A kiss?!

di Sakurachan 92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Cap 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



Hokage.
È questo il motivo per qui sono diventato un Ninja…diventare Hokage.
L’unica cosa che mi importava era essere accettato dalla gente!.
Fin da piccolo, venivo sempre allontanato dalle persone del villaggio; con loro mi mostravo sempre allegro e disinteressato,ma era solo un modo per nascondere la tristezza della solitudine. Così, per attirare l’attenzione, finivo per comportarmi da teppista.
Mi disprezzavano…ma almeno mi consideravano.
Mi guardavano con circospezione da lontano, mentre io continuavo a sentirmi solo…solo e desideroso di una famiglia, di una mamma e di un papà che non avevo mai avuto!
Non avevo neanche più la forza di piangere; ormai avevo versato anche l’ultima lacrima che possedevo.
Poi scoprii che la mia solitudine era dovuta al demone enneacoda…Kyuubi, la volpe a nove code che il Quarto Hokage aveva sigillato in me.
Non so spiegare il mio stato d’animo quando appresi la notizia…ero triste…ed ero arrabbiato!
A parte il maestro Iruka, non avevo amici. Questo fino a dodici anni, quando conobbi Sakura e Sasuke. Conoscevo Sakura da molto tempo, e ne sono stato sempre innamorato, anche se lei non ricambiava il mio amore, presa com’era da Sasuke.
Non ricordo quando me ne innamorai, forse lo sono sempre stato.
Lei era diversa dalle altre. Possedeva una luce speciale negli occhi, una luce che non avevo intravisto in nessun’altra prima di lei.
Lei era speciale… e lo è tutt’ora.
Tutti e tre ci ritrovammo nel team numero 7, capitanato dal maestro Kakashi.
Abbiamo affrontato innumerevoli avventure insieme, la nostra amicizia andava sempre più consolidandosi finché Sasuke non se ne andato via, per unirsi alla squadra di Orochimaru, mio acerrimo nemico.
Mi sentii tradito.
Il mio compagno di squadra, il mio migliore amico, mi aveva voltato le spalle solo per le sue ambizioni di potere.
Da allora sono passati tre anni, tre lunghissimi anni durante il quale ho continuato ad allenarmi senza sosta con il sommo Jiraiya.
Non è facile, ma ogni giorno non faccio che ripetermi la promessa fatta a Sakura:
“Prima o poi lo riporterò indietro, stanne certa!”
non ci sono ancora riuscito,ma mi impegnerò con tutto me stesso per mantenere quella promessa.
Lo Giuro!

