STORIA DI UN AMORE...dischiuso fra i petali del tempo...

di Zoa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


a

mi sono appena accorta che nn si leggono i dialoghi. xciò ho modificato la ff!

mi scuso per il disguido!

spero ke vi piaccia e ke ora sia comprensibile!

vi prego di recensire xkè tengo a con oscere il vostro parere!!

 

Quel giorno, un lontano giorno di un remoto novembre, o forse ottobre? Non conta… Quel che conta è che quel giorno lei si era svegliata come tutte le mattine… La sveglia suonava, la mamma la chiamava con la sua voce impastata di sonno, il gallo cantava con la voce roca un canto che mai più le sarebbe sembrato uguale… Lei, che infondo non ci aveva mai fatto caso a quel roco canto, ora però le sembrava diverso… Le sembrava che significasse qualcosa… Ma non sapeva cosa…

In ogni caso si alzò dal letto e si chiuse in bagno dove riusciva a pensare… Dove il panna delle mattonelle le conciliava i suoi pensieri di quindicenne… Pensava alla sua vita… Una vita vuota fatta di cose che lei viveva ma che non comprendeva… Cose più grandi di lei… Ma questo ancora non lo capiva… Non capiva che lei non era fatta per quella vita pericolosa e senza amicizie vere. Aveva un’amica, Marika, a lei sembrava la persona migliore del mondo ma in realtà aveva anche lei i suoi mille difetti… E lei non capiva neanche questo, ma presto le cose sarebbero cambiate.

Indossò i soliti pantaloni verdi militari enormi, più grandi di almeno tre taglie, e la maglietta che preferiva, un’enorme maglietta azzurra della Nike, un regalo di suo fratello. Non le importava che fuori facesse un freddo tremendo, lei faceva quello che sostanzialmente voleva… O le sembrava di farlo…

Uscì da casa velocemente, senza salutare nessuno, come succedeva ormai da tanto tempo. Affrontò come al solito il vento gelido che le aggrediva il viso, un viso di una bambina un pò cresciuta che dice di sapere tutto del mondo ma che in realtà doveva ancora scoprire tutto.

Arrivando a scuola, una scuola che non faceva per lei, che lei non aveva scelto ma che le era stata imposta, le sue compagne di classe, con le quali non parlava mai se non per passare loro i compiti, le dissero che alle ultime due ore nell’aula magna della scuola ci sarebbe stata un’assemblea durante la quale i rappresentanti delle liste dovevano presentare i loro programmi per convincere gli studenti a votarli, come se non si sapeva che alla fine avrebbe vinto il più figo e non il più intelligente…

Era felice per questa notizia. Poteva saltare le ultime due ore e nel frattempo avrebbe ascoltato il walkman con la cassetta di EminEm…

In quei giorni stava consolidando la sua amicizia con due sue compagne di classe, Paola e Rossella. Dal primo giorno di scuola aveva pensato che queste due ragazze le stavano proprio antipatiche… Troppo snob diceva… Ora invece capiva che le aveva giudicate male e che con lei si comportavano bene tutto sommato…

Entrò a scuola e proseguì la sua giornata fino alle 11:05 l’ora in cui suonava l’intervallo e lei ne approfittava sempre per ascoltare il rapper bianco di Detroit… Scesero nell’aula magna e lì c’era il pienone… Lei si mise in un angolo, nascosta, e con Paola cominciò ad ascoltare EminEm. Ad un tratto si avvicinano a loro Stefano, il loro unico compagno di classe con attributi maschili, e un brutto ceffo, dall’aspetto quasi grottesco, e diedero loro il solito volantino propagandistico dicendo:

-Mi raccomando votate per questa lista!-

 Lei diede un’occhiata veloce al foglio bianco e poiché aveva le idee molto chiare su chi votare pronunciò delle parole fatali:

-Proprio per questi quattro poveracci voto io!-

 La risposta fu immediata: -Ah si?! Questa la pagherai cara!-

e lei: -Proprio di voi ho paura io!-

Forse avrebbe fatto meglio a stare zitta. Da quelle frasi dipese il resto della sua vita.

