For all the world to see di skullrose (/viewuser.php?uid=123683)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'agguato ***
Capitolo 2: *** Il volo ***
Capitolo 3: *** The President ***
Capitolo 4: *** War and Peace ***
Capitolo 5: *** Il Complotto Parte I ***
Capitolo 6: *** Il complotto parte II ***
Capitolo 7: *** Doppio gioco ***
Capitolo 8: *** Caos ***
Capitolo 9: *** Sabotaggio ***
Capitolo 10: *** Non si morde mai la mano del padrone ***
Capitolo 11: *** Latitanza forzata parte I ***
Capitolo 12: *** Latitanza forzata parte II ***
Capitolo 13: *** For all the world to see ***
Capitolo 1 *** L'agguato ***
For all the world to see capitolo 1
Come vi
comportereste se scopriste che lo Stato e le nazioni intere controllano ogni
vostra mossa? Come vi sentireste a essere osservati in ogni singolo momento
della vostra vita?
Questo è un
esperimento, ho chiesto consiglio a Kat Logan che per me è veramente una senpai
su molte cose e mentre le chiedevo consiglio dicendole cosa avevo in mente mi è
venuta l’idea per questo esperimento.
L’agguato
Come spesso ti
definisco, Kami Sama
Quest’esperimento te lo
voglio dedicare
Sperando che ti piaccia
come a me piacciono le tue fic
Palazzo governativo degli Stati Uniti
“Signori, vi
ho riuniti qui oggi per mettervi al corrente di un nuovo esperimento politico
che dal suo inizio fino alla sua fine sarà chiamato For
all the world to see, non occorre che vi ricordi che questo progetto è top
secret e che chiunque ne parlerà al di fuori di questa stanza sarà eliminato”
Un
brusio si era alzato nella stanza fino a quel momento silenziosa, il Presidente
degli Stati Uniti aveva ufficialmente dato il via all’esperimento che avrebbe
permesso ai vari capi di stato di controllare ogni singola azione dell’intera
popolazione mondiale.
Il sistema era stato inventato da uno scienziato ingaggiato
dal Governo a cui era stato chiesto di progettare un chip, da
trapiantare sotto pelle che fosse in grado
di adattarsi al sistema immunitario del corpo umano; non arrecasse nessun tipo di fastidio
all’individuo che lo trasportava.
La sua funzione era
quella di sostituire i soliti
documenti cartacei, come passaporti, carte d’identità e patenti. Oltre
a questo, il Presidente voleva di più. Aveva
intenzione di controllare
ogni singola mossa delle persone grazie ai satelliti collegati al chip.
Dopo
mesi di studi e di ricerche il chip era stato finalmente terminato, doveva
solo trovare un’ospite su cui testarlo.
“Vieni
qui figlia mia, come sai ho creato un chip che sostituirà i vecchi documenti
cartacei, devo trapiantartelo nel dito per essere sicuro che funzioni. Sta
tranquilla se dopo ventiquattro ore ci saranno dei problemi lo rimuoverò dal
tuo organismo”
Una
ragazzina minuta di appena quindici anni si era avvicinata scettica al tavolo
degli esperimenti di suo padre.
Sei
sicuro papà? Da quando ti è stato commissionato questo lavoro ti vedo cambiato,
sembra che tu mi nasconda qualcosa”
Hotaru
viveva con suo padre in una casa modesta nella periferia di Tokyo, suo padre il
dottor Tomoe, era uno scienziato in declino, nessuno collaborava ai suoi
esperimenti e rischiava di essere radiato dall’albo degli scienziati per un
esperimento dove aveva perso la vita la sua compagna. Da quel giorno erano
riusciti a rimanere uniti nonostante i continui fallimenti;
lei era ancora studentessa, aveva promesso a suo padre di non cercare lavoro fino
alla fine dei suoi studi.
Dopo
un anno suo padre era stato chiamato da alcuni americani che richiedevano le
sue conoscenze nel campo informatico e meccanico per realizzare un chip di
riconoscimento che non provocasse danni al corpo umano, gli erano stati inviati
insieme ad un collaboratore, i fondi necessari per la sua ricerca e quando
aveva chiesto perché il denaro fosse in contanti gli era stato detto che il
chip era un esperimento e che per tanto in caso di fallimento non dovevano
esserci tracce di depositi o spostamenti finanziari che riconducessero al
Presidente degli Stati Uniti.
“Su
Hotaru non fare quella faccia, se quest’esperimento va a buon fine potremmo
finalmente fare una vita decente ed io mi riscatterò con quegli inetti del
laboratorio che mi considerano un fallito”
“Papà
ricorda che non ti è permesso parlare di quest’esperimento con altre persone,
anche se andasse bene non potresti comunicare, se non al Presidente stesso,
l’esito delle tue scoperte”
“Hai
ragione, avevo dimenticato questo dettaglio. Su ora sta ferma mentre ti pianto
il chip nel dito”
Aveva
impugnato una pistola per orecchini opportunamente modificata e adattata al chip per
impiantarlo facilmente
nel corpo delle persone. Un click e il viso paonazzo di Hotaru stavano a
significare che la
puntura era andata a buon fine e che il chip era nel suo corpo.
“Visto?
Non è stato poi così difficile”
“Parla
per te! Mi hai fatto male! Sai che odio le punture!” si era infilata il dito
sanguinante in bocca per fermarne la fuoriuscita.
“Su
su, non sei più una bambina e poi non ha fatto così male come vuoi farmi
credere, dai andiamo, ti compro un gelato se smetti di succhiarti il dito”
“vha
bee!”
Un
suv nero con i finestrini oscurati era appostato a qualche isolato dalla
gelateria dove il dottor Tomoe e sua figlia stavano chiacchierando.
“Guarda
che quadretto commuovente!”
“Mi
fa venire il voltastomaco!”
“Piantatela
voi due! Sembrate due vecchie zitelle!”
“Di
che t’impicci tu?! Pensa a fare il tuo lavoro!”
“Si
da il caso che sia io l’unica a lavorare qui!”
“Vuoi
insinuare che noi non facciamo il nostro?”
“È
proprio quello che sto dicendo! State lì a fissare quei due bevendo caffè e
mangiando ciambelle come i poliziotti di quart’ordine! Spettegolate e
commentate con disprezzo tutto quello che fanno, quando dovreste stare attente
a non farci scoprire!”
“Vuoi
che ti ricordi perché sei finita qui con noi a monitorare quei due che si
divertono, Michiru?”
“Non
serve Minako”
“Bene!
Se non hai altro da dire pensa al tuo lavoro che noi pensiamo al nostro”
Il dottor Tomoe e sua figlia erano rientrati
a casa molto tardi, era da molto che non passavano del tempo insieme come quel
pomeriggio, ma qualcosa turbava la mente del dottore. Si era accorto, infatti,
che un suv nero li stava seguendo da quando avevano lasciato la gelateria, non
poteva certo essere una coincidenza. Ogni volta che si fermava l’auto nera
rallentava e quando ripartiva prima di ricomparire nel suo specchietto
retrovisore ci metteva un po’.
“Hotaru,
entra in casa, devo fare una cosa importante. Non aprire a nessuno”
“Papà
non sono più una bambina! Va bene, non fare tardi e fa attenzione”
“Certo
star…hei non sono mica un bambino sai? So badare a me stesso, tu piuttosto vedi
di andare subito a letto, domani hai scuola”
Si
era chiuso la porta alle spalle e dopo aver tirato un sospiro di sollievo si
era avviato verso la macchina, doveva vedere il suo assistente per consegnargli
il chip prima che capitasse qualcosa di brutto alla sua famiglia.
Hotaru
era uscita dalla doccia quando alcuni rumori avevano attirato la sua
attenzione.
“Papà?
Sei tornato presto o hai dimenticato qualcosa come al solito?”
“Papà?
Sei tu vero? Smetti di farmi questi scherzi e dimmi qualcosa!”
Silenzio,
solo il silenzio regnava nella casa, una mano uscita dalla stanza si era posata
prepotentemente sulla sua bocca.
“Ora
ragazzina ascoltami bene! Io toglierò la mano dalla tua bocca, se urli –le
aveva puntato una pistola dietro la nuca- ti farò saltare il tuo cervellino e
quando tuo padre tornerà avrà una bella sorpresa, siamo intesi?”
La
ragazza aveva fatto un cenno affermativo con la testa e la presa sul suo volto si allentò.
“Chi
siete? Non ci sono soldi in casa!”
“Avete
sentito? Ci crede dei ladruncoli qualunque, questa è bella! Smetti di scherzare
e dicci dove si trova il chip”
“Quale
chip?”
“Avanti,
sai bene di cosa parlo! Se non vuoi uno sfiatatoio come i delfini ti conviene
dirmi tutto quello che sai!”
“Piantala!
Non otterrai nulla se la tratti così!”
“Tu
sta zitta e controlla lo studio del dottore!”
“Non
c’è niente, abbiamo controllato un milione di volte! Non c’è nemmeno una
cassaforte o ripiani nascosti da nessuna parte!”
“Merda!
Ascoltami bene ragazzina, noi adesso facciamo un patto, ci stai? Si? Bene!”
Il
dottor Tomoe aveva consegnato il chip al suo collaboratore che si era diretto
in aeroporto per portarlo immediatamente al Presidente. Il suo lavoro era
concluso, doveva solo rilassarsi con sua figlia e aspettare il resto dei soldi
che gli erano stati promessi.
“Hotaru
sono a casa”
“Papà
sono qui in cucina”
“Ti
avevo detto di andare a dormire”
“Non avevo
sonno e ho deciso di aspettarti”
“Cos’è
senza la mia presenza in casa non riesci ancora a dormire?”
Si
era diretto verso la cucina quando una persona con un passamontagna nero si era
parata davanti a lui stringendo il corpo di Hotaru.
“Alla
buon’ora dottore! Non lo sa che le ragazzine non vanno lasciate da sole di
notte? Non si sa mai cosa potrebbe capitare! Ci sono tante persone cattive in
giro!” la presa su collo di Hotaru si era fatta più forte per rafforzare il
concetto e spingere il dottor Tomoe a collaborare.
“Cosa
volete da me? Lascia andare mia figlia e prendi me!”
“Non
è così facile, se noi lasciamo andare questa puttanella sicuramente andrà a
spifferare tutto alla polizia e noi non vogliamo questo vero dottore?” una
ragazza dai lunghi capelli biondi dal viso scoperto si era avvicinata a Tomoe
mettendo un dito sulle sue labbra e con voce volutamente modulata aveva
continuato vicino al suo orecchio
“Se
fai un passo falso tua figlia muore!”
“Non
ha niente con se e la sua macchina è pulita!”
“Dove
cazzo è il chip? Parla o tua figlia si farà molto male”
“Non
è più qui”
“Questo
lo vediamo da noi testa di cazzo! Dove l’hai nascosto?”
“Teste
di cazzo sarete voi! Il chip non è più qui, non è in questa casa, non è in
questa città e nemmeno in questo stato! Si trova su un fottuto aereo diretto a
New York!”
“Tu
maledetto figlio di puttana!”
La
presa sul collo di Hotaru era sparita, la persona con il passamontagna aveva
tirato un pugno contro il viso del dottore che era finito contro il muro
urtando violentemente la testa.
“Ma
brava! Adesso mi dici come facciamo a farlo parlare?!”
“Non
dirà più nulla! Qui abbiamo finito, ammazza la ragazzina e il dottore! Ah e fai
presto dobbiamo prendere un aereo il prima possibile!”
“Co…Io
non ammazzo nessuno!”
“Muoviti
non ho tutto il tempo del mondo!”
“Io
non ammazzo nessuno ti ho detto! Non sono un’assassina come te!”
Due
colpi di pistola avevano sfiorato le teste delle due ragazze finendo in mezzo
la fronte di Hotaru e un secondo colpo su quella di Tomoe
“Abbiamo
finito! Adesso vedete di cancellare ogni vostra traccia abbiamo un volo per New
York tra meno di un’ora!”
“Questa
è la mia ragazza!”
“Va
al diavolo Haruka! Ora muovi il culo e ripulisci questo casino!”
“Minako
hai sentito? Sbrigati a ripulire!”
“Ma..”
“Niente
ma! Muoviti per dio!”
Ringrazio,
si già ora ho dei ringraziamenti xD Kat Logan che ha visto questo capitolo e
l’ha corretto in alcuni punti per renderlo più fluido :3 grazie senpai :3
Questo
è il primo capitolo, come ho detto è un esperimento, volevo provare qualcosa di
diverso e ovviamente cosa potevo scegliere? L’azione xD bè spero che vi piaccia
:3
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Capitolo 2 *** Il volo ***
for all the world to see capitolo 2
Il volo
Un uomo di
trent’anni si dirigeva a passo spedito verso l’imbarco del volo 207 diretto a
New York. Era un uomo di media altezza, con una calvizia precoce dietro la
nuca, il suo passo era incerto e lanciava sguardi fugaci intorno a lui
stringendo a se una valigetta di metallo.
Sta calmo Takeda, sta calmo! Ora
prenderai l’aereo e tornerai nel tuo paese dimenticandoti per sempre di questa
faccenda.
La sala
d’attesa era piena di persone e alcuni poliziotti dell’unità cinofila
controllavano che niente e nessuno avesse con se sostanze stupefacenti o armi.
“Mi scusi
lei! Hei signore dico a lei!”
Merda merda merda merda
“Si agente?
C’è qualcosa che non va?”
“Non lo so
me lo dica lei! Si sente bene?”
“Certamente
è solo ansia, sa non sono abituato a volare”
“La capisco,
nemmeno io sono portato per i voli, quegli aggeggi infernali non sono sicuri
come la mia automobile”
“Già” Takeda
stava cominciando a sudare freddo, il cane del poliziotto lo stava annusando e
aveva cominciato a ringhiargli contro
“Po-po-potrebbe
dire al suo cane di allontanarsi? Sa ho una paura assurda dei cani di grossa
taglia”
“Mi dispiace
signore ma devo chiederle di seguirmi, quando i cani dell’unità cinofila fanno
così vuol dire che hanno trovato qualcosa”
Seguito dal poliziotto
Takeda era arrivato davanti ad una porta con l’insegna “Sicurezza”
“Entri!”
La stanza
era piccola e arredata con mobili neutri per lo più in metallo, al centro una
scrivania dove un uomo sulla cinquantina si accendeva una sigaretta.
“Si tolga il
cappotto e vuoti le tasche”
“Un
pacchetto di sigarette, un accendino, portafoglio con i documenti e carte di
credito un fazzoletto”
“Posso
andare adesso agente? Devo prendere un volo”
“Non ancora,
devo chiederle di farmi controllare la sua valigetta”
“Non è
possibile agente, all’interno ci sono informazioni riservate per il Presidente
degli Stati Uniti”
“Si certo e
io sono un inviato speciale della NASA, avanti mi dia la valigetta o sarò
costretto a metterla in detenzione e chiamare l’Ambasciata”
Un lieve
bussare e l’entrata di alcuni uomini vestiti di nero fecero infuriare ancora di
più il poliziotto
“Chi siete
voi? Non potete stare qui!”
“Stia zitto!
Siamo venuti per il signor Takeda, ha delle informazioni riservate che non
possono essere rivelate ad altre fonti se non quelle del Presidente”
“Ma state
scherzando? Siete in Giappone e tutto quello che esce da qui deve essere
controllato!”
“Senta! La
nostra Ambasciata ha già provveduto a chiamare i suoi superiori quindi lei
adesso chiude quella fogna e ci consegna il signor Takeda immediatamente! Sono
stato chiaro?”
“S-signor
si!”
“Bene,
Takeda andiamo!”
Una volta
fuori dalla stanza, gli uomini scortarono Takeda fuori dall’aeroporto, dove un
suv nero li stava aspettando con il motore acceso
“Non so chi
siete ma io devo prendere un volo e non posso certo fermarmi qui con voi”
“Signor
Takeda, ha sentito vero cosa è stato detto dentro quella stanza? Apparteniamo
all’FBI americana, siamo stati mandati qui dal Presidente in persona per
scortarla fino a New York”
“Ci è stato
comunicato che il professor Tomoe è sua figlia sono stati ritrovati uccisi nel
loro appartamento”
“Non è
possibile! Ho visto il dottor Tomoe circa un’ora fa!”
“Sappiamo
che è scosso visto il periodo che avete passato insieme ma la prego di seguirci
senza fare storie, gli assassini del professore potrebbero arrivare qui da un
momento all’altro”
“Se non si
fida ancora, ecco qui, veda con i suoi occhi”
Un uomo alto
vestito di nero con degli occhiali scuri gli aveva mostrato il distintivo che
veniva rilasciato agli agenti dell’FBI
“Ora si
sente più tranquillo?”
“Si”
“Allora
salga non c’è tempo da perdere”
Sulla strada per l’aeroporto
“Minako
guidi come mia nonna! Vuoi muoverti? Tra meno di cinque minuti parte il nostro
aereo!”
“Scusami
tanto Haruka se non sono una pilota come te!”
“E
piantatela cazzo! Siamo in ritardo perché voi due non fate altro che
battibeccare!”
“Michiru
amore non ti intromettere”
“Amore un
corno Haruka! Se non l’hai capito se non prendiamo in tempo quel dannato chip
il capo ci squarta”
“Come la fai
lunga, sai che posso sempre temporeggiare”
“È proprio
per colpa tua se mi ritrovo qui con vuoi due! A quest’ora potevo starmene nel
nostro appartamento a riposare! Invece no! Devo stare qui con vuoi due che vi
punzecchiate come due bambini!”
“Scansafatiche!
Solo perché sei dei piani alti dell’organizzazione non vuol dire che sei esente
dal fare il lavoro sporco Miss me ne sto a casa a riposare!”
“Sta zitta
Minako!”
“Calmatevi
ragazze non ho detto nulla!”
“Meglio!”
L’auto delle
ragazze era arrivata in orario all’aeroporto, dovevano controllare che
l’assistente del dottor Tomoe aveva preso l’aereo e sperare di riuscire a
trovarlo una volta atterrate a New York
“Ci siamo,
Minako distrai la guardia!”
“Perché io?
Non può farlo Michiru?”
“E
permettere così che un bellimbusto guardi con avidità la mia fidanzata? Mai! E
poi sai come funziona, io e lei fingiamo di essere una coppia di neo sposi e
tu…”
“La sorella
rompi coglioni della sposa che non si decide a darvi un attimo di pace!”
“Esattamente!
Adesso va e fa il tuo lavoro!”
