La Città D'Oro.

di Niniel Virgo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo Uno: Giorno di festa. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


PROLOGO


Era la notte più scura che si era mai vista, in quella città. La luna spuntava da dietro le nuvole nere e irradiava la poca luce sulla piazza, ma non bastava a rendere visibile quello che stava accadendo.
Una donna dalla folta chioma di capelli rossicci stringeva convulsamente qualcosa al petto, mentre correva verso la porta del borgo. Il vestito nero produceva un leggero fruscio a ogni passo, il rumore dei suoi passi era forte e secco. Teneva il mantello celato sul viso, per non farsi riconoscere. Doveva fare in fretta, o le guardie l'avrebbero presa.
Ogni minimo rumore che sentiva le faceva balzare il cuore in gola. Era così vicina alla libertà, ma allo stesso tempo alla morte. Un solo passo falso l'avrebbe portata nelle fauci del leone.
-Ferma!-
Un urlo alle sue spalle la costrinse a voltarsi; un uomo con un'uniforme bianca, una croce argentata disegnata sul petto, le puntava contro una lancia. Se fosse stata una lancia normale, la donna non si sarebbe preoccupata. Ma, purtroppo, i sudditi del Re avevano armi molto più potenti di quelle umane.
La donna gemette disperata, correndo più veloce. Non sapeva cosa fare, l'unico modo per salvarsi era quello di distrarli. Scagliò contro la guardia una pietra, che raccolse da terra, ma questi non si fermò. Dietro di lei si aggiunsero altri uomini, tutti armati della stessa lancia dorata, che riluceva anche in quella notte buia.
Individuò un vicolo stretto e scuro, dove probabilmente non l'avrebbero vista entrare. Senza i suoi poteri non poteva fare nulla se non scappare, o li avrebbe affrontati a testa alta, per proteggere il fagotto tra le proprie braccia. Avrebbe dato la vita piuttosto che farglielo prendere.
Si nascose dietro al muro e ascoltò i passi delle guardie allontanarsi, e solo quando il rumore si attutì a causa della distanza si concesse un sospiro di sollievo. Era salva.
Lilith tirò giù il cappuccio e alzò lo sguardo alla luna, rivelando due grandi occhi grigi e pensierosi. Forse sarebbe riuscita a sopravvivere, doveva solo aspettare che i suoi poteri tornassero. Era impensabile di riprovare a fuggire fino ad allora, ora che l'avevano scoperta.
Persa nei suoi pensieri, non si accorse nemmeno della figura che le arrivò alle spalle. L'uomo, in silenzio, alzò di scatto una mano e la colpì. Il pugnale affondò nella carne morbida, l'odore di sangue fresco impregnò l'aria.
La Strega Lilith giacque a terra morta, senza un lamento. L'uomo la osservò, il viso impassibile, nessuna traccia di orrore per la morte che si presentava davanti ai suoi occhi. Si piegò e osservo la donna, alla ricerca di quello che tanto aveva protetto, di quel fagotto che le era costato la vita. Mai prima d'ora era successo che una strega si sacrificasse per qualcosa.
Tra le braccia di Lilith, una bambina pianse a gran voce.


L'angolo delle meraviglie di Niniel.

Okay, mi avrete data per dispersa immagino. Ho avuto problemi con il computer e adesso che l'ho riottenuto volevo continuare (E finalmente) finire la storia di Rose, o almeno il primo libro. Ma indovinate? Il file non si apre, o meglio, si apre ma dentro vi sono caratteri strani e niente di quello che avevo scritto. Sto cercando un modo per riaprirlo, o dovrò mettermi l'anima in pace e riscrivere il capitolo da capo.
Anyway, nuova storia, nuovi personaggi, nuovo inizio! Ho provato con un'original stavolta, nella speranza che qualcuno la segui. Questo è, come ho scritto, solo il prologo. Il primo capitolo è già pronto, lo pubblicherò tra pochissimo tempo!
Baci, Niniel.

