New Life in London ~

di Muffins
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 0 ~ ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1~ ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ~ ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3~ ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4~ ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5~ ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ~ ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ~ ***
Capitolo 9: *** capitolo 8 ~ ***
Capitolo 10: *** capitolo 9~ ***
Capitolo 11: *** capitolo 10~ ***
Capitolo 12: *** capitolo 11~ ***



Capitolo 1
*** capitolo 0 ~ ***


Lo so c'è gia una FF con questo titolo e indovinate :D è mia.. si sono sempre io Cokies ma credo che abbandonerò quel profilo per tornare da voi di qua con un nuovo nome Muffins. fatemi sapere che ne pensate. sisi bla bla bla le solite cose mi siete mancati ecc..
pultroppo inizio a lavorare. non so bene quando spero il prima possibile cosi avrò i meiei 2000 euro entro 90 giorni lavorativi.. c'è andare in vacanza con 2000 è una cosa *si commuove* sono davvero commossa .. ok basta!
bene chi mi conosce su FB sa che mi sono rotta di Twilight, no non è vero ma basta con FF su Twilight. mi sono venute fin sopra ai capelli per non fare la volgare perciò mi dedicherò ai One Direction yeah! poi capirete il messaggio subliminale nel coso sottolineato..
bene.. vi chiederete perchè questo cambiamenteo??
è che mi mancano i video Diary e le cavolate fatte sulle scale o in palestra.. mi manca Kevin the pegeon! perciò ieri notte mentre guardavo quei video e piangevo.. dal ridere.. ho detto. prendo more than this la correggo e la posto di qua!!
Questo è il prologo!


 ≈
More than this  ≈
Siamo in macchina da piu di tre ore dissi scocciata voltando leggermente la faccia verso mio padre che guidava. Mio padre 
è un agente finanziario per questo viaggia molto, ogni tre mesi dovevamo trasferirci e questo aveva come dire.. creato delle
difficoltà alla sottoscritta nel socializzare con i miei coetani. Mio padre mi rispose con un grugnito il che per me non voleva 
dire niente, se tanto tempo se poco. Sbuffai per la centesima volta, mi sarei messa a dormire. Mi misi il cappuccio della 
felpa che indossavo e misi al volume massimo del mio i-pod e chiusi gli occhi in attesa di arrivare a destinazione.
Quando arrivammo era gia buio e davanti a me si stagliava una modesta villetta a due piani circondata da un giardino ben 
curato. Mio padre sembrava orgoglioso del suo nuovo acquisto a me non me ne importava niente.. avevo smesso di 
affezionarmi alle case come alle persone. Presi le mie due valigie ed entrai in casa. Dentro sembrava ancora piu grande che 
fuori.
C'era una grande sala con un mega schermo, l'impianto stereo un mega divano. La cucina era la affianco ed era 
modernissima e grande anch'essa. Sbuffando sali le scale per andare a vedere come fosse camera mia - oh - fu l'unico 
commento che riusci a dire o fare. Lascia cadere le due valigie per terra e accesi la luce. Senza troppo entusiasmo andai a 
vedere il bagno.. vasca idromassaggio? Questa cosa mi piaceva. Mentre curiosavo tra sali da bagno e armadio senti mio 
padre chiamarmi per la cena e lo raggiunsi - ancora pizza? - dissi sedendomi al tavolo -cosa ti aspettavi Grace un pranzo 
completo sono le undici. Se non vuoi mangiare non mangiare -  disse categorico cosi cominciai a mangiucchiare qualcosa 
della pizza al formaggio che aveva ordinato. Non appena ebbi finito la mia pizza risali in camera e cominciai a sfare le 
valigie e misi in carica il telefono - faccio una chiamata veloce - urlai dall'alto delle scale con il cordless in mano -si ma non
starci tanto - mi rispose - sisi risposi sbrigativamente e chiudendomi nella mia stanza chiamai la mia migliore amica in
francia che non vedevo da quasi due anni ma ogni volta che potevamo ci sentivamo passando ore al telefono -.
Dopo aver parlato quasi per tre ore al telefono con lei andai a dormire con le lacrime agli occhi, mi mancava la francia,
mi mancavano i miei amici e la mia vecchia scuola e anche se erano pochi quegli amici che avevo per me erano importanti.
tutta la notte dormì male, ogni tanto piangevo ogni tanto singhiozzavo ogni tanto mi svegliavo e mi guardai intorno sperando di essere nella mia vecchia camera, a parigi e invece ero a Londra.
Era mattina quando mi svegliai di nuovo ma quella volta era per andare a scuola.
Di nuovo mi toccava alzarmi per trascinarmi a scuola; non era una cosa normale la mia repulsione per quel posto e tutte le mattine mio padre o a voce o in un bigliettino appeso al frigo non faceva che ricordarmelo.
Anche quella mattina mio padre era già uscito e aveva lasciato un biglietto penzoloni sulla porta metallica del frigo con scritto: torno stasera, il pranzo è nel frigo. Come se non lo sapessi -pensai mentre mi preparavo la colazione,
così anche quel giorno mi sarebbe toccato andare a scuola a piedi, Meraviglioso- .
Fini di fare colazione e raggiunsi la scuola a piedi. Non era molto distante, non ci avrei messo molto, almeno speravo dato che quello era il mio primo giorno e non avevo la ben che minima idea di quello che avrei potuto trovare nella mia nuova scuola.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1~ ***


Vas happenin?
Scusate! Mi sembrava doveroso salutare le persone che mi stimano (?) con questa frase.. si ok la smetto di dire stupidate.
Vedo che il capitolo è piaciuto si e no.. ovvero solo due commenti e poche letture.. menomale che quei due commenti sono bastati per darmi la forza di continuare.

Allora questo è il primo capitolo effettivo dove la nostra protagonista farà il suo primo incontro.. chi sarà dei cinque? Vi dico subito che niente dovrete leggere.
Un commentino infondo me lo lasciate?

I NEED HELP: OVVERO SONO SENZA BETA, CHI SI PROPONE?




Arrivai a scuola a piedi, menomale che non era tanto lontano da casa mia, e appena arrivata mi trovai davanti ad un muro fatto di mattoncini rossi a vista uno sopra l'altro che correvano tutti lungo il perimetro della scuola facendone da barriera, o da guardia per i polli, mentre il cancello in ferro battuto grigio antracite, con le punte sulla sommità era aperto e un uomo, forse il bidello stava sulla soglia a dare il buongiorno a tutti gli studenti. Ora non sapevo se facesse sempre cosi, anche quando pioveva, ma la cosa poteva risultare davvero ridicola, neandertaliana e sopratutto poco comoda dato che nessuno rispondeva al buongiorno. Scossi la testa borbottando mentre mi sistemavo lo zaino su di una spalla per poi entrare, ovviamente il bidello salutò anche me che ero nuova e da vicino potei constatare che sembrava un gufo. Era piuttosto basso, tracagnotto e con la pancetta. Due baffoni lo facevano sembrare un barbagianni e la sua calvizia.. be non saprei a cosa paragonarla. Superato il “gufo” come da adesso lo avrei chiamato percorsi il vialetto sterrato che portava all'ingresso della “ Saint Patrick High School “. L'edificio metteva ancora piu i brividi del cancello all'ingresso, era fatta totalmente in pietra e ricordava tanto i vecchi monasteri, forse era solo la brutta impressione del primo giorno, con il tempo mi sarebbe, forse, apparsa bella ed invitante. Sospira voltandomi indietro prima di entrare al suono della campanella.
L'interno non era certo come me lo immaginavo, era moderno, colorato.. forse anche troppo. Sulle pareti c'era pieno di poster attaccati con lo stemma della scuola o con la mascotte della squadra di basket, the pegeon, i piccioni. Che strano nome per una squadra -pensai mentre osservavo una delle innumerevoli foto appese sul muro, quella scuola sembrava anche troppo perfetta, non c'era niente che non andava: il silenzio vigeva tra i corridoi, nessuno che correva, i bidelli che pulivano insomma era una cosa surreale ma per fortuna qualcuno venne a rompere quella quiete anche questo volle dire – Ei..Guarda dove vai! - protestai dopo che un ragazzo moro con i riccioli e gli occhi chiari mi ebbe spinto per terra – scusa ma vado di fretta – questa fu la sua unica riposta prima di vedere la sua schiena girata e il suo zaino.. per non dire altro, allontanarsi nel corridoio. Mi alzai da terra sbattendomi i pantaloni da una polvere immaginaria e dopo un attimo di rimbambimento andai a cercare l'ufficio del preside come mi era stato detto per telefono, quando lo trovai bussai un paio di volte prima di essere accolta all'interno. Il preside ricordava molto.. un istrice invece. Aveva dei capelli che si vedevano che erano finti e anche lui portava i baffoni, forse era una usanza locale – pensai mentre lo osservavo attentamente.
- cosi tu sei.. - dissi mentre cercava dei fogli – Grace Pardal – risposi, Lo vedevo un po in difficoltà ma si riprese subito – ah si certo! Vieni ti accompagno nella tua classe! -, si alzò dal seggiolone dove era seduto e adesso sembrava ancora di piu un istrice rispetto a prima. Mi fece cenno di seguirlo e così feci anche se un po intimidita dal passare per i corridoi con quell'omone.. ecco chi mi sembrava! L'uomo della coca-cola, il babbo natale della coca-cola!. Mi scappò una risatina che lui non mancò di zittire con un colpetto di tosse, mi scusai pochi secondi prima di fermarmi ad una porta con scritto terza G. il preside busso tre volte prima che l'insegnante rispondesse, evidentemente stava avendo qualche problemino con la classe. Il preside entrò senza aspettare una risposta scoprendo la classe sull'orlo di una ribellione, Alcuni ragazzi erano in piedi sui banchi che si tiravano aereoplanini di carta, altri chiusi a cerchio che incitavano due che sdraiati per terra se le suonavano di santa ragione. Il preside riportò l'ordine e mi affidò all'insegnate che titubante mi fece sedere accanto ad un ragazzo che si stava sbracciando -vieni qua vieni qua – alzai le spalle e accennando un sorriso andai verso quel ragazzo che qualche minuto primo mi aveva investita. Ridacchiando mi sedetti accanto a lui al banco – ei tranquillo ho capito, mi siedo accanto a te – dissi ridendo, quel ragazzo era simpatico ma sopratutto pazzo. Davanti a noi c'era una ragazza, secchiona della peggior specie che cercava di seguire la lezione e lui continuava a lanciargli aereoplanini di carta – scusa Harry.. posso sapere perchè prima stavi facendo a botte con quello? - domandai indicando il ragazzo dalla parte opposta con la punta del mio lapis fotonico, lui alzò le spalle come se fosse la cosa piu semplice del mondo picchiarsi in classe – ha offeso un mio amico l'altro giorno.. l'ha chiamato checca solo perchè. Be è un po sensibile – Guardò con aria truce il tipo in fondo alla classe poi tornò a fare dispetti a quella povera ragazza. Passai tutta l'ora a ridere, quel ragazzo era uno spasso e poi era davvero figo, insomma ricciolini, occhi magnifici.. mi persi a contemplare la sua immagine nella mia mente e quando riaprì gli occhi.. era sparito. - ma che.. ? - ovviamente non sarei uscita dalla classe, che sarei uscita a fare.. ? Non conoscevo nessuno e l'unico era scappato via nel vero significato della parola. Sbuffai, odiavo passare le ricreazioni in classe come una povera sfigata ma che potevo fare? Assolutamente niente. Mi sedetti sul banco e mi misi ad ascoltare un po di musica come una depressa assurda. Quando la campanella suonò di nuovo lo vidi tornare allegro e felice – allora hai fatto a pugni con qualcun altro? - gli domandai ridacchiando. Non fu male come primo giorno di scuola ad essere sincera, avere un compagno di banco cosi figo e simpatico.. non potevo certo lamentarmi. Il resto della giornata sembrò volare come la prima ore e quando suonò la campanella uscì con lui dalla classe – ei voglio presentarti dei miei amici – disse e proprio in quel momento sentimmo un tonfo.. entrambi ci voltammo verso le scale..


