You're My Gravity

di FairLady
(/viewuser.php?uid=178743)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Caro Diario, *Elena pov* ***
Capitolo 2: *** Caro Diario, *Damon pov* ***
Capitolo 3: *** Caro Diario *Elena pov* 2x22 ***
Capitolo 4: *** Caro Diario *Damon Pov* 3x21 ***
Capitolo 5: *** The Choice ***
Capitolo 6: *** What I want, What I need *4x02* ***
Capitolo 7: *** I Want More ***
Capitolo 8: *** I got the girl ***



Capitolo 1
*** Caro Diario, *Elena pov* ***



E’ ufficiale: non so davvero più cosa devo fare!
Ancora mi tremano le ginocchia e i brividi mi percorrono da capo a piedi e sono passate ore da quando l’uragano è scoppiato dentro di me, lasciando ancora più confusione. O forse ha pulito il caos e lasciato visibile ad occhio nudo la verità?
Sono mesi che trascino questi sentimenti a cui non so dare un nome. Mesi che mi nascondo dietro ad un dito. Dietro alla Elena che probabilmente sono stata ma che non sono più.
Troppe cose sono accadute. Troppi legami sono stati intaccati, morsicati. Quasi spezzati.
Un anno fa ero sicura della persona che ogni mattina vedevo riflessa nello specchio. Quella ragazza mi dava sicurezza. Mi faceva sentire giusta e leale. Coerente.
Quella Elena che mi sorrideva era follemente innamorata di Stefan. Si. Si sarebbe buttata nel fuoco per lui. Avrebbe dato la vita per lui. E avrebbe per sempre avuto fiducia in lui.
Ora non riesco nemmeno più a fidarmi di me stessa.
Sarebbe meschino dare tutta la colpa a lui. Si sa che se n’è andato per dare l’opportunità a suo fratello di salvarsi. Si sa che quello è stato l’ultimo gesto dello Stefan che avevo imparato a conoscere. L’ultimo atto altruistico che abbia compiuto lo Stefan di cui ero innamorata. Sicuramente quell’uomo, sotto quella corazza intaccabile, esiste ancora. Il punto è: sono pronta ad accoglierlo nuovamente? Sono sicura di voler aiutarlo perché quella corazza venga distrutta ancora una volta per permettere alla sua umanità spenta di tornare in superficie? Le stesse tre parole che si ripetono all’infinito: NON LO SO.
Ah, Elena… dovresti smetterla di prenderti in giro. Almeno con te stessa, sii sincera.
Il fatto è che in questi lunghi mesi, che potrebbero sembrare anni per quanto intensamente sono stati vissuti, la Elena che conoscevo è sparita ed ha lasciato posto ad una donna spezzata.
Damon è sempre stato lì accanto a me, pronto a rimettermi insieme. Damon ha vegliato sui miei sonni agitati, sulle mie paure. Sui miei tentativi di restare aggrappata a ciò che per me era conosciuto:
i miei sentimenti per il fratello.
Avevo scoperto l’ascendente che avevo su di lui e lo avevo usato. Me ne rendo conto, a volte in modo davvero imperdonabile. Lo avevo usato a mio favore, per cercare di riportare a casa Stefan, senza rendermi conto che il vampiro rozzo, sarcastico, volgare e distruttivo che avevo davanti, non era altri che un uomo innamorato, appassionato e che non desiderava altro se non che io fossi felice.
E poi ho iniziato a vederlo sotto una luce diversa. L’immagine negativa che per tanto tempo ho avuto di lui, si è dissolta, insieme alle mie certezze.
Insisto a ripetere a tutti che non so cosa provo.
Insisto a nascondermi e onestamente non capisco perché.
La vita cambia, le persone cambiano. I sentimenti si fanno via via sempre più intensi, oppure si dissolvono, lasciando l’amaro in bocca.
E poi ci sono loro: Stefan e Damon. Immutabili nella loro condanna eterna di esseri immortali. Ostinati, continuamente in lotta per restare attaccati alla loro umanità. In continuo conflitto con loro stessi. E c’è il loro rapporto, che non conosce vie di mezzo. Odio profondo. Amore indissolubile.
E poi ci sono io.
L’avevo detto tempo fa. “Io non sono Katherine. Non accadrà ciò che è accaduto nel 1864.”
Eppure sono qui, con il cuore in subbuglio.
Amo Stefan.
Ma ormai non posso più negare che Damon mia sia entrato dentro. E non è colpa soltanto di tutto il tempo passato insieme cercando di riportare indietro Stefan.
Si è insinuato dentro di me senza che me ne accorgessi. Ha messo radici nei miei angoli più nascosti. Mi scorre nelle vene e non c’è modo per uscirne. Non c’è soluzione. E’ un alchimia inspiegabile che mi porta a desiderarlo nella mia vita, in ogni momento. Ad ogni costo.
E nonostante abbia passato tanto tempo cercando di cancellare questo bisogno profondo di lui, questo ha trovato il modo di uscire allo scoperto.
Ogni cellula del mio corpo mi spingeva verso di lui. Ho cercato di non dar loro retta, allontanandomi. Eppure ogni parte di me si è lanciata tra le sue braccia.
Questa volta non posso dare colpa a nessuno, se non a me stessa. Le sue labbra in quel momento erano il porto sicuro per il mio cuore lasciato alla deriva. Erano l’acqua nella siccità. L’aria in una giornata afosa. Erano la salvezza.
Troppe cose mi lasciano impaurita ad assistere ai miei giorni che vanno avanti per inerzia, nell’attesa che Klaus mi obblighi in qualche subdolo modo a partire o a mettere in pratica chissà quale altro assurdo piano. Ma c’è una cosa che ormai è chiara e che, probabilmente, mai dirò ad alta voce:
Amo Damon. Lo amo per quello che è, con i suoi eccessi e le sue debolezze.
Con quel suo modo noncurante di fare del bene. Lo amo perché sa essere il buono della situazione senza ostentarlo. Perché ama suo fratello, anche più di quanto non lo ami io. Lo amo ed ho bisogno di lui nella mia vita. Lui mi rende diversa, mi rende più forte. Mi mette alla prova perché sa che posso superare qualsiasi sfida ma è comunque sempre lì per aiutarmi, in caso cadessi.
Mi rende migliore ed io so che rendo migliore lui. Mi tiene incollata a terra.
E’ la mia gravità. E non si può combattere contro di essa. 


