jakamoz-riflesso di luna sull'acqua

di Nindia Cobs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Proteggere la loro bambina si rivelò un'impresa inutile. Nasconderla a se stessa e alla gente fu impossibile,perchè quelle belve con movimenti fluidi da felino, la presero e le fecero affrontare la vita e tutti i suoi pericoli.Da quando quel dolce viso innocente,fu sfregiato da quei simboli dannati,la privarono di tutto,chiudendola in una stanza e nascondendo ai suoi occhi il mondo.Erano soltanto dei genitori affettuosi,ma anche egoisti.Non volevano che la loro illeggitima ma unica figli,diventasse una Niofiti , creatura devote a Madre Luna e alla Dea dei gatti.Nel paese alcune voci raccontavano che, quelle donne dall'aspetto piacente e dal corpo formoso,praticavano magia nera e riti durante le notti di Luna Piena e Calante.All'epoca le streghe erano ritenute dalla chiesa ,donne che cedevano l'anima a Satana in cambio di poteri, per quel motivo , ogni bambina con i loro simboli sul volto , doveva essere bruciata sul rogo.Temendo di perdere la loro unica figlia,invece di consegnarla alle autorità , se ne scapparono in campagna,dove la piccola Abigail restò per dieci anni. Dieci anni chiusi in una camera al buio.


                                                                  * * *


Lei amava la Luna , perchè le era concesso solo durante le ore notturne , di spalancare le finestre e di ammirare il cielo stellato,assaporando la bellezza della libertà . Una liebertà proebità.Erani passati molti anni , per Abigail il mondo era soltanto un qualcosa di sconosciuto ,avvolto da un mistero che doveva rimanere tale,perchè lei non aveva il diritto o il coraggio di svelarlo.La Luna era sua amica ,perchè era l'unica che le permetteva di vivere,per questo le era fedele.


