When you lose something, you always find another.

di sopra_al_rumore
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno; ***
Capitolo 2: *** Due; ***
Capitolo 3: *** Tre; ***
Capitolo 4: *** Quattro; ***
Capitolo 5: *** Cinque; ***
Capitolo 6: *** Sei; ***
Capitolo 7: *** Sette; ***
Capitolo 8: *** Otto; ***
Capitolo 9: *** Nove; ***
Capitolo 10: *** Dieci; ***
Capitolo 11: *** Undici; ***
Capitolo 12: *** Dodici; ***
Capitolo 13: *** Tredici; ***
Capitolo 14: *** Quattordici; ***
Capitolo 15: *** Quindici; ***
Capitolo 16: *** Sedici; ***
Capitolo 17: *** Diciassette; ***
Capitolo 18: *** Diciotto; ***
Capitolo 19: *** Diciannove; ***
Capitolo 20: *** Venti; ***
Capitolo 21: *** Ventuno; ***
Capitolo 22: *** Ventidue; ***
Capitolo 23: *** Ventitré; ***
Capitolo 24: *** Ventiquattro; ***
Capitolo 25: *** Venticinque; ***
Capitolo 26: *** Ventisei; ***
Capitolo 27: *** Ventisette; ***
Capitolo 28: *** Ventotto; ***
Capitolo 29: *** Ventinove; ***
Capitolo 30: *** Trenta; ***
Capitolo 31: *** Trentuno; ***
Capitolo 32: *** Trentadue; ***
Capitolo 33: *** Trentatré; ***
Capitolo 34: *** Trentaquattro; ***
Capitolo 35: *** Trentacinque; ***
Capitolo 36: *** Trentasei; ***
Capitolo 37: *** Trentasette; ***
Capitolo 38: *** Trentotto; ***
Capitolo 39: *** Trentanove; ***
Capitolo 40: *** Quaranta; ***
Capitolo 41: *** Quarantuno; ***
Capitolo 42: *** Quarantadue; ***
Capitolo 43: *** Quarantre; ***
Capitolo 44: *** Quarantaquattro; ***
Capitolo 45: *** Quarantacinque; ***
Capitolo 46: *** Quarantasei; ***
Capitolo 47: *** Quarantasette; ***
Capitolo 48: *** Quarantotto; ***
Capitolo 49: *** Quarantanove; ***
Capitolo 50: *** Cinquanta; ***
Capitolo 51: *** Cinquantuno; ***
Capitolo 52: *** Cinquantadue; ***
Capitolo 53: *** Cinquantatré; ***
Capitolo 54: *** Cinquantaquattro; ***
Capitolo 55: *** Cinquantacinque; ***
Capitolo 56: *** Cinquantasei; ***
Capitolo 57: *** Cinquantasette; ***
Capitolo 58: *** Cinquantotto; ***
Capitolo 59: *** Cinquantanove; ***
Capitolo 60: *** Sessanta; (Fine) ***



Capitolo 1
*** Uno; ***


Cara mamma, ti scrivo solo perchè non avrei mai il coraggio di dirti queste parole guardandoti negli occhi. So per certo che se ti guardassi sarei impedita e come al solito ci ricascherei nei tuoi piccoli occhi verdi che mi hanno dato la forza per tutta l'infanzia di crescere in fretta e scappare. Forse il problema non sei nemmeno tu,ma di certo non siamo noi la soluzione. Era tutto già terribile da prima dell'incidente,poi a Carolina è successo quel che doveva succedere,ed io ricordo,ancora come fosse ieri,che le promisi di portarla via da quelle inutili tue critiche,parole cattive nei tuoi momenti no,e da quelle mani che molto spesso si facevano pesanti su noi due. Ecco,non sentirti in colpa,siamo cresciute,dobbiamo andar via,non preoccuparti per Carolina,starà bene,mi ha chiesto lei di portarla via,mi ha chiesto lei di esaudire i suoi sogni,e credimi,ce la metterò tutta! Mi dispiace che non potrai assistere a quei piccoli trionfi che per noi saranno importanti,ma dovevi deciderti prima a far cambiare la tua vita,prima che la tua vita cambiasse te. So,andando via,che ti lascio in buone mani. Hai un 'marito' e altre due bambine,so che puoi farcela,sarà dura solo per il primo periodo. Mi hai sempre detto che ero una buona a nulla,ora guarda la buona a nulla che prova a salvarsi e a salvare la vita dell'unica piccola donna con cui ha un legame di sangue. Mi dispiace. Quando leggerai questa lettere io e Carolina saremo già lontane. Ah,non preoccuparti per i suoi studi,le farò frequentare una scuola italiana mentre io penserò a lavorare per non farle mancare nulla. Sai che ne sono capace,sai che ce la farò. Il mio numero di cellulare resterà sempre quello,non sarà mai spento e accetterà sempre una tua chiamata. Se poi devi delirare è meglio un messaggio,nella scrittura troverai più sfogo e ci penserai diverse volte prima di scrivere una parola,cosa che di solito non hai mai saputo fare a voce. In bocca al lupo mamma,ce la faremo,vedrai. #Giulia e Carolina ♥ CAPITOLO 1 Harry Styles,che tipo buffo.  Lui è il sogno di mia sorella,la ragione per cui ora siamo su un volo diretto a Londra. Io avrei scelto altre tappe,ma dobbiamo rendere felici noi e le persone che amiamo,e se lei è felice,lo sono anch'io. L'Inghilterra non è male,ci sono già stata qualche anno fa per un intero mese,dovevo sostenere un progetto lanciato dalla provincia italiana in cui abitavo e poichè ci sapevo fare con l'Inglese,ebbi l'opportunità di stare lontana di casa. Credo che Harry,questo ragazzo,sia la 'forza' di Carolina e lui nemmeno lo sa. Quanto darei per fargli vedere quant'è bella mia sorella anche in queste condizioni,e quanto darei per vedere igli occhi di Carolina illuminarsi alla vista di quel piccolo ricciolino che le fa battere il cuore soltanto cantando. Darei anche ciò che non possiedo,scontandolo per la vita,ma vorrei vederla sorridere come quelle persone felici che hanno visto il loro idolo anche per soli 3 secondi.  - -Signori e signore,preparatevi all'atterraggio,tra meno di 10 minuti atterreremo nell'aereoporto di Manchester,UK- Dopo che la guida lo disse in diverse lingue,il segnale delle cinture di sicurezza si accese,e la nostra avventura sarebbe iniziata di lì a 10 minuti,quando finalmente l'avrei portata fuori da quell'ammasso di ferri e portata alla scoperta del suo sogno.

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Capitolo 2
*** Due; ***


CAPITOLO 2 Dopo aver atteso che tutti i passeggeri andassero via un Hostess aiutò me e mia sorella a scendere dall'aereo. - Carolina era nata sana,ma quello stesso Dio che le aveva concesso la forza per camminare per undici anni,gliela tolse poco prima del suo dodicesimo compleanno,in un incidente stradale. Ora,io ho 18 anni e lei 14,andiamo d'accordo,sarà stata la forza della necessità,ma non sapremmo vivere l'una senza l'altra. Ricordo che è stata sempre una guerra con lei,fino a quando,non 'conobbe' il suo idolo. Da allora avevamo argomenti di cui parlare,praticamente sempre,ogni qual volta fossimo insieme. E' sempre stata una fanatica del suo aspetto,e ricordo ancora le sue parole dopo essere uscita dall'ospedale su quella maledetta sedia:  C: ''Cosa dirà Harry del mio aspetto ora?'' ricordò che l'abbracciai forte,come mai in vita mia e le dissi: ''Se è un ragazzo intelligente non farà caso al tuo aspetto. E poi scusa,ricordati che la più bella in famiglia sei ancora tu,più tosto preoccupati di avere una sorella che è un mostriciattolo e che non ha mai avuto uno straccio di fidanzato!'' rise,rise davvero dopo quella mia cavolata,ma non oso immaginare come si sentiva dentro,lei che era abituata a ballare sulle note di Up all night,sulla voce del suo grande 'amore-idolo'. - Ho detto che le cose iniziarono a cambiare tra noi,non dopo l'incidente ma ben prima quando lei trovò il suo idolo,si,perchè anch'io ho avuto diversi idoli e quando lei 'conobbe' il suo,ci risultava più facile parlare di tutto perchè in fondo ognuna delle due sperava in qualcosa. - Ricordo benissimo i miei idoli,primo tra tutti Cristiano Ronaldo,un giocatore portoghese bellissimo,bello e impossibile,faceva innamorare tutte al primo sguardo,ma il suo vero fascino spiccava in campo quando giocava con quel pallone che mi faceva sognare tutti i fine settimana. Di lui però non fui mai innamorata ma riuscii ugualmente a vederlo,quando venne in Italia per una partita ed io scappai di casa e stetti tutto il giorno,marinando la scuola,fuori al suo hotel in attesa che scendesse per il match. Non feci nulla,nessun autografo,nemmeno una foto,mi bastò il momento,quell'attimo formato da pochi secondi,destinati per me a rimanere un'eternità nella memoria. Poi una domenica d'estate conobbi quell'idolo un pò di diverso da Cristiano,si,perchè di lui m'innamorai sul serio,si chiamava Neymar. Ha fatto parte se non altro delle fantasie adolescenziali di una ragazza che sperava di scappare via con il suo principe azzurro,e bene si,lui era il mio principe azzurro. Un altro calciatore,uno che vive oltre oceano e che se non altro fino ad ora,non ho mai avuto occasione di vedere se non attraverso lo schermo di un pc. Non ho mai abbandonato Cristiano,il mio primo e indiscusso idolo e con lui la sua squadra di Galattici,il Real Madrid. Ma per Neymar,per Neymar era diverso,non amavo il suo modo di giocare a calcio o la sua squadra,io amavo lui,il suo essere,i suoi lineamenti,il colore della sua pelle,la sua cresta ossigenata,le sue facce buffe e i suoi modi da ragazzino che soffre della sindrome di Peter Pan che tutt'oggi a 23 anni se non erro,lo perseguita. Parlo al passato per un semplice motivo,si nasce,si cresce e si...cambia. Per mia sorella ho sacrificato tutto,anche i miei sogni,ed ora il mio unico obiettivo è quello di renderla felice e darle ciò che in quella specie di famiglia che Dio mi aveva affidato,non poteva essere. - Mia madre non l'abbiamo mai tollerata,ogni sua scelta allontanava un pezzetto delle sue figlie,fino a quando oggi,ci ha perse del tutto. - Fuck you old life,welcome new life. Mi ripetevo questo tra me e me guardando la scritta dell'aereoporto: ''WELCOME TO MANCHESTER''

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Capitolo 3
*** Tre; ***


CAPITOLO 3 Mia,nostra,madre. Se non altro ci ha sfamate fino ad oggi ma è a ben altro che devo i miei successi in ogni campo. Penso che la cosa migliore per un adolescente,sia avere un idolo,senza una persona a cui ispirarsi come si possono affrontare le difficoltà della vita? Dio,son certa che non sarei mai arrivata ad oggi senza i miei idoli,coloro che mi hanno dato lo forza per diversi anni di vedere il mondo come una luce pronta ad esplodere,anche se nella mia vita vedevo solo un crepuscolo che diventava sempre più nero col passare dei giorni. Carolina ha un rapporto diverso dal mio con nostra madre,lei ha subito più mani feroci,io solo parole,ma credetemi,delle volte erano peggiori di qualsiasi livido. Tutt'oggi non riesco a perdonarla per certe frasi. Carolina pensa che un giorno cambierà e si renderà conto di cosa ha perso e allora saremo una famiglia felice,ma ha solo 14 anni,la lascio sognare. Io invece credo che non cambierà mai nulla,nemmeno con la nostra partenza,non le dico nulla per non farla soffrire,ma ad esempio,da quando si è risposata ed ha avuto altre due bambine sembra essersi dimenticata di ciò che era in passato. Una mamma dolce,spensierata che non ci faceva mancare nulla dal punto di vista affettivo ed economico,sfortunatamente quei giorni,erano ben lontani dalla realtà vissuta negli ultimi 10 anni. Un marito nuovo da accudire peggio di un poppante. Nostro padre (mio e di Carolina) mai presente,dopo il divorzio prese la sua strada lontano da noi... Altre due bambine in arrivo,che per l'amore del cielo,voglio bene come se avessimo lo stesso sangue ma,hanno cambiato la vita un pò a tutti. Però di una cosa son certa,la colpa non è mai dei figli,è sempre dei genitori. I figli sono la loro scusa più grande e il loro rimpianto più grande. Spero di essere il rimpianto di mia madre e la scusa di mio padre,se oggi,non è l'uomo che avrei voluto vicino a me nella mia vita. - C: ''Non è fantastica questa città! Consolati,anni fa ci giocava Cristiano qui,ricordi? Vecchia gloria dello United,ma lo preferisco in maglia Blanca...'' G: ''Non pensare al mio di idolo,pensa che sei nella Nazione del tuo idolo,quella in cui è cresciuto....'' C: ''...e penso che,grazie a mia sorella,ci crescerò anch'io in questo posto sempre umidiccio e scordato dal sole. Ma va bene così,mi sento più vicina ad Harry.'' I miei occhi erano quasi bagnati,le lacrime si erano impossessate di me dopo quelle parole,ma io dovevo essere un muro,non dovevo mai crollare,le sorrisi e spinsi la carrozzella con una mano e tirai i bagagli in avanti con l'altra,fino a che non giungemmo fuori dall'aereoporto per prendere un Taxi che ci avrebbe condotte a casa. Home sweet home in questo caso! No?

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Capitolo 4
*** Quattro; ***


CAPITOLO 4 G: ''Ti piace? Per un pò staremo qui,si è un pò piccolina ma per me e te basta...'' C: ''E' fantastica...e poi,pur di stare vicino al mio idolo,vivrei sotto un ponte.'' G: ''Non finchè avrai me!'' C: ''Grazie sorellina...'' Ma d'un tratto,dopo quelle paroline dolci,gli occhi di Carolina si rattristirono e pronunciò una frase che non avrei mai voluto sentirle dire: C: ''Credi che la mamma chiamerà? Ci raggiungerà o magari non so...sarà fiera di noi?'' G: ''Non lo so Carol...'' adoravo chiamarla già all'inglese per farla sentire vicina al suo idolo ''se vuole ha il mio numero...ma lo sai com'è fatta!'' C: ''E credi che riuscirò mai a vedere Harry...'' si guardò le gambe ''...in queste condizioni?'' G: ''Oh Carol,ma quali condizioni! Tu pensa ad andare a scuola e a migliorare il tuo inglese,un giorno sarai la signora Styles vedrai! Ma pensiamo al presente,una cena e a nanna presto! Domani hai scuola ed io lavoro,non possiamo permetterci mancanze!'' In Inghilterra tutto era a pagamento anche la scuola,per cui avrei dovuto fare diversi sforzi per mantene Carolina,sia scolasticamente che per tutto il resto,ma non m'importava,un pò avevo da parte,un pò avrei guadagnato al negozio dov'ero stata assunta qualche settimana prima grazie all'email inviata. La cosa bella del Regno Unito è che non fanno distinzioni per età,sesso,nazionalità o altro,siamo tutti uguali,ognuno ha la sua importanza,così come dovrebbe essere in tutto il mondo. Preparai la cena,guardammo un pò di tv e mentre lavavo i piatti vidi Carolina andare vicino alla porta finestra... C: ''Che bel salottino che abbiamo fuori!'' G: ''Ti piace? D'estate sarà fantastico!'' C: ''Si,e complimenti per le candele,il mix di adori fa invidia anche all'Ikea!'' G: ''Sinceramente,le ho comprate di lì!'' C: ''Non avevo dubbi,era una battuta! Come farai senza l'Ikea?'' G: ''Son certa che ci sarà un centro anche qui o comunque negozi che vendono materiale simile! Never say never,baby!'' C: ''Per favore,parla inglese,ma non alla Justin Bieber...'' G: ''Ehi,non è colpa mia se quel tipo ha fatto una canzone intitolata così! Scusa Directioner!'' Sapevo che adorava essere chiamata così!  E mentre ridevo tra me e me,vedendo la felicità riflessa nei suoi occhi guardando le 'stelle inglesi',capì che non desideravo essere in nessun altro posto,se non con mia sorella e la sua allegria. Quella ragazzina,m'insegna a vivere.

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Capitolo 5
*** Cinque; ***


CAPITOLO 5 La mia vita,sempre in bilico tra mille difficoltà. Carolina dorme,poverina chissà quanto è stato faticoso per lei questo viaggio. Io sono a letto e guardò il soffitto e penso a ciò che ho vissuto in questi primi anni della mia vita,sto facendo un reso conto e più penso,più mi rendo conto che l'unica cosa che non ho avuto mai è l'amore. A parte quello dei miei genitori che mi è stato negato da subito,per cui non ho sofferto più di tanto,e poi,ho trovato quello di mia sorella. Non ho mai provato quella sensazione che le mie amiche chiamano 'innamorarsi',si perchè io credo che sia una sensazione da come ne parlano loro. A 18 anni no ho mai baciato nessuno,mi guardo intorno e vedo che le miei amiche sono molto più avanti di me,mentre io son troppo occupata a ricoprire un ruolo che non spetta a me,alla mia età dopo tutto. Ma vado avanti,tra un sorriso ed una lacrima...e poi,poi ho sempre i film stappa lacrime! Il buon e vecchio Titanic,sempre con me! Credo che quello in qualche modo contorto,possa essere considerato amore,anche se frutto di tradimento ed egoismo. Chissà,forse sotto questo cielo inglese,si nasconde anche il mio d'amore alla 'Jack?' ,un pò ci spero,magari così non mi sentirò più dire: ''vivi in attesa di un miracolo,di uno che non sà neppure che esisti'' ,certe volte vorrei sposare quell'uno,solo per dimostrare agli altri che cel'ho fatta nonostante tutto,ma gli idoli non si possono sposare,son nati solo per farci sognare. Non mi piace illudere Carolina,ma la vedo così felice quando le dico in tono scherzoso: ''Signorina/Miss Styles...'' io non sono come le mie amiche,non mi piace vedere le persone in generale illudersi,ma non mi piace nemmeno spezzare le fantasie altrui. Chi sono io? Prima sognatrice tra tutte,a poter desiderare il fallimento altrui? A poter ferire i sentimenti di chi ama incondizionatamente pur non conoscendo una persona,e soffermandosi solo sulla sua voce,i suoi sorrisi e il suo modo di essere...!?  Non sono nessuno e non sono autorizzata a distruggere i sogni di nessun'altro. Anche se molta gente questo non l'ha capito e ha preferito distruggermi,io non sarò come gli altri. Io non sono una realista del cazzo. Se non si sogna che vita è? Io ho portato avanti la mia di vita grazie ai miei sogni,ai miei idoli. Glielo devo,devo sempre essere felice e sorridente,per dimostrargli un giorno,che hanno fatto un bel lavoro con me.Li considero come la mia salvezza ed in futuro nulla cambierà,qualsiasi traguardo sarà dovuto a loro! SEMPRE ♥

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Capitolo 6
*** Sei; ***


CAPITOLO 6 Ci sono poche cose che odio,in verità quasi nessuna,sono solo contraria alle cose superflue. Di solito mi piace circondarmi del minimo indispensabile,non perchè non ho bisogno d'altro,ma perchè non mi piace abusare di ciò che Dio ha voluto donarmi,mentre qualcun altro,nel mondo,soffre persino la fame. - Le cose che adoro invece,a parte i miei idoli,sono molte,ad esempio i libri. Oh si,non riesco a finirne uno che devo comprarne subito un altro,il genere non m'importa tanto,l'importante è averne uno sempre con me. Mi piace avere i capelli in ordine,le molle e i ferretti non devono mai mancare. Mi piace molto vedere le persone super truccate,so anche ricreare bei make up,ma su di me,preferisco un trucco leggero o nulla. Un pò per mancanza di tempo,un pò perchè molta gente non capisce che queste sostanze,phard,fondotinta,rossetti,non fanno altro che rovinare la pelle. Mi piace anche essere carina e garbata in ogni occasione,ma opto quasi sempre per un look giornaliero composto da pantaloni e maglie strambe,più larghe sono e più le adoro,non so,mi danno un senso di libertà le cose larghe. - Non ho studiato molto in vita mia,non nè ho mai avuto l'occasione,anche questo è vero,ma in generale non mi è stato permesso conseguire gli studi che avrei voluto,perciò mi sono diplomata in un istituto che non sentivo adatto a me,ma che comunque negli anni mi ha fruttato diverse soddisfazioni,come i viaggi gratis in giro per l'europa,anche se non era un liceo linguistico. - Carolina invece,ha realizzato uno dei miei sogni,studia lingue. - Ho anche un hobby,se così si può definire,per le diverse culture,conosco molto bene le religioni,grazie ad una fantastica professoressa che avevo ai superiori,e pur essendo Cristiana,condivido molte cose della religione islamica,più che condivido,approvo,per esempio il fatto di pregare più volte al giorno,di rispettare il 'mese sacro' privandosi dei diversi piaceri della vita,per rendere omaggio a Dio. Una cosa che però,e forse l'unica,non tollero in questa religione,è l'annientamento delle donne,in tutto,come esseri umani,mamme,figlie e quant'altro,purtroppo in questa religione le donne sono pari allo zero. - Adoro nel vero senso della parola,scoprire usanze e costumi dei diversi popoli del mondo,ma non ho mai avuto la possibilità di ampliare le mie conoscenze se non con qualche ricerca in web o qualche scatto rubato da vacanze di amici. Mi sono ripromessa che un giorno girerò il mondo,è una cosa difficile,ma sogno di avere un decennio di libertà e concedermi tutti gli sfizi che la vita mi ha negato per fare le veci altrui. - Carolina per me non è assolutamente un peso,ma delle volte,vorrei un pò di tregua. Un pò di relax,un pò di tempo sola con me stessa. Ma non posso abbandonarla,dopo tutto,sono tutto ciò che ha. Mi sento un'egoista solo a pensare queste cose,e poi,se Dio mi ha affidato una situazione del genere,è perchè sapeva che potevo reggerla,portarla avanti e perchè no,magari un giorno uscirne da vincitrice.

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Capitolo 7
*** Sette; ***


CAPITOLO 7 Delle volte penso di essere una vecchietta. Ho solo 18 anni è vero,ma nutro passioni che non sono solite alla mia età,leggere libri,prendersi cura di piantine colorate solo per guardarle germogliare in primavera,preferire un film il sabato sera più tosto che una discoteca,una partita di calcio la domenica ad una rimpatriata tra amici. Mi piace anche un pò isolarmi,è vero,ma io sono fatta così. - Carolina invece è il mio opposto,a lei piace truccarsi,andare in giro,divertirsi e godersi al massimo la vita,certo,prima dell'incidente era più libera di fare ciò che voleva,ora deve sempre dipendere da qualcuno,non oso immaginare quanto sia pesante questa situazione per uno spirito libero come lei. Ogni tanto sogno che la situazione sia inversa,che io la privi del dolore e mi sacrifichi al posto suo,una sedia per me non sarebbe un problema,ma per lei è una tortura,ogni giorno. Nei miei sogni cerco di alleviarle il 'pena' ma,purtroppo rimangono solo sogni,ed al mattino son pronta per prenderla in braccio e portarla in bagno,perchè Dio ha voluto che per lei andasse così. - Mi scuso,dico spesso Dio,o per esclamare qualcosa,o per rivolgermi a lui,o più semplicemente per menzionarlo,ma io credo tanto in lui,e se non ci fosse quel rosario sempre fisso sul mio collo avrei paura di non portarlo sempre con me,il tempo per andare in chiesa è così poco,con quella piccola collanina mi assicuro che lui è sempre vicino,anche se so per certo che veglia su di me giorno e notte e la sua mano non molla mai il mio capo,e grazie al cielo!

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Capitolo 8
*** Otto; ***


CAPITOLO 8 Sono passati due anni da quando io e Carolina atterrammo per la prima volta a Manchester. Ora ho vent'anni e lavoro in un grande centro commerciale,sempre come commessa. E' un negozio bellissimo e grandissimo,si occupa di articoli sportivi e io mi occupo di trovare ai clienti gli indumenti che desiderano,spesso quando ho un pò di tempo mi diverto a stampare i nomi e gli stemmi sulle maglie di calcio,ma questa è una cosa segreta che faccio sotto gli occhi del capo,in verità non mi è permesso avvicinarmi a quel macchinario. - Non seguo più alcun campionato,le partite di calcio sono davvero un miraggio. Lavoro così tanto che non appena torno a casa l'unica cosa che desidero davvero è il letto. Faccio doppi turni per pagare il College di Carolina,ma non fa niente,ce la faccio. Lei è lì dal lunedì al venerdì,mi manca tremendamente ma sappiamo entrambe che è per il suo bene e poi,ci sentiamo ogni giorno per telefono o pc. Il sabato quando rientra la porto in giro,dovunque vuole andare io l'accompagno. Se lo merita e poi,vedo che questa scuola frutta molto,studia 6 lingue e non è mai stanca,mi chiedo come faccia,beata lei che ha tutta questa memoria! - Ormai l'inglese,sia il suo che il mio è perfetto,anzi,delle volte mi dimentico come si coniugano i verbi in italiano! Lo so,è vergognoso ma è l'effetto 'sto-lontana-da-casa-da-anni'  - Mia madre ha imparato l'arte dell' SMS,parla molto con Carolina e mi sembra orgogliosa di lei,e anche se lo nasconde in mia presenza,anche sua figlia è fiera di sua madre. Ci chiama il sabato,di solito verso le 20:00,le domande sono sempre le stesse,un pò come le risposte,ma che posso farci? Io ce la metto tutta per essere cortese,ma tra noi non c'è complicità,io resto sempre sulle mie,sulla difensiva,mentre lei ha qualche problema ad aprirsi,e ribadisco,solo nei miei confronti. Ma forse,poichè non abbiamo vissuto insieme molto tempo e quel poco lo abbiamo vissuto male,questa è sicuramente una delle problematiche future. - Ah,Harry,se tu potessi vedere come s'impegna mia sorella in tutto ciò che fa,vuole essere perfetta e sai perchè? Perchè dice che quando ti guarda sente che tu sei la perfezione allora di sicuro vuoi la perfezione con te! L'altro giorno era in camera sua,l'ho vista poggiarsi alla scrivania,con il braccio destro premeva su quel banco ruvido e freddo,con il sinistro si sosteneva alla sedia,aveva uno specchio davanti a se e guardandosi retta,anche se per una frazione di secondi,le sentivo canticchiare: ''What makes you beautiful'' e sorrideva,aveva una luce negli occhi,da far invidia persino a te che hai gli occhi verdi dei quali lei è perdutamente innamorata. Non sono entrata in camera per rimetterla sulla sedia,l'ho guardata attraverso la porta socchiusa e ho ripetuto a me stessa: ''Costi quel che costi,vedrai Harry Styles...''

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Capitolo 9
*** Nove; ***


CAPITOLO 9 Andai a lavoro come ogni mattina,l'aria era gelida,mi stringevo sempre più nel mio cappotto guardando la neve che si posava usando tutta la delicatezza che ci fosse al mondo. La neve,per quanto scomoda e spesso noiosa,è una tra le cose che mi danno senso di libertà,anzi spensieratezza.  Un piccolo pezzo di cielo,o come piace pensare a me,di nuvola,che si sgretola e si posa per terra sciogliendosi sulla sua stessa materia. - In negozio il clima era sicuramente più caldo,ma non solo per i riscaldamenti,c'era aria di agitazione,confusione e anche,attesa. - G: ''Ehi Selly,che succede?'' S: ''Ma come non lo sai?'' G: ''Dai,non tenermi sulle spine!'' S: ''Sono tutti in delirio perchè gli One Direction sabato,saranno qui a firmare le copie del loro nuovo cd,e nel centro commerciale tra commessi e non è scoppiata questa mania di preoccupazione,non sanno come gestire ciò che accadrà qui quel giorno,in balia delle fans...'' G: ''Non ci credo! Dici sul serio? Liam,Louis,Niall e Harry verranno qui sabato?'' S: ''Ne hai saltato uno!'' G: ''Chi?'' S: ''Sono cinque,hai saltato Malik,Zayn Malik'' Sally disse il nome di quel ragazzo con una tale semplicità e convinzione che mi ricordai subito che gli 1D sono 5,ma di lui proprio non me ne ricordavo mai,se Carolina avesse assistito alla scena,mi avrebbe picchiata. Mentre mettevo la divisa pensai... ''Zayn Malik,che razza di nome...'' - Keep Calm ripetevo a me stessa,mentre tornando a casa organizzavo nella mia mentre il discorso eccellente per non far svenire Carolina al telefono. - Allora,i ragazzi saranno qui tra meno di cinque giorni. Ho meno di cinque giorni per organizzare il pomeriggio più bello della vita di Carolina. Per prima cosa vado a comprare il nuovo album,poi la chiamo,si,poi la chiamo. - Mi precipitai a comprare il nuovo CD nel primo negozio di dischi che trovai. Cercai inutilmente di comporre il numero di Carolina sul display del mio cellulare,ma proprio non ci riuscì. Quando mi misi a letto pensai:  ''Le faccio una sorpresa,sabato mattina la porto dal parrucchiere,poi un salto dall'estetista ed infine un ripasso al look,alla fine come sorpresa le regalo il cd e le dico: ''Andiamo un attimo al negozio che ho dimenticato lì una cosa...'',mentre entriamo noterà la fila,da ragazza curiosa quale è,si avvicinerà e son certa che poi da quel momento in poi...non ci saranno bisogno di parole.''

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Capitolo 10
*** Dieci; ***


CAPITOLO 10 Il grande giorno è già arrivato. G: ''Carolinaaaaaaaaaaaaa!'' C: ''Sono sveglia,sono sveglia,che succede!'' G: ''Nulla,vestiti,oggi dobbiamo fare un sacco di cose!'' C: ''Ma non mi va,dai lasciami dormire,sono stanca...'' G: ''Brutta pigrona che non sei altro! Svegliati,dobbiamo andare a fare delle commissioni e non si discute!'' C: ''Ti odio quando fai così!'' G: ''Si sorellina,anche io ti voglio bene!'' - Dal parrucchiere è stata un'impresa,ora dobbiamo pensare all'estetista,mentre ci avviamo però,abbiamo notato dei vestitini carini,ci facciamo un salto,non si sà mai. - I capelli di Carolina erano lunghissimi,non volle legarli o acconciarli,chiese semplicemente di stirarli e di fargli una bella frangia. Non appena uscì dalla boutique,la scambiai per una barbie,maledette condizioni! - Un bellissimo vestitino fiorato si addolciva su Carolina,le metteva in risalto quelle spalle rigide a furia di sopportare gli occhi indiscreti che la perseguitavano da anni. Un copri spalle di velo le dava quel tocco di finezza che solo lei poteva avere nel suo piccolo grande mondo. Qualche bracciale scuro per mettere in risalto la pelle bianca e poi un cappellino,il classico che con un soffio di vento sarebbe volato via... ...chissà se ci sarebbe stato un 'principe' pronto a riportarglielo. - Faceva freddo,l'inverno era ancora nel bel mezzo del suo ciclo,eppure,quel pomeriggio,chissà per quale volere di Dio,le nuvole avevano fatto un passo indietro,permettendo al sole di splendere e riscaldare di qualche grado quell'aria gelida che perseguitava la Gran Bretagna da giorni. - Prima di andare dall'estetista,ho dato il CD a Carolina,mi ha guardata confusa ma visibilmente felice,gli è scesa persino qualche lacrima: C: ''Io...io...non dovevi...'' G: ''Sch,non piangere! Ho fatto bene a dartelo prima allora! Quando uscirai dalla signora Sue non devi assolutamente muover ciglio!'' C: ''Ma non ho capito ancora una cosa....a cosa devo tutto questo?'' G: ''Ringrazia la tua sorellona e rilassati...'' C: ''Me lo dirai prima o poi...'' G: ''Lo vedrai!'' - Anche se nello sguardo quasi perso di Carolina si leggeva la curiosità di una sedicenne,non disse nulla. Io invece la guardavo e pensavo,forse mentre ora si sta specchiando si immagina a fianco di Harry.  Vorrei solo che per una maledetta volta non ci fosse il riflesso di quella sedia a rotelle.