Tramonto. Una leggera luce color arancio accarezzava il villaggio, pronto ad immergersi nel lungo letargo della notte.
Gruppi di ragazzini giocavano spensierati per le stradine quasi deserte, sgridati dalle madri che li informavano che la cena era pronta già da un pezzo.
Soffiava una leggera brezza primaverile, il fruscio del vento era dolce e melodioso e accompagnava gli ultimi ritardatari che frettolosamente raggiungevano le proprie abitazioni.
Nella strada deserta, si udivano soltanto i sommessi passi di una ragazza che procedeva a passo spedito.
Non doveva avere più di quindici anni, i capelli le arrivavano fin sopra le spalle e sul capo, utilizzato come una fascia per capelli, aveva il fazzoletto con sopra inciso il simbolo rappresentativo del villaggio della Foglia, segno di riconoscimento dei ninja del paese.
La ragazza camminava a testa alta, sembrava quasi che niente e nessuno avesse potuto spaventarla!
Arrivò alle soglie della foresta.
Lì, un ragazzo, suo coetaneo si allenava.
Su ogni albero era disegnato un bersaglio rosso, che il giovane ragazzo doveva riuscire a centrare nel mezzo; saltando da un’ albero all’altro lanciava rasengan, riuscendo ogni volta a fare centro,anzi a polverizzare l’albero.
Una volta centrati tutti i bersagli, il ragazzo atterrò con entrambi i piedi sulla morbida erba.
Aveva l’aria piuttosto stanca; doveva essersi allenato per molte ore.
“Ora basta Naruto! Sono ore che ti alleni! Non è consigliabile fare allenamento extra!” lo sgridò la ragazza dai capelli rosa, porgendogli un’ asciugamano.
“Non è ancora abbastanza!” disse il ragazzo afferrando l’asciugamano e asciugandosi la fronte completamente pregna di sudore.
"Devo allenarmi per diventare più forte, solo così riuscirò a sconfiggere Orochimaru e a riportare indietro Sasuke!"
Sakura sbuffò.
Quel ragazzo non le dava mai ascolto!
“Sei un testone! Se continui così, esaurirai tutto il tuo chakra, e sbatterai a terra!”continuò la ragazza piuttosto accigliata.
In realtà, conosceva il motivo per cui si allenava…lo conosceva bene.
Nonostante lo trattasse male, Sakura ammirava molto Naruto;ammirava la sua caparbietà e la sua lealtà.
Ma quello che maggiormente la colpiva era la sua grande allegria, che nonostante i dolori che aveva attraversato, non lo abbandonava mai.
Forse perché ormai di piangere non ne poteva più!
Ammirava anche il suo comportamento nei confronti di Sasuke; aveva sofferto molto quando se ne era andato, ma ciononostante non si era mai adirato nei suoi confronti. Per quanto crudele e spietato egli si mostrasse il suo unico scopo era batterlo…batterlo, si…ma per riportarlo indietro!
Naruto la guardò negli occhi.
È tutto inutile discutere con lei, tanto alla fine vince sempre!
Sorrise interiormente.
Nonostante fossero passati anni, non era cambiata per niente. Pensandoci bene, forse ora non era più la ragazza timida e insicura di una volta, inoltre lo picchiava molto più spesso e molto più spesso mostrava la sua vera personalità.
Ma era diversa non solo interiormente ma anche fisicamente. Non aveva più l’aria da piccola bimbetta spaurita, ormai era diventata una vera donna, matura e sicura di sé.
In quel periodo aveva inoltre mostrato di essere preoccupata per la sua incolumità soprattutto quando apprese che Naruto era il bersaglio di Alba a causa della volpe a nove code.
Il ragazzo faceva finta di nulla. La cosa che odiava di più era la pena e ancor di più,vedere quel sentimento riflesso negli occhi della ragazza.
“E va bene…va bene farò come dici, basta che non mi rompi i timpani!” disse il ragazzo mettendosi le mani dietro la nuca, voltando le spalle a Sakura che, appena udite quelle parole, gli mollò un energico pugno in piena faccia.
“Questo è il ringraziamento per essermi preoccupata per te! Sei proprio uno stupido! E pensare che…” Sakura, voltò le spalle al ragazzo indignata dalla sua risposta, continuando a borbottare allontanandosi dal luogo dove il ragazzo giaceva.
Naruto disteso a terra si levò a sedere massaggiandosi la parte lesa con un broncio sul viso, che subito dopo si trasformò in un sorriso.
E anche per questo che mi piaci…Sakura-chan!


Allura vi è piaciuto questo primo cap? Bello vero? Dopo essermi pappata una tazza intera di latte e cereali alle sette precise di sera, sono più energica che mai. Non ho ancora studiato chimica, ma chi se ne importa giusto?Giusto??? Emh mi sa che dovrei andare…ci riscriviamo al prossimo cap!!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***



