Gli esercizi durarono fino a tardi, ma il risultato ne valse la pena. Da quando Squall e Selphie avevano iniziato ad esercitarsi assieme nessuno dei due temeva di sbagliare e mentre suonavano il tempo sembrava fermarsi, come se le ore non esistessero più, c’erano solo loro due. Il giorno dopo l’esame fu superato da tutti in modo splendido ed il loro gruppo ebbe il primo incarico: una festa di compleanno di un neo diciottenne patito di musica.

 

Seifer: Ragazzi, questo è il nostro primo lavoro. Diamoci dentro, dobbiamo suonare il nostro pezzo migliore e se il nostro caro festeggiato gradirà lo spettacolo il padre ci ha promesso un compenso doppio!

 

Zell: Forte! Mettiamoci all’opera!

 

Come previsto l’esibizione piacque non solo al ragazzo, ma anche al resto degli invitati, i quali chiesero tre volte il bis, con gran gioia di Seifer e Zell, i quali non aspettavano altro che riempire le casse del gruppo e finanziare così il futuro dei cinque. Dopo la suonata il gruppo ormai fin troppo solido andò a festeggiare il successo.

 

Seifer: Questo è un giorno da ricordare! Dobbiamo assolutamente continuare così e saremo il gruppo più famoso del mondo!

 

Selphie: Forse piace perché ognuno di noi suona qualcosa di diverso, che ha a che fare col nostro carattere.

 

Zell: Certo! Non vedo l’ora che arrivi il prossimo incarico, vorrei tanto andare in tournee per il mondo!

 

Giuseppe: Presto lo faremo.

 

I neo musicisti festeggiarono fino a tarda notte per poi tornare ognuno a casa per riposare. Di certo però nessuno di loro dormì, l’emozione provata quel giorno era troppo forte. Ormai non erano un gruppo, erano una famiglia!            Fine capitolo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** VI) Lo Specchio dell’Anima ***


Wecome To PageBreeze

VI)                                       Lo Specchio dell’Anima

 

Era passato circa un mese dall’esame ed il gruppo di Squall dopo la prima esibizione era stato contattato molte altre volte, anche nei paesi esterni a Balamb. In ogni tournee il successo era assicurato ed anche il singolo personaggio doveva esibirsi per il piacere dei suoi fan. Quel giorno non c’erano impegni quindi Squall e Selphie ne approfittarono per passare molto tempo insieme. Ormai Selphie non temeva più le congetture del padre, da quando il gruppo era stato fondato poteva rimanere assieme ai suoi amici quanto voleva e finalmente lei e Squall si erano decisi a fidanzarsi. Mentre sostavano ad un bar per rinfrescarsi dalla calura estiva iniziarono a parlare, risalendo dal loro primo incontro.

 

Selphie: Mi pare un po’ strano che tu ti sia fidanzato con me. Rinoa era molto più carina di me e di certo non sono la più bella che abbia mai frequentato l’istituto.

 

Squall: Non è il fatto di essere o non essere attraenti, ciò che importa è il carattere.

 

Selphie: Ooh, abbiamo un estimatore di filosofia!

 

Squall: A dire il vero questo me lo disse molto tempo fa mio cugino. C’era una ragazza che gli andava dietro ma lui non voleva assolutamente mettersi con lei. In effetti era bella, ma lui diceva che non gli piaceva il suo carattere, ed aveva capito tutto questo guardandola negli occhi! Forse è anche per questo che voglio stare assieme a te, nei tuoi occhi si rispecchia un’anima dolce e generosa.

 

Selphie: Allora ti sei innamorato di qualcun altro. Vedi, un po’ di tempo fa mi sono operata agli occhi ed è stato necessario un trapianto di cornee. Non so chi sia il donatore ma aveva degli occhi scuri, mi sembra neri avesse detto il medico.

 

Squall ebbe un sobbalzo. Rinoa aveva gli occhi neri e sulla sua patente era riportata come donatrice d’organi! Possibile che gli occhi di Rinoa fossero quelli trapiantati a Selphie?

 

Squall: Dove ti hanno operata?

 

Selphie: All’ospedale cittadino.

 

Squall: Andiamo lì, devo vedere una cosa.

