Azzurro come i nostri cieli.

di saphira79
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Una nuova Grifondoro ***
Capitolo 3: *** La brezza della gratitudine. ***
Capitolo 4: *** Lo sbruffone e la combattente. ***
Capitolo 5: *** Anche i Grifondoro hanno un lato Serpeverde ***
Capitolo 6: *** La fine (?) di una giornata pazzesca. ***
Capitolo 7: *** Dura Veritas. ***
Capitolo 8: *** Eh no! Così non vale! ***
Capitolo 9: *** Un'allegra colazione. ***
Capitolo 10: *** Siparietto divertente. ***
Capitolo 11: *** Confidenze...dolorose. ***
Capitolo 12: *** Il nostro segreto. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 
La pioggia incessante si mischiava alle mie lacrime. Delusione, rabbia, senso di impotenza opprimevano il mio cuore e quasi non riuscivo a respirare. Due profondi occhi blu socchiusi mi fissavano addolorati, provando a consolare la mia frustrazione, il mio sogno infranto.
Purtroppo il pregiudizio e la diffidenza era prevalso ed io ero appena stata cacciata dall’Accademia per Giovani Auror. Adesso non sapevo più dove andare.
Con Lei non potevo tornare più dai miei genitori babbani, lo sapevo bene fin dall’inizio di quell’incontro che stravolse la mia vita, quindi rimasi sotto la pioggia con le mie valigie, le mie lacrime e Lei.
Proprio però mentre stavo per abbandonarmi alla disperazione più profonda, Lei parlò al mio cuore come faceva ormai da tempo.
Forse per noi era rimasto un solo luogo dove rifugiarci: Hogwarts.
 
 Il treno si bloccò all’improvviso, sobbalzando più volte, arrestadosi sul Ponte del Lago delle Sirene. Tutti temettero che si trattasse di un ennesimo attacco dei Dissennatori, che da tempo erano sfuggiti al controllo del Ministero della Magia e, alleatisi con il Signore Oscuro, spesso riempivano le cronache della Gazzetta del Profeta con le loro nefande azioni.
Harry e io impugnammo pronti la bacchetta, mentre quello scemo di mio fratello cadeva a terra come un salame ed Hermione gli urlava contro di rialzarsi. Poco dopo però si sentirono dei botti:
-        Ma che succede? Botti di Capodanno? – Disse Ron appena alzatosi.
-        Guardate lassù… No, non posso crederci… è di nuovo opera di Peter e dei Gemelli!! – esclamò Hermione in una risata fragorosa.
Mentre il mio Harry rideva anche lui divertito di fronte a comete, folletti, fate e draghi che danzavano sul lago, vidi in alto con le loro scope i miei due fratelli e mio cugino Peter Spencer, loro compagno di malefatte, che raccoglievano gli applausi di tutto il treno.
Mi gettai con un sospiro di sollievo sui sedili, era l’ennesima loro bravata, altro che Dissennatori. Mamma e papà avevano così tanto insistito che quei tre finissero la scuola e loro si erano iscritti all’ultimo anno per accontentarli, ma l’inizio non prometteva nulla di buono, rischiavano di farsi espellere un’altra volta.
-        Si vede che quei tre sono dei perdenti e non hanno ambizioni nella vita! - Esclamò Draco che con la sua tracotanza si era posto davanti alla nostra cuccetta, insieme a Blase e alla sua ragazza Susy. Ci girammo tutti di scatto guardandolo malevolmente.
-        Solo per intervento di un preside senza polso come Silente, quei 3 sono stati riammessi a scuola, ma mi sa che presto la famiglia Weasley-Spencer avrà gli ennesimi buffoni non diplomati tra le loro fila!.
Harry e Ron stavano per attaccare briga con quello sciocco, ma il treno ripartì di colpo e una voce annunciò che presto sarebbero arrivati ad Hogwarts.

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Capitolo 2
*** Una nuova Grifondoro ***


Una nuova Grifondoro.
 
Quando entrammo nella Sala Grande, Ron mi stava esponendo tutte le nuove tattiche che durante l’estate aveva elaborato per vincere il torneo di Quidditch, vinto lo scorso anno dai Corvonero. Era dura essere il capitano della squadra quando si ha un amico così infervorato!
-        L’anno scorso a causa dell’infortunio di Fred ci siamo giocati il campionato! Inoltre quest’anno ci manca un difensore, visto che Malcom si è diplomato. Quindi pensavo… .
Non riuscii più ad ascoltarlo quando Ginny mi passò vicino e sentii il suo dolce profumo che sapeva di melograno e primule. Hermione per tutta l’estate mi aveva scritto di farmi avanti, di dichiararmi, perché anche lei non aspettava altro, io invece, mi sentivo un verme. L’anno prima l’avevo baciata, corteggiata, poi, per paura di non so cosa, non la considerai più e lei si fidanzò. Sapevo che adesso era di nuovo libera, ma mi avrebbe ancora voluto?
-        Silenzio!
La voce di Silente interruppe i miei pensieri.
-        Cari ragazzi! Buonasera e benvenuti alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Prima dello smistamento dei primini, l’annuncio dei due nuovi prefetti delle case Grifondoro e Serpeverde, visto che i prefetti dello scorso anno si sono diplomati.
Per le sue capacità intellettive, alte doti di coraggio e senso di responsabilità, prefetto dei Grifondoro di quest’anno è Hermione Granger quarto anno!
Vidi la mia migliore amica diventare prima rossa poi quasi viola per l’emozione, chi meglio di lei avrebbe potuto ricoprire quel ruolo? Ero davvero felice e tutta la casa faceva il tifo per lei.
Tranne qualcuno.
-        Accidenti! Ma proprio Hermi! Disse Fred preoccupato.
-        E vabbè caro fratello! Anche lei diventerà vittima dei nostri scherzi. Anzi, visto che ha una palese cotta per il nostro fratellino, potremmo giocarci la carta… . Rispose George.
-        Già! Ma non è detto che qualcun altro gliela porti via… . disse con voce sottile Peter.
Peter guardava con insistenza Hermione, mentre tutti si congratulavano con lei. Con il suo modo di fare strafottente,simpatico e galante nello stesso tempo, in 5 anni era diventato il peggior rivale di ogni ragazzo della scuola. Fortunatamente per me Ginny non era mai stata tra le sue prede, temo che Ron avrebbe avuto seri problemi se non si fosse deciso.
-        Per la casa dei Serpeverde, visto la sua ambizione a diventare un ottimo mago degno della sua famiglia, le doti innate di leader, e la fermezza di carattere, nuovo prefetto dei Serpeverde Draco Malfoy quarto anno!
La platea, come anch’io del resto, rimanè basita per un attimo, mentre solo i Serpeverde festeggiavano. Sicuramente Draco aveva quelle caratteristiche, ma peccava parecchio di senso di responsabilità, la cosa puzzava di raccomandazione.
-        Bene! Iniziamo gli smistamenti. Sentenziò Silente alla fine.
Quando l’ultimo primino fu sistemato, la fame iniziava a farsi sentire, Fred e George di nascosto avevano già smanciucchiato qualcosa, mentre Hermione li riempiva di rimproveri, che sarebbero stati i primi di una lunga serie.
Silente annunciò che una nuova ragazza, una certa Maya Jones, proveniente da un’altra scuola sarebbe stata smistata.
Entrò nella sala guardandosi attorno, con un fare sicuro e timido nello stesso tempo, aveva già indosso la nostra uniforme, ma priva dei colori di qualunque casata. Non era molto alta ed aveva un viso e un corpo normale, né magro, né troppo rotondo, non era bellissima come la mia Ginny, ma di certo non era brutta. Quello che era più strano è che aveva i capelli azzurri, ricci, lunghi e due occhi neri, profondi che spiccavano sulla pelle marmorea. Quei capelli sembravano naturali e non il frutto di qualche magia. Ed erano inquietanti.
Mentre avanzava con lo sguardo verso il Cappello Parlante, fingendo di essere sicura di sé, tutti borbottavano tra loro, mentre i soliti Serpeverde, troppo franchi quando esprimono un parere, si lasciavano andare a commenti poco carini.
Faceva finta di non sentirli, ma in realtà non era così.
-        Sono i soliti maleducati! Poverina, nemmeno è stata smistata e già iniziano con i commenti! Quei Serpeverde!. Disse Hermione.
-        Certo che è strana proprio! Faccia normale, corpo normale, poi quei capelli…quell’aria così strana! Un’altra Lovegood in arrivo!!! Peter esplose in una fragorosa risata, nonostante fu fulminato subito da Hermione.
-        Speriamo che quest’altra matta finisca nei Corvonero! Continuò lo sbruffone.
-        Si, ma questi matti come li chiami tu, hanno vinto l’anno scorso il torneo di Quidditch! Ginny gli rispose prontamente e con sfida, Peter, grande e grosso come era, la guardò divertito, stava per risponderle quando il cappello parlante azzittì tutti.
-        Allora mia cara…vedo intelligenza e sensibilità, inoltre con i Serpeverde hai un forte legame…però il tuo coraggio è sopra ogni cosa…GRIFONDORO!!!.
Era la prima volta che la nostra casata non esultava per un nuovo arrivo, anche se questo veniva da altre scuole. Hermione furiosa si alzò e cominciò ad applaudire seguita da Ginny. Anch’io feci lo stesso, anche Ron, Neville e via via tutti gli altri, era scorretto questo comportamento. Magari era un po’ particolare, ma conoscendola magari era anche simpatica.
Solo Peter rimase della sua posizione, gettò la sua stazza sulla panca infastidito, mentre Maya timidamente si avvicinava al nostro tavolo.
-        Finalmente si mangia! Sentenziò Ron facendo ridere tutti, al fine di alleggerire l’aria tesa che si era creata.
Stava per iniziare un anno particolare per i Grifondoro.

