We can burn brighter than the sun;

di doubleinfinity
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2; ***
Capitolo 3: *** Capitolo 1; ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3; ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4; ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5; ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6; ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7; ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8; ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9; ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10; ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11; ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12; ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13; ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14; ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16; ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo:
- Non posso crederci, non può essere veramente successo-
- e invece sì, mia cara. Meno di ventiquattr’ore fa-
 
Forse, prima di spiegarvi quello che è successo, è meglio spiegarvi chi sono.
Il mio nome è Lacey, ho gli occhi verdi e i capelli neri di mio nonno, un corpo modellato dai diversi anni di nuoto e una voce cristallina, ereditata da mia madre.
Potrei parlarvi per ore del mio vizio di mangiarmi le unghie, ma sono sicura che l’informazione che più vi interessa sia contenuta nella frase che segue: sono nata e cresciuta a Wolverhampton, dove ho stretto amicizia con un mio coetaneo che al momento è impegnato a girare il mondo con quattro suoi amici e che risponde al nome di Liam James Payne.
Purtroppo per voi però, quattro anni fa i contatti tra me e Liam si sono interrotti definitivamente… oppure no?
 
Era l’agosto del 2007 quando comparve il cartello vendesi nel giardino davanti casa nostra: mio padre ricevette un’offerta di lavoro in un importante studio legale e accettando, fece trasferire tutta la famiglia nella piovosa Londra, mia madre, con il suo lavoro da architetto, poteva facilmente spostarsi senza perdere prestigio, mia sorella Sophie voleva cambiare vita dopo che il suo eterno fidanzato Josh l’aveva piantata per il suo migliore amico, Sam; io ero l’unica a non voler partire, ricordo che piansi notti intere al pensiero di perdete tutto ciò che avevo e Liam era compreso in quel tutto.
Ci eravamo conosciuti il primo anno di scuola, visto che le nostre case erano poco distanti e le nostri madri molto amiche, spesso capitava che fosse mia madre a portare entrambi a scuola, il tempo passava, entrambi crescevamo, ma nessuno dei due aveva mai pensato di abbandonare questa routine, almeno fino a quando non fui costretta a trasferirmi, perdemmo i contatti qualche mese dopo, poco alla volta smettemmo quasi definitivamente di sentirci, anche se ancora arrivavano gli auguri di buon compleanno e natale.
Non ero mai stata innamorata di Liam e nemmeno lui di me, i nostri genitori scherzavano sempre su questa cosa, sostenendo che gli stavamo nascondendo la nostra relazione, ma la realtà è che all’epoca nessuno dei due era pronto, in nessun senso.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2; ***


Mi incammino verso il 2A di Oxendon Street dove, se ho tradotto giusto, mi aspetta Liam, senza sapere cosa ci troverò oltre a lui, dieci minuti dopo scopro ha scelto una piccola libreria di quelle antiche, in cui si respira l’odore di inchiostro e di carta appena stampata: la porta si apre e una campanella annuncia la mia entrata, un signore anziano si avvicina e mi chiede se sto cercando qualcosa, sto per rispondere quando lo noto seduto su una poltroncina con un libro sulle gambe, saluto l’anziano signore e mi avvicino a lui, le scarpe che fanno rumore sul pavimento di legno e che quindi gli preannunciano il mio arrivo.
- Scusa per prima, non ho avuto tempo di salutarti -
Mi sorride, mi abbraccia e mi schiocca due baci sulle guance, che ricambio senza pensarci.
Tutto sembra come quando me ne sono andata, non c’è imbarazzo tra di noi e la prima a parlare sono io:
- non sei cambiato per niente, Liam –
- vorrei poter dire lo stesso di te, Lace, ma sarai almeno dieci centimetri più alta e poi da quando vai in piscina? -
Lo guardo con aria interrogativa, lui sorride e mi risponde:
- puzzi di cloro -
- beh, signor olfatto sopraffino, da quando me ne sono andata sono rimasta senza amici con cui passare tutto il pomeriggio, perciò ho dovuto occupare il tempo in modo costruttivo. Piuttosto tu, perché sei l’idolo di milioni di ragazzine? o almeno di tutte quelle che mi hanno assordato oggi…-
- veramente non lo sai? – mi chiede sorpreso
- a dire il vero no, perciò se hai voglia di spiegarmelo, sono tutt’orecchi- mi siedo sulla poltrona accanto alla sua e lo guardo negli occhi, aspettando che inizi a raccontare:
- ok, allora, sai che mi è sempre piaciuto cantare, no? Ecco, ragion per cui mi sono presentato ad xFactor, mi hanno preso e nove settimane dopo paraparappappaa…ci siamo classificati terzi-
- siamo? Oh, sì, i due ragazzi che erano con te oggi –
- a dire la verità siamo in cinque, oggi hai visto solo Louis e Zayn, ma ci sono anche Harry e Niall, solo che non avevano voglia di un bagno di folla e sono usciti da un’altra parte. –
- aspetta, aspetta, aspetta, tutti questi nomi mi suonano familiari, la mia amica Kailey sono mesi che va avanti con questa storia dei One, ehm.. division? No, aspetta… -
- Direction? – mi suggerisce lui
- ecco, sì, vuoi dirmi che siete voi quelli che sono nello stereo della macchina di Kailey da mesi?-
- colpevoli- mi sorride sinceramente e mi viene voglia di abbracciarlo, ma mi trattengo.
- ma aspetta, se non sapevi chi eravamo perché eri lì davanti questa mattina? –
- perché sai meglio di me quanto io sia curiosa –
- beh, è una fortuna talvolta, questa tua curiosità –
Gli prendo il polso e guardo il suo orologio, segna le 17, sono in ritardo di un’ora da Kailey, impreco non così sottovoce come avevo sperato e Liam mi guarda interrogativo
- sono in ritardo, di tipo un’ora -
- dove dovresti essere? –
- da Kailey, sono sicura che se sapesse il motivo del mio ritardo mi perdonerebbe, ma preferisco tacere, non sono pronta ed essere presentata come la fidanzata della star del momento, non sono pettinata abbastanza bene per i giornali – scherzo e Liam, senza scollare gli occhi dal libro, sussurra:
- io credo sinceramente che tu sia perfetta così –
Arrossisco, ma per non darglielo a vedere mi rimetto in fretta giacca e sciarpa, per salutarlo:
- ti ringrazio, Casanova, ma ora devo davvero andare – lo bacio sulla guancia e faccio per allontanarmi, quando sento la sua presa sul mio polso:
- aspetta! – scrive qualcosa e poi strappa un angolo dal quaderno sul tavolino, arrotola il foglietto e me lo porge:
- domani siamo tutti a casa, voglio farti conoscere i ragazzi, quello è l’indirizzo e in caso tu l’abbia perso, c’è anche il mio numero di cellulare, ma è sempre lo stesso –
- ti mando un messaggio per dirti a che ora arriverò, ok? –
- perfetto, ci sentiamo stasera, allora –
Saluto il vecchio signore che mi sorride e la stessa campanella dell’entrata accompagna la mia uscita, srotolo il bigliettino e lo metto al sicuro nel portafoglio, poi mi avvio a casa di Kailey.
 

Liam’s POV
Raccolgo la mia roba e poi esco anche io dalla libreria, la vedo camminare spedita verso l’altra parte della città, mentre io mi dirigo in albergo dai ragazzi.
- c’è nessuno in casa? -
- buonasera, signor Payne, dove siamo stati fino ad ora? – mi chiede Louis con il suo solito brio
- in libreria, dov’è Harry? –
- l’ho lasciato con una giovine donzella, ma a quanto pare non è stato l’unico a far breccia nel cuore di una ragazza oggi…- mi risponde Niall
- eddai Niall, non so nemmeno se è una cosa seria – dice Louis
- lo è diventata da quando l’hai portata qui- urla Zayn dall’altra parte della stanza
- e io che pensavo che sarei stato il primo, accidenti a te, Lou – dico scherzosamente
Sei occhi si spalancano nella mia direzione e mi trovo costretto a spiegare:
- domani avremo ospiti, in realtà è solo una persona, si chiama Lacey ed è la mia migliore amica sin da quando ero un bambino di sette anni, se non prima -
- tu non me la conti giusta, Liam, ci deve essere qualcosa di più sotto – interviene Zayn
- beh, fatto sta che domani la conoscerete tutti – dico, poi ognuno torna a fari i fatti propri, fino a quando non torna Harry, deciso a raccontarci dov’è stato tutto il pomeriggio.

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Capitolo 3
*** Capitolo 1; ***


Indossai il mio cappotto preferito senza una ragione precisa, forse solo perché quel giorno mi sentivo bene con me stessa, presi la borsa, ci infilai dentro le chiavi, lanciai un urlo a mia madre e poi uscì di casa, l’aria pungente mi colpiva la faccia, perciò tirai su la sciarpa sotto al naso, anche se questa continuava a cadermi e a tornare all'altezza del labbro inferiore, poi mi incamminai verso il centro dove dovevo trovarmi con Kailey, una delle mie migliori amiche, passando davanti alla piazza dell’hotel poco distante da casa mia, noto una folla di ragazze che avranno più o meno la mia età, così decido di avvicinarmi a dare un’occhiata, dopo aver spinto un po' trovo un minuscolo posto attaccata alle transenne, guardo davanti a me e vedo una ragazza che, girata verso un'altra le urla qualcosa con gioia e poi la guarda sconcertata quando l'altra le risponde, ancora non so chi dovrà uscire, ma il mio essere curiosa ha preso il sopravvento e ora mi ritrovo costretta tra due ragazze che si dimenano come matte aspettando che qualcuno esca da un albergo.
Le porte si aprono e le ragazze intorno a me cominciano ad agitarsi, con la coda dell’occhio vedo uscire tre ragazzi, mi distraggo un secondo per chiedere alle ragazze dietro di smetterla di schiacciarmi, ma vengo ignorata, quindi decido di rigirarmi e appoggiarmi alla ringhiera, nel momento esatto in cui mi torno a voltare verso le porte, uno dei tre ragazzi usciti dalla porta si para davanti a me brandendo una penna, che rimane ferma a mezz’aria quando mi riconosce.
- Lacey? -
- sì, ma tu ch?...LIAM!-
lo riconosco dalla voce e di slancio lo abbraccio e lui imbarazzato risponde al mio abbraccio, anche se l’omaccione in giacca e cravatta poco distante non ne sembra molto contento, ma quando Liam si volta per dirgli qualcosa, mi rivolge un sorriso e si rimette a controllare la marea di ragazze che ci circonda.
Liam mi guarda con aria di scusa e mi scrive sul braccio una combinazione di lettere e numeri che con tutto quel frastuono non riesco a decifrare, poi passa oltre e io decido di defluire, lasciando posto a qualcun’altra.
Mi siedo su una panchina, accovaccio le gambe e mi guardo il braccio con aria interrogativa, poi capisco che è la stessa scrittura che usavamo da bambini quando eravamo seduti vicini a scuola, mi armo di carta e penna e traduco, qualche minuto più tardi i numeri e le lettere scritti sul mio braccio hanno trovato un senso:
2A Oxendon Street, see you later

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Capitolo 4
*** Capitolo 3; ***


Il telefono suona nella borsa, lo tiro fuori ma con i guanti che ho indosso mi cade per terra e mentre faccio per piegarmi, una mano mi precede e me lo porge, seguo la linea del braccio e incrocio gli occhi ancora più verdi dei miei del ragazzo che me l’ha raccolto e che ora mi sorride raggiante, il telefono però non smette di suonare, così rispondo e la voce di Kailey mi invade l’orecchio:
- dove diamine sei, Lacey? –
- Sto arrivando, Kay, mi spiace essere in ritardo ma devo andare, ci vediamo tra qualche minuto -
Non le do il tempo di rispondere e chiudo la telefonata, rimettendo il telefono nella borsa:
- grazie per aver raccolto il telefono e scusami per aver risposto senza nemmeno ringraziarti -
- figurati, non c’è nessun problema Lacey –
Quando lo guardo senza capire come faccia a conoscere il mio nome, mi risponde che ha sentito che la mia amica mi chiamava così e si sente in dovere di presentarsi a sua volta:
- mi chiamo Connor, piacere di conoscerti -
- il piacere è tutto mio, Connor – dico stringendogli la mano che mi porge
- sono davvero dispiaciuta, ma devo andare, è stato davvero un piacere conoscerti –
Poi mi incammino verso il locale dove dovrei già essere da un’ora e mezza, salutando Connor con un sorriso.
 

Arrivo praticamente di corsa dove mi aspetta Kailey e la saluto con il fiatone:
- ciao, Kay, scusa il ritardo, ma è successo un casino -
Mi sento leggermente in colpa, a mentirle così, ma non ho intenzione di dirle nulla riguardo Liam, ma quando mi sorprende a fantasticare mentre lavoriamo al nostro progetto, comincia ad intuire qualcosa:
- ammettilo, hai conosciuto uno –
- potrebbe essere, ma non voglio parlarne – ed è vero, ma Kailey insiste e ci vuole tutta la mia forza di volontà per non strozzarla, ma mi lascio costringe ad ammettere che un ragazzo l’ho incontrato sul serio e non sapendo più cosa dire per farla stare zitta, le dico di Connor:
- Connor? Quel Connor che frequenta il corso di storia insieme a Carolyne? –
- punto primo: non ne ho idea, punto secondo: chi diamine è Carolyne? –
- lascia perdere, torniamo ai dettagli piccanti del vostro incontro…-
- se per piccante intendi l’aver fatto cadere il mio telefono, allora questo è puro peperoncino –
Provo a scherzarci su, ma è impossibile con Kailey, perciò mi alzo e la lascio lì con la scusa che stasera tocca a me cucinare.
Il cielo si sta oscurando, così decido di prendere un taxi per tornare a casa e dieci minuti dopo ho le chiavi in mano e sto entrando dalla porta: un profumo delizioso si fa strada dalla cucina al salone, mia sorella è in pigiama sul divano con un plaid avvolto intorno a lei, mi siedo al suo fianco e le racconto gli avvenimenti della giornata, poi improvvisamente mi ricordo che devo tener fede alla mia promessa.
 

Liam’s POV:
Il mio telefono suona poco dopo le otto, sul display lampeggia una serie di numeri che non riconosco, mi alzo dal tavolo, mi allontano e rispondo:
- pronto? -
- buonasera, signor musicista, troppo impegnato per fare due chiacchiere? –
- ciao, Lacey. Com’è andato il tuo pomeriggio di studio? –
Sento il rumore di una porta che si chiude e delle molle del letto che cigolano
- oh, intendi quando ho rischiato di trasformarmi in un’omicida per colpa delle domande della mia troppo-insistente compagna di banco? -
- hahahaha, sì, intendevo esattamente quello e dalla tua risposta direi che non è stato un granchè-
- la prossima volta fammi un favore, impediscimi di uscire dalla libreria –
Mentre parlavamo non mi sono reso conto di essermi avvicinato al bagno, che è l’unico posto in cui si può avere un po’ di privacy in una camera d’albergo che si divide in cinque persone, così entro e mi chiudo dentro:
- allora, hai deciso di venire a trovarci, domani? –
- se per voi va bene domani mattina porto io la colazione –
- sicura di aver abbastanza soldi in banca per pagare la colazione di Niall? –
- posso farcela senza indebitarmi, credo – entrambi scoppiamo a ridere e sento i ragazzi che si avvicinano non troppo di soppiatto alla porta del bagno, la voce di Suzanne, la madre di Lacey, mi arriva anche con due telefoni e qualche chilometro a separarci:
- mi spiace, Liam, ma c’è pronto in tavola, ci vediamo domani mattina, stranza 319, se non erro –
- sì, esatto. Lionel si ricorda di te, perciò non sarà un problema entrare nell’albergo o in camera –
- fatevi solo trovare presentabili, certi spettacoli di prima mattina mi urtano –
- sei una tale strega, Lace, non puoi offenderci così – le dico fingendomi offeso e lei comincia a ridere con quella risata cristallina che si ritrova sin da quando eravamo bambini.
- ci vediamo domani. Ti voglio bene, Liam. –
E poi, senza darmi il tempo di rispondere, chiude la telefonata, sento i ragazzi che ridono e faccio finta di parlare al telefono ancora per qualche secondo, mentre mi avvicino alla porta e la apro di scatto, rischiando di colpire Louis sulla tempia.
- beh? Eravamo curiosi di sapere chi fosse al telefono – dice Louis
- del resto non era mai successo che ti chiudessi in bagno – continua Zayn
- dev’essere veramente speciale, questa Lacey – sentenzia Harry
“sinceramente, amico mio, non hai idea di quanto lo sia”, ma questo pensiero lo tengo solo per me.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4; ***


Non posso veramente avergli detto che gli voglio bene” penso tra me e me “ora penserà che sono tipo…tipo..qualcosa tipo complessata!” mi auto-impongo di darmi una calmata oppure non arriverò a domani mattina, apro la porta e cerco di sembrare più normale possibile a tavola con la mia famiglia, almeno fino a quando Sophie non “sgancia la bomba” e tutto quel caos che c'è nella mia testa si rimette in moto:
- indovinate con chi ha passato il pomeriggio Lacey, oggi? -
- con chi, tesoro? – mi chiede mamma servendomi una porzione di patate arrosto e pollo
- Liam. Vi ricordate di lui? –
- Payne, se ben rammento – dice mio padre
- memoria da elefante, pà – interviene mia sorella – ma non è tutto, Lace raccontagli tutto –
- tutto cosa, Cey? – mi chiede mia madre usando il diminutivo che non ricordo sia mai stato usato da qualcuno che non fosse parte di questa famiglia
- beh, ora è famoso ed è l’idolo di una marea di ragazzine, ha formato un gruppo con degli altri ragazzi conosciuti ad xFactor e ora sono una vera e propria boy band. Devo conoscerli domani in mattinata –
- non sono sicuro che questa idea mi vada a genio, la gente dello spettacolo vive in un brutto mondo, competitivo e disonesto, non voglio che tu ci finisca in mezzo –
- Chris, io mi fido di Lacey e mi fido anche di Liam, perciò penso non ci sia nulla di male per i ragazzi nel passare una mattinata insieme – interviene mia mamma
- se vi fa sentire più tranquilli posso chiedere a Liam di passarmi a prendere domani mattina, invece che andarci a piedi –
- sarebbe una magnifica idea, l’ultima volta che l’ho visto era praticamente ancora un bambino, mi farebbe molto piacere rivederlo –
- ok, mamma, quindi scusatemi vado a dirgli qualcosa, torno per il dolce, voi andate avanti –
Torno in camera mia e mando un messaggio a Liam:
“se sei ancora sveglio, batti un colpo”
Premo invio e dopo una ventina di secondi, il mio telefono inizia a vibrare e rispondo prima ancora che cominci la suoneria:
- pronto? –
- ciao, Liam, ho bisogno di chiederti un favore –
- dimmi tutto –
- Per te sarebbe un problema venirmi a prendere domani mattina? Mia madre ci tiene molto a rivederti e mio padre si fida di più così –
- certo, nessun problema. Solo una cosa, a che ora devo venire a prenderti? –
- nove e un quarto? Troppo presto? –
- no, è perfetto. A domani mattina, bellezza –
 
Liam’s POV
1 a 1 palla al centro: stavolta ero stato io a chiudere la chiamata prima che lei avesse tempo di rispondere e non vedo l’ora di rivederla. Mi stendo sul letto, l’unico singolo dei tre, e mi addormento in pochi secondi, mi risveglio solo la mattina presto, quando sento Louis uscire, non so bene per quale motivo, ma il sonno mi richiama e mi abbandona solo a pochi minuti dalle otto.
Inganno il tempo facendo solitari con le carte e alle nove meno dieci sono già in strada con la mia macchina pseudo-d’epoca, che mi porta dalla stessa fioraia che fornisce le rose a Harry per tutte le sue conquiste, ma stavolta cambio completamente genere:
- Buongiorno, Annabeth, mi servirebbero dei fiori –
- ma certo, giovanotto, a cosa stavi pensando? –
 
Lacey’s POV
Non ho praticamente dormito, agitata come sono. Mi tiro su dal letto alle 8.40, apro l’armadio e opto per i miei jeans preferiti (quelli che ormai hanno la forma del telefono nella tasca destra), una maglia a maniche corte e un maglione di cotone marrone, i miei soliti stivali e completo il tutto con i miei orecchini a stella e qualche chilo di correttore per cercare di coprire le occhiaie che mi ritrovo. Puntuale come è sempre stato, Liam suona il campanello all’orario prestabilito, lo faccio salire e avviso mia madre che è arrivato.
 
Liam’s POV
Entro in casa brandendo un enorme mazzo di girasoli, i fiori preferiti di Suzanne, ricordo che nel loro vecchio giardino ne aveva sempre qualcuno piantato, e mi dirigo verso di lei, che mi saluta calorosamente, con i soliti complimenti sul quanto sono cresciuto e “che bel ragazzo sono diventato”, vedo Lacey che vorrebbe sprofondare nel divano e faccio fatica a non ridere.
Quando finalmente Suzanne prende il mazzo per metterlo in un vaso, riesco a salutare Lacey, con i due soliti baci sulla guancia e mentre aspettiamo che suo padre ci raggiunga in salotto, lei mi passa un braccio intorno ai fianchi e mi cinge la vita, appoggiandosi a me, rimaniamo così per qualche minuto, fino a quando non arriva Chris e sono costretto a staccarmi da lei per poter salutarlo con una stretta di mano e rimaniamo a chiacchierare qualche minuto, poi ci congediamo e partiamo alla volta dell’albergo.
- Non ti è passata, vero? – le chiedo sul pianerottolo sapendo che sin da piccola ha sempre avuto paura di cadere mentre scendeva le scale.
- no, so che è una cosa stupida, però non so che farci…-
- tranquilla, vieni qui – la prendo sottobraccio e la accompagno fino alla porta, poi le copro gli occhi con una mano, che lei cerca di tirare via, senza riuscirci, le chiedo di chiudere gli occhi e rimanere lì ferma, abbasso il finestrino della macchia e tiro fuori la sua piccola sorpresa.
 
