Il misterioso ragazzo dai lineamenti orientali.

di MOne_DirV
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Casa Horan. ***
Capitolo 3: *** Da oggi saremo una famiglia. ***
Capitolo 4: *** Ti voglio bene. ***
Capitolo 5: *** Sono stata rapita da uno sguardo. ***
Capitolo 6: *** Sei una scema! ***
Capitolo 7: *** Riflessi color ambra. ***
Capitolo 8: *** Tong High School. ***
Capitolo 9: *** Ultimo tavolo in fondo a destra. ***
Capitolo 10: *** Per la "prima volta"... ***
Capitolo 11: *** Ragazzo d'oro..o no? ***
Capitolo 12: *** La pizza. ***
Capitolo 13: *** L'uomo più buffo che abbia mai conosciuto! ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Salve a tutte, lettrici  di EFP! :) 

Prima di tutto, voglio avvertirvi che questa è la mia prima FanFiction in assoluto e, essendo una grandissima fan degli One Direction, ho deciso di cominciare a scrivere una storia che riguardasse loro. Sono alle “prime armi” quindi non vi assicuro che sia “decente” ma spero comunque di migliorare nel tempo e di appassionarvi. Detto questo, non voglio scocciarvi più, quindi state comode e.. Buona lettura!

 
 
“Karen, tesoro, hai preparato le valigie?”      
“Sì, mamma!”
“Hai controllato tutto? Sei sicura di aver messo tutto il necessario?”
“Sì, mamma!”
“Allora possiamo andare? Oppure vuoi dare un’ultima occhiata?”
Perché è sempre così ansiosa?  “Sì, mamma! Quante volte ho già ripetuto questa frase? Calmati e sii serena. Ho preparato le valigie ieri sera e ho revisionato tutto stamattina, prima che ti svegliassi. Non c’è bisogno di tanta agitazione!”
“Sì Karen, hai ragione, scusa. Non volevo essere così esagerata, ma non è un semplice viaggio, stiamo traslocando e ormai lo dovresti sapere: quando si tratta di traslochi entro nel panico, ho sempre paura che qualcosa vada storto!”
 
E già, ci stavamo trasferendo. Abbiamo cambiato casa più volte ma questa (spero) era l’ultima. Mia madre è sempre stata casalinga ma, dopo la morte di mio padre, ha dovuto rimboccarsi le maniche e trovare un lavoro con il quale potermi sfamare. L’eredità di mio padre non era infatti delle migliori: negli ultimi anni si ubriacava spesso e non aveva più un posto fisso. Lo avevano licenziato più volte e guadagnava il minimo indispensabile per farci vivere. Non ho mai avuto un buon rapporto con lui: lavorava sempre fuori e a volte non lo vedevo per 7 o 8 mesi consecutivi, per cui, quando ritornava, mi sentivo quasi in imbarazzo e la sua presenza mi dava quasi fastidio. Con gli anni il nostro rapporto è diminuito sempre di più ed eravamo quasi arrivati al punto che non ci rivolgevamo più parola: sembravamo due perfetti sconosciuti. Quando morì di tumore al fegato, a causa dell’eccessivo consumo di alcool, sei anni fa, dunque, non mi dispiacque poi molto. Non versai nemmeno una lacrima. In fondo, io e mia madre vivevamo quasi tutto l’anno senza vederlo ed eravamo abituati alla sua mancanza. Così abbiamo voltato pagina e, ci trasferimmo dalla mia amata e odiata Glasgow, per cambiare vita, anche se, purtroppo, il passato non si dimentica tanto facilmente e, nonostante questi siano solo ricordi offuscati, le mie “ferite” non si sono ancora rimarginate del tutto. Quella, tuttavia, fu solo l’inizio di una serie di cambiamenti di residenza. Mia madre, infatti, ha cominciato a lavorare come pittrice. Da adolescente aveva frequentato vari corsi di pittura ed era sempre stato il suo sogno. Fortunatamente, quindi, è riuscita a firmare un contratto per un posto fisso presso un’azienda di Belle Arti, che, tuttavia, la costringe, per mostre o commissioni varie, a trasferirsi spesso e così anch’io sono stata costretta a cambiare scuola più volte in pochi anni. Non sono mai riuscita, dunque, ad avere dei veri amici o un vero fidanzato, anzi, per la cronaca, non sono mai stata fidanzata e ho dato qualche bacio a qualche festa solo perché avevo bevuto troppo, ma non ho mai avuto un primo VERO bacio. Forse però, ciò è dovuto anche al fatto che sono ESAGERATAMENTE timida e non so come ci si comporta con i ragazzi. Ho sempre avuto un po’ paura del sesso maschile, sicuramente a causa dell’esperienza vissuta con mio padre e quindi a volte mi spaventa anche solo il fatto di stringere amicizia con i ragazzi. Inoltre, come se non bastasse, non sono particolarmente attraente: semplici occhi marroni,  capelli castani, mediamente lunghi e mossi (li odio proprio perché non essendo né lisci né ricci sembrano quasi disordinati e non li posso neanche pettinare, anche se spesso tutti mi dicono che sono “insoliti” e che sono, quindi, molto belli), bassina (sono alta sì e no 1 metro e 63-65) e magra, forse anche troppo, non avevo infatti né un seno prosperoso né curve al posto giusto. Nonostante tutto ciò, mia madre dice sempre che sembro una bambola orientale: bambola perché essendo bassina e magrolina do l’idea proprio di una bambola (secondo lei) e orientale perché ho la pelle ambrata e i lineamenti orientali e, più di una volta mi hanno scambiato per una giapponese! L’unica cosa che adoro del mio fisico, dunque, sono questi miei lineamenti orientali proprio perché io adoro l’Asia e tutto ciò che la riguarda, soprattutto il Giappone e i manga/anime. Leggere manga e guardare anime è stato sempre il mio hobby preferito e, infatti, quando mi scambiano per giapponese non mi offendo affatto, anzi, a volte vorrei essere nata in Giappone piuttosto che in Inghilterra e un giorno mi piacerebbe tanto fare un picnic sotto un albero di ciliegio, magari con il mio ragazzo a scambiarci effusioni..
“Karen, mi stai ascoltando? Dobbiamo andare, il taxi è arrivato!” Ecco mia madre che mi riporta alla realtà.
“Sì scusami, ero sovrappensiero.”
“Cosa pensavi tesoro?”
“Mamma, secondo te riuscirò mai ad avere degli amici e a trovare il ragazzo giusto…?”
“Ma certo tesoro mio! Che domande! Sei bellissima” – è sempre esagerata – “ e poi vedrai, Niall è un ragazzo simpaticissimo e cono sicura che..”
“MAMMA! Non è detto che mi fidanzerò con lui solo perché tu ti stai per sposare con suo padre! E poi non lo conosco nemmeno..” Stavo per diventare rossa dalla rabbia! Era fissata con questa storia che prima o poi Niall e io ci saremo fidanzati e non vedeva l’ora di farci conoscere. Negli ultimi giorni era diventato l’argomento più discusso.
“Ahah ok, ho capito! E’ meglio se andiamo!”
“Ecco.” Oh, forse ho tralasciato l’unico piccolissimo e importante particolare: mia madre si stava per risposare con un altro pittore di successo: Bobby Horan. Si sono conosciuti l’anno scorso ad una mostra e dopo quasi un anno di fidanzamento hanno deciso di sposarsi, così Bobby ha proposto a mia madre di trasferirci a casa sua, a Bradford. Bobby, come mia madre è vedevo ed ha un figlio diciassettenne come me, Niall Horan. Saremmo davvero andati d’accordo come diceva mia madre?

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Capitolo 2
*** Casa Horan. ***


Salve a tutte, lettrici di EFP! :)

Nello scorso capitolo, cioè nel prologo, ho solo parlato del passato di Karen, per descrivere un po’ come aveva vissuto prima di incontrare Niall e “tutta la banda” e per chiarire alcuni argomenti come la morte del padre e l’incontro tra la madre e Bobby. In questo capitolo ci sarà decisivamente più movimento e finalmente Karen incontrerà il tanto discusso Niall! Detto questo, non voglio scocciarvi più, mettetevi comode e..Buona lettura!

 
Eravamo appena salite sul taxi e già mi mancava casa. Purtroppo mi affeziono troppo velocemente alle cose o alle persone e, nonostante abbia abitato quella casa solo 8 mesi, ci ero molto legata.
Chissà come mi sarei trovata, invece, a casa Horan.

Bobby era un tipo davvero simpatico e gentile, niente a che vedere con mio padre. Ero sicura che mia madre avesse fatto la scelta giusta e che finalmente potesse essere felice e serena. Era, poi, un pittore come lei e sicuramente avevano anche molte passioni o gusti comuni. Erano davvero una coppia da film e quasi quasi mi dispiaceva che Bobby non fosse il mio vero padre. Lo avevo visto poche volte al dire il vero, ma erano bastate per farmi capire che genere di persona fosse. Ho stretto subito un buon rapporto con lui ed ero certa che avremo formato una perfetta famigliola.
C’era, però, solo un piccolo particolare che mi preoccupava: Niall. Mia mamma diceva sempre che era gentile, affettuoso, spontaneo, amichevole e chi più ne ha più ne metta. Ma avevo il dubbio che lo dicesse solo per convincermi a trasferirmi con lei. Non avendo amiche fidate con cui parlare, l’unica che era a conoscenza del mio “problema ragazzi” era lei, perciò credevo che lo elogiasse solo per tranquillizzarmi. Inoltre, non lo avevo mai visto. Non che mi importasse dell’aspetto, ma di certo se fosse stato abbastanza carino, forse mi sarei messa più a mio agio. Io mi sentivo in imbarazzo con i maschi già di mio, se in più fosse stato brutto e rozzo non avrebbe di certo giovato la situazione. Riflettei, però, che Bobby non era affatto un brutto uomo, anzi, se fossi stata anch’io una quarantenne forse me ne sarei invaghita! Era magro, non eccessivamente e aveva dei pettorali ben scolpiti, occhi azzurri, non un azzurro qualsiasi, erano simili al cielo, capelli castano chiaro, un po’ brizzolati a causa dell’età, ma sempre ben ordinati. Era davvero un bell’uomo. Perciò, “Horan junior” non sarebbe dovuto essere da meno, o almeno speravo.

“Karen, ultimamente sei sempre così pensierosa. Ti ho già ripetuto che Niall è un bravissimo ragazzo e ti troverai benissimo con lui, stanne certa. Parola di scout!” Ecco nuovamente mia madre che, per la seconda volta in uno stesso giorno mi riportava alla realtà.
“Mamma, non sei più un’adolescente! Smettila di usare termini da ragazzini e comportati da ‘quarantenne seria’!”-Ogni volta che diceva “parola di scout” mi faceva davvero ridere! Ma quando lo faceva in pubblico diventava sempre imbarazzante e ogni tanto la riprendevo. Più che mamma e figlia, io e mia madre sembravamo due migliori amiche e questo è uno dei tanti aspetti che adoro del nostro rapporto.
“Ok, ok. La smetto, ‘mammina’!”
“Debbie Knight, anzi fra una settimana, Debbie Horan, sei TU la madre e IO la figlia! Forse dopo 17 anni non ti è ancora molto chiaro. Ma io ti voglio bene lo stesso perché sei la mamma più dolce del mondo!”
Non ero una di quelle ragazze affettuosissime e tutte “baci e abbracci”, ma mia madre riusciva a far uscire sempre il miglior lato di me.
“Ohh tesoro mio! Ti voglio bene anch’io!” disse avvolgendomi in uno dei suoi calorosi abbracci.
 
Grazie a quella chiacchierata e al nostro abbraccio mi ero tranquillizzata un po’, ma il cuore continuava a battermi a mille. Non so descrivere anch’io la sensazione che stavo provando in quel momento. Insomma: sono stata figlia unica per 17 lunghi anni, quando improvvisamente avrei avuto un “fratello” a girare per casa. Ho sempre avuto i miei spazi, sono sempre stata ordinata e precisa e sia sa, i ragazzi sono MOLTO disordinati e invadenti e non sapevo se sarei riuscita a convivere con questo Niall. Forse se fosse stata una ragazza avrebbe reso tutto più semplice: magari ci saremmo potute prestare vestiti, trucchi, darci consigli o condividere segreti. Come mi sarei dovuta comportare con un ragazzo invece?
Ero totalmente nel panico più totale e l’unica cosa che mi avrebbe rilassato sarebbe stato un bel manga da leggere. Ma li avevo sistemati tutti ben ordinati nella mia valigia e non ne avevo neanche uno a portata di mano! Sarebbe stato un luuuungo tragitto che sicuramente non avrei dimenticato perché era un tragitto che mi stava per portare verso una nuova vita: la vita a casa Horan.
 
 

                 Tre ore dopo

 
 
Alla fine avevo passato tutto il tempo in taxi a guardare il paesaggio scorrere dietro attraverso il finestrino dell’auto ascoltando musica con il mio iPod. La musica era la seconda cosa, dopo leggere manga o guardare anime, che mi rilassava.
Dopo tre ore, che a me, invece, erano sembrate quasi un’eternità, eravamo quindi arrivate. Era, finalmente, giunto il momento di incontrare il mio nuovo fratellastro e di vedere la mia nuova casa. Ero a dir poco emozionatissima, ma mia madre, con il carattere da eterna adolescente che si ritrovava, sembrava ancora più in fibrillazione di me! Appena scese dal taxi, stava quasi per inciampare: era sempre la solita! Fortunatamente, a differenza sua, io sapevo essere molto più controllata ed euforica di lei. Ma appena notai l’abitazione meravigliosa che avevo davanti non potei fare a meno di spalancare occhi, bocca e di far uscire da essa un urlo indefinito che sembrava un “WOW”. Quella era la casa più bella che avessi mai visto!
“E’ tutto uno scherzo o un equivoco, vero? Non dirmi davvero che abiteremo qui! E’.. è.. è semplicemente WOW! Non ci sono altre parole per descriverla.” affermai ancora intenta ad ammirare l’abitazione.
“No Karen, è tutta la pura e vera realtà. Da oggi in poi questa sarà casa nostra, bella vero?”
Cavoli se era bella, era bellissima.
Prima di tutto era circondata da un immenso giardino pieno di fiori a aiuole. Sembrava quasi uno di quei parchi privati da far visitare ai turisti. Era di un verde meraviglioso, che emanava tranquillità, serenità, speranza. Già, il verde era il colore della speranza e solo a guardarlo mi sentivo già più speranzosa che il soggiorno in quella casa, poi, non sarebbe dovuto essere così male. Per non parlare di tutti i fiori che sbocciavano dal terreno: erano coloratissimi e tutti ben ordinati per specie e colore. A destra, erano stati seminati tutti quelli bianchi, gialli, rosa e rossi, tra cui margherite e rose rosse e rosa, mentre a sinistra, si potevano ammirare quelli blu, arancioni, viola, insomma quelli più strani e dai colori più scuri. Era davvero un’opera d’arte e sicuramente era tutto merito di Bobby.
A dividere le due parti di giardino, si stendeva un lunghissimo vialetto tutto pavimentato. Era tutto bianco con le fughe grigie, a tema con il resto della casa anch’essa tutta bianca. In confronto, la Casa Bianca di Obama era una stalla! Casa Horan era molto più WOW e quel bianco e quel grigio, circondati da quel bellissimo giardino tutto floreato, facevano sentire davvero a casa propria e grazie ad essi mi sentivo già molto a mio agio. Era sicuramente una casa da lusso ed ero strafelice di abitare lì!

Attraversato il vialetto, arrivammo, finalmente, davanti alla porta che, come il resto della casa, era indescrivibile per la sua bellezza: era tutta di legno bianco e la maniglia, come le fughe del pavimento del vialetto, in grigio. Sembrava di essere in un film!
Ma nonostante tutto ciò, l’ansia non era sparita del tutto. Fra pochi secondi avrei visto una volte per tutto Niall. Il cuore continuava a battermi all’impazzata e per poco rischiavo di morire d’infarto! Insomma ero tesissima, quando mia madre suonò il campanello e, neanche due secondi, che ci accolse un ragazzo biondo tutto sorridente e ben vestito.
“Piacere” –disse abbracciandomi- “Niall, Niall Horan. Benvenuta, da oggi sarò il tuo nuovo fratello!” 

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Capitolo 3
*** Da oggi saremo una famiglia. ***


Salve a tutte lettrici di EFP! :)

Innanzitutto voglio chiarire alcune cose: so perfettamente che Niall è originario di Mullingar, in Irlanda, ma la storia doveva essere ambientata a Bradford e presto ne capirete il motivo. Inoltre, state tranquille: Zayn e tutti gli altri entreranno presto in scena e finalmente Karen incontrerà questo “misterioso ragazzo”! Per ultima cosa, voglio ringraziare tutte coloro che leggono questa storia, davvero, credo di amarvi e mi rendete felicissima! Detto questo, non voglio scocciarvi più, mettetevi comode e.. Buona lettura!

 
Ero bloccata. Non sapevo cosa fare o dire. Avrei dovuto presentarmi e dire qualcosa tipo ‘Grazie, il piacere è tutto mio!’ ma i miei muscoli erano immobilizzati e non avevano proprio intenzione di ascoltare i comandi del mio cervello. Stavo facendo la figura della perfetta idiota, ne ero certa. Ma perché? Io non riuscivo davvero a capirne il motivo. Forse non mi aspettavo tanta gentilezza da un ragazzo o forse non mi aspettavo che fosse così bello. Quando aprì la porta e mi avvolse tra le sue morbide braccia, il suo dolce profumo mi arrivò fino al cuore: sapeva di vaniglia, di menta, non riuscivo a definire esattamente quella fragranza che, forse, sapeva semplicemente di lui, Niall Horan. Quando, inoltre, sciolse l’abbraccio e cominciò a presentarsi, una luce divina sembrò avvolgerlo e farlo apparire ai miei occhi come un Dio. La cosa che mi colpì di più fu il suo sorriso: esprimeva tutta la sua semplicità, la sua allegria, la sua serenità. Già, era proprio tranquillo e rilassato, a differenza mia che sembravo quasi un fantasma. In realtà i suoi denti erano un po’ storti, ma il suo sorriso era talmente meraviglioso che neanche me ne accorsi e poi, secondo me, sono proprio le imperfezioni che caratterizzano una persona e che la rendono ancora più perfetta nel suo genere. Per non parlare dei suoi occhi: come Bobby erano di un azzurro cielo, anzi, che dico, facevano invidia al cielo per quanto erano chiari e cristallini. Lo erano talmente tanto che mi ci potevo specchiare dentro. Sembrava avere due diamanti al posto degli occhi e anch’essi, come il suo sorriso, esprimevano tanta dolcezza. Non lo conosceva ancora, ma già avevo capito di aver di fronte il ragazzo più gentile e dolce del mondo e tutte le mie paure, d’un tratto, scomparvero.

“Lieta di conoscerti”-mi decisi finalmente a rispondere- “Karen, Karen Knight.”
“Beh, io e lei ci conosciamo già, credo che non ci sia bisogno di ulteriori presentazioni!” disse poi Niall rivolgendosi a mia madre.
“Puoi anche darmi del tu, Niall. Mi faresti sentire troppo anziana e poi, da oggi, puoi considerarmi come una seconda mamma. Desidero che ti comportassi con me come un figlio si comporta con la propria madre.” rispose mia mamma.
“Oook. Come desideri Debbie!” aggiunse Niall sorridente come sempre.
“Niall, dai figliolo, non farle attendere davanti la porta. Invitale ad entrare” urlò una voce dall’interno dell’abitazione, era sicuramente Bobby.
“Giusto papà, me ne ero quasi dimenticato. Prego, entrate pure! Questa è la nostra modesta abitazione”
 
Altro che modesta, era enorme! Come l’esterno, anche l’interno era stupefacente. Era una villa a due piani: nel primo piano si trovavano tutte le stanze da giorno, cioè cucina e sala da pranzo, salone, libreria e due bagni. Erano tutte bellissime: appena si entrava, a destra si poteva ammirare l’immensa sala da pranzo con la cucina. Le pareti erano giallo chiarissimo, quasi bianco e i mobili, a tema come sempre, erano tutti gialli e bianchi. Le sedie poi, sembravano tanti troni tutti decorati, anche questi sicuramente opera di Bobby e il tavolo era grandissimo. Sembrava una regia. A sinistra, invece, c’era il salone, le cui pareti, invece, erano verdi, anch’esso molto chiaro. Al suo interno il salone comprendeva un divano grandissimo con due poltrone ai lati, tutti e tre verde scuro con dei disegnini gialli, un televisore piatto, di 50 pollici circa e tanti scaffali con videocassette o videogiochi, sicuramente di Niall. In fondo, infine, c’erano la libreria, tappezzata d verde come il salone e i due bagni, tappezzati di giallino.
 