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Capitolo 11
*** Undici; ***


CAPITOLO 11 Ci siamo quasi,siamo appena arrivate al centro commerciale. C'è una folla pazzesca,l'euforia della gente è alle stelle ,tutti sanno a cosa andranno incontro,tutti tranne Carolina. - G: ''Ascoltami,faccio un salto in negozio perchè Selly ha bisogno di una mano con l'attrezzo per stampare i nomi,ci vediamo vicino alla scala mobile ok?'' C: ''Perchè non vicino all'ascensore? Non posso certo prendere le scale!'' G: ''Per favore tu fatti trovare lì vicino tra 10 minuti e mi raccomando,non perderti...'' C: ''Non posso perdermi,non passa inosservata una sulla sedia a rotelle...''  G: ''Torno subito...!'' - Avrei tanto voluto perdere l'udito più tosto che sentirle dire quell'ultima frase ma nulla al mondo poteva fermarmi nell'intento di quel pomeriggio. - Dopo appena 3 minuti mi arriva una chiamata,mentre io la spiavo dall'angolo delle scale... C: ''Tu,tu...non dirmi che non lo sapevi?'' G: ''Cosa?'' C: ''Non fare la finta tonta! Loro,insomma,Harry,sono di fronte a me!'' G: ''Non mi dire...!!'' C: ''Senti dimmi che abbiamo tempo! Mi voglio mettere in fila,ho il cd,ti prego!'' G: ''Auguri Carolina...'' C: ''Non è il mio compleanno...'' G: ''Hai realizzato il tuo sogno,credo sia meglio.'' - Corsi da Carolina e ci mettemmo in fila,tutte le ragazze vedendo le condizioni di Carolina le cedevano il loro posto in fila,ma lei rifiutava. G: ''Potresti arrivare prima dal tuo Harry,perchè continui a rifiutare?'' C: ''Per prima cosa,per lui,ho tutto il tempo del mondo.Ho aspettato quanti anni 6-7? Non saranno certo 10 minuti a farmi passare la voglia di vederlo e poi...mi da fastidio che la gente si comporti così solo perchè sono bloccata su questa cosa!'' Lo disse in italiano,credo per non farsi capire dalle persone che ci erano vicine. Non provai nemmeno a ribattere,aveva deciso così,la pensava così,ben venga. - Ad un certo punto,quando mancavano all'incirca 20 persone al turno di Carolina ed eravamo visibili agli occhi degli 1D,uno di loro alzò un braccio e fece segno alla guardia. Carolina non si accorse di nulla. Un grande bodyguard si avvicinò a me e mi disse:  ''Uno dei ragazzi ha notato la vostra situazione,vorreste passare avanti?'' G: ''No grazie e non si faccia sentire da lei...'' indicai Carolina con lo sguardo ''...ci rimarrebbe molto male.''  ''Scusatemi allora e se posso permettermi,lei deve amare davvero sua figlia...'' G: ''Mia figlia? Oh no,lei è mia sorella!'' ''Ma che sciocco che sono,mi scusi,ancora! Riferirò il messaggio al ragazzo...'' G: ''Perdoni la domanda,ma chi dei ragazzi le ha chiesto di...'' non riuscivo nemmeno a dirlo sapendo quanto Carolina odiasse quella frase. Il bodyguard si avvicinò e indicò il ragazzo poi rispose alla mia domanda: ''Zayn,si,credo si chiami Zayn''

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Capitolo 12
*** Dodici; ***


CAPITOLO 12 La vita è anche questo,avere 'sorprese' quando meno ce lo aspettiamo. Carolina fu sorpresa di trovarsi davanti al suo sogno. Io invece fui sorpresa dal mio passato. - Mentre eravamo in fila,mancavano all'incirca 10 persone,Carolina mi guardò. C: ''Ricordi quando stamattina ti avevo chiesto di lasciarmi dormire...'' G: ''Certo,che succede,non ti senti bene?'' C: ''No,sto benissimo...'' G: ''Avanti sputa il rospo,so che c'è qualcosa che non va!'' C: ''E va bene,mi ha telefonato la mamma giovedì...'' G: ''Ah...che ti ha detto?'' C: ''Nulla....che aveva voglia di vederci...'' G: ''Oh beh,magari in estate,quando avrai finito la scuola,ti accompagno...'' C: ''Non ci sarà bisogno...'' G: ''Non ti capisco.'' C: ''La mamma è qui.'' G: ''Cosa stai dicendo?'' C: ''Ecco vedi,è atterrata giovedì è in Hotel e le ho detto che io sono fuori dal College solo il sabato e la domenica,le ho dato il nostro indirizzo...'' G: ''Perchè mi dici questo solo ora...?'' C: ''Perchè non volevo farti arrabbiare! Avevo organizzato tutto per bene,ti volevo fare una sorpresa...''  G: ''Oh,ci sei riuscita!'' C: ''Ora sei arrabbiata con me...'' G: ''No,sono solo...Lasciamo stare,quando dovremmo incontrarla?'' C: ''Dovevamo vederla stasera ma,le ho inviato un SMS quando eravamo appena arrivate qui...'' G: ''....e quindi mi stai dicendo che la mamma a breve sarà qui!'' C: ''Esattamente...'' G: ''Ok ascolta...'' Ero turbata,quella notizia mi aveva letteralmente sconvolta,non ero pronta per vederla,assolutamente!  Cercai di riprendere inutilmente la frase dove l'avevo lasciata ma,qualcuno si avvicinò con cautela e abbracciò Carolina. - Mia madre cavolo,mia madre era davanti ai miei occhi.  Stupidi SMS,si fanno capire troppo in fretta e arrivano troppo veloci. Ora era davanti ai miei occhi ed io non sapevo nemmeno che fare,lasciai la fila dicendo: G: ''E' il suo sogno,è meglio che lo ricordi con sua madre al suo fianco...'' Mi precipitai dall'altra parte della fila,quella da cui uscivano le fans. Ero un pò distante ma con lo zoom avrei fotografato il momento più bello della vita di mia sorella senza troppe difficoltà. - Finalmente arrivò il suo turno! ♥

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Capitolo 13
*** Tredici; ***


CAPITOLO 13 Il punto è che io ero furiosa. Fotografai Carolina almeno un centinaio di volte in quei pochi minuti vicino ai suoi idolo. Harry le fece una carezza e lei sorrise abbassando la testa,quella scena mi fece commuovere,mi scese una lacrima. Poi a turno Niall,Louis,Liam e si...quel tipo,Zayn. Che per giunta le sorrise,gli disse qualcosa e poi le firmò il CD come tutti gli altri. Chissà cosa provava Carolina... Ah si,forse cosa provai io vedendo Cristiano uscire dal suo albergo quella sera,ma io non ebbi la fortuna di farci una foto insieme e nemmeno di avere un suo autografo,non mi rattristo però,dopo tutto anche se non perfettamente realizzai il mio sogno e credo che l'euforia sia la stessa! - Carolina e mamma uscirono dalla fila e mi raggiunsero. C: ''Ehi,hai visto? HARRY MI HA TOCCATA!'' G: ''Ti prego,non dirmi che da oggi in poi non ti laverai più la faccia!'' C: ''Ma che dici scema...!'' G: ''Vabbè oh,sei una grande,ti sei fatta toccare da Harry,hai avuto gli autografi e i sorrisi di tutti e cinque...che altro vuoi dalla vita!?'' C: ''Sono stata toccata da Harry,ho avuto gli autografi e sorrisi di tutti e cinque,ho riso con Zayn e lui non ha solo firmato il CD,mi ha anche fatto una dedica!'' G: ''Posso leggerla?'' C: ''Ma tu lo odi!'' G: ''Vabbè,spero che ora sarai felice!'' C: ''Grazie Giulia,non ti cambierei con nessuna sorella al mondo!'' Mi chinai su di lei e l'abbracciai,mia madre era imbarazzata,ma poi,cosa poteva pretendere dopo essere stata fuori dalla nostra vita per tutto questo tempo? G: ''E la sorpresa non è ancora finita!'' C: ''Non dirmi che ceniamo con i ragazzi!'' G: ''Non esageriamo,lascia stare le favole baby,tieni...'' Le porsi la macchina fotografica,l'accese e vide tutte le foto,poteva farne un album bellissimo o addirittura riempirci una parete. Mi guardò con occhi di gratitudine che mi bastarono per capire che non riusciva nemmeno a ringraziarmi perchè un nodo alla gola avrebbe scatenato infinite lacrime e a lei non piaceva piange.  Mai,nemmeno di gioia. G: ''Scusa,forse sono troppe...'' C: ''E' perfetto,c'è persino la foto di quando Harry mi accarezza!'' Le sorrisi e poi incrociai lo sguardo di mia madre che attendeva solo un mio cenno per poter riprendersi la 'sua' 'bambina'. G: ''Selly mi ha chiesto una mano davvero,vado in negozio.Queste sono le chiavi.Carolina,andate a casa.Ci vediamo più tardi...'' - Selly non aveva affatto bisogno di una mano,ma non riuscivo ad andare a casa con loro perciò feci un turno non mio in negozio,non sarei stata nemmeno retribuita ma non m'importava,qualsiasi cosa pur di non stare con mia madre,anche se desideravo da morire sentire Carolina raccontarmi le emozioni che ha provato per l'accaduto. - Mi feci un tuppo e mi misi a lavoro,indossavo la maglia con il nome del negozio e in piccolo il mio,Giulia. - Alle 21:00,esausta per la giornata movimentata,lasciai il negozio nelle mani dei miei colleghi,tanto non era nemmeno il mio turno. Mi infilai la camicia a quadroni e la mia giacca e con i capelli un pò arruffati con il tuppetto un pò ceduto uscii dal centro commerciale. - Infilai gli auricolari e improvvisamente sul mio MP3 partì la canzone di Alessandra Amoroso ''Ama chi ti vuole bene'' Destino? No,stupidi MP3 senza blocco. - Mentre chiudevo gli ultimi bottoni e con rancore ascoltavo quella canzone pensando al fatto che mia madre era a pochi minuti da me,qualcuno lanciò un urlo verso di me:  ''Ehi!'' - Gli auricolari sono un salva vita delle volte,ma quella volta non salvarono un bel niente! - ''Ehiii!'' - Mi voltai,ma qualcuno aveva già afferrato il mio polso. G: ''Ma chi cavolo...?'' per istinto risposi in italiano... -- ''Oh no,do you speak english?''

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Capitolo 14
*** Quattordici; ***


CAPITOLO 14 G: Oh yeah. I'm sorry! Who ...? Erano le uniche parole che riuscì a dire non appena sollevai lo sguardo e vidi chi mi bloccava il polso. - La mia pelle era freddissima,sotto la giacca giaceva un braccio bianco che a contatto con quella mano bollente e abbronzata sembrava un pezzo di cristallo al sole. - ''Scusami tu,non volevo spaventarti...'' Guardai la sua mano ancora stretta al mio polso e subito la vidi allontanarsi. G: ''Dimmi...'' ''Scusami per prima,per il bodyguard,sono stato io a chiedergli di venirvi a dire quella cosa...'' G: ''Lo so! Non ti preoccupare,lo avrebbe fatto chiunque...'' ''Si,ma non tutti avrebbero rifiutato,dopo che la ragazza è arrivata da noi,l'ho guardata e non ho fatto altro che pensare a quanto fosse stata forte...'' si guardò intorno,poi riprese ''...ecco,volevo solo dirti che ha avuto molto coraggio,tu sei molto importante per lei.'' G: ''Come fai a saperlo?'' ''Forse non dovrei dirlo ma,quando è arrivata da me mi ha detto: ''Scusami,mia sorella è iperprotettiva,ma è stato un gesto carino da parte tua,solo che non mi piacciono i favorimenti...'' io le ho detto che non doveva assolutamente scusarsi e poi le ho detto che sua sorella faceva bene ad essere così,lo sono anch'io con le mie sorelle. Far ridere la tua sorellina è stata la cosa più fantastica che mi sia potuta capitare...'' G: ''Oh,sei stato carino con lei,ma sai...lei ama Harry,non hai speranze!''

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Capitolo 15
*** Quindici; ***


CAPITOLO 15 Mentre lui rideva per la battuta che avevo fatto,un grande bus nero si avvicinò a noi. Quando l'enorme porta automatica di aprì vidi Harry. Harry,il sogno di mia sorella. - Era fermo sulla scaletta interna del mezzo. Mosse la testa a destra,in direzione del vento e poi s'infilò un cappello grigio,di quelli invernali,un pò afflosciato sulla punta. Sembrava un bambino,visto dalla distanza in cui mi trovavo. Guardava la scena di fronte ai suoi occhi. Il suo compagno di band e una ragazza sconosciuta,ad un certo punto urlò: H: ''Ora ti lasciamo qui Zayn!'' Zayn,ecco come si chiamava,ecco chi era. Z: ''Parli del diavolo e spuntano le corna!'' Sorrisi per educazione. Z: ''Hazza,dammi le chiavi della tua macchina!'' H: ''Cosa??? E perchè mai?'' Z: ''3-2-1'' H: ''Va bene tieni!'' Harry lanciò le chiavi che finirono direttamente nelle mani di Zayn. Poi un sorriso complice del ricciolino e una battuta che non poteva che essere sua:  H: ''E non fare tardi! Non vorrei che Louis si preoccupasse!'' Z: ''Ma smettila!'' Mi sentivo di troppo in quel dialogo a 'distanza' tra Harry e Zayn,così feci due passi indietro per poi dire: G: ''Scusami,io devo andare,è stato un piacere...'' Lo sguardo fulminante di Zayn, Harry che indietreggiava sulla scaletta, la porta automatica del bus che si chiudeva. Sorrisi e mi voltai imboccando la mia strada. Il bus mise in moto e si allontanò della mia vista nel confuso traffico di Manchester. Z: ''Ehy,hai intenzione di farti rincorrere per tutta la serata?''

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Capitolo 16
*** Sedici; ***


CAPITOLO 16 Mi voltai credendo che la frase non fosse rivolta a me. Credendo che lui fosse già nell'auto di Harry diretto chissà dove. Credendo che quella frase era di qualche passante e che per caso avesse colpito il mio orecchio. Invece no. Lui era lì,fermo che mi guardava attendendo una risposta. Una risposta che non sapevo nemmeno io da dove prendere. Cosa avrei dovuto dire? Lo guardai ma non dissi nulla,fino a quando non mi raggiunse. Z: ''Tu non sei una nostra fans vero?'' G: ''Vi conosco,ma non posso ritenermi vostra fans,offenderei le vostre Directioners...'' Z: ''...e se ci conosci è solo grazie a tua sorella,giusto?'' G: ''Giusto!'' Il cellulare,che comodità! Quale migliore invenzione può esserci?  G: ''Scusami...'' - Era Carolina... - C: ''Per che ora torni?'' G: ''Non lo so,presto credo.'' C: ''Puoi anche venire ora,la mamma è andata via...'' G: ''E' ritornata in Italia?'' C: ''No,in hotel,resterà qui fino a lunedì...'' G: ''Ho capito...'' C: ''No,lei ha capito...credo abbia intuito,come me,che non avevi nessuna faccenda da sbrigare,ma che volevi stare da sola dopo la 'sorpresa'...'' G: ''Dici sul serio?'' C: ''Era evidente...comunque,vuoi che ti preparo la cena?'' G: ''Tu hai mangiato?'' C: ''La mamma mi ha portata al Mc Donald's...'' G: ''Ok,sta tranquilla,vai a letto,torno presto.'' C: ''Giulia?'' G: ''Si?'' C: ''Tutto ok?'' G: ''Certo!'' C: ''Sicura?'' G: ''Dai Carolina,e non preoccuparti!'' C: ''Giulia?'' G: ''Dimmi!'' C: ''Grazie!'' G: ''Ringrazia Harry,è lui che ti ha resa felice,non io. A dopo.'' - Z: ''Era tua sorella?'' G: ''Buon intenditore...'' Z: ''Si fa quel che si può!'' E mentre io avevo pronunciato seccamente quella risposta alla sua domanda,quasi per togliermelo di torno,lui dopo aver ribattuto mandò leggermente indietro il capo e poi un pò a sinistra e si lasciò sfuggire un sorriso,forse imbarazzato,forse programmato... -- G: ''Scusami io devo andare davvero,come hai notato mia sorella è sola in casa ed è tardi...'' Z: ''Se ti lasci accompagnare,forse,potresti arrivare prima!'' G: ''Non preoccuparti,anche la metropolitana ha la sua velocità!'' Z: ''Si,ma è tardi e in Inghilterra potrebbe essere pericoloso e poi...poi non ci sarei io...'' G: ''Non sono una turista...so a cosa vado incontro e in due anni su e già per le metropolitane,credo di averci preso un certo ritmo...'' Z: ''Sei qui per studiare?'' G: ''Zayn...'' dissi davvero il suo nome,ero incredula di me stessa ''...devo andare,davvero!'' Z: ''Dimmi almeno come ti chiami!'' G: ''Io...'' attesi un minuti intero,nella speranza che qualcosa mi salvasse,ma niente,così presi un pò di coraggio risposi ''...io sono Giulia!'' Z: ''Giulia,credo che sei straniera!'' G: ''Sei un genio!'' Lo dissi sarcasticamente. Tese la sua mano verso di me: Z: ''Anche se lo sai già...piacere Zayn!'' Ora dovevo solo stringergli la mano. E che sarà mai? Sorrisi mostrando una parte di me che non conoscevo,quella parte sfacciata di cui non avevo mai fatto uso in tutta la mia vita! Gli strinsi la mano e dissi:  G: ''Quale onore!'' Sorrise ancora. A me vennero i brividi... e no,non era per il suo sorriso.

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Capitolo 17
*** Diciassette; ***


CAPITOLO 17 Ancora lo scontro tra caldo e freddo,Africa e Islanda,bollente e ghiacciato,buio e luce. - Z: ''Credi sia normale avere le mani così bollenti? G: ''Credi sia normale avere le mani così ghiacciate? Z: ''Non puoi rispondere a una domanda con un'altra domanda...'' G: ''...sei anche un filosofo?!?!?'' Z: ''Realista!'' G: ''Non centra molto...'' Z: ''Lo so...'' G: ''Allora perchè lo hai detto?'' Un flash,sorride,guarda a destra e poi a sinistra,poi si scontra con i miei occhi... Z: ''Per allungare la conversazione!'' - Quelle parole mi colpirono,quell'ultima frase. Mi chiedevo perchè,inarcando le sopracciglia. Forse mi stavo rincoglionendo proprio. Le mie mani facevano invidia ai polaretti,mentre le mie guance erano diventate improvvisamente bollenti e a contatto con il vento freddo inglese,sentivo sulla mia pelle una guerra di sensazioni. - G: ''Perchè?!'' Z: ''Non lo so...'' G: ''...non ti credo!'' Z: ''Oggi...'' abbassò lo sguardo ''...quando ti ho vista con tua sorella,ho pensato che venissi anche tu da noi,invece è arrivata quella donna e ti ho visto abbandonare la cosa a cui tieni di più al mondo nelle sue mani. Ti ho vista uscire dalla fila e andare verso l'uscita cercando di fare più fotografie possibili a Carolina. Poi anche lei è andata via e tu ti sei allontanata,non sei andata con lei. So che avresti voluto essere al suo fianco in un momento del genere,non per avvicinarti a noi,ma per lei,invece qualcuno,quella donna,ti ha tolto la gloria. Ti ho vista trattenerti e andare via. A proposito quel negozio non è male!'' interruppe il discorso per farmi un sorriso sollevando nuovamente lo sguardo per poi indirizzarlo ai miei occhi e lasciarlo posarsi esattamente in questi ''...e,io ho visto tutto,non ho fatto altro che pensare ad ogni movimento.Mi hai incuriosito,non sono riuscito a fare altro,firmavo gli autografi ma vedevo le scene ripetersi all'infinito nella mia testa,mi è dispiaciuto...'' - Era troppo,questa volta fui io a interromperlo: G: ''Non mi serve la tua pena!'' Di scatto mi voltai e corsi fin sotto il metrò,le scale ormai non erano nemmeno uno ostacolo per me,e quella sera le scesi il più velocemente possibile,non toccando nemmeno la ringhiera,volevo finire dentro un vagone e basta,lasciare quell'essere lì e precipitarmi a casa.

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Capitolo 18
*** Diciotto; ***


CAPITOLO 18 Prossima metrò tra 3 minuti. Era appena andata via quella che avrei dovuto prendere se solo avessi corso un pò di più. - Il punto è che lui non si doveva permettere di dirmi 'mi è dispiaciuto' è come dire a un povero 'ti do 5 sterine' dopo che ti ha offerto un panino. Gli avevo offerto il mio tempo,anzi si è preso il mio tempo,ho atteso pazientemente ma non potevo assolutamente credere che una star mi venisse a dare la sua pietà. Aspettarmi fuori dal centro commerciale per dirmi in altre parole che la scena l'aveva commosso. Ma vaffanculo tu e le tue canzoni da quattro soldi. - Guardavo la gente intorno a me,ragazzi fumati che si sdraiavano sulle panche poste per l'attesa dei treni,è vero,bruciavano il loro cervello ma guardarli era rilassante,a me non facevano pena anzi,un pò gli invidiavo,loro avevano trovato un modo per 'distrarsi' dai disastri della loro vita,cosa che io non sono mai riuscita a fare.Non sono a favore della droga o dell'alcool,ma penso che ogni tanto uno stato di trans ci vuole. - Signore tenute che accompagnavano grandi uomini in nero,un bacio e poi,secondo me dietro tante corna. E perchè continuavano a stare insieme? Perchè avevano,hanno e avranno sempre paura della gente,del parere altrui. - In quelle metrò giacevano mille verità,mille mondi diversi che per qualche frazione di secondi s'incontravano e mettevano in dubbio tutto ciò che è stato fino ad allora. - Io ero sola,appoggiata al muro che attendevo quella metrò,i 3 minuti più lunghi della mia vita. - Finalmente arrivò,le porte si spalancarono e un paio di persone scesero,le porte erano aperte che attendevano l'uscita e l'entrata dei passeggeri. Mi guardai indietro mentre gli ultimi si affrettavano e quando mi voltai per entrare venni presa e trattenuta per il polso,nuovamente. Spinta indietro e vidi la metrò chiudere le porte e allontanarsi,via dai miei occhi per salvare il mio cuore. - Quando si è in una metropolitana e qualcuno ti prende in quel modo l'istinto delle signore anziane è trattenere la borsa,per gli uomini è girarsi e ritrovare un vecchio amico,una faccia conosciuta. Per me,che ero solo una ragazza in piena notte quel gesto significava una sola cosa,maniaco in vista. Caricai al massimo la mia mano sinistra che nella giravolta a seguire del mio polso si abbatte' sulla faccia del mal capitato. Ma se pur con una mano aveva immobilizzato il mio polso destro,con l'altra stava bloccando la mia mano sinistra. Ci fù uno scoppio tra la mia e la sua mano,il classico 'batti cinque',fino a quando le sue dita non sprofondarono negli spazzi tra le mie dita.

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Capitolo 19
*** Diciannove; ***


CAPITOLO 19 G: ''Mi dici che devo fare per andare via?'' Z: ''Farti accompagnare!'' G: 'Perchè?'' Z: ''Perchè no?'' Sorrisi e guardai le nostre mani ancora intrecciate e bloccate. G: ''...forse,se mi lasci...'' Z: ''Io ti lascio,ma tu non scappare!'' G: ''Andiamo,stupido!'' Z: ''Grazie!'' G: ''Mi ringrazi per averti insultato?'' Z: ''Sono fatto così,ringrazio chiunque voglia dirmi qualcosa...anche se è un insulto.'' G: ''Perchè lo fai?'' Z: ''Non lo so,credo sia un abitudine. Lo facevo già da piccolo perchè me lo ha insegnato la mia famiglia,ma ora,capisco che senza questo 'dono' sarei spacciato. Hai presente quanti Haters ci sono! Delle volte credo siano di più delle Directioners...'' sorrise e mi guardò ''...credo che tu sei la Capo Ultras...'' G: ''Di quale delle due parti?'' Z: ''Di quella 'odiamo Zayn Javad Malik e il suo specchio''' G: ''Sei la reincarnazione dell'egocentrismo! E comunque,ognuno ha le sue cose strane.Tu ad esempio ringrazi chi ti insulta...'' Z: ''Ma io non sono strano!'' G: ''Ascolta,non è uno dei posti più belli d'Inghilterra per poter parlare di se stessi,in più fa freddo...'' Z: ''...andiamo in macchina!'' Sesto senso?  Qualsiasi cosa,mi aveva letto nel pensiero... Risalimmo le scale che sboccavano in città dopo averle scese di corsa come pazzi forsennati. G: ''E' distante la macchina di Harry?'' Z: ''No,è appena dietro il parcheggio,perchè?'' G: ''Sto congelando!'' Z: ''Tieni la mia giacca,tanto io sto bene così...'' G: ''Anche se dalle tue mani sprigioni calore peggio di un fornello con la fiamma accesa,non sei un alieno,ci saranno -7 gradi minimo,non fare sciocchezze...'' Z: ''Ti stai preoccupando per me?'' G: ''No,mi preoccupo per mia sorella,se tu ti ammali e non canti più ,lei come fa a continuare a sognare?'' Z: ''Ah,per un attimo ho creduto che pensassi a me!'' Non risposi,mi limitai a sorridergli e mentre passavamo davanti al centro commerciale quasi privo di luci interne,si avvicinò e strinse il suo braccio attorno alle mie spalle. Lo guardai,non gli avrei detto nulla,solo,ero un pò incredula,forse se ne accorse e per questo disse: Z: ''...non puoi vietarmi anche questo!'' Ero pronta a ribattere e colsi al volo l'occasione: G: ''Tecnicamente...'' non ebbi la gloria e fui interrotta subito. Z: ''...sch!'' Ero stata azzittita,azzittita da quel tipo,ma che cavolo! - Estrasse le chiavi col telecomando a distanza. Davanti ai miei occhi vidi una grande auto nera lampeggiare. Eravamo arrivati.

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Capitolo 20
*** Venti; ***


CAPITOLO 20 Styles in fatto di gusti è figo! La macchina oltre ad essere impeccabile esternamente,tirata a lucido così bene che ti ci potevi specchiare,è anche impeccabile internamente,quasi ci si ha paura a sedersi. Sedili in pelle color caramello rilegati da cuciture nere in tono con il manubrio,un meraviglioso odore di fresco si faceva spazio tra i sensori olfattivi,non era pesante,era gradevole. Mentre io mi coricai con cura su quella meraviglia fatta di ferro e vernice,Zayn ci salto su manco fosse una giostra gonfiabile. Lo guardai un pò turbata e pensai ''ho qui a fianco mister delicatezza'' Mise in moto e l'auto partì,solo dopo il secondo semaforo pensai che forse era opportuno dirgli dove doveva dirigersi. G: ''Ti dovrei dare le indicazioni...non credi?'' Z: ''Aspettavo che me lo dicessi...nel frattempo facevo un giro per far partire il riscaldamento...'' G: ''Non credo sia opportuno,mi potresti esplodere in macchina!'' Z: ''Forse non ci credi,ma mi sto raffreddando...'' G: ''Infatti non ci credo...'' Z: ''Dammi la mano...'' Ignorai l'ultima frase e guardai fuori dal finestrino mentre vedevo le prime gocce di pioggia farsi spazio su quei vetri quasi impercettibili alla vista. Mi stavo riscaldando,la mia mano era quasi calda quando la sua si posò,così fredda e liscia,così morbida e delicata.Leggera come una piuma ma,importante,in quel momento importante. G: ''Mi stavo riscaldando! Hai rovinato tutto!'' Z: ''Volevo dimostrarti che non mentivo...'' G: ''Va bene,portami qui...'' Inserii le coordinate sul navigatore satellitare,sapevo che senza,non sarei mai arrivata a casa mia. Z: ''Allora,hai intenzione di parlare o devo farlo io...'' G: ''Dimmi cosa vuoi sentirti dire...'' Sorrise non so se per circostanza o per la mia risposta,ma io non cambiai espressione,anzi. Z: ''Di solito sono le ragazze che vogliono sentirsi dire cose...'' G: ''...non fare di tutta l'erba un fascio.'' Z: ''Cosa ti piace?'' G: ''E' molto più lunga e interessante la lista di cosa non mi piacciono...'' Z: ''...quella non te la chiedo,odio sentirmi respinto.'' G: ''Ma che stai dicendo?'' Z: ''So di essere nella lista di quelle 'cose che non ti piacciono',tu,non potresti mai amare uno come me.'' In quel momento avrei risposto 'Never Say Never' non perchè lo pensassi davvero,ma,perchè ero abituata a dirlo quando sentivo qualcuno dire 'tanto mai' accadrà questo o quello... Restai in silenzio,non sapevo cosa rispondere in questo caso,così dopo 30 secondi d'imbarazzante silenzio gli dissi: G: ''Perchè non mi racconti tu qualcosa...'' Z: ''...per conoscermi basta che sfogli qualche rivista.'' G: ''Tu non sei quello che scrivono,io lo so.'' Non so per quale motivo,ma quella frase mi uscì così spontanea che non riuscì proprio a trattenerla,era come se le parole fossero uscite direttamente dalla mia bocca,senza passare per il cervello. Lui mi guardò,non sorrise,resto fermo davanti al semaforo rosso. Poi un fossetta si fece spazio improvvisando una smorfia sollevando la guancia destra. Z: ''...allora,sai già tutto di me.''

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Capitolo 21
*** Ventuno; ***


CAPITOLO 21 Z: ''Facciamo un gioco...'' G: ''...dipende...'' Z: ''...non era una domanda!'' G: ''Non mi sfidare!'' Z: ''...dimmi 3 cose senza le quali io non potrei vivere e poi a mia volta io provo ad indovinare le tue...'' G: ''...ok,ma se vinco?'' Z: ''Poi vediamo...'' G: ''...specchio,famiglia e band.'' Z: ''Sei una sensitiva?'' G: ''No,ma so leggere bene le persone...'' Z: ''Ora provo io...'' G: ''...fai pure,tanto non hai speranza.'' Z: ''Mh,non lo so...'' Di colpo fermò la macchina. Parcheggiò e si voltò verso di me. Z: ''...non riesco a percepire niente,posso guardarti negli occhi?'' G: ''Perchè dovresti?'' Z: ''Perchè di solito riesco a capire se una persona mente o meno guardandola negli occhi,magari riesco a scoprire cosa ti piace guardandoti...'' G: ''...fa pure allora!'' Ressi il suo sguardo,quasi perso,nei miei occhi,mentre cercava di scoprire qualcosa che non riusciva proprio ad immaginare. Dopo qualche secondo però scoppiai a ridere... Z: ''...ora dimmi perchè ridi!'' G: ''Perchè sembri un imbecille,ti arrendi?'' Z: ''...va bene,mi arrendo.'' G: ''...stelle,candele profumate e libri.'' Z: ''Non ci sarai arrivato nemmeno se mi avessero messo davanti un cartello e avrei solo dovuto leggerlo...'' G: ''...lo so,per questo te le ho dette io,altrimenti avrei atteso per tutta la notte.'' Z: ''E forse,non sarebbe stato male...'' G: ''Sch,niente più indovinelli,dimmi 3 cose che ti piace fare!'' Z: ''...disegnare,ridere,osservare. E tu?'' G: ''fare non lo so...forse,prendermi cura di qualcosa,che siano fiori o persone,a si poi...sognare...'' Z: ''Hai un sogno in particolare?'' Guardai il cielo attraverso ciò che una macchina poteva offrirmi e dissi: G: ''Si,io avevo un sogno...'' Z: ''Ora non cel'hai più?'' G: ''...no,sono troppo impegnata per realizzarlo.'' Z: ''Forse lo sei,ma non è mai troppo tardi per niente. Se vuoi,puoi!'' G: ''...non fare il filosofo,non sai niente della mia vita...'' Z: ''Parlamene...'' G: ''...non è una buona idea.'' Z: ''Credo che se una ragazza che abbia un sogno,deve inseguirlo e realizzarlo,qualunque esso sia. Tutti abbiamo problemi,tutti possiamo farci cullare da essi o affrontarli...'' G: ''...non è facile,per niente.'' Z: ''Allora dimmi,come fai a vivere,sapendo che il tuo sogno sta morendo,sta morendo dentro te perchè tu stessa lo stai soffocando!?!''

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Capitolo 22
*** Ventidue; ***


CAPITOLO 22 G: ''Il fatto è che non è facile,per niente...ci sono cose,cose che non ho mai detto a nessuno,cose che mi impediscono di fare ciò che sogno...'' Z: ''E se per un attimo stasera mi dicessi tutto ciò che t'impedisce di sognare,poi,potresti ricominciare a farlo?'' G: ''...non credo.Io non ho nessuno che crede in me.'' Z: ''Non è vero...'' G: ''E tu che ne sai...'' Z: ''Ho visto Carolina...credo che questo mi sia bastato.'' G: ''Ecco,non so che concetto hai tu di famiglia,ma per me Carolina è l'unico sinonimo di quella parola...'' Z: ''Hai sofferto tanto...'' G: ''...forse.'' Z: ''Si legge nei tuoi occhi,non c'è bisogno di mentire...'' G: ''...non mentivo,è solo che io...io non riesco ad aprirmi...'' Z: ''Credo che questo sia il tuo unico difetto...'' G: ''...oh,ne ho molti altri,credimi.'' Z: ''Oh sono invisibili o io sono cieco...'' Sorrisi,nessuno mi aveva mai trattata così. Dentro però mi sentivo morire. Non poteva accadere a me,non avevo tempo nella mia vita per l'amicizia o peggio per l'amore... Z: ''...chi era quella donna?'' G: ''Mia madre.'' Z: ''Cos'hai che non va?'' G: ''Come l'hai capito?'' Z: ''Dovevi vedere la tua faccia quando hai detto 'mia madre'...'' G: ''...com'era?'' Z: ''Non lo so,era spaventata,triste,scrupolosa e malinconica...eppure c'era un filo di rabbia nei tuoi occhi e nella tua voce.'' Quando la stupidità viene,arriva tutta insieme no? Aveva toccato un punto troppo debole,una ferita mai cicatrizzata,un sole mai sorto. Girai lo sguardo e guardai fuori dal finestrino,serrai le labbra premendole l'una contro l'altra,chiusi gli occhi cercando di calmarmi ma fù più forte di me.... Le lacrime non si trattennero,tirai su col naso e tornai a guardarlo. G: ''...ti prego,portami a casa.'' Si avventò su di me stringendomi forte e il mio pianto non fece altro che aumentare mentre il mio corpo era inerme alla scena. Z: ''...ti prego,non vietarmi anche questo.''

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Capitolo 23
*** Ventitré; ***


CAPITOLO 23 G: ''Mi dispiace...'' Z: ''...a me dispiace di chi ti ha fatto tutto questo.'' G: ''Sono cresciuta contando solo su me stessa,ho portato Carolina per darle un futuro diverso dal mio...'' Z: ''...il tuo futuro non è ancora finito.'' Sciolse l'abbraccio e mi guardò negli occhi. Avevo paura di incontrare i suoi occhi così abbassai lo sguardo. Cosa mi stava succedendo,due parole,un abbraccio e tutto mi sembrava sconvolto,strappato alla radice,diverso. Perchè,nessuno mai era riuscito a farmi questo effetto. Sollevò il mio mento con la sua mano,facendo incrociare i nostri occhi. I miei erano bagnati i suoi luccicanti,neri ma pieni di vita. Passò le sue grandi mani sulle mie guance ed ogni lacrima scomparve. Z: ''Tu sei stata forte per troppo tempo,non ti puoi vergognare dei tuoi sentimenti,sai che sei umana,anche tu hai dei sentimenti.Belli o brutti non devi mai pentirti di averli mostrati...'' Per un momento mi dimenticai che davanti a me ci fosse un cantante,uno che avevo visto solo sui poster di mia sorella,uno che disprezzavo perchè pensavo fosse tutto egocentrismo e trucco. Per una volta vidi semplicemente Zayn,un ragazzo come tanti altri. Zayn,ho ricordato anche il suo nome,per una volta... Uno che mi ha rincorsa senza nemmeno conoscermi e che ora mi sta curando gran parte delle ferite. G: ''...cosa farò quando tu non ci sarai? Ora mi hai alleviato gran parte dei miei dolori...'' Sorrise e disse: Z: ''...se me lo permetti,resterò finchè lo vorrai.'' G: ''Ehi,tu sei una star...'' Z: ''...no,io sono un ragazzo.''

