And if you could only let it be,you will see i like you the way you are.

di teresaap
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1. ***
Capitolo 2: *** Chapter 2. ***
Capitolo 3: *** Chapter 3. ***
Capitolo 4: *** Chapter 4. ***
Capitolo 5: *** Chapter 5. ***
Capitolo 6: *** Chapter 6. ***



Capitolo 1
*** Chapter 1. ***


And if you could only let it be,you will see i like you the way you are. 
 

Niall Horan scese dal palco con i suoi compagni di band e si diresse nel backstage.
-Che concerto ragazzi!-urlò il riccio saltando addosso a Louis.
-Puoi dirlo forte.-ribattè Zayn buttandosi sfinito sul divano.
Prese dall’armadietto cinque asciugami e ne lanciò uno ad ognuno dei ragazzi ed una la tenne per sé.
Si sedette sulla sedia davanti allo specchio ormai rovinato e passò quel pezzo di stoffa sulla fronte piena di sudore.
-Quella moretta della prima fila non era niente male, vero?-chiese a mò di affermazione Liam.
-Payne guarda che sei fidanzato.-gli ricordò il riccio bevendo un sorso d’acqua. -Ma tranquillo,la prendo io.
Louis gli lanciò dietro un cuscino preso dal divano per poi cominciare a ridere con gli altri.
-A proposito di more, Horan quand’è che ci presenti quella tua amica?-chiese Zayn affiancando l’irlandese davanti allo specchio.
Zayn era il vanitoso del gruppo e si specchiava dappertutto, anche nelle macchine ferme in strada o sul display del cellulare.
Poteva mai evitare lo specchio a pochi centimetri da lui?
Niall sorrise ricordando i bei momenti passati con la sua migliore amica.
-Presto, almeno spero.
-Dov’è che abita?-chiese ancora il moro.
-Sei peggio di una pettegola, Malik.-commentò Louis accoccolandosi ad Harry.
-Oh ma dai, non ve lo ridico.Scoppiate a ridere di nuovo, come sempre.
-Stavolta no, giuriamo.-rispose Liam a nome di tutti.
L’irlandese esitò, ripensando all’ultima volta, quando i ragazzi avevano riso per più di mezz’ora.
-Dai Horan!-urlò Louis facendolo sobbalzare.
-Abita in un convento, ma non è una suora.-precisò subito.
Come previsto partirono le risate dagli altri quattro, insieme a qualche commento.
-Sarà una di quelle verginelle che abbassano la testa appena incontrano un ragazzo per strada, per paura di rimanere incinte solo con lo sguardo.-commentò il riccio tra le risate.
-Fottiti Styles.-sbraitò Niall allontanandosi.
Lui adorava la sua migliore amica, la amava in tutto e per tutto. E non sopportava per niente commenti del genere.
Cavolo, perché loro non riuscivano a capirlo?
E perché lui ci cascava sempre?
Avrebbe dovuto resistere poco prima, tenersi per sé tutto lasciando a loro quel pizzico di curiosità.
Che c’era di male a vivere in un convento? Niente, assolutamente niente.
Lei si trovava lì per motivi familiari e a lui questo dispiaceva.
Avrebbe voluto portarla con sè, ma c’erano troppi viaggi di mezzo e lei odiava spostarsi di continuo.
Sbuffò, sentendo crescere la mancanza di quella mora che le rendeva la vita meravigliosamente piacevole.
Avrebbe dovuto raggiungerla al più presto, si disse. Ed era sicuro che l’avrebbe fatta.
Ritornò dai ragazzi che lo accolsero con abbracci e borbottii di ‘scusa’, ’ci dispiace’.
L’irlandese sorrise per poi afferrare il borsone e raggiungere l’auto che li avrebbe riaccompagnati a casa.
Avevano acquistato una specie di condominio, ma ognuno aveva il proprio appartamento.
‘Per mantenere la propria privacy’ aveva precisato Harry che cambiava ragazza una sera sì e l’altra pure.
A lui questo non dispiaceva affatto. Di certo restare tutta la giornata insieme sarebbe stato troppo, anche se adorava quei ragazzi con tutto il suo cuore.
Anche lui aveva bisogno di un po’ di privacy, dopotutto.
I cinque componenti della band più famosa d’Inghilterra scesero dall’auto e, dopo aver salutato Josh, l’autista, si diressero in casa.
Zayn entrò nell’appartamento di Liam, e Harry e Louis si diressero nei loro.
Niall arrivò fuori la sua porta e, dopo aver girato la chiave per ben due volte, entrò.
Si gettò, esausto, sul divano e afferrò il cellulare per mandare un messaggio alla sua migliore amica, sicuro che anche a quell’ora lei lo avrebbe risposto.


Violet Hill si sistemò per l’ultima volta davanti allo specchio, poi chiuse la porta della sua stanza e si avviò al salone, dove si sarebbe tenuta la colazione.
Viveva in un convento per certi periodi dell’anno, quando i suoi si dirigevano in India per lavoro.
Avevano preso questa decisione insieme, per non far sentire sola Violet quando loro non c’erano e alla ragazza andava più che bene, perché lei di certo non li avrebbe seguiti ogni volta dato che odiava spostarsi di continuo.
Proprio per questo aveva rifiutato l’offerta del suo migliore amico di seguirlo durante gli spostamenti dovuti al tour che insieme alla sua band stava tenendo in quel periodo.
Violet sapeva che quello non era di certo l’ultimo tour del suo amico. Faceva parte di una band famosa ormai in tutto il mondo, e come minimo avrebbero mantenuto quel successo per un bel po’ di tempo.
Si fermò fuori la porta di Hope, quella che era la sua migliore amica. L’aveva conosciuta al convento, ma lei, al contrario di Violet, lì ci abitava.
Notò con sorpresa che la ragazza era già fuori la stanza, attendendo il suo arrivo.
Sorrise spontaneamente; di solito doveva aspettare una decina di minuti prima di veder spuntare la testa della sua migliore amica.
La salutò con un sorriso. Era sempre felice di vederla, cosa che valeva anche per la figlia.
Ebbene sì, la sua migliore amica aveva una figlia di soli 4 anni che era la sua fotocopia: fisico mingherlino e grazioso, viso dolce, un paio di grandi occhi verdi che osservavano tutto con molta curiosità, un naso alla francese –leggermente all’insù-, un sorriso sghembo ma allo stesso tempo dolce e rassicurante, e dei boccoli castani –al contrario della mamma,che invece era bionda- che le ricadevano fin sulle spalle.
Hope non le aveva mai detto chi fosse il padre di Charlotte, nonostante si conoscessero da un bel po’ di tempo.
Nemmeno la bambina lo sapeva. Violet lo trovava sbagliato, infondo la piccola aveva tutto il diritto di sapere chi fosse suo padre, ma non aveva mai esposto questo suo pensiero all’amica.
-Ieri sera Niall mi ha scritto che appena sarà qui mi presenterà i suoi amici.-raccontò Violet mentre si avviavano nella sala principale per la colazione.
-Sei contenta di questo?
Violet fece spallucce, confusa.
-Te l’ho chiesto perché so della tua cotta per quel tizio.-continuò subito dopo la bionda.
-Non me lo ricordare, per favore. E’ una cosa stupida, lo so. Non l’ho mai incontrato, non ci ho mai parlato eppure è successo. Poi lui è anche fidanzato…-riassunse brevemente la ragazza.
-Ma Niall lo sa?-chiese Hope non perdendo di vista Charlotte, poco distante da loro.
-Ovviamente no, e non deve saperlo.
La bionda annuì ricordando poi che tra gli amici di Niall c’era anche lui, Louis Tomlinson.
Sussultò lievemente non passando, però, inosservata all’amica.
-Che succede?-chiese infatti quest’ultima, carezzandole il braccio.
-Sarà qualche linea di febbre.-borbottò facendo spallucce e sperando che Violet le credesse.
-Pensa che imbarazzo sarà guardarlo negli occhi e persino stringergli la mano per le presentazioni, perché ovviamente non posso non farlo. Sembrerei scortese, no?-continuò la mora muovendo freneticamente le mani.
Hope sorrise, un po’ perché l’amica l’aveva creduta, un po’ perché la addolciva vederla agitarsi in quel modo.
-O magari ti toccherà dargli un bel bacio sulla guancia.-aggiunse stuzzicandola.
Violet si fermò di botto fuori la sala principale. Erano arrivate ma entrambi sapevano che quel gesto era dovuto ad altro.
La mora cominciò a torturarsi le mani, prendendo in considerazione l’affermazione della bionda.
Infondo poteva accadere di tutto ed era proprio questo a spaventarla.
-Non dirlo neanche per scherzo.-borbottò poi entrando nella sala seguita da Hope e Charlotte.