 

Mentre non giungevano a destinazione Squall raccontò alla ragazza ciò che sospettava ed arrivati all’ospedale Selphie riconobbe subito il medico che l’aveva curata e si diresse da lui.

 

Dottore: Salve signorina, qualche disturbo con gli occhi?

 

Selphie: No, ma vorrei sapere chi è il donatore.

 

Dottore: Mi dispiace, il donatore è sempre anonimo.

 

Squall: Allora lo voglio sapere io. Sono sicuro che la persona che ha donato gli occhi sia la mia ex fidanzata e visto ciò ne ho il diritto.

 

Dottore: Come si chiamava?

 

Squall: Rinoa Heartilly.

 

Dottore: Aspettate qui, vedrò il fascicolo.

 

I ragazzi aspettarono oltre un’ora e quando il medico tornò reggeva tra le mani una cartella che di certo conteneva le informazioni di Rinoa.

 

Dottore: Avevate ragione, le cornee della signorina Heartilly sono state trapiantate proprio a Selphie.

 

Squall: Grazie per l’informazione, ci è stata molto utile.

 

I due uscirono dal luogo, ma Selphie sembrava rattristata dalla scoperta.

 

Squall: Che ti succede, cos’è quell’aria sconsolata?

 

Selphie: Non sei innamorato di me, ma degli occhi di Rinoa.

 

Squall: Non è vero!

 

Selphie: Ma se lo hai detto poco fa che nei miei occhi avevi visto un animo gentile!

 

Il ragazzo la abbracciò dolcemente e cullandola tra le sue braccia le disse.

 

Squall: Selphie, forse non hai capito quello che è successo. Rinoa è morta, ma ha fatto in modo che noi due ci incontrassimo. Tu eri sola ed anch’io lo ero. Ora che gli occhi siano tuoi o no non fa alcuna differenza, perché ti amo!

 

Selphie: Allora è proprio vero, gli occhi…

 

Squall: …Sono lo specchio dell’anima.              Fine capitolo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** VII) Un matrimonio inaspettato ***


Wecome To PageBreeze

 

VII)                                  Un matrimonio inaspettato

 

Selphie tornò a casa. Dopo aver sentito che Squall la amava davvero non aveva più timore, lui era l’uomo giusto per lei. Ad aspettarla stranamente c’era il padre, un uomo sulla quarantina ma ancora dotato di un certo fascino.

 

PS (padre Selphie): Selphie, vieni qui, devo parlarti.

 

La ragazza si avvicinò al padre senza sospettare minimamente di ciò che le avrebbe detto.

 

PS: Sai, ho preso una decisione molto importante e volevo comunicartela subito.

 

Selphie: Di che si tratta? È una buona notizia?

 

PS: Buonissima. Domani ti sposerai.

 

Selphie: C-come? Non ti pare un po’ presto?

 

PS: Abbiamo aspettato molto tempo e finalmente Irvine ha deciso di accettare l’accordo.

 

Selphie: Chi sarebbe questo Irvine? Non lo conosco nemmeno!

 

PS: Irvine è il figlio di uno degli uomini più ricchi al mondo, saprà farti felice.

 

Selphie: Cioè mi vorresti far sposare con un tipo di cui non conosco niente?!? Non pensi ai miei sentimenti?

 

PS: Col tempo lo amerai, vedrai.

 

Selphie: Io non voglio IMPARARE ad amare il mio sposo! Io voglio sposare chi AMO!

 

PS: Ormai è deciso. Il matrimonio si terrà domani durante l’orario di messa normale. Fatti trovare preparata.

 

Selphie: SEI UN MOSTRO, NON SEI MIO PADRE!

 

La ragazza corse via di casa. Proprio ora che le sembrava tutto a posto si vedeva costretta a sposare un altro. Non seppe perché, ma le sue gambe la diressero verso casa di Squall.

 

Giuseppe: Hey Squall, io vado un po’ in montagna ad allenarmi!

 

Squall: Vedi di non distruggere la scuola, stà giusto sotto la tua zona allenamento! Dimmi un po’, perché vai a quest’ora?

 

Giuseppe: Perché non ci sono coppiette e posso dar sfogo alla mia magia senza rischi. Forza Drake, andiamo! Squaaaaall! Stà arrivando Selphie, avrai buona compagnia.

 

Squall: Ma non eri quello che ci doveva controllare sempre?

