The look in your eyes, says I can turn the tide.

di marttss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I want it all. ***
Capitolo 2: *** It's like a dagger in my heart. ***
Capitolo 3: *** I can still see the old days in your face ***
Capitolo 4: *** I'll be your strenght. ***
Capitolo 5: *** Hand you another drink, drink it if you can. ***
Capitolo 6: *** Looking for someone to replace your heart ***
Capitolo 7: *** I don't wanna calm down, I just want your love now ***
Capitolo 8: *** He's my weakness ***
Capitolo 9: *** I throw my armour down ***
Capitolo 10: *** I hear your heart cry for love ***
Capitolo 11: *** I found you, my only truth ***



Capitolo 1
*** I want it all. ***


1.

I want it all, or nothing at all, to have you here.

Iniziai a camminare velocemente, come se il camminare potesse far svanire ogni mio pensiero.. Quella musica, quelle parole però, risuonavano insistenti nella mia testa e non volevano uscire.
Provai a pensare ad altro, mi guardai intorno, cercando una distrazione.

Some people fall to hold on to their tears.

No. Non potevo e non dovevo caderci di nuovo.
G
uardai la stazione deserta e ricordai ogni singolo momento, ogni fottuto momento di quel terribile giorno.
Alzai lo sguardo verso il cielo, come se potesse attutire il mio dolore. Ma le lacrime iniziarono a scendere inesorabilmente e mi rigarono completamente le guance. Chiusi gli occhi e respirai a fondo.

And if you want it all, I'd do anything to see you through.

Certo. Piangere ormai faceva parte di ogni mia giornata, tutto per colpa sua. Tutto a causa sua.
Mi concentrai solo sul mio respiro, escludendo ogni rumore che veniva da fuori, mi chiusi nel mio mondo ancora una volta.

And if I fall, my heart holds on to you.

Non riuscivo però, questa volta era diverso.. Ci caddi di nuovo.
Non riuscì a smettere di piangere, e le lacrime erano sempre più fitte.
Decisi di lasciarmi andare e di piangere fino a svenire, cos'altro potevo fare?
Mi sedetti su una panchina e poggiai la testa, chiudendo nuovamente gli occhi.

My heart holds on to you.

Perchè non poteva uscire dalla mia testa? Perchè non voleva uscirne?

-Signorina.. Va tutto bene?-
Aprì lentamente gli occhi e trovai davanti a me il capostazione che mi guardava inclinando la testa. Asciugai di fretta le lacrime e sorrisi debolmente -Sì, credo.-
Mi sorrise a sua volta e se ne andò, così com'era venuto. Mi alzai, forse era arrivato il momento di tornare a casa..E non tornare più qui, anche se ogni volta era più forte di me. Ogni volta volevo tornare in questo posto, in questa stazione, anche se la odiavo con tutta me stessa.
Dovevo andare oltre, basta piangersi addosso, basta.

 

-Amy! Amy cazzo!-
Lasciai cadere la penna sul foglio e corsi di sotto, da dove proveniva la voce di Lily piuttosto allarmata, la mia coinquilina.
-Che vuoi Lily? Cazzo stavo..-
Mi indicò la televisione e poi guardò la mia espressione, piuttosto accigliata.

I the Wanted sono tornati in città! Le fan li hanno aspettati più di due giorni sotto la pioggia e il freddo di Londra, ma non si sono lasciate abbattere!

Spensi la televisione e sbuffai -Al diavolo-
Lily mi guardava ancora -Lily smettila per favore.-
Alzò le mani, come in segno di resa -Scusami tanto se volevo tenerti aggiornata su..-
-Su cosa di preciso?-
Ci voltammo entrambe e salutammo Julie, che aveva appena fatto il suo ingresso in salotto.
-Sul fatto che Nathan è di nuovo in città.-

 
-Va tutto bene? Non hai toccato cibo stasera..-
-E' perchè sei una pessima cuoca Julie, tutto qui.-
Julie scoppiò in una risata fragorosa e si sedette accanto a me sul letto, per poi rubarmi un elastico e legarsi distrattamente i capelli in una coda alta.
-Forse sarà anche per quello, ma non credo sia l'unico motivo..-
La guardai per poi sbuffare -Sì invece.-
Peccato che con Julie non riuscivo a mentire, o per lo meno ci provavo.. Ma senza risultati. Mi guardava sempre con quei due occhi color nocciola, furbi e grandi.. e non riuscivo a dirgli cazzate.
-Fanculo Julie, smettila di guardarmi con due occhi, fanculo.-
-Grazie per mandarmi a fanculo con tutta questa semplicità. E comunque, so io qual'è il tuo problema..-
-Ma davvero? Cazzo, non ci vuole una laurea per capirlo!-
Ridemmo per un attimo, per poi tornare serie, quasi subito.
-Lascialo perdere e..-
Certo, come se fosse facile lasciarlo perdere così.

-Oh basta Julie, questa volta ho chiuso sul serio. Giuro, giuro su me stessa, che non ci avrò più nulla a che fare. Lo giuro. E tu sei qui, sei la mia testimone. Okay?-
Julie mi guardava incerta, sapeva che probabilmente ci sarei ricascata e aveva paura per me, ma sapevo di essere forte, di essere cresciuta. Potevo farlo.
-Okay Amy-


                                                                                         



ghyrjdnfh salveeeeee :3
sono ancora io, sisi lo so hahaah
questa volta mi sono cimentata in una storia che parla dei the wanted.. era da un po' che volevo farlo e quindi, eccomi qui uu
fatemi sapere se vale la pena continuare, mi fareste una grande piacere <3
baci xx





 

 


 

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Capitolo 2
*** It's like a dagger in my heart. ***


2.

 Tolsi gli occhiali da vista, mettendoli via nella borsa per poi chiuderla. Uscì dalla mia classe, e sorrisi: Anche oggi ce l'avevo fatta.
Fare quella scuola era una sfida ogni giorno, e le sfide erano pane per i miei denti. Vivevo di continue sfide. Diedi un'occhiata veloce alla bacheca, ma non vi trovai nulla di interessante, così uscì dal palazzo e non appena lo feci, una goccia mi cadde sulla fronte.
-Meraviglioso!-
Mi maledissi per non aver ascoltato Lily che mi diceva di prendere l'ombrello, le sue previsioni non sbagliavano mai.
Iniziai a correre verso la fermata della metro, ma la pioggia divenne sempre più forte e la fermata era un po' lontana dall'università, così decisi di fermarmi in un bar, per aspettare che, per lo meno, diminuisse un po'.
-Buongiorno!-
Il barista era particolarmente felice e così lo salutai sorridendo.
-Un caffè per favore-
-Arriva subito-
Mi sedetti e guardai fuori dal vetro del bar: Londra e la pioggia erano una cosa sola, e la gente si dirigeva da tutte le parti con l'ombrello, scontrandosi e talvolta maledicendosi.
Ma d'altronde Londra era magnifica, cosa poteva esserci di negativo? Nemmeno la pioggia l'avrebbe rovinata.

-Buongiorno Martin!-
Mi voltai, mi voltai perchè io conoscevo quella voce.. Fin troppo bene.
Ecco cosa poteva rovinare Londra, o meglio chi: Nathan Sykes.

Esci da qui Amy, alza il culo ed esci. Subito, muoviti.
-Il solito Nate?-
-Sì grazie, vado a sedermi.-
No ti prego, ti prego, ti prego. Non qui, non qui.
Sentì i passi di Nathan sempre più vicini. L'unica cosa che mi poteva salvare era il fatto che ero di spalle, e che lui non si sedesse di fronte a me.
Dio aiutami.
Vidi Nathan passarmi davanti e sedersi proprio al tavolo davanti al mio.
Cazzo, ma una botta di culo mai? Non era possibile.
Teneva lo sguardo puntato sul suo iphone, ma non appena lo avrebbe alzato, avrebbe trovato il mio.. Ne ero più che certa.
Blocco il cellulare e lo mise in tasca, e fu in quel preciso momento che alzò il viso e guardò nella mia direzione.
Mi vide, mi riconobbe.. E come non farlo? Certo che mi riconobbe, lo capì dai suoi occhi e dalle sue guance che divennero leggermente rosse.
I suoi occhi azzurri erano sempre stati un punto debole per me: Mi scrutavano e cercavano i miei, che però cercavo di puntare altrove.
La scena era piuttosto strana. Continuare a fissarsi, da due tavoli in un bar sconosciuto, e nonostante questo, odiarsi fino alla morte.
Ad un tratto, Nathan si alzò e si mosse nella mia direzione.
Sospirai a lungo e quando lo vidi sedersi proprio davanti a me, il mio respiro si bloccò.
No Amy, avevi detto basta giusto? Quindi basta.
Cercai di trattenermi e di rendere il mio respiro il più regolare possibile, ma non era facile.. Per niente.
-Ehy Amy.-
Accennai ad un movimento con il capo, che doveva essere un saluto.
'Ehy Amy' era davvero tutto quello che sapeva dire? Mi guardò con sguardo insicuro, non sapeva bene cosa dire o cosa fare, dato che la prima cazzata l'aveva già fatta.
-Come stai?-
-Oh benissimo, non potrebbe davvero andarmi meglio. E tu?- Nella mia voce c'era un pizzico di sarcasmo, che ovviamente lui fece finta di non afferrare.
Annuì sorridendo debolmente -Benissimo anche a me. Siamo appena tornati dall'America.-
-Lo so.-
Incrociò le mani sul tavolo e iniziò a torturarsi le mani, mentre io rimanevo impassibile sotto al suo sguardo.
-Allora.. studi ancora giornalismo?-
Annuì -Sì, lo studio ancora.-
Dopo un'attesa interminabile finalmente arrivarono le nostre due ordinazioni, ringraziai 'Martin' con un sorriso e iniziai a sorseggiare il mio caffè e Nathan fece lo stesso.
Ma cosa si credeva di fare? Adesso si metteva a fare l'amico? Non volevo la sua amicizia, non volevo lui.
Dopo qualche minuto di imbarazzante silenzio, lui prese la parola schiarendosi leggermente la voce e poggiando la tazzina di caffè sul tavolo.
-Senti Amy, io..-
-No, tu nulla. Sei tornato in città? Buon per te. Ma con me hai chiuso, mettitelo bene in testa.-
Detto questo mi alzai, pagai 'Martin' e me ne andai.
Mi stupì delle cose appena dette. Non ero mai riuscita a parlare così schiettamente con Nathan, e soprattutto non mi ero mai sognata di rifiutarlo, ma come avevo detto, ero cresciuta ed ero più forte.

 

Chissà Amy dove cazzo si era cacciata. Non si era fatta sentire per tutto il giorno e la cosa mi preoccupava.
Provai a chiamarla nuovamente ma aveva il telefono staccato.
Julie sei troppo paranoica, smettila di fare la paranoica.
Ultimamente mi preoccupavo troppo per Amy, ma mi sembrava così indifesa e non era più la stessa di prima dopo 'quel fatto'.
Presi le buste della spesa e uscì dal supermercato, sovrappensiero. Pr fortuna stasera la portiamo a sfogarsi oppure ci diventa depressa.
Senza accorgermene andai a sbattere a qualcuno, rovesciando le buste della spesa e vedendo le mele iniziare a rotolare da tutte le parti.
Cazzo, perchè quando cammino non penso a camminare, invece di farmi tutte queste flippe mentali?
Alzai lo sguardo per scusarmi e incontrai dei bellissimo occhi castani che mi fissavano divertiti.
-Thomas Anthony Parker?-
-Cristo santo Julie, quando mi chiami così mi fai quasi paura.-
Sorrisi.
Tom Parker, uno dei migliori amici di Nathan, nonché uno dei miei amori super segreti.
Mi aiutò a raccogliere le cose e le rimise nelle rispettive buste.
-Grazie mille.-
-Ma figurati. Ma a cosa pensi quando cammini?- Rise nuovamente e io con lui.
Tirò fuori una sigaretta e se la accese, circondando l'accendino con la mano per proteggere la fiamma dal vento.
-Stai bene?-
Annuì -Io sì.- Mi guardò -Amy?-
-Bam, bersaglio colpito.-
Buttò fuori il fumo dalla bocca -Ancora per Nathan?-
-Ancora? Non è una cosa così storica Tom. E' successo tutto due mesi fa, e lei.. bhè ecco, lei ci teneva.-
Stavo per dirgli che lei lo amava, ma sapevo che Tom non credeva in queste cose, e così mi trattenni per i suoi eventuali discorsi.


