Dreams come true.

di xswagmasta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chiara. ***
Capitolo 2: *** The turning point. ***
Capitolo 3: *** Beginning. ***



Capitolo 1
*** Chiara. ***


Trama:

Chiara, una ragazza di 18 anni come tante, con tanti sogni e speranze.
Il suo sogno più grande però, è quello di andare a vivere a Londra.
Terminati gli studi, intraprenderà il viaggio verso la città che ha sempre amato, andando incontro chissà a cosa.
Qualcosa che sicuramente le cambierà la vita, ma in meglio o in peggio?

-

Se la trama vi piace, andate a leggere il primo capitolo:)

Vi avviso però, questa è la prima FF che scrivo.

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Capitolo 2
*** The turning point. ***


25 Luglio 2012.
Dopo gli esami di stato, decisi assolutamente che era arrivato il momento di partire.
Non volevo passarci un secondo di più in quella città.
Roma, le persone che avevo conosciuto in quegli anni, i luoghi: tutto mi stava “stretto” ormai.
Però, la mia amica Mary, l’unica persona su la quale potevo davvero fare affidamento, mi avrebbe accompagnata durante questa nuovissima “avventura”, dato che anche lei amava moltissimo Londra.
Entusiaste andammo a comprare i biglietti “solo andata” verso i nostri sogni.
- E così finalmente è arrivato il momento che tanto aspettavamo! - dissi eccitata al sol pensiero.
- Si, Chiara, questo è ciò che abbiamo sempre voluto, da tutta una vita. - rispose Mary sorridendo.
Annuii.
In effetti, quello era proprio ciò che volevo da sempre.
Il sogno più grande che una ragazza di soli 18 anni potesse avere.. e proprio quel sogno, a breve sarebbe diventato realtà.
La data di partenza era il 27 Luglio.
Solo due giorni e saremmo andate a Londra, avremmo preso il tè alle 5pm in un qualche bel locale e chissà quante altre cose fantastiche avremmo fatto.
Tutto questo era davvero musica per le mie orecchie.

26 Luglio  2012.
I miei, anche se spesso ci litigavo, mi avevano preparato una festa il giorno prima della partenza.
Quella sera avrei avuto l’opportunità di salutare tutti, anche perché non so quando e se li avrei rivisti.
Arrivarono i miei nonni, i miei zii e alcuni amici.
- Sei sicura di voler partire? - disse mia nonna con qualche lacrima agli occhi.
- Certo, nonna. Mai stata così sicura! – dissi mettendole una mano sulla schiena come per consolarla.
- Abbi cura di te e non dimenticarti di chiamarmi ogni tanto. – disse facendo un mezzo sorriso.
- Non lo dimenticherò. – sorrisi.
Dopo alcuni brindisi di buon augurio e un’ultima “abbuffata” caratteristica della mia famiglia, la festa finì.
Ultimai la valigia e guardai fuori dalla mia finestra, non avrei rivisto quel paesaggio per molto, ma ero felicissima della scelta che avevo preso e non ero mai stata più sicura di ciò che volevo.
Dopodiché, guardai intensamente la mia camera, i miei poster e i miei cd e mi soffermai su uno in particolare, quello dei One Direction, la mia band preferita in assoluto.
Pensai che non avrei mai potuto fare a meno di quel cd, così lo misi in valigia e andai a letto.
Quella di sicuro sarebbe stata una nottata molto lunga, non riuscivo mai a dormire prima di una partenza.