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Capitolo 2
*** Capitolo Uno: Giorno di festa. ***


GIORNO DI FESTA
 

William non aveva mai visto la Città D'Oro in quelle condizioni. A ogni casa, da quella del più povero e misero contadino fino ad arrivare al palazzo Reale, era addobbato con fiori e altre decorazioni. Gli anziani sedevano fuori dalle proprie abitazioni e parlavano tra di loro allegri, mentre i bambini giocavano per la piazza ridendo e rivolgendo enormi sorrisi a chiunque passasse. Tutti quanti erano vestiti a festa, i capelli delle bambine erano pieni di nastri di diversi colori.
Il Cavaliere della Luce, mentre passava tra di loro, non poteva che compiacersi nel vederli così felici. Era anche merito suo se tutti gli abitanti erano così felici. Non che lui non la condividesse, dato che tra poche ore avrebbe finalmente annunciato il suo fidanzamento con Nives, la Principessa Che Sempre Sorride, figlia di Re Samuel il Giusto. Lui e la ragazza erano sempre stati in ottimi rapporti e William aveva per lei una forte infatuazione, ma mai aveva aspirato a diventarne il marito, per una semplice ragione. In quel Regno, se volevi diventar parte della famiglia reale, dovevi avere un requisito fondamentale: avere sangue di fata.
Tutti i nobili erano fate. Non c'era mai stato nemmeno un sovrano umano nel regno Dorato, per il semplice motivo che non ce n'era stato bisogno. Le fate regnavano in modo a dir poco perfetto e giusto, non c'erano mai state incomprensioni. L'unico evento degno di nota era stata la Guerra Gelida con le Streghe, che avevano tuttavia allontanato usando meno violenza possibile. Oh sì, a William piacevano molto le fate; il loro modo di fare calmo e sereno, la loro voce dolce e rassicurante..era felice di farne parte. Ma era ancora più felice di poter avere Nives tutta per sé.
Aveva scoperto per caso di avere sangue fatato nelle vene. Non ci aveva mai pensato, ma era stata la Principessa stessa a notarlo. Una volta, il ragazzo si era ferito nel tentativo di cogliere una rosa per lei, e quando il sangue era uscito, gli occhi di Nives, allenati a scorgere la magia, l'avevano visto brillare. Aveva fatto un semplice test e, appurato che avesse davvero sangue di fata dentro di sé, il Re non ci pensò due volte a offrirgli la mano della figlia. Anche se Fate più nobili di lui avevano chiesto in sposa la principessa, Samuel voleva solo la felicità di lei, non gli interessava di stringere particolari alleanze. Il cuore dei due giovani si era colmato di gioia quel giorno.
Si fermò davanti al portone del castello e una delle due guardie si inchinò a lui, riconoscendo il grado superiore del ragazzo dalla divisa che indossava. Mentre quella dei semplici Soldati della Luce erano bianche con una semplice croce argentata disegnata sul petto, quella dei Cavalieri erano più elaborate. Proprio dove si trovava il cuore, era disegnato un giglio d'oro particolarmente brillante, tessuto con Oro Fatato, che riluceva anche nella notte più scura. Le maniche erano piene di ghirigori disegnati con lo stesso materiale, tutti a spirale.
L'uomo bussò al portone e si fece da parte quando vennero ad aprire, inchinandosi nuovamente. A William non piaceva vedere di continuo la gente inchinarsi, lo imbarazzava. Sentiva di non meritare tutte quelle attenzioni. Ma doveva abituarcisi, dato che sarebbe diventato re e tutti si sarebbero inchinati al proprio cospetto.
Si lasciò guidare lungo i corridoi del castello dall'uomo che era venuto ad aprire; non aveva bisogno di qualcuno che lo accompagnasse a dire il vero, tante erano state le volte che ci era passato da solo, ma immaginò che fosse una tradizione dettata dal protocollo reale, a lui ancora sconosciuto.
Si fermarono nella Sala del Trono; qui l'uomo gli rivolse un'enorme riverenza e si dileguò nel nulla, lasciandolo al centro del salone. A William piaceva molto quella particolare stanza, non perché era il centro del potere, ma perché sembrava sempre illuminata, merito delle pareti dai colori chiari, sul giallo/dorato. In effetti, rifletté il ragazzo con un sorriso, tutto in quel regno richiamava quel colore, dal nome fino alle cose più stupide, come il colore dei pavimenti o le pareti.
Tre troni erano posti sulla parete di fronte a lui, tutti di colore rosso scuro. Il più grande e maestoso stava al centro; gli altri due, leggermente più piccoli, ai lati di esso.