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Capitolo 24
*** Ventiquattro; ***


CAPITOLO 24 G: ''Possiamo andare a casa?'' Z: ''Hai ragione,adesso è davvero tardi...'' G: ''...e Carolina è sola.'' Z: ''Son sicuro che sta dormendo...'' G: ...di sicuro,altrimenti mi avrebbe già telefonata un paio di volte!'' Mise in moto la macchina e ritornammo al centro del traffico di Manchester. Z: ''Allora,che lingua hai parlato,prima...fuori dal centro commerciale?'' G: ''Italiano...'' Z: ''...sei italiana?'' G: ''Ovviamente,però conosco anche altre lingue,da sopravvivenza ma le conosco...'' Z: ''Si,mi sembrava un suono già conosciuto,ma con tutti i Paesi in cui viaggiamo,è difficile collegare ogni parola ad una lingua...'' G: ''...non è così difficile,io so riconoscere spagnoli,francesi e portoghesi...'' Z: ''Vuol dire che hai una buona memoria,oppure che sei dedita a determinate lingue per qualche motivo...'' G: ''...in verità il francese lo riconosco solo come suono,non lo capisco per niente,l'ho studiato a scuola ma non l'ho mai capito...'' Z: ''...e le altre due?'' G: ''Beh,il mio idolo è portoghese e gioca in una squadra spagnola,quando ero piccola ho studiato da autodidatta,ora ho la memoria un pò arrugginita a furia di perfezionare a meglio l'inglese ma,conosco molto meglio quelle lingue da autodidatta che il francese da studentessa...'' Z: ''...allora cel'hai anche tu un idolo,un sogno.'' G: ''Si,quando ero piccola riuscì pure a realizzarlo...'' Z: ''...un momento,portoghese,squadraspagnola,non seguo molto il calcio internazionale ma,Cristiano Ronaldo?'' Non appena udì il nome del mio idolo,pronunciato da lui,il mio cuore fece un balzo,credo mi uscisse dal petto a momenti... G: ''...si!'' Z: ''Non ci credo!'' Sorrise come un ebete e io lo guardai turbata da quella risata. Z: ''Sai perchè rido? Perchè non ci credo che hai come idolo uno dei ragazzi più egocentrici del mondo eppure odi le persone egocentriche...'' G: ''...le stranezze della vita!'' Z: ''E quindi lo hai visto eh...?'' G: ''...un giorno venne in Italia per una Match di Champions e lo vidi,scappai di casa ma fù per un motivo ragionevole dai,non me ne sono mai pentita.'' Z: ''Ecco perchè ci tenevi oggi a realizzare il sogno di Carolina...'' G: ''...si,nessuno mi aiutò all'epoca a realizzare il mio per cui,sentivo il dovere di aiutarla nel suo intento...'' Z: ''Ci saresti dovuta essere tu oggi,con lei...'' G: ''...son certa che ci saranno altre occasioni...'' Z: ''...ma è la prima volta che non si scorda mai giusto?'' G: ''Carolina ha comunque un rapporto diverso con mia madre,non credo le sia dispiaciuto più di tanto,io ho la coscienza pulita perchè comunque ho fatto il mio dovere,ciò che da un paio d'anni sognavo insieme a lei...'' Z: ''...quanti anni hai?'' G: ''Venti...Carolina sedici...'' Z: ''Io ne ho 22...'' G: ''...lo so!'' Z: ''Lo so che lo sapevi,l'ho detto solo perchè...a 22 anni,l'unica cosa buona che ho fatto per una delle mie sorelle,è stato comprargli il biglietto per il concerto di JB,non ho certo cambiato Nazione,vita e lingua...mi sento una schifezza così...'' Sorrisi e lo guardai: G: ''Ehi,tu non sei una schifezza,hai manie di protagonismo e molte volte risulti antipatico per le tue performance da cretino,ma non sei una schifezza. Insomma,hai reso la tua famiglia orgogliosa ed hai realizzato il tuo di sogno! E anche quello di tua sorella,che male c'è? Son certa che se lei ti chiedesse aiuto per trasferirsi in Canada,l'aiuteresti...'' Z: ''...certo!'' G: ''E allora lo vedi,tu sei buono. Non hai bisogno di fare grandi imprese per dimostrare quanto vali. Le medaglie migliori non sono quelle che si espongono sulla giacca...'' Z: ''...devo ancora imparare questo concetto,ma io sono fatto così,mi piace farmi notare e poi lasciare tutti col dubbio...'' G: ''Lo so,tu...delle volte mentre mettevo in ordine la stanza di Carolina mi soffermavo a guardare la sua parete piena di poster.Guardavo gli altri ragazzi e niente,non sentivo niente,nessuno mi incuriosiva,lo sguardo anche distrattamente si posava sempre sul tuo volto,m'infastidiva e sai perché? Non riuscivo a 'leggerti',nel senso che gli altri così come li vedevo,si sono dimostrati. Invece con te,non lo so mi facevi uscire di senno,ecco perchè poi... poi ho iniziato ad ignorarti... è stupido,ma per anni ho odiato una faccia su un poster.'' Z: ''...faccio questo effetto?'' G: ''No,non sei tu a fare questo effetto,è il tuo carattere,la tua essenza...ciò che sei ma in realtà fai rimanere nell'ombra e per cosa...forse per paura?'' Z: ''Hai sbagliato mestiere,dovevi fare la psicologa...'' G: ''...vorrei poter dire lo stesso per te.'' Ci guardammo e scoppiammo a ridere,nel frattempo il navigatore segnava che eravamo arrivati. G: ''E va bene,siamo arrivati. Grazie per il passaggio...'' Z: ''...come se l'ha voluto tu.'' G: ''Beh,io sono educata! Comunque grazie davvero,non solo per il passaggio...'' Z: ''...anche io voglio ringraziarti...'' G: ''...allora fallo!'' Z: ''E se non fosse una buona idea?'' G: ''E' solo una parolina,non può esserti così difficile pronunciarla...'' Z: ''Grazie...''  Ma capì che non era finita lì. Se si avvicinava di un altro millimetro giuro che gli avrei mollato un ceffone. Insomma,non si bacia una ragazza così,dopo due ore. O no? Insomma,forse ho visto troppo film. Mentre mi perdevo nei miei pensieri,slacciai la cintura di sicurezza e mi voltai a guardarlo,gli feci un sorriso e mentre stavo allungando la mano per aprire la portiera,la sua mano scivolò dietro il mio collo. Mi avvicinò a se: Z: ''Grazie...Giulia.'' Il mio nome,pronunciato con quell'accento mi sembrava ridicolo,ma forse si era sforzato di far uscire un suono simile all'italiano. Fù un attimo. Cinque secondi di follia. Le sue labbra erano poggiate sulle mie. Poi si tirò leggermente indietro,mi guardò e forse cercò il consenso per continuare o l'incazzatura per smettere. Ma io ero inerme,sconvolta,credevo di essere in un sogno,o forse in un incubo,dove il poster bacia la ragazza sognante,innamorata persa del suo idolo. L'unica cosa che mi teneva attaccata alla realtà era il sapore delle sue labbra,non davano certo di carta e inchiostro. Erano morbide,piccole,solo il suo labbro inferiore sporgeva un pò di più avvicinandosi. Dopo esserci guardati negli occhi,capì che al massimo,non sarebbe successo nulla se gli avessi permesso di continuare. Poche ore dopo saremmo stati due estranei comunque,tanto valeva,potersi vantare di aver baciato Zayn Malik.

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Capitolo 25
*** Venticinque; ***


CAPITOLO 25 G: ''E ora...che succede?'' Z: ''Tu cosa vuoi che succeda?'' Sorrisi un pò impacciata,guardando me stessa riflessa nel vetro,più tosto che concentrarmi su di lui. G: ''Non puoi rispondere ad una domanda con un'altra domanda!'' Questa volta fu lui a sorridere tirandomi a se. Povera macchina di Hazza che stava assistendo a tutto quel desiderio e allo stesso tempo imbarazzo. Z: ''Quando dici le mie frasi,sei ancora più bella...'' -Bacio- G: ''Io non sono bella.'' Z: ''Hai poca autostima di te stessa...'' G: ''...e tu ne hai troppa.'' Z: ''Me lo rinfaccerai a vita il fatto di amarmi?'' G: ''Fino all'ultimo minuto che passerò con te...'' -Bacio- Nella mia vita,inutile a dirsi,sapevo fare diverse cose,ma baciare,non è mai stato il mio forte. Non ho baciato un gran numero di ragazzi,in verità nessuno. Ma non appena le nostra labbra si avvicinarono,ho sentito come se fosse una di quelle cose che avvengono e impari automaticamente. Un pò come il ciclo. La cosa assurda è che dopo ogni bacio restavamo fermi per 1-2 minuti guardandoci negli occhi,una cosa che non mi è mai riuscita al meglio con nessuno. Z: ''Hai paura...'' G: ''...no,cosa te lo fa pensare?'' Z: ''I tuoi occhi...'' G: ''...cos'hai letto che io non so?'' Z: ''Non lo so cosa ti blocca,ma io sono qui e puoi parlare...'' -Bacio- Z: ''...o in alternativa baciarmi.'' G: ''Sei proprio stupido lo sai?'' Z: ''E' circa la seconda volta che me lo dici,inizio a pensare che sia vero...'' Le sue mani scivolarono sui miei fianchi e con un piccolo movimento mi ritrovai tra lui e il manubrio. G: ''...sei pazzo!'' -Bacio- Z: ''Può essere,fermami se ci riesci...'' G: ''...sai che ne sono capace!'' Z: ''Sch.Baciami.'' Il vero bacio probabilmente,quello più intenso,quello con le lingue che si toccano e infondono calore l'un l'altra. Era potente. Per quanto fossi stretta a lui mi sentivo distante dalla mia realtà. Le mie braccia si stringevano intorno al suo collo e le sue intorno alla mia vita. Le nostre gambe lasciavano spazi per incontrarsi e mettersi di mezzo. G: ''Zayn!?'' -Bacio- G: ''Devo andare.'' -Bacio- Z: ''Scusa...'' G: ''...dico sul serio,è inutile che fai lo scrupoloso. Ora è davvero tardi...'' Z: ''...si come se ti è dispiaciuto star qui con me.'' G: ''Ma lo sai che sei davvero stronzo?'' Z: ''Mh,si,me lo hanno già detto...'' -Bacio- Diciamo che fui fortunata ad essere in piena notte perchè qualcuno si sarebbe allarmato vedendomi uscire dalla portiera dove c'era già un guidatore,ma gli occhi indiscreti d'Inghilterra a quell'ora dormivano già. Aprì lo sportello e pensai,è stato bello finchè è durato. Z: ''...non te ne puoi andare così!'' G: ''Cos'altro vuoi?'' Z: ''...il tuo numero ad esempio?'' G: ''Dammi una penna...'' Z: ''...non cel'ho,I-phone va bene comunque?'' G: ''Sch.'' Estrassi un pennarello nero della mia borsa e dissi: G: ''Dammi il braccio...'' Z: ''...perchè così?'' e intanto tese il braccio. G: ''Così resterò sulla pelle per più a lungo...Buona Notte Zayn'' Scrissi il numero e scappai in casa mentre da lontano sentivo il rumore della macchina accendersi e partire.

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Capitolo 26
*** Ventisei; ***


CAPITOLO 26 Entrai in casa e chiusi la porta in maniera impercettibile. Carolina dormiva,passai davanti alla sua stanza e la guardai. Stranamente aveva messo tutto in ordine,mi sorpresi un pò e poi notai che vicino al suo comodino c'era una tazza con dentro un infuso di Camomilla. Era agitata? Preoccupata? Perchè aveva preso della camomilla? Si collegava alle mie domande anche tutto l'ordine che c'era intorno,di solito non era da lei aver tutto perfetto intorno. Morivo dalla voglia di svegliarla ma poi pensai semplicemente che aveva voglia di qualcosa di caldo dopo aver visto il suo idolo dal vivo finalmente dopo molti anni. In verità avrei voluto svegliarla anche per raccontarle cosa mi era successo. Ma l'idea che sfiorò la mia mente si disperse altrettanto velocemente. Era opportuno dirle chi avevo baciato? Era davvero necessario? Non le ho mai nascosto nulla,ma Zayn è un amico di Harry,questa situazione poteva metterla a disagio o infastidirla o peggio,deluderla. Mi chiusi in camera mia,abbassai la tapparella e accesi la luce. Andai in bagno e mi sciacquai il volto con un pò d'acqua fresca,guardai la mia immagine riflessa nello specchio e pensai ''Dio,non può essere vero.Non può essere successo a me.'' Ero felice ma anche triste. Felice perchè a prescindere da chi il Signore mi avesse mandato,mi piaceva questo sentimento o meglio quest'emozione che stavo provando. Triste perchè avrei voluto tanto scambiare la mia 'avventura' e farla vivere a Carolina con Harry. Io sentivo di non meritare tutta questa allegria,avrei preferito donarla a lei. Mi misi a letto e pochi instanti dopo,dormivo già. -- Zayn tornò a casa e Louis che secondo Harry doveva essere quello in ansia,dormiva profondamente accompagnato da Liam. Niall e Harry guardavano la tv e non appena Zayn entrò nella stanza Harry si catapultò sul telecomando e spense la tv. H: ''Allora,mi dici dove hai passato tutta la serata,e gran parte della notte? Sono le 3,renditi conto!'' Z: ''Hazza,non rompere!'' N: ''No no signorino,non pensare che la tua assenza è passata inosservata...'' H: ''Niall,tranquillizzati. Lo abbiamo perso e la cosa orribile è che lo abbiamo perso per una ragazza...'' N: ''...e io che credevo che sarebbe stato per sempre ed unicamente legato al suo specchio!'' Z: ''Ehi ragazzi,calma calma calma.Non sono perso Harry.Niall...!?'' N: ''...si?'' Z: ''Il mio specchio non l'abbandono!'' H: ''Ok,allora spiegaci se è ora di tornare a casa...'' Z: ''Harry,davvero sembri mia madre!'' H: ''Tanto lo so che è per quella che hai trovato fuori al percheggio!'' N: ''Quella,parcheggio? Ehi,che mi sono perso?'' H: ''Zayn si è trovato la ragazza ed ora mio caro rimarremo solo io e te.Che tristezza,prima il mio Louis,poi Liam,ed ora anche il mio ragazzo figo...'' Z: ''Io non ho trovato proprio nessuno!'' H: ''Neghi l'evidenza?'' Z: ''Perchè dovrei??'' H: ''Oh Zayn innamorato...'' Harry iniziò a canticchiarlo per tutta la casa saltellando qua e la mentre Niall rideva a crepapelle guardando la scena.  Z: ''Ti prego,fallo smettere.''  Zayn si rivolse a Niall e pronunciò quella frase a denti serrati,rigido come una pietra con i pugni fermi giù per i pantaloni. Niall capì che Zayn si stava arrabbiando e prese Harry per un ricciolo dicendo: N: ''Andiamo a nanna Hazza,tutti quegli orsetti gommosi ti hanno fatto male.'' Mentre il ricciolino e il biondo andavano a letto,Zayn si tolse la giacca e si sdraiò sul divano,dopo poco,dormiva anche lui.

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Capitolo 27
*** Ventisette; ***


CAPITOLO 27 Mi svegliò il sole di mezzogiorno che batteva sul mio volto. Eppure la sera prima avevo chiuso la tapparella. - Mi alzai dal letto e con curiosità mi affacciai alla finestra,il sole in Inghilterra. Un miraggio,quando c'è bisogna festeggiare. - Sorrisi e aprendo la finestra notai che tutto il gelo della notte era sparito,misi un braccio fuori e vidi come quella sfera di calore illuminava la mia pelle bianchissima,mi ricordai l'Italia. -- Se c'era una cosa,una delle poche che mi mancasse,era proprio il sole. Quando ti brucia la pelle fino a farla diventare bollente. Quando ti illumina il volto anche nelle giornate più fredde. Quando ti permetteva di girare in canotta per la città. Quando è così terribilmente fastidioso eppure lo si attende con ansia per tutto l'inverno. -- Andai in cucina ancora in pantaloncini e felpa,sentivo odore di caffè. Legai i capelli e qualche ciuffo mancò alla presa e rimase comunque sul mio volto ancora assonnato. Entrando in cucina vidi Carolina mentre faceva colazione e il fumo che emanava la caffettiera per il caffè bollente che si formava pian piano in essa. -- G: ''Buongiorno! Come mai già sveglia?'' C: ''Avevo fame,sono le 11:30...'' G: ''Non ci credo! Davvero?'' C: ''Guarda tu stessa...'' G: ''Oh,mi hai fatto il caffè,grazie sorellina...'' C: ''Prego! Però versatelo tu,non vorrei rovinare il mio completino nuovo...'' G: ''Oh,ti sei anche vestita. Hai intenzione di uscire per caso?'' C: ''Non lo so,di sicuro verrà la mamma,in tal caso,sono già pronta. Non vorrei pensasse che sono ancora una bambina...'' G: ''...rimarrai per sempre la sua bambina!'' C: ''Sai,quanto parli così mi sembra di ascoltare lei...'' - Non risposi a quell'affermazione,non mi piaceva essere paragonata a mia madre. Versai il caffè nella tazzina e ci misi anche un goccio di latte,mezzo cucchiaino di zucchero e girai il tutto. - C: ''Allora,hai intenzione di parlare o ti devo costringere?'' G: ''Mhhh,sai qualcosa che non so?'' C: ''Ehm,non sono io quella ad essere rientrata in piena notte...'' G: ''...non stavi dormendo?'' C: ''Si,ma alle 2:00 mi sono svegliata perchè avevo sete,son venuta in cucina e passando per la tua stanza,ho visto che non eri ancora rientrata.Di solito dormi massimo fino alle 8:00,anche di domenica,oggi ti sei svegliata alle 11:00...'' G: ''Potresti fare l'investigatore privato sai...'' C: ''...avanti sputa il rospo.'' G: ''Niente di che,mi sono trattenuta con Selly dopo il lavoro,siamo state a casa sua a vedere un film e abbiamo mangiato qualcosa...'' C: ''Che film avete visto?'' Ecco la prima domanda difficoltosa dopo aver detto una bugia.  Risposi con calma per non dare nell'occhio: G: ''Titanic...'' C: ''...è da te.'' G: ''E tu invece?'' C: ''Oh,io sono stata per tutta la notte a pensare alla fantastica giornata di ieri. Insomma,Harry...'' Ancora,i suoi occhi erano ancora sognanti pronunciando quel nome,nonostante lo avesse incontrato e ricevuto il suo autografo. Sorrisi e non dissi nulla che poteva prolungare l'argomento. Stavo ancora pensando a tutto ciò che le dovevo nascondere,anche perchè a pelle,sentivo che di Zayn non ne avrei avuto mai più notizia. -- Mentre Carolina guardava la tv iniziai a fare pulizie generali. -- G: ''Pensi che verrà la mamma?'' C: ''Sarà qui tra mezz'ora...'' G: ''Oh,bene. E dove andrete?'' C: ''Non lo so,ma qualcosa da vedere la troviamo...'' G: ''La maggior parte dei musei sono aperti e gratuiti...'' C: ''Credi davvero che per una volta che c'è questo sole io me ne rimanga chiusa in un posto pieno di storia e polvere?'' G: ''Buona passeggiata allora...'' -- Mentre sistemavo la cucina suonarono al campanello. Era la mamma. -- ''Buongiorno..'' G:''Giorno,Carolina è di la,sta finendo,sarà pronta a minuti. Vuoi del caffè?'' ''Si magari,qui non esiste l'espresso...'' G:''A meno che non ti compri una caffettiera no.'' ''Lo avevo intuito...'' - Le versai del caffè e le avvicinai zucchero e qualche biscotto. Poi iniziò a blaterale del più e del meno,di quello che avevamo lasciato in Italia e di ciò che ormai mi ero persa in tutto questo tempo lontana di casa. -- ''Allora,vi piace stare qui vero?'' G:''Come stanno le bambine? E' tutto ok a casa?'' E' vero,avevo questo vizio di rispondere alle domande con altre domande,ma dopo tutto se era da due anni che vivevo in Inghilterra vuol dire che tanto male non era. -- ''Si,sono cresciute tantissimo...'' Flavia e Rebecca sono le mie (geneticamente) sorellastre,due gemelline stupende. ''...sai,gli manchi molto.'' G: ''Si,anche loro mi mancano,potevi portarle. Perchè non lo hai fatto?'' Mia madre abbassò il capo un pò titubante sulla risposta da darmi,poi accennò un sorriso e disse:  ''Non ci ho pensato,la prossima volta magari...'' -- Carolina,miss tempismo perfetto,arrivò giusto in tempo per salvare quella stramba conversazione senza ne capo ne coda. -- C: ''Allora mamma,andiamo...'' ''Assolutamente si,tu non vieni Giulia?'' La guardai,questa volta quella titubante ero io. G: ''Magari la prossima volta,ora ho molto da fare. Una casa non si pulisce da sola...'' E mentre finì di pronunciare quella frase mi resi conto che ero esattamente come mia madre. O per lo meno,parlavo esattamente come lei. ''Va bene,allora noi andiamo. Torniamo verso sera,pranziamo fuori. Sta tranquilla la riaccompagno sana e salva,al massimo se poi vuoi raggiungerci,hai i numeri di cellulare. A più tardi...'' C: ''Ciao Giulia!!'' Le guardai uscire dalla porta e chiuderla con non curanza alle proprie spalle. Erano andate via. Per un attimo restai in silenzio,ero in conflitto con me stessa. Andai nuovamente vicino alla finestra,guardare il cielo era l'unica cosa che mi aiutava in momenti come quelli. -- La verità è che la vista di mia madre mi aveva sconvolta più del dovuto. Eppure,la vedevo cambiata. Ma le parole di mia nonna non le ho mai scordate,che fossero per un ragazzo o per una vicina di casa troppo pettegola: ''Il lupo perde il pelo,ma non il vizio.'' -- A me non poteva farmi il lavaggio del cervello. Temevo solo per Carolina. Ma ero certa che l'avessi cresciuta e fatta diventare più tosto scaltra,ma dovevo sempre tenere a mente,che non ero sua madre. -- Ritornai in casa e proseguì con le pulizie.

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Capitolo 28
*** Ventotto; ***


CAPITOLO 28 Casa mia,nostra,mia e di Carolina,non era molto grande. Ognuna aveva la su stanza un piccolo salottino e una cucina abbastanza larga per permettere a Carolina di potersi spostare senza difficoltà con la sua sedia. Finì presto di mettere in ordine,era tutto perfettamente al proprio posto e profumato. Adoravo la domenica per il semplice fatto che mi sbizzarrivo nel fare pulizie,usare detersivi e profumi per ambienti,cosa che in settimana riuscivo di rado a fare per colpa del lavoro. - Suonarono nuovamente alla porta,ero certa di trovarci Carolina o mia madre che avevano dimenticato qualcosa. Invece ci trovai Zayn,fermo davanti alla porta che non sapeva nemmeno cosa dire. In quel momento,invece che pensare ad accoglierlo mi guardai e richiusi la porta,sbattendola per la troppa fretta. ''Cavolo,sono in pigiama.'' Sentì una voce dall'altra parte che disse:  Z: ''Tanto ti ho già vista!'' G: ''Grazie,molto educato. Che ci fai qui?'' Z: ''Avevo voglia di vederti...'' G: ''...magari un pò di preavviso.Il tuo I-phone che fine ha fatto?'' Z: ''Non ne facciamo mai una giusta!'' Aprì la porta cercando di non pensare a come ero conciata... Lo guardai e per un attimo rimasi in silenzio non sapendo cosa dire. Gli andai in contro e lo abbracciai. G: ''Grazie,sei stato carino a passare,ma la prossima volta avvisami.Non tutti possono vantarsi di avermi vista in pigiama...'' Sorrise e si passò una mano tra i capelli... Z: ''Sei libera?'' G: ''Ora?'' Z: ''Ovviamente...'' G: ''Si si...perchè?'' Z: ''Vestiti,andiamo a fare un giro...'' Lo feci entrare in casa e sedere sul divano,gli indicai ogni posto,ogni oggetto e qualsiasi cosa poteva servirgli in mia 'assenza'. G: ''Ok,sta buono qui,ci metto un attimo.'' In realtà ci avrei messo un pò di più,molto di più. Dovevo anche lavarmi. Che dramma. Intanto mentre mi sbrigavo in bagno,quasi non ci credevo che lui era in salotto e che era venuto per me. Dopo 5 minuti ero lavata,pulita e profumata. G: ''Allora...''  Z: ''...si,mi stavo per addormentare.'' G: ''Sei,guarda meglio che non te lo dico! E poi ci ho messo 10 minuti...'' Z: ''Di sicuro ci hai messo meno di me a prepararti...'' G: ''Ovvio,io non parlo con lo specchio,chiedendogli chi è il più bello del reame...'' Z: ''Ehi,questa è un'offesa!'' G: ''Come hai fatto a ritrovare la strada di casa mia?'' Z: ''Chi ti ha riaccompagnata a casa ieri sera?'' G: ''Ehmmmm,la macchina di Harry?!'' Z: ''Genio! Comunque le impostazioni erano salvate sul navigatore...meglio di qualunque chiamata no?'' G: ''Dove andiamo?'' Z: ''Non lo so...usciamo,poi si vede.'' G: ''Hai le idee chiare vedo...'' Z: ''...ma quanto te. A proposito,dov'è Carolina?'' G: ''A proposito si,ma tu sei matto?'' Z: ''Perchè?'' G: ''Ringrazia che è uscita altrimenti,se ti vedeva,non deve vederti!'' Z: ''E perchè no?'' G: ''Perchè no! Non voglio che soffra...'' Z: ''Scusa ma lei non ama Harry?'' G: ''Si,ma ti sfugge un piccolo particolare,Harry non ama lei...'' Z: ''Non la conosce nemmeno...'' G: ''Appunto...'' Z: ''Ho capito,potrebbe darle fastidio questa situazione...'' Si avvicinò e mi abbraccio delicatamente poi spostò indietro la mia testa e mi baciò la fronte. Z: ''...prima o poi glielo dirai?'' G: ''Dirle cosa? Non credo ci sia niente da dire...'' Z: ''...sarà peggio se lo scoprirà da sola.'' G: ''Ti stai facendo troppi complessi,io e te ci conosciamo da meno di 24 ore. Se tutto dovesse finire al peggio,quella che starebbe più male,sarebbe lei. Non voglio farle questo ok?'' Z: ''E se non finissimo...?'' Non ebbi il tempo di ribattere poichè le sue labbra erano già incollate alle mie.

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Capitolo 29
*** Ventinove; ***


CAPITOLO 29 G: ''Se non mi lasci,rimarremo qui ancora per molto...'' Z: ''Non sarebbe poi tanto male...'' G: ''Hai fumato?'' Z: ''Hai bevuto il caffè?'' G: ''Dico sul serio idiota...'' Z: ''...si.'' G: ''Ah,bene.'' Sinceramente ho sempre odiato le persone che fumano,ma non ho mai fatto smettere nessuno e figuriamoci se posso permettermi di negarlo a lui. Z: ''Ti da fastidio?'' G: ''Fai quello che vuoi.L'importante è che non fumi in mia presenza...'' Andai verso la porta e lui mi seguì. Chiusi la porta e vidi la macchina di Harry che ci aspettava in giardino. G: ''Harry non si arrabbia se gli prendi sempre la macchina...???'' Z: ''Lui stava ancora dormendo quando sono uscito di casa e poi...non se ne accorgerà nemmeno.'' G: ''Io ti avrei ucciso.'' Z: ''Nah,lui mi ama.'' Sorrisi e ricordai tutte quelle loro affermazioni amorose durante le interviste di cui spesso mi parlava Carolina. Z: ''Sei mai stata al museo delle scienze?'' G: ''Sei un tipo da museo?'' Z: ''No,ma...di li si vedono le stelle...'' G: ''Sai che sono le 12 di mattina vero??'' Z: ''Questo dimostra che non ci sei mai stata.'' Mise in moto e dopo mezz'ora di chiacchiere,battute e silenzi arrivammo a destinazione. G: ''Se ti riconoscono,che si fa?'' Z: ''Sono attrezzato. E poi non credo che le fans di domenica mattina vanno al museo...'' Indossò un cappellino e degli occhiali da sole con lenti scurissime,io lo avrei riconosciuto comunque,ma se quello era il suo modo di passare inosservato,non volevo deluderlo. G: ''Perchè stai camminando così velocemente?'' Z: ''Sch,dammi la mano!'' Tese la sua mano verso di me e l'afferrai,correvamo per il museo a rischio di essere rimproverati. D'un tratto finimmo in una stanza buia.Dopo pochi minuti tanti piccoli puntini in lontananza,ma molto vicini a noi,s'illuminarono. Sembrava di essere in una bolla di sapone nera scintillante. Z: ''Vieni...'' Feci due passi in avanti. Z: ''Lo vedi quella specie di telescopio la infondo?'' G: ''Mh,si.Più o meno...'' Z: ''Vai e guardaci dentro...'' G: ''Vieni con me!'' Mi chinai leggermente e non appena posai l'occhio in quel macchinario vidi tutta la costellazione. Era stata riprodotta in modo impeccabile. Zayn spinse un tasto e subito dopo vidi tutti i pianeti perfettamente allineati. G: ''E' bellissimo,davvero,non ho mai visto niente di più bello...'' Z: ''Allora,non sono il più bello del reame come dice il mio specchio...'' G: ''Finiscila scemo,avvicinati...'' Si avvicinò e al buio in quella sala magica a cui nessuno sembrava prestare particolare attenzione,presi il suo volto tra le mani e lo baciai. G: ''Grazie veramente...'' Z: ''E di che?'' G: ''Non lo so,di avermi rincorsa nella metrò fino ad arrivare a questo...'' Sorrise e in quel buio pesto circondato di lucine luminose e piccolissime vidi due stelle splendere,e no,non erano effetti ottici. Erano i suoi occhi.

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Capitolo 30
*** Trenta; ***


CAPITOLO 30 Z: ''Usciamo di qui...?'' G: ''Sapevo sarebbe durato poco il tuo romanticismo.'' Z: ''Io non sono romantico.Preferisco altro...'' G: ''Tipo?'' Z: ''Mh,col tempo lo scoprirai...'' G: ''E se non ci fosse abbastanza tempo?'' Z: ''Lo inventeremo...'' - Uscimmo da quella stanza bellissima in quel museo nei pressi di Manchester che non avevo mai visto o sentito nominare. - Z: ''Che ti va di fare?'' G: ''Sorprendimi'' Mi prese la mano e camminammo per un paio di minuti più in la del museo. Il sole splendeva ancora,più forte di mezzo giorno,anche se erano solo le 2. Tra un passo e l'altro mi raccontò di come era affezionato ai ragazzi e che la sua vita era cambiata in un batter d'occhio dopo X-Factor. Io ascoltavo tutto in silenzio e di tanto in tanto accennavo un sorriso. Parlava dei ragazzi come fossero suoi fratelli,come se si conoscessero da una vita. Ero attenta alle sue parole,ma ad ogni frase sentivo come se lasciasse un margine di se ancora al buio. Non mi andava di chiedere niente,solo che a me i misteri non son mai piaciuti. Forse era presto,non potevo pretendere altro. - Quando mi chiese della mia famiglia,dato che di Carolina sapeva già tutto,non sapevo cosa rispondergli. Per certi versi consideravo mia sorella la mia unica famiglia. Ciò che avevo lasciato in Italia non mi era mai interessato,se non relativamente. - Ci sedemmo all'ombra sotto un albero e anzichè raccontargli la monotona storia della mia vita famigliare gli parlai dell'Italia,di tutti i posti che avevo visitato. Gli parlai della Spagna e del Portogallo,ampliai il concetto di ciò che 'sogno,idolo' o quant'altro volessero dire per me. Mi ascoltava con curiosità e di tanto in tanto interveniva,una frase però mi colpì: ''Abbiamo fatto diversi Tour Mondiali,ma devi credermi,a parte l'aereoporto,non riusciamo mai a vedere nulla...'' - Colpa del mestiere pensai,ma dopo tutto ci doveva essere un prezzo alla fama? La sua vita mi sembrava perfetta,la mia in confronto una schifezza. Colsi l'occasione e dissi: G: ''...quando si dice,baciati dalla fortuna!'' nell'esatto momento che pronunciai quelle parole,capì che non dovevo dirle a lui,ma più tosto ripeterle a me stessa. Ero stata davvero baciata dalla fortuna,senza nemmeno rendermene conto. - Mi baciò e quella mi sembrò la risposta a quella frase detta credendo di pensarla solamente. - G: ''...non aspettarti che ti chiami fortuna...'' Z: ''No,il mio nome mi piace,è ok.Anzi,è proprio adatto a uno come me,non riuscirei ad immaginarmi con un altro nome...'' Esitai prima di rispondergli,poi mi ritrovai solo a ridere come una sciocca e quando mi chiese per quale motivo stessi ridendo mi limitai a guardarlo per poi ridere ancora più forte e così far sbellicare anche lui,così senza un motivo preciso. - Non ridevo così da tanto tempo,specie adagiata sull'erba e il sole calato pronto a tramontare. Non credo di ricordare un momento della mia vita dove fossi stata più tranquilla,serena e spensierata di così. - Man mano che il sole lasciava spazio alla sera,luna e stelle,Zayn si lasciava trasportare dall'atmosfera per raccontami nei dettagli tutte quelle cose sciocche che aveva fatto prima del successo. Ad esempio essere cacciato da due diversi istituti per aver fatto a pugni,ma dopo tutto lo capivo,aveva motivi più che validi. Non gli piaceva fare il bulletto,se ne stava sempre da solo per i fatti suoi ma se vedeva qualcuno in difficoltà lo aiutava a costo di prenderle anche lui e così fu responsabile di diverse vergogne per la sua famiglia,che non ha mai creduto in lui prima che si potesse realizzare artisticamente,che poi ha dirla tutta si vergognava di fantasticare in pubblico,specie su un possibile futuro legato al canto. Z: ''...mio madre mi sentì cantare per la prima volta durante il provino per X-Factor,mai prima.Ricordo che diedi il meglio di me per un semplice motivo,per una volta in vita sua era lì con me,a sprecare il suo tempo ed io non intendevo certo deluderlo.'' G: ''Non credo che lo avresti fatto,indipendentemente dall'esito dei provini...'' Z: ''Forse,quando lo conoscerai,capirai cosa intendo io...'' G: ''...lui ti vuole bene.E lo sai anche tu!'' Z: ''...è inutile voler bene a qualcuno se poi non sai dimostrarlo...'' Quelle parole mi presero dritto allo stomaco.  Forse erano sempre state nascoste in me tra i diversi ostacoli della mia vita. Ma sta volta,erano venute a galla senza preavviso e questo mi bloccò. Ero stata presa alla sprovvista.

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Capitolo 31
*** Trentuno; ***


CAPITOLO 31 G: ''Su,alzati.'' Dopo quella frase feci carico su me stessa e lo aiutai a sollevarsi,non solo fisicamente,anche emotivamente. G: ''Mi riaccompagni a casa?'' Z: ''Va bene Cenerentola...'' G: ''...non sto scappando.'' Z: ''Questo significa che?'' G: ''Sch.Andiamo e basta. Tu fai troppe domande.'' Una volta raggiunta l'auto imboccammo la strada per tornare a casa,erano solo le 4:45,mezz'ora di macchina e saremmo giunti a destinazione.  Se avevo previsto tutto,potevo stare ancora un pò con lui prima che Carolina rientrasse. - Z: ''Siamo arrivati...'' G: ''...mh,Cenerentola lasciò il ballo con il suo principe?'' Z: ''Mh,no che io ricordi...'' G: ''...bene allora accompagnami dentro scemo!'' Z: ''Allora sono il tuo principe...'' G: ''...non ho detto di essere Cenerentola.'' Z: ''Sei impossibile.'' Sorrise ed entrammo in casa. - G: ''Sono stanca!'' Mi gettai letteralmente sul divano mentre lui,giustamente,non sapeva come comportarsi. G: ''Se ti siedi vicino a me,non ti mordo.'' Z: ''Mh,non ti conviene. Le mie fans potrebbero ucciderti.'' G: ''Ho gli haters in mia difesa!'' Z: ''Prevenuta!'' G: ''Intelligente!'' - Credo che la vera magia iniziò nel momento esatto in cui si adagiò vicino a me. Il suo profumo era delicato,quasi impercettibile,eppure ogni volta che attraversava le mie narici mi induceva a volerne sentire altro,ancora ancora e ancora. Le sue mani che mi accarezzavano,sfioravano o semplicemente cercavano le mie erano come due petali di rosa,morbide e vellutate,senza una vera e propria temperatura,così grandi che ogni volta che si stringevano attorno a me,mi sentivo più protetta che mai. Poi,dovevo fare i conti con i suoi occhi. Niente blu color del mare,niente verde smeraldo,niente color miele,due semplici occhi scurissimi,forse comuni,per me unici. Le sue ciglia erano una perfetta decorazione per racchiudere tutto ciò che si gelava in quel misto tra pupille e sentimenti. Ciò che veniva su,le sopracciglia,servivano solo per porre fine a tanta bellezza. Forse il suo specchio aveva ragione,magari non era il più bello del reame,ma del mio,sicuramente. Z: ''Ho paura...'' G: ''...tu cosa? Non ci credo.'' Z: ''Ho paura di perderti. Lo so,è stupido. Ci conosciamo davvero da pochissimo. E so di essere egocentrico,di fare battute cretine e di avere momenti tutti miei ma,credimi non sono stato mai,così tanto bene con qualcuno. Ci sono cose che ti ho confidato di cui non sa nulla nessuno. Magari un giorno ti serviranno,farai soldi raccontando ai giornali ciò che...'' G: ''Sch. Non devi nemmeno minimamente pensare che un giorno possa dire i fatti tuoi a mezzo mondo. Possiamo dirci addio anche in questo momento,ma ciò che mi hai detto resterà tra me e te. Ogni parola è chiusa nella mia mente e non farei mai nulla che possa ferirti o peggio,deluderti. Non lo farei nemmeno al mio peggior nemico.'' Z: ''Credi sia stupido dirti che...'' G: ''...ti amo.'' Cosa mi era saltato in mente non lo sapevo nemmeno io. Avevo parlato interrompendolo e forse ciò che voleva dire non era nemmeno quello. - Abbassò lo sguardo e capì che avevo fatto una sciocchezza. - Ormai ciò che è fatto è fatto. Non si piange sul latte versato no?  - Appoggiai la testa sulla sua spalla e allora sorrise e il suo volto s'illuminò ancora una volta. - Passarono 10 minuti,in totale silenzio attendevo un suo cenno,anche se mi sarebbero bastate le sue carezze a cullarmi per sempre. - Tutto fù interrotto dalla suoneria del mio cellulare che annunciava il numero di mia madre... - Mi alzai dal divano presi il cellulare e risposi,lui si alzò e andò vicino alla finestra. Istintivamente,senza pensarci,dialogai con mia madre in italiano,anche perchè,non sapeva altra lingua. - G: ''Dimmi?!'' ''A breve rientro con Carolina,tra meno di 40 minuti. Sei in casa?'' G: ''Certo che sono in casa. Ha pranzato o le preparo la cena?'' ''Possiamo cenare tutte insieme?'' - La domanda mi sconvolse a tal punto che volevo scappare. Come sempre,come avevo sempre fatto nella mia vita. Ero tentata da chiudere la chiamata. Ma forse il Signore Dio grande e onnipotente mise una mano sulla mia spalla e mi diede una piccola spinta e così accettai la sua proposta. Mi disse di stare tranquilla e che avrebbe cucinato lei non appena rientrata. - Appoggiai il telefono sul mobile del mio modesto soggiorno,e mi avvicinai a lui che era già a metà sigaretta. G: ''Non mi fraintendere ma,dovresti smetterla...'' Z: ''...è un abitudine ormai,tutto qui.'' Mi avvicinai con calma e molta più grazia del solito,sfilai quel insieme di sostanza nocive dalla sua mano e la spinsi contro il davanzale spegnendola. G: ''Ricordi quando oggi ti ho detto che mi dava fastidio il fumo e non volevo che fumassi davanti a me?'' Annuì con la testa. G: ''...non è vero che non sopporto il fumo,è non sopporto vedere le persone che amo uccidersi da sole,con le proprie mani.'' I suoi occhi diventarono quasi lucidi,non riuscivo a capire il perchè. Cosa si gelava dietro quella nube che era la sua vita? Z: ''...sta tornando Carolina vero?'' G: ''Si...'' Z: ''...vado via.'' Mi strinse a se,il mio volto era immerso totalmente nel suo petto. Le sue grandi braccia mi fecero mancare il respiro per qualche secondo,ma forse quello era l'unico modo che sapeva per dire o per lo meno far intendere 'ti voglio bene' a qualcuno. Quando mi lasciò,mi diede un lungo e profondo bacio e mentre s'incamminava verso la porta vidi un ragazzo totalmente abbandonato a se stesso che andava via. Sulle mie labbra a tenermi compagnia c'era solo l'amaro di quella sigaretta che poco prima aveva unito le sue labbra. - La porta si chiuse e lui andò via. La macchina nera era già lontana per poter esser riconosciuta dalla finestra dalla quale la guardavo dissolversi e diventare un puntino lontano. 'Ciao Zayn' lo dissi a me stessa,come una stupida. Lui non poteva nemmeno sentirmi,ma lo dissi lo stesso,non curante di questo o altro. Ero sola ora,in quella casa che mi aveva dato la libertà per qualche anno insieme all'estrema solitudine. - Mentre apparecchiavo la tavola notai che sul davanzale oltre alla sigaretta spenta e lasciata lì,era stato posato un intero pacchetto. Ripulì la cenere che si era posata poco prima,gettai nel cestino il pacchetto da 20 che consideravo una piccola vittoria su quella star famosa o forse 'fortuna' che Dio aveva voluto mandarmi. - Dieci minuti dopo rientrarono mia madre e Carolina.

