New Life in London ~ di Muffins (/viewuser.php?uid=79611)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 0 ~ ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1~ ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ~ ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3~ ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4~ ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5~ ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ~ ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ~ ***
Capitolo 9: *** capitolo 8 ~ ***
Capitolo 10: *** capitolo 9~ ***
Capitolo 11: *** capitolo 10~ ***
Capitolo 12: *** capitolo 11~ ***
Capitolo 1 *** capitolo 0 ~ ***
Lo
so c'è gia una FF con questo
titolo e indovinate :D è mia.. si sono sempre io Cokies ma
credo che
abbandonerò quel profilo per tornare da voi di qua con un
nuovo nome
Muffins. fatemi sapere che ne pensate. sisi bla bla bla le solite cose
mi siete mancati ecc..
pultroppo inizio a lavorare. non so bene
quando spero il prima possibile cosi avrò i meiei 2000 euro
entro 90
giorni lavorativi.. c'è andare in vacanza con 2000
è una cosa *si
commuove* sono davvero commossa .. ok basta!
bene chi mi conosce su
FB sa che mi sono rotta di Twilight, no non è vero ma basta
con FF su
Twilight. mi sono venute fin sopra ai capelli per non fare la volgare
perciò mi dedicherò ai One Direction yeah!
poi capirete il messaggio subliminale nel coso sottolineato..
bene.. vi chiederete perchè questo cambiamenteo??
è
che mi mancano i video Diary e le cavolate fatte sulle scale o in
palestra.. mi manca Kevin the pegeon! perciò ieri notte
mentre guardavo
quei video e piangevo.. dal ridere.. ho detto. prendo more than this la
correggo e la posto di qua!!
Questo è il prologo!
≈ More
than this ≈
Siamo
in macchina da piu di tre ore dissi scocciata voltando leggermente la
faccia verso mio padre che guidava. Mio padre
è
un agente finanziario per questo viaggia molto, ogni tre mesi
dovevamo trasferirci e questo aveva come dire.. creato delle
difficoltà
alla sottoscritta nel socializzare con i miei coetani. Mio padre mi
rispose con un grugnito il che per me non voleva
dire
niente, se tanto tempo se poco. Sbuffai per la centesima volta, mi
sarei messa a dormire. Mi misi il cappuccio della
felpa
che indossavo e misi al volume massimo del mio i-pod e chiusi gli
occhi in attesa di arrivare a destinazione.
Quando
arrivammo era gia buio e davanti a me si stagliava una modesta
villetta a due piani circondata da un giardino ben
curato.
Mio padre sembrava orgoglioso del suo nuovo acquisto a me non me ne
importava niente.. avevo smesso di
affezionarmi
alle case come alle persone. Presi le mie due valigie ed entrai in
casa. Dentro sembrava ancora piu grande che
fuori.
C'era
una grande sala con un mega schermo, l'impianto stereo un mega
divano. La cucina era la affianco ed era
modernissima
e grande anch'essa. Sbuffando sali le scale per andare a vedere come
fosse camera mia - oh - fu l'unico
commento
che riusci a dire o fare. Lascia cadere le due valigie per terra e
accesi la luce. Senza troppo entusiasmo andai a
vedere
il bagno.. vasca idromassaggio? Questa cosa mi piaceva. Mentre
curiosavo tra sali da bagno e armadio senti mio
padre
chiamarmi per la cena e lo raggiunsi - ancora pizza? - dissi sedendomi
al tavolo -cosa ti aspettavi Grace un pranzo
completo
sono le undici. Se non vuoi mangiare non mangiare - disse
categorico
cosi cominciai a mangiucchiare qualcosa
della
pizza al formaggio che aveva ordinato. Non appena ebbi finito la mia
pizza risali in camera e cominciai a sfare le
valigie
e misi in carica il telefono - faccio una chiamata veloce - urlai
dall'alto delle scale con il cordless in mano -si ma non
starci
tanto - mi rispose - sisi risposi sbrigativamente e chiudendomi nella
mia stanza chiamai la mia migliore amica in
francia
che non vedevo da quasi due anni ma ogni volta che potevamo ci
sentivamo passando ore al telefono -.
Dopo aver parlato quasi per tre ore al telefono con lei andai a dormire
con le lacrime agli occhi, mi mancava la francia,
mi mancavano i miei amici e la mia vecchia scuola e anche se erano
pochi quegli amici che avevo per me erano importanti.
tutta la notte dormì male, ogni tanto piangevo ogni tanto
singhiozzavo ogni tanto mi svegliavo e mi guardai intorno sperando di
essere nella mia vecchia camera, a parigi e invece ero a Londra.
Era
mattina quando mi svegliai di nuovo ma quella volta era per andare a
scuola.
Di nuovo mi toccava alzarmi per trascinarmi a scuola; non
era una cosa normale la mia repulsione per quel posto e tutte le
mattine mio padre o a voce o in un bigliettino appeso al frigo non
faceva che ricordarmelo.
Anche quella mattina mio padre era già
uscito e aveva lasciato un biglietto penzoloni sulla porta metallica
del frigo con scritto: torno stasera, il pranzo è nel frigo.
Come se
non lo sapessi -pensai mentre mi preparavo la colazione,
così anche
quel giorno mi sarebbe toccato andare a scuola a piedi, Meraviglioso-
.
Fini di fare colazione e raggiunsi la scuola a piedi. Non era
molto distante, non ci avrei messo molto, almeno speravo dato che
quello era il mio primo giorno e non avevo la ben che minima idea
di quello che avrei potuto trovare nella mia nuova scuola.
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Capitolo 2 *** Capitolo 1~ ***
Vas
happenin?
Scusate! Mi sembrava doveroso salutare le persone che
mi stimano (?) con questa frase.. si ok la smetto di dire stupidate.
Vedo che il capitolo è piaciuto si e no.. ovvero solo due
commenti e poche letture.. menomale che quei due commenti sono
bastati per darmi la forza di continuare.
Allora questo è il
primo capitolo effettivo dove la nostra protagonista farà il
suo
primo incontro.. chi sarà dei cinque? Vi dico subito che
niente
dovrete leggere.
Un commentino infondo me lo lasciate?
I
NEED HELP: OVVERO SONO SENZA BETA, CHI SI PROPONE?
Arrivai
a scuola a piedi, menomale che non era tanto lontano da casa mia, e
appena arrivata mi trovai davanti ad un muro fatto di mattoncini
rossi a vista uno sopra l'altro che correvano tutti lungo il
perimetro della scuola facendone da barriera, o da guardia per i
polli, mentre il cancello in ferro battuto grigio antracite, con le
punte sulla sommità era aperto e un uomo, forse il bidello
stava
sulla soglia a dare il buongiorno a tutti gli studenti. Ora non
sapevo se facesse sempre cosi, anche quando pioveva, ma la cosa
poteva risultare davvero ridicola, neandertaliana e sopratutto poco
comoda dato che nessuno rispondeva al buongiorno. Scossi la testa
borbottando mentre mi sistemavo lo zaino su di una spalla per poi
entrare, ovviamente il bidello salutò anche me che ero nuova
e da
vicino potei constatare che sembrava un gufo. Era piuttosto basso,
tracagnotto e con la pancetta. Due baffoni lo facevano sembrare un
barbagianni e la sua calvizia.. be non saprei a cosa paragonarla.
Superato il “gufo” come da adesso lo avrei chiamato
percorsi il
vialetto sterrato che portava all'ingresso della “ Saint
Patrick
High School “. L'edificio metteva ancora piu i brividi del
cancello
all'ingresso, era fatta totalmente in pietra e ricordava tanto i
vecchi monasteri, forse era solo la brutta impressione del primo
giorno, con il tempo mi sarebbe, forse, apparsa bella ed invitante.
Sospira voltandomi indietro prima di entrare al suono della
campanella.
L'interno non era certo come me lo immaginavo, era
moderno, colorato.. forse anche troppo. Sulle pareti c'era pieno di
poster attaccati con lo stemma della scuola o con la mascotte della
squadra di basket, the pegeon, i piccioni. Che strano nome per una
squadra -pensai mentre osservavo una delle innumerevoli foto appese
sul muro, quella scuola sembrava anche troppo perfetta, non c'era
niente che non andava: il silenzio vigeva tra i corridoi, nessuno che
correva, i bidelli che pulivano insomma era una cosa surreale ma per
fortuna qualcuno venne a rompere quella quiete anche questo volle
dire – Ei..Guarda dove vai! - protestai
dopo che un ragazzo
moro con i riccioli e gli occhi chiari mi ebbe spinto per terra
–
scusa ma vado di fretta – questa fu la sua unica
riposta prima
di vedere la sua schiena girata e il suo zaino.. per non dire altro,
allontanarsi nel corridoio. Mi alzai da terra sbattendomi i pantaloni
da una polvere immaginaria e dopo un attimo di rimbambimento andai a
cercare l'ufficio del preside come mi era stato detto per telefono,
quando lo trovai bussai un paio di volte prima di essere accolta
all'interno. Il preside ricordava molto.. un istrice invece. Aveva
dei capelli che si vedevano che erano finti e anche lui portava i
baffoni, forse era una usanza locale – pensai mentre lo
osservavo
attentamente.
- cosi tu sei.. - dissi mentre cercava dei
fogli – Grace Pardal – risposi,
Lo vedevo un po in
difficoltà ma si riprese subito – ah si
certo! Vieni ti
accompagno nella tua classe! -, si alzò dal
seggiolone dove era
seduto e adesso sembrava ancora di piu un istrice rispetto a prima.
Mi fece cenno di seguirlo e così feci anche se un po
intimidita dal
passare per i corridoi con quell'omone.. ecco chi mi sembrava! L'uomo
della coca-cola, il babbo natale della coca-cola!. Mi scappò
una
risatina che lui non mancò di zittire con un colpetto di
tosse, mi
scusai pochi secondi prima di fermarmi ad una porta con scritto terza
G. il preside busso tre volte prima che l'insegnante rispondesse,
evidentemente stava avendo qualche problemino con la classe. Il
preside entrò senza aspettare una risposta scoprendo la
classe
sull'orlo di una ribellione, Alcuni ragazzi erano in piedi sui banchi
che si tiravano aereoplanini di carta, altri chiusi a cerchio che
incitavano due che sdraiati per terra se le suonavano di santa
ragione. Il preside riportò l'ordine e mi affidò
all'insegnate che
titubante mi fece sedere accanto ad un ragazzo che si stava
sbracciando -vieni qua vieni qua – alzai
le spalle e
accennando un sorriso andai verso quel ragazzo che qualche minuto
primo mi aveva investita. Ridacchiando mi sedetti accanto a lui al
banco – ei tranquillo ho capito, mi siedo accanto a
te –
dissi ridendo, quel ragazzo era simpatico ma sopratutto pazzo.
Davanti a noi c'era una ragazza, secchiona della peggior specie che
cercava di seguire la lezione e lui continuava a lanciargli
aereoplanini di carta – scusa Harry.. posso sapere
perchè prima
stavi facendo a botte con quello? - domandai indicando il
ragazzo
dalla parte opposta con la punta del mio lapis fotonico, lui
alzò le
spalle come se fosse la cosa piu semplice del mondo picchiarsi in
classe – ha offeso un mio amico l'altro giorno..
l'ha chiamato
checca solo perchè. Be è un po sensibile
– Guardò con aria
truce il tipo in fondo alla classe poi tornò a fare dispetti
a
quella povera ragazza. Passai tutta l'ora a ridere, quel ragazzo era
uno spasso e poi era davvero figo, insomma ricciolini, occhi
magnifici.. mi persi a contemplare la sua immagine nella mia mente e
quando riaprì gli occhi.. era sparito. - ma che..
? -
ovviamente non sarei uscita dalla classe, che sarei uscita a fare.. ?
Non conoscevo nessuno e l'unico era scappato via nel vero significato
della parola. Sbuffai, odiavo passare le ricreazioni in classe come
una povera sfigata ma che potevo fare? Assolutamente niente. Mi
sedetti sul banco e mi misi ad ascoltare un po di musica come una
depressa assurda. Quando la campanella suonò di nuovo lo
vidi
tornare allegro e felice – allora hai fatto a pugni
con qualcun
altro? - gli domandai ridacchiando. Non fu male come primo
giorno
di scuola ad essere sincera, avere un compagno di banco cosi figo e
simpatico.. non potevo certo lamentarmi. Il resto della giornata
sembrò volare come la prima ore e quando suonò la
campanella uscì
con lui dalla classe – ei voglio presentarti dei
miei amici
– disse e proprio in quel momento sentimmo un tonfo..
entrambi ci
voltammo verso le scale..
ecco come mi immagino Grace.
http://weheartit.com/entry/26862452
piu avanti metto anche altre foto *3*
XXX Gaia
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ~ ***
Ci
voltammo entrambi verso quel rumore di cose e persone che cadono da
delle scale. Aggrottai la fronte quando vidi che per terra c'era un
ragazzo piu alto di Harry, moro come lui e con un viso.. oddio ma
cosa era la scuola dei fighi?- pensai mentre lo guardavo rialzarsi
con l'aiuto di Harry. Mi avvicinai timidamente e raccolsi i fogli che
avevo perso nella caduta e sorridendo cortesemente glieli porsi –
tieni, ti sono caduti questi – accennai ad un altro
sorriso, un
po storto come era mio solito che lui ricambio a tutto tondo –
oh grazie – dalla voce doveva essere un tipo
simpatico, be
anche dalla faccia a dire il vero, era comunque un bel ragazzo, alto,
capelli castani ed occhi verde-azzurri.. un bel fisico..davvero
carino.. peccato per la maglia a righe – lei
è Grace..Grace non
so il cognome – disse ridacchiando risvegliandomi
dai miei
pensieri, vidi che il ragazzo tombolato dalle scale mi stava tendendo
la mano cosi mi affrettai a ricambiare la stretta –
Pàrdàl, ma
Grace basta – gli sorrisi di nuovo – io
sono Louis, Louis
Tomlinson – ci stringemmo la mano prima di
cominciare a
camminare, Harry mi passò una mano sulle spalle
costringendomi a
seguirlo anche se non riuscivo a stare dietro ai loro discorsi, erano
troppo contorti, o forse il mio inglese non era cosi avanzato da
stare dietro alle loro conversazioni insensate.. li sentivo blaterare
su di un certo Kevin e mi venne spontaneo chiedere chi fosse.
