i'm bipolar.

di Mils
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** i'm not eat. ***
Capitolo 2: *** i'm bipolar. ***
Capitolo 3: *** i'm hurt ***
Capitolo 4: *** fuck off. ***
Capitolo 5: *** they call me heart-breaker ***
Capitolo 6: *** i love him...really? ***
Capitolo 7: *** i trust in you. ***
Capitolo 8: *** ehi, beautiful ***
Capitolo 9: *** i'm here for you, babe ***
Capitolo 10: *** i'm always your ***
Capitolo 11: *** him ***
Capitolo 12: *** the end. ***



Capitolo 1
*** i'm not eat. ***


i don't eat. 

Mi preparai a salire sul palco. 
Sentivo già le urla dei fan, probabilmente l'unico motivo per il quale salivo su quel palco quella sera.
Ero stanca, terribilmente stanca, gli occhi mi si stavano chiudendo e il mio stomaco stava brontolando. Mi chiusi in camerino e guardai tra la mia roba fino a trovare una barretta energetica. Dio santo, quella roba non faceva proprio per me, avrei voluto qualcosa di più dolce, magari un bel cheesburgers ma poi pensai a come sarebbe stata la mia pancia dopo averlo mangiato e l'idea di salire su quel palco mi sembrò terrificante. Anche se non avevo ancora mangiato niente, mi sentivo ingrassata di almeno cinque chili. 
Il mio cellulare squillò, facendomi sobbalzare. 
Nello stesso momento la mia truccatrice bussò con insistenza alla porta del mio camerino: << Demi, tesoro, lo spettacolo sta per iniziare, c'è la fai a essere fuori fra cinque minuti? >>.
Mi assalì il panico, avevo paura di scoppiare a piangere. 
<< I-Io posso.. posso farcela >> mi convinsi. << Si, io posso >>.
Prima di uscire diedi un'occhiata distratta al telefono e il mio cuore fece una capriola, sul display c'era scritto Joe. 
Tutta la sicurezza che avevo cercato di avere, tutti i miei tentativi di essere forte, di convincermi a salire sul palco, svanirono. 
Joe Jonas aveva questo effetto su di me, positivo e negativo allo stesso tempo. Tutto e niente. 
Amore. Odio.
Mi lasciai ricadere per terra, ormai in lacrime. 
La voce della mia truccatrice mi risuonò nelle orecchie, ma era troppo lontana dal mio mondo: << Demi, hai mangiato stasera? >>.
<< No.. >> sussurrai, più a me stessa che a lei, << io non mangio >>.



ciao, ciao, ciao!
sono tornata con una nuova storia, yeah!(?)
non so neanche se vi piaccia maaaa, spero di si. 
quindi.. fatemi sapere e continuerò.
eehhh già. sono una lovatic. 
quella ragazza è una forza della natura, da sempre.
non sono andata via quando è entrata in clinica, non andrò via ora. 
baci baci, gossip girl (?)
no, scherzo, baci da.. me <3

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Capitolo 2
*** i'm bipolar. ***



i'm bipolar. 


Scendo dal palco, sorridendo. Cantare è sempre stata la mia salvezza.
I ballerini, gli aiutanti di scena, tutti mi abbracciano e io sorrido, ma in realtà tutto quello a cui riesco a pensare è: si sarà vista la mia pancia sul palco?, e spero tanto di no, ma ormai quel pensiero mi è entrato in testa, così invento una scusa e mi chiudo in camerino, dicendo che devo mangiare qualcosa. Ma io non mangio, non mangio da ieri sera, anche se sto morendo di fame. 
Chiudo a chiave e mi strappo gli abiti di scena di dosso, lasciando che la cascata di capelli castano ramato mi accarezzino la pelle. 
Mi infilo un paio di pantaloni della tuta e una maglietta larga, che nasconda bene la pancia. 
Poi vedo il mio telefono, è illuminato e ci sono due chiamate perse e due messaggi di Joe. 
Non lo sento da almeno un mese, da quando abbiamo fatto quel servizio fotografico insieme. E' stato così imbarazzante! 
Con la mano che mi trema, afferro il telefono e lo richiamo, senza neanche leggere i messaggi. 
Risponde al secondo squillo. 
<< Demi.. ciao >>, la sua voce. Dio, è la voce più bella del mondo!
<< J-Joe... >> riesco solo a pronunciare il suo nome, ma infondo il suo nome non è forse tutto? Effettivamente è' stato tutto quello che ho avuto in testa per tutto il concerto di questa sera. 
<< Hai letto i miei messaggi..? >>.
<< No.. io, non.. io non li ho ancora letti, cosa dicevano? >>.
<< Volevo sapere.. come stavi >>. 
Il suo tono è gentile, sembra sincero. Ma qualcosa dentro di me mi fa' scattare, facendomi diventare furiosa. << Oh, puoi ottenere questa informazione anche dai giornali, sai? Non c'era alcun bisogno di chiamarmi >>.
<< Uhm.. okay. Brutta serata? >> chiede, notando il mio cattivo umore. 
Joe è sempre riuscito a capirmi, sempre. E' stato il primo a notare i miei tagli, ma non ha mai fatto niente, se non cercare di farmi sentire bellissima. Non mi ha mai detto 'so tutto, devi smetterla, è da pazzi!', lui semplicemente mi faceva sentire amata, bellissima, apprezzata, sua. Ma in modo che mi soffocava. Ero sua e basta. Ero sua e non ero più mia. 
<< Che te ne importa, Joseph? >> scatto, quasi ringhiando. 
Davvero non so cosa mi prenda, ma tutto quello che ho tenuto dentro di me sul palco - nascondendolo con un bel sorriso - mi esplode dentro e io non posso controllarlo
<< Sai benissimo che mi importa di come stai... >> lo sento dire, parla quasi sussurrando. 
<< Ah si? E allora non te ne saresti andato! Vai a farti fottore, Joe Jonas! >>. 
Chiusi il telefono riuscendo a premere a malapena il tasto 'chiudi chiamata' prima che l'iphon mi sfuggisse dalle mani, cadendo fortunatamente sul tappeto del camerino. 
Avevo appena perso il controllo di me. 
Di nuovo. 
Mi guardai attorno: c'erano delle forbici in mezzo ai vari trucchi. Mi immaginai il sollievo che avrei provato se mi fossi... no, non potevo, davvero non potevo! Joe non mi avrebbe mai spinto a tanto, non di nuovo. Io volevo combattere, ma sentivo che una scarica d'adrenalina mi spingeva ad alzarmi e afferrare le forbici. Forse.. un piccolo taglio.. nessuno l'avrebbe notato.. 
No. No. No. 
Il telefono squillò di nuovo e il nome di Joe apparve sul display. 
Non sarai mai riuscita a sconfiggere tutto questo, ero bipolare e lo sarei stata per sempre. Sbalzi d'umore, depressione, bulimia, vomiti, urla, confusione mentale, doppia personalità, rifiuto del cibo e del sonno, era questo quello che ero: una malata terminale. Nessuno mi avrebbe mai salvata, forse solo la musica. E Joe non faceva altro che provare a tirarmi fuori da tutto questo, senza capire che non potevo scappare da me stessa. 
Ero bipolare e basta. 
Mi alzai e afferrai le forbici. 



saaaalve, allora, spero che vi sia piaciuto, 
sinceramente non so proprio se questo capitolo mi piaccia o no. 
con l'altra storia avevo più confidenza, mentre con questa... 
be', diciamo che ci stiamo conoscendo solo ora AHAHA 
vi prego di commentare e dirmi cosa ve ne pare, perché ho
ASSOLUTAMENTE BISOGNO DEI VOSTRI PARERI, grazie mille in anticipo. 
baci baci. alla prossima :3















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Capitolo 3
*** i'm hurt ***



i'm hurt

Joe

Demi mi odiava, ne ero certo. 
E aveva tutte le ragioni del mondo per farlo, ero stato davvero un pessimo fidanzato con lei. 
Ma.. il fatto era che Demi è la prima vera ragazza che io abbia mai amato in vita mia. Prima di lei, ci sono state centinaia di altre ragazze, avevo persino a provato ad innamorarmi di qualcuna di loro. C'era stata Taylor, che con la sua dolcezza mi aveva fatto quasi credere che io l'amassi davvero, ma alla fine mi ero reso conto che quello che amavo davvero era il fatto che la gente pensasse che avessi finalmente messo la testa apposto. Così la mollai, in malo modo, vergognandomi subito dopo. Okay, l'avevo mollata anche perché l'avevo tradita con un'altra - cosa per cui Taylor non mi ha mai perdonato, e ancora oggi canta la nostra canzone con tutta la rabbia che può permettersi una ragazza gentile come lei - ma l'avevo fatto per non farla soffrire ulteriolmente. 
A cosa sarebbe servito illuderla? 
Io non ero il bravo ragazzo, io tradivo, io urlavo e perdevo le staffe molto facilmente, io ero possessivo e geloso. 
Poi è arrivata lei
Lei, che mi ha cambiato la vita. 
E quando è entrata nella mia vita, tutte le mie peggiori caratteristiche si sono moltiplicate, perché avevo una fottuta paura di perderla. 
Ma lei perdonava. 
Lei mi perdonava sempre tutto.
Incassava tutto, anche le mie urla. 
Era la mia migliore amica, ma entrambi volevamo sempre di più.
Era dolce, timida, forte, incredibile, bellissima, unica, perfetta per me. 
Ma non mi accorsi che dietro quel sorriso che io amavo tanto, si nascondeva qualcosa di.. oscuro

Demi

Guardai i miei tagli, sanguinavano ancora. 
Contento, Joe?, pensai guardandoli. 
Crollai a terra, in lacrime. 
Volevo essere forte, ma non ci riuscivo mai. 

