Eliscence: Storia di un angelo caduto

di Ichigo_chan
(/viewuser.php?uid=52558)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La caduta ***
Capitolo 2: *** Forma umana ***



Capitolo 1
*** La caduta ***


Si levò un boato dalle schiere angeliche, da Lucifero e dal Trono.
 
“Scelgo l'Amore, che tutti voi avete dimenticato. Scelgo l'Amore e vi lascio alla vostra guerra. Questa guerra non è buona, non è giusta. L'Amore è la sola cosa per cui valga la pena di lottare”.
 
“Figlia mia...” tuonò la Voce del Trono.
 
“Scacciami se vuoi.” gli risposi.
 
Satana proruppe in un'immonda risata.
 
“Hai il coraggio di un dio, ma la mente di un adolescente mortale. E la tua punizione sarà quella che un adolescente merita. L'Inferno non lo accetterà.”
 
“E la sua volontà di abbandonare il Paradiso è chiara” gli fece eco la voce delusa del Trono.
 
“La scelta è fatta” dissi
 
“Tale rimanga dunque il castigo assegnato” tuonò il Trono.
 
Ci fu un tremolio e la luce più brillante di tutte si spense di colpo. Sul Paradiso calò il buio e un freddo mortale avvolse tutto. Gli angeli ansimarono e rabbrividirono, stringendosi gli uni agli altri. Poi ci fu il silenzio. Nessuno si mosse nè parlò.
Il cielo sotto di loro vibrò, il lago bianco traboccò, riversando acqua candida e vapore in un'ondata che travolse ogni cosa. Il Frutteto della Conoscenza e il Bosco della Vita crollarono l'uno sull'altro, e tutto il Cielo fu squassato quando vacillarono e infine scomparvero.
Un fulmine d'argento scaturito dal Trono colpì il margine occidentale della Radura. Il tappeto di nuvole ribollì e fu inghiottito dall'oscurità e un baratro di cupa disperazione si spalancò come un pozzo nero al di sotto di Lucifero. Insieme alla sua rabbia impotente, lui e gli angeli a lui più vicini sprofondarono. Tutti quelli che erano più vicini al mio cuore caddero: i danni collaterali della mia scelta.
Dalla Caduta all'arrivo sulla Terra sarebbero trascorsi Nove Giorni...
 
Trascorsi i Nove Giorni, il mio corpo si sfracellò a terra, privo di sensi. Le mie ali erano state strappate, e al loro posto del sangue, sangue umano, fuoriusciva senza sosta. Sentivo dolore, un dolore mai provato prima.
Poi aprii gli occhi, e vidi il mondo che mi circondava. Non mi trovavo più ai Cancelli del Paradiso. Non vi erano più il Bosco della Vita e il Frutteto della Conoscenza. Nessun tappeto di nuvole proteggeva i miei passi. Li tutto era ruvido e doloroso. Ero arrivata sulla Terra, il luogo del Lungo Trapasso...                  

 *Si precisa che per scrivere questo primo capitolo ho preso spunto e riscritto alcune parti del libro "Passion" di Lauren Kate*

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Forma umana ***


Avevo fatto la mia scelta.
Una scelta che mi avrebbe castigato per il resto della mia esistenza, se la si può chiamare tale.
Avevo scelto l'amore, l'amore di un mortale. Un amore condannato a non nascere, a causa di una maledizione che incombeva su di noi, su di me.
Era questa la punizione divina. Avevo scelto di amarlo, ma loro scelsero che lui non si sarebbe mai innamorato di me.
Solo che io non potevo ancora saperlo.

La tempesta non si era ancora placata, in Paradiso, e aveva i suoi postumi anche sulla Terra. Tuoni, fulmini, lampi, una pioggia incessante. Erano le 4 di notte, ora terrena, quando il mio corpo esangue toccò quel pavimento ruvido e freddo.
Non appena arrivai sulla Terra, sentii un forte gemito che mi scosse. Le lacrime di un bambino appena nato.
Il cielo si scatenò ancora una volta. E la voce di Lucifero risuonò nelle mie orecchie:
"E' nato!"
Non capivo ancora, avevo un forte mal di testa. Tutti i dolori umani s'impossessarono di me. Dolore, Angoscia, Disperazione. Mi sembrò di aver sofferto da sempre, e di essere condannata a soffrire per sempre. Piano piano, ogni cosa dell'altro Regno scomparve dalla mia mente. Il mio corpo si stava rimpicciolendo, alle misure di una bambina di 10 anni. Dimenticai il mio passato, perfino il mio nome. E poi svenni, dormendo per 10 lunghissimi anni, senza che il mio corpo venisse alterato, restando piccola, fino al giorno del mio completo risveglio, dal quale tutto si sarebbe compiuto...

***
 

 

 

Suona per me... suona, melodia fatale...

Annuncia la mia disfatta. Comunica che ho perso, che sto per morire, affogando nel dolore...

I Demoni avanzano lentamente, dandomi tempo per fuggire...
Ma io non posso più scappare, perchè è inutile... Non c'è via d'uscita a qusta eterna condanna... 

Suona, dolce corda di violino... Suonate, tasti malinconici del clavicembalo... Sto morendo, sto affondando giu... e nessuno potrà salvarmi...

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1025852