 

 

 

 

 

grazie a chi leggerà e grazie a chi recensirà

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** 2 ***


b

questo è il 2 capitolo...

non siate troppo critici...infondo qst è un lavoro di tanto tempo fa...

l'ho fatto quando avevo 15-16 anni quindi non è perfetto ed io ho deciso di non modificare nulla...

l'emozione che provavo nel scriverlo è indescrivibile e solo le parole usate possono rendere l'idea di quello che c'è stato...

leggete e commentate....

vi ricordo che la vicenda è drammaticamente autobiografica...

II°

 

 

Nei giorni seguenti il suo risveglio cambiò. Sentiva che era cambiato qualcosa e che questo qualcosa le faceva molto male.

Il canto del gallo le sembrava quasi il soave canto dell’usignolo, le urla della madre le sembravano dolci poesie e il suono della sveglia sembrava dolce musica suonata al piano dagli immortali maestri della musica classica.

Solo che ogni giorno andando a scuola doveva sopportare le crudeli angherie del suo compagno Stefano e del brutto ceffo. Ogni giorno puntualmente alla stessa ora non poteva sfuggire alle spinte forti e dolorose che quei tipi con tutta la loro crew le infliggevano.

Nel frattempo stavano succedendo cose strane nella sua vita. Innanzitutto aveva chiuso definitivamente, da un giorno all’altro, con la sua amica Marika e così si chiudeva un lungo periodo di vita che non sarebbe mai più tornato e che lei non avrebbe mai dimenticato. Era finito il tempo dei murales e della breakdance. Era il momento di pretendere di più dalla vita.

Le angherie dei suoi compagni di scuola continuavano e Rossella e Paola notavano con meraviglia che lei stava cambiando e che parlava sempre più frequentemente e appassionatamente di quell’amico di Stefano, il brutto ceffo che lei chiamava “Pazzo” e che tutti chiamavano “Pig”. Le facevano notare questo e lei accanitamente rispondeva che erano tutte e sciocchezze e che lei lo odiava… Ah! Sciocca ingenuità! Quando l’Amore arriva non te ne accorgi e tutto ciò che sai fare è negare… E lei negava fermamente. Era proprio convinta che quello che dicevano le sue amiche era una scemenza. Lei sapeva bene cosa voleva dire amare. Aveva amato molti ragazzi nella sua vita. Diceva di saper riconoscere l’amore. Era certa che non si sarebbe mai innamorata di quell’energumeno. Ma cosa voleva saperne lei dell’amore? Può dirsi amore quell’affetto che si prova a cinque anni per il proprio migliore amico? Può chiamarsi amore quella attrazione che si prova a dieci anni per il ragazzo più grande della scuola? Si può definire amore quell’insieme di sentimenti che si provano per sciocchi ragazzini e che finiscono nel giro di un’estate?

Per lei era così…

E intanto il tempo passava… Le spinte si facevano più forti… E le sue emozioni e i suoi sentimenti cambiavano. Lentamente come la neve che cade leggiadra nel cielo… Però cambiavano… Lentamente si apriva a quelle sensazioni che sapientemente e scioccamente cercava di fuggire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** 3 ***


c

oggi posto il 3 capitolo...

ringrazio Miyu  x aver recensito il 2 cap. ti dico già da adesso ke i cap saranno tutti cortissimi...sn di una paginetta l'uno...xciò...grazie x i complimenti!continua a seguirmi!

 

III°

 

 

Arrivò gennaio con il suo freddo gelido e la fine delle vacanze durante le quali lei non aveva fatto altro che studiare e aveva tentato di ricucire il rapporto con Marika. Ma fu tutto inutile… Ormai lei era cambiata e anche Marika. Avevano orizzonti diversi, diverse amicizie.

