E rimane solo la cenere di Algedi (/viewuser.php?uid=83806)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E rimane solo la cenere ***
Capitolo 2: *** Guarda l'orizzionte: è vuoto ***
Capitolo 3: *** Privi di significato ***
Capitolo 1 *** E rimane solo la cenere ***
Un'esplosione
squarcia il silenzio e la notte fumosa si
sgretola, come gli edifici che crollano uno dopo l'altro sotto i colpi
di due androidi.
Gli occhi freddi di C-17 incontrano quelli altrettanto gelidi del
cyborg numero
18, e per un solo istante la luce sprigionata dalle iridi robotiche
brilla più
delle fiamme che divampano intorno.
Le loro labbra sottili e pallide si sfiorano quasi in cerca di una
verità
perduta, una verità che giace morta e denaturata insieme al
loro
creatore, e
C-17 prova nostalgia per un passato che non ricorda: stringe forte la
sorella così simile a lui prima di tornare a distruggere
tutto
ciò che lo circonda.
"E rimane solo la cenere..."
Note:
la drabble si colloca nel futuro di Mirai no Trunks, dove i cyborg
distruggono tutto ciò che incontrano senza che nessuno possa
fermarli e interrompere quel circolo vizioso che li tedia e li rende
così frustrati. Oh, la verità
perduta
è il loro passato: quando sono stati trasformati in cyborg
hanno
perso i ricordi. Mi sembra che il resto sia tutto ovvio ;)
La frase finale,
ripresa nel titolo, l'ho presa da non so più quale libro o
film: mi è venuta in mente cinque secondi fa e ho pensato
fosse adatta.
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Capitolo 2 *** Guarda l'orizzionte: è vuoto ***
Per la serie "Algedi
fomenta
l'incesto" ecco un'altra drabble sui due gemellini cyborg, che a me
piacciono tanto <3
A me questa storia ispira un grossissimo punto interrogativo
(ç__ç), ma ad Alih è piaciuta quindi
la posto ringraziandola e lollando, perché un certo colore
è ovunque.
C-17 guardava l'orizzonte. C-17
guardava l'orizzonte e vedeva il mondo, eppure allo stesso tempo non
distingueva
nulla.
Le case, gli alberi, gli animali,
le persone che fra poco sarebbero state trucidate... tutto
ciò perdeva significato
per chi, come l'androide, non aveva un passato né un futuro,
ma solo un eterno
e immutabile presente.
C-17 veniva ogni giorno distrutto
dall’angoscia per un’interminabile monotonia, come
un armadio vuoto roso poco a
poco da un tarlo che non lascia tregua.
Ma ogni giorno
veniva anche guarito: c’era C-18
lì con lui, pronta a sanare suo fratello con un bacio a fior
di labbra o un
sorriso glaciale.
Ogni giorno veniva guarito solo per poter essere distrutto nuovamente.
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Capitolo 3 *** Privi di significato ***
E 'sta
volta è uscita una Flashfic xD
C-18 si stese sul
prato per assaporare la freschezza
emanata dall'erba e dai fiori, prima di trasformare quel piccolo angolo
di paradiso
in un inferno più buio della notte, fatto di fiamme, fumo e
odori raccapriccianti.
Tuffò il viso etereo tra gli steli: le sarebbe bastato un
unico colpo per distruggere la bellezza di quel luogo ameno,
come risucchiata in un buco nero, come se non fosse mai esistita.
Ma per lei non sarebbe stato così: non sarebbe bastato un colpo per porre fine alla sua eternità,
né due né tre né quattro,
la sua pallida presenza avrebbe continuato ad esistere, sempre uguale,
monotona
come quei fiori non avrebbero mai potuto vivere. Il suo viso si
piegò in un’atroce
smorfia rabbiosa quando, metodicamente crudele, cominciò a
strappare i fili d’erba
con angoscia e disperazione, piantando le unghie nel terreno scuro e
sporcandosi le mani bianchissime.
C-17 era proprio lì,
seduto poco distante dalla sorella, ma invisibile ai suoi
occhi a causa
del sole che, quasi per punirla una volta di più,
l’accecava e la illuminava,
rendendola più pallida e insignificante.
Il cyborg si avvicinò e strinse contro il suo petto il corpo
di C-18, accarezzandole con le labbra l’orecchio sinistro e sussurrandole
parole che, in
realtà, non avevano nessun significato.
C-18
sentì che erano più soli che mai.
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