Nostalgia.
Da un po’ di tempo, è questo l’unico sentimento che riesco ancora a provare.
Nostalgia per quando ero una ragazzina, nostalgia delle giornate trascorse insieme,nostalgia di quando, noi tre, eravamo ancora una squadra.
Già…una squadra!
Il team numero 7.
Ricordo ancora il mio cuore,che batteva all’impazzata quando vedevo Sasuke.
Ricordo la pesantezza dei pugni che piazzavo in pieno volto a Naruto quando si avvicinava a me per ripetermi, per la milionesima volta, che mi amava.
Ma…
Anche se Sasuke non mi considerava…
anche se Naruto mi infastidiva…
Ero felice!
Perché sapevo di poter contare sempre e in qualunque situazione su di loro.
Nei primi tempi, ero convinta di essere solo un peso per la squadra, l’anello debole della catena, destinata a guardare per sempre le spalle dei miei compagni.
Crescendo però, questo pensiero è andato sempre più sfumando, fino a scomparire del tutto; ho infatti capito che, anche se non sono potente come Naruto o Sasuke, potevo comunque rendermi utile.
Passavano i mesi e giorno dopo giorno notavo Sasuke distaccarsi sempre di più dal gruppo.
Ormai aveva preso la sua decisione,voleva allearsi con Orochimaru in modo da diventare più forte per sconfiggere suo fratello Itachi.
Il giorno della sua partenza, lo aspettai al confine del villaggio.
Gli dissi che non doveva partire e che, se fosse stato necessario, l’avrei aiutato a compiere la sua vendetta.
Poi gli dissi che lo amavo.
Lui mi guardò negli occhi, e dopo avermi ringraziato, mi colpì alla nuca.
Svenni.
Il giorno dopo, prima che Naruto partisse alla sua ricerca gli raccontai il mio tentativo di fermarlo, e lo scongiurai di riportarlo indietro.
Naruto mi sorrise e mi assicurò che ci sarebbe riuscito.
Solo allora mi resi conto dell’intensità del sentimento che provava per me.
Che stupida!
Consideravo Naruto una palla al piede, incapace di provare veri sentimenti nei confronti di qualcuno.
Ma forse...
quella insensibile ero io!
Al suo ritorno, Sasuke non era con lui, ciò nonostante mi giurò che prima o poi avrebbe mantenuto la sua promessa.
Sulla soglia dell’ospedale dove era ricoverato Naruto, presi la mia decisione; la prossima volta, anch’io sarei andata con lui.
Alcuni giorni dopo chiesi al quinto Hokage di prendermi come allieva.
Sono passati anni da allora e Naruto è ritornato dal suo viaggio.
È cresciuto!Ormai è un ninja a tutti gli effetti!
Il demone Kyubi non ha fatto che procuragli guai; è costantemente in pericolo di vita, eppure sembra non dargli importanza.
Il suo unico scopo è riportare indietro Sasuke.
È davvero un ragazzo speciale!
Ho paura…
…non voglio perderlo!



La mattina di un nuovo giorno accarezzava il villaggio di Konoha.
In paese c’era uno strano movimento.
Gruppi di ninja passeggiavano per le strade guardandosi intorno con aria sospetta;del resto era comprensibile, non per niente erano in guerra e Orochimaru poteva attaccare in qualsiasi momento.
La stessa mattina Naruto e Sakura erano stati svegliati di soprassalto, e condotti da alcuni jonin del villaggio nella casa del 5° Hokage.
Giunsero in un’ampia stanza, finemente arredata dove, oltre ai due amici, si trovavano anche il maestro Iruka, Kakashi, Gai e molti altri jonin.
Tsunade era al centro, seduta su una poltrona di pelle bianca;aveva l’aria piuttosto preoccupata!.
Dopo poco dalla porta, entrarono anche gli altri: Neji, Ten Ten, Lee e gli altri…forse anche loro non conoscevano il motivo della convocazione!
Tsunade alzò lo sguardo, costatando che tutti i convocati fossero presenti, poi si alzò impiedi, “Ieri si è tenuto, con la massima segretezza, un consiglio di tutti i Jonin, semplici e speciali del villaggio, durante il quale si è discusso dei recenti avvenimenti; temi predominanti della riunione sono stati il villaggio del suono, Alba, Orochimaru e…Sasuke!”
Alla pronuncia del nome, Sakura e Naruto sussultarono.
Come un film, davanti ai loro occhi rivissero la scena del loro ultimo incontro con il ragazzo.
I suoi occhi…così differenti da come erano prima,
la sua voce…più dura e insensibile,
la sua forza…brutale e devastante.
Non era più il ragazzo di una volta:introverso, si…ma leale e sincero!.
No.
Quel ragazzo era ormai morto,sepolto sotto strati e strati di male e vendetta, che mano a mano andavano ad aumentare, e a cancellare quel che ancora resta del vecchio Sasuke Uchiha.
Eppure, durante un discorso con Sai, Naruto continuava a definirlo “amico”, e nonostante egli avesse tentato seriamente di ucciderlo per acquisire il tanto bramato Sharingan ipnotico, era convinto, o forse semplicemente si illudeva, che sotto quello strato di crudeltà ci fosse ancora Sasuke, il suo compagno di squadra, il suo eterno rivale…il suo migliore AMICO!
“A proposito”, proseguì Tsunade, “è stata presa una decisione! Sasuke, così come l’Akatsuki e gli appartenenti del villaggio del suono che tenteranno di ostacolarci, saranno catalogati come Mukenin di livello S, e quindi nemici da eliminare ad ogni costo!” .
Sakura sgranò gli occhi.
Una ferita, che da tempo tentava di rimarginare, si era riaperta improvvisamente, provocandogli un dolore inimmaginabile.
Abbassò lo sguardo, tentando di trattenere le lacrime, che a forza spingevano per uscire dai suoi occhi.
La razione di Naruto fu pressoché la stessa!
Il ragazzo abbassò lo sguardo, stringendo i pugni lungo i fianchi.
Cosa?
No…non è possibile, non stà succedendo davvero!
Perché…Perché?
Non possono davvero pensare che IO avrei il coraggio di uccidere Sasuke, come se fosse un qualsiasi altro nemico.
Dannazione, era mio amico…è mio amico!.
No! non posso…non voglio!

