L'invasione degli Host

di Kyootness
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** King? Tu qui? ***
Capitolo 2: *** Les jeux sont faits! ***
Capitolo 3: *** L'amore che è tre volte proibito ***
Capitolo 4: *** Ah, l'amore fraterno... ***
Capitolo 5: *** Kyoya!? Ma in fondo me lo aspettavo... ***
Capitolo 6: *** Hidan, ma cosa ci combini? ***
Capitolo 7: *** Kisame, che tombeur de femmes! ***
Capitolo 8: *** Sasori e dolcetto, loli shota perfetto ***
Capitolo 9: *** Il clamoroso Fuori Tema ***
Capitolo 10: *** Lee, l'Akatsuki e Akamaru ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO SPECIALE: PERCHÈ TOBI - CHAN NON SI È PRESENTATO A LEZIONE ***
Capitolo 12: *** I cantautori colpiscono ancora. ***
Capitolo 13: *** Nooooo! Busto Arsizio nooooo!! ***
Capitolo 14: *** L'Apocalisse è imminentemente imminente. ***
Capitolo 15: *** L'esame dell'amore abusivo ***
Capitolo 16: *** Il bambino viziato e l'integerrimo professore ***
Capitolo 17: *** La Testata del Vero Amore ***
Capitolo 18: *** Oh! È così che deve essere un uomo! ***
Capitolo 19: *** Ska - ppa, Gimi Endrics e Pistole e Rose ***
Capitolo 20: *** Denaro, oh,! Denaro! ***
Capitolo 21: *** Naruto e il peto demoniaco ***



Capitolo 1
*** King? Tu qui? ***


 

Qualcosa non andava. Asuma se lo sentiva. Insomma, quale fidanzata decide che per passare una “serata speciale” bisogna andare all’ufficio dell’hokage? O Kurenai disponeva di uno spirito di trasgressione che superava quello dei comuni esseri umani, o qualcosa non tornava. Decisamente, Asuma propendeva più per l’ultima ipotesi. E decise che era il caso di manifestare il suo turbamento.

“Ma insomma, Kurenai, perchè hai deciso di portarmi proprio in un ufficio stasera? E proprio quello dell’hokage, poi! Lo sai che io ho problemi con la legge.... e poi mi avevi detto che avremmo fatto qualcosa di speciale!”

“Si, Asuma – chan, e infatti la cosa speciale si svolge proprio qui!”

“Sarà, ma io non mi fido molt....”

Asuma si zittì. Appena salite le scale e arrivato di fronte all’ufficio dell’hokage, c’era una schiera di gente. Ma la cosa curiosa è che erano tutti in coppia. Praticamente tutta la popolazione che aveva un fidanzato era riunita davanti al summentovato ufficio.

La cosa strana era che le donne (o le parti femminili nelle relazioni yaoi, se capite cosa intendo ^///^, vabbè, gli uke. Soddisfatti? Che mancanza di romanticismo!) tenevano ben stretti i partner, impedendogli la fuga. Asuma non ci capiva molto. Vabbè, lui di solito non capisce niente perchè è ottenebrato dai fumi delle canne, ma stavolta era sobrio e non capiva niente lo stesso. E quindi decise che non valeva la pena smettere. Quando stava per chiedere informazioni, una Cosa Terribile successe. Le porte dell’ufficio si aprirono, e un suono non umano ne uscì. Tale suono era....

 

 

“Irasshaimaisen!”

 

Sì, proprio quello! Il cavallo di battaglia di ogni Host Club che si rispetti! (cioè un club per accompagnatori dove le donne si fanno intrattenere PLATONICAMENTE da uomini belli e disponibili) E in effetti l’ufficio non era più arredato spartanamente come al solito, ma traboccava di fiori, mobili di lusso, dolci buonissimi... inoltre l’ambiente era così rimodernato che quello che era stato un pulcioso ufficio decadente adesso faceva invidia alla reggia di Versailles. All’interno vi erano sette uomini stupendi. Quello che sembrava il Capo, un ragazzo bellissimo e biondissimo disse:

 

“È un onore e un privilegio per me, Tamaki Suou, alias The King, accogliere delle belle fanciulle sperdute come voi. Il compito che mi è stato assegnato dalla vostra affascinante presidentessa, Tsunade – sama, dovrebbe esservi già stato spiegato...”
Notando gli sguardi smarriti degli uomini in sala (le donne sapevano già tutto), Tsunade si avvicinò a Tamaki e gli bisbigliò nell’orecchio qualcosa. L’affascinante host capì, e riprese:

 

“Forse è meglio darvi delle delucidazioni, perchè mi viene comunicato che per cause di forza maggiore non siete stati avvisati....

Ebbene, miei cari clienti ignari, il mio lavoro è trasformare voi uomini, che siete gentaccia sfaticata, feccia senza il minimo charme, in breve un ammasso di villici plebei, in ciò che le vostre fidanzate mi hanno commissionato: la mia missione è trasformarvi in veri HOST!

Sì, avete capito bene! Voi ora non siete altro che dei ninja dalle mani callose, dalle facce barbute e dai sentimenti aridi quanto un deserto, ma grazie alla Forza del Vero Amore vi trasformerò in PRINCIPI AZZURRI! Insieme al mio staff, individuerò le vostre caratteristiche salienti e vi insegnerò a sfruttarle in modo da diventare i Compagni Ideali per le vostre dolci metà!”

 

La sala ebbe due reazioni molto diverse. Il pubblico femminile stava facendo una standing ovation, evidentemente soddisfatte dell’idea dell’hokage. Erano tutte in visibilio, e invocavano il nome di Tamaki o dei suoi affascinanti adepti, mentre i componenti maschili della folla erano stati incatenati al pavimento, e piangevano e gridavano invocando di essere liberati. Sì, un grande ciclone si stava per abbattere su Konoha.   

 

****

Fratelli, non vi dico quanto è stato doloroso farmi quest'account. Oh Kami...

Comunque, che ne dite? Io la trovo divertente, se non altro da scrivere.

Fatemi sapere! Ormai mi conoscete, sapete che sono dipendente dalle recensioni...

Vado a immergermi in un abisso di eterno dolore (cioè a studiare economia)

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Les jeux sont faits! ***


Dato che non tutti leggono Ouran, spiegherò in breve chi sono i professori d’amorosi costumi: c’è un principe azzurro (Tamaki Suou), un diavolo manipolatore che si finge un essere umano (Kyoya Ootori), una coppia di gemelli dai rapporti… ambigui (Hikaru e Kaoru Hitachiin), un ragazzo altissimo e silenziosissimo (Takashi “Mori” Morinozuka) e il suo inseparabile padrone, un diciottenne che sembra un bambino delle elementari (Mitsukuni “Honey” Haninozuka) e infine… l’unico membro plebeo del club, una ragazza che si finge un maschio, HARUHI FUJIOKA! (applausi).

Dopo questa perdita di tempo, via con la fanfa.

 

È passato un giorno dall’arrivo degli Host. Purtroppo le donne hanno dovuto liberare le povere vittime, ma per non farle scappare in massa le porte del villaggio si chiusero ermeticamente, e fu eretta una barriera spirituale in modo che non si potesse scappare dal cielo o dal mare. Insomma, le donne ci tenevano proprio ad avere dei veri Principi come fidanzati.

Comunque l’elenco dei partecipanti è stato stilato: curiosamente, Anko è stata classificata come “uomo” e inviata alla rieducazione sentimentale. Senza contare che anche gli eterni zitelli del villaggio (Genma, Raidou, Iruka… quella gente lì...) sono stati iscritti. Gai sensei, nonostante non fosse obbligato a partecipare, si è offerto volontario (l’unico. Ricordiamo che questo gesto lo ha reso molto più appetibile per il pubblico femminile), ritenendo l’esperienza “Utile e interessante”. Intanto cominciano i corsi. Per prima cosa, Kyoya aveva scritto i vari nomi con i loro tratti salienti (dati a caso “per aumentare il divertimento”). Di fatto, gli abbinamenti erano quanto mai… curiosi…

Per esempio, il ruolo di “Principe che fa sognare tutte le donne” fu affidato a Gai – sensei e Chouji, mentre invece la parte del “Loli – shota” (cioè il ragazzo che nonostante la sua età sembra e si comporta come un bambino) toccò ad Asuma e Shino. Il ruolo “crudele manipolatore dotato di un faccino stupendo” capitò a Kiba e a Lee. Per l’atteggiamento “silenzioso e maturo” fu scritturato Kakashi, insieme a Naruto. Per la parte “Gemelli identici con atteggiamenti ambigui” furono scelti Neji e Iruka. Infine, per il ruolo “ragazza che si finge un ragazzo” fu scelto Sasuke. Anko fu riciclata nell’area “Silenzioso e maturo”.

Furono arruolati anche il Kazekage e suo fratello, nonostante fossero solo in visita diplomatica. Entrambi furono inseriti nella zona “Gemelli ambigui”. Gaara non capiva, ma disse solo: “E cosa mi date in cambio?”. Per fortuna passava di lì Crudele Manipolatore (alias Kyoya), che gli disse “Il pagamento per i Vostri servigi, onorevole Kazekage – sama, è una fornitura annua di impepata di cozze della famosa ditta “Ka & Ka” (l’autrice vi spiega: KAnkuro e KArasu). Questo fece crollare ogni meccanismo di autocontrollo di Gaara, che si iscrisse insieme al povero fratello, che tra l’altro aveva minacciato con l’incisiva frase “Accetta. Altrimenti non vedrai mai più la luce del giorno.”

Ora, tra gli host fervevano i preparativi. Tamaki era in fibrillazione. Andava in giro freneticamente cercando di qua e di là fiori, il suo libro preferito “Il manuale del Don Giovanni”, il suo orsacchiotto, i suoi appunti sul cuore delle donne… e ogni tanto si produceva in un discorso strappalacrime/romantico/fuori luogo. La solita roba. Kyoya era nell’ombra, e cercava senza posa di scardinare il sito della banca dove gli amministratori di Konoha avevano depositato i fondi del villaggio. Mori stava guardando fuori dalla finestra con atteggiamento da filosofo, anche se stava pensando alla parmigiana di melanzane. Honey giocava con il suo coniglietto e rompeva ad Haruhi, che si era rintanata in un angolo a meditare sulla stupidità delle loro azioni. Infine, i gemelli provavano e riprovavano le loro battute ambigue migliori. Insomma, il giorno dopo era il loro turno! Infatti avevano diviso le lezioni per giorni: un giorno si insegna la parte “principe”, l’altro si fa il “Silenzioso e maturo” et cetera et cetera.

Intanto Tamaki non reggeva più la situazione tanto era teso, ed esplose “OH, COME MI SENTO BENE! Finalmente avrò la prova di essere l’host migliore del mondo! Trasformerò questi immondi bachi in splendide farfalle! Proprio come ho fatto con te, Haruhi! Ah, sapessi come sono orgoglioso di me stesso!”

Haruhi ignorò il solito complimento, e andò a farsi un giro per il villaggio. Così, per ammazzare il tempo. E per evitare di ammazzare Tamaki.

Ovunque andava vedeva bende, reti, cicatrici, uomini mascherati, donne coi capelli dai colori improponibili, lotte all’ultimo sangue, invocazione a non so quale divinità della giovinezza… insomma, la passeggiata che doveva essere rilassante stava diventando un incubo. Ovviamente Haruhi stava interpretando il tutto come un pessimo presagio. Chissà come sarebbero andate le lezioni…

 

****

Dunque, dunque... non sono pienamente soddisfatta, ma va bene così... domani ne scrivo una più bella...

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Capitolo 3
*** L'amore che è tre volte proibito ***


Il Grande Giorno era arrivato. Oggi era appunto il turno della lezione “Amore tra fratelli gemelli che trascende il semplice rapporto fraterno”, e le vittime designate erano Neji, Iruka, l’onorevole Kazekage e Kankuro. Hikaru e Kaoru avevano provveduto a legare opportunamente Iruka e Neji alle sedie, mentre Gaara era lì di buon grado, col pensiero rivolto al mangereccio pagamento. Non c’era bisogno di legare Kankuro, dato che la sera prima il Kazekage l’aveva sottoposto a una seduta di “Vuoi vedere quali fantastiche nuove torture sperimenterò su di te se domani cerchi di scappare?”

E così i due gemelli erano pronti per la loro performance. Ma Kaoru non potè fare a meno di notare che i “gemelli identici” non erano poi così uguali. Insomma, due si somigliavano vagamente, ma gli altri due? Uno era abbronzato, sfregiato, alto, coi capelli castani, gli occhi neri e di almeno 10 anni più vecchio dell’altro, che era pallido come una mozzarella, dotato di una pelle perfetta, bassino, capelli neri e occhi bianchi. “Hikaru… non che io dubiti delle decisioni di Kyoya, ma sinceramente… non credi che abbia la cataratta? Voglio dire, questi due dov’è che sarebbero simili?” “Eh, Kaoru… lo sai che ha sempre avuto problemi di vista, il vecchio… Comunque, voi quattro! Ora non siete che incapaci, antiromantici, assolutamente poco credibili sia come fratelli che come ambiguità! Osservate e imparate, novellini!” in un batter d’occhio Hikaru cambiò atteggiamento e assunse un’aria derelitta. Kaoru subito si avvicinò e gli disse “Hikaru, fratello! Che cosa ti turba?” “Oh, Kaoru… stasera devo passare la notte fuori casa, e so già che ti lascerò nella sofferenza… tu, che vuoi sempre starmi così vicino, di sera…” “Hikaru! Per favore, non dire queste cose davanti a tutti…” “Ma Kaoru, lo faccio solo perché in quei momenti… sei così carino…”

Le tre vittime (Gaara non è considerato tale) vennero assalite da un attacco di convulsioni, idrofobia, ulcera, infarto… Poi Iruka, che ormai si era slegato, saltò su e disse “COME OSATE PENSARE CHE IO FARÒ UNA COSA COSÌ CON NEJI! LUI ERA UN MIO STUDENTE! COME PROFESSORE, NON POSSO PERMETTERE CHE CIÒ ACCADA!”

I gemelli si illuminarono in volto. “Davvero?! Non solo fate parte di un rapporto incestuoso tra fratelli con grande differenza d’età, ma siete stati ADDIRITTURA in rapporti studente/professore? Oddio, questo sì che è fantastico! Sai Kaoru, credo che forse Kyoya non ce l’abbia, la cataratta…”

“Hai ragione, fratello! Un rapporto così… è tre volte proibito! Ah, Iruka sensei, Neji, noi faremo di voi degli individui ai limiti della legalità!”

A questo punto intervenne Neji, che ormai stava andando in blocco cardiaco. Il povero fanciullo disse “Non diciamo scemate! Io e lui non siamo mai stati in quel tipo di rapporti, e mai ci saremo! Quindi, se questa scempiaggine è finita, io me ne tornerei volentieri a casa…” e detto questo, si incamminò verso la porta.

Ma i gemellini sono diabolici, giusto? E quindi anche loro avevano un asso nella manica… “Peccato… se non ti presti a questo giochetto, credo che questo libro intitolato “come togliere i sigilli indelebili dalla propria fronte senza dover morire” dovremo bruciarlo… tanto, a lui non interessa… vero, Kaoru?”

Neji si bloccò. Si voltò di scatto. Era trasfigurata. Nel suo volto si scorgevano i segni di un amore tormentato. Si diresse verso Iruka, che si era riseduto, e si sedette sul pavimento, appoggiandogli la testa sulle ginocchia, e dicendogli “Fratellone, non mi importa che il nostro sia un amore proibito… io ti amo lo stesso, e questa è una cosa che nessuno potrà mai cambiare…”

Iruka era oltremodo imbarazzato, e si allontanò come se si fosse scottato. Peccato che scappando si era trovato con le spalle al muro… “Fratello, non negarti! Lo so che anche tu mi ami e che ti vergogni per via del fatto che siamo fratelli!”

A questo punto Iruka stava quasi piangendo dalla paura. I gemelli si erano accorti dell’elemento poco cooperativo nella coppia, e dissero: “Non va, ragazzi. Neji è sopraffino, ma tu, Iruka… SEI UN INCAPACE!! Devi essere più spigliato, devi comportarti più tragicamente! Ricordati che siete fratelli, con una differenza d’età immensa e per di più in rapporti professore/alunno! Quindi, più pathos! E ora riprovate! Di corsa!”

Iruka era disperato, anche perché Neji si stava dando ai suoi soliti atteggiamenti da prima donna. Insomma, l’andazzo era il seguente: e perché non ti impegni abbastanza, che palle essere destinato ad avere sempre e comunque compagni imbecilli, e questo set fa schifo, i costumi che mi confeziona il sarto di famiglia sono migliori e compagnia bella. Allora Kaoru capì che era il caso di adescare anche Iruka, e gli disse in un orecchio: “Vedi come si atteggia? L’unico modo per farlo smettere è recitare meglio di lui! Quindi fuoco alle polveri, prof! So che sotto quella corazza di integrità morale si nasconde un Vero Debosciato!”

Iruka a questo punto si sarebbe volentieri impiccato, ma doveva dire che Kaoru aveva ragione: l’unico modo per scappare a quella tortura era assecondare i due diabolici fratelli. E quindi, arrossendo e vergognandosi come se fosse stato beccato a spiare nei bagni delle donne, e provò “Ehm…fratellino… non disperare, io…uh… anch’io…ti amo…?”

