The Vampire Diaries - La voce del tuo cuore

di AliDiCeraBianca
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Elena Gilbert - pagina 1 ***
Capitolo 2: *** Damon Salvatore - pagina 1 ***
Capitolo 3: *** Elena Gilbert - pagina 2 ***
Capitolo 4: *** Damon Salvatore - pagina 2 ***



Capitolo 1
*** Elena Gilbert - pagina 1 ***


Caro diario, è passato davvero tanto tempo dall’ultima volta che ho scritto qualcosa di me, della mia vita, di tutto quello che è successo in questi mesi. Le parole del mio primo giorno di scuola sembrano un ricordo lontano, quasi fosse passata un’eternità. E invece eccomi qua. Mi sento vecchia di secoli, eppure è passato solo qualche mese. “Oggi andrà meglio”, avevo scritto. L’avevo ripetuto a me stessa guardandomi allo specchio. Non avrei mai immaginato che le cose sarebbero andate così. Non avrei mai pensato di incontrare Lui. Il mio Stefan. È entrato nella mia vita all’improvviso, e mi ha fatto sperare di poter tornare a sorridere, con lui ho finalmente avuto il coraggio di rimettermi in gioco, di scommettere su me stessa. Da quando lo conosco ogni cosa è cambiata. Ogni mia certezza su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato è crollata, ogni sicurezza su realtà e finzione è vacillata. Ora so che il soprannaturale esiste. Ed è intorno a me, non posso sfuggirgli. La mia migliore amica è una strega, il mio ragazzo un vampiro, e io sono identica alla misteriosa Katherine. La stronzetta che ha spezzato il cuore a Stefan e ha trasformato Damon in un mostro. Mi chiedo che legame ci sia tra noi, perché siamo così identiche. Sento che addentrarmi nel mio passato mi farà solo male. Ogni giorno diventa sempre più difficile mantenere tutti questi segreti con Jenna, e con Caroline, e Matt…ma soprattutto, mi pesa mentire a Jeremy. Vorrei potermi aprire con lui come facevo un tempo, ma ora lo vedo così cambiato, così SANO, e non me la sento di addossargli questo peso. Finalmente, è tornato a vivere. Ha smesso di drogarsi e di bere, ed è persino interessato alla scuola. E tutto questo lo devo a Damon. Già…Quel mostro di Damon. Se penso a tutte le atrocità che ha commesso, credo che dovrei averne paura…eppure è più forte di me, non riesco a volergli male. Per qualche strana ragione che non riesco a comprendere, sento di poterlo capire, di poter comprendere perché agisca in questo modo. Eppure due giorni dopo avermi conosciuta ha tentato di sedurmi e di fare quella cosa che fa sempre con gli occhi, e se non fosse stato per la verbena ci sarebbe riuscito, ha trasformato Vicky e lei è morta per colpa sua. Ha ucciso Lexie a sangue freddo, e non ha esitato a mordere Bonnie, rischiando di ucciderla. E l’avrebbe fatto, se Stefan non l’avesse fermato. Ha giurato un’eternità di sofferenze e odio profondo al ragazzo che amo, ed è ancora innamorato di una psicotica intrappolata in una cripta che si è presa gioco dei fratelli Salvatore…anche del bel Damon, che gli era così devoto. Io…posso capirlo. L’amore può condurre alla follia e alla cecità, e Damon è cieco. Accecato da un odio che non ha più ragione di esistere, ossessionato da una donna che ama, ma che dovrebbe odiare. In fondo, è molto più umano di quanto voglia essere e di quanto dia a vedere. E le sue reazioni sono pericolose, sconsiderate, folli, perché è un vampiro, le sue emozioni sono instabili. Tutto è amplificato quando sei un vampiro, parole di Stefan. L’odio come l’amore. È stata Lexie ad insegnarglielo, tanto tempo fa. Credo che lui mi nasconda qualcosa del suo passato, ma credo anche che questo non cambierebbe le cose, lo amo, e l’ho accettato per quello che è. La differenza fondamentale tra Stefan e Damon sta proprio qui: l’uno cerca di farsi accettare nel mondo come persona normale, l’altro vuole spingerti al rifiuto, vuole portarti ad odiarlo. In più, Stefan respinge la sua natura, mentre Damon la abbraccia con tutta l’anima e le si dona con tutto se stesso, diventando animale, trasformandosi in un predatore, in sanguinario assassino. Lo fa perché vuole dimenticare. Vuole spegnere tutti i sentimenti d’amore che prova, vuole essere crudele per non dover pensare al rimorso, e al rimpianto, o al senso di colpa. Lui vuole annientare la parte migliore di sé, quella che prova sentimenti, quella che sa piangere ed amare, quella che sa aiutare gli altri. Voglio aiutarlo, voglio farlo per lui, per Stefan, e per me. Ho bisogno di credere che persone come lui possano avere un riscatto, una via di salvezza. Ho bisogno di pensare che non tutto è perduto, nemmeno per Damon. Sento che con me è diverso, sento che sta iniziando a fidarsi di me, e questo è un bene. Voglio risvegliare il suo lato umano, so che c’è, è solo sepolto dietro strati di ferocia e rancore, so che Damon è molto più umano di quanto voglia lasciar trapelare, e io voglio dimostrarlo prima di tutto a lui.