Naruto rialzò di scatto il capo, guardò Tsunade con sguardo grave e fece per andarsene, quando le parole dell’ Hokage lo costrinsero a fermarsi.
“Comprendo il tuo dolore, ma non c’è altra soluzione! Abbiamo discusso a lungo sul fatto, mi sono battuta per far cambiare idea al consiglio, ma non è servito a nulla!” disse come per giustificarsi.
Naruto si fermò, seppur continuando a dare le spalle alla donna,
“Non mi importa! Sasuke è mio a…”
“Ha tentato di ucciderti!” lo interruppe la donna, “Volevi dire che è tuo amico, vero? Non è così!Ti ricordo che se non fosse per Yamato-sensei, tu non staresti qui! Devi metterti in testa che non è più il Sasuke che conoscevi”
Quelle parole giunsero come una pugnalata al cuore sia per Naruto, che per Sakura che aveva ormai lasciato che le lacrime trapelassero dai suoi occhi, tentando di soffocare i singhiozzi.
Naruto voltò la testa come per guardarla.
Se prima stava male, ora stava da schifo!
Non poteva sopportare l’idea che Sakura piangesse, che soffrisse per Sasuke.
Non di nuovo!
Serrò i denti, probabilmente se avesse avuto del cemento in bocca, l’avrebbe frantumato senza fatica.
“Farò a modo mio!”, fu Naruto a spezzare il silenzio che regnava nella stanza.
I presenti erano ammutoliti di colpo, come sentendosi di troppo in tutta quella faccenda.
Kakashi guardava le spalle di Naruto con sguardo serio.
“Non mi importa di cosa pensiate, e poi ho una promessa da mantenere!”, dopo aver detto quelle parole, Naruto riprese a camminare e usci dalla stanza, sotto lo sguardo attonito dei presenti. Sakura sollevò il volto in tempo per vedere la sagoma del ragazzo varcare la soglia della porta e scomparire subito dopo.
Le lacrime avevano temporaneamente smesso di scorrere e ora, continuava a fissare il luogo da dove poco prima se ne era andato il ragazzo.
“Naruto!” furono le uniche parole che riuscì a pronunciare. Ritornò a guardare avanti a se.
Il suo sguardo si posò dapprima sul maestro Kakashi, che la guardava senza proferire parola, e poi su Tsunade, che la fissava amareggiata.
Così come Naruto, si voltò di scatto e senza esitazione uscì dalla porta.

Ed ecco il secondo cap! Mamma che fatica, anche se ne vale la pena! Volevo innanzitutto ringraziare tuuti coloro che hanno commentato la mia fanfic, in realtà nn credo sia così bella, ma grazie per i complimenti!^.^ Mi raccomando commentate commentate!!!!