 

 


baaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaang, salve a tutti uù
come state? io non c'è male, me la cavo ecco pft.
comunque, graaaaaaazie per le recensioni e mi fa tanto piacere sapere cosa ne pensate, perciò continuate a recensire ciccebbelllle <3
per il resto, nate ha fatto il suo ingresso e anche tom! :'D
alla prossima, baci xx


 

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Capitolo 3
*** I can still see the old days in your face ***


note: Oggi le note le metto all'inizio LOL così potete farvi un'idea dei vestiti indossati dalle tre ragazze.
Lily's dress - http://www.polyvore.com/cgi/img-thing?.out=jpg&size=l&tid=16313261
Amy's dress - http://images.style.it/imgs/galleries/people-show/vis-a-vis/000008/abito-verde-1676493_600x0.jpg
J
ulie's dress - http://www.cosmopolitan.it/var/cosmopolitan/storage/images/media/immagini/moda/tubino-rosso/04/351689-1-ita-IT/04_image_gallery.jpg  quello rosso.

 

Per il resto, ho deciso di mettere il rating arancione, perchè si parlerà anche di tematiche quali sesso, droga e quant'altro..Quindi non si sa mai.
Ho anche fatto il banner *viva me* e ho pensato di dare un volto ad Amy (cosa che non faccio mai nelle FF), e le ho dato il volto di Jennifer Lawrence.. Ragazza che amo dal profondo del mio cuore, ma che soprattutto non è il solito prototipo di ragazza impostata e magrissima. Anzi Jennifer è molto ironica, simpatica e amo il suo fisico. E' una figa, punto.
bene, dopo ciò, buona lettura ;)

 



3.   
                                                                             
                                                                                             And I can still see the old days in your face.


-Amy!- Vidi Julie mettere a terra le borse della spesa e corrermi incontro, come se fossi tornata da un viaggio lungo mille anni.
-Julie, wow, è solo da stamattina che non vedo più la tua faccia da culo.-
Julie mi colpì sulla spalla -Rispondere al cellulare mai vero?-
-Scusa, era silenzioso.- Julie sbuffò alla mia affermazione, odiava quando tenevo il telefono silenzioso e si preoccupava sempre.
-Comunque sto bene, non sono morta.- Julie mi guardò, o meglio, mi scrutò per poi parlare nuovamente -E successo qualcosa.-
La sua non era una domanda, ma un'affermazione.
-Smettila di fare la veggente e metti via la spesa.-
Julie però mi si puntò davanti e non accennava ad un minimo spostamento -Dimmi che hai fatto, subito.-
Sbuffai -Ho incontrato Nathan.-  Julie mi guardò, aspettando altro.. Chissà cosa aspettava che dicessi -E non è successo niente se è quello che vuoi sapere.-
Julie sospirò, come se fino ad adesso avesse trattenuto il respiro.
-Perchè cazzo dovrebbe essere successo qualcosa con lui? Me lo spieghi Te l'ho detto come la penso ed è quello che ho riferito anche a lui, adesso basta per favore.-
Lasciai Julie da sola con le borse della spesa e salì in camera mia, non avevo voglia di parlare con nessuno.

 
-So che sei incazzata con Julie, ma stasera tu esci con noi e non scartavetrare le palle.-
Solita finezza, solita Lily.
Aprì la porta e trovai Lily già bella che pronta, con un bellissimo vestito bianco, che risaltava le sue gambe e soprattutto il suo gusto per il classico.
-Non ti sei ancora vestita?- Lily si rivolse a me formando con la bocca una 'o' e si precipitò in camera mia per aiutarmi a scegliere cosa mettermi.
Non mi ero mai sentita troppo a mio agio con i vestiti, specie se corti, nonostante avessi le gambe lunghe, ma non mi piacevano, ecco.
Lily però, si ostinava col dirmi che ero uno schianto e che dovevo assolutamente provare uno dei suoi vestiti, così avrei dato la paga a Nathan. Certamente.
Iniziò col darmi dei vestiti che provenivano dal suo armadio, e visto che ero leggermente più alta di Lily, mi stavano davvero corti.
-Non fare storie Amy.- fu la netta risposta che ricevetti per colpa delle mie facce poco convinte.
Alla fine, mi passò un abito verde smeraldo, corto, troppo, ma lo provai e decisi di optare per quello, anche perchè Lily aveva insistito tanto, dicendo che era un abito 'fatto apposta per me'.
Ci abbinai delle decolltè nere e, dopo che Lily mi aveva truccata e conciata per le feste, scesi le scale, dove ci attendeva Julie, già bella che pronta.
Anche lei era bellissima, e indossava un abito che avevamo comprato insieme e che, a mio parere era piuttosto audace e nel suo stile.
-Sì Julie, potevi direttamente metterti un cartellino in fronte con scritto 'trombami' ed ecco fatto.-
Lily mi tirò una gomitata e Julie invece sorrise -Oh la vecchia cara e acida Amy è tornata.-

 

-Dio santo benedetto Lily, potevi scegliere un locale un po' meno caotico.. Non respiro.-
-Julie smettila di lamentarti e non spaccare le palle, grazie.-
L
ily si fece avanti e salutò il così detto 'buttafuori' o come si voglia chiamare, che evidentemente conosceva. Dopo essere entrate e aver preso una lunga boccata d'aria, Lily si rivolse a Julie -Visto perchè ho scelto questo locale testa di cazzo?-
-Lily! Fine come un ippopotamo.-
La ripresi, per poi andare a mettere il cappotto nel guardaroba.
-Ho freddo.- -Eh bhè, con quel vestitino corto che lascia poco all'immaginazione, anche io avrei freddo.-
Guardai Julie con un sopracciglio inarcato e una faccia piuttosto accigliata -Parli proprio tu Julie?-
Mi fece la linguaccia e si buttò subito in mezzo alla pista, come una forsennata e Lily la seguì, dato che aveva appena adocchiato un 'bel ragazzo'.
Rimasi impalata nel bel mezzo del corridoio che dava alla sala da ballo, e dietro di me c'era la così detta 'porta sul retro', dove era vietato uscire ed entrare. Grandissima utilità.
Ma evidentemente a qualcuno era concesso entrare, dato che nel preciso momento in cui mi girai, vidi un gruppo di ragazzi entrare comodamente scortati da dei bodyguard.
Osservai meglio, e riconobbi quegli occhi.
Non era possibile, cioè, non di nuovo.. Non nella stessa giornata.
I
 ragazzi erano cinque, erano loro, ormai lo avevo ben capito.
Feci squillare il telefono di Lily e Julie più volte, ma nessuna delle due lo sentì. Fantastico, le amiche ci sono sempre nel momento del bisogno... come no.
Mi allontanai un po', ma le persone mi impedivano il passaggio, mentre i cinque si avvicinavano troppo a me.
Dopo poco, stabilì il contatto visivo con Max, che non appena mi vide sorrise e mi venne incontro sempre col sorriso sulle labbra.
-Amy!- Mi abbracciò con le sue braccia possenti e per poco non mi fece soffocare -Sì, ciao anche a te Max.. Grazie per avermi quasi fatto morire.- Mi sorrise e poi arrivarono anche gli altri.. E per altri, intendo tutti.
Jay col suo solito sorrisetto stampato in faccia e i riccioli scompigliati mi salutò raggiante, seguito da Siva, che teneva per mano una ragazza, e che quindi non si sbilanciò troppo.
Poi fu il turno di Tom, che mi fece un sorrisetto sghembo, quanto terribilmente sexy e mi abbracciò dolcemente, quasi in maniera protettiva.
Dietro di lui spuntò quel deficiente, idiota, stronzo, cretino, cazzone di Nathan, che mi salutò con un cenno della mano senza nemmeno guardarmi negli occhi.
Meglio, pensai. Meglio non vedere i suoi occhi terribilmente dolci, meglio non scambiare sguardi con lui. Meglio, meglio tutto.
Tom fu il primo a proferire parola, per smorzare quel silenzio ghiacciante e imbarazzante.
-Dove sono le tue amiche?-
E per amiche, sapevo benissimo chi intendeva dire..

Feci cenno a Tom che erano nel bel mezzo della pista da ballo, così lui rivolse un'occhiata agli altri e si buttò nella mischia.
Max guardò il bodyguard e lo congedò con uno sguardo, e pure lui se ne andò a ballare.
La ragazza di Siva lo guidò tenendolo per mano in un angolino decisamente appartato, e non mi sembrò il caso di andare a scartavetrare le palle e quindi, rimanemmo io, Jay e Nathan.
Jay era il solito, non era cambiato di una virgola, tentava qualche battuta, cercava di farmi ridere, era incredibilmente dolce.
-Jay perchè non vai a prendere da bere?-
Eccolo.. Ma che cazzo stava facendo? A che gioco giocava?
Nathan aveva appena 'cacciato' Jay in maniera molto eloquente e quindi, rimanemmo soli.. un'altra volta.
-Cosa vuoi da me Nathan?-
Si avvicinò a me, pericolosamente. -Perchè dovrei volere qualcosa da te?-
-Non so, forse perchè hai appena cacciato Jay e siamo rimasti soli.. e.. tu ti stai avvicinando decisamente troppo?-
Nathan abbassò lo sguardo per ridere e per poi riposarlo su di me. Odiavo quando faceva questa mossa, perchè era troppo da sopportare.
In meno di un secondo, me lo ero trovato davanti, la distanza era minima.. Potevo benissimo sentire il suo profumo che mi mandava in tilt.
No Amy, ricorda cosa ti sei ripromessa di fare.
Mi sfiorò le mani con le sue, per poi prenderle e con un gesto attirarmi a lui.
Ero attaccata al suo corpo e sentivo il suo respiro sul mio collo.
-Lasciami andare, ti prego.- Stavo quasi implorando, ma le sue mani non mollavano la presa, e il suo tocco sulla mia pelle, mi faceva venire i brividi lungo la schiena.
Lasciò la presa su una mano, ma tenne stretta l'altra per guidarmi da un'altra parte. Opposi resistenza, ma lui era molto più forte di me e riuscì facilmente a farmi entrare insieme a lui in una stanza del locale, per poi chiudersi la porta alle spalle.
-Cosa stai facendo? Fammi uscire Nathan.-
Il moro si avvicinò di nuovo a me, come aveva fatto prima, ma questa volta non avevo vie di fuga, indietreggiai, ma andai a sbattere contro al muro.
Fantastico.
Nathan sorrise, perchè si rese conto che mi ero messa facilmente in trappola da sola.
Poggiò una mano sul muro dietro di me e mi si posizionò esattamente davanti, l'altra mano la posò delicatamente sul mio fianco.
-Dimmi cosa vuoi fare, ti prego.-
-Mi sei mancata Amy.-
No. Amy non è vero, sta mentendo. Scappa, subito.
Lo spinsi via, ma con scarsi risultati, in quanto pochi secondi dopo, mi ritrovai nella stessa posizione di prima, con la differenza che Nathan ora sorrideva..
Sorrideva perchè mi ero appena fottuta e lui aveva vinto, di nuovo.


vi saluto anche qua in fondo perchè sono una ragazza adorabile ahahahaha pft.
bene, devo ancora fare tutti i compiti, perciò è il caso che me ne vado a studiare.. eh?
fatemi sapere che ne pensate, sapete che per me è moooolto importante <3
baci xx

tanti 

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Capitolo 4
*** I'll be your strenght. ***


note: buonsaaaaalve *w* come state?
Allora, vi anticipo che forse ci sarà una cosa che non vi aspetterete da questo capitolo LOL ahahahah
Seconda cosa, ho 'personificato', anche Julie e Lily.. Cioè come me le immagino io. Julie me la immagino alla Cher Lloyd, mentre Lily come Lily Collins. :3
Terza cosa, ho inserito i punti di vista di tutte e tre le ragazze.
Quarta cosa, scusate per il capitolo penoso c.c
Dette queste superficialità (?), vi lascio leggere in pace LOL
Buona lettura <3

                                                       



4.

                                                              

                                                                                             I'll be your strenght

 

 

Nathan mi sorrise nuovamente, il suo meraviglioso sorriso che avevo sognato per notti intere.
Posò una mano sulla mia guancia destra, che divenne visibilmente rossa, e la fece scorrere lungo il mio viso, per poi passare al collo e infine al mio fianco, che si mosse leggermente sentendo quel tocco.
Sulla mia pelle, il suo tocco era impossibile da sopportare, mi faceva venire brividi ovunque e lui questo lo sapeva, e lo capiva.
Ero completamente succube e il suo sorrisetto era segno che anche lui ne era più che consapevole.
Dai fianchi passò velocemente alle gambe nude, che cercarono di ritrarsi, ma inutilmente.

