You don't have to be perfect.

di _isgottabeyou_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***
Capitolo 6: *** Chapter 6 ***
Capitolo 7: *** Chapter 7 ***
Capitolo 8: *** Chapter 8 ***
Capitolo 9: *** Chapter 9 ***
Capitolo 10: *** Chapter 10 ***
Capitolo 11: *** Chapter 11 ***
Capitolo 12: *** Chapter 12 ***
Capitolo 13: *** Chapter 13 ***
Capitolo 14: *** Chapter 14 ***
Capitolo 15: *** Chapter 15 ***
Capitolo 16: *** Chapter 16 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Mi presento, mi chiamo Tety, ho 17 anni e frequento il liceo

*la sveglia comincia a suonare*
Io: Aaah, dannata di una sveglia! Vabbè meglio che mi alzi o farò tardi!
Così mi alzai, mi spazzolai i capelli, un filo di trucco, e vestiti semplici un jeans blu e una canotta azzurra. Era una giornata come tutte le altre, presi il cellulare e le cuffiette e le misi in tasca. 

 
Era venerdì e quella mattina, decisi di farmi accompagnare in macchina a scuola, dato che avevo ancora un sonno tremendo. 
Arrivata a scuola, guardo il cellulare; era ancora presto mancano più di 20 minuti al suono della campanella. Allora decisi di sedermi e di far partire la mia fidata Playlist. Ero sovrappensiero quella mattina, mi sentivo strana, forse era per via del sonno che non accennava a lasciarmi in pace.
Stavo cercando di sciogliere le cuffiette dal nodo assurdo che si era fatto. Fatto. Le attacco al telefono e mentre sto per premere il tasto play, qualcosa mi dice che è meglio non farlo. Mi incantai.
Bhè ero paralizzata, mi era passato davanti il più bel ragazzo che avessi mai visto. Di punto in bianco sentivo freddo, brividi ovunque, mi tremavano le gambe e ringraziai di essere seduta o sarei crollata come una deficiente, sotto gli occhi di tutti. Io non sono solita arrossire, ma comincio a tremare e mi brillano gli occhi, bhè forse è peggio.
Mi passò dinanzi, furono pochi secondi, ma che sembrarono durare così tanto; mi sentivo imbarazzata, ero consapevole che lo stavo guardando e che se non avessi smesso di farlo lui mi avrebbe vista e avrei fatto una figuraccia, ma c’era qualcosa che mi impediva di smettere di guardarlo. Mi sarebbe bastato incrociare i suoi occhi per una volta.
Sì, ero innamorata persa e lui non conosceva nemmeno il mio nome. Ma io invece si, io sapevo tutto di lui, conoscevo il suo nome, il suo cognome, conoscevo la sua canzone preferita e la sua squadra del cuore, conoscevo le sue ex.. si purtroppo anche quelle.. quelle ragazze, una più bella dell’altra. Ogni volta che ci pensavo, mi rassegnavo all’idea che non sarei mai stata abbastanza bella per lui. Forse erano fobie, fobie mie, ma non mi sentivo alla sua altezza.
Dopo quel momento non mi mossi più, per i 15 minuti rimasti.

Suonò la campanella, entrai in classe. Era l’ora di italiano. Dio quanto odiavo quella materia, ma stranamente quell’ora passò in fretta insieme all’ora successiva di matematica. Nella ricreazione decisi di andare in bagno, tanto per staccare un pò. Volevo rimanere qualche secondo in pace. 
Ma puntualmente non me ne va dritta una. 
Bhè, stavo camminando distrattamente, assorta nei miei pensieri e guardando il pavimento, quando urtai qualcosa, anzi no qualcuno. Quel corpo era così caldo, al primo impatto duro, ma confortante. Mi staccai immediatamente anche perché avevo preso una bella botta sul naso.
Così, come automaticamente, portai le mani al viso. Non sanguinavo, ma mi faceva un gran male. 
X: Ehy, scusami ero distratto, non ti avevo vista! Tutt’ok? 
Quella voce, quella voce non era nuova. Era così rassicurante. Cavolo era la sua voce! Non sapevo se scappare via correndo, facendo una delle mie figure, o restare lì, consapevole che avrei fatto di sicuro qualcosa che mi avrebbe messa in imabarazzo. 
Nel frattempo avevo alzato la testa. Lo vidi lì fronte a me. Diamine era sempre più bello! Assomigliava ad un Dio greco! Aveva gli occhi così scuri, che sembravano non aver mai provato nessuna sorta di sentimento, ma il sorriso faceva da contrasto. Era così bianco ed era l'unica cosa dalla quale si poteva capire che era sereno.
Tenendo una mano sul naso cominciai a fissarlo per un pò. Lui si instranì un pò.
X: Allora? Ti sei fatta male?
Io: No.. cioè si un pò .. ma non fa niente!
X: Ehy devi deciderti! -Disse un pochino divertito.
Io: E’ che .. cioè scusa.. non preoccuparti è tutto ok! 
Oddio si, ce l’avevo lì, davanti ai miei occhi, mi stava guardando, e l’unica cosa che riuscivo a fare era balbettare come una povera deficiente.
X: Va bene! Allora ciao ehm..
Io: Tety, piacere!
X:  Io sono Zayn. (Zè come se io non lo sapessi!) Ora vado ciao a dopo!
Io: Ciao..
Passò qualche minuto prima che mi tornasse in mente come si camminava.
Ripensai all’ultima frase “Io sono Zayn. Ora vado ciao a dopo!” A dopo. A dopo. A dopo!
Questo rimbomabava nella mia testa. Cosa avrà mai voluto dire con quell’ “A dopo” e soprattutto dopo quando. (?)
Bhè, rimasi un pò perplessa.
Bhè forse sarà stato solo un modo in più per dirmi ciao. Pensai.
Cominciai a camminare dritto senza pensare a dove stessi andando, ma poi mi trovai davanti alla porta della mia classe, così entrai.
Passai le restanti ore a pensare a lui e quei suoi stramaledetti occhi! Certo quegli occhi color cioccolato, che anche se per poco hanno guardato solo me! Non erano certo i primi occhi castani che vedevo, ma i suoi erano particolari, scuri, del tutto. Mi piacevano così tanto, …  forse perché erano identici ai miei. Del tutto castani, senza nessuna traccia di qualsiasi altro colore.
Venni ripresa spesso perché non prestavo attenzione e scribacchiavo cose senza alcun senso su un foglietto che ormai da bianco era diventato nero.
 
Finalmente la campanella suonò, mi sentii sollevata, misi tutto in borsa e mi avviai all’uscita.
E quando fui fuori lui era là che chiacchierava con i suoi amici. Sempre così dannatamente bello. Quella volta feci distrattamente caso anche ai suoi amici.
Anche loro erano così carini, ma mai quanto lui. Feci caso ad un ricciolo dagli occhi verdi che dolce che era. C’era anche un biondino dagli occhi azzurri vicino ad un altro dagli occhi verdi. Infine ce ne era un altro abbracciato al mio Zayn, un altro moro.
Decisi, però, di andar via senza salutare per evitare una delle mie grandi figure. Scesi quei pochi gradini e mi avviai dritta al cancello senza voltarmi verso di loro. 
Mi sentivo sollevata perché ormai ero riuscita a passargli davanti senza nessun intralcio.
Tirai un sospiro di sollievo quando mi sentii afferrare per un braccio. 
All’inizio avevo paura, non potevo certo sapere chi mi avesse afferrata così bruscamente, così, forse per curiosità, forse per istinto mi girai di scatto.
Appena lo vidi il cuore decise di non aiutarmi e andò a farsi una vacanza alle Hawaii.
Lo stavo guardando, volevo spiccicare qualche parola, tanto per non sembrare troppo stupida, ma già sapevo che non ci sarei riuscita, quella volta però, cominciò a parlare lui.
Zayn: Ehy, cos’è non ti va di salutarmi? 
Io: Ehm no.. è che .. io ecco..
Zayn: No ti prego, non ricominciare a balbettare! Disse scherzando
Io: No, è che non ti avevo visto! ( bugia colossale .-.) e abbassai la testa.
Zayn: Bhè ora mi hai visto no? Che ne dici di salutare?
Io: Ehm .. ciao.
Zayn: Wow che saluto caloroso! Si fa così vedi (!)
Così si avvicinò spiccicò un ciao parecchio allegro e mi diede un bacio sulla guancia porgendomi poi la sua come per dire “ora tocca a te”. Bhè il bacio anche se fulmineo glielo diedi, tanto per non sembrare una completa deficiente anche ai suoi amici.
Zayn: Ecco guarda, questi sono i 4 scemi dei miei amici!
X: Ehy scemo a chi! Ma guarda un po’!
Zayn: Quel povero demente senza senso dell’umorismo che ha appena parlato è Liam!
Liam: Hahaha!
Zayn: Quello tutto ricci si chiama Harry e quello biondo a fianco a lui è Niall
Harry e Niall: Ciao!
Zayn: E quello lì è Louis!
Louis: Ciaaaaaaaao, io sono Superman! disse con una faccia al quanto strana. 
Zayn: Ragazzi, questa è Tety, quell…
Fu interrotto bruscamente..
Louis: Oh santa carota! Guarda che ore sono! disse afferrando Harry per un braccio e cominciando a correre come un matto. 
Tutti: ._________.’’’ Scoppiammo poi in una risata generale.
Io: Bhè piacere, ma ora devo andare.
Zayn: Ciao!
Mi avviai verso l’uscita un po’ traballante, forse non avevo ancora capito bene, cosa fosse successo. Poi cominciai a capire.
Come ero riuscita a reggere quella situazione? Mi aveva preso il braccio e mi aveva presentato i suoi amici, sì l'aveva fatto davvero. Dovevo tornare a casa a piedi e ,come si poteva ben immaginare, il tragitto non fu uno dei più spensierati. Mi sedetti su ogni panchina a riposare, le gambe continuavano a tremare. La strada sembrava non finire più. 
 
Arrivai finalmente a casa e feci partire una playlist mentre cominciai quegli stramaledetti compiti.
Guardando fuori, cantando a squarciagola e ripensando a quella mano che mi aveva stretto il polso, a quegli occhi nocciola, il pomeriggio passò in fretta, facendo in modo che mi dimenticassi completamente di Tanya.
Tanya è la mia migliore amica, trascorro parecchio tempo con lei, ma negli ultimi tempi la stavo trascurando un pò.
Me ne accorsi solo quando mi chiamò urlando come un pazza.
Tanya: Santa amica mia, ma che fine hai fatto!? Oggi dovevi venire da me! Dovevamo fare spese! 
Io: Oddio Tanya, scusa me ne ero completamente dimenticata!
Tanya: Essì me n’ero accorta, vabbè dai facciamo un’altra volta, ciao!
Io: Ciao, ciao.

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Riattaccai.
Decisi che era tempo di andare a dormire. 
Misi il pigiama e andai a letto. Cercai di addormentarmi, ma niente.
Appena cercavo di chiudere gli occhi, cominciavo ad immaginarmi lui che mi puntava con un dito e rideva, rideva di me insieme ai suoi amici.
Sudavo freddo, mi dimenavo. Quell'immagine di lui che mi ero  procurata mi stava uccidendo.
Ero sola in casa. Non sapevo dove fosse mia madre, ma non me ne preoccupai più di tanto. Scesi in cucina e presi un bel bicchiere di latte, dicono che calmi. Cominciai a pensare a quanto fossi sciocca. Mi stavo illudendo così tanto solo perché mi aveva presentato i suoi amici. Decisi di smetterla di pensare,almeno per quella notte, anche perché a quell'ora il mio cervello non era pronto per ragionare.
Tornai su.
MI infilai nel letto e mi accucciai tra le coperte. Coperte a metà settembre? Sì mi piaceva sentirmi protetta, anche se dovevo dormire in intimo.
Riuscii ad addormentarmi, ma la fortuna non è mai dalla mia. Dopo qualche minuto mi alzai di scatto urlando.
L'avevo sognato di nuovo. Questa volta, però, l’ho immaginato gettarmi da un dirupo. Questi sogni erano così dannatamente strani. E se avessi avuto paura di lui? Poteva essere, ma per qualche motivo non volevo ammetterlo.
Insomma sono sempre stata il tipo di ragazza che se la cavava da sola e che riusciva a prendere a pugni quasi chiunque. Quel quasi, però, mi distruggeva. Mi sentivo impotente, il che mi dava un fastidio enorme. Mi odiavo in quel momento.
Mi gettai nel cuscino e mi addormentai.
 
Sobbalzai di nuovo. Era ancora lui. 
Mentre cadevo per quel dirupo lui era lì che rideva.
Diavolo, avevo davvero paura di lui?
Okei che era più grande di me ed era il più forte nelle quinte, ma arrivare ad avere paura, bhè proprio non me lo sarei permessa! 
Mi rimisi a letto, stavolta mi svegliai di mattina. 
Mi alzai, mi feci una doccia veloce e mi avvolsi i capelli in una coda alta, come al mio solito.
Non mi truccai, non me ne importava di apparire bella.
Presi dall'armadio un jeans blu tutto stappato e una maglietta bianca con il segno dell'infinito nero. Quella maglia mi rappresentava in qualche maniera. era un regalo, era speciale per me. Scesi in cucina e deicisi che avrei messo in ordine la mia camera dopo colazione.
Non feci caso all'ora, ma poi mentre sorseggiavo senza voglia il latte vidi che era tardissimo. Lasciai lì la tazza, afferrai la giacca e corsi via con la borsa.
In un batter d’occhio arrivai a scuola. La campanella era già suonata enon c'era nessuno fuori. Corsi in classe ancora con il fiatone. Aprii la porta e prontamente la prof era già lì.
 
Prof: WILSON! Si è degnata di farsi vedere allora!
Io: MI scusi professoressa è che ho fatto tardi.
Prof: Vada a spiegarlo al preside.
 
Riaprii la porta alle mie spalle che non avevo ancora del tutto chiuso imprecando contro tutta la famiglia della cara professoressa.
Bene! Non poteva andare meglio come inizio giornata, non avevo finito di fare colazione, avevo la sciato la mia camera in disordine e la colazione era rimasta sul tavolo insieme ai biscotti e a tutto il resto. Se mamma avesse visto tutto ciò si sarebbe incazzata da morire! 
MI avviai verso l'ufficio del preside, anche se ero ancora parecchio assonnata, nonostante la bella corsa mattutina.

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Capitolo 3
*** Chapter 3 ***


MI avviai verso l'ufficio del preside, anche se ero ancora parecchio assonnata, nonostante la bella corsa mattutina.
 
Ero traballante; caddi qualche volta e andai a sbattere praticamente ovunque.
 
