Broken Car

di juls_angel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sometimes Unexpected Things Change Your Life ***
Capitolo 2: *** I Was Enchanted To Meet You ***



Capitolo 1
*** Sometimes Unexpected Things Change Your Life ***



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Sometimes Unexpected Things Change Your Life

 


Accosto sul ciglio della strada e compongo il numero di Louis, uno dei miei migliori amici.
< Cosa vuoi Malik? > mi chiede scocciato
< Scusa Tommo, ma la mia macchina sta tentando il suicidio e… >
< E mi chiami per questo? >
< Sei con Madhlen? > gli chiedo ricordandomi improvvisamente il discorso che aveva fatto a me, Harry, Niall e Liam a proposito del “non rompete le palle: oggi pomeriggio voglio stare un po’ con la mia ragazza”
< Già...Quindi, muoviti e dimmi qual è il problema >
< Mi serve il nome di quell’officina di cui parli sempre > lui mi dice in fretta il nome e l’indirizzo, che io mi segno su un pezzo di carta
< Chiedi di Charlie > aggiunge poi < E’ il miglior meccanico in circolazione. E dì che ti mando io >
< Okay grazie Lou… > ma ha già riattaccato. Butto da una parte il telefono ridendo, riaccendo la macchina e, dopo aver controllato l’indirizzo e aver fatto mente locale, mi dirigo verso l’officina…
 
Parcheggio ed entro nell’officina, guardandomi intorno. Mi avvicino a un ragazzo sulla trentina, alto,  biondo, e muscoloso, con un piercing al sopracciglio
< Salve > gli dico
< Si? > mi chiede lui squadrandomi. Sarà alto almeno dieci centimetri più di me…
< Sto…Sto cercando Charlie >
< E tu saresti? > mi chiede allora assottigliando gli occhi sospettoso
< Zayn, Zayn Malik…Ho qualche problema con la macchina e mi hanno detto di chiedere di… >
< Charlie è là in fondo > mi interrompe lui indicandomi una porta in fondo all’officina < Segui la musica assordante non ti puoi sbagliare…Prima o poi faccio sparire lo stereo, giuro… > borbotta poi.
Io seguo la musica e busso piano alla porta, nessuno mi risponde e così entro. Le note di “Do it like a dude” di Jessie J mi colpiscono i timpani…Beh, almeno ha dei buoni gusti il tipo…
Mi guardo un po’ intorno finché non vedo due piedi spuntare fuori da sotto una Mini rossa.
< Ehm, scusa? > chiedo
< Si? > la voce mi arriva ovattata
< Sto cercando Charlie > il ragazzo si da una spinta con i piedi, facendo scorrere il carello su cui è sdraiato, e finalmente riesco a vederlo…E non è sicuramente un ragazzo.
< E tu saresti? > mi chiede la ragazza bruna alzandosi in piedi e slacciandosi la tuta da meccanico. Si sfila le maniche e poi se le lega in vita, mostrando  la t-shirt azzurra e aderente, che lascia ben  poco all’immaginazione…
< Ehm…Ho…Ho dei problemi con la macchina e mi hanno detto di chiedere di Charlie > balbetto cercando di smettere di fissarla
< Beh, allora hai trovato Charlie > mi dice lei sorridendo e mettendo in mostra la fossetta sulla guancia destra
< Non > mormoro non capendo e guardandomi in giro
< Io sono Charlie > mi dice lei guardandomi confusa e inclinando la testa, un lampo di curiosità negli occhi azzurri
< Cosa? > balbetto come un idiota
< Charlie…Diminutivo di Charlotte > mi spiega lei appoggiandosi al cofano della macchina e sollevando le sopracciglia < Oddio! Ti aspettavi un uomo! > esclama allora scoppiando a ridere. I capelli castani le scivolano davanti al viso e gli occhi le si illuminano per il divertimento
< Io… > provo a dire, risultando più stupido di quanto già non sembri
< Riesci a rispondere solo a monosillabi? > mi chiede guardandomi curiosa e inclinando appena la testa
< No > lei scoppia a ridere e io mi rendo conto di aver risposto a monosillabi, di nuovo. < Cioè, no…E’ solo che… >
< Ti consiglierei un corso accelerato di inglese signor “Ho-dei-problemi-con-la-macchina-e-bla-bla-bla” >
< Zayn, mi chiamo Zayn >
< Ah! Ma allora sai mettere insieme una frase di senso compiuto! > mi prende in giro lei < Comunque piacere > mi dice sorridendo
< Credo che ucciderò Louis > mormoro. Lei scoppia a ridere
< Ti ha detto lui di venire? >
< Già. Ha detto “chiedi di Charlie” >
< Ti aspettavi un meccanico super palestrato? > mi chiede scostandosi un ciuffo di capelli da davanti agli occhi, ma lasciandosi così una striscia di olio nero in fronte
< No, un ciccione puzzolente veramente > lei scoppia a ridere e mi dice
< Beh, allora ti è andata bene: ho appena fatto la doccia…Anche se scommetto che non si direbbe, vero? > mi chiede indicandosi la tuta, e mostrandomi le mani, sporche del grasso del motore < Avanti portami la macchina, dai > dice lei senza darmi il tempo di ribattere
< D’accordo >. Torno fuori, passando di nuovo davanti al ragazzo di prima, che mi torna a squadrare dalla testa ai piedi “Ma cosa vuole questo qui?”.
 Parcheggio di fianco alla Mini e quando scendo lei fa un fischio di apprezzamento…Rivolto alla macchina ovviamente. Spegne la radio ed esclama
< Wo, bella macchina >
< Grazie >
< Pagherei oro per guidare una Gran Torino come questa > mi dice facendomi l’occhiolino e rinfilandosi la tuta. Si tira su la zip, facendo aderire il tessuto al suo corpo: i fianchi vengono fasciati perfettamente e quando apre il cofano della macchina e si piega in avanti per esaminare il motore, non posso evitare che lo sguardo mi cada sul suo lato b…”Cavolo Zayn, contieniti!” penso distogliendo in fretta lo sguardo..
< Allora, sei un’amica di Louis? > le chiedo per spezzare il silenzio appoggiandomi al muro e fissandola
< Sì. Era il mio vicino di casa prima che mi trasferissi…Andate a scuola insieme? >
< Già. Tu…Frequenti un’altra scuola? > butto lì. Le mi guarda e poi scuote la testa
< Non proprio… Allora, i freni sono quasi andati e la frizione pure c’è un problema al motore che >
< Aspetta, evita pure di spiegarmi, tanto non ci capisco nulla > la interrompo
< D’accordo. Mmm…Allora, visto che sei un amico di Louis posso metterla a posto in una mezzoretta. Hai tempo, o… > mi chiede voltandosi verso di me e appoggiandosi al cofano
< Si, si…Anzi, non ho niente da fare… > non del tutto vero, ma mia sorella troverà  sicuramente qualcun altro che l’accompagni a danza. < Beh, allora, che scuola frequenti? > le chiedo di nuovo, ansioso di sapere in che modo avrei potuto rincontrarla “casualmente”…Non sapevo il perché ma quella ragazza mi incuriosiva come nessuno prima…
< Come mai tutte queste domande? > mi chiede lanciandomi un’occhiata divertita ma riprendendo ad armeggiare con il motore
< Sono curioso > rispondo titubante, fingendomi sicuro di me
< Fammi indovinare > mi dice sorridendo e girandosi per guardarmi meglio < Ti stai chiedendo cosa cavolo ci faccio qui, sporca di olio e di grasso, con le mani nel motore della tua bellissima auto d’epoca…E soprattutto ti stai chiedendo se so quello che faccio, ma ti fidi di Louis e non fai domande… >. Io scoppio a ridere e ribatto
< Veramente stavo solo pensando che non ti ho mai vista a scuola e mi stavo chiedendo il perché…Ma se vuoi dirmi anche del resto > lei arrossisce leggermente
< Scusa, sono logorroica: parlo troppo e per di più senza pensare…E’ per questo che mi hanno confinata qui… >
< Pensavo fosse per la musica troppo alta > scherzo io. Lei alza gli occhi al cielo
< Oddio! Non dirmi che Greg ha minacciato di nuovo di nascondermi la radio! > si lamenta
< Se per Greg intendi il tipo biondo con il piercing, allora si… >
< Quando lui ascoltava i Ramstein a tutto volume mentre io cercavo di studiare non mi lamentavo però… > borbotta poi. Io la guardo curioso e lei mi spiega < Greg è mio fratello e l’officina è di mio padre, e io lavoro qui il pomeriggio…E ora che ci penso non mi pagano nemmeno > aggiunge pensierosa. Restiamo zitti per un po’, il silenzio interrotto solo dai rumori degli attrezzi che lei sta usando
< Comunque studio a casa > mi dice qualche minuto dopo
< Oh, fico > replico sorpreso…
< Per niente in realtà > mi dice ridendo < E’ solo che mio padre…Lui non si fida molto delle persone… > Poi però mi lancia una rapida occhiata  e cambia argomento velocemente
< Vado a prendere una chiave inglese, questa non va bene… > ed esce dalla stanza, per poi rientrare qualche minuto dopo ridendo
< Mio padre e mio fratello pensano che tu sia qui per…avere un incontro intimo con me >
< Un cosa? > chiedo confuso
< Pensano che stiamo facendo sesso nella tua macchina > io scoppio a ridere “Non mi dispiacerebbe..” .
< Allora, tu e Louis siete molto amici? > Mi chiede poi, io annuisco e poi le dico
< E’ uno dei miei migliori amici >
< Aspetta! Tu sei uno della band! > mi dice all’improvviso. Io scoppio a ridere
< Te ne ha parlato? >
< Stai scherzando? Non mi parla d’altro! Mi ha anche chiesto di venire alle prove in effetti > dice alla fine ridendo
< Ma..? >
< Ma sono affezionata ai miei timpani > mi dice seria. Io scoppio a ridere e lei mi segue
< Non siamo tanto male > lei mi lancia un’occhiata eloquente, facendomi capire che non crede a quello che dico < Sul serio! > le dico ridendo
< Mmm…Allora potrei anche ripensarci e venire a vedervi >
< Sarebbe bello > le dico sincero, guardandola. Lei distoglie lo sguardo e dopo essersi pulita le mani mi dice
< Dovrebbe essere a posto ora > Cosa? Di già? No! Insomma…Quanti anni hai? Ti piace leggere? Ti piace ballare? Hai il ragazzo? Che musica ascolti? Perché studi a casa? Qual è il tuo gelato preferito? Ti piace la pizza?...Vorrei chiederle tutte queste cose, e invece me ne esco con
< Okay, quanto ti devo? >
< Facciamo così, per questa volta è gratis, giusto perché sei un amico di Louis e mi hai salvato da un pomeriggio di noia > sorrido, felice per quel complimento, se così lo si può chiamare
< Ma dai > ribatto però
< Davvero, non importa…Vorrà dire che la prossima volta ti farò pagare il doppio > mi dice, sorridendomi di nuovo
< Okay > lei mi ridà le chiavi < Beh allora…Ci si vede >
< Okay >
< E’ stato un piacere conoscerti Charlie > le dico sincero salendo in macchina
< Piacere mio Zayn > e giuro che il mio nome non mi è mai sembrato più bello.
 
