Accidentally In Love

di _Valerie_
(/viewuser.php?uid=16357)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


ciao a tutti! Questa è la prima Ron/Hermione che scrivo, coppia stupenda secondo me, sono anime gemelle! Dedico questa fiction a coloro che leggono e commentano spesso le mie fic, Darklily, Frulli, Laura, Kirakira, Rupertmania, Moony Potter e coloro che ho sicuramente dimenticato, grazie ragazze! Spero tanto che piaccia a tutti, lasciate un commentino! Valerie

Erano passati ormai sei anni dall'ultimo anno passato a Hogwarts di Hermione, e cinque dalla sconfitta di Tom Riddle, anche conosciuto come Voldemort, da parte di Harry Potter e Ronald weasley.

Ma che fine aveva fatto hermione granger nel frattempo?
Hermione, dopo la morte di Silente, aveva deciso di scappare da tutto e tutti, comportandosi non proprio in maniera coraggiosa, andando a vivere in una piccola e allegra valle di montagna in italia, in un paesino dove non avevano idea di cosa fosse la magia. Ci era andata da sola, voleva solo starsene in pace senza problemi, così aveva costruito(con un aiuto da parte della magia)un rifugio nel bel mezzo di un bosco su un versante di un monte, e le uniche persone che vedeva erano i turisti che spesso si fermavano li a bere qualcosa o passavano la notte nelle camere che lei affittava.
Hermione adorava quella vita, nonostante le mancasse non poco la persona che amava, Ronald Weasley.
pensava a lui tutti i giorni, sperava tanto di rivederlo. Chissà se l'avrebbe riconosciuta, era così cambiata... Era anche sotto falso nome, tutti la conoscevano come Rebecca Taylor(nome a caso ndv)...

"Harry, insomma, manca tanto a quel rifugio? Non avendo i sacchi a pelo non vorrei passare la notte all'aperto..." si lamentò Ron, che faceva fatica a camminare sotto il peso dello zaino.
Lui e Harry, dopo aver concluso con successo gli studi da auror, avevano deciso di concedersi una piccola vacanza in italia, anche se, essendo abituati ad usare sempre la magia, non erano abituati a fare delle escursioni in montagna...
"Dai, Ron, sta tranquillo... Vedrai che tra poco ci siamo.."Lo tranquillizzò Harry, il quale cercava di decifrare una cartina della zona solo alla luce del cellulare che teneva nell'altra mano.
"Non per essere diffidente, ma preferisco salire su un albero a controllare..."Decise lui, posando lo zaino a terra e provando ad arrampicarsi su uno degli alberi bassi che costituivano quel bosco.
Il caso volle che, quella sera, il rifugio di Hermione Granger(o Rebecca Taylor)fosse deserto, così decise di andare a vedere da dove provenivano quelle voci così vicine. Così prese una torcia, si mise una giacca e uscì.
Ormai il buio era completo, e dovette andare proprio vicina a Harry per accorgersi della sua presenza.
Prima che potesse anche solo farsi notare dal ragazzo, che non riuscì a vedere in viso, sentirono una voce da sopra un albero:"Ehi, Harry, ho trovato il rifugio!"
Prima che ron potesse scendere, il ramo dov'era seduto cedette: andò a cadere sopra a Hermione, che perse i sensi...

...Dove sono? Mi ricordo che ero andata nel bosco a cercare qualcuno... E non mi ricordo che cosa è successo, ma ora mi fa male la testa... E credo di essere in un letto.
sento anche delle voci...
"Credi che dovremmo chiamare un dottore, Harry?" Dice una voce.
"Vedremo come sta... Certo che sei proprio un'idiota, Ron..."Dice una seconda voce.
Ron... Questo nome mi suona così familiare... Non capisco perché, però.
Effettivamente mi ricordo ben poco.
per esempio,... chi sono io?