Arrivai all'ufficio del preside, feci per aprire la porta, ma si aprì da sola.
Mi trovai di fronte alla segretaria. Le finsi un sorriso e la sopparsai. Chiudendo la porta mi accorsi che lì non avrei dovuto aspettare da sola.
C'era quel ragazzo che mi aveva presentato Zayn, il riccio, si Harry!
Lo guadai per un momento. Stavo decidendo se fosse il caso di salutarlo, ma quella volta non mi servì pensare.
Harry: Heii, Tety giusto?
Io: Sì, sono io. 
Harry: Che ci fai qua?
Io: Potrei farti la stessa domanda.
Harry: Cosa? Ma questo ufficio ormai è diventata la mia seconda casa, io sto sempre qui!
Io: Aaah ok. Comunque sono qua perché ho fatto parecchio tardi.
Harry: Io invece ho fatto un commento sul fondoschiena della prof ad alta voce. Diavolo cosa ne potevo sapere che sarebbe entrata proprio in quel momento!
Fece una faccia quasi disperata e io non potei che scoppaire a ridere.
Mi guardò per un secondo con faccia interrogativa, poi scoppiò anche lui a ridere.
Prima che potessi provare a spiccicare un'altra parola entrò la segretaria.
Segretaria: Mr. Styles ora può entare.
Harry si alzò e aprì la porta. Prima che la chiudesse potei sentire le parole del preside.
Preside: A cosa devo l'onore di vederci ancora Styles?
Mi scappò una risatina. Ah bhè, almeno era di buon umore, meglio per me.
Dopo lo sentii urlare.
Preside: COOOOOOOOSA HA FATTO LEI? 
Perfetto non era più di buon umore!
Mi misi seduta più comoda e aspettai. 
Uscì dopo un pò. Mi avvicinai per entrare.
Harry non sembrava preoccupato, anzi era divertito.
Harry: Buona fortuna - mi sussurrò
Io: Cosa? Buona fortuna? 
Ammiccò.
Io: Vabbè, sì grazie.

Entrai. L'uomo basso, robusto e calvo, vestito tutto di grigio, mi fece cenno di sedermi. 
Presi posto, così, davanti a lui.
Aveva una mano sulla fronte e prese a guardare la scrivania. Forse era per Harry che si stava preoccupando. Alzò poi la testa.
Preside: Allora cosa hai combinato?
Io: Bhè.. ecco.. sono arrivata in ritardi.
Preside: In ritardo quanto?
Io: Ecco.. mezz'ora.
Preside: Bene, allora a partire da dopodomani comincerai insieme a Mr.Styles e al suo amichetto a pulire tutto il teatro.
Annuii e uscii dall'ufficio.
Fuori vidi la segrataria lanciarmi un'occhiata come da rimprovero. Le sorrisi, sì non l'avevo mai sopportata quella donna. Insomma si sentiva chissà chi solo perchè era la segretaria del preside. Pfff.
 
Cominciai a tornare verso classe, poi mi vennero dei dubbi sull "amichetto di Styles" con cui avrei dovuto lavorare. Non ci feci caso più di tanto, non mi interessava particolarmente.
Al suono della campanella tornai in classe. Andai verso il mio posto naturalmente sotto l'attenzione di tutti.
-Diamine ma non hanno nulla di meglio da fare sti coglioni che guardare me mentre entro- pensai.
Andai a sedermi e cominciai a guardare fuori. Quella monotonia mi stava uccidendo; era da tanto tempo che non facevo qualcosa di irresponsabile. Era diventato tutto noioso.

Suonò finalmente l'ultima campanella. Mi avviai verso le mie amiche che stavano chiacchierando.
Io:  Heii ragazze!
Tanya: Tetiiiiiiii! -mi abbraccia-
MIriana: Heii tè!
Annapia: Ciao bella.
Giusy: Heilàà chi si rivede!
Io: Che ne dite di andare al mare domani? 
Miriana: Eddaii.
Tanya: Essì facciamolo prima che cominci a far freddo.
Annapia: Sì okkeii!
Giusy: Allora è deciso. Domani mattina tutte a casa mia alle 9!
Io: COOOOOOSAA? ALLE NOVE ?
Giusy: Mah, forse hai ragione è troppo tardi.
Io: No, no, no, no, no. E' troppo presto!
Tanya: Eh no Tè! Domani ti devi svegliare, sennò niente.
Io: Essì ha parlato quella che di domenica si sveglia alle 14:00!
Tanya: Ma io so usare la sveglia, tu no!
Io: non è colpa mia se quell'ageggio non suona mai!
MIriana: Sì okkei, ora smettetela. Ci vediamo domani ALLE 9:00 da Giusy.
Tutte: Ok.
Io: Io ora vado ciao!
Tutte: Ciaoo!

Arrivai a casa, salutai mamma e mi gettai a capofitto sul quel bel piatto di pasta che mi stava aspettando, si direbbe non da molto, visto che fumava ancora.
Salii in camera, gettai lo zaino sul letto e cominciai a fare i compiti. Pensai che per tutto il giorno non avevo nemmeno incrociato Zayn.
Uff. Mi rattristai, in qualche modo mancava.. Ma forse non vederlo era meglio per me e per il mio povero cuore.

Finii presto i compiti e mi gettai sotto le coperte, anche se era presto, in fondo il giorno dopo dovevo essere già pronta per le 9!

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


Finii presto i compiti e mi gettai sotto le coperte, anche se era presto, in fondo il giorno dopo dovevo essere già pronta per le 9!

Era già mattina e per la prima volta nel corso della storia la sveglia suonò!
Preparai la borsa la sera prima di andare a dormire. Sapevo che non sarei riuscita ad alzarmi subito, così pensai di mettere il costume sotto il pigiama. Me ne pentii solo quando mi accorsi che dovevo farmi una doccia  prima di scendere. 
Non ci misi molto a prepararmi, in fonod ero semplice come ragazza.
Scesi in cucina. C'era mamma che mangiava.
Mamma: Oii non fai colazione?
Io: No mamma, non ho fame. Vado da Giusy, non torno a pranzo.
Mamma: E dove vai?
Io: Passiamo la giornata al mare!
Mamma: Ah bello. Okkeii ciao.
Io: Ciao.
Mamma: Aspetta un attimo! Quando torni?
Io: Non lo so. Poi ti chiamo!
Mamma: Non fare troppo tardi!
Io: Sisi! Don't worry!
Mamma: Cosa? Parla la mia lingua!
Io: Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaao!
Sì amavo prendere in giro mia mamma parlando inglese perché si arrabbiava, dato che non mi capiva!

Uscii e arrivai alle nove in punto da Giusy.
Quella mattina ero vestita molto semplicemente. Canotta bianca, jeans corti a vita alta e le mie adorare converse biache; i capelli raccolti in una coda e un filo di trucco, tanto dovevo andare solo in spiaggia.

Erano tutte già lì quando bussai, così ci avviammo fin da subito.
Giusy: Giustamente, l'ultima sempre tu devi essere no?
Io: Ehii Giù ! Buongiorno anche a te!
Giusy: Fai sempre tardi accidenti!
Io: E daii non stare sempre a lamentarti! 
Miriana: Andiamo che è meglio!
Annapia: Sì andiamo!

Arrivate in spiaggia, entrammo nel piccolo bar che porta alla spiaggia. Aprii e vidi le spalle di un biondino intento a mettere a posto dolci e caramelle nelle proprie scatole. Quando sentì aprire la porta si girò di scatto e mi sorrise. Stavolta non mi misi a pensare se fosse il caso di salutare o no, lo feci e basta.
Io: Heii Niall!
Niall: Ciao Tety. Ciao Pia (sarebbe Annapia) Che fate qua?
Pia: Ragazze, sole, asciugamani, costumi.. cosa pensi siamo venute a fare?
Niall: Fammi pensare... siete qui per una coca-cola?
Io: Daii scemo, lavori qua?
Niall: Sisì, che ne dite di presentarmi le vostre amiche?
Pia: Ah sì, Lei è Giusy, mia sorella, lei è Miriana e lei è Tanya. Lei invece mi sa che già la conosci no?
Niall: Sì me l'ha presentata Zayn.
Tanya: ZAYN? CHE DIAVOLO SUCCEDE? IO NON SO NIENTE ANCORA!
MI afferrò un braccio e mi portò in spiaggia. Miriana e Giusy, si fecero una risata e poi lasciarono Annapia con Niall, consapevoli del fatto che a lei piacesse un casino quel biondo.

Tanya: Dai su! Non tralasciare nemmeno un particolare!
Io: Bene. Ero andata in bagno e mi trovo a sbattere contro Zayn, lui mi chiede se mi sono fatta male, io gli dico di no e poi mi saluta. 
Dissi io un pò scocciata.
Tanya: Ti ha presentato i suoi amici poi, quindi anche il riccio, vero??
Sì, Tanya era praticamente cotta di Styles e non perdeva mai occasione di ficcarlo in mezzo ai nostri discorsi, anche quando non centrava niente.
Io: Sì, sono uscita, mi ha praticamente 'costretta' a salutarlo e poi mi ha presentato quei 4 bei coglioni dei suoi amici:3
Tanya: Apperò, ma lo dici come se ti facesse schifo sta cosa!
Io: No è che ho paura di illudermi. Sai che stronzo è con le ragazze no?
Giusy: AAAAAAAAAAAAAAH! Guardate làààà! C'è Liam!! Liam fa il bagnino quaaa! Fa il bagnino qua! QUAAA!
Urlò, daAnche Giusy era cotta, ma di Liam. L'ha sempre avuta, fin dalla prima volta che lo vide mi fece notare quanto fosse bello.
Sembravamo fatti apposta. 5 ragazzi per 5 ragazze; ma ovviamente c'era qualcuno che doveva rovinare tutto. A Miriana non piaceva Louis, a quanto ci diceva. Ha sempre detto che era figo, ma che non le interessava. Vabbè, pazienza.

Scendemmo in spiaggia, quando uscirono anche Niall e Pia. La spiaggia quella mattina era deserta e forse non si sarebbe nemmeno riempita; insomma era quasi ottobre! La sabbia era morbidissima e già calda, l'acqua era cristallina e splendeva sotto il sole acceso e già alto in cielo.
Restai a guardare la bellezza della spiaggia di mattina e ad assaporare il profumo del mare, che non sentivo ormai da tanto.
Niall: LIAAAAAAAAAM! PORTA 5 OMBRELLONI IN SPIAGGIA!
Io: Niall, ma a noi ne bastavano 3!
Niall: A me no!
Io: Eh? 
Niall: Tranquilla capirai ;)
Io: Mah okkei.

Mentre stendevo l'asciugamano mi venne in mente Zayn. Ormai era il secondo giorno che non lo vedevo, un pò mi mancava dovevo ammetterlo, ma sapevo che uno sciupafemmine mi avrebbe fatta solo soffrire, non volevo una storia con lui, sarebbe stato meglio evitare. Non sarebbe finita bene. Ma io provavo qualcosa per lui. Qualcosa di speciale anche se non volevo ammetterlo a me stessa.  

Mi stesi sull'asciugamano blu che si abbinava perfettamente con il mio costume a stelle e strisce. Poi mi addormentai. Giusy e Miriana mi vennero a chiamare un paio di volte per il bagno, ma risposi sempre di no. Ero stanca, mi ero alzata presto e avrei voluto farmi un sonnellino e magari abbronzarmi anche. Insomma era così difficile capire che volevo dormire?
Mi sentivo davvero rilassata sotto il sole. Io amavo dormire in generale, ovunque, anche sui banchi di scuola, ma in spiaggia era il paradiso!

Mi svegliai dopo un pò. Sentii qualcosa di caldo, ma bagnato al mio fianco. All'inizio la cosa mi infastidì un pò. Poi mi rilassai e non ci prestai tanto attenzione. Mi accorsi che aveva un buon profumo. Ero in stato di dormiveglia, e non mi resi subito conto che c'era qualcuno vicino a me così tornai a coricarmi. Poi mi sentii spinta da quel qualcuno ed è allora che cominciai a realizzare. Non avevo ancora aperto gli occhi, ma mi sentivo così bene a fianco a .. a.. CHI ERA SDRAIATO VICINO A ME?
Mi alzai di scatto. Sbarrai gli occhi e restai allibita alla vista dell'unica persona che non mi sarei mai aspettata di trovare lì. Però, un lato positivo c'era. Potei compiacermi di quel corpo così bello sdraiato accanto a me, tutta da sola. 
Era Zayn. Sì era lui. Ecco cosa voleva dire Niall. Sarebbero arrivati i ragazzi ecco perché i 5 ombrelloni! Ecco perchè proprio quel giorno era là con Liam! Ma come sapeva che saremo andate lì?

-CAZZO! ora che diavolo faccio- sussurrai.
Mi sentivo spaesata, non sapevo che fare. Una parte di me mi diceva di scappare via e nascordersi per il resto della vita sotto le coperte; l'atra parte però avrebbe voluto restare lì a guardarlo per sempre.

Era così bello. Era la perfezione.
La sua pelle dorata, bagnata, sotto il sole sembrava il paradiso in terra. Aveva il petto scolpito. Certo non era uno superpalestrato, ma quei pettorali e quegli addominali non gonfi, erano più belli rispetto a quelli di quei fisici pompati.

Passai lo sguardo al suo volto. Dormiva beato, sembrava un angelo. Gli occhi strizzati a causa del sole, le labbra leggermente aperte, forse a causa del caldo e delle gocce d'acqua gli rigavano il viso, forse era ancora l'acqua del mare o forse era sudore.

Notai che non aveva i soliti costumi a pantaloncino che portavano tutti. Aveva un costume nero, rigato ai bordi da una striscia bianca e i cordoncini sbucavano sotto la vita.
Era attillato, come spiegarvi era come una mutandina e terminava nel punto esatto dove iniziavano le cosce.

Non posso negare di essermi fatta almeno un pensierino sconcio. Insomma non era un 'pensierino' era quasi una storia, ma è meglio tralasciare i particolari.

-Queste cose non si addicono ai pensieri di una ragazza- mi ripetevo. Tornai a fissargli il volto beato ancora avvolto in quel sonno.

Quanti cose mi attraversarono la mente in quegli istanti. Sembrava un sogno, però era tutto così disordinato e confuso..
Sentii che si mosse. Cavolo! Si stava per svegliare!

Così feci finta di niente e tornai a coricarmi con un gesto fulmineo, senza che lui se ne potesse accorgere.

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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


Così feci finta di niente e tornai a coricarmi con un gesto fulmineo, senza che lui se ne potesse accorgere. 
 
