An hour, a day or little more.

di ashtonssmile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Who do you think I am. ***
Capitolo 2: *** Simple but effective. ***
Capitolo 3: *** Read all about it. ***
Capitolo 4: *** Nothing's real, but love. ***
Capitolo 5: *** Playing God. ***
Capitolo 6: *** Boyfriend ***
Capitolo 7: *** Control ***
Capitolo 8: *** Can't say no. ***
Capitolo 9: *** Get it right. ***
Capitolo 10: *** Searching. ***
Capitolo 11: *** Light up the world. ***
Capitolo 12: *** Prom ***
Capitolo 13: *** Give your heart a break ***
Capitolo 14: *** Tell me what to do. ***
Capitolo 15: *** Inseparable. ***
Capitolo 16: *** A different side of me. ***
Capitolo 17: *** As long as you love me. ***
Capitolo 18: *** Little Things. ***
Capitolo 19: *** Blondie. ***
Capitolo 20: *** Give me love. ***
Capitolo 21: *** What is this? An introduction. ***
Capitolo 22: *** They don't know about us. ***



Capitolo 1
*** Who do you think I am. ***



-Liam, cavolo. Torna qui con la mia macchina fotografica!-
-Se no?-
-Schiaffi-
Stavo rincorrendo quel pazzo di Liam che si era impossessato del mio 'unico amore'. Gli altri ragazzi ci stavano guardando e ridevano, quando scoppiarono in una risata molto più forte: ero finita per terra, inciampata nel nulla.
-Vuoi una mano?-
chiese Liam, ridendo tra una parola e l'altra. Mi alzai e mi ripresi la mia macchina.
-Fatto-
gli sorrisi, come segno di vittoria. Mi sedetti per terra, con le gambe incrociate. Accesi la macchina e cominciai a fotografarli, uno per uno.
-Smile!-
Passavo l'intero pomeriggio con loro, perché? Semplice. Amavo stare con loro. Si misero tutti vicini ed io scattai.
-E' stupenda-
dissi, soddisfatta.
-E ora?-
mi chiese Niall.
-Adesso vi faccio una foto singola a tutti-
-Sì, certo-
disse Louis, sarcastico. Si alzò di scatto e mi prese in braccio.
-Cosa fai?!-
cominciai ad urlare e dimenarmi. Louis raggiunse l'esterno della casa e si diresse verso la piscina. Mi gettò dentro, fortunatamente avevo posato la macchina.
-Louis William Tomlinson, la mamma lo verrà a sapere!-

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Capitolo 2
*** Simple but effective. ***


Uscii da quella piscina, mezza arrabbiata. Me ne andai spedita in camera per cambiarmi, mentre gli altri ridevano di me. Beh, sì, facevo abbastanza ridere, ma avevo un'appuntamento. Non con un ragazzo. Dovevo fare un servizio fotografico per la scuola e mi ero vestita perfettamente, mettendoci due ore, e il deficiente di mio fratello mi ha rovinata in due secondi. Accesi lo stereo per non farmi bollire ancora di più. Cominciai ad infilare i pantaloni mentre stava lo stereo suonava la canzone di Carly R. Jampsen. Mi muovevo nella stanza, ballando. All'improvviso si spalancò la porta.
-LIAM! NIALL! Ma bussare?-
-Scusa, è che sentivamo la canzone e non pensavamo che..-
Ero con i jeans e in reggiseno. Presi di corsa la camicia e me la misi in una frazione di secondo.
-Potete uscire?-
-Sì. Scusa-
Uscirono e si tirarono la porta dietro di loro. Ricominciai a cantare. Quando finii di prepararmi, lo stereo suonava i Sex Pistols. Spensi ed andai in sala.
-Ehm.. è imbarazzante. Se magari smettete di fissarmi-
I ragazzi mi continuavano a fissare, poi distolsero lo sguardo e continuarono a guardare la partita.
Bene, meglio così-pensai.
Guardai l'ora. Avevo l'appuntamento alle tre ed erano le tre meno dieci. Presi velocemente il casco.
-Ciao, io vado! Torno tra qualche ora!-
Non ebbi risposto, quindi uscii di corsa e salii sul motorino. Mi diressi verso lo studio dove dovevo fare il servizio e aprii la porta. Alle cinque avevo finito e allora andai a prendermi un frullato. Mi sedetti in un parco e iniziai a pensare. Ero innamorata di Niall, da quando ci eravamo incontrati a Mullingar. Amavo i suoi occhi, i suoi capelli, la sua dolcezza. Amavo lui, ma ero certa che lui non provasse nulla per me. Ero semplicemente la sua migliore amica. Niente di più.

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Capitolo 3
*** Read all about it. ***


Quando rientrai a casa c'erano solo Niall e Liam.
-Mio fratello?-
-E' uscito a comprare non so cosa..-
Misi il casco nel mobile ed andai in camera, mi tolsi quei jeans strettissimi e indossai i miei vecchi pantaloni della tuta grigi e una felpa larga sbiadita. Non m'importava come mi vestivo, anche se c'erano gli amici di mio fratello, ormai mi conoscevano da anni e non ci facevano caso. Di nuovo lo stereo suonava Carly R. Jampsen. Avevo voglia di scrivere qualcosa sul mio diario, quindi aprii l'armadio e presi il diario che era in una scatolina messa in un angolino.
"Caro diario"
avevo cominciato banalmente.
"Ricordi quando ti dicevo di Niall? Ecco, sono sempre più cotta di lui"
Nonostante la mia voglia improvvisa di scrivere un qualcosa, non avevo altro da aggiungere. Allora rimisi tutto al proprio posto e cominciai a leggere un libro, che mi stufò subito. Tornai in sala e gli unici due rimasti stavano per addormentarsi. Chissà come mai quella giornata fosse così noiosa.
-Nich, stasera vieni con noi ad una festa?-
mi chiese Liam.
-Dove?-
-A casa di un'amica di Harry, Nathalie-
-E' la mia migliore amica..-
-Ah, e non ti ha invitata?-
Guardai il cellulare e notai il messaggio di Nathalie.
-Sì, ora-
Liam sorrise e continuò a fare zapping con il telecomando. A quel punto tornai in camera e scelsi i vestiti.


DOPO QUALCHE ORA

Ero in macchina con Liam, Niall e Zayn. Niall era dietro, insieme a me.
-Nich, ti dovrei dire una cosa..-
mi disse Niall, abbassando lo sguardo.
-Dimmi- gli dissi curiosa. Avevo un po' d'ansia, ad essere sinceri, beh. Non sapevo che aspettarmi
-Beh,- chiuse gli occhi -ci conosciamo da molto e da parecchio tempo ho capito che sono innamorato di te-
Sgranai gli occhi e lo guardai.
-Davvero?-
-Certo, praticamente da quando ti conosco-
-Pure io sono innamorata di te, da sempre-
Mi sorrise e mi baciò, dolcemente. In quel momento ero felice. Stavo con il ragazzo che amavo, meglio di così. Arrivati alla festa, persi immediatamente di vista Niall, che poi andò via quasi subito. Troppa gente. Feci fatica a trovare Nathalie e comunque non conoscevo nessuno. Poi vidi una mano alzata.
-Nich! Sono qui! Vieni con me?-
Nathalie mi portò dal frigorifero e prese due birre e me ne porse una poi, dopo qualche istante, mi trovai di nuovo sola. Non sapevo che se ne fosse andato, quindi cercavo Niall tra tutti quei ragazzi, ma non lo trovavo, non vedevo quella testolina bionda che tanto amavo. D'accordo, è un po' da romanzone dell'ottocento. Me ne andai in giardino e mi sedetti su una sdraia. Come sempre ero sola, quindi cominciai a bere la birra. Dopo la seconda bottiglia comincia ad essere poco lucida, non capivo più nulla. Rientrai e cominciai a ballare come una pazza. Ero totalmente ubriaca.


LA MATTINA DOPO

Mi svegliai con un mal di testa esageratamente forte, le tempie mi pulsavano, avevo un po' di nausea. Avevo ancora un po' la vista annebbiata. Ero in un letto, notai i miei vestiti sul pavimento e mi accorsi di essere completamente nuda. Strinsi gli occhi e li sfregai. Mi voltai dall'altra parte e vicino a me c'era un ragazzo, pure lui, completamente nudo.
-Liam! Cosa ci fai qui?!-

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Capitolo 4
*** Nothing's real, but love. ***


Liam finì di raccontarmi la nostra 'avventura'. Non potevo crederci, per una volta ero felice, con il ragazzo che amavo e ho sovuto subito rovinare tutto andando a letto con il suo migliore amico.
-Davvero non ricordi nulla?-
chiese Liam.
-Nulla..-
Abbassai il viso. Volevo piangere, urlare, ma non riuscivo a fare nulla, me ne stavo lì, ad ascoltare tutto nei minimi particolari, con gli occhi sgranati. Mi auguravo che fosse solo un incubo.
-Ti prego, dimmi di nuovo com'è andata-
chiesi a Liam, quasi disperata. Lui cominciò.
-Ti sei avvicinata a me, mi hai detto cose del tipo "sai che stasera sei proprio stupendo?", sei caduta e ti ho presa in braccio per portarti in camera, dovevi riposare. Eri ubriaca marcia. Quando ti ho posata sul letto, tu mi hai buttato sopra di te e mi hai baciato. Insistevi. Alla fine è successo quello che è successo-

Quando finì, avevo le mani tra i capelli, il viso basso, le lacrime che scendevano. Gli chiesi di raccontarmelo per altre due volte. Non riuscivo ancora a capire, non riuscivo a crederci.
-Liam, ma tu..eri ubriaco?-

Abbassò lo sguardo ed intrecciò le sue mani. Esitò un po' prima di rispondermi.
-No-

Quindi ero andata a letto con il migliore amico del mio ragazzo, io inconsapevole delle mie azioni e lui completamente cosciente. Questo non riuscivo a spiegarmelo. La porta si aprì di colpo. Niall entrò furioso, andò verso Liam e gli tirò un pugno. Mi alzai di scatto, scioccata davanti quella scena.
-NON TI PERMETTERE MAI PIU'!-

Liam si alzò e se ne andò, senza aggiungere nulla.
-Perché?-
mi aveva chiesto Niall, con voce tremante, pronto a piangere e spaccare tutto quello che si trovava per la sua strada.
-Ero ubriaca..Scusa-
cominciai a piangere, mentre Niall mi guardava con uno sguardo incazzato, triste, confuso.
-Non è vero che tu sei innamorata di me-
-Cosa stai dicendo?! Io sono innamorata di te!-
-Si è visto..-
-Ero ubriaca! Non sapevo cosa stavo facendo..-
-Non capisci che..sono innamorato di te?!-
-Anche io lo sono!-
-Lasciami stare-

A quel punto uscì, se ne andò ed io mi ritrovai sola nella camera di Nathalie. Di nuovo sola. Mi sentivo completamente distrutta, mi sentivo male. Avevo ciò che volevo e ho dovuto rovinare tutto, per forza. Ho dovuto compinare qualche casino, ho dovuto farmi odiare da Niall. Un disastro. Un completo disastro. Volevo a tutti i costi che mi perdonasse, ma so che non l'avrebbe fatto. Lo rivolevo con me. L'ho sentito 'mio' per.. cinque ore?
Presi la mia roba e me ne tornai a casa. Cosa fanno le ragazze quando sono depresse? Prendono una coppetta di gelato e guardano film deprimenti sul divano. La coppetta di gelato la presi, ma non mi fermai a guardare film deprimenti, chiamai la mia VERA migliore amica. L'unico problema era che abitava a Londra, mentre io a Holmes Chapel. Presi il cellulare e la chiamai.
-Pronto?-
-Nichole, ti va di venire a stare da me per un po'?-

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Capitolo 5
*** Playing God. ***


Non volevo più pensarci, volevo smettere di pensare a ciò che era successo. Aspettavo la mia migliore amica, Mich Nichole Styles. Era la cugina di Harry, ma ci eravamo conosciute molto prima che mio fratello conoscesse Harry. A volte la chiamavo Mich, a volte Nichole. L'aspettavo. Avevo un enorme voglia di parlarle, di dirle tutto. Continuavo a pensare a Niall, a Liam e la nostra 'avventura'. Continuavo a pensare di aver rovinato tutto, tutto quanto. Avevo aspettato tutto quel tempo, avevo aspettando quel momento in cui io e Niall saremmo finalmente stati insieme. E poi, io, come una stupida, ho rovinato tutto in poche ore e, come se non bastasse, con il suo migliore amico. I miei occhi erano gonfi, il nodo che avevo nella gola non mi faceva respirare. Dovevo urlare, dovevo piangere. Finalmente il campanello suonò e corsi ad aprire. Mich era davanti a me, con un borsone ed un sorriso meraviglioso. L'abbracciai, stretta a me e scoppiai a piangere.
-Pensavo di avere un'accoglienza differente-
-Scusa, è che.. ho fatto un casino-
Mi guardò perplessa. La feci entrare e mi gettai sul divano, con le mani tra i capelli, disperata.
-Ho fatto un casino con Niall-
-Cos'hai fatto?-
Si sedette accanto a me e mise la sua mano sulla mia gamba, come segno di conforto.
-Sono andata a letto con Liam, ma ero ubriaca. Sono una stupida-
Cominciai a piangere. Non riuscivo a non farlo, mi sentivo una cretina. Mich mi guardò e mi sorrise. Mi abbracciò, stringendomi.
-Andrà tutto bene, te lo prometto-
La strinsi e cominciai a piangere più forte. La porta suonò di nuovo, ma questa volta guardai Mich perplessa. Mi alzai dal divano ed asciugai le lacrime. Esitai prima di aprire e il campanello suonò di nuovo. A quel punto aprii e davanti a me c'era lui, Niall.




Era bellissimo, come sempre d'altronde. Cercai di non piangere appena lo vidi, cercai di stare 'composta'.
-Ciao, Niall..- dissi con sguardo basso.
-Ciao.. ti dovrei parlare-
Mi bastarono quelle tre parole a farmi tremare le gambe, il mio cuore cominciò a battere talmente tanto forte che per un attimo pensai potesse uscirmi dal petto.
-Dimmi- cercai di dire. La mia voce tremava.
-Ci ho pensato, parecchio anche-
Lo guardavo. La vista stava cominciando ad annebbiarsi. Avevo paura che mi potesse dire che non voleva più avere nulla a che fare con me o, ancora peggio, che mi odiava. Lui mi guardava, con i suoi occhi azzurri, infiniti, immensi.
-Ho pensato che..potremmo riprovarci-
Gli gettai le braccia al collo e lui rise, prendendomi i fianchi.
-Ho pensato che d'altronde eri ubriaca e che non era tua intenzione, come tu mi hai detto, ed io mi fido di te, anche per ciò che hai fatto-
Lo strinsi più forte, mentre il suo profumo cominciava a fare parte di me. Mi prese il viso e mi baciò. Mi prese in braccio e mi portò su, in camera. Mich non era sola, erano arrivati gli altri, ad eccezione di Liam. Mi mise sul letto e mi baciò, di nuovo. Quando le nostre labbra si staccarono mi guardò ed io gli feci cenno di 'sì'. Mi tolse la maglia e cominciò a baciarmi la pancia. Gli presi il viso e lo baciai. Gli tolsi la maglia e lui mi strinse a sè. Ci buttammo sotto le coperte. Era così che doveva essere la mia prima volta, però c'era qualcosa che non andava. Non avevo sentito alcun sentimento, alcuna emozione. Mi auguravo di sbagliarmi, con tutto il cuore. Niall si addormentò ed io ero lì, accanto a lui, a fissarlo, pensando al momento in cui avevo sentito il calore del suo corpo contro il mio e perché non avevo provato nulla.

