Oltre i confini

di Russian Sonia 1992
(/viewuser.php?uid=154736)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. L'incontro ***
Capitolo 2: *** Strano il mio destino... ***
Capitolo 3: *** La volta buona ***
Capitolo 4: *** Lettera ***



Capitolo 1
*** 1. L'incontro ***


duemondi

Oltre i confini











Mia madre lo diceva sempre: se desideri a tutti i costi un ragazzo, finirai col rimanere sola per sempre!

Deve avere preso E in Divinazione, perchè ci ha azzeccato in pieno.

Oggi, alla veneranda età di trentaquattro anni, non ho ancora un marito e non ho sfornato dei pargoletti.

Tutto questo perchè io desideravo di avere un fidanzato/marito/qualsiasi cosa volessi ad ogni costo.

Ora sono in questo bar, con soltanto un bicchiere di Bourbon a farmi compagnia.

Io, Romilda Vane, ridotta come una donna di malaffare: davvero un bello spettacolo!

"Qualcosa non va?"

Avrei dovuto rispondere "TUTTO non va!", ma poi guardo meglio il mio interlocutore.

Era una ragazza sulla trentina, una giovane cameriera di cui non mi sono accorta in precedenza; aveva dei capelli biondo cenere, leggermente crespi, raccolti in uno chignon disordinato, gli occhi verdi, portava una polo nera, dei jeans scoloriti ed un grembiule bordeaux, ai piedi portava delle semplici ballerine nere.

"Pur essendo una cliente abituale, non ti ho mai vista prima d'ora!" tento di stringere un approccio con costei.

"Per forza! Lavoro qui solo da stamattina."

"Tornando alla tua domanda, sono giù di corda perchè non ho ancora trovato un uomo che possa amarmi." rispondo, non prima di aver bevuto un altro sorso.

"Ti capisco! Il mio ultimo fidanzato mi ha lasciata in maniera tutt'altro che ortodossa." commenta la ragazza, mentre pulisce due bicchieri.

"A proposito" prosegue "Io sono Sarah."

"Piacere, Romilda."

"Che nome altisonante!"

"I miei genitori erano fissati con i nomi strani; mi dicevano sempre che bisognava avere un nome importante per entrare ad...Harvard!" non potevo certo rivelarle che ero una strega.

"Hai studiato ad Harvard? Ma è fantastico!"

"Sarebbe fantastico, ma non avevo veri amici ed i ragazzi non mi consideravano." continuo a mentire.

"Mi dispiace!" si rincuora Sarah.

"Adesso devo proprio andare: sono stanchissima, ma domani sera cerchiamo di conoscerci meglio, OK?"

"Va benissimo!"

Non riesco a credere di aver trovato una nuova amica in una cameriera conosciuta da poco.

Chissà se Sarah penserà lo stesso di me.

















Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Strano il mio destino... ***


duemondi2Erano passate tre settimane da quando io e Sarah ci siamo incontrate.

Da una parte è un onere parlare con lei perchè le dico bugie sul mio conto, ma dall'altra è piacevole perchè scopro cose interessanti su di lei e sul suo mondo.

Una volta mi ha raccontato che, quando aveva otto anni, si era alzata all'alba per preparare una sorprendente colazione per i suoi genitori; il suo sacrificio era un regalo per il loro decimo anniversario.

Un'altra volta mi ha raccontato del suo dodicesimo compleanno: per gioco, i suoi amici avevano nascosto i regali nei posti più impensati della casa, fornendo degli indizi per trovarli tutti; e ho riso al fatto che avesse trovato un braccialetto sul lampadario della cucina.

Ma la cosa più divertente che mi ha raccontato è un fatto che le è successo all'età di sedici anni.

"Avevo invitato i miei amici più cari a casa mia per vedere insieme un film dell'orrore, che io stessa ho noleggato. Non l'avessi mai fatto!"

"Perchè?"

"Da vera sciocca, ho pensato che "Che malvagia la notte!" fosse il titolo di un film dell'orrore, fatto di uccisioni e fiumi di sangue."