Lacey’s POV
- Ok, ora puoi aprire gli occhi -
Li apro e guardo davanti a me, Liam mi sta porgendo un solo ed unico Iris, lo prendo quasi commossa e poi lo abbraccio, forse con troppo slancio, perché finisce per sbattere contro la macchina, però poi ride e risponde al mio abbraccio, rimaniamo così qualche minuto, senza curarci minimamente del resto del mondo, poi però è veramente tempo di andare e ci dirigiamo verso la mia amata Pâtisserie Valerie, Liam resta in macchina perché non vuole essere riconosciuto, io invece scendo dalla macchina ed entro.
Prima ancora di vedere gli espositori, il mio sguardo riconosce un volto familiare, vedo che parla con qualcuno, ma purtroppo la gente non mi permette di vedere chi sia, mi avvicino al banco e compro una decina di paste di diverso tipo, pago ed esco, anche se non mi rendo conto che insieme a me è uscito anche Connor
- hey, Lacey, aspetta -
- ciao, Connor, scusami ma vado di fretta –
- di nuovo? Ma sei sicura di avere tempo abbastanza in una giornata? –
- a dire il vero no, perciò scusami di nuovo, ma devo correre –
Prima ancora che riuscissi a fare un passo per tornare da Liam, Connor si abbassa (è considerevolmente più alto di me) e mi bacia due volte sulle guance, poi mi saluta.
 
Liam’s POV
Strappo lo scontrino che avevo in mano e che stavo accartocciando senza sosta aspettando Lacey, “aspetta un secondo, sono veramente geloso?” mi chiedo da solo nella mia testa, mentre Lacey sale in macchina e mi informa che possiamo ripartire.
Accendo il motore e riparto, mentre le chiedo quello chi fosse:
- era Connor, un tizio che ho conosciuto ieri -
Mi faccio bastare questa risposta e parcheggio nel parcheggio riservato a noi ragazzi, la macchina di Louis c’è già e le altre non si sono mosse. Scendiamo e ci dirigiamo verso l’ascensore, spingo il solito pulsante, l’ascensore parte lentamente e ci porta all’ultimo piano, dove salutiamo Lionel, di guardia davanti alla porta e poi entriamo, finalmente si conosceranno.




scusate la lunghezza del capitolo che in realtà non dice poi nulla di così importante, però dovendo andare pari alle storie di LovedByYou (qui c'è la sua storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=891877&i=1) e LetMeRawr_ (qui la sua: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=891295&i=1) diventa sempre più difficile far coincidere i tempi delle tre storie. Scusate anche per i continui cambi di punto di vista, se vi annoiano, ma la realtà é che a me divertono un sacco. Ad ogni modo, buon anno nuovo a tutti voi lettori.
Nikky.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5; ***


Liam’s POV
Quando la porta si apre, Louis ci sorride e ci saluta:
- Ciao Liam, ciao … ? -
- Lacey, piacere –
Mentre Lacey sorride a Louis, lui si sposta e ci fa entrare, nella stanza ci sono solo Darcy, Zayn, Louis e Harry, mi chiedo che fine abbia fatto Niall.
- Ragazzi, Darcy, lei è Lacey – dico mentre tutti ci guardano, e Lacey, dopo aver appoggiato i sacchetti con la colazione, si allunga per stringere la mano a tutti.
 
Lacey’s POV
Stringo la mano al resto della band e anche a quella credo sia la ragazza di Louis, visto come si guardano quando pensano di non essere visti e pochi minuti dopo ci raggiungono Niall e una ragazza bionda, che si presenta come Dianna, la migliore amica di Darcy.
- Mi sono presa la libertà di portarvi la colazione e non sapendo i vostri gusti ho optato per un po’ di tutto -
- oh, non dovevi – dice Louis mentre azzanna un cornetto al cioccolato, per poi sedersi sul divano vicino a Darcy e lasciare il divano a me, Liam e Zayn.
- allora, Lacey, raccontaci un po’ di te –
- presumo che Liam vi abbia già detto che ci conosciamo praticamente da sempre e conoscendolo deve anche avervi raccontato quando sono caduta dalle scale, quindi credo di potervi dire che sono la stessa bambina goffa, solo qualche centimetro più alta e con qualche anno in più – dico io – e voi invece? Fate conto che io non vi conosco, quindi sono molto curiosa di sapere qualcosa su tutti voi – mi volto e sorrido a Darcy e Dianna, invitandole a parlare
- io sono arrivata qui da poco, prima abitavo in Italia, dove Dì sta tuttora, infatti adesso è qui in vacanza prima che ricominci la scuola – mi racconta Darcy, mentre Dianna, seduta accanto a lei, sorride e annuisce leggermente – che purtroppo riprenderà a breve. –
- Dai, Day, infondo è quasi finita per te – le dice Louis
- se hai bisogno di aiuto, non esitare a chiamarmi – le dico, per poi rivolgermi ai ragazzi: - e adesso, pop star, è il vostro turno, raccontatemi tutto –
- dunque, ci siamo conosciuti a X Factor, ma la realtà è che ci sembra di conoscerci da una vita, siamo nati in posti completamente diversi e siamo anche completamente diversi, infatti tu conosci solo il nostro Daddy Direction, quello romantico, ma prendi Louis, lui è divertente, spontaneo, il nostro BooBear, l’uomo delle carote. Poi c’è Niall, il mangione, Zayn il vanitoso e beh, poi certo, ci sono io, Harry il bello! – dice Harry mentre corre per la stanza
- semmai tu sei il don giovanni ed io il bello! – dice Zayn e tutti scoppiano a ridere.
- Harry? Cosa stai cercando? – gli chiede Zayn una volta che ha smesso di ridere
- Le chiavi della macchina, dio …. Sono in ritardo, e non posso, non devo assolutamente essere in ritardo quando si parla di Hilary! -
- Tieni - Louis gli porge le chiavi che erano non si sa come finite sotto al divano -e guarda che sono geloso – gli urla mentre Harry esce sbattendo la porta.
- Hilary? – chiedo io
- E’ la ragazza con cui sta uscendo ultimamente. Non l’abbiamo mai visto così preso – mi dice Liam
Ci rimettiamo a parlare del più e del meno, fino a quando Niall non ci chiama a tavola: Dianna gli ha insegnato come cucinare le lasagne e noi siamo gli assaggiatori ufficiali, anche se tutti chiediamo cosa c’è dentro e se per caso non hanno intenzione di avvelenarci, ma la realtà è che sono veramente buone, almeno per me che di italiano conosco solo la pizza.
Mezz’ora dopo siamo tutti sul divano, pieni fino all’orlo e mentre noi stiamo decidendo cosa fare, Louis e Darcy annunciano che andranno a prendere un gelato, Zayn decide di unirsi a loro mentre Dianna e Niall si richiudono in cucina per una seconda lezione di cibo italiano, io e Liam rimaniamo soli nel salottino e senza volere, mentre mi sposto per mettermi più comoda, urto il telecomando e accendo la televisione, faccio per spegnerla, poi cambio idea e comincio a fare zapping, canale dopo canale, quando Liam improvvisamente si muove ed esclama: - UN CUCCHIAIO! –
Io scoppio a ridere, mi ero quasi completamente dimenticata della stramba paura di Liam per i cucchiai, poi mi giro verso di lui:
- no, non è UN cucchiaio, quello è Spooky Spoon. La figlia dei miei vicini, a cui ogni tanto faccio da babysitter, adora questo cartone -
- potrebbe anche avere il nome del presidente degli USA, ma è e rimarrà sempre un cucchiaio –
Mentre rido cambio canale e mi fermo quando la faccia di Liam compare sullo schermo, leggo in basso che è una loro canzone e Liam cerca di farmi cambiare:
- lascia stare, Lace, puoi anche camb.. –
- shh – lo zittisco – sono curiosa –
Mi siedo sulla moquette per terra e ascolto la canzone, fino alla fine, poi metto muto e mi volto verso Liam, che mi guarda cercando di capire cosa ne penso
 
Liam’s POV
è così strano che l’abbia ascoltata per TV la prima volta, avrei voluto che lei fosse lì con noi, mentre registravamo il video, e invece non è andata così, la guardo mentre ascolta, ci ascolta, con i capelli sempre legati in una coda che si muovono leggermente al ritmo della canzone e quando finisce e lei si volta verso di me credo sia difficile non capire che voglio sapere cosa ne pensa:
- mi piace –
- dici davvero? –
- sul serio – mi sorride, poi si alza e si siede sul divano vicino a me, si è tolta gli stivali e ha rannicchiato le gambe per potersi girare verso di me, punta il braccio sul divano e ci appoggia la testa, come fa sempre quando è intenta ad ascoltare sul serio qualcuno:
- non ti ho ancora chiesto tu come stai e cosa ne pensi di tutto questo –
- sono felice, sul serio. tu forse sai meglio di me quanto la musica mi abbia aiutato in passato e questa è un’opportunità fantastica, che ho avuto con altre quattro persone fantastiche, stiamo davvero bene insieme e a volte mi sembra tutto così bello che non sono sicuro sia vero –
- è davvero carino, quello che hai detto, sono quasi commossa –
- devo confessarti una cosa, Lace –
- lo sapevo che un giorno sarebbe successo, ma alla vecchia zia Lace puoi dirlo che ti hanno rapito gli alieni e tu in realtà sei solo un robot mandato sulla terra per distruggere il nostro pianeta! –
- risposta errata – imito il verso di una sirena e poi mi ricompongo - mi sei mancata tanto negli ultimi anni, Lacey –
- avevano ragione, sei decisamente il romantico, e ti meriti un super abbraccione da orso! –
Si sporge e mi circonda con entrambe le braccia, mi schiocca un bacio sull’orecchio e poi si riallontana, io prendo un cuscino per vendicarmi, ma purtroppo quando lo lancio colpisco Niall che stava uscendo dalla cucina per informarci che per cena avremmo avuto un piatto italiano, ma quando lo colpisco, torna spaventato a rifugiarsi in cucina, io mi alzo e inizio a rincorrere Lacey, quando finalmente la raggiungo le faccio il solletico e lei mi implora di fermarmi, ributtandosi sul divano:
- non siete troppo cresciuti per questi giochi? – chiede Dianna appoggiata alla porta della cucina
Guardo Lacey, lei mi sorride e io rispondo:
- abbiamo perso qualche anno, stiamo cercando di recuperarli -



Grazie per aver letto anche questo capitolo, vi ricordo che la mia FF è intrecciata a quella di LovedByYou (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=891877&i=1) e quella di xletmerawr_ (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=891295&i=1)

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Capitolo 7
*** Capitolo 6; ***


Do una rapida occhiata all’orologio della televisione, sono le 15.30 e avevo promesso a mia sorella Sophie che sarei stata puntuale per la prova del suo abito.
Ebbene sì, mia sorella si sposa e io sono stata incaricata di organizzare tutta la cerimonia, essendo la damigella d’onore.
Mi alzo controvoglia dal divano e infilo la testa in cucina, Dianna e Niall sono impegnati ai fornelli:
- non voglio disturbarvi, ma sto andando e volevo salutarvi, è stato un piacere conoscervi –
- anche per me – rispondono all’unisono, Niall mi abbraccia e Dianna mi saluta con due baci sulle guance, poi torno nel salottino e capisco che Liam c’è rimasto male perché non gli ho detto che me ne andavo, così mi affretto a spiegargli:
- beh, il tuo saluto occupa più tempo e quindi ho preferito salutare prima gli altri. Ora ti prego abbracciami, ho bisogno di una scorta gigante di affetto da usare con mia sorella, che ultimamente è insopportabile – mi avvicino a lui a braccia aperte e lui mi abbraccia, poi mi da un bacio sulla guancia e mi lascia andare, ma io indugio un attimo più a lungo attaccata a lui e sento che le sue braccia tornano a chiudersi dietro la mia schiena. Mi alzo leggermente e lo bacio sulla guancia sinistra, - salutami tanto tutti gli altri e digli che è stato un piacere conoscerli - poi lo lascio andare e lui, dopo aver fatto lo stesso, si affretta ad aprirmi la porta:
- te l’avevo detto che mi ci sarebbe voluto più tempo – gli sorrido – ci sentiamo presto, Spooky –
- ti chiamo stasera, devo proporti una cosa – mi dice mentre mi sto avvicinando all’ascensore addentando l’ultima brioche rimasta, e avendo la bocca piena sono costretta ad alzare il pollice e mostrarglielo, lui ride e sento il rumore della porta che si richiude.
Scendo e mi avvio verso la fermata della metropolitana più vicina, per prendere il treno che mi porta al negozio dove mia sorella mi ha detto che si trova. Mentre le porte si aprono urto accidentalmente un altro ragazzo che sta salendo e quando mi giro per scusarmi, lo riconosco.
- Connor, ehi! -
- ciao, Lacey, come va la vita? –
- sono in ritardo, di nuovo. Non capisco come mai tutte le volte che ti incontro vado di fretta –
- credi che sia il nostro destino? – mi sorride, ma in realtà questa sua ultima frase non mi piace per niente, è stato quel nostro a irritarmi, come se io e lui fossimo anche solo più che conoscenti, ma non glielo do a vedere e continuiamo a parlare del più e del meno.
- dove stai andando, stavolta? –
- da mia sorella, e tu? –
- devo andare a trovare una mia amica – si guarda intorno e poi mi chiede cos’ho intenzione di fare la sera successiva – penso di essere libera, perché? –
- mi piacerebbe riuscire a vederti per più di quattro minuti, che ne dici di andare al cinema? –
- sì, certo, perché no. Dammi il tuo numero così ci mettiamo d’accordo per l’orario –
Connor scrive su un foglio il numero e poi mi annuncia che deve scendere, buffo, che sia la stessa fermata alla quale scende Kailey, ma non gli do importanza e mi preparo a scendere anche io, visto che la mia è quella immediatamente dopo.
 
Sono quasi le tre del pomeriggio e mia sorella ha finalmente trovato l’abito dei suoi sogni, non ho dubbi che Adam quando la vedrà, riuscirà a non assumere un’espressione meravigliata.
Sulla strada di casa, faccio accostare Sophie sotto casa di Kailey, che mi informa che da lei è appena passato Connor, quello figo del corso di storia che le ha chiesto di uscire, subito ci rimango male, poi decido di dirle che l’ha chiesto anche a me, ma Kailey, invece che credermi, pensa che io la stia prendendo in giro e iniziamo a litigare, dieci minuti dopo sono sulla sua porta, che le urlo quanto sia ingenua e stupida, mentre lei mi lancia il braccialetto che le avevo regalato l’anno scorso, dicendo che se penso ciò, posso anche non tornare.
Ho sempre saputo che sarebbe finita così, con Kailey, non mi era mai andata a genio del tutto, certe volte mi irritava talmente tanto che l’avrei picchiata, ma era l’unica persona nella scuola che non avesse già un gruppo tutto suo e per finire la scuola tranquilla, mi ero accontentata di questo. Non pensate male di me, ora, non sono una persona spregevole, solo che non sono molto brava a mantenere le amicizie, soprattutto se una sera, ad una festa, trovi il tuo ragazzo in camera con quella che credevi la tua migliore amica e decidi di tagliare i ponti con entrambi, e finisce che alla fine anche il resto della compagnia comincia ad emarginarti, per questo sopportavo Kailey, per non sentirmi completamente emarginata, ma la scuola è finita e, anche se lei, che non ha superato l’anno, continuerà a frequentarla, io comunque non dovrò più vederla.
Non verso nemmeno una lacrima, mentre in macchina torno a casa, tutti gli avvenimenti felici degli ultimi giorni mi impediscono di farlo, e ringrazio mentalmente Liam e gli altri ragazzi per questo.
Continuo a pensare a cosa fare con Connor, quel ragazzo sta tenendo il piede in due staffe e non so cosa fare, ma forse sono curiosa di vedere come andrebbe se ci provassi con Connor, così decido di chiamarlo e di fissare l’appuntamento per domani sera.
 
Sono quasi le dieci quando il mio telefono suona e rispondo a Liam, curiosa:
- ciao, Spooky –
- ti sarei infinitamente grato se cancellassi quella parola dal tuo vocabolario – scherza Liam
- solo perché sei tu. Allora, cos’è che volevi chiedermi? –
- domani facciamo un concerto, qui a Londra e mi piacerebbe davvero averti dietro le quinte, come supporto morale –
- mi dispiace, Liam, ma ho già un impegno – sono sinceramente dispiaciuta, ma Liam non molla:
- sicura di non poter passare nemmeno due minuti? Posso lasciarti il pass per il backstage a casa domani, nel pomeriggio –
- prometto che farò il possibile per venire, ma non ti assicuro nulla –
- fai quel che puoi, io ti aspetto comunque e se non riesci a venire, vorrà dire che ci vedremo poi –
- certo. Ora ti lascio che sono stanca morta. Buonanotte, Liam –
- Buonanotte Lacey. –
 
Sono quasi pronta, quando il mio telefono suona e vedo il nome di Kailey, rifiuto la chiamata ed esco di casa per raggiungere Connor al cinema.
Sto per spingere le porte a vetri quando lo vedo che flirta senza pudore con una ragazza molto carina che a quanto pare è anche sola, decido che non ne vale assolutamente la pena e quindi mi incammino verso l’arena del concerto, ma solo una volta arrivata lì mi rendo conto che ho dimenticato il pass che Liam mi aveva dato nel pomeriggio, cerco con lo sguardo Lionel, l’unico della security che mi conosce, ma purtroppo non c’è, quindi decido di aspettare che i ragazzi escano, intanto faccio un giro nei dintorni e ad un certo punto trovo la macchina di Liam parcheggiata non molto lontano dall’arena, mi siedo a gambe incrociate sul cofano e aspetto che escano, mentre l’aria fredda dell’autunno mi accarezza il volto.
 
Rimango lì per non so quanto, guardando le stelle e le nuvole grigie, dandogli forme che solo io posso vedere, mentre sento dei passi avvicinarsi e torno a guardare verso la strada da cui presumibilmente dovrebbero arrivare, ma vedo solo due figure avvicinarsi: una è Liam, senza dubbio, mentre la seconda sembra un armadio e quando mi vede, allunga il passo, ma viene tranquillizzato da Liam, che mi sorride e mi aiuta a scendere dal cofano, mentre la guardia si allontana:
- fammi indovinare, ti sei dimenticata il pass? - annuisco e Liam riprende - è una fortuna che io faccia arrivare la mia macchina in modo da averla alla fine del concerto per tornare a casa riflettendo da solo. Sali in macchina, ti riporto a casa –
Apro lo sportello del passeggero e salgo in macchina, mentre lo intervisto per sapere com’è andata, se c’era molta gente e se qualcosa è andato storto:
- no, tutto bene, abbiamo fatto salire Hilary sul palco, sai? Comunque da quanto tempo stavi aspettando? -
- sarà stata un’ora, non di più. Il mio impegno non era così importante come credevo -
- e che impegno era, se posso saperlo? -
- lo saprai, mai non stasera, promesso. Anche perché devi parcheggiare e farmi scendere –
- va bene, ma prima o poi dovrai spiegarmelo, sappilo –
- okkey, ora capisco perché ti chiamano Daddy Direction, sai? –
Liam accosta, nello stesso istante entrambi giriamo la testa per salutare l’altro con un bacio sulla guancia e le nostre labbra si sfiorano. Imbarazzata lo saluto e cerco le chiavi nella borsa, poi salgo e facendo meno rumore possibile mi infilo sotto le coperte, con il cuore che batte ancora come se avessi appena finito una maratona e penso a quanto sia stramba la vita, che me l’ha tolto bambino e sconosciuto e ora me l’ha riportato quasi adulto e ultra famoso, ma se lui non è cambiato e nemmeno io, perché allora cinque anni fa il mio cuore non batteva all’impazzata ogni volta che lo vedevo?

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Capitolo 8
*** Capitolo 7; ***


Liam's POV
Trovo la porta d'ingresso aperta, entro, salgo le scale e busso, la porta si apre, Sophie mi sorride e mi invita a entrare, i suoi genitori non sono in casa, ci fermiamo a parlare per un po' dei bei tempi andati e poi mi dice:
- é ancora in camera sua a dormire, ieri sera è tornata più tardi di me -
- grazie, ma se sta ancora dormendo, preferisco tornare più tardi -
- tranquillo, sono sicura che non le dispiacerà affatto se la svegli tu - mi sorride e poi mi spiega in quale stanza entrare ed io mi incammino.
Apro piano la porta, senza fare rumore, Lacey è sdraiata su un fianco, sta abbracciando il suo cuscino e sta sorridendo, mi siedo accanto a lei, le molle cigolano appena, ma non abbastanza forte da svegliarla, dorme così serena che quasi mi dispiace svegliarla. 
Penso di aver capito di essere davvero innamorato di lei mentre la guardavo dormire, con la coda disfatta e le coperte che cadevano dal letto, senza trucco né abiti da sera, solo Lacey.
Mi chino su di lei e le bacio la fronte, i suoi occhi si aprono qualche momento dopo e posso giurare di vederli sorridere quando mi vedono, si mette a sedere e mi squadra, come per capire cosa ci faccio lì:
- ciao, Lace -
- ciao Liam, come sei arrivato qui? -
- tua sorella mi ha aperto e io devo assolutamente parlarti di una cosa -
- sì, anche io, ma dimmi prima quello che devi dirmi -
- ti ricordi quando abbiamo parlato di Hilary? - annuisce ed io continuo - siccome tu, Darcy e Dianna vi conoscete già, io e gli altri ragazzi abbiamo pensato che sarebbe carino per voi conoscere Hilary e Carol, la ragazza di Zayn, sempre se per te è OK –
- certo che è OK, Darcy e Dianna sono adorabili e sono curiosa di conoscere la ragazza che ha rubato il cuore del vostro don giovanni, se mi dai qualche minuto mi cambio e poi sono di nuovo da te -

Sto vagando per il salotto guardando le foto quando Lacey ricompare:
- di cosa dovevi parlarmi? - le chiedo
- sì, ecco, volevo scusarmi per ieri sera, non sarei dovuta scappare via così in fretta - mentre parlava si è avvicinata e ora a separarci sono solo una decina di centimetri - a dire il vero, ieri sera avrei dovuto fare questo - elimina la distanza tra di noi, mi mette le braccia dietro al collo e mi bacia, le mie braccia si allacciano dietro la sua schiena e rimaniamo così finchè un'entusiasta Sophie non si lancia in un'imitazione di fischi e cori da stadio, abbraccio Lacey ancora più stretta e le nostre risate si confondono con quelle di Sophie.
Qualche ora dopo, mentre io e Lacey stiamo apparecchiando la tavola in attesa che Louis, Darcy, Dianna e Niall arrivino per il pranzo, suona il campanello, ma è Adam che è venuto a prendere Sophie e noi ci accomodiamo sul divano:
- so che non me lo chiederai perché hai paura che io pensi che tu non ti fidi di me, perciò te lo dirò io: non parlerò a nessuno, al di fuori della mia famiglia, di noi due, non voglio comparire sui giornali o essere ospite per interviste esclusive in televisione o in radio, quello è il tuo mondo e non voglio fare niente che potrebbe comprometterti. A meno che, ovviamente, non sia tu stesso a dire qualcosa, ma in caso contrario sarò tipo inesistente -
- effettivamente hai ragione a dire che non te l’avrei mai chiesto direttamente, ma sappi che mi sarei fidato di te comunque, anche senza il tuo discorso –
Veniamo interrotti dal campanello, stavolta non possono che essere i ragazzi, Lacey si alza e gli apre, poi torna da me e mi allunga la mano affinché io possa alzarmi, ma le strattono il braccio e lei mi cade imbraccio, nel momento esatto in cui gli altri entrano in casa:
- se volete possiamo tornare più tardi – esordisce Louis
- col cavolo, ho una fame che la vedo! – dice Niall
Io e Lacey ci rialziamo dal divano, lei saluta Dianna e Darcy con due baci sulle guance e conduce tutti in sala da pranzo, per poi rifugiarsi in cucina, Darcy la segue per darle una mano mentre noi ci sediamo a tavola.
 

