All you need is love.

di V a n i l l a
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hope ***
Capitolo 2: *** Dylan. ***
Capitolo 3: *** Hope. ***



Capitolo 1
*** Hope ***


All you need is love.

 

Chapter 1.

Era una calda sera di fine agosto.

Ai piedi di un grande albero, seduti sull'erba, due bambini stringevano una promessa. L'ingenuità dei loro gesti e dei loro sguardi nascondeva una dolcezza che solo dei bambini potrebbero avere.

-Hope, secondo te mio padre se n'è andato perché non mi voleva bene?- disse il bimbo dal caschetto biondo.

-Che dici sciocco, è ovvio che non è così lo sai, tu non c'entri, è tra lui e tua madre il problema- affermò la bimba dagli occhioni azzurri sbattendo le ciglia con sguardo premuroso.

-Intanto lui non c'è mai per me..- il bambino singhiozzava ormai.

-Hey, hey Dylan non importa, ci sono io per te, ci sarò sempre, te lo prometto, non piangere-

-Promettimi anche che saremo amici per sempre, qualsiasi cosa accada-

-Certo, promessa col mignolo!-

-Promessa col mignolo..- disse Dylan asciugandosi le lacrime e accennando un sorriso.

Così i due bambini strinsero una promessa che nessuno dei due avrebbe più dimenticato...

 

 

10 Anni dopo.

I bambini ormai non sono più bambini, siamo a giugno,festa dei diplomandi.

 

Hope.

Il giorno del diploma era arrivato, dopo i tanti tantissimi sforzi, Hope era riuscita ad essere ammessa al college dei suoi sogni, i giorni da liceale ormai erano giunti al termine, c'era solo l'estate da superare e poi sarebbe potuta partire, qualche mese fa la sua aspirazione più grande era quella, entrare al college dei suoi sogni, andare a vivere lì e dire ciao ciao alla sua vita da adolescente, ed ora tutto questo si stava per avverare.

Con la macchina si dirigeva verso la Sanchez Morris High School, guidando pensò, probabilmente per l'ultima volta. Avevano montato un palchetto e allestito il cortile della scuola in onore dell'occasione come tutti gli anni, arrivando andò dai suoi compagni di classe già tutti dotati di toga e cappellino, così si diresse allo stand per procurarsi i suoi, non era eccitata emozionata o cosa come tutti i suoi compagni che schiamazzavano mentre alcuni piangevano anche, lei era semplicemente, soddisfatta.

-Hey Hops!- sbucò dal nulla un biondino.

-Dio, Dylan mi hai fatta saltare,e non chiamarmi così-

-Che combini?-

-Cerco la mia toga, dannazione non la trovo-

-Intendi dire questa?- disse il ragazzo mostrandole una veste blu.

-Eddai stupido dammela!-

-Vienila a prendere se ci riesci!- Hope tentò di togliergliela di mano invano e incominciò a seguirlo per tutto il capanno. Finchè non inciampò su un ferro e cadde a terra, causando una rumorosa risata del ragazzo. Che nervi che le dava quel tipo.

-Cazzo ridi?!- disse rialzandosi.

-Dai, non ti scaldare, tieni- disse Dylan porgendole la toga, mentre Hope gli mandava uno sguardo minaccioso.

-E questo cosa sarebbe?-

-Uno sguardo di disprezzo-

-Beh, non ti è riuscito-

-Vaffanculo Dylan- disse Hope dandogli un leggero pugno sul braccio.

-Non ti mancherà stare in classe con me Hops?-

-Affatto-

-Beh, a me mancherà sottometterti con i miei scherzi-

-Idiota- disse la ragazza sprezzante. Ci pensò, erano compagni di classe sin dall'asilo, e si conoscevano anche da molto prima, le loro madri erano diventate migliori amiche ad un corso di ginnastica pre-parto poco prima della loro nascita, si erano conosciute e magicamente avevano trovato molti punti in comune cominciando a stare sempre insieme e come se non bastasse partorirono anche lo stesso identico giorno, in piena estate, infatti Hope e Dylan sono nati insieme, nel vero senso della parola, a distanza di qualche ora, dopodichè deciserò di trasferirsi nello stesso quartiere ed erano così anche vicini di casa nonché migliori amici per molti anni, per molti anni prima di andare al liceo, dove le cose tra loro avevano preso un'altra piega, una certa rivalità, avevano cominciato persino ad odiarsi, o almeno a credere di odiarsi.

