Welcome to the jungle

di Lemma
(/viewuser.php?uid=184974)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno ***
Capitolo 2: *** Due ***
Capitolo 3: *** Tre ***



Capitolo 1
*** Uno ***


 “Svegliaaaaaaa piccionciniiii!!!!!!!!” ormai io e Duff stavamo insieme da un mese, tutto andava benissimo, anche se essere svegliati da uno Slash urlante non è il massimo. Senza pensarci su presi un cuscino e lo tirai dritto in faccia alla mia sveglia umana, sperando magari di spegnerlo “cazzo Slash, tornatene nella tua tana invece di rompere le scatole al prossimo!” Duff che era in uno stato tra lo sveglio ed il sonno si mise a sedere ridendo e le risate riempirono presto tutto quel buco di casa quando comparve Steven con in testa un cappello da babbo Natale e sgranocchiava delle collane fatte di popcorn che portava al collo.
Ci guardò uno per uno mentre ridevamo come dei pazzi e disse “Che c’è?” ridemmo ancora tutti e fu Slash l’unico a rispondere “Niente babbo popcorn, torna in cucina che il tacchino ci aspetta!”, lo guardò storto con una mano tra i capelli “ma non so come si fa!” il riccio fece un sorrisetto imbarazzato “be nemmeno io! Ehm Michelle?” ecco ci avrei scommesso che mi avevano svegliata per cucinare “ok, datemi il tempo di vestirmi e vi aiuto io” quanta pazienza bisognava avere con quei ragazzi, “cazzo Hudson ti muovi o’ hai deciso di far la bella statuina?”, Slash non si voleva muovere di lì poi Duff lo guardò come se fosse un cucciolo di barboncino e finalmente il chitarrista scappò a gambe levate.
 Mi vestii alla veloce prima che quei due facessero scoppiare un incendio e andai in cucina dove Steve, non so come ne perché, era coperto di farina e Slash se la rideva beatamente con la sua bottiglia di Jack; riuscii a prendere in mano la situazione anche se il biondo ne combinava di tutti i colori e quando cadde su delle uova che aveva rotto urlò “cavolo, ho bisogno di una canna!”, lo fissai scuotendo la testa senza accorgermi che Duff aveva finalmente deciso di alzarsi dal letto “ragazzi siete un caso disperato!” Steve mi guardava con gli occhioni da cucciolo mentre lo aiutavo ad alzarsi e Slash disse “Bravo Mckagan che l’hai tenuta qui, almeno non mangiamo popcorn!”, a quelle parole mi voltai di scatto lasciando di nuovo cadere Steven che provocò un flusso continuo di risate al chitarrista, guardai la pertica bionda con sguardo di rimprovero “Michael McKagan, tu ignobile pertica ossigenata, mi hai trattenuta qui solo per farmi cucinare?!”, lui tirò un coppino al riccio che non smetteva più di ridere, mise su il suo sorrisetto sghembo, si avvicino poggiandomi le mani sui fianchi e ad un millimetro dalle mie labbra sussurrò “buon Natale piccola” e mi baciò, maledetto McKagan e il suo potere di farmi perdere la testa!
Ormai ero sulla mia nuvoletta felice quando un “ahi scemo, se mi uccidi come fate senza il dio della chitarra?!” ci interruppe, Steven aveva afferrato Slash per i capelli mentre il moro cercava di farlo alzare e l’aveva letteralmente spinto a terra, “cazzo vi lascio soli e mi ritrovo una band di froci” la voce del rosso, riferita a Slash accasciato su Steven, accompagnò la sua entrata, il moro si infuriò e quasi non saltò addosso al rosso, se non fosse stato per la comparsa di Izzy che lo fece fermare, “Buon Natale a tutti!” disse senza far caso a quella scena quasi da film comico, tutto pirno di farina e uova con Slash che come un cane che ringhia si era ritirato dal “mordere” Axl.
All’improvviso, osservando la scena, scoppiai a ridere come una pazza, tanto che Duff preoccupato mi prese una mano e mi chiese “Ehy che hai? Stai bene?”, ok Duff serio e preoccupato, Axl con il suo ghigno, Steven in uno stato pietoso, Slash ringhiante e Izzy indifferente erano troppo! “Cavolo, si che sto bene, ma voi vi siete visti? Siete fantastici!”, si scrutarono tutti e ben presto quell’appartamento fu riempito dalle risate, tante che quando suonò il citofono la prima volta non lo sentimmo nemmeno.
Forse la terza volta sentimmo finalmente il citofono e Steven, che sperava fosse Lisa, la ragazza del concerto dei Van Halen per cui si era preso una sbandata, corse letteralmente ad aprire la porta.


Rieccomi qui!! Un altro pezzo della storia di Michelle e Duff anche se ammetto che sarà molto corto. Grazie mille a tutti quelli che leggono e che hanno letto November rain ^.^
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Due ***


Giorno, come sempre ricordo che quando ci sono due righe di spazio cambia il narratore ;) In sto caso è narratore-Michelle-Duff-Michelle, buona lettura e grazie a tutti ;)


 A volte quando qualcosa va storto, per tirarci su di morale, diciamo che niente dura per sempre, ma dimentichiamo che anche i momenti felici sono destinati a finire per essere intervallati da periodi più bui e in questa giungla che è la vita, nessuno sa dire quanto tempo passerà da un intervallo all’altro, noi possiamo solo vivere ogni istante.
 