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Capitolo 2
*** Damon Salvatore - pagina 1 ***


Ma per favore.
Io, scrivere un diario? Il solo pensiero mi fa rabbrividire. Queste sono cose che il buon vecchio Stefan farebbe. Sono cose da supereroe buono, con la gelatina nei capelli e il costumino attillato. Io voglio essere più simile…a un angelo della morte sexy e affascinante, non so se mi spiego.
Voglio dire, Stefan è così noioso, con quel suo monosopracciglio sempre corrucciato, a preoccuparsi del terribile fratello cattivo! “Ehi Damon, ti prego non uccidere nessuno mentre sono impegnato a salvare il mondo da qualche oscura minaccia!”…Patetico. Dovrebbe bere più tequila e godersi la vita ogni tanto. E soprattutto dovrebbe smetterla con la storia della dieta dei piccoli Bambi, dovrebbe cominciare a comportarsi come un vampiro, che è quello che è, e lasciare la dieta vegetariana a personaggi ridicoli e inventati come quella patetica sottospecie di vampiro di Edward Cullen.
Se andassi in giro ad accecare la gente col mio sfavillio non sarei credibile come portatore di morte e dolore! Ma andiamo! I vampiri bruciano col sole, altrimenti che senso avrebbe portare questa enorme patacca al dito?!
Certo Emily avrebbe davvero potuto fare qualcosa di meglio, di più adattabile alla moda che cambia, che si sposi al mio charm…Naaa, sono convinto che questo anello contribuisca a darmi l’aria del bel tenebroso. In effetti è quello che sono…un figo da paura.
Se penso a tutte le donne che mi sono portato a letto…uhm, no in effetti non si contano. Certo, in realtà sono davvero poche quelle che non ho ucciso subito dopo, e quell’oca di Caroline è tra queste fortunate.
Chissà che direbbe Elena se sapesse cosa penso di quella biondina senza cervello.
No.
Proprio non capisco.
Che c’entrava Elena ora?
Continua a spuntarmi nella testa quando non vorrei!
Ora sono arrabbiato, e sanno tutti che succede quando sono arrabbiato.
Ho fame. Ho sete di sangue.
 