-Smettila di torturarmi, ti prego.-
-No, mi piace farlo.-
Avevo le labbra secche e continuavo a guardare le sue, e in quel momento, tutto quello che desideravo, erano le sue esattamente sulle mie.
Sembrò leggermi nella mente, perchè si avvicinò al mio viso e sfiorò le mie labbra, con tocco delicato, facendo solo aumentare il mio desiderio.
Fui io a staccarmi dal muro per raggiungerlo, finalmente.
Assaporai il suo sapore, che aspettavo dalla bellezza di due mesi, o qualcosa di più.
-Amy!-
Sentì una voce in lontananza, ma la lasciai urlare, mentre mi perdevo nell'assaporare le labbra di Nathan.
-Amy!-
Proprio nel momento in cui lui mi alzò leggermente il vestito, e sentì la sue mani fredde intorno ai miei fianchi, qualcuno iniziò a strattonarmi.
-Amy cazzo!-
Aprì gli occhi. Non era possibile. Avevo sognato tutto, ed era sembrato così fottutamente reale.
Mi era davvero ridotta a sognare Nathan James Sykes? A sognarmi il sapore delle sue labbra? Alla freschezza e alla dolcezza del suo profumo intenso? Al suo tocco che mi faceva rabbrividire pure nel sonno? Ai suoi occhi celesti fissi sui miei?
Ero ridicola, ridicola come poche.
Richiusi gli occhi.
-Lily, ti prego. Legami, incatenami.. Sto impazzendo.-
Non appena riaprì gli occhi mi ritrovai Lily che mi fissava strabuzzando i suoi.
-Tu hai seriamente bisogno di uscire.-
-Oh per la carità di Dio, NO!- Mi guardò ancora peggio, con un punto interrogativo disegnato sulla fronte.
Mi misi seduta raddrizzandomi e stiracchiandomi la schiena.
Respirai a fondo -Ho sognato Nathan, e se lo dovessi incontrare per strada, non vorrei saltargli addosso, ecco tutto.-
Sputai fuori le parole d'un fiato, mentre Lily mi porgeva un bicchiere d'acqua e mi asciugava la fronte imperlata di sudore.
-Julieeeeeeee! Amy ha la febbre alta, sta delirando.- Julie si precipitò su per le scale e giunse in camera mia con il fiatone e il termometro in mano.
-Non mi serve il termometro, sto bene cazzo.-
-Certo, perchè sognare Nathan è da persone normali.- Julie mi guardò preoccupata, come sempre, e poi spostò lo sguardo su Lily, che invece era più tranquilla e se ne stava con le braccia conserte.
-Cosa ti fa pensare che io sia normale?-
-Effettivamente.-
Mi alzai e mi vestì sotto gli occhi delle mie due amiche, che mi vigilavano manco avessi due anni, o come se potessi svenire da un momento all'altro.
-Sto bene, lo giuro.-
Le tranquillizzai e presi in mano il cellulare per controllare eventuali messaggi o chiamate, anche se sapevo benissimo che nessuno mi avrebbe cercata. Guardai il display e con mio stupore, lessi '1 NEW MESSAGE'. Il numero non lo conoscevo, ed evidentemente nemmeno la mia rubrica. Aprì con curiosità il messaggio e lessi.

 

'We can make it through the stormy weather,
we can go through it all together, do it alla together, do it all.'

 

-Okay, adesso non mi sento tanto bene.-
Lily e Julie si guardarono allarmate per poi guardare subito me.
-Sykes...-
Continuarono a guardarmi insistenti, con le orecchie aperte.
-H
a colpito.-
Porsi il telefono a Julie, la più vicina a me, e mi gettai sul letto, sprofondando il viso nel cuscino.

 
-Julie cazzo, non ci vuole una laurea per capire che quel messaggio è da parte di Nathan. Chi cazzo mi invia un messaggio con il testo di una canzone dei The Wanted? Accendi il cervello, te ne prego.-
Lily alzò il dito per poter parlare -E oltretutto quella canzone l'ha dedicata a lei, ti vorrei ricordare.-
Julie fece per parlare, ma sia Lily che io la zittimmo -No Julie, è così e basta.-
-Va bene, allora. Mettiamo che sia stato lui, cosa pensi di fare?-
-Di certo non andrò da lui ringraziandolo per le belle parole.-
Julie alzò gli occhi al cielo, mentre Lily giocherellava con il mio telefono, rileggendo di tanto in tanto il messaggio.
-Qualcosa devi comunque fare.- -No Lily, non posso. Da lui non torno.-
-Sì ma tanto se tu da lui non torni, torna lui da te.-
Guardai Julie che mi stava fissando, e sapevo che sarebbe andata esattamente così.

 

Sentì il cellulare vibrare insistentemente nella borsa e lo presi. Non riconobbi il numero, ma risposi ugualmente.
-Pronto?- -Mrs Julie?-
Inarcai le sopracciglia, non riconoscendo la voce -Sì?-
-Qui è Sir Thomas Anthony Parker.- Rispose Tom, facendomi il verso.
-Fanculo Tom, polverizzati.- Lo sentì ridere dall'altra parte del telefono.
-Perchè mi chiami?- -Così, volevo sapere come stavi.-
Sentì le guance avvampare e sorrisi quasi istintivamente.
-Sto bene.- Lo immaginai sorridere -Anche io, grazie per avermelo chiesto comunque.-
Ridemmo entrambi -Stasera che fate?- -Perchè lo chiedi?-
-Perchè..- Si fermò un attimo, come se dovesse inventarsi qualcosa -Perchè Nathan vuole parlare con Amy.-
Rimasi quasi delusa -Bhè, Nathan può muovere il culo da solo, sa dove abitiamo.-
Tom rise ancora -Okay, credo che glielo dirò. Ciao Julie.-
-Ciao Tom.- Riagganciammo contemporaneamente il telefono.
Sì, ti amo troppo ma non ho il coraggio di dirtelo, bella merda.

 

Riagganciai con Josh, il mio ragazzo e rimisi il cellulare in borsa, mentre aspettavo alla fermata dell'autobus.
-Lily?-
Mi voltai, quella voce mi sembrava piuttosto famigliare.
-Jaaaaaay?-
Gli andrai incontro e lo abbracciai, o meglio, lo stritolai. Mi era mancato davvero tantissimo.
-Che ci fai qui?- -Secondo te cosa fa uno alla fermata dell'autobus?-
Gli tirai una gomitata e lui scoppiò a ridere -Giusto.-
-Facciamo che ti do un passaggio io?- Jay mi indicò la sua auto parcheggiata proprio davanti a noi e mi fece l'occhiolino.
-Oh se me lo chiedi con questo fare ammiccante, devo accettare per forza.-
Salimmo in macchina ridendo come nostro solito fare, e cominciammo a parlare di tutto quello che ci eravamo persi della vita dell'altro, come il fatto che mi ero fidanzata. 


 

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Capitolo 5
*** Hand you another drink, drink it if you can. ***


note: buonsalveeee *wwww* come ve la passate? io come oggi pomeriggio LOL
bene, questo capitolo non è un granchè.. lo definisco capitolo di passaggio ahahahhhah *maperfavore*
comunque vi volevo ringraziare, perchè siete dolcissime e i vostri commenti mi fanno un sacco piacere, soooooo continuate così <33

buona lettura e al prossimo capitolooo xx

5.                                                                           Hand you another drink, drink it if you can

 

Devi parlare con Nathan.
No, cazzo. Perchè mai avrei dovuto parlare con lui? Non dopo ciò che era successo, non volevo tornare da lui.. O meglio..
Volevo tornare da lui, ma non potevo. Non potevo andare contro ogni legge del destino, che già ci aveva separati una volta.

 

-Julie cazzo!-
-Che vuoi Amy?- -E' già la seconda fottuta volta che mi pesti il piede!-
Julie mi fulminò con lo sguardo -Nervosette stamattina?-
-Scusami tanto se siamo in fila da quattro ore per un cazzo di meet&greet!-
Lily ricomparve tra la fila con tre bottigliette di acqua -Un cazzo di meet&greet al quale hai voluto partecipare a tutti i costi, mi pare.-
Annuì scocciata.
Era il giorno più bello della mia vita, avrei incontrato i The Wanted. Li amavo, e avevo l'occasione di incontrarli, di parlarci.
-Forza! Avanti!-
Il bodyguard ci spinse dentro e in meno di un secondo ci trovammo nuovamente in fila, ma questa volta potevo vedere i sorrisi raggianti dei cinque ragazzi dei miei sogni, quasi davanti a me.
-Dai cazzo, sta a noi praticamente!-
La fila era piuttosto rapida, e senza neanche il tempo di guardare come erano conciati i miei capelli, mi ritrovai davanti a Nathan.
Dire che avevo una cotta per lui, era dire poco.. E le mie amiche lo sapevano bene.
-Ehy.-
Ehy. Con quell'ehy lui mi aveva cambiato la giornata, se non la vita.
Si tolse il cappello con la visiera di sempre, per sistemarsi il ciuffo di capelli che gli ricadevano sulla fronte, poi mi rivolse un sorriso a ottocento denti.
Stavo per svenire, ma mantenni la calma, cosa che ero abituata a fare spesso. Gli passai il mio CD per farmelo autografare e non proferì parola.
-Non mangio mica.-
-Come?- Da brava invornita quale ero, non avevo capito cosa stava dicendo, dato che ero troppo occupata a fissarlo come una maniaca.
Ma la fila doveva proseguire, e sentì qualcuno spingermi via verso Max.
Quando uscimmo, guardai il mio CD e non riuscivo a credere di averli visti. Julie, Lily ed io ci giravamo il CD nelle mani incredule, come delle cretine..finchè io non aprì il mio.
Caso del destino.
Notai un bigliettino giallo, leggermente stropicciato, ma comunque leggibile.
Lo lessi velocemente, il più veloce che potevo.. con il cuore che batteva a mille.
Non riuscivo a respirare. Perchè?
Nathan James Sykes mi aveva appena chiesto di uscire, ecco perchè.

 

-Devi uscire.-
-Me lo avete già detto trecentomila volte, ma non mi interessa. Non voglio uscire.-
Comparve Lily da dietro la porta, e si appoggiò allo stipite di essa -Solo perchè tu hai sognato che ti facevi Nathan, non vuol dire che debba accadere realmente.-
J
ulie rivolse uno sguardo infuocato a Lily, facendole segno di stare zitta.
-Quello che Lily voleva dire..-
-Quello che Lily voleva dire è esattamente quello che ha detto, Julie!- la guardai, mentre lei mi guardava con sguardo compassionevole, come se stessi per morire.
-E' un ragazzo Julie, ce ne saranno mille altri, devo solo distrarmi e pensare ad altro.-
Certo, ce ne saranno mille altri, ma solo lui riusciva a farmi provare certi brividi.
-Farai fatica a pensare ad altro dato che a Londra si parla solo di lui e del suo ritorno qui.-
J
ulie prese una ciabatta e la tirò a Lily, colpendola sulla gamba.
-Lily ti stai zitta?-
La scena mi divertì parecchio, e scoppiai in una fragorosa ed insolita risata che fece voltare Julie.
-Per lo meno ti facciamo ridere dai.- Le rivolsi uno dei miei migliori sorrisi -Patetiche.-

 

Quella sera le ragazze cercarono di convincermi a uscire, ma non ero davvero dell'umore per farlo, avrei solo rovinato loro la festa e il divertimento.
Lily aveva quindi deciso di uscire con il suo ragazzo, quel viscido di Josh, o John.. vabbè. Mentre Julie aveva detto che andava ad una festa 'da sola', il che voleva dire che ovviamente non sarebbe stata sola.
Mi stesi sul divano, rintanandomi sotto le coperte e presi il mio libro.. Anche se in realtà non avevo voglia di leggere.
Avevo un chiodo fisso in testa, cazzo.
Accesi la televisione, ma purtroppo neanche Jersey Shore riuscì a distrarmi, e il che era insolito.
Spensi amareggiata e presi in mano il telefono.
Rilessi quel messaggio e iniziai a digitare una risposta. Poi la cancellai, la riscrissi e la cancellai nuovamente.
Sbuffai e riscrissi di nuovo la risposta, questa volta senza nemmeno pensarci. D'altronde, nemmeno avrebbe risposto. Era Nathan Sykes, ed era sabato sera.
'Dimmi solo cosa vuoi da me.'
Inviai il messaggio, e sentì arrivare il cuore dritto in gola.
Lasciai il telefono accanto a me, con la vibrazione attiva, e proseguì a leggere il mio libro, gettando ogni due secondi un'occhiata al display.
Proprio nel momento clou del libro, quando Miss Marple stava per svelare il colpevole del delitto, sentì vibrare il telefono sotto le coperte e quasi sobbalzai.
Calma Amy, magari non è lui.
Presi il telefono con le mani che tremavano e lessi il messaggio.
Oh era lui, eccome se lo era.L
essi il messaggio con una foga spropositata. A chi volevo far credere che non mi interessava, se non riuscivo nemmeno a convincere me stessa?
'Parlare.'
E poi una persona non si deve incazzare. Porca puttana.
Sbattei un pugno sul tavolino davanti a me, cosa minchia voleva dire 'parlare'?
Lo faceva apposta, lo stava facendo apposta per farmi incazzare.. e ci stava riuscendo benissimo direi.