 

Giuseppe: Un momento di intimità dovrete pur averlo no? Me ne vado prima che arrivi.

 

Il mago salì sul suo mezzo drago e volò con lui verso la montagna, mentre la sventurata ragazza raggiungeva l’abitazione. Appena la vide però Squall non vide il suo bel sorriso, ma un fiume di lacrime che sgorgava copioso dagli occhi color smeraldo.

 

Squall: Che ti è successo?

 

Selphie: Mio padre vuole che domani mi sposi, ma non con te.         Fine capitolo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** VIII) C’è un matrimonio da mandare a monte! ***


Wecome To PageBreeze

VIII)                                                      C’è un matrimonio da mandare a monte!

 

Squall rimase di sasso. Come poteva la ragazza che amava sposarsi con qualcuno così su due piedi? Fece finta di essere contento per lei, anche se dentro provava un dolore indescrivibile.

 

Squall: Davvero? Allora auguri, spero che tu sia felice.

 

Selphie: È inutile che fingi, te lo si legge in faccia che non lo pensi.

 

Squall: Non sono un grande attore. Posso almeno sapere chi è il tuo sposo?

 

Selphie: Non lo conosco, so solo che si chiama Irvine ed è figlio di qualcuno di molto ricco.

 

Squall aveva già sentito nominare quel nome, ma non capiva dove! Poi tornò ai mesi prima della morte di Rinoa, Giuseppe aveva in mano un giornale in cui si diceva che il figlio di un boss malavitoso aveva acquistato un’azienda ed il suo nome era appunto Irvine!

 

Squall: Tuo padre vuole farti sposare un mafioso! Ma non è possibile!

 

Selphie: Dice che con lui avrò una vita agiata. Non posso tirarmi indietro.

 

Squall: Questa è la tua vita! Non può decidere lui per te!

 

Selphie: Lo so, ma che altro posso fare?

 

Squall la strinse a se e baciandole i capelli le disse.

 

Squall: Resta con me. Non permetterò a nessuno di farti del male.

 

Selphie: Lo so, purtroppo però non posso. Mi troverebbero di certo e potrebbero fare del male a te!

 

Squall: Almeno resta qui per questa notte. Se ti perderò almeno voglio vivere questi ultimi momenti con te.

 

I due giovani si scambiarono un lungo bacio. Quello che provavano in quel momento era indescrivibile, l’amore di due persone che nonostante saranno costrette a separarsi continuano ad amarsi come non mai. Senza staccarsi da quell’abbraccio si diressero nella camera di Squall, quasi senza sapere come fossero arrivati lì. Quello che provarono quella notte non fu semplice attrazione fisica, ma puro sentimento. Verso l’una Giuseppe tornò dall’allenamento e notato un calzino mai visto per terra capì la situazione ed andò a coricarsi, credendo che finalmente quei due avessero deciso di andare fino in fondo e sposarsi. Come si sbagliava. I due innamorati dormirono l’uno abbracciato all’altra in un sogno d’amore infinito che sembrava non dover mai finire. Purtroppo anche quel giorno il sole sorse e Selphie si destò assieme al suo innamorato.

 

Selphie: Speravo che questa notte non finisse, peccato che i desideri più grandi non si avverino.

 

Squall: Devi per forza andare?

 

Selphie: Si, non posso metterti nei guai.

 

La ragazza si alzò e si rivestì. Mentre usciva incrociò Giuseppe che stava facendo colazione con un po’ di succo ACE e della frutta. Gli diede un bacio sulla guancia ed uscì con le lacrime agli occhi. Il mago si diresse in camera del cugino, ormai ridotto uno straccio. Aveva ritrovato una ragione di vita dopo tanti anni ed ora se l’era fatta scivolare dalle mani. Il ragazzo non sospettò minimamente lo stato d’animo del suo coinquilino e gli disse con naturalezza.

 

Giuseppe: Non le hai fatto male stasera vero? l’ho vista piangere.

 

Iniziò a masticare un acino d’uva mentre Squall rispondeva.

 

Squall: Selphie oggi si sposa.

 

Il potenzialmente distruttivo Giuseppe non so dire come rimase, fatto stà che si stava strozzando con l’uva andata di traverso per la sorpresa.

