Nemmeno la morte potrà separarci.

di superglow_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** CHAPTER ONE. - The day i first met you. ***
Capitolo 3: *** CHAPTER TWO. - I remember your smile. ***
Capitolo 4: *** CHAPTER THREE. - I feel happy with you. ***
Capitolo 5: *** CHAPTER FOUR. - I'm crazy about you. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.


Mi trovavo nella cucina di casa mia, intenta a preparare una merenda per mia figlia Margareth e il suo ragazzo che si trovavano al piano di sopra. Quando,ad un certo punto,sentii un tonfo provenire dalla stanza di Margareth.
-Vattene via e non farti più vedere,stronzo!
Era la voce di mia figlia...ma che diavolo stava succedendo?
Vidi Nick,il suo ragazzo,scendere le scale. Mi salutò e se ne andò,triste.
Decisi di salire per chiedere a mia figlia cosa le era successo,quando la vidi sul letto a pancia in giù a piangere.
-Tesoro,che succede?- le chiesi preoccupata e mi sedetti di fianco a lei.
-E' uno stronzo,lo odio!- mi disse singhiozzando.
-Ti va di raccontarmi?- chiesi,comprensiva.
-Mi ha detto che vuole lasciarmi,perché è innamorato della mia migliore amica. O,meglio,ha una storia con lei da un anno e non me l'hanno mai detto. Mi fanno schifo entrambi.- mi disse lei,calmandosi un po'.
-Sai,tesoro,mi sono trovata nella tua stessa situazione,molto tempo fa.- lei mi guardò incuriosita -ma poi,ho trovato la persona giusta,che mi ha amata davvero come meritavo. E sono sicura che per te sarà lo stesso. - le dissi,cominciando ad accarezzarle i capelli.
-E' papà questo ragazzo?
-Oh no...-
le sorrisi- questo ragazzo,ormai,vive solo nei miei ricordi.
Mi guardai allo specchio,sempre con il sorriso sulle labbra. Ogni volta che ero felice,mi appariva una fossetta. L'avevo sempre odiata,sin da quand'ero piccola. Ma poi,era arrivato lui,a farmi apprezzare ogni singola parte di me.
Gli occhi mi erano diventati lucidi. Ogni singola volta che mi veniva in mente lui,una lacrima rigava il mio volto. 
Quasi ogni notte mi mettevo a pensare a tutti i momenti passati con lui. A tutte le volte che diceva di amarmi.
Ma ormai,erano passati molti anni. Troppi. Ed io ero convinta che lui mi guardava da lassù e mi amava ancora,come lo amavo io.
-Come si chiamava?- mi chiese Margareth,interrompendo i miei pensieri.
-Justin,era il suo nome. Il più bello del mondo.
Ormai non riuscivo più a trattenere le lacrime,nemmeno di fronte a mia figlia. Una goccia di emozione,mi rigò il volto.
Margareth se ne accorse e con il pollice me l'asciugò.
-Raccontami di lui,mamma.
'Grazie Margareth-volevo dirle- grazie per avermelo chiesto'. Avevo bisogno di raccontare di lui a qualcuno. Avevo bisogno di trasmettere quello che avevo provato. E mia figlia,era la persona più adatta.




HEY RAGAZZIIIIIIII :3

allora,ho deciso di cominciare questa storia...
a me piace tantissimo bghrjed l'inizio non è un granché,non sapevo come farla..ma per il seguito ho tantissime idee!
allora,beh,RECENSITE per favore çç
baci,ale.


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Capitolo 2
*** CHAPTER ONE. - The day i first met you. ***


CHAPTER ONE.