Lacey’s POV
- E quindi tra te e Liam è finalmente sbocciato l’amore… -
- è probabile che sia così, sì – ho un sorriso stupido in faccia, quindi credo proprio che Darcy abbia capito che in realtà sto dicendo un sì grosso come una casa
- Lo sapevo che sarebbe successo, sin da quando vi ho visti insieme la prima volta –
- Day, posso chiederti una cosa su te e Louis? – la sua faccia si rabbuia appena, capisco che l’argomento non la mette a suo agio e cerco di cambiare, ma lei mi interrompe:
- no, non c’è niente tra di noi, purtroppo –
- strano, perché sin dalla prima volta che vi ho visti, sembravate due che stavano cercando di nascondere la loro relazione, cercavate di non guardarvi, ma finiva sempre che i vostri occhi si incrociavano e che un sorriso si apriva sulle vostre labbra, avrei scommesso che foste una coppia –
Veniamo interrotte dall’urlo di Niall, che vuole il suo pranzo, così ci affrettiamo a tornare di la.
Trascorriamo un pomeriggio fantastico, poi ci incamminiamo tutti quanti verso il Tower Bridge, meta del nostro incontro con Harry, Zayn e le loro ragazze.
Arrivati lì troviamo solo Zayn e Carol ad attenderci, ci presentiamo e attendiamo l’arrivo degli altri due, la massa dei capelli ricci di Harry si riconosce da lontano, la ragazza al suo fianco è aggrappata al suo braccio e stanno parlando, Louis li saluta e loro ci raggiungono, assistiamo tutti curiosi allo scambio di battute di Hilary e Darcy, poi ci incamminiamo e tutto viene così naturale insieme a loro, che sono costretta a darmi un pizzicotto per confermare al mio cervello che effettivamente la mia mano è in quella di Liam e stiamo passeggiando con altri otto ragazzi fantastici.
 
Torniamo in albergo, Hilary ed Harry, così come Zayn e Carol, spariscono da qualche parte mentre noi siamo ancora impegnati a giocare a carte, Niall e Dianna si sono nuovamente chiusi in cucina e quando finiamo la partita, vinta ancora una volta da Liam, Louis si allontana e Darcy rimane con me e Liam, da come ci guarda penso si stia sentendo la terza incomodo, ma poi cambia espressione e si rivolge a Liam:
- Liam, visto che tu lo conosci bene, cosa posso fare per Louis? Vorrei ricambiare tutti i favori che ha fatto a me -
- Un mazzo di carote?? – suggerisce lui - ammettilo che non ci avevi pensato – lo guardo e scoppio a ridere, poi mi ricompongo e intervengo: - certo che voi maschi non ci capite proprio niente in quanto a relazioni -
Ora sono Darcy e Liam a ridere, mi piace il clima che si è creato tra noi, è fantastico.
- Non avevi pensato neanche ad un bacio, vero? – le chiede serio Liam, Darcy abbassa la testa ma lui non molla:
- Darcy? - 
- Dimmi Liam… -
- Ci avevi pensato? -
- Ovvio, è solo che non ne ho mai avuto il coraggio.. -
- Comunque davvero sto scherzando, di sicuro non vorrà niente in cambio, lo conosco. Se fa qualcosa lo fa perché ci tiene, e fidati che di bene te ne vuole, e non poco -
Darcy, leggermente commossa, ci abbraccia entrambi e si risiede mentre Louis torna nel salotto e si siede vicino a lei, sorridente: 
- Louis, che fine avevi fatto? – gli chiedo io
- Eh Lacey, ero andato ad infastidire un po’ quei due –
Harry ed Hilary ci raggiungono pochi secondi dopo che Louis è andato da loro e quando Niall e Dianna ci chiamano perché la cena è pronta anche Zayn e Carol ricompaiono, ci sediamo a tavola: stasera, per cambiare, ci hanno preparato Fish and chips, in puro stile inglese, la cena trascorre serena e rimaniamo seduti a tavola a parlare fino a quando a Darcy non sfugge uno sbadiglio e Louis decide di riportarla a casa insieme a Dianna e Niall, così come Harry decide di riaccompagnare Hilary a casa, partono con il solito giro dei saluti, io abbraccio forte tutti e sei, poi mi risistemo sul divano, Zayn e Carol sono di nuovo scomparsi, Liam si sdraia e appoggia la testa sulle mie gambe, gioco un po’ con i suoi capelli, finché lui non si addormenta, lentamente gli alzo la testa, tolgo le mie gambe e al loro posto metto un cuscino, purtroppo però Liam si sveglia e cerca di alzarsi per riportarmi a casa, ma insisto affinché resti lì dov’è e si rimetta a dormire:
- perché non resti, visto che i tuoi non sono a casa? -
- non sono sicura sia una buona idea, posso chiamare Sophie e chiederle di venirmi a prendere, non c’è nessun problema –
- aspetta, tu hai la patente, no? –
- sì, certo, ma non ho una macchina… -
Si allunga per prendere le chiavi della sua macchina dal tavolino e porgermele:
- ora hai una macchina e soprattutto così sei costretta a tornare domani per riportarmele -
Mi inginocchio per salutarlo, ma è quasi completamente tornato nel mondo dei sogni, così mi limito a baciare la sua guancia e stendergli sopra una coperta, poi mi siedo al tavolo e inizio a scrivere:
a Zayn, Carol, Harry, Louis e Niall
Grazie della bella giornata, sono stata davvero bene con voi oggi (vi prego di scusarmi, Zayn e Carol, se sono andata via senza salutarvi, ma non volevo interrompervi) Abbiate la cortesia di svegliare Liam e convincerlo ad andare nel suo letto, sono sicura che ci rivedremo tutti molto presto.
Un abbraccio,
                                                                Lacey
 
Lascio il foglio in bella vista sul tavolo, poi apro piano la porta, esco e torno a casa con la macchina di Liam, mia sorella è sveglia che mi aspetta, vuole tutti i dettagli: sedute sul divano vorrei raccontarle la mia giornata, ma la stanchezza ha la meglio su di me e non riesco a raccontarle niente di quello che è successo dopo pranzo.  



vi ricordo le storie di LovedByYou (la mia Darcy) e xletmerawr (la mia Hilary), i link li trovate infondo al capitolo 5.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8; ***


Lacey’s POV
Mi sveglio e trovo la casa vuota, probabilmente Sophie è fuori per i preparativi del matrimonio, la testa mi scoppia, ma ho promesso a Liam che gli avrei riportato la macchina, così mi alzo dal divano dove sono rimasta tutta notte e dopo aver essermi vestita, mi metto in macchina, fermandomi durante il tragitto a prendere la colazione.
Quando arrivo, parcheggio la macchina vicino a quella di Louis e salgo con l’ascensore, davanti alla porta c’è sempre Lionel, lo saluto con un sorriso e quando busso, Louis mi apre la porta: non so chi si aspettasse, ma sicuramente non ero io, richiude la porta e la riapre solo qualche minuto dopo:
- mi spiace averti chiuso la porta in faccia, Lacey, ma ci siamo appena svegliati ed Harry era, non esattamente presentabile, ecco - poi si sposta e mi lascia entrare, mi mette un braccio sulle spalle e mi conduce nella cucina, dove Harry, Zayn e Niall sono alle prese con la tavola da apparecchiare ed esclama:
- guardate un po’ chi è tornato a trovarci – i ragazzi mi salutano ed io saluto loro
- hai portato la colazione? – mi chiede Niall – ti amo! –
- attento, Niall, Dianna potrebbe essere gelosa – scherza Harry mentre pende la sportina con la colazione dalle mie mani e la appoggia sul tavolo:
- come mai sei qui così presto? – mi chiede Zayn
- ieri sera Liam mi ha prestato la macchina e sono tornata per riportargliela – spiego loro – non si è ancora alzato, vero? –
- no, sta ancora ronfando in camera sua – dice Louis – ma se vuoi andare a svegliarlo, fai pure –
- no, penso che lo lascerò dormire, ditegli solo che gli ho riportato la macchina. Tutta intera –
- perché non resti e fai colazione con noi? – chiede Niall e visto che gli altri tre gli danno ragione, rimango lì con loro, seduta nel posto che di norma è di Liam, anche se in realtà non mangio molto.
Liam probabilmente viene svegliato dalle nostre risate, quando ci raggiunge in cucina è praticamente ancora addormentato e non si accorge di me fino a quando, percorrendo la tavola con lo sguardo, non si rende conto che sono seduta al suo posto e gli sto sorridendo, viene verso di me e mi saluta, poi prende una sedia e la sposta vicino a me, mentre fa colazione.
- Io dopo esco, ragazzi, devo accompagnare Day a fare compere - dice Louis mentre il mio telefono suona nella mia tasca, guardo il mittente della chiamata: Darcy. Ci siamo scambiate i numeri ieri sera e mi sorprende che mi stia chiamando:
- parli del diavolo… - dico prima di rispondere, sopraffatta dalla curiosità
- Ciao, Darcy –
- ciao, Lacey, disturbo? –
- no, per niente, ho appena finito di fare colazione con i ragazzi –
- oh, sei lì con loro? –
- sì, ieri sera Liam mi ha prestato la macchina, così gliel’ho riportata, c’è qualcosa che non va? –
- no, per niente, ho solo bisogno di confidarlo a qualcun altro che non sia Dianna, visto che penso stia cercando un modo per uccidermi in meno di un minuto se glielo racconto di nuovo –
- aspetta solo un secondo – esco dalla cucina e mi fiondo in sala, sempre più curiosa – ok, parla –
- ieri sera, quando Louis mi ha accompagnata a casa… ci siamo baciati! –
- lo sapevo, era solo questione di tempo! Sono davvero felice per voi –
- grazie, Lacey, avevi ragione. Non posso crederci, non può essere veramente successo-
- e invece sì, Day, e anche meno di ventiquattro ore fa, da quello che mi racconti –
- ok, è vero, è successo, è che sono così felice –
- sono felice per te, comunque Louis ti saluta –
- salutamelo tu, per favore. Grazie della chiacchierata, Lacey –
- è stato un piacere, Day. – Liam mi ha raggiunta in salotto, così saluto Darcy e rimetto il cellulare in tasca:
- è tutto ok? – mi chiede Liam
- certo, era una chiacchierata tra donne –
- non sto parlando di questo –
- e di cosa, allora? – chiedo io
- qui dentro ci saranno tipo 30 gradi, visto che i ragazzi dormono leggeri, siamo tutti in maniche corte e tu hai indosso un maglione, che continui a tirare sopra le mani e prima avevi la mano sulle tempie, che non è mai un buon segno –
- non può essere, non dov…oh, cavoli – poi mi ricordo dell’altra sera, seduta al freddo per almeno un’ora e capisco che l’ipotesi di Liam è più che probabile
- vieni qui – mi avvicino e lui appoggia le sue labbra sulla mia fronte – come sospettavo –
- in tal caso me ne vado, potrei spargere i miei bacilli per la stanza e se milioni di fan urlanti fossero deluse perché i loro idoli sono tutti a letto con la febbre, mi sentirei veramente in colpa… -
- tu non vai da nessuna parte, peggioreresti solo ad andare fuori e poi i tuoi non ci sono e immagino che Sophie sia fuori, quindi ti toccherà restare qui –
- già, anche perché c’è di nuovo una folla di giornalisti e fan urlanti qui sotto – interviene Zayn
– ma c’è solo un problema, abbiamo un’intervista da fare – continua Harry
- e fargli trovare Lacey sul divano non sarebbe esattamente una buona idea – conclude Louis
- sentite, ragazzi, voi siete adorabili a volermi tenere qui, ma non voglio mettervi nei casini, quindi me ne vado a casa –
- non penso sarà possibile, stanno già salendo – ci avvisa Niall
- ok, la nascondo in camera mia, voi inventatevi qualcosa – Liam mi prende per mano e mi conduce nella sua camera, dicendomi di stendermi sotto le coperte, così sarò al caldo e che tornerà prima possibile, io faccio come mi consiglia e pochi minuti dopo dormo di nuovo.
 
 
Liam’s POV
Torno dai ragazzi mentre aprono la porta all’intervistatrice e al cameraman, noi ci accomodiamo sul divano e cominciamo l’intervista con Louis che confessa, pensando che la telecamera fosse spenta, che Harry era nudo in quella stessa camera poco più di mezz’ora prima, nonostante la preoccupazione per Lacey, riesco a sorridere e a superare indenne l’intera intervista. Appena la donna e il cameraman escono dalla stanza, mi fiondo in camera mia a vedere come sta:
- Lace? – visto che non ricevo nessuna risposta mi avvicino al letto e mi rendo conto che si è addormentata, è tutta rannicchiata in un angolo del letto, così mi sdraio vicino a lei, sopra le coperte, ma si sveglia e quando mi vede, si rannicchia contro di me, la testa sul mio petto che si muove appena, mentre le canto all’orecchio per farla riaddormentare:
from the moment I met you, everything changed, I knew I had to get you, whatever the pain…
Non mi ero mai accorto che profumasse di pesca, lo realizzo solo mentre le accarezzo i capelli, che mi solleticano il mento, poi lei si gira ed io mi alzo, spengo la luce e chiudo piano la porta.
 
- come sta? -
- Si è addormentata – dico loro
Niall è uscito con Dianna, visto che a breve lei partirà passano ogni minuto possibile insieme e Louis è andato a prendere Darcy per portarla a fare shopping, se ho capito bene, quindi rimaniamo solo io e Zayn, visto che Harry è andato a prendere Hilary, che decidiamo di guardare un film aspettando il ritorno degli altri. Mentre stiamo per far partire il film, il mio telefono suona e leggendo il numero di casa di Lace rispondo:
- Sophie? -
- Liam? –
- sì, sono io –
- ciao, ma che fine ha fatto Lacey, non è a casa e al cellulare non risponde… -
- è qui con noi, ma ha la febbre e al momento sta dormendo –
- dove siete? La vengo a prendere io –
- non è necessario, Sophie, sta bene e appena guarirà tornerà a casa. Pensi che dovremmo dirlo ai tuoi genitori? –
- lasciamoli alla loro vacanza, non torneranno prima di una settimana, spero che Lacey si rimetta entro quella data –
- ci prenderemo cura di lei, non preoccuparti –
- non ne dubito, mi fido di entrambi, ma se sta male, chiamami! –
- certamente. ci sentiamo presto, Sophie –
- ciao, Liam – sto per riagganciare quando sento – ah, Liam, dimmi dove siete che passo a portarvi una borsa con almeno un cambio e un pigiama -
Le do l’indirizzo e torno da Zayn, che schiaccia il pulsante Play.
Quando tornano Louis, Darcy, Dianna e Niall il film è già finito da un’ora, eppure nessuno ha ancora pranzato, perciò Niall si mette ai fornelli con Dianna, mentre io accompagno Darcy a vedere come sta Lacey poco prima che Harry e Hilary si aggiungano a noi.
 
 
Lacey’s POV
- hey, malata – mi saluta Darcy
- ciao Day! – sono sveglia ormai da una buona mezzora, ero rimasta sotto le coperte a leggere il libro che Liam aveva appoggiato sul comodino, mi allungo per abbracciarla e lei fa lo stesso, poi si siede ai piedi del letto e guarda Liam:
- ok, ho capito, è un discorso tra donne – sorride e si chiude la porta alle spalle
- allora, com’è stato? –
- hai presente le farfalle? Ecco, nemmeno quelle, più una cosa tipo esplosione nucleare –
- capisco, per me è stata la stessa cosa e la cosa migliore è che succede ogni volta – piego le gambe e mi abbraccio le ginocchia:
- come stai, Lacey? –
- ho freddo, soprattutto, e un gran mal di testa, ma al momento sono ancora rintontita dalla mia ultima dormita. Grazie per averlo chiesto –
- te la senti di mangiare con noi? –
- certo, spero solo che Dianna e Niall non si offenderanno se non toccherò cibo –
- nah, saranno troppo impegnati a farsi gli occhi dolci -
Prendo un plaid dal letto e me lo avvolgo intorno al corpo, poi usciamo dalla camera, ora che mi sono svegliata del tutto il mal di testa è diventato più forte, ma riesco a sopportarlo, così mi siedo a tavola insieme agli altri, mangiando lo stretto necessario per prendere l’antibiotico.
 
 
 
 
Grazie a tutti quelli che sono arrivati a leggere fin qui e continuano a seguire le avventure di Lacey, Darcy (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=891877&i=1) e Hilary (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=891295&i=1). 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9; ***


Il mal di testa non accenna a passare, così mi sdraio sul divano avvolta in una morbida coperta di pile, mentre gli altri non sono sicura di cosa stiano combinando nell’altra stanza, ho preferito rimanere da sola e lasciare che tutti si divertissero, tanto io non sarei stata molto di compagnia, ma quando Louis si presenta con una tazza di te in una mano e il termometro nell’altra devo ammettere di rimanere molto sorpresa:
- come mai hanno mandato te a farmi da infermiere? –
- Liam si è addormentato e nessun altro aveva voglia di farlo –
- grazie, Louis – dico prendendo il termometro e la tazza dalle sue mani e tirandomi su a sedere, Louis si siede sulla poltrona difronte al divano e mi guarda
- Darcy te l’ha detto, non è vero? –
- sì, stamattina al telefono –
- sono contento che voi ragazze andiate d’accordo, ne siamo tutti contenti –
- posso chiederti una cosa, Louis ? –
- ma certo, dimmi pure – non so cosa si aspetta dalla mia domanda, ma si irrigidisce appena, appoggio la tazza sul tavolino e gli racconto il pensiero fisso che mi assale da giorni:
- da quando ho rincontrato Liam ammetto di essermi documentata diciamo un sacco su di voi ed ho scoperto cose tipo il tuo amore per le carote, ma mi sono concentrata su Liam e su tutto ciò che ha detto della sua ragazza ideale, solo che… - mi blocco, ma Louis mi invita a continuare, perciò riprendo – solo che non sono per niente io, non sono timida, non gli ho lasciato fare “la prima mossa” e… - stavolta è Louis ad interrompermi
- Lacey, calmati. Non conosco Liam da sempre come te, ma lo conosco quel tanto che basta a vedere il modo in cui si prende cura di te e cerca sempre di proteggerti, anche se solo da un malanno di stagione. Non hai ragione di preoccuparti, ma se proprio vuoi star sicura, parlane con lui, è un ragazzo sincero, il più sincero che conosca, anche se sono quasi sicuro che ti dirà esattamente quello che ti ho detto io –
- grazie, Louis, davvero. –
- non c’è di che, Lace. E ora vediamo quanto effettivamente sei malata –
Guardo il termometro, segna 37.8 gradi, chiamo mia sorella per dirle che venga a portarmi per lo meno un pigiama e le spiego la strada, dieci minuti dopo una borsa con dentro, almeno a detta di Sophie, tutto il necessario è appoggiata ai piedi del divano e io ci sto infilando la testa dentro, controllandone il contenuto.
 