 

Giuseppe: E LO DICI COSÌ! QUANDO AVETE DECISO? PERCHÈ NON CI AVETE DETTO NIENTE? BISOGNA PREPARARE LA CASA IN UN LAMPO!

 

Squall: Non hai capito, si sposa, ma non con me.

 

L’acino era ormai condannato a cambiare del tutto strada. Di certo l’essere più pericoloso di Balamb non si sarebbe aspettato una cosa simile.

 

Giuseppe: E allora con chi?

 

Squall: Suo padre ha organizzato un matrimonio combinato e lei è dovuta andare via per forza, non ci avrebbero lasciato fare quello che volevamo.

 

Giuseppe: Squall, non è il momento di dire queste cose! La tua fidanzata viene condotta all’altare senza il suo consenso e tu che fai? Stai qui come un idiota aspettando l’irreparabile! Dobbiamo muoverci!

 

Squall: Che dovremmo fare? Non sono io il maestro in cose assurde.

 

Giuseppe: Tu intanto chiama gli altri, al resto ci penso io. C’è un matrimonio da mandare a monte!                 Fine capitolo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** IX) Il Cavaliere Lucente ***


Wecome To PageBreeze

IX)                                                      Il Cavaliere Lucente

 

Selphie era nella sua stanza. Sua madre le aveva dato lo stesso vestito col quale lei si era sposata, anche se la figlia non avrebbe avuto nessuna gioia nello sposarsi così. Le erano stati mandati tutti i regali ricevuti quel giorno come per corromperla, ma tutto ciò non sembrava distoglierla dal pensare a Squall, ai suoi amici, al suo gruppo! La sorella entrò portando un enorme mazzo di tulipani di vario colore.

 

Aurelia: Non capisco come possa papà decidere così del tuo futuro. L’era dei matrimoni d’interesse è finita da un pezzo! E poi tu lo stai anche a sentire!

 

Selphie: Sono sicura che si sarebbe vendicato su Squall e gli altri, per questo ho deciso di accettare.

 

Aurelia: Tenterò per l’ultima volta di convincerlo, ma anche tu devi fare la tua parte. Che ne so… quando il prete ti chiede il motivo tu dì e basta la verità, ci penso io al resto.

 

La ragazza lasciò la stanza mentre Selphie aprì il biglietto che le era stato mandato coi fiori. Sopra c’era scritto.

 

“Non preoccuparti Principessa delle Sirene, il tuo Cavaliere Lucente verrà presto a salvarti”

 

Al posto della firma c’era uno strano occhio nella cui iride ardeva una fiamma, mentre lo sguardo minaccioso incuteva timore nonostante fosse un pezzo di carta. Nonostante fossero solo parole ciò le ridiede speranza, non sapeva di chi fosse quel biglietto ma sperava immensamente che glie lo avessero mandato Squall e gli altri. Entrò in chiesa, la quale era addobbata così tanto da sfociare nel ridicolo. Non sembrava più la casa di Dio. Guardò il suo futuro suocero, un tipo poco raccomandabile già dall’aspetto con al suo fianco due guardie del corpo armate di pistola. Poco più avanti Irvine. Era un ragazzo giovane che portava una coda di cavallo, si sarebbe aspettata un vecchio ammuffito sdentato e quasi incapace di muoversi. La messa durò pochissimo sotto ordine dei futuri con suoceri ed il prete pronunciò la fatidica frase.

 

Prete: …Chi è a conoscenza di un motivo per cui questi due giovani non debbano sposarsi parli ora o taccia per sempre.

 

Con sommo stupore di tutti Irvine alzò una mano, ma non poté dire niente che un forte rumore fece girare tutti. Un bellissimo stallone bianco aveva sfondato la porta ed in groppa a questo cavalcava un cavaliere vestito con un’armatura dalla forma di leone totalmente bianca, al cui fianco pendeva una spada regale con l’impugnatura dalla forma del medesimo animale. Non poteva essere che Squall che andava a salvare la sua amata da un futuro per lei pieno di rimpianti. Quindi il biglietto era suo!

 

Squall: Selphie!

 

La ragazza corse dal suo cavaliere e montò a cavallo con lui. Intanto il boss andò dal padre della giovane e disse.

 

Boss: Sai questo che significa, ormai non si può fare più niente.

