Dragon Ball Café.

di SeaLight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivi inaspettati. ***
Capitolo 2: *** Uguali... ma non troppo. ***
Capitolo 3: *** Principi, servi e padroni. ***



Capitolo 1
*** Arrivi inaspettati. ***


E' tardissimissimissimo, però non ho resistito ^^
Innazitutto, buonasera! C'è bisogno di dirlo? Altra mattinata insonne, altra fic completamente idiota e nonsense, frutto di un'ispirazione improvvisa.
Dedicata al recente "scambio" fra la seconda puntata di Dragon Ball e Camera Café, che mi ha fatto imprecare parecchio. ç_ç
Probabilmente ho sbagliato a scrivere qualche nome, chiedo venia ^^'
Spero che vi piaccia e che riesca a strapparvi un sorriso... recensioni/consigli/critiche mi riempiono sempre di gioia :'D
SeaLight
p.s.: Sì, mi piace traumatizzare i personaggi alla fine delle mie fic. Sono fatta così :')
Disclaimer (ogni tanto lo metto :'3) : Nessuno dei personaggi trattati in questo scritto mi appartiene. O avrei già sposato Goku almeno una dozzina di volte. Così, tanto per essere sicuri *-*


Dragon Ball Café.
 



1. Arrivi inaspettati. (Goku e Gohan vs Luca e Paolo)


Boop, fecero le porte dell’ascensore, aprendosi.

Luca Nervi e Paolo Bitta, incuranti (dopotutto, si apriva e chiudeva in continuazione) continuarono placidamente a bere il loro... uno dei loro numerosi caffè quotidiani, discutendo un po’ meno placidamente.
Furono interrotti da quello che parve loro un lampo arancione e giallo che si fiondò fuori dall’ascensore a velocità inaudita, spiaccicandosi senza pietà contro la macchinetta del caffè. E rivelandosi così per quello che era in realtà: un ragazzo sui venticinque anni, completamente assurdo dai capelli neri e sparati in aria fino alla punta degli stivali blu, un bambino vestito d’arancione come lui, e un... qualcosa di giallo che galleggiava seraficamente sotto di loro.
I due amici strabuzzarono gli occhi, si guardarono, poi guardarono i nuovi arrivati, poi il caffè, poi l’ascensore, e di nuovo da capo, sbigottiti e incerti sul da farsi. Finché il ragazzo non si alzò in piedi, massaggiandosi la testa e ridacchiando nervoso, mentre aiutava il più piccolo a rialzarsi.
- Urrca, che botta! Ehi Gohan, ti senti bene? Dove siamo finiti?
Il bambino si guardò intorno e spalancò gli occhi, disorientato. Poi sembrò ricordarsi qualcosa e si batté una mano sulla fronte.
- Ma certo, papà! La mamma ci aveva detto che non toccava più a noi e dovevamo tornare a casa!
- Non tocca più a noi? E perché? - chiese l’altro dispiaciuto, spalancando la bocca in un’espressione perplessa e abbastanza tarda. Solo allora parve accorgersi dei due uomini che li fissavano pallidi in volto; sembrava che avessero appena visto un fantasma.
- Oh, scusate! Mi potreste dire dov’è la finestra? Sapete, abbiamo una certa fretta - chiese giulivo, come se fosse la cosa più normale del mondo, non curandosi dell’evidente tremore che si era impossessato dei loro corpi. Solo Paolo ebbe la forza di rispondere.
- L-la finestra più vicina... è in b-bagno...
- Grazie mille! E scusate per il disturbo! Salta su, Gohan! VAI, NUVOLA D’ORO!
E sotto lo sguardo sbalordito e terrorizzato dei due, la nuvola prese a volare, dirigendosi a tutta velocità verso il bagno; uscì dalla finestra e sparì nel cielo, riducendosi a un lontanissimo puntino giallo.

*

Luca stritolò nella mano il bicchierino di caffè.
- Nooi non abbiamo visto nulla di tutto questo, è stata sooolo un’allucinazione, non è vero Paolo? Paolo?
- Quella nuvola non era un’Alfa, Bobino. Non era un’Alfa - ripeté Paolo in trance, tracannando l’intera fiaschetta di grappa di Pino.