 
•●•

-vashappenin?
Eh si, sono ancora qui.
Non ho ancora finito l'altra ff (mancano solo due capitoli) e ne ho già postato una nuova.
L'ho fatto perchè ne sono soddisfatta e non vedevo l'ora di farla leggere anche ad altri e ricevere qualche parere.
Probabilmente è la ff da me preferita e anche scritta meglio, me ne accorgo da sola man mano che vado avanti.
E poi mi prende così tanto che scrivo continuamente e infatti ho già un bel po' di capitoli pronti e tante da idee da sviluppare.
Spero possa piacervi almeno quel tanto che piace a me (:
Vi svelo i volti dei personaggi, yoyo. (?)
Allora Violet la vedo come Debby Ryan , Hope la vedo come Amanda Seyfried  e Charlotte lascio deciderla a voi, dato che non ho un'ispirazione precisa per lei mentre i ragazzi li conoscete già. #capitanovvio
Il titolo della ff è preso dalla canzone 'Complicated' della Lavigne. (:
Spero di ricevere qualche recensione, perchè ci tengo davvero tanto a sapere cosa ne pensate.
Ci si sente al prossimo capitolo, che arriverà tra pochi giorni.
Se volete seguirmi su twitter sono @maliks_hugs.
Ciao belle.
 

 

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Capitolo 2
*** Chapter 2. ***


Zayn uscì dalla doccia coprendosi con un asciugamano e si diresse alla porta.
Sapeva di non avere problemi ad andare ad aprire così, sapeva che aldilà della porta avrebbe trovato la sua ragazza.
Si sistemò velocemente i capelli con le mani, poi aprì.
Il sorriso della sua ragazza lo accolse, invitandolo a sorridere a sua volta.
Amava Rebecca da quasi un anno. Si erano conosciuti durante l’esperienza di X Factor e lei lo aveva aiutato parecchio.
Era sempre solare, gentile, disponibile a dare consigli e ad ascoltarti ma era sempre un po’ restia nel vedersi spesso a causa dei due figli che aveva.
Questa era l’unica cosa che un po’ disturbava Zayn. Non che non volesse bene a Matt e David, ma ogni qualvolta voleva fare una sorpresa alla sua ragazza c’era qualche problema coi bambini e lui si ritrovava a fare da baby sitter.
-Ciao amore.-quasi urlò Rebecca gettandosi al collo del ragazzo.
Lui rise carezzandole i capelli.
Non si vedevano da un po’ a causa dei vari impegni di lavoro di entrambi.
Anche lei era una cantante, ma nonostante si fosse classificata un posto più in alto dei ragazzi al talent show, non aveva avuto la loro stessa fortuna al di fuori di lì.
-Ciao,mi sei mancata.-sussurrò lui lasciandole un bacio tra i capelli.
-Anche tu.-sospirò la ragazza carezzandogli la schiena.
Si scambiarono un bacio, poi chiusero la porta dell’appartamento di Zayn e mentre il ragazzo andò a vestirsi, Rebecca si accomodò sul divano.
Le era mancato quell’appartamento, penso tra sé e sé, guardandosi intorno.
L’ultima volta che ci era entrata era stata qualche mese prima, non ricordava esattamente quando. Questo accadeva perché lei era continuamente impegnata con il lavoro e i bambini, e preferiva incontrarsi sempre a casa sua con Zayn.
Un po’ questa cosa la preoccupava, infondo Zayn aveva compiuto da poco i 19 anni e avrebbe benissimo potuta lasciarla da un momento all’altro, volendosi liberare di lei e dei suoi figli.
E se quel momento fosse arrivato, si disse, lei lo avrebbe accettato, capito ma il dolore ci sarebbe stato, comunque.
-A che pensavi?-chiese il moro sedendosi di fianco a lei, porgendole una birra.
La ragazza fece spallucce, bevendo un sorso della bibita.
-A quanto mi mancavi tu, e anche questa casa. Era da un po’ che non ci entravo.
-Giusto, ci vediamo sempre a casa tua.-commentò lui.
‘E un po’ mi dà fastidio’ voleva continuare, il moro, ma lo tenne per sé. Non gli andava di litigare, non ora.
-Lo sai come sono fatta, mi preoccupo sempre per i piccoli. Però, ti prometto, che qualche sera ci incontriamo io e te, da soli, qui o in un ristorantino.-promise Rebecca, sicura che avrebbe mantenuto quella promessa.
-Hai promesso, eh.-la riprese subito il ragazzo, carezzandole la guancia.
Lei si voltò a guardarlo, e sorrise. Lui era bellissimo. E lei lo amava, tanto.
Non avrebbe sopportato se qualcun’altra gliel’avrebbe portato via, assolutamente no. Poteva capire se Zayn l’avesse lasciata a causa dei suoi anni in più e dei due bimbi che aveva, ma non avrebbe accettato se l'avesse lasciata per un’altra.
Si sporse in avanti lasciandogli un bacio a fior di labbra, come per voler marcare il suo territorio.
Sorrise alzandosi poi dal divano, e raggiungendo la porta.
-Scusami, ma ho appuntamento con una nuova baby sitter. Ti va se ti chiamo più tardi?-chiese infilandosi il cappotto nero.
Il ragazzo annuì sorridendole, per poi mandarle un bacio.
Rebecca sorrise a quel gesto, chiudendosi poi la porta alle sue spalle.
Zayn sbuffò, lasciandosi andare contro il divano. Anche questa volta l’aveva lasciato lì, da solo, dopo neanche dieci minuti.
La causa?
I suoi figli, come sempre.
Afferrò il cellulare,e inviò un messaggio a Niall,sicuro che sarebbe arrivato di lì a poco.


-Allora quando vieni a trovarmi? Non vedo l’ora di vederti.-quasi gridò Violet, sistemandosi un ciuffo cadutole sul viso.
Niall rise guardando quella scena. La sua migliore amica era davvero buffa, e gli  mancava parecchio.
-Tesoro, devo organizzarmi con i ragazzi e il manager. Però penso che tra poche settimane ci vedremo, sicuro.
Violet sorrise, scrutando il viso dell’amico.
Le mancava terribilmente quell’irlandese dall’accento buffo. Lui la conosceva come nessun’altro, e gli bastava un solo sguardo per capire cosa Violet provasse.
Un po’ era fastidioso, perché la ragazza non poteva mai nascondergli niente. Neanche una sorpresa.
-Ti ricordi quando ti organizzai la festa a sorpresa del tuo quindicesimo compleanno?-chiese la ragazza, ricordandosi con piacere quell’evento alquanto divertente.
Il biondo annuì, senza parlare. Voleva che continuasse lei, adorava ascoltarla.
-Io ero tutta emozionata e presa dal fatto che ti avrei fatto una sorpresa, e invece tu eri già a conoscenza di tutto. Non riesco ancora a capacitarmi di come tu abbia fatto, io non mi ero mai fatta scappare una parola in più eppure, quella sera, quando venni a prenderti dicendoti che dovevo darti il regalo tu mi raggiungesti salutandomi con un ‘grazie della festa,Vi.’
Niall rise, ripensando alla faccia confusa e perplessa della sua amica.
Lui aveva capito tutto fin dall’inizio. Praticamente tutta la classe lo guardava con aria sognante, perché lui avrebbe ricevuto una festa a sorpresa e lì nessuno ne aveva mai ricevuta una. E poi Violet, in quei giorni, era sempre allegra e aveva una strana luce di entusiasmo negli occhi che avevano portato il ragazzo a capire tutto.
-Non potrai mai nascondermi niente, lo sai. Quando sarai incinta,lo scoprirò prima io e poi tu.-constatò il biondo, muovendosi sulla sedia per trovare una posizione comoda.
-Ce ne vorrà di tempo, e poi potresti sempre perdere questa tua grande dote.
-Questo mai, cara mia. Lo sai che sono il migliore nel capirti con un solo sguardo, e nessuno potrà mai sostituirmi.-la rimbeccò, spostando poi lo sguardo sul display del cellulare, che si era illuminato.
-Che succede?-chiese la ragazza, notando il suo amico distratto da altro.
Il ragazzo borbottò qualcosa, poi ripuntò i suoi occhi blu nella webcam.
-Violet, devo andare. Zayn ha bisogno di parlarmi, magari ne approfitto e gli parlo anche del viaggio per venire da te.
Violet deglutì, immaginandosi Zayn che, sbuffando, avrebbe accontentato l’amico solo per pietà.
-Speriamo bene, dai.-borbottò, poi.
-Allora ti lascio, ti mando un messaggio dopo per farti sapere come è andata.
‘E magari mi scrivi anche cos’ha che non va il tuo amico’, voleva dirgli ma si bloccò all’istante.
Lui non sapeva della sua cotta per Zayn Malik, e mai avrebbe dovuto saperlo.
Tossì leggermente poi rivolse un sorriso forzato alla web, sapendo che era indirizzato al suo amico.
-Ti voglio bene, mangione.-lo salutò, mandandogli un bacio.
-Ti voglio bene anch’io, coccinella.-ricambiò Niall, chiudendo la videochiamata.
Violet scosse la testa, sorridendo nel sentire quello stupido soprannome datole da Niall.
La chiamava coccinella da qualche anno, perché era fermamente convinto che lei portasse fortuna. Ripeteva sempre che quando lei era con lui, non gli accadeva mai niente di brutto ma sempre qualcosa di nuovo ed entusiasmante.
Questo la rallegrava molto, almeno non era portatrice di guai.
Sospirò ricordandosi subito di Zayn, e dei probabili guai che doveva raccontare a Niall.
O forse voleva parlargli del suo futuro matrimonio con Rebecca?
O magari voleva trasferirsi da lei, riunendo la famigliola?
Si lasciò andare contro la sedia, passandosi le mani sul viso.
Doveva farsi passare quella cotta al più presto, soprattutto prima che il suo amico l’avrebbe raggiunta.
Sempre se di cotta si trattasse.
•●•

-vashappenin?
Sono già tornata con un nuovo capitolo, giusto perchè mi avete lasciato 9 belle recensioni e mi andava di farvene leggere un altro.
In questo capitolo capiamo qualcosina in più sulla storia di Zayn con Rebecca e sulla cotta di Violet.
Qualcuna di voi aveva detto che Violet fosse innamorata di Liam e invece....AHAHAHAHAHHAHA
Spero vi piaccia anche questo capitolo e bhè ,non so che dire stasera.
Però voglio fare una cosa. Probabilmente non apirete neanche il video ma io ve lo posto lo stesso.
Sono un po' stanca dei pregiudizi e delle critiche della gente verso il mio Artista, e volevo lasciarvi questo video di una sua esibizione durante un concerto.
MARCO CARTA - E PENSO A TE 
F
ate finta che non sia lui, e chiudete gli occhi per 4:54 e godetevelo.
Okay, ho approffitato anche troppo di questo spazio quindi ora me ne vado. (:
Ciaaaao belle. 