 

L’uomo abbassò lo sguardo mentre i bodyguadr andavano verso l’entrata. I due intanto stavano già scappando e davanti alla chiesa si erano fermate tre figure minacciose in armature di vario colore. Al centro c’era un drago rosso con varie sfumature nere che portava sulle spalle un enorme spadone con l’impugnatura di drago. A sinistra c’era uno vestito da tigre con in mano una spada molto più piccola senza alcuna forma speciale sull’impugnatura. Il terzo sulla destra invece era vestito da gallo e non aveva armi, ma si potevano notare degli spuntoni acuminati sui guanti e sulle scarpe della corazza. Inutile dire che erano rispettivamente Giuseppe, Seifer e Zell, tutti uniti per un solo scopo.

 

Giuseppe: Fermi! Non potete passare oltre o ve la vedrete con noi!

 

BG1: Stronzi toglietevi dai piedi, dobbiamo ammazzare quella troia e quell’altro idiota!

 

Aurelia si avvicinò minacciosa ad uno di loro e lo colpì con un pugno sul naso.

 

Aurelia: NON PERMETTERTI DI CHIAMARE PIÙ COSÌ MIA SORELLA!

 

BG2: Brutta bastarda preparati a finire l’’inferno!

 

La pistola scomparve di mano all’uomo che fu rapidamente colpito da una palla di fuoco nera. Il teletrasporto più magia d’attacco combinata aveva mietuto la prima vittima. I tre salirono su due moto mentre Aurelia correva loro dietro gridando.

 

Aurelia: ASPETTATEMI, VENGO ANCH’IO!

 

La ragazza salì in sella dietro Giuseppe che aprì il gas a tutta forza.

 

Aurelia: Sapete dove sono diretti?

 

Giuseppe: Ovvio! Tieniti forte o rischi di cadere.

 

Un elicottero li superò dirigendosi verso i due fuggitivi.

 

Aurelia: Oh, no! Dobbiamo fermarli! Usa la cosa che hai usato prima!

 

Giuseppe: Tranquilla, abbiamo la contraerea!

 

Drake saltò fuori da un nascondiglio e demolì le pale dell’elicottero, togliendo di mezzo anche l’ultimo ostacolo. Intanto in chiesa…

 

Boss: Come l’elicottero è stato abbattuto? Un drago!? Ma fatemi il piacere!

 

PS: Mi rammarico per l’accaduto, non so che sia successo.

 

Irvine: E smettetela con tutti questi rimpianti! Tanto stavo per mandare tutto a quel paese!

 

Boss: Perché lo avresti fatto, me lo spieghi?

 

Irvine: Semplice, io amo un’altra.

 

Il ragazzo salutò una biondina seminascosta tra la folla, la quale arrossì.

 

Boss: Quistis? La tua segretaria?

 

Irvine: Pà, ci conosciamo da quando eravamo bambini! Ci siamo innamorati al liceo e l’ho fatta assumere come segretaria per averla con me sempre! All’inizio pensavo di sposarmi come dicevi a poi fare corna a non finire, ma quando ho visto quella poverina tutta sconsolata non ho resistito. Lasciatele godere la sua vita ora! Che ne dite di celebrare il NOSTRO di matrimonio?

 

I due innamorati intanto avevano raggiunto un posto isolato, dove Squall poté finalmente fare ciò che non aveva potuto fare con Rinoa.

 

Squall: Selphie, quando sarai pronta accetterai di sposarmi?

 

Selphie: Certo, tu sei l’unico uomo che amo e per questo voglio stare sempre con te. Grazie per quel biglietto, mi ha dato fiducia.

 

Squall: Di che biglietto parli?

 

Selphie: Ma come, non me lo hai mandato assieme ai tulipani?

 

La ragazza gli porse il biglietto ed il giovane iniziò a ridere.

 

Squall: Ecco allora perché Giuseppe faceva tanto il misterioso.

 

Selphie: Tuo cugino l’ha mandato?

 

Squall: Quest’occhio di drago è il suo simbolo, è davvero un tipo imprevedibile. Immagina che le armature e le armi che abbiamo le ha fatte in dieci minuti usando la magia!

 

Come si suol dire… parlando del diavolo spuntano le corna e i ragazzi comparirono dinanzi a loro portandosi dietro la cara sorellina.