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Capitolo 2
*** Uguali... ma non troppo. ***


Buongiorno a tutti! Rieccomi con un nuovo capitolo di questa fic, che a dire il vero era nata come una flash, ma che per colpa di Helly si è trasformata in una mini-raccolta :3
Sono stupita anch'io dalla lunghezza di questo capitolo, avrebbe dovuto essere molto più corto. Ma mi è venuto così :'D
Non so quanti capitoli ci saranno, forse solo questi due, boh... Spero che vi piaccia :D
Mi conoscete, no? Recensioni/consigli/critiche/insulti mi rendono sempre immensamente felice. Lasciate un commento se vi va, così mi renderò conto se è meglio continuare o sparire dalla faccia della Terra ^^'
Bon, me ne vado. Buona lettura!
SeaLight
Disclaimer: Nessuno dei personaggi trattati in questo scritto mi appartiene. Altrimenti la mamma di Silvano sarebbe ancora in India a spassarsela.



 

Dragon Ball Café.


 

2. Uguali... ma non troppo. (Crilin vs Silvano)
 

Silvano non sapeva da dove quello strano tipo fosse arrivato, ma gli piaceva. Avevano già fatto amicizia; avevano molte cose in comune, nonostante la notevole differenza d’altezza fra loro. Sì, quel Crilin era decisamente simpatico.

- Ho vissuto fino all’età di dodici anni in un monastero, senza amici... Poi sono andato via, e ho trovato Goku.
- Ehh, ti capisco amico, anche a me sembrava di stare in un monastero, sai? La mia mamma non mi faceva mai uscire di casa! Ma per fortuna avevo il mio fedele amico, Bubi! Il mio orsacchiotto di pezza!
Crilin lo guardò strabuzzando gli occhi, ma poi sorrise. Dopotutto, per uno che conosceva tizi con la coda, con la pelle verde e con tre occhi, quella era decisamente la stranezza minore.
- Ehm scusa però, posso farti una domanda... Crilin? Come mai sei senza naso? - chiese Silvano curioso, affondando il volto nel bicchierino di caffè.
- Beh, non lo so, sono nato così! Hehehe - rise l’altro massaggiandosi la pelata, imbarazzato.
- Eh beh, hai ragione anche tu. Gloria e Paolo sono nati senza cervello, Geller è nato senza cuore, quindi perché dovrebbe essere strano nascere senza naso? Dai su, parlami un po’ di te. Che hai fatto dopo?
- Beh, a dire il vero nella mia vita non ho fatto un granché - ammise Crilin a testa bassa - sono solo riuscito a prenderle da ogni nemico che arrivava sulla Terra. E nonostante volessi diventare più forte per avere successo con le ragazze, per un sacco di tempo sono rimasto solo...
- Ma lo sai che anche per me è così? Togo, ci assomigliamo tantissimo, lo sai?
I due scoppiarono a ridere.
- Ma poi per fortuna ho trovato la mia Pattina! A volte è un po’ insopportabile, ma non la tradirei mai! E poi - gongolò con tono confidenziale tirandogli una gomitata complice - sto per diventare padre!
Gli occhi del pelato si illuminarono.
- Anche per me è stato così. C18, mi ha completamente cambiato la vita. Me ne sono innamorato a prima vista. E sono riuscito a conquistarla, nonostante noi due siamo totalmente diversi... tra poco avremo anche noi un figlio!
- Tooogo! Ma aspetta... come hai detto che si chiama?
Una dolcissima voce interruppe brutalmente il loro dialogo.
- SILVANOOO!
La proprietaria della suddetta voce, nientepopodimeno che una calmissima e niente affatto nervosa Patti, percorse a passo di marcia la breve distanza che la separava da loro, piazzandosi proprio di fronte al contabile.
- Ehilà, Patti! Capiti a proposito, sai? Ti volevo presentare il mio nuovo amico, Crilin! Crilin, Patti. Patti, Crilin! - disse giulivo Silvano, ignorando completamente il fatto che la sua “bella” fosse piuttosto irritata e per niente presentabile, dato che aveva i capelli ancora più per aria del solito e due occhiaie sotto gli occhi che non finivano più.
- NOMMINTERESSA! - gracchiò la donna tutto d’un fiato, agitando la massa di capelli spettinati per aria. - TI RENDI CONTO CHE NON HO DORMITO TUTTA NOTTE?
- Eh... mi dispiace Pattina, ma... ma io che ci posso fare?
- FA’ QUALCOSA, NO? SEI PUR SEMPRE IL PADRE DEL BAMBINO! DOVRESTI PREOCCUPARTI DELLA MIA SALUTE!
Crilin osservò impotente e alquanto terrorizzato il dialogo fra i due, che si stava inesorabilmente trasformando in un monologo della bionda.
- NON TI SOPPORTO PIU’, SILVANO! LASCIAMI IN PACE UN PO’! - gridò infine, girando platealmente i tacchi e andandosene a passo spedito. Silvano si sistemò il colletto della camicia e si asciugò la fronte imperlata di sudore, ridacchiando nervosamente.
- Hehe... è fatta così... sai com’è, con le donne in gravidanza... scusala...
Boop l’interruppe l’ascensore, indicando inequivocabilmente che qualcuno era appena arrivato dai piani inferiori.
Il suono di una voce morbida, appartenente di sicuro a una donna meravigliosa, e che sembrava uscita dritta da un sogno accompagnata da languida musica blues, invase il corridoio della macchinetta del caffè.
- Crilin, cosa ci fai qui in mezzo a questi perdenti? Andiamocene a casa.
Sentendola, il più giovane si voltò, e spalancò la bocca stupito.
- C-C18? Che ci fai qui? - chiese, senza aspettarsi una vera risposta. - Hehe... scusa Silvano, ma devo proprio andare. Sai com’è, con le donne in gravidanza... e C18 quando si innervosisce può essere molto pericolosa... ci vediamo, ciao! - lo salutò, ridendo e precipitandosi in fondo al corridoio, da sua moglie.
E quando Silvano si girò, e vide una ragazza bellissima, nonostante il pancione prominente, dai capelli dorati come il grano e gli occhi azzurri più del cielo, attendere il piccoletto appoggiandosi al muro, pensò che no, forse lui e Crilin non erano poi così tanto simili.
Sospirò, sconsolato, e si prese un altro caffè.


