Il viaggiatore

di Jack83
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-La nascita di una nuova famiglia ***
Capitolo 2: *** 1°Capitolo-Verità e incubi ***
Capitolo 3: *** 2° Capitolo-Nuovi Angeli ***
Capitolo 4: *** 3°Capitolo-La battaglia si avvicina. ***
Capitolo 5: *** 4° Capitolo-Operation Dedalus ***
Capitolo 6: *** 5° Capitolo-Operation Giocasta ***
Capitolo 7: *** 6° Capitolo-Operation Chirone (prima parte) ***
Capitolo 8: *** 6° Capitolo-Operation Chirone (seconda parte) ***
Capitolo 9: *** 7° Fratelli e Sorelle ***
Capitolo 10: *** 8° Capitolo- Nuova Professoressa ***
Capitolo 11: *** 9°-Riposo ***
Capitolo 12: *** 10°-La fine è vicina ***
Capitolo 13: *** passi finale ***
Capitolo 14: *** Battaglia per la vita- prima parte ***



Capitolo 1
*** Prologo-La nascita di una nuova famiglia ***


Ho deciso, dopo molto tempo di riflessione nel cercare trama, come iniziarla continuarla e finirla, di scrivere una fic su “Ev

Ho deciso, dopo molto tempo di riflessione nel cercare trama, come iniziarla continuarla e finirla, di scrivere una fic su “Evangelion”.

Prima di iniziare con un breve prologo degli avvertimenti.

 

E’ una LAS in pratica dove Asuka e Shinji stanno insieme, il perché di ciò è sono diverse cose:

La prima perché Shinji dopo aver scoperto cose in realtà Rei,un clone di sua madre, non penso che si vada a mettere insieme a lei.

La seconda si vede lontano un miglio che Asuka si comporta in malo modo nei confronto di Shinji e solo per farsi notare da lui.

Terzo in “the end of evangelion” sono Shinji ed Asuka a risvegliarsi l’uno accanto all’altro.

 

Marco Massi/Franco e Asia sono dei miei personaggi chi volesse utilizzarli e pregato di chiedermelo.

 

 

 

Dio gioca a dadi e lo

fa pure di nascosto”

(Stephen Hawking)

 

Nella sua infinita bontà Dio non creo solo un universo ma decine e decine fra questi il nostro nella anno domini 3008 un’ uomo si risveglio da 1000 anni di sonno criogenico.

A Lui venne affidata una missione  molto importante: salvare le umanità

 

Erano passati quasi sei mesi da third impact ma tutto era tornato come prima, una coppia di sposi stava uscendo da una chiesa appena ricostruita a Neo Tokio 3, la donna aveva indosso un bellissimo vestito bianco lunghi capelli neri, e gli occhi castani risplendevano di una luce nuova aveva al suo fianco l’amore della sua vita che pensa perso per sempre.

L’uomo era a disagio nel completo nero che aveva messo per il matrimonio, ma era meglio dello smoking che secondo alcuni indossava al suo funerale dentro la bara, gia per riuscire a salvare le proprie ricerche sulla NERV aveva dovuto farsi aiutare da un altro agente infiltrato che però non capi chi era, ma doveva essere uno molto in alto, che aveva tirato fuori l’idea della “morte”.

-Sei ancora arrabbiata per la mia dipartita, Misato?-  chiese l’uomo in tono scherzoso

-No, Kaji non lo sono.- rispose la giovane donna

Due ragazzi,una ragazza e un ragazzo, seguivano i due adulti, erano raggianti finalmente dopo tanto penare avevano una vera famiglia, con un vero padre e una vera madre.

- Asuka, hai visto come sta bene Misato vestita da sposa?-

-Gia sembra un’ angelo nella vecchia accezione del termine, ma nemmeno Kaji sta male caro, mio Stupishinji - 

-Sta solo cercando di respirare dentro quel colletto e quella cravatta troppo stretti.- i due cominciarono a ridere.   

ormai la coppia di sposi era all’esterno della chiesa e un mare di riso gli investi, sul selciato di quella chiesa c’erano molti ex componenti della NERV, due soli erano gli assenti Gendo Ikari e Kozo Fuyutsuki che però stava osservando il tutto assieme ad un altro uomo l’avvenimento su una collina poco distante.

 

-Bel matrimonio?- chiese l’uomo

-Certo sa mi chiedo ancora come hai fatto ingegnare il piano per la falsa morte di Rioji Kaji, Franco?-

-Bè sai durante la seconda mondiale per dare più credito ad una invasione della Francia da parte degli Alleati invece che dalla Normandia a Calais, Hanno preso un’ uomo morto ubriaco, l’anno vestito come un’ufficiale di marina inglese e lo hanno lasciato su una spiaggia del sud della Francia, poi lo la stessa cosa lo poi riletta su un libro di spionaggio.-

-Ha funzionato in entrambi i casi?-

-Sì, e anche molto bene. Kozo ti ricordi della mi proposta? Vuoi essere il nuovo comandate supremo della NNERV?-

-Come ti ho gia detto, devo rifiutare lo sai sono troppo compromesso, e poi se non sbaglio hanno proposto te per questo incarico?-

-Vorrà dire che accetterò.-

 

Detto questo Kozo si allontano e lascio solo l’uomo che finì di vedere gli avvenimenti che si svolgevano all’esterno della chiesa.

Guardava  tutto ciò attraverso un binocolo.

Si soffermo sul  ragazzo e nel mentre ripensava alla sua scheda personale:

-Nome Shinji Ikari Età 15 anni, il padre Gendo Ikari è stato la causa primaria del third impact, per la folle idea di rivedere sua moglie Yui Ikari. Ormai era orfano di entrambi, adottato da Misato Katsuraghi e Rioji Kaji i due neo sposi-

 

quindi sposto su di loro due

 

- Misato Katsuraghi, 30 anni, Orfana di entrambi i genitori e unica superstite del second imapct, ferita gravemente durante l’assalto della SEEL al Geofront. Rioji Kaji 31 anni, ottima spia anche se è stato scoperto, salvatosi a un tentato omicidio grazie all’operazione denominata Blood Comapny. Ex tutore legale del second children Asuka Soryou Langley.-

La famigliola stava per entrare in una Rolls Royce, ultima ad entrare nell’auto e l’ultima ad essere osservata era la ragazza dai capelli rossi.

 

- Asuka Soryou Langley, Età 15 anni, Figlia di Kyouko Soryou Zeppelin e Gunther Langley*, ha visto all’età di quattro anni il corpo della morta suicida, su cui io nutro dubbi come su quello della madre della Dottoressa Ritsuko Akagi, ha tentano il suicidio in seguito alla notizia della “morte” di Rioji Kaji, il padre ha inutilmente tentato di riprendere la sua tutela e al contempo quella di Sinhji, cosa sospetta su cui dovrò controllare, adottata legalmente da i due neo sposi.-

 

La macchina era partita nel mentre pensava agli ultimi stralci della scheda di Asuka.

 

-Gia le 11:00am, devo andare a quella scuola superiore di Tokyo 2 per parlare con i tre nuovi children, che dovranno aiutare i due “vecchi”children superstiti.-

 

*Non sapendo il nome del padre di Asuka me lo sono inventato.

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Capitolo 2
*** 1°Capitolo-Verità e incubi ***


Franco si avvio lentamente all’interno del Liceo Yamamoto, aveva preavvertito il Preside della scuola, il tono della voce era

Marco si avvio lentamente all’interno del Liceo Yamamoto, aveva preavvertito il Preside della scuola, il tono della voce era cambiato da cordiale a notevolmente infastidito quando gli disse di essere il nuovo comandate supremo della NNERV, aveva vanamente tentato di spiegargli che lui non centrava niente con l’ex NERV, ma la stragrande maggioranza delle persone odiava praticamente tutti gli ex appartenenti alla vecchia agenzia speciale, gli unici che non guardavano con odio ma con rispetto ed ammirazione erano il second e il third children e la loro famiglia.

Marco era ormai davanti alla porta del preside e bussò, la voce del Preside con un tono di voce scocciato lo invitò ad entrare.

-Buongiorno preside Yoshimitsu, ha chiamato i tre ragazzi?-

-Certamente.- disse con tono di voce seccato.

-Mi scusi potrebbe uscire dalla stanza, sa questo è un colloquio privato dove si parlerà di cose ancora coperte dal massimo riserbo militare.-

-Faccia con comodo tanto noi civili saremmo sempre all’oscuro di tutto.- Detto questo uscì nel mentre entravano i tre ragazzi.

-Salve ragazzi, interrotto qualcosa d’interessante?-

-No, sempre la stessa solfa sul second imapct - disse il ragazzo occhialuto.

-Bene, sarà meglio che mi presenti, il mio nome è Franco Polo, sono italiano e sono il nuovo comandante supremo della rinata NNERV.-

Ha sentire quel nome i tre ragazzi che già lo guardavano con diffidenza passarono ad uno sguardo pieno d’odio.

-Forse è meglio che comici ha spiegarvi il motivo per questo vi chiamati, voi siete stati scelti come i tre nuovi children è…- Non riuscì a terminare il discorso che il ragazzo al centro disse

-Così avete bisogno d’altra carne da macello?- chiese il ragazzo al seduto al centro.

-Senti Suzuhara e se ti dico che il tuo incidente a Matsushiro, è stato tutto un sabotaggio. Vedi l’ex comandante supremo, ha fatto impiantare delle cellule del tredicesimo angelo all’interno del tuo EVA cosi causando la sua venuta.-

Ha queste parole i tre lo ritornarono guardare con diffidenza, non si potevano ancora fidare ma lui aveva appena detto una cosa spaventosa.

-Perché la fatto?- chiese la ragazza seduta alla sinistra.

-Vedi Horaki, lui voleva abbattere il morale del third children, lo voleva fuori dalla NERV. Sui i motivi di ciò ho solo teorie non suffragate da prove.-

-Noi cosa centriamo con la NNERV gli angeli sono stati tutti sconfitti?- Disse il ragazzo occhialuto seduto sulla destra.

-Kensuke, Il problema sta nel fatto che solo ultimo angelo era davvero pericoloso, gli altri ci dovevano salvare, tutto ciò e partito da un grave errore di traduzione dei rotoli del mar morto, su quei rotoli c’è scritto che il vero pericolo verrà da noi stessi e dalla venuta dei miti mitologici…-

A quelle parole i tre sobbalzarono sulla sedia

-Sì gli antichi greci e romani avevano ragione esistevano davvero questi esseri, ma non erano figli degli dei, ma bensì di Satana, lui vuole soggiogare l’umanità, e in modo particolare i progenitori della nuova umanità.-

-E’ chi sono?- chiesero in contemporanea i tre ragazzi

Franco prese un profondo respiro e disse -Sono Shinji Ikari e Asuka Soryou Langley.-

I tre lo guardarono sorpresi -Come fa essere così sicuro che sono loro?- chiesero all’unisono

-Io ero ha capo di una sezione dell’U. N. C. I. A., il servizio segreto del ONU. Grazie ad una delle mie spie più altolocate nella NERV ho potuto trarre queste certezze-

-Se accettassimo di essere i tre nuovi children  cosa dovremmo fare?- Chiese Toji.

-Dovrete presentarvi dopodomani al Km15 della strada per salire al monte Fuji lì vi accoglieranno dei tecnici, e comincerete l’addestramento, e sarete graduati come sergenti dell’esercito.-

-Perché saremo graduati?- chiese Hikari.

-Vedi è una decisione non mia, viene direttamente dal consiglio di sicurezza.-

Detto questo i tre uscirono, dopo pochi passi cominciarono a parlare del dialogo che avevano appena avuto con Marco.

-Cosa facciamo?- chiese Toji.

-Io direi di accettare, non lo so all’inizio ero diffidente, poi quando a detto di Asuka e Shinji, mi sono detto loro hanno rischiato moltissime volte la propria vita, è ora di contraccambiare.- Disse Kensuke

-E te Hikari, cosa farai?-

-Sono d’accordo con Kensuke.- Disse Lei.

-Allora e deciso andremmo all’appuntamento e inizieremo l’addestramento.- detto ciò entrarono in classe.

 

Marco era uscito dalla scuola, con la sua auto si diresse verso Neo Tokyo3, una voce lo richiamo.

-Hanno accettato.-

-Perfetto Asia, gli EVA sono pronti?-

-Sì, sono pronti, sai è incredibile che sia riuscito a procurarti tutto il materiale che ci serviva in così breve tempo.-

-Il merito va tutto ha te, Asia, tu mia suggerito  gli angeli a cui prelevare i campioni, il quinto, il settimo e il nono.-

-Sono i tre che rispondevano meglio alle caratteristiche che hai richiesto.-

-Il mio EVA è quasi pronto?-

-Sì l’EVA-14 è pronto.-

Detto questo si fermò ad un semaforo rosso. Guardò l’orologio e impreco era in ritardo per quell’appuntamento, e lui odiava i ritardi.

 

-Aoba ma era qui che dovevamo trovarci con quel uomo?- chiese Makoto in tono annoiato.

-Sì, a chiesto di vederci assieme qui. Speriamo solo che si sbrighi ho un colloquio di lavoro fra due ore e voglio presentarmi in orario.-

-Sai dal tono della voce quando mi ha chiamato mi sembrava che volesse proporci qualcosa.-

-Gia e sembrato anch…- Aoba non riuscì a terminare la frase che un colpo di fucile di precisione gli fece esplodere la testa, Moakoto si alzò di scatto, era sporco di sangue e materiale celebrale, terrorizzato si guardo intorno per vedere da dove fosse arrivato il colpo, quando un secondo colpo lo colpi alla nuca uccidendolo.

Marco era arrivato in prossimità del parco dove aveva dato quel appuntamento, si trovo davanti a quello spettacolo racapriciante, la polizia era arrivata poco prima di lui è stava interrogando i pochi testimoni presenti. Mostro il suo tesserino e spiego la faccenda dell’appuntamento e chiese di essere tenuto informato.

Ritornato alla macchina cominciò ha piangere disperato Asia capiva il suo stato, Marco era una persona con una sensibilità molto spiccata, e adesso si sentiva in colpa per quello che era successo.

-Asia- dopo dieci minuti di disperazione Marco era di nuovo in sé- trova le abitazioni di Ritsuko Akagi e Maya Ibuki, fai in modo che ci siamo sempre 5 satelliti spia che le controllino e almeno 3 quando sono loro due a spostarsi, non voglio avere altre sorprese mi bastano solo due persone sulla coscienza.-

-Va bene Marco, dovrò però mettere in orbita diversi satelliti e sfruttarne molti di questa terra.-

-Fallo!-

 

Asuka e Shinji  si stavano baciando appassionatamente, dopo esserne scambiati ancora si girarono verso un lato scuro della stanza, in un’ angolo tremanti di paura c’erano Misato e Kaji, legati ed imbavagliati non capivano perché lo avevano fatto, la loro paura aumentò quando Asuka tiro fuori un coltello e si avvicino lentamente ad Kaji, si mise alle sue spalle e con voce maliziosa ma al contempo carica d’odio gli disse all’ orecchio

-Sai credevo amarti, ma sei cosi diverso da me, che adesso provo solo pena, hai scelto di stare con una manica di deboli. Mentre io e Sinhji abbiamo scelto di stare con i più forti.- detto, questo li taglio la gola da un’orecchio all’altro, Asuka pulì il coltello con la lingua, nel frattempo Shinji si era avvicinato ad una Misato tremante, la paura era cresciuta dopo che Asuka aveva ucciso Kaji

-Adesso ci divertiremo un po’-gli disse Shinji.

Asuka nel frattempo gli era scivolata alle spalle, ed aveva tagliato il reggiseno e le mutandine,

Sinhji la violento a più riprese dopo di che si rivolse ad Asuka con aria soddisfatta

-è tutta tua.-

-Grazie shinji-chan- quindi anche Asuka la violento, dopo un’ora di sevizie Misato svenne.

-Maledetta Puttana volevo divertirmi ancora un po’, Shinji ammazzala.-

-Con enorme piacere.- detto questo Shinji la sgozzo, leccando anche lui il coltello sporco di sangue.

Asuka si sveglio di soprasalto. Non faceva più incubi simili da diverso tempo, si guardo intorno non sembrava la sua stanza da letto, poi si ricordo del viaggio di nozze di Kaji e Misato, e lei con Shinji era con loro.

Si alzo e si diresse lentamente al bagno si diede una rinfrescata e quindi uscì dalla casa che avevano preso in affitto, appena uscita dalla porta di entrata udì dei suoni provenire dalla spiaggia che stava a pochi metri da lì.

Si avvicino lentamente seguendo la musica, trovo seduto su una roccia Shinji che stava suonando l’Ave Maria di Schubert.

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Capitolo 3
*** 2° Capitolo-Nuovi Angeli ***


-Baka, mi hai svegliato-

-Baka, mi hai svegliato-

disse Asuka facendo smettere di colpo Shinji e al contempo facendolo girare di scatto

- Scusa Asuka – Disse lui bianco come un cencio – credevo di essermi allontanato abbastanza dalla casa, così da non disturbare.-

-Piantala di dire scusa, e in più è vero che non hai svegliato nessuno- disse lei in tono arrabbiato.

Shinji allora riprese a suonare dal punto dove aveva interrotto e Asuka si sedete sulla sabbia davanti a lui.

Osservava le mani di lui che si muovevano veloci e precise sul violoncello, ad ogni spostamento una nota di quella bellissima melodia, stava quasi per finire quando Asuka ricominciò a parlare.

 

-Vuoi sapere cosa mia ha svegliato?-

-Cosa?-

Chiese Shinji che si era interrotto un’altra volta.

Prese un profondo respiro e disse

- Un’ incubo.-

-Di nuovo tua madre?- chiese Shinji

-No, stavolta peggiore ho sognato che uccidevamo Misato e Kaji.-

-Come?- Chiese Shinji in un misto tra sorpreso e il preoccupato

-Prima io tagliavo la gola ha Kaji, poi prima che tu  uccidesi Misato

-La violentavamo entrambi.- finì Shinji.

-Come fai ha saperlo?- Chiese Asuka sorpresa

-Ho fatto anch’io quel incubo, mi sono svegliato e sono venuto fino a qui a suonare.-

-Cosa ci sta succedendo Shinji?-

-Non lo so,ma è strano che due persone facciano lo stesso sogno nella stessa notte.-

Rimasero in silenzio per diversi minuti, poi decisero di tornare in casa a vedere se riuscivano di nuovo a dormire.

 

Misato si ritrovo in un luogo buio, si chiedeva come avesse potuto finirci.

Stava ancora pensando ha ciò quando poco a poco il luogo si riempi di luce.

Una voce la saluto in una lingua che non capì, sentì confabulare sempre in questa lingua poi, comincio a capire cosa stava dicendo l’essere

-Ave a te, angelo Misato!-

Misato rimase senza parole da quello che diceva l’essere non sapeva cosa dire, ma l’essere continuo.

-Ti vedo sorpresa, ma è una cosa che ci aspettavamo, forse e meglio che mi presenti io sono Tabris, quello che voi credevate il 17° angelo, e lei e Lilth Che voi credevate il 2° angelo…

-Io che distruggo l’opera più grande dei Dio, siete degli sciocchi, ma è stato ancora più oltraggioso che alcuni di voi abbiano utilizzato delle mie parti per giocare a fare Dio, è stato fortunato che non mi sono risvegliata prima perché l’avrei distrutto molto volentieri.- Disse freddamente il secondo essere.

Intanto che parlavano la luce si era fatta tale che si potevano vedere i volti di entrambi.

Misato li riconobbe e in filo di voce disse

-Non è possibile Kaworu…Rei… voi siete morti… non è possibile.-

-Per Dio nulla è impossibile- disse Kowaru

-Anche fare un dono a quattro uomini che non so lo meritano.- aggiunse Lilth*

-Che genere di dono?-chiese Misato

-Diventare un Angelo,  un Angelo custode.- disse placidamente Tabris  -dei nuovi Adamo ed Eva.-

Misato era rimasta dubbiosa dalle parole di Tabris e Lilth, non capiva il senso di tutto ciò, lei diventare un’angelo, e chi altri poi.

-Ti vedo dubbiosa Misato, ma fu così anche per Maria madre del figlio di Dio.-

-Io non credo in Dio, se Dio esistesse non avrebbe fatto soffrire me e tutta l’umanità in questo modo.-

-Invece tu credi in Dio, nel profondo del tuo cuore credi in lui, per questo ti ha scelto, ha lui importa quello che sta dentro al cuore non quello che sta fuori-

Gli rispose Lilth in modo duro.

Detto questo incrociarono Tabris e Lilith le braccia e le portarono al petto, chiusero gli occhi e un raggio di luce scaturì dal loro cuore e colpì Misato al cuore.

Si risveglio di soprassalto quel sogno l’aveva turbata si guardo di fianco e vide che almeno Kaji stava dormendo tranquillamente, si diresse in bagno per sciacquarsi la faccia per poi tornare a dormire, ma appena si guardo allo specchio noto delle Ali Bellissime che gli spuntavano dalla schiena, l’urlo che ne segui sveglio Kaji che si precipito in bagno.

-Misato che c’è?- chiese lui preoccupato

 Con un tono di voce spaventato e balbettando ogni sillaba Misato gli chiese di guardargli la schiena.

-Oh Dio hai delle Ali che ti spuntano dalla schiena.- disse lui, Kaji detto questo senti un formicolio alla schiena e dopo un momento Misato ricomincio a balbettare

- Ka..Kaji gua..gua..guardati all ll llo spe spe cchio.-

Kaji si giro verso lo specchio e rimase di stucco anche a lui erano spuntate delle Ali d’angelo e mormoro

-Avevano ragione.-

 

Marco aveva tre metodi per pensare e riflettere al meglio:

 

1° Leggere un libro di solito libri di spionaggio, era un patito del genere preferendo quelli di Tom Calncy, poteva passare ore ha leggere i suoi libri, li adorava li ha scoperti attraverso un film “Caccia a OTTOBRE ROSSO” comprando in seguito il libro, dopo acquisto diversi altri libri fra cui quello dove aveva preso l’idea per salvare Kaji “Nome in codice: RED RABBIT” idea perfetta, gli uomini che dovevano giustiziarlo erano “suoi” uomini, i proiettili erano soporiferi e quindi dopo averlo posto nella bara per la cremazione, la sostituzione di quest ultima con una piena di giornali.

Quando poco prima del third impact Gendo lo aveva scoperto si era infuriato come non poche volte, aveva semi distrutto il suo appartamento all’interno del geo-front.

 

2° Era ascoltare musica fino allo sfinimento.

Musica di tutti i generi, bastava che gli trasmettessero delle emozioni e sensazioni.

 

3° Era massacrarsi di lavoro fisico, gli permetteva di focalizzare al meglio il problema che doveva risolvere, ed in quel momento ne aveva più di uno.

Doveva capire chi aveva ucciso Makoto e Aoba, ma sapeva che strada battere doveva essere un cecchino della ex NERV, su questo non aveva dubbi, ma chi erano i mandanti questo era il problema.