Joe

L'avevo rovinata.
Con le mie urla, le mie scenate di gelosia, lei diventava giorno dopo giorno sempre più debole.
Ma non me lo faceva mai pesare, lei diceva sempre che andava tutto bene.
I suoi baci erano i migliori che avessi mai ricevuto.
Ma un giorno mi accorsi che uno dei suoi baci sapeva di sangue

Demi

Composi il numero di Miley. 
Macchiai il tappeto, il cellulare e il vestito di scena con il sangue che usciva ancora dalle mie ferite. 
Quando rispose, non servì a niente parlare.
<< Di nuovo? >> mi chiese, e sentii la sua voce incrinarsi. 
<< Di nuovo >> confermai.
<< Oh, Demi.. >>.
<< Mi.. mi dispiace >>.
<< Non è colpa tua, non lo è mai stata, amica mia >>.

Joe

Provai a salvarla. 
Ci provai davvero. 
Ma forse non abbastanza.
Dopo quel bacio, cercai la fonte del suo dolore.
Le chiesi il motivo dei tagli, dei farmaci, delle droghe, del fumo, di ogni cosa. 
Lei mi sorrise, un sorriso perfetto, ma i suoi occhi erano pieni di tristezza. << Servono solo a lenire il dolore, amore. E tu vuoi che io non soffra, vero? Voglio solo renderti felice, e non posso se piango, Joe.. >>.
Così mi comportai da egoista, e la lasciai fare.
Perché non volevo vederla piangere. 
Volevo continuare a vedere il sorriso sul suo viso, così iniziai ad aiutarla.
<< Joe, passami le pastiglie >>.
<< Joe, ho bisogno di andare al bagno.. >>.
<< Amore, stasera mi porti qualcosa..? >>.
<< Joe, amore, ne ho bisogno! >>.
Come facevo a negarle quello di cui aveva bisogno?
Così, semplicemente, la appoggia a me notte dopo notte, tenendole la testa mentre vomitava. 
Le pulivo le ferite ogni mattina. 
Non insistevo quando non voleva mangiare.
Mi assicuravo che ogni traccia della sua disperazione fosse ben coperta agli occhi di chiunque. 
E tutto questo, per vedere ancora il suo sorriso. 

Demi

<< Miley.. non so che fare >>.
<< Non puoi abbatterti, tu devi reagire. Vuoi che ti raggiunga? >>.
Mi accasciai sul pavimento, ero debole, lo ero sempre stata. 
Non risposi alla sua domanda. << Non è colpa sua.. >> ansimai, anche se mi aveva ferito di nuovo, non volevo che la colpa finisse su Joe, << è colpa mia >>.
<< Oh, Demi.. non pensarlo neanche >>.
<< Non è colpa sua >> ripeteii. 
<< Non sto dicendo che la colpa sia di Joe, ma non è tua, Demi >>. 
<< Ho sempre sbagliato tutto con lui, Miley.. >>.
<< Forse è lui che non ha mai capito cosa fare >>. 

Joe

Volevo rimediare.
Avevo sbagliato una volta, non avrei permesso a me stesso di commettere di nuovo lo stesso errore. 
Ma quando la chiamai per dirle quanto mi dispiacesse, trovai occupato.
Ancora una volta, ero arrivato troppo tardi. 


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spero che vi sia piaciuto il capitolo, 
forse è un po' palloso, 
ma era per farvi capire i pensieri di entrambi.
rimedierò, promesso! 


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Capitolo 4
*** fuck off. ***


Fuck off. 

Demi

Miley mi aiuta a mettermi in piedi, mi fascia le ferite e mi assicura che andrà tutto bene.
<< Vuoi che chiami tua madre? >> mi chiede, sorridendomi.
Non è arrabbiata, non mi darà la colpa
Ho sempre paura che qualcuno mi incolpi, che mi dica che sono una debole, che non arriverò mai da nessuna parte. Ma la prima - l'unica stronza che lo dice - in realtà sono io
Scuoto la testa, << No.. lei.. no, Miley, non voglio che si preoccupi di nuovo per me. Era.. così fiera di me. Sono una stupida, cazzo, sono proprio una stupida.. una debole >>.
Miley mi stringe forte a sé, rinchiudendomi in uno dei suoi famosi abbracci del Tenneesee, che io amo così tanto. Sono caldi, teneri, amichevoli, ma sopratutto sono sinceri, e ti fanno venire voglia di restare abbracciati per sempre. << Non dirlo neanche per sogno, mi hai sentito? Sei la persona più forte che io conosca, Demetria mia cara. Basta muttarsi giù, io sono qui. Risolveremo un problema alla volte. Prima curiamo queste ferite, poi.. pensiamo a Joe, okay? >>. Il sentir pronunciare il suo nome mi mette in agitazione, ma annuisco lo stesso.
<< Miley? >>.
Lei scioglie l'abbraccio per guardarmi meglio in faccia, << Mmh? >>.
<< Se ti dicessi che.. Joe mi manca.. tu cosa diresti? >> le chiedo, abbassando lo sguardo.
Non dovrebbe mancarmi.
Non dovrebbe proprio.
Joe Jonas mi ha fatto uscire fuori di testa.
E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Eppure, ho ricordi davvero belli di noi due insieme.
Quando non ero fatta, o nervosa, o avevo mangiato almeno la settimana prima, riuscivo persino a godermi appieno il suo sorriso.
Oh.. il suo sorriso, come mi manca..
<< Ti direi.. >> Miley mi disinfetta il primo polso, facendo attenzione a non farmi male, << che è normale, che ti manca perché tra voi due c'è stato qualcosa di.. magico. Dio, a volte ti invidio. Io e Nick.. noi.. non siamo stati come voi due, Nick non è mai stato come Joe, lui e suo fratello sono terribilmente diversi.. >>.
<< Nick non ti ha mai urlato contro.. >>.
<< A volte vorrei che l'avesse fatto, è sempre così tranquillo.. >>.
<< Ma Joe.. lui.. >>.
<< Demi, lo so. Ma ti manca, un motivo ci deve pur essere, non pensi? >>. 
<< Si, mi manca perché a me piace farmi del male e Joe.. lui era il miglior modo per ferirmi >>.
<< Ti sgriderei, se non sapessi che è vero.. ma tu lo amavi, Demi >>.
Miley passa all'altro polso, il bruciore del disinfettante mi fa' ragionare meglio. Quando parlo, non so se sia il dolore a farmelo dire. << O forse.. lo amo ancora >>.