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Hermione si era addormentata da qualche ora, quando si svegliò sentendo delle voci.
“Allora, dottore, come sta?” Chiese Ron preoccupato. Nonostante non conoscesse quella ragazza gli ricordava tanto la sua amata Hermione, quindi non poteva fare a meno di sentirsi in colpa.
“Si è rotta un braccio, il ramo è caduto talmente male da fratturarle anche quello…” Disse il dottore con un tono calmo e pacato.
“Come sarebbe a dire… Anche quello?” Chiese Harry preoccupato. “Eh, ha avuto un brutto trauma cranico… Ha perso buona parte della memoria, credo che si ricordi solo la vita degli ultimi pochi anni…” Continuò lui a bassa voce per non svegliare Hermione, ma lei lo sentì comunque.
Hermione si sentì quasi svenire… Non solo non si ricordava molti anni della sua vita, ma i ricordi che aveva erano sfocati e confusi. Anche Ron si sentì male, tutto ciò era successo per colpa sua… Aveva rovinato la vita ad una ragazza per uno stupido incidente.
“E… Dice che c’è la possibilità che recuperi i ricordi persi?” Chiese Ron piuttosto depresso.
“Ora come ora non saprei… Vi consiglio solo di starle vicini… Voi siete suoi amici giusto?” Disse lui, e prima che potessero rispondere aveva già stretto la mano ad entrambi e li aveva salutati.
Hermione potè finalmente guardarsi intorno: si ricordava di essere in un rifugio di montagna, o meglio, il suo rifugio, e quella era camera sua. Ma cercare di ricordarsi altre cose le faceva male alla testa.
“Oh… Ciao… Ti sei svegliata…” La salutò timidamente Ron, sentendosi in colpa.
Non ebbe dubbi: era come la sua amata Hermione, se non più bella. Si corresse subito, però, nessuna poteva essere più bella di Hermione. Anche se…
Hermione rimase in silenzio per qualche secondo guardando il ragazzo che aveva di fronte: era una sensazione così strana, sentiva che in qualche modo faceva parte del suo passato, era come se lo conoscesse da sempre, come se fosse un amico che non vedeva da tempo.
…O forse qualcosa di più di un amico…?
Lei non sapeva cosa dire, si sentì avvampare le guance per la timidezza, anche se lei stessa non capiva perché.
“Si…” Fu tutto quello che riuscì a dire.
Poi seguì un altro lungo silenzio…
“Che cosa è successo?” Chiese lei ansiosa di saperne di più sull’incidente che, a quanto pareva, aveva subito.
Ron sospirò tristemente, poi arrivò anche Harry e le raccontarono tutto…
Anche Harry credeva che quella ragazza fosse straordinariamente simile a Hermione, ma era convinto anche che fosse impossibile che fosse lei.
Quando conclusero la spiegazione, Hermione aveva il viso rigato da qualche lacrima, nonostante cercasse di trattenersi…
Ron si avvicinò a lei e la abbracciò per confortarla.
Lei ricambiò l’abbraccio, continuando a piangere nonostante si sentisse meglio.
Erano anni che si erano sempre amati, e ora si riabbracciavano dopo tanto tempo, pur non sapendolo.
Durò un’eternità quell’abbraccio(Harry intanto se ne era andato al piano di sotto a mangiarsi un panino, voleva che Ron parlasse da solo alla ragazza a cui aveva, involontariamente, rovinato la vita.

Dopo circa mezz’ora, Ron scese dalla scaletta che portava alla mansarda dove si trovava la camera di Hermione.
Harry gli scoccò uno sguardo interrogativo.
“Harry… Vedi, lo so che saremmo dovuti partire dopodomani per tornare in Inghilterra, ma devo restare ad aiutarla… Ha un braccio rotto, e… Dopo quello che le ho fatto…” Disse lui un po’ imbarazzato.
Harry annuì sorridendogli. “E quando torni?”
“Oh, non so… Quando si rimetterà in sesto, suppongo…” Disse Ron.
“A proposito, com’è che si chiama?” Chiese Harry curioso.
Intanto, anche Hermione era scesa. Indossava una semplice maglietta azzurra e dei jeans, aveva la testa e il braccio fasciato ma era comunque bellissima.
“Taylor, Rebecca Taylor…” Disse lei con un sorriso.
Sia Harry che Ron(soprattutto lui) furono quasi delusi nel sentire quel nome, speravano che fosse Hermione Granger, e rimasero qualche secondo in silenzio come se sperassero che lei dicesse: “Scherzavo! Sono Hermione Granger!”
Ma, sfortunatamente, non pronunciò quella frase.
Perché ora, per quanto si poteva ricordare, lei era Rebecca Taylor e viveva li da molto tempo. Non aveva la più pallida idea di essere una maga e essere stata a Hogwarts…