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Capitolo 3
*** Chapter 3. ***


-Tommo, dov’è la scarpa destra delle mie All Star?-urlò Harry dal salone, mentre aggiungeva qualche altra maglia nella valigia.
Niall aveva parlato ai ragazzi di Violet e del viaggio che voleva fare per andare a trovarla. Era solo un’ora e mezza di macchina dal convento dove si trovava la ragazza e dato che i ragazzi erano in “vacanza” aveva deciso di accettare l’invito di Niall.
Poi Harry era curioso di conoscere questa Violet.  Niall le aveva parlato tanto di lei e aveva pensato che un’amica donna gli avrebbe fatto bene.
-Tieni bamboccione. Perdi sempre tutto!-bofonchiò Louis arrivando in salone con in una mano la scarpa persa dell’amico e nell’altra la sua valigia.
Il riccio afferrò la sua scarpa e la infilò al piede, sedendosi sul grande divano bianco.
-Hai finito?-chiese, poi accennando alla valigia di Louis.
Il ragazzo annuì distratto dal suo telefono.
-E’ Niall, ci aspetta di sotto. Sei pronto?-chiese infilando già il giubbotto.
Il riccio non rispose, si alzò e infilò la sua giacca.
-L’ombrello, l’ombrello!-quasi urlò Louis ritornando in camera.
Il riccio scosse la testa sorridendo, Louis era sempre così. Se faceva una cosa lo veniva a sapere tutto il quartiere grazie alle sue urla.
Prese la valigia e si avviò alla porta.
-Dai,Lou muoviti.Niall non vede l’ora di arrivare dalla sua amica e noi non siamo neanche entrati in macchina.
Sbuffò, aprendo la porta e cominciando a spostare le valigie sul pianerottolo.
-Eccomi, eccomi.Che palle la pioggia, scombina i miei capelli très chic.
Louis aveva una fissazione per il francese, fosse stato per lui avrebbe cantato tutte le loro canzoni in quella lingua.
Ci si metteva d’impegno e riusciva ad imitare perfettamente l’accento francese nonostante lui fosse britannico dalla nascita.
Aveva poi una fissazione per i nomi francesi e continuava a ripetere ai ragazzi che i suoi figli ne avrebbero avuto uno.
Scesero le scale velocemente, nonostante le valigie, e si infilarono nella macchina nera che li avrebbe condotti a Sheffield.
-Ce l’avete fatta!-si lamentò Niall continuando, però, a sorridere.
Era al settimo cielo, avrebbe rivisto la sua migliore amica. Quante cose aveva da raccontarle, quante cose voleva fare con lei e quante cose voleva sapere.
La notte precedente si era svegliato più di una decina di volte a causa dell’ansia. Non vedeva l’ora di partire.
-Parlaci un po’ di lei, così quando la vedremo sapremo già qualcosa.-propose Louis aggiustandosi alla bell’e meglio i capelli.
-Ah no, lascio a voi il compito di scoprirla. E’ fantastica, davvero.-si oppose il biondo.
Zayn sorrise vedendo l’espressione beata di Niall mentre parlava della sua amica, e un po’ lo invidiava. Anche lui voleva qualcuno che lo rendesse felice nello stesso modo del suo amico, qualcuno che nonostante tutto ci sarebbe sempre stato a consolarlo, ad aspettarlo.
Rebecca, sì , lei era la sua ragazza ma lui stava avendo dei ripensamenti. C’era qualcosa che non funzionava più, ma sembrava averlo capito solo lui perché la sua compagna era felice e tranquilla.
-Ehi, bel moro, a che pensi?-chiese Liam distogliendolo dai suoi pensieri.
Zayn gli sorrise per poi fare spallucce. Non voleva fare annoiare anche gli altri con le sue paranoie,f orse erano solo un po’ dubbioso su tutto. Pensava di essere un po’ paranoico a volte, e forse aveva ragione.
-Niall quanto hai detto che dista il convento da qui?-chiese, poi, per cambiare argomento.
-Un’ora e mezza se non troviamo traffico.-rispose Harry al posto dell’amico.
Probabilmente Niall l’aveva ripetuto così tante volte da far venire a tutti la nausea.
Il moro sentì il cellulare vibrare nella tasca dei jeans scuri che aveva indossato e lo estrasse.
Una chiamata in arrivo da parte di Rebecca.
Guardò lo sch
ermo per qualche istante prima di rifiutare la chiamata.
Liam, che aveva sbirciato il nome di chi stava chiamando, lo guardò interrogativo.
-La chiamo quando siamo arrivati, non mi andava di parlare ora.-si limitò a rispondere il moro.
Attaccò al cellulare le cuffie e si girò verso il finestrino.
-Dato il suo nome, non è che il suo colore preferito è il viola?-chiese Louis, gesticolando animatamente.
Fu l’ultima cosa che il moro s
entì, prima di perdersi ad ascoltare le sue canzoni preferite.


-Oh mio Dio, Niall!-urlò la ragazza dopo aver aperto la porta.
-Vì!-esclamò lui non riuscendo a trattenere un sorriso.
Erano entrambi al settimo cielo ora.
Non si vedevano da mesi e l’uno mancava all’altra terribilmente.
Violet voleva riempirlo di baci e abbracci ma non poteva continuare ad ignorare gli altri quattro ragazzi fuori la porta.
Li adorava, era una loro fan ma non esageratemente. Per spiegarci, non era una di quelle che si sarebbe strappata i capelli o avrebbe pianto a dirotto vendendoli. Ma era, comunque, riuscita ad innamorarsi di uno di loro.
‘Patetica’ pensò.
-Bhè ragazzi, lei è Violet.
La voce di Niall la riscosse dai suoi pensieri e si voltò verso i ragazzi, sorridendo.
-Vi conosce già ed è una nostra fan, ma non si strapperà i capelli o piangerà ora che ci ha davanti.
Il biondo ripetè testualmente le parole che lei gli ripeteva sempre, mentre la ragazza annuiva trovandosi d’accordo.
-Ragazzi, prima delle vere e proprie presentazioni, potrei strapazzare il mio migliore amico?-chiese sorridendo. Non voleva sembrare scortese.
Louis le sorrise teneramente poi annuì, seguito dagli altri.
Violet non esitò oltre e circondò il collo del biondo mentre lui la sollevava per prenderla in braccio.
La ragazza allacciò le gambe intorno alla vita dell’amico, stringendolo ancora di più.
-Mi sei mancato, Horan.
-Anche tu, tanto.-sussurrò Niall, carezzandole la schiena per poi cominciare a dondolarsi sul posto, con Violet in braccio.
Lei amava quel gesto e lui lo sapeva perfettamente.
La finte tosse di Liam fece sorridere la ragazza, che toccò di nuovo terra e si posizionò davanti ai ragazzi.
-Io sono Louis, piacere di conoscerti.-cominciò il più grande dei cinque, sorridendole.
Gli stava simpatica a pelle quella ragazza e cominciava a pensare che l’irlandese avesse ragione nel descriverla come una persona fantastica.
-Violet, piacere mio.-la ragazza strinse volentieri la mano, ricambiando il sorriso.
Lo stesso avvenne con gli altri due, Harry e Liam, poi Violet cominciò ad agitarsi. Ora toccava a lui.
-Io sono Zayn, piacere.-disse il ragazzo piantando i suoi occhi in quelli di Violet e sorridendole.
‘Lo so fin troppo bene, purtroppo’ si ritrovò a pensare subito la ragazza.
Boccheggiò per qualche istante per poi stringere la mano che Zayn le aveva porso.
-Io…io, sono…io sono Violet, piacere.-sussurrò sorridendo.
‘Anche questa è andata’ pensò la ragazza lasciando la mano calda del moro, e quasi tirando un sospiro di sollievo.
-Fatte le presentazioni ci tengo a dirvi che lei è la mia migliore amica e le voglio un bene dell’anima, quindi azzardatevi a toccarla o a farla stare male che poi ci penso io a farvi fuori.-chiarì Niall guardando uno per uno i suoi compagni di band.
Lui non era mai stato così duro con loro, ma ora si trattava di Violet e lui doveva proteggerla.
-Parlo soprattutto con te, Harry.
Il riccio annuì, alzando le mani in segno di resa.
-Niall guarda che sono adulta e vaccinata, posso benissimo difendermi da sola.-ribattè la ragazza, in imbarazzo.
-E poi con loro non succederà proprio niente, sono già impegnati.-aggiunse alzando, inevitabilmente, lo sguardo verso Zayn.
Si sorprese nel vederlo osservarla curioso, col sorriso sulle labbra.
Il moro sussultò trovandosi lo sguardo della ragazza a sostenere il suo. Era incuriosito da lei, e non poco.
Da quando era saltata addosso a Niall era nato in lui una specie di bisogno, che lo portava a non staccare lo sguardo da lei per coglierne ogni minimo particolare.
Aveva adorato quel suo modo di fare allegro, spensierato e gentile, la sua risata cristallina, i suoi occhi color del cioccolato, ancora più belli quando rideva.
Ma la cosa che più lo aveva colpito era stato il suo profumo.
Aveva distinto perfettamente quel profumo, non appartenente a nessuno dei ragazzi. Aveva riconosciuto subito il profumo del suo fiore preferito: la violetta.
La mora, infatti, profumava di violetta.
Sembrava fatta apposta quell’accoppiata nome – profumo, ma lui l’aveva adorata.
Che sarebbe diventata lei il suo nuovo “fiore” preferito?
•●•