Ok, se siete arrivate fino a qui, mi scuso. :)
E' la prima volta che scrivo una OS del genere. Anzi è la mia prima OS in assoluto, ma dopo la fatidica 3x19 mi è venuta voglia di esternare tutto il Delena represso. So che a molte di voi non piacerà a mi scuso ancora, ma come ho detto, è un mio gusto personale. 
Un bacetto alla mia peperina sweet fairy. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Caro Diario, *Damon pov* ***


 
Oh Dio, come sono caduto in basso! Io che prendevo tanto in giro Stefan e il suo utilizzo spropositato di parole, per tenere il conto dei decenni che passavano. Per imprimere inutilmente le sue esperienze, i suoi sentimenti, e poterli conservare in eterno. Tempo sprecato, mi dicevo. L’infallibile mente di un vampiro non dimentica, niente. E forse è proprio questa la nostra condanna. Non scordare mai i dolori, né gli amori. Le vendette, le gioie. 
E ora mi ritrovo qui a scrivere cose patetiche e a piangermi addosso. 
Noi viviamo per sempre. Un’eternità di ricordi che si susseguono e si accatastano come monito. 
Chiunque amiamo è destinato ad andarsene, noi sopravviveremo a tutti. 
Ma questa volta è diverso. 
E’ questo che mi spinge a prendere in mano un foglio e una penna. 
Questa volta non c’è sopravvivenza senza felicità. Sono stanco di trascinarmi per il mondo, fingendo che tutto sia perfetto. Che tutto possa passare premendo un semplice bottone, inesistente. Ho raccontato a tutti la cazzata dell’interruttore che spegne. Che annulla. Di quel meccanismo che ti fa provare solo una cosa. Pulsione e desiderio di sangue. Ma a chi voglio darla a bere? E’ solo un pretesto che utilizziamo per sentirci meno mostri. 
Se quello che desidero non può essere mio, non c’è ragione d’esistere per me. 
Era già successo con Katherine e alla fine, costretto da mio fratello, ero andato avanti. Mi ero imposto un solo scopo dei miei giorni senza fine. Rendergli la vita un inferno. E non ci sono riuscito, per altro. 
E adesso che anche l’odio verso di lui è sparito. Non mi resta più niente se non Elena.
Lei è il mio scopo. Il mio unico desiderio. L’unico slancio che mi spinge a nutrirmi per vivere. 
L’altra notte al motel è stata la più bella di tutti i miei centoquarantotto anni da vampiro. Anzi, probabilmente, la più bella dell’intera esistenza. 
Vedere Elena appassionata. Sentirla muoversi sotto le mie dita e provare piacere grazie al tocco dei miei baci, è stata l’esperienza più eccitante di tutta la mia vita. Ero quasi certo di sentire il mio cuore battere di nuovo. 
L’avrebbe fatto, se solo fossi stato… vivo. 
Sono certo che lei mi ama. Lo sentivo mentre la sua lingua cercava la mia. 
Sono certo che sarei la scelta migliore per lei. Se solo mi desse l’opportunità di amarla, so che la renderei davvero felice. 
Sono certo che nel suo cuore lo sa anche lei. 
Ma ancora non è convinta. Ancora dice di essere confusa. Ancora mi tiene a distanza nonostante quello che proviamo l’uno per l’altra. 
Dio! Avrei voglia di spaccare la faccia a qualcuno. Di prosciugare qualche collo. Di uscire a fare una strage. 
Avrei voglia di andare da Stefan e piantargli un paletto nel cuore. Così sarebbe più facile la scelta, con uno dei due pretendenti fuori gioco. 
Ma so che non posso mandare tutto a puttane ancora una volta. Ha ragione Elena. Io sono fatto così. 
Ho mandato a monte un sacco di cose. Ho sabotato la mia vita una marea di volte, mettendo in gioco la cosa che per me conta più della mia stessa esistenza. Elena. 
Questa volta non le farò prendere il coltello dalla parte del manico. Non le permetterò di incolparmi nuovamente per aver rovinato il nostro rapporto. Non le renderò la decisione facile. Non incasinerò ancora tutto. 
Deve scegliermi convinta di ciò che sta facendo. Deve scegliermi perché sono la decisione più sensata. 
Noi due siamo fatti per stare insieme. E presto lo capirà.
 
Se invece, non dovesse andare come spero, vorrà dire che il mio destino si sarà concluso. 
Partire, ricominciare, soffrire di nuovo, patire. E’ più facile decidere di morire che continuare con questa vita metà. Con questa non vita.
E senza Elena non posso farcela. Non più. 


Ok, eccomi tornata. Scusate ma mi è partito l'embolo e quando parte è difficile farlo smettere! :)
Ho scritto questa nuova OS per esaminare i sentimenti di Damon dopo quel bacio nelle 3x19. Sempre guidata dalla mia ossessione Delena! 
Niente pomodori, please. Spero comunque che vi sia piaciuta.

a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Caro Diario *Elena pov* 2x22 ***