27 Luglio 2012.
Era l’alba, decisi di alzarmi anche se quella notte come previsto, avevo dormito poco e niente.
 Ma in ogni caso, dalla forte eccitazione non riuscivo a stare un secondo in più in quel letto.
Guardai per l’ultima volta se nella valigia avevo messo tutto il necessario e andai a fare colazione.
Nel frattempo mandai un messaggio a Mary.
- Dio santo, ma ci pensi? Io e tu a Londra! E’ un sogno, cazzo. Credo che morirò prima di arrivare all’aeroporto. - inviai il messaggio.
- Ahahah, ti capisco! Non ho chiuso occhio per tutta la notte. - rispose lei.
- Non dirlo a me. Ma cosa importantissima, are you ready? - mandai il messaggio mentre sorseggiavo del caffè.
- Pronta? Prontissima. – rispose.
La partenza era prevista per le 10:00 ed erano ancora le 7:00 di mattina.
Avrei sclerato per altre 3 ore, bene.
Mi distesi sul divano e guardai un po’ la tv.
Non appena l’orologio segnò le 8:30 mi alzai, andai a farmi la doccia, mi preparai, stirai i capelli e.. Erano già le 9:25.
- Io sono pronta, andiamo?- dissi rivolgendomi ai miei.
- Certo, prendo le chiavi della macchina! – rispose mio padre.
Dovevamo passare a prendere Mary, che abitava a 10 minuti da casa mia, quindi salimmo sulla macchina e mio padre mise in moto.
Come sempre, c’era un traffico assurdo.
- Cazzo, saremmo dovuti partire prima! – esclamai sbuffando.
- Non usare questo linguaggio con noi, capito? - disse mia mamma con tono severo.
- Mamma, non ho più 10 anni. Okay? Lasciami vivere. – dissi quasi perdendo la pazienza.
- Anche se hai 18 anni rimarrai sempre e comunque la nostra “bambina”, che ti piaccia o no. – disse mio padre intromettendosi.
- E sai benissimo come la pensiamo sulla tua stravagante idea di andare a vivere a Londra. – Continuò mia madre.
-Okay,okay.  Non fatemi un’altra delle vostre prediche, ne ho avute abbastanza per 18 anni. – da quel momento rimasi in silenzio.
Dopo alcuni minuti bloccati nel traffico, finalmente riuscimmo ad arrivare a casa di Mary.
Erano le 9:40 circa.
Mary salì in macchina e mio padre caricò nel retro i suoi bagagli.
-Spero che non arriveremo in ritardo! Abbiamo l’aereo tra soli 20 minuti. – dissi con tono drammatico, rivolgendomi a Mary.
- Dai, non preoccuparti! Sono sicura che arriveremo in tempo. - disse lei sorridendo e fingendo di essere calma.
- Menomale che ci sei tu, sennò sarei già impazzita. – sorrisi e lei fece lo stesso.
Arrivammo all’aeroporto, erano le 9:55 circa.
Guardammo la tabella dei voli e in Roma – Londra c’era scritto che ci sarebbe stato un ritardo.
Ottimo, avrei trascorso altro tempo a sclerare.
- Direi che è arrivato il momento di salutarci. – dissi ai miei genitori, sorridendo.
- Non vuoi che rimaniamo finché partite? - dissero i miei quasi in coro.
- No, non c’è bisogno. Io e Mary staremo qui buone buone! e poi non voglio assistere ai vostri pianti. – dissi prendendomi affettuosamente gioco di loro.
Ma in effetti, forse mi sarebbero mancati i loro discorsi e le loro stupide preoccupazioni.
- Va bene. Come vuoi tu, tanto sei “grande” ormai. – rispose mia mamma sottolineando il grande, come se volesse metterlo in dubbio.
- D’accordo Chiara, ti raccomando, fatti sentire appena arrivi! – disse mio padre abbracciandomi e mia madre lo seguì a ruota.
Salutati i miei genitori, io e Mary andammo  a chiedere informazioni e ci dissero che il ritardo sarebbe stato di 1 ora o più.
Wow, dopo aver fatto il check-in e aver consegnato i bagagli, cosa avremmo fatto in tutto quel tempo?
-Io andrei in quella libreria laggiù, sai bene quanto adoro leggere. - disse Mary indicando una libreria carinissima.
- Okay, però prima io dovrei andare un attimo al bagno a rinfrescarmi un po’. Fa davvero caldo! – dissi muovendo la mano come un ventaglio.
- D’accordo, sai dove trovarmi. – disse lei avviandosi verso la libreria.
Andai verso il bagno, ci entrai e mi fiondai su un lavandino per sciaquarmi la faccia.
Lì dentro c’era un silenzio di tomba, non si sentiva nemmeno volare una mosca.
Ad un tratto mentre sistemavo il trucco, qualcuno aprì la porta.
- Oh, scusami. Devo aver sbagliato bagno! - disse in perfetto accento Irlandese.
Guardai prima dallo specchio, poi mi girai di colpo e rimasi per un attimo immobile.
Quel ragazzo che aveva appena sbagliato bagno, era proprio Niall James Horan.
Da non crederci.

-
Come vi ho già detto, è la prima fan fiction che scrivo:)

Quindi, accetto qualsiasi tipo di recensione, purché mi facciate sapere cosa ne pensate.
Grazie mille a chi recensirà! -Ely.