5 giorni dopo..
Entro in casa di Harry. La festa è già incominciata da parecchio, la musica è alta e le luci soffuse. Incrocio già qualche ragazzo ubriaco e qualche coppietta che si struscia negli angoli…Saluto un po’ di gente che conosco e poi sento Louis che mi chiama dalla cucina, dove sta preparando una serie di cocktail. Mi avvicino a lui e appena gli sono di fianco gli tiro un copetto
< Ahia! > si lamenta lui massaggiandosi la nuca
< Così impari a farmi fare figure di merda! > replico io, e vista la sua occhiata confusa aggiungo < “Chiedi di Charlie!” >. Lui scoppia a ridere capendo a cosa mi riferisco
< Allora l’hai conosciuta! >
< Si! Peccato però che invece di un meccanico mi sono ritrovato davanti una ragazza… > Bella, dolce, sexy, simpatica… < Una ragazza! >
< Dai, Zayn…Sono passati cinque giorni >
< E allora? Tu sei stato malato… > mi giustifico io
< Si, come vuoi…e allora, come ti è sembrata? > mi chiede lui ridendo e preparando un peschito
< Chi? >
< Come chi? Charlie! >
< Oh beh…E’ >
< Fantastica lo so > mi anticipa lui. Io lo guardo curioso < Ehi! E’ stata la mia vicina di casa per anni! > si giustifica lui alzando le mani
< Me l’ha detto… >
< Ti ha detto anche che siamo stati insieme? > mi chiede curioso. Io lo guardo sorpreso, e…geloso? Scuoto la testa e lui mi spiega < Per poco in realtà…Poi sua madre se ne è andata e si sono trasferiti…Ci siamo lasciati ma siamo rimasti amici… >
< Oh > “Ma andiamo Zayn, non puoi essere geloso del tuo migliore amico…E soprattutto non di lei: ci hai parlato per neanche un’ora!” mi dico
< E’ lei che mi ha presentato Madhlen… > mi dice con sguardo adorante quando pensa alla sua bellissima fidanzata,
< Davvero? > chiedo sorpreso “Quelle due si conoscono?”
< Sono molto amiche…Beh, e quindi? > mi chiede lui controllando intanto il cellulare.
< Quindi cosa? >
< Quando pensi di chiedermi il suo numero? > mi chiede guardandomi malizioso
< Cosa? E perché dovrei farlo? > mentre intanto mi maledico perché era quello che intendevo fare subito dopo
< Oh andiamo Zayn…Da quando in qua ti ricordi di una ragazza dopo 5 giorni che l’hai conosciuta? A volte non ti ricordi il loro nome la mattina dopo, dopo aver passato la notte con loro, dopo aver.. >
< Si, okay! Ho afferrato il concetto Lou! E’ che…non lo so, è diversa da chiunque abbia conosciuto prima > lui si mette a ridere
< Bene, allora sarai contento…E’ appena arrivata >
< Cosa? > chiedo, pensando di non ver capito bene
< Te l’ho detto che è un’amica di Madhlen: l’ha invitata lei e sono appena arrivate > mi risponde alzando la mano a mo’ di saluto. Mi giro e vedo Madhlen arrivare, e dietro di lei Charlie…
E’ ancora più bella di come la ricordavo: i capelli castani sono sciolti sulle spalle, il vestito grigio le sta d’incanto e lascia scoperte le gambe lunghe, valorizzate dai tacchi, si guarda intorno curiosa, ma appena posa i suoi occhi azzurri nei miei un lampo di sorpresa li accende…Poi mi sorride, e giuro, che non ho mai visto una cosa più bella in vita mia…



Salve ragazze!
Questa è una mini-fic, come avrete capito. Il secondo capitolo lo posterò domani..spero di avervi incuriosito e che vi sia piaciuta!
Che succederò alla festa? Zayn si dichiarerà? E Charlie..?
Fatemi sapere cosa ne pensate, accetto anche le critiche ovviamente!
Un bacione!
xx
Jules.
Ps. Volevo ringraziare Deb per il blend-spero di non essermi sbagliata dinuovo ù.ù- perchè è stupendo e ha sopportato le mie sclerate! xx

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Capitolo 2
*** I Was Enchanted To Meet You ***




I Was Enchanted To Meet You

 


< Louis! > esclama Charlie correndogli incontro
< Ciao splendore! > urla lui abbracciandola < Come stai? >
< Bene > replica lei sorridendo e staccandosi da lui. Louis intanto saluta Madhlen dandole un bacio sulle labbra. Poi le sussurra qualcosa all’orecchio, facendola arrossire. Charlie intanto mi guarda curiosa, fin quando Louis dice
< Conosci già il mio amico… >
< Zayn, giusto? > lo interrompe lei riportando il suo sguardo su di me
< Giusto > mormoro sorridendole < E bello rivederti >
< Anche per me > dice lei sorridendo ancora di più e mettendo in mostra la sua fossetta.
< Bene, noi andiamo a divertirci > annuncia allora Louis lanciandomi un’occhiata maliziosa e dirigendosi in pista, mano per mano con Madhlen, che fa l’occhiolino a Charlie
< No, Louis… > sibilo, ma lui ormai è lontano. Mi gratto la testa imbarazzato, non sapendo come iniziare il discorso. Poi opto per il solito
< Allora, come va? >
< Bene, tu? >
< Bene…Ti va di…bere qualcosa? > chiedo allora indicando una delle bottiglie di alcolici di fronte a noi. Lei fa una smorfia e mormora
< Magari più tardi…Non reggo molto bene l’alcool…E nemmeno loro a quanto pare > aggiunge divertita quando Harry e Niall arrivano barcollando un po’ e si appoggiano a me, che li tengo stretti cercando di non farli cadere per terra.
< Zayn! > esclama il biondino sorridendomi.
< Ragazzi, quanto avete bevuto? > chiedo retorico,
< Poco poco > mormora Harry facendo il gesto con le mani e scoppiando poi a ridere, poi vede Charlie e sembra illuminarsi < Non ci presenti la tua amica? > mi chiede fissandola malizioso. Lei con mia grande sorpresa scoppia a ridere, mentre io dico
< Harry, Niall, lei è Charlie >
< Piacere, sono anche loro nella band? > mi chiede divertita
< Purtroppo > replico ridendo
< Zayn! Dammi una mano! Portiamoli in camera prima che combinino qualche cavolata di cui potrebbero pentirsi: per esempio mettere incinta qualcuna > esordisce Liam arrivandomi di fianco e passando un braccio intorno alla vita di Niall, sostenendolo. Poi vede Charlie e le sorride < Ciao, io sono Liam >
< Charlie > replica lei sorridendo. Niall sembra riscuotersi da chissà quali pensieri e mi chiede
< Oh, quella Charlie? > arrossisco un po’, e ringrazio di avere la pelle scura che lo nasconde.
< Si Niall > Lei mi guarda sorpresa e poi sorride. < Io devo… > e poi indico i miei amici, tenendo stretto Harry per il colletto della camicia per evitare che corra dietro a una ragazza che è appena passata.
< Tranquillo…Ci vediamo in giro > replica lei annuendo.
< Ciao splendore > la saluta poi Harry facendola ridere. Seguo Liam in mezzo alla calca di persone, sorreggendo Harry mentre lui aiuta Niall.
< Complimenti Zayn, proprio una bella figa > mi dice riccio scoppiando a ridere da solo
< Zitto Harry, andiamo > replico sorridendo e spingendolo su per le scale.
 