Image and video hosting by TinyPic
Non ho mai provato tanta paura come oggi.
Ho rischiato di morire tante di quelle volte che ormai non ci faccio più caso.
La mia morte non mi spaventa quanto invece mi ha terrorizzata quella di Damon.
Ho avuto il terrore di non vederlo più. Sono stata seriamente molto vicina a perderlo.
E’ scioccante anche solo pensarle per me, certe cose. Eppure è così.
Quando Stefan mi ha detto che Damon era stato morso da Tyler, il panico si è fatto largo dentro di me e mi ha completamente mandato all’aria.
Cos’erano quei sentimenti di abbandono, di perdita, di smarrimento che sentivo nascere nelle viscere di me stessa ed espandersi a velocità sovraumana? Non me lo sono ancora spiegata.
L’ho trovato delirante in mezzo alla folla. L’ho preso con me, dovevo portarlo a casa. Mi ha anche morso eppure ero consapevole che avrei fatto qualsiasi cosa per salvargli la vita, come se la mia dipendesse direttamente dalla sua. Forse è così?
Non dovrei sentirmi così per lui. Non dovrei. Andiamo, stiamo parlando di Damon!
Crudele, impertinente, subdolo. Arrogante.
Altruista. Temerario. Dolce. Attraente. Divertente.
Avevo conosciuto di lui ogni sua parte.
La peggiore, quella per cui ancora lo detestavo. Quella che mi faceva restare sempre in guardia e mi rendeva leggermente malfidente.
La migliore. Quella che mi motivava a stargli accanto ogni volta. Quella che mi spingeva a giustificarlo sempre, in un modo o nell’altro. Quella che ad un tratto mi ha fatto perdere la testa alla sola idea di doverlo lasciare morire senza poter far qualcosa per salvarlo.
In quel momento, nell’istante in cui ha iniziato a parlare al passato, come se fosse già morto, qualcosa dentro di me si è spezzato.
Era davvero finita? Me lo chiedevo senza rendermi realmente conto di cosa sarebbero stati i miei giorni senza di lui. Era possibile? Sarei stata capace di andare avanti senza lui?
Avrei avuto Stefan al mio fianco. Lui sarebbe rimasto con me. Lui mi amava.
Eppure la possibilità che Damon perisse e mi abbandonasse, mi faceva perdere la testa. Non poteva essere. Non lui. Non così. Non adesso. Mai!
Damon sarebbe vissuto e sarebbe stato lì per me, in ogni momento.
Che razza di egoista schifosa ero diventata nei suoi confronti?
O forse c’era qualcos’altro sotto che ancora non ero riuscita a decifrare?
Ripenso ancora a quell’istante in cui ho appoggiato le mie labbra alle sue. Pietà? No, non credo.
Probabilmente in cuor mio speravo di trovarmi in una favola. La principessa indefessa che giunge al castello e bacia il principe-vampiro, donandogli nuova linfa vitale. Eppure non era merito mio, se Damon era sopravvissuto miracolosamente.
Katherine. C’entra sempre lei, in un modo o nell’altro.
Cosa ho provato quando mi ha detto del baratto che Stefan aveva portato a termine con Klaus, per permettere a Damon di salvarsi?
Incredulità. Privazione. Disperazione.
Ma Lui era salvo.
Ne saremmo usciti in qualche modo, lo sapevo. Avevo paura. Klaus mi terrorizzava.
Ma Lui era salvo.
Tutto sarebbe andato bene.
Lui era salvo.
Ripenso ancora alle ultime parole di Katherine.
“Va bene, amarli entrambi. Io l’ho fatto.”
Che idiozie! Io non amo Damon! Sarebbe stato sempre e solo Stefan.
Giusto?
Damon è arrivato. Non vuole che dorma da sola stanotte.
Non gli piace vedermi scrivere su un diario. Lo trova sciocco. Forse ha ragione.
Io non amo Damon. Giusto?



Ok, è ufficiale. Adesso mi odiate! xD
Queste OS sono partite avendo come soggetto la puntata 3x19 che, diciamolo, ha fatto sognare un pò tutte. *_* 
Però, a pensarci bene, è basata più che altro sul Delena e così mi è tornata in mente quella meraviglia di 2x22.... ricordate?? e ci ho scritto queste poche righe... tutte Delena ovviamente.
"lo so che è un sogno ma non svegliarmi che sto bene dove sto....di te ho bisogno, ancora un pò...." (cit. Eros)
<3 loro due mi fanno proprio sognare. Che ci devo fare?? :)
Spero via sia piaciuta.
Finisco ringraziando chi legge e chi commenta...e ovviamente la mia pepe sweet fairy.

xoxo

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Caro Diario *Damon Pov* 3x21 ***


Non è vero che lascerò la città, abbandonando per sempre la speranza di una vita con lei.
Non è vero. Non sono così altruista da lasciare la donna che amo nelle mani di un altro. Anche se l’altro è mio fratello.
Non lo farò, anche se non ho mai creduto di meritarla davvero.
In realtà nel mio cuore di vampiro, esiste una flebile lucina che mi fa sperare realmente che lei sia così sciocca da scegliere me.
Sono furia, sono crudeltà. A volte. Lo so.
Ma sono così dannatamente giusto per lei. Tutto sommato sono in perfetto equilibrio. Il mio lato umano e quello bestiale, si parlano. Dialogano e sanno bene quando è il tempo di farsi posto a vicenda.
Stefan non è così. Nella sua purezza riesce ad essere o solo fuoco o solo acqua. Il dramma è quando diventa fuoco. Non sa spegnersi.
Di nuovo mi ritrovo a denigrare il mio sangue per convincermi di essere il giusto. Mi faccio schifo da solo.
Ma la voglio. Ogni mia cellula morta e bruciata da più di un secolo, si è rigenerata da quando Elena è entrata a far parte di me.
Se dovessi trovarmi su una torre con lei e mio fratello e fossi costretto a scegliere chi salvare e chi far saltare giù so già su chi cadrebbe la mia scelta. Ucciderei Stefan per tenerla in vita. Ucciderei me stesso se servisse. Niente mi fa paura. Niente mi intimorisce. Niente mi blocca.
Se c’è lei in gioco niente è troppo pericoloso.
So che invece, Stefan, se lei volesse me, lo farebbe. So che lui partirebbe per permetterci di essere felici.
Ma so anche che Elena, in qualunque caso, sarebbe annientata dalla perdita di uno di noi.
Non mi è mai capitato di amare due persone contemporaneamente. In realtà credo di non essermi mai realmente innamorato, prima di Elena. Né da vampiro, né tantomeno da umano.
Katherine era un amore malato. Non poteva essere reale. Non poteva essere profondo e disinteressato come quello che provo per la mia piccola fragile confusa doppelganger.
Non so come può sentirsi. Posso solo immaginare e sento quasi lacerarsi la carne dalla disperazione di non sapere cosa si vuole realmente.
Mi dispiace per lei. Vorrei rendergliela più facile. Ma stavolta la posta in gioco è troppo alta e non ho intenzione di chiarirgli le idee. Non ho intenzione di scegliere io per lei. Non questa volta.