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Capitolo 3
*** Beginning. ***


Niall Horan aveva sbagliato bagno ed era capitato proprio nel mio?
Davvero non potevo crederci, non è che forse avevo sbattuto la testa, ero svenuta e stavo beatamente sognando?
Mi diedi un piccolo pizzicotto al braccio, ovviamente senza farmi notare da lui.
Avevo sentito il pizzicotto, okay era decisamente tutto vero!
Davanti a lui, davanti a quegli splendidi occhi, riuscii solo ad annuire, lui sorrise imbarazzato, chiuse la porta e se ne andò.
Che figura da deficiente che avevo appena fatto e per di più con Niall.
Ero proprio una stupida.
Quando cazzo l’avrei rivisto, quando avrei avuto di nuovo un’opportunità simile?
Uscii dal bagno un po’ sconvolta e mi guardai intorno per vedere se c’era, magari avrei potuto rimediare la figura di merda che avevo appena fatto.
Ma niente, assolutamente niente.
Niall Horan era scomparso, quasi vaporizzato.
Dunque decisi di raggiungere Mary in libreria.
Lei stava girando felice tra i vari scaffali e io invece tremavo.
- Chiara, cos’hai? - chiese lei preoccupata avvicinandosi a me.
- Mary, non puoi capire. Cioè, non so nemmeno come raccontartelo, sicuramente mi prenderai per pazza. – mi toccai la testa.
- Dai, non tenermi sulle spine. Dimmi cosa è successo! – disse con tono preoccupato, quasi peggio di mia madre.
- Allora, come dire.. Dovevo andare al bagno.. ehm.. – dissi quasi con difficoltà.
- Lo so che dovevi andarci.. E quindi? – chiese impaziente.
- Fammi finire! Cercherò di essere breve: Niall Horan degli One direction è entrato per sbaglio nel bagno delle donne. – dissi guardandola fissa.
- Niall Horan? Nel bagno delle donne? Quindi il tuo stesso bagno? Qui a Roma? – disse quasi scioccata.
- Si, già.. Ancora non riesco a realizzare! – dissi continuando a tremare.
- Wow, ma è una cosa stupenda! E gli hai chiesto un autografo, una foto.. Qualcosa? – disse sorridendo.
E qui arrivava il bello.
- No, non ho avuto neanche la forza di parlargli. Ho fatto anche la figura dell’idiota. – dissi imbarazzata.
- No, vabè.. Davvero, come hai potuto non dire niente a Niall?- disse incredula.
- Sai l’emozione.. E comunque non sei per niente d’aiuto! - la guardai un po’ male, come per “rimproverarla”.
- Non arrabbiarti su, sarà qui nei paraggi. Sicuramente lo incontreremo e potremo fare almeno una foto. Sarebbe fighissimo! – sorrise speranzosa.
- Forse. – dissi facendo un mezzo sorriso.
Avevo perso un’occasione e come ben si sa, il treno passa una sola volta.
Dopo che Mary ebbe svaligiato l’intera libreria, andammo a sederci su delle “comodissime” sedie.
Durante l’attesa stetti tutto il tempo a guardare chiunque passasse di lì, fissando la gente che non mi cagava neanche di striscio.
In ogni caso se solo avessi rivisto Niall, gli sarei corsa incontro e gli avrei detto che anche se avevo fatto la figura dell’idiota, non lo ero.
O forse si, forse ero davvero stupida.
Se non l’avessi rivisto, non mi sarei mai perdonata quel comportamento.
Come non detto, erano le 10:55 e l’aereo arrivò, “solo” 55 minuti di ritardo e di Niall neanche l’ombra.
Io e Mary salimmo sull’aereo e ci accomodammo ai nostri posti.
- Cosa ti avevo detto? Non lo vedrò mai più e se mai si ricorderà di me, sarò la ragazza “muta” del bagno delle donne. – dissi quasi sclerando.
- Vede tanta gente ogni giorno, magari non si ricorderà di te. – disse Mary come per volermi confortare, ma devo ammettere che le riusciva davvero male quel giorno.
- Già, hai ragione! – mi girai verso il finestrino e attesi con ansia il decollo.
La questione “Niall” mi stava quasi facendo dimenticare la cosa principale e più importante di tutte: A breve avrei vissuto a Londra!
L’aereo stava per decollare e tra la gente c’erano degli strani movimenti.
Una ragazza stava parlando con una sua amica e dal loro discorso sentii un ”Niall Horan”.
Allora cercai di ascoltare meglio la conversazione e..
- Oddio, Niall! Non posso crederci – disse una delle due ragazze.
- Davvero, è un sogno! Siamo sul suo stesso aereo. – risposte l’altra tutta felice.
Avevo sentito bene? Niall era sul mio stesso aereo?
Okay, dovevo stare calma.
Avevo qualche minuscola possibilità di rimediare la mia figura di merda, se solo avessi saputo dov’era e se fossi riuscita ad avvicinarmici.