Minako si
era diretta dal poliziotto addetto al controllo dei bagagli e con fare
civettuolo aveva attirato la sua attenzione
“Mi scusi
agente, sa, non sono pratica di aeroporti, mi chiedevo se lei saprebbe dirmi
cosa fare” giocava con una ciocca di capelli e tra una parola e l’altra
lanciava occhiate provocanti all’agente mostrando la sua scollatura generosa
“S-signorina,
deve passare da questa porta e noi controlleremo se ha addosso delle armi o
oggetti che potrebbero ferire i passeggeri”
“Agente cosa
sta insinuando? Che io sia un pericolo per i passeggeri?”
“C-certo che
no, però sa è una questione di routine, tutti sono obbligati a passare da qui,
non si preoccupi una volta passata questa porta la condurrò io personalmente
all’imbarco se proprio non sa dove andare”
“La
ringrazio”
Ancheggiando
aveva superato la porta per il controllo mentre Haruka e Michiru caricavano le
loro borse, il poliziotto era troppo preso ad ammirare il fondoschiena di
Minako da non badare alle armi che passavano sotto il suo naso.
“Agente la
ringrazio per aver trattenuto mia cognata, sa, da quando sua sorella si è
sposata non ci lascia un attimo da soli”
“Si figuri è
stato un piacere per me”
Salutato il poliziotto
con un sorriso forzato, Minako aveva liberato un sospiro di sollievo
“Era ora! Mi
guardava come un allupato!”
“Non è mica
colpa mia se vai ancheggiando come una baldracca di strada!”
“Non ti
azzardare a darmi della baldracca sotto specie di uomo mancato!”
“Piantatela,
non è il momento per litigare! Vedete di cercare l’aiutante del dottore!”
Dopo una
buona mezz’ora di ricerca si erano ritrovate davanti il corridoio che conduceva
all’aereo
“Sicuramente
ha preso il primo volo”
“Se così non
fosse? Se il professore ci avesse mentito?”
“Non l’ha
fatto, sapeva che ad un suo minimo errore la figlia sarebbe morta”
“Si da il
caso che sia morta ugualmente insieme a lui!”
“Si e sei
stata proprio tu ad ucciderli Michiru!”
“Perché tu
non volevi farlo Minako!”
“Ragazze
basta! Prendiamo l’aereo e una volta a New York vedremo di trovare questo
tizio! E soprattutto evitate di alzare la voce su questi argomenti, l’ultima
cosa che voglio è ritrovarmi la sicurezza alle calcagna!”
Sull’aereo
“Michiru la
situazione non mi convince!”
“Haruka
calmati! Se l’assistente del dottore ha preso il primo volo sicuramente lo
troveremo all’aeroporto di New York, dopotutto ha delle informazioni per il
Presidente dubito fortemente che se ne vada in giro da solo”
“Forse hai
ragione, ma…”
“Ma se non
avesse preso l’aereo? Se qualcuno l’ha preso dall’aeroporto per scortarlo fino
in America?”
“Minako tu
guardi troppi film d’azione, mi dici come potrebbero portarlo in America senza
prendere un aereo? Siamo in Giappone ricordi?”
“Michiru
sarà che io guardo troppi film ma tu sembri una pivella!”
“Come osi!”
“Lasciami
finire! Se il chip lo ha veramente il nostro uomo è molto probabile che alcuni
agenti inviati dal Presidente lo scortino fino in America con un jet privato!”
con fare non curante Minako aveva espresso la sua idea insinuando nella mente
di Michiru molti dubbi riguardo la missione
Se Minako ha ragione siamo fottute!
Dobbiamo recuperare il chip prima che venga messo in circolazione!
Albergo di Tokyo
“Signore ci
è stato comunicato che gli assassini del professor Tomoe e di sua figlia sono
su un aereo diretto a New York, cosa facciamo?”
“Lasciate
che giochino ancora un po’, al mio segnale li catturerete, ma per adesso
lasciategli fare ciò che vogliono. Nel frattempo Takeda si riposi, domani lei
arriverà a New York per consegnare la valigetta al Presidente”
“Ma come
pensate di evitare gli assassini di Tomoe?”
“Non si
preoccupi lei domattina prenderà un jet privato e sarà condotto direttamente
alla Casa Bianca, una volta lì consegnerà il chip al Presidente e si toglierà
di scena”
“Cosa vuole
dire?”
“Che dovrà
sparire, le forniremo una nuova identità e faremo in modo che lei non apra
bocca sul progetto!”
“Il progetto
del Presidente è troppo importante per l’integrità delle Nazioni e nessuno
s’intrometterà in questa storia!”
Questo è il
secondo capitolo, ringrazio Shadow DylanDog e Miss_Writer che hanno commentato
e inserito la storia tra i seguiti :3
Al prossimo
capitolo :3
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Capitolo 3 *** The President ***
For all the world to see capitolo 3
The President
“Come delle
complicazioni! Di che genere!”
“State
scherzando vero?”
“Me ne rendo
conto, avviserò immediatamente il Presidente!”
Una donna
sulla cinquantina con una serie di fascicoli si era diretta a passo spedito
verso la grande porta alla sua sinistra. Un lieve bussare e la voce del
Presidente che la invitava ad entrare
“Mi dica
signorina Jonson”
“S-signor
Presidente i vostri agenti hanno appena chiamato dicendo che ci sono delle
complicazioni”
“Che genere
di complicazioni”
“Il dottor
Tomoe è stato rinvenuto morto questa mattina assieme a sua figlia”
“Non sapevo
vivesse con sua figlia, come sono morti?”
“Due colpi
di pistola, non ci sono tracce di colluttazione e nemmeno che il dottore abbia
provato a difendersi, la casa è in perfetto ordine. La polizia giapponese pensa
si tratti di suicidio”
“È
impossibile! Conoscevo il dottor Tomoe non avrebbe mai fatto del male a sua
figlia e tantomeno si sarebbe ucciso!”
“Signore lei
crede…”
“Vada a
rispondere al telefono signorina! Se ci sono novità mi avverta immediatamente!”
“Si signore”
Il
Presidente era un uomo di bell’aspetto nonostante i suoi sessant’anni, aveva
lavorato per anni nel FBI e con il contributo di alcuni enti era diventato il
Presidente degli Stati Uniti d’America. Era passato un anno dalla sua elezione
ma ancora non era abituato a tutti quei riguardi, certo era a capo di un gruppo
del FBI ma era differente dal dover comandare un’intera Nazione.
Aveva preso
a camminare avanti e indietro davanti alla scrivania con passo malfermo, la
cravatta improvvisamente gli dava fastidio e con un gesto secco della mano la
slegò lanciandola sulla grande poltrona di pelle nera
Dannazione! Questo progetto è troppo
importante non posso lasciarmi intimorire dalla morte di Tomoe! Sono stanco,
devo riposare non ho più l’età per preoccuparmi così!
“Signorina
Jonson”
La voce
ansante e gracchiante della segretaria aveva raggiunto le orecchie del
Presidente che si era seduto mollemente sulla poltrona tenendosi la testa con
le mani
“Si signor
Presidente?”
“Mi porti
un’aspirina! Ah è un’altra cosa”
“Si
signore?”
“Cerchi di
scoprire chi ha ucciso il dottor Tomoe e sua figlia!”
Ufficio del capo dei servizi segreti
“Ah
signorina Jonson che piacere risentirla”
“Come dice?”
“Non posso
crederci! Certo signorina, avverta il Presidente che ci occuperemo noi del
caso”
Un dito
curato aveva premuto il piccolo tastino rosso dell’interfono posto sulla
scrivania
“Mi faccia
salire immediatamente l’agente Mizuno!”
Una donna
dai lunghi capelli neri si massaggiava le tempie ripensando alla conversazione
con la segretaria del Presidente
Merda! L’operazione non è cominciata
e già ci scappa il morto! Che cazzo state combinando? Se scoprono chi siete
saremo tutti nella merda
“Capo…”
“Capo si
sente bene?”
Una mano si
era avvicinata alle braccia della ragazza facendola sussultare
“Ah..Mizuno
vuole farmi morire d’infarto?”
“Mi scusi
capo, l’ho chiamata più volte ma sembrava assorta nei suoi pensieri. Posso
ripassare dopo se lei è impegnata”
“Non
preoccuparti e non chiamarmi capo! Ho un nome e un cognome sai”
“Mi scusi
signorina Hino”
“Così va
meglio”
Con un
sorriso rassicurante Rei aveva fatto accomodare la ragazza davanti a lei mentre
prendeva dalla scrivania alcuni documenti che riportavano il timbro top secret
“Sa Mizuno,
ci è arrivata notizia che il dottor Tomoe e sua figlia sono stati uccisi nel
loro appartamento. Ora capisco che lei era molto legata alla famiglia in quanto
insegnante privata della signorina Hotaru ma le chiedo di ragionare a mente
fredda su questo caso”
“L’ascolto”
“Bene, tutto
quello che le dirò rimarrà tra noi intesi?”
“Si
signore!”
Una ragazza
dai corti capelli blu vestita di nero si dirigeva con il passo fiero di un
soldato davanti la camera del Presidente, un fugace sguardo alla segretaria che
la fissava in cagnesco e un bussare leggero ma deciso fece palesare la sua
presenza
“Signor
Presidente, sono l’agente Mizuno sono stata mandata dal capitano Hino con i
dati della situazione”
“Molto bene
agente Mizuno si sieda e mi racconti il piano”
“Bene
signore, noi pensiamo che l’uccisione del dottor Tomoe sia l’attacco di un
organizzazione terroristica che mira a indebolire il nostro sistema”
“Intende
forse i ribelli di Al-Qaida?”
“No signore,
quegli adoratori di Allah non sono nemmeno a conoscenza dei nostri piani!
Pensiamo piuttosto ad un’organizzazione che ha l’obiettivo di fermare la
diffusione del chip”
“Se così
fosse qualcuno deve aver sorvegliato il dottor Tomoe! Nessuno al di fuori dei
capi delle nazioni è ha conoscenza di questo progetto”
“Sospettiamo
signore che ci sia una spia che abbia accesso ai progetti che lei sta avviando”
“È
inammissibile! Signorina Mizuno i miei uomini sono selezionati personalmente da
me! Nessuna persona sospetta entra nel FBI!”
“Signore non
sto insinuando questo, probabilmente sotto lauta ricompensa qualcuno è stato
corrotto”
“Questo è
più comprensibile! Bene agente Mizuno se non ha altro da aggiungere sul piano è
libera di andare e di catturare gli assassini del dottore e di sua figlia”
“Non si
preoccupi signore ero molto legata alla figlia del dottore e non lascerò
impuniti i suoi assassini!”
Dopo una
forte stretta di mano, Ami si era diretta fuori dalla Casa Bianca con l’intento
di andare dalla sua compagna Makoto ricoverata in un ospedale militare
“Agente
Mizuno”
“Signorina
Hino”
“Oh chiamami
Rei dopotutto siamo entrambe fuori servizio”
“Va bene,
Rei”
“Sta andando
a trovare l’agente Kino?”
“Si”
“Le dispiace
se mi unisco a lei? Vorrei portarle i miei saluti, dopotutto fa parte della mia
squadra”
“Certo ah,
Rei puoi darmi del tu”
Dopo mezz’ora
di macchina erano arrivate all’ospedale militare dov’era ricoverata Makoto
“Avanti!”
“Makoto come
stai? C’è anche Rei”
“Capo che ci
fa qui?”
“Chiamami
Rei non sono in servizio”
“Come ti
senti?”
“Va bene
capo, cioè Rei. Molto meglio Ami credo che tra un paio di giorni potrei tornare
a casa ed essere di nuovo operativa”
“Mi fa
piacere sentirlo Makoto, avremo bisogno di lei per una nuova missione; ma per
questo aspetteremo che si riprenda completamente e che torni in ufficio, adesso
vi lascio”
“Arrivederci”
“Allora Ami,
come mai da queste parti?”
“Cos’è non
posso venire a trovare la mia compagna?”
“Strano
visto che non ti fai vedere dall’incidente!”
“Cerca di
capire…”
“Capire
cosa? Sei sparita da più di due mesi!”
Sei mesi prima in Iraq
“Ami fa attenzione! Ci sono mine
ovunque!”
“Sta tranquilla, sul radar non sono
evidenziate”
“Non mi fido molto di quei cosi lo
sai!”
“Potresti fidarti di me”
“Mi fido di te ma non della tua
tecnologia”
Una forte esplosione aveva
scaraventato all’aria i corpi di Makoto e Ami, dopo un lieve stordimento si
erano rese conto di essere circondate dalla milizia del posto
“Siamo nella merda”
Erano state catturate e torturate e
più volte seviziate per costringerle a parlare e rivelare i piani del loro
Governo quando dopo due settimane erano state liberate dall’esercito americano
inviato per liberarle
Durante il viaggio di ritorno erano
state medicate ma Makoto era messa peggio e nonostante le cure continuava a
perdere sangue al punto tale di perdere i sensi ripetute volte
Quando si erano risvegliate si
trovavano nell’ospedale militare vicino alla Casa Bianca, dopo una settimana
Ami era stata dimessa e da quel momento non era più tornata a fare visita a
Makoto, la ferita che portava nel cuore bruciava ogni notte come la cicatrice
che riportava sul suo collo, segno indelebile di come la guerra cambiava per
sempre le persone
“Ami mi stai
ascoltando cristo santo?”
“Scusami
Makoto”
Involontariamente
Ami aveva portato la mano sulla cicatrice per assicurarsi in un vano tentativo
che tutto quello che aveva rivisto entrando in ospedale fosse solo un incubo
“La
cicatrice ti resterà per sempre, come io resterò per sempre con questo braccio
mutilato e una cicatrice sull’occhio. Abbiamo perso qualcosa in Iraq, io un
braccio e un occhio, tu il tuo coraggio e la tua umiltà!”
“La guerra
cambia le persone Makoto lo sai bene!”
“Questo non
vuol dire che puoi stare al servizio di un Presidente meschino ed egoista!”
“Sei ancora
convalescente e non sai quel che dici!”
“Si che lo
so! Ami se continui a restare lì presto o tardi sarò io a venire a trovare te,
ma non sarà in un ospedale!”
“Non finirò
adesso al cimitero! Finirò accanto alla tomba di mio padre solo quando sarò
vecchia!”
“Hai visto
la morte in faccia e ancora ti ostini a credere negli ideali del Presidente che
ci ha mandate a morire!”
“Me ne vado
Makoto! Parlare con te è come parlare con un anarchico convinto!”
“Perché lo
sono! Sai ho avuto modo di pensare stando qui e quando mi dimetteranno darò le
mie dimissioni! Non servirò un Presidente egoista, ma solo i miei ideali e
quelli del popolo!”
“Visionaria!
Non farti sentire dai militari o morirai nel giro di qualche ora!”
“Vaffanculo
Ami non ho bisogno di te!”
Sbattendo la
porta Ami aveva lasciato per sempre Makoto e il suo passato decidendo di
servire il Presidente
Sull’aereo
“Ragazze tra
qualche ora arriveremo a New York, propongo di andare direttamente dal
Presidente!”
“Si così
magari ci sparano a vista!”
“Non sanno
che siamo state noi!”
“Si ma se
qualcuno ha spifferato qualcosa?”
“Per
qualcuno intendi Rei? Sta tranquilla non tradirebbe mai la nostra fiducia!”
“Ma io non
capisco una cosa, se lavoriamo per il Presidente perché stiamo cercando di
rubargli il chip?”
“Minako noi
non lavoriamo per il Presidente, è solo una copertura! Il nostro vero obiettivo
è quello di rubare il chip e distruggerlo! La salvezza del popolo è più
importante di un Presidente egoista!”
Ringrazio
chi ha inserito la storia nelle suguite, chi recensisce e chi legge in silenzio
:3
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Capitolo 4 *** War and Peace ***
For all the world to see capitolo 4
War and Peace
“Haruka abbandona la missione!”
“Michiru non posso non ti lascio in
questo inferno!”
“So cosa sto facendo, abbandona la
missione! È un ordine!”
“Ma…”
“Niente ma! Sono un tuo superiore!
Rispetta l’ordine e abbandona la missione!”
Erano state inviate in Iraq per una
missione di pace come la definiva il loro Presidente, loro invece la chiamavano
missione punitiva contro gli innocenti. Erano ormai sei mesi che la loro base
si era stabilita sul suolo nemico e dopo tanto cercare finalmente avevano
trovato una pista importante. Alcuni terroristi stavano contrabbandando delle
armi bianche per le nazioni più potenti, le ragazze avevano ricevuto una
soffiata anonima che li avvertiva dello scambio, era ormai sera quando
finalmente avevano dato il via al blitz per arrestarli tutti.
“Haruka fa attenzione! Non sappiamo
quanti ce ne siano dentro!”
“Si signore! Michiru fa attenzione
anche tu!”
Tutto improvvisamente era diventato
accecante e i suoni ovattati, qualcuno urlava qualcosa di incomprensibile e
ripetuti boati attutiti arrivavano alle sue orecchie stordite, all’improvviso
una presa salda l’aveva trascinata all’aria aperta, sentiva la sabbia portata
dal vento finirle sul viso e nel naso; uno sparo ravvicinato e quando aveva
riaperto gli occhi l’unica cosa che riusciva a vedere era il buio di una cella.
“Haruka
svegliati!”
“Haruka!”
“Harukaaa!”
“Eh…si sono
sveglia”
“Asciugati
la bava per favore!”
“Si prega i
signori passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza stiamo per atterrare”
“Oh finalmente
siamo arrivate”
“Minako non
siamo qui in visita di piacere ricordalo!”
“Ok ok,
quindi adesso come procederemo?”
“Una volta a
terra vedremo il da farsi”
Era stato un
volo stancante per Haruka che era ancora turbata per il sogno che aveva fatto,
erano passati anni dalla guerra che aveva coinvolto lei e Michiru ma continuava
a rivivere lo stesso incubo quasi ogni notte
“Ruka ti
senti bene?”
“Eh…ah…si si
sto bene non preoccuparti Michi”
Una volta in
aeroporto avevano scorto tra la folla degli uomini in nero che si guardavano
intorno e bisbigliavano qualcosa all’auricolare
“Possibile
che ci abbiano già scoperte?”
“Non essere
paranoica, andiamo da loro tranquillamente e se necessario useremo le maniere
forti”
Con passo
deciso le ragazze si avviarono verso gli uomini in nero che bloccavano l’uscita
“Salve
agenti, il Presidente ci ha chiesto di venirvi in contro e scortarvi
personalmente da lui”
“Come fa il
Presidente a sapere che siamo qui?”