 

Dopo la cerimonia Hope corse da sua madre, praticamente in lacrime la quale le venne incontro abbracciandola calorosamente.

-Oh tesoro, sono orgogliosa di te- disse quasi strozzandola.

-G-grazie mamma-

-Mi sembra ieri quando eri piccolina piccolina il primo giorno di asilo, ed ora sei una ragazza così matura, diplomata- la donna singhiozzava.

-Dai mamma, basta piangere-

Hope girò lo sguardo e vide arrivare Liz, la madre di Dylan.

-Congratulazioni tesoro-

-Grazie Liz- rispose Hope sorridente, era una specie di zia per lei. Suo marito era andato a vivere in un altra città da anni ormai lasciando lei e Dylan da soli, essendo lui figlio unico, doveva sostenere tutto da sola, eppure lo faceva sempre con il sorriso.

-Hai visto per caso quel mulo di mio figlio?-

-Eccolo che arriva il mulo!- rispose guardandolo con aria di provocazione mentre si avvicinava alla schiera.

-Ciao mamma, ciao Sam-

-Ciao Dylan, io e Liz dobbiamo annunciare ad entrambi voi una grande notizia!-

Cosa si saranno inventate queste due ora?! Pensò Hope.

-Dici- affermò.

-Già dicci, siamo curiosi- disse con sorrisetto Dylan. Che fastidioso quel ragazzo, fortuna che non lo avrebbe più avuto davanti tutti i giorni quando sarebbe andata al college.

-Ricordate la casa al mare che comprammo quando siete nati? Dove andavamo quando eravate piccoli?-

Hope non capiva dove volesse arrivare con questo. Poi le venne un brutto, brutto presentimento.

-Non mi dire-

-Ci andremo quest'estatee! Tutti insieme- disse Liz con un sorrisone lasciando i due ragazzi con espressioni indecifrabili.

-Allora contenti?- continuò la mamma di Hope, Sam.

-Che intendi dire con “tutti insieme”?- chiese ancora con espressione incredula Dylan.

-Intendo dire noi quattro, ovviamente-

-Cosa? No no io, io non posso devo, ehm, prepararmi per il college- affermò Hope.

-Ma tesoro, inizia tra tre mesi il college!-

-Porta Jenny, o papà al posto mio- Jenny era la sorella di Hope, anche se sapeva che era impossibile siccome suo padre doveva lavorare anche di estate e sua sorella sarebbe partita con la sua migliore amica.

-Lo sai, papà deve lavorare e Jenny domani parte con Hannah-

-Aspettate, io volevo partire con i miei amici! No no, mi dispiace ma questa vacanza non si può fare- si introdusse Dylan.

-Beh, che la sorpresa vi sia piaciuta o no, l'aereo è prenotato per domattina! Sono sicura che vi divertirete ed ora, meglio che andiate a preparare le valigie!-

-Noooo- dissero stremati i due ragazzi all'unisono.

 

 