E’ passata un’ora e per quanto abbia cercato in giro non ho più visto Charlie.
Vedo Louis e sto per chiedergli se l’ha vista, ma poi mi accorgo che si sta baciando in modo non proprio casto con Mad, e decido di lasciar perdere. Sbuffo e poi esco sul portico, non sopportando più la musica alta.
Mi appoggio a una delle colonne dell’ingresso e mi accendo una sigaretta
< Ehi > una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare e girare velocemente, e lei è lì, seduta sulla ringhiera della veranda.
< Ciao > replico sorpreso < Che ci fai qui fuori? >
< Non sono molto festaiola… > mi dice con una smorfia buffa < Tu? > io le mostro la sigaretta e lei aggrotta le sopracciglia. Si alza e si avvicina a me dicendo
< Il fumo uccide, non te l’hanno mai detto? >
< L’ho sentito dire > replico sorridendo, tenendo la sigaretta tra le labbra. Lei mi viene davanti, e si ferma a pochi centimetri dal mio viso. E’ così vicino che posso chiaramente sentire il suo profumo dolce.
< Se te la spengo ti incazzi? > mi sussurra fissandomi negli occhi. Io scuoto leggermente la testa e lei allunga una mano, afferrando la sigaretta e sfiorandomi le labbra, poi si gira e la butta per terra. Io fisso i suoi occhi azzurri tutto il tempo, perdendomici dentro. < Ora va meglio >  sussurra prima di allontanarsi definitivamente da me e dandomi così la possibilità di ricominciare a respirare. Si appoggia all’altra colonna, standomi di fronte e abbassando lo sguardo, io mi schiarisco la voce e poi le chiedo
< Allora, andrai all’università o… > lei riposta il suo sguardo su di me e continua la mia frase
< O lavorerò tutta la mia vita nell’officina? No grazie …E’ solo un hobby >
< Peccato >
< Mmm? > mi chiede curiosa
< Beh, mi toccherà cambiare meccanico se non lo farai più tu! > le dico divertito, facendola ridere piano
< Oh, sono il tuo meccanico di fiducia ora? >
< Certo, avevi dei dubbi? >
< No, hai ragione, sono troppo brava > replica lei cercando di restare seria, ma scoppiando a ridere di nuovo.
< E cosa vorresti studiare? >
< Giornalismo… > risponde lei e poi sussurra < E non ho intenzione di rinunciare al mio sogno > io la guardo interrogativo e lei mi spiega < Beh, mio fratello è una specie di genio: si è laureato con la lode a Cambridge, ma è tornato qui perché aveva paura che mio padre sclerasse dopo che mia madre se ne è andata >
< Louis me l’ha detto > mormoro
< Quel ragazzo dovrebbe imparare a tenere la bocca chiusa > replica lei sorridendo, poi spalanca gli occhi e scoppia a ridere < Oddio! Tu credi che lei sia morta! >
< Beh… >
< No, mia madre è viva e vegeta. Tre anni fa ha semplicemente fatto le valige ed è scappata in America con il suo amante… > mormora mentre un velo di dolore si posa sui suoi occhi < Mi padre ha avuto una specie di crollo…E’ per questo che ci siamo trasferiti: nella vecchia casa c’erano troppi ricordi secondo lui e… > Si blocca fissandomi < Oddio! Scusami! Te l’ho detto che parlo a vanvera…Mi dispiace! > si scusa poi.
< Tranquilla, non è un problema… >
< Si invece! Praticamente non ci conosciamo e ti scarico addosso tutti i miei problemi… >
< Charlie, davvero, non fa niente >
< Sono un disastro > mormora allora.
< No. Sei bellissima > Oddio. L’ho detto a voce alta?! Vista la sua espressione si…Dio Zayn, sei un coglione…
< Cosa? > mi chiede sorpresa
< Scusa, io… > Lei probabilmente si accorge del mio imbarazzo, perché dice
< Non avrai sul serio pensato che me andassi in giro con la tuta da meccanico tutto il giorno vero? Ogni tanto so anche mettermi in tiro >. Io le sorrido riconoscente e lei ricambia. Restiamo a fissarci per un po’, stando in silenzio fin quando lei non mormora
< Adoro questa canzone > presto attenzione alla melodia e riconosco “Enchanted” di Taylor Swift. Mi avvicino a lei e le porgo la mano, invitandola a ballare silenziosamente, lei mi guarda sorpresa e poi afferra la afferra, facendo partire una miriade di brividi a quel tocco. Intreccia le braccia intorno al mio collo e io appoggio le mani sui suoi fianchi. La stringo a me, godendomi quel contatto e dopo un po’ canto qualche parola della canzone, che conosco grazie a mia sorella, che ne è praticamente fissata.
< I’ll spend forever wondering if you knew
I was enchanted to meet you
This is me praying that this was the very first page
Not where the storyline ends
My thoughts will echo your name
Until I see you again
 These are the words I held back as I was leaving too soon
I was enchanted to meet you>
< Wow…Hai una voce meravigliosa > mi dice sorpresa mentre continuiamo a ballare, nonostante la canzone lenta sia finita e ne sia partita una house
< Grazie… > le dico un po’ in imbarazzo: ho sempre e solo cantato davanti ai ragazzi, vergognandomi troppo di farlo davanti ad altre persone ma con lei…
< Mi fai un effetto strano > mi lascio sfuggire.
< Preferivo il “sei bellissima” > replica allora ridendo, io scuoto la testa imbarazzato e cerco di spiegarmi meglio
< Intendevo che…Insomma io solitamente a quest’ora alle feste sono… >
< Sei chiuso in camera con la sfortunata, o fortunata - dipende dai punti di vista- di turno…Giusto? > mi interrompe lei fissandomi divertita
< Beh…Si > ammetto alla fine
< Stasera però stai ballando con me >
< E’ quello che intendevo… >
< Beh, allora ne sono onorata > replica stringendosi un po’ di più a me. Mi stacco da lei, continuando però a tenerla per mano e insieme scendiamo i gradini del portico, camminando sul giardino e facendo il giro della casa. Io sorrido, mi giro verso di lei e continuo a fissarla, e lei, accorgendosi del mio sguardo insistente, alza gli occhi e li punta nei miei, inclinando appena la testa e arricciando le labbra curiosa
< Che c’è? Perchè mi guardi così? > mi chiede in un sussurro
< Mi sembra di conoscerti da sempre > lei spalanca gli occhi sorpresa e poi si mette a ridere piano, scuotendo la testa. Io maledico nuovamente il mio cervello. Cavolo un bel filtro cervello-bocca non sarebbe male ogni tanto, eh Malik?
< Scusa, troppo smielato > borbotto allora.
< No, ridevo perché per me è la stessa cosa > mormora lei fissandomi e sorridendo. Io la guardo per un po’ e poi prendo un bel respiro, prima di avvicinarmi piano a lei, fissando le sue labbra. Lei resta immobile e io mi fermo a pochi millimetri dalla sua bocca, ed è lei che mi avvicina a sé tirandomi per il collo e facendo combaciare le nostre labbra. Mi stacco appena sorridendole, la spingo piano contro il muro della casa e la riattiro a me, baciandola di nuovo. Con la lingua seguo il contorno delle sue labbra, e quando lei le dischiude la insinuo nella sua bocca, incontrando la sua e iniziando a giocarci. Restiamo a baciarci per un po’, mentre lei mi attira verso di se e io mi premo ancora di più contro il suo corpo perfetto, appoggiando una mano sulla sua coscia.
< Aspetta…Zayn… > mormora lei staccandosi un attimo dalle mie labbra, il respiro accelerato, proprio come il mio < Io…Io non sono quel tipo di ragazza > Io la guardo confuso non capendo a cosa si riferisce
< Ma tu mi piaci > mormoro allora, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Lei mi sorride e poi dice
< Penso che la tua mano sotto il mio vestito influenzi parecchio la cosa… > Io abbasso lo sguardo, improvvisamente consapevole che in effetti la mia mano è sotto il suo vestito, più in alto di quanto mi aspettassi.
< Scusa > borbotto, facendo poi uno sforzo sovraumano per staccare la mano dalla sua gamba liscia. Appoggio i palmi contro il muro, accanto al suo viso < Io…Usciamo… >
< Come? > mi chiede confusa
< Domani…Come due ragazzi normali che si piacciono e che vogliono conoscersi meglio…E poi vediamo come va… > lei sorride annuendo
< D’accordo, così vedrai anche come mi vesto normalmente: non da meccanico e non da festa > scherza allora. Poi infila una mano nella tasca della mia giacca varsity e afferra il mio cellulare.
< Qui c’è il mio numero…Chiamami, così ci mettiamo d’accordo > mi dice poi sorridendo e restituendomi il telefono.
< Okay > replico sorridendo, poi però, non riuscendo a resistere riappoggio le mie labbra alle sue, staccandole subito dopo per evitare di mandare a quel paese il proposito del “usciamo insieme prima di andare oltre”. M prima di riuscire ad allontanarmi del tutto lei mi afferra per il colletto della giacca e mi bacia di nuovo.
< Okay, meglio rientrare… > mi dice staccandosi e morsicandosi il labbro inferiore
< Sì, forse è meglio… > mormoro pensando però il contrario.
 