ecco come mi immagino Grace.  http://weheartit.com/entry/26862452

piu avanti metto anche altre foto *3*
XXX Gaia

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ~ ***


Ci voltammo entrambi verso quel rumore di cose e persone che cadono da delle scale. Aggrottai la fronte quando vidi che per terra c'era un ragazzo piu alto di Harry, moro come lui e con un viso.. oddio ma cosa era la scuola dei fighi?- pensai mentre lo guardavo rialzarsi con l'aiuto di Harry. Mi avvicinai timidamente e raccolsi i fogli che avevo perso nella caduta e sorridendo cortesemente glieli porsi – tieni, ti sono caduti questi – accennai ad un altro sorriso, un po storto come era mio solito che lui ricambio a tutto tondo – oh grazie – dalla voce doveva essere un tipo simpatico, be anche dalla faccia a dire il vero, era comunque un bel ragazzo, alto, capelli castani ed occhi verde-azzurri.. un bel fisico..davvero carino.. peccato per la maglia a righe – lei è Grace..Grace non so il cognome – disse ridacchiando risvegliandomi dai miei pensieri, vidi che il ragazzo tombolato dalle scale mi stava tendendo la mano cosi mi affrettai a ricambiare la stretta – Pàrdàl, ma Grace basta – gli sorrisi di nuovo – io sono Louis, Louis Tomlinson – ci stringemmo la mano prima di cominciare a camminare, Harry mi passò una mano sulle spalle costringendomi a seguirlo anche se non riuscivo a stare dietro ai loro discorsi, erano troppo contorti, o forse il mio inglese non era cosi avanzato da stare dietro alle loro conversazioni insensate.. li sentivo blaterare su di un certo Kevin e mi venne spontaneo chiedere chi fosse. Entrambi si fermarono e mi guardarono come se avessi detto un'eresia e Louis si avvicinò a me guardandomi diritto negli occhi - è solo .. il mio piccione – disse poi tirandolo fuori dallo zaino, urlai come una pazza nascondendomi dietro Harry, io odiavo i piccioni – dai metti via quel coso - - ma è finto – un altro ragazzo arrivò da dietro e gli strappo la sagoma del piccione dalle mani - ancora con questo coso Lou – Guardai anche quel ragazzo.. sembrava il piu grande dei tre, forse per l'abbigliamento, la camicia a quadri.. e anche lui meritava, o meglio sua madre meritava un premio per aver fatto un figlio del genere – lui è il MIO Kevin – disse urlando con la vocetta stridula strappandogli di mano il piccione mentre io ridevo come una pazza ancora sotto il braccio di Harry, il quale non sembrava nemmeno troppo sconvolto della loro pazzia.
- e questa chi è? Harry styles ti sei fatto la ragazza? - domandò l'ultimo arrivato facendomi diventare bordeaux, non mi sarebbe dispiaciuto certo diventare la sua ragazza.. gia mi teneva appolpata in quel modo, figuriamoci se stavamo insieme come mi teneva, di nuovo un altro film mentale parti ma si spense subito quando Harry gli tirò uno schiaffetto – no scemo! È appena arrivata dalla francia e non conosce nessuno – il ragazzo apri e richiuse la bocca senza dire nulla.
- sono Grace.. tanto piacere – gli tesi la mano per presentarmi mentre sorridevo come mio solito mentre Louis stava accarezzando il suo piccione finto – io sono Liam – mi sorrise e poi si scusò per la stupidità del suo amico – la cosa triste è che è quello piu' grande di tutti..sta all'ultimo anno – mi voltai verso Louis che gobboni parlava al suo Kevin – io sono del 93 e tu? - mi domandò ancora.. - ah io sono in classe di Harry, quindi del 94.. ma voi.. se siete ad anni diversi.. come fate a conoscervi? -domandai curiosa e in quel momento tornò sano di mente anche Louis - siamo amici.. be la storia è strana.. - e si mise a raccontarmi la stroria di come si sono trovati tutti insieme in detenzione, e di come hanno giocato a calcio nell'aula e di come si sono beccati un mese di punizione – dove sono Niall e Zayn? - domandò Harry interrompendo il racconto di Louis che lo guardò come una vecchietta inviperita a cui hai tagliato la strada – strano dovrebbero essere gia qua.. - ce ne ero altri.. mi chiedevo questi due come fossero.. certo non mi aspettavo niente di piu' bello di questi tre ma chi lo avrebbe mai detto.
Per caso guardai l'ora sul mio cellulare – oh caspita è tardissimo – dissi saltando per aria – devo andare, grazie di avermi intrattenuta in questi minuti – salutai tutti con la mano mentre uscivo da scuola per tornare a casa e mentre attraversavo il lungo corridoio passai accanto, incrociai, un ragazzo biondo, un po piu alto di me.. bello da togliere il fiato, peccato non avessi tempo per ammirarlo.. quella era davvero la scuola dei fighi.
Una volta tornata a casa, mentre mangiucchiavo di mala voglia ripensavo a quei tre ragazzi.. erano davvero simpatici, per non dire da stupro e come primo giorno di scuola non era certo andato male, avevo conosciuto il mio compagno di banco che era simpaticissimo e quegli altri, qualcosa mi diceva che saremmo diventanti molto amici.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3~ ***


Ero tornata a casa, La settimana sembrava volata e non mi era nemmeno sembrato di essere in una nuova città, forse perché avevo trovato un mucchietto di amici che mi facevano sembrare il posto meno triste..dato che per il week-end pioveva -.-.
Mio padre era casa, strano ma vero, bé il week-end non è che lavori e quindi gioia delle gioie mi portò al lago per “pescare” o meglio.. fare finta di pescare.

Mi fece alzare di prima mattina, alle sei, per l'esattezza e senza darmi tempo di capirne il motivo mi fece indossare un paio di jeans e una felpa pesante per poi trascinarmi in macchina.
Mio padre non era un tipo da pesca, anzi, non era un tipo da aria aperta per niente, ero abituata a vederlo con cravatta e camicia, non con una camicia a quadri e un giacchetto da pescatore – allora figlia, oggi passeremo un po di tempo insieme, contenta? -, mi domandò spostando per un momento lo sguardo dalla strada a me, per tutta risposta dissi, – sei ridicolo vestito così – la mattina ero piuttosto acida specialmente quando potevo dormire ma mi buttavano giù da letto – andiamo, non sei contenta? Tu e il tuo vecchio finalmente a fare qualcosa insieme – disse allegro e felice, ci provava almeno, cercava di fare il genitore e la cosa mi stava anche bene ma io... avrei preferito stare a casa.. a guardare la TV insieme ecco..

incrociai le braccia al petto e aspettai di arrivare a questo magnifico posto. Per tutto il tragitto in macchina rimasi zitta, a guardare fuori dal finestrino mentre a tutto volume, l'ipod sparava le mie canzoni preferite.
Non ero fatta per stare all'aria aperta, ma proprio per niente e quando arrivammo cominciò anche a piovere. Mio padre sembrava tanto convinto di voler o meglio, di saper pescare ma.. non sapeva scegliere un pesce nemmeno in pescheria.. come poteva pescare?.
Usci dalla macchina sbuffando, una ventata di aria fredda mi convinse a tornare dentro però dentro mi annoiavo e fuori pioveva.. che situazione scomoda! -pensai uscendo di macchina e Camminando nella fanghiglia raggiunsi e apri il portellone della macchina fuori strada, quello che sia apriva lateralmente e non verticalmente, in modo da farmi da tettuccio e con un saltello entrai dentro.
Per circa due ore rimasi in silenzio per cercare un modo per dissuadere mio padre dalla pesca e tornare a casa per farsi una doccia calda e se proprio voleva stare con me bé..andare a pranzo fuori.
- papà è inutile.. rinunciaci – dissi battendo i denti dal freddo – papà dai. io ho freddo e questo è orribile, andiamo in un posto un po più.. allegro e meno macabro? - cominciai a sparare domande a raffica ancora e ancora riuscendo così, alla trentesima domanda, a convincerlo a tornare a casa, al caldo e all'asciutto.

Una volta a casa come prima cosa mi buttai sotto la doccia, rilassandomi sotto al getto d'acqua calda. Cominciai a canticchiare mentre mi lavavo i capelli biondi. I miei capelli.. erano una cosa che io veneravo, io e i miei capelli.. Grace e i suoi splendidi capelli.
Questi erano i classici monologhi che facevo allo specchio una volta fuori dalla doccia mentre mi asciugavo e mi passavo il jonson's baby per il corpo.
In macchina Con mio padre avevo stabilito di andare a pranzo in un ristorante piuttosto di elegante, in centro a Londra, ma non avevo voglia di mettermi elegante e mentre mio padre chiamava non so chi tornai in camera mia a scegliere cosa indossare.

Presi un paio di skinny jeans chiari, una t-shirt bianca con una scritta sopra e dato il tempo non molto soleggiato un maglioncino. Dall'armadio presi anche un paio di converse bianche, quelle che mettevo più spesso e, una collana e un braccialetto poi andai in bagno a truccarmi.
I capelli anche se lisci erano gonfi per la pioggia cosi li legai in una coda piuttosto alta.




Quando fini di prepararmi raggiunsi mio padre già pronto anche lui – andiamo? - domandai vedendo che temporeggiava, - si andiamo- .
Il pranzo non durò molto ma quello che mi colpi fu una chiamata che mi arrivò appena uscita – pronto ?- , aggrottai la fronte chiedendomi chi poteva essere – sono Harry, Styles.. quello che ti ha investita il primo giorno ricordi? - dall'altra parte c'era un chiasso infernale..mi domandavo dove fosse – certo che mi ricordo, ciao.. ma .. come fai ad avere il mio numero? - ero felice di sentirlo, era forse l'unico amico che avevo a Londra e sentirlo era una gioia poi un po mi piaceva quindi... - io e i miei amici andiamo al bowling ti va di venire? - mi fermai e guardai mio padre – si.. ma non ho idea di dove sia -aggiunsi -non preoccuparti veniamo a prenderti noi.. Louis guida – ah.. bene..
spiegai le coordinate per arrivare a mia poi riagganciai.

Sulla strada del ritorno spiegai i miei piani a mio padre e alle quattro precise sentì suonare alla porta. - ci vediamo ciao – salutai mio padre velocemente ed usci di casa. Harry era la che mi sorrideva mentre teneva aperto il cancelletto ed indossava dei jeans, un paio di converse come le mie ed una giacca simil-completo creando cosi un insieme davvero.. Wow..



Quando gli fui accanto mi salutò con un bacio sulla guancia prima di farmi salire in macchina di Louis. - Ciao – Gli sorrisi già pregustando le risate che avrei fatto con lui mentre mi guardavo intorno.
Harry era tornato davanti, accanto a Louis e Sul cruscotto non riuscì a non notare il piccione e scoppiai a ridere trascinando con me gli altri.
Cominciammo a parlare del più e del meno e in breve arrivammo al bowling.
Scendemmo di macchina e Harry mi prese come al solito sotto braccio così anche Louis il quale però era decisamente piuùalto di me e quindi doveva stare leggermente chinato – ei ragazzi pesate leggermente -dissi ridendo, Louis allora si alzò ma Harry no, continuò a rimanere cosi finchè non si entrò nello stabile e mentre Louis se la rideva, non sapevo ancora di cosa.
La musica dentro e le luci erano quasi fotoniche, ci si aprirono davanti come le zone al buio e zone troppo illuminate creando un bel contrasto.

Ancora sotto braccio ad Harry ci sedemmo ad un tavolo dove ci accampammo come barboni dopo aver ordinato qualcosa. Io mi appoggiai al muro e cominciai a parlare con Louis mentre Harry non so mi aveva scambiato per un appoggino, si sdraiò quasi completamente appoggiando la testa sulle mie gambe – comodo? - domandai non resistendo ad accarezzargli i capelli. In tutta risposta mugolò sistemandosi meglio. Ero piu che sicura che ci stesse provando e a giudicare dalla faccia di Louis era proprio cosi e a me? Non dispiaceva per niente.

Mi sistemai i capelli e la sciarpa e tornai a ridere e scherzare con Louis mentre mi raccontava barzellette assurde come - un uomo entra in un caffè.. splash – mi contorcevo dalle risate disturbando l'altro dalla sua meditazione – oh scusa! - dissi ridendo dandogli un bacio sulla guancia. Avevo deciso di provarci anche io.. per vedere la sua reazione e a quanto pare sembrava starci anche lui e mentre di nuovo mi ritrovavo a parlare con Louis accarezzavo i capelli di Harry che prese il mio telefono dalla borsa -Ei ridammelo dai! - dissi mettendomi quasi in piedi sul divanetto, un inserviente ci guardò male o meglio, guardò male me..

Harry come appena svegliato saltò oltre il tavolo e passò il telefono a Louis -guarda i messaggi, guarda i messaggi – Disse ridacchiando come un bambino piccino – no Louis! - sali a quattro zampe sul tavolo rovesciando una lattina vuota e gattonando arrivai ai due che lanciarono il cellulare oltre di me – Ma sei pazzo! - urlai mentre fini tra le braccia dei due mentre Harry mi faceva il solletico – no dai Harry! -
Quello che piu mi preoccupava era il mio telefono si era rotto dato che era stato lanciato e invece no – preso! - un ragazzo alto, con con la carnagione olivastra e piu scura rispetto a gli altri e i capelli dannatamente neri lo aveva preso al volo. Sicuramente era un loro amico, non sapevo se essere felice o disperata.. tre contro uno non era valido, poi apparve anche Liam – Dai ragazzi ridatele il telefono – disse scuotendo la testa, e come se avesse impartito un ordine ecco che il telefono mi era tra le mani di nuovo – grazie..emm.. - dissi leggermente imbarazzata pensando a come ero scompostamente seduta su Harry e Louis, mi tirai a sedere e mi presentai al nuovo arrivato..

Eheheh guardate chi è arrivato? Zay Zay
adesso manca solo Nialli *^*
bene vedo che qualcuno azzarda ipotesi su quale cuore infrangerà Grace *^* vi avverto che è l'ultimo che vi aspettate proprio e vi do un consiglio.. non fatevi ingannare da questo loro inciuciare...
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fate pure ipotesi. Con chi dei 5 si metterà?

1) Harry
2) Louis
3)Liam
4)Zayn
5)Niall che non ha ancora conosciuto? Link


Grace : http://ak1.polyvoreimg.com/cgi/img-set/cid/47421383/id/677_w32OQXav9dg23qH25Q/size/y.jpg

Harry:  http://www.mycelebrityfashion.co.uk/photo/one-direction-harry-styles-outside-radio-1-1312985069.jpg


Bene con questa domanda chiudo. Alla prossima
Giulia#

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Capitolo 5
*** Capitolo 4~ ***


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Ragazze mie mi state dando una gioia incredibile *^* c'è leggere i vostri commenti mi fa dire tutte le volte : ok mettiamoci a scrivere il nuovo capitolo anche se adesso comincia il difficile perchè, non voglio staccarmi da quella che è la realtà ma nemmeno fare un pappone di cose... aiuto.. sto divagando!
Ok volevo solo dirvi grazie!, Questo per me è un periodo un po tanto difficile, per salute ecc.. quindi sapere che a qualcuno piace quello che faccio dato che lo faccio senza un preciso scopo.. mi riempie di gioia *M
omentoVeryProudOfMe*
Bene sicuramente l'introduzione non l'ha letta nessuno ma non importa :DD quello che conta è il capitolo detto sinceramente.. non so come far incontrare i due.. e be ormai l'avete capito o meglio Susi_Horan (Che stimo non perchè mi abbia lasciato una recensione piu bella di altre ma solo per il nome *^* ) c'è arrivata.. oddio non c'è proprio arrivata ma ha detto spero sia Mr potate e.. Non credete che prima non ci sia altro u_u bene adesso la storia non la seguirà più nessuno perchè ho detto tutto.
Credo di avere detto tutto..Ah no! Se volete aggiungermi su facebook ecco il Link!
Tranquille non vi mangio anzi! Sarei felicissima *^* di parlare con voi e magari scambiare suggerimenti o idee del tipo: no farebbe cosi oppure scrivi cosi.. insomma.. mi date una mano :DD
basta smetto di parlare.. ho detto anche troppo questa volta.. caccio una pagina.. piu o meno.. di introduzione.
Ma questa è colpa vostra *^* e io sento gia di amarvi.. bene questo è il
Link: http://www.facebook.com/profile.php?id=100003078364962 e questo è il capitolo!

