Buffylon 5

di eugeal
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


- Allora, cosa dobbiamo affrontare stavolta? La solita apocalisse,
qualche vampiro potenziato o il solito demone che vuole uccidermi? -
Chiese Buffy allegramente entrando nel Magic Box.
Giles la guardò serio.
- Io non ci scherzerei, stavolta l'intera città è in pericolo. -
- Che novità... Allora... incantesimo, rituale o semplice violenza? -
- Incantesimo. Dovremo unirci con la mente, raggiungere il sole e
sfruttare la sua energia per purificare il nido dei vampiri. Avremo
bisogno delle forze di tutti, anche della tua, Spike. -
- Ehi, ma sei scemo? - Intervenne il vampiro. - Sole, vampiro,
mucchietto di polvere. Scordatelo! -
- Non correrai nessun rischio, Spike. Il tuo corpo sarà protetto, al
sicuro, raggiungeremo il sole solo con la mente. -
- Perchè dovrei aiutarvi? -
Giles lo guardò, seccato.
- Perchè se non ci aiuti la città verrà distrutta e se non mi sbaglio
in questo posto non ti trovi troppo male, e poi avresti la possibilità
di rivedere la luce del sole dopo secoli che devi fuggirla. -
Spike lo fissò in silenzio, poco convinto.
- Ok. Se ci aiuti ti pago. - Concluse Giles con un sospiro.
Il vampiro sorrise.
- Cosa devo fare? -

Giles accese l'ultima candela del cerchio magico e sedette in
terra fra Anya e Spike, prendendo le loro mani per formare una
catena. Buffy, Xander, Willow e Tara fecero lo stesso, chiudendo il
cerchio. Solo allora Giles iniziò a recitare la formula magica.
- Oltre le barriere del tempo e dello spazio, stella bianca, lascia
che ti raggiungiamo, donaci la tua forza e dacci il potere... -
Giles si interruppe di colpo: una luce accecante aveva invaso
il negozio e li aveva avvolti, distorcendo la realtà intorno a
loro. Chiuse gli occhi, disorientato, ma continuò a tenere strette le
mani degli altri.
Qualcosa doveva essere andato storto nell'incantesimo e temeva che se
le avesse lasciate, avrebbe rischiato di perdersi per sempre.


John Sheridan fissò lo spazio oscuro e punteggiato di stelle che si
apriva davanti ai suoi occhi e si chiese cosa si nascondesse nelle sue
profondità. Quello era un periodo oscuro e la minaccia delle Ombre
era sempre più concreta. Guardò Delenn seduta accanto a lui, grato
di averla al suo fianco, e le rivolse uno sguardo d'intesa a cui lei
rispose con un leggero sorriso.
In quel momento una luce abbagliante invase il ponte della White Star,
costringendolo a chiudere gli occhi. Quando li riaprì, scorse la
figura di un uomo steso sul ponte davanti a lui.
Estrasse l'arma e si avvicinò allo sconosciuto, esaminandolo
cautamente: era chiaramente un umano, ma indossava abiti strani, di
foggia antica e non sembrava pericoloso.
- Non si muova! - Gli intimò puntandogli addosso il ppg - Chi è lei e
cosa ci fa sulla mia nave? -
Lennier annuì in direzione del minbari che gli aveva riferito un
messaggio e si rivolse a Sheridan.
- Sono apparse altre cinque persone in vari punti della nave, a quanto
pare sono giovani, ma una delle ragazze è molto forte, ha ferito tre
persone prima di essere tramortita. -
- E' tutto sotto controllo ora? -
- Si, per il momento li hanno rinchiusi in cella. -
- Bene. - Sheridan tornò a rivolgersi all'uomo a terra, che continuava
a guardarsi intorno, disorientato. - Ora ci vuole dire chi siete? -
- Mi chiamo Rupert Giles. Dove sono Buffy e gli altri? Stanno
bene? Cosa avete intenzione di farci? -
- Questo dipende dalle vostre intenzioni. Perchè siete qui? -
Giles si alzò in piedi.
- Non so cosa sia successo esattamente. Pochi minuti fa eravamo a
Sunnydale e ci siamo trovati qui all'improvviso. Deve essere andato
storto qualcosa nell'incantesimo. -
- Incantesimo? Vuole prendermi in giro? Lyta? -
La telepate si avvicinò a Giles e Sheridan lo fissò, serio.
- Accetta di farsi esaminare da una telepate per dimostrare che non
sta mentendo? -
- Come posso essere certo che non mi farà del male? -
Sheridan mostrò il ppg.
- Se volessi farlo userei questo. -
Giles lo guardò e poi annuì.
- Va bene, se questo potrà convincervi della nostra buona fede,
proceda pure. Immagino che comunque non potrei impedirlo nemmeno
volendo, vero?-
- Si sbaglia. Se non accettasse di farsi esaminare da Lyta, nessuno la
costringerebbe. Ma saremmo costretti a tenervi agli arresti finchè non
venisse dimostrata la vostra inoffensività. -
- Non siamo mostri, signor Giles. - Intervenne Delenn. - Questo è un
periodo difficile e la fiducia data con troppa leggerezza può essere
pericolosa. -
- Capisco. Non ho obiezioni, prego, controlli pure. -
Dopo qualche secondo Lyta si rivolse verso Sheridan.
- E' sincero, capitano, sono giunti qui per un incidente. -
Sheridan ripose il ppg e porse la mano a Giles.
- Mi dispiace per l'inconveniente, sono John Sheridan, capitano della
stazione terrestre Babylon 5 e questa è mia moglie Delenn. -
Giles guardò le stelle sullo schermo davanti a lui, notandole in quel
momento per la prima volta e rimase senza fiato per un attimo.
- Siamo... siamo nello spazio? -
- Si, siete sulla White Star. -
- Come ha detto?! La White Star?! -
- Si, perchè? -
- Ma certo! Ora capisco perchè l'incantesimo ci ha portato
qui! La formula che abbiamo recitato diceva "oltre le barriere
del tempo e dello spazio, stella bianca, lascia che ti
raggiungiamo". L'incantesimo originale si riferiva al Sole, ma deve
esserci qualche errore di traduzione, per questo invece di raggiungere
la "stella bianca" siamo finiti sulla "White Star"... Non mi aspettavo
che il trasferimento potesse avvenire fisicamente, però... -
- In questo caso, - intervenne Lennier - siete fortunati a essere
finiti sulla White Star invece che nel Sole. -
Giles, con un brivido, dovette ammettere che aveva ragione.

