Dolores the bloody

di Hyperviolet Pixie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pandemonium ***
Capitolo 2: *** Time to dance ***
Capitolo 3: *** Rock this party! ***
Capitolo 4: *** Electro Night ***



Capitolo 1
*** Pandemonium ***


Capitolo 1: Pandemonium

Non è giusto che tutto ciò per cui ho lottato crolli giù come un castello di carte! Non è assolutamente possibile tutto questo!
Cammino per i corridoi della scuola, se così si può ancora chiamare, facendo attenzione a non incrociare nessun allievo particolarmente esagitato. Da quando qui ad Hogwarts regna l’anarchia non mi trovo più bene. Prima c’era ordine, adesso il caos. E’ un po’ il contrario di tutto ciò che è successo sulla Terra: prima il caos, poi l’ordine. Sento un fischio vicino al mio orecchio destro. Faccio appena in tempo a chinarmi che una caccabomba passa nel punto preciso in cui si trovava la mia testa. Mi giro di scatto per vedere chi è stato. Ma guarda un po’ te cosa mi tocca fare: - 50 punti in meno a Grifondoro!-
Ahimé, l’ho fatto. Odio dover essere l’unico prefetto a fare il suo lavoro … neanche quello sfaticato di Ron mi vuole aiutare! Se ne sta tutto tranquillo a cercare di indottrinare più mocciosi possibili a quella che lui chiama * la setta del lavoro sporco *, ovvero un gruppo di puffi che fanno tutto quel casino che lui, essendo prefetto, non può fare! E io? Cosa faccio? Perché non cerco di riportarlo sulla strada giusta? Ah, bella domanda! Perché non ci riesco, ecco tutto! Lui mi lancia uno dei suoi sguardi da cane bastonato e io mi commuovo! E pensare che non sono mai stata una sentimentale! E non dite che ho una cotta per lui: ormai è palese per tutti tranne che per Ron! Quello non vede niente se non è fatto di legno e assomiglia vagamente ad una scopa da corsa. Per Morgana, perché cavolo i ragazzi debbano essere tutti ossessionati dal quidditch? In principio c’era il calcio. Ok, sto ufficialmente sclerando. In effetti è da un po’ che non faccio altro.
- Hey Mione!- riflettiamo su di chi possa essere ‘sta voce. Chi è quel mongoplettico che mi chiama sempre con tutti i diminutivi anche se sa che li odio?! Esatto: proprio Ron!
Mi giro scocciata: con tutti quelli che potevo incontrare perché proprio lui?! E perché proprio adesso?! Cos’ho fatto di male?
Mi giro lentamente, molto lentamente.
- Ronald- lo saluto senza molto entusiasmo: oggi non lo volevo vedere. Cavolo, mi sono accorta che il suo nome mi ricorda troppo il pagliaccio del McDonald … esatto: Ronald McDonald. Anche i capelli sono piuttosto simili … per non parlare poi del modo di comportarsi. Infantili.
- Senti, ‘Mione ho un problema con i compiti di Pozione, non è che per caso mi aiuteresti? -
Sì, come no! Parla chiaro, Ron, vuoi copiare, vero?!
- Cosa hai bisogno? Sono disponibile! - dico sorridendo falsa come Giuda. Ma allora Ron sarebbe Gesù? Oh cielo, Terra chiama Hermione Granger, smettila di vivere lì dove nessuno può arrivare!
- Ehm, non ho proprio capito nulla del compito. -
Oh cielo.
- Senti, il mio compito lo copi dopo cena adesso lasciami in pace. -
Lui annuisce e se ne va via. Non riesce a capire che forse io non voglio essere solo la ragazza secchiona che rifila i suoi appunti e i compiti che ha svolto sudando le famose sette camicie (in verità a fare i compiti di una qualsivoglia materia ci metto pochi minuti visto che sono un po’ troppo avanti col programma e le cose che facciamo adesso le ho fatto alla fine dell’anno scorso, ma lo sfogo suona meglio con quell’espressione!). Vorrei soltanto che per una volta io non venga considerata una specie di rimpiazzo, amica tappabuchi e ruotino di scorta! Ho dei sentimenti! Senza neanche accorgermene delle lacrime cominciano a scendermi copiose dagli occhi. Le mie spalle scosse dai singhiozzi. No, non posso piangere ora, non adesso. Non voglio e non devo! Per paura che qualcuno mi possa vedere mi infilo nella prima aula in disuso che trovo. Visto che ad Hogwarts ce ne sono a migliaia di stanze simili, non mi viene difficile trovarne una che fa al caso mio. Banchi accatasti a un angolo, tapparelle abbassate e finestre chiuse, senza contare dell’immancabile puzza di chiuso! Mi accascio sul pavimento polveroso mancando di parecchi centimetri la sedia su cui fanno bella mostra un paio di ragni enormi. Brava Hermione, hai toccato il fondo, davvero! Forse non mi dovrei deprimere così tanto, ho solo gli ormoni che mi impediscono di avere dei sentimenti coerenti. Ho voglia di piangere e lo sto già facendo. Un attimo fa ero il sarcasmo in persona e ora sono in un pessimo stato. Molto pessimo. Orribile. Mi si è sciolto il mascara sulle guance e adesso assomiglio vagamente a una sottospecie di panda. Almeno i panda sono animali protetti dal WWF, ma c’è qualche organismo internazionale che protegge le secchione bistrattate? Mi sa proprio di no, ma forse potrei fondarlo io? Sì, e poi diventa un flop come il C.R.E.P.A. e guai a voi se leggete “crepa”! Sarei capace di uccidere in questo momento!