Ricominciò la scuola e già dalla prima settimana si capiva che tutto era cambiato…

I Pazzi la stavano serrando e assillando e lei non sapeva più come contrastarli… Inutile chiedere aiuto a Paola e Rossella, loro avrebbero detto:

-Ti stai innamorando vero?-

 e lei non voleva sentire queste sciocchezze… Finché un giorno il Pazzo, che da poco avevano scoperto che si chiamava Paolo, la fermò all’uscita e le disse che un suo amico voleva conoscerla… Un certo Claudio, un tipo strano, inquietante dietro i suoi riccioli biondi… Lei non capiva cosa voleva dire con quel gesto anzi credeva ancora di più che Paolo fosse pazzo, e le sue amiche di certo non la aiutavano dicendole che in realtà lei era innamorata di lui e lui di lei, ma non voleva ammetterlo.

Però già lei avvertiva qualcosa. Sapeva che prima o poi avrebbe capito cosa provava… Ma era ancora presto… Lui doveva darle una prova di coraggio. Doveva compiere un gesto eclatante. Per lei sicuramente qualunque gesto di Paolo sarebbe stato eclatante… E accadde quello che era destinato ad accadere…

Un giovedì di fine gennaio fu scelto dal destino per far sì che l’Amore prendesse posto nel suo cuore e che le riscaldasse lo spirito orami freddo da troppo tempo… Quel giorno Paola non era ancora in classe e stava per suonare la seconda ora. Lei si trovava seduta al primo banco da sola ad ascoltare la professoressa di inglese che diceva scemenze sulla Democrazia. Si sentì un leggero toc-toc alla porta… Paola era arrivata. E con il suo arrivo erano cominciate le pesanti proteste della professoressa. Intanto la ragazza rimaneva in piedi e guardava dalla finestra… Qualcosa, o meglio qualcuno, richiamò la sua attenzione… Fece segno a lei e guardarono entrambe fuori dalla finestra dalla quale sulle scale che portano al Blu Angel videro lui… Il Pazzo, che con grandi gesti cercava di richiamare l’attenzione di qualcuno, o qualcuna… A lei sembrò che lui la stesse salutando… Era il gesto che lei si aspettava… Un gesto di folle pazzia… Si girò verso la sua migliore amica e le disse:  -Pà… Lo amo… Me ne sono innamorata…-

 Da quel momento non disse più una parola e la voce della professoressa le sembrava lontana… Lontana…

 

 

grazie ancora a tutti!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** 4 ***


4

dopo tanto tempo postoil 4° capitolo...sperando ancora di non annoiarvi e di allietarvi per qualche ora

grazie per chi leggerà e chi recensirà

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                                                 IV°

 I giorni passavano e il suo cuore si riempiva sempre di più di quell’amore che tanto aveva tentato di respingere e che all’improvviso era esploso dentro di lei… Un sentimento strano… L’Amore che infondo dovrebbe basarsi sull’attrazione, il rispetto e la simpatia che si prova verso la persona amata, invece per lei era tutto diverso… Non provava attrazione per quell’energumeno dal brutto ceffo, non rispettava quella creatura che la faceva soffrire fisicamente ogni volta che la vedeva e mentalmente ogni volta che la pensava e tanto meno non le stava simpatico né quel pazzo né tutti i suoi amici che per lei provavano un’avversione più unica che rara… Però lei ne era innamorata… Innamorata folle… La pazzia aveva preso il posto della ragione. La presenza di Stefano nella sua classe di certo non la aiutava e neanche le sue amiche la aiutavano… Le parlavano sempre di lui, se lo vedevano in sua assenza le chiamavano e le descrivevano tutti i suoi movimenti. E neanche lui la aiutava… Ogni volta che la vedeva non poteva fare a meno che andarle addosso, con forza maligna e opprimente che rifletteva pienamente il peso che aveva solo il pensiero di lui nella mente di lei. E se non le andava addosso le diceva qualcosa.

Una volta disse: -Your life it’s my!- e un’altra volta ancora disse, con grande stupore di lei: -I love you! Did you like me?-, una frase che ancora oggi lei non riesce a tradurre...

Come avrebbe potuto dimenticarlo se ovunque andasse Paolo le appariva più come una manifestazione malvagia che come un’apparizione angelica e lei ne provava un certo terrore ma anche una grande attrazione?

 

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grazie a chi ha recensito!spero ke anche questo capitolo vi piaccia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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