“Karen, benvenuta finalmente! Ho aspettato questo momento con ansia. Ti piace la casa? Spero che ti ambienterai presto. Oh, potresti darmi anche tu del tu? Sempre se ti va, ovviamente.” disse Bobby, premuroso come sempre.
“Certo, Bobby! Da oggi saremo una famiglia e sono contentissima che mia madre abbia trovato un compagno come te e non preoccuparti, questa casa è a dir poco meravigliosa!” affermai.
“Sono davvero felice! Bene, adesso io aiuto Debbie a disfare le sue valigie e poi usciamo fuori a fare una passeggiata dato che sono ancora le 18 del pomeriggio. Niall, tu potresti aiutare Karen, invece? E mostrale anche il piano superiore nel frattempo.”
“Agli ordini!” disse Niall sull’attenti, portando la mano destra sulla testa, come un piccolo comandante. Si, aveva 17 anni come me, ma sembrava piccolo perché era dolcissimo e bassino. Ma aveva un fisico perfetto, o forse, ai miei occhi appariva perfetto.

“Allora..Karen, ti posso aiutare a salire le valigie?”
“Ma no tranquillo, posso fare da sola!”
“No davvero, voglio aiutarti, non puoi salire tutte quelle valigie da sola..” insistette. Ma perché era così premuroso? Sicuramente era una caratteristica di famiglia.
“Ma ti ho già detto che..” non mi lasciò neanche terminare la frase che aveva già preso tutti i miei bagagli.
“Scusa forse ho insistito troppo” –disse imbarazzato- “ma mio padre mi ha raccomandato, o meglio, minacciato, di fare il gentiluomo! Ti prego non ti arrabbiare! Non voglio sembrare antipatico.” Era diventato tutto rosso dalla vergogna. Che carino! Sembrava un cucciolo indifeso. Era davvero divertente.
“Non mi sono arrabbiata, non ti preoccupare! E poi sei talmente gentile e dolce che credo sia impossibile arrabbiarsi con te!”
Mi accorsi forse troppo tardi di quello che stavo dicendo. Io, che ho sempre avuto “timore” dei ragazzi, stavo facendo un complimento a Niall. Mi sentivo davvero strana. Era il primo ragazzo che mi faceva quest’effetto.
“Oh! Mai nessuno mi aveva detto ciò. Devo prenderlo come un complimento?” cominciò a ridere Niall.
“S-si certo!” stavo diventando più rosso di un pomodoro. Due brutte figure in meno di un’ora. Bene! Karen, sei un’idiota!
“Allora grazie mille!” continuò a ridere. La sua risata è talmente bella e solare che mi contagiò e cominciai a ridere anch’io per spezzare un po’ la tensione che si stava creando.
“Mentre siamo in vena di complimenti, posso dirti un’altra cosa? La tua risata è contagiosa!” Ma perché continuavo a fare complimenti? Non ero io quella. Sicuramente qualcuno si era impossessato del mio corpo e stava facendo parlare la mia bocca senza il mio consenso. Stavo cominciando a parlare troppo.
“Ma lo sai che sei la ragazza più dolce del mondo? Sono contento che, da oggi, tu sarai mia sorella! Sono sicuro che mi divertirò molto di più con la tua presenza.” disse abbracciandomi nuovamente.
Io continuavo ad essere ancora un po’ in imbarazzo, ma come facevo a sentirmi in imbarazzo con un ragazzo così dolce e coccoloso? Così ricambiai l’abbraccio avvolgendolo a mia volta e mi accorsi che la sua pelle era morbidissima e le sue braccia  forti forti e mi sentivo protetta e al sicuro, cosa che, la prima volta che mi abbracciò, non fui capace di constatare per la troppa tensione.
“Anch’io sono contenta di avere un fratello come te Niall! Sai, mi aspettavo uno di quei soliti adolescenti rozzi, maleducati e invadenti, invece tu.. mi ispiri tanta dolcezza e simpatia e sei così affettuoso!” Dopo questa ne ero più che certa: o dentro di me c’era qualcuno che manovrava il mio cervello o quest’ultimo era completamente andato in fumo. Non mi ero mai comportata così con un ragazzo, invece con lui era tutto così diverso, mi sentivo me stessa e mi sentivo libera di esprimere tutto ciò che pensavo.
“Ahahah siamo proprio in vena di complimenti oggi, eh Karen?  Grazie mille davvero! Però adesso basta chiacchiere, vieni con me, che ti mostro il resto della casa.”
Così mi prese per mano e mi face salire le scale che portavano al piano superiore. A differenza di quello inferiore, qui si trovavano tutte le stanze da notte, ovvero una camera matrimoniale, credo di Bobby e mia madre, un altro bagno e una cameretta.
Momento, momento: UNA sola cameretta. Dove avrei dormito io? C’era qualcosa che non quadrava.
“Ehm…Niall…perché c’è solo UNA cameretta? Io dove dormirò?” chiesi, sperando che mi dicesse tutto, tranne quello che stavo immaginando io.
“Tranquilla, c’è posto anche per te! Non dormirai di certo a terra. Che gentiluomo sarei altrimenti?” disse facendomi l’occhiolino. Va bene che era molto socievole e che con lui mi sentivo molto a mio agio, ma eravamo pur sempre dei perfetti sconosciuti. E io stavo cominciando a diventare di nuovo ansiosa, il mio cuore stava riprendendo a battere velocemente.
“Niall, davvero, dove dormirò?” richiesi, forse troppo sgarbatamente. Sicuramente mi avrà preso per pazza lunatica. A che ero affettuosa e spargevo complimenti, a che diventavo seria e tesa. Ma la situazione stava diventando davvero imbarazzante.
“Uffa e va bene, non ce la faccio a tenerti sulle spine, sono troppo buono! Dormiremo nella stessa cameretta. Non ti preoccupare: è grandissima e c’è spazio per entrambi e ti prometto che non sarò invadente e rispetterò tutte le tue cose. E poi sono stato io stesso a chiederlo a mio padre: lui voleva far dividere la camera in due, ma io ho insistito per lasciarla così perché in questo modo possiamo conoscerci meglio e poi io ho sempre desiderato condividere la camera con qualcun altro e poter restare svegli fino a tardi a mangiare caramelle chiacchierando! Non ti dispiace, vero?” Era davvero felice, lo si capiva dal suo sguardo e notai anche che lo disse con molta sincerità, quindi non mi andava di fare la guastafeste e di rovinare l’atmosfera e mi feci trasportare, nuovamente, dal suo entusiasmo.
“Ma no, non mi dispiace affatto. Mi va bene così. Anch’io sono figlia unica e a volte ho desiderato condividere la camera con qualcuno. Sono sicura che ci divertiremo!” SI ne ero veramente sicura, non lo avevo detto solo per farlo contento. Niall era il ragazzo più simpatico e spontaneo di tutto l’universo e sicuramente mi aspettavano momenti indimenticabili al suo fianco. In fondo, mia madre non aveva tutti i torti: Niall non era poi così male. 

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Capitolo 4
*** Ti voglio bene. ***


Salve a tutte lettrici di EFP! :)

Voglio, per prima cosa, continuare a ringraziarvi di cuore! Come ho già detto questa è la mia prima FF in assoluto e anche solo leggendola mi rendete davvero la ragazza più felice nel mondo! Per seconda cosa: Karen sta cominciando a fare amicizia con il nostro dolcissimo Niall :3 ma non preoccupatevi se mi sto concentrando solo su loro due per il momento: prestissimo Karen ne vedrà delle belle! Detto questo, non voglio scocciarvi più, mettetevi comode e.. Buona lettura!

 

“Certo che ci divertiremo! Ho la nomina di essere divertente io, sai?” disse più euforico che mai.
“Poco modesto il ragazzo, mi dicono.”
“Poco spiritosa la ragazza, mi dicono.” rispose di rimando.
“Non copiare le battute, biondo!” risi anch’io, forse più per il soprannome che gli avevo attribuito: biondo. Non avevo mai chiamato un ragazzo con il colore dei rispettivi capelli. L’ho detto e lo ridico: Niall aveva uno strano effetto su di me, ma non me ne curavo poi molto, era un effetto positivo.
“Naaah, io non copio le battute, ne faccio semplicemente un buon uso! Ora però BASTA chiacchiere, vieni che ti mostro la cameretta. Spero che ti piaccia, ho scelto io i colori ..e i mobili ..e la loro postazione ..ma se non ti piaccio-“ stava quasi morendo d’asma! Ci teneva così tanto al mio parere? Che carino!
“Ehi ehi, calma biondo! Sono sicura che sarà bellissima! E poi sono io l’ospite: sono io che mi devo adattare, non tu che ti devi adattare a me!” dissi dolcemente, rassicurandolo. Sì, perché nonostante quando mi abbracciasse mi sentissi al sicuro, non so, lo vedevo come qualcuno insicuro, dolce e indifeso, che dovevo proteggere e consolare. Sentivo un grande senso di protezione nei suoi confronti e lo avrei abbracciato di continuo, ma mi avrebbe preso per pazza molestatrice (oltre che lunatica!), così mi trattenni.
“Te l’ho già detto che sei la ragazza più dolce del mondo?” affermò con gli occhi quasi lucidi dalla gioia.
“Si! Due minuti fa! Allora, posso vedere questa camera o no? E menomale che avevi detto ‘BASTA chiacchiere’! Sei buffo sai?”
E per tutta risposta mi face prima la linguaccia, e poi l’occhiolino. Che scemo!
“Vieni chiacchierona.” E così dicendo mi prese la mano e mi trascinò dritto davanti la porta della camera. Ma quando stava per aprire la porta, si fermò tutto d’un colpo, lasciando la presa della mia mano. Peccato. Non mi dispiaceva affatto il contatto con la sua pelle. Ma che cavolo dicevo? Sicuramente ancora una volta ‘L’effetto-Niall’!
“E adesso cosa succede?” chiesi non capendo quello che stava accadendo.
“Aspettami qui torno subito! Mi raccomando: NON APRIRE QUESTA PORTA. Intesi? Devi aspettarmi.”
“Agli ordini!” risposi portando la mano destra sul capo, come aveva fatto pochi minuti prima lui con suo padre.
“Non copiare le battute (e le mosse), mora!” disse mentre era già sceso al piano inferiore.
Cosa doveva fare? Così all’improvviso poi. Mah, era davvero scemo e buffo! Ma anche dolce e carino! Non mi rimaneva altro che spettare.
 
“Eccomi!” Aveva uno strofinaccio e due buste colorate con ‘non so cosa’ al loro interno.
“E questi a cosa servirebbero?” chiesi più curiosa che mai.
“Adesso ti bendo gli occhi con questo strofinaccio e lo dovrai togliere solo quando te lo dirò, ok?”
“Va beneee!” Ero davvero curiosissima di sapere cosa stava combinando Niall. Improvvisamente mi dimenticai di tutta la tensione e l’agitazione che provavo pochi minuti fa e sembrava quasi che io e Niall ci conoscessimo da una vita. Niall è davvero un ragazzo adorabile.
“Vieni, entra. Fai solo qualche piccolo passo.”
“Niall, che stai combinando?” chiesi mentre lui continuava a ridere. Non potevo vederlo ma riuscivo a sentirlo: la sua risata è inconfondibile e credo che ormai la riconoscerei tra mille.
“Tre, due, uno….Puoi togliere lo strofinaccio e aprire gli occhi!” E così feci.
Ma non appena aprì gli occhi, mi ritrovai invasa da coriandoli e altri fili colorati. Ecco cosa contenevano le buste!
“Sorpeeeeeeeeesa! Questa è la nostra camera! Benvenuta!” Sembrava un bambino di 5 anni, ma io stavo cominciando ad adorarlo proprio per questo.
“Niall no c’era bisogno di festeggiare così tanto! Davvero, ti ringrazio di cuore. Ma non dovevi disturbarti.”
“Non mi sono disturbato affatto. Sarai mia sorella e per te farò questo ed altro!” Neanche il tempo di terminare la frase che, per la prima volta, lo abbraccia io. Potevo sembrare una pazza lunatica molestatrice (?) ma non resistetti alla voglia di abbracciarlo. Emanava dolcezza, simpatia, semplicità e gentilezza da tutti i pori: come facevo a resistere? E lui rimase sorpreso, forse più di me, ma si lasciò subito andare e mi accarezzò i capelli. Rabbrividii a quel gesto: mai nessuno era stato così premuroso con me e mai nessuno mi aveva dimostrato tanto affetto oltre mia madre.
“Niall.”
“Sì?”
“Non mi abbandonerai mai vero? Ho cambiato troppe volte città e ogni volta tutti i miei amici mi abbandonavano, senza farsi più sentire. Anche mio padre mi ha abbandonata. Troppe persone mi hanno abbandonata, non voglio che mi abbandoni pure tu...” Ora avevo fatto la figura della completa patetica. Tre brutte figure in un giorno: record mondiale! Ma non mi importava: avevo uno strano bisogno di certezze in quel momento ed ero sicura che Niall era la persona più adatta con cui confidarmi. Come ho già detto, avevo la strana sensazione di conoscerlo da sempre e di potermi, quindi, fidare di lui.
“Ma no che non ti abbandonerò, Karen. Sei la ragazza più dolce e timida che abbia mai visto e sento uno strano senso di protezione nei tuoi confronti. E soprattutto ora che sono tuo fratello, prometto di non abbandonarti e di proteggerti in qualunque momento della tua vita!” Sembrava una promessa di matrimonio!
“Ti voglio bene, lo so che sono passati solo pochi minuti, ma ti voglio bene.”
“Te ne voglio anch’io, ‘little sis’.”
“Little che?” dissi mentre scioglievamo quell’abbraccio che, a mia impressione, era durato secoli.
“Little sis. Sis è il diminutivo di sister!” mi riprese.
“E questo cos’è, Niallese?” scherzai.
“Sì, non lo hai mai sentito parlare?” e ridemmo insieme nuovamente. Risi talmente tanto che non mi accorsi di essermi accasciata su di un letto. Già a causa dell’abbraccio non mi ero proprio accorta di essere entrata finalmente nella mia, anzi nostra, cameretta. Era bellissima. Quante volte avrò utilizzato questo aggettivo? Tantissime. Ma era l’unico per definire quanto meravigliosa fosse quella casa.
Notai che la stanza era divisa in due parti: a destra le pareti erano tutte azzurro chiaro, il lettino aveva la trapunta dello stesso colore delle pareti e c’erano tantissime mensole con videogiochi, CD e libri vari.
A sinistra invece le pareti erano tutte rosa, la trapunta del lettino anche in questo caso dello stesso colore delle pareti e tante mensole tutte, a differenza di quelle di destra, vuote. Quindi compresi che quella a sinistra era la mia parte di camera. Infine, al centro, c’era un grande televisore piatto, simile a quello del salone ma solo un po’ più piccolo, un armadio enorme e un mini-stereo.
“Questa camera è fantastica!” affermai con gli occhi che quasi mi brillavano per la troppa felicità.
“Sono contento che ti piaccia! Sai, io e i miei amici ci abbiamo messo tanto per colorare le pareti di rosa e per sistemare tutti i mobili al posto giusto. Mi hanno dato tantissimi consigli e senza il loro aiuto non ce l’avrei davvero fatta!”
“Quindi tu mi stai dicendo che tutta questa è opera tua?”
“E dei miei amici.”
“Io ti adoro! E ti voglio bene!” dissi stritolandolo ancora una volta.

“Vedo che andate molto d’accordo! Te l’avevo detto che Niall era un ragazzo adorabile e che non c’era bisogno di tanta preoccupazione.” Ecco mia mamma che, come al suo solito, si comportava da ragazzina rompiscatole.
“Mamma!” la ripresi. Possibile che non si accorgeva quand’era il momento di tenere la bocca chiusa? Ma, come ho già detto, le voglio un bene dell’anima.
“Comunque sì, Debbie. Andiamo d’accordissimo!” Ecco Niall, dolce come sempre.
“Bene ragazzi, sono felice per voi! Però sono salita per avvertirvi che Bobby mi ha invitata a cena fuori stasera.”
“Uuuh uuuh.” Cominciammo a fischiare io e Niall, come due perfetti idioti, prendendola in giro!
“E che quindi oltre la passeggiata, rimarremo fori casa tutta la sera e non torneremo prima delle 23:30/mezzanotte. Dovrete arrangiarvi per la cena.”
“No problem, Debbie! Troveremo qualcosa da mangiare. Piuttosto, divertitevi piccioncini! E non preoccupatevi per noi due.” continuava a prenderla in giro Niall.
“Ok ok. Ah, un’ultima cosa: Bobby ha detto anche che puoi invitare i tuoi amici se vuoi, dato che è sabato. Però vi raccomanda di non fare troppo chiasso e di riordinare tutto. Ci vediamo dopo, ragazzi!” E così dicendo, scese al piano inferiore e se ne andò insieme a Bobby, che carini che erano!
 
“Bene little sis. Tu comincia a sistemare tutta la tua roba se vuoi. Io nel frattempo scendo e chiamo tutti i miei amici e ordino anche le pizze. Appena finisco salgo e ti aiuto un po’. Faccio subito.”
“D’accordo, biondo!” E così presi le mie valige e comincia ad ordinare tutti i miei vestiti dentro l’armadio. Mentre li sistemavo, mi ricordai di quello che mi aveva detto Niall: ‘Sai, io e i miei amici ci abbiamo messo tanto per colorare le pareti di rosa e per sistemare tutti i mobili al posto giusto. Mi hanno dato tantissimi consigli e senza il loroaiuto non ce l’avrei davvero fatta!’
Chissà com’erano questi amici di Niall. Sicuramente erano tutti molto legati e si volevano bene a vicenda per aiutare Niall a sistemare tutta la camera. Ma ero sempre un po’ spaventata: e se non fossero stati davvero così gentili come mi aspettavo? Però Niall è un ragazzo per bene e non credo proprio che frequenti cattive compagnie. Ero sicuramente troppo pessimista, dovevo stare più tranquilla e non pensarci troppo. Così, dopo aver sistemato tutti i vestiti, cominciai a ordinare tutti i manga sopra le mensole e, per rilassarmi, ne presi uno a caso e comincia a leggerlo.

 
 

15 minuti dopo

 
 
 
“Eccomi little sis. Ti ho fatto aspettare molto?” Finalmente Niall era risalito.
“Nono tranquillo. E poi stavo leggendo un manga e non mi sono neanche accorta che il tempo fosse passato.”
“Ah quei fumetti giapponesi? Anche tu sei un…ehm come si dice? Ota..quello?”
“Otaku Niall. O-TA-KU. Comunque sì!” risposi con un sorriso a 360° gradi. Si ero proprio fissata con i manga e gli anime!
“Ma cosa ci trovate di bello in questi cosi? Anche Zayn è fissato. Io davvero non capisco.”
“Zayn è uno dei tuoi amici che verranno stasera?” Già cominciava a piacermi i più questo Zayn! Se era un otaku come me non doveva essere poi così male.
“Sì. Ah a proposito. I miei amici sono quattro: Zayn, Harry, Liam e Louis. Non ti dispiace vero? Il sabato sera solitamente noi ci vediamo a casa di uno dei 5 e questa settimana toccava a me invitarli.” disse Niall ancora una volta premuroso. Non si doveva preoccupare così tanto per me.
“Ma no figurati! Non mi dispiace affatto.” lo rassicurai.
“Sai, io non sono originario dell’Inghilterra.”
“Sì lo immaginavo, lo si capisce dal tuo accento! Sei irlandese, vero?”
“Sì e mi sono trasferito qui a Bradford solo 4 anni fa. Io adoravo davvero l’Irlanda. Era il mio Paese natale e avevo tutti i miei amici e i miei parenti lì. Quindi quando mi sono trasferito qui in Inghilterra ero davvero molto sconsolato. Ma mia madre era morta e i miei nonni erano troppo anziani per prendersi cura di me e fui quindi costretto a seguire mio padre. Poi però, il primo giorno di scuola ho incontrato loro. Io sono un ragazzo molto socievole, ma è difficile fare amicizia con dei ragazzi di un altro Paese che ti discriminano e non vogliono avere niente a che fare con te solo perché sei straniero. Loro furono i primi che si avvicinarono e mi invitarono a fare i compiti insieme. Chi non li conosce, potrebbe dire che sono solamente dei fighetti figli di papà tutti montati, dato che sono i più popolari di tutto l’istituto. Ma io che li ho conosciuti veramente, ti posso assicurare che sono i ragazzi più simpatici e semplici di tutto il mondo e hanno davvero un cuore d’oro. Voglio tantissimo bene a tutti e quattro e ringrazio Dio ogni giorno per averli incontrati. Grazie a loro, adesso, la gente non mi discrimina più e grazie a loro non passo un singolo giorno ad annoiarmi! Il divertimento non manca mai con la loro presenza! E poi loro non giudicano le persone e sono, come hanno dimostrato con me, molto altruisti. Hanno ovviamente, anche un casino di difetti e a volte sono peggio dei bambini! Ma vedrai, ti piaceranno!”