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Capitolo 3
*** La brezza della gratitudine. ***


Nota dell’autrice:
Grazie a tutti coloro che hanno letto e soprattutto recensito la mia prima FF!
Mi sono accorta di un errore: i ragazzi qui hanno 16 anni e li ho inseriti al quarto anno!!
Ho sbagliato!Chiedo umilmente perdono…
Rettifico: Il trio, Ginny, Malfoy, Lavanda e Maya hanno 16 anni e sono al SESTO anno; I Gemelli e Peter sono all’ultimo anno e hanno 17 anni. Essendo maggiorenni, ne approfitteranno alla grande!!
Buona lettura!!
 
La brezza della gratitudine.
Da almeno mezz’ora tutti i Grifondoro erano saliti nelle loro stanze e prima o poi avrei dovuto raggiungerli anch’io, e il “poi” arrivò prima del previsto. Avrei preferito di gran lunga dormire nella Foresta Proibita con Lei, ma i patti con il professor Silente erano chiari e non avrei mai tradito la fiducia dell’unica persona che si era dimostrata gentile con me negli ultimi 3 anni. Avere un super udito per una persona come me era davvero un problema, non mi era sfuggita nessuna cattiveria sul mio conto. Accidenti! Qui è peggio dell’Accademia! Pensai con riluttanza, mentre ogni mio passo verso la Sala Comune pesava sempre di più. A volte mi chiedevo se erano i miei passi o il mio cuore a pesare di più. Un’ennesima prova da affrontare ed io già non ce la facevo più.
Mentre inseguivo i miei pensieri, non mi accorsi di essere entrata nella sala comune dei Grifondoro. Un’infinità di sguardi si posò su di me ed io sentii il cuore in una morsa, il respiro si fermò. Ma non volli farlo notare a nessuno e con indifferenza passai tra loro.
-        Buonasera! - Esordii, pensando che almeno non sarei stata giudicata come maleducata. – Il mio nome è Maya Jones, ho 16 anni, piacere di conoscervi.
In mezzo a quella folla silenziosa e sospettosa solo una bella brunetta ed una rossa dai lineamenti aggraziati si avvicinarono sorridenti a me.
-        Ciao! E’ un piacere conoscerti! Io sono il nuovo prefetto Hermione Granger e questa è Ginny Weasley, spero passeremo uno splendido anno insieme.
Anche la rossa mi sorrise dolcemente e prese la parola.
-        Ciao Maya! Io sono Ginny, questo è mio fratello Ron, lui è Neville, - quest’ultimo arrossì un po’, sentii che era puro e sincero – quello invece è Harry Potter… -
La ragazza si interruppe e guardai istintivamente Harry che mi sorrise con simpatia. Sapevo chi era, conoscevo il peso che portava sul cuore, un peso molto simile al mio, di un destino avverso già scritto, e l’empatia che provavo per lui ancor prima di conoscerlo, aumentò considerevolmente. Forse non erano tutti così malaccio i Grifondoro, pensai tra me e me, mentre sentivo Lei ridacchiare gradevolmente.
Iniziammo a discorrere del più e del meno, del Quiddicth, della mia scuola precedente, ma preferii restare vaga sul mio passato, adesso era solo il presente che volevo mostrare a tutti.
Si era fatto tardi ed era giunto il momento di andare ognuno ai dormitori. Nessuno si unì a noi in quella conversazione, ma non mi importò granchè, il mio cuore era gonfio di speranza e di serenità, non volevo guastarle con le mie paranoie.
Salimmo verso il dormitorio femminile con Hermione a capo della fila, quando aprendo la porta le candele non si accesero come sempre. Tutte le ragazze iniziarono ad allarmarsi, solo io Hermione e Ginny rimanemmo calme, come se fossimo le uniche abituate a situazioni misteriose o difficili.
-        Lumos! Lumos! Fece più volte la nostra prefetto, ma senza risultati.
-        Qui dentro c’è una fattura che non permette nessuna fonte di luce, ma I Nuovi Malandrini hanno sottovalutato la bravura della loro prefetto.
Subito Hermione con sicurezza pronunciò un incantesimo anti fattura che fece svanire in un fumo nerastro e nauseabondo la fattura antiluce. La guardai ammirata, io ero brava solo in incantesimi di difesa o di attacco, lei era geniale.
-        Maya! Ti sei imbambolata! E’ qui il tuo letto, accomodati! Disse Hermione con il massimo dell’ospitalità.
-        Senti ora basta primadonna! Sentii una voce acuta dietro di me.
-        Io quella là non la voglio vicino a me, e tu o prefetto o non prefetto non puoi obbligarmi.
Ginny guardò al cielo e si rivolse alla ragazza petulante:
-        Lavanda quel posto è libero, dove dovrebbe andare a dormire Maya secondo te?
La risposta dell’antipatica fu immediata:
-        Ma visti i suoi capelli perché non nel Lago Nero con le sirene…oppure nella Foresta Proibita? Forse ai centauri farà simpatia! Tutte le ragazze scoppiarono in una risata, la mia gioia era svanita di colpo.
-        Visto che non siete per nulla collaborative – disse Hermione – Wingardium Leviosa!
Tutti gli oggetti di Lavanda iniziarono a levitare e finirono sul letto di un’altra ragazza sotto i suoi occhi furenti.
-        Ecco fatto Maya cara, puoi sistemarti qui vicino a Ginny. E adesso tutte a dormire!
Da anni qualcuno non mi aiutava, era una sensazione stranissima, sentivo dentro un calore sottile, che come una brezza marina accarezzava il mio animo.
-        Grazie. – dissi timidamente al prefetto.
-        E di cosa? Dai dormiamo, domani abbiamo la prima lezione di Difesa dalle arti oscure.
-        No Piton no! Esclamò Ginny esasperata, Hermione si limitò a sospirare.
Professor Piton… il nome mi era familiare.
- Maya… - sentii la sua voce.
E mi addormentai.

 
 

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Capitolo 4
*** Lo sbruffone e la combattente. ***