Era inverno. Il mio ragazzo,Erick,era partito con i suoi. Quindi già sapevo che sarebbe stato un giorno di noia totale.
Mi diressi verso la stazione per prendere il treno che mi riportava a casa ogni giorno,dopo una stressante giornata scolastica.
Mi sedetti su una panchina ad aspettare e a guardare i passanti. Sempre gli stessi. Sempre la solita monotonia.
Faceva abbastanza freddo e i miei lunghi capelli biondi svolazzavano nell'aria. Mi piaceva quel ritmo in cui si muovevano,prima da una parte e poi dall'altra.
Ad un tratto,vidi avvicinarsi un ragazzetto circa della mia età. Capelli castani,occhi nocciola,labbra carnose.
Mh,quasi perfetto. Non l'avevo mai visto qui,finalmente qualche faccia nuova.
Mi sorrise e mi chiese: -Posso sedermi?
-Certo.-
gli risposi io,imbarazzata. Non so perché,ma ogni volta che un ragazzo carino mi si avvicinava,diventavo abbastanza rossa per poter fare la parte di un pomodoro in un film culinario.
Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante,si volto verso di me e mi disse:
-Comunque,piacere,io sono Bieber. Justin Bieber.- wow,che galantuomo.
-Io sono Jones. Eveline Jones.- gli dissi sorridendo.
Nessuno dei due,in quel momento,poteva immaginare che quei nomi sarebbero significati molto l'uno per l'altra.
Lo guardai con la coda dell'occhio,e notaii che mi stava fissando. GEEESU'! Odavo quando mi fissavano. Soprattutto perché vedeva il mio profilo più brutto. Si vedeva la fossetta,e questo rendeva la mia faccia orribile. O almeno,per me.
Non so perché,ma la odiavo. Odiavo vedermi felice. E tutto per colpa della fossetta. Forse era per questo che stavo antipatica alle persone. Ero sempre seria,e me ne accorgevo anch'io.
Comunque,mi stava fissando...ero ancora più in imbarazzo. Lo guardai anch'io e,per un attimo,mi persi nei suoi occhi. Così limpidi. Così veri. Così sinceri.
Distolsi subito lo sguardo. E,finalmente,arrivò il fottutissimo treno che stavo aspettando da mezz'ora.
Mi alzai e feci per andarmene,quando mi bloccò mettendomi una mano sulla spalla destra.
-Oh,Eveline,giusto?- annuii. -Posso avere il tuo numero di cellulare? Così magari qualche volta possiamo sentirci,uscire ins...-
Non gli diedi il tempo di finire la frase,che dissi: -Ehm...sono già impegnata. Mi dispiace.
Oh,ma perché dovevo fare la fredda anche con lui? Era così carino e sembrava così...dolce.
Ma ero fidanzata,e non volevo tradire Erick quando lui non c'era. Non potevo.
-O...ora devo andare. Sennò perderò il treno.- gli dissi quasi balbettando. Mi girai dall'altra parte e mi incamminai verso il treno.
Mi voltai,sperando che lui ci fosse ancora. Ma...non c'era. Era già andato via. Come un angelo,portato via dal vento.
Salii sul treno,diretto a Stratford. La mia città.
Appena arrivai a casa,c'era mio padre rannicchiato sul divano che faceva il suo sonnellino pomeridiano.
Vivevo con mio padre e mio fratello di 11 anni,Joshua.
Mia madre era morta quando Josh era molto piccolo ed io avevo l'età per comprendere che mia madre sarebbe stata molto meglio in Paradiso che qui. Il suo tumore al cervello se l'era portata via,a soli 36 anni. Tutti i suoi amici di infanzia divevano che quando era giovane,era tale e quale a me. O meglio,io ero tale e quale a lei. Capelli lungi e lisci come la seta. 
Labbra sottili,perfette. Carattere forte e deciso. E due occhi azzurri,come l'oceano. Che quando li guardavi,ti ci perdevi dentro e diventavi matto.
Andai in camera mia,stanca e mi stesi sul letto. Chiusi le palpebre,e il primo pensiero che raffiorò nella mia testa furono gli occhi di quel ragazzo. Le sue labbra,così carnose. Il suo naso,un po' all'insù,che mi ricordava quello di mia madre. La sua pelle liscia,come quella di un bimbo.
Dopo poco mi addormentai,con in testa quel misterioso ragazzo. Diverso dagli altri con cui uscivo o con cui parlavo. Non credo che lo avrei mai potuto dire ma,lo trovavo diverso persino da Erick.



SSSSCIAO RAGAZUOLI! :3
finalmente questo capitolo è venuto quasi lungo..HAHAAH çç
penso che aggiornerò una volta al giorno,o anche di due! mi piace molto questa storia e non penso che la eliminerò come ho fatto con le altre!
RECENSITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE VI PREGO ç_ç
baci,la vostra ale.<3



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Capitolo 3
*** CHAPTER TWO. - I remember your smile. ***


CHAPTER TWO.