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Capitolo 6
*** Boyfriend ***


Niall si era svegliato e mi accarezzava i capelli. Sorrideva mentre mi guardava con i suoi occhioni azzurri. Non mi andava di dirgli che non avevo provato nulla, non volevo renderlo triste, non volevo togliergli quel meraviglioso sorriso. Era felice, e anche se avrei dovuto dirgli la verità, non ci riuscivo.
-Allora?- mi chiese, dolcemente.
-Allora..- ripetei.
-Com'è stato?-
Ecco. Eccola la domanda che mi auguravo di non sentire. Esitai prima di rispondere. Non sapevo che dirgli.
-Bello-
Sorrisi, almeno..ci provai.
-Stupendo- disse lui, quasi correggendomi.
Mi strinse a lui, sentivo di nuovo il calore del suo corpo. Lo abbracciai, ma non smettevo di pensare al fatto che non mi era sembrato nulla di speciale. Pensavo che la prima volta dovesse essere stupenda, che si provasse qualcosa di speciale. Invece, non era successo nulla, nulla di tutto quello che avevo immaginato.
-A cosa pensi?- mi chiese lui.
-Nulla..- sorrisi, cercando di non fargli capire la mia delusione.
Ci alzammo e ci rivestimmo. Quando scendemmo erano ancora tutti lì, ovvio..ad eccezione di Liam. Mich mi guardava, voleva sapere tutto e glielo avrei detto quando tutti sarebbero usciti.
-Ragazzi, perdonatemi ma..potreste andare, sono stanca ed ho bisogno di dormire-
-Certo- disse Niall.
Mi baciò ed uscirono. Quando chiusero la porta scoppiai a piangere. Mich mi abbracciò.
-Che succede?- mi chiese lei con voce dolce.
-Mich.. non ho provato nulla.. NULLA!-
-Sul serio?-
-Sì e non è bello!-
Mi strinse più forte, poi mi guardò.
-Non è che è cambiato qualcosa dopo che tu..-
Sgranai gli occhi, con la paura che lei avesse ragione.
-Non lo so..-
Il campanello suonò. Mi asciugai velocemente gli occhi, pensando che fosse Niall. Aprii la porta e non era Niall. Mi sentivo stranamente sollevata quando lo riconobbi. Liam era con uno sguardo basso davanti a me.
-Scusa..-
Non capivo perché ma gli gettai le braccia al collo e..lo baciai.



Liam si staccò e mi guardava con occhi sgranati.
-Che stai facendo?!-
-Scusa-
Ero imbarazzata, ma stavo..bene. Solo il fatto di baciarlo, è stato diverso da come baciare Niall. Le parole mi uscirono da sole, una dietro l'altra.
-Mi piaci, Liam..-
-Davvero o vuoi un po' pigliarmi per il culo?-
-Davvero..-
-Ero venuto qua per dirti una cosa..-
-Del tipo?-
-Del tipo che.. sono innamorato di te..-
Lo guardai stupita, però..sorridevo. Gli saltai addosso, mettendogli le gambe intorno alla vita.
-Vado a prendere un frullato- disse Mich ridendo.
Liam mi baciò ed io scesi. Gli presi la mano e lo portai di sopra. Sapevo di fare una cosa sbagliata ed ero pure consapevole di ciò che stava succedendo. Volevo vedere se avevo ragione. Entrammo in camera e chiusi la porta a chiave. Liam venì verso di me e mi prese i fianchi. Lo gettai sul letto e gli levai la camicia. Si alzò e mi levò la maglia. Mi prese in braccio e mi baciò. Quando..era tutto finito, mi addormentai. Ero abbracciata a lui e quando mi svegliai lo trovai a guardarmi, accarezzandomi i capelli. Era stato tutto diverso, era stato stupendo. La cosa non andava bene. Avevo..provato qualcosa, a differenza di quando era successo con Niall. Non era possibile. Pensavo di volere Niall, a tutti i costi, pensavo di esserne innamorata da così tanti anni. Però con Liam è stato tutto diverso. Avrei voluto sotterrarmi da qualche parte, nascondermi. Non era possibile, stavo cominciando ad amare Liam.

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Capitolo 7
*** Control ***


Liam era accanto a me, che dormiva sereno, con un sorriso sul viso. Era così dannatamente bello. Mi abbracciava, stretta a sè. Lo guardavo con aria felice, rispetto a quando guardavo Niall dormire. Sognava e parlava nel sonno.
-Lei è mia! E' mia! NICH E' MIA!-
Le sue parole quasi mi fecero piangere. Sorrisi, contenta di sentirlo parlare nel sonno. Ma il mio sorriso scomparve presto, capii ciò che avevo fatto e ciò che stavo facendo. Avevo bisogno di camminare e pensarci su. Quindi mi alzai, attenta a non svegliare Liam, e mi vestii. Presi un foglio e cominciai a scrivere:
"Non ti preoccupare, non sono scappata, anche perché mi pare impossibile dato che è casa mia. Sono uscita per farmi una passeggiata. Chissà, forse quando ti sveglierai sarò già li accanto a te.
Un bacio, Nich."
Lo misi sopra il cuscino e gli diedi un bacio, dopo di che, uscii. Camminavo lenta, senza una meta, con le mani in tasca e le cuffie nelle orecchie che stranamente suonavano 'Control' dei Metro Station. Guardavo basso e tiravo avanti, immersa nei miei pensieri. Che cosa avevo fatto? Perché? Ma il punto era..perché stavo bene?
In certi casi avrei chiamato Mich, dato che è la mia migliore amica ed era venuta a Holmes Chapel per me, ma in quel caso avevo bisogno di stare sola e mi sentivo in colpa. Per Mich, che era venuta fin lì ed ero rimasta con lei un quarto d'ora, se non di meno, e per Niall, perché per la seconda volta l'avevo tradito, ma sapendo ciò che facevo. Il problema è che mi stavo innamorando di Liam ed era un grosso problema, perché stavo con Niall e pensavo che fosse ciò che volevo, invece non era così. Vidi Nathalie e la salutai con un cenno della mano. Lei tirò avanti senza degnarmi di uno sguardo. Erano dei giorni che non mi rivolgeva parola, chissà per quale motivo. Proseguii senza farci troppo caso. Notai da lontano una sagoma, particolarmente famigliare, quindi mi avvicinai per scrutare quella persona. Poi la riconobbi. Non era una sagoma, ma due. Una di quelle barcollava. Quella sagoma era quella di Niall, che andava verso una ragazza che ancora non riconobbi, poi capii che era la sorella di Nathalie, Amy. Amy aveva un sorriso quasi bastardo e vidi Niall gettarsi letteralmente verso di lei e baciarla. Non potevo credere ai miei occhi. Avrei dovuto rimanerci male, ma non fu così. Ero quasi sollevata, potevo lasciarlo più facilmente, però la mia delusione era tanta. Diceva di amarmi, diceva che io ero l'unica per lui. Chissà a quante ragazze l'aveva già detto.
Andai con passo deciso e veloce verso quelle due sagome, quando Niall si voltò.
-Ehi piccola!- disse, venendo verso di me.
Era chiaramente ubriaco, il tono di voce, il suo viso stravolto. Ubriaco. Ma perché lo aveva fatto?
-'Piccola' ci chiami tua sorella, okay?!-
-Ma che c'è?-
Si avvicinava e ad ogni suo passo, indietreggiavo di due, per starne sempre più alla larga.
-'Che c'è?' mi chiedi anche?! Vai con una sconosciuta! Ecco cosa c'è!-
-Dopotutto tu sei andata con Liam, no?-
Stringevo i pugni, pronta a tirarne uno a lui e una ad Amy se ne fosse stato necessario. Avrei fatto di tutto pur di togliergli quel sorrisino bastardo dalle labbra.
-Dobbiamo continuare con questa storia?! Fanculo, Niall. Lasciami in pace-
Corsi via. Volevo prenderlo a pugni, a calci. Non dovevo prendermela così, perché io ero andata con Liam, due volte, una nella stessa condizione di Niall e una un'ora prima, completamente sobria e cosciente delle mie azioni. Ma volevo prenderlo a pugni comunque. Mi aveva solo presa per il culo, mi voleva solo portare a letto. Prima ero la sua migliore amica, o almeno..così diceva. Cercai di sbollire la rabbia, quando raggiunsi il vialetto di casa. Entrai e Liam era ad aspettarmi sulle scale con la colazione.
-No, non eri vicino a me quando mi sono svegliato- mi disse, sorridendomi.
Mi gettai addosso a lui e lo baciai e, per l'ennesima volta, mi sentivo benissimo e per un attimo dimenticai anche di chi fosse Niall.
E le parole mi uscirono, di nuovo, dalla bocca senza che io potessi controllarle.
-Ti amo, Liam-

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Capitolo 8
*** Can't say no. ***


Liam mi guardò, con un sorriso immenso e gli occhi lucidi.
-Ti stai commuovendo?- gli dissi sorridendo.
-Ti amo, Nich- mi disse prendendomi la mano.
Quando mi avvicinò a sè, sentii un brivido lungo la schiena e continuavo a stare bene. Poi, il brontolio del mio stomaco ruppe quel bellissimo momento. Può darsi che non fosse solo la fame, può darsi che fossero tutte le farfalline che vagavano nel mio stomaco.
-Scommetto che hai fame- rise.
Gli feci cenno di sì e mi sedetti accanto a lui. Mi guardò e si battè le mani sulle cosce, come per dirmi di sedermi sulle sue gambe. Allora mi rialzai e mi sedetti sulle sue ginocchia. Presi un cornetto e cominciai a mangiarlo.
-Lo sai che questa cosa deve essere un segreto, vero?- lo guardai, mentre masticavo il primo boccone.
-Uh, una relazione segreta- rise.
Gli diedi una piccola spinta e cominciò a ridere.
-No, sul serio. E' una cosa che non deve sapere nessuno-
-Mhh..okay- sorrise e mi baciò.
Continuai a mangiare il mio cornetto mentre Liam mi guardava e sorrideva.
-Hai finito di fissarmi? Mi sento a disagio-
-Scusa..- fece il broncio.
-Tranquillo, sei perdonato..- sorrisi.
Per qualche istante stammo a guardarci negli occhi. Certo, non erano gli occhi azzurri di Niall, ma quel banale marrone era fantastico. Entrambi avemmo un sussulto. Il campanello suonò ed io mi alzai di scatto per aprire. Liam corse di sopra ed entrò in bagno. Il campanello suonò di nuovo.
Aprii la porta e davanti a me c'era Niall, stravolto, ma stranamente non era più ubriaco.
-Nich..ascolta..io-
Gli chiusi la porta in faccia, poi riaprii per dirgli solo una cosa.
-Fanculo, Horan- e richiusi.
-Dai, Nich..Scusa..- continuava a bussare.
-Va via!-
-Aprimi! per favore..-
-Vattene!-
-Ti prego, aprimi..-
A quel punto aprii ed incrocia le braccia.
-Posso entrare?-
-No. Che vuoi?- dissi fredda.
-Volevo chiederti scusa..-
-Non me nee faccio nulla delle tue scuse..-
-Ma io ti avevo perdonato..-
-Tu sei tu, io sono io
-Questo vuol dire che non mi ami..-
-No, questo vuol dire che non mi posso fidare di te-
-Io ti ho perdonato..-
-Ripeto: tu sei tu, io sono io-
-Perché non mi vuoi perdonare?-
-Perché non sarebbe più come prima, perché sia io che tu abbiamo rovinato tutto..-
-Ma tu dicevi di amarmi..-
-Sì e anche tu, ma da quanto so lo hai detto anche ad Amy..-
-Non è così..-
-Ah sì? Beh.. ormai è andato tutto a puttane.. quindi, ciao Niall-
-Possiamo far finta che non sia successo nulla-
-No, non funzionerebbe comunque..-
-Scusa..-
-Ciao, Niall-
Chiusi la porta e guardai la finesstra per essere sicura che se ne andesse e così fece.
Il telefono squillò e corsi a rispondere.
-Nich..-
-Mich, scusa. Scusa per tutto-
-Stai tranquilla. Posso venire a casa?- sentii la sua risata.
-Certo, Mich!-
-Bene..aprimi-
Andai verso la porta ed aprii. La abbracciai stretta a me.
-Scusa Mich!-
-Ma stai tranquilla, dai..-
-Raccontami cosa succede nella tua vita-
Mich rise e mi guardò, poi abbassò subito lo sguardo.
-Mah, nulla.. che continua a piacermi tuo fratello..-
-Davvero?-
-Sì, è che è.. così adorabile-
-Non capisco perché vi siate lasciati..-
-Nemmeno io, la lontananza probabilmente..-
-Ma ora tu sei qui..-
-Lo so. Ha una ragazza?-
-No, Mich. Tu sei stata l'ultima-
Mich arrossì e si mise il viso tra le mani.
-Vorre riprovarci-
-Ci parlo io- le sorrisi.
Mich mi abbracciò e cominciò a saltellare e canticchiare. Lei e mio fratello erano stati insieme per un anno e mezzo. Era molto complicata come relazione, lei a Londra, lui a Holmes Chapel. Mio fratello era innamorato di lei ed ero certa che lo fosse ancora.
Mich andò in cucina e prese una coppetta di gelato e due cucchiai, poi accese la tv e mise il DVD di 'The last song', il nostro film preferito.
-Piangiamo un po?-
-Sìì!- rise.
Si gettò sul divano e mi porse un cucchiaio. Sentii dei passi che scendevano le scale, poi mi ricordai di Liam.
-Nich, io vado.. poi mi dici chi era prima..-
Andai da lui e lo baciai.
-Stai tranquillo.. ci vediamo dopo-
-Certo- sorride e mi baciò la fronte.
Raggiunsi Mich che stava per piangere. Si voltò a guardarmi.
-State insieme?- sorrise.
-Sì..-
-Sei felice?-
-Dannatamente- sorrisi.