Dopo cena Hope era in camera sua a preparare la valigia, che razza di sopresa era spedirla in una casa di vacanza con quel folle di un ragazzo che doveva sopportare ogni santo giorno della sua vita. Che fastidio. Cercò di ricordarsi i particolari della casa, era un bungalow sulla spiaggia in una cittadina del North Carolina, c'era il paese, con le bancarelle e le attrazioni turistiche, il molo e l'oceano. C'era anche un parco un po' più lontano, dove andavano sempre a fare picnic il 4 luglio o semplicemente a giocare. Questo era tutto ciò che ricordava. Frugò nel suo armadio mettendo in valigia un po' ciò che le capitava a tiro, le piacevano tutti i suoi vestiti quindi non si curò neppure di scartare qualcosa. Non era una di quelle ragazze fissate con la moda o cosa, ma aveva un suo stile e le piaceva abbinare, tutto qui. Per il resto anche era un po' particolare, non aveva una migliore amica in particolare, che vedesse ogni giorno e frequentasse regolarmente, aveva compagnie di amici qua e là, che frequentava il sabato sera magari, conoscenti più che amici, e in effetti non le interessava molto avere una vita sociale, la cosa che le interessava di più era certamente lo studio. Tutto il contrario di Dylan, almeno dall'inizio del liceo. Sentì una botta sulla finestra ed andò ad aprire la tendina, si affacciò e vide che nella finestra di fronte alla sua c'era Dylan, sì le loro camere erano di fronte, ed era facile comunicare affacciandosi alla finestra, da piccoli ci passavano le intere serate a chiacchierare, mentre i loro genitori credevano dormissero.

-Non trovi che le nostri madri siano completamente folli?- disse afflitto il ragazzo.

-Sono fuori con la testa!-

-Attuiamo una ribellione?-

-Calmo ragazzo ribelle, purtroppo non abbiamo ancora 18 anni e non possiamo far altro che obbedire-

-Beh, appena li compio, io me ne vado da quel posto-

-E' a fine agosto il nostro compleanno, a che servirebbe?-

-Uff, ora è meglio che andiamo a dormire-

-Già vai a dormire, piccoletto?- disse Hope con aria di sfida.

-Guarda che io dicevo per te, e credimi che se non fosse che domani dobbiamo partire starei a svolgere ben altre attività a quest'ora non so se capisci- disse Dylan con sorrisetto malizioso.

-Porco, va a dormire, va che è meglio-

-A domani!-

-A domani, purtroppo-

-Già, purtroppo- amava avere l'ultima parola il ragazzo, ma Hope era troppo stanca per continuare a parlare e andò subito a letto, l'indomani si sarebbe dovuta svegliare presto e sarebbe stato solo l'inizio di un infernale estate, ne era convinta.



Angolo autrice.
Ciao a tutti! Eccomi a rompervi le scatole con questa nuova storia! Niente da dire, se vi va recensite se non vi va non recensite. ahahah un bacio e fatemi sapere se vi piace♥

Hope e Dylan

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Capitolo 2
*** Dylan. ***


All you need is love.

Chapter 2.


Dylan

-Dylan, svegliati dai!- si sentì urlare all'orecchio Dylan.

-Mamma, altri cinque minuti ti prego-

-Già te ne ho dati troppi di cinque minuti caro! E' passata mezz'ora, alzati, dobbiamo partire-

Ah, sì. Gli ritornò in mente che giorno era, il giorno dell'improvvisa partenza. Eh già, il giorno del seccante viaggio, che lo avrebbe portato in quel seccante posto con sua madre e la famiglia di Hope. Chissà se in quel seccante posto ci saranno belle ragazze da rimorchiare pensò Dylan. Dopo essersi preparato scese di sotto a fare colazione per poi uscire di casa trasportando le valigie ancora mezzo addormentato.

-Ciao ragazze! Si parte!- disse sua madre abbracciando Hope e sua madre anche loro intente a trasportare le loro valigie.

-Evviva- disse Hope ironicamente. Ma che voleva quella ragazzina, lei non avrebbe fatto niente di interessante comunque durante l'estate.

Il taxi li portò all'aeroporto e ci volle un po' di tempo prima che si potessero imbarcare.

-Voglio stare io vicino al finestrino!- strepitava Dylan.

-E' occupato, non rompere- disse Hope.

-E dai, non ti puoi spostare?-

-Dylan non fare il bambino e siediti-

-Shhh- esortò una signora dietro di loro.

-Hai vinto- sussurrò Dylan sedendosi affianco a Hope. Le loro madri erano sedute avanti a loro siccome i sediolini erano a due. L'aereo decollò, il viaggio era lungo e Dylan si annoiava.