Era una settimana che continuavo a cercare Justin,il ragazzo della stazione,invano. Continuavo a chiedermi che fine aveva fatto!
Ma,in compenso,era tornato Erick dal viaggio con i suoi. Anche se in questi due giorni in cui era tornato,era parecchio strano. Era freddo e distaccato.
Mi trovavo con lui in camera mia. Io ero stesa sul letto mentre lui era seduto sulla sedia della scrivania.
Eravamo in silenzio,da quando era arrivato.
Odiavo questi momenti,mi sembrava tutto più gelido,boh.
-Eveline...- disse,rompendo il ghiaccio.-Io...
-Tu?- GEESU'! Perché a me?
Lo sapevo che c'era qualcosa di strano,me lo sentivo. E questa situazione non mi piaceva affatto.
-Io...- si schiarì la voce.- mi dispiace tanto Eveline,ma...
Ma..? AVANTI,CAZZO! Non può tenermi così sulle spine.
-Ho conosciuto una ragazza in viaggio e...beh,so di aver sbagliato. Ma me la sono portata a letto.
Lo disse così,tutto d'un fiato. In quel momento,mi sentii come se il mio cuore era trafitto da milioni di piccolissime e sottilissime lame. Ma che provocavano un dolore micidiale.
Mi alzai dal letto,con le lacrime agli occhi. Lui si mise in piedi come per dirmi 'Avanti,ora puoi colpirmi'.
E lo feci. La mia mano piombò dritta sulla sua mascella.
-Fuori-da-casa-mia.- dissi sottovoce e scandendo bene le parole.
Lui cominciò a massaggiarsi la parte in cui gli avevo dato il "colpo di grazia".
Si voltò dall'altra parte e se ne andò,capendo di aver sbagliato tutto con me. Fin dall'inizio.



Due settimane dopo.
Era appena finita la giornata scolastica e,come al solito,mi diressi alla stazione.
Ormai erano parecchi giorni che non sentivo Erick e devo ammettere che non avevo preso tanto male il fatto che ci eravamo lasciati.
D'un tratto,vidi una figura familiare. Avevo il sole in faccia e non riuscivo a distinguerne i lineamenti.
Si avvicinò a me e mi si sedette accanto. Mi mise il braccio dietro la schiena e mi sussurrò nell'orecchio:
-Ciao principessa.
Un brivido mi percorse su tutto il corpo e il mio cuore cominciò a battere all'impazzata.
Era la prima volta che mi sentivo così.
Mi voltai verso di lui e con una faccia schifata dissi: -Scusami,chi ti ha dato tutta questa confidenza?
Mi tolse la mano da dietro la schiena e la rimise in tasca. Per un attimo,fui quasi delusa della mia risposta.
-Scusami...- disse,abbassando la testa.
-Fa niente. - dissi io accennando un sorriso.
-Sei più carina quando sorridi.- disse lui,quasi imbarazzato.
Cazzata più grossa non la potevi proprio dire.
Mi misi a ridere e risposi: -Wow,il signor Bieber ci sta provando?
-Ti ricordi il mio nome?-
disse lui entusiasta.
Merda. Mi ero fregata con le mie stesse mani.
-Ho una buona memoria.- risposi fredda.
Anche oggi arrivò il treno,che mi doveva separare da lui. 
Di solito mi dava fastidio quando ci provavano con me,ma con lui...Beh,con lui era diverso e non so perché.
-E' il tuo treno?- mi chiese lui.
-Si...devo proprio andare.- dissi alzandomi. Lo fece anche lui e con il sorriso sulle labbra,che tanto amavo, mi disse:
-Allora,a domani.
-A domani.- dissi,sorridendo anch'io.
Non so come faceva,quel ragazzo,a farmi sorridere così tanto. Doveva avere qualche tipo di potere magico. Forse un potere che posseggono solo gli angeli. Ma,per il resto,continuavo a vederlo come tutti gli altri.




YO RAGAZZI :3
non è uno dei migliori questo capitolo,ma prometto che stasera mi farò perdonare ç_ç
nel prossimo,Justin ed Eveline cominceranno ad essere più "intimi"...ed ho già detto troppo u.u
e...RECENSITEEEEE per favore :3



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Capitolo 4
*** CHAPTER THREE. - I feel happy with you. ***


CHAPTER THREE.