Adoro il caos! Adoro viverci dentro e adoro crearlo! È semplicemente stupendo che delle persone riescano a fare tutto quel caos … o casino, o bordello, che dir si voglia. Già, lo adoro, ma perché adesso ho solo voglia di infilarmi nella prima aula vuota e stare un po’ avvolto dal silenzio? Perché camera mia non può essere così silenziosa?! Forse perché ho solo un po’ tanto mal di testa grazie al quale sarei capace di uccidere anche il Signore Oscuro?! Mi sa proprio che è colpa di ‘sto stupido dolore! Argh! Ho già preso un’infinità di pozioni calmanti, antidolorifici e tisane con il risultato che adesso non sento più gli arti superiori. Oh, che bellezza! Non aspettavo altro dalla vita! Non resisto più: voglio soltanto strapparmi il cervello dalla testa e buttarlo giù dalla torre più alta di Hogwarts, sperando solo che non si tratti della Torre di Grifondoro. In ogni caso mi posso facilmente accontentare della Torre di Astronomia.
- DRACO! - un urlo disumano lacera il quasi perfetto silenzio del dormitorio di Serpeverde. Chi diavolo può essere quell’arpia dai polmoni così potenti? Ma naturalmente Pansy. E che palle, non la sopporto più. Sento il rumore dei tacchi che si avvicina sempre di più al dormitorio. Mi fiondo giù dal letto e, messo a tacere la mia schizzinosa vocina interiore, mi nascondo sotto il letto. Trattengo il respiro quando vedo due paia di decolletè dal tacco a spillo che si avvicinano. Mi sono dimenticato dell’appuntamento, va bene! In verità ho fatto di tutto per darti buca e il mio mal di testa non c’entra affatto, brutta schifosa lurida … ok, mi trattengo. Non contenta quella stregaccia mi si siede sul letto, forse intenzionata ad aspettarmi. Tiè, te lo scordi che esco da qui. Se non ci fosse un casino di polvere le avrei già fatto un linguaccia. Mi sa che mi lamenterò con gli elfi domestici: questo posto mi serve pulito, igienizzato e disinfettato per le altre possibili volte in cui lo dovrò usare. Oddio, non è che ci sono anche dei ragni? Cribbio, speriamo di no!
- Uff, qui non c’è. - esclama prima di andarsene. Cosa? Adesso parla pure da sola? Sta diventando pazza quella lì! Cautamente esco dal mio nascondiglio, scuoto gli abiti e i capelli per liberarli dalla polvere e scappo via, alla ricerca della mia aula in disuso. Aspettami che arrivo!

I corridoi sono lunghi, scarsamente illuminati e non trovo nemmeno mezza aula vuota. Che sfiga! Quando sei in ritardo e cerchi disperatamente la tua classe trovi solo aule vuote e quando le cerchi non le trovi. È il colmo! L’acqua condensata sgocciola piano piano dal soffitto del corridoio. Se rimango ancora un po’ qua mi prendo un malanno. Faccio per fare dietro front quando eccola! Ho trovato la mia aula perfetta! Sono talmente contento di aver trovato un luogo così buio, così fresco (un po’ troppo, ma ultimamente mi accontento facilmente) e così silenziosa che quasi e dico quasi non mi accorgo che c’è qualcuno che singhiozza talmente forte da far scuotere e muovere il pavimento. Addio aula, piccola, amore, cucciola, il mio rifugio segreto! Hey, hey, hey … ma quella figurina piangente è Miss-so-tutto-io Granger!
- Ma che bellezza, Granger, non sono mai stato così contento di vederti come ora! - esclamo. In effetti è vero, magari quella conosce un rimedio sconosciuto ai più contro il mal di testa. Mi scoccia chiederglielo però.