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Era sabato pomeriggio, la mattina ero stata buttata giù dal letto da mio padre che voleva andare a pesca, fortuna sono riuscita a dissuaderlo e ad andare in un ristorante invece di cacciarci il cibo da soli. Il pomeriggio invece ero stata invitata da Harry, un mio compagno di classe. I nostri destini si erano scontrati nel vero senzo della parola, infatti mi era venuto a dosso il mio primo giorno di scuola e da allora siamo diventati molto amici, anche se c'è chi dice che sotto c'è dell'altro.. Come Louis per esempio. Louis è il piu grande del gruppo, frequenta l'ultimo anno,, è un tipo davvero simpatico, non fa altro che farmi ridere tutte le volte che ci vediamo e per fortuna che c'è qualcuno che riesce a tenerlo a bada. Il suo nome è Liam, Liam frequenta il penultimo anno e a detta di Harry è un po il papà del gruppo, quello che li riporta all'ordine ed è sempre pronto ad aiutare o dispensare consigli. Anche se dentro di me muore dalla voglia di essere un casinaro come Harry o Louis.
Il pomeriggio, dicevo, mi invitarono con loro al bowling dove conobbi anche un altro ragazzo, pensavo che gli altri fossero tutti belli ma lui era davvero particolare, non era inglese ma questo non cambiava niente per me, una persona rimane belle anche se viene dal burundi. Aveva salvato il mio cellulare da un lancio di Louis dopo che Harry me lo aveva preso di nascosto.

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io sono Zayn – si presentò cordialmente come tutti gli altri una volta che si fu seduto anche lui sulla panca accanto a Liam. un profumo buonissimo che non riusci a non chiedere di chi fosse mi giunse al naso come un pugno e tutti risero prima che Zayn tornasse a parlare. Il profumo era di un altro loro amico che però oggi non ci sarebbe stato perchè gli era nato un cugino e aveva da fare - quindi non lo conoscerò mai -, a quanto pareva per loro ero una comica nata, o forse era il mio accento, leggermente francese a farli ridere a quel modo – Dai andiamo a giocare – si alzarono tutti e andarono ad un banco in mezzo al locale. Mi alzai anche io e li segui al centro del locale dove c'era un bancone circolare dove all'interno c'era un omino che dava scarpe ai tutti quelli che volevano giocare a bowling. L'omino mi fece sorridere, sembrava un umpa l'umpa,forse era affetto da nanismo. Quando toccò a noi guardò male Louis, forse non era la prima volta che veniva a giocare e dalla faccia sembrava che avesse fatto qualche danno. L'omino basso diede a tutti noi le scarpe con gentilezza mentre con Louis..Le posò sul ripiano guardandolo male e mentre Louis cercava di sfilargliele di mano mi sembrava stesse ringhiando o ghignando qualcosa ma nessuno andò in soccorso del povero marinaio, anche oggi aveva una maglietta a righe. Ci sedemmo su di una panchina per cambiarci le scarpe poi su di un televisore sopra di noi apparvero i nostri nomi per i turni. Il primo era Liam che con passo deciso si avviò a prendere la palla, cominciai a pensare negativamente, quelle palle dovevano pesare piu di me, come avrei fatto? - pensai mentre un rumore di birilli mi fece destare. Strike. Mi voltai verso la pista e vidi Liam in ginocchio con la camicia sulla faccia come un calciatore quando segna, azz che fisico .. che non vidi piu perchè Qualcuno mi aveva messo la mano sugli occhi – Harry! - gli levai la mano ridacchiando – tocca a te – Mi disse spingendomi via dal divanetto sedendocisi lui o meglio, sdraiandocisi.
Gli feci la linguaccia e titubante andai a prendere una palla. Cavoli se pesavano, erano una..titubante andai al tiro e con tutta la forta che avevo tirai.. risultato ne buttai giu due o tre facendo ridere cosi di nuovo tutto. Risi con lo loro mentre mi grattavo la testa per l'imbarazzo poi tornai al mio posto –
Ei c'ero io - , misi le mani sui fianchi cercando di fare l'imperiosa ma Harry non si spostò piu di tanto e quel poco che si spostò piombò Louis -che cavaliere – dissi ridendo, poi sentì due mani afferrarmi per la vita e poi finire sulle gambe di qualcuno. Harry che ci stava provando spudoratamente. - Hai delle mani giganti – dissi afferrandone una ed esaminandola come fosse qualcosa di prezioso – è per soffocarti meglio – me la mise sul viso e scoppiai a ridere cominciando cosi a dondolare sulle sue gambe cercando di liberarmi – no mi spettini Harry! - Mi agitavo ancora sopra di lui agitando i piedi come se fossi stata posseduta ma Louis voleva attenzione per i suoi lanci ad effetto. Mi ricomposi e guardai il tiro.Louis era andato addirittura al bancone del bar per prendere la ricorda – Arrivooooo – si mise a correre con la palla in mano per mezzo locale, salì le scalette, sempre a corda e arrivato alla pista si lascio cadere a terra insieme alla palla che a tutta velocità buttò giu i birilli. Sembravo scema da quanto ridevo ma non potevo farci niente mi facevano troppo morire dal ridere, specie quando cominciò a saltare – ho vinto ho vinto – e Liam andò la e gli fece notare che ce ne era un altro.
La giornata sembrava essere finita quando terminammo la partita a bowling, che io terminai con l'aiuto di liam, insieme tiravamo la palla e così riusci a finire seconda, mentre sul lato Harry.. non mi perdeva di vista un attimo, non riuscivo a capire che cosa gli passasse per la testa ad essere sincera.
Uscimmo dal bowling e guardai gli altri
– Quindi? - non avevo molta voglia di tornare a casa, stavo davvero bene in loro compagnia, erano ragazzi semplici che si divertivano con poco, gli bastava stare insieme per combinare guai anche se da quello che avevo capito ne mancava uno e Zayn era un po triste per quello. Mentre camminavamo verso la macchina andai accanto a lui – come mai così silenzioso? - gli domandai per rompere il ghiaccio, non avevamo parlato mai per tutto il pomeriggio – si sente la mancanza di Niall – Disse mogio mogio, doveva essere il ragazzo mancate – si bè ma..siete comunque tanti.. prova a divertiti no? - gli dissi con un sorriso almeno che non fosse lui il piu casinista del gruppo -si ci provo ma senza di lui non è la stessa cosa – spiegò ma il suo viso si illuminò quando ricevette un messaggio – Niall ci raggiunge per cena! - improvvisamente il ragazzo si rianimò, insime a tutti gli altri e mi venne spontaneo domandare ad Harry se questo Niall fosse un po la loro.. non so cosa.. mascotte ? Ma feci ridere anche lui e mi spiegò che siccome sono molto amici se manca qualcuno non si sentono al completo poi lui era simpatico quasi quanti Louis e faceva ridere tutti.

Visto come promesso nel prossimo capitolo arriva Niall contente?? chissà come lo vedrà la nostra Grace? XD
a presto
Giulia#

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Capitolo 6
*** Capitolo 5~ ***


Grazie davvero non so come rispondere a tutti i commenti perciò faccio in unico blocco.
GRAZIE A TUTTI, a quelli che mi hanno aggiunta su Facebook e mi hanno consigliato. C'è momentoveryproudOfme.
Sono davvero felice. Ero rimasta con 11 commenti e adesso ne trovo? *va a guardare * 14 :DD
Mi avete chiesto di dare una Chance ad Harry.. vi rispondo tranquille.. era gia in programma anche se ormai avete capito con chi starà.. biondina..fate i vostri calcoli. Comunque.. per chi sperava in una storia HarryxGrace bè c'è un capitolo solo spiacente.. spero di avervi accontentato con questo..


Eravamo da poco usciti dal bowling quando Zayn ci informò che il famoso Niall ci avrebbe raggiunto per cena e mille domande mi si affollarono nella mente, me lo aspettavo a questo punto come il boss del gruppo. In macchina di Louis, un po strippati a dire il vero, continuavano a cambiare canzone e a cantare a squarcia gola mentre io in braccio ad Harry come una sposa mi tappavo le orecchie – abbasseresti il tono Harry – non cantava male, dirlo sarebbe stato veramente vergognoso, ma mi stava urlando nelle orecchie – vuoi dire che canto male? - il suo tono sembrava risentito così mi affrettai a correggere, - no è solo che sono a tre centimetri da te e mi stai stimpanando, tutto qui - per un momento mi persi nei suoi occhi verdi, che sembravano illuminare la macchina e per un momento ci sembrò di essere soli e non in mezzo ad altri ragazzi.
Inconsapevolmente la mia mano si fece strada sulla sua guancia ed un sorriso dolce mi si dipinse sul viso per poi trasferirsi sul suo qualche secondo piu tardi.
-Quando i due piccioncini sono in comodo – La voce di Louis e le risate isteriche di Liam e zayn ruppero quel momento perfetto.
Mi morsi il labbro in completo imbarazzo – em.. si arriviamo . Scesi dalla macchina e cercai di evitare lo sguardo di Harry cominciando così a parlare con Liam di cosa assurde anche se sentivo il suo sguardo sulla mia schiena anche se non ci riuscivo molto bene a levarmi dalla mente quei suoi occhi.
Quando entrammo nella pizzeria, il chisso e il profumino invitante riuscirono a distrarmi e ancora al fianco di Liam arrivammo al bancone dove c'era la cassa e domandò ad una ragazza se ci fosse un tavolo per sei. La ragazza ci guardò male, il locale era pieno e noi speravamo di trovare un posto per sei senza prenotare?. La ragazza sbuffò poi si mosse per condurci al tavolo, quando uscì da dietro al balcone feci una faccia strana. Era che se la tirava in mezzo a tutti i ragazzi, camminava ondeggiando ma l'unica cosa che ondeggiava era il suo grasso. mentre seguivamo la ragazza mi trovai un braccio di Harry sulle spalle, non sapevo esattamente cosa faree lanciatogli uno sguardo vidi che lui era tranquillo, come se fosse naturale per lui comportarsi cosi con una ragazza. Ci portò ad un tavolo e senza dire nulla sparì di nuovo, meglio avrei vomitato piu tardi. Con i miei pensieri mi trovai sulla panca, avevo l'espressione vuota, e il mio cervello continuava ad andare in quel momento in macchina - Ei ti senti bene? - , la sua mano mi passò davanti agli occhi, scossi la testa come per risvegliarmi poi annuì sorridendo – si certo, perchè?- - Vieni un attimo – si alzò e mi trascinò fuori dalla pizzeria mentre io lo capivo sempre meno.
Mi portò nel parcheggio ed io cominciavo a dubitare della sua intelligenza – mi spieghi che facciamo qua fuori?- lui non mi guardava, era girato a guardare non so cosa, il suo comportamento mi stava cominciando a dare alla testa fino a quando non si girò e lo trovai a pochi centimetri dal mio viso e quando sfiorò le mie labbra con le sue la testa cominciò a girarmi. Rimasi colpita da ciò che stava succedendo ma non lo allontanai, mi lasciai andare lasciandomi avvicinare a lui per i fianchi.
La mia mano si infilò tra i suoi ricci incasinati e quando si staccò mi persi nei suoi occhi verdi. Non ero innamorata di Harry, era un bel ragazzo ma non era il mio tipo.. allora che stavo facendo? - questo cosa significa? - domandai spiazzata mentre la mia mani ricadde lentamente sulla sua spalla . La risposta mi lasciò ancora di piu senza fiato – Niente. - disse con tono neutro e una faccia da schiaffi. Mi accigliai e lo guardai male – Niente – avevo ormai smesso di seguirlo quindi mi aspettavo di tutto – Mi piaci..però - , - ah sono piu tranquilla adesso – lo interruppi come una vecchietta acida – mi fai parlare? - domandò alzando leggermente il tono ed io non potei che annui timidamente – mi piaci però tengo a te piu come amica, sei simpatica, certo sei bellissima ma.. se dovesse finire male non sopporterei di non poterti piu nemmeno vedere come tale perciò..- abbassò lo sguardo, sul suo viso potevo benissimo leggere quanto gli costasse dire questo. Gli sorrisi e gli accarezzai la guancia – Harry, capisco ciò che vuoi dire e nemmeno io voglio che accada. Sei stato il primo amico che ho trovato qui e.. non voglio perderti nemmeno io - .
alzò di nuovo lo sguardo e gli sorrisi dolcemente. Una macchina entrando nel parcheggio ci illuminò con i fari e ci accorgemmo di come eravamo messi. Ci allontanammo di qualche passo con un po di imbarazzo.
- ci conviene rientrare. Si domanderanno dove siamo finiti - annui, e mi avviai all'entrata seguita da lui ma non prima di avergli dato un ultimo bacio a stampo..

bene non sapete quanto mi ci sia voluto per questo capitolo, ci ho messo un intero giorno solo per scriverlo e poi per cancellarlo dieci volte.. lo so avevo detto che avrei inserito anche Niall ma volevo fare un capitolo solo su loro due.. mi sembrava doveroso per le persone che me lo hanno chiesto :DD
finite le smancerie adesso ci sarà da ridere per un po' perchè dopo arriva Niall ehhhhhhhh * momentoDiesultanza
* e poi ne succederanno di cose divertenti, sopratutto se i ragazzi rimangono chiusi.. non dico altro u__u
bene ringraziamento veloce a Alice, sweatwitch ( che fine hai fatto? ) tostapayne, iaia91,Susi_Horan *^* iLoveHer ,
ucancallmethief. La nuova arrivata NikiTomlinson..
ok mi sento molto Willwoosh durante un guglielmot tell quando faccio queste cose.. mmm potrei apire un canale Youtube.. nahh
intanto seguite la pagina → http://www.facebook.com/IIeeASieTniigIialNsaai siamo partiti carichi e poi adesso non la biada nesuno.
Si la smetto e non dico piu niente. si.
A domani con il nuovo capitolo e il Look che farà perdere la testa a Niall u_u detto questo.. Ciao!