Lo sbruffone e la combattente.
Il sole stava sorgendo su Hogwarts, mentre con calma pettinavo i miei boccoli color cioccolato. Le ragazze ancora dormivano, io invece ero sveglia da un po’, dovevo ripassare alcune materie. Sapevo che i M.A.G.O starebbero stati dopo Natale, ma a me piaceva studiare e approfondire ogni argomento. Mentre mi vestivo, mi guardavo allo specchio, certo che avevo un fisichino niente male, metà scuola mi corteggiava, ma solo l’unico ragazzo che mi piaceva davvero sembrava non accorgersene. Era già passato un anno da quando mi ero accorta di essermi innamorata di Ron, milioni di volte mi chiesi “Perché quell’imbranato, asino, zuccone, che pensa solo al Quiddicht?” Secondo Ginny gli opposti si attraggono irreparabilmente. Bene, era quello che stava accadendo alla sottoscritta.
-        Forza belle bimbe giù dai letti! Scendiamo a fare colazione!.
Svegliai le ragazze ed iniziammo a prepararci. Notai che Maya mi osservava mentre mettevo in filo di mascara:
-        Hermione! Sei davvero carina! Em… scusa magari detto da una ragazza può suonare strano.. .
Vidi il suo volto imbarazzato e spontaneamente la guardai. Notai che portava l’uniforme una taglia in più, era palese che voleva nascondere il suo fisico che con mia grande sorpresa era robusto, tonico, allenato, molto muscoloso, ma femminile al tempo stesso. Anche Ginny notò la stessa cosa e ci scambiammo un’occhiata complice.
-        Maya – le dissi – Vedi che anche tu sei molto carina! –
Il volto della nuova studentessa divenne rosso. Sorrisi e continuai.
-        Ho notato che ti trucchi poco, secondo me un bel mascara blu risalterebbe i tuoi occhi e i tuoi bellissimi capelli.
Vidi una grande sorpresa nei suoi occhi:
-        I miei capelli…belli?Non sono strani?-
-        Nessun incantesimo sarebbe capace di ricreare quel colore stupendo! Ginny intervenì nella discussione. – Ha ragione Hermione, ci vuole un po’ di trucco! E stringiamo questa uniforme!
Ginny fece un incantesimo e in un attimo la taglia dell’uniforme di Maya divenne quella giusta, un tocco di mascara blu e un filo di rossetto rosato e Maya divenne stupenda.
-        Ma questa sono io? Oh Merlino! Mi sento un po’ a disagio, forse sarebbe meglio…
-        No! Dai ti prego! Stai benissimo. La supplicò Ginny.
-        Sono d’accordo, - continuai io – Ti sta bene! Quindi il tuo prefetto ti ordina di non struccarti!! E ora andiamo a fare colazione!
Ridemmo di gusto e andammo a fare colazione.
********
-        Buongiorno belle madamigelle!
Peter Spencer entrò nella Sala Grande insieme a Fred e George che si strattonavano divertiti,  distribuendo baciamano e carezze alle ragazze di tutte le casate, persino le Serpeverde erano affascinate da questo fanfarone.
-        Ragazze continuate a mangiare, fate finta di nulla, quel deficiente di mio cugino sta venendo qui!
All’avvertimento di Ginny, alzai la testa, lo guardai per un secondo, mi girai subito di scatto, ma lui se ne accorse.
-        Buongiorno prefetto più bello del mondo! Disse Peter mentre si avvicinò a me pericolosamente. – Mmmm… che buon odore di pancake caldi! Oppure sono i tuoi meravigliosi boccoli… - 
Lo sfruntato baciò una ciocca dei miei capelli sotto lo sguardo stupito di tutti. Istintivamente osservai Ron, speravo di vedere un impeto di gelosia, ma rimase immobile e accigliato, senza fare o dire nulla. Mi innervosii terribilmente e mi allontanai di scatto da Peter.
-        Peter Spencer! Lasciami in pace! Gli gridai in faccia, perdendo la mia solita calma.
-        Oh oh oh! Il prefetto Granger si sta innervosendo…tranquilla piccola, se un bacio sulla ciocca non ti va bene, posso dartelo anche sulla bocca…
Mi alzai schifata.
–        Preferisco il bacio di un troll ad un bacio tuo! - Ero furiosa, come si permetteva quel dongiovanni da strapazzo a trattarmi così davanti a tutti?E poi Ron che stai facendo?Difendimi!
–        Spencer, il gioco è bello quando dura poco, ora lasciala stare.
Harry si era alzato e si era avvicinato a noi. Ce l’avrei fatta da sola con quello stupido, ma l’intervento del mio migliore amico mi rincuorò.
-        Ehi Potter! A me non sembra di infastidire nessuno… - disse Peter con tracotanza.
-        Ora basta Peter! Hermione non è una delle solite ragazze.
A sentire la voce di Ron trasalii e arrossii. Mi stava difendendo.Evviva!
- Senti mezza calzetta, fatti da parte, la bambolina qui presente mi gusta e la corteggio come dove e quando voglio.- Così dicendo mi strattonò, ti tirò a sè per baciarmi, quando in pochi secondi fu scagliato via.
- Ho sempre odiato gli uomini prepotenti! Fatti sotto Peter Spencer!
Maya che finora era stata sempre in disparte ad osservare la scena, senza perdere la calma, aveva scagliato lontano il ragazzo con una certa forza, ma non con un incantesimo, ma con una sua spinta! Peter si alzò stranito, un po’ confuso, ma quando capii che era stata Maya a dire quelle parole di avvicinò pericolosamente alla ragazza.
-        Come hai osato mezza folletto blu?!
Peter era molto alto e robusto, sembrava un gigante di fronte a Maya, che senza battere ciglio gli rispose:
-        Hermione è mia amica e tu non devi più osare infastidirla e se ti crea problemi batterti con una donna, per me non è lo stesso. Avanti che aspetti! O sei un codardo?
Io e Ginny rimanemmo pietrificate: Maya sembrava un’altra persona, non la timida ragazza di stamattina, ma un grifone infuriato. Mi accorsi che anche i suoi occhi erano cambiati, da nerissimi erano diventati quasi blu e… la pupilla…cosa le stava succedendo?
-        Grifondoro!Cos’è questo caos? Tuonò la Mc Grannit entrando nella sala.
-        Peter, sta arrivando la prof, andiamo via! George prese il ragazzo per la manica.
-        Maya Jones, ti sei appena fatta un nemico nella tua stessa casa. Elaborerò per te i peggiori scherzi al mondo che ti faranno pentire di essere venuta qui!
I Nuovi Malandrini si allontanarono, mentre Harry rassicurava la docente che era tutto ok.
Maya tornò ad essere quella di prima, mi guardò, mi sorrise dolcemente, e continuò a mangiare il suo panino con la marmellata.
Io e Ginny ci guardavamo preoccupate.
- Stai bene? – sentii dietro di me. La voce di Ron mi sembrò più dolce di una cioccorana.

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Capitolo 5
*** Anche i Grifondoro hanno un lato Serpeverde ***


Anche i Grifondoro hanno un lato Serpeverde.
Ero furioso. Mai nessuna donna mi aveva trattato così, nemmeno la stessa Hermione – mia cugina Ginny non la tenevo nemmeno in considerazione – con la sua altezzosità e il suo fare da secchiona.
Camminavo lungo i corridoi, arrabbiato, anzi furioso, con Fred e George che mi urlavano dietro, ma non capivo nemmeno cosa dicessero. Urtavo gli altri ragazzi e nemmeno me ne accorgevo, perché io, tra i ragazzi più forti e robusti della scuola, battitore della squadra di Quidditch dei Grifondoro da anni, che con la sua forza ha disarcionato più Serpeverde della storia, ero stato gettato a terra da una specie di elfo blu, che mi ha umiliato davanti alle mie fans!
Non mi importa che sia una femmina, la tormenterò per tutto l’anno.
-        Peter ti prego! Aspettaci! Sentivo Fred che mi chiamava, mentre mi tratteneva per una manica.
-        Se mi dai ascolto per un secondo, ho un piano degno dei Nuovi Malandrini.
Mi fermai di botto e guardai i miei compari negli occhi ghignanti
Maya Jones, preparati.
 
************
Arrivai trafelata alla lezione del professor Piton, la Mc Grannith mi aveva trattenuto per farmi una super ramanzina. Qualcuno, purtroppo degli stessi Grifondoro, aveva spifferato che avevo scatenato io la rissa con Peter nella Sala Grande e senza motivazione. La prof., ignorando le parole di Hermione e Ginny, che mi difesero strenuamente raccontandole la verità, non servirono a nulla: ai Grifondoro furono tolti 10 punti ed io fui punita con una delle peggiori punizioni per me: scrivere 10 pergamene sulla storia di Elfrida Clagg. La prof. è dotata di una certa ironia, far scrivere proprio a me  10 pergamene su una strega che si occupò di creature magiche.
Entrata nell’aula di soppiatto, provai a sedermi vicino a Ginny senza farmi vedere dal professor Piton, che invece mi apostrofò.
-        Signorina Jones, alla buon ora! Mi disse con il suo sguardo gelido.
Alzai la testa e riconobbi quella voce: era Severus! I guai per me quella mattina non erano ancora finiti, un’ombra del mio passato riapparve.
-        Visto che ritiene la mia lezione così inutile da arrivare con 10 minuti di ritardo, 10 punti in meno a Grifondoro!
Piegai rassegnata la testa sul banco, altri punti in meno per colpa mia, mentre i miei compagni bisbigliavano, lanciandomi torve occhiate. Mi tappai le orecchie sperando di non sentire le loro accuse, ma era inutile.
-        Oggi verificheremo se l’incanto Patronus è stato recepito da tutti, quindi faremo una prova sul campo con veri Dissennatori.
Si alzò un mormorio spaventato, con grande preoccupazione, vidi Harry sbiancare in viso, mentre Ron gli posava una mano sulla spalla. Non era solo tensione da verifica.
-        Maya… - sentii la sua voce. – Proteggi il Prescelto.
-        Certo! – le risposi sicura.
Andammo ai margini della Foresta Proibita e tutti uno dopo l’altro, con più o meno successo, fronteggiarono il Dissennatore. Ginny, Hermione e Neville non ebbero problemi, Ronald dopo un attimo di esitazione, fronteggiò il mostro con un cane da caccia splendido. Il Patrono di Hermione era una donnola, che notoriamente viene inseguita dai cani da caccia, che sia una coincidenza?
Mentre ero assorta su probabili intrighi amorosi che mi facevano sorridere nel cuore, fu il turno di Harry. Divenni tesa come una corda di violino. Il Dissennatore attaccò furtivo Harry che si fece prendere dall’angoscia, il mostro iniziò a succhiare tutta la sua vitalità,mentre i suoi amici urlavano al docente di intervenire. Severus rimase immobile e mi fissò.
Gli splendidi e dolcissimi occhi Harry divenivano sempre più opachi, mi si strinse il cuore di dolore.
-        Exspecto Patronum! – dalla mia bacchetta si levò uno splendido Leodrago che lasciò tutti basiti, era più grande e splendente del puledro evocato da Ginny, che era stata la migliore nella prova. Il Dissennatore scomparve ed Harry cadde a terra esamine.
Corsi da lui, ma prima di me arrivò Ginny che lo abbracciò forte. Sentii un’altra fitta fortissima al cuore. Harry rinvenne subito.
-        Complimenti Jones.- sentenziò serafico Piton. E si allontanò dicendo di portare Potter in infermeria.
 Mi avvicinai furtiva per accertarmi dello stato di salute di Harry.
-        Ma guarda un po’! – la voce di Lavanda Brown sembrò più sgradevole del solito.
-        Stamattina Hermione, adesso Potter, oggi pomeriggio la nostra paladina della giustizia difenderà quale Weasley? Disse ridendo sguaiatamente.
-        Siete arrivati al sesto anno e non sapete nemmeno difendervi da soli? Ma che grandi maghi e streghe che abbiamo qui!
Tutta la casata prendeva in giro i miei amici per colpa mia, avrei voluto tanto che la terra si aprisse in modo da sprofondarci dentro. Ron prese parola.
-        Ehi ragazzi! Non vi pare che stiamo esagerando? E’ stata una coincidenza, inoltre tra membri della stessa casata bisogna aiutarsi. E Maya si è comportata da Grifondoro.
 Hermione guardò Ron e gli strinse la mano che tremava. Vedere quel così bravo ragazzo fremere di rabbia, mi rammaricò ancora di più.
I Grifondoro ignorarono le parole del ragazzo e si diressero verso la successiva lezione.
Mi avvicinai ad Harry.
– Harry, stai bene? –
-        Si, Si tutto bene. – Mi rispose gelidamente. – Potevi comunque evitare di intervenire, ce l’avrei fatta da solo.
Rimasi a guardarlo imbambolata, anche Harry era furioso con me.
-        Harry! – gli urlò contro Ginny – Ma Maya ti ha aiutato, sappiamo tutti come i Dissennatori…
-        Lasciami in pace pure tu! Ron andiamo a lezione di trasfigurazione – la interruppe Harry, alzandosi e andando via insieme al suo amico che lo intimava ad andare in infermeria.
-        Stupido Potter! – Ginny con le lacrime agli occhi scappò via, inseguita da Hermione preoccupata.
Rimasi lì da sola, con il cuore in pezzi.
-        Zaffiria – ho bisogno di te.
-        Si piccola mia, ti aspetto stanotte. -