Entrambi si fermarono e mi guardarono come se avessi detto un'eresia
e Louis si avvicinò a me guardandomi diritto negli occhi -
è
solo .. il mio piccione – disse poi tirandolo fuori
dallo
zaino, urlai come una pazza nascondendomi dietro Harry, io odiavo i
piccioni – dai metti via quel coso - - ma
è finto – un
altro ragazzo arrivò da dietro e gli strappo la sagoma del
piccione
dalle mani - ancora con questo coso Lou –
Guardai anche
quel ragazzo.. sembrava il piu grande dei tre, forse per
l'abbigliamento, la camicia a quadri.. e anche lui meritava, o meglio
sua madre meritava un premio per aver fatto un figlio del genere
–
lui è il MIO Kevin – disse urlando con
la vocetta stridula
strappandogli di mano il piccione mentre io ridevo come una pazza
ancora sotto il braccio di Harry, il quale non sembrava nemmeno
troppo sconvolto della loro pazzia.
- e questa chi è? Harry
styles ti sei fatto la ragazza? - domandò
l'ultimo arrivato
facendomi diventare bordeaux, non mi sarebbe dispiaciuto certo
diventare la sua ragazza.. gia mi teneva appolpata in quel modo,
figuriamoci se stavamo insieme come mi teneva, di nuovo un altro film
mentale parti ma si spense subito quando Harry gli tirò uno
schiaffetto – no scemo! È appena
arrivata dalla francia e non
conosce nessuno – il ragazzo apri e richiuse la
bocca senza
dire nulla.
- sono Grace.. tanto piacere – gli tesi
la
mano per presentarmi mentre sorridevo come mio solito mentre Louis
stava accarezzando il suo piccione finto – io sono
Liam –
mi sorrise e poi si scusò per la stupidità del
suo amico – la
cosa triste è che è quello piu' grande di
tutti..sta all'ultimo
anno – mi voltai verso Louis che gobboni parlava al
suo Kevin –
io sono del 93 e tu? - mi domandò
ancora.. - ah io sono in
classe di Harry, quindi del 94.. ma voi.. se siete ad anni diversi..
come fate a conoscervi? -domandai curiosa e in quel momento
tornò
sano di mente anche Louis - siamo amici.. be la storia
è
strana.. - e si mise a raccontarmi la stroria di come si
sono
trovati tutti insieme in detenzione, e di come hanno giocato a calcio
nell'aula e di come si sono beccati un mese di punizione – dove
sono Niall e Zayn? - domandò Harry interrompendo
il racconto di
Louis che lo guardò come una vecchietta inviperita a cui hai
tagliato la strada – strano dovrebbero essere gia
qua.. - ce
ne ero altri.. mi chiedevo questi due come fossero.. certo non mi
aspettavo niente di piu' bello di questi tre ma chi lo avrebbe mai
detto.
Per caso guardai l'ora sul mio cellulare – oh
caspita
è tardissimo – dissi saltando per aria
– devo andare,
grazie di avermi intrattenuta in questi minuti –
salutai tutti
con la mano mentre uscivo da scuola per tornare a casa e mentre
attraversavo il lungo corridoio passai accanto, incrociai, un ragazzo
biondo, un po piu alto di me.. bello da togliere il fiato, peccato
non avessi tempo per ammirarlo.. quella era davvero la scuola dei
fighi.
Una volta tornata a casa, mentre mangiucchiavo di mala
voglia ripensavo a quei tre ragazzi.. erano davvero simpatici, per
non dire da stupro e come primo giorno di scuola non era certo andato
male, avevo conosciuto il mio compagno di banco che era
simpaticissimo e quegli altri, qualcosa mi diceva che saremmo
diventanti molto amici.
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Capitolo 4 *** Capitolo 3~ ***
Ero
tornata a casa, La settimana sembrava volata e non mi era nemmeno
sembrato di essere in una nuova città, forse
perché avevo trovato
un mucchietto di amici che mi facevano sembrare il posto meno
triste..dato che per il week-end pioveva -.-.
Mio padre era casa,
strano ma vero, bé il week-end non è che lavori e
quindi gioia
delle gioie mi portò al lago per
“pescare” o meglio.. fare finta
di pescare.
Mi fece alzare di prima mattina, alle sei, per
l'esattezza e senza darmi tempo di capirne il motivo mi fece
indossare un paio di jeans e una felpa pesante per poi trascinarmi in
macchina.
Mio padre non era un tipo da pesca, anzi, non era un
tipo da aria aperta per niente, ero abituata a vederlo con cravatta e
camicia, non con una camicia a quadri e un giacchetto da pescatore
–
allora figlia, oggi passeremo un po di tempo insieme, contenta? -, mi
domandò spostando per un momento lo sguardo dalla strada a
me, per
tutta risposta dissi, – sei ridicolo vestito così
– la mattina
ero piuttosto acida specialmente quando potevo dormire ma mi
buttavano giù da letto – andiamo, non sei
contenta? Tu e il tuo
vecchio finalmente a fare qualcosa insieme – disse allegro e
felice, ci provava almeno, cercava di fare il genitore e la cosa mi
stava anche bene ma io... avrei preferito stare a casa.. a guardare
la TV insieme ecco..
incrociai le braccia al petto e aspettai
di arrivare a questo magnifico posto. Per tutto il tragitto in
macchina rimasi zitta, a guardare fuori dal finestrino mentre a tutto
volume, l'ipod sparava le mie canzoni preferite.
Non ero fatta
per stare all'aria aperta, ma proprio per niente e quando arrivammo
cominciò anche a piovere. Mio padre sembrava tanto convinto
di voler
o meglio, di saper pescare ma.. non sapeva scegliere un pesce nemmeno
in pescheria.. come poteva pescare?.
Usci dalla macchina
sbuffando, una ventata di aria fredda mi convinse a tornare dentro
però dentro mi annoiavo e fuori pioveva.. che situazione
scomoda!
-pensai uscendo di macchina e Camminando nella fanghiglia raggiunsi e
apri il portellone della macchina fuori strada, quello che sia apriva
lateralmente e non verticalmente, in modo da farmi da tettuccio e con
un saltello entrai dentro.
Per circa due ore rimasi in silenzio
per cercare un modo per dissuadere mio padre dalla pesca e tornare a
casa per farsi una doccia calda e se proprio voleva stare con me
bé..andare a pranzo fuori.
- papà è inutile.. rinunciaci –
dissi battendo i denti dal freddo – papà dai. io
ho freddo e
questo è orribile, andiamo in un posto un po
più.. allegro e meno
macabro? - cominciai a sparare domande a raffica ancora e ancora
riuscendo così, alla trentesima domanda, a convincerlo a
tornare a
casa, al caldo e all'asciutto.
Una volta a casa come prima
cosa mi buttai sotto la doccia, rilassandomi sotto al getto d'acqua
calda. Cominciai a canticchiare mentre mi lavavo i capelli biondi. I
miei capelli.. erano una cosa che io veneravo, io e i miei capelli..
Grace e i suoi splendidi capelli.
Questi erano i classici
monologhi che facevo allo specchio una volta fuori dalla doccia
mentre mi asciugavo e mi passavo il jonson's baby per il corpo.
In macchina Con mio padre avevo stabilito di andare a pranzo in un
ristorante piuttosto di elegante, in centro a Londra, ma non avevo
voglia di mettermi elegante e mentre mio padre chiamava non so chi
tornai in camera mia a scegliere cosa indossare.
Presi un paio
di skinny jeans chiari, una t-shirt bianca con una scritta sopra e
dato il tempo non molto soleggiato un maglioncino. Dall'armadio presi
anche un paio di converse bianche, quelle che mettevo più
spesso e,
una collana e un braccialetto poi andai in bagno a truccarmi.
I
capelli anche se lisci erano gonfi per la pioggia cosi li legai in
una coda piuttosto alta.
Quando fini di prepararmi raggiunsi
mio padre già pronto anche lui – andiamo? -
domandai vedendo che
temporeggiava, - si andiamo- .
Il pranzo non durò molto ma quello
che mi colpi fu una chiamata che mi arrivò appena uscita
– pronto
?- , aggrottai la fronte chiedendomi chi poteva essere – sono
Harry, Styles.. quello che ti ha investita il primo giorno ricordi? -
dall'altra parte c'era un chiasso infernale..mi domandavo dove fosse
– certo che mi ricordo, ciao.. ma .. come fai ad avere il mio
numero? - ero felice di sentirlo, era forse l'unico amico che avevo a
Londra e sentirlo era una gioia poi un po mi piaceva quindi... - io e
i miei amici andiamo al bowling ti va di venire? - mi fermai e
guardai mio padre – si.. ma non ho idea di dove sia -aggiunsi
-non
preoccuparti veniamo a prenderti noi.. Louis guida – ah..
bene..
spiegai le coordinate per arrivare a mia poi riagganciai.
Sulla strada del ritorno spiegai i miei piani a mio padre e
alle quattro precise sentì suonare alla porta. - ci vediamo
ciao –
salutai mio padre velocemente ed usci di casa. Harry era la che mi
sorrideva mentre teneva aperto il cancelletto ed indossava dei jeans,
un paio di converse come le mie ed una giacca simil-completo creando
cosi un insieme davvero.. Wow..
Quando gli fui accanto mi salutò
con un bacio sulla guancia prima di farmi salire in macchina di
Louis. - Ciao – Gli sorrisi già pregustando le
risate che avrei
fatto con lui mentre mi guardavo intorno.
Harry era tornato
davanti, accanto a Louis e Sul cruscotto non riuscì a non
notare il
piccione e scoppiai a ridere trascinando con me gli
altri.
Cominciammo a parlare del più e del meno e in breve
arrivammo al bowling.
Scendemmo di macchina e Harry mi prese come
al solito sotto braccio così anche Louis il quale
però era
decisamente piuùalto di me e quindi doveva stare leggermente
chinato
– ei ragazzi pesate leggermente -dissi ridendo, Louis allora
si
alzò ma Harry no, continuò a rimanere cosi
finchè non si entrò
nello stabile e mentre Louis se la rideva, non sapevo ancora di
cosa.
La musica dentro e le luci erano quasi fotoniche, ci si
aprirono davanti come le zone al buio e zone troppo illuminate
creando un bel contrasto.
Ancora sotto braccio ad Harry ci
sedemmo ad un tavolo dove ci accampammo come barboni dopo aver
ordinato qualcosa. Io mi appoggiai al muro e cominciai a parlare con
Louis mentre Harry non so mi aveva scambiato per un appoggino, si
sdraiò quasi completamente appoggiando la testa sulle mie
gambe –
comodo? - domandai non resistendo ad accarezzargli i capelli. In
tutta risposta mugolò sistemandosi meglio. Ero piu che
sicura che ci
stesse provando e a giudicare dalla faccia di Louis era proprio cosi
e a me? Non dispiaceva per niente.
Mi sistemai i capelli e la
sciarpa e tornai a ridere e scherzare con Louis mentre mi raccontava
barzellette assurde come - un uomo entra in un caffè..
splash –
mi contorcevo dalle risate disturbando l'altro dalla sua meditazione
– oh scusa! - dissi ridendo dandogli un bacio sulla guancia.
Avevo
deciso di provarci anche io.. per vedere la sua reazione e a quanto
pare sembrava starci anche lui e mentre di nuovo mi ritrovavo a
parlare con Louis accarezzavo i capelli di Harry che prese il mio
telefono dalla borsa -Ei ridammelo dai! - dissi mettendomi quasi in
piedi sul divanetto, un inserviente ci guardò male o meglio,
guardò
male me..
Harry come appena svegliato saltò oltre il tavolo e
passò il telefono a Louis -guarda i messaggi, guarda i
messaggi –
Disse ridacchiando come un bambino piccino – no Louis! - sali
a
quattro zampe sul tavolo rovesciando una lattina vuota e gattonando
arrivai ai due che lanciarono il cellulare oltre di me – Ma
sei
pazzo! - urlai mentre fini tra le braccia dei due mentre Harry mi
faceva il solletico – no dai Harry! -
Quello che piu mi
preoccupava era il mio telefono si era rotto dato che era stato
lanciato e invece no – preso! - un ragazzo alto, con con la
carnagione olivastra e piu scura rispetto a gli altri e i capelli
dannatamente neri lo aveva preso al volo. Sicuramente era un loro
amico, non sapevo se essere felice o disperata.. tre contro uno non
era valido, poi apparve anche Liam – Dai ragazzi ridatele il
telefono – disse scuotendo la testa, e come se avesse
impartito un
ordine ecco che il telefono mi era tra le mani di nuovo –
grazie..emm.. - dissi leggermente imbarazzata pensando a come ero
scompostamente seduta su Harry e Louis, mi tirai a sedere e mi
presentai al nuovo arrivato..
Eheheh guardate chi
è
arrivato? Zay Zay
adesso manca solo
Nialli *^*
bene vedo che
qualcuno azzarda ipotesi su quale cuore infrangerà Grace *^*
vi
avverto che è l'ultimo che vi aspettate proprio e vi do un
consiglio.. non fatevi ingannare da questo loro
inciuciare...
--------
fate pure ipotesi.
Con chi dei 5 si
metterà?
1) Harry
2) Louis
3)Liam
4)Zayn
5)Niall che non ha
ancora conosciuto? Link
Grace :
http://ak1.polyvoreimg.com/cgi/img-set/cid/47421383/id/677_w32OQXav9dg23qH25Q/size/y.jpg
Harry:
http://www.mycelebrityfashion.co.uk/photo/one-direction-harry-styles-outside-radio-1-1312985069.jpg
Bene con questa
domanda
chiudo. Alla prossima
Giulia#
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 4~ ***
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Ragazze
mie mi state dando una gioia incredibile *^* c'è leggere i
vostri
commenti mi fa dire tutte le volte : ok mettiamoci a scrivere il
nuovo capitolo anche se adesso comincia il difficile perchè,
non
voglio staccarmi da quella che è la realtà ma
nemmeno fare un
pappone di cose... aiuto.. sto divagando!
Ok volevo solo dirvi
grazie!, Questo per me è un periodo un po tanto difficile,
per
salute ecc.. quindi sapere che a qualcuno piace quello che faccio
dato che lo faccio senza un preciso scopo.. mi riempie di gioia
*MomentoVeryProudOfMe*
Bene
sicuramente l'introduzione non l'ha letta nessuno ma non importa :DD
quello che conta è il capitolo detto sinceramente.. non so
come far
incontrare i due.. e be ormai l'avete capito o meglio Susi_Horan (Che
stimo non perchè mi abbia lasciato una recensione piu bella
di altre
ma solo per il nome *^* ) c'è arrivata.. oddio non
c'è proprio
arrivata ma ha detto spero sia Mr potate e.. Non credete che prima
non ci sia altro u_u bene adesso la storia non la seguirà
più
nessuno perchè ho detto tutto.
Credo di avere detto tutto..Ah no!
Se volete aggiungermi su facebook ecco il Link!
Tranquille non vi
mangio anzi! Sarei felicissima *^* di parlare con voi e magari
scambiare suggerimenti o idee del tipo: no farebbe cosi oppure scrivi
cosi.. insomma.. mi date una mano :DD
basta smetto di parlare.. ho
detto anche troppo questa volta.. caccio una pagina.. piu o meno.. di
introduzione.
