Take a ride on the wild side -

di Rocket Gin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione - ***
Capitolo 2: *** Same Ol' Situation ***
Capitolo 3: *** Dancing On Glass ***
Capitolo 4: *** You're All I Need ***
Capitolo 5: *** Public Enemy #1 ***
Capitolo 6: *** Too Young To Fall in Love ***



Capitolo 1
*** Prefazione - ***


1. Prefazione

 

Era una fredda mattina d'inverno.

Mi ero appena svegliata, pronta per consumare la mia colazione e andare a scuola.

Allora avevo solamente 15 anni, ero una ragazza solare e spensierata con sani principi... Ma da quel giorno cambiai radicalmente il mio modo di essere.

Scesi in cucina e assistii alla scena più terribile e struggente che una figlia possa vedere: mamma stava piangendo a dirotto e papà con lei.

''Mà, che succede?''

Mi avvicinai preoccupata a lei.

Nessuno mi rispondeva, ero in panico.

Mamma continuava a piangere, non si fermava nemmeno un attimo. Cosa doveva essere successo di così grave?

Sentii improvvisamente una mano appoggiarsi sulla mia spalla: era Nikki.

Starà sicuramente cercando Max, pensai.

''Kim, seguimi per favore''

Mi prese per mano e mi portò in salotto, dove mi fece accomodare.

''Vedi piccola, per me è difficilissimo dirlo ma...è giusto che tu sappia.''

Prese fiato.

Lo guardai negli occhi e scorsi due lacrime scendere lentamente lungo le sue guance.

''Ieri sera, quando Kev e Max tornavano a casa è successa una cosa piuttosto brutta...''

Fece una breve pausa.

Una lacrima mi stava lentamente scendendo sul viso.

''Nikki parla per favore''

Lo incitai, sentendo una morsa stringermi il petto.

''Ieri sera c'è stato un incidente e Max è entrato in coma...''

Senza nemmeno accorgermene, cominciai a piangere, le lacrime sembravano inarrestabili.

Ma il peggio doveva ancora arrivare.

Nikki mi abbracciò stretta a se, mi fece promettere di essere forte e mi rassicurò dicendomi che probabilmente si sarebbe rimesso.

Mi asciugai le lacrime, ma arrivò immediatamente il colpo di grazia.

''Piccola... Kevin non ce l'ha fatta...''

Gli crollai letteralmente addosso.

E' così strano come si passi improvvisamente dall'avere tutto al niente...

In poco tempo avevo perduto Max, mio fratello e Kev, l'amore della mia vita.

Passammo tutta la giornata a piangere insieme, abbracciati l'un l'altro, facendoci la promessa di non perderci mai di vista.

 


Da quel triste giorno iniziai ad evitare tutte le persone possibili, mi fidavo solo di lui, di Nikki.

Rappresentava l'unico raggio di sole nella tempesta perenne che era la mia vita.

Era la mia roccia in tutto, ogni volta che dovevo fare qualcosa di veramente difficile per me, lui era lì.

Mi accompagnò ai funerali di Kevin, ogni giorno mi accompagnava in ospedale a trovare Max, mi accompagnava e mi veniva sempre a prendere da scuola in sella alla sua Harley.

Mi aveva fatto appassionare alla musica, a quel famoso Rock N' Roll che tanto amava mio fratello, m'aveva presentato la sua band: i Mötley Crüe.

Mi ha introdotta a quella vita selvaggia che conduceva lui insieme ai suoi amici.


Nikki è sempre stato il mio punto di riferimento, la persona più importante della mia vita.

Fu come il fratello che la vita decise improvvisamente di togliermi, era il mio angelo custode.

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Capitolo 2
*** Same Ol' Situation ***


 

2. Same Ol' Situation

Troppe lacrime buttate al vento, troppe parole sprecate, infinite incertezze e troppe poche persone su cui poter contare.

Sono passati 3 anni da quando Max è entrato in coma.

Analisi su analisi, interventi, false speranze.

Niente.

Ancora non è successo nulla di importante, nulla che lo possa aver fatto ritornare sul mio stesso cammino.

A volte mi sento così stupida, penso di aver buttato via la mia vita, di essere diventata una bambola di pezza.

Niente ha più tanto senso, mi sono venduta a quello che mi sembrava la via giusta per ricominciare.

E invece?

Invece sono cambiata.

Non ho più degli ideali, dei principi...

Non ho più niente, non mi è rimasto nulla della vita che conducevo.

Mi sballo per dimenticare tutte le ingiustizie ricevute, non mi interessa più dell'amore, faccio sesso senza essere presa sentimentalmente da qualcuno.

Perché dovrei farmi prendere sentimentalmente?

Quando provi sentimenti forti per qualcuno, la vita ti fa scivolare queste persone via dalle mani, senza troppe spiegazioni.

Mi sono stufata presto di essere un giocattolo di quella sadica bestia che mi manovra, chiamata vita.

Ho deciso di vivere una vita fatta di Rock N' Roll, fatta di tutti i suoi vizi e piaceri, di tutti i suoi difetti e... Cazzo, mi piace!

Mi piace perché è piena di imprevisti, di sorprese..

Non ci sono delusioni, basta non credere fermamente in un futuro migliore.

Eppure, sentivo che, anche se perfetta per il mio carattere formato negli ultimi anni, quella non era la vita adatta a me.

 

 

''Vado a scuola. Forse non torno e dormo da Nikki''

Urlai a mia madre prima di uscire di casa.

Non era la prima volta che rimanevo da Nikki e mia madre si fidava ciecamente di lui, lo trattava quasi come un figlio.

''Stai attenta tesoro! Ti voglio bene!''

''Anche io mamma..''

Per quanto fosse vera la cosa, mi dispiaceva raccontarle una cazzata.

Sicuramente quella sera sarei finita a dormire a casa di qualcun'altro, che ovviamente non era Nikki.

Andavo a scuola, tornavo a casa che mamma era ancora a lavorare, mi cambiavo e andavo al solito locale.

Il locale dove spesso suonava il gruppo di Nikki e dove solitamente mi facevo rimorchiare da molti ragazzi.

Feci qualche passo per uscire dal vialetto quando una voce colse la mia attenzione.

''Kim!''

Nikki mi stava chiamando da casa sua.

''Hai bisogno di un passaggio?''

Sinceramente andare a scuola a piedi non era poi tanto divertente.

Feci cenno di sì colla testa e in meno di cinque minuti montai sulla sua Harley.

''Mi raccomando comportati bene, io ti osservo! Vuoi che ti venga a prendere all'uscita?''

Anuii e lo ringraziai.

''Questa sera ci becchiamo al locale o ci andiamo insieme?''

Domandai sorridente.

''Se vuoi ci andiamo insieme!''

''Ci sarà Tommy?''

Mi morsi inconsciamente un labbro.

Nikki mi guardò con uno sguardo di disapprovazione seguito da un sogghigno.