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Capitolo 6
*** La fine (?) di una giornata pazzesca. ***


La fine (?) di una giornata pazzesca.
La giornata volò via senza che il mio amico Harry spiccicasse parola. Non incontrai più mia sorella, che era alquanto incazzata, ma conoscendola, era meglio che stesse un po’ da sola. Speravo invece di incontrare Hermione, la cercavo negli occhi di tutte le ragazze della scuola, una Tassorosso con il suo stesso colore di capelli, mi sembrò lei. Che brutta figura quando si girò e vidi che era tutt’altro che lei! Anzi era un cesso proprio!
Salimmo alla torre dei Gufi, Harry doveva mandare un messaggio, penso al suo padrino Sirius; dopo aver assicurato alla zampa di Edwige la lettera, la inviò fuori. Poi si sedette su un finestrone ed io feci lo stesso. Era molto pensieroso ed io da bravo amico ascoltavo il suo silenzio. Fu lui stesso a romperlo.
-        Ron -  disse con voce sommessa – Mi sa che ho esagerato con quella ragazza.
-        Penso proprio di si – gli dissi con voce neutra, guardando il tramonto.
-        Devo scusarmi con lei, ero incazzatissimo in quel momento e me la son presa con la persona sbagliata.
-        Dimentichi mia sorella, anche lei non c’entrava nulla – replicai con sufficienza.
-        Cazzo! Ginny! Che testa di troll che sono! –
Harry profondò la testa tra le gambe incrociate e gli diedi una pacca sulle spalle, poveretto, ancora non conosce quanto può essere devastante l’ira di mia sorella.
All’improvviso sentimmo un fracasso per le scale.
-        Capitano Potter! - I Nuovi Malandrini ci stavano cercando e affannosamente salivano le scale.
Harry ed io ci alzammo e istintivamente prendemmo in mano le bacchette. Non è che quei tre, visto il casino successo la mattina con Hermione e Maya volevano tirarci un brutto scherzo?
-        Harry, Ron! Catastrofe! Macello! Crisi! - Urlava George.
-        Che diavolo sta succedendo? - Chiesi io con aria interrogativa.
-        Jimmy Peakes si è infortunato gravemente! - Continuò.
Io e Harry trasalimmo, che era successo al nostro battitore?
-        Qualche ragazza gli ha propinato una pozione d’amore fatta malissimo e si è mezzo avvelenato! La Mc Grannith ha detto che non potrà giocare a Quidditch per un po’ tanto è messo male!
Questo si che era un guaio: tra una settimana avremmo avuto la prima partita di Quidditch con i Serpeverde e noi eravamo senza battitore!
Il panico si impadronii di noi.
-        Niente paura capitano. Basterà che per domani troviamo un altro Grifondoro degno di essere battitore.
-        Peter tu la fai facile, il battitore deve avere mira, prontezza ed una certa forza… -replicò Harry preoccupato.
-        Un Grifondoro dalla forza notevole ci sarebbe… anzi una, la Jones. – disse serafico Peter.
-        Oggi mi ha gettato a terra come se fossi un asticello e lei è alta quanto mezzo elfo. La forza ce l’ha eccome. Inoltre io stesso penserò ad allenarla tutti i giorni fino alla partita.
-        Peter! Ma è una ragazza!si… - replicai io, ma fui interrotto da Fred.
-        Eh fratellino! E’ una situazione d’emergenza, non c’è tempo per le selezioni ordinarie!
-        Non avete considerato cosa pensa lei – lo interruppe serio Harry – Potrebbe non accettare.
-        E dai! Capitano! Tu saprai convincerla, siete diventati così amici… - Concluse il discorso George.
Io ed Harry eravamo confusi, nel frattempo il sole era calato e i morsi della fame si facevano sentire. I miei fratelli e mio cugino avevano ragione, a parte Maya nessuno poteva imparare in così poco tempo.
-        Ok ragazzi – disse Harry rassegnato –Ci proverò. – le chiederò domani pomeriggio di venire all’allenamento, ma se non è brava o non vuole, ci arrangeremo con un battitore in meno.
-        Bravo Capitano! Saggia scelta. – sentenziò Fred –
-        Ragazzi ora tutti a mangiare, ho una fame che mi mangerei un gigante.
Tutti risero alla battuta di George e mentre ci allontanavamo sentii Peter dire:
-        Perfetto! Fase 1 completata. E Fred rise sommessamente.
Che volevano dire con questo?

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Capitolo 7
*** Dura Veritas. ***


Nota autrice:
In questo capitolo, conoscerete qualcosa in più di Maya e dei suoi sentimenti.
Molti mi hanno chiesto chiarimenti sulle coppie, capirete qui molti degli equilibri sottili che vi sono tra i personaggi.
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno recensito, ho bisogno dei vostri pareri al fine di migliorare. J
Quindi invito chi mi segue a scrivere anche 12 paroline (così appare come recensione! ;) )sul mio lavoro.
La storia continua!Buona lettura.
 
