Niente è per sempre, vero Cecil?

di PiccoloCuoreSenzaAmore
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il viaggio! ***
Capitolo 2: *** Non è un sogno Clara. Sono venuta per restare ***
Capitolo 3: *** Mi sento a casa! ***
Capitolo 4: *** Beh almeno nei sogni trovo la realtà che vorrei ***
Capitolo 5: *** Spesso non vogliamo accettare la verità perchè è la realtà delle cose ***
Capitolo 6: *** Resta qui, con ME! ***
Capitolo 7: *** Chi ti vuole diverso, Beh non è te che vuole! ***
Capitolo 8: *** Adoro il tuo Sguardo! ***
Capitolo 9: *** Solo amici! ***
Capitolo 10: *** Ci sono io qui con Te! ***
Capitolo 11: *** Tregua ***
Capitolo 12: *** Non voglio soffrire! ***
Capitolo 13: *** Il cielo piange per te! ***
Capitolo 14: *** Il cielo piange per te (2 parte) ***
Capitolo 15: *** Ti aspetterò pure per un secolo! ***
Capitolo 16: *** San Valentino ***
Capitolo 17: *** Con te, sto bene! ***
Capitolo 18: *** Non posso crederci! ***
Capitolo 19: *** Non la toccare! ***
Capitolo 20: *** Basta! ***
Capitolo 21: *** 2 mesi! ***
Capitolo 22: *** Che tu ami più lui che me! ***
Capitolo 23: *** Non prendertela con me e goditi questo momento! ***
Capitolo 24: *** Perché volevo che tu fossi felice. Ma ancora una volta, ti ho rovinato la vita! ***
Capitolo 25: *** Sei solo mia! ***
Capitolo 26: *** Verde! ***
Capitolo 27: *** Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile! ***
Capitolo 28: *** Mayra Marghot Tomlinson ***
Capitolo 29: *** E' questo che mi fa rabbia! ***
Capitolo 30: *** Non sapendo però la verità! ***
Capitolo 31: *** Il mio migliore amico! ***
Capitolo 32: *** ..Delle zebre! ***
Capitolo 33: *** The End! ***



Capitolo 1
*** Il viaggio! ***


- Cecil, sveglia!
La voce di mia madre rimbomba per tutta la stanza! Guardo l’orologio: 10:34!
Tra meno di un ora sarò in aeroporto e lascerò Parigi! Questa città ha portato forti emozioni negli ultimi anni.  Ho conosciuto Anna, la mia migliore amica. Lei è stata sempre al mio fianco dal primo giorno che ho messo piede in Francia! All’inizio è stato difficile. Insomma nascere in Italia, passare 7 anni lì, passare altri 7 anni a Londra per  il lavoro di mio padre e infine venire in Francia senza conoscere ne la lingua ne la città.. Beh potete immaginare quanto sia stato difficile. Ed è stato ancora peggio dare a Eugenio, il mio ragazzo, la notizia della mia partenza. Senza troppe storie ha accettato la mia decisione e ha promesso di venire a trovarmi. Ora, compiuti 18 anni da meno di una settimana, ritorno a Londra. Amo quel posto! Lì davvero mi sento a casa! Quando l’ho detto ad Anna, è scoppiata a piangere e io insieme a lei. Odio vederla in quello stato. Quanto vorrei venisse con me, ma purtroppo ha iniziato già a lavorare  e non vuole perdere il suo posto di lavoro.
- Cecil!? Sei ancora nel letto? Alzati dai! Oppure non vuoi più partire?-la voce di mia mamma interrompe i miei pensieri!
.. Mi alzo dal letto frettolosamente.
-Si mamma. Vado a farmi una doccia-
-Va bene tesoro. Tuo padre ha portato le valigie giù-
Annuisco. So che per lui non è facile vedermi partire. All’inizio era contrario all’idea ma poi Jacob, mio fratello, l’ha convinto dicendogli che sarebbe rimasto con me per qualche mese. E’ davvero fantastico!
Entro nella doccia.
Dopo circa 10 minuti sento bussare alla porta!
- Cecil!- mio fratello
- Cecil, muoviti!O faremo tardi!!- ribadisce.
Esco dalla doccia, asciugo i capelli e esco in accappatoio dal bagno. Mio fratello mi guarda facendomi una smorfia come per dire “Ce l’hai fatta”, mi sorpassa e entra nel bagno!
Mi dirigo in camera mia e apro l’armadio. La sera precedente già avevo pensato a cosa mettere. Un vestitino azzurro con le ballerine dello stesso colore e la Pinko blu notte.
Mi vesto e scendo al piano di sotto. Guardo l’orologio: 11:30
-Mamma a che ora abbiamo l’aereo?- chiedo
- A mezzogiorno e 10 tesoro. Jacob, muoviti!- urla pensando fosse ancora in bagno. Proprio in quel momento però sbuca da dietro facendola sobbalzare.
-Sono pronto, mamma!- afferma.
-Mi hai fatto spaventare!- ridacchiamo.
- ah ah  scusami. Papà dov’è?
-In macchina. Vi sta aspettando da mezz’ora! Andate dai. Non voglio farvi perdere altro tempo. Vi prego abbiate cura di voi e non appena arrivate chiamate. Jacob , tieni d’occhio tua sorella. Cecil, tesoro, mi mancherai! Verremo senz’altro a trovarti. Vi voglio bene!-
Io e Jacob annuiamo. L’abbracciamo e iniziano a scendere delle lacrime dal viso di entrambi.
-Mamma ti vogliamo bene anche noi. Tranquilla  andrà tutto bene. -
-Chiamate! Vi amo tesori!-
Sorridiamo. – Anche noi!- diciamo in coro.
Usciamo da casa e ci dirigiamo in macchina. Papà ci stava aspettando e non appena entriamo mette in moto. Non prima di 10 minuti ci ritroviamo già li.
-Mi mancherete ragazzi! Qualunque cosa non esitate a chiamare. Jacob prenditi cura di..- fu interrotto!
-Si papà, la terrò d’occhio!- Disse Jacob sospirando. – Non è più una bambina, tranquilli!- terminò!
Una lacrima rigò il viso di mio padre.
-Mi mancherete! Vi voglio tanto bene-
-Papà, non è un addio.  E’ soltanto un arrivederci!- Urlo per poi dirigermi sull’aereo. –Ti vogliamo bene Pà!- sorride. E’ il sorriso più bello del mondo!
- Cecil, sei pronta?-
-Sono nata pronta, Jacob!- Mi vanto.
Ridacchia tra sé e sé per poi iniziare a leggere.
Quelle ore passarono in fretta e non appena atterriamo ci guardiamo dritti negli occhi.
-Finalmente a casa!- esultiamo!
-Andiamo in hotel, per ora. Domani faremo una sorpresa a Clara e Ludovica!-
Sii! Clara e Ludovica sono le mie cugine. Non le vedo da quando sono andata via da Londra. Da quell’istante le ho sentite poche volte.  Il rapporto che avevo con loro era davvero … MAGNIFICO! Siamo come sorelle, ci capiamo al volo e condividiamo ogni cosa. Oh almeno. Qualche anno fa era cosi.

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Capitolo 2
*** Non è un sogno Clara. Sono venuta per restare ***



Non è un sogno Clara. Sono venuta per restare!

La suoneria del cellulare interrompe il mio sonno. Apro gli occhi,afferro il cellulare e leggo sullo schermo “Mamma”. Rispondo.
-Mamma, ehy!-
-Tesoro, tutto bene? Siete arrivati?-
-Si mamma. Siamo arrivati ieri sera e ora siamo in albergo. Passiamo da Clara e Ludovica per pranzo. Abbiamo deciso di fargli una sorpresa-
-Oh tesoro.- la sento singhiozzare.
-Mamma sto bene, tranquilla! Vado a fare la spesa. Ci sentiamo. Ciao Mà, ti voglio bene.- attacco la chiamata.
Mi vesto e lascio un bigliettino a Jacob.
‘’Jacob, io esco. Vado a fare la spesa. Fatti trovare pronto per le 12:45 che andiamo da Clara e Ludovica. Ah si, buongiorno =D ‘’
Prendo un taxi e mi dirigo in centro. Adoro questa città! E’ rimasta perfettamente come qualche anno fa. Vado al supermercato per prendere il minimo indispensabile. Esco dal grande centro commerciale e mi imbatto su  una scritta “Collane con incisioni”. Entro nel negozio e prendo 3 ciondoli a forma di cuore. Deciso di incidere  del mio nome, quello di Clara e Ludo. Esco dal negozio soddisfatta e decido di darmi alla pazza gioia iniziando a fare un po’ di shopping. Dopo circa 1 ora di svago, controllo il cellulare e trovo 2 messaggi. Eugenio!
‘’Amore mio buongiorno! Sei arrivata da qualche ora e già ti dimentichi di me? Mi manchi tantissimo. Farò il possibile per venire a trovarti e per stare con te.’’
‘’ Appena sei libera, chiamami o inviami un messaggio! Voglio sentirti!’’
Sorrido. Digito velocemente un messaggio:
“Come potrei scordarmi di te?! =) Mi manchi anche tu. Non ti ho scritto perché sono arrivata ieri ed ero stanchissima. Sono andata a fare compere e ora passo da Jacob per andare dalle mie cugine. Ci sentiamo Tesoro! Ti amo!’’

Mi dirigo verso l’hotel ed entro in camera, sicura di trovare Jacob ancora nel letto. Stranamente, mi sbaglio. E’ già in piedi.
- Sorellina ho chiamato un taxi che passerà qui tra 5 minuti. Scendiamo.-
Annuisco e ci avviamo verso l’esterno per prendere il taxi che già ci aspetta. Posiamo le valigie e entriamo. Durante il percorso penso a Eugenio. Non posso credere che sta sopportando tutto questo per Me! Stiamo insieme da quasi 9 mesi e, se voleva dimostrarmi in qualche modo quanto ci tenesse a me, beh.. C’è riuscito!
Arriviamo davanti la villetta e bussiamo.
-ArrivoooooooO!- sentiamo urlare.
Riconosco la voce di Ludo. Dopo qualche minuto si apre la porta.
Con lo sguardo basso, intenta a guardarsi le scarpe si rivolge a noi
-Questi sono i soldi per la piz..- alza lo sguardo!
- Cecil! Oddio sei tu?!- dice urlando per poi saltarmi addosso e abbracciarmi!
-Sorpresa!- Sorrido
-Oddio, che ci fai qui? Quando sei venuta? Perché non hai avvisato?- continua lei.
-Sono venuta ieri e se avvisavo non sarebbe stata una sorpresa- rispondo sarcastica
-Giusto!- scoppia a ridere lei!
-Ludo, ma cosa sta succedendo.. Cecil? Jacob?- la voce di Clara ancora sulle scale.
Corro ad abbracciarla. Ricambia l’abbraccio e mi fa uno dei suoi sorrisi più belli.
-Non posso crederci! Non posso credere che tu sia qui! Se è un sogno non svegliatemi!-
-Non è un sogno Clara. Sono venuta per restare.- dico sicura
Ludo che era ancora sulla porta a salutare Jacob, appena sente quelle parole si catapulta su di noi iniziando a urlare:
-Davvero?! Rimani? Davvero?-
-Si. Rimango! Per sempre Ludo! Per sempre!-
Restiamo per un po’ abbracciate, poi  porgo le collane con le incisioni dei nomi a entrambe.
-Grazie Cecil! E’ stupenda- Rispondono in coro.
Mi limito a sorridere.
-Io avrei fame!- si intromette Jacob
-Tranquillo, mando a prendere 8 pizze dai ragazzi. Ah, Cecil, Jacob, VOI, rimanete qui!- risponde Clarissa
-In che senso?-  rispondo confusa
- Vivrete con noi.- Annuisco.
-Io non resto per molto. Ma scusate perché 8 pizze? Ho fame, ma non fine a questo punto.- ridacchia Jacob.
-Beh noi condividiamo la casa con dei ragazzi- ribatte Ludo
-Che cosa?- Il tono di Jacob sembra essere più duro e serio
-Si. Cinque ragazzi che abbiamo conosciuto a lavoro. Sono tranquilli, Jake!-
- 5?!!!Ludo, lo sai che vuol dire vivere con 5 ragazzi?!- Jacob è turbato. Non gli piace l’idea.
-Jake te li faremo conoscere stasera. Adesso sono al lavoro. Tranquillo sono affidabili.- ribatte Clara. Jake annuisce svogliato. Clara e Ludo ci indicano le nostre stanza. Entro nella mia; le pareti sono azzurre e al centro della stanza c’è un enorme finestra. Mi sdraio sul letto e chiudo gli occhi. Vorrei che Eugenio fosse qui con me.

- Cecil,scendi.- la voce di Ludo mi sveglia. Non volendo mi sono addormentata.
Scendo le scale e mi precipito in cucina.
-Scus..- vedo 4 ragazzi che mi guardano a bocca aperta.
-Oddio ho sbagliato casa? Stanza? Cosa?- dico intimorita
-Ahahah- la risata di Clara entra nella cucina.
-Stupida, sei nella casa giusta. Loro sono i ragazzi.- dice indicandoli con la mano.
-Oh..Scusatemi..- accenno un sorriso
-Tranquilla- rispondo un riccio.
-Harry- mi porge la mano.
-Cecil- sorrido.
-Loro sono Niall, Liam e Zayn- indica gli altri Clara
-Piacere- dicono in coro
Io mi limito a sorridere. Sono in imbarazzo.
- Allora questa pizza?- urla Jacob dal salotto.
Non facciamo in tempo a rispondere che ci precede il campanello. Ludo apre mentre io mi dirigo di sopra per prendere il cellulare.
Scendo frettolosamente le scale e – avendo la testa fra le nuvole-  cado rovinosamente per terra.
-Aia!- sussurro
-Che succede?- sento una voce. Un ragazzo con gli occhi azzurri mi prende la mano per aiutarmi a farmi alzare. L’afferro e rimango come incantata da lui.
-Tutto bene?- mi dice sorridendo.
-S-si. Scusami ti sono venuta addosso.- rispondo timida.
- Tranquilla. Piacere Louis- mi sorride!
- Cecil – ricambio il sorriso

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Capitolo 3
*** Mi sento a casa! ***


Mi sento a casa!!


Rimaniamo a fissarci. Mi sono persa nei suoi occhi azzurri. Sono ancora attaccata a lui, che prima mi aveva aiutato ad alzarmi. Sorrido leggermente sicura di allontanarmi. La mia mano scivola leggermente sulla caviglia. Mi fa male.
 

-Ti fa male vero?- mi dice lui.
-Abbastanza.- mento. Non posso nemmeno muoverla.
-Vuoi che ti porti in ospedale?-
-No!- urlo. Odio gli ospedali. Mi fanno paura
-Calmati.- sorride lui. –Se non vuoi , non andiamo da nessuna parte.-
-S-scusa. Ma ho il terrore degli ospedali.- ammetto
- Ahahah, almeno un po’ di ghiaccio devi metterlo. E’ gonfio.-
- Non ti preoccupare. Grazie- mi allontano da lui e finisco per terra. DI NUOVO!
Preoccupato si avvicina a me. Mi prende in braccio. Arrossisco
-Non riesci a camminare. Ti porto di là con i ragazzi.-
-Grazie. -
Arrivati in cucina, mio fratello ci lancia un occhiataccia.
-Cecil?! Ma cosa…??- è preoccupato
-Niente Jake. Sono inciampata. E mi fa male la caviglia. Ma va tutto bene.- mento
-E perché sei in braccio a lui? -
Rimango in silenzio. Non so che rispondere. Ma per fortuna rompe il silenzio Louis.
-Non riusciva a camminare e le ho dato una mano. Non vuole esser portata in ospedale.-
Mio fratello si alza dalla sedia e si precipita verso di me , levandomi dalle braccia di Louis che rimane senza parole.
-Grazie, ma .. Ora ci penso io, se permetti!-
-Jake!- Gli urlo contro!
-Cosa c’è?- mi risponde lui!
Lo guardo seria. So che ha capito che sono arrabbiata per come si è rivolto a Louis. Mi ha aiutato e lui lo ripaga in questo modo.
- Ehi, a questo punto ci penso io- si intromette Clara.
-Non c’è n’è bisogno. – risponde Jacob.
Da quando ero in braccio a lui, con un minimo sforzo mi metto in piedi. Mantenendomi a Clara
-Invece si!- rispondo io lasciando la stanza aggrappata a Clara.
Saliamo le scale e ci dirigiamo in camera mia.
-Ehi, tutto bene?- mi domanda lei
-Si. – rispondo seria io
-Dai, tuo fratello lo fa perché è geloso di te. Lo conosci, no?-
-Si Clara, ma Louis ha solo cercato di aiutarmi e lui l’ha trattato in quel modo. Mi da fastidio.-
Lei sospira.
- E’ sempre stato cosi Ceci. Dai ora riposati e non pensarci. Vado a prendere del ghiaccio?-
- No. Va già meglio. Grazie lo stesso. – gli rispondo mentre mi avvio verso la finestra, sedendomi sul divanetto vicino a quest’ultima.
-Va bene.- chiude la porta , lasciandomi con i miei pensieri.
Mi viene l’idea di chiamare Eugenio. Cerco il telefono, ma niente. Non è da nessuna parte. Ah, si giusto! L’ho lasciato giù! Che sbadata!
Scendo le scale  mi affaccio alla cucina e non c’è più  nessuno. Entro in sale e vedo tutti lì.
-Ancora qui tu? Vai a dormire- risponde Jacob.
- Ho 18 anni. So cavarmela da sola.- gli rispondo secca
Sbuffa.- Scusa.- sussurra.
Lo ignoro e mi rivolgo agli altri.
-Avete visto il mio cellulare?- gli chiedo arrossendo. Sono in imbarazzo. Tutti ragazzi che mi fissano.
Il riccio si avvicina e me lo porge.- Credo sia questo- accenna un sorriso
-Si. Grazie mille.-sorrido anche io.
-Prima ha squillato per più di mezz’ora.-
Infatti vedo sullo scherzo 7 chiamate. Tra Eugenio ed Anna.
Sorrido alla loro vista.
-Chi è?- mi domanda Ludo avvicinandosi a me.
-La mia migliore amica e…- mi interrompe Jacob.
-Eugenio ! – Dice sbuffando.
Sbuffo anch’io. Mi accorgo degli sguardi fissi su me e Jacob. La mia faccia è a punto interrogativo.
- Chi è Eugenio?- Dice il biondino dal viso dolce, Niall.
-Il mio ragazzo.- rispondo sicura e imbarazzata.
-Aspetta ma quanti ragazzi hai?- ribatte scioccato lui.
Lo guardo incuriosita. Il silenzio regna in sala.
-Uno, quante ne dovrei avere? – rispondo accennando un sorriso.
-Ma quindi lui-  si rivolge a Jacob – non è il tuo ragazzo?-  si intromette Harry.
-No! Lui è mio fratello.-
I ragazzi si guardano fra loro. Iniziano a ridere. In quelle risate però, noto anche dei sospiri di sollievo.
-Però hai ugualmente un ragazzo?- mi chiede Liam.
-Si. – arrossisco
-Dove abita? Domani  fallo venire per pranzo. Sono curiosa di conoscerlo- mi dice Clara.
-Beh, veramente lui è a Parigi.-
Il silenzio regna in quella stanza. Non si sentono più risate. Nessuno fiata.
Dopo qualche minuto interviene Ludo.
-A Parigi?- mi chiede sconvolta.
Annuisco. Mi fa male pensare che siamo così distanti.
-Ma non credi che.. C’è insomma Ceci..-
la interrompo. – Lo so-
-E quando verrà?- la voce di Ludo.
-Ogni tanto verrà a trovarmi. E lo stesso farò io .- sussurro.
-Una relazione a distanza non è di certo un  gioco!- afferma Louis.
Quell’affermazione fa sobbalzare tutti quanti. Solo dopo si rende conto di quello che ha detto e .. Arrossisce.
-Beh se è una cosa seria si può fare.- risponde calma Clara.
-Da quanto tempo state insieme?- mi chiede Harry
-Da 9 mesi -
Tutti rimangono a guardarmi a bocca aperta. Nel frattempo decido di sedermi. Il dolore alla caviglia era quasi passato, ma comunque si sentiva.  L’unico posto libero era vicino a Zayn. Al mio arrivo, sorride e mi lascia più spazio.
-9 mesi sono tanti, Ceci.-  mi dice Clara
Faccio spallucce, annuendo.
-Non li richiami?- mi sussurra Zayn all’orecchio.
-Domani. Ora staranno dormendo. – Mi limito a rispondere.
Lui sorride.
-Ora però, visto che la nostra ‘Principessa’ è  ancora viva, vediamo un film.-
Tutti scoppiano a ridere annuendo. Mi sento  a casa.

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Capitolo 4
*** Beh almeno nei sogni trovo la realtà che vorrei ***



Beh, almeno nei sogni trovo la realtà che vorrei!


Sono le 4:53.
Non riesco a prendere sonno.  Mi giro e rigiro nel letto cercando una posizione più comoda. Ma niente. Decido di andare in cucina. Un po’ di latte caldo mi farà senz’altro bene.
Scendo le scale lentamente. Mi  fermo sulla porta della cucina e rimango a guardare una figura davanti a me. Harry. E’ intento a cercare qualcosa nel frigo.
-Ma buonasera. – dico sorridendo.
Si gira verso di me  e sorride.
-Buonasera.. Oh quasi, buongiorno.- ridacchia
-Che ci fai sveglio a quest’ora?- chiedo
-Non riuscivo a dormire. Tu invece?-
-Anche io -
Sospira.
-Tutto bene? La caviglia, intendo – mi domanda sorridendo
-Oh.. Si grazie- rispondo sorridendo
-Ti fa ancora male?-
Annuisco.  – Ma riesco a camminare.- sorrido
-Per fortuna. Ci hai fatto prendere uno bello spavento , sai Cecil?-
Ridacchio. –Tuo fratello soprattutto.-
Sbuffo.
Si accorge della mia espressione.
-Perché  lo tratti così?- mi domanda curioso.
-Non mi piace come ha trattato Louis. Insomma, ha solo cercato di aiutarmi.-
Ora è lui a sbuffare.
-Cosa c’è??- gli chiedo sfacciata
-E’ normale che si preoccupi e che sia geloso di te. E’ pur sempre tuo fratello.-
-Si ma..- mi interrompe.
-Niente ma.. Ceci, anche io avrei fatto la stessa identica cosa. -
- Si Harry, ma lui esagera sempre!-
- Non puoi capirlo Ceci. Ma posso assicurarti che lo fa per il tuo bene. -
- Lo so. Lui vuole solo il meglio per me, e lo adoro per questo. Però deve capire che a volte posso farcela anche senza lui. Non sono più una bambina.-
-Uh la piccola ‘Principessina’ sta diventando grande.- scherza lui.
- Ahahah, sei simpatico Harry-
-Ma lo so’- scoppiamo a ridere entrambi.
Continuiamo a chiacchierare non accorgendoci del tempo che passava velocemente. Sbadiglio.
-Hai sonno piccola Ceci?- mi prende in giro il riccio.
-Un po’.  Vado a dormire sennò domani chi si alza. – gli rispondo sorridendo.
- E dovresti andare anche tu – aggiungo.
- Ahah mi concede l’onore di dormire con lei?- fa il galantuomo.
-In uno dei tuoi sogni Harry.-
-Beh almeno nei sogni trovo la realtà che vorrei.-
Rido a quell’affermazione.
-Notte, Harry.- gli sussurro all’orecchio.
-Buonanotte principessa.- mi guarda negli occhi, per poi darmi un bacio sulla guancia.
Salgo le scale e appena mi stendo nel letto mi addormento.


L a sveglia suona puntualmente alle 10. Mi reco in bagno per farmi una doccia.
Appena finisco, prendo dall’armadio un vestitino rosa carne  e infilo delle ballerine bianche.
Mi guardo allo specchio. Decido di tenere i lunghi boccoli castani sciolti. Quel vestito risaltava sui miei occhi verdi. Metto un filo di matita e scendo in cucina. Sento un delizioso profumo di cioccolata al latte.
-Ma buongiorno Principessa.- si rivolge a me Harry.
-Buongiorno – rispondo arrossendo.
-Dormito bene?- mi chiede.
Annuisco. Il resto dei ragazzi rimane a fissarmi. Zayn accenna un sorriso.
-Molto carina.- mi dice.
-Grazie Zayn.-
In quell’istante entra anche mio fratello. Vorrei ignorarlo ma ripenso alla conversazione fatta la sera prima con Harry. Sto esagerando. Vado verso di lui e lo abbraccio.
-Scusa per ieri, buongiorno.- mi dice lui sorridendo.
Sorrido anch’io e ritorno al mio posto.
-Ceci, oggi ti rubiamo.- mi urla Ludo in un orecchio.
La guardo interrogativa. Sto per parlare ma mi precede Clara.
-Vieni con noi. E risparmiati il ‘’dove’’ perché è una sorpresa.-
-Ci sto.. -
- Jacob, non ti dispiace rimanere con i ragazzi vero?- continua dopo riferendosi a mio fratello.
Fa spallucce. –Per me è uguale.- risponde solamente.
-Bene allora vado a vestirmi e usciamo.- urla dalle scale.
-E perché non possiamo venire anche noi?- chiede Louis.
- Louis, non vediamo nostra cugina da 4 anni. Se permetti vorremo passare del tempo con lei.- risponde sicura Ludovica.
-Ah si e io ovviamente non conto.- subentra Jake.
- Beh è una giornata solo ragazze, okay? Quanto siete assillanti.- ribatte Ludo
Louis mi guarda come in cerca di supporto. Gli sorrido.
-Per me non c’è problema se vengono anche loro.- dico indicandoli.
A quelle parole Ludo rimane impassibile.
-Insomma- continuo- avremo altre giornate da passare insieme. Poi Jacob tra qualche settimana se ne andrà.-
Ludo ci pensa un  po’ prima di rispondere.- Per me è okay. Ma parlane con Clara.-
Annuisco dirigendomi in camera di Clara.
Busso alla porta. – Clara? Posso?-
-Si si certo Ceci. – apro la porta. – Ti dispiace se rimandiamo la ‘’sorpresa’’ a un  altro giorno? Tra poco Jake se ne andrà e ..-
- Cecil, va bene  ho capito.- mi sorride.
-Grazie davvero Clara.-  gli rispondo timidamente.
-Ehi, grazie di cosa? Grazie a te di essere qui.-
L’abbraccio! Adoro questa ragazza!
Lascio la stanza per dirigermi in cucina, ma come al solito non c’è nessuno. O quasi. Entro e vedo Louis sulla sedia.
-Ehi.- mi dice lui.
-Ma ciao.- rispondo io.
-Allora?-
-La ‘’sorpresa’’ è stata rimandata.-
Sospira. – Meno male- si scappa dire.
-Meno male?- gli domando curiosa.
-Si insomma. Mi sarebbe dispiaciuto. C’è. No okay. Niente Ceci.-
Si alza per andarsene ma lo blocco per un polso avvicinandolo a me. Lo guardo dritto negli occhi.
-Continua , Louis!- gli sussurro all’orecchio.
Si avvicina di più a me. Mi prende il viso per le mani e mi sussurra sulle labbra.
-Mi sarebbe dispiaciuto non vederti in giro per casa e non sentire la sua voce.-
Arrossisco sia per quella parole e sia perché la distanza che ci divideva era pochissima.
Sorrido e indietreggio per andarmene ma questa volta è lui che mi blocca per un polso e mi spinge verso il suo metto.
-Hai dimenticato una cosa.-
-Cosa?-
Si avvicina e mi da un bacio sulla guancia.
Sorrido e mi dirigo in sala. Annuncio a tutti che la sorpresa è stata rimandata. Annuiscono.
Sento due mani prendermi per i fianchi da dietro e trascinarmi sulla poltrona. Mi giro e vedo Harry che mi sorride. Ricambio il sorriso e mi volto contro gli altri che ci guardano a bocca aperta. Mio fratello sta per dire qualcosa ma appena apre bocca lo interrompo.
-Jake, siamo solo amici.- rispondo seria e sicura di me.
Rimane in silenzio. Harry si avvicina a me.
-Ma che brava Principessa.-
-Ma grazie- gli rispondo facendogli la linguaccia.
In quell’istante entra Louis.  Alla vista di me in braccio ad Harry rimane immobile e confuso.
Mi guarda cercando delle spiegazioni. Harry si gira verso l’amico.
- Hey Lou!- gli dice sorridendo.
- Harry.- risponde lui con un falso sorriso.
-Qualcosa che non và amico?- anche Harry si è accorto che c’è qualcosa che non va.
In quel momento mi squilla il telefono. Mi alzo
-Scusate- dico dirigendomi in cucina.
-Pronto?-
-Cecil? Cecil mi senti?-
-Anna?-
- Ma buongiorno! Non ti sei fatta più sentire eh?!-
-Si scusami, sono successe tante cose. Ieri per poco non mi rompevo la caviglia-
-Che cosa???  Secondo giorno a Londra e già ti sto per perdere.-  ribatte ridacchiando.
-Ahah! Okay  sono sbadata.- sorrido – Ma ora sto bene-
-Meno male. Senti io devo scappare. Fatti sentire appena puoi. Ti voglio bene-
-Anche io Anna.!- attacco la chiamata. Mi dirigo di nuovo in sala.
Liam che si accorge del mio arrivo mi sorride.
-Hai parlato francese??-
-Si. Era la mia migliore amica. – ridacchio.
-Devi darmi lezioni di francese allora.- ribatte lui.
- Ma certo.- rispondo ridendo

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Capitolo 5
*** Spesso non vogliamo accettare la verità perchè è la realtà delle cose ***


Spesso non vogliamo accettare la verità perchè è la realtà delle cose
 

Il pomeriggio passò velocemente. Verso le 7 decidemmo di vedere ''Titanic''. Iniziò il film e Zayn insistette per farmi sedere tra lui e Liam. Senza troppe polemiche accettai. Dopo poco mi squillò nuovamente il cellulare. Guardai il display. Eugenio. Scossi la testa, mi alzai e avvicinandomi alla finestra risposi.
"Ehi"
"Amore, tutto bene? Anna mi ha detto che ieri sei caduta"
La solita Anna. "Si tutto bene. Non è niente. Ma dove sei? In mezzo al caos?"
Lo sento sorridere. "Beh si. Senti un pò tu sei sempre dalle tue cugine?"
"Sisi.. Stavamo vedendo un film"
"Ah.. Che film?"
"Titanic. E' davvero fantastico."
"Come te.Comunque ho una sorpresa"
"Che sorpresa??"
"Vedrai. Ti amo" attacca.
 
Strano. Non si è mai comportato in questo modo. Faccio spallucce ritornando al mio posto, tra Zayn e Liam. 
-Tutto bene? Chi era?- mi sussurra Zayn all'orecchio.
-Il mio ragazzo.- rispondo sorridendo.
Si limita a sorridere e torna a guardare il film. Dopo nemmeno 10 minuti sentiamo il suono del campanello.
-Vado io- mi offro volontaria.
Apro la porta. Rimango senza parole. Non posso crederci.
-Sorpresa!- grida lui abbracciandomi!
-Cosa ci fai qui?- rispondo io.
-Ti avevo detto che ti avrei fatto una sorpresa , no?- mi sorride lui.
Annuisco sorridendo. Rimango abbracciata a lui.
Dopo poco mi allontano da lui e gli prendo la mano.
-Vieni- lo porto con me per presentargli il resto dei ragazzi. Eugenio è francese ma fortunatamente sa parlare benissimo anche l'inglese.
Entrando in sala vedo tutti gli occhi puntati su di me. Su lui. Su di noi.
-Ragazzi , lui è Eugenio.- gli dico indicandolo.
Lo sguardo di Louis si fa spento. Fa un semplice sorriso per rassicurare Harry che gli ha sussurrato qualcosa all'orecchio.
-Piacere- gli porge la mano Niall.
-Piacere mio- risponde Eugenio.
Di seguito fanno lo stesso anche gli altri. Arrivati a Clara fa lo stesso per poi aggiungere.
-Ehi senti, trattami bene mia cugina che se la vedo abbattuta ti spezzo le ossa e te le faccio mangiare. Chiaro?- scoppiamo tutti in una sonora risata , Eugenio compreso.
-Tranquilla. Non me la lascerò scappare così velocemente. Lei è tutto quello che ho sempre desiderato e che ogni ragazzo desidera. Stare con lei è come vivere in un sogno e, sinceramente, è il sogno più bello che io abbia mai fatto.- risponde Eugenio per poi baciarmi dolcemente le labbra.
-Scusate ragazzi si è fatto tardi. Devo andare.- si alza dalla sedia lui, ma viene bloccato da Harry.
-Amico, ma tu abiti qui.- Louis arrossisce e nel frattempo tutti iniziano a ridere.
-Vado in camera mia.- fa un cenno con la mano e si dirige di sopra.
-Che gli prende?- interviene Jacob. Aspettate! Jacob che si preoccupa per Louis? La sera prima avrebbe giurato odio eterno per avermi presa in braccio.
-Sarà stanco- spacca il silenzio Zayn.
-Scusa se non ti ho avvisato ma volevo farti una sorpresa.- mi sussurra Eugenio.
-Tranquillo. Ragazzi.- mi rivolgo a loro. - vado a parlare con Louis?- gli dico preoccupata.
-Ma no Ceci, è solo stanco.- mi dice Niall.
-Non mi importa. Vado a parlarci ugualmente.-
Eugenio mi guarda con un aria interrogativa. Gli sorrido dolcemente facendogli capire che è tutt'ok. Mi dirigo di sopra e vado nella camera di Louis. Busso.
''Avanti''. Dice lui.
-Ehi- dico io. 
-Che ci fai tu qui?- mi dice lui guardandomi sulla soglia della porta -Entra-
Chiudo la porta alle mie spalle e entro.
-Scusa. E' solo che ti ho visto strano e volevo accertarmi se stavi bene.- dico timidamente.
-Sto bene. Okay?- risponde secco lui.
-Okay.-
-Non saresti dovuta venire.-
-Perchè scusa?-
-Perchè ti preoccupi per me? Eh? Un ragazzo lo hai. Vai con lui.- risponde serio.
-Louis, ma che ti prende?- dico scoinvolta.
-Che mi prende?- alza la voce. Quasi urlando.
-Louis calmati.- Lo guardo negli occhi. Luccicano. Capisco che non sono gradita. Mi giro e faccio per andarmene. Ma le sue parole mi bloccano.
-Cecil, scusami. Davvero. Non so cosa mi è preso.- ammette lui.
-Tranquillo. Ha ragione Niall. Sei solo stanco. Riposati. Ciao Louis.- finisco io.
-Cecil resta con me.-
Non l'ho mai sentito così. E'.. Sincero.
-No l'hai detto tu. Vado con Eugenio, è lui il mio ragazzo. No?-
-Beh è la verità.-
-E allora?-
-Beh spesso non vogliamo accettare la verità perchè è la realtà delle cose.-
Non ce la faccio a restare un minuto di più lì. Esco dalla stanza sbattendomi la porta alle spalle. Mi dirigo di sotto. Tutti mi guardano con aria curiosa.
-E' stanco. Avevi ragione Niall.- rispondo solamente.
-Io ho sempre ragione.- si vanta il biondino.
Faccio un finto sorriso. Sento gli occhi di Eugenio puntati su di me come per chiedere spiegazioni.
-Allora quanto rimani qui?- gli chiedo io.
-2 giorni. Non posso rimanere di più per il lavoro. -
-Bene- rispondo io non badando a quello che ho appena detto. Ho gli occhi di tutti puntati su di me.
-Bene? Cecil ti ho appena detto che rimarrò solo due giorni!-
Guardo Jacob che ride a quanto è accaduto.
-Si insomma mi dispiace. Mi sono espressa male.- mento abbassando lo sguardo.
-Guardami!- Mi dice lui.
Alzo lo sguardo. Incontro i suoi occhi.
-Che succede?- ha l'aria preoccupata.
-Niente. Sono solo stanca.- mento nuovamente.
-Sei sicura?-
-Si. Vado a dormire.- abbasso lo sguardo.
Jacob e Clara si lanciano occhiatacce. Saluto Eugenio dandogli un bacio sulla guancia e infine saluto gli altri con un cenno di mano.
Salendo le scale sento solamente la voce di Clara che dice a Eugenio di rimanere a dormire qui. Lui annuisce.
Vado nella mia stanza e mi chiudo la porta alle spalle.
Mi metto il pigiama e rimango a guardare fuori dalla finestra. Penso. Penso a come ho trattato Eugenio. A come ho trattato Louis. Mi chiedo io stessa il perchè del mio comportamento. Ma non riesco a darmi una risposta. Il rumore della porta che si apre interrompe i miei pensieri. Mi giro e mi ritrovo faccia a faccia con Louis.
-Scusa per prima davvero. Non era mia intenzione offenderti. Non avrei mai voluto farti stare male anche solo per gioco. Sei importante per me Cecil, anche se ti conosco da solo un giorno. Ma la luce dei tuoi occhi mi fa sognare ad occhi aperti, la tua voce è una melodia per le mie orecchie e il tuo profumo e come il nettare per le api. Non voglio perderti. Tutto qui.- mi sussurra all'orecchio.
Lo guardo negli occhi  e vedo che è sincero. Sorrido e gli do un  dolce bacio sulla guancia.
-Grazie Louis. Ti voglio bene.-

 

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Capitolo 6
*** Resta qui, con ME! ***


Resta qui, con Me!
 

-Cecil- mi dice prima di uscire dalla mia camera.
-Si, Louis?- rispondo sorridendo.
-Ti voglio bene anche io.-
Mi butta un bacio con la mano e chiude la porta. Ma quant'è dolce!
Mi infilo nelle coperte e chiudo gli occhi, prendo sonno velocemente.