Ma questa è colpa vostra *^* e io sento gia di
amarvi.. bene questo è il
Link: http://www.facebook.com/profile.php?id=100003078364962
e
questo è il capitolo!
--------------------------------------
Era
sabato pomeriggio, la mattina ero stata buttata giù dal
letto da mio
padre che voleva andare a pesca, fortuna sono riuscita a dissuaderlo
e ad andare in un ristorante invece di cacciarci il cibo da soli. Il
pomeriggio invece ero stata invitata da Harry, un mio compagno di
classe. I nostri destini si erano scontrati nel vero senzo della
parola, infatti mi era venuto a dosso il mio primo giorno di scuola e
da allora siamo diventati molto amici, anche se c'è chi dice
che
sotto c'è dell'altro.. Come Louis per esempio. Louis
è il piu
grande del gruppo, frequenta l'ultimo anno,, è un tipo
davvero
simpatico, non fa altro che farmi ridere tutte le volte che ci
vediamo e per fortuna che c'è qualcuno che riesce a tenerlo
a bada.
Il suo nome è Liam, Liam frequenta il penultimo anno e a
detta di
Harry è un po il papà del gruppo, quello che li
riporta all'ordine
ed è sempre pronto ad aiutare o dispensare consigli. Anche
se dentro
di me muore dalla voglia di essere un casinaro come Harry o Louis.
Il pomeriggio, dicevo, mi invitarono con loro al bowling dove
conobbi anche un altro ragazzo, pensavo che gli altri fossero tutti
belli ma lui era davvero particolare, non era inglese ma questo non
cambiava niente per me, una persona rimane belle anche se viene dal
burundi. Aveva salvato il mio cellulare da un lancio di Louis dopo
che Harry me lo aveva preso di nascosto.
- io
sono Zayn – si
presentò cordialmente come tutti gli altri una volta che si
fu
seduto anche lui sulla panca accanto a Liam. un profumo buonissimo
che non riusci a non chiedere di chi fosse mi giunse al naso come un
pugno e tutti risero prima che Zayn tornasse a parlare. Il profumo
era di un altro loro amico che però oggi non ci sarebbe
stato
perchè gli era nato un cugino e aveva da fare - quindi
non lo conoscerò mai -,
a quanto pareva per loro ero una comica nata, o forse era il mio
accento, leggermente francese a farli ridere a quel modo – Dai
andiamo a giocare –
si alzarono tutti e andarono ad un banco in mezzo al locale. Mi alzai
anche io e li segui al centro del locale dove c'era un bancone
circolare dove all'interno c'era un omino che dava scarpe ai tutti
quelli che volevano giocare a bowling. L'omino mi fece sorridere,
sembrava un umpa l'umpa,forse era affetto da nanismo. Quando
toccò a
noi guardò male Louis, forse non era la prima volta che
veniva a
giocare e dalla faccia sembrava che avesse fatto qualche danno.
L'omino basso diede a tutti noi le scarpe con gentilezza mentre con
Louis..Le posò sul ripiano guardandolo male e mentre Louis
cercava
di sfilargliele di mano mi sembrava stesse ringhiando o ghignando
qualcosa ma nessuno andò in soccorso del povero marinaio,
anche oggi
aveva una maglietta a righe. Ci sedemmo su di una panchina per
cambiarci le scarpe poi su di un televisore sopra di noi apparvero i
nostri nomi per i turni. Il primo era Liam che con passo deciso si
avviò a prendere la palla, cominciai a pensare
negativamente, quelle
palle dovevano pesare piu di me, come avrei fatto? - pensai mentre un
rumore di birilli mi fece destare. Strike. Mi voltai verso la pista e
vidi Liam in ginocchio con la camicia sulla faccia come un calciatore
quando segna, azz che fisico .. che non vidi piu perchè
Qualcuno mi
aveva messo la mano sugli occhi –
Harry! - gli levai la
mano ridacchiando –
tocca a te – Mi
disse spingendomi via dal divanetto sedendocisi lui o meglio,
sdraiandocisi.
Gli feci la linguaccia e titubante andai a
prendere una palla. Cavoli se pesavano, erano una..titubante andai al
tiro e con tutta la forta che avevo tirai.. risultato ne buttai giu
due o tre facendo ridere cosi di nuovo tutto. Risi con lo loro mentre
mi grattavo la testa per l'imbarazzo poi tornai al mio posto –
Ei c'ero io - , misi
le mani sui fianchi cercando di fare l'imperiosa ma Harry non si
spostò piu di tanto e quel poco che si spostò
piombò Louis -che
cavaliere – dissi
ridendo, poi sentì due mani afferrarmi per la vita e poi
finire
sulle gambe di qualcuno. Harry che ci stava provando spudoratamente.
- Hai delle mani giganti
– dissi afferrandone una ed esaminandola come fosse qualcosa
di
prezioso – è per
soffocarti meglio –
me la mise sul viso e scoppiai a ridere cominciando cosi a dondolare
sulle sue gambe cercando di liberarmi –
no mi spettini Harry! -
Mi agitavo ancora sopra di lui agitando i piedi come se fossi stata
posseduta ma Louis voleva attenzione per i suoi lanci ad effetto. Mi
ricomposi e guardai il tiro.Louis era andato addirittura al bancone
del bar per prendere la ricorda –
Arrivooooo – si
mise a correre con la palla in mano per mezzo locale, salì
le
scalette, sempre a corda e arrivato alla pista si lascio cadere a
terra insieme alla palla che a tutta velocità
buttò giu i birilli.
Sembravo scema da quanto ridevo ma non potevo farci niente mi
facevano troppo morire dal ridere, specie quando cominciò a
saltare
– ho vinto ho vinto
– e Liam andò la e gli fece notare che ce ne era
un altro.
La
giornata sembrava essere finita quando terminammo la partita a
bowling, che io terminai con l'aiuto di liam, insieme tiravamo la
palla e così riusci a finire seconda, mentre sul lato
Harry.. non mi
perdeva di vista un attimo, non riuscivo a capire che cosa gli
passasse per la testa ad essere sincera.
Uscimmo dal bowling e
guardai gli altri –
Quindi? - non avevo
molta voglia di tornare a casa, stavo davvero bene in loro compagnia,
erano ragazzi semplici che si divertivano con poco, gli bastava stare
insieme per combinare guai anche se da quello che avevo capito ne
mancava uno e Zayn era un po triste per quello. Mentre camminavamo
verso la macchina andai accanto a lui – come
mai così silenzioso?
- gli domandai per rompere il ghiaccio, non avevamo parlato mai per
tutto il pomeriggio –
si sente la mancanza di Niall
– Disse mogio mogio, doveva essere il ragazzo mancate –
si bè ma..siete comunque tanti.. prova a divertiti no? -
gli dissi con un sorriso almeno che non fosse lui il piu casinista
del gruppo -si ci
provo ma senza di lui non è la stessa cosa –
spiegò ma il suo viso si illuminò quando
ricevette un messaggio –
Niall ci raggiunge per cena!
- improvvisamente il ragazzo si rianimò, insime a tutti gli
altri e
mi venne spontaneo domandare ad Harry se questo Niall fosse un po la
loro.. non so cosa.. mascotte ? Ma feci ridere anche lui e mi
spiegò
che siccome sono molto amici se manca qualcuno non si sentono al
completo poi lui era simpatico quasi quanti Louis e faceva ridere
tutti.
Visto
come promesso nel prossimo capitolo arriva Niall contente??
chissà
come lo vedrà la nostra Grace? XD
a presto
Giulia#
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Capitolo 6 *** Capitolo 5~ ***
Grazie
davvero non so come rispondere a tutti i commenti perciò
faccio in
unico blocco.
GRAZIE A TUTTI, a quelli che mi hanno aggiunta su
Facebook e mi hanno consigliato. C'è momentoveryproudOfme.
Sono
davvero felice. Ero rimasta con 11 commenti e adesso ne trovo? *va a
guardare * 14 :DD
Mi avete chiesto di dare una Chance ad Harry..
vi rispondo tranquille.. era gia in programma anche se ormai avete
capito con chi starà.. biondina..fate i vostri calcoli.
Comunque..
per chi sperava in una storia HarryxGrace bè c'è
un capitolo solo
spiacente.. spero di avervi accontentato con questo..
Eravamo
da poco usciti dal bowling quando Zayn ci informò che il
famoso
Niall ci avrebbe raggiunto per cena e mille domande mi si affollarono
nella mente, me lo aspettavo a questo punto come il boss del gruppo.
In macchina di Louis, un po strippati a dire il vero, continuavano a
cambiare canzone e a cantare a squarcia gola mentre io in braccio ad
Harry come una sposa mi tappavo le orecchie – abbasseresti il
tono
Harry – non cantava male, dirlo sarebbe stato veramente
vergognoso,
ma mi stava urlando nelle orecchie – vuoi dire che canto
male? - il
suo tono sembrava risentito così mi affrettai a correggere,
- no è
solo che sono a tre centimetri da te e mi stai stimpanando, tutto qui
- per un momento mi persi nei suoi occhi verdi, che sembravano
illuminare la macchina e per un momento ci sembrò di essere
soli e
non in mezzo ad altri ragazzi.
Inconsapevolmente la mia mano si
fece strada sulla sua guancia ed un sorriso dolce mi si dipinse sul
viso per poi trasferirsi sul suo qualche secondo piu tardi.
-Quando
i due piccioncini sono in comodo – La voce di Louis e le
risate
isteriche di Liam e zayn ruppero quel momento perfetto.
Mi morsi
il labbro in completo imbarazzo – em.. si arriviamo . Scesi
dalla
macchina e cercai di evitare lo sguardo di Harry cominciando
così a
parlare con Liam di cosa assurde anche se sentivo il suo sguardo
sulla mia schiena anche se non ci riuscivo molto bene a levarmi dalla
mente quei suoi occhi.
Quando entrammo nella pizzeria, il chisso e il profumino invitante
riuscirono a distrarmi e ancora al fianco di
Liam arrivammo al bancone dove c'era la cassa e domandò ad
una
ragazza se ci fosse un tavolo per sei. La ragazza ci guardò
male, il
locale era pieno e noi speravamo di trovare un posto per sei senza
prenotare?. La ragazza sbuffò poi si mosse per condurci al
tavolo,
quando uscì da dietro al balcone feci una faccia strana. Era
che se
la tirava in mezzo a tutti i ragazzi, camminava ondeggiando ma
l'unica cosa che ondeggiava era il suo grasso. mentre seguivamo la
ragazza mi trovai un braccio di Harry sulle spalle, non sapevo
esattamente cosa faree lanciatogli uno sguardo vidi che lui era
tranquillo, come se fosse naturale per lui comportarsi cosi con una
ragazza. Ci portò ad un tavolo e senza dire nulla
sparì di nuovo,
meglio avrei vomitato piu tardi. Con i miei pensieri mi trovai sulla
panca, avevo l'espressione vuota, e il mio cervello continuava ad
andare in quel momento in macchina - Ei ti senti bene? - , la sua
mano mi passò davanti agli occhi, scossi la testa come per
risvegliarmi poi annuì sorridendo – si certo,
perchè?- - Vieni un
attimo – si alzò e mi trascinò fuori
dalla pizzeria mentre io lo
capivo sempre meno.
Mi portò nel parcheggio ed io cominciavo a
dubitare della sua intelligenza – mi spieghi che facciamo qua
fuori?- lui non mi guardava, era girato a guardare non so cosa, il
suo comportamento mi stava cominciando a dare alla testa fino a
quando non si girò e lo trovai a pochi centimetri dal mio
viso e
quando sfiorò le mie labbra con le sue la testa
cominciò a girarmi.
Rimasi colpita da ciò che stava succedendo ma non lo
allontanai, mi
lasciai andare lasciandomi avvicinare a lui per i fianchi.
La mia
mano si infilò tra i suoi ricci incasinati e quando si
staccò mi
persi nei suoi occhi verdi. Non ero innamorata di Harry, era un bel
ragazzo ma non era il mio tipo.. allora che stavo facendo? - questo
cosa significa? - domandai spiazzata mentre la mia mani ricadde
lentamente sulla sua spalla . La risposta mi lasciò ancora
di piu
senza fiato – Niente. - disse con tono neutro e una faccia da
schiaffi. Mi accigliai e lo guardai male – Niente –
avevo ormai
smesso di seguirlo quindi mi aspettavo di tutto – Mi
piaci..però -
, - ah sono piu tranquilla adesso – lo interruppi come una
vecchietta acida – mi fai parlare? - domandò
alzando leggermente
il tono ed io non potei che annui timidamente – mi piaci
però
tengo a te piu come amica, sei simpatica, certo sei bellissima ma..
se dovesse finire male non sopporterei di non poterti piu nemmeno
vedere come tale perciò..- abbassò lo sguardo,
sul suo viso potevo
benissimo leggere quanto gli costasse dire questo. Gli sorrisi e gli
accarezzai la guancia – Harry, capisco ciò che
vuoi dire e nemmeno
io voglio che accada. Sei stato il primo amico che ho trovato qui e..
non voglio perderti nemmeno io - .
alzò di nuovo lo sguardo e gli
sorrisi dolcemente. Una macchina entrando nel parcheggio ci
illuminò
con i fari e ci accorgemmo di come eravamo messi. Ci allontanammo di
qualche passo con un po di imbarazzo.
- ci conviene rientrare. Si
domanderanno dove siamo finiti - annui, e mi avviai all'entrata
seguita da lui ma non prima di avergli dato un ultimo bacio a
stampo..
bene
non sapete quanto mi ci sia voluto per questo capitolo, ci ho messo
un intero giorno solo per scriverlo e poi per cancellarlo dieci
volte.. lo so avevo detto che avrei inserito anche Niall ma volevo
fare un capitolo solo su loro due.. mi sembrava doveroso per le
persone che me lo hanno chiesto :DD
finite le smancerie adesso ci
sarà da ridere per un po' perchè dopo arriva
Niall ehhhhhhhh *
momentoDiesultanza
* e poi ne succederanno
di cose divertenti, sopratutto se i ragazzi rimangono chiusi.. non
dico altro u__u
bene ringraziamento veloce a Alice, sweatwitch (
che fine hai fatto? ) tostapayne, iaia91,Susi_Horan *^* iLoveHer
,ucancallmethief.
La nuova arrivata NikiTomlinson..
ok mi sento molto Willwoosh
durante un guglielmot tell quando faccio queste cose.. mmm potrei
apire un canale Youtube.. nahh
intanto seguite la pagina →
http://www.facebook.com/IIeeASieTniigIialNsaai
siamo partiti carichi e poi adesso non la biada nesuno.
Si la
smetto e non dico piu niente. si.