Dura Veritas.
Ero andata in biblioteca come mi aveva suggerito Neville per scrivere due pergamene sull’uso terapeutico della malva, un’erba babbana con cui mi madre mi faceva un decotto quando avevo la tosse. Non riuscivo a concentrarmi per nulla, la mia mente vagava e non facevo altro che pensare ad Harry.
Mi piacevano moltissimo i suoi occhi, non solo per il particolarissimo colore verde, ma perché erano dolci, sinceri, limpidi e soprattutto malinconici, un po’ come vedevo i miei occhi quelle poche volte che mi guardavo allo specchio. Alla fine di quell’anno scolastico, la sua vita sarebbe cambiata ed io avrei dovuto proteggerlo, dovevo proteggere lui ed i suoi amici, non solo per dovere, ma adesso anche per un’altra ragione.
Forse iniziavo a provare qualcosa per lui. Che stupida! Sapevo di non dovermi innamorare di nessuno, di Harry soprattutto, ma i suoi occhi, la sua risata, mi hanno calamitato verso lui in modo irreparabile.
Per questo quando la mattina dopo l’incidente del Dissennatore mi ha chiesto di diventare il nuovo battitore dei Grifondoro, ho accettato subito, soprattutto la gran paranoia di dovermi allenare con quell’idiota di Peter. Lavanda Brown e tutto il comitato “Ragazze di Peter Spencer” quando lo verranno a sapere, mi renderanno la vita ancora più difficile: non solo ho umiliato il loro beniamino davanti a tutti, adesso passeremo tutti i pomeriggi insieme da soli – oh Merlino! – ad allenarci.
Solo per te Harry accetterò tutto questo. Anche se so di non dovermi innamorare di te, non riesco a soffocare questi sentimenti. Quando mi hai aggredito con quelle parole così dure mi sono sentita morire. Ma adesso mi avevi perdonato, avremmo giocato insieme a        Quidditch, ci saremmo visti per gli allenamenti e per le partite, senza considerare le riunioni tattiche. Saremmo stati vicinissimi! E poi chissà, magari ti saresti anche accorto di me! Questo si che si chiama colpo di fulmine con i fiocchi!
I miei pensieri furono interrotti da Hermione:
- Maya hai visto Ginny? Mi aiuteresti a cercarla– aveva l’aria seriamente preoccupata.
Non l’avevo più vista dalla lezione del giorno prima con Severus, era andata via furiosamente, non la incontrai né la sera a cena, né quella mattina a colazione, nonostante il nostro letto fosse vicinissimo. Che avesse passato tutta la serata e la notte nella sala comune a piangere? Questo pensiero triste salterellò nella mia mente come un Gorgosprizzo.
Harry era stato sgarbato anche con lei. Accettai la sua richiesta, anche io ero preoccupata per quella ragazza così graziosa e simpatica.
Andammo in cerca di lei in lungo ed in largo e finalmente la trovammo. E visto quello che mi si presentò davanti, avrei tanto voluto evitarlo.
Ginny ed Harry erano insieme vicino alla capanna di Hagrid e stavano parlando animatamente, Harry era visibilmente agitato, mentre Ginny restava seduta quasi impassibile su una roccia, dandogli le spalle, ma bastava guardare il fremito delle sue mani per capire che anche era nervosa.
-        Senti mi di-spia- ce! Come devo dirtelo? In lingua magica, lingua babbana, in gigantese… Ok mi sono comportato da stronzo e ti chiedo perdono. – Harry parlava a voce alta, se fosse stato Ron non mi sarei meravigliata, era una sua nota abitudine, ma Harry aveva sempre un comportamento così composto.
Ginny non lo guardava nemmeno, io mi stavo innervosendo tantissimo, mi chiesi perché lo stesse trattando così male, perché non accettava al volo le sue scuse come ho fatto io? La sua superbia mi infastidiva, nessuno poteva mettere in difficoltà il mio Harry. Ginny mi piaceva tantissimo, con la sua pelle diafana, i capelli rosso fuoco e le labbra rosa, per non parlare del suo portamento fermo, deciso, ma mai altezzoso. Il comportamento al quale stavo assistendo mi lasciò perplessa, Harry non era Harry e Ginny non era Ginny, o almeno per come li avevo visti finora. Stavo per ricredermi.
-        Ok Ginny, lascio perdere spero che un giorno mi perdonerai. – Harry di fronte all’indifferenza della ragazza, aveva gettato la spugna e stava andando via.
-        Harry, aspetta! – come se all’improvviso si fosse svegliata da un sogno, Ginny si alzò e lo afferrò per una manica tirandolo a sé.
-        Ok, scuse accettate. So benissimo quanto per te sia difficile affrontare un Dissennatore, poi gli altri sono stati durissimi con te, dovrei essere io a chiederti scusa, ho difeso Maya senza pensare ai tuoi sentimenti. – Così dicendo Ginny con estrema delicatezza girò verso di sé Harry e lo abbracciò come una bimba abbraccia il padre dopo una marachella.
Gli occhi di Harry, prima angosciati e quasi sconvolti, si addolcirono, si rasserenarono e si fissarono su Ginny con lo sguardo languido di un innamorato, mentre lei cercava riparo nel suo petto. Quella scena valse più di mille parole. Ecco perché mi apparivano diversi, perché quello che avevo visto finora era un lato di loro, l’amore stava scoprendo le loro anime affini.
Il mio cuore si fermò in petto, volevo scappare via, ma le mie gambe erano fissate al terreno come le radici del Platano picchiatore e le ingenue parole di Hermione distrussero involontariamente ogni mia speranza:
-        Quando quei due finalmente chiariranno i loro sentimenti l’uno per l’altra sarà sempre tardi! Sono più tranquilla adesso, andiamo Maya, lasciamoli soli, chissà se finalmente sarà la volta buona che il mio migliore amico e la mia migliore amica si mettano insieme. –
… Si mettano insieme… si mettano insieme… quelle 3 parole mi echeggiarono nella testa, iniziai ad agitarmi, due grosse lacrime si accalcarono, umidendo i miei occhi, ma appena uscirono le asciugai subito, non volevo che la prefetto dei Grifondoro se ne accorgesse. Mi guardò stranita, mi prese la mano e mi sussurrò:
-        Maya, che ti prende? Stai male? Vuoi che ti porto in infermeria? – quanto era affettuosa questa ragazza, le risposi fingendo di stare benissimo.
-        Tranquilla sarà solo stanchezza, anzi, sai che ti dico, vado a dormire prima stasera ok?Domani all’alba ho il primo allenamento con Peter –
Finalmente le mie gambe riacquistarono mobilità e senza voltarmi fuggii via da quella scena, pensavo che la mia per Harry fosse solo un’infatuazione, una cotta, invece era qualcosa di più e che a maggior ragione avrei dovuto reprimere: il mio amato Prescelto amava Ginny ed era ricambiato.
Non potevo tradire la fiducia di una delle poche persone che senza conoscermi, senza voler sapere chi ero stata fin a quel momento, qual era il mio passato, mi aveva dimostrato sincera amicizia. Dovevo mettermi da parte per il bene di tutti, anche se questo significava altro dolore per me.
Così il mio primo amore finì ancor prima di nascere, lasciando un vuoto profondo come il Lago Nero.
Dimenticarlo però si sarebbe dimostrato estremamente difficile
.

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Capitolo 8
*** Eh no! Così non vale! ***


Nota autrice:
In questo capitolo finalmente la parola a Peter. So che a molte fa antipatia, ma se dietro quell’aria da gradasso e cascamorto, battesse un cuore Grifondoro?
Mai giudicare dalle apparenze. ;)
Un ringraziamento mega a :
Lovey Dovey
Notteinfinita
GeorgeBlack
 
GRAZIE PER AVER RECENSITO LA MIA OPERA!!spero che altri vi imiteranno ;)

 
E no, così non vale!
Inizialmente avevamo fissato gli allenamenti a fine giornata,ma in quel periodo tutti si dovevano allenare, perciò l’unico momento in cui il campo sarebbe stato libero era all’alba.
Per uno come me, abituato a vagare durante la notte per i corridoi di Hogwarts per andare a trovare la bambolina di turno per divertirci un pò, sembrò assurdo andare a letto presto.
Dovevo sfiancarla, sfinirla, demotivarla immediatamente, vediamo un po’ se avrebbe continuato a fare la paladina della giustizia!
Avevo una gran voglia di darle una bella lezione, quindi senza fatica mi alzai quando il sole filtrava appena dalle pesanti tende del dormitorio maschile. A digiuno non riuscivo a fare nulla, quindi avevo con me del pane speziato, qualche fettina di bacon e una bella burrobirra. Al mattino è proprio quello che ci vuole! Anche Fred e George mi guardavano disgustati quando la mattina mangiavo tutta quella roba. Ma dovevo nutrire il mio 1,85 per 90 kg!! Ed avevo un appetito davvero gigantesco. Feci un bel rutto, peccato che i ragazzi non mi sentirono, fu uno dei migliori della mia vita!
Mi vestii in fretta, presi la mia Firebolt 4000, comprata dopo mesi e mesi di sacrifici e duro lavoro presso diverse botteghe di Diagon Halley, salutai la foto di papà che mi sorrise, mentre teneva un me stesso di pochi anni in braccio e mi avviai verso il campo.
Scesi di corsa le scale, assaporando tutte le piccole vendette che già avrei potuto assaporare in un solo allenamento, controllai di avere in tasca ogni sorta di scherzo come un PrudiPrudi, un CambiaVento, uno Scarafaggio Magico (nessuna ragazza riusciva a rimanere impassibile!) e molto altro, da lanciarli eventualmente contro di lei, se quello che avevo in serbo non fosse stato sufficiente.
Quando arrivai al campo però il mio entusiasmo di colpo e senza motivo scemò. Vidi la Jones seduta sugli spalti a guardare il sole che in quel periodo si faceva già meno luminoso, i raggi del sole nascente le tingevano d’arancio i capelli azzurri, sembrava che un pezzo di cielo dell’alba si fosse adagiato sulla sua testa boccolosa. I suoi occhi erano rossi, scavati, era pallida in viso, non aveva chiuso occhio tutta la notte probabilmente e altrettanto probabilmente aveva pianto molto.
Quello che mi stupì fu che la sicurezza, la forza che finora avevo visto in lei in quei giorni era svanita di colpo. Era così indifesa, sembrava un ranuncolo sferzato dal vento invernale. Provai un’immensa tenerezza.
- Ehi Jones! Già battiamo la fiacca?! Forza iniziamo con il volo, vediamo come te la cavi! -
Nemmeno mi rispose, si alzò, scese dagli spalti e mi raggiunse giù, prese la scopa, la inforcò e spiccò il volo senza aprire bocca.
Rimasi senza fiato. Volava ad una velocità straordinaria, pari a quella di Harry o di Ginny, a fatica riuscivo a seguirla con lo sguardo, quindi presi la Firebolt e la seguii. Era straordinario quello che stavo vedendo, se è così brava anche con i riflessi, quest’anno vinciamo tutto!
-        Sei bravissima! Ora vediamo i riflessi – Prontamente liberai un bolide e le urlai
-        Ok bambina, immagina che io sia un Serpeverde e cerca di colpirmi! –
La provocai chiamandola in quel modo, ma lei non reagì, si limitò a cercare di colpire il bolide, ma senza successo. Vidi che era distratta, se volare le era venuto spontaneo come se avesse sempre avuto ali, stavolta vidi che era in difficoltà. Nel frattempo dall’alto vidi un gruppo di Grifondorine, tra cui mia cugina, che dal colonnato si stavano spostando per andare a fare colazione.
Maya per un attimo rimase imbambolata,mentre il bolide stava per prenderla in piena faccia.
Era un ottima vendetta, avrei potuto stare lì a guardarla invece, mi mossi da solo e con la mazza colpii il bolide.
-        Ma sei scema!! Dormire mentre ci stiamo allenando! I bolidi sono pericolosi! – La guardai e vidi un profondo dolore in quegli occhi neri, cosa aveva visto per sconvolgerla tanto?
-        Cazzo! Non sei in grado di allenarti, rinviamo a domani mattina, avrai… -ma i casini non erano finiti. Jones, mentre parlavo, perse i sensi,cadde dalla scopa ed io per la seconda volta mi improvvisai salvatore di fanciulle prendendola al volo.
Mi spaventai da morire.
-        Peter che cavolo le hai fatto? – mia cugina Ginny avanzava infuriata verso di me insieme a Neville e a Ron, quasi me la strappava dalle braccia.
-        Senti, io non le ho fatto nulla, è svenuta mentre era sulla scopa ed io l’ho presa al volo prima che si schiantasse! Avevo il fiatone, ero agitatissimo.
-        Ginny, calmati, Peter ha ragione, io ero qui a raccogliere dell’erba ridens per una pozione e ho visto tutta la scena. – rispose Neville guardando la ragazza, io lo guardai grato, lui, modesto com’era, minimizzò.
-        Portiamola in infermeria, subito. – Sentenziò Ron mentre la stava prendendo in braccio.
-        Scusami cugino, ma sono più forte di te, la prendo io – tagliai corto e velocissimo con Maya tra le braccia mi avviai verso l’infermeria, mentre tutti mi guardavano inquieti.
Con la coda degli occhi vidi sopraggiungere Harry ed Hermione, mia cugina si precipitò verso di lui, non riuscivo a sentire quello che dicevano, ma anche Harry scolorì in volto, non era giustamente normale svenire senza motivo. Poi i due strinsero forti le mani l’uno dell’altra e lui le diede un bacio tenero in fronte per tranquillizzarla.
Ebbi l’impressione che Maya sussultasse per un attimo.
Mi affrettai.
In tutto quel casino avevo dimenticato i miei propositi di vendetta.