*Zayn* (Okkei quando trovere queste cose '* *' significa che comincia a raccontare la storia il nome di chi c'è tra gli asterischi)
 
-Che bella dormita- pensai.
Vidi che Tety dormiva ancora e decisi di non svegliarla, eppure mi era parso sentirla muoversi mentre ero sdraiato. Mah me lo sarò immaginato!
-Ma dovrà pur svegliarsi- pensai fosse ora ormai che si svegliasse, insomma aveva dormito per più di 3 ore!
 
Decisi di svegliarla in modo particolare. Pensai di prenderla e gettarla direttamente in acqua, ma mentre riflettevo capii che si sarebbe svegliata appena l'avrei presa in braccio.
Poi mi si accese la lampadina! Se lei non poteva andare dal mare sarebbe andato il mare da lei!
 
Presi un secchiello e lo riempii d'acqua e mi avviai di nuovo verso la sua asciugamano. Non c'era.
-Si sarà svegliata- pensai. 
Poi sentii picchiettarmi la spalla. Mi voltai di scatto e me la trovai lì, con stampato sulla faccia un sorrisetto malizioso.
Tety: Ehi Malik, che ci fai qua?
Aveva le mani dietro la schiena, ma pensai che stesse così solo per assumere un'aria interrogatoria. Non mi passò per la testa che potesse nascondere qualcosa. Le risposi.
Io: Sono venuto con Niall.
Tety: E perché eri sdraiato vicino a me?
Io: Ah allora ti sei accorta di me!
Tety: Rispondi Malik.
Io: Niente, ho trovato posto lì e mi sono steso. Ti ho dato fastidio?
Tety: Mah, se non fossi stato del tutto bagnato no, ma.. Bene, ma dimmi perché avevi portato un secchiello pieno d'acqua?
Io: Volevo svegliarti!
Tety: Facendo così?
Portò le mani da dietro alla schiena, verso l'alto ed fu allora che mi accorsi che aveva anche lei un secchiello. Fosse stato solo un secchiello! Era pieno d'acqua anche il suo.
Me lo rovesciò tutto in testa. Diavolo che rabbia mi si era rovinata la pettinatura!
 
*Tety*
Sì, hahahahahahahahaha che faccia buffa aveva con l'acqua che gli cadeva giù per il viso, e il ciuffo sempre perfetto ora era afflosciato.
Mi lasciai trasportare in una risata che però lui non ricambiò.
Aveva un'aria da cucciolo bastonato che però, cambiò velocemente in un'aria di sfida. Portò presto, la curva del suo sorriso ad alzarsi verso la parte destra del suo viso, trasformandolo così in uno parecchio malizioso. 
 
A quel punto lo guardai perplessa.  
Si avvicinò guardandomi con aria di sfida sempre crescente. Si mise in ginocchio e abbassò la testa. Ero alzata davanti a lui e lui stava abbassato cercando di fare non so cosa.
Abbassai la testa per vedere cosa diavolo stava combinando. Nello stesso momento la alzò anche lui di scatto. Mi guardava in cagnesco, ma allo stesso tempo sghignazzava.
Che aveva in mente?
Quella faccia che fece mi spaventò un pò.
Ci guardammo un attimo poi si leccò le labbra, io invece morsi le mie portando le sopracciglia all'insù con aria interrogativa.
 
Mi afferrò per le gambe e mi mise in spalla. Pesavo niente per lui, e questa cosa mi dava fastidio. Poteva giocare con me come se niente fosse. 
Cominciai a dimenarmi e a supplicarlo di mettermi giù.
Non mi ascoltava nemmeno, anzi.
Zayn: Se non la smetti, posso tranquillamente prendere a sculacciarti nella posizione in cui stai ora.
Io: COOOOSA?? METTIMI GIU' ALL'ISTANTE MALIK!
Zayn: Ti ho detto che nella posizione in cui sei non puoi fare niente, tanto meno dare ordini.
Io: MA DAIII, TI PREGO DAII METTIMI GIU'!
Zayn: ..
Io: Daiiii - dissi dolce. Non rispose.
DAII CAZZOO! DAII!
Non mi rispose a parole stavolta. Mi diede un sonoro schiaffo sul fondoschiena. 
Io: AHIII! DANNATO!
Zayn: Ti avevo avvertita! Ora sta ferma. 
Stavolta non mi mossi. Sarà stato per il dolore o forse per la paura di riceve un'altra sberla così!
Zayn: Braaaava.
Io: Zitto tu, quando scendo te la vedrai con me!
Zayn: Non ricominciare.
Io: Non sto ricominciando!
Lo sentii sghignazzare, poi prese a correre.
Io: Dove diavolo corri Jawaad?
Zayn: Carino quando mi chiami Jawaad.
Io: Dove vaii?
Zayn: A fare il bagno!!
Io: COOO..
Non ebbi tempo di completare la frase che mi ritrovai a cadere nell'acqua.
 
Io: DANNATOO! fu quello che urlai appena uscii dall'acqua.
 
Mi accorsi che erano tutti in acqua in quel momento e per fortuna in spiaggia c'eravamo solo noi e i ragazzi più quel coglione di Malik.
Scoppiarono tutti a ridere e vidi Zayn piegarsi in due dalle risate. Diventai rossa per la rabbia. Mi avvicinai a lui e mentre rideva non si accorse di me. Lo tirai in acqua e lo bloccai con la testa sott'acqua.
Cominciò a dimenarsi per un pò ma io non lo mollavo. Poi smise di muoversi. Mi preoccupai.
 
-Zayn. Zayn! ZAYN!-
 
Continuavo ad urlare. Così lo presi dall'acqua e lo feci uscire. 
Lo presi a leggeri ceffoni per farlo riprendere, sotto lo sguardo attonito di tutti. 
Ero seriamente preoccupata ora. Non rispondeva.
Mi avvicinai per tirargli un'altra sberla.
 
Zayn: BUUUUUUU! 
Io: AAAAH! COGLIONE MA COME TI VIENE! MI HAI FATTA SPAVENTARE A MORTE!
 
Lo guardai male e poi mi avviai per uscire dall'acqua, quando tutti scoppiano a ridere.
Io mi giro un pò perplessa e li guardo aspettando una risposta.
 
Miriana: Tetiii hai 5 dita stampate sulla parte destra del tuo fondoschiena. 
Disse, prima che tutti scoppiassero a ridere di nuovo. Mi sentii avvampare. 
Zayn rideva di gusto. 
Zayn: Hahahaha, si forse ho esagerato! Ahahahahahaha 
Tanya: Come? Sei stato tu? -disse tutta presa dalle risate. 
Avrei voluto ridere anche io per alleviare la tensione, ma non ci riuscii. Portai le mani al viso sconvolta.
 
Zayn si avvicinò.
Zayn: Ehii scusa se mi sono preso tutta sta confidenza, non volevo. Sai, mi sono lasciato trasportare.
Mi disse serio.
Io: Fa niente. Dissi abbassando lo sguardo a terra.
Zayn: Sicura?
Io: Sì, ma ora mi vendico!
Zayn: COM..
Non terminò neppure, che lo ripagai con la sua stessa moneta.
Diedi al suo fondoschiena lo schiaffo più forte che si sarebbe mai potuto immaginare di ricevere.
Non urlò. Ma spalancò la bocca così tanto da far capire che si era fatto male, e non poco.
MI guardò come un carcerato guarda la mamma prima di essere portato sulla sedia elettrica. Piccolo mi faceva pena. 
Sì portò una mano al sedere e se lo accarezzò, scatenando così la risata di tutti. Cominciai a ridere di brutto e stavolta fu lui a non ridere insieme a noi.
Mi guardò, di nuovo con aria distrutta, sembrava un bambino a cui avevano rubato le caramelle. 
Lo guardai compiaciuta e poi scoppiai a ridere di nuovo.
 
Pia: Brava Tè! Così si fa!
Niall: Ah sì eh?
Pia: Sì u.u
Niall: Vediamo se a te fa piacere.
Pia: Cosa vorresti f.. Ahiii! BRUTTO STRONZO MA CHE TI VIENE?
Niall: Non ti ho colpita mica forte quando Tety ha fatto con Zayn!
Zayn: Non ci riusciresti mai ad imitarla! Cavolo fa male!
Io: Così impari Jawaad!
Zayn: Uh! Mi ha chiamato Jawaad! 
Io: Smettila coglione!
Zayn: Oppure?
Io:Oppure ti mollo un'altra sberla.
Zayn: No, no, no, no, la smetto, la smetto, promesso.
Io: Braaaavo. -dissi accarezzandogli il capo, come si fa con un cucciolo che ha appena riportato il bastone al suo padrone.

Poi pensai un attimo a tutto quello che era successo negli ultimi 3 minuti.
ZAYN MALIK, ERA IN SPIAGGIA CON ME, AVEVA DORMITO SULLA MIA STESSA ASCIUGAMANO, MI AVEVA PRESA SULLE SPALLE E MI AVEVA ANCHE 'SCULACCIATA' se così possiamo dire, ED IO? IO AVEVO FATTO LO STESSO, SENZA LA MINIMA VERGOGNA. WOW!

Tornai alla realtà.
Vidi Niall cominciare a correre e Annapia dietro di lui.
Prendemmo tutti a ridere. Zayn aveva ancora la mano intenta a reggersi il sedere, e si lamentava. Lo guardai sghignazzando. 
 
Era tutto così surreale, ma magnifico. Forse potevamo diventare amici noi dieci. In fondo, la loro compagnia mi piaceva così tanto. Ma quella di Zayn mi faceva perdere sempre perdere un battito. Il cuore non mi aiutava quando ero con lui. Sembrava dare una festa ogni volta che lo vedevo. Quella giornta stava diventando stupenda per me, apparte lo schiaffo sul sedere che mi è toccato.

Chissà se almeno a lui piacevo come amica! Non potevo nasconderlo mi piaceva e pure tanto. Ma di una cosa ero certa. Non glielo avrei mai detto.

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Capitolo 6
*** Chapter 6 ***


Era già lunedì.
Il giorno prima tornai a casa tardi ,dopo le 23, certo non prima di aver fatto un bel falò sulla spiaggia.
Appena tornai a casa presi di corsa il diario che mi aveva regalato mia mamma un anno fa. Decisi di cominciare a scrivere. Mi hanno sempre detto che scrivere aiutava a sfogarsi, volevo vedere se quello che dicevano era vero. 
Comiciai la prima  pagina a descrivere me stessa..

 "Caro diario, 
Sono una ragazza di 17 anni, fisico abbastanza alto e snello, sono bruna occhi scuri.
Ho sempre amato che i miei occhi siano castani, se fossero stati blu sarebbero stati pieni della mia freddezza.
Non sono mai stata così, mi dicevano che le persone nate a luglio sono le più generose e socievoli. Sono sempre stata così, fin ad un cattivo giorno che continuo a maledire. Fu l'ennesima delusione che mi ghiacciò stavolta, sono diventata la freddezza in persona.
Non mi fido più, non mi confido più.
Non amo più. 
Almeno non come una volta."

 

Nella seconda pagina parlai di Zayn.

"Però poi, per fortuna è arrivato Zayn.
Mi ha fatto riscoprire cosa significa 'amare'. Mi ha fatto tornare a vivere. A sperare, ma non a fidarmi. Fidarmi mi risulta sempre la cosa più difficile, mentre non mostrare sentimenti ormai è diventato un'abitudine.
Lui è speciale, non sopporterei di perderlo, ma per me è difficile ammetterlo.
Mi ero ripromessa di non innamorarmi più, e ho fallito.
Mi odio per questo, ma ormai ci sono dentro, tanto vale provare, anche se so che mi farò male, ancora una volta."

 

Poi di tutta quella giornata stupenda e di corsa a letto.

Dicevo, era lunedì. Un noioso, orribile e insopportabile lunedì.

Ero pronta e camminavo per la strada che mi avrebbe dovuta portare da casa a scuola. 
Per la strada, incontrai Marco, il mio ex. 
Mi tradì amaramente,era ubriaco sì, ma non ce l'ho fatta a perdonarlo, ora siamo 'amici' forse.
Marco: Ehii la buon'amina!
Io: Ehi Marco!
Marco: Tutto bene?
Io: Sì te?
Marco: Sisi, vogliamo andare insieme a scuola o ti dò vergogna arrivare con me?
Su, ammettiamolo, Marco è sempre stato e continuava ad essere un gran figo, non c'era vergogna ad arrivare con lui, anzi.
Io: Sì, okkei andiamo.
Marco mi sorrise.

Ci incamminammo e tra una parola e l'altra e arrivammo a scuola.
Lì c'erano già il mio Malik i suoi amici e le mie amiche che chiacchieravano. 
Io guardavo lui e non mi accorsi che Marco fissava me.
Mi prese il braccio e mi tirò a se.
La distanza tra noi era pochissima. Non mi sarebbe mai piaciuta quella situazione in generale, ma non davanti a Zayn, non proprio davanti a lui.
Mi girai di scatto per vedere se mi stava guardando e puntualmente era come avevo previsto.
Sembrava aver visto un fantasma. 
Zayn aveva sbiancato, aveva sbiancato vedendomi con Marco. Allora a me un pò ci teneva.
E io?
Io avevo mandato tutto all'aria. Avevo mandato all'aria quel poco che ero riuscita a far nascere. C'avevo giocato e avevo perso.
Sapevo che se le cose avrebbero preso una brutta piega, non mi sarei mai perdonata.

Guardai per un attimo Zayn, quel poco che lui mi consentì. Si girò e andò via. 
Il suo viso era colmo di delusione, forse, forse l'avevo ferito.
Era andato via, c'era rimasto male. 

Non mi sarei mai aspettata di poter ferire, Zayn Malik il puttaniere della scuola. Almeno tre quarti di scuola erano tacche del suo letto. Ognuna di quelle ragazze, lasciate in modo sempre diverso, scuse sempre diverse, una più orribile dell'altra.
Eppure tutte parlano ancora bene di lui, nessuna porta rancore. Mi sono sempre chiesta il perché, ma non l'avevo mai trovato.

Marco continuava a stringermi e a guardarmi negli occhi.
Si avvicinò per baciarmi.
Ripensai al viso bianco di Zayn e trovai la forza per liberarmi dalla sua presa.
Lo guardai un attimo e poi gli mollai un ceffone.
Corsi via piangendo.
Saltai la prima ora, rimasi chiusa in bagno a singhiozzare.