A domani con il nuovo capitolo
e il Look che farà perdere la testa a Niall u_u detto
questo.. Ciao!
|
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Capitolo 7 *** capitolo 6 ~ ***
Tornammo
nel locale, mi sembrava sempre più affollato, e spintoni
raggiungemmo gli altri. Al tavolo si era aggiunta una persona, un
ragazzo che dava le spalle ed ara chino in una conversazione con Zayn
e Liam. Doveva essere il famoso Niall, il biondo del gruppo a quanto
pareva.. gia biondo mi faceva sperare bene. Mi sedetti e ce lo avevo
proprio davanti - Ei
ce l'avete fatta voi due -
Harry fece una strana smorfia mentre si sedette accanto a louis che
non perse tempo di tirare fuori il piccione ma la mia attenzione era
concentrata tutta sul nuovo arrivato -l'importante
sono i braccialetti, io indosso tanti braccialetti e poi un
bell'orologio -fece
vedere il polso a tutti con appeso un orologio di plastica blu. Non
me lo aspettavo certo così. Mi aspettavo un figo assurdo,
tutto
pompato e pieno di boria e invece mi trovai davanti un ragazzo
comune, bellissimo e dolce e da come ridevano gli altri sembrava
simpatico. Difficile oggi giorno trovare tutte queste doti in un
unica persona.
La serata passò tranquilla, tra risate e figure
che Louis non faceva altro che fare ogni due passi.
Mi divertivo
davvero tanto con loro e pensare che un giorno sarei dovuta partire
con la consapevolezza di dover partire mi spezzava il cuore. Ma
cercai di non pensarci, almeno finché ero con loro ma come
fui
sola..
come misi piede in casa e mi misi a letto le lacrime mi
assalirono, come un fiume in piena e l'unico testimone del mio dolore
era il cuscino. Era cosi tutte le volte, ogni volta che mi trasferivo
e conoscevo qualcuno a cui mi affezionavo anche in poco tempo.
Piansi
per tutta la notte (http://weheartit.com/entry/22017317
) e la mattina dopo ero uno straccio, un po il tempo,un po la mia
faccia sconvolta – l'abominevole donna delle nevi –
mi dissi
davanti allo specchio del bagno. Oggi poi i capelli non ne volevano
sapere di stare giu come io non ne volevo sapere di essere felice e
carina. ( http://www.polyvore.com/senza_titolo_26/set?id=42833980
). presi a caso un paio di jeans dall'armadio e una felpa che mi
stava anche troppo larga. Per me quella non era giornata. Mi legai i
capelli e mi feci portare a scuola, per tutto il tragitto guardai
fuori dal finestrino, il paesaggio inglese ingrigito dalla pioggia
sembrava diventato incredibilmente interessante.
Arrivata a scuola
a passi lenti mi diressi al mio armadietto non facendo nemmeno caso
a Liam che passava di la -ei
hai fatto soldi che non saluti più? - domandò
ridacchiando. Apri l'anta senza nemmeno guardarlo, non avevo nemmeno
sentito che cosa mi aveva detto e quando mi girai una volta chiuso me
lo trovai davanti * stai bene? *
stai bene? * domandò ancora -cosa?
si.scusa oggi non ci sono molto con la testa
- ammisi.con i libri sottobraccio cominciai a camminare con lui al
mio fianco -c'entra
Harry per caso? -
la sua domanda mi arrivò a brucia pelo. Cosa sapeva lui? E
cosa gli
aveva raccontato? Mi fermai in mezzo al corridoio e lo guardai torva
- cosa
sai?
- il mio tono non era molto amichevole, ei dai racconta.. era molto
piu. Ei tu sputa il rospo. Sospirai affranta, oggi era meglio
rimanere zitti e da soli - scusa.
Non volevo sembrarti cosi..maleducata -
ma Liam scosse la testa sorridendomi, - non
preoccuparti, quello che sai anche tu, che tu ed Harry vi siete
baciati nel parcheggio ma nient'altro..per questo ti domandavo se
c'entrasse lui o no
- continuò sempre sorridente. Quel ragazzo era fantastico,
riusciva
a mettermi calma e serenità anche quando proprio sentivo di
non
averla -no non c'entra lui. Si ci
siamo baciati è vero e ci piaciamo ma..
entrambi abbiamo paura di perderci come amici e quindi - accennai
ad un sorriso il quale non lo convinse per niente -
ci stai male perchè? -
stava pensando le parole evidentemente per non ferirmi ma non aveva
capito che Harry era l'ultimo dei miei attuali problemi - non
sto male per quello è.. una storia lunga- mi
sorrise nuovamente, era dolcissimo, il fratello maggiore che non
avevo mai avuto. Mi alzai sulle punte e gli diedi un bacio sulla
guancia -
Grazie - gli
dissi in tono dolce entrando poi in classe. Harry era gia la, e a
contrario di me sembrava fin troppo allegro. Come al solito mi
salutò
con un grosso sorriso - ei
dolcezza. Dormito bene?
- posai lo zaino sul banco e accennai ad un sorriso - Ei..
- non ero di umore pessimo, ero di umore nero e anche lui se ne
accorse -Grace
che hai? -
si avvicinò a me e mi sfiorò la mano posandoci
sopra la sua. Lo
guardai con un misto di sorriso triste e allegro. Nonostante tutto
non mi sentivo pronta per raccontargli che forse sarei partita presto
e avrei dovuto lasciarli per sempre. Sospirai e appoggiai la guancia
sul suo braccio mentre lui cominciò ad accarezzarmi le
spalle con
fare protettivo - se
vuoi parlare sono qua
- sussurrò al mio orecchio ed io sorrisi.
Per tutte le ore di
lezione rimasi in silenzio e al cambio dell'ora nascondevo il viso
tra le braccia e mi accovacciavo sul banco. Di solito Harry usciva
per ricreazione ma quella volta non lo fece, mi rimase accanto tutto
il tempo come se stessi male.
- Ei
Harry..
- Louis entrò in classe nostra ma si zittì subito
vedendomi in
quello stato, si sedette accanto a me - cosa
ti prende
- domandò anche lui.
-
niente. Scusate -
mi alzai di scatto cercando di trattenere le lacrime e corsi fuori
-ei
aspe.. -
sentì Harry alzarsi ma poi non lo sentì
più, evidentemente Louis
l'aveva fermato.
Con le lacrime agli occhi corsi per il
corridoio. Mi dispiaceva farli preoccupare cosi, sopratutto Harry, si
vedeva che ci stava male per colpa mia. Era quello che sapevo fare
meglio, far stare male le persone che mi volevano bene.
La
campanella suonò ma io non tornai in classe, continuai a
percorrere
il corridoio finché una mano rinsecchita e appuntita mi
prese il
braccio
-
Pàrdàl cosa fa in corridoio? - la
preside mi fermò e mi voltò verso di me -
fili subito in classe- disse
spingendomi verso la mia classe - mi
lasci immediatamente -
una cosa che odiavo era essere toccata, non toccata nel senso una
stretta mano ma essere toccata come stava facendo lei. Mi sgrollai
dalla sua presa e la guardai malissimo - non mi tocchi - dissi
alzando la voce facendo un passo indietro.
Alcuni ragazzi si
erano messi a guardarci mentre litigavamo tra cui anche Niall ma non
me ne ero nemmeno accorta troppo presa come ero nei miei pensieri e
nelle mie arrabbiature. Si stava facendo largo tra la folla per
cercare di capire che cosa fosse successo -
non risponda così signorina -
disse facendo un passo verso di me ed io istintivamente ne feci un
altro indietro -faccio
quello che mi pare -
urlai guardandola in modo di sfida
-
basta Pàrdàl dal preside -
mi prese per un braccio e provò a trascinarmi e come di
riflesso gli
tirai un cazzotto facendole un occhio nero. Tanti ragazzi urlarono,
altri mi fecero un applauso ma non mi importava di essere l'eroina
della scuola, mi voltai e schivando tutti scappai al piano di sopra
-torni
qua -
urlò tappandosi un occhio. Nella confusione Niall mi
inseguì ma
inciampò anche lui nella vice preside
- Horan lei deve essere in classe come tutti gli altri..vada -
lo sentì ridacchiare e mi voltai già sulle scale.
Che stava
facendo? Che senso aveva mettersi nei guai. Cominciai a mordicchiare
la manica della felpa cominciando a tremare -
vai via Niall -
mormorai scuotendo la testa continuando a mordere la manica della
felpa. Lo vidi scaldarsi ulteriormente con la vice preside - Horan!
Che sta dicendo? - lo
vidi voltarsi poi tornare sui suoi passi -baciami
il culo
- rimasi con la bocca aperta. Che stava facendo, voleva farsi
espellere - corri corri corri - mi raggiunse e mi fece voltare e mi
spinse su per le scale guidandomi fino all'ultimo piano fino ad una
porticina, un stanzino molto probabilmente. Mi fece entrare per prima
poi si chiuse la porta alle spalle.
Lo stanzino era buio e
sudicio, pieno di polvere e ragnatele ma sopratutto piccolo, i nostri
petti erano a contatto come il resto dei nostri corpi.
|
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Capitolo 8 *** capitolo 7 ~ ***
Siamo
gia
al
capitolo
sette
Comincio
con il ringraziare tutti del sostegno che mi state dando. Questa
storia esiste sopratutto grazie a voi che mi incitate e mi
incoraggiate a scrivere. Ogni volta che leggo i vostri commenti corro
subito a scrivere il capitolo successivo. Grazie anche a chi mi ha
supportato domenica durante il “blocco” che si
è spezzato
guardando indiana jones e il teschio di cristallo '-' dio mio (
Grazie Nicole ) grazie anche Susy che mi ha fatto notare che non si
leggeva il capitolo >_< non capisco il motivo ma
l'importante è
avere rimediato.
In tanti mi avete avete scritto chissà cosa
succederà adesso.. poche illusioni.. per il momento.. non
stanno
insieme e per ora nemmeno sanno di piacersi. Ho detto
troppo!
Passiamo al capitolo.. riassuntino veloce. Harry e Grace
si sono baciati nel parcheggio della pizzeria ma di comune accordo
restano amici, Niall entra in scena e fa subito una buona impressione
a Grace che però torna a casa triste e impaurita
perchè si sta
affezionando veramente tanto ai ragazzi, piu di quanto pensava e sa
che suo padre potrebbe partire da un momento all'altro e quindi
potrebbe perderli tutti.
Il giorno dopo Grace è depressa, ha uno
scontro con la vice preside, le tira un cazzotto in un occhio mentre
Niall osserva la scena. Grace scappa e Niall fa per seguirla ma viene
bloccato dalla preside. Niall risponde male alla preside e scappa con
Grace chiudendosi in uno stanzino..
Questa sembra piu una
telecronaca ma è il mio riassunto veloce.
Ho parlato anche troppo
adesso. Vi lascio al capitolo.. Baci!
Domando scusa per il modo in
cui è scritto ma la non me li hanno levati chi lo corregge
ed io non
ho molta voglia di farlo quindi credo che lo posterò
cosi!
lungo
il corridoio si sentivano dei passi, come se ci stessero cercando,
venire verso di noi, verso la porta dove dietro ci eravamo nascosti.
Alzai lo sguardo sul suo, fisso sulla porta, anche al buio i suoi
occhi sembravano splendere.
Improvvisamente mi spinse di nuovo,
verso il fondo dello sgabuzzino, dietro a dei mobili in lamiera con
degli scatoloni sopra. Solo il tempo di abbassarci che la porta si
aprì. La vice preside era la con un paio di bidelli, nemmeno
fossimo
dei criminali pluriomicidi. Si stava guardando intorno ma quando si
arrese all'idea che la dentro non ci fosse nessuno richiuse la porta.
Entrambi ci alzammo di nuovo, leggermente ci affacciammo da uno
scatolone per controllare che davvero se ne fosse andata per tornare
a respirare. Mi appoggiai al muro di fianco a me, con la fronte sulla
parete cercando di calmarmi. Solo adesso ripensavo a ciò che
avevo
fatto, avevo tirato un cazzotto alla vice preside. Questo voleva dire
essere come minimo espulsi se mi andava bene. Stavo ferma e con gli
occhi chiusi, speravo fosse solo un brutto sogno, ma nei brutti sogni
non ci sono gli angeli - tutto bene? - La sua voce dolce tuttavia non
riuscì a calmarmi. Avevo tirato un pungo ad un insegnante
come ci
ero riuscita ancora dovevo spiegarmelo. La sua mano sfiorò
la mia
spalla come per rinnovare la domanda che mi aveva fatto poco prima ma
no, non stavo bene, affatto. Scossi la testa ancora con lo sguardo
rivolto al muro - sono cose che capitano - lo guardai in modo truce
-fare un occhio nero ad un prof? - volevo fare la disinvolta ma il
mio tono mi tradì su tutti i fronti. Lo guardai poi abbassai
lo
sguardo quando sbuffò. - scusa - mi voltai e mi appoggiai
alla
parete dietro di me e lentamente scivolai fino a sedermi per terra.
Lo vidi fare lo stesso, accomodandosi per terra e poggiando le
braccia sui ginocchi. Lo guardai per un intero minuto mentre lui era
distratto. Con la schiena appoggiata al muro, la polo azzurra
pastello con il colletto tirato su, i pantaloni beige e le scarpe
bianche, una visione celestiale. - posso sapere perché l'hai
fatto?
- Domandai guardandolo, ero davvero curiosa di sapere il motivo. Non
mi rispose subito, si schioccò le dita più volte
prima di
rispondere, sembrava nervoso o innervosito da qualcosa. Alzò
le
spalle e scosse la testa come se nulla fosse
- se
lo è meritato. Adesso sei l'eroina della scuola - disse
ridacchiando spostando i suoi occhi su di me. - e poi sei una mia
amica no? Harry ci tiene a te e.. - Gli morirono le parole in bocca
mentre io cominciai a borbottare e sbattere i piedi come una bambina
bizzosa - anche tu con questa storia? - domandai leggermente
irritata. Mi alzai di scatto e finì davanti a lui mentre lo
sentivo
seguirmi con il suo sguardo verde. La sua faccia mi faceva arrabbiare
di piu il che era veramente grave come cosa, io ero arrabbiata
perchè
credevano che io stessi male perchè non potevo stare con
Harry - non
credo che voi abbiate afferrato bene il punto - pensavo di stare
urlando ma le mie parole gli arrivarono come un sussurro, poco piu di
bisbiglio - e allora spiegamelo. Abbiamo tempo - continuava a ridere
come se fossi un pagliaccio o una scimmia al circo. Con passi ben
calcati lo raggiunsi e mi inginocchiai davanti a lui - Senti Niall!
Vale per te e per tutti gli altri. Non stavo male perchè non
posso
stare con Harry io - niente, sembrava stesse guardando Candid
camera, non stava serio un secondo - mi stai ascoltando? - domandai
petulante, non mi rispose, alzò le spalle e mi spinse
nuovamente a
sedere -Ho capito non serve scaldarsi tanto -
nella stanza
cadde nuovamente il silenzio ognuno perso nei propri pensieri.