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Capitolo 9
*** Get it right. ***


Seguivo il film con Mich che piangeva come una disperata ed ero stranamente felice, sollevata dal fatto che non stavo più con Niall. Però Niall, sembrava facesse il doppio gioco, sembrava che mi prendesse per il culo. Quando si è ubriachi, spesso, si dice la verità, e dopo quello che Niall mi aveva detto quando era ubriaco mi ha fatto pensare al fatto che lui mi volesse portare solo a letto, per poi continuare con altre ragazze.
Mi sembrava di tornare a Mullingar, quando i bulletti della scuola mi fissavano nei corridoi e, nonostante non avessi fatto nulla con loro, mi chiamavano 'la selvaggia a letto'. Era un nome..imbarazzante, ma ogni volta che passavo mi sentivo urlare una cosa del genere, la mia prima volta è stata con Liam, quindi non capivo perché. Quello di Mullingar è un ricordo che volevo cancellare, mi insultavano, mi avevano picchiata..volevo cancellare quegli anni.
Tornai a guardare il film con le lacrime agli occhi. Liam non sapeva nulla di tutto questo. Mich mi guardò ed io ricambiai lo sguardo, convinta che lei pensasse che piangessi per il film.
-Perché piangi? So che non è per il film..-
-Mullingar..-
-Non dirmi che ti manca!-
-No, Mich.. tutt'altro e lo sai..-
-Ora sei qui, non devi più pensarci..-
-Ma le cicatrici rimangono..-
-Per quello, Nich, non puoi farci nulla..-
Allora, Mich mi abbracciò, sapendo quanto pensare a tutto quello mi facesse male.
-Nich, non pensarci più.. pensa a..Liam..- rise.
Risi anche io e tornammo a guardare il film, mangiando gelato. Il telefono continuava a vibrare, Niall non smetteva di mandarmi messaggi. Continuava, continuava, continuava. Avrei voluto dirgli "Porca troia! Sto con Liam!", ma so che lo avrebbe interpretato male e sarebbe andato in giro a dire che ero una puttana. Mi ci mancava solo quello. Certo, prima o poi sarebbe venuto a saperlo, però io preferivo il 'poi'.
37 messaggi.
Il telefono vibrava e non smetteva, era irritante.
Presi il telefono e cominciai a scrivere il messaggio.
"Basta, Niall. D'accordo, ti perdono, ma non torneremo insieme, non chiedemi perché, non chiedermi più nulla sull'argomento perché te l'ho detto prima. Ci vediamo domani"
Dopo quel messaggio non rispose più, e mi sentii, di nuovo, stranamente soddisfatta, ma poi il telefono vibrò di nuovo. Sbuffai, infastidita, ma sul display non c'era scritto 'Niall', c'era scritto 'Louis'. Mi chiesi che voleva mio fratello. Aprii il messaggio.
"C'è ancora Mich a casa? Nich, io non ce la faccio a stare in casa con lei, la amo ancora"
Oh, perfetto! -pensai.
"Testa di frullato, ti ama ancora pure lei.."
"Davvero?"
"Sì, quindi vieni a casa e chiedile di riprovarci!"
Non rispose più.
Di tutto il film avevo visto, forse forse 20 minuti, mentre Mich piangeva, commossa dal film.
-Mich, ho una buona notizia!-
-Cioè?- mi guardò perplessa.
-Mio fratello sta venendo qui per chiederti di riprovarci..-
-Eh?! Ma sono impresentabile!-
Corse di sopra per darsi una sistemata, mentre io ridevo come una stupida. Era buffissima, com'era corsa di sopra. Sembrava un tricheco su un monopattino.
La porta suonò e Mich mi urlò dal piano superiore di aspettare, ma aprii comunque mentre ancora ridevo come una pazza.
-Lou!- lo abbracciai.
-Mich?-
-E' di sopra, arriva-
Mich scese le scale con disinvoltura.
-Ciao, Louis..-
-Ciao, Mich. Devo parlarti-
I due andarono in cucina, lasciandomi da sola, che sorridevo. Mich tremava come una foglia e Louis era paonazzo in volto. Mi misi sul divano, poi sentii un piccolo urlo. Mich era talmente tanto felice da urlare.
La porta suonò di nuovo. Ero stufa di alzarmi e aprire, ultiamente troppa gente suonava al mio campanello. Aprii e c'era Liam, con un mazzo di fiori.
-Per te- sorrise.
Gli saltai addosso e lo baciai, poi mi ricomposi ricordando che il 'noi' era un segreto.
-Grazie!-
Presi i fiori e li posai sul mobile. Mi soffermai a fissarlo per qualche istante, ancora non mi rendevo conto di quanto fosse bello e che tutto quello era mio. Mi chiedevo come facesse a stare con una come me, mi chiedevo perché era innamorato di me. Lui era perfetto e io..no.
-Che c'è?- rise.
-E' che tu sei perfetto. Come fai a stare con una come me?-
-Ma stai zitta!- mi abbracciò.
-Tu sei perfetta, punto e basta-
Louis e Mich tornarono in sala mano nella mano ed io mi staccai immediatamente da Liam.
-Guardate chi c'è venuto a trovare!- dissi con sguardo, basso, imbarazzato.
Liam mi guardò e rise, mi prese la mano.
-E' tuo fratello, lo dovrebbe sapere-

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Capitolo 10
*** Searching. ***


«Dire cosa?» chiese Louis, perplesso.
«Ma allora sei stupido. Stiamo insieme, Louis» dissi guardandolo rassegnata.
Liam sorrise dolcemente, con quel sorriso che mi faceva morire. Louis ci guardò ad alternanza, con occhi sgranati.
«Ma non stavi con Niall?»
«Appunto, stavo»
Diventai seria e lo guardai, poi ripresi il sorriso dopo che mi accorsi che Liam teneva ancora la mia mano e la stringeva, l'avvicinò alla sua bocca e la baciò. Io divenni rossa di colpo ed abbassai lo sguardo, quasi imbarazzata.
«Come sei bella» disse Liam, sorridendomi.
«Sì, sì, certo»
Mich stava ancora sorridendo e teneva stretta la mano di Louis e le leggevo negli occhi che non gliela avrebbe mollata per niente al mondo. So quanto lo amava, so che stava provando in quel momento, perché contemporaneamente lo stavo provando io, stretta a Liam e il suo profumo che continuava a vagarmi per la testa e cominciava ad impadronirsi di me.
La guardavo e lei guardava me, entrambi felici, convinte che nulla potesse rovinare quel momento, almeno per lei. Era il momento in cui avrei voluto fermare tutto qualche minuto, per poi ripartire e vedere come le cose sarebbero andate, ma invece il campanello suonò. I ragazzi erano venuti per vedere la partita e la cosa più brutta era che c'era pure Niall. Staccai immediatamente la mano da Liam ed andai verso la porta, ma lui mi bloccò e prima di aprire mi diede un bacio, così dolce, così calmo, così fantastico. Di nuovo i brividi mi scesero lungo il corpo e lui mi cinse con un braccio la vita e mi avvicinò a sè, baciandomi ancora, sempre più dolcemente. Poi si staccò e, guardandomi con occhi dolci e felici, mi diede un morso sul naso e rise. Il campanello suonò di nuovo e questa volta sette volte.
«Avete voglia di aprire?» sentii Zayn.
«La partita non aspetta noi!» disse Harry, bussando.
Aprii la porta, sbuffando.
«Madonna, siete incredibili. Datemi il tempo di aprire!»
«Sì, certo» disse Zayn.
Si piombarono in casa e si diressero subito verso il salotto, accesero la televisione e si gettarono sul divano come due sacchi dell'immondizia. Niall entrò con viso basso, senza guardarmi in volto e tirò dritto per il salotto. Quando infine disse un 'ciao' timido, freddo, senza guardare nessuno in faccia, come vergognoso, imbarazzato.
Lo guardai per un istante, poi tornai a guardare in sala. Niall, prima di dirigersi dagli altri, si era fermato a guardare Liam, poi riabbassò il viso e sussurrò qualcosa che non capii, come un 'vaffanculo' o qualcosa del genere. Liam mi guardò con aria perplessa, ma comunque triste. Dopotutto era il suo migliore amico e gli aveva fatto il torto di andare a letto con la sua ragazza e in pi, ora, ci sta insieme segretamente. Dopo due secondi si andò a sedere assieme agli altri ed io mi appoggiai allo stipite della porta a fissarli.
Ogni volta che guardavano una partita, sembravano dei bambini, esultavano, saltavano. Bambini.
«Nich, vai a prendere da bere?» mi disse Louis.
«E da mangiare..» incluse Harry.
«E se hai tempo, anche un massaggino farebbe comodo» disse Zayn, scrocchiandosi il collo.
«Eh, certo. Volete che vi porti anche dei cuscini, coperte?» dissi, acida e sarcastica.
«Sì, grazie» disse Liam, ridendo.
«La mamma vi ha fatto le gambine? Bene. Vi alzate ed andate»
«Nich, sei una rompiscatole»
«Ah, io? Parla Louis nonrompomailescatoleamiasorella Tomlinson»
Fece un buffetto e tornò a guardare la partita.
Non si alzarono, non si spostarono nemmeno di un centimetro ed io mi rifiutai di portar loro da mangiare, da bere e fare dei massaggi. Mich si mise accanto a me, con la mia stessa opinione, e li guardava per far capire loro di alzarsi e prendersi le cose da soli.
«Non siamo schiave. Le cose le prendete da soli» disse Mich, incrociando le braccia.
Allora, Louis sbuffò e si alzò. Si avvicinò a Mich e le diede un piccolo bacio, poi andò in cucina. Abbassai lo sguardo, poi mi ritrovai a fissare Liam, che incrociò subito il mio sguardo e mi sorrise, dolcemente e, senza farsi vedere, mi mandò un bacio. Sorrisi e divenni rossa, abbassando subito il viso. Poi, io e Mich avemmo un sussulto.
La squadra di calcio che i ragazzi tifavano avevano segnato e si erano alzati ad esultare e gridare. Louis corse subito in sala, con una ciotola di patatine, di cui più di metà finì sul pavimento.
«NO! Mi sono perso il goal!» disse sbuffando.
«Questa, ragazze, me la pagate» disse guardando me e Mich, che scoppiammo a ridere. Girai il volto e notai che sia Liam che Niall, mi stavano fissando. Non feci caso a Niall e guardai Liam, sorridendogli. Ora, non mi importava più del ragazzo irlandese che prima tanto amavo, o così pensavo.

 

 

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Capitolo 11
*** Light up the world. ***


Non smettevo di guardare Liam, così semplice, così sorridente. Ero certa di quello che provavo per lui, ero sicura di amarlo e non come pensavo di amare Niall. No. Con Liam era diverso, lo amavo, sapevo di amarlo. Ogni volta che mi baciava sentivo i brividi lungo la schiena, ogni volta che sorrideva illuminava il mio mondo, ogni volta che sentivo il suo corpo era contro il mio, anche solo in un abbraccio, il suo profumo si prendeva possesso di me, ogni istante che passavo con lui, volevo non finisse mai, per nulla al mondo. Lo amavo, ne ero certa. Facevo fatica, non riuscivo a non andare da lui e baciarlo, dirgli che lo amo con tutta me stessa. Non potevo, non volevo. C'erano tutti lì e, sicuramente, mi avrebbero presa per puttana, ciò che non sono, anche se il mio comportamente potrebbe sembrare. Ma dopotutto, se non si ama la persona con cui si sta, perché continuare a starci? 
Posai un secondo lo sguardo su Niall, che ancora non smetteva di fissarmi e la cosa mi infastidiva, sinceramente. Poi, mi soffermai a guardare la televisione. Ormai la partita era finita e Liam se ne sarebbe andato. Non volevo che se ne andasse, anche se sarebbe solamente tornato a casa. Notai che Niall si alzò e si diresse verso me. Liam si voltò all'istante per assicurarsi che non succedesse nulla, ma vedevo nel suo sguardo la voglia di scattare in piedi e venirmi incontro.
«Nich, possiamo parlare un attimo?» mi chiese Niall, serio.
«D'accordo»
Andammo in cucina ed io mi sedetti sullo sgabello.
«Dimmi» gli dissi fredda.
«Ho visto come guardi Liam»
«E in che modo lo guarderei, scusa?»
«Ogni volta che vi guardate sorridete e tu lo guardi come se fossi innamorata di lui»
«E se anche fosse così, sono cose che non ti riguardano più»
«Questo vorrebbe dire che sei innamorata di lui?» mi guardò serio, con gli occhi azzurri che ancora erano tristi.
Non era bravo a nascondere le cose, bastava guardargli gli occhi.
«Non ho detto questo»
«Ma è così»
«Niall, smettiamola qui» dissi alzandomi.
«Non vuoi rispondermi. Tu sei innamorata di Liam, ecco perché non mi hai perdonato»
Lo guardai, sperando che nei miei occhi non si vedesse alcuna traccia di menzonia.
«No, non ti ho perdonato perché tanto sarebbe andato di nuovo tutto male»
«E perché sei innamorata di Liam»
Non volevo dirgli di no, ma non volevo nemmeno dirgli la verità. Lui mi guardava impaziente.
«Se non vuoi rispondermi a quella domanda, rispondi a questa: che ci faceva già qui?»
«E' venuto prima perché doveva portarmi delle cose che erano rimaste a lui»
«E che cos'erano? Biancheria intima?»
«Smettila! Mi ha portato il mio libro che mi ero dimenticata qualche mese fa»
«Per quale motivo te lo ha portato dopo tanti mesi?»
«Perché me lo ero dimenticata e lui si dimenticava di portarmelo quando veniva qui»
«Veniva qui per venire a letto con te, giusto?»
«No, ora basta! Smettila!» tornai in sala, scazzata.
«Sei innamorata di Liam, vero?! Dimmelo!»
«Ti ho detto che anche se fosse non affari tuoi!»
«Tu, però, non mi hai detto di no»
«Sì! Okay? Sì! Sono innamorata di Liam!»
Tutti mi guardarono. Non credevo di averlo urlato, ma mi aveva fatto imbestialire, mi aveva fatto venire il nervoso. Niall mi guardava, come se volesse piangere.
«Sì! Amo Liam ed è per questo che ti ho lasciato!»
Niall aprì la porta ed uscì, senza aggiungere nulla, senza guardare nessuno, ed io ero lì, immobile, a fissare la porta, con un nervoso addosso, così tanto nervoso da farmi tremare le ginocchia. Stringevo i pugni. Ero furiosa con Niall, era come gettare sale sulle ferite, ero infastidita dalla discussione che c'era stata, ero infastidita da lui. L'aveva voluta lui la verità, voleva che gli dicessi che ero innamorata di Liam e così gli avevo detto. Ma non l'avevo detto solo a lui, l'avevo detto a Harry e a Zayn, che ancora non lo sapevano e ancora mi guardavano con occhi sgranati e increduli. Li guardai e me ne andai con passo spedito e deciso di sopra. Andai in camera e sbattei la porta. Presi un cuscino e con tutta la forza che avevo, lo gettai contro il muro, sempre più furiosa, sempre più sicura di non vedere più Niall, anche se era uno dei migliori amici di mio fratello. Non mi interessava, avrei fatto qualsiasi cosa pur di non vederlo. Qualcuno bussò alla mia porta.
«Chi è?!» chiesi, infastidita.
«Nich, sono io. Liam»
Andai verso e la porta ed aprii, lo feci entrare e si sedette sul letto. Mi prese e mi fece sedere sulle sue gambe.
«Nich. Che è successo?»
«Voleva a tutti i costi che gli dicessi se ero innamorata di te, e l'ho fatto!»
Mi accarezzò i capelli e mi prese la mano.
«E' ancora innamorato di te»
«Ma io no, io non lo amo!»
«Devi capirlo. Non puoi trattarlo così»
«Sì, che posso. Lui dopotutto non mi ha trattata meglio»
«Sei veramente furiosa»
«Sì, Liam!» lo guardai, seria. Lui abbassò lo sguardo.
«Non te la prendere anche con me, ti prego»
«No, scusa» lo abbracciai e, dal nervoso, scoppiai a piangere.
«Non piangere, Nich»
«Mi ha fatto venire il nervoso, Liam, e quando sono nervosa piango»
Lui mi strinse. Sapevo di aver trovato il ragazzo perfetto, aveva tutto, anche nei suoi difetti.
Mi prese il viso e mi asciugò le lacrime.
«Prima cosa. Andrà tutto bene. Seconda cosa. Andrà tutto bene, ci sono io»
Mi baciò dolcemente, facendomi innamorare sempre di più di lui.