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Capitolo 7
*** capitolo 6 ~ ***


Tornammo nel locale, mi sembrava sempre più affollato, e spintoni raggiungemmo gli altri. Al tavolo si era aggiunta una persona, un ragazzo che dava le spalle ed ara chino in una conversazione con Zayn e Liam. Doveva essere il famoso Niall, il biondo del gruppo a quanto pareva.. gia biondo mi faceva sperare bene. Mi sedetti e ce lo avevo proprio davanti - Ei ce l'avete fatta voi due - Harry fece una strana smorfia mentre si sedette accanto a louis che non perse tempo di tirare fuori il piccione ma la mia attenzione era concentrata tutta sul nuovo arrivato -l'importante sono i braccialetti, io indosso tanti braccialetti e poi un bell'orologio -fece vedere il polso a tutti con appeso un orologio di plastica blu. Non me lo aspettavo certo così. Mi aspettavo un figo assurdo, tutto pompato e pieno di boria e invece mi trovai davanti un ragazzo comune, bellissimo e dolce e da come ridevano gli altri sembrava simpatico. Difficile oggi giorno trovare tutte queste doti in un unica persona.
La serata passò tranquilla, tra risate e figure che Louis non faceva altro che fare ogni due passi.
Mi divertivo davvero tanto con loro e pensare che un giorno sarei dovuta partire con la consapevolezza di dover partire mi spezzava il cuore. Ma cercai di non pensarci, almeno finché ero con loro ma come fui sola..
come misi piede in casa e mi misi a letto le lacrime mi assalirono, come un fiume in piena e l'unico testimone del mio dolore era il cuscino. Era cosi tutte le volte, ogni volta che mi trasferivo e conoscevo qualcuno a cui mi affezionavo anche in poco tempo.
Piansi per tutta la notte (http://weheartit.com/entry/22017317 ) e la mattina dopo ero uno straccio, un po il tempo,un po la mia faccia sconvolta – l'abominevole donna delle nevi – mi dissi davanti allo specchio del bagno. Oggi poi i capelli non ne volevano sapere di stare giu come io non ne volevo sapere di essere felice e carina. ( http://www.polyvore.com/senza_titolo_26/set?id=42833980 ). presi a caso un paio di jeans dall'armadio e una felpa che mi stava anche troppo larga. Per me quella non era giornata. Mi legai i capelli e mi feci portare a scuola, per tutto il tragitto guardai fuori dal finestrino, il paesaggio inglese ingrigito dalla pioggia sembrava diventato incredibilmente interessante.
Arrivata a scuola a passi lenti mi diressi al mio armadietto non facendo nemmeno caso a Liam che passava di la
-ei hai fatto soldi che non saluti più? - domandò ridacchiando. Apri l'anta senza nemmeno guardarlo, non avevo nemmeno sentito che cosa mi aveva detto e quando mi girai una volta chiuso me lo trovai davanti * stai bene? * stai bene? * domandò ancora -cosa? si.scusa oggi non ci sono molto con la testa - ammisi.con i libri sottobraccio cominciai a camminare con lui al mio fianco -c'entra Harry per caso? - la sua domanda mi arrivò a brucia pelo. Cosa sapeva lui? E cosa gli aveva raccontato? Mi fermai in mezzo al corridoio e lo guardai torva - cosa sai? - il mio tono non era molto amichevole, ei dai racconta.. era molto piu. Ei tu sputa il rospo. Sospirai affranta, oggi era meglio rimanere zitti e da soli - scusa. Non volevo sembrarti cosi..maleducata - ma Liam scosse la testa sorridendomi, - non preoccuparti, quello che sai anche tu, che tu ed Harry vi siete baciati nel parcheggio ma nient'altro..per questo ti domandavo se c'entrasse lui o no - continuò sempre sorridente. Quel ragazzo era fantastico, riusciva a mettermi calma e serenità anche quando proprio sentivo di non averla -no non c'entra lui. Si ci siamo baciati è vero e ci piaciamo ma.. entrambi abbiamo paura di perderci come amici e quindi - accennai ad un sorriso il quale non lo convinse per niente - ci stai male perchè? - stava pensando le parole evidentemente per non ferirmi ma non aveva capito che Harry era l'ultimo dei miei attuali problemi - non sto male per quello è.. una storia lunga- mi sorrise nuovamente, era dolcissimo, il fratello maggiore che non avevo mai avuto. Mi alzai sulle punte e gli diedi un bacio sulla guancia - Grazie - gli dissi in tono dolce entrando poi in classe. Harry era gia la, e a contrario di me sembrava fin troppo allegro. Come al solito mi salutò con un grosso sorriso - ei dolcezza. Dormito bene? - posai lo zaino sul banco e accennai ad un sorriso - Ei.. - non ero di umore pessimo, ero di umore nero e anche lui se ne accorse -Grace che hai? - si avvicinò a me e mi sfiorò la mano posandoci sopra la sua. Lo guardai con un misto di sorriso triste e allegro. Nonostante tutto non mi sentivo pronta per raccontargli che forse sarei partita presto e avrei dovuto lasciarli per sempre. Sospirai e appoggiai la guancia sul suo braccio mentre lui cominciò ad accarezzarmi le spalle con fare protettivo - se vuoi parlare sono qua - sussurrò al mio orecchio ed io sorrisi.
Per tutte le ore di lezione rimasi in silenzio e al cambio dell'ora nascondevo il viso tra le braccia e mi accovacciavo sul banco. Di solito Harry usciva per ricreazione ma quella volta non lo fece, mi rimase accanto tutto il tempo come se stessi male.
-
Ei Harry.. - Louis entrò in classe nostra ma si zittì subito vedendomi in quello stato, si sedette accanto a me - cosa ti prende - domandò anche lui.
- niente. Scusate - mi alzai di scatto cercando di trattenere le lacrime e corsi fuori -ei aspe.. - sentì Harry alzarsi ma poi non lo sentì più, evidentemente Louis l'aveva fermato.
Con le lacrime agli occhi corsi per il corridoio. Mi dispiaceva farli preoccupare cosi, sopratutto Harry, si vedeva che ci stava male per colpa mia. Era quello che sapevo fare meglio, far stare male le persone che mi volevano bene.
La campanella suonò ma io non tornai in classe, continuai a percorrere il corridoio finché una mano rinsecchita e appuntita mi prese il braccio
-
Pàrdàl cosa fa in corridoio? - la preside mi fermò e mi voltò verso di me - fili subito in classe- disse spingendomi verso la mia classe - mi lasci immediatamente - una cosa che odiavo era essere toccata, non toccata nel senso una stretta mano ma essere toccata come stava facendo lei. Mi sgrollai dalla sua presa e la guardai malissimo - non mi tocchi - dissi alzando la voce facendo un passo indietro.
Alcuni ragazzi si erano messi a guardarci mentre litigavamo tra cui anche Niall ma non me ne ero nemmeno accorta troppo presa come ero nei miei pensieri e nelle mie arrabbiature. Si stava facendo largo tra la folla per cercare di capire che cosa fosse successo
- non risponda così signorina - disse facendo un passo verso di me ed io istintivamente ne feci un altro indietro -faccio quello che mi pare - urlai guardandola in modo di sfida
- basta Pàrdàl dal preside - mi prese per un braccio e provò a trascinarmi e come di riflesso gli tirai un cazzotto facendole un occhio nero. Tanti ragazzi urlarono, altri mi fecero un applauso ma non mi importava di essere l'eroina della scuola, mi voltai e schivando tutti scappai al piano di sopra -torni qua - urlò tappandosi un occhio. Nella confusione Niall mi inseguì ma inciampò anche lui nella vice preside - Horan lei deve essere in classe come tutti gli altri..vada - lo sentì ridacchiare e mi voltai già sulle scale. Che stava facendo? Che senso aveva mettersi nei guai. Cominciai a mordicchiare la manica della felpa cominciando a tremare - vai via Niall - mormorai scuotendo la testa continuando a mordere la manica della felpa. Lo vidi scaldarsi ulteriormente con la vice preside - Horan! Che sta dicendo? - lo vidi voltarsi poi tornare sui suoi passi -baciami il culo - rimasi con la bocca aperta. Che stava facendo, voleva farsi espellere - corri corri corri - mi raggiunse e mi fece voltare e mi spinse su per le scale guidandomi fino all'ultimo piano fino ad una porticina, un stanzino molto probabilmente. Mi fece entrare per prima poi si chiuse la porta alle spalle.
Lo stanzino era buio e sudicio, pieno di polvere e ragnatele ma sopratutto piccolo, i nostri petti erano a contatto come il resto dei nostri corpi.

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Capitolo 8
*** capitolo 7 ~ ***



Siamo gia al capitolo sette



Comincio con il ringraziare tutti del sostegno che mi state dando. Questa storia esiste sopratutto grazie a voi che mi incitate e mi incoraggiate a scrivere. Ogni volta che leggo i vostri commenti corro subito a scrivere il capitolo successivo. Grazie anche a chi mi ha supportato domenica durante il “blocco” che si è spezzato guardando indiana jones e il teschio di cristallo '-' dio mio ( Grazie Nicole ) grazie anche Susy che mi ha fatto notare che non si leggeva il capitolo >_< non capisco il motivo ma l'importante è avere rimediato.
In tanti mi avete avete scritto chissà cosa succederà adesso.. poche illusioni.. per il momento.. non stanno insieme e per ora nemmeno sanno di piacersi. Ho detto troppo!
Passiamo al capitolo.. riassuntino veloce. Harry e Grace si sono baciati nel parcheggio della pizzeria ma di comune accordo restano amici, Niall entra in scena e fa subito una buona impressione a Grace che però torna a casa triste e impaurita perchè si sta affezionando veramente tanto ai ragazzi, piu di quanto pensava e sa che suo padre potrebbe partire da un momento all'altro e quindi potrebbe perderli tutti.
Il giorno dopo Grace è depressa, ha uno scontro con la vice preside, le tira un cazzotto in un occhio mentre Niall osserva la scena. Grace scappa e Niall fa per seguirla ma viene bloccato dalla preside. Niall risponde male alla preside e scappa con Grace chiudendosi in uno stanzino..
Questa sembra piu una telecronaca ma è il mio riassunto veloce.
Ho parlato anche troppo adesso. Vi lascio al capitolo.. Baci!
Domando scusa per il modo in cui è scritto ma la non me li hanno levati chi lo corregge ed io non ho molta voglia di farlo quindi credo che lo posterò cosi!










lungo il corridoio si sentivano dei passi, come se ci stessero cercando, venire verso di noi, verso la porta dove dietro ci eravamo nascosti. Alzai lo sguardo sul suo, fisso sulla porta, anche al buio i suoi occhi sembravano splendere.
Improvvisamente mi spinse di nuovo, verso il fondo dello sgabuzzino, dietro a dei mobili in lamiera con degli scatoloni sopra. Solo il tempo di abbassarci che la porta si aprì. La vice preside era la con un paio di bidelli, nemmeno fossimo dei criminali pluriomicidi. Si stava guardando intorno ma quando si arrese all'idea che la dentro non ci fosse nessuno richiuse la porta. Entrambi ci alzammo di nuovo, leggermente ci affacciammo da uno scatolone per controllare che davvero se ne fosse andata per tornare a respirare. Mi appoggiai al muro di fianco a me, con la fronte sulla parete cercando di calmarmi. Solo adesso ripensavo a ciò che avevo fatto, avevo tirato un cazzotto alla vice preside. Questo voleva dire essere come minimo espulsi se mi andava bene. Stavo ferma e con gli occhi chiusi, speravo fosse solo un brutto sogno, ma nei brutti sogni non ci sono gli angeli - tutto bene? - La sua voce dolce tuttavia non riuscì a calmarmi. Avevo tirato un pungo ad un insegnante come ci ero riuscita ancora dovevo spiegarmelo. La sua mano sfiorò la mia spalla come per rinnovare la domanda che mi aveva fatto poco prima ma no, non stavo bene, affatto. Scossi la testa ancora con lo sguardo rivolto al muro - sono cose che capitano - lo guardai in modo truce -fare un occhio nero ad un prof? - volevo fare la disinvolta ma il mio tono mi tradì su tutti i fronti. Lo guardai poi abbassai lo sguardo quando sbuffò. - scusa - mi voltai e mi appoggiai alla parete dietro di me e lentamente scivolai fino a sedermi per terra. Lo vidi fare lo stesso, accomodandosi per terra e poggiando le braccia sui ginocchi. Lo guardai per un intero minuto mentre lui era distratto. Con la schiena appoggiata al muro, la polo azzurra pastello con il colletto tirato su, i pantaloni beige e le scarpe bianche, una visione celestiale. - posso sapere perché l'hai fatto? - Domandai guardandolo, ero davvero curiosa di sapere il motivo. Non mi rispose subito, si schioccò le dita più volte prima di rispondere, sembrava nervoso o innervosito da qualcosa. Alzò le spalle e scosse la testa come se nulla fosse
- se lo è meritato. Adesso sei l'eroina della scuola - disse ridacchiando spostando i suoi occhi su di me. - e poi sei una mia amica no? Harry ci tiene a te e.. - Gli morirono le parole in bocca mentre io cominciai a borbottare e sbattere i piedi come una bambina bizzosa - anche tu con questa storia? - domandai leggermente irritata. Mi alzai di scatto e finì davanti a lui mentre lo sentivo seguirmi con il suo sguardo verde. La sua faccia mi faceva arrabbiare di piu il che era veramente grave come cosa, io ero arrabbiata perchè credevano che io stessi male perchè non potevo stare con Harry - non credo che voi abbiate afferrato bene il punto - pensavo di stare urlando ma le mie parole gli arrivarono come un sussurro, poco piu di bisbiglio - e allora spiegamelo. Abbiamo tempo - continuava a ridere come se fossi un pagliaccio o una scimmia al circo. Con passi ben calcati lo raggiunsi e mi inginocchiai davanti a lui - Senti Niall! Vale per te e per tutti gli altri. Non stavo male perchè non posso stare con Harry io - niente, sembrava stesse guardando Candid camera, non stava serio un secondo - mi stai ascoltando? - domandai petulante, non mi rispose, alzò le spalle e mi spinse nuovamente a sedere -Ho capito non serve scaldarsi tanto -