Un altro era riguardante i possibili sabotaggi subiti dagli EVA di Sinhji e Asuka, chi aveva voluto questi sabotaggi se ci sono stati e il perché, il terzo era il possibile omicidio di Naoko Akagi, riteneva difficile che si poteva suicidare una donna dalle sua capacità anche se innamorata di quel pazzo di Gendo Ikari.

Stava riflettendo su tutto ciò utilizzando in contemporanea gli ultimi due metodi, ormai era arrivato 500 flessioni sulle due mani e stava per farne altrettante solo sul braccio destro, nel mentre ascoltava “Auschiwtz” quelle parole lo avevano aiutato molte volte.

Pero aveva pochi elementi su cui riflettere gli unici punti di contato possibili erano: Gendo Ikari, Lorenz Keel e Ghunter Langley, 

“possibile che loro tre potessero aver causato tutti quei casini?” era il pensiero che gli continuava a girare.

L’unico di quei tre certamente in vita era Ghunter, su di lui i dubbi gli erano nati dopo il tentativo di prendere la tutela di Sinhji, oltre quella di Asuka che era sua figlia, ma gli altri due era impossibile saperlo.

Pensando alla possibilità che Ikari e Keel fossero sopravissuti al Third Impact Marco si accorse che la musica era cambiata totalmente, non era assolutamente quella che lo aiutava a pensare, smise di fare flessioni e si diresse verso l’impianto stereo e controllo se non ci fosse stato un contato che aveva tolto il CD e avesse inserito la Radio, non era quello, non essendo quello spense e riaccese solamente l’impianto, si allontano quanto basta per capire che non era più solo nella stanza, allora lentamente prese la pistola che teneva nella fondina attaccata alla spalla.

La puntò dove sentiva la presenza in più.

-Subito pronto ad esagerare?- Disse una voce femminile.

Marco la riconobbe subito e abbasso l’arma scuotendo la testa

-Ma voi due utilizzare le porte come tutti troppo difficile?- chiese con fare seccato

-Noi siamo angeli e non c’importa delle porte.- gli rispose  la stessa voce

-Ma utilizzare altri metodi per farvi notare sarebbe meglio.- Ribatte

- E’ colpa di Lilth non gli piacciono le canzoni troppo impegnate- Disse Tabris.

-Mi sembra strano che ad un angelo non gli piacciono certe canzoni.- rispose Marco ironico

-Sta zitto uomo e tu Tabris la prossima volta chiudi il becco- Lillth si era arrabbiata per cosa aveva appena detto Marco.

-Senti Viaggiatore- riprese Lilth –Ti abbiamo trovato i primi due alleati, spero che siano di tuo gradimento.-

-Senti Lilth io avevo specificamente detto che non ho e ripeto non ho bisogno di aiuti, se ne ho bisogno mi faccio aiutare dai miei stessi obbiettivi.-

-Non ti preoccupare per questo- fece Tabris- sono dei tuoi obbiettivi, secondari ma sempre dei tuoi obbiettivi.-

-Non vi prego non ditemi che sono Misato e Kaji.-

-Perché qualcosa in contrario.- Ringhio Lilth

-Sì perché se gli avete detto di me, e della mia missione, tutto va a farsi friggere e questo a mi farebbe arrabbiare notevolmente.-

-Non ti preoccupare per questo- disse calmo Tabris – Loro due sono allo scuro di tutto.-

-Bene, vorrei solo sapere che sarebbero gli altri due alleati.-

-Perché dovresti saperlo?- chiese in tono alterato Lilth.

-Perché almeno gli preparo allo shock di diventare angelo, non è da tutti giorni diventare angeli.-

-Sarà come dici te, ma ritengo che non sia importante che tu lo sappia.- ribatte Lilth con fare seccato

-Io invece si, ha ragione bisogna prepararli a tale compito.- disse Tabris

-Allora chi sono?- chiese spazientito Marco

- Ritsuko Akagi e Maya Ibuki.- Lilith lo disse con un tono decisamente duro.

-Bene vi ringrazio.- disse sollevato Marco.

-Stai attento Viaggiatore che i tuoi avversari sono molto potenti, e sappiamo che hanno già tentato di ucciderti.-

Ha sentire quelle parole Marco capì che lui era uno degli obiettivi del Killer che aveva ucciso quella mattina Makoto e Aoba.

-In più cerca le nostre parti umane possono essere usate contro i nostri comuni interessi.- disse Lilth

-Quindi dovrei cercare Kaworu Nagisa e Rei Ayanami?-

-Sì- Fu la risposta telegrafica di Lilith

-Sarà più semplice che spiegare alla Dottoressa Akagi e alla signorina Ibuki della loro… come dire Evoluzione.-

- Chiamala come ti pare basta che trovi le nostre parti umane.-

Detto questo Tabris e Lilith lasciarono solo Marco, che decise che per quel giorno ne aveva avuto abbastanza e sé ne andò ha dormire.

 

Tokaida era in quel magazzino del porto da circa tre ore, si aspettava più puntualità dai suoi contatti, se ne stava quasi per andare quando finalmente tre ombre si avvicinarono.

-Finalmente ce ne avete messo di tempo.- disse seccato

-Colpa della polizia, ha istituito molti posti di blocco dopo il tuo lavoro.- disse l’ombra a destra di Tokaida.

-Un lavoro fatto a metà.- disse quella di centro

-Lo so ho mancato l’obiettivo per voi più importante e mi aspetto dunque il taglio della metà del mio compenso, ma avrei una proposta: so che volete eliminare altre due persone che potrebbero darvi fastidio, datemi l’altra meta del compenso e farò il lavoro senza tanti patemi d’animo.-

Le tre ombre cominciarono a parlare tra loro quindi si girarono di nuovo verso di lui. Aprirono la ventiquattrore dove erano posti i soldi e vi aggiunsero due porta documenti. Gli è la consegnarono e sparirono come erano venuti.

Lo stesso fece Tokaida.

 

 

 

*Se voi pensate che Lilith sia fuori dal proprio carattere originale (quello di Rei) vi sbagliate, per me quello e il carattere di Lilith.

Quello di Rei non è altro che lo scontro tra quello di Yui e quello di Lilith. Rendendola così una persona fredda e apatica

 

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Capitolo 4
*** 3°Capitolo-La battaglia si avvicina. ***


Marco si era ricordato dell’appuntamento che aveva con l’incaricato del collegamento con l’ONU solo quando era entrato nel suo

Marco si era ricordato dell’appuntamento che aveva con l’incaricato del collegamento con l’ONU solo quando era entrato nel suo ufficio.

- E’ lei Franco Polo?- Chiese in modo cortese l’uomo.

-Certamente e lei chi è, sa la mamma si è sempre raccomandata di non parlare con gli sconosciuti.- Gli rispose Marco.

-Io sono Jonh Carrey, sa credevo che fosse una persona più “anziana”.- Dichiarò Jonh.

-Con gli uomini ”anziani” al comando di SEELE e NERV si sono causati solo casini immensi.- Ribatte Marco.

-Si ma 25 anni mi sembra eccessivo, lei è molto più giovane di molti Tecnici di quest’agenzia.-

- E’ con questo, sono l’unico che aveva le conoscenze adatte per questo incarico.-

-Mi scusi ha ragione, lei ha fatto una carriera sfolgorante nell’UNCIA, proprio indagando sulla NERV e sulla SEELE, era logico che il comando della Nuova NERV andasse a lei.-

-Scusi, ma vorrei sapere il perché di quest’appuntamento che ho dovuto concedergli.- Chiese Marco con un tono deciso.

-Vede- comincio Jonh –il consiglio di sicurezza a deciso, i candidati per il posto di direttore scientifico della NNERV. Sono:…- Stava per cominciare a dire i nomi quando Marco lo interruppe con fare brusco.

-Ho già deciso a chi dare quel posto. E’ Ristuko Akagi.-

-Ma lei è responsabile d’alcuni fatti poco chiari…- Jonh fu nuovamente interrotto da Marco.

-Questi fatti sono stati lavati dalla distruzione dei cloni di Rei Ayanami e dal tentativo di bloccare Gendo Ikari durante il Third Impact, secondo me c’è qualcos’altro, non è vero Jonh?- la domanda era stata posta con un tono di voce molto deciso.

- E’ vero. Vede la signorina Akagi è…- stava cercando una balla ma Marco s’è n’era accorto

-è? La finisca di cincischiare e mi dica la verità.-

-è…omosessuale.- Jonh aveva detto una delle cose che a Marco dava maggior mente fastidio, l’omofobia.

-Non sapevo che nel 2016 esistesse ancora questa malattia, il ritardo mentale da pregiudizio, unica cura essere massacrati di botte.- disse a voce molto decisa specialmente l’ultima parte della frase.

-Lo vada a dire a quelli del consiglio di sicurezza non è colpa mia se hanno scelto questi nomi.- rispose in modo spaventato Jonh.

-Vada a dire a quei “benpensanti” che prenderò in considerazione quei nomi solo se il mio candidato rifiuterà l’incarico, un’ultima cosa chi sarebbe la sua compagna?-

-La signorina Maya Ibuki.-

Marco alzò quindi il telefono premette un tasto che lo mise in contatto con il centralino della compagnia telefonica cittadina, nel mentre Jonh usciva con la coda fra le gambe dalla stanza.

-Qui è l’operatrice Akane, che numero devo cercale?- Chiese gentilmente la signorina.

-Sto cercando il numero di Akagi Ritsuko e quello di Ibuki Maya.- Rispose Marco

-Un attimo d’attesa… ecco c’è un unico numero ha nome di Akagi Ritsuko: 5555-6985, c’è altro signore?-

-No, Grazie mi è stata d’enorme aiuto.- chiuse la telefonata, Senti bussare alla porta ed invito ad entrare questa persona.

-Comandate, abbiamo trovato qualcosa di importante nel Magi System. Sembra che i tre Super computer avessero al loro interno un’ altro Super Computer che abbiamo chiamato Artaban*- Il tecnico aveva portato una notizia che dire solo importante era un efunismo.

-Siete riusciti ad entrarci?- Chiese Marco

-No, ha bisogno di una password, e facendo dei controlli più approfonditi sembra che la password non sarà la sola nostra sola complicazione.- Il tecnico aveva tarpato le ali della felicità di Marco

-Senta e possibile che la password la conosca Ritsuko Akagi? Lei è pur sempre la figlia di Naoko Akagi l’inventrice di questo sistema?- Marco lo chiese con speranza.

- E’ una possibilità, anzi direi una che è una certezza.-  Il tecnico aveva dato la risposta voluta.

-Non fate nessun tentativo di penetrare il sistema, non voglio che si possano perdere i dati contenuti all’interno di Artaban. In liberta.-

-Sissignore.- Il tecnico uscì e Marco compose il numero che gi avevano dato, mentre aspettava che qualcuno rispondesse pensò a cosa dire alle due donne: La verità su di lui e la sua missione, e conseguentemente della loro “Evoluzione” oppure la solita balla di essere Franco Polo.

-Pronto, qui casa Akagi con chi parlo?- disse una voce femminile.

-Pronto parlo con Ritsuko Akagi o Maya Ibuki? Sono il comandate della NNERV Franco Polo.- Rispose Marco.

-Sono Maya Ibuki, Signor Polo. Cosa desidera?- La voce di Maya era insicura e spaventata.

-Vede devo parlarvi di cose molto importanti entro oggi, perciò comincerò a spiegarlo a lei, Mi serve la vostra conoscenza sugli EVA per una nuova battaglia. Molto più pericolosa ed impegnativa di quella appena finita.- Marco disse tutto ciò con sicurezza.

-Mi scusi ma noi non vogliamo più ha che fare con la NERV o chi per essa…- Maya venne interrotta da Marco.

-Senta ho bisogno di voi per far luce su alcuni fatti avvenuti molti anni fa, ma per essere più precisi e per avere più tranquillità vorrei vedervi ha quattrocchi.- la voce di Marco era sempre sicura

- Ve lo dico di nuovo n… - Maya si accorse che Ritsuko era rientrata –Senta le passo la dottoressa Akagi.- Richiamo Ritsuko e le passo Marco.

-Pronto con chi parlo?- La voce di Ritsuko era fredda più del ghiaccio del polo stesso.

Marco decise di parlare dei suoi dubbi sulla morte di Naoko.

-Buongiorno dottoressa Akagi come le avrà riferito La signorina Ibuki il mio nome è Franco Polo, e sono il comandante della NNERV. Devo dirle una cosa molto importante pensò che sua Madre sia stata uccisa.- Marco risalto molto questa questione.

-Io non ci posso credere. Mia Madre non si è suicidata, allora chi la uccisa, me lo dica.- La voce schoccata di Ritsuko risuono nelle orecchie di Marco.

-Non so chi la uccisa, ma sembra correlata alla questione di possibili sabotaggi sui gli EVA 01 e 02, ma per il resto vi riferirò solamente a quattrocchi.- Ritsuko ci penso un momento poi disse di incontrarsi tutti e tre in un ristorante vicino a casa loro verso mezzogiorno

 

Asuka e Shinji era distesi tutti e due sulla spiaggia a godersi il sole, dopo quel sogno non avevano più dormito, cosi la mattina avevano deciso di andare i spiaggia provando a portare anche Misato e Kaji ma non vi erano riusciti.

I due erano rimasti chiusi in camera a pensare come dire ai due ragazzi cosa gli era successo, il silenzio della stanza venne rotto dai passi di due persone, erano Tabris e Lilith, Misato accortasi di loro si avvento su di loro come farebbe un Leone con la sua preda.

-Maledetti cosa ci avete fatto.- Grido Misato che venne trattenuta ha stento da Kaji che riusciva a stento a tenere il self-control.

-Solo quello che ci ha ordinato nostro signore.- disse Tabris Calmo e risoluto- Ma siamo qui per insegnarvi come si nascondono le ali, e per chiedervi sei i nuovi Adamo ed Eva si sono detti del loro reciproco amore.-

Misato e Kaji rimasero basiti da questa domanda, sospettavano già da tempo che Shinji provasse qualcosa per Asuka ma che non fosse corrisposto.

-Noi non lo sappiamo, ma non credo che si siano detti niente di tutto ciò.- Kaji lo disse in modo duro.

-Allora ci penseremo noi. Finito l’allenamento per nascondere le ali.- Disse Lilith.

In un’ora riuscirono a spigare e a far imparare la tecnica per nascondere le ali, quindi Lilith e tabris si diressero verso la spiaggia dove erano Asuka e Shinji.

Shinji era disteso sulla spiaggia ad ascoltare il suo SDAT mentre Asuka si stava facendo una nuotata, mentre era al largo gli venne in mente uno scherzo da fare a Shinji, torno ha riva andò da una famigliola che si era messa vicina a loro, chiese al bambino se gli imprestava il secchiello che stava usando per fare un castello di sabbia, lo riempi d’acqua e lentamente si avvicino ha Shinji è gli rovescio il contenuto in testa.

Il povero ragazzo che era mezzo addormentato balzo in piedi e si volto di scatto, e vide Asuka che stava raggomitolata per terra a ridere.

Shinji non sapeva cosa dire o che fare allora decise di stendersi di nuovo sulla sabbia per asciugarsi.

-Sei proprio senza colonna vertebrale.- Asuka si era ripresa dal ridere e si era infuriata per la non risposta di Shinji.

-Scusa…- Disse solo Shinji

-E Piantala di dire scusa, è proprio un vizio che non vuoi perdere.- Gli rispose dura Asuka.- Senti Baka, perché non cucini pesce oggi a pranzo?- Gli chiese Asuka.

-Bisogna vedere cosa dicono Kaji e Misato, ma si può fare.- Disse Lui.

-Venendo in qua stamattina o visto al porticciolo dei piccoli pescherecci che partivano, forse sono già arrivati e possiamo comprarne un po’ di fresco.- Asuka cosi dicendo si alzo ma uno strano torpore la prese barcollando si ristese di nuovo.

Shinji invece era rimasto addormentato prima che lei finisse il discorso.

 

Asuka comincio a sognare quasi subito all’inizio sembrava l’incubo di quella notte, ma a differenza di questo Shinji non c’era, ad un certo punto si senti osservata si volto verso il punto dove sentiva a presenza

-Ave ha te Nuova Eva.- La voce era femminile si disse  Asuka

-Chi sei?- gridò

-Chi sono? Sono chi chiamavi L’allieva modello.- Gli rispose dura Lilith facendosi vedere.

-Non è possibile sei morta…- disse Asuka

-Io sono qui per aprire i tuoi occhi, e farti sentire la voce del tuo cuore. Tu dici a Shinji che è uno stupido ma l’unica stupida qui sei te, chiudi le tue orecchie alla voce del tuo cuore che palpita per quel ragazzo. Il tuo egoismo te lo farà perdere ma Dio non vuole ciò.-

-Io innamorata di quel pervertito, non è possibile, stai dicendo un pazzia, come è una pazzia tutto ciò che hai detto su Dio perché questo solo un sogno.- Disse dura Asuka

Lilith allora si avvicino e diede uno schiaffo ad Asuka, e ricomincio a parlare.

-Dio esiste, via ha fatto sopravivere al Third Impact, lo sai perché mi ha fatto chiedere a Shinji se voleva che l’umanità tornasse a lui?- Asuka annui soltanto massaggiandosi la guancia dolorante.

-Perché sapeva dell’amore profondo che provava per te, lui è da sempre innamorato di te, da quello che voi credevate l’ottavo angelo.- Detto questo si allontano da lei lasciando Asuka sola ha pensare ha quando c’era ancora Rei “Allora era veramente gelosia quella che provavo nei suoi confronti. Sì e cosi e ciò messo moltissimo tempo a capirlo.

 

Anche per Shinji l’inizio del sogno era simile a quello dell’incubo della notte precedente. Ma Tabris si fecce subito vedere.

-Ave a te nuovo Adamo.- Tabris saluto un Shinji visibilmente stupito per il saluto.

-Kowaru sai come mi chiamo, perché mi hai chiamato Adamo?-

-Perché tu sei il nuovo Adamo, ma non sono venuto a parlati di ciò, sono venuto a parlarti dei tuoi sentimenti per Asuka, questi tuoi sentimenti sono bloccati dal tuo At-field, hai ancora paura delle sua reazione.-

Shinji rimase senza parole, Tabris aveva centrato in pieno i suoi problemi.

-Digli dei tuoi sentimenti e la renderai felice.- disse alla fine Tabris prima di sparire.

 

La prima svegliarsi fu Asuka che diede un bacio sulle labbra a Shinji, il bacio lo ridesto.

-Perché mi hai baciato?-Chiese Shinji rosso come un pomodoro.

-Perché mi andava di farlo?- Rispose Asuka.

Shinji rimase un’attimo in silenzio poi decise di rilevargli i suoi sentimenti.

-Asuka ascolta io sono…-

-Avanti baka dillo.- Lo incalzo Asuka

-Sono inn inna innamorato di te, da moltissimo tempo.- lo disse sottovoce.

-Ripeti non ti ho sentito.- Gli rispose Asuka

Allora Shinji prese un profondo respiro e concentrò tutto il suo coraggio e gridò.

-Sono innamorato di te Asuka.- Finito di dirlo divenne più rosso di prima.

-Anche io Shinji.- Disse Asuka maliziosa. -Vedi quando tu parlavi con Rei ero gelosa.- questo lo disse una punta di tristezza.

Detto questo si alzarono si diedero un piccolo bacio sulle labbra, quindi si diressero verso il porticciolo dove comprarono il pesce per il pranzo.

Arrivati a poca distanza dalla casa dove alloggiavano, Shinji gli venne un dubbio

-Senti Asuka come faremo dire a Kaji e Misato di noi due?-

-Semplice non gli e lo diremo.- Rispose lei

-Come non gli diremo niente?- Shinji alla risposta di Asuka rimase turbato

-Baka, sarà una sorpresa per entrambi.- Gli rispose in tono arrabbiato Asuka

Shinji ci pensò un attimo poi si disse d’accordo con lei.

 

Marco arrivò al ristorante con 5 minuti d’anticipo, chiese alla Hall dove erano i sedute Ritsuko e Maya quindi si diresse verso di loro.

Le due donne vedendolo sedersi al loro tavolo si chiesero se non avesse sbagliato tavolo ma rimasero stupite quando gli comunicò che era Franco Polo.

-Credevate di vedervi arrivare un vecchio cariatide?- chiese Marco in tono divertito

-Be in effetti ci aspettavamo una persona un  po’ più adulta.- Disse Maya

-Capita signore ma le sorprese non sono finite, vedete ho bisogno di voi per la vostra conoscenza sugli EVA, ma adesso ho bisogno anche perché i tecnici della NNERV hanno scoperto qualcosa di nuovo all’interno del Magi system.-

-Cosa?-chiese Ritsuko

-Un sottosistema che abbiamo chiamato Artaban. Non sappiamo cosa ci sia all’interno ma è possibile che ci siano prove che confermino la mia teoria sui sabotaggi agli EVA 01 e 02.- Ritsuko e Maya rimasero di sasso.

-Signor Polo, non ci sta predendo in giro?- Chiese dura Ritsuko

-No, assolutamente-

-Marco- La voce di Asia rimbombo nella testa di Marco.

-Sì, Asia- Rispose nella Mente Marco

-Un uomo armato è appena entrato nel ristorante è possibile che sia l’assassino di Makoto e Aoba.-

In quel momento Tokaida si stava guardando in torno per vedere se vedeva i suoi obbiettivi Maya e Ritsuko, vedendole assieme a Marco pensò subito che avrebbe guadagnato il doppio.

-Signore- disse a sottovoce Marco –guardate verso l’uscita quel uomo che appena entrato.-

-e allora?-Chiese dura Ritsuko

-è armato e sta cercando voi due, adesso Maya si alzi e vada verso il bagno, lei Ritsuko vada verso la balconata.- Le due donne un po’ dubbiose fecero come disse Marco, dopo pochi secondi Tokaida si trovò dietro Marco.

-Salve, signor Polo lo sa è un bel giorno per morire.-

-Non credo io.- Disse lui che aveva puntato la sua pistola nella pancia di Tokaida che lo spinse giù dalla sedia e cominciò a scappare, maledicendosi per non aver messo in conto che lui fosse armato.

Marco si rialzo di scatto e gli grido di fermarsi, Lui si girò di scatto e sparo tre colpi di pistola, Marco si abbasso per sfuggire hai colpi di pistola. Quindi rispose al fuoco colpendolo ad un braccio nel frattempo che succedeva tutto ciò all’interno del locale esplose la paura la gente comincio a scappare e fu chiamata la polizia che arrivo troppo tardi per fermare Tokaida. 

Marco allora racconto l’accaduto allo stesso ispettore di polizia che indagava sulla morte di Makoto e Aoba.

Dopo pochi minuti che era lì la radio gracchio di un uomo ferito aveva preso in ostaggio degli uomini in un magazzino al Porto.