                                                                                                               * * * 

Una notte , mentre i genitori riposavano dopo una faticosa giornata di lavoro, Abigail per la prima volta nella sua vita sognò. Quella visione era strana , ma anche sensata.Le comparvero davanti tre donne vestite di nero e avvolte da un velo bianco come la neve. La prima aveva gli occhi color ambra e i capelli rossi,la seconda possedeva una folta chioma bionda ed occhi verdi e, la terza era mora e aveva iridi scure e profonde.Tutte e tre avevano un aspetto piacente e sensuale,messo in risalta soprattutto dagli abiti attillati e scuri come l'ebano che indossavano.Si avvicinarono lentamente,i raggi lunari schiarirono i loro volti e le permisero di scutare attentamente quelle donne.Rimase sorpresa da quei segni che vi erano incisi sui loro visi ,sembravano le striature delle tigri,simili alle sue ,anche se lei non poteva riconoscerle,perchè i suoi genitori non le avevano mai donato uno specchio.La rossa l'accarezzava dolcemente mentre le altre si agitavano con dei movimenti simili ad una danza .
-Vieni con noi. Vieni con noi. Vieni con noi piccola raggio di Luna.-
Abigail non aveva mai sentito quel nome,ma le era familiare ,anche se non riusciva a ricordare. Aveva paura di quelle carezza che, tendevano a trascinarla con loro, come le sirene che, con le loro dolci parole e i loro baci delicati, obbligano i marinai ad unirsi a loro e, quindi ad incontrare la morte.Lei scosse la testa,ma le donne non la lasciavano andare,anzi,a quel gesto divennero ancora più invasive,quelle carezze amorevoli, tanto che divennero forti e che fremevano contro le sue carni che, fecero arrosire perfino la pelle pallidissima della vittima.Le stavano facendo del male e le non poteva che arrendersi e lasciarsi andare.Il suo destino era già scritto e lei non poteva che viverlo.Anche se nelle mani di quelle donne non allungo.
-Non voglio! Vi prego asciatemi andare,non sono io quella che cercate. Non sono Raggio di Luna,io sono Abigail Stuart,una povera contadina che non ha mai conosciuto il mondo.Non sono mai uscita da casa mia,vi prego lasciatemi andare,ho molta paura.-Supplicò
Abigail piangendo e pensando febbrilmente.Non voleva che quelle donne le portassero via i suoi genitori,lei li amava , e non voleva causare loro altre preoccupazioni.Non se lo meritavano affatto , ma non poteva che arrendersi. Come aveva già ribadito : lei era soltanto un umile bambina un pò cresciuta che aveva paura della sua stessa ombra e, non poteva far altro che obbedire a quelle sconosciute che non avevano pietà di lei.Abigil anche se non aveva mai avuto dei rapporti con alltre persone a parte i suoi genitori, sapeva che la gente è cattina e quando sei solo nessuno ti proteggerà mai,quindi per lei era la fine , non poteva o non voleva difendersi.
-Dawn R
aggio di Luna, noi ti aspetteremo domani sulle rive del fiume Espago. Non parlare di questo sogno con nessuno o te ne pentirai.Non temere, noi non siamo cattive,noi ci teniamo a te, ma saremo buone e comprensive se tu seguirai i nostri ordini.Non obbligarci a portarti via i tuoi genitori,non sarebbe giusto non credi ?-Gignò la mora allontanandosi. I suoi freddi occhi fecero rabbrividire Abigail. Lei non era una ragazza speciale,perchè quelle dame volevano incontrarla ? Perchè avevano scelto solo  lei ,una semplice campagnola ?Forse perchè era più di un umile contadine,forse perchè sotto quelle misere vesti si nascondeva una creatura potente e magica.Una creatura possente e unica,con un fascino persuasivo e inrisestibile nonostante il suo gracile corpo.Un drago sotto le vesti di un cigno,una tigre sotto le vesti di un gatto,una strega sotto le vesti di una fata...
-Vi prego aspettate ! Perchè avete scelto ? Cosa mi farete ?Vi scongiuro rispondetemi !-Nessuna risposta. Abigail accasciata -sul gelido pavimento di marmo
-come un cadavere, con gli occhi lucidi e stanchi per colpa delle lacrime,con le mani che per il nervoso stringevano bruscamente il tessuto della sua gonna,con il cuore che stava per esplodere come un vulcano in eruzione,e anche in quello stato penoso nessuno voleva aiutarla a capire.Nessuno voleva offrirle delle spiegazioni e farle sapere cosa sarebbe successo.Doveva fare tutto da sola,ma quando si resta chiusi in una camera per dieci lunghi anni, si diventa solitari,ma non certo autonomi e indipendenti.Abigail aprì gli occhi. Quel tempio buio e oscuro era scomparso, al suo posto era apparsa la sua camera da letto. Si era trattato solo di un brutto sogno,anche se lei provava ancora un forte dolore al braccio pieno di graffi.No Abigail,quella era la realtà,quelle donne esistevano davvero e ti stavano aspettando,pronte a sfreggiare il viso dei tuoi cari genitori se non avessi eseguito i loro ordini.La pelle divenuta rosea della ragazza percepì una mano calda accarezzarle il braccio .Non si trattava di quella fredda e morbida di quelle tre donna,ma quella di sua madre,la povera vecchia che l'amava e la voleva bene.Lei non voleva farle del male , ovviamente, e da quel lieve tocco si sentì rassicurata,avvolta da una coperta che l'avrebbe protetta allungo. Ma allungo non significa per sempre...