- Davvero c’è Niall Horan su questo aereo? – dissi senza pensarci e intromettendomi alla loro discussione.
- Si, l’abbiamo visto salire! E’ con il suo amico Sean. – disse una delle due.
- Oh, bene! – risposi sorridendo soddisfatta.
Una conferma era ciò di cui avevo bisogno e l’avevo appena avuta.
Durante il viaggio più volte provai ad alzarmi dal mio posto per vedere se riuscivo a trovarlo, ma nulla.
 Le hostess rompevano il cazzo e mi avevano già richiamata svariate volte.
Non appena l’aereo atterrò,  tutti andammo a ritirare i bagagli e tra la confusione vidi proprio Niall e Sean.
Strano che non avessero gli avvoltoi attorno.
Avevano appena preso le loro valigie, così io e Mary prendemmo le nostre e gli andammo dietro.
Arrivarono ad un auto, così capii che quello era il momento migliore per parlare con Niall.
- Ciao Niall, non so se ti ricordi di me, sono la rag… - non riuscii neanche a finire ciò che stavo dicendo che da lontano stavano già arrivando delle ragazze urlanti.
Quelle dovevano essere per forza Directioners, decisamente.
- Hey, noi dobbiamo andarcene al più presto da qui. Se non avete già chiamato un taxi vi do un passaggio! – disse Niall sorridendo.
- No, non abbiamo ancora chiamato nessun taxi. – dissi imbarazzata.
- Okay, allora salite! E fate in fretta. – sorrise e chiese all’autista di mettere i nostri bagagli nel retro.
Il suo sorriso era fantastico, davvero.
Dunque io e Mary salimmo sull’auto, entrambe incredule.
-Lui è Sean, il mio migliore amico. – disse indicandolo.
Sia io che Mary gli stringemmo la mano.
-e voi siete?- chiese continuando a sorridere.
- io sono Chiara e lei è Mary – risposi ricambiando il sorriso e lui strinse la mano ad entrambe.
- Siete Italiane? – chiese incuriosito.
- Si, lo siamo. – risposi e mi voltai verso Mary che nel frattempo era evidentemente impegnata in una lunga e piacevole conversazione con Sean.
- Oh, io amo l’Italia. Per questo ho passato lì un po’ delle mie vacanze. –
- A me non piace, ecco perché mi trasferisco qui. – continuai a fissare i suoi occhi, erano stupendi.
Chissà cosa avrebbe pensato se l’avesse notato, magari che ero una psicopatica.
- Beh, di sicuro il cibo è ottimo da voi - lui sorrise.
- Sicuramente e forse, solo quello. – ridacchiai.
Dopo un po’ io, Mary e Sean stavamo chiacchierando e Niall sembrava un po’ in disparte.
- Niall, tutto okay? - gli chiesi.
- Sisi, tutto bene.  – sorrise e continuò a guardare dei foglietti .
- Comunque volevo scusarmi per il comportamento che ho avuto prima al bagno dell’aeroporto. Seguendo te e i ragazzi da molto tempo e avendovi visti solo ed esclusivamente attraverso un pc è stato un po’ strano. Spero tu capisca. – dissi un po’ imbarazzata.
- Non ti preoccupare, Sono cose che capitano e poi trovarmi in situazioni strane/imbarazzanti non è una novità per me. – cominciò a ridere - Comunque parli molto bene in inglese. – rispose guardandomi negli occhi.
- Grazie mille, ho studiato davvero tanto e spero di trovarmi bene a Londra. – ricambiai lo sguardo.
- Ti troverai benissimo. – sorrise di nuovo.
- Ne sono sicura. – ricambiai il sorriso.
E come se niente fosse, arrivammo all’indirizzo che avevamo dato all’autista, quello che sarebbe stato l’indirizzo  della nostra dimora.
Avremmo condiviso la casa con una ragazza di nome Katie, di origini italiane.
- Bene, siamo arrivate - dissi sorridendo e rivolgendomi a Niall e Sean.
- Ci ha fatto davvero piacere conoscervi. – disse Niall e Sean annuii.
L’autista prese i bagagli dall’auto e lì poggiò davanti a noi.
- Grazie mille per il passaggio - dissi imbarazzata.
- Ma figurati! - Disse Niall abbracciandomi.
Ricambiai l’abbraccio e presi la mia valigia, Mary fece lo stesso e andammo verso la nostra casa.
Nel frattempo Niall e Sean risalirono in auto e andarono via.
Presi le chiavi e aprii la porta, dall’entrata, sembrava una casa davvero carina.
- Casa dolce casa. – sorrisi.
Quello sarebbe stato un nuovo inizio, il nostro nuovo inizio.

-
Scusatemi se ho pubblicato il capitolo dopo così tanti giorni,
ma sono stata poco bene e non avevo neanche tante idee.
So che fa un pò schifo, ma vi prometto che i prossimi saranno migliori.
Grazie per le recensioni del capitolo precedente, mi sento lusingata**
Vabè, adesso vado. 
Bacioooooooooooooooni, Ely.

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