“I vostri
cellulari, sono collegati ad un satellite, tramite GPS sappiamo sempre dove vi
trovate”
“Ora
seguiteci”
Si erano
ritrovate nel grande suv nero che le stava conducendo dal Presidente, avevano
l’aria tesa, nella loro testa erano mille le congetture
E se avesse scoperto che siamo state
noi?
Merda! Ci serve l’aiuto di Rei!
Sicuramente Rei ha inventato
qualcosa, ma non ricordo di aver mai visto questi agenti al FBI
“Perdonate
la domanda, ma come mai signorine siete così tese?”
“Sa, nel
nostro lavoro siamo sempre prudenti e a dire il vero non ricordo di avervi mai
visto in servizio da noi quindi siamo un po’ scettiche al riguardo!” la solita
Minako con il suo tono saccente riusciva a smascherare senza troppi giri di
parole gli impostori e i pianta grane
“Vede
agente, se lei fosse stata più attenta avrebbe capito subito la situazione”
“Cosa sta
insinuando?”
“Minako non
ti sei resa conto che sono due donne e per la precisione una è Rei e l’altra e
Makoto?”
“Co…si lo
sapevo! Stavo solo giocando un po’!”
“Bugiarda,
si vede chiaro in faccia quanto sei rimasta sorpresa”
“E va bene!
Non l’avevo capito! Ora Rei mi spieghi cos’è questa messinscena?”
“Con calma
ragazze, ogni cosa a suo tempo”
Nonostante
la rassicurazione di essere tra amici le ragazze non erano del tutto convinte
di essere al sicuro. Dopo due ore in mezzo al traffico e le lamentele di Rei su
come il traffico veniva gestito male arrivarono al quartier generale del FBI
“Bene
signore, conoscete la strada, andate nel mio ufficio immediatamente!”
“Si
signore!”
“Ah Michiru
tu no, tu resti qui c’è una questione di cui dobbiamo parlare privatamente”
“Si
signore!”
Haruka e
Minako si trovavano nell’ufficio di Rei già da un ora e Haruka che di natura
era impaziente aveva cominciato a battere il piede nervosamente
“Vuoi
smetterla? Mi da fastidio!”
“Non
m’interessa! Dove cazzo sono Rei e Michiru?”
“Cos’è sei
gelosa del capo?”
“Non dire
stronzate!”
“Sai è
probabile che in questo Michiru si stia divertendo senza pensare a te,
dopotutto dici sempre che è la tua fidanzata ma non la tratti mai come merita!”
“Piantala
Minako se non vuoi che ti uccida!”
“Oh povera
Haruka, logorata dalla sua gelosia si sente inferiore al capo!”
Un gancio
destro tirato con rabbia aveva fatto cadere Minako dalla sedia che si teneva
dolorante il naso rotto mentre Haruka era pronta a sferrarle un’altra serie di
pugni
“AGENTE
TENOU! COSA DIAVOLO HA FATTO?”
“Capo io,
chiedo scusa ma l’agente Aino mi ha provocato!”
“Credi che
serva come giustificazione?”
“No
signore!”
“Adesso
rimettiti seduta mentre porto l’agente in infermeria!”
“Si signore”
“Michiru da
pure tu le disposizioni, conosci già il piano”
“Si
signore!”
Una volta
che Michiru si era assicurata che Rei e Minako si erano allontanate si era
parata davanti ad Haruka con sguardo furente e minaccioso
“Si può
sapere che cazzo è successo?”
“Niente!”
“Non dire niente!
Le hai rotto il naso con un pugno!”
“Hai
ragione! Le ho rotto il naso e sai che ti dico? Lo rifarei altre cento volte!”
“Cosa è
successo?”
“Mi ha
provocata!”
“Come, non
mi sembra che tu abbia qualche ferita!”
“Non
esteriormente”
“Spiegati!”
“Mi ha fatto
ingelosire! Ha insinuato che tu e Rei ve la intendente e mi ha fatto sorgere
l’insicurezza!”
“Ma ti ha
dato di volta il cervello? Haruka guardami cazzo! Sono cinque anni, cinque che
stiamo insieme che ci pariamo il culo a vicenda su qualsiasi cosa! Cosa ti ha
fatto pensare anche lontanamente che io potessi scoparmi Rei?”
“Bè è la tua
ex no?”
“No! Haruka
io e Rei siamo ex colleghe, prima di te lavoravo in squadra con lei, dopo una
missione andata male dove lei è rimasta ferita sono stata affiancata a te. Non
c’è nessun legame sentimentale di quel tipo tra me e lei”
“Sono un
idiota vero?”
“Sei la mia
idiota” si era avvicinata al viso di Haruka per soffiarle quelle parole sulle
labbra prima di darle un casto bacio
“Adesso
agente è meglio pensare al lavoro”
“Si
signore!”
Ospedale militare
“Signorina
Kino può lasciare l’ospedale, le sue condizioni sono stabili e non ci sono
segni di complicazioni. Entro una settimana può tornare operativa sul campo”
“La
ringrazio dottore ma credo che mi congederò”
“Come mai?
Se posso”
“Dottore lei
è mai stato in guerra? Sul campo di battaglia intendo”
“No
signorina”
“Allora non
può capire i demoni che ci sono nella mia testa quando ogni notte chiudo gli
occhi”
“Ma ho
sentito dire che era un soldato eccezionale”
“Questo è ciò
che viene detto di me nell’esercito, la verità dottore è che non mi sento più
portata per la vita militare”
“Signorina
Kino io sono solo un medico ma se lei crede che questa è la decisione giusta
lasci pure la vita militare ma non privi la Nazione e il Presidente delle sue
qualità”
“Ci penserò,
grazie dottore per avermi curata”
“Si figuri”
Erano mesi
che non rivedeva la luce del sole, era finalmente fuori dall’ospedale, adesso
poteva dare le dimissioni e sfruttare le sue conoscenze per il bene del popolo
Sfruttare le mie conoscenze per il
Presidente? Tsz che si fotta! Aiuterò questa Nazione a ribellarsi, ma prima mi
serve l’aiuto di persone fidate all’interno del FBI
“Allora è
tutto chiaro?”
“Si
signore!”
“Bene
andate”
“Mizuno sei
sicura che il Presidente non scoprirà niente?”
“State
tranquille, ho raccontato al Presidente che c’è qualche agente corrotto nel
FBI”
“Sei un
genio”
“Haruka ma
che hai fatto a Minako?”
“Ehm, bè
ecco…”
“Lascia
perdere, so quanto può diventare stronza e subdola”
“Grazie per
aver capito”
Appartamento di Haruka e Michiru
“Haruka vado
a farmi una doccia, se qualcosa non ti è chiara leggi gli appunti sul tavolo”
“Vai tranquilla non sono mica una pivella,
solo una cosa non mi è chiara e che sicuramente non troverò nei documenti”
Michiru era
in bagno e il rumore dell’acqua attutiva la voce di Haruka dall’altra parte
della porta
“Haruka
entra perché non riesco a sentirti”
“Cosi mi
rendi le cose difficili”
“Non fare la
pervertita e parla”
“Ok…dicevo,
non mi è chiara una cosa, chi sarebbe l’altro alleato della missione? Ho capito
che nel FBI ci sono degli anarchici come noi ma non so chi sono”
“Haruka
ricordi l’agente Kino?”
“Makoto? Si”
“Bene, è lei
l’altro alleato, purtroppo Ami ha dovuto litigare con lei per spingerla a
lasciare l FBI e concentrarsi sul popolo”
“Aspetta, mi
stai dicendo che Ami e Makoto si sono lasciate?”
“Si Haruka
per questo sarà ancora più difficile lavorare con loro, ma ricorda ogni cosa a
suo tempo”
“D’accordo,
ma adesso…”
“Co..mhf”
Haruka
incurante dell’acqua si era intrufolata nella doccia per baciare
appassionatamente Michiru, erano mesi che non avevano un minuto di privacy e la
continua presenza di Minako non l’aiutava
“Haruka…ma
che fai?”
“Quello che
dovrei fare tutte le volte che sono sola con te”
Continuarono
a baciarsi in modo sempre più intenso fino a consumare il loro amplesso nella
doccia
Una volta a
letto Michiru si era accoccolata sul petto di Haruka addormentandosi beatamente
con il battito del suo cuore, mentre Haruka appena chiusi gli occhi aveva
ripreso il suo incubo
“Michiru dove sei?”
“Accanto a te, so che non puoi
vedermi ma sono qui” un rumore di catene fece capire ad Haruka che Michiru era
nella sua stessa situazione
“Dove ci troviamo?”
“Sicuramente ci hanno catturato,
perché non hai abbandonato la missione?”
“Non volevo lasciarti morire da sola”
“Stupida in guerra i sentimentalismi
sono fatali”
“Tu perché sei qui?”
“Ti ho vista a terra ricoperta di
sangue e ho abbandonato la missione”
“Stupida in guerra i sentimentalismi
sono fatali” aveva imitato la voce di Michiru scatenandone una breve risata
“Michiru usciremo da qui in un modo o
nell’altro”
I primi
raggi del sole avevano riportato Haruka alla realtà, si era voltata e aveva
trovato gli occhi blu del mare di Michiru che la guardava preoccupata
“Che ti
succede?”
“Il solito
incubo”
“Haruka è
tutto passato, vieni qui”
Haruka si
era accoccolata sul petto di Michiru lasciandosi cullare in un sonno questa
volta senza sogni
Ringrazio
chi ha inserito la storia tra le seguite, chi legge in silenzio e chi
recensisce :3
|
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Capitolo 5 *** Il Complotto Parte I ***
For all the world to see capitolo 5
Il complotto part I
Il telefono
squillava da ore ma Haruka e Michiru erano troppo impegnate a riposare da non
rendersene conto, quando Michiru stessa stizzita dalla suoneria incessante
aveva scaraventato a terra il cellulare fermando definitivamente quel suono
odioso
“Michiru era
il mio cellulare quello che hai fatto volare?” Haruka aveva la voce impastata
dal sonno e resa ovattata dai cuscini che aveva messo sulla testa a causa del
tormento della suoneria
“Non lo so,
che ore sono?”
“Le…cristo
santo! Michiru alzati è tardissimo! Sono le undici e non siamo ancora in
ufficio!”
“Merda!
Haruka muoviti! Oggi niente colazione o coccole!”
“Si
signore!”
In un lampo
le ragazze si erano precipitate in bagno per una veloce doccia fredda e
indossare l’abito nero da lavoro. Quello di Michiru era composto da un tailleur
nero con camicia bianca e un cravattino del medesimo colore dell’abito, mentre
per Haruka un pantalone con giacca nera camicia bianca e cravatta abbinata,
ogni agente del FBI aveva a disposizione degli accessori che potevano essere
integrati con la tenuta da lavoro, Michiru aveva degli orecchini con
ricetrasmittente e un orologio con dardi soporiferi e microfono spia; Haruka
invece un ferma cravatta con una piccolissima telecamera e un orologio con un
filo sottilissimo di nylon per gli attacchi a sorpresa
“Possiamo
andare?”
“Un attimo
non riesco a sistemare la cravatta!”
“Muoviti
lascia fare a me, te la sistemo in ascensore!”
“Ecco fatto,
adesso è perfetta! Haruka”
“Si?”
“Corri più
che puoi”
“Agli
ordini”
La loro auto
era parcheggiata nel grande viale alberato del palazzo dove loro alloggiavano,
quando avevano degli impegni urgenti il portiere si preoccupava di lasciare la
macchina pronta sul vialetto
“Aah la mia
bambina”
“Piantala e
guida!”
“Trattala
con rispetto! È una signora macchina questa!”
“Haruka
M-U-O-V-I-T-I!”
“Va bene va bene!
–accarezzando lo sterzo- tranquilla piccolina oggi ti farò divertire come
meriti”
A quell’ora
le strade di New York erano affollate da taxi in sosta vietata, da camion di
rifornimenti e persone che si credono superiori ad altri lasciando la loro auto
alla bene e meglio in strada
“Ma ti
sembra logico tutto questo casino?”
“Haruka è
normale a quest'ora la città è in pieno fermento”
“Non accetto
tutto questo casino! Non posso nemmeno guidare inserendo la seconda!”
“So che ti
piacciono le strade libere e larghe ma qui adesso non è possibile intesi?”
“Michi tu
non capisci! Questa è una BMW M3 e46! Non è la classica macchinina da città!”
“Haruka puoi
anche avere un tre ruote! Per quel che mi riguarda siamo in ritardo in ufficio
e sicuramente Makoto è già li e starà succedendo il putiferio!”
Haruka
troppo ferita dalle parole di Michiru, aveva dato fondo a tutte le sue
conoscenze in campo di pilotaggio, facendo una manovra brusca invertendo il
senso di marcia e infilandosi in una stradina ad accesso limitato cominciando
ad aumentare la velocità per arrivare in tempo a lavoro
Sala riunioni unità speciale FBI
“Dove cazzo
si sono cacciate quelle due? È mai possibile che debbano arrivare in ritardo!”
“Capo si
calmi”
“Mizuno
portami una tisana”
“Si
signore!”
“Minako dove
sono quelle due?”
“Sinooe soo…”
“Agente Aino
si levi immediatamente quella caramella dalla bocca e mi dica esattamente dove
si trovano quelle due!”
“Si signore!
Signore gli agenti Tenou e Kaioh saranno qui tra trenta secondi!”
“Perfetto!”
Rei aveva
premuto il tasto sull’interfono richiamando Ami
“Agente
Mizuno lasci perdere la tisana e mi porti qui l’agente Kino!”
“Haruka
muoviti!”
“Calma
calma, tanto siamo già in ritardo”
“Non
peggiorare ulteriormente il ritardo!”
“Sei tu che
hai lanciato il mio cellulare per terra perché continuava a suonare!”
“Se tu non
ti…lascia perdere!”
Un lieve
bussare e una massa di capelli color del mare entrarono nel raggio d’azione del
telefono di Rei che appena visto dallo sguardo di Michiru era finito in mille
pezzi contro il muro
“Capo ma è
impazzita?”
“No Michiru!
Sono solo furiosa perché siete in ritardo di almeno tre ore e l’agente Kino sta
creando problemi nonostante sia stata legata e portata qui con la forza
dall’agente Mizuno!”
“Rei non ti
sembra di esagerare?”
“Haruka taci
altrimenti oggi c’è ne son pure per te”
Rei era
furente, aveva scoperto che la segretaria del Presidente stava indagando per
conto suo su alcuni agenti del FBI che tramavano un colpo di stato alle spalle
del Presidente
“Ragazze la
situazione ci è sfuggita di mano! L’assistente del dottor Tomoe il professor
Takeda è stato ritrovato morto nel bagno dell’aeroporto militare di New York.
Non c’erano documenti sul cadavere ma dal DNA risulta essere il nostro uomo,
ora il chip è stato rubato! Non sappiamo chi l’ha rubato e tantomeno cosa
vogliono farci, vi voglio operative ventiquattro ore su ventiquattro sette
giorni su sette se è necessario intesi?!”
“Ma capo
come facciamo a trovare qualcuno che non ha lasciato nessuna traccia?”
“Era qui che
ti volevo Haruka, tu sei lo spazzino della squadra giusto? Tu sai come far
sparire tracce e indizi adesso devi fare il contrario, me li devi trovare!”
“Ma se non
ci sono impronte e segni di colluttazione sarà impossibile anche per me”
“Haruka in
obitorio c’è il cadavere del professore vai a dargli un’occhiata e mettiti a
lavoro, non abbiamo più molto tempo!”
“Si
signore!”
“In quanto a
voi, agente Mizuno, agente Aino voi siete quelle più esperte coi computer,
trovatemi i filmati delle telecamere a circuito chiuso dell’aeroporto,
qualsiasi indizio che possa portarci a scoprire qualcosa in più sull’accaduto”
“Si
signore!”
“Michiru, tu
e l’agente Kino lavorerete insieme, lei è un anarchica convita e spera di
aiutare il popolo ad insorgere contro il Presidente, il vostro compito è quello
di fomentare l’odio dei cittadini verso il Presidente e i vari capi di stato. È
tutto chiaro?”
“Si
signore!”
“Bene,
andate adesso!”
“Ah un’altra
cosa, Michiru assumerai tu il comando dell’operazione, è inutile ricordare le
conseguenze in caso di fallimento vero?”
“No signore”
“Ragazze il
piano è questo”
Ufficio del Presidente
“State
scherzando?”
“No signor
Presidente, il professor Yui Takeda è stato trovato morto e privo di documenti
nel bagno dell’aeroporto, non sappiamo ancora chi è stato ad ucciderlo ma
stiamo indagando”
“E che ne è
del chip?”
“Rubato
signore”
Il
Presidente era visibilmente preoccupato, continuava a massaggiarsi le tempie
mentre cercava un’alternativa all’enorme intoppo che si era creato
Devo assolutamente parlare con gli
altri capi mondiali, non possiamo rischiare di mandare all’aria questo progetto
“Signori
convocate tutti i capi mondiali e allertate le associazioni segrete! Dobbiamo
agire immediatamente!”
“Si signor
Presidente!”
Servizi segreti
“Signore una
chiamata dal FBI sulla linea uno!”
“FBI? Che
vogliono da noi?”
“Sono il
capo della CIA chi è che parla”
“Sono il
capitano Rei Hino dell’unità di spionaggio del FBI”
“Non c’è una
simile unità nel FBI!”
“Si che c’è,
siamo solo molto bravi a nasconderci, mi ascolti bene capitano Meio, siamo in guerra!
Abbiamo bisogno del vostro aiuto!”
“In guerra?
Ma di che accidenti sta parlando?”
“Non è
prudente parlarne al telefono, incontriamoci
al molo tra mezz’ora!”
“Ci sarò!”
“Ah un
ultima cosa, venga sola!”
Ufficio di Michiru Kaioh
“Agente Kino
le sto dicendo la verità!”
“Non le
credo! Com’è possibile una cosa del genere? Mi avete chiamata visionaria quando
ho espresso la mia idea e ora venite a dirmi che sono anni che complottate
contro il Governo mondiale e che anche l’agente Mizuno è coinvolta?!”
“Esattamente!
Le chiedo di credermi, ora le mostrerò alcuni fascicoli altamente
confidenziali, all’interno ci sono le risposte a ciò che lei cerca!”