 

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Capitolo 5
*** Sono stata rapita da uno sguardo. ***


Salve a tutte lettrici di EFP! :)

Finalmente Karen conosce gli altri 4/5 del gruppo *ballalaconga* :D No seriamente: dopo il prologo e tre capitoli, finalmente ha incontrato tutti gli altri e adesso sono al completo. Ma di certo non sono gli unici personaggi della storia, oltre Bobby e Debbie! Ci saranno presto new entry, ma non voglio spoilerare. Detto questo, non voglio scocciarvi più, mettetevi comode e.. Buona lettura!

 
Da come li aveva descritti Niall, sembravano quattro divinità in persona. In effetti, da quello che aveva raccontato, si poteva evincere che questi quattro ragazzi gli volessero davvero bene e che erano delle ottime persone. Inoltre, aveva anche detto che erano i più popolari della scuola, quindi chissà che non fossero anche ricchi, intelligenti e belli. Ma poco importava: erano stati gentili e altruisti con Niall quando lui si era appena trasferito e grazie a loro, lui adesso era felice. Se rendevano felice lui, avrebbero reso felice anche me: Niall, in questo momento, è la seconda persona più importante della mia vita dopo mia madre. Era passata solo un’oretta, ma già mi ero affezionata tantissimo a lui e la sua felicità contava molto per me. Ed infatti, quando disse di essere stato vittima di discriminazione, non ci visti più dalla rabbia. Come avevano potuto fare una cosa così disgustosa ad un essere così unico e raro come Niall?

“Niall, quasi non ci credo. Tutto quello che mi hai appena raccontato è vero? Io davvero non capisco! Come ti hanno potuto trattare così? Tu eri solo e indifeso! Se ci fossi stata io con te, ti avrei difeso io, ch nervi! Menomale che ci hanno pensato questi tuoi amici al posto mio..”
“Little sis” - disse sorridendo, un sorriso dolce, che ti scalda il cuore- “keep calm! Ormai è passato, non conta più per me. Non ti devi preoccupare. Quello che conta adesso è il presente. E da oggi nel mio presente ci sei anche tu. E poi sono io che devo proteggere te, non il contrario! Ti ho fatto una promessa qualche minuto fa, ricordi? E intendo mantenerla!”
A quelle parole stavo quasi svenendo. Era davvero la dolcezza in persona. Le sue parole, i suoi gesti, il suo sorriso: tutto di lui era meraviglioso. Io credevo che gli angeli non esistessero, ma dopo averlo incontrato mi sono ricreduta: gli angeli esistono e uno di questi si chiama Niall James Horan.
“Biondo, tu sei un angelo sceso dal cielo! Ti mancano solo le ali e l’aureola e sei perfetto!”
 

Din Don

 
Mi stava quasi abbracciando, quando sentiamo suonare il campanello. Erano sicuramente i suoi amici. Di già? Non ero pronta a vederli, come mi dovevo comportare? Oh Cristo! Ero ansiosissima! E poi ero l’unica femmina..Non ero mai stata da sola con 5 ragazzi. Bene, ci mancava poco e svenivo.
“Questi sono sicuramente loro! Vieni andiamo ad aprire!”
“Niall…io ho paura..” gli confidai. Forse non dovevo dirglielo, ma avevo bisogno di qualcuno che mi confortasse.
“E di cosa? Te l’ho già detto: ti piaceranno! E non ti preoccupare se saranno stupidi, deficienti e ci proveranno con te. Per loro è normale amministrazione. E’ nel loro DNA comportarsi così!” cercò di consolarmi Niall. Dopo le sue parole ero già più tranquilla e ridemmo per eliminare quella tensione.
 
“Niall se non vieni entro 5 secondi sfondo la porta! 5..4..” cominciò a urlare una voce che proveniva dall’esterno.
“Arrivo, arrivo!” e così dicendo, Niall mi prese per meno e mi catapultò giù dalle scale insieme a lui. E in un millesimo di secondo eravamo già davanti la porta.
“3..2..” –Niall aprì la porta- “1! Noo! Per un attimo avevo creduto che avrei potuto sfondare la porta! Peccato. Volevo fare una di quelle entrate da film!” disse un ragazzo dai capelli ricci, mettendo il broncio. Era davvero buffo! Sembrava un bambino a cui era stata rovinata la festa! Era sicuramente più piccolo di me e Niall, ma mi faceva già tanta simpatia.
“Sisi fai poco il buffone Harry. Abbiamo ospiti stasera!” disse Niall indicando me.
“Amico potevi avvertire che avevi la ragazza! Adesso capisco perché ci hai messo così tanto ad aprire! Si dicono prima queste cose ai veri amici!” continuò il ragazzo riccio che, da quanto avevo capito, si chiamava Harry. Era davvero il ragazzo più buffo che avessi mai visto! Ma allo stesso tempo era anche molto bello: alto, magro, fisico perfetto insomma; capelli mori e ricci, che inizialmente mi sembrarono una parrucca (era raro vedere un ragazzo con i capelli ricci) ma subito capii che erano naturali e bellissimi, occhi verde-azzurri, non riuscii a definirne il colore esatto, ma erano davvero insoliti e particolari come i suoi capelli, e anch’essi erano davvero bellissimi: come quelli di Niall, emanavano dolcezza e simpatia. Infine, un sorriso mozzafiato, con due dolcissime fossette che decoravano le guancie.
“Non è la sua ragazza, testa di carota! Ti ricordo che Bobby si sta per sposare con una donna che ha una figlia diciassettenne come Niall e che oggi si trasferivano a casa sua. Ricordi? Sei davvero un caso perso.” Lo riprese un ragazzo con i capelli lisci e che, a differenza di Harry, sembrava più grande di me e Niall.
“Veroo! Me ne ero completamente dimenticato! Scusa Niall!” continuò Harry.
“Fa niente scemo. Lo sappiamo che in confronto al tuo, anche il cervello di una formica è più grande! Scusati con Karen, piuttosto! Aah a proposito. Karen: questi sono Harry e Louis.” Disse Niall.
“Piacere di conoscervi! E Harry, non ti preoccupare, anche a me capita di dimenticare le cose, tranquillo!” Non so come, ma trovai il coraggio di presentarmi. Forse questi ragazzi erano davvero simpatici e spontanei come diceva Niall. E Forse, come lui, anche loro erano molto in grado di mettere a proprio agio
le persone.
“Grazie Karen! Almeno tu mi capisci! Loro non fanno altro che prendermi in giro dalla mattina alla sera! Io sono il più piccolo e se la prendono con me perché sono il più debole. Vigliacchi!” -si riferì e Louis e Niall- “Ma”-adesso continuò verso me- “adesso ci sei tu a proteggermi vero? Dimmi di sì ti prego!” disse mettendosi in ginocchio con le mani congiunte. Sì, era davvero il ragazzo più buffo del mondo!
“Certo ricciolino! Adesso ci penso io con questi ‘vigliacchi’.” Cercai di confortare Harry.
“Io ti adoro! Comunque piacere: Harry Styles. E comunque, ritornando seri -”
“Tu sai cos’è la serietà? Pensavo che questa parola non esistesse nel tuo vocabolario!” lo interruppe un altro ragazzo sempre con i capelli lisci, ma più alla Bieber.
“Divertente come sempre, Payne. Comunque dicevo: io frequento spesso casa Horan quindi spero che ti abituerai alla mia presenza e mi farebbe molto piacere se diventassimo amici. Per qualsiasi cosa, puoi contare su di me. E poi dalla prossima settimana frequenteremo anche la stessa scuola e sicuramente faremo molti corsi insieme e se ci sarà qualche problema, ti aiuterò con molto piacere!” E appena finì di parlare mi abbracciò. Erano tutti così gentili qui a Bradford? Non avevo mai conosciuto ragazzi così affettuosi! Harry era davvero simpaticissimo e dolcissimo. Sembrava un fratello minore.
“Grazie mille Harry. Sono davvero contenta di conoscerti!”
“Vedete che non sono tutti come voi? Siete degli sconsiderati! E Louis: tra noi è finita. Dopo il ‘testa di carota’ e ‘caso perso’ non ti rivolgerò più parola. Addio.” E detto ciò, cominciò ad allontanarsi verso il salone. Momento: tra noi è finita? Stavano insieme? Sicuramente c’era un equivoco!
“Se ti stai chiedendo se siamo gay, no non lo siamo! Abbiamo una specie di ‘amore platonico’ ma non è niente di serio! Facciamo sempre così per scherzare: vedrai presto ti ci abituerai!” continuò a parlare Louis. Che strani! Erano buffi e strani! Ma simpaticissimi! Come aveva detto Niall: annoiarti in loro presenza è impossibile. E adesso capivo il motivo.
“Capisco! Tranquillo mi abituerò, ne sono sicura. E poi siete così divertenti!”
“Sei un amore di rag…aspetta. Domanda di vita o di morte: Ti piacciono le carote?”
“Le carote? Sì certo, ne vado matta! Perché?” che cosa strana, erano così importanti le carote?
“Ohhh, allora sei davvero un amore di ragazza, little carrot! Comunque, per la cronaca, io sono Louis Tomlinson. Ma mi puoi chiamare: Tommo, Lou o carota. Lo fanno tutti quindi ormai ci sono abituato!”
“Ok, ‘Lou’. Anzi ti invento io un nome: big carrot! Io sono little carrot e tu big carrot d’accordo? Però credo che ti chiamerò così raramente. Lou è decisamente più sbrigativo!”
“Come ti ispira il cuore! Per me è uguale. Comunque anch’io, come Harry, sarò sempre disposto ad aiutarti in qualsiasi momento tu ne abbia bisogno. E, quando vuoi, vieni a casa mia e ci facciamo una bella scorpacciata di carote! Adesso vado a fare pace con Harry.” E così si allontanò verso il salone anche lui gridando ‘Mia unica ragione di vita! Perdonami! La mia vita senza te non ha senso!’ e altre stupidaggini di questo tipo. Anche Louis, comunque, era davvero carino: alto e magro come Harry, capelli lisci e mori, un po’ disordinati e spettinati ma davvero particolari e due occhi magnifici: erano azzurro tendente al grigio, cerulei insomma. Ma davvero magnifici.
“Karen” -disse Niall distraendomi dai miei pensieri- “questo è un altro mio amico: Liam.” E indicò quel ragazzo con i capelli alla Bieber. Quanto cavolo erano belli tutti? Anche lui alto e magro, ma rispetto agli altri forse con i pettorali più scolpiti, occhi color nocciola, davvero dolci e teneri: guardandolo negli occhi potevi intravedere tanta dolcezza e tenerezza, forse maggiore anche rispetto a quella di Niall. E anche lui, come gli altri, aveva un sorriso dolcissimo e rassicurante.
“Piacere, Liam Payne: il più serio e garbato tra tutti loro!” cominciò a presentarsi Liam.
“Ma anche il più spiritoso da quanto vedo! Comunque il piacere è tutto mio!”
“Dico solo la verità! Comunque sono davvero il più responsabile del gruppo: pensa che a volte mi chiamano ‘papà’ perché spesso li riprendo! O forse anche perché dicono che do ottimi consigli e che so fare riflettere la gente, anche se secondo me non è poi così vero. Comunque, per qualunque problema, conta pure sul mio aiuto e sui miei consigli. E poi Niall è il mio migliore amico e sono sicura che presto diventeremo amici anche noi!” e anche lui, come Harry, mi abbracciò e mi scompigliò un po’ i capelli. Sembrava davvero un papà! E sono sicura che sia davvero un ragazzo saggio come dicono i suoi amici.
“Grazie di tutto Liam!” dissi mentre scioglievamo l’abbraccio.
“Di niente piccola. Vabbè, io vado a vedere quello che combinano quei due ‘amanti’!” E anche lui si avviò verso il salone. Erano davvero tutti adorabili ma…ne mancava uno all’appello. Come si chiamava? Aah sì, Zayn: il ragazzo a cui piacevano i manga come me!
“Ehm, Karen…lui è Zayn.” disse Niall rivolgendo un’occhiata verso quest’ultimo. Non so perché, ma Niall sembrava quasi imbarazzato. Così voltai anch’io il mio sguardo verso Zayn.
“Piacere Karen!” comincia a presentarmi più naturale che mai. Forse perché gli altri tre erano stati gentilissimi e spontanei, quindi ormai ero diventata spontanea e dolce anch’io. Però, i secondi passavano e questo ragazzo continuava a non aprire bocca e a guardare in basso. Cosa c’era di tanto interessante nelle sue scarpe?
“Zayn non ti presenti? Lei è Karen…ne avevamo parlato no? E avevi promesso…per favore.” Lo incitò Niall. Ma di cosa stavano parlando? Continuavo a non capire.
“Lo hai già fatto tu per me. Sa che mi chiamo Zayn e questo basta e avanza. C’è bisogno anche che dica il mio cognome? Tanto non servirebbe a niente. Secondo me si è già scordata anche tutti i nomi: le ‘femmine’ hanno un certo talento nel dimenticare le cose!” si decise a parlare Zayn. Perché parlava così? Cosa gli avevo fatto? Sembrava che ci fosse dell’odio, della rabbia nelle sue parole..
“Karen, mi dispiace perdonalo. Lui non intendeva dire veramente quello che ha appena detto.” Continuò Niall, sempre con lo stesso sguardo imbarazzato.
“Invece lei non deve perdonare un bel niente! Senti ragazzina”- si voltò finalmente verso di me. Per qualche secondo mi guardò anche negli occhi e i nostri sguardi si incrociarono. Secondi che, però, a me sembrarono interminabili. Il suo sguardo era così profondo e penetrante: quasi non riuscivo a reggerlo. A differenza di Liam, nei suoi occhi traspariva odio e rabbia, come nelle sue parole, ma allo stesso tempo anche tanta bellezza. Non erano né azzurri come quelli di Niall, né particolari e indefiniti come quelli di Louis e Harry, né dolcissimi come quelli di Liam: erano marrone scuro con un ‘non so che’ di orientale. Io, come ho già detto, adoro l’Asia e Tutto ciò che la riguarda, quindi lo sguardo di questo misterioso ragazzo dai lineamenti orientali mi colpì dritto al cuore, quasi come una pugnalata.
“anche se sono amico di Niall”- continuò Zayn abbassando nuovamente lo sguardo. Per fortuna, stavo quasi per scoppiare. Non so perché né cosa provavo in quel momento, ma non riuscivo davvero a reggere quello sguardo. – “non voglio avere niente a che fare con te! Non voglio avere niente a che fare con le ‘femmine’ in generale e tu di certo non sarai la prima a farmi cambiare idea. Quindi non osare rivolgermi parola e fai finta che io non esista!” E anche lui, come gli altri, se ne andò in salone. E io, come una deficiente, rimasi imbambolata a guardarlo andare via. Quello sguardo mi aveva rapito, non mi era mai successo, ma, per la prima volta, sono stata rapita da uno sguardo. Osservandolo per bene mentre andava via, ebbi la conferma che Zayn avesse veramente dei lineamenti orientali: la sua pelle era ambrata, i suoi capelli erano neri, portati all’insù come a formare una specie di cresta, davvero insoliti (forse anche più di quelli di Harry) ma anche molto attraenti e aveva anche un tatuaggio, al polso sinistro, con il simbolo del taoismo.
Tutto ciò che riguarda l’Asia è attraente per me, perciò Zayn non era da meno: anche se contro la sua volontà, io avrei fatto di tutto per diventare sua amica e per scoprire la causa di questo suo odio per le ‘femmine’. Sì, perché da come aveva parlato, lui odiava davvero le’ femmine’: ma io non mi sarei data per vinta e chissà che un giorno, riuscirò a fargli cambiare idea.
 

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Capitolo 6
*** Sei una scema! ***


Salve a tutte lettrici di EFP! :)

Di questo capitolo sinceramente non c’è da dire niente di particolare: ma sicuramente Karen avrà modo di passare più tempo con Zayn :3 Diciamo che la storia vera e propria comincerà dal prossimo, dove entrerà in scena anche qualche nuovo personaggio (come vi avevo detto)! Infine, vi continuo a ringraziare di cuore per tutte le visite e per tutti i seguiti/preferiti *^* Davvero mi rendete felicissima! Detto questo, non voglio scocciarvi più, mettetevi comode e.. Buona lettura!



Continuavo a fissare Zayn, davvero non riuscivo a capacitarmi della causa del suo comportamento. Perché mio odiava tanto? Sono rimasta molto colpita dalle sue parole: non voglio avere niente a che fare con te! Non voglio avere niente a che fare con le ‘femmine’ in generale. Forse perché tutti gli altri erano stati gentili e mi aspettavo che anche lui lo fosse o forse perché era tremendamente misterioso. Insomma, quale ragazzo della sua bellezza, che sicuramente aveva successo con le ragazze, le odiava così tanto?
 
“Pianeta Terra chiama Karen! Karen è chiamata dal pianeta Terra!” cominciò ad agitare la mano Niall, distraendomi dai miei pensieri.
“Cosa?” chiesi io ancora in uno stato di trance.
“Sei rimasta incantata a osservare qualcosa per minuti interi! Ho provato a chiamarti ma non mi hai sentito.”
“Sì scusa hai ragione, mi dispiace..”
“Non devi sempre dispiacerti per tutto! Little sis sei troppo educata! Sono sicuro che insieme a noi perderai presto tutta questa educazione: sai, si dice che camminando con lo zoppo, si impara a zoppicare. E credimi: i miei amici sono i ragazzi più ineducati e scalmanati del mondo! Ma ovviamente senza esagerare: non mancano mai di rispetto.” e appena terminò la frase mi abbracciò. Cavolo quanto adoravo i suoi abbracci, erano calorosi e affettuosi e per qualche istante mi sentivo sicura e protetta. Le sue braccia erano morbidissime e fortissime allo stesso tempo. Era, ogni volta, un’emozione inspiegabile.
“Biondo, se continui così potrei abituarmi ad essere abbracciata ogni due secondi e ti starei appiccicata come una cozza (?).” scherzai provocandolo.
“E anche se fosse? Sarei il ragazzo più felice del mondo al tuo fianco. E poi mi piace l’idea ti viziarti!” rise sciogliendo l’abbraccio un po’ imbarazzato. Era ancora più bello quando era imbarazzato.
“Comunque adesso è meglio se andiamo dagli altri: si staranno chiedendo cosa facciamo qui e potrebbero pensare storto! E non ti preoccupare per Zayn: vedrai che presto si risolverà tutto.” continuò.
Come aveva fatto a capire che ero preoccupata per la storia di Zayn? Leggeva nel pensiero?
“Sei veggente per caso?” chiesi mentre ci avviavamo anche noi verso il salone.
“Semplicemente leggo negli occhi delle persone.” Mi rispose facendomi l’occhiolino e regalandomi il sorriso più bello del mondo, solo come lui sa fare.
 