Il freddo e gelido inverno era passato ed era finalmente arrivata la tanto attesa primavera.
Ci furono altri incontri con Justin alla stazione ed avevamo cominciato a fare lunghe chiacchierate. 
Mi aveva detto che si era trasferito nel mio paese da qualche mese e che frequentava la mia stessa scuola,anche se stranamente non l'avevo mai visto.
Continuavo a mantenere le distanze con lui; ma non ero una tipa che,appena incontrava un ragazzo dolce,faceva la gatta morta. Anzi,ero di gusti molto difficili.
Non avevo molti amici,a causa del mio brutto carattere. Ai ragazzi piacevo solo per la "bellezza" e non per quello che avevo dentro.


Stavo passeggiando nei corridoi della scuola quando Emily,una mia cara amica d'infanzia,si avvicinò per salutarmi.
-Ciao Ev,ho sentito che c'è una festa sabato sera. Ci verrai vero?- mi disse lei,tutta pimpante.
-Non so Emily. Devo impegnarmi con la scuola e...-
Non mi diede il tempo di finire la frase che disse: -Perfetto,ci vediamo sabato.
Non mi piacevano molto le feste. Quando mi invitavano,cercavo di starmene in un angolino in disparte senza dare troppo nell'occhio.
Tornai a casa abbastanza stanca,andai in camera e mi stesi sul letto a pensare.


Sabato sera.
Ero a casa mia a prepararmi per quella stupida festa.
Alle 9 e mezza doveva passare Emily a prendermi,quindi dovevo sbrigarmi. Decisi di mettere un vestitino nero corto fino alla coscia e scollato da dietro,scarpe col tacco e capelli sciolti in modo da coprire la scollatura.
Dopo mezz'ora,suonò il campanello. Era Emily.
Scesi e ci dirigemmo alla festa con la sua macchina del quindici diciotto.
Appena entrati nella discoteca,la musica ci travolse.
Emily fece subito amicizia con un ragazzo,mentre io decisi di andare a sedermi al piano bar e bere qualcosa.
-Un Mojito,grazie.- dissi al ragazzo dietro il bancone. Un tipo poco più grande di me,doveva avere 23 anni circa.
Mi porse il bicchiere e cominciai a sorseggiare il cocktail.
-Un altro.- il ragazzo me lo porse. Non so per quante volte dissi 'un altro'. Provai a contare i bicchieri. Erano quattro...o,forse,otto?!
Mi guardai intorno. Alcuni ragazzi ballavano,altri erano seduti a fumare. Mentre altri,come me,stavano lì a bere e ad aspettare il prossimo bicchiere.
-E...Eveline?!- sobbalzai.-Tutto bene?
Mi girai. -Justin- dissi urlando. Per fortuna c'era la musica e quasi nessuno mi sentì.
Scesi dalla sedia. Ma stavo per cadere a terra,siccome non distinguevo più niente. Mi aggrappai a lui.
Alzai lo sguardo,e mi persi nei suoi occhi. Ancora una volta. Come il primo giorno.
Mi stavo avvicinando,sempre di più. Non avevo il controllo delle mie azioni in quel momento e...le mie labbra si posarono finalmente sulle sue. Le nostra lingue si intrecciarono ed un misto di emozione-brivido-passione attraversò tutto il mio corpo. Mi sentivo...felice.
Ma,dopo qualche secondo,si staccò.
-Sei ubriaca Eveline,è meglio se ti accompagno a casa.-disse.
Lo sapevo che doveva finire così. Non avrei dovuto farlo.
Mi riaccompagnò a casa con la sua macchina.
Corsi in camera mia e provai a dormire,ma niente. Pensai tutta la notte a quel bacio e alle emozioni che avevo provato.
Chissà se anche lui aveva sentito quello che avevo sentito io.



HEY RAGAZZI!
allora,questo capitolo non mi piace molto çç
nel prossimo mi impegnerò di più e ci sarà una novità...
avrà provato anche Justin quello che ha provato Eveline? provate a immaginare :3
e,ovviamente,RECENSITE vi prego!
ps. grazie infinite a tutte le recensioni,non me le aspettavo ghfdjfvmn.
Vi amo già <3 AHAHAH

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Capitolo 5
*** CHAPTER FOUR. - I'm crazy about you. ***


CHAPTER FOUR.