Elena.
Tutto questo per una ragazza.
Elena.
Si, ma una ragazza davvero speciale. 


Ache - James Carrington


ok...scusatemi per questa schifezza..... ma dopo la puntata....il discorso tra fratelli e alcune frasi di Ian riguardo a Damon sbucate dalla con di Barcellona sono andata insieme....e ho buttato giù due righe a caso ascoltando la canzone che vi ho postato.... 
spero di non avervi fatto stare male....aahahahhaahahah 
ok ora vado... sto delirando... notte

bacetti...
notte 

xoxo

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** The Choice ***


Klaus era morto.
Il pick up viaggiava veloce verso non so dove, lontano da Mystic Falls.
Klaus era morto.
“Ricevuto, Jer…” Matt aveva parlato con mio fratello. Riagganciò proprio mentre riuscii a formulare un pensiero coerente.
“Dobbiamo tornare indietro!” gli urlai. La disperazione mi stava soffocando.
Ma mi guardò, senza parlare.
“Ascoltami, Matt. Se Klaus è il capostipite della loro stirpe, allora moriranno tutti!”
“Dobbiamo tornare indietro, Matt!” La voce mi uscì ancora più forte. Ancora più determinata. Ancora più esasperata.
Dovevo tornare a Mystic Falls.
Caroline. Tyler. Abby. Stefan. Damon. Avrei perso tutti. Non mi sarebbe rimasto niente, oltre al rimorso di essere scappata mentre c’era più bisogno di me.
Avrei fatto in tempo a tornare per dir loro addio?
“Elena…” la voce tombale mi congelò.
“Che c’è?” sentivo che a questo non sarei sopravvissuta.
“Damon non è con loro.” Sentii il cuore, con un tonfo sordo, precipitare nell’abisso.
“Cosa?”
“È a 150 km dalla città. – mi guardò, compassionevole. Mi leggeva la morte negli occhi? Io potevo sentirla arrivare – Posso continuare a guidare verso di lui o posso fare inversione e tornare da Stefan. A te la scelta.”
Eccolo il bivio, infine. Drastico, crudele. Fatale.
In qualunque direzione avessi scelto di andare, sarei morta dentro anche io.
Cosa si poteva rispondere quando ci veniva chiesto qualche parte del cuore strapparsi?
Mi sentivo prigioniera di me stessa e dei miei sentimenti.
“Elena, non c’è più molto tempo…”
L’orologio inesorabile ticchettava veloce. Fare inversione? Continuare a guidare fuori città?
E pezzi lacerati di me iniziavano a staccarsi dalle ossa. Dalla mia anima.
Presi fiato e sul cellulare digitai un numero. Quello che dentro me non avrei mai creduto di poter comporre in una situazione come questa.
“Elena!”
“Stefan…” sentivo già l’angoscia pervadermi. “…stai bene?”
Lo sentivo impaurito, o forse solo preoccupato per me. “Sì, mi sento bene. Per il momento…”
Deglutivo a fatica. Sarebbe stata l’ultima volta che avrei sentito la sua voce?
“Bene – sospirai per quanto l’ansia mi permettesse – vedrai che non accadrà niente di brutto…”
“Si, lo penso anche io. In fondo Klaus può aver mentito…”
Potevamo aspettarcelo da quel bastardo di un ibrido, ma se invece avesse detto la verità?
“Dove stai andando, Elena?”
Il cuore pompava disperato. “Fuori città…” cavai fuori d’un fiato. Matt si voltò a guardarmi. Avevo risposto alla sua domanda.
Sapevo che cosa volesse dire la mia scelta, ma non avevo alternative. Per troppo tempo avevo messo gli altri davanti a me. Se dovevo perdere tutto, almeno l’ultima volta, avrei dato retta ai miei sentimenti.
Amavo Stefan, ma amavo Damon di più. Ora ne ero sicura.
“Da Damon…” Mi sentivo sbagliata e giusta allo stesso tempo, ma dovevo spiegargli, doveva sapere.
“Lo amo, Stefan. È stato presente nella mia vita quando mi sono sentita sola, smarrita. Impaurita. Abbandonata.”
Meschino da parte mia farlo sentire in colpa per una decisione che aveva a che fare solo con me, ma era così, in fondo.
“Tu non eri più tu. Tu… tu rinnegavi tutto ciò ho sempre creduto fosse importante, e anche quando avresti potuto liberarti del tuo lato peggiore, l’hai tenuto stretto. L’hai scelto. E…”
“Elena, lo capisco.”
“Stefan, io ti ho amato e forse non mi sono mai disinnamorata di te, ma…”
“Elena, davvero… Non devi preoccuparti per me. Ero preparato in fondo. In qualche modo me lo aspettavo…”
“Ti voglio bene, Stefan. E sono sicura che andrà tutto bene e ci rivedremo presto, e…”
“Addio, Elena.” la sua voce era rilassata. Forse troppo. Era il suo modo di lasciarmi andare cercando di non farmi sentire in colpa.
“Addio, Stefan.”
 