-è lui-disse l’ispettoreè

-Allora vengo con voi.- Disse Marco

Ma in quel momento nel magazzino Tokaida era stato circondato dalle tre figure che gli avevano dato le missioni

-Hai fallito di nuovo Tokaida e per questo morirai.- Detto questo Tokaida cominciò a contorcersi dal dolore il suo corpo poi brucio come delle sterpaglie.

Lo stesso capito agli ostaggi, solo uno riuscì a sopravivere e continuava a ripetere che erano stati i demoni a fare ciò.

 

Marco era tornato, insieme a Ritsuko e Maya, al suo ufficio alla base sotto il monte Fuji. Le due donne ora dovevano affrontare la verità su la loro Missione.

Marco si sedette sulla sedia della scrivania adesso doveva dire la verità, invito le due donne a sedersi e comincio a parlare

-Oggi non sono stato del tutto sincero con voi.- Esordi Marco

-Dove ci ha mentito, signor Polo.- Chiesero indispettite Ritsuko e Maya.

-Sul mio nome, Io non sono Franco Polo ma Bensì Marco Massi.- Le due donne se avessero potuto lo avrebbero fulminato, ma Marco non noto quello sguardo perche guardava verso un punto della stanza.

-Signore, non ci crederete ma ho 1025 anni, vedete io sono un essere umano di un’altra dimensione, proveniente dal futuro di quella dimensione essatamente dall’anno 3008.-

-è lei pensa che noi possiamo crederle.- Disse una Ritsuko sempre più furibonda.

-Se non crede ha ciò che ho detto fino adesso, non crederà neppure ha ciò che le dirò adesso.- Disse duro Marco.

-Lei ci ha mentito sul suo nome è ci viene a raccontare una pazzia simile per verità.- Contro ribatte Maya

Marco scosse la testa, poi ricomincio a parlare.

-La verità è che voi due siete destinate a diventare degli angeli custodi.

Per la precisione due dei quattro angeli custodi destinati ai nuovi Adamo ed Eva che sono Shinji e Asuka.-

-Lei è più pazzo di Gendo, mi scusi ma me ne vado.- Disse Ritsuko seguita da Maya.

-Non le importa più scoprire la verità su sua madre?- Disse Marco.

-Per me ha raccontato una fandonia anche su di lei.- Disse facendo per aprire la porta, ma non vi riuscì.

-Apra questa dannata porta signor Polo o Massi, ho come diavolo si chiama.- gridò Ritsuko

Maya intanto aveva notato delle ombre che uscivano dal punto che Marco osservava, e comincio a tremare e ha dire-Non è possibile.-

-Se non credete ha me, crederete ha loro.- Disse Marco alzandosi dalla sedia.

-Quindi non sei riuscito a prepararle.- Disse Lilith

Sentendo quella voce Ritsuko si voltò le parole gli morirono in bocca.

-Vi presento anche se li conoscete già gli angeli Tabris e Lilith.-

Le due donne rimasero zitte non sapevano più che dire, forse quello che aveva detto Marco era vero.

-è il momento di fare ciò per cui siamo venuti.- Disse Tabris

Marco capì di essere di troppo è usci dalla porta, Ritsuko e Maya rimasero paralizzate dalla paura, la loro mente non credeva più in Dio ma il loro cuore sì.

Tabris e Lilith con rifecero a Maye Ritsuko, ciò che fecero a Kaji e Misato.

Quando ebbero finito la paura svanì dalla mente di Maya e Ritsuko, ora la battaglia poteva cominciare.

 

 

 

 

 

 

* I tre Computer che formano il Magi System si chimano: Baltasar, Melchior e Gaspar

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Capitolo 5
*** 4° Capitolo-Operation Dedalus ***


Marco stava ripensando agli avvenimenti di quegli ultimi mesi, il primo incontro con gli angeli, la paura per aver fallito la

Marco stava ripensando agli avvenimenti di quegli ultimi mesi, il primo incontro con gli angeli, la paura per aver fallito la missione, la nuova missione più difficile della prima e altri fatti che lo avevano fatto rimanere su quella terra più a lungo del previsto.

I suoi pensieri furono interrotti dall’arrivo della cena per lui, per Ritsuko e Maya.

Prese il vassoio dove erano posti i piatti e lo portò verso il suo ufficio.

-Buonasera signore, come procede il lavoro- Chiese Marco con un ampio sorriso sul volto, per tutta risposta ricevette un’occhiataccia da parte di Ritsuko.

-La perdoni ma sua Madre oltre aver messo diverse chiavi d’acceso, sembra che abbia messo tutti i dati alla rinfusa.- disse dolcemente Maya.

-Sarà anche in questo caso un livello di sicurezza in più.- disse dubbioso Marco. -Adesso basta guardare quel computer, e ora di mettere qualcosa sotto i denti o domani non riuscirete a stare i piedi.- Disse Marco calmo.

-Non ho fame, prima voglio riuscire a capire quali sono i dati giusti e quali sbagliati.- La risposta di Ritsuko era di un tono di voce acido, ma un brontolio venne fuori dal suo stomaco.

-Il cervello pensa una cosa, ma lo stomaco sembra che non sia d’accordo.- Il viso di Ritsuko arrossì, -Forse ha ragione lo stomaco, allora cosa ci hai portato di buono.- chiese Maya.

-Un pasto abbastanza leggero: Pasta con Pomodoro, carne hai ferri con contorno di insalata verde e una macedonia come dessert.-

-Speravo in qualcosa di più tradizionale.- Ritsuko non era molto convinta del mangiare portatogli.

-Vede si dice che esistano solo tre cucine: L’italiana, la messicana e la giapponese. Ma solo una è davvero buona: L’italiana.- Marco disse questo con una punta d’orgoglio.

-Va be, proviamo ad assaggiare.- Ritsuko prese una forchettata di fusilli e la mise in bocca.

-Ottimo.-

-Visto che le dicevo.-

-Marco vorrei sapere una cosa.- Maya interruppe il dialogo sul pasto tra Lui e Ritsuko

-Dimmi Maya-

-Vorrei sapere come a fatto a conoscere Kowaru e Rei.-

-Vorrai dire Tabris e Lillith.-

-Ehm…Sì, proprio loro.-

Marco chiuse gli occhi un momento per far riaffiorare i ricordi di quella terribile giornata, per lui era il fallimento della missione impostata in un certo modo, per l’umanità quella giornata rischiava di essere l’ultima.

Dopo un breve momento prese un profondo respiro e cominciò a raccontare.

-Dovete sapere che io non sono stato assorbito nel mare di LCL, forse per che sono un essere umano di una altra dimensione o forse per altro. Fatto sta che stavo per scappare a gambe levate, avevo fallito nella mia missione, evitare il third impact.-

-Quindi all’inizio lei non doveva salvare Asuka e Shinji.- La voce di Ritsuko ruppe il discorso di Marco. 

-Sì, all’inizio il mio obiettivo era di salvare l’umanità evitando il Third impact, ma..- qui , Marco si interruppe per osservare il suo bicchiere pieno di un vino rosso, quel rosso gli ricordava il cielo del Third impact.

-Ma…-Lo incalzo Maya.

-Ma l’uomo ha il libero arbitrio donatogli da Dio, il suo disegno era chiaro fin dall’inizio e io sciocco non lo capito, l’umanità si sarebbe salvata lo stesso anche se avveniva il Third impact, ma evitarlo sarebbe stato compito di questa umanità, non mio.- Marco era dispiaciuto nell’ammettere di aver fallito per la stupidita di qualcun altro.

-E’ chi non la evitato?- la domanda di Ritsuko cadde a proposito.

-Provi ad indovinare, chi vi ha attaccati, chi vi a quasi uccisi tutti. Gli stessi per cui state lavorando adesso, prima ci lavoravate attraverso la SEELE adesso direttamente.- La voce di Marco risuono nella stanza in cerca di risposta.

-ONU.- La risposta fu data

-Sì, loro non mi hanno creduto, cadendo nella trappola tesagli da Lorenz Keel, far credere che Gendo stesse tentando di distruggere l’umanità, pazzia, anche se non del tutto falsa entrambi volevano il perfezionamento, chi prima chi dopo.- lo sguardo era cupo nel ricordare quei fatti.

-Proprio quando stavo per dire ad Asia di tele-trasportarmi fuori da lì incontrai Tabris, devo ammetterlo mi sono sentito del tutto impotente di fronte ad un angelo, e poi che angelo, ha sacrificato la sua vita terrena per salvare l’umanità, pensandoci bene ha seguito solo l’esempio di Cristo, sacrificarsi per noi tutti.

Mi sentivo a disagio di fronte a lui, un disagio che si è placato subito essendo lui un angelo, inoltre mi impedì anche di sentirmi affranto.

Anche se credo in Dio ebbi paura di lui, è chi non l’avrebbe avuta, anche Maria madre di Gesù ebbe timore di Gabriele l’arcangelo messaggero di Dio.- Marco chiuse un’altra volta gli occhi per ricordarsi il dialogo avuto con lui.   

 

-Allora sei tu, l’anomalia nelle anime.-

-Chi sei?- Il volto di Marco era incrinato dalla paura, paura di morire. Molte volte durante le sue missioni era andato vicino a ciò ma questa volta era prossimo a questa eventualità.

-Sono Tabris, angelo di Dio, mandato dall’altissimo per far nascere in nuovi prescelti.- La voce di Tabris era dolce e calma, come si addice ad un angelo.

-Dimmi come ti chiami te, uomo di un’altra umanità.-

-Il mio nome è Marco Massi, Tabris, è sono venuto qui per tentare di salvare questa umanità da quello che chiamano Third Impact, ma ho fallito- La voce si andava spegnendo da orgoglioso si era fatto uno squittio di topo.

-Quindi tu saresti il famoso Viaggiatore, e incredibile pensavo che non esistessi, l’umanità da cui provieni e terribilmente evoluta, nel senso tecnologico, anche se ha perso molte volte di vista l’altissimo ha cerca di salvare le altre umanità, una nobile intenzione da parte vostra.-

-Hai ragione ma ho fallito, e la cosa mi rattrista.-

-No, non è vero non hai fallito la tua missione, si evolverà soltanto, sai di Shinji e Asuka. Loro sono destinati a…-

-Diventare i nuovi Adamo ed Eva, si lo so. Ma speravo in modo diverso, col Third impact si distruggerà l’intera umanità.- La voce di Marco era triste

 -Tu credi, Marco non sai i progetti di Dio in questo senso, aspetta e vedrai.-

 

-Aspettai e vidi ciò che avvenne, la scelta di Shinji, la rinascita degli uomini e il ritorno delle condizioni al presecond impact.- La voce di Marco era sempre cupa nel ricordare anche i fatti che lo avrebbero potuto tirare su.

-Devo però ammetterlo, se Tabris non mi avesse fermato, ora sei nei guai fino al collo.-

-In quali guai?-Chiese Ritsuko

-Giudiziari-

-Nel senso-

-Nel senso che Asia, mi informò del cambiamento di obbiettivi missione: salvare Asuka, Shinji, e se ci riuscivo pure Misato e Ryoji, avevo le conoscenze giuste per avere questo posto visto che ci sarebbero stati grossi casini dopo il Third impact.-

-Così ha conosciuto Tabris, invece Lilth come ha fatto a conoscerla.- Maya era impaziente di conoscere.

“E’ proprio un’ottima scienziata, pensa che ogni vita sia importante ed ha una grande voglia di capire e conoscere”. Penso Marco

-Anche io vorrei sapere del tuo primo incontro con Lilith.- chiese Ritsuko

-Con lei non fu un bel incontro come quello con Tabris, Lei è arrogante, ha una leggera antipatia verso parte del genere umano, me specialmente. Dovuto forse dal fatto che Gendo abbia giocato con i suoi geni, Fatto sta che con lei mi sono incontrato poco dopo il Third impact…-

Chiuse di nuovo gli occhi per ricordarsi anche di quel avvenimento.

-Tabris dopo avermi fatto assistere, da lontano al risveglio di Asuka e Shinji, mi porto su una collina poco distante, li trovammo ad attenderci Lillith.-

 

 

-Tabris chi è quell’uomo?-La voce dura e fredda di Lillith fece tremare le gambe a Marco.

-E’ il viaggiatore- Rispose lui calmo

-Perché lo hai portato qui, sai bene che non abbiamo finito il nostro compito a causa di questa umanità.-

-Lo so Lillith, ma lui ci può dare una grossa mano, può distruggere i figli di satana grazie agli eva, è in più ha gli stessi nostri obbiettivi.-

-Anche se fosse non mi piace.-

-Cosa non ti piace di me?-La voce di Marco era un misto tra l’arrabbiato e l’impaurito.

-Per prima cosa non sopporto la tua falsità.-

-è colpa mia se devo, avere una falsa identità per fare le mie missioni?- lo chiese con un certo disappunto.

-Certo, seconda cosa, non mi piace che per riuscire a salvare Ryoji Kaji hai dovuto inscenare la sua morte.-

-Erano le circostanze ha richiederlo, la sua “morte” lo ha salvato, e se mi chiedi perché lo fatto è perché volevo fare uno sgarbo al caro Gendo.- La voce di Marco si era fatta alquanto dura

-Terzo non mi piace che mi rispondi così.- fece quindi partire un raggio di luce che colpi Marco, scaraventandolo a due metri di distanza.

-Lillith, sei impazzita lo potevi uccidere.- grido Tabris.

-Non ho scagliato quel lampo di luce ad una intesità tale da ucciderlo, volevo solo zittirlo. E poi guarda si sta già riprendendo.-

Marco si rialzò a fatica sorretto da Tabris.

-Tutto bene.- gli chiese.

-Sì, nella mia ultima missione ho dovuto affrontare di peggio.- disse lui.

-Tabris andiamocene lo contatteremo poi noi.-

-Ehi non fatemi perdere la copertura prima del tempo.- Gridò Marco.

-Sta tranquillo non lo faremo, speriamo.- disse lui.

 

-Con Lillith è stato un incontro caliente.- Disse Maya.

-Più che caliente Luminoso.- disse ironica Ritsuko.

-Già molto illuminante.- Disse ridendo Marco.

Ha cena conclusa decisero di andare trovare Toji, Hikari e Kensuke.

I tre ragazzi stavano seguendo il programma stilato da Marco nei giorni antecedenti.

A quel ora era stabilito che dovevano studiare, i tre saputolo avevano cominciato sbuffare, Marco aveva capito il perché e gli spiegò che era meglio aver la coltura che non averne.

 

-Che palle! Non pensavo che la storia fosse così noiosa.- Disse Toji

-Allora la matematica, non ti scordare la matematica.- fu la risposta di Kensuke.

-Piantatela di dire stupidaggini e studiate.- Hikari aveva ripreso il so compito di capoclasse.

-Ma scusa Hikari, non sei stufa, oggi appena arrivati subito test di sincronia, quindi studio, dopo pranzo di nuovo test e dopo cena di nuovo studio.- Toji si era disteso sulla sedia e cominciò a dondolarsi.

-Tutte le materie che facciamo di solito ma molto più approfondite.- Aggiunse Kensuke.

-Sì, ma siamo appena arrivati…-

-E già vi lamentate, dai ragazzi è il primo giorno dovrete solo abituarvi.- Disse Marco finendo la frase cominciata da Hikari.

-E poi ricordatevi che Shinji non a avuto tempo nemmeno di fare un test, voi ne avete fatti due, e Toji ne ha fatto un po’ di più.- Disse Ritsuko.

-Su ditemi cosa c’è che non va?- Chiese Marco

-Per me la storia, il vecchiaccio ci ha parlato solo di Second impact, tralasciando tutto il resto.- Toji si era rimesso seduto composto appena Marco, Ritsuko e Maya erano entrati.

-Per me la matematica.- Disse Kensuke.

-Io avrei sempre avuto delle difficoltà in chimica.- la voce di Hikari era velata di vergogna.

-Allora non sei perfetta.- La canzono Toji.

-Bene allora vi daremo una mano,io ti darò una mano in storia Toji, Kensuke Ritsuko ti darà una mano in matematica, invece Maya Hikari ti darà una mano in chimica.-

Detto questo i tre si sedettero vicino hai ragazzi e li aiutarono a studiare.

 

La luce nell’ufficio  del dottor Maive era ancora accesa, la stragrande maggioranza dei suoi pazienti era stata dimessa dopo il third impact, ma due ragazzi di quindici anni un ragazzo e una ragazza continuavano ha essere ricoverati lì, la ragazza era stranamente ricoverata lì da dopo il Third impact.

Non sapeva che pesci pigliare: aveva provato a curarli per l’autismo, ma la cura aveva fallito miseramente, per l’afasia da shock ma anche lì un buco nell’acqua.

Per lui era un fallimento come medico ma non si dava per vinto, stava studiando tutte le possibili cause quando la porta si apri.

-Ancora qui, dottore?- Chiese l’infermiera

-Sì sto ancora cercando una cura per quei due ragazzi.-

-Ha preso a cuore la loro situazione.-

-Già, continuo a chiedermi cos’anno, ci dovrà pur essere una soluzione.- la voce del dottor Maive era frustrata.

-Andrà a vederli anche stasera?-

-Sì.- Detto questo si alzò dalla sedia e andò verso le stanze dei suoi unici pazienti, aprì la prima porta e vi trovo una ragazza dai capelli a caschetto neri, era seduta rannicchiata su una sedia, la osservo un momento, poi le si avvicino cautamente poi dolcemente le disse che era ora di dormire,la risposta fu un mugolio.

Quindi la ragazza si alzo è andò distendersi nel letto, dove le vennero rimboccate le coperte.      

Passo quindi verso l’altra stanza dove stava un ragazzo dai capelli biondi,* come la ragazza stava seduto però a differenza di lei non era rannicchiato ed osservava la finestra che dava sul mare.

Anche per lui era l’ora di dormire, il dottor Maive fece la stessa cosa che fece in precedenza con la ragazza, lo chiamo e gli rimbocco le coperte.

Fatto ciò uscì tristemente dalla stanza è ripenso alla vita che facevano, passare tutto il giorno su una sedia ad osservare l’indefinito.

 

Era passata circa una settimana da quando Marco aveva parlato del suo primo incontro con Lillith e Tabris.

La base si era, fra tanto, trasferita nel vecchio Geo-front, i tre EVA di Kensuke, Toji e Hikari erano nelle loro gabbie pronti per i test di attivazione.

-A che livello è lo stress dei Piloti?- chiese Marco.

-Dal battito cardiaco, sudorazione e respirazione, è alto.- rispose Maya.

-Ritsuko secondo lei, è meglio abbassarlo?-

-Per la buona riuscita dei Test, direi di sì.-

Marco ci pensò un momento poi aprì le comunicazioni con gli EVA.

-Allora ragazzi, vi vedo un po’ agitati.-

-Bè insomma.- disse Toji –l’ultima volta ciò rimesso una gamba e un braccio.-

-Noi abbiamo po’ di paura.- dissero al unisono Kensuke e Hikari.

-D’accordo, allora fate così, chiudete gli occhi, inspirate profondamente e quindi pensate ad una cosa rilassante poi espirate.-

I ragazzi fecero quello che gli disse Marco e la un po’ migliorarono, ma non abbastanza.

-Bene, ci siamo quasi, allora per premiare chi fa il punteggio più alto nel Test di oggi, avrà a cena pizza, ehi dovete sapere una cosa quando io ero piccolo, circa due anni, i miei dovevano sempre darmi da mangiare prima se volevano fare la pizza se no rompevo le scatole finche non me la davano, anche se mangiavo prima rompevo le scatole per assaggiarla.-

I tre scoppiarono a ridere nel sapere questo.

Chiuse la comunicazione, e si giro verso Maya.

-Livelli di stress.-

-Notevolmente abbassati signore.-

-Bene dare via al test di attivazione.-

 

Jeson Kayn era un giovane sergente dei marine assegnato all’ONU, doveva monitorare il possibile arrivo dei figli di satana su Neo Tokyo 3. Sembrava un giorno come un altro, senza sussulti, quando all’improvviso, dal monitor del radar si notò una macchia.

Aumento la risoluzione, così facendo l’allarme risuono nella base.

-Sergente Kayn, che succede.- Gridò il colonnello a capo del turno di sorveglianza.

-Sembra che ci sia un problema.- gli rispose Kayn

Il colonnello controllo la lunghezza d’onda della macchia su radar, Nera.

-Allarma la NNERV, primo figlio di Satana in avvicinamento, cominciare il fuoco di sbarramento.

 

-Che succede.- I ragazzi stavano per completare i test quando l’allarme risuono nel Central Dogma.

-Ragazzi dovete rientra subito negli EVA, si comincia.- Fu la risposta di Marco.

-Maledizione ed io che mi pregustavo già la pizza.- Toji disse con un po’ di disappunto.

In pochi secondi, i ragazzi furono di nuovo nelle gabbie.

-Situazione obbiettivo, localizzazione e specialmente  che cosè.-

-L’obbiettivo è oggetto di un forte fuoco di sbarramento, localizzato presso la zona dell’autostrada Neo-Tokyo 3-Neo Kyoto2 ed è un… Minotauro- disse un degli operatori

-Sentito ragazzi, andate.- Gridò Ritsuko.

-Sì.-

-L’operazione e denominata: Dedalus, d’accordo?-

-nessuna obbiezione.- Fece Ritsuko.

-Nemmeno Io.- Disse Maya.

 

-Ehi ragazzi tutto ha posto.- La voce di Misato risveglio Auka e Shinji.

-Più o meno, siamo già arrivati a casa?- Chiese Shinji.

-No, mi dispiace ma siamo bloccati.- disse Kaji.

-Allora perché ci avete svegliati?-Chiese arrabbiata Asuka.

-Perché volevo rompervi le scatole.- Fece Misato con un largo sorriso.

-Infantile.- contro ribatte Asuka.

-Però strano, che ci sia cosa su questa autostrada.- detto questo alcune persone cominciarono a fuggire, verso di loro, gridando come forsennati.

 

Kensuke comincio a sparare con il pallet gun, ma non gli fece niente.

-Maledizione non lo nemmeno scalfito.- protesto lui.

-Vedete se ha un at-field, in ccaso affermativo provate a disattivarlo.- Ordinò Marco.

-D’accordo proverò ad avvicinarmi e a colpirlo con il progressive knife.- Hikari detto questo si getto contro il Minotauro, ma fu fermata prima di poterlo colpire, rimbalzo e ricadde con violenza a terra.

Nel mentre si rialzo, il Minotauro l’attaco provocando una profonda ferita al fianco dell’EVA.

-Hikari.- Grido Toji.

-Maledizione.- Intervenne Kensuke

-Contrastate il Minotauro con il vostro At-Field.- Maya lo grido nei microfono.

-D’accordo, maledetto ti farò vedere per chi osa toccare la mia capoclasse.- E si avvento sul Minotauro, disattivando l’At-field, spezzando le corna del Minotauro.

-Perfetto Toji, adesso bisogna finirlo.- Le voci del central dogma risuonarono nell’entry plug dello 03.

-Va bene.- Disse Toji, ma quando provò a rialzarsi il Minotauro lo colpì con una ginocchiata.