-Buongiorno ! Piccolina mia
,ti ho portato la colazione . Perchè dopo aver mangiato non ti riposi ancora ? Tanto non puoi uscire come tu già sai.-Mormorò la madre posando il vassoio sul davanzale . La donna era una signora molto robusta,con occhi chiari e stanchi per l'età,capelli bianchi con riflessi argentati,lineamenti pesanti e labbra sottili e rosee.Si vedeva benissimo che quella piccola fata non era loro figlia,addirittura,i pochi che ebbero la fortuna di osservarla,ne rimasero ammalianti. Nel loro cuore erano conviti che quella dolce bambina non potesse appartenere alla realta ed essere umana,perchè sembrava più una creatura magica,delicata e graziosa in ogni suo movimento.Anche se quei pochi la invidiavano,tutti provavano una certa tenerezza e compassione nei suoi confronti,perchè quella grande bellezza non aveva avuto la fortuna di conoscere la bellezza della vita.Cosa ci trovassero in lei nessuno lo sapeva ,ma quasi tutti i medici che la visitavano,ne rimanevano affascinati e commossi,perchè anche se la gente spesso mente e non capisce,non nega mai l'evidenza.Quindi tutti ammettevano che,quella ragazza tanto felice e sublime ,aveva una vita infelice e che non riusciva a viverla proprio perchè non ne conosceva il significato.
-Madre, siete sempre così gentile,ma la vostra gentilezza non viene ripagata spesso;per questo io ho travoto un modo per ringraziarvi e risarcirvi di tutto,ma non voglio confessarvi di cosa si tratta.- Accennò un sorriso per poi continuare :
-Cambiando argomento ,ho un forte dolore alla testa,sapete non ho dormito stanotte,ma questo non ha importanza.-Replicò Abigail toccandosi la fronte con fare teatrale.Anche se non si trovava in ottime condizioni, non era la tipa che si lamentava di continuo,ma conversare con i dottori mentre la visitavano era piacevole per una persona sola come lei. Sapete quando si è soli ci si accontenta di tutto e di tutti, se si viene ripagato con dolci parole e abbracci affettuosi.
-Dimmi la verità , Abigail è per il signor Beverly , vero?Non ti obbligo ad ammetterlo , ma secondo me stai esaurendo quel povero dottore,perchè visto che non parla e non può replicare ,è costretto ad ascoltarti per ore.Non ho ragione ?-Domandò la madre ridendo e inarcando le sopracciglia.la mamma era una donna molto divertente ,ma non sapeva proprio stare zitta,però!Non riusciva proprio a capire che la figlia preferiva B perchè amava il silenzio e la sua estrema bontà.Perchè lui era diverso. Perchè lui era lui.Perchè tu lo amavi Abigail,ecco perchè.La madre non poteva che donarle affetto,perchè cercare di comprendere il suo modo folle di pensare, era ancora più folle.Nessuno poteva capire. Abigail nessuno,nessuno.Neanche tu e questo ti ucciderà. E questo la rendeva unica ed etremamente pazza,perchè quando la gente non riesce a capire o,almeno ammette di non riuscirci,comincia a blaterale che quella persona solo un pò difficile e speciale sia matta,quindi incomprensibile.Sciocchezze! A differenza di Aigail i pazzi possono essere capiti,ma nessuno ci prova,invece a lei tutti tentavano ma nessuno era all'altezza di compatirla,neanche lei.
-Oh ma cosa dite per l'amor di Dio e di Madre Natura !Io non parlo affatto con ser Beverly,anzi è lui che parla molto,lo riesco ad ascoltare attraverso la sua aura. Sapete lui sa scrivere e spesso mi dedica molte poesi e quando le leggo mi si scioglie il cuore... Lui è anche un inventore,ha in mente un mezzo che ci porta dove vogliamo senza cavalli. Capite? Oh no,come fate voi,nessuno può...-Sospirò la bionda.Lei non cosa fosse l'amore,ma quando lui l'andava a trovare le batteva forte il cuore e sentiva le farfalle nello stomaco. Cosa poteva essere ? Amore.Beverly non era affascinante ,aveva una corporatura in carne e una pelle molto scura come il colore della capigliatura e gli occhi,ma era buono,brillante e comprensivo,lui non potendo parlare,non andava a raccontare nulla di bello e nulla di brutto sul suo conti e,questo Abigail lo sapeva bene,ma non perchè era muto e non en aveva la possibilità,ma perchè lei si fidava di lui. Lei provava affetto nei suoi confronti,ma non come i genitori,ma qualcosa di diverso e di più magico.Qualcosa che solo una donna pazza o innamorata poteva provare.Dopo quelle parole la madre le accarezzò la pallida mano e se ne andò, accennando una smorfia soddisfatta.La sua piccola abigail si era innamorata e questo voleva dire che,un uomo l'avrebbe protetta per sempre e, che se ne sarebbe dovuta andare di casa,a quei visi il suo viso s'incupì.La sua piccola bambina non sarebbe più stata sua. Chi avrebbe pensato che qualcuno si sarebbe interessanto a lei nonostante avesse quei simboli dannati sul volto !Forse perchè quasi nessuno l'aveva mai vista.Infatti quelle ''striature'' erano meravigliose e rendevano Abigail più speciale e bella come la Luna,come la sua cara amica, che ogni notte le donava la libertà.Che ogni notte vegliava su di lei e la rendeva sempre più bella.