< Grazie, è stato un pomeriggio fantastico > mi dice lei girando il viso verso di me e sorridendomi. Siamo fermi davanti al viale di casa sua, dopo aver passato il pomeriggio…beh si, il pomeriggio più bello della mia vita credo.
< Concordo > replico allora. Restiamo a fisarci per un po’ e poi quasi contemporaneamente ci avviciniamo e ci baciamo dolcemente
< Il miglior appuntamento di sempre > mormora lei contro le mie labbra, facendomi ridere piano. Ci baciamo un altro po’ e lei dice piano < Dovrei tornare dentro, o rischio che mio fratello esca e mi trascini in casa tirandomi per le orecchie > io mi metto a ridere
< Ti va, se…insomma >
< Si, Zayn, mi farebbe piacere uscire con te domani > replica lei guardandomi divertita. Io la riattiro a me e la bacio di nuovo
< A domani allora > dice qualche minuto dopo aprendo la portiera
< A domani >.
 
7 anni dopo
Guardo Charlie mentre saluta i suoi fratelli e suo padre. L’abito bianco- e scomodo, a detta sua – che ha usato durante la cerimonia è stato sostituito da un vestitino a fiori. Abbraccia Mad, mentre io saluto i miei amici. Prende in braccio Dani, la figlia di Madhlen e Louis, a cui ha fatto da madrina al battesimo e le da un buffetto sulla guancia.
Ancora non ci credo. E’ mia moglie, finalmente.
La prendo per mano e dopo aver salutato tutti gli invitati-tra cui è presente anche il direttore del giornale per cui lei lavora, perché sì, alla fine è riuscita a diventare una giornalista- saliamo sul taxi che ci porterà all’aeroporto: andremo in Australia in luna di miele…
< Oddio, non ci credo…Siamo sposati! > esclama poco dopo baciandomi < Se è un sogno non svegliarmi! > mi metto a ridere
< Non è un sogno amore… > lei mi fissa e mi sorride radiosa. La fossetta è ancora lì, sulla guancia destra, e gliela bacio dolcemente. Le stringo a me e lei si appoggia alla mia spalla.
Se ripenso a come abbiamo deciso di fare “il grande passo” mi viene ancora da ridere…Una sera, mentre stavamo tornando a casa dal cinema, alla radio avevano messo una vecchia canzone, che si sentiva nel periodo in cui io e lei abbiamo iniziato a uscire, e io avevo iniziato a canticchiarla
< Together can never be close enough for me
 Feel like I am close enough to you
 You wear white and I’ll wear out the words I love
 And you’re beautiful
 Now that the wait is over
 And love and has finally shown her my way
 Marry me
 Today and every day>.
Lei mi aveva fissato per un po’ e poi aveva detto
< Sposiamoci > ero scoppiato a ridere, ma poi quando avevo capito che parlava sul serio l’avevo guardata e avevo esclamato
< Okay >.
E ora siamo sposati sul serio…Niente proposte romantiche, niente inginocchiature patetiche davanti a un qualche panorama mozzafiato, niente anello nel bicchiere di champagne durante una cena in un ristorante super costoso. Perché noi siamo così: niente nel nostro rapporto è normale, a partire dal nostro incontro, al nostro primo bacio, alla proposta di matrimonio, che aveva praticamente fatto lei, e non il contrario. Siamo unici, e amo questa cosa, come amo lei: amo il fatto che siamo opposti, agli antipodi, io timido, lei estroversa, lei permalosa, io orgoglioso. Amo litigare con lei e poi fare l’amore per riappacificarci. E’ così, la amo.
< Zayn, io… > inizia lei, ma poi si blocca e mi dice < Ti amo >. Io sorrido e guardandola negli occhi replico
< Ti amo anche io…Ma, Charlie, cos’è che volevi dirmi veramente? > lei sbuffa alzando gli occhi al cielo, < Stiamo insieme da sette anni, ti conosco abbastanza bene ormai… > Lei mi fissa e poi scioglie l’abbraccio, allontanandosi da me e mettendosi comoda sul sedile. Si tortura un po’ l’orlo del vestito e poi mi chiede
< Prometti che non ti arrabbi? >
< Si amore… >. Lei prende un bel respiro e poi mormora
< Beh, hai presente le nausee che ho avuto per l’ansia del matrimonio? >Annuisco, ripensando a quanto era isterica i giorni scorsi e alle corse che faceva in bagno ogni mattina,
< Beh, ecco, non erano nausee causate dall’ ansia > E quando capisco a cosa si riferisce tutto si blocca.
E’ incinta.
Una serie di emozioni, mischiate ma comunque distinte, mi trapassano il corpo da cima a fondo, rivoltandomi lo stomaco: stupore e incredulità, perché non mi aspettavo assolutamente che lei potesse essere incinta, non lo avevamo programmato, per niente. Paura, perché sto per diventare padre e la cosa mi terrorizza, e infine felicità.
Pura e assoluta felicità.
< Tu…Tu…sei incita? Insomma…diventerò… > balbetto
< Padre. Si. > dice lei cauta, poi mi afferra una mano e continua < Lo so che non era programmato ma… > appoggio una mano sulla sua pancia, interrompendo le sue parole, e sorridendo come un’idiota.
< Quindi non sei arrabbiato? > Mi chiede lei con un sussurro
< Arrabbiato? Sono l’uomo più felice del mondo! > Lei si mette a ridere e mi bacia, inizialmente molto dolcemente e poi sempre più passionalmente…Continuiamo per un po’ , ma quando mi accorgo che forse è meglio fermarci al bacio e non andare oltre mi stacco e le sussurro
< Tesoro, questo mi renderebbe davvero l’uomo più felice del mondo, ma credo sarebbe meglio aspettare di essere in albergo: non vorrei scandalizzare l’autista > e indico con la testa il vecchietto che ci guarda con aria di disapprovazione, scuotendo la testa
< Ops… > mormora allora Charlie – “mia moglie” penso orgoglioso- staccandosi da me e scoppiando a ridere. Mi godo il suono della sua risata e poi le prendo il viso tra le mani
< Ti amo Charlie >
< Ti amo anch’io Zayn > mormora lei osservandomi con gli occhi lucidi e facendo ricomparire la fossetta.
 
< Louis! > esclama Charlie correndogli incontro
< Ciao splendore! > urla lui abbracciandola < Come stai? >
< Bene > replica lei sorridendo e staccandosi da lui. Louis intanto saluta Madhlen dandole un bacio sulle labbra. Poi le sussurra qualcosa all’orecchio, facendola arrossire. Charlie intanto mi guarda curiosa, fin quando Louis dice
< Conosci già il mio amico… >
< Zayn, giusto? > lo interrompe lei riportando il suo sguardo su di me
< Giusto > mormoro sorridendole < E bello rivederti >
< Anche per me > dice lei sorridendo ancora di più e mettendo in mostra la sua fossetta.
< Bene, noi andiamo a divertirci > annuncia allora Louis lanciandomi un’occhiata maliziosa e dirigendosi in pista, mano per mano con Madhlen, che fa l’occhiolino a Charlie
< No, Louis… > sibilo, ma lui ormai è lontano. Mi gratto la testa imbarazzato, non sapendo come iniziare il discorso. Poi opto per il solito
< Allora, come va? >
< Bene, tu? >
< Bene…Ti va di…bere qualcosa? > chiedo allora indicando una delle bottiglie di alcolici di fronte a noi. Lei fa una smorfia e mormora
< Magari più tardi…Non reggo molto bene l’alcool…E nemmeno loro a quanto pare > aggiunge divertita quando Harry e Niall arrivano barcollando un po’ e si appoggiano a me, che li tengo stretti cercando di non farli cadere per terra.
< Zayn! > esclama il biondino sorridendomi.
< Ragazzi, quanto avete bevuto? > chiedo retorico,
< Poco poco > mormora Harry facendo il gesto con le mani e scoppiando poi a ridere, poi vede Charlie e sembra illuminarsi < Non ci presenti la tua amica? > mi chiede fissandola malizioso. Lei con mia grande sorpresa scoppia a ridere, mentre io dico
< Harry, Niall, lei è Charlie >
< Piacere, sono anche loro nella band? > mi chiede divertita
< Purtroppo > replico ridendo
< Zayn! Dammi una mano! Portiamoli in camera prima che combinino qualche cavolata di cui potrebbero pentirsi: per esempio mettere incinta qualcuna > esordisce Liam arrivandomi di fianco e passando un braccio intorno alla vita di Niall, sostenendolo. Poi vede Charlie e le sorride < Ciao, io sono Liam >
< Charlie > replica lei sorridendo. Niall sembra riscuotersi da chissà quali pensieri e mi chiede
< Oh, quella Charlie? > arrossisco un po’, e ringrazio di avere la pelle scura che lo nasconde.
< Si Niall > Lei mi guarda sorpresa e poi sorride. < Io devo… > e poi indico i miei amici, tenendo stretto Harry per il colletto della camicia per evitare che corra dietro a una ragazza che è appena passata.
< Tranquillo…Ci vediamo in giro > replica lei annuendo.
< Ciao splendore > la saluta poi Harry facendola ridere. Seguo Liam in mezzo alla calca di persone, sorreggendo Harry mentre lui aiuta Niall.
< Complimenti Zayn, proprio una bella figa > mi dice riccio scoppiando a ridere da solo
< Zitto Harry, andiamo > replico sorridendo e spingendolo su per le scale.
 