“NO! NO!! NOOOO!!! CHE COS’È QUESTO SCHIFIO? DEVI METTERCI SENTIMENTO, PASSIONE, AMORE! E ORA RIPROVA, SFREGIATO!”

Il povero piccolo sensei ci riprovò almeno venti volte, e ogni volta che sbagliava, Hikaru e Kaoru gli facevano dare una ripassata da Honey, che si era svegliato di malumore e aveva bisogno di un punching ball. Ma alla fine ci riuscì, e furono congedati. E quando gli Hitachiin bros si rifiutarono di consegnare a Neji il prezioso manuale sui sigilli, l’eburneo fanciullo ci rimase secco. Tutta la sua arte recitatoria sprecata! Non aveva neanche la forza di reagire, e venne portato a braccia in rianimazione da Tsunade.

Ma il lavoro non era certo finito: bisognava ancora sistemare i due sand sib, o mi sbaglio?

Ma dato che gli Hitachiin bros erano esausti, si concessero una pausa di qualche ora prima di riprendere a erudire le masse sull’arte dell’ambiguo amore fraterno.

 

***

e presto... ehehe... ho in mente un'ideona... preparatevi allo SHOCK!

ma dovrete aspettare un po'...

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Capitolo 4
*** Ah, l'amore fraterno... ***


“Bene, la pausa è finita! Iruka, anche tu sei riuscito a dare una parvenza di amore ardente come il tuo fratellino Neji! Quindi allenatevi a casa, che tra un mese appena c’è l’Esame Finale! E ora, l’onorevole panda e il suo fratellino bambolotto si facciano avanti, per favore!”

I summentovati sabbiosi si presentarono. O meglio, Gaara si presentò portando a spalla Kankuro, che si agitava come se fosse stato morso da una tarantola del deserto (o da uno scorpione della sabbia rossa… AHAHAHAHAHAH… ok, era una battuta pessima, non mi aspetto che la capiate). “Non va, Panda-sama, se tuo fratello non si calma come pensate di essere convincenti?” disse Hikaru, che era sdraiato in braccio a Kaoru per farsi coccolare. Gaara ripensò alle promesse mangerecce di Kyoya, e venne preso da una rabbia sì forte al pensiero di perdere la possibilità di mangiare un anno di cozze alle Ka & Ka cge prese da parte Kankuro e gli disse nell’orecchio: “Vuoi proprio sapere cosa si prova a vivere senza la pelle addosso? No, vero? Quindi, ASSECONDAMI.”. Kankuro voleva piangere. Perché doveva essere sempre angariato dal fratellino più piccolo? Una voce interna, la sua coscienza, gli rispose: “Perché se non vuoi morire giovane è l’unico modo. E ora, datti una mossa!”. Kankuro si ritenne sconfitto, e con molto imbarazzo ascoltò le istruzioni dei diabolici gemelli. Poi provò le scene con Gaara. Ma che strano, l’onorevole Panda-sama non aveva recepito bene il messaggio… infatti, la sua interpretazione era più o meno così: “Oh, fratellone! Lo sai che se non ti ho mai schiacciato come un lurido insetto un motivo c’è, ed è che tu sai cucinare come uno chef di haute cuisine! Quindi, amiamoci, ma prima fammi il brodetto di pesce con le capesante!” il povero Kankuro cercava di rispondere a tono: “Ma fratellino, oggi non avevo intenzione di cucinare, perché devo pulire la tua camera, che è sempre piena di sabbia… perché oggi non mangi la peperonata che è avanzata da ieri…?”. A quel punto Gaara prese il mento di Kankuro con le dita, e avvicinandolo pericolosamente alla sua bocca (gesto che mandò in estasi i gemellini) gli sussurrò: “Fratello, credevo che volessi almeno raggiungere i vent’anni… ma se stasera si mangeranno avanzi, allora forse… chissà, la tua ora potrebbe giungere un po’ in anticipo… non credi?” Kankuro aveva chiuso gli occhi, e tremando come una foglia provò a ribellarsi: “Ma Gaara, fratellino, se non pulisco la tua camera tutta quella sabbia sparsa potrebbe provocarti un eczema… e ciò potrebbe essere evitato se non cucinassi e impiegassi il tempo per pulire… insomma, la peperonata ti è sempre piaciuta, no? Che male c’è a mangiarla per due giorni di fila?”

Gli Hitachiin erano assolutamente in visibilio: un’altra relazione molto proibita! Già, perché questi due non solo erano fratelli (per davvero), ma la loro relazione era anche fondata sull’abuso! Ah, una storia così piena di cose oscure affascina sempre l’animo femminile! Hikaru disse pieno d’orgoglio: “Oh, ragazzi! Siete commoventi! Kankuro, i tuoi INUTILI, VANI tentativi di opporti a tuo fratello sono così SENZA SPERANZA che fanno tenerezza! E tu Gaara, sembri davvero un dominatore crudele! Oh, che coppia fantastica! Guardate, avete fatto commuovere il mio adorato fratellino!”

Difatti, Kaoru era in preda a lacrime di commozione. Gaara interpretò la cosa positivamente, e continuò a seviziare il suo povero fratellino sottomesso, che voleva scappare con tutte le sue forze. Ma non gli fu concesso, dato che Gaara lo aveva buttato per terra e gli si era seduto sopra. Il pubblico stava svenendo dato l’alto livello drammatico della scena. Inoltre le battute di Gaara aumentavano il pathos, dato che erano tutte sull’abusivo andante, cose tipo “Mio bel fratellino sottomesso, se non si fanno le cose a modo mio, stasera potrei punirti… e tu capisci cosa intendo, vero?” Povero Kaknuro. Comunque, il pubblico era in estasi e mandava gridolini di gioia (per inciso, il pubblico era composto da Tamaki, che si agitava così tanto da far pensare che in sala ci fossero un centinaio di persone). Evidentemente le relazioni amorose facevano breccia più nel cuore di Tamaki che nell’animo femminile.

Comunque, dato l’alto livello delle performance delle coppie, esse furono congedate e caricate di compiti a casa in vista dell’imminente esame di fine quadrimestre. E il giorno seguente… era il turno del “Principe che fa impazzire tutte le donne”, e Kyoya aveva in mente una cosetta niente male…

 

***

non posso commentare, ci sentiamo alla prossima

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Capitolo 5
*** Kyoya!? Ma in fondo me lo aspettavo... ***


La lezione di amorosi costumi era in procinto di cominciare. Oggi era il giorno del principe azzurro (per inciso, Gai e Chouji), e ovviamente Tamaki era eccitatissimo. E si sa, quando Tamaki è eccitato si dà al suo hobby preferito: scassare le balle. La sua vittima di oggi era Haruhi, cioè la sua preferita. Infatti, le stava saltellando intorno e le chiedeva “Haruhi, ti piaccio di più quando faccio la faccia da principe o gli occhioni da cucciolotto sperduto?” e Haruhi, senza la minima malizia, gli rispondeva “Veramente io non noto mai la differenza…”. E ovviamente Tama – chan si rifugiava nell’angolino tutto depresso. Ma questa è la normalità. Kyoya invece era in atteggiamenti a dir poco inquietanti. Camminava su e giù per la stanza, guardando irritato l’orologio e imprecando sottovoce. Tutti i presenti che avevano un minimo di sale in zucca erano estremamente preoccupati, e pregavano perché nessuno finisse ucciso.

All’improviso, una tempesta di fiori di ciliegio entrò dalla porta, e un glorioso Gai vestito da cavaliere irruppe nella sala gridando “ECCOMI QUI, SONO ARRIVATO! GRAZIE AL POTERE DELLA GIOVINEZZA ESUBERANTE, RIUSCIRÒ A DIVENTARE L’UOMO IDEALE PER OGNI FANCIULLA!” mentre Chouji aveva il solito atteggiamento da mangione (adorabilie!). Tamaki era abbagliato. Aprì la bocca. Poi la richiuse. Poi la riaprì e disse: “AAAAAH!! FINALMENTE QUALCUNO CHE HA CAPITO IN PIENO LO SPIRITO DEI MIEI INSEGNAMENTI!! OH, SONO COMMOSSO! SOPRACCIGLIONE – SAN, FARÒ DI LEI UN VERO PRINCIPE!”

“Grazie, ragazzo - sensei! Mi impegnerò col potere della giovinezza!”

“SOPRACCIGLIONE – SAN!”

“RAGAZZO – SENSEI!”

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ma il vero problema era Chouji, che non collaborava molto. Anzi, si era seduto al tavolo con Honey e lo stava depredando di tutte le torte. Honey piangeva disperatamente invocando l’aiuto di Mori, che non poteva intervenire perché stava cercando di calmare il pessimo umore di Kyoya. Tamaki si offese molto, e richiamò il ciccino all’ordine: “COSI’ NON VA, CICCIO – SAN! DEVI ESSERE PIÙ  STILOSO! DEVI AVERE PIÙ CHARME, PIÙ TENSIONE DRAMMATICA! QUANDO MANGI, DEVI DARE L’IDEA CHE TI STAI STRUGGENDO PER I MALI DEL MONDO! Guarda, ti faccio vedere!” Ciò detto, si sedette al tavolo ignorando il pianto disperato di Honey e prese la torta in mano. Assunse l’aria più derelitta possibile e disse “Oh, come posso mangiare con calma, mentre so che nel mondo esistono persone come la mia amata figlioletta Haruhi, che sono costrette a mangiare un giorno sì e uno no? Oh, se solo potessi far assaggiare questa fantastica, buonissima torta a tutti coloro che sono così sfortunati da non poterla gustare…”

Chouji non aveva ascoltato una parola e guardava con desiderio la torta rapita. Tamaki decise che era fortunato, perché gli toccava poco lavoro, dato che Gai era una matricola dal talento naturale, e Chouji un caso irrecuperabile. Stava per assegnare le scene da provare, quando una cosa terribile successe. Le porte sbatterono. Si udì uno stormir di foglie, e la luce saltò (nonostante fosse pieno giorno). Tamaki si agitò, Honey pianse, i gemelli se ne fregarono bellamente, Haruhi cercava di consolare Honey, Gai e Chouji si misero in assetto da guerra e Kyoya assunse un’aria felice. Si fece avanti e disse: “Finalmente siete arrivati! Siete in ritardo mostruoso, gentaccia!” Una voce profonda e paurosa rispose “Ci scusi Capo, ma lei sa com’è… Deidara passa in bagno un’eternità prima di uscire, e ci ha fatto fare ritardo a tutti! E poi Zetsu voleva mangiare Kisame, e si sono messi a litigare...”

Gli host credevano che i nove di nero vestiti fossero una succursale dell’esercito personale di Kyoya, ma Chouji aveva capito. Gai si fece avanti e disse: “VOI! Mi sembra di avervi già visto…” “Già!” rincarò Chouji. “Voi siete la famigerata Akatsuki! Cosa ci fate qui?” “Akatsuki? Sei sicuro, giovane allievo un po’ cicciottello?” chiese Gai. Chouji lo ignorò e cercò di ribattere, ma poi si rese conto di una cosa… “ehy… ma non avete mica chiamato capo quel ragazzo occhialuto….?”. Hidan rispose “Certo. Lui è il nostro capo, e ci ha convocati qui per oggi. E se Kami vuole, dovrebbe anche dirci perché.” Tobi era molto emozionato e saltò in braccio a Kyoya, dicendogli “Capoooo! Che bello rivederti! Allora, come va il tuo secondo lavoro?”

“Molto bene, Tobi. Comunque non vi ho convocati qui solo per rivedervi. È che mi servite per un progetto.”

Intanto Tamaki guardava male Kisame e gli faceva le boccacce. Il povero uomo squalo si offese e dosse “Ah sì Che genere di progetto? Devo ammazzare quel biondo che mi guarda male?”

Tamaki andò a nascondersi dietro a Mori, mentre Kisame sfoderava lo spadone e cercava di raschiargli via il suo bel faccino.

“Basta Kisame! Non devi uccidere Tamaki, che è una fonte di guadagno!”
Kisame sbuffò e disse: “Ti è andata bene, biondo. Ma se fossi in te, non andrei più in giro da solo, la sera….”

“Basta con queste sciocchezze!” si intromise Kakuzu. “Il Capo ci ha parlato di un progetto fruttuoso, giusto?”

Kyoya si sistemò gli occhiali sul naso e disse “Effettivamente, sì. Avevo intenzione di aggiungervi nel progetto “Diventa un host”, perché si sa, i cattivi ragazzi sono più ambiti. Vi ho già smistati nelle varie categorie. Da domani, Comincerete anche voi l’addestramento!”

“EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH?!?!” fecero tutti. Tutti tranne Itachi, che stava pregando mentalmente con queste parole: “Ti prego, fa che non mi tocchi l’amore fraterno.”

Kakuzu era entusiasta: se riusciva ad accaparrarsi una ricca pollastra, avrebbe potuto lasciare l’Akatsuki e vivere felice, contento e mantenuto, dopo aver truccato il testamento della dolce metà. Zetsu, che in fondo è un timidone, era arrossito e chiedeva conforto alla sua personalità alternativa, che lo stava consolando. Kisame stava pensando “Anche se il mio corpo flirterà con le altre, il mio Cuore resterà per sempre fedele a Itachi – san!” Tobi era eccitatissimo e saltellava in giro, chiedendo a Deidara “Posso allenarmi con te? Facciamo che tu sei la bella fanciulla, e io ti devo conquistare!”, ma il femmineo biondino non era d’accordo, e per rendere chiaro il suo punto di vista gli diede una testata, per essere più libero di pensare a un modo per far ingelosire quel ghiacciolo di Sasori. Parlando del ragazzo – pinocchio, lui sì che se ne fregava. Stava giocando a carte con il Membro Misterioso, e discutevano sull’inutilità della missione che il Capo aveva pensato.

Hidan era disperato: la sua religione non permetteva di avere rapporti eterosessuali, né di dedicarsi ad attività in cui tutti restavano in vita. Insomma, un casino così non si era mai visto.

Comunque, io ho sbirciato nel taccuino di Kyoya, e la divisione dei ruoli è:

Itachi: Ragazza che si finge un ragazzo

Kisame: Ragazza che si finge un ragazzo

Kakuzu: Loli shota

Hidan: Principe che fa impazzire tutte le donne

Sasori: Loli shota

Deidara: Silenzioso e maturo

Zetsu: Loli shota

Tobi: Crudele manipolatore

Membro Misterioso: Jolly, nel caso qualcuno stia male o che so io.

Insomma, un’ulteriore tempesta stava per investire il villaggio.

 

****

ricapitoliamo: devo studiare economia, italiano, arte, inglese e francese. Ma sto scrivendo fan fiction di dubbia moralità. È forse questa la giovinezza??

Tra l'altro, non mi aspettavo che qualcuno capisse la battuta sullo scorpione... AHAHAHAHAHAHAHA lo so, lo so, sono un mito... ammazza quanto ho scritto, comunque.

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Capitolo 6
*** Hidan, ma cosa ci combini? ***


popopopo

SPOILER ALERT!! questo capitolo contiene un grosso spoiler per chi non ha letto il capitolo 328. leggete a vostro rischio.

 

La notizia che i famigerati Akatsuki e il loro misterioso capo erano nel villaggio pronti per la rieducazione sentimentale accese diverse correnti di pensiero, tra cui le più degne di nota erano "Anche se sono cattivi sono belli e carini" e "Anche se sono belli e carini sono cattivi". Tsunade non gradiva l’idea di avere in giro per il paese un branco di mukenin scomunicati, ma cosa ci poteva fare? E poi erano lì con il loro capo, che per il momento non aveva intenzione di far del male a nessuno. E così, i crudelissimi si aggiravano per il villaggio. Tranne Hidan, che era stato spedito a lezione (è ancora il giorno del principe, ricordate?)

Il suddetto monaco era in crisi mistica. Il suo dio non permetteva le relazioni eterosessuali. Non permetteva che qualcuno restasse vivo se era possibile ucciderlo. Non permetteva che un biondaccione gli insegnasse i metodi per cuccare. E così, ricapitoliamo: Gai stava provando le scene migliori di Tamaki, Chouji rubava i dolci a Honey e Hidan, per redimersi dai suoi peccati, cercava di convertire alla sua religione Mori – senpai. Tamaki non gradiva la dimostrazione di poco interesse di cui Hidan si era reso colpevole. Soprattutto perchè The King vedeva un discreto potenziale nel bel faccino del frate. Così disse a Gai "Sopracciglia – san, perché non provi le scene usando quello pseudo monaco che cerca di convertire Mori a non so quale culto?". Il sopracitato monaco non cercò di sottrarsi: in fondo Gai, per quanto affascinante, alla moda, perfetto e tutto, era un uomo, no? E quindi la cosa era perfettamente in linea col suo credo. E così, la performance di Gai ebbe inizio: "Oh, tenera fanciulla, *sguardo da principe* lo sai che io amo la giovinezza che irradia da te?". Hidan arrossì da morire e si coprì la faccia con le mani. Era la prima volta che qualcuno lo chiamava "tenera fanciulla"! E poi… che uomo molto affascinante, quel Sopracciglia - san!! (ricordatevi che l’uomo con cui Hidan passa più tempo è Kakuzu…) Tamaki era molto eccitato. La tenera fanciulla era arrossita! Ah, aveva visto giusto! Sopracciglione – san aveva proprio un grande talento per l’arte amatoria. Ma ora era il turno della timida verginella, quindi Tamaki istruì anche lei (scusate, lui) e gli ordinò di usare Chouji come manichino. Hidan, che si era ripreso, andò da Chouji, e quando si guardarono in faccia… si riconobbero. "Ah!! Tu sei quello che nella storia vera ucciderà Asuma – sensei!"