Tommy era il batterista del gruppo di Nikki, una vera bomba... Aveva la fama di essere un donnaiolo qui a L.A.!

Frequentava la mia scuola insieme a Vince, il cantante.

Salutai Nikki amorevolmente e mi diressi verso quell'istituto schifoso.

Odiavo la scuola, non c'ero mai andata volentieri.

Le ore passavano inesorabili, lente come la morte.

Tra il cambio di un ora e l'altra, bevevo un po' di Whisky portato direttamente da casa per rimanere sveglia.

I fantastici metodi consigliati da Nikki!

Suonò finalmente la campanella dell'intervallo, mi munii di sigaretta e accendino e andai in cortile.

Mi misi in un angolo appoggiata al muro.

Il vento mi spostava i lunghi capelli mossi, il mio sguardo rimaneva fisso per terra.

Pensavo, ovviamente.

Prima di andare a casa sarei voluta passare in ospedale da Max.

Sovrappensiero vidi avvicinarsi due ombre a me.

Alzai lo sguardo verso l'alto e vidi i due prima citati.

''Scusa, hai da accendere?''

Squillò la voce di Vince a breve distanza dal mio orecchio.

Porsi l'accendino nero di Nikki verso di lui.

''Ma questo è di Nikki! Oddio tu sei la famosa Kim?''

Annuii senza emettere suoni. Perché quei due stavano parlando con me?

Perché sprecavano il loro tempo con una che da dire non ha niente, una persona vuota come un vaso di terracotta, incapace ormai di provare emozioni?

Vince si accese la sigaretta, passò l'accendino a Tommy, che me lo ridiede.

''Sarai con Nikki questa sera? Al locale?''

Sorrise Tommy, sbuffando una grossa nuvola di fumo.

''Forse''

Conclusi tirando un ultima boccata di sigaretta.

Guardai Tommy dritto negli occhi, quegli occhi che sembrava mi stessero lanciando una sfida.

Cosa voleva dirmi con un semplice sguardo?

''Ci si vede.''

Aggiunsi prima di tornare in classe.

Per tutta la durata delle ore successive pensai a quello sguardo. Così intenso, così espressivo...

Finita finalmente l'ultima ora, aspettai che tutta la gente se ne andasse dalla classe, misi i libri dentro la borsa e me ne andai.

Mi piaceva passeggiare per i corridoi lentamente, pensando al tutto e al niente.

Arrivai alle scale, quando trovai Tommy seduto sul primo gradino.

Mi fermai di scatto e dopo qualche secondo si girò.

''Hei Kim, cosa ci fai ancora qui?''

Mi rivolse la parola come se mi conoscesse da anni.

''Potrei farti la stessa domanda sai?''

Rimasi in piedi a guardarlo.

''Sei sempre stata così scontrosa? Sai, non è un buon metodo per fare amicizie''

Commentò alzandosi in piedi e affiancandosi a me.

''Dovrebbe interessarti la cosa?''

Cominciai a scendere le scale, quasi infastidita, ma lui mi fermò improvvisamente prendendomi per un braccio.

''Anche se fosse?''

Quegli occhi, così espressivi... Mi lanciò uno sguardo che al sol pensiero ancora ho i brividi, difficile dimenticarlo.

Un mix di emozioni mi pervasero lo stomaco, iniziai ad arrossire velocemente.

Tirai il braccio divincolandomi dalla sua presa e continuai a scendere le scale in gran velocità.

Non osò seguirmi, rimase lì, a guardarmi con un sorrisetto beffardo sul volto.

Cosa voleva?

Appena finita la rampa di scale, feci qualche passo lungo un corridoio e uscii da una porta secondaria.

Mi ritrovai nel cortile della scuola, dove Nikki mi stava aspettando con la sua Harley.

''Piccola tutto bene? Sei tutta rossa!''

Rise. Nikki, ti prego, non ridere almeno tu!

''Non preoccuparti''

''Dai sali''

Stava ancora ridendo. Non capisco proprio che ci sia da ridere!

In lontananza vidi arrivare Tommy.

Sperai con tutto il cuore che Nikki non ci facesse caso, ma invece che partire iniziò a urlare.

''Tommy! Coglione del cazzo!''

Lo intimò a venirci incontro. Cristo, quanto l'ho odiato in quel momento.

Si avvicinò a noi e salutò Nikki.

Si limitò a farmi l'occhiolino, cosa che faceva più o meno con tutte le ragazze dell'istituto. Prevedibile amico mio!

''Questa sera ci sei vero? Senza di te non c'è divertimento amico!''

''Beh ovvio, che cazzo di domande fai Tom?''

''Qualche altra presenza sarebbe gradita''

Finì lui con fare da Macho. Capii subito che si stava riferendo a me.

Che palle!

Nikki si guardò intorno e capì cosa il suo amico voleva dirgli.

''Va bene man, ora andiamo. Ci becchiamo questa sera!''

Tommy si limitò ad annuire e a salutarci.

Nikki mise in moto e partì.

Ci fermammo a casa mia, tanto mia madre sarebbe tornata tardi. Appoggiai la borsa in un angolo e ci dirigemmo in camera mia.

''Hai fatto amicizia collo squilibrato a quanto vedo''

Si sedette sulla mia sedia girevole iniziando a roteare come un bimbo.

''Bah, ci ho solo parlato''

Cominciai a svestirmi, rimanendo in biancheria.

''Cos'è hai intenzione di non venire al locale questa sera o hai detto di no a Tommy per cavartelo dai coglioni?''

''Ovviamente la seconda. Oggi Vince e Tommy sono venuti a parlarmi con la scusa dell'accendino... Avevo intravisto uno zippo nella tasca di Vince''

Velocemente feci scorrere le calze a rete lungo le mie gambe, afferrando infine un paio di pantaloncini di pelle.

''Tipico da parte loro! Forse cercavano di rimorchiarti''

Aggiunse con tono saccente.

''Bah''

Conclusi io, con tono scocciato mentre mi infilai velocemente la mia maglia nuova degli Aerosmith.

Finii indossando il mio chiodo e i camperos, allacciandomi una bandana nera lungo metà coscia.

''Possiamo andare se vuoi, io sono pronta!''

''Bene!''

Mi sorrise teneramente.

''Nikki...''

Alzò un sopracciglio, guardandomi con aria interrogativa, esortandomi a continuare con un lieve gesto del capo.

''Mi manca''

Le parole mi si strozzarono in gola.

Capitava spesso che mi prendessero queste crisi e fortunatamente lui era sempre con me.

Mi abbracciò forte e mi tranquillizzò.

''Vuoi passare in ospedale?''

Feci cenno di no. Probabilmente passando in ospedale sarei stata peggio. Chi lo sa!

Mi ripresi subito e uscimmo di fretta da casa mia.

''Passiamo un attimo da Mick che gli devo lasciare degli spartiti ok?''

Annuii silenziosamente.