Faceva abbastanza caldo quella domenica mattina,così decisi di cogliere l'occasione per andare a fare colazione al bar nella piazzetta.
Mi preparai ed uscii.
Non c'era ancora molta gente nella piazzetta,così mi diressi direttamente al bar per mangiare un cornetto caldo.
Mi diressi al bancone e vidi un ragazzo intento a preparare del caffè. Era girato e non potei vedere il suo volto. 
Ci andavo ogni domenica,ma non avevo mai visto un ragazzo dietro al bancone. Di solito c'era il proprietario (uomo ultra-quarantenne) o la moglie. Avevano una figlia della mia età,ma le scocciava lavorare con i suoi quindi ci aveva rinunciato. Anche perché era una frana.
Una volta le avevo chiesto una crepes e al posto dello zucchero a velo mi ci aveva messo il formaggio...GESU'!
-Scusi...-dissi a un certo punto,siccome il ragazzo dietro al bancone era ancora girato e non si era ancora accorto di me.
Si voltò e...ERA ANCORA LUI!  
Come mai me lo trovavo sempre di fronte? Era uno stalker o cosa? 
O forse la stalker ero io. Che anche in una stanza affollata,i miei occhi cercavano sempre i suoi.
Diventai paonazza dalla vergogna. L'avevo baciato quel ragazzo...GEESU'! Non mi ci fate pensare.
-Mi...Mi dica. Cosa vuole signorina?- disse lui,fingendo di non conoscermi.
-Te.- NO,ASPETTA,COSA? L'AVEVO DETTO DAVVERO? 
Sgranò gli occhi.
-...al limone.- dissi subito,correggendomi.
Dio,che figuraccia! Meno male che mi sono corretta subito.
Mi porse il mio thè e me ne andai sorseggiando. Anche se avrei preferito un cornetto al cioccolato e una cioccolata calda.
-Eveline,aspetta.- sentii gridare dietro di me. 
Mi voltai. Era di nuovo lui...ma cosa voleva da me quel ragazzo? 
Venne verso di me correndo,ancora con il grembiule grigio da barista. Come quello che usano le nonne per cucinare.
-Non dovresti uscire dal bar durante l'orario di lavoro.- gli sorrisi.
Mi sorrise anche lui. Pensavo che fosse arrabbiato e...mi sentii sollevata capendo che non lo era.
Sentii il suo pollice posarsi delicatamente sulla mia guancia destra e accarezzarmela.
-La tua fossetta...- mi disse sorridendo.
Oh,cazzo. L'aveva notata! Smisi di sorridere e abbassai lo sguardo.
In quel momento mi sentii la ragazza più orrenda della Terra.
-...è bellissima.- finì la frase. 
Rialzai lo sguardo e i nostri occhi si incrociarono. 
Perché diavolo ogni volta che lo guardavo negli occhi,sentivo le farfalle nello stomaco?! Ma quali farfalle,quello era un intera mandria di elefanti!
-Non dire cazzate.- dissi,interrompendo i miei pensieri. Distolsi lo sguardo e mi accorsi che lui era ancora intento ad accarezzarmi la guancia.
-Ma comunque,cosa volevi da me?- gli dissi,ricordandomi che quello era il suo orario di lavoro e io lo stavo solo distraendo.
Tolse la mano dalla mia guancia.
-Volevo dirti che...quel bacio...- cominciò a dire.
-No,Justin. E' colpa mia,ero ubriaca e non ero responsabile delle mie azioni. Scusami,davvero.- dissi,sentendomi davvero in colpa.
Mi voltai e cominciai a camminare. Volevo sprofondare,cazzo. 
-Eveline,ascoltami cazzo.- disse,afferrandomi per un braccio.
Lo guardai. Mi guardò.
-Volevo dirti che io davvero ho provato qualcosa che nessuno era mai stato in grado di farmi provare in 18 anni di vita. Ragazza...penso che mi stai facendo diventare pazzo.
 Mi misi a ridere per la sua ultima frase,anche se non era poi così tanto divertente.
Volevo dirgli "Oh,mio bel Justin,anche tu mi stai facendo diventare pazza per amore. Possiamo rimanere qui a guardarci negli occhi per il resto dei nostri giorni?"
Ma non ero quel tipo di ragazza.
Eveline era stronza. 
Eveline doveva farsi desiderare.



HOLA CHICOSSSSS!
non ci sono stata in questi giorni e non ho potuto aggiornare ç_ç PERDONATEMI!
comunque..questo capitolo mi piaciucchia :3 spero che piaccia anche a voi!
RECENSITEEEEE,come al solito u.u
un bacione dalla vostra Ale <3

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