-vashappenin?
I'm at a payphoooone,tryiiing to caaall home,all of my chaaaaange I speeent on you. where haaave the times gone,baby it's aaall wrong,where aaare the plaaans we maaade for twoo?
si,sono in fissa con 'payphone' dei maroon 5. è stupenda,cavolo asodospdfcbyxfh.
coooomunque non aggiorno da un bel po' ma la scuola è davvero massacrante,soprattutto in quest'ultimo mese. queste ultime 2 settimane sembrano non passare mai cwc
avevo il capitolo pronto da quando avevo postato quello precedente ma non sono riuscita ad aggiorna prima.
pardon moi.
in questo capitolo zayn comincia a dubitare un po' del suo amore per rebecca,si cominciano a conoscere un po' anche altri due personaggi (harry e louis) e violet incontra tutti loro.
spero vi sia piaciuto e spero di leggere le vostre recensioni sempre così carine. siete dolcissime :3
volevo ringraziare chi ha messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite,chi legge solo e chi legge e recensisce.
ah volevo dirvi che ho ingrandito un po' il testo così si vede meglio é.è
se volete seguirmi su twitter sono @maliks_hugs.
babbhè ora me ne vado,che mi sto dilungando anche troppo.
ciaaaaao belle. 
♥ 

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Capitolo 4
*** Chapter 4. ***


-Ma avete prenotato un hotel per dormire? Come vi siete organizzati?-chiese Violet, sorridendo ai ragazzi.
Dopo le presentazioni li aveva fatti entrare nella sua stanza, facendoli accomodare in quel piccolo angolo dove c’era un divano di fianco al letto. Avevano parlato del loro successo improvviso, della loro amicizia sempre più grande, delle fan e anche un po’ della vita monotona di Violet.
Niall continuava a ripeterle che era cresciuta troppo e bene e cantilenava ai ragazzi di levarle gli occhi di dosso.
A certe sue esclamazioni colorite ridevano tutti di gusto, compreso l’irlandese stesso.
Lui voleva bene alla sua migliore amica e ancora non si era abituato all’idea di doverla condividere con gli altri suoi amici.
-Veramente non sappiamo ancora dove stazioneremo per questi giorni. Penso che ci penserà Paul e dopo ci riferirà.-rispose Liam alla domanda della ragazza.
Paul era la loro guardia del corpo che non li mollava un attimo, per il loro bene.
-Non vorrei essere nei suoi panni quando affronta orde di ragazzine impazzite.-commentò divertita Violet.
-Tu non fai parte di loro, giusto?-chiese il moro puntandola con lo sguardo.
La ragazza sussultò e lesse una nota di sarcasmo nella sua voce. Cosa stava a significare quella domanda?
-Sono una vostra fan, ma non arriverei a rasarmi i capelli o cose così solo per avere una foto con voi. Ve l’ho già detto prima.-rispose tranquillamente, sentendosi però lo sguardo del moro perennemente addosso.
Lui annuì, estraendo poi il cellulare dalla tasca e estraniandosi dalla conversazione.
La mora deglutì, voltandosi poi verso Louis ed Harry che si confabulavano qualcosa.
Alzò un sopracciglio, quando si voltarono a guardarla, ricevendo come risposta una semplice alzata di spalle ed un sorriso.
-Dai vostri video ho sempre pensato che foste strani, ora ho la certezza che lo siete ma più di quanto pensavo.-constatò a voce alta.
La fissarono straniti poi scoppiarono a ridere.
-E questo è poco, cara. Noi abbiamo una bromance, una Larry Stylinson, in attivo e non sai di cosa siamo capaci.-rispose Louis, con un cenno affermativo di Harry.
-Ma c’è anche una Ziam, o sbaglio?-chiese la ragazza, sorridendo, a Liam che le aveva riservato uno sguardo incuriosito.
Sorrise ancora di più, voltandosi verso Zayn al suo fianco, che a sua volta aveva alzato lo sguardo verso Liam.
Gli altri tre ragazzi cominciarono a fare versi disgustati, mentre Violet non poteva fare a meno di sorridere.
-Ed io sono un forever alone, pazienza.-commentò Niall, sbuffando.
Fu a quel punto che Violet si scaraventò addosso al suo migliore amico seguita subito dopo dagli altri quattro ragazzi.
Il biondo cominciò a ridere borbottando qualcosa come un ‘guardate che pesate’, ma era al settimo cielo.
Aveva di fianco, anzi addosso, la sua migliore amica che non vedeva da mesi; aveva quattro amici fantastici ed una band che era amata ogni giorno di più. Stava alla grande.
Dopo pochi minuti ognuno riprese il proprio posto, mentre Violet raggiunse l’armadio per prendere un regalo che aveva comprato per Niall. Era un semplice plettro con sopra delle note musicali ,ma lei l’aveva adorato dal primo momento in cui l’aveva visto e se qualcuno doveva averlo quello era proprio il suo migliore amico.
-Tieni, questo è per te. Mi mancava farti regali quindi ho pensato di rimediare.-borbottò, consegnandogli quel pacchetto.
La metteva in imbarazzo condividere un momento abbastanza intimo con quattro ragazzi che, sì, conosceva ma con cui non aveva mai parlato di persona.
Niall aprì il pacco con calma e quando si rese conto di cosa contenesse sorrise alla sua amica.
-E’ bellissimo, davvero. –esclamò mostrando il plettro agli altri. –Non dovevi.
La mora lo zittì con un gesto della mano, poi si voltò verso gli altri.
-Per voi non ho niente, non vi conosco ancora così bene, ma posso rimediare con qualcosa da bere o da mangiare. Cosa preferite?-chiese, non prendendo fiato tra una parola e l’altra. Condividere quel momento con tutti loro l’aveva messa un po’ in imbarazzo e questa significava cominciare a parlare a macchinetta.
Niall, conoscendola bene, intervenne.
-Si, prendi ciò che vuoi, noi mangiamo di tutto.-e le sorrise per tranquillizzarla.
Si alzò, cercando di darsi un contegno, e si diresse in cucina. Prese qualche confezione di patatine, noccioline, biscotti e qualcosa da bere e poi ritornò dai ragazzi.
Si avventarono sul cibo come se non mangiassero da anni e quella visione le fece storcere un po’ il naso.
Doveva abituarsi a tutto ciò, ora non aveva solo un migliore amico da sfamare.