Hidan si spaventò e gli disse "No, no, cosa dici! È stato il mio gemello malefico!" "Ah..se lo dici tu… ma ti tengo d’occhio!" disse il ragazzo/farfalla con aria truce.

E così Hidan provò le sue battute con Chouji. La scena che si prospettava era tale: il quasi prete teneva una rosa in bocca, e intanto diceva cose tipo "Mia bella fanciulla un po’ cicciottella, che ne dir…." Ma non fece in tempo a finire. Chouji, molto offeso dal commento sulla sua forma fisica aveva dato a Hidan una bella ginocchiata nei gioielli di famiglia. Non l’avesse mai fatto! Si levò un gemito dalla connotazione altamente oscena, tanto che fece arrossire tutti i presenti. Chouji era sconvolto: da quando in qua un calcio tira fuori certi rumori?

Intanto Hidan era al settimo cielo e diceva "Che cosa fantastica! Non solo non contravvengo ai principi della mia religione, ma mi picchiano anche! Ah, è come essere in paradiso..." (Per chi non lo sapesse, Hidan è capace di invertire i recettori del dolore con quelli del piacere. Grande tecnica, grande davvero...). Tamaki aveva una cosa da dire a Chouji: "SEI STATO ASSOLUTAMENTE... SPLEN – DI – DO! Non so quanti sono capaci di ciò che hai fatto tu! Ti avevo giudicato male, Cho – chan! Oh, quanti talenti naturali mi sono capitati! Vedrete, all’esame di fine quadrimestre farete un figurone!"

Comunque il povero piccolo Chouji era davvero sconvolto, e si rifiutò di continuare e meno che non gli cambiassero il partner. Invece Hidan era ben contento, dato che gli erano capitati dei compagni di esercitazione tanto disponibili a lodarlo e all’occorrenza menarlo. Ma il passo finale verso l’innamoramento avvenne quando Kyoya disse "Non va ragazzi, abbiamo degli ammanchi di bilancio. Da domani, dobbiamo diminuire torte e fiori, capito?". Gai, ovviamente infervorato, intervenne e disse: "GIAMMAI! LE DELIZIOSE TORTE E I GIOVANILI FIORI NON SONO SPRECHI! I SOLDI NON SONO IMPORTANTI, ESSI SERVONO SOLO AD INARIDIRE IL CUORE DEGLI UOMINI! OH, SPORCO DENARO!" Hidan rimase folgorato. Cadde per terra dall’emozione. Quando si rialzò credette di aver avuto un’allucinazione uditiva. Per la prima volta nella sua vita, qualcuno diceva che i soldi non erano importanti. Nella sua prava organizzazione erano tutti ossessionati dai soldi, chi più e chi meno. Ma il termine di paragone di Hidan era Kakuzu, che come ben sappiamo venderebbe sua madre per duemila lira IVA esclusa.

Allora il quasi prete prese le mani a Gai, si inginocchiò davanti a lui e disse "La prego, Sopracciglione – san, diventi il mio nuovo dio! Le assicurò che sarò un sacerdote perfetto, e divulgherò il Suo culto in tutto il mondo! Mi farò anche crescere le sopracciglia, e mi taglierò i capelli a scodella!"

Gai non sopeva cosa dire, ma dato che in fondo in fondo è un narcisista, acconsentì con tali parole "Deh, mio giovane neofita, ti permetto di fondare una religioneche si basi sulla mia filosofia di vita: LA GIOVINEZZA ESUBERANTE! Adesso vai in pace e predica la mia parola!"

Hidan non se lo fece ripetere due volte, e quando la lezione finì si fiondò tutto eccitato e su di giri dai suoi compagni Akatsuki, che erano andati a sbronzarsi in compagnia di Jiraiya – sama. "RAGAZZI! MI PIACE QUESTA RIEDUCAZIONE SENTIMENTALE! È UNA VERA FIGATA!" "Perché? Cosa ci fanno fare?" chiese Kisame, che era già entrato in ansia da prestazione. "Niente di difficile, tanto fanno tutto loro! Ti usano come manichino, ti picchiano, dicono che i soldi non sono importanti… E poi lì c’è il mio nuovo dio, il dio della GIOVINEZZA ESUBERANTE!! Vedrete, piacerà tantissimo anche a voi!"

E ovviamente, i poveri Akatsuki capirono che quella storia non portava con sé nulla di buono. Iniziariono a chiedersi se forse invece di fare i criminali era il caso di rilevare il chiosco di sushi paterno…

Quelli più preoccupati erano quelli a cui toccava il ruolo di "Ragazza che si finge un ragazzo", dato che il suddetto toccava a Kisame, Itachi e… SASUKE!!

Potete immaginare il clima che aleggiava nel villaggio.

****

E dunque? Che bello scrivere questo capitolo, anche se il blocco dello scrittore mi ha ucciso.

Ah! Tra poco esame della patente... lo so che non ve ne frega niente, AHAHAHAHAHAHAH

 

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Capitolo 7
*** Kisame, che tombeur de femmes! ***


 

Ebbene, oh lettori, oggi è il giorno in cui succederà un macello. Finalmente i due fratelli separati da tempo si reincontreranno, tra pianti e stridor di denti. E sferragliare di kunai e colpi di sharingan, mi azzarderei ad aggiungere.

Il giorno crudele si aprì in modo molto poco incoraggiante: il membro del mistero stava cantando sotto la doccia, e come tutti ben sanno il membro del mistero è la Stonatura fatta persona. Il suo canto dai toni terrificanti risuonava in tutto il villaggio, causando suicidi e rabbia indiscriminata. Ma non lo sapete che il Terribile Jutsu del membro misterioso è il “distruggi il cervello della gente col tuo canto angelico no jutsu”? ora lo sapete. E un altro nefasto presagio era la diffusione, avvenuta nottetempo, di numerosi volantini che pubblicizzavano un nuovo culto, noto come “Diventa un adepto della nuova religione della Giovinezza Esuberante!”. 

Comunque, non divaghiamo troppo. Kisame era molto abbattuto. Presto avrebbe dovuto andare a lezione, e sinceramente non aveva voglia di tenere a bada due marmocchi egofissati con complessi di superiorità il grande e d’inferiorità il piccolo. Che pazienza, con questi divi.

Itachi invece era convinto che oggi avrebbe concluso la piccola controversia con l’adorato fratellino. Ah, chissà se era meglio dirgli “Perché sei così debole?” o “Io lo so perché sei così debole…”? “Kisame! È più incisiva una domanda retorica o un’affermazione coi puntini di sospensione?”. Kisame tremò. Poi disse “Non so, ma se ti muovi allora puoi chiederlo a Sasuke stesso, no?”. Itachi riflettè. Poi disse “Sì, hai ragione. Andiamo, ho proprio voglia di irrobustire i suoi complessi di inferiorità. À la guerre comme à la guerre, si dice a Konoha.”

E così misero le gambe in spalla e arrivarono al terribile luogo dove si tenevano le triste lezioni. Una volta arrivati, l’incontro meno auspicabile avvenne. Eh sì, doveva succedere prima o poi. Il fratellino complessato si trovò davanti al fratellone complessatore. La tragedia era imminente. Si sentiva nell’aria un rumore che incitava alla lotta feroce. Per inciso, tale rumore era un sonoro *SQUICK!*. Subito Sasuke sclerò. Si mise a gridare, si sbattè per terra, gli venne un attacco epilettico e infine strillò “TUUUUUUUUUU!!! PAROLA MIA, OGGI TI UCCIDO!”

Il fratellone invece era calmo e tranquillo. Kisame intanto si era messo tra i due fratelli belligeranti e stava trattenendo Sasuke, che con rabbia gli stava mordendo un braccio per liberarsi. “Itachi! Cacchio, svegliati! Non lo vedi che mi sta divorando? Digli una frase a effetto, così si calma!”

Itachi decise che in fondo il suo fedele compagno di sventure non c’entrava con le rivalità tra fratelli, e disse al fratellino indemoniato: “Sei debole. Perché sei debole?...perchè ti manca…UN POLLO DI GOMMA.”

Tutto si zittì. Non si sentiva volare una mosca, l’unico suono nell’aria era l’eco di uno *SQUICK!* ormai morente. Poi il fratellino disse “no… non è vero… MALEDETTO! Ok, un Pollo di Gomma non ce l’ho, ma almeno io… ho il FASCINO!! E tanto per dirne una, sono IO il più bello della famiglia! (e sono l’erede universale dei soldi degli Uchiha)”

A questo punto Itachi non ci vide più si scagliò addosso al fratellino e cominciarono a fare a botte. Kisame era ancora tra di loro, e nel tentativo di placarli le stava prendendo lui. Finalmente Tamaki uscì dalla porta e disse “Ragazze! Siete tutte in ritardo! Dentro, la Maestra vi sta aspettando!”

Ciò detto, afferrò tutti e quattro e li portò nella funesta sala delle lezioni.

Haruhi aveva la stessa identica voglia di fare lezione che avrebbe avuto un palo della luce, ma si fece animo. In fondo, doveva ancora 5 milioni di yen al club. Ma non potè fare a meno di notare che davanti a lei non c’erano tre tenere fanciulle, bensì una fanciulla e due uomini che di femminile avevano ben poco. “Ehm… scusate, ma siete sicure di essere tutte ragazze? Voglio dire, quella blu di certo è una femmina, ma voi due mi sembrate piuttosto uomini…”

Itachi e Sasuke erano sconvolti. Era la prima volta che qualcuno non li prendeva per ragazze. Itachi soprattutto era molto arrabbiato. Insomma, tutti gli sforzi che aveva fatto per sembrare una donna erano stati vani?

Comunque il più scioccato era Kisame. A lui non era mai capitato di essere scambiato per una ragazza. Cacchio, lui si riteneva un tipo abbastanza virile, no? E invece…

Kisame era in lacrime e cercò di scappare, ma Itachi lo fermò in tempo, e la lezione potè cominciare.

“Bene, ragazzi. Ovviamente tu” disse indicando l’uomo pesce “fai particolarmente attenzione.”

In breve spiegò ai tre le scene da provare, e poi li fece provare tutti insieme. Alla fine, Kisame era quello che riusciva più gradito ad Haruhi, e quindi la Maestra aveva deciso di farlo allenare in simultanea, ovvero con due fanciulle da intrattenere. In questo caso, i virilissimi fratelli Ventaglio (gli Uchiha).

“ehm… io non saprei… cosa devo fare…?” si chiedeva Kisame. Intanto Itachi era convinto che per riparare alla Suprema Offesa sul Fascino bisognava far innamorare di lui Kisame. Quindi con ben poca timidezza si sedette in braccio al summentovato uomo pesce e avvicinandosi al suo orecchio (perché ce l’ha!) gli disse “Non m’importa anche se siamo due ragazze… ti aspetto nello sgabuzzino dei bidelli tra mezz’ora… lo sai che con Quella tecnica posso far durare qualunque cosa ben 72 ore…”

Kisame stava perdendo litri di sangue dal naso, quando il fratellino, che ovviamente voleva difendere l’unica cosa in cui superava il fratello, abbracciò il pescecane da dietro e avvicinando la sua bocca a quella dell’altro (in breve Sasuke sta per baciare Kisame) gli disse “Provami che è vero quello che si dice degli uomini di colore (blu in questo caso)… oppure puoi solo provarmi e basta… ti accorgerai che i geni migliori della famiglia li ho ereditati io…”

Kisame era così arrossito che non lo si distingueva dal divano (che era bordeaux). Intanto si chiedeva “Sasuke o Itachi? Sasuke o Itachi? NON POSSO SCEGLIERE, IO LI ADORO ENTRAMBI!”

Alla fine, l’uomo di blu rivestito decise che era il caso di provare le sue recentemente acquisite abilità di Host. D’altra parte il Capo lo guardava, doveva dare prova di essere degno di ogni genere di missione. Così abbracciò tutte e due le pulzelle e disse “Ragazze, basta litigare su di me. Si può fare a giorni alterni, no?”

“NO!!” fu la risposta unanime. Itachi rincarò la dose dicendo “Tu devi scegliere solo una di noi! E sceglierai me, perché ci conosciamo da anni, abbiamo gli stessi interessi, conviviamo, mangiamo insieme, dormiamo nella stessa stanza e ci siamo anche fatti il bagno insieme alle sorgenti termali, quindi…!!”

Sasuke si sentiva in svantaggio e replicò “Ma allora che palle! Non è meglio provare qualcosa di nuovo ogni tanto? Io non ti ho mai conosciuto, quindi sarà tutto eccezionale…. ed eccitante…” disse in tono mooolto sensuale.

Kisa – chan stava morendo di emorragia nasale, ma quando stava per replicare Itachi ribattè “Sì, appunto! Kisame, io so cosa ti piace e cosa no! Ti farò tutti quei giochetti di cui mi hai parlato quella notte che Deidara ti ha fatto ubriacare!”

E via così. Alla fine Kisame fu portato di corsa da Tsunade, data la grande quantità di sangue che aveva perso.

Tamaki era dubbioso. Da una parte, l’uomo pesce aveva dei lineamenti bruttarelli, ma evidentemente aveva successo con le donne, dato che quelle due donzelle sembravano alquanto attratte… mah, si sarebbe visto all’esame finale…

E il giorno dopo sarebbe toccato ai Loli – shota… AH!

 

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Capitolo 8
*** Sasori e dolcetto, loli shota perfetto ***


Mi vergogno molto del titolo. Mi sono accorta troppo tardi che aveva reminescenze fasciste, e io odio il fascismo. Ma fare la rima è stato così difficile! Specialmente perchè le uniche parole che facevano rima con perfetto erano "rossetto" "moretto" e schifi simili.

 

****

 

Si udivano rumori strani dall’aula delle lezioni. Ma non era il nostro beneamato *SQUICK!*, bensì un ripetuto *SBONK SBONK SBONK*. Tale rumore era causato da Asuma – sensei, che stava sbattendo la testa contro il muro. Ciò era causato dalla privazione a cui era stato sottoposto da Honey. Infatti, il piccolo senpai supponeva (a ragione) che un loli shota non è credibile se fuma come un turco. E quindi gli aveva tolto le sigarette (ma soprattutto le canne), mandando il barbuto sensei in crisi. Aveva anche intenzione di rasargli la barba, ma il povero Asuma non stava fermo abbastanza a lungo per avvicinare un rasoio senza tagliargli la testa. Intanto i loli shota rimanenti erano stati messi fuori dalla porta. Honey aveva deciso di occuparsi di Asuma per primo, e poi di dare una tranquilla ripassata ai lolitini rimanenti. Kakuzu aspettava l’inizio della lezione contando i soldi che il capo gli aveva dato da amministrare, Zetsu parlava con la sua doppia personalità, Shino insegnava i numeri del circo equestre alle sue pulci e Sasori giocava con le bambole.

Ma torniamo al povero Asuma, che stava andando in grave crisi. In condizioni normali non aveva mai rinunciato alle sigarette e agli spinelli per più di dieci minuti, e stava cominciando a dare segni di inquietudine. Parlava con creature invisibili dicendo “Oh, da quanto tempo non ti rivedevo, zio Gino… dall’ultima crisi di astinenza, mi pare…”

Honey credeva che Asuma stesse scherzando, ed era tutto contento. “Taaaaakashì, vieni a vedere! Questo Asuma – chan si comporta come un bambino, ha degli amici invisibili! Su su, aiutami a mettergli i pantaloni corti!”. Mori, dato il suo grande cuore, non aveva intenzione di deludere Honey, e mise Asuma in tenuta bambinesca. Adesso non portava più i suoi vestiti d’ordinanza, ma pantaloncini a mezza coscia e la maglietta bianca. Immaginatevi le gambe di Asuma. Sì, sono belle e muscolose, ma purtroppo non c’è niente da fare. Sono irrimediabilmente, evidentemente pelose. Quindi immaginatevi la scena. Roba da farvi sanguinare gli occhi.

Mentre Mori gli cambiava i vestiti, Asuma cantava le canzoni peggiori dei Pooh. Alla fine si mezzo riprese e Honey ne approfittò per dirgli come si doveva comportare. Asuma non ci capiva niente di niente. Per lui, Honey aveva l’aspetto di un grosso coniglio rosa che canticchiava canzoncine assurde. Ma intuì che se dava ascolto a quelle canzoncine, avrebbe finito in fretta, di conseguenza avrebbe potuto riprendere la pausa cannetta che tanto gli mancava. E così ci provò: si mise a parlare in falsetto, a saltellare di qua e di là e a mangiare dolci. Honey approvava, ma tutti gli altri ritenevano che la scena fosse grottesca. Oltremodo inguardabile. E così Tamaki intervenne dicendo “Va bene, va bene, ci vediamo all’esame, ma ora fuori di qui. Adesso!”

Asuma obbedì con gioia e scappò fuori dall’aula senza rimettersi i vestiti d’ordinanza. Ovviamente appena fuori dall’aula si accese l’onnipresente sigaretta, riguadagnando quindi un atteggiamento degno di un essere umano. E di conseguenza la coscienza di sé. Per cui si rese conto che andava vestito in modo assolutamente indecente. Dopo un’umiliazione cotale, il povero Asuma si chiuse in casa per una settimana, uscendo solo per cercare di assassinare coloro che l’avevano visto in tali atteggiamenti (cioè Zetsu, Kakuzu e compagnia).