“Buon Natale a tutti! Ciao amore mio!” una biondina si precipitò nella stanza buttandosi addosso a Duff e baciandolo prepotentemente, poi di nuovo quella sensazione di vuoto e solitudine, quella tristezza istantanea di quando il mondo intero ti cade addosso spiattellandoti in faccia tutti i tuoi incubi.
“Honey stai bene?” Slash mi stava abbracciando, ma io scivolai via dalle sue braccia e me ne andai di lì.
 

“Cazzo, levati Mandy!” spintonai via la mia ex che mi si era avventata addosso e corsi verso la porta, la dove lei era appena scomparsa in lacrime. Per strada non c’era traccia di Michelle e nemmeno a casa sua, picchiai quella porta disperato e quando ormai ero certo che non fosse lì, mi sedetti su una panchina la davanti, mi presi la testa tra le mani e pensai a come era disperata quando se ne era andata, “Sei un coglione McKagan! Non hai impedito che Mandy ti si attaccasse alla faccia!” mi dissi e per calmarmi iniziai a prepararmi una canna, non potevo far altro che pensare e questo mi tormentava. “Ehy fighetta me ne offri un tiro?” mi girai e mi ritrovai davanti la faccia del chitarrista riccioluto.

 
“Sapevo di trovarti qui” al suono di quella voce famigliare alzai la testa “che vuoi Izzy? Lasciami in pace!”, lui non mi rispose, si sedette vicino a me e iniziò a rollare una canna “Stradlin butta via quello schifo e lasciami in pace!” “prima dimmi perché proprio qui”, cavolo, come dovevo dirgli di lasciarmi sola? In arabo?! Ma prima che aprissi bocca “è iniziato tutto qui e tu non vuoi perderlo, sei tornata qui ripensando a quel giorno di pioggia e cerchi di evadere dalla realtà porpio come quel giorno; sai lui non ti ha tradita, Mandy se né andata tempo fa ed è tornata solo oggi” mentre parlava, cosa strana da parte del taciturno Izzy che conoscevo, non riuscii più a pensare e all’improvviso lo interruppi “fammi fare un tiro”, lui mi guardò fisso negli occhi “pensavo non ti andasse sta roba”, ma mi passò lo stesso quella canna con uno strano sorriso “infatti sta roba non fa per me, ma oggi ho già fatto una cazzata abbastanza grande e questa non può cambiare niente”, feci qualche tiro e subito mi rilassai, quando mai avevo fatto la cazzata di innamorarmi di un rocker pieno di ragazze?! “Che ne dici di andare a casa tua?” lo guardai perplessa mentre mi tendeva una mano per aiutarmi ad alzarmi, impulsivamente afferrai quella mano e iniziammo a camminare.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Tre ***


 “Men è Natale, non ti lascia oggi sicuramente” “Animale che ne capisci tu?! Se né andata e la capisco” “Ehy biondino lo sai che quella merda ti brucia il cervello?” la canna mi cadde di mano, quella non era la voce di Slash, guardai incredulo la ragazza che aveva parlato, mentre il mio riccio amico cerva di nascondere una risata sussurrandomi “che faccia da ebete McKagan!”, senza pensarci gli tirai una gomitata, mi alzai e corsi ad abbracciare Michelle senza cagare minimamente Izzy che era con lei; quell’abbraccio sembrò durare anni, lei piangeva appoggiata al mio petto e continuava a ripetere “scusa Michael, ho fatto una stronzata a scappare così”, non riuscivo a dirle niente così la strinsi di più a me sussurandole un “ti amo Michelle”, “cazzo, McKagan ci sta diventando una checca!” eccola li la voce di Rose che spuntava sempre dal nulla a scassare, ma quella volta sembrava diversa, e all’improvviso iniziarono tutti a ridere dello sguardo che avevo rivolto ad Axl e le risate aumentarono quando uno Steven, comparso dal nulla probabilmente insieme a Rose, si porto le mani alla pancia dicendo “Ma io ho fame”, poi Michelle ebbe l’idea migliore “ragazzi pizza?”, tutti annuimmo e tornando a casa ci fermammo a prendere le pizze.

 
Non avevo mai trascorso un Natale così, primo senza neve, secondo così divertente, si non era iniziato nel migliore dei modi, ma quando ormai alle tre di pomeriggio arrivammo in quell’appartamento con le pizze e trovammo anche Lisa iniziò il divertimento.
Mangiammo pizza a volontà e lo zio Jack non mancò per concludere il pranzo di Natale, alla fine eravamo tutti mezzi fuori, specialmente io che non ero abituata a queste cose. Non so come, ma quando Steven ricomparve da un’altra stanza con in testa il tacchino crudo al posto del suo cappellino da babbo Natale, decidemmo che era arrivato il momento dei regali, i ragazzi si erano regalati cose a loro utili come bottiglie, sigarette, ma anche cose strane, ad esempio Axl iniziò la sua sclerata quotidiana quando Izzy e Steven gli scompigliarono i capelli mentre cercavano di infilargli uno strano maglione dai colori improponibili.
Il regalo più bello però fu quello che mi fece Duff, infatti quando mi riaccompagno a casa si fermò fuori dalla porta, sotto il cielo stellato e mi legò al collo una collana con un plettro d’argento, dietro c’era la data del concerto dei Van Halen, il giorno in cui ci eravamo messi insieme.
 

You know where you are? You're in the jungle baby
 



E anche la storia di mezzo è finita, grazie a tutti quelli che leggono e seguono ;) Vi ricordo che c'è ancora un continuo che si intitola Lullaby of paradise city

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1047779