No, no, no! Ma è sfiga questa o cosa? Con tutte le persone che potevo incontrare perché proprio lui? Cos’ho fatto di male per meritarmelo? Non ho infranto nessuna regola negli ultimi tempi e ho sempre fatto i compiti (è il minimo!). Mi asciugo gli occhi con un lembo della t-shirt. Oggi è domenica e quindi non indosso la divisa, ma dei semplici abiti babbani. Guardo la mia splendida maglietta bianca che adesso ho sporcato con i rimasugli del trucco. Alzo lo sguardo come per sfidarlo e lo vedo per la prima volta per quello che è: un idiota strapieno di polvere.
- La polvere ti dona. -
- Non si può dire la stessa cosa del tuo magnifico trucco Granger, per non parlare dei capelli. Te l’hanno mai detto che l’umidità li fa diventare crespi?-
- No, mi dispiace, non sono mai andata a lezioni di trucco, make up, acconciatura e moda dal tuo amico Blaise Zabini -
Non volevo mettere in mezzo quel ragazzo: non è colpa sua se è un po’ dell’altra sponda! Lui mi fissa sorridendo: e adesso che gli prende? Non è contento di avermi visto travestita da panda?!
- Granger sei ridicola così vestita. -
- E tu coperto di polvere. -
Chissà perché non ho più voglia di piangere, ma di saltargli addosso e di riempirlo di schiaffi. Sono convinta che in meno di un paio di minuti potrebbe diventare il mio punchingball ideale. No, sembra troppo fragile. A me serve qualcuno come Tiger o Goyle, ma anche Neville mi potrebbe andare bene!
- Che ci fai qui? - mi chiede. E a te cosa ti interessa?
- Fatti miei -
- Sempre miss cortesia, tu? Vero? - mi domanda sarcastico.
- Sempre e comunque. E poi tu sei anche peggio di me … Hey frena! Cosa ci fai TU qui? Sei venuto ad organizzare un attentato alla vita dei nati babbani? -
Magari è solo un piccolo sospetto infondato, ma non si sa mai cosa Malfoy sarebbe in grado di fare. Magari solo volendolo potrebbe evocare i morti e farci uccidere tutti dai puffi. Ok, mi ritiro. Sto cominciando a ragionare come Harry e Ron.
- Colpito e affondato, Granger. Sai, non riuscivo a trovare un modo altrettanto lungo e doloroso per farli scomparire dalla Terra e sono venuto in un’aula umida, malsana e piena di muffa e polvere a riflettere. -
- Potevi andare a farti un bel bagno caldo, invece. Tutta quella polvere non fa una bella impressione. -
- beh, e che mi dici di te? Hai un ammasso di trucco nero sulle guance. Non ti fa guadagnare punti nella classifica stilosa di Zabini, sai? Piuttosto dimmi, cosa ti ha detto Weasley per riuscire a farti piangere? Dio, ci provo da sei anni e non ci sono mai riuscito!-
Piango. Non ce la faccio. È più forte di me. Non volevo farlo davanti a Malfoy, ma non riesco a trattenermi. È dura riuscire a mettere il freno una volta che le lacrime sono in via d’uscita. È semplicemente troppo. Piangere davanti a Malfoy, ho davvero toccato il fondo adesso.
- Merlino, Granger, ripigliati! -
Cielo, io non ce la faccio.
- Era più divertente prima! Non ho mica voglia di stare qui a consolare una mezzosangue con i problemi di cuore! -
Eh no, eh!
- Mica te l’ho chiesto io! V-vattene! - urlo singhiozzando. Mi alzo da terra e afferro la sedia, quella con i ragni enormi, e la tiro contro Malfoy. Lui la evita per un pelo.
- Che cacchio ti prende?! Ma dico io: sei impazzita? -
Afferro un’altra sedia (su questa però non ci sono ragni, che sfiga!) e faccio per lanciargliela addosso, quando una sua mano mi stringe una spalla. Sono così sorpresa che lascio andare la presa sulla sedia che cade al suolo sollevando un cumulo di polvere.
- Tu sei fusa! Basta non voglio più sopportare nessun altro attentato alla mia incolumità fisica.-
E anche lui se ne va lasciandomi sola. Sola come una povera secchiona inacidita.

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Capitolo 2
*** Time to dance ***


Capitolo 2: Time to dance


Forse l’incontro con Malfoy ieri non è stata del tutto una perdita di tempo. Ho detto forse. Entro nel dormitorio, chiudo la porta alle mie spalle e mi precipito a guardarmi allo specchio del bagno. Afferro un eyeliner nero pronta a rifarmi la riga sulla palpebra. Anche le secchione si truccano, solo non in modo così evidente.

- Hermione posso entrare? - mi chiede Calì dalla soglia della porta del bagno.

- Certamente, fai pure. -

Calì entra e mi guarda trafficare con i trucchi. Aiutarmi no?!

- Vai a Hogsmeade con Harry e Ron? - mi chiede.

- Sì, ma non ho molta voglia. -

Calì è strana. Oggi non parla molto. Mi guarda come se volesse dirmi qualcosa ma non ne avesse il coraggio.

- Senti, Hermione, non è che ti andrebbe di dare buca agli altri due del trio e venire con me, Lavanda e qualcun’altra in un pub? -

In un pub? A fare che? Con chi poi? Ma siamo fuori?

Non contenta aggiunge: - Naturalmente non di pomeriggio! Solo gli sfigati ci vanno di pomeriggio! Stasera alle 10 al “Black Fairy”. Ti andrebbe?-

Poverina sembra che quasi ci tenga che vada anch’io … Su, Hermione rifletti sul perché.

- Dammi una ragione per la quale venire. - le dico semplicemente rigirandomi verso lo specchio e cominciando a spazzolarmi i capelli.

- Beh, vedi volevo mantenere il riserbo, ma, ecco, vedi, un ragazzo … mi ha chiesto di quella favolosa ragazza dal vestito azzurro che ha accompagnato Krum al ballo del ceppo dell’anno scorso e mi ha chiesto di organizzargli un incontro a sorpresa con te. Ma ora che lo sai non è più una sorpresa, forse sei arrabbiata … - e via dicendo. Quella ragazza quando inizia a parlare non la smette più! Meglio tagliare subito l’argomento.