Joe

Passo la notte in bianco.
Alle sei del mattino mi addormento e sogno Demi.
Demi che piange.
Demi che vuole che io la lasci in pace.
I suoi polsi sanguinano e lei non mi permette di curarla.
Fammi avvicinare a te, la prego nel sogno, ma lei continua a piangere a urlare.
Quando mi sveglio, sono madido di sudore e le urla della mia principessa continuano a riecheggiarmi in testa tutto il giorno. 
Provo a chiamarla, ma risponde la segreteria.
Un'idea improvvisa mi fa' balzare in piedi, afferro il telefono e chiamo l'unica persona che - sono sicuro - è lì con lei.
<< Joe, ciao.. >>.
<< Miley. Tu.. sei con lei, vero? >>.
Un sospiro, poi un altro, << Si.. >>.
<< Puoi.. posso parlarle? >>.
<< Io non.. >>.
<< Ti prego! Un attimo, Miley, sono un secondo.. voglio solo sapere se sta bene >>.
<< Non sta bene e tu lo sai >>, la sua voce è diventata fredda, quasi accusatoria. Ma è Miley, io la conosco, non mi darebbe mai tutte le colpe, ed è proprio questo a farmi male, perché io ho tutte le colpe. 
<< S-Si.. lo so, ma.. per favore.. per piacere.. ho bisogno di sentire la sua voce.. >>, sto quasi per piangere, e lei lo capisce.
<< Okay, okay.. un attimo >>.
Trattengo il respiro finché non sento la sua voce. 
<< J-Joe...? >>.
Mi chiama, mi chiama, oddio, che bello che è il mio nome pronunciato da lei!
<< Si? Si, Demi? Dio, non sai quanto ero preoccupato! >>.
<< Oh.. >>.
<< Demi, Demi, Demi.. che hai combinato? >>.
Riesco quasi a immaginarla mentre si guarda attorno, a disagio. << N-Niente.. >>, mente, beccata. 
<< Fammi indovinare.. i polsi? O interno coscia come l'ultima volta? >>.
<< Ma.. ma che dici? No.. io.. no! >>.
<< Sono io, Demi! Io! Capisci? A me non puoi mentire! >>.
<< Non urlare! >>.
<< Allora tu non mentire! >>.
<< Non sto mentendo! Non ho fatto niente! >>.
<< Cazzate, cazzate, Demi! Dimmi.. dimmi che non hai sanguinato molto.. morirei sapendoti da sola mentre.. mentre ti tagli.. >>.
Mi tornano in mente tutte quelle volte che sono entrato a forza nel suo camerino mentre lo faceva. 
Lei che piangeva, io che mettevo apposto la lametta e e cullavo la mia piccola Demi tra le mie braccia. 
Il sangue scorreva tra di noi, ma almeno lei era al sicuro tra le mie braccia. 
La sento piangere. << Mi.. mi dispiace.. >>. Riesco a sentire anche la voce di Miley che la consola.
<< L'hai fatto, non è vero? >> vorrei essere dolce e comprensivo, ma mi sento tagliato fuori dal suo mondo. E anche se me lo merito, non è questo che avrei voluto.
<< Si.. >>.
<< Oh.. cazzo, Demi.. perchè? >>.
<< Non lo so il perché, okay? Dannazione, Joe, tu non capisci mai! >>.
Era vero, non la capivo. 
Non mai, ma.. buona parte del tempo.
<< Va bene.. come vuoi tu. Hai preso le medicine? >>.
<< Vaffanculo >>.
Tu-tu-tu.. 
mi aveva chiuso il telefono in faccia. 



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eeeehiii, come va?
spero che il capitolo sia di vostro gratimento. 
e scusate per tutte queste linette, e parole in grassetto e corsivo, ma.. penso che servano.
per il concetto, no?
bene, baci, fatemi sapere.
xoxo, mils.

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Capitolo 5
*** they call me heart-breaker ***


they call me heart-breaker

Joe

Passano due giorni, poi una settimana, poi due, poi tre.
Demi torna a casa dal suo tour. 
Non mi chiama, non mi cerca, ma io sto impazzendo senza di lei. 
Ho provato a chiamare a Miley almeno un milione di volte, ma non mi risponde mai. 
Non le do la colpa, è pur sempre la sua migliore amica, fa' bene a difenderla.
A nasconderla, sopratutto da me
Già, perché tutto questo tempo da solo mi ha fatto capire alcune cose. Primo: Demi fa' bene a odiarmi, sono la persona più crudele e senza cuore di questo mondo. Ho spezzato il cuore a così tante ragazze che ormai ho perso il conto. E' anche il mio soprannome, i giornalisti mi chiamano così, lo spezza-cuori dei Jonas. Dio, come sono caduto in basso. Due: senza di me, la sua vita sarà molto più facile. Nessuno che le urla dietro, nessuna scenata di gelosia, e sopratutto niente sfuriate alle tre del mattino seguita da polsi insaguinati e lacrime, tantissime lacrime.. e poi c'è la terza cosa, quella che mi ha fatto capire che sono davvero una pessima persona, la più cattiva di questo mondo. Terzo: lei è mia, e deve continuare ad esserlo. Certo, perché se non fossi una pessima persona, la lascerei andare, le lascerei vivere la sua vita, e invece la costringo alla mia presenza, al mio amore. 

Demi

Casa mia mi sembra così vuota, dopo così tante sere a cantare davanti a milioni di persone. 
Cerco di non pensarci e provo a sorridere. Perché non voglio lasciarmi abbattere, concentrandomi sui pensieri positivi eviterò di deprimermi anche stavolta. 
Chiamo mia mamma, mia sorella, Eddy, Miley, Selena - non ci parliamo da una vita, il nostro rapporto non è più quello di una volta. Il suo passato, come il mio, non è dei migliori, e con il tempo ci siamo lasciate andare. Ma mi piace ancora sentirla, giusto per ricordarmi com'era, quando eravamo piccole e tutto era più semplice. Non che per me lo sia mai stato, semplice.. - infine scorro la rubrica del mio telefono fino al nome di Joe. 
Non lo sento dall'ultima volta che ha provato a parlarmi, quasi mezzo mese fa'. 
Mi manca. 
Non sono più arrabbiata, non sono più niente.
Ho centrato talmente tanto le mie energie sullo spettacolo da dimenticarmi di quello che provavo, di quello che stavo sentendo. Ho lasciato che la musica prendesse il posto del mio sangue, e quando il tour è finito ero davvero sconvolta, ho pianto in camerino per ore, mi sentivo persa. 
Premo il tasto di chiamata. 
Uno squillo.. due squilli.. tre squilli.. 
<< Demi! >>, la sua voce mi fa' tornare in me, completamente. 
Se era rimasta anche solo una piccola traccia di torpore in me, la sua voce l'ha fatta passare completamente. 
<< J-Joe.. c-ciao.. ehm, come stai? >>.
<< Ero preoccupato, pensavo fossi ancora arrabbiata con me.. è così? >>.
<< N-No.. io.. io.. no, Joe, non lo sono più.. >>.
<< Mi dispiace davvero tanto per la nostra litigata, mi dispiace di averti parlato in quel modo. Mi dispiace.. per tutto >>.
<< E' acqua passata.. >>.
<< No, non lo è. Sento dolore nella tua voce, Demi >>.
Non sono mai riuscita a nascondergli niente, purtroppo.
All'improvviso, il bisogno di averlo vicino a me è impossibile da sopportare. 
Ho bisogno di lui, ho bisogno del mio Joe, ora
<< Joe.. ehm, puoi venire.. qui? Per favore.. io.. >>.
<< Sto arrivando, dammi dieci minuti >>.
La telefonata si interrompe all'improvviso. 
Mi appoggio al divano, mi vedo riflessa nella vetrina di un mobile.
Ho i capelli scompigliati, il viso struccato, una maglietta larga, che nasconde le mie forme, un paio di jeans attillati, scalza.
Joe, mi vedrà così?
Un senso di sconforto mi parte da dentro. 
E' troppo tardi per rendermi presentabile.
Resto un paio di minuti a fissare il vuoto, poi lentamente sollevo i polsi, ricordandomi della nostra ultima litigata.
Sotto la luce della lampada, le cicatrici sono più che mai evidenti. 

Joe

Premo sull'acceleratore, perché voglio arrivare da Demi il più in fretta possibile.
La sua voce, mi rieccheggia ancora nella testa, forte e chiara. 
Era sofferente, scommetto che si è tagliata di nuovo.
Oh, Demi, Demi, Demi.. e se qualcuno lo scoprisse? E se i suoi fan la vedessero di nuovo in quello stato? Io non voglio vederla di nuovo così. Vorrei proteggerla, guarirla, farle scordare tutto il dolore che ha dovuto patire, ma l'ha detto lei stessa: non basta una clinica, non bastano sedute dallo psicologo. Aiutano, certo. Ma è qualcosa con cui devi convivere. Qualcosa che le resterà dentro, per sempre. Io non posso guarirla, perché lei non è rotta. Lei è forte, io lo so. Ha solo bisogno di qualcuno che glielo ricordi, e io sarò quel qualcuno. 



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Ciaooo, come va?
bene, allora, volevo soltanto dirvi che.. scrivere questa storia sta diventando davvero molto.. speciale, per me.
entrare dentro la testa di Demi, è un viaggio parecchio doloroso.
spero di riuscirci:)
se il capitolo vi piacerà, potrei anche scrivere il prossimo entro oggi, o domani <3
baci baci, mils.



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Capitolo 6
*** i love him...really? ***


i love him.. really?