E’ ormai notte quando le ragazze lasciano l’albergo, Hilary, prima di salutarmi, mi ha fatto promettere di chiudermi in una stanza per evitare di vedere Harry completamente nudo, Darcy mi ha salutato con un frettoloso bacio sulle guance e insieme a Niall, Dianna e Louis se ne è andata augurandomi di rimettermi presto e stessa cosa ha fatto Carol.
Mentre i ragazzi sono fuori decido di appropriarmi del bagno e infilarmi sotto la doccia, lascio cadere i vestiti sul pavimento, raccolgo i capelli sulla testa e mi lascio cullare dall’acqua calda, fino a quando Liam non bussa appena per avvisarmi che sono tornati, mi asciugo e mi infilo il reggiseno, un paio di pantaloni della tuta stretti infondo e una maglia ampia con cucita sotto una canottiera bianca, poi raccolgo la mia roba e la rimetto nella borsa.
- non voglio cambiare le vostre abitudini, perciò credo rimarrò sul divano - annuncio
- non esiste, questo coso è scomodissimo – dice Louis
- sì, ma non voglio togliere la camera a nessuno – ribatto io
- ok, va bene, ho capito – ci interrompe Liam – rischierò io il contagio –
- non posso lasciartelo fare, a breve dovrete partire per il tour, è una pessima idea –
- e io non voglio lasciarti dormire sul divano, quindi cammina –
Scuoto energicamente la testa per fargli capire che non ho intenzione di muovermi di lì, ma la sua reazione non è certo quella che mi aspettavo:
- ok, non mi lasci altra scelta – si alza dal divano, mi prende in braccio e mi porta di peso in camera, gli altri ridono e ci gridano buonanotte, io rispondo poco prima che Liam chiuda la porta con un piede e mi lasci cadere sul letto.
- sei testarda forte quando ti ci metti –
- mi sorprende che tu non l’abbia ancora capito dopo tutti questi anni –
- per te non è un problema dormire insieme, vero? –
Sto per rispondergli quando Louis mette dentro la testa e guardandoci dice:
- cercate solo di fare piano, stanotte – ma è costretto ad uscire di corsa perché due cuscini stanno già volando nella sua direzione, così chiude e ridendo se ne va.
- no, non c’è nessun problema, Liam –
- nemmeno per il fatto che io, ecco, dormo… -
- nudo? – gli suggerisco
- sì, esatto –
- dormirò sopra le coperte, tanto lo faccio sempre, quindi per me non è un problema –
- sicura? –
- sì, ne sono sicura –
Liam spegne la luce, so che ha bisogno del suo spazio, quindi mi giro e chiudo gli occhi, quando sento le molle cigolare e le coperte muoversi, mi rigiro e apro gli occhi, il viso di Liam è a pochi centimetri dal mio, ripensando alla conversazione che ho avuto questo pomeriggio con Louis, decido di essere chiara e chiederglielo direttamente, ma non faccio in tempo:
- oh, quasi mi dimenticavo di dirti che sabato sera per salutare come si deve Dianna e anche perché poi noi partiamo per il tour –
- accidenti a voi, io e le ragazze saremo disperate, lo sapete questo, vero? –
- sì, anche voi ci mancherete un sacco, Lace, ma non è questo quello che devo dirti, bensì che abbiamo deciso di fare una specie di pigiama party qui, tu ci sarai, vero? –
- certo, ma non sarà un problema? –
- che cosa, scusami? –
- beh, tu e Harry dovrete comprarvi un pigiama e sinceramente non vi ci vedo a fare shopping nei negozi londinesi solo voi due, chissà con cosa vi presenterete! –
Entrambi ridiamo e quando riusciamo a smettere decido che è ora di parlare chiaramente:
- Liam, posso farti una domanda? -
- certo. Di cosa si tratta? –
- da quando ti ho rincontrato ammetto di avervi googlato e ho trovato diverse cose su di te – mi guarda preoccupato, so che non capisce dove voglio andare a parare, quindi continuo:
- ho letto soprattutto cose sulla tua ragazza ideale, che dovrebbe essere timida e che, soprattutto, avresti voluto essere tu a fare “la prima mossa” e ho paura di non essere quella giusta –
- hai ragione, Lacey, tu non sei giusta, sei tutto quello che non volevo e perdere la mia migliore amica è la mia paura più grande –
- e allora perché sono qui? – gli chiedo con le lacrime agli occhi
- perché, per quanto possa sembrare strano visto che ci siamo rivisti non più di una settimana fa, Lace, io mi sono innamorato di te. Non era nei miei programmi e non mi importa di quello che ho detto in quella o quell’altra intervista, potrai non essere quella giusta, ma sei una forza della natura, porti allegria dovunque e non lo sai nemmeno, ti basta come motivazione? –
Lascio che una piccola lacrima righi la mia guancia mentre gli rispondo:
- avevo bisogno che tu mi dicessi che andavo bene così, anche se non rispondo ai tuoi requisiti -
- e sono grato che tu me ne abbia parlato, lo apprezzo davvero –
I miei occhi iniziano a chiudersi, per quanto io voglia prolungare all’infinito questo momento, la stanchezza ha la meglio:
- vieni qui –
Mi avvicino a lui e l’ultima cosa che sento è il suo braccio che circonda i miei fianchi e la lieve pressione delle sue labbra sulle mie.  





Grazie a tutti quelli che sono arrivati a leggere fin qui e continuano a seguire le avventure di Lacey, Darcy (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=891877&i=1) e Hilary (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=891295&i=1). 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10; ***


Lacey’s POV
Sabato mattina io, Darcy e Hilary ci avventuriamo in un piccolo supermercato per comprare le ultime cose che mancano per la festa di stasera dalla lista che i ragazzi ci hanno fatto avere ieri sera, Carol purtroppo non è riuscita a venire con noi e nemmeno Dianna, che è rimasta a casa di Darcy a fare le valigie, mentre camminiamo per le corsie, Hilary mi appoggia una mano sul braccio e mi chiede come vanno le cose con Liam:
- vanno bene, grazie. Ma Harry e i fatti suoi non vanno proprio d’accordo, vedo… -
Quando finiamo di comprare cibo, anche se a me sembra poco dato il fatto che va condiviso con Niall, ci ricordiamo che al bere avrebbero pensato quei cinque e il panico assale Hilary, Darcy riesce però a rassicurarla e dopo aver pagato ognuna torna a casa propria.
Nella strada che mi riporta a casa qualcosa in una vetrina attira la mia attenzione: è un semplice bracciale in cuoio, ma ha al centro un piccolo disco di metallo con incisa una L sopra, decido di prenderlo, così anche quando sarà lontano si ricorderà di me e male che vada può sempre dire che è la L di Louis.
I miei genitori tornano a casa nel tardo pomeriggio, hanno convocato una riunione di famiglia, che è come mettere un uguale prima della parola disgrazia.
Quando arrivano io, Sophie e Adam siamo seduti sul divano del salotto, impazienti:
- oh, bene, ci sei anche tu Adam –
- è davvero così urgente da non poter nemmeno salutare le tue figlie? –
- è abbastanza urgente, sì – interviene mio padre guardando mia madre negli occhi
- ok, allora diteci –
- vi abbiamo mentito, la nostra non era una vacanza e non siamo andati in Irlanda –
- non capisco – dico io
- qualche mese fa mi è stato offerto un posto in Italia, in una città che si chiama Bologna, ma ero titubante perché avevo paura che tua madre non sarebbe riuscita a trovare un lavoro da quelle parti, ma quando gliene ho parlato, ci siamo dati da fare e abbiamo trovato anche per lei un lavoro perfetto, ma non vi racconteremo tutti i dettagli ora, l’importante era comunicarvi che ci trasferiamo in Italia alla fine del mese! –
- come prego? – la mia voce e quella di Sophie si sovrappongono
- tu no, tesoro, tra poco sarai sposata e tu e Adam rimarrete qui in Inghilterra, ma Lacey sì –
- no, io non mi muovo di qui –
- come prego? – stavolta sono i miei genitori a chiederlo
- ho una vita, degli amici e un fidanzato, non mi trasferirò per perdere tutto una seconda volta! –
Sono così sconvolta che afferro la borsa che avevo già preparato e con in mano sciarpa e cappotto, esco dalla porta e la chiudo alle mie spalle.
 
 
Liam’s POV
Chiunque non avesse visto la stanza prima non la riconoscerebbe mai, abbiamo addossato i divani alla parete e steso dei materassi al centro della stanza, il televisore e il tavolo sul quale era appoggiato sono stati chiusi nella camera di Zayn, abbiamo liberato tre mensole del bagno per far posto a tutta la roba delle ragazze e abbiamo trasformato la cucina in un buffet, Hilary ha già visto ciò e ora sta parlando con Harry e sono quasi le 17 quando Lacey si presenta da noi, ma siccome capisco che c’è qualcosa che non va, la porto sul tetto:
- che cosa è successo, Lace? –
- mi devo trasferire. Di nuovo. –
- dove? –
- Italia, per quanto possa essere vicina è comunque lontano. –
- non c’è modo di evitarlo? –
- se significa andare a vivere con i futuri sposini, allora preferisco andare –
- e se prendessi un appartamento in affitto? –
- è un’idea, ma non voglio preoccuparmene ora, rovinerei a tutti l’ultima sera insieme –
Carol è la terza ad arrivare, ma anche a lei tocca rimanere fuori, quando anche Dianna e Darcy arrivano le facciamo entrare.
 
 
Lacey’s POV
I ragazzi sono già tutti in pigiama e spediscono noi ragazze a cambiarci, dopo qualche minuto torniamo nel salotto, io indosso la mia maglia di Freddie Mercury, e quando Harry prova a dire qualcosa alzo minacciosa l’indice e affermo – io sono cresciuta a pane e Queen, ragazzo –
Darcy è la prima a farci notare che tra meno di ventiquatt’ore non saremo nemmeno più tutti nella stessa città:
- mi sembra così assurdo che non ci rivedremo fino ai primi di dicembre. E soprattutto che voi non ci sarete per il mio compleanno! –
- già, almeno speriamo di riuscire a sentirci ogni tanto con Skype o al telefono – dice Hilary
- a proposito di ricordi – dico io – oggi ho visto questo e ho deciso che dovevi averlo – apro la mia borsa ed estraggo il braccialetto, che consegno nelle mani di Liam
- scusate se non ho preso qualcosa a tutti voi, ma ho pensato che poi si sarebbero ingelosite – sorrido mentre indico con la testa le ragazze, tutte sedute vicino a me.
- grazie, Lace, è stupendo – mi bacia sulla guancia mentre se lo rigira al polso – ma non sei l’unica che ha pensato a qualcosa – si alza e va in camera sua, poi torna con un sacchettino in mano e me lo porge, ne estraggo una catenina con una dog tag e un anello, anche in questo c’è una L, mentre quando guardo la dog tag mi rendo conto che ha impressa la scritta “Laciam” e una data, quella del nostro primo bacio.
- Hilary o Darcy? –
- entrambe. Tu non hai idea di quanto complicato sia stato unire i vostri nomi – dice Darcy
- grazie, a tutti e tre –
Metto anche l’anello nella catenina e la indosso subito.
Per tutta la sera il mio telefono non fa altro che squillare, ma sono arrabbiata con i miei genitori e non rispondo prima dell’undicesima telefonata e per farlo mi allontano dagli altri:
- Lacey Norah Jones, dove diavolo ti sei cacciata?! -
- sto bene, mamma –
- bene, perché io, tuo padre e tua sorella eravamo molto in pensiero e comunque io e tuo padre non eravamo gli unici a doverti dare delle notizie, anche tua sorella voleva parlarti, ma tu sei scappata via e quindi te ne parlerà quando tornerai a casa –
- non mi trasferirò, mamma. Non di nuovo –
- non possiamo lasciarti qui da sola, Cey, lo sai anche tu –
- ma non sarò sola, ci saranno Sophie e Adam e ho trovato una soluzione per non andare a vivere con loro –
- e cioè? –
- hai presente uno degli ultimi palazzi che hai progettato? Quello poco lontano da casa nostra? –
- sì, ma non capisco dove vuoi arrivare… -
- mi hai detto che due ragazze giovani avevano preso uno degli appartamenti in affitto e che cercavano qualcun altro con cui dividerlo, perché non potrei essere io? –
- ne devo parlare con tuo padre. Torna a casa presto –
- non dormo a casa, stasera. Domani ti racconto tutto quanto –
- va bene. Buon divertimento allora. –
- grazie mamma. Ti voglio bene –
- anche io, tesoro. –
Per tutta la sera ridiamo come matti e beviamo buona parte di quello che i ragazzi avevano comprato da bere, io, Hilary e Louis siamo decisamente quelli messi peggio, mentre mi siedo al mio posto tra Liam e Darcy e cerco di reprimere tutti i miei problemi e l’ansia per quello che dovrà dirmi Sophie infondo alla mia testa, recupero un bicchiere e ne bevo il contenuto. Hilary propone il gioco della bottiglia, idea che viene accettata entusiasticamente da tutti quanti e poi da il primo giro di bottiglia, che si ferma su lei e Louis, ma non otteniamo niente di più che un innocuo bacio sulla guancia. Zayn fa girare la bottiglia una prima volta e Darcy deve baciare Harry su una guancia, poi la fa girare una seconda volta, stavolta tocca a me e Louis, mi sporgo in avanti e con le guance in fiamme bacio Louis sull’angolo della bocca, guardando Liam con aria di scusa.
Tocca a Carol far girare la bottiglia, è il turno di Zayn e Darcy, ma prima che lei possa dire qualcosa Zayn si avvicina e, ubriaco forse più degli altri, la bacia in un’interpretazione da oscar, ma Darcy è veloce e si sposta qualche millesimo di secondo dopo.
Ricominciamo il giro, ma ad un certo punto Darcy si alza e cerca di improvvisare uno strip-tease, Louis è più veloce e la tira giù dal bancone della cucina, aiutato da Liam, mentre io corro veloce verso il bagno, Dianna mi raggiunge un secondo dopo e sa esattamente cosa fare mentre io sono seduta accanto alla tazza del water e non do certo il meglio di me.
 
Liam’s POV:
Lacey corre verso il bagno e Dianna si affretta a seguirla, io mi alzo e aiuto Harry a portare Hilary in camera, poi li lascio soli e vado verso il bagno, ma Dianna mi blocca e mi impedisce di entrare perché non vuole che la veda in questo stato.
Quando Lacey ha smesso di espellere tutto l’alcool che aveva in corpo e calmati i bollenti spiriti di Darcy, decidiamo tutti di dormire, visto che ormai è notte fonda ma Niall, anche lui ubriaco, improvvisa una serenata completa di chitarra per Dianna e ci costringe a stare svegli ancora:
- mi sa che voi ragazzi avrete bisogno di quintali di correttore già il vostro primo spettacolo -
Non so chi di preciso abbia parlato, ma questa è l’ultima cosa che sento prima di addormentarmi su uno dei materassi in salotto, mentre abbraccio Lacey.
Quando mi accorgo che non è più tra le mie braccia, mi siedo sul materasso e allungo una mano verso il suo telefono per guardare l’orario, le 5:37, sento l’acqua della doccia che va e senza pensarci due volte, busso alla porta del bagno:
- posso entrare? -
- Liam? Torna a dormire –
- ormai sono sveglio. Ti avverto che sto entrando –
Abbasso la maniglia, la tenda della doccia è completamente tirata e di Lacey vedo solo l’ombra, fino a quando non mette la testa fuori:
- ti avevo detto di tornare a dormire -
- volevo sapere come stavi –
- sto bene –
- sicura? Nemmeno un lieve mal di testa o qualcosa di simile? –
- no, sto bene. La mia coscienza però non è così a posto –
- perché? –
- perché ieri sera ero in bibita dura e ho baciato Louis –
- e hai paura che io me la sia presa? –
Rimette la testa dentro e non dice nulla, ma io interpreto facilmente il suo silenzio:
- è tutto ok, Lace. Me ne sono accorto anche io che non eri te stessa al 100%, ieri sera -
- dici davvero? Non ti da nemmeno un po’ fastidio? –
- un po’, forse, ma so che non era una cosa seria, era un gioco –
- c’è una cosa che voglio fare, ma non è che per caso avresti un asciugamano da prestarmi? –
Ne prendo uno e glielo passo, lei lo prende e mi fa segno di girarmi, mentre se lo arrotola intorno al corpo, si avvicina al lavello e traffica con la catenina che le ho regalato:
- ok, facciamo una cosa. Ti prometto che in tua assenza non farò cretinate, visto che non ci sarai tu a dirmi cosa fare e cosa no, che non berrò più di due bicchieri di nulla e che non smetterò mezzo secondo di pensare a noi due -
Poi si infila l’anello con la L all’anulare della mano sinistra, è un gesto che quasi mi commuove, conoscendo Lacey e le sue teorie sull’amore e mi sento in dovere di ricambiare la sua promessa:
- per quanto mi riguarda, cercherò di chiamarti ogni sera, prima di ogni concerto e se avremo due minuti di pausa ci sarà Skype, così riusciremo anche a vederci, non toglierò un secondo il tuo bracciale e se mi chiederanno cosa vuol dire, vorrei dire la verità, che non è la L di Louis o Liam, ma la tua, e soprattutto vorrei lasciarti le chiavi della mia macchina, se per te va bene -
Si sporge e sento la pressione delle sue labbra sulle mie, fin quando non si allontana appena e io la abbraccio, anche se il suo braccio destro è in mezzo a noi:
- non che io non apprezzi tutto questo amore, ma se l’asciugamano dovesse cadere sarebbe alquanto imbarazzante, quindi meglio che lo tenga stretto -
Ridiamo entrambi sottovoce e poi la lascio sola in bagno affinché possa vestirsi e io mi chiudo nella mia camera per togliermi il pigiama e mettermi dei vestiti più adeguati alla nostra partenza.
Quando esco la trovo sul divano con il telefono in mano, mi siedo vicino a lei ed entrambi ci riaddormentiamo per qualche ora.
 
Ci svegliamo tutti per le nove visto che noi ragazzi dobbiamo partire alle undici circa. Tralasciando le occhiaie paurose sotto gli occhi di tutti, abbiamo tutti il muso, il pensiero di separarci non ci entusiasma granché, ma alle dieci e qualche minuto siamo già tutti fuori dalla camera, Lacey e le ragazze nella mia macchina e noi ragazzi nella nostra.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Grazie a tutti quelli che sono arrivati a leggere fin qui e continuano a seguire le avventure di Lacey, Darcy (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=891877&i=1) e Hilary (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=891295&i=1). 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11; ***


Mi metto dietro alla macchina dei ragazzi e li seguo. Ci fermiamo in un campo enorme con al centro il loro jet privato. Parcheggio e scendiamo tutte dall’auto, se prima le nostre facce erano grigie, ora sono completamente nere, i ragazzi parcheggiano poco più avanti e noi li seguiamo a piedi, poi ci disponiamo su due file, loro da una parte, noi dall’altra e iniziamo i saluti.
Zayn mi abbraccia e mi fa promettere di non bere più se non in loro presenza.
Niall mi dice che gli mancherà un sacco non vedermi più arrivare con la colazione e poi mi abbraccia.
Harry mi abbraccia e mi chiede di tenere gli occhi bene aperti e controllare Hilary, visto che io sono la più grande.
Louis si ferma davanti a me e mi guarda negli occhi, con lui ho legato più che con tutti gli altri e lo considero il mio fratello maggiore, poi mi abbraccia e mi chiede di stare vicino a Darcy mentre con una mano mi scompiglia i capelli.
Liam è l’ultimo, ho bisogno di più tempo per salutarlo.
Lo abbraccio forte e respiro il profumo della sua camicia, non voglio lasciarlo andare, ma lui mi mette una mano sul mento e mi costringe ad alzare il viso e portarlo all’altezza del suo:
- mi manchi già, Lace -
Poi mi bacia e sento il sapore salato della lacrima che non è riuscito a trattenere che si confonde con quelle che già rigano le mie guance, lo lascio andare, ma le dita della sua mano sinistra sono intrecciate alle mie quando Louis, per allentare la tensione propone un abbraccio di gruppo e ci ritroviamo quasi tutti per terra. Siamo veramente un gruppo strano, dieci ragazzi che non superano i vent’anni che quasi rotolano nell’erba, non nego che se qualcuno ci vedesse ora potrebbe prenderci tutti per ubriaconi.
- E’ ora di andare, ragazzi -
Salgono uno ad uno sul jet, un ultimo bacio rubato per tutte noi e poi eccoli, le porte si chiudono dietro di loro e noi ci incamminiamo verso la macchina, abbiamo deciso di non guardarli andare via, ci distruggerebbe ancora di più.
Saliamo in macchina, ma le lacrime mi impediscono di vedere e quindi di partire.
- Lacey? C’è qualche problema? -
- no, Carol, grazie, tutto ok. Ho solo promesso ai ragazzi che non avrei fatto nulla di pericoloso e guidare con le lacrime agli occhi non è esattamente il gesto più responsabile del mondo –
Darcy dal sedile dietro al mio mi abbraccia e io mi asciugo gli occhi con la manica, che si sporca appena di mascara, poi giro le chiavi, metto in moto e torniamo verso Londra, dove abbiamo deciso di pranzare insieme.
Parcheggio la macchina sotto casa di Darcy, stiamo per salire le scale e andare a prendere le valigie di Dianna quando mi chiama mi madre:
- scusate, devo rispondere -
- non preoccuparti, torniamo subito –
Mi appoggio al cofano della macchina e incrocio i piedi, poi rispondo:
- ciao mamma -
- ciao tesoro, dove sei? –
- a casa di Darcy. Ti ricordi che te ne ho parlato l’altra sera a cena? –
- sì, certo. Senti, io e tuo padre abbiamo parlato e lui anche se è un po’ titubante, ha detto che forse puoi restare, ma prima devi andare a vedere l’appartamento, le ragazze ti aspettano nel pomeriggio, l’indirizzo te lo mando per sms, ok? –
- okkey! Devo andare, scusami –
- fai attenzione quando guidi, Cey! –
Le ragazze sono tornate, quindi apro il bagagliaio e carichiamo le valigie di Dianna, poi chiudo la macchina e ci incamminiamo verso il centro, affamate.
 
Quando torniamo da Darcy e risaliamo in macchina il nostro umore è leggermente migliorato rispetto a qualche ora fa: mentre mangiavamo ho buttato lì due battute e anche se non hanno riso di gusto, almeno ho visto gli angoli delle bocche di Hilary e Dianna sollevarsi in un timido sorriso.
Non che io sia di ottimo umore, chiariamoci, ma sin da quando Liam mi ha detto che sarebbero partiti mi sono infilata l’idea a forza nella testa e forse questo mi sta aiutando, anche se non vedo l’ora di tornare a casa e parlare con lui, stasera.