-Che leggi?-

-Non sono fatti tuoi Dylan-

-Mi annoio!-

-Fai qualcosa e non rompere-

-Secondo te ci sono posti per divertirsi lì?-

-Dipende da cosa intendi per divertirti- rispose Hope chiudendo il libro rassegnata.

-Sono sicuro che la mia idea di divertimento è diversa dalla tua-

-Che ne sai tu?-

-Ti conosco da tutta la vita-

-Forse non mi conosci bene come credi-

Stettero in silenzio per un po' mentre ascoltavano ognuno la musica dal proprio iPod finchè Hope non si addormentò sulla sua spalla. Dylan si sentì sorpreso all'idea di essere contento che lei stesse dormendo proprio lì con la testa sulla sua spalla. Le madri si girarono e li guardarono ridacchiando. Quelle donne non cambieranno mai, pensò.

-Hope svegliati, siamo arrivati-

-Mmmmmm- mormorò strizzandosi gli occhi.

-Hai dormito tutto il tempo, russavi anche-

-Non è vero, non russavo- Dylan la guardava mentre a braccia incrociate lo fissava stizzita, si divertiva a farla arrabbiare.

-Allora, ti muovi a scendere?-

 

Scesero dall'aereo e con un altro piccolo viaggio in taxi finalmente giunsero alla casa al mare, era proprio sulla spiaggia, un bungalow sull'oceano. C'erano le scalette e un grande portico, con un dondolo e una poltroncina, mentre dal portico laterale c'era anche un tavolo con le sedie, perfetto per fare colazione. Davanti alla casa c'erano le dune e poi più avanti la spiaggia che a quell'ora era vuota apparte qualche persona più in là vicino al molo, inoltre i colori del tramonto si fondevano con il blu del mare creando un fantastico riflesso.

-Wow ma è bellissimo!- disse Hope stupita.

-Sapevo che vi sarebbe piaciuto- affermò Sam soddisfatta.

-Dopo averci aiutato a sistemare le cose potete andare a vedere il centro se vi va-

-Va bene, basta che non mi costringerete a stare insieme a lui- disse Hope indicando Dylan.

-Gnegne, neanche io voglio stare con te-

Entrarono tutti nella grande casa e Dylan si sentì stupito siccome quel luogo gli era più familiare di quanto immaginasse, la cucina, con il bancone e il rispettivo salottino erano proprio identici all'ultima volta che era stato lì, una decina di anni fa, la pianta all'ingresso, l'appendino dove lui non arrivava a posare il piccolo zainetto del mare. Corse subito al piano di sopra, voleva rivedere la sua cameretta, andò in fondo al corridoio e con piano aprì la porta. Le pareti blu, il letto davanti alla finestra, la piccola scrivania e l'armadio, c'era persino la cassa dei giocattoli che ora era vuota. Si era dimenticato tutto ciò, si era dimenticato questi dettagli, che gli fecero venire un pizzico di nostalgia. Decise di non avere più questi pensieri e di incominciare a disfare i bagagli, stava per passare una lunga estate e di nuovo si ricordò che avrebbe dovuto odiare quel posto, ma chissà perchè aveva ancora un piccolo pensiero fisso nella testa.

Mentre frugava nella valigia i suoi occhi caddero su una piccola cornice sul comò, dentro vi era una foto, la prese in mano per guardare meglio, raffigurava due bimbi che si abbracciavano e sorridenti guardavano l'obiettivo. Erano loro due. Dovevano avere all'incirca 6 anni in quella foto. Dylan incominciò a ricordare. Si trovava al matrimonio di sua cugina, ovviamente, come sempre c'era anche Hope con la sua famiglia, vide arrivare da lontano quella che riteneva la bambina più carina del mondo in un abitino blu, pareva quasi una principessina. Aveva la complicata pettinatura ormai tutta rovinata dai giochi e dalle corse eppure aveva la solita aria composta da farla sembrare quasi troppo matura per una bambina di quell'età.