Poi sentii bussare, mi asciugai di fretta le lacrime e andai ad aprire.
Era Harry.
Con Harry negli ultimi tempi s'era creato un buon rapporto, avevo trovato un amico sincero.
Mi scese un'altra lacrima e lui era là, pronto ad asciugarmela. Mi guardò, poi mi sorrise.
Io: Harry, io...
Harry: Sì, ho capito. Credi di aver ferito Zayn quando quel maniaco di Marco ti afferrata. Lo so.
Lo guardai sorpresa. Non gli avevo detto niente eppure aveva capito tutto. 
Adoravo anche questo di lui. Non c'era mai bisogno di parole con lui, parole che in quel momento non sarei nemmeno riuscita a dire.
Perfortuna lui era là, pronto a consolarmi. 
Lo guardai sbalordita, poi abbassai la testa e annuii. 
Mi alzò la testa con le dita, mentre un'altra lacrima solcava il mio viso.
Allargo le sue braccia come a chiedermi se volevo un suo abbraccio.
In quel momento era proprio quello di cui avevo bisogno. Mi gettai subito tra le sue braccia, prese ad accarezzarmi la schiena. 
Restammo così per un pò.

Harry: Allora oggi dobbiamo pulire il teatro, giusto?
Io: Ah sì, è vero.
Harry: Dai andiamo in classe.
Io: Sì, ciao.
Harry: E smettila di piangere, le lacrime ti rovinano il viso.
Io: Sì okkei Hazza. Grazie
Mi sorrise e si allontanò.
Mi sentivo meglio dopo aver parlato con lui, era sempre di conforto, non so come avrei fatto senza di lui.

Seguii il suo consiglio e andai in classe, inventandomi una scusa da dire alla prof.


 

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Capitolo 7
*** Chapter 7 ***


Seguii il suo consiglio e andai in classe, inventandomi una scusa da dire alla prof. 

Bussai dolcemente alla porta.
Prof: Avanti.
Io: Prof mi scusi se ho saltato la prima ora è che..
Prof: Non si preoccupi Wilson si vede che non è stata bene. Vada a sedersi
Io: Grazie.
Mi guardai, mentre arrivavo all'ultimo banco, nello specchio della finestra. Avevo gli occhi gonfi, rossi e ancora bagnati, ecco perché la prof mi aveva risparmiata quella mattina.
Mi gettai sul banco, tolsi il giubbotto e presi un libro per far finta di seguire, forse non era nemmeno quello giusto.
Incrociai le braccia e ricominciai a piangere in silenzio. 

Passarono una manciata di minuti, quando sentii dei passi farsi strada verso di me.
Era la prof. Tutti girati verso di me.
Prof: Wilson, vuole uscire ? disse per una volta dolce.
Io: Se posso.
Prof: Vada. Si trattenga quanto vuole.
Io: Grazie.

Uscii e mentre andavo verso il cortile, senza farci caso, passai davanti alla classe di Harry.
Voltandomi, incontrai i suoi occhi, appena me ne accorsi mi voltai subito.
Non volevo mi vedesse piangere ancora, non dopo che gli avevo detto che avrei smesso. Non durò che un'istante quell'occhiata ma a lui bastò per capire che piangevo.
Notai che si alzò di scatto e si avvicinò alla cattedra. Pensavo che sarebbe venuto da me, in quel momento avevo bisogno di lui, ma scappai. 
Avevo vergogna di farmi vedere mentre piangevo, e odiavo essere aiutata,mi faceva sentire così debole. Non volevo essere protetta. Ero io quella che proteggeva le amiche. Mi sentivo troppo vulnerabile e non volevo sentirmi meglio e per quello mi odiavo.

Corsi fuori prima che uscisse dalla sua classe. 

*Harry*
-Piangeva, l'ho vista- mormorai mentre corsi per tutto il corridoio cercano di ragguingerla.
Avevamo incrociato gli sguardi, mi era bastato per capire che stava male, aveva gli occhi colmi di lacrime.
Mentre uscivo, la vidi chiudere la porta del cortile e sedersi sull'altalena. Portò subito le mani al volto.
Andai verso il cortile aveva bisogno di me ora.
Prof: Styles! Non doveva andare in bagno lei?
Io: Ehm , si un momento.
Prof: Allora, vada in bagno o torni in classe immendiatamente!
Io: Grr. 

Tornai in classe. Sbattei la mano, ormai chiusa in un pugno sul banco furioso, prima che la prof rientrasse.
Era là che piangeva, la mia amica piangeva e io non potevo consolarla. Mi sentivo inutile, sentivo la rabbia bruciarmi lo stomaco. 
Ero là a pochi passi da lei e non potevo fare NULLA..

*Tety*
-C'ha provato, voleva venire da me ma non ha potuto. Non è colpa sua. 
Forse è anche meglio così. Posso continuare a piangere quanto voglio senza nessuno che mi obblighi a smettere.- sussurrai.
Le lacrime scendevano a flotta e non accennavano a placarsi. Ogni lacrima sembrava un pezzo di cuore vomitato dagli occhi.
Mi sentivo morire. Avrei ucciso Marco se avessi potuto. Avrei voluto uccidere anche me perché solo un'espressione di un ragazzo mi aveva ridotta così, a piangere lacrime e anima. Ero davvero diventata così fragile? Mi schifavo da sola.

Tutto intorno a me c'erano già le prime foglie che cominciavano a cadere. Alberi completamente spogli, che aggiungevano tristezza alla tristezza e altri alberi ancora verdi e fioriti.
A destra gli alberi fioriti a sinistra quelli spogli. Quell ambiente sembrava ripecchiare il mio essere. A volte completamente distrutto, a volte tutto colorato. Ora però anche i fiori sembravano perdere i loro colori nel vortice di quella tristezza che non mi mollava più.

*Zayn*
Sì c'ero rimasto un pò male. Stava cominciando a piacermi davvero, eppure ho sbagliato ancora. Non è quella giusta per me. La credevo diversa, evidentemente devo ripensare a tutto ciò a cui credevo. Eppure io ero Zayn quello 'che poteva avere tutte' perché avrei dovuto preoccuparmi più di tanto.

Le lezioni si erano fatte pesanti, e la prof era davvero una palla lei e la storia di tutta quella gente che non ha un cazzo da fare e si mette ad unire i paesi e le nazioni! 
Presi a guardare fuori la finestra. Il cielo era scuro, ma non tirava vento. Stetti a guardarlo per un pò. Dovevo smetterla, guardare quel cielo così brutto mi deprimeva, anche perché mi faceva pensare a quello del giorno prima. A mare il cielo era perfettamente azzurro senza l'ombra di una nuvola. 
Ricordai lei in quel costume a stelle e strisce, e non nego che feci dei pensieri che non avrei mai dovuto fare su una, che come ho visto, va con tutti.

Abbassai lo sguardo e guardai l'altalena. Notai che c'era qualcuno seduto sopra, ma non capii bene chi fosse.
Guardai meglio e afferrai. Era Tety, ma che ci faceva là?
Appena la vidi scattai in piedi.
Prof: MALIK! Cosa vuole ora?
Io: Ehm..? a sì, posso uscire?
Prof: Vada! E faccia una cosa, non torni per tutta l'ora!
Io: Grazie mille!

Corsi via e senza pensarci due volte arrivai al cortile.
Mi fermai davanti all'entrata. Era ancora là. Aveva le mani al viso. Piangeva. 
Perché piangeva? 
Uscii fuori e mi andai a sedere di fianco a lei. Non alzò nemmeno lo sguardo, ma la vidi spalancare gli occhi e guardare dritto, forse doveva avere capito che ero io.

*Tety*
Era Zayn! Sentii il suo profumo, miele e tabacco. Sì era lui, non ci fu nemmeno bisogno che mi girassi per capire, non potevo confonderlo, non lui.
La ragione per cui piangevo, per cui avevo sempre pianto, la ragione per cui stavo male da più di 2 anni, era là vicino a me, e non me ne sapevo spiegare il perché.

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Capitolo 8
*** Chapter 8 ***


La ragione per cui piangevo, per cui avevo sempre pianto, la ragione per cui stavo male da più di 2 anni, era là vicino a me, e non me ne sapevo spiegare il perché.
 
In quel momento mi sarei voluta alzare e accasciarmi vicino alle sue gambe. Avrei voluto chiedergli scusa in tutte le lingue del mondo, fargli capire che per me era l'unico, che non consideravo nessuno all'infuori di lui. Avrei voluto spiegargli che da quando l'avevo conosciuto stavo meglio, che dalla prima volta che lo vidi sono sempre riuscita a trovare il sole anche in mezzo a mille nuvoloni scuri. Volevo dirgli che i suoi occhi accendono il mio mondo e il suo sorriso è, per me, un pò come la calma in mezzo alla tempesta. Volevo dirgli che il suo essere se stesso, mi salvava ogni giorno dalla disperazione.
 
Ma sapevo che non l'avrei fatto.
L'orgoglio che avevo me lo stava impedendo in tutti i modi, e io non riuscivo, né sono riuscita mai a metterlo da parte.
 
Speravo, anzi no desideravo con tutte le mie forze che cominciasse a parlare.
Aspettai un pò, ma mi accorsi che non accennava a parlare. 
Mi fissava solamente, mentre io provavo ad impormi di smettere di piangere.
Volevo mi consolasse, ma se avessi potuto mi sarei presa a pugni da sola.
Io ero la ragazza forte, quella che sorrideva sempre, che non abbandonava mai il suo sorriso, quella che difendeva tutti e non aveva paura di fare a botte.
Il mio orgoglio continuava ad insultarmi e se avessi potuto avrei preso a spaccare tutto.
 
Poi decisi, se lui non si decideva a parlare l'avrei fatto io.
Tirai un bel sospiro per evitare che le lacrime che continuavano a cadere, non mi facessero parlare.
Asciugai con le maniche della felpa blu che avevo, le lacrime che fin ad allora avevo versato.
Zayn notò il mio movimento e si voltò per guardare cosa stavo facendo, me ne accorsi. Anche se non lo stavo guardando, sentivo il suo sguardo addosso.
Guardai di fronte a me e raccogliendo la voce che mi era rimasta cominciai.
Io: Zayn, senti..
Zayn: Si?
Che bella che era la sua voce. Sentirla era già di conforto dopo aver ascoltato per quasi un'ora, solo i miei singhiozzi.
Mi bloccai per un attimo.
Zayn strozzò un -Allora?- quasi come se non volesse farmi sentire.
Io: Che ci fai qua?
Zayn: Ah bhè, non lo so.
Io: Che significa non lo so?
Zayn: Significa che ti ho vista piangere e sono venuto.
Io: E perchè?
Zayn: Ho anche io un cuore, sai?
Io: Hm.. okkei.
Abbassai lo sguardo e presi a guardarmi le scarpe.

Lui era così calmo e naturale, eppure c'era qualcosa che non andava in lui e questo io me lo sentivo.
Avevo imparato a conoscere Zayn, dopo tutto quel tempo. Capivo subito quando entrava nella stanza dove ero io e percepivo sempre il suo sguardo quando ce l'avevo addosso. 

 
Zayn: Quindi..
Io: Quindi che? -mi voltai a guardarlo, ma lui guardava di fronte a se.
Zayn: Hai intenzione di dirmi perché stai così?
 
Mi ghiacciai.
Che dovevo dirgli ora? Che piangevo perché pensavo di averlo ferito quella mattina? Oppure perché stavo soffrendo per lui da 2 anni? Dovevo dirgli che era lui la causa di quelle lacrime? O dovevo inventarmi una scusa?
Non sapevo che fare.
Non volevo mentigli, ma non potevo dirgli la verità.
Decisi di non rispondere, mi avrebbe capita, no?
 
Zayn: Quindi non vuoi parlarne con me, giusto?
Io: Non è che non voglia parlarne con te.. è che..
Lasciai la frase aperta. 
Lui si alzò di scatto e portò le mani dietro la testa, come se non ci stesse capendo più niente.
Si voltò di nuovo verso di me.
Zayn: E' CHE COSA? COSAA? prese ad urlare.
 
Mi spaventò vederlo così, era la prima volta che si arrabbiava con me, per quel pò che ci conoscevamo.
Faceva paura, era furioso, e in qualche modo non credevo di essere io, la causa di quell'ira.

 
Io: ZAYN SMETTILA DI URLARE! gli risposi con il suo stesso tono.
Zayn: MA ORA STAI URLANDO ANCHE TU!
Tornò a sedersi e riprese.
-Cavolo, scusa.. è che mi ha dato fastidio vederti con quello.
Io: Cosa? Mi voltai di scatto e feci incontrate i nostri occhi color nocciola.
Zayn: SI! E non farmelo ripetere per favore, è già difficile dirlo una volta.
 
Anche lui aveva un orgoglio che gli faceva da padrone, sapevo quanto era difficile per lui dire quelle cose, così lo guardai negli occhi e lo lasciai continuare.
 
Zayn: Sì è strano ma è così, e mi pare che tu stamattina te ne sia anche resa conto no?
Io: Bhè si. 
Esitai un attimo.
-Non hai provato a pensare perché sto piangendo?- continuai.
Zayn: Sì, ma , non capisco.. questo che centra ora?
Io: Zayn, io ho visto il tuo volto quando mi hai vista con Marco.
Zayn: Marco. Allora è così che si chiama.
Io: Sì, tu.. tu hai sbiancato. -balbetti sottovoce.
Zayn: Mmh.. -disse voltandosi da un'altra parte, quasi indignato.
Io: Dopo che sei andato via, io gli ho dato uno schiaffo e sono corsa via piangendo.
Zayn si girò di nuovo verso di me con gli occhi che gli brillavano.
Zayn: Perché hai cominciato a piangere.. non ti seguo..
 
*Zayn*
Aveva cominciato a piangere. MA PERCHÉ? 
E soprattutto perché ero lì a confortare una ragazza. Io non l'avevo mai fatto.
La vidi riaprire le labbra per parlare. Trattenni il fiato in quei pochi secondi.
Tety: E' così semplice.
Io: Spiegati, per favore SPEGATI! - dissi alzando il tono della voce. Ero impaziente volevo sapere il perché di quelle lacrime..
Tety: ZAYN AVEVO PAURA DI AVERTI FERITO!
Mi bloccai. Afferrai subito ogni parola. Capii perfettamente. 
Mi maledissi in quel momento per averla giudicata così male. 
 
Ma lei era là che piangeva, piangeva perché aveva paura di avermi ferito. 
Nessuna aveva mai fatto questo.
Di solito tutte piangono perché vorrebbero stare con me, oppure piangono dopo che le ho mollate. 
Ma mai nessuna aveva pianto perché pensava di aver urtato i miei sentimenti.
MAI.
Rimasi per un pò in silenzio.
 
*Tety*
Sì. Ce l'avevo fatta. Gli avevo detto tutto prima che l'orgoglio cominciasse a mangiarsi le parole che volevo dire.
Ero felice di aver parlato. Mi sentivo sollevata, eppure continuavo a piangere. 
Piangevo senza un perché.
 