E’ passata un’ora e per quanto abbia cercato in giro non ho più visto Charlie.
Vedo Louis e sto per chiedergli se l’ha vista, ma poi mi accorgo che si sta baciando in modo non proprio casto con Mad, e decido di lasciar perdere. Sbuffo e poi esco sul portico, non sopportando più la musica alta.
Mi appoggio a una delle colonne dell’ingresso e mi accendo una sigaretta
< Ehi > una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare e girare velocemente, e lei è lì, seduta sulla ringhiera della veranda.
< Ciao > replico sorpreso < Che ci fai qui fuori? >
< Non sono molto festaiola… > mi dice con una smorfia buffa < Tu? > io le mostro la sigaretta e lei aggrotta le sopracciglia. Si alza e si avvicina a me dicendo
< Il fumo uccide, non te l’hanno mai detto? >
< L’ho sentito dire > replico sorridendo, tenendo la sigaretta tra le labbra. Lei mi viene davanti, e si ferma a pochi centimetri dal mio viso. E’ così vicino che posso chiaramente sentire il suo profumo dolce.
< Se te la spengo ti incazzi? > mi sussurra fissandomi negli occhi. Io scuoto leggermente la testa e lei allunga una mano, afferrando la sigaretta e sfiorandomi le labbra, poi si gira e la butta per terra. Io fisso i suoi occhi azzurri tutto il tempo, perdendomici dentro. < Ora va meglio >  sussurra prima di allontanarsi definitivamente da me e dandomi così la possibilità di ricominciare a respirare. Si appoggia all’altra colonna, standomi di fronte e abbassando lo sguardo, io mi schiarisco la voce e poi le chiedo
< Allora, andrai all’università o… > lei riposta il suo sguardo su di me e continua la mia frase
< O lavorerò tutta la mia vita nell’officina? No grazie …E’ solo un hobby >
< Peccato >
< Mmm? > mi chiede curiosa
< Beh, mi toccherà cambiare meccanico se non lo farai più tu! > le dico divertito, facendola ridere piano
< Oh, sono il tuo meccanico di fiducia ora? >
< Certo, avevi dei dubbi? >
< No, hai ragione, sono troppo brava > replica lei cercando di restare seria, ma scoppiando a ridere di nuovo.
< E cosa vorresti studiare? >
< Giornalismo… > risponde lei e poi sussurra < E non ho intenzione di rinunciare al mio sogno > io la guardo interrogativo e lei mi spiega < Beh, mio fratello è una specie di genio: si è laureato con la lode a Cambridge, ma è tornato qui perché aveva paura che mio padre sclerasse dopo che mia madre se ne è andata >
< Louis me l’ha detto > mormoro
< Quel ragazzo dovrebbe imparare a tenere la bocca chiusa > replica lei sorridendo, poi spalanca gli occhi e scoppia a ridere < Oddio! Tu credi che lei sia morta! >
< Beh… >
< No, mia madre è viva e vegeta. Tre anni fa ha semplicemente fatto le valige ed è scappata in America con il suo amante… > mormora mentre un velo di dolore si posa sui suoi occhi < Mi padre ha avuto una specie di crollo…E’ per questo che ci siamo trasferiti: nella vecchia casa c’erano troppi ricordi secondo lui e… > Si blocca fissandomi < Oddio! Scusami! Te l’ho detto che parlo a vanvera…Mi dispiace! > si scusa poi.
< Tranquilla, non è un problema… >
< Si invece! Praticamente non ci conosciamo e ti scarico addosso tutti i miei problemi… >
< Charlie, davvero, non fa niente >
< Sono un disastro > mormora allora.
< No. Sei bellissima > Oddio. L’ho detto a voce alta?! Vista la sua espressione si…Dio Zayn, sei un coglione…
< Cosa? > mi chiede sorpresa
< Scusa, io… > Lei probabilmente si accorge del mio imbarazzo, perché dice
< Non avrai sul serio pensato che me andassi in giro con la tuta da meccanico tutto il giorno vero? Ogni tanto so anche mettermi in tiro >. Io le sorrido riconoscente e lei ricambia. Restiamo a fissarci per un po’, stando in silenzio fin quando lei non mormora
< Adoro questa canzone > presto attenzione alla melodia e riconosco “Enchanted” di Taylor Swift. Mi avvicino a lei e le porgo la mano, invitandola a ballare silenziosamente, lei mi guarda sorpresa e poi afferra la afferra, facendo partire una miriade di brividi a quel tocco. Intreccia le braccia intorno al mio collo e io appoggio le mani sui suoi fianchi. La stringo a me, godendomi quel contatto e dopo un po’ canto qualche parola della canzone, che conosco grazie a mia sorella, che ne è praticamente fissata.
< I’ll spend forever wondering if you knew
I was enchanted to meet you
This is me praying that this was the very first page
Not where the storyline ends
My thoughts will echo your name
Until I see you again
 These are the words I held back as I was leaving too soon
I was enchanted to meet you>
< Wow…Hai una voce meravigliosa > mi dice sorpresa mentre continuiamo a ballare, nonostante la canzone lenta sia finita e ne sia partita una house
< Grazie… > le dico un po’ in imbarazzo: ho sempre e solo cantato davanti ai ragazzi, vergognandomi troppo di farlo davanti ad altre persone ma con lei…
< Mi fai un effetto strano > mi lascio sfuggire.
< Preferivo il “sei bellissima” > replica allora ridendo, io scuoto la testa imbarazzato e cerco di spiegarmi meglio
< Intendevo che…Insomma io solitamente a quest’ora alle feste sono… >
< Sei chiuso in camera con la sfortunata, o fortunata - dipende dai punti di vista- di turno…Giusto? > mi interrompe lei fissandomi divertita
< Beh…Si > ammetto alla fine
< Stasera però stai ballando con me >
< E’ quello che intendevo… >
< Beh, allora ne sono onorata > replica stringendosi un po’ di più a me. Mi stacco da lei, continuando però a tenerla per mano e insieme scendiamo i gradini del portico, camminando sul giardino e facendo il giro della casa. Io sorrido, mi giro verso di lei e continuo a fissarla, e lei, accorgendosi del mio sguardo insistente, alza gli occhi e li punta nei miei, inclinando appena la testa e arricciando le labbra curiosa
< Che c’è? Perchè mi guardi così? > mi chiede in un sussurro
< Mi sembra di conoscerti da sempre > lei spalanca gli occhi sorpresa e poi si mette a ridere piano, scuotendo la testa. Io maledico nuovamente il mio cervello. Cavolo un bel filtro cervello-bocca non sarebbe male ogni tanto, eh Malik?
< Scusa, troppo smielato > borbotto allora.
< No, ridevo perché per me è la stessa cosa > mormora lei fissandomi e sorridendo. Io la guardo per un po’ e poi prendo un bel respiro, prima di avvicinarmi piano a lei, fissando le sue labbra. Lei resta immobile e io mi fermo a pochi millimetri dalla sua bocca, ed è lei che mi avvicina a sé tirandomi per il collo e facendo combaciare le nostre labbra. Mi stacco appena sorridendole, la spingo piano contro il muro della casa e la riattiro a me, baciandola di nuovo. Con la lingua seguo il contorno delle sue labbra, e quando lei le dischiude la insinuo nella sua bocca, incontrando la sua e iniziando a giocarci. Restiamo a baciarci per un po’, mentre lei mi attira verso di se e io mi premo ancora di più contro il suo corpo perfetto, appoggiando una mano sulla sua coscia.
< Aspetta…Zayn… > mormora lei staccandosi un attimo dalle mie labbra, il respiro accelerato, proprio come il mio < Io…Io non sono quel tipo di ragazza > Io la guardo confuso non capendo a cosa si riferisce
< Ma tu mi piaci > mormoro allora, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Lei mi sorride e poi dice
< Penso che la tua mano sotto il mio vestito influenzi parecchio la cosa… > Io abbasso lo sguardo, improvvisamente consapevole che in effetti la mia mano è sotto il suo vestito, più in alto di quanto mi aspettassi.
< Scusa > borbotto, facendo poi uno sforzo sovraumano per staccare la mano dalla sua gamba liscia. Appoggio i palmi contro il muro, accanto al suo viso < Io…Usciamo… >
< Come? > mi chiede confusa
< Domani…Come due ragazzi normali che si piacciono e che vogliono conoscersi meglio…E poi vediamo come va… > lei sorride annuendo
< D’accordo, così vedrai anche come mi vesto normalmente: non da meccanico e non da festa > scherza allora. Poi infila una mano nella tasca della mia giacca varsity e afferra il mio cellulare.
< Qui c’è il mio numero…Chiamami, così ci mettiamo d’accordo > mi dice poi sorridendo e restituendomi il telefono.
< Okay > replico sorridendo, poi però, non riuscendo a resistere riappoggio le mie labbra alle sue, staccandole subito dopo per evitare di mandare a quel paese il proposito del “usciamo insieme prima di andare oltre”. M prima di riuscire ad allontanarmi del tutto lei mi afferra per il colletto della giacca e mi bacia di nuovo.
< Okay, meglio rientrare… > mi dice staccandosi e morsicandosi il labbro inferiore
< Sì, forse è meglio… > mormoro pensando però il contrario.
 