Joe

Rallentai solo in prossimità della casa di Demi. 
Casa sua. Da quanto tempo non andavo a trovarla a casa?
Sembrava passata una vita.
Troppo tempo, sicuramente. 
Non bussai, né suonai il companello. Avevo la chiave, conservata nel portafoglio. 
Me l'aveva data lei, quando avevo scoperto che si tagliata. 
Be', non me l'aveva proprio data.. non di sua iniziativa almeno. Diciamo che, quando avevo capito che la situazione era grave, avevo insistito per avere una copia di casa sua, nel caso avesse avuto bisogno di me. 
Aprii la porta di casa sua con il cuore che batteva a mille.
La vidi subito, fu' la prima cosa che vidi. 
La prima cosa che sentii, che percepii, lei era sempre la prima cosa per me
Si guardava i polsi, ma sollevò subito lo sguardo quando entrai. 
<< Joe.. oh, Joe.. >> mi chiamò, la voce rotta dal pianto. 
Le corsi incontro, stringendola tra le mie braccia. << Shh, va tutto bene, ci sono io adesso. Piccola combinaguai, che cosa hai fatto questa volta? Devo sempre sistemare i tuoi casini, eh? >>, l'allontanai un po' da me per guardarla meglio negli occhi, le accarezzai le braccia per rassicurarla, come per dirle 'ci sono io, per te'. << Oh, ma quanto siamo belle oggi. Niente trucco, finalmente! >> le accarezzai le guance, facendola arrossire, << Mmh, mi mancava la tua pelle. Niente abbronzatura finta qui, no no.. tu hai sangue latino nelle vene, ragazza mia! E questi occhioni? Perché piangi, bambolina? >> la strinsi di nuovo a me, lasciandola sfogare. 
<< Joe.. mi dispiace.. mi dispiace così tanto.. non sono forte.. non è vero.. non posso farcela.. >>.
<< Shh, Demi, non dire così.. >>.
<< No, Joe, è vero! Io.. non posso sopravvivere a tutto questo! Odio i miei sbalzi d'umore! E' come se un secondo prima fosse tutto okay. Penso anche di farcela. Mi vedo persino carina.. non bella, ma carina. Poi bum, tutto perfetto. Sono bellissima, fiera di me stessa. Posso conquistare il mondo. >> Si lascia completamente andare tra le mia braccia, mi mancava proteggerla dal mondo. << Salgo sul palco e mi sento benissimo, la voce dei miei fan.. le nostre canzoni, la mia voce, tutto è.. in equilibrio. E poi.. buio. Tutto viene ricoperto da una coltre scura, ogni cosa è brutta, pessima, orribile. Io sono orribile. Terribilmente inadatta a tutto quello che faccio! Non posso continuare a vivere così Joe, io non c'è la posso fare! No! No! No! >>.
Crisi di panico.
Rasentava le convulsioni. 
La strinsi forte, bloccandola del tutto.
Demi mi colpiva sul petto, continuava a urlare << No! No! >> ma io non le avrei permesso di farsi ancora del male.
Non stasera, almeno. 
Non durò molto, dopo un po' si calmò.
Sembrò quasi sgonfiarsi. 
Un secondo prima mi picchiava per liberarsi, il secondo dopo era debole e inerme come una foglia. 
La feci sedere sul divano e mi inginocchiai davanti a lei. << Abbiamo finito, eh? >>. 
Demi mi guardò arrabbiata. 
Non aveva nessun motivo per essere arrabbiata con me in quel momento - solo in quel momento, perché in generale.. avrebbe dovuto odiarmi. 
Ma lei era così. Era.. lunatica. 
Non era colpa sua. Era la sua malattina, Demi era bipolare.
Demi. era. bipolare. 
Bipolare
Quando l'avevo scoperto, il mondo era crollato intorno a me. 
Cosa potevo fare, io, ragazzino, davanti a una malattia come quella?
Come potevo salvarla?
Non potevo, ecco come. 
Ma non l'avrei mai lasciata sola. Quella malattia era tanto sua quanto mia. 
Le accarezzai una guancia. << Su su, piccola scorbutica >>.
Per poco non mi azzannò. << Smettila! >>.
Ritirai la mano e l'appoggiai sulla sua gamba, accarezzandola. << Mi piacciono le tue gambe. Prima erano due ramoscelli.. ora sono perfette. Quando ti metti un vestito? >>.
Arrossì. 
Bingo. L'avevo fatta calmare. 
<< C-Cretino.. >>.
<< Si si, un bel vestito, ti va? La mia bimba scorbutica si mette un bel vestito attillato stasera, per me >>.
<< Non.. io.. io non sono.. n-non sono la tua bimba, Joe!! >>.
<< La mia bimba.. la mia bimba >>, strinsi più forte la presa sulla sua gamba.
<< SMETTILA!!!! >>.
Wow, i suoi polmoni da cantante erano entrati in gioco. Penso che il mio udito sia andato a farsi benedire. 
<< Oh, piccola scorbutica che non sei altro, adesso ci penso io >> le saltai addosso, abbracciandola più forte che potevo.
Demi si dimenò, urlò, mi morse la mano talmente forte da farmi uscire sangue, mi colpì in mezzo alle gambe con un piede - e io che volevo avere dei figli con lei... - mi mandò a fanculo un paio di volte, e poi.. mi abbracciò. Ci fece sdraiare entrambi sul divano, lei sotto e io sopra. Il suo viso vicino al mio. << Sei uno stronzo >> mi disse, poi mi diede un bacio sulla guancia. 

Demi

Un'ora dopo, mi ritrovavo seduta sulla tazza del cesso, con Joe davanti. 
<< Ferma, devo disinfettarli bene.. >>.
<< Ma fa' male, cazzo! >>.
<< Se non fossi andata così tanto in profondità.. >>.
Ecco che partiva la ramanzina. << Non sei mio padre >>, la mia voce era quasi un ringhio. Sapevo che Joe voleva solo il mio bene, ma non volevo sentire quelle parole da lui. Da un medico forse, ma non da Joe. In quel momento lo amavo e lo odiavo allo stesso tempo, la mia testa non si decideva. Una parte di me lo odiava, l'altra mi diceva 'amalo, amalo!'. 
Scoppiai a piangere. 
Joe lasciò perdere per un po' i miei tagli, si avvicinò e appoggiò la sua fronte alla mia. << La finisco, okay? Sono uno stronzo, ho capito. Ma basta piangere, D, va bene? Io la pianto ma tu non piangere.. >>.
Annuii, cercando di asciugare le mie lacrime.
Volevo amarlo. 
Io lo amavo, no?
Vero? Si, no, si, no.. si si si si, no. 
Cosa c'era che non andava in me? Non riuscivo neanche a capire se amavo Joe.
No, io amavo Joe
Ma finivo sempre con l'odiarlo, anche se non volevo. 



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woh! scrivere questa storia sta diventando una specie di droga. 
ogni volta vorrei continuare a vita ma poi mi ricordo che mi piace farvi dannare... amatemi <3
quindi.. continuerò presto, perché voglio sapere anche io come la farò finire. 
fatemi sapere, baci :3















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Capitolo 7
*** i trust in you. ***


i trust in you

Demi

Le mie cicatrici erano quasi sparite.
Quasi.
Joe aveva fatto proprio un bel lavoro. Be', c'era da dire che ormai era un esperto, aveva passato mesi a curarmi i tagli, a nasconderli, a disinfettarli quando andavo troppo in profondità..
A proposito di Joe: stava preparando da mangiare in cucina. 
Mi ero offerta di farlo io, ma lui aveva insistito, come sempre. 
Andai in bagno, mi sciacquai il viso, mi raccolsi i capelli in una coda e andai in camera mia a cambiarmi. Mi infilai un paio di jeans puliti e una maglietta larga, da casa. Sempre scalza, scesi al piano di sotto, dove Joe mi stava aspettando alla fine delle scale.
Appena mi vide, sorrise. E io mi sentii morire dentro. Non meritavo i suoi sorrisi.
Mi prese per mano e mi fece sedere a tavola, prendendo posto accanto al mio. << Da quanto non mangiavamo insieme, eh? Mi mancava, sai? >> disse, mettendomi la roba da mangiare nel piatto. Strabordava, non sarei mai riuscita a mangiare tutta quella roba. Vedendo come fissavo il cibo senza neanche provare a mangiare, Joe mi accarezzò la mano, per rassicurarmi. 
<< N-Non ho fame.. >>. 
<< Si, invece. Forza, ragazza >>.
Tirai indietro il piatto, facendo per alzarmi. 
Ma Joe mi precedette, e mi spinse di nuovo sulla sedia. << Demi, mangia >>.
<< No! No! NO! Lo capisci cosa vuol dire? Ho detto di no! >>.
<< Piccola, mangia, per favore >>.
Mi alzai di scatto, ma Joe mi spinse di nuovo giù. 
Potevo dimenarmi quanto volevo, era molto più forte di me. 
Anche se sapevo che non mi avrebbe mai e poi mai fatto del male.
Joe non si sarebbe mai approfittato di me, mai. 
<< Vaffanculo >> ringhiai.
Non volevo. 
No, no.
Quello che volevo io era sedermi, mangiare con tranquillità, ridere con Joe e poi baciarlo. Invece il mio cervello - o forse l'altra parte di me che ancora non conoscevo così bene - mi diceva di fare l'opposto. Se avessi mangiato, sarei ingrassata, Joe non mi avrebbe più voluto e sarebbe andato via.
Ma l'avrebbe fatto comunque visto come mi comportavo.
Non cambiava niente, tanto valeva fare la stronza.
<< Demi.. >>, mi accarezzò i capelli, ancora in piedi vicino a me, << mangia, su >>.
<< HO DETTO DI NO! Fottiti >>. 
<< Va bene, mi fotto. Mi fotto, okay? Ma non me ne fotto di te, quindi mangia ora >>.
Sorrisi, era davvero dolce. 
Gli importava di me, quindi? Aww. 
Si avvicinò al mio orecchio, e parlò come se mi avesse letto nel pensiero, << Mi importa di te, piccola combinaguai >>. 
<< Non ho fame.. >> insistetti, ma con molta meno decisione di prima. 
<< E se ti imbocco io? >>.
<< Sei scemo? Non ho cinque anni, Joe! >>.
<< Ma sei la mia piccola comunque >> mi circondò le spalle con le braccia, baciandomi sulla guancia. 
Arrossii, trattenendomi dal ridacchiare come una gallina. Questa era la vera me, quella che si emozionava, che rideva, che fliertava con Joe e non lo respingeva. 
Era raro che fossi così spontanea ultimamemente, ma Joe riusciva a tirar fuori la vera me. 

