Ai no muscle

di j apple
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** HELP! ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


Arena del torneo Choujiin, pieno zeppo di gente trepidante di vedere il proprio eroe scazzottarsi con il nemico di turno; un po’ controsenso eh..?
I larghi spalti contenevano tante persone, tra cui invitati speciali che sedevano in posti altrettanto speciali per assistere meglio allo show. Sul primo posto prenotato, a circa 8 metri dal ring, stava Kevin Mask, che di tanto in tanto guardava il posto a sedere accanto a lui, con su scritti degli strani kanji che non riusciva a decifrare, e nemmeno riconoscere, in poche parole, non sapeva chi si sarebbe seduto vicino a lui per le prossime ore. Di certo non si curava molto di questo particolare, ma pensava piuttosto a Mantaro che sgambettava come un perfetto idiota, travestito da granchio gigante, per sponsorizzare un venditore o qualcosa del genere, e dall’altro lato Ricardo, lo strano Choujiin nato da grembo dMp che era tornato al suo normale costume di scena e non più quello cupo e terrorizzante che aveva adottato con Jade. D’improvviso, una ragazza dai lunghi capelli biondo platino e dalle labbra grottescamente carnose si diresse correndo verso il posto riservato con lo strano kanji che Kevin non era riuscito a decifrare, si fiondò sulla poltroncina ed alzò le mani esultando.
«Yatta! Sono arrivata in tempo!» Disse urlando sotto gli occhi straniti del londinese, per poi guardarsi intorno con sguardo acuto, tentando di individuare qualcosa. «Umh..chissà se c’è qualche venditore ambulante che distribuisce Karubi-don..» A quella parola così familiare, il lottatore guardò nuovamente sorpreso la ragazza, trovandola sia caratterialmente che fisicamente simile a Mantaro..specialmente per i grossi labbroni e la fame di Karubi-don.. Quasi come per rispondere al richiamo selvaggio della bionda, un ragazzo che trascinava con se un carrello cominciò a gridare a gran voce il suo prodotto. «Karubi-dooon! Karubi-don caldo!» La ragazza si alzò repentinamente con la bava alla bocca, la quale sgocciolò sul ginocchio di Kevin Mask che assistette alla scena inorridito, per poi pulirsi di fretta la parte macchiata da quell’appiccicoso muco bianco. «SONO QUII! DAMMENE UNA CIOTOLA!» Urlò la giovane sbandierando le braccia e facendo baccano, infastidendo nuovamente il ragazzo seduto a fianco a lei. Il venditore si diresse verso la versione femminile di Mantaro e le porse una ciotola del prodotto, per poi svettare ed andarsene dopo aver ricevuto il pagamento.
«Karubi-don no "Ka" no Ji wa Kah-Kah-Kah Karubi-don no "Ru" no Ji wa Run-Run-Run Karubi-don no "Bi" no Ji wa Bin-Bin-Bin Aaaaaaaah ~ Don Don»
Questa era la canzone che cantò la platinata dopo aver preso in mano la tanto agognata ciotola, e prima che Kevin le potesse dire quanto fosse insulsa si accorse che il volantino con i kanji dapprima sulla sedia ora era finito (a causa della fretta) appiccicato sul sedere della labbrona, così invece di insultarla, le indicò il pezzo di carta. «Hai un foglio attaccato sul didietro.» Disse con tono serio, mentre la guardava con sguardo bieco. Dopo essersi accorta dell’effettiva presenza della carta la strappò dal sedere con imbarazzo e lo lesse tentando di portare l’attenzione su altro. «Phoenix no Yusei..Ah, c’è scritto il mio nome..più o meno.» Disse riferendosi al fatto che “Phoenix no Yusei ” volesse dire “Yusei di Phoenix” e che quindi il suo nome era solo Yusei. Il wrestler rimase un attimo perplesso dalla scelta della scritta, ma non essendo un impiccione di natura, semplicemente ritornò a guardare l’incontro. Yusei, oramai seduta a mangiare con foga il suo piatto, seguiva con facilità la velocità dei calci che Mantaro sferrava sulle braccia di Ricardo e trangugiava in fretta il riso con manzo. Dopo aver finito il suo cibo, la ragazza emesse uno starnuto violento e rumoroso, proprio sopra la spalla del suo vicino di posto, che, guardacaso, era sempre Kevin Mask. «Prima la gamba e poi la spalla..mi fai.. davvero schifo!» Disse furibondo il ragazzo alzandosi dalla sua postazione e nervosamente pulendosi, mentre la giovane preoccupata prese il fazzoletto che aveva in mano e tentò di aiutarlo, combinando un danno ancora maggiore, visto che quello era il pezzo di stoffa con cui si era pulita la bocca dopo essersi cibata.. in conclusione Kevin era sporco come non mai.