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Capitolo 3
*** Cap 3 ***



Sakura cominciò a correre.
Era stanca di tutto e di tutti!
Era stanca di quella situazione così complicata!
Lui, lei e l’amico che si rivela cattivo.
Troppo spesso l’aveva letto nei romanzi, che il più delle volte si concludevano con il pentimento del cattivo, e del ritorno insieme a casa per ricominciare una nuova vita.
Ma quello non era un romanzo, era la vita reale…la sua vita!.
In cuor suo sperava che la faccenda si risolvesse come in uno dei suoi tanti libri, con un lieto fine da mozzare il fiato, ma sapeva anche di non poter fare affidamento solo sulle sue speranze.
Forse era questo a farle più male.
Nonostante si ripetesse all’infinito che tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi, una parte di lei pensava che tutto era ormai perduto.
Forse Tsunade-sama aveva ragione, Sasuke-kun non era più quello di una volta. Che senso aveva dunque sprecare fiumi di parole?!
Scosse la testa, maledicendosi per il semplice fatto di averci anche solo pensato!
Se cosi fosse, tutti gli sforzi di Naruto sarebbero stati vani!
Si sarebbe battuto per un ’obbiettivo che sapeva sin dall’inizio di non poter raggiungere! Dunque… perché combattere?
Se tutto era già stato deciso dal fato, che come a una partita di scacchi si diverte a giocare con gli esseri umani, colpevoli solo di essere pedine di quell’infinito gioco, che senso ha opporsi al destino?.
Sakura rallentò il passo, mentre la pioggia cominciò a scendere copiosa dal celo, mescolandosi alle sue lacrime.
A sua insaputa, le parole della Godaime le stavano facendo il lavaggio del cervello.
Giusto o Sbagliato.
Vita o Morte.
Combattere o Rassegnarsi.
Ormai non aveva più punti fermi, non aveva più certezze, non aveva più speranze!
E quando si perde la speranza, si perde ogni possibilità di cambiare il corso degli eventi, rendendosi succubi di un destino che ormai è già da tempo segnato.
Pensò a dove fosse Naruto in quel momento.
Lo trovo poco più avanti che tirava pugni contro un’ albero di ciliegio, sotto la pioggia scrosciante.
Le nocche delle mani gli sanguinavano a causa della violenza dei colpi.
Sakura non riusciva a capire se quei rivoli di acqua che gli scorrevano sulle gote, fossero lacrime; la pioggia picchiettava contro il suo viso segnando il suo volto, contratto da una smorfia di rabbia.
La ragazza gli si avvicinò.
Pur notando la sua presenza, il ragazzo non smise di tirare pugni.

Dannazione, Dannazione!
Ma cosa gli è saltato in mente a quelli li?
Credono davvero che io assolva senza obiettare il compito che mi hanno affidato?
Ma per chi diamine mi hanno preso!
Non mi importa di quello che pensano, dovessi avere tutto il villaggio contro di me, io non ucciderò Sasuke!