Joe

Imboccai Demi come se fosse una bambina piccola.
E lo era. Era la mia bambina piccola, però.
Dopo mangiato, la feci sdraiare sul divano insieme a me. 
Le feci appoggiare le gambe sulle mie, così potevo accarezzarle quando volevo - cioè sempre
Misi su un film che nessuno dei due guardò, visto che parlammo per tutto il tempo.
Demi passava da un umore all'altro, ma riuscivo a trattenere la vera lei a lungo oggi.
Battute, risate, parole dolci, facevo di tutto per non farla arrabbiare.
Non volevo che si trasformasse in quell'involucro vuoto che diventava quando era arrabbiata, quando perdeva completamente il contatto con la vera lei. Quando diventava solo.. vuota, la malattia si imposessava di lei completamente, senza lasciarle via di scampo. 
<< Piccola combinaguai, volevo chiederti una cosa.. >>.
Lei sollevò lo sguardo verso di me, curiosa. << Si, Joe? >>.
<< Siamo amici, noi due..? >>.
Lei ci riflettè a lungo, lasciandomi sulle spine per moltissimo tempo.
Ma non le misi fretta.
Non l'avrei mai fatto. 
Quando mi rispose, mi guardò dritto negli occhi. Era la vera Demi a parlarmi. << Sei la persona più importante della mia vita, Joe >>.
Mi sporgetti per baciarla sulla guancia, << Anche tu lo sei per me, piccolina. Quindi, ora.. >> la tirai a me, facendole appoggiare la testa sulla mia spalla e circondandole le spalle con il braccio, << vieni qui, vicino a me. Ho bisogno di te per stare bene, sai? Senza di te, sono perso. Ma ora.. dormi, piccola combinaguai, hai bisogno di riposarti >>.
Lei si accucciò per bene vicino a me, << Joe..? >>.
<< Mm..? >>.
<< Non andare via.. okay? >>.
<< Neanche se mi portano via le tue guardie del corpo, signorina, puoi stare tranquilla >>.
<< E se.. e se urlo? >>.
<< Non mi spaventano le tue urla, piccola >>, le baciai la fronte.
<< Mmh.. a me le tue però si >>.
Mi si formò un groppo in gola. << Lo.. lo so, non lo farò più. Giuro. >>
<< Non ti mando via neanche se urli, Joe. Anche io ho bisogno di te.. >>, cercò la mia mano, e io strinsi forte la sua.
<< Grazie, ragazzina >>.
<< Quindi.. non.. non vai via.. in nessun caso.. neanche se ti mando a quel paese? >>.
Ridacchiai, baciandole la mano, << No, neanche in quel caso. Nessuno ci dividerà, Demi. Te lo prometto >>.
<< Okay.. >>.
<< Sicura? >>.
<< Si, mi fido di te, Joe >>.


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okay, finito anche stavolta.
spero di non starvi annoiando con il nome 'piccola combinaguai' ahahaha
comunque, alla prossima :3







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Capitolo 8
*** ehi, beautiful ***


ehi, beautiful


Demi

<< Sicura che vada tutto bene? >> mi chiede, Miley. 
Siamo al telefono da almeno un'ora ed è l'ottava volta che me lo chiede. 
<< Si, ti ho detto di si! Cazzo, calmati Mils. Non è la prima volta che Joe si ferma a dormire da me.. >>.
<< Lo so, questo. Ma è passato molto tempo, e tu sei instabile, amica mia. Cerca solo di.. non fare niente di cui non sei sicura >> mi ammonisce. 
<< Lo farò.. e poi io e Joe siamo semplici amici >>.
Dirlo, fa' quasi male
All'inizio, io e Joe eravamo davvero amici. 
Ma era all'inzio, e n'è passata di acqua sotto i ponti. 
Le cose sono diverse ora. 
Io sono diversa. 
<< Amici.. pff, certo. Va bene, come volete. Sta attenta, Demi >>.
<< Attenta a cosa? >> le chiesi, esasperata. 
<< Sai benissimo cosa può farti Joe, semplicemente.. non lasciarlo vincere così facilmente. Rimani te stessa, questa volta. E' lui che deve adeguarsi a te, non il contrario >>.
<< Me lo ricorderò.. >>.
<< Ti voglio bene, ricordati anche questo >>.
<< Non lo scorderò mai >>.

Joe

Sto per uscire di casa, quando mi squilla il telefono. 
Spero che sia lei, e invece è solo Nick. Cosa vuole adesso? Io sto andado dalla mia piccola, e mi chiama mio fratello? Ottimo.
<< Nick, bello, che c'è? >> lo saluto, mentre apro lo sportello della macchina. 
<< Joe, ciao. Vai da Demi? >>.
<< Uhm, sai se è sola...? >>.
Oh, no. Conosco quel tono. So cosa vuole. So esattamente cosa vuole. 
<< Mmh, sola dici? Sola? >>.
<< Si, ehm, magari c'era una la sorella o.. un'amica... >>.
<< No, Nick, Miley non c'è che io sappia >>.
<< Oh.. okay >>.
Mi siedo in macchina e accendo il motore. << Senti, mi fai un favore? >>.
<< C-Certo, che vuoi? >>.
<< Chiama Miley e dille che la ami ancora, che non hai mai smesso, idiota >>.
<< Lo farò quando tu lo dirai a Demi >>.
La macchina parte, premo sull'accelleratore. Voglio arrivare il prima possibile.
<< Bella battute, Nick.. >>.
<< Non era una battuta >>.
<< Non provarci neanche a farmi la predica, fratellino. Sei nella mia stessa situazione >>.
<< Ergo, siamo nella merda >>.
<< Esattamente! >>.

Demi

Mi sono messa un paio di jeans stretti e una maglietta larga nera. 
Niente tacchi, devo stare in casa.
Poco trucco, come piace a lui.
Vorrei essere più coperta. Anzi, vorrei essere completamente coperta. Nascosta
Ma non posso, perché è Joe e mi sembra quasi scorretto nei suoi confronti. 
Bussano alla porta e corro ad aprire, ho il cuore in gola. 
Joe è bellissimo, oggi più che mai. Sarà che deve restare da me.. a dormire...
Mi accarezza il viso, in quel modo che sa fare solo lui. 
Il suo tocco è dolce, delicato, come se, aumentando la presa, potesse rompermi
Ma allo stesso tempo, è come se dicesse 'tu sei mia'. 
<< Ehi, bellissima >>.
<< Uhm, c-ciao Joe >>.