Ma torniamo al presente. Asuma è ormai scappato coperto di vergogna, e Zetsu, Shino e Sasori sono entrati. Inutile dire che Honey ha subito avuto una spiccata preferenza per Sasori, che stava ancora giocando con le bambole.

Comunque vestì tutti gli allievi da bambini. Kakuzu specialmente era uno spettacolo: i pantaloncini rossi a nuvolette nere erano una vera sciccheria su di lui. Senza contare i suoi grandi occhioni da bambino e il lecca - lecca… assolutamente imperdibili.

Zetsu invece appariva strano. Intanto non era riuscito a entrare in una maglietta, quindi Honey aveva tagliato il cappottone dell’Akatsuki all’altezza del ginocchio, dicendo “Tu sarai una bambina! Sei troppo carino per essere un maschio!”. Anche se le sue grosse foglie non corrispondevano molto alla descrizione “carino”. Specialmente perché in quel preciso momento stava divorando un povero cagnolino innocente che passava di lì.

Shino non era messo meglio, comunque. Lui non era stato vittima del “pantaloncino corto no jutsu”, ma era stato amputato del cappotto e degli occhiali da sole. E adesso era lì, che si sentiva nudo e molto umiliato per aver mostrato le sue grazie al mondo. Non lo sapete che gli Aburame possono mostrare occhi SOLO TASSATIVAMENTE ASSOLUTAMENTE agli insetti, e la pelle nuda (soprattutto quella della faccia) al legittimo coniuge? Quindi potete immaginare che Shino si senta deflorato. Anche se all’esterno non faceva una grinza, dentro di sé piangeva amare lacrime, pensando che i suoi genitori lo avrebbero ripudiato e che nessuna donna avrebbe mai voluto sposare un uomo così svergognato da mostrare il suo muso di fronte a più persone.

Sasori invece era un Tesoro. Nel vero senso della parola. Con la tenuta da loli shota non sembrava né grottesco né inquietante. Sembrava quasi che fosse nato per quel mestiere. Era così adorabile, con la sua salopette e le bamboline in braccio! Veniva voglia di abbracciarlo e offrirgli i dolcetti. Quando giocava alla cerimonia del tè con le bambole era dolcissimo! E con la sua voce da bambino poi… insomma, era così Carino, così Dolce, così Amabile…… CHE CARINO!!

In breve, pareva un fiore in un campo di ortiche (e non sto parlando solo di Zetsu). Avete presente Cenerentola e le crudeli matrigne/sorellastre? Ecco, l’effetto era precisamente quello. Così Honey decise di riciclare Zetsu, Kakuzu e Shino nel ruolo di Crudeli Sorellastre/Matrigne del povero, innocente, dolcissimo Sasori. Ovviamente, la matrigna è Kakuzu.

Una volta spiegate le scene, i quattro si adoperarono per recitarle al meglio. Dovevano ammettere che il loro ruolo di cattivi li attraeva ben di più di quello che gli era stato affidato in precedenza….

 

****

Sul serio, Sasori chan è nato per essere un loli shota. GUARDATE CHE FACCINO!! *_*

Come si fa a non adorarlo? Anche se il mio Akatsuki preferito è sempre stato e sarà in secula seculorum Kisame. GO GO GO KISAME!! SHARKS RULEZ!!

 

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Capitolo 9
*** Il clamoroso Fuori Tema ***


Kakashisuocerinaperfetta

Il piccolo Sasori era stato rivestito di stracci, ma era sempre, inesorabilmente, assolutamente CARINO. Aveva un’espressione lacrimosa e stava pulendo per terra aiutato dalla sua fedele marionetta Hiruko. L’effetto, nonostante l’urfida bambola, era ovviamente ADORABILE.

Le sorellastre erano spaventose, invece. Shino, in arte Shinostasia, portava un vestitone che lo faceva assomigliare a uno spaventapasseri. Ma tale vestito aveva il pregio di avere il collo alto, imperciocchè copriva il volto del pulcioso fanciullo. Zetsu invece era agghindato con così tanti frizzi e lazzi che pareva una meringa. E ovviamente le sue grosse foglie non miglioravano l’aspetto. Ma il vestito pareva appetitoso, quindi neanche Zetsuveffa si lamentava. Kakuzu, che da ora in poi sarà chiamato La Matrigna Kattiva, portava il solito vestito da Akatsuki. Diceva che non aveva tempo da perdere a cercare un vestito decente, ed era molto contento di essersi tolto i pantaloncini da loli shota.

"Sasorentola! Dai da mangiare alle pulci!" "Sasorentola! Mettimi il cerone nero!" "Sasorentola! Datti una mossa! Il tempo è denaro!"

La povera Sasorentola, che era buona e cara, faceva i lavori che le erano comandati. Era così carina, quando si chinava a pulire per terra! (ricordatevi che a quei tempi non avevano ancora inventato il passastraccio). Comunque, la povera, povera Sasorentola puliva e conversava con la sua marionetta, finchè non arrivò un giovanile postino (Lee) che annunciò a La Kattiva Matrigna "Oh potente Matrigna, questa sera il principe Gai terrà un ballo per scegliere la sua sposa! Mi raccomando, non mancate, poichè voi avete ben tre figlie in età da marito!"

Ovviamente Matrigna Kattiva aveva intenzione di sposare il ricco principe a una delle sue figlie, se possibile a Zetsuveffa, che era la sua preferita. Ma Sasorentola non restava lì a guardare... "EHY! ANCH'IO VOGLIO ANDARE AL BALLO!! ANCH'IOOOOOOOOOO!!" Shinostasia trasalì a tanta osadia (esiste "osadia" in italiano?) e disse "Puoi venire solo se prima finisci le faccende di casa!!" la povera sguattera disse "Ehm... le ho già finite...". Il naso di Sasorentola si allungò a dismisura. La Matrigna Kattiva sobbalzò e disse "TU! Osi mentirci? Sai che dato che sei una marionetta ti cresce il naso se dici le bugie! Quindi vai a finire i mestieri, e SE finirai in tempo, allora potrai... non so, fare da lacchè sulla carrozza. Ricordati che devi ancora ripagarmi di tutto il cibo che mangi!"

Sasorentola, molto avvilita, tornò al lavoro, ma non potè finirlo in tempo. MA NON DISPERATE; poichè una bella fata madrina, tale Asuma Turchino, era lì per salvarla dal suo destino crudele!

La fata, pelosa e con una sigaretta in bocca, disse alla povera marionetta domestica: "Ma bella, Sasorentola. Tu qui a casa a sgobbare e le tue sorellastre a spassarsela a spese del principe. Ma non preoccuparti!" disse allungandogli una canna. "Se fumerai questa, arriverai al castello in men che non si dica! Ti assicuro che sarà una serata fantastica! Ah mi raccomando, fumala piano, che ci ho messo poco tabacco. Sai, per un trip così importante.... pensa, durerà fino a mezzanotte! Poi ti sveglierai e sarai ancora qui a fare i mestieri..."

E così, la povera Sasorentola visse un'appassionata love - story, durata appunto fino a mezzanotte, quando gli effetti del fumo si diradarono.

La Matrigna Kattiva riuscì a irretire il principe Gai con il suo fascino squisitamente femminile, e si sposarono la sera stessa.

Zetsuveffa in preda alla fame divorò il re, così la sua mamma e il suo patrigno poterono governare fin da subito.

Shinostasia invece si innamorò perdutamente del cane di palazzo, tale Kiba, e visse nella sua cuccia fino alla fine.

Sasorentola ereditò la casa de La Kattiva Matrigna e finalmente visse felice e contenta con le sue marionette.

*FINE*

Honey era commosso. Sasori era stato semplicemente fantastico. Ma qualcuno non la pensava così...

Tutti gli altri guardavano da un'altra parte. Kyoya, alias Capo, pensava che tutto ciò era un gigantesco, mastodontico fuori tema. Per una volta Tamaki concordava con lui.

Mori invece, che era Buono, disse a Honey che forse, ma non ne era sicuro, avrebbe dovuto insegnare ai suoi allievi le tecniche da host, e non fargli fare un teatrino.

Honey pianse amare lacrime, si arrabbiò, strepitò e picchiò Mori. I loli - shota invece erano ancora lì. Honey decise che doveva dimostrare a tutti quanto si sbagliavano! Quindi prese da parte il suo pupillo, ovviamente Sasocchan, e gli insegnò tutte le sue arti. Quando Sasori riemerse dal corso intensivo di appena 10 minuti, era un altro. Adesso camminvava in modo estremamente puccioso portandosi dietro una marionetta carinissima, aveva uno sguardo da cucciolotto e mangiava i dolci con un atteggiamento così incredibilmente da bambino. Zetsu e Kakuzu facevano fatica a pensare che quell'adorabile ciccino fosse uno spiegato tagliatore di teste.

Honey era davvero orgoglioso del piccolo, adorabile marionettista. E all'esame finale, chissà che figurone... perfino il talentuosissimo Sopracciglione - san avrebbe dovuto cedere il voto più alto all'adorabile lolitino...

***

Boh, non saprei...ugh. Di sicuro ho scritto capitoli migliori.

 

 

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Capitolo 10
*** Lee, l'Akatsuki e Akamaru ***


Kiba, che generalmente anche di mattina ha l’umore alle stelle, si svegliò male. Molto male. Il pensiero che quel giorno gli toccava la rieducazione sentimentale lo buttava giù. “Proprio oggi che Shino dava la percentuale sui consumi di mia madre! Merda!”. E ovviamente, l’adorabile sorellona e la cara mammina avevano preparato la colazione. Se si considera colazione il tavolo incasinato della sera prima, ovvio.

La situazione era molto diversa a casa di Lee. Lui si era svegliato col solito giovanile entusiasmo, con la solita gioia di vivere, con i soliti genitori che lo imploravano di stare zitto almeno la mattina. Lee era convinto che alle lezioni d’amore gli avrebbero insegnato una qualche dritta per riuscire a conquistare il cuore della dolce Sakura. Inutile dire che era una speranza vana. Oh, povero Lee.

Ma torniamo a noi. I due fanciulli erano stati scritturati per la parte “crudele manipolatore dal bel faccino”, e quindi il maestro di oggi era il famigerato Capo dell’Akatsuki, alias Kyoya Ootori. Ma il bel Kyoya non era minimamente preoccupato. Infatti proprio in quel momento si stava facendo adulare dai suoi sottoposti (gli Akatsuki, non gli Host), ai quali era stato detto da fonti sicure ma sconosciute che se il capo se la passava bene MAGARI, FORSE, CHISSÀ avrebbe aumentato lo stipendio a tutti…

Intanto i due allievi stavano arrivando insieme. Kiba sembrava sull’orlo di scoppiare. Infatti quando il ragazzo cane era di cattivo umore, i discorsi di Lee, il vestito di Lee, la presenza di Lee e tutto ciò che era correlabile a Lee lo facevano innervosire di bestia, e gli suscitavano istinti omicidi non trascurabili. Dal canto suo, il verde fanciullo era allegro e felice, e ovviamente cercava di trasmettere la sua felicità all’alquanto ingrugnato Kiba, che chissà come mai appariva poco recettivo.

“EHY SIAMO ARRIVATI! ABBIAMO PORTATO LE CHIAPPE A QUESTE LEZIONI MALEDETTE, QUINDI SBRIGATEVI CON LE VOSTRE CA***TE O SBATTETECI FUORI!”

Eh già, Kiba era di umore molto scazzato. Lee invece si affrettò subito a correggere il tiro: “No, no! Non ascoltate questo vecchio fanciullo, che si è svegliato male! Vi prego, rendeteci dei veri host!”

Kyoya intanto si era alzato dalla sdraio, dove Kakuzu lo stava sventagliando con fare da lecchino. Ma va bè. L’arguto Capo aveva capito che i due non avevano la minima stoffa, quindi pensò che si sarebbe sbrigato in poco tempo. Li chiamò a raccolta e cominciò il discorso. Kiba aveva voglia di ascoltarlo quando di cambiare la cassetta di Akamaru, e Lee era così attento da far pensare che la sua vita dipendesse da quella spiegazione. Kyoya era molto offeso, ma fece finta di niente, programmando però una scorribanda notturna stile “invasioni barbariche” a casa di quello sfrontato col cane in testa.

Lee, che aveva preso appunti come un forsennato, volle subito mettere in pratica gli eccelsi insegnamenti. Il compito che Kyoya aveva affidato ai pupilli era “Convinci qualcuno di un’idea opposta a ogni suo credo morale utilizzando modi da Gestapo.” E Lee di sicuro ce l’avrebbe fatta! Altrimenti avrebbe fatto il giro del villaggio nudo camminando sui pollici e cantando le peggiori canzoni dei cugini di campagna. E voi sapete che Lee è serissimo su queste cose.

Ma comunque, al lavoro! Il verde fanciullo si era proposto di rendere Kiba un amante dei gatti. “Kiba, amico! Lo sai, io credo che siano molto meglio i gatti dei cani…” “Non credo proprio. I cani sono molto meglio!” “Ma dai, Kiba. Solo perché scodinzolano un po’…” “Cosa dici!? Guarda che i cani sono fantastici! E sono sempre leali, mica come i gatti!” “Sì, ma… lo sai che è scientificamente provato che i cani più affezionati ai propri padroni sono proprio i peggiori?” Kiba si spaventò. Guardò Akamaru con molto sospetto. Poi chiese a Lee di spiegarsi meglio. “Ma è semplice! L’atteggiamento del tuo cane è puro e semplice leccapiedismo! Non lo sapevi che un cane si fa amare dal padrone con un sacco di moine per raggiungere dei secondi fini?”

Ed ecco che successe il patatrac. Kiba ed Akamaru entrarono in crisi coniugale. (per comidità Akamaru lo faccio parlare. Ma alle orecchie di tutti, dice solo “bau bau”)

“TU! QUINDI È PER QUESTO CHE FAI SEMPRE IL CARINO!! PER DEI LURIDI SECONDI FINI!  NON SEI UN CANE, SEI UN VERME!!”

“Ma io… io non….”
”ZITTO!! NON DIRE NIENTE!! VERGONGATI! IO TI DAVO DA MANGIARE, TI COCCOLAVO, TI FACEVO DORMIRE NEL MIO LETTO! ABBIAMO ADDIRITTURA FATTO IL BAGNO INSIEME, E PER COSA? PER UNA MENZOGNA!! WAAAAAAAAA!!” ululò Kiba in preda alla disperazione del tradimento.
il povero Akamaru era sconvolto. Lui non aveva seguito il discorso di Lee, quindi non capiva perché il suo amato padrone ce l’avesse con lui. Si mise a piangere disperatamente, chiedendo il perché di tale comportamento.

“E ME LO CHIEDI PURE! SERPE! BASTA, È FINITA! Lee, avevi proprio ragione: I GATTI SONO MEGLIO!!

Akamaru rimase sconvolto. Scappò a casa piangendo e cercando il conforto di Kuromaru (avete presente il cane enorme della mamma di Kiba? Quello senza un occhio e con un orecchio solo, che sembra un avanzo di galera?). Lee era molto compiaciuto del suo risultato, e Kyoya era totalmente basito. Insomma, un ragazzo Puro, Dolce, Ingenuo come Lee era riuscito a diventare un crudele manipolatore in così poco tempo? Uhm… “Ragazzino… senti qua, ti andrebbe entrare nell’Akatsuki? È tanto tempo che non vedevo un ragazzo così pieno di talento per la cattiveria come te! Saresti il mio assistente, e te la passeresti fantasticamente! E con quel faccino da bravo ragazzo nessuno sospetterebbe di te! Accetti?”

Il verde fanciullo era onorato, e stava per accettare, se non fosse intervenuto in quel momento Kakuzu che entrando trafelato disse “Aiuto, Capo! Zetsu si è mangiato Kisame e non lo vuole sputare! Crediamo che l’abbia scambiato per il pesce spada che avevamo per pranzo! E Deidara sta molestando Sasori più del solito, e Hidan ha deciso di sacrificarmi a non so più quale dio! La prego, ci aiuti!”

Kyoya si irritò molto per quell’intrusione proprio mentre stava per convincere quella fantastica mente criminale di Lee a entrare nell’Akatsuki.

Ovviamente il giovinotto si spaventò alle parole di Kakuzu, e decise che era meglio restarsene a Konoha, dove nessuno lo molestava o lo mangiava vivo.

****

yo. Ho intenzione di scrivere un'altra fanfa. AH, che belle le vacanze, ti riempiono la testa di idee bacate.