Mick era una persona adorabile, tranquilla e realista. Non era una persona loquace ma in poche parole sapeva dire il fatto suo.

Arrivammo da Mick in qualche minuto e lasciammo gli spartiti.

Ci fece accomodare a bere qualcosa e a fare quattro chiacchiere.

Era veramente piacevole passare il tempo con lui. Restammo lì a lungo finché Nikki decise che si stava facendo troppo tardi.

Uscimmo da casa Mars e ci dirigemmo verso il locale.

Era pieno di gente questa sera, forse perché suonava un gruppo molto in voga qua a Los Angeles.

Mi sedetti al bancone del bar e ordinai da bere. Feci lo stesso errore forse un po' troppe volte.

La testa iniziò a girarmi vorticosamente anche se non lo davo a vedere.

Sentii una presenza sedersi vicino a me, non avevo idea di chi fosse.

Quella presenza tentò di comunicarmi qualcosa nell'orecchio che però non capii, mi limitai semplicemente ad annuire.

Mi prese delicatamente per un braccio, io mi alzai barcollando e lo seguii.

Sapevo che stavo sbagliando, ma lo seguii.

In quel caos infernale riuscivo a sentire distinte tutte le voci che giravano nella mia testa.

Per un attimo fui realmente convinta di aver sentito Nikki dirmi di stare attenta, di fermarmi o cose simili, ma non ascoltai.

Continuai a seguire quella figura non mi ricordo fino a dove, poi i miei ricordi si offuscarono lievemente fino a non ricordare più nulla...

 

It's The Same Ol',

Same Ol' Situation...
It's The Same Ol',

Same Ol' Ball And Chain!

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Capitolo 3
*** Dancing On Glass ***


3. Dancing On Glass


Iniziai piano piano a prendere coscienza. Era difficile aprire gli occhi in situazioni del genere.

La mia testa vorticava ancora, ma riuscivo a ragionare abbastanza bene, almeno per capire che quello non era né il mio letto, né quello di Nikki.

Dove mi trovavo?

La classica domanda che mi facevo quando bevevo troppo e mi facevo trascinare da non so chi in giro per L.A.

Che schifo.

Dopo qualche minuto passato a rimuginare su quello che poteva esser successo quella sera, aprii gli occhi.

Mi trovavo in una stanza grande, bianca, arredata con poster di alcune band. Una grande finestra aperta faceva entrare una brezza leggera e piacevole.

Mi alzai da quel letto e mi guardai meglio intorno.

Il mio chiodo era ben sistemato su una sedia insieme ai miei vestiti e i miei stivali affianco alla porta.

Addosso avevo solamente la biancheria e una larga maglietta degli Aerosmith.

Dove mi trovavo? Chi mi aveva portata qui?

Entrata leggermente in panico decisi di uscire dalla stanza e perché no, forse anche da quella casa.

Afferrai i pantaloncini, mi infilai i texani e presi il chiodo

Feci per dirigermi verso la porta della camera, quando si aprì di scatto innanzi a me.

''Buongiorno! Ti senti meglio a quanto vedo. Te ne vai di già?''

''Oddio...Tommy'...'

Adesso capisco chi era quella figura, capisco di chi era quella casa...

''Vuoi dirmi che...''

Le parole mi si smorzarono in gola.

''No, tranquilla non ti ho toccata se è questo ciò che vuoi vuoi sapere''

Mi sorrise con aria furbesca.

Storsi il naso.

''Ma che è successo ieri sera?''

''Ti sei seduta al bar, hai iniziato ad ordinare alcool su alcool. Ti avevo vista lì seduta da sola, ho provato a parlarti ma non rispondevi. Pensavo non stessi bene quindi ti ho portata a prendere un po' d'aria e niente, mi sei praticamente crollata addosso!''

Concluse prendendo il pacchetto di sigarette sul comodino e se ne accese una.

''Vuoi?''

Rifiutai gentilmente, non ne avevo voglia.

''Vuoi che ti porti a casa?''

Feci cenno di no.

''Posso andare da sola... Credo''

''In quelle condizioni? Ma non farmi ridere!''

Mi scappò un mezzo sorriso. Dopo tutto aveva ragione!

''Wow, è la prima volta da quanto? Mmmh, anni che ti vedo quasi sorridere!''

''Anni?''

Ma se ci conosciamo solo da due giorni!

''Sì anni. Frequentiamo la stessa scuola ricordi? Pensi che una come te passi inosservata?''

Sinceramente speravo di sì.

Non ho mai fatto niente per essere notata, non mi sono mai messa in mostra o cose simili.

''Non sono poi così tanto diversa dalle altre,,''

''Beh sì, se lo mettiamo in ordine di logica che voi femmine avete tutti due tette e una figa non sei diversa... Se invece ti paragoni alle altre per come ti proponi sei di gran lunga diversa!''

Il venticello che entrava dalla finestra mi scompigliò lievemente i capelli.

''E perché come mi propongo io?''

''Beh, hai un look che si nota subito, poi sei sempre da sola... Ricorda che si notano più le persone che camminano da sole che le persone che camminano in gruppo!''

Mi guardò dritta negli occhi, poi si sedette affianco a me.

''Non pensavo proprio sinceramente... Quindi tu da quant'è che ti sei accorto di me?''

Sorrise a quella domanda.

''Se ti devo dire la verità, da quando hai messo piede per la prima volta a scuola. Mi ricordo di te perché Vince quando ti ha vista passare davanti alla nostra aula mi ha preso per un braccio e mi ha trascinato fuori dall'aula dicendomi - Guarda che figa quella! -... E non fu l'ultima volta... È andato avanti a sbavarti dietro per dei mesi, poi s'è rotto i coglioni perché non lo degnavi nemmeno di uno sguardo!''

Scoppiammo entrambi a ridere.

Povero Vince, quasi mi sento in colpa per non avergli mai degnato uno sguardo!

''Oddio...''

''Oddio cosa? Guarda che Vince è un uomo così avvenente!''

Fece fatica a finire la frase e scoppiò a ridere.

Era piacevole passare il tempo con lui, era simpatico poi beh... Come negare la sua bellezza!

''E io sono così insignificante al tuo cospetto che la mia figura non è mai passata per sbaglio sotto i tuoi occhi?''

Mi chiese avvicinandosi, guardandomi con occhi languidi.

Non volevo rispondergli in maniera antipatica e nemmeno dirgli che anche l'ho sempre visto e gli sono sempre stata alla larga.

''Non mi hai ancora risposto... Ma va be, lo prenderò come un sì!''

Alzò la testa verso il soffitto, come fosse deluso.

''No, no... Cioè sì ovvio che avevo già visto sia te che Vince. Ma giusto perché siete amici di Nikki... A proposito! Sarà preoccupatissimo!'''

Era dalla notte prima che non aveva mie notizie e sicuramente si stava preoccupando.