- E perché non me l’ha chiesto lui? -

- Perché si vergogna, ovvio! È timidissimo! - forse dovrei andare. Potrei anche divertirmi e dimostrare a tutte quelle oche che sotto uno spessissimo strato da secchiona sotto sotto ci sia nascosta una ragazza … magari quel ragazzo è carino. Magari, magari, e magari! Sono un prefetto ed è mio dovere rispettare le regole. Ma che regole sono se non le posso infrangere? Okay, non era proprio questo che dovevo pensare, ma fa niente. Io ho bisogno di un cambiamento, una svolta. Qualcosa che potrebbe farmi vedere dagli altri sotto una luce diversa. Magari poi scoprirò pure di essere un animale da festa! O se forse mi annoierò? Magari non sono fatta per divertirmi!

- Allora? Hai deciso? - mi sprona Calì.

- Non ho niente da mettermi! - mi lamento.

- A cosa servono le amiche?! A questo! Ti ho chiesto di dare buca a quei due così passavamo il pomeriggio a fare un po’ di sano shopping!-

Amiche? Da quando in qua siamo amiche? Va beh, non ci stupiamo.

- Passa qua! - esclama Calì prendendomi dalle mani l’eyeliner per passarmelo sulle palpebre. Grazie, Calì … quel robo mi stava stressando!


Forse andare al “Morphine & Chocolate” di questi tempi non è molto raccomandabile, soprattutto per chi, come me, vuole apparire come un pulito figlio di un altrettanto pulito *Lord* inglese. Ma forse il sabato sera non mi va di comportarmi bene. No, non mi va affatto. E poi, diciamocelo, stasera chi vorrebbe mancare alla serata di grande *Rock babbano* organizzato da un babbanofilo che lavora lì come DJ? Beh, io sarei in prima fila per l’inferno piuttosto che entrare in un locale in cui viene suonata musica sporca, cattiva e babbana. Beh, però bisogna dire che i primi due aggettivi mi attirano molto. Troppo, forse. Mentre il terzo mi fa rabbrividire, ma d’altronde voglio portare Daphne e Pansy in un bel posto a passare un sabato sera diverso all’insegna del divertimento sfrenato, cosa che non si può avere in un posto come il “Black Fairy”. Quel locale è frequentato da gruppi di Tassorosso e Grifondoro, i buoni per eccellenza. I Corvonero non li menziono neanche perché neanche l’acquaragia più forte di ‘sto mondo riuscirà a staccarli dai loro libri. Un po’ come la Granger che ha quasi attentato alla mia preziosa vita con quelle sedie ieri.

Ritornando al discorso “Morphine & Chocolate”, credo proprio che ci andrò. Sì, magari incontrerò qualcuno di interessante da tormentare. Già, ma credo che ormai cercare in tutti i modi di scappare da Pansy, oggi, sia inutile, tanto vale affrontarla e andare con lei a fare shopping. Argh!

Pansy deve odiarmi dopotutto, da suo ragazzo mi ha velocemente trasformato in un facchino fregandosene delle mie proteste. Questo è uno di quei momenti in cui rimpiango di essermi fatto incastrare da mio padre con una ragazza della mia stessa casa. Sembrano tutte piccole e indifese, ma non appena possono ti mostrano orgogliosamente quel piccolo Hitler che c’è in loro. Nel caso di Pansy, però, c’è anche un piccolo Mussolini. Daphne è di tutt’altra stoffa. Lei adora tutto ciò che ha a che fare con il menefreghismo più puro. Se ne frega di tutto e di tutti rendendo la vita più semplice a noi che la dobbiamo sopportare tutti i giorni.

Sbaglio o oggi sono abbastanza polemico?

Mah, abbastanza.

- Draco! - Pansy mi si attacca a un braccio e mi trascina verso la vetrina di un negozio. Stupendo: un altro negozio. Mi indica un cartello nero e oro.

- Amore! - urla stordendomi un orecchio. - Hai letto? Al “Black Fairy” stasera c’è la serata p:gold! -

- P che? - chiedo. Tale linguaggio mi è ignoto.

- P:gold! Pervert gold! Serate a tema! Guarda! Che bello! - e continua a parlare. Ma che cacchio è ‘sto pervert gold?


- I colori che indosserò saranno nero e argento. - afferma Calì parlando con la commessa. - Questo le sembra argento? - dice indicando una cintura color grigio fumo. - Se non è argento non mi fanno entrare! Non mi sembra di chiedere troppo! Argento! -

- Ci vestiamo tutte uguali? - chiede Lavanda come se fosse la cosa più bella del mondo. Prese un bustino in mano: - io oro, ovvio. Tu, Calì, argento. E Hermione fucsia! -

- Che bella idea, Lavanda! - esclamò Calì con gli occhi illuminati da una strana luce. Devo preoccuparmi? Io devo mettere quel bustino da ragazza -ehm- non tanto seria?

- Dai Hermione! - esclama Calì, forse intuendo il mio orrore all’idea di indossare qualcosa di simile. - Poi ci facciamo tutte il crestino! -

Il che?

Oddio adesso mi sento male.