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Capitolo 32
*** Trentadue; ***


CAPITOLO 32 Quando mia madre e Carolina rientrarono,avevano con loro un sacco di buste. Posarono tutto sul divano e Carolina andò direttamente in camera sua con un sacco di giornaletti. - ''Oh,che bello. Hai apparecchiato benissimo! Ricordo di quando urlavo per farmi dare una mano in cucina,guardati ora...come sei cresciuta.'' Abbozzai un sorriso,non diedi nemmeno importanza a quell'osservazione. Vidi nei suoi occhi un minimo di orgoglio anche se,avrei voluto ribadirle,non doveva essere suo poichè non aveva fatto parte della mia vita e non aveva fatto nulla per ritenersi orgogliosa. Tornò in salotto,prese qualche sacchetto e poi si diresse in cucina nuovamente. ''Qui vendono cose che in Italia non trovi nemmeno pagandole oro!'' G: ''...si,qui si trovano un sacco di cose.Provenienti da tutto il mondo...'' ''Me ne sono resa conto.Carolina mi ha guidata in un ipermercato qui vicino,abbiamo comprato cose interessanti. Non so però se avremo il coraggio di mangiarle...'' Quella conversazione mi sembrava totalmente inutile,come tutte le nostre altre del resto. G: ''Allora,domani a che ora parti?'' ''Alle 15:30...'' G: ''Dovrai salutare Carolina stasera,lei domani ha scuola...'' ''Lo so,mi ha già detto tutto. Non ci posso credere che studia sei lingue. Certo però deve essere un pò...come dire...soffocante...vivere per 5 giorni a settimana in un College...'' G: ''Carolina si trova benissimo,era questo che voleva.'' ''Lo so,mel'ha ribadito orgogliosamente diverse volte da quando sono qui. Io intendevo per me,secondo il mio parere.Io non ci sarei mai riuscita...'' G: ''Ti serve una mano qui?''  ''No,vai pure a vedere la tv. Vi chiamo quando è pronto...'' - Accesi la tv e senza nemmeno farlo a posta c'era una partita. Sentì mia madre urlare qualcosa del tipo:  ''Passano gli anni,ma le passioni restano...'' per una volta,aveva detto una cosa sensata alle mie orecchie. Solo dopo qualche minuto mi accorsi che in campo c'era proprio il Real Madrid. Era appena finito il primo tempo. - Guardai i giocatori tornare nel tunnel fino a che la pubblicità non interruppe il tutto. Mi sembrava di essere entrata in una bolla,la mia bolla. Intorno a me riuscivo a vedere solo me stessa e i Galattici. - Mi alzai per andare in bagno solo qualche secondo dopo,mancavano ancora 10 minuti alla ripresa del match. Passai dalla camera di Carolina e la vidi concentrata su un foglio davanti a se. Posati sulla scrivania c'erano anche colori e diversi poster. I giornaletti con cui l'avevo vista andare in camera erano posati sul letto. Tutto ciò che doveva ritagliare era già stato fatto. Ogni One Direction era già attaccato sul suo muro. G: ''Ehi,new entry?'' C: ''Ho trovato un sacco di riviste con diversi poster.'' G: ''Si,l'ho notato.'' C: ''Guarda,secondo te somiglia ad Harry?'' Mi avvicinai a lei e vidi quel foglio che avevo già notato in lontananza. G: ''Wow. E'...non ci credo che l'hai fatto tu...'' C: ''Credimi,l'ho fatto io davvero!'' G: ''Allora sei bravissima! Appendilo insieme ai poster sulla parete no?'' C: ''Quando sarà terminato,vedrò che farne...'' Mi sorrise e tornò all'opera,solo uscendo notai sulla porta un enorme poster con la faccia di... Per un attimo ebbi un sussulto,tornai in dietro di pochi millimetri. Carolina si accorse della mia reazione e colse l'occasione: C: ''Ehi,non fa così paura...'' G: ''...no,è che non avevo mai notato quel poster...'' C: ''...infatti è nuovo,l'ho messo poco fa!Sai era troppo grande per trovare spazio sulla parete allora,a mali estremi...'' G: ''...estremi rimedi.'' Risposi e tornai in salotto per vedere la partita. Dalla cucina si sentiva un profumo di quelli che avevo lasciato in Italia e che no potevo immaginare al di fuori di quella Nazione. - 20 minuti dopo mia madre annunciò che tutto era pronto in tavola. Spensi la tv con i Galattici in vantaggio e mi diressi da lei. - Mi aveva fatto davvero piacere rivedere quei ragazzi o meglio uomini che mi avevano fatta maturare durante l'adolescenza. Ma ormai non avevo più tempo per sognare,tempo da dedicargli. Mi sedetti a tavola,poco dopo arrivò Carolina con gli occhi piccini piccini di una ragazza stanca dopo essere stata in giro tutto il giorno. Lei mangiò solo due bocconi e poi si chiuse in camera sua addormentandosi. - Rimanemmo solo io e mia madre e tra un assaggio e l'altro parlammo senza sosta del futile,ci sarebbe bastato un solo sguardo d'interesse,nei confronti dell'altra per crollare.  - ''...allora,Carolina ha un fidanzato?'' G: ''No che io sappia...è piccola,avrà tempo per queste cose.Ora deve solo pensare a realizzarsi...'' ''...giusta osservazione,i tuoi principi non sono cambiati per niente.E tu invece...?'' G: ''Io cosa?'' ''...intendo,nessun inglese ti ha stregata?'' - Quella frase mi fece spalancare gli occhi. Avevo paura che riuscisse a leggere qualcosa che in realtà non riuscivo a leggere nemmeno io in me stessa. ''nessun inglese'' pensai a Zayn ''ti ha stregato il cuore'' pensai a Zayn Ma che cavolo mi stava succedendo. - La guardai cercando di non farmi andare di traverso il cibo e le dissi: G: ''...preferisco i brasiliani!'' ''...oh,Cristiano lo segui ancora ho visto! E Neymar,che fine ha fatto?'' G: ''Mamma,non è un mio amico! E poi credo giochi ancora in Brasile...'' ''... ti ricordi tutto? Le notti sveglia per il fuso orario,le tue maglie da calcio,i colori delle nazionali che più ti piacevano per vestirti quotidianamente,i loro nomi dappertutto,ti ricordi tutto questo? Sai,a casa manca un pò quel tocco di sport che solo tu sapevi dare a tutta la famiglia...'' Quelle parole mi colpirono tanto che sentì un vuoto nello stomaco,non era la fame. G: ''...credi davvero che eravamo una famiglia?'' ''Più di adesso sicuramente...'' G: ''...che vuoi dire?'' ''Potremmo ricominciare...'' G: ''Si è fatto tardi...domani devo andare a lavoro...'' ''Non sto dicendo che voglio finire qui la cena,sto solo dicendo che potreste tornare in Italia...'' G: ''Perchè dovremmo?'' ''...non ti manca avere una famiglia durante le festività? Non ti manca condividere qualcosa a tavola guardando la tv? Non ti manca cucinare e pulire per diverse persone e borbottare per questo? Non ti manca nulla di ciò che hai lasciato in Italia?'' G: ''Faccio finta di non aver sentito nulla...'' ''...vorrei che almeno Carolina tornasse da me...'' G: ''Lei sta benissimo qui...'' ''...a prescindere.Sai che volendo ho tutti i diritti su di lei.'' G: ''E hai il coraggio di privarla del suo mondo? Di ciò che ha costruito fino ad ora?'' ''...Potrà svolgere gli stessi studi anche in Italia e poi nelle sue condizioni...'' G: ''Fammi capire una cosa. Con quali intenzioni sei venuta fino qui? Per dare alla bambina i giochi,influenzarla e portarla dalla tua parte? Condizioni? Carolina non è più una bambina,sei capace di strapparla dalla sua realtà? Fallo,ma quando ti chiederà perchè non risponderle perchè le volevi bene,così dimostreresti per l'ennesima volta la tua incapacità!'' Ok,avevo esagerato ma lei non aveva nessun diritto di portare via Carolina. ''Credo non ci sia più nulla da dire...'' G: ''Si,anche io!'' Si alzò e andò in camera di Carolina,non sentì nulla,ritornò in salotto,prese le buste e sentì la porta d'entrata chiudersi. - Mi alzai di corsa e andai in camera di Carolina,lei dormiva ancora. Accanto al suo comodino c'era una lettera,molto probabilmente per questo mia madre era andata in camera sua. Per rispetto non la aprì. Tornai in cucina e misi tutto a posto. Mi addormentai sul divano e il mattino dopo fu Carolina a svegliarmi. C: ''Ehi!! Io vado a scuola,fuori c'è il bus. Ci vediamo venerdì.Ti ho fatto il caffè,bevilo finchè è caldo.Ah,il tuo telefono ha squillato diverse volte,non c'era un nome,solo un numero.Poi ricordati di controllare chi era. Salutami la mamma,dille che le voglio bene!'' G: ''Si,buongiorno.'' Le mie parole arrivano troppo tardi,lei era già fuori di casa.

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Capitolo 33
*** Trentatré; ***


CAPITOLO 33 ''Si,buongiorno...'' avevo ripetuto quella frase a me stesse come se fosse rivolta a qualcun altro,ma la casa era vuota. Con un gran mal di schiena grazie al mio 'chiudo gli occhi solo per un momento' sul divano,mi diressi in cucina. Il caffè era ancora bollente. Presi un bicchiere da frullato e lo riempì di latte per poi versarci due tazzine da caffè,mezzo cucchiaino di zucchero ed ecco la mia colazione perfetta. - Erano le 9,il mio turno iniziava alla 12. - Col bicchiere in mano tornai in salotto,accesi la tv ma come al solito non c'era nulla di divertente per poter iniziare al meglio o per lo meno con un sorriso la giornata,la spensi subito. In realtà ero ancora scossa dal comportamento,dalle provocazioni e dalle ipotesi più tosto precise e accurate di mia madre. - Andai in camera di Carolina,era tutto perfetto e la finestra era spalancata,quasi sentivo la sua presenza con il suo solito detto. Quando la rimproveravo di chiudere perchè c'era troppa corrente mi rispondeva: ''Ehi,i miei ragazzi devono prendere aria di tanto in tanto...'' - Chiusi la porta e rimasi per un pò seduta sul suo letto immaginandola lontana,in Italia con mia madre. La mia mente si rabbuiò a tal punto che tutto intorno a me svanì e l'unica cosa che i miei occhi misero a fuoco era il volto di Zayn sulla porta. - Il cellulare cavolo,chissà chi mi aveva chiamato. - Ritornai in salotto e vidi 3 chiamate perse,il numero era inglese. Inviai un semplicissimo messaggio con scritto: ''chi sei?'' non ebbi risposta immediata per cui non insistetti e non provai nemmeno molta curiosità,se volevano,si sarebbero fatti risentire no? - Andai in bagno e mi abbandonai sotto il getto d'acqua calda. Liberai la mente da ogni pensiero,mi lavai i denti e andai in camera da letto. Indossai i miei soliti vestiti unisex e uscì di casa,lasciando lì tutte quelle brutte sensazioni provate grazie a quella donna che ancora chiamavo 'mamma'. - Mentre prendevo la metrò per andare a lavoro,notai una bambina ferma con la mamma vicino alle scale mobili,non fu la scena ad attrarmi ma la maglia della piccola. Era un misto tra viola e lilla e su c'erano disegnati i ragazzi,gli One Direction. Sorrisi e mi ricordai di quando andavo girando con la maglia del Real o di una Nazionale che mi stava a cuore. Poi la bambina chiese se poteva essere presa in braccio dalla mamma,lei le sorrise e la tirò su e le diede un bacione sulla guancia,così la bambina le disse ''I love you'' e la mamma rispose ''I love you too'' e poi,non mi trattenni,la bambina disse: ''Yes,but I married Niall Horan!'' Quella scena mi toccò profondamente,tutto quell'affetto,la complicità tra mamma e figlia,l'amore,la comprensione,le battute d'ingenuità,tutto rendeva quella scena perfetta ai miei occhi. - Arrivai a lavoro e notai che il centro commerciale era particolarmente pieno quella mattina,o per lo meno il nostro negozio. Tutti erano in vena d'acquisti eppure non era periodo di saldi. Ah,gli inglesi. - Arrivarono le 16 e finalmente il mio telefonò squillò,un nuovo messaggio: ''Secondo te chi può essere? Sono Zayn...'' sorrisi come un ebete guardando il telefono. Mi isolai per una attimo dalla confusione e risposi al messaggio: G: ''Dimmi :)'' Z:''Com'è andata ieri?'' G: ''Cosa vuoi sapere?'' Z:''Tutto...!'' G: ''E' una lunga storia,ora sono a lavoro...'' Z:''A che ora finisci?'' G:''Alle 20:00'' Z: ''Posso venirti a prendere?'' G: ''Se vuoi,ti aspetto...'' Z: ''Perfetto.Ci vediamo più tardi :)'' Non risposi all'ultimo messaggio. Attesi con ansia la fine del turno. Più di attende una cosa e più lentamente arriva,è proprio vero! Un pò come quando aspetti che l'acqua bolle,la guardi e nulla,poi ti volti un attimo e si è quasi consumata. M'immersi totalmente tra i clienti trattenendoli il più possibile e senza rendermene conto,riempiendogli i cestini. Credo che in 3 ore avevo risollevato l'economia mondiale!  - Erano le sette quando il centro commerciale iniziò a svuotarsi. Selly mi parlò del suo fidanzato e mi disse che stava provando a rimanere incinta. G: ''Vuoi davvero un bambino a questa età...?'' S: ''Perchè no? Prima o poi dovrò rendere fieri di me i miei genitori,ora che ho trovato quello giusto...'' G: ''Ma,tu sarai fiera di te?'' S: ''Non ho tempo per i discorsi moralisti e poi Luan vuole un bambino,vuole essere papà e voglio accontentarlo,ho troppa paura che mi lasci per cercare la paternità...'' G: ''Buona fortuna allora,Selly.'' S: ''Scegliamo un nome...'' Pensai a fondo prima di rispondere e poi sparai semplicemente,l'unico nome che avrei potuto dire: G: ''Cristiano,io lo chiamerei Cristiano...'' S: ''Per me e la mia famiglia andrebbe anche bene,ma non so se è il caso...'' G: ''Credo che a prescindere dalla religione che uno possa avere,Cristiano è un bel nome...'' S: ''...altri?'' G: ''Davide,mh si,lo chiamerei Davide!'' S: ''Mi piace!'' Selly sembrava entusiasta della seconda opzione e iniziò a pensare o a comporre frasi del tipo 'mangia la pappina Davide...'' Io la sentivo e ridevo come una sciocca,poi le dissi: G: ''Ma Davide è in italiano,in inglese sarebbe David!'' S: ''No,Davide è più bello.Avrà un tocco di classe dagli altri bambini!'' G: ''Ma significherà sempre lo stesso!'' S: ''Per una volta...puoi non rovinare le mie fantasie?'' G: ''Ok,ok,sto zitta.'' Sorrisi e lei subito dopo sparì nel negozio tutta intenta nel ripetere a se stessa DA-VI-DE. Era carina,non l'avrei mai immaginata con un bebè in braccio,ma se era quello che desiderava...!  Incurante dell'orario che era passato sentì il mio cellulare squillare... Z: ''Per quanto ancora dovrò aspettarti?'' G: ''Mh,quanto tempo hai a disposizione per me?'' Z: ''Si parte da...una vita...a molto più'' G: ''Sto arrivando,dammi cinque minuti.'' - Feci ciò che mi toccava e poi lasciai tutto nelle mani di Selly. Mi augurò una buona serata,cosa che non aveva mai fatto da quando ci conoscevamo. L'abbracciai e le dissi: ''Voglio essere la prima a sapere di Davide!''  -- Uscì e vidi un auto bianca,simile a quella di Harry,che aspettava al buio,non era in moto. Mi avvicinai con cura prima di aprire la portiera,temevo di sbagliare conducente!  - G: ''E questa da chi l'hai presa in prestito!?'' Z: ''Questa è mia.E poi,non potevo sfruttare la benzina di Hazza.'' - Entrai in macchina,misi la cintura di sicurezza e ci avviammo verso casa. Z: ''Come stai?'' G: ''Stanca!'' Poggiai la testa sul sedile e guardai fuori dal finestrino. Z: ''Non ti farò perdere tempo,promesso!'' G: ''Tu non sei una perdita di tempo...'' Z: ''Dove ti devo lasciare?'' G: ''Ehm a casa? Dove vuoi che vada in queste condizioni?'' Z: ''C'è Carolina,se vede la macchina...'' G: ''...Carolina va a scuola dal lunedì al venerdì. E' un College,dorme lì...'' Z: ''Ah...'' Credeva di aver predetto tutto e invece fu sorpreso dalle mie parole. G: ''...quindi,mi accompagni sin davanti alla porta!'' Lo dissi scherzandoci su e lui rise con me. - G: ''Che hai fatto oggi?'' Z: ''T'interessa davvero?'' G: ''Perchè non dovrebbe?'' Mi raccontò della giornata con i ragazzi passata in una radio locale per pubblicizzare alcune song del loro nuovo CD. Z: ''E tu,che hai fatto oggi?'' G: ''Uhm,lavorato tutto il giorno.Cos'è più figo?'' Z: ''Ehi,anch'io lavoro!'' Sorrise e il semaforo che in lontananza era verde,arrivati davanti diventò rosso. Mi guardò,si avvicinò e mi baciò. Z: ''Ecco il momento migliore di quest'oggi...'' sorrisi e dissi: ''E' verde!!!!'' - La macchina ripartì e dopo 5 minuti arrivammo.

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Capitolo 34
*** Trentaquattro; ***


CAPITOLO 34 G: ''Siamo arrivati làlàlà'' Z: ''Non sai cantare.e.e.'' G: ''Oh,scusa ho dimenticato di essere in macchina con Micheal Jackson...'' Z: ''Stavo scherzando!'' G: ''Lo so,e io non so cantare davvero! Per cui...'' Z: ''Mh,posso insegnarti?'' G: ''Non puoi insegnare a una persona a cantare,con certi doni ci nasci e basta...'' Z: ''...mh.Dipende da cosa devi insegnare.'' Staccai la cintura di sicurezza e mi girai completamente verso di lui appoggiando la schiena al finestrino. G: ''Mi spieghi perchè quando parli lasci sempre un margine di dubbio o forse è meglio dire mistero...?'' Z: ''Non lo so,sono fatto così...'' G: ''...mh,essere fatti così non è una scusa.E' come perseverare in qualcosa di sbagliato,sapere che è sbagliato ma continuare a farlo...'' Z: ''...e cosa c'è di sbagliato nell'avere il mio carattere?'' G: ''C'è chi direbbe nulla,chi invece tutto.Io dico che così facendo non fai altro che allontanare le persone da te,specie chi vorrebbe capirti,aiutarti.'' Z: ''Io non ho bisogno d'aiuto.'' G: ''Quand'è stata l'ultima volta che sei stato sincero con qualcuno?'' Z: ''...'' G: ''Con te stesso?'' Z: ''...'' G: ''Ora prova a ripetere che non hai un problema e giuro che ti mollo un ceffone!'' Sorrise,non sapeva nemmeno,ancora,cosa rispondere. Z: ''E tu,ne hai di problemi?'' G: ''Mi sembrano evidenti...'' Z: ''Quelli con gli altri si notano,ma quelli con te stessa?'' G: ''Io non ho problemi con me stessa!'' Z: ''Allora perchè mi odiavi quando ci siamo conosciuti?'' G: ''Io non ti odiavo,ti schifavo,penso sia diverso.E poi non stiamo parlando di me ora!'' Z: ''Sono commosso,hai messo i verbi al passato.'' Sorrise ancora e non c'era cosa migliore da fare se non dargli un bacio in quel preciso momento. Z: ''Allora,tua madre è ripartita?'' G: ''Oh cavolo,ci credi che mi sono completamente dimenticata che andava via oggi pomeriggio?'' Z: ''Si,sarà che avrò problemi comportamentali,ma tu hai problemi di memoria!'' G: ''La gentilezza fa parte di te eh!'' Z: ''Riuscirò mai ad avere l'ultima parola?'' G: ''A meno che non mi taglino la lingua e comunque no,non credo nemmeno in quel caso.'' Z: ''Guarda la luna!'' G: ''Stai guardando il cielo...'' Z: ''...che c'è di male?'' G: ''Vuol dire che credi ancora o per lo meno ci speri,in qualcosa?'' Z: ''Ho ancora diversi sogni da portare a termine...'' G: ''...del tipo?'' Z: ''Sei troppo curiosa e no,non ribattere!'' L'unico modo che aveva per impedirmi di farlo era baciarmi e così fu. - G: ''Ho sonno...'' Z: ''...anche io!'' G: ''Che devi fare domani?'' Z: ''Nulla di speciale,domani io e i ragazzi siamo liberi...'' G: ''...vuoi dormire con me?'' Z: ''Posso?'' G: ''Se ti addormenti e fai il bravo si.Sennò ti chiudo in bagno!'' Z: ''Mi tratti peggio di un cane,vergognati!'' lo disse con il solito tono delle vittime,sorrisi e uscì dalla macchina. Mi diressi verso la porta con il mazzo di chiavi mentre lui parcheggiò definitivamente la macchina in cortile. G: ''Se non ti sbrighi ti lascio fuori...'' Sorrise,ed era meglio di qualunque altra stella,luna o pianeta visibile all'uomo.

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Capitolo 35
*** Trentacinque; ***


CAPITOLO 35 Z: ''E tu domani che hai da fare?'' G: ''Lavorare,lavorare e ancora lavorare...'' Z: ''Ogni giorno?'' G: ''Dal lunedì al venerdì,poi sabato e domenica sono libera ma torna Carolina...'' Z: ''Abbiamo solo 5 giorni a settimana per noi due?'' G: ''Noi?'' Z: ''Non credo che siamo ancora me e te.Noi suona meglio...'' G: ''Ce la farai davvero a stare con me? Potresti impazzire sai?'' Z: ''Si corrono sempre dei rischi...'' G: ''...vieni con me.'' Lo portai in camera di Carolina,chiusi la porta alle nostre spalle e poi accesi la luce. Per un attimo rimase incantato,poi fece un giro su se stesso e disse: Z: ''Non ho mai visto niente del genere...'' G: ''...ecco cosa significate voi per lei.'' Z: ''Non ho mai pensato di essere così importante per qualcuno,qualcuno che nemmeno mi conosce.'' G: ''Se ti conoscessero sai quante ne faresti scappare?'' Z: ''Sei proprio stronza!'' G: ''E' un complimento!'' Passò una mano sulla parete di Carolina,toccando i poster più evidenti davanti ai suoi occhi poi si fece serio: Z: ''Come faremo,prima o poi dovrai dirglielo...'' G: ''Beh,anche tu prima o poi dovrai dire di noi due a qualcuno. Ci penseremo insieme e,solo quando saremo entrambi pronti per lanciarci in qualcosa più grande di noi.'' Z: ''Harry capì tutto già dalla prima volta al parcheggio,ovviamente non sa tenere le cose per se e di seguito anche Niall,Liam e Louis sono al corrente che ci sia una 'lei' nella mia vita ora.'' G: ''A Carolina bisognerà dirlo con calma,non vorrei che andasse via...'' Z: ''Perchè dovrebbe?'' Mi sedetti sul letto colmo di cuscini di Carolina...presi forza e gli dissi del dialogo avuto con mia madre la sera prima. Z: ''...può davvero portartela via!'' G: ''Ne sarebbe capace...'' Z: ''...ma dipende tutto da Carolina no?'' G: ''E' questo il punto,se lei non accettasse questa storia? Sa benissimo che può tornarsene in Italia,mia madre non aspetta altro!'' Z: ''Lei ti vuole bene,son certa che capirà.Ma devi parlarle tu,non può scoprire tutto da sola!''  G: ''No certo,sarebbe uno shock troppo grande per lei...'' Si sedette accanto a me e mi abbracciò. Era bello perdersi nelle sue braccia,sentire il calore che emanava il suo corpo. Z: ''Possiamo farcela,basta volerlo...'' G: ''...non ti preoccupi mai delle fans,di cosa potrebbero pensare?'' Z: ''Molte delle nostre fans sono fidanzate ed il resto beh,basta guardare Eleonore e Danielle,sono ancora sane e salve.'' G: ''...non è meglio che questa 'storia',rimanga tra noi e basta?'' Z: ''Sembra che tu abbia paura di qualcosa che in realtà non c'è...'' G: ''...no,è che a me non piacciono i problemi e secondo me uscendo allo scoperto ce ne saranno di problemi.'' Z: ''Ad ogni problema c'è una soluzione...'' G: ''...vedi Zayn,tu non capisci,io voglio continuare il mio lavoro e vivere in questa casa,voglio essere libera e indipendente,non voglio che nessuno mi giudichi o mi studi il look,non voglio finire sui giornali e non voglio nemmeno che un domani qualcuno possa dirmi 'ciò che sei oggi lo devi a quel cantante...' non è facile.Nella mia vita ho sempre dovuto cavarmela da sola,non riesco a immaginare un futuro diverso...'' Z: ''...ho capito.'' Mi guardò negli occhi e poi riprese: Z: ''Io comunque resto qui,al tuo fianco,fino a che non sarai pronta.Non importa quanto tempo ci vorrà,hai ragione.La tua vita non può essere sconvolta da un momento all'altro,non può essere sconvolta a causa mia...'' G: ''Posso fare il salto nel vuoto,ma solo se tu mi terrai la mano! Sei stata una cosa inaspettata,ecco uno dei motivi perchè non volevo un passaggio da te quella sera. Avevo paura di arrivare a questo punto...'' Z: ''Hai vent'anni,ma ragioni come una donna vissuta...'' G: ''Non è colpa mia,Dio ha voluto questo per me,non c'è nient'altro da dire credo...'' Uscì dalla camera e andai nella mia,completamente diversa da quella di Carolina,ancora al buio mi piazzai davanti alla finestra e una lacrima scesa lenta bagnando il mio volto e offendendo il mio orgoglio. La luce che proveniva dalla stanza di mia sorella si spense,poco dopo si accese quella della mia camera. Z: ''Vieni con me.Stai con me.'' Si sdraiò sul mio letto prendendomi per mano e trascinandomi vicino a se. Z: ''Tu credi in Dio?'' G: ''Tu no?'' Z: ''Sono islamico...'' Ecco la goccia tanto attesa che avrebbe fatto traboccare quel vaso già rotto e rincollato maldestramente. G: ''Scusa...'' Z: ''...non mi hai offeso.'' G: ''No,scusa se non vado bene per te.Forse è un segno,non ci sarà mai 'storia' che regga,apparteniamo a due mondi diversi...''

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Capitolo 36
*** Trentasei; ***


CAPITOLO 36 Z: ''Per me non è un problema che sei cristiana...'' G: ''...per te no,ma per la tua famiglia? E viceversa,per la mia famiglia?'' Z: ''Non sono loro che devono amarsi.'' G: ''Non saremo mai legati dalla fede...'' Z: ''...a cosa serve un anello se poi nel tuo cuore è tutto falso?'' G: ''Vuoi trovare una spiegazione anche all'impossibile!'' Z: ''Oh and if you walk away I know I'll fade  Cause there is nobody else  It's gotta be you  Only you  - your actions speak louder than words  And you're about to break from all you've heard  Don't be scared, I ain't going no where  I'll be here, by your side  No more fears, no more crying'' G: ''Questa canzone non è il tuo forte.'' Z: ''Sai che è una nostra canzone?'' G: ''Ho una sorella Directioner!'' Z: ''...mi sembravano solo le parole più adatte per cullarti e tranquillizzarti...'' G: ''Allora tienimi stretta e non lasciarmi stanotte. Domani è un altro giorno...'' Z: ''Dormi Giulia...buona notte!'' G: ''Non cercare di dire Giulia in italiano,non ti riesce.'' Sorrisi e sollevai il volto per guardarlo,mi baciò e poi mi strinse ancora più forte. Sapevo che tutto questo era sbagliato,sapevo che prima o poi sarebbe finito tutto,sapevo che non era quello il posto per me,anche stavolta avevo fallito. Sarei andata via di sicuro,ma non prima di quella notte. Non prima di aver provato almeno una volta cosa significasse dormire tra le sue braccia,anche se so che in futuro avrebbe fatto solo più male ricordare quella scena. G: ''Buona notte Zayn,fai bei sogni.'' Lo dissi in italiano,lui aveva gli occhi chiusi non sapevo nemmeno se mi avesse sentito o meno. Poi tirò su un sorriso e disse: Z: ''Non vale,non ti capisco così...'' G: ''Sch.Sleep.''  E così ci addormentammo tra tutte quelle sensazioni ed emozioni che si sarebbero perse di li a poco con il sorgere del sole. 