“Fammi indovinare, chiami per vedere se il Triste Mietitore è passato a trovarmi?”
“Come ti senti? Hai già dei sintomi?” gli chiesi mentre già camminavo verso i box in cui Matt diceva si trovasse Damon. Sentivo il mio corpo fremere dal desiderio di stringerlo, speravo, non per l’ultima volta.
E quell’amore che avevo nascosto per troppo tempo nei meandri di me stessa stava sbocciando. Consapevole. Profondo. Vero.
“Non ancora.” Mi rispose. Chissà come doveva sentirsi! Mi venne da piangere mentre correvo all’interno della struttura sotterranea.
“Ma sono certo che ci faremo una bella risata quando scopriremo che Klaus è un bugiardo di proporzioni immani.”
Riusciva a sdrammatizzare anche ora che in ballo c’era la sua vita. Mi fece quasi sorridere. In cuor mio desideravo ardentemente che avesse ragione.
“Già, sono sicura che andrà così…” avevo quasi il fiatone. Dovevo trovarlo.
“Ehi, ma dove sei?” la comunicazione era disturbata, il segnale debole.
“Damon! Damon! Lo chiamai più volte. Lo sentivo a malapena.
“Elena, dove sei?”
“Elena… di qua!” Matt mi strattonò per una manica, trascinandomi dalla parte apposta a dove stavamo andando.
E infine riuscii a sentirlo anche io.
“Elena, dove….”
Svoltammo l’angolo e la macchina di Klaus era parcheggiata in un grande androne. Vedemmo la bara dove sicuramente l’ibrido, o quel che restava di lui, giaceva.
“Damon, sei qui?”
“Elena!”
Finalmente comparve da dietro l’auto e mi sentii mancare dal sollievo.
Le sue braccia mi strinsero disperate, come se da me dipendesse tutta la sua vita.
La mia dipendeva certamente dalla sua.
“Damon.” Scoppiai in lacrime.
“Sei venuta qui, sei pazza? Alaric è qui in giro…” mi stringeva sempre più forte baciandomi i capelli e stringendomi ancora. Se fosse morto lo avrei seguito anche io… così per Alaric sarebbe stata la fine almeno, e io non avrei potuto continuare a vivere senza di lui.
“Non potevo far finta di nulla – il pianto dirotto mi toglieva il respiro – potresti… potresti…”
Non mi era possibile immaginare il mondo senza Damon.
“Te l’ho detto. Klaus è un bugiardo patentato… non è lui il nostro capostipite…”
“Non puoi morire… Semplicemente non puoi…”
I suoi occhi mi chiamarono e mi incatenarono.
Non lo avevo mai visto piangere, in quel momento, per la prima volta, mi parve così fragile.
“Non puoi lasciarmi, Damon… non adesso… non così...” tiravo i lembi del suo giubbotto e mi stringevo a lui
“Elena, io ti amo… non posso andarmene. Finché esisterai il mio posto sarà accanto a te… qualsiasi sarà la tua scelta…”
Lo guardai seria.
“Io la mia scelta l’ho già fatta, Damon.”
 Le lacrime bagnavano entrambi i nostri visi.
Disperazione. Amore. Una linea così sottile.
“Sono qui, con te.”

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** What I want, What I need *4x02* ***


Image and video hosting by TinyPic
What I want, What I need 5° Classificata al "The Vampire Diaries Contest"
indetto da REAwhereeverIgo sul forum di EFP.


Me ne sto seduto al bancone del Mystic Grill da un tempo infinito. 
Probabilmente mi sono scolato due, forse tre, bottiglie di Bourbon e ancora non mi sento sufficientemente sbronzo. 
Chiedo al barista un altro bicchiere. 
 
“Non ti sembra di esagerare? Non è bevendo che risolvi i tuoi problemi, amico.”
 
Accidenti! Anche adesso mi sembra di sentirlo. Alaric. Il mio compare. 
Se fosse qui vicino a me, nel posto che è sempre stato suo, mi direbbe senz’altro di smetterla di comportarmi come un imbecille. E cosa mi è rimasto, se non questo?
Tu sei morto, amico. Te ne sei andato ed hai lasciato solo grandi spazi da colmare che, pensa un po’, resteranno vuoti. 
Elena è tornata nel suo limbo di cuori e unicorni con il mio adorato fratellino e sembra quasi aver scordato le sensazioni che riuscivamo a provare insieme. 
La cosa fa più male del rifiuto in sé. 
Mando giù un altro generoso sorso del mio liquido ambrato di fiducia. L’unico che nei secoli mi sia rimasto fedele. L’unico su cui possa realmente contare. Il solo che non mi giudica ma continua a tenermi compagnia e confortarmi. 
Do un rapido sguardo al posto vuoto accanto a me proprio mentre sopraggiunge Liz. 
“Quel posto è occupato!” l’avviso. 
Mi piazza davanti il giornale della città che riporta l’ultima notizia. L’esplosione alla fattoria del Pastore Young. 
“Conduttura del gas difettosa causa tragica esplosione al ranch Young” leggo, immaginando già che la realtà si trovi sicuramente da qualche altra parte. “Sul serio?” chiedo allo Sceriffo che sta prendendo posto alla mia destra. 
“Sempre meglio che Consiglio della città salta per aria. La polizia non ha sospettati!” sento una tacita accusa insinuarsi infingarda in mezzo a noi, mentre fa una pausa. Poi, come pensavo, continua: “Sempre che l’esecutore materiale non sia proprio accanto a me.”
Mi volto quasi stizzito ma sogghigno, come al mio solito. 
“Non guardare me! Io mi prendo sempre il merito per la gente che ammazzo!” ma vedo che continua a guardarmi come se fosse sicura della mia colpevolezza. Mi irrita e sono già stanco di fare il simpatico. 
“Dico sul serio, smettila di guardarmi così, Liz!” le intimo, mentre mi giro per guardarla meglio in viso. 
“Se volessi ammazzare dieci persone non le farei saltare per aria. Organizzerei una cena.” Sentenzio mentre do fondo al bicchiere che ho in mano. 
“L’esplosione è partita dall’interno. – mi informa – Non è stato un incidente.”
Solo io capisco il vantaggio tratto da queste morti assurde? Oh, diamine!
“Lo dici come se fosse una cosa negativa! Il consiglio è morto, Liz. Per me è una vittoria!” 
Ma lei pare non recepire il messaggio, anzi, sembra sempre più risentita e io ne ho gran piene le palle di questa discussione!
“Alcune di quelle persone le conoscevo sin da quando ero ragazzina. Erano miei amici!”
Oh mio Dio! La sagra dell’ipocrisia! Probabilmente solo io colgo l’ironia delle sue parole. 
La guardo sprezzante. 
“Beh, i tuoi amici hanno tentato di ammazzare tua figlia!”
Con la coda dell’occhio vedo un uomo avvicinarsi a noi. Sembra intenzionato ad interrompere la nostra discussione e per un centesimo di secondo gli sono grato. 
“Chi è il tizio nuovo?” le chiedo, senza ricevere risposta.
L’uomo le si rivolge direttamente. “Mi scusi, sceriffo.” Liz si gira per accoglierlo. “Mi scusi. Potrei parlarle un attimo? Riguarda l’esplosione al ranch Young.”
“Mi scusi, signor…” assisto alla scena in silenzio. Sto ancora studiando il nuovo tizio e, ad un primo esame, direi che non mi piace per niente.
“Oh.. – le risponde – Connor Jordan..” si stringono la mano. Indossa dei ridicoli guanti di pelle senza dita. Da dove esce? Da un film di Matrix?
“E’ un investigatore dell’assicurazione?” gli chiede Liz. Ma a me da proprio l’impressione di essere una spina nel fianco e niente più.
“No, no. Diciamo che lavoro in proprio.” Risponde. Diamine! Dovrei fare il mago. Sono certo alzerei un mucchio di soldi!
Il morettone mi guarda. Non ci giurerei ma credo si sia appena innamorato di me. Gli sorrido brevemente, fintamente. Avrei voglia di spezzargli il collo e non so perché. 
“Posso parlarle in privato?” le chiede, guardandomi ancora. 
Ultima notizia mio caro Indiana Jordan: ti sento anche se esci dal locale!
Ma si allontanano ugualmente, senza salutare.
Che maleducato!
Anche per me è stato un piacere conoscerla, signor..ficcanaso!” Biascico verso la loro direzione. Ma ormai non me ne importa più niente. Torno noncurante al mio Bourbon. 
Dove eravamo rimasti, baby?
 