-Bastardo, ora ti distruggo.- Kensuke ricomincio a sparare con il pallet gun, e distrusse un piccolo ciondolo che il Minotauro portava al collo, fermandolo definitivamente.

-Ragazzi siete stati straordinari, scusate se ve lo chiedo adesso ma i colori dei vostri EVA vanno Bene?- grido Marco. 

-Ma il Grigio metallizzato, non è il mo colore preferito ma va bene così.- Fu la risposta di Toji.

-Il verde è il colore della speranza è perfetto.- Disse Hikari.

-Il Giallo e il mio colore preferito è il colore del sole.- disse Kensuke.

-Allora è deciso, i colori saranno quelli.- Disse sorridendo Ritsuko.

-Adesso basta cianciare, portate a casa quelle chiappe troppo cresciute su cui siete seduti.- Ora Marco parlò seriamente

-Sissignore.- Gridarono all’unisono.

I tre Eva passarono, di fianco alla pezzo di strada dove erano fermi i Katsuraghi, li videro rimanendo di stucco.

-Non è possibile…-

-Esistono ancora…-

- C’è ne sono di nuovi.-

-Chi saranno i piloti.-

Furono i commenti della famiglia.

 

Le tre ombre vedendo la loro sconfitta sparirono, ma nel loro sguardo si poteva capire che sarebbero tornati alla carica presto.

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Capitolo 6
*** 5° Capitolo-Operation Giocasta ***


Marco stava aspettando che i diversi monoliti si accendessero, odiava aspettare ma odiava ancora di più render conto di cose c

Marco stava aspettando che i diversi monoliti si accendessero, odiava aspettare ma odiava ancora di più render conto di cose che faceva. Dopo un momento 5 immagini si accesero davanti a lui, erano gli ambasciatori degli stati membri permanenti del consiglio di sicurezza, Francia, Inghilterra, USA, Cina e Russia. Come avrebbe voluto che queste cose vecchie di 70 anni potessero sparire, ma lì era così che ci poteva fare.

Dopo un breve attimo di silenzio il membro americano prese la parola.

-Comandate, lei doveva dare il posto di direttore scientifico a persone di cui noi potevamo fidarci, la persona a cui ha affidato l’incarico è totalmente inaffidabile.- L’inizio non premetteva niente di buono, ma Marco sapeva cosa rispondere.

-per mancanza d’affidabilità voi non siete da meno, signori, io vi avevo avvertito delle manomissioni da parte di Keel, ma voi ciechi ci siete caduti, la persona che ho scelto è l’unica con le conoscenze adatte per svolgere questi compiti.-

I diversi membri rimasero zitti, ma il silenzio fu rotto dal membro russo.

-Lei ci sta dicendo che noi siamo degli inetti?- Il tono della voce era arrabbiato e poco diplomatico, il membro russo non era famoso per la sua calma.

-Io non l’ho detto, è lei ad affermarlo.- un’altra stoccata era stata data. Poi il membro della Francia  cominciò a parlare, il tono era freddo, ma al contempo si capiva che era d’accordo con le cose dette da Marco.

-signor Polo, vorrei sapere perché non ha ancora trovato un vice comandate e capo della sicurezza, si spera che accetti dei consigli almeno su di loro.-

-I consigli sono sempre ben accetti, ma non devono essere imposizioni.- rispose lui.

-Noi vi consigliamo i Katsuraghi, spero che li abbia già contatati.- Ha parlare fu il membro cinese, sicuramente il più strano della combriccola fu il pensiero di Marco.

-No, non li ho ancora contattati…- Marco fu interrotto dalle urla di rabbia del Membro inglese.

-Lei non ha ancora contattato gli eroi della prima guerra. E’ inammissibile. Dovrebbe dimettersi solo per questo.- Marco rimase un attimo in silenzio lasciando che si sfogasse, decisamente poco self control aveva quel inglese, pensò  Marco, poi riprese a parlare.

-Prima che il membro inglese mi interrompesse, stavo per dire il perché non li ho ancora contatati, loro da quanto si sono sposati?- chiese Marco

-Circa una settimana.- Rispose con non curanza il membro russo.

-Ecco ha risposto, una settimana, io li volevo lasciare stare per almeno una settimana, il tempo di un viaggio di nozze. E in più adesso dovranno fare da genitori VERI hai due Children.-

I vari ambasciatori si consultarono fra loro, erano rimasti sempre fregati dalle risposte di Marco, poi il membro americano riprese la parola.

-L’attacco del primo figlio di satana è stato contrastato al meglio, ma c’è una cosa che vorremo sapere.-

-Dica pure l’ascolto-

-Vorremo sapere perché ha eliminato dallo 01 e dallo 02 il Dummy plug, è perché non lo ha installato sulle unita EVA 03, 04 e 05?-La domanda era posta, la risposta non tardo ha venire.

-Perché sono semplicemente inutili, signori, il dummy plug è un computer che toglie la fantasia dal campo di battaglia. Il fattore umano da maggiori garanzie di successo di una macchina.-

Il membro russo ricomincio ad urlare come un’aquila.

-E lei ci viene a dire che le macchine sono inaffidabili?-

-Dico solo che le macchine sono costruite dagli uomini, e l’uomo come si sa è stupido. Poi vorrei precisare che il Dummy plug è stato modificato e verrà reinstallato nelle varie unità EVA.-

A quel punto il membro francese fece la domanda.

-Che modifiche sono state approntate?-

-Il programma farà in modo di portare alla base automaticamente gli EVA e i piloti in caso di gravi danni. Se volete saperlo, già che ci sono, su tutte le unità è installato l’elemento S^2.-

Ormai ha quella riunione si era detto tutto e quindi si chiuse.

Marco allora si alzo dalla sedia della scrivania e si diresse verso un piccolo frigo, lo apri e dallo scomparto per il ghiaccio ne prese un po’, quindi andò verso un piccolo armadio a da lì trasse una borsa per il ghiaccio, vi infilo il ghiaccio e quindi si sedette di nuovo alla scrivania reclino leggermente lo schienale e si poso in faccia la borsa del ghiaccio, voleva rilassarsi, doveva rilassarsi dopo aver avuto lo scontro col figlio di satana e quel colloquio con gli ambasciatori dell’ONU. Ad alcuni di loro si sarebbe dovuto togliere l’incarico, ma come sempre in quei casi si era trovato il capro espiatorio, Alex Red Capo del UNCIA era stato il capo espiatorio di quei cinque, aveva provato a difenderlo, ma lui gli disse si non farlo era meglio così per tutti.

 

Nel laboratorio di ricerca Maya, intanto, stava tentando di penetrare l’ultimo sistema di sicurezza posto dalla madre della sua compagna di vita.

Erano diversi giorni che ci provavano ma fino a quel punto sembrava che nessuna delle due fosse riuscita a venire a capo della faccenda

Ritsuko allora comincio a massaggiargli le spalle delicatamente quando li cadde l’occhio su un file che non aveva visto nei giorni antecedenti, il nome era Grandson nipote.

-Perché ti sei fermata?-chiese Maya leggermente sorpresa da questo stop improvviso

-Aprì il file dal nome Grandson.- Maya fece quello che aveva chiesto Ritsuko.

Apertolo la faccia tirata e nervosa di Naoko Akagi apparve sullo schermo del computer, dopo un momento cominciò a parlare.

“Ciao Rit-Chan, se vedrai questo video vorrà dire che io sarò da qualche parte, scusami se non sono stata una buona madre.

Ma ti chiederai il disordine in cui o messo i file di questo sottosistema.

L’ho fatto come sicurezza aggiuntiva, adesso per arrivare hai dati che ti interessano devi disporre i dati per data e poi rinominarli in modo che il nome del primo va al posto dell’ultimo e viceversa così per tutti i file.

Fatto ciò apri il terzo file della terza fila di sinistra partendo da destra della seconda riga.

Lì troverai il file con i dati relativi alla produzione di energia da parte degli EVA.

Se poi apri il quarto file della prima fila di destra partendo questa volta da sinistra della prima colonna troverai i dati relativi ai piloti.

E per ultimo nel secondo file di sinistra di nuovo partendo da destra dell’ultima riga troverai i dati relativi alla forza sprigionata dagli EVA quando erano in Berserk.

Un’ ultima cosa ti chiederai perché ho chiamato questo File così, per una ragioni perché non potrò mai vederlo.

Addio Rit-chan.”

Detto questo il filmato si concluse e Maya comincio a fare come aveva detto Naoko.

-Guarda qua...Rit-chan tutto bene?-  chiese Maya vedendolo assorta nei suoi pensieri

-Sì, tutto bene-guardo i dati contenuti nel file, e si sorprese –guarda i dati che hanno dato alla commissione d’inchiesta mia madre gli ha definiti veri, quelli poi pubblicati dalla commissione sono falsi, va al secondo che ha detto mia madre.-

-D’accordo.- Quando Maya lo aprì lo stupore fu molto maggiore per entrambe.

-Se questi dati sono veri, la verità che fin qua conosciamo era solo una punta dell’iceberg.- disse Maya.

-Gia ma questi dati non vogliono dire niente, possono pero dare delle possibili motivazioni per i sabotaggi.-

-dobbiamo portarli subito a Marco sarà lui a deciderlo.- Stamparono i dati ottenuti.

-Ma non guardiamo il terzo File.- Chiese Maya.

-Non penso che possa servire, gia con questi sia un bomba.- rispose  Ritsuko

 

Misato e Ryoji entrarono nella base avevano sperato di ritornare mai più in quel luogo carico di dolore, non avrebbero voluto tornarci ma la vista degli EVA gli convinse che era meglio esplorare quello che pensavo le rovine del geo-front.

Ma arrivati ha una delle tante entrate videro che c’erano dei soldati di guardia,  pensarono di scappare, ma i soldati si avvicinarono

-Cosa facciamo?- domandò preoccupata Misato.

-Non lo so, proviamo a stare calmi e vediamo cosa vogliono.- rispose Ryoji

Ormai il soldato era davanti al cristallo laterale e vi busso sopra.

-salve, potete favorire i documenti?- Chiese gentilmente ma con una certa forza.

Misato e Ryoji si guardarono un attimo poi gli consegnarono le loro carte di identità.

Il soldato in un primo momento sembro che gli le volesse restituire, ma poi le aprì e fece cenno al suo collega di avvicinarsi.

Misato e Ryoji erano in preda alla confusione adesso cosa gli poteva accadere essere arrestati o peggio ancora uccisi.

I due cominciarono a confabulare, poi entrambi si avvicinarono e gli fecero il saluto militare.

-Comandate Katsuraghi, Signor Katsuraghi, benvenuti al GeoFront, posso scortarvi fino al Quartier generale?-  Chiese il maggiore in grado tra i due soldati.

-No, grazie dovremmo ricordare la strada.- Misato e Ryoji erano rimasti esterefatti dalla affermazione del soldato.

-D’accordo vi auguro una buona permanenza.- con quest’ultimo saluto la macchina riparti.

Dopo un breve viaggio arrivo al parcheggio, dove scesero e si diressero con sicurezza verso l’ufficio del comandante supremo.

Bussarono è una voce femminile gli invitò ad entrare.

-Voi siete il nuovo comandante supremo.-

La giovane donna cominciò ha ridere, poi riprese la calma.

-No, io sono sola la sua segretaria.- Misato e Ryoji rimasero di sasso, Gendo non aveva mai avuto una segretaria.

-Vorremo vedere il comandante, se è possibile.- Chiese calmo ma risoluto Ryoji.

-Vediamo se è ancora in riunione.- mentre diceva questo schiaccio il pulsante dell’interfono.

 

-Comandante.- Marco si risveglio di soprassalto sentendo la voce della sua segretaria.

-Sì, Akane che c’è?- La voce era ancora era ancora pastosa a causa del sonno.

-Ci sono i cognugi Katsuraghi, gli faccio passare?- Marco penso subito di cogliere l’occasione al balzo. –sì, gli faccia passare.- Adesso Marco doveva trovare le parole per fargli entrare nel NNERV.

Misato e Ryoji si trovarono davanti ha un ragazzo poco più alto di 1,70 ma molto ben proporzionato  come muscolatura dai capelli castano scuri e occhi azzurri. In più si ritrovarono in una stanza molto diversa da quella che conoscevano. Ben illuminata con appesi hai muri immagini di una vallata alpina.

-Buongiorno, Lei signora deve essere Misato Katsuraghi. Lei invece  deve essere Ryoji Kaji.-

Marco strinse vigorosamente ad entrambi la mano poi si presentò.-Il mio nome è Franco Polo, è sono il Comandante supremo del NNERV, ma prego accomodatevi.- Disse lui facendoli sedere su due sedie poste davanti alla sua scrivania.

-Vorremo sapere-cominciò Misato -Cosa state facendo con gli EVA?- Marco rimase un attimo in silenzio poi comincio a parlare in modo freddo è distaccato soppesando al massimo le parole. 

-Vedete, in questi anni avete lottato, come sapete, per una causa all’apparenza giusta. Questa causa è stata sfruttata dai Keel Lorenz e da Gendo Ikari per riuscire ha portare a termine il Progetto di perfezionamento dell’uomo. Ma queste due persone non hanno tenuto in debito conto di vari errori che si sono verificati, il primo è un errore di traduzione nei rotoli del mar morto, il secondo è stato scegliere come piloti Shinji Ikari e Asuka Soroyu Langley.-

-Cosa le sta dicendo che scegliere Asuka e Shinji è stato un errore?- La voce stizzita di Misato echeggio –Sono le due persone che ci hanno salvato, e lei dice che è stato un errore scegliere loro.-

Marco lascio che Ryoji e Misato finissero di sbraitare. Poi riprese la parola.

-Signori forse avete frainteso le mie parole, è stato un errore benevole perché se avessero scelto altri

Children, a quest’ ora saremmo morti. Vedete l’errore primario è stato contrastare gli angeli, vedete i vari angeli sono stati mandati per distruggere Adam oppure Lillith così da impedire la distruzione del genere umano.- Marco scrutava attentamente negli occhi Misato e Kaji per vedere se riusciva a capire se lo credevano oppure No.

-Lei ha conoscenze molto approfondite riguardanti la NERV, ma non ha risposto alla nostra domanda a cosa servono gli EVA, ma specialmente ci dica chi è il VERO comandante supremo! –

Le parole di Ryoji erano pesanti come una mazza ma Marco non si curo di ciò.

-Io sono il vero comandante supremo, al dispetto della mia giovane età, sono uno dei pochi che aveva le conoscenze adatte per portare a buon fine la missione che la NNERV si è prefissa.

La salvezza dell’uomo. Dovete sapere che la NNERV si serve degli EVA per la distruzione dei figli di satana, e voi se lo vorrete potrete partecipare a ciò.- Misato e Rioji  lo guardarono con aria dubbiosa. -In che veste?- Chiese Misato. –Lei Misato è stata designata, se accetterà, ha essere il nuovo vice-comandante supremo, mentre lei Ryoji è stato designato, sempre se accetterà, ad essere il nuovo capo della sicurezza. Avrete libero accesso a tutte le strutture della NNERV tranne, per ora, al Terminal Dogma e ha tutte le informazioni segrete che abbiamo ha disposizione tramite la UNCIA di cui ho fatto parte.- Misato e Ryoji cominciarono a parlare tra loro. -Così facendo potremmo difendere al meglio Shinji e Asuka non credi?- Ryoji non era molto sicuro sul da farsi.

-Ho paura che sia una fregatura, non mi piace questo uomo, una parte di me dice che dice la verità, un’altra dice che mente. Poi vorrei sapere chi mi ha salvato forse lui può dirmelo.- Ryoji guardo un’ attimo Marco poi chiese –Se lei era alla UNCIA, può dirmi chi mi ha salvato.- Marco rimase stupito della domanda, ma era meglio dirglielo. – Io, signor Katsuraghi, io lo salvata. Non direttamente è ovvio ma io ho dato l’ordine di far partire l’operazione denominata Blood Company.-

Ryoji rimase un attimo frastornato da quelle parole stava per parlare di nuovo quando furono interrotti da Ritsuko e Maya.

-Voi che ci fate qui?- Chiese con prepotenza Misato. –Ci lavoro Misato, è dovresti farlo anche te.-

Le rispose con calma Ritsuko, che si stava avvicinando alla scrivania dove depose una cartella con i dati estrapolati da Artaban. –Comandate…Polo, qui ci sono i dati relativi alla sua ipotesi di sabotaggio a danni degli EVA 01 e 02. Devo essere franca all’inizio la pensavo campata in aria, ma i dati la confermano.- Marco osservo con attenzione i dati i suoi occhi si spalancarono sui dati relativi allo stato fisico delle madri di Asuka e Sinhji. Poi alzò gli occhi verso Ryoji. –Se accetterà la mia proposta devo dargli subito un ordine di importanza basilare, trovare Rei Ayanami e Kowaru Nagisa.- Ryoji rimase perplesso- Ma lei sta scherzando, sono entrambi morti.- -Ho i miei dubbi, signor Katsuraghi.- Misato e Ryoji si guardarono un attimo in faccia poi accettarono i loro nuovi incarichi.-Allora dovrete conoscere i nuovi children.- -Altri ragazzi per la mattanza.- Disse dura Misato -Lo sa potrei decidere di lasciare l’incarico, ma così sbaglierei di grosso, ed io errori non voglio più commetterne.- Marco la guardo un po’ accigliato, poi schiaccio l’interfono –Akane chiama i children ha rapporto da me.- -D’accordo commandante.- Nel mentre aspettavano Misato, Ryoji e Ritsuko cominciarono a discutere fra loro –Potevi avvertirci che lavoravi per questa NNERV- Disse delusa ed amareggiata Misato. –Non potevo, ordine del comandante supremo. Non voleva disturbarvi.- Si girarono verso Marco che stava osservando l’interno della base.

-Lei ha ordinato questo signore?- Chiese dubbioso Ryoji -Certamente.- fu la risposta telegrafica di Marco. Poi sentirono bussare alla porta. –Avanti.- La porta si apri e i  tre children sbucarono da dietro di essa. -Ci ha chiamati, comandante- Chiese docilmente Hikari. –Ragazzi, vorrei presentarvi, anche se li conoscete già…- Venne interrotto dalle grida di gioia di Toji e Kensuke. –Maggiore, che ci fa qui?- Hikari alla vista di Misato grido di gioia.- Maggiore allora se lei e qui, vuol dire che anche Asuka è tornata.- Ma Misato non sembrava, per il momento ricambiare la loro stessa gioia era impaurita per loro, è infuriata verso Marco.-Ragazzi mettevi sull’attenti, da oggi sono un vostro superiore.- I tre si rizzarono sull’attenti e gli fecero il classico saluto militare. Marco li fisso un attimo poi li rimise in liberta.

-Lei è gran bastardo, sa signor Polo.- Grido Misato ancora più arrabbiata di prima.-Non sol tanto ha preso dei ragazzi, per pilotare gli EVA. Ma amici di Shinji e Asuka per giunta.- continuo.

-Sa una cosa prima la ritenevo solo uno stronzo, ma adesso vorrei, anche se mi ha salvato, ucciderla signor Polo.- la rabbia era esplosa pure in Ryoji.

-Sentite, io faccio ciò che è meglio per tutti, se loro erano stati designati per gli EVA già prima del Third Impact non posso farci niente, punto e con questo la discussione children è conclusa, anzi no prima che abbiate da arrabbiarvi con me  devo avvertirvi. La possibilità che Shinji e Asuka siano richiamati in servizio è tremendamente alta, la loro esperienza potrebbe farci vincere la guerra.- adesso anche Marco si era messo a gridare, mentre Ritsuko guardava impietosa la scena. -Ora se non vi dispiace la Dottoressa Akagi vi porterà ha vedere le nuove unita EVA.- La voce di Marco zitti in maniera sorprendente Misato e Ryoji che seguirono Ritsuko che si era avvicinata alla porta alla fine della sua sbraitata.

 

Appena all’esterno dell’ufficio Misato comincio a parlare con Ritsuko.

-E’solo un bastardo. Addirittura peggio di Gendo. Quel Polo è meglio tenerlo d’occhio.- Misato era ancora inviperita con Marco. –Se avessi avuto con me la pistola lo avrei ammazzato con gran piacere.- Ryoji era più nero di Misato. –Vi consiglio di riconsiderare le vostre idee su di lui. E’ molto intelligente, bravo stratega e sa il fatto suo sulla NERV.- Rispose calma Ritsuko. -Non dirmi che vai ha letto con lui, come facevi con Gendo.- A queste parole di Misato, Ritsuko rispose con uno sonoro schiaffo, Ryoji si stava avventando contro Ritsuko ma fu fermato da Maya che gli aveva puntato contro la sua pistola d’ordinanza. –Ti sbagli Misato, io non ci vado ha letto, perché primo non è il mio tipo, secondo io adesso convivo.- -Con chi?- Chiese Misato che si stava alzando sorretta da Ryoji, Ritsuko si volto verso Maya, che ad suo cenno del capo rispose. -Con lei.- Ryoji e Misato rimasero a bocca aperta. –Ora se non vi spiace vi porto a vedere le unita EVA.- E si avviarono verso le gabbie degli EVA.

 

Asuka e Sinhji alzarono gli occhi da i loro libri quando sentirono che la porta si apriva, capirono subito che i loro “genitori” erano neri per colpa di qualcosa –E’ successo qualcosa?- chiese timidamente Shinji, Misato sospiro e poi li guardò preoccupata –Misato, dicci cosa avete?- La incalzo Asuka. Ryoji allora si sedete su una sedia del tavolo seguito da Misato. –Allora ragazzi.- Disse sospirando Misato –Vi ricordate quando abbiamo visto quegli EVA.- -Eh, chi se lo dimentica, era come ripiombare in incubo- Shinji era ancora scosso. –Gendo vuol fare u nuovo Third impact.- Chiese Asuka. –No Asuka, Gendo è morto, almeno spero, ma ci sono dei nuovi EVA,  nuovi children e nuovi nemici. Almeno è quello che abbiamo scoperto dalla nostra visita al GeoFront.-

Asuka e Shinji rimasero allibiti alla notizia. –Il GeoFront è stato completamente ricostruito, è noi abbiamo accettato una proposta che ha voi non farà piacere.- Disse intristito Ryoji. –Quale proposta?- chiese leggermente alterata Asuka.

-Io sono il vice comandate supremo della Agenzia suprema NNERV, questo è il nome di chi combatte i nostri nuovi nemici, mentre Ryoji ne è il capo della sicurezza.- Shinji stava boccheggiando mentre Asuka scoppio.- Cosa avete fatto.- la rabbia di Asuka aveva raggelato la stanza di colpo. -Se non l’avessimo fatto non potremmo proteggervi come vi abbiamo promesso alla fine dell’udienza per l’adozione.- -Sarà come dici te ma vorremo sapere chi comanda questa NNERV è contro, chi cavolo utilizzano  gli EVA e chi sono i piloti.- Anche Shinji si era messo gridare, Ryoji guardo verso l’alto in cerca di un’aiuto. –Be il comandante supremo, è uno straniero Italiano dal nome, Franco Polo. Per ironia della sorte è quello che indirettamente mi ha salvato la vita, gli EVA gli utilizza contro degli esseri chiamati Figli di Satana, mentre i piloti non c’è li ancora presentati.- Ryoji fu solo parzialmente sincero, ma questo i due ragazzi non lo notarono.