-Mamma perché non andiamo da Violet? Voglio vederla.-borbottò Charlotte, scendendo dal letto.
Anche lei aveva voglia di vedere la sua migliore amica ma ora non poteva, non poteva assolutamente.
Tra qualche ora avrebbe accontentata sua figlia ma non ora, non ora che c’erano i ragazzi lì.
-Charlie, non insistere, per favore. Ti ho detto che dopo andiamo, ma non ora.-ripetè per l’ennesima volta.
La bambina sbuffò, poi accese la tv alla ricerca di qualche canale che trasmettesse cartoni animati, ma alla fine si soffermò su un programma musicale.
Hope non ci fece poi così tanto caso -dato che sua figlia amava la musica quanto lei e quanto suo padre, era una caratteristica familiare – fin quando dalla tv provenirono delle note a lei molto familiari.
Era ‘One thing’, l’ultimo singolo estratto dall’album dei One Direction, i cinque ragazzi che erano a pochi passi dalla sua stanza.
Deglutì e forzò un sorriso, mascherando i ricordi che ritornavano prepotentemente a galla, e ritornò in cucina lasciando la figlia intenta a fissare con sguardo sognante la tv.
Doveva far finta di niente, doveva sopprimere i suoi pensieri e non lasciarli uscire. Aveva tenuto quel segreto per molto, troppo tempo dentro di lei e poteva continuare a custodirlo senza problemi, o almeno pensava.
Il solo pensiero di aver quel ragazzo a pochi passi da lei faceva crollare tutte le sue sicurezze e l’unica soluzione per tenere al sicuro quel segreto era tenersi alla larga di lui, non incontrarlo per nessun motivo al mondo.
-Mamma, ti squilla il cellulare.-urlò Charlotte, dalla stanza di fianco.
La loro camera era un po’ più grande delle altre stanze del convento, perché erano in due e la bambina aveva diverse esigenze.
Non poteva permettersi di vivere in una piccola stanza, dove tutte le stanze erano compresse in una sola e l’unica porta che c’era era quella del bagno. Non con una figlia, almeno.
Si affrettò ad arrivare in cucina e afferrò il cellulare dalle mani della figlia, per poi rispondere.
-Hope, ti do cinque minuti per farti bella e arrivare qui. Non accetto un no come risposta.-la voce squillante di Violet la fece sorridere. Era felice e per niente in ansia e questo le faceva piacere, così non poteva giocarsi la carta del ‘non so come comportarmi con Zayn’.
-Tesoro –cominciò, pensando a cosa dirle per convincerla- non posso, davvero.Ho appena infornato una torta per Charlie e non posso allontanarmi e poi, sai com’è la piccola, ci rimarrebbe male al pensiero del ‘niente torta’.
Incrociò le dita e sperò per il meglio, ma Charlie le ruppe l’idillio di poter aver convinto Violet con un urlo che faceva intendere tutto tranne che lei desiderava restare in casa ad aspettare una torta che non sarebbe mai arrivata.
-Okay, ho capito. Una manciata di minuti e sono da te.-sbuffò, chiudendo la telefonata e guardando accigliata la piccola.
-Ehi, mamma, che c’è? Guarda che io lo faccio per te, magari tra i cinque puoi trovare un bel fidanzatino.-ridacchiò, infilando gli stivaletti colorati e allacciandosi il cardigan.
Hope sorrise scuotendo la testa e cambiò le comode ciabatte con un paio di stivaletti bassi, neri. Sistemò alla bell’e meglio i capelli, diede una sistemata anche alla matita ormai sciolta, passò un po’ di mascara e, dopo aver afferrato il cellulare e le chiavi della stanza, si diresse fuori mano nella mano con Charlotte.
‘Il solo pensiero di aver quel ragazzo a pochi passi da lei faceva crollare tutte le sue sicurezze e l’unica soluzione per tenere al sicuro quel segreto era tenersi alla larga di lui, non incontrarlo per nessun motivo al mondo.’ Le ultime parole famose, pensò la ragazza prima di lasciare due colpi alla porta di Violet.

•●•

-vashappenin?
ciao ragazze!
vi ricordate di me? *parte un coro di no*
non aggiorno da mesi e mi dispiace un casino,non potete immaginare quanto.
ci tengo troppo a questa ff e ce l'ho ben strutturata in mente,ma quando aprivo word si andava a farsi un giro tutto ciò che dovevo scrivere.
stasera,finalmente,ho buttato giù questo capitolo e posso dire che il mio blocco si è sbloccato! (?)
ne sono abbastanza soddisfatta,alla fin fine è quasi come lo volevo ma si può sempre avere di meglio.
vado a rispondere alle recensioni dello scorso capitolo,e niente,spero che qualcuno si ricordi di questa storia.
aspetto qualche recensione positiva o negativa che sia,qualunque cosa voi vogliate dirmi,ditemela. mi fa piacere leggervi e sapere cosa vi piace e cosa no,cosa posso migliorare e mi spronate ad andare avanti.
voglio ringraziare,ancora una volta,coloro che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
graaaaaaaaaaaaaaaaaaaaazie mille. 
 
se volete seguirmi su twitter sono @maliks_hugs. (:
appena sarà pronto il prossimo capitolo,aggiorno. devo recuperare i mesi persi. u.u
alla prossima,sperando che qualcuno ci sarà.
un bacio,ciao belle e scusatemi ancora. 
 

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Capitolo 5
*** Chapter 5. ***