Makoto era
furiosa, per anni Ami le aveva nascosto il suo vero ruolo nel FBI e quando le
aveva rivelato di essere un’anarchica convita era stata derisa e considerata
visionaria, quando anche lei serve gli ideali dell’anarchia. Dopo un’ora aveva
visionato i documenti che Michiru le aveva fornito
Merda queste sono missioni dove ho
combattuto in prima linea, possibile che non me ne sia mai accorta? Se queste
persone dicono il vero farò bene ad aiutarle e a collaborare, il Presidente e i
governi mondiali devono cadere per mano del popolo
“Bene agente
Kaioh, ho capito che per anni ho combattuto in prima linea per missioni che
avevano un secondo fine differente da quello che avevo capito, le chiedo scusa
per i miei modi sgarbati e le comunico che sarò dei vostri nelle operazioni”
“Grazie
agente Kino lo apprezziamo molto. Adesso scusatemi ma devo visionare il
cadavere del professor Takeda e assicurarmi che non ci siano tracce nascoste”
“Prego
agente Kaioh, farò un giro per trovare l’agente Mizuno e poi lascerò l’ufficio”
“L’agente
Mizuno si trova nella sala computer con l’agente Aino”
“Grazie
agente, arrivederci”
Obitorio
“L’hanno
strangolato, ci sono segni sul collo e sotto le unghie dei resti di pelle morta
che ho analizzato e risultano appartenere a lui”
“Quindi non
ci sono tracce dell’assassino?”
“Esattamente”
“Haruka c’è
sempre una traccia anche se minima, hai controllato con la luce ultravioletta?
La polvere per le impronte digitali?”
“Michiru ho
fatto tutto quello che era nella procedura, ma purtroppo gli abiti del
professore non erano con il suo corpo!”
“Merda! E
adesso?”
“Andremo
alla cieca, per adesso non posso fare altro”
“Va bene,
andiamo torniamo a casa è meglio”
Sala computer
“Agente Kino
come mai da queste parti?”
“Sono venuta
per l’agente Mizuno”
“Oh, la può
trovare nella stanza accanto, sta fotocopiando alcuni documenti”
“Ami”
“Makoto che
ci fai qui?”
“Sono venuta
a cercarti, dobbiamo parlare”
“Non posso
adesso sono impegnata”
“Continua il
tuo lavoro io ti parlerò ugualmente”
“E va bene,
dimmi quello che devi forza!”
“Perché non
mi hai mai detto niente?”
“Perché mi
avevano ordinato di tacere sull’argomento!”
“Ami tu ed
io eravamo compagne! Per anni ho combattuto in prima fila guerre che avevano un
fine differente da quello che pensavo!”
“Lo so bene
ma non potevo dirti nulla!”
“E pensi che
questo basti Ami?”
“No”
“Appunto!
Quindi spiegami una cosa, l’ultima nostra missione dove ci hanno imprigionate,
maltrattate seviziate e torturate?”
“Erano per
questo progetto, la milizia in Iraq era a conoscenza dei nostri piani e ha
cercato di sfruttare le informazioni per ottenere il chip in cambio della
nostra salvezza, per questo ci hanno ridotte così”
“Quando non
è stato raggiunto l’accordo credevano che valessimo di più come loro puttane!
Ami questo è accaduto a causa tua! Guardami! Mi mancano un braccio e un occhio
ma tu te la sei cavata con una cicatrice da niente!”
“Non puoi
incolparmi gratuitamente!”
“Ami tu hai
tutte le colpe di questo mondo! Se solo mi avessi fatto capire come stavano le
cose adesso non saremmo in questa fottuta situazione!”
“Mi dispiace
Mak..agente Kino ma io non ho nessuna responsabilità sull’accaduto quindi
adesso se non le dispiace dovrei finire il mio lavoro!”
“Vaffanculo!”
Makoto era
uscita sbattendo la porta che la separava dalla sala computer, nella sua
irruente uscita aveva urtato Minako che era accostata alla porta ad origliare
“Cosa cazzo
stavi facendo?”
“Niente!”
“Non dire
niente stupida ragazzina! Non osare mai più origliare le conversazioni private
degli altri agenti!”
“Altrimenti?”
“Te ne
pentirai amaramente! Io sono stata in guerra e conosco mille modi differenti
per ucciderti senza che tu te ne accorga!”
“Oh che
paura!”
Una testata
aveva colpito il naso ancora dolente di Minako che aveva cominciato ad urlare
in preda al dolore
“Makoto ma
che cazzo?”
“Ha
ascoltato la nostra conversazione e in più mi ha istigato!”
“Lasciala e
vattene a casa, se il capitano Hino ti becca sei nella merda!”
“Ami la
difendi anche?”
“Sta zitta
Minako! Hai fatto abbastanza danni in questi giorni!”
Ecco qui il
quinto capitolo :3
Ringrazio
come sempre chi recensisce, chi ha inserito la storia tra le seguite e chi
legge in silenzio :3
|
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Capitolo 6 *** Il complotto parte II ***
For all the world to see capitolo 6
Il complotto parte II
Molo di New York
Ma quanto ci mette, prima mi dice di
venire qui e poi non si presenta, sicuramente è una bufala
Una donna
dai lunghi capelli neri con riflessi verdi era seduta su una panchina che
fissava continuamente l’orologio borbottando tra se e se. Si guardava intorno
per trovare la persona che l’aveva contattata qualche istante prima
Siamo in guerra! Ma che andava
farneticando, non c’è nessuna guerra tutte le missioni di pace sono state
abbandonate
“Lei deve
essere il capitano Setsuna Meio della CIA dico bene?”
Una ragazza
dai lunghi capelli neri era comparsa improvvisamente nel campo visivo di
Setsuna che leggermente spiazzata dalla domanda a bruciapelo aveva cominciato a
pensare ad una scusa plausibile per allontanare quella ragazza
“Non cerchi
di mandarmi via, sono il capitano Rei Hino dell’unità di spionaggio del FBI,
l’ho chiamata mezz’ora fa”
“Non dica idiozie!
È una bambina in confronto alla voce che ho sentito al telefono!”
“Mi creda se
le dico che sono io, ecco guardi con i suoi occhi!”
Le aveva
mostrato con discrezione il suo tesserino di riconoscimento, solitamente non
viene mostrato in giro, specie agli agenti della CIA ma quella era una
situazione che richiedeva la massima fiducia dei collaboratori che stava
cercando di reclutare
“Le credo
signorina, ma vuole spiegarmi cortesemente cosa intendeva prima dicendo che
siamo in guerra?”
“Semplice,
stiamo progettando un colpo di stato!”
“Cosa? Ma si
rende conto di quello che sta dicendo agente?!”
“So bene
cosa dico e presto lo saprà anche lei, adesso per favore mi segua non è
prudente qui!”
Si erano
dirette verso l’ingresso del molo dove un’auto nera assai anonima le stava
aspettando
“Non si
preoccupi non ho intenzione di tenderle un’imboscata, c’è un’agente del mio
gruppo alla guida”
“Mi fido
capitano Hino, ma l’avverto, se questo è uno scherzo si ritroverà in guai
seri!”
“Se è come
dice mi spiega perché un’agente della CIA ci sta seguendo da quando abbiamo
lasciato la panchina del molo?”
Setsuna
aveva sgranato gli occhi a quella domanda, era sicura che il suo agente fosse
ben nascosto agli occhi dei passanti, persino lei faceva fatica ad individuarlo
“Non faccia
così agente Meio, sono stata in guerra e so ben riconoscere gli altri agenti
appostati. Scommetto che addosso ha anche un microfono”
“Sarò franca
con lei, ho un microfono e il mio agente era qui per garantire la veridicità
delle sue parole”
“Bene, quindi
non le dispiacerà se anche il suo agente verrà con noi vero? Non posso
rischiare di far trapelare informazioni a terze persone! Quest’incontro non
deve uscire allo scoperto!”
“Ho capito,
agente Chiba venga qui immediatamente!”
Un ragazzo
alto si era avvicinato all’auto dove le due ragazze lo attendevano
“Sono
l’agente Chiba Mamoru, chiedo scusa capitano!”
Un profondo
inchino aveva accompagnato quelle parole
“Non si
preoccupi e si tiri su, adesso andiamo con questi signori!”
“Bene ora
che ci siamo possiamo anche andare, lungo il tragitto le verranno svelati i
suoi dubbi”
Sala computer
“Sta zitta
Minako! Hai fatto abbastanza danni in questi giorni!”
“Ami la stai
difendendo? Fino a prova contraria sono io che mi ritrovo di nuovo con il naso
rotto!”
“Hai capito
bene! La sto difendendo perché so esattamente come ti comporti! Hai ricevuto
due colpi da due persone che non reagiscono come me! Ora vai in infermeria e
trova una scusa credibile per giustificare l’accaduto!”
“Va bene me
ne vado, me ne vado, ma stai sicura Ami mi vendicherò contro di te e contro
Makoto!”
“Prova a
torcere un capello all’agente Mizuno e ti ritroverai anche il resto del corpo
rotto!”
“Basta voi
due! Si può sapere cosa sta succedendo?”
“Minako hai
ricevuto un’altra batosta vedo, questo non può che farmi piacere!”
“Vaffanculo
Haruka!”
“Basta!
Adesso basta! Minako va in infermeria! Haruka piantala di comportarti come una
bambina, Ami Makoto ditemi immediatamente cosa è successo!”
Michiru era furiosa,
era a capo di quel gruppo da sole poche ore e già erano fuori controllo, a
quanto pareva Minako attaccava chiunque e otteneva come reazione il pestaggio,
Makoto sembrava la più furente e rabbiosa in quella stanza mentre Ami cercava
di nascondersi dietro la castana
“Adesso mi
dite cosa è successo! Il capitano potrebbe trovarci a momenti!”
“Minako ha
provocato Makoto che le ha tirato una testata!”
“Grande
Makoto!”
“HARUKA!
Makoto di grazia perché le hai tirato una testata?”
“Stava
origliando la mia conversazione con Ami!”
“Non mi
sembra un motivo valido!”
“Lei ha
negato di averlo fatto quando io stessa le sono finita addosso!”
“Allora è
diverso!”
“Minako
perché origliavi?”
“Non lo
stavo facendo!”
“MINAKO!”
“Si stavo
origliando, ma perché le due urlavano e sapete che io sono curiosa!”
“No tu sei
una ficcanaso incallita!”
“Ripetilo se
hai il coraggio!”
“Haruka
Minako basta!”
La
situazione stava degenerando e Michiru non era in grado di contrastare le due
ragazze con il solo ausilio della voce grossa
Perdonatemi per questo
Due schiaffi
a pieno viso colpirono le ragazze che non si aspettavano un colpo simile dalla
sempre tranquilla Michiru
“Michi
perché hai colpito anche me?”
“Perché non
mi stavi ascoltando!”
“Chiedo
perdono Michiru”
“Scusami tu
Haruka, in quanto a te Minako vedi di darti una sistemata in infermeria!”
Corridoio dell’agenzia
E cosi danno la colpa di tutto a me
eh? Vedranno di che cosa sono capace, ho abbastanza informazioni per
ridicolizzarle tutte quante!
“Mi scusi
infermiera, ma mi si sono riaperti i punti sul naso, avrei bisogno di una
sistemata”
“Si stenda
sul lettino agente”
Sotterranei dell’agenzia
“Allora è
tutto chiaro?”
“Certo,
volete il nostro aiuto per recuperare un chip da distruggere per impedire al
Presidente di controllare ogni singola azione!”
“Esattamente”
“Ma non ho
ben chiara una cosa, perché lei e il suo gruppo state facendo tutto questo?”
“Capitano
Meio, io e il mio gruppo siamo sotto copertura, apparteniamo ad una cellula che
da anni complotta contro il Presidente e il governo mondiale, questo chip
capitano piegherà l’intero sistema mondiale al volere di capi avidi e senza
scrupoli non possiamo permetterlo!”
“Lei sa che
ci sarà sempre qualcuno che prenderà altre decisioni simili?”
“Ne sono
consapevole ma fino a che avrò vita mi impegnerò a complottare contro il sistema!”
“Sta bene
capitano Hino, siamo dei vostri”
“Grazie
capitano Meio”
Sala computer
“Capitano
Kaioh devo confessarle una cosa, non mi fido molto dell’agente Aino, è subdola
e meschina”
“Agente Kino
le assicuro che l’agente Aino è affidabile si comporta in modo sbagliato certo
ma è un’ottima agente e non mi priverò delle sue risorse”
“Ho capito
capitano, mi limiterò a stare al mio posto”
“Bene,
adesso andate a casa per oggi abbiamo finito ma domani ci aspetta un duro
lavoro!”
Ufficio del Presidente
“Signor
Presidente c’è un’agente che chiede di parlare con lei, dice che si occupa del
progetto”
“Lo faccia
entrare”
“Buona sera
signor Presidente, sono l’agente Chiba ho delle informazioni che credo la
interesseranno!”
“Si sieda e
mi racconti tutto”
“C’è un
gruppo di un persone che sta complottando contro di lei, appartengono al FBI ed
è coinvolto anche un capo della CIA”
“Ne è
sicuro?”
“Certo”
Un sorriso
maligno era comparso sul volto del ragazzo, aveva sempre disprezzato il
capitano Meio; da quando era bambino il suo sogno era quello di diventare il
capo della CIA e cancellare dall’umanità gli agenti come Hino e il suo gruppo
che cercavano di cambiare un mondo fatto di regole ben precise
“Agente
Chiba sa dirmi i nomi degli altri gruppi che cospirano contro di me?”
Il
Presidente era frastornato, si era sempre fidato dei suoi agenti e scoprire
così da uno sconosciuto che qualcuno di loro complotta contro di lui lo faceva
fidare ancor meno
Se questo ragazzo ha ragione devo
stare attento
“Certo
signore, l’agente Meio capitano della CIA, l’agente Hino del FBI e il suo
gruppo!”
“Giovanotto
è meglio per lei dire la verità! Loro sono i miei migliori agenti! Sono stato
io stesso ad ingaggiarli e mai farebbero qualcosa contro di me o contro il
governo!”
Si era
alzato in piedi e più volte aveva sbattuto la mano sulla scrivania richiamando
così l’attenzione della sua segretaria che preoccupata per la sua incolumità
aveva chiamato la sicurezza
“Signore ci
sono problemi?”
“No agenti
ma questo ragazzo va scortato immediatamente fuori di qui! È un cospiratore
dello stato!”
“Sarà fatto
signore!”
“Si pentirà
di non aver dato credito alle mie parole signor Presidente!”
Vecchio bastardo! Spero che il tuo
cuore collassi prima ancora del tuo governo!
Ufficio di Rei Hino
“È andata
come dicevo io?”
“Sapevo che
non c’era da fidarsi di quel ragazzino, grazie per averlo tenuto d’occhio, ora
sai cosa devi fare!”
“Capitano
Meio il suo agente si è comportato secondo i piani, come le ho detto non
bisogna fidarsi di nessuno”
“Avete
ragione capitano Hino, sapete come giocare le vostre carte, speri che il
Presidente non ci sia cascato!”
“Stia
tranquilla, infondo è stato il Presidente in persona a metterci a capo di
un’organizzazione così potente!”
“Ha
ragione!”
Camera d’albergo nel centro di New
York
“Come
procede il piano?”
“Quelle
ragazzine sono ancora convinte di lavorare per noi?”
“Si il chip
l’abbiamo noi! Presto agiremo”
“Si
certamente”
“Cosa?
Uccidete chiunque crei problemi! Questo piano deve filare liscio come l’olio
intesi?”
“Perfetto!”
Un uomo di
mezza età si era avvicinato alla finestra della sua camera scostando appena la
tenda per osservare la strada
I giochi sono aperti, vedremo chi
vincerà alla fine
Questo è il
sesto capitolo :3 ringrazio chi ha inserito la storia tre le seguite, chi
recensice e chi legge in silenzio :3
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Capitolo 7 *** Doppio gioco ***
For all the world to see capitolo 7
Doppio gioco
Appartamento di Haruka e Michiru
“Sei ancora
sicura di voler tenere Minako con noi?”
“Sì, è la
migliore Haruka”
“Ma hai
sentito cosa ha fatto a me e Makoto”
“Haruka so
bene che è una subdola stronza ma ti ripeto che è la migliore”
“Se è una
questione di computer c’è Ami che sa il fatto suo”
“Haruka
basta con questa storia, siamo a casa e sai che odio parlare di lavoro a casa!”
Michiru era
stanca, Haruka per tutto il viaggio di ritorno le aveva dato il tormento
dicendo che Minako rischiava di mandare a monte l’intero piano e che non era
adatta per lavorare in una squadra.
“Haruka io
vado a letto”
“Non guardi
un po’ di tv con me?”
“No non me
la sento”
Le aveva
dato un bacio sulla fronte e l’aveva lasciata davanti la televisione spenta
Haruka cerca di capire, Minako
infondo è una brava ragazza, dalle un po’ di fiducia
Michiru perché ti ostini così tanto a
volerla con noi? Se manda a puttane l’operazione saranno cazzi amari per tutti
Appartamento di Minako
Quella stronza di Makoto picchia
forte, devo ricordarmi di stare più attenta, io con questa faccia ci lavoro
“Pronto?”
“Si signore,
tutto procede secondo i piani”
“Ah siete
stati voi allora?”
“Cosa? Me ne
occuperò io signore non si preoccupi”
Ma che cazzo! Sempre lavoro, uffa!
Prigione militare, detenuto 187
Si pentiranno amaramente di avermi
sbattuto qui dentro! Il capo sta mandando qualcuno per liberarmi, sa bene che
sono importante per l’esito della missione!
“Alzati hai
una visita”
“Chi è?”
“Una
ragazza, dice di conoscerti”
Che il capo abbia mandato una ragazza
per farmi evadere? È furbo come una volpe quel vecchio
“Salve
agente Chiba, sono l’agente Aino, si ricorda di me?”
“Sinceramente
no”
“Ci siamo
conosciuti questa mattina”
“Lei
appartiene al gruppo dell’agente Hino?”
“Proprio
così”
“Se ne
vada!”
Si era
avvicinata sensualmente a lui bloccandolo al tavolino della sala per le visite,
sapeva esattamente che se la missione falliva si sarebbe trovata braccata da
entrambi i gruppi ma non doveva pensarci. Abbassando la voce si era avvicinata
ancora di più al ragazzo
“Se fai il
bravo posso farti uscire da qui, dopotutto mi manda il capo”
“Stronzate!”
“Oh credi
davvero che io serva quel pezzente del Presidente? Ho aspirazioni più alte! Non
voglio stare per tutta la vita a leccare il culo di un vecchio bastardo!”
“Ti ascolto”
“Tutto
quello che devi fare è morire!”