- Cosa ci dovrei fare con questa? - chiedo guardando con sguardo schifato quella cosa.

- Indossarla, mi pare ovvio! - replica Pansy con un ghigno stampato sul volto. Quasi quasi quel sorrisetto mi fa passare la voglia di avere una ragazza Serpeverde: non riesci a governarle. Fanno tutto ciò che vogliono.

- Draco, non osare fare il difficile! Io e te stasera andremo alla serata p:gold e tu indosserai quella camicia! - Madonna, sembra la mia tata quando fa così.

- Ma è catarinfrangente! - mi lamento osservando il colore di quella cosa.

- Ma figurati è solo argento! Avresti preferito il fucsia? - mi chiede alzando il sopraciglio.

- No. - Decisamente no.

- Bene Draco, siediti sulla sedia che ti faccio il crestino! -

- Il che? -

Oddio sto per morire! Credo che qua ci voglia una flebo e un manganello. La flebo per me e il manganello per uccidere Pansy.

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Grazie a tutti a quelli che hanno letto e alla ragazza che ha recensito, Picci1989, thanks!

Comunque, sappiate tutti che non sapevo cos’era sta storia del p:gold fino a un mesetto fa, grazie Fedex di avermela spiegata! (house al rogoooooo!)

Il nome del capitolo è una canzone dei Panic! At the disco e il nome della discoteca “Morphine & Chocolate” è preso da una canzone delle 4 non blondes.

Quindi non mi resta che dirvi: recensite!

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Capitolo 3
*** Rock this party! ***


Capitolo 3: Rock this party!

- I’m a barbie girl, in a barbie world!- . Calì e Lavanda mi stanno stordendo.
- zitte che sono in crisi!- urlo dall’interno del bagno nel quale mi sono chiusa. Non riesco a capire come posso essermi fatta convincere. Mi avvicino allo specchio e l’immagine di una vera ragazza ricambia lo sguardo. Sì, sembro una vera ragazza così conciata. Per Morgana, se me vergogno! Quelle due mi hanno costretto ad indossare un bustino fucsia molto stretto che quasi mi impedisce il normale processo di respirazione, una minigonna nera che è più mini che gonna, un paio di stivali fucsia in tinta col bustino e -meraviglia delle meraviglie- mi hanno tagliato i capelli. I miei adorati capelli crespi adesso attendono sul pavimento il momento in cui li butterò. Però devo ammettere che non immaginavo che Lavanda fosse così abile con le forbici. Mi ha fatto un taglio pazzesco: scalato, appena sotto le spalle e col ciuffo che cade sugli occhi. E ovviamente ‘sta roba. Il crestino. In fin dei conti non è tanto male, ma non sono abituata a sentire i capelli così fini. È una strana sensazione.
- c’mon barbie, let’s go party!-
- Zitte che sono in fase zen!- inorridita spalanco la porta trovandomi di fronte le mie due compagne di dormitorio e recentemente diventate “amiche” tutte tirate a lucido.
- Oh amore sei stupenda! - esclama Lavanda stringendomi in un abbraccio. Che tenera! Oh ho detto che Lavanda è tenera? Ma va, figuriamoci!
- Manca ancora una cosa però. - esclama Calì scambiandosi un’occhiata complice con Lavanda.
- E sarebbe? - chiedo spaventata.
- Il trucco, ovvio! -
Voglio morire!

Pansy è stupenda. Mi costa molto ammetterlo, ma stasera è davvero stupenda. Peccato per quel caratteraccio che si ritrova. È davanti allo specchio della mia camera che si passa la matita nera sul contorno delle palpebre. Indossa un abito molto corto, nero, con una scollatura profonda tenuta insieme da una spilla da balia, una cintura oro e degli stivali del medesimo colore. Posa la matita nel beauty e prende un paio di orecchini d’oro a cerchio e li indossa. Quegli orecchini glieli ho regalati io per il suo compleanno. La abbraccio da dietro posandole un bacio sulla testa.
- I comportamenti da fidanzatino modello risparmiateli per quando siamo in pubblico. -
- Zitta, non rovinare il momento. -
La vedo chiudere gli occhi attraverso lo specchio e posare la testa indietro sul mio petto. Non ci sono parole, noi siamo fatti così. Non saremo mai i fidanzati perfetti, anzi non saremo mai fidanzati nel vero senso della parola.
- Oh cielo siamo in ritardo! - esclama rovinando veramente il momento. Che peccato.
Blaise e Daphne sono già usciti con Theodore, Millicent, Tiger e Goyle, questo significa che io e Pansy possiamo andarcene senza che nessuno ci chieda dove andiamo. Anche perché nessuno lo dovrà venire a sapere. Camminiamo mano nella mano per i corridoi di Hogwarts, prendiamo un passaggio segreto per uscire dal castello. Non abbiamo neanche bisogno delle bacchette per far luce nel passaggio stretto, ci pensa già la mia camicia a illuminare tutto. In meno di un quarto d’ora siamo già fuori dalle mura del castello e ci apprestiamo ad entrare al “black fairy”. Fuori c’è un codazzo di gente mica male. Pansy mi rivolge un’occhiata significativa e allora corro a parlare col buttafuori per soddisfare anche questo suo capriccio.
- Signorino Malfoy! Che onore! Entri pure! - esclama aprendoci la porta dell’entrata secondaria per farci passare davanti all’intera fila. Qualche ragazzo sembra lamentarsi, gelo tutti con un’occhiata e trascino Pansy all’interno. Non c’è stato bisogno neanche di parole per convincere il buttafuori a farci entrare. Stupendo, non avevo idea che l’influenza di mio padre arrivasse pure in questi locali. Pago l’ingresso sia per me che per Pansy cercando di sembrare un gentiluomo. La cassiera mi sorride ebete. Sembra quasi che mi fissi estasiata. Pago anche per una consumazione, ma la cassiera, senza farsi vedere da nessuno, mi dà in mano anche un’altra fiche per la consumazione. Le faccio l’occhiolino. Mi giro e trascino via Pansy che aveva cominciato a ridere come una pazza. Appena dentro il locale quella musica che tanto piace a Pansy mi avvolge. Mi entra nelle orecchie mentre tutto si fa buio. Stringo la mano a Pansy per non perderla e comincio a intrufolarmi nella calca della pista. Prendo Pansy per la vita e subito cominciamo a ballare dimenticandoci chi siamo, l’orgoglio Serpeverde, e il nostro destino. Perché adesso ci siamo solo noi. Noi e nessun altro.