Digitai il messaggio di risposta mentre stavo per andare in escandescenze.
'Peccato che io non voglia parlare con te.'
Il messaggio di Nathan arrivò subito dopo, neanche il tempo di appoggiare il telefono.
'Ma come? Dopo tutta la strada che mi sono fatto?'
Cosa? Strada? Che si era fatto?
Istintivamente corsi alla finestra e aprì la tenda, e lo trovai lì, che aspettava davanti alla porta che io gli andassi ad aprire.

 

-Julieeeee!-
Mi voltai di scatto per la paura e mi trovai davanti a Tom, a Tom in tutta la sua perfezione.
-Ehy Tom!-
Mi rivolse uno dei suoi soliti sorrisi e mi accompagnò in una zona più tranquilla del locale, dove c'erano anche Siva e Jay, mentre Max era con la sua ragazza e Nathan.. E Nathan?
-Aspetta un momento...-
Li contai rapidamente -Dov'è Nathan?-
I tre ragazzi si guardarono e poi Jay si rivolse a me con aria innocente, o per lo meno, ci provò -Bho, si sarà andato a imboscare con qualcuna..-
Sbuffai -Ma per favore.-
Siva diede una gomitata a Jay, che aveva iniziato a ridere, un po' per la sbronza e un po' per la mia faccia interdetta.
-E' a casa vostra.-
-Cosa? Dove cazzo è scusa?- Poi mi rivolsi a Tom -Invitarmi qui era tutta una messa in scena per farmi scavare dal cazzo?-
Tom mi sorrise, un sorriso gentile, poi mi poggiò una mano sulla spalla nuda, e mi attirò un po' più vicino a lui, per potermi parlare nell'orecchio.
-Julie sei troppo paranoica, rilassati per una buona volta.-
Certo, come se fosse facile rilassarmi mentre sono ad una vicinanza pericolosa dalla tua bocca.
Sbuffai -Eh va bene, rompipalle che siete.- Tutti e tre sorrisero e mi offrirono da bere.
Come far partire la serata se non con un bel gin lemon fresco fresco? O meglio, come far partire Julie.

 



AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA TANTI SALUTI GHRUEDJFNHRUJ c:
HAHAHAHAHAAHAH
 

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Capitolo 6
*** Looking for someone to replace your heart ***


note: ciao bedda genteeeeeeeee *www*
scusate per il tremendo ritardo cwc avevo promesso di postare presto e invece.. LA SCUOLA FA PENA #blameschool
comunque, ecco un nuovo capitolo.. nulla di che, lo ammetto, poteva uscirmi anche meglio ç_ç
btw, grazie a tutte coloro che seguono la mia storia e la recensiscono.. siete troppo carineee ghredrnbfruekrnbh
buona lettura e baci xx


6.

                                                              Looking for someone to replace your heart


Sentì le mani grandi di qualcuno posarsi sui miei fianchi e stringerli, per poi attirarmi velocemente e con veemenza a lui. Non sapevo chi fosse, non avevo la lucidità per farlo.
La mia mente era stata annebbiata completamente dall'alcohol e non rispondevo più delle mie azioni.
Il ragazzo mi prese per mano e fece per condurmi via, ma vidi un altro ragazzo avventarsi su questo, che lasciò la presa sulla mia mano.
Non capivo cosa stava succedendo, solo vidi una folla di persone che si spostava verso i due ragazzi, mentre io barcollavo verso i divanetti, dato che non mi reggevo in piedi.

 

Chiusi velocemente le tende e mi ci nascosi dietro.
Pensa Amy.
Potevo semplicemente lasciarlo la fuori e non aprirgli, ma era veramente da persona bastarda.
Sentì finalmente suonare il campanello, e sapevo benissimo che era lui.
Bene, benissimo. Ero impanicata dura e non sapevo cosa fare.
Respirai a fondo e andai al citofono -Chi è?-
Sentì una risata, la sua risata -Chi vuoi che sia?- -Non so, potrebbe essere chiunque.-
Sbuffò leggermente, non con tono infastidito -Sono Nathan.- -Ah già volevi parlare, dimmi tutto.. ti ascolto.-
Nathan rise nuovamente -Mi fai salire, magari?-
Alzai il tono della voce, mi stavo spazientendo -No, non ti faccio salire.-
Perchè no?- -Perchè so già che finirò col baciarti.-
Mi misi le mani davanti alla bocca per la cosa che avevo appena detto e diventai rossa.
Amy scavati la fossa, subito.
Nathan rimase per un po' in silenzio, poi parlò di nuovo -Okay, non è un male.-
Rise lievemente per poi zittirsi di nuovo. Aspettava che parlassi io. In tutta risposta gli aprì la porta, e aspettai che salisse.. Sapeva qual'era la nostra porta, la conosceva bene.
Lo vidi entrare e chiudersi la porta alle spalle.
Era vestito come sempre: I jeans, la tshirt colorata con l'immancabile felpa e tadaaaan, per finire il cappellino con la visiera. Il solito vecchio Nathan.
L'unica cosa era la barba, che si era lasciato crescere un pochino.
Però era bello, bello da morire, bello come lo ricordavo e come lo era sempre stato.
-Ehy..-
Con quell'ehy.. Era iniziato tutto con quella parola, e finito sempre con la stessa.
-Ciao Nath.-
Mi sorrise, sentendomi pronunciare il suo nome abbrevviato. -Era da un po' che non te lo sentivo dire.-
-Stà zitto Nathan, ringrazia Dio se non ti ho tirato un secchio di acqua gelida addosso.-
Abbassò lo sguardo, facendo ricadere il ciuffo di capelli sugli occhi chiari.
Poi rialzò il viso e scostò i capelli per guardarmi.
Cristo smettila di fare così. Non poteva semplicemente mettersi un sacchetto in testa? Sarebbe stato tutto più semplice.
Gli feci cenno al divano e lo invitai a sedersi, così lui si sedette accanto a me.
Voleva parlare, non mi aveva chiesto tanto. Il fatto era che il mio cuore diceva una cosa, e la testa ne diceva un'altra.
-Allora..Che vuoi da me, per l'ultima volta?-
Nathan non era mai stato troppo bravo con le parole.. O meglio, lo era fin troppo, ma la sua timidezza a volte lo bloccava. Lo lasciai parlare, cercando di trattenermi.
-Volevo solo chiederti scusa Amy, per come mi sono comportato.-
Chiusi gli occhi. Non volevo piangere, non ne avevo la minima voglia.
Volevo alzarmi e buttarmi tra le sue braccia, ma mi ero sentita tradita, e non sapevo se potevo fidarmi di nuovo di lui.
Rimasi seduta al mio posto con gli occhi chiusi, mentre sentivo lo sguardo di Nathan poggiato su di me.
Rimasi in silenzio, non so per quanto, ma Nathan non si mosse di un millimetro.
-Non lo so.- Dissi piano, e pensai che nemmeno mi avesse sentita, ma lui si alzò dal divano con tranquillità, e accennò ad un mezzo sorriso -Ti darò il tempo che ti è necessario Amy, ma non posso lasciarti andare di nuovo.-
Detto questo aprì la porta e uscì, così semplicemente com'era entrato.

 

 Mi svegliai lentamente, e non appena aprì gli occhi, non vidi il solito specchio davanti a me, ma notai un grande armadio con molte ante.
Alla mia sinistra non vi era la finestra, ma era a destra.
Tutto ciò mi fece capire che non ero nella mia stanza.
Rimasi immobile, e iniziai a tastare la superficie del letto con le mani, fino a che, trovarono qualcosa di caldo.
Rabbrividì a quel contatto e mi voltai lentamente.
Non appena lo feci, mi trovai faccia a faccia con Tom, che dormiva beatamente.
Con un mezzo salto mi misi seduta e, nel farlo, svegliai il moro, che mi lanciò un cuscino in segno di protesta.
-Julieee! Vuoi stare ferma cazzo?-
Mi tolsi il cuscino dalla faccia e glielo ritirai, colpendolo in pieno viso.
-Ma ti sei fumato il cervello?-
Tom decise ad aprire quei fottutissimi occhi e si mise seduto a sua volta.
Oh porca troia.
I
l ragazzo 'casto e beato' era senza uno straccio addosso, il che mi mandava leggermente in subbuglio, anche perchè non sapevo dove e cosa guardare.
-Buongiorno Julie.-
Si avvicinò a me e mi stampò un bacio sulla guancia, mentre io cercavo di trattenere gli ormoni.
Andiamo Julie, è solo Tom. Il solito Tom, quello che non crede nei sentimenti, presente?
-Giorno anche a te. Mi dici per prima cosa, che cazzo ci faccio qui?-
-Davvero non ricordi nulla?-
Feci cenno di no con la testa.
Tom si grattò la testa mentre si alzava e mi dava una bella visuale di quello che era il suo lato B in boxer. Fantastico.
-Ieri sera ti ho salvata da un maniaco.-
Stavo per scoppiare a ridere, ma mi accorsi che la faccia di Tom era quasi seria.
-Eri un pochino ubriaca e così ti ho portata da me, ti ho spogliata perchè eri fradicia e ti ho messa a letto.-
Lui cosa?
-Bhè, grazie.-
Alzò le spalle, che probabilmente significa tipo un 'non c'è di che', e mi sorrise, per poi scomparire dentro la doccia.

 

Lily si piantò davanti alla televisione e Julie si affrettò a prendere il telecomando sul tavolo, mentre io rimanevo seduta senza capire cosa stava succedendo.
-
Ragazze che c'è che non va?-
Mi allarmai guardando le loro facce, così mi alzai e spostai con una leggera spinta Lily, e vidi quello che non avrei dovuto vedere.
-Quello è..?-
Non riuscivo a parlare.. Sentivo la gola secca e la testa mi girava fortissimo.
Non poteva essere lui.. Non doveva essere, forse era uno sbaglio.. Ma le facce delle mie due amiche erano più che eloquenti.
-Non volevamo che lo vedessi, è da stamattina che parlano della..ecco..- A Julie non venivano le parole, ma Lily ci mise due secondi per trovarle -Che parlano della nuova fiamma-bionda di Nathan Sykes.-
In quel momento il mondo mi crollò addosso e spensi la televisione, respirando a fatica
Da quel giorno promisi alle mie amiche, ma soprattutto a me stessa, che non ci avrei avuto più nulla a che fare.
Facile a dirlo, ma un po' meno a farlo.
 