Arriviamo in aeroporto, Dianna fa il biglietto e davanti ai gates ci salutiamo:
- Mi mancherete tutte un sacco ragazze -
- anche tu ci mancherai, Dì – dice Carol
- Mi raccomando, fate le brave – annuiamo tutte, Dianna abbraccia me, Hilary, Carol e infine Darcy, poi prende il suo bagaglio a mano – ci sentiamo stasera su Skype, Day. Ciao –
La guardiamo andare via e quando scompare dalla nostra vista, ci trasferiamo davanti all’immensa vetrata e aspettiamo che l’aereo si alzi in volo
- venite, vi riporto a casa - dico io.
La prima che salutiamo è Carol, poi guido verso casa di Hilary, Darcy scende insieme a lei, si salutano e poi si siede davanti, vicino a me e ripartiamo.
Siamo a metà strada quando mi arriva un messaggio, tirò fuori il telefono dalla tasca e lo porgo a Darcy, chiedendole di leggerlo.
- è di tua madre, ti ha mandato un indirizzo -
- ah già. Senti ti va di venire con me a vedere la casa – dico io
- sì, ma quale casa? –
Mentre guido le spiego che se riuscirò a trovare un compromesso con i miei genitori non dovrò trasferirmi con loro in Italia:
- Italia? E dove di preciso? -
- credo sia qualcosa come Bologna, ma potrei sbagliarmi –
- è vicino a dove abitavo e dov’è ancora mio padre, sai? –
- no, non ne avevo idea – le rispondo mentre parcheggio e apro la portiera.
Quando anche Darcy è scesa chiudo la macchina, suoniamo al campanello e la porta si apre, saliamo, come indicato sul campanello, all’ultimo piano, quando usciamo dall’ascensore una ragazza dai capelli rossi è sulla soglia della porta e ci invita a entrare.
- ciao, tu devi essere Lacey, immagino –
- immagini bene. E lei è Darcy, una delle mie più care amiche –
- piacere, io sono Savannah e lui è Alex –
Ci stringiamo le mani e poi tra di noi cade un silenzio imbarazzante, che rompe Savannah facendoci fare il giro della casa, la cucina, il salotto, il bagno, le loro camere e infine quella che dovrebbe essere la mia: è una camera matrimoniale priva di mobili con cabina armadio, è terribilmente spaziosa e infinitamente luminosa, alle pareti sono addossati alcuni scatoloni che Alex mi spiega essere quelli che ancora non hanno spacchettato e poi ci sediamo al tavolo della cucina, mentre Savannah mette su del te’ per tutte e quattro.
Iniziamo a parlare dei dettagli finanziari, spese che fortunatamente posso affrontare, e poi Savannah ci mette davanti due tazze fumanti:
- grazie Savannah – dico io
- figurati, comunque chiamami Annie – sorride e poi si siede insieme a noi – allora, Lacey, se davvero verrai ad abitare con noi, ci sono alcune regole da rispettare: numero uno, niente fumo in casa. Numero due, fidanzati concessi ma non tutti nella stessa sera, a meno che non sia un evento programmato. Numero tre, vogliamo la tua storia, tutta –
Inizio a raccontare e arrivo fino agli ultimi giorni, ma non dico loro di Liam, un po’ perché le ho appena conosciute, un po’ perché ho paura che possano non credermi, ma penso che Alex capisca che non sto dicendo tutto e quindi ripete con enfasi la parola “tutto”, io guardo Darcy con un enorme punto interrogativo in faccia, ma lei mi rassicura con un sorriso e io confesso:
- c’è una cosa che dovete promettermi non direte a nessuno, nemmeno ai vostri amici più fidati, perché è una cosa mia. Voi conoscete i One Direction? -
- di nome, anche se ogni tanto ne ho visto le facce su un giornale, perché? –
- perché io e uno dei cinque, Liam, stiamo insieme e siamo amici da una vita –
- fantastico! Ma perché tutta questa segretezza? – mi chiede Alex
- perché avevo paura che non mi avreste creduto, ma posso farvi vedere la foto che ci ha fatto Zayn l’altro giorno, se necessario –
- non penso sia necessario – mi dice Savannah – ti crediamo. E tu, Darcy? La tua vita amorosa? –
- io sto con Louis, un altro dei cinque, voi due invece? –
- io e Caleb stiamo insieme da praticamente una vita, tipo dal primo anno di liceo, Alex e Greg solo da qualche mese –
- Greg? – chiedo sorpresa
- sì, sono omosessuale, anche perché se no non vivrei sotto questo tetto, non è vero Annie? ti prego dimmi che tu non sei scioccata e che te ne andrai frettolosamente dopo averlo scoperto, saresti la terza persona a farlo negli ultimi due mesi –
- no, non è per quello, è che è un nome splendido –
- Riferirò. Allora, hai deciso di rimanere con noi? –
- Purtroppo non dipende da me, devo parlarne con i miei genitori, ma vi saprò dare una risposta al più presto, promesso. Ora scusatemi, devo riportare a casa Darcy. E’ stato un piacere conoscervi –
- Anche per noi –
Ci scambiamo i numeri e ci salutiamo, poi io e Day risaliamo in macchina e la lascio sotto casa sua, poi, mentre torno a casa, mi fermo nella vecchia libreria in Oxendon Street, dove io e Liam abbiamo parlato con calma dopo esserci rivisti non più di tre settimane fa.
Spingo la porta e lo stesso anziano signore che mi ha accolto l’altra volta mi viene incontro con un sorriso:
- niente bei giovani per lei oggi, mi dispiace signorina, ma sono comunque lieto di rivederla -
- si ricorda di me? Sono stata qui una volta sola –
- sono molto bravo a ricordare i visi, mettiamola così. Qual buon vento la porta qui? -
- sono venuta a chiederle se ha bisogno di una mano in negozio –
- beh, c’è mio nipote Frederick che mi aiuta sporadicamente, ma lei è sicura di aver scelto la libreria giusta? Non posseggo quello che leggono i giovano d’oggi –
- potrei stupirla, sono una brava lettrice, di quelle che trovano rifugio nelle parole, che adorano sentire l’odore dell’inchiostro sulla carta stampata e che legge tutti i generi –
- se la mette così, potrei prendere in considerazione la sua domanda, ripassi domani in giornata e le darò una risposta precisa. –
- la ringrazio infinitamente, Signor… -
- Montgomery. A domani allora, signorina –
Saluto educatamente il signor Montgomery e poi torno a casa.
 
Quando entro trovo tutta la mia famiglia sul divano in salotto, come succede ogni domenica quando hanno esaurito i loro doveri e vogliono staccare un po’ la testa. Li saluto uno ad uno e mi siedo vicino a mia sorella, che so ha bisogno di parlarmi.
- Abbiamo un problema, sorellina – mi annuncia
- quale? –
- il vestito potrebbe non andarmi più bene per il matrimonio, temo –
Non realizzo immediatamente quello che mia sorella sta cercando di dirmi, ma quando mia madre mima un’enorme pancia capisco e dopo aver urlato abbraccio mia sorella e la tempesto di domande: l’hanno scoperto la settimana scorsa ma non ci hanno detto nulla perché aspettavano il ritorno dei nostri genitori, poi la cena è pronta e ci sediamo a tavola.
- Allora, tesoro, com’è la casa? – chiede mio padre
- E’ stupenda, complimenti mamma, e anche i due ragazzi che ci vivono sono simpatici –
- ragazzi? Avevo capito due ragazze… -
- sì, ma Alex è gay, quindi più o meno vale come ragazza –
- sei sicura di volerlo fare? Non preferiresti stare da Sophie e Adam? –
- loro hanno bisogno dei loro spazi e io del mio, in più sono fiera di annunciarvi che ho anche trovato un lavoro per mettere da parte qualcosa –
- hai vinto tu, stavolta, puoi rimanere, ma solo se prometti che sarai prudente e giudiziosa -
- non sono il mio secondo e terzo nome quelli? – ridiamo tutti e finiamo di cenare.
Quando Sophie mi chiede come sta Liam e se mi sono divertita ieri sera, scoppio a piangere, ma non voglio che i miei genitori si preoccupino eccessivamente per questo, così mi chiudo in bagno e apro solo quando Sophie minaccia di buttare giù la porta a spallate, sottolineando che non sarebbe il massimo nelle sue condizioni:
- ti manca già, non è vero? -
Mi limito ad annuire perché so che la sua era una domanda retorica.
- sai, Cey, quando io e Adam ci siamo mollati, l’estate scorsa, stavo tremendamente male, ma sai cosa mi ha aiutato? Un enorme vaschetta di gelato al cioccolato, vieni con me -
Mi tende la mano ed io la afferro, mi conduce in cucina, apre il freezer e poi prende dal cassetto due cucchiaini, i nostri genitori si sono sistemati in sala e noi siamo libere di parlare, ma l’argomento Liam mi fa salire i lacrimoni agli occhi, quindi decido di cambiare discorso:
- come mai Adam non c’è stasera? –
- è andato a cena dai suoi genitori a dargli la notizia, io però volevo parlare con te e tu sai che non sono un asso ai fornelli e siccome non volevo cenare sola a casa, sono venuta qui, tra un po’ è meglio che torni a casa, magari Adam è già arrivato –
Rimaniamo in cucina a mangiare fino a quando non troviamo il fondo del barattolo di gelato, dopodichè la riaccompagno in salotto, ci salutiamo e anche i miei genitori mi danno la buonanotte, così dopo essermi struccata, mi infilo un pigiama e in men che non si dica sto già dormendo.
 
Sono le cinque quando sento il telefono suonare, ma sono convinta che sia tutta una fantasia, quindi non rispondo, ma quando suona la sveglia alle sei e un quarto e trovo due chiamate perse e quattro messaggi non sono più sicura che fosse solo un sogno.
Mentre accendo il mio portatile imprecando per l’infinita lentezza con cui si sta avviando, corro in cucina e rubo la prima merendina che trovo, giusto per fare un minimo di colazione e quando torno in camera Skype è aperto, Liam è online e quindi avvio la videochiamata.
Non so chi dei due sia messo peggio, se io che mi sono appena alzata o Liam con tutto il viaggio alle spalle e le otto ore di fuso.
- Scusa ma dov’eri stanotte? -
- dormivo come un ghiro, a dire il vero. Scusa se ti ho fatto preoccupare –
- no, è tutto ok. Allora, ci siamo persi niente? -
- in realtà ti sei perso un sacco: la prima delle due notizie è che diventerai zio, Liam –
- Sophie è incinta? Che bella notizia! Dalle un abbraccio da parte mia –
- certo. Tu come stai, piuttosto? –
- stanco morto, ma il resto tutto ok, anche se ci mancate tutte, Niall soprattutto –
- Dianna era distrutta oggi e anche Hilary, Darcy e Carol non erano messe bene, non hanno riso a nessuna delle mie battute –
- perché non fanno ridere, Lace. Qual è l’altra novità? –
- solo perché sei stanco non vuol dire che puoi essere maleducato, Payne. Oh già, resto a Londra. E ti ricordi la libreria in Oxendon street? Forse ci lavorerò anche. –
- sono felice che tu riesca a restare, scusa se non riesco a stare di più, ma abbiamo un incontro e tra qualch… –
- CIAO LACEY! – urla Louis comparendo alle spalle di Liam e impedendomi di sentire l’ultima parte della frase di Liam
- ciao, Louis. Com’è LA? –
- meravigliosa, adesso me ne vado, così potete salutarvi in pace. Ciaociao –
- a presto, Louis – quando esce dall’inquadratura riprendo a parlare – mi manchi già, lo sai? –
- anche tu, ma ci sentiremo più spesso che posso, promesso. Ti mando un bacio enorme –
- anche io, prenditi cura di quei quattro, daddy direction. Io e te ci rivediamo domani mattina, alla stessa ora. A domani –
- A domani, Lace –
Poi chiudo la chiamata, spengo il computer e insieme ai vestiti indosso un sorriso, o almeno ci provo.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12; ***


- hey, Savannah. Sono Lacey. Ho bisogno di parlarti, sei libera oggi pomeriggio? -
- a dire il vero dovrei essere in un posto, ma io e Alex stiamo andando a fare colazione poco lontano da casa, riesci a raggiungerci tu? –
- certo, devo passare in un posto, poi vi raggiungo, dimmi solo dove andate –
Mi appunto l’indirizzo del bar e poi entro nella libreria.
- non la aspettavo così presto, signorina -
- ho delle commissioni da sbrigare, ma se è un problema posso tornare più tardi –
- no, si figuri, sono contento di rivederla e di poterle annunciare la mia decisione. Mi piacerebbe avere una persona giovane che mi aiuti, se lei è ancora dell’idea –
- certo che sono dell’idea! Grazie mille signor Montgomery –
- le andrebbe bene cominciare la prossima settimana? –
- certo, ora mi scusi, ma mi aspettano altrove. Grazie mille, di nuovo –
Ci salutiamo ed io mi rimetto in macchina, mi sto davvero chiedendo come avrei fatto se Liam non me l’avesse lasciata, sarebbe stato molto più complicato muoversi.
Quando arrivo sono seduti ad un tavolino e una cameriera sta servendo loro la colazione, prende il mio ordine mentre io mi siedo e poi sparisce.
- prima che tu dica qualsiasi altra cosa, questi sono per te – Savannah tira fuori dalla sua borsa una dozzina di cataloghi di negozi d’arredamento
- come avete fatto a saperlo? –
- tua madre ci ha chiamato per chiederci se eravamo d’accordo e questa è la nostra risposta –
- presumo sia un sì, allora –
- è un certo che sì, ragazza. Domande? –
- Sì, due. Mi avete chiesto la mia storia, ora tocca a voi due: ho un frappuccino, una brioche e tutta la mattina. Chi inizia? –
Savannah mi racconta di lei, nata e cresciuta a Londra, ha 21 anni ha smesso di studiare al liceo e si mantiene lavorando in un piccolo negozio d’abbigliamento, mi parla dei suoi difetti e della sua storia d’amore con Caleb e mi racconta anche di lui.
Poi tocca ad Alex, ha un anno più di me e prima di abitare con Savannah viveva con i suoi genitori, due figure di spicco nella società economica di Londra, ma quando gli ha detto di essere omosessuale l’hanno cacciato di casa, ma gli forniscono mensilmente un assegno, ha una sorella molto più piccola che spesso va a prendere a scuola il pomeriggio, studia psicologia e da qualche mese sta con Greg, un ragazzo che frequentava il liceo nella sua stessa classe.
- ok, grazie per aver risposto alla prima domanda -
- qual è la seconda? –
- quando posso trasferirmi? –
 
Tra gli scatoloni e i negozi d’arredo, settembre è volato, ma alla fine sono molto soddisfatta della mia camera: Sophie, l’artista di famiglia, l’ha ridipinta, abbiamo trasferito il mio armadio dalla casa vecchia a quella nuova, ma abbiamo sostituito il mio letto con uno matrimoniale, visto che la stanza era abbastanza grande per mettercelo. Ho incorniciato l’unica foto che ho con Liam, scattata da Zayn in uno dei tanti pomeriggi che ho passato nella loro camera d’albergo, e l’ho messa sulla parete di fronte al letto. Gli ultimi giorni di settembre i miei genitori e le loro cose hanno preso il volo diretto a Bologna e Dianna è stata così gentile da andarli a trovare qualche giorno dopo che si erano sistemati.
Quasi ogni sera da loro e mattina per me, io e Liam ci siamo visti su Skype, tre o quattro minuti, ma ogni giorno, nonostante ciò non sono ancora riuscita a presentargli i ragazzi, visto che l’orario delle nostre chiamate è troppo presto per entrambi. Per me invece, è l’ideale, quando finisco di parlare con Liam, spengo il computer, preparo la colazione per Alex ed Annie e poi vado in libreria.
Ottobre è appena cominciato e sia io che Hilary non vediamo l’ora che arrivi il compleanno di Darcy, dopo aver parlato con Zayn, abbiamo deciso di prendere un volo diretto a Los Angeles, senza dire nulla a nessun altro all’infuori di noi tre.
La domenica prima del compleanno di Darcy, riesco finalmente a presentare a Liam i miei coinquilini, anche se in circostanze abbastanza imbarazzanti:
Ieri sera Savannah ci ha annunciato che saremmo stati ospiti a casa dei suoi genitori e che li avremmo raggiunti nella tarda mattinata.
Liam dovrebbe chiamare a breve, ma decido comunque di farmi una doccia veloce, faccio appena in tempo ad uscire, avvolgere i capelli bagnati in un asciugamano e infilarmi mutande e reggiseno che compare sullo schermo del computer la finestra che mi annuncia la chiamata di Liam, so di non essere esattamente presentabile, ma rispondo lo stesso.
Liam è davanti allo schermo e Louis sta dondolando su una sedia poco dietro Liam, quando si accorge di me esita un secondo in più e cade per terra, mentre io, urlando sorpresa, tolgo l'asciugamano dai miei capelli, lo butto sopra la webcam e corro a infilarmi una maglia.
Alex ed Annie, che mi hanno sentito urlare, si affacciano dalle porte delle loro camere, chiedendomi se è tutto ok, cercando di infilarmi qualcosa nel minor tempo possibile, li tranquillizzo e raccogliendomi i capelli torno seduta davanti al mio computer, quando tolgo l'asciugamano Liam é girato verso Louis e lo sento chiedergli se si è fatto male, poi entrambi si accorgono di me:
- Non mi ero mai reso conto che le vostre chiamate fossero così piccanti, Cey -
- oh, andiamo Louis, non fare il bacchettone – lo stuzzico
- essendo il più grande qui, mi sento in dovere di controllare tutto il mio … gregge, se possiamo chiamarlo così -
- sai che sembri mio padre, in questo momento? E poi perché mi stai dando della pecora? –
- smettetela voi due, sicuri di non avere tre o quattro anni? –
- non sei carino ad insultarmi così, Liam, quindi ora mi sono offeso ed andrò a cercare conforto da Harry, ciao Lacey -
- ciao, Lou, saluta tutti. – poi quando Louis scompare dallo schermo, chiedo a Liam come sta:
- tutto bene, e tu? -
- tutto ok, sono appena uscita dalla doccia, per questo ero in déshabillé -
- esci? -
- sí, io e Alex andiamo a pranzo dai genitori di Savannah -
- oh, tu ed Alex sembrate particolarmente vicini, ultimamente -
- devo di nuovo ricordarti che Alex è impegnato? –
- sì, ma tu sei splendida e poi scusa ma giri per casa in intimo… -
- è impegnato con un altro ragazzo, Liam, però grazie per il complimento –
- continuo a dimenticarmelo –
- dimenticatelo pure, sei tremendamente carino quando sei geloso e comunque ora te li presento -
Chiamo Savannah e Alex nel nostro salotto, si siedono vicino a me ed io comincio le presentazioni:
- lei è Savannah, detta Annie, mentre invece lui è Alex. Ragazzi, lui è Liam - 
- era ora, Lacey ci promette questa presentazione da quando è arrivata qui, non è vero, Annie? -
- credo fosse il secondo o terzo giorno -
- riuscite a tenermelo occupato giusto il tempo di vestirmi? Grazie -
Una volta in camera, mi vesto nel minor tempo possibile e torno in salotto
- spero non vi abbia raccontato terribili eventi del mio passato –
- no, quelli ha detto che se li tiene per la prima cena tutti insieme –
Alex e Savannah ci lasciano qualche secondo soli mentre io saluto Liam e spente tutte le luci, mi chiudo la porta alle spalle, Caleb è già sotto casa che ci aspetta.
Il pranzo è squisito, così come i genitori di Savannah, che trattano sia Alex che me come se fossimo figli loro, nonostante questo ci faccia sentire ancora di più la mancanza delle nostre famiglie, ma non ci pentiamo di aver accettato il loro invito e torniamo a casa con il frigo pieno.

Il giorno prima di partire, appena Darcy esce per andare a scuola, Mary mi apre e poi va a lavorare, so che si fida di me visto che ormai sono più a casa loro che mia.
Finito di preparare la valigia di Day la porto giù per le scale e la carico in macchina, insieme a quella di Hilary.
Mary ha già avvisato Darcy che stamattina la portiamo a scuola io e Hilary, quando scende siamo già davanti a casa sua, appena sale in macchina parto.
Darcy è seduta dietro, con i libri sulle gambe sta cercando di studiare non so quale materia, non presta molta attenzione alla strada e si accorge che siamo all'aeroporto solo quando parcheggio e spengo la macchina.
- ma non siamo a scuola... -
- no, sorpresa, io, te e Hilary non passeremo il tuo compleanno a Londra -
- e dove andiamo di bello? -
Non rispondiamo, scendiamo dalla macchina e prendiamo le valigie, spiego a Darcy che la sua l'ho fatta io e mentre Hilary la distrae, io faccio i biglietti.
Metto il biglietto in mano a Darcy, vedo che è praticamente terrorizzata, ma quando legge la destinazione, un enorme sorriso si apre sul suo volto e si lancia su di noi urlando e saltellando.
Durante il volo sono l’unica che resta sveglia, dopo aver spiegato tutta la storia a Darcy ed aver risposto a tutte le sue domande, sia lei che Hilary si addormentano ed io ne approfitto per leggere uno dei quattro libri che il signor Montgomery mi ha dato per il viaggio, mangiandomi le unghie e torturando nervosamente la collana che mi ha regalato Liam.
Quando tocchiamo il suolo americano sono le otto e qualche minuto del mattino.
 
 
Liam’s POV
Se solo sapessi dove diavolo si è cacciato Zayn.
Sono da poco passate le otto, io e Niall stiamo apparecchiando la tavola e lui è uscito circa un quarto d’ora fa. E’ tutta la settimana che è misterioso, ci conosciamo tutti così bene che sappiamo sempre se qualcosa non va, ma non riusciamo a capire cosa. Immagino che oggi Louis sarà di pessimo umore, visto che è il compleanno di Darcy e siamo in due continenti diversi, ma sta ancora dormendo nella camera che divide con Harry.
Non mi sono nemmeno accorto che Niall è uscito dalla cucina ed è andato ad aprire la porta, perso nei miei pensieri mi sono seduto a tavola, con in mano una tazza di latte.
Immagino che Zayn sia tornato, quindi non mi stupisco più di tanto quando due mani mi coprono gli occhi e ironicamente chiedo chi si trova alle mie spalle
- indovina -
Fa appena in tempo a finire di dirlo che la tazza che avevo in mano mi cade rumorosamente, porto le mie mani sugli occhi e lo trovo, è esattamente dove dovrebbe essere, nell’anulare della mano sinistra, non mi ero sbagliato. Tiro indietro la sedia e mi volto.
Eccola lì, bella come sempre, i capelli neri raccolti in una coda, gli occhi verdi che mi guardano e le sue braccia tese, la abbraccio e la stringo forte, poi appoggio le mie labbra sulle sue e bacio il sorriso che le si è aperto in volto quando mi ha visto.
- ti prego, dammi un pizzicotto -
- non ce ne è bisogno, sono davvero qui, sì –
- ma cosa ci fai qui? –
- facciamo. Io, Darcy e Hilary siamo qui per il compleanno di Day –
- posso fare una cosa? – annuisce ed io la bacio di nuovo – scusa, ma ho un mese abbondante di arretrati –
- avete tutti i vestiti indosso oppure devo tornare tra qualche minuto? –
- Louis! – mi guarda e poi si stacca da me per abbracciarlo – sono felice di rivederti –
- ciao Lace – le restituisce l’abbraccio fino a quando non arriva in cucina anche Darcy e Lou le passa un braccio sulle spalle – grazie per avermela portata, Cey –
- è stato un piacere – e la vedo farmi un occhiolino mentre rimedio al danno della tazza.
Finito di pulire, porto Lacey in camera mia, visto che metà del contenuto della tazza è finito sulla mia maglia e sui miei pantaloni, credo sia meglio cambiarmi.
- Bel passo avanti, da camera d’albergo a appartamentino confortevole, per niente male – commenta mentre cammina per la mia stanza, poi si ferma all’altezza della libreria e guarda le foto che sono sistemate sulla mensola, indicando quella che le ho scattato io, il nostro penultimo giorno insieme – e questa è .. -
- la mia preferita – la interrompo io, cingendole i fianchi. Lacey getta la testa all’indietro e si appoggia alla mia clavicola, mentre dondola leggermente tra le mie braccia al ritmo della canzone che sta cantando a bassa voce, come fa sempre. Una delle cose che mi ha sempre stupito di Lacey è la sua voglia di cantare, sempre: che sia triste, arrabbiata, felice o malinconica lei canta, e l’ha sempre fatto. Quando finalmente identifico la canzone, inizio a cantare anche io, sbagliando di proposito tutte le note e Lacey appoggia le sue labbra sulle mie ancora una volta, anche se suppongo sia per farmi stare zitto.
 