Apro lentamente gli occhi.
-Ma buongiorno raggio di sole!- Eugenio!
-Giorno.- rispondo stiracchiandomi.
-Dormito bene?- mi domanda sorridendo.
-Si. tu? Anzi tu dove hai dormito?-
-Ma qui.-
O.O! Che cosa? Rimango perplessa.
-Tu..Che cosa?-
-Cecil, sto scherzando. E secondo te tuo fratello mi avrebbe fatto dormire con te?- ridacchia lui.
Beh non ha tutti i torti. Jake non l'avrebbe mai permesso.
-Giusto.- rispondo ormai più tranquilla.
-Eppure dovremmo provare.-
Lo guardo seria.
-A dormire insieme , intendo.- ride pensando che abbia pensato al ''suo doppiosenso''!
-Sai come la penso.- rispondo alzandomi dal letto prendendo della biancheria pulita dall'armadio.
-Cecil, stiamo insieme da 9 mesi.-
-E allora? Non capisco il perchè di tutta questa fretta!-
Sbuffa.
-Beh dovrei farmi la doccia. Quindi se non ti dispiace, la porta è quella ;)-
-Non mi dispiace osservarti mentre ti..-
-Eugenio! Fuori!-
Ride.
-Va bene, ti aspetto in cucina. Ti amo.-
Annuisco e una volta sicura che fosse fuori dalla mia stanza, entro in bagno.
Ho questo strano vizio di cantare sotto la doccia e, sentendo Clara, capisco che non sono l'unica. Inizio a canticchiare ''What the hell'' di Avril Lavigne e appena finisco il mio spettacolo esco dalla doccia. Mi metto l'intimo ed esco dal bagno. Apro l'armadio e prendo un pantaloncino di Jeans, una maglia rossa con una scritta ''Converse'' al centro, comprata a Parigi, e le converse dello stesso colore di quest'ultima. Scendo e arrivo in cucina.
-Ma buongiorno.- mi dicono in coro Liam e Niall appena varco la porta.
Gli sorrido timidamente e mi limito a dire- Buongiorno anche a voi.-
Mio fratello si avvicina a me e mi da un bacio sulla guancia.
-Dormito bene?- mi chiede
-Abbastanza.- rispondo con un sorriso, quasi per rassicurarlo.
-E qualcuno ha dormito con te?- mi chiede lui sarcastico, già sapendo la risposta.
Gli dò un lieve pugno sul braccio mentre gli altri ridono. Eugenio compreso.
-Clara e Ludo?- domando
Jake fa spallucce e in quel preciso momento entra Harry.
-Buongiorno Principessa.-
-Bonjour- rispondo io facendogli la linguaccia.
-E tutto quest'affetto?- si intromette Louis entrato subito dopo di Harry.
Mio fratello ride. Non l'ho mai visto così felice, si troverà proprio bene qui. Dopo il malinteso con Louis, è riuscito a parlarci e ha capito che è simpatico. Si è pure scusato. Fa progressi il mio Jekino.
-Ma è lei che è troppo attraente- si giustifica Harry, guardandomi.
Faccio spallucce. -Colpevole, vostro onore.-
Niall,  che stava addentando un toast, lo rigetta iniziando a ridere. Nel giro di un attimo tutti ridiamo dietro a lui. La sua risata è contagiosa.
Louis mi guarda, si avvicina a me e mi sussurra a un orecchio.
-Dopo sei mia.-
Rimango perplessa e mi limito ad annuire.
-Amore oggi usciamo? - mi domanda Eugenio.
Guardo Louis, che lo guarda quasi per volerlo ammazzare. Non so che rispondere, ma fortunatamente mi salva Niall.
-Ma dovevamo andare al cinema.- dice il biondino abbattuto.
-Giusto-. rispondo io. Grazie Niall, ti amo!
-Amò, ma domani riparto. E' l'unico giorno che possiamo stare insieme.-
-Staremo insieme.- rispondo guardandolo.
-Da soli?!-dice come se stesse parlando con una bambina.
-Stasera.-
Mio fratello rimane a fissarmi e prima che possa aprir bocca lo fermo.
-Non dormirà con me!- dico sarcastica mettendogli un dito sulle labbra.
Tutti ridono.Eugenio decide di rassegnarsi.
-Vada per il cinema.-




Dopo il cinema
-E' stato fantastico!- dice Niall varcando la porta di casa.
Tutti annuiamo.
-Beh sentire Louis che russava non è una bella cosa.- risponde Harry irritato.
Tutti scoppiamo a ridere mentre Louis si giustifica.
-Colpa di Niall che ha scelto un film palloso.-
-Oh si beh è colpa mia ora.- ribatte offeso Niall.
-Ma no, mio bel biondino paffutello con gli occhi dell'oceano.- dice Ludo prendendogli le guancie. 
Mentre gli altri ridevano Eugenio mi prende per mano portandomi con lui in giardino. Ci sediamo su una panchina e inizia a parlare.
-Mi sei mancata.- mi sussurra sulle labbra.
Sorrido timidamente. Fa freddo.
-Aspetta vado a prendere una giacchetta dentro.- mi dice lui. Annuisco, mentre lui và. Ha lasciato il cellulare sulla panchina. La curiosità mi sta mangiando, quindi, senza pensarci due volte, prendo il suo telefono e inizio a origliare. Vado a messaggi. No, non posso crederci!

''Amore, hai lasciato Cecil? Dai vieni da me. Ti sto aspettando. Mi manchi voglio stare con te.''
Il messaggio di una certa ''Marisa'' mi fa scendere una lacrima. Non posso crederci. Lui non mi farebbe mai una cosa del genere. Continuo a scendere giù ed è sempre più pieno.
''Ieri è stato bellissimo. Ti avevo detto che non te ne saresti pentito. Ti amo''
''Ora che parte sarà tutto più facile. Ok? Bacini.''

Butto il cellulare per terra. Una lacrima scende dal mio viso. Mi alzo di scatto e lo vedo con la ghiacca in mano. Alla mia vista si mette le mani nei capelli, ha già capito tutto. Corro in casa , sorpassandolo. Sono in lacrime. Apro la porta e sento lo sguardo di tutti su di me. Corro su per le scale, verso la mia camera.
-Ti prego posso spiegarti.- Sento Eugenio ancora giù.
-Fottiti!- urlo sbattendo poi la porta e chiudendola a chiave.
Mi fa schifo! Lo odio! Fa schifo! Dopo pochi minuti sento bussare alla porta. Non oso rispondere. Sò che è lui. Continua a bussare, ma faccio finta di niente. Dopo un po' ci perde le speranze. Dopo 15 minuti sento bussare nuovamente la porta.
-Non voglio parlarti Eugenio! Fai schifo! Sparisci!- urlo.
-Non sono Eugenio.-
Quella voce. La riconoscerei anche in mezzo ad un concerto.
Mi avvicino delicatamente alla porta aprendola.
-Posso entrare?- mi chiede lui.
Annuisco.
Richiudo la porta e mi siedo sul letto al suo fianco.
-Tutto bene?- mi domanda.
-No , Louis! Non va niente bene!-
-Non riesco a vederti così Cecil. Cosa posso fare?- mi domanda ma senz alcuna risposta. Non so per quale motivo ma , si alza dirigendosi verso la porta. Lo prendo per mano sussurrandogli vicino alle labbra:
-Resta qui, con ME!-

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Capitolo 7
*** Chi ti vuole diverso, Beh non è te che vuole! ***


Chi ti vuole diverso..Beh, non è Te che vuole!
Non appena finisco di dire quelle parole mi prende in viso con le mani e mi guarda attentamente negli occhi. Senza dire nientemi abbraccia. Mi stringo più forte a lui, ho paura che se ne possa andare. Non so perchè, ma ho bisogno di lui.
-Te ne andrai anche tu?- sussurro.
-Non ti lascerò mai sola. Non permetterò mai a nessuno di farti soffrire Cecil.-
Rimaniamo in silenzio per circa 10 minuti.
-Lou...- mi affretto a dire.
-Si?-
-Che ho fatto di male?.-
-Di che parli?-
Mi sciolgo dall'abbraccio e lo guardo negli occhi, tornando alla posizione iniziale. Sospiro.
-Se ti piacciono due ragazzi e non sai di chi sei innamorato, scegli sempre il secondo. Se amavi veramente il primo non sarebbe mai arrivato un secondo ragazzo.-
-E con questo che vuoi dire Cecil?- risponde timido lui.
-Ho sbagliato io , forse. Dovevo solo essere diversa.- Mi guarda paralizzato.
-Cecil...- si ferma per prendere fiato.
-Cecil, devi capire che chi ti vuole diverso, beh non è te che vuole.-
Quelle parole mi fanno ragionare. Penso e ripenso a tutte quelle volte che volevo che Eugenio si comportasse diversamente. Penso a tutte quelle volte che abbiamo avuto delle discussioni perchè a me non piacevano i suoi modi di fare. Forse.. Io non sono mai stata innamorata davvero di lui.
-Forse non sono mai stata innamorata di lui.-
-Perchè dici così Cecil?- mi guarda con aria interrogativa.
-C'erano molte cose in Eugenio che non mi piacciono e che non mi sono mai piaciute. Però, perchè mi sento così abbattuta?- chiedo. Ma che stupida! Lui come puo sapere perchè sto male?
-Perchè ci hai creduto davvero e hai saputo accettare i suoi difetti.. Cecil, io non ho mai incontrato una persona come te.-
-In che senso?-
-Cecil, quando Eugenio ha detto che tu sei la ragazza che tutti vorrebbero avere accanto, beh è la verità. Sei dolce, simpatica, di una bellezza unica. Sei fantastica. Quando entri in una stanza lasci il tuo profumo. Da quando sei entrata in questa casa hai trasmesso serenità. Sai, prima non eravamo così. Noi condividiamo la casa da 3 anni e mezzo. Clara e Ludo erano incomplete e sia io che i ragazzi l'abbiamo capito fin dal principio. Però quel benedettissimo giorno che sei arrivata, abbiamo capito cosa ci voleva per completarle. Anzi, chi ci voleva. Tu , Cecil!-
Arrossisco a quelle parole.
-Sai perchè sei dispiaciuta per Eugenio?..- rimango in silenzio.
-Perche' pensavi fosse l'unica persona che ci tenesse davvero a te. Eri così presa a guardarti intorno, che non ti sei accorta che le persone che ti amavano le avevi proprio sotto gli occhi. Noi tutti in questa casa ci siamo ''innamorati'' di te. Perchè sei una persona fantastica.-
Senza dire niente lo abbraccio. Dopo qualche secondo mi stacco.
-Louis, grazie di tutto.- sussurro. - Grazie davvero. Io..-
-Cecil, non devi ringraziarmi. Io per TE , ci sarò sempre. Sappilo piccola.-
Al suono dell'ultima parola rabbrividisco. Si avvicina di più a me e sento qualcosa svolazzare nel mio stomaco. Mi prende per mano e mi porta davanti allo specchio.
-Guardati.- mi indica lo specchio. Vedo il nostro riflesso; sorrido.
-Sei bellissima.- mi sussurra all'orecchio.
-Siamo bellissimi.- lo correggo io. Lo vedo arrossire a quell'affermazione.
-Louis , ti chiedo scusa per ieri sera. Non so cosa mi sia preso. Quando ti ho sbattuto la porta in faccia intendo...-
-Beh, penso che prima di ogni tipo di litigio, si potrebbe fare la cortesia di dire: ''Qualunque cosa ci urleremo addosso il mio sentimento rimane immutato, dopo ci abbraccieremo'' mi darebbe un sacco di sicurezza-
-Che filosofo. - lo prendo in giro.
Ride. -Dai scendiamo. Sono tutti preoccupati per questa bella ragazza che è entrata piangendo non spiccicando una parola.-
Apre la porta per farmi passare -Ah.- continua
-Il tuo EX RAGAZZO è fortunato se è ancora vivo. Tuo fratello voleva farlo fuori.- ridacchia lui.
-Ahahaha, amo Jake.- dico sicura io.
Scendiamo le scale e arriviamo in salotto.
-Cecil.- dice Harry appena mi vede entrare in sale. Corre per saltarmi addosso e abbracciarmi. Fortuna che dietro c'era il divano. -Stai bene?- mi sussurra all'orecchio.
Annuisco.
-Principessa, ci hai fatto spaventare..- Si integra Zayn.
-Sto bene tranquilli.- guardo Louis, è lui che mi ha dato tutta questa sicurezza. Nel frattempo mio fratello è rimasto in un angolo della stanza con le mani conserte. Mi avvicino a lui e lo abbraccio violentemente.
Dal suo viso scende una lacrima.
-Che hai Jake?.- chiedo.
-Avevo giurato che nessuno avrebbe potuto farti soffrire. Ed ora eccoci qua.- risponde serio lui.
-Jake, sai che non puoi proteggermi per sempre.E poi.. Io sto bene.- dico sorridendogli.
Lui mi guarda. Mi rimane a fissare attentamente. Dopo poco sorride.
Mi abbraccia senza dire una parola.
-Cecil!!!!-mi sento gridare da dietro. Clara.
-Io a quello lo ammazzo!- annuncia prendendo un coltello dalla cucina.
-Claraaa.. Ferma o ammezzarai tutti- rido a quella scena e gli dietro di me.
-Ma è un imbecille. Non capisce niente.- risponde Ludovica.
-Tranquille. Sto bene adesso.-
-Louis.-- risponde maliziosa Clara.
-Che c'è?- fa finta di niente lui
-C'è qualcosa sotto qui..-
Mio fratello si alza di scatto.
-Louis, ragazzi, Clara e Ludovica..- dice serio. Ecco il teatrino dicendomi che non devo più vedermi con nessun ragazzo fino ai 50 anni. Sbuffo.
Mi guarda..- E tu hai capito male. Non voglio farti la ramanzina.- sorride.
-Ragazzi, il mio compito era quello di accompagnare Ceci qui e beh ho finito il mio lavoro. Torno in Francia ma verrò a trovarvi almeno 7 volte al mese, promesso.-
Mi alzo anche io. -No, non puoi andartene.- lo guardo perplessa.
-Ceci, sapevi che sarebbe arrivato questo momento.-
-Pensavo ti saresti convinto. Che quello di "rimanere solo un mese'' era solo una scusa, per rimanere qui con noi..- lo guardo con gli occhi che luccicano.
Sospira. 
Clara è più sconvolta di me.
-Jake, sono solo 4 giorni che sei qui..- ribatte Ludo.
-Lo so ragazze. Ma beh.. Anche io ho una ragazza.- risponde poggiandosi una mano dietro la testa imbarazzato. Rido.
Tutti si stanno chiedendo il perchè, ma io continuo a ridere senza dare troppe spiegazioni. Ora capisco. Gli manca semplicemente la sua Rosie. Prendo il primo cuscino che mi trovo davanti e gli e lo lancio contro.
-Prepara le valige, scemo- rispondo ancora ridendo. 
Tutti mi guardano sorpresi, ma l'importante è che lui sà che io ho capito. Piano piano sembra che l'abbiano capito anche gli altri.
-Quando parti?- gli chiedo
-Tra meno di 15 minuti.- risponde lui.
-E sei ancora qui? Muoviti!_ lo incoraggio io.
-Mi vuoi proprio levare di mezzo eh? Tanto lo sò perchè!- risponde lui ridendo.-Perchè?- chiedo io
-Eh, chi vuole capì capisce.- gli altri ridono. Io no, ancora non ho capito il perchè. -.-
-Perchè così puoi darti alla pazzza gioia con questi 5 bei ragazzi.- mi dice lui.
Gli tiro un pugno. Mi volto verso di loro e vedo Harry che arrossisce.
-Mi mancherai.- urlo mentre sta per uscire.
-Anche tu. Anche voi ragazzi. Non è un addio. Ve lo prometto.- esce così chiudendo la porta.
-Ora che si f?- chiede Liam.
-Io domani lavoro.- Dice Louis.
Aspetta. Louis lavora? o.O-Louis che lavoro fai?.- chiedo sfacciata.
-Studio le stelle.-
-Le stelle? Davvero? Anche io sto trovando un lavoro simile.-
-Vieni con me.- mi risponde Lui..
-Va bene . - dico timidamente  arrossendo.
-Allora meglio andare a dormire. Domani dobbiamo svegliarci presto.- Mi porge la mano per seguirlo al piano di sopra. L'afferro e prima di andare mi fa fare una giravolta su me stessa. -Sei sempre bellissima.- mi sussurra all'orecchio dolcemente.
Sorrido e lo seguo. Entro nella mia stanza e chiudo la porta alle mie spalle. Prima di andare a dormire faccio una lunghissima doccia fredda. Metto l'intimo e esco dal bagno. Accendo la luce e mi ritrovo una figura davanti a me.
-Harry, che ci fai qui?- 


 

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Capitolo 8
*** Adoro il tuo Sguardo! ***


Adoro il tuo sguardo!
 

Metto l'intimo ed esco dal bagno. Accendo la luce e mi ritrovo una figura davanti a me.
-Harry, che ci fai qui?-
Rimango perplessa. Lui continua a fissarmi sbalordito. Dopo poco, mi accorgo che sono in intimo. Arrossisco, prendo un asciugamano e mi copro.
-Potevi pure rimanere..- ridacchia.
Sorrido. -Scemo..- arrossisco di nuovo. - Allora?- continuo
-Allora, sono sessanta minuti.- inizia a ridere per la sua battuta squallida. Nel frattempo mi avvicino all'armadio in cerca di qualcosa da mettermi.
-Comunque puoi rimanere anche così. A me non dispiace.-
Prendo il primo cuscino che mi trovo davanti e gli e lo tiro contro.
-Aia- si lamenta lui.
Prendo il pigiama.
-Girati!-
-Ma tanto ormai ho già visto.- continua ridendo.
Faccio spallucce.
-Non mi interessa. Girati.-
Senza troppe polemiche si gira. Mi metto il pigiama  e mi avvicino a lui, mettendomi davanti.
-Ti preferivo prima.- accenna con un sorrisetto malizioso.
Gli dò un pizzico sul braccio e lui inizia a urlare.
-Aiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa-
Mi butto sul letto con lui, mettendogli una mano davanti la bocca.
-Vuoi svegliare tutti playboy?- dico sarcastica.
La distanza che ci divide è davvero pochissima, ma non ci bado più di tanto.
-Mi hai fatto male.- ammette lui, portandosi la mano nel punto ''ferito''.
Rido e faccio per alzarmi. Ma lui mi blocca stringendomi a lui.
-Mi lasci?- domando ridendo. 
-No.- risponde stringendomi ancora di più.
Mi iniziò a fare il solletico. E' il mio punto debole.
-Mi vuoi morta?- riuscii a pronunciare tra una lacrima e l'altra, senza togliere lo sguardo dai suoi occhi.
Lui si fermò e rimase a guardarmi.
-Adoro il tuo sguardo.- disse dolcemente. -è così vero. Non c'è un pizzico di cattiveria in te , Cecil-
Rimango perplessa e sorrido timidamente. Lentamente mi mette la mano sulla guancia.
Lo guardo interrogativa.
-Te l'ho già detto che assomigli a un gatto?- incomincia a ridere lui. Si alza dal letto correndo verso la porta. Prendo una ciabatta e gli e la tiro contro. Lo colpisco in testa, borbotta qualcosa ed esce ancora ridendo.
Che tipo. Mi infilo sotto le coperte e appena chiudo gli occhi mi addormento.

-Cecil.- Sento una voce.
Sono ancora nel mondo dei sogni? Può esse.
-Cecil- la sento più forte.
-CECIL!-
-Decisamente troppo forte.- urlo!
Mi alzo di scatto e vedo Clara per terra che muore dalle risate.
Rimango a guardarla per un pò, per poi ritornare sotto le coperte.
-Senti, sembri un angielo mentre dormi ma devi alzarti. Oggi dovevi andare con Louis, ricordi?.-
Louis. Un nome, mille emozioni.
Ma che sto dicendo? Sono ancora sott'effetto di sonno.
-Vero- rispondo.
-Muoviti. Giù ti stanno aspettando tutti per fare colazione.- dice prima di chidere la porta.
Vado in bagno, mi lavo. Metto un vestitino verde scuro con delle ballerine nere. Mi guardo allo specchio e decido di mettere un cerchietto dello stesso colore delle ballerine. Scendo le scale e vado in cucina.
-Buongiorno Principessa.- dice Zayn, baciandomi la guancia.
-Buongiorno.- rispondo ancora assonnata. Saluto Niall, Liam e Ludo con un bacio sulla guancia.
-Harry e Louis?- domando accorgendomi che non ci sono.
-Louis si starà preparando. Harry...-
-Stavate forse parlando di me?- interviene Harry entrando in cucina. Non ci fa nemmeno rispondere che continua -te lo ripeto.. Ti preferivo ieri sera.-
Con quell'affermazione cala in silenzio. Ho tutti gli occhi puntati su di me.
-Che..Che cosa?? Ieri sera Cosa?- domanda Liam con lo sguardo perplesso.
Non so che rispondere. Capirebbero male. Guardo Harry, che sembra più che rilassato.
-Allora?- dice ansioso Niall, aspettando una risposta. Zayn mi guarda stupito.
-Non è come sembra.- riesco a dire.
Tutti mi guardano ancora più perplessi.
-Harry, cosa cazzo hai fatto a mia cugina?- si intromette Clara puntandogli un cucchiaio in faccia.
Lei è stata sempre così, protettiva nei miei confronti.
-Clara non abbiamo fatto niente. Solo parlato- rispondo.
Harry inzia a ridere.
-Cos'hai da ridere?- Louis.
-Giorno amico. Ma niente, raccontavo la mia notte passata con Ceci.-
Louis diventa pallido.
-Ma non è vero.- dico sbuffando io.
Harry si avvicina a me prendendomi per i fianchi e avvicinarmi a lui. Lo guardo male.
-Sto scherzando ma sai che mi sarebbe piaciuto.-
Tutti lo guardando ancora più perplessi. Io rido e gli tiro un piccolo pugno sul braccio. Mi allontano da lui, prendendo posto vicino a Niall.
-Meglio per te, Harry. Mia cugina non si tocca, chiaro?- ribatte Clara.
-Sissignora!- scherza lui.
Louis è rimasto perplesso alla vista di me e Harry così vicini. Dopo un po' , sembra riprendersi e si siede anche lui iniziando a mangiare.
Finita la colazione, Louis si alza e mi porge la mano.
L'afferro.
-Ragazzi, oggi porto Cecil con me. Vedo di riservargli qualche posto in studio.-
Tutti annuiscono e mentre stiamo per andarcene, Harry mi blocca, mi avvicina a lui facendomi lasciare la mano di Louis. Mi da un bacio sulla guancia e mi lascia.
-Ora puoi andare.- dice con aria orgogliosa.
Sorrido e chiudo la porta. Louis mi sta aspettando in macchina. Entro e accende la radio.
Dopo un pò di tempo, sento il suo sguardo addosso. Mi giro e lo incrocio. Sorrido.
-Cecil, c'è qualcosa tra te e Harry?- mi domanda serio lui.
No che non c'è niente tra me e Harry.. Ce gli salta in mente?
-No, perchè questa domanda?-
-Siete così.. Così..-
-Amici?!-  affermo sarcastica.
-Gli amici non vanno a letto insieme!- ribatte lui.
-Louis, non siamo andati a letto insieme.-
-Ah no? E chi me lo assicura?- dice con tono serio.
-Louis ascolta. Non sono andata a letto con Eugenio e ci sono stata insieme per 9 mesi e secondo te, andrei a letto con Harry che lo conosco da si e no, 5 giorni?-
-Quindi, tu e Eugenio non siete.. Insomma.- dice imbarazzato.
-No, non siamo andati a letto insieme.-
Emette un sospiro di sollievo. Arriviamo a destinazione.
Entriamo nel grande appartamento.
-Cecil, qui studieremo le stelle per un anno o più. Condividiamo lo stesso studio, se non ti dà fastidio ovviamente.- dice imbarazzato.
-No.Grazie Louis.- Mi avvicino e gli dò un bacio sulla guancia.







Ma ciao. :)
Ecco il capitolo, per quei pochi che mi seguono. Spero vi piaccia e che un giorno diventerete di più.
Baci. xx M <3

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Capitolo 9
*** Solo amici! ***


Solo amici!
 


Le ore in questo posto passano velocemente. Sono le 2 e ci stiamo dirigendo verso casa. Lancio uno sguardo fuori dal finestrino e penso a quanto sia fortunata a stare qui, ora.
-Ti piace il posto?- mi chiede Louis distogliendomi dai miei pensieri. Annuisco regalandogli un sorriso.
Ricambia il sorriso e poi torna a guardare la strada. Circa 10 minuti e arriviamo a casa. Scendo dalla macchina e mi dirigo verso la porta. Aspetto Louis che arriva e una volta vicino a me, apre la porta. Entriamo in casa chiudendoci la porta alle spalle.
-Ludoooo- urlo.
-Non potrà mai risponderti visto che è al lavoro.
-Ludovica lavora?- rispondo cercando di rimanere seria. Ma proprio non ci riesco e inizio a ridere.
-Eh già. E' stato difficile anche per noi.- ridacchia lui.
Ludovica è sempre stata una frana in tutto.. Chissà.. Avrà messo la testa a posto. Penso fra me e me.
-Lavora da una signora che, a causa dell'età, non riesce a svolgere tutto in casa.- continua Louis.
Sorrido. E' davvero cambiata.
-E tutti in casa lavorano?- domando curiosa.
-Si. Harry, Zayn e Niall lavorano in un bar. Liam e Clara in una caffetteria. E' lì che ci siamo conosciuti.-
Wow, emozionante! Sorrido e poi mi dirigo in cucina. Mi metto all'opera e preparo il mio piatto migliore. La pasta. ._.
-Cucina anche per me, intanto vado a farmi una doccia- mi urla Louis dal piano di sopra.
Inizio a cucinare, canticchiando. Dopo circa 10 minuti è pronto.
-Louis- urlo. Non risponde.
-Looooouis!- riprovo, ma ancora niente. Faccio spallucce e mi dirigo di sopra. Entro in camera sua e lo vedo steso sul letto a dorso nudo. Si è addormentato.
Che carino. Penso.
-Louis..- apre lentamente gli occhi.
-Senti, mi dispiace svegliarti ma è pronto.- sorrido.
Ricambia il sorriso e si alza, avvicinandosi sempre di più a me. I nostri visi sono vicinissimi.
-Loui...- mi blocca, mettendomi un dito sulla bocca. Rimane a guardarmi. Adoro i suoi occhi. Li paragono ad un oceano, perchè quando lo guardo mi ci perdo dentro.Louis, sta per baciarmi. Non posso starmene ferma..  Mi dirigo verso la porta. Mi giro e lo vedo intento a guardarmi.
-Scendi giù. E' pronto.- dico lasciando la stanza.
Vado in cucina e inizio a mangiare. Dopo pochi minuti sento dei passi, sposto lo sguardo e lo vedo.
Mi sorride e si siede affianco a me. Finito di mangiare, laviamo i piatti e ci dirigiamo in sala. Non faccio in tempo ad entrare che mi prende per i fianchi e mi sbatte sul divano. Sento il suo corpo così vicino al mio, il suo respiro sulle mie labbra e quel profumo che ti fa perdere la testa. Inizia a farmi il solletico. Incredibile come lui ed Harry siano simili.
-Loooouiiiis! Smettila ti prego.- dico in lacrime.
-Implorami.- esclma lui.
Lasciandomi per qualche secondo, giusto il tempo di farmi rispondere. Lo guardo negli occhi, mi avvicino a lui con aria provocatorio e mordendomi un labbro sussurro sulle sue labbra
-No!- alzandomi velocemente, sapendo le conseguenze.
Non riesco ad arrivare lontano perchè mi prende per il polso facendomi cadere e cadendo poi lui su di me. Ci guardiamo negli occhi e iniziamo a ridere. In quel preciso momento sentiamo la porta aprirsi. Entrano TUTTI! E che cavolo, per una volta non puo entrare solo Clara? O Ludovica?.
I loro occhi sono puntati su di noi, ancora in quella posizione.
-Cecil? Louis?- afferma quasi schifata Clara.
Rimango a guardarli seria, poi porgo il mio sguardo ad Harry che sembra abbia appena visto un fantasma. Louis si alza porgendomi poi la mano per farmi alzare.
-Non è come sembra. Scherzavamo- ammette lui.
Io annuisco, ma gli altri non sembrano crederci.
-Cecil, posso scherzare anche io così con te?- dice sarcastico Zayn.
Lo fulmino con lo sguardo. Tutti scoppiano in una sonora risata, tranne Harry che mi fissa serio. Lo guardo cercando spiegazioni al suo comportamento, ma rimane a fissarmi serio.
-Allora cosa c'è fra voi due?- domanda Ludo.
-Niente, siamo solo amici- rispondo accennando un sorriso.
Louis annuisce svogliato.
-Solo amici.- sbuffa Harry, superandomi per andare al piano di sopra.
Lo guardo confusa ma sembra non degnarmi di uno sguardo. Poso il mio sguardo su gli altri che sembrano tirarsi occhiatacce a vicenda.
-Okay, okay.. Che succede?- domando confusa.
Loro si guardano. Clara si avvicina a me, mi prende per mano e mi mette a sedere sul divano. Gli altri si siedono sulle poltrone poste accanto e rimangono a fissarci. Guardo Louis e gli faccio segno di sedersi vicino a me. Annuisce e si precipita.
-Ceci, hai notato in Harry un comportamento diverso ultimamente?- mi domanda Clara.
La guardo confusa. Mi giro poi verso gli altri ma vedo che sono tutti seri. Louis abbassa la testa come consapevole di qualcosa. Non ci faccio tanto caso e torno a guardare Clara, che attende una mia risposta.
-E' più aperto.- rispondo incrociando il suo sguardo.
Clara mi prende le mani.
-Mi spieghi cos'è successo esattamente questa notte quando Harry è venuto in camera tua?-
La guardo, prendo un sospiro e inizio a raccontare la storia. Tutti mi ascoltano, compreso Louis. Concludo dicendo -Niente di che. Perchè questa domanda?-
-Beh forse Harry..- Clara viene interrotta da Liam.
-Volevamo solo sapere cos'era successo. Tutto qui.-
-Ci devo credere?- domando sarcastica alzando un sopracciglio.
-Liam, non è così stupida. Diciamogli la verità-
Quale verità? Inizio a preoccuparmi e Zayn se ne accorge.
-Cecil, tranquilla.- si avvicina prendendomi l'altra mano.
-Cecil, Harry forse prova qualcosa di più per te che una semplice amicizia..- conclude Clara.
Rimango pietrificata. Non puo essere.
-No macchè.. Ti stai sbagliando.- rispondo sicura io.
Tutti abbassano lo sguardo e Clara si rivolge a me.
-Cecil, ce l'ha confessato lui quando stavamo tornando da lavoro.- ammette.
Io/piaccio/a/Harry! Non è possibiele!
Ma perchè mi preoccupo tanto? Insomma, sono single, non ho un ragazzoche se lo viene a sapere lo pesta.. Posso stare tranquilla. Ma proprio non ci riesco.
Guardo Louis.. Mi alzo, lasciando le mani di Clara e Zayn. Mi avvicino a Louis, prendendogli il viso costringendolo a guardarmi.
-Tu... Tu lo sapevi?- gli domando quasi delusa.
Non risponde, si limita ad annuire.
-Sai Louis, non ti facevo così- concludo abbandonando la stanza sotto lo sguardo di tutti.











Ma ciaooo :D
Considero questo il mio capitolo preferito. :3  Beh, chiunque stia seguendo, pensa che Louis stia facendo una specie di doppiogioco. Ma...
Vabbè io non vi aggiungo niente =P Lo scoprirete al prossimo capitolo.
Ringrazio quelli che mi seguono. Recensite se volete :)
xx M <3

 

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Capitolo 10
*** Ci sono io qui con Te! ***


 Ci sono io qui con te!
                                                             -Clara
Vidi mia cugina affrettarsi a lasciare la stanza.
Non capivo cosa stesse succedendo; guardai Zayn, che era rimasto sconvolto come me a quella scena. Louis, stringeva i pugni contenendo la rabbia che aveva dentro. Nessuno di noi fiatò. Nessuno aveva intenzione di spiccicare parola. Così decisi di parlare e capire cosa stava succedendo.
-Lou.. Che sta succedendo?- domandai.
Lui rimase in silenzio. Era sempre stato aperto e questo suo atteggiamento non riuscivo a capirlo.
Il pomeriggio passò così e , arrivata ora di cena, chiamai Cecil.
-Cecil, scendi! E' pronto.- urlai dalla cucina.
Passarono 10 minuti e di lei ancora non c'era traccia.
-Cecil!- urlai di nuovo. Niente.
I ragazzi, tranne Harry che era in cucina con me e Ludo, erano in salotto.
Io e Ludo stavamo finendo di prepara la tavola quindi chiesi a Harry di andare a chiamare Cecil. Dopo un pò, accettò e salì al piano di sopra.
                                                                                                 
Harry

Non rimasi a discutere più di tanto con Clara, che decisi di salire. Pensavo a

quello che avrei potuto dirgli, ero entrato nel panico.
Arrivai davanti la porta della sua stanza, presi un bel respiro e bussai. Niente. Ribbussai più di una volta, ma ancora niente. Dopo poco, aprii la porta e entrari.
-Cecil, scusa ma è...- rimasi paralizzato.
Eri lì, a terra immobile con del sangue che gli usciva dal cranio e dal viso.
-Cecil!- urlai, nel tentativo di farla svegliare. Ma non ci riuscivo.
La presi in braccio e corsi per le scale.
-Clara cazzo corri!- gridai.
Clara sbucò dalla cucina seguita da Ludovica.
-Che cavolo è successo?- urlò tremante. Gli altri uscirono dal salotto e si misero le mani nei capelli.
-Non lo so. Cazzo muoviamoci, dobbiamo andare in ospedale.- urlai aprendo la porta. Vidi Louis correre e uscire prima di me.
-Prendo la macchina.- esordì tremante.
Lo aspettammo e una volta che arrivò, la sdraiai delicatamente sul sedile. Dal mio viso scese una lacrima. Louis mi guardò.
-Andrà tutto bene Harry.- mi disse, dandomi coraggio. Era quello che volevo sentirmi dire dal mio migliore amico.
Salirono in macchina con noi, anche Clara,Ludovica e Zayn, che continuava a tenere stretta la mano di Cecil. Clara piangeva, Ludovica cercava di calmarla.
Arrivati in ospedale, presi di nuovo Cecil in braccio e corsi dentro.
-Infermiera!- urlai a una donna vestita di bianco. Mi vide e corse a prendere una barrella. Misi Cecil su quest'ultima e continuavo a tenergli la mano.
In quel momento aprii gli occhi.
-Harry- sussurrò facendo un mezzo sorriso.
-Ci sono io qui con te. Non ti lascerò, te lo prometto Cecil!- gli dissi.
Dal mio viso iniziarono a scendere lacrime e sembravano fare a gara a chi arrivasse prima.
-Scusa, Harry- disse lei chiudendo nuovamente gli occhi. No, non doveva riaddormentarsi. Non doveva!
-Ragazzo, mi dispiace non può entrare.- mi disse quella donna vestita di bianco.
-La prego- cercai di convincerla, ma non c'era nulla da fare.
-Si sieda e vedrà che andrà tutto bene. Non abbiamo altro tempo.- mi disse sparendo con Cecil dietro una porta. Le lacrime iniziarono a uscire e sembrava non volessero fermarsi.
Vidi gli altri raggiungermi. Non avevo mai visto Clara e Ludovica in quello stato, ma quello che mi preoccupò più di tutti fu Louis. Aveva gli occhi lucidi ed erano terribilmente rossi. Sapevo che si stava trattenendo le lacrime ma non capivo il perchè. Niall e Liam cercarono di calmare le due e dopo un po sembrava ci fossero riusciti.
Erano passate due ore e ancora nessuna notizia. Eravamo tutti lì, a sperare che uscisse con il suo solito sorriso e mentendo, dicendo "Ragazzi, va tutto bene".
-E' tutta colpa mia!- gridai, dando un pugno a un armadietto lì vicino. Dalla mia mano uscì sangue, ma non vi badai.
-Harry tu non hai fatto niente- mi disse Clara, cercando di tranquillizzarmi. Ma senza risultati.
-Vi ho sentiti, Clara. Quando parlavate, ho assistito a tutto. Alla sua reazione, a come guardava .. Louis!- aggiunsi iniziando a piangere nuovamente. La mia voce era tremolante, mai stata così..
-A quel tono deluso, quando si è rivolta a Louis prima di lasciare la sala. A quel viso pieno di lacrime quando varcò la porta della sua stanza e che vidi pieno di sangue sul pavimento. A queste sue ultime parole "Scusa,Harry" prima di chiudere nuovamente gli occhi-
Zayn si avvicinò a me.
-Harry, non è colpa tua. Tu non hai fatto niente, provi semplicemente qualcosa per lei.- mi disse incoraggiandomi.
Quelle parole non mi rallegrarono molto, al contrario.
-Appunto! Dovevo starmi zitto e continuare a fare finta di niente. Dovevo nascondere i miei sentimenti. Sono solo uno stupido!- ribadii.
-Non si possono nascondere i sentimenti, Harry!- concluse Liam.
Rimasi in silenzio, pensando a quella frase. E' vero, prima o poi lo avrebbe scoperto, ma non riuscivo a non farmene una colpa. Pensai a lungo.
-Louis.- lo chiamai. Si girò, sapeva cosa volevo chiedergli.
Lo guardai negli occhi e ripresi parola.
-Che è successo tra voi?- domandai.
Gli occhi di tutti si spostarono su di lui. Aspettavamo una risposta.
Sospirò.
-Non è il momento.- disse lui. -Ne parliamo a casa.- concluse.
Annuimmo e restammo in silenzio fino a quando la donna vestita di bianco, che prima aveva portato Cecil dentro, uscì da quella stanza.
La guardammo in cerca di notizie. Sospirò e ci fece un sorriso.
-Sta bene, si è ripresa prima del previsto.- disse.
Sul mio viso spuntò un piccolo sorriso.
-Prima però si è svegliata, giusto il tempo per dirmi che dovevo rifervi di non chiamare i genitori. Non vuole farli preoccupare-
Clara e Ludovica si guardarono, poi annuirono.
-Se volete vederla, beh entrate. Rimarrà qui tutta la notte e domani mattina farà un controllo. Poi potrà andare  a casa.Ora dorme. E' come se fosse in coma, ma non lo è. Parlategli, può sentirvi.- disse la donna lasciando poi il piano.
In silenzio, entrammo in quella stanza. Era lì, distesa sul letto. Aveva diversi macchinari intorno, ma non vi badai più di tanto. Mi fidavo delle parole dette dall'infermiera.
Clara si avvicinò al letto, prendendogli la mano. Subito dopo la raggiunse anche Ludo.
-Allora? Ti decidi a svegliarti?- disse Ludovica. -Siamo tutti qui ad aspettarti. Non abbiamo avvisato i tuoi , tranquilla.- continuò.
-Cecil Sophie Posip, alza questo culo fradicio e muoviti a svegliarti.- disse Clara, spaccando il silenzio. -Ah e non pensare che la passerai liscia. Ci hai fatto prendere un bello spavento signorina- aggiunse facendo un lieve sorriso.
Erano le 00:56. Avevamo deciso di rimanere con lei  e di dormire dunque in ospedale.
-Ragazzi, volete un caffè?- ci domandò Clara. Gli altri annuirono ma a me non andava quindi rifiutai. Si recarono alla macchinetta mentre io rimasi in camera, con Cecil. Mi avvicinai a lei e gli presi la mano, inginocchiandomi. La guardai e sospirai.
-Sei sempre bellissima, sai?- sorrisi.
-Cecil, sono con te. Ti avevo promesso che non ti avrei lasciata da sola, che sarei rimasto sempre con te. Ed eccomi qui.. Sai, vederti così mi fa uno strano effetto. Vorrei sdraiarmi, tenerti per mano e vedere i tuoi pensieri. Incontrarti è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata. Quel giorno, lo ricorderò per sempre. Il giorno che mi ha cambiato la vita e che l'ha resa senz'altro migliore. Quando ti vidi entrare in cucina, mi innamorai del tuo sguardo. Quando incrociai i tuoi occhi, mille emozioni facevano a pugni  nel mio stomaco e non riuscivo a fermarle o forse, non volevo. Quindi Cecil, riprenditi perchè io ho davvero bisogno di te- conclusi dandogli un bacio sulla guancia. Gli spostai una ciocca di capelli, mettendola dietro l'orecchio. Mi girai verso la porta e vidi gli altri guardarmi. Non gli diedi tant'importanza e tornai a guardare la ragazza più bella che io avessi mai potuto incontrare. Gli diedi un altro bacio sulla fronte e cedetti il mio posto a Clara che gli strinse la mano. Niall mi diede una pacca sulla spalla e mi sorrise. Leggermente sorrisi anch'io. Uscii fuori in corridorio seguito dai ragazzi e ci sedemmo sulle sedie. Liam introdusse un argomento per rompere il silenzio ma non ascoltai per niente quello che dicevano. Erano le 2:34 quando ci precipittamo in camera, attirati dalle urla di Clara.
Era in lacrime che abbracciava Cecil, che non aveva ripreso del tutto i sensi. A quella scena sorrisi e mi avvicinai, con gli altri, a loro.
-Cecil, oddio, Cecil!- continuò a urlare lei.
Cecil la guardò in cerca di spiegazioni.
-Che.. Che succede?- disse. Si guardò intorno e rimase pietrificata -Dove sono!?- domandò impaurita.
-Non ricordi niente? Sei il ospedale.- le rispose Ludovica.
In un attimo la sua faccia si fece seria e non più impaurita. Si liberò dai macchinari e si alzò in piedi.
-Cecil, ma che fai?! Rimettiti subito nel letto!- la rimproverò Clara.
Non gli diede retta e prese la giacca. La guardammo stupiti, in cerca di spiegazioni, Noi, da lei. Non sembra gli importasse più di tanto e prese il resto delle sue cose.
-Cecil!- la rimproverò anche Ludo.
-Allora.. Ho un taglio enorme sulla testa, non ricordo niente, Clara mi aggredisce non appena apro gli occhi e morale della favola? Sono in O-S-P-E-D-A-L-E! Dico, ma scherzate?- disse tutto d'un fiato.
Louis scoppiò a ridere sotto lo sguardo di tutti.
-Ha solo paura degli ospedali- concluse facendo ridere anche noi.
Ma Cecil rimase seria a guardarci.
-Senti tesoro, ho capito che hai paura, ma fino alle 8, ovvero fra qualche ora, dovrai restare qui. Hai preso un brutto colpo e sei fortunata se non sei andata in coma. Quindi ora ti siedi senza fare storie.-
-Non ci penso nemmeno- rispose dirigendosi verso la porta. Vide un'infermiera e iniziò a parlargli. Finito, tornò da noi.
-Possiamo andare- disse fiera di sè.
-Cecil, hai ricattato l'infermiera?- rispose sarcastica Ludo.
-Quasi- rispose facendo ridere tutti. 