-Sai Dylan, voglio anch'io un matrimonio come questo un giorno- disse con compostezza.

-Lo avrai, anche meglio- le assicurò il bimbo.

La bambina lo guardò con un dolce sorriso che subito fu ricambiato dal biondino e lì rimasero a guardarsi negli occhi,in silenzio, mentre il piccolo Dylan, anche se non disse niente, nella sua mente sperava intensamente di essere lui la persona che un giorno sarebbe stata al suo fianco.La porta della stanza si spalancò all'improvviso facendolo tornare al presente, buttò subito la cornice in un cassetto.

-Che vuoi, ragazzina?-

-Stupido, ho le cuffiette dell'Ipod che mi hai prestato prima-

-Ah- Hope uscì dalla stanza senza dire nient'altro.

-Ah, Dylan- disse rientrando un secondo dopo. Cosa voleva ora? Perchè era tornata indietro?

-Sì?-

-Tra dieci minuti è pronta la cena-

Sì, ora come ora Hope era solo una ragazzina per lui, niente di più.



Angolo autrice.
Ciao a tutte! Grazie mille per le recensioni al precedente capitolo e a chi ha messo la storia nelle seguite! Questo capitolo è cortissimoo, ma a breve ne arriverà un altro. I capitolo sono uno dal punto di vista di Hope e uno dal punto di vista di Dylan e si alterneranno così via via andando avanti nella storia. Spero vi piaccia, fatemi sapere ! Un grande bacio
♥  V a n i l l a

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Capitolo 3
*** Hope. ***


All you need is love. ♥

Hope.
 
La sera, dopo cena Hope si stava dirigendo in centro insieme a Dylan. C'era un piccolo Luna Park con qualche giostra per bambini tipo i cavallucci e cose del genere, il solito tiro a segno, il banchetto dello zucchero filato. Inoltre nel paese ogni sera c'erano tantissime bancarelle che vendevano oggetti di tutti i tipi, collane particolari, gioielli, souvenir, statuette, magliette eccetera. Inoltre c'era “Il Gelo Blu” la gelateria del paese, Hope notò che l'insegna con un enorme gelato tutto blu era la stessa dell'ultima volte che era stata lì e le venne voglia di gelato.
-E' proprio bello qui- disse Hope.
-Io penso ancora che quest'estate sarà una noia mortale- rispose Dylan.
-Non ho mai detto il contrario, però almeno è un bel posto- disse la ragazza riflettendo. Dylan si allontanò verso un gancio meccanico dove si vincevano palloni, quello che Hope chiamava “macchinetta succhiasoldi” e guardò il biondo infilarci dentro una monetina per tentare la sorte. 
Continuò a camminare lasciando stare le avventure di Dylan alle prese con la macchinetta succhiasoldi e si fermò ad osservare alcune bancarelle. Il suo sguardo si posò su una, sulla quale un signore vendeva boccette e quadri di vetro con del sale colorato dentro che formava delle figure come un tramonto, una barca a vela. Il signore le creava proprio lì davanti agli occhi di tutti, per esempio in quel momento stava riempendo una boccetta di sale creando la figura di una spiaggia. 
-Questa del sale colorato sembra una stupidaggine invece a mio parere è una tipologia di arte, non è semplice come sembra creare queste combinazioni. Alcuni artisti creano dei veri e propri quadri ricchi di particolari- disse una voce profonda e sopratutto sconosciuta alle sue spalle.
Si girò di scatto e vide un ragazzo molto più alto di lei, moro e dallo sguardo magnetico e profondo.
-Sono Johnatan Carter- disse lo sconosciuto porgendole la mano.
-Hope Silvan-
-Sei una turista?-
-Sì, sono in vacanza, e tu invece abiti qui?-
-Abitavo qui prima di andare al college, ci torno d'estate- a quel punto Hope si chiese quanti anni potesse avere siccome sembrava molto più grande di lei. Lei era stata sempre considerata una ragazzina da tutti, il suo viso era dai lineamenti talmente delicati e perfetti da farla sembrare una bambolina, tutti le dicevano che sembrava più giovane di ciò che era, una cosa che lei odiava da sempre, insomma le ripetevano che era bella, perfetta o cose del genere ma lei non si sentiva affatto così.  Ed Hope, anche se non se n'era accorta, una ragazzina non lo sembrava più già da tempo.
Nel frattempo aveva preso a chiacchierare con questo Johnatan perdendo completamente di vista Dylan. Johnatan era un ragazzo per bene ed acculturato si vedeva dai modi di parlare, vestire, camminare e tutto quanto, in pratica era il suo prototipo di principe azzurro.
-Quanti anni hai Hope?- arrivò la fatidica domanda.
-Venti- disse cercando di essere il più convincente possibile. Aveva mentito, ne avrebbe compiuti diciotto solo a fine estate, ed erano a giugno.
-e tu?-
-Ventitré- 
-Capito-
-Hope ma che fine avevi fatto?!- piombò Dylan alle sue spalle all'improvviso ed Hope in quel momento avrebbe voluto farlo fuori all'istante pensando che avrebbe azzerato le possibilità di piacere a quella specie di giovane George Clooney.
-Dylan, vai via- sussurrò Hope scandendo bene le parole e a quel punto il biondino si accorse della presenza di Johnatan.
-Ehm, Johnatan scusa è arrivato mio cugino, mi sa che devo tornare a casa- disse Hope il più velocemente possibile non voleva far avere alcun tipo di contatto tra i due ragazzi.
-Oh, beh ma..- 
-Ci si vede in giro Johnatan!- tagliò corto Hope molto ma molto a malincuore scappando via e trascinandosi dietro Dylan. 
-E' stato un piacere conoscerti!- urlò da lontano Johnatan.
 