“Smettila! Ti farai soltanto del male!” gli disse la ragazza preoccupata.
Naruto non la ascoltava, e continuò a sferrare pugni, ora con maggior vigore.
“Fermati, ti prego!” lo scongiuro la ragazza, bloccandogli il braccio con la mano.
Solo allora si fermò.
Il sangue che usciva dalle sue mani, aveva impregnato l’erba bagnata mentre, impronte di sangue erano marcate anche sul tronco dell’albero, che poco prima era stato l’oggetto di sfogo del genin.
La ragazza guardo sconsolata l’albero e poi il ragazzo, che aveva la testa china e i pugni serrati lungo le braccia.
Gli si avvicino prendendogli le mani, e dopo che le sue si circondarono di un’aurea luce verde, gli guarì le ferite.
Naruto si levò a sedere, e la ragazza dopo poco lo imitò, senza però lasciargli le mani.
La pioggia continuava a scendere a fiotti, mentre i due ragazzi se ne stavano seduti ai piedi dell’albero, riparati dalle sue fronde.
Naruto aveva lo sguardo perso nel vuoto, mentre Sakura lo fissava.
Chi sa da quando aveva perso la brillantezza che aveva sempre caratterizzato il suo sguardo.
Forse, pensò la ragazza, nello stesso momento in cui capì di essere stato tradito dal suo migliore amico.
“Sakura-chan!? Ricordi la formazione della nostra squadra… del team numero 7?” chiese ad un certo punto Naruto, spezzando il lungo silenzio che si era creato tra i due.
“Certo che mi ricordo! Ero felice perché ero capitata nello stesso gruppo di Sasuke-kun, al contrario di Ino-chan che venne rosa dalla rabbia! Anche se però ero seccata dal fatto che nella squadra ci fossi anche tu!” rispose la ragazza, tenendo lo sguardo ritto avanti a se.
Il ragazzo sorrise nostalgico.
“Già!” si limitò a dire, ritornando serio.
“Ma” proseguì la ragazza, “ricordo anche dello scontro contro Zabusa e Haku, del magnifico gioco di squadra di te e Sasuke-kun, della tua rabbia quando credesti che Sasuke-kun fosse stato ucciso, le prove per la selezione dei chunin, di come lui mi protesse dai quattro del suono…ricordo ogni missione, ogni istante vissuto con voi due!".
Sospirò.
"Il passato non si può dimenticare!" proseguì, "Non si possono dimenticare tutti i bei momenti trascorsi insieme, ma purtroppo neanche quello che è successo può essere dimenticato!”.
Sakura si fermò per un momento. Ripensando a quei momenti, le erano venute le lacrime agli occhi.
Gli mancavano quei momenti…cavolo quanto gli mancavano!.
Ma soprattutto gli mancava Sasuke!.
I suoi sentimenti erano molto confusi, ciononostante teneva a lui. Ma la domanda era: lo amava ancora?
Non sapeva se sarebbe riuscita a trattarlo come una volta, nel caso sarebbe tornato a Konoha.
Probabilmente no!
Naruto strinse le mani della ragazza, esortandola a continuare.
Sakura respirò profondamente.
“Sasuke-kun ci ha voltato le spalle, questo è vero, ma io sono convinta che in lui ci sia rimasto qualcosa di buono! Non posso credere che tutti i momenti trascorsi con noi siano stati solo una messa in scena! Anche se solo per un secondo, per un istante, io credo che ci abbia voluto bene davvero!”.
Naruto la guardò negli occhi.
Se tutto ciò fosse successo anni prima, probabilmente si sarebbe messa a frignare come una bambina.
Si vedeva che era cambiata!
“Tutti i vecchiacci li dentro sono davvero convinti che io potrei fare una cosa del genere! Nessuno conosce Sasuke meglio di noi due, nessuno sa come sia fatto realmente!
Nessuno lo conosce davvero!” disse il ragazzo, amareggiato.
“E' questo il motivo per cui voglio riportarlo indietro, per far capire agli altri che lui è diverso da come vuole sembrare, e poi…c’è un altro motivo…”.
Il ragazzo si fermò, come se avesse detto qualcosa di sbagliato.
Sakura sgranò gli occhi.
“Quale altro motivo?” disse la ragazza interrogativa.
Naruto sbatte numerose volte le palpebre.
“Beh…ecco…ehm, vedi…”, benché ci provasse, il ragazzo non riusciva a spicciare parola, inoltre era diventato stranamente rosso.
Non era da lui essere imbarazzato!
Sakura fissò insistente Naruto, come per intimargli di andare avanti col discorso. Benché facesse di tutto per cambiare argomento, alla fine dovette cedere, e rivelargli la verità!
“Non potrò mai dimenticare il giorno in cui Sasuke se ne andò da Konoha. Venisti da me in lacrime, raccontandomi di come avevi tentato di fermarlo, e di come il tuo tentativo fosse stato vano! Mi si strinse il cuore vedendoti in quello stato. Probabilmente se avessi avuto tra le mani Sasuke, lo avrei ucciso senza pensarci un’ attimo! Eri distrutta! Fu allora che giurai a me stesso che mai e poi mai avrei permesso che avresti versato altre lacrime per lui!Sò che…lo ami…”, Naruto si fermò per un’ istante. Era difficile per lui accettare la realtà, del resto non poteva cambiare la verità…lei lo amava, nonostante ciò che aveva fatto, lei lo amava!.
Sakura, che fino ad allora era rimasta in silenzio ad ascoltare il genin, a quelle due parole trasalì.
Naruto proseguì.
“Sasuke è nostro amico!E nonostante tutto cìò che ha fatto al villaggio, nn posso ucciderlo, perché tu ne soffriresti troppo e io… non potrei mai perdonarmelo!
Preferirei morire…piuttosto che veder star male anche te!”.
Calò il silenzio.
Naruto guardava un oggetto imprecisato al di là dell’orizzonte, Sakura aveva la testa china e il viso nascosto dai capelli.
Tutto questo…tutto cìò che aveva fatto, che stava facendo, l’aveva fatto solo ed esclusivamente per non vederla soffrire!
La giovane kunoichi sollevò lentamente il capo; potevano intravedersi i suoi occhi pieni di lacrime luccicare al riflesso del sole, ormai alto.
Strinse le mani di Naruto.
“Grazie, Naruto-kun!” sussurrò la ragazza.
Il genin si voltò per guardarle il viso.
Era la prima volta che lo chiamava così, e pronunciato da lei, quel nome gli pareva strano.
Il vento soffiava dolcemente tra le foglie, facendo ondeggiare i capelli dei due ragazzi, che si fissavano occhi negli occhi…
La distanza tra loro era notevolmente diminuita…ora erano vicini…
…troppo vicini…