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Capitolo 7
*** I don't wanna calm down, I just want your love now ***


note: http://weheartit.com/entry/23327078 dal secondo in ordine, Julie, Amy e Lily.
saaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve amici (?) :3
grazie veramente per tutte voi cicce belle che avete messo la mia storia tra i preferiti o la state recensendo, INSOMMA VI AMOOO NBVHGURDEJNFHYRDUJFH
Okay haahaha perdono per il ritardo, ma purtroppo la scuola mi uccide e vabbè, maggio è sempre così.
Ahhh! Vi anticipo che in questo capitolo non c'è il 'punto di vista' di Lily, perchè la sua storia voglio prenderla piano, e soprattutto il possibile inciuccio con Jay.
Non è manco un capitolo così faigo, però vabbè, spero me lo passiate lo stesso LOL
baci e buona lettura xx


7.
                                                 I don't wanna calm down, I just want your love now .

 

-Usciamo?-
-Come prego?- Mi voltai verso Lily, che era appena entrata in casa con delle buste piene di vestiti nelle mani.
J
ulie comparve dietro di lei, vestita esattamente come lo era ieri sera.
-Allora..Voi due dovete darmi delle spiegazioni: io sono stata fino alle tre ad aspettarvi come una rincoglionita!-
Julie scoppiò a ridere, e io la guardai male. -Allora? Aspetto che voi parliate..-
Lily si giustificò con un -Io ho dormito da Josh.-
Guardai dunque Julie, con insistenza e la fissai negli occhi -Julie?-
-Ero ad una festa.-
-Wow! Fino alle 15 di pomeriggio? Bella lì.-
Julie divenne leggermente rossa -Non rompere Amy!-
Lily si rivolse a me con aria complice -Era da Tom.-
J
ulie mise una mano sulla bocca di Lily per zittirla, e poi la maledisse in non-so-quante-lingue.
Infine si rivolse a me, con lo sguardo più innocente che potesse mostrare -Ero ubriaca, giuro.-
-Sì, se eri ubriaca non voglio immaginare quello che abbiate fatto.-
Julie sbuffò e cambiò discorso, come suo solito -E tu, con Nathan?-
-Non devi nemmeno pronunciare quel nome Julie!- Mi alzai dalla tavola sbattendo la sedia contro il muro e mi fermai impietrita davanti alle mie due amiche.
-Era...qui?- Lily non sapeva nulla del fatto che Nathan fosse venuto a parlarmi e cascò dalle nuvole.
-Sì, era proprio qui. Mi ha chiesto scusa.. Ma non so che farmene delle sue scuse, non posso essere solo una pedina nel suo stupido gioco.-
Mi risedetti sulla sedia, inerme e indebolita da tutto quello che mi era passato davanti quella notte.
-Vi giuro, non ne posso più. Non va bene impazzire per una persona in questo modo. Non va bene per niente.-
-Cosa intendi fare?- Lily si era seduta accanto a me, e per una delle poche volte nella sua vita, cercava di rassicurarmi.
Julie invece stava in piedi proprio davanti a me -Non può fare niente Lily. Lei lo ama, e l'amore non puoi combatterlo, è così e basta.-

 

Le ragazze mi avevano convinto per un'uscita, anche se tutto quello che mi veniva in mente era il sogno di qualche notte fa, dove ero chiusa in uno sgabuzzino con Nathan.
Aprì l'armadio, e badai bene a non toccare vestiti color verde, verde petrolio.
Tirai fuori qualcosa, per poi tirare fuori un vestito che amavo, ma che avevo messo raramente, in poche occasioni.
Lasciava una spalla scoperta, era di un colore sul lilla ed era piuttosto corto. Raccolsi infine i capelli e mi truccai, aggiungendo qualche accessorio.
Ero pronta: Respirai a fondo e scesi le scale, dove c'erano Julie e Lily ad aspettarmi.
La serata stava iniziando, e non volevo incontrare brutte sorprese.

 

Julie.
Lo schermo del cellulare iniziò ad illuminarsi a intermittenza e lo sentì vibrare.
Guardai lo schermo e vidi il nome impresso Tom. Fantastico.
Risposi e misi il cellulare all'orecchio.
-Pronto?-
-Ehhhhy bambola! Lo sai che hai lasciato qualcosina da me?- Lo sentì ridere, anche se sentivo a malapena la sua voce, tanto era il casino.
E poi, aveva appena detto bambola? Razza di imbecille.

-Ah sì? E cosa, sentiamo.-
-Il tuo reggiseno di pizzo nero, era esattamente sul mio lavandino del bagno.-
Mi sentì avvampare, e non era la prima volta che lo facevo per telefono.
-Oh merda..-
Tom rise, per poi rivolgersi ancora a me -Tranquilla, avrò modo di riportartelo! Che fai stasera?-
Il mio cuore perse un colpo. Smettila Julie, non illuderti.
-Stiamo andando in un locale, il Barge mi pare.. Siamo in taxi.-
Avevamo deciso di prendere il taxi, ed era stata decisamente un'ottima scelta: nessuna delle tre sarebbe tornata completamente sobria, e mettersi al volante non era un'ottima idea.
-Al Barge? Scherzi? Pure io e i ragazzi siamo qui!-
Oh cazzo. Ci erano sempre dietro al culo, in un modo o nell'altro.
-Oh, che bello.-
Finsi entusiasmo, ma non ce n'era troppo nella mia voce tremolante.
-Chiamami quando arrivate, che vi veniamo a tirare fuori dalla fila!-
Chiuse il telefono e io feci lo stesso.
-Chi eraaaa?- Lily mi tirò una gomitata con una faccia ammiccante, e io la guardai malissimo.
-Era Tom. Anche loro sono lì.-
Amy, che stava beatamente fissando fuori dalla finestra, si voltò verso di me con gli occhi pieni di odio, paura, incazzatura, un misto di sentimenti. Insomma, avrebbe voluto uccidermi.

 

-Non chiamarlo Julie! Fallo per il mio bene!-
Sbuffai contro Amy. Il fatto era che io volevo chiamarlo, volevo farmi tirare fuori dalla folla da lui, e volevo vedere i suoi occhi posati sui miei.
Premetti il tasto verde e lo chiamai, senza più pensarci due volte.
-Tom? Noi siamo qui.-
Tempo neanche cinque minuti, e vidi uscire Tom, seguito da Jay, che aveva un sorriso stampato sulle labbra.
Si avvicinarono a noi e ci fecero entrare, per poi salutarci con tranquillità.
-
Ciao ragazzee!-
Jay, il solito espansivo e tenero, ci venne incontro e ci abbracciò una ad una, e poi pure Tom fece lo stesso, anche se rimase più distaccato, come suo solito.
Guardai Amy, non era a suo agio. Continuava ad arricciarsi i capelli, cosa che faceva quando era estremamente nervosa, e si guardava in giro.
Quando Tom le si avvicinò e le sussurrò qualcosa all'orecchio, ma non riuscì a capire cosa, anche perchè lei rimase impassibile, senza far trapelare emozioni.

 

Amy.
I ragazzi non erano cambiati di una virgola, erano stupendi come li ricordavo, e i loro sorrisi mi facevano stare bene. Ma non mi sentivo bene lì, non volevo stare lì.
Seguì gli altri in una stanza più piccola, dove vi erano dei divanetti sul rosso e dei tavolini davanti, dove era pieno di drink, cocktail, birre e quant'altro.
Ci avvicinammo ad uno di questi tavolini, e riconobbi subito Siva. Siva stava sorseggiando un drink e teneva stretta la mano di una ragazza. Lei era bellissima, con la carnagione abbastanza scura come lui, dei lunghi capelli neri e un sorriso radioso.
A seguire vidi Max, che probabilmente era gìà bello che ubriaco, a giudicare dai suoi movimenti buffi, e infine riconobbi anche Nathan.
Bene, come mai non sentivo più il battito cardiaco? Qualcosa non andava.
Respirai a fondo. Non potevo sentirmi svenire ogni volta che me lo trovavo davanti, sembravo una depressa cronica.
-Ehy ragazze!- Max saltò in piedi e ci salutò con un abbraccio lungo minuti.
Era decisamente fradicio, anche perchè il suo alito sapeva di limone, gin, vodka e fumo messi insieme.
-Ciao anche a te Max.-
Siva ci salutò teneramente con la mano, e ci presentò la sua ragazza.
Poi, per ultimo, Nathan.
Lui si alzò, con fare tranquillo e si avvicinò a Julie, poi a Lily, e infine si avvicinò a me.
Vedevo solo i suoi occhi. Non riuscivo a non guardarli, erano una calamita per me.
Mi sorrise, ma io rimasi immobile e quando lui mi abbracciò, i muscoli di tutto il mio corpo si irrigidirono e non fui in grado di fare nulla.
Sentì le sue braccia stringermi intorno alle spalle, forte, come non aveva mai fatto prima e poi lasciarmi un leggerissimo bacio sulla guancia, mentre io ero in preda ad una crisi nervosa.
Il suo profumo mi stava inebriando e se non avrebbe lasciato la presa, sarei soffocata tra le sue braccia.
L'odore del suo dopo barba mi entrò dritto nelle narici, e mi riempì i polmoni.
Diamine, perchè stava accadendo tutto questo?
Si staccò dal nostro abbraccio, per poi guardarmi nuovamente con quegli occhi celesti -Ciao Amy.-

 
La serata stava proseguendo piuttosto tranquilla, stranamente. Ero sempre appiccicata alle ragazze, e non davo modo a Nathan di avvicinarsi a me. Eravamo tipo un gatto e un topo, con la differenza che io però ero più furba di lui.
Tom si avvicinò a noi e prese per mano Lily, che gli fece una faccia buffissima e strabuzzò gli occhi. Lily non sopportava troppo Tom, così cedette il suo posto a Julie, spingendola verso di lui. Tom le prese le mani e ballando si avvicinarono alla pista da ballo, piena di persone, e poco dopo non li vidi più. Lily si perse a parlare con la ragazza di Siva e si sedette al tavolo con loro.
Che meraviglia, mi avevano appena fottuta.
Mi guardai in giro: Non vedevo Nathan, né tanto meno porte nascoste, sgabuzzini e quant'altro.
Decisi di prendermi un altro gin lemon, e di rilassarmi un attimo. Così mi sedetti accavallando le gambe.
Mentre le luci mi mandavano in confusione il cervello, e anche il drink faceva la sua parte, qualcuno si era seduto accanto a me, in modo discreto.
Mi voltai e mi ritrovai di nuovo davanti a quegli occhi maledetti. L'impulso era quello di allungare una mano e tirargli un ceffone, ma mi trattenni e rimasi impassibile, come sempre.
Nathan non parlava, se ne stava zitto, semplicemente a fissarmi, e pensai che fosse un altro sogno.
Io lo guardavo, lui mi guardava.
Quanti minuti stavano passando? Un'eternità?
Era da troppo tempo che non mi guardava così, e che io non guardavo così lui.
La testa aveva preso a girarmi, forse era per le luci, per l'acohol, oppure per lui.
Mi alzai, ma non appena lo feci mi venne l'impulso di rimettere tutto. Mi risedetti e mi rivolsi a lui, che mi stava fissando.
-Nathan, accompagnami fuori per favore.-


 

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Capitolo 8
*** He's my weakness ***


note: BIONDEEEEEEEEEEEEE! no okay basta ahahahah LOL
grazie mille per i vostri commenti, e grazie a tutte le ragazze che hanno messo la mia storia tra le preferiteee ghrdjnbvghf
lo so, lo so.. sono ripetitiva, ma mi fa davvero un sacco piacere <3 siete troppo carucce :)
Passiamo dunque al capitolo di oggi *TROLOLOL* Ci sarà almeno una cosa che non vi aspetterete, o forse due ahahaha
Lots of love e buona letturaaaaa xx


8.
                                                                                                     He's my weakness

 

Mi alzai dal tavolo e cercai con lo sguardo le altre, ma sembravano essersi volatilizzate nel nulla. Julie era sparita già da un po', mentre Amy.. Amy oh cazzo.
Guardai tra gli altri tavoli, ma non la trovai da nessuna parte. O si era imboscata con Nathan, o si era andata a suicidare.
-Ehy cercavi me per caso Lil?-
L'unico che mi chiamava Lil era Jay. Infatti, quando mi voltai e incontrai i suoi occhi furbi, non mi stupì.
-Cretino! Non cercavo te, scordatelo!- Risi e lui si unì alla mia risata.
-No seriamente..Chi stai cercando?-
-Amy.-
Mi guardò con aria interrogativa -Non la trovo più.-
-Diavolo Lil! E' una ragazza di 18 anni, è in discoteca! Non ha bisogno della badante, non credi?-
-Sì ma lei..- Cercai di ribattere, ma lui me lo impedì, mettendo un dito sulle mie labbra per zittirmi.
-Ce la fai a stare zitta un secondo?-
Al contatto della sua pelle con le mie labbra, percepì come un piccolo brivido che percorse la mia schiena.. Impossibile, lui è Jay, il mio dolce e scemonito Jay.
E poi io ho Josh, lo amavo.
Lo amavo, vero?
-Oh Lily ci sei?-
Tornai sul pianeta terra e trovai gli occhi grandi di Jay che mi fissavano e mi squadravano.
-Sì, ci sono.-
-Se lo dici tu.- Jay alzò le spalle, poi mi prese le mani -Balliamo, ti va?-
Mi guardai intorno per un'ultima volta -Oooh andiamo, il tuo ragazzo non sarà mica geloso del tuo amico Jaaaaay!-
E così dicendo, mi trascinò con lui a ballare, nel bel mezzo della mischia. Iniziò a cantare, urlare ma pur sempre tenendomi le mani ben strette alle sue.. Non feci altro che seguirlo nella sua più completa pazzia.
Ridemmo come pazzi, bevemmo qualche cosa di troppo e, inspiegabilmente, mi trovai tra le sue braccia, mentre le luci fluorescenti ci illuminavano il viso.