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Capitolo 2
*** 2 ***


-Sei sicuro che possiamo fidarci? - Chiese Buffy guardando
sospettosamente gli alieni che passavano. - Sembrano demoni... -
Giles sospirò.
- No, non ne sono sicuro, ma già il fatto che siamo liberi di girare
per la stazione e che ci abbiano assegnato degli alloggi senza
chiederci nulla in cambio mi pare un buon segno. Inoltre sono certo
che il capitano Sheridan fosse umano e mi è sembrato una brava
persona. -
- Cosa facciamo? - Chiese Xander. - Siamo bloccati in questo posto,
nel futuro da quello che ho capito, lontani anche dalla Terra, senza
avere la più pallida idea di come tornare indietro e senza nemmeno un
centesimo! -
- E' una bella domanda, Xander, vorrei avere una risposta altrettanto
bella. - Rispose Giles, cupo e Willow gli rivolse un sorriso di
incoraggiamento.
In quel momento Anya arrivò di corsa e si rivolse a Xander, eccitata.
- Non puoi immaginare che posto fantastico ho trovato! Ci sono dei
tavoli e puoi fare dei giochi, e se vinci ti danno dei soldi! Non è
fantastico? -
- Una specie di casinò? -
- Non avevo nulla da puntare, ma un simpatico alieno con una strana
pettinatura mi ha prestato qualche credito e ho vinto! -
- Ti ha prestato dei crediti senza volere nulla in cambio? - Chiese
Xander, ingelosito.
- Credo che fosse interessato a fare sesso, ma quando gli ho detto
che poteva scordarselo si è messo a ridere e ha detto che si sarebbe
accontentato della fortuna che avrei potuto portargli. Ehi! Quello è
mio! -
Protestò Anya quando Giles le sfilò dalle mani il chip di credito.
- Consideralo un prestito al tuo datore di lavoro. Riavrai i tuoi
soldi e anche un aumento di stipendio non appena torneremo a casa.
- Le disse con un sorriso. - Bene, ora abbiamo un po' di soldi,
dobbiamo solo trovare un modo per tornare indietro. Willow, Xander,
informatevi su dove possiamo trovare testi magici. Buffy, dov'è
Spike? Accertati che non si metta nei guai. Nel frattempo cercherò di
parlare nuovamente col capitano. -