-Li vorrei conoscere comandate supremo e piloti- disse ancora inviperito Shinji . –StupiShinji ha ragione, dobbiamo conoscere quei dementi, che hanno osato toglierci i nostri EVA.- Asuka sembrava ansiosa di menar le mani. Il brontolio di stomaco dei quattro però interruppe la loro discussione. -Ehm…A chi tocca preparare cena stasera?- Domandò Ryoji.-A me.- La voce divertita di Misato fece raggelare il sangue ai tre presenti nella stanza. -Che avete da guardarmi con quello sguardo, non vi piaccio come cucino.- Chiese amareggiata Misato. –No, è che pensavamo toccasse a Shinji.- Asuka aveva paura di ferire Misato.-Ed io pensavo che fossi diventata un’ottima donna di casa.- la voce intristita di Misato sembrava aver fatto breccia nel cuore ancora di ghiaccio di Asuka.-Io non volevo ferirti Misato…- la frase si blocco quando si sentirono le fragorose risate di Misato, e dallo –STUPIDA- conseguente di Asuka..

 

Le tre ombre nere stavano aspettando qualcuno, poi un essere alto poco piu di due metri colle gambe da leone, corpo e braccia di uomo e testa di serpente si presento al loro cospetto –Allora, Minzeg, il secondo Figlio di Satana è pronto per la battaglia?- Chiese il primo da sinistra. –Certamente miei signori, ma vorrei avvertivi che essa è una delle Figlie dell’oscuro signore delle Tenebre.- I loro sguardi compiaciuti caddero su l’essere apparso alle spalle di Minzeg. –Spero per te, che riuscirà nell’impresa di distruggere gli EVA e conseguentemente i nuovi Adamo ed Eva.-

Minzeg, li guardò un po’ sorrise ironico –miei signori, non c’è nulla di scontato contro i nostri avversari, voi sapete che sono ben protetti.- I tre lo guardarono infuriati, ma lasciarono cadere il discorso.

 

Una settimana era passata da quella serata, ed era giunta l’ora, per Shinji ed Asuka di conoscere Marco, erano ormai giunti davanti alla porta del suo ufficio. Shinji prese un breve respiro è aprì la porta.

Marco era seduto alla scrivania, quando li vide entrare andò subito ha stringergli la mano. -Salve ragazzi, il mio nome è Franco Polo, è come saprete sono il nuovo comandate supremo NNERV.-

I due ragazzi rimasero impassibili al suo saluto un salve fu la loro unica risposta. –Vorrei sapere che fine a fatto il mio EVA?- chiese spiccia Asuka. –E’ stato recuperato e completamente riparato, così come l’EVA 01, ma non sono stati destinati ha nessuno dei nuovi piloti, per loro ne sono stati costruiti di nuovi.- -Vorreste che noi ci salissimo di nuovo a bordo?- Shinji era cambiato più sicuro di se, più maturo. -Non è mia intenzione fare ciò.- -Allora per che li ha rimessi a posto.- Shinji cominciava ad innervosirsi, Marco non gli piaceva gli ricordava in qualche modo suo padre Gendo. –Ti ho risposto prima c’è qualcuno che vi vuole di nuovo a bordo degli EVA,  io personalmente preferire di no.- Asuka non era del tutto convinta della risposta ma lascio correre.

-Vorrei vedere i tre stupidi che hanno osato prendere i nostri posti, ma specialmente il mio- Marco capì subito che l’arroganza è l’egocentrismo di Asuka non erano calati dopo il mancato Third Impact.

-Questo ve lo posso…- La frase di Marco fu interrotta dal suono della sirena di allarme.-Li conoscerete dopo ora verrete con me, nella sala comando.- Dopo pochi secondi erano lì che osservavano i tre nuovi EVA pronti per la battaglia. –Avete individuato il nemico?- Chiese Misato a il primo operatore. -Certamente si trova a sud di qui, precisamente sopra il quartiere 5.-

Subito Asuka e Shinji si preoccuparono. –Ma quello è il nostro quartiere.- gridò Shinji.

Asuka era invece imbambolata di fronte hai tre EVA pronti a dare battaglia.-Nostalgia.-Chiese Marco. –Certo che no, io ASUKA SORYU KATSURAGHI non prova nostalgia, nemmeno per gli EVA.- disse gridando lei. -Mi pareva, allora ragazzi pronti.- la voce dei tre ragazzi sfortunatamente conosciuti da Shinji e da Asuka risuono nella sala comando. –Si, comandate.- -Cosa è quel essere?- Chiese Toji –E’ una sfinge, baka.- Gli rispose Hikari.- Kensuke cominciò ridacchiare nervosamente

-Ed io pensavo che fosse un micio troppo cresciuto.- Marco riporto alla realtà i tre ragazzi con il nome dell’operazione:” OPERATION LAIO” –Perché operazione laio?- Chiese Ryoji –Visto che ci troviamo di fronte ad una sfinge è gli antichi greci hanno inventato il mito di Edipo, il nome potevano essere diversi da Edipo per arrivare a Laio.- Ryoji ci penso un’ attimo  poi sin trovo d’accordo con lui. –Io avrei preferito Giocasta. Ma è lei il comandante.- disse seccata Misato. –Se vuole Giocasta, Giocasta avrà. Allora ragazzi nome operazione sarà OPERATION GIOCASTA.-

- L’obbiettivo si muove verso gli EVA.- Grido il secondo operatore.

-Cominciare il fuoco di sbarramento.- Fu la risposta di Misato

Gli EVA cominciarono a sputare fuoco con i pallet gun, ma la sfinge era protetta da un formidabile AT-Field. La sfinge era nel frattempo era avanzata fino ad essere sopra all’EVA di Toji, che venne attaccato con una zampata è scaraventato contro un gruppo di case, Kensuke corse per tirarlo suo ma fu colpito da dei raggi che partirono dagli occhi della sfinge, Hikari allora fece uscire il progressive Knife ma un ullulato la blocco.

-Gli eva sono tutti gravemente danneggiati, pericolo di morte per i tre piloti.-

Marco rimase di sasso, non voleva ricorre al suo EVA, ma nemmeno a  Shinji ed Asuka.

-Devo insegnarli a combattere a quei tre.- Asuka aveva tirato fuori le unghie –Lo sai che se sali di nuovo sul tuo EVA, il consiglio di sicurezza mi imporrà anche te nella squadra.- Marco sapeva bene ciò che diceva, aveva paura per loro, sapeva cosa avevano provato a bordo di quei robot

-Dobbiamo salvarli, non mi importa delle conseguenze.- Shinji fece rimanere di sasso tutti con queste parole.

Intanto gli EVA rimanevano inermi a terra, nel frattempo che la sfinge stava scavando per entrare nel GeoFront.

-Shinji, Asuka siete ancora in tempo per tirarvi indietro.- Gracchio Misato dall’interfono,-Vi prego scendete- Insiste Ryoji.

-Misato, Ryoji  siamo sicuri di ciò che facciamo.- -Facciamo fuori quel bastardo e poi torniamo.-

Asuka e Shinji non gli ascoltarono e si lanciarono fuori dalle gabbie con i loro due Eva.

-eccolo laggiù quel bastardo, Shinji coprim i le spalle.- Asuka cominciò  a correre verso la sfinge che venne presa di sorpresa dal suo attacco, Shinji aveva cominciato a far fuoco poco dopo il primo colpo di prog knife di lei. Quel colpo disabilito l’AT-Fild di quel figlio di Satana, ed i colpi lo indebolirono molto ma rimaneva, molto pericoloso, infatti con la coda riusci a colpire Shinji, ma Asuka con salto distrusse il suo punto debole, un diadema che aveva in testa.

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Capitolo 7
*** 6° Capitolo-Operation Chirone (prima parte) ***


-Siete due cretini siderali- L’urlo di Marco si sarebbe potuto sentire anche all’esterno del GeoFront,

-Siete due cretini siderali- L’urlo di Marco si sarebbe potuto sentire anche all’esterno del GeoFront,

-Mi chiedo come cavolo posso adesso trarvi  fuori da questo impiccio- Marco continuava a urlare ed ad osservare inviperito Asuka e Shinji. –Noi, adesso cosa possiamo fare?- chiese impaurito Shinji

-Lo hai sentito prima che scendessimo in battaglia stupishinji, saremo costretti a combattere di nuovo- disse infuriata Asuka. –Silenzio, non voglio sentirvi fiatare, ho già mal di testa e probabilmente questo aumenterà nel sentire anche i vostri genitori che mi insulteranno, è questo volevo evitarlo.- questo zitti i due ragazzi che cominciarono a guardare il pavimento dell’ufficio di Marco, intanto lui schiaccio il pulsante dell’interfono e diede degli ordini alla sua segretaria, in poco tempo arrivarono degli uomini. –Adesso questi uomini vi prenderanno le vostre misure…- -per le nostre Bare- chiese Asuka con fare ironico –Se vuoi possono farlo, ma io essendo un’ottimista ho dato ordine di prendere le misure per delle divise.- Asuka e Shinji rimasero di stucco nel sentire le parole di Marco –Può ripetere, non ho capito bene, ha detto divise?- Asuka era tornata ad avere una certo nervosismo.

Marco la guardo dritta negli occhi –Certo divise, divise militari, da oggi visto che avete fatto la cavolata di  salire di nuovo a bordo degli EVA, sarete graduati dell’esercito come tenenti, dovrete fare tutti i soliti test di sincronia e di attivazione, ed inoltre parteciperete alle riunioni dello staff.- Intanto che Marco diceva questo Asuka e Shinji finirono di farsi prendere le misure. –Lei cosa vuol dire con staff?- Chiese Asuka –Il mio staff è composto dal direttore dell’operazioni scientifiche e da il suo vice, dal capo della sicurezza e dal vice comandante supremo, persone che voi conoscete già.-

-Sì, ma noi cosa centriamo.- Chiese Shinji –così almeno sappiamo cosa capita, stupishinji e così comandante.- gli rispose Asuka tra l’arrabbiato e il dubbioso. –Sì, è cosi- disse Marco.

-Ora se volete potete andare a vedere come stanno i vostri amici.- Asuka e Shinji a quelle parole si alzarono di colpo e fuggirono fuori.

Conoscevano fin troppo bene quel percorso, fatto fin troppe volte, sia per essere curati sia per andare a trovare qualcuno.

-Se stanno bene quei tre gli voglio far prendere un colpo.- Asuka guardo Shinji con fare malizioso, lui rispose con uno sguardo preoccupato –Cosa vorresti dire?- -Ma sei stupido, voglio che mi baci davanti a loro.- Asuka si era irritata alla totale mancanza di intuito dimostrata, per l’ennesima volta, dal suo ragazzo.

Gli diede un schiaffo e si allontano.

La scena era stata intravista da Ritsuko che si avvicino, -Allora Shinji, non riesci a tenerla ferma?-

Shinji sobbalzo –Signorina Akagi, lo sa mi ha fatto prendere un colpo.-

Ritsuko sorrise –Scusa, ma sembrava un litigio fra innamorati- Shinji arrossi di colpo. Ritsuko non poté che esplodere a ridere.

Poco lontano una scena simile si stava consumando tra Maya e Asuka. -Asuka sai dovresti trattarlo con più gentilezza il tuo ragazzo.- Asuka, alle parole di Maya, arrossi in maniera sproporzionata –Io, che sto assieme a quel pervertito. Ma dico sei impazzita.- Grido. –Dai non credere che non ti abbia sentito, volevi che ti baciasse.- A queste parole, il rossore di Asuka peggioro di colpo. –Sai se adesso avessi indosso la tua Plagsuite, non saprebbero riconoscerti.- Asuka stava per esplodere, anche se si trattava di Maya non gli piaceva essere tratta così –Maya vattene, se non lo fai non so cosa ti possa capitare.- Maya capì l’antifona e si avvicino a Ritsuko e Shinji che intanto si stavano aggregando a loro due.

-Come stanno Toji, Hikari e Kensuke?- Shinji era davvero preoccupato per loro.

-Bene, per fortuna. Li terremo sotto osservazione per questa notte. Poi potranno essere dimessi.- Gli rispose Ritsuko con fare freddo e distaccato.

Ormai erano giunti alla porta della stanza si sentivano gli schiamazzi da parte dei tre, che si stavano lanciando i cuscini.

La stanza era ormai piena delle piume fuori usciti da essi.

Ritsuko e Shinji rimasero basiti di fronte al disordine provocato dai tre, Maya stava trattenendo a stento le risate mentre Asuka perse definitivamente le staffe.

-Allora volete che completi l’opera del Figlio di Satana, o vi calmate.- Grido lei.

Toji e Hikari si accorsero di lei, tranne Kensuke che col suo ultimo lancio colpi Asuka in pieno.

Il colore gia di un bel rosso acceso divenne viola dalla rabbia.

Kensuke stava recitando le sue ultime preghiere aspettandosi da un momento all’altro un ceffone da parte di Asuka. Che gli piombo in faccia seguito da anche qualche pugno, che lo lasciarono disteso per terra per un buon quarto d’ora.

-Allora si è ripreso quello stupido.- Chiese Asuka con aria da finta innocente.

Ritsuko annui sconsolata, ormai aveva rinunciato a capire Asuka.

-Adesso che siete tutti sulla Terra io e StupiShinji dobbiamo farvi vedere una cosa.- quindi prese per il bavero della camicia di uno spaesato Shinji e gli diede un lunghissimo bacio. –E se provate a rompere le scatole vi giuro che vi utilizzo come sacco per gli allenamenti di Karate.- detto questo si avvicino a Hikari.

Lei era rimasta abbastanza di sasso da quella scena, ma del resto se l’aspettava che prima o poi Asuka e Shinji si mettessero assieme. –Hikari, come stai? Spero, che dopo questa batosta capisca che gli EVA sono fatti per i migliori.- Asuka la guardava con uno sguardo torvo. –Lo so Asuka, ma io non cedo. Ho fatto una promessa e voglio mantenerla.- Hikari aveva abbassato lo sguardo verso un punto imprecisato sul pavimento. –Hikari, i migliori forse se non lo hai capito siamo io, te e Stupishinji.- Asuka si era messa a sorridere e poi si sedette sul letto occupato dalla sua amica, abbracciandola. Hikari rispose all’abbraccio e poi si mise ha piangere ringraziandola come non mai.

Dall’altra parte della stanza Shinji osservava pensoso i suoi due amici –Ehi, shinji- spezzo il silenzio Toji –Come l’ha presa la signora Misato del vostro ritorno sugli EVA.- Shinji non sapeva cosa risponderli, Misato era sparita subito prima del loro ritorno al GeoFront. –Boh, probabilmente la sentirò stasera, e mi sorbirò la paternale pure dai Kaji, ma sapete che vi dico sono contento di subirla.- Toji e Kensuke si guardarono in faccia increduli. –Ma abbiamo sentito la voce del Comandante Polo, ve la già fatta lui se non sbaglio.- Kensuke sembrava sicuro di ciò che diceva. 

-Già- disse divertito Shinji –e per fortuna che non era mio padre se no ha quest’ora sarei in cella o peggio ancora.- -Dai, non pensarci, ah e scusaci se non siamo riusciti a venire al Matrimonio ma la scuola non ci ha dato il permesso e i nostri genitori ci hanno fatto controllare a vista.- I due erano inviperiti con loro ma adesso avevano altro a cui pensare.

Poi la voce di un’infermiera che avvertiva che l’orario delle visite era concluse, riporto sulla terra i cinque amici. –Allora ci si vede domani.- Salutarono Shinji e Asuka. –Ehi portate dei dolci.- chiese Kensuke che purtroppo non fu sentito dai due ragazzi.

 

Misato stava cercando qualcosa attorno alle rovine di quella che era la casa sua e della sua neonata famiglia, niente non c’era rimasto niente. Il figlio di Satana aveva distrutto tutto, con riluttanza prese il cellulare e telefono a Kaji.

–Pronto, Sei tu Misato, dimmi la casa è ancora in piedi?- Chiese lui con una finta speranza.

-No, mi dispiace. Il figlio di Satana a distrutto tutto, adesso come facciamo? Dove andiamo?- Si chiese lei al limite dell’esasperazione.

-Calmati Misato, chiederemo a Maya e Ritsuko se ci possono ospitare, ma per adesso torna qua al GeoFront. Per mia sfortuna devo parlare ancora con il comandante supremo.- Rioji tento, con la sua voce calda e sicura di tranquillizzare Misato, -Va bene.-

Rioji ora doveva comunicare a Marco che Rei e Kowaru si trovavano in un ospedale psichiatrico a Hiroshima.

Si stava avvicinando alla porta quando sentì bussare.

-Scusate ragazzi, devo andare dal comandante supremo e poi dovrò parlarvi- Rioji non sapeva come dire che la casa dove abitavano era andata completamente distrutta. –Possiamo venire con te?- Chiese Asuka in largo sorriso.

-Sì, penso che il comandante non abbia nulla in contrario- detto questo chiuse la porta dietro di se e si diresse verso l’ufficio di Marco.

Nell’anticamera dove c’era la scrivania di Akane, li aspettava Misato il volto era tirato, la sua casa era stata distrutta come molte altre del quartiere, il figlio di Satana aveva fatto un bel casino e non solo lui, anche gli EVA avevano contribuito anche se indirettamente a quel casino, ma in un guerra ci si dovevano aspettare danni collaterali e questo lo sapeva bene.

 

Appena entrati nel Ufficio Marco alzo la testa da delle scartoffie che stava analizzando, guardo un attimo Rioji e capi che la faccenda riguardava Kowaru e Rei. –Asuka, Shinji mi dispiace ma dovete lasciarci soli.- I due ragazzi rimasero stupiti dall’ ordine di Marco. –Perché?- Grido Asuka.-Perché non siete ancora Ufficialmente entrati a far parte della NNERV, questo avvera solo domani alle 12:00, se volete i vostri genitori vi diranno ciò che ci siamo detti.- Detto questo i due ragazzi uscirono decisamente neri in volto.

-Allora li ha trovati?- Rioji si schiarì la voce e comincio a parlare –Signor Polo, dalle informazioni che sono riuscito a raccogliere sono giunto alla conclusione che Rei Ayanami e Kowaru Nagisa, siano gli unici pazienti della struttura psichiatrica di Hiroshima, sono seguiti dal Dott. Meive luminare in questo campo.- Marco cominciò a riflettere doveva parlarne a Tabris e Lillith, doveva organizzare un trasferimento al più presto da quella struttura.

-Se è cosi perché non gli andiamo a prendere subito?- Chiese Misato, -Per due motivi primo siamo sicuri che siano loro, secondo dovrò parlare con questo dott. Meive.- Misato non sebrava troppo convinta delle affermazioni fatte da Marco –C’è altro che dovete riferirmi?- –Sì, Signore vorrei chiedervi se ci sono stanze libere all’interno dello GeoFront.- Marco trasalì alla richiesta di Misato –Cosa?- Misato riprese con voce seria –Vede la nostra casa è andata distrutta durante l’attacco del Figlio di Satana.- Marco abbasso lo sguardo.-No, mi dispiace, ma c’è un’altra soluzione, vedete Gendo Ikari, aveva la possibilità di stabilirsi con la sua famiglia all’interno di una villa, adesso ci abito io ma è troppo grande, e mi chiedo se vorreste venirci ad abitare.-

Rioji e Misato si guardarono un attimo negli occhi.

 

Minzeg lo sapeva che erano ben protetti ma non si aspettava certo che partecipassero direttamente allo scontro, quella possibilità non la riteneva possibile, ma era successa Adamo ed Eva erano scesi in campo e come se non bastasse non avevano subito danni.

Camminava ormai da diverso tempo all’interno di quella stanza totalmente oscura, dopo breve tempo si occorse di non essere più solo.

-Abbiamo preso una decisione, per adesso non abbiamo più bisogno della tua assistenza Minzeg, il tuo fallimento è stato giudicato provocato da un evento totalmente imprevedibile.-  Disse la prima ombra.

-Per questo non sarei eliminato, come avvera per le due parti umane di Tabris e Lillith.- Minzeg rimase senza parole da quello detto da quell’ombra –Non volevate renderli vostri succubi?- chiese lui ancora senza parole –Sì, è vero-disse la terza ombra- ma abbiamo constatato che non sarebbero stati veramente sotto il nostro controllo.- A Minzeg comparve un sorriso diabolico, i suoi tre capi erano davvero spietati.

 

-Allora che ne pensate?-Chiese Marco davanti alla imponente villa davanti a se.

-Ci viveva da solo?-Chiese incredula Misato

-Sì, noiosamente aggiungerei.-

L’entrata era come quella di una qualsiasi casa giapponese con una piccola scarpiera sulla sinistra e comodino sulla destra dove Marco poso le chiavi.

-Scusate ma non ciabatte da imprestarvi, dovrete utilizzare delle pattine.- La famiglia Katsuraghi lo guardo in un modo stranissimo.

-Scusi signor Polo.- Fece per iniziare Misato –Mi chiami Franco quando siamo qui, tutti quando siamo in questa casa dovete chiamarmi Franco, non mi piace utilizzare i formalismi anche qui.

Ne ho basta del lavoro a casa voglio amicizia, non scontro.- Interruppe Marco precisando alcune cose, i        quattro annuirono, ma Asuka riprese il discorso lasciato cadere da Misato.

-Allora cosa sono queste pattine?- Marco prese da terra quattro rettangoli di stoffa e glie li mostro.

-queste sono le pattine, servono da mettere sotto le scarpe quando si entra in casa, ma io utilizzando le ciabatte non ne ho mai avuto bisogno.- Detto questo entrarono nell’anticamera, rimasero stupiti dalla grandezza di quella stanza pari al soggiorno della casa dove abitavano prima, In fondo ad essa c’era la scala per salire al piano superiore mentre sulla destra c’era un quadro con una scena di vita agreste ed una porta e di fronte ad essa vi era un’altra porta.

-Oltre a quella a destra-indico Marco - C’è studio, non lo utilizzo mai, ma se vi serve utilizzatelo pure.- -Di sicuro non lo faro, visto che non lo utilizza mai sarà senz’altro pieno di polvere.- Marco a quella uscita di Asuka scoppio a ridere vista anche l’espressione vergognata di Shinji, divertita di Rioji e leggermente alterata di Misato. –Tranquilla, le pulizie le fanno tutti i giorni anche nelle stanze in cui non vado.- Tranquillizzo lui, poi indicò la porta a sinistra quella conduce alla sala da pranzo che faceva anche da soggiorno, entrati videro che era grande quanto il doppio dell’intero loro vecchio appartamento -Non oso immaginare le altre stanze- Fece incredula Misato, li condusse in cucina e nel bagno del piano inferiore che erano debitamente proporzionati alla sala da pranzo.

Infine li condusse al piano superiore dove vi era un ampio salone da dove che conduceva alle camere e ad un secondo bagno.