 

Amy.
Le braccia di Nathan mi stavano ancora circondando i fianchi, in modo da non farmi cadere a terra. -Puoi anche mollarmi adesso.-
-Se poi cadi, mi faccio una bella risata.-
Mi voltai per guardarlo -Ma vaffanculo!-
Mi sedetti sullo scalino della porta che dava sul retro, dalla quale eravamo appena usciti, e respirai a fondo, prendendo grandi boccate d'aria.
Ora andava molto meglio.
-
Okay puoi andare, grazie, sto meglio.-
Mi rialzai, ma le gambe cedettero sotto di me e rischiai di cadere e rotolare per le scale, rompendomi tutte le ossa possibili del corpo.
Nathan mi guardò sfoderando un sorriso e con un sopracciglio alzato -Tu credi?-
Mi aiutò a rimettermi seduta in maniera decente, senza che la testa mi girasse troppo.
Poi si sedette accanto a me, e raggomitolò le ginocchia al petto, con il mento appoggiato su di esse. Non provò a parlarmi, sapeva bene come la pensavo e sapeva bene come avrei reagito se lui avesse tentato ancora di scusarsi.
Per questo motivo, tirò fuori l'iphone e iniziò a digitare un messaggio a non-so-chi.. Ma questa situazione mi infastidiva, mi infastidiva tremendamente.
Non poteva stare seduto di fianco a me, come se io fossi una sconosciuta o una ragazza qualunque conosciuta quella sera.. No, non lo potevo accettare.
-Senti Nathan, adesso parlo io.-
Nathan bloccò il telefono e con un gesto lo rimise in tasca -Forse è il caso che parliamo domani, non mi sembri nelle condizioni adatte per..-
-Stai zitto.-
Lo ammutolì e lui si limitò a guardarmi, battendo lievemente le palpebre.
-Allora..- Non sapevo nemmeno io cosa dire e come partire, ma mi buttai, dovevo.
-Non so cosa dire. Non so cosa fare, non so se devo perdonarti, non so cosa sono per te, non so cosa sei tu per me, non so se mi manchi e non so se..-
Nathan si avvicinò di più a me in una frazione di secondo, e prima che io potessi aggiungere altro, lui aveva già preso il mio viso con entrambe le mani, in maniera delicata, e mi stava baciando.
Bene, se prima ero confusa, adesso ero un mare di incertezze.
Mi lasciai baciare per pochi attimi, giusto il tempo di assaporarlo come non facevo da troppo, poi premetti con le mani sul suo petto e lo spinsi via.
-Che cazzo stai facendo?-
-Rispondo a tutti i tuoi dubbi.-

 

Julie.
-Evita di farmi bere come un'ossessa Tom, perchè non voglio svegliarmi di nuovo nel tuo letto.-
T
om scoppiò in una risata divertita e mi spinse leggermente.
-Andiamo! Non dire che non ti è piaciuto!-
Piaciuto? Cosa?
Fermai Tom per un braccio e lo costrinsi a guardarmi -Thomas Anthony Parker, che cazzo hai detto?-
Tom rise nuovamente -Nulla, nulla.-
-Non farmi incazzare e dimmi cos'hai appena detto.-
La mia presa sul suo braccio si faceva più forte e le mie unghie affondavano nella sua carne.
-Ho detto che pensavo ti fosse piaciuto.- Tom mi sorrise ammiccando.
Lo strattonai -Ma sei cretino? Piaciuto fare cosa? Rispondi razza di idiota!-
Tutto questo faceva solo ridere Tom, ma non faceva ridere per nulla me.
-
Abbiamo fatto del bellisssssssssssimo sesso cara la mia Julie.-
Mollai il suo braccio, e sentì un peso allo stomaco.
Tirai un ceffone sulla guancia di Tom, che aveva smesso di ridere, e adesso si massaggiava il viso, senza capire.
-Julie ma sei impazzita?-
-No, tu sei impazzito, stronzo.-
Mi voltai e lo lasciai nel bel mezzo del caos, da solo.
Avevo fatto sesso con Tom. Avevo ancora fatto sesso senza esserne al corrente, e lui aveva in qualche modo abusato di me, che ero praticamente incosciente.
Per me ormai era una cosa tabù il sesso, anche solo parlarne mi metteva i brividi. Dopo quello che era successo, erano cambiate molte cose.

E comunque dovevo aspettarmelo da lui. Non sarebbe cambiato per una ragazzina di 18 anni come me.

 

Uscì sull'enorme terrazza e tirai fuori una sigaretta. Da quanto era che non fumavo? Incredibile.
La accesi e subito respirai a pieni polmoni il tabacco, per poi fare uscire una nuvola di fumo dalla bocca.
Mi appoggiai alla ringhiera e guardai la città di Londra in tutto il suo splendore notturno. Per lo meno c'era qualcosa che mi faceva sentire bene, in un certo senso.
-Bella vero?-
Mi voltai di scatto e riconobbi la figura che si stava avvicinando alla ringhiera, e a me.
Dave.
Iniziai a tremare, tremare di paura, come non mi capitava da tanto tempo ormai. La sigaretta mi cadde di sotto e i miei occhi bruciavano, per colpa delle lacrime che stavano per scendere.
-No ti prego, vai via. Ti prego.- Iniziai ad indietreggiare, ma l'unica cosa che trovai dietro di me fu un alto muro di cemento e lui si avvicinava sempre di più.
Il cuore batteva così veloce per la paura, che avevo paura scoppiasse da un momento all'altro.
-Vai via..- Lo dissi per un'ultima volta in un sussurro debole e rauco.
Ma era tutto inutile, non c'era niente che io potessi fare, e mi arresi al mio destino.
Cercai di urlare, ma la paura me lo impedì e quello che uscì fu un verso strozzato e mozzato.
-Ti ero mancato?-


Aiuto. Il mio non fu un urlo, ma lo sentì solo rimbombare nella mia testa.
Rimasi impietrita, mentre faceva scorrere le sue mani su tutto il mio corpo e si soffermò sul seno.
Avvicinò la sua bocca alla mia, ma spostai il volto, evitando il contatto con quelle labbra maledette.
-Ah, questa non la dovevi proprio fare.-
No, non dovevo, ma era stato un riflesso involontario. Mi spinse di più contro il muro, mentre io iniziai a gemere per il dolore alla schiena e per il fatto che mi stava spingendo con il braccio proprio sulla gola.
Con la mano libera mi sfiorò le gambe quasi completamente scoperte grazie al vestito corto, e vidi un ghigno sul suo volto.
-Ehy! Ehy che cazzo stai facendo?-
Dave si voltò nella direzione da dove proveniva la voce -Che cazzo vuoi?-
Il ragazzo che stava parlando era in penombra, ma conoscevo benissimo la sua voce, e non appena il suo volto fu illuminato dalla luce della luna, tutti i dubbi scomparirono.
T
om.
-Lasciala- Dave mi spinse di più contro il muro -Sennò che fai ragazzino?-
All'ultima parola, Tom si lanciò contro Dave, facendolo cadere a terra e cominciò a tirargli pugni in faccia, per poi colpirlo con un calcio allo stomaco e alle costole, più e più volte.
-Tom fermati, basta!- Stavo urlando, ma Tom non si fermava. Lo avrebbe ucciso se continuava così.
-Basta!- Lo strattonai per il braccio e a quel punto smise di calciare Dave.
-Fai schifo.- Si rivolse a lui per poi sputargli dritto in faccia.
Mi prese velocemente la mano e mi portò di nuovo dentro, al sicuro.
Camminava veloce tra la folla, e si diresse verso i bagni. Entrò nel bagno delle donne con nochalance.
-Tom..è il bagno delle donne..- Gli sussurrai debole, sorridendo a malapena.
-Non me ne frega un cazzo.-
Trovammo delle ragazze dentro, che non appena videro Tom, si irrigidirono e si guardarono tra di loro.
-Che cazzo volete? Fuori di qui!- Le ragazze se la filarono subito maledicendo Tom, che pareva non fregarsene affatto. Sembrava anzi, che l'unica cosa che gli importasse in quel momento fossi io.
-Tom sto bene.-
-No, tu non stai bene okay?-
Si mise dietro di me e mi tirò giù la zip del vestito, lasciandomi la schiena nuda.
Inumidì poi della carta con l'acqua fredda e l'appoggiò delicatamente sulla mia schiena.
Sospirai leggermente, la sensazione di freschezza migliorava il male alla schiena e ringraziai Tom.
Lui mi sorrise in tutta risposta, e poi sfiorò il mio collo con tocco delicato -Ma guarda questo cazzo di animale.-
Mi guardai allo specchio e vidi i segni e i lividi che ricoprivano il mio collo. Di nuovo, dopo che ero riuscita a liberarmene per qualche mese, erano tornait i lividi e i segni rossi, e forse sarebbero tornati anche gli incubi.
Trattenni le lacrime a stento, e chiusi gli occhi per evitare di piangere.
Tom rimase discreto, anche se aveva capito che qualcosa non andava, decise di non chiedermi niente.
Forse aveva capito il perchè della mia scenata di prima, e magarisi sentiva anche un po' in colpa. Quasi mi venne da ridere al sol pensiero, lui? Lui che si sente in colpa? Quando mai.

Tom sfiorò ancora il mio collo, per poi posare le sue labbra su esso, lasciando un leggero bacio caldo.
 

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Capitolo 9
*** I throw my armour down ***


note: ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaao nhgturjfnhgturjh *w*
come sempre, mi scuso per il tremendo ritardo *faccioschifo* e mi scuso anche perchè il capitolo è uscito una schifezza, più del solito.. giuro.
non so neanche se vi piace il fatto che sto inserendo tre punti diversi. ecco, se non vi piace.. fatemelo sapere che vedrò di apportare delle modifiche..
mmh, per il resto vi ringrazio ancora infinitamente, perchè state commentando in tante e vi amo nhvgfdjhfj
detto ciò, buona lettura :)


9.                                                                      I throw my armour down.

 

-Vaffanculo Nathan!-
Non potevo neanche alzarmi in piedi e andarmene, perchè sarei caduta rompendomi la testa, e avrei solo peggiorato le cose.
Lui non diceva niente, anzi sorrideva e la cosa mi mandava in bestia.
-Cos'hai da ridere?-
-Nulla.-
Sbuffai e incrociai le braccia al petto.
-Puoi andare adesso.-
-Non m'importa se mi odi, ma non ti lascio qua fuori da sola, mi dispiace.-
Eccolo, il Nathan protettivo.
-Ma..-
-No, adesso sei tu quella che deve stare zitta, okay?-
La rabbia che mi stava salendo era insostenibile e lui se ne stava seduto davanti a me con quella faccia da schiaffi. Avrei voluto picchiarlo.
-Non prendo ordini da nessuno, né tanto meno da te.-
-Mi odi, vero?-
-Sì, ti odio. Adesso possiamo andare a casa per favore? Voglio solo andare a dormire.-
Deviai il discorso. Non avevo voglia di parlare di lui, con lui e soprattutto di noi.
-Vieni a dormire da me.-
-Cosa? Non se ne parla, dopo che ti ho detto che ti odio e che non voglio passare un altro minuto con te, tu mi proponi una cosa del genere? NO.-
Nathan mi porse le mani, che io afferrai e mi tirai su -Amy, non era una proposta la mia, era un'affermazione.-
Sorrise e circondò con un braccio i miei fianchi, mentre io mi sorreggevo a lui.
-
Vaffanculo Nathan.-
-Questo mi suona quasi bene, dopo tutto quello che mi hai detto.-

 

Julie.
Probabilmente mi ero appisolata per una mezz'oretta, o qualcosa del genere.