Zayn: Tu.. avevi paura.. paura di avermi ferito.
Io: bhè..
Zayn: Ma perché, cosa ti importa di me? Di me non importa  a nessuno, tutte che dicono di amarmi, solo perché sono bello, niente di più..
Io: A me importa di te Zayn. Tanto.
Zayn: Avevi paura di avermi ferito. PERCHÉ? Cos'ho io, che ti ha fatta preoccupare dei miei sentimenti?
Io: Tu.. tu, ecco, tu sei speciale. Sì speciale. Speciale, per come sei dentro. Non dico che io non abbia mai fatto caso alla tua bellezza, ..ma fin dal primo giorno..
Zayn: Primo giorno? -chiese curioso, sbarrando gli occhi.
Ecco mi ero scavata la fossa da sola.
Zayn: Era dal primo giorno che ha cominciato ad importarti di me .. ed io? Io me ne accorgo solo adesso. Tzè. Ero troppo impegnato a farmi le puttane io! 
Io: Smettila di dire così.
Zayn: E come dovrei dire?
Io: ... Zayn..
Zayn: Sì me la sto prendendo con te per quello che ho fatto io. Sempre la solita storia, me la prendo sempre con gli altri.
Perché la gente mi vede solo come 'uno spietato puttaniere' e non prova a pensare che anche io posso avere dei sentimenti?
Io: Anche se non li dimostri.
Zayn: Anche se non li dimostro.
Aspetta che hai detto?
Io: Io ho sempre saputo che non eri così come tutti ti dipingevano, tutti siamo pur sempre umani no?
Zayn: Guarda dove siamo arrivati..
Io: Come?
Zayn: Insomma, mi sono catapultato fuori dalla mia classe per consolarti ed ora sei tu che consoli me. 

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Capitolo 9
*** Chapter 9 ***


Zayn: Guarda dove siamo arrivati..
Io: Come?
Zayn: Insomma, mi sono catapultato fuori dalla mia classe per consolarti ed ora sei tu che consoli me. 
Io: Oh.
Zayn prese a fare un leggero sorrisino, quasi forzato, poi si portò le mani al viso e le strofinò sulla sua faccia.
Si voltò verso di me e mi fissò. Sostenni quello sguardo. Notai i suoi occhi; Prima erano colmi di emozioni, brillavano, e sembravano racchiudere tutto ciò che di bello lui aveva dentro. 
Ora invece erano tornati gli occhi di sempre; freddi e scuri, senza ombra di sentimento o quant'altro.
Io: Senti un pò.  
Esitai un attimo.
Zayn: Cosa? - mi incalzò. 
Io: Io.. bhè forse.
Zayn: Parla.
Io: Ecco è che..
Zayn: che..?
Io: Mi fai uno strano effetto sai..?
Zayn: L'effetto che faccio a tutte o un altro tipo di effetto?
Io: Qual è l'effetto che fai a tutte?
Zayn: Più o meno restano così.
Fece una faccia strana, mista tra l'incantato e il malizioso.
Oddio che cosa impensabile! Facevano davvero così le ragazze?! Avevo vergogna per loro. Gran bella figura farsi vedere così.
Vedendolo così, rimasi per un attimo attonita, ma poi scoppiai a ridere.
Mi accorsi che per un secondo mi guardò, poi girandomi verso di lui vidi la sua espressione cambiare da seria ad un sorriso, poi lo vidi cambiarla ancora per poi cominciare a ridere insieme a me.
Che bello che era, quell'aria da duro gli si addiceva fino ad un certo punto, ma quel sorriso così bello stava davvero bene a lui.
Smise di ridere e mi fissò.
Me ne accorsi e smisi immediatamente anche io.
Mi fissava. 
Sentivo d'un tratto il cuore a mille, sembrava salito in gola, stavo cominciando a sudare freddo.
Stava ancora fissando i miei occhi, non voleva proprio smetterla. Mi sentivo soffocare, mi ero dimenticata come si respirava. Il cuore tornò di nuovo alle Hawaii, pensai che l'unica cosa giusta da fare fosse distogliere lo sguardo, ma io non volevo girarmi per non rovinare quel qualcosa che stava succedendo.
Ma cosa, che cosa doveva succedere?
Non ce la facevo più a trattenere il respiro, mi voltai di scatto, come se dall'altra parte si respirasse.
Per un attimo fu così, ma solo per un attimo.
Appena voltata afferrai una bella boccata d'aria, mi sentii sollevata.
Fu pochissimo, forse meno di un secondo, poi dimenticai di nuovo come si faceva.
Non riuscivo a prendere fiato, mi sembrava di essere sull'orlo del baratro. 
Mi alzai in piedi e presi un'altra boccata.
Ebbi solo un istante per mettere bene a fuoco che diavolo avevo fatto.
Sentii due mani calde cingermi i fianchi.
Zayn.
Mi aveva stretta a se.
Aveva le braccia attorno alla mia vita e la testa poggiata sulla mia spalla destra.
I nostri corpi combaciavano, sembravano essere creati apposta per abbracciarsi.
 
Aveva preso a tirare vento, avevo il corpo freddo, eppure lui era ancora là e non mi lasciava.
Sentivo tutto il suo calore avvolgermi da dietro, mentre davanti era l'aria gelida ad accarezzarmi.
Era così bello stare tra le sue braccia.
Quante volte avevo sognato quei momenti, in quanti modi diversi, mai avrei pensato che sarebbe stato così bello poter abbracciare Zayn Malik.
Ero sicura, avrei potuto sfidare il mondo con lui, mi sentivo forte e capace di tutto in quel momento.
Sarei voluta restare così per il resto della mia vita.
Lui non poteva sapere che il mio cuore in quel momento sembrava essere ad una festa, una di quelle con la musica a mille dove trema tutto.
Il mio stomaco era sottosopra; il cuore aveva invitato le farfalle alla festa e queste mi avevano invaso lo stomaco e la gola.
Sentivo il suo cuore, però.
Il suo battito non era normale, non era nemmeno da far spavento come il mio, ma batteva più forte del solito. 
Tutto ciò non poté far altro che farmi sorridere. Mollai uno dei sorrisi più belli che avessi mai fatto.
 
Zayn: Che c'è da sorridere così?
Io continuavo ad avere quel sorriso che mi arrivava alle orecchie.
Mi girò verso di se e riavvolse le sue braccia attorno ai miei fianchi.
Zayn: Allora? fai sorridere anche me dai!
Io: Come vuoi.
Gli presi la mano e gliela portai al petto. Mi guardò un pò spaesato.
Io: Lo senti?
Zayn: Oh.
Quando ti ho stretta l'hai sentito non è così?
Io: Già.
Era un pò imbarazzato, sapevo quanto la cosa potesse portargliene, così presi di nuovo la sua mano, che aveva ricondotto sul suo fianco e la portai verso il mio petto stavolta.
Io: Allora?
Zayn: Il mio in confronto al tuo sembra morto!
Gli sorrisi. 
Lui fece lo stesso.
Zayn: Sono io che ti faccio quest'effetto?
Io: Sì. E non sai da quanto.
CHEEEEEEEEEEEE? Glie l'avevo detto? 
Ma che diavolo! Non ne combino una giusta!
Zayn: Anche il mio non è molto tranquillo quando sono con te sai?

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Capitolo 10
*** Chapter 10 ***


Zayn: Anche il mio non è molto tranquillo quando sono con te sai?
 
Tornammo a sederci.
Stava davvero dicendo a me, che il suo cuore batteva più forte a causa mia? 
Non ci credevo.
Me l'ero immaginato o lui intendeva un'altra cosa?
A quelle parole sentii lo stomaco prendere a bruciare e le gambe a tremare. 
Che bello che era sentire le parole che ho sempre desiderato ascoltare. Ma niente era più bello che guardare il suo viso, così vicino al mio.
Mi concentrai per l'ennesima volta sui suoi occhi, ora belli più che mai.
Erano tornati a riempirsi di emozioni, e sembravano così tante quella volta.
Cominciarono a splendere dopo pochissimo.
Quando cominciò a guardarmi a anche lui, una lama sembrò trafiggermi in pieno petto.
Era perfetto cazzo, perfetto!
Avevo il cuore pieno, non volevo più niente da lui, era bastato un piccolo abbraccio a farmi sentire FELICE come non mai.
Cominciai a fissarlo meglio.
Volevo riempirmi l'anima di quella che era la sua bellezza.
Mi lasciai andare ai miei pensieri, che in quel momento erano così belli, forse perché riguardavano tutti lui.
-perfetto- sussurrai inconsciamente.
Zayn: Come dici?
Io: Ah? Nono, niente scusa.
Zayn: Mah okkei.
Si guardò un attimo le scarpe, poi alzò di scatto la testa e mi fissò convinto.
Stetti ad osservalo, per la prima volta, non avevo idea di cosa avesse per la mente.
Zayn: Scusami.
Io: Scusa per c..
Non ebbi il tempo di finire quella frase.
Persi la concezione dello spazio e del tempo.
Era successo?
Davvero?
Mi aveva baciata?
Zayn Malik mi aveva baciata?
 
Era avvinghiato ancora alle mie labbra, mi baciava con foga. 
Ma non si era di certo scordato la passione.
Sembrava il primo bacio di tutti e due.
Era dolce e languido.
Non era nulla di così importante quel bacio togliendo i milioni di farfalle nello stomaco, il senso di bruciore, le gambe che tremavano insieme alle braccia e tutto il resto e il cuore a mille e novecento e i miei sentimenti per lui.
 
Era successo, ne ero sicura.
Cominciò a leccarmi le labbra come a chiedermi il permesso di entrare.
Non lo feci aspettare. Mi gettai a baciarlo con più foga di quanto avesse fatto lui.
Lo guardai per un attimo e lui ricambiò.
Schiusi la bocca dopo un altro bacio a stampo.
Prese a perlustrarmi la bocca con la lingua. 
Poco dopo lo spinsi fuori e feci incontrare le nostre lingue dentro la sua bocca.
 
Ci staccammo.
Mi sentii morire.
Sembrava fosse finito il sogno più bello di tutti, sembrava che stesse per finire tutto dopo quell'istante.
Sapevo che non sarebbe andato subito, ma avevo paura, paura di perderlo.
Paura di non riuscire a rivivere quelle emozioni una seconda volta.
Era sempre stato il mio sogno, e ora non poteva andare via così.
Lo guardai negli occhi ancora una volta.
Dovevo capire se per lui ero uno dei tanti giochi che durano si e no una settimana, oppure voleva provarci davvero stavolta.
Mi persi lì dentro, ma fui ben felice di vedere la felicità in quegli occhi color nocciola.
Non oso immaginare cosa riusciva a vedere lui nei miei.
Sarà stata una di quelle poche, anzi pochissime, volte in cui i miei occhi mostravano emozioni. Ora c'era più un vortice di emozioni.
Spuntò un sorriso abbagliante ad illuminare quel volto di quel ragazzo che mi aveva appena baciata e che mi aveva regalato il momento più bello fino ad ora.
 
Io: Cos'hai da sorridere?
Zayn:Io non sono perfetto.
Io: Sì che lo che sei. - risposi convinta.
Zayn: No.
Io: se non lo sei tu, allora chi lo è? -chiesi retorica
Mi fece un altro di quei meravigliosi sorrisi e mi baciò la guancia.
 
Si alzò, mi porse la mano per farmi alzare e ci avviammo per rientrare a scuola.
Intrecciammo le dita.
La sua mano era più grande rispetto alla mia, eppure sembravano essere create apposta per stare strette così.
Ero felice.
Mi bastava saperlo vicino a me, che il mio cuore si saziava.
Non avevo bisogno di niente altro che di lui, ora.
Lui era necessario, ora più che mai.
 
*Zayn*
L'avevo baciata sì. E mi era piaciuto anche, e non poco.
Dovevo provarci davvero stavolta, non potevo lasciarla andare.
Volevo sapere se questo che provavo per lei  ora, era l'amore o era una di quelle stupide cotte.
Mi piaceva abbracciarla. 
Il mio corpo era più caldo rispetto al suo e mi è piaciuto pensare anche se per un momento che io potevo riuscire a proteggerla.
Dovevo provare, provare a stare bene con lei.

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Capitolo 11
*** Chapter 11 ***


Dovevo provare, provare a stare bene con lei.
La afferrai per mano e sentii, l’insicurezza che aveva, quando la baciai, sparire di colpo.
Forse anche lei stava bene con me, e poi il bacio l'ha ricambiato no?
 
Uffà! Perché tutti sti pensieri Malik?!
Provaci e basta, vediamo se almeno lei è diversa da tutte le altre, se non è così.. bhè.. no non ci voglio pensare, voglio essere ottimista per una volta.
 
La guardai.
Sorrideva.
Sembrava così felice, volevo esserlo anche io.
Ricambiai quel sorriso e aprii la porta del cortile.
 
*Tety*
Sembrava preoccupato in qualche maniera, ma non sembrava voler portare quella preoccupazione, avanti per molto.
Mi sfoggiò un altro di quei bei sorrisi che fanno invidia alle stelle, e aprì la porta del cortile.
Restammo mano nella mano per tutto il corridoio, in silenzio.
Io non volevo parlare per paura di dire una delle mie scemenze e combinare un casino, forse era così anche per lui.
 
Ero davvero felice.
Nulla sarebbe riuscito a farmi rattristare di nuovo in quei momenti.
Camminare con lui era stupendo, era più bello nella realtà di quanto non fosse stato nei miei sogni.
Il suo odore di miele e tabacco, faceva da forte contrasto con l’odore di chiuso della scuola.
Mi piaceva osservarlo in viso, e non perché era bello, ma perché ogni volta rappresentava una sfida per me.
Lui aveva gli occhi tanto scuri, da nascondere perfettamente ogni sorta di emozione, e per me era difficilissimo capire cosa gli passasse per la testa. Ci provavo molto spesso eppure fallivo sempre.
 
Mi lasciò la mano e intuii che eravamo arrivati al capolinea della bella passeggiata.
Era ancora inebriata dal suo odore, quando lo vidi salutarmi con un cenno della mano e allontanarsi.
 
Bussai alla porta della mia classe ed entrai.
La prof vedendomi di buon umore perse tutta la dolcezza dimostrata prima. Sembrava quasi odiare vedere felici i suoi alunni. Forse non si sentiva a posto senza sapere che poteva rattristarci.
 
Prof: Ah Wilson allora si è degnata di tornare!
Io: Mi scusi se ho tardato, prof.
Prof: Vada a sedersi.
Feci come disse; sotto gli occhi di tutti mi andai a sedere nel fondo della classe.
Presi un libro e mi ci misi con la testa sopra.
Ripensai a quegli attimi, sembravano così pochi ora, ma ognuno di loro è sembrato durare un’eternità.
Era tutto così bello, tutto troppo bello.
Sono sempre stata pessimista, in ogni genere di situazione colgo prima ciò che di brutto può succedere, poi la parte buona.
 