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Capitolo 9
*** Un'allegra colazione. ***


Un’allegra colazione.
Che bello! Sono tra le braccia del mio Harry ed insieme corriamo sorridenti nei corridoi della scuola.
- Maya, Maya svegliati – sentivo una voce indistinta, confusa, non capivo se era Zaffiria o qualcun altro. No, ti prego, non svegliarmi, sto facendo un bel sogno!
Pian piano però fui costretta a riaprire gli occhi, fui accecata dalla luce sopra la mia testa.
- Tesoro come stai!? – Hermione mi abbracciò forte, quasi mi soffocava.
- Cosa è accaduto?- la testa mi girava, avevo la bocca impastata come se avessi mangiato una gelatina tuttiigustipiùuno dal gusto improbabile.
- Ti stavi allenando con Peter e sei svenuta! Madama Chips ha detto che è stato dovuto alla stanchezza di una notte insonne e dal fatto che sei digiuna da ieri mattina. – Hermione era seriamente angustiata.
- Ehi ragazza! L’hai scampata bella, meno male che Peter ogni tanto si ricorda di essere un Grifondoro e ti ha preso al volo! – disse Ron, dando una gomitata al cugino, che diventando rosso in viso, rispose spettinandogli i capelli. Mi sembrò davvero carino e sorrisi.
Ma un momento, MI AVEVA SALVATO PETER?
-        Eh bravo Peter! A volte mi chiedo se il Cappello Parlante abbia sbagliato con te! Invece l’hai salvata da bravo eroe!– Disse Harry dando una pacca sulla spalla al suo battitore.
-        Ora però ragazzi andiamo via, facciamola riposare. Sono contentissima che tu stia bene.- Ginny mi accarezzò la testa con una dolcezza quasi materna, i suoi occhi erano un misto di sollievo e tracce di ansia.  
-         Peter rimani con lei a farle compagnia, ok? – Harry fece l’occhiolino a Peter che annuì. Un momento, che succede? Harry, proprio Harry, chiede ad un altro di restare e lui va via?Ma come? Trasalii per un attimo ed impallidii. Mi girai da un fianco per evitare che qualcuno vedesse le mie lacrime.
Tutti uscirono, tranne Peter.
-        Ehi elfo blu! Come ti senti? – disse con dolcezza,ma non gli diedi retta.
-        Ehi, ora basta con il fare finta di non sentirmi! – e con un gesto mi girò di scatto e mi vide piangere.
-        Oh cazzo! Scusa, ti ho fatto male? Stai bene? – il ragazzo si agitò, con le sue grandi e calde mani mi prese il viso, le mie guancie presero a fuoco.
-        Sto bene! Sto bene! – Allontanai di scatto le sue mani e mi alzai quanto bastò per stare seduta sul letto.
-        Senti Jones, a me non la dai a bere. Conosco bene voi fanciulle e non è normale né svenire, né restare imbambolati mentre ci sono bolidi in giro, né piangere a dirotto come le tubature che perdono del bagno di Mirtilla Malcontenta.
Quel paragone strampalato mi fece ridere, una risata che sembrava più uno sbuffo di un Thestral che una risata umana.
-        Ma quella me la chiami risata?! Ora ti faccio ridere io! – passava di lì la Madama Chips con pozioni curative, Peter agitò la bacchetta e dalle boccette iniziarono ad uscire piccoli spiritelli. L’infermiera urlò forte:
-        Peter Spencer! Di nuovo tu! Se un giorno ti dovessi rompere quella capoccia dura, puoi scordarti che ti curerò! – Raccolse le boccette e andò via indispettita.
La scena mi fece sinceramente ridere.
-        Ecco questa è una risata! Senti incosciente azzurra, devi mangiare qualcosa, qualunque pena d’amore ti affligga, prima mangia! – Peter aveva compreso al volo la causa del mio malessere, mi contrariai parecchio e gli lanciai la prima cosa che mi capitò a tiro.
-        Fatti gli affaracci tuoi ok Spencer?- una sincera collera mi salì in corpo, proprio il più deficiente di tutta Hogwarts doveva prima salvarmi e poi intuire il mio segreto malessere?Questa è sfiga proprio!
-        Ora ti riconosco! Allora mangiamo! Accio colazione!
Da nulla arrivarono pietanze di ogni tipo che riempirono il letto.
-        Allora dolce o salato? - rimasi sbalordita, come ha fatto ad usare quell’incanto con le cucine così lontane?
-        Dolce – risposi sommessamente.
-        Io ho già mangiato stamane, ma mi rifocillo di nuovo. – Con un appetito straordinario iniziò a mangiare. Venne fame pure a me.
In effetti Peter era un deficiente totale, gradasso, spaccone, dongiovanni dei miei calzari, ma il Cappello Parlante forse non aveva sbagliato del tutto. Aveva una “sua” gentilezza,  un modo di fare galante tutto a modo suo, forse non era una cattiva persona.
-        Sii prudente comunque… - in ogni caso avrei ascoltato il consiglio di Zaffiria.
Non sbagliava mai riguardo streghe e maghi.
-        Ah! Mangia come si deve! Domani per l’allenamento dovrai essere informa- disse biascicando con la bocca piena.
-        Ma io, veramente… -  Avrei voluto dirgli che non volevo più allenarmi, anzi il rivedere troppo spesso Harry sarebbe diventato un incubo, ma già sapeva troppo e la situazione era troppo complicata e non proseguii oltre.
-        Senza se e senza ma! Domani allenamento e facciamo sul serio! E ora sbrighiamoci, se passa Madama Chips e vede questo party qui dentro, stavolta mi trasforma per davvero in un furetto! – disse tossendo, si stava strozzando con un pezzo di dolcetto alla menta.
-        Va bene, però mica devi finirci tu in infermeria adesso! – gli dissi.
Ridemmo forte.
-        Bella Battuta Maya! – mi disse continuando a ridere e a tossire. – Cazzo! Dov’è la burro birra? -
Era la prima volta che mi chiamava per nome. Mi fece un certo effetto.
Ma non ci feci caso più di tanto.
I miei pensieri erano tutti concentrati su Harry.

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Capitolo 10
*** Siparietto divertente. ***


Nota autrice:
Un ringraziamento particolare a Charmeche mi ha reso più consapevole di alcuni strafalcioni che ho fatto,perdono è la mia prima FF!!
Quindi ho messo le diciture OOC e WHAT’IF? visto che sto trasformando parecchie cose.
E’ il mio modo di vedere le cose, quindi è giusto avvisarvi delle mie follie.
Altri ringraziamenti di vero cuore a chi mi ha recensito:
Notteinfinita
Lovey Dovey
AllStars
George Black
Buona lettura. E continuate a seguirmi :) VOGLIO PIU’ RECENSIONI!!