I ragazzi si separarono e Giles rimase solo. Scorse una donna che
indossava un'uniforme e si avvicinò a lei per chiederle del capitano.
- Scusi, signorina. - La chiamò. - Potrebbe riferire al capitano
Sheridan che avrei bisogno di parlargli? -
La donna lo squadrò, con uno sguardo quasi minaccioso e Giles la
guardò, leggermente a disagio.
- Lei è Rupert Giles? - Chiese infine.
- Si, ma... -
- Ivanova, Comandante Susan Ivanova. - Disse porgendogli la mano. -
Il capitano mi ha chiesto di occuparmi di lei. In questo periodo è
molto impegnato, ma posso rispondere io alle sue domande e mostrarle
la stazione. -
Giles annuì e la ringraziò seguendola.
- E così venite dal passato... Incredibile. -
- Esiste un modo per farci tornare alla nostra epoca? La vostra
tecnologia lo permette? -
- No, mi dispiace. -
Giles sospirò.
- Allora immagino che dovremo cercare di tornare a Sunnydale con la
magia. C'è una biblioteca che possiamo consultare? -
- Farò in modo che possa avere accesso al database del computer. Lì
dovrebbe poter trovare tutti i testi di cui ha bisogno. -
Giles sospirò di nuovo e Ivanova lo guardò, incuriosita.
- C'è qualcosa che non va, signor Giles? -
L'Osservatore si sfilò gli occhiali, iniziando a pulirli con un fazzoletto.
- No, no, è solo che non mi sento molto a mio agio con i computer,
preferisco poter toccare le pagine, sentire l'odore della carta. -
- Temo che qui non ne troverà molti, sarebbe troppo costoso portare
libri veri su una stazione spaziale quando si può usare il computer. -
- Questo è vero, comandante, - disse una voce alle loro spalle e
Giles sussultò leggermente nel trovarsi accanto un alieno dalla pelle
maculata e con gli occhi rossi. - ma penso di avere qualcosa che
potrebbe interessare il suo ospite. Mi è capitato di sentire che il
signore è interessato ai libri... -
- Ah, ambasciatore! - Disse Susan Ivanova. - Signor Giles, questo è
G'Kar, l'ambasciatore di Narn. -
- Piacere, Rupert Giles. -
- Comandante, se permette, potrei mostrare io la stazione al signor
Giles. Se non mi sbaglio, credo che il libro di G'Quan potrebbe essere
di suo interesse. E' un antico testo religioso che si tramanda di
madre in figlia da tempi antichissimi. -
Giles lo guardò, interessato, l'idea di un libro antico lo attirava
molto di più dello schermo di un computer, anche se probabilmente il
libro di G'Quan non era ciò che li avrebbe riportati a casa.
- Allora la affido all'ambasciatore G'Kar, signor Giles. Intanto farò
predisporre un accesso al database del computer nel suo alloggio. Se
dovesse avere bisogno di qualsiasi cosa, chieda pure agli ufficiali
della sicurezza e faccia il mio nome. -
Giles annuì con un sorriso gentile.
- D'accordo. La ringrazio molto, signorina Ivanova. Da quello che ho
visto, state vivendo una situazione difficile e vi sono grato per
essere riusciti a trovare il tempo per aiutarci. Se riusciremo a
tornare a casa sarà solo grazie alla vostra disponibilità. -
Ivanova gli restituì un sorriso amaro.
- Già, sono tempi difficili. Siete stati sfortunati a capitare in
questo periodo. Ma vedrà, in qualche modo riuscirete a tornare al
vostro tempo. -
- Sa, non so se sia peggiore la minaccia che incombe sul vostro mondo
o quella che incombe sul nostro. Forse è destino che l'umanità debba
sempre lottare contro qualcosa... - Giles sospirò, ma si riscosse
subito dalla malinconia e sorrise di nuovo alla ragazza. - Ma non
voglio rubarle altro tempo con pensieri deprimenti, torni pure al suo
lavoro, l'ambasciatore mi mostrerà il resto della stazione. Il libro
di cui mi ha parlato sembra molto interessante, ambasciatore. -
- Oh, lo è. - Disse G'Kar. - Lei conosce il Narn, signor Giles? Perchè
vede, il libro di G'Quan può essere letto solo nella nostra lingua...-
- Interessante... Purtroppo non ho mai avuto occasione di impararlo,
ma pensa di potermene insegnare le basi mentre sono qui? -
- Ne sarei onorato. Venga, le mostro lo Zocalo, è l'area commerciale
di Babylon 5... -
Susan Ivanova guardò il narn e l'inglese che si allontanavano insieme
e sorrise scuotendo la testa, poi si avviò verso il C&C.

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