Scusate se lo posto solo ora, ma mi sono fratturata un dito e mi riesce difficile scrivere. Niente di che :3 Come state voi? Spero bene. Piaciuto il capitolo? Spero di si :3 recensite daii :D
Grazie a tutti quelli che seguono.
Un bacio. M <3

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Capitolo 11
*** Tregua ***


Tregua
 

Uscimmo dall'ospedale e aspettammo che Louis andasse a prendere la macchina. Mi poggiai una mano sulla testa, dove avevo una fascia bianca. Non mi ero ancora ripresa del tutto ma non m'importava. Il mio unico pensiero era andarmene da quel posto. Louis arrivò e salimmo. Dall'ospedale a casa nostra ci volevano circa 15 minuti. Poggiai la testa sul finestrino e chiusi gli occhi. Non avevo ancora parlato con Louis, ne con Harry. Ma d'altronde, che avrei dovuto dirgli?
Scacciai quei pensieri dalla mia testa. Faceva freddo, rabbrividii.
Dopo un pò,poggiai il mio sguardo su Harry e vidi levarsi la giacca per poggiarla sulle mie spalle. Era rimasto a maniche corte. Non feci in tempo a commentare che scrutò la testa, facendomi capire che qualunque cosa avessi detto, la sua idea non sarebbe cambiata. Ritornai con la testa poggiata sul finestrino a guardare fuori. Come negare che la testa non mi faceva male. Insomma, scivolare e andare a sbattere contro lo spigolo del mobile, non è una bella cosa. Non rimasi molto a pensare che i miei occhi si chiusero automaticamente. Mi addormentai.


                                                                            Harry
Arrivammo a casa e notai che si era addormentata. La presi delicatamente per portarla in casa. Aprii la porta e salii le scale varcando la porta della sua stanza. La poggia sul letto e la coprii col piumone. Per terra c'era ancora il sangue, ormai secco. Presi una pezza e lo pulii. Lentamente mi sdrai al suo fianco. Non avevo alcun intenzione di farla dormire da sola. Non questa notte. Prima che mi addormentai, Clara passò per vedere se andava tutto bene. Quando si accorse che c'ero anche io mi lanciò un occhiataccia.
-Harry.. Tieni a bada il tuo "cucciolo" o finisci male- mi avvertì ridendo.
Deglutii annuendo. Lasciò la stanza e rimasi a guardare Cecil. Gli presi la mano e gli e la strinsi leggermente. Non volevo farla svegliare.


                                                         Cecil
I raggi del sole mi svegliarono. Aprii gli occhi e rimasi a fissare il soffitto. Mi faceva ancora male la testa, ma non vi badai tanto. Feci per alzarmi ma sentii qualcosa sulla mano. Mi girai. Harry nel mio letto.
-Ahhhhhhhhhhh!-  urlai.
Lui si spaventò e cadde dal letto. 
-Harry, cosa diamine ci fai qui?- domandai infuriata.
Lui, con gli occhi pieni di sonno, guardò l'orologio e sbuffò.
-Cecil, sono le 9! Ieri sera ti sei addormentata e ti ho portato in camera. Poi ho deciso di rimanere a dormire, non mi andava di lasciarti da sola- ammise lui.
Sospirai dandogliela vinta. Lui si rimise nel letto, facendo finta di niente. Andai in bagno  e mi lavai. Velocemente uscii e aprii l'armadio. Decisi di mettere un vestitino rosso con delle ballerine bianche e raccolsi i capelli con un cerchietto dello stesso colore delle ballerine. Nel vedermi allo specchio, notai che avevo ancora la fascia sulla testa. "Fortuna che non mi hanno messo i punti" pensai. Non mi piaceva quindi me la tolsi. Posai il mio sguardo su Harry, mi avvicinai e gli lasciai un bacio sulla guancia.
-Grazie di tutto- gli sussurrai all'orecchio.
Lui sorrise. Non gli lasciai il tempo di commentare che scesi in cucina.
C'erano Liam, Clara, Ludo e Zayn.
-Buongiorno.- dissi con un sorriso.
Zayn sorrise a 32 denti e poi aggiunse -Buongiorno Principessa. Dormito bene?-
Annui.-Com'è stato dormire con Harry?- mi prese in giro Clara.
Tutti gli altri risero, ma io rimasi seria.
-Non ne parliamo. Svegliarmi e vederlo nel letto è stato un trauma.- conclusi seria in volto. Gli altri continuarono a ridere e in quel preciso momento entrarono anche Niall, Harry (in mutande) e Louis. Niall mi diede un tenero bacio sulla guancia e prese posto. Louis fece per avvicinarsi ma mi scansai, prendendo posto al fianco di Niall.
-Beh nemmeno svegliarsi con le tue urla è una bella cosa- ribbattè Harry.
Arrossii. Ludo e Liam caddero a terra per le risate. Io ed Harry eravamo gli unici a non ridere. Quando si calmarono, lanciai uno sguardo all'orologio. Le 9:45. Sospirai, al sol pensiero di dover andare a lavoro con Louis. Clara mi distolse dai miei pensieri.
-Cecil Sophie Posip!-
-Si?!-
-La tua fascia?-
-L'ho tolta. Non mi piaceva- ammisi.
-Cecil, non puoi fare sempre tutto quello che vuoi. Vai di sopra e mettitela senza storie.- mi obbligò Clara.
Lei era la più "vecchia" in casa. Per me , come una mamma. Dopo di lei c'era Louis. Appena arrivata mi sentivo esclusa, pensando di essere la più piccola. Ma con me c'è anche Harry, fortunatamente.
-Clara, sto bene- risposi sospirando. - vabbè io vado a lavoro- cambiai discorso.
-Tu che cosa?- mi disse Louis.
-Tranquillo, vado a piedi.- gli risposi secca.
Mi guardò scrutando la testa.
-Non ti avrei lasciato andare a piedi e lo sai. Cecil, devi riposarti.-
Lo guardai negli occhi. Non avevo alcun intenzione di starmene a casa a contare le mattonelle.
-Nemmeno per sogno- risposi.
Zayn si integrò nella conversazione, mi prese per i polsi costringendomi a guardarlo negli occhi.
-Oggi resti qua, con me e Niall. Se vuoi andiamo a fare una passeggiata al parco qui vicino, ma devi riposarti. Domani sarai libera di fare quello che vuoi.- mi disse .- e non accetto come risposta un "No".- concluse.
Clara gli tese la mano facendogli battere il cinque!
-Okay- dissi sospirando. Ci attendeva una lunga giornata.
-Però la fascia non la metto-.
Clara mi guardò male, ma poi scoppiò a ridere contagiando anche gli altri.
-Dovete raccontarci che è successo tra voi due.- Harry.
Louis mi guardò, ma feci finta di niente. Non sapevo che rispondere.
-Okay eccovi la verità- disse sicuro Louis. Ehy ma che faceva? E' pazzo! Avrebbe litigato con Harry per colpa mia. No! Non potevo accettarlo.
-Louis, se permetti parlo io.- dissi facendolo rimanere a bocca aperta.
-Allora..- presi un bel respiro e iniziai.
-Eravamo appena arrivati da lavoro e mentre Louis si faceva la doccia, mi misi a cucinare. Lo chiamai più di una volta ma non rispondeva, quindi decisi di salire e farlo scendere.- presi un minuto di pausa. Avevo gli occhi  di tutti puntati su di me. Harry ascoltava il discorso, mentre Louis aveva gli occhi lucidi. Fin qui andava tutto bene.
-Entrai in camera sua. Era disteso sul letto, si era appena addormentato. Lentamente lo svegliai e dal suo viso scese una lacrima. Gli domandai perchè stava così e da lì inziò il nostro "Confessionale."-
Louis mi guardò frustante. Non riusciva a credere che stessi mentendo, per lui. Harry rimase a guardarmi stupito.
-Ci rimasi male, perchè comunque io mi ero confidata con lui, ma lui non aveva fatto lo stesso con me.-
Tutti sospirarono e Harry prese parola.
-Cecil, l'ha fatto per amicizia- ammise.
Si per amicizia! Mi stava per baciare dell'amicizia se n'è fottuto.
-Già- risposi soltanto.
-Quindi perdonalo.- ribattee lui. Rimasi in silenzio e feci un segno di capo.
Dopo un pò Clara, Ludo, Harry  e Liam mi salutarono con un bacio sulla guancia e andarono al lavoro, mentre Zayn e Niall si andarono a vestire. In cucina c'eravamo solo io e Louis, che spaccò quel silenzio che si era creato.
-Perchè lo hai fatto?- mi domandò.
-Non sono così stronza da rovinare un'amicizia che va avanti da anni. Louis, è stato solo un malinteso. Finiamola qua. Okay? Tregua.- gli risposi.
Mi guardò e dopo qualche secondo ero fra le sue braccia.






Eccoci qua :)
Spero vi sia piaciuto il capitolo. Recensite che aumentiamo, dai :)
Ringrazio sempre a chi mi segue (se c'è qualcuno ovviamente ç_ç) e a quelle persone che mi appoggiano.
 Baci. M <3

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Capitolo 12
*** Non voglio soffrire! ***



Non voglio più soffrire!

Quella mattina mi svegliai di buon'umore. Corsi in bagno e il getto d'acqua fredda mi fece rabbrividire. Uscii dalla doccia, mi asciugai, misi l'intimo e mi vestii. Jeans con maglia dell'Hard Rock azzurra e converse dello stesso colore. Raccolsi i capelli in una coda e scesi per fare colazione. C'era solo Liam che sorseggiava del caffè leggendo un  giornale.
-Ma buongiorno- mi rivolsi a lui dandogli un bacio sulla guancia.
-Buongiorno anche a te. Vedo che sei di buon'umore.- mi disse.
Annui presi delle fette biscottate e vi spalmai sopra della nutella. Finito di mangiare decisi di uscire a fare una passeggiata.
-Liam, esco. Vieni con me?- gli domandai sulla porta.
Annuii e girovagammo per Londra. Era perfetta, proprio come l'avevo lasciata. Camminammo a lungo e arrivammo a un parco. Ci sedemmo su una panchina e iniziammo a parlare. Era davvero bello stare con lui.
-Allora con Harry? Che intenzioni hai?- mi domandò ad un tratto.
Sospirai.
-Sinceramente non lo sò. Mi sono affezionata molto ad Harry, ma come amica.- risposi mantenedo il sorriso che quella mattina proprio non voleva andar via.
-Secondo me la nostra principessa si sta innamorando.- mi stuzzicò lui.
-No, Liam è solo un amico.- rispresi.
-Ma io non intendo di Harry-
Rimasi impassibile.
-E .. D-di chi?- risposi cercando ancora di mantere il sorriso, ma non ci riuscii.. Il mio volto si fece serio.
-Louis- rispose sicuro lui.
Rabbrividii a sentire quel nome e Liam se ne accorse.
-Cosa c'è tra voi due, Cecil?- mi domandò. Non so per quale motivo, ma sapevo che di lui potevo fidarmi e iniziai a raccontargli tutta la storia. Finii e sorrisi nuovamente. Era come se mi fossi levata un peso da dentro.
Rimase in silenzio poi mi fece un sorriso.
-Secondo te che dovrei fare?- gli domandai confusa.
Lui mi guardò e dopo qualche secondo rispose.
-Cecil, secondo me tu provi qualcosa per Louis. E a quanto ho capito, anche lui prova qualcosa per te. Quindi, perchè non provarci?- disse tutto d'un fiato.
Scossi la testa. -No.. E' una pazzia-
-Perché?- mi domandò.
-Liam, Harry soffrirebbe.-
-Cecil stai soffrendo tu ora.- mi disse prendendomi il viso tra le mani e guardandomi negli occhi. -Sei troppo buona Cecil- aggiunse poggiando le sue labbra sulla mia guancia. Sorrisi e mantenni il suo sguardo.
-Voglio accettarmi dei miei sentimenti- gli dissi.
Annuii. -Liam.. Puoi non dire agli altri di questa conversazione?- lo supplicai.
-Non lo avrei fatto ugualmente.- mi disse sorridente lui.
Il mio sorriso tornò pimpante sul viso, ci alzammo dalla panchina e ci dirigemmo verso casa. Entrammo.
-Ah eccovi qui. Già vi stavamo dando per dipersi- scherzò Ludovica.
Io e Liam sorridemmo e ci accomodammo in salotto. Insistette per farmi sedere in braccio a lui e gli e la diedi vinta, accettando. Verso le 9, ci raggiunsero anche Harry, Zayn e Niall.
-Come và?- mi chiese Zayn riferendosi alla testa. Annuii sorridendogli. In quel momento scese Louis che prese le chiavi della macchina e la giacca. Mi fece un segno di capo. Salutai gli altri con un bacio sulla guancia e lo seguii pronta ad andare a lavoro.
Arrivati in studio, iniziammo a studiare.
Le ore passarono velocemente e arrivate le 2 ci dirigemmo verso casa. In macchina, nessuno dei due fiatò. Arrivati davanti casa, scesi dalla macchina, aprii la porta e mi recai in cucina. Subito dopo mi raggiunse Louis. Gli altri sarebbero tornati alle 2:45. Iniziammo a mangiare e appena finito, sparecchiammo. Volevo mettere di qualcosa di più comodo, quindi corsi al piano di sopra per cambiarmi. Nel mio armadio non trovai niente che mi soddisfava, quindi decisi di frugare fra le felpe di Louis. Ne scelsi una verde acqua con la scritta "Nike" bianca al centro. Mi arrivava alle ginocchia quindi levai il pantalone e misi le ciabatte. Scesi di sotto e Louis sgranò gli occhi.
-Ehy quella è la mia felpa.-
-Lo sò- dissi con tono provocatorio. -Ma a me sta meglio.- mi vantai.
Non feci in tempo di finire la frase che mi scaraventò sul divano, iniziando a farmi il solletico.
-Dimmi che sono bellissimo.- continuò lui continuando a solleticarmi.
Scossi la testa . Volevo farlo smettere ma non sapevo come fare. Ad un tratto , il mio cervello si accese. Con un piccolo sforzo gli bloccai le mani e lo guardai dritto negli occhi. Lo buttai all'indietro finendo poi su di lui. Rimase a fissarmi e a reggere il mio sguardo. Sorrisi maliziosa e mi morsi il labbro.
-Mi stai provocando- mi disse lui.
-Può darsi- risposi tranquilla io. Con uno scatto le posizioni si erano invertite. Ora stava lui su di me, ed ero io quella a reggere il suo sguardo. Al contrario suo, non ci riuscii.. Mi persi completamente in quegli occhi azzurri. Sentivo mille emozioni invadere il mio stomaco.  Continuai a fissarlo e lui fece lo stesso. Eravamo vicinissimi. Sentivo il suo respiro, il suo profumo su di me. Sentivo che stava accadendo qualcosa. Chiusi gli occhi e quando li riaprii le mie labbra erano attaccate a quelle di Louis. Gli misi una mano tra i capelli. La sua lingua cercava disperatamente la mia e non appena la trovò iniziò a danzarci. Mi cinse i fianchi, alzandomi la felpa. Al tocco delle sue mani sulla mia schiena rabbrividii..
-Louis. Stiamo andando oltre- gli dissi sciogliendomi dal bacio.
Mi guardò negli occhi e abbassò la felpa. Poi tornò nuovamente a baciarmi. Era un bacio dolce e passionale allo stesso tempo. Non riusci a staccarmi da lui, o forse non volevo. In quel momento mi venne in mente Harry e mi sciolsi nuovamente dal bacio.
-Che c'è piccola?- mi disse lui guardandomi confuso.
-Louis, non voglio più soffrire.. E soprattutto non voglio far soffrire nessuno- risposi.
In un gesto mi avvicinò a lui abbracciandomi.
-Ceci, non ho la minima intenzione di farti soffrire. Per me sei importante, troppo. Non voglio far soffrire Harry, non voglio rovinare l'amicizia con lui ma pensaci. Secondo te, avrei rovinato un amicizia che dura da anni , se non mi piacessi veramente?!- mi disse lui guardandomi negli occhi. Era sincero.
Non risposi, gli passai una mano fra i capelli e gli bacia le labbra.








Salve gente:D
Sono sempre io. Come và? Spero tutt'ok.
Bene, in questo capitolo c'è il bacio tra Louis e Cecil.
Ma non tutt'è ros e fiori. Beh lo scopriremo solo nel prossimo capitolo.
Baci. M <3

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Capitolo 13
*** Il cielo piange per te! ***


Il cielo piange per te
-Cecil!- qualcuno gridò il mio nome, svegliandomi. Sentii bussare ripetitivamente alla porta. Vidi l'orologio che segnava le 3:47.
Non feci in tempo ad alzarmi che un viso pieno di lacrime e rabbia entrò sbattendo bruscamente la porta.
-Harry, cos'è successo?- chiesi preoccupata.
Aveva gli occhi gonfi, inriconoscibile. Lui mi guardò, sorrise sarcasticamente e poi aggiunse.
-Davvero pensavi fossi così stupido? Ti baci con Louis e fai finta di niente!- urlò di nuovo. Rimasi pietrificata, non sapevo che dire.
-Harry..Scusa!- sospirai, rimandendo a fissarlo.
Mi guardò negli occhi per un attimo, poi distolse lo sguardo.
-Scusa!? Cecil, cosa me ne faccio delle tue scuse, eh?! Cosa??- mi disse, continuando a mantenere il tono alto. Successivamente diede un pugno all'armadio. Uscii parecchio sangue dalla sua mano. Era furioso.
-Harry,ti prego calmati.A me piace Louis..-
-A te non piace nessuno Cecil! Nessuno! Fino a una settimana fa stavi con Eugenio che dicevi di amare! Ci sei stata 9 mesi e l'hai soltanto preso per culo! Tu non sai cosa significa amare, non ne hai la minima idea.-
Sta volta, mi puntò un dito in faccia e mi bloccò i polsi. Avevo paura e, forse, l'aveva notato.  Quelle parole, mi avevano scioccata.
-Cosa ne sai tu di me?! Non sai quanto ho sofferto per Eugenio! Io lo amavo..Devi solo tacere! Non sai quanto ci sto male a vederti soffrire! Non mi sarei messa con Louis solo per te! Per Te!- urlai anch'io mantenendo il suo stesso tono.
Lui mi guardò negli occhi strazziato.
-Tu sei solo una bambina. Non sai cosa vuol dire soffrire, non l'hai mai provato. Non ne hai la più minima idea di cosa vuol dire amare, non l'hai mai provato. Tu, fai tanto la parte della buona, ma in realtà non lo sei per niente. Fai finta di stare male, finisci in ospedale e noi tutti ci preoccupiamo per te e tu te ne fotti. Sai che ti dico? Stavamo meglio quando non c'eri, quando in questa casa regnava la tranquillità!-
A quelle parole, indietreggiai facendogli lasciare i miei polsi che erano ancora fra le sue luride mani.
-Perchè tu lo sai? Sai cosa vuol dire amare? Andiamo Harry, siamo sulla stessa barca! Finiscila di fare tanto il grande e evita di fare figure di merd*! Tu non sai niente di me, non sai cos'ho! Allora la vuoi sapere la verità? Bene! Io ho un anemia, mancaza assoluta di ferro! Questa mi fa svenire, posso svenire anche ora  e andarmene all'altro mondo! Quella sera, non sono caduta per caso!.- urlai iniziando a piangere.
I miei occhi si stavano gonfiando e le mie mani tremavano. Lui mi guardava, deluso e spaventato allo stesso tempo! Mi diressi correndo sbattendo la porta.  I ragazzi stavano in salotto, erano tornati da poco dalla discoteca. Scesi le scale di corsa e , prima di finirle tutte, Harry mi bloccò per il polso.
-Perchè non ce n'hai parlato? Lo hai detto a Louis, non è così?- mi disse ancora con quel fottuto sorrisetto sarcastico e con le lacrime agli occhi. Lo fissai schifata e nel frattempo i ragazzi stavano assistendo alla scena, Louis compreso che aveva le mani fra i capelli.  In quel momento, sbottai pensando a quello che mi aveva appena detto.
-Lasciami! Lasciami! Fai schifo!- urlai sciogliendomi dalla presa e dirigendomi verso la porta.  Clara cercò di bloccarmi, ma non ci riuscii. Corsi più che potevo, non sapendo nemmeno dove stavo andando. Mi fermai solo quando mi accorsi di non sentire più le gambe e di iniziare a vedere appannato. I miei occhi si chiusero bruscamente e in quel momento non sentii più rumori.


                                        
Clara
La vidi correre, uscendo dalla porta. Rimasi in silenzio, mi guardai in torno spensierata. Il mio sguardo si fissò sulle scale, dove c'era Harry in lacrime.
Ludo mi guardò come cercando spiegazioni. Ma io ne sapevo quanto lei, se non  meno. Negli ultimi giorni non ero stata a casa per il troppo lavoro e quindi non sapevo bene come stessero le cose. Feci per parlare, quando vidi Louis correre nella stessa direzione in cui prima era andata Cecil.
-Che cosa sta succedendo?- urlai sconvolta.
Harry rimase in silenzio per un pò, poi sospirò rimanendo a fissare il vuoto.
-La tua cuginetta se la fa con Louis! Non lo sapevi? Oh che casualità! Si passerà tutti dentro questa casa.!- disse lui.
-Ritira quelle parole da quella cazzo di bocca Styles!- urlai avvicinandomi rumorosamente a lui puntandogli un dito in faccia. Ludo mi bloccò le mani e fece per trascinarmi in cucina.
-Stavamo benissimo senza di lei!- sbiaitò Harry. A quelle parole tornai indietro,salendo le scale tirandogli uno schiaffo in pieno volto.
-Non ti azzardare a parlare con questo tono da menefreghista e con quest'aria da rozzo di mia cugina, è chiaro? Non stai bene in questa casa, Styles? Vattene! Si è baciata con Louis? Beh, ora che lei aveva bisogno di un supporto chi le è andato dietro? Non di certo tu, il ragazzo la quale giurava amore eterno per lei!- Harry fece per ribattere ma Liam e Niall lo allontanarono, portandolo in salotto. Zayn e Ludo si affrettarono a portarmi in cucina. Dal mio viso iniziarono a scendere delle lacrime. Tremavo e non sapevo il perchè.
-Dobbiamo andare a cercarli- dissi singhiozzando.
Ludo si accasciò su di me, anche lei in lacrime.
-Perchè è tutto così difficile cazzo?- gridai disperatamente.
Zayn rimase in silenzio. Sapeva che qualunque cosa avesse detto o fatto, non avrebbe migliorato la situazione. Ma ci provò lo stesso.
-Clara, Louis è andato a cercarla. Ora dovete solo calmarvi. Cecil ha bisogno del vostro appoggio e non può tornare e vedervi in queste condizioni. Quindi , dai-. Strano ma vero. Zayn era riuscito a calmare la situazione. Beh in fondo, provare non costa nulla.
                                     
Louis
Non sapevo dove stavo andando, ma sapevo che era la via giusta. Come lo sapevo? Mi ci stava portando il cuore. Infatti dopo circa 10 minuti, la intravidi. Era distesa sulla strada. Corsi velocemente e la raggiunsi. Aveva ancora il viso bagnato dalle lacrime. La presi in braccio e proprio in quel momentò, iniziò a piovere. Lì vicino, c'era un ponte dove mi recai. Presi la mia giacca e la misi per terra, sdraiando poi Cecil su quest'ultima. Dopo circa 20 minuti, aprii gli occhi.
-Lou.- disse .-Harry sa tutto, Lou. Scusa, ho rovinato la vostra amicizia- disse balbettando tra una parola e un'altra. Una lacrima rigò il mio volto. Mi faceva male vederla in quello stato e tutto per colpa del mio migliore amico. Non risposi.
-Piove?- mi domandò lei, alzando lievemente il capo.
Annuii.- Anche il cielo, piange per te.- dissi guardandola negli occhi per poi abbracciarla. Era stato l'unico del gruppo che, essendo andato in bagno, aveva sentito a quando Cecil riferì della sua malattia ad Harry.
Cecil capì che lo aveva ormai scoperto. Non fiatò e rimase abbracciata a lui.
-Non te ne andrai mai via da me, vero?- gli domandai.
Lei scrutò la testa -Sei la cosa più bella che io abbia mai potuto incontrare. Non ti lascierò per nessun motivo al mondo, Amore-
In quell'istante i miei occhi pieni di lacrime, splendettero di luce propria. Per la prima volta mi aveva chiamato amore. L'avevo sentito dire anche da altre ragazze, ma non  da lei. Non avevo mai sentito pronunciare quelle parole con un tono così maledettamente dolce.
In un lampo, gli presi il viso e lo avvicinai al mio.
-Cecil Sophie Posip, ti amo- dissi sussurrandogli sulle labbra per poi baciarla. Stette al bacio e poi sorrise -Ti amo anch'io Louis-


Rimanemmo fin quando non smise di piovere poi presi la mia principessa in braccio e ci dirigemmo verso casa. Arrivati, sentì la mano di Cecil tremare.  Gli e la strinsi, trasmettendogli più sicurezza. Lei sorrise ed entrammo.
-Cecil, grazie al cielo!- disse balzando su di lei Clara,seguita da Ludo.
-Dove sei stata?- gli chiese Ludo.
Gli spiegammo tutta la storia.
-Non volevo lo sapeste così- aggiunse Ceci.
-Tesoro scherzi? Siamo felicissime per te.- rispose Clara.
Cecil però ancora non gli aveva detto niente riguardo all'anemia. Gli strinsi la mano, lei fece un bel sospiro e iniziò.
-Non spaventatevi, è una questione delicata. Sono venuta a conoscenza di questa dal giorno in cui sono andata in ospedale. Beh, non sono proprio scivolata quel giorno. Sono svenuta. In ospedale la dottoressa mi ha spiegato che sono affetta di un'anemia di mancanza assoluta di ferro.. Eh beh, potrei svenire da un momento all'altro.- concluse sforzandosi a fare un sorriso.
Clara non credeva a cosa avesse appena udito, lo stesso Ludovica. Le lacrime iniziarono a scendere dal viso di tutti, dal mio soprattutto. Mi ero preparato, ma non riuscivo ancora a crederci.
-Ragazzi, non accadrà nulla. Domani ho una visita e mi diranno che medicine prendere. Passerà tranquilli- ci incoraggiò lei.
-Ovviamente, il dottore verrà a casa. In ospedale non ci entrerò Mai più!- concluse evidenziando la parola "Mai"! Nessuno si riuscii a trattenere  e iniziammo a ridere.
                                     
Cecil
Vederli ridere mi fa stare bene. Ovviamente, mi demoralizza non vedere Harry con noi. Sono confusa, non so che fare. Sò che non voglio perdere Louis, perchè quello che provo per lui è qualcosa di ispiegabile. E' una sensazione che ho avuto dal primo giorno che l'ho visto. Ho sognato quel bacio tutte le notti, infatti non ci persi la speranza. Sò che è mio dovere, andare a parlare con Harry e chiarire con lui. Si quelle parole che sono uscite come poesie dalla sua bocca, mi hanno fatto stare male. Ma io ci tengo a lui, come amico.
-Ragazzi vado a parlare con Harry.- dissi tutto d'un tratto.
Feci per alzarmi ma Louis mi afferrò il polso.
-No, non vai da nessuna parte! Harry ora è arrabbiato, non capisce quello che fa. Ci parlerai domani-
Mi disse facendomi sedere in braccio a lui.
-No, voglio andarci ora e chiarirci il prima possibile.- risposi decisa alzandomi ma senza risultati visto che mi ribloccò il polso.
-Cecil per piacere. Ci parlerai domani!- ribatteè.
Lo guardai negli occhi e poi mi girai guardando gli altri. Sembravano tutti daccordo con lui. 
-Ragazzi, insomma scherzate? Harry non mi farà del male, lo conoscete no?- dissi spaccando il silenzio. Niall si alzò dalla sedia e mi guardò dritto negli occhi.
-Cecil.. Lo ha fatto.- disse serio.
Mi girai e gli altri annuirono.
-Per piacere. Se.. Se succede qualcosa, me ne vado. Ma per piacere, devo parlargli. - risposi abbassando lo sguardo. 
-Vai-
La voce di Louis, mi rallegrò. Emisi un sorriso e corsi verso la camera di Harry. Non bussai nemmeno che ero dentro.
-Harry senti. Scusa, per tutto. Scusa per essermi intromessa nella tua vita, scusa per aver rovinato i tuoi progetti, scusa per averti deluso, scusa per averti spezzato il cuore, scusa per averti fatto perdere il tuo migliore amico, scusa per averti fatto discutere con Clara, scusa se ti ho portato solamente problemi, scusa se..- mi interruppe mettendomi un dito sulla bocca. Mi cinse i fianchi, avvicinandomi a lui e poggiando le sue labbra sulle mie. 





Ma ciao bellezze :3
Okay, sentite, forse cancellerò questa storia. Non ne sono sicura, ma visto che non ha avuto tanto succeso, beh.. Penso di rifarmi iniziandone una nuova. Aspetto qualche vostra recensione per sapere se per voi è una buona idea o no. Beh, ovviamente accetto anche quelle negative, basta che sia la verità. Ragazze e ragazzi(se ci sono) mi scuso se ci sono errori, ma non ho avuto il tempo di rileggerla.
Lasciate una recensione.
Baci. M <3

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Capitolo 14
*** Il cielo piange per te (2 parte) ***


… Continua
mi interruppe mettendomi un dito sulla bocca. Mi cinse i fianchi, avvicinandomi a lui e poggiando le sue labbra sulle mie. Non sapevo perché lo stavo facendo, ma non potevo starmene lì senza far niente. Indietreggiai, cadendo sul suo letto.
- Harry!- lo rimproverai, cercando spiegazioni.
Lui non fiatò, sorrise solamente per poi stendersi su di me e iniziare a baciarmi il collo. Feci per alzarmi ma mi bloccò i polsi, con una sola mano. Lentamente stava alzando la mia maglietta, continuando sempre il suo bacio.
- Harry ti prego, smettila!- gli sussurrai nell’orecchio. Avevo paura che gli altri mi sentissero, prendendosela con Harry.
Alle mie parole lui, si fermò. Riuscì a liberarmi dalla sua presa. Lui si sedette sul letto e mi misi accanto a lui, poggiando la mia testa sulla sua spalla. 
-Perché?- mi domandò lui.
- Harry.. Io amo Louis – dissi tutto d’un fiato. Lui sgranò gli occhi e una lacrima gli rigò il viso. Odiavo vederlo in quel modo, ma volevo fargli affrontare la realtà.
- Cecil, scusa per tutte quelle cose che ti ho detto prima.. Non le pensavo realmente, non so che mi è.. Preso. Finiamola qua, facciamo finta che non è successo niente. Stai con Louis, se ti rende felice. Io questo voglio. La tua felicità è droga per me. Ti osserverò da lontano, facendo finta di stare bene. Perché, non posso negare che ora sto morendo dentro.-
In quel momento, quegli occhi verdi che ti fanno perder la testa, si accesero. Era sincero. Lo abbracciai e lo presi per mano.
-Vieni. Giù ci staranno aspettando tutti- gli dissi. Lui scrutò la testa, gli lasciai la mano prendendogli il viso e guardandolo negli occhi.
- Harry, ti fidi di me?-
- Ho detto delle cose orrende, non posso scendere e far finta di niente.- sospirò lui.
- Harry anche io sono qui e sto facendo finta di niente. E sai perché? Perché ti conosco e so che il vero Harry non le pensa altamente quelle parole.- continuai a mantenere il suo sguardo. Lui sorrise debolmente e mi prese la mano, stringendola. Capii che grazie a quello che avevo detto,  aveva trovato la forza di affrontare tutti. Ci dirigemmo in salone, mano nella mano. Louis lo guardò per un attimo, poi si fiondò fra le sue braccia. Si stavano sussurrando qualcosa, che nessuno di noi poteva capire, essendo troppo basso il tono di voce. Clara mi prese per la maglia e mi trascinò su di lei.
-Che è successo? – mi sussurrò nell’orecchio, non facendo sentire gli altri.
-Niente.- risposi mentendo. Lei annuii e mi girai verso Liam che mi stava facendo segno di sedermi in braccio a lui. Lasciai Clara che “chiariva” con Harry e mi fiondai fra le sue braccia. Mi abbracciò e mi sussurrò nell’orecchio.
-Dopo mi spieghi tutto- facendomi rabbrividire.
Oggi tutti che volevano sussurrarmi nell’orecchio. Pensai. Annui sedendomi in braccio a lui.
-Harry Styles, sei fortunato che ti amo di un bene immenso, sennò a quest’ora già eri all’altro mondo. Senti, non so cosa tu abbia detto o fatto a mia cugina, ma se lei ti ha perdonato vuol dire che l’hai davvero presa. Sembra una fessa, scusa il termine Cecil, ma quando è davvero arrabbiata non perdona nessuno. Beh, fatti vostri. Però, non voglio più che accada una situazione del genere! Chiaro?- disse Clara guardando Harry negli occhi. Il riccio annuì
-Voglio solo che sia felice, tutto qui- concluse.
Clara sorrise seguita da Ludovica, che finalmente, dopo ore di lacrime, era riuscita a calmarsi. Diciamo, che aveva preso la mia malattia molto più seriamente di quanto potessi immaginare. Gli altri ne erano ancora scioccati, soprattutto Liam. Me n’ero accorta dal modo in cui si era riferito a me, precedentemente. Era un tono così timido e insicuro, come avesse paura di farmi del male. Dal modo in cui mi fece accomodare sulle sue gambe, con la delicatezza assoluta.  Spezzai i miei pensieri, uscendo dal mondo dei sogni. Gli occhi mi si chiudevano, ma non vi badai. Era solo stanchezza. Insomma alle 4 e 50 della mattina, si fa sentire. Alzai lo sguardo e avevo gli occhi di tutti puntati su di me.
-Che..Che succede?- dissi preoccupata. Feci per alzarmi, ma le gambe mi tremavano. No! No! No! Di nuovo.