Le varie stanze si affacciavano su “piccolo” soggiorno, -Allora ci sono due stanze doppie  e due singole, una doppia e certamente occupata da Misato e Kaji l’altra doppia una singola e occupata da me, sono disponibili una doppia e una singola, cosa fate ragazzi?- chiese gentilmente Marco, ad

Asuka si illuminarono gli occhi –Prendo quella matrimoniale.- -Io prenderò l’ultima libera.- Shinji non si era accorto dello sguardo pieno di malizia che Asuka gli lanciava.

-Dove sono le stanze?- Misato era rimasta impalata e voleva sapere dove si potessero sistemare. –Ah, gia che sciocco, allora davanti a noi c’è il bagno, alla nostra destra c’è una stanza matrimoniale libera, a sinistra c’è la mia stanza – quindi entrarono nel soggiorno e si girarono verso la parete di fondo- la porta di sinistra porta alla stanza matrimoniale, mentre quella a destra porta a quella singola.- Sentendo questo Asuka salto su-Allora io e Shinji prendiamo quelle due.- Shinji fece un sorriso di circostanza, mentre Misato e Rioji fecero finta di niente, Marco sembro  non interessato a questo, -Va bene, domani arriveranno le divise,  penserete dopo a sistemarvi ora fatevi una doccia e poi mangeremo.- I due si fondarono verso i due bagni, lasciando soli i tre adulti.

La cena fu frugale e veloce, subito dopo i quattro “ ospiti andarono ha dormire lasciando solo Marco, che uscì in giardino a osservare il cielo è noto il volo di quello che sembravano due uccelli, sorrise è rientro.

Sul tetto di un edificio le due figure notate da Marco si appena posate. –Allora sono già a dormire.- Maya ruppe il silenzio e si accoccolo tra le braccia di Ritsuko,-Già, meglio così sarà di tutto riposo questa notte.- le due si guardarono e si baciarono scaldate dalla Luna.

 

Da quella notte era passata una mese la vita fra la nuova famiglia e Marco scorreva in modo “tranquillo”, i battibecchi fra Shinji e Asuka, più di Asuka che di Shinji, le discussioni per avere delle serate libere, concesse da Marco ma non viste di buon occhio da Misato.

Ma quel giorno il GeoFront sarebbe rimasto in mano a Misato, Marco e Rioji erano partiti per Hiroshima, dove avrebbero prelevato Kowaru e Rei, da dove li avrebbero riportati a Neo Tokyo 3.

Il viaggio era fatto in silenzio, la tensione era palpabile.

Ormai erano arrivati sopra all’ospedale, il pilota dopo aver fatto un breve giro di perlustrazione attero sul tetto dell’edificio, in questo modo Rioji e Marco poterono scendere dall’elicottero.

 

-Vice comandante, è stato avvistato un essere a nord di qui, si sta aspettando la conferma se è un figlio di satana.. L’operatore fece sussultare Misato dalla sedia di commando. –Maledizione- fece sottovoce, -Avvertire i piloti di tenersi pronti, lo 01 e lo 02 in copertura lo 03, lo 04 e lo 05 invece dovranno attaccare l’obbiettivo se confermato.- I vari operatori annuirono

-Misato, non credevo di rivederti su quella seggiola.- Fece Ritsuko sorridendo.

-Non me lo sarei nemmeno immaginato io.- fece le triste.

-la lunghezza dell’onda è nera, terzo figlio di Satana in arrivo.- il secondo operatore fece vagellare tutto il GeoFront.

 

Marco e Rioji stavano ormai procedendo verso l’ufficio del Dottor. Meive, aprirono la porta.

La stanza era completamente buia, Marco provo ad accendere la luce ma non vi riuscì.

Intanto Rioji si era avvicinato alla scrivania del dottore giro la poltrona girevole, ed urlo.

 

-Kensuke!!!!-  Misato rabbrividì nel vedere che la freccia scagliata da quel centauro aveva colpito in pieno l’eva di kensuke.

-Danni al sistema, il pilota è svenuto- avverti l’operatore, Ritsuko tentava, invano di farlo riprendere, -Attivare il dummy sistem per farlo rientrare.- Grido alla fine Misato.-Asuka, shinji attaccate quel mostro.-

Hikari e Toji intanto stavano bersagliando il centauro con scariche di pallet gun, ma il figlio di satana era rimasto immobile da quando aveva scagliato la prima freccia, -Sembra che Hikari e Toji, non gli stiano facendo niente.- Shinji era preoccupato da questo fatto. –Allora ci penso io.-Fece Asuka, da uno degli edifici di supporto tiro fuori il bazzoka e scaglio un primo colpo. Che ando a segno.

-obbiettivo eliminato, Misato possiamo tornare alla base.- Asuka sembrava sicura del fatto suo, -Asuka è ancora pres…- Misato no  riusci a finire la frase che una seconda freccia colpi Asuka alle spalle,- Bastardo- Asuka stava imprecando contro il centauro a causa del dolore. Shinji perse la testa e comincio a corregli contro munito della solo prog knife. Toji comincio a gridargli

 di fermarsi ma era troppo tardi.

 

Marco si giro di scatto puntando la pistola verso la direzione del l’urlo, quando vide la scena, comincio ad avere problemi allo stomaco.

La testa del dottor. Meive era tagliata di netto, poggiata sulle sue mani sulle ginocchia,-Chi sono quei bastardi che hanno fatto questo?- chiese disgustato Rioji. –Certamente non degli angioletti.- disse Marco che si stava riprendendo.  Marco butto l’occhio verso un porta semi aperta, vi entro è rimase fermo la scena era di nuovo pesante da digerire.

 

Shinji stava combattendo a mani “Nude” con il figlio di satana, la forza era pari, i due si erano disarmati a vicenda e nessuno dei due sembrava cedere, Asuka si era ripresa aiutata da Hikari-Tutto bene?- chiese lei –Sì, ma quel bastardo me la pagherà.- tiro prese il pallet gun di Hikari e lo punto nella direzione dei due contendenti. Era pronta a sparare.

 

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Capitolo 8
*** 6° Capitolo-Operation Chirone (seconda parte) ***


Marco si risveglio lentamente, si guardo intorno e vide al fondo della stanza due figure

Marco si risveglio lentamente, si guardo intorno e vide al fondo della stanza due figure. Non si allarmo più di tanto. -Finalmente, Lillim ti sei svegliato.- Fece una voce conosciuta. -non cominciare- ribatte Marco –Non sono in grado di controbattere alle tue odiose insinuazioni.- Fece Marco duro mentre tentava di alzarsi dal letto.

Barcollando Marco si avvicino alla finestra dell’ospedale, ed osservo le stelle brillare.

-Non sapevamo che avevi quei poteri, così simili a quelli degli angeli.- Fece tabris avvicinatosi a lui.

-dovevi avvertirci.- Disse con astio Lillith. –Marco osservo stancamente Lillith. –Scusa ma non sono un angelo e comunque non ero tenuto a farlo.- rispose lui.

 

Marco vide l’infermiera che aiutava il dott. Meive appesa per le mani. Nuda piena di lividi e molto probabilmente stuprata, non sapeva che fare si avvicino lentamente seguito da Rioji anche lui incapace di capire.

Ma qualcosa colpi Marco facendolo andare a sbattere contro il muro che gli crollo addosso, due demoni erano apparsi dietro di loro, Rioji dischiuse le ali a scappo dal varco apertosi dal Muro crollato addosso a Marco.

Uno di essi lo comincio ad inseguirlo.

Mentre l’altro, lo stesso che aveva colpito Marco si avvicino al cumulo di Macerie con un ghigno malefico.

Controllo un attimo le macerie poi si volto indietro sicuro di aver eliminato un nemico di cruciale importanza.

Ma si volto di scatto vedendo un pezzo di muro volare e sfondare la porta rimasta socchiusa, si volto di scatto ma ormai Marco gli aveva rifilato un pugno tale da perforarlo.

 

Marco si osservo il braccio pensando di trovare tracce del sangue, se lo ricordava come una specie di poltiglia.

Non noterai niente sul tuo braccio, ti hanno lavato- Fece Lillith –Devi sapere che c’è stato un’attacco, ma Shinji e Asuka sono riusciti a distruggere il figlio di satana, Il neo Adamo lo ha lanciato in Aria e lei lo ha colpito con il Bazzoka.- Marco annui.

 

Marco dopo aver colpito il demone si ripulì i vestiti erano laceri,  una strana aura azzurra aleggiava introno al suo corpo, si stava addentrando sempre più all’interno dell’ospedale.

Alcuni demoni avevano incautamente provato ad attaccare Marco, ma lui tutte le volte alzava il braccio con il pugno chiuso, quindi di getto apriva la mano e da essa venivano lanciate decine di schegge di ghiaccio che uccidevano il demone.

Arrivato vicino ad una porta la apri e li vi trovò i due ragazzi stavano bene, ma comunque era meglio portarli via, si avvicino a loro ma un nuovo demone lo mise Ko.

Si avvicino ai due ragazzi, dal viso trapelava tutto l’odio che poteva provare.

Ma da dietro era arrivato di gran carriera Rioji che con un raggio di luce lo distrusse.

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Capitolo 9
*** 7° Fratelli e Sorelle ***


Marco rientro salutando militarmente i vari collaboratori che gli si paravano davanti, non sapevano nulla dei suoi poteri ma s

Marco rientro salutando militarmente i vari collaboratori che gli si paravano davanti, non sapevano nulla dei suoi poteri ma sapevano che era rimasto una settimana in ospedale di cui 4 in coma, ma lui adesso importava solo arrivare al suo ufficio dove con ogni probabilità lo stavano aspettando.

-Comandante come sta?- la voce radiosa di Akane lo fece sorridere.

-Meglio grazie, quei terroristi sono stati eliminati dalla squadra di sicurezza, ma non sono riusciti a rimuovere in tempo tutte le cariche esplosive.-

-Per questo è rimasto ferito, ma lei dovrebbero rimanere ancora un po’ in ospedale.- la preoccupazione di Akane era giusta, ma Marco non aveva tempo per questo.

-Come si è comportata la signora Katsuraghi durante la mia assenza-

-Al meglio la sua mancanza non si è fatta sentire, ora la sta attendendo nel suo ufficio.-

Marco con un ultimo gesto saluto Akane ed entro nell’ufficio.

Ad attenderlo c’erano Shinji, Asuka, Misato, Rioji, Ritsuko e Maya.

Solo le ultime due pero lo salutarono mentre la famiglia Katsuraghi lo tratto con freddezza, Marco se lo aspettava.

Si avvio con grande calma alla sua scrivania e si sedette.

Squadro i suoi collaboratori e poi comincio a parlare.

-Immagino sappiate chi erano le persone salvate durante l’operazione SEAL.-

Asuka prese per prima la parola.

-Certo erano la bambola e quel tale chiamato Kowaru.- disse lei sprezzante.

-Vorremo solo sapere perché sono ancora in vita?- Shinji debolmente ma sempre freddamente chiedeva una spiegazione strana, sperava che quelle due persone avessero trovato la pace, invece ecco di nuovo qua, forse per essere di nuovo usate?

-Risponda- Fece dura Misato che si stava scaldando

Marco guardo nuovamente i presenti si soffermo un attimo su Rioji leggeva in lui una certa diffidenza, si chiedeva chi era questo Franco Polo.

Marco cerco negli sguardi di Ritsuko e Maya appoggio ma sapeva che loro non potevano darglielo.

-Adesso saprete perché abbiamo fatto quel operazione.- Marco prese da uno dei cassetti dei fogli.

-Asuka  Shinji sedetevi, credo che sia meglio che vi sediate.- Quel ordine venne eseguito unicamente da Shinji.

-Preferisco stare in piedi.- Asuka lancio un’occhiata fiammeggiante a Shinji che invece si era seduto.

-Allora si vuol muovere.- Misato era impaziente di sapere.

-Come sapete durante gli esperimenti di attivazione delle unita 01 e 02, qualcosa non funziono e i piloti allora designati, ebbero gravi conseguenze. Yui Ikari perse la vita, mentre Kyoko Soryou Zeppelin perse la ragione- Marco era freddo dicendo quelle cose.

-Queste cose le sappiamo.- sbuffo Asuka.- Venga al sodo.-

Marco squadro malamente Asuka.-Bene allora ti dico la verità, una verità terribile, nascosta e forse una verità che ha ucciso non una, non due ma ben tre persone. Tre madri, Tre donne e tutte tre tradite dalle persone che più amavano. Bene devi spere che tua madre durante quel esperimento era incinta, era incinta di Kowaru. Keel Lorenz aveva bisogno di un feto per riuscire ha far avvenire il Third impact è ha preso il primo disponibile, Kowaru solo che gli è andata male, tua madre non è scomparsa all’interno dell’unita, come era successo per Yui la mamma di Shinji, ma era solo impazzita è quando stava per riprendere la sua sanità mentale è stata uccisa.- Asuka venne colpita da mazzata, lei era sorella di un angelo di Tabris? No, non è possibile si continuava a ripetere nella sua testa. –Allora se Kowaru è il fratello di Asuka, Rei è mia sorella?- Shinji formulo quella domanda senza pensarci, gli venne spontanea.

-Sì, vedi la morte di tua madre è stata causata da un sabotaggio, non voluto da tuo padre sia ben chiaro, ma lì ha perso la ragione sapeva che tua madre aspettava un bambino riusci a riportare indietro dopo l’assorbimento solo il feto di Rei. Che clono e gli inserì i geni di Lillith.-

-Dov’è?- Asuka torno in sé, aveva sentito fin troppo.

-tuo fratello? Si trova nell’ospedale interno del GeoFront. Vuoi vederlo?- Asuka non fece una piega, sembrava pronto ad ucciderlo, era il responsabile della morte di sua madre, era a causa sua, se la loro madre aveva preso ad interessarsi solo di una stupida bambola, gli occhi di Asuka facevano intendere questo.

-Asuka, Shinji- riprese con tono paterno Marco- dovete sapere che loro non sanno nulla della loro vita precedente, sono scatole vuote, non hanno ricordi. Solo un miracolo potrebbe dare loro la memoria di ciò che è stata la loro infanzia, se solo ne avessero avuta una.- sentenzio lui

Asuka si diresse verso la porta, -non mi importa, voglio vederlo- e usci diretta verso le stanze di Kowaru.

Dopo pochi attimi anche Shinji si alzo, -Allora chi è il bastardo che ha ucciso mia madre?-

Marco scosse la testa,-Non lo so.-

-Allora lei ha parlato di tre persone, chi è la terza?- Shinji guardo Marco negli occhi, chiedeva spiegazioni, chiedeva la verità.

-Naoko Akagi, lei è riuscita a darci le informazioni per giungere a questa verità, ma stavolta la responsabilità di ciò che è accaduto a lei è solo di tuo padre.-

Shinji ringrazio, non sapeva bene perché lo ringrazio ed usci dall’ufficio, diretto anche lui alle stanze di Rei.

-Però non ha vuotato tutto il sacco.- Rioji parlo freddamente la mano era sulla fondina della pistola pronta a scattare.

-Gia, ma non sono ancora pronti, la mia vera identità deve rimanere celata, per adesso posso solo rilevarla a voi due Misato e Rioji.-

-Scusi perché solo ha noi due?- Chiese decisamente alterata Misato.

-Perché io e Maya sappiamo gia chi è in regalata Franco Polo.- L’affermazione di Ritsuko raggelo Misato.

-Io sono Marco Massi, faccio parte di un’agenzia che si chiama anch’essa UNCIA, unica differenza

non sono di questo mondo, grazie altissima conoscenza tecnologica e scientifica dell’anno 3001 riesco a passare da un mondo all’altro, da un universo all’altro e da un’era all’altra.

Sembra incredibile ma è così, ciò mia ha portato ad avere contati con terre ove la magia esiste, è

questo mi ha fatto imparare molte di queste cose, le schegge di ghiaccio sono una di queste cose.-

Misato rimase inebetita, lui era una specie di astronauta-spia. –Mi ci vorrebbe una Birra.- Sussurro

-Su questo mondo ho conosciuto due vostre vecchie conoscenze: Tabris e Lillith, adesso però sarà meglio che voi sappiate che so che voi due siete particolari.- Misato spalanco gli occhi, come sapeva che lui e Rioji erano degli Angeli? –Lei sta farneticando- Si difese lei.

-Cosa intende per particolari?- Rioji fisso Marco

-Siete Angeli e non i soli in questa stanza.- Getto un’occhiata a Ritsuko e Maya che capirono al volo ciò che intendeva che loro facessero.

Marco si alzo e si diresse alla porta –Scusate ma ora vi lascio un po’ di priavacy.- detto questo uscì.

-Allora da quanto lo sapete?- chiese Misato, la voce di lei era bassa, non si capiva il suo stato d’animo. Forse arrabbiato, forse triste o forse sorpreso.

-Da mesi ormai- Gli rispose calma Ritsuko.

-Perché avete taciuto? Non proteggete anche voi  Shinji e Asuka.- Rioji si stava alterando ma non dava a vederlo.

-Meglio se restavamo nell’ombra, non sapevamo come avreste reagito se aveste saputo che noi eravamo degli angeli.- Disse tristemente Maya.

-Ora dovremmo collaborare ancora di più, lo sapete. Ne va della vita di Shinji e Asuka.- Disse dura Misato.

-Questo è poco ma sicuro- annui energicamente Ritsuko.

-I ragazzi dovranno rimanere ancora all’oscuro della vera identità di Marco.-

 

Asuka stava correndo tra i vari corridoi, voleva raggiungere suo fratello, no si ripeteva quello non era suo fratello. Era solo un Bastardo che ha causa sua, la sua mamma era morta.

Arrivo al fin troppo conosciuto reparto ospedaliero.

Comincio a cercarlo, non voleva chiederlo alle infermiere di turno.

Per quello che voleva fare, loro sarebbero state di intralcio, guardo in tutte le stanze finche non apri la porta di quella giusta.

Era lì che dormiva sotto le coperte girato dalla parte opposto rispetto ad Asuka. I capelli Biondi gli fecero pensare subito al Padre.

-Bastardo- mormoro lei si avvicino cautamente, cerco qualcosa per poter fare ciò che voleva.

Lo trovo sul comodino vicino al letto, un coltello, lo prese e lo osservo per un breve momento.

In quel momento il ragazzo si giro supino, sul viso era disegnato un leggero sorriso, fin troppo conosciuto da Asuka, non riuscì a resistere.

Non posso, erano le uniche parole che si materializzarono nella mente di lei.

Due lacrime le rigarono il viso, prese una sedia e si sedette vicino a lui, piangendo.

 

Shinji era arrivato lentamente davanti a quella porta, davanti a se ci sarebbe stata Rei, sua madre, no sua sorella.

Aprì la porta la trovo li seduta sulla sedia, come se fosse una bambola.

-Ciao- disse d’istinto, ma la risposta fu un mugolo impercettibile.

Si sedette accanto a lei, voleva stringerla a se, per rincuorarla, per farle forza ma non ci riusciva, aveva paura che non fosse vero, che lei Rei Ayanami non fosse vera, fosse solo un’illusione.

Fosse ancora nel third impact.

Si diede un pizzicotto per vedere se era vero tutto ciò.

Era vero, il dolore gli lo provava li davanti a lui c’era Rei.

Toji passo di lì per caso, guardo nella stanza. Vidi Shinji assieme a una ragazza che assomigliava a Rei.

Un primo pensiero gli diceva di entrare è fargli prendere un bel colpo, dicendogli che se l’avrebbe visto Asuka.

Ma vedendolo così preso dai suoi pensieri, lo lascio stare.

 

Le tre ombre erano frustrate, continuavano a girare a vuoto nell’ampia stanza, si arrovellavano la mente nella ricerca di una spiegazione per la loro sconfitta così bruciante.

Non solo avevano perso un altro figlio di satana, ma anche avevano perso la possibilità di eliminare le parti umane di Tabris e Lillith, oltre che Marco e Rioji.

In quel momento Minzeg entrò nella stanza, l’essere sembrava avere un’idea.

Si avvicino a tre, si inginocchio e comincio a parlare.

-Miei signori forse abbiamo una possibilità di successo.- la cosa fece sobbalzare i tre.

-Esponila- esclamo una delle tre ombre.- Bene, i nuovi Adamo ed Eva, sono loro i punti deboli, senza i loro evangelion, sono totalmente inermi. Ma pensavo di ucciderli, se li soggiogassimo, potremmo tranquillamente dominare il mondo.-

Le tre ombre non sembravano convinte dell’idea di Minzeg, ma lui continuo –Sappiamo per certo che una di loro prova un certo risentimento per la parte umana di uno dei due angeli.-

-Quindi basterà sfruttare il risentimento a nostro vantaggio.- una delle tre ombre aveva intuito il piano di minzeg.

-Bravo attualo.- Fece un’altra ombra.

L’essere annui ed uscì.

La terza ombra si avvicino alle altre due. –Ho i miei dubbi che riuscirà nel suo intento.-

-Ci riuscirà- -ne va della sua vita.- le altre due ombre fugarono gli ultimi dubbi alla terza.

 

 

Era oramai notte, Shinji e Asuka avevano visto i loro rispettivi fratello e sorella, ma c’era qualcosa che non andava, entrambi fin troppo silenziosi, non litigavano per un non nulla.

Misato voleva fare qualcosa per loro, ma Rioji la blocco prima che potesse intervanire.

Marco era nella sua stanza che ascoltava musica, voleva riuscire a dimenticare la brutta giornata.

Anche lui si era abituato ai litigi fra Asuka e Shinji, sapendo che erano solo una sceneggiata per non far capire che loro stavano insieme.

Ripenso ad una di esse.

 

Shinji si era svegliato da pochi minuti, questo lo rendeva poco reattivo, entro nel bagno ma dopo pochi minuti un urlo di Asuka lo fece svegliare del tutto. –Sei un maniacooooooooooo!!!!- Lui usci di scatto dalla porta, non abbastanza velocemente per evitare una saponetta che lo colpì violentemente alla testa. –Cavolo potevi chiudere la porta del bagno.- Inveì lui, massaggiandosi la testa dolorante. –tu dovevi tendere l’orecchio Baka.- rispose inviperita lei. -Stare con Toji ti ha fatto diventare ancora più maniaco.- A quel punto shinji, Rosso di rabbia e vergogna grido a pieni polmoni –Io non sono un maniaco.- La ragazza in quel momento usci dalla stanza, si avvicino a lui e gli si struscio contro.

La cosa era troppo piacevole per Shinji, lo sarebbe stata per qualsiasi uomo normale, che perse il controllo dei suoi ormoni.

La ragazza capì l’antifona, lo squadro con aria maliziosa –Lo sapevo che eri un maniaco.- detto questo si allontano da Shinji, rimasto inebetito da ciò.

 

Marco ormai conosceva fin troppo bene le cose per non aver capito, che all’interno del bagno, che era stato qualcosa in più che solo un semplice incontro di sguardi stupiti, uno scambio di effusioni veloci, un bacio e qualche coccola. Niente di più, poi la sceneggiata per non correre rischi.