''Ripeto: vuoi che ti porti da Nikki? Tanto anche se mi dici di no lo faccio''

Sorrisi ancora. A questo punto non mi restava altra scelta che annuire!

Mi alzai in piedi e mi diressi verso la porta accompagnata da Tommy, quando ad un certo punto suonò il campanello di casa sua.

''Chi cazzo è?''

Si chiese a bassa voce.

Uscì di corsa dalla camera e aprì la porta d'ingresso.

''Tommy aiutami sono nella merda fino al collo, non trovo più Kim da nessuna parte e sua madre conta su di me, aiutami!''

Era Nikki, entrato in casa semi disperato mentre parlava a macchinetta.
''Amico, calmati!''

''No non mi calmo! Cazzo come faccio? Devo trovarla! Non posso tornare indietro senza di lei! Ok, ho deciso, se non la trovo entro questa sera scappo dalla città e non mi faccio vedere mai mai mai più!''

Concluse in un fiato.
''Merda Nikki, calmati e fammi finire di parlare! Kim è di la in camera mia!''
Nikki saltò addosso a Tommy prendendolo per il collo della maglia.

''Giuro Tommy, che se l'hai anche solo sfiorata, tu sei morto''
''Calmati amico, non l'ho nemmeno sfiorata! Era in difficoltà e, non sapendo dove portarla, l'ho portata qui!''
''Mmmh, voglio crederti...''

Aggiunse con tono severo, raggiungendomi poco dopo.
''Kim!''

Mi corse incontro lanciandosi su di me.

Mi abbracciò forte, quasi da togliermi il respiro.
''Ti ho cercata praticamente ovunque, non hai un idea di quanto fossi preoccupato!''

Cercai di divincolarmi dolcemente da quella presa.
''Nikki calmati, sono qui, sto bene! E Tommy non mi ha toccata, te lo giuro.''
''Sei sicura?''

Annuii lentamente.

Avevo dei giramenti di testa assurdi.
Mi prese per mano e mi alzò dal letto.

''Andiamo a casa dai, che tua madre è piuttosto preoccupata!''
''Va bene''

Mi alzai nuovamente in piedi barcollando e mi diressi insieme a Nikki, che mi sorreggeva, verso l'uscita.
Salutammo insieme Tommy e uscimmo frettolosamente.

''Ti rendi conto in che pasticcio ti sei andata ad infilare?''

Mi rimproverò quando fummo vicino alla sua Harley.
''Pasticcio?''
''Sì... Per non dire cose peggiori... Adesso Tommy ti starà addosso come una cozza finché non gliela darai!''

Prese un respiro profondo.
''Vedi Kim, non voglio intrometterti nella tua vita privata, ne tanto meno scegliere per te chi portarti a letto e chi no, ma è bene che tu sappia certe cose su Tommy. È un bravo ragazzo, è simpatico ed è un mio buonissimo amico, ma quando si tratta di ragazze è uno stronzo assurdo. Le fila per un po', finché non lo soddisfano carnalmente, poi non se le caga più... Ha sempre fatto così non è una novità''

Feci spallucce.

A me cosa importava, non ho mai detto di volermelo portare a letto! Tanto meno di farmi prendere per il culo da un mezzo ritardato.
Nikki accese l'Harley e ci dirigemmo verso casa sua.

'Vieni in casa mia a farti una doccia, puzzi d'alcool in una maniera oscena! Tua madre se ne accorgerebbe subito''

Accettai senza troppi problemi, tanto ormai vivevo a casa sua e lui a casa mia.
Appoggiai le mie cose vicino all'entrata e andai in camera di Nikki a prendere un asciugamano.
Mi diressi verso il bagno per darmi una rinfrescata.

Dopo qualche minuto uscii e mi ritrovai nuovamente in camera di Nikki.
''Tieni, ti presto una maglia, ci penso io a ridare a Tommy la sua..''

Mi porse gentilmente una sua maglietta dei Kiss.
La indossai: mi stava una ventina di volte in più... Ero decisamente troppo piccola!

Lui scoppiò a ridere e farfugliò qualcosa di incomprensibile riguardo alla dimensione della maglia.

Mi sedetti sul letto e iniziai ad asciugarmi i capelli.

Nikki rimase a fissarmi per tutto il tempo... Mi sentivo stranamente in imbarazzo.
Mi fermai a guardarlo, aveva uno sguardo strano, perso nel vuoto...

''Tutto bene?''
''Eh? Ah, sìsì, tranquilla tutto bene... Tu piuttosto? Ti sei ripresa?''

''Sì abbastanza!''

Finii in fretta di asciugarmi i capelli e mi stesi nel lettone affianco a lui.
''Pensi che la mamma sia incazzata?''
''Naaah, ti ho coperto io, le ho detto che stavi dormendo come un angioletto e lei non ha voluto sapere altro... Ma la prossima volta che le dici che rimani qui a dormire, fammelo sapere se mi devo inventare una cazzata.''
''Hai ragione, perfettamente ragione Nikki...Scusa''

''Non fa niente piccola!''

Sorrise dolcemente e cominciò ad accarezzarmi i capelli.
''Ma come fanno ad essere così morbidi e voluminosi!''
''Si tratta di aver fortuna!''

Scoppiammo entrambi a ridere.

Mi attirò lentamente a se, stringendomi tra le sue braccia.
''Kim, non voglio che ti accada niente, per favore stai attenta a tutto e a tutti.''
''Te lo prometto.''

Rimanemmo abbracciati per un po' finché non ci addormentammo entrambi.

 


I've been thru hell

And I'm never goin' back...

To dancing on glass!

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Capitolo 4
*** You're All I Need ***


4.You're All I Need


Suonò il campanello e mi svegliai di soprassalto, Nikki insieme a me.

C'eravamo addormentati di sasso.

Per non fare la solita figura da sbandato, prima di andare a vedere chi era, Nikki si infilò una maglietta ed andò ad aprire.

''Ciao Nikki, la mia bimba è lì in casa? Non dirmi che sta ancora dormendo!''

Ovviamente era la voce di mia madre, che stava ridendo al pensiero che fossi ancora a letto a dormire.

''Mmmh, è in camera mia che s'è alzata da poco''

Non riuscì a trattenere uno sbadiglio.

''E tu con lei immagino!''

''Da cosa l'hai capito?''

Risero all'unisono.

''Direi dallo sbadiglio caro!''

Li raggiunsi mettendomi una mano nei capelli per sistemarmeli un po'.

''Buongiorno piccola mia, o dovrei dire buona sera?!''

''Ciao Mà!''

Ogni volta che mi accoccolavo insieme a Nikki mi svegliavo di buon umore.

Tutto questo mi ricordava quand'ero piccola e dormivamo in tenda in giardino insieme a mio fratello.

Mi spuntò un sorriso sul viso.

''Tesoro ho una bella notizia per te... I medici mi hanno assicurata che ora Max è completamente fuori pericolo e c'è la possibilità che a breve si svegli''

La voce le si strozzò in gola per l'emozione.