La campanella suonò per un’ultima volta nella giornata, o meglio per me era ancora la penultima.
Dovevo rimanere lì a pulire il teatro.
Rimanere a scuola altre quattro ore. Un sogno!
Potevo lamentarmi e sbuffare quanto volevo, tanto non sarebbe arrivato nessuno a ‘salvarmi’.
Decisi di mangiare un pacchetto di salatini prima di andare, in fondo non c’era nulla di male a tardare un po’, non se ne sarebbe accorto nessuno.
 
Finii di mangiare e mi avviai verso il teatro.
 
Aprii la porta e mi si parò davanti uno Styles con faccia di rimprovero.
Anche con lui mi sentivo impotente, soprattutto perché ero più bassa di lui di quasi dieci centimetri, ma con lui ero a mio agio.
 
Harry: Heylà – disse sempre imbronciato.
Io: Ciaaaaaao
Mi guardava male, aveva il muso all’infuori come fanno i cuccioletti che vogliono le coccole, le sopracciglia che lo facevo sembrare imbronciato e per completare l’opera aveva portato le braccia al petto.
Io: Che ho fatto adesso?
Harry: Hai fatto tardi!
Io: Che saranno.. cinque minuti?
Harry: venti cara! Ti pare giusto che io e questi qua dobbiamo fare tutto il lavoro?
Io: Scuuuuusa – e gli scoccai un bacio sulla guancia.
Mi perdoni?
Harry: Solo se mi abbracci.
Lo abbracciai così forte, che se fossi stata più forte di lui, avrebbe soffocato.
Mi guardò soddisfatto e mi baciò la guancia, mi prese sottobraccio e scendemmo i gradini fino ad arrivare al palco.
Salì anche i gradini del palco.
Mi lasciavo trasportare non m’interessava più di tanto.
 
Harry:Buuuona sera a tutti questa è la mia migliore amica.
Io: Buuuona sera a tutti questo è il mio migliore amico. – feci imitandolo.
 
In quel momento notai che non eravamo soli.
C’erano anche Louis, Miriana e Zayn.
Che avevano combinato pure loro ? 

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Capitolo 12
*** Chapter 12 ***




In quel momento notai che non eravamo soli.
C’erano anche Louis, Miriana e Zayn.
Che avevano combinato pure loro ?
 
Presero tutti a ridere come degli imbecilli e non si può proprio dire che io facessi la persona seria, Harry ancora di meno.
Mi prese una mano e mi guardò minaccioso, per un attimo mi spaventai.
Io: Styles? -chiesi.
Mi fece un sorrisone di tutto un punto e mi mise una mano attorno ad un fianco e intrecciò quell'altra con la mia.
Cominciò a ballare andando un pò di qua e un pò di là.
Lo assecondai: gli misi la mano libera sulla spalla e cominciammo a ballare, sotto gli occhi e le risate di tutti.
Harry: Ferma, ferma, ferma, sono stanco! -gridò ad un tratto.
Io: Styles!
Harry: Cosa?
Io: Sono solo 5 secondi che balliamo, come fai ad essere stanco?!
Harry: Scusa se non ho i tuoi ritmi, cara! -mi fece la linguaccia.
Io: Vaffanculo Styles.
Miriana: Alloooora. Volete continuare a riempirvi di parolacce o cominciamo?
Harry: Opto per le parolacce.
Io: E questo è quello che disse lo stronzo.
Harry: E questo è quello che replicò la deficiente.
Continuammo così per un pò.
 
Louis: Loro s’insultano e noi dobbiamo guardare?!
Afferrò Miriana da dietro e la spinse sul palco, le prese le mani e cominciò a ballare anche lui insieme a me e a Harry.
Miriana: Tomlinson tu non sei sano di mente!
Louis: Non starei ballando con te se non lo fossi!
Miriana arrossì un pò, ma Louis era troppo impegnato a muovere i piedi in modo strano per accorgersene.
Zayn ci guardava come se fossimo rimbecilliti, grattandosi la nuca; era buffo, davvero.
 
Noi continuavamo a ballare senza curarci di Zayn che ormai seduto, continuava a sbuffare.
Zayn: Ragazzi adesso basta!
Io: Si dai! Harry balli una merda!
Harry: Grazie mille, madame.
Miriana scoppiò a ridere di nuovo, seguita da me e Louis, mentre Zayn si portava una mano alla fronte, disperato.
 
Ci guardammo per un secondo poi ci avviammo a prendere gli attrezzi per pulire quella camera, che più che un teatro sembrava un sacco di polvere, per fortuna non ero allergica.
Io mi armai di una scopa, Miriana di uno spolverino e lo stesso Harry e Louis e invece Zayn aveva preso un’ aspirapolvere.
Ognuno partì dagli angoli.
Zayn dal basso destra e Louis dal basso sinistra; Harry dall’alto destra e Miriana dall’alto desta.
Io cominciai a pulire dal centro.
 
Zayn: Oh baby you should let me looove youuuu. Let me be the one to, give you everything you want and need..
Aveva cominciato a cantare. Gesù, che bella voce che aveva!
Mi si contorse lo stomaco di botto, mi ci portai una mano come se mi facesse male.
Pensai bene a tutta quella situazione assurda in cui io e quella meraviglia, eravamo andati a cacciarci.
Quel bacio mi era piaciuto e anche tanto, veramente tanto e lui non sembrava pentito di aver fatto ciò che aveva fatto, ma da quando eravamo in teatro non mi aveva rivolto la parola.
Forse, si vergognava.
Forse io non ero abbastanza per lui. Forse voleva di meglio.
Forse si meritava anche di meglio.
 
Continuai a spazzare per tutto il teatro malinconicamente sotto la melodia delle voci di Harry, Louis e Zayn che intonavano Letme love you di Mario.
Non c’avevo mai fatto caso a quanto fossero bravi.
 
Quel pomeriggio sembrò davvero dover andare a prendere il treno.
Stavo sempre con la speranza che potesse succedere qualcosa, non so precisamente cosa, ma volevo che succedesse.
Niente.
Niente di nuovo o interessante, nulla di divertente o meno.
Niente di niente.

Bhè s’erano fatte le sei e trenta e mi avviavi per uscire.
Vidi gli altri andare via un po’ prima di me, mentre Harry si era seduto su una poltrona, serio.
Mi avvicinai a lui per salutarlo, prima di andare via.
Io: Ciao Harry, io vado.
Harry rimase in silenzio e non si voltò nemmeno a guardarmi.
Che diavolo gli avevo fatto mo?
Io: Harry?
Harry: Siediti qua. - con la mano accennò alla sedia vicino a lui
Obbedii.
Harry: Quindi che è successo?
Io: Che vuoi dire?
Harry: Con Zayn.
Io: Come con Zayn?
Harry: Sì tè, CON QUEL PUTTANIERE DI ZAYN!
Di colpo aveva preso ad urlare. Ma perché?
Abbassai la testa di colpo e non risposi.
Lo sentii sospirare di rabbia, mi mise le mani sulle spalle e mi costrinse a guardarlo negli occhi. Lui lo sapeva che non riuscivo a sostenerlo il suo sguardo soprattutto se era arrabbiato. Gli volevo bene, ma quando faceva così, avevo seriamente paura, anche se mi costava ammetterlo.
 
Come diavolo aveva saputo di me e Zayn? Io non avevo detto nulla neppure a Tanya e avrei giurato che nessuno ci avesse visti.

Non sapevo cosa fare, non sapevo cosa dirgli, non sapevo.. non sapevo e basta.

Lo guardai appena quel poco che riuscii, poi abbassai di nuovo lo sguardo.
Harry: Teresa..
Mi mancò il respiro.
Non mi aveva mai chiamata così. Mi fece male, tanto. Eravamo sempre stati in confidenza, fin da subito, e ora? Ora mi chiamava col mio nome esteso. Sentire quel nome pronunciato con così tanta freddezza, assomigliava ad una lama che ti trafiggeva in pieno petto.
Harry: Dimmi che cazzo hai fatto con quello là!
Io: Io ecco..
Alzai un attimo lo sguardo e lo vidi mordersi le labbra e scuotere la testa quasi disperato, deluso.
Harry: L’hai baciato.
Non riuscii a rispondergli. Mi stavo soffocando con tutte quelle parole, che non riuscivo a dire e che tornavano in dietro.
Harry sospirò di nuovo.
Harry: Ma perché?
Io: Perché cosa? – riuscii a bisbigliare.
Harry: E’ UN PUTTANIERE E TU LO SAI! PUOI TROVARE DI MEGLIO! PUOI TROVARE UNA PERSONA CHE TI AMI DAVVERO E NON CHE TI USI COME LUI DI SICURO FARA'!
Si era alzato in piedi ed aveva ripreso ad urlare.
Non trovai la forza di rispondergli.
Era ancora in piedi e sentivo il suo sguardo addosso, come un mitra puntato alla testa. Faceva male non potere dargli torto.
Zayn non era di certo il tipo di ragazzo serio, o che si comportasse bene con le ragazze.
Aveva ragione Harry.
Sì aveva ragione, ma io provavo qualcosa.. qualcosa per quel ‘puttaniere’ come lo chiamava lui.
 
Pensai a tutto quello che stava succedendo e una morsa mi strinse il cuore.
Non mi accorsi nemmeno quando e non capii bene perché, ma cominciai a piangere.

Pochi minuti prima c'avrei messo la mano sul fuoco, assicurando che mai e poi mai, il mio migliore amico mi avrebbe fatta piangere.
Erano lacrime orribili quelle.
Più brutte di quelle che avevo mai versato prima, più dolorose e soprattutto più umilianti dato il fatto che lì a guardarmi c’era Harry.
Continuai a guardare per terra mentre un lacrima dopo l’altra si facevano spazio tra le mie guance.
 
Sentii Harry muoversi.
Si piegò sulle ginocchia e appoggiò la testa sulle mie gambe.
Rimase così per un po’, poi alzò lo sguardo incrociando il mio. Aveva l’espressione di una persona distrutta, quasi si sentisse colpevole di quelle lacrime, ma non erano per lui, o almeno non solo per lui.
Mi passò la mano sulle guance asciugandomi le lacrime, mi guardò un attimo ancora, poi mi sorrise.
Non riuscii a fare lo stesso, si alzò di nuovo in piedi e si sedette sulle mie gambe.
Harry: Scusa, non volevo farti piangere. – mi sussurrò all’orecchio.
Io: Non è colpa tua. – farneticai con un filo di voce, girandomi verso di lui.
Harry: O almeno non tutta.
E che cavolo, aveva capito tutto un’altra volta, come sempre d’altronde. Mi capiva sempre, non avevo mai bisogno di parlare.

Alle volte era positiva questa cosa, a volte non lo era per niente.

Annuii mordendomi le labbra e abbassai di nuovo la testa.
Mi guardò ancora un’altra volta e mi abbracciò.
Era quello che mi serviva.
Gli abbracci di Harry erano sempre la migliore medicina per ogni mio male.
Fin dall’inizio tra me ed Harry c’era stato un rapporto bellissimo. Siamo subito entrati in sintonia ed il nostro rapporto è sempre filato liscio come l’olio.
Avevo bisogno di lui. Era sempre là per consolarmi e non mi spiegavo perché. Cosa facevo io di speciale, oltre che tenerlo impegnato a consolarmi?
Era perfetto, davvero, e da un lato invidiavo un po’ Tanya.
 
Lo guardai e lui se ne accorse, alzò la testa e prese a fare lo stesso.
Io: Non mi lasciare, almeno tu.
Harry: Sai che non lo farò, perché me lo chiedi?
Io: Andiamo via da qua.
Harry: Sì andiamo a prenderci un gelato e poi mi spieghi che cazzo hai fatto con quello.






Qualcuno si ricorda ancora di questa storia? 
Ahahahaha no daii non ho potuto aggiornare prima per i compiti çç
Scusate, scusate, scusate ♥
Non è eccezionale questo capitolo, ma spero che vi sappiate accontentare**
Pubblicherò presto, promesso (spero (?) )
Ciao, ciao e recensite.
Fatemi sapere se fa così schifo.:3

http://weheartit.com/entry/25941181

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Capitolo 13
*** Chapter 13 ***


 
 
Io: Andiamo via da qua.
Harry: Sì andiamo a prenderci un gelato e poi mi spieghi che cazzo hai fatto con quello.
 
Ci avviammo fuori, Harry mi prese sottobraccio e camminammo per un bel po’.
Nessuno dei due spiccicò parola.
Io non potevo, sapevo che appena avrei aperto bocca, lui avrebbe ripreso il discorso di Zayn, e non mi andava di parlarne, non mi andava di dirgli che ci eravamo baciati, non mi andava di provare a fargli capire i miei sentimenti e non avrebbe accettato mai le mie motivazioni; e sapevo anche perché.
Si fidava di Zayn, erano amici fin da piccoli, ma lui sapeva come, quel moro che sapeva di miele, trattava le ragazze.
Usa e getta.
Sapeva bene che non si era mai innamorato prima e che si impegnava spesso, solo per sesso.
Sì, Zayn Malik, il ragazzo che tutte ammiravano, il ragazzo che vestiva alla moda, il ragazzo che si mostrava freddo, ma invece era tutt’altro..
Era un puttaniere.
Mi accorsi di avere usato le stesse parole che aveva detto Harry prima.
Ma io di quel ‘puttaniere’ ero innamorata.
Innamorata persa, e non da poco. Erano ormai tre anni, tre lunghi anni che lo amavo come non avevo mai fatto prima. Erano tre anni che ogni sera piangevo in quel maledetto cuscino, con la testa sotto le coperte, per non farmi sentire da nessuno.
Erano tre anni che mi tagliavo.
Non ero fiera di quei tagli sulle braccia, ma mi sentivo meglio in qualche modo.
Non era solo colpa di Zayn, era anche perché ormai tra mia mamma e mio padre non scorreva buon sangue da un po’, e io ci stavo malissimo.
Più volte avevo deciso di smetterla e avevo gettato quel pezzo di vetro che portavo con me, e più volte ne prendevo un altro e ricominciavo.
Riempivo sempre i polsi di bracciali per nascondere i tagli, mi disprezzavo per tutto questo.
Dovevo smetterla però. Non era un comportamento maturo.
 
Harry: Hey, che hai?
Io: Come?
Harry: Che hai? Sembri un zombie.
A che pensavi?
Io: A nulla Harry, a nulla.
Harry: hmp, ok, il gelato lo prendiamo allora?
Io: no, voglio andare a casa, non mi sento bene.
Harry: Ti accompagno?
Io: Nono, vado da sola. Ci vediamo domani.
Harry: Va bene ciao.
 