“Non te la spacchiare solo perché hai vinto una semplice e banale partitella. Dammi la rivincita e ti straccerò!” cominciò a urlare Harry.
“Disse il ragazzo più scarso ai giochi della wii. Quello che se la spacchia sei tu! Accetta la sconfitta e comportati da vero uomo.” lo prese in giro Louis.
“Ma ho solo 16 anni! Non sono ancora un uomo.” ribatté il riccio.
“Infatti il tuo è un comportamento da bambino: ancora non riesco a capire come sono amico di un bambino perdente e capriccioso come te!”
“Perché mi ami per questo!” ammiccò Harry facendo gli occhi dolci all’amico. Erano i ragazzi più strani che avessi mai visto: litigavano e si dichiaravano amore in meno di un secondo! Ma l’amore non è bello se non è litigarello giusto?
“Ragazzi smettetela. Ho una reputazione IO. E non voglio perderla a causa vostra!” li riprese Liam.
“Disse il ragazzo che ha paura dei cucchiai. Come si fa ad avere paura dei cucchiai? Sono oggetti non mostri! Non capisco neanche perché sono amico di un diciassettenne che ha paura dei cucchiai. Qui quello che perde la reputazione sono io!” cominciò a scherzare Louis.
“NON NOMINARE QUEI COSI MALIGNI! Ma tu te ne rendi conto che possono provocare la morte? Sono pericolosi!” balbettò Liam.
“Hai paura dei cucchiai? Non eri il ‘più serio’?” domandai ridendo.
“Anche i più seri hanno le loro fobie. E i cucchiai sono pericolosi!”
“Certo come no! Piuttosto ragazzi…mancano le bibite. Non me ne sono proprio accorto: pensavo di avere almeno una bottiglia d’acqua ma ho proprio il frigo vuoto. Sono ancora le 19:30, chi fa un salto al supermarket qui vicino?” domandò Niall.
“Louis mi deve una rivincita: noi siamo impegnati!” si giustificò Harry, rispondendo anche per Louis.
“Io mi devo ancora riprendere per la storia dei cucchiai!” disse Liam ancora in iperventilazione.
“Ragazzi posso andare io se volete. E’ qui accanto, l’ho visto mentre stavo venendo quà in taxi con mia madre.” Proposi io dato che nessuno voleva farsi avanti.
“Ma little sis fra poco si farà buio e poi non conosci ancora bene la zona. Se ti dovessi perdere? Non se ne parla nemmeno!” si agitò Niall premuroso come sempre.
“Zayn perché non accompagni Karen?”
Oh no. Mossa sbagliata Liam. Non dovevi dirlo!
“Non se ne parla per niente. Perché la dovrei accompagnare io? Siamo in cinque fino a prova contraria, no?” Ecco Zayn gentile come sempre! Però in effetti aveva fatto bene: non volevo stare da sola con lui!
“Zayn Jawaad Malik, perché non accompagni Karen?” ripropose la domanda Liam sottolineando il ‘Zayn Jawaad Malik’.
“Come desidera papà Payne!” sbuffò Zayn lanciando un’occhiataccia all’amico. Per poco non lo fulminava con lo sguardo.
“C-cosa dobbiamo comprare?” Perché stavo balbettando? Non dovevo balbettare, avrei dimostrato tutte le mie insicurezze e non dovevo dimostrarmi insicura con Zayn. Anche se, secondo me, Liam lo aveva fatto apposta. Non so perché, ma sentivo che c’era anche lo zampino di Harry o Louis dietro.
“Coca-cola, acqua, birra, tutto quello che volete ma ora andate che è tardi!” E detto questo, Liam ci buttò quasi fuori casa. Era davvero strano e il mio sesto senso non si sbaglia mai: lo aveva fatto apposta.
 
“Allora..” –cercai di spezzare il silenzio- quindi Jwaad è il tuo secondo nome?”
“Così sembra.” rispose più freddo che mai.
“Hai origini straniere vero? Asiatiche scommetto.”
“Sono cose che non ti riguardano. Quale parola della frase ‘non voglio avere niente a che fare con te’ non ti è chiara? Se vuoi ti faccio lo spelling e ti spiego il significato parola per parola.” Bene. Avevo parlato troppo. Forse avere una discussione con Zayn era impossibile, ma continuai lo stesso.
“Davvero una bella battuta.”
“Grazie.” rispose sarcasticamente.
“Peccato che non faceva ridere neanche i polli.” terminai la frase.
“Davvero una bella battuta anche questa.”
“Grazie.” dissi imitando ciò che aveva detto lui qualche secondo fa.
“Senti, sono venuto qua solo perché me lo ha ordinato Liam ma non ho la minima voglia di parlare o discutere con una ragazzina come te: non ne varrebbe la pena.” Ma perché era così ostinato a non parlarmi? Io davvero non capivo. Però lo ascoltai e restai in silenzio. Un imbarazzante silenzio. Ma sbagliava di grosso se pensava di liberarsi di me così facilmente. Avrei scoperto il motivo di questo suo odio nei miei confronti a tutti i costi.
 
Così continuammo a camminare verso il supermarket e lui decise cosa comprare senza che io potessi interferire, ma lo lascia fare dato che sicuramente conosceva i gusti dei suoi amici meglio di me.
“Si pregano i signori clienti di affrettarsi a terminare la spesa. Fra meno di due minuti il supermarket chiuderà.” annunciò una voce all’autoparlante.
“Dai muoviamoci o rimarremo chiusi dentro!” e così dicendo Zayn mi prese per mano e mi trascinò con lui. E io stavo quasi per morire. Zayn che mi prende per mano? Sicuramente era talmente preso dalla fretta che non si era accorto del suo gesto. Però, nonostante non mi stesse particolarmente simpatico, mi piacque il tocco con la sua pelle. Avevo abbracciato o stretto la mano anche agli altri tre ma nessuno mi aveva provocato lo stesso effetto di Zayn. Era fredda e mi aveva congelato il sangue o forse quest’ultimo si era congelato per la troppa emozione. Ma avrei continuato a stringere la sua mano per secoli, non avrei voluto davvero lasciarla andare. Ma maldestra come sono, sono inciampata, facendo cadere milioni di lattine di varie bibite. E così Zayn si rese conto di quello che aveva fatto e mi lasciò la mano.
“Karen, diamine! Che hai combinato? Sei una scema! Sei una femmina, d’altronde.” mi rimproverò. Ecco ritornato il solito Zayn.
“Non sono scema! Sei tu che mi hai spinta.” cercai di giustificarmi.
“E adesso che facciamo? Non abbiamo tempo per sistemare: stanno chiudendo e ci dobbiamo sbrigare!”
“Ma non possiamo lasciare tutto questo disordine! Non è giusto.” ribattei.
“Fai come vuoi: il danno è tuo e lo rimedi tu. Io me ne vado.” E mi lasciò sola. E io che per un attimo avevo pensato che potesse essere anche gentile: che stupida! Ma se ne voleva andare che lo facesse. Non mi importava.
“Sei davvero così testarda? Credevo che avresti lasciato tutto e mi avessi seguita.” disse una voce alle mie spalle.
“Non te ne stavi andando Signor ‘il danno è tuo e lo rimedi tu’?” risposi scocciata. Ma allo stesso tempo sorpresa. Non mi aspettavo che sarebbe ritornato.
“Se ti avessi lasciato qui Niall mi avrebbe ucciso vivo. Dai ti aiuto, ma ricordati che mi devi un favore!” disse acido.
 
E sistemammo tutto il più in fretta possibile. Ma quando eravamo quasi arrivata alla cassa per pagare..
“NO cazzo! E’ tutta colpa tua scema! Non avrei mai dovuto ascoltare Liam!” imprecò Zayn.
Le serrande erano chiuse e le luci spente: il supermarket aveva chiuso e non eravamo arrivati in tempo.
“Cazzo, ci mancava solo questa!” continuò a imprecare.
“Ma la smetti di essere così volgare? Ora chiamiamo uno dei ragazzi e troveremo una soluzione.” Cercai di calmarlo.
“Non c’è niente da risolvere! Come credi che potrebbero tirarci fuori di qui non avendo le chiavi?” mi fece ragionare Zayn. In effetti aveva ragione: non c’era altra alternativa che rimanere rinchiusi lì dentro tutta la notte.
“Forse hai ragione. Credo che dovremmo dormire qui stanotte. Dai non è poi così tragico: ci sono bevande e cibi di tutti i tipi e da qualche parte ci sarà anche qualche coperta roba simile. Sarà come essere a casa.” lo rassicurai.
“Ma io non voglio passare tutta la notte con te!” urlò.
“Zayn, è una situazione difficile: dobbiamo cercare di collaborare. E’ solo una notte!”
“E’ tutta colpa tua: non dovevi cadere! Sei una scema!” urlò di nuovo.
“Non sono io quella che sono ritornata indietro! Se volevi sapevi qual’era l’uscita!”
“Quindi la colpa sarebbe mia adesso?”
“Non voglio litigare con te: dobbiamo collaborare. Diamoci da fare..” e così cercai qualcosa da mangiare.
E finimmo per mangiare schifezze come patatine, biscotti o caramelle. Erano le uniche cose che non dovevano essere cucinate e ci arrangiammo. Per tutta la serata non parlammo ma al momento di dormire, trovammo solo una coperta.
“Dormi tu se vuoi con la coperta. Preferisco dormire a terra piuttosto che con te accanto.” disse Zayn con tutto il suo solito odio.
“Non voglio che dormi a terra..Che sarà mai dormire insieme? Dai vieni qui o ti prenderai un raffreddore.”
Credevo che avrebbe continuato a insultarmi, invece cambiò idea e si mise sotto le coperte accanto a me. Rimasi davvero stupita. E al contatto con la sua pelle rabbrividii nuovamente. Perché riusciva a farmi questo effetto?
Sarebbe stata una luuunga notte. Ma di certo l’avrei ricordata per sempre.
 

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Capitolo 7
*** Riflessi color ambra. ***


Salve a tutte lettrici di EFP! :)

Per quanto riguarda lo scorso capitolo credo che forse qualcuno è rimasto un po’ scioccato per la storia del supermercato xD ma li volevo fare rimanere bloccati da qualche parte per ‘costringerli’ a parlare (sì sono cattiva) e questa è l’unica idea che mi è venuta (e sono anche mooolto fantasiosa) ma spero che qualcuno apprezzi questa mia ‘fantasia alternativa’ (?)! Detto questo, non voglio scocciarvi più, mettetevi comode e..Buona lettura!

 
Credo davvero che non avrei mai dimenticato questo giorno. In meno di qualche ora, avevo: cambiato città, cambiato casa, fatto amicizia con Niall, conosciuto tre ragazzi simpaticissimi e affettuosissimi e subìto gli insulti di un misterioso ragazzo dai lineamenti orientali, con il quale ero rimasta bloccata in un supermarket. Essere travolti da un tornado è niente in confronto a quello che avevo appena vissuto. Ma la cosa peggiore, di certo, non era essere rimasta bloccata in un supermarket, bensì essere rimasta bloccata in un supermarket con Zayn.Per tutta la serata non avevamo parlato e per tutto il tempo era crollato un silenzio tombale intorno a noi, ma adesso eravamo costretti a dormire vicini ed ero imbarazzatissima. Così decisi di alzarmi, magari a bere qualcosa, dato che non riuscivo proprio a prendere sonno.

“Che fai? Ti alzi?” chiese Zayn. Oh ops, forse lo avevo svegliato.
“Ehm sì, scusa non volevo svegliarti! Non era mia intenzione davvero! Continua a dormire.” cercai di giustificarmi, pronta a ricevere altri insulti.
“No, non voglio dormire, ci ho provato ma non riesco a chiudere occhio. Ero già sveglio.” rispose invece tranquillo.
“Già è impossibile dormire in questo posto. Siamo proprio due sfigati! Chi è che rimane chiuso dentro un supermercato? Solo gli sfigati!”
“E le sceme.” mi corresse Zayn.
“Sì esatto e le sce…Io non sono scema!”
“Sì che lo sei. Lo stavi ammettendo anche tu!” ribatté.
“Tu invece sei proprio un intelligentone. Lo sei talmente tanto che hai scordato il cellulare a casa. Complimenti Malik dei miei stivali! E menomale che erano le femmine a scordare le cose.”
“Sai, non era nei miei programmi rimanere rinchiuso in un supermercato con una ragazzina viziata. E comunque tu non sei tanto meglio, dato che hai il telefono completamente scarico! Possiamo solo sperare in un miracolo.”
“Sono sicura che Niall e gli altri sospetteranno qualcosa e ci tireranno fuori di quì. Da quel poco che ho potuto constatare, Niall è molto premuroso e probabilmente avrà già cominciato a cercarci. Tra non molto ritorneremo a casa..” dissi con il massimo del mio ottimismo. Solitamente non sono molto ottimista, non sono neanche pessimista, ma diciamo che tendo a valutare tutto con realismo, ma in quest’occasione dovevo cercare di farmi forza.
“Lo spero. Se resto un altro minuto qui giuro che mi suicido.” continuò Zayn.
“E cosa aspetti? Mi faresti un grandissimo favore.” lo provocai.
“Peccato che non ho voglia farti nessun favore. Sarebbe troppo semplice togliermi la vita e renderti felice: preferisco continuare a insultarti e assillarti, così sarai tu quella che ti suicidi, facendo un favore a me.” disse  per controbattere, con uno strano sorrisetto malefico sulle labbra.
“Davvero astuto, è un piano impeccabile. Peccato che accadrà solo nel due mila e credici.”
“Ne sei sicura?”
“Sicurissima.” affermai con certezza.
“In questo caso rimane sempre l’opzione che possa ucciderti io. A pensarci bene ci sono molti coltelli qui dentro.” disse con non-chalance,che quasi mi spaventava.
“Tutte belle parole! Tanto lo so che non lo faresti mai, come hai già detto in precedenza, ‘Niall ti ucciderebbe vivo’.” Ero abbastanza sicura che non mi avrebbe sfiorata con un dito, ma in fondo riflettei che non lo conoscevo ancora bene. Cosa sapevo di lui realmente? Solo il nome e il fatto che fosse davvero irritante!
“Ma posso sempre dire che sei stata tu a suicidarti. Non ci sono testimoni oltre me stesso e nessuno oserebbe contraddire le mie dichiarazioni.” continuò con questo suo sorrisetto sghembo. Era davvero insopportabile!
“Devi avere sempre l’ultima parola? Sei insopportabile! Non riesco a capire come gli altri ragazzi ti possano essere amici! Loro sono così dolci, sensibili, simpatici e divertenti mentre tu, tu sei..” farfugliai esasperata. Sì, perché quel ragazzo mi stava portando davvero all’esasperazione e chissà che non mi sarei suicidata come aveva ipotizzato.
“Gli altri ragazzi mi sono amici perché mi vogliono bene e perché a differenza delle ragazze, noi maschi, abbiamo dei sentimenti e siamo leali! E non provare a giudicarmi se non mi conosci!” mi rimproverò alzando la voce, forse si stava ‘leggermente’ arrabbiando.
“Io non ti stavo giudicando..ma di certo se tu sei sempre così scontroso con me come adesso, cosa posso pensare? Che sei insopportabile e insensibile.” affermai cercando di rimanere più calma possibile, ma con la sua presenza la calma perdeva di significato.
“Io non sono insensibile! Ti ho già detto che non mi devi giudicare. Se non sai quello che ho passato e quello che sto passando, preferirei che non proferissi parola! Tu e tutti i tuoi tentavi di essere dolce per cercare di essermi amica non attaccano con me, anzi, dovete andarvi a farvi fottere, sono stato abbastanza chiaro?” urlò scandendo bene parola per parola. La sua voce era roca, chiara e coincisa e il discorso che aveva appena formulato sembrava non voler ricevere obiezioni. Stava davvero cominciando a spaventarmi, d’altronde ero sola, rinchiusa in un supermercato senza via d’uscita, con un perfetto sconosciuto. Avrebbe potuto farmi di tutto e senza neanche accorgermene, indietreggiai cadendo sulla coperta con Zayn che mi seguì a ruota, cadendo sopra di me, inciampando a causa mia. Ebbi quindi la possibilità di osservare i suoi occhi da veramente vicino: erano marroni certo, ma non un marrone qualunque. Erano scuri, pieni di odio e quasi ‘spenti’ oserei dire, ma erano anche circondati da dei piccoli e incantevoli riflessi color ambra. Se non fosse stato per quest’ultimi, il suo sguardo sarebbe davvero stato spaventoso e grazie ad essi, infatti, rimasi incantata ancora un volta da quelle due pupille penetranti e color cioccolato.
“Alzati, mi fai male…” dissi distogliendo finalmente lo sguardo dal suo viso.
“No. Rimango qui finché non mi dici che hai capito e sono stato chiaro.” ringhiò ancora una volta.
“Sì che ho capito! Non sono sorda, cosa credi? Adesso alzati! Mi hai scoccia-“ non ebbi il tempo di terminare la frase che fui interrotta da un rumoroso tonfo proveniente dall’esterno.
“Ragazziii! Siete lì dentro?”
Avrei riconosciuto quest’accento irlandese tra altre mille voci.
“Niall! Sì siamo qui!” e detto ciò, scaraventai quel rompiscatole di un Malik a terra, togliendomelo di dosso e correndo verso i mio biondo preferito.
“Little-sis! Cavolo quanto mi hai fatto preoccupare! Come stai? Hai mangiato? Dove hai dormito? E soprattutto, Zayn ti ha fatto qualcosa? Se ti ha toccato con una sola unghia giuro che..” mi riempì di domande Niall, abbracciandomi. Ho già detto che adoro i suoi abbracci e che mi ci stavo abituando troppo?
“Mi uccidi lo so. E comunque non ti preoccupare così tanto per me, sì sto benissimo ed è stato il sabato sera più divertente della mia vita.” rovinò il momento l’orientale con il suo sarcasmo rompiscatole come lui.
“Dai Jawy del mio cuor, non te la prendere così tanto! Ci sono io a consolarti e a chiederti come stai!” cominciò a prenderlo in giro Liam, suscitando le risate di tutti (eccetto di Zayn).
“Tu non mi rivolgere più parola! E’ colpa tua e della tua brillante idea di accompagnare questa stupida che sono rimasto chiuso quà dentro.”
“Comunque” –ripresi il discorso con Niall- “sto bene tranquillo e questo qui non ha fatto niente di male..”
“E io che pensavo che magari passando una nottata insieme-“ cominciò Louis, interrotto da un colpo di tosse e una gomitata al braccio di Harry.
“Cosa pensavi?” lo incitò Zayn, lanciandogli un’occhiataccia.
“Niente, come non detto!” disse Louis.
“Comunque Karen ci dispiace tantissimo per quello che è successo! La prossima volta ti accompagnerò io, sono sicura che Zayn non è stato il massimo del divertimento!” affermò Harry.
“Grazie mille ricciolino!” e abbraccia anche lui, aveva la pelle morbida e un dolcissimo profumo di mento come Niall.
“Bene, adesso che finalmente vi abbiamo trovato, dopo una nottata di ricerche, che ne dite di festeggiare andando a fare colazione da Starbucks? Ovviamente offre Zayn per ripagarci della fatica che abbiamo fatto per tirarvi fuori di qui!” propose Harry.
“Ehi un momento, colazione? E’ già mattina?” chiesi spaesata. Restare chiusa in un supermercato con Zayn per ore intere, mi aveva fatto perdere la concezione del tempo.
“Sì little carrot! Non te ne sei resa conto? Secondo me davvero tu e Zayn avete ammazzato il temp-“ continuò Louis, interrotto, stavolta, da uno sguardo assassino di Zayn. Lui e Liam (e forse anche Niall e Harry) ci stavano nascondendo qualcosa..ma non ci pensai poi più di tanto.
“Comunque io non ho intenzione di pagare niente a nessuno, me ne voglio tornare a casa e non vedere più davanti ai miei occhi questa stupida.” Ormai mi stavo quasi abituando anche ai suoi insulti.
“Ragazzi mi dispiace ma non vengo anch’io, ho un appuntamento con Danielle!” disse euforico Liam.
“OOOOOOOk! Spassatela pure con la tua fidanzata, ci divertiremo lo stesso senza te!” scherzò Harry, facendo la linguaccia all’amico. “Lou? Tu che fai?” continuò il riccio.
“Ehmm…veramente anch’io avrei un appuntamento con Eleanor..”
“Non ci credo. Vi siete decisi finalmente a uscire insieme? Era ora che combinaste qualcosa! E mi raccomando non comportarti da idiota come al tuo solito o la farai scappare questa povera pazza!” esordì Niall.
“Incoraggiante come sempre amico. E comunque se ha accettato l’invito vuol dire che le piaccio così come sono: divertente, bello e intelligente.” ammiccò Louis con il massimo della sua modestia.
“Bravo, bravo, vatti a divertire anche tu. Ma sappi che con me hai chiuso definitivamente!” si lamentò ancora Harry.
“E queste Danielle e Eleanor chi sono?” chiesi divertita.
“Danielle è la ragazza storica di Liam: sono fidanzati da un anno e mezzo!” spiegò Niall.
“Che cosa dolce!” affermai con gli occhi a cuoricino. Non sono una romanticona ma le coppie felici sono sempre belle da vedere e Danielle mi stava già simpatica.
“Invece Eleanor è la migliore amica di Danielle, nonché cotta storica di Louis, ma da quanto hai capito si sono decisi solo adesso ad uscire insieme!” continuò il biondo.
“Bhè allora buona fortuna Tommo ‘il conquistatore’!” dissi rivolgendomi a Louis, che era imbarazzatissimo e che mi ringraziò con uno dei suoi sorrisi raggianti.
 