Allora, vorrei ringraziare di cuore le numerose persone che hanno commentato, spero che la storia vi continui a piacere! Mi raccomando, recensite in tanti!!
Baciotti ^^
Valerie

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Hermione, ora conosciuta solo come Rebecca Taylor, anche da se stessa, era sul balcone della sua camera. Indossava una leggera vestaglia rosa chiaro, nonostante la tenesse sbottonata per via del braccio rotto, già le era abbastanza difficile indossarla. L’unico rumore era quello del vento tra gli alberi e quello della pioggia fine che cadeva ininterrottamente.
A parte quei piccoli rumori il silenzio era totale.
Rebecca Taylor amava il silenzio, pensava che il silenzio fosse uno dei tesori più grandi e meno conosciuti dall’uomo. Amava stare li, immersa nella calma e nel silenzio, a pensare. Aveva molto a cui pensare, dopo quegli ultimi avvenimenti.
Che buffo, non ricordare più niente… Così amaramente buffo.
Chissà chi ero prima di questo incidente, ho solo ricordi sconnessi. Non ho la più pallida idea di chi sono, dovrò ricominciare la mia vita da capo.
Anche se una cosa me la ricordo… Il viso di quel ragazzo. E’ come se lo amassi da sempre, come se avessimo condiviso ogni sorta di segreti, come se fossimo amici dall’eternità.
Ma non è possibile, se no perché non mi ha riconosciuta?
Ahimè, è così dura vivere in questo stato, senza ricordarsi niente…
Non so niente, non so neanche chi sono: non ho la certezza di essere ciò che gli altri credano che sia. Chiedo solo di recuperare la memoria, un giorno o l’altro… Chissà…