Andai a casa.
La strada sembrava lunghissima. Non mi sentivo affatto bene.
Avevo mal di testa e le gambe mi tremavano.
 
Arrivai a casa, presi le chiavi e aprii la porta e entrai in cucina.
Trovai seduti su una sedia mamma e papà abbracciati.
Sentii una fitta al cuore e allo stomaco. Era tornato papà?
Era da un po’ che non veniva, forse aveva litigato con la mamma, ma ora si stavano abbracciando, che era successo?
 
Era tutto così bello e successe tutto così velocemente.
Ero felice ora davvero.
Saltai tra le braccia di papà che mi strinse come non aveva mai fatto.
Io: Resti, vero?
Papà: Certo che resto.
Mi diede un bacio sulla fronte e mi guardò perplesso, non capii perché.
Papà: piccola, vabbè piccola non più... ma tu scotti!
Mamma: oddio davvero?
Mi appoggiò una mano sulla fronte e mi guardò anche lei.
Mamma: Fila a letto, hai un febbrone!
Io: Oooh uffa, ora ci mancava solo questa!
 
C’era solo un lato positivo.
Il giorno dopo niente scuola.
Andai a coricarmi presi il portatile e mi misi a letto.
Trovai in linea Harry, Tanya e Zayn..
Zayn era in linea.
Io: Lo contatto?
No! No,no,no,no,no! NO!
Penserà che io sia un’altra di quelle ragazzine che vogliono stare con lui solo per il sesso.
Non lo farò. Se lo farà lui, ben venga.
Contattai Tanya.
 
Hey tà x
Tetii tutto bene?
Quasi, ho la febbre.
oh, domani non vieni allora?
No.
Mi lasci sola! Non è giusto >.<
E’ solo per un giorno, forse due
O forse tre o quattro!
Daii non esagerare!
Occhei, io ora vado, ciao xx
Ciaoo xx
 
 
Mi contattò Harry dopo un po’.
Hai la febbre allora?
La tua piccioncina te l’ha già detto?
Sì, ahaha. E’ vero?
Già.
Okkei :) Ora vado.
Ciaoo:))
 
Chiusi facebook, non mi piaceva molto. Io amavo twitter. Lì nessuno prendeva in giro te o i tuoi idoli. Tutti ti rispettavano e a volte trovavi persone speciali e simili a te.
Insomma amavo twitter.
Appena mi connettei, guardai le interazioni.
Qualche follow nuovo e qualche tweet aggiunto ai preferiti o retwittato. Solita routine.
Tra i nuovi follower c’era anche uno con un nome che mi fece sbellicare.
‘Io sono la perfezione, fottetevi.’
Dapprima risi, poi feci caso all’ego sproporzionato del ragazzo che in foto aveva la Lovato.
Era degno di essere seguito però.
 
Poi notai anche un messaggio. Era di quel ragazzo, il suo nick era @_lalovatospacca (è inventato sul momento, non so se sia qualcuno in particolare xD)
Lo aprii.
Ehii tè. sono Zayn. Dobbiamo parlare di quello che è successo.
 
Cazzo.- pensai. - E mo cosa cazzo gli dico?. Era pure online.
Non fare figure di merda, non fare figure di merda, non fare figure di merda.
 
Di persona è meglio no?
 
Okkei non sembrava una figura delle mie.
 
Domani a scuola?
 
Non vengo, ho la febbre.
 
Oh, ok.
 
Okkei.
 
Schivo come al solito eh Malik? Mi aspettavo un pochino di più.
Chiusi il portatile e mi misi sotto le coperte.
 

 

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Capitolo 14
*** Chapter 14 ***


 
 
La giornata dopo non fu delle più interessanti della mia vita.
Rimasi a letto tutto il giorno – anche se la febbre non ce l’avevo – perché mia mamma temeva una ‘ricaduta’.
Stetti a computer tutto il giorno, sotto le coperte.
La gente interessante, ovviamente in linea non c’era e finii per vagare come una mentecatta per twitter, alla ricerca di qualcosa da fare.
La mattinata passò così, insieme ai via vai di mia madre che passava sempre per chiedermi come stavo.
Quando le rispondevo di sì, mi diceva che non era vero, quando le dicevo di no, mi diceva che non era nulla di importante.
Era incontentabile!
 
Più tardi mi alzai dal letto e mi diedi una regolata, non mi piaceva vedermi conciata così male.
Mi infilai dei jeans e una maglietta, i primi che trovai, dovevo restare in casa, no?
Non tornai sotto le coperte, ma mi gettai sulla sedia vicino alla scrivania.
 
Presi un foglio e incomincia a scribacchiarlo, linee astratte senza alcun margine di senso compiuto. Guardai quel foglio, mezzo nero e mezzo bianco, non so nemmeno io per quanto tempo.
Sentii bussare al campanello della porta.
Mamma: Tety! C’è un bel giovanotto che vuole vederti, lo faccio entrare?
Oh cazzo!
Bel giovanotto? Grazie mamma bella figura, grazie.
Chi diavolo poteva essere a quest’ora, Harry, Zayn, Louis e gli altri erano a scuola e anche quel rompipalle di Marco.
Chi poteva essere??
Uscii dalla mia camera e mi affacciai dalle scale.
Io: Chi è?
Mamma: Non lo so.
Io: Vabbè dai, fallo salire.
Tornai in camera.
Occhei, ero sbiancata, stavo sudando freddo e mi tremavano le gambe.
Chii, chii era ora? Chi e soprattutto che voleva?
Provai a mettere da parte tutta quell’agitazione per non sembrare più deficiente di quanto già non fossi.
Mi diedi una sistemata veloce e tornai a sedermi, calma come lo ero stata fino a quel momento. Almeno pensai di esserlo.
 
Sentii bussare alla porta della mia stanza, stavolta.
Soffocai un – Avanti – che si sentì a mala pena.
La porta si aprì e io mi imposi di non mordermi le unghie dal nervosismo.
 
Quando si richiuse, non seppi bene cosa fare.
Mi si parò davanti un Malik più bello che mai, con sempre addosso quel suo odore di miele e tabacco che mi penetrava da parte a parte.
Stava là, in piedi e mi guardava serio.
 
Provai ad essere gentile, anche perché era l’unica cosa che mi venne in mente in quel momento e se non avessi parlato sarei apparsa come la solita bambina che si è presa una sbandata per un ragazzo.
Sì è vero io la sbandata ce l’avevo, ma era meglio tenermela per me no?
 
Io: Siediti dai.
Zayn: Oh si, certo.
Si sedette sulla sedia accanto a me. Aprì le gambe e appoggiò il gomito sullo schienale della sedia, quella era la tipica seduta di ‘Mr. iosonofigoeloso Malik’.
Mi guardò per un po’.
Non avevo ancora realizzato bene che quel ragazzo che eri seduto lì con me, era Zayn Malik.
 
Fino a qualche giorno fa lo sognavo ogni notte, ora avrei voluto che scomparisse dalla mia vita.
Non volevo parlare, e speravo che nemmeno lui lo facesse, sapevo perché era venuto, ma speravo di sbagliarmi.
Mi costrinsi a cominciare a parlare prima che lui balzasse subito al centro della faccenda.
 
Io: Tu non dovresti essere a scuola?
Zayn: L’ho marinata. – fece scrollando le spalle.
Ma tu non avevi la febbre?
Io: Sì, ma ora non più.
Zayn: E perché non sei a scuola?
Io: Mia mamma dice che dovevo restare a casa. – a fare spallucce fui io stavolta.
Zayn: hm occhei. – sembrava divertito da quello che avevo detto.
 
Scese di nuovo il silenzio.
Non dovevo farlo parlare, no, non dovevo.
 
Io: Ma perché sei venuto qua?
 
Ecco, avevo sbagliato domanda. Ora avrebbe parlato del bacio, e io proprio non volevo.
C’erano miliardi di domande che una ragazza può fare ad un ragazzo, ed io sono andata a pescare una di quelle poche, che in quella situazione era sbagliata.
Brava Tè! Brava ti sei scavata la buca da sola! Ben fatto!
Il cervello ormai aveva deciso di stare contro di me, non bastavano i sensi di colpa miei, ora anche io cervello aveva deciso di cominciare a rimproverarmi.
 
Zayn: Sai, ti ricordi ieri su twitter?
Io: Hm, sì.
Zayn: Bhè, non potevo aspettare fino a domani.
Io: Ecco, io..
Zayn: Lo so.
Io: Cosa?
Zayn: Lo vogliamo tenere un po’ per noi?
Io: Non lo so, Zayn, non lo so.
Zayn: Non c’è nulla da sapere, facciamo così, proviamo a vedere come va, se ci convinciamo lo diciamo agli altri, ok?
 
Sembrava dolce e in qualche modo, anche comprensivo.
Cosa potevo aspettarmi? Con tutte le ragazze che ha avuto qualcosa avrà anche dovuto imparare, no?
Chiunque avesse sentito Harry descrivere i suoi comportamenti con una ragazza, e poi vederlo così, avrebbe dato ad Harry del ‘matto’.
I suoi occhi erano pieni di speranza, ma era una speranza vera? O era qualcosa che stavo confondendo io? Non lo sapevo e poco m’interessava.
Non lo volevo ora qua con me.
Sì, era la cosa più bella che mi fosse capitata negli ultimi anni ed era uno dei pochi motivi per cui sorridevo, ma ora volevo stare sola.
Sola per capire se io davvero centravo in quella faccenda.
 
Gli feci un sorriso, quasi spontaneo e quasi invisibile e poi annuii.
Mi fece un sorrisone anche lui, mi scoccò un bacio sulla guancia, uscendo dalla mia camera. Fece un cenno con la mano e poco dopo lo sentii salutare mia mamma e uscire.
Era andato via.
Tirai un sospiro di sollievo, ma subito dopo mi sentii vuota, come se fosse andata via una parte importante di me.
Fino a qualche istante prima, desideravo che quel momento arrivasse il prima possibile, ora mi stavo maledicendo per non avergli chiesto di restare.
 
Mi alzai dalla sedia e mi guardai allo specchio. Ero di un rosso fuoco..
Ma com’era possibile, io non sono mai arrossita, nemmeno quando ero sotto strati di merda.
Era lui che mi faceva questo effetto?
Tornai a sedermi e vidi in telefono vibrare sulla scrivania.
Harry.
Sentii i sensi di colpa divorarmi, lui non sapeva nulla di quello che stava succedendo e di sicuro sarebbe stato male quando l’avrebbe scoperto.
Si meritava di saperlo, non mi aveva mai mentito nè tanto meno nascosto nulla, mi sentivo una meschina traditrice.
Morivo dalla voglia di dirgli tutto, ma non potevo, no, non potevo permettermi di perdere Zayn. Non ora che stava succedenso qualcosa.

 
Pronto?
Hey Tè! Tanya mi sta massacrando tante delle volte che mi ha detto di chiamarti!
Ahaha e perché?
E’ in pensiero la piccolina.
Sono stato costretto a chiamarti!
E come ha fatto?
Ha scoperto anche lei il mio punto debole.
Il solletico?
Già, ora sono finito.
Sì.. lo sei per davvero!

 
Sentii Tanya da dietro gridare – Coglione che sei! Passamela! – Mi scappò una risatina
 
Tetiììì
Ma allora tu e Hazza fate coppia fissa ormai!
Hahaha daii cretina!
No sul serio.
Ok dai, basta. Tutto bene?
Sisi domani torno.
Novità?
No.
Okkei ciao e speriamo che le febbre non ti passi e muoia!
Bell’amica, grazie!
Ciaoo, ciaoo.
Ciao va! 


Tadàààà.
Farà sicuramente schifo, spero non mi picchierete per questo (?)
Eccomi qua, il capitolo è stato postato anche se era quasi impossibile, domani sarà IMPOSSIBILE davvero anche se ho già un abbozzo.
Non vi assicuro niente perché domani è Pasqua e c'è grande festa a casa mia.
Volevo dirvi una cosetta. :3
Il rating scleto è arancione, ma ci saranno scenette al ROSSO.
Ve lo dico prima per evitare spiacevoli incidenti.
Vi scrivero sempre qua sotto se il successivo è rosso, 
Se siete deboli di stomaco o vi fanno schofo ste cose, 'Non leggete' ♥
Grazie per le 9 recensioni! Conitnuate però e.e Spero solo che dopo aver letto non verrete a picchiarmi, visto lo schifo di questo capitolo çç
Anyway, NON VI LIBERERETE DI ME COSì FACILMENTE
A presto, molto presto. ♥

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Capitolo 15
*** Chapter 15 ***


Quella giornata fu vuota in un certo senso, ma in altro, fu fin troppo piena per i miei gusti.
Passai tutto il giorno stesa, sul letto con le cuffiette nelle orecchie e la mia fedele playlist in esecuzione, a non far nulla, o quasi.
Da sempre, quando non avevo nulla da fare, i pensieri si affollavano nella mia testa, peggio di come fanno le persone in un negozio quando ci sono i saldi.
Mi dava noia pensare così tanto, anche perché sapevo con cosa avrei dovuto fare i conti e non mi piaceva tutto ciò, però il cervello decise di gettarmi un salvagente per una volta.
Riuscì a farmi pensare ad una cosa per volta, forse perché avevo troppo bisogno di chiarirmi le idee.
 
Harry.
Harry lo conoscevo sì e no da una settimana, ma eravamo entrati in sintonia da subito.
Le prime volte trovavo strano che un ragazzo come lui prestasse attenzione e si confidasse con me.
Non sono mai andata d’accordo con me stessa e con il mio corpo, non mi sono mai sentita bella, per questo mi sembrava strano che lui volesse parlare con me.
Poi era anche difficile da credere che in così poco tempo si fidasse di me e mi chiedesse spesso aiuto.
A parte questa leggera confusione, non c’era nulla che non andasse con Harry, fino a quella mattina.
Quella mattina nella quale avevo ‘promesso’ a Zayn che non gli avrei detto nulla, né a lui né a nessuno, sebbene controvoglia, ma l’avevo fatto. Quel boccone proprio non scendeva giù. Era orribile dover mentire a colui che non l’ha mai fatto né te lo farebbe mai. Come dice un vecchio proverbio ‘ hai voluto la bicicletta? Ora pedala.’ Il problema era che io quella bicicletta non l’avevo chiesta, avevo chiesto solo un amore con il ragazzo che mi piaceva, nient’altro, che forse era anche la stessa cosa, ma in quel momento o non capivo o non volevo capire.
 