Okay, forse non la cancellerò, ci sono troppo dentro. Poi vedo che comunque, continuano ad arrivare delle visite. Quindi J. Bene, in questo capitolo l’ultima parte lascia la “Suspence”. Vi chiedo umilmente scusa, ma non l’ho potuto rileggere. Se ci sono errori li correggerò in serata.
Grazie a te, che stai leggendo questa FF e a tutti quelli che mi hanno messa fra le seguite e che hanno lasciato delle recensioni. Siete bellissimi!
Ciao Carotine.
xx M<3

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Capitolo 15
*** Ti aspetterò pure per un secolo! ***


Ti aspetterò pure per un secolo!
...Vedevo tutto scuro e non capivo cosa stesse succedendo. Ero sicura però, che già avevo vissuto quella sensazione. Stavo per cadere e perdere del tutto i sensi, ma qualcuno mi strinse a te. Come non riconoscere quel profumo e quella stretta terribilmente fragile. Era Louis. Cercai di tenere gli occhi aperti, non volevo assolutamente addormentarmi. Sentivo delle voci, distanti, così tanto da arrivare a pensare che stessi in un'altra stanza.
-Dobbiamo portarla in ospedale.- urlò, Liam credo.
Cominciai a sudare e a tremare più di prima.
-No, non.. per piacere, non.. portatemi.. in osped..ale- riuscii a pronunciare, prima di perdere completamente i sensi e chiudere gli occhi.
                                                        Louis

I suoi occhi si chiusero. Le mie lacrime scendevano senza fermarsi e le mie mani tremavano. Cosa le stava succedendo?!
-Lou, andiamo! Dobbiamo andare in ospedale- mi disse Zayn. Lo guardai confuso. Era stupido? Cecil aveva appena detto di non volerci andare!
-Zayn, non vuole. Non faremo qualcosa contro la sua volontà- dissi cercando di mantenere la calma, che proprio era andata a farsi fottere precedentemente. Zayn sospirò e alzai lo sguardo incontrando gli occhi di Harry. Erano spenti e pieni di lacrime che non riusciva a dominare. Mi dispiace. Si, perchè sò quanto lui vuole stare al mio posto. Ma io, non voglio lasciare Cecil, per nessun motivo al mondo.
-Clara, chiama un dottore.- disse Liam, anche lui in lacrime. In quel momento sgranai gli occhi. Non avevo mai visto Liam piangere, fino a quel momento ovviamente. Harry, si avvicinò  e si sedette al mio fianco. Rimase in silenzio, mettendo il suo braccio sulla mia spalla, per darmi conforto. E ci riuscì magnificamente. Sorrisi a quella scena e lui fece lo stesso. 
In men che non si dica, il dottore era dentro casa nostro a visitare Cecil, portata prima da Clara e Ludovica in camera sua. Aspettammo impazienti e agitati e quando la porta si aprì lo guardammo con aria terrorizzata.
-Ragazzi, Cecil è molto fragile e sensibile. Lei, beh si agita troppo quando qualcosa non và come deve andare. Quando non gli riesce un compito. Quando è di fronte a persone che le fanno perder la testa. La signorina Clara prima, mi ha spiegato la sua anemia. Beh, si quella c'è senz'altro, ma la cura principale siete voi. Dovete farla sentire bene e accettata e vedrete che starà molto meglio.-
 sospirò per poi continuare. I nostri occhi erano puntati su di lui e la nostra espressione era seria.
-Detto questo, appena si sveglierà starà meglio.- concluse, salutando poi tutti e andandosene, avendo terminato il suo lavoro. Pensai alle parole dette dal dottore e capii che dovevo stargli vicino. Non come una sanguisuga ovviamente.
-Ragazzi, mangiamo qualcosa dai- ci incoraggiò Niall, mettendosi una mano sulla pancia che brontolava.
A tutti scappò un sorriso . Annuimmo e ci dirigemmo in cucina, dove continuò a regnare il silenzio.

                                                      Cecil
Aprii lentamente gli occhi alzandomi di scatto. Mi guardai intorno e sospirai sollevata. Non ero in ospedale e , diversatemente dall'incidente avuto precedentemente, non mi faceva male la testa. Guardai l'orologio sul telefono che segna le 8:20. Mi alzai lentamente dal letto e scesi piano le scale. Raggiunta la cucina alzai lo sguardo, che era ancora posizionato sul pavimento, e osservai che c'erano tutti.
-Buon..Buongiorno.- dissi con un filo di voce , ancora assonnata.
Tutti alzarono lo sguardo e Clara e Ludovica mi vennero incontro, correndo, buttandomi poi le braccia al collo. Rimasi abbracciata a loro per qualche minuto e quando ci staccammo sentii la voce di Liam.
-Hai dormito un bel pò eh?! Buongiorno- avvicinandosi poi per darmi un bacio sulla guancia.
-Oddio quanto ho dormito?- chiesi proeccupata.
-Quasi due giorni- intervenne Niall con un toast in bocca.
Avevo dormito quasi due giorni. Non potevo crederci.
-L'importante è che stai bene.- disse Ludovica.
Annui leggermente sorridendo.
-Lo..Louis?- domandai imbarazzata.
-E' uscito con Harry. Sono andati a correre. - mi rispose Zayn accennando un sorriso malizioso.
-Mi dispiace- dissi tutto d'un fiato. Non so perchè, ma sentivo che dovevo dirlo. Insomma, sono stata due giorni al letto  e chissà quante preoccupazioni avrò dato.
-Cecil, non ti devi preoccupare okay?- mi disse Clara prendendomi il viso con le mani e guardandomi negli occhi. Annui poco sicura.
-Poi siamo stati così tranquilli senza di te- aggiunse Zayn provocandomi.
Presi una brioche e gli e la lanciai contro. Per scansarsi cadde dalla sedia provocando le risate di tutti.
Presi una fetta biscottata e raggiunsi il salotto sedendomi sul divano. Mangiai la mia fetta biscottata e mi stiracchiai. In quel momento si aprii la porta. Vidi Harry e Louis entrare e dirigersi in cucina, non sapendo che ero sveglia. Gli andai contro lentamente facendo segno ai ragazzi di non dirgli nulla del mio "risveglio".
-Cecil?- chiesero entrambi contemporaneamente.
Io ero dietro di loro. I ragazzi mi guardavano come cercare risposta ma senza riuscita.
-Secondo te dove può essere?- rispose Clara con un finto tono dispiaciuto, stando al gioco.
Louis abbassò lo sguardo scacciando una lacrima e Harry fece lo stesso.
-Allegriaaaa!- urlai dandogli un pizzico e facendoli sobbalzare.
Appena si voltarono non credevano ai loro occhi. Harry mi abbracciò e quell'abbraccio sembrava non finire mai. Quando ci staccammo, Louis mi cinse per i fianchi avvicinandomi a lui per poi baciarmi delicatamente. Harry andò di sopra senza dire una parola ma, non per cattiveria, non vi badai più di tanto. In quel momento avevo bisogno di Louis.
Quando le sue labbra si allontanarono dalle mie, i nostri occhi si incontrarono. Mi abbracciò tenendomi tretta a lui.
-Ti amo- mi sussurrò all'orecchio.
-Anche io!- risposi sciogliendomi dall'abbraccio e baciandolo nuovamente.
-Piccioncini, non vorrei disturbarvi ma noi vorremmo passare.- scherzò Zayn seguito dagli altri, che dovevano andare a lavoro. Beh, ci eravamo piazziati davanti la porta, non aveva tutti i torti.
Sorrisi timidamente, abbassando lo sguardo. Louis rise e , prendendomi per mano, mi portò in camera sua. Chiusi la porta e lui si gettò su di me, continuando il bacio interrotto.
-Mi sei mancata, piccola- mi sussurrò sulle labbra.
-Scusa per tutto, Lou- dissi cercando di trattenere le lacrime.
-Non devi scusarti. Sei la cosa più bella, più affascinante e coinvolgente che mi sia mai capitata fino ad oggi e mi sembra avertelo già detto- sorrise guardandomi negli occhi. Risposi facendolo indietreggiare e scaraventandolo sul letto, buttandomi sopra di lui baciandolo appassionatamente. Stette al bacio.
-Non riesco a trattenermi con te- confessò lui fra un bacio e un altro.
Non mi fece rispondere che mise le sue mani sui miei fianchi, facendo su e giù con la maglia del pigiama. Sentì di nuovo di quelle mani sul mio corpo e rabbrividii. Con una mossa sola, la maglia era ai piedi del letto.
-Lou..- provai a fermarlo ma senza riuscirci. Passò al laccetto del reggiseno, che sfilò con una mano da maestro, gettando anche quello dov'era la maglia. Fece per continuare ma mi buttai sopra di lui, bloccandogli mani e piedi.
-Lou.. Non me la sento. Scusa.- dissi.
Lui mi guardò negli occhi e sospirò
-Ti aspetterò pure per un secolo principessa-
-Lo faresti davvero?-
-Senz'altro amore.- disse prendedomi di nuovo per poggiare le sue labbra sulle mie.






Eccoci :DDD Beh oggi ringrazio soprattutto Mei_Linn, sere1711 e PazzaDiHazza  :) Grazie ragazze.
Bene, ora tornando al capitolo, beh come avete letto, Cecil e Louis continuano la loro storia. Harry soffre e soffrirà, ma per poco :) Non vi accenno niente. 
Ci vediamo al prossimo capitolo. Grazie mille.
Un bacio :) <3
M <3

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Capitolo 16
*** San Valentino ***


San Valentino
Oggi è San Valentino.
Quella mattina ero tremendamente attiva, capace di fare qualsiasi cosa. In  primis, una doccia fredda. Passati 45 minuti, mi asciugai i capelli, presi una maglia di Chanel lunga più o meno fino alle ginocchia e scesi in cucina.  Salutai tutti con un bacio sulla guancia, tranne Harry che ancora non c'era,  e  a Louis con un bacio sulle labbra.
-Non vale però. Perchè a noi un lurido bacio sulla guancia?- fece il finto offesso Zayn.
Louis gli lanciò un occhiataccia facendolo azzittire poi bevve un pò del suo caffè e si rivolse a me.
-Copriti- mi disse.
Lo guardai stupida, come chiedere il perchè del suo comportamente. Lui però, fece finta di niente e contiuò a bere il suo caffè. Feci lo stesso io, sedendomi però. Lui  alzò lo sguardo, facendomi rabbrividire. Feci spallucce e misi un biscotto nel caffè, mangiandolo in seguito.
-Cecil, copriti- si rivolse di nuovo a me, questa volto più serio, con un tono quasi di rimprovero. Zayn e Niall si scambiavano occhiate e Niall rimase a bocca aperta. Clara gli diede una pacca sulla spalla per poi canticchiare "Con un fisico così, geloso dai, un pò sì". Tutti scoppiarono a ridere , tranne Louis che rimase impassibile.
-Okay- risposi dirigendomi verso le scale. Nel salire però incontrai Harry ancora assonnato.
-Buongiorno principessa- disse lui tra uno sbadiglio e un altro. Sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia.
Lui continuò a scendere le scale e io andai in camera mia. Presi un vestitino Rosa perlato con delle ballerine rosso fuoco che si abbinavano al fiocco rosso che avevo appena messo.
Scesi, DI NUOVO, e finì la mia colazione.
-Ragazzi noi usciamo- accennò Louis prendendomi per mano.
-Dove andate?- urlò Clara, senza alcuna risposta visto che eravamo già in macchina.
-Seriamente, dove andiamo Lou?- domandai io.
Abbandonò lo sguardo dalla strada, guardandomi negli occhi.
-E' San Valentino, amore. E' una sorpresa- disse per poi spostare nuovamente lo sguardo sulla strada.  Mi limitai ad annuire facendo spallucce. Qualunque posto con lui sarebbe stato magnifico. Arrivammo e lui , da gentiluomo, mi venne ad aprire la portiera.  Scesi dalla macchina e rimasi a bocca aperta. Il posto era fantasticamente fantastico. Non avevo mai visto una cosa simile. Era pieno di fiori rossi, gialli, viola, rosa. Si sentiva il cinguiettio degli uccelli e il profumo di primavere. Avete presente il bosco incantato delle fiabe? Identico, solo che era tutto vero.
-Ti piace?- mi disse lui.
Lo guardai negli occhi e feci un sorriso a  32 denti.
-Lou è fantastico!-
-C'è pure un laghetto laggiù- disse indicando un posto fra gli alberi e prendendomi per mano, dirigendosi proprio in quel punto. Arrivammo e mi strinse a lui. Il mio corpo era attaccato al suo, la mia lingua giocava con la sua che non voleva fermarsi. Mi staccai lentamente da lui e lo guardai negli occhi. Qui tutto era perfetto, lui compreso. Presi un fiore da terra e gli e lo porsi.
-Lo senti?- dissi facendoglielo annusare. Lui annui confuso.
-Tu per me sei come il nettare per le api.-
-Ma le api senza nettare non vivono, Cecil-
-Appunto!-
Ci pensò su un'attimo e poi mi strinse a lui. Ero al settimo cielo, non potevo credere che stavo vivendo tutto questo, che era decisamente troppo. Quando ero in Francia, Anna mi ripeteva che un giorno sarei stata anch'io felice, che la felicità spettava a tutti nella vita. Ecco, è arrivata la mia felicità. Louis! Mi fa stare bene, con lui sento che a tutto c'è una soluzione. Mi ero, innamorata di Louis.
-Louis, mi sono innamorata di te!- dissi tutto d'un fiato. Lui mi guardò negli occhi e sorrise. Mi baciò delicatamente la mano e si inginocchiò.
Tirò una scatoletta dalla sua giacca e l'aprii tirando fuori un anello.
-Cecil Sophie Posip, vuoi essere uffialmente la mia ragazza?- disse infilandomi l'anello al dito. Lo guardai a bocca aperta. Lo aiutai a farlo alzare e appena in piedi gli buttai le braccia al collo baciandolo con foga.
-Non potrei mai rifiutare. Sei tutto ciò che voglio Louis.- gli sussurrai sulle labbra.
Mi prese in braccio girando su se stesso.
Passammo tutta la giornata così, a ridere e a scherzare. Quando fu sera, ritornammo a casa.
-Eccovi finalmente. Ehy e quello cos'è?- disse Clara avvicinandosi al mio anello. Io sorrisi guardando Louis. -Anello di fidanzamento- risposi sicura.
-Louuu, sei diventato romantico fino a questo punto?- disse Ludovica che aveva assistito a tutta la scena. Lui arrossì e in men che non si dica, tutti seppero di me e Louis e dell'anello. Quando la notizia arrivò ad Harry però, la situazione si complicò. Una lacrima corse giù dai suoi occhi. Subito dopo si girò e andò di sopra. Feci per seguirlo ma Louis mi bloccò per un polso.
-E' inutile Cecil.- disse Zayn seduto affianco a Louis. Okay ero felice con Louis, come non negarlo, ma non volevo che qualcuno soffrisse per me.
-Devo almeno provarci.-
-Cecil non è colpa tua. Tu e Louis vi amate e volete stare insieme, lui non  può impedirlo!- ribbattè Zayn alzandosi e guardandomi negli occhi.
-E io non sono nessuno per impedirgli di essere felice, Zayn!- mantenendo lo stesso suo tono. Abbassò lo sguardo e ritorno al suo posto. Louis mi tirò il polso, bloccato prima non facendomi andare da Harry, facendomi sedere su di lui. 
-Se vuoi parlarci.. Vai ma se ti tocca..- mi sussurrò all'orecchio ma non lo feci finire.
-Non lo farebbe mai Lou. E comunque non vado, peggiorerei le cose- sussurrai anch'io. Lui annui debolmente, poco sicuro e tornammo a guardare la tv.
-Ragazzi, domani io, Ludovica, Niall, Zayn e Liam partiamo. Il nostro capo ci ha assegnato un lavoro di una settimana  a Washington. Mi è appena arrivato il fax.- ci annunciò Clarissa piena di gioia.
-Bellissima!!- dissero tutti eccitati i ragazzi.
-Beh ragazzi ci salutiamo domani mattina. Sono stanca vado a letto- dissi dando a tutti un bacio sulla guancia e prendendo Louis per mano costringendolo a seguirmi.
Arrivati in camera mia chiusi la porta e lo spinsi sul letto, gettandomi sopra di lui.
-Voglio dormire con te, questa notte- gli sussurrai nell'orecchio.
-Solo dormire?- disse malizioso lui.
-Si, solo dormire- risposi sorridendogli per poi baciargli le labbra.


Ehy bellissimi.. :)
Come butta?? Ma bene dai :D Domani niente scuola T.T che bello! Dormire fino alle 12 è uno dei miei migliori Hobby e quello che mi riesce meglio. Bene, bene bene. San Valentino :D Da noi è passato da un pezzo, però. Sapete giusto per ricordare un pò questo giorno :D
Beh, come avete letto la relazione tra Louis e Cecil è seria. Molto seria. E Harry, bè ora ci sta male ma come vi ho gia detto... Beh, vi lascio leggere questo capitolo.
Siete bellissimi :D
M <3

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Capitolo 17
*** Con te, sto bene! ***


-Cecil, svegliati. Tra un pò partiranno gli altri, dobbiamo salutarli-
Quella voce, così terribilmente dolce mi fece aprire gli occhi. Sbadigliai e appena vidi il suo viso sorrisi. Louis, già pronto e vestito. Si avvicinò a me lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.
Mi staccai dal bacio e mi diressi verso il bagno. Feci una bella doccia calda e corsi in camera con un'asciugamano che mi copriva, per prendere l'intimo. Non feci in tempo a prenderlo che mi trovai le braccia di Louis che mi racchiudevano in un tenero abbraccio. -Louis, prima fai tante storie per farmi alzare e ora non vuoi farmi addirittura vestire?- gli domandai sarcastica.
-Io ti preferisco così- mi sussurrò all'orecchio. Sbuffai accennando un sorriso e presi l'intimo. Mi girai verso di lui, che nel frattempo si era seduto sul letto, e gli feci segno di uscire. Fischiettò ignorandomi completamente. Bene, voleva provocarmi? Okay. Mi levai l'asciugamano e infilai in fretta l'intimo. Presi infine un vestitino azzurro e vi abbinai le ballerine dello stesso colore. Mi guardai allo specchio e feci un cenno di approvazione. Mi girai verso di Louis per chiedergli come stavo, ma lui era rimasto lì, a bocca aperta. Non poteva crederci che davvero mi ero spogliata e vestita davanti a lui.
-Senza parole eh?- gli dissi lasciandogli un bacio sulla guancia per poi dirigermi di sotto. Vidi Clara e Ludovica sulla soglia della porta con le valigie. Notavo la loro tensione, corsi ad abbracciarle.
-Mi mancherete ragazze- bisbigliai.
-Anche tu ci mancherai. Oh, ti voglio ancora vergine quando torno chiaro?- rispose Clara per entrambe. Zayn, Niall e Liam  che stavano dietro di me, scoppiarono a ridere mentre io mi affrettai a sorridere timidamente, arrossendo.
Dopo pochi minuti, scesero Harry e Louis.
Finiti i saluti, se ne andarono e noi 3 ci avviammo per la cucina.
-Preparo io la colazione, okay?- domandai ai due. Harry stava praticamente ancora domendo e Louis.. Beh Louis era ancora sotto schock. Annuirono debolmente e inizai a prepara il caffè che, non appena pronto, versai in 3 tazzine dandole poi ai prospettivi "ospiti". Non appena bevuto il caffè, Harry diede cenni di vita.
-Buooooongiorno ragazzi!- iniziò a urlare.
Louis si riprese e mi sorrise maliziosamente, posando poi lo sguardo sull'amico dandogli infine una pacca sulla spalla. Sorrisi a quella scena. Il mio sguardo si posò sull'orologio che segnava le 9 in punto. Oggi avevo il giorno libero, quindi non sarei dovuta andare a lavoro. Harry stava in ferie, quindi sarebbe rimasto con me a casa. Louis si alzò dalla sedia, si avvicinò a me e mi prese per un polso facendomi uscire con lui, dalla cucina sotto lo sguardo di Harry.
-Posso fidarmi, Cecil?- mi domandò lui, sapendo già la risposta.
-Certo che puoi.. - balbettai fra una parola ed un'altra. Sorrise sforzato e mi baciò appassionatamente.
-Oggi faccio anche il turno pomeridiano. Ti chiamo appena posso. A stasera amore. Ti amo.- concluse baciandomi la testa. Salutò Harry e chiuse la porta alle sue spalle. Sospirai sorridendo e mi recai in cucina.
-Programmi per oggi Styles?- domandai.
Lui ci pensò su un attimo e poi prese parola.
-Potremmo andare Canterbury, dista da qui circa 40 minuti. E' fantastica come città. Ci sono stato con i miei genitori quando avevo si e no 15 anni.-
-Si ci sto. Però vado a cambiarmi. Inizia a fare freddo- conclusi abbandonando la stanza.. Aprendo l'armadio decisi di mettere un pantalone nero con le converse gialle sotto e una felpa gialla con uno smile enorme disegnato di sopra. Scesi e aspettai per qualche minuto che anche Harry fu pronto. Scese e lo guardai meravigliata. Aveva un jeans azzurro con delle macchie bianche sparse qua e là, con una felpa blu notte di sopra e delle Nike blu. Era davvero.. Waow.
-Sorpresa baby?- si vantò lui. Gli diedi un pizzico sul braccio e mi affrettai ad arrivare alla porta ed entrate in macchina. Lui mi raggiunse, misi in moto e partì. Dopo un'oretta, visto che c'era traffico, arrivammo sul luogo. Beh, Harry non scherzava quando diceva che era fantastico quel posto, perché lo era davvero.
-Ti piace, Cecil?- mi domandò sarcastico osservando la mia espressione meravigliata.
Lo guardai dritta negli occhi, annuii e sorrisi a 32 denti. Lui mi prese per mano e iniziò a camminare per le vie della piccola città. Conosceva davvero bene quel luogo. Dopo 3/4 d'ora arrivammo sulla spiaggia. Tolsi le scarpe e Harry fece lo stesso. Camminammo lungo la riva, parlando e scherzando come non avevamo mai fatto. Mi piaceva stare con lui, mi rilassava e soprattutto mi distraeva dal resto del mondo.
-Posso farti una domanda Cecil?- mi domandò, facendosi serio in volto.
-Certo- risposi sicura di me.
-Cosa trovi in Louis? Cos'ha Louis che io non ho?-
Lo guardai attentamente, poi gli regalai un sorriso.
-Beh Harry.. Louis non ha niente di più a te. Sai, tu mi sei piaciuto subito dal primo giorno che ti ho visto, quando con quell'aria da "so tutto io" ti sei presentato a me. Quando la notte stessa siamo rimasti a parlare e a scherzare. Sai Harry, non avrei mai pensato di incontrare una persona bella come te. Io mi perdo nei tuoi occhi Harry, per me sono come una casa dove rifugiarmi. Io ti amo, ma come amico. Per me tu sei come un fratello, essenziale. Sò, che non andrei avanti se tu non stessi qui con me.-
Harry sorrise a quelle parole e riprese con le sue domande.
-Ma allora perchè hai scelto Louis e non me?-
-Harry, io quando ho  incontrato gli occhi di Louis, mi sono innamorata. Sai, io non ho mai creduto nell'amore. Pensavo fossero tutte cazzate, riguardo a quello che si diceva sull'argomento. Si, stavo con Eugenio. Ci sono stata per 9 mesi, ma non c'ho mai avuto rapporti dopo il bacio. Lui c'ha provato, più di una volta e forse è proprio per questo che mi ha tradito. Ma non m'importa. La cosa essenziale è che Louis è riuscito a farmi innamorare solo con uno sguardo. Quando mi bacia, le farfalle fanno un party nel mio stomaco e i brividi salgono salgono e ancora.. E ancora.. Non so se puoi capirmi Harry, ma quando sono con lui, sono la persona più felice del mondo.- conclusi con un bel sorriso stampato sulle labbra.
-Ti capisco Cecil, perchè io provo lo stesso per te. Mi crederai se ti dicessi che non mi sono mai innamorato in vita mia? Oh almeno, non prima di incontrare te.-
Mi prese la mano e si posizionò davanti a me. Mi guardò dritto negli occhi e poi continuò.
-Cecil, tu hai cambiato la mia vita. Hai dato senso a tutti ciò che non lo aveva. Sai, quando abbiamo litigato per la prima volta, quando ti ho detto tutte quelle cose orribili, quando ho saputo che eri malata, quando sei svenuta, non ero in pace con me stesso perchè sapevo che se tu stavi male la colpa era soltanto mia. Cecil, non mi perdonerò mai quello che ti ho fatto passare. Quando Louis ti bacia, mi viene voglia di prenderlo a pugni, ma non ci riesco. Ci tengo troppo alla sua amicizia, ma c'è qualcosa che supera l'amicizia, qualcosa che ti blocca. L'amore. Cecil, io ti amo.






Ciao splendori.
Mi scuso se ieri non ho aggiornato, ma quest'anno ho gli esami e i prof già stanno iniziando a fare il 3° grado. Bene, come state?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche se a me non tanto. Lo ammetto.
Non trovavo l'ispirazione ma sentendo "Gotta be You" le parole sono venute da sè. Bene, ringrazio tutti quelli che stanno leggendo, che hanno messo questa storia fra le seguite e le preferite.
Un bacio di cuore. Grazie a tutti.
Maria <3

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Capitolo 18
*** Non posso crederci! ***


..Continua!
-Cecil, tu hai cambiato la mia vita. Hai dato senso a tutti ciò che non lo aveva. Sai, quando abbiamo litigato per la prima volta, quando ti ho detto tutte quelle cose orribili, quando ho saputo che eri malata, quando sei svenuta, non ero in pace con me stesso perché sapevo che se tu stavi male la colpa era soltanto mia. Cecil, non mi perdonerò mai quello che ti ho fatto passare. Quando Louis ti bacia, mi viene voglia di prenderlo a pugni, ma non ci riesco. Ci tengo troppo alla sua amicizia, ma c'è qualcosa che supera l'amicizia, qualcosa che mi blocca. L'amore. Cecil, io ti amo. –
Senza aggiungere altro lo abbracciai. Era il mio migliore amico non potevo farlo soffrire. Restammo abbracciati per molto,fino a quando lui non si staccò e puntò i suoi occhi verdi nei miei.
-Cecil, ti chiedo solo una possibilità. Una sola per farti capire che non sono come gli altri pensano. Ti prego, dammi una possibilità principessa.-
Non risposi. Non sapevo che fare, ero nel panico. Non dovevo agitarmi troppo, lo avrei fatto preoccupare. Non potevo crederci che lui stava soffrendo a causa mia. Distolsi lo sguardo dai suoi occhi di un verde smeraldo, iniziando a guardarmi intorno. In quel posto c’erano tutte coppiette felici. Una in particolare attirò la mia attenzione. La ragazza era seduta sulle gambe del ragazzo e quest’ultimo gli baciava il collo. Mi faceva ricordare me e Louis. Sorrisi rabbrividendo. Continuai a fissarli e dopo poco si alzarono. Louis la prese per mano e lei… Aspetta. Che cazzo ci fa Louis con quella?!
La mia bocca si spalancò automaticamente e la mia mano la raggiunse. Non potevo crederci. No, non può essere. Dopo qualche minuto le lacrime iniziarono a scendere e anche Harry si girò nella direzione in cui stavo guardando.
-Ma quella è Eleonor! L’ex ragazza di Louis!- annunciò sconvolto, sgranando gli occhi. Si rigirò verso di me, mi accarezzò la guancia asciugandomi le lacrime che non cessavano.
-Cecil, scusa per averti portata qui. Ti giuro, non ne sapevo niente.- si scusò lui.
Non gli risposi neanche che iniziai a camminare verso di Louis, accompagnata dalle mie lacrime e da Harry che mi teneva la mano. Quando si accorse di me, lasciò la mano della ragazza, Eleonor, mettendosela nei capelli.
-Cecil, posso spiegarti!- iniziò.
Lo guardai dritto negli occhi, dandogli poi uno schiaffo sulla guancia. Si portò la mano sul punto ferito e tornò a guardarmi negli occhi.
-Mi fai schifo Louis! Tutte quelle cose che mi hai detto, tutte quelle cose che mi hai fatto credere, erano tutte cazzate!? Sai, c’ho creduto davvero! Per la prima volta in tutta la mia vita mi sono innamorata, di te Louis! Di te!-
-Non è come pensi, ti prego ascoltami.- ribadii lui.
-Vai, ti ascolto parla!- risposi cercando di mantenere la calma, ma senz’alcun risultato.
-Io.. Scusa Ceci- riuscì solamente a dire.
Di scatto mi sfilai l’anello, che mi aveva dato lui IL GIORNO PRIMA chiedendomi di essere ufficialmente la sua ragazza, e gli e lo buttai in faccia. Harry mi  strinse ancora di più la mano e poi corse in mia difesa.
-Amico, io non so cosa ti sia preso, davvero. Ma hai fatto la cazzata più grande di tutta la tua vita!- concluse per poi trascinarmi con sé. Mentre ci allontanavamo Louis continuava a chiamarmi esasperato, ma non mi girai per nessun motivo al mondo.  E pensare che la mattina stessa mi aveva lasciato dicendomi “Oggi faccio anche il turno pomeridiano. Ti chiamo appena posso. A stasera amore. Ti amo”. Quelle parole si menavano nella mia mente. Il turno pomeridiano non lo faceva per lavoro, ma per scopi personali! Perché, perché l’ha fatto!? Si era stufato del mio ripetuto “no” quando mi chiedeva di andare a letto con lui!? Beh, non lo so.. Ma una cosa è certa. Fa schifo!
Entrammo in macchina, mi asciugai le lacrime e presi parola.
- Harry, non voglio tornare a casa. – dissi tutto d’un fiato.
- Ehi, non c’è problema principessa. Per tutta la settimana rimarremo qui, ho una piccola casetta in paese. Non è una reggia ovviamente, ma basterà per entrambi.-
sorrisi e lo abbracciai. Lasciai la mia testa sulla sua spalla e lui iniziò a cantare.
“Più bella cosa non c’è, più bella cosa di te. Unica come sei, immensa quanto vuoi. Grazie d’esistere”. Sorrisi, non so perché ma era quello che mi ci voleva in quel momento. Fece per riprendere a cantare, ma la vibrazione del mio cellulare lo interruppe. Lo presi di malavoglia. Una chiamata di Louis. Non risposi e lo gettai nella borsa con forza.
Dopo circa 10 minuti arrivammo nella piccola casetta. Era fatta in legno e aveva un piccolo giardino con fiori sparsi ovunque, un garage e un’altalena posta al fianco della porta d’ingresso. Harry mi prese per mano e entrammo. Era a due piani; un piccolo salotto, la cucina  e il bagno si trovavano al piano terra, mentre la camera da letto si trovava al piano superiore. Sorrisi. Ho sempre desiderato una casetta così.
-Scusa se non è il massimo, la mia principessa dovrebbe stare in un castello- disse lui facendomi spuntare un piccolo sorriso.
-Harry, è perfetta.- riuscii a pronunciare. Sorrise, poi si diresse in cucina. Tornò dopo un po’ di tempo con due tazze di cioccolata calda. Me ne porse una e iniziammo a bere. Per tutto il pomeriggio parlammo e riuscii a non farmi pensare a Louis. La sera, faceva piuttosto freddo quindi decise di accendere il camino. Ci sedemmo sul tappetino per riscaldarmi. Harry mi attirò fra le sue braccia, poi si stese facendomi sdraiare completamente su di lui. Sentivo il suo cuore battere, non regolarmente. Stavo davvero bene con lui, era tutto quello di cui avevo bisogno in quel momento.
I miei pensieri però, si catapultarono sull’immagine di Louis e Eleonor e una lacrime trapassò il mio viso. Chiusi gli occhi scacciando quei brutti pensieri e mi addormentai.


Okay ragazzi il capitolo è un po' breve (2 pagine di Word xD) ma spero vi piaccia :)
Bene, questo è il "Colpo di scena". Le cose non si stanno mettendo nei migliori dei modi, ma nel prossimo capitolo cambieranno. Vedremo che accadrà qualcosa di mooolto movimentato tra Louis e Harry. Detto questo, spero vi sia piasciuto. Un bacio a tutti quelli che mi seguono e un grazie di cuore.
un bacio, Maria <3

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Capitolo 19
*** Non la toccare! ***


Il mattino seguente il profumo di cioccolata mi svegliò. Sbadigliai, mi alzai dal letto, dirigendomi poi in cucina. Harry era alle prese con dei biscotti al cioccolato appena sfornati.
-Buongiorno Harry- dissi facendogli accorgere della mia presenza. Lui si voltò e non appena incontrò i miei occhi sorrise.
-Buongiorno principessa, dormito bene?- mi chiese. Annuii timidamente e presi posto a tavola. Dopo qualche minuto mi porse del latte con affianco dei biscotti caldi. Assaggiai ed erano davvero buonissimi.
-Harry sono fantastici!-  annunciai sorridendogli.
-Segreto della famiglia Styles- si vantò lui sorridendo e sedendosi al mio fianco. Finito di mangiare, sparecchiò e lavò i piatti. Mi ero offerta di aiutarlo, ma aveva rifiutato. Appena finì, mi prese per mano e mi portò con lui al piano di sopra. La camera da letto era davvero carina e graziosa. Mi fece accomodare sul letto e prese un album delle fotografie. Lo aprii e iniziammo a vedere le foto di quand’era piccolo.
-Vedi, qui avevo 10 anni.- mi disse indicando una fotografia. Ritraeva lui e i ragazzi abbracciati. Niall aveva una ciambella in bocca, Louis una carota in mano, Zayn con il suo solito ciuffetto e infine c’erano Liam e Harry che ridevano come ebeti. Un sorriso uscì spontaneo. Incredibile da quanto tempo si conoscessero.
-Che carini- risposi timidamente arrossendo leggermente. Harry ricambiò il sorriso, mi prese il volto fra le mani e mi guardò negli occhi. Si avvicinò lentamente, fin quando i nostri nasi non si toccarono. Chiusi gli occhi e presi un respiro profondo. Improvvisamente si bloccò.
-Stamani ha chiamato Clara. Era preoccupata perché chiamava a casa e non c’era nessuno. Ho.. dovuto spigargli  la situazione. Scusa, so che dovevo prima parlarne con te, ma in quel momento mi è sembrata la cosa più giusta da fare.- concluse sospirando e iniziando a guardare per terra. Scossi la testa, gli alzai il viso con un dito costringendolo a guardarmi negli occhi.
- Harry, è tutt’ok. Non fa nulla.- gli dissi rassicurandolo. 
Mi prese per mano sorridendo e mi fece alzare dal letto. Mi attirò a lui, facendo combaciare il mio petto con il suo.
- Louis è davvero uno stupido!- sussurrò sulle mie labbra . Sospirai abbracciandomi a lui, posizionando la mia testa sul suo petto. Mi strinse più forte a sé. Restammo così per più di 10 minuti fino a quando non suonò il campanello, che ci costrinse a sciogliereci dall’abbraccio. Harry mi diede un bacio sulla guancia e si recò di sotto per andare ad aprire.  Mi stesi completamente sul letto, chiudendo gli occhi. Fu costretta ad aprirli però, quando sentii la voce di Harry dal piano di sotto.
- Louis, che ci fai qui?-  No! Non poteva essere lui. Le lacrime iniziarono a scendere e non volevano fermarsi. Me le asciugai e scesi lentamente le scale, nascondendomi poi dietro al muro in modo da vederlo. Era lì, fermo sulla porta con la rabbia negli occhi.
-Che cazzo gli hai fatto, eh Harry?-  disse lui furioso!
-Amico, ma che..- Harry fece per ribattere ma Louis gli tirò un pugno dritto in faccia, facendogli uscire parecchio sangue.
- Louis, ma che cazzo fai!?- urlai esasperata uscendo dal mio nascondiglio. Mi accovacciai al fianco di Harry e le lacrime iniziarono a scendere nuovamente. Louis mi prese per il polso stringendomelo con forza, facendomi alzare e costringendomi a guardarlo negli occhi.
-Che cazzo avete fatto voi! In una casa da soli, ma che ti salta in mente!? Credi che sia stupido Cecil?- urlò.
-Non la toccare!- si intromise Harry alzandosi e allontanando Louis da me. Il naso gli sanguinava ancora, ma sembrava non badarci più di tanto.
- Tu non c’entri niente! Levati è una questione mia e sua!- gli gridò in faccia Louis.
-Potevi pensarci ieri prima di andartene con quella! Non è successo niente tra me e Cecil e lo sai perché? Perché lei ti ama, coglione! E’ sprecata una ragazza come lei con uno come te, non si merita tutto quello che gli stai facendo passare! Non se lo merita e tu lo sai bene Louis! Lasciagli vivere la sua vita, con una persona migliore. E quella persona, non sei tu!- ribatte Harry. Rimasi spiazzata a quelle parole. Il mio cuore stava perdendo dei battiti, il mio stomaco voleva esplodere. Mi avvicinai ad Harry e mi strinsi al suo braccio. Avevo paura di Louis, avevo paura del ragazzo che dicevo di amare. Louis guardò prima me, poi Harry.
-E quella persona saresti tu?- domandò sarcastico indietreggiando. Iniziò a ridere, pensando di provocare una reazione nei confronti di Harry, che però non uscì fuori. Sorrisi e i due mi guardarono. Notai che Louis era completamente fuori dalla porta.
-Si, quella persona è proprio lui, Louis - conclusi chiudendogli la porta in faccia.
Sentii urlare il mio nome ripetitivamente, ma non vi badai. Presi la mano di Harry e corsi in cucina alla ricerca del ghiaccio. Dopo qualche secondo lo trovai e lo poggiai delicatamente sul naso di Harry. Glielo feci mantenere e andai alla ricerca di qualche pomata per alleggerirgli il dolore. Guardai ovunque ma non la trovai. Chiamai immediatamente la farmacia e ne ordinai una. Nel giro di pochi minuti arrivò, pagai e mi diressi nuovamente in cucina. Harry era lì, seduto con il ghiaccio ancora sul naso. Mi avvicinai, levai il ghiaccio dal suo viso e gli spalmai la pomata.
-Grazie per tutto questo, Cecil - mi disse lui, intento a guardare i miei movimenti.
-Ma puoi metterci pure più forza, non mi fai male tranquilla- continuò abbozzando un sorriso. Arrossì timidamente. Aveva notato che non volevo fargli male.
-Mi piaci quando arrossisci.- Continuò lui, avvicinandosi sempre di più al mio viso. Sorrisi e rimasi immobile. Sentivo il suo profumo sulla mia pelle. La sua mano si posizionò sulla mia viso e lo avvicinò di più al suo.
-Quella persona sono io?- domandò.
-Si Harry, quella persona sei tu- risposi.
Detto questo, le sue labbra si posarono sulle mie, combaciavano perfettamente. La sua lingua cercava disperatamente la mia e non appena la trovò iniziarono una nuova danza. Non so se questa è la cosa migliore da fare, ma so che è la cosa giusta!
