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(ps questo è il sorriso di demi quando joe le ha detto 'ehi bellissima')
scusate la brevità del capitolo, 
scriverò qualcosa al più presto, volevo mettere giù solo qualche riga.. scusa, mi farò perdonare.
joe-demi-casa-notte. 
vi dice niente?
no, okay, non pensate male!
o si.. no no, malati, no!
bene, vi saluto, scriverò qualcosa nei prossimi giorni. 
domani no perché sono con amici, ma nei prossimi giorni, baci :3

















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Capitolo 9
*** i'm here for you, babe ***



i'm here for you, babe

Demi

Lascio che le braccia di Joe mi circondino, mentre mi abbraccia. 
Respiro il suo profumo, come al solito ne resto quasi inebriata.
Di tutte le droghe che ho provato, lui è la peggiore. 
Cerco di tornare normale - il mio viso è diventato di un rosso imbarazzante - mentre sciolgo l'abbraccio. 
<< Allora, vuoi guardare un film? >> chiedo, dirigendomi già verso il salotto.
Joe mi ferma, piazzandosi davanti a me, << Piccola, devi mangiare qualcosa prima >>, mi bacia sulla guancia e mi trascina in cucina. 
<< Joe >>, protesto, << Joe, non ho fame, dai! Non ho fame! >>, Dio ma perché devo sempre urlare? Non lo faccio apposta, sembra che non riesca a controllare la mia voce anche con il minimo nervosismo. E' umiliante non avere il pieno controllo di se stessi. 
Joe mi fa' sedere a tavola, va' verso il frigo e prende del gelato. Si siede vicino a me e apre la vaschetta, << Non c'era di meglio. Da quanto non compri qualcosa da mangiare, ragazza mia? >>. 
<< Un po'.. non ho fame ultimamente, perché spendere soldi? >>.
<< Come se la tua meravigliosa voce non te ne facesse guadagnare abbastanza >> mi prende in giro lui, affondando il cucchiaio nella vaschetta e portandolo vicino alle mie labbra. 
Tengo la bocca chiusa.
<< Demi, forza >>.
No. 
<< Piccola, su >>.
Neanche per idea.
<< Demi, andiamo! >>.
Non urlare con me, signorino.
<< Scusa, hai ragione, mi dispiace.. >> dice, come se mi avesse letto nel pensiero. << Ma, Dems, devi mangiare almeno qualcosa >>.
<< Non ho fame, te l'ho detto >>.
<< Ti imbocco io, mi piace farlo >>, mi guarda malizioso, facendomi arrossire.
<< Non se ne parla neanche, non ho tre anni, Joseph >>. 
Joe risucchia l'aria con la bocca, come se si fosse scottato. << Il mio nome per intero. Colpo basso, ragazzina >>.
<< Lo so >>.
<< Ma posso giocare anche io a questo gioco, Demetria >>.
<< Non chiamarmi così! >>.
<< Tu mi hai chiamato Joseph! >>.
<< Si, ma.. >>.
Non riesco a finire di parlare perché Joe approfitta della mia bocca aperta per infilarci dentro il cucchiaino con il gelato. 
Per poco non mi strozzo, ma alla fine mando giù.
<< Sei uno stronzo >> gli dico, fulminandolo con lo sguardo.
Joe mi da' un buffetto sulla guancia, << Ma sono pur sempre io, non puoi odiarmi >>.

Joe

Imbocco Demi un altro paio di volte, finché non finiamo quasi la vaschetta. 
E' più bella dell'altra volta.
Ha poco trucco, così posso vedere la sua pelle candida. E' pallida, ma meno delle altre volte.
Le accarezzo la guancia e la guardo, non so neanche io come riesco a trattenermi dal saltarle addosso.
Probabilmente perché so che lei potrebbe schizzare da un momento all'altro, dandomi - per l'ennesima volta - dello stronzo. 
Non che non avrebbe ragione, ma vorrei che mi dicesse qualcos'altro, almeno ogni tanto. 
A essere sincero, mi mancano le parole dolci che mi diceva. 
C'era un tempo in cui Demi era l'unica che mi diceva esattamente quello di cui avevo bisogno. 
Adesso, le cose sono cambiate ma sono più che certo che, se riuscissi a metterla a suo agio, quella Demi tornerebbe da me. 
<< Demi..? >>, la chiamo.
Lei mi guarda, sta giocando con il cibo. << Joe, smettila di guardarmi, ti prego.. sembra che tu non abbia mai visto una donna in vita tua, è ridicolo >>.
<< Forse non ho mai visto una donna bella come te, non credi? >>.
Arrossisce, proprio come piace a me. << C-Cretino... >>.
<< No, no, dico sul serio. Demi, tu non te ne rendi conto dell'effetto che puoi fare.. >>.
Demi si alza e cammina velocemente verso il soggiorno, si siede sul divano e si prende il viso fra le mani.
La raggiungo e mi siedo vicino a lei.
Non troppo vicino, non voglio spaventarla.
<< Joe, tu.. tu non puoi dirmi certe cose, okay? >>.
<< Ma perché? E' vero, Demi. Tu sei bella, fattene una ragione >>.
Ride un po', ma smette quasi subito. << No, non è affatto vero >>.
<< Demi.. ti prego credimi >>, allungo una mano e le sfioro il ginocchio. 
Non si ritira, quindi lascio la mano lì. 
Le accarezzo piano la gamba, e sento Demi sussultare. 
So che pensa di non avere belle gambe, ma io le amo. 
In realtà, amo lei ma non posso dirlo. 
<< No, Joe. Io credo che tutte le ragazze là fuori siano belle. Che le mie fans, siano belle. Ma non io. Io sono.. in fase di lavorazione, ecco. Sto ancora lavorando su questa cosa... >>.

Demi 

Joe non può sapere quanto ho pianto per questo. 
Quanto avrei voluto sentirmi bella
Per tutto il tempo in cui sono stata con lui ho dovuto combattere
Combattere contro tutte le ragazze intorno a lui. 
Ero sempre messa a confronto con ogni ballerina, attrice, modella con cui doveva lavorare. 
Io non ero niente, inconfronto a loro.
Ero una semplice ragazza, con chili di troppo e insicura.
Insicura di ogni cosa. 
Restavo sveglia ogni notte chiedendomi perché io?
Perché io?
Perché aveva scelto me?
Perché non quella modella o quell'attrice? Che avevo io di speciale?
Alla fine della nostra storia avevo ricevuto la risposta che volevo.
Non avevo proprio niente di speciale, ecco perché era andato via

Joe

<< Hai ragione >> dico.
Lei mi guarda, è ferita. Ma annuisce, d'accordo con me. 
<< No >>, le afferro la mano, << Non intendo quello che pensi. Non penso che tu non sia bella. Dico che hai ragione sul fatto che devi ancora capire un sacco di cose, sei 'in fase di elaborazione', ma pensi sul serio di affrontare tutto questo da sola? >>.
Annuisce di nuovo.
<< No, sbagliato di nuovo. Ci sono io con te, piccola >>.


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visto? voi che pensavate male. 
questi due sono così complicati che.. Dio, non so come faranno neanche io.
comunque sia, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
nel prossimo ci sarà più roba sdolcinata, promesso :)




























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Capitolo 10
*** i'm always your ***


i'm always your

Demi

<< Joe.. promettimi che resterai, questa volta >>.
<< Te lo prometto >>.
<< No, non come le altre volte. Intendo sul serio >>.
<< Demi, mi dispiace che tu non abbia più fiducia in me, ma io t... oh, dannazione. Niente Demi, su vieni, ti devi mettere qualcosa per dormire >>.
Joe mi prende per mano e mi fa' alzare dal divano. 
Vorrei chiedergli di fermarsi.
Ho bisogno di risposte.
Ho bisogno di risposte alle domande che mi tormentano da giorni. 
Da anni.
Ho bisogno di sapere se mi ha mai amato sul serio.
Se tutto quello che abbiamo vissuto è servito a qualcosa.
Non voglio che si senta in colpa per me, non ha mai fatto niente per farmi crollare.
Sono sempre stata io, quella debole. Non era colpa sua, era mia.
E' mia. 
E invece mi faccio portare in camera mia, dove Joe tira fuori un paio di pantaloni del pigiama e una maglietta larga. 
Dopo qualche secondo la riconosco.
E' sua. L'ha lasciata qui anni fa' e non ho mai avuto il coraggio di buttarla.
<< E' mia questa, vero? >> mi chiede, sollevandola. Ha un sorriso malizioso in viso.
<< Q-Quella..? N-No.. no, ma che dici? E' mia! E'.. del mio ex! >>.
<< Ah si? E come mai c'è scritto Danger? >>.
<< Non è mica solo tuo quel nome, eh! >>.
<< Demi, sii sincera, forza.. combinaguai, forza, dì al vecchio Joe che questa è mia >>.
<< Okay... è tua.... >>.
Mi vengono le lacrime agli occhi.
Perché quella maglietta non è più sua, è mia.
Non dormo se non la guardo almeno un paio di volte. Devo sapere che si trova nel mio armadio, altrimenti avrò gli incubi.
Nelle sere peggiori la stringo al petto per addormentarmi, e ormai la scritta è sbiadita per via delle mie lacrime.
Le mani di Joe sono subito sul mio viso, per scacciare le lacrime. << Ehi, piccola.. che succede? >>.
<< Mi manchi... >> le parole ormai sono fuori dal mio controllo. Non voglio perdere il controllo, non di nuovo. No. Ma è più forte di me. Piango, e non so neanche perché. << Quella maglietta.. per favore, lasciamela.. non portarmela via.. è tutto quello che mi resta di noi.. per favore, per favore, per favore, Joe.. non portarmi via quel ricordo... >>, mi aggrappo a lui, piangendo tutte le lacrime che ho trattenuto.
Joe mi accarezza i capelli, la schiena, il viso. << Non te lo porterò via, mai. Anzi, farò qualcosa di meglio. Stanotte dormiamo insieme, okay? >>.
<< Joe, non ho nessuna intenzione di farl.. >>.
<< Shh, sciocca, non intendevo quello. Dormirai tra le mie braccia e basta, stanotte sono tuo >>.
<< Non vale >>.
<< Cosa? >>.
<< Che stanotte sei mio, non è giusto >>.
<< Perchè, piccola combinaguai? >>.
<< Perché io sono sempre tua >>.