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Capitolo 11
*** CAPITOLO SPECIALE: PERCHÈ TOBI - CHAN NON SI È PRESENTATO A LEZIONE ***


CAPITOLO SPECIALE SUL PERCHÉ IL PICCOLO TOBI NON SI PRESENTÒ ALLA LEZIONE

 

L’allegra associazione a delinquere era nella tranquilla casuccia che avevano deciso di usurpare durante la loro piacevole permanenza a Konoha. Ovviamente erano tutti in deliziose faccende affaccendati: Kakuzu piangeva sul deficit di bilancio dell’organizzazione, Hidan cercava di uccidere Deidara per sacrificarlo a uno dei suoi soliti dei scrausi, Zetsu cercava di condire Kisame con le patate al forno per renderlo più saporito, mentre Itachi, dando fondo alla sua pietà, cercava di salvarlo. Il piccolo Sasori si stava mettendo lo smalto, cercando di estraniarsi dal casino in sala. Il membro misterioso invece aleggiava funesto per la stanza, cercando di spaventare il piccolo innocente Tobi, che ovviamente era in preda al terrore più nero. Il poverino scappò dalla casa piangendo e si ritrovò a vagare per le stradelle di Konoha. “Oh! Che bel paesino! Eppure ho la sensazione di esserci già stato…”

Cammina cammina, Tobi incontrò qualcuno che gli sembrava di riconoscere. Ma sì, era proprio lui! Il suo inseparabile compagno di quando era un ragazzino! Era Pollo di Gomma! In preda alla commozione, il piccolo Tobi si precipitò ad abbracciarlo. Non aveva notato che il possessore di Pollo non era molto incline a lasciare che qualcuno se lo portasse via senza fare niente. “Oh! Levati, molla Polly, che lo spaventi!” Tobi non si fece intimidire, e disse: “Come ti permetti di chiamarlo Polly? Cos’è tutta questa confidenza? Non so dove tu lo abbia preso, ma ti assicuro che lui è MIO.” Il possessore non voleva mollare. Ribattè “Non può essere tuo! Polly è l’eredità del mio vecchio compagno di squadra che me l’ha lasciato prima di morire, pace all’anima sua! E adesso è mio!”

Tobi e Possessore si squadravano in cagnesco. Curioso che in quello sguardo arrabbiato ci rientrassero solo due occhi… “C’è solo un modo per sistemare la cosa! CI SFIDEREMO!” strepitò Possessore. Si arrabbiò così tanto che un libro arancione gli cadde dalla tasca.

Ma il povero Tobi era interdetto. Ovviamente voleva riprendersi Pollo, ma quel giorno aveva un’importante missione: doveva andare alla lezione impartita dal Capo in persona! Insomma, un novellino che non si presenta a una cosa così importante non fa assolutamente una bella impressione, no? “Ehm… andiamo, perché non me lo ridai e basta? È che oggi non ho molto tempo…”

Possessore era irremovibile. “Giammai! Non cederò a nessuno Polly! Ce lo giocheremo a….” ma si interruppe quando vide lo sguardo languido di Tobi. Non chiedetevi come Possessore abbia potuto vedere lo sguardo di Tobi. Ma l’ha visto. “E va bene! Va bene! La sfida la puoi scegliere tu!”

Tobi era estremamente contento. Si sarebbe scelto una sfiduccia così, una cosa veloce da concludere in poco tempo! Che fortuna!

“Allora, vediamo… ti sfido a… a….”. Tobi si stava spremendo le poche meningi di cui disponeva. Il Possessore sperava ardentemente che lo sfidasse a Shanghai. Fin da quando era bambino era sempre stato un genio in quel gioco! Specialmente quando giocava con il suo compagno di squadra… che impedito che era! Ci metteva un’ora solo a decidere quale bastoncino muovere, e minimo sei o sette secoli per cercare di muoverlo. Inutile dire che non appena sfiorava il bastoncino succedeva un patatrac…

Intanto il povero neo Akatsuki aveva bisogno di una sfida veloce, qualcosa di rapido, che potesse concludere in poco tempo, che non gli portasse via più di un’oretta… argh… Ah! MA CERTO! Come aveva fatto a non pensarci prima!

“Ti sfido a Shanghai! Sì!”

 “OK, ACCETTO!”

Tobi si fregò le mani, presi i bastoncini e li sparpagliò per terra. Possessore si sentiva sicuro, quindi lasciò che Tobi cominciasse. E fu così che, dopo venti ore passate a cercare di spostare invano una bacchetta, le mosse tutte. Si disperò, pianse, ma alla fine controllò l’orologio: era in ritardo di diciotto ore alla lezione! Oh no! Doveva correre! Di sicuro lo avevano aspettato!

Potete immaginare il dispiacere del piccolo quando arrivò all’ufficio dove c’era solo il membro del mistero vestito da bidello che puliva la stanza. “Ciao, Tobi. Perché sei qui? Avevi lezione?”

Tobi era sconvolto. Si mise a piangere e singhiozzò “Io…credevo che mi avessero aspettato! BWAAAAAAAA!!” “Oh, povero piccolo… vieni, ti consolo io. Ti va di farti una partita a Shanghai, così per ammazzare il tempo?” “ACCETTO! TI BATTERÒ, VEDRAI!”

 

****

Ammetto che mi ero totalmente dimenticata di Tobi. Ma ecco qui il capitolo riparatore! E comunque...

Tobi. è. troppo. carino.

Anche se c'è solo Kisame chan nel mio cuore (insieme a Kiba, Shino, Neji, Lee....)

 

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Capitolo 12
*** I cantautori colpiscono ancora. ***


Il bel Deidara si stava truccando con attenzione. Si era vestito con una gonnellina viola e fasce decorative alle gambe. Che rabbia se pensate che quelle gambe fanno invidia a qualunque donna sana di mente…  Comunque, il bel biondaccione era convinto che oggi fosse la sua giornata. Doveva essere al top, perché a lezione doveva stupire il Capo, e magari già che c’era ne approfittava per conoscere quei bei ragazzi che militavano nell’associazione alternativa del capo… come si chiamava? Ah sì, host club! “Oh, come sono bello! Sono così affascinante che chiunque cadrebbe ai miei piedi! Sono sicuro che adesso esco dalla porta, e il primo che mi vede cercherà di saltarmi addosso!” e intanto si cullava nel pensiero che il primo incontro sarebbe stato Hidan o Zetsu o Sasori o Itachi… “ECCOMI QUA!” disse spalancando la porta. Ma il primo arrivato era Kisame, che brontolò dicendo “Sì, sei qua, ti vedo, va bene? Kami, con le tue arie da prima donna non ti si sopporta più! Ora sparisci e fa’ silenzio.”

L’ego di Deidara si spezzò a metà. “Ok, forse…forse il secondo…”. Dall’angolo comparve Kakuzu che non fu più gentile. Anzi, rincarò la dose. “Chi schiamazza? Ah, ma è solo Deidara… Kisame, quante volte ti ho detto di ignorarlo quando fa la reginetta? Lo sai che tanto prima o poi si stanca…”

Ecco. Deidara si mise a piangere, e volò tra le braccia di Sasori, frignando come Tobi. “Sasori, Sasori! Almeno tu dimmelo, che sono bello e sexy e carino e irresistibile!”

Sasori ovviamente non voleva ferire il suo compagno di coppia, e così gli disse “Sì tesoro della mamma, sei bellissimo! Ma ora vai, che ti aspettano a lezione! Hai fatto la cartella? Hai la mela per il Capo?” “Sì, sì… ciao!”

E così il virilissimo Deidara si mise in cammino fischiettando e guadagnandosi occhiate lussuriose da tutti gli uomini e donne del villaggio. Intanto arrivò al cancello del palazzo dell’hokage, e lì vide Naruto intento a giocare a carta sasso forbici con un suo bunshin. Incuriosito, si avvicinò e chiese “Chi vince?” “Mah, non lo so… sembra che mi legga il pensiero! Fa le stesse cose che faccio io!” “Eh lo so… senti, ma io e te non ci siamo già visti? Non è che sei uno dei miei ex?” Naruto si alterò. “Ma sei scema, Ino? Non mi riconosci più? Sono Naruto, NA – RU – TO, hai presente?” “Ino? Ma che Ino dici? Io sono Deidara, il più affascinante membro dell’Akatsuki, A – KA – TSU – KI, hai presente?”

Naruto si fermò. Lo guardò bene. Poi si battè una mano sulla testa e disse “Ah, è vero! Tu sei quello che ha rapito Gaara! Scusa se non ti ho riconosciuto, ma sai, sei il ritratto sputato di una mia amica! Non sarete mica parenti?” “No, io vengo da un altro villaggio… ma senti, cosa stiamo aspettando a fare? Perché non entriamo?” Naruto si irritò e disse “Dobbiamo aspettare quel cretino di Kakashi -  sensei… sai che palle, quello è sempre in ritardo!” “Ah, Kakashi! Quel bel ragazzo coi capelli sparati… dimmi, che tu sappia ha la tipa?” Naruto non fece in tempo a rispondere che comparse in un turbinio di vento rosa il summentovato maestro. “Scusate ragazzi, è che oggi Iruka si è messo in testa di provare un sacco di cose nuove e ho perso tempo…” “SCEMO! QUANDO LA SMETTERAI DI INVENTARTI SCUSE IDIOTE? E cosa c’entra Iruka – sensei?” Kakashi diede un colpo sulla spalla a Naruto con l’aria di chi la sa lunga e disse “Stavolta però ho detto la verità…”. Alla fine si decisero a entrare. Il professore del giorno era Mori senpai, lo stoico ragazzo che dice una parola all’anno. Il bel ragazzo li chiamò a sé gesticolando, e sempre gesticolando gli spiegò cosa dovevano fare. Deidara era confuso. “Cosa? Quindi dobbiamo nuotare nella lava ardente avvolti in un lenzuolo giallo?” “Ma va! Ha detto che dobbiamo saltare su e giù per la stanza finchè non si apre una porta dimensionale per un mondo parallelo!” sosteneva Naruto. Mori non si dava problemi, e aspettava che arrivassero alla soluzione dei suoi gesti sibillini mentre lavava i bavaglini di Honey che, poverino, li macchiava sempre. Alla fine Kakashi disse “Ho capito! In breve, dobbiamo stare zitti e aspettare che siano sempre gli altri a parlare! Vero, Mori – sensei?” Mori - sensei annuì.

Allora i tre allievi obbedirono e stettero zitti per un minuto. Per due. Arrivati al terzo minuto, sia Naruto che Deidy non riuscivano a trattenere il fiato. Così cominciarono a cantare a voce altissima frasi sconnesse tipo “NON PIANGERE SALAME DAI CAPELLI VERDE RAME È SOLO UN GIOCO E NON UN FUOCO, LO SAI CHE T’AMO, IO TI AMO VERAMEEEEEENTEEEEEE”

(a chi conosce questa canzone arriverà a casa Pollo di Gomma in versione sexy. Giuro, esiste! È dei soliti cantautori italiani tanto apprezzati a Konoha, tra l’altro). Kakashi si tappò le orecchie e andò a nascondersi nell’angolino. A Mori stavano sanguinando le orecchie e Kyoya si chiedeva chi avesse insegnato a quei due la tecnica segreta della stonatura tipica del membro del mistero. Alla fine i due canterini si ricomposero, e decisero di provare le scene con Kakashi, che apparentemente era il meno incline a cantare canzoni di dubbio significato e soprattutto gusto. Così Naruto, per eguagliare in bellezza Deidara, eseguì il sexy no jutsu, anche se decise che il luogo imponeva il mantenimento dei vestiti. Così entrambi i bei biondi andarono vicino a Kakashi e iniziarono a imbottirgli la testa di chiacchiere. Il povero maestro li ascoltava annuendo, stando bene attento a non dire una parola. Alla fine il tenore della discussione era scaduto nella stupidità. “Naruto – chan, non credi che Kakashi starebbe benissimo vestito da donna?” “Non credo, lui è sempre meglio al naturale: nessun vestito addosso! Che ne dici, Kakashi – sensei?”

il povero Kakashi stava lottando contro sé stesso per non gridare alla demenzialità della cosa. Mori invece sembrava gradire la stoicità del silenzio di Kakashi. Alla fine però, accadde l’inevitabile. “Naruchan, secondo me non parla perché si è addormentato con gli occhi aperti! Perché non lo pasticciamo coi pennarelli? Tanto non dirà niente!” “AHAHA, HAI RAGIONE!! Ecco, io gli scrivo qui, tra l’occhio e la maschera “devo smetterla di essere così pervertito”. E tu?” “io qui, tra il sopracciglio e il coprifronte! Ecco, che ne dici di “Tiratemi un calcio”?” la cosa andò avanti per un po’, finchè Kakashi non si ribellò e li spedì con un pugno contro la parete, pensando che ne aveva tal donde di fare il maturo. Deidara e Naruto ci rimasero male. Mori, che stava cambiando il pannolone a Honey, andò a redarguire Kakashi, gesticolandogli che non doveva arrabbiarsi così, chè se tutti si fossero comportati come lui a quest’ora tutti i rompiballe sarebbero morti. Kakashi si scusò, ma intanto anche lui stava dando segni di cedimentio. Era stato zitto così a lungo… sentiva che non gridava qualcosa nei prossimi dieci minuti sarebbe scoppiate. E così optò anche lui per una canzone assurda. “IL MIO CAIMANO NERO PIANGENDO MI CONFIDÒ CHE NON APPROVAVA IL PROGETTO DEL METRÒ…” e i due biondi coronarono col ritornello “AHI MARIA, DA TE TORNERÒ!” (Chi conosce questa canzone riceverà in dono una registrazione che dice solo *SQUICK!* )

Mori era sconvolto. Non aveva mai sentito una tale accozzaglia di canzoni senza senso come quella. Al massimo chiacchiere frivole, ma almeno quelle non presuppongono che qualcuno premeditatamente abbia scelto dei testi così assurdi. Comunque decise che non c’era molto da fare. Mandò a casa tutti e tre, sperando che all’esame finale avrebbero cantato qualche canzone migliore.

***

ye ye! Mi sento abbastanza ispirata... che mi metterò a cantare!

GIANNA GIANNA GIANNA AVEVA UN COCCODRILLO E UN DOTTORE....

Ok basta. Lo so che sono stonata.

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Capitolo 13
*** Nooooo! Busto Arsizio nooooo!! ***


“Uh? Cos’è ‘sta roba?” si chiese Anko pescando una cartolina dalla posta. Non poteva mica essere un’altra di quelle assurde cartacce con cui ti chiedono di pagare il gas, vero? E tanto lei non lo pagava: voleva proprio vedere chi si stancava prima, se loro di mandargliele o lei di riceverle! Tsè… eppure, quel pezzo di celluloide aveva un aspetto diverso dai soliti che le mandavano (e che lei usava come carta igienica). Diceva: “La S.V. è pregata di presentarsi all’ufficio dell’Hokage, allo scopo di spiegare l’immotivata assenza alla lezione a cui era tenuta a presenziare. Distinti saluti.” “S.V.? Che ca*** vuol dire SV? Chi è SV?  E che cacchio vuole l’Hokage da me? E a che mi*** di lezione dovevo…OH MER**, LA LEZIONE! PORCA PU****, MI SONO DIMENTICATA! PRESTO PRESTO, O QUELLA VECCHIACCIA MI SCHIAFFA IN GALERA PER LA QUARTA VOLTA!”

Mentre correva verso l’ufficio dell’Hokage, Anko si chiedeva perché cacchio quella gentaccia l’aveva classificata come uomo. È vero che era molto più virile di certi uomini (leggasi “Orochimaru, Sasuke, Itachi, Deidara, Haku, Sakon…“et cetera et cetera), ma in fondo pochi avevano dubbi sulla sua femminilità. A meno che in quel villaggio fot**** la mascolinità si valutava in base all’atteggiamento, e allora poteva anche capire. Era quasi arrivata quando travolse il povero Iruka – sensei, che poverino si trovava sulla strada. Incurante del fatto che l’aveva quasi ucciso, gli disse“Giusto tu, Ruru – chan! Sai che sarai il primo sul quale proverò le nuove tattiche di rimorchio?” Iruka cercò di ribattere, ma lei lo zittì col metodo migliore che conosceva: dandogli un pugno nello stomaco. Continuò il suo discorso con una bella frase a effetto, anche se Iruka era ormai agonizzante: “Perché anche se stai con quel buono a nulla senza spina dorsale ingrigito di Kakashi, io ti amo lo stesso! Se fossi in te mi guarderei le spalle prima di andare da qualche parte da solo!” “Anko…” implorò Iruka. “COME SEI CARINO! Dimmi, cosa c’è?” “Anko… ti potresti levare? Mi stai soffocando.” “Ah già!” disse lei alzandosi. Dovete sapere che tutta la conversazione era avvenuta con Anko seduta a cavalcioni sopra il povero piccolo indifeso Iruka. “Ci vediamo, cucciolotto! Vedrai se stasera non ti faccio dimenticare il tuo spaventapasseri!”

Dopo questo piacevole intrattenimento, Anko rimise i piedi per terra: doveva andare a vedere se la Madama (leggasi “Tsunade”) voleva punirla per non essersi presentata.

Arrivata davanti all’ufficio, l’hokage la prese alle spalle. “Anko! Perché non ti sei presentata ieri? Tutti aspettavano solo te! Lo sai che mi costringi a prendere provvedimenti?” Anko inghiottì a vuoto. Stava pregando con frasi del tipo “Fa che non mi mandi in galera un’altra volta. Fa che non mi mandi in galera un’altra volta.” X 20. “Cara Anko, tu ti presenterai all’esame finale, che si terrà tra una settimana, senza la minima lezione! Arriverai senza un minimo di cognizione di causa, e se sarai bocciata… ti manderò in una missione lunga un anno nelle miniere di sale del villaggio ninja di Busto Arsizio! (Non la cittadina lombarda, ma un luogo di eterno grigiore – tra l’altro molto simile all’omonima cittadina lombarda… -). Anko era terrorizzata. “NOOOOOOO!! A BUSTO ARSIZIO NOOOOO!! Non potrei essere fustigata…?” “No. O sei promossa, o ti fai un giro turistico nel regno dei leghisti, dei ciellini, delle prof. di religione senza cervello e delle scuole piene di regole assurde. E ora ti saluto. Ho molto da fare. Devo organizzare la cerimonia di consegna dei diplomi… per il tuo bene, fa in modo che il tuo nome sia su quegli attestati… buona giornata.” Ciò detto si allontanò, lasciando Anko nella più nera disperazione. Ma anche con la voglia di provare qualche jutsu di rimorchio tutto nuovo… “IRUUKAAAA!!”