Lacey’s POV
Una volta disfatta la mia valigia, io e Liam andiamo a preparare qualcosa per pranzo, anche se più precisamente lui apparecchia e mi fa il solletico mentre cucino qualcosa con gli ingredienti che trovo in cucina. Chiamiamo tutti a tavola e mentre siamo seduti i ragazzi decidono di portarci a fare un giro per Los Angeles, anche se nel tardo pomeriggio ci lasceranno sole.
Darcy ha appena incontrato Cory Monteith, il suo idolo e mi è quasi caduta addosso, quando usciamo dalla caffetteria in cui eravamo entrati, mi fermo e respirando a pieni polmoni, mi siedo su una panchina.
- vi spiace se mi fermo un attimo qui? -
- tutto ok? – mi chiede Louis
- sì, è che voglio sedermi e guardare Los Angeles per qualche minuto. Resti con me? – chiedo a Liam, che annuisce e si siede vicino a me.
- Noi continuiamo a camminare ancora un po’, avete dai quattro ai cinque minuti, poi raggiungeteci – gli dice Zayn, poi se ne vanno tutti quanti e io chiudo gli occhi un secondo, quando li riapro sono ancora a Los Angeles, Liam si guarda intorno e poi dice:
- così a Darcy piace Cory Monteith, ahn? –
- penso sia tipo il suo idolo. Tipo come Adam per me, credo che potrei morire felice se lo vedessi almeno una volta –
- Adam .. ? –
- Levine, il cantante dei Maroon 5, sì –
- oh, quindi parli di quello seduto sulla panchina vicino alla nostra? –
- non è divertente, Liam –
- non ti sto prendendo in giro, controlla tu stessa – sta cercando di trattenere le risate, non so se mi stia prendendo in giro, quindi mi sporgo appena.
Eccolo lì, i suoi soliti Ray-Ban neri, la maglia bianca senza scritte, le braccia tatuate e un paio di jeans scoloriti, è decisamente lui. E’ seduto da solo, ma continua a guardare l’orologio.
Stringo con tutta la forza che ho in corpo la mano di Liam, che sorridendo muove la testa nella sua direzione, invitandomi ad alzarmi e parlargli.
- dammi il tuo telefono, vi faccio una foto -
Liam si alza e mi tira su quasi di peso, poi ci avviciniamo, sono così emozionata che faccio fatica a parlare, ma in un qualche modo capisce che voglio fare una foto e si alza. E’ alto praticamente quanto me, quindi non fa molta fatica a passare il braccio sulle mie spalle, si appoggia gli occhiali sulla testa e sorride, io faccio lo stesso e Liam scatta.
Sto per staccarmi, ma Adam mi ferma e chiede a Liam di scattare un'altra foto mentre mi bacia su una guancia. Ho sempre pensato che Adam fosse una splendida persona e quest’ultimo evento non fa che confermarmelo. Scattata anche la seconda, mi stacco e lo ringrazio, tipo tre o quattro volte dietro fila e lui, sempre sorridente, parla con Liam.
- Tu sei uno degli One Direction, non è vero? –
- sì, Liam, piacere di conoscerti –
Si stringono la mano mentre una bellissima donna si avvicina a noi, è Anne, non ho dubbi.
- Anne, tesoro, lui è uno di quei ragazzi di cui ci ha parlato tua nipote, sai -
- sì, ti ho già visto su qualche giornale. Anne, piacere –
- Liam, piacere mio. E lei è Lacey, la mia fidanzata –
- piacere di conoscerti. – mi rivolge un sorriso perfetto e poi torna a rivolgersi a Liam
- scusa se ti disturbo, ma mi faresti un autografo per mia nipote Anastasia? È una vostra grandissima fan –
- non c’è problema, se vuoi posso chiedere anche agli altri ragazzi di firmarlo –
- sarebbe stupendo, ma non voglio importunarvi –
- io ho importunato Adam, quindi penso che con questo saremmo pari – intervengo io
- come posso farvelo avere? –
- se volete posso tenervi due posti per la partita dei Lakers di dopodomani sera .. –
- per me sarebbe un onore, ma siete sicuri che non saremo di troppo? –
- ma no, certo che no. Quindi sarete dei nostri? –
- sarebbe fantastico – concludo io.
Ci salutiamo con la promessa di rivederci e poi io e Liam ci mettiamo a correre per raggiungere gli altri, non così distanti come pensavamo.
 
Rimaste senza ragazzi possiamo dedicarci allo shopping più sfrenato, sia Darcy che Hilary vogliono trovare qualcosa di elegante da mettere non so ancora bene quando, mentre io riciclerò quello che ho portato da casa.
Mentre si provano qualcosa nei camerini ed io le aspetto fuori, gli racconto di Adam:
- e sapete dove sarò io dopodomani sera? A guardare una partita dei Lakers con Liam, Adam ed Anne! Io l’ho sempre detto che amo quella donna! -
La prima a mettere fuori la testa e a guardarmi incredula è Darcy, poi anche Hilary, mentre io devo credo di avere gli occhi a cuore tipo cartone animato.
Si provano diverso vestiti, ogni tanto mi chiedono se non ho cambiato idea ed io rispondo sempre di no, alla fine Hilary e Darcy si decidono e comprano due vestiti, insieme al quale Darcy, qualche vetrina più avanti, abbina un paio di stivaletti da perdere la testa:
- se avessimo lo stesso numero, quegli stivaletti sarebbero già in parte anche un po’ miei -
- beh, se ti tagli le dita forse ti vanno bene, Lace –
- no, grazie, penso che terrò le mie, di scarpe. –
Il resto del pomeriggio passa veloce e tra una cosa e l’altra è già ora di andare al concerto dei ragazzi, passiamo da casa a prendere i pass per il backstage e a lasciare le borse, poi li raggiungiamo.
 
Non ero mai stata nel backstage di un loro concerto, visto che l’ultima volta sono stata così furba da scordarmi il pass, ma l’atmosfera che si respira è davvero magica, li guardo cantare e accennare qualche passo di danza con le braccia conserte e sono fiera di loro.
Non li conosco da quando sono usciti, è vero, ma li conosco veramente, per quello che sono quando la musica si abbassa, le luci si spengono e le fan smettono di urlare. Quando ci siamo solo noi e riesco a vedere ogni sfumatura del loro carattere.
Finiscono il loro concerto, Niall salta sfidando le leggi della fisica, mentre chiacchieriamo qualche minuto dietro le quinte, poi usciamo e ognuno prende strade diverse.
Liam ed io camminiamo mano nella mano sulla spiaggia, il rumore del mare e la sabbia tra le dita mi riportano a quando ero piccola, so che probabilmente sto facendo preoccupare Liam con tutto questo silenzio, dato il fatto che io non sto mai zitta, infatti non mi stupisco quando si ferma e con una leggera spinta al mio braccio, mi fa piroettare davanti a lui.
- vediamo se almeno così ti riprendi -
Mi abbraccia e mi bacia con passione, mentre sorreggendomi la schiena mi fa fare un casquet, come si vede in quei film di una volta, rispondo energicamente al suo bacio, forse un po’ troppo, fatto sta che ci ritroviamo lunghi distesi sulla sabbia, ridendo.
- come mai sei così taciturna? –
- troppe cose tutte nello stesso giorno, riaverti con me, incontrare Adam, essere a Los Angeles, devo ancora metabolizzare il tutto –
- che cosa ne dici di metabolizzarlo a casa? Sto crollando –
Ci rialziamo e torniamo allo chalet, visto che Liam non fa altro che sbadigliare. Al nostro ritorno troviamo solo Zayn e Niall, chissà gli altri quattro dove sono. Li salutiamo rapidamente e poi andiamo in camera.
Afferro entrambi i lembi della mia maglia e Liam si volta, dandomi le spalle
- non c’è bisogno che tu lo faccia ogni volta, mi hai visto in costume per quanti? Nove anni? -
- pensavo ti desse fastidio – raccoglie alcuni indumenti sul pavimento mentre io mi infilo il pigiama, poi apro la valigia e prendo il secondo dei libri che il signor Montgomery mi ha consigliato.
Il letto è una sola piazza, Liam è già sotto le coperte, mi sdraio vicino a lui, dalla parte dell’abat-jour e inizio a leggere, ma sento Liam sbuffare mentre cerca di prendere sonno.
- che c’è? -
- ho mal di testa… -
- vieni qui –
Alzo il braccio sinistro e Liam appoggia la testa sul mio seno.
- decisamente più comodo del cuscino .. Ahia! -
Mentre riabbasso il braccio lo colpisco con un leggero scappellotto, poi riprendo a leggere.
- sono davvero felice che voi siate qui. Mi sei mancata, Lace -
- mi sei mancato anche tu, Liam. E adesso dormi, o ti colpisco più forte e ti addormento io –
- buonanotte, Lacey. –
- buonanotte, Liam. –
 
Quando gli altri tornano a casa Liam sta già dormendo da un pezzo, mentre io sto ancora leggendo, Louis e Darcy si affacciano appena alla porta, vedendo la luce ancora accesa e mi augurano buonanotte sottovoce.
I miei occhi cominciano a chiudersi e mi impongo da sola di chiudere il libro e dormire. Vorrei mettermi più comoda, ma rischio di svegliare Liam, perciò mi limito a spegnere la luce e chiudere gli occhi, se domani mattina mi sveglierò con il torcicollo, almeno sarò sicura di essere ancora a Los Angeles, insieme a tutti quanti.



scusate la lunghezza e la distanza dagli altri, ma in quest'ultimo periodo non ho avuto tempo di scrivere.
ancora una volta grazie a tutti voi che continuate a leggerci. :3

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Capitolo 14
*** Capitolo 13; ***


Mi sveglio con il collo praticamente distrutto, ma almeno sono sicura di essere ancora a Los Angeles, la testa di Liam è sempre sul mio seno e sta ancora dormendo. Guardo che ore sono e quando sento trafficare in cucina, mi alzo cercando di non svegliarlo e vado in bagno. Quando apro la porta per uscire quasi mi stampo contro Harry, che si era alzato e stava per entrare in bagno.
- buongiorno –
- buongiorno Harry. Dormito bene? –
- sì, grazie. Tu? –
- Tutto bene, grazie, ora ti lascio il bagno, sì –
- mi fai un favore? metteresti questi sul cuscino di Hil? Io ho paura di svegliarla –
Si toglie dalla tasca del suo pigiama provvisorio una busta bianca e me la porge
- la camera è l’ultima infondo a destra, grazie -
Non ho nemmeno fatto in tempo a dire sì che mi ritrovo la busta tra le mani e Harry già in bagno. Mi avvicino piano alla camera e capisco perché Harry ha paura di svegliarla, Hilary sta dormendo avvinghiata e sopra al cuscino, il più silenziosamente possibile appoggio la busta e poi esco.
Torno nella camera che divido con Liam, che dopo essersi svegliato, si sta vestendo e che indossa solo un paio di pantaloni della tuta.
- Buongiorno, meraviglia – lo saluto con un bacio, lui cinge i miei fianchi con le braccia e io appoggio una mano sulla sua guancia e l’altra nei suoi capelli.
- devi proprio tornare a casa? – mi chiede quando le nostre labbra si separano
- shhht, abbiamo ancora due giorni insieme, non mettermi tristezza adesso –
Gli lascio il tempo per vestirsi e poi andiamo in cucina a fare colazione, ci sono solo Zayn e Niall, ma Darcy e Louis ci raggiungono qualche istante dopo, la abbraccio più stretta che posso mentre le faccio gli auguri, le sto ancora tenendo le mani quando Harry entra e ci dice dei biglietti che ho dovuto mettere sul cuscino di Hilary.
- Lace, ho bisogno di te, vieni un secondo? -
Mi trascina in camera di Louis, non sono l’unica ad aver notato che le lenzuola sono ormai sporche, quindi al ritmo della musica del telefono di Day, togliamo le lenzuola sporche e ne cerchiamo di pulite.
- Quindi? Com’è andata stanotte? - chiedo
- Ehm, stanotte? -
- Sputa il rospo Day, che cosa è successo? -
- Diciamo che ho conosciuto più a fondo Louis, non troppo a fondo però -
Da Darcy certo non me lo aspettavo, ma non sono per niente scandalizzata, più che altro direi curiosa…
- Precisamente? -
- Dai Cey, hai capito! -
- Facciamo il letto che è meglio.. -
Quando parte ‘stole my heart’ Darcy sale sul letto che sto cercando di fare e inizia a ballare, sono costretta a salire anche io per tirarla giù, ma mi fa inciampare e ridendo cado insieme a lei mentre Liam e Louis aprono la porta della camera curiosi.
Veniamo interrotti dall’urlo di Hilary, credo si sia svegliata, tengo Liam per mano e mi precipito in camera: non mi sbagliavo, le trema la voce mentre ringrazia Harry ehm… appassionatamente.
Dopo che Hilary ha ripetuto a tutti almeno tre volte che Harry le aveva regalato i biglietti, è sparita insieme a Darcy e Zayn, credo stiano facendo la stessa discussione che ho fatto io con lei pochi minuti fa, ma Dianna chiama e Darcy è costretta a tornare in sala per passare a Niall il telefono.
 
Sono chiusa in camera con Darcy quando il suo telefono squilla di nuovo e lei si precipita a leggere il messaggio che le è arrivato: è Luca, il suo ex.
- Leggi qua – mi porge il telefono e io leggo il messaggio
- No, non ci credo.. Che vuole questo ora? -
- Non lo so, non so che fare. Gli ho risposto con un semplice ‘grazie del pensiero’ e basta. Non voglio averci niente a che fare. E’ stato un bastardo. -
- Vai tranquilla, hai fatto bene a rispondere così. Se insiste fammelo sapere che parto e lo picchio -
- AHAH Cey. Comunque, che ti metti?’
- Non lo so, tu piuttosto? Come ti vesti? La nostra festeggiata deve essere in tiro per questa sera! -
- Ma che in tiro! Jeans chiari a sigaretta, questa camicia bianca e i tacchi. Porta con te delle scarpe diverse che andremo a fare una passeggiata sulla spiaggia. -
- Perfetto, vado a prepararmi! -
La lascio sola in camera mentre io cerco nella mia valigia qualcosa di carino, alla fine opto per il mio solito paio di jeans, una canotta blu scollata e dall’armadio di Liam prendo una camicia a quadri, arrotolo le maniche, mi infilo le scarpe con il tacco e dopo aver controllato il contenuto della mia borsa due volte, sono pronta per andare.
Solo Louis, che Darcy ha brutalmente sbattuto fuori dalla camera per prepararsi, e Liam sono già in sala, gli altri si stanno tutti ancora preparando.
- dì un po’, quando ho detto che potevi fregarmi le camicie? -
Mi tolgo le scarpe e mi siedo sulle sue ginocchia, appoggio la schiena al bracciolo del divano, tiro Liam per il collo della camicia e lo costringo ad appoggiare le labbra sulle mie
- beh forse possiamo trovare un accordo per questa cosa delle camicie .. -
- trovatelo in separata sede, vi prego – dice Louis.
Scoppiamo a ridere tutti e tre, mentre Hilary, Harry e Niall ci raggiungono in sala. Zayn e Darcy sono gli ultimi, anche se lei ritarda di qualche secondo rispetto a Zayn. Ha un sorriso che le va da orecchio a orecchio, è felice di essere qui con noi, almeno tanto quanto lo siamo noi, non ha indosso niente di eccessivo, ma più la guardo, meno riesco a trattenermi dal cantare “beauty queen of only eighteen ..” il primo verso di She Will Be Loved dei Maroon 5, non penso mi abbia sentita, visto che sta facendo un breve discorso di ringraziamento.
Mi alzo per abbracciare Darcy, ma Liam è più veloce di me, mi schiarisco la voce e mettendo le mani sui fianchi li guardo e chiedo:
- Eh-ehm, che state facendo voi due? -
- Vieni qui Cey! -
Inevitabilmente finisce che ci abbracciamo tutti e otto, per poi partire e andare verso il locale sulla spiaggia dove festeggeremo Day.
 
Una volta seduti al tavolo, ordiniamo da bere. C’è chi prende della birra, chi del gin, chi della semplice coca cola mentre io, Hilary e Darcy ci lanciamo sulla vodka.
Liam mi guarda e lo tranquillizzo, la vodka è solo per il brindisi, per il resto della serata berrò dell’acqua.
- sono così fiero della mia bambina – esclama Louis quando me lo sente dire: nonostante non abbia ancora bevuto nulla, è talmente eccitato per il compleanno della sua Darcy che sembra ubriaco. Dopo aver mangiucchiato qualcosa, ci trasferiamo sulla pista da ballo, con Zayn che si improvvisa DJ della serata.
Non ballo con un ragazzo dal ballo di fine anno, ormai cinque mesi fa, ma la musica è completamente diversa, così non mi faccio problemi a mostrare al mondo le peggiori mosse mai viste, mentre Liam mi guarda e con una mano sulla pancia, ride a crepapelle.
Vicino a noi ci sono Hilary e Harry, che rispetto a noi sono molto più sobri, Niall sta infastidendo Zayn e lo sta convincendo a mettere un lento, poi c’è Louis, che cerca invano di migliorare il suo ‘which way Am I gonna go? Oh there we go’ sussurrando qualcosa all’orecchio di Darcy. Torniamo tutti al tavolo, anche se togliere Zayn dalla consolle è un’impresa molto ardua.  
Ecco che arriva la torta, è gigante, esattamente come io e Hilary l’avevamo pensata, semplice ma stupenda. Le cantiamo la tradizionale canzoncina e nello stesso esatto momento in cui Darcy si sporge per soffiare sulla candelina, Louis la spinge con la faccia dentro, quando ne riemerge, inizia ad insultarlo mentre noi ridiamo, anche se ci ha rovinato la torta.
Siccome Louis ha paura della vendetta di Darcy, è Harry ad accompagnarla fuori a sciacquarsi il viso. Io mi cambio le scarpe e indosso le infradito che ho portato nella borsa, poi anche noi corriamo fuori, Harry e Darcy sono già in acqua, così anche lascio borsa e camicia sulla sabbia e poi mi tuffo tirando Liam giù con me. Harry e Louis sono impegnati in una sottospecie di lotta, mentre Liam cerca di mettermi sotto con la testa senza ottenere alcun risultato.
Usciamo e recuperate le nostre cose, iniziamo a camminare sulla spiaggia, Liam corre dietro a Niall ed è più avanti di me, così io prendo Louis sottobraccio e cammino insieme a lui, distanziata rispetto agli altri:
- e così qualcuno qui ieri sera si è divertito -
- ah sì? E perché non mi hai detto niente, Lace? –
- smettila, lo sai che parlo di te, Lou –
- maledizione, speravo di no. Ma cosa ti ha raccontato, di preciso? – sottolinea il di preciso
- che siete passati ad un livello superiore, tutto qui –
- meglio, ci sono dettagli che potrebbero turbarti, piccola mente innocente –
- e chi ti dice che io sia innocente? –
- LACEY?! Che cosa avete combinato tu e Liam? –
- niente, non è di lui che parlav.. ma queste sono cose mie, adesso tu sii serio un secondo e rispondi a questa domanda. È abbastanza personale, puoi anche rifiutarti –
- va bene, se necessario userò il jolly. Spara! –
- ma tu la ami davvero, Darcy? –
- certo, le voglio un bene inimmaginabile, perc.. ? –
- no – lo interrompo – io parlavo di Amore, quello con la A maiuscola che sognano tutte le ragazze dall’età di tipo.. beh in effetti da sempre -
- è una cosa complicata. Tengo a Darcy più della mia stessa vita, ma non so se posso definirlo Amore, quello è per le persone mature ed io non sono ancora cresciuto abbastanza –
- beh, sei sulla buona strada, te lo assicuro – camminando abbiamo raggiunto gli altri, Darcy e Liam sono più avanti rispetto a noi e credo stiano parlando della stessa cosa di cui abbiamo parlato io e Louis. Ci fermiamo e li chiamiamo, quando ci raggiungono iniziano i fuochi d’artificio, Liam mi sta abbracciando da dietro, le braccia sulle mie spalle, le dita intrecciate alle mie e gli occhi verso il cielo, mentre io con la testa sul suo braccio sto guardando lui, senza riuscire a capacitarmi di quanto sia fortunata ad averlo. Mi “slaccio” e lo bacio, non sono riuscita a trattenermi.
Zayn e Niall sono andati a prendere la roba per dormire in spiaggia, tornano con sei teli da mare, li stendiamo sulla sabbia, mi infilo la camicia di Liam e poi mi sdraio.
Con una mano tengo quella di Darcy, con l’altra gioco con i capelli di Liam, poi Darcy si addormenta e mi lascia la mano, mi giro verso Liam e lui verso di me. Passa il braccio dietro la mia schiena e mi tira a se, poi il sonno ha la meglio e mi addormento tra le sue braccia.