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Capitolo 12
*** Prom ***


Liam mi sorrise, con una dolcezza che era infinita. Poi mi prese il cellulare che si trovava sul letto.
«Hai un messaggio» mi disse.
Gli tolsi il cellulare di mano e guardai il display.
«Guarda che ho visto chi te lo ha mandato»
«Chi me lo ha mandato?» gli dissi, come sfidandolo.
«John»
Lo guardai e gli diedi una patta.
«E ti ha chiesto se stasera vai al ballo con lui..»
«Uno: non ho intenzione di andare al ballo. Due: non leggere i miei messaggi!»
«Sono il tuo ragazzo, sono geloso, è mio diritto leggerli»
«Allora io posso leggere i tuoi»
«Certo»
Mi porse il suo cellulare e lo misi in tasca, poi tornai al messaggio. Non ci sarei andata al quel ballo di fine anno, dove i risultati sarebbero arrivati dopo nove mesi per tante ragazze. Ma poi, non ne avevo voglia, non avevo voglia di vestirmi tutta in tiro, non avevo intenzione di fare figuracce davanti a tutto il liceo. Allora gli scrissi che non ci sarei andata. Liam continuava a guardare il display, leggeva ciò che scrivevo per essere sicuro che non avessi qualche strana storia con quel John.
«Perché non vuoi andarci?» mi chiese Liam.
«Boh, forse perché con tutti quelli che me lo hanno chiesto non ho intenzione di andare con nessuno, e poi.. non mi ispira tanto questo ballo»
«E se ci venissi con me?»
«Non lo so»
«Dai, dai» fece il broncio.
Lui sapeva benissimo che non riuscivo a resistere al suo broncio, era così.. adorabile.
«D'accordo»
Liam mi strinse e si alzò dal letto. Mi prese le mani e mi baciò. Ormai mi ero abituata a tutti quei brividi che sentivo lungo la schiena.
«Perfetto. Ti vengo a prendere alle otto» sorrise e mi baciò di nuovo, poi uscì dalla mia camera.
Andai verso l'armadio e cominciai a frugare nei pochi vestiti che avevo e rimasi delusa dal fatto che non c'era nulla che potessi mettermi, ma continuai a cercare imperterrita, volavano vestiti in tutta la camera, infine, rassegnata, mi sedetti a terra, tra il mucchio di vestiti che avevo tirato fuori.
Mich bussò alla porta ed entrò.
«Cos'è questo macello?!»
«Stasera vado al ballo con Liam e non ho assolutamente niente!»
«Ti sei decisa, allora!»
«Sì, ma probabilmente non ci andrò comunque.. Non ho niente!»
Mich mi prese la mano e mi alzò da terra. Scendemmo, prese borsa e chiavi ed uscimmo.
«Troveremo qualcosa, a costo di tornare a casa dieci minuti prima che Liam arrivi»
Cominciammo a girare per la città, entrando in ogni singolo negozio che incontravamo. Ero sfinita, non ce la facevo più. Entra, prova. esci, entra, prova, esci. Alla fine entrammo in un negozio semplicissimo che vendeva abiti a poco prezzo. Cominciai a provarmene qualcuno, ma nessuno di quelli mi piacevano. Allora girai per il negozio, convinta che da qualche parte ci fosse il vestito perfetto. Infatti, lo trovai. Era meraviglioso. Lungo, rosa antico. Lo provai ed era come immaginavo, era quello perfetto. Lo comprai e andammo dritte verso casa. Mich mi diede una mano a prepararmi.
«Sei perfetta, Nich»
Mi voltai per guardarmi allo specchio e per la prima volta mi sentii.. bellissima. Finalmente mi vedevo bella, stavo bene. Corsi ad abbracciare Mich.
«Piano che ti si rovina tutto» disse ridendo.
Il campanello.
Mich corse di sotto ad aprire ed io rimasi ancora qualche istante a guardarmi, sempre più stupita di com'ero.
«Nich, vieni! C'è Liam!» mi urlò Mich dal piano di sotto.
Scesi le scale con calma, dati i trampoli che indossavo ai piedi. Tenevo il viso basso, attenta a non cadere e a non inciampare nel vestito. Poi lo rialzai. Liam era lì, sulla porta, davvero perfetto. Con il suo completo nero, con tanto di cravatta, in mano il classico 'bracciale con i fiori' che nei film americani i ragazzi portano alle ragazze la sera del ballo. Mi guardava a bocca aperta.
«Ora Liam non esagerare. Chiudi la bocca» gli dissi.
«Liam, perdi saliva» gli disse Mich, ridendo.
«Sei.. stupenda. Sei perfetta» mi disse a fatica.
Sorrisi, imbarazzata. Liam mi prese la mano e mi mise quel 'bracciale', poi mi baciò dolcemente.
«Sei pronta?»
«Andiamo»
Salutammo Mich, che aspettava mio fratello. Ci avrebbero raggiunti più tardi.
Arrivammo a scuola ed entrammo. Io ero timorosa ed imbarazzata, Liam mi prese la mano e la strinse.
«Stai tranquilla»
Entrammo e fortunatamente pochi si accorsero di noi. Harry e Zayn si avvicinarono a noi.
«Allora state insieme, maiali?» disse Harry, facendo l'occhiolino.
«Sì, Harry» gli disse Liam, che poi sorrise.
Mi guardavo intorno, per essere certa che non ci fosse quello. Mi soffermai a guardare in fondo alla sala. Io, che mi auguravo che non ci fosse, invece.. eccolo là, appoggiato al muro, che guardava verso me e Liam. Io, con la mia finezza e dolcezza, gli feci il dito medio e mi voltai di nuovo verso Liam.
Mi girai verso l'entrata e vidi Mich e Louis, mano nella mano, entrare. Erano bellissimi. Si unirono a noi, io, Liam, Harry e Zayn. Senza Niall. No. Niall era in fondo, quasi un emarginato. Nonostante lo odiassi tanto, mi faceva pena e tenerezza, nessuno lo considerava. Se ne stava lì, attaccato al muro a guardarci. Di certo me ne sarei pentita. Andai da lui e lo guardai.
«Ora smettila di fare il deficiente e vieni là con noi. Non mi importa se non parlerai nè con me, nè con Liam, ma non puoi startene qui a fare l'asociale»
Notai nel suo volto una traccia di disapprovazione, allora gli presi la mano e lo portai a forza dagli altri. Mi faceva troppa pena, forse sbagliavo, forse no, ma non potevo lasciarlo lì da solo. So come ci si sente a stare da soli e, anche se odiavo Niall, non volevo che anche lui provasse una cosa del genere.
«Horan è venuto a farci compagnia» annunciai.
Liam si avvicinò a me e mi sussurrò
«Tu sei troppo buona, ma ti amo lo stesso»
Sorrisi e lo baciai, sotto gli occhi di tutta la scuola, ma soprattutto..sotto gli occhi di Niall.

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Capitolo 13
*** Give your heart a break ***


Finalmente, eravamo lì, a ridere e scherzare come un tempo, con una sola differenza. Niall non rivolgeva ancora la parola a Liam. Volevo che chiarissero, ma immaginavo già che Niall gli avrebbe risposto cose del tipo 'eri il mio migliore amico' o sarebbe andato direttamente al sodo 'va al diavolo!', ma so quanto Liam fosse dispiaciuto per ciò che era successo e non sopportarlo vederlo così.
Mi soffermai, dopo, a guardare Niall, che non sembrava essere soddisfatto quanto me della situazione che si stava ricreando tra di noi, tutti noi. Teneva lo sguardo basso, di tanto in tanto mostrava un mezzo sorriso, ma non spiccicava parola, se ne stava lì, zitto, con le mani nelle tasche, con il suo sguardo basso, devo ammettere che non sopportavo vedere nemmeno lui così. Cavolo, continuava ad essere il mio migliore amico e odiavo vederlo così depresso. So che era tutta colpa mia. Continuavo a guardarlo, senza staccare gli occhi da lui. Alzò un secondo il viso e lo sguardo dei suoi occhi blu incontrarono il mio. Dicevano 'sto male', era lucidi, carichi di lacrime. Perché gli avevo fatto tutto quello? Non se lo meritava! Smisi di guardarlo ed abbassai il viso, dispiaciuta.
«Che succede?» mi chiese Liam, dolcemente.
«Nulla..» mi asciugai l'unica lacrima che era scesa senza che io volessi.
«Ehi.. che hai?» mi prese il viso e lo alzò, così che potessi guardarlo in faccia.
Gli presi la mano e lo portai fuori. Sarei scoppiata a piangere lì dentro, con mezza Holmes Chapel in una semplicissima e minuscola struttura.
«Non sopporto vedere Niall così ed è tutta colpa mia!»
Liam mi guardò, poi si girò intorno per cercare un posto tranquillo dove sedersi. Mi prese la mano e mi portò qualche metro più lontano e mi fece sedere su una panchina, intrecciò le sue dita alle mie.
«Nich, non provavi più nulla per lui ed hai preferito non illuderlo ancora»
«Ma non avevo diritto a portarmi a letto il suo migliore amico! Così ora stai male pure tu perché non vi rivolgete parola! Vedi? So solo fare disastri!» i miei singhiozzi si fecero più forti e il trucco cominciò a colare.
«Ora basta piangere, tu non fai disastri»
«Sì, Liam!» mi alzai di scatto ed urlai.
Liam mi guardò con occhi straniti e si alzò, mi prese le mani e mi guardò negli occhi.
«Tutti sbagliamo, tutti combiniamo qualcosa. Smettila di piangere perché non voglio vedere lacrime di tristezza sul viso della mia ragazza»
Prese un fazzoletto e cominciò ad asciugarmi le lacrime, dolcemente, mentre io continuavo a piangere.
«Il mio lo sto facendo, ma anche tu devi smetterla di piangere» mi sorrise.
Feci degli enormi respiri e cercai di smettere di piangere, Liam passava il suo fazzoletto di stoffa sul mio viso, così dolcemente, anche quell'inutile pezzettino di tessuto aveva il suo profumo.
Liam, improvvisamente si bloccò e si voltò per vedersi alle spalle. Io vedevo semplicemente una sagoma, dritta dietro Liam.
«Vuole parlarti, tranquilla» mi sorrise e mi diede un piccolo bacio sulle labbra, poi se ne andò.
La sagoma si avvicinò a me.
«Nich..» riconobbi la voce di Niall, vicino a me.
«Niall..» dissi piano, ancora con la voce che tremava.
«Mi dispiace» disse lui.
Lo abbracciai, stringendo le mie braccia attorno ai suoi fianchi e ricominciai a piangere, non riuscivo a dire una parola, i singhiozzi non mi permettevano nemmeno di respirare. Lui mi strinse a sè, dolcemente.
«Non devi piangere, Nich..» la sua voce tremava, sentivo il suo nodo alla gola.
«Sì, Niall.. Mi dispiace! Odio vederti così a causa mia!»
Mi accarezzava i capelli ed appoggiò il suo mento sulla mia testa. Pensavo di odiarlo, dopo quello che aveva detto, ma in realtà io continuavo a volergli un bene infinito, continuava ad essere il mio migliore amico, quello che avevo conosciuto anni fa a Mullingar, quello che mi aveva voluto bene. Non riuscivo ad odiarlo, perché anche il suo visino da bambino innocente non me lo permetteva.
«Non sopporto vedere così te e non sopporto vedere così Liam! Gli manchi! Sei il suo migliore amico! Ed è ancora una volta tutta colpa mia!» riuscì a dire tra un singhiozzo e l'altro.
«Dovrei andarmene. Sì! Almeno tutto andrebbe meglio!»
Niall mi prese il viso e mi guardò, con i suoi occhi blu, gonfi.
«Tu non te ne andrai! Starai qui, assieme a noi, assieme al tuo migliore amico e al.. tuo ragazzo» faticò a dire le ultime due parole e prima aveva fatto un respiro profondo, rassegnato.
Continuava a guardarmi e odiavo anche vedere i suoi bellissimi occhi in uno stato così disastroso. Le lacrime non smettevano di scendere, si versavano sul mio viso e sul suo come se non avessimo mai pianto. Gli asciugai le lacrime con i polpastrelli delle dita.
«Non dovresti piangere, non hai fatto nulla di male» gli dissi, cercando di sorridere.
Mi prese in braccio e mi strinse, mentre io gli avevo stretto le gambe attorno alla vita. Mi stringeva a sè, come se non volesse più lasciarmi.
«Ti voglio un bene immenso, Niall»
«Ti amo come nessuna, Nich»
Rimasi sorpresa da quelle parole dette da lui sincere, mentre lui per me era solo il mio migliore amico.

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Capitolo 14
*** Tell me what to do. ***


Niall mi rimise a terra e mi guardò, con occhi quasi strazianti e depressi.
«Nich, non sto scherzando» mi disse, serio.
Abbassai lo sguardo, sempre più dispiaciuta da ciò che avevo fatto e le lacrime continuavano a sgorgarmi dagli occhi, imperterrite e senza freno.
«Ora smettila di piangere, rovinerai tutto il tuo lavoro» sorrise suo malgrado.
Vedevo il suo sorriso quanto fosse falso, quanto si sforzasse. Non stava bene, glielo leggevo negli occhi. Mi distruggeva vederlo così, a causa mia. Quel pensiero mi fece sentire un buco nello stomaco, un vuoto e cominciai a tremare. Volevo andarmene da quel posto, almeno passeggiare, per schiarirmi le idee, levarmi quelle trappole mortali.
«Niall, andiamo via di qui» gli dissi, quasi sofferente.
«Vuoi passeggiare?»
«Sì, odio stare qui»
«E Liam?» mi chiese con sguardo basso.
«Lo sa benissimo che odio questo ballo»
Mi appoggiai a una sua spalla e tolsi le scarpe. Mi sorpresi da quanto mi facevano alta e mi scappò un sorriso come per prendermi in giro da sola. Il dolore che avevo ai piedi era insopportabile.
«Andiamocene» gli dissi infine e ci incamminammo, senza una metà.
Camminavamo lenti, io con le scarpe in mano, il vento che mi muoveva e li sbatteva violentemente in faccia, non sopportavo nemmeno più i capelli. Faticavo a vedere, svolazzavano davanti ai miei occhi distrutti e picchiavano sulle guancie, poi ebbi un fremito. Il vento pian piano diventò sempre più freddo ed io cominciai a tremare più di prima. Niall mi guardò e sorrise dolcemente.
«Hai freddo?» mi chiese.
Io feci semplicemente un cenno con il capo. Lui si tolse la giacca nera che indossava e la mise sulle mie spalle. Devo ammettere che il suo profumo mi mancava.
«Sembro una prostituta stasera» dissi, rassegnata.
«No, sei bellissima»

Nich, lo so che ti manca. Ti manca eccome. 

Sentii come una vocina fastidiosa dentro me.

Ti manca, ti manca. E Liam? Liam non ti manca per niente. E nemmeno tu a lui, fidati.
No, non è vero. Taci tu.
Non ti manca Liam, scommettiamo che ora ha di meglio da fare?
Stai zitta. Sei fastidiosa.

Lo squillo del mio cellulare mi distolse da quella strana conversazione con la vocina dentro di me. Aprii la borsetta che avevo e tiravo fuori il cellulare. Era Mich.
«Pronto, Mich?» risposi perplessa.
«Dove sei?» nella sua voce sentii una traccia di delusione.
«Scusa, Mich! Non avevo più voglia di stare lì, sono a farmi una passeggiata..»
«Ah.. Dovrei dirti una cosa..»
«Cosa?» chiesi preoccupata.
Lei esitò.
«Mich, che succede?»
«Liam..»
«Liam?» chiesi incuriosità.
«Sta..baciando un'altra ragazza»
«Cosa?!» 
Eccole. Le lacrime avevano voglia di scendere di nuovo.
«Sì, mi sembra..Nathalie. Gli ho chiesto perché sta facendo questo e lui, sobrissimo, mi ha mandato al diavolo e ha detto che può fare quello che vuole. Non voglio farti stare peggio ma..sono andati in una stanza da soli, non so se faranno ciò che penso»
Nathalie. Ecco perché non mi salutava più. Chissà da quanto andava avanti questa cosa.
«Digli che può tranquillamente fare quello che vuole, che non mi deve più rivolgere parola e che lo ringrazio per la presa per il culo»
Attaccai e mi gettai a terra, con le lacrime che come sempre non mancano mai. Sgorgavano come se fossero fiumi, scendevano. Le mani in faccia, disperata. Niall si accucciò accanto a me, preoccupato. 