-Sono arrivate Hope e Charlotte, non vedo l’ora di farvele conoscere.-esclamò Violet su di giri, correndo alla porta.
Niall aveva avuto già a che fare con Hope e sua figlia nei pochi giorni di qualche mese fa, quando tornò a Sheffield per andare a trovare la sua migliore amica.
Aveva adorato quella ragazza,e ra una buona amica e non faceva sentire giù Violet quando lui non c’era. Un’ottima sostituta, ecco.
Poi la bambina, Charlotte, era adorabile.  Aveva una cotta per lui, o almeno la sua amica così gli aveva confessato, e lui non poteva fare a meno di sorridere quando la piccola abbassava lo sguardo imbarazzata quando lui era nei paraggi.
I ragazzi guardarono curiosi la reazione di Violet a quei due colpi alla porta, poi spostarono lo sguardo sul biondo.
-Sembra una nostra fan esaltata all’idea di incontrarci.-commentò, divertito, Harry.
-Le vuole semplicemente bene e si fa prendere troppo la mano, avete notato anche voi come mi si è buttata addosso quando sono arrivato.-rispose ridacchiando, pensando all’incontro di poco prima.
-Bhè, lo avresti fatto tu in caso lei non ti fosse saltata addosso.-borbottò Louis, nascondendosi poi dietro la spalla di Harry e riuscendo a scampare il cuscino lanciatogli da Niall.
-Ragazzi, io lo capisco. Quella ragazza è fantastica, avete visto quanto cibo ci ha portato?-protestò Liam, venendo in aiuto all’irlandese.
-Si, però giù le mani.-puntualizzò ancora una volta Niall, puntando l’indice contro Liam.
I ragazzi scoppiarono in una risata per poi interrompersi all’arrivo di Violet seguita dall’amica e dalla bimba.
Charlotte era su di giri in una maniera incredibile. Stava per incontrare i cinque ragazzi più famosi del mondo e anche i più belli, e il giorno dopo avrebbe raccontato tutto alle sue amichette facendole ingelosire.
Trottorellò davanti alla mamma e a Violet per essere la prima a vederli.
-Non scappano, Charlie.-mormorò Violet ridacchiando, seguita da Hope.
-Sta correndo da quando siamo uscite dalla porta della camera, non sta più nelle pelle.
La bambina non cercò nemmeno di difendersi da ciò che le due amiche stavano borbottando, intenta com’era a fissare quei cinque ragazzi seduti sul divano di Violet.
-Ehi, ciao piccola Charlie.-la salutò Niall, appena la vide.
Era in uno stato di trance, ormai, e servì una leggere spinta –fisicamente parlando- da parte di Hope per farla risvegliare.
A quel punto si catapultò davanti a Niall, abbracciandogli le ginocchia. L’irlandese sorrise prendendola in braccio e lasciandole un bacio sulla guancia.
-Ora me la fai morire-commentò,in imbarazzo, Hope.
Si sentiva gli occhi verdi del moro puntati addosso ma lei cercava di evitare il suo sguardo più che poteva. Non era ancora pronta ad affrontare una situazione così grande e problematica, e finchè poteva era meglio starne alla larga.
Continuava a dondolarsi sul posto e sorridere imbarazzata, mentre Charlotte abbracciava e baciava tutti e cinque i ragazzi diventando una specie di mascotte.
-Tesoro, ma cos’hai? –le chiese, sussurrando, Violet che essendo a pochi passi da lei sentiva il continuo movimento dell’amica. –Sembri più agitata di me quando ho saputo che avrei incontrato Zayn.
Sorrise a quell’affermazione e, solo a quel punto, le venne in mente di chiedere all’amica com’era andato l’incontro col moro. Si appuntò mentalmente di farlo quando i ragazzi se ne sarebbero andati.
-E’ che ho un po’ freddo e cerco di riscaldarmi.-buttò lì, pensando solo dopo a quanto squallida poteva apparire quella scusa.
Ma ormai il danno era fatto e, casomai fosse andato tutto male, avrebbe spiegato a Violet ciò che stava succedendo.
-E la tua amica, Violet, non ce la presenti?-chiese con un sorriso smagliante il riccio dagli occhi verdi, quello che –da ciò che lei ricordava- doveva essere Harry.
La mora annuì, spostandosi di qualche passo e lasciando la visuale libera sul corpo di Hope.
-Puoi farlo da sola, bionda.
Violet gliel’avrebbe pagata questa, di sicuro. Era completamente esposta a cinque ragazzi e non sapeva cosa fare.
Erano star mondiali, cavolo, mica pizza e fichi. E poi c’era sempre quel problema che l’agitava più di qualsiasi altra cosa: c’era lui.
Tossicchiò, spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e abbassando la sguardo.
Poteva farcela, continuava a ripeterselo. Si sarebbe presentata, poi si sarebbe seduta sul letto dell’amica e non avrebbe più aperto bocca se non sar
ebbe stato necessario.
E poi, magari, lui nemmeno si ricordava di lei con tutte quelle facce che vedeva ogni giorno.
Questo pensiero la fece tranquillizzare quel tanto che bastava per alzare di nuovo lo sguardo e cominciare a presentarsi.
-Io sono Hope, l’amica di Violet e la mamma di quella peste lì. –dichiarò accennando con la testa a Charlotte, poco distante da lei. –E’ un piacere conoscervi, siete bravissimi.
I ragazzi le sorrisero, ringraziandola. Poi, uno ad uno, si presentarono.
Liam, il biondo dagli occhi castani, era di una dolcezza e gentilezza unica; poi c’era Zayn, che bello lo era davvero, ma era molto introverso; Harry, spudoratamente attraente e con una paralisi facciale dovuta al suo continuo sorridere e poi c’era lui, Louis Tomlinson.
Gli sorrise, cercando di fare l’indifferente. Magari lui non la ricordava nemmeno e non c’era motivo di tirare l’argomento in ballo se non fosse stato lui a farlo. Doveva tenersi alla larga.
-Hope…-sussurò il moro avvicinandosi,impercettibilmente,a lei.
La bionda sussultò, in ansia. Sp
eranza vana, si ricordava di lei eccome.
Era davvero così indimenticabile, nel bene o nel male, che fosse?
-Hope Stewart…-sussurrò, di nuovo, il moro pensando di aver preso una svista dato che la ragazza non muoveva un muscolo.
Continuava a darsi mentalmente della cretina per aver dato retta a Violet e Charlie, per aver accettato di raggiungerla, per non aver evitato la situazione più che poteva, per aver sperato che lui non si ricordasse e per farsi credere deficiente continuando a non dare segni di vita.
Cretina. Idiota. Deficiente. Era questo e molto di più.
-Ciao Louis.-sospirò alzando gli occhi e incontrando lo sguardo del moro. Trattenne il respiro per un attimo –le erano mancati da morire quegli occhi-poi si riscosse, non potendo fare a meno di pensare a che uscita idiota aveva fatto.
‘Ciao Louis.’ patetica, anche Charlie avrebbe fatto di meglio.
-T-ti ricordi davvero di me?-chiese, poi, titubante non riuscendo a tenere a freno quella boccaccia.
Il moro scosse la testa sorridendo. Gli faceva piacere riscoprirla più grande, sempre più bella, con una figlia –e, forse, anche con un fidanzato- ma comunque sempre timida ed insicura.
-Sei sempre la stessa, eh? Sarei davvero uno stupido a dimenticarmi di una ragazza come te.-le rispose fissandola per cercare di capire cosa fosse cambiato in lei dal punto di vista fisico.
Era diventata poco più alta –ora le arrivava alle spalle- i capelli biondi era diventati più lunghi e le unghie delle mani erano ricoperte da uno smalto verde acqua. Nient’altro di nuovo.
Era inverno eppure portava uno smalto verde acqua, sempre la solita che voleva differenziarsi dalla massa.
-Come stai?-le chiese poi, vedendo che lei non accennava a proferire parola. -Hai un bel po’ di cose da raccontarmi.-dichiarò accennando con la testa a Charlotte che continuava ad ascoltare i ragazzi raccontare del tour.
-Magari facciamo un’altra volta.-sospirò la bionda, sorridendogli.
Violet, intanto, si avvicinò all’amico dandogli un colpetto con la spalla.
-Ehi, mangione, ma tu sapevi qualcosa di quei due?
-Casomai dovresti essere tu a sapere qualcosa di loro, non io. Non ho mai parlato ad Hope dei ragazzi e -anche se l’avessi fatto- Louis non poteva immaginare fosse lei, come potrei sapere qualcosa?-rispose il biondo, facendo spallucce.
In effetti il suo discorso non faceva una piega, come aveva fatto a non pensarci? Era rimasta a bocca aperta quando Louis aveva riconosciuto Hope e sembrava che tra loro ci foss
e stato qualcosa, in passato.
Il moro continuava a fissare la sua amica con sguardo confuso mentre la bionda sorrideva di tanto in tanto e abbassava troppo spesso la sguardo, imbarazzata.
-Io non so un bel niente, Hope non mi ha detto niente anche se ultimamente era strana.-borbottò ripensando a quando gli aveva comunicato l’arrivo dei ragazzi e a quando, poco prima, non voleva raggiungerla.
Dopo le avrebbe fatto dire tutto, a costo di tirarle le parole con le tenaglie.
-Però sono carini così confusi ed imbarazzati.-commentò Niall, sogghignando. -Sai, Louis è il cazzone del gruppo, sa sempre cosa dire e riesce a fregare tutti con una battuta in qualsiasi situazione. Ora, invece,s embra quasi a disagio…come se non sapesse esattamente cosa dire, ecco.
Lei non conosceva così bene Louis, quindi non poteva affermare tutto ciò che aveva appena detto l’irlandese, ma annuì riguardo l’ultima parte. Entrambi non sapevano cosa fare e continuavo con battute tipo ‘Come stai?’ ‘E’ molto che non ci si vede, mi devi raccontare un bel po’ di cose’ oppure ‘Pensavo di aver avuto un’allucinazione’, soprattutto da parte di lui.
-Tu dopo parli col tuo amico ed io parlo con Hope, voglio capire qualcosa di questa situazione.-affermò guardando il biondo.
Niall rise, carezzandole il braccio.
-Secondo me è meglio non insistere e lasciare loro il tempo di assimilare la cosa, poi verranno loro da noi a parlarne.
-Il mio migliore amico sta diventando un saggio!-esclamò lasciandogli un buffetto sulla guancia.
I ragazzi - compresa la coppietta che continuava a cercare di capirci qualcosa- si voltarono a guardarli con espressione interrogativa.
-Che c’è?-borbottò la mora. -Ho fatto una semplice constatazione.
-E in base a, esattamente cosa, tu puoi dedurre che Niall James Horan sia diventato saggio?-Zayn, sorridendole,le parlò amich
evolmente per la prima volta dopo le presentazione.
Violet sussultò, cercando di non darlo a vedere e, apparentemente, tranquilla gli sorrise.
-Completamente saggio non lo sarà mai, ma lo trovo migliorato dall’ultima volta che l’ho visto. Forse, però, è solo apparenza.-rispose assottigliando lo sguardo sul biondo, studiandolo.
-Mi sento sotto esame, smettila coccinella.-sbuffò il biondo allontanandosi.
I ragazzi risero a quella scena venendo poi interrotti dallo squillare di un cellulare –esattamente quello di Harry.
Il riccio rispose e dopo pochi minuti mise giù.
-Ragazzi dobbiamo andare. Paul ha trovato l’albergo e ci aspettano per sistemare tutto.-rivelò il riccio, alzandosi.
I ragazzi annuirono afferrando le giacche e dopo aver salutato Violet, Hope e la piccola Charlie lasciarono la stanza con un ‘a domani’.

Hope tirò un sospiro di sollievo lasciandosi sprofondare sul divano.
-Ora tu mi racconti tutto. Quando ho capito che Louis ti aveva riconosciuta sono rimasta a bocca aperta.-confessò la mora, sedendosi accanto all’amica.
Charlotte, accorgendosi di
essere di troppo in quel discorso tra ‘vecchie’, si allontanò per accendere la tv e poi sedersi a terra.
-E’ una lunga storia, ti va se ne parliamo domani?-chiese Hope, supplicandola con lo sguardo.
Violet annuì –sapeva che non c’era niente da fare, ora-poi si agitò sul divano e afferrò le mani di Hope chiudendole tra le sue.
-Hai visto che ragazzo che è Zayn?-esclamò su di giri. -E che occhi che ha. Ma vogliamo parlare di quando sorride? No, aspetta, e le sue mani?
La bionda scoppiò in una risata, scuotendo la testa. Ormai l’aveva persa, era completamente andata per quel Malik.
Però –anche se le dispiaceva molto- doveva metterla in guardia.
-E’ un bellissimo ragazzo, però ancora non lo conosci bene e poi –mi dispiace ricordartelo- ma è fidanzato.
La mora sospirò, calmandosi e lasciando andare la testa all’indietro.
-Lo so, non me lo ricordare. Però, cavolo, io penso di essere completamente impazzita. Non mi sono mai sentita così, con nessuno, capisci?-non aspettò nemmeno la risposta dell’amica e continuò. -Ora o mi faccio passare questa cotta al più presto oppure lo rapisco e me lo tengo qui, per sempre.
Hope la guardò negli occhi per capire se scherzava o meno, ma ciò che vide era altro. Violet era innamorata, quella non era una semplice cotta, e la sua voce era sì ironica, ma nascondeva un velo di rassegnazione.
-Quella di rapirlo è una buona idea, ma ti ricordo che siamo in un convento e suor Claire non ti permetterebbe una cosa del genere.-scherzò, cercando di allontanare i brutti pensieri dalla mora. -E poi, magari, si innamora di te e lascia quella cantante della sua fidanzata.
Violet le sorrise per poi fiondarsi addosso all’amica per stringerla in un abbraccio.
-Grazie, per tutto. –sospirò stringendo la presa. -E, comunque, siete niente male tu e Tomlinson imbarazzati come al primo appuntamento.
-Ehi, non prendermi in giro! –protestò la bionda, sciogliendo l’abbraccio. -E’ imbarazzante rivederlo dopo tanti anni e dopo quello che c’è stato. E poi, dai, lui fa parte di una band famosa in tutto il mondo, è anche normale.
-Ma tu hai avuto a che far con il Louis non famoso e io questa cosa non la sapevo. Non riesco ancora a capire il perché, ma lo scoprirò.
-Peggio di Conan sei, mamma mia.-sbottò la bionda alzando gli occhi al cielo.
Poi si alzò dal divano e dopo aver chiamato Charlie, si infilò la giacca e si avviò alla porta.
-Domani quando arrivano i ragazzi ti chiamo, così magari organizziamo una cenetta qui o andiamo fuori. Ci stai?-chiese la mora aprendo la porta.
Hope e Charlie si avviarono fuori, fermandosi sull’uscio mentre Violet teneva la porta con la mano per non farla chiudere.
-Si anche perché domani Charlie va dalla nonna, quindi sono sola.
-Domani allora sei tutta mia, devi raccontarmi tutto e poi mi aiuti a preparare la sala che verrà usata come biblioteca.
La bionda si ricordò di quel particolare e annuì. Adorava adornare le varie sale inutilizzate che c’erano al convento, si divertiva da matti soprattutto se con lei c’era Violet.
E poi doveva trovare un modo per non pensare al fatto che la sera avrebbe rivisto Louis e che lui, di sicuro, le avrebbe fatto mille domande.
-Allora a domani, ciao tesoro.-la salutò con un bacio, per poi riuscire dalla stanza.
-A domani, innamorata.
La salutò così la mora, per poi chiudere la porta e lasciarsi andare sorridente sul divano.