                                                                    * * *


Era passato un giorno da quel sogno,tenebroso, e per ''concidenza'', vi era imponente in cielo la Luna Calante,come le avevano predetto quelle tre donne.Non sapeva cosa fare,non si fidava di quelle tre streghe,ma qualcosa la costringeva a farsi coraggio e calarsi dal tetto per raggiungerle.Spalancò le finestre e corse via più che poteva,diretta verso il fiume Espago,proprio davanti a casa sua.Aveva paura e non sapeva cosa fare,ma non importava,perchè la sua cara amica Luna le avrebbe indicato la via o verso la vita o verso la morte. Si concedeva a lei come la sua più fedele seguace, in quel momento non aveva rispetto nè per se stessa,nè per i suoi pensieri.Era indifferente alle sue emozioni,perchè voleva affidare il suo destino alla sua
Luna, anche se sarebbe stata sua per l'ultima volta se sarebbe morta,non aveva importanza,perchè  lei le aveva conceduto la libertà e,come gliel'aveva data,poteva togliergliela.Dinanzi al fiume vi era una statua della dea gatta,la protettrice delle Niofiti.Esso era circondato da ghirlande di rose azzurre,monumenti che rappresentavano felini,una statua imponente della Dea e delle scalinate di marmo con dei tappeti rossi e ampi.Non era nulla di speciale ma qualcosa attraeva Abigail ,anche se non sapeva cosa.Quelle tre donne questa volta, erano in compagnia di un'altra donzella,dai capelli azzurri e neri e dalle iridi castane.Indossava un abito vedre , che s'intonava alla perfezione con il colorito immacolato di colei che lo portava.Lei si avvicinò ad Abigail e codesta potè notare che quella signora,portava una maschera che rapresentava una tigre e possedeva dei simboli simili alle striature di quel felino.
Mia cara ben arrivata,ti aspettavamo ! Ti piace questo tempio Dawn?-Chiese e l'interplellata , abbituandosi a quel nome annuì.
-Sai è visibile solo a noi Niofiti e quindi anche a te.Mi ha detto Bridgette che prima ti chiamavi Abigail,così,notando che questo nome non ti addice per niente,te l'abbiamo cambiato in Dawn Raggio di Luna.I tuoi occhi hanno le stesse sfumature dell'alba del mattino , la sua pelle è chiara come la Luna,la nostra cara amica, per queste tue grandi qualità questo tuò nome sarà molto più appropriato per una Niofiti come te.-
Disse la nuova ragazza, mentre le tre della scorsa volta accarezzavano Dawn.
-Chi sono le Niofiti?-Domandò curiosa.

-Come mi avevano già riferito, non ti hanno raccontato nulla su di noi. Non ti sarai mai chiesta perchè all'età di sette anni sono comparsi sulla tua pelle dei simboli e ti hanno anche nascosto tutto e chiuso in camera per anni... Sai i tuoi genitori non volevano farti bruciare sul rogo , perchè ad ogni bambina con questi marchi viene uccisa , ecco perchè ti hanno imprigionata in quella camera infernale.
Noi siamo delle strghe devote a Madre Luna,Madre Natura e alla Dea dei gatti. Ma non temere ! Noi non siamo le cattive donne che voi umani  credete .Noi siamo delle creature pacifiche,ma quell'ipocrita di Scott ha ucciso tutte quelle persone fortunate che possedevano i nostri poteri,pochi si sono salvati da quella strage che non avrà mai fine.-Spiegò la stessa.
Dawn s'inginocchiò tremando .
-Allora mi volevano solo proteggere.-Sussurrò Raggio di Luna.
A lei la parola ''streghe'' non aveva un significato preciso,nessuno le aveva mai spiegato nulla,infondo lei era stata emarginata da tutti.Non sapeva cosa stava farfugliando quella ragazza,poi non aveva mai sentito parlare del perfido Scott e delle vittime che venivano uccise.Le donne la presero per mano,m quel contatto la fece tremare,nessuno l'aveva mai stretta così , avevano ancora paure che,nonostante l'accaduto potesse ancora scappare.Illuse.Dawn non era una codarda,i suoi occhi non conoscevano nulla del mondo ,ma il suo cuore pareva saperne molto,forse anche troppo...Provava un forte dolore al petto per questo ,le pareva che fra pochi attimi il suo cuore sarebbe esploso,urlando tutto quello che sapeva,perchè l'ingenuità e il''non sapere'' della donna lo stavano uccidendo.All'improvviso sparirono nell'scurità di quella misteriosa notte. Quell maestoso tempio era scomparso,al suo posto vi era imponente una caverna di ghiaccio,incastonato di diamanti , decorato da peonie,rosse rosse,bianche,blu e perfino ramoscelli che davano al tutto un tocco delicato e semplice allo stesso tempo.Sul pavimento si poteva vedere l'acqua di un fiume scorrere sotto di esso,con qualche creatura marina che vi nuotava felice al suo internoIl cielo era scuro, la Luna le proteggeva vegliando su di loro, l'oscurità della notte esaltava il colore del suo candore pallido e argenteo.I suoi raggi lunari rendeva la pelle delle donne più immacolata e pura come stelle,anche se in verità a Dawn sembravano più perfide streghe che creature pacifiche.Si sbagliava,si sbagliava davvero...