E così Liam, Louis e Zayn lasciarono soli me, Niall e Harry, ma quando Zayn se ne stava per andare mi rivolse un ultimo sguardo ‘malefico’ dove notai ancora una volta quei riflessi color ambra.
 
Successivamente, quindi io, Niall e Harry passammo tutto il resto della giornata insieme e ebbi modo di conoscere meglio anche il riccio. Era davvero simpaticissimo e dolcissimo come avevo immaginato il giorno prima e imparai cose come il fatto che adorava i gatti o che anche lui era innamorato cotto di una certa Hope, ma che quest’ultima non se lo filava neanche di striscio! Ma mi assicurò anche che me l’avrebbe fatta conoscere il giorno dopo a scuola. Già l’indomani sarebbe stato lunedì 16 settembre e sarebbe cominciata la scuola. Nuovo anno, nuovi compagni, nuovi professori: insomma ero ansiosissima e tesissima. Anche durante il ritorno a casa e la cena non feci altro che pensare a come sarebbe stata la nuova scuola e se sarei riuscita a farmi qualche altro amico, femmina possibilmente!
 
“Ehi Karen, sei pensierosa..che succede?” mi chiese Niall.
“Niente Niall, sono solo un po’ ansiosa per domani.”
“Ma non ti devi preoccupare! Ci siamo io e i ragazzi con te e ti aiuteremo in tutto, te l’ha detto anche Harry oggi pomeriggio no? Ti siederai con uno di noi se capiteremo in un corso insieme e per qualsiasi problema sai a chi rivolgerti. Ti ho fatto una promessa, ricordi?” mi rassicurò.
“Ti voglio tantissimo bene e certo che la ricordo, come potrei dimenticarla?”
“Te ne voglio anch’io! Ma adesso dormiamo che è tardi, domani ci dobbiamo alzare presto e dopo tre mesi d’estate sarà un trauma!”
“Già hai ragione, buonanotte biondo!” dissi schioccandogli un soffice bacio sulla sua guancia, morbida come il resto del suo corpo.
“Buonanotte anche te dolcezza e sogni d’Horan!”
“Ma certamente!” e detto ciò spegnemmo la luce e mi coricai.
Le chiacchierate con Naill erano sempre rassicuranti, ma in realtà c’era un altro pensiero che mi vagava ancora in mente: Zayn. Non ero riuscita a dimenticare ancora il suo comportamento nel supermercato e quando chiusi gli occhi per cercare di addormentarmi, un immagine era ancora nitida nella mia testa: i suoi riflessi color ambra.

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Capitolo 8
*** Tong High School. ***


Ehilà lettrici! :)

Salve ormai è troppo formale (?). Comunque, finalmente Karen conosce una nuova ragazza (dove ha già sentito ‘Hope’?) e entrerà nella nuova scuola. E anche il prossimo capitolo sarà molto incentrato su di lei e su Danielle e Eleanor. Ma non temete, ‘Jawy’ (come lo chiama Liam) tornerà all’azione mooolto presto, più di quanto immaginate ;) Grazie ancora a tutte voi che leggete la storia o la mettete tra i preferiti/seguiti, ma soprattutto a coloro che recensiscono! Mi fa sempre molto piacere sapere quello che pensate, anche critiche! Detto questo.. Buona lettura!
 

“Svegliaaaa biondo! Mi vuoi fare arrivare tardi il primo giorno di scuola?” domandai svegliandolo nel migliore dei modi, cioè urlandogli all’orecchio.
“Little sis i timpani mi servono! E io che credevo che fossi dolce, garbata e affettuosa.” disse mettendo il broncio.
“Non provare a fare il finto offeso! Sono dolce, garbata e affettuosa e ho provato a svegliarti aprendo ‘dolcemente’ la tenda, toglierti ‘garbatamente’ le coperte e portarti ‘affettuosamente’ la colazione a letto: ma dormi peggio di un sasso.” lo rimproverai.
“Perché i sassi dormono? E comunque l’orecchio mi fa ancora male..” continuò offeso.
“Dai Niall, se continui a fare l’offeso non posso resisterti e ti abbraccio! E io non voglio perché prima ti devi alzare, vestire, preparare e poi mangiare. Io mi devo solo vestire e sono pronta: aspetto solo te.”
“Va bene hai ragione e grazie per la colazione: te l’ho già detto che sei la ragazza più dolce e meravigliosa del mondo e che sono fortunato ad averti come sorella?” chiese mentre si strofinava gli occhi, ancora assonnato: sembrava un bambino!
“Sì tantissime volte: ma ora cerca di fare presto!” dissi soffocando tra le risate vedendolo ancora mezzo addormentato e con i capelli tutti arruffati.
“Agli ordini dolcezza!” e detto ciò si avviò verso il bagno.
 
Io nel frattempo avevo preso la divisa scolastica appena stirata da mia madre e comincia a indossarla. Non ero abituata a indossare divise: nelle altre scuole dove ero stata potevo indossare vestiti normali e questa era la prima volta che indossavo una divisa. Capii quindi che questa doveva essere una scuola molto prestigiosa. Io me la cavo abbastanza bene un po’ in tutte le materie, ma sarei stata davvero capace di passare gli esami d’entrata? Sarei davvero stata capace di trovarmi qualche amica?
Cercai di non preoccuparmi e di pensare positivo: ‘la vita è come uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo’, o almeno questa era una delle tante frasi filosofiche che si trovavano in giro per Facebook. Indossai quindi le calze bianche lunghe fino al ginocchio, la mini gonna a balze con un motivo tipico scozzese a quadri rossi e neri, la camicia bianca (come le calze) a maniche corte e un papillon al collo, intorno al colletto della camicia, con lo stesso motivo a quadri della gonna. Infine, lascia i capelli sciolti, coprendo le spalle e infilai un paio di stivaletti neri. Sembravo proprio uno di quei personaggi dei manga che tanto mi piacevano! La divisa era proprio bella e mi avrebbe anche evitato lo stress quotidiano di dover scegliere giornalmente dei vestiti diversi da indossare!
“Karen io sono pronto! Sto scendendo sotto!” ecco il mio caro irlandese che mi riportava alla realtà.
“Sì, ti raggiungo!” urlai, scendendo le scale.
Quando arrivai al piano inferiore Niall rimase con la bocca aperta e gli occhi spalancati.
“Chiudi la bocca o entreranno le mosche!” lo presi in giro.
“Cavolo sis, se-sei…bellissima! La divisa ti sta benissimo! E’ ormai da quattro anni che vedo ragazze con questa divisa addosso, ma a nessuna sta così bene quanto a te!” mi fece i complimenti Niall, e io, timida come sempre, arrossì.
“Non ti devi vergognare” –continuò- “è la verità: sei stupenda!” mi disse avvolgendo le sue morbide braccia sul mio corpicino.
“Grazie biondo! Anche a te sta benissimo. Sembri un piccolo damerino!” Già sembrava proprio un damerino con la camicia bianca, come la mia, i pantaloni con lo stesso motivo a quadri, però neri e blu, anzi che rossi e la cravatta con lo stesso motivo dei pantaloni, sempre blu. Era davvero bellissimo.
“Basta effusioni voi due! Vi ricordo che la scuola comincia fra meno di un quarto d’ora e dovete cominciare ad incamminarvi.” ci rimproverò Bobby.
“Sì papà, stiamo andando. Ci vediamo oggi pomeriggio!” lo salutò Niall.
 
E così ci incamminammo verso la mia nuova scuola: la Tong High School. Durante il tragitto Niall mi raccontò che era una delle scuole più famose di tutta la città (come immaginavo) e che non tutti la possono frequentare. Ma mi assicurò che non era poi così severa come sembrava e che i professori erano tutti molto gentili ed educati. E se lo diceva Niall, io ci credevo in pieno. Inoltre, la scuola era davvero bellissima come me l’aveva descritta il giorno precedente Harry: il cortile era immenso, tutto cementato con dei mattoncini marroni e pieno di piccoli cespugli con dei fiori colorati e profumati e l’edificio era ancora più immenso del cortile. Era davvero enorme ed era diviso in due piani: quello inferiore era ricoperto con dei mattoncini marroni come quelli del cortile, invece quello superiore era tutto bianco con al centro la scritta blu a caratteri cubitali “Tong High School”. Era, infine, piena di grandi finestre in vetro e non sembrava per niente una scuola!
“Ti piace la scuola?” mi domandò dolcemente Niall.
“Certo che mi piace! E’ enorme e bellissima, sono sicura che mi troverò bene qui!” esclamai ancora sorpresa per la maestosità dell’edificio.
“Sono contento! Adesso entriamo ce tra 5 minuti esatti suona la campanella!” E detto ciò mi prese per mano e mi trascinò all’interno della scuola.
C’erano tantissime persone! E sembravano tutte uguali, dato che indossavano tutti la stessa divisa. Però, tra la folla, riuscì a notare un ragazzo che aveva qualcosa di diverso rispetto gli altri: una folta chioma riccioluta e un papillon al posto della cravatta.
“Harry!” urlai entusiasta, facendolo voltare verso me e Niall.
“Karen! Finalmente sei arrivata! Non vedevo l’ora di farti vedere la scuola!” disse il riccio, raggiungendomi. “E la divisa ti sta benissimo!” continuò Harry.
“Grazie Harry! Anche a te sta bene ma, sbaglio o hai qualcosa di diverso rispetto le altre divise maschili?”
“Certamente! Ho il papillon al posto della cravatta! Originale come trovata vero? A me non piacciono le cravatte e mi sono fatto fare un papillon speciale solo per me!” disse mostrandomi il papillon.
“Sei strano, ragazzo! Comunque sì davvero originale e così almeno ti riconoscerò più facilmente!”
“Little-carrot! Il tuo “Buona fortuna” di ieri mi ha portato veramente fortuna!” urlò un ragazzo alle mie spalle, Louis sicuramente.
“Vi ricordo che esisto anch’io.” affermò Niall offeso.
“E dai irlandese! Lo sai che noi ti amiamo! Ma Karen è nuova qui, dobbiamo accoglierla nel migliore dei modi.” disse Harry.
“Sono contenta Lou! Quindi tu e questa ragazza siete ufficialmente fidanzati?” chiesi voltandomi verso Louis.
“Puoi dirlo forte! E Niall: adesso tu e Liam non potrete più prendermi in giro!” affermò soddisfatto, seguito da Niall che gli fece la linguaccia.
“Lou, anche tu come Harry hai avuto “l’originale idea” di metterti le bretelle al posto della cravatta?” chiesi ridendo, indicando le bretelle. Erano davvero uno più strano dell’altro.
“Sì! Io adoro le bretelle e fosse stato per me, avrei indossato una camicia a righe, ma il preside me lo ha vietato.”

Driiin.

“Ragazzi l’inferno è iniziato. Dobbiamo andare in classe. Voi che corsi avete?” disse Niall.
“Io, tu e Liam abbiamo due ore di inglese, una di storia e due scienze. Cominciamo proprio bene!” affermò Harry.
“Io storia, matematica, inglese e due ore di filosofia, con ELEANOR! Vi amo tutti, ci vediamo a mensa!” disse Louis, mentre si avviava verso le scale, euforico come sempre!
“Io due ore di matematica, due di geografia e una di arte.” dissi infine.
“Uffa, allora non abbiamo neanche un corso insieme. Ci vediamo a mensa. Noi ci mettiamo sempre all’ultimo tavolo in fondo a destra. Mi raccomando. Ti voglio bene!” disse il biondo abbracciandomi.
“A dopo Karen! Buon inizio anno scolastico.” disse poi Harry, dandomi un bacio in guancia.
“A dopo ragazzi, vi voglio bene anch’io!”
 
E detto questo cominciai a cercare la classe con il corso di matematica. Mentre camminavo, però, riflettei che non avevo visto né Liam né..Zayn. Liam sicuramente stava con la sua ragazza, Danielle mi sembra. E Zayn? Perché non era venuto a salutare me e Niall? Ah, dimenticavo: mi odia. E voleva anche che io mi suicidassi o morissi a causa sua: giuro che per qualche momento, al supermercato, quella notte, mi sono spaventata davvero. Ma perché pensavo a quella sottospecie di essere umano senza cuore?
Cercai quindi di non pensarci, entrando in classe, che finalmente avevo trovato. E quando varcai la soglia della porta, improvvisamente tutti i ragazzi smisero di chiacchierare tra di loro, voltandosi verso di me. In quel momento avrei voluto scavare una fossa e sotterrarmi per la vergogna. Non amavo essere al centro dell’attenzione e questa situazione non era delle migliori. Quando notai un ragazzo moro, con una cresta perfettamente ordinata, intento a leggere qualcosa, che fu l’unico a non voltarsi dalla mia parte: Zayn il rompiscatole Malik. Perfetto: avevamo due ore di corso insieme! Cosa c’era di peggio?
Avrei continuato a imprecare mentalmente, ma fui interrotta dalla presenza di una signora, sulla quarantina, mediamente alta e con i capelli mori legati in un alto tuppo. Era sicuramente la professoressa di matematica e tutti cominciarono a sedersi, ma io non sapevo dove mettermi. Dopo qualche minuto erano rimasti solo due posti vuoti: uno vicino a Zayn e l’altro vicino a un’insolita tipa dai capelli biondi, con una mesh verde lungo il ciuffo, piena di braccialetti con le borchie e la camicia tutta colorata con delle strane fantasie. C’era proprio l’imbarazzo della scelta, ma scelsi il male minore: la tipa insolita. Se mi fossi seduta con Zayn, quest’ultimo mi avrebbe sicuramente incenerito con un solo sguardo.
“Posso?” chiesi a questa ragazza. In realtà mi faceva paura tanto quanto Zayn e ero un po’ intimorita dalla sua possibile reazione.
“Certo! Non c’era bisogno di chiedere!” rispose invece gentile. E in effetti guardandola meglio era proprio carina: i capelli biondi le cadevano dolcemente sulle spalle e la mesh verde le risaltava gli occhi, del medesimo colore. Non so perché, ma guardandola negli occhi capii subito che mi ero sbagliata sul suo conto: non doveva essere poi così male.
“Grazie mille davvero! Avevo paura che mi avresti respinto. Sai, sono nuova qui e non conosco molte persone ancora..”
“Sì so cosa si prova, anch’io mi sono trasferita qui soltanto da un anno e se hai qualche problema puoi riferirti a me. Comunque piacere, sono Hope!” si presento la bionda. Hope..Hope..dove avevo già sentito quel nome?
“Io mi chiamo Karen!”
“Signorine in fondo, volete renderci partecipi della vostra allegra chiacchierata?” ci riprese la professoressa. E meno male che erano tutti gentili ed educati.
“Sono spiacente prof, ma non possiamo. Non le hanno insegnato a rispettare la privacy?” rispose di rimando Hope. Wow che tipa! Era davvero forte!
“… State in silenzio o vi sbatto in presidenza.” cominciò ad alterasi la quarantenne.
“No, no. Mi scusi, non accadrà più e bla bla bla.”
“Sei stata grande! Davvero hai tutta la mia stima! L’hai fatta restare senza parole!” mi complimenta. Era davvero strana, ma alquanto divertente!
“Grazie Karen, ma ora è meglio se stiamo in silenzio o si agiterà veramente!”
 
E così, le 5 ore passarono in fretta e anche se i professori ci riprendevano di continuo, io e Hope continuavamo a parlare e conoscerci meglio. Avevamo molti gusti in comune nonostante apparentemente fossimo così diverse e mi piaceva ogni minuto di più. Non mi sono mai piaciuti i tipi strani come lei, ma con questa ragazza era diverso: il mio sesto senso mi suggeriva che saremo diventate grandi amiche. E per 5 ore riuscii a non pensare a Zayn e al fatto che non mi avesse degnato neanche di un minimo sguardo. Ecco ci risiamo: perché continuavo a pensare a lui? Adesso dovevo solo concentrarmi a fare nuove amicizie e a conoscere ancora meglio Hope. Anche se, il comportamento ambiguo del moretto mi incuriosiva sempre di più. Cosa nascondeva dietro quegli occhi di ghiaccio e cioccolato allo stesso tempo?
 
 

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Capitolo 9
*** Ultimo tavolo in fondo a destra. ***


Ehilà lettrici! :)
Scusaaaaate se pubblico solo adesso ma ho avuto tanti, tanti, tantissimi impegni! Comunque, vi ringrazio di cuore per le 4 recensioni dello scorso capitolo e tutti i nuovi preferiti/seguiti: “I think I wanna Marry YOU!” Ritornando serie, in questo capitolo Karen conoscerà delle nuove amiche e avrà modo di legare di più anche con la nostra sfacciata e stravagante Hope (sì, lei e Harry hanno molto in comune :3). E per quanto riguarda Zayn…ci saranno presto tante novità in arrivo! Detto questo, basta spoiler e.. Buona lettura!

 
Era finalmente giunta l’ora della mensa. Solitamente, dopo 5 ore di scuola, era il momento più atteso della giornata, in cui potevi rilassarti e sfamare la tua pancia brontolante. Ma quel giorno per me fu diverso: con Hope avevo perso il senso dell’orientamento e non mi ero minimamente accorta che fossero già passate così tante ore. Hope era come un fulmine a ciel sereno: stravagante, piena di energia e sempre in grado di sorprenderti! Non avevo mai conosciuto una persona come lei prima d’ora e solitamente non avevo mai frequentato i tipi ambigui come lei. Ma avevo come un sesto senso che mi spingeva a non lasciarmela scappare. E poi non è mai tardi per cambiare, no?
“Karen! Dobbiamo andare a mensa! Muovi quelle chiappe o ti spingo con la forza: ho fame!” mi richiamò Hope.
“Ho capito, ho capito! Sempre gentile tu eh?” chiesi retoricamente.
“Certo, gentile come la carezza di un bambino (?). Ok, la fame mi sta facendo dare i numeri: 1,2,3,4…E’ meglio se andiamo a mangiare!” affermò ridendo, aveva sempre il sorriso sulle labbra!
“Certo piccola maiala affamata!”
 