Mamoru era
paralizzato dalla paura, il capo non aveva mandato quella ragazza per liberarlo
ma per ucciderlo e togliere di mezzo qualsiasi intoppo per la sua missione
Perdonami papà!
Minako aveva
estratto dalla sua borsetta un rossetto velenoso, dopo averlo sistemato sulle
sue labbra si era avvicinata al ragazzo baciandolo ripetutamente per permettere
al veleno sulle sue labbra di ucciderlo più in fretta. Dopo essersi pulita le
labbra si era diretta alla porta
“Saionara
baby!”
Quella notte
l’agente Chiba era stato trovato morto nella sua cella dopo ore di agonia
Camera d’albergo nel centro di New
York
“Mi fa
piacere sentirlo”
“Capisco, la
prossima volta non ti darò più incarichi simili”
“Presto”
“Quando
arriverà il momento verrai ricompensata”
Un uomo di
mezza età controllava di tanto in tanto fuori dalla finestra al terzo piano del
Palace Hotel, per essere sicuro di non avere nessun poliziotto alle calcagna
Quei mangia ciambelle non sanno
nemmeno che sono qui! Poveri illusi!
“Signore è
tutto pronto!”
“Bene,
cominciate”
“Signore”
“Cosa c’è?”
“Siete
davvero sicuro?”
“Certamente,
mandate in modo anonimo quel dannato chip a Rei Hino e fate in modo che ci
siano le impronte di quella mocciosa di Minako Aino! Ah un'altra cosa,
toglietela di mezzo!”
“Si
signore!”
Stupida ragazzina, credi davvero che
ti lasci in vita dopo tutto quello che sai?
Ufficio di Rei Hino
“Capo è
arrivato questo per lei!”
“Cos’è?”
“Non lo so,
mi è stato chiesto di consegnarlo direttamente a lei”
Sul pacco
c’era solo scritto il suo nome, era una busta anonima e il suo nome era scritto
al computer
Chiunque mi ha mandato questo pacco
non vuole essere rintracciato!
Per natura e
per esperienza aveva deciso di portare in laboratorio il pacchetto per
controllare che non ci fossero strane sostanze o una bomba
“Capo che ci
fa ancora qui?”
“Babbo
Natale è arrivato in anticipo quest’anno!”
“Sarcastica
come sempre, dia a me”
“Cortese
come sempre Makoto”
“Sa chi l’ha
mandato?”
“No”
“Allora
vediamo di trovare delle impronte digitali”
Dopo un
rapido controllo Makoto era riuscita ad ottenere quattro impronte digitali sul
pacco e a confrontarle con quelle presenti nel database dell’agenzia
“Capo”
“Cosa c’è?”
“Le impronte
sul pacco corrispondono all’agente Aino”
“Cosa?”
“Guardi”
“Apri il
pacco senza toccarlo direttamente con le mani”
“È il chip
che cercava!”
“Analizzalo,
voglio vedere se ci sono anche li le sue impronte”
“Ci sono
capo”
“Come faceva
ad avere lei il chip?”
“Capo non
vorrei insinuarle dei dubbi ma l’agente Aino è subdola e spietata, è sicura che
non sia stata lei ad uccidere l’assistente del professore?”
“Non lo so
Makoto, ora non so più niente! Chiama Haruka e Michiru e avverti Ami, riunione
urgente!”
“Si
signore!”
Appartamento di Haruka e Michiru
“Michi
spegni il cellulare”
“Non è il
mio”
“È il
telefono delle emergenze?”
“Si…”
“Michiru”
“Si?”
“Alzati!”
“Perché? È
ancora notte fuori Haruka!”
“Michiru il
telefono delle emergenze sta suonando!”
“Merda!”
Ancora
assonnate le due ragazze avevano indossato nuovamente la loro uniforme e si
erano dirette immediatamente in agenzia dove Rei e le altre le stavano
aspettando
“Come al
solito Minako è in ritardo vero?”
“Non verrà!”
“Perché?”
“Perché è
proprio di lei che dobbiamo parlare!”
“Anche tu
Rei?”
“Michiru mi
è stato mandato un pacco qualche minuto fa, conteneva il chip che è stato
rubato!”
“Cosa
c’entra con Minako?”
“Le sue
impronte erano ovunque, anche sul chip”
“State
dicendo che è stata lei a rubarlo?”
“È
probabile”
“È assurdo,
non ucciderebbe nessuno!”
“Non a mani
nude!”
“Merda!”
“Haruka ha
colto nel segno! Siamo nella merda. In più, ricordate l’agente Chiba?”
“Chi
quell’imbecille che è andato a sputtanare tutto al Presidente?”
“Esatto”
“Cosa è
successo?”
“L’hanno
trovato morto nella sua cella!”
“Doppia
merda!”
“Brava
Haruka, stranamente questa notte sei partecipe e attenta!”
“Rei non
fare la sarcastica! Siamo nella merda per due ovvi motivi!”
“Quali?”
“Il primo,
Minako ci sta imbrogliando e sta operando per qualcun altro. Il secondo, c’è
qualcun altro che è interessato al chip!”
“Stai
dicendo che c’è qualche possibilità che alcuni terroristi siano a conoscenza
del chip?”
“Probabile”
“Se cosi
fosse Rei dobbiamo stare attenti!”
“Setsuna da
dove diavolo sei uscita!”
“Ero venuta
a trovare il capitano Hino per parlare della scomparsa dell’agente Chiba e ho
ascoltato buona parte della conversazione!”
“Voi della
CIA siete spioni e guardoni!”
“Gentile da
parte sua Tenou!”
“Si figuri
miss guardona!”
“Dobbiamo
agire in fretta!”
“Cosa
proponi?”
“Piazzeremo
delle cimici nell’appartamento di Minako e la sorveglieremo a distanza!”
“È stata
addestrata nel FBI se ne accorgerà”
“Voi del FBI
siete dei fighetti montati che non riconoscono la merda del loro cane nemmeno
calpestandola! Senza offesa!”
“Fottiti
Setsuna!”
“Magari più
tardi! Ora pensiamo ad agire!”
“Va bene
capitano Meio, mi fido! Procedete pure”
Appartamento di Minako
Il momento è giunto! Presto Rei e le
altre soccomberanno per mano della loro stessa organizzazione! Aspetta un momento
perché la porta del mio appartamento è aperta?
“Chi c’è?”
“C’è
qualcuno?”
“Sono
un’agente del FBI non vi conviene fare gli stronzi con me!”
“Non si
preoccupi tanto lei non nuocerà più a nessuno!”
“Tu
maledetto bastardo!”
“Saionara
ragazzina!”
Un colpo di
pistola e il corpo di Minako si era accasciato a terra privo di vita. Il suo
corpo è stato ritrovato il giorno dopo da alcuni agenti mandati a sistemare
delle cimici nel suo appartamento
“Capo
l’hanno uccisa!”
“Un colpo di
pistola”
“No capo non
ci sono segni di violenza o di resistenza, dalla sua espressione sembra quasi
che conoscesse il suo assassino”
“Va bene
capo facciamo ritorno!”
Ecco il
settimo capitolo, ringrazio come sempre chi legge e recensisce, chi legge in
silenzio e chi ha inserito la storia tra le seguite :3
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Capitolo 8 *** Caos ***
For all the world to see capitolo 8
Caos
“Capitano
Hino navighiamo in un mare di merda!”
“Lo vedo anch’io
capitano Meio!”
Qualcuno
interno all’organizzazione era riuscito a consegnare il chip al Presidente che
senza perdere altro tempo l’aveva messo sul mercato spacciandolo per un nuovo vaccino
“Adesso come
fermiamo la sua diffusione Rei?”
“Non lo so
Haruka, non possiamo mica costringere le persone a fare ciò che vogliamo!”
“Questo no
ma possiamo chiedere aiuto alla Fratellanza Anarchica”
“Stai
scherzando?”
“No!”
“Se sai come
fare Haruka fai di tutto per farci aiutare!”
Hotel Palace New York
“Signore la
signorina Tenou chiede di parlare con lei!”
“Fatela
entrare!”
“Salve
signore”
“So già
perché sei qui Haruka”
“Mi facilita
il compito così”
“Non ho
detto che ti aiuterò”
“Cosa?”
“Haruka non
posso far mettere in mezzo la Fratellanza Anarchica in questo caos ne usciremmo
sconfitti!”
“Ma signore,
il chip è già in circolazione!”
“Lo so bene
cosa credi!”
“Cosa vuole
fare allora?”
“Niente!”
“Come
niente!”
“Non c’è
altro che io possa fare, sono un povero vecchio che ha dedicato la sua vita a
combattere una guerra persa in partenza. Haruka trova tu il modo ma non coinvolgere
la Fratellanza!”
“Si
signore!”
“Ah Haruka?”
“Si
signore?”
“Sta attenta
la fuori, ho sentito che Minako è stata uccisa!”
“Certamente
signore!”
Haruka era
molto confusa, credeva che il vecchio l’avrebbe appoggiata come sempre e invece
si sbagliava
Che abbia ragione lui? Devo trovare
Michiru e trovare un piano per fermare questo casino!
Ufficio di Michiru Kaioh
“Makoto, Ami
distraete gli infermieri che sono agli angoli delle strade! Dobbiamo
temporeggiare e rubare i chip!”
“Ma capo
come possiamo fare?”
“Serve un
diversivo, l’unica capace di farlo è-“
“Michiru ti
devo parlare!”
“Haruka,
menomale che sei qui! Ho bisogno di te per una missione!”
“Dopo, ora
devo parlarti, ci serve un diversivo per rubare il carico di chip diretto agli
infermieri agli angoli della città!”
“È quello
che sto progettando io! Mi servi tu per completare l’opera!”
“Cosa ti
serve?”
“Ruba il
camion e distruggilo!”
“Ma è un
blindato!”
“Andiamo
questo non ti ha mai fermato!”
“Hai
ragione, Makoto, Ami andiamo!”
Haruka con
uno scatto si era avvicinata a Michiru baciandola dolcemente
“Questo è
per dirti che tornerò!”
“Ci conto!”
Ufficio del Presidente
“Molto bene,
il chip sarà presto impiantato nel corpo di milioni di persone!”
“Signore è
sicuro di aver preso tutte le precauzioni necessarie?”
“Stai
tranquillo, quattro blindati sono diretti in punti diversi della città, se
hanno intenzione di rubarli dovranno affrontare i nostri agenti migliori!”
“Chi
sarebbero signore?”
“Haruka
Tenou, Michiru Kaioh, Makoto Kino e Ami Mizuno!”
“Vuole
fidarsi della squadra di Hino signore?”
“Esattamente,
le ho scelte io personalmente per la loro fedeltà!”
“Va bene
signore, vado ad avvertirle!”
Corridoio
“Allora è
tutto chiaro?”
“Si!”
“Agenti
fermatevi!”
Merda!
“Si agente?”
“Il
Presidente vi vuole per guidare personalmente i quattro furgoni che contengono
i chip…non vedo l’agente Kaioh”
“Andiamo noi
a chiamarla”
“Grazie, vi
aspetto in garage per assegnarvi le chiavi”
Haruka presa
l’auricolare e sintonizzatasi sulla frequenza privata dell’ufficio di Michiru
aveva diffuso la notizia così che solo lei ne fosse a conoscenza, pochi minuti
dopo le quattro ragazze erano riunite nel garage
“Tutto
chiaro?”
“Si
signore!”
“Il
Presidente si fida di voi! Non deludetelo! Andate!”
“Si
signore!”
“Tutto
chiaro?”
“Si Haruka,
ma come faremo a eludere la sorveglianza?”
“A questo ho
pensato io, manderò in corto i loro sistemi di monitoraggio e cambierò le
coordinate del GPS”
“Ami sei un
genio!”
“Makoto tu
cosa farai?”
“Ho
contattato alcuni compagni ribelli, si occuperanno degli infermieri agli angoli
delle strade!”
“Perfetto,
allora andiamo!”
“Ricordate,
il minimo fallimento ci manderà dritte all’inferno!”
“Il
fallimento non è contemplato!”
In strada
Il fallimento non è contemplato!
Michiru ti rendi conto di quello che hai detto cazzo? Se anche solo una di noi
fallisce saremo tutte compromesse!
Haruka stava
seguendo il copione alla lettera, sapeva che i sistemi di sorveglianza erano
ancora attivi, doveva pazientare ancora qualche minuto prima di fuggire verso
il porto con il furgone
Il minimo fallimento ci manderà
dritte all’inferno! Haruka tu si che sei rassicurante! Per questo sono io il
capo e non tu, vero è che ho esagerato pure io però la mia frase è stata più
d’effetto
Michiru era
agitata, seguiva il blindato di Haruka mentre pensava a mille e più catastrofi
che potevano mandare a monte l’intera operazione
Ma quelle due credono di essere la
reincarnazione di Rambo? Se qualcosa va storto l’intera FBI sarà nella merda
oltre noi!
Makoto era
forse la più agitata, aveva già fatto altre volte missini simili in posti ben
più pericolosi del centro di New York, ma in quel caso era totalmente differente.
Un solo passo falso avrebbe mandato a monte l’operazione spazzando via l’FBI
Citazioni da film d’azione a parte,
quelle due si stanno divertendo come non mai! Era da molto che non le vedevo in
azione con così tanto vigore, Makoto poi sembra la più preoccupata, eppure in
Iraq era tra le migliori della compagnia! Sarà meglio che mi dia da fare a far
saltare il collegamento GPS
Ami era la
più sciolta e distaccata del gruppo, chiudeva la carovana dei blindati. Il suo
compito era quello più difficile, mentre guidava doveva far saltare il
collegamento GPS mandando in tilt il sistema di monitoraggio delle vetture e
della sala di controllo nella camera del Presidente
Forza Ami puoi farcela!
Ufficio del Presidente
“Signore ci
sono dei problemi!”
“Cosa?”
“Il
collegamento GPS è saltato, non riusciamo ad individuare i blindati e per di
più l’intera sala di monitoraggio è andata in tilt, ci vorranno due ore per
ripristinare l’intero sistema!”
“Merda!
Riuscite a contattare gli agenti sui blindati e scoprire se stanno bene?”
“Ci
proveremo signore, ma se permette ho una domanda!”
“Sentiamo!”
“Perché è
così affezionato a quelle ragazze?”
“Mi hanno
salvato la vita quando eravamo in guerra! Ero stato colpito da una granata e
sarei certamente morto lì se quelle quattro non mi avessero salvato, ero un
vero stronzo in quanto loro comandante, ma loro sono tornate a salvarmi. È per
questo che non crederò mai che loro mi stiano tradendo!”
“Ho capito
signore, cercheremo di rintracciarle!”
“Grazie!”
Il
Presidente si era accasciato sulla sua grande poltrona slacciandosi la cravatta
e lanciandola dall’altra parte della sala
Ragazze non fatemi dubitare di voi!
Fate attenzione!
Ufficio della signorina Jonson
“Si signore”
“Come le ho
detto signore”
“Farò ciò
che posso”
“Si signore
l’hanno trovata”
“Certamente
signore”
La signorina
Kate Jonson era la segretaria del Presidente, era l’unica a conoscere in tempo
reale le direttive che venivano inviate ai vari organi interni. Era anche
l’unica a controllare i documenti top secret in entrata e in uscita; nessuno
mai avrebbe sospettato di una signora minuta di cinquant’anni, il suo vero capo
le aveva chiesto di infiltrarsi nella Casa Bianca per scoprire i piani del
Presidente e di dirigere da lì le varie operazioni per farli fallire
Ancora pochi passi e il Presidente
con quelle stupide ragazzine moriranno e a chi daranno la colpa? Al capitano
Hino, non vedo l’ora di vederla marcire in galera! Nessuno merita di essere il
Presidente se non il capo della Fratellanza Anarchica
Ecco l’ottavo
capitolo :3 ringrazio come sempre chi legge e recensisce, chi legge in silenzio
e chi ha inserito la storia tra le seguite :3
Alla
prossima :3
|
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Capitolo 9 *** Sabotaggio ***
For all the world to see capitolo 9
Sabotaggio
Palace Hotel
“Signore i
blindati si stanno muovendo”
“Bene,
contattate Jonson!”
Tutto procede secondo i piani, presto
le Nazioni saranno nel caos più totale
Ufficio di Kate Jonson
“Certo
signore, mi muovo immediatamente!”
“Come dice?”
“Perché no?”
“Ho capito,
sarà fatto!”
Dannato vecchio dal cuore d’oro,
fotterò lo stesso le tue ragazze e vedrai che la colpa ricadrà su di te, non
solo tu puoi cambiare i piani a tuo favore!
Centro di New York, collegamento
radio tra blindati
“Makoto contatta
i tuoi amici, fa in modo che si facciano trovare agli angoli della città quando
noi passeremo”
“Ami imposta
le nuove coordinate GPS”
“Haruka
dirigiti al porto, io andrò a prendere Rei!”
“Si
signore!”
Forza Makoto puoi farcela!
“Ragazzi
state pronti agli angoli delle strade al posto degli infermieri, appena saremo
passate fomentate la folla e ribellarsi contro il Presidente”
“Agli ordini
Makoto!”
Forza Ami, l’hai fatto un milione di
volte perché adesso ti risulta così difficile? Forse perché il Presidente si
fida di te e tu stai aiutando gli assassini di Tomoe e sua figlia!
“Ragazze non
posso farlo!”
“Ami ti ha
dato di volta il cervello per caso?”
“Haruka non
posso farlo! Voi avete ucciso il dottor Tomoe e sua figlia e ho giurato a me
stessa e al Presidente che vi avrei uccise!”
“Ami non
dire stronzate, Haruka e Michiru non avrebbero mai fatto una cosa simile!”
“No Makoto,
Ami ha ragione, sono stata io ad ucciderli. Noi lavoriamo per la Fratellanza
Anarchica, un gruppo rivoltoso estremista che cerca con ogni mezzo, anche il
più subdolo, di fermare i piani dei maggiori capi delle nazioni”
“State
scherzando?”
“No Makoto,
Michiru ha detto la verità!”
“Ma, salvare
il popolo, farlo insorgere contro il Presidente, non conta niente per voi?”
“Certo che
sì, ma noi serviamo la Fratellanza e se qualcuno ostacola i suoi piani saremo
costrette a uccidere!”
“Anche se
questo vuol dire uccidere colui che vi ha salvate in Iraq?”
“Proprio
così Ami, se non te la senti posso capire, ma non posso assicurarti di lasciarti
andare!”
“Capisco!”
“Aspettate
un momento! Ami porca puttana, sai a cosa andavamo in contro! Te l’ho detto
anche in ospedale, hai perso il tuo coraggio in quell’inferno e adesso vuoi
aiutare quel bastardo del Presidente?!”