 

Seifer: Scusate il ritardo ma dovevamo far benzina.

 

Zell: Che ne dite di chiamare un prete così terminiamo in bellezza?

 

Squall: Aspetta un po’, lasciamo passare almeno un paio di giorni.

 

Il ragazzo baciò la ragazza, sperando di poterla sposarla presto.    Fine capitolo

 

NDA: Non sapevate quanta voglia avevo di scrivere questo capitolo! A questo punto sembra finita, ma non lo è! Manca il matrimonio! Aspettate il prossimo per il lieto fine.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** X) Il matrimonio ***


Wecome To PageBreeze

X)                                                      Il matrimonio

 

Non passò più di un mese prima che Squall e Selphie si sposassero. Al matrimonio c’erano il padre di Squall e la sorella Ellione, i genitori di Giuseppe e la piccola Rossella, la famiglia di Selphie al completo ed anche Irvine e Quistis. Dopotutto se non avevano più avuto problemi nell’essere lasciati in pace era anche merito loro. Infine davanti a tutti i quattro individui più affezionati alla coppia: Aurelia, Giuseppe, Seifer e Zell. Il loro compito sarebbe stato suonare la marcia nuziale, perciò Aurelia si improvvisò suonatrice di tamburelli tipici delle gitane. Una volta di fronte all’altare scoprirono l’ennesima sorpresa organizzata dal mago: c’era una radio che trasmetteva una marcia nuziale al piano e con l’arpa. Forse era per questo che aveva tanto insistito per sentir suonare i due! In effetti non poteva essere un matrimonio migliore, tutti e sei a suonare per le persone a loro care. Dopo la cerimonia ci fu un piccolo rinfresco, una cosa umile e non fastosa come tutti credano debbano essere i matrimoni. I due partirono subito. La destinazione? Non l’hanno mai detto a nessuno e solo grazie alla magia il cugino poté sapere dove erano andati, ma mantenne il segreto.

 

…………………………… Il Tempo trascorre ………………………………………………

 

Erano già passati cinque anni dal matrimonio e Selphie attendeva il ritorno del suo adorato marito. Dopo la luna di miele Squall aveva ricevuto l’incarico di insegnante di piano all’Accademia. Il gruppo suonava ancora, ma solo durante le feste o nelle giornate estive. Dopo l’esperienza del matrimonio anche Aurelia si era aggregata al gruppo suonando lo stesso tamburello che aveva suonato quel lontano  giorno in chiesa. Squall aprì la porta di casa e sua moglie lo accolse con uno dei suoi gioiosi baci.

 

Selphie: Com’è andata oggi?

 

Squall: I nuovi allievi sono molto vivaci, è un’impresa tenerli a bada. Per fortuna oggi si sono comportati bene, il Garden ha appena rinnovato le iscrizioni e tutti i tipi meno raccomandabili della zona giravano attorno alle scuole in cerca di guai. Purtroppo per loro mio cugino li ha trovati e c’è mancato poco che finissero all’ospedale.

 

In effetti non erano solo Squall e Selphie ad essersi sistemati. Giuseppe aveva aperto una scuola militare proprio vicino all’Accademia, grazie anche all’aiuto di Cid, il marito della direttrice della scuola di musica. Lì aveva il grado di comandante SeeD ed oltre ad insegnare l’utilizzo delle armi imparava anche ai suoi allievi come usare la magia. Seifer e Zell erano entrati a far parte della polizia di Balamb e da quando c’erano loro nessuno osava sgarrare.

 

Selphie: Secondo te tra quanto tempo deciderà di sposarsi? Ormai lo hanno capito tutti che tra lui ed Aurelia c’è qualcosa…

 

Squall: Non lo so. È sempre stato uno spirito libero ma prima o poi si darà una calmata anche lui. C’è qualche novità?

 

Selphie: Niente di speciale, tranne che tra poco saremo in tre.

 

La notizia lasciò Squall stupefatto. Baciò la moglie e si diresse con lei al piano superiore, dove videro le stelle cadenti che si inabissavano sotto il loro sguardo.

 

Fine

 

NDA: Ecco finita la mia prima fanfiction romantica! Non so se ne farò altre ma una cosa è certa: continuerò a scrivere per tutti coloro che seguono le mie storie. Che vi posso dire? A presto!

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=101138