“Disturbo?” Chiese Ron timidamente.
Superando la timidezza, era salito al piano di sopra, dove viveva colei che si faceva chiamare Rebecca, al solo scopo di parlarle…
Hermione gli rivolse un sorriso sincero, nel vederlo. Era davvero contenta di vederlo.
“No, figurati, nessun disturbo… Anzi!”
Ron ricambiò il sorriso e andò sul balcone con lei. Fu leggermente imbarazzato nel vederla solo con la vestaglia.
“Ronald… E’ così che ti chiami, vero? Ti devo parlare…” Disse lei continuando a fissare il panorama che offriva quel balcone.
Ron rimase leggermente sorpreso. Non gli sembrava di aver mai detto a Rebecca il suo nome, ma probabilmente si sbagliava…
“Sai…- continuò lei –Non posso non parlarti, ho un dubbio che mi ronza fastidiosamente in testa da quando mi sono svegliata. Anche se tu non sembri conoscermi, sento come se ti conoscessi da sempre… Non so come spiegarlo…” Disse lei confusa, scoccandogli uno sguardo dubbioso.
Lui non sembrò per nulla sorpreso. “Ti sembrerà strano, ma è la stessa sensazione che provo da quando ti ho vista…” Disse con un sorriso.
Lei sembrò sollevata nel saperlo.
“E’… E’ stupendo saperlo, pensavo di essere pazza!”
“Non sei per niente pazza…” Disse lui, e la guardò per un lunghissimo, intenso istante. “Sei bellissima, Rebecca.”
Hermione sorrise ancora di più, e si sentì avvampare le orecchie nonostante fosse semi buio e Ron non lo notò.
Senza pensarci due volte, Ron le prese il viso tra le mani e la baciò.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Ron, dopo qualche brevissimo secondo, si staccò dal bacio e guardò Hermione con aria confusa.
“Scusami, non so perché l’ho fatto…” Disse distogliendo lo sguardo dal viso di lei.
“Scusami, sono proprio stato uno stupido…” Disse scuotendo il capo e non osando guardarla.
“Ronald, che cosa intendi? Non capisco…” Chiese lei confusa. Prima la bacia e poi…?
“Io amavo un’altra, quando andavo a scuola… Poi lei è scomparsa. Forse ti ho baciata perché mi ricordi lei, non lo so… Rebecca, sei bellissima, ma io amo lei… Non potrò mai dimenticarla…” Disse lui più triste che mai. Erano ormai sei anni che non aveva notizie di Hermione.
Hermione potè quasi sentire distintamente il rumore del proprio cuore che andava in pezzi per la delusione. Non osò dire niente, le scese qualche lacrima sul volto profondamente triste.
“Rebecca, scusami, non so che dire… Sono stato uno stupido…” Disse prendendole la mano per confortarla, anche se lui stesso pensò che non era proprio la cosa migliore da fare.
“Chi era lei?” Chiese Hermione piangendo e togliendo la propria mano da quelle di Ron.
“Si chiamava Hermione… Hermione Jane Granger…” Disse lui sognante guardando il cielo.
Inspiegabilmente, a Hermione passò la tristezza. Era come se le fosse stato detto che era innamorato della sua migliore amica, e quindi una parte di lei le diceva di non essere triste. Era piuttosto inspiegabile.
“Rebecca, davvero, mi dispiace, ma sono stato troppo affrettato. Magari, se io e te ci conoscessimo un po’ meglio…” Disse lui sorridendole(anche se doveva trattenersi dal piangere per la figura del cavolo che aveva fatto).
Lei annuì debolmente e gli sorrise.
“Va bene, Ron. Non c’è problema, tranquillo.”

Quella sera, ognuno andò a dormire nella propria stanza, anche se non riuscì veramente ad addormentarsi. Pensavano a quel bacio, era stato così strano… Veramente inspiegabile. Più passavano il tempo con l’altro/a, più sentivano di conoscersi da una vita…
Hermione si disse che la sua era solo una speranza di poter ritrovare la memoria persa, e quindi si aggrappava ad ogni minima cosa… Insomma, se si fossero conosciuti la avrebbe riconosciuta! E invece…
Ron invece, per quanto triste fosse la realtà che doveva accettare, doveva capire che Hermione ormai non l’avrebbe mai più rivista…

Quella notte, Rebecca/Hermione fece un sogno decisamente particolare: sognava di sposarsi con quel ragazzo, Ronald, ma al momento del “si” lei veniva chiamata… Hermione Granger???

Quella mattina Hermione dormì fino a tardi, e quando si svegliò scoprì che pioveva ancora. Ma lei amava la pioggia, era così rilassante… E poi, almeno, non sarebbe venuta gente e sarebbe potuta stare da sola con Ron.
“Buongiorno!” La salutò Ron dalla cucina sentendola scendere le scale che portavano al piano di sopra. Rebecca ebbe una graditissima sorpresa, il tavolo era ordinatamente apparecchiato con ogni genere di pietanza.
“Ma… E’ già ora di pranzo?” Disse lei con un sorriso confuso.
“Beh, a dire il vero è già passata l’ora di pranzo, sono quasi le due… Così ho deciso di farti trovare già tutto pronto!” Disse facendola accomodare a tavola.
“Mhm… Che profumino! A quanto vedo, sei un ottimo cuoco!” Disse lei, e Ron arrossì come un pomodoro. Effettivamente, non era proprio un cuoco… Aveva semplicemente usato un po’ di magia e l’aveva fatta addormentare fino a quando non avesse finito di preparare tutto!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=104008