-Da quando in qua sono tuo cugino?-
-Dio Dylan, che rompipalle che sei!-
-Ma che ho fatto?!-
-Non lo rivedrò mai più- disse Hope afflitta.
-Meglio così, quel tipo secondo me era di un noioso-
-Ma che ne vuoi capire tu..-
-Oh, non metterti a piangere il paese è piccolo lo rincontrerai mister noia a cui tieni tanto-
-Non sto piangendo Dylan, e tu sei uno stupido- disse dandogli un pugno sul braccio, che ovviamente come tutti i suoi pugni non gli facevano niente.
 
Il giorno dopo, le madri dei ragazzi avevano insistito a farli andare in spiaggia fino allo sfinimento, così i due avevano ceduto.
Hope come al solito si era svegliata molto presto e aveva dovuto aspettare Dylan, era costretta a passare tutto il tempo con lui e d'altronde era l'unica persona che conosceva in quel posto a parte quel Johnatan che aveva perso l'occasione di frequentare.
-Allora ti muovi Dylan?-
-Sì, sì sto arrivando-
Hope indossava una canotta grigia e degli shorts, visto il caldo che faceva e Dylan dei bermuda e una t-shirt.
-Andiamo alla spiaggia qui, vicino casa no?-
-Sì, ci possiamo arrivare a piedi-
-Ciao ragazzi, fate i bravi- li esortarono le madri.
-Sì sì mamma, ciao-
Arrivati al lido, presero due lettini e si sistemarono. Dylan si tolte la maglietta mostrando il fisico mozzafiato, e attirando l'attenzione di non poche ragazze, Hope si imbarazzò molto.
-Esibizionista- sospirò Hope.
-Che ho fatto ora?!-
-Niente, niente, vado a fare un giro-
-Ma dai, non fai un bel bagno?-
-Magari dopo, eh-
Hope si allontanò, un bagno non le sarebbe dispiaciuto, faceva caldo ma il venticello tipico delle coste oceaniche c'era sempre quindi stava bene anche senza. E poi si scocciava di stare tutto il tempo con Dylan il pallone gonfiato. Si guardava intorno: c'erano un sacco di ragazzi della loro età, gruppi di amici che si divertivano e lei invece era così incazzata perchè doveva stare lì per forza. Guardò verso Dylan, parlava con una ragazza in topless. Tsè.
-Ciao!- era una ragazza. Si voltò a guardarla. Era bionda e indossava una t-shirt con la scritta “Keep calm and be forever young” annodata di lato e sotto il costume fuxia.
-Ciao- disse Hope con un debole sorriso.
-Sono Melanie, sei arrivata qui da poco?-
-Sì ieri, mi chiamo Hope-
-Ti va di conoscere i miei amici o preferisci vagare per la spiaggia senza una meta?- disse Melanie ironica.
-Vengo con te, sempre meglio di vagare senza meta- rispose Hope ridendo. Non le piaceva molto essere al centro dell'attenzione, ma tanto valeva farsi delle conoscenze per passare il tempo, in fondo doveva passare tre lunghi mesi lì e non aveva la minima intenzione di stare ogni santo giorno solo con Dylan.