Comunque, quando aprì gli occhi, mi ritrovai nella macchina di Tom, con la testa appoggiata alle sue gambe.
-
Tom?- Dissi piano, avendo paura che stesse dormendo pure lui.
-Dicevo che eri morta.-
Mi sorrise e io mi alzai per mettermi seduta.
-Merda, ma mi ci hai portato tu qui?- Mi massaggiai le tempie, la mia testa stava esplodendo, e improvvisamente ebbi un forte dolore alla schiena.. e poi ricordai tutto.
-Sì, mi sei svenuta nelle braccia mentre eravamo in bagno, così ti ho portata qui.-
-Oh cavolo, mi dispiace.-
Tom si voltò verso di me sbarrando gli occhi -Ma sei cretina? Ti dispiace di cosa scusa?-
-Non so, tipo che sei qua dentro in macchina con me, mentre i tuoi amici si stanno divertendo.-
Tom scoppiò a ridere, per poi passarsi una mano tra i capelli corti -Non volevo lasciarti da sola, non dopo quello che era successo con quel tipo.. E poi, sto bene qui.-
Probabilmente le mie guance diventarono viola, perchè sentì un forte calore al viso e per questo cercai di abbassare lo sguardo. Merda.
-A proposito, perchè non lo hai mai denunciato?-
-
Perchè avevo paura Tom. Dave mi aveva minacciata, non potevo denunciarlo, mi avrebbe ammazzata come minimo.-
Ripensare anche solo al ghigno di Dave mi metteva i brividi e mi faceva stare male di nuovo.
-Sembrava che fosse tutto finito, ma stasera ho avuto la conferma che non è così.-
-Ma da stasera ci sono io Julie.-
Mi imbarazzai nuovamente, ma poi m
i venne quasi da ridere -Il mio Superman personale.-
Pure Tom si mise a ridere, per poi allungare un braccio in modo da farmi avvicinare di più a lui.
Quando gli fui vicina, lui mi abbracciò e mi strinse a sé, in un modo che non aveva mai fatto, in un modo che mi fece venire i brividi, in un modo bellissimo.

 

Lily.
-Jay forse è il caso se cerchiamo gli altri.-

Jay si voltò a guardarmi e mi fece un sorrisetto sbieco -Hai paura di rimanere da sola con me?-
-
Ma fanculo!- Gli tirai un pugno sulla spalla, mentre lo seguivo verso l'uscita.
Uscimmo dal locale e mi sentì sollevata. Finalmente respiravo, cazzo.
Nella mia testa stavo ancora pensando a dove potessero essere gli altri, ma non perchè avevo paura di stare con Jay, figuriamoci, ma perchè ero un po' preoccupata per le mie due amiche.
Jay mi fece tornare al presente con una delle sue solite uscite:
-Cazzo! Quanto mi sono fomentato quando hanno messo glad you came? Epico.-
E detto questo, iniziò a ballare e cantare, nello stesso momento, nel parcheggio.
-Jay sembri un'idiota.-
Ma lui
 continuò a muoversi come un ubriaco e a dondolare la testa, impossibile non ridere.
-Smettila Jay, ti prego!- Ma non se la piantava, e io ridevo sempre di più, da farmi venire il mal di stomaco.
Dopo che io mi fui tranquillizzata, e dopo che Jay smise di fare il coglione, ci fu un attimo di silenzio. Un silenzio intenso però: entrambi ci guardavamo negli occhi, senza muovere un solo muscolo del corpo.
Senza dire niente, Jay si avvicinò a me e portò una mano dietro al mio collo, per poi farla scorrere lungo i miei capelli.
In quel preciso momento, sentì il bisogno fisico di baciarlo, e così lo feci.
Avvicinai il mio viso al suo, e sfiorai le sue labbra, per poi lasciargli un bacio dolce e leggero.
Ma Jay sfiorò nuovamente le mie labbra, per poi trasportarmi in un bacio passionale, tutto il contrario di quello che gli avevo appena lasciato io.
La sua mano giocava ancora con i miei capelli, mentre l'altra era ben salda sulla mia schiena.
Era un bacio bellissimo, uno di quelli che non vorresti finissero mai, ma proprio mentre le nostre lingue si intrecciavano, sentì una voce.
-Lily?-

 
Amy.

Nathan accese la luce, senza staccare però l'altra mano dalla mia schiena.
Chissà di che cazzo aveva paura.. Al massimo mi sarei sfracellata per terra, nulla di che.
Entrammo in casa e mi guardai intorno. Era uguale, non era cambiato niente.. Era proprio come la ricordavo.
Mi fece sedere sul divano -Come ti senti Amy?-
-Meglio, potrei anche andare a cas..-
-Non ci pensare neanche.- Si rigirò il telecomando nelle mani per poi porgermelo -Se vuoi guardare un po' di tv.. Oppure se ti senti meglio e hai voglia di farti una doccia.. Insomma, fai come se fossi a casa tua.-
Tutto quello che uscì dalla mia bocca fu un silenzioso -Grazie.-
Provai ad alzarmi, e notai che la mia testa stava decisamente meglio. Feci qualche passo, un po' incerta, ma notai che non andava così male.. Così mi chiusi in bagno e decisi di farmi una doccia.
Mi tolsi le scarpe alte e il vestito, gettandolo per terra. Poi mi sciolsi i capelli e mi struccai gli occhi.
Ero stanchissima, e la mia faccia lo dimostrava.
Aprì l'acqua della doccia e mi ci buttai sotto alla svelta. L'acqua calda che mi scendeva su tutto il corpo mi dava una sensazione di benessere, e mi faceva quasi addormentare.
Mi lavai velocemente, per poi uscire dalla doccia. Presi un asciugamano bianco e mi tamponai piano i capelli, asciugandoli.
Cercai un altro asciugamano per poi avvolgerlo intorno al corpo, e tenendolo su con un piccolo nodo. Raccolsi le mie cose e aprì la porta, facendo spannare i vetri del bagno.
Tornai in salotto, e trovai Nathan seduto sul divano che guardava la televisione.
-Nathan?-
Lui si voltò quasi sorpreso nel sentire la mia voce, e mi guardò per un attimo in silenzio. Aprì lievemente la bocca, per poi grattarsi la fronte, imbarazzato.
Non capivo il motivo di tanto imbarazzo, poi però
mi ricordai di avere un misero asciugamano bianco addosso, e capì il perchè del suo sguardo.
-Hai per caso qualcosa da darmi per dormire?-
Nathan annuì e mi fece cenno di seguirlo in camera, e così feci.
Era davvero imbarazzato, balbettava. Era quasi adorabile.
Aprì qualche cassetto e, quando aprì l'ultimo, rimase spiazzato in silenzio.
Poi si voltò verso di me, con lo sguardo puntato sui miei occhi.
-Qui ci sono ancora delle tue cose, credo possano andarti bene queste.-
Deglutì, e sentì lui fare lo stesso -Ah, grazie.-
Questa situazione era alquanto orribile, imbarazzante, era una situazione del cazzo, ecco.
Nathan fece per uscire, quando io lo fermai.
-Nathan avrei un'ultima richiesta da farti.-
-Certo, dimmi pure.-
Sospirai leggermente guardando per terra. Alzai lo sguardo sul suo e presi quel po' di coraggio che mi mancava.
-Baciami, ti prego.- 

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Capitolo 10
*** I hear your heart cry for love ***


note: omgggg salvee ghturjdnfbh <33
è tipo da un'eternità che non scrivo, lo so, ma ho avuto mille problemi.. in più lavoro, e di tempo ne ho davvero poco! D:
non vi aspettate chissà quale capitolo, perchè da questa mente bacata è uscito poco e niente.. però ci ho messo la mia buona volontà *powaaah*
grazie mille a tutte e grazie anche alle nuove lettrici, che nonostante io fossi scomparsa, commentavano la mia storia *much love*
detto ciò, buona lettura e come sempre.. fatemi sapere che ne pensate <33

10.                                                                              I hear your heart cry for love 

-Lily sei tu?-
Porca puttana eva in calore, fu la prima cosa che pensai, poi pensai anche di staccare il mio corpo da quello di Jay, anche se la sensazione che provavo era decisamente più che piacevole.
Mi voltai, e riconobbi il ragazzo che mi guardava incredulo, con gli occhi spalancati e le labbra semi-aperte.
J
osh.
Jay non disse niente, si limitò solo a staccare le sue mani dai miei capelli e a passarle nervosamente dietro al collo.
-Josh io..- Josh non disse niente, si avvicinò a me e a Jay e per un momento pensai che volesse menarmi, o uccidermi, o qualcosa del genere.
In realtà diede una spinta a Jay, il quale non si tirò ovviamente indietro, e lo spinse a sua volta. -Fermi, oh merda.. fermi.-
Cercavo di fermarli in tutti i modi possibili, ma appena mi mettevo in mezzo, loro mi spingevano via.
Si stavano scazzottando bellamente, e mentre io tentavo come una povera cogliona di mettermi in mezzo, iniziò ad arrivare anche una folla di persone, che richiamò tutta l'attenzione dei bellissimi e carinissimi paparazzi, i quali non persero nemmeno un secondo del loro tempo, e iniziarono a scattare foto all'impazzata.
-Ragazzi fermi, vi prego.-
Ero disperata, e quel casino era colpa mia.
Presi Jay per la manica della camicia, e con tutta la forza che avevo lo strattonai lontano dalla folla di persone, mentre qualcun altro, teneva fermo Josh.
Entrambi sanguinavano, e Jay perdeva sangue dal naso.
-Mioddio.-
Sfiorai il labbro di Jay, che era gonfio e anch'esso perdeva sangue. Jay fermò la mia mano sulle sue labbra e la strinse.
-Scusa Lily.-
-No, no no no no no e ancora no Jay. L'unica che si deve scusare sono io, ho sbagliato, non avrei dovuto baciarti.-
Jay si irrigidì e mi guardò dritto negli occhi -Hai..sbagliato?-
Guardai a terra, evitando i suoi occhi chiari e annuì -Sì, non avrei dovuto.-
Jay smorzò un sorriso e mi spostò una ciocca di capelli, mettendola dietro all'orecchio -Non avresti dovuto, ma ti è comunque piaciuto?-
Scoppiai a ridere e non risposi, ma Jay mi picchiettava insistentemente sulla spalla con il suo solito sorrisetto ebete.
-Sì, mi è piaciuto.-
Arrossì e sorrisi quasi contemporaneamente, mentre Jay intascava la vittoria e se la rideva a sua volta.

 
Julie.
-Nath mi ha appena mandato un messaggio.-
Guardai Tom con aria interrogativa, aspettando la conclusione della frase.
-Dice che Amy è a casa sua.-
-Che cosa?-
Sbuffai e presi il telefono dalle mani di Tom, poi iniziai a digitare un messaggio a Nathan.

 
Caro, carissimo Nathan, vedi di dormire nel tuo letto e lascia in pace Amy.

Con affetto, Julie.

 
Riporsi il telefono a Tom, che lesse il messaggio e scoppiò a ridere -Quanto sei protettiva con quella ragazza?-
-Sta zitto.- Tom rise di più e mi fece la linguaccia -E' la verità.-
-Sì, lo so che è la verità, ma tu non sai quanto c'è stata male, e se dovesse ricascarci?-
Tom sbuffò e accese la macchina -Quanto non sopporto voi ragazze e il vostro sentimentalismo.-
-Parker ma sei serio o vuoi che io ti castri subito?- Mise istintivamente le mani sui suoi cari gioiellini e mi guardò male dallo specchietto -Giù le mani ragazzaccia.-
I
o risi quasi per finta, per poi accovacciarmi sul sedile posteriore, con braccia e gambe incrociate.
-Mi puoi portare a casa, oppure devo chiamare un taxi?-
Tom mi guardò dallo specchietto, ingranando la marcia per poi partire.
-Non ti sarai mica offesa.-
-No per niente.-
Guardai fuori dal finestrino, ma Tom non era proprio capace di lasciarmi stare.
Iniziò a tirarmi dei pezzi di carta, delle cicche e dei fazzoletti.
-Parker pensa a guidare, imbecille!-
Lui
scoppiò nella sua solita, bellissima e irresistibile risata, poi tirò giù il finestrino e si accese una sigaretta, alzando il volume della radio.
Se avevo pensato anche solo per un momento, che la faccenda di questa sera avesse cambiato le cose tra di noi, bhè.. mi sbagliavo di grosso.

 

Amy.