Continuava a fissare l'orologio, quello blu di sabato sera -
è
interessante-dovetti schiarirmi la voce dopo due ore di silenzio. Si
voltò verso di me e mi mostrò l'orologio -
è un orologio - lo
guardai perplessa, sapevo che era un orologio - bè sabato
sera hai
tenuto una conferenza solo sull'orologio - alzai le spalle e lui si
mise a ridere dopo un momento di sbigottimento - cosa sei il mio
biografo? - ci guardammo seriamente per qualche secondo prima di
scoppiare a ridere senza un reale motivo. Mi diede una leggera
spallata e poi mi guardò. Ci guardammo di nuovo per qualche
secondo
che parve durare un eternità per me, i suoi occhi erano come
una
calamita.
Scossi la testa e mi alzai cominciando a gironzolare per
quel poco spazio che c'era.
Gli scaffali erano coperti di
polvere, in questo posto non doveva venirci nessuno, in effetti
è un
magazzino che ci dovrebbero venire a fare?. Poco distante c'era un
materasso, di quelli blu grossi che si usano per fare ginnastica.
Era bello morbido. Mi ci sedetti e mi guardai intorno - che posto
orribile, e cade a pezzi - disse con un pezzo legno in mano. Niall
non era piu seduto per terra come prima, si era alzato e..
evidentemente mi aveva seguito - non so, riverniciato, un po di fiori
qualche cuscino vivace - mi guardò sarcastico ed io mi
limitai ad
alzare le spalle non riuscendo però a levargli gli occhi di
dosso. I
suoi occhi erano come due calamite, mi attiravano come le falene sono
attirati dalla luce.
Mi ripresi quando senti il materasso
afflosciarsi da un lato e lui che mi guardava - che ore sono? - la
mia domanda non aveva molto senso, era piu per rompere quel silenzio
che si era creato, davvero imbarazzante.
L'ora era ancora quella,
non ne era passata nemmeno una. Che cosa avremmo fatto tutto questo
tempo. Altre tre ore chiusi la dentro. Mi sdraiai a pancia in su
incrociando le braccia dietro la testa - che schifo! - il soffitto
era pieno di muffa e ragnatele che venivano giù. Schifata
rotolai
su me stessa girandomi nuovamente ma a pancia in giu, mi nascosi
sotto al cappuccio e chiusi gli occhi, lui se la rideva, una risata
strana a dire il vero ma davvero fantastica - io non resto in questo
posto un secondo più - odiavo topi, ragni e muffa, ero in un
posto
che per me poteva costare la vita. A Grandi passi raggiunsi la porta
per uscire - ei cosi finiamo in guai gia piu seri - le sue braccia
improvvisamente mi avvolsero, mi bloccò per i fianchi
tirandomi via
dalla maniglia dove ero aggrappata - non si apre - la maniglia andava
giu ma non accennava a voler aprire la porta. Cominciai a spingerla
giu furiosamente ma continuava a non aprire la porta - è
bloccata - lui sembrava non credermi, come stessi delirando - cosa.?
Dai non
fare la spiritosa - mi mise da parte e cominciò a fare come
avevo
fatto io fino a pochi minuti prima - guarda che è chiusa
davvero? mi guardò e mi guardò, alzai le spalle e
scossi la testa
incrociando le braccia - allora mi credi? - alzai le sopracciglia
continuando a guardarlo. La sua faccia si era fatta preoccupata, i
suoi occhi da prima allegri e luminosi erano diventati opachi,
cominciarono a guardarsi in giro come in cerca di una via d'uscita.
Si sistemò il colletto della polo, sembrava gli mancasse
l'aria e
decisamente mi stava spaventando.
Mi avvicinai a lui e fermai il
suo andare avanti e indietro - Ei Niall ti senti bene? - Lo fermai
per le spalle ma tornò a camminare fino a sedersi sul
materasso. Non
capivo che avesse, lo raggiunsi e mi sedetti al suo fianco. Si era
sdraiato completamente sul quel coso a pancia in giu. Scosse la testa
. Mi sedetti a gambe incrociate e continuai a guardarlo - odio stare
chiuso in una stanza - - ah grazie non è che a me piaccia
molto di
piu - - soffro di claustrofobia ok? Odio gli spazzi chiusi.. non
c'è nemmeno una finestra - mi guardai intorno e ne vidi una
poco
sopra di noi - la c'è ne una - gliela indicai ma
tornò a
bofonchiare sottovoce che sarebbe morto qua dentro sepolto dalla
polvere - oh andiamo io non ho intenzione di morire e far ricordare
questo sgabuzzino come la stanza della sepolta viva - sbuffando
tornai alla maniglia. Tirai due pedate alla porta ma non
accennò ad
aprirsi e sconfitta tornai da lui. Sembrava stare male davvero. Mi
avvicinai a lui che ancora girato a pancia in giu scuoteva la testa -
ei.. guarda che qualcuno dovrà pur pulire no? Quindi
verranno ad
aprirci - non ero troppo sicura, a giudicare dallo stato integro
delle scope sembrava che nessuno le avesse mai usate. Lui
però
sembrava convinto del contrario e per cercare di calmarlo presi ad
accarezzargli la schiena dolcemente, mi faceva troppa pena vederlo in
quello stato, poi lui mi aveva aiutata poco fa quando ero in crisi -
posso fare qualcosa? - domandai di nuovo e lui annui. Mi disse di
aprire la finestra che era nascosta mezza da uno scaffale. Gli
accarezzai i capelli e mi alzai cercando come aprirla. Certo era in
alto ed io non ero certo un gigante. Nemmeno lui ci sarebbe arrivato.
Sbuffai ancora e presi la prima cosa che mi capitò a tiro e
lo tirai
sul vetro rompendolo - che hai fatto? - si girò leggermente
e alzai
le spalle - ti ho aperto la finestra - gli sorrisi e tornai da lui.
Fuori pioveva di brutto, il cielo era grigio e la stanza era quasi
immersa nel buio, grigia sicuramente. Mi sdraiai accanto a lui
continuando ad accarezzargli la schiena, la parte in mezzo alle
spalle e i capelli stringendolo a me - vedrai adesso ci vengono ad
aprire - lo sentì annuire poco convinto delle mie parole
mentre
ancora lo coccolavo - allora è tuo questo profumo - era lo
stesso
che avevo sentito la prima volta che eravamo usciti tutti insieme, al
bowling. Lui annuì di nuovo, cercavo di distrarlo in qualche
modo ma
sembrava non funzionare più di tanto. Sospirai di nuovo,
ancora lo
coccolavo e a poco a poco mi addormentai e quando mi svegliai ero tra
le sue braccia, mezza coperta dal suo corpo come a mo di coperta,
voltai leggermente la testa e anche lui stava dormendo..
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Capitolo 9 *** capitolo 8 ~ ***
Voglio
ringraziare ancora tutti per la grande gioia che mi state dando, non
so se avete idea di cosa vuol dire aprire epf e vedere che ci sono 4
commenti al tuo capitolo che credevi un orrore.
Poi vabbè ci sono
persone di cui non faccio il nome che la sera mi tengono compagnia *^*
GRAZIE DI TUTTO!
Si questa storia io l'ho gia finita di
scrivere e non manca molto alla fine y__________y momento di
silenzio, ma non temete come ho anticipate ad una carissima presto
posterò la nuova storia, sempre su Niall esclusivamente su
lui..
prima dei one direction *^* mi merito un applauso??
bene vi lascio
al capitolo :33
baci!
Lui
annuì di nuovo, cercavo di distrarlo in qualche modo ma
sembrava non
funzionare più di tanto. Sospirai di nuovo, ancora lo
coccolavo e a
poco a poco mi addormentai e quando mi svegliai ero tra le sue
braccia, mezza coperta dal suo corpo come fosse un coperta, voltai
leggermente la testa e vidi che anche lui stava dormendo. Mugolai nel
dormi veglia, non ci pensavo più che ero tra le sue braccia,
chiusi
in uno stanzino, e mi voltai verso di lui con gli occhi semi chiusi.
Sentivo il suo respiro sul mio collo, forse era quello che mi faceva
dimenticare della splendida situazione in cui ci eravamo cacciati,
che misto a quel profumo (
http://www.profumeriaditano.it/catalogo/zoom_7996-0-4c9dbde5.jpg
) mi calmava come la ninna nanna di una mamma. Sospirai beata e
pacifica, mi stringevo a lui forse un po per il freddo che entrava
dalla finestra da me rotto poco prima, che tanto poco non era, se
prima era grigio adesso era buio, ed io avevo paura del buio. Con gli
occhi semi socchiusi guardai la finestrella, vento e pioggia si
abbattevano sulla scuola, rabbrividì e tornai tra le sue
braccia
come se nulla fosse, chiusi gli occhi e mi addormentai di nuovo.
Non
sembrava nemmeno fossero passate diverse ore ma solo pochi minuti, due
persone normali sarebbero cadute o in depressione o vittima di
qualche isterismo passeggero, noi ci eravamo messi la, a dormire come
due bambini, be lui stava male forse era per quello ma io? Io ero
semplicemente sotto la sua influenza benevola, sotto quell'aura
protettiva che sentivo espandersi su di me quando mi rigiravo e che
lui stringeva per paura che scappassi e lo lasciassi solo nella
stanza della sepolta viva. Mi girai di nuovo ma non mi allontanai di
un centimetro, mi accoccolai con la schiena contro il suo petto e
presi un suo braccio come fosse una coperta e lo portai a coprirmi,
lo sentì respirare tranquillamente e sistemarsi meglio
accanto a
stringendomi di piu.
Sembrava che entrambi, in quel momento, si
avesse bisogno l'uno dell'altro, io non sapevo bene perchè
avevo
bisogno di lui, forse era solo lui che in quel momento aveva bisogno
di me ed io.. non volevo lasciarlo da solo.
Di nuovo persi la
cognizione del tempo e dimenticai che forse era il caso di chiamare
qualcuno per farci recuperare però stavo bene, una calma
quasi
irreale mi invadeva, come se fossi al caldo nel mio letto, sotto le
coperte, dopo una doccia calda e una cioccolata calda con panna. Si
era questo l'effetto che stavo provando a dormire tra le sue braccia,
una sensazione di casa.
Una sensazione che venne interrotta da
qualcuno che poco finemente bussò alla porta. Veramente non
fu il
chiasso alla porta a svegliarmi, ma il movimento brusco di Niall e il
suo braccio che si spostava facendomi sentire tremendamente scoperta
e vulnerabile.
Con gli occhi chiusi ancora per il sonno mi misi
a sedere sullo strano materasso - che c'è? -mi strusciai gli
occhi e
mi grattai il capo, avrei dormito giusto un altro po. La porta si
aprì con un cigolo sinistro rivelandoci 4 sagome - Ei
ragazzi, vi
siete imboscati senza di noi? - la voce di Louis ci lasciò
entrambi
perplessi ma felici che ci avessero aperto. Prima di alzarsi mi batte
un paio di volte su di una gamba, non capì il significato di
quel
gesto. Continuai a seguirlo con lo sguardo prima che Harry si
buttasse su di me. Schiacciandomi con il suo peso. Il calore che
emanava Harry tutta via era diverso da quello che avevo sentito nel
dormire con Niall, quello di Harry era solo calore umano mentre
quello che avevo avvertito nello stare con lui, nello stare
abbracciati. Era calore spirituale, quello che senti nel cuore, non
sapevo che nome dargli ma era una calore che non avrei mai scordato.
Tirai su Harry, data la scomoda e poco ortodossa posizione e
guardando oltre di lui vi Niall guardarci, forse nemmeno lui credeva
tanto alla storia che io ed Harry eravamo solo migliori amici ma era
così.
Quando
i nostri sguardi si incrociarono lui lo distolse subito dal mio e
tornò a parlare con Liam, dopo che avevano saputo cosa era
successo
si erano chiusi tutti nel bagno della palestra inventando una scusa
ai loro genitori e sono rimasti la dentro un po come noi per poi
venirci a cercare.
- c'è vi siete chiusi dentro per noi? - ero
scettica, non ne capivo bene il senso, una volta scansato Harry che
non mi perdeva di vista un secondo raggiunsi il gruppetto
posizionandomi tra Liam e Niall sfiorando la sua mano, quando me ne
accorsi la misi in tasca e guardai da un altra parte. Anche Harry ci
raggiunse, mi venne dietro e mi abbracciò appoggiandosi
sulla mia
spalla.
- bene adesso che siamo qua che facciamo? -, la scuola era
a nostra disposizione, potevamo fare quello che ci pareva anche
–
incendiamola – Louis era sempre il solito e Zayn gli andava
dietro
anche se mentre noi era eravamo in cerchio a discutere lui era
davanti ad uno specchio a pettinarsi.
Spostai lo sguardo su di lui
e risi.
- intanto usciamo da qua. Ne ho abbastanza di questo
sgabuzzino privo di aria – Naill sembrava arrabbiato, o
meglio
scocciato dal fatto che ci avessero tirato fuori.
Usciti sul
corridoio tornammo a piano terra e ci guardammo intorno, come se
nulla fosse strinsi la mano di Harry che mi guardò in modo
strano –
che c'è ho paura del buio – come a non dirlo,
Louis, Zayn e Niall
mi apparirono alle spalle illuminandosi la faccia con la lucetta del
cellulare stile fantasma ed io urlai spaventata aggrappandomi ad
Harry che mi strinse non riuscendo però a trattenere le
risa, Liam
ci mise del suo pure lui a fare il verso di un lupo mannaro, mi
stavano spaventando anche troppo, mi misi il cappuccio e feci
l'offesa – mi avete spaventato abbastanza per sta notte
– mi
staccai da Harry e feci qualche passo trovandomi completamente sola e
al buio – ma ripensandoci – urlai di nuovo quando
tutti e cinque
mi saltarono addosso alle spalle. Ma che bello vederli ridere,
sopratutto Niall, lui si, nel vero senso della parola.
- che ne
dite cerchiamo qualcosa da mangiare – lui era sempre il
solito, non
si smentiva mai a sentire i commenti dei ragazzi, peccato che la
mensa fosse chiusa.
Dovemmo rimediare sulle macchinette – si
andremo molto lontano a patatine e caramelline – commentai
sarcastica, poi come le avremmo prese? Spaccando il vetro?, non mi
sembrava il caso è gia tanto se non ci sospenderanno
rompiamo anche
una macchinetta.
Decidemmo di fare una colletta con tutto quello
che avevamo e a dire il vero era tanto, in totale facevamo 50 dollari
tra spiccioli e banconote cosi la svuotammo completamente.