 
•●•

-vashappenin?
Saaaaalve belle donne.
sono tornata molto prima stavolta,spero vi faccia piacere.
mi avete resa felicissima con le recensioni che mi avete lasciato,non sapete quanto mi fa piacere sapere che dopo qualche mese siete ancora qui.
ma diamo anche il benvenuto alle nuove lettrici. (:
per quanto riguarda il capitolo è stato svelato che era Tomlison di cui Hope parlava e nei prossimi capitoli si capirà meglio la loro storia. Per quanto riguarda Zayn e Violet nel prossimo capitolo saranno molto,ma molto,presenti.
Entriamo nel vivo della storia,stay tuned. (?)
vi ringrazio ancora per essere qui,per recensire,per leggere soltanto e per avermi tra i preferiti/seguiti/da ricordare.
grazie,grazie,grazie. ♥ 
ho in mente una OS che mi ha ispirato taylor swift con la sua 'last kiss',se la scrivo qualcuno di voi la leggerebbe? 
se volete seguirmi su twitter sono @maliks_hugs (:
al prossimo capitolo,che arriverà presto perchè ho già in mente tutto.
un bacio,ciao ragazze.  

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Capitolo 6
*** Chapter 6. ***


Sistemò un’altra pila di libri tra le braccia, attenta a non farli cadere, e si avviò all’uscita della stanza per raggiungere la nuova biblioteca dall’altra parte del cortile.
Hope sarebbe arrivata a momenti –stava aspettando la nonna di Charlie che l’avrebbe tenuta qualche giorno con sé-e lei non vedeva l’ora di ascoltare qualche particolare in più della sua storia col moro.
Il giorno prima erano rimasti tutti sbalorditi nel momento in cui Louis aveva riconosciuto Hope. Nessuno era a conoscenza di quella storia, nessuno dei due ne aveva mai fatto parola con altri.
Doveva esserci stato di sicuro qualcosa di più di un’amicizia altrimenti non si sarebbero comportati in quel modo.
Raggiunse metà del cortile, scontrandosi con suor Claire.
-Oh tesoro, buongiorno. Grazie ancora per esserti offerta di aiutarci con la libreria,s iamo un po’ vecchiette qui e ci avremmo impiegato giorni.-sorrise.
Adorava quella donna alla follia. Le aveva insegnato molte cose in quegli anni, durante i periodi in cui si fermava in convento, e l’aveva ascoltata e consigliata così tante volte che probabilmente tutti i problemi che aveva avuto glieli aveva risolti lei.
-Buongiorno a lei e smettetela di dire che siete vecchiette, potreste dire che io sono più giovane ecco. Suonerebbe meglio, non crede?-chiese, allegra, lasciando un bacio sulla guancia a suor Claire e salutandola per continuare il suo lavoro.
Hope non arrivava più e lei aveva già spostato,da una stanza all’altra, una decina di pila di libri attraversando una decina di volte il cortile.
Appena sarebbe arrivata, la bionda gliel’avrebbe pagata. Non solo le avrebbe dovuto raccontare tutto su lei e Louis, ma poi avrebbe dovuto accettare una sua pausa e si sarebbe dovuta arrangiare da sola.
Sbuffò, afferrando un elastico che aveva al braccio e legandosi i capelli in una coda improvvisata. Si lasciò poi andare ad un sorriso e spalancò le braccia.
-No, dico, finalmente. Stavo cominciando a pensare che non saresti più venuta per non sottoporti al mio interrogatorio che, sta tranquilla, arriverà.
Hope sorrise lasciando la borsa su una delle sedie intorno all’enorme tavolo della sala, poi abbracciò Violet lasciandole un bacio sulla guancia.
-Mia madre ha fatto tardi perché era passata a comprare la colazione per lei e Charlie. Voleva portarla direttamente al parco.
Scelse accuratamente una pila di libri –anche se alla fine erano tutte uguali-e cominciò a seguire Violet da una parte all’altra.
-Allora, bella innamorata, da dove vuoi cominciare? Sono così buona da lasciare a te la scelta.
La bionda scosse la testa, sorridendo e prendendo un bel respiro. Non poteva rimandare –anche perché Violet l’avrebbe tormentata- e poi la situazione con Louis era abbastanza imbarazzante e aveva proprio bisogno di confidarsi con qualcuno.
-Io e Louis ci siamo conosciuti cinque anni fa, lui aveva diciotto anni e io diciassette. Avevo appena finito il corso di arte a scuola e mi fermai in quella gelateria che a Charlie piace tanto. Dopo aver preso il mio gelato, mi girai per uscire ma mi scontrai con qualcuno. Quel qualcuno era proprio Louis, che gentilmente si offrì di ripagarmi il gelato e farmi compagnia durante il tragitto fino a casa. Lui era così bello, così sorridente, così dolce, così tutto ed io non potevo di certo rifiutare. –sospirò, posando una pila di libri sul tavolo di quella che sarebbe stata la nuova biblioteca.
Si passò una mano tra i capelli e sorrise, nervosa.
-Ci scambiammo i numeri e continuammo a parlare di tutto tramite messaggi. Probabilmente dopo nemmeno un giorno sapevamo tutto l’uno dell’altra. Cominciammo ad uscire insieme e al mio diciottesimo compleanno mi regalò un biglietto per Parigi e, ovviamente, lui mi avrebbe accompagnata. L’ultima sera del viaggio, era il 25 febbraio, uscimmo a cena, passeggiamo per gli Champ Elysees e lui mi confessò di essersi innamorato di me.
Violet sorrise. Lo sapeva che quei due non erano stato solo amici, l’aveva immaginato.
-Ovviamente lo ero anch’io, come si fa a non innamorarsi di uno come lui? –sospirò, mangiucchiandosi un’unghia. -Siamo stati fidanzati per sei mesi, poi mia mamma ricevette una proposta di lavoro a Madrid per un posto da manager di un cantante emergente molto amato e accettò. Ovviamente, non avendo parenti a Doncaster, dovetti seguirla e così io e Louis chiudemmo la storia, evitando di farci del male con queste cavolo di storie a distanza.
La mora la guardò: il suo viso aveva assunto una smorfia scocciata, i suoi occhi continuavo a fissare il pavimento sporco della stanza mentre continuava a tormentarsi le mani.
Aveva capito che lei l’aveva amato molto e che quella separazione era costata molto ad entrambi. La cosa che, però, preoccupava Violet era che Hope fosse ancora innamorata di Louis Tomlison.
Aveva quasi paura a domandarglielo: da un lato temeva la reazione della bionda a quella domanda, dall’altro temeva una sua risposta positiva.
-Bhè, non fai commenti?-chiese Hope, alzando il viso e guardando stranita l’amica.
-Vi siete conosciuti, innamorati e poi lasciati perché i chilometri sarebbero stati abbastanza. Probabilmente uno dei due è rimasto innamorato ancora per molto, dopo il tuo trasferimento in Spagna.-azzardò la mora, mordendosi il labbro inferiore.
Voleva capirci qualcosa e sperava che quel qualcosa non fosse l’amore di Hope per Louis. In quel caso sarebbe stato tutto più complicato, soprattutto ora che lui era una star mondiale.
-Probabilmente…-ripetè la bionda, non lasciando trapelare niente.
Violet stava per ribattere qualcosa ma due colpi alla porta distrassero entrambe. Si voltarono in direzione dei colpi, e il viso di Zayn fece capolino dalla porta semiaperta.
Hope guardò l’amica passarsi una mano tra i capelli, nervosa, e sorridere al ragazzo che stava entrando nella stanza.
Era contenta che lui fosse lì, sia per l’amica sia perché l’aveva salvata dall’interrogatorio. Poi, tra l’altro, Violet aveva quasi capito tutto…
-Buongiorno. Scusate se piombo qui all’improvviso, ma Niall ti ha preso la colazione e ha incaricato me di portartela, dato che è a telefono con uno dei manager già da un’ora.-borbottò imbarazzato il moro, fissando Violet.
Oh, com’erano carini pensò la bionda.
-Scusami, ma non sapevo ci fossi anche tu e qui c’è un solo muffin.- aggiunse, poi, Zayn.
Hope gli disse di non preoccuparsi e, dopo averla presa da parte, incitò l’amica a portare il moro fuori e fare quattro chiacchiere con lui.
Si complimentò con se stessa mentre i due lasciavano la stanza.