Ora doveva pensare solo a capire qual era la prossima mossa dei suoi avversari, avrebbero attaccato con i figli di satana oppure avrebbero utilizzato un’azione combinata o ancora un’altra cosa.

Qualcosa gli diceva che stavolta sarebbe stata la sua ultima battaglia su quella terra.

 

 

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Capitolo 10
*** 8° Capitolo- Nuova Professoressa ***


Shinji era di nuovo lì, in quella stanza del reparto ospedaliero della NNERV,sempre lì ad osservare Rei

Shinji era di nuovo lì, in quella stanza del reparto ospedaliero della NNERV,sempre lì ad osservare Rei.

Sperando che si riprendesse da quello stato.

Stessa cosa accadeva con Asuka nei confronti di Kowaru

Le cose non potevano cambiare facilmente, aveva detto loro Ritsuko, però speravano in qualcosa e andavano lì comunque.

Si allontanavano da quelle stanze solo, per mangiare, andare a casa a dormire e per andare studiare cosa che sarebbero disposti a fare anche nella base con Toji Hikari e Kensuke. Cosa però proibita loro da Marco, voleva che staccassero ogni tanto, con quel staccare intendeva non vedere solo Rei e Kowaru.

Sembrava una giornata come tutte le altre, quando risuono l’allarme.

-Lunghezza d’onda nera-operatore fece gracchiare gli altoparlanti della base.

L’allarme, dato con estrema velocità, mise subito neo tokyo 3 in stato di massima allerta.

-Posizione del figlio di Satana?- Ritsuko sembrava calma, ma era un facciata.

-Sconosciuta- Uno dei tre operatori tremo pronunciando quella parola

-Porc…fate uscire gli EVA metteteli in posizione di difesa e attendiamo.-

L’ordine impartito da Marco venne prontamente eseguito.

-Sembra un falso allarme.- La preoccupazione di Maya era leggibile appieno nei suoi occhi.

-Speriamo Maya, intanto fate un controllo del Magi Sistem. Non voglio ritrovarmi con un Figlio di Satana camuffato da virus informatico.-

Le due donne annuirono e cominciarono a farlo.

Intanto i ragazzi all’interno degli EVA cominciarono ad essere tesi, niente all’orizzonte e nessuna comunicazione dalla base.

-Allora dov’è?-

-Calma Asuka, stiamo controllando.-

Era la risposta che non voleva sentirsi dire.

-Calma, sono qui dentro ad aspettare un cazzo di Figlio di Satana di Merda che non si vede è voi mi dite di stare CALMA.-

Decisamente era arrabbiata.

-Anche noi siamo stufi.- Erano tutti tesi, decisamente una situazione emotiva che sconsigliava di combattere con gli EVA.

Marco ci penso un momento, guardo un piccola chiave che teneva nella tasca dei pantaloni, poi scosse la testa.

-Ragazzi, calmatevi. Lo so anch’io che passare ore dentro un affare come quello può causare claustrofobia…-

-IO NON SONO CLAUSTROFOBICA, poi come sa come si sta dentro ad un EVA.-

Urlare era sempre stata la specialità di Asuka e stavolta ci stava dando d’impegno.

A Marco colpi l’ultima parte dell’urlata, ora cosa gli rispondeva.

-Devi sapere che ho imparato a volare su un F18, l’abitacolo ha la stessa grandezza di quello di un EVA.-

-Davvero???- Un interessatissimo Kensuke, sposto l’attenzione su quel tipo do Aereo.

Ora che inventarsi, era vero aveva imparato a condurre tutti i tipi di aerei in quei mille anni di ibernazione. Ma pilotare dal vero quel tipo di aereo era un’altra faccenda.

-Allora sentiamo comandante, è cosi simile?-

-Ma dai Asuka…-

Ecco un intervento malaugurato di Toji, Ritsuko non potè che sorridere alla seguente reazione di Asuka.

-Sta zitto Baka-

-Ehi cosa ho fatto adesso? Lo vuoi sapere diavolo rosso non penso che ci sia molta differenza-

-E chi ti a chiesto qualcosa, Hentai.- ecco una bel battibecco per diradare  la tensione.

Infatti tra i ragazzi i due ragazzi era scoppiato il pandemonio, è nessuno degli altri tre voleva inserirsi per fermarli.

Per Marco, era divertente vederli.

-Piantala Asuka.- divertimento finito, Misato chiuse la discussione con un energico rimprovero, anche se Asuka mormorò diversi improperi in tedesco nei confronti di Toji e della madre.

-Difficile farla rigare dritto- -Già-

Marco osservo Misato, sembrava molto preoccupata. Non volle però approfondire, aveva gia le sue gatte da pelare.


Dall’alto qualcuno osservava, nascosto e invisibile.

Minzeg era soddisfatto del lavoro fin qui svolto dalla sua opera, solo un breve flash per farsi vedere poi è sparita.

Gia, continuo l’orrida creatura, nessuno di essi sospetta minimante ciò che è successo.

Osservava gli EVA fermi, pronti alla battaglia. Sorridendo per il loro brancolare nel buio.

Se avesse potuto avrebbe attaccato con uno degli altri figli, ma lui era uno che si atteneva agli ordini.

Mandare la propria creatura a traviare i nuovi Adamo ed Eva.

Rise quando ripenso alla faccia dei suoi “superiori”, una cosa che si dovette immaginare, ombre erano e ombre sarebbero rimaste.

Una cosa che lo faceva rodere.

Non averli mai visti

Una stranezza, questo pensava, una stranezza bella e buona.

Ma adesso non era il momento di pensare a quello doveva pensare alla sua missione, o per meglio dire agli EVA.  

Non sapevano cosa cercare o per meglio dire, chi cercare.

Nessuno lo poteva immaginare tra i lillim, nemmeno quel comandante che fino a quel momento gli aveva dato solo grattacapi.

Minzeg lo avrebbe voluto morto al più presto, se non subito.

Ma doveva aspettare, sapeva che la vendetta andava consumata fredda.

Erano ore fermi, erano ancora in attesa, già come biasimarli non sapevano dove battere la testa o meglio, pensò, a che santo votarsi.

Avrebbe voluto sentire le loro conversazioni, sapeva però che così si sarebbe fatto scoprire.


-Niente, abbiamo controllato per la decima volta i Magi, niente di niente.- Ritsuko ripete, per l’ennesima volta il responso dei controlli effettuati.

C’era qualcosa nell’aria, Ritsuko lo aveva capito, chi era ha conoscenza della vera identità di Marco aveva capito, qualcosa bolliva e Marco lo aveva intuito.

-Fate rientrare gli EVA.- Marco disteso sulla poltrona di comando guardava fisso il soffitto.

Chi poteva aver messo in stato di allarme tutta la base. Specialmente quando avrebbe colpito.

-Al rientro degli EVA avvertite i tenenti Soryou Katsuraghi e Ikari Katsuraghi di presentarsi a rapporto nel mio ufficio, ci sarà una riunione dello staff.-

 

Asuka e Shinji erano a meta tra le braccia di Morfeo e l’essere svegli, Marco gli aveva tenuti svegli fino a tardi per quella riunione e adesso erano cotti, le lezioni cosi erano ancora più pesanti.

Il primo a cedere fu Shinji, che si ritrovo steso sul banco a dormire, Asuka lo guardo un’ attimo non riusciva nemmeno a pensare cose cattive nei suoi confronti.

Si volto, tentando di tenere quella poca attenzione che riusciva a prestare alla lezione di inglese, solo il suono della fine dell’ora poteva salvarli, ma sembrava non venire mai.

Il prof. Si accorse solo di Shinji dopo dieci minuti, non gli piaceva che si dormisse in classe, nemmeno se a farlo fosse uno dei suoi salvatori.

Ikari Katsuraghi- l’urlo derivatovi fece balzare in piedi Shinji.

La ramanzina però non poté continuare dato che l’ora era finita. -Ikari Katsuraghi sei fortunato, la prossima volta cerca di dormire di più- Shinji annui solamente, troppo stanco per rispondere.            I ragazzi si alzarono, salutando il professore che usciva..                                                                        I maschi della classe quando videro la prof trattenero a stento i loro pensieri più bassi, le ragazze invece si ingelosirono.

-Il mio nome- si presento la prof. –è Minako Ozumi, sarò la vostra nuova insegnante di Scienze.- Detto questo, la prof comincio la lezione osservando, non vista e con una certa malizia, Asuka e Shinji.

 

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Capitolo 11
*** 9°-Riposo ***


Staimo giungendo la termine della prima avventura di Marco Massi, non cronologica però, le cose sembrano essere serene, ma non si sa mai cosa ci aspetti il futuro

Staimo giungendo la termine della prima avventura di Marco Massi, non cronologica però, le cose sembrano essere serene, ma non si sa mai cosa ci aspetti il futuro. Nemmeno Marco lo sa.

Piccola domanda, ho due idee che mi frullano per la testa.

Riguardano la mia nuova Fic. Su cosa dovrò farla: Su Gundam Wing o su InuYasha?

A voi la risposta

 

 

 

 

 

 

Le lezioni erano terminate e i ragazzi stavano uscendo in piccoli gruppi, Asuka e Shinji erano in uno di essi e stavano parlando con alcuni compagni di classe.

Appena giunti all’esterno si trovarono di fronte ad un’auto, un’Alfa Romeo di ultima generazione, i ragazzi e le ragazze  guardavano ammirati le sinuose linee della macchina, una berlina, che era divenuta il fiore all’occhiello della Casa automobilistica italiana.

Alcuni si chiedevano di chi era e facevano delle ipotesi, altri l’ammiravano e basta ed altri si chiedevano se mai avrebbero potuto permettersi un’auto del genere.

Asuka e Shinji, vedendola capirono di chi era. -Ciao Akira, Ciao Nozumi, Ciao Myu. Noi Torniamo a casa da soli.- I tre ragazzi guardarono i due spalancando gli occhi –Ragazzi siete sicuri?- Obbietto uno di loro. –Certo- replico Asuka. –D’accordo allora a domani- -A Domani- I tre si congedarono dai due e si allontanarono.

-Ciao Ragazzi- Marco in mano aveva un busta con all’interno un pacchettino di forma rettangolare. –Buongiorno signor Polo- I due salutarono e attesero che Marco aprisse la porta, cosa che avvenne subito.

-Sono andate bene le lezioni?- Marco provo ad accendere un conversazione con i ragazzi.

-Insomma- rispose Asuka, il tono era decisamente freddo.

-Poteva andare meglio.- Gli fece eco Shinji.

-Niente di particolare?- i due scossero la testa. -Unica novità è una nuova prof.- Asuka sembrava più assorta dal paesaggio circostante che dal tentativo di conversazione.

-Shinji almeno era carina?- Marco provo a riscaldare un po’ l’ambiente. -Non so, non sono sicuro di aver seguito la lezione.-

Asuka si giro a guardare Shinji e scosse la testa –Sei un Baka.- Lui fece spallucce.

-Volete mangiare?- Marco non sapeva se mangiassero merenda, sempre meglio chiedere.

Shinji e Asuka guardarono con occhi spalancati Marco. –Mi scusi signor Polo…- -Chiamami Franco quando non siamo alla base.- Marco corresse Asuka, almeno fuori dalla base niente formalismi. -Fa lo stesso.- te pareva penso Marco. –A chiesto se abbiamo fame?- Non era del tutto convinta di avere capito bene, Shinji in tanto si era addormentato sul sedile posteriore. –Non ho chiesto se avete fame, ho chiesto se avete.- Osservando lo specchietto retrovisore si accorse che Shinji era nel mondo dei sogni –anzi se hai voglia di mangiare.- Asuka si volto e vide, oltre a Shinji addormentato, il pacchetto.

-Ma guarda quel Baka!!- sembrava adirata, ma Marco noto una certa dolcezza negli occhi di Asuka. –Se ti interessa- Marco indico con la testa il pacchetto –All’interno troverai della pizza al taglio- Asuka lo guardo con  tanto d’occhi, nessuno tranne Shinji e Hikari avevano le avevano offerto qualcosa.

-Non mi interessa.- volto di nuovo lo sguardo verso il finestrino, Asuka non era disposta ad accettare una gentilezza da lui, non gli piaceva Marco e anche se tentava di essere gentile all’esterno della base, questo lo rendeva a suoi occhi ancora meno affabile.

Marco dal canto suo scosse la testa, aveva conosciuto molto ragazze cocciute e “Tignuse” ma lei le batteva tutte.

Si chiedeva come Shinji si fosse innamorata di lei, poi penso che gli opposti si attraggono.

Fermi ad un semaforo un piccolo e nebulare sospetto si formo nella testa di Marco. –Asuka non hai notato niente di strano nella nuova professoressa?- Lei si girò squadrandolo male, ci penso su –Che si veste in modo sconcio per essere un prof.- Sembrava che avesse appena sputato un bottiglietta di acido muriatico in faccia a Marco, lui non ci diede molto credito, decise che insistere però fosse solamente un errore.

 

Qualcuno intanto osservava la macchina, era Minako, la donna era a braccia conserte vestita con un abito molto attillato e con grossi spacchi sulle cosce e sui seni.

Si passo un mano tra i capelli per aggiustarseli, quando la macchina riparti si passo la lingua sulle labbra. –Le labbra di quei due ragazzini devono essere ottime.-

Minzeg era apparso in quel momento affianco a lei –Immagini gia di averli alla tua mercè?- Minzeg osservo il volto della sua creatura piegarsi in sorriso predatore. –Alla fine di questa missione li voglio come miei schiavi, siamo intesi.- Minzeg annui e si defilo.

La donna intanto ripassava mentalmente i vari punti del suo piano, non sembravano esserci falle.

Decisamente era contenta di essere stata creata, lei era nata quando lillith era passata dalla parte degli angeli all’inizio dei tempi. Era rimasta in un limbo per miliardi anni sotto forma di spirito, lei la parte lussuriosa che c’è in ogni uomo e donna.
E’ stata venerata per secoli sotto forma di varie divinità.

Solamente Lillith però veniva ricordata, sia nel bene, che era la vera Lillith, e sia nel male, la parte che la era sua..

Lei era la parte malvagia della lussuria, la parte distruttiva dell’amore.

Quella che porta tragedie e morte, quella che uccide il vero amore.

Ridacchio e poi guardo in direzione della villa occupata da Shinji e Asuka.

Penso che stavolta sarà il vero amore a distruggere l’umanità.

 

-Allora arrivano- Toji batteva con insistenza la punta del piede per terra, era mezz’ora che aspettava assieme a Hikari e Kensuke davanti ad uno degli ingressi del più grande parco divertimenti di Neo Tokyo 3.

-Non ti facevo cosi impaziente Toji.- Misato guardava sottecchi il ragazzo ed intanto mangiava dello zucchero filato.

-Mi scusi signora Katsuraghi.- Hikari si era avvicinata timidamente al vice-comandante. -Come ha fatto a procurarsi quello zucchero filato.- La ragazza stava morendo dalla voglia di mangiarlo anche lei.

La donna era arrossita per l’imbarazzo –Rioji caro ne procuri un po’ anche per loro.- L’uomo che stava ridendo sotto i baffi per la brutta figura della moglie, si vide costretto ad andare a prendere tre bastoni di zucchero filato per i ragazzi.

-Grazie Rioji caro- Lo canzone Toji, al che tutti risero.

-Rimane solo che arrivino Shinji e Asuka, sono in ritardo.- Kensuke preoccupato spiluccava il suo bastone di zucchero.

-Arriveranno, o forse avranno qualcosa di più interessante da fare.- Tutti capirono cosa intendesse Toji –Sei un Hentai lo sai Toji.- Hikari, bonariamente, gli diede un schiaffo sulla spalla. –Sono troppo piccoli i miei due bambini per fare certe cose Toji.- anche Misato, in modo molto divertito, rimprovero il ragazzo. –Ma dai Misato, non so più così piccoli- Roji si schiero quasi apertamente con Toji.

-Scusate ma non sono, adesso, fratello e sorella. Di norma questo si chiamerebbe incesto. Anche se loro sono stati adottati.- Kensuke continuava intanto  a spiluccare il suo zucchero filato.

Rioji ritorno subito serio –Kensuke loro possono fare ciò che vogliono, nella sentenza di adozione nessuno dei due a respinto la clausola che era stata scritta.- I tre si elettrizzarono alla notizia di ciò. –quale clausola?- -A loro è stata concessa l’immunità da una eventuale accusa di incesto.- In quel momento a Rioji e Misato capirono il perché di quella strana clausola, adesso gli era nata una domanda chi è stato a imporla. Loro no di sicuro, Asuka e Shinji benché meno, il loro amore se lo sono rilevato alcuni giorni dopo quel fatto.

Tre i possibili sopsetti, Marco, Tabris e Lillith. Bisognava indagare.

In quel momento l’ Alfa si fermo a pochi passi da loro, ne usci una pimpante Asuka, che saputa la notizia pretese che Shinji la portasse su tutte le giostre e uno stralunato Shinji.

Il perché del suo stato era presto detto.

Per svegliarlo Asuka e Marco hanno pensato bene di prenderlo di peso, stenderlo nel garage, al che il freddo del pavimento avrebbe dovuto svegliarlo, prendere un secchio pieno di acqua gelida e rovesciargliela in testa.

A quel punto il bagnato Shinji fu costretto a farsi una doccia e cambiarsi, cosa che fece anche Asuka non volendo sfigurare con la sola divisa scolastica in quel parco divertimenti.

-Siete un po’ in ritardo?- fece notare con disappunto Misato –Lo so, problemi di traffico-

Menti Marco, non volendo mettere in difficoltà Shinji. –Ragazzi ora potete andare.- Marco gli mise in libertà –Grazie Comandante- -A presto- -Ci vediamo- -Grazie e a stasera Signor Polo- Dopo i saluti di Hikari, Toji, Kensuke e Shinji arrivo la doccia fredda di Asuka.-Vi muovete non ho tempo da perdere io.- Su tutti calo una vistosa goccia.

 

-Allora su chi dobbiamo fare una ricerca- Maya si rivesti dopo aver passato l’intero pomeriggio con Ritsuko nei loro alloggi, il messaggio di Marco lascito in segreteria però blocco il loro momento di intimità. –Su una certa Minako Ozumi.- Ritsuko, ancora in reggiseno e mutandine, era al lavoro davanti al computer.

-La doccia è libera ci penso io adesso- la giovane abbraccio da dietro la donna e gli sussurro la cosa all’orecchio.

Ristuko, a malincuore, lascio l’abbraccio di Maya e si diresse verso il bagno.

Marco era stato avario di informazioni, aveva solo detto:-Cercate tutto quello che potete su Minako Ozumi, professoressa nell’istituto Frequentato da Shinji e Asuka.- Detto questo chiuse la telefonata.

La cosa risultava strana, però se a lui era saltata la pulce nell’orecchio era meglio controllare.

Cosi le due donne si misero a cercare, anche se avrebbero voluto passare in modo diverso la propria giornata libera e questo ne avrebbero chiesto conto a Marco.

    

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Capitolo 12
*** 10°-La fine è vicina ***


I ragazzi, controllati da diversi uomini della sicurezza NNERV, stavano vedendo da quale giostra o stand cominciare il loro Tour

I ragazzi, controllati da diversi uomini della sicurezza NNERV, stavano vedendo da quale giostra o stand cominciare il loro Tour.

-Cominciamo con quelle- Toji punto il dito verso le montagne russe, -Sei sicuro di aver il fegato di farle?- Hikari, Kensuke e Shinji si allontanarono, conoscendo le possibili conseguenze.

-Certo che né ho il fegato, mia cara Demone Rosso. Anche lo stomaco.- Asuka aggrotto le sopraciglia e poi esplose a ridere. –Sei divertente lo sai. Ma fammi il piacere, non reggerai mezzo giro.- Asuka lo guarda con superficialità e poi con lo supero andando verso la cassa della giostra.

-Allora Toji, sei ancora sicuro di sfidarmi?- Toji rimase basito, non voleva di certo dargliela vinta. Si avvio anche lui alla cassa, seguito dagli altri.

-Shinji sei sicuro che Toji non si faccia male?- Al sussurro di Kensuke lui scosse la testa.-Ho paura che alla fine perderà, e di brutto.- Hikari non vista sospiro –A volte Toji se le cerca.- I tre non si erano accorti che Asuka stava battendo ritmicamente la punta della scarpa per terra, alla fine spazientita comincio a gridare -Allora voi tre vi muovete!- I tre al richiamo di Asuka cominciarono a correre.

-Asuka stavamo solo parlando di un nuovo videogioco.- Provo a giustificarsi Kensuke. –Già- Hikari e Shinji annuirono.

Lei gli guardo storto, poi prese sottobraccio Hikari.-Senti Amica mia, vedi di stare lontano da quei tre, sono troppo stupidi.- Hikari fece un sorriso accondiscende e si avvio con lei verso i vagoni.

I ragazzi si sistemarono nei vagoni e aspettarono la partenza.

Il vagone, con una lentezza abissale per Asuka, si isso lungo la salita.

Appena superata comincio il divertimento.

 

Marco, dopo che i ragazzi erano entrati nel parco divertimenti, stava tornando alla base.

Assieme a lui c’erano Misato e Rioji, il silenzio che si era instaurato fra loro era abituale.

Quasi come per magia Misato proferì le prime parole di quel viaggio. –Allora ci sono novità sull’allarme di ieri.-

Marco guardo lo specchietto retrovisore, scuotendo la testa fece intendere che niente di nuovo ewra venuto fuori.

-Stiamo brancolando nel buio, con tutte le nostre tecnologie non capiamo cosa sia successo.- Marco comprese il nervosismo di Rioji. –Ora come ora dobbiamo solo controllare Shinji e Asuka.- I due passeggeri annuirono.

Al limitare di una zona boschiva, non lontano da una delle entrate della NNERV, nemmeno troppo distante dal Luna Park ove i nuovi Adamo ed Eva, con gli altri Children, si stavano divertendo, Marco fece scendere i due Angeli.

Si salutarono dividendosi, chi per andare a controllare i propri figli, chi per affrontare il Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

 

Marco si  sedette sulla poltrona. L’attesa dei suoi interlocutori durò pochi secondi.

-Allora- tuono il rappresentate americano –cosa è successo.- L’americano con lo sguardo cerco di intimorire il suo “sottoposto”, ma per tutta risposta lo guardo con sufficienza.

-Signori ieri c’è stato quello che si suppone essere un falso allarme.- Tutti lanciarono un’occhiata torva verso la poltrona di Marco, ma non se ne curo.

-Lei ci ha chiamati per un falso allarme?- Il Russo se avesse potuto avrebbe tentato di strozzare Marco, non potendo si lasciava andare in urlate verso di lui.

-Se non mi lasciate finire il discorso- Marco riprese la parola, con calma e freddezza –Allora stavo dicendo che si suppone essere un falso allarme.- sottolineo bene nella frase la parola suppone. –io ed i miei scienziati pensiamo ad un possibile avvertimento dei nostri nemici. Questo avvertimento ci fa capire che vogliono attaccare a breve, come e quando non si sa.-

I cinque parlottarono tra loro, intimoriti dalle tante variabili in gioco. –Signor Polo, avete delle supposizioni in merito, teorie o qualcos’altro?- Il Cinese, con uno sguardo di intesa con il Francese ed l’inglese lo interrogo.