Sono ancora al Mystic Grill, incapace di alzarmi da quello sgabello. Incapace di lasciare andare la bottiglia di Bourbon, quando arriva la principessa vampira. Sta per sedersi sullo sgabello sbagliato, facendo una cosa altrettanto sbagliata quanto usuale. Mi accusa!
“Sei stato tu?” mi chiede con sgomento. Certe cose non cambiano mai. Sono sempre io il colpevole! Anche quando non lo sono. 
“Quel posto è occupato.”
Solo lei poteva sottolineare l’ovvio. “Ma se non c’è nessuno.”
“Beh – le dico cercando di controllare i miei impeti – farò finta che ci sia qualcuno perché l’alternativa è semplicemente troppo deprimente.” 
E non me ne frega di apparire miserabile. Si, signorina. E’ anche colpa tua se mi sento una merda! 
Si sposta alla mia sinistra e si siede. 
“Hai causato tu l’esplosione che ha ucciso il Consiglio?”
Ah!!! Ci risiamo! Ovviamente è facile incolpare me per qualsiasi cosa accada in un raggio di 100 miglia da qui! 
“Indosso una maglietta con su scritto: ho fatto saltare in aria il Consiglio? Perché continuate tutti a chiedermelo?” 
Ma la mia uscita non la ferma.
“L’hai fatto?”
“NO! Nient’altro?” 
Con la coda dell’occhio la vedo titubare. E’ incerta e spaesata ma alla fine parla.
“Si. C’è qualcosa che non va. – snocciola guardandosi intorno e tenendo la voce bassa – non riesco a tenere nello stomaco il sangue animale.”
Non posso impedire al mio sarcasmo di fuoriuscire! Un “te l’avevo detto” sarebbe troppo soddisfacente. Opto per un: “Che sorpresa!”
E, come ogni dannatissima volta, i suoi occhi riescono ad incatenarmi e sciogliermi anche in punti remoti di me stesso che non credevo nemmeno esistessero. Mi implora con lo sguardo. Sa che sta sbagliando nei confronti di Stefan ma non riesce ad evitare di cercarmi. 
“Credo di aver bisogno del tuo aiuto…” soffia fuori, prendendomi alla sprovvista con la sua schiettezza. 
“Ovviamente.” Le rispondo. Provo a non scompormi e a mantenere una certa distanza così la invito a scegliere dal menu presente al Mystic.
“Scegli la cena. Abbiamo asian fusion, messicano o – mi volto verso l’altra parte del locale – che ne dici di un po’ di vecchio sano cibo consolatorio americano?”
Ma l’offerta sembra non piacerle. Ha paura. Grazie a Stefan ha estrema paura di se stessa e dei limiti che pensa di non poter superare. Idiota!
“No. Niente sangue umano. Stefan ha ragione.” Come dicevo! “Devo almeno provare a superare la cosa senza far del male a nessuno!” 
Sono talmente incazzato con mio fratello che non so cosa potrei fare in questo momento! Anzi. Lo so!
Finisco velocemente l’ultimo goccio di whiskey e la prendo per mano.
“Va bene. Vieni!” e senza fiatare lei mi segue. 
Ci infiliamo in bagno e chiudo la serratura. So che forse sto esagerando con questo mio gesto ma non m’importa. Devo tentarle tutte. 
In fondo a me stesso so, però, che questa cosa mi pianterà l’ennesimo paletto proprio al centro del cuore ormai sbriciolato. Elena… 
Mi mordo la mano facendo sgorgare del sangue da essa. 
Elena sgrana gli occhi, incredula. “Che stai facendo?”
“Ti do quello di cui hai bisogno.” Le prometto. Sapendo che forse ne ho più bisogno io. “Bevi.” Le offro la mia mano sanguinante. 
“Cosa?!” non crede ai suoi occhi. O forse ci crede troppo. Probabilmente non sa cosa questo gesto possa significare realmente per un vampiro. E, anzi, un po’ ci conto. 
“Sei una vampira novella, Elena. – le spiego – hai bisogno di sangue caldo dritto da una vena. Forse questo funzionerà. Oppure no.”
Non ne sono sicuro neanche io. “Solo non dirlo a Stefan.” Almeno questo devo dirglielo. Mi sento in dovere di avvertirla, proprio adesso che l’odore del mio sangue la spingerà comunque a bere da me. 
“Perché no?” mi chiede, agognando il momento in cui potrà affondare i canini nella mia carne. 
Solo in quest’istante mi accorgo di quanto lo desideri! 
“Perché condividere il proprio sangue è una cosa un … tantino…personale..” m’impongo di avvisarla. 
“Che intendi con personale?” la sua bocca a pochi centimetri dalla mia pelle mi fa perdere la testa.
“Bevi e basta!”
E aspettando un ulteriore conferma da parte mia, che non tarda ad arrivare, prende la mano tra le sue e affonda i canini appuntiti nella carne. Sempre più assetata. Sempre più accanita. 
Sento defluire la mia essenza che va a formarne una unica con la sua. 
Mi sento vuoto e completo al tempo stesso. Elena mi stringe il braccio e continua a bere come se da ciò dipendesse la sua vita. In effetti è così. E prego un Signore che forse non è più mio diritto pregare, che il mio sangue riesca a nutrirla. 
Le accarezzo i capelli setosi. In un attimo mi schiaccia contro al muro e sento i suoi denti affondare ancora di più. Benvenuto al dolore che mi fa sentire così maledettamente a posto con il mondo.
Mi stringe le dita mentre il suo corpo aderisce al mio. Morirei per poter stare così per l’eternità. Abbracciato a lei.  
Il piacere prende il posto del dolore. Sono un tutt’uno, ormai. E si, mi rendo conto in questo momento che non importa quante volte lei mi rifiuterà. Io sarò sempre qui a salvarle la vita perché, semplicemente, non posso pensare di esistere senza di lei. 