-Io sono Bridgette,la mora è Heather , la rossa è Zoey e loro due sono Gwen e Courtney.Noi siamo le cinque sacerdotesse del tempio della Dea gatta Samir e anche Niofiti.Sai ti abbiamo chiamato perchè il tuo potere è molto potente e vogliamo renderti una di noi.Non puoi sfuggire al tuo destino Dawn !-Esclamò Bridgette prendendo Dawn per un braccio. La poverina era molto spaventata,perchè quel dolce sorriso era diventato quasi un ghigno,ma in realtà la sacerdotessa aveva più paura di lei.Di cosa volete sapere ? Di perderla ovviamente.Bridgette era sempre stata una brava persona,ma purtroppo la missione che spettava a Dawn e il costringerla a compierla e a superarla dipendeva solo da lei.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Come potete notare i caratteri li ho ingranditi e per mancanza di tempo non ho potuto battere tutto il capitolo numero 1 e pubblicarlo,così la parte finale (quella mancante) l'ho scritta nel secondo :)
 
                                                                
Inizio parte mancante :


-Basta Bridgette mi meraviglio di te ! Devi capire che la piccola è ancora spaventata,ore deve riposarsi;domani ne parleremo.Lo so che da quando lui  se ne è andato sei molto agitata,ma se ti comporti in questo modo renderai le cose ancora più Difficili.-Disse Gwen mettendo la sua mano sulla spalla della bionda,per confortarla. Come se non lo fossero già abbastanza,pensò Dawn. Quel gesto fece commuovere Raggio di Luna,perchè quella ragazza era una vera amica,anche lei desiderava averne una. La invidiava ,nonostante la paura,riusciva a provare anche forti e intensi sentimenti maliziosi,ma provati prima.Finalmente entrarono ,le stanze non erano molto arredate,anzi la mobilia comprendeva soltanto alcuni tappeti color porpora,dei letti esageratamente eleganti e alcune candele. Nulla di particolare,ma per una umile contadina come Dawn non poteva pensarla allo stesso modo.Dawn sentì un urlo provenire dal salotto,una voce argentea e delicata stava chiedendo aiuto.Forse stavano provando qualche incantesimo,o sacrificando qualche animale -cosa che lei non accettava- , o forse,ma dico forse,stava succedendo qualcosa di più grave.Socchiuse la porta,uscì dalla camera,attraversò il corridoio e cercò di capire dove si trovava la vittima.Il suo udito era molto delicato e affinando i sensi riuscì a percepire alcune parole,che però si rivelarono prive di significato.La mente di quella persona era sicuramente poco lucida.Quando entrò nel salotto scrutò attentamente Bridgette che,si lamentava e piangeva contemporaneamente ,finchè una voce non la rassicurò.
-Heather è andata da Alejandro,il fedele alleato di Scott,di sicuro lo porterà qui per profanare il nostro tempio e ucciderci.Non accetta che un'insulsa ragazzina di campagna possa salvarci,spero che si sbagli,perchè se così fosse sarebbe la nostra fine.Credo che la missione di Dawn Raggio di Luna dovrà essere compiuta in anticipo,se ci teniamo alla nostra vita.-Disse una donna vestita di nero,con il capo coperto da un velo del medesimo colore.Aveva un corpo fine e snello,capelli color ebano ed occhi chiari.Quando Bridgette la vide s'inginocchiò con il viso in basso in segno di rispetto e le lacrime agli occhi.
-Dawn la fine è vicine,chiedo venia. Stanno arrivando. La fine è vicina.-Ripetè più volte quelle parole la bionda,finchè un misterioso silenzio si espanse in quella notte fatta di paure e di felicità,ma soprattutto di paure,ti terribili paure, che ti consumano poco a poco fino ad ucciderti definitivamente. Una morte lenta e dolorosa ,o un inizio rapido e pieno di speranze aspettava quelle ragazze. E purtroppo,tutto dipendeva da Dawn...