Te l'avevo detto.

Disse la vocina dentro me.
Quanto ancora mi avrebbero presa per il culo? Quanto?! Gettai le braccia al collo di Niall, cercando conforto. Il buco dentro lo stomaco si faceva sempre più grande e mi stava divorando.
«Che succede?» mi chiese Niall, allarmato.
«E' un bastardo, Niall. Un bastardo!»
«Che ha fatto quella testa di cazzo?» chiese, scazzato.
«E' andato con un'altra! E non era nemmeno ubriaco! Ha detto che può fare quello che vuole! Mi ha solo portata a letto quel bastardo!»
«Nich, ora stai calma. Andiamo a casa»
Mi alzò delicatamente e mi rimise la sua giacca che era caduta dopo che io mi gettai a terra. Piangevo, quella serata era stata piena di lacrime.

Te l'avevo detto.
Zitta! Stai zitta!
Liam ti pigliava per il culo, Niall è sempre stato sincero. Come mai vai a cercarti gli stronzi?
Smettila. Non potevi avvertirmi prima?
No, cara. Sono il frutto della tua immaginazione, ma a quanto pare.. avevo ragione.
Finiscila.
Te l'avevo detto.
Basta! Ho sbagliato, non me lo sono cercato. Sembrava..sincero.
Pensavi che quel 'non ti lascerò mai' e quel 'ti amo' fossero sinceri?
Sì, ma ora capisco che era tutta una presa per il culo.

La vocina non rispose più. Mi sembrava di essere una pazza, parlavo da sola, o meglio, con una vocina dentro di me, frutto della mia immaginazione. Ma quella vocina aveva ragione, era tutto un'illusione. Tutto quello che era successo tra me e Liam era tutta finzione per lui, era tutta illusione. Io ci tenevo, io lo amavo e lui? Lui mi ha usata per portarmi a letto, per prendermi in giro, per ferirmi come si deve. Aveva ragione quella vocina, mi sono cercata uno stronzo, uno stronzo che sapeva mentire benissimo.
«Nich, ti posso fare una domanda di cui so già la risposta?» mi asciugò le lacrime con le sue dita.
«Dimmi»
«Vuoi tornare con me?»
Rimasi spiazzata da quella domanda, ma molto probabilmente la risposta che sapeva già era quella giusta. Non sarei tornata con lui, avevo appena finito una storia che per me era importante e non stavo bene. Volevo stare da sola per un po'.
«Voglio stare sola per un po', scusa»
«Sappi che io farò di tutto pur di riaverti» mi disse.
Gli sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia.
«Ho detto che voglio stare sola per un po', non che poi non tornerò con te»
Sorrisi e mi abbracciò.
«Aspetterò tutto il tempo che ci vorrà»

Dopo qualche mese.

«Leva 'sto film!» urlai a Louis.
Mich scoppiò in una grossa risata.
«Hai paura?» mi chiese Niall.
«Sì!»
Mi coprii il viso con un cuscino e Niall mi abbracciò.
«Nich è un film!»
«Lo so, ma ho paura!»
Niall mi strinse forte. Avevo completamente dimenticato Liam, erano mesi che non lo vedevo più e lui non si faceva vedere. Meglio così. Ero ancora senza un ragazzo, ma in quei mesi ci avevo pensato tanto. Niall non si era nemmeno arreso, provava di tutto, stava con me tutti i giorni, scherzavamo come un tempo, come quando eravamo a Mullingar o i mesi precedenti.
«Ci hai pensato?» mi sussurrò.
«A cosa?» chiesi.
«Vuoi tornare con me? Mi manchi» mi disse serio e sincero.
Gli presi il viso e lo baciai, per fargli capire quanto mi mancava e quanto tenevo a lui.
«Tu che dici?» gli dissi sorridendo.
Lui mi guardò negli occhi e sorrise. Mi baciò di nuovo, dolcemente. Dopo tanti mesi, mi sentivo bene e capii che sbaglio avevo fatto.
Momento stupendo, non volevo che finisse.
Il campanello.

E' la prima volta che scrivo sotto un capitolo, comunque so che è una storia strana, ma mi auguro 
che comunque piaccia, non è finita qui. Ci vorrà prima che finisca. E' una ragazza un po' incasinata.
Ora chi sarà alla porta?
Ringrazio le persone che leggono la mia storia.
Un bacio, Kelsey.


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Capitolo 15
*** Inseparable. ***


Mi alza con malavoglia dal divano, ancora con la mano intrecciata a quella di Niall che mi seguì fino alla porta. Aprii, convinta al cento per cento che fosse Liam con la sua nuova ragazza e pronta a mandarlo al diavolo. Invece, quando aprii, non mi trovai quell'idiota di Payne, ma mia madre.
Erano anni che non la vedevo più, ci aveva lasciati a Holmes Chapel, solo io e Louis a badare a noi stessi, lei continuava a viaggiare e viaggiare. Non si era più fatta sentire, non aveva più chiamato, come se si fosse dimenticata di noi.
Stavo lì, di fronte alla soglia con gli occhi sgranati, a guardare mia madre, stravolta come sempre data il suo irrefrenabile vizio con l'alcool.
«Ciao Nich» disse lei, guardandomi negli occhi.
«Che cosa vuoi?!» cominciai ad urlare.
Non sopportavo mia madre, perché ci aveva lasciati così, da soli, incontro a tutto quello che poteva capitare, senza nessuno, senza mio padre che era morto e senza mia madre perché aveva di meglio da fare.
Louis accorse subito da me con Mich subito dietro, si voltò e, come me, rimase immobile davanti all'immagine della donna più menefreghista al mondo.
«Sono venuta a trovare i miei figli»
«Toglimi una curiosità, quanti soldi vuoi?» disse Louis incrociando le braccia.
«Non ho bisogno di soldi»
«No, certo. Non ne hai bisogno. Perché torni ora?! Non hai mai chiamato, non sei mai tornata!» dissi con le lacrime agli occhi.
«Ma io vi voglio bene»
«Ne dubito seriamente..» disse Lou.
«Vattene! Non abbiamo bisogno di te, mamma! O se posso ancora chiamarti così..»
Corsi di sopra con Niall che mi seguiva.
«Nich!» mi urlò.
«Vado io, Niall» gli disse Louis ed entrò nella mia camera.
«Ehi, sorellina» disse dolce mentre si sedeva sul letto.
Io lo abbracciai, sperando che tutto fosse solo una stupida illusione.
«Lou, so che sto dicendo una cosa orrenda, ma la odio»
Lui mi strinse a sè.
Louis era tutto ciò che mi rimaneva della mia famiglia e lo amavo, amavo con tutto il cuore mio fratello.
L'unico che non se n'è andato, l'unico che mi ha aiutata, l'unico che mi ha cresciuta.
«La odio anche io, Nich, il punto è che è la mamma»
«Lo so, la mamma più menefreghista e alcolizzata al mondo»
Louis si staccò da me e mi guardò negli occhi.
«Ti amo, sorellina mia. Prometto che non me ne andrò per niente al mondo da te»
«Ti amo anche io, fratellone imbecille» gli feci un piccolo sorriso e lui mi abbracciò di nuovo.
«Se n'è andata quella donna?» gli dissi, con il solo ribrezzo a chiamarla 'mamma'.
«Sì, è andata via»
Mi alzai e mi asciugai le lacrime. Louis mi abbracciò di nuovo e mi diede un bacio sulla guancia. Era l'unico uomo della mia vita, se così posso dire. Certo, amavo anche Niall, ma l'amore che provavo per mio fratello non poteva finire di punto in bianco ed era immenso. Tornammo di sotto, Niall si alzò di scatto dal divano e venì verso di me.
«Tutto bene?» mi chiese, preoccupato prendendomi le mani.
Gli feci un semplice cenno di sì e lui mi baciò dolcemente, lentamente e il campanello suonò di nuovo.
Ormai non potevo stare tranquilla un attimo. Non credevo che 'quella donna' fosse tornata, soprattutto perché non ne avrebbe avuto il fegato e sa della figlia che ha messo al mondo e sa il carattere che ha. Le avrebbe sputato in faccia. Lo so bene.
Andaii ad aprire di nuovo la porta e davanti a me Liam e Nathalie.
Oh che gioia -pensai.
Belli felici, con due bei sorrisini e chissà anche quante corna e quanto grosse. Niall era dietro me, che mi abbracciava e squadrava Liam.
«Sì?» chiesi con un sorrisino bastardo.
«Siamo venuti a trovarvi» disse Liam guardando prima me poi Niall.
«Che pensiero gentile!» inclinai la testa di lato e sorrisi, sempre più bastardamente. Niall stringeva i pugni ed io gli accarezzai un braccio, cercando di calmarlo.
«Possiamo entrare?» chiese Nathalie con la sua voce fastidiosa ed irritante.
«No» sempre con il sorriso sulla bocca, come per prenderli in giro.
«Che scontrosità» disse Liam.
«Certo, scontrosità. Vogliamo parlare del vostro dolce pensiero a venire qui da me?»
«L'hai detto tu stessa, è un dolce pensiero»
«Ma andate al diavolo, tutti e due, e che vi riempiate di corna, anche se penso che già lo state facendo» sorrisi e chiusi la porta.
Bella giornata, sì. Avevo visto la donna che mi ha messo al mondo, era venuto a farci visita il ragazzo più dolce del mondo, ironicamente, sia chiaro. Ma che bello.
Niall mi stringeva ancora e poi sentii come un brontolio, mi girai verso Niall e lo guardai.
«Hai fame, Horan?»
«Giusto un po'» mi sorrise.
Gli presi la mano ed andammo in cucina. Presi un po' di pane e un barattolo di nutella e cominciai a preparare qualche panino. Con un dito, Niall prese un po' di nutella e me la mise sul naso.
«Fai pure» gli dissi sarcastica e baciò il punto in cui mi aveva sporcata.
Gli sorrisi e continuai a preparare la merenda per quei poveri disgraziati. Quando ebbi finito ne portai due a Mich e Louis che non smettevano di stare abbracciati, anche con quaranta gradi fuori.
Erano troppo dolci. Poi ne diedi uno a Niall, che in due minuti l'aveva già finito. Mi guardava e sorrideva, quando me ne accorsi scoppiò a ridere.
Mi prese in braccio e salì le scale. Si diresse verso il bagno e mi mise nella doccia.
«No, dai, Niall. Ti prego!» lo scongiurai.
Lui rise ed aprì la doccia, poi si infilò anche lui li sotto. Eravamo entrambi zuppi e non smettevo di guardarlo negli occhi. Mi prese i fianchi e mi baciò, mentre io affondai le mani tra i suoi capelli morbidi e bagnati.
Sapeva quanto sognassi un bacio sotto la pioggia e lui si arrangiò con la doccia. Era adorabile. Uscimmo dalla doccia, prima scivolò lui e cadde, poi scivolai io e mi ritrovai addosso a lui.
«Possiamo fermare questo momento?» mi chiese sorridendo.
«Se potessi lo farei, davvero»
Mi strinse a sè e mi sussurrò.
«E' difficile per me dirlo, perché non l'ho mai detto a nessuna»
Notai che sospirò e mi guardava negli occhi, come per assicurarsi che sapessi che non mentiva.
«Ti amo davvero, Nich» disse tutto d'un fiato.
Non aspettai una frazione di secondo di più e lo baciai.
«Ti amo anche io, Niall»
Ci alzammo ed andai in stanza a cambiarmi. Non mi mollava un attimo, aveva paura che potessi andarmene di nuovo da lui. Entrai in camera e Niall si sedette sul letto, ancora zuppo.
«Alzati che mi infradici il letto! E poi.. dovrei cambiarmi»
«Scusa» fece il broncio ed uscì dalla stanza.
Scoppiai a ridere. Mi cambiai quei vestiti fradici ed andai in camera di Lou a cercare qualche vestito anche per Niall. Tornai di sotto e gli gettai un paio di pantaloni e una canottiera.
«Tieni. Non puoi andare in giro bagnato»
Si cambiò e mi raggiunse in salotto, spaparanzata sul divano. Mi alzò e mi fece sedere sulle sue gambe, poi mi cinse la vita con le sue braccia e cominciò a baciarmi il collo.
Mich mi guardò e sorrise. Lei era l'unica che sapeva quanto stavo bene in quel momento, lei era l'unica che sapeva tutto.
Ma per la mia gioia, entrarono i due 'forever alone' della situazione.
Harry e Zayn.
«Ciao belli!» urlò Zayn.
«Uh, ma qui abbiamo un ritorno di coppia» disse Harry guardando me e Niall.
Poi guardò Mich.
«Ciao, cugina» alzò la mano per dare un cinque a Mich, che scoppiò a ridere.
Harry fece un buffetto e si gettò letteralmente sul divano.
«Ma voi una ragazza? No, eh» gli dissi.
«Eh, aspettiamo quella giusta» disse Zayn, tornando dalla cucina con una bottiglia piena di CocaCola, un pacchetto di patatine e uno di pop corn.
«Svaligiami la dispensa già che ci sei» disse Louis.
Ed eccoci, di nuovo lì, come i vecchi tempi.
Il problema è che ogni volta che torna come prima.. manca sempre una persona.
Questa volta.. mancava Liam.


Buongiorno:3 Volevo ringraziare chi mi ha messo tra le seguite, le preferite e chi ha recensito.
Questo capitolo non mi è riuscito molto bene, avevo poca ispirazione çç
Comunque spero che vi sia piaciuta lo stesso.
Un bacio, Kelsey.