Dopo
aver mangiato tornammo a girovagare per la scuola senza una precisa
meta, fuori il tempo era decisamente orrendo, la pioggia, il vento e
tutto quello che faceva sembrare i corridoi un perfetto film
dell'orrore.
Ci eravamo addentrati nell'ala dei laboratori quando
ad un tratto si vide scomparire Zayn, ci fermammo e cominciammo a
chiamarlo, forse aveva preso una direzione diversa dalla nostra, era
buio e magari lui aveva continuato a diritto mentre noi si era
svoltato.
Io
non volevo ammettermelo ma me la stavo facendo davvero sotto e
sembravo io un fantasma dato che giravo con un cappuccio bianco in
testa, infatti piu volte aveto terrorizzato Harry.
-
Zayn non è
divertente – Liam, il piu “responsabile”
del gruppo tentò di
chiamarlo, ma lui non rispose – e .. se ci sono i fantasmi? -
non
era umanamente possibile una cosa del genere – i fantasmi non
esistono – il tono di Louis era a grosso di quelli che non
hanno
paura di niente, e tutti lo guardammo male, non c'era bisogno che ce
lo ricordasse che non esistevano.
Improvvisamente
si sentì come
un frusciare – Ha-Harry? - feci un passo indietro e mi misi
dietro
di lui, un po tutti ci avvicinammo l'uno all'altro come spaventati,
il frusciare tornò a farsi sentire e poi una lucetta si
accese, era
più vicina di quanto si pensasse, si deglutì
tutti insieme e quando
fu a pochi centimetri da noi – vas happenin – zayn
spuntò da
dietro una testa di teschio – idiota! - non avevo mai sentito
Liam
perdere la calma come in quel momento ma dopo un momentaneo spavento
tornammo tutti a ridere fino a quando non sentimmo di nuovo dei
rumori. Ci voltammo verso il corridoio buio ed una lucetta
passò
davanti al nostro corridoio. Di nuovo feci un passo indietro,
lasciando il fianco di Harry scontrandomi con Niall. Sobbalzai per lo
spavento, non pensavo fosse dietro di me, ma lui mi strinse per i
fianchi spostandomi leggermente dietro di lui, lo guardai con
attenzione mentre prese posto accanto agli altri.
La
luce ad un
tratto si fermò e tutti trattenemmo il respiro, un rumore,
come di
guaiti e latrati e di catene che cadono si fece largo nel buio, non
si capi bene che cosa fosse finchè non si sentì
zompare nel
corridoio e dei ringhi – correte - ci voltammo tutti, nel
medesimo
secondo e cominciammo a correre lungo il corridoio. Erano i cani dei
sorveglianti quelli che ci rincorrevano, mi domandavo cosa slegassero
dei cani in quel modo in una scuola, ma noi non dovevamo essere li,
non ci dovrebbe essere nessuno.
-
gli abbiamo seminati – tutti
avevamo il fiatone ma tornammo a correre quando ce li trovammo
nuovamente dietro.
Tutto
era buio e vedevamo con solo la luce che
filtrava dalle finestre.
Inciampammo
piu volte l'uno sull'altro
cadendo tutti per terra, cadendo perfino dalle scale ma non avevamo
tempo per decantare contro chi avevamo sbattuto o su chi eravamo
caduti, ci rialzammo e corremmo verso la palestra e chiudemmo le
porte pensando di essere al sicuro ma riuscirono comunque ad entrare
cosi ci nascondemmo in un altro stanzino. Ancora piu piccolo e senza
finestre.
-
oh god! Moriremo tutti – sentenziò Zayn, Liam e
louis tenevano la porta e Harry cercava di distogliere Niall dal
fatto che fossimo al buio, in una stanzina minuscola che puzzava di
gomma, in sei e senza finestra.
-
no qui non muore nessuno –
dissi sicura, non avevo certo intenzione di morire la dentro sbranata
da un cane. Mi misi a ruffolare tra le ceste e trovai delle corde per
saltare – spostate quella cesta – feci mettere la
cesta di ferro
davanti alla posta, poi la legammo alla maniglia con le corde.
Bene,
finché non avessero fatto un buco nella porta non sarebbero
mai
entrati dentro.
|
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Capitolo 10 *** capitolo 9~ ***
Bloccata
la porta sia io che Liam e Zayn si fece un passo indietro quando
sentimmo i cani cercare di aprirla Harry e Louis cercavano di far
ragionare Niall, questa stanza era ancora più piccola
dell'altra e
senza finestre e lui sembrava dare di matto, aveva cominciato ad
andare avanti indietro tenendosi la testa tra le mani. Anche gli
altri due lo raggiunsero cercando di farlo ragionare e di stare
calmo. Seguì i suoi passi, e quelli degli altri che gli
andavano
dietro urlando e battibeccandosi tra loro dicendosi di stare zitti a
vicenda. Scossi la testa e mi avvicinai a loro mettendomi tra lui e
gli altri – ok adesso basta! State facendo uscire di testa
me! - ,
mi avevano fatto venire il mal di testa, scansai Niall da davanti ad
un cesto e presi un pallone – giocate con questo e state
buoni. Mi
spostai dalla parte opposta della porta e mi lasciai scivolare per
terra e nascosi la testa fra le mani, i cani che abbaiavano, loro che
urlavano, mi era salito un mal di testa pazzesco. - che nottataccia -
- non me ne parlare .. Niall ? - voltai lo sguardo e lo trovai
accanto a me con gli occhi chiusi e le mani incrociate sulle
ginocchia, sembrava stare peggio, se poteva, di prima. -Ei- mi girai
dalla sua parte e mi inginocchiai davanti a lui – guardami un
attimo – gli presi il viso tra le mani e lo costrinsi a
guardarmi –
ascolta ci sono cose peggiori per cui stare male ok? E di sicuro non
è starsene chino in un angolo a sperare che la stanza si
allarghi
no? - gli sorrisi dolcemente e gli spettinai i capelli. Detto questo
mi alzai e raggiunsi gli altri.
Dopo mezz'ora eravamo tutti
appoggiati al muro a lamentarci di qualcosa.
Niall era scivolato
sulle mie ginocchia e sembrava stesse dormendo, distrattamente gli
accarezzavo i capelli i capelli biondi sospirando.
Sembrava come
un bambino piccino che aveva bisogno della mamma perché
aveva paura
dei temporali.
Poco dopo eravamo, uno appoggiato all'altro, come
un mega puzzle dove tutti stavano su tutti creando un mega incastro.
Ero scivolata con la testa sulla pancia di Liam, Harry mi
abbracciava era abbracciato da Louis che faceva da cuscino a Zayn.
Niall era rimasto fermo immobile, come fosse morto, con la testa tra
le mie braccia come prima.
Qualche ora dopo sentimmo
schiavicciare alla porta. Erano venuti a tirarci fuori, non ci
speravamo piu. Dopo una bella ramanzina, rapporto ecc mandarono a
casa.
Era ancora presto, le sei e i ragazzi non sarebbero tornati
a casa prima dell'ora di pranzo. Mezzi assonnati e sbadigliando ci
incamminammo nel cortile della scuola – che facciamo?, io ho
detto
che dormivo fuori – ci guardammo tutti, non avevano detto che
dormivano tutti da uno, uno aveva detto che dormiva da uno , uno da
un altro, cosi non potevano nemmeno andare a casa di uno cosi
–
venite da me, mio padre non c'è cosi non dormite per strada
–
eravamo troppo stanchi e stressati per pensare di andare a fare
casino cosi montammo in macchina di Louis e andammo a casa mia dove
crollammo in un paio di minuti, chi sul divano chi in camera di mio
padre e in camera degli ospiti.
Passammo la giornata e l'intero
pomeriggio a dormire e tornarono a casa per l'ora di cena.
Mentre
mi facevo la doccia pensai alla stanza della sepolta viva e a quei
momenti in cui Niall mi abbracciava, erano pochi, troppo pochi dato
le belle sensazioni che provavo.
Mi trovai a fantasticare su di
lui mentre mi sciacquavo i capelli e prima di andare a dormire.
Il
giorno dopo, dopo la dormita, andai a scuola e fu tutto normale,
Harry con le sue attenzioni, Zayn che mi fregava lo specchio, Louis e
le sue barzellette su Niall e Liam che cercava di farli star seri due
secondi.
Stavo davvero bene con loro, erano diventai come la mia
famiglia, come dei fratelli piu grandi anche se Harry aveva la mia
età.
- ei andiamo da qualche parte stasera? - Era venerdi e ci
stavamo organizzando per andare in qualche posto quando mi senti
chiamare con una certa insistenza da un accento che non era inglese
ma bensì francese. Guardai verso l'uscita e vidi l'ultima
persona
che mi sarei aspettata di vedere. Nicole.
Nicole era la mia
migliore amica, con lei parlavo di tutto era come la mia gemella. Le
volevo un gran bene e lasciarla mi aveva lasciato un buco nel cuore
che solo i ragazzi erano riusciti a colmare.
Le corsi incontro
lasciandoli la mentre mi guardavano perplessa e andai da lei,
l'abbracciai fortissimo e come una stupida mi misi ad urlare sempre
sotto il loro sguardo. Saltellando ci mettemmo a parlare in francese
e senza nemmeno degnarli di uno sguardo me ne andai con lei
sottobraccio.
No, non era un comportamento giusto ma lei non la
vedevo da tempo e mi era mancata tanto.
Arrivammo a casa e ci
mettemmo a spettegolare sul divano, ogni tanto ricevevo qualche
chiamata da parte dei ragazzi, ma spegnevo il telefono e tornavo a
concentrarmi su lei.
Mentre a scuola ero tutta carina e coccolosa
con loro come al solito, finchè un giorno li trovai tutti
insieme da
starbucks, io stavo passando la per puro caso e sempre per caso
guardai dentro e li vidi, quando si accorsero di me mi guardarono con
aria truce, quasi ferita. Si alzarono dal tavolo e se ne andarono,
l'unico a guardarmi per l'ultima volta fu Niall, scuotendo la testa
lasciando poi dieci dollari sul tavolo. Sfilarono in fila fino
all'entrata per poi passarmi accanto. - adesso non salutate piu? -,
mi misi le mani in tasca guardandoli uno ad uno, Harry per utlimo.
Aveva perfino cambiato posto in classe – tu non ci calcoli
piu
quindi perchè dovremmo? - le parole di louis fecero male,
non ero
abituata a vederli cosi seri, sopratutto lui che lo vedevo sempre
ridere. Tutti mi guardavano, con sguardo serio e duro. Abbassai lo
sguardo colpevole, per un intera settimana li avevo esclusi, trattati
come fossero solo un passatempo mentre loro, a maniera diversa, a me
ci tenevano. Guardai Harry e scosse la testa – io..- non
avevo
scusanti per quello che avevo fatto, mi avevano trattato come una di
loro da subito ed io alla prima occasione li avevo accantonati come
si fa con un gioco, messi in soffitta dopo che mi avevano tolto le
voglie.
Li guardai andare via, sfilare in processione allontanarsi
da me.
Con la convinzione di averli persi per sempre abbassai la
testa e qualcosa di umido bagno la mia guancia, una lacrima mista
alla pioggia che sempre piu forte e fredda cominciò a
scendere
bagnandomi da capo a piedi.
E mentre la gente correva al riparo
coperta da un ombrello io camminavo a testa bassa con solo una felpa
indosso, non sentivo il freddo e non sentivo il bisogno di pararmi
sotto qualcosa, volevo che la pioggia lavasse via la vergogna del mio
comportamento.
Continuai a vagare per il centro di Londra, come
una barbona zuppa fino ai calzini, ovunque mi girassi mi sembrava di
vederli, ero ormai come ossessionata da loro.
Quando tornai a
casa mio padre mi mise in punizione, ero stata via tutto il
pomeriggio e per cena non ero rientrata e non avevo nemmeno
avvertito. Entrai in camera mia e mi spogliai, mi asciugai e mi misi
a letto, ero uno straccio, il trucco colato, i capelli bagnati e
dentro un vuoto. Mi mancavano, e li avevo persi solo sei ore fa, come
avrei fatto a sopravvivere tutti i giorni a scuola, loro insieme ed
io da sola, avrei ripensato ai momenti passati insieme, al bowling e
allo stanzino e poi.. a me e Niall abbracciati nella stanza della
sepolta viva.
Senza rendermene conto avevo ripreso a piangere in
silenzio per non farmi sentire da mio padre. A tentoni, nella stanza
buia cercai il mio ipod, l'accesi e mi misi ad ascoltare musica e
ancora piansi. Piansi tutta la notte e tutto il tempo prima di andare
a scuola.
Davanti al cancello, il gufo dava il buongiorno come
sempre, mi sistemai come potevo la matita colata e il mascara sbavato
per non sembrare così disperata ma non era cosi, lo ero
davvero.
La
cosa piu difficile era vedere Harry a due banchi di distanza. Entrai
in classe e cercai di evitarlo con lo sguardo ma tutti mi guardavano,
viso era ancora rigato e gli occhi erano rossi e gonfi di chi non
aveva chiuso occhio per le lacrime.
Ero davvero uno straccio
quella mattina e la mia dolce vicina di banco non mancò di
farmelo
notare dicendomi ma ti sei vista? Cosa ti sei messa?
http://www.polyvore.com/cgi/set?id=47771803&.locale=it
.
Avevo preso le prime cose che avevo trovato nell'armadio, non
mi importava molto ad essere sincera.
Tutta
la lezione la passai a disegnare sul foglio ma sentivo lo sguardo di
Harry sulla schiena, pungeva, come una matita appuntita
tantè che al
cambio dell'ora non riusci a stare zitta e gli dissi di smetterla che
se voleva vedermi piangere poteva chiederlo benissimo senza bisogno
di aspettare, e i di nuovo ero scoppiata a piangere.
Al suono
della campanella corsi via, non aspettai nemmeno che il prof finisse
di dire ciò che stava dicendo, me ne tornai a casa e avrei
passato
il week-end da sola, per la seconda volta di fila.