Alloraaaa, come pensate sia il capitolo? Troppo banale, vero? Beh recensite in tanti, giusto per vedere se vi piace o no :) Mi scuso se ci sono degli errori o orrori, ma non ho avuto tempo di rileggere :S
Bene, come sempre ringrazio tutte quelle persone di buona volontà che mi seguono :) Un bacio caloroso a tutti voi :)
Maria <3

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Capitolo 20
*** Basta! ***


-Cecil, scusa ma ti vuole Clara -
La voce di Harry interruppe il mio sonno. Aprii lentamente gli occhi e lo vidi porgermi il cellulare. Lo afferrai, mettendolo all’orecchio.
- Cecil Sophie Posip! Come stai?- come non riconoscere quella voce preoccupata e rimproverante allo stesso tempo!?
-Clara, sto.. sto bene.-  pronunciai fra uno sbadiglio ed un altro. La sentii sospirare dall’altra parte del telefono. Nel frattempo Harry aveva lasciato la stanza, dirigendosi in cucina.
- Cecil, mi dispiace tanto. In questo momento dovrei essere lì con te. Era mio dovere occuparmi di te e ti ho trascurata. Se me lo permetterai, prendo il primo volo che c’è e torno a Londra. Louis la pagherà, Harry mi ha spiegato tutto. -
- Clà, non è colpa tua. Louis.. Beh Louis, forse ha sbagliato. Ma è una questione tra me e lui, voi non intromettetevi. Okay? E per piacere, goditi questi giorni, non pensare a me. Io con Harry, sto più che bene- finì la frase con un sorriso sulle labbra.
- Vedremo. Non ti assicuro niente. Qualunque cose succeda, per favore, chiama! Un bacio. Ti voglio bene cuginetta.-
La salutai e la chiamata terminò. Dopo pochi  minuti, sentii qualcuno per le scale. Dopo pochi realizzai che era Harry, con un vassoio pieno di roba da mangiare. Quella notte avevamo dormito insieme. Faceva freddo e avevamo solo una coperta. I brividi invasero il mio corpo e mi strinse più ad Harry. Ad un tratto si levò la maglietta, rimanendo a dorso nudo e mi costrinse a indossarla. Non accettò per nulla al mondo un “no” come risposta. Ci addormentammo abbracciati. Un sorriso sbocciò sul mio viso, ripensando alla nottata passata.
-Buongiorno principessa, dormito bene?- mi chiese Harry  sedendosi accanto a me sul letto. Annuii timidamente e presi un cornetto caldo dal vassoio. Mi baciò sulle labbra e iniziammo a mangiare.  Non appena finimmo ci preparammo. Avevamo deciso di tornare a casa nostra. Quella  villetta era davvero graziosa, ma  avevamo tutta la nostra roba a Londra. Non potevamo rimanere lì a vita, anche se non mi sarebbe dispiaciuto. Entrammo in macchina e in un’ora arrivammo a casa. Aprii la porta, evitando di fare troppo rumore. Okay, lo ammetto. Avevo paura. Paura di incontrare quei due occhi azzurri che mi avevano fatto perdere la testa, per poi spezzarmi il cuore. Paura che quella rabbia che aveva il giorno precedente, tornasse a invadere i miei sogni, catapultati in incubi. Rimasi sulla porta fino a quando Harry, non mi prese per i fianchi, facendomi entrare attaccata a lui.
-Tranquilla, se ci sono io non ti accadrà mai niente. Te lo prometto Cecil- mi sussurrò all’orecchio per poi lasciarmi un tenero bacio sulle labbra. Sorrisi e lo guardai in quegli occhi di un verde smeraldo incredibile. Harry era davvero un ragazzo perfetto, ancora mi chiedevo come mai avesse scelto proprio me.  Mi prese per mano, mandando a fare un giro i miei pensieri, e mi trascinò su per le scale. Mi mise le mani davanti gli occhi prima di entrare in camera sua e poi mi fece girare dal lato opposto, contro il muro.
-Tieni gli occhi chiusi, chiaro?- mi disse allontanandosi piano. Annuii e rimasi in silenzio. Dopo un po’ sentii il suo profumo di nuovo in camera.
-Ora puoi aprirli- mi sussurrò sulle labbra, facendomi rabbrividire. Aprii lentamente gli occhi e mi trovai con un mazzo di rose rosse in mano.
-Harry, non.. Oddio sono bellissime! Non dovevi!- dissi gettandogli le braccia al collo.
-Per la mia principessa questo ed altro. Poi ti ho fatto vivere in una piccola casetta per 2 giorni, queste sono per farmi perdonare- concluse avvicinandosi di più a me, poggiando le sue labbra sulle mie.
Se questo è un sogno non svegliatemi.
Con un gesto calmo e deciso, mi ritrovai fra le sue braccia. Si diresse, camminando lentamente, verso il letto e poi mi fece sdraiare.
Mi sentivo davvero una principessa con lui, visto che mi trattava da tale.
Dopo un po’ riprese a baciarmi dolcemente, sdraiandosi sopra di me. Lo sentivo tremare, sentivo il suo respiro affannato e incredibilmente sexy. Mi sciolsi dal bacio e lo guardai negli occhi. Stava sudando.
-Harry ma stai sudando. Ti senti bene?- domandai preoccupata.
Lui mi guardò e poi sputò uno dei suoi migliori sorrisi.
- Tu mi fai quest’effetto Cecil. Mi fai battere il cuore anche solo con uno sguardo. Quando mi parli poi.. Quando mi parli, beh, il mio cuore perde dei battiti e quando mi baci vado in paradiso e scendo giù, non potendo stare troppo lontano da te .-  
Le farfalle iniziarono a volare nel mio stomaco. I suoi occhi erano lucidi, innocui.
-Ho paura che un giorno tutto questo diventi solo un sogno. Che tutto questo possa svanire. Che tu tornerai da Louis. Ho paura di lasciarti andare. Ho paura che qualcuno possa prenderti e portarti via da me. Ho paura che un giorno non sarai più mia. Ho paura che una persona migliore di me, ti faccia innamorare. Ho paura di tutto e tutti in questo momento, perché l’unica cose che ho sei tu- concluse lui. Una lacrima gli rigò il volto. Si alzò dal letto, rimanendo a guardare un punto fuori dalla finestra. Mi alzai velocemente anche io e lo abbracciai da dietro. Non troppo forte, avevo paura di fargli male.
-Harry, lo sai. A Louis ci tengo ancora. Lui è stato il primo ragazzo di cui mi sono innamorata veramente ed è difficile dimenticarmi definitivamente di lui. Ma io.. Voglio provarci. Harry, non ti lascerei per nulla al mondo perché con te sto bene, dico sul serio. Mi fai sentire come una principessa e questa è la migliore sensazione. Adoro il tuo essere protettivo nei miei confronti, mi fa capire quanto ci tiene e sei disposto a fare per me. Harry io.. Voglio provarci. Proviamoci. Insieme. Io e te. Harry e Cecil-
Lui si girò lentamente verso di me. I miei occhi incontrarono i suoi. Mi alzai sulla punta dei piedi, facendo incontrare le mie labbra con le sue. Le mie mani scivolarono sul suo petto, mentre le sue mi cingevano i fianchi. Eravamo completamente presi da quel bacio, da non accorgerci che qualcuno ci stava fissando. Harry d’un tratto alzò lo sguardo e intravide Louis sulla porta. Mi girai di scatto anche io e alla sua vista, mi aggrappai al braccio di Harry. La paura mi invase nuovamente, come nel giorno precedente. Harry mi strinse a lui, rimanendo a fissare Louis.
Louis cacciò un sorriso falsò e iniziò a battere le mani ridendo come un ebete.
-E dovevo anche crederci alla storiella raccontata da Harry? Cecil Posip, tu sei proprio come tutte le altre se non peggio. Nel giro di pochi mesi in questa casa ti sei fatta proprio tutti. Partendo da Liam. Pensavi non vi vedevo, quando vi riunivate in camera sua con la scusa di “parlare”? Poi ovviamente, Liam è troppo timido e quindi ti sei aggrappata a me. Con me cos’hai avuto? Paura? Ahahah guardati stai tremando e ti sei affiancata a una persona più ingenua di te. Harry tu sei così pazzamente innamorato che non ti sei nemmeno accorto del suo doppiogioco. Povero Harry. Mi dispiace per te amico, ma con questa puttanella non andrai di certo lontano- disse Louis passandosi una mano fra i capelli.  Harry mi affiancò alla finestra e si diresse verso Louis per poi dargli un pugno nello stomaco.
-Non ti azzardare mai più a chiamarla puttanella perché non lo è! E poi , mio caro Louis, con questa puttanella ci sei stato o mi sbaglio? Quello che qua sta facendo il doppiogioco con tutti, fingendosi il santo della situazione sei tu. Non riesci a capire quando si tratta di amicizia, e quando si tratta di amore. Eri così preso dai tuoi problemi che ora non sai nemmeno tu cosa provi.- Harry finì di parlare, guardando l’amico con la rabbia negli occhi. Louis si alzò e gli diede un pugno sul collo e Harry rispose con un calcio nelle parti basse. Corsi verso di loro mettendomi di mezzo. Portai le mani davanti gli occhi e le lacrime iniziarono a scendere.
-Smettetela!- urlai più che potevo.
-Voi, non potete litigare per me. Chi sono io per rovinare un’amicizia che va avanti da anni? Nessuno quindi basta! Basta! Basta! Non posso più vedervi così.- conclusi guardando prima ad uno poi all’altro, sempre con le lacrime negli occhi. Louis  mi guardò e in quello sguardo notai mille emozioni differenti. C’era odio, per la storia mia e di Harry, rancore, per tutto quello che stava succedendo, ma soprattutto amore. Mi sorrise debolmente, per poi lasciare la stanza e dirigendosi in camera sua. Mi voltai verso di Harry  e il riccio mi attirò a sé. Mi asciugò le lacrime e mi sussurrò sulle labbra.
-Ti amo-








 Heyyy bellissimi :D Scusate per l’ora, ma avevo promesso che l’avrei aggiornato e.. Eccomi qui :D
Bene, scusate se ci sono errori ma alle 0.33 di notte la stanchezza inizia a farsi sentire. Mi aveva dato un’idea per questo capitolo il mio migliore amico e io l’ho messa in atto  aggiungendo più particolari. Quindi, se vi piace è tutto merito mio, sennò è colpa del mio migliore amico.:)
Beh, ringrazio proprio te che stai leggendo. Un bacio :D
Maria <3

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Capitolo 21
*** 2 mesi! ***


-Piccola oggi sono due mesi che stiamo insieme!- sentì Harry dall’altra parte del telefono. Quella mattina ero scesa prima perché avevo un esame. Louis aveva proposto di accompagnarmi e avevo accettato. Negli ultimi mesi ci siamo completamente ignorati. Non riuscivo più a guardarlo in faccia e viceversa.
-Cecil?- sentì nuovamente Harry. Ero totalmente presa dai miei pensieri che mi ero dimenticata di lui. Che stupida!
-Si, scusa. Pensavo- risposi.
Lo sentì sospirare e poi continuò.
-Come sono andati gli esami? Ti hanno dato i risultati?- mi domandò lui.
-Non ancora. Devo fare l’ultimo fra circa 10 minuti. Ci faranno sapere, non appena li controlleranno.-
-Spero che riesca a ottenere una promozione con questi esami. Beh, che ne dici se ti vengo a prendere appena finiti?.- domandò.
-Oh, si certo Harry. Ti chiamo non appena li finisco. Ora vado. A dopo.-
-Ti amo- concluse lui. Sorrisi e attaccai la telefonata.  Mancavano ancora una manciata di minuti quindi decisi di prendere un caffè per abbassare la tensione. Infilai i soldi e come di solito, la macchinetta iniziò a fare i caprici.
Sbuffai iniziando a dare piccoli colpetti.
-Serve una mano?- domandò una voce dietro di me. E come non riconoscere quella voce?!
-No grazie Louis.- risposi voltandomi di spalle pronta ad andarmene. Sentì un rumore alle mie spalle, mi girai e vidi Louis con il mio caffè in mano. Me lo porse e aggiunse un sorriso.
-Ci vuole solo pazienza!- esclamò guardandomi negli occhi.
Presi il mio caffè iniziando a sorseggiarlo.
-Grazie.- risposi timidamente.
-Andato bene l’esame di prima?- mi chiese lui, attaccando un discorso.
-Abbastanza. Ho risposto a tutte le domande. A te?-
-Anche..- rispose abbassando lo sguardo. “E’ questo il momento, vattene Cecil, vattene! Non farti affliggere da quell’aria abbattuta è tutta finzione” ripeteva la mia coscienza.  Sorrisi facendo un segno del capo e gli diedi le spalle per andarmene. Finito il caffè, buttai il bicchierino nel cestino, dirigendomi infine in studio, pronta a svolgere un nuovo compito. Dopo pochi minuti entrò Louis e si mise a pochi banchi dal mio. Quella si manifestava una lunga ora.

- Harry, ho finito. Vieni a prendermi?- domandai al mio ragazzo uscendo dallo studio.
-Certo piccola, aspettami lì. Cinque minuti e sono da te..- concluse attaccando. Riporsi il telefono in borsa e mi sedetti sulla panchina, pronta ad aspettare Harry. Sentì una mano sulla mia spalla. Mi girai e  incontrai gli occhi di Louis. Ma cosa voleva ancora da me?!
-Serve un passaggio?- mi domandò sperando pienamente per un “Si”.
-No, grazie.- risposi.
-Hai voglia di camminare? Da qui a casa nostra saranno circa 20 minuti- continuò lui non capendo che non sarei andata a piedi.
-A dir la verità passa a prendermi Harry-. Okay, non volevo dirglielo ma ho dovuto. Louis sbiancò, fece un cenno col capo per poi continuare.
-Ah si.. Oggi fate due mesi, giusto?-
Annui leggermente, abbassando lo sguardo.  “Harry arriva, Harry arriva” pensai. Louis riprese col parlare ma un rumore di clacson lo interruppe. Era Harry. Sorrisi a vederlo.
-Beh, ci vediamo a casa- dissi alzandomi dalla panchina. Lo guardai negli occhi, lui mi fece un sorriso e si allontanò andando verso la sua macchina. Nel frattempo io raggiunsi Harry che mi salutò baciandomi le labbra per poi aprirmi la portiera. Entrai in macchina.
-Dove mi porti?- chiesi speranzosa.
-Sulla luna, mia regina.- rispose lui con tono galante.
Sorrisi per poi dargli un leggero bacio sulla guancia. In due mesi avevo conosciuto molti aspetti di Harry. Era diverso da come me lo avevano sempre descritto gli altri. Era timido e insicuro,  ma con un grande coraggio.
-Allora dove andiamo?- domandai nuovamente.  Harry distolse per un momento lo sguardo dalla strada e mi guardò negli occhi.
-Ti piacciono le sorprese?- domandò anche lui.
-Non puoi rispondermi con un’altra domanda e comunque si- risposi sorridendo. Lui ricambiò il sorriso e mi prese per mano.
Era una stretta così delicata e dolce. Ritornò a guardare la strada. Dopo circa 10 minuti eravamo davanti a un ristorante: “Amoure”.
Entrammo dentro, era davvero fantastico. I tavoli avevano tovaglie rosa carne con tutti cuoricini colorati e le sedie erano rosse a forma di cuore. Ci accomodammo e ordinammo. Dopo qualche minuto era già tutto apparecchiato. Iniziammo a mangiare. Tutto era dolce in quel posto, Harry compreso. Ma lui è sempre stato dolce. Ad un tratto il tono di Harry si fece serio.
-Mi vuoi sposare?-
Mi affogai con l’acqua e inizia a tossire. Mi strinse la mano e quando mi calmai mi diede un leggero bacio sulle labbra. Lo guardai dritta negli occhi e arrossì, ripensando alla “proposta” di prima. Abbassai immediatamente lo sguardo e lui prese il mio viso con le dita costringendomi a guardarlo negli occhi.
-Cecil Sophie Posip, mi vuoi sposare?- mi domandò nuovamente. Non sapendo che rispondere, mantenni il suo sguardo per poi avvicinarmi a lui e baciarlo dolcemente. Sorrise non appena mi staccai.
-Andiamo a casa. Si staranno chiedendo dove ci siamo cacciati- dissi spezzando il silenzio. Annui leggermente  e si affrettò a pagare. Arrivati  a casa, bussammo alla porta e ci aprì Clara che alla nostra vista sospirò.
-Me l’hai trattata bene Styles?- chiese ad Harry con un’espressione dalla seria “Giuro che ti spacco la faccia”. Harry alzò le mani in segno di resa e iniziò a ridere. Liam, che stava assistendo alla scena, corse ad abbracciarmi. Non finirò mai di dire che quel ragazzo è la dolcezza fatta in persona. Entrammo in soggiorno e salutai anche il resto del gruppo.  Mi sedetti tra Liam e Niall e iniziammo a parlare.
-Allora, tutto  bene l’esame?- chiese Clara entrando nel salotto, seguito da Harry che rubò il posto a Niall in  cambio di un pacchetto di patatine. L’irlandese si sedette affianco a Louis e iniziò a mangiare. Sorrisi alla scena e poi risposi a Clara.
-Si, tutto bene- Louis mi assecondò annuendo leggermente.
-Ma se riuscite a superare quest’esame, che succede?- domandò  Liam.
-Non ne ho la più pallida idea. Credo ci daranno una promozione.- rispose Louis sta volta.
-Su che lo supererete senz’altro- aggiunse Ludo. Sorrisi e iniziammo a guardare la tv. Divenuta ora di cena, ci recammo in cucina per mangiare. Harry e Zayn avevano fatto una gara di cucina, per vedere chi cucinava meglio fra i due. Vinse Zayn con la sua torta Kinder, a dir poco fantastica. Anche la pizza di Harry non era male, però alla fine il giudice, Niall, votò per la torta.  Finito di mangiare andammo tutti a dormire. Harry fece storie per dormire con me e senza starci troppo dietro, lo assecondai.

-Cecil c’è posta per te.- una voce dal piano di sotto mi fece svegliare. Feci per alzarmi ma Harry mi cinse i fianchi, buttandomi nuovamente sul letto.
-Harry, scendo un attimo- gli dissi dandogli un  leggero bacio sulla guancia.
Mugnò qualcosa e poi lasciò la presa. Scesi di sotto e trovai una lettera sul tavola della cucina. La aprì e lessi il contenuto. Sgranai gli occhi e salì velocemente le scale. Clara, che mi aveva chiamato, rimase sconvolta. Poi fece spallucce e continuò a preparare la colazione. Aprì di scatto la porta della mia stanza e iniziai a urlare.
-Harry! Mi hanno presa! Ho superato l’esame!- scaraventandomi completamente su di lui.
-Fa vedere- gli porsi la lettera e iniziai a saltare per tutta la stanza. Quando lessi le parole “Signorina Cecil Sophie Posip il suo esame è stato superato”, il resto lo lasciai nella lettera. Mi sentì osservata e posai il mio sguardo su Harry che mi guardava sconvolto. Non era felice per me?
-Harry che ti prende?- domandai sedendomi accanto a lui.
-Devi partire!- mi disse buttando la lettera per terra. Ma parti tu, perché devo partire io!?
-Harry ma che dici!- commentai sgranando gli occhi e raccogliendo la lettera da terra. Nel frattempo Harry si era alzato e aveva abbandonato la stanza, scendendo frettolosamente le scale.  Lessi tutta la lettera, per cercare di capirci qualcosa. Okay, ora le mie idee erano del tutto chiare.
“Signorina Cecil Sophie Posip il suo esame è stato superato. Come premio del suo impegno, gli abbiamo assegnato uno studio nella sede di Atene, in Grecia. Per maggior informazioni, chiedere in ufficio. Cordiali saluti. ”
Il cuore mi si fermò. La mia promozione consisteva nell’andare in Grecia? Scesi frettolosamente le scale e mi recai nuovamente in cucina. Sotto lo sguardo di tutti presi Harry per il polso e costrinsi a guardami negli occhi. Notai però, che Louis ancora non c’era.
-Non avevo letto il pezzo dopo. Non sapevo che dovevo andare in Grecia.- riuscì a pronunciare.  I suoi occhi erano lucidi e il suo verde smeraldo era spento. Abbassò lo sguardo quando una lacrima uscì dal suo occhio.
-Tu che cosa? Tu non vai da nessuna parte! E io dovrei mandarti in Grecia, lontano anni luce da qui, da sola? Non se ne parla proprio Cecil!- ed ecco la voce di Clara.
-Non sarà sola. Sono stato preso anch’io- una voce invase la stanza. Tutti ci girammo e vedemmo Louis, con la stessa lettere mia in mano. Harry alzò lo sguardo.
-Ora si che posso stare tranquillo!- sospirò ironico dando un pugno sul tavolo! Zayn gli diede una pacca sulla spalla, cercando di tranquillizzarlo.
 Guardai Clara e lei sospirò. Ludo mi venne vicino e mi abbracciò.
-Complimenti peste!- concluse baciandomi la guancia e facendomi una linguaccia.
Sorrisi debolmente e tornai a guardare Harry.
-Cecil, ti prego non lasciarmi!- pronunciò alzandosi dal tavolo sotto lo sguardo di tutti. Lo guardai dritta negli occhi e presi un bel respiro per poi stringermi fra le sue braccia. Le lacrime iniziarono a scendere dal suo viso. Non potevo fargli questo.



Okay scusatemi, avrei dovuto aggiornare vari giorni fa. Ma proprio non mi veniva l’ispirazione. Quando tutto d’un tratto. Booom! Eccolo qua! :D Sinceramente, non mi piace più di tanto questo capitolo ma prometto che mi rifarò in tutti gli altri.  Ecco, Louis e Cecil sono riusciti a superare entrambi  l’esame. Louis sembra essere molto contento di questo, perché sogna una promozione da anni ormai. Cecil invece, si abbatte vedendo Harry in quello stato. Beh, nel prossimo mi rifarò promesso.
Un bacio a tutti quelli che mi seguono. RECENSITE DAI, FATEMI VEDERE CHE CI SIETE :)
Maria <3

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Capitolo 22
*** Che tu ami più lui che me! ***


Quella mattina i raggi del solo illuminarono la mia stanza, svegliandomi. Sbadiglia, mi girai verso il comodino per veder l'orario. 9.38. Diamine ero in ritardo. Presi l'intimo, un asciugamano pulito e corsi in bagno. In 10 minuti ero pronta. Decisi di mettere una maglia di Chanel rosa, con un jeans blu scuro e le superga rosa. I capelli li lasciai sciolti, presi la borsa e scesi frettolosamente le scale. Mi fermai in cucina ed erano tutti lì ad aspettarmi. Presi una fetta biscottata e la misi in bocca, versai del caffè in un bicchierino di plastica e uscì sbattendo la porta, senza nè vedere nè salutare nessuno. Corsi più che potevo verso il mio studio, e arrivai circa dopo 10 minuti. Diamine! Era domenica! Non sarei dovuta andare a lavorare. Sbuffai, finì di mangiare quel poco che mi rimaneva e tornai a casa. Entrando nella porta tutti mi guardarono e iniziarono a ridere. Tra loro mancavano Harry e Louis, che probabilmente dormivano ancora.
-Non è divertente ragazzi!- pronunciai, ancora con il fiatone. Continuavano a ridere. Quando calò un po' di tranquillità, mi sedetti tra Liam e Zayn sul divano del salotto e iniziammo a chiacchierare. Tra un discorso e l'altro, uscì fuori il mio viaggio in Grecia.
-Allora Cecil? Pensi di andarci?- mi domandò Clara. Tutti si ammutolirono, aspettando una mia risposta.
-Non posso lasciare Harry qui. Soffrirebbe- risposi sospirando.
-Cecil, Harry è mio amico ma deve capire che comunque non può obbligarti a stare con lui. Sogni un viaggio in Grecia da tutta la vita, ammettiamolo. Ricordo ancora, quando feci 18 anni e tu ne avevi si e nò 14, che volevi che ti portassi in Grecia. Hai sempre sognato viaggiare per il mondo ed ora puoi finalmente realizzare il tuo sogno- continuò Clara. Beh, come dargli torto. Ma non potevo fare un torto così grande ad Harry.
-Secondo me devi parlarci. Poi ci sarà anche Louis... E..- si intromise Ludo, ma la interruppi.
-Louis.. E' solo un amico. Okay? Basta parlare sempre di lui, vi prego- conclusi abbassando lo sguardo. In quel preciso momento, Harry e Louis varcarono la porta della stanza. Salutarono tutti, poi Harry mi fece sedere in braccio a lui.
-Di che parlavate?- domandò in seguito. Nessuno rispose, nessuno voleva rispondere. Mi limitai a guardare il pavimento. Louis era di fronte a me, non volevo incontrare il suo sguardo.
-Allora?- continuò Harry aspettando una risposta.
-Beh del viaggio che dev...- fece per rispondere Niall ma lo interruppi.
-Del viaggio che ho fatto per venir fin qui. In aereoporto c'era un gay e guardava sempre mio fratello. Infatti lui inziiava a preoccuparsi e mi guardava male e preoccupato allo stesso tempo. Alla fine mi ha ricattata, ha fatto credere a quello che ero la sua ragazza.- risposi abbozzando un finto sorriso. Harry iniziò a ridere, mentre gli altri si limitarono a sorridere, compreso Louis che secondo me aveva capito tutto.
-Beh allora questo viaggio?- riprese Harry con le domande. Sbiancai, lo guardai sgranando gli occhi. Anche gli altri avevano la mia stessa faccia, tranne Louis che era completamente liscio.
-Harry, non lo so'.. Non voglio lasciarti qui da solo e...- non mi fece finire che mi precedette.
-Cecil, io mi riferivo a lui-
Okay, figura di merda assoluto. Liam volle trattenere le risate, ma proprio non ci riuscì e iniziò a ridere, provocando le risate generali. Harry era l'unico serio, che mi guardava con aria dal non sò chè di rimprovero.
-Hai intenzione di partire?- mi domandò serio, mentre in stanza regnò il silenzio. Abbassai lo sguardo, non volevo e non  sapevo cosa rispondere.
-Cecil, rispondi!- continuò lui, alzandomi il viso e facendo incontrare i miei occhi con i suoi.
-Non lo so..- risposi. Non riuscio a tollerare quello sguardo, mi metteva a disagio.
-Tu.. Vuoi?-
Ma che diamine! Perché oggi con tutte queste domande.
-Harry, è il mio sogno!- ammisi, guardando Clara che mi sorrise come a dire "Hai fatto la cosa migliore", tranquillizzandomi.
-Perfetto!- concluse lui facendomi alzare dalle sue gambe, per poi lasciare la stanza e dirigersi in camera sua. Feci per seguirlo, ma Clara mi bloccò per il polso. -Ha solo bisogno di stare solo.- mi disse facendomi indietreggiare e tornare al mio posto. Stavo per ribattere ma mi precedette.
-Cecil, siamo nella stessa situazione! Insomma, io e Ludo siamo stati 7 anni senza vederti e abbiamo resistito! Harry starà male, come ci staremo male anche noi. Anche a noi mancherai, non solo a lui. Poi per quanto tempo dovrai rimanere lì? Qualche mese, e allora?-
Mi voltai verso gli altri e loro annuirono a quello appena detto da Clara.
-Ieri ho chiamato Simone, il capo dell'ufficio e ha detto che faremo una settimana di prova. Se ci troveremo bene , andiamo tranquilli. Sennò possiamo comunque rifiutare.- si intromise Louis.
-Allora fatela questa settimana di prova, insieme!- sottolineò Niall.
-Non lo so..- risposi abbassando lo sguardo.
-Cecil senti è quello che vuoi! Quindi prepara quella cazzo di valigia e muovi questo culo bello sodo che tieni, che domani parti!- disse con la delicatezza in assoluto Zayn, prendendomi per il braccio e facendomi girare su me stessa. Sorrisi e lo abbracciai. Amavo di un bene immenso a quel ragazzo, era il mio rifugio nei momenti difficili.
-Se.. Se vieni con me andiamo a fare i biglietti. E' domenica, ma è aperto..- disse timidamente Louis rivolgendosi a me. Lo guardai, e ci pensai un attimo. Poi accettai, ma prima decisi di andare a parlare con Harry. Salii le scale e arrivai davanti la sua camera. Aprii lentamente la porta e lo trovai lì, disteso sul letto che guardava il soffitto.
-Ehy- dissi timidamente chiudendo la porta. Il suo sguardo si posò su di me e fece un segno con la testa.
-Harry, starò via solo per una settimana. Per fare una prova, poi tornerò. Harry capiscimi, è il mio sogno e si sta avverando.- riuscì a dire prima di ritrovarmi fra le sue braccia. Ci staccammo e mi baciò dolcemente le labbra. Approfondì poi il bacio, che si fece più intenso. Stetti al gioco di lingue, ricambiando ogni singola mossa. Mi attirò dolcemente a sè, continuando però a baciarmi. Dalle labbra passò al collo. Le sue mani giocavano con la mia maglia. Sentì il tocco freddo sulla mia schiena e mi avvicinai di più a lui. Volevo farlo smettere, ma evavo paura della sua reazione. La mia maglia finì ai piedi del letto e lui riprese col baciarmi il petto e la pancia.Sbottonò i miei pantaloni, ma lì gli bloccai le mani, facendole tornare al punto iniziale, ovvero a cingere i miei fianchi.
-Voglio fare l'amore con te, Cecil!- sussurrò sulle mie labbra. A quelle parole sorrisi, presi la mia maglia e la infilai nuovamente. Mi guardò male.
-Non ora Harry. Non oggi. Non mi sento pronta, scusami- sussurrai, per non farmi sentire. Non volevo ammetterlo nemmeno a  me stessa, ma era così. O almeno penso sia così. Lui sorrise debolmente e mi lasciò la mano che fino a pochi minuti prima, teneva stretta.
-Vado a fare i biglietti. A dopo- dissi prima di chiudere la porta.
-Ti accompagno?- domandò.
-Vado con.. Louis- risposi chiudendo la porta. Non volevo litigarci. Scesi le scale e vidi Louis già sulla porta, pronto ad aspettarmi.
-Andiamo allora?- domandai abbozzando un sorriso. Lui annuì sorridendo e uscendo di casa entrammo in macchina.
Accesi la radio e trasmetteva la canzone "What the Hell di Avril Lavigne". Mi misi a canticchiarla e Louis iniziò a ridere.
-Cosa ridi?- domandai sarcastica. Lui continuò a ridere, e quandò finì rispose.
-Ti ricordi quella volta in studio, quando erano circa 2 settimane che lavoravi e di bello in bello hai iniziato a canticchiare questa canzone?-
-Si. Come scordarlo. Simone mi guardava male, avrà pensato "Louis che razza di pazza mi  hai portato"- risposi iniziando a ridere.
-Ahaha, me lo ricordo come se fosse ieri. Avevi un vestitino bianco che ti arrivava fin sopra le ginocchia e quando giravi su te stessa sembravi davvero una principessa.- continuò Louis con il sorriso stampato sulle labbra.
-Lì stavamo insieme- dissi. Oddio, ma che avevo appena detto! Le parole sono uscite automaticamente, senza essere prima programmate.
Louis posò lo sguardo su di me, distrogliendolo dalla strada. Incontrai nuovamente i suoi occhi. Mi erano mancati, come negarlo. Abbassai lo sguardo, avevo paura che potessi ricadere nella sua trappola. Sussurrai un semplice"Scusa" e iniziai  a torturarmi le mani.
-Non sei tu quella che si deve scusare Cecil.- riprese lui, col guardare la strada. -e poi guando ferisci una persona, le scuse non servono a niente- continuò.
-Dopo tanto l'hai capito.- risposi continuando a torturarmi le mani.
-L'ho capito quando ti ho perso e giuro che non mi sono mai rassegnato. Ho sempre sperato che un giorno entrassi in camera mia dicendo "Voglio che tutti ritorni come prima". Ho sempre sperato che passassi sopra a quello che era successo. Quando te ne sei andata, quel giorno che stavo con Eleaonor, l'ho lasciata subito. Perché avevo capito della cazzata che avevo fattto, solo che era troppo tardi. Ma non m'importava. Avevo fatto la cosa giusta, lo sapevo. Quando ti ho visto con Harry poi.. E' stato come un tocco al cuore per me. Giuro, non pensavo davvero quelle cose, ma avrei picchiato Harry molto volentieri. Lo picchierei ancora, perché so che tu non stai bene con lui e anche lui lo sa. L'unica che ancora non lo sa sei proprio tu Cecil.- concluse. Non risposi, eravamo appena arrivati all'aereoporto pronti per fare il biglietto per il giorno seguente. Fatti, rientrammo in  macchina e Louis mi accennò che in serata avrebbe chiamato il proprietario dell'albergo per prenotare le stanze. Annuì e non appena arrivai a casa, mi diressi in camera mia e sprofondai nel mio letto. Pensavo a tutto quello che mi aveva detto lui. Quelle parole rimbombavano nella mia mente, come un eco. Non so se aveva ragione, non volevo saperlo forse.

-Cecil.. Svegliati, è ora di cena- Ora di cena?!? Ho dormito per tutto il pomeriggio ed ho saltato anche il pranzo?! Mi alzai di scatto dal letto. Ludo mi guardò per un attimo e poi iniziò a ridere. La guardai con un aria interrogativa, ma lei continuava a ridere. Feci spallucce dirigendomi in cucina, pronta per mangiare.
-Buongiorno eh!- disse Harry riferendosi a me e lasciandomi un bacio sulle labbra.
-Perché non mi avete svegliato?- domandai a tutti, capendo che non solo Ludo e Harry sapevano che stessi dormendo. La risposta arrivò da Louis.
-Perché dormivi così beata.- tutti rimanemmo meravigliati, mi avvicinai a lui e guardandolo negli occhi sussurrai.
-Sono così dolce quando dormo, da far rimanere incantato anche te?- facendo gli occhi da cucciolo.
Mi prese il viso con le dita, una reazione insolita e che sinceramente non mi aspettavo, e avvicinò il mio viso al suo. I nostri nasi si sfioravano e i nostri respiri si respiravano (?). Si avvicinava sempre di più e sempre di più. Indietreggiai di scatto, andando a sbattere al tavolo. Tutti , compresa me, lo guardavamo sconvolti. Harry voleva ammazzarlo. Se poteva, l'avrebbe fulminato con gli occhi. Mi sedetti al mio posto e iniziai a mangiare, con tutti gli altri. Non appena finimmo, andammo in salone come nostro solito e vedemmo un po' di tv.
-Domani quindi a che ora partite?- domandò Harry, mentre Louis era andato a fare la telefonata in albergo.
-Quel coglione ha preso il volo delle 6! Giuro che volevo ammazzarlo!- risposi, gesticolando con le mani e indicando Louis.
Harry sorrise. -mi mancherai- sussurrò .-Come farò tutta la settimana senza di te?- continuò. Gli baciai dolcemente le labbra, ma ci interruppe Louis che iniziò a tossire, a posta ovviamente.
-Beh, l'unica stanza libera è singola. Ha un letto matrimoniale, possiamo arrangiarci- disse. Harry si alzò di scatto, Liam, Zayn e Niall guardarono Louis con sguardo di rimprovero. Cavolo Louis, potevi stare zittoo!  pensai.
-No ok basta! Ora è davvero troppo!- urlò Harry, puntando un dito contro Louis, che rimase impassibile.
-Cosa ti riferisci Harry?- domandò facendo finta di niente.
-Stammi bene a senitre. Stalle lontano okay? Lei ora sta con me che ti piaccia o no.- rispose riprendendo a urlare. Gli andai vicino, trascinandolo con me poi sul divano. Non appena si calmò, ripresi col chiedergli.
-Harry, ma di cosa hai paura?-. I ragazzi, Ludo e Clara lo guardarono. Cercavano anche loro una risposta. Louis, si sedette e anche lui si aggrecò.
-Che tu ami più lui che me!-




Ciaoooo :D
Eccoci qua :) Come vi pare questo capitolo? Troppo scontanto, vero? Beh comunque sia , lasciate una recensione giusto per sapere cosa ne pensate :) Beh, un bacio di cuore a tutti quelli che mi seguono e che hanno messo questa storia fra le seguite, i preferite e nelle ricordate. Grazie mille ragazzi :) Spero vi piaccia questo capitolo e spero che continuiate ad aumentare. Scusate se lo posto ora, ma c'ho messo 3 giorni per scriverlo. Le idee proprio non c'erano :)
Beh un saluto  a tutti.
Un bacio, Maria <3<3

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Capitolo 23
*** Non prendertela con me e goditi questo momento! ***


Continua..
-Harry, ma di cosa hai paura?-. I ragazzi, Ludo e Clara lo guardarono. Cercavano anche loro una risposta. Louis, si sedette e anche lui si aggrecò.
-Che tu ami più lui che me!-
Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi, pieni di lacrime che evidentemente volevano uscire, ma non potevano. Il mio sguardo si posò su Louis e successivamente sul resto dei ragazzi. Clara sospirò, come se d’accordo con Harry.
- Harry, forse è meglio andare a dormire- pronunciai, alzandomi dal divano e dirigendomi verso la porta, pronta a lasciare il salotto.
-Rispondi Cecil. Non possiamo scappare in eterno.- esclamò lui, facendomi soffermare sulla porta. Sospirai, talmente forte che tutti mi sentirono. Rabbrividii, ripensando al discorso che mi aveva fatto Louis qualche ora prima in macchina. Non risposi e lasciai la stanza, dirigendomi in camera mia. Mi chiusi la porta alle spalle e iniziai a fare la valigia. Sarei rimasta solo una settimana, ma odiavo mettere ripetitivamente sempre gli stessi vestiti, quindi misi dentro la mia valigia , metà dell’armadio. Se non tutto. Non appena pronta, la posizionai affianco alla porta della stanza e misi il pigiama. Mi addormentai velocemente, e qualche lacrima rigò il mio viso.