Un urlo disumano lacera quasi perfetto silenzio del corridoio della scuola.
- Cosa ci fanno tre ragazze, a quest’ora di notte e così conciate per di più?! -
Ecco, lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo! Verrò espulsa già lo so, verrò espulsa, verrò espulsa! Non è giusto che con tutta ‘sta gente che esce di nascosto la “Dolores the bloody” abbia beccato proprio noi. Lavanda e Calì mi tengono a braccetto per nulla spaventate, alzano lo sguardo per sfidarla.
- Lo sa che è contro le regole di Hogwarts costringere degli studenti a starci contro la propria volontà? Sarebbe un rapimento. - esclama Calì. Io non ne sarei poi così sicura, ma lasciamole parlare, sono loro le esperte.
- Che succede qui? - oh no! Incubo degli incubi pure la Mcgranitt si è scomodata! No, ma perché tutte a me.
- La professoressa Umbrige non ci vuole lasciare andare. - esclama Lavanda. Lo sguardo della professoressa è indecifrabile. Sembra lottare tra i suoi ideali di purezza e castità e l’odio che prova per la Umbrige. Alza impercettibilmente un sopraciglio, prende la bacchetta e recita un incantesimo non verbale. La Umbrige cade a terra dormendo.
- Grazie prof! -
- No, signorina Brown, non mi ringrazi. Andate pure, ma facciate ritorno per le sei di mattina per quell’ora si dovrebbe svegliare. Le modifico un po’ la memoria e tutto andrà per il meglio. Andate pure a divertirvi. - La McGranitt è ufficialmente il mio idolo! D’ora in poi la osannerò come osanno Apuleio e Sofocle.
- Ma state attente! La notte è pericolosa! -
Dopo le raccomandazioni della nostra salvatrice devo dire che mi sento più tranquilla. Se la McGranitt ci ha concesso il suo permesso, non si tratta più di una cosa clandestina. Oh come sono contenta! In meno di dieci minuti ci troviamo ai cancelli di Hogwarts che si spalancano apposta per farci uscire. Che cosa strana questa. Mi volto verso Hogwarts e vedo la McGranitt che ci ha aperto i cancelli con un incantesimo. Ma che bello! Che bel gesto, sono commossa! Camminiamo a lungo fino a raggiungere l’estrema periferia del villaggio di Hogsmead. Passiamo davanti a un locale con una grossa chitarra simile a quella dell’insegna dell’hard rock cafè.
- Quello è il “Morphine & Chocolate” - mi spiega Lavanda. - Quello sì che è un locale come si deve, ma non è raccomandabile andarci in questo periodo, con tutte quelle voci di un suo possibile ritorno, capisci di che parlo? -
- Sì - dico atona. In tutto questo trambusto mi ero completamente dimentica di lui, tu-sai-chi.
- E poi è frequentato per lo più da Serpeverde. Quindi noi Grifondoro non siamo proprio le benvenute. - conclude Calì. Prendiamo una strada a destra che porta all’aperta campagna, quando mi accorgo che delle luci illuminano la notte.
- Toh! Finalmente siamo arrivate! - Lavanda sembra estasiata. - Quello è il “Black Fairy”! -
Ehm, dov’è?
- Quello cosa? Non vedo niente … solo luci! - continuo a camminare imperterrita e strapiena di curiosità, quando la forma di un enorme edificio mi si materializza davanti con un bel gruppo di persone davanti all’entrata. L’insegna, posta sopra l’entrata, reca la scritta “Black Fairy” a caratteri cubitali neri e argento con una piccola fatina che svolazza attorno alla kappa e alla effe. Inganniamo l’attesa parlando del più e del meno come delle vecchie amiche, quando tocca a noi entrare. Ma proprio nel momento in cui sto per mettere piede sull’ultimo gradino prima dell’entrata, vengo sorpassata da due ragazzi accompagnati da un buttafuori.
- Ehi! La fila! - mi lamento con il risultato di venire congelata all’istante da un paio di occhi grigi e freddi come il ghiaccio. Che occhi stupendi. Peccato per la camicia fosforescente.
- Quello sì che è un p:gold perfetto. - sospira Lavanda.
- Chissà dove ha comprato la camicia. - si chiede Calì fissando il ragazzo che scompare all’interno della discoteca con occhi sognanti. - Avercelo un ragazzo così. -