Fine parte mancante e inizio capitolo 2 :

La solitudine non era scomparsa,anche se era circondata da moltissime donne,per lei restavano delle sconosciute e,questo la faceva star male. Il non conoscere l'aveva sempre terrorizzata,non sapeva neanche lei perchè,forse non c'era neanche una spiegazione,forse era soltanto uno dei tanti sciocchi pensieri di una ragazza che non voleva affrontare la vita per paura.I suoi genitori e la sua confortevole casa le bastavano,ma purtroppo tutto era svanito,le era rimasto soltanto il terrore,la paura e la sua vita.I suoi occhi lucidi sapevano che non avrebbero più rivisto le persone per cui  aveva versato lacrime di gioia;il suo cuore sapeva che non avrebbe mai più avuto un battito irregolare alla vista di Beverly e,il suo sorriso si era spento,perchè sapeva  che avrebbe cessato di esistere,visto che al suo posto vi era nata la paura e il terrore.
-Io vi invidio,voi sapete tutto,conoscete ogni singola cosa,io invece sono un' ignorante,non so nulla della vita e non ho il diritto di viverla.-Sibilò Dawn rivolgendosi alla sacerdotessa Zoey,che non si era ancora voltata verso di lei.
-Noi non conosciamo tutto,noi che siamo immortali, non sapremo mai il significato della vita e della morte. Quando un uomo cessa di esistere scopre cosa c'è dopo la morte,per noi invece c'è il nulla ,non possiamo saperlo,perchè non moriremo mai.Anche tu un giorno sarai come noi, saprai quasi tutto,ma ti sentirai consumare poco a poco dalla curiosità di conoscere  quello che è proebito sapere,desidererai la morte con tutto il cuore,ma t'lluderai soltanto. Lo so... l'ho visto e l'ho provato.-Sospirò stringendo i pugni fino a far impallidire le nocche e sedendosi sul pavimento sfacciatamente.Quella povera donna aveva visto morire tantissime persone e, invece di soffrire perchè la  morte li aveva portati via, provava invidia nei loro confronti,poichè loro avevano scoperto cosa c'era dopo la vita e,lei , a quei pensieri si sentiva inferiore e insensibile.
-Dawn non aver paura della morte,ma della vita.-Le sussurrò all'orecchio prima di lasciare la stanza. Quel dannato mormorio inesistente era molto piacevole per Raggio di Luna,le ricordava di quelle notte che spalancava le finestre e ammirava la Luna,lei non poteva parlare,ma riusciva a percepire qualcosa in tutto quel candore che,la confortava.Dopo quei dolci pensieri  ricordi,entrò nel templio Bridgette,una delle tante sacerdotesse.
-Bridgette come sei diventata una niofiti e perchè ti chiudi nel tuo dolore ? La tua aura è triste,ma non è stata sempre così vero ?-Domandò.Dawn voleva cercare di capirla,di immedesimarsi in lei e nella sua sofferenza,anche se,a dire la verità, lei ne provava già molta di tristezza, che si accumolava dentro al suo piccolo cuoricino e che le faceva perdere la lucidità che aveva appena ritrovato.
-Tutti hanno avuto dei momenti felici,perfino io,ma sono quelli tristi che ti fanno crescere. Non amo parlarne,ma spesso mi chiedo se tenersi tutto dentro sia la cosa migliore,ma infondo ho sofferto al massimo,ho affrontato ogni difficoltà e sono andata avanti,non mi fermerà qualche altra amara delusione.Era il 20 dicembre del 1500,avevo conosciuto da poco l'uomo della mia vita,ero serena,sorridente e allegra,perchè avevo appena chiesto a mio padre di sposarmi con lui e ,papà, notando la sua estrema ricchezza aveva acconsentito.Tutto andava bene,finchè lui si ammalò di polmonite,rischiava la vita , ormai sperare era inutile,ma pensai subito di rivolgermi a Madre Luna,solo lei poteva aiutarmi. Quella stessa notte,una creatura simile a un angelo mi apparve in sogno , o almeno credevo che lo fosse. Mi disse che dovevo donare la mia vita alla Luna suicidandomi per salvarlo,ma io non lo feci e lui morì. Davanti a me gaceva il suo corpo , il suo battitto era inesistente e quello era molto frustrante e deprimente. Mi diressi nel bosco,era inverno,faceva freddo e bastavano pochi minuti per morire congelati,ma a me non importava , l'unica cosa che mi era rimasta era la mia vita e anche i simboli delle niofiti,quindi non avevo nulla di importante da perdere. Mi sdraiai sul terreno ricoperto dalla neve immacolata, il mantello sembrava di ghiaccio e il mio cuore aveva un battito troppo lento : stavo morendo. Il mattino seguente mi ritrovai nel templio delle Niofiti. Non posso ritornare indietro,questo mi fa soffrire,io desidero morire perchè io dovevo donargli la vita,ma non l'ho fatto e non ho il diritto di vivere,anche se a volte penso che desidero la morte perchè questa esistenza è troppo dura per me e mi convinco che me la merito.-
Dawn abbracciò Bridgette,se il suo scopo era quello di cercare di provare i suoi stessi sentimenti c'era riuscita.
-Non si può cambiare il destino,lui doveva andarsene e vegliare su di te e proteggerti dall'alto.-Sibilò Dawn prendendola per le spalle e costringendola a farsi forza.
-Ma questa vita non avrà mai una fine ed io non lo raggiungerò mai,Dawn.-
 