< Grazie, è stato un pomeriggio fantastico > mi dice lei girando il viso verso di me e sorridendomi. Siamo fermi davanti al viale di casa sua, dopo aver passato il pomeriggio…beh si, il pomeriggio più bello della mia vita credo.
< Concordo > replico allora. Restiamo a fisarci per un po’ e poi quasi contemporaneamente ci avviciniamo e ci baciamo dolcemente
< Il miglior appuntamento di sempre > mormora lei contro le mie labbra, facendomi ridere piano. Ci baciamo un altro po’ e lei dice piano < Dovrei tornare dentro, o rischio che mio fratello esca e mi trascini in casa tirandomi per le orecchie > io mi metto a ridere
< Ti va, se…insomma >
< Si, Zayn, mi farebbe piacere uscire con te domani > replica lei guardandomi divertita. Io la riattiro a me e la bacio di nuovo
< A domani allora > dice qualche minuto dopo aprendo la portiera
< A domani >.
 
7 anni dopo
Guardo Charlie mentre saluta i suoi fratelli e suo padre. L’abito bianco- e scomodo, a detta sua – che ha usato durante la cerimonia è stato sostituito da un vestitino a fiori. Abbraccia Mad, mentre io saluto i miei amici. Prende in braccio Dani, la figlia di Madhlen e Louis, a cui ha fatto da madrina al battesimo e le da un buffetto sulla guancia.
Ancora non ci credo. E’ mia moglie, finalmente.
La prendo per mano e dopo aver salutato tutti gli invitati-tra cui è presente anche il direttore del giornale per cui lei lavora, perché sì, alla fine è riuscita a diventare una giornalista- saliamo sul taxi che ci porterà all’aeroporto: andremo in Australia in luna di miele…
< Oddio, non ci credo…Siamo sposati! > esclama poco dopo baciandomi < Se è un sogno non svegliarmi! > mi metto a ridere
< Non è un sogno amore… > lei mi fissa e mi sorride radiosa. La fossetta è ancora lì, sulla guancia destra, e gliela bacio dolcemente. Le stringo a me e lei si appoggia alla mia spalla.
Se ripenso a come abbiamo deciso di fare “il grande passo” mi viene ancora da ridere…Una sera, mentre stavamo tornando a casa dal cinema, alla radio avevano messo una vecchia canzone, che si sentiva nel periodo in cui io e lei abbiamo iniziato a uscire, e io avevo iniziato a canticchiarla
< Together can never be close enough for me
 Feel like I am close enough to you
 You wear white and I’ll wear out the words I love
 And you’re beautiful
 Now that the wait is over
 And love and has finally shown her my way
 Marry me
 Today and every day>.
Lei mi aveva fissato per un po’ e poi aveva detto
< Sposiamoci > ero scoppiato a ridere, ma poi quando avevo capito che parlava sul serio l’avevo guardata e avevo esclamato
< Okay >.
E ora siamo sposati sul serio…Niente proposte romantiche, niente inginocchiature patetiche davanti a un qualche panorama mozzafiato, niente anello nel bicchiere di champagne durante una cena in un ristorante super costoso. Perché noi siamo così: niente nel nostro rapporto è normale, a partire dal nostro incontro, al nostro primo bacio, alla proposta di matrimonio, che aveva praticamente fatto lei, e non il contrario. Siamo unici, e amo questa cosa, come amo lei: amo il fatto che siamo opposti, agli antipodi, io timido, lei estroversa, lei permalosa, io orgoglioso. Amo litigare con lei e poi fare l’amore per riappacificarci. E’ così, la amo.
< Zayn, io… > inizia lei, ma poi si blocca e mi dice < Ti amo >. Io sorrido e guardandola negli occhi replico
< Ti amo anche io…Ma, Charlie, cos’è che volevi dirmi veramente? > lei sbuffa alzando gli occhi al cielo, < Stiamo insieme da sette anni, ti conosco abbastanza bene ormai… > Lei mi fissa e poi scioglie l’abbraccio, allontanandosi da me e mettendosi comoda sul sedile. Si tortura un po’ l’orlo del vestito e poi mi chiede
< Prometti che non ti arrabbi? >
< Si amore… >. Lei prende un bel respiro e poi mormora
< Beh, hai presente le nausee che ho avuto per l’ansia del matrimonio? >Annuisco, ripensando a quanto era isterica i giorni scorsi e alle corse che faceva in bagno ogni mattina,
< Beh, ecco, non erano nausee causate dall’ ansia > E quando capisco a cosa si riferisce tutto si blocca.
E’ incinta.
Una serie di emozioni, mischiate ma comunque distinte, mi trapassano il corpo da cima a fondo, rivoltandomi lo stomaco: stupore e incredulità, perché non mi aspettavo assolutamente che lei potesse essere incinta, non lo avevamo programmato, per niente. Paura, perché sto per diventare padre e la cosa mi terrorizza, e infine felicità.
Pura e assoluta felicità.
< Tu…Tu…sei incita? Insomma…diventerò… > balbetto
< Padre. Si. > dice lei cauta, poi mi afferra una mano e continua < Lo so che non era programmato ma… > appoggio una mano sulla sua pancia, interrompendo le sue parole, e sorridendo come un’idiota.
< Quindi non sei arrabbiato? > Mi chiede lei con un sussurro
< Arrabbiato? Sono l’uomo più felice del mondo! > Lei si mette a ridere e mi bacia, inizialmente molto dolcemente e poi sempre più passionalmente…Continuiamo per un po’ , ma quando mi accorgo che forse è meglio fermarci al bacio e non andare oltre mi stacco e le sussurro
< Tesoro, questo mi renderebbe davvero l’uomo più felice del mondo, ma credo sarebbe meglio aspettare di essere in albergo: non vorrei scandalizzare l’autista > e indico con la testa il vecchietto che ci guarda con aria di disapprovazione, scuotendo la testa
< Ops… > mormora allora Charlie – “mia moglie” penso orgoglioso- staccandosi da me e scoppiando a ridere. Mi godo il suono della sua risata e poi le prendo il viso tra le mani
< Ti amo Charlie >
< Ti amo anch’io Zayn > mormora lei osservandomi con gli occhi lucidi e facendo ricomparire la fossetta.
< Louis! > esclama Charlie correndogli incontro
< Ciao splendore! > urla lui abbracciandola < Come stai? >
< Bene > replica lei sorridendo e staccandosi da lui. Louis intanto saluta Madhlen dandole un bacio sulle labbra. Poi le sussurra qualcosa all’orecchio, facendola arrossire. Charlie intanto mi guarda curiosa, fin quando Louis dice
< Conosci già il mio amico… >
< Zayn, giusto? > lo interrompe lei riportando il suo sguardo su di me
< Giusto > mormoro sorridendole < E bello rivederti >
< Anche per me > dice lei sorridendo ancora di più e mettendo in mostra la sua fossetta.
< Bene, noi andiamo a divertirci > annuncia allora Louis lanciandomi un’occhiata maliziosa e dirigendosi in pista, mano per mano con Madhlen, che fa l’occhiolino a Charlie
< No, Louis… > sibilo, ma lui ormai è lontano. Mi gratto la testa imbarazzato, non sapendo come iniziare il discorso. Poi opto per il solito
< Allora, come va? >
< Bene, tu? >
< Bene…Ti va di…bere qualcosa? > chiedo allora indicando una delle bottiglie di alcolici di fronte a noi. Lei fa una smorfia e mormora
< Magari più tardi…Non reggo molto bene l’alcool…E nemmeno loro a quanto pare > aggiunge divertita quando Harry e Niall arrivano barcollando un po’ e si appoggiano a me, che li tengo stretti cercando di non farli cadere per terra.
< Zayn! > esclama il biondino sorridendomi.
< Ragazzi, quanto avete bevuto? > chiedo retorico,
< Poco poco > mormora Harry facendo il gesto con le mani e scoppiando poi a ridere, poi vede Charlie e sembra illuminarsi < Non ci presenti la tua amica? > mi chiede fissandola malizioso. Lei con mia grande sorpresa scoppia a ridere, mentre io dico
< Harry, Niall, lei è Charlie >
< Piacere, sono anche loro nella band? > mi chiede divertita
< Purtroppo > replico ridendo
< Zayn! Dammi una mano! Portiamoli in camera prima che combinino qualche cavolata di cui potrebbero pentirsi: per esempio mettere incinta qualcuna > esordisce Liam arrivandomi di fianco e passando un braccio intorno alla vita di Niall, sostenendolo. Poi vede Charlie e le sorride < Ciao, io sono Liam >
< Charlie > replica lei sorridendo. Niall sembra riscuotersi da chissà quali pensieri e mi chiede
< Oh, quella Charlie? > arrossisco un po’, e ringrazio di avere la pelle scura che lo nasconde.
< Si Niall > Lei mi guarda sorpresa e poi sorride. < Io devo… > e poi indico i miei amici, tenendo stretto Harry per il colletto della camicia per evitare che corra dietro a una ragazza che è appena passata.
< Tranquillo…Ci vediamo in giro > replica lei annuendo.
< Ciao splendore > la saluta poi Harry facendola ridere. Seguo Liam in mezzo alla calca di persone, sorreggendo Harry mentre lui aiuta Niall.
< Complimenti Zayn, proprio una bella figa > mi dice riccio scoppiando a ridere da solo
< Zitto Harry, andiamo > replico sorridendo e spingendolo su per le scale.
 