''Ovviamente dovrà comunque stare sotto osservazione, ma dicono che tornerà a condurre una vita normale''

Finì con una lacrima di gioia a rigarle il volto.

...Oh mamma, mi piacerebbe essere felice e speranzosa quanto te.

Ma come posso esserlo?

Sono anni che dicono che si sveglierà, ma lui è ancora lì in quella stanza d'ospedale e ho l'impressione ci rimarrà ancora.

Finsi un sorriso davanti a mia madre e l'abbracciai cercando di dire delle parole di sollievo, non solo per lei, ma anche per me.

''Questa sarà la volta buona..''

Mi scappò di dire in un sussurro. Non ne ero completamente sicura, ma dovevo sperarci un minimo!

'Lo spero piccola mia, lo spero!''

Sciolse l'abbraccio e mi prese il viso tra le mani dandomi un bacio in fronte.

''Allora cosa volete fare? Nikki ti va di rimanere a cena da noi? Ovviamente se hai altro da fare non fa niente, sarà per la prossima volta''

Mi girai verso Nikki e lo implorai con lo sguardo.

''Si può fare, tanto non ho impegni per questa sera''

Mi sollevava il fatto che venisse anche lui.

Adoravo mia madre, ma volevo evitare certi discorsi che sicuramente questa sera sarebbero saltati fuori.

''Bene, Kim mi raggiungete dopo insieme ok?''

''Sì, tranquilla...''

La guardai uscire e lentamente mi avvicinai alla porta, chiudendola.

Mi appoggiai di spalle contro il muro e sospirai, guardando il soffitto.

''Fammi indovinare, qualcosa mi dice che non sei contenta della notizia..''

''No, la cosa è diversa... Se fosse vero ne sarei felicissima, peccato che hanno detto un mucchio di volte in questi anni che si sarebbe svegliato da un momento all'altro... E invece? Si trova ancora lì...''

Restai a testa alta a guardare il soffitto per evitare che le lacrime, che già colmavano i miei occhi, mi scendessero lungo le guance.

Nikki mi si avvicinò e, come già successo altre volte, mi cinse la vita con le braccia.

''So che è difficile riporre fiducia in tutto ciò che ti dicono, soprattutto se ogni volta succede sempre il contrario. Ma fallo per tua mamma, ha già sofferto tanto, stalle vicina e falle sentire che ci credi. Chissà, questa potrebbe essere veramente la volta buona!''

Mi sorrise.

Quel sorriso che avevo visto tante volte, che mi confortava e mi tirava su di morale...

Ricambiai con un sorriso appena accennato.

''Sei più bella quando sorridi, capito!?''

Mi abbracciò forte, quasi da togliermi il respiro.

''Ti voglio bene, sappilo che per qualsiasi cosa ci sarò sempre, come ci sono già stato''

Rimasi abbracciata a lui per un po'.

Percepivo il calore della sua pelle e l'inebriante odore di essa.

''Tutte le parole di questo fottuto mondo non possono bastare per ringraziarti..''

''Non ce n'è bisogno davvero''.

Mi persi nel verde di quegli occhi meravigliosi, che troppe volte avevo guardato ma che non mi stancavo mai di farlo.

''Ti sei incantata?''

Feci cenno di no, ma non staccai gli occhi dai suoi.

Volevo tanto sapere cosa mi prendeva in quel momento.

Era la sbronza del giorno prima che pensava al posto mio?

Eravamo così affini... Che sotto ci fosse altro?

''Nikki io...''

''Shh''

Mi mise un dito sulle labbra, zittendomi.

Si chinò leggermente su di me e sfiorò le sue labbra contro le mie.
Un bacio forse sperato, forse sbagliato. Chi lo sa!

Un mix di emozioni mi pervasero, la mia mente si staccò da tutto ciò che l'abitava e mi concentrai solamente su quelle emozioni che quell'intreccio di lingue mi faceva provare.

Ero libera da ogni pensiero e stavo fottutamente bene..
Sentii una pressione leggera sul mio petto, Nikki si staccò dolcemente da me.
''No''

Lo guardai interdetta.

''Non posso, va contro tutto..''
''Contro cosa?''

Ero perplessa.

Sì, quello che avevamo fatto probabilmente era sbagliato ma cos'era quel 'tutto'?
''Sei la sorella del mio migliore amico, lui è in coma e io sono qui che ti bacio...''

Si passò una mano tra i capelli.

''E' sbagliato.. Kim è tutto sbagliato..''
Continuai a non capire.

''Ma...''

''È difficile... Sinceramente non lo so nemmeno io, ma non deve andare così. Tu hai la tua vita e non devi assolutamente dipendere da me''

''Ma tutta la mia vita sei tu. La mia roccia, il mio sorriso, l'unica persona in grado di capirmi''

Sospirai rattristata.

''Sono il tuo migliore amico, un fratello... E non deve essere nient'altro piccola. Il futuro ti spiegherà poi perché''.
''E perché non può spiegarmelo ora?''

Mi sorrise, scostandomi una ciocca di capelli dal viso.
''Quegli occhioni, così curiosi... Sei sempre stata così lo sai?''

Mi guardai intorno perplessa.

Forse aveva ragione, il futuro mi avrebbe poi spiegato il perché, bastava solamente aspettare e viverlo.
Qualunque cosa fosse successa, l'unico ricordo era sempre lo stesso.
Lui apparteneva a me, in un modo leggermente diverso da quello che avevamo inteso in quel piccolo momento.

La sua anima, il suo sorriso, i suoi occhi...

Erano miei da tanto tempo, ma non lo avevo ancora capito.

Io vivevo per lui, e lui viveva per me.

La mia roccia, la mia forza e la mia stessa debolezza.

Era molto più di una persona da amare.

Lui era un amico, il migliore che potessi mai desiderare, e mi apparteneva.

Tutto ciò di cui avevo bisogno era la sua presenza, i suoi consigli, sapere che lui c'era.

''E ora promettimi una cosa piccola... Qualunque cosa succeda, tu ricordati di questa promessa, ricordati di noi, ricordati che in qualsiasi situazione io sono sempre dietro di te a proteggerti le spalle.''

Mi prese le mani e le strinse tra le sue.

''Promettimelo...''
''Te lo prometto''

Ero spaventata dal futuro, ma sapevo che potevo contare su di lui, per qualsiasi cosa.
''Dai vatti a preparare''

Mi disse sorridendo e dandomi una pacca nel sedere.

Lo guardai storto per poi ridacchiarci sopra.