La mattina seguente la sveglia suonò puntualmente alle 5. Dovevamo stare in aeroporto prima delle 6, visto che alle 6 il nostro volo sarebbe partito. Presi l’intimo e mi recai verso il bagno. Il mio era rotto, quindi mi diressi in quello comune. 20 minuti, ed ero asciutta. Uscì dal bagno e vidi Louis. Era seduto affianco alla porta, con un asciugamano e i boxer in mano. Appena alzò lo sguardo incontrò i miei occhi. Si alzò di scatto, posizionandosi davanti a me. Diamine, ero in intimo! Arrossii violentemente  e cercai di coprire il mio viso con le mani. Lui sorrise alla scena, non disse parola e continuò a guardarmi.
-Scusa, ma dovrei passare.- dissi, abbozzando un sorriso.  Non rispose e continuò a guardarmi, come incantato. Gli passai una mano davanti la faccia, ma ancora niente.
-Louis?..- continuai. Dopo un po’, si riprese. Scrutò la testa, portandosi una mano fra i capelli.
-Scusa!- esclamò, continuando a fissarmi.
-Beh, tra meno di 20 minuti dobbiamo stare in aeroporto, quindi se permetti- conclusi io sorpassandolo e dirigendomi in camera mia. Lui era rimasto lì, immerso nei suoi pensieri.  I battiti del mio cuore acceleravano, ma non vi badai più di tanto.  Presi il vestitino rosso, preparato la sera prima e lo infilai. Di seguito, infilai anche le ballerine bianche e decisi di mettere un cerchietto bianco, con una rosa al lato. Mi guardai allo specchio e feci un cenno di approvazione. Aprii la porta, dirigendomi in camera di Clara e Ludo. Le svegliai. In quel momento, penso che mi avrebbero bestemmiato contro volentieri, ma finsero un sorriso e mi abbracciarono.
- Mi raccomando a te. Divertiti e pensa un po’ a te stessa.- mi disse Ludo, stringendomi a sé. Clara annuì a quello che aveva detto la cugina, ma sapevo benissimo che stava ancora nel mondo dei sogni. Annuì sorridendo anche io e salutai entrambe con un bacio sulla guancia. Mi diressi in camera di Liam e Niall.  Per mia fortuna, era già passato Louis per salutarli, quindi non li dovetti svegliare. Appena mi videro, mi abbracciarono e mi strinsero a loro.
-Ci mancherai- conclusero in coro. Sorrisi pronunciando un “Anche voi mi mancherete, ragazzi” e lasciando la stanza. Feci per andare nella camera di Zayn, ma me lo ritrovai davanti.
-Ogni giorno sempre più bella. Come faremo noi, senza averti qui dentro per una settimana?- iniziò Zayn prendendomi in braccio e facendomi girare. Iniziai a ridere, al sol pensiero di quella scena.
-Resisterete. Fai il bravo, non farmi arrabbiare Clara, mi raccomando.- ripresi io, sciogliendomi dalla sua presa. Sorrise e mi baciò dolcemente sulla guancia.
-Ti voglio bene Zayn- conclusi, abbandonandolo in mezzo al corridoio.
Mi ritrovai senza accorgermene davanti la camera di Harry. La porta era socchiusa e senza pensarci due volte, entrai. Vidi Louis ed Harry che si abbracciavano e, a quella scena, una lacrima rigò il mio viso. L’asciugai velocemente, prima che i ragazzi potessero vederla.  Decisi di rimanere sulla porta. Dopo un po’ Louis si accorse della mia presenza, si staccò da Harry  e gli fece un segno di capo, al quale Harry ricambiò con un sorriso, quasi forzato. Louis lasciò la stanza, ed io mi avvicinai ad Harry.
-Ehi- sospirai, sedendomi accanto a lui sul letto.
-Ehi..- rispose lui trattenendosi le lacrime.
Rimasi in silenzio, non sapevo che dire. Forse, che in quel momento ero in imbarazzo era troppo poco. Non so come, ma mi ritrovai fra le braccia di Harry.
-Mi mancherai, non puoi capire quanto! Promettimi che quando tornerai, tutto sarà come prima. – sussurrò lui, nel mio orecchio. Annuii, poco convinta di quello che stavo facendo.
-Prometto che fra 7 giorni sarò qui, fiducioso in te. Prometto che non soffrirò, prometto che mi godrò questi giorni e che al tuo ritorno sarò un uomo migliore. Prometto che non sarò più troppo possessivo e protettivo nei tuoi confronti. Prometto che per ogni cosa, quando chiamerai, ci sarò. Prometto che ti sarò sempre accanto qualunque cosa accada- concluse lui, iniziando a tramare.
-Qualunque cosa accada, Harry?-
-Qualunque cosa accada, Cecil!-
Detto questo, mi baciò dolcemente sulle labbra. Sorrisi falsamente e lasciai la stanza, sciogliendomi da quel bacio. Louis era già in macchina, pronto ad aspettarmi. Rivolsi un ultimo sguardo alla casa, e chiusi la porta dirigendomi in macchina. In 10 minuti eravamo già in aeroporto. Salimmo sull’aereo e dopo 5 minuti eravamo in volo per la Grecia, Atene.
Passai tutto il viaggio, con l’eccitazione di andare in Grecia che quando arrivammo non potevo crederci. Io e Louis, ci affrettammo a prendere le valigie e chiamammo un taxi che non tardò ad arrivare. Louis gli diede l’indirizzo dell’hotel. Durante il tragitto, osservavo fuori dal finestrino le bellezze di Atene. Era davvero bella, o almeno, a me piaceva! Sin da piccola ho sempre sognato viaggiare e scoprire nuovi posti. E’ sempre stato il mio sogno ed ora si sta avverando.
-Ceci, siamo arrivati- introdusse Louis, distogliendomi dai miei pensieri. Sorrisi, scesi dal taxi e presi le mie valigie. Entrammo nell’hotel.  Louis prese le chiavi e ci dirigemmo al primo piano, in camera nostra. Era davvero carina.  La camera era gialla, con tonalità alle volte sull’arancione. Al centro della camera, c’era un tavolino con sopra un vaso con delle rose rosse, e intorno due sedie. Una libreria posta davanti al tavolino con la Tv affianco. Il letto era matrimoniale, ed era postato alla fine della stanza, affianco al balcone. C’erano due immensi armadi e due comodini ai fianchi del letto.  La porta che conduceva al bagno, era a sinistra della stanza. Il bagno era molto spazioso. Le mattonelle erano azzurre e anche le pareti. C’erano due docce. A quella vista, rimasi un po’ perplessa. “Come se facessi la doccia con Louis in bagno” pensai. Poggiai la  mia valigia ai piedi del letto, e mi buttai su quest’ultimo. Presi un profondo respiro e chiusi gli occhi. Non potevo credere che ero davvero lì.  Sentì un rumore, provenire dalla porta d’ingresso. Aprii gli occhi e mi trovai Louis con una mano poggiata sul capo.
-Louis che succede?- domandai preoccupata. Mi alzai e mi avvicinai a lui, fino a quando i miei occhi non incontrarono i suoi.
- Ho sbattuto alla porta- rispose lui, continuando a massaggiarsi il punto ferito.
-Come hai fatto a sbattere alla porta di testa?- continuai, trattenendo le risate. Lui sbuffò sorridendo.
-Prendo del ghiaccio, dovrebbe essere in bagno.- ripresi dirigendomi verso il bagno. Preso il ghiaccio, tornai da lui e gli e lo gettai sulla testa.
-Ahia Cecil!- urlò lui. Per lo spavento cadde dal letto, finendo sulle valigie. Iniziai a ridere talmente tanto, che mi uscirono le lacrime. Tra una risata e un’altra, non mi accorsi che Louis si era alzato e stava venendo nella mia direzione. Iniziai a correre per tutta la stanza, cercando di evitare la sua presa. Dopo un po’, mi stancai e mi fermai per qualche attimo. Con uno sbalzo ero fra le sue braccia. Mi muovevo, cercando di liberarmi, ma proprio non ci riuscivo. Continuavo a ridere, senza fermarmi.
Mi buttò sul letto e si mise su di me, iniziandomi a fare il solletico.
-LOOOOU!- urlai, fra una risata e un’altra. Lui continuò, evitando completamente le mie urla di supplica.  
-Chiedimi scusa!- continuò lui.
-Solo.. Solo se mi lasci!- ripresi io. Lasciò i miei fianchi, smettendo di farmi il solletico. Lo guardai negli occhi e gli feci una linguaccia. Mentre stava per rimettere le mani sui miei fianchi, lo fermai.
-Okay, scusa. Non era mia intenzione. – dissi continuando a mantenere il suo sguardo.
-Brava bambina. E ora, inginocchiati ai miei piedi- continuò, facendo il finto tono serio. Lo guardai per qualche attimo e poi iniziai a ridere peggio di prima. Mi tappò lo bacco con una mano, avvicinandosi al mio viso e facendomi smettere di ridere. I nostri nasi si toccarono e le nostre labbra erano separate soltanto dalla sua mano.
-Sei bellissima Cecil- sospirò lui, togliendo la sua mano dalle mie labbra. Volevo indietreggiare, ma ero distesa sul letto., Praticamente impossibile. Louis si avvicinò, di più, sempre di più. Sentivo il suo respiro sulle mie labbra e il suo cuore battere all’impazzata. Prima che le nostre labbra potessero fondersi, il mio cellulare squillò. Giusto in tempo! Mi alzai, aprì la borsa e guardai il display: Harry<3!
Risposi.
-Harry!-
Appena Louis mi sentì pronunciare il nome del suo migliore amico, si alzò dal letto dove era sdraiato e fece finta di mettere i rispettivi vestiti nell’armadio. Non vi badai più di tanto e continuai a pensare ad Harry.
-Piccola.. Tutto bene?- domandò lui timidamente.
-Si, siamo arrivati da poco. Qui è tutto bellissimo. La stanza è immensa e ha un bagno che vi confina. Faremo delle foto e ve le spediremo per posta.- risposi sorridendo.
-Mi fa piacere che ti piaccia il posto. Vi salutano anche i ragazzi. Mancate a tutti noi.- continuò lui.
-Mancate anche voi a noi. Tanto.  Vorremo che foste qui con noi-
Lo sentì sospirare.
-Harry ci sei?- continuai non sentendo più la sua voce. Dopo un po’ mi rispose.
-Si, scusa. Ma devo staccare. Ci sentiamo stas… Va bé, ci sentiamo. Ciao Cecil- concluse attaccando la telefonata. Poggiai il telefono sul comodino e decisi di mettere anche io i miei vestiti nell’armadio. Impiegai circa 10 minuti. Mi stesi sul letto e dopo un po’ Louis mi raggiunse.
-Ti manca?- domandò tutto d’un tratto. Girai il viso e mi ritrovai a pochi centimetri dalle sue labbra. Lo rigirai nuovamente, continuando a fissare il soffitto.
-Mi mancano tutti loro.- ripresi col parlare. Lo sentì sospirai e sbuffare al tempo stesso.
-Ma sono felice di stare qui con te- conclusi. A quelle parole l’espressione sul suo viso cambiò. Si girò di scatto  e la stessa cosa feci io. Mi sorrise e ricambiai il sorriso.
-Io aspettavo questo momento da mesi. Si, lo so.. Sono stato stronzo a non avertelo detto prima. Io sapevo di questo viaggio o vero, me ne aveva accennato Simone. Sapevo che non avresti mai fatto l’esame,ma al tempo stesso sapevo a quanto ci tenessi a partire per la Grecia. Quando ne sono venuto a conoscenza stavamo insieme e volevo farti un.. Regalo.- continuò lui. Non mi diede il tempo di ribattere che continuò ancora col parlare –non prendertela con me e goditi questo momento. So che è questo che vuoi veramente ed è questo che voglio anche io-





Ehi bellissimi :D:D Piaciuto il capitolo?!
A me si, molto *-* Mi mancava la dolcezza di Louis e la timidezza di Cecil. Sinceramente? Mi dispiace per Harry, ma ORA mi dispiace. Poi.. Eheh può darsi che accadrà qualcosa che.. Vabbè non vi accenno niente :D Ringrazio a tutte quelle sante persone di buona volontà che seguono la mia storia :D Un bacio a tutti voi. Siete unici.
Maria <3<3 Recensite che mi fate contenta, dai :D

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Capitolo 24
*** Perché volevo che tu fossi felice. Ma ancora una volta, ti ho rovinato la vita! ***


La sveglia suonò puntualmente alle 7 e 30. Sbadigliai e mi alzai. Presi l’intimo, un asciugamano e corsi in bagno. Il getto d’acqua fredda cadde su tutto il mio corpo,rabbrividii a quel contatto. Impiegai 20 minuti, uscii dalla doccia, misi l’intimo e l’asciugamano per coprirmi. Entrando in camera, notai che Louis ancora dormiva. Mi avvicinai lentamente a lui e mi sedetti al suo fianco sul letto. I suoi occhi si aprirono delicatamente, incontrando i miei.. Sorrise.
-Buongiorno Cecil!- sospirò lui, alzandosi e sedendosi al mio fianco.
-Buongiorno Louis – sussurrai,  regalandogli un sorriso.
-Dormito bene?- domandò.
-Abbastanza. Tu invece?- domandai a mia volta, alzandomi dal letto e dirigendomi verso il mio armadio.
-Anche io. Beh, vado a farmi una doccia e scendiamo insieme. Okay?-
Annuì. Si diresse in bagno, mentre io cercavo qualcosa da mettermi. Optai per un jeans grigio attillato con una felpa a righe rosse e bianche e le converse rosse. Mi asciugai i capelli e decisi di lasciarli sciolti. Misi quello che avevo preparato precedentemente, mi sedetti sul letto e aspettai Louis.  Lo vidi uscire dalla porta del bagno, con tutti i capelli spettinati. Iniziai a ridere, mentre lui mi guardava storto.
-Cosa c’è di tanto divertente?- domandò, sorridendo sotto sotto.
- Mmm, vediamo… Tu?- continuai,  ridendo. Sbuffò accennando un sorriso. Prese una felpa dall’armadio e un Jeans e li indossò, davanti ai miei occhi. Rimasi un po’ stupita, ma non vi badai più di tanto, visto che non era la prima volta che mi trovavo in quella situazione.
-Sono pronto!- esclamò lui, prendendomi per mano e trascinandomi fuori la porta. – Andiamo che siamo in ritardò!- urlò mentre correva, con me, per tutte le scale. Sorrisi, e corsi anche io. Uscimmo fuori dall’albergo, era troppo tardi anche per chiamare un taxi quindi iniziammo a correre per tutt’Atene.
- Lou attento alla macchina!- urlai. Correva, correva, senza nemmeno guardare dove andava.
-Con te al mio fianco, starò sempre attento-  rispose sorridendo. Arrossii visibilmente, fortuna che era troppo concentrato a correre. Arrivammo davanti al grande edificio e ci fermammo. Le nostre mani erano ancora intrecciate e i nostri respiri affannati. Ci guardammo e iniziammo a ridere, ripensando alla corsa che avevamo fatto per arrivare in quel benedetto posto. Appena ci calmammo entrammo nel grande edificio. C’erano vasi con fiori rossi dappertutto. Anche nella nostra camera c’erano, pensai. Io e Louis ci avvicinammo al capo del piano terra e chiedemmo informazioni. Poco più tardi un signore sui 60anni ci accompagnò nel nostro studio. C’erano 3 scrivanie, realizzai che doveva venire anche qualcun’altro .  Io e Louis prendemmo posto. La mia scrivania era affianco alla sua, mentre l’altra era di fronte alle nostre. Iniziammo subito a lavorare, ma il signore che ci aveva accompagnato sbucò con un ragazzo dietro.
-Bene ragazzi. Vedo che vi siete già messi al lavoro. Lui è Luca, lavorerà con voi. Gli orari sono dalle 9:00 alle 14:00.  Ho saputo che la signorina Posip e il signorino Tomlinson faranno una settimana di prova, spero vi troverete bene. Arrivederci, a domani- concluse lasciandoci con quel ragazzo. Era alto più o meno quanto me, con gli occhi azzurri e i capelli castani. Ci avvicinammo a lui e iniziammo a presentarci.
-Piacere io sono Louis!- disse Louis, porgendo la mano a.. Luca, se non sbaglio. Lui gliela strinse e sorrise.
-Piacere mio, Luca- continuò. I ragazzi si sorrisero, poi lo sguardo di Luca si puntò su di me. Mi porse la mano e io l’afferrai.
- Cecil..- sussurrai, al quanto imbarazzata. Luca, portò la mia mano alla sua bocca, per lasciargli un leggero bacio. – E’ un piacere conoscerti, Cecil!- concluse. Ritrassi la mano, sorrisi e tornai al mio lavoro.  Le ore passarono in fretta. Scoprii che Luca veniva dall’Italia e anche lui aveva fatto il nostro stesso esame, solo che a differenza nostra, aveva accettato senza fare nessuna settimana di prova. Era simpatico, forse un po’ troppo vanitoso per i miei gusti. Mi faceva ricordare Zayn. 
14:00. 
-Beh ragazzi è ora di andare!- disse Luca, mettendo a posto delle carte nella libreria. Io e Louis, sistemammo tutto e ci avviammo verso la porta, seguiti da Luca.
-Ci vediamo domani allora, Luca?- domandò Louis, già sapendo la risposta.
-Si, ma.. Che ne dite di andare a mangiare fuori stasera?- chiese Luca, guardando più me che Louis, che ovviamente se ne accorse e gli fece una smorfia. Sorrisi, non volevo essere troppo scortese quindi accettai.
-Bene, io ho comprato una casa qui. Passo a prendervi in hotel, verso le .. 9?- domandò.
- Si va bene! A dopo-. Rispose Louis.
-A dopo. Ciao Cecil!- concluse Luca. Sorrisi  e lasciai l’edificio, seguendo Louis. In circa 10 minuti arrivammo in hotel. Non appena arrivati in stanza, mi buttai sul letto chiudendo gli occhi.
-Sono stanca!- sospirai. Sentii qualcosa posizionarsi al mio fianco, aprii gli occhi e mi ritrovai Louis, disteso vicino a me. Sorrisi.
- Quel Luca.. E’ simpatico!- disse introducendo un argomento.  Annuii, facendo spallucce.
-Però non mi piace il modo in cui ti guarda!- continuò.
Mi alzai da letto e mi sedetti, lui fece lo stesso. Lo guardai negli occhi, era come preoccupato.
- Dove vuoi arrivare Lou?- domandai, continuando a mantenere il suo sguardo.
- Ho solo paura.- rispose. La sua mano intrecciò la mia. A quel tocco, un brivido percorse tutto il mio corpo.
-Paura di cosa?- dissi, giocando con le sue dita.
-Che tu ti possa innamorare di lui!- concluse, lasciando la mia mano e abbassando lo sguardo. Lo guardai per una manciata di secondi, gli alzai il viso con le mani, costringendolo a guardarmi negli occhi.
- Louis, Luca è un bel ragazzo, simpatico e gentile. Ma non fa per me. Non ci sarà mai niente fra noi, se non amicizia.-
Alle mie parole sorrise e mi abbracciò. Una lacrima scese dal mio viso. Quanto mi mancavano i suoi abbracci! Ci staccammo.
-Ehi cos’hai?- chiese, avendo notato la mia lacrima. L’asciugai velocemente, ma ormai il guaio era fatto.
-Niente!- risposi, dirigendomi in bagno. – Faccio una doccia- urlai.

Appena uscii dalla doccia, presi un asciugamano e la misi intorno al corpo, per coprirmi. Entrai in camera e vidi Louis, che guardava il display del mio telefono con un aria, tipo impaurita. Mi avvicinai curiosa, cos’era successo?
- Louis, ma che succede?- domandai vedendo che ancora non si era ripreso. Al sentire la mia voce sobbalzò, si girò verso di me e mi porse il telefono. C’era un messaggio di Harry aperto. Louis si sedette sul mio letto, passandosi le mani fra i capelli. Il mio sguardo passò da lui, al mio telefono.
 

“Lo so, è da vigliacchi lasciare per messaggio.. Ma a voce non avrei trovato le parole.
Cecil, è da un po’ di tempo che sto pensando a una cosa.. E ora.. Beh con la tua partenza ho capito molte cose. Io al tuo posto, non sarei mai partito, soprattutto se sapevo  che sarei stato nella stessa camera per una settimana con una mia ex. Ma evidentemente, tu non tieni a me come io tengo a te. La domanda che scorreva nella mia testa in questi due mesi, è stata sempre la stessa..”Ma lei mi ama?” Beh, non ho mai saputo dare una risposta. Cecil, non so cosa provi.. Ma so che non è forte come quello che provo io. Mi dispiace, davvero. Quella sera, quando abbiamo litigato con Louis, mi avevi detto che ci volevi provare. Io.. Beh io forse non c’ho mai voluto provare davvero. Mi sono lasciato prendere dall’entusiasmo e ho subito accettato, come uno stupido, non sapendo che tu non hai mai provato niente. A te piace Louis, Cecil. Sai quand’è che me ne sono accorto? La prima volta che abbiamo dormito insieme. Ti ho sussurrato all’orecchio, prima di addormentarti, Ti Amo e tu mi hai risposto: Ti Amo anche io Louis. Da quel giorno, beh.. Da quel giorno ho capito che tu non mi amavi veramente, ma io ti amavo e ti amo troppo per accettare questa realtà. Rimaniamo amici, voglio solo che tu sia felice e con me al tuo fianco, non lo sarai mai. Scusa per questo messaggio Cecil, il tuo migliore amico. Ti amo! Harry!”


Le lacrime iniziarono a scendere, e proprio non volevano fermarsi. Gettai il telefono per terra, con tutta la forza che avevo e mi accasciai ai piedi del letto. Louis, pian piano si avvicinò e mi strinse in un abbraccio.
-Dai, andrà tutto bene! Te lo prometto! Ci sono io qui con te!- disse. A quelle parole, mi tornò in mente la mattina, prima di partire per la Grecia.

*-Mi mancherai, non puoi capire quanto! Promettimi che quando tornerai, tutto sarà come prima. – sussurrò lui, nel mio orecchio. Annuii, poco convinta di quello che stavo facendo.
-Prometto che fra 7 giorni sarò qui, fiducioso in te. Prometto che non soffrirò, prometto che mi godrò questi giorni e che al tuo ritorno sarò un uomo migliore. Prometto che non sarò più troppo possessivo e protettivo nei tuoi confronti. Prometto che per ogni cosa, quando chiamerai, ci sarò. Prometto che ti sarò sempre accanto qualunque cosa accada- concluse lui, iniziando a tramare.
-Qualunque cosa accada, Harry?-
-Qualunque cosa accada, Cecil!-*

 
Le lacrime iniziarono a scendere, più di prima. Louis continuava a stringermi e sembrava non volesse lasciarmi. Una lacrima rigò anche il suo viso. Mi staccai dall’abbraccio, mi asciugai le lacrime e lo guardai dritta negli occhi.
-Lou, perché.. Perché piangi?- domandai.
-Perché volevo solo che tu fossi felice. Ma ancora una volta, ti ho rovinato la vita Cecil!- rispose alzandosi e lasciando la stanza, chiudendo con forza la porta.











Ehyyy :D Sono di nuovo io :3
Come vi sembra questo capitolo? Sinceramente, a me ha fatto pena T.T Ma ho dovuto scriverlo per forza, perché fra un po’ arriverà il “Pezzo forte” che aspetto dall’inizio di questa storia. Secondo voi, cosa accadrà fra Louis e Cecil? E Harry? Perché ha fatto tutto questo?
Recensite, se volete =) Mi farebbe piacere, ovviamente.
Beh, un bacio a tutti voi. Siete bellissimi *-*
Alla prossima :D
*Maria <3

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Capitolo 25
*** Sei solo mia! ***


Continua..
Tornò dopo pochi minuti. Alla sua vista, sospirai. Mi alzai lentamente dal pavimento, dov’ero rimasta seduta per tutto il tempo, e mi avvicinai a lui. Aveva gli occhi rossi e ancora lucidi. E pensare, che se lui stava così era tutta colpa mia. Si sdraiò sul letto, gli presi delicatamente la mano, sedendomi al suo fianco. Il suo sguardo era puntato sul soffitto, immerso dai pensieri. Continuavo a stringergli la mano, e ogni tanto ricambiava il gesto per farmi capire che c’era. D’altronde c’è sempre stato. Dopo una manciata di minuti, mi stesi al suo fianco, guardando anch’io il soffitto, tenendogli sempre la mano.
-C’è una crepa nel muro!- scherzò lui, mandando a fare un giro la tensione e il silenzio.
-Che m’importa, tanto qui ci dormi tu!- continuai io, facendolo sorridere. Si girò nella mia direzione e io feci lo stesso. Sentivo il suo respiro. Il suo viso era così vicino al mio; Il suo sguardo puntato nel mio.  Sapevo che non riusciva a mantenere a lungo il mio sguardo, infatti dopo poco si staccò. Mi alzai, tornando seduta, come inizialmente. Gli accarezzai il viso e gli feci segno di sedersi di fronte a me. In  un batter d’occhio, il suo viso era a pochi centimetri dal mio, diviso dalla paura.
-Non è stata colpa tua, Louis. Tu, non hai fatto niente!- dissi, continuando ad accarezzargli il viso.
-Ti sto rovinando la vita Cecil. Harry ti ha lasciato, ed è tutta colpa mia. Sapevo che dovevo lasciarti stare, sapevo che saresti stata felice con lui. Ma non ho voluto mollare, perché sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Quando sto con te sto bene, e in tutto questo tempo sono stato così.. Convinto, che tu un giorno saresti tornata da me, che non mi accorgevo che stavi soffrendo. Non mi sono accorto, che tu sei sempre stata mia. Ho pensato solo a me stesso, e questo è egoistico. Ma, forse non mi crederai. Se ho fatto tutto questo  è stato solamente perché.. Perché volevo che tu fossi felice- continuò, abbassando lo sguardo. Con due dita, riuscii a far alzare il suo capo e a far incontrare i nostri occhi.
-L’unica colpa che hai, è quella di aver rapito il mio cuore Louis.- gli sussurro sulle labbra, per poi rompere quella distanza che ci divideva. La sua lingua iniziò a cercare la mia, proprio come il primo giorno. Schiusi leggermente le labbra, per approfondire quel bacio. Per farlo diventare vero. Un bacio che solo Louis Tomilson è in grado di dare. Le farfalle facevano un party nel mio stomaco, mentre i brividi si stavano divertendo a percorrermi il resto del corpo. Ci sdraiammo sul letto, continuando quel lungo bacio, tanto atteso. In una mossa veloce, era sopra di me. Mi tolse delicatamente la maglia, lasciandomi in reggiseno. Iniziò a baciarmi dolcemente la pancia. Un sorriso mi invadeva, ogni volta che sentivo il tocco delle sue labbra. Si tolse anche lui la maglia e successivamente mi sfilò il reggiseno. Arrossii, sentendomi in imbarazzo. Louis mi sorrise, rassicurandomi. In quel momento, c’eravamo solo io e lui. Non m’importava del telefono che stava squillando, dei signori fuori la finestra che avrebbero potuto vedere tutto. Quel momento era speciale e per nulla al mondo, avrei voluto rovinarlo.
La mia prima volta. Stavo facendo l’amore con Louis.

La suoneria del mio cellulare, invase tutta la camera. Aprii lentamente gli occhi, notando che Louis era al mio fianco. Sorrisi, ripensando al pomeriggio passato. Mi affrettai ad afferrare il cellulare, che continuava a squillare. Guardai il display: 4 messaggi e 6 chiamate perse. La chiamata era appena terminata, vidi l’orario e chi era. Luca, 9:10. Cavolo, alle 9 dovevamo incontrarci.
-Louis.. Louis, svegliati! Sono le nove e 10 e alle nove dovevamo incontrarci con Luca. – a quelle parole, aprì gli occhi e balzò fuori dal letto. Gli passai il telefono, e mi guardò con aria curiosa.
-Chiamalo. Fallo salire, non lo so. Digli che abbiamo fatto tardi, intanto vado a fare una doccia.- conclusi, lasciando la stanza e entrando il bagno. Chiusi la porta alle mie spalle e corsi subito in doccia. Il getto d’acqua, ghiacciata d’altronde, mi svegliò completamente. In 20 minuti, uscii dalla doccia, comprendoni con un asciugamano.  Uscii dal bagno e trovai nella camera, Luca e Louis che parlavano seduti sul letto. Sorrisi, il letto dove avevamo fatto l’amore.
-Ehi principessa,  dobbiamo aspettarti ancora? Poi cos’è quel sorrisetto da ebete?- disse Luca, invadendo i miei pensieri. – Bel fisico- continuò. Sorrisi, arrossendo. Il mio sguardo si posò su Louis, che voleva ucciderlo con gli occhi. Presi dall’armadio un vestitino lilla, con delle ballerine bianche, l’intimo e corsi in bagno per cambiarmi. In 10 minuti ero pronta. Uscii dal bagno e il fischio di Luca invase la stanza,  e il sospiro di Louis altrettanto. Ci aspettava una lunga serata. Uscimmo dall’hotel dirigendoci in un ristorante poco lontano. Fortuna che Luca aveva la macchina. Era un ristorante cinese. Che schifo! Toccai sì e no, qualcosa che non mi dava l’ide di morire avvelenata. Louis, non cenò proprio, mentre Luca sembrava divorare tutto ciò che gli si metteva davanti. Un piccolo Niall, ecco! Nel bel mezzo della cena, qualcosa mi rimase sullo stomaco. Corsi in bagno e iniziai a vomitare. Mi girava la testa. Cappero, meglio star attenti al cinese! Pensai. Uscii dal bagno e trovai Louis tutto preoccupato e Luca altrettanto.
-Stai bene bambola?- domandò Luca, avvicinandosi a me.
-Si, grazie. Diciamo che non digerisco il cinese.- risposi, facendo qualche smorfia. Louis sopirò, prendendomi sotto braccio. Si erano fatte le 11, e visto che il mattino seguente saremmo dovuti andare a lavoro, non ci trattenemmo più di tanto. Decidemmo solo di prendere un gelato, in hotel. Ce lo portarono in camera e iniziammo a mangiarlo.  Non appena lo finimmo, Luca si alzò dal letto prendendo il giubbotto e le chiavi dell’auto.
-Beh ragazzi, io vado. Sennò domani non mi sveglio.- disse, infilandosi il giubbotto.
-Si va bene. A domani amico!- continuò Louis, accompagnandolo alla porta. Prima di andarsene però, si avvicinò a me, dandomi un bacio sulla fronte.
-E tu guarisci! La prossima volta ti porto in un ristorante italiano, così sicuro che non avrai problemi!- concluse, scompigliandomi i capelli. Sorrisi e sussurrai un “ –Ciao Luca, a domani!-“ prima che Louis chiuse la porta. Si avvicinò a me, che ero ancora stesa sul letto, baciandomi la fronte. Dopo un po’ lo vidi con una faccia schifata e corse in bagno, sciacquandosi la lingua.
-Louis ti fa così schifo la mia fronte?- dissi, incrociando le braccia intorno al petto. Insomma! Che modi!
-Prima del mio bacio, te l’aveva dato Luca!!- urlò, continuando a sciacquarsi le labbra. Iniziai a ridere, talmente tanto che mi dovetti sedere per terra. Louis si asciugò, mi prese in braccio e mi buttò sul letto, ridendo appresso a me. Quando ci fu un momento di calma, ne approfittò.
-Mi da fastidio che quell’essere ti chiami “Bambola”. Solo io posso farlo, perché tu sei solo mia.- disse, per poi darmi un bacio a fior di labbra. Sorrisi, continuando a baciarlo. Solo ora, mi ricordai delle chiamate avute nel pomeriggio e dei messaggi. Mi staccai da Louis, prendendo il mio cellulare. Le chiamate erano di Clara e i messaggi di Liam.  Citavano quasi tutti la stessa frase:

“Harry è un coglione! Non pensarci”

Louis sospirò vedendo quel messaggio, abbassando lo sguardo.
-E’ un coglione davvero. E poi a me non importa. Io.. Amo te, Louis!- dissi, prendendogli il viso. Mi sorrise.
-Anche io ti amo Cecil!.-
Sorrisi. Mandai un  messaggio a Clara dicendole che l’avrei chiamata la mattina seguente e che se voleva saperlo andava tutto bene. Non aspettai la risposta, che mi addormentai, fra le braccia di Louis.






Ehi bellissime :D
Come state? Spero bene :3
Piaciuto il capitolo? Spero di si :3
Vi piace la storia? Spero anch'essa :3
Beh, sarò ripetitiva, ma non finirò mai di ringraziare tutte quelle persone che mi seguono =') siete davvero bellissime. Vi  amo :')
Ringrazio ai lettori silenziosi, anche loro hanno la loro parte.
Bhe, a me questo capitolo a dirla tutta, non mi ispira. Però, da qui parte tutto. Nei prossimi capitolo, scorpiremo tante cose.
Credo mancano 5 6 capitoli alla fine, che poi sarà una cosa.. Molto molto molto, intensa.
Beh, non vi rompo più dai.
Ma perché dico sempre "Beh"? Sto diventando una pecora? o.o
Ahahah :D
Un bacio. Con amore :3
Maria <3

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Capitolo 26
*** Verde! ***


-Cecil! Dottore, dottore è sveglia!- sentii urlare, non appena aprii gli occhi. Vidi, il volto di Louis e intorno quello dei ragazzi. Non ricordavo niente, escluso il fatto che la settimana era passata ed eravamo appena tornati a Londra. Un uomo con il camice bianco fece la sua entrata in stanza, si avvicinò a me e guardò un macchinario al lato del mio letto. La testa mi scoppiava, e qualcosa stava accadendo dentro il mio organismo. Per tutta la settimana non avevo fatto altro che vomitare. Non feci in tempo a chiedere spiegazioni che il dottore mi precedette.
-Bene ragazzi. Scampato il pericolo. Ora, uscite e aspettate fuori. Le faccio un'ultima visita di controllo. Poi potrà tornare a casa.- disse deciso. Louis, che mi stringeva la mano, mi lasciò un lieve bacio sulla fronte. Nell'uscire, vidi l'espressione di Harry, terrorizzata, già vista precedentemente. Non appena la porta si chiuse, il dottore si voltò verso di me. Strisciai, mettendomi seduta.
-Signorina, come si sente?- domandò gentilmente, continuando a guardare la cartella clinica.
-Bene, grazie. Cos'è successo?- risposi, domandando a mia volta. Il dottore, che poteva avere sì e no 40 anni, smise di guardare la cartella clinica, posando il suo sguardo nel mio. Sembrava preccupato di dirmi qualcosa.
-Signorina, non ho detto niente alle persone che fino a poco fa erano in questa stanza. Non ho domando niente, a nessuno di loro. Quello che le sto per chiedere, è forse una domanda un po' personale. Uno dei ragazzi, mi ha riferito che durante la settimana ha avuto dei leggeri cali, forse mancaza di ferro. Ma prima di trarre conclusioni, mi dica.. Ha avuto rapporti, prima che accadesse tutto questo?-
A quella domandò sbiancai. Sentivo le lacrime pregarmi di uscire, e non so per quale motivo. Un brivido scosse tutto il mio corpo, forse per l'imbarazzo. Iniziai a tremare e a torturarmi le mani.
-Dottore mi sta dicendo che..- non mi lasciò finire la frase, che continuò col parlare.
-Signorina, non posso dirle niente se non so come sono andate le cose. Risponda alla mia domanda, vedrò di trarre delle conclusioni.-
-Si. Ho avuto dei rapporti, dottore- risposi, stringendomi nelle coperte bianche che mi avvolgevano.  Il dottore mi guardò, e iniziò a fare dei passi per l'intera stanza. L'ansia saliva, a cosa voleva arrivare?! Il silenzio findò nella stanza, fino a quando il dottore non si decise e riprese a parlare.
-Ha fatto un test di gravidanza?- domandò.
Test di gravi..Gravi..Gravidanza?  Sgranai gli occhi, non aspettandomi quella domanda. Il cuore mi batteva a mille, forse avevo perso anche qualche battito, ma non m'importava.
-No dottore.- risposi, strano ma senza emettere alcun segno di balbettio.
-Beh, glielo procuro subito. Tranquilla, non ne parlerò con nessuno. Vado a prenderlo, nell'altra stanza. Si rilassi signorina, andrà tutto bene!- mi disse, mettendomi una mano sulla spalla prima di uscire. Sentii delle urla citare "Sta bene dottore?", ma senza alcuna risposta. Socchiusi gli occhi, sperando che tutto questo fosse soltanto un sogno. Ho sempre amato i bambini, ma mai pensato di averne uno. Non a quest'età! Ho soli 18 anni, sono ancora troppo immatura io. Mille domande invadevano la mia mente. E Louis? Louis, come avrebbe reagito? I miei battiti cardiaci, accellerarono. Come lo so? L'apparecchio posto al fianco del mio letto iniziava a darmi i nervi. "Ti Ti Ti Ti Ti" . Dovevo calmarmi, e non pensare a tutto questo ora. In fondo, ancora non era sicuro niente. Il rumore della porta che si apriva, distolse lo sguardo puntato nel nulla. Il dottore mi porse una scatola, con dentro il test.
-Signorina, la lascio sola. Quando ha fatto, mi chiami. Sono qui fuori.- concluse, uscendo nuovamente da dov'era venuto.  Presi un forte respiro e lentamente mi alzai dal letto. Notai, che avevo una specie di tuta tutta bianca, dell'ospedale. Ma i miei pensieri si posarono sul test. Seguii le indicazioni. Passarono 5 minuti, 7, 8... Fin quando non decisi di chiamare il dottore. Avevo paura, paura che tutto quello che avevo ricreato andasse all'area. Se era verde, sarebbe stato positivo. Se era rosso, sarebbe stato negativo.
-Allora?- domandò il dottore.
-Non ce la faccio. Può.. Può gentilmente guardarlo lei al mio posto?- domandai a mia volta, abbassando lo sguardo.
-Certo. Dia pure- rispose. Gli porsi il test, che afferrò subito. Alzai lo sguardo, osservando il dottore che osservava attentamente il test. Dopo pochi secondi, il suo sguardo si posò su di me. Non parlò, girò solo il test verso la mia direzione. Chiusi gli occhi per qualche secondo, che sembrò eterno. Il dolore allo stomaco, si stava facendo più intenso. Avevo già provato questa sensazione, durante la settimana. Ma con me, c'è sempre stato Louis. E se se ne fosse andato? Non posso perderlo. Non voglio perderlo. Le lacrime iniziarono a scendere.
- LOUIS TI PREGO NON LASCIARMI!- sussurrai, prima di aprire gli occhi. Verde!