“Makoto loro
hanno ucciso Hotaru!”
“Questo lo
so! Anche se hanno commesso un crimine si stanno battendo per spodestare il
Presidente! Finiamo questa missione e poi ti vendicherai di loro!”
“Non posso
farlo! Non voglio lavorare con un gruppo di anarchici estremisti!”
“Ami non
sono anarchica estremista! Io sono per la guerra e gli spargimenti di sangue
quando necessario! Gli estremisti sono quelli come Haruka e Michiru!”
“Adesso
basta!”
“Tu chi
sei?!”
“Sono la
signorina Jonson, ho ascoltato la vostra conversazione e ovviamente ho
provveduto a farla ascoltare anche al Presidente stesso che ha ordinato il
vostro arresto!”
“Maledetta
vecchia baldracca!”
“Oh che
gentile signorina Tenou! Il capo della Fratellanza Anarchica la ringrazia per
il suo lavoro in questi ultimi anni e spera che non se la prenda troppo a male
se viene liquidata in un modo non convenzionale alla Fratellanza!”
“Cosa sta
dicendo?”
“Saionara
signorina Tenou!”
Una bomba
piazzata sotto il blindato di Haruka era appena saltata, distruggendo
completamente il blindato e sbalzandola fuori, il suo corpo ricoperto di sangue
si muoveva a fatica sull’asfalto.
“Michiru….prosegui
la missione….distruggi gli altri tre blindati”
“Haruka non
parlare! Resisti ti salverò!”
“Ami, so che
non le aiuteresti mai ma io e te dobbiamo finire la missione!”
“Makoto il
Presidente ci ha scoperte!”
“Non
m’interessa! I chip non devono finire nei corpi delle persone!”
“Mi dispiace
Makoto ma non ho intenzione di aiutarvi!”
Un colpo di
pistola aveva steso Makoto e Michiru che si erano accasciate a terra agonizzanti,
Haruka era in fin di vita e se non veniva curata subito sarebbe morta, Michiru
si teneva la gamba, dove un foro di pistola faceva sgorgare il sangue a fiumi,
mentre Makoto tentava invano di estrarre il proiettile dal suo braccio.
“Perdonatemi
ma doveva andare così!”
Palace Hotel
“Che cosa?”
“Merda!”
“Radunante
le truppe! Operazione di salvataggio!”
“No non
m’importa se è un suicidio io non lascio quelle ragazze a morire per una guerra
mia!”
“Vada al
diavolo signorina Jonson!”
“Ragazzi
muovetevi!”
“Si
signore!”
Il vecchio
Jacob era sull’orlo di una crisi isterica, i suoi due agenti migliori erano
agonizzanti in pieno centro di New York e lui non osava muoversi da quella
camera d’albergo che era diventata lentamente la sua prigione. La signorina
Jonson era la sua infiltrata alla Casa Bianca e gli aveva fatto credere più
volte che la CIA e l’FBI lo stessero braccando per arrestarlo per alcuni
crimini di guerra compiuti in Iraq.
Quella vecchia megera! La pagherai
cara per aver disobbedito ai miei ordini! Ho ancora membri fedeli soltanto a
me!
L’aria era
diventata irrespirabile, il petto gli doleva e aveva cominciato a tossire
ripetutamente sputando sangue. Stava morendo, era allo stadio avanzato del
cancro e il suo ultimo obiettivo prima di lasciare quel mondo che l’aveva
condannato a quella vita era salvare le ragazze che per anni gli erano state
fedeli.
Centro di New York
Alcuni suv
neri si stavano dirigendo a grande velocità verso il centro di New York,
guidavano come forsennati e in testa al gruppo c’era un suv guidato da Rei che
furente si dirigeva a tavoletta dai suoi sottoposti che non l’avevano avvisata
dell’operazione.
Siete delle idiote senza speranza!
Porca puttana ragazze! Avete mandato a monte l’intera operazione e adesso il
vecchio bastardo sta tirando le cuoia a causa vostra! Ah se vi prendo mi pulirò
il culo con le vostre scuse!
“Agente Hino
dove crede di andare così di fretta?”
“Signor
Presidente le dico una cosa che tengo dentro da anni, VADA AL DIAVOLO! Due dei
miei agenti migliori stanno morendo in mezzo alla strada a causa sua! Si ha
capito bene a causa sua! Lei e la sua stupida idea di controllare gli abitanti
del mondo intero, ma si rende conto della gravità della cosa? Nessuno avrà più
privacy, nessuno potrà più sentirti al sicuro una volta entrato a casa e per
quale motivo? Perché lei è un uomo avido ed egoista!”
“Rei non ti
permetto di parlarmi così! Questo progetto è per la sicurezza mondiale! Con
quei chip saremo in grado di controllare potenziali criminali, agire immediatamente
contro i cospiratori e salvare persone che si sento male e vivono sole!”
“Signor
Presidente, me ne frego delle sue nobili intenzioni! Sa, solitamente si dice,
che con le più nobili intenzioni sono stati commessi gli atti più disonesti che
l’umanità ha conosciuto! Se lei vuole continuare con questa follia faccia pure,
ma stia sicuro che non avrà l’appoggio della mia squadra!”
Rei aveva
buttato dal finestrino la piccola radio che si era irrimediabilmente frantumata
al suolo, era arrivata all’incrocio dell’esplosione, anche se distante riusciva
a vedere perfettamente che era in corso uno scontro a fuoco.
Devo fare in fretta e salvare Haruka!
Merda! Tutto è andato a puttane!
Ufficio del Presidente
“Signor
Presidente deve arrestare immediatamente quelle ragazze!”
“Signorina
Jonson credo di non averle dato il permesso per esprimere la sua opinione!”
“Oh signore,
vede, anche se non vuole sarà costretto ad arrestarle!”
“E perché
mai?”
Il
Presidente guardava preoccupato la finestra, era in ansia per le sorti delle
ragazze, sapeva che il progetto del chip le avrebbe messe contro di lui ma era
determinato a portarlo avanti. Si era voltato appena la signorina Jonson si era
posizionata dietro di lui, dal riflesso aveva visto che gli stava puntando una
pistola dietro la nuca.
“Sa
signorina Jonson, aspettavo questo giorno con impazienza, cosa crede che sono
un vecchio rimbambito che si piscia nei pantaloni?”
Con un agile
mossa aveva estratto la sua pistola e adesso si ritrovava faccia a faccia con
la donna che l’aveva assistito e spiato per un anno intero.
“No signore,
ho avuto modo di osservarla in questo lungo anno e ho capito che siete un uomo
pieno di risorse, ma sfortunatamente per lei la sua vita è arrivata al
capolinea”
“Non ne
sarei così sicuro”
Un colpo di
pistola aveva colpito la mano della signorina che aveva lasciato cadere la
pistola con il colpo in canna che si era infranto contro il petto del
Presidente. Le sue urla avevano riempito la stanza mentre cercava di fermare la
fuoriuscita di sangue.
“Maledetto
bastardo, spero che morirai!”
I piani
erano cambiati, niente era andato come progettato, Haruka era a terra
agonizzante mentre un ulteriore fiotto di sangue si faceva strada dalla sua
bocca; Michiru era diventata pallida e la presa sulla gamba stava cominciando a
diventare più debole, Makoto stava morendo dissanguata nel tentativo di
estrarre la pallottola che Ami che le aveva sparato alla spalla.
Non c’era
traccia di Ami sul posto, aveva caricato il resto dei chip sul suo blindato e
si era diretta alla Casa Bianca per avvertire il Presidente, voleva bene a
quell’uomo, lo considerava come un padre e non avrebbe permesso a nessuno di
tradirlo.
Perdonatemi ragazze ma è giusto così!
Lacrime di
rimpianto e rabbia sgorgavano dai suoi occhi senza che lei facesse nulla per
fermarli, avrebbe sacrificato la vita per il Presidente e nemmeno le sue più
care amiche l’avrebbero distratta da questo.
Ecco il nono
capitolo :3
Ringrazio
chi recensisce, chi legge in silenzio chi ha inserito la storia tra le seguite
:3
Alla
prossima
|
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Capitolo 10 *** Non si morde mai la mano del padrone ***
For all the world to see capitolo 10
Non si morde mai la mano del padrone
Ami guidava
come una forsennata, voleva tornare alla Casa Bianca e avvisare il Presidente
di quello che stava accadendo in strada.
Perfetto, sono una traditrice! Ma
come si dice “non si morde mai la mano del padrone”, non potevo continuare ad
aiutarle. Ragazze perdonatemi.
Haruka era a
terra ferita, le ferite erano profonde e lentamente il suo colorito stava
diventando pallido, i suoni erano lontani e la stretta di Michiru sulle sue
mani si faceva sempre più debole.
Ecco che succede di nuovo, questa
volta non ci sarà nessuno pronto a proteggermi o a salvarmi com’è successo in
Iraq.
Iraq due anni prima
“Haruka maledizione! Abbandona la
missione! È un ordine!”
“Non posso farlo! Ti coprirò le
spalle come ho sempre fatto!”
“Non essere ottusa, devi andartene!
Me la caverò!”
“Ho detto di no! Puoi mandarmi anche
davanti alla corte marziale, ma per quanto mi riguarda tu vieni prima di questa
dannata guerra e costi quel che costi ti parerò il culo come ho fatto in questi
tre anni!”
“Haruka, sei consapevole che stai
disobbedendo ad un ordine diretto? Che potrei farti congedare senza onori e che
se tu morissi adesso non riceveresti nessun elogio?”
“Me ne rendo conto”
“Bene, allora vedi di puntare quel
tuo fucile contro quei maledetti! Se muori non venire a tormentarmi nei sogni!”
“Signor sì signore!”
Il blitz era partito, Haruka
abbatteva quanti più contrabbandieri possibili fin quando un boato non l’aveva
sbalzata contro un muro che stava crollando su di lei, due forti braccia l’avevano
trascinata fuori da quell’inferno. Un vento leggero le solleticava la pelle e
per un attimo era tornata a vedere, il viso di un uomo poco più che
cinquantenne le copriva la visuale, sentiva le mani dell’uomo tastarle il corpo
per individuare le ferite profonde, poi nuovamente tutt’intorno era diventato
buio.
Si era risvegliata diverse ore dopo,
debole e stanca, era incatenata al muro in una cella lercia e senza finestre.
“Michiru dove sei?”
“Accanto a te, so che non puoi
vedermi ma sono qui” un rumore di catene fece capire ad Haruka che Michiru era
nella sua stessa situazione
“Dove ci troviamo?”
“Sicuramente ci hanno catturato,
perché non hai abbandonato la missione?”
“Non volevo lasciarti morire da sola”
“Stupida in guerra i sentimentalismi
sono fatali”
“Tu perché sei qui?”
“Ti ho vista a terra ricoperta di
sangue e ho abbandonato la missione”
“Stupida in guerra i sentimentalismi
sono fatali” aveva imitato la voce di Michiru scatenandone una breve risata
“Michiru usciremo da qui in un modo o
nell’altro”
L’odore di zolfo aveva riempito le
loro narici, la polvere si era sparsa in ogni anfratto di quella cella
costringendole a trattenere il respiro e chiudere gli occhi.
“Ragazze siamo qui per liberarvi, il
comandante è stato catturato, dobbiamo salvarlo! Un elicottero sarà qui a
breve”
“Haruka
maledizione apri gli occhi, non lasciarmi così! Rei fa qualcosa, portiamola in
ospedale, ormai la missione è fallita e lei sta morendo!”
Ufficio del Presidente
“Maledetto
bastardo!”
“Signorina
Jonson, sono stato in esercito per quasi quarant’anni! Potrei ucciderla
tranquillamente con i lacci delle mie scarpe o in altri modi molto più dolorosi
e agonizzanti, ma la risparmierò! La farò arrestare e le verrà imputata la pena
di morte e in più sarà accusata di aver tramato un colpo di stato!”
“Vecchio
bastardo schifoso!”
Un
proiettile aveva sfiorato l’orecchio del Presidente finendo nella fronte della
signorina Jonson che si era accasciata al suolo.
“Signor
Presidente, io sono Jacob, il capo della Fratellanza Anarchica! Ho complottato
contro di voi per lungo tempo, ma ormai sono vecchio e malato, non voglio più
combattere questa guerra. Tolga dalla circolazione i chip e io mi costituirò”
“So chi
siete, conosco la vostra organizzazione e anche chi ne fa parte, non ho mosso
dito perché aspettavo vi rivelaste spontaneamente e cosi è stato. Guardie
arrestate quest’uomo e uccidete gli agenti Mizuno, Kino, Tenou, Kaioh, Hino e
Meio!”
“La missione For
all the world to see è sospesa! Ripeto la missione For
all the world to see è sospesa! Cancellate ogni traccia di questo
esperimento e qualsiasi copia trovata in giro del chip deve essere distrutta,
in caso di fallimento non voglio prove che riconducano a me!”
Aveva
scaraventato il telefono contro il muro, aveva dedicato anni a quel progetto,
era sicuro di portare un beneficio alla nazione ma sbagliava. L’aveva capito
grazie alle ragazze che si erano battute fino alla fine contro di lui, ma non
era ancora finita, doveva ancora pazientare.
Eravate come delle figlie per me!
Adesso è giunto il momento di dirsi addio!
Centro di New York
Alcuni
giornalisti avevano ricevuto una soffiata su uno scontro a fuoco dove erano
coinvolti alcuni agenti legati al passato del Presidente. Erano accalcati
contro i resti del blindato saltato in aria, tra i resti erano perfettamente
visibili i materiali per un iniezione, fotografie, domande e congetture si
ripetevano all’infinito. Il rumore di alcune sirene in avvicinamento li aveva
distratti dai resti del blindato, speravano di ottenere informazioni utili per
le loro notizie ma l’unica cosa che ricevettero da un uomo alto, dall’aria
minacciosa vestito completamente di nero fu un grugnito stizzito e la non tanta
velata minaccia di arrestarli per ostacolo alle indagini.
Parcheggio Casa Bianca
Ami era
arrivata filata nel parcheggio, doveva trovare velocemente il Presidente prima
che desse l’ordine di ucciderle. Aveva notato l’assenza degli agenti e senza
preoccupazioni si era diretta nell’ufficio trovando il corpo della segretaria e
il Presidente che fissava tranquillamente fuori dalla finestra.
“Agente
Mizuno o dovrei dire Ami? Mi avete tradito!”
“Signor
Presidente io sono tornata indietro, sono qui per…”
“Non
mentirmi Mizuno! Sei stata sotto il mio comando per molto tempo! Conosco bene
il tuo modo di lavorare! Hai fatto saltare il GPS e le comunicazioni dei
blindati per poter distruggere i chip in totale tranquillità! Cosa ti fa
credere che io ti lasci libera dopo aver tentato di mandare a monte il mio
piano?”
“Signore
io…”
“Mi dispiace
Mizuno, sarà arrestata e condannata alla pena di morte!”
Ospedale militare
“Fate
presto! Il blindato che stava guidando è saltato in aria!”
“Ci
occuperemo noi di lei”
Rei
camminava avanti e indietro per la sala d’attesa dell’ospedale, Michiru e
Makoto si stavano facendo sistemare le ferite che avevano riportato ed erano
scosse quanto lei.
Haruka sei il mio agente migliore!
Non morire così! Hai resistito alla guerra in Iraq e alle missioni più
pericolose in cui ti ho mandato! Ti prego non morire!
Il medico le
stava fasciando la gamba e anche se lo fissava il suo sguardo era spento, la
sua mente continuava a riproporle l’immagine di Haruka stesa a terra ricoperta
di sangue mentre rivedeva la stessa scena di due anni prima in Iraq.
Haruka non morire! Non posso stare
senza di te!
Nella stessa
stanza Makoto stava aspettando che Michiru fosse medicata, era nervosa e
delusa, Ami le aveva tradite, sperava con tutta se stessa che stesse bene.
Sapeva cosa era capace di fare il Presidente con i traditori.
Ami maledizione! Non dovevi tradirci
così!
Setsuna era
stata arrestata, il Presidente aveva scoperto che anche lei era coinvolta nel
colpo di stato ed era stata velocemente trasferita nella prigione militare per
essere sottoposta alla pena di morte.
Merda! Sapevo che non dovevo partecipare
a questa missione! Devo trovare il modo per evadere!
Sala operatoria
Haruka era
stata sottoposta con urgenza ad un intervento chirurgico, i medici avevano
estratto dal suo corpo un enorme quantitativo di schegge che minacciavano di
intaccare i suoi organi vitali.
“Dottore la
siamo perdendo!”
“Defibrillatore”
Una serie di
scariche avevano riportato in vita Haruka, il suo cuore aveva ripreso a
battere, ma continuava a non riprendere conoscenza, aveva consumato già quattro
sacchetti di sangue ma il suo colorito era ancora pallido e le sue funzioni
vitali minime.
Solo una notte in osservazione ci
dirà se si salverà
Rei
continuava a camminare avanti e indietro, tutte le volte che entravano degli
agenti temeva che avrebbero arrestato lei e la sua squadra, Michiru e Makoto
erano sedute su una panca posta davanti la sala operatoria; guardavano Rei
agitarsi e preoccuparsi, temeva di perdere il suo agente migliore e temere
l’arresto per tutte loro.
“Michiru c’è
qualcosa che ancora possiamo fare”
“Makoto, Haruka
è in fin di vita, Ami ci ha tradite, tutte noi compreso il capitano Meio siamo
in arresto, non possiamo fare altro”
“Lo so bene,
ma se ci fosse una piccola possibilità di salvezza non la sfrutteresti?”
“Makoto che
hai in mente?”
“Alcuni miei
compagni mi hanno avvertita che il blindato diretto alla prigione conteneva il
capitano Meio, se riusciamo a farla scappare prima che entri in prigione avremo
modo di rimediare all’errore”
“Illuminami”
“Per prima
cosa, l’agente Meio è il capo della CIA era il capo della mia compagnia in
esercito e ha ancora molti sostenitori che farebbero di tutto per aiutarla,
fidati ci sono alcuni che sono a stretto contatto con il Presidente”
“Tu dici di
rapire il Presidente?”
“No dico
solo di nasconderci per un po’ di tempo per trovare il modo di disattivare i
chip”
“Si può
fare! Avverto io Rei, tu fa il tuo lavoro! Ci ritroveremo al molo tra un’ora,
se non ci sarai ne tu ne Setsuna ci costituiremo”
“Va bene!”
Città di New York
Setsuna era
stata prelevata dal suo appartamento e adesso si trovava nel blindato diretto
al penitenziario.