nella stanza cadde nuovamente il silenzio ognuno perso nei propri pensieri. Continuava a fissare l'orologio, quello blu di sabato sera - è interessante-dovetti schiarirmi la voce dopo due ore di silenzio. Si voltò verso di me e mi mostrò l'orologio - è un orologio - lo guardai perplessa, sapevo che era un orologio - bè sabato sera hai tenuto una conferenza solo sull'orologio - alzai le spalle e lui si mise a ridere dopo un momento di sbigottimento - cosa sei il mio biografo? - ci guardammo seriamente per qualche secondo prima di scoppiare a ridere senza un reale motivo. Mi diede una leggera spallata e poi mi guardò. Ci guardammo di nuovo per qualche secondo che parve durare un eternità per me, i suoi occhi erano come una calamita.
Scossi la testa e mi alzai cominciando a gironzolare per quel poco spazio che c'era.
Gli scaffali erano coperti di polvere, in questo posto non doveva venirci nessuno, in effetti è un magazzino che ci dovrebbero venire a fare?. Poco distante c'era un materasso, di quelli blu grossi che si usano per fare ginnastica. Era bello morbido. Mi ci sedetti e mi guardai intorno - che posto orribile, e cade a pezzi - disse con un pezzo legno in mano. Niall non era piu seduto per terra come prima, si era alzato e.. evidentemente mi aveva seguito - non so, riverniciato, un po di fiori qualche cuscino vivace - mi guardò sarcastico ed io mi limitai ad alzare le spalle non riuscendo però a levargli gli occhi di dosso. I suoi occhi erano come due calamite, mi attiravano come le falene sono attirati dalla luce.
Mi ripresi quando senti il materasso afflosciarsi da un lato e lui che mi guardava - che ore sono? - la mia domanda non aveva molto senso, era piu per rompere quel silenzio che si era creato, davvero imbarazzante.
L'ora era ancora quella, non ne era passata nemmeno una. Che cosa avremmo fatto tutto questo tempo. Altre tre ore chiusi la dentro. Mi sdraiai a pancia in su incrociando le braccia dietro la testa - che schifo! - il soffitto era pieno di muffa e ragnatele che venivano giù. Schifata rotolai su me stessa girandomi nuovamente ma a pancia in giu, mi nascosi sotto al cappuccio e chiusi gli occhi, lui se la rideva, una risata strana a dire il vero ma davvero fantastica - io non resto in questo posto un secondo più - odiavo topi, ragni e muffa, ero in un posto che per me poteva costare la vita. A Grandi passi raggiunsi la porta per uscire - ei cosi finiamo in guai gia piu seri - le sue braccia improvvisamente mi avvolsero, mi bloccò per i fianchi tirandomi via dalla maniglia dove ero aggrappata - non si apre - la maniglia andava giu ma non accennava a voler aprire la porta. Cominciai a spingerla giu furiosamente ma continuava a non aprire la porta - è bloccata - lui sembrava non credermi, come stessi delirando - cosa.? Dai non fare la spiritosa - mi mise da parte e cominciò a fare come avevo fatto io fino a pochi minuti prima - guarda che è chiusa davvero? mi guardò e mi guardò, alzai le spalle e scossi la testa incrociando le braccia - allora mi credi? - alzai le sopracciglia continuando a guardarlo. La sua faccia si era fatta preoccupata, i suoi occhi da prima allegri e luminosi erano diventati opachi, cominciarono a guardarsi in giro come in cerca di una via d'uscita. Si sistemò il colletto della polo, sembrava gli mancasse l'aria e decisamente mi stava spaventando.
Mi avvicinai a lui e fermai il suo andare avanti e indietro - Ei Niall ti senti bene? - Lo fermai per le spalle ma tornò a camminare fino a sedersi sul materasso. Non capivo che avesse, lo raggiunsi e mi sedetti al suo fianco. Si era sdraiato completamente sul quel coso a pancia in giu. Scosse la testa . Mi sedetti a gambe incrociate e continuai a guardarlo - odio stare chiuso in una stanza - - ah grazie non è che a me piaccia molto di piu - - soffro di claustrofobia ok? Odio gli spazzi chiusi.. non c'è nemmeno una finestra - mi guardai intorno e ne vidi una poco sopra di noi - la c'è ne una - gliela indicai ma tornò a bofonchiare sottovoce che sarebbe morto qua dentro sepolto dalla polvere - oh andiamo io non ho intenzione di morire e far ricordare questo sgabuzzino come la stanza della sepolta viva - sbuffando tornai alla maniglia. Tirai due pedate alla porta ma non accennò ad aprirsi e sconfitta tornai da lui. Sembrava stare male davvero. Mi avvicinai a lui che ancora girato a pancia in giu scuoteva la testa - ei.. guarda che qualcuno dovrà pur pulire no? Quindi verranno ad aprirci - non ero troppo sicura, a giudicare dallo stato integro delle scope sembrava che nessuno le avesse mai usate. Lui però sembrava convinto del contrario e per cercare di calmarlo presi ad accarezzargli la schiena dolcemente, mi faceva troppa pena vederlo in quello stato, poi lui mi aveva aiutata poco fa quando ero in crisi - posso fare qualcosa? - domandai di nuovo e lui annui. Mi disse di aprire la finestra che era nascosta mezza da uno scaffale. Gli accarezzai i capelli e mi alzai cercando come aprirla. Certo era in alto ed io non ero certo un gigante. Nemmeno lui ci sarebbe arrivato. Sbuffai ancora e presi la prima cosa che mi capitò a tiro e lo tirai sul vetro rompendolo - che hai fatto? - si girò leggermente e alzai le spalle - ti ho aperto la finestra - gli sorrisi e tornai da lui. Fuori pioveva di brutto, il cielo era grigio e la stanza era quasi immersa nel buio, grigia sicuramente. Mi sdraiai accanto a lui continuando ad accarezzargli la schiena, la parte in mezzo alle spalle e i capelli stringendolo a me - vedrai adesso ci vengono ad aprire - lo sentì annuire poco convinto delle mie parole mentre ancora lo coccolavo - allora è tuo questo profumo - era lo stesso che avevo sentito la prima volta che eravamo usciti tutti insieme, al bowling. Lui annuì di nuovo, cercavo di distrarlo in qualche modo ma sembrava non funzionare più di tanto. Sospirai di nuovo, ancora lo coccolavo e a poco a poco mi addormentai e quando mi svegliai ero tra le sue braccia, mezza coperta dal suo corpo come a mo di coperta, voltai leggermente la testa e anche lui stava dormendo..

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Capitolo 9
*** capitolo 8 ~ ***


Voglio ringraziare ancora tutti per la grande gioia che mi state dando, non so se avete idea di cosa vuol dire aprire epf e vedere che ci sono 4 commenti al tuo capitolo che credevi un orrore.
Poi vabbè ci sono persone di cui non faccio il nome che la sera mi tengono compagnia *^*
GRAZIE DI TUTTO!
Si questa storia io l'ho gia finita di scrivere e non manca molto alla fine y__________y momento di silenzio, ma non temete come ho anticipate ad una carissima presto posterò la nuova storia, sempre su Niall esclusivamente su lui.. prima dei one direction *^* mi merito un applauso??
bene vi lascio al capitolo :33
baci!


Lui annuì di nuovo, cercavo di distrarlo in qualche modo ma sembrava non funzionare più di tanto. Sospirai di nuovo, ancora lo coccolavo e a poco a poco mi addormentai e quando mi svegliai ero tra le sue braccia, mezza coperta dal suo corpo come fosse un coperta, voltai leggermente la testa e vidi che anche lui stava dormendo. Mugolai nel dormi veglia, non ci pensavo più che ero tra le sue braccia, chiusi in uno stanzino, e mi voltai verso di lui con gli occhi semi chiusi. Sentivo il suo respiro sul mio collo, forse era quello che mi faceva dimenticare della splendida situazione in cui ci eravamo cacciati, che misto a quel profumo (
http://www.profumeriaditano.it/catalogo/zoom_7996-0-4c9dbde5.jpg ) mi calmava come la ninna nanna di una mamma. Sospirai beata e pacifica, mi stringevo a lui forse un po per il freddo che entrava dalla finestra da me rotto poco prima, che tanto poco non era, se prima era grigio adesso era buio, ed io avevo paura del buio. Con gli occhi semi socchiusi guardai la finestrella, vento e pioggia si abbattevano sulla scuola, rabbrividì e tornai tra le sue braccia come se nulla fosse, chiusi gli occhi e mi addormentai di nuovo.
Non sembrava nemmeno fossero passate diverse ore ma solo pochi minuti, due persone normali sarebbero cadute o in depressione o vittima di qualche isterismo passeggero, noi ci eravamo messi la, a dormire come due bambini, be lui stava male forse era per quello ma io? Io ero semplicemente sotto la sua influenza benevola, sotto quell'aura protettiva che sentivo espandersi su di me quando mi rigiravo e che lui stringeva per paura che scappassi e lo lasciassi solo nella stanza della sepolta viva. Mi girai di nuovo ma non mi allontanai di un centimetro, mi accoccolai con la schiena contro il suo petto e presi un suo braccio come fosse una coperta e lo portai a coprirmi, lo sentì respirare tranquillamente e sistemarsi meglio accanto a stringendomi di piu.
Sembrava che entrambi, in quel momento, si avesse bisogno l'uno dell'altro, io non sapevo bene perchè avevo bisogno di lui, forse era solo lui che in quel momento aveva bisogno di me ed io.. non volevo lasciarlo da solo.
Di nuovo persi la cognizione del tempo e dimenticai che forse era il caso di chiamare qualcuno per farci recuperare però stavo bene, una calma quasi irreale mi invadeva, come se fossi al caldo nel mio letto, sotto le coperte, dopo una doccia calda e una cioccolata calda con panna. Si era questo l'effetto che stavo provando a dormire tra le sue braccia, una sensazione di casa.
Una sensazione che venne interrotta da qualcuno che poco finemente bussò alla porta. Veramente non fu il chiasso alla porta a svegliarmi, ma il movimento brusco di Niall e il suo braccio che si spostava facendomi sentire tremendamente scoperta e vulnerabile.
Con gli occhi chiusi ancora per il sonno mi misi a sedere sullo strano materasso - che c'è? -mi strusciai gli occhi e mi grattai il capo, avrei dormito giusto un altro po. La porta si aprì con un cigolo sinistro rivelandoci 4 sagome - Ei ragazzi, vi siete imboscati senza di noi? - la voce di Louis ci lasciò entrambi perplessi ma felici che ci avessero aperto. Prima di alzarsi mi batte un paio di volte su di una gamba, non capì il significato di quel gesto. Continuai a seguirlo con lo sguardo prima che Harry si buttasse su di me. Schiacciandomi con il suo peso. Il calore che emanava Harry tutta via era diverso da quello che avevo sentito nel dormire con Niall, quello di Harry era solo calore umano mentre quello che avevo avvertito nello stare con lui, nello stare abbracciati. Era calore spirituale, quello che senti nel cuore, non sapevo che nome dargli ma era una calore che non avrei mai scordato. Tirai su Harry, data la scomoda e poco ortodossa posizione e guardando oltre di lui vi Niall guardarci, forse nemmeno lui credeva tanto alla storia che io ed Harry eravamo solo migliori amici ma era così.

Quando i nostri sguardi si incrociarono lui lo distolse subito dal mio e tornò a parlare con Liam, dopo che avevano saputo cosa era successo si erano chiusi tutti nel bagno della palestra inventando una scusa ai loro genitori e sono rimasti la dentro un po come noi per poi venirci a cercare.
- c'è vi siete chiusi dentro per noi? - ero scettica, non ne capivo bene il senso, una volta scansato Harry che non mi perdeva di vista un secondo raggiunsi il gruppetto posizionandomi tra Liam e Niall sfiorando la sua mano, quando me ne accorsi la misi in tasca e guardai da un altra parte. Anche Harry ci raggiunse, mi venne dietro e mi abbracciò appoggiandosi sulla mia spalla.
- bene adesso che siamo qua che facciamo? -, la scuola era a nostra disposizione, potevamo fare quello che ci pareva anche – incendiamola – Louis era sempre il solito e Zayn gli andava dietro anche se mentre noi era eravamo in cerchio a discutere lui era davanti ad uno specchio a pettinarsi.
Spostai lo sguardo su di lui e risi.
- intanto usciamo da qua. Ne ho abbastanza di questo sgabuzzino privo di aria – Naill sembrava arrabbiato, o meglio scocciato dal fatto che ci avessero tirato fuori.
Usciti sul corridoio tornammo a piano terra e ci guardammo intorno, come se nulla fosse strinsi la mano di Harry che mi guardò in modo strano – che c'è ho paura del buio – come a non dirlo, Louis, Zayn e Niall mi apparirono alle spalle illuminandosi la faccia con la lucetta del cellulare stile fantasma ed io urlai spaventata aggrappandomi ad Harry che mi strinse non riuscendo però a trattenere le risa, Liam ci mise del suo pure lui a fare il verso di un lupo mannaro, mi stavano spaventando anche troppo, mi misi il cappuccio e feci l'offesa – mi avete spaventato abbastanza per sta notte – mi staccai da Harry e feci qualche passo trovandomi completamente sola e al buio – ma ripensandoci – urlai di nuovo quando tutti e cinque mi saltarono addosso alle spalle. Ma che bello vederli ridere, sopratutto Niall, lui si, nel vero senso della parola.
- che ne dite cerchiamo qualcosa da mangiare – lui era sempre il solito, non si smentiva mai a sentire i commenti dei ragazzi, peccato che la mensa fosse chiusa.
Dovemmo rimediare sulle macchinette – si andremo molto lontano a patatine e caramelline – commentai sarcastica, poi come le avremmo prese? Spaccando il vetro?, non mi sembrava il caso è gia tanto se non ci sospenderanno rompiamo anche una macchinetta.
Decidemmo di fare una colletta con tutto quello che avevamo e a dire il vero era tanto, in totale facevamo 50 dollari tra spiccioli e banconote cosi la svuotammo completamente.
Dopo aver mangiato tornammo a girovagare per la scuola senza una precisa meta, fuori il tempo era decisamente orrendo, la pioggia, il vento e tutto quello che faceva sembrare i corridoi un perfetto film dell'orrore.
Ci eravamo addentrati nell'ala dei laboratori quando ad un tratto si vide scomparire Zayn, ci fermammo e cominciammo a chiamarlo, forse aveva preso una direzione diversa dalla nostra, era buio e magari lui aveva continuato a diritto mentre noi si era svoltato.