-  'Questo sarebbe stato veramente troppo da sopportare per lei. Le ho promesso che le sarei stato accanto durante questo futuro che la spaventava così tanto, ma... Perché non dirle che anche io ne avevo paura? Talmente tanta paura che ero appena entrato nel mondo della droga? Niente di pesante per il momento, ma conoscendomi sarei solo peggiorato. Perché fare da spalla ad una persona fragile se posso dimostrarmi ancora più fragile? Vita mia, perché ti sto vivendo con così poco coraggio? Perché mi nascondo dietro a cose effimere e superficiali senza lottare? Perché...'  -


 

Mi preparai velocemente e lo raggiunsi.

''Eccomi Nikki, sono pronta!''
''Perfetto, allora andiamo! Non facciamo aspettare ulteriormente tua madre''
Arrivammo ovviamente a casa mia in poco tempo.

''Che hai fatto Nikki, sei triste?''
''Eh? No, no tranquilla, stavo solo pensando...''

Rimasi col dubbio tutta la sera. A cosa stava pensando?
In fondo avevamo chiarito ogni singolo aspetto della faccenda. O così almeno pensavo...


 

When you took my lips,

I took your breath.

Sometimes love's better off dead...

You're all I need, make you only mine,

I love you.

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Capitolo 5
*** Public Enemy #1 ***


5. Public Enemy # 1

Affrontare certi argomenti non è stato per niente piacevole.

Dopo mangiato mi ritrovai a piangere a dirotto in camera mia.

Nikki era affianco a me, come sempre.

Cosa farei senza di lui?

Restò con me tutta la notte, non mi lasciò un secondo.

Lui era veramente tutta la mia vita.

 

L'indomani mattina, mi svegliai di buon'ora pronta per andare a scuola.

Scivolai lentamente giù dal letto, guardando Nikki dormire ancora, con un'espressione angelica dipinta in viso.

Era stupendo...

Sorrisi a quella visione, correndo in cucina a preparare il caffè e imburrare le fette biscottate per entrambi.

Dopo aver preparato la tavola corsi in camera a prepararmi.

Decisi di tenere su la maglia di Nikki, che annodai poco più sotto il seno per mascherarne la larghezza rispetto al mio corpicino.

Aveva il suo meraviglioso profumo addosso.

Mi truccai velocemente e tornai in cucina, bevendo velocemente la mia tazza di caffè caldo.

Buongiorno piccola..”

Nikki si avvicinò a me stropicciandosi gli occhi.

Gli sorrisi in risposta a quel buongiorno...

Mi posò un dolce bacio sulla guancia, addentando infine una fetta biscottata.

Perché non mi hai svegliato prima?”

Mi strinsi nelle spalle, cominciando a lavare la mia tazzina.

Sei così bellino quando dormi!”

Scosse la testa, consumando in fretta la sua colazione.

Sei pronta? Dai che ti accompagno a scuola...”

Annuii prontamente e afferrai al volo la mia borsa con tutti i libri all'interno.

Ormai era diventata una normale routine il fatto che lui mi accompagnasse a scuola...

Non che mi dispiacesse!

Arrivati alla moto, mi passò un casco, il quale presi e infilai prontamente.

Nikki... Posso venire a stare da te, per qualche giorno?”

Mi guardò con sguardo perso...

Ma Kim.. e tua madre? Non penso sia il caso...”

Lo so Nikki, ma voglio evitare altre discussioni simili... Non reggerei più...”

Si limitò ad annuire.

Vedremo cosa possiamo fare...”

Lo ringraziai più volte, saltando infine in sella.

Durante il tragitto rimuginai su parecchie cose...

Perché quello sguardo così assente? Perché quell'esitazione?

Avevo paura mi stesse nascondendo qualcosa...

Siamo arrivati, dai corri o farai tardi!”

Mi sfilai il casco, glielo porsi e lo salutai con un bacio sulla guancia.

La mia corsa verso l'aula fu quasi un'impresa impossibile ma, per fortuna, entrai in classe giusto al suono della campanella.

Le lezioni passarono inesorabili, come sempre d'altro canto.

Ma il mio unico pensieri fisso rimaneva lui, quel suo sguardo assente...

Che gli era successo?

Signorina Lowell, come mai ancora in classe? Solitamente è la prima che esce al suono della campanella”

Guarda il professor Ross con sguardo assente.

Come scusi?”

L'intervallo signorina Lowell!”

Scossi la testa e immediatamente mi accorsi che tutta la classe era uscita per andare in cortile.

Con passo calmo mi diressi verso il giardino, pronta a fumarmi la mia solita sigaretta quotidiana.

Mi diressi verso il mio solito angolino, riprendendo a pensare a testa bassa.

Ehi mora, che ti prende oggi?”

Alzai lo sguardo verso quella figura.

Ciao Tommy...”

Abbassai nuovamente la testa, aspirando una grossa boccata di fumo.

Mi rialzò il viso con una mano, sorridendomi appena

Ma piccola, che ti prende oggi? E' successo qualcosa”

Scossi appena la testa, sospirando.

Sono solo stanca, non è niente davvero...”

Si insospettì.

Ho una proposta da farti...”

Sentiamo!”

Sorrise sornione, per poi cingermi le spalle con un braccio.

Vince è fuori dall'istituto che ci aspetta, gli ho già passato entrambe le nostre cose... Si, mi sono intrufolato nella tua classe e ho preso la tua borsa...”

Tommy, ma che diamine!”

Sssh, fammi finire... Nemmeno tu hai voglia di stare qui, quindi ora tu vieni con me e Vince e andiamo a fare un giro da qualche parte... Ok?”

Scossi la testa, spegnendo sotto un anfibio il mozzicone di sigaretta.

Non se ne parla!”

Dai Kim, non farti pregare! Ci divertiremo, vedrai...”

Esitai qualche secondo a rispondere, finché non cedetti...

Va bene.. Ma decido io dove andare, chiaro?”

Scoppiò a ridere.

Ricevuto! Dai vieni!”

Mi prese per mano e mi trascinò furtivamente fuori dall'istituto.

Fuori ci aspettava Vince, con già la cabrio accesa e la musica dei Whitesnake a tutto volume.

Saltai su insieme a Tommy e partimmo alla volta della costa di Los Angeles.

Ehi bellezza, benvenuta a bordo!”

Ciao Vince..”

Gli sorrisi cortesemente.

In pochi minuti ci trovammo a Manhattan Beach.

Avanti, tutti giù dalla macchina!”

Vince avanzò con una grande sporta piena d'alcohol verso la spiaggia.

Tommy mi prese in braccio a forza e saltò giù dalla macchina senza nemmeno aprire gli sportelli.

Ma sei impazzito?”

Gli diedi una leggera pacca sul petto, ridendo appena.

Tu non conosci la vera pazzia, piccola...”

Mi fece un veloce occhiolino, mettendomi a terra.

Dai voi due, seguitemi!”

Mi affiancai a Vince, seguendolo per diverse stradine, finché non sbucammo alla spiaggia.

Di questi tempi è meravigliosa... Non c'è gente a rompere le scatole e il tempo è perfetto...”

Si guardò meravigliato intorno, accendendosi uno spinello.