E così cominciammo a incamminarci verso la mensa. Quando ad un tratto mi ricordai che Niall ed Harry mi raccomandarono di pranzare con loro all’ultimo tavolo in fondo a destra. Ci sarebbero rimasti sicuramente male se li avessi dato buca improvvisamente. Loro erano stati così gentili con me. Certo, il fatto di mangiare con quella testa di carota di Zayn non ho un cuore Malik (sì, avevo passato troppo tempo con Louis e con la sua mania delle carote!) mi avrebbe fatto venire il voltastomaco, ma almeno ci dovevo provare per Niall e gli altri.
“Hope..ehm..ora che ci penso io devo sedermi al tavolo di mio “fratello” e dei suoi amici. Me lo avevano già chiesto prima di te, ma sbadata come sono me lo ero già dimenticato! Ti offendi se per oggi vado da loro?” cercai di chiedere con calma, sperando che non si arrabbiasse.
“Ma no figurati! Un po’ mi dispiace, ma in fondo abbiamo già passato 5 ore insieme, è giusto che tu vada con i tuoi amici! Tu a che tavolo ti devi sedere?”
“L’ultimo in fondo a destra.” dissi sorridendo al pensiero di rivedere Niall, Harry, Lou e Liam. Ma quando mi voltai verso la mia amica, quest’ultima rimase a bocca aperta.
“C’è qualcosa che non va?” continuai.
“No..no..solo: tu conosci Harry? Harold Edward Styles? Non me lo avevi detto..” rispose un po’ scioccata.
“Ah già scusa! Io ti ho raccontato che mi sono trasferita a Bradford perché mia madre si sta per sposare con un uomo che abita qui..e bhe ecco, quest’uomo è il padre di Niall Horan, nonché mio “fratello” e lui sabato mi ha presentato i suoi amici, tra cui sì, anche Harry! Lo conosci anche tu? Sai è simpaticissimo e credo che, anche se forse è presto dirlo, sia quasi il mio migliore amico, oltre Niall ovviamente!” le spiegai orgogliosa.
Però…a dire il vero..c’era qualcosa che non mi quadrava. Io avevo già sentito il nome “Hope” o sbaglio? Hope, Hope… Ma certo! La ragazza di cui era innamorato Harry! Ecco perché lei era rimasta sorpresa quando le dissi che conoscevo Harry! Che scema, forse Zayn aveva ragione, ero una scema..e ora cosa c’entrava Zayn? Rompeva le scatole anche ai miei pensieri!
“Ahh..capisco. Scusami, non volevo essere invadente. Comunque sì lo conosco e, se è per questo, oggi anch’io devo pranzare a quel tavolo perché le mie due amiche sono fidanzate con due dei tuoi amici! Siamo fortunate!” disse ritornando sorridente.

E così ci avvicinammo finalmente a questo benedetto ultimo tavolo in fondo a destra.
“Kareeen! Non vedevo l’ora di rivederti! Mi sei mancata! Come è andato il primo giorno di scuola qui alla Tong High School?” mi chiese il mio migliore amico, mentre mi rincorse per abbracciarmi. Era il migliore amico più affettuoso del mondo!
“Benissimo riccio, grazie! E sai” mi avvicinai al suo orecchio, per non farmi sentire dagli altri “ho conosciuto Hope! E’ stata la mia compagna di banco per tutte e 5 le ore! Ora capisco perché sei così tanto innamorato di lei!” affermai notando che le sue gote erano passate dal bianco, al rosa, al rosso per infine diventare di un colore simile al fucsia-viola.
“Dai Harry, non fare così! Secondo me anche tu non le sei indifferente..Sai quando le ho detto che sarei venuta a mangiare qui, il primo che ha notato sei stato tu.. Stai certo che indagherò su questa storia!” cercai di rassicurarlo prendendolo anche un po’ in giro!
“Quando si parla di faccende d’amore, ecco che arriva Tommo il conquistatore! Sono meglio di Cupido in persona! Amore mio bellissimo, io e Karen ti aiuteremo!” ecco Lou con tutta la sua solita modestia e il suo spirito altruista!
“A proposito” si voltò poi verso di me “vieni che ti devo fare conoscere Eleanor!” mi disse Louis trascinandomi verso una ragazza alta, magra, con i capelli mori, lunghi e mossi come i miei, ma perfettamente ordinati e bellissima anche solo con un filo di trucco. Madre Natura insomma.
“Amore, lei è Karen, la sorella di Niall!” disse Louis presentandomi alla sua ragazza.
“Karen, lei è Eleanor, la mia ragazza!” continuò presentando lei.
“Sono felice di conoscerti, Louis mi ha parlato così tanto di te!” affermai rivolgendomi a Madre Natura. No dai, Eleanor è molto più bello come nome.
“Grazie, anch’io sono felice! E poi vedo che hai già conosciuto Hope, quindi sicuramente diventeremo amiche anche noi! Però ti avverto, essere amiche della Dark-maiala non è facile: quando hai bisogno di difenderti da lei, puoi contare su di me!” affermò lei prendendo in  giro la bionda.
“Sfotti poco perché ti sento! Ingrata che non sei altro!” ribattè Hope, avvicinandosi e dando una pacca sul braccio all’amica. Erano così divertenti!
“Karen! Ragazze! Finalmente siete arrivate! Io e Liam stavamo aspettando voi per iniziare a mangiare! Ho faaaaaaame!” affermò una voce alle mie spalle, una voce inconfondibile: l’irlandese.
“Niall, keep calam! Ora ci sediamo e potrai mangiare quanto vuoi!” dissi scherzando, voltandomi verso lui.
“Va bene, va bene little-sis! Dai vieni che ci sediamo! Dove ti vuoi sedere?”
“Lei si siede accanto a me!” esclamò Harry. Che dolcino!
“No Styles, lei si siede accanto a me!” lo riprese la bionda. Oh ops..si stava creando un litigio per caso?
“E tu chi sei per decidere con chi si siede Karen? Non se sua madre o sua sorella!”
“Perché tu sì? Non mi risulta abbiate legami di sangue.” rispose ancora una volta decisa Hope.
“Sì ma io l’ho conosciuta prima di te!”
“Basta ragazzi! Litigate per una scema come questa? Non ne vale la pena. Davvero non vi capisco.” intervenne Zayn, che per tutto il tempo non avevo aperto bocca.
“Incoraggiante come sempre Malik. Comunque che ne dite se voi vi due vi sedete vicini e io mi siedo di fronte a voi? In questa maniera non litigherà nessuno e io starò vicino a tutti a due.” cercai di trovare una soluzione, obbligandoli a metterli vicini. Ero più che sicura che c’era del tenero tra loro due, anche se nessuno lo ammetteva all’altro.
“D’accordo.” Risposero all’unisono arrossendo. Lo dicevo io che c’era qualcosa tra i due!
“Non se ne parla completamente! Io accanto a una scema non ci voglio stare! Volete farmi vomitare?? Il mio posto è sempre stato accanto a Harry! Perché mai adesso io dovrei stare di fronte a Harry con accanto questa?” cominciò a urlare isterico Zayn, all’improvviso. Già..in effetti neanche io volevo stare un’altra volta accanto a lui. Il supermercato mi era bastato e avanzato pure!
“Dai, per favore! Non vedi che lo sto facendo per Harry e Hope?” gli confessai a bassa voce.
“Non mi interessa! Io non voglio averti accanto! Preferisco mangiare fuori!” e così detto lasciò la mensa per avviarsi in cortile. Mi sorprendeva ogni giorno di più. Cosa gli avevo fatto di male? Neanche avessi la lebbra!
“Bravo, bravo vattene! Fai solamente un favore a tutti! Nessuno vuole stare con Zayn non ho un cuore Malik!” sbuffai, anche se a vuoto perché lui se ne era già andato. Dio che nervi che mi provocava quell’essere vivente!
“Ragazzi, io vado da lui..” disse Liam.
“Nono Liam, resta qui. E’ stata colpa mia. Ora mi calmo e cerco di farlo ragionare. E’ una faccenda tra me e lui.” lo fermai seria.
“Ok, ma stai attenta. Quando ha la Luna storta non è semplice farlo ritornare in sé. Ah a proposito, prima che vai: lei è Danielle, la mia ragazza!” continuò indicandomi una ragazza alta e magra come la precedente, ma con una folta chioma riccia e castana: anche lei un’altra sorta di seconda Madre Natura. La mia autostima stava andando sotto zero e si stava seppellendo. Era bellissima!
“Piacere di conoscerti Danielle!” mi presentai dolcemente.
“Il piacere è mio Karen! E preferisco mi chiamassi semplicemente Dan! Comunque” cominciò ad abbracciarmi “sono sicura che Zayn non ce l’ha veramente con te. Vedrai che le cose presto si sistemeranno. E se avessi qualche problema, conta pure sul mio aiuto!”
Erano tutti così gentili! Anche se ci eravamo appena conosciute, sembrava già che fossimo amiche da una vita e che mi capisse con uno sguardo, quasi come una mamma.
“Grazie mille Dan!” dissi sciogliendo l’abbraccio e dirigendomi anch’io verso il cortile della scuola.
 
Lo cercai dappertutto. Dove diavolo si era cacciato? Io davvero non capivo: che motivo aveva di comportarsi così? Io ho cercato in tutti i modi di essere gentile e di diventargli amica, ma ho capito che era solo tempo perso e fatica sprecata. Anche se io non mi sarei arresa: dovevo capire il motivo del suo comportamento! Non che mi interessasse Zayn, per carità.. ma non era giusto che continuasse a trattarmi così e volevo trovare la soluzione al suo problema.
Quando ad un tratto, mentre camminavo con ormai ogni speranza di trovarlo persa, mi accorsi che accovacciato accanto ad un albero c’era un ragazzo moro, con una cresta di 6 cm, intento a leggere qualcosa: trovato! Così cercai di avvicinarmi a lui: si salvi chi può!!

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Capitolo 10
*** Per la "prima volta"... ***


Ehilà lettrici! :)
Siete rimaste con la curiosità per lo scorso capitolo? L’ho terminato lì in modo da indurvi a leggere il prossimo e poi in questa maniera questo capitolo sarà, finalmente, TUTTO (o quasi) “ZAREN” (Zayn e Karen) JFino a questo capitolo loro si sono solo scontrati e Karen ha conosciuto tutti i personaggi e i legami tra di loro, ma ora è giunto il momento di mettere un po’ d’azione con il vero protagonista no? Detto questo, semplicemente..Buona lettura!

 
Perché mi ritrovavo a chiarire con uno sconosciuto? Sì, perché in fondo Zayn era solo un perfetto sconosciuto. Non che Harry, Louis, Liam e le ragazze fossero dei grandi amici, anche loro li conoscevo solo da pochi giorni o addirittura ore, ma erano bastati per farmi capire chi avevo di fronte, e cioè delle persone leali e sincere. L’unico di cui avevo più fiducia, il mio punto di riferimento, in quel momento era solo Niall, ma anche tutti gli altri erano riusciti a guadagnarsi buona parte della mia fiducia e del mio affetto. Invece con Zayn.. era tutto diverso. Sì, avevamo passato molte ore insieme, soprattutto quel pazzo sabato notte, ma erano ore di silenzio e quelle poche volte che ci eravamo parlati, dalle nostre bocche erano usciti solo insulti e cattiverie. Era chiaro che non mi sopportasse, ma non amavo avere conti in sospeso con le persone e per quanto mi fosse difficile, spesso preferivo dire tutto in faccia, piuttosto che stare male in silenzio.
Ed eccolo lì, seduto con la schiena poggiata al tronco di un albero, con le gambe piegate verso il petto, la sua cresta perfettamente in ordine e un libricino tra le mani. Se non avessi saputo che fosse così insensibile e isterico, avrei quasi affermato che fosse, anche solo un briciolo, attraente. Ok, forse il nervosismo mi stava bruciando tutti i neuroni: dannato Malik.
“Anche a te piacciono i manga vero? Io ho riempito gli scaffali della mia camera solo con quelli e Niall mi chiede sempre ‘Cosa ci trovate tu e Zayn di così speciale in questi pezzi di carta bianca e nera?’ e io rispondo sempre che è una passione è che lui non può capire!” cercai di attaccare bottone con un argomento che magari potesse interessargli.
Ma niente, non mi rivolse neanche uno sguardo e mi ignorò come se niente fosse.
“Ehi! Sto parlando con te! Non solo sei insensibile, isterico, senza cuore e rompiscatole, sei anche maleducato!”
Ancora niente, sembrava quasi fossi invisibile. E l’indifferenza è una cosa che non ho mai sopportato a mai avrei tollerato! Se poi il soggetto in questione era il signorino accanto a me, la cosa si faceva più che irritante.
“Sisi ho sentito..brava, complimenti, vuoi l’applauso?” si decise a parlare senza ancora guardarmi negli occhi e continuando a fissare il fumetto.
Così decisi di togliergli “delicatamente” quel manga dalle mani e piazzarmi di fronte a lui: o mi ascoltava o mi ascoltava (sì, c’era proprio l’imbarazzo della scelta).
“Ma sei deficiente? Stavo leggendo, non puoi privarmi così all’improvviso di una cosa di mia proprietà! E se proprio la vogliamo dire tutta, qui l’unica maleducata sei tu!” continuò a parlare, o forse sarebbe meglio dire urlare.
“Finalmente ti sei deciso a degnarmi di uno sguardo. Io vengo qui per chiarire con te e tu neanche mi guardi in faccia? Mi hai scocciata Zayn. Se vuoi un burattino con cui sfogarti a causa dei tuoi “ormoni in circolo” che ti rendono suscettibile già di primo mattino, hai sbagliato persona.” trovai il coraggio di dirgli.
Ma lui, con la grazia di un elefante, si alzò d’improvviso, scaraventandomi a terra per riprendersi il suo manga e, ovviamente, ignorandomi.
Stava giocando con il fuoco quel ragazzo.
“Chi ti credi di essere?” urlai raggiungendolo e bloccandolo per un braccio.
“Zayn. Jawaad. Malik. Nonché il tuo futuro assassino se non ti decidi IMMEDIATAMENTE a spostarti e a non rivolgermi più parola. Ora ti è più chiara la mia identità?” disse con un sorrisetto malefico o forse, semplicemente arrogante, scandendo per bene il suo nome.
Aveva lo stesso sguardo intimidatorio di quel sabato quando voleva a tutti i costi uccidermi o fingere che mi suicidassi. E io, come una stupida, avevo ancora una volta paura.
“E sai invece cosa io ho imparato riguardo te?” continuò.
“No..non ne ho idea!” affermai ormai stanca di questa conversazione.
“Che la differenza tra te e le nuvole non esiste.”
“Che cosa significa questo?” domandai non capendo il senso della sua frase.
“Se vi levate dalle palle esce fuori una bella giornata.” e così detto si liberò facilmente dalla mia presa e si allontanò, verso l’entrata della scuola probabilmente.
E io? Io cosa facevo? Assolutamente niente. Rimasi lì imbambolata a guardarlo andare via. Forse avevo capito male. Forse avevo sentito male. Forse lui non voleva veramente dire ciò che era appena uscito dalla sua bocca. O, forse, io avevo sentito benissimo ma non riuscivo ancora a capacitarmi di tutto questo odio da parte sua. Mi aveva insultata per due giorni interi, ma ci ero sempre passata sopra, le sue cattiverie mi erano sempre entrate da un orecchio e uscite dall’altro, ma questa..beh..mi aveva trafitto il cuore. Lo avevo colpito, graffiato, penetrato, affondato e stritolato.
“Se mi levo dalle palle esce fuori una bella giornata” ..nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere..con Zayn stavo provando tante “prime volte”. Per la “prima volta” ero stata rapita da uno sguardo, per la “prima volta” ero rimasta rinchiusa in un supermercato con un ragazzo, per la “prima volta” ero rimasta a riflettere su cosa io fossi sbagliata e del perché suscitavo odio in un ragazzo e per la “prima volta” avevo ricevuto un insulto, o meglio, un commento riguardo me, così cattivo e triste.
Quella sottospecie di essere umano con i tratti orientali mi aveva esasperata già abbastanza in due giorni e  mezzo, ma questo più che esasperata mi aveva reso triste. Forse non dovevo reagire così ma..stavo piangendo. Quelle che fuoriuscivano dai miei occhi erano lacrime? Sì purtroppo.
Così cercai di asciugarle in fretta. Non doveva vedere nessuno che stavo piangendo..non doveva vedere nessuno che stavo piangendo per la “prima volta” a causa di un ragazzo. Ah già, questa era una delle tante da aggiungere alla lista.
 
I giorni per il resto della settimana passarono in fretta: la mattina a scuola, dove stavo imparando a conoscerla in ogni suo singolo angolo grazie a Hope e ai ragazzi, verso le 14 mensa, dopo altre due ore di scuola e poi a casa ad aiutare mamma con le pulizie o a stare in camera a parlare o scherzare con Niall; dopodiché cena, ancora in camera con Niall a guardare la Tv e verso le 23 tutti a dormire. Detto così sembra un po’ noioso, ma in realtà era stata una delle settimane più belle della mia vita. Il rapporto con Hope, Danielle e Eleanor si era sviluppato molto e ieri (il giorno del matrimonio tra mia mamma e Bobby) erano venute a casa mia e Hope mi aveva aiutata con i capelli, Danielle con il trucco e Eleanor con la scelta del vestito! Erano davvero tre ragazze fantastiche e capivo perché Harry, Liam e Louis ne erano così innamorati! Per quanto riguarda i ragazzi, anche con loro stava nascendo un rapporto d’amicizia bellissimo, soprattutto con Harry che ormai era il mio migliore amico! Niall..beh è Niall, e con questo si può raggruppare tutto quello che provo per lui! Mi ha sempre aiutata con i compiti, la sera mi diceva sempre “buonanotte little-sis” con quel suo accento meraviglioso e un bacio in guancia e ieri, quando hanno messo le canzoni lenti da ballo di coppia, mi ha invitata a ballare con lui! In realtà era un po’ imbranato e mi ha rivelato che se la cava solo nella danza tipica irlandese, che ha promesso di insegnarmi! Ma non so, quando stavo accanto a lui, tutto il resto del mondo intorno a me scompariva: la sua risata cristallina e i suoi occhi color ghiaccio mi ipnotizzavano, forse attirandomi in una nuova dimensione. E poi era sempre gentile e spontaneo: come ho già detto, un angelo sceso dal cielo.
 
“Niall..ho sonno..ieri abbiamo fatto tardi..sono stanca..non voglio andare a scuola! Convinci mia mamma e Bobby! Peeeer favore!” chiesi in ginocchio facendogli gli occhi dolci.
“Dolcezza, sai che non resisto quando fai così! Ma chi li sente poi se mariniamo la scuola? E poi c’è sempre il tuo dolce e caro fratello che ti fa compagnia! Dai, mancano solo 3 mesi e poi ci saranno le vacanze natalizie!” mi incoraggiò di buon umore come sempre.
“Sì, e fra 8 mesi e qualche giorno quelle estive. Ma, se ci sei tu al mio fianco riuscirò a sopportare anche il sonno e la stanchezza! Mi hai convinta, incamminiamoci verso la Tong High School!”
“Ecco, è così che ti voglio: piena di energia e positività!” disse abbracciandomi, come solo lui sapeva fare.
“A proposito” – continuò – “ non ti metti la tuta? Oggi io, tu, Hope e Zayn abbiamo educazione fisica a quarta ora, te ne sei già dimenticata?”
“Già vero! Che testa persa che sono! Però…io sono negata in educazione fisica e in qualsiasi sport che riguardi un pallone o una pallina! Motivo in più per rimanere a casa!” dissi mettendo il broncio.
“Cosa faresti senza di me little-sis? Comunque lo sai che senza di te mi annoierei! E penso che Hope ti verrebbe a prendere a casa con la forza e ti porterebbe a scuola con tutta la sua solita finezza! Fallo per il tuo fratellino e la tua migliore amica che ti vogliono taaaaanto bene!” e questa volta era lui a farmi gli occhi dolci e io, a differenza sua, non resistetti e mi lasciai convincere.
 
Ed eccoci a questa fatidica ora di educazione fisica.
Odiavo tante materie, nonostante ci tenessi ai miei voti e studiassi tutto alla perfezione, ma in educazione fisica, per quanto mi impegnassi, ero sempre andata male. Era l’unica disciplina in cui mi accontentavo del sei politico e in cui spesso prendevo insufficienze. “Sei solo pigra” mi dicevano. No, io non ero pigra, semplicemente a basso consumo energetico. Era forse colpa mia se ero nata stanca?
Ma con Niall e Hope che mi incoraggiavano, forse non era poi così male. E chissà che non fosse stato anche più semplice del previsto: in fondo erano solo 60 brevissimi minuti.
Così mi allacciai per bene le scarpe da ginnastica, mi sistemai la tuta, che, come la divisa, era uguale per tutte le ragazze, e mi legai i capelli in un’ordinata coda di cavallo, o almeno ci provai, dato che i miei capelli fanno schifo. Ero pronta per una ‘divertentissima’ partita di pallavolo!
 