Spazio autrice

Salve a tutti.... 
Si, ok... non ho potuto fare a meno di tornare a parlare di Delena! *_* Che ci posso fare io...c'ho il cuore morbido! <3 
E mi ha fatto davvero tanta tanta tenerezza Damonino in questa seconda puntata della quarta stagione! Potevo io esimermi dallo scriverci su qualcosa? Ma anche no!
Poi pace se non vi piace! XD cioè...no... ditemi se vi è piaciuto. I need to know. Ma se anche non vi fosse piaciuto io avevo bisogno di esternare e va bene così. <3 
Ci tenevo a ringraziare per la milionesima volta la Sere che mi ha gentilmente fornito l'immagine che vedete qui sopra!!! E' davvero davvero una grande!!! E riesce sempre a centrare il bersaglio!!!! grazieee
Non prometto che tornerò ma dato gli spoiler che ci sono in giro, temo che dovrete sopportarmi almeno per altre venti puntate! ahahahaahahahah
Un abbraccio a tutti.... ^_^ 



 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** I Want More ***


Arrivo sul balconcino di quella casa per controllare che tutto vada per il verso giusto.
L’ho vista avvicinarsi al tizio insipido, che aveva tentato di drogare quella ragazzetta bionda, e ammaliarlo con uno sguardo. Quell’idiota non ha avuto nemmeno bisogno di essere soggiogato. Ma, dopotutto, come biasimarlo.
Elena è meravigliosa, sempre. E, ora che è un vampiro, il suo appeal, se possibile, è quintuplicato.
La vedo affondata in quel collo. Assetata. Abbandonata a se stessa e al suo nuovo modo di essere.
Ed è un po’ come avere un deja-vu. Solo che in quell’immagine ci sono io che annego la mia disperazione per essere diventato qualcosa che non volevo, nella candida e fragile pelle di una donna qualsiasi. Senza nome e senza volto.
Il ragazzo è quasi secco. Lo capisco dal colore terreo del suo viso.
“Ricorda che l’idea è non ucciderlo.” Le dico, sperando che mi stia ascoltando.
E, infatti, non mi da retta.
“Elena..” la chiamo, insistente. Faccio un passo verso di loro e la chiamo ancora.
“Elena, fai un passo indietro.” Ma niente. Si accanisce ancora di più.
“Elena!” mi ritrovo ad alzare la voce e ad allungare una mano. 
Ma finalmente riaffiora da quella carne e la sento soggiogare il ragazzo.
“Vattene e dimentica tutto quanto…” lui annuisce appena e si allontana.
Per un momento ho il timore di quello che vedrò quando si sarà voltata ma come sempre Elena mi stupisce. Si gira pulendosi la bocca sporca di sangue con la mano e sul suo volto è dipinta la lussuria per l’atto appena compiuto.
“Come ti senti?”
Ci pensa su un centesimo di secondo e poi sorride. Ed è la cosa più bella che abbia mai visto.
“Mi sento bene!” risponde sicura e felice.
E mi sento sollevato come poche volte in vita mia. Sta bene. La mia Elena sta bene.
No, non è tua, Damon.
In questo istante, però, mentre con slancio si butta tra le mie braccia e mi stringe forte, vorrei che non fosse tutto così complicato e miserabile.
Vorrei poterla tenere stretta a me sapendo che lo vuole veramente. Che sono l’unico per lei.
Se i vampiri potessero sognare, credo che, notte dopo notte, sognerei questo.
Chiudo gli occhi per permettermi il lusso di godere di questo contatto quando la sento sfiorarmi l’orecchio con una frase inaspettata: “Ne voglio ancora.”
Come negarle una cosa come questa? Come negarle di essere se stessa, finalmente?
La trascino con me in mezzo alla pista da ballo dove tutti si stanno scatenando.
“Guarda!” la invito. Mi avvicino ad una morettina che balla da sola e con il mio innato stile e quel sorriso a cui nessuna sa resistere, la stringo piano a me e inizio a muovermi a ritmo con lei.
Mi volto un istante verso Elena ma lei è già nella mischia.
Si muove, salta e sorride con una ragazza che sembra tutto fuorché spaventata.
In questo momento ho decisamente voglia di bere, così mi tuffo letteralmente nella giugulare della mia partner occasionale. Riesco comunque a sentire Elena. I miei sensi sono allerta. Lei che le dice, cercando di farsi sentire sulla musica pulsante: “Non urlare. Non sentirai dolore.” Ed il respiro affannato della ragazza tra le sue braccia spezzarsi quando i suoi canini affilati le penetrano nella carne.
E’ inutile. Non riesco a vederci niente di macabro. Anzi, più la guardo, felina, sicura, viva, più la trovo incredibilmente sexy. Sono ubriaco, me ne rendo conto.
E lo è anche lei. Lo siamo entrambi e questa musica è così ipnotica ed esaltante.
Lascio la moretta e mi avvicino ad Elena, continuando a muovermi a tempo. Lei mi vede e sorride, facendo altrettanto.
E’ un essere divino. Non riesco a non pensare ad altro se non al fatto che la voglio, intensamente. Le prendo le braccia e me le porto intorno al collo. Mi lascia fare. Anzi, mi stringe di più e continuiamo a muoversi in sincrono. Affiatati. In armonia come forse non lo siamo mai stati.
Ed è proprio qui che vorrei che il tempo si fermasse.
Che lei fosse mia. In questo momento e per sempre.
Che non ci fosse niente pronto a dividerci e che finalmente io possa sentirmi completo e appagato.
Con lei.
Con Elena.