E’ passata un’ora e per quanto abbia cercato in giro non ho più visto Charlie.
Vedo Louis e sto per chiedergli se l’ha vista, ma poi mi accorgo che si sta baciando in modo non proprio casto con Mad, e decido di lasciar perdere. Sbuffo e poi esco sul portico, non sopportando più la musica alta.
Mi appoggio a una delle colonne dell’ingresso e mi accendo una sigaretta
< Ehi > una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare e girare velocemente, e lei è lì, seduta sulla ringhiera della veranda.
< Ciao > replico sorpreso < Che ci fai qui fuori? >
< Non sono molto festaiola… > mi dice con una smorfia buffa < Tu? > io le mostro la sigaretta e lei aggrotta le sopracciglia. Si alza e si avvicina a me dicendo
< Il fumo uccide, non te l’hanno mai detto? >
< L’ho sentito dire > replico sorridendo, tenendo la sigaretta tra le labbra. Lei mi viene davanti, e si ferma a pochi centimetri dal mio viso. E’ così vicino che posso chiaramente sentire il suo profumo dolce.
< Se te la spengo ti incazzi? > mi sussurra fissandomi negli occhi. Io scuoto leggermente la testa e lei allunga una mano, afferrando la sigaretta e sfiorandomi le labbra, poi si gira e la butta per terra. Io fisso i suoi occhi azzurri tutto il tempo, perdendomici dentro. < Ora va meglio >  sussurra prima di allontanarsi definitivamente da me e dandomi così la possibilità di ricominciare a respirare. Si appoggia all’altra colonna, standomi di fronte e abbassando lo sguardo, io mi schiarisco la voce e poi le chiedo
< Allora, andrai all’università o… > lei riposta il suo sguardo su di me e continua la mia frase
< O lavorerò tutta la mia vita nell’officina? No grazie …E’ solo un hobby >
< Peccato >
< Mmm? > mi chiede curiosa
< Beh, mi toccherà cambiare meccanico se non lo farai più tu! > le dico divertito, facendola ridere piano
< Oh, sono il tuo meccanico di fiducia ora? >
< Certo, avevi dei dubbi? >
< No, hai ragione, sono troppo brava > replica lei cercando di restare seria, ma scoppiando a ridere di nuovo.
< E cosa vorresti studiare? >
< Giornalismo… > risponde lei e poi sussurra < E non ho intenzione di rinunciare al mio sogno > io la guardo interrogativo e lei mi spiega < Beh, mio fratello è una specie di genio: si è laureato con la lode a Cambridge, ma è tornato qui perché aveva paura che mio padre sclerasse dopo che mia madre se ne è andata >
< Louis me l’ha detto > mormoro
< Quel ragazzo dovrebbe imparare a tenere la bocca chiusa > replica lei sorridendo, poi spalanca gli occhi e scoppia a ridere < Oddio! Tu credi che lei sia morta! >
< Beh… >
< No, mia madre è viva e vegeta. Tre anni fa ha semplicemente fatto le valige ed è scappata in America con il suo amante… > mormora mentre un velo di dolore si posa sui suoi occhi < Mi padre ha avuto una specie di crollo…E’ per questo che ci siamo trasferiti: nella vecchia casa c’erano troppi ricordi secondo lui e… > Si blocca fissandomi < Oddio! Scusami! Te l’ho detto che parlo a vanvera…Mi dispiace! > si scusa poi.
< Tranquilla, non è un problema… >
< Si invece! Praticamente non ci conosciamo e ti scarico addosso tutti i miei problemi… >
< Charlie, davvero, non fa niente >
< Sono un disastro > mormora allora.
< No. Sei bellissima > Oddio. L’ho detto a voce alta?! Vista la sua espressione si…Dio Zayn, sei un coglione…
< Cosa? > mi chiede sorpresa
< Scusa, io… > Lei probabilmente si accorge del mio imbarazzo, perché dice
< Non avrai sul serio pensato che me andassi in giro con la tuta da meccanico tutto il giorno vero? Ogni tanto so anche mettermi in tiro >. Io le sorrido riconoscente e lei ricambia. Restiamo a fissarci per un po’, stando in silenzio fin quando lei non mormora
< Adoro questa canzone > presto attenzione alla melodia e riconosco “Enchanted” di Taylor Swift ( http://www.youtube.com/watch?v=XKP222HP9xw). Mi avvicino a lei e le porgo la mano, invitandola a ballare silenziosamente, lei mi guarda sorpresa e poi afferra la afferra, facendo partire una miriade di brividi a quel tocco. Intreccia le braccia intorno al mio collo e io appoggio le mani sui suoi fianchi. La stringo a me, godendomi quel contatto e dopo un po’ canto qualche parola della canzone, che conosco grazie a mia sorella, che ne è praticamente fissata.
< I’ll spend forever wondering if you knew
I was enchanted to meet you
This is me praying that this was the very first page
Not where the storyline ends
My thoughts will echo your name
Until I see you again
 These are the words I held back as I was leaving too soon
I was enchanted to meet you>
< Wow…Hai una voce meravigliosa > mi dice sorpresa mentre continuiamo a ballare, nonostante la canzone lenta sia finita e ne sia partita una house
< Grazie… > le dico un po’ in imbarazzo: ho sempre e solo cantato davanti ai ragazzi, vergognandomi troppo di farlo davanti ad altre persone ma con lei…
< Mi fai un effetto strano > mi lascio sfuggire.
< Preferivo il “sei bellissima” > replica allora ridendo, io scuoto la testa imbarazzato e cerco di spiegarmi meglio
< Intendevo che…Insomma io solitamente a quest’ora alle feste sono… >
< Sei chiuso in camera con la sfortunata, o fortunata - dipende dai punti di vista- di turno…Giusto? > mi interrompe lei fissandomi divertita
< Beh…Si > ammetto alla fine
< Stasera però stai ballando con me >
< E’ quello che intendevo… >
< Beh, allora ne sono onorata > replica stringendosi un po’ di più a me. Mi stacco da lei, continuando però a tenerla per mano e insieme scendiamo i gradini del portico, camminando sul giardino e facendo il giro della casa. Io sorrido, mi giro verso di lei e continuo a fissarla, e lei, accorgendosi del mio sguardo insistente, alza gli occhi e li punta nei miei, inclinando appena la testa e arricciando le labbra curiosa
< Che c’è? Perchè mi guardi così? > mi chiede in un sussurro
< Mi sembra di conoscerti da sempre > lei spalanca gli occhi sorpresa e poi si mette a ridere piano, scuotendo la testa. Io maledico nuovamente il mio cervello. Cavolo un bel filtro cervello-bocca non sarebbe male ogni tanto, eh Malik?
< Scusa, troppo smielato > borbotto allora.
< No, ridevo perché per me è la stessa cosa > mormora lei fissandomi e sorridendo. Io la guardo per un po’ e poi prendo un bel respiro, prima di avvicinarmi piano a lei, fissando le sue labbra. Lei resta immobile e io mi fermo a pochi millimetri dalla sua bocca, ed è lei che mi avvicina a sé tirandomi per il collo e facendo combaciare le nostre labbra. Mi stacco appena sorridendole, la spingo piano contro il muro della casa e la riattiro a me, baciandola di nuovo. Con la lingua seguo il contorno delle sue labbra, e quando lei le dischiude la insinuo nella sua bocca, incontrando la sua e iniziando a giocarci. Restiamo a baciarci per un po’, mentre lei mi attira verso di se e io mi premo ancora di più contro il suo corpo perfetto, appoggiando una mano sulla sua coscia.
< Aspetta…Zayn… > mormora lei staccandosi un attimo dalle mie labbra, il respiro accelerato, proprio come il mio < Io…Io non sono quel tipo di ragazza > Io la guardo confuso non capendo a cosa si riferisce
< Ma tu mi piaci > mormoro allora, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Lei mi sorride e poi dice
< Penso che la tua mano sotto il mio vestito influenzi parecchio la cosa… > Io abbasso lo sguardo, improvvisamente consapevole che in effetti la mia mano è sotto il suo vestito, più in alto di quanto mi aspettassi.
< Scusa > borbotto, facendo poi uno sforzo sovraumano per staccare la mano dalla sua gamba liscia. Appoggio i palmi contro il muro, accanto al suo viso < Io…Usciamo… >
< Come? > mi chiede confusa
< Domani…Come due ragazzi normali che si piacciono e che vogliono conoscersi meglio…E poi vediamo come va… > lei sorride annuendo
< D’accordo, così vedrai anche come mi vesto normalmente: non da meccanico e non da festa > scherza allora. Poi infila una mano nella tasca della mia giacca varsity e afferra il mio cellulare.
< Qui c’è il mio numero…Chiamami, così ci mettiamo d’accordo > mi dice poi sorridendo e restituendomi il telefono.
< Okay > replico sorridendo, poi però, non riuscendo a resistere riappoggio le mie labbra alle sue, staccandole subito dopo per evitare di mandare a quel paese il proposito del “usciamo insieme prima di andare oltre”. M prima di riuscire ad allontanarmi del tutto lei mi afferra per il colletto della giacca e mi bacia di nuovo.
< Okay, meglio rientrare… > mi dice staccandosi e morsicandosi il labbro inferiore
< Sì, forse è meglio… > mormoro pensando però il contrario.
 