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Capitolo 16
*** A different side of me. ***


Aprii la porta dopo l'ennesima volta che il campanello suonava, ma questa volta portava una buona cosa: la pizza.
Davanti a me c'era una ragazza dal viso dolce, imbarazzata e maldestra.
«Ecco..le pizze» balbettò dall'imbarazzo.
«Grazie mille, come ti chiami?» le chiesi cercando di metterla a suo agio.
«A..Ally»
«Piacere, io sono Nich»
Presi le pizze e la invitai ad entrare. Sembrava così dolce. Quando entrò era imbarazzatissima e paonazza. Harry si voltò e rimase a guardarla per un po', quasi incantato.
«Dovrei..tornare al lavoro. E' il primo giorno e non voglio fare brutte figure» mi disse a viso basso.
«Due minuti, traquilla»
Entrai in sala con le scatole di pizza e Ally dietro di me sempre più imbarazzata.
«Levate tutto da questo tavolino!» disse Zayn.
Posai le pizze e tutti e cinque, compresa Mich, si gettarono sulle pizze.
«Uno. Lasciatene un po' anche per me.. Due. Lei è Ally»
Guardai Ally.
«Sarà una cosa un po' complicata. Lui è mio fratello, Louis, questa è la sua ragazza e mia migliore amica, Mich, questo è il mio ragazzo, Niall, lui è Zayn e lui è Harry, cugino di Mich»
Harry si alzò di scatto.
«P..Piacere Ally»
Benissimo, Styles mi era appena partito. La guardava con due occhi luccicanti e incantati. Ally alzò un secondo il viso e lo guardò, sorridendogli vergognosamente.
«Piacere»
Mancava solo il povero Zayn, ma ci avrei pensato in qualche modo.
«Louis, Niall, potete andare a prendere da bere»
«D'accordo» disse Louis prendendo le chiavi della macchina.
«A dopo» Niall mi diede un piccolo bacio ed uscirono.
Chiaccherammo con Ally per una buona mezz'ora, Harry sempre lì a fissarla incantato. Era una ragazza dolce e simpatica. Era australiana ed era venuta ad Holmes Chapel perché suo padre era stato trasferito, ma vuole guadagnare dei soldi per tornare un po' in Australia.
Mi accorsi del tempo che era passato e mi stupiva il fatto che Louis e Niall non fossero ancora tornati. Presi il telefono e li chiamai entrambi, ma dava 'non raggiungibile'. Mi stavo seriamente preoccupando. Provai ancora, fino a quando il cellulare mi squillò. Andai a vedere il display ed era un numero che non conoscevo.
«Pronto» risposi perplessa.
«Salve, sono la segretaria del Pronto Soccorso, volevamo informarla che c'è stato un incidente. Tomlinson, grave, e Horan, parzialmente ferito. Ho trovato questo numero sui cellulari»
«S..Sono la sorella di Tomlinson e..la ragazza di Horan.. Non ci credo..»
Le lacrime cominciarono a scendermi ed io attaccai. In silenzio presi le chiavi del motorino e il casco nell'armadio.
«Nich, che succede?» mi chiese Mich.
«Un incidente. Louis è grave, Niall è ferito»
Non riuscii a trattenere le lacrime ed andai all'ospedale di corsa, seguita dalla macchina di Harry con Mich, Zayn e anche Ally. Mi precipitai dentro e chiesi informazioni. Fortunatamente erano nella stessa stanza, ma andai prima al lettino di mio fratello. Era lì, su quel lettino bianco, immobile e il 'beep' insopportabile. Mi avvicinai e cominciai a piangere. I medici mi avevano detto che era grave, che non sapevano che sarebbe successo. Non potevo stare senza mio fratello, non potevo perdere anche lui. Nell'altra stanza Niall, anche lui dormiva, ma non era grave, lui ce l'avrebbe di certo fatta ed era un conforto, ma stavo male. Li vedevo lì, inermi, fino a quando notai Niall muoversi e svegliarsi.
«Nich..» la prima cosa che disse.
«Sono qui» gli dissi prendendogli la mano.

Dopo una settimana.

Niall era tornato a casa e stava bene. Louis era ancora in ospedale e ancora non si svegliava. L'avevano dichiarato in coma. Chiamai mia madre per farle sapere un minimo.
«Dato che t'importa così tanto, volevo farti sapere che tuo figlio è in coma!»
«Mio figlio? Non ho un figlio» era chiaramente sbronza.
«Non sai fare altro che bere! Va al diavolo!» attaccai immediatamente.
Dopo qualche ora andai a trovare mio fratello. Quando entrai all'ospedale e mi diressi allo sportello notai mia madre con dei fogli davanti alla faccia pronta a firmare un qualcosa. Mi parai lì davanti.
«Che stai facendo?!»
«Sto firmando le carte per far staccare la spina a tuo fratello» disse tranquilla, senza nemmeno una traccia di tristezza o sconforto.
Ecco chi mi aveva messa al mondo, una donna a cui non importava un bel niente dei suoi figli, una donna a cui interessava solo bere in qualche squallido bar.
«Tu non staccherai un bel niente! Tu lascerai in pace mio fratello! E' l'unica persona che mi rimane e con te non verrò mai! Io amo mio fratello e si risveglierà!»
«Non si sveglierà più, Nich, sii realista»
«Non lo sarò, se vuol dire arrendersi e lasciare Louis morire! Tu non firmerai nulla!»
Presi i fogli dal tavolo.
«La prego, non le faccia firmare nulla! Lei è ubriaca! La prego! Vuole portarmi via mio fratello, l'unico che mi rimane! La prego!» chiesi alla segretaria con le lacrime agli occhi.
Lei prese i fogli e li mise nel taglia carta. Mia madre mi guardò.
«Non sai che stai facendo»
«Perché, tu lo sai?! Vuoi levarmi anche mio fratello. Senza lui non ho più nessuno! Papà se n'è andato sette anni fa e tu te ne sei andata di casa da otto! Louis mi ha cresciuto, ha badato a me! Io amo mio fratello e non me lo porterai via solamente staccando dei tubi! Si risveglierà..»
«No, non lo farà..» disse ancora tranquilla.
«Non provi nemmeno un minimo di tristezza nel pensare che tuo figlio potrebbe morire! Non sai nemmeno quanto sto male! Lui si risveglierà!»
Mi voltai e corsi alla stanza di mio fratello. Chiamai Niall chiedendogli di raggiungermi, Mich era distrutta ed era tornata qualche giorno a Londra, ma sarebbe di nuovo partita e venuta da noi.
Mi sedetti su una sedia accanto al letto di Louis e gli presi una mano, Niall, appena arrivato, mi cinse le spalle come per tranquillizzarmi.
Guardai oltre la finestra e notai, poi accanto al letto di Lou, come un'immagine che assomigliava a mio padre.
Era un bel uomo, aveva fatto di tutto per noi ed era morto quando avevo dieci anni e quando Lou ne aveva tredici, da lì mi aveva sempre cresciuto lui, aveva badato a me, mi aveva aiutato in tutto. Non volevo che se ne andasse.
Non portarlo via da me.
Pensai nella mia testa, come se volessi parlare con mio padre che mi guardava e sorrideva.
Ti prego. Lo sai che ho solo lui. Lascialo con me, voglio che stia con me. Per favore, papà.
Fece come un semplice cenno.
Mi manchi.
Poi l'immagine sparì ed io tornai a guardare Louis. Gli strinsi la mano e cominciai a parlare.
«Ciao Luli..» gli dissi, chiamandolo come lo chiamavo da piccolina.
«Ti sveglierai, vero? Mamma pensa che non lo farai, dice che ormai è tardi. Ma come fa a dirlo è passata solo una settimana»
Presi fiato e continuai, mentre Niall mi stringeva sempre di più.
«Lou, lo sai che tutto ciò che mi rimane della nostra famiglia sei tu. Mi hai sempre aiutato, tu sei il mio fratellone. Ti amo, Lou, non lasciarmi sola. Lei mi porterà con sè e non voglio. Non voglio lasciare tutto e tutti qui, Lou, ti prego, senza te non posso andare avanti» cominciai a piangere.
Quel 'beep' lo detestavo, davvero. Era insopportabile, mi dava sui nervi. Lasciai perdere quel rumorino e continuai a parlare.
«Ho conosciuto una ragazza, Ally. Ora esce con Harry, devi vederlo ne è cotto. La guarda come se fosse oro. Per Zayn devo ancora lavorarci, ma troverò qualcosa. Mich è tornata un po' a Londra dai suoi. Liam non si è più fatto vedere. Ad essere sinceri, un po' mi manca, ma non come ragazzo perché ora sto bene con Niall, però come amico, dico. E' triste non vederci più come una volta, davvero»
Io parlavo, mentre lui era lì senza muoversi. Ma non mi arrendevo e continuai.
«Ultimamente parlo molto con Zayn e si sta rivelando un migliore amico per me»
Continuai a piangere e non lasciai un attimo la mano di Louis, la stringevo a me, stretta, senza farmela scappare.
«Nich..» mi disse Niall.
«Guarda»
Louis cominciò a muoversi ed aprì gli occhi.
«La peggiore dormita di sempre» disse con voce debole.
Niall chiamò i medici che arrivarono subito, Louis mi guardò e sorrise.
«Non ti lascerò più, Lou» dissi ancora con le lacrime agli occhi.
«Che fortuna» disse, come per prendermi in giro.
Uscii e presi il cellulare e chiamai di nuovo mia madre.
«Si è svegliato. Menomale che tu avresti preferito staccare la spina e lasciarlo morire! Non verrò mai con te, mettitelo in testa»
Attaccai immediatamente e chiamai tutti, Mich, Zayn, Harry che era con Ally e chiamai anche Liam, per fargli sapere ciò che era successo e si precipitò lì, senza Nathalie.
Eravamo tutti lì, con Louis in un lettino a gambe incrociate.
«Ora in questa stanza non si respira» rise.


Buongiorno, gente! Volevo, ancora una volta, ringraziare tutti.
La storia non è finita. Lo scrivo perché magari tanti pensano che la sia, ma non è così.
Il personaggio di Ally mi è stato ispirato, ma non faccio nomi, non mi sembra giusto.
Chi sa, sa. Comunque, questo capitolo ci ho messo parecchio e non so come sia uscito.
Mi auguro piaccia a tutti. Grazie ancora.
Un bacio, Kelsey. 

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Capitolo 17
*** As long as you love me. ***


Ci guardavamo tutti, sorridendo. Liam si avvicinò a me, a viso basso.
«Scusa Nich» mi disse.
Per quanto fossi furiosa con lui non riuscii a non perdonarlo, perché è nel mio carattere e non posso farci nulla.
«Tranquillo, Liam» gli sorrisi.
Quella camera era un buco, si respirava a stento. Non ce la facevo più. Avevo voglia di prendere un po' d'aria.
«Nich, andiamo a prendere una boccata d'aria? Ti devo parlare» mi disse Zayn.
Ultimamente io e Zayn parlavamo molto, era diventato il mio migliore amico e gli volevo un bene immenso. Notai che Niall era un po' contrariato e geloso, squadrò Zayn in una frazione di secondo.
«Tranquillo, non succederà nulla. Prometto» gli diedi un bacio ed uscii.
«Ti ringrazio. In quella camera non si respira» gli dissi.
«Mi spieghi perché devi perdonare tutti ed essere così buona?»
«Zayn, lo sai che è il mio carattere, non posso farci niente» gli dissi guardandolo.
«Ma ti ha fatto del male»
«Lo so, ma se non mi avesse fatto del male non starei di nuovo con Niall»
Abbassò lo sguardo e sbuffò.
«Che c'è, Zayn?»
«Nulla» disse ancora con viso basso.
Gli presi la faccia e gliela alzai.
«Ti conosco troppo bene. Che hai?»
«Nulla, Nich, nulla»
«Perché non me lo vuoi dire?»
«Perché sarebbe fiato sprecato e tutto andrebbe a puttane»
«Cosa vuoi dire?»
«Lascia stare, Nich, per piacere»
«Per questa volta lascio stare, ma te lo richederò all'infinito, Malik»
Rise e mi guardò, poi distolse subito lo sguardo dal mio.
«Malik, sei strano»
«E tu, Tomlinson, sei troppo buona»
Lo abbracciai.
«Ti voglio bene, Zayn»
Sospirò.
«Ti voglio bene, Nich»
Tornammo in quella stanzetta, dove minimo c'erano 40°. Quando rientrammo Harry mi prese in braccio e mi strinse.
«Cos'è questo schizzo, Styles?»
«Sto ufficialmente con Ally»
«Sono contenta per te, Harry!»
Lo abbracciai e Niall ci guardò male.
«Gli spazi vitali di Nich, sono miei» disse incrociando le braccia.
«Ma certo»
Andai da lui e lo abbracciai, lui mi strinse e cominciò ad accarezzarmi i capelli. Louis era ancora seduto sul lettino con Mich accanto a lui, che lo guardava e gli teneva la mano, stretta, pronta a non mollarla mai, a tirarlo su ogni volta che cadrà. Questo è l'amore che immaginavo, così dolce e tenero. Niall notò che non smettevo di togliere lo sguardo da loro due e mi strinse i fianchi in un abbraccio.
«Tutto bene?» mi chiese con voce dolce.
«Certo» gli sorrisi.
Mi strinse sempre di più e mi diede un piccolo bacio sulla guancia.
«Sei perfetta» mi sussurrò.
Diventai rossa di colpo e il cuore cominciò a battermi talmente tanto forte, pensavo potesse uscirmi dal petto.
«Sei perfetta anche paonazza così» mi disse ridendo.
«Parla quello brutto, vero?»
«So di essere brutto»
«Smettila. Tu non sei brutto. Tu sei perfetto, in ogni difetto che tu possa avere, in ogni cosa che tu possa fare. Sei perfetto, punto e basta»
Niall mi guardò e sorrise. Abbassò lo sguardo, come imbarazzato e poi si soffermò a guardarmi negli occhi. Era così..felice. Si leggeva tutto nei suoi occhi così belli, tutto quello che provava. Vedevo che era felice e la cosa mi faceva stare bene. Ma anche io ero felice e chissà se lui riusciva a capirlo. Con me era sincero, era l'unico sincero. E' per questo che lo amavo. Non mi aveva mai mentito, aveva solo sbagliato quella volta con Amy, ma era sempre stato sincero con me. Lo amavo e non avevo mai smesso di farlo. Forse quando stavo con Liam mi costringevo a pensare che non lo amassi più, ma non era vero. Non avevo mai smesso di provare qualcosa per lui.
«Ti amo, Nich»
«Ti amo, Niall»


ZAYN's part.
Bene, anzi, perfetto. Ogni volta che cerco di dimenticarla torna ed è sempre così dolce e adorabile. No, Zayn, smettila. Non sarà mai tua, finiscila. Non ti ama come la ami tu, basta. Ero chiuso in camera e non avevo toccato cibo quella sera, non mi andava di mangiare, i pensieri che avevo mi chiudevano lo stomaco, come una pressa. Martellavano nella mia testa. Tun, tun, tun. Sembrava che facessero un rumore simile. La sua voce mi riempiva le orecchie, la sua immagine mi si parava davanti agli occhi. Era così..così..bella. Non capivo perché mi stesse succedendo tutto questo con lei. E' l'unica. Non riuscivo a non pensarci. Quando si scosta i capelli, così imbarazzata da se stessa. Quando sorrideva, con il viso basso e arrossisce, le sue guance che prendevano colore. E' così bella. Basta, Zayn. Smettila. Non sarà mai tua.

Ciao:3 Lo so, questo capitolo non è venuto bene,
l'ho scritto di fretta e furia con poche idee.
Mi dispiace çwç 
Aggiornerò presto.
Un bacio.