Si erano già formate le squadre, ma io e Zayn eravamo rimasti fuori.
“Knight e Malik! Cosa aspettate? Entrate in campo nella squadra dei rossi!” ci ordinò il professore, simpatico come la pioggia il 15 Agosto, non so se rendo l’idea.
E come se non bastasse ero in squadra con Zayn. Da quel giorno non ci eravamo più parlati. Sì, avevamo molti corsi insieme, come questo appunto, ma mi ero decisa a non parlargli più. Un amico in meno non faceva la differenza: avevo già Niall, Harry, Liam e Lou, che bastavano e avanzavano. Come si diceva? ‘Niente Malik al giorno, toglie i problemi di torno’ sì, era proprio così..ok forse me lo ero inventato io, ma carina come trovata no?
“Knight, la palla!” mi avvertì il professore.
Oh Dio! Mi ero fermata a pensare a Zayn e cosa stava succedendo? La palla mi stava arrivando addosso! Cosa dovevo fare? Io ero negata a pallavolo, non riuscivo a prendere una palla già di mio, figuriamoci un pallone lanciato a tutto questa velocità all’improvviso. Sarei morta. Stavo morendo, stavo morendo! Non riuscivo a muovermi! Addio mondo, è stato un piacere vivere per 17 anni qui, ma ora ti devo lasciare. Così chiusi gi occhi pronta per ritrovarmi all’Aldilà. 3..2..1…

Pooom!

Ero caduta a terra e adesso sicuramente il mio spirito stava cominciando ad uscire dal mio corpo per andare in Paradiso.
No, aspetta un attimo. La palla non mi era arrivata addosso e..io non ero in paradiso..ma allora perché tutto quel frastuono? Riaprì gli occhi ed erano tutti accalcati accanto a me e.. Zayn. Era sdraiato a terra, con il braccio destro gonfio e viola e del sangue. Oh Santo Cielo! Adesso ricordo! Prima di chiudere gli occhi avevo visto una figura scattare davanti a me come un fulmine per parare il pallone: era Zayn. Quindi..era colpa mia se era finito a terra in queste condizioni?
“Zayn, Zayn! Cazzo Jawaad, Al Qaeda, Gheddafi o come cavolo ti chiami di secondo nome! Mi senti? Mi dispiace davvero! Giuro che mi dispiace! Ti odio con tutto il mio cuore ma ero io quella che doveva morire! Oh Dio! Svegliati porca carota!” urlai agitandomi e mettendomi in ginocchio accanto a lui.
Ma niente, aveva perso conoscenza. O era morto? Nono, caccia questo brutto pensiero dalla testa: era solo svenuto.

“Qualcuno lo accompagni in infermeria, presto! Knight, vai tu! Sei solo una buona a nulla, almeno datti da fare aiutando il tuo compagno che ha preso la palla al posto tuo catapultandosi dall’altra parte del campo!” mi diede ancora una volta un ordine il professore. Che maleducato!
Però in effetti aveva ragione..era tutta colpa mia e.. per la “prima volta” ero stata ‘salvata’ dal mio peggior nemico.
E se non si fosse più svegliato veramente? Nono, io lo odiavo, ma doveva continuare a vivere!
 

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Capitolo 11
*** Ragazzo d'oro..o no? ***


Ehilà lettrici! :)
Vi sta piacendo questa storia? Ultimamente purtroppo ho avuto problemi con la connessione Internet e non ho potuto pubblicare il capitolo per questo motivo! Lo so faccio schifo e mi dispiace davvero tantissimo, connessione maledetta! Per quanto riguarda la FanFiction.. siete in pena per il nostro Jawaad infortunato? Non vi preoccupate: ci sarà una ‘simpatica infermiera’ ad accudirlo ;) Per capire meglio, mettetevi comode e..Buona lettura!

 
Credevo davvero che mi fosse arrivata una pallonata in faccia e che fossi morta.
Invece non fu così. Ci fu qualcuno a “ricevere” la pallonata al posto mio: il ragazzo senza cuore, così come lo avevo “ribattezzato” io. E adesso era a terra privo di conoscenza. Perché poi? Per me non lo aveva fatto sicuramente, mi odiava, era chiaro anche agli alieni che ci guardavano dall’alto (sempre che esistevano poi) quindi quella possibilità era esclusa. Perché oltre a non avere cuore non aveva cervello? Sì, quella era già più plausibile. Avevo desiderato per giorni interi la sua morte, come lui aveva fatto con me, affermandomelo apertamente, ma a parole siamo tutti bravi. Io non volevo che gli fosse successo davvero qualcosa di grave, insomma, a differenza sua, io avevo anche un po’ di sensibilità, specialmente considerando il fatto che se avessi parato il pallone, tutto ciò non sarebbe successo.
Così decisi di ascoltare il consiglio (o forse ordine) di accompagnarlo in infermeria: in fondo glielo dovevo.
Però quando provai ad alzarlo era ancora in uno stato di trance e per quanto mi sforzarsi a metterlo in piedi, non si era ancora svegliato del tutto e c’era bisogno di almeno un’altra persona che lo accompagnasse insieme a me.
 
“Proffi, proffi! Posso aiutare Karen? Zayn è troppo pesante per lei, non ce la farà mai a portarlo da sola in infermeria! La preeeeego!”
C’era solo una persona al mondo che aveva così tanta “confidenza” con i professori da chiamarli “proffi”: Hope. Ed infatti la richiesta di aiutarmi proveniva proprio da lei. Era la migliore amica che avessi mai avuto: nonostante ci conoscevamo da circa una settimana, non c’erano bisogno di parole per comprenderci a vicenda, bastava solo il pensiero. Lo dimostra il fatto che non ci fu bisogno che le chiedessi aiuto, poiché lei aveva compreso la situazione con un semplice sguardo.
“Va bene Hope, ma solo perché mi fido di te e sono sicuro che con la tua presenza la signorina Karen non combinerà altri guai..” rispose il professore. Come faceva Hope ad andarci d’accordo? Beh, lei era la migliore in educazione fisica e, a differenza mia, aveva vinto tantissime gare di pallavolo e forse il professore la prediligeva  per questo. Io invece lo odiavo, non quanto Zayn, ma quasi!
“E può venire anche Niall con me? Mi dica di sì!”
“Se vi becca il preside però -”
“Sisi staremo attenti, grazie mille sapevo che a me non poteva dire di no!” lo interruppe la bionda. Riusciva sempre a ottenere quello che voleva! L’ho già detto che è meravigliosa?
 
Così i miei due amici si avvicinarono a me e mi aiutarono ad alzare il moribondo: io ero sotto il suo braccio destro, Niall sotto quello sinistro e Hope apriva le varie porte dei corridoi o ci aiutava nelle scale.
“Bene sis, questa è l’infermeria. Ma tu sei proprio sicura che non ti sei fatta male? Un osso fratturato, un livido, un ematoma, un graffio..proprio niente?” ecco Niall premuroso come sempre.
“No, non ti preoccupare per me. Ho qualche graffio nelle braccia ma niente di serio. Qui quello messo male è Zayn..se gli dovesse succedere qualcosa di grave non me lo perdonerei per il resto della vita!”
“Ma che dici? Non è colpa tua! Tu la potevi benissimo schivare, è stato Zayn che ha voluto prendere la palla! Non farti problemi! E poi con la testa dura che si ritrova dubito che possa succedergli qualcosa!” cercò di rassicurarmi.
“Questa è bella irlandese! Già Karen, non ti preoccupare e poi almeno così se ne starà buono per un po’ e smetterà di fare il “bulletto” con certe persone.” mi rassicurò anche Hope.
“Cos’è questa storia del bulletto?” chiese Niall non capendo. Maledetta Hope che non sa tenere la bocca chiusa! Era l’unica a cui avevo raccontato come erano veramente andate le cose quel giorno nel cortile della scuola con Zayn..a tutti gli altri avevo semplicemente detto che non l’avevo trovato e non ero riuscita a parlargli. Non che non mi fidassi degli altri, ma non volevo che si venisse a sapere tutto ciò che ci eravamo detti e preferivo confidarmi solo con la mia migliore amica.
“Perché Zayn è un santarellino? Ha l’aria da bulletto e questo gli servirà da lezione tutto quì. Comunque Horan noi dobbiamo andare, o il professore si arrabbierà!” menomale che era riuscita a sviare il discorso. La ringrazia con lo sguardo e lei mi fece l’occhiolino.
“Già, hai ragione! Little-sis, per qualsiasi cosa, io ci sono!”
“Basta l’ha capito! Ci muoviamo o no? Non voglio perdermi la partita di pallavolo!” e così dicendo diede un calcio a Niall e si avviarono verso la palestra. Dalla serie “finezza portami via”, ma la adoravo per questo!
 
“E’ permesso?” chiesi aprendo la porta dell’infermeria.
“Sisi certo! Oh, cos’è successo a Malik? A questo ragazzo non gliene va mai bene una..” rispose una signora alta, sulla quarantina, magra e con i capelli castani legati in un alto tuppo. Era davvero bella ed emenava una sensazione di tranquillità e gentilezza.
E poi cosa voleva dire con quel “non gliene va mai bene una”?
“Ecco..è stata colpa mia..giocavamo a pallavolo e mi stava per arrivare una pallonata in faccia..poi è successo tutto così in fretta! Io credevo di essere morta e invece quello steso a terra era lui!” cercai di spiegare, ma ero nervosa e tesa..avevo paura e sentivo che con l’infermiera mi potevo sfogare senza problemi.
“Non ti preoccupare piccola, vedrò di fare il mio meglio! Zayn è un ragazzo d’oro e cercherò di fare il mio meglio! Ora aiutami a poggiarlo su questo lettino che comincio a visitarlo.”
Così l’infermiera cominciò a visitarlo e finalmente Zayn si era svegliato e aveva ripreso un po’ conoscenza. Mentre lo medicava la signora mi raccontò che Zayn andava spesso a trovarla quando era più piccolo e che per lui era una seconda mamma, ma che poi era cresciuto e non l’aveva più considerata. Si vedeva da lontano che era preoccupata per lui ma allo stesso tempo felice di averlo accanto dopo tanto tempo. Da quello che raccontava evidentemente Zayn non era sempre stato scontroso e insensibile come adesso, ma che fosse una cosa dovuta alla crescita…A volte diceva cose che non capivo o lasciava frasi in sospeso. C’erano molte cose che non sapevo di Zayn e mi sarebbe piaciuto conoscerlo fino in fondo: che Zayn sia veramente un “ragazzo d’oro” come lo definiva l’infermiera?
“Bene Zayn, ho finito di ingessarti il braccio. Fortunatamente non ti è successo niente di grave ed hai solo una brutta frattura all’ulna destra. Credo che non potrai utilizzare il braccio destro per almeno un mese o anche più.” comunicò l’infermiera dopo aver terminato di visitarlo.
“Ora io devo andare dal professore per riferire l’esito della visita, Karen rimani tu qui a sorvegliare?” continuò.
“Sisi, certamente, faccia con calma!”
“Grazie mille e Zayn, ragazzo mio- disse voltandosi verso di lui- sei fortunato ad aver trovato una ragazza come lei come amica, il passato è passato, non conta più ormai!”
Boh, io continuavo a non capire.
 
“Cavolo quanto mi fa male! Dannazione a te e a quella palla del cavolo! Come faccio a non utilizzare il braccio destro per un mese? E i compiti? Come li faccio se sono destrorso? Aaaaaah, che palle!” ecco ritornato lo Zayn di sempre, era già stato buono per troppo tempo.
“Senti, a me dispiace, davvero! Quando ti ho visto a terra avrei preferito mille volte essere io al posto tuo! Mi hai fatto preoccupare seriamente! Credevo fossi morto! E io non volevo che morissi, te ne ho dette tante ma non voglio davvero che ti succeda niente di grave per colpa mia! Sono una frana, se avessi preso la palla tutto questo non sarebbe successo..”
“Sembri una macchinetta! Datti una calmata, ho capito..”
“Ora stai calmo anche tu, non ti agitare che ti fa ancora più male il braccio. E per i compiti..ti posso aiutare io se vuoi. Anzi ti aiuto io con il tuo consenso o no! E’ colpa mia e ne pagherò le conseguenze!”
“NO! Non accetto aiuto dalle stupide! Io i compiti me li sono sempre fatti da solo! Non ho bisogno dell’aiuto di nessuno! So badare a me stesso.” insistette Zayn.
“Se ho detto che ti aiuto, ti aiuto e basta! Non fare storie! Invece..non mi hai ancora spiegato perché ti sei ostinato a cercare di parare la pallonata al posto mio se eri dall’altra parte del campo..” dissi cercando di ottenere una spiegazione.
Ma non ottenni risposta.
“Perché non rispondi?”
“Non ha importanza il motivo per cui l’ho fatto.” rispose in maniera poco convincente.
“Ragazzi, ho parlato con il professore e ha detto che date le vostre condizioni, anche se la scuola non è ancora terminata potete rientrare a casa. Per quanto riguarda te Zayn, cerca di non sforzarti e di farti aiutare da qualcuno. So quanto sei testardo e orgoglioso, ma ti prego cerca di riposare il più possibile. Karen, lo affido a te: mi raccomando!” ci interruppe l’infermiera.
“E poi sarei io quello testardo! Voi donne insistete fino a quando non l’avete vinta!” disse Zayn.
“Poche chiacchiere, andate a casa piuttosto. Karen, è stato un piacere conoscerti e Zayn, sai che sei sempre il benvenuto qui!”
 
Così salutammo la gentile infermiera e cominciammo ad avviarci verso casa.
“Mi segui? Sei diventata anche una stolker adesso?” affermò all’improvviso Zayn.
“No, l’infermiera ti ha affidato a me e devo portare al termine il mio compito. Ti devo accompagnare a casa, aiutarti a sistemare lo zaino e assicurarmi che tu riposa. E domani tornerò a casa tua per fare i compiti insieme, mi costerà molto ma lo devo fare.”
“Tu invece non farai un bel niente. Ora io continuo ad andare per la mia strada e tu invece va diritto per la tua: più stiamo separati e meglio è!”
“Forse hai ragione tu, ma io ti voglio aiutare: non voglio avere debiti con nessuno!”
“Ti odio! Odio tutte le femmine, odio l’infermiera, odio la scuola, la pallavolo, la palla, il mio braccio e odio me stesso! Si può avere un po’ di serenità in questo schifo di Mondo?” cominciò ad alterarsi.
Come al solito riversava tutto il suo nervosismo su di me..però questo volta non mi arrabbiai e cercai di comprendere la sua frustrazione, cercando di calmarlo ma con scarsi risultati.
“Bene, io sono arrivato, questa è casa mia e ora che ti sei assicurata che sono arrivato sano e salvo ti puoi benissimo togliere dalle palle. Addio!” e senza che me ne rendessi conto mi chiuse la porta in faccia.
Mi ero preoccupata per lui, ho cercato di essere gentile per farlo calmare dato le suo condizioni fisiche, l’ho accompagnato fino a casa, mi sono scusata, gli ho promesso che lo avrei aiutato e questo era il ringraziamento? Voleva la guerra? Gliel’avrei data.
“Zayn Jawaqualcosa Malik, ti avverto: resterò davanti questa porta a bussare e a citofonare fino a quando non ti verrà l’esaurimento nervoso e verrai ad aprire! Ho un “compito” da svolgere e non ti libererai facilmente di me!”
Tsè, e poi lui dovrebbe essere un ragazzo d’oro?
 

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Capitolo 12
*** La pizza. ***


Ehilà lettrici! :)

Faccio schifo e pietà (?) lo so. Fra quattro giorni facevo un mese che non aggiorno la storia -_- Però ho avuto un periodo difficile e pensando ai miei problemi non ho avuto ispirazione..Per quanto riguarda questo capitolo..entrerà in scena un nuovo personaggio, non importantissimo ma comunque fondamentale per la storia ;) E presto ci sarà una “svolta” tra Karen e Zayn (direi che ci siamo scocciate di vederli sempre litigare no?). Adesso basta spoiler, mettetevi comode e..Buona lettura!

 
Come ho già detto in precedenza, io mantengo sempre le promesse e non voglio avere debiti con nessuno. Quindi se quella testa di rapa non si fosse deciso ad aprirmi la porta, avrei provato anche a sfondarla. Per quanto ci odiassimo a vicenda, io ero seriamente preoccupata per lui. Perché non si lasciava aiutare? Anch’io sono molto orgogliosa e spesso preferisco far tutto da sola, anche al costo di sfinirmi, pur di non accettare l’aiuto di nessuno. Ma a volte bisogna mettere da parte il proprio ego e far spazio, invece, a ciò che è meglio per noi stessi. Ma testardo com’era, non capiva neanche questo. Avevano ragione Niall e Hope quando hanno detto che aveva la testa dura. Per me questo ragazzo rimarrà sempre un mistero.
 
E mentre mi dimenavo per cercare di farmi aprire questa maledetta porta, i minuti continuavano a passare.
Un quarto d’ora, 20 minuti, mezz’ora, un’ora, due ore..
Adesso basta! Si stava facendo tardi, l’ora di pranzo si stava avvicinando e il mio stomaco iniziava a brontolare. Ero sfinita e affamata. Perché dovevo fare tutta questa fatica per uno che nemmeno mi rispettava o ringraziava? Che vada al diavolo lui, il suo braccio, l’infermiera e le mia generosità.
“Va bene, questa volta hai vinto tu! La forza di volontà viene dopo la fame, e quando sono affamata non capisco più niente..Adesso vado a pranzare, ma non cantare vittoria: verrò a romperti le scatole presto. Con permesso, io ti saluto!”
E proprio quando stavo per cominciare ad incamminarmi verso casa mia, sentii il cigolio di una porta aprirsi dietro di me e una mano bloccarmi il polso destro, impedendomi di procedere.
Quando mi voltai, la mano apparteneva, ovviamente, a Zayn, che sembrava essersi finalmente deciso a farmi entrare, ma era, ormai, troppo tardi: perché non ci pensava prima?
“Ehm..Knight..o Horan, non so come preferisci essere chiamata, mi dispiace averti lasciata tutto questo tempo qui fuori..e ora tu sarai molto arrabbiata credo..ma puoi entrare adesso se vuoi..anzi..devi..non è che mi potresti aiutare con il pranzo?” mi chiese, o meglio, mi implorò.
“Malik, credi davvero che io sia stupida?”
“Sì, te l’ho sempre detto, perché continui ancora a chiedermelo?”
“Era una domanda retorica! Non dovevi rispondere! Mi hai interrotta, dovevo continuare a parlare ma adesso ho perso il filo del discorso.”
“Oh scusa, non avevo capito. Però senti ho fretta: lo cerchiamo dopo questo filo. Mi serve una risposta: mi aiuti o no?” insistette ancora.
Ora quello che mi chiedevo era: si impegnava e lo faceva apposta a irritarmi e a farmi andare su tutte le furie o gli veniva naturale e spontaneo?
“Mi hai lasciata due ore qua fuori a marcire come un cane (anzi, neanche con i cani si è così crudeli) mentre ti “offrivo” tutto il mio aiuto e, adesso che me ne voglio andare e sono a dir poco adirata, tu mi chiedi di entrare? Non sono un burattino che puoi usare quando vuoi tu!” gli urlai in faccia, facendoglielo capire una volta per tutte.
“E poi tu non eri quello che ‘ io so badare a me stesso, non ho bisogno dell’aiuto di nessuno!‘ ?” continuai, imitandolo.
Però quando pronunciai quelle parole, vidi il suo sguardo rabbuiarsi, farsi sempre più triste, quasi pentito. Non so come ci stesse riuscendo ma mi fece quasi..pena?
“Già, hai ragione tu: come ti avevo già detto non ho bisogno del’aiuto di nessuno! Sono cresciuto con la consapevolezza di dover badare a me stesso e ci riuscirò con o senza te! Non so neanche perché ti ho “implorato” di aiutarmi! Voi donne siete tutte così..egoiste! Fottetevi tutte!” espose tutto d’un tratto Zayn.
Contorto il ragazzo..
Che si fosse davvero offeso?
Aaaah, dannato! Quante me ne stava facendo passare!
“Ehi Zayn…non c’è bisogno che tu faccia così..ti chiedo scusa..Avevo promesso che ne avrei pagato le conseguenze e che mi sarei assicurata che non ti sforzassi troppo! Quindi..sono ancora in tempo per aiutarti a cucinare il pranzo?”
Prima mi guardò in cagnesco, ma successivamente sbuffò, dicendomi “Quella a sinistra è la cucina.” che tradotto dal Malikkese significherebbe “Sì, grazie per aver accettato di aiutarmi, questa è casa mia: benvenuta.” o qualcosa del genere.
Stare con Zayn era istruttivo, oltre che irritante: imparavi nuove lingue.
Scherzi a parte, credo che stavo cominciando a capirlo un po’ di più: intendevo ciò che diceva anche se “al di fuori della norma” e cominciavo a comprendere i suoi vari sbalzi d’umore, il che non mi dispiaceva affatto.
 