Io non volevo ammettermelo ma me la stavo facendo davvero sotto e sembravo io un fantasma dato che giravo con un cappuccio bianco in testa, infatti piu volte aveto terrorizzato Harry.
- Zayn non è divertente – Liam, il piu “responsabile” del gruppo tentò di chiamarlo, ma lui non rispose – e .. se ci sono i fantasmi? - non era umanamente possibile una cosa del genere – i fantasmi non esistono – il tono di Louis era a grosso di quelli che non hanno paura di niente, e tutti lo guardammo male, non c'era bisogno che ce lo ricordasse che non esistevano.
Improvvisamente si sentì come un frusciare – Ha-Harry? - feci un passo indietro e mi misi dietro di lui, un po tutti ci avvicinammo l'uno all'altro come spaventati, il frusciare tornò a farsi sentire e poi una lucetta si accese, era più vicina di quanto si pensasse, si deglutì tutti insieme e quando fu a pochi centimetri da noi – vas happenin – zayn spuntò da dietro una testa di teschio – idiota! - non avevo mai sentito Liam perdere la calma come in quel momento ma dopo un momentaneo spavento tornammo tutti a ridere fino a quando non sentimmo di nuovo dei rumori. Ci voltammo verso il corridoio buio ed una lucetta passò davanti al nostro corridoio. Di nuovo feci un passo indietro, lasciando il fianco di Harry scontrandomi con Niall. Sobbalzai per lo spavento, non pensavo fosse dietro di me, ma lui mi strinse per i fianchi spostandomi leggermente dietro di lui, lo guardai con attenzione mentre prese posto accanto agli altri.
La luce ad un tratto si fermò e tutti trattenemmo il respiro, un rumore, come di guaiti e latrati e di catene che cadono si fece largo nel buio, non si capi bene che cosa fosse finchè non si sentì zompare nel corridoio e dei ringhi – correte - ci voltammo tutti, nel medesimo secondo e cominciammo a correre lungo il corridoio. Erano i cani dei sorveglianti quelli che ci rincorrevano, mi domandavo cosa slegassero dei cani in quel modo in una scuola, ma noi non dovevamo essere li, non ci dovrebbe essere nessuno.
- gli abbiamo seminati – tutti avevamo il fiatone ma tornammo a correre quando ce li trovammo nuovamente dietro.
Tutto era buio e vedevamo con solo la luce che filtrava dalle finestre.
Inciampammo piu volte l'uno sull'altro cadendo tutti per terra, cadendo perfino dalle scale ma non avevamo tempo per decantare contro chi avevamo sbattuto o su chi eravamo caduti, ci rialzammo e corremmo verso la palestra e chiudemmo le porte pensando di essere al sicuro ma riuscirono comunque ad entrare cosi ci nascondemmo in un altro stanzino. Ancora piu piccolo e senza finestre.
- oh god! Moriremo tutti – sentenziò Zayn, Liam e louis tenevano la porta e Harry cercava di distogliere Niall dal fatto che fossimo al buio, in una stanzina minuscola che puzzava di gomma, in sei e senza finestra.
- no qui non muore nessuno – dissi sicura, non avevo certo intenzione di morire la dentro sbranata da un cane. Mi misi a ruffolare tra le ceste e trovai delle corde per saltare – spostate quella cesta – feci mettere la cesta di ferro davanti alla posta, poi la legammo alla maniglia con le corde.
Bene, finché non avessero fatto un buco nella porta non sarebbero mai entrati dentro.



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Capitolo 10
*** capitolo 9~ ***


Bloccata la porta sia io che Liam e Zayn si fece un passo indietro quando sentimmo i cani cercare di aprirla Harry e Louis cercavano di far ragionare Niall, questa stanza era ancora più piccola dell'altra e senza finestre e lui sembrava dare di matto, aveva cominciato ad andare avanti indietro tenendosi la testa tra le mani. Anche gli altri due lo raggiunsero cercando di farlo ragionare e di stare calmo. Seguì i suoi passi, e quelli degli altri che gli andavano dietro urlando e battibeccandosi tra loro dicendosi di stare zitti a vicenda. Scossi la testa e mi avvicinai a loro mettendomi tra lui e gli altri – ok adesso basta! State facendo uscire di testa me! - , mi avevano fatto venire il mal di testa, scansai Niall da davanti ad un cesto e presi un pallone – giocate con questo e state buoni. Mi spostai dalla parte opposta della porta e mi lasciai scivolare per terra e nascosi la testa fra le mani, i cani che abbaiavano, loro che urlavano, mi era salito un mal di testa pazzesco. - che nottataccia - - non me ne parlare .. Niall ? - voltai lo sguardo e lo trovai accanto a me con gli occhi chiusi e le mani incrociate sulle ginocchia, sembrava stare peggio, se poteva, di prima. -Ei- mi girai dalla sua parte e mi inginocchiai davanti a lui – guardami un attimo – gli presi il viso tra le mani e lo costrinsi a guardarmi – ascolta ci sono cose peggiori per cui stare male ok? E di sicuro non è starsene chino in un angolo a sperare che la stanza si allarghi no? - gli sorrisi dolcemente e gli spettinai i capelli. Detto questo mi alzai e raggiunsi gli altri.
Dopo mezz'ora eravamo tutti appoggiati al muro a lamentarci di qualcosa.
Niall era scivolato sulle mie ginocchia e sembrava stesse dormendo, distrattamente gli accarezzavo i capelli i capelli biondi sospirando.
Sembrava come un bambino piccino che aveva bisogno della mamma perché aveva paura dei temporali.
Poco dopo eravamo, uno appoggiato all'altro, come un mega puzzle dove tutti stavano su tutti creando un mega incastro.
Ero scivolata con la testa sulla pancia di Liam, Harry mi abbracciava era abbracciato da Louis che faceva da cuscino a Zayn. Niall era rimasto fermo immobile, come fosse morto, con la testa tra le mie braccia come prima.
Qualche ora dopo sentimmo schiavicciare alla porta. Erano venuti a tirarci fuori, non ci speravamo piu. Dopo una bella ramanzina, rapporto ecc mandarono a casa.
Era ancora presto, le sei e i ragazzi non sarebbero tornati a casa prima dell'ora di pranzo. Mezzi assonnati e sbadigliando ci incamminammo nel cortile della scuola – che facciamo?, io ho detto che dormivo fuori – ci guardammo tutti, non avevano detto che dormivano tutti da uno, uno aveva detto che dormiva da uno , uno da un altro, cosi non potevano nemmeno andare a casa di uno cosi – venite da me, mio padre non c'è cosi non dormite per strada – eravamo troppo stanchi e stressati per pensare di andare a fare casino cosi montammo in macchina di Louis e andammo a casa mia dove crollammo in un paio di minuti, chi sul divano chi in camera di mio padre e in camera degli ospiti.
Passammo la giornata e l'intero pomeriggio a dormire e tornarono a casa per l'ora di cena.
Mentre mi facevo la doccia pensai alla stanza della sepolta viva e a quei momenti in cui Niall mi abbracciava, erano pochi, troppo pochi dato le belle sensazioni che provavo.
Mi trovai a fantasticare su di lui mentre mi sciacquavo i capelli e prima di andare a dormire.
Il giorno dopo, dopo la dormita, andai a scuola e fu tutto normale, Harry con le sue attenzioni, Zayn che mi fregava lo specchio, Louis e le sue barzellette su Niall e Liam che cercava di farli star seri due secondi.
Stavo davvero bene con loro, erano diventai come la mia famiglia, come dei fratelli piu grandi anche se Harry aveva la mia età.
- ei andiamo da qualche parte stasera? - Era venerdi e ci stavamo organizzando per andare in qualche posto quando mi senti chiamare con una certa insistenza da un accento che non era inglese ma bensì francese. Guardai verso l'uscita e vidi l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere. Nicole.
Nicole era la mia migliore amica, con lei parlavo di tutto era come la mia gemella. Le volevo un gran bene e lasciarla mi aveva lasciato un buco nel cuore che solo i ragazzi erano riusciti a colmare.
Le corsi incontro lasciandoli la mentre mi guardavano perplessa e andai da lei, l'abbracciai fortissimo e come una stupida mi misi ad urlare sempre sotto il loro sguardo. Saltellando ci mettemmo a parlare in francese e senza nemmeno degnarli di uno sguardo me ne andai con lei sottobraccio.
No, non era un comportamento giusto ma lei non la vedevo da tempo e mi era mancata tanto.
Arrivammo a casa e ci mettemmo a spettegolare sul divano, ogni tanto ricevevo qualche chiamata da parte dei ragazzi, ma spegnevo il telefono e tornavo a concentrarmi su lei.
Mentre a scuola ero tutta carina e coccolosa con loro come al solito, finchè un giorno li trovai tutti insieme da starbucks, io stavo passando la per puro caso e sempre per caso guardai dentro e li vidi, quando si accorsero di me mi guardarono con aria truce, quasi ferita. Si alzarono dal tavolo e se ne andarono, l'unico a guardarmi per l'ultima volta fu Niall, scuotendo la testa lasciando poi dieci dollari sul tavolo. Sfilarono in fila fino all'entrata per poi passarmi accanto. - adesso non salutate piu? -, mi misi le mani in tasca guardandoli uno ad uno, Harry per utlimo. Aveva perfino cambiato posto in classe – tu non ci calcoli piu quindi perchè dovremmo? - le parole di louis fecero male, non ero abituata a vederli cosi seri, sopratutto lui che lo vedevo sempre ridere. Tutti mi guardavano, con sguardo serio e duro. Abbassai lo sguardo colpevole, per un intera settimana li avevo esclusi, trattati come fossero solo un passatempo mentre loro, a maniera diversa, a me ci tenevano. Guardai Harry e scosse la testa – io..- non avevo scusanti per quello che avevo fatto, mi avevano trattato come una di loro da subito ed io alla prima occasione li avevo accantonati come si fa con un gioco, messi in soffitta dopo che mi avevano tolto le voglie.
Li guardai andare via, sfilare in processione allontanarsi da me.
Con la convinzione di averli persi per sempre abbassai la testa e qualcosa di umido bagno la mia guancia, una lacrima mista alla pioggia che sempre piu forte e fredda cominciò a scendere bagnandomi da capo a piedi.
E mentre la gente correva al riparo coperta da un ombrello io camminavo a testa bassa con solo una felpa indosso, non sentivo il freddo e non sentivo il bisogno di pararmi sotto qualcosa, volevo che la pioggia lavasse via la vergogna del mio comportamento.
Continuai a vagare per il centro di Londra, come una barbona zuppa fino ai calzini, ovunque mi girassi mi sembrava di vederli, ero ormai come ossessionata da loro.
Quando tornai a casa mio padre mi mise in punizione, ero stata via tutto il pomeriggio e per cena non ero rientrata e non avevo nemmeno avvertito. Entrai in camera mia e mi spogliai, mi asciugai e mi misi a letto, ero uno straccio, il trucco colato, i capelli bagnati e dentro un vuoto. Mi mancavano, e li avevo persi solo sei ore fa, come avrei fatto a sopravvivere tutti i giorni a scuola, loro insieme ed io da sola, avrei ripensato ai momenti passati insieme, al bowling e allo stanzino e poi.. a me e Niall abbracciati nella stanza della sepolta viva.
Senza rendermene conto avevo ripreso a piangere in silenzio per non farmi sentire da mio padre. A tentoni, nella stanza buia cercai il mio ipod, l'accesi e mi misi ad ascoltare musica e ancora piansi. Piansi tutta la notte e tutto il tempo prima di andare a scuola.
Davanti al cancello, il gufo dava il buongiorno come sempre, mi sistemai come potevo la matita colata e il mascara sbavato per non sembrare così disperata ma non era cosi, lo ero davvero.
La cosa piu difficile era vedere Harry a due banchi di distanza. Entrai in classe e cercai di evitarlo con lo sguardo ma tutti mi guardavano, viso era ancora rigato e gli occhi erano rossi e gonfi di chi non aveva chiuso occhio per le lacrime.
Ero davvero uno straccio quella mattina e la mia dolce vicina di banco non mancò di farmelo notare dicendomi ma ti sei vista? Cosa ti sei messa? http://www.polyvore.com/cgi/set?id=47771803&.locale=it .
Avevo preso le prime cose che avevo trovato nell'armadio, non mi importava molto ad essere sincera.

Tutta la lezione la passai a disegnare sul foglio ma sentivo lo sguardo di Harry sulla schiena, pungeva, come una matita appuntita tantè che al cambio dell'ora non riusci a stare zitta e gli dissi di smetterla che se voleva vedermi piangere poteva chiederlo benissimo senza bisogno di aspettare, e i di nuovo ero scoppiata a piangere.
Al suono della campanella corsi via, non aspettai nemmeno che il prof finisse di dire ciò che stava dicendo, me ne tornai a casa e avrei passato il week-end da sola, per la seconda volta di fila.
Erano le sei di pomeriggio quando passai davanti a starbucks e vidi i ragazzi, gli lanciai una veloce occhiata per poi passare oltre. Mi sarebbe piaciuto entrare e stare con loro ma non mi volevano piu e avevano ragione. Sospirai ormai arrendendomi all'idea che me lo ero meritato, misi le mani in tasca e feci per incamminarmi quando mi senti trattenere. - senti.. - mi voltai di scatto e mi trovai gli occhi di Niall a pochi centimetri dai miei. Il mio cuore cominciò a battere, un po per la gioia di sapere che a qualcuno importavo, un po perchè mi erano mancati quei due zafferi – gia te ne vai? - disse lasciando la presa sul mio braccio. Abbassai lo sguardo trovando improvvisamente interessanti le mie scarpe – mi sono comportata male con voi. Mi mancate tremendamente – due lacrime di nuovo mi rigarono il volto, traditrici pensai. Lui mi alzò il viso e mi costrinse a guardarlo – ci siamo rimasti male del tuo comportamento però.. ci manchi anche tu. A me piu di altri – un brivido mi salì lungo la schiena a quelle parole senza sapere perchè ma era la stessa sensazione di quando eravamo nello sgabuzzino, di quando abbiamo dormito insieme e di quando mi ha stretto per i fianchi mettendomi al sicuro dietro di lui. Gli ero mancata, piu che agli altri..il mio respiro si era fatto piu accelerato mentre lo guardavo tremante – come posso farmi perdonare? - domandai in un sussurro senza distogliere lo sguardo dal suo. Mi cinse di nuovo la vita avvicinandomi a lui – io un modo ce l'avrei - ..

