I'm already Torn.

di Ilary_L
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una semplice giornata. ***
Capitolo 2: *** Non lo sopporto,non lo sopporto. ***
Capitolo 3: *** La mia migliore amica ***



Capitolo 1
*** Una semplice giornata. ***


 Mi aggiravo per le strade di New York,le conosco a memoria.So che può sembrare strano,ma io ho 16 anni e ho sempre vissuto qui.16 anni bastano anche per conoscere NewYork.Non sono mai stata una di quelle ragazze che crede che un giorno incontrerà il proprio idolo o che si fidanzerà con il ragazzo che ama da tutta una vita.Ma come si dice?Mai dire mai che tutto può succedere.Infatti,anche se non lo sapevo,avrei dovuto cambiare idea,in fondo è vero:TUTTO PUO' SUCCEDERE.Camminavo,senza meta,in realtà avevo solo voglia di passeggiare un pò.Il mio umore non era un granchè,e nemmeno la giornata sembrava molto allegra,fin quando non vidi un cartellone.Mi trovavo alla 54° e quella strada era tappezzata da quel cartellone.Era un cartellone stupendo,che mi cambiò la giornata,anzi la vita.

 Su quel cartellone c'erano i cinque visi più belli che avessi mai visto,quelli di cui conoscevo tutte le canzoni a memoria,quelli di cui non avrei mai potuto fare a meno.C'era una data sopra che io rimasi a guardare per tre quarti d'ora.Mi sentivo bene al solo pensiero che i OneDirection avrebbero tenuto un concerto a NewYork,nella mia città!!!Dopo essermi "svegliata" dall'ipnotizzazione di quel cartellone me ne tornai a casa un viso che sembrava quello di un bambino il giorno di Natale quando trova i regali di Babbo Natale sotto l'albero. Me ne salì in camera mia,e passai due ore a telefono ad avvisare tutte le mie amiche fan dei 1D e poi ovviamente mia cugina Laay,le dissi di avvertire anche Joey,la sua migliore amica.
 L'unica cosa che sentì da parte di Laay nella nostra telefonata fu un urlo,Peccato però,che dovetti staccare io la telefonata senza che lei se ne accorgesse,chissà per quanto tempo ancora ha urlato.

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Capitolo 2
*** Non lo sopporto,non lo sopporto. ***


"Ilary!!" urlò mia madre,"E' pronto!".
 
"Si mamma arrivo!" dissi,anche se in realtà scesi dopo dieci minuti.
"Che profumino.Cucina Italiana stasera?!" dissi.
In realtà io chiamavo "cucina italiana" soltanto la pizza,e devo ammettere che non mi piaceva molto,soprattutto quando la preparava mia madre,ma,siccome dovevo dirle del concerto,era meglio addolcirla un pò e farle tanto compliment
i.
Mi costava un pò mentirle,visto che mia madre è una di quelle tipe che si monta subito la testa e inizia a temere che da quel giorno avremmo mangiato sempre e solo pizza,a pranzo e a cena.Ma l'avrei sopportato pur di vedere i One Direction.

"Cosa hai fatto oggi pomeriggio?! mi chiese mio padre.
Non volevo dirlo davanti a lui,avrei preferito parlarne in privato con mia madre,e magari,sarei andata di nascosto da lui.
"Niente di che" dissi "Sono andata un pò in giro".
"Mi fa piacere che sei stata in giro da sola" disse mia madre sottolineando il DA SOLA.
"I tuoi amici hanno una cattiva influenza su di te!" proseguì mio padre.
Lo odiavo quando pronunciava quella frase.Ogni giorno trovava la scusa per pronunciarla e io lo odiavo!

"Non è così!Tu non li conosci!" dissi cercando di mantenere la calma,
Ma iniziammo a litigare,come sempre.

"Sarebbe meglio se passassi più tempo con Laay!" disse mia madre.
"E' mia cugina è vero,e le voglio bene,ma io ho la mia vita,e non sarete voi a portarmela via!" urlai alzandomi.
Me ne andai in camera mia e iniziai a piangere,mentre sentivo mio padre che continuava ad urlare: "Non finisce qui signorina!Non finisce qui!".

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Capitolo 3
*** La mia migliore amica ***


Quella notte non chiusi occhio,la passai a piangere.
Verso le due e mezza chiamai Laay,di nuovo. Forse rispose nella speranza che i miei genitori avessero detto di si,
ma in realtà anche lei non chiuse occhio,e la sua notte fu accompagnata da tanta tristezza.
Anche se non l’avevo ancora chiesto ai miei genitori era come se avessero già detto di no.
Loro non hanno mai sopportato il fatto che io abbia dei sogni o degli idoli. Per loro esageravo troppo.
E poi loro dicevano di no a qualunque cosa,e forse era per questo che non avevo mai avuto un buon rapporto con loro.
Non mi sono mai confidata con mia madre e non le ho mai chiesto alcun tipo di consiglio.
L’unica disposta ad ascoltarmi è sempre stata Laay.
Anche se ho da poco conosciuto una persona che penso sia diventata la mia migliore amica:Jennifer.
Lei è sempre pronta ad ascoltarmi,a consigliarmi,ad aiutarmi,ad accettare ogni mio sfogo,anche il più piccolo.
Decisi di chiamare lei.
In effetti Jennifer rispondeva sempre alle mie chiamate,anche se erano le tre di notte.
Così,alle tre e un quarto,Jennifer era sotto casa mia,e insieme andammo a fare una passeggiata notturna a Times Square.
Dopo un’ora ero di nuovo a casa,e dopo aver salutato Jennifer me ne andai in camera mia,mi rimisi il pigiama,e ritornai a letto.
Piansi,ancora.
Ma poi pensai a quello che mi aveva detto Jennifer:« Ehi,non abbatterti così,sei partita già sconfitta. Ancora devi chiederlo ai tuoi genitori. E poi devono dire di si,sarà il tuo regalo di compleanno. Tra tre settimane compirai diciassette anni ».
Quelle furono le uniche parole che riuscirono a farmi sorridere.
Però conoscevo i miei genitori e solo allo 00,1% avrebbero detto di si.
Così ripresi a piangere.
Non mi andava di “deprimermi” un’intera notte,così inseri il CD dei One Direction nello stereo.
Mi piaceva sentir dire da loro “you don’t know you’re beautiful”.
Sembrava lo dicessero a me,ed era bellissimo. Riuscivano a farmi sorridere. Li adoravo.

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