 
La casa di Zayn era bella, grande e a due piane come quella di Niall (cioè la mia). Era davvero meravigliosa e forse, osservandola bene, era anche più grande della mia, come si ci dovesse abitare un esercito! Al posto di Zayn avrei quasi paura a restare da solo in una casa come questa! E poi, come il padrone, aveva un non so ché di orientale: forse l’arredamento ricco di fantastici quadri e vasi o forse i colori tutti coordinati e le porte quasi tutte scorrevoli e con raffinate decorazioni. Il mistero sula vera nazionalità di Zayn si infittiva ancora di più!
“Zayn, non hai del cibo in scatola, o qualcosa di surgelato? Io a dir la verità non so cucinare molte cose, anzi, se devo essere sincera quasi niente!”
“Povero chi ti sposerà, sei una frana in tutto! Comunque no..ti potrei aiutare io (anche se con un braccio sono solo d’intralcio) ma non sono bravo in cucina neanche io..”
“Bhè però ora che ci ripenso..” cominciai a dire.
“Bhè forse pensandoci bene..” mi seguì a ruota Zayn.
“una cosa che so cucinare c’è: la PIZZA!” affermammo contemporaneamente.
Eravamo entrambi alquanto sorpresi! Abbiamo ripetuto la stessa frase come fossimo telepatici o sincronizzati..come nei film! Fece uno strano effetto, ma dopo qualche secondo mi misi a ridere come una scema e forse anche sul volto di Zayn comparve un lieve sorriso, ma non ne sono così sicura, dato che avevo gli occhi semichiusi per la risata. E poi non credo che Zayn fosse capace di sorridere. Forse era solo tutto frutto della mia mente e non ci feci molto caso.
 
“Bene, dire che dobbiamo cominciare a metterci a lavoro! Dato che non conosco la casa, tu comincia a prendere tutti gli ingredienti, nel frattempo io vado in bagno a lavarmi le mani.”
“Come desidera stupida! E il bagno è di sopra, la prima porta a sinistra.” disse Zayn con il suo solito fare da antipatico, ma ormai era normale amministrazione.
Però mentre salii le scale notai una cosa stranissima: alle pareti erano appesi tre piccole foto. Una ritraeva un signore e una signora in vesti da sposi, probabilmente i genitori di Malik, la seconda era una foto di quattro bambini, un maschio e tre femmine, di cui una forse nata da pochi mesi e la terza invece ritraeva i signori della prima foto e i bambini della seconda.
Il bambino maschio era, senza ombra di dubbio, Zayn, e devo ammettere che era davvero un bambino dolcissimo e veramente adorabile! Il suo sorriso era spensierato e solare..peccato che sia cresciuto.
E a questo punto le bambine dovevano essere le sue sorelle no?
Ecco perché la casa era così grande: la famiglia era abbastanza numerosa!
Ma se viveva in una casa di praticamente tutte donne, perché avercela così tanto con loro? Perché non sorrideva più come in quella foto e come raccontava l’infermiera?
Cercai di non farmi troppi filmini mentali, in fondo non mi riguardava, anche se ero curiosissima di scoprirlo. Quindi continuai a fare finta di niente e stare zitta. Sarei stata indiscreta e non era proprio il momento.
Così mi lavai le mani e cominciammo a preparare due pizze: dato che non eravamo molto esperti entrambi, due semplici Margherite.
Lui preparava gli ingredienti e io li versavo e mescolavo, non era niente di che, ma era la prima volta che “collaboravamo” e la seconda che stavamo così tanto tempo insieme..
“Ti ho già ripetuto che si mescola sempre verso un unico senso: o verso destra o verso sinistra! Quante volte devo ancora dirtelo? E poi tu sapevi fare la pizza..come no!” sbuffò Zayn.
“Mamma mia quanto sei puntiglioso, sembri mia madre! Lei sembra un’adolescente, ma quando si tratta di cucinare, diventa tutta seria e severa!” dissi io scherzando.
Ma lui fece tutto tranne che capire il mio scherzo, anzi. Divenne cupo tutto d’un tratto. E ciò che mi rattristava di più è che non ne sapevo il motivo.
“Ehi Zayn..”
“Che c’è Knig-?” disse voltandosi, ma non gli diedi neanche il tempo di finire la domanda, che gli tirai della farina addosso. Era il mio modo per farlo distrarre un po’!
“Ma tu sei proprio fuori! Sapevo che sei una frana, stupida, rompiscatole..ma non sapevo fossi anche immatura!” urlò lui.
“Non ti sarai mica arrabbiato! Dai, eri così silenzioso che volevo farti agitare un po’!”
“Quello che si dovrebbe agitare invece è il tuo cervello! Magari sbattendolo un po’ ritornerebbe a posto.” ribatté Zayn.
E quando stavo per controbattere, mi tirò anche lui la farina addosso.
“Questo è perché sei una femmina. Questo perché sei testarda. Questo perché sei stupida. Questo perché per colpa tua ho il braccio rotto. Questo perché sei una frana in tutto. Questo perché sei una rompiballe. Questo perché hai iniziato tu a tirarmi la farina addosso e volevo fartela pagare. E modestamente ci sono riuscito bene!” e così dicendo mi tirò sette volte la farina.
“Cazzo quello fuori sei tu! Guarda cosa hai combinato! E’ tutto sporco a terra! E guarda come sono ridotta io! Sembro “la donna focaccina”! Sei un idiota!”
“Hai cominciato tu. E per quanto mi riguarda io sono “un povero ragazzo infortunato”..quindi pulirai tutto tu nel frattempo che aspettiamo che l’impasto si lieviti. Buon lavoro!” disse avviandosi verso il piano superiore della casa.
“Sei uno stron-“ ma non ebbi il tempo di terminare la frase che improvvisamente dalla porta d’ingresso comparve un uomo, alto, abbastanza impostato muscolarmente, con la pelle ambrata come quella di Malik, gli stessi occhi color cioccolato e i capelli corvini, anch’essi come Zayn, ma un po’ più brizzolati rispetto quest’ultimo.
E aveva qualcosa di familiare..Dove lo avevo già visto?
Ma sì certo! Le foto sulle pareti vicino le scale!
“Chi sarebbe lo stronzo?” chiese l’uomo con un’aria alquanto divertita.
“Ehm..no veramente non volevo dire quello! Si sbaglia..davvero!” cercai di rispondere io più rossa di..qualcosa di rosso!
 
Volevo sotterrarmi, sparire, volatilizzarmi! Chissà cosa avrà pensato quell’uomo di me! Ma era impossibile. Fare figure di cacca era ormai nel mio DNA e questa era sicuramente una da aggiungere alla lista. E posso assicurare che tra le tante, era la peggiore.
Dannato Malik e dannata pizza!


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Tadaaaaan! Sì sono ancora io che vi rompo Lol
Volevo ancora scusarmi per questo incoveniente..Mi dispiace davvero tantissimo! Non potete capire come mi sento ç.ç
Però ho avuto davvero un mese brutto, anche se so che questo non mi giustifica..
Comunque sappiate che anche se sono stata "egoiosta" e ho pensato più a me che alla storia, questo non significa affatto che io vi abbia dimenticate!
Vi ho pensato sempre e infatti questo capitolo è frutto di tanti giorni diversi, non l'ho scritto in un unico giorno come gli altri, proprio perchè ogni giorno cercavo di farmi
venire un pò di ispirazione per continuare ç.ç
Io vi ADORO davvero dal profondo de mio cuore e spero che mi capiate..
Non sapete come mi avete reso felice con queste 14 recensioni complessive! *-* In 11 capitoli possono sembrare pochi per chi 14 ce li ha in uno solo,
ma per me significano davvero tanto e ve ne sono molto grata! *-*
Scusate ancora! ç.ç
P.s. per chi volesse seguirmi su Twitter, questo è il mio account @ThanksTwittah ;) Se dite che siete di EFP vi seguirò subito! Mi farebbe piacere parlare con voi al di fuori della storia :3

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Capitolo 13
*** L'uomo più buffo che abbia mai conosciuto! ***


Ehilà lettrici! :)
 
Come promesso, sto postando il capitolo dopo pochi giorni (dai che sto cercando di farmi perdonare :3)! Volevo ringraziare le 18 recensioni, i 15 seguiti, i 2 ricordati e i 5 preferiti *-* L’ho già detto che vi adoro? Anyway, vi sta piacendo il padre di Malik? A differenza del figlio è molto simpatico e alla mano, chissà se un giorno anche Zayn prenderà le sue orme! Basta dire cavolate, mettetevi comode e..Buona lettura!

 
 
Ma si può essere più stupidi di me?
Forse Zayn non aveva poi tutti i torti a ripetermi che ero una frana irrecuperabile..Non me lo aveva mai detto nessuno, quindi io credevo che me lo dicesse per offendermi. Invece aveva proprio ragione! Almeno un pregio ce lo aveva: era sincero e schietto. A differenza di chi magari, volendomi bene, non mi sputava tutta la realtà in faccia per paura di ferirmi.
Sì, me le faccio spesso queste seghe mentali, anche questo fa parte del mio DNA..o forse della mia stupidità? Chissà, forse sono davvero un caso irrecuperabile.
 
“Ahahah non c’è bisogno che ti vergogni! Con un figlio maschio sono abituato a questo genere di linguaggio! Voi giovani di oggi siete molto diversi dalla mia generazione, ma non ne faccio mica un dramma come gli altri adulti!” affermò l’uomo ridendo a crepapelle.
“Comunque piacere sono Yaser Malik, nonché il “padrone” o meglio, l’uomo di casa, di quest’abitazione. E questa simpatica signorina sarebbe?” continuò lui.
“K-Karen, un’ami..ehm, volevo dire una compagna di scuola di Zayn, che presuppongo sia suo figlio..” affermai io ancora imbarazzata. Stavo tremando dalla vergogna, che mi portava anche a balbettare. Perché con tutta quest’evoluta tecnologia non hanno ancora inventato una macchina del tempo?
“Davvero perspicace Karen! E comunque complimenti, è davvero un bel nome!”
“Grazie mille signor Malik! E mi scusi per il disturbo..Veda io non volevo dire quella frase e non volevo nemmeno combinare tutto questo disastro..che poi tra parentesi è stata solo colpa di quella testa di..cioè del simpaticone di suo figlio..Ma dettagli a parte, sono davvero mortificata! Ripulirò tutto in un batter baleno, più veloce di Sonic (?) MI PERDONI PER FAVORE!” urlai quasi, inchinandomi come fanno i personaggi dei manga quando vogliono scusarsi per qualcosa.
“Sei davvero una ragazza simpatica Karen! E non devi aver paura di me. Forse dall’aspetto non sembra, ma sono un tipo molto comprensivo, soprattutto con i ragazzi! E poi tutte queste formalità: mi fai sentire più vecchio di quanto non sia già! Chiamami Yaser e dammi anche del tu se ti fa piacere!” disse accarezzandomi la testa. Forse avevo esagerato, Yaser era davvero gentile, niente a che vedere con Zayn. Mi ero fatta un’idea sbagliata su di lui: credevo fosse una specie di terrorista come il figlio. Ma come si dice? “L’abito non fa il monaco” o anche “il libro non si giudica dalla copertina” e solo adesso ne stavo comprendendo il vero significato.
“Ah, e per il disordine ti aiuterà quello sfaticato di mio figlio, guarda come mi obbedirà adesso!” - continuò ancora divertito – “ Zayn Jawaad Malik, ti ordino di scendere immediatamente ad aiutare la tua compagna!”
“Signor papà, non la da a bere neanche ai bambini di 2 anni: lo so che è tutta scena. Piuttosto, le ordino di smettere immediatamente di darmi ordini.” rispose Zayn dal piano superiore.
“Mi ha sgamato, signor figlio maleducato. Forse è proprio vero che non riesco a farmi rispettare dai figli, ma che vuoi farci Karen, in fondo io mi sento ragazzino dentro!” disse poi Yaser rivolto a me.
Erano davvero due idioti! Il padre che non riusciva a farsi rispettare dal figlio e quest’ultimo che dava ordini al padre, dandogli del lei! Yaser riuscì a strapparmi qualche risata! E mentre ridevo come una scema, capii che forse lo aveva fatto per spezzare il ghiaccio.
“Yaser, sei davvero l‘uomo più buffo che abbia mai conosciuto!” dissi io tra le risate.
“No, lui è solo un uomo di mezz’età che si crede un ragazzino di 17 anni come noi. Papà, te lo ripeto tutti i giorni: devi accettare la realtà, sei un uomo e comincia a comportarti come tale.” continuò a prenderlo in giro Zayn, con la sua solita aria da saputello.
“Ma no Zayn, tuo padre è davvero un tipo simpatico, non trattarlo così! Ognuno ha il proprio carattere no? E poi lui è ancora molto giovane e se lo può permettere.”
“Menomale che mi difende la tua compagna, che figlio ingrato che sei! Piuttosto Zayn, ritornando seri..cos’hai al braccio? Ti sei fatto male?”
“La “mia compagna” che tanto privilegi, non sa nemmeno parare un pallone, che ho preso io al posto suo. Ed è pure una stolker: io le avevo detto di non seguirmi e di non rompere ancora più di quanto avesse già fatto, invece lei ha fatto di testa sua ed ora ne paga le conseguenze. Lo può pulire lei tutto questo casino.” affermò Zayn.
“Ahahahahah così almeno te ne starai buono per un bel po’! Te lo sei meritato figliolo! E per il disastro, braccio rotto o no, lo pulite INSIEME!” disse Yaser, sempre sorridente.
“Bravo, bravo, deridi pure un figlio infortunato, tanto ride bene chi ride ultimo: voglio vedere quando avrai gli acciacchi da vecchietto come riderò io!” ribatté Zayn.
 
Così dicendo, Zayn sta volta ascoltò veramente il padre, il quale infornò le pizze mentre io e Zayn cercavamo di rimediare a quel disastro. Nel frattempo, io mandai un messaggio a Niall, avvertendolo che ero a casa Malik e che non si doveva preoccupare per noi e lui dopo qualche minuto mi rispose che di pomeriggio sarebbe passato quì con gli altri ragazzi a trovare l’amico e che già gli mancavo.
Era il fratello più dolce e simpatico del Mondo, ma era anche un amico speciale, come Harry, Louis e Liam: si preoccupavano sempre per gli altri.
 
“Ragazzi le pizze sono pronte: venite a tavola!” interrupe i miei pensieri Yaser.
Così io e Zayn ci avviamo verso il tavolo.
Era tutto ben apparecchiato e con una tovaglia carinissima: azzurra con i fiorellini!
Mi chiedevo come Zayn potesse essere sempre così scontroso con un padre così gentile e allegro. Povero Yaser, chissà quante fatiche avrà dovuto affrontare per crescere un figlio così, e la madre poi, Santa Donna! Però perché il padre era tornato dal lavoro e la madre no? Era molto strano..magari faceva l’insegnante o qualche altro lavoro che non le permetteva di rientrare per la pausa pranzo..chissà.
“Papà! Non usavamo questa tovaglia da quando…”
“E allora? Cosa c’è di male? Karen è una ragazza ed è giusto che apparecchi la tavola come si deve..” rispose Yaser. Stava succedendo qualcosa che non capivo.
“Ehmm, perché non assaggiamo le pizze? Voglio sapere come sono venute!” mi intromisi io.
“Sì hai ragione Karen! Mmm…sono davvero buone! Complimenti a tutti e due!” ci fece i complimenti Yaser.
“Sì, mangiabili..ma se le avessi fatte solo io, sarebbero venute meglio.” disse invece Zayn, ma avevo capito che lo aveva detto solo per non darmi la soddisfazione di ricevere un complimento. In fondo credo le piacquero: se non gli fossero piaciute veramente avrebbe cominciato ad insultarmi o a sputarla.
Ehi, ehi, posso fare la psicologa!
“Allora..quindi voi siete compagni di scuola?” – interruppe ancora una volta i miei pensieri Yaser - “Però non ti avevo mai vista nei paragi.”
“Sì papà, è la nuova “sorellastra” di Niall..ti ricordi?”
“Aaah, certamente! Quindi sei nuova qui! Bhè allora sono contento che tu e mio figlio siate diventati amici: se hai bisogno di qualcosa sai su chi contare! Anche se ovviamente avrai già Niall e il signor Horan che ti aiutano..”
“No..veramente io e Zayn non siamo proprio amici..cioè non siamo neanche nemici..o forse sì, non lo so neanche io! Diciamo che siamo “conoscenti”..” affermai io.
“Esattamente. Niente più di questo.” confermò Zayn.
“Ah davvero? E come mai allora l’hai ospitata a casa nostra? Sai, i “conoscenti” non si ospitano nelle proprie case.”
“Ti ho già detto che lei è una stolker!” lo riprese Zayn.
“Gli stolker non ti aiutano a cucinare e a pulire i tuoi casini e non ti seguono per assicurarsi che tu stia bene, ma per altro.”
“Siamo conoscenti ok? Siamo dei conoscenti strani ok? E a noi sta bene così. Non ti intromettere signor papà di mezz’età.”
“Bhè, se ci tenete tanto ad essere considerati “conoscenti”..Comunque sono felice che tu mi abbia fatto conoscere una “conoscente” così simpatica..non parlavi di ragazze da talmente tanto tempo che qualche settimana fa mi venne addirittura il dubbio che tu fossi diventato gay.” continuò Yaser.
Forse adesso stava esagerando. Avvertivo un’aura negativa proveniente da Zayn..suo padre lo stava provocando.
“E anche se fosse? Cosa staresti insinuando?” lo fulminò con lo sguardo Zayn.
“Bhè, se sei così tanto intelligente come dimostrano i voti a scuola, lo dovresti capire da solo!”
“Ehm..Yaser, io credo che lei si stia sbagliando davvero. Io e Zayn ci odiamo a vicenda, o meglio, non ci sopportiamo, per noi sarebbe impossibile anche solo diventare amici..” cercai di spiegare io.
“Vedi figliolo? La tua “conoscente” ci è già arrivata da sola! In ogni caso, sono già molto felice del fatto che siate “conoscenti” e che la “conoscente” in questione sei tu Karen. Sei una ragazza davvero simpatica e anche se mio figlio non vorrà farti venire a casa nostra, tu continua a fare di testa tua e sappi che sei sempre la benvenuta qui! Quindi, se un domani dovreste cambiare idea o cominciaste a provare dei sentimenti diversi alla “conoscenza” o come la definite voi, sappiate che avrete la mia benedizione!” affermò con la solita aria divertita Yaser.
E questo, ovviamente, suscitò la rabbia di Zayn, che alterato, si alzò dalla sedia e salì le scale, chiudendosi, credo, in camera sua.
A differenza sua, invece, io rimasi imbambolata come una deficiente, quale però ero.
Io e Zayn?? Seriamente intendeva questo??
In casa Malik forse erano tutti un po’ fuori di testa: chi lo dimostrava con la rabbia, chi invece con la pazzia.
Però, cercai di spezzare quell’atmosfera che si era creata aiutando Yaser a sparecchiare e lavare i piatti, facendo finta di niente e parlando del più e del meno. Se avesse continuato mi avrebbe solamente messa ancora di più in imbarazzo, così evitai facendolo distrarre.
Era davvero l’uomo più buffo (e forse pazzo) che abbia mai conosciuto!

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