< Grazie, è stato un pomeriggio fantastico > mi dice lei girando il viso verso di me e sorridendomi. Siamo fermi davanti al viale di casa sua, dopo aver passato il pomeriggio…beh si, il pomeriggio più bello della mia vita credo.
< Concordo > replico allora. Restiamo a fisarci per un po’ e poi quasi contemporaneamente ci avviciniamo e ci baciamo dolcemente
< Il miglior appuntamento di sempre > mormora lei contro le mie labbra, facendomi ridere piano. Ci baciamo un altro po’ e lei dice piano < Dovrei tornare dentro, o rischio che mio fratello esca e mi trascini in casa tirandomi per le orecchie > io mi metto a ridere
< Ti va, se…insomma >
< Si, Zayn, mi farebbe piacere uscire con te domani > replica lei guardandomi divertita. Io la riattiro a me e la bacio di nuovo
< A domani allora > dice qualche minuto dopo aprendo la portiera
< A domani >.
 

7 anni dopo
Guardo Charlie mentre saluta i suoi fratelli e suo padre. L’abito bianco- e scomodo, a detta sua – che ha usato durante la cerimonia è stato sostituito da un vestitino a fiori. Abbraccia Mad, mentre io saluto i miei amici. Prende in braccio Dani, la figlia di Madhlen e Louis, a cui ha fatto da madrina al battesimo e le da un buffetto sulla guancia.
Ancora non ci credo. E’ mia moglie, finalmente.
La prendo per mano e dopo aver salutato tutti gli invitati-tra cui è presente anche il direttore del giornale per cui lei lavora, perché sì, alla fine è riuscita a diventare una giornalista- saliamo sul taxi che ci porterà all’aeroporto: andremo in Australia in luna di miele…
< Oddio, non ci credo…Siamo sposati! > esclama poco dopo baciandomi < Se è un sogno non svegliarmi! > mi metto a ridere
< Non è un sogno amore… > lei mi fissa e mi sorride radiosa. La fossetta è ancora lì, sulla guancia destra, e gliela bacio dolcemente. Le stringo a me e lei si appoggia alla mia spalla.
Se ripenso a come abbiamo deciso di fare “il grande passo” mi viene ancora da ridere…Una sera, mentre stavamo tornando a casa dal cinema, alla radio avevano messo una vecchia canzone, che si sentiva nel periodo in cui io e lei abbiamo iniziato a uscire, e io avevo iniziato a canticchiarla ( http://www.youtube.com/watch?v=Ess2qlVHl6E)
< Together can never be close enough for me
 Feel like I am close enough to you
 You wear white and I’ll wear out the words I love
 And you’re beautiful
 Now that the wait is over
 And love and has finally shown her my way
 Marry me
 Today and every day>.
Lei mi aveva fissato per un po’ e poi aveva detto
< Sposiamoci > ero scoppiato a ridere, ma poi quando avevo capito che parlava sul serio l’avevo guardata e avevo esclamato
< Okay >.
E ora siamo sposati sul serio…Niente proposte romantiche, niente inginocchiature patetiche davanti a un qualche panorama mozzafiato, niente anello nel bicchiere di champagne durante una cena in un ristorante super costoso. Perché noi siamo così: niente nel nostro rapporto è normale, a partire dal nostro incontro, al nostro primo bacio, alla proposta di matrimonio, che aveva praticamente fatto lei, e non il contrario. Siamo unici, e amo questa cosa, come amo lei: amo il fatto che siamo opposti, agli antipodi, io timido, lei estroversa, lei permalosa, io orgoglioso. Amo litigare con lei e poi fare l’amore per riappacificarci. E’ così, la amo.
< Zayn, io… > inizia lei, ma poi si blocca e mi dice < Ti amo >. Io sorrido e guardandola negli occhi replico
< Ti amo anche io…Ma, Charlie, cos’è che volevi dirmi veramente? > lei sbuffa alzando gli occhi al cielo, < Stiamo insieme da sette anni, ti conosco abbastanza bene ormai… > Lei mi fissa e poi scioglie l’abbraccio, allontanandosi da me e mettendosi comoda sul sedile. Si tortura un po’ l’orlo del vestito e poi mi chiede
< Prometti che non ti arrabbi? >
< Si amore… >. Lei prende un bel respiro e poi mormora
< Beh, hai presente le nausee che ho avuto per l’ansia del matrimonio? >Annuisco, ripensando a quanto era isterica i giorni scorsi e alle corse che faceva in bagno ogni mattina,
< Beh, ecco, non erano nausee causate dall’ ansia > E quando capisco a cosa si riferisce tutto si blocca.
E’ incinta.
Una serie di emozioni, mischiate ma comunque distinte, mi trapassano il corpo da cima a fondo, rivoltandomi lo stomaco: stupore e incredulità, perché non mi aspettavo assolutamente che lei potesse essere incinta, non lo avevamo programmato, per niente. Paura, perché sto per diventare padre e la cosa mi terrorizza, e infine felicità.
Pura e assoluta felicità.
< Tu…Tu…sei incita? Insomma…diventerò… > balbetto
< Padre. Si. > dice lei cauta, poi mi afferra una mano e continua < Lo so che non era programmato ma… > appoggio una mano sulla sua pancia, interrompendo le sue parole, e sorridendo come un’idiota.
< Quindi non sei arrabbiato? > Mi chiede lei con un sussurro
< Arrabbiato? Sono l’uomo più felice del mondo! > Lei si mette a ridere e mi bacia, inizialmente molto dolcemente e poi sempre più passionalmente…Continuiamo per un po’ , ma quando mi accorgo che forse è meglio fermarci al bacio e non andare oltre mi stacco e le sussurro
< Tesoro, questo mi renderebbe davvero l’uomo più felice del mondo, ma credo sarebbe meglio aspettare di essere in albergo: non vorrei scandalizzare l’autista > e indico con la testa il vecchietto che ci guarda con aria di disapprovazione, scuotendo la testa
< Ops… > mormora allora Charlie – “mia moglie” penso orgoglioso- staccandosi da me e scoppiando a ridere. Mi godo il suono della sua risata e poi le prendo il viso tra le mani
< Ti amo Charlie >
< Ti amo anch’io Zayn > mormora lei osservandomi con gli occhi lucidi e facendo ricomparire la fossetta.


 Ebbene sì! Ecco l'ultimo capitolo.
Scusate il ritardo ma non avevo la connessione ç_ç
Spero che questa piccola storia vi abbia trasmesso qualcosa, che vi abbia fatto spuntare anche solo un mini sorriso. Lo spero davvero.
Grazie a voi bellissime che avete recensito il primo capitolo e a quelle che recensiranno anche questo.
Spero di non avervi deluso :)
Un bacio
Juls
ps. Se vi va di darle un'occhiata, qui c'è il link della mia fan-fiction--> 
 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=923361&i=1 grazie mille a chi lo farà! :D

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