 
Tre ore dopo
Beh, mi sono sfogato ok?
Ho nascosto bene il corpo, non lo ritroveranno se non dopo mesi di ricerche, e nessuno sospetterà di me, non ora che mi sono fatta amica lo sceriffo Forbes.
Forse è il caso che mi pulisca questo sangue, fa molto scena da film di Hichcock, col corvo che gracchia fuori dalla mia finestra, e la mia maglietta sporca di sangue. Riesco ancora a sentire l’odore della pelle della ragazza che ho ucciso stanotte, e l’odore acre e pungente del suo sangue ancora mi eccita.
Sono nato per uccidere, il mio corpo è una macchina perfetta votata a questo scopo…beh, oltre che al sesso, ovviamente.
Non capisco. Mi sono nutrito a sufficienza per oggi, sono piacevolmente sazio, eppure…c’è qualcosa che mi disturba, non riesco a godermi in santa pace questo momento.
Forse…forse è che non voglio ammetterlo nemmeno a me stesso, né tanto meno scriverlo su questo ridicolo quaderno. Ho la tentazione di gettarlo nel fuoco! Se dovesse capitare nelle mani di mio fratello perderei la mia favolosa reputazione!
Voglio dire…non sono io quello che salva le persone…la bontà la lascio a persone come Stefan, o Bonnie…a persone come Elena.
Io non provo rimorso, non provo niente, posso spegnermi come si fa con un interruttore, posso staccare la spina e PUF! Diventare spietato.
Eppure stasera…
So che è senso di colpa quello che affiora dai recessi della mia mente. Per aver ucciso a freddo quella ragazza. Ma io non provo sensi di colpa! Mai!
È questa dannata Mystic Falls, e quella Elena! Mi stanno rovinando! Non ho intenzione di cambiare pettinatura e andare in giro a salvare damigelle in pericolo, per nulla al mondo! Eppure…sento che è colpa sua, dannazione! Potrei strapparle il cuore con un solo gesto, se volessi!
Ma il problema è che non voglio. Non voglio ucciderla. Le sto permettendo di avvicinarsi a me, con lei sono diverso, mi fido di lei, e questo è un male.
Non posso essere me stesso, se penso a lei! Non riesco a essere la creatura perfida, algida e crudele che sono stato finora! Non ci riesco, diavolo!
Lei è diversa…lei mi fa essere diverso…Sento che Elena mi capisce, lei mi sa scaldare il cuore…
Che idiozie. Sono morto, non ho più un cuore da scaldare.
Eppure…tutto quel senso di benessere, di calore, quando sto vicino a lei…non voglio essere un rammollito, adoro interpretare il Damon sarcastico e sicuro di sé che stende tutte le donne. La parte del vampiro menomato che cerca di nutrirsi di scoiattoli la lascio fare a mio fratello, e devo dire che gli riesce piuttosto bene.
È così debole, col sangue degli animaletti del bosco. Non può competere con la mia potenza, la mia forza…e la mia prestanza, ovviamente. Nessuna donna sa resistermi. Nessuna…tranne lei.
Elena…ricordo ancora lo schiaffo che mi ha mollato quella sera, lontano dal casino e dalla festa, quando ho tentato di soggiogarla e di costringerla a baciarmi. Che caratterino.
Mi ricorda Katherine più di quanto vorrei, eppure è completamente diversa da lei.
Elena è buona, ed è infinitamente altruista, cosa che a volte mi fa cariare i denti, perché è davvero insopportabile con le sue smancerie da umana. Ed è comprensiva, fin troppo, generosa, dolce…ed è bellissima.
Mi domando cosa mi stia succedendo. Dovrei odiarla, e invece…e invece penso a lei più spesso di quanto dovrei…Lei…una bellissima, dolcissima, energica, determinata fanciulla che non ha bisogno di nessuno per affrontare ogni situazione…
Voglio tornare a spegnere l’interruttore. Credo che annacquerò le mie tristezze da vampiro nostalgico in qualche bicchiere di gin e di vodka. Non ho sonno, ma voglio mettere a riposo la mente per oggi. Notte notte. 

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Capitolo 3
*** Elena Gilbert - pagina 2 ***


Caro diario,
oggi è stata una giornata piuttosto ordinaria. Le solite cose a scuola, le solite cose con Bonnie e Caroline, che a quanto pare ha iniziato a vedersi con Matt.
In realtà non mi dà fastidio, anzi, credo che a Matt faccia bene avere una storia, e soprattutto una ragazza come Caroline. Deve superare il passato, e lei è la persona giusta.
...
In realtà quello che non capisco è a che gioco stia giocando Damon.
Quando mi ha salvata da quel vampiro e mi ha letteralmente rapita per portarmi con lui ad Atlanta...beh, avrebbe potuto soggiogarmi, perché non avevo con me il mio ciondolo, eppure non l’ha fatto.
Mi ha detto “non sei la peggiore compagnia del mondo, Elena”, e in effetti...neanche lui è stato così male.
Odio quasi ammetterlo, ma mi sono divertita. Ero così arrabbiata con Stefan per la faccenda di Katherine...mi ha fatto bene staccare la spina.
Ma non capisco cosa ci abbia guadagnato. Insomma, è noto a tutti che Damon non fa mai niente senza un secondo fine.
Non lo so, questi ultimi giorni passati con Damon mi lasciano intravedere lati di lui che non conoscevo. Sento che ci stiamo avvicinando davvero, forse posso essere sua amica, forse posso aiutarlo ad essere diverso.
Non deve per forza essere cattivo. Nella vita c’è sempre una scelta, no?
Lui vuole solo Katherine, vuole stare con la donna che ama, come biasimarlo?
Ma Katherine è un mostro, e io e Stefan non possiamo lasciarglielo fare, Damon non può aprire quella cripta.
Non so che fare. So cosa è giusto, ma non voglio...non voglio mentirgli. Non voglio prenderlo in giro ancora una volta.
Mi sento confusa.