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Capitolo 37
*** Trentasette; ***


CAPITOLO 37 Z: ''Giuliaaaaaaaaaaaa'' G: ''Eh? Chi è? Che succede?'' Aprì gli occhi ancora agitata per l'urlo,vidi Zaynsistemarsi davanti allo specchio. G: ''Ecco,si.Sono sveglia,che bisogno c'era d'urlare?'' Z: ''Vestiti corri!'' G: ''Perchè? Alle 12 devo essere a lavoro!'' Z: ''Se ti muovi torniamo in tempo!'' G: ''Va bene,vado in bagno torno subito.'' Presi una maglia e un pantalone dall'armadio,andai in bagno e dopo 10 minuti ero pronta,lui era sul divano che guardava la tv. G: ''Allora? Andiamo? E dove?'' Spense la tv,mi prese la mano e andammo fuori,chiuse la porta ed entrammo in macchina. Z: ''Andiamo a casa mia!'' G: ''A casa tua? Tu cosa? Ma sei matto?'' Z: ''Casa mia,dei ragazzi,insomma nostra...'' G: ''...e ci sono i ragazzi?'' Z: ''Ovviamente...'' G: ''...e perchè ci stiamo andando?'' Z: ''Perchè devi conoscerli...'' G: ''...li conosco già!'' Z: ''Allora mettiamola così,loro devono conoscere te!'' G: ''E se non mi volessi far conoscere?'' Z: ''Credi di avere scelta?'' G: ''Con te,no.'' Abbassai lo sguardo e lo sentì sghignazzare al volante. Guardai il cellulare,erano le 8:30... G: ''Tra quando arriviamo?'' Z: ''Massimo mezz'ora...'' Accellerò e mi dovetti mantenere allo schinale. G: ''Ma sei matto?'' Z: ''Paura?'' G: ''No,mi piace la velocità,ma su una giostra non in macchina! E' pericoloso!'' Z: ''Paranoica!'' G: ''Stupido incosciente!'' Z: ''I tuoi insulti sempre a doppio eh!'' G: ''Sch.Ho mal di testa!'' Passai venti minuti abbandonati a guardare fuori dal mio finestrino. Mi aveva fatta innervosire. Poi la macchina si fermò e vidi una semplice casa dispersa nel verde di un vialetto insieme a molte altre. Z: ''Siamo arrivati!'' Scesi e aspettai che venisse vicino a me per guidarmi. Mi si piazzò davanti. Z: ''Hai intenzione di tenermi in muso per tutta la giornata?'' Non risposi mi limitai a guardarlo ancora con aria indifferente. Si allungò su di me spingendomi contro l'auto fredda: Z: ''Scusa,ti voglio bene,non lo faccio più!'' e subito dopo mi baciò. Rimasi scossa anche quando si scollò. 'Ti voglio bene?' solo questo? Mi sentivo quasi in gabbia ma non riuscivo a replicare,mi limitai a seguirlo. Suonò al campanello e poi mi prese la mano. Non volevo nemmeno dargliela eppure fu naturale non negargliela quando con un gesto la pretese. Liam aprì la porta e guardò Zayn un pò confuso. D'istinto lasciai la presa. Le nostre mani non erano più unite. Entrammo in casa e Liam ci disse che Harry dormiva ancora,Louis era sotto la doccia e che Niall stava in camera sua. Z: ''Liam vai a chiamare Niall e sveglia Hazza e bussa da Louis,vi voglio tutti qui tra cinque minuti!'' L: ''Agli ordini signor capitano,ma che succede? Problemi con la casa discografica...?'' Z: ''Non è una cosa di lavoro!'' Zayn sorrise e Liam gli fece l'occhiolino,intanto di fronte a noi già si vedeva arrivare Niall. N: ''Buongiorno!!''  Niall sorrise! Quel ragazzo mi è sempre stato il più simpatico del gruppo,non so perchè ma per lui nutrivo un amore incondizionato.Per me rappresentava la dolcezza fatta di carne e ossa. Si avvicinò a me e disse:  N: ''E tu sei...??'' G: ''Giulia'' sorrisi e dopo un istante vidi il suo volto illuminarsi: N: ''Benvenuta in casa nostra Gi-u-lia.Giusto?'' G: ''Giusto'' dissi ridendo. - Niall si sedette intorno al tavolo della cucina con me Zayn mentre sentivamo Louis canticchiare sotto la doccia e Liam urlare ad Harry di alzarsi. Ah un certo punto sentimmo Liam perdere la pazienza e invocare Zayn: L: ''Zayyyyyyyyyyyyyn,Harry non mi crede che di là c'è una ragazza stra-figa che lo cerca disperatamente!'' H: ''Un momento,Zayn è qui! Ora mi sente!'' Harry apparì come un fulmine davanti a noi,in boxer e canottiera. H: ''Tu,brutto verme! Mi hai fatto dormire da solo!'' Si scaraventò addosso a Zayn e finirono tutti e due per rotolare sul pavimento come bambini. Liam mi guardò imbarazzato e Niall disse: N: ''Tranquilla,fanno sempre così!'' Sorrisi per educazione,poi Liam si avvicinò e mi tese la mano: L: ''Comunque io sono Liam,ne manca solo un all'appello ora.Piacere di conoscerti...'' G: ''Io sono Giulia,piacere mio!'' E Niall in sottofondo ripete' Gi-u-lia! Ad un certo punto Harry era in piedi davanti a me: H: ''Mi scusi signorina per lo spettacolo a cui ha assistito.E mi scusi per le condizioni in cui mi sono mostrato.Io sono Harold Edward Styles.''  Mi prese la mano e me la baciò,cosa che non era mai capitata in vita mia! Poi sentì Zayn avvicinarsi: Z: ''Anche detto Hazza!'' H: ''Geloso...'' Z: ''...non hai chanc con lei!'' H: ''Non ti vantare!'' Z: ''Non mi sto vantando...'' H: ''...oh sono certo che diventeremo grandi amici....'' mi guardò sorridendo poi riprese ''...a patto che ti condivida con me!'' Li guardai confusa ma sorridente:  G: ''Ma certamente signor Styles'' Tutti risero,non so se per la mia 'quasi-battuta' o per il momento. Facemmo colazione tutti insieme e tra Niall che divorava tutto e Liam e Harry che prendevano in giro Zayn cercando di farlo imbarazzare davanti a me,sbucò anche Louis. L: ''Scusate che mi sono perso?'' H: ''Zayn ha portato a casa la sua fidanzata...'' Mi andò l'acqua di traverso,fortuna che nessuno se ne accorse. Louis mi guardò incuriosito: L: ''Io sono Louis e tu sei?'' G: ''Giulia'' lo dissi così in fretta che non mi resi nemmeno conto se ero stata chiara o meno. Louis guardò Niall,e il biondo irlandese colse subito l'occasione per fare lo spelling. N: ''Gi-u-lia'' L: ''Oh,beh ci vorrà un pò per dirlo alla perfezione...'' Zayn lo interruppe. Z: ''...ne avrete di tempo per imparare il suo nome.'' H: ''Non ho più speranze.Mi sento tanto solo ora.Niall coccolami tu.'' N: ''Certo Harry...'' Niall si alzò e lo abbracciò ''...mi prenderò io cura di te.'' Scoppiammo tutti in una risata profonda e sincera,guardai l'orologio ed erano già le 10:30. Zayn notò il mio gesto e si alzò,prese le chiavi della macchina e mi fece cenno. Mi alzai e lo raggiunsi. Z: ''Noi andiamo,ci vediamo dopo...'' H: ''Attenta Giulia! Zayn è strano forte...'' Z: ''Ehi!'' H: ''Sch.Lo sai che ti amo!'' Hazza gli fece l'occhiolino e mentre Louis e Liam dissero contemporaneamente: ''Ciao ragazzi!'' Niall si limitò ad alzare la mano e a scuoterla da destra verso sinistra. Uscimmo di casa e andammo in macchina. Z: ''Allora,tutto ok?'' G: ''Si certo.'' sorrisi divertita pensando a tutto quello successo nell'ultima ora. Z: ''Lo so,sembrano strani ma in realtà sono ragazzi tranquilli!'' G: ''Mh,stiamo parlando di Harry Styles,Liam Payne,Louis Tomlinson e Niall Horan?'' Z: ''Ne hai saltato uno!'' G: ''E Zayn Malik...!'' Non avevo mai pronunciato il suo nome e cognome,tanto meno in sua presenza. Era una strana sensazione. - Arrivammo al centro commerciale parlando e ridendo sulle cose della band e sui loro strani comportamenti. Ero così felice e spensierata che non sarei mai voluta arrivare a lavoro. Avrei preferito passare tutta la giornata con lui,al massimo con loro. Z: ''A che ora esci stasera?'' G: ''Alle 20:00 come ieri...'' Z: ''Ti vengo a prendere io!'' G: ''Ma non hai niente da fare?'' Z: ''Anche volendo,non preferirei fare nient'altro!'' Sorrisi e notai che eravamo arrivati.  La macchina si fermò e slacciai la cintura. G: ''Ci vediamo più tardi allora?'' Z: ''Si...'' Aprì lo sportello e in un lampo mi trattenne per il braccio sinistro. Z: ''...a e Giulia?'' mi baciò. Z: ''...ti amo.Davvero,scusami per prima.'' Si leggeva chiaro il grande sforzo che fece per riuscire a dire quelle parole. Non so se lo pensava davvero,con lui era inutile,non riuscivo mai a capire cosa nascondeva dietro quei grandi occhi neri. Sorrisi per il semplice fatto che comunque sia,bugia o verità,era la cosa più bella che mi avesse potuto dire. - Un altro bacio,più intenso stavolta. G: ''Devo andare Zayn...'' Z: ''...non sopporto queste parole.'' G: ''Nemmeno io quando sono con te...'' Z: ''...buon lavoro.'' G: ''Stai attento.'' - Richiusi la portiera della macchina ed entrai nel centro commerciale. L'auto non c'era già più fuori. - Una cosa buon l'avevo fatta,sulle sue labbra non c'era più odore di fumo. - Intanto Selly mi aspettava per un'altra giornata di lavoro.

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Capitolo 38
*** Trentotto; ***


CAPITOLO 38 G: ''Buongiorno Selly!'' S: ''Ciao Giulia,tutto bene?'' G: ''A me si,a te più tosto! Com'è andata ieri sera?'' S: ''Ci abbiamo provato,staremo a vedere!'' G: ''Dai,son certa che il piccolo Davide sarà presto tra noi!'' S: ''Oh,lo spero anche io Giulia!'' Le sorrisi e andai a cambiarmi,posai la borsa nello spogliatoio e iniziai il mio turno,interminabile,di lavoro. S: ''Allora,che si dice di nuovo?'' G: ''Uhm niente di speciale,lo sai quando Carolina è via...non so mai di che parlare...'' S: ''Come l'ha presa la visita della madre?'' G: ''Tu,sai...?'' S: ''Ma certo,pensi che non la vidi il giorno degli autografi?'' G: ''Oh beh,lei in verità lo sapeva,quella sorpresa fui io. In realtà è già ripartita,Carolina non ha provato nulla o almeno credo,lunedì è tornata a scuola come sempre...'' S: ''E tu,tu stai bene?'' G: ''La sorpresa è stata solo all'inizio,poi è andata via ed è tornato tutto come prima,si,posso dire di star bene...'' S: ''...Giulia,siamo amiche,c'è qualcosa che vorresti dirmi?'' G: ''Dimmi cosa vorresti sapere e facciamo prima...'' S: ''...non lo so,ti vedo...strana,felice,pensierosa? Non lo so,dimmelo tu...'' G: ''Selly io sto benissimo,come sempre!'' S: ''Non è che sei incinta vero?'' G: ''Si,per opera dello spirito santo!'' S: ''E non si sa mai,ma cosa vado a pensare...hai ragione,scusa.'' G: ''E di che? Figurati...comunque sta tranquilla,davvero. Io sto benissimo!'' S: ''Dai,mettiamoci a lavoro altrimenti qui con tutto il disordine che c'è,finiremo sommerse dalle maglie...'' G: ''Buona idea...'' Sorrisi e ci mettemmo a riordinare le maglie vecchia collezione e ci affrettammo ad aprire gli scatoloni contenenti la nuova merce. Per ogni indumento da bambino che trovavamo,vedevo Selly sussultare. Non ho mai pensato che una donna potesse desiderare un figlio così intensamente,ho sempre pensato che i figli sono cose che capitano e basta. Ma cosa potevo saperne io,ancora vergine a vent'anni. - G: ''A quanti anni hai perso la verginità?'' S: ''Oh,che domanda!'' sorrise poi continuò ''Ragazza,siamo in Inghilterra pensi che ci sia qualcuno che arrivi vergine all'altare?'' G: ''Beh no.Ma non è una cosa relativamente inglese,capita anche in altre parti del mondo sai?'' S: ''Credo che avevo 17 anni,forse 16,non ricordo bene.'' G: ''Precoce...'' S: ''...forse si spiega la voglia che ho di avere un bambino così giovane.Ormai le emozioni più grandi della vita le ho provate,ora ho bisogno di più,ho bisogno di prendermi cura della vita di qualcun altro,qualcun altro che senti solo tuo.Credo che il legame che leghi mamma e figlio sia una cosa completamente diversa da quello tra marito e moglie...'' G: ''E a proposito,quando ti sposi?'' S: ''Non mi è ancora arrivata la proposta,però,se non si decide entro un paio di mesi,farò il primo passo.Se vuole un bambino,credo che possa sopportare anche una fede al dito no?'' G: ''Giusta osservazione...!'' - Ci separammo per un pò,alcuni clienti avevano bisogno di noi. - Venne un bambino accompagnato da sua madre,aveva poco più di 6 anni. Avrei ceduto volentieri la vendita a Selly ma lei disse che era un caso di cui potevo occuparmene solo io per cui andai ad accogliere mamma e figlio con tutta la grazia possibile. G: ''Prego,posso aiutarla?'' ''Si,in verità dovremmo fare un regalo ma di sport non ne capisco molto,vorrei che mi mostrasse un completo di una squadra di calcio spagnolo...il Barcellona.'' Trattenni ogni minima parole che potesse influenzare la vendita e scortai la signora nel reparto di maglie da calcio. G: ''Ecco,qui può trovare completini da calcio di qualsiasi taglia o età,ci sono anche gadget,sciarpe,cappellini,persino bandiere e accessori per l'auto...'' ''La ringrazio,gentilissima.Se non le chiedo troppo però mi rivolgo a lei in modo da sbrigarci in fretta...'' G: ''Ma certo,mi dica pure...'' ''Ecco volevo una L da uomo,solo maglia.'' G: ''Benissimo,vuole metterci un numero,un nome o qualche stemma,non so Champions...?!?'' ''Ecco,si.In verità mi servirebbe con il numero e nome di un certo Messi. Si credo si dica così...'' G: ''Ma certo.''  I miei denti erano serrati quando pronunciai quella frase improvvisando un sorriso falso ma di circostanza. G: ''Allora mi segua,andiamo di là che abbiamo la macchina e stampiamo il tutto...'' ''Si. Vieni Daniel,andiamo con la signorina...'' D: ''Ma,mamma,voglio stare un altro pò qui,devo cercare una maglia!'' ''Perchè non la chiedi alla signorina,magari ti aiuta!'' La donna mi sorrise ed io solo allora notai quanto bella fosse. Era sulla quarantina,un corpo non perfetto,evidentemente ancora segnato dal parto di pochi anni prima. Capelli raccolti in maniera impeccabile,una coda altissima che metteva in risalto il volto,chiaro,folte ciglia che mettevano in risalto gli occhi color nocciola. Un naso leggermente sporgente,ma perfetto con tutto il resto. Le labbra erano il pezzo forte. Carnose,delineate dalla matita chiara,color carne. Colorate da un intenso rossetto rosso che rendeva il suo look magnifico,questo però sui toni del marrone. Mi avvicinai al bambino e mi abbassai al suo livello d'altezza. G: ''Dimmi piccolo,cosa ti serve?'' ''Io vorrei una maglia,è sempre di un campionato spagnolo,ma qui non la vedo...'' Si voltò cercando quella maglia che tanto desiderava ma poichè non la notò tra le tante continuò: ''...si,la maglia del Real Madrid.'' Sorrisi e dissi con un filo d'orgoglio: G: ''Ottima scelta piccolo! Vieni con me te la mostro subito...'' Presi la mano a Daniel e con sua mamma ci avviammo. G: ''Allora,qui invece c'è lo spazio dedicato al Real. Che rimanga tra noi,chi è il tuo idolo?'' D:''...Oh,Cristiano,il capitano!'' Rimasi per un attimo sconvolta da quelle parole,il capitano? Ai miei tempi c'era Casillas e suo erede Sergio Ramos... Ne era passato davvero tanto di tempo allora. G: ''Oh,abbiamo qualcosa in comune!'' D:''Davvero? Ti piace il calcio?'' G: ''Piaceva,quando ero piccola non mi perdevo una partita! Conoscevo meglio il campionato spagnolo di quello italiano...'' Mi guardò perplesso,si aspettava campionato inglese,invece diedi per scontato tutto e dissi italiano. D:''Ah,Inter,Milan,Juventus,Italia!'' G: ''Si...'' sorrisi e poi la mamma ci interruppe: ''Lei non è inglese?'' G: ''No,io sono italiana!'' ''Non si direbbe...'' sorrise non so cosa intendesse con quella affermazione ma non m'importava. ''Allora,Daniel,prendi la maglia e andiamo che abbiamo un sacco di cose da fare per il compleanno di papà...'' Cavolo pensai,padre blaugrana e figlio madridista! Chissà che guerra in casa! - G: ''Andiamo a mette i nomi allora?'' D: ''Certo...'' Daniel rispose con tanto entusiasmo,sua madre non fece altro che seguirci. Ci avviammo verso il macchinario. Stampai i nomi,Cristiano aveva ancora il 7 e Messi ancora il 10. Forse qualcosa era ancora rimasto. Ero felice mentre svolgevo quell'incarico,compito,lavoro. Mi aveva fatto davvero piacere rispolverare la memoria. G: ''Allora,sono pronte,possiamo andare in cassa.Prego...'' Incartai la maglia blaugrana mentre quella del piccolo non la imbustai nemmeno,la indossò subito. G: ''Allora signora sono...'' non ebbi il tempo di continuare che la signora pensierosa mi guardò e mi domando: ''Mi scusi,ma lei quanti anni ha?'' la guardai imbarazzata e le risposi: G: ''Venti...'' ''Sa,è stata davvero gentile con noi,con Daniel.Quando ha detto 'ai miei tempi' ho pensato che scherzasse,insomma si nota la sua giovane età...'' G: ''Beh si,è solo che la vita mi ha un pò allontanata dalle mie passioni.Tutto qui.Ormai la mia infanzia la considero storia d'altri tempi...'' Sorrisi e la donna annui restituendomi il sorriso. ''Mi ha fatto davvero piacere essere servita da una ragazza come lei,magari fossero così tutte le commesse...'' G: ''La ringrazio signora,torni a trovarci mi raccomando! E auguri,non solo per suo marito ma per il figlio meraviglioso che avete messo al mondo!'' Alla donna brillarono gli occhi,magari era un complimento esagerato ma per un bambino che amava il Real e il suo capitano era il minimo! ''Senz'altro.Buona giornata!'' Prese la mano del bambino e si avviarono verso l'uscita io dalla cassa li guardai andare via. - G: ''Grazie Selly,all'inizio pensavo fosse uno scherzo di cattivo gusto...'' S: ''Oh no,non mi hanno detto che squadra volessero.Mi hanno semplicemente chiesto di maglie da calcio,gli ho indirizzati a te perchè di sicuro ne capisci molto più di me!'' G: ''Imparerai...un giorno!'' S: ''Ma dai,a stento so riconoscere la maglia del Manchester United!'' Sorrisi e tornai a sistemare la merce. - Finalmente era quasi ora d'uscita. S: ''Tra mezz'ora mi butto sul letto e ci vediamo domani mattina!'' G: ''Oh,io ti faccio compagnia amica!'' S: ''Ma dai,Carolina non c'è,esci divertiti.Non puoi fare la parte della mamma a tempo pieno...'' La guardai e alzai le sopracciglia. G: ''Cosa?'' S: ''...non volevo offenderti.Dico solo che ogni tanto potresti cullarti e fare la sorella maggiore,non la mamma e che quando non c'è puoi pensare un pò più a te stessa.'' G: ''Senti Selly,non ho bisogno di discorsi moralisti.Non faccio la parte della mamma,faccio la parte di qualcuno a cui interessa il futuro di Carolina. E sai una cosa? Mi riesce anche molto bene...'' S: ''...su questo non avevo dubbi!'' G: ''Quindi,per favore,certe affermazioni tienile per te.'' S: ''Scusami.'' Fortunatamente il mio cellulare suonò in tempo per distrarmi dalla situazione che si era creata. Z: ''Sono fuori,ah vedi che ho l'auto di Hazza.'' G: ''La tua che fine ha fatto?'' Z: ''L'ho prestata Louis..'' G: ''Ok,non ti chiedo altro,tanto non vi capirei comunque...'' Z: ''Che succede?'' G: ''Niente,ci vediamo tra 5 minuti..'' - Selly ascoltò in disparte tutta la conversazione e quando riattaccai non mi disse nulla. Andai a prendere le mie cose e mi precipitai verso l'uscita,il mio turno era finito. Ad un certo punto mentre varcavo la soglia d'uscita proprio lei,miss 'voglio-fare-la-mammina' mi chiamò. S: ''Scusami,io non volevo offenderti.Questi giorni ti ho vista più serena ma misteriosa,volevo solo spronarti e ricordarti che la vita è una.Qualsiasi cosa ti sta cambiando e rendendo felice,non merita di vederti dormire sul divano...'' G: ''...tranquilla Selly.Non è successo niente.Mi raccomando.Ci vediamo domani.'' S: ''Lui ti sta aspettando fuori?'' Le sorrisi sentendola pronunciare quella frase,probabilmente aveva capito tutto ma non aveva avuto abbastanza coraggio per chiedermi spiegazioni. S: ''...vai,non farlo aspettare.Me lo presenterai prima o poi?'' Sorrisi ancora ma non risposi. Sapeva che c'era un lui,ma di certo non immaginava che 'lui' avessi trovato. G: ''Ci vediamo domani Selly...'' Questa volta fu lei a sorridermi,rientrò in negozio e io andai in parcheggio. Riconobbi subito la macchina di Harry. Il mio cellulare suonò 'batteria scarica' fino a quando raggiunsi l'auto,poi si spense. Fortuna che ero con Zayn ora. - Z: ''Sei sicura che va tutto bene?'' G: ''Certo!'' sorrisi e misi la cintura. Z: ''Mi sei mancata...'' G: ''...io sono stata benissimo invece!'' Z: ''Non ci credo...'' G: ''...infatti,non credermi mai quando ti dico qualcosa di brutto.Ne ora ne mai.'' Mi avvicinai e gli diedi un bacio. - G: ''Dove vuoi andare?'' Z: ''Dove vuoi tu,ma non sei stanca?'' G: ''Si,ma non posso stare sempre a casa.Allora,dove andiamo?'' Z: ''Mhhhhhh,io avrei un idea!'' G: ''Non mi oppongo,l'importante è che non sia un posto affollato!'' Z: ''No,affatto.'' G: ''Andiamo..'' sorrisi e ripensai che forse quella specie di battuta da parte di Selly mi ci voleva proprio.Avevo bisogno di rendermi conto di cos'ero diventata! - G: ''Oggi è venuto un bambino in negozio...'' Z: ''...a si? E cos'è successo?'' G: ''No niente,è venuto con sua madre a comprare il regalo di compleanno per suo padre...e gli hanno comprato la maglia del Barcellona...'' Z: ''Ahi..'' G: ''...ma poi ho scoperto che il bambino tifa Real! Era bellissimo! Si è fatto comprare la maglia di Cristiano dalla madre,ho sentito che è diventato capitano...'' Z: ''Chi? Il bambino?'' G: ''No scemo! Cristiano!...'' Z: ''Oh beh,buon per lui.Ma io lo ricordo ai tempi dello United.Era proprio un campione!'' G: ''E' un campione!'' Z: ''No,era.Fino a quando non ha incontrato Messi nel suo stesso campionato...'' G: ''...punti di vista.'' Z: ''Tanto io tifo per Cristiano!'' G: ''Bugiardo!'' Z: ''Ehi,dico sul serio.Tifo Manchester United,non posso non amarlo,va contro i miei principi!'' G: ''Allora,in tal caso....ti amo!'' Z: ''Mi avresti amato comunque...'' G: ''...non ne sarei così sicuro!'' Z: ''Ti amo anch'io...''

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Capitolo 39
*** Trentanove; ***


CAPITOLO 39 G: ''Perchè stiamo andando a casa tua/vostra?'' Z: ''Hai già memorizzato la strada?'' G: ''Beh,l'abbiamo fatta stamattina...è il minimo.'' Z: ''Non volevi andare a casa tua e nemmeno in un luogo affollato,non stiamo andando proprio a casa 'mia'...'' G: ''E va bene,allora,che avete fatto oggi?'' Z: ''Non lo so,i ragazzi sono scomparsi e mi hanno lasciato solo,credo che Louis e Liam siano andati dalle loro ragazze,con la mia macchina,sottolineo. Mentre Harry e Niall non lo so,li ho persi di vista quando sono tornato a casa dopo averti accompagnato...'' G: ''Com'è vivere tutti e 5 insieme? Non avete privacy non è brutto?'' Z: ''Beh,in famiglia nessuno ha privacy.Noi ci consideriamo una famiglia!'' G: ''Siete fantastici voi cinque,illuminate la vita ad un sacco di ragazze...'' Z: ''...è la parte migliore del nostro lavoro.In ogni parte del mondo,ci sarà sempre una ragazza sola,noi saremo sempre al suo fianco grazie alla nostra musica e così non ci sarà più solitudine...'' G: ''Se qualcuno mi chiede ancora come si fa ad amarvi giuro che li picchio. Hai detto una cosa bellissima...'' Zayn sorrise poi tornò serio. Z: ''Sabato e domenica come facciamo?'' G: ''Non lo so...'' Z: ''Vorrei aiutarti ma non cosa fare,come fare.Ho paura di sbagliare...'' G: ''Proviamo la stessa cosa allora...'' Z: ''Perchè tu credi che possa prenderla male?'' G: ''Non lo so,però ragiona,è un duro colpo. Come se tu ti fidanzi con JB,voglio dire,tua sorella come la prenderebbe?'' Z: ''Beh,a parte che Justin non è il mio tipo.'' sorrise ''E se fossi una ragazza beh si,sarebbe un problema!'' G: ''Ecco,io ho paura di deluderla,ho paura che vada via da me.'' Z: ''Ma se ti vuole bene capirà,così avrebbe anche modo di conoscere Harry,davvero e non sui suoi poster...'' G: ''Se lei si mettesse con Neymar non so se riuscirei a perdonarla....'' Z: ''Neymar?'' Cazzo,ho parlato troppo. G: ''Si cioè,volevo dire...'' Z: ''...ma non era Cristiano...?'' G: ''Cristiano è il mio idolo,Neymar era il mio amore...'' Z: ''Davvero ti piaceva quel tipo?'' G: ''Ehi,non è un tipo!'' Z: ''Oh si invece,che ci trovavi in lui? No,ora voglio saperlo...'' Lo disse ridendo e capì che non gli era pesata quella cosa detta ma che non doveva esser detta. G: ''E' una lunga storia...'' Z: ''...non ha nemmeno un fisico mozzafiato!'' G: ''Beh,io non guardavo il suo fisico...'' Z: ''...e che guardavi?'' G: ''I suoi occhi...'' mi emozionai sentendomi dire quelle parole che prima avevo solo scritto o ripetuto tra me e me,poi continuai ''...mi hanno dato la forza per molto tempo.Non erano chiari ma nemmeno scuri,avevano qualcosa di ipnotico,non lo so. Dalla prima volta che lo vidi in campo fu amore,nient'altro...'' Z: ''Lui non l'hai mai visto però...'' Abbassai il volto. G: ''...no.'' L'auto si fermò,eravamo arrivati. - Z: ''Scendi,andiamo...'' Mi diede la mano ed entrammo in casa. Credevo che la nostra serata fosse terminata li,invece mi sbagliavo. Z:''Vieni.'' Attraversammo tutta la casa e sbucammo sul retro. Mi disse di aspettarlo lì e che sarebbe tornato presto. Attesi per qualche minuto poi lo vidi tornare con un enorme coperta. La stese sul prato e poi si sdraiò. Z: ''Resterò qui solo ancora per molto?'' Sorrisi e andai vicino a lui,poggiai la testa sul suo braccio e guardammo insieme le stelle. Poteva esserci un modo migliore per passare la serata? Z: ''Ti ricordi quando quella volta in macchina stavo guardando le stelle e poi ti dissi di avere ancora qualche sogno?'' G: ''Si...'' Lo guardai sorpresa non solo perchè si ricordava quella conversazione ma anche perchè non capivo davvero cos'altro poteva desiderare uno che ormai dalla vita aveva tutto. Z: ''Uno dei miei tanti sogni era trovare l'amore,quello vero. Quello che ti fa perdere la testa,quello per cui fai pazzie e riesci anche privarti di cose che prima non avresti fatto a meno...'' G: ''...ogni riferimento al fumo è puramente casuale?'' Z: ''Hai rovinato un momento magico.'' G: ''Sch,ora ti dico io una cosa magica.''  Mi voltai e lo guardai per bene negli occhi,lui attendeva. G: ''Ho trovato un ragazzo con gli occhi migliori di Neymar,con le qualità migliori di Cristiano e credo proprio di essermi innamorata di lui.Credo anche di poter rinunciare a tutto ciò che ho o che mi sta a cuore pur di averlo a mio fianco e credo anche di non essere all'altezza per averlo tutto per me.'' Z: ''E chi è il fortunato?'' G: ''Poi sarei io quella che rovina i momenti magici?'' sorrisi e lo baciai. Z: ''....credo che è il tuo innamorato a non essere all'altezza di te.'' G: ''Credo che non ho mai visto occhi più belli,labbra più delicate e braccia più forti delle tue.'' Z: ''I miei occhi sono belli solo quando guardano te,le mie labbra sono delicate solo quando incontrano le tue e le mia braccia sono forti solo quando devono stringerti...'' G: ''...credo che mi stia venendo in diabete.'' Z: ''Decisamente...'' G: ''...è più bello quando litighiamo o facciamo battute secche,o quando ti insulto!'' Z: ''Si,credo che tu ti diverta a insultarmi!'' G: ''Mh,cosa te lo fa pensare?'' Z: ''Sei una scema.'' G: ''Ehi,non invertiamo i ruoli!'' -Mi baciò.- G: ''Se non ti fai la barba ti mollo!'' Z: ''Se non troviamo il modo per uscire allo scoperto diventerò matto...'' - G: ''Ma secondo te è un amore possibile il nostro?'' Z: ''Non lo so,ma vale la pena tentare no?'' G: ''Domani vado da Carolina...'' Z: ''...sei sicura?'' G: ''Capirà.'' - Z: ''Ho sonno...'' G: ''Anch'io,rientriamo in casa...'' Lasciammo la coperta in giardino,mi prese la mano e mi portò in camera sua. Prima o poi sarebbe successo no? - Invece no. - Z: ''Chiudi a chiave,i ragazzi sono sonnambuli e si divertono a truccarti mentre dormi...'' G: ''...fortuna che avete tutti più di vent'anni...'' Z: ''Si,Louis che è il più grande è il capo stronzate...'' G: ''...dai,avete solo la sindrome di Peter Pan.'' Z: ''No,io sono più maturo di loro...'' G: ''...ah si,non me ne sono accorta!'' Z: ''Perchè tu vedi solo ciò che vuoi vedere...'' G: ''...cioè?'' Mi sdraiai accanto a lui e poco dopo,anche se i suoi occhi erano diventati piccolissimi segnati dall'evidente stanchezza mi tenne stretta a lui. Z: ''Domani ti accompagno da Carolina e si,sparisco dai paraggi,poi torno a prenderti,vai a lavoro e domani sera vediamo cosa fare...'' G: ''...cosa fare...se Carolina non accettasse questa storia?'' Z: ''Anche...'' E lì scattò un tale impulso mai provato in vita mia,lo baciai,mai come in quel momento. Non era un bacio era qualcosa di molto più intenso,molto più forte e pericoloso. Era desiderio,quel desiderio che vorrebbe vederlo tuo per sempre e ricordarlo come il tuo più grande amore,quello con cui ci hai riso,pianto,giocato,fatto a botte.Quello che ti ha tolto tutta l'infanzia e ti ha portata a essere donna. Z: ''So che non vuoi che succeda stanotte...'' G: ''Non è vero...''  Lo baciai,non volevo sentire le sue parole. Non volevo fermarmi,non volevo che provasse a fermarmi,quella notte volevo solo che mi amasse e mi facesse diventare parte di lui e che lui diventasse parte di me,in tutti i sensi. Z: ''Non è così che deve succedere,non può succedere perchè hai paura di perdermi...'' G: ''...perchè non mi assecondi,non può dispiacerti così tanto...'' Z: ''Non mi dispiace affatto,ma così facendo non fai un favore a noi due.Stai scappando da quel che sarà...potresti pentirtene anche domani stesso.'' G: ''No,io...'' Lasciai la presa,ero sdraiata un pò distante da lui,guardavo il soffitto. Stavo cercando una spiegazione a quel rifiuto,una spiegazione che dentro di me sapevo essere ovvia e giusta. I miei occhi diventarono lucidi. Mi voltai su un fianco dandogli le spalle. Mi addormentai con il viso un pò umido,ma lui era accanto a me,sentivo il calore del suo corpo,sentivo il suo respiro e sentivo che in fondo ciò che aveva fatto era corretto,nei confronti di entrambi. Z: ''Buona notte...'' Io dormivo già.

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Capitolo 40
*** Quaranta; ***


CAPITOLO 40 Mi svegliai grazie al sole che filtrava dalle tende della sua camera da letto,lui dormiva ancora. Lo guardai attentamente per qualche istante,poi mi sollevai il più delicatamente possibile per non svegliarlo,per non essere sentita. Mi avvicinai alla porta e girai la chiave,non la richiusi per paura di far rumore. La lasciai socchiusa. In casa non c'era alcun rumore,molto probabilmente eravamo ancora soli oppure tutti dormivano. Mi avvicinai alla porta d'uscita,guardai indietro e chiusi gli occhi. Avrei ricordato tutto di quella casa e delle persone che ci abitavano. Il divano sempre storto a furia di sopportare i salti dei ragazzi. La cucina in disordine e i piatti solo ed unicamente in lavastoviglie. Le scale che portavano alle loro camere da letto. Il profumo strano ma accogliente che avrei riconosciuto in qualsiasi parte del mondo non appena ne avrei avuto l'occasione. Non appena misi piede fuori di casa un'ondata di gelo mi s'infiltrò nelle ossa,mi vennero i brividi. Quelli però non erano causati dalla bassa temperatura,erano causati dalla vista dell'auto di Harry. Ancora lì ferma come l'avevamo lasciata. Mi vennero in mente tutte le cose che mi erano capitate su quelle quattro ruote. La prima volta che vidi Zayn e anche quella che probabilmente sarebbe stata l'ultima. Ho giurato a me stessa che ogni volta che vedrò una macchina come quella,distoglierò lo sguardo,sarebbe un duro colpo al cuore restare inerme guardandola sfrecciare lontano e ricordando tutto ciò che è stato e che non tornerà. Camminai per 10 minuti abbondanti poi finalmente vidi l'insegna di una stazione metropolitana,andai a fare il biglietto e non appena scesi di sotto per aspettarla,come un flash passò. Chiesi ad una signora l'ora,poi mi ricordai di avere un cellulare. Erano solo le 8:00,presi il mio telefono ma notai o meglio guardandolo,mi ricordai che la sera prima segnò batteria scarica e di fatto si era spento. Mi sedetti accanto a un uomo sulla quarantina che leggeva un libro d'informatica e una donna che portava un buonissimo profumo d'Iris. Mi sentivo al sicuro tra due perfetti sconosciuti,due fermate dopo l'uomo si alzò e scese. La fermata successiva fu il turno della donna. Al capolinea sarei scesa io. Più pensavo alla mia destinazione e più ripetevo a me stessa che non fosse una casualità,ero arrivata davvero al capolinea,anche per me stessa. - Scappai,scappai dall'amore o da qualsiasi altra cosa fosse per il bene di mia sorella. O forse,per il mio egoismo. - Dopo aver preso il bus che mi condusse a casa mia,misi di corsa il cellulare in carica.Temevo una chiamata persa di Carolina. Fui sollevata nel vedere che nessuno mi avesse cercata. - Mi abbandonai nel mio bagno,una bella vasca colma di bollicine e acqua calda era proprio quello di cui avevo bisogno. Niente caffè,ne ora ne mai più. - Avvolsi un asciugamano intorno al mio corpo,poi rimasi ferma davanti allo specchio con i capelli che gocciolavano bagnando tutto il pavimento. Aprì l'acqua del lavandino,ghiacciata. Mi rinfrescai la faccia,ad ogni sciacquo perdevo fiato,ma nulla era in confronto alla perdita del mio cuore. Presi lo spazzolino e per la prima volta in vita mia lo riempì colmo di dentifricio,volevo che tutto il sapore di lui sparisse. La menta di quella sostanza pastosa aiutò la mia lingua e tutto il resto a perdere il calore accumulato dopo tutti quei giorni di baci. - Mi pettinai e asciugai i capelli. Andai in camera mia e misi un jeans,una maglia un pò più larga e una felpa,infilai le mie sneaker e uscì di casa. Andai da Carolina al College,sapevo che non mi era permesso ma dissi alla preside che era una cosa urgente e che non potevo comunicarla per telefono. - G: ''Carolina,come stai?'' C: ''Io bene,ma tu che ci fai qui...?'' G: ''No,nulla,avevo voglia di vederti...'' C: ''...oh,ok.'' G: ''Hai parlato con la mamma...?'' C: ''...no,da quando è andata via no.Credo che telefonerà sabato,come sempre...'' G: ''...Carolina,se ti chiedo una cosa,mi prometti di essere sincera?'' C: ''Dimmi...'' G: ''...mamma prima di andar via ti lasciò una lettera,non me ne hai parlato. Io la vidi la sera quando prima di andar via te la lasciò sul comodino. Per privacy non l'aprì ma...'' C: ''...non c'era scritto molto. Qualche parola d'affetto e che...se volevo...sarei potuta tornare in Italia...'' G: ''...ci hai pensato?'' C: ''No,il mio posto è qui.Non ho motivi per andare via,non mi manca nulla.Laggiù mi mancheresti tu...'' G: ''...lei è sempre tua madre.'' C: ''Nostra madre! Ormai ho 16 anni,non può decidere per me...'' G: ''...legalmente potrebbe.'' C: ''E' successo qualcosa che dovrei sapere...?'' G: ''...nulla,quella sera abbiamo discusso.Mi ha detto le stesse parole che ti ha scritto a quanto pare...'' C: ''Ah,be per lo meno ora puoi star tranquilla...'' G: ''Si..''  Le sorrisi non volevo farle capire il mio stato d'animo,ero sollevata dalla sua scelta,ma sarebbe stata la stessa se avesse saputo di Zayn? Non ebbi il coraggio di accennare nulla,avevo preso una scelta e lui sarebbe rimasto fuori dalla mia vita,dalla nostra. C: ''Sei stanca vero?'' G: ''Cosa te lo fa pensare?'' C: ''Non lo so,ti vedo abbattuta...'' G: ''...no,sta tranquilla.'' C: ''E' per via del lavoro vero?'' G: ''Si,ho qualche turno pesante,ma nulla di che. Sabato è quasi arrivato,andremo in qualche posto bello,te lo prometto!'' C: ''Promettimi di star bene più tosto...'' Quelle parole dovevo dirle io a lei,invece la situazione era capovolta. Mi squillò il telefono. Era poggiato sul tavolo insieme ad un bicchier d'acqua. Lo schermo s'illuminò e intravidi 'Zayn'. Mi venne un colpo,temevo che Carolina potesse notare il nome. La mia mano si posò velocemente sul cellulare e spinse il tasto 'rifiuta'.  Poi lo misi in tasca. C: ''Chi era...?'' G: ''Selly!'' Era il primo nome che mi era venuto in mente... C: ''E perchè non le hai risposto?'' G: ''Perchè ora sono qui con te e il mio turno inizia tra un ora...'' C: ''...va bene.Allora tutto ok? Mi raccomando non ti vedo molto in forma...'' G: ''Ma sta tranquilla,sto benissimo!'' Lasciai Carolina poco dopo e mi diressi a lavoro. Il cellulare non squillò più,temevo solo che riuscisse a trovarmi.Sapevo che non avrei mai retto il suo sguardo tanto meno le sue parole. Ero stata una vigliacca,mi meritavo tutto e ne aveva tutte le ragioni del mondo,non si scappa così. La mia vita mi ha sempre portata a questo. Perdo sempre tutto ciò a cui tengo e molte volte nemmeno riesco a trovarla qualcosa a cui tenere. - G: ''Buongiorno Selly!'' S: ''Giulia,sono incinta!'' Presa dall'euforia della splendida notizia l'abbracciai e iniziammo a saltellare in negozio come due quindicenni innamorate che si raccontano dei baci proibiti,le cose nascoste ai genitori e le emozioni provate. G: ''E' magnifico!'' I suoi occhi era lucidi,rideva per la gioia. Era rossa in volto e già si portava la mano su quel pancino ancora inesistente. S: ''Si chiamerà Davide!'' G: ''Che onore!'' S: ''E tu sarai la madrina!'' G: ''Oh,no credo sia troppo! Qualcuno della tua famiglia potrebbe offendersi!'' S: ''Non m'importa! Questa è la mia volontà! E non si discute. Ti porto in chiesa anche contro la tua volontà,sei avvisata!'' G: ''In chiesa...''  Avevo ripetuto quelle parole in un momento non appropriato.Selly mi guardò turbata e poi disse: S: ''Tu sei cristiana vero?''  G: ''...cristiana...'' Selly mi guardò ancora una volta turbata,io invece puntualizzavo solo quelle parole che nella mia testa inserivo nella lista dei motivi per cui non dovevo stare con Zayn. - S: ''Ti senti bene Giulia?'' Tornai in me in tempo per non farla preocupare. G: ''Ma certo,scusami ero distratta...'' S: ''Bene allora è un si vero?'' G: ''Ma certo...'' Sorrisi e andai a cambiarmi. In negozio ebbi da fare come al solito e con Selly in quelle condizioni instabili,non ancora fisiche,ma già mentali,mi feci carico anche del suo lavoro. Avevamo iniziato il turno insieme e lo avremmo finito insieme. G: ''Selly ti dispiace darmi un passaggio questa sera? Non mi sento molto bene non voglio prendere la metropolitana da sola...non si sa mai.'' S: ''Certo sta tranquilla,posso ancora guidare e ho benzina.'' G: ''Sei un amore mammina...'' Io scherzai lei si emozionò. - Alle 20:00 precise come ogni sera finì il mio turno e mi avviai all'uscita con Selly. Non temevo la metropolitana e stavo benissimo. Avevo solo paura di vedere Zayn fuori al parcheggio. S: ''Vieni,la macchina è lì...'' G: ''Grazie ancora,ti devo un favore enorme!'' S: ''Si,avrai modo per ricambiare,sta tranquilla.Mi servirà una baby sitter...'' Sorrise e ci avviammo verso la sua piccola auto blu elettrico. Istintivamente i miei occhi cercarono con lo sguardo il posto in cui ogni sera c'era Zayn ad attendermi. Il mio cuore si aspettava l'auto di Harry come la maggior parte delle sere. Il mio cervello mi fece voltare dall'altra parte. - Entrammo in macchina. Selly mise in moto e non appena imboccammo l'uscita del parcheggio,i miei occhi ebbero quello che cercavano,il mio cuore sussultò e il mio cervello esplose a quella scena. C'era l'auto. C'era il conducente. C'era un ragazzo che aspettava,aspettava me. - Non dissi nulla a Selly e andammo via. Non appena arrivate entrai subito in casa,mi chiusi a chiave e iniziai a piangere seduta per terra a gambe strette dietro la porta. - Il mio telefono vibrò,un nuovo messaggio. ''Ho capito. Grazie di tutto comunque. Zayn.'' Non risposi. Era il minimo che potessi fare. Il mio silenzio era doveroso in base al mio comportamento,e anche se non scrissi nulla in risposta,chi ne risentì fu la mia coscienza mentre a dirotto mi rintanavo a letto.