Louis, Liam e Niall
Con loro passavo giornate intere, eppure non eravamo ancora così in confidenza, forse con Harry avevamo corso troppo, ma con loro c’era poco e niente.
Questo però non era un problema, potevo facilmente risolverlo stando di più con loro, magari organizzando uscite, tutti insieme.
Bene fuori uno.
 
Tanya e le altre
Loro mi avrebbero sicuramente capita e risparmiata. Sapevano quanto mi piacesse quel ragazzo e che cosa avrei fatto per lui. Almeno questo era quello che speravo.
 
Zayn
Eccoci. L’ora fatale era appena scoccata.
Zayn
Ma tu l’ami?
Il cervello riprese a farmi degli interrogativi e dovevo dire che stavolta mi era difficile rispondergli. Dire di sì era troppo facile, dovevo capire se era vero però, se l’amavo davvero e se lui amava me.
L’ultima frase mi fece scappare una risatina triste. Se lui mi amava?
Ha! Zayn Malik, il ragazzo più figo della scuola non ha mai amato e non sa come si faccia; in senso pratico lo sapeva eccome ed era anche allenato, allenato col corpo non col cuore. Il suo forse non era mai battuto più forte per amore.
Tutti sapevano che non era vergine ormai, non scandalizzava questa cosa perché non era l’unico, ma tutti sapevano anche che la metà delle ragazze di tutta la scuola erano semplici ‘tacche del suo letto’.
Ecco, questo era quello che da parte dei ragazzi suscitava stima, ma a volte anche invidia e odio e da parte delle ragazze, a volte attrazione e a volte disprezzo.. Ed era anche questo il perché del comportamento di Harry.
Harry
Eccoli che tornano da me! I miei cari, dolce e ormai di casa, sensi di colpa.
Sì ma tu l’ami?
Oh caro cervello era tanto che non mi rompevi vero? Ti ho già detto che non lo so.
Ma adesso non stavamo parlando di Harry?
Sì ma tu l’ami?
Ooooh cavolo! E adesso basta!
Scesi in cucina e presi il barattolo di nutella, avevo già provato a sperimentare i suoi poteri calmanti senza successo, ma ora ne avevo anche voglia.
Presi un cucchiaio e mi gettai a peso morto sullo sgabello vicino alla penisola, gettai i gomiti come si fa con l’immondizia e mi accasciai.
Cominciai a mangiarla distratta e quasi senza forze.
Mi guardai intorno: non c’era ombra né di mamma né di papà e le persiane della cucina erano già chiuse.
Lanciai un’occhiata all’orologio. Erano le due di notte, ecco perché mia mamma non girava per casa con l’aspirapolvere ed ecco perché papà non se ne stava placido sul divano a guardare la televisione.
Avevo davvero perso la concezione del tempo? Per quanto tempo avevo pensato? Il cervello sarebbe rimasto guasto per un po’, almeno credevo e speravo, così non avrebbe dato fastidio.
Sì ma tu l’ami?
Ehiilàà ma allora sei ancora in funzione e sei perfettamente in grado di rompere!
E qui mi venne in mente un altro proverbio ‘Non svegliare il can che dorme’
 
Ormai mi facevo paura da sola; dialogavo col mio cervello e non era nemmeno un bel dialogo. Lui mi chiedeva ‘Sì ma tu l’ami?’ e io gli lanciavo le bestemmie, ecco tutto.
 
Andai a letto, il giorno dopo sarei dovuta andare a scuola, anche se avrei preferito restarmene a casa, come avevo fatto tutta la giornata del martedì.

 

Corto sì, ma anche orribile è che doveva passare sta giornata no?
Nemmeno nel prossimo succederà granchè(almeno credo) :3
Se vi è piaciuto almeno un pò lasciatemi una recensione.
Graaaaaazie e arrivederci bella gente ♥ 

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Capitolo 16
*** Chapter 16 ***





Avevo la testa che mi scoppiava, ma mia mamma non si decideva proprio a smetterla di passare l’aspirapolvere. Decisi di alzarmi, tanto oramai ero sveglia e sapevo che non sarei più riuscita ad addormentarmi.
Trovai un pacco sulla mia scrivania, che la sera prima – ero sicura – non ci fosse. C’era anche una lettera.
La aprii più curiosa che mai.
 

Cara Tety,
ormai non sei più la mia piccola, hai diciassette anni, sei quasi un’adulta ormai.
Mi dispiace di essere stato via per così tanto tempo, perdonami se puoi.
Ti ho portato questo regalino per istigarti a perdonarmi e perché so quanto ami l’Inghilterra.
Ah, e non è finita qua, devi perdonarmi per bene e so come fare.

 

 
Era di papà!
Afferrai subito la scatola e la aprii.
Rimasi a bocca aperta, era una maglietta, era bellissima. Era blu, con la bandiera dell’Inghilterra sopra.
Era larga sui fianchi e mi stava a pennello.
Presi anche una cinta a cordoncino e la strinsi sotto il petto. Presi i pantaloni nuovi e le converse che avevo comprato una settimana prima – ancora non messe – con la bandiera inglese anche loro.
Diedi una pettinata a capelli, li alzai in una coda e decisi di truccarmi per bene.
Ero pronta, mi guardai allo specchio prima di scendere.
Mi vidi bella.
Dopo tanto tempo a schifare me stessa, per una volta mi sentivo soddisfatta di com’ero, e tornai a sorridere come se tutti i problemi che mi ero posta il giorno prima fossero scomparsi. Infondo non era poi tanto male questa vita, avevo il ragazzo che sognavo da anni, papà era tornato a casa e mi aveva fatto un regalo e sapevo che ce ne sarebbe stato un altro e con gli amici era tutto a posto, più o meno.
Ero felice, scesi giù in cucina sorridente come non mai.
Mamma: Come mai siamo così felice stamattina?
Io: Eh..
Papà: Non parlare! Lo sappiamo che riguarda quel ragazzo che è venuto qua ieri. – ammiccò.
A quel punto arrossii di brutto.
Mamma: Ahhh aveva ragione papà! Sei tutta rossa! Però è un bel ragazzo, che genero stupendo! Grazie, grazie. – cominciò a riempirmi di baci.
Io: Veramente è per la maglia che mi ha regalato papà.
Papà: Ti piace?
Io: Sì è bellissima.
Mamma: Ohhh. Niente genero stupendo allora?
Papà: Cara non disperare, ci riuscirà a portarlo a casa!
Bussano alla porta.
Mamma: Vado io.
Io mi sedetti vicino a papà che ovviamente stava guardando la televisione.
 
Mamma: Tèè, c’è quel ragazzo stupendo di ieri!
Oddio, mamma!
Certe volte la odio così tanto è già la seconda volta.
Mentre mi precipitavo alla porta, la sentii parlare con Zayn.
Mamma: Perché arrossisci? Sei come mia figlia, non vi si può fare un complimento che subito diventate color pomodoro.
Lei parlava tranquilla e lui stava là, sull’uscio della porta, con la testa abbassata e il viso rossissimo.
Dico, non si accorgeva che lo stava mettendo a disagio? Dovevo toglierlo dalle grinfie di mia mamma, non si meritava di doverla sopportare ancora molto.
Misi da parte la vergogna e mi parai davanti a lui, lasciando dietro di me mia mamma, gli feci un sorrisone, al quale lui ricambiò apertamente, gli presi la mano e lo portai sopra.
Mamma: Non vi spogliate! Dovete andare a scuola!
Cavolo, ma ci prova gusto a farmi fare ste figure ?
Pensando alle belle figure appena fatte, non mi accorsi che Zayn era ancora parecchio a disagio.
Andammo in camera mia, e ci sedemmo sul letto.
A quel punto realizzai che avevo vergogna di tutta quella situazione e della sfacciataggine che avevo avuto a prenderlo e quasi ‘costringerlo’ a salire su, con me.
 
Analizzai il momento dato che nessuno dei due parlava.
Io ero seduta alla punta del letto, avevo le gambe che sembravano saldate tra loro, le braccia sulle ginocchia e guardavo davanti a me.
Lui invece era seduto più a centro, aveva le mani sul letto, la schiena retta e le gambe stese dal letto a terra, una sopra l’altra.
 
Sono una tipa piena di stranezze, e tra queste stranezze odiavo il fatto di essere con una persona e stare nel più completo silenzio.
Io: Senti..
Zayn: hm?
Io: Come mai sei qua?
Mi girai a guardarlo negli occhi, istintivamente.
Zayn: Ho pensato che sarebbe stato carino accompagnarti a scuola.. – fece spallucce.
Io: Ah occhei, allora.. andiamo?
Zayn: oh sì sì, scendiamo.
 
 
Arrivammo a scuola e la giornata passò come tutte le altre.
All’uscita vidi i ragazzi.
Liam: Ehiilàà !
Niall: Ciao bella ciao! – mi saltò a dosso e mi abbracciò.
Io: Niall, sei insolitamente affettuoso..
Louis: Non pensare che l’abbia fatto perché vuole chiederti un favore che non gli concederesti mai, eh!
Harry: Amore, non è che potresti stare zitto?
(tra questi due c’è sempre stato parecchio feeling, allora spesso si chiamano con nomignoli affettuosi)
Louis: Oops.
Io: Niall, spara.
Pia: Vuole chiederti se lo potevi aiutare con chimica.
Zayn: Sì Niall è una schiappa in chimica.
Niall: Anche tu Mr. Iosonofigoeglialtrino!
Tanya: Vuol dire che prenderà anche lui lezioni da te!
Zayn: Ma a me non interessa l’esame!
Louis: E invece ci andrai perché io devo studiare letteratura con Miriana e non devi rompere!
 
Io: siiii LETTERATURA.
Giusy: Proprio letteratura.
Pia: Letteratura, letteratura.
Miriana: Dai cavolo smettetela!

Louis: Allora è deciso!
Io: Deciso cosa? Io non ho deciso un bel niente!
Harry: Hai ‘da fare’ con qualche altro ragazzo per caso? E il tuo migliore amico non ne sa niente?
 
‘Migliore amico’ non mi hanno mai fatto così male quelle due paroline.
Avevo sempre pensato che la cosa più bella che ci fosse è essere il migliore amico di qualcuno. Qualcuno in cui quella persona può credere, di cui può fidarsi e da cui, può essere certo, non riceverà mai bugie.
Non mi sentivo all’altezza di avere un amico così meraviglioso come lui.
 
Sì Harry. Avevo da fare con un ragazzo e tu non ne sapevi niente, e questo mi faceva stare ancora peggio.
 
Mi limitai e dirgli di no.
 
Niall: Allora domani va bene? Per favooooreeeeeeeeeeeee!
Gli occhi dolci di Niall facevano troppa tenerezza e sapevo che non avrei potuto dirgli di no.
Io: Niall questo è barare!
Zayn: Hmm?
Io: Sì. Non ti puoi servire dei tuoi occhi stupendi per approfittarti di me!
Niall: Allora è deciso! Ci vediamo domani alle quattro da te! Ciao bella! –mi scoccò un bacio sulla guancia e andò via.
 
Gli altri si allontanarono con lui.
 
Rimasi sola con Zayn. Tutto tacque per qualche istante, quasi a ricordarmi quanto egoista io fossi in quei ultimi giorni.
Avevo reclamato quel ragazzo così bello, senza curarmi di poter ferire tante ragazze che speravano di poter stare con lui e soprattutto il mio migliore amico sarebbe stato contrario a vedermi con lui, e nemmeno lo sapeva.
Avrei voluto andare via, magari mi avrebbe alleggerita poter tornare a casa e soffocare tutto con la musica.
Non avrei mai cominciato a parlare, ma non sapevo come potergli dire che volevo andare via. Passò una manciata di secondi, tutti nel silenzio più profondo, che li faceva sembrare ore.
 
Zayn: Giuro che se ti avesse chiamata ancora una volta bella, gli sarei saltato a dosso.
Io: Eh?
Zayn: Che c’è?
Io: Sei geloooooooooso?
Zayn: Io? Ma che dici? – si voltò dall’altra parte e portò le mani nelle tasche.
Io: E perché vuoi picchiare il biondino? – incrociai le braccia in segno di sfida.
Zayn: Pff.
 
Mi piaceva quando faceva il geloso, per qualche istante mi faceva credere che io fossi davvero speciale per lui, come fa un papà con la sua bambina che dove proteggere, amavo tutto ciò.
 
Così mi ci fiondai a dosso e cominciai a fargli il solletico dappertutto.
 
Zayn: Ahahaha, no, ahahaha smettila, SMETTILA! ahaha
Io: Ah qualcuno soffre il solletico eh?!
Zayn: Cavolo l’ha scoperto! Sono finito!
Io: ahahahaha lo puoi dire forte!
Zayn: No, no, no! ahahahaha no! non puoi farmi questo!
Io: Ah no? hahaha
 
Si fermò all’improvviso si voltò di scatto e mi bloccò i polsi, mi strinse tanto forte, quasi a farmi male.
Era serio, sembrava quasi arrabbiato, i suoi occhi, erano capaci di farti ghiacciare anche in piena estate.
Ma ora era quasi inverno e faceva freddo e quegli occhi erano indicibilmente freddi.
Passarono pochi secondi, ma furono i più brutti che ricordo. Avevo il cuore in gola, non riuscivo a deglutire la saliva e non riuscivo a respirare per niente.
 
Io: Co..
 
Non terminai la frase che mi ritrovai le sue labbra sulle mie.
 
La seconda volta, ed era stato bello come la prima, forse anche di più.
Erano passati diversi giorni, ma quello che provavo per lui non cambiava e non cambiava nemmeno il disagio che sentivo quando pensavo a i suoi sentimenti.
Non sapevo se ricambiava per davvero o voleva solo aggiungere un punto alla sua lista di ragazze ‘ottenute’.
 
Sì ma tu l’ami?
Sì cervello caro, sì io l’amo, come non ho mai amato nessuno, i suoi baci sono stupendi, è il miglior baciatore che abbia mai visto, è dolce in fondo e non è quel figo senza cuore che temevo fosse, e non mi bacia con foga e voglia di avermi, guarda mi sta baciando con dolcezza, con dolcezza capito? Sì, lo amo.
 
Allora amalo!
Ecco cosa voleva dirmi il mio cervello da un po’.
Lo ami? Allora amalo e basta.

Tadàà, corto, orribile, in ritardo mostrouso e non dice un cavolo.
Allora, volvevo postarne due prima di partire, ma non ce l'ho fatta, domani parto, torno fra tre giorni.
Fate una cosa se avete twitter seguitemi, magari mi dite cosa dovrei cambiare o aggiustare o ppure così tanto per chiacchierare.
https://twitter.com/#!/_isgottabeyou_
Ciao ciao geeeente ♥

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