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Chiedo infinitamente scusa per i capitoli corti e inconcludenti, ma li scrivo così per pubblicare prima visto che sono in ritardo mostruoso con tutte le mie altre ficcine. La storia sembra vertere in una direzione ben precisa: Draco/Herm, ma non voglio assolutamente svelarvi nulla sui prossimi capitoli^^ Comunque, ringrazio tutte le persone che hanno letto e ringrazio:

Camixpink: grazie mille per la recensione! Comunque sì, questa storia è ambientata durante il periodo di terrore della Umbrige dove però Hogwarts era incontrollata! Come vedi ho aggiornato presto!

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Capitolo 4
*** Electro Night ***


Capitolo 4: Electro Night

È mai possibile che io non riesca mai ad andare in una discoteca a ballare senza che una miriade di ragazze mi cada addosso casualmente per richiamare la mia attenzione? È inutile, baby, tanto da Pansy non mi stacco. Un ragazzo cerca di “rubarmela” per ballare con lei, ma la abbraccio ancora più forte continuando a muovermi a ritmo di musica. Pansy mi sorride felice, come mai aveva fatto prima. Continuiamo a ballare così stretti per ancora un’altra mezzora quando tenendo le mani a coppa sul mio orecchio cerca di farmi capire che ha bisogno di un drink. Raggiungiamo il bar con molta fatica. Tengo un braccio attorno alla vita di Pansy per non perderla.
- Cosa vuoi? - urlo.
- Coca-rhum!- mi urla come risposta. Mi volto verso la barista, le do le fiche e le chiedo anche un whisky incendiario. Qualcosa di leggero per cominciare la serata che si prospetta lunga. Pansy mi conduce nella seconda pista della discoteca, quella all’aperto. Mi siedo su una poltroncina e Pansy mi si accomoda in braccio. Prende dalla tasca dei miei pantaloni una sigaretta e me l’accende. Facciamo un tiro per ciascuno. Ci piace fare così, ci fa sentire più uniti. Fa un tiro e me la passa. Fissiamo la pista commentando ogni tanto qualche ballerino imbranato o qualche coppia stravagante.
- Oddio, dio, dio! - urla Pansy cercando di sovrastare il fracasso della musica.
- Che c’è? - chiedo io urlando per farmi sentire.
- La Brown che balla con Smith, quell’idiota che si crede il migliore a ballare! Morgana se lo vorrei fare fuori! E là c’è la Patil con Corner! E guarda! La Chang sta facendo le corna a San Potter! -
- Certo che se ne scoprono di pettegolezzi venendo al “Black Fairy” - commento.
- Ma l’amica della Patil? Quella lì che balla con quel tizio biondo, l’hai mai vista? -
- Quale? Quella col bustino fucsia? -
- Sì, proprio lei! Ha qualcosa di familiare!-
- Mi dispiace Pansy, ma ha la faccia nascosta dalla testa della Brown -
- Facciamogli vedere come si balla! - mi prende per mano, beve tutto d’un sorso il whisky che mi era rimasto e schiaccia la sigaretta col tacco. L’ultimo tiro è toccato a lei, quindi domani mi dovrà fare i compiti di Pozioni. Mi trascina di peso sul cubo, vicino alla consolle del DJ e cominciamo a ballare come non abbiamo mai ballato. Forse è colpa del whisky incendiario, ma Pansy non mi è mai sembrata così determinata. Continua a ballare sensualmente catturando le occhiate da parte di tutte le persone di sesso maschile presenti nella zona esterna della discoteca. È inutile dire che io faccio lo stesso con quelle di sesso femminile, no? Formiamo una bella coppia assortita noi due. Ci scambiamo un’occhiata d’intesa: adesso inizia il divertimento.
- Ci vediamo alle cinque all’uscita, Malfoy. -
- Fatti trovare, Parkinson. - mi bacia velocemente e poi va a caccia di prede. Adoro Pansy, l’avevo già detto o sbaglio?