"E invece?" chiedevo allibita.

"A pochi minuti dall'inizio, la vittima si spogliava tutta e l'assassino faceva lo stesso; ho pensato - magari la ucciderà nella doccia, proprio come in "Psycho"- e..."

"E...? Racconta fino alla fine!"

"Sono stata ingenua nella scelta del film!"

"Cioè? Spiegati meglio!"

"I due sono entrati nella doccia e facevano cose talmente malsane che farei bene a non descrivrtele nei minimi dettagli. E hanno fatto tutto questo fino alla fine della pellicola! Penso che s'intitolasse "Che malvagia la notte!" per le lamentele dei vicini sui continui scrosci d'acqua e sui...rumori strani emessi dai protagonisti."

"E come avete reagito?"

"I maschi erano ovviamente entusiasti, mentre io, Allison e Patricia eravamo andate in bagno a vomitare l'anima."

"Da quel giorno sei stata più attenta nel noleggiare un film?"

"Puoi scommetterci!"

Ogni giorno che passa, non sono felice finchè non entro in quel bar e non vedo Sarah.

Ogni volta che la vedo mi sento strana, come se mi fosse caduto uno zellino nelle fognature e non me ne accorgessi.

Sto considerando la sua presenza indispensabile e finisco per sognarla tutte le notti.

Mi sento strana...

Non sarò forse innamorata di lei?











Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La volta buona ***


duemondi3Spero che stasera sia la volta buona.

Sono due mesi e sei giorni che cerco di confessare il mio amore a Sarah, ma fino ad oggi non ci sono riuscita.

Certo che senza Amortentia e intrugli vari è difficile far innamorare qualcuno di te.

Specie se quel qualcuno è del tuo stesso sesso.

Arrivata alla porta di casa Donaldson, ho avuto l'impulso di girare i tacchi e filare via.

E invece suono il campanello.

"Chi è?"

"Sono Romilda!"

"Entra pure, cara!"

Varco la soglia e mi salta subito all'occhio il disordine che domina in quella casa. La SUA casa.

Poco fa lei mi ha chiamato "cara": proverà le stesse cose che provo io?

Fra poco lo saprò.

Forse lo saprò.

Sarah era avvolta in una canottiera marrone scuro e dei pantaloni grigio topo; decuco che quella tenuta sia il suo pigiama.

Dopo una cena per niente pantagruelica (lei non è una brava cuoca), ci rechiamo in salotto.

"Cosa vuoi dirmi d'importante?" mi chiede, mentre si siede a gambe incrociate sul divanetto.

"Prometti di non ridere dopo che io te l'ho detto?" le chiedo, mentre prendevo una sedia e scansavo un asciugamano usato.

"Promesso!"

"Ecco... non so da dove cominciare..."

"Non c'è fretta, cara!"

Di nuovo quel "cara".

Non lo userà per schernirmi?

La faccenda si fa molto preoccupante.

"Quando andavo ad Harvard" comincio "Mi infatuavo di alcuni ragazzi, ottenendo scarsi risultati..."

"Questo me l'avrai detto cento volte!" risponde Sarah ridendo.

"Ma ultimamente ho cominciato a riflettere sulla mia vita..."

"Continua!"

"E da quando ti ho conosciuto, ho ampliato i miei orizzonti..."

"Quindi?"

Come posso dirle questo?

Suvvia, Romilda, fatti coraggio! Dopotutto sei stata una Grifondoro, non credi?

"Lo dirò senza mezzi termini: io ti amo, Sarah Donaldson!"

"Ho sentito bene?"

"Proprio così! Amo te, il tuo sorriso, il tuo nome, i tuoi capelli scarmigliati, il tuo disordine, la tua tenuta da notte, il modo in cui ti rivolgi ai clienti, tutto!"

"Ne sei sicura?"

"Più che sicura!"

"C'è una cosa che devo assolutamente dirti..."

Quest'ultima frase non promette nulla di buono.