                                                                         * * *


-Chiamami il tuo padrone e muoviti se ci tieni alla tua pelle.-Le ordinò Heather agitando un dito e producendo un mini-tornado per impaurirla.
-Stai zitta tu se ci tieni al tuo bel visino bambolina.Alejandro dovete venire ! C'è qulcuno che vuole parlarvi urgentemente !-Lo chiamò la donna dai capelli biondi.
Quando l'uomo dalle origini neolatine arrivò annusò l'aria accennando una smorfia divertita.
-Mmm... C'è puzza di Niofiti in giro. Perchè mi hai chiamato Jo -?-Distolse po sguardo dalla bionda e fissò i suoi occhi su l'altra presente nella stanza per poi continuare :-Da quanto tempo piccola chica... Non pensavo che fossi diventata così tanto stupida da presentarti da noi cacciatori.Scott vieni qui e muoviti !-Esclamò il capo dalla pelle dorata e il corpo attraente. Tutti e due si strutavano in silenzio,finchè non entrò un ragazzo dai capelli rossi nell'ufficio. Heather curava le sue unghie infifferente,ma il moro le afferrò il mento per costringerla a guardarlo.
-Alejandro io non sono affatto stupida,se sono quì è soltanto perchè devo parlarti. Se tu mi lascerai andare ti porterò nella nostra dimora e potrai imprigionare tutte le Niofiti che vuoi ,ma se non mi risparmierai , non saprai mai dove si trova il nostro templio. Che ne dici ?-Propose la mora ritornando a limarsi le unghie non curante della reazione dei presenti. Nessuno riusciva ad aprire bocca,neanche Jo,la più strafottente persona del mondo stava tacendo ,lasciando al suo capo la decisione.La proposta era inrifiutabile,ma il ragazzo era fi  troppo sveglio e intelligente per credere che la sua piccola streghetta voleveva soltanto aiutarlo. Doveva esserci qualcosa sotto , di sicuro era una trappola quella .
-Non mi dire che desideri tanto rivedermi da rischiare la vita ?! Dai chica ti conosco troppo bene e sono molto più astuto di quanto pensi,dimmi la verità... Cosa ti spinge ad offrirmi il tuo aiuto ?-Chiese Alejandro . Lei smise di guardare le unghie e incontrò i suoi occhi,profondi,intensi , e sfacciatamente attraenti. tutto di quell'uomo la incitava a baciarlo,ma la Heather perfida e stratega non le permetteva di agire in quel modo,per concedersi ad un uomo doveva avere qualcosa in cambio,qualche scopo,qualche vantagio, e lui non poteva che offrirle amore e, a lei quello stupido sentimento non bastava. Non si vive di amore,ma di soldi,fama e di strategia,cose che aveva conquistato senza l'aiuto dell suo cuore.
-Si ,ti do ragione,mi conosci fin troppo bene Al,ma ricorda che io sono imprevedibile. Ti dico soltanto che l'unica cosa che amo più del denaro è la vendetta,non fidarti di me,ti dico solo questo.-Ghignò sparendo in una nuvoletta grigia .
Tutti rimasero in silenzio. Quanto la amo quella donna,pensò Alejandro. Nessuno al mondo poteva essere così maligno e questo lo eccitava molto. Nessuno a parte lei poteva placare la sua ira,nessuno a parte lei poteva ingannarlo così facilmente,nessuno a parte lei poteva rubarggli il cuore.