Ok, potete linciarmi adesso!
Lo so, sn crudele a lasciare la storia in sospeso durante uno dei momenti clou della storia, ma volevo creare un po’ di suspance! Quindi non uccidetemi!!
È inutile dire che già so come proseguire la storia, e quindi cosa succederà tra quei due li sopra (io lo so e voi no!Ahahahahahahhaha!NdSakurachan 92) Sn appena tornata da scuola e, non avendo niente da fare ho deciso di finire il cap. Uffa! Tatata… tatata… che c’è ? Ah, volete che continui la storia? Bah, non lo so, non ho idee…forse tra una decina di anni ho più…
Skerzo naturalmente!
E ora di mettermi al lavoro quindi, rimbocchiamoci le maniche

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


NdSakurachan: Allora allora allora...da quanti anni non finisco questa FF??Non ricordo! xD In realtà,non ricordavo nemmeno di averla lasciata in sospeso (si...sono una GRANDE!! XD). Ho letto alcune recensioni e beh, ho deciso di pubblicare un capitolo conclusivo,scritto di getto.
Non mi aspettavo che qualcuno leggesse questa storia! Grazie a tutti quelli che hanno letto questo mio schifo di FF (che è stato il primo ad essere pubblicato xD).
Buona lettura!
Ja Ne!



“Grazie, Naruto-kun!” sussurrò la ragazza.
Il genin si voltò per guardarle il viso.
Era la prima volta che lo chiamava così e, pronunciato da lei, quel nome gli pareva stranamente dolce.
Il vento soffiava dolcemente tra le foglie, facendo ondeggiare i capelli dei due ragazzi, che si fissavano occhi negli occhi. La distanza tra loro era notevolmente diminuita; ora erano vicini…