-Ragazzi, lei è Hope-
-Ciao- le si avvicinarono due ragazzi, uno indossava una t-shirt, l'altro era a torso nudo con il fisico scolpito e aveva anche gli orecchini.
-Ciao, sono Nathan- rispose il tipo con gli orecchini.
-io Joe- disse l'altro.
-Ti va di fare un giro alla spiaggia libera qui vicino con noi?- propose Nathan.
-Beh, in realtà io..- tentò di respingere l'invito con gentilezza Hope.
-Dai, che hai di meglio da fare? Vieni con noi!- esortò Melanie.
-Mh, ok-
Arrivarono fino alla fine della spiaggia e si intrufolarono in un area dietro al casotto della gelateria, una piccola spiaggia completamente vuota. C'erano solo l'uscita posteriore e una finestrella della gelateria, ma a parte quello, erano isolati dagli altri.
-Sei qui da sola?- le chiese Melanie, mentre i due ragazzi giocavano a palla.
-No purtroppo, sono qui con la mia famiglia e quella di un mio amico- che poi in tutto “la famiglia” erano solo le loro madri, ma si scocciava di dare troppi dettagli, preferì non specificare.
-E' il tuo ragazzo?-
-Nah, se fosse il mio ragazzo ora starei con lui- e lui non starebbe a flirtare con una tipa con le tette da fuori, avrebbe voluto aggiungere Hope, ma non lo fece.
-Dopodomani sera ci sarà in spiaggia un falò di inizio estate, che fai, vieni?-
-Mh, non so-
-Dai, non fare la preziosa-
-Ci si diverte- affermò Nathan “il tipo con gli orecchini” che non le prometteva niente di buono. Ci pensò però, in fondo aveva voglia di andarci a questo falò.
-Ok, ci sarò-
Dopodiché le squillò il cellulare, e chi poteva essere?
-Dylan che vuoi?-
-Dove sei? Non ti trovo da nessuna parte-
-Sto con degli amici-
-Ah,socializzi anche? Vieni, dobbiamo tornare- 
Hope attaccò e salutò le sue nuove conoscenze per tornare alla spiaggia da Dylan.
-Eccomi!- disse Hope andando incontro a quello scemo.
-Che fine hai fatto tutto questo tempo?-
-Te l'ho detto, ero con degli amici, e tu invece, ho visto che anche tu hai fatto conoscenze!-
-Chi? La biondona sexy? Non è che sei gelosa? Ahahah-
-Che dici, scemo, era per sapere-
-Mi ha invitato a un falò dopodomani-
-Sì? Ci sarò anch'io al falò-
-Sempre davanti ai piedi eh ragazzina?-
-Stupido, metti la maglietta e torniamo a casa- Hope notò che Dylan si era abbronzato il che lo rendeva ancora più carino, ma ovviamente non gliel'ho avrebbe mai detto.

Angolo autrice
Eccomi qui con un nuovo capitolo! Lo so è brutto e inutile ma serve a spiegare dei fatti che arriveranno dopo, sto già a metà del quarto che è sicuramente più bello, grazie mille sempre a chi mi segue e recensisce, commentate e fatemi sapere, un bacio V a n i l l a

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