                                                                   * * *

Dawn odiava essere circondata da persone che desideravano morire,era depirmente,la Madre Luna aveva donato loro l'immortalità e con potevano ripagarla in questo modo. Non se lo  meritava affatto. Doveva far qualcosa,doveva aiutare quelle ragazze a voler vivere e continuare a sorridere,ma si rendeva conto che lei era la persona meno adatta a quel compito.Non sapeva perchè tutte le sacerdottesse ,quando vedevano la donna dai capelli color ebano che aveva confortato quella notte Bridgette,s'inginocchiavano e s'inchinavano al suo cospetto. Aveva appena finito di meditare, stava per andarglielo a chiedere,ma lei l'anticipò e, si ritrovò quella strega davanti a lei. Deglutì.
-V-vi s-s-stavo cercan-ndo...-Balbettò  abbassando lo sguardo.
Subito si ricordo dell'avviso di zoey , le ordino di non guardarla mai negli occhi se ci teneva alla sua vita,così rimase inginocchiata fissando il pavimento.
La signora sorrise.
-Lo so Abigail.Ora vieni che devo parlarti.-Annuì per poi seguirla. Quel nome ''Abigail'' fece ricordare a raggio di Luna il suo passato,la sua vecchia vita,le mancavono i suoi genitori e non poteva non ammeterlo. Devi essere forte basta ,pensò.
-Vedi ci sono cose che tu non sai ed io so. Ci sono cose che soltanto io posso sapere e ci sono cose tu devi sapere. e questa è una cosa che tu hai il diritto di sapere.-L'avvertì la mora.
-Cosa ? Vi prego parlate se potete.-
-Io Abigail so molto su di te,fin troppo e so qualcosa che dovrebbe interessarti. Io sono tua...-
Non fece in tempo a finire la frase che in una nuvola nera un ragazzo dai capelli rossi prese una freccia d'oro e uccise la Elizabeth. Altri tre insieme ad Heather la guardavano con gli occhi pieni di soddisfazione e di vendetta.
-Piacere dolce donzella,io sono Scott e puoi dire addio alla tua dolce mammina.-Ghignò ridendo.
Madre ? La donna appena stata uccisa da quel mostro era sua madre ? La madre che tanto aveva desiderato e che appena l'aveva ritrovata era morta ? E poi le Niofiti non erano immortali ?
La mamma sanguinava e il suo battito era molto lento,stava morendo e lei non poiteva fare nulla...
Se solo potessi tornare indietro,pensò Dawn. Ora sapeva quello che provava Bridgette:odi verso se stessa,odio verso gli altri,fame di vendetta,frustrazione,sofferenza e soprattutti vergogna. Dov'era finita la dolce bambina che non conosceva la vita ? Era morta insieme alla donna che l'aveva fatta nascere...

-Me la pagherai cara...-

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