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Capitolo 18
*** Little Things. ***


Finalmente Louis ebbe avuto la possibilità di tornare a casa, ma ogni mese avrebbe dovuto fare alcune visite. Ciò che lui voleva era solo stare bene in quel momento, ma purtroppo così non fu. Mich tornò a Londra, senza dire nulla a nessuno, lasciando tutti preoccupati da morire, ,fino a che Lou non trovò la sua lettera che diceva: "Non provo più nulla per te, non riesco a fingere, Louis. Non ce la faccio. E' meglio se torno a casa". Lou era rinchiuso da giorni in quella stanza, piangendo e piangendo, soffocando urli nei cuscini, singhiozzi ovattati nelle coperte. Non riuscivo a sopportarlo. Composi il numero che conoscevo a memoria. Rispose accennando appena un "Pronto". «Tu, Mich Nichole Styles, mi hai davvero deluso. Non puoi andartene così, non solo senza dire nulla, ma rovinando così mio fratello, sapendo ciò che ha passato e sapendo che tutto ciò che voleva era solo stare con la ragazza che amava!» la accusai. La rabbia mi annebbiava la mente. Calmati, Nich. Non serve a niente. «Che dovevo fare, secondo te? Mentire? Lasciar correre tutto e illudere Louis?» disse in tono quasi menefreghista. «Non ti ho detto di mentire a Louis, ti ho detto che avresti potuto almeno parlarmene, avrei spigato a Louis come stavano le cose. Ora sta soffrendo come fosse un cane abbandonato ed è colpa tua! Non lo sopporto, Mich. Soprattutto se è mio fratello e tu sei la mia migliore amica!» replicai. «Parla quella che non ha mai fatto soffrire nessuno, vero?». Chi era? Non era la mia migliore amica, no. Era qualcuno che aveva preso il suo posto e l'ha cambiata. «Non avresti dovuto dirlo» dissi con voce triste. «Come se non fosse la verità, giusto?»«Va al diavolo!». Attaccai, in preda alla collera. Mi massacravo le mani, le stringevo così forte che le unghie mi si infilarono nella pelle. Mi alzai di scatto dal divano e, con i pugni ancora stretti lungo i fianchi, andai da Louis ed entrai in camera sua. Come al solito, era sdraiato sul letto a fissare il soffitto, gli occhi ancora rossi e pieni di lacrime. Mi misi accanto a lui e lo abbracciai, stretto alla vita. Affondò il viso nei miei capelli e ricominciò a piangere, imperterrito, con quei i singhiozzi che mi distruggevano. Mi strinse, sempre di più, tanto che per un attimo pensai che il respiro mi fosse venuto a mancare. «Lou, ti prego. Non piangere». Non smetteva. Gli presi il viso tra le mani, asciugandogli quelle piccole striscioline d'acqua salata che gli avevano percorso il viso, goccioline che non avevo mai visto su di lui. Lo guardai dritto negli occhi blu e parlai, con la voce più sincera che io abbia mai avuto. «Tu, Louis, sei fantastico. Non importa se lei non l'ha capito, tu sei la fine del mondo e te ne renderai contro presto anche tu». Mi abbracciò. «E tu, Nich, sei la persona più importante che ho, giuro». Sospirai e ci sedemmo a gambe incrociate. «Senti, ho avuto un'idea. I ragazzi sanno già tutto. Che ne dici di andare qualche giorno in Scozia per divertirvi un po'?». Lou mi guardò con occhi perplessi. «"Vi"? Se mai "ci"» disse cominciando a giocare con le ciocche di capelli che mi coprivano il viso. «No, Lou. Andrete solo voi, so badare a me. Voglio lasciarvi spazio»«Tu non vai? Bene, io non vado. Poi sei così sicura che Niall sia d'accordo?» disse con sorriso beffardo. «Niall non lo sa che non vengo. Tu andrai, altrimenti..». Non finii la frase. «Altrimenti?» chiese curioso. «Ehm.. Nessuno me lo ha mai chiesto». Ridemmo. Non vedevo Louis ridere da giorni. Adoravo il suo sorriso. «Dimmi che andrai, Lou, e che ti divertirai». Con malavoglia, mi fece cenno di sì e mi strinse tra le sue braccia. Gli diedi un bacio sulla guancia e scesi. Presi l'immondizia da buttare e aprii la porta. Ebbi un sussulto. Davanti a me un mazzo enorme di fiori con dietro una piccola personcina nascosta da questa massa enorme colorata. «E' mezz'ora che aspetto che tu apra, ormai le mie braccia sono andate in cancrena». Entrò e posò il mazzo di fiori sul mobiletto del soggiorno. Mentre mi passava davanti venni sommersa da profumi di ogni tipo. Poggiai l'immondizia e lo abbracciai, scoppiando in lacrime. «Ehi, avessi saputo la tua reazione mi sarei messo una maglia nera anzichè quella bianca» cercò di sdrammatizzare. Continuai a singhiozzare. «Nich, che succede?» chiese preoccupato. «Ho avuto una pesante discussione con Mich e non sopporto vedere Lou così, non lo sopporto!»«Calmati, Nich. Non preoccuparti». Mi strinse in quello che era un abbraccio caldo e famigliare. Con il viso tra le sue mani, mi diedi un piccolo bacio sulle labbra. Poi seguì il percorso delle lacrime, asciugandole con le dita morbide. «Andate in Scozia, Niall». Mi guardò con lo stesso sguardo perplesso di Louis. Prima che potesse replicare, parlai. «Sì, voi. Non verrò. Voglio lasciarvi liberi di divertirvi, senza sorbirvi le lamentele di un rincoglionita del genere. Vi lascio tra uomini»«Forse non hai capito che solo con te sono un uomo»«Tu sei tutto scemo!» risi, tendendogli le mani strette ed intrecciate alle mie. «Senza te non vado»«Tu andrai e ti divertirai, ma ricordandoti che ci sono io a casa ad aspettarti. Ti ho già perso una volta, non voglio perderti anche una seconda». Il secondo bacio che mi diede era stato molto più lungo. I brividi lungo la colonna vertebrale, le guance che prendevano colore, caldo in tutto il corpo e le farfalle che facevano una rissa nel mio stomaco.

***

Aiutai i ragazzi con le loro valigie. I quattro ragazzi. Zayn ebbe un piccolo imprevisto. La settimana prima del viaggio, quando dovevano prenotare, disse che lui purtroppo non aveva i soldi per poter andare in Scozia. «O tutti o nessuno» aveva detto Harry. Ma Zayn disse che non era un problema, che mi avrebbe fatto compagnia. Così fece. Il giorno prima che i ragazzi dovevano tornare, eravamo sul divano a guardare un film di cui non avevo capito la trama, nemmeno un minimo. Eravamo seduti a un metro di distanza l'uno dall'altro. Era diventato strano con me, troppo strano. Mi parlava a malapena. Presa dalla curiosità cominciai a parlare. «Che succede, Zayn?»«In che senso?»«Sei strano con me, ti comporti in modo diverso»«Lascia perdere, Nich, per piacere»«Non lascio perdere!». Balzai in piedi e mi misi davanti a lui, tendendogli le mie mani impiantate nelle gambe. «Ora mi spieghi che ti succede, sono la tua migliore amica? Bene. Racconta»«No, Nich. Non voglio». Mi raddrizzai e, furiosa, andai in camera mia e sbattei la porta. «Dai, Nich. Non posso dirtelo»«Zayn, sono la tua migliore amica e voglio sapere queste cose, voglio sapere che ho fatto dato che ti comporti così con me». Lo sentii sospirare. «Sono innamorato di una ragazza. Sta con un ragazzo, che ama e lui ama lei. Lo so perché lui lo conosco bene. Ci sta a meraviglia. Non posso farci niente». Ci fu qualche istante di silenzio. Zayn aprì la porta piano e gli arrivò un cuscino dritto in faccia. «E con questo che centro?»«Nulla, ma non sto bene»«Giuro che ti picchierei, ma talmente tanto forte da rincalcarti quel bel nasino che ti ritrovi»«Ma io ti voglio bene!». Mi avvicinai a lui e gli scompigliai quel ciuffo che teneva con cura. Abbassai lo sguardo, rattristata. «Che c'è?»«Ti prego, dimmi che Niall ti ha chiamato. Da quando è partito non ne so nulla». Sospirò. «Non ti vuole chiamare. Non pensare male. Non ti vuole chiamare perché non riuscirebbe a parlarti senza qualche parola tremante. Gli manchi. Non vuole mentirti dicendoti che si diverte, mentre non è vero. Ogni secondo mi chiede come stai e dice che non solo sei tutto per lui, ma sei.. boh, non lo so»«Digli che lo picchierò, perché è ciò che si merita». Ci fu una piccola risata in quella stanza piccola che per me era tutto il mio mondo.

 

 

 


Autrice.
 

SONO TORNATA! Ora comincerò a mettere più capitoli, dato
che l'ispirazione è tornata. L'ultima parte non mi è riuscita
come volevo, mio padre mi soffocava. "Spegni" "E dai"
"Dobbiamo andare a casa". Impressionante. Spero che vi sia piaciuto.
Rompevo le scatole a tutti dicendo che dovevo fare il mio grande ritorno e penso che
non sia riuscito male, ci ho pensato tanto a questo capitolo, c'ho lavorato e l'ho cancellato.
Quindi spero che vi sia piaciuto, con tutto il cuore.
Ringrazio chi ancora la sta leggendo, chi l'ha recensita e ringrazio anche chi ha seguito tutta la storia su Conor Maynard, è il mio orgoglio.

Grazie a tutti! (: PEACE! -Nich.

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Capitolo 19
*** Blondie. ***


Aprii gli occhi. Mi ero addormentata, Zayn accanto a me che tirava lunghi respiri, ancora dormiente. Strinsi gli occhi annebbiati e guardai l'orologio. Le quattordici e trenta. Scattai in piedi. Scrollai delicatamente Zayn, poi con più forza. «Muoviti. Abbiamo pochi minuti» gli dissi dirigendomi verso l'armadio. Lo aprii e cominciai a gettare vestiti in giro, maledicendomi con frasi del tipo "Non ho nulla", "Potevo andare a comprare qualcosa". «Non trovo niente!». Zayn mi si parò davanti e mi prese i polsi. Rilassai le spalle. «Calmati, Nich» «Non ho nulla, Zayn. Niall sta per tornare e volevo essere perfetta, almeno questa volta!» «Nich, stai calma. Sono convinto che per Niall tu sia perfetta anche con un tutone sbiadito di vent'anni». Lo abbracciai per qualche secondo. «Aiutami, sono fuori di testa, Zayn» «Lo saresti anche se non vedessi Niall da due minuti» «Ecco, quindi figurati due settimane». Mi strinse. «Ti voglio bene» «Anche io, Zayn». Nei seguenti venti minuti, mi preparai. Mi accontentai di una maglia semplicissima e di un paio di jeans, poco trucco, solo una spruzzata di fondotinta per coprire quell'orbrobrio che avevo in faccia. Raccolsi i capelli in una coda alta e misi il profumo preferito di Niall. Cercai di fare il massimo, nonostante quel poco che avevo. Mi sedetti sul divano, abbastanza soddisfatta. Chiusi due minuti gli occhi, quando li riaprii erano le quattordici e cinquantanove. Mi alzai ed uscii di casa, seguita a ruota da Zayn. «Un minuto e sono qui» disse. Guardavo davanti a me, in attesa della macchina blu. Eccone una, era proprio quella. Si fermò dalla carreggiata opposta. I ragazzi scesero, con i borsoni tra le mani. Niall attraverso, ridendo. Quando fu tre metri di fronte a me, gettò a terra la valigia. Gli corsi incontro, saltandogli in braccio e stringendo le mie gambe ai suoi fianchi. Mi strinse forte ed io gli stampai un triliardo di baci sulle labbra. «Mi sei mancata» mi disse. «Anche tu, ma la prossima volta non farmi preoccupare» «Scusa..»  Lo baciai, di nuovo, ma questo bacio era stato diverso, più bello del solito. Non potevo staccarmi da lui. Mi era mancato da morire, mi era mancato tantissimo, non ci riuscivo per niente. Vidi come un'ombra passare, un'ombra sorridente. «Ciao anche a te, Nich». Solo a quel punto mi staccai da Niall. Seguii Lou in casa e lo abbracciai. «Ciao! Come stai?» «Meglio, grazie a te» Mi abbracciò, facendomi alzare da terra. «Sì, ma se non mi lasci, sarà anche l'ultima volta» Mi diede un bacio sulla guancia. Salutai anche Styles, con un abbraccio, e Liam, con un semplice "ciao". Non riuscivo ancora a salutarlo come qualche tempo fa. Mi aveva fatto male. Mi guardai intorno, per poi sentire delle calde braccia abbracciarmi i fianchi. «Ciao di nuovo, Tomlinson» disse dandomi un piccolo bacio sulla guancia. «Ciao di nuovo, Horan». Mi dava piccoli baci sulla guancia e continuava a ripetere che gli ero mancata. Era bellissimo. Vedevo quel suo ciuffo biondo nel quale passai una mano, scompigliandolo tutto. Mi voltai e lo abbracciai. Nessuno poteva immaginarsi quanto quel biondo mi fosse mancato. Sbadigliai. «Hai sonno?» «Un po'» «Vuoi andare a letto?» «E tu? «Starò lì, accanto a te». Andammo in camera. Ero sfinita. Mi gettai letteralmente a letto e Niall si sdraiò accanto a me, abbracciandomi. Cominciò a cantarmi la "ninna nanna". Gli arrivò dritto uno schiaffo sulla spalla. Niente ninna nanna, Horan. Non riesco a dormire» Okay, niente ninna nanna». Cominciai a dargli piccoli baci. Ah, certo. Così ti addormenti perchè». Dopo qualche minuto, mi trovai sotto di lui, senza vestiti, con il cuore che batteva a mille e il suo corpo caldo contro il mio. Sapevo benissimo che ciò non era quello che tutti i ragazzi e le ragazze di diciassette anni pensavano, questo era tutto vero. Era..amore. Io lo amavo e non lo consideravo solo come "darla via".

Zayn's moment.
Cosa dovevo fare? Dirglielo? Non penso proprio. E poi lei amava Niall e Niall amava lei, quindi non potevo farci nulla. Sarei dovuto andare avanti, e avanti, e avanti, facendo finta di niente come al solito, dicendole che lei era la mia migliore amica e non di più. Ero seduto sul divano, a farmi raccontare dai ragazzi com'era andato il viaggio e che avevano fatto. Fino a quando Harry non si bloccò e scoppiò a ridere. Nessuno di noi quattro capiva. «Zitti e ascoltate» disse Harry. Capii subito. Devo ammettere che mi faceva davvero male. Una stretta al cuore. Ma lei era felice, era questo ciò che contava e se Niall l'avesse fatta stare male, ci avrei pensato io a sfondarlo. Era uno dei miei migliori amici, ma lei era la ragazza che amavo, quindi, avrei fatto di tutto per lei. «Non immaginavo che mia sorella facesse così tanto rumore» intervenne Louis, ridendo. «A quanto pare sì» disse Harry. Liam se ne stava solo zitto, senza spiccicare parola. Beh. Lui lo sapeva bene quanto rumore facesse.


 
Autrice.
Benissimo c: Ed ecco il mio diciannovesimo capitolo. Non ne sono molto soddisfatta, ma diciamo che mi accontento. Spero che a voi piaccia, perché sapete che ci tengo da morire. Ringrazio tutti quelli che mi hanno messo tra "preferiti". c:
Un kiss.
Nich.