Re Samuel sedeva su quello più grande. Alla sua vista si alzò in piedi, sorridendo raggiante.  Nonostante dovesse avere ormai almeno una cinquantina d'anni, si manteneva giovane e bello. Era una prerogativa delle fate che William invidiava: potevano invecchiare fino a raggiungere un secolo o due di età, ma rimanevano sempre bellissime. L'aura che emanava l'uomo era, come sempre, così rilassante da far sorridere il ragazzo. Chiunque lo incontrasse ed era nervoso, appena riceveva un suo sguardo subito si calmava. Era così facile stare in compagnia delle fate dato la loro bontà d'animo, che era stato quasi normale affidare a loro il potere.
« Mio caro ragazzo! » disse il sovrano, aprendo le braccia come per stringerlo forte al petto. Il sorriso di William divenne ancora più ampio. « Sono davvero felice di vederti William, Cavaliere dell'Ordine della Luce » aggiunse con quel tono amabile, scendendo dal trono per avvicinarsi a lui e posargli le mani sulle spalle. « Questo è un giorno di grande gioia per il mio regno, ma non solo. Lo è anche per me e per mia figlia ».
« Lo è anche per me, Vostra Altezza » replicò lui, solare. « Se posso permettermi..dov'è la principessa? »
Samuel rise forte. « Ah voi giovani, sempre così impazienti! Non preoccuparti, la mia Nives sta arrivando. Eccola! »
William si voltò quasi contemporaneamente alle parole del re, perché aveva sentito il rumore dei passi soffici della ragazza. E decretò che sarebbe potuto morire, a causa sua.
Nives non sembrava un angelo, lo era. Aveva lunghi capelli biondo chiaro che si arricciavano leggermente alla fine, due occhi azzurri come il cielo e luminosi, un sorriso dolce e timido. Era piccola, non c'era aggettivo migliore per definirla. Era bassa di statura e magra, e provocava in ogni persona che la vedesse voglia di proteggerla, di essere per lei un protettore.
Indossava un vestito blu mare, con le maniche che le arrivavano fino ai gomiti. Il corsetto era particolarmente prezioso, pieno di piccoli zaffiri sul petto.
Quando lo raggiunse, la principessa gli rivolse un sorriso dolcissimo e innamorato, ricambiato immediatamente da William.
« Mio signore. Sono felice di vedervi » sussurrò la ragazza, con una voce talmente tenera e innocente che anche il peggior tiranno si sarebbe sciolto al sentirla parlare.
Il cavaliere si affrettò a inchinarsi e a baciarle il dorso della mano in segno di saluto. « E' un piacere anche per me, principessa ».
Il re fece per parlare nuovamente, ma non riuscì a dire nulla perché una guardia entrò in fretta e furia nella sala.
« Sire! Un messaggio dalla regina delle Streghe! »
Alla notizia, le loro reazioni furono diverse: Nives si portò le mani alle labbra in un'espressione di pura sorpresa e terrore, William portò la mano alla spada come se aspettasse di vedere la donna apparire davanti a sé e il re divenne improvvisamente serio.
« Anche in un giorno come questo, le notizie nefaste non possono fare a meno di circolare. Il messaggio cosa dice? »
L'uomo passò una sfera nera al sovrano. I messaggi tra i due popoli venivano scambiati in quel modo: sfere in cui la voce della persona che voleva dire qualcosa a qualcuno del popolo avversario veniva registrata. Samuel la prese tra le mani e mormorò qualche parola in una lingua che William non conosceva, ma che doveva essere la lingua delle fate. Un giorno avrebbe dovuto apprenderla anche lui.
Appena il re smise di recitare l'incantesimo, una voce fredda e tagliente come mille spade parlò.
« Re Samuel, colei che parla è la Regina delle Tenebre, Cassandra. Ho un messaggio molto importante per voi ». La voce si spense per qualche istante, prima di riprendere con ancor più vigore. « Vi abbiamo dato tregua per qualche anno. Speravate che ci fossimo arresi, non è vero? Ma io non ho intenzione di lasciar perdere. Avrò la mia vendetta.
Ho saputo che vostra figlia si sposerà tra poco. Bene, vi lasceremo in pace fino al matrimonio, ma dopo si scatenerà l'inferno. Abbiamo nuovi alleati, non saremo soli come l'ultima volta. Vinceremo ».
Non diceva altro. Il messaggio si chiuse in quel modo, con quel 'Vinceremo' che non sembrava solo una speranza, ma una profezia.


L'angolo delle meraviglie di Niniel.

Primo capitolo vero e proprio! Aw, il mio bel Will..-Sogna ad occhi aperti e sospira- Sì, sono innamorata di lui! Capirete più avanti del perché io sia così fortemente infatuata di lui.
Non ho molto da dire, ma ringrazio fin da subito chi seguirà questo mio esperimento! (E' la prima Original vera e propria in cui mi cimento, perciò..)
Baci, Niniel.

 

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