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Capitolo 11
*** capitolo 10~ ***


O mio dio, ho lasciato il capitolo con 29 recensioni, apro e ne vedo 32. Che bel regalo che mi avete fatto *^*
allora andiamo per ordine, un saluto ai nuovi “n
oJimmy_ProtestedAmo il tuo nome *^* come quello della mia amata musa-moglie adorata Niki *^*
e poi l'altra nuova di cui se non guardo non mi ricordo il nome.. che è semplicissimo da ricordare ma il mio cervello non ci arriva “vane” vas happenin vane! Ok BASTA!!
noJimmy_protested quando hai scritto

Dio Niall BACIALA,cazzo,Baciala!! DEVI BACIARLA,SUBITO!
Mi sono troppo scompisciata perchè credo sia stata un po la reazione di tutti ed espressa cosi mi sono immaginata la tua faccia stile memes davanti al pc che urlavi.. si sono folle per chi non l'avesse ancora capito..
bene bene.. cosa succederà nel capitolo di adesso?? be dai ci si arriva con un po di inventiva :DDD
smetto di parlare e lascio al.. non so cosa :DD
I like girls who reads my stories ^-^
a presto!
Molto presto!
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Cosa molto importante e so che tanti mi odieranno vedi Nicole!
La storia sta per finire. Ovvero questo è il penultimo capitolo. L'avevo tagliato nella speranza di farlo venire piu lungo ma era orrendamente corto cosi lo rimesso tutto insieme..
sto piangendo io perchè so come va a finire D:
non voglio!!

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– come posso farmi perdonare? - domandai in un sussurro senza distogliere lo sguardo dal suo. Mi cinse di nuovo la vita avvicinandomi a lui – io un modo ce l'avrei – sicuramente sentiva il mio cuore che batteva all'impazzata nel silenzio improvviso della strada. Non mi ero nemmeno accorta che mi aveva portato di lato, in un vicolo dove non c'eravamo altro che noi. Vidi il suo viso avvicinarsi al mio e distinto chiusi gli occhi. Senti le sue labbra sfiorare le mie. Ciò che stava succedendo non era normale, cioè io non.. cosa ero? Non lo sapevo nemmeno o però quello che stavo provando adesso non lo avevo provato con Harry, sentivo le famose farfalle nello stomaco e la classica gamba che si alza al bacio del vero amore. Il mio subconscio era innamorato di Niall, io ero innamorata di lui e nemmeno me ne ero resa conto.
Sentì di nuovo il calore che avevo provato qualche sera fa, abbracciati sul materasso.
Quando ci staccammo alzai lo sguardo su di lui, sorrideva come al solito, un sorriso magnifico disegnato sul suo volto d'angelo. Gli sorrisi dolcemente – e questo che significa ? -, il suo sguardo era su di me, come il mio sul suo, le sue braccia erano intorno alle mie ed io mio cuore batteva ancora all'impazzata,- sentissi come batte il tuo cuore – disse ridacchiando, mi avvicinò ancora di piu a lui – e ti diverte? - scosse la testa e mi abbracciò piu forte – no. Mi piace – mi sorrise ancora facendomi mancare il respiro costringendomi a distogliere lo sguardo dal suo – ei che fai la timida? - ridacchiava come se il mettermi in imbarazzo fosse la cosa poi naturale del mondo per lui solo che non mi dava fastidio, se lo avesse fatto un altro gli avrei rotto il naso ma non lui.
Gli feci la lingua e mi voltai con le spalle appoggiate al suo petto.
- devo chiedere scusa anche agli altri, non solo a te - ammisi con tono triste, mi mancavano da morire ma non sapevo come fare per riconquistare la loro fiducia e farmi perdonare. Lo sentì passare le braccia sopra le spalle per poi unire le mani intorno al mio collo – perchè non cominci con l'entrare.. mmm? - lo guardai per un momento poi tornai a guardare avanti a me sospirando. Si era creata un innaturale tranquillità in quel vicolo che però venne interrotta presto – allora avevo ragione? - ci voltammo entrambi a sentire la voce di Louis esultare e saltare come un pazzo. Entrambi diventammo rossi mentre gli altri ci guardavano ridendo e li ca che era il momento giusto per fare le mie scuse. Lasciai la mano di Niall e andai dai ragazzi – scusate per come vi ho trattato in queste due settimane, sono stata una stupida..non dovevo – mi lasciai per ultimo Harry che sembrava quello che ci era rimasto peggio di tutti. Mi avvicinai a lui e con gli occhi dolci lo guardai dondolando leggermente come fossi una bambina piccola – mi perdoni Harry? Mi manca il mio compagno di banco, mi manca tantissimo. - continuai a guardarlo sperando in una risposta affermativa mentre tutti gli altri sguardi erano puntati su di noi. Io non riuscivo a dire una parola, avevo i brividi su tutto il corpo per paura che dicesse di no. Mi morsi le labbra nervosamente ma ancora sembrava non dire una parola, non mi avrebbe perdonata, ci metteva troppo a decidersi così sconfitta abbassai lo sguardo invece di sentire parole mi senti trascinare via ancora piu dentro al vicolo dove ci eravamo fermati – che ?- mi fermò con le spalle al muro e mi guardò con i suoi occhi verdi, leggermente feriti – dobbiamo parlare – non l'avevo mai visto cosi serio e cominciai a temere il peggio, - cosa c'è tra te e Niall -..





– dobbiamo parlare – non l'avevo mai visto cosi serio e cominciai a temere il peggio, - cosa c'è tra te e Niall – rimasi a bocca spalancata. Non ero preparata ad una domanda del genere, non sapevo nemmeno io cosa pensare se fosse solo una cosa passeggera o perchè gli interessavo davvero. Arretrai trovandomi così con le spalle al muro – Harry cosa c'entra questo? - di solito se non riuscivo a risolvere il problema ci giravo intorno, non sapevo quanto questo poteva essere difficile con lui – c'entra. Per me. Allora cosa c'è tra voi ? - domandò di nuovo con tono accusatorio. Si mise a braccia conserte come se stesse facendo un interrogatorio alla sottoscritta mentre gli altri ci guardavano senza capire – non lo so va bene? - ammisi quasi urlando, non ne ero sicura almeno – come non lo sai? - adesso da accusatorio sembrava diventato incredulo, anche lui aveva alzato le braccia continuando a guardarmi – non lo so è successo tutto in fretta ma credo – lanciai uno sguardo a Niall che guardava nella nostra direzione -che le cose siano cambiate da quando siamo rimasti chiusi a scuola – spostai lo sguardo da Niall ad Harry poi al pavimento. - ehhh Grace, Grace – si appoggiò al muro accanto a me e guardò per terra proprio come me – Niall è un bravo ragazzo, dico sempre che la ragazza piu fortunata della terra è la sua ragazza. Lui è dolce, sensibile, simpatico, claustrofobico – feci una smorfia – ma sa come trattare una ragazza – puntai lo sguardo su Harry – non sarai mica geloso? - scoppiò a ridere e si voltò verso di me – Grace ma che stai dicendo? Io ti considero come se tu fossi mia sorella.. sono contenta per te e potato. Però non sparire piu come prima ok? - mi sorrise con quel suo sorriso fantastico e non riusci a non saltargli in braccio come un koala stringendolo forte – ti voglio bene Harry -.
finito il momento di riconciliazione tra me ed Harry tornammo da gli altri, abbracciai uno per uno sotto lo sguardo vigile di Niall. Mi scusai ancora una volta dicendo che mi ero comportata malissimo e che non lo avrei mai piu fatto prima di levarci da quel vicolo per andare da un altra parte. Il tempo era cambiato improvvisamente, no che prima fosse soleggiato ma almeno non era freddo, adesso invece aveva cominciato a fare freddo e il cielo era diventato grigio. prometteva pioggia e mentre eravamo al parco cominciò a piovere forte talmente forte che in due minuti ci trovammo zuppi da capo ai piedi e senza sapere dove ripararci ci ficcammo in un autobus a due piani fermo.
- mai visto il tempo cambiare in questo modo – commentarono mentre cercavamo in qualche modo di scaldarci.
Sbuffando mi sedetti su di un sedile mentre mi strizzavo le maniche della felpa ormai zuppa e senza nemmeno accorgermene Niall era accanto a me. Mi sposto e mi fece sedere su di lui come se non ci fossero altri posti per sedersi – guarda che peso – gli feci notare, gli altri si erano stravaccati su altri sedili – ma non dire stupidaggini – ero pronta per ribattere come mio solito ma mi tappò la bocca con un bacio e non trovai piu le parole per andare avanti.
- ma tu stai tremando – nemmeno mi ero accorta di stare tremando per il freddo, stare tra le sue braccia mi faceva sentire bene, al calduccio, non sapendo se per lui era lo stesso anche se penso di si data la sua espressione beata . Annui leggermente e lui per tutta risposta mi strinse di piu. Si appoggiò con la schiena al finestrino del pulman mentre io mi sistemai mezza su di lui mezza sul sedile.
Parlammo molto quel pomeriggio, ci baciammo altrettante volte, poi scherzammo con gli altri che ci prendevano in giro.
Era come prima, forse meglio di prima e quando fu ora di tornare a casa mi accompagnò in macchina poi fino alla porta – ci vediamo domani – lo salutai con un leggerò bacio, mio padre non era ancora abituato a vedermi girare con 5 ragazzi se sapesse che uno di loro era il mio ragazzo gli sarebbe preso un infarto.
Entrai in casa tutta felice, la mia vita aveva trovato il giusto equilibrio ma qualcosa o qualcuno deve pur sempre sfarlo.
- ciao papà – dopo che mi ero fatta una doccia entrai di nuovo in cucina, mio padre era la che cucinava – Grace dobbiamo parlare – mi fece sedere sul divano e cominciò a parlare.
E tutto quello che costruisci con fatica e sofferenze viene distrutto con una semplice frase – torni in francia – non poteva essere, io qui stavo bene perchè dovevo tornare in Francia solo io – tua madre sente tanto la tua mancanza. Ha detto al giudice che vuole riaverti e gli ha detto si – mi alzai di scatto dal divano e mi rinchiusi in camera mia. Non potevo andare via proprio adesso. Come lo avrei detto agli altri e a Niall?.
Sali in camera mia mi cambiai velocemente e preso uno zaino e usci di casa. Non sarei tornata in francia per nessun motivo..

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Capitolo 12
*** capitolo 11~ ***


Bene è finita, bene no perchè adesso la mia vita tornerà vuota ed insignificante ma io odio le storie troppo lunghe, perdono di significato e diventano ripetitive e delle copie di altri capitoli quindi ho deciso a malincuore di chiuderla qua perchè oltre a scrivere ho conosciuto persone stupende che ho aggiunto su fb con cui parlo quasi tutto il giorno (nicole, fede, giusy un tempo u_u Alice) insomma sono felice e commossa davvero.
Mi mancherà tutto questo ma sopratutto mi mancherete voi. Mi mancherà svegliarmi la mattina e leggere i vostri commenti pieni di bellissime parole che mi incoraggiavano a scirvere.
Mi manchera guardare indiana jones e il teschio di cristallo mentre scrivo il capitolo, mi mancheranno tante piccole cose che si perdono alla fine di un avventura ma proprio con questo dico che chiusa una porta si apre un portone, ho gia un prologo fatto e una storia in mente su Niall prima dei one direction, sono stufa di vedere e cito una mia carissima che quando leggerà capisce subito, quelle storie dove ci sono fans che basta un occhiata e un ciao per dire “ il loro era amore” u_u no sed etiam non! Anche in latino lo dico pur non facendolo!.
Come un emerita cretina ho pianto mentre ascoltavo moments, more than this, ther's a place for us e evacuation to London vi metterei i link ma mi pesa il popò quindi se volete ascoltarle chiedetemi e vi sarà dato.
Minchia quanto parlo ok basta ringrazio ognuno di voi persona per persona, momento vado alle recensioni. Ringrazio in ordine di apparizione mi sembra ovvio
ringrazio :
Alice che con i suoi che dirti mi faceva saltare i nervi ma io la amo per questo!
Ringrazio sweetwitch che mi ha seguito sempre e mi ha fatto piacere averti convertito ai one direction dato che questa è stata la tua prima ff su loro. Poi ringrazio tosta_payne che ha scritto una fanfiction che ho letto ed è bellissima vabbè pace alla pubblicità occulta, rigrazio iaia91 anche se l'ho vista solo una volta, ringrazio susi_Horan che mi ha anche aggiunto su facebook,  
ucancallmethief perdonami una volta ho scritto male il tuo nome.. che poi mi spiegherai e poi arriviamo alla mia cucciola dolciosa a cui voglio un bene dell'anima NikiTomlinson che vabbè credo e spero almeno da parte mia sia nata un amicizia, poi rigrazio vanexx che non ho piu visto ma spero abbia letto e poi una nuova che arrivata al penultimo capitolo si è trovata subito la fine. Tranquilla cara ne ho gia un altra spero che continuerai a seguirmi ed è NoJimmy_protested.
Ho parlato davvero tanto ma davvero grazie, grazie, grazien!