Joe

Demi è a qualche centimetro da me.
Potrei allungare la mano e...
No, Joe, ma che dici?
Non puoi.
Guardala: è terribilmente fragile. Avresti davvero il coraggio di fare una cosa del genere?
No, non c'è l'ho.
Ma voglio renderla felice e starmene dall'altra parte del letto come se lei avesse una qualche malattia non servirà a niente. 
Mi avvicino, facendo attenzione a non fare rumore.
Le scosto qualche ciocca di capelli dal viso. << Piccola..? >> la chiamo.
Mugugna qualcosa senza senso.
<< Mi sento solo... >>.
I suoi occhioni marroni si aprono subito. Allunga una mano verso di me e la stringe. 
<< Posso.. posso avvicinarmi un po? Non faccio niente, promesso... >>.
<< Shh, Joe, vieni e basta.. >>.
Mi sdraio affianco a lei.
Demi si solleva e si sistema con la testa sopra il mio petto.
<< Questo è molto meglio della mia maglietta, eh? >> dico.
La sento ridere, contro di me. << Decisamente. Joe, mmh.. posso fare una cosa? >>.
<< Tutto quello che vuoi, combinaguai >>.
Si solleva, appoggiandosi sui gomiti. 
I nostri visi sono terribilmente vicini. 
<< Demi.. >>.
<< Joe.. sei così bello.. >>, mi accarezza il viso con la mano. << Posso chiederti una cosa? >>.
<< Ti amo, Demi >>.
<< Come.. come facevi a saperlo? >>.
<< Ti si legge negli occhi. E che occhi.. >>.
Arrossisce. << Non ne ero più certa, avevo paura che.. non so, ti fossi dimenticato di me >>.
<< Dimenticato della prima ragazza che mi ha fatto battere forte il cuore? Della prima ragazza che ha visto del buono in me? Che non mi ha odiato anche dopo che le ho spezzato il cuore...? No, impossibile >>.
<< Mi avrai anche spezzato il cuore.... ma prima l'hai fatto battere come mai prima >>.
<< Sono o non sono un Jonas? >>.
<< E smettila cretino! >>.
<< Ora offendi? Allora niente bacio >>.
<< Di che parli? >>.
<< Di questo... >>.
Le prendo il viso fra le mani, e la bacio.
Labbra morbide, sapore di lacrime, sangue, dolore, tristezza, amore

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bene, spero che vi sia piaciuto.
finalmente il BACIO!
allelujia(?), già.
non so se mi piace o meno questo capitolo, quindi lascio a voi i pareri.
alla prossima, baci.
xoxo.








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Capitolo 11
*** him ***


him


Demi

Joe Jonas. 
Joe.
Solo lui, solamente lui.
Le sue labbra sulle mie, la sensazione di essere finalmente nel posto giusto.
Con la persona giusta. 
Per una buona volta nella mia vita. 
Non avevo più vergogna, paura, timore. 
Joe - ne ero certa - non mi avrebbe mai fatto del male. 
Quando sollevò un po' la mia maglietta per accarezzarmi il fianco, per un attimo pensai a quello che avevo mangiato la sera prima.
Ma poi tornai a concentrarmi sulle sue labbra, e sulle sensazioni che mi davano. 
Mi ritrovai a gemere contro la sua bocca. 
Joe capì l'antifona e sollevò un po' di più la mia maglietta, sfilandosi la sua. 
Non c'era panico, timore. 
Solo noi due, come era sempre stato.
<< Joe.. >> lo chiamai, e subito i suoi occhi furono su di me, preoccupati.
<< Scusa.. ho fatto male? >> chiese, sistemandomi la maglietta.
Tolsi la sua mano, portandola sul mio viso. << Joe.. non hai fatto niente di male, anzi.. >>, arrosii un po', ma mi venne anche da ridere.
Joe rise con me, baciandomi di nuovo. << Ti amo così tanto, Demi.. sei la cosa più bella della mia vita.. con te, sono me stesso.. >>.
<< Anche io sono me stessa con te.. >> sussurrai, accarezzandogli piano il viso, << Joe, devi promettermi che non andrai mai più via da me, che starai sempre con me, anche con i miei sbalzi d'umore.. perché non posso rischiare di far entrare un'altra persona nella mia vita e poi doverla guardare mentre se ne va.. non lo sopporterei, sopratutto se quella persona sei tu... >>.
Joe mi baciò le lacrime che non sapevo di stare versando. 
<< Per sempre.. >> sussurrò. 
<< E' una promessa? >>.
<< E' un giuramento.. io e te, per sempre, piccola.. >>.
<< Oh, Joe.. >>, mi lasciai andare a un pianto di gioia. 
Joe si mise seduto, facendomi sedere sopra le sue gambe. 
Pensavo di pesare troppo, ma Joe era il doppio di me, poteva reggermi benissimo.
Per lui, non ero pesante o grassa, non ero brutta, non ero niente di inferiore. 
Era la sensazione più bella del mondo.
Lui mi amava, qualunque fosse il mio peso.
Mi amava in tuta, senza trucco e con qualche chilo in più.
Mi amava in ogni caso.
In ogni situazione.
Qualunque fosse l'umore del momento.
E io ricambiavo. 
<< Demi, devi capire una cosa, piccola.. >>.
<< Cosa, Joe...? >>.
<< Devi smetterla di pensare brutte cose su di te, mmh? >>.
<< Non.. non lo faccio apposta... >> mi scusai, nascondendomi contro il suo petto.
Mi baciò la guancia, << Questo lo so, combinaguai. Ma io voglio che tu sia felice. Tu sei bellissima, Demi.. non dubitarne mai >>.
<< Quando.. sono con te.. non ne dubito.. mai.. >>.
Joe spostò la manica della mia maglietta, baciandomi il collo. << Allora sei fortunata.. perché io non vado da nessuna parte, piccola >>.
Gli presi il viso fra le mani, baciandolo come se ne dipendesse della mia stessa vita.
Ed era così.
Joe era vita, una nuova vita.
Gli accarezzai il petto, mentre mi sfilava la maglietta. 
Per la prima in vita mia, non mi vergognai neanche un po' del mio corpo.
Mentre mi spogliava, riuscivo a pensare soltanto che un corpo che Joe poteva amare allora era un bel corpo.
Se lui amava quel corpo, il mio corpo, allora a me andava bene.
Non avevo più protezioni, non c'erano più magliette larghe a proteggermi, Joe poteva vedere tutto, ogni cosa. 
E sembrava apprezzare.
Baciò ogni mio difetto, accarezzò ogni mia ferita.
Aprii un po' le gambe, e tutto fu semplice. 
Non era la prima volta, per noi due. 
Ma le altre volte, era stato diverso.
L'insicurezza era stata tanta, la paura, il timore di andare bene, di non essere abbastanza.
Joe è stato la mia prima volta.
Ma adesso che lui era di nuovo qui con me, così dentro di me, ripensai al modo in cui mi aveva coccolata la nostra prima volta, come mi avesse fatto sentire protetta, anche se io avevo pianto la maggior parte del tempo. Joe non si era lamentato e mi aveva sussurrato tante volte che ero bellissima e sua, che mi amava, che avevo un corpo meraviglioso, che dovevo smetterla di piangere perché lui era con me. 
Quella volte, non avevo capito le sue parole.
Ma ora.. 
<< Sei bellissima.. >> sussurrò al mio orecchio, mentre stava sopra di me, ansimando. << E sei mia.. la mia piccola combinaguai.. >>, sfiorò i miei polsi, ancora tagliati, << hai un corpo meraviglioso, non rovinarlo.. adesso è anche mio, piccola.. c'è ne prenderemo cura insieme, te lo prometto.. ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo.. >> lo ripetè talmente tante volte.
E ora, si ora capivo le sue parole.
Ora, era tutto diverso.
Avevo finalmente trovato una ragione per volermi bene.
Per amarmi.
Per amare me e il mio corpo.
Lui.