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Capitolo 41
*** Quarantuno; ***


CAPITOLO 41 Quella mattina il cielo era particolarmente buio e tempestoso,un pò come il mio umore. Possibility - Lykke Li  http://www.youtube.com/watch?v=eIZNyC1uYko - E' davvero possibile andare avanti senza quel qualcuno che ti ha riempito l'esistenza anche per un brevissimo spazio di tempo,ma pur sempre riempita?  - Mi guardavo allo specchio particolarmente scioccata dalla mia cera. Non avevo voglia nemmeno di andare a lavoro. Mi sentivo bene pensando a Carolina e allo stesso tempo volevo annegare per quello che avevo fatto a Zayn. Non mi sarei mai perdonata il fatto di essere sparita senza nemmeno dare una spiegazione. Odiavo chi l'aveva fatto con me in passato,ora mi odiavo per essere diventata come tutti quelli che mi avevano fatta soffrire. Avrei tanto voluto pensare e immaginare che lui stava bene così,anche senza di me,eppure,più ci provavo,più lo rivedevo ieri sera mentre mi aspettava in parcheggio. - Mi sentivo realmente sola,come quando lasciai tutto per venire in Inghilterra,anzi ancora più sola perchè Carolina non mi era nemmeno vicina. - Trovai quel briciolo di forza per andare a lavoro e improvvisamente mi accorsi,camminando per il tragitto quotidiano,che la strada era piena di loro foto,in ogni vetrina qualcosa riguardava loro. Sentivo la sua assenza e stavo ancora peggio pensando che era una cosa che avevo voluto io. Un cosa che avrei potuto rimproverare solo a me stessa in futuro. - Più camminavo cercando di guardare avanti e più sentivo la sua presenza nei dintorni. Lui non c'era,ero io che cercavo il suo volto tra la gente. Le sue mani in ogni scontro con un estraneo. I suoi occhi in ogni sguardo distratto nel caos di Manchester.  - Arrivai a lavoro e mi sedetti per un pò sulla panca degli spogliatoi per i commessi. Mi guardai intorno e vidi che non c'era la borsa di Selly,probabilmente non era ancora arrivata. - Iniziai a lavorare senza sosta,volevo sempre più da fare per non pensare.Non riuscivo a controllarmi,svolgevo anche compiti che non spettavano a me semplicemente per non fermarmi,non fermarmi a riflettere. Selly arrivò. Non so perchè eppure la prima cosa che fece vedendomi fu abbracciarmi. La guardai cercando una spiegazione plausibile ma lei non disse nulla. Andò a cambiarsi ed io rimasi in negozio. Quando tornò non prese parola. Io non avevo voglia di parlare di nulla per cui dimenticai presto quella forma d'affetto che mi aveva manifestato poco prima senza preavviso o motivazione. Solo a fine serata si avvicinò a me. Ci eravamo solo guardate e di tanto intanto scambiate qualche parola sulla merce o su cosa desiderava un cliente. Mi guardò attentamente e poi disse:  S: ''Mi dispiace...'' G: ''...per cosa?'' S: ''Perchè guardati,stai da schifo...'' G: ''...oh grazie,gentilissima.Vorrei poter dire lo stesso di te!'' Accennai un sorriso per mandarla fuori strada ma ai veri amici non si può nascondere nulla. Qualsiasi cosa dici,capiranno sempre se menti o meno. S: ''Non ti ho abbracciata per dimostrarti che ti voglio bene...ti ho abbracciata perchè ieri sera avrei dovuto tenerti con me e non lasciarti andare via. Io la macchina nel parcheggio l'ho vista e come...ho anche visto come la cercavi e il tuo volto sconvolto che fissava il pavimento mentre ci passavamo davanti.'' G: ''Cosa sai?'' S: ''Nulla,solo che qualcosa non va. E non capisco perchè...'' G: ''Abbracciami Selly...'' Avevo gli occhi lucidi,mi sentivo accaldata e quelle parole avevano solo riaperto una ferita che stavo cercando di cicatrizzare. S: ''Io non so chi è e non so nemmeno il perchè di questa situazione ora,so solo che eri felice...sei stata felice per un pò e non puoi negarlo.'' G: ''Se ti dicessi chi era,non mi crederesti mai...'' S: ''Non ti credo solo se mi dici Neymar o Cristiano.Sono aperta a qualsiasi altro nome,anche Gesù Cristo in persona...'' G: ''E' iniziato tutto il giorno degli autografi...'' Iniziai a raccontare a Selly tutta la storia. Parola dopo parola era sempre più incredula. Ne stavo parlando con qualcuno e questo mi stava facendo sentire meglio,un pò più sollevata. Lei non disse nulla. Sgranava solo gli occhi di tanto in tanto. Alla fine aggiunse: S: ''Tu e Malik?'' rise e ci incamminammo verso l'uscita,il nostro turno era finito. G: ''Già,chi lo avrebbe mai detto?'' S: ''Vuoi che ti riaccompagno a casa?'' G: ''No,va pure,prenderò la metropolitana...'' S: ''...Ci vediamo lunedì allora! E Giulia non fare sciocchezze,stai con Carolina e non farti vedere in queste condizioni...'' G: ''Ho fatto questo per Carolina,non posso certo farmi vedere così...'' S: ''...nè riparliamo.Ci sono tante cose che vorrei aggiungere,ma solo lunedì.Ora va...'' Lei entrò in macchina ed io presi i mezzi per tornare a casa.

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Capitolo 42
*** Quarantadue; ***


CAPITOLO 42 Rientrai in casa,misi il pigiama più caldo che avevo,tra la pioggia e l'inverno,in Inghilterra si gelava. Ma credo che,nelle mie condizioni,avrei sentito freddo anche in piena estate. Accesi la tv,non reggevo più tutto quel silenzio nel quale mi sono sempre circondata per anni. Guardai un documentario davvero interessante sulla psiche umana,non riuscì a capirci molto,afferravo giusto qualche concetto di tanto in tanto. Sapevo l'inglese è vero,ma i termini medici in quella lingua mi erano ancora sconosciuti. - Una sola frase mi colpì: il medico intervistato diceva ''Non c'è peggior malato di chi non vuol guarire...'' e poi iniziò a blaterale un sacco di cose sulle coppie composte da alcolisti e cose del genere. - Io intanto mi sentivo una malata che non poteva guarire,pur volendo,non potevo. Andai a letto e pensai che l'indomani mi aspettava Carolina. Avevo bisogno di riposare ed essere al massimo per affrontare due giorni con lei. - C: ''Ho sonno,andiamo a casa!'' G: ''Ma è sabato e sono le 10!'' C: ''Si ma ieri ho studiato fino a notte fonda e ora sono stanca...'' G: ''...studiato??? Non è che ti sei trovata un fidanzato?'' C: ''Ma chi io? Tu se mai!'' G: ''AHAHAHAHAHAHAH io? Nah,io rimarrò zitella a vita.'' C: ''E si perchè tu o hai quelli che desideri o niente,non sai accontentarti della vita.'' G: ''Nah,non è vero. Solo che preferisco aspettare e se è destino...altrimenti vivo bene lo stesso.'' C: ''E vabbè,se lo dici tu. Allora,hai sentito la mamma ultimamente?'' G: ''No,da quando è andata via no.Ma di sicuro oggi chiama.'' C: ''Si,lo credo anch'io...'' - Tornammo a casa come volere di Carolina,era davvero stanca,si svegliò alle 15:00. - G: ''Buongiorno dormigliona...'' C: ''Ehi,avrò dormito più o meno 2-3 ore...ah,mi sono mancati i miei poster!'' G: ''Gli ho fatto prendere aria,te lo giuro!'' C: ''Si,ho notato anche che il mio letto era sgualcito. Perchè ti sei messa sul mio letto?'' Domanda schok. Rimase ancora come quando ci appoggiammo io e Zayn,da allora avevo chiuso quella porta e mi ero completamente dimenticata di andarlo ad aggiustare. G: ''Sarà che sono inciampata mentre facevo pulizie...'' C: ''...tipico!''  Carolina andò in cucina e bevve un pò di latte poi voleva andare a vedere le vetrine, ci vestimmo  e andammo in giro per la città. G: ''Fa veramente freddo!'' C: ''Nei negozi no! Ecco un buon motivo per entrarci!'' G: ''Cosa devi comprare? Dimmelo che facciamo prima!'' C: ''Una maglia,l'ho vista ad una mia amica ma non mi voleva dire da dove l'avesse presa...'' G: ''Dimmi com'è...'' C: ''Semplicissima,nera e c'è scritto in grande DREAM...'' G: ''Oh,ma ne hai tante simili...'' C: ''Si,volevo quella perchè poi su c'era abbastanza spazio per scrivere DARE TO...'' G: ''E quindi?'' La guardai un pò turbata... C: ''Vuol dire 'il coraggio di sognare'...'' G: ''So cosa vuol dire,non capisco perchè vuoi questa frase...'' C: ''Mel'hanno insegnata i ragazzi! Ricordi? L'autobiografia?'' G: ''Oh ecco.'' C: ''Dai vediamo questo negozio e poi andiamo a casa,voglio una pizza gigante da mangiare sul divano e poi,stasera c'è il Real e ho una sorpresa per te...!'' G: ''Per me? Ma dai...'' - Trovammo diverse maglie e ne acquistammo anche di carine ma nessuna era come quella che Carolina desiderava. Lunedì l'avrei fatta fare in negozio. Volevo farle anch'io una sorpresa. Ero proprio curiosa di scoprire la mia! - Arrivammo a casa e ordinammo una pizza. Carolina era intenta a cercare sulla programmazione qualcosa di decente da vedere. G: ''Scusa ma non c'era il Real? E a proposito,come mai tutta questa voglia di vedere il Real?'' C: ''Si,stavo cercando il canale! E' il Real che dobbiamo vedere stasera...'' Suonarono alla porta,la pizza era arrivata. G:''Allora tra quanto inizia?'' C: ''Tra dieci minuti..'' G: ''E la mia sorpresa? Non pensare che mi sia dimenticata!'' C: ''Stai zitta!'' G: ''Maleducata!'' C: ''Ineducata al massimo,tu mi hai educata bene!'' Quella frase mi riempì di gioia,mi sentivo soddisfatta e felice e a breve avrei ammirato nuovamente,come tanto tempo fa i Galattici con mia sorella e una pizza bollente davanti ai nostri occhi. - C: ''Signorina Giulia,le presento suo marito in veste BLANCOS, oggi è titolare...'' Iniziai a piangere. I ragazzi uscirono dal tunnel e tra loro c'era anche Neymar. Carolina rideva come una cretina ammirando la scena. Io in ginocchio davanti al televisore guardavo Neymar e Cristiano vicini al punto di toccarsi,con lo stesso stemma cucito sul petto. Ero in paradiso.

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Capitolo 43
*** Quarantre; ***


CAPITOLO 43 G: ''Tu,lui,loro...come facevi a saperlo?'' C: ''Ehi,le voci girano anche al College! Lavori in un negozio di articoli sportivi e non lo sapevi?'' G: ''Ti giuro che non ne sapevo nulla!'' C: ''Allora è davvero una sorpresa! Avrei voluto filmarti davanti al televisore quando sono entrati in campo...'' G: ''...ti avrei picchiata se lo avessi fatto.'' C: ''Ma dai,sarebbe stato solo un video carino da rivedere....magari al tuo matrimonio....'' G: ''Ma sei di coccio?'' sorrisi ''Io non mi sposerò mai e non avrò mai un ragazzo,quel video al massimo lo avresti potuto tenere con te o condividere in famiglia.'' C: ''Ma quanto sei pessimista! Delle volte sembra che la tua età sia pari al tuo numero di scarpe!'' G: ''Carolina...c'è sempre del bene ad essere come me. La mia vita la dedico ad altri e questo mi basta,se Dio vuol farmi incontrare l'amore non gli volterò le spalle ma se per ora non mi ha mandato ancora nessuno,io credo che un motivo ci sarà...'' C: ''...a proposito di Dio,ringrazialo che ti ha mandato Neymar al Real!'' G: ''Passerò tutta la notte in preghiera,credimi. E' un piccolo sogno che si realizza...'' C: ''...un paio d'anni fa era uno dei tuoi sogni più grandi.'' G: ''Il tempo passa,si cresce,si cambia.'' C: ''Perchè ti riempi di frasi già fatte dette da persone vissute in fase terminale?'' G: ''Perchè la vita è anche questo...un attesa finchè le luci non si spengano.'' C: ''Beh allora io preferisco attribuire la tua 'attesa' alla realizzazione di un sogno.Non si può vivere per nulla e morire con niente.'' G: ''Sei giovane,anch'io la pensavo come te.'' C: ''Giulia,abbiamo solo quattro anni di differenza, renditi conto...'' G: ''...hai ragione,ma non ci posso far nulla. Io sono così...guardiamo la partita ora e mangia altrimenti la pizza si raffredda...'' C: ''E mettigli una coperta!'' G: ''Questa battuta è pessima lo sai?'' C: ''Dai,era per sdrammatizzare...'' - Dopo quel breve dialogo guardammo la partita in santa pace fino alla fine. Neymar non segnò ma il gol di Cristiano era una conseguenza del suo assist per cui fui felice lo stesso. Mi sembrava che insieme giocassero a meraviglia. Non c'era pressione,erano due uomini con un solo obiettivo,la palla in rete,a prescindere dal nome che sarebbe stato riportato sul monitor. - G: ''Grazie,era da tanto che non vedevo una partita e con te...'' C: ''Ci siamo dimenticate le nostre origini venendo qui.'' G: ''Non è vero,abbiamo solo messo le carte in regola per il nostro futuro.'' - Accompagnai Carolina nella sua stanza,rimasi sulla porta mentre lei si sistemava a letto,odiava essere aiutata,si sentiva incapace se solo qualcuno le offrisse una mano,anche a fin di bene. Quando si sdraiò completamente,guardò la sua parete e disse:  C: ''Sai una cosa?'' G: ''Se non me la dici no...'' C: ''Ti ricordi quando incontrammo i ragazzi...?'' G: ''Certo...'' C: ''Beh,forse tel'ho già detto un milione di volte ma,è stato il giorno migliore della mia vita,però...'' G: ''Però...?'' C: ''Ecco,vorrei che se un domani mi ricapitasse l'occasione,loro non si ricordassero di me...'' G: ''Ma sai quante fans incontrano ogni giorno? Come potrebbero ricordarsi proprio di te?'' Mentre dissi quelle parole,per rassicurarla,avevo capito dove voleva andare a parare,nel mio stomaco si fece spazio una strana sensazione,forse chiamata gelosia. Gelosia per le fans che lo potevano vedere ogni giorno e io che mi ritrovavo a doverlo respingere. C: ''Sai cosa voglio dire.Se un domani qualcuno,Harry,mi dice: ''mi ricordo di te...'' cadrei a pezzi. Lui,loro,si ricorderebbero della ragazza in quelle condizioni,non di me...'' G: ''Mi dispiace Carolina,lo so non è molto,ma cos'altro possa dirti per farti cambiare idea? So che non la cambieresti comunque.'' C: ''Infatti. Credi che rivedrò mai i ragazzi?'' G: ''Non lo so. Ma continuerai a sognare grazie a loro,questo è certo.'' C: ''Hai sognato per 90 minuti rivedendo i tuoi idoli in campo,insieme?'' G: ''Non stiamo parlando di me...!'' C: ''Rispondimi!'' G: ''Si...ovvio.'' C: ''Allora c'è speranza anche per me...'' Non capì il senso di quella risposta. Si voltò su un lato e spense la luce dall'interruttore accanto al suo letto. Socchiusi la porta e mi avviai in camera mia. Guardai l'ora,erano le 23:23. 'Giulia,esprimi un desiderio'  formulai quella frase nella mia mente e forse egoisticamente dissi: 'Ti prego Dio,fai alzare Carolina da quella stupida sedia.'' - Mi abbandonai anch'io nel mio letto. Guardai il cellulare e non c'era nulla di nuovo. Chissà,forse speravo di vedere il suo nome su display,ma lui non era di certo masochista e io non avrei voluto aver quella speranza che mi faceva sembrare tale. Chiusi gli occhi e pensai che tutto accade per una ragione. Forse questo mi serve a diventare più forte. Più vedo il rifiuto di Carolina verso le sue condizioni e più mi convinco di aver fatto la scelta migliore. Lei odiava il fatto che qualcuno potesse aver pena per lei,odiava il fatto di poter essere ricordata come 'la ragazza sulla sedia a rotelle',odiava il fatto di essere diversa dalle altre fans. Io la credevo speciale,lei si sentiva inutile. Credo che quella è per certo,la peggior sensazione del mondo. - La mia notte fu cullata dalle parole di Mariah Carey e dalla splendida melodia che più che della sua canzone,sembrava della mia vita. Un lungo lento,aspettando cosa? Aspettando chi? 

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Capitolo 44
*** Quarantaquattro; ***


CAPITOLO 44 Arrivò il lunedì e quello dopo ancora e l'altro ancora. La pancia di Selly continuava a crescere,a breve avrebbe lasciato il lavoro per mettersi in maternità. Carolina era sempre tranquilla,con le sue piccole paure ovvio,ma dava un esame dopo l'altro e tutto nella sua vita scolastica procedeva a gonfie vele. Quando era a casa con me,dopo quella sera,fu abitudine vedere il Real e così mi riavvicinai a quel mondo che era sempre stato mio. Andava davvero tutto bene a tutti,persino alla mia mente che da un paio di settimane si era convinta che 'è stata solo un' avventura,ne troverai un altro',si,la mia mente diceva 'un altro'. Solo di notte,quando la mente andava off il cuore si soffermava a guardare fuori dalla finestra,aspettando un cenno,una qualsiasi somiglianza per far emergere un ricordo e far credere pazza quella mente che prendeva solo le distanze da un futuro che non c'era. - Era giovedì,lo ricordo benissimo. Mi sentì una stupida. Andai a fare la spesa e comprai un giornale. All'interno trovai una pagina dedicata ai ragazzi nonostante avevo fatto di tutto per evitare i giornali con loro foto e notizie. Mi sembrò destino così decisi di leggere l'articolo. ''Arrivederci Europa,l'America ci chiama!'' Mi sentì un pò confusa,andai fino in fondo. In altre parole c'era scritto di una tournèe che si sarebbe svolta lì per un paio di mesi,l'avrebbero girata da cima a fondo. Fino lì non m'importava,tanto loro,lui,sarebbero tornati no? L'Inghilterra è il loro mondo. Alla fine dell'articolo ci fu la mia condanna,quella frase per cui non dormì per molto e molto tempo. ''...e magari,come altre star famose,la boy band deciderà di stabilirsi definitivamente nel continente più ambito del mondo.Duro colpo per le Directioners europee che dovranno rassegnarsi a vedere i loro idoli,magari della loro stessa città,dall'altra parte dell'oceano.'' FATEMI MORIRE ORA. Se avevo quasi fatto pace con me stessa e messo quasi a tacere cuore e cervello,dopo quelle parole,la guerra fu riaperta. Andai a casa e stetti per due ore davanti alla finestra cercando la stella più luminosa. - Mia madre quand'ero piccola mi disse:  ''Cerca la stella più luminosa ed esprimi un desiderio,quelle,sono meglio delle stelle cadenti...'' Non avevo mai ascoltato mia madre,mai preso in considerazione le sue parole,quella frase però rimase intrappolata nei cassetti della memoria alla quale io,solo a 20 anni,mi stavo aprendo. Guardai il cielo disperatamente  ''mamma,se non si trasferiscono,prometto di tornare da te non appena Carolina finisce gli studi...'' Ed eccola lì,la stella più luminosa,sembrava inesistente eppure in un attimo si materializzò davanti ai miei occhi. Feci il cuore duro e dissi ''è una promessa,mamma'' - Passavano i giorni,ero sempre più ansiosa. I ragazzi partirono,io aspettavo il loro ritorno. Carolina era entusiasta per i suoi idoli,ma nel profondo anche lei sperava,almeno quanto me,che non andassero a vivere in America. - Alla fine io e Carolina abbiamo deciso in comune accordo di passare l'estate da mia madre,i ragazzi sono tornati e tutte le Directioners sono in attesa di una risposta sulla loro residenza attuale e futura. Mentre preparavo le valigie a Carolina arrivò una News: ''Harry Styles conferma,il gruppo non lascerà l'Europa per l'America. I One Direction rimangono dove son nati.'' Carolina piangeva,io l'abbracciai e piansi con lei.  Forse più forte. La mia stella aveva portato fortuna? Aveva ascoltato le mie parole quella notte?  Non lo so. Ora dovevo solo mantenere la mia promessa. C: ''Perchè stai piangendo anche tu?'' G: ''Non lo so,mi è venuto spontaneo!'' C: ''Dai di la verità,ti sei affezionata anche tu a loro!'' G: ''Mh,può essere...'' sorrisi e lei mi guardò con stupore. - Non appena arrivammo in aeroporto guardai Carolina e dissi: G: ''Ora siamo in vacanza ma,non appena finirai gli studi,torneremo in Italia.Con la mamma...'' C: ''Perchè? Tu non vuoi questo,lo so.'' G: ''Non pensare a me,ho le mie ragioni. E tu? Lo vuoi?'' C: ''Casa è sempre casa,io con la mamma non ho un brutto rapporto. Se hai le tue motivazioni però,per me va bene,tanto con i miei studi,trovo lavoro in ogni parte del mondo...'' G: ''Sei fantastica.'' C: ''Sei bugiarda.Dai,andiamo ora e non dire nulla alla mamma fino al diploma ok?'' G: ''Capitano ovvio!'' - A casa erano tutti sorpresi di rivederci,specie mia madre. Per quel periodo abbandonai ogni mio più profondo rancore e mi dedicai solo a Carolina,Flavia e Rebecca,la sorella e le due gemelline migliori del mondo. - ''Come mai siete tornate..?'' G: ''E' solo una vacanza mamma,non farmene pentire!'' ''No,per carità. Solo,ti vedo più serena...'' G: ''No,sto solo mantenendo una promessa...'' Lei non capì,nessuno mi capiva. Io intanto passavo le giornate al sole,guardando il mare muoversi lento e ogni volta che un ragazzo mi faceva ombra,aprivo i miei occhi sperando che fosse Zayn. Ma lui non sarebbe arrivato. Non avrebbe avuto senso tutto ciò. ''In ogni parola,in ogni auto sfrecciante,in ogni gesto.Negli occhi della gente,nelle risate dei bambini,nei giochi e nelle preghiere.In tutto ci vedevo un pezzo di lui che avrei portato per sempre con me,dovunque fossi stata.''

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Capitolo 45
*** Quarantacinque; ***


CAPITOLO 45 C: ''E anche queste due settimane sono passate...'' G: ''E' ora di tornare a casa,in Inghilterra.'' C: ''Già ma guarda con che abbronzatura!'' G: ''Ci invidieranno tutti!'' Sorrisi e ci imbarcammo salutando le piccole e quasi vedendo mamma in lacrime. - Per me questo ritorno non fu molto doloroso però in Carolina c'era qualcosa che non mi convinceva. Io stavo bene distante,sentivo meno dolore,tornare a Manchester invece mi metteva un pò di tristezza,dover tornare nei luoghi dove è iniziato tutto mette sempre un pò di tristezza.Ma bisogna andare avanti,nessun problema,davvero. G: ''Ti senti bene?'' C: ''Certo!'' G: ''Ti vedo strana...'' C: ''No. Sai questa lontananza da casa mi ha fatto davvero bene,in tutti questi anni ho imparato a badare a me stessa. Ora però,in questo periodo di vacanze,mi sono scontrata con una realtà un pò diversa. Ho solo 16 anni e vivo lontanissima da mia madre,dalla mia famiglia. Tu sei mia sorella e non ti cambierei per nessuno al mondo e devo solo dire grazie a te se diventerò quel che sognavo di essere o anche solo semplicemente se avrò futuro...però,ho capito la tua scelta di tornare in Italia dopo il mio diploma...'' G: ''Ah si?'' Quelle parole,pronunciate da lei. Carolina aveva molti più anni di quelli che mostrava sulla carta d'identità,era matura e ragionevole,attendevo altre sue spiegazioni illuminanti. C:''...si.Abbiamo tutti bisogno d'affetto,calore,comprensione e aiuto. Ci siamo ostinate per tutto questo tempo a sostenerci da sole e ci siamo anche riuscite. Ma delle volte è davvero difficile,abbiamo bisogno anche noi due di una famiglia...di una mamma.'' G: ''Oh beh,mi tocca anche ammettere che la mamma è cambiata molto da quando partimmo per la prima volta.Forse questa lontananza gli è servita per capire le sue priorità e apprezzare ciò che la vita le ha donato...'' C: ''Lo credo anch'io,ero molto piccola quando andammo via,ma non ho dimenticato il nostro passato.Quindi,tu hai le tue motivazioni per tornare in Italia tra due anni,io ti appoggio pienamente,volevo solo dirti questo.Qualsiasi esse siano,io sono pronta.'' G: ''Grazie Carolina. Volevo ciò,per sentirti dire esattamente tutto quello che hai detto in questi minuti...'' C: ''Mi fa piacere allora che ci siamo capite al volo.'' G: ''Potremo farci una nuova vita anche in Italia...'' C: ''...magari io.Tu no.Tu devi partire,devi andare via.Non puoi fermarti definitivamente in Italia.Il tuo sogno è la Spagna,il Portogallo,il Brasile. Tu devi andare e vivere i tuoi sogni,io i miei gli ho già vissuti.Toccherà alla mamma occuparsi di me in tua assenza,hai fatto abbastanza per tutti questi anni...'' G: ''Ehi io non mi sono occupata proprio di nessuno.Tu sei bravissima a gestirti da sola...'' C: ''Sai cosa intendo,non fingere con me.'' sorrise e non aggiunsi altro. Quella parole mi avevano davvero colpita. Nei miei sogni più grandi rientrava ancora quello di viaggiare per il mondo. Forse di li a poco ne avrei avuto l'occasione. - Per volere di Carolina andrò avanti per la mia strada. - Finalmente dopo tanti anni di rancore e sofferenza,la mia famiglia fu unita da un filo impercettibile eppure forte abbastanza da legarci tutti. - Ed intanto i mesi in Inghilterra passavano... - I ragazzi erano in tournèe in America e una notte,quando credevo di esser finalmente guarita,sola con me stessa chiusi gli occhi e la mia memoria mandò in scena tutti i momenti vissuti con Zayn. Tentavo di aprire gli occhi e distrarmi,ma qualche strana forza gli teneva incollati e non potevo far altro se non rivedere e quasi cercare di rivivere ogni scena. Se c'era una cosa che ancora mi mancava era l'amore. Ma quello,per certo,non avrebbe portato il suo nome. In ogni buona storia che si rispetti c'è un finale da favola,tutti trionfanti ma per ogni successo,c'è sempre una perdita,bisogna accettarlo. Questa sera,mi tocca ringraziare quel ragazzo che mi rincorse nella metrò solo per avere un pò d'affetto,quello che forse gli era stato negato da un padre indaffarato e dai misteri racchiusi nei suoi occhi. Io lo devo ringraziare perchè se non fosse entrato lui per un breve periodo nella mia vita,io non avrei mai riscoperto la forza che giaceva in me,il perdono e l'arte del sorriso dell'ottimismo e molto probabilemente della speranza legata ai sogni. Alla fine,grazie Zayn,questa va a te. In qualsiasi posto tu ora sia.

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Capitolo 46
*** Quarantasei; ***


CAPITOLO 46 Ma,se la realtà incontra il sogno,si è davvero felici? - Quel sabato io e Carolina eravamo in casa,fuori piovigginava e ci stavamo preparando per accogliere Davide con noi,Selly era pronta per il parto. Non ci credevo,erano passati già 9 mesi. 9 mesi da tutto,da me e Zayn. - C: ''Come mai lo chiamerà Davide? In italiano intendo...'' G: ''Non lo so,dice che quel nome è perfetto in italiano,vuole che il suo bambino si differenzi dalla massa.'' C: ''Sarà davvero una brava mamma...'' G: ''...si,lo credo anch'io.'' C: ''Vado un attimo in bagno,quando torno se ha smesso di piovigginare andiamo a trovarla?'' G: ''La chiamo e le chiedo se possiamo,sperando che smetta di piovere...'' - Carolina si allontanò e all'improvviso mentre componevo il numero di Sally,suonarono al campanello. Andai ad aprire e stavo quasi per svenire vedendo chi aveva bussato alla porta. - Uscì di corsa e chiusi la porta alle mie spalle. - G: ''Cosa ci fai qui?'' H: ''Lasciatelo dire,sei un grande stronza!'' G: ''Ma cosa vuoi tu,ora!'' H: ''Niente,volevo solo dirti che ho un amico che sta male ma che non proverà mai a comporre il tuo numero perchè sa che verrà respinto. Cosa voglio? Voglio che il mio amico torni a sorridere perchè ogni ragazza sembra non andargli bene,ormai canta per dovere e non per passione. Non disegna più,a stento parla per più di 10 minuti,non si guarda nemmeno più allo specchio!'' Abbassai il volto e guardai il pavimento,le nostre scarpe.  Harry cercava vendetta,io non volevo iniziare o rivivere una guerra e Carolina era in casa,temevo il peggio. La maniglia della porta fu forzata dall'interno,la trattenni con la mano dall'esterno,Harry mi spinse e aprì la porta,le ruote della sedia di Carolina la spinsero più in là della porta. Ebbi solo il coraggio di rimanere ferma e guardare le loro reazioni non appena sollevarono lo sguardo per guardasi. C: ''Nemmeno Harry Styles in persona può permettersi di chiamare stronza mia sorella...'' H: ''Tua sorella?'' Carolina riconobbe la voce,sollevo lo sguardo e vide che davanti ai suoi occhi non c'era un ragazzo assetato di cattiveria,c'era il suo idolo. Mi guardò e a sua volta lo fece anche Harry. Ora gli occhi erano tutti su di me. Non sapevo cosa fare. 'Giulia,hai fallito.Complimenti...' Quella frase fù l'unica cosa che riuscì a ripetermi silenziosamente guardando i loro volti in cerca di una risposta da me. C: ''Giulia ti prego,dimmi cosa sta succedendo.Perchè lui è qui?'' La mia risposta tardava ad arrivare così Harry prese il sopravvento: H: ''Scusa se ho chiamato tua sorella in quel modo.Mi dispiace di aver spinto la porta,di averti spinta...'' C: ''Non voglio le tue scuse,voglio sapere perchè tu sei qui...'' H: ''Chiedilo a lei...'' Harry mi fece cenno e Carolina mi guardò innervosita,scossa e oserei dire delusa. G: ''Zayn...'' Fu l'unica cosa che riuscì a dire. Carolina mi guardò ancora più turbata,non riusciva a capire nulla. Lasciai la mia postazione e mi andai a sedere sul divano. Harry avanzò in casa,era di fronte a Carolina. Entrambi mi guardavano cercando una spiegazione. G: ''Mi dispiace davvero tanto,non doveva andar così...'' H: ''No,non doveva.'' C: ''Perchè lo hai fatto?'' A parlare fu Carolina,aveva forse capito tutto? G: ''Tu non sia niente,tu non puoi capire.'' C: ''Allora spiegami,ti prego spiegami perchè sto impazzendo...'' il suo volto si riempi di lacrime ''ho Harry Styles in salotto,ho il mio idolo davanti ai miei occhi che ti aggredisce,vedo mia sorella disperata e l'unica cosa che sento dirle è Zayn...'' guardò Harry e poi posò nuovamente lo sguardo su di me ''...ti prego,spiegami.'' Le parole non mi uscivano,qualcosa le bloccava e anche sul mio viso le lacrime iniziavano a scorrere. G: ''L'ho fatto per il tuo bene,solo per te...'' C: ''...e questo è per il mio bene?'' La domanda era rivolta a me ma lei guardò Harry. Si voltò e andò in camera sua. Harry fece un passo in avanti,non capì cosa volesse fare,ma Carolina sparì nella sua stanza. G: ''Sono davvero arrivata al limite.Ho perso.'' H: ''Reagisci,ti sta chiedendo spiegazioni.Le hai nascosto tutto per troppo tempo,non puoi ignorare le sue domande.'' G: ''Tu non sai cosa significate voi per lei...'' H: ''...a no? E allora perchè quando l'hai portata al centro commerciale io le ho fatto una carezza?'' G: ''Sch.Non devi ricordarti di lei.Starà peggio.'' H: ''Non mi sono ricordato di lei perchè è seduta lì sopra,mi sono ricordata di lei perchè ho appena scoperto che quella ragazza a cui brillarono gli occhi non appena la toccai e riuscii a sentire i brividi sulla sua pelle in quel secondo,è la sorella della donna di cui il mio amico si è innamorato!'' G: ''Aspettami qui...'' Chiusi la porta e Harry si sedette sul divano. Mani unite,guardava nel vuoto cercando una spiegazione,quella per cui era venuto fin qui. Bussai alla porta di Carolina... G: ''Posso entrare?'' C: ''Sei hai delle spiegazioni per me si,altrimenti no!'' Aprì la porta e la vidi intenta e togliere i suo poster dalla parete. G: ''Perchè?'' C: ''Non sei nella condizione di poter fare domande!'' G: ''Hai ragione,però fermati un momento...'' Mi sedetti sul letto e lei si fermò portandosi davanti a me. Eravamo vicine ed era giunta ora di dirle tutta la verità.