Lasciai stare lo zaino però usci uguale, fuori la tempesta del pomeriggio si era placata ma nonostante tutto faceva freddo e infatti mi trovai a tremare come una foglia lungo la passeggiata del parco. Era un po inquietante a dire il vero, il vento scuoteva le foglie e sembrava tanto di essere nella foresta e non in un parco, avrei pagato per essere a casa di Niall in questo momento, o almeno con lui.
Ero una stupida su tutti i fronti perchè ero andata via di casa? Tanto sarei dovuta partire uguale, mio padre non ci poteva fare niente. Che palle! - urlai nel nulla, battei i piedi per terra come una bambina piccina bizzosa –perchè? - guardai il cielo nero come invocando Dio – perché a me spiegamelo! - non mi aspettavo una risposta sinceramente ma quello che arrivò fu meglio, qualcuno mi abbracciò da dietro facendomi saltare per aria, poi riconobbi il profumo – Zayn? - mi voltai e vidi proprio lui, avvolto da una tuta verde – vas happenin Grace? Che ci fai fuori a quest'ora? - mentre parlava correva sul posto evidentemente per non perdere il ritmo – oh sai avevo bisogno di un po di aria fresca – ma lui sembrò non caderci, si fermò e mi guardo seriamente mentre si mise le mani in tasca. Forse forse Zayn era l'unico con cui non avevo legato piu di tanto, non ci avevo mai fatto un discorso per intero come con gli altri. Ma forse questa sembrava la sera giusta.
Continuava a guardarmi con quegli occhi penetranti come se mi stesse leggendo dentro – ti va di parlarne ? - rimasi a bocca aperta, davvero leggeva nella mente o era davvero uno bravo a capire quando uno mentiva o meno – emm di cosa? - non mi andava di parlare di quello che avevo appena saputo, dovevo ancora digerire la batosta. In quel giorno solo erano successe un sacco di cose, la dichiarazione di Niall, la pace fatta con gli altri, il dover tornare in Francia.
-Del motivo che ti ha spinto ad uscire di casa a quest'ora e venire qui – non aveva smesso un attimo di guardarmi e questo mi stava facendo saltare giusto in nervi così lo guardai insistentemente come faceva lui ma sembrava fargli piacere –sembri quasi una ragazza da quanto ti piace essere guardato – commentai dopo un paio di minuti di silenzio in cui lo avevo esaminato. Alzò le spalle e tornò a guardarmi così da farmi cedere e raccontargli tutto.
Non pensavo che sarebbe stato cosi difficile, mi sedetti su di una panchina guardando per terra cominciai a spiegare tutto.
Lui non mi interruppe mai durante il mio lungo racconto. Gli raccontai che quando avevo tre anni i miei smisero di parlarsi e mia madre mi portò via di casa. Dovettero minacciarla per farmi tornare a casa e da quel giorno mio padre chiese il divorzio da mia madre e chiese al giudice di impedirle di vedermi. Pensavo fosse una cosa che si sarebbe risolta in poco tempo, i bambini non capiscono certe cose ma invece, tutto questo durava ormai da tredici anni. Poi mio padre ebbe la promozioni a lavoro e cominciammo a viaggiare. Da quando feci sei anni io ebbi mai un attimo di stop con i viaggi, ero stata un po in tutto il mondo.
La Francia per me era diventata un ricordo lontano, non ci andavo quasi mai, solo per le feste. Poi quattro anni fa mio padre fu richiamato la e ripresi la mia vita come se nulla fosse, facendomi amici e qualche ragazzo man mano che crescevo ma mia madre non la vedevo mai.
Per poi arrivare ad oggi, mio padre mi aveva detto che le mancavo e che voleva che tornassi a vivere con lei, lo aveva chiesto al giudice e che gli aveva accordato il permesso.
- quindi tornerai in Francia – annui con un cenno del capo senza pronunciarmi oltre e quando mi domandò come avrei fatto con Niall scoppiai a piangere, era proprio quello il problema, come glielo avrei detto. Mi abbracciò e cominciò ad accarezzarmi la schiena con fare paterno mentre cercavo di smettere di piangere, avrei dovuto dirglielo. Il prima possibile, non sapevo quanto tempo ancora mi mancava alla partenza. Singhiozzai e tirai su con il naso mentre mi sistemavo il trucco colato mentre era al telefono, un paio di parole poi richiuse e mi guardò -vieni ti porto da Niall- lo guardai con gli occhi ancora lucidi, non avevo parole per ringraziarlo, scesi dalla panchina e lo segui in silenzio fino alla sua macchina. Per tutto il viaggio rimasi in silenzio cercando le parole per parlarne con lui e con gli altri.
Fermò la macchina davanti ad una villetta illuminata da due luci sul portico e dalle luci che filtravano dall'interno che mi permisero di scorgere una sagoma sulla soglia, seduta sugli scalini con la testa fra le mani. Niall.
Scesi dalla macchina ringraziando più volte Zayn per avermi ascoltata e portata da lui. Con un cenno di mano e un leggero sorriso salutò il suo amico ancora seduto sui gradini poi se ne andò. Presi un respiro profondo prima di entrare nel giardino davanti casa, era ben tenuto con alcuni ciuffetti di fiori sparsi qua e la, e come se si fosse appena accorto di me si alzò e mi venne incontro, senza dirci nemmeno una parola ci abbracciammo ma prima che potesse dire qualcosa o io, scoppiai di nuovo a piangere. Lo vidi seriamente preoccupato in quel momento, il suo viso era contratto in una smorfia, diviso tra incredulità e “ perché cazzo stai piangendo?”. Mi strinse piu forte e mi portò dentro casa.

All'interno c'era un bel calduccio, il camino era acceso anche se era strano dato che era primavera però dava una sensazione di calma e di pace veramente assoluta e un uomo era seduto su di una poltrona davanti al caminetto intento a rimirare il fuoco, si girò quando sentì qualcuno rientrare. Accennai un sorriso cortese non sapendo come comportarmi, si alzò e mi avvicinai a Niall che ridacchio stringendomi a lui per un fianco sembrava stesse per urlarmi contro ma invece mi sorrise e mi strinse calorosamente la mano strappandomi dal fianco di Niall portandomi in cucina. La mi presentò la signora Horan, ovvero la madre di Niall. Quei due erano tremendamente identici, non solo nell'aspetto ma anche nel modo di fare, anche il padre era gentile e dolce, mi accolsero davvero a braccia aperte.
Durante la cena mi fecero un sacco di domande, ovviamente nessuna che riguardasse cose imbarazzanti ma, su cosa mi piacesse mangiare o su quale fosse il mio colore preferito, se la torre eiffel fosse davvero così alta come dicevamo noi francesi.
Quando finimmo di cenare non perse tempo in chiacchiere e mi portò di sopra, in camera sua, strappandomi all'interrogatorio dei suoi genitori. Come fummo soli tirai un sospiro di sollievo nonostante i suoi genitori li amassi di già.
Cominciai a guardarmi intorno curiosa, c'erano tante foto appese al muro, lui con i suoi amici, da piccolo, insomma tantissime poi in un angolo vicino al letto vidi una chitarra – la sai suonare? - non ci eravamo detti ancora niente da quando ero arrivata e quella mi sembrava una buona scusa per cominciare ma non ci cascò. Si sedette sul letto e mi spinse a fare lo stesso prendendomi per mano – che ci facevi nel parco a quell'ora? - la sua mano era ancora stretta sulla mia -dovevo fare due passi – mi sdraiai a pancia in su sul letto e guardai il soffitto. Le pareti della sua stanza erano blu però non avevo notato le fibre ottiche sul soffitto, si girò e spense la luce per poi prendere posto accanto a me. Il soffitto adesso sembrava tempestato di stelle e rendevano la camera stupenda. Assorta a guardare quelle finte stelle sospirai e lui lo prese come un momento di indecisione e mi domandò nuovamente cosa ci facessi nel parco a quell'ora ma ancora non risposi, due lacrime leggere tornarono a rigarmi il volto, non avevo il cuore di dirgli che sarei dovuta partire. Sentì il letto cigolare leggermente e i suoi occhi davanti ai miei -ti prego mi dici che sta succedendo o ti giuro impazzisco - , lo abbracciai forte stringendo le braccia dietro al suo collo e lui fece lo stesso. Tra un singhiozzo e l'altro gli raccontai tutto e dopo una leggera disperazione da parti di entrambi ci trovammo a coccolarci sul letto con le lacrime agli occhi. Non avevo mai pensato di vedere un ragazzo piangere, tanto meno il mio e invece eccolo la che sotto le coperte, con me tra le braccia piange come un bambino. Mi girai verso di lui e lo guardai dolce ma triste -non fare cosi ti prego – gli presi il viso tra le mani e gli accarezzai una guancia per poi baciarlo dolcemente sulle labbra. Mi avvicinò ancora di piu a lui, come se fosse possibile e chiusi gli occhi cercando di calmarmi -un modo lo troviamo. La francia e l'inghiterra poi non sono tanto lontane- sorrisi leggermente poi tornai disperata.
La mattina seguente una fioca luce apparve dalle tende tirate, avevo cambiato posizione ma eravamo ancora uno tra le braccia dell'altro, ero finita a pancia in giù con un suo braccio sulla schiena e un mio braccio sotto di lui. Una posizione molto contorta a dire il vero ma fu la notte in cui dormi meglio di tutte.
Mi alzai leggermente e guardai Niall che ancora dormiva accanto a me, afferrai il cellulare per controllare l'ora, era ancora presto ma non abbastanza per sapere che sarei partita la sera stessa. Senti di nuovo il mondo crollarmi in testa e le sue braccia stringermi. Mi prese il cellulare dalle mani e lo mise sotto al cuscino -è giusto che lo sappiano anche gli altri- dissi, il mio tono preannunciava un altra ondata di pianto che non tardò ad arrivare, lui mi voltò velocemente verso di lui e mi strinse a lui -piccola. Continueremo a sentirci, io continuerò ad amarti e gli altri a volerti bene- anche lui tornò a piangere. Sospirai e cominciai a giocare con il ciuffo biondo, con una mano e con l'altra presi il cellulare ed inviai ad ognuno di loro un messaggio.
-andiamo?- domandai guardandolo e mordendomi il labbro. Annui ed uscimmo dal letto. Ci stiracchiammo e scendemmo al piano di sotto. I suoi non c'erano fortunatamente sennò avrebbero pensato chissà che cosa.
Ne io ne lui mangiammo niente, continuavamo a guardarci per poi abbassare lo sguardo in silenzio. In silenzio come il viaggio fino al bar e silenzio come quando arrivarono gli altri.
Guardai Niall poi da capo spiegai tutto a tutti, scoppiarono anche loro a piangere, credevo che Niall piangesse perchè ero la sua ragazza ma evidentemente loro ci tenevano tanto a me da piangere per la mia partenza. Passammo il pomeriggio a parlare e a ricordare i bei tempi poi venne il momento dei saluti, fu una cosa straziante, baci abbracci e di nuovo da capo non riuscivo a staccarmi come loro da me.
Il peggio venne davanti alla porta di casa mia, mio padre mi aspettava in macchina, il dover salutare Niall che mi aveva riportato a casa. Non riuscivo a dire niente se non a balbettare e piangere come una disperata. Mi strinse forte a lui e dopo ci baciammo, l'ultimo lungo bacio bagnato dalle lacrime. Mio padre non ci interruppe, non suonò il clacson e non uscì per picchiarlo dato che mi stava baciando davanti a lui. Sembrava aver capito che per me lui era diventato importante piu degli altri anche se in poco tempo. Mi voltai e di corsa sali in macchina e dissi a mio padre di partire il piu in fretta possibile per evitare di scendere e non mollarlo piu.
- mi dispiace vederti in questo stato piccola mia- mio padre mi guardava ma non dissi nulla, non ce la facevo a parlare, adesso mi aspettavano due ore di volo prima di rivedere mia madre.
Arrivammo all'aereo porto tutto illuminato. Presi la valigia e mi incamminai per i corridoi immensi, lasciai la valigia e andai a finire i controlli quando mi senti chiamare e travolgere -ragazzi!- erano venuti a salutarmi. Tutti tranne Niall. Abbassai lo sguardo. Forse è stato meglio così avrei evitato di piangere e di vederlo stare male ulteriormente.
Passai i dieci minuti piu belli della mia vita in quell'aereoporto e quando chiamarono il mio volo non piansi, volevo che mi ricordassero con il sorriso sulle labbra e non con le lacrime agli occhi. Sali sul pulmino mentre loro mi salutavano urlando.
Sono stati solo tre mesi ma mi erano entrati nella pelle quei cinque ragazzi, uno anche nel cuore e gli avrei portati con me, sempre.
Sali in aereo e mi misi le cuffie, accesi l'ipod e misi la prima canzone che trovai, quella sarebbe stata la nostra canzone, che mi avrebbe fatto ricordare loro, tutti i momenti passati insieme (http://www.youtube.com/watchv=RKF2MzAHe8Y&feature=endscreen&NR=1 )
come un fiume in piena le lacrime mi invasero perchè mille ricordi si impossessarono di me sulle note di quella canzone così bella quanto triste.
Quando arrivai a casa pioveva, forse era un segno del destino.
Non rivolsi la parola a mia madre per settimane e fu proprio tre settimane dopo che successe una cosa che mai avevo sperato o pensato.
Era una bella giornata di fine maggio inizio giugno, la scuola stava per finire e nonostante tutte le promesse fatte non avevo sentito piu i ragazzi. Qualche volta Niall ma erano piu i pianti che facevamo perciò dopo poco lascio perdere anche lui. Speravo solo si fosse trovato un altra ragazza.
Era l'ora per me di uscire di scuola e stavo camminando al fianco di Nicole nel viale davanti alla porta quando vidi quattro ragazzi davanti al cancello. Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata e lasciata Nicole corsi da loro una volta che mi ero sincerata che fossero loro e non altri. Gli abbracciai forte, non credevo possibile che fossero davvero anche se quello che mi mancava di piu non c'era oppure no. Si spostarono e vidi un ragazzo biondo appoggiato al muretto, il respiro mi mancò come la prima volta e lasciati anche loro gli corsi incontro, si staccò dal muretto e venne verso di me per poi prendermi in braccio al volo per stringermi forte a lui. Mi mori il labbro per non piangere, non dovevo piangere in un momento simile. Me ne fregai di tutti e lo afferrai per il colletto della polo per avvicinarlo a me e baciarlo.

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