"Anch'io ti amo, Romilda Vane!"

"Mi... mi stai prendendo in giro?"

"Nient'affatto! Amo te, il tuo nome altisonante, i tuoi capelli sempre a posto, il tuo maglione giallo a rombi viola (per quanto io lo trovi ridicolo, praticamente tutto!"

"Riformulo la mia domanda: dici sul serio?"

"Non scherzo mai su queste cose."

E per dimostrare la veridicità della cosa, le labbra di Sarah sfiorano delicatamente le mie.

Non sono una Legilimens, ma sento che questo bacio è molto sincero e spontaneo.

Poco dopo, quando ci siamo staccate, lei mi chiede: "Vuoi salire in camera mia?"

"Molto volentieri, cara!"

"Prima però togliti le scarpe! Il rischio di scivolare è altissimo!"

Dopo essermi tolta gli stivali marroni col tacco, salgo da lei, seguendola a ruota.

"Fa molto caldo qui; ti consiglio di toglierti il maglione!" mi rivolge la parola, mentre spostava panni sporchi e vecchie riviste dal letto.

"Va bene!" le rispondo, mentre mi libero di quel portatore di prurito, rivelando una camicia color ruggine, facente pendant con la lunga gonna che ho addosso.

Dopodichè le do un altro piccolo bacio e lei mi sussurra: "Scusami se corro un po', ma nè io nè tu abbiamo mai fatto questo prima d'ora!"

Così dicendo, comincia pian pianino a sbottonarmi la camicia.

"Non vai affatto di fretta, anzi, mi fa molto piacere."

Poco dopo, camicia e gonna sono andate via, lasciando il posto ad un reggiseno a fascia nero e a dei collant a righe nere e arancioni.

"Fino ad adesso hai fatto tutto tu! Lascia fare qualcosa anche a me!"

"OK!"

Detto questo, libero le gambe di Sarah dai larghissimi pantaloni e le accarezzo un poco.

Contemporaneamente, lei libera le mie gambe dai pruriginosi collant e fa lo stesso gioco.

Le sfilo via anche la canottiera e contemplo i suoi piccoli seni appena scoperti.

"Ti vuoi fermare?" mi chiede preoccupata.

"No, è che mi sono accorta che sei molto bella."

"Ti ringrazio!" risponde con voce flebile, arrossendo a più non posso e sciogliendosi i capelli.

Lei volta la schiena verso di me, io la stringo forte e le accarezzo piano i seni.

"Mamma mia, non immagini quanto mi fa piacere!"

"Vorrei che ti mi facessi lo stesso!"

"OK!"

Così invertiamo le posizioni e mi trovo tra le sue braccia.

Sarah mi scioglie la lunga treccia, poi mi sfila via il reggiseno e mi tocca ciò che esso ha appena lasciato scoperto.

"Ti piace, Romilda?"

"Puoi dirlo forte, Sarah. Puoi dirlo forte."

*******

"Qualcuno ha ordinato uova, bacon, fagioli e caffellatte?"

Sarah mi ridesta con queste parole e in effetti vedo che ha in mano un vassoio di plastica gialla con sopra tutto quello che ha appena elencato.

Noto anche che è talmente presa dalla notte appena trascorsa al punto da prepararmi la colazione indossando solo un paio di boxer azzurri.

"Dovevi immaginare la faccia del postino quando gli ho aperto e ha visto come ero, o meglio, come NON ero conciata!"

"Mi piaci anche per questo!"

"Per cosa?"

"Per il fatto che tu ti distragga facilmente."

Al diavolo pozioni, incantesimi, mostri e bacchette!

Quello che voglio è vivere felice con la mia Sarah!




























Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Lettera ***


duemondiultimoCara mamma, caro papà,

se state leggendo questa mia lettera, sarò già partita da un po' di tempo.

Vi spiegherò con ordine le ragioni di questo mio comportamento.

Per prima cosa voglio dirvi che sono stufa della magia.