Sorrisi a Vince, annuendo. Aveva pienamente ragione, il mare di primavera era bellissimo!

Mi tolsi gli anfibi e i calzini, affondando i piedi nudi nella tiepida sabbia... Che bellezza!

E ora lotta!”

Sentii una presa lungo i fianchi e nel giro di pochi secondi mi ritrovai a terra con Tommy sopra di me.

Sei impazzito?”

Scoppiai a ridere, scivolando via da sotto di lui.

Non riuscì a completare la frase che Vince si era già avventato su di lui.

Li guardai divertita mentre lottavano in mezzo alla sabbia.

Dai Kim, unisciti anche tu!”

Rifiutai l'offerta di Vince ridendo, accendendomi poi una sigaretta.

Mi voltai a guardare il mare, rilassandomi completamente finché Tommy, come di consueto, non venne a torturarmi.

Se non vieni a divertirti ti butto in mare!”

Mi sussurrò a distanza d'orecchio.

Non oseresti.”
Sì sfilò abilmente i jeans, prendendomi in braccio.

Oh, si invece...”

Tommy, dai non fare cazzate, ti prego! Lasciami”

Mi guardò divertito, cominciando a entrare in acqua.

Vince ci guardava da riva, ridendo come un matto, mentre si accingeva ad aprire una bottiglia di vodka...

Mi voltai verso Tommy, guardandolo con occhi da cerbiatta, assumendo l'espressione più compassionevole possibile.

Non mi butterai in acqua vero?”

Appena finita la frase mi posò un lieve bacio sulla punta del naso, guardandomi sornione.

Ops...”

Nello stesso tempo in cui parlò, mi lasciò andare in acqua e mi bagnai completamente.

Testa di cazzo!”

Lo afferrai per la maglietta, tirandolo in acqua con me.

Riemergemmo entrambi, cominciando a schizzarci l'un l'altro e a far volare piccoli insulti.

Io ti ammazzo Lee!”

Mi avventai contro di lui, aggrappandomi alla sua schiena, quando improvvisamente si immerse sott'acqua e io affondai con lui.

Mi teneva estremamente saldata a lui, quasi era impossibile per me muovermi.

Chiusi gli occhi per evitare che l'acqua salta me li facesse bruciare e velocemente mi tappai il naso.

Sentii Tommy stringermi forte per i fianchi.

I nostri corpi erano complementari, l'uno appiccicato all'altro, e percepivo il suo viso pericolosamente vicino al mio.

Coglioni riemergete! Sta arrivando la polizia, se ci becca con la roba siam spacciati!”

Sentimmo urlare Vince.

Immediatamente riemergemmo entrambi, interrompendo quella strana situazione venutasi a creare.

Mi tirai all'indietro i capelli e cominciai a nuotare a riva il più veloce possibile, seguita da Tommy.

Vince aveva raccattato tutto gli alcolici e cominciò ad allontanarsi, continuando ad incitarci di muoversi.

Scorgemmo in lontananza i due poliziotti che si stavano avvicinando a passo svelto verso di noi.

Merda!”

Corsi a prendere i miei anfibi e i Jeans di Tommy.

Signorina! Polizia di Los Angeles, si fermi per favore e dichiari la sua identità!”

Erano pericolosamente vicini...

Kim, lascia stare, vieni qua!”
Mi incitò nuovamente a raggiungerli.

Diedi un ultimo sguardo agli sbirri e presi a correre il più velocemente possibile.

Signorina si fermi!”

Ma non penso proprio...

Con un balzo felino saltai dentro la cabrio e Vince sfrecciò via per le strade di Los Angeles il più veloce possibile...

Mi sistemai affianco a Tommy, cominciando a riprendere fiato dopo la corsa.

Sei brava, sai?”

Lo guardai con un' espressione furbesca in volto, passandogli poi i suoi jeans ridendo.

L'abbiamo scampata grossa ragazzi!”

Puoi dirlo forte Vince.... Dai, ora tutti da me che ci ripuliamo e magari beviamo qualcosa...”

 

 

 

Do you know how it feels to be wanted?
To be under the gun, on the run, having fun,
When you're young, you're so young,
when you're young... 

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Capitolo 6
*** Too Young To Fall in Love ***


6. Too Young To Fall in Love

 

Solo un sottile paio di slip e un reggiseno in pizzo ricoprivano la mia candida pelle in quel momento.

Forse accettare l'invito di Tommy ad andare da lui non s'è rivelata una grandissima scelta.

Mi ritrovavo in quel caldo letto dove pochi giorni prima ero capitata, ma questa volta in circostanze leggermente diverse.

La vodka, il whisky e le birre che ci portavamo appresso dalla mattina erano state pienamente utilizzate e ora stavano avendo pieno effetto su di noi.

Vince era collassato sul divano, nemmeno le cannonate avrebbero potuto svegliarlo.

E io, come al solito, ero ubriaca.

L'alcohol è sempre stato il mio punto debole, quasi non riuscivo a vivere senza.

Riusciva a eliminare tutte le mie insicurezze mentali e a lasciarmi andare, cosa che stavo facendo in quel momento.

Le calde labbra di Tommy si facevano largo sul mio ventre, quasi risalendo con lentezza estenuante sul mio seno, fino poi al collo.

Le sue intenzioni erano chiarissime...

Che fosse ubriaco anche lui?

Accennai una timida risata nel momento in cui le sue abili mani mi slacciarono il reggiseno e lo lanciarono alla cieca nella stanza.

Le sue labbra finalmente si posarono sulle mie, intrappolandole in un bacio ricco di foga.

Percepivo dei fugaci morsi, la sua lingua scivolare abile tra le mie labbra e coinvolgere ogni mio singolo senso.

Wow, cazzo.

In un impeto d'audacia riuscii a sfilargli quell'unico paio di boxer neri che lo ricopriva, ritrovandolo completamente nudo sopra di me.

Turbini momentanei di eccitazione mi pervasero quando lui, rapidamente, fece la stessa cosa a me.

Le mie gambe trovarono immediato allaccio alla vita di lui e, quasi senza che me ne accorgessi, si era spinto totalmente dentro di me, facendo si che lanciassi un lieve urlo dovuto alla sorpresa.

In quel momento non eravamo più Tommy e Kim, eravamo quasi un'unica entità.

Il suo respiro sulla mia pelle, i suoi gemiti sempre più vividi, la sua presenza sempre più imponente dentro me, la sua forte stretta sul mio bacino e poi..

Ti amo.”

Spalancai gli occhi sorpresa, tra i vari respiri affannati.

In quel momento sembrava quasi che l'effetto dell'alcohol fosse sparito, e la lucidità che ancora faceva parte di me si risvegliò completamente.

C-cosa?”

Era ubriaco.

Doveva essere ubriaco, non c'erano altre spiegazioni, quella era l'unica plausibile.

Che c'è non hai sentito? Ho detto che ti amo.”