Devo evadere, mi serve un diversivo e
scappare! Non voglio finire i miei giorni in una cella, so come trattano le
ragazze come me la dentro!
Un’auto nera
si stava avvicinando a tutta velocità al blindato, i poliziotti avevano cercato
di richiamare l’attenzione dell’autista folle senza risultato. Si era
avvicinato al finestrino di Setsuna e le aveva mimato un “allontanati dal
finestrino” prima di lanciare una piccola bomba che aveva creato una voragine
nel blindato mandandolo a sbandare.
I poliziotti
erano storditi e il guidatore nell’esplosione è rimasto ucciso.
“Setsuna
muoviti”
“Chi diavolo
sei?”
“Un’amica”
“So già che
mi caccerò nuovamente nei guai ma ormai peggio di così non può andare”
Si era
infilata nell’auto e di volata erano partite per il molo. Durante il tragitto
Setsuna non aveva osato parlare, aveva riconosciuto Makoto ma la vedeva troppo
turbata per parlarle della situazione.
“Devi ancora
fissarmi?”
“Co-cosa?
Non ti sto fissando”
“Si invece,
comunque non importa. Stiamo andando al molo per incontrarci con Rei e Michiru!
Ci nasconderemo per un po’ di tempo per tentare di disattivare il chip”
“Stai
scherzando? Mi hai fatto evadere per diventare una latitante?”
“Esattamente
capitano Meio”
“Soldato
Kino vedo che non è cambiata per nulla dai tempi dell’esercito!”
“No signore”
Molo di New York
“Rei se non
arrivano andiamo a costituirci e togliamo di mezzo Haruka! Non voglio vederla
in galera per colpa nostra”
“Tranquilla
Michiru, nessuna di noi andrà in galera per il momento. Guarda davanti a te”
“È l’auto di
Haruka”
“Esatto, ho
dato le chiavi a Makoto, tanto per ora Haruka non può usarla”
“Questo non
le piacerà per niente Rei”
“Lo so bene”
L’auto si
era fermata davanti a loro con il motore acceso, significava che dovevano
salire anche loro e lasciare quel posto.
“Makoto non
graffiare l’auto”
“Tranquilla
Michiru, prima che Haruka esca dall’ospedale avrò riparato la portiera
danneggiata”
“Makoto
ringrazia solo che siamo in stato d’allarme altrimenti te le darei io stessa!”
“Ragazze per
piacere, adesso andiamo in un luogo sicuro”
“A casa mia,
nessuno sa dove abitiamo”
“Michiru sei
sicura? Se ci seguono arriveranno anche al vostro appartamento”
“Lo so bene,
ma è l’unico posto che nessuno conosce”
Questo è il
decimo capitolo, doveva essere quello conclusivo ma tutta la faccenda ha preso
una piega differente nella mia mente xD perdonatemi ma ci saranno ancora altri
capitoli xD
Ringrazio
come sempre chi recensisce, chi legge in silenzio e chi ha inserito la storia
tra le seguite :3
|
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Capitolo 11 *** Latitanza forzata parte I ***
For all the world to see capitolo 11
Latitanza forzata parte I
Erano a casa
di Michiru già da un’ora, nessuna osava preparare un piano valido. Tutte
sapevano che le condizioni di Haruka erano precarie e volevano aspettare un
segno di miglioramento della loro compagna per preparare un piano funzionante.
“Michiru
fatti forza, Haruka è forte e vedrai che anche questa volta si salverà”
“Rei non è
facile, quando eravamo in Iraq davo per scontato che sarebbe tornata a casa con
me, adesso non è più così. Se si riprende e noi arriviamo tardi a prenderla
sarà arrestata e giustiziata e non voglio vederla morire su una sedia
elettrica”
“Non
succederà! In ospedale c’è un medico che faceva parte della mia compagnia e
ancora oggi mi è devoto, posso cercare di far seguire i progressi di Haruka da
lui così quando sarà stabile potrà farla uscire”
“Setsuna te
ne sarei eternamente grata”
“Ok allora,
faccio un paio di telefonate”
Makoto
continuava a pensare ad Ami e al modo in cui le aveva tradite, si sentiva
un’idiota ad averle dato tanta fiducia. Aveva preferito il Presidente alla
felicità del popolo.
“Makoto troveremo
Ami e poi deciderai tu cosa farne con lei”
“Per me può
anche marcire in galera. Ci ha tradite e questo basta per farla diventare morta
ai miei occhi”
Penitenziario militare
Ami era in
cella da qualche ora e già non ne poteva più, i secondini la guardavano
dall’alto in basso e l’avevano già presa di mira tanto da farla finire subito
in isolamento.
Odio questo posto! Non dovevo tradire
il Presidente sin dall’inizio! Al diavolo tutto! Devo fuggire da qui e
andarmene!
Nella sua
cella senza finestre, con i muri rivestiti di un’imbottitura di gomma,
ripensava a quello che aveva combinato nell’ultimo periodo e si era resa conto
con suo enorme sgomento, che la verità era che non voleva servire veramente il
Presidente e nemmeno aiutare le altre, il suo era solo un modo per dimostrare
le sue qualità.
Sono una merda! Ho messo in pericolo
un mucchio di persone! Forse è giusto che io muoia qui dentro!
Ospedale militare
Haruka aveva
ripreso i sensi, sentiva il suo corpo intorpidito e la sua memoria non era
delle migliori a causa dei pesanti sedativi che le avevano dato. Non ricordava com’era
finita in ospedale, ma ricordava perfettamente che la loro missione era
fallita.
Aveva
tentato più volte di rialzarsi, ma le fitte di dolore alla sua testa e al suo
addome l’avevano costretta a desistere. Un uomo di trent’anni con un camice
bianco era entrato senza bussare nella stanza.
“Sono il suo
medico. È ancora in gravi condizioni e per il momento non possiamo dimetterla”
“Senta, io
sono un’agente e per tanto devo ritornare subito sul campo”
“Non mi ha
capito signorina? Lei non può lasciare l’ospedale”
“Lei non
capisce! La fuori le mie compagne stanno rischiando il culo!”
“Le sue
compagne stanno bene! L’attendono pazientemente a casa sua”
“Come fa a
saperlo?”
“Ho le mie
fonti. Stia tranquilla nessuno sa dove si trovano e non sanno nemmeno che lei
si è ripresa, finga di essere ancora semi-cosciente e vedrà che la porterò io
stesso dalle sue amiche”
“La
ringrazio dottore”
Appartamento di Haruka e Michiru
“Haruka sta
bene! Entro stasera verrà portata qui”
“Nessuno
deve trovare questo posto”
“Sta
tranquilla, aspetterò io stessa fuori dall’ospedale e la porterò qui a casa”
“Verremo
tutte quante, non vogliamo che qualcuno ci segui”
“È troppo
pericoloso, verrà solo Michiru con me. E poi l’auto di Haruka è veloce, useremo
quella per prelevarla e tornare a casa sane e salve”
“Va bene, ma
se qualcosa va storto”
“Lo so bene”
Entrata dell’ospedale
Makoto e
Michiru erano fuori dall’ospedale già da un’ora ma del medico che doveva
scortare personalmente Haruka e la stessa Haruka non c’era traccia. Erano
agitate, sapevano bene quali rischi correvano a rimanere ancora in giro.
“Tranquilla vedrai
che la riporteremo a casa e poi ci nasconderemo per preparare un piano”
“Mako non è
facile, se fossimo arrivate tardi? Se l’avessero già portata in galera o
peggio?”
“Calma,
nessuno va in galera, piuttosto aprire questa porta e tu Makoto vedi non
rovinarmi la macchina altrimenti ti uccido”
Haruka era
sulla sedia a rotelle accanto alla portella del guidatore che fissava le due
ragazze che la guardavano come se fosse un fantasma, il dottore alle sue spalle
si era preoccupato di portarla fino alla macchina e di aiutarle con le cure
mediche necessarie.
“Haruka sei
sicura che far guidare Makoto sia una buona cosa?”
“Ha già
usato la mia auto no?”
“Come lo
sai?”
“Il sedile,
io non lo porto mai così e lo sterzo è troppo basso. Si vede che non sei
abituata a questo tipo di auto”
Improvvisamente
era scoppiato un piccolo attimo di ilarità, dove Makoto e Haruka discutevano
sul modo migliore di guidare la BMW e Michiru che le fissava frastornata senza
capire una sola parola di quel che dicevano.
“Ragazze se
avete finito di parlare aramaico antico vi pregherei di andare subito a casa,
non siamo al sicuro qui”
Con una
sgommata d’eccellenza e le imprecazioni di Haruka sull’uso incosciente della
sua auto si erano dirette a tutta velocità verso l’appartamento, ma qualcuno
aveva seguito ogni loro mossa e presto la loro fuga sarebbe diventata una corsa
contro la vita e la morte.
“Signore si
stanno muovendo”
“Si signore”
Una Mercedes
nera seguiva le ragazze a distanza di sicurezza, ogni semaforo che incontravano
l’auto si posizionava due macchine dietro di loro.
“Haruka”
“Lo so
Makoto, ci credono così idiote? È un trucco vecchio come il mondo, gli agenti
del Presidente sono degli inetti senza speranza. Makoto levati dal volante ci
penso io”
“Mi dici
come fai a passare alla guida se ti trovi dietro e per di più ferita?”
“Makoto fa
come dice, conosco Haruka ed è capace di tutto anche in queste condizioni”
“Come mi
conosci tu amore non mi conosce nessuno”
“Taci Haruka
e guai a te se ci fai catturare!”
Michiru si
era spostata dietro mentre Makoto era passata sul lato del passeggero
permettendo così ad Haruka di prendere il suo posto alla guida.
“Ma che
cazzo Mako! Hai totalmente stravolto la mia posizione di guida! Quando usciamo
dall’auto giuro che ti ammazzo!”
“Haruka puoi
pensarci dopo?”
“Amore,
questa è la mia bambina, è una BMW, solo io posso portarla come merita”
“Haruka per
me è un mezzo di locomozione inutile, pacchiano ed economicamente
irraggiungibile!”
“Michiru
Kaioh non osare parlare così della mia bambina chiaro? Ora per cortesia nel
sedile c’è una pistola, vedi di far fuori quegli idioti”
Haruka
sfrecciava a tutta velocità nel traffico di New York stando attenta a non
tamponare o falciare nessuno, dallo specchietto retrovisore vedeva chiaramente
l’auto che le inseguiva distanziarsi sempre di più.
“Bene credo
che-“
Un rumore di
vetri infranti le aveva gelato il sangue, Michiru aveva spaccato il lunotto
posteriore per poter sparare meglio contro gli inseguitori. Haruka aveva
inchiodato brutalmente mandando Michiru a gambe all’aria
“Ma sei
impazzita?”
“Potrei farti
la stessa domanda! Mi hai spaccato il lunotto!”
“Haruka è
solo una macchina per dio!”
“Non è solo
una macchina!”
“Ragazze
muovetevi! Ci stanno raggiungendo!”
Appartamento di Haruka e Michiru
“Ci stanno
mettendo troppo!”
“Setsuna
calmati, vedrai che arriveranno”
“Non dire di
calmarmi Rei!”
“Agitarsi
non serve! Dobbiamo rimanere lucide anche per loro!”
Setsuna
camminava avanti e indietro davanti alla porta d’ingresso da mezz’ora e l’unica
cosa a cui riusciva a pensare era il peggio. Non avevano più notizie del medico
da più di un’ora e le ragazze non tornavano.
“Dobbiamo
andare a cercarle!”
“Se ci
muoviamo ora e loro sono state catturate cosa pensi di fare?”
“Ci
penseremo al momento!”
Erano uscite
di corsa dall’appartamento, stavano per prendere l’auto quando uno stridio di
gomme aveva attirato la loro attenzione. Una BMW nera correva all’impazzata
nella loro direzione e sembrava che stesse per travolgerle quando con una
brusca frenata si era fermata davanti alle loro gambe.
“Merda
Haruka per poco le investivi”
“Ma no, so
quel che faccio, piuttosto chiudete il garage e fate silenzio”
“Haruka per
colpa tua me la sono fatta addosso! Che cazzo sta succedendo?”
“Rei sta
zitta! Ci stanno inseguendo e se facciamo casino siamo nella merda!”
Penitenziario militare
Ami si era
appisolata nella cella d’isolamento quando un gruppo di secondini era entrata
per malmenarla lasciandola in fin di vita nella cella buia.
“Questo è
per il doppio tradimento!”
“Non uscirai
di qui!”
“Morirai
prima di arrivare alla sedia elettrica!”
Non riusciva
a muovere un muscolo, il suo corpo era sottoposto a continue violenze, aveva
capito che reagire l’avrebbe condannata ad una lunga tortura e aveva preferito
lasciare campo libero ai secondini che ogni giorno la massacravano con
manganellate, calci e pugni.
Questo è il prezzo del mio
tradimento! Makoto direbbe che è il karma ma io non credo a queste stronzate!
La verità è che i secondini sono corrotti, uomini e donne senza scrupoli che
ucciderebbero anche la loro madre per guadagnare una lauta ricompensa. Io
adesso sono il loro giochino, non che fonte di reddito, presto si stancheranno
e mi lasceranno morire.
Era debole e
stanca, la sua mente era annebbiata e il suo corpo era scosso da brividi di
freddo, il dolore non le permetteva di muoversi e respirare era diventato molto
più doloroso delle percosse che subiva ogni giorno.
Un’altra notte qui dentro e morirò in
una pozza di sangue. Perdonami Makoto, eri la mia compagna, la mia amica e il
mio tutto, ho tradito la tua fiducia scegliendo il Presidente. Mi dispiace.
Un forte
calcio l’aveva colpita in pieno viso mandandola a sbattere contro la pesante
porta di ferro della cella uccidendola sul colpo.
Questo è
l’undicesimo capitolo, ho preferito spezzarlo qua per non appesantirvi troppo,
non so ancora quanti capitoli ci saranno ma posso dirvi che si arriverà presto
alla fine.
Ringrazio
come sempre chi recensisce, chi legge in silenzio e chi ha inserito la storia
tra le seguite/preferite e ricordate :3
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Capitolo 12 *** Latitanza forzata parte II ***
For all the world to see capitolo 12
Latitanza forzata parte II
Appartamento di Haruka e Michiru
“Pensi siano
andati via?”
“Non si
sente niente”
“Andiamo di
sopra senza fare rumore”
Avevano
osservato la strada dalla loro finestra e dell’auto che le seguiva non c’era
traccia, dopo la folle corsa le condizioni di Haruka erano peggiorate
portandola più volte sull’orlo dello svenimento.
“Serve un
medico”
“Io so
sistemare i punti ma credo che qui ci sia dell’altro lavoro da fare”
“Setsuna
chiama il medico che l’ha fatta uscire e fallo venire qui”
“Andrò a
prenderlo”
“È
pericoloso”
“Fidatevi”
Setsuna era
scesa in garage senza fare il minimo rumore, aveva avvertito il medico del suo
arrivo e si era premunita di portare con se un sacchetto nero.
Se tutto va secondo i piani non
dovrebbe vedermi nessuno
Velocemente
aveva fatto retromarcia e si era diretta a tutta velocità verso l’ospedale.
Lanciava occhiate fugaci al retrovisore per essere sicura di non essere seguita
e che nessuno avesse trovato il loro nascondiglio.
Arrivata
davanti l’ospedale si era appostata nel parcheggio buio all’angolo
dell’entrata, ma del medico nessuna traccia.
“Buona sera
agente Meio”
Merda!
“Scenda
dalla macchina e si volti per favore”
Una
sportellata in pieno viso e il poliziotto era steso a terra, in quel momento
vide il medico uscire velocemente dall’ospedale portando con sé la classica
borsa da dottore.
“Da questa
parte, svelto!”
Con la
portella del passeggero aperta si era lanciata a tutta velocità verso il medico
che era rimasto imbambolato a fissare l’entrata, con una frenata e uno
strattone l’aveva tirato su e con una sgommata era ripartita per il centro
della città.
“Dottore mi
creda non vorrei farlo, ma è necessario. Le ho spiegato la mia situazione”
“Non si
preoccupi capitano”
Setsuna
aveva passato il sacco nero e il medico si era preoccupato di metterlo sulla
sua testa sotto lo sguardo attento ma fugace della donna al suo fianco.
Guidavano orma da diversi minuti e di poliziotti alle calcagna neanche l’ombra,
si era diretta prudentemente verso casa e in tutta fretta si era infilata nel
garage chiudendosi la strada alle spalle.
“Dottore
adesso si fidi di me, non posso ancora levarle il sacco dalla testa, stia
tranquillo che è in ottime mani”
L’aveva
condotto lentamente verso l’appartamento dove le altre la stavano aspettando
impazienti. In quel lasso di tempo le condizioni di Haruka erano peggiorate, le
ferite aperte l’avevano indebolita ulteriormente e l’avevano portata in una
condizione di vita o di morte.
“Presto!”
“Sarò
franco, in queste condizioni precarie potrebbe anche morire nel giro di pochi
minuti”
A quelle
parole la calma che da sempre distingueva Michiru in certe situazioni era
andata a farsi benedire, aveva preso il medico dal colletto della camicia e
aveva cominciato a strattonarlo urlandogli contro con tutta la rabbia che aveva
in corpo.
“Se la lasci
morire ti farò morire nello stesso identico modo!”
“Mi lasci!”
“Lei mi
prometta che salverà la mia Haruka e io la lascerò finire il suo lavoro!”
“Non posso
prometterle niente!”
“Allora non
sono stata abbastanza chiara!”
“Ho capito,
ho capito. Adesso mi lasci!”
Ufficio del Presidente
“Come
procede la ricerca?”
“Signore non
riusciamo a trovarle, abbiamo perquisito i loro alloggi ma di loro nessuna
traccia”
“È
impossibile! Tutti gli agenti hanno dichiarato la loro residenza!”
“Lo sappiamo
signore, abbiamo seguito tutte le procedure, controllo dei cellulari,
abitazioni, GPS e tutti hanno dato esito negativo”
“Non c’è che
dire, sanno come nascondersi!”
“Signore io
proporrei di agire diversamente!”
“Sentiamo”
“Io
proporrei di diffondere il chip come se niente fosse, dopotutto una di loro è
in gravi condizioni. Sapete anche voi che non si muovono mai senza un loro
componente”
“Hai
ragione, ma se decidessero di provare a farsi vedere ugualmente?”
“L’intera
città è in allerta, sono state avvisate tutte le forze dell’ordine, chiunque
risulti sospetto verrà mandato direttamente qui”
“Eccellente!