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Capitolo 47
*** Quarantasette; ***


CAPITOLO 47 G: ''Ascoltami,forse dopo tutto ciò che ti dirò,vorrai andare via,non mi parlerai più.Sappi solo che l'ho fatto per il tuo bene e che siamo cresciute insieme contando l'una sull'altra,se tu mi abbandoni io non saperei andare avanti.'' I miei occhi si riempirono di lacrime ma lo sguardo di Carolina rimase incondizionato. G: ''E' iniziato tutto il giorno degli autografi...non volevo che iniziasse...nemmeno lo sopportavo più di tanto...lo sai. Poi lui mi ha rincorso,ha fatto di tutto e abbiamo iniziato a parlare,con lui stavo bene eppure mi sentivo uno schifo.Ero in pensiero per te. Una relazione con lui ci avrebbe compromesse e l'ultima cosa che vorrei è perderti...per cui l'ho mandato via. Sono nove mesi che non ho sue notizie se non per via di qualche giornaletto. Harry non doveva venir qui oggi.Non c'è nulla tra noi. Io ho allontanato Zayn perchè non volevo che tu soffrissi per Harry. Sarebbe stato assurdo,incredibile,pauroso e forse brutto,essere parte della 'famiglia' dei tuoi idoli.'' Raccontai a Carolina,tutto,nei minimi dettagli. Dall'inizio alla fine. Dall'urlo in parcheggio al messaggio finale. Lei ascoltava,era persa nelle mie parole. Ogni tanto prendeva fiato. Sembrava essere in agonia. - Harry attendeva in salotto. - In casa dei ragazzi però,qualcuno si accorse della mancanza del ricciolino dagli occhi magnetici. - Z: ''Louis,dimmi dov'è Harry?'' Tutti i ragazzi sapevano che Harry era andato da Giulia ma nessuno voleva dirlo a Zayn. Sapevo che la sua reazione sarebbe stata esagerata e sapevano che avrebbe potuto compromettere la band. Z: ''Louis,non farmelo ripetere. Dimmi dov'è Harry!'' L: ''Non lo so,sarà andato per i fatti suoi...non posso sapere sempre dove va.Ha anche lui una vita.'' Z: ''Mi stai prendendo in giro?'' L: ''Zayn,io non lo so dov'è Harry.Chiamalo,fatti sapere dov'è e raggiungilo...a proposito,perchè t'interessa tanto sapere dov'è?'' Zayn si sedette sul divano. Z: ''Ieri abbiamo litigato perchè sostiene che io sia cambiato,da un paio di mesi a questa parte.Alla fine sono esploso e li ho raccontato di Giulia.Mi ha abbracciato ed è andato via.Mi sono addormentato e non so cosa sia successo dopo.'' Louis lo guardava e fremeva,aveva voglia dir raccontargli la verità.Mentire a un amico è sempre duro. Zayn fortunatamente continuò: Z: ''Ho solo paura che faccia qualcosa di stupido o insensato.Se andasse da Giulia,per un qualsiasi motivo,anche a fin di bene,lei non me lo perdonerebbe mai.Poi oggi è sabato...c'è Carolina.'' L: ''Chi?'' Z: ''E' una lunga storia...'' L: ''Credi che Harry potrebbe mai fare qualcosa senza il tuo permesso?'' Z: ''Non lo so Louis,ho solo paura. Andando da loro,complicherebbe solo tutto. Ma forse lei nemmeno si ricorda più di me,di noi. Son passati nove mesi...'' L: ''Zayn...vai.'' Z: ''Cosa?'' L: ''Vai ti ho detto! Prima che sia troppo tardi...'' Z: ''Louis ma che stai dicendo?'' Louis lo guardo e gli lanciò le chiavi della macchina,gli occhi di Zayn s'illuminarono. Z: ''Lo ammazzo!'' L: ''Io non ti ho detto niente. Zayn,non fare sciocchezze...'' L'ultima raccomandazione di Louis non sfiorò minimamente l'udito di Zayn che era già in macchina diretto a casa di Giulia. - Intanto,mentre Giulia si scusava con Carolina,Harry bussò alla porta socchiusa della camera da letto di quest'ultima. H: ''Posso entrare?'' C: ''No...'' Carolina lo sussurrò guardandomi. G: ''Non può farti del male.Magari ti aiuta.'' C: ''Giulia,tu non puoi capire...'' G: ''...vado in cucina.Ti prego perdonami.'' Mi alzai,feci spazio e lasciai entrare Harry che mi guardò e poi sussurrò: H: ''Che devo fare ora?'' G: ''Non lo so.Ma solo tu puoi aiutarla...'' Harry mi guardò,ma distolsi lo sguardo e mi recai in cucina.Lui entrò in camera. Carolina era ancora di spalle,rivolta verso il letto. Ancora con i poster staccati dalla parete tra le mani... H: ''Posso sedermi?'' Carolina annuì,aveva già gli occhi lucidi. H: ''Però non piangere,altrimenti poi piango anch'io...'' C: ''...no,tu non puoi piangere.I tuoi occhi sono troppo belli per provare dolore.'' Harry sorrise poi si guardò intorno. Non era mai stato nella camera di una Directioner. Guardava il muro tappezzato di poster,e ogni piccolo oggetto che riguardava la band,i libri su di loro,tutto in quella stanza parlava dei One Direction. H: ''Però,non ho mai visto niente di più...'' Harry era senza parole,non aveva aggettivo da usare e Carolina continuò: C: ''..niente di più stupido.'' H: ''Perchè quei poster sono tra le tue mani e non sulla parete? Quello spazio bianco non mi piace...'' C: ''...è ora di crescere.'' H: ''Anche i grandi sognano.'' C: ''Non è vero.'' H: ''Tu pensi che io abbia ancora dei sogni?'' C: ''Non lo so.'' H: ''Invece si...uno di questi sarebbe vederti sorridere e rimettere tutto a posto.Tu sei una Directioner,non puoi abbandonarci,noi viviamo,esistiamo,cantiamo,solo grazie a voi.'' C: ''Sai quante milioni di Directioner ci sono? Una in meno neanche si nota...'' H: ''...se la pensassero tutte come te,a quest'ora starei facendo il pane per la domenica...'' Carolina rise e Harry rise con lei. H: ''Posso avere quei quei poster?'' Carolina glieli passò e quando le loro mani si scontrarono lei diventò rossa e Harry nascose un sorriso compiaciuto. Si alzò e mise quei poster esattamente da dov'erano stati tolti. C: ''Sarebbe più facile se vai via.'' H: ''E se io non volessi andar via?'' C: ''Devi.Non ci sono altre soluzioni.'' H: ''Io faccio quello che tu vuoi,ma se mi chiedi di andar via,credo che non ti ascolterei.'' C: ''Perchè?'' H: ''Perchè dovrei? Dove la trovo un'altra che mi ami in questo modo?'' C: ''Io non ti amo.'' Carolina arrossì più di prima. H: ''Si...'' Harry tornò a sedersi di fronte a lei. C: ''Al massimo vi amo,plurale,te e la band.'' H: ''Si ma guardami,io sono Harry Styles,sono super sexy. Non capisco cosa ci trovi tua sorella in Zayn,insomma guardami...'' Carolina rise e poi alzò davvero lo sguardo per guardarlo,per guardare la sua espressione,i suoi occhi e le sua labbra mentre diceva ciò. C: ''Avrà le sue buone ragioni...'' H: ''...gli darai una possibilità?'' C: ''Lei è mia sorella,non ho nessuno di più caro al mondo.'' H: ''Allora andiamo...andiamo a dirle come stanno le cose...ora.'' C: ''Va bene,vai,ti raggiungo tra un pò.'' H: ''No,tu vieni con me ora...'' C: ''Sono un pò più lenta di te,esci prima tu altrimenti poi devi aspettare i miei spostamenti...'' H: ''Posso abbracciarti?'' C: ''Cosa?'' Harry l'abbracciò e lì Carolina si commosse a tal punto che singhiozzava dal pianto forte e incontrollato. C: ''Esci,dico sul serio.'' H: ''Usciamo...!'' Harry guidò la sedia di Carolina e andarono in cucina,dove ad attenderli c'ero io,piena di ansia.

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Capitolo 48
*** Quarantotto; ***


CAPITOLO 48 G: ''Allora,che succede?'' Harry e Carolina si guardarono. H: ''Abbiamo parlato e Carolina ha deciso che...'' G: ''...che?'' Stavo tremando,volevo il verdetto finale. C: ''Puoi avere una relazione con Malik a patto che non ti dimentichi di me.'' G: ''Io non potrei mai dimenticarmi di te!'' Gli andai incontro e l'abbracciai,come non avevo mai fatto. G: ''Grazie,ma non so se il vostro amico sia disposto a darmi una possibilità...'' H: ''Oh,io credo di si.'' C: ''E tu che ne sai?'' H: ''Ieri ci ho parlato.Lui non sa che sono qui,se lo sapesse a quest'ora mi ritroverei già 3 metri sotto terra.Mi ha ribadito più volte,specie il sabato e la domenica,c'è Carolina.'' G: ''E tu,te ne sei fregato.Bell'amico!'' Ci guardammo a scoppiammo a ridere poi Carolina aggiunse: C: ''Momento,quindi Zayn Malik sa della mia esistenza?'' H: ''Direi di si...'' - Uscimmo in giardino per riaccompagnare Harry alla sua macchina.  - Un'altra però,che riconobbi al volo,era parcheggiata e un ragazzo ci era appoggiato aspettando solo di vedere Harry per saltargli addosso e fare a botte. - Z: ''Cosa ti avevo detto? Cosa?'' H: ''Non puoi capire,l'ho fatto per te...'' ci guardò ''...per voi!'' Z: ''Sei un uomo morto...'' Zayn si avventò su di lui e finirono per terra sul prato. Non fui capace di restare immobile e guardare la scena,soprattutto perchè Carolina si stava agitando. Mi misi tra loro e spinsi Zayn via da Harry. Lui si alzò ed io gli andai incontro. Harry rimase a terra,seduto,con le ginocchia alte. Carolina gli si avvicinò,non cosa si dissero. Io dovevo fermare Zayn. G: ''Ma sei pazzo?'' Z: ''Lui non doveva...!'' G: ''Lo ha fatto per te,perchè ti vuole bene!'' Z: ''Oggi c'è Carolina.Lui non doveva.E' la mia vita!'' G: ''La nostra vita...'' Lo presi per i polsi e lo baciai. Mi guardò confuso. G: ''Calmati per favore...'' Z: ''Cos'è successo?'' Risi e gli diedi la mano. Andammo da Harry e Carolina. H: ''Amico,se mi rovinavi la faccia,mi avresti prestato per tutta la vita la tua!'' Zayn sorrise e Carolina guardò le nostre mani. Era felice. Z: ''Scusa,hai avuto il coraggio che non ho avuto io per nove mesi...'' G: ''Si,perchè dovete sapere che Zayn,ha il coraggio di rincorrere una sconosciuta senza nemmeno conoscerla ma non di riprendersi la sua ragazza dopo che lo ha respinto...'' Z: ''L'ho fatto perchè eri tu a volerlo...l'ho fatto per voi.'' Guardò Carolina che arrossì e guardò il prato. H: ''Zayn,non attacca,lei ama me.'' Carolina in quel momento voleva sprofondare,credo che nemmeno un pomodoro fosse rosso quanto lei. C: ''E' la convinzione che fotte la gente.'' Sorprese tutti con quelle parole e tutti e quattro insieme ci mettemmo a ridere.

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Capitolo 49
*** Quarantanove; ***


CAPITOLO 49 C: ''Bene e ora che ci siamo chiariti che si fa?'' H: ''Io un'idea cel'ho!'' G: ''Attento a ciò che dici!'' Z: ''Tranquilla,Hazza sa controllarsi...'' Carolina rise imbarazzata. G: ''E allora,sentiamo?'' H: ''Ma voi non potete venire con noi!'' G: ''Perchè?'' H: ''Ma insomma,non posso avere un pò d'intimità con la ragazza che mi ama di più al mondo?'' C: ''Lo ripeterai ancora per molto?'' H: ''Fino a che non dirai che è vero...'' In quel momento gli occhi di Carolina brillarono e io ero quasi in lacrime nel vedere la scena. Zayn mi strinse a lui e così evitai di piangere. Lo guardai e dissi: G: ''Mi sono mancate le tue braccia...'' Z: ''Andiamo via,non siamo graditi qui...'' Rientrammo in casa,invece Harry e Carolina andarono via. In giro,non so dove. - G: ''Scusami per tutto quello che ti ho fatto o meglio,per quello che non ho fatto...'' Z: ''...non ho fatto niente per evitarlo,non ti ho aiutata a combattere.Ho semplicemente accettato la tua decisione,forse sono io quello che ha sbagliato.'' G: ''Abbiamo sbagliato entrambi.Una volta però ti dissi che qualsiasi cosa ti avessi detto,tipo che non ti amavo,non mi avresti dovuta credere.Mai.'' Z: ''Non ho mai smesso di farlo,mi ero solo rassegnato a vivere senza di te.E credimi,non c'è un posto peggiore di un mondo dove tu non esisti...'' G: ''...ora è finita.'' E' quando finisco tra le sue braccia che capisco che non ci sarà mai nessun altro. Era,è e sarà per sempre lui. Christina Perri "A Thousand Years"  http://www.youtube.com/watch?v=RQzWjM993g8&feature=fvst Z: ''Non lasciarmi più...'' G: ''...non permettermelo più.'' Z: ''Guarda,è uscito il sole...'' G: ''...è la mia stella.'' Z: ''Cosa?'' G: ''Ho chiesto ad una stella di non farvi andare a vivere in America e se lei avesse esaudito il mio desiderio io e Carolina dopo il diploma saremmo tornare in Italia.'' Z: ''Abbiamo imparato dal passato oggi,stiamo vivendo,speriamo nel domani.Il futuro ci attende,insieme.Non importa dove.'' G: ''Ti amo...'' Z: ''...credo che sia la cosa più bella che mi abbiano mai detto...'' G: ''Sei bello...'' Z: ''...retifico,è questa la cosa più bella.'' G: ''Sei uno stupido...'' Z: ''...amo lei che mi insulta.'' G: ''Quale onore.'' 

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Capitolo 50
*** Cinquanta; ***


CAPITOLO 50 G: ''Credi che Harry finga con Carolina...?'' Z: ''Non lo so,ma se non voleva passare il suo tempo con lei,non lo avrebbe fatto.Questo è certo.'' G: ''Non voglio che soffra.'' Z: ''Harry è stupido,e pervertito,e super sexy.Ma non è in grado di far soffrire una ragazza.'' G: ''Secondo te mia sorella lo ama ancora...intendo,prima di conoscerlo,lo amava ora? Ora che lo conosce...?'' Z: ''Chiediglielo!'' G: ''Sei di grande aiuto!'' Z: ''Va bene lo faccio io...'' - Harry e Carolina erano sul divano con Niall che gironzolava intorno alla tv sgranocchiando patatine. Z: ''Carolina?'' C: ''Si?'' Zayn le si avvicinò e le sussurrò qualcosa all'orecchio. Io guardai la scena incuriosita e lei disse solo: C: ''Smettila,non dire sciocchezze...'' Allora lui tornò nuovamente vicino al suo orecchio e sussurrò qualcos'altro e questa volta lei lo guardò e disse: C: ''No,non come prima.Di più...'' Ebbi la risposta che cercavo. Chissà se Harry,almeno un pò,nel profondo,voleva bene e desiderava Carolina quanto lei desiderasse lui. - G: ''Dico che dovremmo trovare una ragazza per Niall...'' Z: ''Dico che lui non è in grado di amare altro se non qualcosa che si sciolga in bocca...'' G: ''Ma smettila...'' Z: ''Davvero.Niall è innamorato! Del suo cibo..'' G: ''Allora vorrà dire che cucinerò ogni giorno solo per lui...'' Z: ''...e io diventerò geloso.'' G: ''Tu hai il mio cuore,lui il mio cibo.C'è differenza!'' Mi baciò e poi uscimmo. Andammo a trovare Selly in ospedale. -- S: ''Tu,lui,cosa mi sono persa?'' Zayn sorrise e io mi precipitai dal piccolo Davide. G: ''E' bellissimo!'' S: ''Lo so,come il suo nome e come la sua madrina...'' G: ''Ah già...ecco io non so se posso...'' Selly mi guardò turbata,lo so.In passato avevo accettato,ma ora stavo con Zayn,non potevo trascinarlo in una chiesa,davanti a Dio,un dio che non era il suo. Mi sorpresi quando prima ancora che potessi trovare una scusa da dire a Selly,lui parlò e mi lasciò senza parole... Z: ''Saremo molto felici di assistere al battesimo di tuo figlio.Giulia ama i bambini,la madrina è un incarico più che perfetto per lei.Dopo tutto ha cresciuto una bambina tutta sola...'' Selly lo guardò emozionata,forse depressione post-parto,ma pianse e io le portai il bambino tra le braccia. La lasciammo sentendola parlare con il piccolo: S: ''Oh si,saranno degli ottimi zii...'' -- Quando entrammo in macchina però volevo spiegazioni. G: ''Ma tu puoi entrare in chiesa?'' Z: ''Sono islamico non un vampiro!'' G: ''E quindi?'' Z: ''E quindi,non puoi deludere la tua amica.Il mio dio capirà...'' G: ''Andremo all'inferno...'' Z: ''...ci andremo insieme,è questo che conta.'' - Tornammo a casa e lì arrivò la vera sorpresa. La sedia di Carolina era vicino al divano. Ma di lei e Harry non c'era ombra. Niall era in camera sua che dormiva,per istinto guardai Zayn. G: ''Credi che stiano...?'' Z: ''Quella è camera di Harry,andiamo e scopriamolo!'' Quando aprimmo la porta,trovammo tutto ciò che non ci saremmo mai aspettati. Carolina tra le braccia di Harry,stavano ballando.

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Capitolo 51
*** Cinquantuno; ***


CAPITOLO 51 G: ''Ma che cosa,tu puoi,come...??'' Ero scioccata,vedevo Harry,vedevo Carolina. Lei era poggiata a lui,ma si reggeva sulle sue gambe.. G: ''...è un miracolo.Sto svenendo...'' Diventai pallida a tal punto che quella sulla sedia fui io. Z: ''Qualcuno ci da delle spiegazioni?'' H: ''Non sappiamo come sia successo...stavamo al parco la prima volta che le sue gambe hanno retto...'' Zayn guardò Harry cercando di capire,io intanto mi sentivo davvero male. Le mie gambe erano cedute. Avevo bisogno di zuccheri. C: ''...lui mi aveva presa in braccio e quando mi rimise sulla sedia i miei piedi toccarono terra e già lì sentì una scossa.Una specie di forza nelle ginocchia. Rimasi seduta per paura di cadere,credevo fosse stata un allucinazione....'' H: ''...Ma ieri mattina,mentre andavamo a fare la spesa,su uno scaffale c'era la pasta che dovevo prendere,io ero distante e lei si sollevò il più che poteva per arrivarci. Le punte dei suoi piedi toccarono il pavimento ed ebbe lo slancio per raggiungere lo scaffale...'' C: ''Prima stavamo sul divano,mi ero addormentata e Harry mi stava portando in camera.Quando mi ha presa in braccio li ho detto di lasciarmi.Non voleva allora gli ho messo le braccia intorno al collo ed ho poggiato i piedi per terra,ero aggrappata a lui ma nelle mie gambe sentivo la forza.Piano piano mi sono poggiata alle sue spalle fino a quando mi teneva solo per le mani. Posso camminare Giulia,posso camminare....'' Il loro discorso mi sembrava inverosimile,un sogno,una favola della Disney. Z: ''E' magnifico...''  Zayn corse ad abbracciarla e Harry fece spazio e mi si avvicinò... G: ''Grazie!'' H: ''Per cosa...?'' G: ''Le sei stato vicino,lei ha avuto un miracolo.Grazie...'' H: ''Carolina non meritava tutta quella sofferenza.Non abbiamo detto niente dall'inizio perchè non credevamo fosse possibile...ma ora,guardala.'' Carolina si poggiava ai mobili e a tutto ciò che la circondava prima di fare ogni minimo movimento. Ma le sue gambe reggevano e questo era l'unica cosa che importava o che per lo meno riuscivo a notare. Mi alzai dalla sedia e corsi ad abbracciarla. G: ''E' un miracolo Carolina,è un miracolo!'' C: ''Siamo state baciate dalla fortuna...'' Guardò i ragazzi e io sorrisi,la presi sotto braccio e camminammo avanti e indietro per qualche minuto. Era tutto reale,non stavo sognando. C: ''Mi accompagni in bagno?'' G: ''Certo,andiamo...'' Non appena entrate in bagno chiuse la porta alle sue spalle. C: ''Io nei miracoli ci credo,ma credo anche nell'amore. Forse sembra stupido,questa è la realtà e non la favola della Disney ma,tutto è iniziato quando Harry mi baciò al parco...'' G: ''Harry ti ha baciata?'' Diventò rossa. C: ''Si...'' G: ''Carolina,sei la prova vivente che Dio esiste.'' C: ''Sei la prova vivente che i sogni possono realizzarsi...'' Ci abbracciamo ancora una volta e poi tornammo dai ragazzi,erano rientrati anche Louis e Liam con le loro fidanzate. Niall intanto era stato svegliato dalle urla e non appena vide Carolina in piedi le corse incontro e la prese in braccio: N: ''La sorella di Gi-u-lia è guarita,è guarita!!!'' Tutti applaudirono e quello segnò l'inizio di una nuova vita,per me e mia sorella. Le fenici esseri mitologici,si dice che rinascano dalle loro ceneri,io e Carolina eravamo fenici,ed eravamo vere,in carne e ossa,rinate da tutte le nostre sofferenze.

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Capitolo 52
*** Cinquantadue; ***


CAPITOLO 52 Tornammo a casa,sole,io e lei. C: ''Dobbiamo dirlo alla mamma...'' G: ''...io credo che dobbiamo mostrarglielo!'' C: ''Ma con i ragazzi come facciamo? Non possiamo lasciarli!'' G: ''Non lo so,questo è anche vero,ma il telefono non potrà mai rendere giustizia alla notizia.Lei è nostra madre,non dico che se lo merita,ma quasi...'' C: ''Come mai sei così cambiata nei suoi confronti?'' G: ''Commettiamo tutti degli errori,forse lei avrà avuto le sue motivazione quando eravamo piccole.'' C: ''Non riesco ancora a spiegarmi questo miracolo...'' G: ''...Carolina,tu hai mai provato a mettere piede a terra dopo l'incidente?'' C: ''No,ho sempre avuto troppa paura di cadere e di dover chiedere aiuto...'' G: ''...forse,col tempo,le tue gambe sono guarite.Avevano solo bisogno di essere mosse. Voglio dire,hai ricevuto un miracolo in ogni caso e su questo non ci sono dubbi,però,ci voleva Harry per darti la forza di provare? Tentare e non aver paura del fallimento?'' C: ''Non lo so.Probabilmente si...'' G: ''...tu di me sai tutto.Mi racconti di te e Harry?'' C: ''Ecco,bella domanda. Non lo so come sia potuto succedere ma da quel giorno al parco,dopo quel bacio,è cambiato tutto.Non so se adesso siamo una coppia,so solo che siamo felici e stiamo bene.'' G: ''Non ci posso credere che l'Harry di cui parli tutta emozionata,l'Harry tuo ragazzo e l'Harry che è tutta la tua vita,è lo stesso che per anni è stato il tuo idolo,il tuo poster sul muro.'' C: ''Già,nemmeno io riesco a crederci ma,devo tutto a te.Ancora una volta...'' G: ''...non è vero! Sei tu che l'hai fatto innamorare,non io.'' C: ''Ma senza di te non lo avrei nemmeno conosciuto!'' G: ''Smettila di darmi meriti,voi due dovevate solo incontrarvi,il resto è venuto da se,perchè doveva andar così...'' C: ''Posso usare le stesse parole per te e Zayn? Voi due dovevate solo incontrarvi,il resto è venuto da se,perchè doveva andar così...'' Sorrisi e poi ognuna andò in camera sua. Mi sdraiai pensando che fosse tutto perfetto,guardando il soffitto e per una volta il mio sguardo non era perso nel vuoto,no,ero persa nelle meravigliose immagini degli ultimi giorni che rivedevo davanti a me come un dipinto portato a termine,un dipinto finalmente a colori. Mi squillò il cellulare,era Zayn: Z: ''Che stai facendo?'' G: ''Niente,mi sono appena messa a letto...'' Z: ''Hai sonno o vuoi parlare un pò?'' G: ''Tu cosa vuoi che faccia?'' Z: ''E ci risiamo! Quante volte devo dirti che non puoi rispondere ad una domanda con un'altra domanda?'' G: ''Lo sai che lo hai appena fatto vero?'' Z: ''Sono un maestro fallito!'' G: ''E io un'alunna smemorata!?'' Rise e attesi un'altra sua frase. Z: ''Dai dico sul serio,sei sei stanca ci sentiamo domani.'' G: ''Io non sono mai stanca per te e non avrò mai sonno se mi vorrai parlare...'' Z: ''Certe volte non riesco a crederci che stiamo insieme...'' G: ''Perchè?'' Z: ''Perchè mi sembra tutto troppo bello per essere tutto per me.Io,non sono fortunato come può sembrare alla gente o alle fans,io sono solo un ragazzo normale che sta cercando ancora il suo posto nel mondo...'' G: ''...beh,non so cosa ne pensa il mondo di questo,ma di certo hai trovato un posto nel mio cuore.'' Z: ''Dovrei dirti ti amo ora?'' G: ''Credo di si.Si,dovresti...'' Z: ''Ok,allora lo dico...'' Dopo qualche secondo non sentì nulla,così dissi: G: ''Zayn?!?!? Ci sei o ti sei perso specchiandoti?!'' Z: ''No no ci sono,è che sto cercando una cosa!'' G: ''Cosa?'' Z: ''Ascolta!'' Dal telefono provenì una musichetta,erano i Ramones mentre cantavano ''Baby , I Love You'' http://www.youtube.com/watch?v=CKuyZIUNPI8 Quando finì la canzone molto probabilmente si aspettava altro,l'unica cosa che riuscì a dire fu: G: ''Ma non era Harry quello a cui piacevano i Ramones?'' Z: ''E' grazie a lui se ho conosciuto questa canzone!!'' G: ''Mhhhh e quindi?'' Z: ''E quindi,non appena l'ho sentita la mia mente ti ha pensata,il mio cuore ha accelerato e questo credo,fosse il momento migliore per fartela ascoltare...'' Ancora una volta delusi le sue aspettative rispondendo: G: ''Ti vorrei proprio vedere con i capelli come i loro...'' Z: ''...ma perchè rendi sempre tutto difficile? Non capisci i miei sforzi!'' G: ''Oh si che li capisco,ma non so trattenermi,devo sempre dire quello che penso...'' Z: ''E ora a cosa stai pensando?'' G: ''Sto pensando che amo il ragazzo migliore del mondo!'' Z: ''Che invidia,beato quel tipo...'' G: ''Ok,ho capito cosa vuoi sentirti dire...'' Z: ''Davvero?'' G: ''Si,devo ammettere che amo il ragazzo più bello del mondo...'' Z: ''Ecco,così va molto meglio! Ti amo anche io,ti amo quanto amo il mio specchio.'' G: ''Allora posso stare tranquilla!'' Non ebbi risposta,passarono ben tre minuti poi sentì Zayn russare. Ed ero io quella che 'voleva dormire'. G: ''Buona notte Zayn...'' Chiusi la chiamata e mi addormentai mentre nella stanza a fianco alla mia,Carolina parlava con il suo principe/idolo/fidanzato. -- H: ''Ti manco?'' C: ''Potresti non mancarmi?'' Inutile scrivere il resto della loro conversazione,quei due erano peggio di me e Zayn. Di sicuro anche mia sorella aveva il vizio di rispondere alle domande con altre domande,ma come si dice? Chi va con lo zoppo,impara a zoppicare.

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Capitolo 53
*** Cinquantatré; ***


CAPITOLO 53 L'Inghilterra non aveva bisogno del sole,la favola di due sorelle bastava per scaldare il cuore di tutti anche nei giorni più freddi. - Andai in cucina per fare colazione e dopo mezz'ora Carolina mi raggiunse. C: ''Ti sei svegliata presto!'' G: ''Anche tu!'' C: ''Si è che non ho dormito molto...'' G: ''...come mai? Problemi con Harry?'' C: ''No no,è solo che voglio andare dalla mamma...'' La guardai un pò turbata,poi continuò: C: ''...non riesco più a reggere le sue telefonate e le sue parole verso 'le mie condizioni',non vorrei che lo scoprisse a causa di un giornale...'' G: ''Pensi che si parlerà di te e Harry?'' C: ''Anche di te e Zayn...tempo al tempo!'' G: ''Non sono pronta per questa cosa...'' C: ''...nemmeno io ma prima o poi usciremo allo scoperto no? Non possono continuare a travestirsi ogni volta che escono con noi!'' G: ''Si,hai ragione. La prossima settimana andiamo in Italia,per prima cosa dobbiamo far sapere tutto alla mamma...'' C: ''...e con i ragazzi come facciamo?'' G: ''Ovviamente glielo diciamo,se non hanno impegni,forse ci accompagneranno!'' C: ''Hai ragione,lo dico prima io a Harry o tu a Zayn...?'' G: ''...è una cosa tua.E' meglio che lo sappia prima Harry...'' C: ''Ok,oggi che hai da fare?'' G: ''A parte lavorare?'' C: ''Oh già,è vero!'' G: ''Vado a prepararmi,ci vediamo questa sera...'' C: ''Non ci stiamo dimenticando qualcosa?'' G: ''Cosa?'' C: ''Io devo andare a scuola!'' G: ''Oh già! E' vero,allora dai vestiti che ti accompagno io,di sicuro in molti vorranno delle spiegazioni...'' C: ''Si, è meglio se te ne occupi tu però,puoi farmi un favore?'' G: ''Cioè?'' C: ''Mi firmi il permesso per non dover rimanere lì dal lunedì al venerdì...?'' G: ''Tanto non ho scelta,spero solo che Harry non comprometta i tuoi studi!'' C: ''Farò in modo che non accada!'' G: ''Altrimenti gli dico di lasciarti!'' C: ''Non lo faresti!'' G: ''Mh,non ne sarei così sicura...'' C: ''...allora diciamo che Harry non sarebbe così stupido da ascoltarti!'' G: ''Ora ti faccio andare a scuola da sola!'' C: ''Va bene scusa!'' Mi sorrise e andò in camera sua. Io seduta a tavola la guardavo andare via,sulle sue gambe,in piedi. Ancora non riuscivo a crederci. -- C: ''Dammi la mano,non ce la faccio a entrare da sola a scuola...'' Gli tesi la mano e l'accompagnai in classe,come se fosse una bambina in prima elementare. Tutte le sue amiche le corsero incontro. Io mi allontanai e lasciai che fu sommersa dagli abbracci e dalle urla di chi non spera o che per lo meno,non fino a quel momento. Uno dei suoi maestri mi vide appartata e mi venne incontro: ''Scusi,lei ha accompagnato Carolina,mi presento,sono il suo insegnante di spagnolo.Non posso credere ai miei occhi,com'è possibile?'' G: ''Piacere,sono la sorelle di Carolina.E' un miracolo,non riesco a spiegarlo nemmeno io.Mi scusi ma dovrei andare a parlare con la preside ora. Arrivederla!'' Il maestro mi sorrise e io andai in direzione per firmare i permessi relativi all'uscita anticipata di Carolina. Saremmo giunte ad un compromesso ne sono certa. Prima i compiti e il giusto andamento scolastico e poi le passeggiate con il signorino Styles. Dopo tutto ero ancora sua sorella maggiore. -- Dopo esser uscita da scuola andai all'agenzia di viaggio che c'è nel centro commerciale dove lavoro,dovevo fare due biglietti per l'Italia. -- Le giornate a lavoro senza Selly erano tremende,desideravo il suo ritorno più di qualsiasi altra cosa. E' vero,c'erano gli altri commessi ma socializzare non è mai stato il mio forte,con Selly era diverso. Fortunatamente si fece vivo Zayn,il bello addormento della storia. G: ''Buongiorno,dormito bene?'' Z: ''...si scusa per ieri sera! Sono crollato.'' G: ''Non ti devi scusare,eri stanco è comprensibile.'' Z: ''Come mai stamattina sei così gentile?'' G: ''Stai insinuando che non lo sono tutti gli altri giorni?'' Z: ''Non ho detto questo...'' attraverso il cellulare riuscì a sentire la sua risata e nella mia mente immaginai il suo volto mentre rideva. G: ''Che stai facendo?'' Z: ''Nulla,sono ancora a letto.Mi sono appena svegliato,ho gli occhi aperti da tipo 2 minuti...'' G: ''Oh,il tuo specchio si offenderà...'' Z: ''...nah,sono certo capirà! E tu,dove sei?'' G: ''E secondo te? Sono a lavoro...'' Z: ''E Carolina?'' G: ''A scuola...'' Z: ''Harry sarà in pena e depressione per tutte le ore che lei passerà li dentro!'' G: ''L'istruzione prima di tutto.Altrimenti niente love story!'' Z: ''Sei perfida!'' G: ''No,lo faccio per lei,perchè le voglio bene...'' Z: ''...non oso immaginare se l'odiavi!'' G: ''Sch,ma che ne sai tu!'' Z: ''Ehi,anche io ho delle sorelle! Tre per l'esattezza!'' G: ''Bene allora mettiti nei miei panni!'' Z: ''Dovresti conoscerle,credo che ci andresti d'accordo,specie con la più grande,la più piccola ha 10 anni in meno di me,forse si troverebbe meglio con Carolina...'' G: ''Fermo,fermo,fermo,che film ti sei fatto?'' Z: ''Stiamo insieme no?'' Ogni volta che diceva quella frase nel mio stomaco sentivo un crampo fortissimo,ma non era dolore. G: ''Va bene,le conoscerò,prima o poi...'' Z: ''...stasera ti vengo a prendere ok?'' G: ''Ok...'' Z: ''E andiamo a prendere anche Carolina,lei non può stare chiusa lì dal lunedì al venerdì...'' G: ''...ho già firmato i moduli per non farla più restare a dormire nel college.'' Z: ''Sei un amore di sorella!'' G: ''Sei un amore di amico.'' Z: ''Si lo so,Harry mi ama,tu mi ami,tutti mi amano e fate bene,anche io mi amerei!'' G: ''Convinto te...'' Z: ''Ti amo...'' G: ''...anche io,ora devo andare! Ci vediamo dopo!'' - Tornai in negozio. Sarebbe tornato tutto come ai vecchi tempi. Zayn fuori al parcheggio che mi aspettava,con la differenza che ora non avrei dovuto nascondere niente a nessuno. -- G: ''L'Inghilterra è il posto più freddo del mondo! Non mi ci abituerò mai!'' Z: ''Allora devo portarti in tanti altri posti,ti dimostrerò che ti sbagli...'' G: ''Oh si,un giorno visiterò tutto il mondo!'' Z: ''Visiteremo!'' Si avvicinò e mi baciò,poi partimmo. A casa c'era Carolina che ci aspettava e Harry che aspettava lei a casa dei ragazzi. C: ''Buona sera!'' Z: ''Ciao Miss Styles!'' C: ''Ehi,pensa a guidare tu!'' Io risi,non mi sembrava vero. Arrivammo a casa dei ragazzi e stranamente ci ritrovammo soli noi 4. - Harry aveva preparato da mangiare! Ecco,quello si che era un altro miracolo! - Ad un certo punto Carolina a tavola spiazzò tutti: C: ''Ragazzi,noi dobbiamo tornare in Italia per mostrare a mamma cosa mi è successo. Non glielo abbiamo ancora detto per telefono perchè vogliamo mostrarglielo,non ci crederebbe altrimenti. Se volete,siete entrambi invitati in Italia,e se vogliono anche il resto dei ragazzi,non ci sono problemi!'' Harry guardò Zayn che a sua volta guardò me. Z: ''E quando dovreste partire?'' G: ''Ho fatto i biglietti la stamattina,partiamo la prossima settimana.'' H: ''Io vado con Carolina.'' Carolina sorrise e si avvicinarono per baciarsi. Zayn si alzò e andò in camera sua. Guardai Harry che non sapeva cosa dire per il comportamento del suo amico. H: ''Non farci caso,è isterico,ha preso da Louis.'' G: ''Scusatemi...'' Mi alzai e lo raggiunsi,bussai alla porta della sua camera ma non mi rispose,così entrai direttamente senza permesso. G: ''Che ti è preso?'' Z: ''Quando avevi intenzione di dirmelo?'' G: ''Zayn non devo tornare in Italia per rimanerci!'' Z: ''E cosa centra? Tu non puoi far tutto di testa tua!'' G: ''Ah,scommetto che devo chiederti il permesso?'' I suoi occhi s'infiammarono,per la prima volta vidi la rabbia scorrere in quel buio che erano le sue pupille. Mi voltai e andai verso la porta. Sinceramente avevo paura della sua reazione. Lo avevo visto arrabbiato con Harry,con il mondo,con suo padre,ma con me mai. Ero terrorizzata ma non mi sarei mai sottomessa. Stavo andando via dalla stanza e non mi stava fermando. Io non mi sarei fermata. Poteva evitare la sua reazione a tavola e poteva anche evitare quella di pochi secondi fa. Richiusi la porta alle mie spalle. E tornai in cucina. Non mangiai nulla e cercai di non far notare la mia delusione e incazzatura. H: ''Si sta facendo tardi,vi accompagno...'' C: ''Vieni con noi Giulia?'' G: ''Si andiamo...'' Uscendo guardai il corridoio che portava in camera sua. Non era uscito dalla stanza per tutto il tempo. -- Quando tornammo a casa,andai subito a letto,Carolina si trattenne con Harry in salotto. Al buio nella stanza pensavo che non avrei mai capito Zayn.Per quanto mi sarei potuta sforzare,anche in futuro,lui era un profondo oceano di segreti,e a me i segreti e i misteri non piacciono,è meglio essere chiari,dal principio. -- La porta di casa si chiuse e sentì i passi di Carolina fino a quando non entrò in camera mia. C: ''Cos'è successo con Zayn?'' G: ''E' uno stupido!'' C: ''Avanti parla...'' G: ''...vai a dormire Carolina,devi andare a scuola domani!'' Mi guardò e restò ferma davanti alla porta,mi girai di spalle nel letto per non guardarla. G: ''Buona notte...'' Richiuse la mia porta senza nemmeno rispondermi e andò in camera sua. Per il mio dolore,la notte era davvero giovane.