 

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Capitolo 3
*** Principi, servi e padroni. ***


Buon pomeriggio! Dovrei fare scienze, ma dato che non ho voglia, eccomi qui come promesso col nuovo capitolo di Dragon Ball Café!
Innazitutto, grazie mille a tutti coloro che mi recensiscono, siete la mia gioia *O*
A dire il vero questo capitolo non mi convince molto, e non so da dove un'idea simile mi sia uscita, ma spero che vi piaccia ^^
Non ho molto da dire, dato che sono ancora stralunata perchè oggi a scuola ho visto una tizia con una bellissima maglietta blu elettrico con su tutti i personaggi di Dragon Ball e la Kame House sullo sfondo e bsdfghjjklsdwefneiq LA VOGLIO. *-* Dove caz...volo l'ha presa? Sigh. ç_ç
Kinder Bueno, adesso me ne vado, buona lettura! SeaLight
Pubbli-pubbli-pubblicitàà: Se vi va, leggete la mia raccolta Due cuori, tre occhi e uno starnuto; drabble/flashfic su una coppia che io adoro, ossia Lunch e Tenshinhan, DIFFONDIAMOLA NEL MONDO *O*. E per chi ama il Goku/Vegeta, c'è Proverbi terrestri ^^
Ok, ok, me ne vado davvero ç_ç
Disclaimer: Nessuno dei personaggi trattati mi appartiene. Altrimenti... altrimenti... MARION NON ESISTEREBBE. E' inutile, ecco. ^^ *comincia a pensare a una Marion vs Gloria. Uhm.*


Dragon Ball Café.



3. Principi, servi e padroni (Vegeta vs Luca, De Marinis e...)


- Che cos’è questo SCHIFO?