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Capitolo 20
*** Give me love. ***


Scesi di sotto con la felpa di Niall addosso e un sorriso inebetito. Dondolavo mentre scendevo le scale, come se camminassi sulle nuvole. Il biondo si era addormentato ed io ero scesa per bere. Quando passai la soglia dell'entrata in salone, sentii a malapena la voce di mio fratello sovrastata dalla risata isterica di Styles. Riuscì a comprendere poco di ciò che quest'ultimo diceva, non solo per il mio cervello completamente ofuscato, ma anche per il suo continuo ridere. «Un trattore sui vetri fa meno casino di te. Hai fatto di quei versi, Nich!» disse finalmente. Oh mio Dio, hanno..sentito? pensai. Ora si che mi prenderanno in giro a vita. Non avevo tutti i torti. Harry cominciò a farmi i versi. «Styles, la smetti o giuro che ti picchio, ma di brutto!» gli dissi in tono minaccioso. «Certo, certo, Nich» disse il riccio appoggiando la schiena al divano e incrociando le braccia. «Non la sfidare, Harry» disse una voce alle mie spalle. Niall. «Non ho paura di te, Tomlinson» disse sicuro di sè. «Oh, oh. Dovresti». Questi battibecchi tra me e lui erano normali, quindi nessuno ci fece tanto caso. Era una dimostrazione di bene, era per scherzare un po'. «Sto aspettando» disse alzandosi e allargando le braccia. Lo guardai, torva. Bene. Cominciai a correre andandogli addosso. Barcollò un po' ma mantenne l'equilibrio. Mi guardò e mi cinse la gambe, tirandomi su e mi posò sulla sua spalla, come fossi un sacco d'immondizia. «Harold Edward Milward Styles, mettimi giù!» cominciai ad urlargli contro tirando pugni alla «Non hai detto che dovrei avere paura io di te?» disse a sobbalzi a causa dei miei pugni. «Mettimi giù e poi vedi» «Non ci penso nemmeno». Gli altri se ne stavano lì a ridere. «Harry!» continuai ad urlare. «Hai vinto!». Mi mise giù, con un sorriso soddisfatto stampato in faccia. Andò per sedersi, ma gli feci lo sgambetto e finì a terra, a carponi. Gli salii sulla schiena, aggrappandomi al collo e stringendo le gambe sulla vita. Si tirò su a fatica. «Chi ha vinto ora?» gli dissi. «Non tu, hai barato!» disse cominciando a girare. «Harry, no. Harry, rimetto. Basta!». Inciampò sul nulla e cadde, io accanto a lui. Scoppiammo a ridere. «No, ma okay» disse Zayn. «Dobbiamo metterla, Nich, tregua?» «Mai, Harry». Quando fummo in piedi e stabili, mi abbracciò e ancora rideva. Liam zitto come una mummia, ogni tanto un sorriso, ma zitto. E forse era meglio che se ne stesse zitto. Nathalie mi continuava a mandare messaggi provocatori. "Non immagini come sia il tuo fidanzatino a letto". Il punto è che non capiva ancora che per me Liam non significava praticamente nulla, in quel senso. «Liam, con Nathalie?» chiesi, curiosa. «Ci siamo lasciati qualche giorno fa» «Si, certo» Strano, Nathalie continua a dirmi il contrario. «Non sto scherzando, Nich» «Guarda. Con me non attacca. Lei mi ha appena mandato un messaggio» «Ma non è vero, Nich!» «Ascolta, non me ne importa nulla, ma odio quando mi si dica balle, quindi» «Ma te lo assicuro». La conversazione si troncò lì. Non avevo voglia di continuare a farmi dire il falso. Non gli credevo più, ormai. Liam si alzò e se ne andò, scontrandomi una spalla. Fanculo. Salii le scale ed entrai in camera. Avevo il sangue marcio. Odiavo le bugie. Non mi interessava di Liam, ma volevo cercare di legare un minimo, ma se continuava a mentirmi ciò non poteva ricostruirsi. Altro messaggio di Nathalie. "Ci vediamo alla festa in maschera". Non la ricordavo. Ma per quale motivo non mi lasciava in pace quella? Una lampadina mi si accese in testa. "Come ti vesti?" le chiesi. "Non lo so, forse da principessa". Vanitosa. "Bene" e quel bene fece eco nella mia testa. Urlai dalla camera ai ragazzi. «Stasera si va a una festa in maschera!» poi chiamai Zayn. «Zayn, ti devo parlare, vieni su!». Salì in camera. «So come sfottere Liam» dissi con un sogghigno. «Non puoi lasciar perdere?» «Zayn, sai quanto odio le bugie e quindi voglio farmi dire la verità!». Mi preparai. Ci mesi più di un'ora. Arrivammo al luogo della festa. Vidi Nathalie. Perfetto. Eravamo vestite allo stesso modo. La vidi parlare con Liam, poi si allontanò. Diedi una gomitata a Zayn che andò da lei e 'casualmente' andò a sbatterle addosso, rovesciandole in bicchiere addosso. Lei scappò, maledicendo Zayn e quel bicchiere finito a terra. Benissimo, cominciamo. Guardai i ragazzi e misi la mascherina nera. Sperai che tutto andasse per il meglio. Mi avvicinai a Liam, senza parlare. «Nathalie. Devo parlarti» Assurdo. Annuii. «E un po' che volevo provare». Si avvicinò, pian piano. Quando capii la sua intenzione lo respinsi. «Che succede?» «Guarda un po'». Tolsi la maschera. Lui sorrise. «Che sorridi? Ti ho sgamato!» «Ti ho vista metterti la maschera» «Dimmi la verità, Liam» «Perché ti interessa così tanto?» «Odio le bugie e voglio ricostruire un rapporto con te, se deve nascere tutto con una bugia, va al diavolo» «Te lo giuro, Nich. Io non sto più con Nathalie». Sembrava sincero. «Quindi, vuoi tornare amici?» «Si, sono stufa di queste situazioni». Mi abbracciò e poi tornai dagl'altri. Niall era strano. «Ehi» gli dissi avvicinandomi. «Stammi lontana, che è meglio» «Che succede?» «Tu e Liam» «Io e Liam?» «Ti ho vista» «Cosa hai visto? Niall, stavo cercando di farlo sputare il rospo» «Si, Nich» «Davvero, Niall» «E' meglio finirla qui». Mi guardò negli occhi e sparì. In quell'istante il mondo mi crollò addosso, sulle spalle. Le gambe mi stavano per cedere, gli occhi erano lucidi. Gli corsi dietro. «Niall!» «Che c'è?» chiese senza voltarsi. «Voglio stare con te, non con lui. Non me ne frega niente. Io amo te» «Ora lasciami stare, non ho voglia di parlare». Mi fermai e solo lì le gambe cedettero completamente. Mi trovai a terra, a piangere, fino a quando Louis mi tirò su e mi strinse a sè. Le mani tremavano e non sapevo più cosa fare. Cominciai a singhiozzare.
Passarono i giorni ed io continuavo a cercare Niall, a provare di tornare con lui. Ma nulla. Nessun risultato. Stavo malissimo. Lo amavo e non sapevo più che fare. Presi il casco per l'ennesima volta e accesi il motorino. Andai a casa sua e cominciai a bussare insistentemente. Lui aprì la porta. Gli occhi gonfi, come se avesse appena pianto. «Niall, se volessi tornare con lui, non avrei perso tempo e non sarei qui a convincerti. Ti amo e non ho intenzione di lasciarti andare» «Fammici pensare» «Okay, ciao Niall». Non insistetti più di tanto, perché le lacrime stavano per salirmi ancora una volta. Mi voltai e la porta dietro me si chiuse. Mi sedetti sullo scalino e affondai il viso nelle ginocchia conserte. Ero stata più male di così?


Autrice.
Sono tornaaaataaaa! Allora, ho avuto questo attacco non so per quale motivo, ma spero che vi piaccia. Ci ho messo davvero l'anima. Ho voluto farlo un po' corto perché il resto volevo raccontarlo nei prossimi capitoli. Beh, spero vi piaccia! :)
Ora sparisco.
Grazie a tutti.
Nich (twitter: @niallstears)

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Capitolo 21
*** What is this? An introduction. ***


Louis.
Vedevo Nich andare via quasi ogni giorno, senza dire nulla. Era spesso triste, non so se era solo per Niall. Stava ore al telefono e piangeva, disperata. Non sapevo nulla, non voleva che lo sapessi per qualche strano motivo. Non capivo che le succedeva. Così aspettai che si chiudesse in camera e frugai nella sua borsa. La mia mano toccò qualcosa di ruvido e freddo. Un pezzo di carta. Quando lo tirai fuori notai che era una lettera, destinatario 'Nich Annette Tomlinson'. Presi il contenuto e cominciai a leggerlo. Non riuscii a finirla perché le lacrime già mi rigavano il viso e la vista era annebbiata.

Quel pomeriggio eravamo tutti nel salotto di casa mia a guardarci una partita. Nich faceva avanti e indietro per casa, a sistemare. «Nich, metto in ordine io, non preoccuparti». Alzò lo sguardo e fissò Niall, con occhi sofferti e poi riabbassò il viso, intenta a raccogliere le cianfrusaglie sul tavolo. «No, Lou. Preferisco riordinare». Poi sparì nella soglia della cucina. «Niall, ti prego, non puoi parlarci? Sta male» Niall mi guardò, leggermente gli occhi lucidi. «Sono stato un idiota, vero?» «Sistemerai le cose, vero?». Non mi degnò di una risposta. Si alzò e, anche lui, sparì all'entrata della cucina. Intanto raccontai agli altri ciò che la mattina stessa scoprii.
 
Niall.
Louis aveva ragione. Dovevo sistemare tutto. Non potevo vivere un altro secondo senza lei. Quando attraversa la porta della cucina, lei era lì, indaffarata ad asciugare le stoviglie. Le andai vicino, lei si voltò appena, per poi riposare lo sguardo sul piatto. Glielo presi di mano e lo poggiai sul tavolo. «Ascoltami» presi a parlare. «Sono stato uno stupido a reagire così, un idiota a non fidarmi di te, ma avevo paura. Non voglio che tu torni da lui, perché.. perché ti amo Nich, con tutto il mio cuore. Non ho intenzione di passare ancora un momento senza poterti abbracciare. Mi dispiace». Stava zitta, immobile, poi prese a piangere, fiotti di lacrime che venivano giù dal suo viso bellissimo. «Nich..» sussurrai piano, abbracciandola a me. «Niall. Mi manchi, tanto». La sentii stringermi e ispirai a fondo il profumo dei suoi capelli. «Devo dirti una cosa, però». Continuava a piangere. Parlò. Le parole si alternavano ai suoi singhiozzi, poi ai miei. Capii ogni frase perfettamente. La strinsi a me. Feci un grosso respiro. «Andrà tutto bene» gli dissi infine. Poi le mie labbra, finalmente, si incontrarono alle sue.


Writer.
Buonasera! Allora, spiego brevemente. Non si tratta di un capitolo vero e proprio. Diciamo che è un capitolo introduttivo a quello 'autentico' che pubblicherò qualche giorno. Questo è ciò che vi aspetterà. Avete qualche idea di questa misteriosa lettera recapitata a Nich? Che le succederà? Volevo mettervi ansia, ci sono riuscita? Seguite il prossimo capitolo con la rivelazione di tutto. (:

Un bacio.

Nich!

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Capitolo 22
*** They don't know about us. ***


'tumore'. Quella stupida parola che mi spaventava a morte mi rieccheggiava nella testa. Dovevo ammetterlo. Non pensavo di stare così male. Sono corsa a fare un controllo solo quando le fitte al petto si facevano più regolari ed insistenti. E' stato un incubo leggere quella lettera e nascondere tutto, a tutti. Avevo paura di essere trattata diversamente. Tornammo in salone, le braccia di Niall mi stringevano delicatamente e tutti cominciarono a fissarmi. «Che succede?» chiesi. «Nich» Louis si voltò con le lacrime agli occhi. «Tu..hai sfrugato nella mia borsa! Hai letto quella lettera!» «Nich..io..». Mi staccai dalla presa di Niall. «Non avresti dovuto, Louis!». Corsi da lui e comincia a tirargli schiaffi sul petto. «Non avresti dovuto» singhiozzai. Mi prese i polsi. Mi fissò negli occhi, pieni di lacrime come i suoi. «Supereremo anche questo. Ti voglio bene, Nich. Nulla, nemmeno una stupida malattia, potrà portarti via da me». Mi abbracciò, gli bagnai la maglia nera, mentre gli affondavo sempre di più il viso nel petto. «Louis, perché?» «Non lo so, Nich. Sembra quasi che non possiamo stare tranquilli, nemmeno un secondo, ma credo che dopo questo, tutto andrà per il meglio» «Ti voglio bene, Lou» «Anche io, Nich. Tanto». Rimasi abbracciata a Louis per un bel po', finché non sentii altre quattro persone che si univano all'abbraccio. «Si, ehm..ragazzi, io soffoco qui. Sono piccolina» «Lo sappiamo» disse Styles. «Facciamo uno spiraglio» intervenne Zayn. «Ma magari possiamo anche staccarci, tanto il momento da carie e diabete è passato» disse Liam, ridendo. A quel punto tutti si staccarono, tranne uno. Niall James Horan. Era ancora attaccato a me. «Ehi». Non rispose. «Niall». Gli alzai il viso e tante piccole goccioline scendevano dai suoi occhi. «Niall, non piangere, per favore» «Sto cercando di non piangere, Nich, ma non ci riesco» «Niall, sono qui con te» «Promettimi che nulla, nulla ci potrà separare». Stavo per scoppiare a piangere di nuovo, solo per quanto fosse troppo per me, per quanto non mi meritasse. «Te lo prometto» gli dissi, stringendolo. Da quel giorno in poi dovetti fare dei controlli ogni settimana, per accertare che non crescesse. Fortunatamente era piccolo e potevano rimuoverlo, con un'operazione. Quella parola mi spaventava, avevo paura che qualcosa potesse andare storto, anche se le possibilità erano quasi nulle. Il 'quasi' era ancora più spaventoso per me, ma cercavo di pensare in positivo. Le cose non cambiarono di molto quando tutti vennero a sapere del 'mio amico'. Mi trattavano come sempre e la cosa mi aiutava molto. Quando arrivò il giorno dell'operazione, avevo paura, le gambe mi tremavano, ero pallida, tanto che i ragazzi si preoccuparono. Stavo in quella stanza che sapeva di disinfettante, stavo li con una strana camicia e gli altri attorno a me, Niall mi stringeva la mano. «Ho paura» «Sta tranquilla» mi disse Harry. «Andrà tutto bene». Quando i dottori entrarono per portarmi in sala, riuscii a dare un piccolo bacio a Niall. L'ultima cosa che ricordo è la luce del soffitto e le teste dei dottori sopra di me.

Niall.
Ero in sala d'attesa con gli altri. Louis mi stringeva una gamba, le lacrime che gli cadevano sul viso. Aveva paura. Anche io ne avevo. La ragazza che amavo era sotto controllo dai dottori, che l'aprivano e la richiudevano, per loro un'altra paziente, per me la ragione del mio sorriso. Louis teneva la testa bassa, lo sguardo piantato sul pavimento, Harry camminava avanti e indietro per il corridoio, teneva a stento le lacrime, Zayn stava seduto, ogni tanto scappava in bagno e tornava con il naso arrossato e gli occhi gonfi, Liam aveva lo sguardo perso, fisso nel vuoto, io ero lì, in attesa che la mia piccola uscisse, sorridendo e dicendo che era andato tutto per il meglio, ma mi accontentavo anche di un dottore che lo dicesse. Guardavamo quell'andirivieni, gli occhi speranziosi puntati su ogni infermiere dell'ospedale, credendo che sapesse qualcosa. Quando la porta si aprì. Scattai in piedi. Louis fece lo stesso, la sua mano tremante stretta alla mia maglia. Il lettino uscì, lei sdraiata lì sopra. Il dottore venne da noi, lo sguardo indecifrabile, tutto d'un pezzo. «Allora?» chiese Harry. «Tutto apposto, l'operazione è andata a buon fine. Lo abbiamo rimosso, dovrà prendere medicinali per tutta la vita, però non c'è rischio. Sta benone» «Quando potremo vederla?» «Aspettate una mezz'oretta. E' ancora sotto anestesia» «La ringraziamo, davvero» «E' il mio lavoro». Sorrise e si dileguò, in preda a mille impegni. Ci guardammo tutti in faccia e sul viso di tutti comparve un sorriso. Alla fine un abbraccio e Louis mi disse in un filo di voce «Grazie».

 

 

Autrice.
Ehilà! Ecco il mio capitolo. Sono spesso senza ispirazione, ma spero che vi piaccia. continuerò presto. grazie a tutti <3
un bacione.
Nich <3

 

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