Mentre egli si lamentava a Yusei cadde l’occhio sul ring, dove Mantaro evitò saltando un calcio basso del nemico, per poi essere preso con una gomitata mentre era a mezz’aria, ed a quel punto l’espressione della bionda cambiò radicalmente. «Se avesse accusato il colpo ora sarebbe a terra, e avrebbe potuto sfruttare la cosa con una trappola spacca ginocchia..» Disse sotto lo sguardo basito del giovane mascherato, che per la prima volta aveva sentito qualcosa di serio uscire dalla bocca di quell’essere chiamato Yusei. I due si sedettero dopo la frase, ed il silenzio piombò come un tuono a ciel sereno, lasciando ognuno dei due con la propria voce nella loro mente. «Tralasciando il suo comportamento molesto..la sua osservazione è stata tutto fuor che inutile.. Inoltre la sua strana somiglianza con Mantaro è un dato da non lasciare in disparte, per quale motivo le è così simile?» Mentre Kevin focalizzava le sue attenzioni sulla ragazza per capire qualcosa, questa si tolse la giacca in pelle che indossava restando in reggiseno (nero e borchiato), borbottando qualcosa come “Ow che caldo”, lasciando visibili dei misteriosi tatuaggi a forma di riga, per la precisione due, una verde ed una rossa che percorrevano verticalmente le braccia dal dito medio alla spalla e anche dalla schiena fino a sotto il seno. Notò che queste righe erano presenti anche ai lati dei suoi occhi, ma le calze scure sottoposte alle mutande nere, anch’esse borchiate, non facevano intravedere se fossero anche sulle gambe, ma probabilmente sì. Quei particolari segni riportarono alla mente di Kevin una immagine folgorante ed associò le righe al nome “Phoenix” che aveva sentito prima, capendo che forse Yusei era la figlia del lottatore ex acerrimo nemico del padre di Mantaro, Suguru. Il wrestler in questione era Kinnikuman Super Phoenix, un uomo che aveva ricevuto il dono l’intelligenza dal dio dell’intelletto, Chisei no Kami. Viste le uscite un po’ dementi di Yusei, Kevin arrivò alla conclusione che la ragazza avesse ereditato la metà dell’arguzia, o che forse solo in momenti precisi si attivava quel potere. «Chi diavolo è Yusei?»

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Capitolo 2
*** HELP! ***


Chloè stava camminando nel corridoio della costruzione che conduceva agli spalti; doveva raggiungere il suo protetto: Kevin Mask, che se ne stava seduto in uno luogo riservato. Mentre camminava a passo accelerato riusciva a vedere in lontananza la figura del giovane ragazzo, e vicino a lui gli parve di vedere Mantaro con una lunga parrucca bionda in testa. «Mh..Quello..quello dovrebbe essere l’erede della dinastia Kinniku..?» Si chiedeva perplesso mentre si avvicinava sempre di più a destinazione. Proprio quando era a pochi passi dal suo posto accanto a Mask si accorse che quella era effettivamente una ragazza e non Mantaro, anche perché la forma del naso era completamente differente, ma il particolare che sconvolse totalmente Chloè, furono le righe su tutto il corpo. «T-tu..super..super» L’uomo si fermò paralizzato indicando Yusei, aveva uno sguardo terrorizzato e non riusciva a finire la frase. La ragazza si guardò intorno incerta e si accorse che stava proprio puntando l’indice verso di lei. «Io? Super che? Sì okai che sono davvero fantastica e super, come dici tu..ma così mi metti in imbarazzo!» Disse con finta raffinatezza la bionda, mentre Mask guardava l’impietrito compagno e non capiva che volesse dire. «KINNIKUMAN SUPER PHOENIX!» Disse Chloè ad alta voce, facendo balzare il protetto dalla sedia e fondando i suoi sospetti. «Così avevo ragione..tu sei davvero la figlia di Kinnikuman Super Phoenix..non sono l’unico a pensarlo a quanto pare - disse rivolgendo