Erano le sei
di pomeriggio quando passai davanti a starbucks e vidi i ragazzi, gli
lanciai una veloce occhiata per poi passare oltre. Mi sarebbe
piaciuto entrare e stare con loro ma non mi volevano piu e avevano
ragione. Sospirai ormai arrendendomi all'idea che me lo ero meritato,
misi le mani in tasca e feci per incamminarmi quando mi senti
trattenere. - senti.. - mi voltai di scatto e mi trovai gli occhi di
Niall a pochi centimetri dai miei. Il mio cuore cominciò a
battere,
un po per la gioia di sapere che a qualcuno importavo, un po
perchè
mi erano mancati quei due zafferi – gia te ne vai? - disse
lasciando la presa sul mio braccio. Abbassai lo sguardo trovando
improvvisamente interessanti le mie scarpe – mi sono
comportata
male con voi. Mi mancate tremendamente – due lacrime di nuovo
mi
rigarono il volto, traditrici pensai. Lui mi alzò il viso e
mi
costrinse a guardarlo – ci siamo rimasti male del tuo
comportamento
però.. ci manchi anche tu. A me piu di altri – un
brivido mi salì
lungo la schiena a quelle parole senza sapere perchè ma era
la
stessa sensazione di quando eravamo nello sgabuzzino, di quando
abbiamo dormito insieme e di quando mi ha stretto per i fianchi
mettendomi al sicuro dietro di lui. Gli ero mancata, piu che agli
altri..il mio respiro si era fatto piu accelerato mentre lo guardavo
tremante – come posso farmi perdonare? - domandai in un
sussurro
senza distogliere lo sguardo dal suo. Mi cinse di nuovo la vita
avvicinandomi a lui – io un modo ce l'avrei - ..
|
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Capitolo 11 *** capitolo 10~ ***
O
mio dio, ho lasciato il capitolo con 29 recensioni, apro e ne vedo
32. Che bel regalo che mi avete fatto *^*
allora andiamo per
ordine, un saluto ai nuovi “noJimmy_Protested”
Amo
il tuo nome *^* come quello della mia amata musa-moglie adorata Niki
*^*
e poi l'altra nuova di cui se non guardo non mi ricordo il
nome.. che è semplicissimo da ricordare ma il mio cervello
non ci
arriva “vane” vas happenin vane! Ok BASTA!!
noJimmy_protested
quando hai scritto
Dio
Niall BACIALA,cazzo,Baciala!! DEVI BACIARLA,SUBITO!
Mi
sono troppo scompisciata perchè credo sia stata un po la
reazione di
tutti ed espressa cosi mi sono immaginata la tua faccia stile memes
davanti al pc che urlavi.. si sono folle per chi non l'avesse ancora
capito..
bene bene.. cosa succederà nel capitolo di adesso?? be
dai ci si arriva con un po di inventiva :DDD
smetto di parlare e
lascio al.. non so cosa :DD I
like girls who reads my stories
^-^
a
presto!
Molto presto!
------------
Cosa
molto importante e so che tanti mi odieranno vedi Nicole!
La
storia sta per finire. Ovvero questo è il penultimo
capitolo.
L'avevo tagliato nella speranza di farlo venire piu lungo ma era
orrendamente corto cosi lo rimesso tutto insieme..
sto piangendo
io perchè so come va a finire D:
non voglio!!
---------
–
come posso farmi perdonare? - domandai in un sussurro senza
distogliere lo sguardo dal suo. Mi cinse di nuovo la vita
avvicinandomi a lui – io un modo ce l'avrei –
sicuramente sentiva
il mio cuore che batteva all'impazzata nel silenzio improvviso della
strada. Non mi ero nemmeno accorta che mi aveva portato di lato, in
un vicolo dove non c'eravamo altro che noi. Vidi il suo viso
avvicinarsi al mio e distinto chiusi gli occhi. Senti le sue labbra
sfiorare le mie. Ciò che stava succedendo non era normale,
cioè io
non.. cosa ero? Non lo sapevo nemmeno o però quello che
stavo
provando adesso non lo avevo provato con Harry, sentivo le famose
farfalle nello stomaco e la classica gamba che si alza al bacio del
vero amore. Il mio subconscio era innamorato di Niall, io ero
innamorata di lui e nemmeno me ne ero resa conto.
Sentì di nuovo
il calore che avevo provato qualche sera fa, abbracciati sul
materasso.
Quando ci staccammo alzai lo sguardo su di lui,
sorrideva come al solito, un sorriso magnifico disegnato sul suo
volto d'angelo. Gli sorrisi dolcemente – e questo che
significa ?
-, il suo sguardo era su di me, come il mio sul suo, le sue braccia
erano intorno alle mie ed io mio cuore batteva ancora all'impazzata,-
sentissi come batte il tuo cuore – disse ridacchiando, mi
avvicinò
ancora di piu a lui – e ti diverte? - scosse la testa e mi
abbracciò piu forte – no. Mi piace – mi
sorrise ancora facendomi
mancare il respiro costringendomi a distogliere lo sguardo dal suo
–
ei che fai la timida? - ridacchiava come se il mettermi in imbarazzo
fosse la cosa poi naturale del mondo per lui solo che non mi dava
fastidio, se lo avesse fatto un altro gli avrei rotto il naso ma non
lui.
Gli feci la lingua e mi voltai con le spalle appoggiate al
suo petto.
- devo chiedere scusa anche agli altri, non solo a te -
ammisi con tono triste, mi mancavano da morire ma non sapevo come
fare per riconquistare la loro fiducia e farmi perdonare. Lo
sentì
passare le braccia sopra le spalle per poi unire le mani intorno al
mio collo – perchè non cominci con l'entrare..
mmm? - lo guardai
per un momento poi tornai a guardare avanti a me sospirando. Si era
creata un innaturale tranquillità in quel vicolo che
però venne
interrotta presto – allora avevo ragione? - ci voltammo
entrambi a
sentire la voce di Louis esultare e saltare come un pazzo. Entrambi
diventammo rossi mentre gli altri ci guardavano ridendo e li ca che
era il momento giusto per fare le mie scuse. Lasciai la mano di Niall
e andai dai ragazzi – scusate per come vi ho trattato in
queste due
settimane, sono stata una stupida..non dovevo – mi lasciai
per
ultimo Harry che sembrava quello che ci era rimasto peggio di tutti.
Mi avvicinai a lui e con gli occhi dolci lo guardai dondolando
leggermente come fossi una bambina piccola – mi perdoni
Harry? Mi
manca il mio compagno di banco, mi manca tantissimo. - continuai a
guardarlo sperando in una risposta affermativa mentre tutti gli altri
sguardi erano puntati su di noi. Io non riuscivo a dire una parola,
avevo i brividi su tutto il corpo per paura che dicesse di no. Mi
morsi le labbra nervosamente ma ancora sembrava non dire una parola,
non mi avrebbe perdonata, ci metteva troppo a decidersi così
sconfitta abbassai lo sguardo invece di sentire parole mi senti
trascinare via ancora piu dentro al vicolo dove ci eravamo fermati
–
che ?- mi fermò con le spalle al muro e mi guardò
con i suoi occhi
verdi, leggermente feriti – dobbiamo parlare – non
l'avevo mai
visto cosi serio e cominciai a temere il peggio, - cosa c'è
tra te e
Niall -..
– dobbiamo parlare – non l'avevo mai visto cosi
serio e cominciai
a temere il peggio, - cosa c'è tra te e Niall –
rimasi a bocca
spalancata. Non ero preparata ad una domanda del genere, non sapevo
nemmeno io cosa pensare se fosse solo una cosa passeggera o
perchè
gli interessavo davvero. Arretrai trovandomi così con le
spalle al
muro – Harry cosa c'entra questo? - di solito se non riuscivo
a
risolvere il problema ci giravo intorno, non sapevo quanto questo
poteva essere difficile con lui – c'entra. Per me. Allora
cosa c'è
tra voi ? - domandò di nuovo con tono accusatorio. Si mise a
braccia
conserte come se stesse facendo un interrogatorio alla sottoscritta
mentre gli altri ci guardavano senza capire – non lo so va
bene? -
ammisi quasi urlando, non ne ero sicura almeno – come non lo
sai? -
adesso da accusatorio sembrava diventato incredulo, anche lui aveva
alzato le braccia continuando a guardarmi – non lo so
è successo
tutto in fretta ma credo – lanciai uno sguardo a Niall che
guardava
nella nostra direzione -che le cose siano cambiate da quando siamo
rimasti chiusi a scuola – spostai lo sguardo da Niall ad
Harry poi
al pavimento. - ehhh Grace, Grace – si appoggiò al
muro accanto a
me e guardò per terra proprio come me – Niall
è un bravo ragazzo,
dico sempre che la ragazza piu fortunata della terra è la
sua
ragazza. Lui è dolce, sensibile, simpatico, claustrofobico
– feci
una smorfia – ma sa come trattare una ragazza –
puntai lo sguardo
su Harry – non sarai mica geloso? - scoppiò a
ridere e si voltò
verso di me – Grace ma che stai dicendo? Io ti considero come
se tu
fossi mia sorella.. sono contenta per te e potato. Però non
sparire
piu come prima ok? - mi sorrise con quel suo sorriso fantastico e non
riusci a non saltargli in braccio come un koala stringendolo forte
–
ti voglio bene Harry -.
finito il momento di riconciliazione tra
me ed Harry tornammo da gli altri, abbracciai uno per uno sotto lo
sguardo vigile di Niall. Mi scusai ancora una volta dicendo che mi
ero comportata malissimo e che non lo avrei mai piu fatto prima di
levarci da quel vicolo per andare da un altra parte. Il tempo era
cambiato improvvisamente, no che prima fosse soleggiato ma almeno non
era freddo, adesso invece aveva cominciato a fare freddo e il cielo
era diventato grigio. prometteva pioggia e mentre eravamo al parco
cominciò a piovere forte talmente forte che in due minuti ci
trovammo zuppi da capo ai piedi e senza sapere dove ripararci ci
ficcammo in un autobus a due piani fermo.
- mai visto il tempo
cambiare in questo modo – commentarono mentre cercavamo in
qualche
modo di scaldarci.
Sbuffando mi sedetti su di un sedile mentre mi
strizzavo le maniche della felpa ormai zuppa e senza nemmeno
accorgermene Niall era accanto a me. Mi sposto e mi fece sedere su di
lui come se non ci fossero altri posti per sedersi – guarda
che
peso – gli feci notare, gli altri si erano stravaccati su
altri
sedili – ma non dire stupidaggini – ero pronta per
ribattere come
mio solito ma mi tappò la bocca con un bacio e non trovai
piu le
parole per andare avanti.
- ma tu stai tremando – nemmeno mi ero
accorta di stare tremando per il freddo, stare tra le sue braccia mi
faceva sentire bene, al calduccio, non sapendo se per lui era lo
stesso anche se penso di si data la sua espressione beata . Annui
leggermente e lui per tutta risposta mi strinse di piu. Si
appoggiò
con la schiena al finestrino del pulman mentre io mi sistemai mezza
su di lui mezza sul sedile.
Parlammo molto quel pomeriggio, ci
baciammo altrettante volte, poi scherzammo con gli altri che ci
prendevano in giro.
Era come prima, forse meglio di prima e quando
fu ora di tornare a casa mi accompagnò in macchina poi fino
alla
porta – ci vediamo domani – lo salutai con un
leggerò bacio, mio
padre non era ancora abituato a vedermi girare con 5 ragazzi se
sapesse che uno di loro era il mio ragazzo gli sarebbe preso un
infarto.
Entrai in casa tutta felice, la mia vita aveva trovato
il giusto equilibrio ma qualcosa o qualcuno deve pur sempre sfarlo.
-
ciao papà – dopo che mi ero fatta una doccia
entrai di nuovo in
cucina, mio padre era la che cucinava – Grace dobbiamo
parlare –
mi fece sedere sul divano e cominciò a parlare.
E tutto quello
che costruisci con fatica e sofferenze viene distrutto con una
semplice frase – torni in francia – non poteva
essere, io qui
stavo bene perchè dovevo tornare in Francia solo io
– tua madre
sente tanto la tua mancanza. Ha detto al giudice che vuole riaverti e
gli ha detto si – mi alzai di scatto dal divano e mi
rinchiusi in
camera mia. Non potevo andare via proprio adesso. Come lo avrei detto
agli altri e a Niall?.
Sali in camera mia mi cambiai velocemente e
preso uno zaino e usci di casa. Non sarei tornata in francia per
nessun motivo..
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Capitolo 12 *** capitolo 11~ ***
Bene
è finita, bene no perchè adesso la mia vita
tornerà vuota ed
insignificante ma io odio le storie troppo lunghe, perdono di
significato e diventano ripetitive e delle copie di altri capitoli
quindi ho deciso a malincuore di chiuderla qua perchè oltre
a
scrivere ho conosciuto persone stupende che ho aggiunto su fb con cui
parlo quasi tutto il giorno (nicole, fede, giusy un tempo u_u Alice)
insomma sono felice e commossa davvero.
Mi mancherà tutto questo
ma sopratutto mi mancherete voi. Mi mancherà svegliarmi la
mattina e
leggere i vostri commenti pieni di bellissime parole che mi
incoraggiavano a scirvere.
Mi manchera guardare indiana jones e il
teschio di cristallo mentre scrivo il capitolo, mi mancheranno tante
piccole cose che si perdono alla fine di un avventura ma proprio con
questo dico che chiusa una porta si apre un portone, ho gia un
prologo fatto e una storia in mente su Niall prima dei one direction,
sono stufa di vedere e cito una mia carissima che quando
leggerà
capisce subito, quelle storie dove ci sono fans che basta un occhiata
e un ciao per dire “ il loro era amore” u_u no sed
etiam non!
Anche in latino lo dico pur non facendolo!.
Come un emerita
cretina ho pianto mentre ascoltavo moments, more than this, ther's a
place for us e evacuation to London vi metterei i link ma mi pesa il
popò quindi se volete ascoltarle chiedetemi e vi
sarà dato.
Minchia quanto parlo ok basta ringrazio ognuno di voi persona per
persona, momento vado alle recensioni. Ringrazio in ordine di
apparizione mi sembra ovvio
ringrazio :
Alice che con i suoi
che dirti mi faceva saltare i nervi ma io la amo per
questo!
Ringrazio sweetwitch che mi ha seguito sempre e mi ha
fatto piacere averti convertito ai one direction dato che questa
è
stata la tua prima ff su loro. Poi ringrazio tosta_payne che ha
scritto una fanfiction che ho letto ed è bellissima
vabbè pace alla
pubblicità occulta, rigrazio iaia91 anche se l'ho vista solo
una
volta, ringrazio susi_Horan che mi ha anche aggiunto su facebook,
ucancallmethief perdonami una volta ho
scritto male il tuo nome.. che poi mi
spiegherai e poi arriviamo alla mia cucciola dolciosa a cui voglio un
bene dell'anima NikiTomlinson che vabbè credo e spero almeno
da
parte mia sia nata un amicizia, poi rigrazio vanexx che non ho piu
visto ma spero abbia letto e poi una nuova che arrivata al penultimo
capitolo si è trovata subito la fine. Tranquilla cara ne ho
gia un
altra spero che continuerai a seguirmi ed è
NoJimmy_protested.
Ho
parlato davvero tanto ma davvero grazie, grazie, grazien!
Lasciai
stare lo zaino però usci uguale, fuori la tempesta del
pomeriggio si
era placata ma nonostante tutto faceva freddo e infatti mi trovai a
tremare come una foglia lungo la passeggiata del parco. Era un po
inquietante a dire il vero, il vento scuoteva le foglie e sembrava
tanto di essere nella foresta e non in un parco, avrei pagato per
essere a casa di Niall in questo momento, o almeno con lui.