 
Siparietto divertente.
Quando Peter venne da noi per dirci di lasciar perdere la fase 3 del piano, restammo basiti. Peter che desisteva da un intento? Ma siamo matti?
Eppure io e George ci convincemmo quando una mattina, mezzi addormentati, assistemmo al loro allenamento: la tipa era tosta, stava diventando una buona battitrice e lo scherzetto fatto a Jimmy Peakes parve quasi provvidenziale: era più brava di lui!
Quindi vincere la partita con i Serpeverde diventava prioritario e poi non c’era gusto a fare uno scherzo, soprattutto se pesante, ad una tipa simpatica come la Jones.
Quella mattina l’allenamento si era appena concluso e vedemmo una cosa scioccante: una ragazza che beveva burrobirra alle 7 del mattino! Da non perdere!
-        Ehi panzone! Passa una burrobirra anche a noi! – disse George dando una pedata eccellente a Peter che rispose con un bel cazzotto.
-        Bella fredda, non c’è male! –
Vidi Maya Jones perplessa.
-        Forza Jones! E’ favolosa! – la incoraggiai. – Bevi e poi…sfogati!! – per dare il buon esempio bevvi un bel sorso, caricai l’artiglieria e via…un rutto che sembrò un ruggito di drago!
Seguirono applausi scroscianti. Modestamente sono un campione di rutti.
Ma Maya non si scompose, si prese di coraggio: bevve la birra, aspettò e poi…incredibile! Fece un rutto anche lei. E notevole direi.
Rimanemmo per pochi secondi sotto shock. La ragazza divenne di mille colori, compreso il blu dei capelli. Poi Peter iniziò ad applaudire, facemmo lo stesso anche io e George, complimentandoci con lei, che iniziò a ridere tutta imbarazzata. Che figata!! Mai vista una ragazza che fa rutti! Da scrivere negli annali!Quasi quasi propongo di farla entrare nei Nuovi Malandrini.
Inizialmente, chissà per quale motivo poi, visto che molti maghi e streghe con la magia si tingevano i capelli di quel colore, anche a me i suoi capelli azzurri mi incutevano ansia, mi intimorivano. Mi veniva d’istinto di farle i dispetti.
Adesso no, Maya era davvero una ragazza in gamba, certo a me piacevano più femminili e sexy, magari con gli occhi chiari, però era simpatica, divertente e direi anche graziosa.
Sarebbe stato un piacere averla in squadra.
Vi erano state parecchie rivoluzioni e cambiamenti nella squadra in quegli anni, ancor prima dell’arrivo di Maya come battitore. Ricordo che entrammo in squadra come battitori io e George, che poi divenne nuovo cacciatore sostituito da Peter, poi arrivò Harry cercatore, Ginny cacciatrice. Poi anch’io divenni cacciatore, Jimmy battitore ed infine Ron portiere.
Adesso Jimmy era fuoriuso e Maya stava sostituendo alla grande.
Modestamente i gemelli Weasley sono così bravi da poter cambiare ruolo ed essere dei campioni comunque!
Harry era un po’ preoccupato del fatto che la squadra era composta da un gruppo tutto di amici, vi erano state molte proteste, ma se quando facemmo le selezioni, ancor prima di essere Potter il nostro capitano, i più bravi eravamo stati noi? Fatto innegabile.
Ronald spesso diceva che nei Grifondoro negli ultimi tempi c’era qualcosa non andava. Premesso che secondo me era più Hermione a pensarlo che mio fratello, secondo me era solo un po’ di invidia, gli sarebbe passata a tutti.
Con la coda dell’occhio, mio fratello scorse un gruppo di ragazze da lontano che ci guardavano con aria malefica.
-        Fred – mi disse sottovoce. – Hai visto anche tu? -
-        Si fratello, ma qual è il problema? – risposi con noncuranza.
-        E’ il club “Noi amiamo Peter Spencer” – disse sospettoso – Neville mi ha detto che ogni mattina osservano gli allenamenti e le sente ridacchiare tra loro. L’ho notato pure io e non mi piace. –
-        Ma dai George, quando mai tu preoccuparti per qualcosa? – dissi ridendo.
-        Non mi piacciono le ragazze quando si uniscono in branco, diventano peggio delle arpie. – rispose mio fratello serio in volto.
-        Questo è anche vero, ma carissimo, noi siamo i peggiori della scuola dai! Nemmeno i Serpeverde sanno escogitare bastardate D.O.C. come le nostre. – dissi scherzando.
-        Mah! Sarà. Comunque lo dirò a Peter. – George tagliò corto. Sapevamo entrambi che se io avevo minimizzato il problema, nostro cugino non lo avrebbe nemmeno ascoltato.
Secondo me esagerava, probabilmente in quel club c’era qualche bonazza che lo aveva scaricato, quindi gli bruciava un po’.
Qualche tempo dopo però, dovetti ricredermi. Mio fratello e anche Ron o meglio Hermione avevano visto giusto.

 
 

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Capitolo 11
*** Confidenze...dolorose. ***


Confidenze…dolorose.
La partita di Quidditch con i Serpeverde ormai era imminente, io e Peter ci eravamo allenati tantissimo all’alba e ogni pomeriggio con la squadra. Misi tutto il mio impegno per non fissare come un allocco il nostro capitano mentre si allenava, era così bello, così bravo. Cercavo in tutti i modi di non avvicinarmi a lui e di farmi spiegare le varie tattiche della squadra da Ron, il quale si dimostrò ben felice di aiutarmi, ma altrettanto stupito che non chiedessi aiuto direttamente ad Harry o Ginny che erano rispettivamente il capitano e la miglior cacciatrice. Fortunatamente non mi fece alcuna domanda, cosa che però non fecero Peter e i Gemelli.
Passavamo spesso del tempo insieme, capirono che mi intendevo molto di Creature Magiche e di Erbologia, me la cavavo anche con Difesa delle arti oscure, con Babbanologia (spiegai loro che ero figlia di babbani) e Trasfigurazione, quindi mi assillavano con compiti da fare e idee nuove per i loro Tiri Vispi, il negozio che avrebbero voluto aprire il prossimo anno, appena avessero terminato la scuola, come promesso alle loro madri.
Erano ragazzi simpaticissimi, a volte troppo irruenti, la loro compagnia mi aiutava a non pensare al mio amore non corrisposto. Peter aveva praticamente capito tutto, tranne chi fosse questo ragazzo e stava facendo di tutto per scoprirlo, fatto che mi irritava da morire. Avevo comunque deciso di lasciare la squadra dopo questa partita, in modo tale da evitare Peter ed Harry contemporaneamente e finalmente avrei potuto concentrarmi sulla mia missione e sulla preparazione di essa.
Peter non era un cattivo ragazzo, anzi, più lo conoscevo più mi piaceva la sua risata sgangherata, le sue maniere a modo suo galanti, i suoi occhi celesti, persino quel cespuglio biondo cenere che era la sua testa. Però si era dimostrato un po’ impiccione. Aveva persino notato che mi stavo allontanando da Ginny con discrezione, anche se con scarsi risultati.
Quel pomeriggio ripassavo proprio con lei ed Hermione prima dell’allenamento. Non avevo mai avuto amiche in vita mia a parte Zaffiria, quindi non sapevo come comportarmi, senza tralasciare il fatto che non ero abituata a certi argomenti. Ginny mi chiese a bruciapelo:
-        Maya, per caso ti piace uno dei miei fratelli o mio cugino? – la sua domanda mi lasciò di stucco, proprio lei che mi faceva questa domanda! Accidenti che situazione imbarazzante!
-        Em…em veramente no – dissi con sincerità anche se avevo le guancie in fiamme –
-         io e Peter ci vediamo per gli allenamenti, aiuto lui e i tuoi fratelli in alcune materie, sono ragazzi simpatici, ma nulla di più. – dissi simulando una voce indifferente, continuando a studiare Pozioni.
Nemmeno Hermione non fu pienamente convinta della mia risposta. Onde evitare altre domande imbarazzanti, contrattaccai.
- Invece a voi ragazze piace qualcuno? – dissi facendo un sorriso che risultò involontariamente un po’ falso, quando in realtà ero solo profondamente imbarazzata.
Hermione sbuffò, dinoccolando i suoi boccoli a destra e a sinistra, Ginny guardò al cielo.
- Em scusate, ritiro la domanda, sono stata un po’ maleducata…non volevo… - biascicai qualcosa, ma Hermione mi prese la mano:
- Tranquilla, domanda legittima, è che i ragazzi che ci piacciono sono parecchio imbranati.
- E parecchio sciocchi… - aggiunse Ginny con un po’ di stizza nella voce. Mi inasprii.
- A me piace Ron, me ne sono resa conto un anno fa, quando ebbe una storia con Lavanda Brown – sgranai gli occhi per lo stupore – lo so siamo diversissimi, però a me piace da morire-
- E’ perché gli opposti si attraggono mia cara! – disse ridendo Ginny, dando una leggera gomitata all’amica, che manifestava tutta la loro profonda confidenza. Mi sentii un’estranea.
- Adesso sputa il rospo tu! – le rispose Hermi con un atteggiamento di falsa sfida.
Gli occhi di Ginny si fecero più dolci. – Penso che sia ormai dominio di tutti la persona di cui io sono innamorata da quando ero piccola –
Iniziai a fremere, stavo per sentire qualcosa di molto spiacevole, volevo fuggire, ma non potevo farlo.
-        Anche se ho provato a dimenticarlo mettendomi lo scorso anno con Dean, non ci riesco, è più forte di me. Si tratta di Harry.
Scappare via, ecco l’unico sentimento che provato. Scappare per evitare che Ginny si accorgesse della mia delusione, della mia rabbia, del mio dolore. Ancora quella fitta che provai quando li vidi per la prima volta insieme. Dovevo reprimere tutto, tutto.
-        Ah…ho capito…e allora perché non vi dichiarate voi? – da dove diamine mi erano uscite quelle parole così fredde e alterigie, che stavo combinando?
Le ragazze se ne accorsero, ma fecero finta di nulla. Buon segno o brutto segno?
-        Sai non è facile aprire il tuo cuore, mostrarti fragile, non capisci mai se colui che ami ti ricambia oppure no, e la paura di scoprirlo è troppo forte. – Ginny disse quelle parole, a testa bassa, giocherellando con la sua sciarpa, Hermione annuii soltanto.
Meglio di me chi poteva capirla? Se la paura era così forte, figurati conoscere la verità.
-        Ti capisco perfettamente. – le dissi.
-        Allora qualcuno che ti piace c’è…- disse la nostra caposcuola ammiccando.
-        Si, qualcuno c’è, ma sembra proprio che ami un’altra. – senza volerlo guardai Ginny con aria sofferente.
-        Certo che siamo un bel trio di sfigate in amore, non c’è che dire. Dai continuiamo a studiare, dà più soddisfazione – disse Hermione placidamente.
Io e Ginny facemmo una faccia che era tutto un programma e ci rimettemmo a studiare.
Quella notte sarei andata da Zaffiria, anche se si stava alzando un vento freddissimo. Si vede che Novembre stava volgendo al termine.
Quante cose le avrei raccontato.
 