Il cellulare di Nathan vibrò, ma lui non sembrò farci troppo caso.
Lo lasciò vibrare sul letto, non mollando neanche per un secondo il mio sguardo.
-Cos'hai appena detto?-
-Hai capito benissimo.-
Nathan sospirò piano, per poi alzare i suoi occhi sui miei. Lo faceva apposta, ne ero più che certa, sapeva benissimo che con il suo sguardo non riuscivo a resistere.
-E smettila di guardarmi.-
-Mica ti consumi?- -A fanculo mai?- -Mai.-
Cazzo, cosa mi era saltato in mente. Baciami? Ma neanche nei film si sente una cosa del genere.
Mi veniva da vomitare.
-Senti, fa conto che io non ti abbia detto niente, okay?-
Nathan mi prese per i polsi, costringendomi a stare ferma e a guardarlo negli occhi.
-Dimmi quello che vuoi.-
-Non devi guardarmi ti ho detto.-
-E io ti ho già detto che non ti consumi.-
-Sì ma i tuoi cazzo di occhi.. mi.. bho, mi danno fastidio.-
Nathan sorrise per un attimo.
-Io ti piaccio ancora Amy.-
-No, mi fai vomitare.-
Nathan rise abbassando lo sguardo, ma continuando a parlare -Certo, come no.-
La situazione era più che scomoda, così tentai di divincolarmi da quella posizione, ma i miei polsi erano stretti tra le sue mani.
-
Mollami, sono stanca e voglio dormire.-
-No Amy.-
Mollò leggermente la presa -Dici di odiarmi, dici che ti faccio schifo, dici che non vuoi le mie scuse.. Ma mi chiedi di baciarti.-
Mi guardò con un sopracciglio alzato e proseguì -Credo tu mi debba delle spiegazioni.-
Sbuffai e mi lasciai cadere a terra, poggiandomi al muro.
-Non lo so.-
-Cosa non sai?-
Alzai un po' più la voce. Le domande di Nathan mi davano ai nervi -Non so che spiegazioni darti. Non so un cazzo, okay?-
Nathan si abbassò, mettendosi esattamente di fronte al mio viso -Vuoi sapere la verità che tu non vuoi dire, perchè sei troppo orgogliosa? Tu sei innamorata.-
La mia mano partì dritta dritta sulla guancia di Nathan, facendo un suono che rieccheggiò in tutta la stanza.. e dopo, solo la faccia scossa di Nathan e il silenzio.
Non disse niente, si rialzò, si mise a posto i pantaloni e fece per andarsene nell'altra stanza, ma dopo poco lo vidi rientrare: Il viso rilassato, ma i pugni chiusi e rigidi.
Si incamminò nuovamente verso di me e, quando fu vicino, abbassò il viso avvicinandolo al mio.
Lasciò sulle mie labbra quello che mi parve il bacio più dolce del mondo, e poi se ne andò di nuovo.

Bella merda.


 








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Capitolo 11
*** I found you, my only truth ***


spazio autrice: IO BOOOOH. è da agosto che non aggiorno questa fanfiction, ci rendiamo conto? un'eternità D: 
faccio schifo, lo so lo so.
Ma ora ho aggiornato e vissero tutti felici e contenti (?)
Okay, non voglio 'spoilerarvi' niente sul capitolo, ma devo ammettere che per essere stata assente praticamente otto mesi, questo capitolo fa schifo. sul serio. MA, se vi va, potete sempre lasciare una piccola, piccolissima recensione :D
Ora, spero che voi stiate tutti bene e AH! Buona Pasqua in ritardo LOOOOOL
vi vi bi, marts.
ps. dubbi domande? sono brownhuggedme

 


                                                                     

 

Mi svegliai con il rumore del vento, che sbatteva insistentemente contro alla finestra e un profumo di bagnoschiuma, piuttosto intenso.
Mi alzai dal letto stiracchiandomi, e ripensando alla precedente serata. Che schifo.
O meglio, la mia testa continuava a ripetersi che era uno schifo mortale, che avevo sbagliato.. ma effettivamente il mio cuore, o chi per lui, la pensava in maniera assai diversa.
Gli occhi verdi erano ancora stampati nella mia testa, quel luccichio che avevano quando si avvicinavano a me.
Cacciai via quei pensieri per un attimo e aprì la porta della camera. Non appena entrai nel corridoio, un buonissimo odore mi pervase e vidi Nathan uscire dal bagno con un asciugamano in vita.. Ecco il perchè di questo profumo.
-Buongiorno.-
Lui si girò e si fermò per un attimo senza sapere cosa fare.. D'altronde la situazione non era delle migliori, soprattutto dopo la serata che avevamo trascorso e il bacio che ci eravamo scambiati.
-Ciao Amy..- Il suono della sua voce sembrava così semplice, sembrava un soffio.
Mi guardò per qualche secondo, poi sparì in camera sua, chiudendo la porta.
Sospirai. Questa situazione era penosa, e la colpa era mia.. Ero io che mi ero fatta baciare da Nathan, ed ero io che lo volevo ancora con me.
Forse sarebbe stato meglio affrontare la cosa una volta per tutte, chiudendo la questione e senza parlarne più.. Ma a cosa sarebbe servito?
Sarebbe servito solo ad altri mesi passati a piangere nel bagno, ad asciugarsi in fretta le lacrime per non farsi notare dalle altre, sarebbe servito solo a continuare quel tormentoso desiderio di farsi del male, tagliandosi, vomitando, tentando di scappare da questa realtà.
Evitai anche questi pensieri, ricacciando dentro le lacrime, e mi fermai davanti alla porta di Nathan, indecisa sul da farsi.
Quello che volevo fare, era bussare, non dargli neanche il tempo di aprire la porta, e lanciarmi tra le sue braccia.
Ma qualcosa mi fermava, il mio orgoglio, la paura di poter ricadere in qualche tradimento, di starci male di nuovo.. D'altronde, ero stata una stupida a pensare che la relazione tra me e Nathan sarebbe potuta durare.
Insomma.. Una relazione tra un cantante di successo e una studentessa di giornalismo.. Surreale.
Prima che potessi pensare altro, la porta di Nathan si aprì di colpo, facendomi scattare dallo spavento.
Mi ritrovai nuovamente faccia a faccia con lui, ma questa volta non volevo scappare e dovevo affrontare questa merda.
-Hai bisogno Amy?-
Si porca merda, ho bisogno di te lurido imbecille.
-Credo-
Nathan si appoggiò allo stipite della porta con le braccia incrociate, e solo questo mi mandava in bestia.
-Parla pure.- La sua voce ora era completamente cambiata, era come infastidito e questo fece solo che aumentare le mie insicurezze.
-Porca troia Nathan, non te ne frega un cazzo di me? Proprio zero? Ho bisogno di saperlo.-
Lui abbassò lo sguardo, fissando il pavimento e rimanendo in silenzio.
-Nathan? Puoi darmi una cazzo di risposta?-
Il mio stomaco si era completamente chiuso, avevo un tremendo nodo alla gola e gli occhi lucidi.
-Non lo so Amy.-
In quel momento mi sembrò come se i muri si stessero stringendo intorno a me, come se la terra stesse tremando.. O qualcosa del genere.
Corsi in camera, presi la mia borsa e uscì dalla casa sbattendo forte la porta.
Iniziai nuovamente a correre, e presi il primo autobus che vidi fermarsi.

 

 

Suonai al campanello.
Le mie mani tremavano, stavo gelando, ero in lacrime e stava iniziando a piovere.
-Ti prego.. Ti prego rispondi.-
Sentì una voce famigliare al citofono -Sì? Chi è?-
-Max, sono io, Amy.-
Max mi aprì subito e corse ad aprirmi il portone del condominio.
-Amy! Oh cazzo stai bene? Hai una faccia terribile.-
-Grazie Max, gentilissimo.-
-Nel senso che.. Vabbè lascia perdere e sali di sopra.-
Dopo due rampe di scale con 400 scalini ciascuna, finalmente arrivammo all'appartamento di Max.
-Un cazzo di ascensore no vero?-
-Amy, fare le scale aiuta a perfezionare la forma fisica.-
-Ma stai zitto.-
Gli tirai una leggera spinta, ma Max non si spostò di un millimetro.. E certo, era come provare a spostare un lottatore di wrestling.
-Siediti, che è meglio.-
Mi fece accomodare sul divanetto in salotto, e lui si sedette accanto a me.
Dopo qualche minuto di silenzio assoluto, Max sbuffò.
-Mi puoi spiegare che c'è? Non credo tu sia venuta solo per farmi un saluto..-
-Nathan.-
Max alzò gli occhi al cielo -Cristo santo che avete fatto ancora?-
-Avete?- Lo guardai alzando un sopracciglio. 
Okay si, era anche colpa mia, ma ora il colpevole era solo quell'idiota di Nathan, ed era per colpa sua se era iniziata tutta questa storia.

-Arriva al punto Amy, per favore.-
-Non gliene frega un cazzo di me, e io ci sto male.. Come una povera stronza.-
Max sospirò e mi accarezzò la guancia.
-Tu lo ami Amy?-
-Io?-
-No quella di fianco a te! Sì te idiota!-
Colpì nuovamente Max, con il risultato che fui io a farmi male.
-Allora? Lo ami?-
-Non lo so Max.-
Max non si arrabbiò, ma semplicemente sfiorò la mia guancia con il dorso della sua mano e mi abbracciò.
Gli occhi si bagnarono nuovamente di lacrime, e strinsi il mio amico più forte che potevo a me, rifugiandomi tra le sue braccia.
-Ehy, ehy, ehy non dirmi che stai piangendo.-
Mi asciugai di fretta le lacrime e lo guardai, dritto negli occhi -Grazie Max.-
Lui mi guardò a sua volta, piuttosto confuso -Per che cosa?-
-Per esserci, per abbracciarmi, per tutto.-
In tutta risposta mi diede un caldo bacio sulla fronte e poi mi sorrise.
-Amy.. che cosa provi per Nathan?-
Difficile a dirsi in realtà. Ed era solo la verità quando dicevo che non lo sapevo.
-Provo.. tutto. Quando lo vedo, vorrei gettarmi tra le sue braccia, vorrei che lui prendesse il mio viso tra le sue mani e mi baciasse, vorrei potergli parlare senza dover urlare, vorrei che lui mi desse una risposta, vorrei saper cosa fare Max.-
Max era la persona più paziente di questo mondo, quando voleva, e dopo avermi sorriso ancora, si rivolse a me nel tono più dolce che potesse avere -Amy devi fare una scelta, devi scegliere se amare oppure no.-
Amare. Amare?
Era un concetto piuttosto strano, che pensavo potesse esistere solo nei film fantasy o nelle commedie, ma Max mi stava parlando di amore adesso.. nella vita reale.
-Amare?-
Il mio fu quasi un sussurro, che ovviamente Max sentì forte e chiaro.
-Sì, e per quanto io possa sembrare la persona meno adatta per queste cose, l'amore esiste.. non è una cosa inventata.-
Annuì leggermente chiudendo gli occhi flebile. Ero così stanca e debole, che mi addormentai tra le braccia del mio migliore amico.

 

 

Nathan's point of view

Strinsi i pugni e chiusi gli occhi, cercando di calmarmi.
Servì a poco, ma per lo meno i miei istinti omicidi stavano svanendo.
Rimasi con gli occhi chiusi, e forse fu un completo errore, dato che mi vennero alla mente tutti i ricordi più profondi degli ultimi giorni, ma soprattutto mi venne in mente Amy.
Serrai ancora di più i pugni e respirai a fondo.
Non riuscì a resistere, e scagliai il primo pugno contro al muro. Forte, piuttosto forte, ma il dolore nemmeno riuscivo a sentirlo. Nella mia testa c'era solo lei, e non riuscivo a togliermela dalla testa neanche tirando pugni a raffica contro Harry Styles. No, non sarebbe servito.
Aprì gli occhi e sbuffai.
Quella ragazza era la mia rovina.
Sbuffai ancora e mi versai dell'acqua in un bicchiere, per poi bagnarmi le labbra secche e bere facendo passare la sensazione di vomito.
Guardai lo schermo del cellulare. Nessun messaggio, nessuna chiamata, ma perchè non si faceva sentire?
Diedi un altro pugno contro al muro.
Davvero stavo pensando a lei?
Si Nathan, davvero.
Volevo ridere e piangere.
Perchè pensavo a lei? Perchè ancora pensavo a lei?
Perchè tu la ami Nathan, ma sei orgoglioso quanto lei ad ammetterlo.
Presi la giacca appesa all'attaccapanni, corsi verso il portone e me lo chiusi alle spalle.
Era giunto il momento di ammettere che amavo Amy, più di qualsiasi altra cosa al mondo.



OH E PS: posso autopubblicizzarmi? Yes I can LOL
ho iniziato a scrivere altre due storielllllle, mi farebbe piacere se passaste :)

 

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