I suoi sussurri risuonarono milioni di volte dentro la mia testa, quasi lasciando perdere l'attività sessuale in corso.

Non riuscivo a concepire che cosa l'avesse portato a dirmi ciò.

A distrarmi da quei pensieri ci pensarono le sue labbra, che mi travolsero in un lungo bacio appassionato totalmente mozzafiato.

Seguirono imbarazzanti momenti di silenzio da parte mia, interrotti solamente da rari gemiti di piacere da parte di entrambi.

Effettivamente ciò che dicevano su Tommy era vero... A dir poco fantastico!

Improvvisamente sentii un leggero calore pervadermi interamente, la mia vista si offuscò e sentii le nostre voci fondersi in un urlo spontaneo dovuto al raggiungimento del massimo piacere.

Lo sentii sfilarsi da me, e accasciarsi dolcemente sopra il mio corpo, lasciando le nostre intimità a stretto contatto ma non unite.

Merda..”
“Scusami piccola, non ho saputo controllarmi..”

Scossi la testa, scivolando lentamente via da sotto di lui, cercando i miei vestiti per la stanza.

Dove cazzo sono?”

Sbuffai, riuscendo a raccattare solo la lingerie, che indossai successivamente.

Sentii una presa afferrarmi per il bacino e ritrarmi nuovamente sul letto.

Che fai, ti vesti?”

Annuii velocemente, sentendo la testa vorticarmi.

Dai, resta ancora un po' qui.. Con me..”
Prese a baciarmi con estrema dolcezza una spalla, risalendo poi verso il collo.

Forti brividi mi pervasero al contatto con le labbra di lui, tanto da farmi scappare una leggera risata.

Lo prendo come un sì...”

Afferrò un paio di boxer puliti, li infilò e restammo sul letto a coccolarci l'un l'altro per diverso tempo.

Tommy..”

Mi rivolse una veloce occhiata, accarezzandomi una guancia col pollice.

Perché hai detto quelle cose?”

Il suo sguardo si fece improvvisamente cupo, allentò la sua presa sui miei fianchi e si limitò ad accendersi una sigaretta.

Avevo ragione.

Era ubriaco e non sapeva cosa dirmi.

Mi passai una mano tra i capelli, tirando appena un sospiro di sollievo.

Perché è così... Credo...”

Scossi la testa visibilmente contrariata da tutto ciò.

Era impossibile, non poteva essere assolutamente la verità.

Insomma non aveva senso. Come poteva amarmi? Probabilmente lo diceva a tutte quelle con cui scopava.

E per carità, non lo biasimo mica... Diciamo che sotto un certo punto di vista, lui poteva permettersi certe cose.

Perché, può sembrare così strano?”

Mi lanciò uno dei suoi soliti sguardi mozzafiato.

Dio, ma quanto poteva essere bello quell'uomo!?
Scacciai per qualche secondo quel pensiero dalla testa, schiarendomi la voce con un colpo di tosse.

Mi conosci appena.”
Fece spallucce.

So la tua vita meglio di quanto tu possa immaginare, sai?”

Alzai incuriosita un sopracciglio.

Certo e come sentiamo?”
“Nikki parla tanto di te...”
Nikki. Se solo l'avesse scoperto...

Scossi la testa, sorridendogli mentre lasciai scorrere le mie mani lungo i suoi fianchi a punzecchiarlo.

E che dice?”

Non te lo dico, mi dispiace!”
Cercai in ogni modo di farmelo dire, ma non demordeva.

Bastardo.”

Mi misi a cavalcioni su di lui, cominciando a solleticargli i fianchi, lasciando che scoppiasse in sonore risate.

Cominciammo a ridere sguaiatamente insieme, quando esausta mi accasciai al suo fianco, senza smettere di ridere

Mi abbracciò stretta a se.

Riuscivo a distinguere il profumo dei suoi capelli da quello della sua pelle, percepivo il suo calore e stavo davvero bene.

Adesso ci credi o no?”

Restai in silenzio per qualche secondo.

Sinceramente non sapevo cosa dire e non avrei voluto farmi mal intendere.

Mi limitai a posargli un bacio all'altezza del petto e ad accoccolarmi a lui, sorridente.

Kim, aspetta... Toglimi una curiosità. Ti interesso o sei venuta a letto con me solo perché eri ubriaca?”

Scoppiai in una sonora risata, portandomi una mano alla fronte.

Cristo Tommy, non vado a letto con tutti!”

Quindi, in teoria, potremmo provare a...”

Amici di letto intendi?”

Annui silenziosamente, mentre una mia leggera risata interruppe il silenzio.

In fin dei conti non c'era niente di male nell'essere amici di letto. Nessuno soffriva ed entrambi ci divertivamo!

...Kim, stavi per caso cercando di auto convincerti?

Un forte boato interruppe i miei pensieri e mi fece scattare a sedere.

Qualcuno aveva appena sbattuto la porta.

Chi cazzo è?”
Fece spallucce non avendo idea.

Sarà Vince che s'è svegliato...”

A quelle parole mi adagiai nuovamente a letto, ricoprendomi fino quasi al viso col leggero lenzuolo mentre Tommy scivolò giù dal letto a vedere chi fosse arrivato.

Chiusi gli occhi sentendo la testa riprendere a vorticarmi velocemente.

Dio mio, stupido alcohol...”

Mi rialzai lentamente, reggendomi la fronte e dirigendomi verso la porta della stanza, quando sentii la voce di Nikki.

Il mio cuore mancò un colpo.

Merda.

Afferrai una maglietta appoggiata sulla sedia, senza sapere nemmeno di chi fosse e la indossai frettolosamente.

Non doveva sapermi qui, nuda, nel letto di Tommy.

Raccattai al volo le mie cose, sporgendo appena la testa fuori dalla porta.

Notai Tommy tornare indietro dopo poco, sfoderando un sorrisetto divertito.

Che voleva?”
“Cose nostre...”

Lo guardai storto, mentre continuava ad avanzare.
Si avvicinò a me cingendomi la vita con entrambe le braccia.

Si abbassò lentamente su di me, intrappolando le mie labbra in un lungo bacio appassionato.

Sappi che non mi è bastato il contentino.”

Risi, dandogli un leggero pugno sulla spalla.

Ma la pianti?”
“Sennò che fai?”
“Potrei farti davvero male, Lee!”

Uhuh, che paura dolcezza!”

Rise, sfiorando nuovamente le mie labbra con le sue.

Rimanemmo a lungo in piedi sullo stipite della porta a scambiarci lunghi baci mozzafiato.

Dopo tutto quelle attenzioni non mi dispiacevano affatto, anzi.

E' strano e difficile definire quello che ci stava legando in quegli istanti, ma era a dir poco meraviglioso.

Avevo appena firmato un patto col diavolo.

 

 

Well you're killing me,

your love is a guillotine.

Why don't you just set me free?

 

We're too young to fall in love.

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