Luca Nervi dovette assistere impotente allo spettacolo del caffè che veniva sputato in tutte le direzioni dalla bocca del suo nuovo ospite. Che poi, ospite non era. Quel tizio, che definire bizzarro sarebbe stato un vergognoso eufemismo, era arrivato come se niente fosse dal corridoio, e dall’alto del suo metro e quaranta - coronato da una massa di capelli a fiamma alta circa mezzo metro - aveva cominciato immediatamente a sbraitare a destra e a manca qualcosa riguardo a una donna, delle carote e dichiarandosi principe di qualcosa. Dopodiché si era stabilito nell’area relax, terrorizzando chiunque avesse la sfortuna di passare di lì e pretendendo - PORTATEMI IMMEDIATAMENTE QUALCOSA DA MANGIARE, TERRESTRI! - qualcosa da mettere sotto i denti. Luca, impaurito, non aveva potuto fare altro che offrirgli un caffè, ma lui non sembrava averlo gradito molto.
- M-ma non esageri, non è poi così mal...
- STA’ ZITTO, TERRESTRE! Che cos’è questo fottuto posto? Io dovevo allenarmi con Kakaroth oggi!
- B-beh, ma non ci conosce? Siamo la famosissima ditta che...
- NERVI! Che cos’è questo casino?
De Marinis fece il suo ingresso nell’area relax con fare nervoso, seccato per le continue grida dei suoi dipendenti - almeno così credeva.
- Ah, b-buongiorno signor De Marinis...
- Allora, mi spiega cos’avete da urlare tanto lei e il suo compare, qua? Cretino! - sputò, guardandoli dall’alto in basso e calcando molto sulla “r” di cretino.
Per tutta risposta, il “compare” ringhiò ferocemente ed iniziò a urlare a due centimetri dalla faccia del direttore, agitando minaccioso un pugno per aria.
- COME MI HAI CHIAMATO, RAZZA DI...
Luca si interpose fra i due, cercando di gridare ancora più forte dell’uomo e di inventarsi qualcosa per giustificarne la presenza lì. Forse, pensò, poteva trarre vantaggio dalla situazione.
- Direttooore, deve sapere che questo signore è... un assaggiatore, sì. Un assaggiatore, ed è venuto a testare la qualità del nostro caffè. E come può notare dal caffè sulla mia maglietta e dal - deglutì rumorosamente - bicchiere che sta stritolando in mano, non gli è piaciuto, no. E come rappresentante del sindacato, nonché degli interessi dei lavoratori, è mio preciso dovere assicurarmi che la qualità sia migliorata! Non è vero, signor...
- MA CHE IDIOZIE STAI DICENDO? Io sono il grande Vegeta, il principe dei saiyan!
- Mi scusi - l’interruppe scettico De Marinis - lei è chi?
- I-intendeva dire che è il presidente della SAIAN... Società... Assaggiatori... Inflessibili... - improvvisò disperatamente il sindacalista - Insomma, non mi dirà che non la conosce, direttore, è famosissima! Hehe...
L’altro pose bruscamente fine alla sua risata nervosa con un’occhiata che gli gelò il sangue nelle vene.
- Cretino! Lo scusi - si rivolse poi a Vegeta, appoggiandogli amichevolmente una mano sulla spalla - i nostri dipendenti non brillano per intelligenza... Ma lei, chi ha detto di essere?
- LEVA IMMEDIATAMENTE QUELLA TUA SUDICIA MANO DALLA MIA SPALLA, INUTILE TERRESTRE!
- BRAVO! Così si fa! Bisogna ribellarsi ai padroni! - azzardò Luca, agitando eroicamente un pugno per aria. Poi gli si avvicinò, sussurrandogli con aria complice: -Non è che vorrebbe unirsi al nostro sindacato? Uno con la sua grinta ci servirebb...
- IO NON MI UNISCO A UN BEL NIENTE, RAZZA DI BABBEO! VOI DOVRESTE INCHINARVI E RINGRAZIARMI PER NON AVER FATTO ANCORA SALTARE IN ARIA QUESTO DANNATO POSTO!
De Marinis a quel punto s’innervosì.
- Adesso basta, quando è troppo è troppo! ANDREA!
Luca impallidì mortalmente dalla testa ai piedi - persino la sua cravatta rosso fragola parve sbiadire - e cercò di defilarsi con nonchalance, ma l’uomo più anziano lo bloccò.
- Dove va, Nervi? Non resta a farci compagnia?
- Eh, vorrei tanto, ma sa com’è, ho sentito Alex che mi chiamava, non la sente? “Luca, Lucaa..”
- Mi ha chiamato, direttore?
All’arrivo di Andrea (nonché della sua fedele mazza da baseball, appena lucidata) l’atmosfera parve raggelarsi di colpo. Ma per poco. Perché Vegeta, che fino a quel momento era rimasto a braccia conserte mormorando un “tsk” di tanto in tanto, vedendolo cominciò a sbraitare più forte di prima additandolo ferocemente.
- TU! COSA CI FAI QUI? TI HO SPEDITO ALL’ALTRO MONDO ANNI FA... NAPPA!

 

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