Nota:
Grazie ancora per le recensioni.
In questi giorni avrò da lavorare, quindi a volte potrei tardare nella pubblicazione di un nuovo capitolo. Chiedo venia fin d’ora.
Ma vi garantisco almeno 2-3 capitoli a settimana, la storia sta per arrivare al suo apice ;)

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Capitolo 12
*** Il nostro segreto. ***


Il nostro segreto
Quella sera non avevo proprio sonno, avevo ricevuto un invito da una bella Corvonero,quindi anche se l’indomani avevo l’allenamento, sarei andato, mi sarei divertito e poi al massimo a mezzanotte sarei andato a letto. Questo stile di vita così perfetto non mi si addiceva proprio.
Mi feci prestare la carta dei Malandrini da Fred, per controllare se c’erano prof in giro o peggio Gazza con la sua gatta, la via era libera. Non so perché, ma andai a controllare dove fosse Maya, mi aspettavo di trovarla nel dormitorio delle grifondorine, invece notai che era fuori e si stava spostando verso la Foresta Proibita. Ma con questo freddo cane dove sta andando? Una ragazza, da sola e nella Foresta? Avevo capito da tempo che lei era una ragazza speciale, diversa, ma la cosa mi insospettì. Decisi comunque di lasciar perdere, un bel bocconcino mi aspettava. Camminavo spedito con fare non curante, ma il pensiero andava verso Maya e non mi dava pace. Mi fermai di botto e controllai la mappa: non c’era nessuno ed andai pure io verso la foresta, dimentico del mio appuntamento.
Il buio era fittissimo, sentivo rumori da tutte le parti, presi la bacchetta, ero quasi un diplomando, ero capace di difendermi da qualunque cosa. O quasi.
Mi terrorizzai quando sentii un ringhio sommesso dietro le mie spalle, mi voltai e due occhi blu cobalto luminosi mi fissarono.  Il sangue mi si raggelò ed mio primo istinto fu quello di fuggire, ma tutte quelle ore passate a ripassare Creature magiche a qualcosa dovevano essere servite.
Ma quale bestia era?
-        Stai indietro qualunque cosa tu sia! – gli urlai contro cercando di non tremare eccessivamente.
La bestia avanzò ed uno spicchio di luna fece capolino tra gli alberi illuminando l’enorme creatura.
-        Oh Merlino! UN DRAGO!! –
Era un enorme drago di un insolito colore celeste, dalle ali immense e piumate, aveva un corno sul naso e ai lati del cranio, bianchi artigli possenti, zanne lucide e lunghissime e una fila di piastre ossee che iniziavano dal capo fino alla coda come una solidissima armatura.
Ero spacciato. Nemmeno Billy sarebbe stato capace di fronteggiarlo.
Il drago ruggì talmente forte che mi rimbombò nelle orecchie, ma se avesse voluto mangiarmi avrei venduto cara la mia pelle!
-        Ferma Zaffiria!! Quello è Peter! – riconobbi la voce di Maya e rimasi senza parole quando la bestia si girò chinò il capo verso la ragazza e si fece accarezzare come se fosse un cagnolino.
Per lo shock le ginocchia divennero molli e caddi.
-        Peter stai bene? – Maya si avvicinò, la guardai stranito e incazzato allo stesso tempo.
-        Sto bene, sto bene, però, diamine, VOGLIO DELLE SPIEGAZIONI! – lo dissi urlando, perdendo il controllo. Maya mi fissò rattristata, poi mi disse:
-        Vieni, spostiamoci di qua, ormai che hai scoperto il mio segreto, ti racconterò tutto.
Camminare con l’alito bollente di un drago dietro le spalle non era il massimo, ero tutto rigido, mentre Maya era rilassata, tranquilla, come se quella creatura, nota come ammazza maghi di primo livello, fosse parte della sua famiglia.
E capii che era così. Iniziò a raccontare.
- Provengo dal sud dell’Europa, abitavo in un’isoletta di nome Stromboli. Come tutti noi, fin da piccola capii di essere speciale, diversa dagli altri bambini. Questa cosa inizialmente terrorizzava i  miei genitori babbani, ma alla fine la accettarono. Quando ad 11 anni ad ogni mago arrivò la lettera dalla scuola più vicina, Severus Piton si presentò a casa mia con l’uovo blu di Zaffiria. Appena lo toccai, si schiuse e dentro mi pervase una forza magica incredibile. I miei capelli divennero azzurri e ogni volta che usavo la magia anche i miei occhi cambiavano. Il professor Piton mi disse che ero una strega speciale, ne nasceva una ogni 300-400 capace di entrare in sintonia con tutti i draghi, le creature magiche più potenti dopo i puri unicorni. Anche Zaffiria è diversa nella sua specie, lei è un Sacro Drago Celeste, più potente di un drago comune, che riesce a comunicare con gli umani attraverso il pensiero. Peter, alla fine di quest’anno accadranno cose terribili, il Bene e il Male si schiereranno l’uno contro l’altro ed io ho una missione precisa: proteggere il Prescelto nell’ombra. – Si azzittì all’improvviso e la dragonessa –avevo capito che era una femmina – le leccò la guancia con una delicatezza infinita.
Non è per caso che il famoso ragazzo di cui era innamorata fosse Harry? Appena lo pensai, mi si strinse il cuore in una morsa, lo stomaco si aggrovigliò.
- Maya, quindi tu parli con lei? –
- Se vuoi parlo pure con te, ragazzo – Che mi venisse un colpo! Sentii una voce profonda, ma femminile nella mia testa, istintivamente guardai Zaffiria che socchiuse gli occhi compiaciuta.
- Si, è la mia voce quella che senti e ritieniti fortunato che non ti abbia mangiato, stasera non ho ancora cacciato nulla – disse la dragonessa con calma serafica.
Rabbrividii. Maya invece sorrise, sommessamente.
-        Dai Zaffiria, non lo terrorizzare! Peter, i draghi hanno un certo senso sell’umorismo, secondo me andrete d’accordo. – disse con una malcelata ironia nella voce.
-        Mah! Sarà! – non ero per niente convinto.
-        Peter, parlando seriamente, ti chiedo di non dire a nessuno di Zaffiria, né della mia missione, né di altro, a nessuno, ti prego.-
-        E tu in cambio che mi darai? – non so perché ma mi uscirono quelle parola di bocca.
Maya sospirò delusa. – Sapevo che avresti detto così, farò quello che vuoi. –
Il mio animo si spaccò in due: una parte di me ancora reclamava vendetta per la vecchia storia della spinta, un’altra invece, che aveva vissuto intensamente quella settimana con lei, che si dimostrò più volte una compagna, un’amica, voleva lasciarla in pace. Prevalse quest’ultima.
-        Per adesso ti chiedo solo due cose: in che consiste la missione? perché sei venuta a Hogwarts? Sono vere certe voci che dicono che sei stata cacciata per il tuo pessimo comportamento dall’Accademia per Giovani Auror?
Vidi il suo volto oscurarsi, mi pentii di aver dato fiato alla bocca, anche Zaffiria parve contrariata.
-        La prima non posso dirti altro, scusa, l’altra… sono vere quelle voci. -
Calò un silenzio imbarazzante.  Provai a salvare il salvabile.
-        Em…Certo che è una figata avere un drago per amico! Posso venire qualche altra volta a trovarla insieme a te?Magari ti porto un bel bisteccone, anzi un cinghiale intero! – senza accorgermene diedi una pacca alla dragonessa, mi accorsi che era dura, liscia e calda. Ritrassi la mano, che cazzo ho fatto?
Il volto di Maya si rasserenò e la creatura mi guardò come se guardasse un suo cucciolo che aveva appena fatto una marachella.
-        E’ la prima volta che qualcuno, oltre me, accarezza Zaffiria, hai un animo puro. Possiamo fidarci di lui vero? – la dragonessa annui, mi fece una certa impressione, dovevo abituar mici.
-        Ok la sera prima della partita verremo qui – disse questo inclinando leggermente la testa, sorrise e socchiuse gli occhi. A me venne il batticuore.
-        Portami un cervo possibilmente, mi piace di più. – sentenziò Zaffiria.
Non avrei mai immaginato che quella fredda notte novembrina mi avrebbe cambiato a poco a poco.
Papà hai visto, ho toccato un drago!
 
 
Nota autrice:
COLPO DI SCENA EH?!
Come direbbero i pinguini di Madagascar: VOI NON AVETE VISTO ANCORA NULLA!!
Grazie per le recensioni. Ogni critica costruttiva è ben accetta.
E voi anonimi lettori…fatevi sentire!!!

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