lo sguardo verso l’allenatore - ora capisco la somiglianza.. e l’”arguzia“.» Kevin guardava con interesse la bionda; forse avrebbe potuto aiutarlo nel perfezionamento del suo modo di lottare. Si alzò in piedi e incrociò le braccia, mentre il lungo cappotto blu copriva con una immensa ombra la figura di Yusei. «Chisei no kami deve aver per forza lasciato delle tracce dentro di te, e questa è una cosa davvero vantaggiante..se tu seguissi i miei allenamenti e mi dessi aiuto potrei anche essertene grato, forse.» Disse sprezzante il ragazzo, poiché non era tipo da chiedere con vero interesse l’aiuto di una persona e faceva fatica a promettere compensi od altro, se la ragazza non avrebbe accettato non si sarebbe fatto un gran problema ed avrebbe semplicemente dato le spalle per andarsene. «Certo che mio padre è davvero famoso - disse mentre incurante si metteva un dito nel naso - e siccome non ho niente di meglio da fare..ti aiuterò» Disse alzandosi in piedi e guardando negli occhi il ragazzo a lei davanti. «E sentiamo, lo vuoi fare senza nessun compenso particolare o vuoi qualcosa?» Yusei fece un mezzo sorriso soddisfatto e assunse uno sguardo al limite della perversione, per poi saltare e appiccicarsi come un ragno sul corpo di Kevin (occupava poco spazio sul suo bacino, vista la differenza abissale tra le due altezze, di cui Yusei 1.50 e Mask 2.18) e avvicinare il volto al suo con occhi ammiccanti. «Soooooooolo se mi dai un bel bascino!» Disse corrucciando le labbra e facendo scansare l’uomo che subito se la levò di dosso e si scrollò l’abito. «Questo puoi anche scordartelo. - disse seriamente per poi voltarsi e guardarla solo con la punta dell’occhio - Io ti ho fatto la mia offerta, domani alle 5.00 dovrei essere nella stanza ad ovest della statua di Canadianman, se sei intenzionata a seguire il mio allenamento allora meglio, altrimenti me ne farò una ragione.» Disse allontanandosi con Chloè, che tentava di fermare il ragazzo per almeno vedere la fine dell‘incontro, ma senza risultato. Yusei rabbrividì al pensiero di doversi svegliare così presto e non poter oziare fino a l’una, ma si convinse che lo avrebbe fatto per un motivo buono. Yusei si svegliò tardi, bensì un’ora dopo che la sveglia aveva cominciato a suonare tempestivamente suscitando la rabbia della ragazza che la scaraventò sul muro con violenza, rompendo il marchingegno ed assicurarsi un ritardo. Una volta accortasi che erano effettivamente le 6.00, si alzò velocemente dal letto e si preparò con fretta e furia, indossando una sottospecie di costume intero nero a collo alto, un chiodo sbracciato pieno zeppo di borchie su ogni centimetro di pelle e stivaletti corti ma alti di zeppa. La frangia irregolare ed il resto dei capelli volavano mossi dal vento che scontrava con il viso mentre correva con urgenza al luogo dell’”appuntamento”. Si perse più volte non avendo nemmeno un briciolo di orientamento e alla fine finì per farsi accompagnare da un vecchietto che camminava lento come un lemure che faceva a gara in una corsa con una lumaca ed una tartaruga anziana, facendola ritardare ulteriormente. Una volta arrivata davanti alla sala d’allenamento, prima che potesse bussare alla porta questa si aprì davanti a lei e ne uscì Kevin Mask e Chloè preparati per l’addestramento. «Sono..sono in ritardo vero?» Disse sperando che la risposta del ragazzo fosse un dolce “no tesoro sei giusto in tempo per il nostro matrimonio”, mentre invece fu un freddo e deluso “Sì”. Il londinese si incamminò ignorando Yusei e andando avanti per la sua strada insieme all’allenatore. «Amico..eeehm intendevo dire Kevin, tutto sommato è arrivata in tempo, perché non la facciamo partecipare?» Disse