 

****

Eh sì. Busti Grandi è una città per stomaci delicati. Anko non potrebbe praticare nessuno dei suoi hobby preferiti (tra i quali annoveriamo il mio preferito: lo yaoi). D'altra parte, è piena di perbenisti. È così leghista, così conservatrice che mi chiedo come abbia fatto ad arrivarci la luce elettrica. Con questa breve apologia dell'amata Busto Arsy, vi lascio. Vado a tenere compagnia a la sfiga exists, che alle 11 non ha ancora iniziato i compiti. Yo

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Capitolo 14
*** L'Apocalisse è imminentemente imminente. ***


Il villaggio era diventa il tempio della lussuria. Essendo gli esami imminenti, si vedevano tutti gli esaminandi che provavano a conquistare delle/i povere/i passanti innocenti. Immaginatevi un bel Naruto che cerca di conquistarvi cantando i temuti cantautori italiani. Oppure Kakashi, che per entrare nello spirito della prova quella sera aveva cantato “Serenata rap” sotto casa del povero Iruka. La sfiga aveva voluto che Anko passasse di lì, e che avesse ingaggiato con Kakashi una feroce lotta senza esclusione di colpi. Il povero Iruka si chiedeva perché i Kami lo volevano punire così. Il tentativo di Kisame era il migliore: così vano da fare tenerezza, dato che aveva adocchiato Ino e l’aveva ritenuta una preda facile. Vi immaginate la reazione di Ino all’interessamento di Kisame? Eh già. Il povero uomo squalo si era beccato un sonoro due di picche (più uno schiaffo degno di nota), e stava smaltendo la delusione con una bella sbronza insieme a Itachi, il suo compagno nel bene e nel male, in ricchezza e povertà, in salute e malattia finchè morte non li separi. Itachi già che c’era approfittava del compagno giù di morale per dare una ripassata alle sue tecniche di rimorchio. Quindi la scena che si presentava era estremamente equivoca. Si vedeva il bel Marmotta Ventaglio (Itachi) che si strusciava contro un Kisame sbronzo come una spugna con gesti che c’entravano molto poco con la definizione “casti e puri”. Qualunque estimatore di bishonen assisteva alla scena con aria interdetta.

Gli altri non se la passavano meglio. Tranne Gai sensei, Sasori, Neji, Lee, Hidan e Gaara tutti gli altri partecipanti alle lezioni erano in ansia pre – esame. Asuma aveva il terrore di essere nuovamente privato della sua fonte di eterna salvezza (le canne). Tutti i loli shota con l’eccezione di Scorpione della Sabbia Rossa avevano un immenso complesso di inferiorità, esorcizzato in diversi modi: Shino spazzolava il morbido pelo dei suoi coleotteri, Zetsu era in preda alla fame chimica e Kakuzu contava i soldi freneticamente. Per non parlare di Iruka, che stava piangendo sulla sua reputazione rovinata (e sugli orridi supplizi a cui Anko lo avrebbe sottoposto entro qualche giorno). Tutti gli altri più o meno avevano deciso che sarebbero stati bocciati, e quindi erano in sbatta totale.

L’esame era fissato per le 15.00 del giorno dopo. Presto la Tragedia si sarebbe consumata. Si sarebbe cominciato con l’esame per l’amore fraterno. Il giorno del giudizio era alle porte.   

***

scusate la cortezza del capitolo, ma ho cominciato una nuova fanfa assurda. Questa la concluderò quanto prima, dato che l'altra mi sta divertendo di più. Probabilmente anche Sfiga ci metterà mano... insomma, scrivere su personaggi dimenticati è sempre di grande stimolo!

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Capitolo 15
*** L'esame dell'amore abusivo ***


Erano le ore 14.55. La sala dove si doveva tenere l’esame era sottosopra. Con immensa fatica si era riuscito a sistemare tutto: i banchi per lo scritto, il palcoscenico per le esibizioni…

Ma quella era robetta. La cosa davvero difficile era stata procurarsi una giuria non dico buona, ma ai limiti della decenza. Insomma, qualcuno doveva pur giudicare se le scene recitate facevano breccia nell’animo femminile, no? Alla fine si era optato per Orochimaru, Ino e Sakura. Ovviamente qualcuno aveva protestato circa la passione neanche tanto segreta che i membri della giuria avevano per uno dei due Uchiha (chi indovina quale riceverà in regalo Gai sensei vestito di panna), così si erano adoperati per introdurre nella suddetta anche Sai e Hinata (noti ammiratori di Naruto anche se in incognito) e Shikamaru (unico elemento veramente imparziale), che era riuscito a sottrarsi all’immensa seccatura delle lezioni con un piccolo lavoro di mazzette distribuite qua e là. La giuria funzionava in modo che a sorteggio una/o delle/i componenti sarebbe salita/o sul palco per farsi conquistare. Il voto del/la conquistata/o valeva doppio, mentre la giuria votava seguendo un sistema decimale (in soldoni, da 1 a 10) dove 10 è il massimo e 1 il minimo. Inoltre se il pubblico aveva una reazione particolarmente positiva, venivano attribuiti 5 punti bonus. L’esame lo avrebbero superato i cinque che avrebbero ottenuto i punteggi più alti. Per gli altri, punizione a sorpresa, personalizzata a seconda del bocciato. Tranne che per Anko, in quanto lei in caso di fallimento era già condannata a un anno di tristo esilio a Busto Arsy.

Erano le 14.59. Fuori dalla sala vi erano Kankuro, Gaara, Neji e Iruka.

Iruka era a un livello di disperazione/ rassegnazione/ vergogna tale che si era presentato con una vistosa barba finta e degli occhialoni da sole a forma di margherita per non farsi riconoscere. Tentativo vano, dato che a Konoha tutti avevano almeno una foto di Iruka vestito così (è una lunga storia… diciamo che Asuma ci ha messo lo zampino). Neji come al solito si sentiva superiore, e il suo atteggiamento da superfigo disturbava seriamente Gaara, che stava esercitando su di sé sforzi sovrumani per non ucciderlo. Kankuro per sdrammatizzare si dava al suo hobby preferito: cucinare. Era in un angolino con un fornelletto da campo intento a preparare una deliziosa quiche lorraine. Incredibile pensare che riusciva a produrre tali amenità senza ingredienti, forno o utensili da cucina. Quando si dice che uno ci ha il talento...

Comunque l’ora del giudizio si era compiuta. Erano le 15.00. le porte della sala dell’esame si erano aperte. Oltre che ai giurati e ai professori, vi era tutta Konoha in sala. I quattro condannati entrarono. O meglio Gaara e Neji entrarono trascinando di peso i rispettivi partner. “Benvenuti alla sessione di esami per “L’amore incestuoso tra fratelli”! Ora vi dovrete esibire in coppia con un membro della giuria che sarà sorteggiato adesso. Ovviamente una coppia per volta. Bonne chance, mes amis!” disse The King.

Il sorteggio fu inclemente. Per la coppia Neji – Iruka era stato sorteggiato Shikamaru, che è notoriamente poco reattivo a ogni genere di stimoli esterni, mentre per la coppia Kankuro – Gaara fu scelto Orochimaru, che odiava i due sabbiosi fratelli in quanto si erano dimostrati dei sottoposti alquanto deludenti. Il pubblico era estremamente curioso di vedere se i fratelli importati dalla Sabbia erano davvero meglio di quelli nostrani.

I primi due a salire sul furono i Sand Sib, che il pubblico sembrava gradire. Tra il pubblico spiccavano striscioni che dicevano “SANDCEST 4EVAH” e “GAARA SEI TROPPO BONO”, senza contare le fangirls impazzite, che ovviamente portavano delle magliette con immagini così oscene da non potersene parlare in una fanfa demenziale. Nel retroscena, Neji aveva costretto Iruka a togliersi barba e occhialoni, mentre Gaara e Kankuro si preparavano a entrare in scena. “Mi raccomando, Kankuro. Comportati come sempre. Altrimenti non viene bene.” Kankuro era giù di morale. Avrebbe dovuto mostrare la sua poca forza di ribellione al fratellino davanti a tutto il pubblico, ed essere valutato su quello. Che umiliazione.

Intanto The King aveva presentato i Sand Sib, e si era fatto da parte. In scena c’era la solita stanza tutta fiori e dolci, più Orochimaru con la divisa femminile dell’Ouran (vale a dire il vestitone giallo con le maniche a sbuffo) che lo faceva assomigliare a un pasticcino. Inoltre portava i codini. Gli abitanti del villaggio del suono tra il pubblico fischiarono e applaudirono. Orochimaru si inchinò con bel garbo, attendendo l’entrata in scena dei fratellini. Il pubblico applaudì, le ragazze gridarono “SPOSATEMI” o “VI AMOOOO!!!”. Gaara era molto compiaciuto, e mandava baci a tutte le fan adoranti. Kankuro invece era più dimesso, e ciò causava un sentimento di tenerezza in tutte/i. Con un profondo respiro, Kankuro si sedette di fianco a Gaara e aspettò che Orochimaru finisse di sistemarsi i capelli prima di cominciare. Poi l’eburneo serpente disse “CARISSIMI; che gioia rivedervi! È da quanto mi avete AIUTATO nell’assalto a quel villaggio che non ci si sente…” Kankuro era visibilmente imbarazzato e guardava dall’altra parte. Gaara invece fronteggiò con orgoglio la biscia lattiginosa. “Eh già… pensa, quella volta abbiamo fallito perché un serpente IMBECILLE si è totalmente dimenticato che il suo avversario potesse avere in serbo una tecnica segreta…” Orochimaru reagì con un sorriso che mostrava fin troppi denti. Poi fece serpeggiare la lingua per posarla sulla guancia di Kankuro e gli disse “Tu sei decisamente migliore… sei più carino, più obbediente…vero?” “COME OSI LECCARE KANKURO! LEVA QUELLA LINGUACCIA!” si inalberò Gaara. Orochimaru ritirò la lingua e disse “Ma come, Gaara – chan! Non mi dirai che sei geloso…” Kankuro stava sprofondando nel pavimento dalla vergogna, mentre Gaara lo abbracciò possessivamente e disse “Sì, sono geloso! Non tollero che QUALCUNO metta la SUA linguaccia zozza sul mio adorato fratellino! Specialmente se è la TUA!” Kankuro si oppose e disse “Ma no, dai, Gaara! In fondo non mi ha…” ma Gaara interruppe il fratellone, e avvicinandosi al suo orecchio (di Kankuro) gli disse in modo che sentisse tutta la sala “Non permetto che una lingua che non sia mia stia sulla tua faccia, fratello… dovresti saperlo…” kankuro si era così imbarazzato che ormai era rosso come i capelli dell’amato fratellino. Gaara fiutava la promozione nell’aria, e rincarò la dose con una buona dose di allusioni a un rapporto fondato sull’abuso, proprio come piace alle fan. “E comunque, Kankuro, sai cosa ti succederebbe se mi tradissi?” “Kankuro inghiottì a vuoto. “Bravo, proprio quello che è successo quando ti ho chiesto di cucinarmi i carciofi ripieni e tu mi hai fatto la parmigiana di zucchine…” Kankuro si spaventò e replicò di fretta “Ma no, fratellino, lo sai che io…sigh…amo solo te…”

“KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA” fu l’unico suono che riempì la sala per cinque minuti interi, mentre l’unico pensiero che riempì le teste delle fanciulle urlanti era “COSA gli ha fatto per punirlo della parmigiana?”.   

Tamaki ritenne sufficiente il grado di cottura del pubblico e dichiarò la performance finita. I maestri, Kaoru e Hikaru, erano fieri dei loro allievi, che tanto avevano mandato in sollucchero il pubblico. Si precipitarono ad abbracciare i fratellini e gridarono “BRAVI! BRAVISSIMI! Vedrete che vi promuovono col massimo dei voti!”.

Intanto la giuria era riunita per deliberare sull’esibizione. Si era deciso di conferirgli i 5 punti pubblico, ma le componenti erano in leggero disaccordo sul voto… Orochimaru aveva dato un due e mezzo, mentre Ino e Sakura avevano dato rispettivamente un sette meno meno e un otto. Shikamaru aveva detto che “Mi sono annoiato di bestia. Se le fan non gridavano, a quest’ora dormivo!” e gli aveva appioppato un cinque. Sai e Hinata concordavano: zero assoluto! Ricordatevi che Gaara è un pericoloso rivale in amore per gli ammiratori di Naruto…

In breve, la media del punteggio era 3, 683 periodico, ma con la somma dei 5 punti bonus si arrivava a un sonoro 8, 68, che approssimato faceva 8,7. Hikaru e Kaoru erano assolutamente indignati, mentre Gaara aveva intenzione di levare la pelle non tanto a Orochimaru, che in fondo se lo aspettava che fosse stretto di voti per loro, quanto a Sai e Hinata. I tre si guardavano malissimo. Tamaki intervenne dicendo “Ehm..siete sicure che il giudizio sia stato…obiettivo..?” “GRAAAAUR!! CERTO CHE LO SIAMO!!” ruggirono i due appartenenti al Naruto Fan Club (succursale Konoha). E così il voto fu messo a verbale: nella prova pratica, Gaara – kankuro erano stati valutati 8, 7. Gaara, una volta calmati gli istinti animaleschi che lo assalivano, era tutto contento. Insomma, aveva preso quasi 9! Era come se fosse già stato promosso, no? Ma si sbagliava… “Bene…mi raccomando, quando finiscono le prove pratiche c’è la teoria! Se siete bocciati in quella è come se questa prova non l’aveste mai fatta! Quindi studiate!” raccomandarono i due host gemelli.

Gaara e Kankuro erano basiti. Teoria? Ma cos’era, un cacchio di esame per vedere il fascino o un’esame per la patente? Ma chi cacchio la decideva la struttura dell’esame? Una scrittrice di fan fiction demenziali o cosa?

****

Avete ragione. Mi scuso per quell'abbozzo di capitolo che ho scritto prima. Ma questo è bello, no? È pure il più lungo! E comunque è vero, sono ossessionata dalla maledetta patente. Uffa.

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Capitolo 16
*** Il bambino viziato e l'integerrimo professore ***


Il pubblico era ancora caldo, e Neji avrebbe voluto approfittarne per entrare in scena subito. Shikamaru invece se la prese molto più comoda, facendo raffreddare gli astanti. Il geniale bambino prodigio degli Hyuga avrebbe voluto menarlo, ma Iruka riuscì a fermarlo in tempo. Alla fine non resistette più e scollò Shikamaru (che si era già messo la divisa femminile) dalla sedia per portarlo in braccio sul palco. All’apparizione di Neji le solite fangirl impazzite cambiarono striscioni. Ora non inneggiavano più ai Sand Sib, ma dicevano “NEJI IL DESTINO VUOLE CHE TU MI SPOSI”. Per Iruka invece c’erano gli striscioni di Naruto e Kakashi, che dicevano rispettivamente “GANBATTE – TEBAYO, IRUKA – SENSEI!” e “NON CEDERE ALLA CORTE DI QUELLA MALAFEMMINA”

Neji mantenne la sua aria di superiorità e si sedette con grazia, mettendo Iruka a sedere vicino a lui e aspettando che Shikamaru si decidesse ad aprire la bocca.

Aspettarono.

E aspettarono.

E aspettarono.

“ROOOAAAAR” ruggirono le fangirl imbestialite. Shikamaru si spaventò e sbadigliò terrorizzato. Poi aprì la bocca e disse: “Le nuvole sono bianche”. Iruka dentro di sé esultava: come si poteva tirare fuori qualcosa di osceno / volgare / incestuoso / inopportuno da una frase così neutra?

Neji la pensava diversamente. Posò con nonchalance una mano sull’alta coscia di Iruka e disse “Anche Iruka mi dice di guardare le nuvole quando dormiamo insieme… all’aperto…”

KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!! Approvarono le fangirl. Iruka voleva che la terra lo inghiottisse e lo sprofondasse fino alle profondità infernali. Shikamaru alzò un sopracciglio. Quel Neji…! Tirare fuori roba allusiva da una frase simile… ora era proprio intrigato. Voleva vedere fin dove arrivavano le prodezze del geniale fanciullo… “Uh… credo che mia madre mi faccia lo spezzatino stasera.” Neji raccolse la sfida. Quel marmocchio cerviforme voleva metterlo alla prova? Avrebbe dovuto saperlo prima: gli Hyuga, oltre al famoso byakugan, dispongono di un altro jutsu terribile: la tecnica sacra dl rimorchio veloce. E così… “Spezzatino, eh? A me non piace tanto, lo mangio solo se il mio AMATISSIMO fratellone me lo dà bocca a bocca…”.

Il pubblico era svenuto. Troppe emorragie nasali avevano mandato le ragazze in shock da dissanguamento.

Shikamaru non mollava. Lui che si esaltava pochissimo, adesso aveva il fuoco dell’ardore negli occhi. E quegli occhi dicevano “Ti faccio vedere io se mi batti, genio di ‘sta cippa!”

“uh…capisco, Neji – kun. Lo sai che ho deciso di dare il bianco in ripostiglio?”

“Ripostiglio? Iruka – niichan, ti ricordi quei giochetti che abbiamo fatto lì quando mamma e papà sono usciti? Eh…”

“Questo non molla, eh? Beccati questo!” pensò Shikamaru prima di dire “Oh, guarda, grandina!”