Ehi bellezze :) Come vi è sembrato il capitolo? Corto? Esattamente! Ma, questo è solo un piccolo assaggio per il prossimo. Anzi, per i prossimi :)
Come ho già pensato, forse dopo questa FF, ne farò un'altra. Una serie? Forse xD Ma non ne sono ancora sicura. :) Beh, spero comunque che vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate, e scusate, scusatemi tanto per gli orrori che troverete (se ci sono, ma credo sia scontato) ma non ho avuto tempo di rileggerlo. Ovviamente, li correggerò xD
Un bacione a tutti.
Maria <3 E grazie a te, che stai leggendo ;)

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Capitolo 27
*** Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile! ***


Uscita dall'ospedale, le domande frullavano nella mia mente cercando disperatamente una risposta. Anzi, la domanda. Era solo una stupida domanda, la quale risposta tardava ad arrivare. Come l'avrei detto a Louis e ai ragazzi? Siamo in macchina, diretti verso casa. Clara e Ludovica, sono appoggiate a me, e mi stringono la mano. Louis è al fianco di Harry, che guida. Sento il suo sguardo addosso. Mi sta guardando, attraverso lo specchietto. Mi limito a guardare fuori dal finestrino, continuando incessantemente a pensare. Lo volevo. Volevo questo bambino. Perché? Perché è il regalo più bello che Louis potesse mai farmi. Un bambino è un segno d'amore. La prova del nostro amore, era questo bambino. La mia sola paura, era la  sua reazione. Insomma, siamo giovani. Lui ha 20 anni, mentre io ne ho 18.
-Cecil a cosa pensi?-
La domanda di Ludo, mi distoglie dai miei pensieri. Mi giro, incontrando il suo sguardo. Il silenzio regna in macchina. Un brivido invade tutto il mio corpo, che iniziava involontariamente a tremare. Qualcosa mi pizzica gli occhi. Le lacrime vogliono uscire, ma devo essere forte. Non posso. Non ora.
-A niente... Come sono finita in ospedale?- domando a mia volta, cambiando argomento. Anche se comunque, l'argomento è lo stesso. Che stupida!
-Eravamo appena arrivati a casa, quando sei svenuta. Ci siamo preoccupati e quindi abbiamo pensato di portartici. Scusaci,sappiamo che hai il terrore degli ospedali.. Ma..- fu Louis a rispondere, con la calma e la tenerezza di un koala. Lo interrompo. -Tranquillo. E' tutt'ok- concludo, tornando a guardare fuori dal finestrino. Ed ecco che siamo arrivati. Scendiamo tutti dall'auto mentre Harry si reca a parcheggiare. Louis mi racchiude in un abbraccio. Poggio la testa sul suo petto; il suo profumo invade le mie narici. Difficile riuscire a scacciare una lacrime in quel momento. Prego tutti i santi, sperando che Louis non la vedesse.
-Ehi piccola.. Cos'hai?-
Ed ecco! Chiedevo troppo? Si stacca dall'abbraccio e fa un passo indietro, per guardarmi negli occhi. Mantengo il suo sguardo, asciugandomi velocemente la lacrima e sorridendo falsamente.
-Niente. Mi fa male la testa- mento, prendendogli la mano e conducendolo con me all'interno della casa. Sospira sorridendo, seguendomi. Ci chiudiamo la porta alle spalle, mentre ci dirigiamo in salone, dove tutti, compreso Harry che evidentemente era arrivato prima di noi, ci aspettano per guardare la Tv.
-Ce l'avete fatta!- esclama Niall, accendendo la Tv. Ci limitiamo a sorridere, prendendo posto sul divano libero, casualmente difronte ad Harry, che per tutto il tragitto non aveva fatto altro che guardarmi.  "Oggi abbiamo in studio, la signorina Jefferson, che qualche giorno fa, ha saputo di aspettare un bambino" . La voce della direttrice televisiva del programma che vedevamo ogni pomeriggio, iniziò con una nuova puntata. Tutti in casa eravamo appassionati di quel programma, anche se a volte trasmettevano cose alquanto stupide. A quelle parole, i brividi percossero tutto il mio corpo. Iniziai a tremare, come qualche minuto prima. Mi stringevo sempre più in Louis, che iniziava a preoccuparsi.
-Che razza di problemi sono!? Ora ci pensa? Doveva pensarci prima di agire!- esclamò Liam, cercando disperatamente il telecomando per cambiare canale. Mi alzai di scatto, visto che stavo accucciata nelle braccie di Louis, sedendomi normalmente.
-Che vuoi dire con questo Liam?- domandai, alzando un sopracciglio. Mandò al diavolo il telecomando che cercava, guardandomi negli occhi.
-Questa ragazza è una stupida! Ora va ad un programma, ammettendo al mondo intero il suo problema. Cosa si aspetta? Un miracolo? Che tutto torni come prima? Che qualcuno gli consigli una macchina del tempo? No! Dove pensare prima di commettere uno sbaglio del genere. Ha soli 16 anni, non può portare avanti una gravidanza, ma soprattutto sta decisamente rovinando la vita del suo futuro bambino!- continuò, alzando di poco la voce.  Quelle parole, non so come, non so perché, mi ferirono. Avrei rovinato anch'io, la vita di mio figlio?
-Non sai quello che ha passato, non puoi reagire così. Se ha agito così, ci sarà un motivo. Si vede che quello che lei provava con il suo partner, era davvero forte.- dissi io, con un tono serio e sicuro. I ragazzi, iniziarono ad essere più attivi a quella discussione. Louis, si sedette al mio fianco, stringendomi la mano, che strinsi a mia volta per fargli capire che andava tutto bene.
-Può provare tutto quello che vuole con il suo partner, non sto mettendo in dubbio questo. Sto solo dicendo che sta rovinando la vita di un bambino.-
-Non sta rovinando la vita di un bambino! Può essere una brava madre anche ora, come fra 10 anni!- esclmai, corrugando la fronte e gesticolando con la mano libera.
-Ha 16 anni, che si aspetta che con quel tizio sia amore eterno?!- continuò Liam. Non posso crederci. Liam pensava davvero quelle cose? Se pensa questo, non so come reagirà quando saprà del MIO bambino!...
-Tutto è possibile Liam! Se è vero amore, dura!- continuai, alzandomi dalla sedia  lasciando la mano di Louis.  Si alzò anche lui. I miei occhi erano puntati nei suoi.
-Cecil perché ti agiti troppo?! Non sei tu quella che deve essere agitata. E' quella che non ha capito niente della sua vita! Quella che sta facendo soffrire un bambino, prima ancora di farlo nascere. Perché cazzo sono qui a discutere con te! E perchè te la prendi così tanto!?- alzò definitivamente troppo la voce. Clara si alzò dalla sedia, per calmare Liam ma prima che potesse farlo...
- Perché sono incinta! Perché capisco come cazzo si sente! Perché come lei, penso che questo mondo mi volterà le spalle! Perché ho paura! Ho paura che tutto quello che ho creato, andrà a puttane! E perché nessuno, nessuno può capire come cazzo sto soffrendo! Perché non puoi dire certe cose, queste sciocchezze, se non sei stato mai davvero innamorato! Perché a tutto questo c'è una risposta! Perché l'amore scavalca ogni cosa! Perché non capisci un emerito cazzo, come tutti quelli che la pensano come te!- urlai, scoppiando in lacrime. Liam spalancò la bocca e gli occhi. Sbatté le palpebre ripetitivamente. Non feci in tempo a voltarmi verso di Louis, che la paura mi assalve. Lasciai la stanza, correndo in camera mia. Chiusi la porta, trascinandomi per terra, dove approfodii il mio pianto disperatorio (?). Tutto quello che aveva detto Liam, era fottutamente vero! Avrei rovinato la vita di mio figlio. Non avrebbe mai avuto una vita normale. Chiusi gli occhi, cercando di calmare le lacrime. Subito dopo, mi addormentai.


Clara


Dopo quelle parole, lasciò la stanza. Liam era rimasto imbambolato lì, guardando un punto fisso nel nulla. Louis aveva  una mano nei capelli, mentre l'altra sulla bocca. Era rimasto sorpreso a quell'affermazione, come tutti noi del resto. Mia cugina, aspettava un bambino. Il suo tono, il suo terrore, la sua voglia di scappare, la sua tensione, sono rimasti impressi nella mia mente. Aveva ragione, non posso minimamente pensare come ci si senta, ma dovevo fare qualcosa. Dovevo farle capire, che ci sarei stata, che io ci sono sempre stata. Ma questo lei già lo sà. So di cosa ha bisogno. Di Louis. Il silenzio era calato in casa. Harry, con una mossa decisa, si alzò dalla sedia, avvicinandosi a Louis. Si fermò a pochi passi, puntandogli un dito contro la faccia.
-Che cazzo gli hai fatto? Che cazzo avete fatto?- urlò. La rabbia invadeva i suoi occhi, che ormai erano in lacrime. Louis alzò lentamente lo sguardo.
-Abbiamo fatto l'amore!- sussurrò. Un sorriso spuntò, ripensando forse alla scena e a quel momento fantastico per loro. Harry sgranò gli occhi, rimanendo per qualche minuto in silenzio.
-Tu sei un fottuto bastardo! Sei andato contro la sua volontà! Non dovevi toccarla! - continuò urlando a avvicinandosi con sempre maggior foga vicino a Louis. Lo prese per la maglietta, facendolo alzare dal divano. Lo guardò dritto negli occhi.
-Io la amo- sussurrò Louis, fregandosene minimamente di quello che stava facendo Harry, della poca distanza che li divideva. I ragazzi non muovevano un muscolo, me e Ludo comprese.
-Tu non la ami! Non le avresti mai fatto tutto questo. Tu sei solo un egocentrico egoista, che pensa solo a sè stesso. Non te ne fotte niente della gente che ti ama e che ti sta intorno.- continuò urlando Harry. Louis, si riprese a quelle parole. Si agitò, liberandosi dalla presa di Harry, ma continuando a mantenere il suo sguardo.
-Parli tu Styles? Che l'hai lasciata con un messaggio di 10 righe, quando lei era dall'altro capo del mondo? Sei un fottuto bambino che non sa nemmeno lui cosa prova. Sai, questa situazione, ben diversa, era accaduta qualche mese fa! Solo che tu stavi con lei. Tu la rendevi felice. Tu te ne fottevi di quello che provava. Mentre ora ci sono io. Hai sempre saputo cosa lei provava per me, ma sei andato avanti perché avevi ottenuto ciò che volevi! Lei stava con te! Ed era questo quello che ti importava! Io le resterò accanto, perché la amo davvero! Sarà difficile? Si, ma nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile!-
Harry gli si avvicinò, così tanto da dargli un pugno in faccia. Mi alzai di scatto dalla sedia, bloccando la sua futura reazione. Lo misi a sedere al mio posto, sul divano.
-Okay basta! Facendo così non risolviamo di certo la situazione! Harry, finiscila. Cecil, non è più la tua ragazza, fattene una ragione. Aspetta un bambino e tutti noi dobbiamo starle vicino. Non è facile ragazzi, ma noi siamo la sua famiglia. Non possiamo abbandonarla proprio ora. Louis, soprattutto tu .- dissi, voltandomi poi verso di Louis.
-Non lo farò. Non la lascerò sola. Lei è la cosa più bella che mi sia mai capitata, non me la lascerò scappare. SS..Sarò.. Un buon  padre e un ragazzo che si rispetti. Voglio solo che lei sia felice, perché dalla sua felicità dipende la mia vita!-
D’istinto lo abbracciai. Era tutto quello che volevo per mia cugina.



 






Ehi bellezze :3
Si lo so, questo capitolo è squallido. Ma fidatevi di me. Il prossimo sarà decisamente meglio. Giuro =)
Beh, si lo so che è orrendo, ma meglio di niente xD
Solo per questo ci ho messo un intera giornata. Non immagino l’ultimo, molto più movimentato, come sarà. Beh ci avviciniamo sempre di più alla fine, ma tranquilli, mancano  3 capitoli all’incirca. Eh si, farò una serie. Ormai ne sono certa. *
Recensite daiii ;) Fatemi sapere che ci siete. Ringrazio tutti voi, siete *-*!
Un bacio. Con amore =)
Maria <3

 

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Capitolo 28
*** Mayra Marghot Tomlinson ***


Il profumo di gelsomino invase le mie narici, facendomi svegliare. Un venticello mi scompiglia i capelli. Aprendo gli occhi, noto la finestra della mia camera semi aperta. Mi affretto a chiuderla. Passando davanti lo specchio, mi accorgo delle mie pessime condizioni. Mi dirigo in bagno, impiegando 40 minuti sotto il getto d’acqua calda che bagnava tutto il mio corpo. Esco, prendendo un asciugamano e mettendola intorno al corpo. Entro in camera mia. Mi affretto a mettere l’intimo, un vestitino rosa e le ballerine del medesimo colore, per poi scendere al piano inferiore. Non sapevo bene cosa avrei fatto. Non sapevo come avevano reagito i ragazzi, ma dovevo far qualcosa. Entro  in cucina. Clara e Ludo sono lì, a preparare la colazione.  Due giorni esatti, chiusa in camera. Louis, beh Louis ha provato più volte ad entrare, ma non gli e l’ho permesso. Volevo stare da sola. Volevo pensare. 
-Ehi!-esclamo, baciando la guancia ad entrambe.
-Finalmente! 2 giorni senza vederti! Lo sai che è stato un trauma?- sdrammatizza Ludo, accarezzandomi la guancia. Mi limito a sorridere e prendo posto a tavola. La testa mi scoppiava. Clara  mi porge un thè davanti. Inizio a sorseggiarlo, stando attenta a non bruciarmi.
-Buongiorno fanciulle! Oh, ma guarda un po’ chi abbiamo qui!- esclama Niall entrando in cucina, seguito da tutti i ragazzi. Mi bacia la guancia,  per poi sussurrarmi all’orecchio un “Mi sei mancata”. La testa continuava a scoppiarmi, ma non volevo darlo a vedere, perciò sorrido facendo finta di nulla.  Mi sento tirare per un braccio. Mi giro, e incontro degli occhi. I suoi occhi! Sapevo che doveva parlarmi. Sapevo che quel momento sarebbe arrivato. Sempre tenendomi il braccio, ci dirigiamo in camera sua, al piano superiore. Chiude la porta alle sue spalle, non appena fummo dentro. Mi siedo sul letto, continuando a tenere lo sguardo basso. Due dita fanno alzare il mio viso, facendo incontrare di nuovo i nostri occhi. La distanza che ci divide è davvero poca. Diamine, quanto mi era mancato. Una lacrime si affretta ad uscire. Louis l’asciuga con un bacio.
-Cecil, ci sono io con te. Va tutto bene!- sussurra sulle mie labbra. A quelle parole, i miei occhi si sprigionano. Era proprio quello che volevo sentirmi dire. Metto fine a quella distanza che ci divide, facendo incontrare anche le nostre labbra.
-Piccola, sai che non sono mai stato molto bravo con le parole.. Ma beh, voglio provarci ugualmente. Mi dispiace, mi dispiace per tutto. Mi dispiace se hai pensato che, l’avrei presa male. Davvero. Solo il pensiero che tu, hai sofferto a causa mia, mi fa stare male. Cecil, quello che voglio dirti è che.. Io sarò sempre con te, non ti lascerò per nulla al mondo perché sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Sarò un bravo padre, te lo prometto. Ma soprattutto sarò un ragazzo, un amico e una spalla su cui piangere per la ragazza più bella del mondo!- enunciò. Sentivo il suo respiro sul mio, le sue labbra premere sulle mie. Ci staccammo solo per prender fiato.
-Ti amo Louis!- Sussurrai. Ci sdraiammo sul letto. Mi mise un braccio intorno alla spalla  e iniziammo a parlare. Tra un discorso e un altro, ecco che arriva una domanda un po’ .. Bizzarra?!
-Come lo chiameremo?-
Lo guardo un po’ stranita, ma poi decido di rispondere.
-A me piace tanto il nome Mayra-  Fa una smorfia, alquanto strana.
-Mayra?!- ripete, sperando di aver capito bene. Annuisco, sorridendogli.
-A me piacerebbe più.. Marghot.- continua, iniziando a giocare con i miei capelli. Adoro quando lo fa.
-Mayra Marghot Tomlinson.. Suona, abbastanza bene. Si, mi piace!- esclama entusiasta.
-E se è maschio?- domanda. Potrei giurare di aver visto i suoi occhi luccicare. Chissà, gli sarebbe piaciuto di più avere un maschietto?
-Sebastian.-  rispondo, sicura.
-Mmm.. Sebastian. Ma si,dai..- continua, soffermandosi per sospirare. –Che strana la vita. Ieri, pensavamo al nome da mettere al gatto di Harry.. Oggi, al nome di nostro figlio.-
-La vita è un dono Louis. Bisogna viverla, attimo per attimo.-
-Cecil. Mi fai una promessa?- domandò a sua volta, diventando improvvisamente serio. Annuisco, incitandolo a parlare.
-Promettimi che staremo sempre insieme. Promettimi che resterai sempre con me, qualunque cosa accada.-
Le ultime parole, mi ricordano vagamente la conversazione avuta con Harry prima della mia partenza.
-Louis Tomlinson, starò per sempre al  tuo fianco. Staremo per sempre insieme, supereremo i nostri ostacoli. Nel bene e nel male, ovviamente.- dissi, alzandomi e porgendogli la mano, che afferrò senza obiezioni. Mi strinse in un abbraccio, sorridente come non mai. Mi prese in braccio, facendomi fare due o tre giravolte. Sapete come fanno i principi con le principesse, prima di portarle al castello? Ecco, era esattamente quello che lui stava facendo con me. Solo che, io non sono una principessa, e questo non è un castello. Questa è semplicemente la mia vita e la cosa che la rende migliore, o meglio, la persona, che la rende migliore è senz’altro Louis.  Con lui mi sento protetta, sono davvero me stessa.  Mentre io faccio a botte con i miei pensieri, ci ha catapultati al piano di sotto, dove tutti sono seduti sul divano a guardare la TV. Alla nostra vista sorridono. Louis, mi fa sedere delicatamente e sottolineo il delicatamente, sul divano di fianco a Liam. Quest’ultimo, mi poggia un bacio sulla guancia, stringendomi poi in un abbraccio. Sorrido al sol pensiero, che un giorno mio figlio potrà vivere qui, con noi. Potrà assistere a tutte le pazzie, a tutte le avventure e a tutte le emozioni che accadono in questa casa. Immagino già, quando inizierà a dire le prime parole. Quando dirà “papà” o “mamma”. Quando comincerà a fare i primi passi. Quando cadrà, si rialzerà e cadrà nuovamente, facendo spuntare un sorriso sul volto di ognuno di noi.  Quando perderà il primo dentino, o quando per lui arriverà il momento di andare a scuola. Quando conoscerà la nonna e il nonno, Jacob..
-Ragazzi, a proposito.. Ma Jacob?- domandò, inarcando un sopracciglio. Da quando se n’era andato, non si è fatto più sentire, a quanto so io.
-Ahh si.. Quando stavate in Grecia ha chiamato scusandosi della sua assenza, ma a quanto pare ha ottenuto una promozione e quindi non ha avuto tempo di fermarsi qui da noi. Ci ha promesso una visita, una sorpresa più che altro.- mi risponde Liam, tenendo lo sguardo fisso alla Tv.
-E quando verrà?- domandai stupita.
-Se è una sorpresa Cecil!- ironizzò Louis, provocando una risata comune. Oh, quanto li amavo.
















Ehi bellissimi :D Vi è piaciuto il capitolo? Sinceramente? A me no. Ma questo capitolo dovevo scriverlo per forza, e visto che avevo promesso di postarlo in serata.. Beh, eccomi qui xD
Anche se lo trovo molto, infantile forse (?) spero comunque che vi sia piaciuto. O almeno, un pezzetto dai xD mi farebbe piacere se lasciaste una piccola, recensione =)
Grazie mille a tutti voi, che mi state seguendo. Siete spenditi.
Un bacio. Con amore. E grazie mille ancora =)
Maria <3

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Capitolo 29
*** E' questo che mi fa rabbia! ***


4:00 . I crampi alla pancia, non riescono a farmi dormire. Mi giro e rigiro nel letto, cercando una posizione soddisfacente, ma niente. Louis dorme al mio fianco. La sua mano è intrecciata nella mia, è così dolce. Lentamente, estraggo la mano alzandomi dal letto. Infilo le ciabatte, dirigendomi lentamente e senza far rumore al piano di sotto. La luce della cucina è accesa, entro e una figura riccioluta mi appare davanti, facendomi sobbalzare. Faccio per urlare, ma Harry mi precede mettendomi una mano sulla bocca.
-Shhh!- sussurra, mettendosi infine un dito tra il naso e la bocca. Annuisco, facendogli lasciare la presa dalle mie labbra.
-Che ci fai sveglia a quest’ora?- domanda, iniziando a fare del latte.  Mi siedo sulla sedia, poggiandomi una mano sulla testa.
-Potrei farti la stessa domanda.- rispondo, continuando a massaggiarmi la fronte. Si volta verso di me, per regalarmi uno dei suoi splenditi sorrisi.
-Non riuscivo a dormire.- sussurra, versando il latte in due ciotole e porgendomene una. L’afferro, sibilando un “grazie”, per poi iniziare a sorseggiarlo.
-Crampi alla pancia- continuo, poggiando la ciotola sul tavolo. Annuisce con la testa, rimanendo a osservare un punto fisso nel nulla. Il silenzio regna in sala. Dire che eravamo entrambi in imbarazzo, è scontato. Il tocco della sua mano, sulla mia pancia mi fa rabbrividire. Abbasso lo sguardo e lo trovo intento, con un orecchio poggiato all’estremità del grembo. Continua ad accarezzarmi, con molta delicatezza.
-E pensare che fra qualche mese avrai un  pancione enorme!- esclama, ridacchiando.
-Là si che potrò dirti che sei grassa! – continua buttandola sul sarcasmo. Gli tiro un pugno amichevole sul braccio. Istintivamente si alza, incrociando il mio sguardo. D’un tratto, i suoi occhi si fanno lucidi, pieni di lacrime che lo imprecano di uscire. Una sensazione più grande di lui, ma che non lo fa cedere. Riprende col l’accarezzarmi la guancia, evitando di asciugare le future lacrime. Socchiudo gli occhi a quel tocco, iniziando un momento di relax. I crampi, sembrano esser spariti. Ci voleva Harry Styles, per domarli?
-Scusami Cecil!- sussurra, ormai a fior di labbra. Apro gli occhi, perdendomi in quel verde smeraldo, tanto amato da molte persone. Sorrido, facendogli capire che non è successo niente. La sua mano, si poggia sul mio fianco. Mi attira a sé, facendo combaciare perfettamente i nostri corpi. Si avvicina sempre più e sempre più, fin quando è troppo vicino. Così vicino, che qualsiasi altra persona sarebbe ceduta nel baciare un ragazzo così tenero. Ma non io. Non potevo permettere una cosa del genere. Gli butto le braccia al collo, stringendolo forte a me in un abbraccio. Lo sento sospirare, ma non vi bado più di tanto. Il suo profumo invade le mie narici.
-Non sai quanto vorrei che questo bambino fosse nostro!- sussurra, prima di staccarsi dall’abbraccio e continuando il gioco di sguardi, che speravo fosse terminato precedentemente.
-Non sai quanto mi fa piacere sentirtelo dire. Pensavo, nessuno mi avesse più accettato. Pensavo di essere un problema, ma forse.. Beh, evidentemente mi sbagliavo.- continuo, parlando a bassa voce, evitando di svegliare gli altri. Le sue mani, iniziano a giocare con le mie.
-Qualunque cosa accada, ricordi?-
-Ti voglio bene, Harry!- sussurro. Poggio le labbra sulla sua guancia, lanciandovi un tenero bacio. Mi stacco da lui, e mi dirigo di sopra, in camera mia. Mi stendo sul letto, osservando Louis mentre dormiva. Il mio sguardo gli pesava, arrivato al punto di svegliarlo.
-Che ci fai sveglia a quest’ora?- domandò, con la voce impastata dal sonno.
-Non riuscivo a dormire. Ma ora và tutto bene- risposi. Mi strinse in un abbraccio, sorridendo e lasciandomi un bacio sulle labbra. A quel tocco, caddi in un sonno profondo, addormentandomi.

-Ehi dormigliona, svegliati!- sussurrò Louis, nel mio orecchio, facendomi rabbrividire. Guardai l’orologio che segnava le 9:54. Di solito, ero sempre la prima a svegliarmi, e preparavo la colazione a tutti.
Mi girai verso di Louis, e adocchiai un vassoio fra le sue braccia. Due brioche e due succhi d’arancia. Mi porse una brioche, per poi prender lui la restante. Iniziammo a mangiarla. Tra un discorso e l’altro, finimmo di fare colazione.
-Vado a fare una doccia, Lou!-. esclamai, poggiando le mie labbra sulle sue. Prese il vassoio, annuendo, e si diresse al piano di sotto. Il getto d’acqua fredda, mi svegliò completamente dal coma mattutino. Restai 20 minuti sotto la doccia, per poi decidere di uscire. Quella mattina avevo fatto abbastanza ritardo. Misi l’intimo,un vestitino grigio e le ballerine del medesimo colore, per poi dirigermi al piano di sotto. In cucina non c’era nessuno, quindi decisi di recarmi in salone. E infatti, erano tutti lì.
-Buongiorno principessa!- esclamò Zayn, venendomi incontro e lasciandomi un bacio sulla guancia.
-Buongiorno!- sussurrai, rivolgendomi un po’ a tutti.
Salutai il resto, per poi andarmi a sedere tra le braccia di Louis.
-Dormito bene?- domandò Harry, appena entrato in stanza. Annuii e si sedette al mio fianco, mettendomi una mano intorno la spalla. Iniziammo a guardare la tv, ma quella mattina non trasmettevano nulla di buono. Dopo un po’, Niall si stufò e spense la Tv.
-Allora di che parliamo?- domandò Zayn, sistemandosi il ciuffo ribelle.
-Parliamo di questa signorina che la notte non dorme!- esclamò Louis, scompigliandomi i capelli. Sorrisi, gettandomi a peso morto su di lui.
-Ah e come mai non dormi?- domandò Ludo, col fare perverso.  Gli tirai il primo cuscino che mi trovai davanti, per poi cominciare a ridacchiare.
-Però non risponde!- mi provò Clara, suscitando una risatina generale. Il sorriso di Harry era falso, peggio del made in Cina. Lo si poteva notare da chilometri.
-Aveva i crampi alla pancia!- esclamò subito dopo. Louis lo guardò stranito.
-E tu come fai a saperlo?- intervenne Niall, levando le parole dalla bocca del mio ragazzo. Del mio ragazzo. Strano dirlo, ma era così. Louis era il mio ragazzo.
-Si è svegliata alla 4 e ci siamo incontrati in cucuina!- rispose Harry, facendo spallucce.
-E tu perché eri sveglio?- domandò a sua volta Louis, concentrandosi di più nella conversazione.
-Non riuscivo a dormire. Tutto qui!- rispose nuovamente, iniziando a sbuffare. Sapevo che tutta quella situazione gli pesava, e mi dava un fastidio tremendo non poter fare niente.
-Dillo che stavi facendo sogni erotici con qualche ragazza!- scherzò Zayn, per alleggerire la tensione che si era creata, suscitando una risata di gruppo.
-Allora, avete già deciso il nome?- domandò tutta eccitata Ludo. Arrossii visibilmente, abbassando lo sguardo.
-Beh a dir la verità si!- rispose Louis, stringendomi la mano, per darmi coraggio. Uh “uhh” invase la stanza.
-Sarebbe?- domandò ancora più eccitato Niall. Amava i bambini, li amava pazzamente.
-Mayra Marghot Tomlinson- sprigionai, stringendomi sempre di più in Louis, che faceva qualche ghigno di dolore.
-Mayra?- domandò stranito Harry. Annuii. Era davvero così strano come nome?!
-E se sarà maschio?-
-Io avevo pensato a.. Sebastian. – risposi, mentre Louis mi accarezzava la pancia, come faceva la sera precedente Harry. Quest’ultimo sospirò, alzandosi dal divano e dirigendosi al piano di sopra. Feci per alzarmi, la Zayn mi bloccò.
-Cecil, non puoi farci niente.-
E’ questo che mi fa rabbia, diamine!





Okay, inizio col dire che.. Vi amo! Non immaginate quanto =’)
Oh, Cecil è sempre troppo buona. Beh, forse è questo… Beh, no non posso aggiungere altro :D
Vi è piaciuto il capitolo?
A me no ç_ç Non mi piacciono più i miei capitoli =( Ultimamente non trovo l’ispirazione. Mancanza d’amore! Si, molta mancanza d’amore. Awww.
Beh, cooomunque, ci stiamo avvicinando sempre di più alla fine =( E non potete immaginare quanto mi dispiaccia =( Pensavo di fare una serie, ma non posso. Non più. I ragazzi cresceranno e non saprei gestire la situazione. Boh, ci penserò =)
Un grazie a tutti voi, che mi seguite. Ai lettori silenziosi e a chi recensisce *-*
Vi amo :3
Kiss :D Maria <3
 Dopo tanto, eccovi una foto di Cecil :D Io la immagino così :) <3

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Capitolo 30
*** Non sapendo però la verità! ***


4 mesi dopo
-La signorina Posip?- chiese una donna sulla quarantina, uscendo dallo studio del dottor, se non ginecologo, Mark. Presi un bel respiro e mi alzai, seguita da Louis, dalla sedia. Louis, mi strinse la mano rassicurandomi. Gli altri erano tutti lì, che aspettavano ansiosamente la risposta alla visita fatta una mezz’oretta prima. Con cautela, ci entrammo in studio, sedendoci sulle due poltroncine poste dinnanzi alla scrivania del dottore. Non appena si accorse della nostra presenza, spostò lo sguardo dal foglio che stava guardando, sorridendoci. Sentivo la stretta di Louis, farsi sempre più debole. In quei 4 mesi, non aveva fatto altro che stare in ansia e quando, questa mattina, entrammo in questo studio, non ce la fece a guardare i risultati. Il dottore, gentilmente, propose di farci accomodare fuori dallo studio, per pensare se voler sapere o no, il sesso del bambino. Dopo una serie di discussioni, anche con i ragazzi,  arrivammo ad una conclusione.
-Signori, allora?- domandò il dottore, guardandoci con aria interrogativa. Lanciai uno sguardo a Louis, senza parlare, che annuii.
-Ci dica- risposi, quasi in un sussurro.
-Beh, signorina Posip, mi rivolgo a lei perché di solito le ragazze, future mamma, sono sempre le più agitate in queste situazioni. Anche se ora sembra più agitato il suo fidanzato.- si interruppe, per regalarci un sorriso, che ricambiai. Louis continuava a stringermi la mano, sempre più ansioso.
-Beh, comunque sia, sono lieto di annunciarle che ci sarà una bella femminuccia..- continuò. Una lacrima mi rigò il viso, di gioia ovviamente. Mi girai verso di Louis e lo vidi sorridere, debolmente ma sorrise.
-Grazie mille dotto…-
-Aspetti signorina, mi faccia finire.- disse, interrompendomi. Louis alzò un sopracciglio, sedendosi composto per ascoltare meglio quello che ci avrebbe detto a breve il dottore. Io feci lo stesso.
-Ci sarà una bella femminuccia, ma seguita anche da un bel maschietto!- concluse, accarezzandomi la guancia e asciugandomi la guancia. Sgranai gli occhi e lo abbracciai. Non so perché, un azione uscita spontanea. Poco dopo, Louis fece la stessa cose, per salutare il dottore. Lo ringraziai infinitamente, per poi abbandonare lo studio. Non potevo crederci! Un maschietto e una femminuccia!  Non appena uscimmo, i ragazzi si alzarono, venendoci incontro. Louis sorrise, per fargli capire che andava tutto bene.
-Allora? E’ maschio?- domandò tutto eccitato Zayn. In quelle settimane, non aveva fatto altro che pensare al nome, noncurante del nostro parere e non sapendo che già lo avevamo deciso.
-E’ una femmina?- continuò Ludovica, stringendomi la mano libera.
Restai per qualche minuto in silenzio. Louis mi cinse i fianchi, incoraggiandomi a parlare.
-Sono gemelli! Un maschio e una femmina!- esclamai. Subito dopo, fummo travolti da un abbraccio di gruppo. Liam che esultava, Ludovica che piangeva dalla gioia seguita da Clara, Harry e Niall che iniziarono a cantare a squarciagola e Zayn che urlava “Diventerà come me!!”, svegliando centinaia di pazienti , presenti in quell’ospedale.
-Ma come mai la pancia ancora non cresce? Cioè, un po’ c’è, ma è leggermente. Per due gemelli, dovrebbe esser di più- disse d’un tratto Harry, quando ormai eravamo in macchina, per tornare a casa.
-Il dottore ha detto che è una questione di tempo. Non è il primo caso, il mio. Dipende dalla muscolatura, è una questione completamente soggettiva.- risposi, citando le parole del dottore. Annuii, per poi portare un orecchio sulla mia pancia.
-“Toc Toc” c’è qualcuno?- disse, con una vocina tenera e graziosa. Sorrisi. Il nostro rapporto era totalmente cambiato. Se prima ci evitavamo, sembrando dei perfetti sconosciuti agli occhi degli altri, ora eravamo come fratelli. Se ogni tanto avevo una piccola discussione con Louis, c’era sempre lui pronto ad aiutarmi e a darmi la forza di andare avanti. Mi rassicurava, in qualsiasi circostanza. E in quel periodo, visto che lo stress si faceva sentire, lui era tutto quello che chiedevo. Tra lui e Louis, il rapporto era tornato come prima, se non migliore. Louis, sapeva benissimo che di Harry si poteva fidare e sembrava quasi aver dimenticato quello che era successo in passato. Intanto che io sono immersa nei miei pensieri, Harry continua a parlare con i miei bambini, facendo buffe faccette, come se potessero vederlo. Gli altri ridevano nel vedere la scena, Louis compreso. Arrivammo davanti casa e scendemmo dall’auto. Niall e Liam, proposero di preparare il pranzo. Nel frattempo, decidemmo di passar il tempo parlando in salotto. Louis, come suo solito, mi fece accomodare fra le sue braccia, stringendomi delicatamente la pancia e iniziando ad accarezzarla. Harry si mise di fianco a noi e Zayn dall’altra parte. Nel bel mezzo della conversazione, la suoneria del mio cellulare, calò in camera. Guardai il display “Numero sconosciuto”
-Pronto?- dissi, rispondendo.
-Pronto, la signorina Cecil Sophie Posip?- domandò una voce alquanto buffa dall’altra parte del telefono.
-Si?!- risposi, sembra più stranita. I ragazzi mi guardavano, con delle facce assurde.
-Bene signorina, in questo momento è in casa?- continuò.
-Si, sono in casa. Perché?- risposi.
-E’ seduta?-
-Effettivamente si, sono seduta. Scusi ma chi è?- domandai, oramai sconvolta.
-Bene signorina, la prego di alzarsi, raggiungere la porta ed aprirla. C’è un regalo lasciato sulla porta per lei.- concluse , attaccando la chiamata. Noncurante delle domande poste dai ragazzi, mi alzai dal divano e a passo svelto raggiunsi la porta. I ragazzi mi seguirono con lo sguardo. Aprii lentamente la porta, aspettandomi il peggio. Non feci in tempo a controllare cosa ci fosse, che due grandi braccia muscolose mi strinsero in un abbraccio. Come non ricordarmi di quel profumo!? E come non ricordarmi di quell’abbraccio, così protettivo che mi aveva seguito per diciotto anni?! Jacob! Gli saltai completamente addosso, iniziando a baciargli la guancia. Gli altri, preoccupati, ci raggiunsero. Non appena videro Jacob, un sorriso a trentadue denti, spuntò sul loro volto. Mi mise giù, salutando a ruota i ragazzi. Erano ormai passati 8 mesi, da quando non lo vedevo.  Spuntarono Niall e Liam. Salutarono Jacob e poi ci annunciarono che il pranzo era pronto e servito. Ci recammo in cucina e iniziammo a mangiare e a parlare.
-Allora, cosa avete fatto in questi mesi?- domandò Jacob, addentando un boccone di pasta. Diamine! Lui non sapeva niente di tutto quello che stava succedendo. Come faccio a dirglielo? Ma soprattutto, come la prenderà? A quei pensieri mi affogai con ciò che stavo mangiando, portandomi una mano sul cuore. I ragazzi, capirono al volo. Louis mi porse un bicchiere d’acqua, che accettai e iniziai a sorseggiare.  Fortunatamente, Clara mi salvò dall’imbarazzante situazione.
-Ma niente di che. Come sai, Louis e Cecil stanno insieme ed erano partiti per  Atene, avendo superato un esame e avendo ricevuto una promozione.-
-Bene, com’è Atene, Sophie?- domandò Jacob. Solitamente, quando non mi vedeva per un tot di tempo, mi chiama Sophie, il mio secondo nome. Più di una volta gli chiese il perché, e lui rispondeva incessantemente, dicendo che rafforzava il rapporto. Strano, molto strano. Ma d’altronde, è mio fratello.
-Davvero carina. Abbiamo conosciuto un ragazzo italiano che si chiamava Luca- risposi, giocherellando con la pasta. Non mi andava già più.
-E che ci provava costantemente con la mia ragazza!- subentrò Louis, provocando una risata di gruppo.
-Wow Cecil, questo dettaglio non ce l’avevi accennato!- esclamò Zayn, con un sorrisetto malizioso. Risposi con un semplice pugno amichevole sul braccio, sperando che l’interrogatorio fosse finito. Ma, mai dire l’ultima parola.
-E dove avete dormito?- riecco Jacob con le domande.
-In un hotel, che momentaneamente non ricordo il nome – risposi, cercando di far cambiare argomento.
-Ma non parliamo di me.. Tu inv…- non mi fece finire, che..
-Stanze singole, vero?-  rieccolo di nuovo.
-C-certo!- risposi, abbassando lo sguardo. – Non mi avrebbero mai fatto dormire in stanza con Louis- continuai, prendendo la mano del mio ragazzo e stringendogliela. Mi sussurrò in un orecchio un “Piccola stai tranquilla”, per farmi calmare. La situazione stava diventando sempre più difficile.
-Ma io non mi riferivo a Louis. Mi riferivo a quel Luca. Insomma, neanche lo conosci..-
A quelle parole, sospirai rassicurata. Riposi con un piccolo sorriso. Finimmo di mangiare e ci accomodammo in salone, di nuovo. Il peso nello stomaco si faceva sempre più grande. Non riuscivo più a tenerlo dentro. Era diventato difficile mentire, mentire a mio fratello, la persona che mi era stata vicino per 18 anni e mi aveva protetto in qualunque circostanza. Non gli stavo mentendo letteralmente, ma comunque glielo stavo tenendo nascosto. I ragazzi stavano scherzando, su avvenimenti accaduti in passato quando io e Jacob eravamo appena arrivati a Londra. Presi un forte respiro.
-Jake, ti devo parlare!- dissi d’un tratto, diventando seria. I ragazzi si ammutolirono, abbassando lo sguardo.
-Ehi dimmi sorellina!- esclamò, mettendomi una mano intorno la spalla.
-Sono..-
-Bellissima? Lo sei sempre stata. Però sei diventata un po’ più cicciottella, devo ammetterlo. Ma fidati di me, stai molto meglio.- disse lui, interrompendo quello che stavo per dire.
-Oh grazie. Tutti mi dicono che sto molto meglio…- dissi, ironicamente.
Jacob fece per rispondere, ma lo precedetti io questa volta.
-Non sapendo però la verità!-
Mi guardò stranito, inarcando un sopracciglio. Mi sorrise flebilmente, continuando a scrutarmi.
-Che vuoi dire sorellina?- riprese, accarezzandomi la guancia.
-Sono incinta, Jake!-







Eccovi il capitolo bellezze :3
Ohh, siamo arrivati a 1OO recensioni! Quando posso amarvi? Troppo, decisamente troppo =’)
Beh, ci avviciniamo sempre di più alla fine =(
Come avete visto, non mi sono dimenticata del tutto di Jacob. Anche se l’intenzione c’era xD Beh, non di dimenticarlo, ovvio, ma di.. Non so, alleggerirgli la questione, forse. Non sapevo proprio come fare, anche perché devo rispettare il carattere assegnatogli all’inizio della storia. PROTETTIVO NEI CONFRONTI DI CECIL. Eh beh, lo rispetterò. Ma tutti cambiano prima o poi, no? Beh, Jacob deve accettare la realtà. Deve accettare le cose come stanno. Bene, visto che vi ho assillato già troppo, concludo così.
GRAZIE, DAVVERO! GRAZIE A TE, CHE STAI LEGGENDO. GRAZIE A TUTTE LE PERSONE CHE HANNO RECENSITO, RECENSISCONO E RECENSIRANNO! GRAZIE AI LETTORI SILENZIOSI, ANCHE VOI MI AIUTATE MOLTE.
Vi amo, davvero =’)
Non potete immaginare quanto.
Un bacio. Alla prossima. Ciao belli =’)
Con amore. Maria <3

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Capitolo 31
*** Il mio migliore amico! ***


Continua..
-Sono incinta, Jake -
L’espressione di mio fratello,cambiò. Il sorriso,diventò presto una vera e propria smorfia di disgusto. In diciotto anni,non avevo mai visto mio fratello in quello stato. Si alzò frettolosamente dal divano,portandosi le mani nei capelli e sgranando gli occhi. Rimasi lì,seduta al fianco di Louis,senza emettere parola. Si girò verso di me,con una  nuova espressione. Delusa. Louis mi strinse le braccia,accarezzandomi la mano.
-Tu.. Non puoi essere incinta!- emanò mio fratello,fissando un punto nel vuoto. Deglutii.
-Lo sono Jake.- sussurrai,abbassando lo sguardo, quasi vergognandomi di quello che stava succedendo. Ma in fin dei conti,era solo debolezza. A quelle parole,fece uno scatto dirigendosi verso la porta. Mi alzai, bloccandolo giusto in tempo per il polso. Si girò,pieno di rabbia puntando il suo sguardo nel mio. I suoi occhi erano rossi,di un rosso fuoco che faceva letteralmente rabbrividire.
-Jake io.. Io non..- non mi fece finire,che iniziò ad urlare.
-Tu cosa? “Io non volevo?” – virgolettizzando (?) le ultime tre parole,con una vocina stridula, che sarebbe stata la mia. -Lo volevi Cecil,sennò non avresti mai fatto un errore del genere. Sai,sei solo una stupida. Non capisci niente. Che ti aspetti,che questo amore sarà eterno? Ti aspetti di essere una buona madre, di avere un buon lavoro e di far felice i tuoi figli? Cecil,finiscila di creare castelli per aria e inizia a vivere,nella realtà. Smettila di fare la bambina,perché sei abbastanza grande. Impara ad accettare la realtà!- continuò, scollandomi le spalle,bloccandomi per un polso. Indietreggiai,staccandomi completamente dalla sua presa. Quelle parole,avevano completamente colpito il mio cuore,che man mano si stava spezzando.
-Io voglio questi bambini! Li voglio più di qualsiasi altra cosa al mondo! Da quando in quando,fare un bambino è un reato? Da quando innamorarsi è tutto un gioco? Tu,non sai niente di quello che provo io. Io lo amo, amo Louis più di me stessa! Pensi che avrei perso la mia verginità con una persona qualunque?! Se stai trovando una risposta a questa domanda,beh eccotela. NO!! Non so se sarò una brava madre! Non so se avrò un buon lavoro,ma sono sicura che i miei figli saranno felici! Io sto vivendo la realtà Jake! Quello che tu non hai mai fatto! Questa è la mia vita,ed è perfetta. Non rimpiango nulla,nemmeno quella notte. Se tornassi indietro,farai la stessa cosa!-
Il peso che continuava a salire e a scendere nel mio stomaco,sembrava esser scomparso.
-Tu hai diciotto anni! Cecil, hai diciotto anni! Io ne ho quasi 30 e te ne vieni,dicendo che non vivo la mia vita? Da quando sei entrato in quella casa hai portato solamente problemi! Sarai una delusione per mio padre! L’uomo che ti ha accolto in casa propria,quando quei tuoi fottutissimi genitori ti hanno abbandonato in mezzo alla strada! L’uomo che ti ha fatto crescere,pagato tutte le spese! L’uomo che ti ha sempre difeso, anche andando contro la volontà della famiglia! Tu non sei mia sorella,ma ti ho sempre trattato da tale! Per prenderti in adozione,ricordo ancora i pianti di mia madre! Ricordo ancora quando eri in fasce,quando eri indifesa! Ho subito pensato che fossi stata perfetta,perché avresti reso felice l’intera famiglia! Ma mi sbagliavo! Hai deluso tutti, Cecil!-
Ero stata adottata? Una lacrima rigò il mio viso,seguita da un’altra e un’altra ancora. La mia mano raggiunse il petto,sentendo chiaramente i battiti del mio cuore. Erano veloci,molto veloci. Ma non vi badai,in quel momento ero completamente in un altro mondo. Mille pensieri girovagavano nella mia testa. Mille ricordi,mille immagini che proprio non volevano cessare. In famiglia,ho sempre notato di non assomigliare a nessuno,ma non pensavo che.. Mia mamma e mio padre sono completamente scuri; Occhi scuri,capelli castani e lo stesso è per mio fratello. Ma forse,non posso nemmeno chiamarli mamma e papà.  –Che cazzo stai dicendo Jacob?- urlò Clara,dirigendosi verso mio fratello e puntandogli il dito contro.
-La verità!- urlò di rimando lui. Iniziarono una lunga discussione. Non  sentivo quello che stavano dicendo, non ci badavo. Quando però mi accorsi della situazione,delle lacrime sul viso delle mie cugine,ritornai nella realtà. Eh si,quella realtà che tanto ama Jacob,quella realtà che fino a qualche ora fa,vivevo felicemente. Mi girava la testa,iniziavo a vedere tutto sfocato. Mi girai verso di Louis,e lo vidi venire nella mia direzione. Non feci in tempo a ribattere,che sentii solamente perder le forze e il rumore del mio corpo che toccava il pavimento.