Sarete sotto shock, ma avete letto bene: non ne posso più di vivere tra  i maghi!

Tutta questa semplicità con cui riusciamo a svolgere ogni compito è diventata per me noiosa e ridondante.

I Babbani invece fanno tutto ciò di cui hanno bisogno senza l'aiuto di bacchette o intrugli.

Voi fate comparire il cibo già pronto con un incantesimo, io devo comprare tutto l'occorrente per prepare degli ottimi piatti.

A volte si aiutano con degli arnesi utilissimi, ma interessanti; un giorno molto lontano, vi presenterò i signori Forno a microonde, Lavatrice, Ferro da stiro, e così via.

Sì, voglio vivere tra i Babbani, assieme alla mia fidanzata.

Avete letto di nuovo bene: fidanzatA.

Ebbene sì, io amo una donna.

So che per voi è difficile da accettare, ma le cose stanno così.

In passato ho "amato" vari ragazzi, arrivando ad utilizzare mezzi illegali; avevo addirittura pensato di uccidermi, ma l'ingresso di Sarah nella mia vita mi ha trattenuto dal prendere decisioni avventate.

Dovreste conoscerla: è disordinata e distratta, ai miei occhi è bellissima, lavora come cameriera.

Avete letto bene per la terza volta: non m'importa niente del rango sociale o della purezza del sangue.

Sarà pure una cameriera, per giunta Babbana, ma io la amo per la splendida persona che è; non potete cambiare il mio destino.

Addio per sempre,

Romilda.



Da quel giorno, Gibert e Melissa Vane non ebbero più notizie della loro figlia.

Da quel giorno, Gilbert e Melissa Vane non ebbero più una figlia.











Salve, cari!


Eccovi una storia (più che altro una raccolta) incentrata su un personaggio poco approfondito, quale è Romilda.



Quest'obbrobrio si è classificato quarto al contest "Due mondi, due amori" indetto da Vio; non sarà un capolavoro come le "Cronache" o "Il sogno di Ismene", ma nella vita bisogna anche sapersi accontentare!


Ecco i giudizi:



Stile e lessico: 6,5/10

Stile molto frettoloso, poco curato, e si nota: sbagli l'accento della 'e' in perché(così è corretto^^).
A stonare molto è anche la dimensione immensa con cui hai scritto: soprattutto via mail, ho dovuto distruggermi gli occhi per leggere, ti consiglio vivamente, per il futuro ovviamente, di ridurlo^^ è un pugno nell'occhio!
Inoltre senza descrizioni di nessun tipo, si ha solo una visione angolare e frammentaria della storia: qua e là ci sono errori di distrazione, ma quelli più palesi sono proprio di forma, punteggiature e varie.
In sé la storia poteva essere carina, ma non è uscita molto bene purtroppo, e sento di dovertelo dire sinceramente.


Caratterizzazione pg: 6/10

Ciò che alza il voto è il fatto che hai scritto di una Romilda ormai matura, ma non ti ci sei soffermata più di tanto per la quasi totale assenza di descrizioni e introspezione; ho apprezzato il modo di fare di Romilda, ma non hai approfondito più di tanto.
Davvero peccato. E la prima persona non ci consente di conoscere bene Sarah. Con uno stile un pochino più curato, forse la cosa sarebbe risaltata in modo migliore^^


Originalità:  3,3/5


Sicuramente io non leggo molte femflash, tantomeno con un personaggio come Romilda, perciò da questo punto di vista hai sicuramente effettuato una buona scelta. Tuttavia l'originalità si ferma qui, perché lo stile mina tutto, e purtroppo non posso darti un punteggio più alto.
Inoltre non sappiamo molte cose, per esempio se Sarah abbia mai scoperto la vera natura di Romilda...


Gradimento personale : 4,5/10

Non era male, però avrebbe potuto essere sviluppata molto di più. Mi spiace dirlo, ma non mi ha colpito molto! lo stile molto frettoloso, poco curato, ha influito.

20,3/35










Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1035880