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Capitolo 15
*** Capitolo 14; ***


Mi sveglio per prima, frugo nelle tasche di Zayn cercando le chiavi della macchina e quando le trovo, inizio a girare per Los Angeles cercando un bar aperto o qualcosa di simile.
Dopo qualche minuto mi imbatto in uno Starbucks e parcheggio. Sto per entrare quando si apre la porta e ne escono Adam e Anne.
- Lacey, ciao - mi salute Anne prima ancora che io riesca a riconoscerli
- Adam, Anne, che bello rivedervi. Vi abbraccerei volentieri, se non fossi piena di sabbia, stanotte abbiamo dormito sulla spiaggia e.. sto diventando logorroica, quindi meglio che stia zitta -
Adam ride e poi tira fuori dalla tasca dei pantaloni una busta, che mi porge.
- questi sono i vostri biglietti, li abbiamo appena ritirati, così potete arrivare quando volete. Tieni -
- grazie mille, allora ci vediamo stasera -
- a stasera - mi salutano entrambi con un gesto della mano e poi se ne vanno.
Quando torno alla spiaggia sono ancora tutti come li avevo lasciati, tranne Liam, che si è svegliato e mi sta cercando. Lo saluto rapidamente con un bacio e poi apro la confezione delle brioches e la sventolo sotto al naso di Niall, stando attenta a non farle cadere mentre lui, svegliato dal profumo, agita le braccia e sveglia Zayn, colpendolo su un fianco. Il casino che stanno facendo ha svegliato anche Louis e Darcy, che dormiva sul suo petto. 
Nascondo di nuovo la colazione, facendo segno di svegliare gli altri due, prima.
Hilary si sveglia senza problemi, ma Harry non vuole proprio aprire gli occhi, quindi di comune accordo, lo solleviamo e lo buttiamo in mare. Al contatto con l'acqua fredda, urla scatenando una risata tra noi che siamo rimasti asciutti.
Esce dall'acqua e Hilary gli sistema un asciugamano sulle spalle. Ormai conosco i gusti di tutti, quindi do ad ognuno "il solito" mentre ci sediamo in cerchio per fare colazione.
 

Liam’s POV
Non so in che modo ho resistito, probabilmente dovranno farmi santo per aver sopportato Lacey tutto il pomeriggio. Da quando siamo venuti via dalla spiaggia, non ha smesso un secondo di parlare della partita, di Adam e dei Lakers e l’unico momento in cui ho avuto (relativamente, visto che ogni due secondi i ragazzi entravano in bagno a chiedermi qualcosa) pace è stato sotto la doccia. Mentre finisco di vestirmi, sento Lacey parlare con gli altri e scusarsi, visto che li lasciamo soli l’ultima sera tutti insieme, mi unisco a loro mentre Darcy la rassicura.
- non mi offenderò perché hai preferito Adam a me, posso benissimo capire le tue ragioni -
- guardate che io e Louis siamo seduti qui insieme a voi .. –
- te l’ho già detto che sei carino quando sei geloso, vero? – mi sporgo appena per baciarla, mentre Harry ed Hilary ci salutano ed escono per andare al concerto.
Lacey guarda l’orologio appeso alla parete e poi si alza dal divano.
- ho della sabbia ovunque, quindi penso che una doccia sarebbe l’ideale -
Si chiude in bagno e quando esce la raggiungo in camera, ha fatto si e no in tempo a mettersi un paio di mutande e un reggiseno quando mi chiudo la porta alle spalle.
- va bene che ti ho sollevato dall’obbligo di girarti tutte le volte che mi cambio, ma credo tu te ne stia approfittando, signor Payne -
- tecnicamente non mi hai proibito di farlo, quindi non vale –
Mi avvicino e le tolgo l’asciugamano che ha in testa, i capelli neri, ancora bagnati, le cadono in morbidi ricci poco più giù delle spalle, mentre un ciuffo sfugge al suo controllo e le finisce sugli occhi, lo sposto con due dita e poi appoggio entrambe le mani sulle sue anche.
Non so se è pronta, non ne abbiamo mai parlato. Le sue mani corrono sulla mia schiena, cercando l’estremità della maglia, ma prima ancora che riesca a sollevare il bordo, Darcy apre la porta.
- Lac.. ommioddio, scusatemi -
Lacey si scosta velocemente da me e afferra il polso di Darcy prima che se ne vada
- è tutto ok, Day. Di cosa avevi bisogno? -
- volevo chiederti se mi prestavi il telefono perché il mio è scarico –
- strano .. certo, è sul comodino. –
- grazie – prende il telefono di Lacey ed esce dalla stanza, rossa come un peperone.
- se non ti dispiace però ora dovrei vestirmi –
- se dicessi che non mi dispiace mentirei –
- ragion per cui ora te ne andrai, altrimenti finisce che arriviamo tardi –
Ride e mi spinge fuori dalla porta mentre cerca qualcosa da vestire.
Esce dalla camera qualche minuto dopo, indossa dei jeans e una camicia, stavolta da donna, e un paio di sneakers, prende i biglietti dal tavolino su cui li avevamo lasciati e poi apre la porta. Sta per uscire ma si ferma e si volta verso i ragazzi e Darcy.
- sicuri che non vi dispiace se ce ne andiamo? –
- abbiamo un film, dei popcorn e tanti argomenti di cui spettegolare, se non ve ne andate vi spingiamo fuori noi. A calci – chiudiamo la porta e ci avviamo.
 
Quando arriviamo Anne ed Adam sono già lì.
Mi siedo vicino ad Anne e lascio Adam e Lacey vicini, poi mentre aspettiamo che inizi la partita,tiro fuori dalla borsa di Lacey una nostra foto con autografata e la dedica “alla bellissima Anastasia, con affetto”. Anne la prende e cercando di non stropicciarla, la mette nella sua borsa.
Per tutta la partita guardo Lacey, ha gli occhi lucidi e non smette un secondo di sorridere, è emozionata come una bambina il primo giorno di scuola ed è tenerissima.
La partita finisce, dopo due sconfitte consecutive, finalmente i Lakers hanno vinto, ci lasciamo trasportare dall’entusiasmo ed esultiamo tutti quanti, Adam abbraccia Lacey e poi guardando entrambi urla cercando di sovrastare il rumore della folla.
- dovreste venire più spesso se ci fate vincere -
Usciamo dallo stadio e ci accompagnano alla macchina.
- è stato veramente un piacere conoscervi – dice Lacey
- anche per noi, sei una ragazza adorabile, Lacey – le dice Anne
- tienitela stretta, Liam e soprattutto continuate così, chissà che forse un giorno non suoneremo insieme – mi porge la mano ed io la stringo
- sarebbe una cosa meravigliosa, dico davvero –
- mi raccomando, ogni tanto fatevi sentire su twitter, così se capita che siamo di nuovo nella stessa città ci vediamo per un saluto, almeno –
- certo che sì, Anne e comunque sei splendida, sappilo –
- non scherzavo quando dicevo che era adorabile, visto? –
Sorride mostrando una fila perfetta di denti bianchi, poi noi saliamo in macchina e torniamo a casa
 
Infilo le chiavi nella serratura e la prima cosa che noto è che è quasi completamente buio, se non fosse per la luce della televisione. Apro la porta più silenziosamente che posso, poi dopo aver fatto entrare Lacey, la richiudo sbattendola, la ciotola dei popcorn si rovescia e tutti e quattro saltano sul divano. Lacey ride e accende la luce. Ci avviciniamo ai ragazzi: Darcy e Zayn sono abbracciati in un angolo mentre dall’altra parte del divano Niall cerca conforto tra le braccia di Louis, più li guardiamo più ridiamo.
- allora com’è andata la partita? – chiede Louis
- i Lakers hanno vinto e io ho rivisto Adam –
- divertiti? – chiede Zayn
- sì, ma la prossima volta dovete venire con noi. Cos’avete fatto di bello? –
- guardato un film, mangiato qualcosa e giocato a carte, una seratina tranquilla –
- a che ora avete il volo, voi? – chiede Niall rivolto a Darcy e Lacey
- partiamo alle cinque, quindi credo sia ora di andare a dormire. Buonanotte a tutti –
Lacey bacia sulla guancia tutti e poi va in camera, saluto tutti e poi la seguo.
 
 
Lacey’s POV
Liam si rilassa sul letto mentre io faccio la mia valigia. Quando finalmente finisco, la spingo vicino alla porta e poi mi siedo sul letto.
- Stavamo facendo un discorso molto importante, prima - mi dice Liam
- Davvero non mi ricordo di cosa stavamo parlando, rinfrescami la memoria – gli dico maliziosa mentre mi sdraio al suo fianco.
Infila la mano destra tra i miei capelli e avvicinando i nostri volti, preme le sue labbra sulle mie mentre la mano sinistra scende sul mio fianco per poi risalire e arrivare ai bottoni della mia camicia. Slaccia il primo, ma poco prima che riesca a slacciare anche il secondo qualcuno bussa e poi apre la porta.
Hilary ed Harry fanno irruzione nella nostra camera, Liam si scosta velocemente da me e si rimette in piedi in un batter d’occhio, si scusano e velocemente ci augurano buonanotte, mentre escono ridendo sotto i baffi.
Ho già messo in valigia il pigiama, quindi dormo con la camicia di Liam che ho usato ieri sera, mi siedo sul letto e lego i capelli in una coda.
- forse il destino sta cercando di mandarci un messaggio .. – 
- forse .. oppure è abbiamo solo degli amici che entrano in camera nei momenti meno opportuni. Ti sei divertita, in questi tre giorni? –
- altrochè, ero in una città che sogno di visitare da sempre con la persona che più amo al mondo –
- che ovviamente è … -
- sei tu, Liam. – lo interrompo
- come hai detto scusa? –
- hai bisogno dei sottotitoli o lo capisci da solo che ti amo? –
Mi bacia dolcemente e interpreto il bacio come risposta alla domanda che gli ho appena fatto.
Per qualche minuto stiamo in silenzio e quasi mi addormento, ma riesco lo stesso a sentire Liam chiamarmi.
- Lace? –
- mmh? –
- io sarei, ehm .. la tua prima volta? –
- no, la seconda. Il primo tentativo è stato un fiasco totale. E tu? –
- no, non saresti la prima. Anche se il mio primo tentativo non è stato così male come il tuo –
- Liam, sai che amo il suono della tua voce, ma ho un aereo da prendere tra cinque ore o poco più, quindi forse è meglio che dorma –
- certo, Lace. Buonanotte, principessa –
- buonanotte, Liam –
 
Mi sveglio solo quando lo sento chiamarmi, sono le quattro ed è ora che Zayn ci riporti in aeroporto, saluto tutti più affettuosamente che posso, poi ripartiamo e per tutto il viaggio di ritorno leggo, guardando Hilary e Darcy dormire beate.

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Sono atterrata a Londra alle 6.15 del mattino, dopo aver riportato Hilary e Darcy a casa loro, sono corsa a casa per cambiarmi. Quando entro, trovo Annie addormentata sul divano, non voglio svegliarla quindi faccio più piano che posso, metto da lavare i vestiti sporchi che ho in valigia e appoggio sul tavolo i regali per Alex ed Annie, poi esco, silenziosa come sono entrata.
 
- Lacey! Non pensavo saresti venuta oggi .. -
- Sono atterrata due ore fa, ho avuto appena il tempo di passare da casa e fare colazione –
- Com’è andato il viaggio? –
- molto bene, signor Montgomery, ma purtroppo è stato troppo corto –
- i libri? –
- glieli ho riportati, tutti e quattro. Devo ammettere che mi sono piaciuti, specialmente questo –
Indico uno dei quattro libri che avevo con me mentre lasciando la borsa dietro il bancone li rimetto negli scaffali.
- Ti dispiace se ti lascio sola qualche minuto? Devo accompagnare mio nipote in stazione -
- Frederick era qui? Mi sarebbe piaciuto conoscerlo .. –
- Già, ti ha sostituito qualche giorno, ma non preoccuparti, tornerà la settimana prossima –
- Fantastico, comunque vada pure, me la caverò egregiamente anche da sola per qualche minuto-
- non ne dubito –
Prende il cappotto ed esce dalla libreria, mentre io mi siedo dietro il bancone e inizio a lavorare.
Completamente assorta in quello che sto facendo sento solo distrattamente il suono della campanella alla porta, mi rendo conto che c’è qualcuno solo quando sento che si schiarisce la voce.
- posso aiutarla? – Mi sfilo gli occhiali che porto solo di rado e mi volto verso il cliente.
- ciao, Lacey. Cosa ci fai qui? –
- Adam Blum! Che bello rivederti! – mi sporgo per abbracciarlo e lui fa lo stesso.
Io e Adam ci siamo conosciuti quando mi sono trasferita, eravamo compagni di classe e anche lui, come me, aveva una passione per il nuoto, ragion per cui passavamo giornate intere insieme.
Era sicuramente uno dei ragazzi più popolari e carini della nostra scuola, ma non se l’era mai tirata e soprattutto era una persona umile, per questo andavamo così d’accordo.
Sembrerà impossibile, ma nessuno dei due aveva mai considerato l’altro più che un amico, alla faccia di chi diceva che l’amicizia tra uomo e donna non esiste.
- non hai risposto alla mia domanda, che ci fai qui? -
- ci lavoro. Mi sono presa un anno sabbatico dallo studio e siccome ora vivo più o meno da sola, devo anche mantenermi. E tu? Cosa ti porta in questa piccola libreria? –
- Sto cercando un saggio di medicina, mi hanno detto che l’avrei trovato qui. Com’è che vivi da sola ora? –
- Adesso te lo cerco. Non è che vivo proprio sola-sola, divido l’appartamento con due ragazzi, da quando i miei sono stati trasferiti in Italia. Come hai detto che si chiama? –
- Non l’ho detto – Mi allunga un foglio e io cerco il titolo nel computer, poi mi allontano per prenderlo e lui mi segue. Mentre tengo il foglietto con la mano destra e prendo il libro con la sinistra, Adam mi prende la mano e guarda l’anello.
- aspetta un secondo, e questo? Mi sa che qualcuno qui mi deve delle spiegazioni –
- Non è quello che pensi tu, ho fatto una promessa a una persona importante, ma non mi sono sposata e soprattutto no, non sono incinta – gli dico prima che possa chiedermelo lui.
- e questa persona chi sarebbe? –
- dio, Adam, sei peggio di una ragazzina pettegola! Ti ricordi l’amica di tua sorella, Meg? Tipo lei –
- ehi, donna. Piano con le offese, ok? –
Torno alla cassa e gli faccio lo scontrino, mentre paga il libro torna alla carica
- allora, mi dici chi è o no? -
- si chiama Liam, ha la nostra età e beh, molto probabilmente lo conosci .. –
- veniva a scuola con noi? –
- non esattamente. Veniva a scuola con me prima che mi trasferissi ma non posso dirti di più, ho promesso –
- tsk, mi dirai di più, lo so. Comunque ora che so dove trovarti passerò più spesso, ho bisogno di svariati pareri femminili su alcune cose. Ci sei il trentuno, vero? –
- dove? Ultimamente sono stata completamente fuori dal mondo, quindi non so nulla .. –
- c’è una festa nella discoteca vicino alla nostra vecchia scuola. Mandami un messaggio se ci sei o no, tanto il mio numero dovresti ancora averlo –
- suppongo di sì, ma se entro dopodomani non hai sentito nulla ripassa di qui che ti darò una risposta precisa –
- va bene, è stato magnifico rivederti, Lace –
- già. Ci sentiamo presto, Adam –
Ci abbracciamo e poi lui esce nello stesso momento in cui il signor Montgomery rientra.
 
- Non posso credere che tu non mi abbia chiamato appena è successo! - sbotto quando, appena rientrata in casa trovo Alex seduto sul divano quasi in lacrime, gli chiedo cosa non va.
- da te sarebbero stata notte fonda e non volevo rovinarti la vacanza –
- sai che puoi chiamarmi quando ti pare, Alex. Quando è successo esattamente? –
- era già da qualche giorno che litigavamo ogni due minuti, poi ieri mattina ho chiuso definitivamente con lui, non mi ha chiamato ed io non ho chiamato lui, con Gregory non ho più nulla a che vedere – poi scoppia a piangere e mi siedo sul divano insieme a lui per consolarlo.
E’ così che ci trova Savannah quando torna a casa mezz’ora dopo, getta la chiavi sul tavolo e si unisce a noi sul divano dopo aver preso del gelato e tre cucchiaini.
Ho provato a chiamare Liam, ma non mi ha risposto, solo dopo ho pensato al fuso orario, gli ho lasciato detto che ci saremmo sentiti domani mattina come al solito e poi, stanca morta per il viaggio, mi sono addormentata.
Mi sono risvegliata quando il mio computer ha iniziato a suonare avvisandomi della videochiamata:
- sono in uno stato pietoso, perdonami -
- ti ho svegliata? –
- sì, ma tanto mi sarei dovuta alzare lo stesso tra poco. Come va? –
- averti qui non ha giovato per niente, adesso mi manchi più di prima –
- anche tu. Comunque devo raccontarti due cose: numero uno, Alex e Greg si sono mollati, povero, è distrutto. Numero due, ho rivisto un mio vecchio compagno di classe, Adam, spero di riuscire a presentarti anche lui prima o poi. Tu hai qualche novità? –
- no, niente. Cosa fate per Halloween? –
- forse andiamo in discoteca, non abbiamo ancora dei piani, comunque devo andare. Vorrei restare di più, ma devo correre, sono già in ritardo. Ci sentiamo domani, ok? –
- a domani, splendida. –
Mi preparo e salgo in macchina, chiamo Hilary e Darcy e le metto in conferenza mentre con l’auricolare nelle orecchie mi dirigo in libreria.
- Ragazze, stasera cena a casa mia, Alex e Greg si sono mollati e dobbiamo tirarlo su di morale, in più devo parlarvi di un’altra cosa, ma sono in ritardo, quindi vi aspetto a casa alle sette e mezza. A stasera – accettano di buon grado la mia proposta e ci salutiamo.
“non mi sono scordata che dovevo darti una risposta, stasera ne parlo con le mie amiche e domani ti saprò dire se e quanti saremo.” Invio il messaggio ad Adam e scendo dalla macchina.
 
Driiiin.
Suona il campanello ed apro la porta ad Hilary e Darcy. Sono arrivate in ritardo e la cena è praticamente già pronta, quindi ci sediamo a tavola e parliamo del più e del meno per un po’.
- sentite, voi avete già dei programmi per Halloween? -
- Caleb sarà impegnato, quindi io sono liberissima e credo di parlare anche per Alex – Alex rivolge un cenno del capo a Savannah e lo interpretiamo come un sì.
- io sono ad una festa in una discoteca, me ne ha parlato Luca, il mio ex, e poi sarebbe la prima volta per me, la cosa mi elettrizza un sacco – dice Darcy
- io non ho impegni, perché? –
- perché stavo pensando che potremmo andare tutti quanti insieme alla festa di cui parlava Day –
- io ci sto! – si rianima Alex, seguito da tutti gli altri.
- perfetto, avete già idea di cosa metterete? –
Finiamo per parlare di vestiti, trucchi e scarpe tutta sera, fino a quando Hilary e Darcy non se ne vanno a casa e noi ci rintaniamo nelle nostre rispettive camere.
Adam si presenta in libreria la mattina dopo senza dire nulla, lo informo che ci saremmo state anche noi sabato sera e poi lui mi rapisce perché ha bisogno di una mano con lo shopping.
- Allora? Che cosa devi comprare? -
- qualcosa per sabato sera, ma tu sai che sono completamente negato quando si tratta di vestiti –
- hai qualche idea oppure devo pensare a tutto io? –
Mi basta guardarlo in faccia per capire che non sa nemmeno da che parte cominciare, così iniziamo a girare per negozi a vuoto, fermandoci dopo un’ora in uno Starbucks, rifocillandoci.
- tu invece sai già cosa metterti? -
- no, troverò qualcosa da mettermi all’ultimo minuto come solito –
- purtroppo devo correre in facoltà, ho lezione tra mezz’ora .. –
Ci salutiamo e poi torno in libreria.
 
Tra due ore devo essere in discoteca e sono appena tornata a casa.
Mi butto sotto la doccia e cercando di non tagliarmi, mi depilo le gambe. Mi lavo i capelli e li asciugo velocemente, poi apro le ante dell’armadio e inizio a preoccuparmi perché davvero non so cosa mettermi. Fortunatamente Alex arriva in mio aiuto. Tira fuori due vestiti neri, ma nessuno dei due lo convince e quindi si mette a cercare nelle scatole dei miei vecchi vestiti. Quando cerco di dissuaderlo mi zittisce e dopo averne aperte la maggior parte, esulta estraendo qualcosa.
E’ il mio vecchio vestito da strega, l’ho usato qualcosa come cinque anni fa per una recita scolastica, me lo lancia e me lo infilo.
E’ nero, con un laccio che passa dietro al collo, una scollatura generosa sulla schiena e una grossa rosa nera sul davanti, originariamente era lungo fino al ginocchio, ma ora mi arriva a metà coscia.
- perfetto. Decisamente perfetto -
Lascio a Savannah il piacere di truccarmi, visto che io combinerei solo dei casini, poi riesuma da non so dove una bomboletta spray per capelli e, contro il mio parere, la spruzza. Non sono stata abbastanza veloce a spostarmi e ora i miei capelli hanno una riga rossa che li attraversa in diagonale, Annie si affretta a spruzzarla di nuovo mentre mi guardo allo specchio e sono costretta a lasciarla fare, se non voglio sembrare completamente pazza.
Ok, sono pronta, l’unica pronta a dire il vero, visto che Savannah ed Alex stanno avendo qualche problemino con i loro travestimenti da vampiri, poiché a quanto pare denti e lenti a contatto non vogliono collaborare.
 