Giro e rigiro,qui è tutto bianco. Un immensa distesa bianca,con uccelli e farfalle che volano dappertutto. Se non fosse così malinconico,lo avrei definito piacevole. Guardai i miei indumenti; portavo una lunga veste bianca molto luminosa. Le mie mani erano pallide e le mie labbra erano  secche,mi serviva un Labello. Poco lontano da me,c’erano un’anziana signora, seduta su una panchina,bianca come il resto del posto. Mi avvicino lentamente,cercando di non far rumore. Tutto era così silenzioso.
-Scusi, può dirmi dove sono?- domandai,guardandomi intorno. L’anziana,alzò il viso,sorridendomi. Un sorriso comparve anche sul mio viso,riconoscendo il volto della nonna. Come dimenticare quel sorriso così puro? Era sempre bellissima,malgrado  non la vedessi dall’anno precedente,visto che era andata in cielo. Ma quindi io…
-Da quanto tempo,eh Cecil?- la nonna spezzò i miei pensieri,facendomi segno poi, di accomodarmi al suo fianco. Eseguii gli ordini,per poi guardarla negli occhi.
-Nonna,sono.. Morta?- chiesi,speranzosa in una risposta negativa.
-Piccola,tutto dipende da te. Guarda, eccolo lo vedi?- disse,estraendo dalla borsetta nera che si portava di tracolla,un libro. Aprendo, l’immagine di Louis seduto su una sedia d’ospedale, mi fece rabbrividire. Piangeva disperatamente,senza fermarsi.
-Bambina mia,Jacob non doveva dirtelo in quel modo. Doveva essere più delicato. Lui ti vuole bene, e anche i tuoi genitori te ne vogliono. Tuo padre e tua madre sono sempre stati molto entusiasti di te,anche se non eri la figlia modello. Loro ti amano e ti accettano per come sei. Ma ora,questi due frugolotti fra qualche mese vorranno uscire. – disse,toccandomi la pancia. A quel tocco,sorrisi. Era così calda la tua mano e il tocco era così tenero. Proprio come ricordavo.
-Tesoro, il tuo ragazzo ti ama come non ti ha mai amato nessuno. Guarda,ti sta accanto- continuò facendomi vedere l’immagine di Louis,davanti ad un letto,dove io ero distesa.
-Devi essere forte piccola. Devi reagire a tutto quello che ti succede. Ricordi la canzone che cantavamo quando eravamo giù di morale?-
“Andremo avanti insieme, nessuno ci farà del male.
Perché la forza dell’amore batte qualsiasi ostacolo”- sussurrammo contemporaneamente. La forza dell’amore batte qualsiasi ostacolo.
-Svegliati Cecil,sii forte. La nonna ti vuole bene,ti è sempre accanto. Tutto passerà,combatti gli ostacoli. Non è ancora giunta la tua ora.-


Spalancai gli occhi. Non ero più in quel posto bianco. Non ero più vicino la nonna.
-Cecil!- esclamò Louis,stringendomi forte la mano. Sorrisi,capendo che finalmente mi ero svegliata. “Grazie nonna” sussurrai,asciugando una lacrima. Louis continuava a stringermi forte la mano,senza smettere di piangere. E ancora una volta mi ritrovavo in questo lurido posto. Asciugai le lacrime al mio ragazzo, sorridendogli debolmente. I ragazzi entrarono,con un espressione terrorizzata sul viso. Subito dopo,li seguì il dottore,annunciandomi che i bambini stavano bene. La stessa sera,tornai a casa. Non appena varcata la soglia della porta,due mani mi cinsero i fianchi,abbracciandomi da dietro. Conoscevo quegli abbracci,conoscevo quel profumo. Conoscevo Harry Styles. Gli baciai dolcemente la guancia, facendo spuntare un sorriso sul suo viso. Beh, dire che stavo bene dopo quello che era successo, è fin troppo falso. Mi sentivo uno schifo,ma andavo avanti. “La forza dell’amore batte qualsiasi ostacolo”. Quella frase gironzola nella mia mente. In macchina, i ragazzi mi annunciarono che Jacob era tornato in Francia,per dare la notizia ai genitori. Questa cosa mi diede altamente fastidio,perché comunque, ad annunciarli dell’avvenuto dovrei essere io,non lui.
-Ehi a che pensi?- chiese dolcemente Harry,prendendomi per mano e facendomi sedere sulle sue gambe,sul divano. Scossi la testa,sorridendo falsamente per far credere che andava tutto bene e che non stavo pensando a niente.
-E’ uno stupido!- esclamò,errando completamente il mio gesto. Beh,ed era per questo che gli volevo bene. Anche con solo un gesto,riusciva a capirmi. Proprio come Liam. Louis invece,era diverso da loro. Mi ripeteva giornalmente che non riusciva a capire il mio comportamento,ma che col tempo ci sarebbe arrivato.
-Non fa niente Harry- sussurrai,accarezzandogli i capelli. Quei morbidi e soffici ricci.
-Cecil, i miei genitori sono separati, mia madre ha un compagno. Ma mai,mai, Mai si sono permessi di dirmelo in quel modo. Se non ci fosse stato Zayn,non so ora dove starebbe.-
-La rabbia si è impadronita del suo corpo,Harry. A tutti può capitare- coontinuai,sempre in sussurro.
Lo sentii sospirare,facendolo rassegnare sull’idea,che qualunque cosa avesse detto,avrei avuto sempre ragione io. Dopo un po’, rientrarono anche i ragazzi in casa, che avevano accompagnato Louis a parcheggiare. Louis si sedette affianco a me ed a Harry,mentre gli altri occuparono i rispettivi posti. Iniziammo a guardare la Tv,anzi,iniziammo a guardare un punto fisso nel vuoto,fingendo di guardare la Tv. In realtà,tutti eravamo scossi dall’accaduto. Clara e Ludovica,si stavano mantenendo le lacrime,come Louis che dinanzi a me,voleva sembrare forte per non demoralizzarmi. Portai una mano sulla pancia,iniziando ad accarezzarla leggermente,proprio come aveva fatto la nonna. Un sorriso da completa idiota,apparve sul mio viso. Dopo pochi minuti, anche la mano di Harry raggiunse la mia. Sentivo lo sguardo protettivo di Louis addosso,ma sapevo,come lui, che Harry era solo un amico. Il mio migliore amico.











Okay,vogliate perdonarmi. Lo so,fa schifo. Lo so,è orrendo. Lo so,infatti mi sto scusando. *Stupida,stai parlando da sola* (*Vero,ora penseranno che sono andata*)  [(*Non pensi che sia troppo tardi?*)] {[(*Sta zitta tu!*)]}  Ehmmm, dicevamo? Ah si, mi stavo scusando. Beh,questo capitolo ci voleva però=)
Ma mi farò perdonare,promesso. Cooomunque,credo ci manchino altri due capitoli e quello finale. Se non direttamente due capitoli. Ripensando alla serie,farò di tutto,come già detto, di farla. Ci sarà una One-Shot conclusiva,di questa prima storia. Ringrazio tutti voi che mi state seguendo,tutte le persone che recensiscono,tutte le persone che hanno messo la storia fra le seguite-preferite-ricordate e anche a tutti i lettori silenziosi =)
Beh,alla prossima. Ciao belli =)
Un bacio.                  Maria <3

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Capitolo 32
*** ..Delle zebre! ***


4 mesi dopo…
-Amore,ti piace questo completino?- mi chiese Louis, mostrandomi un body a righe bianche e blu con una camicetta blu sopra. Nell’arco della giornata,non aveva fatto altro che comprare maglioncini, body, pantaloncini a strisce. I nostri figli, saranno scambiati per delle zebre se continua così. Sorrisi, muovendo la testa,sapendo che qualunque cosa avessi detto,sarebbe stata sbagliata. Continuai a scegliere della magliette,quando il mio telefono squillò. Sul display,comparve il numero di Clara. Risposi, reggendo il telefono con la spalla,non distraendomi da quello che stavo facendo.
-Clara,dimmi-
- Cecil, a che punto siete?- chiese. La sentivo a tratti,sembrava affannata.
-Abbiamo comprato un bel po’ di abiti,giocattoli e peluches da mettere in camera. Voi? Hanno finito di pitturare le pareti? Sono arrivate le cullette?- domandai a mia volta. Una magliettina di lana rosa con un koala puccioso, colpì la mia attenzione. La presi subito,sorridendo come un ebete e immaginando come stesse a mia figlia.
-Si qui già hanno finito tutto. Tutt’ok,non preoccupatevi.- rispose,sempre con un certo tono affannato.
-Clara stai bene? Ti sento strana!- dissi,iniziando a preoccuparmi.
- Ma niente. Zayn mi sta cercando per tutta la casa,perché involontariamente gli ho buttato il gel dalla finestra. Cose che capitano!- esclamò, quasi in un  sussurro.
-Voi siete pazzi!- continuai,incominciando a ridere. Con lo sguardo cercai Louis, e lo trovai con una fila di magliette a righe, messe una sopra l’altra.
-Clara,ti devo lasciare prima che Louis compri tutto il negozio di magliette a righe. Fra un’oretta saremo a casa. Ti voglio bene- conclusi,attaccando la chiamata. Mi avvicinai a Louis,che mi sorrideva entusiasta.
-Amore sai che i nostri figli non possono vivere solo con magliette a righe e bretelle,vero?- domandai, accarezzandogli la guancia e cercando di essere più dolce possibile. Mi guardò negli occhi,sbattendoli ripetitivamente e assumendo un espressione da cucciolo. Scossi la testa, finendo per annuire. Raccolse l’enorme fila di vestitini,compresi quelli che avevo in mano io, dirigendosi alla cassa,pronto per pagare. Non appena fummo fuori dal negozio,con circa 10 buste in mano ognuno, salimmo in macchina dirigendoci a casa. Il tragitto non durò molto,quei  10 minuti abbondanti. Louis mi aiutò a scendere dall’auto,con delicatezza. Essendo all’ottavo mese di gravidanza  e portando due bambini in grembo,la mia pancia era cresciuta,tanto. Non potevo più indossare le mie  adorate magliette strette,perché mi davano un fastidio tremendo,logicamente. Feci per prendere le buste,ma Louis me le levò di mano,facendomi segno di entrare. Sbuffai,entrando in casa seguita da lui. Il mio primo pensiero era la cameretta dei miei figli, se nonché, la camera dove dormivo io,prima di trasferirmi in camera di Louis. Le pareti erano verniciate di Bianco a pois rosa e azzurri. La culletta di Mayra, aveva il materassino e la copertina rosa,mentre quella di Sebastian aveva il materassino e la copertina azzurra. Iniziai a prendere i peluches dalle buste portate da Louis in camera,comprati il giorno stesso,  e a posizionarli in camera,seguiti dai giocattoli. Non appena finii,mi recai di sotto dove tutti mi aspettavano per incominciare a pranzare. Mi sedetti di fianco a Louis,che posò le sue labbra sulle mie,lasciandoci un dolce bacio a stampo. Ultimamente,era gentile e premuroso,non che prima non lo fosse,ovvio. Solo che forse,in una maniera fin troppo eccessiva. E non era l’unico. Tutti in casa mi trattavano come una principessa e qualunque cosa chiedevo,me la davano. Iniziammo a mangiare,mente Louis continuava a raccontare della mattinata passata e delle maglie a righe che ha comprato ai nostri figli.
-Louis, tuo figlio sarà terrorizzato da te!- esclamò Harry,provocando una risata generale. Louis rimase a bocca aperta,facendo il finto offeso. Scossi la testa,guardando il piatto,quasi finito.
-Dai in fin dei conti,non sono brutte. Forse troppo.. Identiche?- continuai io,cercando di stare dalla parte del mio ragazzo.
-Appunto! Spero che tu avrai comprato altri panni per i nascituri. Vero Cecil?- domandò Harry,sperando in una risposta positiva. Feci finta di pensarci,per lasciarlo sulle spine. I ragazzi continuavano a guardarmi, sgranando gli occhi. Li guardai uno ad uno,dritto negli occhi per poi scoppiare in una sonora risata. Le loro facce terrorizzate erano una cosa spettacolare,davvero.
-Certo che ho comprato altri vestiti. Non ci tengo a fra sembrare i miei figli delle piccole zebre.- dissi, non smettendo di ridere. I ragazzi fecero un sospiro di sollievo,mentre Louis aveva messo il broncio. Mi calmai,avvicinandomi a lui in modo provocatorio. Iniziai a dargli bacetti sulla guancia,sapendo che era il suo punto debole. Inizialmente non mi diede corda,ma poi,come previsto, non resistette. Alzò il mio viso con le dita e baciandomi appassionatamente. Adoravo i suoi baci,erano un mix di emozioni inspiegabili. Puri, lenti ma violenti allo stesso tempo. Cercava con un piccolo gesto,di farmi provare una serie di emozioni,una dopo l’altra. E ci riusciva,perfettamente. Mi staccai da bacio,facendogli l’occhiolino. Clara e Ludovica si alzarono e iniziarono a lavare i piatti. Non provai nemmeno a dargli una mano,sapendo che mi avrebbero sgridato contro che dovevo risposarmi. Louis mi prese per mano e ,seguiti dai ragazzi,andammo in salotto e iniziammo a chiacchierare. Niall e Liam,parlavano del calcio,discutendo sulle loro squadre. Zayn ed Harry, parlavano di ragazze, anzi della ragazza; una tipa che stava con Zayn,ma che poi ci ha provato con Harry ricevendo un due di picche. Io e Louis, stavamo abbracciati. Mi accarezzava i capelli con una mano,mentre con l’altra mano libera mi accarezzava la pancia. Di scatto si alzò dal divano, sotto la mia espressione interrogativa. Si inginocchiò, e portò un orecchio vicino la pancia. Non era la prima volta che accadeva,anzi in quest’ultimo periodo era sempre più frequente. I ragazzi smisero di parlare,osservando la scena con un sorrisetto stampato sulle labbra,io compresa ovviamente.
-Qualcuno dei due,ha dato un calcio- sussurrai, facendo illuminare gli occhi di Louis.
-Piccoli,tra poco sarete fra le mie braccia. Diventerò finalmente papà,iniziando una favola con le persone più importanti della mia vita.- disse,con una vocina dolce e graziosa. Mi spostai una ciocca di capelli dietro l’orecchio,per poi prendere la mano di Louis. Iniziò ad accarezzarla,non levandosi da quella posizione.
-Sebastian, diventerai come zio Zayn!- esclamò Zayn,accovacciandosi anche lui di fianco a Louis. Louis ed io sorridemmo contemporaneamente. In quel mese,Zayn era il più eccitato in casa. Non vedeva l’ora di tenere fra le braccia Sebastian e continuava a ripetere che sarebbe stato tutto per lui. La mia Mayra però non la calcolava. Sarebbe stata tutta per me.
-Mi immagino fra qualche anno,seduti qui a parlare con Mayra e Sebastian in giro per la casa. – sussurrai, volgendo lo sguardo ai ragazzi. Alle mie parole sorrisero, e in quel preciso momento entrarono anche Clara e Ludovica,che si accorsero della situazione. Presero posto,rimanendo in silenzio e regalandoci una serie di sorrisi.
-Chissà se in ospedale verranno..- pensai ad alta voce, rivolgendomi ai miei genitori. Beh, proprio miei non direi.. Avevo conosciuto la famiglia di Louis, e saputa la notizia dei bambini,rimasero davvero molto contenti. Sinceramente,non mi aspettavo una reazione del genere da parte loro. Louis,mi aveva sempre annunciato che i suoi genitori erano degli ossi duri,soprattutto con lui. Da quando aveva lasciato la casa,per andar a vivere con i ragazzi,i genitori erano più protettivi,come le sorelle d’altronde. Alla notizia però, si sciolsero iniziando a farci complimenti. Le sorelle,erano tutte entusiaste all’idea che sarebbero diventate zie e che avrebbero potuto conoscere i loro nipotini. La mamma di Louis,non smetteva di farmi complimenti. Si fidava di me,anche conoscendomi da poco e questa fiducia mi lasciava senza parole. Nella sua famiglia mi trovo veramente bene e mi sento amata,come quando stavo con la mia,di famiglia.
  -Cecil, verranno.- sospirò Ludovica,avvicinandosi a me e mettendomi una mano sulla spalla.
- Sono pur sempre i tuoi genitori,insomma..- continuò Clara,iniziando a torturarsi le mani. Feci per rispondere ma qualcosa dentro di me,scoppiò. Un dolore allucinante,mi fece rimanere a bocca aperta. I ragazzi mi guardarono straniti e preoccupati. Strinsi la mano a Louis,cercando di fargli capire quello che stava succedendo.





Okay sto piangendo =( Il prossimo è l’ultimo capitolo e.. Niente Serie. Finirò completamente la storia però, con una One-Shot conclusiva,giusto per dare una bozza di quello che succederà dopo.
Beh,spero che questo capitolo vi sia piaciuto. L’ultimo verrà postato il prima possibile, anche se voglio che sia speciale. C:
Beh,recensite se vi và. Ringrazio ovviamente,tutti quelli che recensiscono,che seguono la storia, a sere1711 *-* ragazza sei un angelo e ai lettori silenziosi c:
Non finirò mai di ringraziarvi.
Beh,alla prossima allora c:
Un bacio. Maria <3<3

I vestitini che ha comprato Louis, per i bambini C:

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Capitolo 33
*** The End! ***


-Harry cazzo! Vai piano!- sentii ancora una volta, Clara rimproverare Harry per il limite di velocità,mandato a farsi fottere. Il piede su quell’acceleratore era come droga per lui,in quel momento. Clara mi stringeva una mano,mentre Louis si limita a tenermi in braccio. Altri piccoli dolore provenivano dalla mia pancia,facendomi sussultare ogni tanto. Louis mi stringeva sempre di più,cercando di calmare le circostanze,ma senz’alcun risultato. Diamine e siamo solo all’ottavo mese. Che fretta avete di uscire!?
 Un urlo di dolore, uscii involontariamente dalla mia bocca. Qualcosa dentro di me si stava muovendo. Qualcosa che non ero in grado di badare. Una situazione,molto più grande di me.
-Cecil che c’è? Che succede?- chiese preoccupato Louis,stringendomi la mano libera.. Non riuscivo a parlare,il caldo,il clima, tutto iniziava a soffocarmi. La testa mi scoppiava e i dolori alla pancia aumentavano man mano. Stringevo forte le mani di Louis e Clara,facendogli capire che avevo bisogno di loro. Chiusi gli occhi,sperando che le cose si calmarono. Un rumore assordante me li fece aprire in un battibaleno. Harry aveva frenato bruscamente,era sceso dall’auto e ora stava tornando verso di noi con una barella. Clara mi lasciò la mano,uscendo dall’auto per farmi prendere in braccio da Louis. Zayn l’aiutò a sdraiarmi sulla barella, e con uno scatto eravamo tutti dentro.
Louis si avvicinò correndo ad un’anziana donna dai capelli grigiastri e un vestito molto lungo, che le arrivava alle caviglie. Sembrava una signora,per bene. SEMBRAVA!
-Infermiera! La mia ragazza sta per partorire!- le urlò,praticamente in faccia. L’anziana lo guardò interrogativa. Louis iniziò a tirarla per il braccio,fin quando non raggiunse la barella dov’ero distesa.
-Si muova!- continuò,urlando Louis. L’anziana,non appena capì che Louis aveva scambiato il suo vestito bianco per quello di un’infermiera,prese con tutte e due le mani, la borsetta che aveva sotto al braccio, per colpire in pieno il mio ragazzo. L’apparenza inganna,ma in queste circostanze FOTTE proprio! Se fossi stata nelle condizioni giuste,giuro che sarei scoppiata in una sonora risata,ma le condizioni attuali si limitarono a farmi sorridere debolmente. La risata cristallina di Niall perforò i miei timpani. Louis si massaggiava la fronte,rossa,molto rossa. Clara si affrettò a chiamare una vera infermiera e ad annunciargli l’accaduto. L’infermiera,non appena Clara finì di parlare,prese la barella e corse incontro ad una grande sala. Le luci erano decisamente troppo.. Troppo,appariscenti. Non riuscivo ad aprire bene gli occhi,per via di quelle maledettissime luci. I dolori alla pancia continuavano a farsi sentire e i ghigni di dolore aumentavano sempre più. Subito dopo sentì la voce di Louis. Parlava con il mio ginecologo e dottore. Più che parlare,lo stava supplicando. Voleva entrare, a tutti i costi. Realizzai che il dottore non gliel’aveva data vinta,quando lo vidi entrare in sala, seguito soltanto da medici. Li sentii blaterare qualcosa fra di loro,mentre continuavo a stare distesa su quel letto. L’infermiera mi stringeva la mano,dandomi supporto. Aveva i capelli abbastanza lunghi biondi,con due smeraldi verdi al posto degli occhi; mi ricordava particolarmente Harry. Continuava a sorridermi debolmente e ogni tanto sussurrava un “Non si preoccupi, andrà tutto bene” oppure “Avrà dei bambini bellissimi.”. Il dottore si avvicinò a me,puntandomi una strana luce negli occhi. Perfetto,ora non ci avrei visto proprio più. Dopodiché,prese una puntura e iniettò qualcosa al suo interno,per poi premerla sul mio braccio. In quell’arco di tempo, i dolori che si erano “impossessati” del mio corpo,svanirono automaticamente.
-Dovrebbe durare un paio d’ore. Il tempo per fa nascere i bambini.- spiegò il dottore ai medici. Questi ultimi, si misero intorno di me,iniziando a farmi alleggerire la tensione.
-Prenda un forte respiro e spinga! Spinga signorina- continuava a ripetermi uno di loro. Feci quanto appena detto, cercando di sforzare tutte le mie forze (?).
-Si vede la testa!-esclamò il mio dottore,pronto per far uscire il primo bambino. Chissà se sarebbe uscita prima Mayra, o prima Sebastian. In quel momento,anche se inopportuno, un ricordo apparve proprio davanti ai miei occhi. Nel corso dei mesi io e Louis ne avevamo parlato,a lungo. Entrambi avremmo preferito che usciste prima Sebastian. La motivazione sembrava esser uguale a tutti e due. Avremmo voluto che il maschietto fosse più grande,in un certo senso, della femminuccia,per così dire proteggerla,proprio come faceva Jacob con me. Chissà se ora è lì fuori,con i miei genitori e la mia famiglia. Si,perché Louis e i ragazzi,erano la mia famiglia e non li avrei lasciati per nulla al mondo.


Louis
Facevo avanti e indietro per quel corridoio,sotto lo sguardo preoccupato dei ragazzi. Clara e Ludovica,avevano chiamato i genitori di Cecil e Jacob. Sinceramente,non avevo tanta voglia di vedere quest’ultimo,ma per Cecil era ed è importante,nonostante quello che gli ha fatto. Mi torturavo le unghie, mangiucchiandole,fino a ridurle uno schifo. Era passata un’ora e mezza e ancora niente. Mi sedetti di fianco ad Harry,iniziando a muovere nervosamente il piede e facendolo sbattere per terra ripetitivamente. Mi portai le mani nei capelli,e iniziando a spettinarli. Una mano,mi fermò. Mi girai e vidi Harry,sorridermi.
-Lou, stai tranquillo- sussurrò,cercando di calmarmi. Ma senza alcun risultato.
-Perché non mi hanno fatto entrare? Dovevo! Sono il padre!- esclamai,con un espressione innervosita sul volto. Cecil in questo momento aveva bisogno di me,dovevo darle supporto. E invece? Quel pazzo di un dottore mi aveva detto che ero troppo giovane! Bella merda!
-Si vede perché sono due. Insomma,perché sono gemelli- rispose a tono Niall,puntando quello sguardo penetrante dritto nel mio. Cecil,mi ha sempre confessato di adorare lo sguardo di Niall. Dice,che soltanto con uno sguardo,riesce a trasmetterti emozioni speciali.
-Si e tutti i casi di gemelli allora,le madri devono stare da sole? Proprio perché sono due e qualcosa potrebbe andare storto,dovrei starci!  Diamine. Cecil ha bisogno di me!- dissi, fissando la porta dov’erano spariti,sia Cecil che quell’essere di un dottore. Non avevo mai odiato nessuno in vita mia,ma ora iniziavo ad odiare quell’uomo.
-Dai Louis,che fra poco potrai tenere fra le braccia quelle due piccole zebre!- continuò Niall, facendomi spuntare finalmente un sorriso. Già,fra poco sarei diventato papà. La mia favola stava iniziando. Il sospiro sconsolato di Harry al mio fianco,mi distolse dai miei pensieri. Mi girai contro di lui,puntando il mio sguardo nel suo. Quei due smeraldi verdi,dicevano tutto. Anche lui era preoccupato,quasi quanto me. In fin dei conti,era ancora innamorato di Cecil. Ogni volta che mettevo in atto quell’argomento però,lo negava, come ogni persona normale,giustamente.
-Harry cos’hai?- domandai. Mi guardò come per dire “Sei stupido?!” ma non vi badai più di tanto. Volevo sentirmelo dire da lui.
-Sai Louis,non sai quanto ti invidio.- rispose,abbassando lo sguardo. Si asciugò una lacrima,appena scesa sul viso. Sinceramente? Non mi aspettavo una risposta del genere, e nemmeno i ragazzi,visto che lo guardarono sorpresi. Il silenzio regnò fra noi e a spezzarlo furono due pianti completamente differenti. Mi voltai,accorgendomi che venivano dalla stanza. Da quella stanza! Mi alzai di scatto,vedendo la porta che si apriva. L’uomo che odio più della mia stessa vita,uscii dalla stanza con due piccoli bambini in braccio. Gli corsi incontro, prendendo delicatamente entrambi. Indossavano due body, uno rosaceo e l’altro azzurro. Costatai che l’azzurro era Sebastian,mentre il rosaceo era Mayra. Esprimere i miei sentimenti? Beh,non sono sentimenti che si possono esprimere facilmente. Penso solamente,che queste cose per capirle veramente devono accadere e prima o poi,tutti lo capiranno.
Una lacrima rigò il mio viso. Una lacrima di gioia,ovviamente. I ragazzi si avvicinarono,compreso Harry. Clara e Ludovica,iniziarono a piangere istericamente dopodiché Clara prese la sua macchinetta,per immortalare quel momento con una foto. La mia prima foto con le mie due zebre. A rovinare questo momento, fu nuovamente il dottore,annunciandoci che doveva portare i bambini in camera,per fargli un controllo. Gli lasciai dolcemente i piccoli fra le braccia, lasciando uno sguardo assassino al dottore. La dottoressa uscii con la barella,dove era distesa Cecil. Era andato tutto bene, proprio come diceva Harry. Mi avvicinai a lei,prendendole la mano  e spostandogli una ciocca dal viso.
-Ehi! Sono bellissimi!- sussurrai a fior di labbra,prima di spezzare completamente quella poca distanza che c’era fra noi. I ragazzi si avvicinarono,iniziando a sorridere a Cecil. La dottoressa si sentiva in imbarazzo,quindi decise di lasciar a noi la barella,per qualche minuto e per parlare con Cecil che a breve sarebbe tornata in stanza e avrebbe rivisto i piccoli.
-Come stai?- chiese Harry,lasciandogli un bacio sulla guancia.  Se vi state chiedendo se sto provando fastidio o gelosia,beh vi rispondo con un semplice “No”. Conoscevo Harry e anche se in passato,non tutto è andato rose e fiori,so che tra lui e Cecil,c’è solo amicizia. Scusate,mi spiego meglio. Per LEI,c’è solo amicizia.
-Ben..- un colpo di tosse si intrufolò,non facendole finire la frase. Fu accompagnato da un altro colpo di tosse e da un altro ancora.
-Cecil tutto bene?- domandai preoccupato,stringendole la mano.  Il suo respiro si fece improvvisamente irregolare e affannato. La sua mano raggiunse ben presto il cuore. Cercava di dire qualcosa, ma la tosse glielo impediva. Vidi la dottoressa da lontano, e iniziai a sventolare le mani all’aria,facendola venire nella nostra direzione con un sorrisetto sulle labbra. Non appena il suo sguardo si posò su Cecil, cambiò improvvisamente espressione. Con uno scatto prese la barella,dirigendosi nuovamente in quella stanza. Questa volta,la seguii. Non l’avrei lasciata di nuovo da sola,non l’avrei permesso per nulla al mondo. Nessuno mi avrebbe obbligato ad andarmene!
-Dottore! Qui venga presto!- urlò la dottoressa,iniziando a prendere dei medicinali da un armadietto. Mi avvicinai a Cecil,stringendole la mano. Il suo respiro era sempre irregolare e il suo sguardo era impaurito. Potevo percepire che provava a cercare conforto,provava a cercare una via di uscita. Che cosa gli stava succedendo? Perché la dottoressa era così preoccupata?
 Il dottore infilò il filo di un macchinario nel braccio di Cecil, che segnava la pulsazione del cuore. “TiTiTiTiTiTiTi…” quel suono rimbombava nella mia testa!
-Che cazzo sta succedendo?- urlai,asciugandomi una lacrima che era scesa.
-Ragazzo è una situazione delicata! Dopo il parto, dobbiamo accertarci che tutto sia a posto. La respirazione non lo è!- rispose a tono il dottore,infilando un tubo nella bocca di Cecil. Ma che cavolo stava facendo? Ma chi è quel genio che ha dato la laurea a questo dottore!!? Così la farà stare peggio!
-No! No! No!- urlò il dottore,avvicinandosi al macchinario appena preso e iniziando a dargli dei piccoli colpetti,come se il macchinario reagisse!
-Così la perdiamo!- urlò nuovamente. A quelle parole,il mio cuore perse dei battiti. Così la perdiamo!Non sentii più nulla,se non il rumore del macchinario di fianco al letto di Cecil. “Tiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”
Il dottore si portò le mani nei capelli,perdendo lo sguardo dritto nel vuoto. Una lacrima rigò anche il viso della dottoressa,che le era stata molto vicino.
-Cecil?- urlai,scuotendola e cercando di farla svegliare. –Cecil!- urlai nuovamente,questa volta più forte. Nessuna risposta. Nessun segnale. Solo silenzio.
-Mi dispiace- sussurrò il dottore,prima di abbandonare la stanza seguito dalla dottoressa. Perché gli dispiace? Perché non sento alcun rumore? Perché Cecil non respira più? Perché il suo cuore non batte? Che cazzo sta succedendo? La mia mano raggiunse il suo corpo! Era freddo,violaceo.. Mi accasciai per terra,continuando a stringerle la mano. Ricordate le poche lacrime citate all’inizio? Si erano unite, diventando un vero e proprio oceano. Un oceano di lacrime,si manifestavano sul mio viso!
-Cecil ti prego non puoi! Non puoi Cecil! I nostri bambini,questo era il nostro sogno! Era tutto quello che abbiamo sempre sognato. Mayra e Sebastian hanno bisogno di te! Io ho bisogno di te Cecil! Sei tutto per me,sarai tutto per loro! Sei la ragazza migliore che io abbia mai avuto! Tu mi hai cambiato la vita Cecil! Con te riesco a vivere in un mondo nuovo. Ma solo con te Cecil! Non.. Non puoi lasciarmi. Non puoi lasciarci!- urlai,continuando a piangere. La porta della stanza si aprì e i ragazzi corsero al mio fianco,completamente in lacrime. I singhiozzi iniziavano a far compagnia alle lacrime,che nonostante l’oceano,non smettevano di cessare!
-Tutto questo è un incubo! Svegliati Cecil! SVEGLIATI!-  urlai istericamente. Non stava accadendo. Non a me! Non ora!
Sentii una mano toccare la mia spalla. Dalla presa,morbida e delicata, mi accorsi che era Liam,ma non vi badai. Era solo un sogno. Un incubo! Svegliati Louis,svegliati! La tua ragazza ti sta aspettando. Sebastian e Mayra nasceranno fra qualche mese,stai solo sognando! Mi diedi una serie di pizzicotti,seguiti da schiaffi e pugni. Oh no! NON ERA UN SOGNO!
-Ricordi? Per te ero come il nettare per le api! Lo sono ancora,vero Cecil? Lo sarò per sempre? Svegliati e dimmi che tutto questo è soltanto un brutto sogno. Svegliati e baciami con la passione e la delicatezza che solo tu riesci a darmi! Fammi sentire il battito del tuo cuore! Fammi sentire quel calore che pochi percepiscono quando si fa l’amore! Ti amo,non puoi lasciarmi! Non così! Sono stato la tua prima volta! Sono stato il suo primo amore! Sei come il sole della mia vita, senza l'energia che mi dai non avrei neanche la forza di dirti ti amo! Saremo sempre stati noi,ricordi? Louis e Cecil,senza complicazioni. Abbiamo provato ad allontanarci! Abbiamo provato a cambiare strada! Abbiamo provato ad odiarci, ma l’odio ci avvicinava sempre di più. Tutto l’odio che avevi nei miei confronti,nel giro di poco tempo è diventato amore. Cecil, io non avevo la più pallida idea di cosa fosse l’amore! Ma con te l’ho scoperto! Con te l’ho vissuto! Cecil.. Avevi detto che mi amavi! Avevi detto che ti eri innamorata di me! Avevi detto che non potevi stare senza di me! Avevi detto che non dovevo lasciarti! Non l’ho fatto! Avevi detto che saresti rimasta per sempre con me.. Ma..   Niente è per sempre, vero Cecil?



















 Okay non uccidetemi. Giuro che sto piangendo anche io. =’(
1)perché vi giuro,il capitolo l’ho fatto 5 volte, ma usciva sempre una merd*. Quindi scusatemi,appena posso giuro che lo aggiusto per dargli un tocco di classe.
2)non volevo che finisse così ma.. Insomma il titolo della Fan Fiction era quello.

Molti di voi pensavano che sarebbe successo qualcosa ai bambini, invece no =( Giuro che farò una serie,per farmi perdonare di questo capitolo orrendo. Fatemi sapere cosa ne pensate,ammazzatemi se volete. *Si copre dalle bucce di banana che volano e dai pomodori*
Ringrazio tutti voi! Che mi avete fatto arrivare fino a qui. Grazie davvero! Siete speciali,non potete immaginare quanto. *si asciuga le lacrime*
Vi adoro,davvero. Siete fantastici.
Recensite,non lasciatemi a strapparmi i capelli con quest’orrendo capitolo.
Grazie ancora. Siete fantastici.Alla prossima.
Maria<3 xx =’) =( =’)
 Io li trovo decisamente perfetti :) <3

 

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