mentre la ragazza faceva gli occhi da cucciolo e scodinzolava, abbaiando tristemente di tanto in tanto (anche se non ha la coda e..non è un cane). «Non ho mai detto che non può venire.» Disse Kevin seriamente senza smuoversi di un centimetro e continuando a proseguire convinto. La ragazza ebbe un luccichio negli occhi e sorrise a bocca larga, per poi fiondarsi con agilità sulle spalle del ragazzo e abbracciarli la testa. «Oww grazie Kevinino Maskino!» Disse mentre il giovane tentava di prenderla per farle una Big Ben Edge sul colpo. «Chiamami così ancora una volta e sarai carne da macello.» Ribadè Kevin mentre Chloè rimaneva leggermente perplesso dal comportamento così simile a quello di Mantaro, chiedendosi se quella fosse davvero una ragazza o solo il wrestler travestito da donna. Yusei balzò via dal corpo inquieto del ragazzo, andando avanti e correndo agitando le braccia in alto. «YEEEEAAAAAAAAARGHSDFF!» Urlò sotto gli occhi totalmente sbarrati dei compagni, a causa del suo verso incomprensibile. Oramai la ragazza era ad una distanza tale che qualsiasi cosa si fossero detti non l’avrebbe sentita, così Chloè sfruttò l’occasione rivolgendosi all’allievo. «Oggi non indossa nulla che le copra le gambe, e si vedono bene le strisce..proprio come suo padre. Quella ragazza è davvero la figlia di Kinnikuman Super Phoenix..Compagno..ehm intendevo dire..Kevin, non lasciarti scappare questa occasione e sfrutta al meglio le sue doti, se sarai capace di farlo potrai assicurarti questa vittoria» Disse guardandolo negli occhi. «Sei così sicuro del suo potenziale? Che il suo stupido comportamento sia solo una questione di carattere e non di intelletto non è sicuro.. Mantaro non è mai stato così sveglio, ti ricordo.» Rispose Kevin associando la ragazza al giovane. «E’ qui che sbagli il modo di ragionare, lei non è Mantaro, le assomiglia solo, non ha il suo cervello, e soprattutto non ha un padre con l’intelligenza di un Dio» Affermò Chloè per poi guardare con fare fiducioso la ragazza a loro davanti. «Spero tu abbia ragione, o rischierò di affidarmi ad una sciocca brutta copia del peggior erede della dinastia Kinniku.» E dopo aver avvisato il sensei, Kevin cominciò a flettere i muscoli per scaldarsi, ricevendo un segnale dal maestro di cominciare a correre. Yusei era completamente assuefatta dal vedere il londinese vestito solo con una tuta e non con la solita armatura, ed anche se era ovvio che durante un allenamento di certo non si indossa un armatura pesante e pericolosa per i movimenti, la ragazza era comunque riuscita a rimaner totalmente sconvolta ed allo stesso tempo affascinata. Mentre era persa nel suo mondo i due stavano già correndo da un po’, facendo svegliare la giovane che tentò di raggiugerli, correndo più lentamente di loro per terrore di sforzarsi troppo. Dopo qualche ora, mentre loro erano perfettamente lucidi e pieni di energie, Yusei stava per stramazzare a terra dalla stanchezza e dal caldo, per colpa di quel forte solo che picchiava contro la sua testa facendole venire la nausea. Kevin si accorse della stanchezza della tipa e si girò verso il compare, con volto deluso ed arrabbiato. «La prossima volta che facciamo questo tipo di allenamento non la porteremo di sicuro con noi. È inutile.» disse mentre Chloè un po’ dispiaciuto della freddezza del ragazzo guardò indietro, controllando che fosse ancora viva, per poi fermarsi di colpo leggermente preoccupato, avvisando anche il compagno, che seccato si girò a vedere la scena della ragazza per terra spaparazzata come se fosse quasi morta. «Mai più.» aggiunse il ragazzo mentre, stavolta, il sensei annuì in modo comprensivo.

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