Arriviamo lì giusto qualche minuto prima che la fila per entrare diventi chilometrica, entriamo e lasciamo i nostri cappotti nel guardaroba, poi decidiamo di ritrovarci tutti nello stesso posto in cui siamo ora verso le tre. Alex e Savannah si lasciano andare in pista, mentre io mi guardo intorno cercando Adam, anche se alla fine è lui a trovare me.
- Lacey, che cosa è successo ai tuoi capelli? -
- Adam, ehi! Tutta colpa della mia coinquilina, comunque loro sono Hilary e Darcy, le mie migliori amiche. Ragazze, lui è Adam, un mio vecchio compagno di classe – si stringono la mano.
- Vedo che alla fine qualcosa da metterti l’hai trovato – gli dico vedendolo vestito da dottore
- anche tu non scherzi, sei davvero uno schianto. Spero solo che la persona a cui hai fatto quella promessa non sia troppo geloso, chi hai detto che è, scusa? –
- non l’ho detto, non riuscirai ad ottenere informazioni da me in questo modo, impegnati di più, ma comunque grazie per il complimento –
- non c’è di che. Allora, venite a ballare? – chiede rivolto a Hilary e Darcy, che accettano di buon grado la sua proposta.
Ci trasferiamo sulla pista da ballo e solo dopo qualche canzone, i miei occhi incontrano quelli di Connor, cerco di ignorarlo, ma è tardi, mi ha già visto e sta venendo nella mia direzione.
- Adam, ho bisogno che tu mi faccia un favore –
- certo, di cosa hai bisogno? –
- te lo spiego dopo perché l’ho fatto –
Mi alzo in punta di piedi e appoggio le mie labbra sulle sue, mi mette una mano sulla schiena mentre mi guarda senza capire nulla. Connor ha attraversato tutta la pista, ma arrivato a pochi passi da me, è tornato indietro, amareggiato. Non faccio in tempo a staccarmi da Adam che qualcuno, con una macchina fotografica, ci scatta una foto.
Hilary e Darcy mi guardano sconvolte e lo stesso posso dire di Adam, nessuno dei tre riesce a capire. Così gli faccio segno di seguirmi e li porto fuori.
- Non capisco, non eri nemmeno ubriaca -
- Darcy, calmati. C’era Connor, ok? –
Lei ed Hilary rispondono con un “oh”, ben sapendo tutta la storia e credo abbiano capito cosa mi ha spinto a farlo.
- ok, loro avranno capito, ma io non ancora, ti dispiacerebbe spiegarmi? -
- sostanzialmente c’era questo ragazzo con cui non avevo assolutissimamente voglia di parlare, né tantomeno di salutare e ho avuto bisogno di una scusa per non farlo. Scusa se ti ho usato –
- potevi dirmelo prima, mi sarei preparato meglio –
- non sapevo nemmeno io che ci sarebbe stato, ma quando l’ho visto sono andata nel panico e adesso mi sento terribilmente in colpa nei confronti di Liam – singhiozzo
- tesoro, no, è tutto ok. Lui capirà  – Darcy mi abbraccia ma non smetto di piangere - ne sono sicura – cerca di rassicurarmi come può, ma dentro di me so benissimo che non è per niente d’accordo con quello che ho appena fatto.
- mi riportate a casa, per favore –
- certo, vado a chiamare Savannah ed Alex – dice Hilary appoggiandomi il palmo della mano sul braccio
- no, lascia stare, la porto a casa io, finché sono sobrio – interviene Adam. Recupera le giacche mentre parlo con Darcy ed Hilary, ci sentiremo domani e penseranno loro a parlare con Alex ed Annie, poi Adam torna e ce ne andiamo.
Siamo seduti in macchina, mi sono tolta le scarpe e ho rannicchiato le gambe sul seggiolino, do ad Adam il mio indirizzo e poi mi chiudo in un mutismo assoluto.
- suppongo che sia questo Liam, la tua promessa -
Forse perché ho bisogno di parlare con qualcuno, forse perché Adam riesce a mettermi a mio agio, rompo il mio silenzio.
- sì, siamo amici da sempre, ma ci siamo fidanzati solo un mese fa, poco meno -
- e stasera lui dov’è? –
- è a Los Angeles dalla fine di settembre fino ad inizio dicembre –
- capisco. E invece quest altro ragazzo che volevi evitare? -
Gli riassumo brevemente la storia, senza tralasciare quasi nulla.
- ma se le cose stanno così perché ti senti in colpa? –
- perché hai visto anche tu, non ho esitato nemmeno un secondo e non è mai successo, non avevo mai dubitato di me stessa prima di stasera –
- ma tu non stai mettendo in discussione i tuoi sentimenti, anche io che non vi ho mai visti insieme capisco che in realtà tu sei innamorata di lui, perché se così non fosse, a quest’ora non saremmo qui, ma nella camera di uno squallido motel, probabilmente. Ti ho fatto sorridere, non negarlo –
- ok, va bene è vero. Ho sorriso. Grazie, per avermi ascoltato e per avermi riportato a casa –
- non c’è di che, spero solo che lui capisca. Adesso fammi un favore, Sali in casa tua e non pensare a questa storia fino a domani, ok? –
- farò del mio meglio e scusa se ti ho fatto venire via dalla festa –
- non c’è problema, ma mi vendicherò al più presto, tranquilla –
- va bene. Buonanotte, Adam. –
- buonanotte, Lacey –
 
Liam’s POV
Sono due giorni che io e Lacey non ci sentiamo, ma tra le prove e le interviste non ho avuto un secondo libero. Abbiamo appena finito un altro concerto, ma nessuno di noi è stanco.
E’ quasi l’una e mezza di notte quando accendo il mio portatile per cercare di parlare con Lace, su Skype non c’è e su twitter non ha scritto nulla. Uso facebook come ultima risorsa, non lo amo particolarmente, ma spero di trovarla almeno lì.
Quando apro la schermata della Home una delle prime notizie che mi compare è che Lacey è stata taggata in una foto, spinto dalla curiosità la apro e ci rimango tremendamente male.
Non può essere vero, non può baciare un altro. Eppure è così, so che è lei nonostante i capelli rossi, riconosco l’anello che le ho regalato prima di partire, la sua promessa.
Faccio rapidamente i conti, a Londra sono le dieci e mezza, quindi la chiamo. Il telefono suona a vuoto e lei non risponde né la prima volta né la tre successive.
Esco dalla mia camera, mi spiace svegliare i ragazzi, ma ho assolutamente bisogno di loro.
Zayn e Louis sono ancora svegli, sono in sala a parlare di non so bene cosa. Con il computer in mano mi avvicino e glielo appoggio davanti.
- Liam? Che cosa succede? - Zayn mi guarda preoccupato, non sono solito comportarmi così
- riconosci nessuno? –
- è Lacey questa? – Annuisco guardando Louis negli occhi – l’hai sentita? –
- no, l’ho chiamata quattro volte ma non risponde… -
- hai provato a chiamare Hilary o Darcy? magari ne sanno qualcosa –
Scuoto la testa e torno in camera per recuperare il mio telefono, lasciato sul letto. C’è una chiamata persa e un messaggio in segreteria, lo ascolto.
- suppongo tu abbia visto la foto, mi dispiace. Non volevo assolutamente che tu lo venissi a sapere in questo modo, ci sono delle cose che devo spiegarti, ma non voglio farlo per telefon.. – smetto di ascoltare, ha ragione lei. Se deve spezzarmi il cuore, che almeno lo faccia guardandomi negli occhi. Che qualcuno avvisi il pilota, torno a Londra, mi merito delle spiegazioni.
 
Ho dormito tutto il volo, no so nemmeno quanto mi ci è voluto. Prendo un taxi e mi faccio portare a casa di Darcy, non conoscendo l’indirizzo di Lacey.
Quando scende le scale è molto sorpresa di vedermi, la abbraccio nonostante siano passati solo pochi giorni dall’ultima volta che l’ho fatto.
- mi spiace deluderti, Day, ma gli altri non sono con me .. -
- non preoccuparti, sapevo che prima o poi avremmo dovuto parlare, ma mi aspettavo una telefonata, non certo di trovarti sotto casa mia –
- quindi tu sai cosa sta succedendo? Non è che me lo diresti, perch.. –
- non voglio mettermi in mezzo, questo riguarda te e Lacey. Vuoi salire? –
- a dire il vero voglio vederla. Mi porteresti a casa sua? –
- non è a casa, ma posso lo stesso portarti da lei –
Mi lancia le chiavi della macchina e poi mi fa da navigatore. Mi fa parcheggiare e scendiamo.
- dove siamo, di preciso? –
- la conosci. Dove pensi che vada quando ha bisogno di sfogarsi, riprendersi o di meditare? –
- in acqua. Quindi suppongo che questa sia la piscina .. –
Non mi sbagliavo. Stiamo appoggiati al cofano della macchina per qualche minuto, poi la porta cigola e Lacey esce. Non è sola, anche il ragazzo della foto è con lei, qualche passo più indietro.
Mi avvicino, Darcy prova a prendermi per un braccio, ma scrollo via la sua mano facilmente.
Lacey credo si stia domandando se sono qui davvero o se sta sognando, ma credo che comprenda il fatto che sono davvero io quando si mette tra me e il ragazzo, intercettando il colpo diretto a lui, che la colpisce su un braccio.
- ma sei impazzito? – i suoi occhi verdi sono fissi su di me, così come quelli di Darcy, che si è fermata un passo dietro di me e mi guarda incredula.
- perché hai dovuto farmelo sapere così che era finita? Perché non dirmelo a Los Angeles qualche giorno fa? Cosa volevi da me? –
- Te. E’ l’unica cosa che volevo e che voglio tutt’ora – appoggia la sua mano sulla mia guancia, ma mi scosto. Non le credo.
- sei libero di non credermi, ma almeno ascoltami. Voglio bene ad Adam, ma mi sembrava di essere stata abbastanza chiara l’altra sera: io ti amo e se hai dubitato di questo anche solo per un minuto, non credo mi stessi ascoltando la prima volta che l’ho detto. Non ho mai voluto, e nemmeno mi è mai passato per la mente, rompere con te, però ho baciato Adam e ora tu hai mille domande che ti frullano in testa. E io voglio spiegarti tutto e rispondere a tutte le tue domande, quindi spara. –
- Lace? Domani ho un esame, io vado a casa – la interrompe il ragazzo.
- corri a studiare, ci sentiamo domani. Ciao Adam – si salutano e poi lui se ne va. Darcy si allontana rispondendo al telefono, ma suppongo sia solo per lasciarci da soli.
- Innanzitutto, lui chi è? –
- si chiama Adam ed è un mio vecchio compagno di classe –
- perché l’hai baciato e ora sei qui a dirmi che mi ami? –
Si siede su una panchina e mi racconta tutto, dal giorno in cui ha conosciuto Connor passando per la sera in cui si è ammalata e terminando con gli avvenimenti della sera precedente.
- e ti chiedo infinitamente scusa per non averti detto tutto questo prima, ma mi sembrava inutile. -
Capisco perché l’ha fatto e la perdono, mi ha detto più volte che tra lei e Adam non c’è nulla e non vedo perché non dovrei crederle.
- hai altre domande? -
- due. Uno, perché hai i capelli rossi? –
- tutta colpa di Savannah, prenditela con lei. E l’altra?
- Ti ho fatto male, prima? –
- probabilmente mi rimarrà un livido, ma sopravvivrò –
- mi dispiace averti colpita, penso mi sentirò in colpa per i prossimi quindici anni .. –
- sarà un fantastico aneddoto per i nostri figli, quando dovremmo raccontargli la favola della buonanotte: come un pugno risolse i problemi amorosi della mamma e di papà –
- a quanto sembra hai intenzione di sopportarmi a lungo … -
- cos’è questo tono sorpreso? Ormai dovresti averlo capito –
- prova a rispiegarmelo in termini diversi –
Appoggia una mano sulla mia guancia e non così delicatamente, preme le sue labbra sulle mie, lasciando che le nostre lingue danzino insieme.
- quindi mi pare di capire che le cose sono tornate alla norma qui… - Darcy è alle nostre spalle, con un sorriso enorme in volto – te l’avevo detto che avrebbe capito e che le cose sarebbero tornate alla norma. Quando riparti, Liam? -
- a dire il vero ero qui solo per parlare con Lace, devo ripartire subito se vuoi che porti a Louis i tuoi saluti –
- due voli nella stessa giornata sono massacranti, sicuro che non vuoi restare? –
- no, devo andare. Ma tenete duro ragazze, tra poco più di un mese saremo di ritorno. Forza Day, ti riaccompagno a casa e poi parto. Mi spiace per il pugno –
- levati quell’espressione da cane bastonato o non ti lascio più andare. è tutto ok, adesso vai o mi vedrai piangere –
Un ultimo bacio e mezz’ora dopo sono di nuovo in volo, Lacey aveva ragione, due voli ammazzerebbero chiunque, infatti dormo tutto il tempo risvegliandomi solo dopo essere atterrato.
Giro la chiave nella porta ed eccoli lì seduti sui due divani, hanno provato ad aspettarmi svegli per sentirmi raccontare tutto, ma si sono addormentati. Spengo la luce e li copro, poi mi siedo vicino a loro e mi addormento anche io.

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Capitolo 17
*** Capitolo 16; ***


Liam’s POV
Credo che siano di Louis le mani che stanno cercando di svegliarmi, ma sono ancora distrutto dai due voli e mi rifiuto categoricamente di alzarmi. Louis è tremendamente persistente e continua a infastidirmi, così per farlo contento apro un occhio e guardo l’orario.
Sono arrivato circa all’una di notte e ora è mezzogiorno, sui divani non c’è più nessuno, Lou mi spiega che quando si sono accorti che ero tornato sono andati a letto e che ora sono in cucina a preparare il pranzo. Tutte le informazioni che mi da le pronuncia in fretta, come a voler minimizzare il tutto, ci metto qualche minuto a capire che vuole sapere com’è andata.
- ci sono solo due ipotesi, o le cose si sono risolte bene, come spero visto che adoro quella ragazza e non potrei sopportare il vederti con il cuore spezzato, oppure l’hai uccisa, perché se vi foste mollati probabilmente ti saresti ucciso tu. Allora? Come stanno le cose? -
- è tutto ok, stiamo di nuovo insieme ed entrambi siamo vivi, anche se Lace ha un livido sul braccio .. –
- l’hai colpita? Per quale assurdissimo motivo l’hai colpita, amico? –
- non era diretto a lei, ma quella testona si è messa in mezzo! –
- guarda che ti sento, eh! –
La voce di Lacey esce dalle casse del computer, guardo Louis in attesa di spiegazioni:
- dovevo sentire entrambi le versioni della storia ed assicurarmi che lei fosse viva - mi dice alzando le spalle, poi ci lascia soli.
- come stai? Molto stanco? –
- distrutto, ma ne è valsa la pena –
- già. Comunque quando ho detto che non ne volevo parlare al telefono, non significava farti salire sul tuo super jet e catapultarti qui, sai? –
- l’avevo intuito, ma sul momento mi è sembrata la cosa più giusta da fare –
- sicuramente non era la più razionale, ma abbracciarti di nuovo è stato meraviglioso. Quand’è che tornate a casa, di preciso? –
- in teoria il quattro di dicembre, o il tre non so –
- sto già facendo il conto alla rovescia. Questo weekend non riusciremo a sentirci, ho promesso ai miei che li sarei andati a trovare e a Darcy che l’avrei accompagnata a ritirare quei famosi documenti, ricordi? –
- sì, vagamente. Ci sentiamo comunque domani vero? –
- perché non dovremmo? Ti devo lasciare, meraviglia. A domani –
- ciao splendida, ci sentiamo presto –
 
 
Lacey’s POV
- Annie. Alex. ora voi venite con me -
- dove, di preciso? –
- ho bisogno di un parere oggettivo sulla casa da comprare per i ragazzi, quando torneranno a Londra. Mentre andavo in piscina ho notato questa villa, abbastanza fuori dal centro e mi sono informata. Ho telefonato al loro manager stamattina, per chiedergli cosa ne pensava e mi ha dato l’ok, mi ha lasciato carta bianca, eccetto per il budget, ma ha detto che se penso sia adatta, se ne può discutere. Quindi ora voi montate in macchina e mi aiutate a prendere questa decisione –
Guido per qualche isolato, prima di fermarmi nel parcheggio della casa che ho appena descritto ai miei amici. Ad aspettarci c’è Lorraine, l’agente immobiliare. Ci saluta con un’energica stretta di mano e poi iniziamo il tour della casa.
Al piano terra ci sono un salone, una cucina enorme, un bagno e un piccolo ripostiglio. Sulla parete opposta alla porta d’entrata, una vetrata scorrevole permette l’accesso al giardino, dove una splendida piscina dall’acqua azzurra risalta nell’erba ormai sbiadita dal sole che aspetta solo la prossima estate e infine, un capanno degli attrezzi in legno, un gazebo con tavolo e sedie e persino un barbecue in muratura sono armoniosamente collocati nel giardino.
Le scale, che si trovano a ridosso di una delle pareti del salotto, conducono al primo piano: ci sono tre stanze da letto e due studi. Tutte e tre le camere hanno il bagno, mentre i due studi, che si trovano quasi uno di fronte all’altro, condividono il bagno infondo al corridoio. Lorraine ci spiega che i due studi possono essere convertiti senza problemi in camere e sottolinea l’ampiezza di tutte le stanze nella casa. Dall’altra parte del corridoio rispetto al bagno un’altra scala conduce al terrazzo dell’abitazione: non è grande, ma è particolarmente armonioso con tutti quei vasi pieni di piante che fortunatamente resisteranno al freddo inverno.
Lorraine ci lascia soli sul terrazzo a parlare, scendendo in cucina a farci una tazza di te.
- allora? Cosa ne dite? -
- se potessi ci verrei ad abitare io, credimi – Alex si è acceso una sigaretta e si sporge dal parapetto, stando ben attento a non rovinare il suo cappotto grigio nuovo.
Annie concorda con lui, mentre si stringe nella giacca a vento per cercare di non sentire il freddo pungente che le colora le guance di rosso.
- ok. Allora penso sia il caso di scendere e discutere dei dettagli finanziari -
Alex spegne la sigaretta e la butta in un vaso insieme a quelle già presenti - così magari Anns non si congela – aggiunge facendole un occhiolino poco prima di pizzicarle leggermente il sedere.
- Quindi? La casa vi interessa? -
- ci interessa eccome, ma ci interessa soprattutto il prezzo –
Fortunatamente la casa è un immobile nuovo, quindi non ci sono lavori di ristrutturazione da effettuare e la cifra che Lorraine ci propone è considerevolmente più bassa del budget che mi è stato dato, così potremo sbizzarrirci con i mobili.
E’ cosa fatta, devo solo passare tra domani e dopodomani in agenzia per gli ultimi dettagli della pratica, ma è ufficialmente casa dei ragazzi. Mi faccio dare le planimetrie e scatto qualche foto con il mio telefono, così da poterle far vedere alle ragazze.
Riporto a casa Annie ed Alex con le chiavi che tintinnano nella borsa. Ho promesso a Darcy che oggi sarei andata con lei, Hilary e Mary a vedere casa sua, perciò è da lei che mi avvio, mentre con una mano compongo il numero di Dianna e sistemo l’auricolare.
- ciao Lacey, tutto ok? – la sua voce squillante mi risponde dall’altro capo del telefono
- ehi bella donna, è tutto ok, voglio solo comunicarti l’ultima novità –
- sono tutt’orecchi, spara –
- la prossima volta che verrai qui, che per inciso spero sarà presto, tu e Niall avrete una stanza tutta per voi. Torno adesso da quella che sarà casa dei ragazzi qui a Londra, stasera ti mando le foto, ok? –
- non vedo l’ora di vederle, adesso è meglio che io torni in classe, o mi daranno per dispersa.. –
- ciao Dì, ci manchi un sacco –
- mi mancate anche voi, Cey. Saluta tutte –
Chiudo la chiamata e spengo il motore, scendendo dalla macchina per essere più visibile. Quando Darcy esce, siamo già tutte lì, è frenetica e non vede l’ora di andare a vedere “casa sua” così come non vede l’ora di sapere com’è la casa dei ragazzi.
- E’ una villa grande, su due piani e con un immenso giardino. Al piano terra ci sono una cucina, un bagno ed un salotto enorme. Al primo piano ci sono tre camere con bagno e due studi che convertiremo in camere di modo da ottenerne cinque, una per ognuno di loro. Poi su c’è un piccolo terrazzo, dopo vi faccio vedere le foto che ho scattato. E’ praticamente già nostra, devo solo dargli conferma, ma mi ha lasciato le chiavi, così possiamo tornare a vederla, ma se vi fidate di Annie e Alex, a loro è piaciuta moltissimo, ma ripeto, ne parleremo dopo. -
- va bene, ma già da come l’hai descrittasembra perfetta per loro – si gira di centottanta gradi verso Mary e le chiede - Allora mamma, dov’è il mio appartamento? -
L’appartamento di Sebastian è davvero molto accogliente, mentre Darcy e Hilary girano curiose, io e Mary ci sistemiamo sulle sedie in cucina a parlare un po’, quando sentiamo Hilary gioire sorpresa dopo che Darcy le ha proposto di abitare con lei.
 
Abbiamo passato il pomeriggio cercando i mobili per casa di Darcy e facendoci una vaga idea di quelli che potrebbero andare bene nella casa dei ragazzi. Mary aveva un appuntamento con Sebastian, quindi siamo rimaste solo noi tre. Ci sediamo al tavolino di un bar, ordiniamo qualcosa da bere e poi tiro fuori dalla mia borsa le planimetrie della casa.
Mentre Darcy pensava al bagno, ho colto l’occasione per chiamare il manager dei ragazzi, senza dirlo alle altre.
- ragazze, è ufficiale. La casa ha ricevuto l’approvazione necessaria, quindi ora non ci resta che iniziare i lavori -
Srotolo i fogli sul tavolo, spiegandogli come ho pensato di organizzare il piano terra e un pezzo della terrazza, poi metto in cima alla pila quello del primo piano.
- Sicuramente Zayn avrà una delle camere, così potrà passare tutte le eternità che vuole in bagno. Niall e Dianna sono così riservati che concederei anche a loro una delle tre camere. La terza la proponevo per te, Hil, ed Harry, ovviamente. Io mi sono innamorata dello studio che si afaccia sul giardino e sto già pensando a come sistemare i mobili per Liam lì dentro – mi fermo per bere un sorso del mio cappuccino, poi riprendo - Day, credi che a Louis dispiacerebbe l’altro studio? -
- quello di sinistra? Di fianco all’ipotetica camera di Harry ed Hilary? Non credo, anche perché sinceramente sono convinta che a lui bastino un letto, un armadio ed una scarpiera –
- ok allora. Hilary? Qualcosa da obiettare? –
- no, mi sembra perfetto, come casa di Day! –
Ripiego le planimetrie e le rimetto nella borsa. Dopo qualche minuto una ragazza si avvicina al nostro tavolo chiedendo ad Hilary e a Darcy un autografo.
- quindi tu e Liam ancora non avete detto nulla? – mi chiede Darcy non appena la loro fan si è allontanata.
- no, lui non ha detto nulla ed io non ci trarrei alcun beneficio da questa storia, quindi per il momento va bene così. – il mio telefono squilla e leggo il mittente della chiamata.
 - Scusatemi ragazze, devo rispondere, Sophie è tornata da una visita e muoio dalla voglia di sapere cosa le hanno detto. Allora Soph? Cosa ti hanno detto? -
- beh, innanzitutto abbiamo sbagliato a fare i conti, non sono alla fine del quinto mese ma del sesto, poi sappiamo che è una femmina e abbiamo pensato anche al nome, ma sarà una sorpresa per tutti. Adesso ti lascio, Carter è fuori di se dalla gioia e vuole festeggiare. A presto sorellina. Ti voglio bene –
- ok, Soph e riguardati, mi raccomando! – ma Sophie ha già interrotto la comunicazione e non sente l'ultima parte del mio discorso.

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