Avevo ragione quando ho detto che magari potevo essere un animale da festa. È vero: lo sono! Morgana, mi sto divertendo di brutto. Ho mandato a quel paese tutte le mie inibizioni e timidezze in meno di un secondo ed eccomi qui a ballare stretta a uno sconosciuto. Giro su me stessa cercando di tenere l’equilibrio, quando la mia attenzione viene richiamata da due ragazzi che ballano sul cubo. Ballano abbracciati, si vede che sono molto affiatati. Distolgo l’attenzione dal cubo per poi riporla sul mio “cavaliere” che riprende a baciarmi imperterrito. Balliamo ancora un po’, quando Lavanda, stremata, mi si appende al braccio facendomi smettere di ballare col tipo. Lo saluto con un gesto vago della mano e vado a sedermi con Lavanda. Mentre riprende fiato, i due ragazzi ballano ancora, più freneticamente di prima. Per una frazione di secondo riesco a distinguere il ragazzo, e la sua camicia, e lo riconosco: è il tizio che ci ha sorpassate in fila! Lavanda scatta in piedi e mi trascina a ballare di nuovo, completamente riposata. Balliamo ancora più freneticamente di prima, come delle piccole invasate facciamo su e giù ancheggiando, ma mi sento osservata. Lavanda, intuendo i miei pensieri, mi fa un cenno col capo. Mi volto per vedere chi mi osserva e riconosco il tizio dalla camicia improbabile. Mi stacco da Lavanda e comincio a ballare con lui. Lavanda mi fa segno portandosi la mano vicino al collo di tagliare il ballo, ma mi piace. E profuma di buono. Continuiamo a ballare e baciarci per molto tempo. Più di quello che ho passato col tipo precedente. Ho un po’ di sonno, ma non ci faccio caso. Secondo il mio piccolo orologio da polso sono le tre e mezza e a quest’ora di solito dormo. Abbandono il tipo dalla camicia improbabile e vado da Calì a chiedere a che ora torniamo a Hogwarts, ma non c’è nel punto in cui ballava fino a un attimo prima. Cerco anche Lavanda, ma neppure lei c’è. Sconsolata e accaldata mi dirigo verso il bagno. Durante il tragitto incontro molti miei compagni di scuola che non mi riconoscono in questa nuova mise e con questo nuovo taglio di capelli. La coda per usare il bagno è pazzesca, ma tanto io non devo usarlo, devo solo sciacquarmi la faccia. La musica nel bagno non si sente molto, viene attutita dalla porta di legno. Una delle porte dei bagni si apre e ne esce una pallida Pansy Parkinson stretta in un minuscolo abitino nero. Si aggrappa alla porta con il tipico fare dell’ubriaca e a malapena si regge in piedi a causa, oltre della sbronza, anche dei tacchi a spillo dei suoi stivali color oro. Mi sorride.
- Caposcuola - biascica - cosa ci fai tu qui? -
- Parkinson sono un prefetto e lo sei anche tu. -
- oh, prefetto, caposcuola? Stessa cosa! - biascica sedendosi sul lavandino. - Ma sai cosa ti dico? Niente cambia il fatto che sei così diversa. Neanche ti ho riconosciuto prima quando ballavo sul cubo con Draco. - cosa cosa cosa? Era lei sul cubo? Sì, effettivamente è molto somigliante. Allora questo significa che Malfoy era quello con la camicia improbabile e io … io, io l’ho baciato! No, figuriamoci, quanti altri ragazzi ci sono qua dentro che portano il crestino e una camicia fosforescente? Tanti, ne sono certa. Ma quanti hanno quegli occhi di ghiaccio che mi hanno fulminato mentre facevamo la fila? Okay, questi ce li ha solo lui. Fatto sta che io non l’ho baciato. No, io non posso aver baciato quello schifoso Serpeverde!
- Mezzosangue togliti se non vuoi che ti vomito sulle scarpe. - faccio un salto all’indietro finendo addosso a Hannah Abbott. Nel punto preciso in cui c’erano le mie scarpe, Pansy aveva vomitato. In queste condizioni non può stare dentro. Le circondo la vita con un braccio e con l’altro assicuro il suo attorno alla mia testa.
- Che schifo! - biascica. - Mezzosangue ti uccido se non mi lasci. -
- Parkinson, taci! - E così stranamente fece. Percorriamo l’intera pista alla ricerca dell’uscita. Sembra che stia meglio e quindi la abbandono su un divanetto promettendole che avrei trovato Malfoy.

Ballo con una biondina mica male. Sì, carina, anche se la mia precedente conquista, quella dal bustino fucsia, era meglio. Ballo ancora un po’ con lei, ma poi mi stufo. Sento un ticchettio leggero sulla spalla, mi volto e ritrovo la tizia col bustino fucsia. Ma che gradita sorpresa!
- Vuoi un secondo round, piccola? - le chiedo provocante.
- Taci, Malfoy. - Cosa? Ma come osa? E poi come diavolo fa a sapere il mio nome? - Parkinson è completamente ubriaca, portatela a casa! -
Adesso che la guardo meglio quella ragazza noto che ha qualcosa di familiare. Non mi preoccupo più di tanto per questo dettaglio e mi faccio indicare dove si trova Pansy. In questo momento la priorità è di riportarla a Hogwarts.
E non scambiatemi per il ragazzo perfetto, è solo questione di dovere. O così sembra.

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Ciao a tutti! Questo capitolo è rispecchia un po’ i miei dubbi: Draco/Herm o Draco/Pansy? Questa ficcina è nata come una Draco/Herm e quindi spero di riuscire a farla senza impedimenti vari^^ Pansy se ne starà buona buona (spero!!). Ma fatemi sapere se preferite una o l’altra coppia^^

Volevo ringraziare:

VaniaLoVe: grazie mille <3
Erin: Sono contenta che ti piaccia il mio metodo di scrittura! Grazie mille <3
Marygenoana: mille grazie davvero!

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