-Allora,come vi trovate in albergo?-chiese Violet, cercando di spezzare il silenzio, e addentando il muffin.
Il moro si voltò a guardarla e sorrise, prima di rispondere. –Molto bene, sai ci soddisfano in tutto. E’ quasi noioso fare questa vita, non puoi lamentarti di qualcosa perché va tutto alla perfezione.
Risero entrambi mentre si allontanavano progressivamente dalla sala che doveva essere allestita a biblioteca.
-Louis ieri sera ha fatto qualche commento su Hope?-chiese Violet, incuriosita.
Parlare dei due avrebbe evitato l’imbarazzante silenzio che si andava creando. Nessuno dei due sapeva come intavolare una conversazione, non ponendo domande troppo scontate, idiote o intime.
-Era solamente stranito e abbastanza scosso dalla situazione. Non riusciva a credere di avercela avuta di nuovo davanti, tra l’altro con una bambina.-commentò il moro, facendo spallucce. -Te, sai qualcosa?
Parlare o non parlare? Violet non sapeva cosa fare, ma optò per la prima opzione. Infondo, prima o poi, tutti avrebbero saputo cosa i due avevano condiviso.
Raccontò, quindi, al moro ciò che l’amica le aveva confessato poco prima non aggiungendo né togliendo nulla.
-Pensi anche tu che uno dei due sia stato e, molto probabilmente, sia ancora innamorato?-chiese Zayn, fermandosi e guardando Violet.
Era così carina mentre addentava quel muffin e lo ascoltava, pensò il moro, per poi ammonirsi mentalmente. Cavolo, era fidanzato.
-Penso che l’innamorata sia Hope, era troppo malinconica e scocciata dal fatto che la storia fosse finita.-borbottò. -Louis non lo conosco, non so come ragioni e come affronti le cose. Mi servirà un po’ di tempo per capire se lui provi ancora qualcosa.
E lo affascinava il modo in cui parlava. Doveva darsi seriamente una calmata, ma era maledettamente curioso di sapere qualcosa di lei.
-E tu, sei innamorata?-chiese, riprendendo a camminare.
Ma che cavolo gli saltava in mente? Doveva imparare a contare fino a dieci, anzi venti, prima di parlare.
Tra tutte le domande che avrebbe potuto farle, aveva scelto la più sbagliata.
Violet sussultò, maledicendo la mente di quel ragazzo fantastico.
-Io…no, non sono attratta da nessuno.-era sempre stata brava nel mentire a domande scomode.
-Scusami, io non volevo essere indiscreto. E’ che stavamo parlando di questo argomento e mi è uscito spontaneo chiedertelo. Io non…-cominciò a balbettare il moro.
-Ehi, ehi, ehi. Frena, tranquillo, ho capito.-ridacchiò la ragazza alquanto divertita.
Era buffo vederlo così poco sicuro di sé e imbarazzato. Dai video sembrava il più duro e sicuro tra i cinque, ma probabilmente non era affatto così.
-Colore preferito? Cantante preferito? Pizza preferita?-pose rimedio Violet.
Il moro le sorrise grato, e pensò che Niall non aveva tutti i torti a definirla ‘fantastica’.
-Blu, Chris Brown, margherita. Sono devoto al semplice.-rispose.
-Semplice? Chris Brown non lo definirei ‘semplice’.-fece una smorfia. No, proprio non le piaceva quel cantante.
-Ricevuto, niente Chris Brown per te. Sei devota al semplice, quindi colore rosa, cantante preferita Beyoncè e pizza margherita?-domandò, riacquistando sicurezza.
La ragazza scosse la testa, addentando ancora una volta il muffin al cioccolato.
-Arancione, Beyoncè ci sta tutta ma ne ascolto parecchi, e margherita.-ribattè.
-Sei una tipa che legge, vero?-dopo un cenno affermativo della ragazza,continuò.-Bhè, io non leggo, quindi evitami la domanda e rispondi al posto mio.
-Non saprei quale scegliere, sono tutti perfetti. Ognuno ha una storia in sé, un sapore diverso mentre lo leggi. Sai,è come quando mangi le patatine: che siano classiche, alla paprika, all’origano o piccanti, sono sempre buone.
Il moro la guardò confuso,cercando di assimilare quel paragone.
-Ehm,sono solo le dieci di mattina,sono a stomaco vuoto e tra l’altro non ne capisco niente di libri. Abbi pietà di me.-ribattè alzando le mani in segno di resa.
Violet rise di gusto. Le piaceva avere armi a suo favore per vedere uno dei ragazzi più belli e famosi del mondo a corto di parole.
-Sei affamato, quindi?-chiese retoricamente,conoscendo già la risposta.
Non aspettò, infatti, che il moro rispondesse e gli allungò il muffin dalla parte che ancora non aveva addentato.
-No, questo è per te da parte Niall.-si oppose, voltando la testa.
-Ma è così buono, soffice, caldo e cioccolatoso.-cominciò la ragazza, enfatizzando ogni parola. -Non puoi resistere!
Zayn si arrese, voltandosi di nuovo. Sapeva come conquistare ciò che voleva.
Guardò prima lei, poi il muffin come per chiedere il permesso anche se quello che la ragazza voleva era fin troppo chiaro.
-Guarda che è un muffin, non la mela avvelenata. E poi, non sono chissà cosa, ma più carina della strega cattiva lo sono.
Zayn rise, scuotendo la testa.
-Certo che sai proprio come ottenerle le cose.-ribattè dopo che Violet gli aveva avvicinato di nuovo il muffin al viso.
Si sporse quel tanto che bastava e morse una piccola parte del muffin, giusto per mettere a tacere il brontolio e per non toglierne molto a lei.
Violet osservò il pezzettino mancante e fece una smorfia.
-Questo è tutto quello che sai fare, macho?
Il moro inarcò le sopracciglia, visibilmente sorpreso.
Stava per ribattere quando il vibrare del cellulare nella sua tasca lo avvisò dell’arrivo di un messaggio.
Sfilò il cellulare dalla tasca dei jeans scuri e aprì il messaggio.
‘Quando hai intenzione di farti sentire? Mi manchi e sono in pensiero. Ti amo xx R.’
-E’ Rebecca.-mormorò, rivolgendosi a Violet.
La ragazza gli sorrise, mordendo un’ultima volta il muffin.
-Bhè, allora ritorno da Hope così puoi parlarle in privato.
Zayn la guardò attentamente, pensando che non voleva parlare con Rebecca. Proprio no.
Anzi, l’unica cosa che voleva era continuare a scherzare con Violet e conoscerla meglio.
E questo non era ciò che doveva succedere.
-Grazie per la chiacchierata, sei proprio come Niall ti ha descritta.- salutarla era la miglior cosa da fare.
-Ci sei alla cena di stasera?-chiese Violet, prima di voltarsi per ritornare dall’amica.
Il moro annuì, lasciandole un sorriso, prima di attraversare il cortile a grandi passi e ritornare in hotel.

 
•●•

-vashappenin?
Sono imbarazzatissima nel postare questo capitolo qui e ora. Non posto da mesi e non so con quale coraggio ho deciso di farlo adesso.
Sono stata presa dalla scuola, dalle continue interrogazioni, da altre cose personali e anche da un blocco. Non riuscivo a scrivere più nulla di decente, infatti non ho nemmeno più recensito le storie che seguivo.
Sono profondamente dispiaciuta per questa cosa, anche perchè so quanto sia importante, per portare avanti una storia, ricevere recensioni e avere persone che ti seguono. Se magari qualcuna che seguivo sta leggendo queste parole,sappiate che mi dispiace un casino e che da oggi cercherò di rimettermi al passo.
Passando alla storia: se qualcuno avrà la decenza, il coraggio di aprire questa ff, e dato che probabilmente nessuno se ne ricorderà, faccio una breve sintesi.
Niall e Violet sono migliori amici. Lui ha appena finito un tour mondiale con la sua band ed ha portato i suoi compagni di avventura a conoscere la sua amica che, tra l’altro, vive in un convento per problemi personali ed è cotta di Zayn. In questo convento c’è anche Hope, migliore amica di Violet e mamma di Charlotte, che nasconde un po’ di segreti, come l’aver avuto una storia con Louis.
L’ultima cosa che voglio dire è che ci tengo tantissimo a questa storia, sono mesi e mesi che mi tormenta, ma non riesco a strutturarla e scriverla come davvero vorrei e questa cosa un po’ mi scoraggia.
Se qualcuno di voi aprirà questa ff, la leggerà e magari lascerà una recensione mi farà la ragazza più felice del mondo.
Mi dispiace ancora per la mia assenza e per il mio imbarazzante ritorno con un capitolo alquanto bruttino.
Ora mi dileguo, anche perchè ho occupato fin troppo spazio, e tornerò settimana prossima col nuovo capitolo che è già pronto.
Ciao belle. 

 

 

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