“Maledetto! Hai voluto provocarmi? Beccati questo!” si disse Neji prima di proclamare “La grandine rende sempre Iruka molto più romantico… sarà quel rumore così ritmico, lui dice che gli ricorda i battiti del mio cuore quando sono emozionato… e io mi emoziono solo col mio amato fratellone, sai?”

Iruka stava crepando sulla sedia. Il pubblico aveva una sola cosa fissa in testa. PERCHÉ LA SOCIETÀ CONDANNA I POVERI FRATELLI INNAMORATI? SOCIETÀ FOT****!!!

Tamaki decise che era proprio ora di smettere. Il pubblico era già abbastanza provato per quel giorno. D’altra parte, Iruka era in condizioni comatose. Decise che l’esame si era concluso, e la giuria si preparò per il verdetto. Shikamaru riconobbe NON LA SCONFITTA, ma la parità con un compiaciutissimo Neji, e gli diede un sette. Sai diede uno striminzito sei, ma Hinata optò per un otto. In fondo stava valutando il suocero… meglio ingraziarselo subito, no? Orochimaru era rimasto affascinato dal talento di Neji, e gli diede un sano 9. Ino e Sakura riconoscevano la bravura del bambino prodigio, ma in fondo non potevano dargli 9 perché Iruka – sensei non aveva fatto altro che arrossire e vergognarsi. Quindi gli misero entrambe un sette e mezzo

Ovviamente Neji si stupì quando Tamaki negò i 5 punti pubblico. “PERCHÉ!? COME OSI!?” si indispose il bel fanciullo. “Perché hai fatto svenire e quasi morire dissanguate quelle povere ragazze. Non dovete mica ucciderlo il pubblico!”

Questa era una tragedia. Infatti a verbale fu messo il voto di 7,5. per un marmocchio viziato abituato a primeggiare era una cosa assolutamente inammissibile. Così inammissibile che stava battendo i piedi per terra e piangeva strillando “VOGLIO UN DIECI! DATEMI UN DIECI!!”. Iruka dovette dare fondo a tutte le sue abilità paterne per calmarlo. L’unico modo per aumentare il voto era la teoria…

 

***

Più corto dell'altro capitolo, ma è carino. Mi è piaciuto scriverlo.

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Capitolo 17
*** La Testata del Vero Amore ***


Oggi era il giorno dei principi. Ciò voleva dire: Gai sensei, Chouji e Hidan. E la sfiga volle che furono sorteggiati come giudici Sai per Chouji, Ino per Hidan e Hinata per Gai. Diciamo che poteva andare molto, molto peggio. Il primo che era destinato a salire sul palco era Hidan, ma purtroppo il pubblico non era molto incline ad amarlo. C’erano sporadici cartelloni, solo uno o due che inneggiavano alla bellezza del monaco, e quello di Kakuzu che diceva “HIDAN MI DEVI ANCORA QUELLE TREMILA LIRE!”. Inoltre i fan di Asuma avevano fatto commenti ben poco lusinghieri. Hidan era molto offeso, ma sopportò. Andò sul palcoscenico, dove Ino era già pronta alla scena. Era molto contenta, dato che Hidan era un bel pezzo di figliolo. Ma non aveva messo in conto le crisi mistiche di Hidan… ricordate? La sua religione prevede l’astensione totale dalle relazioni eterosessuali. Quindi quando arrivò sul palco gli prese il magone. “Oh no! Una donna! E ora cosa faccio!?” si chiese. Tra il pubblico, Kakuzu aveva già subodorato il pericolo, ma aveva anche trovato un modo niente male per risolverlo. Si alzò in piedi sul sedile del teatro e gridò “HIDAAAN!! NON TI FAR INGANNARE, QUELLA È DEIDARA TRAVESTITO!” Ino non capiva chi fosse Deidara, né sapeva che era un uomo, quindi non si offese. Hidan invece si era tolto un gran peso dalla coscienza. Se quella era Deidara, allora andava bene. Già, che sciocchino! Come aveva fatto a non capirlo? Era così evidente che quella era Deidara! In fondo non poteva certo presentarsi lì vestito con il cappottone, no? Doveva fingere di essere una femmina per far riuscire il trucco! Così si tranquillizzò e si sedette di fianco a lei, dicendole sottovoce “Ottimo travestimento. Neanch’io mi ero accorto che eri tu! Anche se una vera ragazza si truccherebbe di più… ma va bene lo stesso. In fondo SEI UN UOMO, certe cose non puoi saper…” Ino si era offesa. Molto. Gridò un “COME OSI!?” e gli diede una testata micidiale. Il pubblico non capiva e assisteva interessato. Tornando sul palco… ovviamente Ino non sapeva la storia dei recettori invertiti, e si stupì molto quando Hidan, caduto per terra, disse “Ehy, ehy, quanto fuoco! Aspetta almeno che io faccia la prima mossa! Non sapevo che fossi così innamoratO di me… ” Ino arrossì come un pomodoro, ma segnò sul suo quadernetto dove scriveva tutte le tattiche di rimorchio che ai ragazzi piace ricevere una sonora testata. “Non vedo l’ora che torni Sasuke! Gli darò una testata così forte da farlo cadere ai miei piedi!” pensò tutta compiaciuta. Poi ritornò ad Hidan e disse “TU! COME TI PERMETTI DI DARMI DELL’UOMO? IO SONO UNA RAGAZZA! UNA DOLCE FANCIULLA INDIFESA, CAPITO?” disse lei con tono di voce e movenze che ricordavano l’incrocio tra uno scaricatore di porto e Tayuya. Il pubblico rise e fischiò, gridando commenti poco ripetibili. Il più casto dei quali era “Picchia anche me!”. Ino tirò Hidan per il colletto del cappottone e gli disse “E TU SARESTI UN PRINCIPE CHE FA IMPAZZIRE LE DONNE? VERGOGNATI!” Hidan si sentiva strano. Deidara era sempre stato un po’ schizzato, ma almeno non si era mai autodefinito una ragazza. “Ma perché te la prendi tanto? Di solito quando ti diamo della donnetta ti offendi…” disse Hidan senza capire. “INSISTI PURE! VERME!” poi la povera Ino si mise a piangere e disse “UAaaaaaaa!! Io che ho fatto di tutto per sembrare bella e femminile…!!”. Hidan era ulteriormente confuso. Provò a rincuorarla dicendole “Dai su! Non piangere! In fondo all’inizio ci sono cascato anch’io…” poi si interruppe. Osservò Ino con attenzione. Poi le pizzicò un fianco e le disse “Ehy! Ma hai messo su qualche chilo?”. Questo era il colmo. Le ragazze tra il pubblico solidarizzavano con Ino e la incitavano a riservare a Hidan trattamenti molto dolorosi. Kakuzu se la rideva bel bello, mentre gli uomini che assistevano si tappavano gli occhi con le mani per non vedere lo scempio. Il padre di Ino invece aveva l’insano istinto di andare lì e menare Hidan fino a che non si fosse ridotto a una polpetta sanguinolenta. Tamaki aveva capito l’umore nero che si stava sviluppando tra il pubblico e decise che se doveva tenere in vita il sottoposto di Kyoya (Hidan) era meglio interrompere. Portò via personalmente i due e li sottopose direttamente al voto della giuria. Ino decise che avrebbe votato per ultima. Qundi cominciò Hinata, che per ovvi motivi odiava l’Akatsuki. Ma odiava anche Ino che aveva sempre trattato male il suo Naruto, quindi optò per un sette meno. Sai scelse un voto a caso: 5 e mezzo. Orochimaru, che anche lui odiava l’Akatsuki e le donne, gli diede 5. Sakura solidarizzò con Ino, quindi per punizione verso il bel monaco gli appioppò un bel due. Shikamaru si era divertito e aveva riso, quindi diede un bel nove, dato che Hidan aveva detto tutte le cose che lui avrebbe voluto dire a Ino. Ino alla fine diede il suo voto. 10.

Tutti la guardarono con tanto d’occhi. Lei disse semplicemente “Questo qui è il primo uomo che mi ha detto i miei difetti, e quindi gli dovrei spaccare la faccia! Ma è un bel figliolo e mi ha dato consigli sulla testata... quindi...”

Ovviamente i punti pubblico non furono assegnati, rendendo la media dei voti era 6.4. la più bassa raggiunta finora. Solo la teoria avrebbe salvato Hidan dalla Punizione a Sorpresa Personalizzata.

***

Questo capitolo è puramente un caso. Non avevo pensato che Ino assomigliasse a Deidara, e quindi ero andata in crisi pensando "E adesso? La religione di Hidan condanna l'eterosessualità!" Poi Kakuzu mi ha donato l'ispirazione Divina e quindi...

Inoltre Ino gli ha dato 10 perchè sennò la media dei voti non era 6 ma 3. L'ho motivato con un motivo di quart'ordine, non potevo mica scrivere per "problemi di calcolatrice".

Però è stato divertente scriverlo!

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Capitolo 18
*** Oh! È così che deve essere un uomo! ***


Dopo l’ingloriosa performance di Hidan e Ino era il turno di Chouji e Gai, che Tamaki ritenne opportuno far partecipare insieme. Insomma, per vedere chi è il migliore tra due talenti naturali bisogna vedere chi sceglie la pulzella, no? Quindi fu sorteggiata una sola ragazza. Sakura.

“NOOOOOOOOOOOOOOOOOO! PERCHÉ!?” si disperò Sakura. Ma Gai - sensei parve non accorgersi del malessere psicologico della dolce fanciulla e se la mise in spalla per depositarla su una sedia del palcoscenico. Chouji sopraggiunse dopo, col solito sacchetto di patatine e uno sguardo che diceva “Vorrei essere ovunque ma non qui”. Il pubblico non era incoraggiante. A parte Lee che si agitava e gridava “SPRINGTIME OF YOUTH!”, che costituiva l’unico incoraggiamento concreto. Per Chouji invece le standing ovation venivano dai giudici dietro le quinte, cioè Ino e Shikamaru, che cercavano di rincuorare il loro tenero amico. Chouji inghiottì a vuoto, pensando di non avere una minima possibilità contro Gai – sensei, il quale aveva già esordito declamando “MIA BELLISSIMA, GIOVANE FANCIULLA! ACCETTA QUESTO CARCIOFO E QUESTO POLLO DI GOMMA COME OMAGGIO ALLA TUA BELLEZZA!”. Sakura ovviamente si offese e lo prese per il colletto dicendogli “Maledetto! Osi paragonarmi a un pollo morto e a un ortaggio pieno di spine? MA IO TI ….!!” Non potè fargli…!! perché Chouj la fermò. “Scusa il mio amico, Sakura. È che lui crede che i carciofi siano il simbolo della bellezza giovanile…” Sakura lo ignorò e pestò Gai, che avrebbe potuto difendersi, ma che conosceva il popolare detto di Konoha “le donne non si toccano nemmeno con un fiore”.  Chouji disse senza la minima premeditazione: “Io non ti avrei mai paragonato a un ortaggio, sai?” Sakura sospese momentaneamente l’assassinio di Gai – sensei e chiese lusingata “Davvero?”. Chouji stava per rispondere “Certo, per me sei una caramella gommosa” ma lo sguardo di Ino gli disse chiaramente “NON DIRGLI CARAMELLA GOMMOSA, DILLE FIORE DI CILIEGIO!” e quindi finì per dire “Certo, per me sei un gommoso fiore di ciliegio!”

Sakura non capì il perché della parola “gommoso” ma lo ignorò. “Oh, grazie… come sei gentile…” “Ehm… ma no, dai… in fondo è la verità! I tuoi capelli sono dello stesso colore delle car…. Cioè dei petali dei fiori di ciliegio!” “OOOOoooo!!” Sakura arrossì. Chouji sapeva essere un gentiluomo, dunque? Bisognava accertarsene subito. Solo con la Prova Finale si poteva scoprire se un uomo è un volgare fallocrate o un dolce principe azzurro. Tale prova in gergo ninja si chiama “prova del fuoco”. Consiste nel far cadere a terra un kunai in preda alle fiamme. Se l’aspirante principe lo raccoglie e soprattutto lo spegne prima di ridarlo alla soave pulzella, allora sarà promosso al rango di Principe. Altrimenti morirà soffocato da un coprifronte arrugginito. Sakura fece esattamente come la prova prescriveva e buttò due kunai infuocati per terra. Prima che le guardie dell’hokage la considerassero una terrorista, Gai – sensei lo raccolse subito e gridando “AL FUOOOCOOO!!” lo buttò fuori dalla finestra (causando l’incendio del locale dove Naruto compra il ramen), mentre Chouji raccolse l’arma, la spense e se la tenne per lui, dando a Sakura un kunai nuovo “Perché un kunai carbonizzato potrebbe sporcarti i vestiti….”

Sakura non aveva dubbi. Chouji era L’uomo. Non UN uomo, ma L’uomo. Colui che conosce la parola gentilezza. Colui che anche se non ne ha voglia accompagna la fidanzata a fare spese. COLUI CHE SI LAVA ALMENO UNA VOLTA AL GIORNO!

Ovviamente tutte le donne del pubblico avevano fatto un salto sulla sedia quando Chouji aveva restituito a Sakura un kunai pulito, e si erano affrettate a scrivere striscioni per incoraggiare quel tesoro di ragazzo, cose che dicevano “SEI UN TESORO” “SEI UN AMORE” “SEI PUCCIOSO”. Purtroppo con il poco tempo a disposizione le fangirls non avevano avuto idee migliori. Chouji si sentiva lusingato dalla reazione del pubblico e sorrise un po’ timidamente. Si levò l’ormai ben noto KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!! dalla folla. L’espressione del piccolo Chouji arrossito era decisamente troppo carina da sopportare.

Tamaki era molto deluso. Credeva che il suo allievo preferito, Sopracciglione – san, avrebbe ricevuto più consenso dal pubblico. Non ci poteva credere.

Tutti giudicarono la performance con favore per Chouji e non altrettanto per Gai. Ovviamente Ino, Shikamaru, Sakura, Hinata e Orochimaru (che è sensibile al fascino del gentiluomo oltre che allo shota e al servo servile) gli diedero un voto alto, mentre Sai, che non capisce un beneamato cacchio, gli diede un votaccio. Alla fin fine, Chouji ebbe una media del 9 (senza punti pubblico, perché purtroppo lo stesso si era infervorato solo alla fine. Mannaggia!) e Gai del 2,8. per motivi più che ovvi. Gai – sensei la prese estremamente bene. “EVVIVA! CIÒ VUOL DI RE CHE SONO UN GENIO, PERCHÉ IL MIO VOTO SI AVVICINA PIÙ CHE MAI ALL’UNO! AHAHAHAAH!! HO VINTO CON LA FORZA DELLA GIOVINEZZA!”

Nessuno ebbe il coraggio di dire la verità al povero Gai.

****

Oh boyz. Questa è l'ultima fic dell'anno. Aggiornerò ai primissimi di gennaio, perchè si va in vacanza. VACANZA!! SIIII!!

Ci sentiamo.

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Capitolo 19
*** Ska - ppa, Gimi Endrics e Pistole e Rose ***


La giornata principesca era finita. Era in arrivo la giornata degli shota! Ovviamente Sasori dormiva sonni tranquilli, dato che aveva la certezza matematica di essere promosso a pieni voti (nonostante il Clamoroso Fuori Tema – ehm -). Infatti era a casuccia sua che si passava l’olio alle giunture, fischiettando spensierato. Tobi gli saltellava intorno eccitato dicendo “Sasori – sama, Sasori – sama! Se muori durante lo spettacolo posso prendere il tuo posto nell’Akatsuki? Ti preeeegoooo!”. Deidara si arrabbiava e lo menava, dicendogli “SASORI – DANNA NON PUÒ MORIRE! NON PORTARE SFIGA!”. Insomma, il solito clima da associazione criminale. Anche Kakuzu e Zetsu erano tranquilli, dato che sapevano già che sarebbero stati bocciati. Insomma, si erano già messi il cuore in pace, e quindi si stavano dando ai loro hobby preferiti, ovvero redigere gli estratti conti e discutere con la propria controparte della condizione degradata che i cannibali devono subire presso molte civiltà. Non vi dirò di chi sono rispettivamente tali occupazioni. E non credo che da soli ci arriverete.

Comunque l’unico che tramava qualcosa era Asuma. Anche lui sapeva di non farcela, quindi a costo di creare un altro C.F.T. (Clamoroso Fuori Tema) aveva preparato un’esibizioncina niente male… tanto l’avrebbero bocciato comunque, no?

Ma non indugiamo! Ecco il giorno dell’esame, e tutti e quattro erano nel backstage aspettando il sorteggio. Ovviamente già vestiti da shota. A Kakuzu toccò Hinata, a Zetsu Sai, a Sasori Sakura e ad Asuma Ino. La suddetta ragazza era sconvolta alla vista del suo maestro senza sigaretta (il fatto che fosse vestito coi calzoni corti era secondario). Tamaki appuntò le coppie sul taccuino e disse “Bene, abbiamo deciso. Sasori – chan, vuoi essere tu il pr….” Ma fu interrotto da Asuma che gridò “IO!! IO VOGLIO ESSERE IL PRIMO! A patto che mi diate un microfono.”

Tamaki non aveva niente in contrario, anche se era un po’ stupito.

Detto fatto. Asuma andò in scena con Ino. Le fangirls erano spaventate. Tutte loro si aspettavano Asuma nel ruolo “Bello e Cannato”, non shota. Ma Asuma aveva in serbo una sorpresa….