-Le supposizioni lasciano il tempo che trovano, signore. Così come le teorie. Abbiamo pochi dati, per non dire niente in merito, il nostro reparto scientifico ci sta lavorando. Per ora posso dire solo questo: La possibilità che sia un falso allarme è molto alta, però non è una certezza.-

I cinque lanciarono un’ultima occhiata a Marco –D’accordo signor Polo, ci avverta quando avrà dei dati su cui basare teorie o meglio ancora- fece l’arcigno inglese -certezze.- I cinque detto questo sparirono.

Il sospiro che fece gli tolse gran parte della tensione che aveva addosso, la mente stava fluttuando cercando risposte che tardavano a venire.

Poi una voce lo riposto alla realtà-Marco- Asia, il supercomputer della sua astronave gli parlo, attraverso il chip che gli avevano installato nel cervello. –Dimmi- Il computer, appreso che Marco gli presto attenzione, ricomincio parlare –Cosa vuoi che faccia con quei cinque?- Marco strabuzzo gli occhi, Asia gli chiedeva cosa fare con quei cinque. –Per ora nulla. Però, quando sarà tutto finito, sai cosa fare.- Il sorriso maligno, se ci fosse stato qualcuno con lui, fece intendere le intenzioni di Marco. –Metterli nella condizione di non nuocere mai più?- Asia lo chiese solo per essere sicura di non errare. –Certo, non utilizzare il sistema Hitleriano. Utilizza il sistema: facciamo vedere che pezzi di m. sono.- Asia lascio Marco alle sue riflessioni in merito al “falso allarme”.

 

Il pomeriggio dei ragazzi passo in fretta, troppo in fretta per i loro gusti, quando Rioji e Misato vennero a prenderli era ormai sera inoltrata.

Asuka e Shinji si diressero verso le rispettive camere, non prima di essersi scambiati delle coccole in bagno e, per non destare sospetti, averle coperte dalla scusa che shinji fosse entrato nel bagno occupato da Asuka.

La mattina dopo la loro nuova insegnate li chiamo nel suo ufficio.

La stanza profumava di incenso e sandalo, la donna era vestita in un modo che si confaceva ad una professoressa, ma la rendeva stranamente affascinante.

-Bene ragazzi, vorrete sapere perché vi ho chiesto di venire nel mio ufficio?-

-Se non vi è di troppo disturbo- Rispose Asuka annoiata e abbastanza innervosita da questa inaspettata chiamata.

-Cosa voleva chiederci professoressa?- Shinji aveva una strana sensazione, un misto di pericolo e disagio.

La donna si alzo e si avvicino ad due, con una mano sfioro le spalle dei due. –I miei colleghi mi hanno informato su di voi, negli ultimi tempi vi comportate in modo strano.- Shinji  e Asuka sudarono freddo, le uniche persone che sapevano della loro storia erano Kensuke, Toji, Hikari, Maya e Ritsuko.

Con gli altri e specialmente i loro nuovi genitori avevano cercato di mantenere una parvenza di astio reciproco, più da parte di Asuka nei confronti di Shinji che viceversa.

I due, da consumati attori, si guardarono da prima tra loro con una espressione di sorpresa, poi guardarono la loro professoressa.

Asuka comincio a ridere. –Senta ci comportiamo come sempre, StupiShinji rimane stupido e io rimango la mitica Asuka Soryu Katsuraghi.-

La donna si avvicino lentamente ad Asuka, si inginocchio in modo di avere il suo viso alla stessa altezza del suo.

-Allora se do un bacio a Shinji non dici niente?- Asuka aprì la bocca totalmente spiazzata, cosa voleva dare un bacio a Shinji.

Shinji salto in piedi –Cosa sta dicendo professoressa è impazzita?- La donna alzo lentamente lo sguardo verso il ragazzo.

Asuka era rimasta imbambolata, continuava a pensare agli occhi di quella donna erano bellissimi, le labbra si chiedeva se erano dolci quanto quelle di Shinji, il corpo era perfetto. Non credeva di fare quei pensieri nei confronti di una donna, provo scuotere la testa. In quel momento si accorse di una cosa non riusciva più ad avere il controllo del proprio corpo.

Shinji si sentiva sempre più a disagio, sia per la domanda che quella professoressa, se si poteva definire tale, aveva posto ad Asuka e sia per la sua mancata risposta.

Ladonna si alzo e si avvicino lentamente a Shinji, questi indietreggio, la paura aveva preso il sopravvento, chi era quella donna? Era una pazza senza alcun dubbio si convinse Shinji.

-Allora visto che la tua ragazza non ha risposto, lo prendero per un no.- Shinji andò a cozzare contro il muro, non aveva vie di fuga se non la porta.

Comincio a correre verso di essa, non prima di aver tentato di risvegliare Asuka dallo stato di trance in cui era caduta.

-Maledizione non si apre- Si volto orami la donna era ha pochi passi da lui, uno strano sorriso sul volto e uno sguardo che sembrava quello di un cacciatore famelico che si stava avventando sul sua preda.

Prima che potesse gridare la donna bacio Shinji, che si senti sciogliersi, non riusciva a trattenersi come se una forza a lui estranea avesse preso possesso della suo corpo, o peggio, della sua mente.

-Shinji- sentì la voce di Asuka, ma non proveniva dalla sedia su cui era seduta.

-Asuka dove sei?- Shinji provo a cercare la sua ragazza  con lo sguardo, si accorse in quel momento di essere diventato etereo.

Spalanco la bocca diverse volte. -Qua, dietro di te- Si volto e si ritrovo Asuka alle sue spalle era spaventata, ma era ancora più imbarazzata per quello che stava accadendo di sotto.

I loro corpi privi della loro mente stavano lentamente spogliando la professoressa, per fare cosa non ci voleva troppa immaginazione.

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Capitolo 13
*** passi finale ***


-Che cosa hai detto

-Che cosa hai detto?- Marco si alzo di scatto urlando. L’uomo che gli portò la notizia si allontanò di un passo dalla scrivania. Nessuno aveva mai visto il comandante supremo infuriato. Di solito era calmo e pacato. Ora sembrava una furia pronta ad esplodere.

-Signore- comincio lui balbettando –Non sappiamo cosa sia successo, siamo sicuri che siano usciti da scuola poi più niente.-

Gli occhi di Marco era così spalancati da sembrare che volessero uscire fuori dalle orbite, in più era talmente iniettati di sangue da renderli di un rosso rubino.

A quel punto chiuse gli occhi e prese un profondo respiro, voleva calmarsi, doveva calmarsi. Quando sembro che avesse ripreso basta lucidità comincio a parlare –Avverti tutti gli uomini disponibili e richiama quelli che sono fuori turno. Asuka e Shinji devono essere trovati subito!- La voce anche se più bassa di quando aveva urlato, era ancora più spaventosa. L’uomo fece il saluto militare, giro di scatto e scappo fuori dalla porta.

All’interno dell’ufficio Marco stava camminando nervosamente, sembrava un leone in trappola. Aveva appena chiamato, attraverso l’interfono, a rapporto Misato, Rioji, Maja e Ritsuko. Dopo poco sentì bussare alla porta, abbassando lo sguardo diede il permesso di entrare.

Maja, Ritsuko, Rioji e Misato si entrarono, una cappa scura  avvolgeva la stanza. –Ci ha fatto chiamare?- Chiese gentilmente Maja. –Sì- fece Marco. –Misato, Rioji sedetevi- I due straniti si sedettero sulle poltrone poste di fronte alla scrivania del comandante supremo. –Devo darvi una pessima notizia- I presenti cominciarono a sudare freddo, il presagio che avevano avuto nell’andare da lui sembrava essere vero. -I ragazzi sono spariti.-  I due neogenitori sbiancarono. –Shinji e Asuka sono spariti?- Ritsuko da dietro fu la prima a reagire alla notizia. –Non sì sa come sia successo, spero che sia una ragazzata, anche se non penso che sia così.- I presenti annuirono. –Andiamo a cercarli- Balzo in piedi Rioji.

Marco annui, apri un cassetto e tiro fuori degli auricolari. –Era quello che vi volevo dire di fare, per questo volevo darvi questi: Sono auricolari del 2065, miniaturizzati al massimo stanno in orecchio hanno tutte le funzioni di uno normale.- Ne presero uno a testa e uscirono.

 

Erano passate varie ore da quando avevano cominciato la ricerca, si erano subito divisi. Decidendo di sorvolare l’intera Neo-Tokyo 3 dividendola in 4 settori, uno a testa, ma niente. Marco li avvertì che aveva allargatole ricerche alle città limitrofe. La cosa gli preoccupo ancora di più. –Rit-Chan?- Misato cerco conforto nella sua migliore amica –Li troveremo, stai tranquilla- Gli rispose lei. La dottoressa stava finendo di controllare la sua zona, quella a nord. Niente non aveva trovato nessun segno del passaggio di Asuka e Shinji, la cosa la frustrava. Come era possibile che due ragazzi riuscissero a far perdere così bene le loro traccia. –Maya, nel tuo settore trovato qualcosa?- La sua compagna gli diede l’unica cosa che non voleva sentire –No, sempai. Non ho trovato niente.- Rioji Aveva cercato in lungo e in largo anche lui, niente nemmeno lui aveva trovato il più piccolo indizio –Proviamo a continuare le ricerche a terra.- Misato rispose con un atono sì, stava perdendo le speranze, aveva paura di non trovarli mai più. Sentiva che stava fallendo per l’ennesima volta: Come tutore, adesso anche come angelo e come vice-comandante supremo.

Atterrarono in zone nascoste e cominciarono ad setacciare i vari settori, non dovevano fare altro che stare a sentire le varie anime.

Una capacita che avevano acquisito nella trasformazione in angeli, la trasformazione aveva fatto riaffiorare anche i ricordi di tutte le anime dell’umanità.

Le anime erano un po’ come le impronte digitali, diverse da essere umano ad essere umano. Tralasciando Marco che era un caso a parte, tutte le anime aveva “vibrazioni” simili ma abbastanza diverse da renderle uniche. Loro ormai conoscevano a menadito le anime di Shinji e Asuka. 

Orami erano passate varie ore da quando avevano cominciato le ricerche, ma nemmeno l’essere scesi per strada aveva portato frutti.

-Ricominciamo dall’alto- Maya propose di ritornare a fare un’ ultimo tentativo dall’alto, forse avrebbero avuto più fortuna.

 

Hikari, Kensuke e Toji erano stati convocati da Marco. –Ragazzi come saprete siamo in piena emergenza. Asuka e Shinji sono spariti.- I tre annuirono, erano preoccupati per la scomparsa dei loro amici, speravano che gli trovassero in fetta.

-Ragazzi ora dovrete essere sinceri- Marco li scruto attentamente per vedere se nascondessero qualcosa, ma non gli pareva. –Ditemi Shinji o Asuka, vi hanno detto o avete avuto il sopsetto che volessero fuggire?- Gli interpellati si guardarono tra loro, ci pensarono, poi negarono.

–Comandante, non ci hanno detto niente che facesse sospettare nulla del genere- Aida parlò per i tutti e tre. –Erano troppo felici, si erano fidanzati, potevano vivere sotto lo stesso tetto e i loro due tutori erano divenuti i loro genitori ufficiali. La loro unica preoccupazione erano i figli di satana.- Toji concluse in discorso iniziato da Kensuke. Marco annui, si sapeva come doveva andare il futuro ma i particolari rimanevo sempre oscuri.

Lui viveva quel periodo, dunque rimaneva all’oscuro di come sarebbero andate le cose, o meglio le cose che portavano al futuro giusto, quello del nodo temporale.

I ragazzi videro Marco molto preoccupato, il suo sguardo vagava per la stanza come alla ricerca di ispirazione, alla ricerca di un filo logico e poi lo videro scattare verso il telecomando dello stereo. Dopo pochi secondi si diffuse un’aria di un’opera lirica che non conoscevano.

Marco ascolto assorto, poi Hikari si ricordo di una cosa. –Comandante- Lui si giro verso di lei, gli occhi di lui gli dicevano non ti mangio. –Asuka mi ha riferito della loro nuova Professoressa, un tipo troppo strano per esserlo.- Era Minako, le ricerche di Maya e Ritsuko non avevano condotto a niente. Marco decise di lasciarli tornare alle loro stanze.

I tre avevano paura di non vedere più i loro amici.

Marco quando li vide uscire decise di richiamare Misato, Rioji, Ritsuko e Maya. Avevano tutti bisogno di riposo. Orami erano fuori da ore, avrebbero continuato gli altri agenti.

Ed intanto rafforzo la sorveglianza alle stanze di Rei e Kowaru. Non voleva brutte sorprese.

 

Adesso erano a casa, Rioji e Misato si chiusero la porta dietro le spalle. Erano distrutti, sia fisicamente e sia emotivamente. Marco aveva dovuto imporre la sua autorità per farli andare a casa, anche se sentivano che capiva la loro situazione aveva dovuto farlo. Non avevano voglia di parlare, si diressero come automi verso la loro stanza. E’ li sentirono qualcosa, una strana sensazione li pervase. –Rioji sono loro?- chiese Misato, che stava per esplodere in un pianto liberatorio.

 

Marco intanto si chiese se quella Minako centrasse qualcosa con la sparizione di Shinji e Asuka, poi un lampo gli passo per la testa, non avevano guardato sotto il loro naso, avevano escluso a priori la loro casa. Si alzo di scatto. Sentiva che qualcosa non quadrava e scatto verso la porta. Misato e Rioji erano in pericolo.

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Capitolo 14
*** Battaglia per la vita- prima parte ***


Misato e Rioji corsero verso la loro stanza, sentivano che erano là

Misato e Rioji corsero verso la loro stanza, sentivano che erano là.

Spalancarono la porta, ma non li videro, però sentivano che erano lì. Una strana sensazione li pervase, poi un capogiro ed infine l’oblio.

Shinji e Asuka uscirono dall’ombra, videro i due adulti stessi per terra e sorrisero malignamente.

–Cosa abbiamo fatto?-Pensò Shinji, Il pensiero fu sentito da Asuka –Che ne so, li abbiamo fatti svenire no?- Asuka era preoccupata quanto lui. –Adesso cosa faremo?- -Shinji non fare domande di cui sai già la risposta- Asuka aveva capito, quello era l’incubo che avevano fatto -L’incubo?-                  -L’incubo- Infatti i due corpi si cominciarono e a baciarsi ed accarezzarsi, dopo aver legato Misato e Rioji .

-Maledizione non possiamo fare nulla per svegliarci- Grido la mente di Shinji.

 

Marco corse verso il garage, entro velocemente dentro la sua macchina e parti, ringrazio il cielo che su quella macchine c’era un’ABS che non permettesse di sgommare alla partenza, in quel momento non doveva perdere tempo inutile e stupide bravate alla Fast and Furious. Usci dal gigantesco Garage aprendo la galleria che portava alla villa. La lancetta che segnava velocità indicava 280 Km/h, era una velocità folle per una galleria, ma ha lui in quel momento non importava, doveva raggiungere la villa nel più breve tempo possibile.

Quando la voce di Asia gli rimbombo nella testa pigio sul freno. –Appena in tempo.- Infatti Marco vide che gran parte della volta crollo a pochi metri davanti a lui. –Merda.- impreco lui, uscì e vide i grossi massi che chiudevano la galleria, li controllo e ricontrollo. Erano stati di sicuro dei demoni a far ciò. Bene, penso lui, a mali estremi. Estremi rimedi, si allontano un paio di metri. Quando fu sicuro di essere basta lontano si giro verso il crollo, chiuse gli occhi, pronuncio delle parole a bassa voce e al contempo aveva cominciato  disegnare delle linee col braccio destro teso.

 

Dall’altra parte del crollo due demoni se la ridevano di grossa, -Abbiamo fatto un bel lavoro- -Già, quel omino sarà diventato un bella frittata.- Osservarono ancora per un attimo il loro lavoro, poi si allontanarono. –Ora potremmo divertirci con tutte le persone che vivono dentro quella specie di buco- l’altro annui,-Già sarebbe bello farlo. Ma lo faremo però a tempo debito- I due si erano allontanati di ancora di qualche metro quando si accorsero di una strana energia provenire dal blocco. I due si guardarono sgomenti. -Non è possibile!- -Quel  Bastardo si è salvato.- L’esplosione li prese in pieno, scaraventandoli lontani, investiti da una miriade di sassi di piccole dimensioni.

 

Marco riapri gli occhi, sorrise soddisfatto, erano mesi che non utilizzava quella tecnica. Meglio così penso, non era arrugginito nemmeno in quella. Balzo in macchina e riparti a gran velocità. Attraverso senza problemi la parte con più macerie e si avvicino ai due demoni, che intanto si erano rialzati, ed erano decisamente di cattivo umore.

 

I due videro i fari avvicinarsi. –Il bastardo è sopravvissuto!- Grido uno. L’altro sguaino la spada, era anche lui furibondo. -Ancora per poco.-

 

Marco freno nuovamente la macchina quando vide i due, sorrise nel vederli. –Bene- disse parlando tra se. -Vediamo se conoscete un vecchio videogame: Carmaggedon.- Quindi apri un piccolo scomparto dell’auto, al suo interno si trovava una tastiera dove digito dei comandi.

Sulla parte anteriore dell’auto comparvero degli spuntoni. Dopo di che si pigio sull’acceleratore per lanciarsi contro di loro.

 

I due non si avvidero subito degli spuntoni, si erano proiettati contro la macchina conviti che le loro spade, fatte di un metallo infernale, potesse tranciare come il burro la debole carrozzeria della macchina. Quando videro gli spuntoni fu troppo tardi, vennero investiti in pieno, uno dei due venne tranciato di netto, mentre l’altro, rimase trafitto dagli spuntoni, il suo dimenarsi rendeva chiaro che stava soffrendo.

Marco diede un colpo di sterzo basta forte per disincastrarlo e farlo finire sotto le ruote della macchina. Abbassò il finestrino della macchina è grido –Non prendo portoghesi a bordo.-

Ormai era quasi fuori dalla galleria

Quando sentì la macchina staccarsi dalla suolo capì che era fuori.

Ormai era arrivato alla villa. Con una manovra da rally, cioè colpo di sterzo con il freno a mano tirato, si fermo di lato ad essa.

Scese e vide che la luce della stanza di Misato e Rioji era accesa. Aveva pochi secondi poter decidere.

Decise, andò verso il bagaglio e dall’interno tolse una maglia a maniche lunghe nera che si infilò. Poi prese, sempre da dentro la macchina una Glock calibro12. Richiuse il portellone e si disse ci siamo.

Auska e Shinji erano disperati, i loro corpi stavano facendo esattamente come nel loro sogno. Non riuscivano a fermarli, ecco adesso lei sarebbe avvicinata a Rioji e gli avrebbe tagliato la gola. –Adesso lo faccio.- Asuka guardò stranita la scena. –Non farlo- gridava Shinji. Orami mancava poco quando si sentì la finestra andare in pezzi e un’ombra rotolare nella stanza, essa poi punto una pistola verso di loro. –Adesso posate quel coltello, ragazzi.- Marco li guardava in maniera supplichevole.
Shinji e Asuka, totalmente plagiati, lo guardavano con scherno. –Se no cosa ci fai?- dissero all’unisono. –Sarò costretto a sparare.- Misato e Rioji spalancarono gli occhi per la sorpresa, ma non doveva salvarli? I due si dibattevano per liberarsi. In quel momento volevano saltargli addosso per  ammazzarlo di botte.

Poi l’improvviso agire di Shinji rimescolo di nuovo le carte in tavola, lancio il coltello adosso a Marco che si abbasso per evitarlo, quindi per una frazione di secondo non poté vederli, Approfittando di questo attimo di distrazione Shinji e Asuka scapparono dalla finestra.     

Marco sbraito e inveì contro se stesso, si giro verso il coltello che si era piantato nel muro e andò a librare Misato e Rioji.

I due erano ancora pronti per attaccarlo, ma lui prima di liberarli li rassicuro –Secondo voi avrei veramente sparato? I proiettili che sono all’interno della pistola sono delle freccette con del anestetico-

A sentire ciò i due tirarono un sospiro di sollievo. –Adesso dove andranno?- Chiese Misato  

Marco li guardò con fare terribilmente serio –Alla Base- -Perché?- Chiese Rioji –Perché li si trovano gli unici mezzi che possono permettere di bloccare i figli di satana.-

Era una cosa logica e lineare.

-Venite prima con me- Marco fece segno a Misato e Rioji di seguirlo, di corsa si diressero verso la sua stanza.

Lì Marco apri un armadio, sposto alcuni indumenti appesi e posò il suo pollice su un lettore di impronte digitale, questi dopo averlo riconosciuto, aprì il fondo dell’armadio che dava su un piccola stanza.

Essa era piena di armi, ne prese due: Un fucile mitragliatore M-16 e una mitraglietta MP5.

Consegnandole poi a Misato e Rioji.

-Così c’era un’armeria in casa- Rioji era a bocca aperta. All’interno, da quel poco che era riuscito vedere, c’erano decine di armi.

-Non so cosa più pensare di lei- Misato era stupita quanto lui. Marco li osservo un attimo. Scosse dicendo: -Ora come ora è meglio andare. Di corsa anche.-

I tre si divisero. Marco avrebbe ripreso la macchina e avrebbe fatto il percorso fatto all’andata.

Mentre Rioji e Misato avrebbero raggiunto volando la base.

 

Intanto alla base c’era solo una calma apparente, Ritsuko e Maya avevano coperto la scomparsa di Marco.

Erano tese, non sapevano cosa pensare.

Poi finalmente uno squillo di telefono. Maya alzo come un fulmine la cornetta. -Pronto, Marco è lei?- -Sì, sono io. Mette subito sotto all’allarme la base. Shinji e Asuka sono caduti sotto l’influsso dei nostri nemici.- Maya rimase basita. –Maya c’è ancora?- Grido Marco.

A quel punto Ritsuko prese in mano la situazione. –Cosa dobbiamo fare dall’altro?- Marco sentendo la voce fredda e autoritaria di Ritsuko tirò un sospiro di sollievo. –Mette in un posto sicuro i tre piloti, che non sia gli EVA, poi mette uomini armati a difesa di questi ultimi. Bloccate tutte le prese d’aria che conducono ad essi.-

-D’accordo- rispose la scienziata. –C’è un’ultima cosa…- A quel punto la linea cadde.

Segno che la battaglia, forse quella finale stava per cominciare.

Asuka e Shinji infatti era già penetrati all’interno del GeoFront. Ma non solo loro. Anche Mizneg e Minako erano penetrati all’interno della stessa.

Con loro due erano penetrati anche le tre ombre a capo a cui facevano capo, scesi in campo per accertarsi in prima persona della vittoria finale.                                                                                   

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