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Capitolo 54
*** Cinquantaquattro; ***


CAPITOLO 54 G: ''Io vado a lavoro,ti trovo quando torno?'' C: ''Di sicuro mi vedrò con Harry,non lo so ancora...'' G: ''Ok allora dopo vado a trovare Selly e il bambino...'' C: ''Stai bene?'' G: ''No,non sto bene e arrivata a questo punto credo che con Zayn non starò mai bene!'' Chiusi la porta e uscì di casa. -- Andai a lavoro,il mio sguardo finiva spesso sul display del cellulare,ma niente.  Stavo impazzendo. -- Erano solo le 16:00 quando andai a trovare Selly. G: ''Come state?'' S: ''Benissimo! Non vedo l'ora di tornare a lavoro.Vieni ti faccio un thè caldo,con questo freddo...'' G: ''...oh,che bella casa!'' S: ''Era meglio prima,senza puzza di cacca e pipì di neonato,ma sono felice così!'' G: ''E a proposito di neonato,dov'è Davide?'' S: ''Sta dormendo! Non mi ha dato tregua per tutta la notte,si notano le mie occhiaie?'' G: ''Tanto sei sempre bella!'' S: ''E tu come stai?'' G: ''Come sempre...Allora raccontami tutto,Luan è un bravo papà?'' S: ''Giulia,per quanto ancora hai intenzione di mentirmi?'' G: ''Perchè devo annoiarti con i miei drammi? Preferisco sentirti parlare del tuo cambiamento!'' S: ''Sputa il rospo,è per Zayn vero?'' G: ''Io,io non ce la faccio...non lo capisco...'' Iniziai a parlare e raccontai a Selly della sera precedente,lei rimase senza parole poi disse: S: ''Beh,magari voleva solo saperlo in modo diverso...'' Mi porse la tazza bollente e mentre giravo con un cucchiaino lo zucchero che si era depositato sul fondo,rimasi ipnotizzata dal movimento dell'acqua con l'infuso di thè. Girava,creando tante piccole onde.Non si fermava mai. Sembrava un pò la mia vita. Non si era mai fermata prima di allora,prima di Zayn. Ora per causa sua non sapevo più badare a me stessa e nemmeno a Carolina. Questo mi mandava in bestia. S: ''Sei sempre stata forte e dura con tutti,contro il mondo.Lasciati un pò cullare,forse lui è troppo iperprotettivo però tu sei troppo testarda.In una coppia ci deve essere equilibrio.Ti voglio bene e mi fa male vederti così,so che non sei tu. Sono abituata a vedere una Giulia che soffre ma sempre con il sorriso sulle labbra,non ti ho mai vista sofferente ma arrabbiata con il mondo.'' G: ''Forse non è una relazione possibile...'' S: ''...perchè non vuoi accettare che sei innamorata di lui? Forse accettando questo il vostro rapporto migliorerebbe!'' G: ''Lui sa che lo amo.'' S: ''Dire ti amo non significa dimostrarlo,anche nelle piccole cose quotidiane senza dirlo bisogna farlo notare.Lui ha esagerato ieri e su questo non ci piove però tu devi saperlo prendere,aiutarlo,potete cambiare,insieme.Ognuno per i fatti suoi è perso.Specie due come voi...'' G: ''...sei molto saggia Selly.'' S: ''E non è da me! Sarà stata la gravidanza! Comunque Giulia,spero che tu abbia capito il mio discorso...'' G: ''...certo,mi stai dicendo di provare a crescere insieme.'' S: ''Esattamente,tu non devi crescere lui.Hai già cresciuto Carolina.Voi dovete crescere insieme.Tu devi esserci quando lui ha questi attacchi,devi aiutarlo a controllarsi a bloccarli finchè non svaniranno e lui a sua volta ti aiuterà nelle tue cose,nei tuoi pensieri e voleri.Non puoi abbandonarlo.Non è sottomissione,ieri andandotene lo hai abbandonato,credo sia peggio.'' G: ''Hai ragione Selly,sono stata davvero...'' S: ''...nulla,non sei stata nulla.Ora bevi che si raffredda.E appena esci di qui va da lui.'' G: ''Perchè non mi ha cercata?'' S: ''Pensi sia facile per lui? Si sente colpevole ora e ha paura. Mettiti nei suoi panni. Tu invece perchè non l'hai chiamato...?'' G: ''Per orgoglio! Per principio!'' S: ''Credo che queste due parole in amore non debbano esistere...'' Sorrisi e in qualche sorso finì il mio thè. G: ''Sei fantastica Selly!Non so come avrei fatto senza di te!'' S: ''Vai,vai e fammi sapere!'' G: ''Non ti prometto niente,ma proverò a seguire ciò che hai detto!'' S: ''Non ti dimenticare che io e Davide ti aspettiamo qui con tante novità!'' G: ''La prossima settimana io e Carolina andiamo in Italia!'' Dopo quella frase dovetti raccontarle anche del miracolo,che egoisticamente,mi era passato dalla mente,troppo presa nel raccontare per una volta,la mia di storia,il mio dramma.

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Capitolo 55
*** Cinquantacinque; ***


CAPITOLO 55 Dopo aver parlato con Selly,senza nemmeno chiamarlo sono andata a casa dei ragazzi. ''Chi è...?'' G: ''Sono Giulia!'' Niall aprì la porta. G: ''Niall dov'è Zayn?'' N: ''Credo che sia andato a casa sua,voglio dire,dalla sua famiglia...'' G: ''Sai quando torna?'' N: ''Non lo so.Stamattina era strano,non ha parlato per niente...se non glielo avessi chiesto,non mi avrebbe nemmeno detto dove andava...'' G: ''Tu sai dove abitava?'' N: ''Non puoi andarci,insomma,non da sola.E' lontano!'' G: ''Allora accompagnami,andiamo!'' N: ''Perchè non lo chiami?'' G: ''Perchè lo devo vedere,gli devo parlare faccia a faccia!'' N: ''Non possiamo muoverci tanto,perchè siamo a corto di macchine.I ragazzi sono usciti e non possiamo arrivarci con i mezzi...'' G: ''...posso aspettare che torni,qui,qui con te?'' N: ''Ma certo! Entra!'' G: ''Grazie Niall,sei un amore!'' N: ''Vuoi qualcosa da mangiare?'' G: ''No,ho lo stomaco in fiamme,grazie comunque!'' N: ''Cos'è successo ieri? Avete discusso?'' G: ''Si,no.Non lo so,Zayn mi farà impazzire prima o poi...'' N: ''...si,è isterico.Ma vive con Hazza,Louis e Liam,come non esserlo?'' G: ''Ehi,ci sei anche tu biondo!'' N: ''Si ma io non sono isterico,sono carino e coccoloso!'' G: ''Se ti schiaccio la pancia che fai? Ridi e fai uscire cuoricini rosa dai tuoi occhi?'' N: ''No,al massimo potrei disgustarti...'' G: ''Ok,lasciamo stare!'' Sorrisi. Stare con quel ragazzo era magnifico. Niall ha un super potere,ti fa stare bene anche quando stai da schifo. Ti basta vedere il suo sorriso,quei denti splendenti e quegli occhi luminosi per capire che non c'è persona migliore al mondo. Lui sembra non aver mai problemi,deve essere una faticaccia essere per tutto il giorno Niall Horan,non so cosa potrebbe turbarlo. Lui è perfetto. Forse ha anche lui problemi,ma è bravissimo a nasconderli e a non pensarci aiutando chi è in dramma per i propri. N: ''Dai,non ti preoccupare,tornerà presto...'' Passammo tutta la serata davanti alla tv ma nulla,Zayn non tornava. G: ''Ma non ti sei stancato a stare con me? Se mi lasci non mi arrabbio,vai pure.'' N: ''Non sono stanco e poi hai bisogno di me,o almeno lo spero! E poi,sono solo anch'io oggi!'' G: ''Niall sai una cosa?'' Mi guardò incuriosito. G: ''La ragazza che avrà il tuo cuore,sarà la più fortunata del mondo! Credimi,sei magnifico!'' Niall arrossì e abbassò lo sguardo,forse voleva nascondersi dai suoi occhi,di sicuro mentre mi ha sentito pronunciare quelle parole avrà pensato alla ragazza che ama...o a un panino imbottito. N: ''E' Zayn che è fortunato ad avere una ragazza come te! Fossi in lui non ti lascerei sola nemmeno un minuto! Tu non meriti di soffrire!'' G: ''Io e Zayn abbiamo ancora molto da imparare,l'uno dall'altro.Al contrario di Harry e Carolina,loro sembrano così perfetti insieme!'' N: ''No,non sembrano,lo sono!'' G: ''Già,lo sono.Quando si dice 'anima gemella' dovrebbero comparire loro come coppia...'' N: ''E' tenera Carolina,lei vive per Harry e per ogni suo sorriso,lui vive per lei e per renderla felice.Credo che sia vero amore!'' G: ''E' amore si...eppure ti assicuro che lei viveva in questo modo anche prima di conoscerlo!'' N: ''Lo so,io mi ricordo quando veniste per l'autografo o meglio,venne,tu poi sparisti nella folla...'' G: ''Si,mia madre accompagnò Carolina,fu giusto così...'' N: ''Si ma,noi non ti piacevamo?'' G: ''No,vi ho sempre ammirati,ma Zayn non l'ho mai sopportato o almeno fino a che non ci siamo conosciuti...'' N: ''L'odio è amore?'' G: ''Ma dai,non lo odiavo,è solo che non lo sopportavo e sai perchè? Volevo essergli indifferente ma non ci riuscivo!'' N: ''Hai detto che Carolina amava Harry da prima di conoscerlo,io credo che anche tu,nel profondo,amavi Zayn prima ancora di conoscerlo!'' G: ''Si,può essere.Non ci ho mai pensato a dir la verità.'' Niall sorrise e poi i suoi occhi finirono sull'orologio appeso in salotto. Si era fatto davvero tardi. N: ''Giulia mi dispiace abbandonarti,ma vorrei andare a letto.Tu rimani se vuoi!'' G: ''Credi che Zayn tornerà qui a dormire?'' N: ''Non lo so.Lui ama la sua famiglia,quando va a trovarli perde la cognizione del tempo...'' G: ''...ti dispiace se rimango qui? Vado in camera sua a dormire...'' N: ''Ma certo! Fai pure! Buona notte Giulia,a domani!'' G: ''Buona notte Bieber Boy'' Niall mi sorrise e poi sparì dalla circolazione,io invece mandai un sms a Carolina con scritto che non sarei rientrata,mi rispose da un altro cellulare,quello di Harry: C: ''Spero che tu stia meglio,stamattina mi sembravi davvero arrabbiata.Va bene,buona notte. E tranquilla,domani ci vado a scuola! Mi accompagna Harry...'' Capì che lui sarebbe rimasto a dormire da lei e ovviamente immaginai che mia sorella non sarebbe più stata la mia bambina o forse non lo era già più. Entrai in camera di Zayn. Era tutto in ordine. Ogni paio di scarpe era nel suo cartone originale,ogni scatola era allineata perfettamente. Il mobile con i suoi profumi era lucidissimo,forse faceva la polvere ogni mattina. Nemmeno io trattavo con tutta quella cura i miei oggetti personali. Ho sempre saputo che era un tipo ordinato,ma forse quello era solo il risultato di esser cresciuto in una famiglia composta da molte donne dove l'unico punto di riferimento maschile è tuo padre che a parte nei primi anni di vita non è poi stato un padre nel vero senso della parola. La cosa che più mi stupì,forse quella a cui non avevo mai fatto caso era che c'erano diversi libri nei suoi scaffali. Capì quello che aveva appena finito di leggere perchè era posato maldestramente e più rovinato degli altri. Come quei libri che passano di borsa in borsa,valigia in valigia e che porti con te in un determinato periodo dove non stai mai fermo. S'intitolava ''Un bambino chiamato cosa'' -La drammatica testimonianza di un'infanzia violata- di Dave Pelzer. Non so perchè ma leggendo quel titolo e qualche riga del riassunto sul retro mi vennero i brividi. Perchè leggeva quella roba? I libri sono belli,li adoro,mi piacciono quelli che hanno un vero significato alla fine,però per quanto giuste possano essere certe letture,quel libro mi sembrava solo un modo per deprimersi e odiare ancor di più il mondo!

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Capitolo 56
*** Cinquantasei; ***


CAPITOLO 56 Lascia il libro poggiato lì dove l'avevo trovato e mi misi a letto. Le sue coperte avevano un buon profumo,di sicuro quello era il luogo più pulito della casa. Dopo poco dormivo già. Erano le 3 di notte quando la porta della sua camera si aprì. Ho sempre avuto il sonno leggero per cui al minimo rumore ero già con gli occhi aperti. Quando mi vide nel suo letto non disse nulla. Si tolse la giacca e si sdraiò a fianco a me. Cercai di tenere gli occhi aperti ma ero davvero assonnata,mi abbracciò e chiuse gli occhi così anch'io feci lo stesso. Ci addormentammo così,senza dire nulla. Eravamo vicini,insieme,di nuovo uniti. Le parole non sarebbero servite a nulla. Good Night England ♥ -- Il mattino dopo mentre lui ancora dormiva,andai in bagno. Feci qualche rumore nella speranza che si svegliasse ma nulla. G: ''Zayn,ti svegli?'' Z: ''Ma che ore sono?'' G: ''Non lo so ma c'è il sole...non è colpa mia se ieri sera sei rientrato a quell'ora...'' Z: ''Ehi sono innocente,ero andato a casa mia,te lo giuro.'' G: ''Ti credo...'' Z: ''...come mai sei venuta qui?'' G: ''Volevo solo che parlassimo della discussione dell'altra sera,ma tu non tornavi e non volevo stare in nessun altro posto se non con te allora ho pensato che la tua camera mi avrebbe accolta meglio della mia...'' Z: ''...potevi chiamarmi...'' G: ''Preferivo vederti.'' Z: ''Sono stato uno sciocco.Reagisco d'impulso,non lo so perchè,mi dispiace...'' G: ''Abbiamo sbagliato entrambi,io non avrei dovuto lasciarti...scusa.'' Z: ''Ti ho fatta spaventare?'' G: ''Devo essere sincera?'' Annuì,non volevo dirgli la verità ma dovevo seguire i consigli di Selly,sarei stata meglio dopo. G: ''Si,mi ero un pò spaventata.Quando ti arrabbi mi fai paura.Però sono tornata perchè ti amo e non posso immaginare la mia esistenza senza te,insomma,io ieri...'' Non ebbi il tempo di finire la frase,in fondo non sapevo nemmeno cosa dire.Mi stava abbracciando,mi teneva stretta,non desideravo altro. Z: ''Scusa,cambierò,non posso controllarti,hai ragione tu...'' G: ''Cambieremo,non posso fare sempre di testa mia. Dobbiamo solo trovare il giusto equilibrio...'' Z: ''Io vengo con te!'' G: ''Dove?'' Z: ''In Italia no? La prossima settimana!'' G: ''E dopo io verrò con te...'' Z: ''Dove?'' G: ''Dovunque vuoi tu,dalle tue sorelle,dalla tua famiglia,dall'altra parte del mondo,all'inferno,dovunque vuoi tu.''

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Capitolo 57
*** Cinquantasette; ***


CAPITOLO 57 Z: ''Dove vuoi andare oggi?''  G: ''Oggi non devo lavorare,quindi...'' Z: ''...quindi ora torniamo a letto!'' G: ''E tu non hai niente da fare?'' Z: ''Mh,no...o per lo meno niente che sia meglio di stare tutto il giorno a letto con te!'' G: ''E i ragazzi?'' Z: ''Quando sono tornato stanotte c'era solo Niall,ma credo sia uscito e anche se non è fuori,l'importante è che qui dentro ci siamo solo noi due!'' Ho capito che se Carolina era diventata donna qualche ora prima di me,io lo sarei diventata subito dopo. E mentre i nostri occhi si fissavano,i nostri corpi si erano uniti in un gioco chiamato "amore" le nostre mani appogiate a quel lenzuolo che quasi prendeva fuoco per il calore dei nostri corpi quasi nudi. Mentre lui,molto più esperto di me iniziò a spogliarmi,io inesperta del tutto provavo a toglierli la camicia bianca che aveva addosso. G: ''Non riesco...'' Z: ''Aspetta ti aiuto io!'' E così si tolse la camicia,  eravamo nudi , e io mi vergognavo come una dannata ,  era la prima volta che mi facevo vedere nuda da una persona. Lui si appoggiò su di me ,  mi sentivo soffocare, ma era il soffocamento più bello del mondo. Lui inizio a baciarmi, per non farmi sentire il dolore, io avevo le mani su di lui, in quel momento quando il fiore iniziò a sbocciare io graffiai fortemente le sue spalle, lui urlò silenziosamente ,non ho capito se per il piacere o per il male dei miei graffi. Io per la prima volta sentì il piacere,  quello vero e non ci pensai più al dolore. Facemmo l'amore per tutto il giorno. Si amore, non era sesso. L' amore si fa con la persona che ami,il sesso si fa con chiunque. Eravamo sudati,sudore freddo. Il nostro piacere arrivò separatamente,era la mia prima volta,perciò toccò prima a me e poi a lui. Le sue mani erano concentrate sul mio seno,le mie invece non riuscivano a stare ferme. Dai capelli passavano alla schiena,alle braccia. Eravamo stanchi, ma continuavamo a fare l’amore. Fino a quando non crollammo. Lui sopra di me smise di muoversi e io feci un gemito di stanchezza mischiato all'amore.  Lui si mise vicino a me ,mi sorrise e mi baciò. Z: ''Ora sei mia.'' G: ''Lo ero anche senza tutto questo!'' Z: ''Si ma ora sei mia anima e corpo...'' G: ''Baciami,stupido.'' Z: ''Guardati quanto sei bella!'' Mentre guardava tutto quello scempio, mi vergognai così misi il lenzuolo sopra di me. Z: ''E ora si copre...'' G: ''Mi vergogno.'' Z: ''Di me? Tu sei mia,non hai motivo di vergognarti.'' G: ''Dai ora dormiamo.'' Z: ''Ma che ore sono?'' G: ''Le 18:00...'' Z: ''Wow, tutto il giorno, sei l’unica che ha resistito così tanto...'' E mentre quel paragone mi scosse un pò,gli risposi senza fargli intuire nulla. G: ''Sono forte io.'' Z: ''Baciami.'' Non me lo feci ripetere due volte,presi anche un pò di coraggio. Lo baciai,ci baciammo e mi appoggiai a lui,  Lui mi fece mettere sopra, avevo paura,  sembravo a 500 metri di altezza ,  mi venne un vuoto allo stomaco. Riuscivo a vedere solo lui che cercava ancora amore. Non ero stanca e a quanto pare neanche lui. Continuammo questa volta più veloce e più aggressivamente anche se avevo ancora timore. Timore di essere sbagliata o di non essere abbastanza per lui. Finimmo poco dopo. Crollammo,più che altro e ci addormentammo. - Passare tutta la giornata in camera da letto senza nemmeno mangiare,era un buon modo per perdere tempo. Ma io il mio tempo non lo sentivo perso,anzi,appena acquistato. Di sicuro quel giorno sarebbe rimasto nell'archivio dei più belli di tutta la mia vita. - Ci svegliammo che erano le 21:00 come se il giorno e la notte si fossero invertiti per lasciarci giusto il tempo di amarci,desiderarci e illuderci.

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Capitolo 58
*** Cinquantotto; ***


CAPITOLO 58 C: ''Giulia faremo tardi,ma dove sono i ragazzi?'' G: ''Non lo so cavolo,ora chiamo Niall!'' Eravamo pronti,stavamo per andare in Italia,ma di Harry e Zayn non c'era ombra quindi chiamai Niall che si era voluto concedere una vacanza al sole e già che noi eravamo in viaggio,lui ci avrebbe tenuto compagnia. G: ''Niall,sono Giulia,ma dove siete?'' N: ''Fuori casa vostra! Forza uscite!'' Erano lì,tutti e tre nell'auto di Hazza ma non ho capito per quale motivo quello alla guida era Zayn. G: ''Forza,forza,forza partiamo!'' H: ''Giulia così ti verrà un infarto!'' C: ''E' così da stamattina,non c'e stato verso di calmarla...'' Z: ''...io saprei farla calmare!'' G: ''Tu pensa a guidare!'' N: ''Ok,dai calmiamoci ragazzi,tra qualche ora saremo sotto il sole italiano.Non è grandioso?'' C: ''Oddio,tra qualche ore vedrò mia madre svenire...'' G: ''...che dici,facciamo arrivare un'ambulanza prima di noi?'' H: ''E poi era Giulia quella agitata!'' C: ''E dai Harry,voglio vedere te nei nostri panni!'' H: ''Hai ragione amore mio,vedrai,andrà tutto bene.'' La mano di Harry si posò sulla gamba di Carolina che lo baciò. Io guardai Niall imbarazzata,anche se il mio ragazzo era al mio fianco che guidava mi sentivo comunque la terza in comodo un pò come Niall dietro che poverino assisteva alla scena. -- Arrivammo a casa in meno di 3 ore. Si casa nostra,mia e di Carolina,in Italia. Suonai il campanello e dopo un pò Flavia ci venne ad aprire. Rimase un pò scossa nel vedere me,Carolina in piedi e tre ragazzi dietro di noi. Urlò,non capì se spaventata o euforica: ''Mamma mamma mammaaaaaaaa ci sono Giulia e Carolina alla porta!'' ''Non dire sciocchezze,vieni andiamo a vedere.'' Mia madre ci apparse davanti,era tranquilla,sembrava felice,era persino truccata. Quando però vide Carolina in piedi mi parve di vedere un fantasma. G: ''Mamma lei è...'' ''...santo Dio,che scherzo è mai questo?'' C: ''No mamma,non è uno scherzo.Sono io,Carolina e guardami,cammino!'' Carolina fece una piroetta e si portò in avanti,entrò in casa. Noi invece eravamo ancora sulla soglia della porta. Guardai Harry che rideva sotto i baffi,i suoi occhi brillavano. Niall lo abbracciò e così guardai Zayn che mi spinse dentro. Mia madre abbracciò Carolina,per poco non la prese in braccio. Piangevano entrambe guardandosi negli occhi. Presi la mano di Zayn e lo tirai dentro con me lui fece segno di entrare ai ragazzi e così quando fummo tutti in salotto Rebecca,l'altra gemellina,chiuse a sorpresa la porta d'entrata. R: ''C'è una festa mamma?'' Tutti le fecero spazio e lei vide me,poi Carolina e guardò la mamma un pò spaventata. G: ''Andiamo ragazzi,vi mostro le camere in cui starete...'' Mi seguirono per il corridoio e li feci entrare tutti in quella che era la mia camera da piccola. N: ''Wow,Cristiano Ronaldo?'' G: ''Non farci caso,avevo tipo un ossessione...'' Z: ''...amore,non è ossessione è amore.'' Sorrisi e poi Harry giustamente mi disse: H: ''Ma come facciamo a dormire tutti qui?'' G: ''Infatti vi ho portati qui solo per lasciare a mamma e Carolina un pò di intimità! Voi dormirete sul divano!'' H: ''La gentilezza fatta a persona!'' N: ''Per me non ci sono problemi!'' Z: ''E io dove dormo? Ci sono due divani?'' G: ''Tu dormi con me stupido!'' Z: ''Scema...'' G: ''...cretino!'' H: ''Ok ok,abbiamo capito che vi amate!'' Z: ''Hazza che c'è? Ti vedo isterico!'' Harry abbassò lo sguardo,evidentemente fremeva pensando a Carolina. Ad un tratto la porta si aprì e Flavia e Rebecca entrarono con un paio di poster. Guardarono i fogli nelle loro mai e poi guardarono i ragazzi. Flavia disse:  ''Si,sono loro,sono identici!'' Rebecca era incredula. I ragazzi si guardavano ma non capivano cosa le piccole stessero confabulando! G: ''Tranquilli,credo che si siano solo accorte che i poster hanno preso vita!'' Risero tutti e tre poi Rebecca mi si avvicinò: ''Parli inglese ora?'' G: ''Ricordo anche l'italiano!'' ''A meno male,mi stavo preoccupando. Ma com'è possibile che loro sono qui?'' G: ''Vedi,lui è il mio fidanzato...'' guardai Zayn e le due bambine arrossirono ''...lui invece è il fidanzato di Carolina...'' e prima che potessi presentare Niall,Flavia gli si avvicinò e disse:  ''L'angelo è mio! Non ci provare Rebecca!'' Bambine precoci pensai,a 6 anni avevano già le idee così chiare,caspita. Tradussi tutto ai ragazzi,Zayn e Harry risero mentre Niall arrossì e prese in braccio Flavia. Mi guardò e disse: N: ''Digli che aspetterò che diventi alta quanto me e poi ci sposeremo!'' -- Carolina entrò in camera e mia madre subito dopo fu dietro di lei. C: ''Le ho già spiegato tutto...'' G: ''Mamma...'' mi avvicinai e lei ancora con gli occhi lucidi mi venne ancora più vicina. Non mi sarei mai aspettata quella reazione. Lei era lì e mi stava abbracciando,stava abbracciando me,in quel momento le sue braccia erano tutte per me. Flavia e Rebecca subito ci furono intorno e ci abbracciarono,Carolina commossa dalla scena si avvicinò anche lei. Non era mai successo in casa mia che ci fossero abbracci. Ora invece eravamo tutte più unite che mai. I ragazzi rimasero fermi,un pò imbarazzati e mia madre disse: ''Se vi unite a noi,non vi mangio!'' Si guardarono non capendo,poi Niall fece un passo in avanti...così,quasi per istinto. Tradussi loro la frase e in un momento sentì il petto di Zayn dietro di me. Ero unita a tutta la mia vita attraverso le braccia. Avevo tutto sott'occhio. Ero felice,per una volta avevo con me tutto ciò che desideravo,tutto ciò di cui necessitavo.

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Capitolo 59
*** Cinquantanove; ***


CAPITOLO 59 E così,quella ragazza che credeva che il mondo cel'avesse con lei e che pensava fosse nata solo per essere utile agli altri,trovò la sua felicità con un ragazzo che aveva davvero bisogno di una mano per sopravvivere a quella che era una vita difficile fuori dal palco. Sua sorella realizzò il suo sogno e il miracolo in cui nessuno,ascoltando la storia della loro vita,credeva fosse possibile. Dio aveva davvero tenuto salde le sue mani sulle loro teste. Giulia non poté mai ringraziarlo abbastanza,non sarebbe mai entrata in chiesa,sull'altare con un velo bianco davanti ai suoi occhi,però s'impegnava a credere come solo lei nella sua vita sapeva fare,pregando giorno e notte che nulla di tutto ciò potesse finire. Louis e Liam continuarono le loro vite con quelle ragazze che senza volerlo erano entrate nei loro cuori e che non sarebbero più uscite. Un paio d'anni dopo arrivò anche il primo bebè di Louis. Niall invece sorprese tutti. Il suo amore forse non troppo platonico per Demi Lovato diventò realtà e a discapito della piccola Flavia anche loro ben presto sarebbero volati a nozze. Si,dico anche loro perchè Carolina ha finalmente finito il College ed Harry non è riuscito ad aspettare,le ha chiesto la mano subito dopo. Per quanto riguarda me e Zayn stiamo bene,dobbiamo solo continuare ad imparare per poter crescere insieme. Mia madre stranamente ora ci ama,ma io e Carolina siamo forti e siamo tornate in Inghilterra. Se lei vuole può trasferirsi da noi,ma non viceversa. La nostra vita ormai è sotto questo cielo grigio che da nessun'altra parte al mondo potrebbe essere migliore. E' inutile cercare di soffocare un sogno,lui riemergerà con te,prima o poi,nonostante l'età.  To be Continued. ♥

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Capitolo 60
*** Sessanta; (Fine) ***


CAPITOLO 60 G: ''Che ci fai in negozio?'' Z: ''Sono venuto a trovarti!'' G: ''Ma tu sei matto! Se ti riconoscono dove ti nasconderai?'' Z: ''Nelle tue braccia?'' G: ''Ma si,resta pure tanto mi fai aumentare le vendite!'' Z: ''Ehi,questo si chiama sfruttamento di fidanzato!'' G: ''Mh,può essere ma da quando i giornali hanno annunciato che sono la tua fidanzata qui fanno la fila per entrare!'' Z: ''Che cosa strana,non mi ci abituerò mai. Io sono e sarò sempre il ragazzo di Bradford,trovo assurdo che la gente si comporti così...'' G: ''...si,scommetto che ti da anche fastidio?'' Z: ''Non ho detto questo,è solo che penso sia una cosa stupida!'' G: ''Ehi.La fuori ci sono ragazze con un idolo,che penserebbero di te se sentissero ciò!'' Z: ''Vabbè forse ho esagerato,comunque non sono qui per parlare di questo...'' G: ''...che succede?'' Z: ''Vedi questa busta? Aprila,ma stasera. Non prima!'' G: ''Perchè non prima? Chi riguarda? Cos'è?'' Z: ''Ciao Giulia...'' Zayn uscì dal negozio e io,curiosa come sempre non mi trattenni,quella busta bianca con i contorni rosso fuoco e una scritta in blu 'per Giulia' ,andava aperta! ''Scusa,ti ho fatta aspettare davvero tanto. Ma è giunto anche per te il momento di realizzare il tuo sogno.  Mi sei stata sempre vicina,durante il tour e in tutto ciò che comportasse attesa.  Questa è solo una ricompensa. Vai dai tuoi idoli. Ti amo.  Zayn'' In quella busta c'erano i biglietti per il volo aereo Londra-Madrid e due biglietti per la prossima partita. Andai fuori dal negozio e lo rincorsi fino in parcheggio. ''Ehi tu!'' Si girò e mi sorrise. ''Non puoi darmi una busta con quel contenuto e poi sparire!'' Continuò a ridere e si fermò guardandomi. Gli andai vicina. ''Insomma,grazie.'' I miei occhi erano lucidi e la mia voce rotta per l'emozione. ''Sei tu il miglior idolo che una ragazza possa avere!'' Z: ''E tu sei la miglior fans che qualcuno di importante possa avere!'' Lo abbracciai e mi abbracciò. G: ''Ti amo Zayn,ti amo!'' Z: ''Secondo me ami di più il contenuto di quella busta...'' G: ''...mh,non rovinare il momento!'' Z: ''Allora,accetti il regalo? Quando parti?'' G: ''Quando partiamo!?'' Z: ''No,ci andrete tu e Carolina.Non c'è nessun altro al mondo che potrà prendere mai il suo posto.E' il tuo sogno e vicino a te deve esserci lei,questa volta nessuno te lo impedirà.'' -- FINE.

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