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e siamo arrivati quasi alla fine, mie cari.
il prossimo sarà l'ultimo capitolo, o forse altri due non lo so ancora:)
- non odiatemi - 
comunque sia, spero di aver descritto questa scena abbastanza bene.. fatemi sapere - come sempre - cosa ne pensate, 
xoxo.














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Capitolo 12
*** the end. ***


the end.



Sei mesi dopo. 


Joe.

<< Demi, amore, come ti senti? Va meglio? >>.
<< Mmmh.. non tanto... >>.
<< Vuoi che entri? >>.
<< No! No, per favore, non entrare! >>.
<< Okay.. come vuoi, piccola. Ma resto qui, vicino alla porta, okay? >>.
<< Vai pure da Nick, amore.. io starò bene >>. 
<< No che non starai bene, è una settimana che vomiti.. Demi, tu non hai.. >>.
<< Joe! Come puoi pensare una cosa simile? >>, la sua voce, dall'interno del bagno, si ruppe per il pianto.
<< No, amore, non intendevo.. oh, okay.. sono un coglione, lo so.. mi perdoni? >>.
Ero appoggiato allo stipite della porta del bagno da almeno un'ora ormai, e Demi si ostinava a non dirmi cosa andasse storto.
La prima volta che l'avevo ritrovata in bagno, a vomitare, mi era mancato un battito. Non potevo credere che fosse tornata a quella pratica odiosa di rimettere quello che mangiava, non dopo tutto quello che avevamo passato. Lei si era subito tirata su, spiegandomi che aveva mangiato qualcosa di avariato. 
Non le avevo creduto e le ero stato addosso tutta la settimana, facendola incazzare più del solito. Ma era ancora più bella quando faceva roteare i suoi occhioni per il nervoso.
<< Va' a prendermi il telefono, coglione.. >>, cercò di prendermi in giro, ma sentivo che aveva la voce affaticata, doveva aver vomitato parecchio.
<< Torno subito, combinaguai.. non fare cazzate in mia assenza >>.
<< Spiritoso. Sei ancora qui? Muovi quel bel culo, Jonas >>.
<< Che fini che siamo oggi, Lovato >>.
<< Come sempre quando mi fai incazzare. Vai, ora? >>.
Andai in cucina e trovai la sua borsa sul tavolo.
Il telefono era acceso e c'era un messaggio di Miley.
Lo so, non dovrei ma... 
Cliccai su 'apri messaggio'.
Da Miley: 'Demi, come stai? L'hai detto a Joe? Fammi sapere, baci xoxo'.
Okay, cosa mi stava nascondendo la mia ragazza?
Bussai alla porta del bagno cercando di trattenere l'emozione. << Amore? >>.
<< E' aperto, entra.. >>.
Spalancai la porta con un calcio, facendola sobbalzare. << Ma che cazzo..? Joe! Dio, ma ti sembra modo di entrare? >>.
<< Ma se entro sempre così in camera nostra >> protestai, sedendomi vicino a lei e baciandole la guancia.
<< Si, ma in quei momenti è divertenti.. ora no >>, mi accarezzò la guancia, io guardai i suoi occhioni lucidi, che si posarono sulla mia mano che stringeva ancora il suo telefono. Me lo prese prima che avessi il tempo di fare qualcosa. << Joe.. >>, guardò i messaggi e vide quello che avevo fatto. << Fanculo, Joe! Hai letto un mio messaggio! Non avevamo parlato di privacy? >>.
Evitai il suo sguardo accusatorio, << Mi dispiace.. non ho resistito. E poi cos'è che mi devi dire? >>.
<< Niente >> disse lei, frettolosa. 
<< Non è vero, parla >>.
Si alzò e andò a sciacquarsi la bocca nel lavandino del bagno. << Ho detto che non è niente! >>.
<< Demi, andiamo.. non ci sono segreti tra di noi >>.
<< Non è un segreto, non per me almeno.. è complicato, lascia perdere okay? >>.
<< No che non lascio perdere! Amore, su.. >>.
<< Joe, vuoi uno schiaffo? >>.
<< I tuoi sono davvero forti, quindi eviterei grazie... >>, trattenni una risata. Se ridevo, era fatta, potevo anche dire addio alla mia guancia.
<< Ecco, appunto. Lasciami in pace, oggi sei troppo ossessivo! >>, uscì dal bagno e io le andai dietro.
Quando faceva così, la mia unica possibilità era coccolarla. 
Demi aveva bisogno di tutto l'amore del mondo.
Le appoggiai le mani sui fianchi mentre correva via, attirandola a me. << Joe, la..lasciami.. >>.
<< Non ci penso neanche, sei mia ricordi? >>, le sussurrai all'orecchio, facendola sorridere.
Si voltò dalla mia parte, circondandomi il collo con le braccia. 
Ecco, la mia Demi
<< Tua, per sempre >>.
<< Per sempre, combinaguai >>.
<< Joe.. devo mostrarti una cosa.. >>, sussurrò, imbarazzata.
La baciai di nuovo, amavo quando era così. << In camera da letto? >>.
Mi diede un colpo sul braccio, ridendo. << Cretino, no! Dai, è una cosa seria... >>.
<< Oh, seria! Aiuto! No, cose serie! Lo sai che io non sono un tipo serio >>. 
<< Si... lo so... >>, vedendola così triste, l'abbracciai forte a me, scusandomi. << Vieni con me... >>, mi prese per mano e mi portò in bagno. Nel nostro bagno.
Che si trovava nella nostra casa.
Che avevamo comprato per noi.
Per la nostra vita, insieme.
<< Cosa..? >>.
Mi zittì con un gesto della mano.
Frugò nei cassetti del bagno fino ad estrarne una scatolina, che nascose bene fra le mani dietro la schiena.
<< Demi..? >>.
<< Shh.. è difficile, per me.. >>.
Tornai subito serio.
Cosa preoccupava la mia bambina?
Mi avvicinai a lei, accarezzandole il viso. << Qualunque cosa sia, io resto >>.
Sorrise tra le lacrime, poi mi mostrò la scatolina. 
La scritta 'test di gravidanza', era ben evidente. 
<< Oh.. tu? >>.
<< Joe, io.. >>, le tremava la voce.
Sembrava una bambina.
La mia bambina.
Sarò sincero: non avrei mai voluto diventare padre prima di lei.
Prima di Demi, l'idea di essere responsabile di un'altra vita mi faceva venire il panico.
Amo i bambini, ma mi sento io stesso uno di loro.
E lei.. così responsabile, seria, decisa e sicura. 
Lei era perfetta per il ruolo di madre, ma io?
<< E'.. >>, non riuscii neanche a finire.
<< Positivo? >>, i suoi occhi lasciarono ricadere sulle sue guance ancora più lacrime. << Si >>.
<< Oh, Demi... >>, l'abbracciai stretta a me, la stavo quasi stritolando. Mia, mia, mia, mia. 
<< Joe, se non.. se tu non.. non vuoi, io.. >>.
L'allontanai da me di scatto, ma solo per guardarla in viso. << Scherzi? Sei tu, Demi. E' il tuo bambino. Come posso dire di no? >>.
Demi mi lanciò le braccia al collo, baciandomi.
Ricambiai il bacio, con il cuore che mi batteva forte nel petto.


EPILOGO

un anno dopo

Demi

Mi lasciai ricadere sul divano, affianco a Joe.
Nicholas, nostro figlio, giocava sul tappeto davanti a noi.
Dopo neanche cinque minuti, Joe mi baciò per poi sedersi vicino a nostro figlio per giocare con lui.
Joe era un padre perfetto.
Non riusciva a essere severo, ma in compenso Nicholas era un bambino adorabile, sempre buono e non piangeva quasi mai. Aveva preso dallo zio, non dal padre. 
Aveva i miei occhi e il viso di Joe.
Quando rideva, aveva la mia risata.
Ma quando si arrabbiava, era Joe.
<< Joe, non capisco chi sia il bambino fra i due >>, scherzai.
Joe mi guardò, un sorriso davvero bello stampato in viso.
Era felice, lo vedevo.
Aveva amato Nicholas dal primo momento.
Io amavo la nostra famiglia.
Prese in braccio Nicholas, facendolo sedere sulle sue ginocchia. << Neanche io! >>.

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e siamo alla fine.
è stato bello finch'è durato.
grazie a tutti voi, di cuore.
per avere letto, recensito o messo la mia storia tra le preferite.
spero che vi sia piaciuto.
- questa storia è a sé, non c'entra niente con le altre, quindi il nome del bambino è diverso:) - 
ci incontriamo nelle altre storie, mi mancherete, cià.














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