…troppo vicini…


"Baciatevi forza".
Una voce fece sussultare i due shinobi, che si allontanarono l'uno dall'altro alla velocità della luce, completamente rossi in viso.
La voce apparteneva a Sai, che fissava i due ragazzi con il suo solito sorriso, mentre alle sue spalle una piccola folla di shinobi sbuffava contrariata.
"Dannazione Sai! Ma non potevi stare un po' zitto??? C'erano quasi!" disse Kiba scuotendo la testa.
"Sei sempre il solito!" disse Ino sbuffando, "e pensare che stavamo quasi per assistere al primo bacio di fronte-spaziosa!".
"N-Naruto-kun...",disse Hinata balbettando imbarazzata, nascondendo il volto con entrambe le mani.
E ancora Shikamaru, Shino, Choji e addirittura il maestro Kakashi. Tutti erano presenti, e tutti le stavano dando di santa ragione al povero Sai, che si ritrovò disteso al suolo agonizzante in una pozza di sangue.
Naruto e Sakura erano completamente spaesati.
Sakura era rossa come un peperone e la testa le girava vorticosamente, mentre Naruto era impallidito e fissava il vuoto, maledicendo i compagni per averli interrotti in un momento simile.
Ma che ci faceva metà villaggio lì?
"Ci dispiace avervi disturbato in un momento così intimo" disse Shikamaru, massaggiandosi la fronte con una mano "ma eravamo preoccupati per voi due".
Gli occhi cerulei di Naruto incontrarono quelli color smeraldo di Sakura, per poi volgere nuovamente lo sguardo su quell'improbabile folla di spettatori.
Naruto fece qualche passo in avanti, grattandosi il capo.
"Mi dispiace,ma non cambio idea!" disse tornato improvvisamente serio, stringendo leggermente gli occhi.
"Non posso uccidere Sa..."
"Lo sappiamo bene Naruto" lo interruppe Shikamaru, "è per questo che siamo qui".
Naruto fissò il Nara sorpreso.
"Non capisco" farfugliò, ancora più confuso di prima.
"In altre parole" intervenne Kakashi, aggiustandosi la maschera con la mano destra, "il villaggio si è opposto a quanto deliberato dal gran consiglio. La Foglia agirà autonomamente, assumendosi piena responsabilità su Sasuke ".
A Naruto e Sakura ci volle qualche secondo più del necessario per elaborare mentalmente quanto appena pronunciato dal loro sensei.
Il villaggio si era opposto al gran consiglio? Konohagure rischiava una guerra con gli altri paesi,solo per riportare indietro un traditore del villaggio?
Impossibile!
Il biondo era attonito, così come la Haruno,che era rimasta affianco a lui ad osservare la scena.
"Beh,perchè ci fissate come due pesci lessi?" disse Ino sorridendo, "potreste almeno ringraziarci!", concluse poi,incrociando le braccia "Non potevamo mica lasciarvi soli".
Sakura fissava gli shinobi davanti a se. Erano tutti schierati davanti a lei e a Naruto,spalla contro spalla, pronti ad aiutarli. Gli occhi le si riempirono di lacrime.
Anche Tsunade era li, e fissava Naruto dritto negli occhi.
"Questa decisione ci metterà nei guai" disse quasi con un sospiro, "ma non posso rischiare una guerra civile a Konoha quindi...",l'espressione severa si trasformò in un sorriso, "mettetecela tutta!".
Il volto di Naruto si illuminò, e un sorriso smagliante si impadronì del suo viso.
Si grattò il naso,quasi imbarazzato per le parole appena udite. "Grazie baa-chan, grazie ragazzi!"
Sakura si asciugò le lacrime che le rigavano il viso e guardò il volto di Naruto.
Le pareva di intravederla di nuovo.
Le pareva di intravedere una nuova luce nei suoi occhi, quella stessa luce che aveva visto in lui ai tempi del team 7
Aveva quasi dimenticato il calore che riusciva a trasmettere il biondo con un semplice sorriso. Sembrava che niente fosse impossibile adesso.
"Adesso vi bacerete spero!" disse Sai alzandosi faticosamente dal suolo.
Il gruppo di shinobi lo fissò con aria omicida, iniziando a rincorrerlo per tutto il villaggio. Sakura e Naruto fissavano la scena imbarazzati, ma divertiti.
L'amore.
Per quello ci sarebbe stato tempo. Ora la priorità era riportare indietro Sasuke.
"Ce la faremo, Dattebayo!" disse il biondo alzando il pugno e sorridendo ancora di più.
Sakura sorrise.
Si avvicinò al volto del ragazzo e, con gesto inaspettato, gli baciò la guancia.
Il ragazzo arrossì,portandosi una mano sul punto appena sfiorato dalle labbra della rosa che, per evitare il suo sguardo, corse a raggiungere gli altri shinobi del villaggio.

Per l'amore c'è tempo.
Ma un po' di dolcezza, in fondo, non guasta!

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