Ero
una stupida su tutti i fronti perchè ero andata via di casa?
Tanto
sarei dovuta partire uguale, mio padre non ci poteva fare niente. Che
palle! - urlai nel nulla, battei i piedi per terra come una bambina
piccina bizzosa –perchè? - guardai il cielo nero
come invocando
Dio – perché a me spiegamelo! - non mi aspettavo
una risposta
sinceramente ma quello che arrivò fu meglio, qualcuno mi
abbracciò
da dietro facendomi saltare per aria, poi riconobbi il profumo
–
Zayn? - mi voltai e vidi proprio lui, avvolto da una tuta verde
–
vas happenin Grace? Che ci fai fuori a quest'ora? - mentre parlava
correva sul posto evidentemente per non perdere il ritmo – oh
sai
avevo bisogno di un po di aria fresca – ma lui
sembrò non caderci,
si fermò e mi guardo seriamente mentre si mise le mani in
tasca.
Forse forse Zayn era l'unico con cui non avevo legato piu di tanto,
non ci avevo mai fatto un discorso per intero come con gli altri. Ma
forse questa sembrava la sera giusta.
Continuava a guardarmi con
quegli occhi penetranti come se mi stesse leggendo dentro –
ti va
di parlarne ? - rimasi a bocca aperta, davvero leggeva nella mente o
era davvero uno bravo a capire quando uno mentiva o meno –
emm di
cosa? - non mi andava di parlare di quello che avevo appena saputo,
dovevo ancora digerire la batosta. In quel giorno solo erano successe
un sacco di cose, la dichiarazione di Niall, la pace fatta con gli
altri, il dover tornare in Francia.
-Del motivo che ti ha spinto
ad uscire di casa a quest'ora e venire qui – non aveva smesso
un
attimo di guardarmi e questo mi stava facendo saltare giusto in nervi
così lo guardai insistentemente come faceva lui ma sembrava
fargli
piacere –sembri quasi una ragazza da quanto ti piace essere
guardato – commentai dopo un paio di minuti di silenzio in
cui lo
avevo esaminato. Alzò le spalle e tornò a
guardarmi così da farmi
cedere e raccontargli tutto.
Non pensavo che sarebbe stato cosi
difficile, mi sedetti su di una panchina guardando per terra
cominciai a spiegare tutto.
Lui non mi interruppe mai durante il
mio lungo racconto. Gli raccontai che quando avevo tre anni i miei
smisero di parlarsi e mia madre mi portò via di casa.
Dovettero
minacciarla per farmi tornare a casa e da quel giorno mio padre
chiese il divorzio da mia madre e chiese al giudice di impedirle di
vedermi. Pensavo fosse una cosa che si sarebbe risolta in poco tempo,
i bambini non capiscono certe cose ma invece, tutto questo durava
ormai da tredici anni. Poi mio padre ebbe la promozioni a lavoro e
cominciammo a viaggiare. Da quando feci sei anni io ebbi mai un
attimo di stop con i viaggi, ero stata un po in tutto il mondo.
La
Francia per me era diventata un ricordo lontano, non ci andavo quasi
mai, solo per le feste. Poi quattro anni fa mio padre fu richiamato
la e ripresi la mia vita come se nulla fosse, facendomi amici e
qualche ragazzo man mano che crescevo ma mia madre non la vedevo
mai.
Per poi arrivare ad oggi, mio padre mi aveva detto che le
mancavo e che voleva che tornassi a vivere con lei, lo aveva chiesto
al giudice e che gli aveva accordato il permesso.
- quindi
tornerai in Francia – annui con un cenno del capo senza
pronunciarmi oltre e quando mi domandò come avrei fatto con
Niall
scoppiai a piangere, era proprio quello il problema, come glielo
avrei detto. Mi abbracciò e cominciò ad
accarezzarmi la schiena con
fare paterno mentre cercavo di smettere di piangere, avrei dovuto
dirglielo. Il prima possibile, non sapevo quanto tempo ancora mi
mancava alla partenza. Singhiozzai e tirai su con il naso mentre mi
sistemavo il trucco colato mentre era al telefono, un paio di parole
poi richiuse e mi guardò -vieni ti porto da Niall- lo
guardai con
gli occhi ancora lucidi, non avevo parole per ringraziarlo, scesi
dalla panchina e lo segui in silenzio fino alla sua macchina. Per
tutto il viaggio rimasi in silenzio cercando le parole per parlarne
con lui e con gli altri.
Fermò la macchina davanti ad una
villetta illuminata da due luci sul portico e dalle luci che
filtravano dall'interno che mi permisero di scorgere una sagoma sulla
soglia, seduta sugli scalini con la testa fra le mani. Niall.
Scesi
dalla macchina ringraziando più volte Zayn per avermi
ascoltata e
portata da lui. Con un cenno di mano e un leggero sorriso
salutò il
suo amico ancora seduto sui gradini poi se ne andò. Presi un
respiro
profondo prima di entrare nel giardino davanti casa, era ben tenuto
con alcuni ciuffetti di fiori sparsi qua e la, e come se si fosse
appena accorto di me si alzò e mi venne incontro, senza
dirci
nemmeno una parola ci abbracciammo ma prima che potesse dire qualcosa
o io, scoppiai di nuovo a piangere. Lo vidi seriamente preoccupato in
quel momento, il suo viso era contratto in una smorfia, diviso tra
incredulità e “ perché cazzo stai
piangendo?”. Mi strinse piu
forte e mi portò dentro casa.
All'interno
c'era un bel calduccio, il camino era acceso anche se era strano dato
che era primavera però dava una sensazione di calma e di
pace
veramente assoluta e un uomo era seduto su di una poltrona davanti al
caminetto intento a rimirare il fuoco, si girò quando
sentì
qualcuno rientrare. Accennai un sorriso cortese non sapendo come
comportarmi, si alzò e mi avvicinai a Niall che ridacchio
stringendomi a lui per un fianco sembrava stesse per urlarmi contro
ma invece mi sorrise e mi strinse calorosamente la mano strappandomi
dal fianco di Niall portandomi in cucina. La mi presentò la
signora
Horan, ovvero la madre di Niall. Quei due erano tremendamente
identici, non solo nell'aspetto ma anche nel modo di fare, anche il
padre era gentile e dolce, mi accolsero davvero a braccia
aperte.
Durante la cena mi fecero un sacco di domande, ovviamente
nessuna che riguardasse cose imbarazzanti ma, su cosa mi piacesse
mangiare o su quale fosse il mio colore preferito, se la torre eiffel
fosse davvero così alta come dicevamo noi francesi.
Quando
finimmo di cenare non perse tempo in chiacchiere e mi portò
di
sopra, in camera sua, strappandomi all'interrogatorio dei suoi
genitori. Come fummo soli tirai un sospiro di sollievo nonostante i
suoi genitori li amassi di già.
Cominciai a guardarmi intorno
curiosa, c'erano tante foto appese al muro, lui con i suoi amici, da
piccolo, insomma tantissime poi in un angolo vicino al letto vidi una
chitarra – la sai suonare? - non ci eravamo detti ancora
niente da
quando ero arrivata e quella mi sembrava una buona scusa per
cominciare ma non ci cascò. Si sedette sul letto e mi spinse
a fare
lo stesso prendendomi per mano – che ci facevi nel parco a
quell'ora? - la sua mano era ancora stretta sulla mia -dovevo fare
due passi – mi sdraiai a pancia in su sul letto e guardai il
soffitto. Le pareti della sua stanza erano blu però non
avevo notato
le fibre ottiche sul soffitto, si girò e spense la luce per
poi
prendere posto accanto a me. Il soffitto adesso sembrava tempestato
di stelle e rendevano la camera stupenda. Assorta a guardare quelle
finte stelle sospirai e lui lo prese come un momento di indecisione e
mi domandò nuovamente cosa ci facessi nel parco a quell'ora
ma
ancora non risposi, due lacrime leggere tornarono a rigarmi il volto,
non avevo il cuore di dirgli che sarei dovuta partire. Sentì
il
letto cigolare leggermente e i suoi occhi davanti ai miei -ti prego
mi dici che sta succedendo o ti giuro impazzisco - , lo abbracciai
forte stringendo le braccia dietro al suo collo e lui fece lo stesso.
Tra un singhiozzo e l'altro gli raccontai tutto e dopo una leggera
disperazione da parti di entrambi ci trovammo a coccolarci sul letto
con le lacrime agli occhi. Non avevo mai pensato di vedere un ragazzo
piangere, tanto meno il mio e invece eccolo la che sotto le coperte,
con me tra le braccia piange come un bambino. Mi girai verso di lui e
lo guardai dolce ma triste -non fare cosi ti prego – gli
presi il
viso tra le mani e gli accarezzai una guancia per poi baciarlo
dolcemente sulle labbra. Mi avvicinò ancora di piu a lui,
come se
fosse possibile e chiusi gli occhi cercando di calmarmi -un modo lo
troviamo. La francia e l'inghiterra poi non sono tanto lontane-
sorrisi leggermente poi tornai disperata.
La mattina seguente una
fioca luce apparve dalle tende tirate, avevo cambiato posizione ma
eravamo ancora uno tra le braccia dell'altro, ero finita a pancia in
giù con un suo braccio sulla schiena e un mio braccio sotto
di lui. Una posizione molto contorta a dire il vero ma fu la notte in
cui
dormi meglio di tutte.
Mi alzai leggermente e guardai Niall che
ancora dormiva accanto a me, afferrai il cellulare per controllare
l'ora, era ancora presto ma non abbastanza per sapere che sarei
partita la sera stessa. Senti di nuovo il mondo crollarmi in testa e
le sue braccia stringermi. Mi prese il cellulare dalle mani e lo mise
sotto al cuscino -è giusto che lo sappiano anche gli altri-
dissi,
il mio tono preannunciava un altra ondata di pianto che non
tardò ad
arrivare, lui mi voltò velocemente verso di lui e mi strinse
a lui
-piccola. Continueremo a sentirci, io continuerò ad amarti e
gli
altri a volerti bene- anche lui tornò a piangere. Sospirai e
cominciai a giocare con il ciuffo biondo, con una mano e con l'altra
presi il cellulare ed inviai ad ognuno di loro un
messaggio.
-andiamo?- domandai guardandolo e mordendomi il labbro.
Annui ed uscimmo dal letto. Ci stiracchiammo e scendemmo al piano di
sotto. I suoi non c'erano fortunatamente sennò avrebbero
pensato
chissà che cosa.
Ne io ne lui mangiammo niente, continuavamo a
guardarci per poi abbassare lo sguardo in silenzio. In silenzio come
il viaggio fino al bar e silenzio come quando arrivarono gli
altri.
Guardai Niall poi da capo spiegai tutto a tutti,
scoppiarono anche loro a piangere, credevo che Niall piangesse
perchè
ero la sua ragazza ma evidentemente loro ci tenevano tanto a me da
piangere per la mia partenza. Passammo il pomeriggio a parlare e a
ricordare i bei tempi poi venne il momento dei saluti, fu una cosa
straziante, baci abbracci e di nuovo da capo non riuscivo a staccarmi
come loro da me.
Il peggio venne davanti alla porta di casa mia,
mio padre mi aspettava in macchina, il dover salutare Niall che mi
aveva riportato a casa. Non riuscivo a dire niente se non a
balbettare e piangere come una disperata. Mi strinse forte a lui e
dopo ci baciammo, l'ultimo lungo bacio bagnato dalle lacrime. Mio
padre non ci interruppe, non suonò il clacson e non
uscì per
picchiarlo dato che mi stava baciando davanti a lui. Sembrava aver
capito che per me lui era diventato importante piu degli altri anche
se in poco tempo. Mi voltai e di corsa sali in macchina e dissi a
mio padre di partire il piu in fretta possibile per evitare di
scendere e non mollarlo piu.
- mi dispiace vederti in questo stato
piccola mia- mio padre mi guardava ma non dissi nulla, non ce la
facevo a parlare, adesso mi aspettavano due ore di volo prima di
rivedere mia madre.
Arrivammo all'aereo porto tutto illuminato.
Presi la valigia e mi incamminai per i corridoi immensi, lasciai la
valigia e andai a finire i controlli quando mi senti chiamare e
travolgere -ragazzi!- erano venuti a salutarmi. Tutti tranne Niall.
Abbassai lo sguardo. Forse è stato meglio così
avrei evitato di
piangere e di vederlo stare male ulteriormente.
Passai i dieci
minuti piu belli della mia vita in quell'aereoporto e quando
chiamarono il mio volo non piansi, volevo che mi ricordassero con il
sorriso sulle labbra e non con le lacrime agli occhi. Sali sul
pulmino mentre loro mi salutavano urlando.
Sono stati solo tre
mesi ma mi erano entrati nella pelle quei cinque ragazzi, uno anche
nel cuore e gli avrei portati con me, sempre.
Sali in aereo e mi
misi le cuffie, accesi l'ipod e misi la prima canzone che trovai,
quella sarebbe stata la nostra canzone, che mi avrebbe fatto
ricordare loro, tutti i momenti passati insieme
(http://www.youtube.com/watchv=RKF2MzAHe8Y&feature=endscreen&NR=1
)
come un fiume in piena le lacrime mi invasero perchè mille
ricordi si impossessarono di me sulle note di quella canzone
così
bella quanto triste.
Quando arrivai a casa pioveva, forse era un
segno del destino.
Non rivolsi la parola a mia madre per settimane
e fu proprio tre settimane dopo che successe una cosa che mai avevo
sperato o pensato.
Era una bella giornata di fine maggio inizio
giugno, la scuola stava per finire e nonostante tutte le promesse
fatte non avevo sentito piu i ragazzi. Qualche volta Niall ma erano
piu i pianti che facevamo perciò dopo poco lascio perdere
anche lui.
Speravo solo si fosse trovato un altra ragazza.
Era l'ora per me
di uscire di scuola e stavo camminando al fianco di Nicole nel viale
davanti alla porta quando vidi quattro ragazzi davanti al cancello.
Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata e lasciata
Nicole
corsi da loro una volta che mi ero sincerata che fossero loro e non
altri. Gli abbracciai forte, non credevo possibile che fossero
davvero anche se quello che mi mancava di piu non c'era oppure no. Si
spostarono e vidi un ragazzo biondo appoggiato al muretto, il respiro
mi mancò come la prima volta e lasciati anche loro gli corsi
incontro, si staccò dal muretto e venne verso di me per poi
prendermi in braccio al volo per stringermi forte a lui. Mi mori il
labbro per non piangere, non dovevo piangere in un momento simile. Me
ne fregai di tutti e lo afferrai per il colletto della polo per
avvicinarlo a me e baciarlo.
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