Si strappò i vestiti da shota, rivelando che sotto portava i jeans lunghi e strappati e sopra una maglia nera e logora con disegnata una foglia (di cosa non ve lo dico), mentre al posto del coprifonte aveva una fascia rossa. Notevole se pensate che sotto i pantaloni corti in genere non si possono nascondere dei jeans lunghi…

Ora il pubblico era decisamente incuriosito. Gli striscioni stavolta dicevano “ASUMA, COSA TI SEI FUMATO?”. Shino stava controllando i libri contabili, per vedere se il quantitativo che gli aveva passato la sera prima era sopra la media. Ma il massimo della sorpresa arrivò quando Asuma evocò una chitarra elettrica con tanto di amplificatore, che diede a Ino dicendole “Dammi un fa diesis”. Ino riteneva che il consumo di graminacee del suo sensei stava andando decisamente fuori controllo, ma l’idea di vedere cosa avrebbe fatto la intrigava non poco. Nel banco dei giudici Shikamaru si stava nascondendo sotto il tavolo dalla vergogna, mentre tutti gli altri guardavano col fiato sospeso. I restanti shota non sapevano che pesci pigliare, e guardavano interessati.

Ma la musica cominciò. E ricordava molto quella di “Sex, drugs and rock ‘n roll” dei Pistole e Rose (noto gruppo del Villaggio delle Onde). Asuma, che stranamente era dotato di una bella voce alla Axeru Rose (il cantante dei P.e.R.), si mise a cantare. In breve, dato che non aveva voglia di rendersi ridicolo davanti al mondo intero, aveva preferito questo invece che esibirsi in cose che di sicuro gli sarebbero valse il Ludibrio Perpetuo.

“Oh no! Un altro fuori tema!” si disperò Tamaki. Ma il pubblico sembrava gradire. Ormai Asuma si era fatto prendere la mano, e stava cantando “Legalizaciòn” degli Ska - ppa (altro gruppo, stavolta della Sabbia). In breve, stava tenendo un bel concerto live che entusiasmò gli astanti non poco. Gli striscioni erano diventati “LEGALIZZAZIONE!”, mentre tra i giudici cresceva la perplessità. Dargli un voto alto perché era stato originale o dargli 0 perché aveva fatto un recidivo clamoroso fuori tema?

Il concerto, che era iniziato alle 4 del pomeriggio, finì alle 4 del mattino, dato che il pubblico richiedeva sempre nuove canzoni. Shino fece affari d’oro, d’argento e di canapa. Alla fine Asuma si inchinò e disse “Spiacente fratelli, ma devo andare a vedere se Maria è cresciuta bene… voi mi capite…” e ciò detto salutò il pubblico e si ritirò insieme ad Ino nel retroscena. 

“Scusa Ino, ma dov’è che hai imparato a suonare la chitarra così? Sembravi Gimi Endrics (noto musicista del Villaggio delle Rocks) redivivo! E poi sapevi a memoria gli accordi di un centinaio di canzoni…”

“Eh, noi donne ninja dobbiamo essere il doppio più preparate degli uomini, e quindi dobbiamo anche studiare cose che potrebbero tornare utili in qualsiasi circostanza.” Asuma era dubbioso, ma prese la risposta per buona.

Tamaki era svenuto, e Mori – senpai gli faceva aria con una fazzoletto. Kyoya era indeciso se reclutare Asuma nell’Akatsuki o ucciderlo. I giudici, che si erano fatti trasportare dal concerto, erano troppo sballati per dare i voti decentemente. L’unica che aveva un minimo di lucidità mentale residua era Ino, che decise di dargli un 5, (aveva fatto la media tra il 10 dell’originalità e lo 0 del fuori tema) che sommato con i 5 punti pubblico.. DAVA 10! Sasori schiumava di rabbia, e aveva deciso che la sua performance sarebbe stata così perfetta da far sembrare quella di Asuma una vergognosa cantata da osteria. E quando Sasori si arrabbia… si arrabbia. Come un melopopone.

***

Quanto tempo!

Come sono soddisfatta di questo capitolo! Mi è venuta una Divina Ispirazione! Ah, che soddisfazione. Come vi sembra? A me pare figo! Anche se è fuori tema.

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Capitolo 20
*** Denaro, oh,! Denaro! ***


Deh, mala sorte! Perché proprio Sakura doveva essere sorteggiata per essere la partner di Sasori? Proprio lei che ci va prevenuta! Inutile dilungarsi sulla performance di Sasori, ovviamente perfetta, che gli valse il voto 8 +. Inutile dire che Scorpione della Sabbia Rossa se la prese di bestia. Si era messo in un cantuccio del teatro complottando con Deidara per predisporre un attentato dinamitardo contro tutta Konoha. Quanto gli rodeva di essersi fatto battere da una pseudo rock star imbottita di fumo! NON POTEVA PERDONARLO!

 

Ma intanto lo show andava avanti (show must go ooon) , e per snellire i tempi fu deciso che Kakuzu e Zetsu si sarebbero esibiti insieme sotto il giudizio di Sai. Kakuzu era molto restio a farsi valutare da un fan di Naruto, ma in fondo si era già messo il cuore in pace… così entrarono in scena. E per la prima volta, non ci furono striscioni. Ma quando Zetsu (o meglio la sua personalità cattiva) ruggì dicendo che aveva voglia una fame indiavolata, comparvero foreste di striscioni. Tutti che dicevano “TI PREGO RISPARMIACI” “PIETÀ” “PENSA ALLA TUA POVERA MAMMA, COSA DIREBBE SE TI VEDESSE?”. La personalità buona invece era tranquilla e spensierata.

 

Sai si sedette con molta grazia, e offrì una fetta di torta ai due aspiranti shota. Kakuzu si indignò. “OFFRI QUELLA TORTA!? Scemo! Lo sai quanto costano le torte? Ma sì, tanto chi paga siamo noi contribuenti! Credi che non lo sappia che la scenografia la paga il Capo con le ritenute previdenziali ai nostri stipendi? EH? LO SAI?” Sai si era quasi spaventato, e decise di offrire la torta al più tranquillo Zetsu, che la accettò con bel garbo e un sorriso. Ma non appena la addentò, la sua P.A. (Personalità Alternativa) si arrabbiò e gridò “Che schifo! Cos’è questa roba? Non c’è la carne umana dentro! CHE SCHIFO! MI VIENE DA VOMITAR… BLEEAAAARRGHHH”.

Le fangirls non gridarono YAAAY, ma un portentoso BLEEEAAAAHHH!!

Non vi sto neanche a descrivere tutte le cose che vomitò Zetsu, ma tra queste vi era il monumento coi volti di pietra degli hokage e l’autore dei filler di Naruto (ovviamente morto dilaniato). “No! Cattiva, cattiva P.A.! Non devi vomitare in pubblico, te l’ho detto mille volte!” si arrabbiò Zetsu. “Ecco, ora devo darti le tò – tò sulle manine!” e ciò detto la mano bianca tirò degli schiaffetti su quella nera. La parte cattiva si mise a piangere sconsolata e disse “Ma non riuscivo a trattenermi! Se mangio qualcosa *sob* senza carne umana den *sigh* dentro, mi sento male! Scuuusaaaa!” “No! Non ti scuso! È già la terza volta che vomiti in pubblico! Te l’ho detto: puoi mangiare qualunque cosa davanti a chiunque, MA – NON – DEVI – VOMITARE – SE – GLI – ALTRI – TI – GUARDANO! Sono stato chiaro?” chiese Zetsu scandendo bene le parole. “Mi dispiaaaceee!! *sniff*…ehm, senti… io … io avrei un po’ di fame…” “Sì, ora che ci penso anch’io.” Fu così che Zetsu scese dal palcoscenico e andò verso una ragazza. “Buongiorno bella ragazza!” disse con tono e movenze così sexy da far sembrare Johnny Depp un water. “Posso mangiarti?” le chiese (ehm ehm ovviamente nell’accezione giapponese del termine, se ci siamo capiti…) la ragazza, arrossita come un pomodoro, si fece aria col suo ventaglio gigante, poi si sistemò i quattro codini e disse “Certo, tesoro… sono tutta tua…” “Grazie!” disse Zetsu con un sorriso allegro che mostrava tutti i denti. Poi circondò la ragazza con le sue foglie e la mangiò (nell’accazione italiana del termine). “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! SORELLONA!” gridò disperato il Kazekage. “TU! MALEDETTO! SPUTALA!” prese Zetsu per il collo e scuotendolo gli ribadì il concetto. “SPUTALA, HO DETTO!”.

 

Ma torniamo sul palco, dove Kakuzu invece di fare il loli shota stava calcolando il prezzo dei bicchieri in cristallo di boemia e delle posate d’argento massiccio. “Pazzesco! Pazzesco! Uno si sbatte a racimolare taglie di qua e di là, e poi deve vedere il suo lavoro vanificato in stupidaggini! Guarda queste posate! Tutte pagate coi MIEI soldi, chè lo sanno tutti che nell’Akatsuki l’unico che è così intelligente da far su i dindi! E guarda qua, tovaglie di Damasco! Ho dovuto uccidere il primo hokage per guadagnare i soldi per l’organizzazione, ho passato notti insonni a curare Hidan quando gli cadeva la testa dal collo, SONO STATO IO A RICUCIRE LE VARIE GAMBE E BRACCIA PERSE IN COMBATTIMENTO, e loro come mi ripagano? DILAPIDANDO I MIEI AVERI! UAAAAAAAHH”

Kakuzu si mise a piangere sconsolato. Sai, che non sa mai cosa fare in queste situazioni, gli disse “Ma dai, non piangere! Lo sai che in fondo i soldi non sono importanti…” fu un attimo. La mano di Kakuzu si strinse intorno alla gola di Sai così forte da fargli schizzare gli occhi fuori dalle orbite. “NON OSARE DIRE CHE IL DENARO NON È IMPORTANTE! Nessuno capisce! Perché non capite l’alta poesia di arrivare a vendere sé stessi pur di avere del caldo, amorevole denaro che ti ama? Che ti chiede com’è andata la giornata quando torni stanco dal lavoro? Che ti dà conforto quando tutto il mondo ti abbandona? POSSIBILE CHE NESSUNO CAPISCA?”

Gli Akatsuki, compreso Kyoya, si misero le mani nei capelli. Ancora con quella menata! Solo perché l’adorata mogliettina di Kakuzu si chiamava di nome “Denaro” lui aveva trasferito tutto l’amore per Denaro sul denaro, perché diceva che “Quando siamo lontani mi basta contare il denaro per sentire che Denaro è qui con me!”

Tamaki decise che era abbastanza. In un modo o nell’altro riuscirono a tirare fuori Temari dalle profondità infernali della gola di Zetsu, e li schiaffarono nel retroscena per il voto. Kakuzu: 4 - -. Zetsu: 3.5.

Ma i due erano già preparati. Non si stupirono più di tanto. Così è la vita, no? E poi qualunque punizione non poteva tenere Zetsu lontano dal cibo né Kakuzu da Denaro. Quindi…

***

Ah, l'amore...

HO PASSATO LA TEORIA!! YEEEEAAAAH! SONO UNA MEZZA PATENTATA, PORTATEMI RISPETTO! MWAHAHAHAHA!!

P.s. Fukuda, invoco il tuo perdono, anche se non lo merito. mi dimenticai di segnarti tra i miei amori, MA IO TI AMO LO STESSO!

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Capitolo 21
*** Naruto e il peto demoniaco ***


Ma bando alle ciance! Nel nero senso della parola, dato che oggi tocca ai Silenziosi & Maturi. Kakashi ovviamente si era nascosto del nastro adesivo sotto la maschera per tapparsi la bocca, dimodochè non avesse la tentazione di cantare canzoni assurde. Invece i piccoli Deidara e Naruto, che ormai erano diventati amici, stavano chiacchierando a gran voce su ogni genere di cosa che fosse successa dal giorno della creazione del mondo a oggi. Mori senpai pregava silenziosamente perché quei due imparassero che la vera forza è il Silenzio. Il loro giudice sarebbe stato Hinata. Kakashi disse “MPFCFDPFPDFGDJ!”. Ricordate che ha la bocca tappata… (vi dirò ciò che voleva dire “CON ‘STO CACCHIO! NON LO VOGLIO IL GIUDICE DI PARTE, GRAZZZIE!”)

Purtroppo nessuno capì niente. Naruto andò da HInata e le diede una pacca sulla spalla dicendole “Farò del mio meglio! Finalmente ritorno in scena dopo tanto tempo!”. Hinata ovviamente ebbe una crisi convulsiva, ma si presentò lo stesso sul palco. Si sedette tra i tre ragazzi e disse “….” “….” “….ciao…”

Naruto e Deidara si ricordavano che dovevano stare zitti, e si stavano tappando la bocca a vicenda. Il pubblico era dubbioso. Però quando videro Kakashi che come unica risposte le mise una mano tra i capelli e le rivolse uno sguardo dolcissimo, le fangirls sentirono il richiamo della foresta. Misero su i famosi striscioni. “KAKASHI TI ADORIAMO!” “FACCI VEDERE COSA C’È SOTTO LA MASCHERA” “… E AI PANTALONI!”e via così. Spiccava anche quello di Iruka, che era “HINATA DEVI MORIRE”. Che dolce. Ma anche per Deidy e Naruto c’era roba. “DEIDARA SENPAI VINCI PER ME!” “NARUTO SEI PUCCIOSO!” “DEIDARA, SONO TUA!” “NARUTO FOR HOKAGE”.

Tornando sul palco, Hinata stava avendo un’altra crisi. Naruto e Deidara si stavano soffocando e dovettero togliersi le mani dalla bocca per respirare un momento. Il brutto fu che in quei due secondi di tempo si udì qualcosa che avrebbe scatenato lo spirito chiacchieroso dei due ragazzi. Si udì distintamente un peto. Di Hinata. I due biondi scoppiarono a ridere “MWAHHAHAHAHAHA!! BASTA NON RESISTO PIÙ!” rise Deidara “E DIRE CHE VIENE DA UN CLAN DI NOBILI! AHAHAHAHAHAHA!” rincarò Naruto. “Ahaahah, oddio si sente ancora! Però, nonostante il faccino… chi l’avrebbe detto!” “AHAHAHA, HAI RAGIONE! Senti, senti! Ho bisogno di una maschera antigas! Senza offesa, Hinata.”

La povera ragazzina dalle cerulee iridi stava morendo. Che umiliazione insopportabile! Aveva petato davanti a tutti! Il pubblico rideva, NARUTO rideva, tutti ridevano! Ma come era possibile?! Lei che non aveva mai… Oh! Che vergogna! Ma sentì un braccio cingerle le spalle. Alzò gli occhi e vide che tale braccio era di Kakashi. “Kakashi – sensei… io.. che vergognaaaa!”. Lo sguardo di Kakashi diceva chiaramente “Non ti preoccupare, è successo anche al terzo hokage, una volta…”. Ma Hinata era inconsolabile. “Ne, ne, Hinata! Non te la prendere! È che non ce l’aspettavamo! Comunque ora stiamo zitti, dai.” Disse Naruto, che si sentiva un po’ in colpa per aver riso così deliberatamente. In fondo, il peto era un’arte, oltre che una potentissima arma di combattimento. (ricordate? Kiba vs Naruto)

Naruto era un grande cultore dei peti, che valgono più di mille parole. Vero, no?

Hinata si riprese un po’, ma era ancora rossa come un papampilone. “ehm…comunque volevo chiedervi… ehm… Naruto – kun, non è che…”  “Cosa dici? Alza la voce, non sento niente!”

Mori senpai stava piangendo amare lacrime. Possibile che i due biondi non avessero imparato niente? Tenere la bocca chiusa era così oltre le loro possibilità?

Tornando sul palco, Hinata stava provando a parlare, ma Naruto sosteneva che se parlava così piano non la sentiva. Finchè Hinata non gridò a pieni polmoni “CHE CACCHIO, NARUTO – KUN! CI VUOI USCIRE CON ME O NO!?”

“OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO” disse la platea. Si udirono fischi, e alcuni cartelli dicevano “MA COSA CI FAI ALLE DONNE?”

Naruto si sentì molto confuso. Quindi Hinata lo amava? Ma dai! Non era possibile! In fondo non aveva mai dato segnali in questo senso, no? Non è che lo seguisse sempre in giro, o che lo osservasse sempre, o che parlava poco quando c’era lui, o che arrossiva quando si parlavano, o che…

Cacchio, forse qualche segnale l’aveva davvero mandato.

Tamaki decise di interrompere il tutto. Era passato troppo tempo e il pubblico stava facendo scommesse illegali sul “gli dice sì o no?”.

Dietro le quinte, Hinata ne approfittò per dare i suoi voti: Kakashi 8, Deidara 0 e Naruto 10. poi si nascose dietro un divano e non riemerse più per un bel po’. Shikamaru era perplesso. La stupidità di Naruto arrivava a livelli dove non credeva che un umano potesse arrivare.

Il voto (non comprensivo dei punti pubblico, data l’azione illegale a cui era stato istigato nell’ultima parte) era per Deidara 8,5, Kakashi 8.5 e Naruto 6 - -. Perché se Hinata era stata buona, le gentili donzelle dal cuore romantico della giuria (Ino, Sakura e Orochimaru) non avevano per niente gradito la sua mancanza di tatto.  

***

sarà... visto che alla fine l'ho spostata? che donna rispettosa della legge sono...

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