Ma la storia della mia vita è che tutto ha una fine.
Anche questo sogno ad occhi aperti.
Tutto ha una fine.
O forse è solo l’inizio?

Angolo dell'Autrice

E dopo secoli che non pubblico, eccomi tornata con una cosetta veloce scritta in venti minuti sulla mia coppia preferita! <3
Non mi dilungo in quisquiglie. :3
Ringrazio la mia beta, Chara, per il suo aiuto e nient'altro...
Scappo... prendo la tachipirina e vado a letto! 
Much Love <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** I got the girl ***


Image and video hosting by TinyPic
Ci sono alcuni momenti nella vita di una persona in cui non ti importa di dove ti trovi. Non ti importa cosa hai fatto in passato o cosa stai sperando per il tuo futuro. In quei momenti ti interessa solo l’attimo. Vuoi goderti quel breve istante di totale appagamento. Vuoi imprimertelo addosso, fregandotene del prima e del dopo. Ciò che conta è il durante.
Per me, dopo più di 150 anni, quel momento è adesso.
Ho appena finito di seppellire il corpo di una povera ragazza senza nome né origine, che Klaus ha volontariamente offerto a Jer Helsing sull’altare del sacrificio; e il telefono squilla.
Elena. Quel maledetto cuore che dovrebbe essere fermo da un’eternità sembra volermi uscire fuori dal petto. Quell’idiota traditore! Neanche della morte ci si può fidare veramente.
Elena. Dio! Mi fa male solo pronunciarlo, quel nome.
Mi annienta con quei suoi occhi da cerbiatta. Mi riporta a galla, mi salva. Mi disinfetta dalle angherie del mondo con una carezza. Con uno sguardo.
“Spero che la tua giornata sia andata meglio della mia. Devo dire che le probabilità sono a tuo favore…”
“Stefan sa di noi…”
La cosa mi lascia sconvolto solo per un centesimo di secondo. La voce di Elena mi distrae troppo.
“Uuuh… come l’ha presa?”
“Tu che dici?” una lieve tristezza accarezza appena la domanda.
“Dico che per la prima volta questa settimana sono felice di essere a fanculandia…”
“Come sta Jeremy?” mi chiede. E la disinvoltura con cui scavalca il discorso “Stefan” mi spiazza un po’, ma l’assecondo.
“Dipende da quanto ti fidi di me…”
“Lo sai che mi fido di te…” quanto posso amare la donna che sta all’altro capo del telefono? La dolcezza con cui mi risponde mi lascia imbambolato.
“Credo che supererà tutto questo senza problemi…” le confido. E lo penso davvero.
“Grazie per esserti preso cura di lui.”
“Beh, ho detto che se avessero fatto i bravi gli avrei comprato il gelato, quindi… Senti, - aggiungo – devo andare…”
Ma mi blocca. “Non ancora…”
“E’ successo qualcosa oggi. – e quel cuore bastardo sembra voler a tutti i costi riprendere a battere – ho capito qualcosa su di te. Su di noi…” e gioca con il noi, sfiorandolo con il respiro “E puoi dare la colpa all’asservimento, e sai cosa? Forse… forse è così, ma ti dico che è la cosa più vera che abbia mai sentito in tutta la mia vita…”
Non posso interromperla. Non ce la faccio. Ho la voce sepolta in gola.
“Ti amo, Damon.” E probabilmente se avessi bisogno di respirare sarei già morto.
“Ti amo.”
Ci sarebbero così tante cose che vorrei fare in questo momento! Il problema è che tutte implicherebbero me ed Elena nello stesso luogo, contemporaneamente.
Dio, quanto vorrei che fosse qui.
Quanto ho aspettato di sentirle pronunciare queste parole? Quanto? E ora mi sembra così bello che ha del surreale.
“Senti, troverò questa cura per te. E dovrò fare delle cose che non ti piaceranno…”
“Damon..”
“Ma ora ascolta bene… Prendi la macchina. Adesso. E vieni da me.”
“Sarò li tra poco!”
Un groviglio di emozioni mi esplode dentro e se non fosse notte fonda credo che urlerei per la felicità.
Dio… E’ così che ti fa sentire l’amore ricambiato? Io credevo che l’amore facesse schifo, che fosse per i perdenti. E invece mi ritrovo qui con gli occhi che brillano come una ragazzetta del liceo e il colmo è che non potrei essere più orgoglioso di così.
Alzo gli occhi al cielo perché so che c’è una persona là sopra che mi sta guardando e probabilmente sta alzando un bicchiere di Bourbon alla mia salute, sorridendo come era solito fare. Lui credeva in me anche quando io stesso non ci credevo. Lui era l’unico a sapere davvero di che pasta sono fatto e ora non posso che dirgli grazie per aver permesso che tutto ciò accadesse.
“Ho conquistato la ragazza, Rick…”
L’ho conquistata. Mi ama. Ed io amo lei. Illimitatamente. Incondizionatamente. Profondamente. Irriducibilmente.
Per sempre. 


Note

Ho visto stanotte la 4x10 e dopo un periodo di blocco, word mi ha chiamata a se per buttare giù questa OS. 
Non ho molte cose da dire al riguardo perchè penso che l'espressione di Damon ed il suo sorriso abbiano parlato per me.
Spero che piaccia e ringrazio la mia cara amica Chara per la bellissima immagine che mi ha regalato! *_*
Un abbraccio a tutti e Alleluja! :D

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1042277