 

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Capitolo 4
*** Damon Salvatore - pagina 2 ***


Sono a tanto così dallo scoprire come aprire quella dannata cripta. Bree mi ha spiegato della cometa e del cristallo, ma ora che sono andati distrutti devo trovare un altro modo. E credo proprio di esserci riuscito. Se quell’idiota di un vampiro ha detto la verità, è tutto scritto nel diario di Jonathan Gilbert, compreso dove trovare il grimorio che possa spezzare l’incantesimo di ...Emily. Voglio riaverla. Voglio liberare Katherine. Stefan ed Elena mi hanno promesso che mi aiuteranno, ma non so se fidarmi. Per questo ieri sera, mentre mi davo da fare come un cuoco provetto ai fornelli di casa Gilbert ho chiesto ad Elena di dirmi la verità. “E tu? Dimmi di te...ci sono stati dei ragazzi?” – ho chiesto a Jenna, con l’aria da santarellino, mentre affettavo le carote nella cucina dei Gilbert – “mio padre non ha mai approvato le mie ragazze, il che me le faceva desiderare ancora di più, ovviamente..” – ho sorriso malizioso. “Ci sono stati un paio di ragazzi...Ho avuto una vita, oltre a Logan Fell” – mi ha risposto lei, seduta di fronte a me. “L’hanno più trovato? E’ ancora disperso?” – ho chiesto ancora, con aria falsamente stupita. Quanto sono bravo a mentire se voglio. “Non è disperso...è alle Bahamas, a migliorare la sua abbronzatura, ricordi?” “Ciao, Elena!” – l’ho salutata, ancora prima che arrivasse in cucina, sentendo i suoi passi all’ingresso. Jenna ci ha lasciato soli, e io mi sono voltato verso di lei. “Hai mica visto Stefan? Si sta perdendo un’allegra serata in famiglia, e io me la sto godendo moltissimo” – le ho sorriso, malizioso. “No, non l’ho visto...che stai facendo?” – mi ha detto, con quella sua aria perplessa. “Non lo vedi? assaggio il sugo, affetto le carote, preparo il contorno...sto cucinando un’ottima cenetta Elena” – e mi sono allontanato, per andare a prendere una teglia sul tavolo. “Oooops!” – ho finto di scansarla all’ultimo, mentre tornavo con la teglia e lei si voltava a girare la carne sul fuoco. Mi sono dipinto la solita aria sarcastica sul viso, ma in realtà l’ho fatto per nascondere il sottile brivido che mi ha percorso la schiena quando Elena ha quasi sfiorato il mio viso. “Damon, smettila!” – mi ha rimproverato, severa. “Smetterla di fare cosa?” – gli ho chiesto con finta ingenuità. “Di fare così...l’hai fatto apposta!” “Sì...stavo deliberatamente cercando di raggiungere il lavello!” – lei ha sorriso, si è voltata verso di me e mi ha guardato. “Ti sta bene il grembiule a proposito, ti dà un’aria...” “Sexy? Provocante? Conturbante?” “Stavo per dire...casalinga...” – mi ha freddato lei, alzando il sopracciglio. “Ok, la smetto...Ma Stefan dov’è? Avrebbe già dovuto essere qui o sbaglio?” “Damon...” “Ok, l’ho promesso, la smetto...” – poi ho continuato, con la voce un po’ più seria – “sai, mi piace questa sorta di mènage a troie, questa collaborazione a tre...siamo tutti una grande famiglia ora, vero?” “Beh, in un certo senso...” – mi ha risposto lei, evasiva, così mi sono voltato verso di lei, che mi dava la schiena, mentre finiva di preparare la cena. “Elena...dimmi la verità...tu e Stefan volete davvero aiutarmi a tirare fuori Katherine dalla cripta?Posso fidarmi?” – le ho chiesto, in maniera decisa. Lei ha aspettato un po’, poi mi ha detto – “Puoi fidarti, Damon...” “Elena...” – le ho ripetuto, raggiungendola alle spalle in un attimo. Lei si è voltata, senza che io la costringessi, e mi ha guardato fisso negli occhi. Non riuscivo a leggere nel suo sguardo la verità o la menzogna, e non volevo usare il controllo mentale su di lei, non l’avevo fatto ad Atlanta, e non l’avrei fatto ora. “Damon, ho della verbena addosso, non puoi controllarmi!” – mi ha detto lei, con aria di sfida, alludendo evidentemente al suo ciondolo. L’ho guardata ancora per un po’ e poi le ho risposto sorpreso e irritato insieme – “Non ti sto controllando! Voglio solo la verità...io mi fido di te...Voglio sapere se mi aiuterai a tirare fuori Katherine dalla cripta...” Lei mi ha fissato ancora, poi ha detto – “Certo...sì....puoi fidarti” – e se ne è andata, lasciandomi a fissare il vuoto alle sue spalle. Non so se fidarmi o meno di Stefan, ma voglio fidarmi di Elena. Il punto è che...che più vado avanti, più mi sembra che le cose si complichino. Ho l’impressione che non si tratti più di me, o di mio fratello, o di Katherine. C’è qualcosa di diverso in gioco. E non riesco a capire cosa.

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