Procedete”
“Si
signore!”
“Un’altra
cosa, Haruka è ancora in ospedale?”
“No signore,
questa notte l’hanno portata via. Non sappiamo quale sia il medico che l’ha
dimessa”
“Non
importa, se la conosco bene adesso starà imprecando contro qualcosa per le sue
condizioni. È questione di tempo, presto le arresteremo e il For all the world
to see sarà avviato con successo”
Appartamento di Haruka e Michiru
“Ho finito,
deve riposare per almeno un mese e ci vorrà almeno un altro mese prima che si
rimetta del tutto”
“Sta dicendo
che ci vogliono due lunghi mesi?”
“Esattamente
signorina, mi dispiace ma non posso fare altro per aiutarla”
“Non si
preoccupi, però adesso dottore ci deve promettere che non dirà nulla su di noi,
tantomeno dove ci troviamo”
“Oh non ci
sono problemi per questo. Mi occuperò io di lui”
“Va bene”
Al posto di
Setsuna era andata Rei in strada, aveva deciso di non lasciare il medico
davanti l’ospedale per paura di un’imboscata. Seguendo le istruzioni che
Setsuna le aveva dato aveva condotto il medico al molo e dopo aver aperto la
portella e dato uno spintone mentre gli levava il sacchetto, si era diretta a
tutta velocità verso l’appartamento.
Avevano due
mesi per riprendersi dall’attacco e trovare una strategia migliore di quella
che avevano usato tempo prima, avrebbero aspettato il tempo necessario anche se
questo significava mettere in circolazione il chip.
Questo è il
dodicesimo capitolo ho preferito interrompere qui così da fare i prossimi
capitoli senza spezzarli , il prossimo capitolo è l’ultimo xD
Sarà più
lungo ma più completo, per il resto ringrazio chi recensisce, chi legge in
silenzio e chi ha inserito la storia tra le seguite/preferite e ricordate :3
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Capitolo 13 *** For all the world to see ***
For all the world to see capitolo 13
For all the
world to see
Erano
passati tre mesi dalla loro latitanza, Haruka si era ormai stabilizzata, in
quel periodo avevano escogitato un piano che avrebbe messo per sempre fuori uso
i chip e mandato via il Presidente.
Sono stati i
mesi più difficili per loro, ogni notte sentivano auto della polizia correre in
lungo e in largo sotto il loro nascondiglio, avevano appreso dalla televisione
che il Presidente aveva dato lo stato di allerta e che chiunque avesse
ritrovato le ragazze vive o morte avrebbe ottenuto una ricompensa.
Nel palazzo
dove vivevano, le retate erano all’ordine del giorno, erano riuscite a
scamparla grazie all’ingegno di Michiru che tutte le volte si mascherava per
distrarre gli uomini che altrimenti le avrebbero consegnate al Presidente.
“Ragazze,
sono passati tre mesi, il piano ormai è concluso”
“Da questo
momento in poi non si torna più indietro, sapete tutte a cosa andiamo in
contro, io, Rei e Michiru nei giorni scorsi abbiamo perso una persona cara, il
capo della Federazione Anarchica. Inutile dirvi che io combatterò per lui
questa guerra!”
“Anche se io
non appartengo alla vostra Fratellanza combatterò per lui, mi avete raccontato
cosa ha fatto negli anni ed è un uomo per il quale valga la pena morire”
“Ti
ringrazio Makoto. Adesso è tutto pronto, domani agiremo”
Ufficio del Presidente
Il petto gli
faceva male, da quando la signorina Jonson gli aveva sparato sembrava
invecchiato di anni, non c’era più traccia dell’uomo di bell’aspetto dei mesi
precedenti.
Dove cazzo vi nascondete? Credete
ancora di avere una possibilità? Il chip è in circolazione ormai da tre mesi e
noi controlliamo tranquillamente la vita di tutti.
Con un
pulsante posto sotto la scrivania, aveva azionato i monitor che si trovavano in
un vano a scomparsa del tavolo.
Guardali, maniaci, ladri, uomini
d’affari, casalinge, bambini che giocano allegramente. Poveri illusi, non
sapete nemmeno di essere spiati, ogni vostra mossa, ogni vostro respiro o
parola viene registrato, voi portate avanti le vostre vite senza uno scopo ma
questo cambierà. Si, con la modifica apportata al chip sarò in grado di
comandare le persone a mio piacimento inviando al loro insulso cervello
informazioni che loro nemmeno conoscono.
Presto le Nazioni saranno
rivoluzionate e questo solo grazie a me. Dovrebbero darmi un nobel per queste
stronzate così sarei molto più potente e brillante.
Da quando il
progetto originale del chip era stato cambiato il Presidente credeva di essere
riuscito a creare qualcosa che avrebbe permesso ai potenti del mondo di
controllare ogni singolo individuo che andava contro il sistema.
Molti degli
scienziati ingaggiati per il progetto, al suo termine sono stati uccisi per
evitare che in futuro potessero parlarne a qualcuno.
Prima o poi uscirete dalla vostra
tana, non importa dove vi nascondiate, presto vi troverò!
Centro di New York
Una ragazza
dai lunghi capelli neri camminava con disinvoltura tra le strade di New York,
ogni tanto lanciava occhiate interessate alle vetrine degli abiti di alta moda,
era nei pressi della stazione di polizia quando un vibrare piuttosto fastidioso
aveva attirato la sua attenzione.
Dove diavolo è il cellulare?
Possibile che un’insulsa pochette possa essere un buco nero?! Quanto odio
queste stronzate da donne alla moda!
Eccolo!
“Sono
arrivata”
“Ci vediamo
tra cinque minuti vicino l’ospedale!”
Aveva
rimesso il cellulare nella piccola borsetta e dopo aver tirato un profondo
sospiro di sollievo, si era calata nella sua parte. Era entrata in preda al
panico nella stazione di polizia, parlando rapidamente aveva spiegato che lei e
una sua amica erano state aggredite e che lei era andata lì per sporgere
denuncia; i poliziotti erano troppo confusi dal decolté della signorina per
prestare attenzione alle sue parole, ma dopo una serie di urli e un mancamento
da parte della stessa, erano corsi in ospedale.
Ospedale di New York
“Signorina
mi ripeta nuovamente cosa le è successo”
“Agente sono
stata aggredita! Sa cosa vuol dire essere aggredita?”
“Signorina,
se deve esporre denuncia deve dirci cosa è successo nei dettagli”
“Non posso
parlarne con un uomo! Ma posso farla parlare con un altro uomo”
“Chi
sarebbe?”
“Il mio
fidanzato”
“Dov’è
adesso?”
“Qui fuori,
lui sa quello che è successo ed è andato a prendermi un thè alla macchinetta”
Haruka era
fuori dalla stanza e stava cercando di assumere l’aria più arrabbiata e
preoccupata che poteva, il piano doveva essere perfetto per evitare ogni
possibile fallimento.
“Amore come
ti senti? Oh agenti salve”
“Lei è il
fidanzato della signorina?”
“Si signore”
“La sua ragazza
non vuole parlare con noi riguardo l’aggressione, ma ci ha detto che possiamo
parlarne con lei”
“Certamente”
“Allora
venga con noi al commissariato”
“Torno
presto piccola”
Dopo aver
baciato velocemente Michiru, Haruka aveva lanciato uno sguardo d’intesa al
medico nella stanza.
“Sono
andati?”
“Sì”
“Sei
riuscita a prendere…”
“Certamente”
“Sei grande
Setsuna”
Velocemente
si erano dirette all’entrata dell’ospedale, Rei le stava aspettando nella
macchina della polizia con indosso una delle uniformi dei due agenti stesi
dietro l’ospedale.
“Dov’è
Haruka?”
“Sono qui!”
Era uscita
da dietro l’angolo sistemandosi la cravatta della divisa e posizionando il
cappello, sotto lo sguardo stupito di Michiru.
“Ho fatto
bene a tingerti i capelli di nero e poi la divisa ti sta divinamente”
“Michi non è
il momento, sali in macchina”
Con le
sirene spiegate si erano dirette dal Presidente, gli annunci televisivi
dicevano che i fuggitivi dovevano essere consegnati direttamente a lui nel più
breve tempo possibile. Haruka guidava guardandosi intorno, era sicura della
riuscita del piano ma non lo era dell’esito finale, aveva paura di essere
scoperta una volta arrivate dal Presidente.
Se ci scoprono adesso siamo fottute!
Parcheggio sotterraneo della Casa
Bianca
Quanto ci mettono? Se sto qui ancora
un po’ corro il rischio di essere scoperta!
Makoto era
ferma in un angolo buio del parcheggio da più di un’ora, era riuscita ad
infiltrarsi grazie ad un blindato che aveva lasciato aperta la saracinesca. Ha
avuto tutto il tempo per piazzare alcuni candelotti di dinamite attorno ai
pilastri principali e un piccolo esplosivo sotto ogni macchina degli agenti,
gran parte della riuscita del piano dipendeva proprio da quelle esplosioni.
Un’auto era
entrata a velocità sostenuta nel parcheggio e si era diretta verso di lei con i
fari spenti, aveva cominciato a sudare freddo temendo il peggio.
“Muoviti
Makoto!”
“Cazzo
Haruka mi hai fatto prendere un colpo!”
“Dettagli!
Piuttosto è tutto pronto qua sotto?”
“Dettagli?
Quando finiamo questa storia ti uccido con le mie mani! Comunque sì è tutto
pronto”
“Io sono
Highlander”
“Si certo,
Highlander vedi di muoverti e soprattutto non metterti un gonnellino senza
mutande come nel film!”
“Makoto
quando finiamo ti uccido!”
Come
stabilito Haruka e Rei avevano scortato Michiru, Setsuna e Makoto dal
Presidente, tutto filava liscio, nessun’agente le aveva riconosciute e nemmeno
fermate segno che il loro travestimento era perfetto.
Ufficio del Presidente
Un lieve
bussare aveva fatto sussultare il Presidente che con un’agile mossa aveva
nascosto i monitor della scrivania.
“Avanti”
“Salve
signor Presidente”
“Voi chi
siete?”
“Siamo Obuko
Sosuke e Patricia Smitt, abbiamo catturato i fuggitivi”
“State
scherzando?”
“No signore,
solo che ne abbiamo catturati solo tre”
“Non
importa, le altre due arriveranno per salvarle”
“Signore,
insomma…”
“Si la
ricompensa, andate adesso, vi chiamerò io stesso per consegnarvela
pubblicamente”
“Grazie
signore”
“Bene bene
bene, e così parte della banda è stata catturata”
“…..”
“Cos’è il gatto
vi ha mangiato la lingua?”
“Fottiti
Peter!”
“Come osi
chiamarmi per nome?”
“Oso è come!
Cos’è nessuno sa del tuo passato Peter?!” il tono di Michiru si era accentuato
sul nome del Presidente per mettergli pressione
“Michiru non
ti permettere a parlarmi così!”
“Peter Evans
Armstrong, come ci si sente ad essere il Presidente degli Stati Uniti?
Scommetto che non è stato facile nascondere i delitti che ha compiuto in Iraq e
qui in America vero?”
“Di che
diamine stai parlando Setsuna?”
“Non fare il
finto tonto, sappiamo tutte cosa hai fatto o forse tu non ricordi più tutti
quegli innocenti che hai ucciso?”
“Baggianate!
Credete veramente che a questi idioti americani interessi il passato del
Presidente? Tutti i militari hanno ucciso almeno una volta nella loro vita!”
“Certo, ma
nessuno mai ha violentato, picchiato e ucciso bambini e bambine come ha fatto
lei!”
“Cosa cazzo
state dicendo?!” il Presidente si era accasciato sulla sua poltrona in preda al
panico, era sicuro di aver eliminato tutti i testimoni della guerra in Iraq e
che le ragazze non sapessero niente di quella storia.
“Chi vi ha
detto queste cose?”
“Forse non
ti ricordi che eri il nostro capitano? Anche se non eravamo in missione
insieme, grazie alla tua idea di installare delle telecamere con microfono
sugli elmetti, sapevamo sempre dov’eri e cosa facevi!”
“Cosa volete
da me?”
Una serie di
spari fuori dall’ufficio avevano interrotto le ragazze, Haruka e Rei erano
entrate di prepotenza nella stanza barricando la porta.
“Adesso caro
signor Presidente è arrivato il momento di dire la verità agli americani”
Centro di New York
Alcuni
membri della Fratellanza Anarchica avevano montato un maxi schermo, l’avevano
attivato al comando di Haruka via radio. La cosa che non sapeva il Presidente
era che il sistema di videosorveglianza del suo ufficio era stato manomesso per
permettere a loro di mostrare le immagini in diretta direttamente alle persone
che incuriosite si stavano fermando nel centro di New York.
Avevano
ascoltato ogni singola parola del lungo discorso, molti di loro che sostenevano
ancora il Presidente si erano nascosti agli occhi degli anarchici che
minacciavano di ucciderli.
“Non c’è
nessuna verità da dire! Sono stato mandato in Iraq per una missione di pace e
voi con me! Tutto quello che è successo in Iraq è rimasto lì, sepolto sotto
metri e metri di detriti e sabbia!”
“Sei sicuro?
Eppure una delle verità dell’Iraq sono davanti a te!”
“Per anni
hai compiuto stronzate e adesso ne hai fatta una veramente grossa!”
“Hai creato
un chip per controllare milioni e milioni di persone!”
“Il chip
serve per controllare le persone che ogni giorno compiono atti atroci!”
“Presidente
se non lo sa esiste la privacy e lei la sta violando!”
“Il chip
serve per il bene della comunità e del mondo intero!”
Molti dei cittadini che erano in ascolto
stavano urlando con quanto fiato avevano in corpo il loro disappunto per essere
spiati costantemente dal Presidente, lanciavano qualsiasi cosa trovavano contro
i sostenitori e gli agenti del Presidente accorsi a sedare la rivolta.
Il gruppo
della Fratellanza Anarchica si era diretto velocemente alla Casa Bianca per
aiutare le ragazze a fuggire prima che la folla di rivoltosi si scagliasse
contro il Presidente e tutta la sua equipe.
“Signor
Presidente, probabilmente non lo sa, ma tutta questa conversazione è stata
trasmessa su un maxi schermo posto al centro di New York e adesso tutti gli
americani si stanno dirigendo qui per farle la festa!”
“Stronzate!
È impossibile! Il sistema di videosorveglianza non si può manipolare come se
niente fosse!”
“Se ricorda
bene il sistema l’abbiamo creato noi!”
“Maledette
figlie di puttana!”
Delle scosse
simili ad un terremoto stavano facendo tremare le fondamenta della Casa Bianca,
costringendo il Presidente e le ragazze a reggersi come potevano. La porta
dell’ufficio era stata bruscamente aperta e un gurppo di rivoltosi si
riversavano nella stanza inferociti, brandendo delle mazze e urlando improperi
contro il Presidente.
Il
Presidente stava tentando inutilmente di chiamare la sicurezza per farsi
portare via da quella stanza, ma il pulsante sotto la scrivania non funzionava.
“Ormai è
spacciato!”
“Le conviene
dire la verità!”
“Sarà messo
in galera e sarà processato anche per i crimini compiuti in guerra!”
“Maledette
bastarde! Io sono il Presidente degli Stati Uniti! Nessuno può chiudermi in
galera come un comune delinquente!”
Un gruppo di
agenti del penitenziario si erano fatti strada tra la folla nella stanza
ammanettando il Presidente e portandolo via dalla gente che continuava ad
urlargli e sputargli contro.
“Questa è
fatta”
“Hai
ragione, ma adesso andiamocene”
Epilogo
Era passato
un anno da quando il Presidente era stato arrestato, le ragazze avevano ripreso
le loro vite ricomponendo la Fratellanza Anarchica e contrastando i piani dei potenti
che minacciavano di riprendere il progetto del chip.
“È arrivato
il giorno finalmente”
“Già”
“Che c’è?”
“Niente è
che dopo quello che abbiamo passato non mi sembra vero che finalmente Peter
avrà quello che si merita”
“Michiru non
farti seghe mentali, ormai è finita e noi abbiamo vinto”
“Questo è
vero però non dimentichiamoci che ci sarà sempre qualcuno che penserà ai suoi
scopi sacrificando il popolo”
“Quando
succederà noi insorgeremo come abbiamo fatto un anno fa”
Le ragazze
si erano dirette al penitenziario per assistere all’esecuzione di Peter Evans Armstrong, era passato un anno
dall’ultima volta che l’avevano visto e l’uomo di bell’aspetto aveva lasciato
il posto ad un uomo anziano, calvo e smagrito con lo sguardo spento.
L’esecuzione
era durata diversi minuti e le urla dell’uomo avevano gelato il sangue delle
ragazze che avevano lasciato la stanza prima della sua morte.
“Ora è
veramente finita, quel bastardo è morto”
“Io avrei
preferito lasciarlo a marcire in galera”
“Si così
dopo diverso tempo l’avrebbero scagionato perché troppo vecchio”
“Sicuramente
sarebbe morto prima, non dimentichiamoci che lì dentro ci sono uomini che non
possono vedere i loro figli”
“Hai
ragione”
“Su ragazze
torniamo a casa, direi che adesso possiamo prenderci una meritata vacanza”
“Highlander
ha ragione, andiamo a casa”
“Makoto mi
hai ricordato che una volta finito tutto questo casino dovevo ucciderti”
“Oh andiamo
non dirai sul serio”
“Makoto ti
conviene correre più veloce che puoi, Highl..Haruka è molto veloce”
“Ma scusami
tanto Michi ma dopotutto quella che ha fatto più casino sei tu, le hai
distrutto la macchina!”
“A quello ci
penserò dopo”
Haruka e
Makoto si stavano rincorrendo in circolo scatenando l’ilarità di Michiru,
Setsuna e Rei che dopo tanto tempo erano tornate a sorridere.
Questo è
l’ultimo capitolo, è uscito più lungo di quello che mi aspettassi ma non sapevo
come interromperlo, chiedo scusa anche per il finale forse un po’ troppo banale
ma non sapevo come terminarlo al meglio.
Probabilmente
per un po’ di tempo non scriverò nulla, anche se qualcosina in verità la sto
preparando ma, non posso dirvi nulla. Non sarà un horror ma c’è qualcosa anche
per quel genere appena avrò tempo e idee svilupperò qualche altra cosa che
possa piacervi.
Ringrazio
tutti quelli che hanno commentato, che hanno letto in silenzio, che hanno
inserito la storia tra le seguite/preferite e ricordate :3
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